P2
P6
/ RECENSIONI
/ OSSERVAZIONE
P3
P4
/ STORIA
/ IL SOLE
WOLFGANG BEHRINGER
Testa del serpente
Campano di Novara o
Immagini del sole.
Storia culturale del clima.
NGC 5904
Giovanni Campano.
Data 23 e 26 Maggio.
Dall’era glaciale al riscalda-
Coda del serpente
Matematico, astronomo e
di Giuseppe Bianchi
mento globale.
IC 4756, NGC 6539,
astrologo Italiano.
NGC 6611.
APAN.IT
13/317
BOLLETTINO QUINDICINALE
Cinque per Mille
Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la struttura (stiamo realizzando
un planetario ed adeguando l’automazione del telescopio e della cupola) e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo
della divulgazione e della ricerca.
Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è una grande opportunità –
Casella sostegno del volontariato
C.F. osservatorio 00437210032
APPUNTAMENTI
Mercoledì 19 giugno 2013, dopo le ore 21,
congiunzione con il Sole.
lazione del Toro..Duis autem vel eum iriure
in osservatorio, per i tradizionali incontri
Venere e Mercurio saranno visibili al tra-
dolor in hend rerit in vulputate velit esse
del terzo mercoledì di ogni mese si proiet-
monto nella costellazione de Gemelli a
molestie conseq uat, vel illum dolore eu
terà in filmato di astronomia.
pochissima distanza tra di loro. Da oltre un
feugiat nulla facilisi at vero eros et accum-
La Luna avrà superato di tra giorni primo
mese Venere e Mercurio sono visibili di
san et iusto odio digillum dolore eu feugiat
quarto e sarà molto interessante da osser-
sera. Saturno sarà visibile tutta notte nella
nulla facilisis at vero eros et accumsan et
vare. Non sarà eccessivamente luminosa
Vergine vicino alla Luna. Marte sorgerà al
iusto odio dignissim qui blandit praesent
per cui sarà possibile osservare anche le
mattino poco prima del Sole nella costel-
luptatum zzril delenit augue facilisi.
costellazioni di inizio estate e numerosi
oggetti del cielo profondo nella Vergine e
nel Leone e l’ammasso globulare M13.
Giove non sarà più visibile in quanto in
in osservatorio.
“ Incontro
Proiezione di un filmato astronomico.
”
INQUINAMENTO
LUMINOSO
Notizia già segnalata da tempo
ma è sempre bene
ricordare.....
Troppa luce lungo le coste, “scoraggia” le tartarughe marine a nidificare.
Una nuova ricerca svolta dai ricercatori
dell’Università del Queensland australiana,
rivela che l’inquinamento luminoso lungo il
Mediterraneo sta cambiando le abitudini di
nidificazione di queste testuggini.
pericolo le tartarughe marine.
“ InRicerca
australiana del’Università
del Queensland.
L’analisi, che ha analizzato la situazione
delle tartarughe Caretta Caretta e della
”
tartaruga verde (Chelonia mydas) in
ricercatori hanno scoperto che le testuggini
della luce artificiale notturna,- ha detto Tessa
Israele, sottolinea l’esistenza di una relazi-
preferiscono le zone più buie per nidificare
Mazor, autrice dello studio pubblicato su
one significativa tra l’intensità delle luci
perché l’inquinamento luminoso costiero
Biological Conservation. - Questi risultati si
artificiali notturne e le scelte di nidificazi-
potrebbe disturbare i segnali visivi importanti
possono applicare a tutte le zone in cui le
one da parte di questi animali.
per esempio a trovare il mare dopo la nascita
spiagge di nidificazione sono vicine a città ed
o la cova.
attività umane, lungo tutto il Mediterraneo e
In particolare infatti utilizzando le immagini
nel mondo”
satellitari della regione e i dati sulle nidi-
“La maggior parte delle specie di tartarughe
ficazione delle tartarughe marine del
marine costruisce il nido di notte e risente
National Parks Authority israeliano, i
quindi fortemente gli effetti legati all’intensità
Fonte: ANSA.IT
WOLFGANG BEHRINGER
TITOLO
Storia culturale del clima. Dall’era glaciale al riscaldamento globale.
I DATI
Bolalti Boringhieri, 2013. Pagg. 348 - € 26,00 - Formato 14 x 22 cm.
