Coraggio del teatro, teatro del coraggio I Miserabili, spettacolo per riabilitare e «Orme», festival dell’integrazione / 29.05.2017 di Giorgio Thoeni Due anni di lavoro, oltre 100 prove, 130 costumi, 140 cambi scena per 35 disabili sul palco accompagnati da attori, educatori, tecnici, musicisti, costumisti e scenografi. Sono i numeri di uno spettacolo che il prossimo 2 giugno animerà il Palazzo dei Congressi con la rappresentazione teatrale de I Miserabili, un evento promosso dall’associazione Autismo della Svizzera Italiana (ASI) e voluto per sensibilizzare il pubblico sulla condizione della disabilità attraverso uno spettacolo ispirato al kolossal cinematografico del 2012 in versione musical che ripropone i personaggi e la vicenda narrati nel romanzo di Victor Hugo. Dopo essere andato in scena in vari teatri lombardi, lo spettacolo arriva nella nostra regione grazie anche al sostegno di un gruppo consistente di enti come l’associazione Mammeaiuto.ch, Atgabbes, Avventuno e Pro Infirmis, tutti riuniti per condividere e trasmettere un importante messaggio sociale. L’opera è realizzata dalla cooperativa sociale L’Anaconda (Varese), in collaborazione con «Cura e Riabilitazione» di Milano e «Solidarietà e Servizi» di Busto Arsizio. Lo spettacolo è parte di un percorso riabilitativo ed educativo creato con l’intento di mettere in risalto le capacità creative e espressive dei ragazzi. Luisa Oneto, regista dello spettacolo, ha così sottolineato gli scopi dell’operazione: «ho inteso mettere nel loro cuore e animo un’idea, uno stimolo per valorizzare la loro bellezza grandissima che resta nascosta dalla difficoltà fisica e dalla sofferenza. Victor Hugo, attraverso la consapevolezza dell’amore divino, ha voluto riscattare nei Miserabili tutti gli sconfitti». L’idea di proporre in scena disabili di ogni età con educatori e professionisti del teatro è nata quindici anni fa. Il classico francese ottocentesco è un testo sicuramente molto impegnativo per lunghezza e articolazione e non è stato facile condensarlo in sole due ore ma, ha aggiunto la regista, «importante è la soddisfazione dei nostri ragazzi quando colgono la bellezza del loro lavoro, la sorpresa di essere visti oltre la disabilità». La Oneto non è nuova a questo genere di imprese. Fra i suoi precedenti lavori ci sono stati Gian Burrasca e La Divina Commedia, tutti spettacoli che, come I Miserabili, vanno visti con gli occhi di chi riconosce nei limiti la forza per il loro superamento. Negli stessi giorni a Lugano sarà interessante seguire la nuova edizione di «Orme», il Festival di arti integrate che dal 1. al 4 giugno animerà il Teatro Foce. Inserito nella rete nazionale IntegrArt e progetto del Percento culturale Migros, «Orme» riunisce proposte che vanno dalla danza al teatro con una manifestazione che vuole riflettere sul tema dell’incontro, valorizzando la professionalità degli artisti con disabilità. Ma anche per dar loro maggiore dignità in un contesto di integrazione che non deve far più paura a nessuno e per il quale occorre ancora battersi.