Va Pensiero
La Voce libera degli anziani musicisti di Casa Verdi
www.stefaniasina.it
N
C’era una volta ….
on tutti sanno che questi argomenti sono già stati trattati in vari numeri precedenti di questo giornalino,
ma crediamo che sia buona cosa riproporre queste richieste, nella speranza di smuovere i cuori e poterle così vedere realizzate, almeno in parte, prima di passar a miglior
vita. Questo per il bene di tutti gli anziani residenti.
C’erano una volta le gite di tre giorni, che fine hanno
fatto?
L’ultima gita di tre giorni è stata quella indimenticabile
che ci ha portato a visitare Padova, le Ville Palladiane affacciate lungo il Brenta con il famoso “Burchiello”, il battello
che conduce i visitatori da Padova a Venezia e la bellissima
Arquà Petrarca, nel 2008. Gite che univano tutti i partecipanti e tutti noi ci sentivamo parte di un’esperienza, di una
comunità, e ciò contribuiva di certo alla serenità di tutti.
Dove siete, amate gite di tre giorni? Da allora siamo invecchiati, è vero, ma, con opportuni accorgimenti,
si possono organizzare escursioni adatte alle
nostre esigenze e condizioni fisiche.
C’era una volta il mercatino, come mai
non c’è più?
Ben due volte all’anno si svolgevano, nella
palestra, dei mercatini, grazie alla generosità di
tanti milanesi. Tutti noi aspettavamo con entusiasmo il cambio di stagione, per andare a “far
spesa” gratuitamente: vestiti, cappotti, scialli,
scarpe, borsette, accessori vari, etc. Tra i canti
che affollano la mente, all’improvviso emerge
il verso “Oh mia patria sì bella e perduta”…
Perché i tempi più belli sono sempre quelli
passati, ma speriamo più che mai ce ne siano
ancora.
C’erano una volta tanti anziani arzilli che entravano
alla Casa Verdi, perché ora no?
Ci rattrista vedere camere vuote o occupate da anziani in
precarie condizioni psicofisiche e noi invecchiare sempre
più, senza vedere quel cambio generazionale con anziani ancora “in gamba”, che possano sostenerci e trascinarci in
nuove e belle avventure, come a suo tempo lo siamo stati
anche noi per quelli più anziani. Chi opera in Casa Verdi e
svolge funzioni di responsabilità, deve fare la propria parte
e deve sollecitare l’entrata di persone più giovani e in buone
condizioni fisiche. Per questo è necessario saperci fare, e
molto, avere delle doti speciali, umane, e competenze musicali per convincere persone indecise a lasciare la propria abitazione e trasferirsi nella nostra Casa. Rassicurare gli anziani
è la cosa più difficile, ma anche la condizione necessaria affinché superino le proprie paure, le proprie ansie nell’affrontare una così delicata decisione. Per raggiungere questo
scopo, i responsabili devono anche possedere: grandi doti
umane, capacità introspettive, competenze musicali, spiccata
sensibilità nei rapporti umani e, perché no?, anche un po’ di
simpatia, che va sempre bene.
C’era una volta una figura di riferimento per tutti noi,
perché ora non c’è più?
Tutti noi sentiamo la mancanza di una figura di riferimento che possa aiutarci in qualsiasi momento, che s’intenda
anche di musica. Da quando è stata tolta questa figura, necessaria più che mai, siamo allo sbando, la situazione è precipitata di giorno in giorno, generando malcontento e
insoddisfazione da parte di tutti. Una figura che sappia mediare, comprenderci e fare in modo di ricreare quelle condizioni affinché si possa andare ancora d’accordo e attraversare
i corridoi con il sorriso. Una figura competente che sappia attrarre gli anziani musicisti più giovani, e che trasmetta serenità e gioia di vivere. E sì che questa figura era presente fin
dalle origini, voluta dallo stesso Arrigo Boito!
Ottobre 2015
N. 12
C’era una volta un Angelo Custode per ogni piano
della nostra Casa. Che fine ha fatto?
E’ di fondamentale importanza avere la presenza costante
di una persona con la quale relazionarci, confidarci e non
vergognarci se chiediamo un aiuto per fare una doccia. Abbiamo sempre avuto una persona, un vero Angelo Custode,
con il quale abbiamo costruito un autentico rapporto familiare che ci dava sicurezza, creando una reciproca intesa e rispetto. Ora c’è un alternarsi di persone e così abbiamo perso
un altro punto di riferimento. Ora il personale di turno è semplicemente un addetto alle pulizie, prima era tutt’altra cosa.
Tutti noi desideriamo una persona fissa come sempre è stato,
e se è sempre stato così ci sarà un motivo. Perché ci è stato
tolto il nostro Angelo Custode?
Oltre a queste iniziative che auspichiamo vengano al più
presto ripristinate per il benessere di tutti gli anziani e della
stessa Fondazione, nel giornalino
abbiamo evidenziato alcuni progetti e sollevato alcune richieste
per noi importanti e necessarie,
che purtroppo non sono ancora
state minimamente prese in considerazione da chi ha la responsabilità del nostro benessere.
