Gennaio 2014
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Il pensiero della Città
L’Informazione
Un anno dopo: facciamo il «Punto» per continuare nel 2014
con coloro che gestiscono beni con la gente e farla parlare fra di loro: il
iceva di noi, il professor A- diversamente saremmo di parte
della comunità a proprio confronto è democrazia, fa nascere
D
niello Montano, nella pub- e ci arrogheremmo il diritto di
Libera
beneficio operando talvolta idee, proposte e promuove civiltà.
blicazione inaugurale, numero zero di operare una discriminazione.
Carlo Petrella, nella sua lettera (vedi
Non ci siamo proposti di fare
concorrenza sleale, con gli
Dicembre 2012: "...Una voce serena,
l’Opinione
incoscienti che imbrattano e a pag. 6), dice che il nostro giornale è
piana, senza toni alti. Una voce di opinione ma di diffondere inproposta e non di protesta.
Un giornale dal titolo semplice, più
allusivo ad una pausa che ad una
accelerazione: un giornale con un
programma, chiaro e lineare, incentrato sulla voglia di esprimere
idee, intessere dialoghi, mettere al
centro del dibattito le 'cose' sentite e
vere, quelle di cui necessita una
comunità civile che voglia essere, oltre
che definirsi, tale..."
Siamo sempre stati orgogliosi di
questa recensione e speriamo di
esserne stati all'altezza, non siamo
stanchi, che dopo un anno rileviamo
un incremento di motivazione e
tenacia.
Operiamo in totale libertà, quella
che ci consente di dare voce a chiunque voglia esprimere le proprie idee:
intellettuali, predicatori, politici, laici
e religiosi, pragmatici ed idealisti, tutti
hanno ed avranno sempre la possibilità
di esprimersi su 'Punto e virgola';
formazioni e pensieri per stuzzicare interesse e partecipazione, fare in modo, insomma, che
ognuno si faccia la propria idea
su quanto avviene e partecipi
alla vita sociale; è difficile, ma
non ci fermeremo!
Capita di sentire la gente che,
quando è d'accordo con quanto
affermiamo, apprezza il nostro
linguaggio schietto, corretto e
mai aggressivo, ma poi non
esprime la propria idea e ricade
in quel silenzio ed in quel qualunquismo che tanto fa comodo a chi non
gradisce critiche e giudizi e continua
ad operare come gli pare.
Altri, quando non sono d'accordo
con le nostre affermazioni, pensano a
pregiudizi o accanimento, ma questo è
solo un modo per sottrarsi al giudizio,
in nome di quella tenerezza che
tentano di suscitare: "poverino ce
l'hanno con lui".
deturpano la nostra città e gli
inetti che non la migliorano,
con gli amministratori quando
usano la comunicazione per
apparire ma che non fanno
niente di concreto per la città.
Noi rileviamo e portiamo
all'attenzione dei lettori le
azioni scorrette, contrarie alla
morale ed alle leggi dello Stato
e vorremmo che i protagonisti,
individuati liberamente dai
nostri lettori, si vergognassero
o dessero voce al proprio dissenso
utilizzando il diritto di replica, sempre
offerto dal nostro giornale.
Valutiamo i provvedimenti e le
delibere della nostra amministrazione
dal punto di vista dei cittadini,
rappresentando gli utenti, senza colore
politico ne pregiudizio.
Il nostro obiettivo è quindi suscitare
interesse e partecipazione, combattere
l'apatia ed il qualunquismo, parlare
Necessaria
la Partecipazione
Si, è vero! Ce l’abbiamo.
Siamo contrari a quei "poverini"
che, in nome della politica, fanno i
propri interessi, con quelli che in nome
della religione tentano di plagiare la
gente e farne sudditi in un proprio
'regnetto', con coloro che nascondendosi dietro all'associazionismo, alle
cooperative, al volontariato sfruttano
il prossimo ed eva-dono le tasse, con
quelli che incassano offerte e finanziamenti e non danno conto a nessuno,
S
toria assai conosciuta, commedia di inganni ed intrecci amorosi,
che pur appartenendo ad una
tradizione teatrale consolidata si avvale
di una messa in
scena che richiama situazioni originali
sviluppate in figure sociali e umane, con
preziosa arguzia e acutezza creativa.
Non manca un reticolo di sentimenti,
di umori che narrano di mondi, a prima
vista distanti ma al fondo somiglianti.
La fame, prima di tutto, poi l'astuzia
della miseria di chi deve tirare a campare, la fiacchezza dell' aristocrazia sul baratro della dissolvenza, e di fronte il
nuovo ricco che rozzamente tenta di ritagliarsi un posto nello scalino sociale.
