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SABATO 11 GIUGNO 2016
Mezzocorona, Piazza della Chiesa
CIRCO, MUSICA, INTRATTENIMENTO PER
I PIÙ PICCOLI, VINO E GASTRONOMIA
PER I PIÙ GRANDI!
Solstizio d’estate scende in piazza. In piazza,
nel senso più antico di comunità, luogo di
tutti, agorà. Il Festival regala e si regala uno
spettacolo fatto di acrobazie e musica, dedicato
a grandi che vogliono sentirsi bambini, bambini
che sognano in grande, e grandi appassionati
di teatro, di note, di magia. Un abbraccio al
paese, condito da una cena e del buon vino, per
iniziare il Festival con la nota giusta.
h 16.00
LABOLLATORIO.
LABORATORIO/SPETTACOLO
CON LE BOLLE DI SAPONE
per bambini e adulti
di e con FABIO SACCOMANI
“RACCONTIAMO STORIE USANDO LE
BOLLE COME MEZZO E IL GIOCO E LA
SCOPERTA COME FINE.”
Bolle di sapone, bolle di fuoco, bolle
girandole, fuga delle bolle, mille bolle, le bolle
giganti. Un “Labollatorio” che è spettacolo
e laboratorio durante il quale divertirsi ed
ammirare il cielo riempirsi di centinaia di
bolle enormi. Sognare e imparare, dopo lo
spettacolo come fare e gestire diversi tipi di
bolle, con le mani, con i cerchietti, con i fili
di lana, con i fogli di carta, con le foglie degli
alberi: tutto diventa materiale espressivo,
arte, magia.
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h 21.00
h 22.30
SLIPS INSIDE.OKIDOK
CURLY FROG AND
THE BLUES BRINGERS.
di e con XAVIER BOUVIER
E BENOIT DEVOS
In caso di pioggia:
Mezzocorona, Teatro S. Gottardo
(via S.Giovanni Bosco, 8)
CIRCO
“L’ATTORE RECITA, IL CLOWN È”
Due clown nuovi, due personaggi in cerca di un modo
astratto di comunicare, con un uso minimalista di
trucco e costumi, senza parole, ma con molto da
dire. Con un utilizzo nuovo e virtuoso di tecniche
del corpo, un uso dello spazio in cui il palcoscenico
si fa mondo, gli Okidok sanno far ridere, incantare
e commuovere. In un’intensa composizione delle
relazioni fra i personaggi e con il pubblico, sono
una squadra che si muove in sincrono per creare
una comicità poetica e allo stesso tempo esilarante
in un circo di storie e risate, rigorosamente in slip.
Irriverenti, mordaci, stralunati, atletici e capaci di
una mimica fisica che sembra sfidare le leggi della
gravità e i limiti del corpo umano, gli Okidok portano
in scena un capolavoro di comunicazione non verbale,
in cui anche la più esilarante e snodata acrobazia
non è mai fine a se stessa, ma concorre a creare
un insieme di gestualità che hanno più peso delle
parole. Ballerini, commedianti, mimi, prestigiatori,
equilibristi, rumoristi, strumentisti, cascatori: troppe
parole, in uno spettacolo senza parole, ci vorrebbero
per definire con accuratezza il duo Okidok. Clown da
quasi un quarto di secolo, approdano a Solstizio
dopo oltre 600 spettacoli, portando con loro un
bagaglio di magia, fantasia e mondi vecchi e nuovi.
OWL. BLUES TRENTINO IN LIVE
In caso di pioggia:
ex Caserma dei Vigili del Fuoco
“I BEEN IN THE BLUES ALL MY LIFE.”
Muddy Waters
Un gruppo di giovani musicisti, talentuosi, ispirati,
poliedrici. Samuele Ghezzi che alla voce aggiunge
armonica e chitarra, il batterista Alessandro Ruocco,
Andrea Ruocco che lo segue al contrabbasso, Paolo
Tiago Murari alla chitarra, Francesco Mosna alla
dobro: un mix di vintage e giovinezza che fa rizzare
i capelli, anche alle rane. I Curly Forg sono un vero
e proprio caleidoscopio che passa da tre forti poli
d’attrazione: il blues, il rock ‘n roll ed il jazz. Il
suono del gruppo viaggia su un fondamentale
imprescindibile, fatto di libertà, del rischio
dell’improvvisazione, della bellezza della scoperta.
Contaminazioni, esperienze, viaggi ed incontri si sono
fusi nel 2012 nel primo lavoro “Bluesabilly”, ma è nel
febbraio 2015 a Berlino che la band ha messo nero
su bianco la propria anima, incidendo il primo album
vero e proprio, composto da 14 brani originali:
“OWT”.
