SO
ION
D AND VIS
UN
PHO TO AWARD
"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”
- lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -
Ian Brown @ Magazzini Generali, Milano - 19.01. 2010
foto di Valentina Giora - www.flickr.com/photos/vale_giora
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB
FEBBRAIO LIVE!
VEN 12 - RODA VIVA BRAZIL
Bossanova e atmosfere jazz-caraibiche con
il contrabassista Filippo Tantino
DOM 14 - LOVE SONGS
con Pattirossi e Fabrizio Rispoli pop-jazz & love songs anni 80'
VEN 19 - AISHA RUGGERI & GIANLUCA CAROLLO QUARTET
favoloso quartetto capeggiato dalla pianista Aisha
e dal trombettista Gianluca, due giovani talenti - compositori
del panorama musicale italiano
VEN 26 - Kay Foster Jackson e la sua blues band
per una serata dedicata al rithm & blues americano
SABATO 27 FEBBRAIO
SWINGIN’ LONDON PARTY
IL PARTY E' SOLO SU INVITO. PER RICHIEDERE IL
“PASS BADGE” ISCRIVITI AL NOSTRO GRUPPO DI
FACEBOOK CHIAMATO “SWINGIN' LONDON NIGHT PARTY”
OPPURE RICHIEDILO
QUI!
IN PARTNERSHIP CON
OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815
SOU
SION
AND VI
D
N
W
E
L
C
O
M
E
I
N
T
O
T
H
E
S
O
U
N
D
&
V
I
S
I
O
N
A
L
T
E
R
N
A
T
I
V
E
W
O
R
L
D
A
n
n
o
6
N
°
7
1
F
E
B
B
R
A
I
O
2
0
1
0
A
u
t
.
T
r
i
b
.
B
a
s
s
a
n
o
d
.
G
.
N
°
8
/
0
3
d
e
l
3
.
0
9
.
2
0
0
3
S
T
E
F
A
N
O
R
O
S
S
I
D
I
R
E
T
T
O
R
E
R
E
S
P
O
N
S
A
B
I
L
E
:
D
A
N
I
E
L
E
P
E
N
S
A
V
A
L
L
E
(
d
a
n
i
e
l
e
p
@
s
o
u
n
d
a
n
d
v
i
s
i
o
n
.
i
t
)
E
D
I
T
O
R
E
:
G
r
a
f
i
c
a
:
C
o
v
e
r
:
w
w
w
.
b
l
i
t
z
s
t
u
d
i
o
.
i
t
D
J
D
A
n
d
r
e
a
B
l
i
t
z
S
t
u
d
i
o
(
V
R
)
I
c
o
n
s
C
o
v
e
r
:
w
w
w
.
O
f
f
i
c
i
n
e
V
a
n
i
l
l
a
.
c
o
m
O
s
v
a
l
d
o
C
a
s
a
n
o
v
a
(
V
I
)
R
E
D
A
Z
I
O
N
E
/
U
F
F
I
C
I
O
S
T
A
M
P
A
:
I
L
A
R
I
A
R
E
B
E
C
C
H
I
(
i
l
a
r
i
a
@
s
o
u
n
d
a
n
d
v
i
s
i
o
n
.
i
t
)
Q
u
e
s
t
o
n
u
m
e
r
o
è
s
t
a
t
o
r
e
a
l
i
z
z
a
t
o
g
r
a
z
i
e
a
l
c
o
n
t
r
i
b
u
t
o
v
o
l
o
n
t
a
r
i
o
d
i
:
S
.
R
o
s
s
i
(
V
I
)
I
l
a
r
i
a
R
e
b
e
c
c
h
i
(
V
I
)
G
.
M
a
r
i
(
V
I
)
C
.
C
o
l
l
i
(
R
M
)
A
.
L
o
G
i
u
d
i
c
e
(
V
I
)
M
.
V
i
s
e
n
t
i
n
(
V
I
)
G
.
V
i
n
c
i
(
M
I
)
F
.
N
i
c
o
l
l
i
(
V
I
)
M
.
C
a
t
t
a
n
e
o
(
M
I
)
A
.
R
e
b
e
c
c
h
i
(
V
I
)
M
o
n
i
c
a
B
o
s
a
r
o
(
V
r
)
T
o
b
i
a
F
i
o
r
e
s
e
(
V
I
)
L
.
S
a
r
t
o
r
(
T
V
)
F
o
x
(
V
I
)
P
a
o
l
o
B
e
r
t
o
(
V
I
)
D
e
n
i
s
e
Z
a
n
i
n
(
V
I
)
S
t
e
p
h
a
n
i
e
D
a
r
k
(
T
V
)
E
.
V
i
r
a
g
o
(
T
V
)
L
.
L
a
g
o
(
V
I
)
C
r
i
s
t
i
a
n
C
r
i
s
t
o
f
a
r
i
(
V
I
)
M
a
t
t
e
o
P
e
o
t
t
a
(
V
I
)
A
.
R
o
c
c
a
(
M
I
)
M
.
M
a
n
t
o
v
a
n
i
(
V
I
)
A
l
b
e
r
t
o
C
a
s
a
g
r
a
n
d
e
(
V
R
)
A
l
i
c
e
L
a
g
o
(
V
I
)
M
a
r
c
o
C
h
e
m
e
l
l
o
(
V
I
)
F
i
l
i
p
p
o
L
e
o
n
a
r
d
i
(
B
o
)
,
L
o
r
e
n
z
o
C
l
e
r
i
c
i
(
V
a
)
,
M
a
r
c
o
D
a
l
l
a
S
t
e
l
l
a
(
V
i
)
S
&
V
I
N
F
O
P
O
I
N
T
:
R
E
D
A
Z
I
O
N
E
:
0
4
2
4
.
5
2
7
9
9
5
D
I
R
E
T
T
O
R
E
C
O
M
M
E
R
C
I
A
L
E
D
A
N
I
E
L
E
3
4
9
.
1
9
7
0
2
6
3
V
I
C
E
N
Z
A
/
V
E
R
O
N
A
E
P
R
O
V
.
:
M
A
T
T
E
O
3
4
0
.
2
7
9
7
0
5
2
Z
O
N
A
P
A
D
O
V
A
E
P
R
O
V
.
:
M
A
S
S
I
M
O
3
4
6
.
3
5
7
7
6
9
7
Z
O
N
A
V
E
N
E
Z
I
A
/
T
R
E
V
I
S
O
E
P
R
O
V
.
:
M
A
S
S
I
M
O
3
2
9
.
0
8
3
0
5
0
7
W
E
B
:
W
W
W
.
S
O
U
N
D
A
N
D
V
I
S
I
O
N
.
I
T
E
M
A
I
L
:
I
N
F
O
@
S
O
U
N
D
A
N
D
V
I
S
I
O
N
.
I
T
M
Y
S
P
A
C
E
:
M
Y
S
P
A
C
E
.
C
O
M
/
S
O
U
N
D
A
N
D
V
I
S
I
O
N
Z
I
N
E
F
A
C
E
B
O
O
K
:
W
W
W
.
F
A
C
E
B
O
O
K
.
C
O
M
/
S
O
U
N
D
A
N
D
V
I
S
I
O
N
T
W
I
T
T
E
R
:
W
W
W
.
T
W
I
T
T
E
R
.
C
O
M
/
S
O
U
N
D
V
I
S
I
O
N
M
A
G
SOMMARIO
FEBBRAIO 2010
PAG 2 : “BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”, di Valentina Giora (Ian Brown)
PAG 6 : “STATE A SENTIRE”: 3 album per febbraio, di Ilaria Rebecchi (A Dog To A Rabbit, First Aid Kit, Midlake)
PAG 7 : “IN BRIT” / brit-rock, di C. Cristofari & M. Peotta (United Nations Of Sound has comin')
PAG 10 : ”GLI INDIMENTICABILI DIMENTICATI” di Fox (The Tubes)
PAG 11 : “KINGS ROAD”, di Marco Mantovani (“Touching From A Distance” – Debbie Curtis)
PAG 16-17: “ROCK ICONS – Freddie Mercury”, monografia storica di Ilaria Rebecchi
PAG 20 : “MOJOMATICS: special interview”, di Ilaria Rebecchi
PAG 22-23 : “IAN BROWN”, live report di Alessandro Rocca
PAG 26 : “ASSONANZE NAONIANE pt1”, di Antonio lo Giudice
PAG 27 : “ELECTRO SAPIENS”, di Matteo Visentin (Delphic, Captain Mantell)
PAG 28-29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi
PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ]
PAG 32-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ]
PAG 37 : “BEDROOM REVOLUTION”, di Sir Taylor (Suicide)
PAG 39 : “NON PERDIAMOCI DI VISTA”, di Giorgio Mari (“Swords”, Morrissey)
PAG 42 : “HEAVY METAL FRUIT - MOTORPSYCHO”, di Filippo Leonardi
PAG 42 : “CD REVIEW”, di DjD
PAG 43 : “CAT STEVENS ROADSINGER – in grande ritorno”, di Denise Zanin
PAG 45 : “RARE GROOVES”, di Paolo Berto (Jon Lucien)
PAG 49 : “I’M OLD & MY MOVIES TOO”, di DJD [escursione filosofica nei kult movies]
PAG 53 : “THE TALESWAPPER”, di E. Virago [live report]
PAG 51 : “TUNZ TUNZ”, intervista doppia di Emanuela Virago
PAG 52 : “CINE PREVIEW”, di Ilaria Rebecchi (“Bright Star”)
PAG 52 : “LA MACCHINA DEL CAPO – in meglio di Marco Paolini”, di Ilaria Rebecchi
PAG 56 : “ART REVIEW”, di Lara Lago
PAG 57 : “THE ISLE OF ART”, di Ambra Rebecchi (“Visioni di un secolo artistico / Il Novecento)
PAG 58 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]
6
“STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi
"A DOG TO A RABBIT”
A DOG TO A RABBIT
"THE BIG BLACK & THE BLUE"
FIRST AID KIT
"THE COURAGE OF THE OTHERS”
MIDLAKE
BellaUnion 2010
genere: Folk/Rock
web: myspace.com/
midlake
WhichitaRecords 2010
genere: Folk/Pop
web: myspace.com/firstaidkit
Lady Lovely 2010
web: myspace.com/
adogtoarabbit
Marco Burroni, Davide Mollo e Donald
Renda sono un trio di puro rock che ha
ben pensato di sfogare la rabbia insita in
questo inizio secolo, attraverso un
esaltante trionfo di lacerazioni rocciose,
che trionfano di potenza espressiva e
brama di sogno, tra granitiche risoluzioni
ritmiche e una necessità insita di arguzie
strumentali e liriche, oniriche e concrete
al contempo.
Questo eccezionale album omonimo ne
esaspera le premessa in un lacerante
tripudio psichedelico e post-punk a metà
tra i QOTSA e i Nirvana, attraverso 11
canzoni taglienti e coinvolgenti, in
inglese, tra memorie alla “Achtung Baby”
degli U2 (A Dog To A Rabbit), sembianze
alla “Bleach” di Kobain e illustri soci
(Rock Abuse, I Can't Stay Out Of,
Milkshop), perseveranza sperimentale in
originali soluzioni distorte e graffianti,
ora brit rock ora psichedeliche (Flavor,
Liar, 4 Rules).
Un infuocato tormento psicotico che
profuma di passato rispolverato e
trascendentali devozioni, immensa
creatività e folgorazioni rock a
profusione.
Veramente nuovi e veramente grandiosi.
Klara e Johanna Soderberg, amatissime
da Karin Anderson (The Knife, Fever Ray),
sono due giovanissime sorelle svedesi
(classe 1990 e 1993) che si muovono sul
terreno di un leggiadro folk melodico di
base acustica, che sembra toccare le
profondità emozionali attraverso liriche
narrative e melodie intense profuse di
malinconie erranti in boschi selvaggi di
Stoccolma, in una sorta di viaggio
musicale che parte dalla fredda patria
scandinava e si fa amare attraverso
influenze alla Leonard Cohen e Bob
Dylan, in un linguaggio sonoro animoso e
raffinato che non scade nella tenera età
delle due artiste ma che tocca vertici
degni di Devendra Banhart, Bright Eyes,
Karen Dalton e Vashti Bunyan.
“The Big Black & The Blue” è il manifesto
artistico di questo elegante ed etereo
duo, che stupisce per composizione
artefatta e concreta al contempo, tra la
delicata essenza di In The Morning, e la
coralità vissuta, stupefacente e magnetica
di Hard Believer, le sollecitazioni acustiche
di Heavy Storm e la sacralità esasperata
in A Window Opens, il racconto oscuro e
algido di Winter Is All Over You e la
delicatezza amorosa e onirica di Will Of
The River. Godimento per i sensi, le First
Aid Kit dimostrano sensibilità già matura
e attitudine talentuosa da manuale, in un
full lenght memorabile.
“The Trials Of Van Occupanter” era
stata una delle più deliziose scoperte
dell'oramai non più vicino 2006. Ora gli
statunitensi Midlake tornano con il terzo
album “The Courage Of The Others”
dimostrando un coraggio tutto loro,
certamente non altrui a dispetto del
titolo, nel proclamarsi in 11 canzoni
stupefacenti, più che mai indipendenti
artisticamente, che suggellano un
crescendo emozionale delicato e
sospeso tra realtà ed immaginazione, in
atmosfere decadenti e perfette, tra
teatralità dark e bramosia di nostalgie
amorose. Così Neil Young, Damien Rice
e il folk-rock '70s si amalgamano
vestendosi di sogno e oscurità, in brani
toccanti quali Small Mountains o la retrò
Winter Dies, la battente The Horn, la
leggiadra speranza sonora di Fortune, la
movimentata essenza di Children Of
The Ground e la sospensione acustica
della title-track, corale e melodico
trionfo di sospiri che puntano dritto al
cuore e lo trafiggono amorevolmente.
Delicata potenza impalpabile e
sostenuta di echi autorali e solide basi
folk a celebrare un album e una
formazione di straordinario livello
artistico, capace di glorificare le lacrime
e osannare il magnetismo di un folk
contemporaneo e a tratti distorto.
Tanto bello da sembrare impossibile!
VOTO: 8/10
VOTO: 8/10
VOTO: 8,5/10
7
“IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta
UNITED NATIONS OF SOUND-HAS COMIN’
Dopo che nell'ultimo numero
abbiamo riassunto cosa c'è stato
di buono negli ultimi dieci anni di
rock made in UK ora si volta
pagina, anno nuovo, vita nuova,
un nuovo decennio con nuove
melodie e nuovi versi da
raccontare. Ed è quello che deve
aver pensato pure Richard
Ashcroft annunciando la chiusura
definitiva con la band che l'ha
portato alla ribalta
internazionale, gli storici Verve,e
c o n t e m p o ra n e a m e n t e,
dichiarando l'entrata in scena di
un nuovo progetto musicale,
United Nations Of Sound. Non si
sa molto di questa nuova
band,se si tratti effettivamente
di una band o di collaborazioni
fra Richard e altri artisti, ma vale
l a p e n a p a r l a r n e. E '
"Redemption" il titolo del primo
e nuovo album la cui uscita è
annunciata per la prossima
primavera. Prodotto da NO ID, già
noto alle cronache per
collaborazioni con quel Jay-Z che
spadroneggia sempre più pure in
terra anglosassone, il disco si
promette già di essere una delle
uscite più chiacchierate ed
interessanti dell'anno. Non ci
sono ancora i nomi dei membri
del gruppo, non c'è ancora un
singolo e nemmeno una
copertina e l'attesa si fa
esasperante. Per ora si sa
solamente che il collaboratore
storico di Ashcroft, Chris Potter,
sta aiutando il 38enne cantante
di Wigan in questa sua nuova
avventura. "Keys To The World",
ultimo album solista dell'ormai
ex front-man dei Verve,datato
2006, salì fino alla numero 2
nella classifica britannica, viene
dunque facile pensare che si stia
aspettando un nuovo successo
discografico che dia pure un
calcio secco al passato, quando
non si riusciva mai a capire del
tutto se "Mad Richard" fosse
definitivamente solista o ancora
a capo della storica brit-band
inglese. Più che mad,
"incontenibile Richard"
potremmo dire. Da sempre figlio
prediletto del pop rock
d'oltremanica, in attività da
prima dei 90's, con 6 album
all'attivo (3 con i Verve e 3 da
solo) durante la sua lunga
carriera ha sempre dimostrato il
suo talento nel narrare con testi
intelligenti e melodie romantiche
il mondo che lo circonda e il
groviglio di emozioni che lo
coinvolgono. Basti pensare a
quell'album, Urban Hymns, del
'97, in cui l'ispirazione del
"ragazzaccio" di Wigan, come da
sempre lo nomina e schiaffeggia
la critica inglese, raggiunse il suo
massimo splendore in un opera
che rappresenta uno dei pilastri
portanti del pop rock anni 90. E
adesso forse Richard vuole
tornare a dettar legge con la sua
sfrontatezza,con quella sua
ingenuità da "rockstar in disparte"
che l'ha sempre contraddistinto.
