Musica lnsieme inAteneo Stagione 2014/2015 Musica Insieme in Ateneo è un progetto di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e di Fondazione Musica Insieme Musica Insieme in Ateneo si realizza grazie al contributo di: e con il sostegno di: STUDIO GraficO • tipografia digitale ALMA MATER STUDIORUM universitÀ di bologna Musica lnsieme inAteneo Con quella del 2014/15 sono diciotto le edizioni di Musica Insieme in Ateneo: una stagione che ha raggiunto la maggiore età, accompagnando l’esplorazione musicale degli studenti dell’Ateneo (ai quali i cinque concerti sono da sempre offerti gratuitamente) con programmi che rendono conto delle diverse epoche e dei principali generi dell’arte dei suoni, tutti introdotti da conversazioni divulgative degli stessi artisti sul palco. Ecco quindi che nella precedente edizione il viaggio era soprattutto geografico attraverso l’Europa musicale. La prossima sarà invece una ricognizione nel tempo e nelle epoche della musica, dal Seicento all’oggi. La rassegna proporrà anche in questa edizione il debutto in città dei più brillanti talenti a livello internazionale, come il giovanissimo pianista cinese Julian Jia, vincitore del Concorso “Casagrande” 2014. Bach e Beethoven saranno i protagonisti rispettivamente dei recital di Maria Perrotta e del Quartetto di Cremona con un ospite straordinario quale Lawrence Dutton, violista a sua volta del leggendario Emerson Quartet. Si riconfermano le tradizionali collaborazioni con il Collegium Musicum Almae Matris e con il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, per il finale di stagione con un inedito quartetto di viole da gamba e violini, sulle note di Henry Purcell e del popolarissimo Michael Nyman. Un programma di grande rilievo, grazie all’impegno costante della Fondazione Musica Insieme, che ci accompagnerà nel segno della qualità artistica e della valorizzazione dei talenti, per promuovere la sensibilizzazione dei giovani alla cultura musicale. Ivano Dionigi Rettore Alma Mater Studiorum – Università di Bologna 3 Diciotto anni di capolavori Informazioni per il ritiro degli inviti Che la percezione della musica prevalga sulla sua effettiva sostanza estetica e sulla valutazione concreta del valore delle opere musicali medesime lo si capisce con un semplice esempio. Per tutti noi, la Pietà o la Cappella Sistina sono sinonimi michelangioleschi di capolavoro, così come la Gioconda lo è per Leonardo, o gli affreschi aretini lo sono per Piero della Francesca. Se pensiamo ad un capolavoro, ci viene in mente un quadro, un romanzo, una scultura, magari persino un’opera architettonica. Per una serie di ragioni complesse, invece, la fatica dei compositori sembra non raggiungere immediatamente tale status, se non, è ovvio, nel novero degli appassionati. Eppure, una stagione che si apre proponendo uno dopo l’altro agli studenti della nostra Università pagine come il Quartetto op. 132 di Beethoven o le Variazioni Goldberg di Bach equivale ad una visita agli Uffizi, o in una qualsiasi delle più celebri pinacoteche. La sola vera differenza è che la musica va verso il suo pubblico. O meglio la musica e il pubblico s’incontrano, di comune accordo, nel luogo più antico della storia culturale occidentale: il teatro. Che poi il teatro sia divenuto sala da concerto è, se pur un dato significativo, solo un ulteriore segno della centralità collettiva dell’esperienza musicale. Una centralità che Musica Insieme in Ateneo ormai da diciotto anni declina sotto forma di una stagione di alto profilo, sia per la scelta degli interpreti, sia per quella dei programmi, destinata ad alimentare nelle nuove generazioni proprio questo senso dell’esperienza solidale, della condivisione di un’emozione e di molti tra i valori fondanti il vivere civile. Dunque, come in tutte le pinacoteche, come in ogni grande museo, come se camminassimo per le vie affascinanti del centro storico