estival jazz 2011

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ESTIVAL JAZZ LUGANO
Via Cantonale 74 | 6992 Vernate, Switzerland
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ESTIVAL JAZZ 2011
MENDRISIO, Piazzale alla Valle
VENERDI’, 24 GIUGNO
OMAR SOSA AFRI-LECTRIC QUINTET
Omar Sosa,p, keys
Marque Gilmore, dr, Childo Tomas, b, Peter Apfelbaum, s,Joo Kraus, tp
omarsosa.com
Omar Sosa è unanimemente considerato fra i più versatili artisti della scena jazz
contemporanea. Compositore, arrangiatore, pianista, percussionista e bandleader, Omar
fonde nel suo stile la World Music fatta di elementi elettronici con i suoni delle sue origini
afro-cubane creando una sonorità urbana fresca e originale. Il tutto con un cuore Latin
Jazz. Sulla scena la sua figura carismatica affascina il pubblico trascinando i suoi
musicisti in esecuzioni dinamiche accanto a improvvisazioni cariche di energia
emozionale, di spontaneità e anche di humour. Da sempre, Omar Sosa coltiva l‟amore
per le sue radici, nato a Camagüey (1965), educato nella più schietta tradizione Yoruba,
Omar ha iniziato a suonare le percussioni a quattro anni per poi scegliere quello che
oggi è il suo strumento preferito: il pianoforte. Maestri come Ruben Gonzales, Paquito
D‟Rivera, il gruppo degli Irakere, Eddie Palmieri, Thelonious Monk e Bud Powell
costituiscono le correnti principali del suo pensiero musicale. Attraverso le sue
composizioni, frutto di un “metissage” incredibile, riesce a sviluppare una sensibilità
ritmica eccezionale con un approccio armonico davvero originale.
OUMOU SANGARE’
Oumou Sangaré, voc
Sekou Bah,b, Mamadou Diakite,g, Brehima Diakite, Kamele N'Goni, Aliou Dante,dr, Cheic
Oumar Diabate, djembe, Amadou Traore, flute, Dandio Sidibe & Awa Berthe, b.voc
worldcircuit.co.uk/#Oumou_Sangare
In prima fila nella battaglia per la liberazione della donna in Africa e come ambasciatrice
nel mondo della FAO, Oumou Sangaré è una delle più amate cantanti del Mali. Possiede
la capacità di elevare la musica tradizionale al Pop sottile e ricco di sfumature dell‟epoca
contemporanea affrontando tematiche sociali profonde, soprattutto quelle legate al ruolo
delle donne in Africa. È la celebrità femminile di maggior spicco della musica
Wassoulou, un connubio tra l‟antica tradizione dei rituali di caccia e i canti sulla
devozione, la preghiera e il raccolto, fatta di melodie costruite su una scala di cinque
note. Forza vitale dell‟Afro-pop a partire degli anni ‟90, l‟artista ha contribuito alla
realizzazione della colonna sonora dell‟adattamento cinematografico (1998) del libro
Amatissima della scrittrice Toni Morrison. La riedizione nel 1999 di Moussoulou, l‟album
del debutto di Sangaré nel 1989, a lungo quasi introvabile in Occidente, è stato un
enorme successo. Oumou è entrata a pieno titolo nella West African Hall of Fame per
meriti che vanno oltre la sua bravura. Cantautrice e portavoce della sua generazione,
Oumou incarna infatti i valori per i quali si è sempre battuta. Per questo è stata insignita
nel 2001 con l‟International Music Council/UNESCO Music Prize per il contribuito
“all‟arricchimento e allo sviluppo della musica, della pace, della comprensione tra popoli
e della cooperazione internazionale”.