M a c a m b i a n d o p e l l e,
radicalmente, togliendosi di dosso
la ruggine di una band ormai in
pensione, con la voglia del
ragazzino e dell'artista
poliedrico che si annida fra la
sua anima e la sua mente.
United Nations of Sound
(Nazioni Unite del suono) è un
nome impegnativo, un biglietto
da visita dirompente nel
panorama musicale odierno e
certamente lascia presagire che
Richard abbia ancora voglia di
mettersi fortemente in gioco di
fronte al suo pubblico. Qui siamo
impazienti di saperne di più, e
fareste bene pure voi cari lettori
visto i trascorsi così importanti e
degni di nota del personaggio in
questione. Non è mai tempo
perso ascoltare quello che
Ashcroft riesce ad esprimere. Vi
terremo aggiornati!
IMAGO TATTOO
MENTIS
STUDIO
Via Robert Baden Powell 45 Costabissara (Vi)
Tel 0444.971503 Email [email protected]
“Gli indimenticabili, dimenticati” di Fox 10
THE TUBES
Era il 1975, anno di transizione
verso la rivoluzione punk, ma a
San Francisco le sorprese musicali
non erano mai scomparse. Loro
arrivarono dall'Arizona e si
gettarono a capofitto nella scena
rock prendendo qua e là dai più
potenti nomi dell'irriverenza
musicale americana: Frank Zappa
nelle sue comedies satiriche e l'
orririfica b-music di Alice Cooper
del quale i nostri si divertivano a
parodiare le scenette più cult. Li
notò un altro Cooper, con la
kappa al posto della C: Al Kooper,
musicista e produttore che li
lanciò con un memorabile primo
album, una pietra miliare del rock
satirico. The Tubes contiene
gioielli indimenticabili a partire da
White punks on dope, potente
inno di depravazione rock con il
quale la band irruppe nella scena
americana. Un vortice elettrico,
lungo e trascinante, con un'
energia paragonabile a Won't get
fooled again dei Who. Ma non di
musica scatenata ci si alimenta
con questa meraviglia vinilica:
come non rallegrarsi della
meravigliosa versione di
Malaguena Salerosa, noto
traditional messicano riportato
recentemente in auge da
Tarantino in Kill Bill? Un classico,
e la loro versione è di certo la
migliore in circolazione. Il gruppo
girava attorno a quattro
elementi, per poi estendere la
line up quasi al doppio, con Fee
Waybill, front man e cantante,
Bill “Sputnik” Spooner, Prairie
Prince, bravissimo batterista da
tempo con Todd Rundgren e
Vince Welnick. In un attimo la
celebrità dei Tubes si estese
oltre gli Stati Uniti; i loro shows
erano un mix tra il Rocky Horror
Picture Show, Alice Cooper
(senza serpenti), le Mothers of
Invention e una presa per i
fondelli dei Kiss, ma è la musica
che dentro il disco lancia
vibrazioni rock che da tempo
non si sentivano e che di lì a
qualche mese esploderanno con
il punk. Loro non a caso saranno
inseriti in antologie sul genere e
naturalmente buttati nel
pentolone come molti gruppi
che poco avevano a che fare con
la spilla da balia. Arriveranno i
dischi seguenti, il sarcastico
Young and rich prodotto da Ken
Scott, Now e il live What do you
want from live dove troveremo
l'essenza concertistica del
gruppo in un happening di suoni
e visioni sconvolgente.
11
“KINGS ROAD” di M. Mantovani
“Touching From A Distance” Debbie Curtis giovane a sbalzi di umore, commesso anni prima già lo
Chi ama i Joy Division non può
non essere attratto da Ian Kevin
Curtis. L'enigmatico cantante
ha lasciato un segno indelebile
nella storia del rock. Una
personalità incredibile, un
giovane poeta romantico
vissuto nel nord-ovest inglese
alla fine degli anni '80. Nato e
cresciuto artisticamente a
Manchester, ma vissuto poco
più a sud, a Macclesfield. Luogo
da lui odiato, monotono e grigio,
circondato da lande a brugo.
Una realtà figlia di un poco
sensato sviluppo postrivoluzione industriale che ha
contribuito ad accrescere i suoi
tormenti interiori fino al
suicidio. Molto si è detto sulla
vita di Ian, ma Touching from A
Distance mi ha rivelato degli
aspetti nuovi. Una
testimonianza cruda e
i n c re d i b i l m e n t e v i c i n a
all'intimo dell'artista. Aneddoti
che probabilmente solo la
moglie Deborah poteva
conoscere e ancora più toccanti.
Una storia d'amore iniziata
prestissimo. Era il 1972 quando
per la prima volta Ian chiese a
Debbie di uscire. Aveva
diciassette anni. Tre anni più
tardi il matrimonio, dal quale, nel
1979, sarebbe nata la figlia
Nathalie. Decisioni premature e
poco avvedute date anche le
condizioni economiche in cui
versavano i due. Ma Ian non era
tipo da analizzare i fatti in modo
logico e gli errori commessi in
quegli anni diedero il via al suo
struggimento interiore. La
consapevolezza di non essere
un buon marito e poi un buon
padre si consolidò presto in lui.
Tutto ciò mentre l'epilessia, lo
indeboliva più che nel fisico
nella mente. Soggetto fin da
l'assunzione costante di
medicinali ne rendeva più
estremi gli sbalzi. In un attimo
da euforia a momenti di dolore
e pianto. Per Bernard Sumner
furono le medicine più di tutto
a renderlo infelice. Certo è che
da questo dissidio interiore
nacquero le più belle liriche dei
Joy Division. Da tipo pacato
quale poteva sembrare spesso
si trasformava sul palco in un
frontman in preda al delirio. Lo
sguardo perso nel vuoto e la
sua danza che sembrava
emulare gli attacchi epilettici
erano un notevole elemento
catalizzatore. Presto la malattia
di Ian divenne motivo di
attrazione, mentre in lui
cresceva il timore di poter
soccombere da un momento
all'altro al male. I tour, anche se
non particolarmente lunghi,
erano estremamente stancanti
per un malato epilettico. Gli
attacchi del grande male non
essendo prevedibili, erano
come una presenza oscura che
incombeva ogni giorno sulla sua
vita. E poi l'incontro con Annik
Honoré, che se inizialmente
sembrò giovare, condusse Ian in
un vicolo cieco. La giornalista
belga, divenne l'amante
ufficiale di Ian, e lo seguiva
spesso in tour, accettata dalla
band e dall'entourage per il
bene di Ian e dei Joy Division
stessi. Il matrimonio iniziò a
naufragare, ma non fu la
presenza di Annik a sancirne il
fallimento. I dubbi sull'errore
struggevano da tempo. Annik
gli regalò brevi momenti di
felicità, ma non la via d'uscita.
Il dado era tratto. Ian aveva
manifestato fin
dall'adolescenza il suo
apprezzamento per quegli
artisti divenuti grandi e poi
morti giovani. Quando i Joy
Division registrarono Closer
negli studi Britannia Row di
Londra Annik era presente.
Colpita dallo stato emotivo di
Ian, disse di odiare quel disco.
Le pagine di Touching from A
Distance ci raccontano che
Curtis in quei giorni sembrava
essere in trance, teso e febbrile.
E'naturale immaginare che le
parole usate per scrivere quelle
c a n zo n i d e riva s s e ro
dall'esasperata conflittualità
della sua vita privata. Forse
recitava i suoi sensi di colpa.
Forse erano un monito per
l'imminente futuro. Solo
supposizioni perché Ian non
aveva manifestato l'intenzione
di togliersi la vita. Questo colpì
moglie, band, amante e Factory
Records come un fulmine a ciel
sereno, proprio quando la
tournée americana era alle
porte. Nessuno poteva
immaginare quello che sarebbe
accaduto quel giorno di
primavera, il 18 maggio 1980. Il
personaggio che Tony Wilson e
la Factory stavano tentando di
creare divenne mito ancor
prima che se ne rendessero
conto e fu per mano dello
stesso Ian.
OGNI FINE SETTIMANA
DJ SET
ORGANIZZAZIONE
CENE E COMPLEANNI
SU PRENOTAZIONE
TEL 0444.834856
V
I
A
G
A
R
I
B
A
L
D
I
2
6
L
O
N
I
G
O
(
V
I
)
16
“ROCK ICONS” di I. Rebecchi
Freddie Mercury
Farrokh Bulsara nasce il 5
settembre del 1946 a Stone
Town, nell'isola di Zanzibar, da
Bomi e Jer di origini indiane,
trasferitisi in Africa per il lavoro
del padre, cassiere della
Segreteria di Stato per le
Colone. Ad otto anni Farrokh
viene mandato in collegio a
Mumbay e inizia ad essere
chiamato Freddie dai piccoli
amici. Appassionato talento
anche sportivo (praticava tennis
tavolo, pugilato, atletica, hockey
su prato e cricket), forma con
altri quattro compagni la prima
band, The Hectics, dove suona il
piano. Nel 1962 torna a Zanzibar
e poco dopo si trasferisce a
Londra per via della rivoluzione
che stava minacciando la
politica del paese. Freddie studia
al politecnico di Isleworth e si
diploma in arte e design grafico
all'Ealing Art College. Fin
dall'infanzia amante delle
sonorità orientali di Lata
Mangeshkar, a Londra Freddie
conosce la musica di Elvis,
Lennon, Hendrix, degli Who, dei
Led Zeppelin e della voce di Liza
Minnelli, e si unisce agli Ibex di
Liverpool, parallelamente al
lavoro per alcuni periodici di
Kensington. Sciolta la band
Freddie viene ingaggiato dai
Sour Milk Sea come cantante e
poi segue la band dell'amico
Tim Staffel, gli Smile, dove
suonano Roger Taylor alla
batteria e Brian May alla
chitarra. Staffel lascia ben
presto la band, e Freddie lo
sostituisce. E' il 1970 e i tre
decidono di fondare un nuovo
gruppo, il cui nome fu scelto
proprio da Freddie (che nel
frattempo aveva assunto il
completo nome d'arte Freddie
Mercury, in onore al dio Mercurio,
messaggero degli dei). Lo
stemma della band, disegnato
da Freddie, includeva i segni
zodiacali dei 4 componenti,
sovrastati da un'araba fenice e
il nome Queen rendeva giustizia
all'esigenza glam della band, che
trova un bassista in John
Deacon, conosciuto ad un party,
con il quale affrontano i primi
tour, in Cornovaglia e a Wembley,
caratterizzati dalle stravaganti
esibizioni di stampo teatrale, con
May e Mercury truccati e vestiti
in bianco e nero, con tanto di
inno inglese in chiusura di show.
Nel 1973 i Queen pubblicano il
primo omonimo album,
anticipato dal singolo Keep
Yourself Alive, e nel 1974 “Queen
II”, diviso in white side e black
side, composti rispettivamente
da Brian e Freddie, in una sorta di
concept sul bene e il male. Nello
stesso anno pubblicano “Sheer
Heart Attack”, terzo lavoro,
comprensivo di Killer Queen e di
una sostanziosa varietà di
generi musicali, dal rock
all'heavy metal fino al
charleston di Bring Back That
Leroy Brown. Nel '75 la band
incide “A Night At The Opera”,
ispirato all'omonimo film di Sam
Wood e contenente la
c e l eb e r r i m a B o h e m i a n
Rhapsody, accompagnata da uno
dei primi videoclip promozionali
della storia. Un successo
annunciato ed immenso che
consacra i Queen in tutto il
mondo. L'anno successivo si
esibiscono ad Hyde Park
davanti a 175mila persone
presentando anche i brani del
futuro album “A Day At The
Races”, comprensivo di
Somebody To Love e Tie Your
Mother To Love. Sono gli anni
della nascita del punk, e i
Queen registrano “News Of The
World”, sesto album incentrato
su una maggior ruvidità del
suono, con brani come We Are
The Champions e We Will Rock
You, e nel '78 lanciano il
pomposo album “Jazz” (Bicycle
Race, Don't Stop Me Now e
Mustapha, con un'intro
arabeggiante che diventa un
classico '70s) con un party a
New Orleans, e nel '79 esce il
primo album live “Live Killers”,
che anticipa “The Game”,
prodotto da Mack e privo del
glam del decennio precedente.
Arrivano i sintetizzatori fino ad
allora disprezzati e trionfano i
singoli Another One Bites The
Dust, Save Me e Crazy Little
Thing Called Love. Lo stesso
anno i Queen compongono la
colonna sonora di “Flash
Gordon” e partono per un tour
mondiale consacrante anche in
America Latina. Esce nell'81 il
primo “Greatest Hits” (12 volte
disco di platino), e nell'82
registrano “Hot Space”, meno
rock e molto funk (con Under
Pressure in coppia David Bowie)
che pare ispirò Michael Jackson
per il suo “Thriller”. Dopo
alcune esperienze da solisti dei
17
“ROCK ICONS” di I. Rebecchi
4 componenti, nell'84 arriva
“The Works”, di cui si ricorda
facilmente Radio Ga Ga, It's A
Hard Life, ispirata all'opera “I
Pagliacci”, e I Want To Break
Free, e la band si esibisce a Sun
City, in Sudafrica, poi nel luglio
'85 partecipa al Live Aid
organizzato da Bob Geldof.
“A Kind Of Magic” esce nell'86 e
i brani fanno parte della colonna
sonora di “Highlander”. Inizia il
Magic Tour, che toccherà 35
nazioni e oltre un milione di
spettatori, con una serata
conclusiva, memorabile, a
Wembley. Dopo tre anni di
pausa in cui Freddie collabora da
solista con Montserrat Caballé
per “Barcelona” (album la cui
canzone omonima fu inno dei
Giochi olimpici della città nel '92,
tre anni dopo) e nell'89 i Queen
tornano con “The Miracle”, in cui
ogni brano fu accreditato a tutti i
membri della band. Non viene
organizzato un tour a sostenere
l'uscita dell'album, e si
intensificano le voci sulle
precarie condizioni di salute di
Freddie, puntualmente negate
dall'artista per proteggere la
propria privacy. Nel 1991 esce il
capolavoro “Innuendo”, la cui
omonima canzone è un'opera
rock di sei minuti dove il rock
sposa persino un delizioso
flamenco trionfante nell'assolo
di chitarra di Steve Howe, degli
Yes. La memoria torna
facilmente ai fasti di Bohemian
Rhapsody, e tutto l'album pare
essere influenzato dalla
certezza della malattia del
frontman, come ad ultimo saluto
tangibile nel surrealismo
volutamente ironico di I'm Going
Slightly Mad, o nella disperazione
epica di The Show Must Go on e
nelle conclusive parole “i still love
you…”. Il 24 novembre del 1991
Freddie muore dopo aver
confermato ai media solo un
gi o r n o p r i m a d ' e s s e re
sieropositivo. Nell'aprile dell'anno
successivo, il Freddie Mercury
Tribute accoglie i più grandi nomi
della storia della musica, in un
concerto leggendario a
Wembley che vede intonate le
canzoni dei Queen in memoria di
Freddie, da parte di Liza Minnelli,
Elton John, Bowie, Robert Plant,
George Michael, i Metallica, i
Guns'n'Roses e Roger Daltrey,
richiamando il mondo sul
dramma dell'AIDS che proprio in
quegli anni affliggeva molte
popolazioni. Nel 1995 esce
“Made in Heaven”, con le ultime
registrazioni di Freddie e nel '97
“Queen Rocks”, compilation di
brani più heavy della band e di
due inediti tra cui No One But
You, in memoria di Mercury e
successivamente di Lady Diana.