Pet-Therapy
In diversi numeri abbiamo
analizzato i benefici psicofisici
per gli anziani che partecipano
alla Pet-therapy, considerata uno
dei migliori strumenti in grado di
Stefania Sina
migliorare la vita relazionale e affettiva, soprattutto dei soggetti non più autosufficienti. Abbiamo riportato la normativa vigente, proposto un progetto
completo, illustrando passo dopo passo tutte le fasi con gli
aspetti positivi suffragati dalla scienza. Pensate alla serenità
trasmessa ad un gruppo di anziani in carrozzina in giardino,
mentre coccolano un gattino! Che bello sarebbe vedere i nostri amici della Residenza Sanitaria Assistita intrattenersi con
un animale domestico di compagnia, anziché stare apatici
per ore davanti alla TV.
Bacheca
Stiamo ancora aspettando una bacheca dedicata agli anziani e ai giovani residenti, una bacheca per segnalare un appuntamento culturale, per informare di una iniziativa
promossa da noi, per pubblicare un annuncio, per condividere tanti pensieri, e, perché no?, far nascere nuove opportunità e amicizie. Ora più che mai è necessario provvedere
all’allestimento di una bacheca posta nella saletta dei distributori automatici delle bevande, luogo d’incontro, dove tutti
gli anziani, giovani musicisti e volontari possano consultarla.
Rappresentanza
Non riusciamo a comprendere come mai non vi sia tuttora
una rappresentanza degli ospiti e nemmeno dei parenti.
L’avevamo avviata anni fa e funzionava benissimo. Poi, una
lettera della direzione ci comunicò che non era prevista dallo
Statuto. E pensare che lo Statuto è stato più volte cambiato
e integrato molte volte. Crediamo che i tempi siano più che
maturi per istituire la rappresentanza degli anziani residenti,
che porti alla luce i problemi e proponga iniziative per il benessere di tutti, e per aiutare la direzione a fare buone scelte.
Quanto dobbiamo ancora aspettare?
Laboratori
All’entrata di Casa Verdi c’è un mobile nel quale sono
esposte delle matite, qualche blocchetto per appunti e delle
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cravatte, oltre ad un libro fotografico. Crediamo opportuno
esporre anche i lavori dei cinque laboratori, per pubblicizzare le nostre realizzazioni e valorizzare l’impegno di molti
anziani. Oltre a tenerci impegnati e a trascorrere il tempo nel
migliore dei modi, ricordiamo che le offerte ricevute vengono utilizzate per il sostegno dei bambini a distanza, al cui
benessere contribuiamo da oltre 10 anni, seguendo l’insegnamento del Maestro Verdi: aiutare i meno fortunati.
Per tutto questo è necessario che ogni ruolo di responsabilità sia ricoperto da persone capaci e competenti, che comprendano i nostri bisogni e che contribuiscano con il loro
agire a renderci serena la permanenza a Casa Verdi. Quante
generazioni devono passare per tornare ai bei tempi?
Purtroppo non ci rimane altro che sperare e aspettare!
Stefania Sina
Quando il mondo del design
incontra quello della musica
L
a storica casa Pleyel, fabbrica parigina che per due
secoli ha costruito pianoforti apprezzati anche da
grandi compositori ed esecutori come Chopin e
Liszt, e che ora è stata travolta dalla concorrenza orientale,
insieme a casa Peugeot, sì, proprio l'altrettanto storica
casa automobilistica francese all'avanguardia anche nel
campo del design industriale, hanno unito le loro migliori
forze e idee per creare quest' opera d' arte. Presentata per
la prima volta al salone dell'Auto di Parigi nel 2012, si
tratta di una moderna, avveniristica reinterpretazione del
pianoforte a coda: la tavola armonica e il corpo dello strumento realizzati in legno, il piede e il coperchio sono invece in fibra di carbonio.
L'aspetto ricorda veramente quasi uno strumento "spaziale", ma la vera e rivoluzionaria innovazione sta nella
parte musicale, il meccanismo del pianoforte ribassato
allo stesso livello della tastiera, così che, grazie a questo
incontro di tecnologia e design, è possibile per l' ascoltatore osservare sempre le mani del pianista, da qualsiasi
angolo si guardi l'esecutore, con un coinvolgimento particolare.Un’esperienza musicale completa infatti non è
mai solo acustica, anche la componente visuale del gesto
musicale gioca un ruolo fondamentale per la percezione
sensoriale ed emozionale complessiva. In ogni genere musicale, dal pop al classico, tra l'ascolto di musica registrata
e la diretta partecipazione a un concerto, la differenza di
coinvolgimento emotivo è notevole. Già in occasione del
Fuori Salone del Mobile dell' anno scorso avevo ammirato
il pianoforte Pleyel-Peugeot, era presentato in una scenografia quasi magica, nella semioscurità, sullo sfondo una
serie di filamenti in nylon rilucenti in un gioco di luci di
vari colori cangianti in una danza guidata dalla musica,
un vero spettacolo di "son et lumière".