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MEZZOFORTE
mezzoforte.com/
Erano appena adolescenti quando si sono messi assieme per la prima volta
conquistando nel 1983 il primo posto fra le charts internazionali con il brano “Garden
Party”. Più di 30 anni dopo gli islandesi “Mezzoforte” sono ancora detentori a pieno titolo
di un ruolo di primissimo piano. Ancora freschi, creativi e vibranti come allora, i membri
originali del gruppo oltre a conservare volti da “bravi ragazzi”, col tempo hanno
sviluppato una sonorità strumentale matura e convincente lungo la scia musicale di un
Funky jazzato, energico, pulito, equilibrato e senza inutili distorsioni. Grazie ai loro
concerti e al loro Sound, i “Mezzoforte” hanno conquistato oltre 40 nazioni tra l‟Europa e
l‟Asia pubblicando inoltre una dozzina di album. La platea di Mendrisio ha il privilegio di
assistere allo show di un gruppo straordinario, apprezzato nel mondo intero e ricco di
una potenzialità artistico-musicale in grado di orientarsi a 360 gradi, basata com‟è su
solidi pilastri e capace di reinventarsi costantemente attorno a una consolidata avventura
musicale.
SABATO, 25 GIUGNO
SANDRO SCHNEEBELI "SCALA NOBILE"
Feat. Paul McCandless & Bruno Amstad
sandroschneebeli.ch - paulmccandless.com - brunoamstad.com
Paul McCandless, eng horn,b cl,soprano, Bruno Amstad, voc & human sound effects, Sandro
Schneebeli, g, Antonello Messina, accordion, Daniel Schläppi, b, Stephan Rigert, perc, Samuel
Baur, dr, perc
È una delle rare band che rende familiari le nuove sonorità trasformando quelle già
familiari in nuove scoperte. Da diversi anni “Scala Nobile”, il gruppo (originariamente un
quartetto) di Sandro Schneebeli, riscuote un grande successo, sia di critica sia di
pubblico, grazie ai suoi concerti e agli album che ha pubblicato. Basti pensare che
l‟omonimo CD “Scala Nobile” del 2009 ha conquistato il primo posto nella TopfiveRanking davanti a Ralph Towner e a Paolo Fresu. Il che è tutto dire... Da Lugano ad
Atene, il gruppo è riuscito a trascinare il pubblico col suo particolare linguaggio musicale,
un mix esplosivo basato sulle composizioni di Schneebeli intrise di poesia, di energia e
di fascino. Sono elementi che catturano non solo l‟audience ma anche gli stessi membri
del gruppo permettendo loro di lanciarsi nei territori dell‟improvvisazione, in escursioni
musicali che evidenziano le capacità solistiche e virtuosistiche di ogni componente.
“Scala Nobile” si esprime con una vibrante dialettica che tocca il corpo e l‟anima, Body &
Soul. Il pubblico potrà constatare come raramente un insieme di musicisti di ottimo livello
e dalle esperienze diverse riesce ad amalgamarsi, a fondersi così bene in un unico e
appassionante progetto che vede schierati, fra gli altri, due grandi ospiti solisti: Paul
McCandless al corno e al clarinetto dei leggendari Oregon vincitore di un Grammy nel
1996, con il giocoliere e sciamano della voce, il cantante lucernese Bruno Amstad,
premiato a Locarno nel 1999 per la migliore musica da film .
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RICARDO LEMVO
makinaloca.com
Il Mambo? È lui, indubbiamente Ricardo Lemvo. La sua voce vibrante e melodiosa
rappresenta quanto di meglio può rappresentare la passione per le radici afrp-cubane.
Lemvo è considerato uno dei pochi artisti in grado di portare avanti il genere musicale
tropicale. La sua band “Makina Loca” è un mix contagioso di sapori cubani e
centroafricani o, come ha scritto “Libération”: “Una boccata d‟aria fresca alla Salsa e al
Soukous”. Ricardo Lemvo è nato in Congo a Kinshasa ma vanta anche origini angolane.