CONCERTO
Un album che si racconterà in concerto, in un viaggio
attraverso le sonorità anni ’40 e ’50 del rockabilly
e del Jazz, del Blues e del Bluegrass di altri tempi,
plasmati dalla giovanissima band in un nuovo mondo,
a chilometri zero.
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LABORATORIO TEORICO E PRATICO
DI CRITICA TEATRALE.
CON ROBERTO RINALDI
MERCOLEDÌ 15
DOMENICA 19
MARTEDÌ 21
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Il significato principale della critica è di far
comprendere, anche al semplice spettatore, il
significato intrinseco dell’opera teatrale.
Appassionati di teatro? Aspiranti spettatori
consapevoli? Sogni di critico teatrale nel
cassetto? Un laboratorio per capire cos’è la
critica teatrale e in che direzione sta andando,
con il direttore di Rumorscena Roberto Rinaldi.
L’obbiettivo è fornire ai partecipanti una
formazione di base che permetta la visione di
spettacoli teatrali e manifestazioni culturali
diversificate al fine di acquisire strumenti di
lettura, comprensione delle poetiche teatrali
presentate sulla scena ed una capacità critica
di visione.
LABORATORIO INTENSIVO DELLA
DURATA DI 8 ORE
•
•
•
•
•
Lo stato della critica teatrale e le sue
prospettive d’innovazione.
Le scritture sceniche.
Come avviene la messa in scena di un
testo.
I principali codici espressivi
La realizzazione di una recensione.
Visione di frammenti di spettacoli con
l’intento di acquisire strumenti di lettura
specifici, capaci di estrapolare e rielaborare
le dinamiche principali alla base della messa
in scena. Esercizi pratici di scrittura con la
finalità di avvicinamento alla capacita critica.
La recensione nelle varie forme pubblicistiche.
Discussione e confronto di gruppo. Letture
condivise. Visione condivisa di uno spettacolo
e scrittura di una recensione.
INCONTRI :
MERCOLEDÌ 15 GIUGNO
Ore 18.30 Presentazioni e primi cenni sul
Workshop (cena Buffet nella sala dedicata)
Ore 21.30 Visione dello spettacolo “Lei è Gesù”
compagnia Quotidiana.com
DOMENICA 19 GIUGNO
Dalle ore 14 alle ore 18 Workshop
MARTEDÌ 21 GIUGNO
Dalle ore 18.30 Ultimi passi del Workshop
(cena Buffet nella sala dedicata)
Ore 21.30 Visione dello spettacolo “Giù”
compagnia Scimone Sframeli
Il laboratorio avrà un costo di partecipazione di
50 € comprensivi di:
•
•
•
•
partecipazione al workshop;
piccolo Buffet allestito durante la lezione
per ottimizzare i tempi del corso;
biglietto di ingresso agli spettacoli indicati
nel Workshop;
tessera dell’associazione.
Il laboratorio sarà attivato con un minimo di 8
partecipanti ed un massimo di 20.
Per la prenotazione del Workshop scrivere a
[email protected]
(Prenotazione entro il 10 giugno)
ROBERTO RINALDI
Laureato in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli
Studi di Bologna, Psicologia Clinica Istituto di Psicologia Clinica, Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Università degli Studi di Bologna . Diploma di perfezionamento Scuola di specializzazione in
Metodologie Autobiografiche e Analisi dei Processi Cognitivi Istituto di Pedagogia per adulti.
Università degli Studi Statale di Milano 1998. Scrittore e giornalista pubblicista, critico teatrale è
direttore responsabile di rumor(s)cena.com.
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MERCOLEDÌ 15
GIUGNO 2016
h 21.30
Mezzocorona, Casa Menestrina (via S. Antonio, 1)
In caso di pioggia: Mezzocorona, palestra delle scuole medie
INGRESSO: 8,00 €
LEI È GESÙ. QUOTIDIANA.COM
DI ROBERTO SCAPPIN E PAOLA VANNONI
“COME UN FILTRO AL CONTRARIO CHE TRATTIENE LE PARTICELLE INVISIBILI, CHE
RISCHIANO DI SVAPORARE NELL’INUTILITÀ.”
Lei è Gesù è uno spettacolo che parla di società,
di religione, di ruoli, di generi, di evoluzione. Il
terzo capitolo di “TUTTO È BENE QUEL CHE
FINISCE, 3 capitoli per una buona morte”
sperimenta, scopre, tenta di affermare la
possibilità che la donna possa ricoprire anche
ruoli che per tradizione e consuetudine sono
riservati agli uomini, a cominciare dalla figura
di Gesù Cristo. Quel Gesù Cristo che è Dio fatto
uomo, si fa, nel lavoro della compagnia, donna,
minando i pilastri di una fra le più arcaiche
delle certezze.