Sarà l'ultimo brano in cui John
Deacon suonerà con i Queen,
per poi lasciare definitivamente
la band, a suo avviso non più
sensata senza Freddie. Un film in
fase embrionale (forse prodotto
da Robert De Niro e con Johhny
Deep) sarà solo l'ultimo tassello
dell'immortalità della carriera,
dell'amore e dell'arte di Mercury.
Uno dei più grandi artisti di
sempre, Freddie Mercury riesce
ad oggi a riempire gli animi di
estimatori vecchi e nuovi, nel
ri c o rd o s t ru gge n t e e d
entusiasmante di una voce
possente, baritonale, estesa e
virile, e di una geniale presenza
scenica che incendiarono gli
stadi e riuscirono a superare per
potenza e coinvolgimento le
barriere tra generi musicali
lontani, tra travestimenti al
limite del no-sense e
un'attitudine fortemente
teatrale e letteraria sia live che in
fase di scrittura, che fecero
trionfare i Queen nelle
classifiche mondiali, esplodendo
per quell'affezione all'arte che
riuscì a superare, nei decenni,
persino l'attaccamento al
mondo terreno, donando
l'eternità ad un piccolo grande
uomo contemporaneo che
sapeva osservare l'evoluzione
delle arti e integrarne i
frammenti più intensi per la
creazione melodica e lirica di
brani destinati a diventare,
come lui, leggenda. Perché
l ' e t e rn i t à è i l n o s t ro
presente…“Empty spaces what are we living for?
Abandoned places - I guess we
know the score... On and on!
Does anybody know what we
are looking for? Another hero another mindless crime. Behind
the curtain, in the pantomime.
Hold the line! Does anybody
want to take it anymore? The
Show must go on! Inside my
heart is breaking, My make-up
may be flaking, But my smile,
still, stays on!”
FEBBRAIO 2010
Venerdi 05 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf
Sabato 06 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar
Venerdì 12 D.J. Conf (Deep house)
Sabato 13 D.J. Omar R. (Deep house)
Venerdì 19 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)
Sabato 20 D.J. Conf (Deep house)
Venerdì 26 D.J. Origami (Nu jazz house)
“Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to 'Touch me light'+'Menage a trois privè' . Guest dj Massimino Lippoli”
info: www.myspace/touchmeonenight - www.myspace/menageatrois08
Sabato 27 D.J. Conf (Deep house)
“MOJOMATICS” intervista di I. Rebecchi - Pict by Antonio Campanella
MOJOMATICS
L’INTERVISTA
Nati nel 2003 in Veneto, i
Mojomatics, ad oggi, vestono gli
ammalianti panni di band
esterofila e altamente
influenzata dai Rolling Stones e
dal punk australiano. Ora
stanno per palesare il quarto
album e la loro musica è arrivata
persino in Sud Africa… S&V:
Ricapitolando: un tour
lunghissimo in Italia ed Europa,
il Sud Africa, la Scandinavia, gli
States, dal Texas alla West
Coast… Oggi chi sono, cosa
fanno e come sono cambiati i
Mojomatics, dagli esordi con
“Alien Snatch!”? Non è
cambiato assolutamente nulla
dagli esordi. Siamo sempre noi,
la solita passione, il solito
spirito, i soliti mesi passati per
strada. S&V: Dopo “Songs For
Faraway Lovers” e “Don't
Pretend You Know Me”, a che
punto siete col nuovo album?
Per ora stiamo ancora
“studiando” i pezzi nuovi. Li
stiamo registriamo con un 4
tracce a cassette, cerchiamo di
farci venire idee per gli
arrangiamenti, la struttura...
Chiaramente non sappiamo
ancora quando il lavoro sarà
finito e quando uscirà, ci
prenderemo il nostro tempo.
Magari in primavera... S&V: Se i
primi due erano ispirati al punk
australiano, il terzo è stato più
indie e con influenze
stonesiane direi, questo? Il
primo “Sweet Mama Gonna
Hoodoo Me” ha un approccio
più punk, sporco, lo-fi blues; il
secondo è il nostro disco folkroots, il terzo quello influenzato
maggiormente dal sound
australiano e dal powerpop. Gli
Stones ci sono sempre stati fin
dal primo 7”, l'indie (inteso
come lo si intende ora) non
crediamo ci sia mai stato. E'
ancora presto per dire come
sarà il nuovo album, stiamo
dando moltissima attenzione
al songwriting, sarà un disco di
canzoni, molto pop ma con
arrangiamenti un po' diversi dal
solito, ci sarà molto pianoforte,
organo, fiati...abbiamo in mente
i Kinks. S&V: Il vostro punkgarage di matrice esterofila è
ovviamente molto apprezzato
all'estero. Quali sono le
differenze principali del
suonare dentro o fuori dal
nostro paese? All'estero
suoniamo molto più all'interno
della scena garage-punk che è
molto più ampia e
“organizzata” rispetto all'Italia.
E' una scena fatta di etichette,
promoter, fanzine, riviste che
supportano e fanno girare la
musica che gruppi come noi
suonano. La passione che tiene
in piedi questa scena fa si che
si possano fare tour e concerti
con grossi seguiti, senza per
forza avere un video in
rotazione in tv o articoli nei più
grossi giornali di musica. S&V:
E avete suonato qualche tempo
fa allo Scion Garage Fest a
Portland (USA), insieme il
meglio del garage rock
mondiale… E' stato mitico!
Anche se eravamo tra i
pochissimi gruppi europei i
nostri dischi fin dall'inizio sono
girati nella scena europea e
americana quindi non eravamo
dei perfetti sconosciuti, anzi. E'
stato divertente rivedere molte
band e amici conosciuti in giro
per il mondo. Per noi è stato un
vero piacere condividere tutto
questo, sembrava più un ritrovo
allargato di amici che un
festival! All'estero piace molto
l'inglese con pronuncia italiana,
20
lo trovano molto sexy!... S&V: Il
punk-garage-blues: oggi e ieri…
L'intenzione che spinge un
musicista a fare musica è la
stessa fin dalla comparsa
dell'umanità sulla terra.
Qualsiasi forma artistica ha un
fine che certamente può
essere legato al periodo
storico (ma può anche non
esserlo), è l'intenzione e la
spinta creativa che sta fuori dal
tempo. Il punk garage blues tra
l'altro non è un genere
riconducibile ad un certo
approccio comunicativo, se
parlavamo del folk degli anni
'60, ok, era diverso, li c'era la
denuncia, la reazione come
dicevi. Il punk garage blues
come lo chiami tu non è
nemmeno un genere. S&V:
Sembrate non avere troppe
radici nella musica italiana: è
tutto da buttare? Cosa non vi
convince? Certo che no,
abbiamo avuto grandi musicisti
soprattutto negli anni '60,
primi '70. Ora evidentemente
non è più così. Tolti quei nomi
delle poche scene
underground interessanti che
abbiamo in Italia (e non sto
parlando di quella
erroneamente chiamata indie)
per il resto sembra di stare
anni luce distanti da quello che
succede nel mondo. Facciamo
davvero pena, musicalmente
siamo
terzo mondo. Il
problema principale è, come si
diceva prima, la cultura
musicale che qui da noi non
esiste.
nuovo BarASTRA
Contra barche - VI
Live Review di A. Rocca
discussione, pare esagerato,
IAN BROWN munito
se non altro perché chi si era
delle informazioni
necessarie sapeva a cosa
20/01/2010 andava
incontro. E così, dato
MAGAZZINI GENERALI (milano)
ALL YOU NEED IS LOVE
VEN 5 H. 19-02 DJ SET ERIK SKANK
SAB 6 H. 19 LIVE “GLI AMICI DI BALDO” JAM SESSION
DOM 7 H. 19 LIVE “SIDOL BRASS 5et”
VEN 12 H. 19-02 “ASPETTANDO LA MONUMENTAL...”
I a n B row n , I a n B row n .
Sciamano per molti,
“Scimmia” per altri,
catalizzatore oltremanica di
moltitudine umana,
raccoglitore di grappoli
s p a e s at i d i c u ri o s i e d
accreditati qui nello stivale.
Messi all'angolo gli sparuti britmaniaci ed una compagine di
suoi compaesani a cui le pinte
(non di certo le micro dei
Magazzini però)
hanno
mostrato il mondo più bello di
quel che è, la risposta dei
restanti, durante e dopo il
concerto è parsa di costante
STATO DI FESTINA PERMANENTE insoddisfazione. Scomodare la
delusione, come mi è capitato
Domenica Aperto dalle ore 16.59
di leggere nei forum di
DJ MARCO MERC (VE), DJ CHIARETTA LAMBRETTA (TN), RENA JAZZ (GE)
SAB 13 H. 19 “2PIGEONS” ELETTRONICA STRUMENTALE (MI)
H. 22-02 DJ SET “MEMORY LOST PROJECT”
GIO 18 H. 19 LIVE “VINCENT” (rock) HAPPY OCCHI DI PRATO
VEN 19 H. 19 LIVE “MARCIO'S” ELETTRO FOLK (UDINE)
H. 22-02 “DJ MOLESTIA”
SAB 20 H. 19 LIVE “JACK CANTINA & ROCK SCIOLTO
MAGMA FLUX”
VEN 26 H. 19 LIVE “MUSICA PER BAMBINI”
TEATRO ELETTRO (PIACENZA)
H. 22-02 “DJ CHIARETTA LAMBRETTA” (ROVERETO)
SAB 27 H. 19 LIVE “KEY MOVEMENT” “LA LOCANDINA SHOW”
DOM 28 H. 19 LIVE “ROLESSIO MOSENATI” ACOUSTIC ROCK
22
che questo articolo è la
recensione di un concerto,
non si può non ammettere che
Ian Brown, come confermano
e riconfermano gli ascolti su
Youtube, la lettura di report
passati e il passaparola degli
addetti ai lavori, dal vivo non
riesce a cantare una canzone
s e n z a s t o n a re. M a s e
d ove s s i m o d i s c u t e re
sull'importanza di
quest'uomo, senza per forza
scrivere un epitaffio alla
memoria degli Stone Roses, le
cose cambierebbero. Anche se
nell'immediato, tra ciò che ha
lasciato in eredità, all'occhio
appaiono le meno memorabili,
come gli atteggiamenti
sbruffoneschi da cerca-rissa
al circolo di freccette e
l'odiosa camminata da
papero, non scordiamoci che
Ian resta tra gli ispiratori della
musica made in Uk che ha
invaso il mondo negli ultimi 20
anni. Certo, questo non può
giustificare una prestazione
impalpabile, un concerto che
non è mai decollato, però può
certificare che senza l'arco la
freccia non va da nessuna
parte. Gli Stone Roses sono
un ricordo lontano, ed anche
la scaletta lo conferma, “Fools
Gold” nell'encore pare il
contentino per gli aficionados
più che la ciliegina sulla torta.
Live Review di A. Rocca
Tutto il live set è incentrato
sulla carriera solista del buon
Ian, quindi soggetta a variabili
non indifferenti di interessedisinteresse. Alcuni pezzi ci
sono, sono vivi, ma non
riescono a dimostrarlo. “Love
like a mountain”, “Time is my
everything”, “All ablaze”,
“Longsight M13”, “Keep what
ya got” danno sussulti, fanno
sperare nella rottura delle
acque, ma il parto non avviene.
Ian, non è stupido, cerca di
coinvolgere la gente con una
improvvisata lezione di ballo,
con il continuo movimento
delle braccia che ricorda il Dj
Francesco dei tempi del
capitano, e che avvalora la
teoria di chi lo scimmietta
come l'anello di congiunzione
tra l'uomo e, appunto, la
scimmia. Nonostante tutto
non riesco proprio a farmelo
antipatico, anzi, mi da
l'impressione di essere più
23
umile e disponibile della
maggior parte dei suoi
“figliocci”, quegli allievi che
riempiono i palazzetti,
mentre il maestro fatica
(almeno in Italia) a portare
gente al Musicdrome e ai
M aga z z i n i G e n e ra l i .
Dall'ultimo lavoro, tra le altre
esegue “Crowning of the
poor”, “Laught now”, “Vanity
kills” e “Stellify”, che crea la
solita ovazione da ultimo
singolo. E come è venuto (con
lo zainetto in spalla), così se
ne va. Si può discutere a lungo
sulla prestazione di Ian
Brown, ma sono convinto che,
pur non dicendolo, dentro di
n o i t u t t i a s p e t t ava m o
esattamente un concerto del
genere, e quindi, senza troppe
lamentele ammettiamo che il
piccione schiacciato dalla
macchina ha sempre quel
fascino che dissuade dal
trattenere lo sguardo.
JUMPIN’ JACK
CD E VINILE D'IMPORTAZIONE E NAZIONALE, EDIZIONI LIMITATE.
RICERCA IN TEMPO REALE TRAMITE DATABASE DEL TITOLO RICHIESTO.
AVVISO VIA E-MAIL E/O SMS PER IL RITIRO DEL DISCO PRENOTATO.
VENDITA PER CORRISPONDENZA.
WWW.DOYOUBEAT.COM
VIA ROMA 29 - TORRI DI QUARTESOLO (VI)
TEL/FAX 0444.387280
ORARIO DI APERTURA: LUNEDI` 15,30 / 20
MARTEDI` / SABATO 10 / 13 - 15,30 / 20
È IL PORTALE DI
JUMPIN’ JACK
“ASSONANZE NAONIANE”di A. Lo Giudice
ASSONANZE NAONIANE P1
O del Great Complotto. Che
c av o l o è “ T h e G r e a t
Complotto”? Come si dice
“Complotto” in inglese? I miei
più fedeli lettori (ovvero
Domenico) si ricorderanno che
questo nome è saltato fuori un
anno e mezzo fa, nell'intervista
a Davide Toffolo dei Tre Allegri
Ragazzi Morti. “The Great
Complotto” fu qualcosa che
avvenne nell'ano della provincia
italiana una trentina di anni or
sono. Mentre nelle grandi città
(Milano e Bologna, soprattutto)
il concetto di punk e new wave
risultava ancora fumoso e
troppo provinciale (vabbè, gli
Skiantos erano grandiosi- ma
solo concettualmente), un
nutrito gruppo di ragazzini
p o rd e n o n e s i ( p a rd o n …
naoniani!) avevano dato vita ad
una delle più entusiasmanti ed
innovative scene sulla faccia del
pianeta. E non parliamo di un
periodo di stanca: la fine degli
anni '70 è, per chi scrive, l'età
dell'oro, l'arcadia della musica!
Tutto iniziò con un locale di
Pordenone, il Tequila…. No, non
è esattamente così! Tutto iniziò
con l'accordo (accordo?!) tra
Italia e Stati Uniti che consentì
la costruzione della base
militare USA di Aviano. Pare che,
sul finire del seventies, i soldati
americani presenti in Friuli
ascoltassero ottima musica e,
soprattutto, l'ascoltassero
prima del resto dell'Italia (e di
buona parte dell'Europa). I
ragazzini che frequentavano i
militari USA, pertanto, ebbero
modo di farsi influenzare dal
punk, dai Devo e dai Pere Ubu,
mentre i loro coetanei nel resto
del paese si smaronavano con i
dischi di De Gregori e Drupi.
Evidente come i pordenonesi
avessero una marcia in più! Nel
locale Tequila (eccolo!) si
tennero i primi concerti dei due
gruppi apripista del Great
Complotto: Hitler SS e Tampax!
Se siete perplessi per i nomi
scelti, sappiate che questi
geniali incoscienti ebbero anche
l'idea di partire per Londra, dove
provarono a tenere qualche
serata. Dico “provarono” perché,
con un nome del genere,
difficile trovare un locale che ti
lasci suonare. Ancora più
difficile passare inosservati alle
forze dell'ordine albioniche, che,
26
infatti, impedirono a questi
presunti provocatori italiani di
attaccare gli strumenti agli
amplificatori. Di fatto, l'unico
concerto che questi ragazzi
riuscirono a tenere fu a
Portobello Road, suonando per
strada strumenti di cartone.