di una delle nostre straordinarie città, ecco che gli esempi del multiforme ingegno umano prendono musicalmente vita, in un sovrapporsi di storia che va dal barocco (quello dell’ultimo concerto, in collaborazione con il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti) al romanticismo ottocentesco e al modernismo novecentesco, ben descritti nei programmi del Collegium Musicum Almae Matris e del pianista Julian Jia. E tornando indietro ci ritroviamo al cospetto delle monumentali Variazioni Goldberg, interpretate al piano da una specialista come Maria Perrotta, ed infine al Beethoven maturo dell’opera 132, che vedrà impegnato il Quartetto di Cremona, in un concerto inaugurale dove, sempre del compositore tedesco, verrà presentato anche l’inusuale Quintetto con due viole op. 29. L’ingresso gratuito ai concerti è riservato agli studenti e al personale docente e tecnico amministrativo dell’Università di Bologna. Musica Insieme 4 Gli inviti devono essere ritirati – previa presentazione di un documento attestante il proprio stato di studente o di dipendente dell’Università di Bologna – presso la sede dell’URP (Largo Trombetti 1), fino ad esaurimento degli stessi. Gli inviti saranno disponibili la settimana precedente ciascun concerto (in numero corrispondente alla capienza dell’Auditorium di Piazzetta Pier Paolo Pasolini) con i seguenti orari: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30 martedì e giovedì dalle 14,30 alle 16,30. Il giorno dell’evento, tutti i cittadini potranno ritirare gli inviti ancora disponibili recandosi presso la sede dell’URP negli orari di apertura sopra indicati. Stagione 2014/2015 Musica lnsieme inAteneo 5 Musica lnsieme inAteneo Martedì 25 Novembre Giovedì 22 Gennaio Giovedì 12 Febbraio Quartetto di Cremona Lawrence Dutton viola 8 Musiche di Beethoven Maria Perrotta pianoforte 10 Musiche di Bach Orchestra da Camera del Collegium Musicum Almae Matris Roberto Pischedda direttore 12 Musiche di R. Strauss, Wagner, Hindemith, Elgar Giovedì 12 Marzo Giovedì 16 Aprile Zhi Chao Julian Jia pianoforte 14 Musiche di Mozart, Schubert, Chopin, Ravel, Liszt Luca Giardini, Ayako Matsunaga violino Francesca Chiocci, Rosita Ippolito viola da braccio e da gamba 16 Musiche di Purcell, Nyman, Locke In collaborazione con Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti Laboratori delle Arti / Auditorium Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b – ore 20,30 Stagione 2014/2015 6 7 QUARTETTO DI CREMONA Formatosi nel 2000 presso l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona, il Quartetto si è perfezionato con Piero Farulli del Quartetto Italiano e con Hatto Beyerle dell’Alban Berg Quartett, affermandosi in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti sulla scena internazionale. Considerato dalla critica il vero erede del celebre Quartetto Italiano, viene invitato ad esibirsi regolarmente nelle principali sale e festival in Europa, Sudamerica, Australia e Stati Uniti, fra cui: Beethovenhaus e Beethovenfest di Bonn, Bozar di Bruxelles, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Metropolitan Museum di New York. Ensemble residente presso la Società del Quartetto di Milano per un progetto culminato nel 2014 col completamento dell’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven, ricopre attualmente la cattedra di Quartetto presso l’Accademia “Stauffer” di Cremona. Il Quartetto di Cremona gode del sostegno dell'Associazione Culturale Centro Italiano Studi Skrjabiniani. Stagione 2014/2015 Musica lnsieme inAteneo Martedì 25 novembre 2014 ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium Quartetto di Cremona Cristiano Gualco violino Paolo Andreoli violino Simone Gramaglia viola Giovanni Scaglione violoncello Lawrence Dutton viola LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827) Quartetto in la minore op. 132 Quintetto in do maggiore op. 29 LAWRENCE