A far da cappello, l'amore che osserva
solo sé stesso, in una campionatura di
giovani senza pregiudizi di classe, assemblati nonostante diversi per ceto,
perché tutto ciò che li allontana è solo il
denaro.
I personaggi sono maschere popolane
ed aristocratiche più vicine, di quanto
non si possa
immaginare, al
m o n d o b o rghese.
Da notare
una differenza
di tratteggio da
parte dell'autore (Angiulli)
tra personaggio e persoaggio.
Ella si incunea con sapienza nelle pieghe dei personaggi popolar borghesi, e
più grossolanamente in quei figurini
dedicati alla nobiltà (per esempio Bebé)
garbatamente sgrossato e ridotto a
stereotipo.
In mezzo, con incancellabili esiti, le 2
coppie Pasquale-Concetta e FeliceLuisella. Questo è lo spettacolo firmato
da Laura Angiulli alla Galleria Toledo di
Napoli.
Un lavoro che restituisce una versione
completamente svecchiata dell'opera di
Scarpetta.
Un cast d'eccezione con: Laura
Borrelli, Agostino Chium-mariello,
Alessandra D'Elia, Michele Danubio,
Roberto Giordano, Stefano Jotti,
Antonio Marfella, Nunzia Schiano,
Tonino Taiuti.
Pulcinella swing
“
Chi l'ha vuluta
accussì chesta città,
chi è stato il colpevole?”.
E' questa, oltre ogni
dubbio, la vera e propria battuta tema-tica
di “Pulcinella Swing,
l'allestimento che la
Compagnia “Il Faro”
di Casalnuovo ha proposto nell'ambito delle
iniziative culturali
2013/2014 a beneficio
delle scuole territoriali.
Lo spettacolo, inserito nel cartellone
della Rassegna invernale promossa
dall'Amministrazione Comunale
attraverso gli Assessorati Cultura,
Spettacolo, Pubblica Istruzione e Pari
Opportunità, ha aperto di fatto le
manifestazioni ufficiali.
L'atto unico messo in scena, narra di
un viaggio alla ricerca di “Nennella”,
tra realtà e sogno, nella memoria della
tradizione popolare, un cammino nel
nostro tempo attraverso incontri con
anime inquiete, testimoni di un'epoca
tormentata.
“Nennella” nella realtà sembra
inarrivabile, una metafora della città
che ha smarrito identità e colore.
Lo spettacolo vuole
essere un grido di dolore per Napoli, ma
potrebbe riguardare
qualsiasi altra metropoli, i problemi si assomigliano ovunque…
Non mancano le note
comiche, che scandiscono i tempi della
pièce.
Perché il termine
musicale “ Swing”?
Nelle note di sala si
legge: ‘dal punto di vista ritmico lo
Swing determina una leggera, quasi
sfuggente, indeterminatezza
nell'accentazione della battuta in tempi
pari, costituita normalmente da un
preciso equilibrio tra accenti forti e
accenti deboli’.
Provenendo da una prassi improvvisativa ed essendo un elemento difficilmente trascrivibile, non è possibile
riscontrarne traccia nelle parti scritte.
E così di questa storia, di questo
viaggio, di questo grido di Pulcinella…non vi sarà traccia (?).
In scena con Francesco e Annamaria
Bianco, Simona Granato, Simona
Meglio, Giovanna Montano, un attore
in erba l’acerrano, Michele De Rosa.
Teatro
Prosegue la Stagione Teatrale del Rostocco, questo mese è tempo dì…
S
i spengono le
luci in sala, cala
il silenzio tra gli
spettatori, si alza il
sipario e giunge il
momento di andare in
scena; il palcoscenico
del Rostocco, questo
mese ha ospitato
“Invito a cena con
manette” e “ Il sulfamidico”.
“Invito a cena con
manette” atto unico scritto e diretto da
Ferdinando Smaldone, rappresenta il
tempo dell'attesta. In un video
introduttivo, emerge la figura di un
uomo fortemente preso da un dubbio
amletico: tradire o non tradire la
propria compagna.
Il giovane è riuscito a procacciarsi un
appuntamento con una donna di nome
Venere ed è fortemente indeciso se
abbandonarsi e di conseguenza cedere
a questa passione. Il video termina con
l'uomo in stazione, in attesa dell'arrivo
del treno che lo condurrà dalla donna
dei desideri. L'attesa
del treno diverrà
motivo per l'istinto e
la ragione del protagonista di confrontarsi e mettersi a
nudo per prendere
una decisione. In
scena Ferdinando
Smaldone e Salvatore Esposito ammanettati ad un letto attendono la venuta
di Venere, durante l'attesta incontreranno una serie di personaggi bizzarri, che
condurranno i due a sfiorare la pazzia.
