P2 P6 / RECENSIONI / OSSERVAZIONE P3 P4 / STORIA / IL SOLE WOLFGANG BEHRINGER Testa del serpente Campano di Novara o Immagini del sole. Storia culturale del clima. NGC 5904 Giovanni Campano. Data 23 e 26 Maggio. Dall’era glaciale al riscalda- Coda del serpente Matematico, astronomo e di Giuseppe Bianchi mento globale. IC 4756, NGC 6539, astrologo Italiano. NGC 6611. APAN.IT 13/317 BOLLETTINO QUINDICINALE Cinque per Mille Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la struttura (stiamo realizzando un planetario ed adeguando l’automazione del telescopio e della cupola) e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca. Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è una grande opportunità – Casella sostegno del volontariato C.F. osservatorio 00437210032 APPUNTAMENTI Mercoledì 19 giugno 2013, dopo le ore 21, congiunzione con il Sole. lazione del Toro..Duis autem vel eum iriure in osservatorio, per i tradizionali incontri Venere e Mercurio saranno visibili al tra- dolor in hend rerit in vulputate velit esse del terzo mercoledì di ogni mese si proiet- monto nella costellazione de Gemelli a molestie conseq uat, vel illum dolore eu terà in filmato di astronomia. pochissima distanza tra di loro. Da oltre un feugiat nulla facilisi at vero eros et accum- La Luna avrà superato di tra giorni primo mese Venere e Mercurio sono visibili di san et iusto odio digillum dolore eu feugiat quarto e sarà molto interessante da osser- sera. Saturno sarà visibile tutta notte nella nulla facilisis at vero eros et accumsan et vare. Non sarà eccessivamente luminosa Vergine vicino alla Luna. Marte sorgerà al iusto odio dignissim qui blandit praesent per cui sarà possibile osservare anche le mattino poco prima del Sole nella costel- luptatum zzril delenit augue facilisi. costellazioni di inizio estate e numerosi oggetti del cielo profondo nella Vergine e nel Leone e l’ammasso globulare M13. Giove non sarà più visibile in quanto in in osservatorio. “ Incontro Proiezione di un filmato astronomico. ” INQUINAMENTO LUMINOSO Notizia già segnalata da tempo ma è sempre bene ricordare..... Troppa luce lungo le coste, “scoraggia” le tartarughe marine a nidificare. Una nuova ricerca svolta dai ricercatori dell’Università del Queensland australiana, rivela che l’inquinamento luminoso lungo il Mediterraneo sta cambiando le abitudini di nidificazione di queste testuggini. pericolo le tartarughe marine. “ InRicerca australiana del’Università del Queensland. L’analisi, che ha analizzato la situazione delle tartarughe Caretta Caretta e della ” tartaruga verde (Chelonia mydas) in ricercatori hanno scoperto che le testuggini della luce artificiale notturna,- ha detto Tessa Israele, sottolinea l’esistenza di una relazi- preferiscono le zone più buie per nidificare Mazor, autrice dello studio pubblicato su one significativa tra l’intensità delle luci perché l’inquinamento luminoso costiero Biological Conservation. - Questi risultati si artificiali notturne e le scelte di nidificazi- potrebbe disturbare i segnali visivi importanti possono applicare a tutte le zone in cui le one da parte di questi animali. per esempio a trovare il mare dopo la nascita spiagge di nidificazione sono vicine a città ed o la cova. attività umane, lungo tutto il Mediterraneo e In particolare infatti utilizzando le immagini nel mondo” satellitari della regione e i dati sulle nidi- “La maggior parte delle specie di tartarughe ficazione delle tartarughe marine del marine costruisce il nido di notte e risente National Parks Authority israeliano, i quindi fortemente gli effetti legati all’intensità Fonte: ANSA.IT WOLFGANG BEHRINGER TITOLO Storia culturale del clima. Dall’era glaciale al riscaldamento globale. I DATI Bolalti Boringhieri, 2013. Pagg. 348 - € 26,00 - Formato 14 x 22 cm. CONTENUTO Chi sa quanto sia variabile il clima e quanto sia elastica la reazione culturale dell’uomo ai suoi mutamenti, sarà in grado di comprendere meglio il dibattito che si sta svolgendo in questi anni sul Riscaldamento globale. Gli uomini sono figli dell’Era glaciale: solo quando il freddo intenso dell’ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10000 anni fa, iniziò la coltivazione, e con questa l’urbanizzazione e in definitiva l’inizio della storia. Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a crearci. Nel corso di tutta la storia umana, d’altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti sulle culture sono stati enormi. Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino dell’arte e della letteratura. Diventa sempre più chiaro che il clima della Terra è parte integrante e motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell’uomo e Wolfgang Behringer lo dimostra per la prima volta in forma estesa, con chiarezza e abbondanza di esempi. Una cosa è il cambiamento del clima, altra è la risposta culturale dell’uomo al mutare delle temperature, nel freddo Cinquecento come nel caldo odierno. (a cura di Silvano Minuto) Meridiane e Quadranti Giuliano Romano SOLARI VENEZIA – Orologio astronomico In piazza San Marco, a Venezia, si trova una torre (figura n. 1), costruita tra il 1496 e il 1499 dall’architetto Pietro Lombardo, munita di un arco che collega la Piazza alle “Mercerie”. Giovanni Paolo Ranieri, di Reggio Emilia, fu incaricato di munirla di un orologio con qua-drante astronomico (figura n. 2). Nel corso del lavoro Ranieri morì; l’incarico passò al figlio Car-lo, che terminò l’orologio nel 1498, cosicché poté essere inaugurato insieme alla torre, il 1° feb-braio 1499. Il quadrante dell’orologio è in oro e smalto blu. Un primo restauro fu eseguito tra il 1750 e il 1759. Il restauro attuale, iniziato nel 1997, è stato terminato nel maggio del 2006. La facciata della torre è suddivisa in tre grandi pannelli dei quali l’inferiore è interamente occupato dal quadrante astronomico che ha un diametro di 4,5 m ed è composto di tre parti con-centriche; sulla banda esterna, che fa parte della muratura, sono dipinte le cifre, in carattere ro-mano, da I a XXIIII, quest’ultima cifra è posta a destra e la cifra XII a sinistra. Figura n. 1: Venezia, Torre dell’orologio astronomico in Piazza San Marco. All’interno delle cifre orarie si muove un disco sul quale sono applicati i dodici segni dello zodiaco, in rilievo, do-rati, che descrivono un giro completo in un giorno siderale. Un disco solare, con la forma di un volto umano aureolato, che descrive un giro in 24 ore, rappresenta il movimento apparente del sole attorno alla terra, che è rappresentata da un emisfero che occupa il centro del quadrante. Il disco solare percorre, in un anno, i 12 segni dello zodiaco, e la punta, oltrepassando il disco sola-re, indica l’ora sulle divisioni del quadrante. (continua nel prossimo numero) (a cura di Salvatore Trani) Curiosity mostra le ruote Immagine del 3 giugno 2013 Curiosity mostra le sue ruote. Astronomy Picture of The Day (APOD) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna di esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice Potrebbe essere esistita nel passato la vita su Marte? Per poterla scoprire, è stato inviato nell’agosto scorso sul pianeta il rover Curiosity. Per assicurarsi dell’integrità di questo congegno sono state scattate diverse immagini della navicella. Nell’immagine una delle fotografie che mostra tre delle sei ruote di Curiosity, ciascuno delle quali misura circa mezzo metro di diametro. Negli ultimi mesi, Curiosity ha esplorato i dintorni di una zona soprannominata Yellowknife Bay. L’analisi dei dati rilevati dalle telecamere e dai laboratori di bordo hanno fornito dati che indicano che su Marte potrebbe esserci stata vita nei