Cresciuto ascoltando i grandi classici cubani come Orquesta Aragón, Arsenio
Rodríguez, Sonora Matancera e Abelardo Barroso, dopo essersi trasferito a Los Angeles
in California, Lemvo nel 1990 fonda i “Makina Loca'' con i quali afferma ritmi Salsa
accanto a un mix di son montuno e bogaloo con contaminazioni afro. È il motivo
principale per cui viene considerato un pioniere per il carattere innovativo e
multiculturale della sua musica. Nel corso degli ultimi anni Lemvo si è esibito in numerosi
festival attraverso l‟Europa, le Americhe, l‟Africa e l‟Australia. Le diverse incisioni che ha
oggi al suo attivo sono tutte state accolte con grande entusiasmo dalla stampa
specializzata. Fra gli ultimi riconoscimenti è opportuno ricordare quello del prestigioso
“New York Times” che nel 2007 ha proclamato il suo album “Isabela” come il miglior
esempio di World Music.
PAPA WEMBA
musicme.com/Papa-Wemba/
È uno dei maestri del "Soukouss", la musica tradizionale del Congo che ha influenzato
tutta la musica africana: ritmi di Rumba, Funk, Rock a sonorità latine sono gli ingredienti
utilizzati da Papa Wemba per realizzare un concerto a presa immediata, caldo e vivace.
La sua voce, la sua personalità forte, la sua carica ironica e la sua semplicità infondono
sempre un'atmosfera particolare, dove si coniuga l‟ancestralità con la modernità in un
unico slancio musicale irresistibile. "Quando la gente parla di Papa Wemba", ama
sottolineare, "non voglio che dicano che sono un cantante africano, oppure un cantante
di world music. Vorrei invece che dicessero più semplicemente che sono un cantante.
Perché è ciò che sono: un cantante. E basta." Nome d'arte di Jules Shungu Wembadio
Pene Kikumba, cantante zairese, oggi Repubblica Democratica del Congo, Papa
Wemba è nato a Lubefu, nel Kasai, nel 1949. Spesso definito come “il re della Rumba
Rock” Wemba è infatti uno dei protagonisti del passaggio dalla Rumba congolese,
fortemente influenzata dalle sonorità cubane, al più vivace Soukous che già alla fine
degli anni '70 lo vede protagonista a tutti gli effetti. Famoso per i suoi costumi, per una
travolgente presenza scenica e per lo stile vocale dinamico e personale dalla fine degli
anni Ottanta Wemba si allontana dal soukous per avventurarsi in nuovi territori, dalle
contaminazioni elettroniche ai ritmi dance contemporanei accanto a incisioni realizzate
con il suo gruppo storico con cui rimane più vicino ai suoni roots e a quella “world music”
che l'ha reso celebre nel mondo intero.
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L U G A N O, Piazza della Riforma
GIOVEDÌ, 30 GIUGNO
TANGOS
Con Martha Argerich and Friends
Luis Bacalov, Rafael Gintoli, Nestor Marconi
Orchestra della Svizzera italiana
diretta da Eduardo Hubert
in collaborazione con il PROGETTO MARTHA ARGERICH
rsi.ch/argerich
- orchestradellasvizzeraitaliana.ch
Martha Argerich è un nome di assoluto rilievo nel campo del pianismo mondiale. Il suo
debutto è avvenuto in Argentina all‟età di 5 anni, momento in cui hanno preso il via i suoi
impegni concertistici in Sudamerica. Trasferitasi poi in Europa è divenuta allieva di
Friedrich Gulda (che inaugurò nell‟ormai lontano 1993 la serie dei concerti OSI sul palco
di Estival di Piazza della Riforma) Nikita Magaloff e Arturo Benedetti Michelangeli. A 16
anni risale la sua consacrazione con il primo premio al Concorso internazionale di
musica di Ginevra e al Concorso Busoni di Bolzano. Concerti attraverso tutto il vecchio
continente l‟hanno portata nel 1965 a Varsavia dove vinse il Concorso Chopin.