CONTENUTO
Chi sa quanto sia variabile il clima e quanto sia elastica la reazione culturale dell’uomo ai suoi
mutamenti, sarà in grado di comprendere meglio il dibattito che si sta svolgendo in questi anni
sul Riscaldamento globale.
Gli uomini sono figli dell’Era glaciale: solo quando il freddo intenso dell’ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10000 anni fa, iniziò la coltivazione, e con questa l’urbanizzazione e in
definitiva l’inizio della storia. Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a
crearci.
Nel corso di tutta la storia umana, d’altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti
sulle culture sono stati enormi. Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio
delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino
dell’arte e della letteratura.
Diventa sempre più chiaro che il clima della Terra è parte integrante e motore inconsapevole
dello sviluppo storico, politico e culturale dell’uomo e Wolfgang Behringer lo dimostra per la
prima volta in forma estesa, con chiarezza e abbondanza di esempi.
Una cosa è il cambiamento del clima, altra è la risposta culturale dell’uomo al mutare delle temperature, nel freddo Cinquecento come nel caldo odierno.
(a cura di Silvano Minuto)
Meridiane e
Quadranti
Giuliano Romano
SOLARI
VENEZIA – Orologio astronomico
In piazza San Marco, a Venezia, si trova
una torre (figura n. 1), costruita tra il 1496
e il 1499 dall’architetto Pietro Lombardo,
munita di un arco che collega la Piazza
alle “Mercerie”.
Giovanni Paolo Ranieri, di Reggio Emilia,
fu incaricato di munirla di un orologio
con qua-drante astronomico (figura n.
2). Nel corso del lavoro Ranieri morì;
l’incarico passò al figlio Car-lo, che terminò l’orologio nel 1498, cosicché poté
essere inaugurato insieme alla torre, il 1°
feb-braio 1499.
Il quadrante dell’orologio è in oro e smalto
blu. Un primo restauro fu eseguito tra il
1750 e il 1759. Il restauro attuale, iniziato
nel 1997, è stato terminato nel maggio del
2006.
La facciata della torre è suddivisa in
tre grandi pannelli dei quali l’inferiore
è interamente occupato dal quadrante
astronomico che ha un diametro di 4,5 m
ed è composto di tre parti con-centriche;
sulla banda esterna, che fa parte della
muratura, sono dipinte le cifre, in carattere
ro-mano, da I a XXIIII, quest’ultima cifra
è posta a destra e la cifra XII a sinistra.
Figura n. 1: Venezia, Torre dell’orologio astronomico in
Piazza San Marco.
All’interno delle cifre orarie si muove un disco
sul quale sono applicati i dodici segni dello
zodiaco, in rilievo, do-rati, che descrivono
un giro completo in un giorno siderale. Un
disco solare, con la forma di un volto umano
aureolato, che descrive un giro in 24 ore,
rappresenta il movimento apparente del sole
attorno alla terra, che è rappresentata da un
emisfero che occupa il centro del quadrante.
Il disco solare percorre, in un anno, i 12
segni dello zodiaco, e la punta, oltrepassando il disco sola-re, indica l’ora sulle divisioni
del quadrante.
(continua nel prossimo numero)
(a cura di Salvatore Trani)
Curiosity
mostra le ruote
Immagine del 3 giugno 2013
Curiosity mostra le sue ruote.
Astronomy Picture of The Day (APOD) è
un archivio redatto a partire dal 1995 da
Robert Nemiroff e Jerry Bonnell.
L’archivio APOD contiene la più grande
raccolta di immagini astronomiche ed
ognuna di esse è corredata da una breve
descrizione fatta da esperti. Per visionare
l’archivio basta digitare in internet la sigla
“APOD” e di seguito l’indice
Potrebbe essere esistita nel
passato la vita su Marte? Per
poterla scoprire, è stato inviato
nell’agosto scorso sul pianeta il
rover Curiosity. Per assicurarsi
dell’integrità di questo congegno sono state scattate diverse
immagini della navicella.
Nell’immagine una delle fotografie che mostra tre delle sei
ruote di Curiosity, ciascuno
delle quali misura circa mezzo
metro di diametro.
Negli ultimi mesi, Curiosity ha esplorato
i dintorni di una zona soprannominata
Yellowknife Bay.
L’analisi dei dati rilevati dalle telecamere
e dai laboratori di bordo hanno fornito dati
che indicano che su Marte potrebbe esserci stata vita nei primordi della sua formazione. In lontananza si vede parte del pendio
del cratere Gale.