Quest’anno invece, sempre al Fuori Salone, il pianoforte è stato ripresentato in un vecchio capannone ristrutturato, un ambiente inondato di luce chiara e
uniforme e questa volta inserito in una sorta di prato artificiale di steli di plexiglas, che, mossi in armonia con
le sonorità della tastiera, creavano la sensazione di un
moto ondoso, dal quale lasciarsi cullare o nel quale leopardianamente dolcemente naufragare. Il tutto grazie
anche all’impeto e passionalità, alternati alla delicatezza,
della giovane pianista napoletana Ludovica De Bernardo, dal tocco preciso e dalla aggraziata gestualità musicale, in un repertorio che spaziava dalla classicità
bachiana al romanticismo lisztiano, per rendere poi omaggio con Ravel all’origine francese di questa creazione artistico - tecnologica. Segnalo questa giovane promettente
artista agli amici ospiti di Casa Verdi, per ringraziarla
delle belle emozioni musicali che mi ha regalato e con i
migliori auguri per la sua carriera di concertista.
Marco Biancardi
Ottobre 2015
U
Ascoltate, ragazzi!
na delle cose più importanti è quella di uscire dalla
mediocrità. Non seguire quei percorsi che si perdono
in mille rivoli. Avete tutti gli stimoli per combattere
ed uscire dagli schemi delle convenzioni. Prendete la vita
come qualcosa di meraviglioso, che solo ai coraggiosi, ai
combattenti, concede le sue grazie, se saprete apprezzarle.
Ho passato quarant’anni sui palcoscenici del mondo e il
mondo mi ha incuriosito più del palcoscenico.
Ho potuto dissetare parte della mia curiosità, ho incontrato persone straordinarie, ho imparato dagli allievi, ho infranto tabù, ho esaltato la bellezza della musica con
l’espressione del mio essere, ho fatto vibrare il mio corpo con
i colori dell’arcobaleno.
Non importa se non raggiungerete il successo che avete
sognato. Questo, spesso, è un miraggio. L’importante è che la
vostra sensibilità vi permetta di piangere quando desiderate
farlo e di sorridere sempre.
Io credo che il "successo", quello importante, avviene
dentro di noi nel corso della vita, quando impariamo a riconoscere e a distinguere bene l'indispensabile dall'effimero;
quando scopriamo la sicurezza e lasciamo scorrere via ogni
pensiero negativo; quando sappiamo entusiasmarci davanti a
un campo di papaveri o ad un tramonto, o quando ci inebriamo del profumo d'un fiore o ci esaltiamo davanti ad un
piatto di spaghetti cucinato con dedizione; quando ascoltiamo
un canto d'uccello e lo confrontiamo con quello del cantante
che più ci piace. Il percorso è lungo, ma la nostra volontà ci
aiuta a ricoprirlo fino in fondo.
Claudio Giombi
Festività in Casa Verdi
Ecco i sentimenti che ho provato durante le festività e le
vacanze estive:
Giorni di tristezza e malinconia per chi è rimasto in Istituto.
Colombe, panettoni e biscottini inzuppati nella solitudine
interiore.
Questo è quello che ho provato in questi giorni lenti e pesanti da sopportare, che fanno incurvare la spalle e appesantire l’animo.
Più che i gioiosi rintocchi delle campane, si sono sentiti gli
eloquenti silenzi.
Non abbiamo avuto in questo periodo nessuno che si sia
fermato qui con noi a farci compagnia, a intrattenerci con
amorevole affetto e comprensione. Corridoi vuoti e totale
mancanza di sorrisi. Umanità assente.
Che brutto trovarsi soli! Ma nessuno lo capisce, o non
vuole capirlo, o, peggio, fa finta di niente!
Dobbiamo andare avanti ricordando i giorni felici di un
tempo. Coraggio, amici, ricordiamo che non è sempre stato
così, ricordiamo i tempi perduti, che fanno bene all’anima,
nella speranza che ritornino. Forse, quando ci saremo svegliati, rimarrà solo un brutto sogno.
Stringiamo i denti e qualche ricordo carino e positivo ci
sorriderà.
Coraggio, “ragazze…” e “ragazzi…”! Mai disperare …
Mai! Sognare e credere che le cose possano cambiare, è il
primo passo verso la libertà!
Ce lo insegna anche l’ “amico Verdi”! E ce lo dice anche
la sua cara Giuseppina!
Un bel sorriso! Grazie !!!
Stefania Sina
Va Pensiero
La Voce libera degli anziani musicisti di Casa Verdi
Incontro con il Presidente della Fondazione
“Giuseppe Verdi”, Prof. Roberto Ruozi, il 19 luglio 2015
D
opo sette mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio, abbiamo chiesto un incontro al nuovo Presidente,
Prof. Roberto Ruozi, per illustrare alcune problematiche che riteniamo di fondamentale importanza per
il benessere di tutti gli anziani residenti. L’incontro si è tenuto domenica 17.07.2015, alle 11.30, presso
la sala giochi. Qui di seguito riportiamo gli interventi dei singoli partecipanti, portavoce degli Ospiti della Casa,
concernenti argomenti da tutti condivisi, che hanno purtroppo evidenziato un palese disinteresse nei confronti
di noi anziani. Il Prof. Ruozi ha ascoltato attentamente i punti da noi sollevati, assicurandoci il suo concreto interessamento, del quale restiamo in attesa dei fatti. Parole e promesse ne abbiamo avute già tante. Ecco gli interventi con gli argomenti di maggior interesse esposti.
