DATA: 15 novembre 2005 PAGINA: 0TESTATA: Amministrazione e Finanza Tecniche Tesoreria finanziarie L’importanza dell’analisi andamentale nel rapporto banca-impresa di Emanuele Facile (*) e Andrea Giacomelli (**) el nuovo contesto derivante dall’introduzione di Basilea 2 l’analisi dei dati andamentali sta N assumendo sempre maggiore importanza ai fini dell’elaborazione dei rating interni. Ne deriva la necessità per le aziende di monitorare tali indicatori rendendoli parte integrante della gestione della tesoreria. L’analisi andamentale condotta dalle banche • l’istruttoria di affidamento; • il monitoraggio dei rapporti creditizi; • la revisione dei fidi e delle condizioni. In particolare, nelle fasi di istruttoria e di revisione le informazioni andamentali vengono integrate con l’analisi di altre fonti informative, come i dati di bilancio o i piani strategici, che per loro natura sono disponibili a bassa frequenza (il trimestre o più frequentemente l’anno). Nella fase di monitoraggio dei rapporti creditizi, invece, viene principalmente fatto ricorso all’analisi delle informazioni andamentali, in quanto sono l’unico flusso informativo sulla clientela disponibile per la banca ad alta frequenza (alcune tipologie di dati andamentali sono disponibili a frequenza giornaliera, altri a frequenza mensile) e in modo continuativo. Inoltre, i dati andamentali si rivelano particolarmente idonei a supportare i processi di monitoraggio del credito in quanto presentano un forte potere anticipativo, ovvero la loro analisi permette di individuare preventivamente l’insorgere del deterioramento del merito creditizio delle controparti affidate (early warning). Tale analisi viene condotta principalmente per mezzo di modelli statistici o di apposite griglie, che individuano i valori soglia degli indicatori andamentali, oltrepassati i quali la controparte viene messa sotto osservazione. Le informazioni andamentali utilizzate dalle banche si suddividono in due macro tipologie: • la prima consiste nei dati a livello aggregato, ottenuti dalla Centrale Rischi, che descrivono l’esposi- Le informazioni andamentali costituiscono il principale elemento del sistema informativo delle banche; tradizionalmente la loro analisi supporta diverse fasi del processo del credito, quali: Note: (*) Amministratore Delegato - Financial Innovations (**) Professore a contratto - Università Ca’Foscari di Venezia Premessa L’analisi dei dati andamentali, ovvero le informazioni che descrivono lo stato dei rapporti creditizi (percentuale dell’utilizzato su accordato, scoperti di conto, insoluti, altri indicatori di bontà del rapporto), è il principale strumento di early warning tradizionalmente utilizzato dalla banca per individuare preventivamente il deterioramento del merito creditizio dell’azienda nell’ambito del processo di monitoraggio del credito. In seguito all’introduzione dell’Accordo di Basilea 2, oggi l’analisi andamentale viene anche utilizzata per integrare i dati di bilancio, i dati geo-settoriali e le informazioni qualitative sull’impresa nell’elaborazione dei rating interni. Risulta quindi fondamentale che il monitoraggio degli indicatori andamentali cominci a diventare parte integrante della gestione della tesoreria nelle imprese, in quanto: • permette all’azienda di ottimizzare lo scambio di flussi informativi con le banche; • contribuisce direttamente al presidio del rating aziendale, con possibili significative implicazioni anche sulla disponibilità di credito e sul pricing del denaro; • consente di individuare le priorità da seguire nel controllo anticipato della liquidità e dei saldi dei conti. 