Segnaliamo la notizia della
scomparsa del prof. Giuliano
Romano (Treviso, 16 novembre 1923 – Treviso, 10 giugno 2013), famoso astronomo
e divulgatore scientifico
italiano.
E’ stato professore di
Cosmologia e Storia
dell’Astronomia all’Università di Padova, ha inoltre
insegnato fisica e matematica presso il Collegio Pio
X di Treviso.
Grazie alle sue osservazioni celesti, iniziate nel
1946 con propri mezzi dal terrazzo della sua
abitazione di Treviso divenuta in seguito la Specola
Ariel è stato il primo italiano a scoprire una supernova extragalattica, la SN 1957b, scoperta il 18
maggio 1957 nella galassia M84 (NGC 4374); successivamente, nel maggio del 1961, ne ha scoperta
un’altra, la SN 1961h, nella galassia NGC 4564.
Ha inoltre scoperto circa trecento stelle variabili e
lavorato sui Quasar Variabili.
Campano di Novara
(Novara, 1220 – Viterbo,
1296) è stato un matematico,
astronomo e astrologo italiano.
Tra i più importanti scienziati
e matematici del secolo XIII
(anche Ruggero Bacone lo
citò come uno dei più grandi
matematici a lui contemporanei),
Campano è conosciuto anche come Johannes
Campanus (che è tuttavia anche il nome di
un Johannes Campanus anabattista belga del
Cinquecento). Nel 1255 aveva pubblicò un’edizione
latina degli Elementa geometriae di Euclide ed un
importante commento all’opera, introducendo un
sistema di calcolo degli angoli del pentagono. Il
testo, in 15 libri, fu utilizzato per circa due secoli e
sarà stampato a Venezia nel 1482 (Preclarissimus
liber elementorum Euclidis). L’opera si basa su una
traduzione in lingua araba dell’originale testo greco.
Campano ebbe inoltre probabilmente presente
la traduzione latina eseguita intorno al 1120 da
Adelardo di Bath.
Fu cappellano di papa Urbano IV (in un documento
delle Curia del 1261 pontificia se ne attesta la
presenza e se ne parla come di uno dei quattro
migliori matematici viventi) e medico personale
di papa Bonifacio VIII e viaggiò in Arabia e in
Spagna. Su ordine dello stesso Urbano IV (12611264) egli si occuperà anche di astronomia e
realizzerà la Theorica Planetarum, nella quale
descrisse geometricamente i moti dei pianeti e il
modo per realizzare un planetario. I dati sui pianeti
sono tratti dall’Almagesto e dalle Tavole Toledane
dell’astronomo arabo Azarquiel.
Dopo trent’anni di presenza nella curia pontificia a
contatto con i maggiori filosofi naturali dell’epoca,
raccolse un enorme patrimonio immobiliare, stimato alla morte da un ambasciatore aragonese
in più di 12 000 fiorini: una ricchezza legata con
ogni probabilità alla sua attività di medico. Negli
ambienti curiali fu assai fortunata una benefica pillola da lui fabbricata, di cui poi si lesse la ricetta
nel Breviarium Praticae. Si ricorda anche una sua
splendida dimora presso a Viterbo, in una zona
di bagni termali, nella quale abitò negli ultimi anni
della sua vita.
Di lui ci restano l’Abbreviatio equatorii planetarum, il Canon pro minutionibus et purgationibus,
il Computus maior, il Tractatus de sphera, il De
computo ecclesiastico, un Calendarium, i commenti ad Euclide e all’Almagesto. Secondo una
recente ipotesi sarebbe a lui attribuibile anche lo
Speculum astronomiae, importantissimo catalogo
di opere astrologiche, che distingueva magia lecita
dall’illecita. Da lui prende il nome un sistema di
domificazione in astrologia. Gli è inoltre stato intitolato il cratere Campano, all’estremo sud-occidentale
del Mare Nubium, sulla Luna.
Elementa geometriae, Campano da Novara (1482)
“ Il sole 23 e 26 Maggio 2013
>> GIUSEPPE BIANCHI
”
FLY ME
TO THE MOON
Alcuni dati:
Longitudine: 45.8° Est
Latitudine: 40.8° Nord
Quadrante: Nord-Est
Area: Regione sud-orientale del cratere
Atlas
Origine del nome:
Dettagli: Cefeo
Personaggio mitologico greco del nato in
Grecia
Fatti notevoli: Immaginario Re di Etiopia.