Stefania Sina:
1) Si organizzano troppi concerti e non certo per le esigenze degli anziani residenti. Siamo una quarantina al
massimo di anziani considerati autosufficienti e la sala concerti comprende 120 posti a sedere. Anche se andassimo tutti, risulterebbe quasi vuota. Ci chiediamo come mai la Direzione non abbia una lista di persone da invitare in modo tale da occupare i posti disponibili. Risultato: sala vuota, e niente soddisfazione per gli artisti che
si esibiscono. Siamo sicuri che la Casa non faccia una bella figura! Inoltre, ad ogni concerto sarebbe buona cosa
offrire almeno qualche bevanda agli artisti.
2) Diverse volte è capitato di vedere il Segretario Generale dott.ssa Danila Ferretti in portineria a sostituire
i custodi addetti alla portineria assenti, e spesso anche le impiegate dell’amministrazione. Tutto questo non è dignitoso per Casa Verdi. E queste cose, mai accadute in passato, purtroppo si sono viste di frequente. Di sicuro
questa non può considerarsi buona organizzazione.
3) Nel giardino d’onore antistante alla Cripta dove riposa il Maestro e la Moglie, sono stati fatti degli interventi poco rispettosi del luogo. Ci chiediamo perché non lo hanno lasciato semplice, ma elegante ed austero com’era prima. Induceva il visitatore ad un rispettoso silenzio, mentre si avviava in trepidante e commosso
raccoglimento verso il prezioso sacrario del grande Maestro e della sua amata consorte. Con l’inserimento di ben
4 panchine, che tra l’altro poco si addicono allo stile della Casa, hanno trasformato un luogo di devozione, in
un chiassoso luogo di sosta e di raduno, con persone sedute sulle panchine a prendere il sole, a mangiare, a tenere a bada i bambini a fianco dei meli, dei peri e dei limoni. Questa trasformazione avrebbe dovuto invece essere fatta nel giardino di via Monterosa, per attrezzarlo meglio all’utilizzo degli ospiti, anche a quelli in
carrozzina, per sottrarli almeno un po’ ai loro sistematici abbiocchi pomeridiani davanti alla televisione.
4) E’ andata a buon fine la raccolta dei fondi per l’acquisto del carteggio Verdi-Arrivabene, ben 120.000
euro. Il Presidente ci ha assicurato che il carteggio sarà messo a frutto a favore della Casa. Desideremmo che
venissero proposte ben altre raccolte di fondi per far fronte ai tanti lavori necessari ed urgenti di Casa Verdi,
come, ad esempio il restauro della sua facciata, le cui decorazioni deteriorate dal tempo, stanno sparendo, nonché il ripristino della bella “villetta” dove alloggiano i giovani musicisti anch’essa in evidente degrado. Altrettanto dicasi della Cappella dedicata a “Santa Cecilia”, patrona dei musicisti, le cui decorazioni interne, originali
e bellissime, sono rovinate dalle infiltrazioni e dai malanni del tempo, cosicché le due effigie che rappresentano
Re Davide e Santa Cecilia, risultano molto sbiadite e comunque, speriamo, ancora recuperabili. Altri interventi
riguardano il pavimento del corridoio del 3° piano, fronte piazza Buonarroti, che a seguito di una infiltrazione
d’acqua di due anni fa, si è sollevato in alcuni punti, provvisoriamente ricoperti di scotch in attesa di essere sistemato. Infiltrazione che ha interessato le pareti rovinandone le decorazioni da poco tempo restaurate. Per concludere citiamo anche il pavimento della Sala da Pranzo, sconnesso e pericoloso.
Tina Belletti:
1) E’ stata rilevata la necessità di incrementare l’assistenza sanitaria per gli anziani residenti al 2° e 3° piano,
assistenza riservata esclusivamente ai degenti del Reparto R.S.A. Ora che molti di noi hanno problemi di salute,
sarebbe necessario che fosse messo a disposizione un infermiere per assisterci. Anni fa non avevamo questi problemi perché eravamo più assistiti. Il personale sanitario era sempre disponibile ad aiutarci anche per le terapie.
2) Per gli anziani che hanno delle difficoltà anche motorie, dovrebbe essere messo a disposizione un dipendente o almeno un volontario per accompagnarli alle visite mediche o ricoveri. A questo riguardo voglio esporre
un mio caso del giorno 15 luglio u.s. in cui, dovendo recarmi dal mio medico, ho dovuto chiamare la Croce
Rossa con l'aiuto del Segretario Generale, dato che la l’Assistente Sociale dott.ssa Jarisi e il responsabile dei Servizi Socio Sanitari, dott. Nencioni, erano assenti, e la coordinatrice della R.S.A., dott.ssa Decio e l'infermiere di
turno non hanno potuto chiamarla, in quanto non appartenevo al Reparto R.S.A. Con il precedente Direttore tutto
funzionava meglio, non avevamo questi problemi, eravamo assistiti e accuditi come si deve, tutto era più semplice, più umano e diretto. Ora non sappiamo mai a chi rivolgerci.
Giuseppe Catena e Jolanda Puglisi
Anche per i coniugi Catena è di fondamentale importanza, per la sicurezza anche psicologica degli anziani,
estendere l'assistenza infermieristica a tutti i residenti della Casa senza distinzione tra Casa Albergo e RS.A.. E’
noto a tutti i comuni mortali, ma probabilmente non a tutti della Casa, che una migliore assistenza agli anziani
previene o rallenta il decadimento psicofisico.