Numerosissimi sono i premi e i riconoscimenti che costellano la sua carriera, nel corso
della quale la Argerich ha sempre mantenuto un atteggiamento che le permette di
sorprendersi ogniqualvolta la critica e il pubblico le “ricordano” di considerarla una delle
pianiste più grandi del nostro tempo. Esattamente dieci anni fa, l‟artista argentina ha
scelto Lugano quale sede del “Progetto” che pende il suo nome per una piattaforma di
incontri, di sperimentazione e di concerti. Oggi è un onore per tutta la Svizzera italiana e
per Lugano che lo scorso anno le ha conferito la cittadinanza onoraria. Proprio per
sottolineare il decennale e grazie all‟accordo fra le due grandi banche ticinesi
BancaStato (sponsor principale della manifestazione) e BSI (sponsor principale del
“Progetto Martha Argerich”), Estival può aprire la sua 33.edizione con un concerto
dedicato al Tango in onore delle origini della rinomata pianista che sarà affiancata da
Luis Bacalov, pianista, concertista e compositore anch‟egli argentino, famoso autore di
musiche scritte per i più grandi maestri del cinema italiano fra i quali ricordiamo quali
Pier Paolo Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo) e Federico Fellini (La città delle donne).
Nel 1985 vince l‟Oscar per la Migliore Colonna Sonora per il film “Il postino” di Massimo
Troisi. Martha Argerich e Luis Bacalov saranno sul palco con il bandoneonista Nestor
Marconi e con la prestigiosa Orchestra della Svizzera italiana diretta per l‟occasione dal
maestro Eduardo Hubert.
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HIROMI: THE TRIO PROJECT
featuring ANTHONY JACKSON and STEVE SMITH
Hiromi (p),
Steve Smith (dr), Anthony Jackson (b)
hiromimusic.com
Dal suo debutto discografico nel 2003 (Another Mind), l‟ingresso di Hiromi Uehara
nell‟Olimpo del Jazz ha corrisposto a un palmares di vendite e di riconoscimenti
conquistati sia in Giappone, da cui è originaria, sia negli Stati Uniti. Nata a Shizuoka nel
1963, all‟età di sei anni Hiromi mette per la prima volta le mani sulla tastiera di un
pianoforte, a dodici realizza il suo primo concerto in pubblico. Si è formata alla Yamaha
School of Music e a 17 anni viene notata da Chick Corea che le chiede di improvvisare
qualcosa. In seguito consegue il diploma alla Berklee College of Music di Boston sotto la
guida di Richard Evans e di Ahmad Jamal, per molto tempo il suo vero mentore, colui
che l‟ha seguita e consigliata nelle fasi più importanti e delicate della sua carriera. La
musica di Hiromi si esprime sempre al limite delle sue grandi possibilità virtuosistiche
colme di energia, fascino e poesia. La straordinaria pianista giapponese, dopo la
strepitosa performance del 2007 a Mendrisio, torna a Estival per conquistare la storica
platea luganese in Trio con il bassista Anthony Jackson, inventore del basso a sei corde
(o contrabbasso chitarra) e spalla di personaggi quali Michel Camilo, Chick Corea,
Donald Fagen, Mike Stern, Pat Metheny, Al Di Meola, Michel Petrucciani (l‟elenco è
molto lungo...) e il batterista Steve Smith, anch‟egli di grande esperienza e classe con un
percorso che lo ha visto accanto a Mike Mainieri, Ahmad Jamal, Mike Stern, Randy
Brecker, Bill Evans e molti altri ancora. I presupposti per un grande concerto ci sono
tutti.