primordi della sua formazione. In lontananza si vede parte del pendio del cratere Gale. Segnaliamo la notizia della scomparsa del prof. Giuliano Romano (Treviso, 16 novembre 1923 – Treviso, 10 giugno 2013), famoso astronomo e divulgatore scientifico italiano. E’ stato professore di Cosmologia e Storia dell’Astronomia all’Università di Padova, ha inoltre insegnato fisica e matematica presso il Collegio Pio X di Treviso. Grazie alle sue osservazioni celesti, iniziate nel 1946 con propri mezzi dal terrazzo della sua abitazione di Treviso divenuta in seguito la Specola Ariel è stato il primo italiano a scoprire una supernova extragalattica, la SN 1957b, scoperta il 18 maggio 1957 nella galassia M84 (NGC 4374); successivamente, nel maggio del 1961, ne ha scoperta un’altra, la SN 1961h, nella galassia NGC 4564. Ha inoltre scoperto circa trecento stelle variabili e lavorato sui Quasar Variabili. Campano di Novara (Novara, 1220 – Viterbo, 1296) è stato un matematico, astronomo e astrologo italiano. Tra i più importanti scienziati e matematici del secolo XIII (anche Ruggero Bacone lo citò come uno dei più grandi matematici a lui contemporanei), Campano è conosciuto anche come Johannes Campanus (che è tuttavia anche il nome di un Johannes Campanus anabattista belga del Cinquecento). Nel 1255 aveva pubblicò un’edizione latina degli Elementa geometriae di Euclide ed un importante commento all’opera, introducendo un sistema di calcolo degli angoli del pentagono. Il testo, in 15 libri, fu utilizzato per circa due secoli e sarà stampato a Venezia nel 1482 (Preclarissimus liber elementorum Euclidis). L’opera si basa su una traduzione in lingua araba dell’originale testo greco. Campano ebbe inoltre probabilmente presente la traduzione latina eseguita intorno al 1120 da Adelardo di Bath. Fu cappellano di papa Urbano IV (in un documento delle Curia del 1261 pontificia se ne attesta la presenza e se ne parla come di uno dei quattro migliori matematici viventi) e medico personale di papa Bonifacio VIII e viaggiò in Arabia e in Spagna. Su ordine dello stesso Urbano IV (12611264) egli si occuperà anche di astronomia e realizzerà la Theorica Planetarum, nella quale descrisse geometricamente i moti dei pianeti e il modo per realizzare un planetario. I dati sui pianeti sono tratti dall’Almagesto e dalle Tavole Toledane dell’astronomo arabo Azarquiel. Dopo trent’anni di presenza nella curia pontificia a contatto con i maggiori filosofi naturali dell’epoca, raccolse un enorme patrimonio immobiliare, stimato alla morte da un ambasciatore aragonese in più di 12 000 fiorini: una ricchezza legata con ogni probabilità alla sua attività di medico. Negli ambienti curiali fu assai fortunata una benefica pillola da lui fabbricata, di cui poi si lesse la ricetta nel Breviarium Praticae. Si ricorda anche una sua splendida dimora presso a Viterbo, in una zona di bagni termali, nella quale abitò negli ultimi anni della sua vita. Di lui ci restano l’Abbreviatio equatorii planetarum, il Canon pro minutionibus et purgationibus, il Computus maior, il Tractatus de sphera, il De computo ecclesiastico, un Calendarium, i commenti ad Euclide e all’Almagesto. Secondo una recente ipotesi sarebbe a lui attribuibile anche lo Speculum astronomiae, importantissimo catalogo di opere astrologiche, che distingueva magia lecita dall’illecita. Da lui prende il nome un sistema di domificazione in astrologia. Gli è inoltre stato intitolato il cratere Campano, all’estremo sud-occidentale del Mare Nubium, sulla Luna. Elementa geometriae, Campano da Novara (1482) “ Il sole 23 e 26 Maggio 2013 >> GIUSEPPE BIANCHI ” FLY ME TO THE MOON Alcuni dati: Longitudine: 45.8° Est Latitudine: 40.8° Nord Quadrante: Nord-Est Area: Regione sud-orientale del cratere Atlas Origine del nome: Dettagli: Cefeo Personaggio mitologico greco