Luisa Mandelli
Da anni non abbiamo più una figura di riferimento che possa aiutarci in qualsiasi momento, che sappia comprenderci ed esserci vicino anche affettivamente, siamo abbandonati a noi stessi soprattutto durante le festività
e i mesi estivi. L'avevamo e tutti eravamo felici e soddisfatti, purtroppo ci è stata tolta.
Michelina Barrey
E’ evidente lo spreco di cibo giornaliero e la colpa è anche di noi residenti che rimandiamo indietro le pietanze ordinate il giorno prima, con la conseguenza che ciò che viene riportato in cucina viene buttato via.
Inoltre, molti anziani, per le più disparate esigenze, entrano in cucina nonostante sia vietato a tutti ed è giusto provvedere, anche con la presenza di un responsabile durante i pasti, per controllare l’accesso alla cucina e
verificare la qualità delle pietanze somministrate.
Siamo rimasti d'accordo con il Presidente che dopo l'estate verificheremo quali richieste sono state soddisfatte.
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Va Pensiero
Ottobre 2015
Verdi Verde, /
G
iuseppe Fortunino Francesco Verdi è proprio sepolto qui da noi, in questa Casa di Riposo da lui
voluta per destinarla ai musicisti “meno fortunati
di lui”. Questo genio, dotato di una grande generosità e
umanità, orgoglioso della sua estrazione contadina, fondamentalmente colto, fu uno dei grandi protagonisti di
un’epoca memorabile.
M
Marco Alibrando
arco Alibrando, nato a Messina il 20 gennaio
1987, diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra, sto portando a termine gli studi di composizione. Il mio sogno: essere il Direttore Musicale di
un’orchestra sinfonica o di un teatro d’opera per poter iniziare un percorso con i musicisti, coinvolgendoli per seguire lo stesso obiettivo: realizzare un “suono corale” dove
l’individualità cede il passo alla generosità; lavorare su
un’idea comune di come far Musica, affrontando il repertorio sinfonico ed operistico.
Per adesso sto facendo molta gavetta, cosa fondamentale per un futuro direttore, ma il mio sogno sarebbe quello
di diventare un Direttore d’Orchestra freelance e/o stabile,
dirigendo prevalentemente opera lirica. Fino all’età di 17
anni non sopportavo la musica lirica; questi “soprani” che
vocalizzavano senza articolare una parola, mi davano sui
nervi, ma poi, ascoltare e vedere l’Aida dal vivo all’Arena
di Verona in vacanza con mio padre, ha cambiato le cose e
adesso sono un melomane! Per il futuro vorrei una piccola
casa su una delle sette Isole Eolie, con la mia famiglia numerosa. Qui in Casa Verdi, abbiamo tanti spazi per studiare
e questo per un musicista è di fondamentale importanza.
La zona è una delle più belle di Milano, ma purtroppo
anche molto cara. Unico neo è che, nella villetta dove viviamo, purtroppo manca l’aria condizionata e studiare col
caldo è dura. Una proposta speciale per casa Verdi: sarebbe
bello, come accaduto in passato da quanto mi hanno riferito, formare un bel coro di anziani e giovani e offrire alla
Casa un concerto al mese. Questo permetterebbe di creare
anche un sodalizio tra le generazioni e passare del tempo in
compagnia allietati dalla musica. Non ho molta nostalgia
della mia casa, della mia terra, perché nelle vacanze di Natale, Pasqua, ed in quelle estive, torno sempre in famiglia.
Grazie agli aerei i collegamenti sono economici e richiedono poche ore di viaggio.
Il volo Milano-Catania o Milano-Reggio Calabria dura
meno di due ore! Mi sono trasferito a Milano soprattutto
per approfondire lo studio, per la città che offre tanto dal
punto di vista culturale, per il Conservatorio dove ho avuto
la possibilità di studiare direzione con un ottimo insegnante, collaborando con ottime orchestre professionali
come l’Orchestra Sinfonica “G. Verdi” e l’Orchestra dei
Pomeriggi Musicali. Per quanto riguarda il vitto, unico neo
è quello che riguarda alcuni piatti, ma se si tiene conto del
fatto che la mensa è pensata per gli anziani, è “normale”
che la pasta non sia sempre al
dente, anche se molti di loro si
lamentano, e che si evitino pietanze appetitose come la frittura
che poco si addice ad una casa di
riposo. Forse solo il pane che ci
servono non è di mio gradimento. A parte questo mi trovo
benissimo.
Marco Alibrando
Amato e stimato da un grande pubblico internazionale,
con Puccini è ancor oggi l’operista più rappresentato nel
mondo. Ma ora voglio parlarvi della sua ultima dimora, la
sua tomba qui nella nostra Casa di Riposo di Milano,
dov’è sepolto assieme alla sua diletta Giuseppina Strepponi. Antistante alla Cripta sepolcrale, c’è un ampio giardino semplice, lineare, austero e ben curato, con un
passaggio di ghiaia al centro che conduce alla tomba, dividendo il prato a metà, da sempre percorso dai visitatori
in religioso silenzio, e rispettosi del luogo sacro, per porgere un omaggio al Maestro.