DUTTON Violista dell’Emerson String Quartet, compagine americana fra le più acclamate al mondo, Lawrence Dutton ha collaborato con artisti di fama internazionale, tra cui Isaac Stern, Mstislav Rostropovič, Paul McCartney, André Previn, Menahem Pressler, Lynn Harrell, Yefim Bronfman, Joshua Bell, Emanuel Ax. Si esibisce come solista al fianco delle orchestre più prestigiose, ospitato dai principali festival internazionali, ed è apparso insieme ad importanti formazioni cameristiche, tra cui Juilliard Quartet, Guarnieri Quartet, Beaux Arts Trio. Formatosi presso la Juilliard School, attualmente insegna alla Stony Brook University. 8 All’apice di una solida carriera internazionale, il Quartetto di Cremona sta completando un progetto di grande respiro: l’incisione dell’integrale dei quartetti e quintetti per archi di Beethoven per l’etichetta Audite. Questa l’occasione in cui è nata la collaborazione con Lawrence Dutton, da cui prende vita lo straordinario concerto inaugurale di Musica Insieme in Ateneo, che vedrà il violista dell’Emerson String Quartet al fianco dell’ensemble italiano in un programma incentrato su Beethoven. L’opera 132, commissionata dal Principe Galitzin e ultimata nel 1825, risente delle sperimentazioni sulla musica liturgica cinquecentesca, destinate alla Missa Solemnis, la cui eco riverbera nel terzo movimento, evocativamente chiamato “Canzona di ringraziamento offerta alla divinità da un guarito, in modo lidico”. Monumento del “terzo stile” di Beethoven, insieme alle ultime sonate e quartetti, il lavoro è articolato – caso inconsueto per l’epoca – in cinque movimenti. Al 1801 risale invece il Quintetto op. 29, l’unico composto espressamente per questo organico. Ricco di temi di delicata cantabilità, di intimo raccoglimento, ma anche di slanci appassionati, prelude alla svolta ‘romantica’ di Beethoven all’alba del nuovo secolo. 9 MARIA PERROTTA Pianista di rara intensità interpretativa e brillantezza tecnica, Maria Perrotta si è perfezionata presso l’École Normale de Musique di Parigi, all’Accademia Pianistica “Incontri con il Maestro” di Imola con Franco Scala e Boris Petrushansky, all’Accademia di Santa Cecilia con Sergio Perticaroli, oltre che in Germania con Walter Blankenheim. Si è imposta sulla scena internazionale grazie alla vittoria di numerosi premi nei concorsi più prestigiosi. Apprezzata interprete di Bach, e paragonata da autorevoli critici ad artisti del calibro di Glenn Gould e Rosalyn Tureck proprio per la perfezione stilistica nell’esecuzione delle opere del compositore tedesco, ha inciso dal vivo le Variazioni Goldberg, ottenendo giudizi lusinghieri dalla stampa specializzata, tra cui 5 Stelle delle riviste Amadeus e Musica. Maria Perrotta ha ottenuto importanti riconoscimenti anche per le sue ultime due incisioni, entrambe per l’etichetta Decca, rispettivamente delle ultime tre sonate di Beethoven, nell’ottobre 2013, e nuovamente delle Variazioni Goldberg, nel settembre 2014. Fra i suoi recenti impegni l’esecuzione del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach e del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven con la Filarmonica Arturo Toscanini, diretta da Antoni Wit, e una tournée in Francia e Italia con un programma interamente dedicato a Chopin. Numerose interpretazioni di Maria Perrotta sono state registrate per la Radio Tedesca, per la Rai e per Sky. Stagione 2014/2015 Maria Perrotta Musica lnsieme inAteneo Giovedì 22 gennaio 2015 ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium pianoforte JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750) Aria e 30 Variazioni BWV 988 (Variazioni Goldberg) Il Conte von Keyserling, ambasciatore russo a Dresda, «soffriva sovente d’insonnia, e Goldberg che viveva in casa sua, doveva distrarlo, in simili occasioni, durante le ore notturne, suonando per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a Bach che gli