Tornati in patria, Hitler SS e
Tampax registreranno uno split
EP, probabilmente il più bel
disco punk italiano (almeno
fino a “Screams from the
Gutter” dei Raw Power). Non è
mai stato ristampato in cd,
però sul mulo è facile da
trovare. Dopo, questo split i due
gruppi si sciolsero. O meglio, si
fusero in un crogiolo che
diventava sempre più nutrito..
27
“ELECTRO SAPIENS”di M.Visentin
“Acolyte”
DELPHIC
www.myspace.com/delphic
Etichetta: Chimeric
Genere: Elettronica
Anno: 2010
Voto: 8,5/10
Manchester, 24 hours party
people, la Factory, feste
continue, l'elettronica che
domina la dancefloor. No, non
stiamo parlando di Tony Wilson
o dei New Order, non siamo
tornati indietro di più di
ve n t ' a n n i , vo g l i a m o
semplicemente presentare
l'album di debutto di una band
che sempre da Manchester
arriva e che, se queste sono le
premesse, è destinata a far
parlare molto di sé. Dance e
rock, un binomio così di moda
ai giorni nostri, si presenta
stavolta in modo decisamente
più elegante di come tanti
gruppetti ci stavano abituando
ultimamente, gli echi dei New
Order si sentono e con loro
pure tratti di Bloc Party e
Chemical Brothers, elevando
questo lavoro in posizioni
nettamente più alte degli
improvvisati di turno che
pensano che piazzare una base
e strimpellarci sopra due
accordi e due urletti faccia figo.
Qui signori la parola d'ordine è
“eleganza”, uno stile che si
assapora sin dalla prima track,
“Clarion Call”, un crescendo di
emozioni e sonorità
c o i nvo l ge n t i , s e g u i t a
perfettamente da “Doubt”,
stupendamente ancorata ai
90s dei Jamiroquai. “This
Momentary” propone un inizio
in perfetto stile techno music
degli immortali Underworld,
facendo capire ai critici con la
puzza sotto il naso come certe
sonorità non siano affatto
antiche, bensì sempre attuali e
s o p rat t u t t o p e n e t ra n t i ,
c re a n d o u n ' at m o s f e ra
difficilmente proponibile in altri
generi. “Red Lights” apre le
danze (in tutti i sensi) alla
favolosa title-track, un pezzo
da lasciare senza fiato, pure qui
contrassegnato da echi techno
non indifferenti, anglosassoni
fino al midollo, talmente
azzeccati da rendere la song
un ballo continuo.
“Submission” (occhio, il gruppo
è di Manchester ma non
confondete la track con
un'altra “...mission”!) è vero
piacere per le orecchie, come
“Counterpoint”, entrambe con
parti strettamente legate alla
dance più classica, pura
adrenalina per gente che vuole
divertirsi accompagnata a tratti
intensi e terribilmente dolci.
“Remain” è la degna chiusura,
sempre fortemente
“dance/sensibile” (ora penso
particolarmente ai Phoenix), di
un album destinato a lasciare il
segno. Manchester è più viva
che mai, sveglia Italia!
“Rest In Space”
CAPTAIN MANTELL
www.myspace.com/captainmantell
Etichetta: Irma Records
Genere: Indie/Electro/Dance
Anno: 2010
Voto: 7,5/10
Tommaso Mantelli ricorderà
sicuramente a lungo questo
inizio del 2010. Oltre alla
freschissima entrata nel team
de Il Teatro Degli Orrori di Mr.
Capovilla, eccolo presentare con
i suoi due soci e sotto il nome di
Captain Mantell niente meno
che il secondo album della
band. E se il quasi omonimo di
Tommaso, il pilota Thomas
Mantell, morì inseguendo un
UFO, qui la navicella aliena
sembra essere al comando di
questo trio che da due anni sta
suonando ovunque, facendo
conoscere le particolarità del
suo sound nelle principali night
club italiane e nei maggiori
festivals. Dieci tracce da
ascoltare tutte d'un fiato per
“Rest In Space”, un susseguirsi
di battute electro
perfettamente abbinate a parti
vocali degne dei migliori
veterani della scena (“Uri
Geller”, track d'apertura, fa
immediatamente intuire ciò).
“A Little Shit Shit” è un insieme
di ritmi alla Digitalism e tocchi
francesi da urlo, tratti
“bluvertighiani” e 80s a
manetta. Basterebbe questo
per far capire a cosa ci si trova di
fronte, ma un pezzo come “As
The Night Decides” non fa che
rendere ancor più intrigante
questo lavoro, come “My
Radar”, dove non si può fare a
meno di pensare ai migliori
tempi della new wave,
ri p ro p o s t i c o n ve n a
stupendamente moderna. “The
B e s t ” p o r t a u n cl i m a
anglosassone nelle menti,
ritmo a tutti gli effetti e una
bellissima storpiatura vocale a
rendere la track una vera
bomba. Discorso a parte
merita “B-Cool”, riempipista
avvolgente, intensa, diretta,
fresca come sempre più
difficilmente se ne trovano in
giro, e “Incident 33”, pezzo
“chimico” a chiudere l'album. La
navicella sta spiccando il volo.
FEBBRAIO 2010
SABATO 6 FEBBRAIO 2010
THE SWELL SEASON (Auditorium Parco della Musica-Roma)
MEG (Hiroshima Mon Amour-Torino)
FEAR OF THE FLUO TOUR (New Age_Roncade, Tv)
LUNEDI' 1 FEBBRAIO 2010
IL PAN DEL DIAVOLO (Magnolia-Milano)
ARCHIVE (Salumeria della Musica-Milano)
PUNKREAS (Auditorium Flog-Firenze)
TWO DOOR CINEMA CLUB (Rocket-Milano)
JOSS STONE (Gran teatro-Padova)
NEFFA (Green Lion-Moniga del Garda-BS)
MARTEDI' 2 FEBBRAIO 2010
BEATRICE ANTOLINI (I Macelli-Certaldo, Fi)
JOHN HIATT + LYLE LOVETT (Conservatorio G. Verdi-Milano) POLAR FOR THE MASSES (Groove Live Music-Potenza Pic-MC)
PAOLO SAPORITI (Casa 139-Milano)
CLUB DOGO (Koko-Castelletto Cervo-BI)
JOAN AS POLCIE WOMAN (C. degli Artisti-Roma)
FUZZ FUZZ MACHINE (Zoe-Milano)
THE GATHERING (Alcatraz.Milano)
CRISTIANO DE ANDRE' (Palaisozaki-Torino)
TWO DOOR CINEMA CLUB (Akab-Roma)
IL PASTO NUDO + ORIENT EXPRESS (Gabba Gabba Club-Ta)
BATONGO (Bar Sartea, Vicenza)
VISION DIVINE (Orvieto Rock Experience-Orvieto-TR)
JOSS STONE (Pala San Lazaro-Padova)
MERCOLEDI' 3 FEBBRAIO 2010
THE POPES (Estragon-Bologna)
BRETT ANDERSON (Tunnel-Milano)
DAMIEN (Spazio 211-Torino)
VIALKA DINAMIC DUO (Oratorio San Rocco-Bologna)
IL MONDO DI PATTY (Palasport-Padova)
TWO DOOR CINEMA CLUB (Spazio 211-Torino)
DEAD UP WINTER TOUR (RockPlanet-Pinarella di Cervia)
DASHBOARD CONFESSIONAL (Salumeria della Musica-Milano) PINK IS PUNK (Zion-Conegliano, Tv)
CARMEN CONSOLI (Auditorium Parco della Musica-Roma)
THE DILLINGER ESCAPE PLAN (C. Magonlia-Segrate, Mi)
DOMENICA 7 FEBBRAIO 2010
THE SWELL SEASON (Sala Puccini Conservatorio-Milano)
GIOVEDI' 4 FEBBRAIO 2010
DEUS EX MACHINA (Locomotiv-Bologna)
IL PAN DEL DIAVOLO (Spazio Musica-Pavia)
BEATRICE ANTOLINI (Panic-Marostica, Vi)
MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Duse-Bologna)
IL MONDO DI PATTY (Pala Trieste-Triste)
IAN PAICE & TOLO MARTON (Gran Teatro-Padova)
LUNEDI' 8 FEBBRAIO 2010
VENERDI' 5 FEBBRAIO 2010
LOCAL NATIVES (Casa 139-Milano)
THE SWELL SEASON (Sala Estense-Ferrara)
JOSS STONE (Alcatraz-Milano)
FRIGIDAIRE TANGO (New Age_Roncade, Tv)
CORRADO GUZZANTI (Pala Trieste-Trieste)
POLAR FOR THE MASSES (Jack Hole Music Club-Vicenza)
NICCOLO' FABI (Fuori Orario-Taneto di Gattatico-RE)
MARTEDI' 9 FEBBRAIO 2010
PUNKREAS (Live Club-Trezzo d'Adda-MI)
MACHINE HEAD (Alcatraz-Milano)
MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Duse-Bologna)
MARCELLO NAPOLETANO (Bar Sartea, Vicenza)
MELO' (Teatro Astra-Vicenza)
CLUB NME (Tunnel-Milano)
MERCOLEDI' 10 FEBBRAIO 2010
HEIKE HAS THE GIGGLES (Vibra-Modena)
I.M.F.'s PROJECT (Zion-Conegliano, Tv)
IL MONDO DI PATTY (Palasport-Padova)
REAL ESTATE (Diagonal Loft Club-Forlì)
THE BASTARD SONS OF DIONISO (Hiroshima Mon Amour-To) TONGS (Leoncavallo-Milano)
NEFFA (Alcatraz-Milano)
THE WAILERS (Estragon-Bologna)
FU MANCHU (Latte+-Brescia)
GIOVEDI' 11 FEBBRAIO 2010
STEREOPHONICS (Alcatraz-Milano)
IL PAN DEL DIAVOLO (Velvet Underground-Castiglione F.-AR)
CRISTIANO DE ANDRE' (Teatro Sociale-Gemona del Friuli-UD)
THE VICKERS (Contestaccio-Roma)
DELPHIC (C. Magnolia-Milano)
CANNABIS CORPSE (Atlantide Occupata-Bologna)
CALIBRO 35 (Hiroshima Mon Amour-Torino)
VENERDI' 12 FEBBRAIO 2010
BACKYARD BABIES (Estragon-Bologna)
MASSIMO VOLUME (Unwound-Padova)
FU MANCHU (Bronson-Ravenna)
NESLI (Kortocirkuito-Brescia)
IL PAN DEL DIAVOLO (Caracol-Pisa)
MEG (Circolo Magnolia-Segrate-MI)
DIAFRAMMA (Bloom-Mezzago-MI)
NEFFA (Koko-Castelletto Cervo-BI)
THE VICKERS (Cantina Mediterraneo-Frosinone)
CRISTIANO DE ANDRE' (Palasport-Lumezzane-BS)
BIGELF (New Age-Roncade, Tv)
THE ROUTINE IS HELL (Bar Sartea-Vicenza)
MARIO VENUTI (C. degli Artisti-Roma)
ELIO E LE STORIE TESE (Auditorium parco della Musica-Roma)
DANIELE LUTTAZZI (Gran Teatro-Padova)
SABATO 13 FEBBRAIO 2010
AMARI (New Age-Roncade, Tv)
WAILERS (Hiroshima Mon Amour-Torino)
PUNKREAS (Circolo Onirica-Parma)
NICCOLO' FABI (Teatro Giovanni XXIII-Belluno)
THE VICKERS (Kingstone-Caserta)
PORT-ROYAL (Spazio 211-Torino)
NESLI (Palazzo Granaio-Milano)
FIGURE OF SIX (Zoe-Milano)
CARMEN CONSOLI (Estragon-Bologna)
MARTINICCA BOISON (Folk Club-Torino)
CRISTIANO DE ANDRE' (Gran Teatro-Padova)
STRANGE FLOWERS (Shindy-Bassano d.Grappa, Vi)
CAMERA 237 (Chioggia Lab-Chioggia, Ve)
LOSER (Spazio 211-Torino)
FU MANCHU (Zion-Conegliano, Tv)
TRASH DANCE (Vinile-Rosà, Vi)
ELIO E LE STORIE TESE (Auditorium parco della Musica-Roma)
SYMBALS EAT GUITAR (Bronson-Ravenna)
CORRADO GUZZANTI (Palaverde-Villorba, Tv)
MARCO PASSARANI (Cassero-Bologna)
SIMIAN MOBLIE DISCO (PumpThis-Bologna)
DOMENICA 14 FEBBRAIO 2010
ALL TIME LOW (Alcatraz-Milano)
ROBERTO ANGELINI (Cantina Mediterraneo-Frosinone)
CARMEN CONSOLI (Teatro delle Celebrazioni-Bologna)
GLORYTELLERS (Locomotiv-Bologna)
DENTE (Teatro Rasi-Ravenna)
MERCOLEDI' 17 FEBBRAIO 2010
WHITE LIES (Alcatraz-Milano)
CARMEN CONSOLI (Teatro Colosseo-Torino)
BILL FRISELL TRIO (Auditorium Parco della Musica-Roma)
GIOVEDI' 18 FEBBRAIO 2010
WHITE LIES (Piper-Roma)
KASABIAN (Alcatraz-Milano)
CARMEN CONSOLI (Hiroshima Mon Amour-Torino)
EMILIE AUTUMN (Spazio 211-Torino)
THE VEILS (Init-Roma)
VENERDI' 19 FEBBRAIO 2010
KASBIAN (Estragon-Bologna)
HOLE (Magazzini Generali-Milano)
THE BLOODY BEETROOTS (Vox-Nonantola, Mo)
CALIBRO 35 (New Age-Roncade, Tv)
CRISTIANO DE ANDRE' (Palasport-Verona)
BEATRICE ANTOLINI (C.degli Artisti-Roma)
CLUB DOGO (Live Club-Trezzo d'Adda-MI)
MY HEAD FOR A GOLDFISH (Sartea-Vicenza)
ROBERTO ANGELINI (Cafè Liber-Torino)
ALCOVA (Blues House-Milano)
KRAKATOA (Viper-Firenze)
FISHERSPOONER (Magazzini Generali-Milano)
NU INDACO (Auditorium parco della Musica-Roma)
MIRA CALIX (Jazz in Veneto-Padova)
EMILIE AUTUMN (Flog-Firenze)
MU HEAD FOR A GOLDFISH (Bar Sartea-Vicenza)
SABATO 20 FEBBRAIO 2010
KASABIAN (New Age-Roncade, Tv)
MOJOMATICS (Interzona-Verona)
TONINO CAROTONE (Hiroshima Mon Amour-Torino)
MEG (La Nave di Harlock-Brescia)
MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Nuovo-Verona)
PUNKREAS (Estragon-Bologna)
CARMEN CONSOLI (Deposito Giordani-Pordenone)
MOLTHENI (Bronson-Ravenna)
Mr FLASH (PopCorn-Marghera, Ve)
PORT-ROYAL (I Vizi del pellicano-Reggio emilia)
LUCA E PAOLO (Gran Teatro-Padova)
EMILIE AUTUMN (RockPlanet, Cervia)
EMILIE AUTUMN (RockPlanet-Pinarella di Cervia, Ra)
DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010
IL PIFFERAIO MAGICO (Teatro Astra-Vicenza)
LAMB OF GOD (Estragon-Bologna)
SABATO 27 FEBBRAIO 2010
ADAM GREEN (Il Covo Club-Bologna)
UK SUBS (Shindy-Bassano del Grappa-VI)
THE BLOODY BEETROOTS (Padova Fiere-Padova)
LUNEDI' 22 FEBBRAIO 2010
ROBERTO
ANGELINI (Cinema Vekkio-Corneliano d'Alba-CN)
DAVE MATTHEWS BAND (Palasharp-Milano)
IDOLS ARE DEAD (Zoe-Milano)
PAOLO CONTE (Gran Teatro-Padova)
MARCELL DETTMANN (Altavoz-Marghera, Ve)
ALIX (Piccolo Teatro-Bolzano)
MARTEDI' 23 FEBBRAIO 2010
TOINO CAROTONE (Estragon-Bologna)
DAVE MATTHEWS BAND (Palalottomatica-Roma)
UK SUBS (Bruton-Lucca)
THESE NEW PURITANS (Locomotiv-Bologna)
ROBERTO ANGELINI (Casa 139-Milano)
CARMEN CONSOLI (Velvet-Rimini)
STEFANO BOLLANI interpreta Gershwin (Parco della Musica) IL TEATRO DEGLI ORRORI (Bronson-Ravenna)
QUARION (Bar Sartea, Vicenza)
CARMEN (Gran Teatro-Padova)
WAR FROM A HARLOTS MOUTH (RockPlanet-Pinarella di Cervia, Ra)
MERCOLEDI' 24 FEBBRAIO 2010
SHAI SHOULD + TO KILL + END WELL (E-20-Montecchio Maggiore, Vi)
THE XX (Magazzini Generali-Milano)
PUMPTHIS (Kindergarten-Bologna)
MARIO VENUTI (Blue Note-Milano)
NEFFA (C. degli Artisti-Roma)
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2010
GIOVEDI' 25 FEBBRAIO 2010
ADAM GREEN (Magnolia-Milano)
DAVE MATTHEWS BAND (Palasport-Padova)
AIRBOURNE (Estragon-Bologna)
THE BLOODY BEETROOTS (Magazzini Generali-Milano)
LUNEDI' 1 MARZO 2010
PORT-ROYAL (C.degli Artisti-Roma)
SPANDAU BALLET (Mediolanum Forum-Milano)
UK SUBS (Circolo Magnolia-Segrate-MI)
CRISTIANO DE ANDRE' (Palapartenope-Napoli)
MARIO VENUTI (Estragon-Bologna)
J AX (Teatro Concordia-Venaria, To)
MARTEDI' 2 MARZO 2010
JOHN HOPKINS (C- degli Artisti-Roma)
SPANDAU BALLET (Palalottomatica-Roma)
TITO AND TARANTULA (Bronson-Ravenna)
LACUNA COIL (Alcatraz-Milano)
WAR FROM A HARLOTS MOUTH (Lapsus-Torino)
TODD TERJE (L-Ektrica-Roma)
VENERDI' 26 FEBBRAIO 2010
MERCOLEDI' 3 MARZO 2010
THESE NEW PURITANS (Spazio 211-Torino)
SPANDAU BALLET (Mandela Forum-Firenze)
MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Astra-Schio-VI)
MONO (Locomotiv-Bologna)
IDOLS ARE DEAD (Sabotage Bar-Vicenza)
JOEY CAPE (Shindy-Basano d.Grappa, Vi)
BAD COMPANY (New Age-Roncade, Tv)
WORA WORA WASHINGTON (Bar Sartea-Vicenza)
LA MACCHINA DEL CAPO w M.Paolini (Teatro Astra-Vicenza)
DAVID RODIGAN (Estragon-Bologna)
THE BLOODY BEETROOTS (Atlantico-Roma)
HOLE – 19 feb, milano
BEATRICE ANTOLINI (Kalika-Modena)
JOHN HOPKINS (Jazz in Veneto-Padova)
SHAI HULUD – 20 feb, Montecchio Magg.