60 Amministrazione & Finanza 21/2005 DATA: 15 novembre 2005 PAGINA: 0TESTATA: Amministrazione e Finanza Tesoreria Tecniche finanziarie zione e il comportamento di un’impresa nei confronti del sistema bancario nel suo complesso; • la seconda tipologia di informazioni consiste nei dati interni al singolo Istituto sull’andamento del rapporto con l’impresa per ogni singola forma tecnica d’impiego. Dati andamentali a livello aggregato: la Centrale Rischi La Centrale Rischi è un sistema informativo sull’indebitamento della clientela delle banche e degli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia. Attraverso il servizio centralizzato dei rischi la Banca d’Italia fornisce agli intermediari partecipanti un’informativa utile, anche se non esaustiva, per la valutazione del merito di credito della clientela e in generale, per l’analisi e la gestione del rischio di credito. Gli intermediari partecipanti comunicano mensilmente alla Banca d’Italia informazioni sulla loro clientela e ricevono, con la medesima periodicità con cui sono raccolte, informazioni sulla posizione debitoria verso il sistema creditizio dei nominativi segnalati e dei soggetti a questi collegati. Ricevono, inoltre, informazioni aggregate riferite a categorie di clienti. Gli intermediari possono interrogare la Centrale Rischi per chiedere informazioni su soggetti che essi non segnalano, a condizione che le richieste siano avanzate per finalità connesse con l’assunzione e la gestione del rischio di credito. Le posizioni individuali di rischio sono rappresentate nella Centrale Rischi sulla base di un modello articolato in cinque sezioni, ognuna delle quali viene a sua volta ripartita in categorie di censimento, ovvero raggruppamenti di posizioni di rischio omogenee individuati sulla base delle caratteristiche delle operazioni censite. Nella Tavola 1 vengono riportate le sezioni e le categorie di censimento della Centrale Rischi, indicando per ognuna di esse le più comuni forme tecniche di finanziamento che vi sono attribuite. Per ogni categoria di censimento, inoltre, le posizioni di rischio sono ulteriormente classificate in funzione di un’ampia serie di qualificatori - le variabili di classificazione - che consentono di fornire una descrizione più completa delle caratteristiche e della rischiosità delle operazioni in essere (attualmente lo schema di rappresentazione delle informazioni prevede le seguenti 11 variabili di classificazione: nozione, localizzazione, durata originaria, durata residua, divisa, import-export, tipo attività, censito collegato, stato del rapporto, tipo garanzia, fenomeno correlato). In particolare, mediante la variabile di classificazione stato del rapporto, la Cen- trale Rischi rileva informazioni qualitative sulla situazione debitoria della clientela nel momento in cui si verifica un cambiamento di stato (status). In particolare viene rilevato il passaggio dei crediti a sofferenza, la ristrutturazione del credito, nonché la regolarizzazione di posizioni in precedenza segnalate a sofferenza o oggetto di ristrutturazione. Gli intermediari sono tenuti a segnalare tali informazioni entro i tre giorni lavorativi successivi a quello in cui i competenti organi aziendali abbiano accertato lo stato di sofferenza del cliente, approvato la ristrutturazione del credito ovvero preso atto del venir meno della situazione di patologia. Infine, lo schema di rappresentazione delle informazioni della Centrale Rischi prevede diverse tipologie di importi per descrivere le singole operazioni oggetto di censimento. Tali tipologie vengono denominate classi di dati e attualmente ne sono previste 8: accordato, accordato operativo, utilizzato, saldo medio, valore garanzia, importo garantito, valore intrinseco e altri importi. Gli importi da segnalare nelle classi di dati sono espressi in unità di euro. Gli importi denominati in divisa estera sono convertiti in euro sulla base del tasso di cambio a pronti alla data di riferimento della segnalazione. La posizione globale di rischio viene determinata per ciascun soggetto sommando le segnalazioni inoltrate a suo nome dagli intermediari. L’aggregazione viene operata distintamente per ognuna delle categorie di censimento, per ciascuna variabile di classificazione e per ogni classe di dati prevista dallo schema segnaletico. Inoltre, per ciascun nominativo segnalato, il flusso di ritorno contiene ulteriori informazioni ritenute utili per la valutazione