Da quando però sono state messe 4 panchine di legno
lungo il corridoio centrale, panchine che si vedono nei parchi e che poco si addicono allo stile della Casa progettata
dall’Architetto Camillo Boito, insieme con alcuni vasi di
piante da frutta, stiamo assistendo ad un degrado della situazione, sfociata nella mancanza di rispetto del luogo che
perdurava da oltre un secolo. Al posto del sacrale silenzio
di prima, si vedono e si sentono persone sedute che prendono il sole e conversano, che studiano, mangiano come
fosse un luogo di picnic, mamme con bambini che gridano, ecc. Tutte cose lecite, beninteso, ma non da fare lì.
La Voce libera degli anziani musicisti di Casa Verdi
Il luogo più adatto era di certo il giardino di via Monterosa, dove tutti noi, nella bella stagione, andiamo spesso a
prendere un po’ d’aria e a conversare, all’ombra di una
magnifica e grande magnolia. Prima, la tomba di Verdi era
considerata un luogo sacro come la tomba di Manzoni, la
cui urna è messa al centro del Famedio del Cimitero Monumentale, dove non esistono panchine, piante, e non esisteranno mai.
La sacralità del luogo non richiede ornamenti superflui, ma solo grande rispetto e umiltà. Il viale d’accesso
alla tomba del Maestro, denominato “Cortile d’Onore”,
non può e non deve essere trattato come un giardino pubblico. Questo giardino deve rimanere, e speriamo in
eterno, luogo di meditazione e riverenza nei confronti di
uno degli artisti più illustri al mondo. Certi valori non possono venire meno con il passare del tempo, perché sono
eterni. Questo mio pensiero è condiviso dalla stragrande
maggioranza degli ospiti, dipendenti, volontari e dai molti
visitatori coi quali ho avuto modo di confrontarmi.
Stefania Sina
E
Domenica 21 giugno: una gradita visita
ccoli, sono arrivati gli amici di Norimberga, grandi appassionati del Genio di Verdi. Da 28 anni fanno parte
della nostra vita, e, anche se vivono molto distanti, sono
più vicini a noi di tante persone che lavorano a Casa Verdi. Arrivano sempre sorridenti, carichi di entusiasmo, e infondono a
tutti serenità. Con la loro umanità e generosità ci fanno sentire
parte integrante della loro grande famiglia. Li abbiamo accolti
con l’entusiasmo e l’affetto di sempre, per tutto il bene che ci
dimostrano e per tutto quello che ci portano sempre. Anche quest’anno siete arrivati carichi di doni. E che doni! Una forma di
parmigiano, un prosciutto di Parma, tantissima pasta Barilla e
Foto di Mariaelena Fnatasia
un pacco di dolci tipici tedeschi per ognuno di noi.
Grazie, grazie, grazie di cuore! Vi abbiamo ricevuto nel Salone d’Onore, luogo che si apre solo nelle circostanze
importanti. L’intervento della Presidente Ursula Riccio ci ha molto commosso.
Ha pronunciato parole straordinarie per noi, che hanno toccato le corde dell’anima e del cuore. Per darvi il
benvenuto, per la prima volta era presente anche il nuovo Presidente della nostra Fondazione, prof. Roberto Ruozi,
e con lui anche molte autorità milanesi invitate dal dott. Diego Mattiello: il dott. Basilio Rizzo, Presidente del
Consiglio Comunale di Milano, il dott. Massimo Gatti, il prof. Tommaso Sonno e la dott.ssa Diana De Marchi che
ci sono vicini da anni. Per suggellare questo sodalizio che dura da quasi trent’anni, e a ricordo della bellissima giornata, abbiamo donato all’Associazione verdiana una targa. Pensate che la giornata non è finita in Casa Verdi, bensì
nel tempio scaligero. Tutti noi siamo stati invitati, sempre dai nostri amici tedeschi, al Teatro alla Scala, per assistere in platea ad un recital, a dir poco strepitoso, del baritono Leo Nucci. Cosa dire di questi nostri amici così cari
e meravigliosi, che non sanno più cosa fare per noi! In Casa Verdi siamo una sessantina di anziani residenti, quindi
inviamo 60 baci e 60 abbracci, augurando alla cara Ursula e a tutti i Soci, tutto il bene del mondo.
L
Tutti gli Ospiti di Casa Verdi
Concerto finale della Masterclass di Canto lirico
unedì 6 luglio 2015 il soprano Monika Lukas, nostra grande amica da
tanto tempo, esperta in tecnica vocale
ed accompagnamento al piano dei cantanti,
ci ha presentato un gruppo di artiste preparate sotto la sua guida, pronte ad iniziare la
carriera lirica. Hanno interpretato brani di
Mozart, Donizetti, Gounod, Verdi, Bizet
ecc. Abbiamo rilevato la preparazione di
tutte e ci è sembrato di ascoltare delle vere
professioniste, molte di loro avranno una
brillante carriera. Il concerto è stato goduto
appieno da tutti noi, e di questo dobbiamo
ringraziare Monika. Presentiamo queste artiste: Su A Park, Laura Telli Cambier, Polina Savaleva, Xiao Li, Oxana,
Semukhina, Emiljana Palushaj, Francesca Giorgi. Al pianoforte il bravissimo Maestro Stefano Ligorati. Pensate
che Monika ha vissuto per anni in questa Casa, ci ha fatto compagnia, sempre disponibile, ci ha anche dedicato alcuni concerti interpretando arie virtuose del bel canto. Ci fa immensamente piacere vedere i risultati raggiunti e
ci complimentiamo con lei per l’alta professionalità dimostrata. Ci ha lasciato un bel ricordo e ogni volta che viene
a trovarci è una gioia. A tutti auguriamo tanta fortuna e tanta gioia di vivere.