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Lei, è Gesù. Una donna che non si sottomette al
volere del Padre, negandosi alla crocifissione.
Il pragmatismo femminile irrompe nella
tradizione, per rivelare gli esiti scontati, le
battaglie inutili, e denunciare il perdurare
dell’isolamento della figura femminile, la sua
vivace consapevolezza, la marginalità in cui
il linguaggio stesso la rilega. Le due figure in
scena, apparentemente complici nel progetto
di ridisegnare l’immagine del Gesù donna e di
riscriverne l’insegnamento, si scontreranno
ancora una volta con l’impossibilità di
abbandonare i vecchi dogmi e di ripensare
un nuovo linguaggio e un nuovo ciclo della
storia. Un messia del terzo millennio, un
capovolgimento di ruoli, una terra inesplorata.
Lei, è Gesù. E questo è già un miracolo.
VENERDÌ 17
GIUGNO 2016
h 21.30
San Michele a/A, Museo degli Usi e Costumi
della Gente Trentina (via E. Mach, 2)
INGRESSO: 8,00 €
QUINTETTO TURCHESE
DAI CIELI DELLE DOLOMITI AI MARI DEL MEDITERRANEO
“IL PROFUMO DI UNA NOTA, IL SAPORE DI UNA MELODIA,
UNA ROTTA DAL CIELO AL MARE.”
CONCERTO
Un dialogo in musica fra Oriente e Occidente,
fra cerimonie del the, sonorità ricche di mistero
e pathos, profumi di spezie e luccichii di pietre
preziose. Turchese, il quintetto, incastrato fra
il jezz e il funk, sospeso fra la musica etnica
e quella classica, internazionale e locale in un
sol colpo, turchese, come la gemma principale
d’Oriente, turchese come il sacro amuleto del
Tibet, la perla dei faraoni egiziani, la pietra
celeste dei nativi d’America. Un colore che
unisce musicisti originari di quattro continenti:
Corrado Bungaro, viola d’amore, Helmi
M’Hadhbi, oud, Angel Ballester, sax e flauto,
Luca Degani, bandoneon, John Prahbakar
Salins alle percussioni, e con loro tutta
l’atmosfera di un mondo intero raccontato
come un segreto, lieve fugace, fra note e ritmi
che evocano un universo antico e un sogno
nuovo. Le musiche originali degli autori ed
ideatori del progetto, Corrado Bungaro e Helmi
M’Hadhbi, sono composizioni in cui Oriente ed
Occidente s’incontrano, attraverso il suono
ancestrale delle corde, sulle figure aeree del
mantice e dei fiati, con la pulsione ritmica delle
percussioni in un clima che ricorda i colori, i
paesaggi ed i profumi del Mare Nostrum.
Special guest il musicista, arrangiatore e
compositore americano Mark Baldwin Harris,
uno dei più grandi interpreti della scena
musicale italiana ed internazionale, in rotta
ostinata verso la scoperta.
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DOMENICA 19
GIUGNO 2016
h 21.30
Mezzolombardo, Teatro S. Pietro (piazza Pio XII)
INGRESSO: 8,00 €
APOCALISSE.
DI E CON LUCILLA GIAGNONI
“L’APOCALISSE CI SALVERÀ: DOVE FINISCE IL TEATRO INIZIA L’UMANITÀ.”
TEATRO
Lucilla Giagnoni, l’attrice. È una definizione
troppo stretta per una professionista del
teatro che ha alle spalle un percorso come il
suo, fatto non solo di recitazione ma anche
e soprattutto di ricerca, umana, artistica,
scientifica. In questo spettacolo dialogano
dunque tre “voci”: la letteratura, la teologia
e la scienza. Edipo, Giovanni e il bosone di
Higgs. “Apocalisse” non poteva che essere un
capitolo finale di un percorso di ricerca e di una
trilogia teatrale, per scoprire che apokalypsis
non vuol dire realmente fine, ma molto di più.
Un teatro di parola che dialoga con la musica
e con la scenografia, la tragedia greca che si
fonde con i versetti di Giovanni, alternando
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momenti d’interpretazione poetica a passaggi
narrativi potenti in diretta comunicazione con il
pubblico. La Drammaturgia originale di Lucilla
Giagnoni è un invito a svelarsi, ed a svelare, a
guardare il mondo con gli occhi di un bambino
appena nato, come un fenomeno incredibile in
cui pian piano le cose si riempiono di senso.