e il controllo della rischiosità della clientela, concernenti, tra l’altro, l’ammontare degli sconfinamenti e dei margini disponibili calcolati per ciascuna categoria di censimento e variabile di classificazione, il numero degli intermediari segnalanti e in particolare, di quelli che segnalano il soggetto a sofferenza, il numero delle richieste di prima informazione pervenute negli ultimi sei mesi e motivate dall’avvio di un’istruttoria propedeutica all’instaurazione di un rapporto di natura creditizia. Oltre alla posizione globale di rischio nei confronti di tutti gli intermediari, viene evidenziata, per ciascun soggetto segnalato, la posizione globale di rischio nei confronti degli intermediari finanziari e del gruppo creditizio di appartenenza dell’intermediario segnalante. Dati andamentali interni al singolo Istituto I dati andamentali interni permettono di completare Amministrazione & Finanza 21/2005 61 DATA: 15 novembre 2005 PAGINA: 0TESTATA: Amministrazione e Finanza Tecniche Tesoreria finanziarie sotto diversi aspetti l’informazione fornita dalla Centrale Rischi. Innanzitutto, consentono di ottenere un maggior dettaglio informativo rispetto agli schemi standard della Centrale Rischi, in quanto contengono sia i dati riferiti ai singoli contratti per ogni specifica forma tecnica che le informazioni relative al dettaglio della movimentazione dei singoli conti. Inoltre sono generalmente rilevati a frequenza giornaliera e permettono quindi di analizzare infra-mensilmente il comportamento delle imprese affidate. Infine, i dati andamentali interni sono generalmente disponibili in tempo reale, mentre i dati aggregati della Centrale Rischi sono disponibili solo con un ritardo mensile, dovendo attendere per i flussi di ritorno le elaborazioni della Banca d’Italia. Gli andamentali interni permettono quindi un più tempestivo monitoraggio della clientela. Per mezzo dei dati interni, quindi, è possibile costruire tutta una serie di indicatori andamentali che permettono di discriminare ulteriormente la dinamica del merito creditizio delle controparti rispetto alle Tavola 1 – Modello di rappresentazione delle informazioni della Centrale Rischi Sezioni Crediti per cassa Categorie di censimento Esempi di forme tecniche Rischi autoliquidanti anticipo per operazioni di factoring, anticipo s.b.f., anticipo su fatture, altri anticipi su effetti e documenti rappresentativi di crediti commerciali, sconto di portafoglio commerciale e finanziario indiretto, anticipo all’esportazione, prefinanziamenti di mutuo Rischi a scadenza anticipazioni attive, anticipi su crediti futuri connessi con operazioni di factoring, aperture di credito in c/c dalle quali l’intermediario può recedere prima della scadenza contrattuale solo per giusta causa, leasing, mutui, sconto di portafoglio finanziario diretto, prestiti personali, prestiti subordinati, pronti contro termine e riporti attivi Rischi a revoca aperture di credito in conto corrente concesse per elasticità di cassa, insoluti Finanziamenti a procedura concorsuale e altri finanziamenti particolari Sofferenze Crediti di firma Operazioni di natura commerciale Accettazioni, impegni di pagamento, crediti documentari, avalli, fideiussioni, altre garanzie rilasciate dagli intermediari Operazioni di natura finanziaria Accettazioni, impegni di pagamento, crediti documentari, avalli, fideiussioni, altre garanzie rilasciate dagli intermediari Garanzie ricevute garanzie reali, garanzie personali di prima istanza, garanzie personali di seconda istanza Derivati finanziari Swaps, Fras, Opzioni OTC Sezione informativa operazioni effettuate per conto di terzi crediti per cassa: operazioni in pool azienda capofila crediti per cassa: operazioni in pool - altra azienda partecipante crediti per cassa: operazioni in pool totale crediti acquisiti da clientela diversa da intermediari - debitori ceduti rischi autoliquidanti - crediti scaduti sofferenze - crediti passati a perdita crediti ceduti a terzi 62 Amministrazione & Finanza 21/2005 DATA: 15 novembre 2005 