JACK BRUCE & HIS BIG BLUES BAND
Jack Bruce (b, voc, keys)
Tony Remy (g), Frank Tontoh (dr), Paddy Milner (keys), Nicholas Cohen (b), Paul Newton (tp),
Paul Fisher (tb), Martin Dale (s)
jackbruce.com
Il compositore, il musicista, la leggenda. Non è esagerato affermare che è uno dei più
grandi bassisti di tutti i tempi, capace di aver influenzato lo stile e la tecnica compositiva
della musica elettrica. Il nome e la carriera cinquantennale di Jack Bruce sono un
condensato del “Who‟s Who” del Blues britannico con pionieri quali Alexi‟s Korner‟s
Blues Incorporated, Graham Bond Organisation, John Mayall‟s Blues Brackers, Manfred
Mann Combo. La popolarità di Jack è strettamente legata alla leggenda dei “Cream”, la
band fondata con Eric Clapton e Ginger Baker. Un trio vissuto dal giugno 1966 al
dicembre 1968, che ha venduto qualcosa come 35 milioni di dischi e per il quale ha
composto e cantato pezzi che sono diventati fra i più famosi della storia del Rock Blues
come “I Feel Free”, “White Room”, “Politician” accanto a uno dei più famosi riff
chitarristici della storia: quello di “Sunshine Of Your Love”. Il suo percorso musicale è
però contrassegnato dalla una apertura stilistica e da sonorità innovative e che
percorrono senza età il Rock, il Blues e il Jazz. Nato in Scozia (Glasgow, 1943), Jack
Bruce si avvicina inizialmente allo studio del violoncello. Scoraggiato dal suo professore
di musica che non riconosce il suo talento, a 17 anni viaggia fra l‟Italia e l‟Inghilterra
suonando il basso in vari gruppi di Jazz. Nel 1962 incontra la sua prima band
importante, è quella di Alexis Korner (dove alla batteria c‟è un certo Charlie Watts...). Nel
‟63 forma un quartetto con Graham Bond, John McLaughling e Ginger Baker. Suona poi
col gruppo Manfred Mann e con i Blues Breackers di John Mayall prima della magica
esperienza con i “Cream”. In seguito Jack è protagonista in esperienze solistiche e
polistrumentali attorno a formati stilistici musicali tra jazz, rock e classica. Nei suoi
progetti musicali ci sono nomi quali Mick Taylor, Billy Cobham, Gary Moore, Kip
Hanrahan e la registrazione di album storici con Carla Bley (Escalator Over The hill), Lou
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Reed (Berlin), Frank Zappa (Apostrophe) e molti altri ancora: l‟elenco è lunghissimo. Nel
2009 Jack ha ricevuto il diploma di Dottore in Lettere dalla Glasgow Caledonian
University. Godiamoci il concerto di Jack Bruce sul palco di Estival , un vero e proprio
evento musicale che si inserisce nel quadro delle celebrazioni del 60. anniversario del
Blues britannico.
VENERDÌ, 1° LUGLIO
THE LARRY CARLTON TRIO
Larry Carlton (g)
Gene Coye (dr), Travis Carlton (b)
LarryCarlton.com – Mr335.tv
La sua storia musicale ha inizio nel nativo Sud della California (Torance, 1948) quando
comincia a suonare la chitarra: ha appena sei anni. La sua passione per il Jazz inizia
ascoltando gli album della Gerald Wilson Band con Joe Pass. Con lui, i suoi punti
principali di riferimento sono Barney Kessel, Wes Montgomery e il leggendario B.B.King
per la chitarra accanto alle classiche Ballads di John Coltrane del 1962. Registra il suo
primo album nel 1968. A partire da quel periodo comincia a profilarsi quel suo
inconfondibile chitarrismo dal suono dolce e spesso imitato con la sua inseparabile
Gibson ES-335 e l‟introduzione del pedale a volume, una novità tecnica che utilizza fin
dalle sue prime performance con il gruppo jazzrock dei Crusaders a cui si lega
soprattutto dal 1971 al ‟76 incidendo diversi album e partecipando a oltre 50 concerti. La
stessa tecnica adoperata anche nel primo album in cui Joni Mitchell utilizza una sezione
ritmica (Court and Spark). In quell‟occasione Joni definirà il suo stile come “fly fishing”.
