Musica Insieme in Ateneo - Bologna Città della Musica

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Musica lnsieme
inAteneo
Stagione 2014/2015
Musica Insieme in Ateneo è un progetto di
Alma Mater Studiorum Università di Bologna
e di Fondazione Musica Insieme
Musica Insieme in Ateneo si realizza
grazie al contributo di:
e con il sostegno di:
STUDIO GraficO • tipografia digitale
ALMA MATER STUDIORUM
universitÀ di bologna
Musica lnsieme
inAteneo
Con quella del 2014/15 sono diciotto le edizioni di Musica Insieme in Ateneo:
una stagione che ha raggiunto la maggiore età, accompagnando l’esplorazione
musicale degli studenti dell’Ateneo (ai quali i cinque concerti sono da sempre
offerti gratuitamente) con programmi che rendono conto delle diverse epoche e
dei principali generi dell’arte dei suoni, tutti introdotti da conversazioni divulgative degli stessi artisti sul palco.
Ecco quindi che nella precedente edizione il viaggio era soprattutto geografico attraverso l’Europa musicale. La prossima sarà invece una ricognizione nel
tempo e nelle epoche della musica, dal Seicento all’oggi. La rassegna proporrà
anche in questa edizione il debutto in città dei più brillanti talenti a livello internazionale, come il giovanissimo pianista cinese Julian Jia, vincitore del Concorso
“Casagrande” 2014. Bach e Beethoven saranno i protagonisti rispettivamente dei
recital di Maria Perrotta e del Quartetto di Cremona con un ospite straordinario
quale Lawrence Dutton, violista a sua volta del leggendario Emerson Quartet.
Si riconfermano le tradizionali collaborazioni con il Collegium Musicum Almae
Matris e con il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dell’Università di
Bologna, per il finale di stagione con un inedito quartetto di viole da gamba e
violini, sulle note di Henry Purcell e del popolarissimo Michael Nyman.
Un programma di grande rilievo, grazie all’impegno costante della Fondazione
Musica Insieme, che ci accompagnerà nel segno della qualità artistica e della
valorizzazione dei talenti, per promuovere la sensibilizzazione dei giovani alla
cultura musicale.
Ivano Dionigi
Rettore
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
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Diciotto anni di capolavori
Informazioni per il ritiro degli inviti
Che la percezione della musica prevalga sulla sua effettiva sostanza estetica
e sulla valutazione concreta del valore delle opere musicali medesime lo si
capisce con un semplice esempio. Per tutti noi, la Pietà o la Cappella Sistina
sono sinonimi michelangioleschi di capolavoro, così come la Gioconda lo è per
Leonardo, o gli affreschi aretini lo sono per Piero della Francesca. Se pensiamo ad un capolavoro, ci viene in mente un quadro, un romanzo, una scultura,
magari persino un’opera architettonica. Per una serie di ragioni complesse,
invece, la fatica dei compositori sembra non raggiungere immediatamente tale
status, se non, è ovvio, nel novero degli appassionati. Eppure, una stagione
che si apre proponendo uno dopo l’altro agli studenti della nostra Università
pagine come il Quartetto op. 132 di Beethoven o le Variazioni Goldberg di
Bach equivale ad una visita agli Uffizi, o in una qualsiasi delle più celebri
pinacoteche. La sola vera differenza è che la musica va verso il suo pubblico.
O meglio la musica e il pubblico s’incontrano, di comune accordo, nel luogo
più antico della storia culturale occidentale: il teatro. Che poi il teatro sia divenuto sala da concerto è, se pur un dato significativo, solo un ulteriore segno
della centralità collettiva dell’esperienza musicale. Una centralità che Musica
Insieme in Ateneo ormai da diciotto anni declina sotto forma di una stagione
di alto profilo, sia per la scelta degli interpreti, sia per quella dei programmi,
destinata ad alimentare nelle nuove generazioni proprio questo senso dell’esperienza solidale, della condivisione di un’emozione e di molti tra i valori
fondanti il vivere civile. Dunque, come in tutte le pinacoteche, come in ogni
grande museo, come se camminassimo per le vie affascinanti del centro storico di una delle nostre straordinarie città, ecco che gli esempi del multiforme
ingegno umano prendono musicalmente vita, in un sovrapporsi di storia che
va dal barocco (quello dell’ultimo concerto, in collaborazione con il Centro La
Soffitta del Dipartimento delle Arti) al romanticismo ottocentesco e al modernismo novecentesco, ben descritti nei programmi del Collegium Musicum
Almae Matris e del pianista Julian Jia. E tornando indietro ci ritroviamo al
cospetto delle monumentali Variazioni Goldberg, interpretate al piano da una
specialista come Maria Perrotta, ed infine al Beethoven maturo dell’opera 132,
che vedrà impegnato il Quartetto di Cremona, in un concerto inaugurale dove,
sempre del compositore tedesco, verrà presentato anche l’inusuale Quintetto
con due viole op. 29.