PAGINA: 0TESTATA: Amministrazione e Finanza Tesoreria Tecniche finanziarie informazioni aggregate della Centrale Rischi; attraverso tali indicatori risulta infatti possibile cogliere eventuali trend e/o comportamenti che a livello di variabili aggregate non sarebbe possibile individuare. Le indicazioni derivanti dall’analisi dei dati andamentali interni, comunque, vengono sempre confrontate e, al limite, corrette con le indicazioni di sistema derivanti dalla Centrale Rischi. In alcuni casi, infatti, l’interpretazione dei dati interni potrebbe differenziarsi significativamente da quella dei dati aggregati, in virtù di comportamenti particolari di un’impresa nei confronti di una determinata banca. porti banca - impresa, in quanto costituiscono la principale fonte di aggiornamento dei rating stessi. Il monitoraggio dei dati andamentali da parte delle imprese La gestione della tesoreria dell’impresa, nella sua configurazione essenziale, ha l’obiettivo di ottimizzare i flussi di incasso e di pagamento con clienti e fornitori, di provvedere per quanto possibile anticipatamente alla copertura dei fabbisogni finanziari mediante il reperimento di capitale di debito e di gestire i rapporti operativi con le banche. La tesoreria, quindi, deve gestire il rischio di liquidità, che si configura come L’analisi andamentale Una corretta ed attenta il rischio che l’impresa non riesca nell’elaborazione dei rating gestione della tesoreria a far fronte ai propri impegni di interni previsti dall’accordo rafforza la posizione pagamento, a seguito dell’impossidi Basilea 2 dell’impresa nei bilità di coprire lo sbilancio nei Come si è detto precedentemente, i confronti delle banche flussi finanziari aziendali mediante dati andamentali presentano un consentendo di il ricorso al capitale di debito. forte potere anticipativo, ovvero la individuare in tempo La composizione del debito finanloro analisi permette di individuare situazioni di potenziale ziario nelle aziende italiane vede preventivamente l’insorgere del crisi di liquidità ancora una netta prevalenza della deterioramento del merito creditie predisponendo componente a breve termine, costizio delle controparti affidate. Per adeguate soluzioni. tuita da linee di credito (scoperto questa loro caratteristica oggi i dati di conto corrente, anticipi sbf e anandamentali vengono impiegati, ticipi fatture, anticipi export ed import) revocabili parallelamente al loro tradizionale utilizzo nei sistein qualsiasi momento da parte della banca. Analoga mi di early warning, anche per l’assegnazione dei è la questione in riferimento ad alcuni finanziamenrating interni previsti dall’Accordo di Basilea 2. ti con scadenza a medio lungo termine che lasciano I rating interni sono finalizzati a quantificare il mealla banca la facoltà di richiedere all’impresa l’antirito creditizio di un’impresa attraverso la misura cipato rimborso, al verificarsi di determinati eventi. della probabilità di default (1). Data la complessità L’impresa potrebbe quindi trovarsi improvvisamendi tale misurazione, nell’attribuzione dei rating è te a non avere più a disposizione le linee di affidanecessario analizzare congiuntamente diverse tipomento a breve su cui contava per coprire lo sbilanlogie di informazioni che si considerano tra loro cio dei flussi finanziari aziendali. La rilevanza del complementari. In particolare, la best practice nelle rischio di liquidità è accresciuta dal suo spesso imbanche italiane prevede l’analisi di quattro principrovviso manifestarsi, soprattutto quando l’azione pali tipologie di fonti informative: scatenante è di un interlocutore esterno quale la • dati di bilancio; banca, e dai rilevanti effetti «domino» che innesca. • dati andamentali (sia interni che di Centrale Rischi); La crisi di liquidità mette l’azienda in posizione di • dati geo-settoriali; debolezza nei confronti di tutto il sistema bancario, • informazioni qualitative sull’azienda. del sistema dei fornitori e dei dipendenti, e può Tra queste fonti informative, i dati andamentali