La Redazione
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Va Pensiero
Ottobre 2015
Progetto grafico di Marco Rossetti
M
Ritratto di Andrea Solinas
i chiamo Andrea Solinas, nato a Sassari il 21 maggio 1985. I
miei studi musicali sono stati prettamente pianistici: tutto iniziò all'età di 8 anni quando nella mia parrocchia c'era un vecchio pianoforte verticale; da li per gioco ho iniziato a mettere le mani
sulla tastiera e l'anno dopo ho detto ai miei genitori che mi sarei iscritto
al Conservatorio, e così fu! Da quel giorno son passati 20 anni di studio,
che mi hanno dato la possibilità di diplomarmi in pianoforte e frequentare alcuni corsi di perfezionamento. Ora, qui a Milano, studio Direzione
d'orchestra, un'altra mia grande passione.
Ho avuto già modo di entrare in orchestra sotto la direzione di Riccardo Muti; è stata una bellissima esperienza. Solo in quelle occasioni un
pianista, non abituato a suonare insieme ad altre persone, comprende la
bellezza di fare musica assieme e di respirare all'unisono. Ho fatto per
anni concerti come solista e si soffre un po’ la mancanza di condivisione
nel momento stesso in cui fai musica, ma al tempo stesso puoi goderti appieno l'intimità solitaria tra te e la musica, ed è una sensazione indescrivibile. La mia passione per l'opera mi ha portato a lavorare parecchio
con cantanti lirici, e tuttora ho la fortuna di avere dei contratti con dei teatri che mi danno la possibilità di
fare tanta esperienza e di ampliare sempre più il mio repertorio. La visione del futuro è
sempre incerta, specie nel nostro ambito. Durante tutti questi
anni ho avuto modo di fare diverse esperienze, dall'insegnante al maestro collaboratore,
al direttore di coro piuttosto che
al direttore d'orchestra; ho costruito e mi sto costruendo un
ventaglio di possibilità che mi
fanno vedere la musica a 360
gradi, e il futuro lo deciderà il
mio destino. Per ora penso a
studiare e a portare a termine i
miei progetti vicini. Per il futuro
Andrea Solinas
più “lontano”, beh, desidero sicuramente avere una mia produzione, lavorare in un teatro sempre più
prestigioso, dirigere un'opera lirica secondo le mie idee, con un buonissimo cast. Voglio arrivare a certi appuntamenti preparato e con una certa
esperienza alle spalle. Casa Verdi è stata per me una scoperta straordinaria. Ricordo ancora quando me ne parlarono alcuni miei colleghi milanesi quasi 2 anni fa; me la descrivevano come un luogo particolare,
un'isola all'interno di una città caotica. Credo sia la frase più azzeccata:
in una città immersa nella vita frenetica, nello stress e nello smog, Casa
Verdi ha la sua pace e il suo benessere, il suo silenzio dato dai suoi spazi
verdi e la sua biblioteca, dove puoi riposare o studiare in completo relax
e concentrazione. Solo in questa locazione puoi studiare e suonare liberamente senza i vicini che ti bussano sulla parete ad ogni accordo. Proposte speciali? Non saprei, forse aggiungerei dei posti letto per i ragazzi
studenti: ci sono tanti miei colleghi meno fortunati di me che stanno tuttora cercando un posto a Milano e, dato il carovita della città, non sarebbe
male dare loro una possibilità in più.
Io vengo dalla Sardegna, una terra ricca di tradizioni e abitata da un
popolo orgoglioso di ciò che ha; sarebbe difficile dire che non ho nostalgia della mia regione, dal profumo delle piante mediterranee ai panorami davanti al mare... E naturalmente degli affetti familiari e degli
amici, ma sono abituato, già da quando avevo 16 anni, a dover viaggiare
per studio e lavoro; son sicuro che se fossi rimasto lì non sarei stato contento e mi sarei perso tutto quello che ho fatto e che sto facendo tuttora.
E' sempre bello tornare a casa,anche se non è il luogo più adatto per una
crescita artistica. Sono venuto a Milano perché credo sia la città in Italia più viva nell'ambiente artistico-musicale. Ho tanti cari amici in questa città, e il fatto di non sentirsi solo è un fattore molto importante.
Il nostro paese è un grande Paese; dovremmo ricordarcelo tutti ogni
giorno, per la nostra storia e da ciò che abbiamo fatto di bello; è ammirato da tutto il mondo e purtroppo siamo noi gli unici a non volerlo comprendere. Ho viaggiato tanto nei miei pochi anni e quando torni nel tuo
paese comprendi appieno ciò che ci rende unici nel mondo; consiglierei
questo pensiero ad ogni italiano che si lamenta o che polemizza su tutto
e su tutti. Capisco che i problemi ci sono e ci saranno sempre, ma non
siamo gli unici ad averli; il segreto credo sia nel modo di vederli.