JUST MARRIED (Teca-Verona)
Zion
MARIO VENUTI (Hiroshima Mon Amour-Torino)
Altavoz
TITO & TARANTULA (Zion-Coneglian, Tv)
SOUND & VISION
MEDIA PARTNER
Just Married
Trash Dance
SOUND AND VISION
NIGHTCLUBBING
Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected]
MILANO
CIRCOLO MAGNOLIA
TORINO
sPAZIO 211
TORINO
HIROSHIMA MON AMOUR
VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41
MILANO - INFO : 02 7561046
VIA CIGNA 211 - TORINO
INFO : 011.19705919
VIA BOSSOLI 83 - TORINO
INFO : 011. 3176636
VIA 4 NOVEMBRE - MODENA
Il Circolo Magnolia, luogo di socialità,
divertimento e vivo scambio
culturale, è IL PRIMO LOCALE AD
IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi
102 pannelli solari da 195w l’uno, il
Circolo Magnolia propone una
programmazione intensa e
decisamente originale: live, dj set,
party, festival, rassegne teatrali,
presentazioni di libri e riviste, corsi di
formazione, campagne di
sensibilizzazione. Non ci si annoia
proprio mai qui al Magnolia!
Spazio Parallelo di Musiche
Indipendenti. Che eludono le
convenzioni e tendono a crearne di
nuove ed attuali. Missione: dare
ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la
superficie dei consumi convenzionali
in cerca di linguaggi e suoni nuovi.
Non basta dire non importa. E’
semplicemente la musica a formare
le nostre opinioni.
Hiroshima Mon Amour opera dal
1986 nel campo della produzione e
dell'organizzazione di spettacoli e
di eventi culturali. Punto di
ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d
internazionale per i grandi eventi e i
festival musicali.
Ex mattatoio recuperato, è una vera e
propria sauna di suoni: funk, reggae,
soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa
indie rock. Propone dj set e live con
ospiti italiani e internazionali. Erede
dello storico Left, è da dieci anni il
circolo all'avanguardia nel panorama
modenese per le sue proposte musicali
e artistiche dove ampio spazio viene
dato agli aspetti più sotterranei,
sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi
dedicati ad artisti emergenti, ai concerti
dei gruppi di base, al sostegno a varie
campagne sociale ed umanitarie.
MODENA
VIBRA
www.vibra.tv
ROMA
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
FIRENZE
VIPER CLUB
VIA CASILINA VECCHIA 42
INFO : 06.70305684
VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA
INFO : 055. 318231
BASELGA DI PINE’ - TRENTO
INFO : 380.7325710
VIA DELLA CRUSCA - MESTRE
Laterale Via Martiri Della Libertà
Un locale che si è sempre proposto come
spazio musicale dove avanguardia,
sperimentazione e rock'n'roll sono di casa:
musica italiana e straniera, emergente e
originale, sostegno alle scene musicali in
difficoltà, qualità e novità come obiettivi
nella scelta della programmazione,
impegno a non chiudere fuori nessun
"genere" musicale e soprattutto, negli
ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le
altre arti.
Struttura polivalente, ritrovo per gli
appassionati di musica. Qui potrai
ascoltare serate all’insegna della
musica rock, con programmazione di
artisti internazionali il venerdì sera,
mentre al Sabato troverete serate
degne dei migliori club electro/house.
Ottima acustica e bellissimo palco
insieme a buone birre e raffinati drink
rendono molto piacevole la
permanenza nelle due piste da ballo
del locale.
Nuova anima per il Chalet de la
Mot, oltre a riaprire come pub con
6 splendide spine di selezionata
birra e ospitare numerosi live e dj
set, vi delizierà con il ristorante
aperto dal martedì alla domenica
dalle 18 alle 24.
Il circolo culturale Elefante Rosso
nasce sulle tracce di un'etichetta
discografica già attiva e distribuita in
tutto il mondo, e che vorrebbe
promuovere e sostenere varie forme
essenziali nella musica e nell'arte. E'
stato William Parker con il suo
quartetto ad inaugurare il Music Club
e a dare il via ad una serie di
appuntamenti programmati e live
music, workshops, seminari, artisti
internazionali come Sandra Nkakè,
Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul
Randolph (Detroit) e moltissimi altri ...
VERONA
LA LOGGIA
VICENZA
OVOSODO
VICENZA
SARTEA
VICENZA
SABOTAGE
VENEZIA
TRENTO
CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO
C.so GUA’ - COLOGNA V.TA
INFO : 0422.41041
CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12
VICENZA - INFO 0444.235315
C.so S. Felice 362 - VICENZA
INFO : www.sartea.it
Viale dell’Industria 12 - VICENZA
INFO : www.sabotagebar.eu
Situato nel centro storico di Cologna
Veneta Il Loggia cafè è un perfetto
punto di partenza per la vostra serata.
Tutti i week-end con i migliori D.j. set.
Chiuso il Lunedì
In centro a Vicenza Ovosodo wine
bar spazia tra ottimi vini al calice,
24 tipi di spritz, stuzzicherie
fresche, cordialità, allegria e tanta
buona musica. Per la nuova stagione
2009/2010 Ovosodo organizza
ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set,
dalla ricercata musica elettronica,
alla serata Soul Funk. Aperto dalle
ore 9 alle 2.
Locale storico di Vicenza che da
anni allieta e propone importanti
novità. JND Festival Electronic
Music, che ha portato il Sartea a
livelli internazionali grazie ad una
selezione ricercata di djs di ottimo
livello provenienti dai Clubs di
Berlino, New York e Londra.
Ambiente liberty, affascinante e
ricercato che risalta la qualità del
servizio. Chiuso Lunedì
Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar,
pre-post discobar, bella gente, musica
a 360 e birra a fiumi si erge sparuta
un'isola di salvezza! Un covo per chi
cerca e vuole il Rock senza tanti
complimenti e senza troppi
compromessi! Per chi bada alla
sostanza più che alla forma! L'ultima
spiaggia per chi cerca un informale,
rumoroso ed accogliente rifugio per il
cuore e per le orecchie! Dal lunedì
alla domenica! Musica, live show,
Djset, bere, mangiare e buone
vibrazioni. Let there be rock!
VICENZA
BAR ASTRA
VICENZA
WAVE CAFE’
VICENZA
SHINDY CLUB
VICENZA
CONTRA’ GRANDA
CONTRÀ BARCHE - VICENZA
INFO :
Via Capitelvecchio 136 - Bassano
(SS47 Bassano - Rosà)
VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G.
INFO : 0424.500.000
VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G.
INFO : 347.7597201
Il centro di Vicenza, al centro del
mondo, nel centro della musica!
“Nuovo Bar Astra” powered by his
eclectic owner Mopi and his
amazing staff. Music every day,
music every night ,,, music inside.
Taste us and you never forget us!
Peace & Love!Da non perdere i
mitici concerti e dj set aperitivo.
Aperto tutte le Domenica dalle
ore 16.59.
Vivace ed eclettico, WAVE Café vive
dalla colazione del mattino
all'ultimo cocktail della notte. Ottimi
il ristorante e la pizzeria. DJ nel
weekend, musica dal vivo coming
soon e tutte le ultime novità gaming
da provare sprofondati su morbidi
divani.
Lo Shindy Club da trent’anni è la
discoteca dei bassanesi doc, informale
ed “alternativa” offre serate di vario
genere: il venerdì concerti live, il Sabato
rock puro al primo piano, e musica
elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete
presente la pubblicità “cosa sarebbe il
mondo senza la Nutella?”
Decisamente si abbina a “cosa sarebbe
Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! .
Aperto Venerdì e Sabato
Alla mattina ottime colazioni a base di
spremute di frutta fresca, a
mezzogiorno e sera a far compagnia
agli aperitivi : gustosi tramezzini,
stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i
ricercati cocktails (ottimo Moijto), la
sangria e una vasta selezione dei
migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs
della scena electro. Disponibile per
feste private. Chiuso Lunedì
VICENZA
WINE ENOTECA
VICENZA
SENSO UNICO
VICENZA
PORTA BREGANZE
VICENZA
OSTERIA RIVE
VIA GARIBALDI - LONIGO
INFO : 0444.834856
VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZE
C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA
INFO : 345/2758203
INFO : 345/2758203
VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO
INFO : 348.8265815
Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La
parte “vecchia” è rimasta per gli amanti
della degustazione vini e degli assaggi di
formaggi francesi e delle ottime cruditè di
pesce. La seconda e nuovissima sala è
per gli amanti dai cocktails e della ottima
musica proposta ogni ven, sab e dom da
selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato
nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai
vini non si discute: sono cento le etichette
in mescita. Passate una serata al Wine!
Diventerà il vostro locale per sempre!
L'arredamento caldo ed accogliente, e
l'atmosfera che si respira ti fa
sembrare a casa, le ottime birre ed i
vini di grande qualità, sono sempre
accompagnati da deliziosi stuzzichini,
e a fare gli onori di casa ci sono
Barbara, Manuela, Erika, Giulia,
Alessia e Cristina che con i loro sorrisi
vi conquisteranno. Organizziamo
feste di laurea, compleanno addio al
celibato/nubilato, eventi Sky, Musica
live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso
il lunedì aperto dalle 07 alle 02.
Dentro le bellissime e storiche mura
del Castello Scaligero di Marostica
un'ambiente moderno, raffinato ed
elegante, in contrasto con l'area
circostante ti affascinerà per il calore
che trasmette, Monia ti conquisterà
con la bontà dei suoi “spunciotti”, le
bellissime Lorena e Vania per la
classe con cui servono tutte le
bevande. Un piacevole giardino estivo
con vista Castello Superiore sarà
presto reso operativo anche d'inverno
per dare, a chi desidera fumare e bere
all'aperto, un po' di comfort.
Tra un mix perfetto di pezzi di design
vintage anni ’50-’70 e di elementi
tradizionali, Giovanna ha creato un
locale unico nel suo genere, dove si
respira un’atmosfera d’altri tempi.
Pensare di essere arrivati in un
esclusivo jazz club in una grande
metropoli non è un azzardo! Cucina
creativa, arte, musica il mix perfetto
per un locale che vi darà mille
emozioni tutte indimenticabili!
VICENZA
LA CORTE DEI RE
VICENZA
BARETTO
TREVISO
ZWEI BAR
TREVISO
NEW AGE
PONTE PAGNANO - ASOLO
INFO : 0423.952761
VIA TINTORETTO - RONCADE
INFO : www.newageclub.it
Via Montello - MAROSTICA
INFO : 393.3286262
Via Ponticello 40 - Molvena (Vi)
Appena fuori dalle mura di Marostica
nuovo locale wine bar slow food
ispirazione anni ‘70. Alla mattina
ottime colazioni, a mezzogiorno e sera
aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per
i languorini fuori orario ottimi
tramezzini e stuzzichini. Per i più
esigenti vasta scelta di ottimi vini
accompagnati da formaggi ed affettati.
Nei fine settimana anche musica dal
vivo e Dj Set.
Posizionato sulla statale che va da
Breganze a Marostica, con un ampio
parcheggio sia di fronte che a lato, e
arredato in modo un po' kitsch è
particolarmente gradito ai giovani per
i suoi colori vivaci e l'atmosfera
sempre allegra, ravvivata dalle
bellissime ragazze che vi aspettano
sette giorni su sette dalle 06 del
mattino fino alle 02 di notte. Oltre
alle ottime birre facciamo delle
Bruschette speciali, Panini,
Insalatone e snack veloci adatti a
tutti i gusti.
Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non
convenzionale con menù che cambia
spesso e accompagnato da ottimi vini.
Cocktail fatti a regola d' arte e snack
diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica
(vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal
cicchetto, all' affettato al coltello, fino al
pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di
comodo parcheggio Zweibar è aperto
dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30
alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.
New Age Club è il rock club più esclusivo
della parte nord-orientale della penisola.
new age club è totale garanzia di
professionalità e visibilità per gli artisti
affermati da tutto il mondo. new age
club è trampolino di lancio per le nuove
realtà musicali. new age club è lo spazio
di divertimento notturno senza vincoli
anagrafici. lo staff del new age club vi dà
il benvenuto per una nuova elettrizzante
stagione di live allo stato puro!
TREVISO
ROKKAFE’
TREVISO
ZION ROCK CLUB
TREVISO
ASHA
PADOVA
USCITA 16
St. DEI COLLI - CASTELCUCCO
INFO : www.rokkafe.com
Via Vazzoler 30b - Conegliano
INFO : 349.8820213
Via Fonderia 35 - TREVISO
INFO : 0422.304280
VIALE DELL’INDUSTRIA
PADOVA - INFO 049.8073344
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di
riferimento per tutti quelli che (scusate
lo snobbismo) la musica la sentono un
po' di più. Precursori della DJ CULTURE i
due fratellini preparano con i loro super
collaboratori anche ottimi drink. Ricerca
e coerenza sono alla base del bel
connubio tra passato, presente e futuro
che ha vita in questo posto. Dal Martedi
alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
Info 3496027294 - 347737793
Ultima citta' libera del cult movie
Matrix, contestualizzando nel proprio
territorio il significato che il film da' di
essa. Spirito di liberta' culturale, voglia
di rinnovamento socio-comunicativo,
promuovere le migliori espressioni
artistiche nazionali ed internazionali.