sarebbe molto piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far suonare al suo Goldberg, che fossero insieme delicati e spiritosi, così da poter distrarre le sue notti insonni. Bach concluse che il miglior modo per accontentare questo desiderio fosse scrivere delle Variazioni, un genere che fino allora non aveva considerato con molto favore per via dell’armonia di base, sempre uguale. Sotto le sue mani, anche queste Variazioni divennero modelli assoluti dell’arte, come tutte le sue opere di quest’epoca» (J.N. Forkel). Dedicate in origine al clavicembalo a due manuali (ossia due tastiere sovrapposte), le Goldberg ne sfruttano creativamente tutto il potenziale tecnico (gli incroci delle mani, ricreabili sul moderno pianoforte ma pressoché impossibili sulla tastiera del cembalo), espressivo, contrappuntistico e armonico, ammiccando ora alla polifonia ora alle forme di danza, e trasformando in un caleidoscopio musicale il tema iniziale, una melodia apparentemente ‘innocua’, ma che in realtà è una formidabile cellula germinale per futuri sviluppi. 10 11 Collegium Musicum Almae Matris Il Collegium Musicum, Coro e Orchestra ufficiale dell’Università di Bologna, coinvolge ogni anno oltre trecento partecipanti, per la maggior parte studenti universitari sia italiani che stranieri. I diversi ensemble si esibiscono spesso insieme, e negli anni hanno proposto importanti opere, tra le quali La Creazione di Haydn, lo Stabat Mater di Poulenc e lo Psalmus Hungaricus di Kodály. Il Collegium Musicum ha collaborato con solisti e direttori di grande esperienza e fama internazionale, tra i quali Zoltán Peskó, Roberto Polastri, Donato Renzetti, Carlo Tenan. L’Orchestra ha partecipato ad alcuni progetti speciali che ne hanno dimostrato la vocazione eclettica: tra questi, un concerto insieme a Neri Marcoré su musiche di cantautori italiani e un concerto-spettacolo incentrato sul Plöner Musiktag di Paul Hindemith. Stagione 2014/2015 Musica lnsieme inAteneo Giovedì 12 febbraio 2015 ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium Orchestra da Camera del Collegium Musicum Almae Matris Roberto Pischedda RICHARD STRAUSS direttore (1864-1949) Serenata in mi bemolle maggiore op. 7 per 13 strumenti a fiato RICHARD WAGNER (1813-1883) Siegfried-Idyll in mi maggiore op. 103 per piccola orchestra ROBERTO PISCHEDDA Pianista, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra, Roberto Pischedda si è perfezionato con Nicolas Pasquet, Ralf Weikert e Piero Bellugi. Ha debuttato nel 2010 a Firenze dirigendo il Don Giovanni di Mozart e collabora stabilmente con il Conservatorio di Cagliari in veste di pianista accompagnatore, clavicembalista, organista e maestro preparatore dell’orchestra. Svolge, inoltre, attività di pianista collaboratore in varie masterclass, tra cui quella del “Quartetto della Scala” a Porto Cervo. Dal 1998 è direttore del Coro Polifonico “Giovanni Battista Martini” di Cagliari, con il quale svolge un’intensa attività concertistica, ed è direttore stabile della Sinfonietta Claudio Monteverdi. Già assistente alla direzione musicale del Teatro Lirico di Cagliari, e direttore del Coro del Teatro, ha collaborato fra gli altri con Aldo Ceccato, Filippo Maria Bressan e Anthony Bramall. Dal dicembre 2013 è maestro preparatore e direttore dell’Orchestra del Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna. 12 PAUL HINDEMITH (1895-1963) Trauermusik per viola e archi EDWARD ELGAR (1857-1934) Serenata per archi op. 20 In un solo movimento, la Serenata op. 7 è stata composta da uno Strauss appena diciassettenne. Ciononostante è un esercizio di stile perfetto: gli strumenti si scambiano i temi principali, che, ora più luminosi ora più cupi, creano quegli effetti timbrici che incantarono Hans von Bülow. «Quando mi sono svegliata – scriveva nel suo diario il 25 dicembre 1870 Cosima Liszt – ho sentito un suono che cresceva d’intensità, non