L’ingresso gratuito ai concerti è riservato agli studenti e al personale docente e
tecnico amministrativo dell’Università di Bologna.
Musica Insieme
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Gli inviti devono essere ritirati – previa presentazione di un documento attestante il proprio stato di studente o di dipendente dell’Università di Bologna –
presso la sede dell’URP (Largo Trombetti 1), fino ad esaurimento degli stessi.
Gli inviti saranno disponibili la settimana precedente ciascun concerto (in
numero corrispondente alla capienza dell’Auditorium di Piazzetta Pier Paolo
Pasolini) con i seguenti orari:
lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30
martedì e giovedì dalle 14,30 alle 16,30.
Il giorno dell’evento, tutti i cittadini potranno ritirare gli inviti ancora disponibili recandosi presso la sede dell’URP negli orari di apertura sopra indicati.
Stagione 2014/2015
Musica lnsieme
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Musica lnsieme
inAteneo
Martedì
25
Novembre
Giovedì
22
Gennaio
Giovedì
12
Febbraio
Quartetto di Cremona
Lawrence Dutton viola
8
Musiche di Beethoven
Maria Perrotta pianoforte
10
Musiche di Bach
Orchestra da Camera
del Collegium Musicum
Almae Matris
Roberto Pischedda direttore
12
Musiche di R. Strauss, Wagner, Hindemith, Elgar
Giovedì
12
Marzo
Giovedì
16
Aprile
Zhi Chao Julian Jia pianoforte
14
Musiche di Mozart, Schubert, Chopin, Ravel, Liszt
Luca Giardini,
Ayako Matsunaga violino
Francesca Chiocci,
Rosita Ippolito viola da braccio e da gamba
16
Musiche di Purcell, Nyman, Locke
In collaborazione con Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti
Laboratori delle Arti / Auditorium
Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b – ore 20,30
Stagione 2014/2015
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7
QUARTETTO DI CREMONA
Formatosi nel 2000
presso l’Accademia
“Walter Stauffer”
di Cremona, il
Quartetto si è perfezionato con Piero
Farulli del Quartetto
Italiano e con Hatto
Beyerle dell’Alban
Berg Quartett, affermandosi in breve
come una delle realtà cameristiche più
interessanti
sulla
scena internazionale. Considerato
dalla critica il vero
erede del celebre
Quartetto Italiano,
viene invitato ad esibirsi regolarmente nelle principali sale e festival in Europa, Sudamerica,
Australia e Stati Uniti, fra cui: Beethovenhaus e Beethovenfest di Bonn, Bozar di Bruxelles,
Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Metropolitan Museum di New York. Ensemble
residente presso la Società del Quartetto di Milano per un progetto culminato nel 2014 col
completamento dell’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven, ricopre attualmente la
cattedra di Quartetto presso l’Accademia “Stauffer” di Cremona. Il Quartetto di Cremona gode
del sostegno dell'Associazione Culturale Centro Italiano Studi Skrjabiniani.
Stagione 2014/2015
Musica lnsieme
inAteneo
Martedì 25 novembre 2014
ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium
Quartetto di Cremona
Cristiano Gualco violino
Paolo Andreoli violino
Simone Gramaglia viola
Giovanni Scaglione violoncello
Lawrence Dutton
viola
LUDWIG VAN BEETHOVEN
(1770-1827)
Quartetto in la minore op. 132
Quintetto in do maggiore op. 29
LAWRENCE DUTTON
Violista dell’Emerson String Quartet, compagine americana fra le più acclamate al mondo,
Lawrence Dutton ha collaborato con artisti
di fama internazionale, tra cui Isaac Stern,
Mstislav Rostropovič, Paul McCartney, André
Previn, Menahem Pressler, Lynn Harrell, Yefim
Bronfman, Joshua Bell, Emanuel Ax. Si esibisce come solista al fianco delle orchestre più
prestigiose, ospitato dai principali festival internazionali, ed è apparso insieme ad importanti
formazioni cameristiche, tra cui Juilliard Quartet,
Guarnieri Quartet, Beaux Arts Trio. Formatosi
presso la Juilliard School, attualmente insegna
alla Stony Brook University.
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All’apice di una solida carriera internazionale, il Quartetto di Cremona sta completando un progetto di grande respiro: l’incisione dell’integrale dei quartetti e quintetti per archi di Beethoven
per l’etichetta Audite. Questa l’occasione in cui è nata la collaborazione con Lawrence Dutton,
da cui prende vita lo straordinario concerto inaugurale di Musica Insieme in Ateneo, che vedrà il
violista dell’Emerson String Quartet al fianco dell’ensemble italiano in un programma incentrato
su Beethoven. L’opera 132, commissionata dal Principe Galitzin e ultimata nel 1825, risente
delle sperimentazioni sulla musica liturgica cinquecentesca, destinate alla Missa Solemnis, la
cui eco riverbera nel terzo movimento, evocativamente chiamato “Canzona di ringraziamento
offerta alla divinità da un guarito, in modo lidico”. Monumento del “terzo stile” di Beethoven,
insieme alle ultime sonate e quartetti, il lavoro è articolato – caso inconsueto per l’epoca – in
cinque movimenti. Al 1801 risale invece il Quintetto op. 29, l’unico composto espressamente
per questo organico. Ricco di temi di delicata cantabilità, di intimo raccoglimento, ma anche
di slanci appassionati, prelude alla svolta ‘romantica’ di Beethoven all’alba del nuovo secolo.