Artista poliedrico e spesso punto di riferimento musicale, arrangiatore e sessionman
richiestissimo, prima di iniziare la sua carriera solistica, Larry era diventato il più richiesto
musicista da studio degli ultimi trent‟anni. Il suo nome è legato a star e a stili fra loro
molto diversi, da Sammy Davis Jr a Herb Alpert, da Quincy Jones a Paul Anka, Michael
Jackson, John Lennon, Jerry Garcia, Dolly Parton, Barbra Sterisand, Joan Baez, Steely
Dan, Steve Ray Vaughn, Steve Vai... Vincitore di 4 Grammy Awards per i quali è stato
anche nominato ben 19 volte, alla fine degli anni Ottanta Larry è vittima di un grave
incidente: una pallottola vagante da uno scontro fra gang giovanili lo colpisce alla gola
all‟uscita dal suo studio d‟incisione recidendogli una corda vocale. Dopo una lunga e
intensiva terapia, riprende la sua chitarra per tornare il protagonista di sempre
proponendo il suo stile unico, originale, caldo e ritmato. Lo stesso che possiamo
applaudire a Lugano. Grande chitarrista di tutti i tempi, Larry Carlton, dalle sue prime
apparizioni con i Crusaders e con i Fourplay con oltre 30 album alle spalle e numerosi
collaborazioni con musicisti e band di fama mondiale, ha collocato uno standard per
l‟arte che si stende attraverso 3 decadi (e 2 secoli) indubbiamente destinato a lasciare il
suo marchio nel Jazz, nel Blues, nel Pop e nel Rock per il futuro.
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Sing the Truth!
ANGELIQUE KIDJO, DIANNE REEVES AND LIZZ WRIGHT
continue the legacies of
Miriam Makeba, Abbey Lincoln and Odetta
Angélique Kidjo (voc), Dianne Reeves (voc), Lizz Wright (voc)
Terri Lyn Carrington (dr), Geri Allen (p), Romero Lumbabo (g), James Genus (b), Munyungo
Jackson, (perc)
singthetruth.net/index.html
“Sing the Truth!” è la fantastica scelta di tre grandi cantanti della scena musicale
mondiale unite per portare alta la fiamma di Miriam Makeba, Abbeey Lincoln e Odetta:
un superbo trio schierato per dichiarare a gran voce alle platee di tutto il mondo il proprio
sostegno nella lotta per l‟affermazione dei diritti civili. Dianne Reeves, vincitrice di molti
Grammy di cui il quarto, più recente, come miglior cantante jazz, è stata scoperta da
Clark Terry a 17 anni. Una voce unica e potente in grado di salire fino a tre ottave e
mezza e da tre decenni ammirata in tutto il mondo. Lizzy Wright, pianista e cantante
proveniente dalla Georgia dalla voce calda e matura, vanta una lunga e importante
esperienza dal Jazz al Country al Blues. Angélique Kidjo, straordinaria artista del Benin
e voce di quella musica africana in simbiosi fra tradizione e nuove sonorità, è una delle
interpreti più sensibili della scena del continente nero. Fra gli altri ha collaborato con
Carlos Santana, Gilberto Gil e Dave Matthews. Ecco dunque Dianne, Angélique e Lizzy
insieme per “Sing The Truth” per farci sognare proponendoci un repertorio di brani
originali ma anche di melodie scelte dall‟eredità del Jazz, del Folk, del Blues, la stessa
che ha nutrito la vena compositiva di Dylan, di Springsteen, di Janis Joplin, ma anche di
Billie Holiday, Marvin Gay e Erika Baduh. Tre voci stupende unite dall‟arte e da una
nobile causa e accompagnate da una band che schiera anche due fra le più acclamate e
versatili protagoniste del Jazz contemporaneo: la pianista Geri Allen e la batterista Terry
Line Carrington. Tutto lascia supporre che siamo di fronte a un concerto che lascerà il
segno!