Designa anche una costellazione boreale.
Autore del nome: sconosciuto
Nome dato da Langrenus: Vossii
Nome dato da Hevelius: Mons Bodinus
Nome dato da Riccioli: Nome non assegnato.
Nelle foto una ripresa dei crateri “Cepheus”
e “Franklin”, a lato un disegno di Cefeo.
Lo strumento minimo per poter osservare questo promontorio è un rifrattore da
60mm.
Il cratere Cepheus
Nella regione sud orientale del cratere Atlas possiamo osservare il cratere “Cepheus”, una
formazione circolare di 41 Km con versanti scoscesie pareti abbastanza alte e terrazzate su cui
si sovrappone il piccolo cratere Cepheus A.
Sul fondo piatto sorge una collina centrale. Il periodo della sua formazione risale al periodo
Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni).
Il periodo migliore per l’osservazione è 4 giorni dopo la Luna nuova oppure 3 giorni dopo la Luna
piena.
>> DAVIDE CRESPI
IL PASSAGGIO DI VENERE
>> A cura di Marcello Rasparini
TITOLO
La nascita della comunità scientifica internazionale attraverso una straordinaria avventura astronomica.
I DATI
Autore: Andrea Wulf. Ponte alle Grazie (26 aprile 2012), 391 pagine, €23
CONTENUTO
Nel 1761 e nel 1769, dozzine di astronomi viaggiarono per migliaia di chilometri, in condizioni
inimmaginabili al giorno d’oggi, per osservare un fenomeno astronomico raro e stupefacente, il
transito di Venere davanti al Sole. Viaggiarono su brigantini, carrozze aperte, su slitte e a piedi:
e tutto questo lo fecero perché il grandissimo astronomo Edmond Halley aveva intuito che una
misura precisa del transito avrebbe permesso di calcolare con una precisione fino ad allora
sconosciuta la distanza tra la Terra e il Sole. Erano infatti note le distanze relative tra i pianeti,
ma mancava la conoscenza dell’unità di misura, quella che oggi chiamiamo l’ Unità Astronomica.
Per effettuare la misura sarebbero bastati un telescopio, un orologio, e la conoscenza precisa
delle coordinate geografiche del luogo dell’osservazione.
Ovviamente, trattandosi di una misura di parallasse, sarebbe stato necessario osservare il transito da località quanto più distanti possibile l’una dall’altra nei due emisferi. Halley sapeva che
non sarebbe stato vivo per osservare il primo transito, ma il suo impulso non rimase inascoltato.
Il testimone passò all’astronomo francese Joseph-Nicolas Delisle, che riuscì a coordinare negli anni a seguire le missioni Francesi, Inglesi, Russe,
Tedesche, Olandesi, Italiane, Svedesi e delle Colonie Nordamericane in un tempo in cui una lettera da Philadelphia a Londra impiegava tre mesi
ad arrivare.
Le difficoltà tecniche più rilevanti erano l’assenza di unità di misura standardizzate, la determinazione della longitudine non era una misura di poca
difficoltà e gli orologi di precisione avevano dimensioni colossali.
Soprattutto, i viaggi erano così rischiosi che gli astronomi dello stesso paese spesso viaggiavano su convogli separati per aumentare le probabilità
di arrivare vivi a destinazione: non dimentichiamo che proprio in quegli anni era in corso la Guerra dei Sette Anni che coinvolgeva praticamente
tutte le “superpotenze” europee. Dopo aver raggiunto le destinazioni prescelte i problemi non finivano: bisognava erigere l’osservatorio (magari in
zone remote della Siberia), calcolarne la longitudine esatta e attendere il transito sperando che, dopo qualche anno di peripezie, il cielo fosse limpido proprio nel momento giusto.
La narrazione è piena di avventura e di personaggi dalle storie straordinarie: si pensi che la seconda spedizione Inglese era sotto il comando di
James Cook che per la prima volta solcava il Pacifico meridionale. Per non menzionare l’astronomo francese che dopo dodici anni di peripezie
rientrò a Parigi senza aver potuto osservare i due transiti, scoprendo che aveva perso il suo posto all’Accademia delle Scienze e gli eredi lo
avevano dichiarato morto…
La prima spedizione fornì dati incerti, ma con la seconda si ottenne una misura della distanza Terra-Sole incredibilmente prossima a quella che
oggi conosciamo. Inoltre, nel puro spirito dell’Illuminismo, si raccolsero dati naturalistici su zone inesplorate e prese corpo la prima grande collaborazione scientifica internazionale.