La programmazione del Circolo e'
concentrata sulle serate del venerdi' e
del sabato con concerti dal vivo e Dj
Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato:
Apertura Circolo: ore 22:00
Lo scenario cosmopolita di ASHA è
dedicato al loisir, al piacere spirituale in
cui emozioni e sapori si ampliano in
una particolare armonia di sensi.
ASHA offre un'esperienza memorabile
in cui decor, illuminazione, acustica,
grafica e staff risultano in perfetta
sintonia tra loro, in un flusso di energia
globale che avvolge e coinvolge
chiunque. L'ospite è cuore pulsante e
protagonista, anima di in un ambiente
dall'appeal internazionale.
Percorri la tangenziale che
congiunge Castelfranco ad
Albignasego, esci proprio all'USCITA
16!!!!! Troverai l'omonimo caffè-grill
che con le sue grigliate e carne alla
brace (fiorentine, filetti, costate
etc...) soddisfa anche i palati più
fini. USCITA 16 VI aspetta anche con
le serate musicali: informati sulla
nostra pagina di facebook (USCITA
16). Vi aspettiamo.
INFO : 345/2758203
37
“Bedroom Revolution” di Sir Taylor
SUICIDE
”SUICIDE”
US LP RED STAR REC. RS01 1977
Ho incrociato il primo album dei
Suicide all'inizio del 79.Quasi due
anni dopo la sua uscita.Non mi
sembra che all'epoca ne avessero
parlato molto gli addetti ai lavori(
Shock di Buscadero e la nascente
Rockerilla).Questa era vera
musica underground che ti dovevi
andare a cercare o si conosceva
con il passaparola di amici..anni
luce dagli eccessi informativi del
web.Ad oggi dopo infiniti ascolti di
tantissima altra musica ritengo
l'album di esordio del duo
Newyorkese un vero must
discografico e capolavoro
assoluto.Spero che della storia
del gruppo si occupi rock icons
perché assieme a R.Hell e i
Ramones pur suonando
s t ru m e n t i e l e t t ro n i c i
rappresentano la quintessenza
del primissimo punk(quello
americano) che di lì a breve
avrebbe cambiato molte cose nel
mondo dell'arte e perché no della
vita di tutti noi! La band (Alan
Vega e Martin Rev) era già attiva
nel 1971 come act di apertura per
gruppi di musica glam quali i
N.Y.Dolls e potete immginarvi il
risultato di questi
abbinamenti.L'atteggiamento sul
palco era decisamente punk, con
quel look da hippie
decadente,abiti strappati e
spesso sotto effetto di acidi
ribattevano colpo su colpo
l'eventuale disappunto del
pubblico che in realtà restava per
lo più sbigottito.Dopo anni di vita
di strada vivendo di niente,come
facilmente può succedere ad un
musicista a N.York incontrano
M.Thau neofondatore di una
lungimirante etichetta con sede
in città la Red Star record..Thau
ha la capacità di capire che il duo
p ro p o n e u n a mu s i c a
estremamente innovativa con
l'uso di testi molto vicini al lavoro
di L.Reed e li mette subito sotto
contratto.La prima vera uscita
discografica risale comunque al
1976 con un brano “rocket usa”
incluso in Max's Kansas City 1976
(Ram rec1213 ),una versione
molto grezza ma non per questo
minore alla versione finale
inclusa nel disco di esordio.
Nell'album di esordio trovano
posto brani come “Ghost rider”
più volte ripresa da band come
Sisters of Mercy o
Fleshtones,”Rocket USA” la
dolcissima”Cheree” che usci'in
un singolo praticamente
introvabile con bside inedita(I
remeber). Il vero pugno arriva
nella seconda facciata con la
lunghissima “Frenkie Teardrop”
10 min di assalto musicale che
possono trovare paragone solo in
Sister Ray di V.U..La storia di un
operaio che torna a casa e
uccide moglie e figlia per poi
suicidarsi ha una epica da
tragedia greca,con urli e gemiti da
brivido.Chiude l'album “Che” un
brano che nell'america Reganiana
poteva essere quantomeno
spiazzante. Ce n'era abbastanza
per essere esiliati dalle radio
americane ma essere notati in
Europa! Se il lp stampa
americana,come possiamo
aspettarci è praticamente
introvabile (quotazione logica per
copia mint 250/300$), non
dovrebbe stupire la esistenza
della stampa italiana(1978) che ha
il grosso vantaggio di riprodurre
fedelmente la grafica americana
perfino nella label( quotazione da
40 a 60e).Le stampe francesi ed
inglesi su cosociata bronze record
hanno lo svantaggio di perdere il
bellissimo logo eversivo con la
stella rossa della casa madre
usa.Segnalo l'interessante
stampa canadese del 1979 con
copertina differente e brano
aggiunto (I Remember bside del
primo 45) e la ristampa
americana con 3 inediti e il flexi
live in europe che racconta
molto sulle avventure live del
duo in quegli anni. Da non
perdere il mitico 45 italiano con
scelta di brani e copertina
unica(150/200$) Chree/Ghost
rider. Per tutti gli altri è da poco
stato pubblicato un doppio cd
con album,live e demos. I
Suicidenonostante questo ed
altri capolavori oggi fanno ancora
la fame a N.York.
“Non perdiamoci di vista...” di Giorgio Mari
Morrissey “SWORDS“
Polydor 2009
Ohhh Morrissey ! Collaboro con
questa rivista da diverso
tempo, però l'ho recensito
solamente una volta, così
penso di non fare torto a
nessuno se adesso mi cimento
per un secondo episodio. La
sua carriera artistica è davvero
sorprendente, Morrissey infatti
è uno che realizza i dischi
senza compromessi, per
questo è unico e lo sono anche
i s u o i fa n s . D e s c r i ve
onestamente come stanno le
cose, senza nascondere nulla.
La sua colonna sonora è
formata dal più classico del
RocknRoll, ma le sue parole
sono incisive e lucenti, forse
per pochi. H idealizzato un
pianeta dove si trova tutto e il
contrario di tutto. Verità e
menzogna, libertà e
segregazione, gioia e dolore,
amore e odio. Voi direte; bella
scoperta, metà dei cantanti si
esprimono così ! No. Sono pochi
ad avere il dono di scrivere bene
e di buttare uno sguardo nelle
innumerevoli pieghe del vivere
quotidiano. Questa maestosa
realtà, alla fine è tutta
concentrata nelle sue canzoni,
anche questo ennesimo
capitolo ne è la testimonianza,
una raccolta di facciate-b tratte
dagli ultimi sei anni della sua
carriera artistica. E' un percorso
che attraversa il periodo che va
da “ You Are The Quarry “2004, per passare al capitolo
Italo- Romano di “ Ringleader
Of The Tormentors “ -2006, e
che finisce con “ Years Of
Refusal “ -2009. Morrissey ha
dovuto soffrire molto prima di
arrivare a questi successi. Per
tutti gli anni novanta è stato
insultato e sbeffeggiato dalla
stampa e nonostante questo
ha portato avanti con
caparbietà il suo percorso
artistico senza contratti
discografici, riuscendo a
ricavarsi uno spazio. Ha tenuto
senza cedere, con la certezza
che i suoi fans lo avrebbero
comunque sostenuto. Pochi
artisti al mondo possono
vantare un seguito così
affidabile e duraturo, senza di
loro non avrebbe potuto
resistere nemmeno un paio di
anni, figuriamoci attraversare
un paio di decenni. Swords alla
fine è come una istantanea
fatta ad una fermata di
autobus. Nella vita, l'unica
certezza che conosciamo è
quella di sapere dove siamo
arrivati, ma non dove finiremo.
Solo la forza che abbiamo in noi
può darci il coraggio per
affrontare questa incognita e
lui è il miglior testimone di
questo principio. La raccolta
presenta pezzi tratti anche dai
suoi innumerevoli live, ma nella
sostanza comprende una parte
decisiva della sua vita artistica,
probabilmente la migliore.
Morrissey ha sempre avuto
una vera passione per le
raccolte, una necessità lecita
v i s t a l a i n nu m e revo l e
produzione di singoli prodotti a
seguito della pubblicazioni
degli albums. Così a partire dal
suo primo disco solista post
Smiths del 1988 “Viva Hate”,
sino ad arrivare al disco del
successo planetario del 2004 “
You Are The Quarry “, Moz ha
fatto pubblicare una serie di
ra c c o l t e, q u at t ro, p e r
concretizzare il suo lavoro, ma
anche per accontentare tutta
una schiera di fans che non si
39
possono permettere il lusso di
seguire le sue singole
pubblicazioni. Morrissey ha
questo modo per rispondere ai
fans, regalando loro tutti gli
inediti ed evitando così la
pirateria. Con Swords si ha
l'opportunità di ascoltare
canzoni come “Because Of My
Poor Education”, “Friday
Mourning”, “Christian Dior”,” If
You Don't Like Me”,“Don't Look
At Me”, “The Never – Played
Symphonies”, tutte
romantiche e appassionanti,
capitoli questi immancabili per
una saggia discografia del
nostro. Ovviamente non sono
gli unici episodi
che
sostengono l'opera. Altri brani
hanno il pregio di far
rispecchiare l'adrenalina che si
prova a partecipare ai suoi
shows, tra l'altro innumerevoli
e sempre con il tutto esaurito.
Infatti la scaletta dei suoi
concerti cambia spesso, e il
pubblico ha sempre la
certezza di portare a casa un
ricordo particolare ed unico.
Nel disco è' presente la
bellissima “ My Life is A
Succession Of People Saying
Goodbye “-La mia vita è un
susseguirsi di gente che dice
arrivederci-. Parla di come sia
difficile orientarsi quando
nella tua vita hai solo delusioni
d a l l e p e rs o n e c h e t i
circondano,come dire che tra
artista e ascoltatore non corre
nessuna differenza,tutti
dobbiamo superare le stesse
difficoltà.
“Versate ancora e sempre
Finché basta si dica noi”
(Moliere)
Vini
Birre
Cocktails
Porta Breganze C.so Mazzini,138
Marostica Tel.345/2758202
... scegli il meglio...
Senso Unico via Castelletto, 6 Breganze Tel 345/2758203
O
T
T
E
BAR
Bar
Birreria
Bruschetteria
Caffetteria
Enoteca
Snack
Musica
Eventi Sky
L
A
N
I
F
THE
N
W
O
D
T
COUN ADY?
E
R
U
O
ARE Y J SET!
IL VE & D
Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202.
“CD Review” di Filippo Leonardi & DJD
“HEAVY METAL FRUIT” MOTORPSYCHO
STICKMAN RECORDS 2010
Se avete perso il conto di tutti
i dischi e le pubblicazioni dei
Motorpsycho non
preoccupatevi, è normale. E'
normale rimanere
d i s o ri e n t at i d a l l a l o ro
sconfinata discografia, è
normale rimanere affascinati
dall'evoluzione del loro suono
e dal loro inconfutabile
marchio di fabbrica. In
definitiva, è normale tessere
la loro ennesima lode. Dopo
Little Lucid Moments e Child
o f T h e F u t u re i l t ri o
norvegese esce in questi
giorni con il nuovissimo
Heavy Metal Fruit, frutto di
metallo pesante. Il disco apre
con i quasi 13 minuti di
Starhammer, lunga jam
p s i c h e d e l i c a c o n fo r t i
venature desertiche dove le
voci di Bent Seather e Hans
Magus Ryan si muovono su
note estremamente 70's. X-3
Knuckleheads in Space (The
Gateaway Special) è puro
rock in stile Motorpyscho: il
piede batte e prende fiato
nelle aperture eteree e quasi
gospel del ritornello, che
p re s agi s c o n o a d u n
inaspettato finale sospeso in
cui sintetizzatori rincorrono
echi di chitarra e feedback di
strumenti elettrici. The
Bomb-Proof Roll & Beyond
torna a girare più lenta, persa
in un riff ipnotico e bitonale
sospeso in linee vocali
profondamente ispirate al
genio di Gilmour e sacrificate
di lì a poco in un vero e proprio
delirio noise. W.B.T.A. e la
conclusiva Gullible Travails (IV) sono assieme alla traccia
numero due gli episodi più
significativi dell'intero disco
ed esauriscono le esplorazioni
e la ricerca musicale della
band di Trondheim (da
sottolineare qui gli oltre 20
minuti di W.B.T.A. che corrono
attraverso divagazioni jazz
rock e puro stoner rock in stile
post sabbathiano, in cui si
ritaglia uno spazio importante
a n c h e l a b at t e ri a d e l
f u n a m b o l i c o Ke n n e t h
Kapstad). In definitiva Heavy
Metal Fruit è un ottimo disco,
consigliabile a chi ama le
grandi divagazioni strumentali
e la buona vecchia musica dei
tempi che furono e che,
evidentemente, non se ne
andranno così facilmente.
SOMETIMES I WONDER...
(by DJD)
42
BRETT ANDERSON
“Slow Attack”
Edel
Web: www.brettanderson.co.uk
E´ uscito il terzo album solista di Brett Anderson, ex cantante
degli Suede e del progetto Tears. Il disco si chiama "Slow
Attack" e presenta un Brett diverso, come già lo avevamo
conosciuto nel precedente "Wilderness", quini più intimo,
meno dispersivo musicalmente, ma sempre incisio liricamente.
Qui l´ombra del Britpop, di cui è stato uno dei paladini, è svanita,
Brett è minimalista, i toni si smorzano e spesso la sua voce è
accompagnata solo dal piano, in uno scenario dalle atmosfere
rilassate, ma estremamente poetiche.
JULIAN CASABLANCAS
“Phrazes For The Young”
Sony/BMG
Web: www.juliancasablancas.com
Strokes docet. “Phrazes For The Young” è un’epopea di sintomi
e situazioni che ripropongono in veste libera uno dei talenti più
citati del rock contemporaneo. Un mini-album di 8 tracce
anticipato dalle sperimentazioni vintage/synth di 11th
Dimension, che si apre con una canzone-ponte proprio con le
ritmiche di “Is This It”, la rabbiosa Out Of The Blue, e che riesce a
coniugare le chitarre dell’era Strokes con suggestioni
synth/psichedeliche. Con una texture di scrittura complessa,
THE XX
“XX”
Young Turks
Web: www.myspace.com/thexx
Imbattersi in una band come gli XX equivale a prendere un
boccata d’aria fresca. Prodotto in quasi due anni di ponderato
lavoro, e anticipato dal singolo Crystalised, il loro omonimo
album d’esordio è una miscela coinvolgente di new wave ed
elettropop, come un incontro ideale tra Joy Division e
Radiohead: i quattro ragazzi londinesi gestiscono
magistralmente il loro sound, creando un terreno comune per le
loro svariate influenze, che spaziano tra rock, drum n’bass,
dubstep, trip-hop e discomusic. Le linee vocali del bassista
Oliver Sim e della chitarrista Romy Croft, i due songwriters del
gruppo, si intrecciano sinuose sulla base di chitarra, tastiere e
drum machine creata da Baria Qureshi e Jamie Smith in una
serie di splendide canzoni dal sound etereo e crepuscolare.
CD Review di D. Zanin
CAT STEVENS
ROADSINGER
IL GRAN RITORNO
Inevitabilmente folk, con sensibili
accenni alle sue vecchie hit che
tanto hanno fatto sognare i suoi
cauti fans, Cat Stevens è
recentemente tornato con il suo
nuovo album: “Roadsinger”.
Perché lui in realtà ci crede
ancora, nelle scampagnate
primaverili con un paio di chitarre
acustiche e sogni senza fine in
viaggio magari con un vecchio
Volkswagen (non a caso è da
sfondo nel suo ultimo cd!), crede
ancora nei veri sentimenti, nelle
relazioni e nei rapporti più intimi
tra le persone. Il suo mondo è un
ridente paradiso musicale dove
l'importante è il vivere bene con
se stessi. Possiamo del resto
collegare questa naturale
inclinazione, alla sua conversione
all'Islam (1977), che l'ha portato
ad adottare il nome Yusuf Islam,
con cui ha firmato gli album a
partire da “The life of the Last
Prophet” (1995) sino ad oggi. Pare
che con il nuovo album, però,
abbia voluto fare i conti con il
passato, sfidando il suo trascorso
di ribellione e disordine
43
sentimentale verso una
specifica religione; da oggi, sul
palco, Yusuf Islam userà il suo
vero nome: “Quello di Cat
Stevens è un marchio legato a
molti ricordi positivi. Quel nome
è parte della mia storia e un
sacco di cose che ho sognato
come Cat Stevens oggi sono
vere attraverso Yusuf Islam”.