AFRO CELT SOUND SYSTEM
Simon Emmerson (g,cittern) James McNally (whistles, keys, bodhran) N'faly Kouyate (kora, voc)
James Mahon (uilleann pipes, flute) Johnny Kalsi (dhol, tablas, perc) Ian Markin (dr) Babara
Bangoura (djembe, talking drum) Demba Barry (Senegalese dancing)
afroceltsoundsystem.net
Quando 15 anni fa sono apparsi sulla scena, l‟impatto è stato immediato, come il boato
che accompagna un fulmine. La loro proposta consiste in un‟intelligente fusione di ritmi
dell‟Africa Occidentale con musica celtica tradizionale. Ma è difficile definirli, sfuggono
alle categorie. Il pubblico che assiste ai concerti degli “Afro Celt Sound System” viene
presto conquistato da un turbine musicale che lo porta a danze liberatorie come dei
dervishi. Più volte nominati per i Grammy, la band è quanto di meglio possa proporre la
scena World contemporanea: un fenomeno dove confluiscono tutii gli ingredienti e gli stili
uniti per un “power” convincente e un sound davvero irresistibile. La stampa li ha spesso
definiti “un incontenibile uragano” (“Q Magazine”), “musica da cardiopalmo” (Wall Street
Journal”) mentre James McNally, produttore del gruppo, compositore e multistrumentista
(già partner di Peter Gabriel, Sinead O‟Connor e Robert Plant) ha affermato: “Abbiamo i
migliori musicisti, cantanti e percussionisti provenienti da tutti gli angoli della terra, con i
loro singoli talenti, ogniuno suona una parte vitale nella filosofia collaborativa degli Afro
Celt”. A questo punto raccogliamo l‟invito di “Mojo” che ha scritto: “Ascoltare per
credere”. Ed è proprio il caso: dopo 5 anni di pausa eccoli nuovamente in scena!
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SABATO, 2 LUGLIO
HUGH MASEKELA “CELEBRATE MAMA AFRIKA”
feat. LIRA, THANDISWA, VUSI MAHLASELA
griot.de/celebrate_mama_afrika.html
Miriam Makeba è stata la voce più famosa, la più ascoltata al mondo, quella che
maggiormente ha rappresentato lo spirito dell‟Africa durante i suoi 31 anni di esilio sotto
il regime dell‟Apartheid. Accanto a Harry Belafonte e a Hugh Masekela, oltre che
paladina di pace nel mondo Miriam Makeba ha rappresentato una forte spinta per
l‟emancipazione della popolazione nera in Sudafrica e negli Stati Uniti. “Mama Afrika”
raggruppa le canzoni che hanno reso popolare Miriam con un concerto che è anche un
ritratto vivente dell‟Africa riunendo alcuni dei più grandi talenti vocali che il Continente ha
offerto per ricordare questa grande artista, più volte amata protagonista a Estival e
scomparsa nel 2008 all‟età di 76 anni. Per questo importante progetto Hugh Masekela,
già compagno di vita e nell‟arte della Makeba oltre che leggendario tromb ettista e altro
gigante della musica africana ha voluto accanto a sé Vusi Mahlasela, “The Voice”,
conosciuta per la sua voce potente e poetica e per il suo lirismo ottimista, la
pluripremiata Thandiswa (South African Music Award come miglior artista femminile e
miglior album dell‟anno) e Lira, una delle più popolari cantanti sudafricane che
ricordiamo in un trascinante versione di “Pata Pata”, canzone simbolo della Makeba
eseguita in occasione del grandioso concerto inaugurale ai Mondiali di Calcio del 2010.
“Mama Afrika” ci offre una straordinaria opportunità di rivivere la musica di Miriam
Makeba attraverso un repertorio che vuole essere un tributo e, al contempo, un vivace
ed efficace ritratto della realtà africana.