Consigli per
L’OSSERVAZIONE
Si trova 1.1° a ESE di Beta. Di colore rosso
arancio, distanza stimata tra 600 e 1000 anni
luce.
NGC 5904 – M 5
COSTELLAZIONE DELLA VERGINE
TESTA DEL SERPENTE
Alfa – Unukalhai
AR 15h 44m – D + 06° 26’ - Mag 2.7 – Sp
K0
Il nome significa “Collo del serpente”.
E’ la stella più luminosa di questa parte
della costellazione. Di colore arancione
con temperatura superficiale più fredda di
quella del nostro Sole. Dista 70 anni luce
ed è 40 volte più luminosa della nostra
stella.
Beta
AR 15h 46m – D + 15° 25’
Separazione 30.6” – 201” – Mag. 3.7, 9.9
e 10.7 – AP° 265-210
Stella doppia con le componenti più luminose di colore blu e giallo. Più lontano si
trova un altro astro di mag. 10.7. Il sistema dista 150 anni luce da noi.
Delta
AR 15h 35m – D + 10° 32’
Separazione 4” – Mag. 4.2 e 5.2 – AP°
176.
La separazione varia intorno a 4”, come
pure l’angolo di posizione si modifica nel
tempo. I colori delle componenti sono
giallo e bianco. Visibile anche con piccoli
strumenti con forti ingrandimenti.
5 Serpentis
AR 15h 19m – D + 01° 46’ - Se 11.2” e
127” – Mag. 5.1, 10.1 e 9.1 – AP° 36 – 40
Si trova a 20’ a SSE di NGC 5904 (M5)
quindi gli oggetti sono visibili nello stesso
campo. La principale è una stella gialle di
mag. 5.1, mentre la secondaria, di colore
rossastro è di mag. 10.1. Molto più lontana si trova un’altra stelal di mag. 9.1.
Oggetto osservabile anche con piccoli
strumenti, risulta interessante il contrasto
di colore delle due stelle vicine.
R Serpentis
AR 15h 51m – D + 15° 08’ – Variabile tipo
Mira
Mag. 5.1 – 14.4 – Periodo 356 giorni
A.R. 15h 19m – D. + 02° 05’
Dimensioni 17.4’ – m. 5.7 – Tipo Globulare
Ammasso globulare che si trova a soli 20’
a NNO della stella 5 serpentis e quindi
nello stesso campo dell’oculare. Al limite
della visibilità ad occhio nudo, tra i più belli
dell’emisfero settentrionale, risulta abbastanza compatto e nei binocoli e nei piccoli
telescopi assomiglia ad una stella sfuocata.
Utilizzando buoni strumenti è possibile risolvere le stelle periferiche che circondano la
parte interna molto luminosa. Le stime di
densità parlano di 500.000 stelle disposte
su un diametro reale di 100 anni luce. Dista
20.000 anni luce da noi.
CODA DEL SERPENTE
Theta - Alya
AR 18h 56m – D + 04° 12’
Separazione 22” – Mag. 4.6 e 5.0 – AP° 104
Coppia di stelle di colore bianco. Si può
osservare anche con un binocolo che abbia
almeno 10 ingrandimenti o con un piccolo
telescopio. Si trova a 130 anni luce di distanza.
Nu
AR 17h 21m – D - 12° 51’
Separazione 46.3” – Mag. 4.3 e 8.3 – AP° 28
Le componenti sono di colore verde e blu.
Osservazione facile anche con piccoli telescopi.
59 Serpentis
AR 18h 27m – D + 00° 12’
Separazione 4” – Mag. 5.3 e 7.60 – AP° 318
Si trova a 3.4° a NNE della stella Eta. I componenti sono di colore giallo e bianco. La
stella più luminosa è una variabile con intervallo di luminosità piuttosto modesto.
C 4756
AR 18h 39m – D + 05° 27’
Dimensioni 52’ – Mag. 4.6 – Tipo Ammasso
Ammasso aperto di magnitudine totale 4.6,
quindi teoricamente visibile ad occhio nudo;
risulta però molto esteso ed è quindi consigliata la visione con un binocolo o con un
piccolo telescopio a bassi ingrandimenti. Può
essere rintracciato all’estremità nord di questa parte della costellazione, partendo dalla
stella doppia Theta che si trova a meno di 5°
a ESE. Fanno parte dell’ammasso 80 stelle a
partire dall’8^ magnitudine.