Questa è l’apocalisse: una rinascita, portata in
scena da un grande nome del teatro Italiano,
una fine che è un principio, una sfida, una
rivelazione.“Apocalisse” è l’ultimo capitolo
di una trilogia della “spiritualità”, composta
dallo spettacolo “Vergine madre”, ispirato al
percorso di salvezza raccontato nella Divina
Commedia e dallo spettacolo “Big Bang”
che, a partire dall’ultima parola della Divina
Commedia, Stelle, e dai primi due capitoli del
libro della Genesi, indaga sull’Inizio e sulla
Creazione facendo dialogare il linguaggio della
scienza con quello della teologia e quello del
teatro. Apocalisse, con la sua inequivocabile
vocazione di capitolo conclusivo, indaga sul
vero significato della Fine.
MARTEDÌ 21
GIUGNO 2016
h 21.30
Mezzocorona, Casa Menestrina (via S. Antonio, 1)
In caso di pioggia: Mezzocorona, Teatro S. Gottardo (via S. Giovanni Bosco, 8)
INGRESSO: 8,00 €
GIÙ.
COMPAGNIA SCIMONE SFRAMELI
“UN URLO CONTRO IL MARCIUME DELLA SOCIETÀ CHE UMILIA LA DIGNITÀ
E LA LIBERTÀ DELL’INDIVIDUO. “
Giù è un invito indignato a rompere il silenzio
per dare voce agli altri. In un’atmosfera
surreale, dove il dramma è in continuo
equilibrio con la comicità, il Figlio, sotto gli
occhi del Padre, sbuca in scena per manifestare
il proprio malessere contro un mondo sempre
più saturo di egoismo ed indifferenza, e lo fa
sbucando dal cesso. Non un cesso metaforico,
un cesso vero e proprio, che domina la scena,
metafora di un mondo che puzza di fogna e
di falsità. Giù, nel cesso, c’è anche Don Carlo,
un prete scomodo, che è finito giù, perché su
non vuole più stare comodo. Giù è finito il
Sagrestano che dopo tanti anni di soprusi
e violenze, stanco di subire, trova la forza
TEATRO
e il coraggio di ribellarsi. Giù c’è, anche, il
povero cristo di Ugo che preferisce cantare
sotto un ponte per non perdere la dignità. Giù,
per ritornare su, a respirare un’aria nuova e
degna. Il testo è di Spiro Scimone, uno dei
più interessanti e apprezzati autori teatrali
di oggi, che è stato capace di ottenere per le
sue opere riconoscimenti importanti in tutta
Europa, attraverso una lingua padroneggiata
e ironizzata nella rincorsa di luoghi comuni.
Vincitore del premio UBU, porta in scena la
sfida dell’uomo al nichilismo del presente,
in una ricerca costante e artisticamente
ineccepibile.
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DOMENICA 26 GIUGNO 2016
Mezzocorona, Cantine Mezzacorona (via del Teroldego, 1)
INGRESSO
prevendita 10,00 € + dir.Pv
ai cancelli 15,00 €
h 20.00
EMANUELE LAPIANA.
“DICI CHE SONO IMPAZZITO, PERCHÉ HO FATTO FUOCO
SU UNA VITA INTERA.”
CONCERTO
E’ di nuovo tempo di palchi per il cantautore
trentino, il “Nano” Emanuele La Piana. E’ di
nuovo tempo di portare on stage le sonorità
sperimentali, i successi e i b side, del più
indie fra i musicisti della scena indipendente
trentina. Dopo gli albori nel gruppo da lui
fondato negli anni novanta, i C.O.D., Lapiana dà
alla luce il N.A.N.O. che vedrà nascere a breve
il terzo album dal titolo ancora sconosciuto.
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Nel frattempo, il “Nano” torna sul palco, con
un concerto evento dedicato ai suoi fan vecchi
e nuovi. Uno stimolo alle realtà artistiche
presenti sul territorio, per dare spazio e linfa ad
una gemma rara, scovata nella terra trentina.
h 22.00
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI.
INUMANI
CONCERTO
INUMANI
WWW.TREALLEGRIRAGAZZIMORTI.IT
“C’È IL ROCK, UN CERTO TIPO DI POP, IL REGGAE, QUALCOSA CHE VA SUL FUNK:
ESSERE INDIE È UN GRANDE LAVORO SULLA LIBERTÀ.”
Inumani è l’ultimo disco, suonato bene, scritto
ancor meglio, della band italiana indipendente
Tre Allegri Ragazzi Morti. Con delle belle
canzoni, come da programma, e nascoste sotto
le belle canzoni, quelle tematiche tanto care ai
Tre Allegri Ragazzi Morti ed al loro pubblico,
che diventano ad ogni album più attuali.