Molti fan in realtà non
aspettavano altro. Si può dire
che la sua voce e i suoi arpeggi
si siano lasciati a gran lunga
desiderare e un ritorno alle sue
sonorità intraprese negli anni
Settanta sono state applaudite
con sincero compiacimento.
Risalgono agli anni '70 e '71 le
sue migliori opere che lo resero
famoso in tutto il mondo: “Tea
for the Tillerman” e “Teaser and
the Firecat” che contiene brani
indissolubili alla storia come
“Wild World”., “Father and Son”,
“Moonshadow” (che vantano
collaborazioni con grandi artisti
come Peter Gabriel e Rick
Wakeman). La sua misticità
musicale non sembra averlo
abbandonato, e tra le undici
tracce inserite in “Roadsinger”,
si riesce a leggere una certa
vena nostalgica: tra le migliori
“Thinking 'Bout you”, “World o'
Darkness”, “The Rain”. Con il
suo caratteristico timbro vocale,
Cat Stevens ha saputo
nuovamente far viaggiare. Il
viaggio è in effetti il tema
fondamentale di questa sua
ultima opera (che ha un forte
tono autobiografico): il brano
che da il nome all'album narra
infatti di un emarginato che
torna nella sua città natale,
durante questo percorso un
bambino gli offre un sorriso
senza pregiudizi.
Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI)
Tel & Fax 0445315514
[email protected]
WWW.SACRUMCOR.COM
45
“Rare Grooves” di Paolo Berto
ballad a buona parte del luglio 1996 la figlia di Lucien,
dedicate al jazz tradizionale disco. Dopo questo album Dalila, è morta nell'oceano
JON LUCIEN degli
Stati Uniti, che lo Lucien ha avuto una carriera atlantico in seguito ad un
alle stazioni radiofoniche
(8 gennaio 1942 - 18 agosto 2007)
Jon Lucien Harrigan è nato
sull'isola di Tortola, nelle
Isole Vergini britanniche e
cresciuto a Saint Thomas,
nelle Isole Vergini americane.
Figlio di un musicista, è
considerato uno dei padri
della contaminazione
musicale black, definizione in
seguito semplificata con il
termine smooth-jazz. Nella
sua lunga carriera (durata
ventotto anni) ha inciso
dodici album. Nella metà del
1960 si trasferisce a New York
City, dove ha iniziato la sua
carriera musicale. Il suo
album di debutto intitolato “I
Am now”, è stato pubblicato
nel 1970. Noto per la sua cover
Dindi, del compositore
brasiliano Antonio Carlos
Jobim., è stato paragonato
per la sua voce baritonale ad
altri grandi crooner, tra i quali
Nat King Cole e Lou Rawls.
Proprio per questo motivo
deve molta della sua fama
inserivano spesso nelle loro
chart. Rashida,è l'album che
lo include di diritto nella
categoria degli immortali e
non solo per le due
n o m i n a t i o n G r a m m y,
ottenute con brani inseriti nel
disco (“Would You Believe in
Me” e “Rashida”) e per tutti i
suoi lavori, ma per aver
mescolato,primo tra molti, la
musica black con le ritmiche
caraibiche. Infatti l'ascolto di
questo grande disco propone
immediatamente sonorità
vicine alla MPB e al calipso.
Scritto ed arrangiato da Jon
Lucien, ma con il follow up di
u n gra n d e c o m e D ave
Grusin,che tra l'altro ripeterà
l'operazione anche con il
disco successivo (“Mind's
eye”), l'incedere dei brani è
una scoperta di sonorità che
fondono il soul dolce-amaro
dell'America nera benestante
con i ritmi nostalgici e
malinconici della cultura al di
sotto delle Everglades.
L'utilizzo di una sezione
ritmica più vicina alla
bossanova che al soul
imprime un ritmo che non ha
niente da spartire con i
successi di quegli anni
(ruotanti intorno a dei riff
stabiliti) e l'utilizzo di chitarra
classica dà un'impronta di
improvvisazione e quasi
piena di successi in tutto il
mondo, meno che nel suo
paese di origine. Racconta,
infatti un biografo dell'epoca,
che dopo aver molto insistito
con la CBS (sua nuova
etichetta) per fare un tour
nelle Isole Vergini, rimase
deluso dalla poca affluenza di
pubblico… Nemo propheta in
patria. Rimasto alcuni anni
senza produrre molto altro,
ritornò nel 1991 con una
raccolta dal titolo “Listen
love” dove raccoglieva i
successi degli anni '70. Il 17
i n c i d e n t e a e re o, d ove
persero la vita altri 230
passeggeri. Da quel
momento Lucien si chiuse in
studio e non ne usci mai più.
Successivamente si disse
che la figlia gli avesse parlato
in sogno chiedendogli di non
cercare altro conforto che la
musica. Il 18 agosto 2007, a
Orlando, Florida, Jon Lucien è
morto all'età di 65 anni per
insufficienza respiratoria e a
causa di altre complicazioni
a seguito di un intervento
chirurgico.
DJSET
BACK TO BLACK (DJD)
LIVE
VEN 5 FEB
+KOLLETTIVO STESI (TV)
@ ELEFANTE ROSSO - Mestre (VE) - www.elefanterosso.com
“I’m old & my movies too” by DJD
inafferrabile. Solo una vicenda
di Michelangelo Antonioni
Anno : 1966
di presunte gelosie e omicidi
da un racconto di Julio Cortazar che Thomas nota abilmente
ingrandendo uno dei propri
scatti, e la sensazione di aver
salvato la vita a un uomo,
muoveranno nel fotografo un
m a g gi o re i n t e re s s e e
attaccamento all’esistenza
quotidiana, fino a quando,
presa coscienza di non aver
realmente fatto parte di
questo giallo, si ritroverà solo in
un prato ad osservare e poi
partecipare a una partita di
tennis immaginaria ove i
giocatori altro non sono che
mimi mascherati coi volti
dipinti. Da qui il messaggio e
l’intento del regista: e se fosse
proprio ciò che ci appare irreale,
Siamo nel 1966, nelle sale con l’argentiano "Profondo vuoto e privo di senso, il reale?
c i n e m a t o g r a f i c h e Rosso") è un solitario fotografo E se tutta la nostra intera
Michelangelo Antonioni, il londinese, disinteressato ad esistenza non fosse altro che
f e r r a r e s e r e g i s t a ogni aspetto, significante o un gioco mimato, suggerito? E
antineorealista, porta la sua significato, della realtà. Siamo se l’unica via per ritrovare un
ultima pellicola: Blow up. Il film in una swingin’ London senso del vivere quotidiano
stravolge e sconvolge, sebbene sfacciata, libertina, distratta e r i s i e d e s s e n o n n e l l e
non si distacchi grandemente vuota, ed è proprio in mezzo a quotidiane azioni tangibili ma
dal discorso sulla solitudine questo vuoto che la pellicola in ciò che vero non ci pare?
dell’essere umano, già muove le proprie forme Ecco che allora, se tutto ciò si
affrontato nella trilogia disegnate da oggetti che rivelasse esatto, anche l’arte e
sull’incomunicabilità de "La perdono ogni senso: ogni gesto il cinema stesso, non sarebbero
notte", "L'eclisse" e "Deserto o segnale finisce per diventare che i luoghi della non realtà e
rosso". La novità e lo casuale, riempitivo, svuotato l’abilità di un artista, di un
stravolgimento di Blow up appunto di qualsiasi perché. regista, diverrebbe non il
però, derivano dal fare di Thomas si muove, come fosse mostrarci diversamente la
q u e s t e a s s e n z e d i egli stesso un oggetto, tra verità del reale ma palesare
c o m u n i c a z i o n e e d i modelle in cerca di successo, piuttosto la verità della
quest’intima indifferenza, feste a base di alcool e droghe, finzione. Mi sento di poter
l’estetica portante del film momenti di finta aggregazione offrire una più banale chiave di
stesso. Thomas, il protagonista e di trascinata solitudine, nei lettura di questo film. Forse è
interpretato dall’inglese David quali il senso dell’esistenza difficile immaginare, o
Hammings (divenuto poi noto appare ancor più rarefatto, ricostruire oggi l'effetto
BLOW UP
49
dirompente che dovette avere
"Blow-up" sul pubblico, almeno
per un doppio motivo: da una
parte, la fascinazione della
"Swingin' London" di cui tutto il
film è permeato, che nel pieno
d e g l i a n n i ' 6 0 d oveva
rappresentare un'idea di novità,
di bellezza, di colorata
contemporaneità; dall'altra, lo
sgomento e lo stupore di una
storia "aperta", dove neppure il
finale può aiutarci a sciogliere
l'enigma che ha preso corpo nel
corso del film. Questo di
Antonioni era il primo film in cui
l'ambiguità della storia narrata
fosse tanto forte, così da
l a s c i a re l o s p e t t at o re
nell'incertezza continua, e
costringendolo a interrogarsi
sulla natura stessa della
visione. Le teorie sull' "opera
aperta" fatte conoscere al
grande pubblico da Umberto
Eco trovavano così, quattro anni
dopo l'uscita del saggio di Eco,
espressione cinematografica.
Ma, insieme con lo sgomento, il
soggetto del film crea anche
nello spettatore una inattesa
euforia: la sensazione che la
macchina, in questo caso
quella fotografica, possa
rivelare aspetti del reale che
l'occhio non è capace di
cogliere. Erano gli anni del
boom della fotografia e delle
riviste fotografiche, e tutti gli
appassionati fotoamatori si
saranno sentiti dei piccoli
David Hemmings in cerca del
loro segreto, appassionante
m i s t e ro d a s ve l a re.
51
di Emanuela Virago - www.viragoentertainment.it
ON TOP
TUNZ TUNZ RECORDS, GAIN
nd MUCH MORE
a
K
I
ON
F
MO
I
S
GO
pena
ELECTROBOO
al tempo stesso per il 2010 sono tanti: è ap
TUNZ TUNZ Records è classe
2009. Nata da un'idea di Luca
Bogoni Aka Electroboogo, è una
nuova l ab el d i s c o grafic a
esclusivamente digitale che si
occupa di musica elettronica,
dance e tutto ciò che gira
intorno al groove ovvero il 'tunz
tunz' factor. “Era un sogno che
perco rrevo d a t e m po” c i
racc onta Lu c a dur ant e
l ' inter vis t a, “e che si è
r e a l i z z a t o gr a z i e a l l a
c ol l abora zio n e d i tutti i
numerosi amici di casa Gain On
Top, Simofonik primo su tutti”.
La mission è quella unire una
serie di produttori, artisti, dj e
band e dare vita a progetti
d i s c o gra f i c i a re s p i r o
internazionale ma allo stesso
tempo fortemente legati al
territorio da cui provengono,
una specie di azienda a
conduzione familiare ma con
una vocazione cosmopolita.
Fondamentale per Tunz Tunz
Records è sfruttare tutte le
potenzialità offerte dal web
tramite portali come Beatport,
Juno e Itunes e
ancorarla alla realtà locale. La
loro filosofia? Massima libertà
creativa ed estetica col motto
'Do it by yourself'. Partner del
progetto, fin dalla nascita, il
gruppo editoriale Saifame con
Jaywork, entrambe società con
grande esperienza in campo
discografico che hanno deciso
di aderire accettando una
clausola per Luca
indispensabile: il controllo
artistico e manageriale sulle
uscite discografiche. I progetti
uscito il loro primo singolo
chiamato Ozzy che contiene
remixes di Men In Skretch,
Pelussje e molti altri; una
release di una rock band con un
p a io d i re m i x el ett ronic i
studiati dal loro team e in
primavera l'uscita del secondo
sin go lo di G a in O n Top
c o n te n en t e il bran d o d i
debutto di Marka-T, un giovane
e b ri ll a n t e d j - p rod u t tore
techno a cui Tunz Tunz
Records crede moltissimo.
tro?
menti nascoste qui den
Ma chi sono veramente le
intervista doppia.
Conosciamoli meglio con questa
Descriviti con 4 parole...
GNOME
NOME E CO
GNOME
Descriviti con 4 parole...
Ahahah, mi sembra di essere
NI
a 'The Club' solo che non ho bevuto.
LUCAD’ABRTOEGO
cinico e metereopatico
NOME
OGO Direi pallido,
Il tuo Dj GURU ...
ELECTROBO
Assolutamente FatBoy Slim
ETA’ : 31
ANGELES La canzone più bella del secolo passato ...
’: JESOL
CITTA
Like A Rolling Stone di Bob Dylan. Inarrivabile.
Esoterica. Rock'N'Roll e poesia allo stato puro
NOME E CO
Rockettaro,vintage,tatuato, innamorato
SUAL (vi aspettavate le risposte alla 'The Club?!)
SIMODN’AERTPE A
Il tuo Dj GURU ...
E
NOM
2ManyDjs
SIMOFONIK
La canzone più bella del secolo passato ...
While My Guitar Gently Weeps
ETA’ : 29
O
N
Il remix più azzeccato degli ultimi 5 anni ...
LA
CITTA’: MI
MGMT – Kids (Soulwax Rmx)
Amanetta..cioè?
Il remix più azzeccato degli ultimi 5 anni ...
Tagliare e cucire centinaia di samples e riff.
Non è facile…direi Kids degli MGMT remixata dai Soulwax
Fai un complimento a S&V
Amanetta..cioè?
Cioè sempre col pedale al massimo nel grande circuito
della vita. C'è un tempo per frenare ed uno per accelerare.
Adesso noi acceleriamo, balliamo sulle macerie del mondo
perché non ci va di fare altro. Molto punk-rock.
Fai un complimento a S&V
Siete bravi, cazzo! Mica è facile mandare avanti un magazine.
E ora una critica
Ci sono poche foto di donne nude
Dove ti troviamo?
WWW.ELECTROBOOGO.COM - WWW.GAINONTOP.COM - WWW.TUNZTUNZRECORDS.COM
Date spazio alle nuove realtà ed è un
complimento che vi fate da soli, bravi!
E ora una critica
Sound&Vision potrebbe sembrare il nome di
un'ottica nella quale canti mentre ti
cambiano le lenti
(hey! me l'avete chiesto voi…)
Dove ti troviamo?
ovunque, facebook, myspace, twitter.
Basta digitare Simofonik
Cine & Teatro Preview by Ilaria Rebecchi
52
romantico. La regista e
BRIGHT STAR premio
sceneggiatrice Jane Campion (già
Oscar per “Lezioni di
“La Macchina del Capo”:
il meglio di Marco Paolini
Regia: Jane Campion
Durata: 110'
Data di uscita: 05 Febbraio 2010
Nella Londra del 1818, il
ventitreenne John Keats (un
sempre delizioso Ben Whishaw –
“Io Non Sono Qui”, “Ritorno a
Brideshead”) e la sua vicina di
casa Fanny Brawne (Abbie
Cornish – “Paradiso+Inferno”,
“Elizabeth: The Golden Age”) si
conoscono sull'onda
dell'interesse della ragazza per le
poesie del giovane talento della
letteratura, fresco della
pubblicazione di “Endymion”. Un
fidanzamento tormentato dalle
disperate condizioni economiche
del poeta e della tubercolosi,
malattia che poco prima aveva
portato via il fratello minore
dell'artista e che lo costringe a
partire per Italia, dove troverà la
morte nel 1821. Una pellicola
poetica e struggente, che dipinge
un amore incontrastabile e
sottile perpetrato attraverso gli
occhi di Fanny, personaggio dal
grande carisma intellettivo
(come Isabel Archer in “Ritratto
di Signora” di Henry James)
mitigato dalla crudeltà della
realtà avversa, in perfetto stile
Piano”) instaura una trama che si
discosta dall'essere un semplice
ritratto biografico del poeta, e
che, al contrario, riflette
abbondantemente sull'influenza
del sentimento amoroso sul
potere creativo dell'artista
protetto quasi fraternamente
dall'amico Charles Brown (Paul
Schneider - “L'Assassinio di Jesse
James per mano del codardo
Robert Ford”), conscio della
distrazione che Fanny porta a
John. Ma Fanny è la musa divina e
amata, seppur molto diversa per
affezione realistica al mondo, dal
pensieroso e sognatore Keats.