sono mettere a rischio la continuità aziendale anche in sigli unici disponibili in modo sistematico ad alta fretuazioni industrialmente sane. Velocità di manifequenza e rappresentano quindi l’informazione necesstazione ed effetto «domino» sono accresciuti dal saria per poter aggiornare i rating su base continuativa. tipico comportamento di natura imitativa delle banDa questa considerazione deriva la grande imporche, che in molte situazioni tendono a seguire nei tanza che tali dati assumono nel nuovo contesto derivante dall’introduzione di Basilea 2. Infatti, poiché i processi gestionali delle banche saNota: ranno fondati sul rating e sul suo costante monito(1) Per approfondimenti, si veda degli stessi autori «Basilea 2: coraggio, i dati andamentali diverranno ancor più di noscere il «fornitore» banca e prepararsi al nuovo rapporto» in Amministrazione & Finanza 9/2005). prima un elemento fondamentale alla base dei rapAmministrazione & Finanza 21/2005 63 DATA: 15 novembre 2005 PAGINA: 0TESTATA: Amministrazione e Finanza Tecniche Tesoreria finanziarie comportamenti la prima banca che revoca le linee di affidamento o che chiede all’azienda il rimborso del debito in essere. Questo tipo di decisioni da parte delle banche si basa in misura considerevole sugli indicatori andamentali. L’importanza di questi indicatori è pertanto particolarmente elevata, sia per il possibile impatto sul rischio di liquidità, come esposto precedentemente, che per l’attribuzione del rating: tali indicatori devono quindi essere considerati dalle imprese con la stessa attenzione rivolta ai dati di bilancio. La tesoreria aziendale nella media e piccola impresa è spesso trascurata, e non è raro riscontrare situazioni come: • frequenti scoperti di c/c oltre il limite di fido; • presenza di saldi negativi di c/c presso alcune banche con contemporanea presenza di liquidità presso altre; • assenza di qualunque forma di previsione anche solo di qualche giorno sullo sbilancio tra flussi in entrata ed in uscita; • informazioni non aggiornate sui fidi effettivamente attivabili (ricevute bancarie o fatture ancora disponibili per l’anticipo); • rilevazione solo al momento del pagamento dell’insufficienza dei fondi disponibili; • elevato utilizzo e contemporanea bassa movimentazione di alcuni conti, con permanenza costante a livelli di utilizzo molto elevati rispetto all’affidamento; • assenza di monitoraggio per singola banca sulla storia della quota di insoluti di effetti presentati all’incasso. 64 Amministrazione & Finanza 21/2005 Questo tipo di carenze hanno diretto impatto sul peggioramento degli indicatori andamentali. Anche aziende con struttura finanziaria solida potrebbero trovarsi ad avere indicatori andamentali non positivi, con la conseguenza che la banca potrebbe avere percezione di una situazione di rischio diversa da quella reale. La rilevanza dei dati andamentali rafforza l’opportunità di adottare strumenti informativi di tesoreria finalizzati ad evitare le su esposte situazioni anomale nei rapporti bancari, ad individuare in anticipo situazioni di potenziale crisi di liquidità e perfino a monitorare gli indicatori andamentali in modo continuativo e sistematico. L’impresa, con il supporto di un adeguato strumento informativo di tesoreria, può essere in grado di conoscere e replicare con anticipo i dati andamentali utilizzati dalla banca, e quindi di anticipare le possibili reazioni predisponendo adeguate informazioni e/o azioni di manovra finanziaria. Anche in situazioni finanziarie non critiche il monitoraggio degli indicatori andamentali dovrebbe diventare parte integrante della gestione della tesoreria nelle imprese, in quanto: • permette all’azienda di ottimizzare lo scambio di flussi informativi con le banche; • contribuisce direttamente al presidio del rating aziendale, con possibili significative implicazioni anche sulla disponibilità di credito e sul pricing del denaro; • consente di individuare le priorità da seguire nel controllo anticipato della liquidità e dei saldi dei conti.