mi sembrava più di sognare, la musica mi avvolgeva, e che musica! Richard mi raggiunse con i nostri figli e mise fra le mie mani la partitura del suo “regalo sinfonico di compleanno”». Il regalo era il Siegfried-Idyll, una composizione intima in cui riecheggia un’antica ninna nanna per i suoi bambini. Anche la Serenade di Elgar è il dono per una sposa: il compositore, che la scrisse per il suo terzo anniversario di matrimonio, fu sempre legato a questa pagina delicata e sognante. Nel 1936 Hindemith si trovava a Londra da pochi giorni per eseguire il suo concerto per viola, quando morì re Giorgio V: per lui egli compose in pochissime ore la Trauermusik. 13 ZHI CHAO JULIAN JIA Nato in Cina e formatosi in Germania con Barbara Szczepanska e Arie Vardi, ha ricevuto, ancora giovanissimo, numerosi riconoscimenti internazionali: Primo premio e Premio “Talento speciale” al Concorso pianistico di Macao del 2001, Primo premio al Concorso “Asian Music” in Cina 2003, premio speciale per la migliore interpretazione di Liszt al Concorso “Franz Liszt” di Weimar nel 2005, ed è stato finalista al Concorso di Leeds nel 2009. Nel 2014 ha inoltre ricevuto il Primo premio, Premio della Critica e Premio del Pubblico alla XXX Edizione del Concorso pianistico internazionale “Alessandro Casagrande” di Terni. Solista apprezzato per le sue straordinarie doti interpretative, si esibisce anche in formazioni cameristiche e con orchestre sinfoniche nelle principali stagioni in Europa, Regno Unito e Cina. Partecipa alle più prestigiose manifestazioni, come il Klavier-Festival Ruhr, il Festival “Chopin” di Varsavia, il Festival “Beethoven” di Bonn, il Festival dello Schleswig-Holstein. Ha registrato numerosi concerti dal vivo per emittenti radiofoniche e televisive internazionali. Tra i prossimi impegni figurano concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, la Società dei Concerti di Milano, l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma. Stagione 2014/2015 Zhi Chao Julian Jia Musica lnsieme inAteneo Giovedì 12 marzo 2015 ore 20,30 - Laboratori deLLe arti / auditorium pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Rondò in re maggiore KV 485 FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Tre Pezzi per pianoforte D 946 FRYDERYK CHOPIN (1810-1849) Andante Spianato e Grande Polacca brillante op. 22 MAURICE RAVEL (1875-1937) Sonatina FRYDERYK CHOPIN Berceuse in re bemolle maggiore op. 57 Fantasie-Impromptu in do diesis minore-maggiore op. 66 FRANZ LISZT (1811-1886) Rapsodia Ungherese n. 6 Dal 1786 del Rondò di Mozart, al 1905 della Sonatina di Ravel, il programma offre una vasta antologia cronologica e geografica del repertorio pianistico. Nel mezzo, tre delle figure più importanti dell’Ottocento musicale: Schubert, Chopin e Liszt. Come il Rondò, dedicato a una misteriosa M.lle Charlotte de H., probabilmente un’allieva, anche i Tre pezzi D 946 di Schubert, dalla scrittura ora brillante, ora languida, dovevano avere una destinazione simile, pur senza rinunciare ad una certa complessità formale. Ancora un’allieva, Elise Gavard, è la dedicataria della delicatissima Berceuse op. 57 di Chopin. Tutt’altro è il tenore della coeva FantasieImpromptu op. 66 e della Grande Polacca brillante, in origine per pianoforte e orchestra, a cui Chopin antepose in seguito l’Andante Spianato. Vera sfida tecnica è infine la Rapsodia n. 6 di Liszt, con la funambolica friska finale. 