Una riflessione cinematografica
sul ruolo della donna, della musa
e dell'amore nell'arte romantica,
che riuscì a strappare il poeta
all'accademia, infondendo il
romanticismo stesso nella vita al
di là degli scritti. E come John
Keats dipinse nella sua più
celebre poesia “Ode ad un'urna
Greca” con il concetto di
Negative Capability, secondo cui
arte e bellezza si
manifesterebbero anche
attraverso il mistero e l'incapacità
di risolvere i problemi, e quindi
anche nei tormenti privati su cui
indagare intimamente, l'amore di
Fanny e John sarà più forte e
duraturo della vita stessa,
persino nel turbamento e nella
distanza. La quotidianità della
società inglese di inizio '800 e il
suo ordine verranno così spezzati
dalla brama di un amore che
possa donare l'eternità all'artista,
che diventerà uno dei più
immensi protagonisti della
poesia romantica. John Keats,
l'uomo il cui nome fu scritto
sull'acqua.
di Ilaria Rebecchi
Prende vita dagli Album,
racconti teatrali costruiti dal'64
all'84, nei quali i personaggi
crescono da uno spettacolo
all'altro, mescolati ai testi più
recenti, “La Macchina del
Capo”, dove il protagonista,
Nicola, bimbo alle prese con
l'uomo nero e le “femmine”,
cresce attraverso gli occhi, la
voce e le parole del sempre
magnifico Marco Paolini, tra
relazioni umane, memoria e un
intricato e commovente
rapporto tra padri e figli di ieri e
oggi. Per tessere questa trama
polivalente, Paolini unisce
storie vecchie e nuove,
accompagnato da Lorenzo
Monguzzi (Mercanti di Liquore)
alla chitarra, per narrare di
un'infanzia non protetta dalle
fobie degli adulti, della
periferia e della fretta di
crescere, tra nostalgie erranti e
perle di saggezza.
Uno spettacolo di ricordo e
storia, che indaga con
apparente semplicità e
dissacranti genialità sceniche
nell'evoluzione culturale della
periferia italiana, che Paolini
assembla con certosina ricerca
tra battute e realtà, seguendo
al meglio il proprio percorso di
istrionico protagonista della
scena teatrale
contemporanea, e
argomentando con arguzia la
fo n d a m e n t a l e e s s e n z a
popolare intrisa di ironie
beffarde di un romanzo
sull'infanzia, privo di volgarità e
incantevole nella comicità
nostalgica. Le prossime date
dello spettacolo: 4-7 febbraio
Bologna, 9-10 febbraio Rimini,
11 febbraio Pavullo nel Frignano
(MO), 12 febbraio Vignola (MO),
13 febbraio Correggio (RE), 2324 febbraio Lumezzane (BS),
25 febbraio Cremona, 26
febbraio Vicenza, 27 febbraio
Porto Viro, 9 marzo Rovigo.
CLAPS
usic
...in
m
the
LO STILE NON HA LIMITE
LE FIRME PIÙ ESCLUSIVE E GLI ACCESSORI PIÙ TRENDY,
PER UN LOOK SEMPRE INNOVATIVO E PERSONALE.
SALDI DAL
10 AL 40%
SU TUTTI I CAPI E ACCESSORI.
La Corte dei Re
Febbraio 2010
“Aperitivo & Musica a Buffet”
Domenica 14
THE GHOSTWAY BAND
Pop Rock 70 / 80 .....
Serata Speciale San Valentino !!!
Provare per credere .... ettrizzante sorpresa
e super ed originale buffet offerto dalla casa !
si inizia alle ore 18.30 !
Domenica 21
COMBO CARACAS
NICA POMERIGGIO
APERTI ANCHE LA DOMEOR
19.30
DALLE ORE 15.30 ALLE E
V.le Diaz (ponte nuovo) – Bassano del Grappa
tel 0424.182747 [email protected] - www.clapstore.it
ci trovi pure su Facebook
Iscriviti gratuitamente alla newsletter del negozio: riceverai informazioni
in esclusiva su eventi e nuovi arrivi. Per maggiori info visita il sito.
Musica Latina en vivo
Villaggio Giovanni Paolo II , 70 - Marostica
“ART Preview” di Lara Lago
storia: di ricordi, di nature morte,
INFART IN UN EASTANT figure
di animali morti per davvero, di
retoriche che trapelano
Lontani i tempi della modifica in
post produzione, del belli a tutti i
costi, del modificati, schiariti,
contrastati, photoshoppati.
Lontani i tempi del “tutti uguali”.
Con una Polaroid si era, e
Eastant ci mostra che tutt'ora si
è, spontanei, unici, liberi, con i
colori del reale, con le smorfie di
chi durante il flash non è riuscito
e tenere aperti gli occhi, con
l'istantaneità dell'ognuno
diverso da sé. E poi l'attesa.
Scattare con una Polaroid vuol
dire magia: armeggiare con un
aggeggio che non assomiglia
nemmeno più ad una macchina
f o t o g ra f i c a , s c e g l i e re
l'inquadratura, sperare che non
si tratti dell'ennesima foto da
buttare fisicamente nel cestino,
e non solo da spostare
nell'icona, e poi attendere,
sventolare, fare asciugare. E poi
sorridere oppure scrivere a
pennarello l'emozione di un
attimo. “Momenti all'apparenza
da uno scatto, uno solo, nella
sua unicità. E ancora una volta
Infart con Ortobotanix si
contraddistingue per una cifra
narrativa che non segue
percorsi già tracciati ma si
avventura in nuove sfide che
rimettono l'arte nelle mani dei
giovani, i veri protagonisti in
grado di dare una nuova anima a
strumenti non sempre nuovi.
Eastant è solo l'ultima delle
iniziative Ortobotanix, il
quartiere generale scelto dal
collettivo Infart: “Ironia della
sorte, abbiamo scelto come
casa basa per le nostre
manovre future proprio la zona
sconnessi. Nebbia e frammenti da cui due anni fa è iniziata
ad una prima occhiata. l'avventura, di fronte alla Casa
Quotidianità e connotazione
racchiusi in sottili cornici
bianche.” Scrive così Irene Giolai
Pollini nella presentazione
dell'ennesima sfida made by
Infart presentata all'Ortobotanix
dell'Ale's di Cittadella tra fine
gennaio e i primi di febbraio, una
commistione delle opere di
cinque fotografi del nord est che
Ph. di Francesco Roverato
immortalano il loro presente,
ognuno a proprio modo, diversi
tra loro per stili e tecniche, ma
con una panoramica comune
sulle infinite possibilità
espressive di un mezzo che nel
2010 sancirà il suo ritorno con la
produzione di nuove macchine e
di pellicole istantanee. E queste
foto parlano: dei colori freddi nel
freddo del nostro nord est, dei
particolari dimenticati, della
crudeltà avvolta in una nebbia di
stress. Sono cinque storie
diverse eppure sono la stessa
Ph. di Andrea Simonato
56
di Pozzetto che tanto ha
incuriosito il pubblico venetohanno spiegato I patron del
progetto che da anni sta
risvegliando la scena vicentinaOrtobotanix non è altro che la
location ideale nella quale
continuare quel progetto
partito quasi per scherzo e che
ad oggi invece rappresenta una
solida realtà e un punto di
ri fe ri m e n t o p e r l ' a r t e
c o n t e m p o ra n e a p i ù i n
particolare per la street art
italiana.” Il posto ideale dove
allestire mostre, creare
happening, eventi, incontri e
dibattiti. Dove accogliere
visitatori che arrivano da tutta
la regione per respirare un po' di
quel fermento chiamato Infart,
p e r ve d e re e m o z i o n i
istantanee chiamate Eastant.
Ph. di Andrea Simonato
Ph. di Gianluca Cherubin
“THE ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi
57
Transavanguardia, disegni, documenti, riviste,
Visioni di un secolo artistico Nastratto,
at u ra l i s m o, I n fo rm a l e, fotografie, abiti ed accessori
Chiarismo, Arte Povera e 600 concentrata sul passaggio
Il Novecento a Parma immagini
capaci di “narrare” la “storico” dalla Couture al Prêt
storia della fotografia dalla sua
origine, con dagherrotipi e
opere di Nadar, passando per i
fratelli Alinari, analizzando la
sperimentazione surrealista e
dadaista di Man Ray, il
d o p o g u e rra d i M a ri o
Giacomelli, la modernità di
Mimmo Jodice, l'America dei
reportage di Walker Evans e
D o ro t h e a L a n ge, l a
metamorfosi portata
NOVE100. Arte, fotografia, Architettura, Moda, Design all'irriconoscibilità dei soggetti
di White, ecc...); Galleria San
(16 Gennaio – 25 Aprile 2010)
Parma - Palazzo del Governatore, Galleria San Ludovico Ludovico (nella quale è
disposta la collezione di
http://www.palazzodelgovernatore.it/nove100/
La solenne bellezza di Mario
Sironi, la genialità di Man Ray,
l'eleganza di Valentino, la
p ove r t à e n i g m at i c a d i
Michelangelo Pistoletto, la
ricerca psicologica attraverso
la fotografia di Walker Evans,
la progettazione simbolica di
Ettore Sottsass, la
straordinaria sensualità di
Versace, l'informalità vissuta di
Alberto Burri..... questi e tanti
altri rappresentanti dell'arte
del secolo passato sono i
protagonisti indiscussi della
straordinaria rassegna ospitata
nella città di Parma a partire da
Sabato 16 Gennaio: NOVE100.
Arte, fotografia, architettura,
moda, design. Sono oltre 1000
le opere presenti alla mostra,
tutte provenienti dallo
stupefacente archivio dello
CSAC (Centro Studi e Archivio
d e l l a C o mu n i c a z i o n e
dell'Università di Parma, fiore
all'occhiello del centro
emiliano) creato da Arturo
Carlo Quintavalle e Gloria
Bianchino e capace di imporsi
nel corso degli ultimi anni
come il più importante fondo
sul Novecento esistente in
Italia, con un totale di ben 12
milioni di realizzazioni
comprese nella totalità delle
d i s c i p l i n e s v i l u p p at e
dall'uomo in ambito artistico.
Un vero e proprio paradiso del
genio mondiale del secolo in
esame, “diviso” nelle 3 sedi di
competenza del polo culturale
c i t t a d i n o : Pa l a z zo d e l
Governatore (ove si ha la
possibilità di vedere capolavori
di Pop Art, Espressionismo
à porter); finendo con la sede
delle Scuderie della Pilotta,
nelle cui stanze sono riuniti i
maggiori nomi dell'architettura
italiana del '900 attraverso un
vasto numero di progetti,
disegni, plastici ed oggetti di
firma straordinaria (da Gio
Ponti a Bruno Munari,
passando per Pollini, Nervi,
Zavanella e tanti altri). Un
magnifico evento capace di
illuminare il 2010 con le
eccezionali
stelle del
firmamento artistico italiano e
mondiale.
Punto Ufficiale
SOUND AND VISION OFFICIAL POINTS
Nuovo Punto Ufficiale
58
QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE.
SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! SUL SITO WWW.SOUNDANDVISION.IT TROVERETE ANCHE I PUNTI NON UFFICIALI
a Vicenza e Prov.
a Padova e Prov.
BAR ASTRA - Contrà Barche VI
PROSPORT - Via Zamenhof 821 - VI
USCITA 16 - Vialedell’Industria - PD
SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI
ALE SURF SHOP - Via Cà Moro 121 - Cittadella
SARTEA - C.so San Felice 362 - VI
LE BISTROT - C. Comm. Ponte Regio - Pergine
a Verona e Prov.
JACK THE RIPPER - Via Nuova 9 - Roncà
SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G.
CLAPS - Viale Diaz 8/b - Bassano d. G.
a Firenze
BOTTEGA DELLA MUSICA
C. Comm. Ponte Regio - Pergine
PENNY LANE
Via Verdi 53r - FIRENZE
SNOOKY MUSIC PUB - Viale Trento - Caldonazzo
VIPER THEATRE
Via Pistoiese ang. Via Lombardia - FIRENZE
BINARIO 79 - Loc. Valcanover - Pergine
a Venezia e Prov.
ELEFANTE ROSSO - Via Crusca - Mestre
PENNY LANE SHOP - Via S. Croce 29 - VE
WAVE CAFE’ - Via Capitelvecchio 136 - Bassano d. G
OGM TATTOO - Via Sette Comuni - Valstagna
Spazio 211 - Via Cigna 211 - Torino
STREETS ON FIRE - Via Col Moschin 77 - Cittadella
LA LOGGIA - Corso Guà 46 - Cologna Veneta
LIB. P. ROBERTI - Via J. da Ponte 34 Bassano d. G.
21.1 - Via dei Ventuno - TRENTO
DERSUT CAFE’ - Via Pennella - Pergine
MONTE CRUZ - Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G.
CONTRA’ GRANDA - Via Barbieri - Bassano d. G.
a Torino
HIROSHIMA MON AMOUR
Via Bossoli 83 - Torino
CIRCOLO ARCI UNWOUND - Via Fowst 1/3 - PD
OVOSODO - Contrà Pescherie Vecchie 12 - VI
JUMPIN JACK - Via Roma 29 - Torri di Quartesolo
a Trento
CHALET DE LA MOT PUB RISTORANTE
Baselga di Pinè (TN)
a Treviso e Prov.
OSTERIA RIVE - Via Rive 14 - Cartigliano
ASHA LOUNGE - Via Fonderia 35 - TV
PANIC JAZZ CLUB - P.zza degli Scacchi - Marostica
EDEN BAR - Via 15 Luglio 1 - TV
BARETTO - Via Ponticello 40 - Molvena
SENSO UNICO - Via Castelletto 6 - Breganze
PORTA BREGANZE - C.so Mazzini 138 Marostica
NEW AGE - Via Tintoretto 14 - Roncade
a Roma
a Milano
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Via Casilina Vecchia - ROMA
MOM CAFÈ - Viale Montenero 51 - MI
LA CASA 139 - Via Ripamonti 139 - MI
ATOMIC BAR - Via Casati 24 - MI
SURFER'S DEN - Via Mantova 13 - MI
MONO - Via Lecco 6 - MI
CIRCOLO MAGNOLIA - Via Circ. Idroscalo 41 - MI
ROCK CAFE’ - Strada dei Colli 2 - Castelcucco
ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3 - Asolo
LA CORTE DEI RE - Via Montello - Marostica
REPLAY - Via Marcoai 1 - Asolo
A DUE PASSI ... - Via Garibaldi 22 - Lonigo
SETTIMO CIELO - Corso Rosselli - Conegliano
ENOTECA WINEBAR - Via Garibaldi - Lonigo
TREMILAEVENTI - Via M. Piovesana -Conegliano
SACRUM COR TATTOO - Via Prà Bordoni - Zanè
JUNGLE RECORDS - Via Matteotti 31 -Conegliano
IMAGO MENTIS - Via R. B. Powell 45 - Villaverla
FAIR PLAY EVENTI - Via Giunti 12/b - Conegliano
RADIO GOLDEN - Via Friuli 1 - Conegliano
SPAZIO MAVV - Via Gelsolino 43 - Vittorio Veneto
vuoi diventare distributore ufficiale di Sound and Vision?
WWW.SOUNDANDVISION.IT
SOUND & VISION
PRESENTANO
SELECTORS
DJ D
GIORGIO
SIR TAYLOR
PASS BADGE &
DRESS CODE
REQUIRED
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB
SABATO
27 FEBB
IL PARTY E' SOLO SU INVITO. PER RICHIEDERE IL
“PASS BADGE” ISCRIVITI AL NOSTRO
GRUPPO DI FACEBOOK CHIAMATO
“SWINGIN' LONDON NIGHT PARTY” O CONTATTA IL LOCALE