NGC 6539
vedere alcune stelle periferiche di questo
ammasso occorre utilizzare un buon strumento
a forti ingrandimenti.
NGC 6611 (M16) – IC 4703
AR 18h 05m – D - 07° 35’
Dimensioni 6.9’ – Tipo Globulare
Ammasso globulare che si trova in una
zona della Via Lattea dove sono presenti
dense nubi di polveri e gas che producono
un affievolimento di ben 7 magnitudini. Per
AR 18h 19m – D - 13° 47’ - Dimensioni 21’ –
Tipo Nebulosa e Ammasso
L’oggetto più conosciuto della costellazione è
la famosa “Nebulosa Aquila”, costituita da una
debole nebulosa associata ad un ammasso
aperto. Il nome deriva dalla presenza al centro
di una figura, prodotta da polveri e gas, che
assomiglia ad un uccello. Si scorge ai confini
con il Sagittario; con un binocolo si possono
vedere alcune stelle dell’ammasso e con un
telescopio anche una debole luminosità. Solo
però con le riprese a lunga posa vengono
messi in evidenza i particolari della struttura. La
dimensione è notevole, uguale a quella della
Luna Piena. La distanza è di circa 7000 anni
luce.
Costellazioni perdute
Le costellazioni hanno subito variazioni e
modifiche nel corso dei secoli, alcune sono
nate in epoche medioevale e altre sono
definitivamente scomparse nei secoli successivi.
Emisfero boreale
BATTERIA DI VOLTA
Introdotta dal medico e fisico Thomas
Young nel 1807 in onore di Alessandro
Volta, era posta sotto la costellazione del
Cavallino.
Fonte UAI
GRANDI MEDITI A
PAOLO DAL POZZO
TOSCANELLI
Grandi meriti a Paolo Dal Pozzo Toscanelli
(1397-1492)
Nasce a Firenze, l’astronomo, astrologo(!),
medico e cosmografo italiano, Paolo Dal
Pozzo Toscanelli, studiò a Padova dove fece
amicizia con il Regiomontano, alias Giovanni
Muller (1436-1476) astronomo e matematico
tedesco.
Avrebbe dato lezioni di matematica addirittura a Filippo Brunelleschi (1377-1446) e
quindi avrebbe contribuito alla costruzione
della cupola del Duomo di Firenze, Santa
Maria del Fiore. E qui costruì una grande
meridiana con il foro gnomonico a 90 metri
di altezza, tale strumento servì per determinare l’istante del solstizio estivo.
Da una sua carta nautica e da una lettera
al Re del Portogallo, Cristoforo Colombo
(1451-1506) sarebbe stato ispirato al tentativo di arrivare alle Indie (!) navigando verso
ponente, “buscar el levante por el poniente”.
Le opere astronomiche del Toscanelli sono
andate quasi tutte perdute, ma si salvarono le sue osservazioni di comete, che
permisero a Giovanni Celoria (1842-1920)
di Milano-Brera di calcolare ben sei orbite
di comete e in modo particolare quelle del
1433,1449,1456 (che sarà la Halley), due
del 1457 ed infine quella del 1472.
Nel catalogo delle orbite cometarie del 1995
del compianto Brian Marsden (1938-2010)
si trovano tuttora tutte le orbite calcolate dal
Celoria sulle osservazioni del Toscanelli.
Ecco un esempio di opere imperiture.
Per la cometa di Halley del 1456 fornì
addirittura longitudine e latitudine della testa
della cometa di ogni giorno in cui la osservò.
Personaggio di grande cultura ed intelligenza, scrupolo nell’osservazione astronomica,
si dice che abbia potuto addirittura influire
sul grande Nicolò Copernico (1473-1543) ! Uranio
5 x MILLE
Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la struttura (stiamo realizzando un planetario ed adeguando l’automazione del telescopio e della cupola) e di migliore
le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca.
APAN
Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è
una grande opportunità – Casella sostegno del volontariato
C.F. osservatorio 00437210032
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Sandro Baroni
Giuseppe Bianchi
Marcello Rasparini
Alessandro Beltrami
OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285181 - 032285210
apansuno @ tiscalinet.it
www.apan.it
Vittorio Sacco
>> REALIZZAZIONE GRAFICA WWW.BELTRAMIWEB.IT