del nato in Grecia Fatti notevoli: Immaginario Re di Etiopia. Designa anche una costellazione boreale. Autore del nome: sconosciuto Nome dato da Langrenus: Vossii Nome dato da Hevelius: Mons Bodinus Nome dato da Riccioli: Nome non assegnato. Nelle foto una ripresa dei crateri “Cepheus” e “Franklin”, a lato un disegno di Cefeo. Lo strumento minimo per poter osservare questo promontorio è un rifrattore da 60mm. Il cratere Cepheus Nella regione sud orientale del cratere Atlas possiamo osservare il cratere “Cepheus”, una formazione circolare di 41 Km con versanti scoscesie pareti abbastanza alte e terrazzate su cui si sovrappone il piccolo cratere Cepheus A. Sul fondo piatto sorge una collina centrale. Il periodo della sua formazione risale al periodo Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore per l’osservazione è 4 giorni dopo la Luna nuova oppure 3 giorni dopo la Luna piena. >> DAVIDE CRESPI IL PASSAGGIO DI VENERE >> A cura di Marcello Rasparini TITOLO La nascita della comunità scientifica internazionale attraverso una straordinaria avventura astronomica. I DATI Autore: Andrea Wulf. Ponte alle Grazie (26 aprile 2012), 391 pagine, €23 CONTENUTO Nel 1761 e nel 1769, dozzine di astronomi viaggiarono per migliaia di chilometri, in condizioni inimmaginabili al giorno d’oggi, per osservare un fenomeno astronomico raro e stupefacente, il transito di Venere davanti al Sole. Viaggiarono su brigantini, carrozze aperte, su slitte e a piedi: e tutto questo lo fecero perché il grandissimo astronomo Edmond Halley aveva intuito che una misura precisa del transito avrebbe permesso di calcolare con una precisione fino ad allora sconosciuta la distanza tra la Terra e il Sole. Erano infatti note le distanze relative tra i pianeti, ma mancava la conoscenza dell’unità di misura, quella che oggi chiamiamo l’ Unità Astronomica. Per effettuare la misura sarebbero bastati un telescopio, un orologio, e la conoscenza precisa delle coordinate geografiche del luogo dell’osservazione. Ovviamente, trattandosi di una misura di parallasse, sarebbe stato necessario osservare il transito da località quanto più distanti possibile l’una dall’altra nei due emisferi. Halley sapeva che non sarebbe stato vivo per osservare il primo transito, ma il suo impulso non rimase inascoltato. Il testimone passò all’astronomo francese Joseph-Nicolas Delisle, che riuscì a coordinare negli anni a seguire le missioni Francesi, Inglesi, Russe, Tedesche, Olandesi, Italiane, Svedesi e delle Colonie Nordamericane in un tempo in cui una lettera da Philadelphia a Londra impiegava tre mesi ad arrivare. Le difficoltà tecniche più rilevanti erano l’assenza di unità di misura standardizzate, la determinazione della longitudine non era una misura di poca difficoltà e gli orologi di precisione avevano dimensioni colossali. Soprattutto, i viaggi erano così rischiosi che gli astronomi dello stesso paese spesso viaggiavano su convogli separati per aumentare le probabilità di arrivare vivi a destinazione: non dimentichiamo che proprio in quegli anni era in corso la Guerra dei Sette Anni che coinvolgeva praticamente tutte le “superpotenze” europee. Dopo aver raggiunto le destinazioni prescelte i problemi non finivano: bisognava erigere l’osservatorio (magari in zone remote della Siberia), calcolarne la longitudine esatta e attendere il transito sperando che, dopo qualche anno di peripezie, il cielo fosse limpido proprio nel momento giusto. La narrazione è piena di avventura e di personaggi dalle storie straordinarie: si pensi che la seconda spedizione Inglese era sotto il comando di James Cook che per la prima volta solcava il Pacifico meridionale. Per non menzionare l’astronomo francese che dopo dodici anni di peripezie rientrò a Parigi senza aver potuto osservare i due transiti, scoprendo che aveva perso il suo