Se ognuno di noi da domani si svegliasse e decidesse di avere più
cura della nostra terra, partecipasse con più educazione alla vita sociale
e la smettesse di lamentarsi per ogni cosa, beh, forse potrebbe essere un
nuovo inizio.
Andrea Solinas
La Voce libera degli anziani musicisti di Casa Verdi
Concerto della BJBU-Bocconi Jazz Businnes Unit
Mercoledì 24 giugno 2015 nel
Salone dei Concerti di Casa
Verdi abbiamo avuto il piacere di ascoltare un bellissimo
concerto Jazz, con le composizioni di Kenny Wheeler e di
Amahd Jamal eseguite con
bravura dalla BJBU-Bocconi
Jazz. Il concerto è stato introdotto da una brillante presentazione del trombettista
Mariani. Ecco la formazione:
Marco Mariani alla tromba,
Franco Bagnoli al Sax Alto, Nicola Pecchiari al Sax Tenore, Michelangelo Decorato al Pianoforte e Linda Pagnelli che con la sua bella voce ci ha letteralmente incantati. Cosa dire di questi musicisti? Strumentisti straordinari, carichi
di vita e di passione, ci hanno contagiato con la loro bravura e simpatia. Avevamo avuto modo di ascoltarli in un’altra occasione, ma è stata una nuova sorpresa. Speriamo che in futuro si possa ancora riascoltarli e rivivere intense
emozioni. Un vivo ringraziamento da parte di tutti gli ospiti della casa.
La Redazione
N
Lo spreco, una sberla quotidiana che diamo alla miseria
el pieno della primavera, anche il piatto si fa più colorato e gustoso grazie alle specialità di stagione. Noi, anziani residenti di Casa Verdi, in questa bellissima Casa di Riposo per musicisti
siamo amanti del buon vivere e del cibo sano, ma, avendo tanta scelta, siamo diventati anche
capricciosi. Sprechiamo, e tanto.
Rimandiamo indietro piatti con tanti avanzi, senza pensare che ogni pezzettino di cibo potrebbe essere vita per coloro che non hanno niente. La stagione calda è entrata nel vivo portando tante energie
e giornate di sole, ma anche tante verdure sempre più varie “alleate del benessere”. Avanziamo sempre tanto, nel piatto, non pensando agli anziani che hanno meno di
noi, e a persone che per mangiare rovistano nei bidoni della spazzatura. Cose incredibili, cose assurde ma vere, per una società “civile” che di civile purtroppo ha ben poco.
Persone che vivono con pochissima pensione, per cui ogni
pezzo di pane è oro. Dobbiamo pensare bene a quello che facciamo,
a quello che scegliamo, a quello che purtroppo avanziamo. Anche
la cucina dovrebbe fare attenzione nel preparare il menu. Qui siamo
tutti anziani dagli 80 ai 100 anni, e non possiamo mangiare, per
esempio come “piatto unico”: risotto, trippa e purè.
Non è possibile che un tale piatto, molto più adatto ad un camionista, possa essere confacente alle
nostre esigenze. Quindi è logico che si lascino molti avanzi.
Il prosciutto crudo è quasi sempre “terribilmente salato”. Perché non lo assaggiano prima di portarlo in tavola? Questo di sicuro torna indietro. Non è come a casa nostra, che con gli avanzi facevamo
le polpette o li davamo agli animali. Qui siamo in Casa di Riposo, quindi va buttato via tutto e non
abbiamo nemmeno, come in molte case di riposo, un cane, un gattino a cui dare da mangiare. Facciamo
una proposta … !!! Perché in un angolo di qualche giardino di Casa Verdi non teniamo qualche gallina? Avremmo le uova fresche tutti i giorni. Non ridete… parlo seriamente e ci sarebbe la coda per
avere l’ovetto fresco. Pensateci… come idea mi sembra buona.
La redazione
T
Preghiera di un cane abbandonato
smi verso di me. Ma sarai stato arrabbiato
i sto aspettando, perché so che tornerai a
per altri motivi, io a te non ho fatto
prendermi. Mi hai messo qui solo
nulla!! Sono trascorsi 3 giorni e
per farmi sgranchire un po’
sono ancora qui! Sto morendo
le zampe, perché il viaggio che
di dolore, di fame, di sete, di
mi hai fatto fare era interminatremenda solitudine.
bile. Poi sei risalito … eh no!
Non puoi esserti dimenticato
I miei occhi non vedono più
di me. Sì, sono certo che tra un
lontano: seguono ora il battito del
attimo sarai qui!
mio cuore stanco che sta lasciandomi
Mi siedo sul bordo della strada …
ho paura delle macchine che passano veloci ma per sempre. Eppure so che tornerai e resisto in
cerco di pensare a te e ai nostri momenti bel- segno della mia fedeltà verso di te, perché tu
lissimi, e anche, ultimamente, ai tuoi nervosi- non puoi essere cattivo.
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