Ottimo il duo Smaldone – Esposito,
complici e naturali hanno regalato al
pubblico “un'indigestione” di risate,
accompagnati dall'ottima interpretazione di: Noemi Pirone, Antonio
Affinito, Danilo Trapanese, Maddalena Sammarco, Cristina di Nardo,
Pasquale Peluso, Paola Puzone e Sara
Siciliano.
La Redazione
Teatro
Rubrica Mezzasala: Notizie dal mondo dello spettacolo, a cura di Francesco Bianco
Miseria e Nobiltà
"una voce per tenersi svegli", ricordando quando, molti anni fa i 'carrettieri' andavano, all'alba, a Napoli e, per
non addormentarsi e farsi compagnia,
si davano una voce l'un con l'altro.
I tempi sono cambiati, Carlo, adesso
non sono più 'carrettieri' ma 'camionisti', e quella voce prima fu sostituita,
prima, da più moderni 'walkie talkie' e
poi da più freddi ed impersonali
messaggini telefonici.
Così è successo che i 'trasportatori'
non parlano più fra di loro così come
tutti noi che abbiamo rinunciato al
contatto umano, e stiamo perdendo
l'abitudine di scambiare opinioni.
Speriamo che, almeno il giorno
della pubblicazione di "Punto e
Virgola", si torni a parlare assieme per
manifestare il proprio pensiero, "il
pensiero della città".
“Il sulfamidico” scritto e diretto da
Giovanni Meola, rappresenta, invece,
il tempo rubato.
E' un dialogo interpretato da Enrico
Ottaviano. “Un ragazzo appassionato
di calcio, che scopre a 6 anni di essere
allergico ai 'sulfamidici' guardando
una partita dell'Italia, conosce per caso
in una farmacia un argentino scampato
alle torture che, al sentir nominare
Argentina '78, reagisce dichiarando di
essere allergico a quella storia, a quei
ricordi, al calcio, addirittura anch'egli
ai sulfamidici, nonostante si trovi lì per
comperarne una confezione.
Un argentino che, al sentir nominare
Maradona e Passarella, risponde
nominando Jorge Carrascosa, l'excapitano della nazionale argentina
ritiratosi per "non essere in nessun
modo uno strumento della dittatura
militare".
E così il ragazzo scopre la storia di
uno dei genocidi più tollerati nella
storia del '900 mondiale e rivive con
altro spirito le nottate passate col padre
a seguire le partite dell'Italia ai
mondiali di Argentina '78”.
Maria Bianca Russo
La lettura fa l'uomo completo
il discorrere lo rende preparato
e lo scrivere esatto.
Francis Bacon, Saggi, 1597/1625
Perotta - Buonomo
il debutto
D
ebutta “Miseria e Nobiltà”
presso il “Cinema Teatro
Lendi” di Sant'Arpino, omaggio a
Eduardo Scarpetta, il quale fu tra i più
importante attori e autori del teatro
napoletano tra la fine dell'Ottocento e i
primi del Nove-cento. Lo spettacolo
chiude la rassegna teatrale “T- re” che
nei mesi scorsi ha prodotto due
omaggi a grandi artisti Partenopei quali
Il Principe Antonio De Curtis con la
commedia “Destinazione Totò”, scritta
e diretta dallo stesso Buonomo e
Eduardo De Filippo con “Sogno di una
notte” diretta da Angelo Perotta,
prodotte dall'asso-ciazione culturale
Comic Art di Angelo Perotta, dalla
compagnia teatrale il Teatro di Ottavio
e dalla gelateria Paradiso di stelle del
Conte Gennaro Cocorullo.
L'opera presenta una versione nuova
ma fedele allo spettacolo originale;
nella versione Perotta-Buonomo
troveremo l'aggiunta di nuovi personaggi e l'uso di un linguaggio più
attuale. La storia è quella di Felice
Sciosciammocca e Pasquale, due
squattrinati napoletani che vivono una
situazione lavorativa al quanto
precaria. Un giorno il marchesino
Eugenio bussa alla loro porta per
chiedere un favore; egli è innamorato
della bella Gemma, prima ballerina del
Teatro San Carlo ma la sua famiglia si
oppone all'unione, poiché la ragazza
non è di origini nobili; il padre della
ragazza, ex cuoco divenuto molto ricco
avendo ereditato una grossa somma di
denaro, è felice di consentire il
fidanzamento ma pretende di conoscere i parenti del giovane.
Il marchesino dunque chiede a Felice
e Pasquale con moglie e figlia di
travestirsi e fingere di essere i suoi
nobili familiari e di presentarsi con lui
a casa di Gemma. Lo spettacolo è un
susseguirsi di ironici colpi di scena
che lasciano il pubblico in una continua
condizione di suspense; nel momento
in cui si abbassa il sipario sono tanti gli
applausi da parte del pubblico in sala.
Maria Bianca Russo