14 15 LUCA GIARDINI Formatosi con Carlo Chiarappa, collabora con ensemble quali Europa Galante, Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Orchestra of the Age of Enlightenment, esibendosi con artisti quali Simon Rattle, Frans Brüggen, Philippe Herreweghe, Cecilia Bartoli, Ian Bostridge, Ottavio Dantone. Ha registrato oltre settanta CD, premiati con Grammy Award, Diapason d’Or, Premio Abbiati. Nel 2013 fonda l’Ensemble Sezione Aurea. Insegna presso il Conservatorio “Maderna” di Cesena e il “Boito” di Parma. Stagione 2014/2015 Musica lnsieme inAteneo AYAKO MATSUNAGA Giovedì 16 aprile 2015 ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium Perfezionatasi con Natsumi Wakamatsu, Lucy van Dael, Stefano Montanari, si è imposta in importanti competizioni dedicate al violino barocco. Si esibisce e incide regolarmente con numerosi ensemble e orchestre europee specializzate nella prassi esecutiva antica, quali Accademia Bizantina, Zefiro, Le cercle de l’Harmonie, De Nederlandse Bachvereniging, Musica ad Rhenum, Ensemble Schoenbrunn. È violino di spalla nell’orchestra Händel Festival Japan. Luca Giardini, Ayako Matsunaga violino Francesca Chiocci, Rosita Ippolito viola da braccio e da gamba FRANCESCA CHIOCCI HENRY PURCELL (1659-1695) Membro dell’ensemble Acuta cum gravibus, si è perfezionata con Paolo Biordi, Jordi Savall, Paul Eswood e Doron Sherwin. Dal 1996 è attiva in Italia e all’estero con formazioni di musica antica tra cui L’Homme Armé, Modo Antiquo, Il Rossignolo, Terzo Suono, Bozen Baroque, registrando per importanti case discografiche. Dal 2002 al 2007 è stata coordinatrice dell’area didattica e ricerca presso Tempo Reale, istituzione fondata da Luciano Berio, e coordinatrice dell’area formazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino fino al 2009. da Fantazias and In Nomines: Fantazia VII Z 738 da The Fairy Queen: Hornpipe da Fantazias and In Nomines: Fantazia X Z 741 ROSITA IPPOLITO MATTHEW LOCKE Diplomatasi con Paolo Biordi, si perfeziona con Cristiano Contadin e Rodney Prada. Dal 1997 collabora con formazioni specializzate nella prassi esecutiva antica, tra le quali La Venexiana, La Pifarescha, Sezione Aurea, l’Orchestra Barocca di Bologna, La Dafne. Si è esibita in rassegne quali Ravenna Festival, Sagra Musicale Malatestiana, Festival MITO, Festival dell’Accademia Bizantina. Collabora con artisti attivi in vari generi musicali, tra cui Angelo Branduardi e Daniele Sepe, e ha inciso colonne sonore per film e spettacoli teatrali. 16 MICHAEL NYMAN (1944) da The Draughtsman’s Contract: The Garden is becoming a robe room HENRY PURCELL Fantazia upon One Note da Fantazias and In Nomines: Fantazia VIII Z 739 Chaconne in sol minore (1621-1677) da Twelve duos for two bass viols: Fantazia XI HENRY PURCELL da Fantazias and In Nomines: Fantazia I Z 732 – Fantazia IV Z 735 MICHAEL NYMAN da The Draughtsman’s Contract: Chasing Sheep is best left to Shepherds In collaborazione con Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti All’epoca di Locke e Purcell, il quartetto d’archi non esiste ancora nella formazione canonica che conosciamo ancora oggi di due violini, viola e violoncello. Opere intime, raccolte, nate forse per l’esecuzione privata, le Fantasie di Purcell sono dunque scritte per un generico consort – ossia, semplicemente, un gruppo, che poteva comprendere viole da gamba e violini, o anche strumenti a fiato. In esse l’autore riesce a fondere le regole del contrappunto e la freschezza della melodia popolare e del canto, con risultati di un’arditezza armonica che suona modernissima ancora oggi. Con operazione inversa, le ‘fantasie’ che Nyman ambienta nell’Inghilterra del 1694 per la pellicola di Greenaway (titolo italiano: I misteri del giardino di Compton House) conferiscono un colore old style a semplici schemi accordali dall’effetto ipnotico e non privo di ironia. 17 21 il vostro “motto” non si ferma mai... progettiamo e REALIZZIAMO la vostra comunicazione STUDIO GraficO • tipografia digitale Via Meucci, 26/A - Castel San Pietro Terme tel. 051 941355 - [email protected] Azienda certificata Musica Insieme si riserva il diritto di apportare variazioni – dovute a motivi tecnici o di forza maggiore – ai programmi della stagione, agli orari e alle date degli spettacoli. Non è consentito l’ingresso in sala a concerto iniziato. Finito di stampare nel mese di novembre 2014