Inumani persi nel telefono, inumani nella Milano
capitale a ritmo di cumbia, inumani ad un passo
dalla luna, inumani che c’erano una volta.
Inumani che sono gli umani contemporanei,
sempre più immersi nel virtuale. Davide Toffolo
e compagni hanno sfornato un disco che fa
cantare, ballare, emozionare, amare e pensare
dalla prima all’ultima canzone. Un disco
esemplare, per livelli e melodie, presentato in
una tournée nazionale attesissima da fan vecchi
e nuovi. Testi ironici, chiari, efficaci, sonorità
che spaziano dal folk sudamericano, alle
ballate intense, passando per il rock, il blues
e funky corali ed immediati. Le collaborazioni
nell’album (Jovanotti, Le luci della centrale
elettrica ecc.) avvicinano ulteriormente questa
band simbolo del panorama indie italiano al
grande pubblico, ma senza snaturare l’anima
di un gruppo che, del proprio contatto con il
pubblico, ha fatto la sua bandiera, senza mai
perdere l’interesse per la poetica del racconto
più che per la forma.Ricco di dolcezze e melodie,
ritmo, e passione “Inumani” è un riferimento
simbolico per rappresentare un’altra umanità,
un disco inedito che, come la tournée, promette
di far parlare di se.
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INIZIATIVA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DI
> REGIONE AUTONOMA TRENTINO-ALTO ADIGE > PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
> FONDAZIONE CARITRO > COMUNITÀ ROTALIANA KÖNIGSBERG > COMUNE DI
MEZZOCORONA > COMUNE DI MEZZOLOMBARDO > COMUNE DI SAN MICHELE A/A
> METALLSIDER SRL > ITAS ASSICURAZIONI > CASSA RURALE DI MEZZOCORONA >
CASSA RURALE DI MEZZOLOMBARDO-SAN MICHELE A/A > GRUPPO MEZZACORONA
RINGRAZIAMENTI > PRO LOCO E ASSOCIAZIONI COMUNALI > MUSEO DEGLI USI E COSTUMI
DELLA GENTE TRENTINA > GEST > MAFFEI SERVICE > ELETTROZETA > BIBLIOTECA COMUNALE
DI MEZZOCORONA > AKEI WEB & VISUAL COMMUNICATION > TRENTINO DA VIVERE
LA COMMUNITY DOVE IL PROTAGONISTA SEI TU!
BIBLIOTECA COMUNALE
DI MEZZOCORONA
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SOLSTIZIO D’ESTATE È INTERAMENTE DIRETTO E ORGANIZZATO DA VOLONTARI,
PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DEL SETTORE CHE SI RENDONO DISPONIBILI
PER LA BUONA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE.
Direzione artistica:
Lorenzo Dalvit
Tecnici:
Illuminotecnica e direzione tecnica:
Gerardo Dallago
Audio e coordinamento tecnico:
Federico Dorigati
Palcoscenico e supervisione tecnica:
Daniele Brentari
Allestimenti e problem solving:
Martino Clauser
Allestimenti e supporto morale:
Alfio Chiettini
Supporto tecnico:
Mauro Fontana
Ezio Ollandi
Mattia “JJ” Dallago
Fabio Chilovi
Roberto Chilovi
Produzione e amministrazione:
Giovanni Ghezzer
Ufficio stampa:
Liviana Concin
Segreteria (e movimentazione pedane):
Floriana Cova
Progetto grafico:
Stefano Sonn
Fotografia:
Lara Sicher
Web master:
Alessia Zeni
Tiziano Rossi
Consulenza informatica:
Luciano Pedron
Biglietteria:
Rosanna Pretto
Mascotte:
Le mitiche Gioia e Marta
Un ringraziamento speciale:
Margherita Faes che ci sostiene e ci sopporta
dalla biblioteca di Mezzocorona.
Mirta Menestrina per la sua proverbiale
ospitalità e intramontabile fascino.
Massimo Weber e tutto il mitico MAB
Alle “Fantartiche” Holly, Marion e Monika.
Tutti gli spettatori che a fine spettacolo ci
aiutano a sistemare le sedie.
Direttivo dell’associazione G.A.M.:
Presidente:
Lorenzo Dalvit
Vice Presidente:
Gerardo Dallago
Consiglieri:
Alessia Gabrielli
Alfio Chiettini
Federico Dorigati
Floriana Cova
Giovanni Ghezzer
Holland Friel (FantArte)
Stefano Sonn
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