posto all’Accademia delle Scienze e gli eredi lo avevano dichiarato morto… La prima spedizione fornì dati incerti, ma con la seconda si ottenne una misura della distanza Terra-Sole incredibilmente prossima a quella che oggi conosciamo. Inoltre, nel puro spirito dell’Illuminismo, si raccolsero dati naturalistici su zone inesplorate e prese corpo la prima grande collaborazione scientifica internazionale. Consigli per L’OSSERVAZIONE Si trova 1.1° a ESE di Beta. Di colore rosso arancio, distanza stimata tra 600 e 1000 anni luce. NGC 5904 – M 5 COSTELLAZIONE DELLA VERGINE TESTA DEL SERPENTE Alfa – Unukalhai AR 15h 44m – D + 06° 26’ - Mag 2.7 – Sp K0 Il nome significa “Collo del serpente”. E’ la stella più luminosa di questa parte della costellazione. Di colore arancione con temperatura superficiale più fredda di quella del nostro Sole. Dista 70 anni luce ed è 40 volte più luminosa della nostra stella. Beta AR 15h 46m – D + 15° 25’ Separazione 30.6” – 201” – Mag. 3.7, 9.9 e 10.7 – AP° 265-210 Stella doppia con le componenti più luminose di colore blu e giallo. Più lontano si trova un altro astro di mag. 10.7. Il sistema dista 150 anni luce da noi. Delta AR 15h 35m – D + 10° 32’ Separazione 4” – Mag. 4.2 e 5.2 – AP° 176. La separazione varia intorno a 4”, come pure l’angolo di posizione si modifica nel tempo. I colori delle componenti sono giallo e bianco. Visibile anche con piccoli strumenti con forti ingrandimenti. 5 Serpentis AR 15h 19m – D + 01° 46’ - Se 11.2” e 127” – Mag. 5.1, 10.1 e 9.1 – AP° 36 – 40 Si trova a 20’ a SSE di NGC 5904 (M5) quindi gli oggetti sono visibili nello stesso campo. La principale è una stella gialle di mag. 5.1, mentre la secondaria, di colore rossastro è di mag. 10.1. Molto più lontana si trova un’altra stelal di mag. 9.1. Oggetto osservabile anche con piccoli strumenti, risulta interessante il contrasto di colore delle due stelle vicine. R Serpentis AR 15h 51m – D + 15° 08’ – Variabile tipo Mira Mag. 5.1 – 14.4 – Periodo 356 giorni A.R. 15h 19m – D. + 02° 05’ Dimensioni 17.4’ – m. 5.7 – Tipo Globulare Ammasso globulare che si trova a soli 20’ a NNO della stella 5 serpentis e quindi nello stesso campo dell’oculare. Al limite della visibilità ad occhio nudo, tra i più belli dell’emisfero settentrionale, risulta abbastanza compatto e nei binocoli e nei piccoli telescopi assomiglia ad una stella sfuocata. Utilizzando buoni strumenti è possibile risolvere le stelle periferiche che circondano la parte interna molto luminosa. Le stime di densità parlano di 500.000 stelle disposte su un diametro reale di 100 anni luce. Dista 20.000 anni luce da noi. CODA DEL SERPENTE Theta - Alya AR 18h 56m – D + 04° 12’ Separazione 22” – Mag. 4.6 e 5.0 – AP° 104 Coppia di stelle di colore bianco. Si può osservare anche con un binocolo che abbia almeno 10 ingrandimenti o con un piccolo telescopio. Si trova a 130 anni luce di distanza. Nu AR 17h 21m – D - 12° 51’ Separazione 46.3” – Mag. 4.3 e 8.3 – AP° 28 Le componenti sono di colore verde e blu. Osservazione facile anche con piccoli telescopi. 59 Serpentis AR 18h 27m – D + 00° 12’ Separazione 4” – Mag. 5.3 e 7.60 – AP° 318 Si trova a 3.4° a NNE della stella Eta. I componenti sono di colore giallo e bianco. La stella più luminosa è una variabile con intervallo di luminosità piuttosto modesto. C 4756 AR 18h 39m – D + 05° 27’ Dimensioni 52’ – Mag. 4.6 – Tipo Ammasso Ammasso aperto di magnitudine totale 4.6, quindi teoricamente visibile ad occhio nudo; risulta però molto esteso ed è quindi consigliata la visione con un binocolo o con un piccolo telescopio a bassi ingrandimenti. Può essere rintracciato all’estremità nord di questa parte della costellazione, partendo dalla stella doppia Theta che si trova a meno di 5° a ESE. Fanno parte dell’ammasso 80 stelle a partire dall’8^ magnitudine. NGC 6539 vedere alcune