VOCALESE
THE MANHATTAN TRANSFER & NEW YORK VOICES
Tim Hauser, Janis Siegel, Cheryl Bentyne e Alan Paul,
Darmon Meader, Lauren Kinhan, Peter Elridge e Kim Nazarian
manhattantransfer.net - newyorkvoices.com
Ecco in scena un grande progetto musicale con il ritorno di Tim Hauser, Janis Siegel,
Cheryl Bentyne e Alan Paul, da 40 anni meglio noti come gli strepitosi e “multiGrammy”
The Manhattan Transfer (nome ricavato dal titolo di una novella di John Dos Passos
pubblicata nel 1925). Le mode, anche quelle musicali, arrivano e se ne vanno, ma il
successo di questi grandi amici della manifestazione è rimasto intatto dal 1972, anno di
fondazione del quartetto ad opera di Tim Hauser e portabandiera dell‟armonia musicale
delle voci nel Jazz, una formula che cavalca anche altri generi come il Gospel, l‟R&B e il
Pop ma con un‟anima profondamente Swing. Accanto ai loro ritroviamo The New York
Voices, applauditissimi della ventesima edizione di Estival, nel 1999. Fondati nel 1987,
si sono presto imposti come uno dei migliori gruppi vocali al mondo. Vincitori di un
Grammy nel 1996, Darmon Meader, Lauren Kinhan, Peter Elridge e Kim Nazarian, in
arte “The New York Voices”, affondano le loro radici nel Jazz esplorando una
straordinaria varietà di generi musicali. I due quartetti sono insieme per presentare un
progetto dal titolo “Vocalese”, un termine che racchiude l‟arte dell‟improvvisazione per
assoli di canto nel Jazz, nello Swing, nel Bebop e che lascia presagire una serata
devvaro magica.
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LARRY GRAHAM & GRAHAM CENTRAL STATION
Larry Graham (b, voc),
Ashling Cole(voc), Wilton Rabb(g), David Council(Keys), Jimi Mc Kinney Jr.(Keys), Brian Braziel
(dr)
larrygraham.com
Nel 1992 la rivista “Bass Player Magazine” ha provato a rendere omaggio a uno dei
massimi interpreti del basso elettrico con queste parole: "Il più importante fattore nel
definire il Funk come idioma musicale è stato il pollice di Larry Graham". Musicista,
cantante, autore e produttore, il suo nome accanto al popolare gruppo psichedelico
soul/funk di “Sly & Family Stone” (avete presente Woodstock?) e alla band da lui fondata
e di cui è leader e cantante, Graham Central Station, è legato all‟invenzione dello “slap”,
una tecnica che ha modificato radicalmente l‟accomp agnamento musicale, la tavolozza
espressiva del basso elettrico influenzando notevolmente il futuro del Rock. Nato a
Beaumont nel Texas (1946) da una famiglia di musicisti, Larry riceve in regalo dal padre
la sua prima chitarra all‟età di 11 anni, a 13 incide il suo primo disco e a 15 sii unisce al
“Dell Graham Trio”, la band della madre pianista. Nel 1968 larry entra a far parte degli
“Sly & Family Stone” con cui incide “A Whole New Thing”, un album che mette in
evidenza un modo di suonare il basso unico nel suo genere. Agli inizi degli anni „70
lascia la Family per fondare gli “Hot Chocolate” che poi prendono il nome “Graham
Central Station” (GCS) con cui realizza molti album e innumerevoli concerti. In veste di
solista Graham ha realizzato diverse incisioni che gli sono valse delle nomination ai
Grammy. Negli anni ‟90 ai GSC si aggiungono Cynthia Robinson e Jerry Martini (ex Sly
& Family Stone). Con loro Larry “Slap Man” si è spesso esibito ospite di Prince in
numerosi concerti e nel Prince‟s Jam del Year Tour. Nel 2001 ha ricevuto il “Pioneer
Award” del Rithm&Blues.
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