stelle periferiche di questo ammasso occorre utilizzare un buon strumento a forti ingrandimenti. NGC 6611 (M16) – IC 4703 AR 18h 05m – D - 07° 35’ Dimensioni 6.9’ – Tipo Globulare Ammasso globulare che si trova in una zona della Via Lattea dove sono presenti dense nubi di polveri e gas che producono un affievolimento di ben 7 magnitudini. Per AR 18h 19m – D - 13° 47’ - Dimensioni 21’ – Tipo Nebulosa e Ammasso L’oggetto più conosciuto della costellazione è la famosa “Nebulosa Aquila”, costituita da una debole nebulosa associata ad un ammasso aperto. Il nome deriva dalla presenza al centro di una figura, prodotta da polveri e gas, che assomiglia ad un uccello. Si scorge ai confini con il Sagittario; con un binocolo si possono vedere alcune stelle dell’ammasso e con un telescopio anche una debole luminosità. Solo però con le riprese a lunga posa vengono messi in evidenza i particolari della struttura. La dimensione è notevole, uguale a quella della Luna Piena. La distanza è di circa 7000 anni luce. Costellazioni perdute Le costellazioni hanno subito variazioni e modifiche nel corso dei secoli, alcune sono nate in epoche medioevale e altre sono definitivamente scomparse nei secoli successivi. Emisfero boreale BATTERIA DI VOLTA Introdotta dal medico e fisico Thomas Young nel 1807 in onore di Alessandro Volta, era posta sotto la costellazione del Cavallino. Fonte UAI GRANDI MEDITI A PAOLO DAL POZZO TOSCANELLI Grandi meriti a Paolo Dal Pozzo Toscanelli (1397-1492) Nasce a Firenze, l’astronomo, astrologo(!), medico e cosmografo italiano, Paolo Dal Pozzo Toscanelli, studiò a Padova dove fece amicizia con il Regiomontano, alias Giovanni Muller (1436-1476) astronomo e matematico tedesco. Avrebbe dato lezioni di matematica addirittura a Filippo Brunelleschi (1377-1446) e quindi avrebbe contribuito alla costruzione della cupola del Duomo di Firenze, Santa Maria del Fiore. E qui costruì una grande meridiana con il foro gnomonico a 90 metri di altezza, tale strumento servì per determinare l’istante del solstizio estivo. Da una sua carta nautica e da una lettera al Re del Portogallo, Cristoforo Colombo (1451-1506) sarebbe stato ispirato al tentativo di arrivare alle Indie (!) navigando verso ponente, “buscar el levante por el poniente”. Le opere astronomiche del Toscanelli sono andate quasi tutte perdute, ma si salvarono le sue osservazioni di comete, che permisero a Giovanni Celoria (1842-1920) di Milano-Brera di calcolare ben sei orbite di comete e in modo particolare quelle del 1433,1449,1456 (che sarà la Halley), due del 1457 ed infine quella del 1472. Nel catalogo delle orbite cometarie del 1995 del compianto Brian Marsden (1938-2010) si trovano tuttora tutte le orbite calcolate dal Celoria sulle osservazioni del Toscanelli. Ecco un esempio di opere imperiture. Per la cometa di Halley del 1456 fornì addirittura longitudine e latitudine della testa della cometa di ogni giorno in cui la osservò. Personaggio di grande cultura ed intelligenza, scrupolo nell’osservazione astronomica, si dice che abbia potuto addirittura influire sul grande Nicolò Copernico (1473-1543) ! Uranio 5 x MILLE Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la struttura (stiamo realizzando un planetario ed adeguando l’automazione del telescopio e della cupola) e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca. APAN Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è una grande opportunità – Casella sostegno del volontariato C.F. osservatorio 00437210032 Hanno collaborato: Silvano Minuto Salvatore Trani Davide Crespi Sandro Baroni Giuseppe Bianchi Marcello Rasparini Alessandro Beltrami OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI 28019 SUNO (NO) - Tel. 032285181 - 032285210 apansuno @ tiscalinet.it www.apan.it Vittorio Sacco >> REALIZZAZIONE GRAFICA WWW.BELTRAMIWEB.IT