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MARIA PERROTTA
Pianista di rara intensità interpretativa e brillantezza tecnica, Maria Perrotta si è perfezionata
presso l’École Normale de Musique di Parigi, all’Accademia Pianistica “Incontri con il Maestro”
di Imola con Franco Scala e Boris Petrushansky, all’Accademia di Santa Cecilia con Sergio
Perticaroli, oltre che in Germania con Walter Blankenheim. Si è imposta sulla scena internazionale grazie alla vittoria di numerosi premi nei concorsi più prestigiosi. Apprezzata interprete di
Bach, e paragonata da autorevoli critici ad artisti del calibro di Glenn Gould e Rosalyn Tureck
proprio per la perfezione stilistica nell’esecuzione delle opere del compositore tedesco, ha inciso
dal vivo le Variazioni Goldberg, ottenendo giudizi lusinghieri dalla stampa specializzata, tra cui
5 Stelle delle riviste Amadeus e Musica. Maria Perrotta ha ottenuto importanti riconoscimenti
anche per le sue ultime due incisioni, entrambe per l’etichetta Decca, rispettivamente delle
ultime tre sonate di Beethoven, nell’ottobre 2013, e nuovamente delle Variazioni Goldberg, nel
settembre 2014. Fra i suoi recenti impegni l’esecuzione del Clavicembalo ben temperato di J. S.
Bach e del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven con la Filarmonica
Arturo Toscanini, diretta da Antoni Wit, e una tournée in Francia e Italia con un programma
interamente dedicato a Chopin. Numerose interpretazioni di Maria Perrotta sono state registrate per la Radio Tedesca, per la Rai e per Sky.
Stagione 2014/2015
Maria Perrotta
Musica lnsieme
inAteneo
Giovedì 22 gennaio 2015
ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium
pianoforte
JOHANN SEBASTIAN BACH
(1685-1750)
Aria e 30 Variazioni BWV 988 (Variazioni Goldberg)
Il Conte von Keyserling, ambasciatore russo a Dresda, «soffriva sovente d’insonnia, e Goldberg
che viveva in casa sua, doveva distrarlo, in simili occasioni, durante le ore notturne, suonando
per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a Bach che gli sarebbe molto
piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far suonare al suo Goldberg, che fossero insieme delicati
e spiritosi, così da poter distrarre le sue notti insonni. Bach concluse che il miglior modo per
accontentare questo desiderio fosse scrivere delle Variazioni, un genere che fino allora non
aveva considerato con molto favore per via dell’armonia di base, sempre uguale. Sotto le sue
mani, anche queste Variazioni divennero modelli assoluti dell’arte, come tutte le sue opere di
quest’epoca» (J.N. Forkel). Dedicate in origine al clavicembalo a due manuali (ossia due tastiere sovrapposte), le Goldberg ne sfruttano creativamente tutto il potenziale tecnico (gli incroci
delle mani, ricreabili sul moderno pianoforte ma pressoché impossibili sulla tastiera del cembalo), espressivo, contrappuntistico e armonico, ammiccando ora alla polifonia ora alle forme di
danza, e trasformando in un caleidoscopio musicale il tema iniziale, una melodia apparentemente ‘innocua’, ma che in realtà è una formidabile cellula germinale per futuri sviluppi.
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Collegium Musicum Almae Matris
Il Collegium Musicum,
Coro e Orchestra ufficiale dell’Università di
Bologna, coinvolge
ogni anno oltre trecento partecipanti, per la
maggior parte studenti
universitari sia italiani
che stranieri. I diversi
ensemble si esibiscono
spesso insieme, e negli
anni hanno proposto
importanti opere, tra
le quali La Creazione di
Haydn, lo Stabat Mater
di Poulenc e lo Psalmus
Hungaricus di Kodály.
Il Collegium Musicum
ha collaborato con solisti e direttori di grande esperienza e fama internazionale, tra i quali Zoltán Peskó, Roberto
Polastri, Donato Renzetti, Carlo Tenan. L’Orchestra ha partecipato ad alcuni progetti speciali
che ne hanno dimostrato la vocazione eclettica: tra questi, un concerto insieme a Neri Marcoré
su musiche di cantautori italiani e un concerto-spettacolo incentrato sul Plöner Musiktag di Paul
Hindemith.
Stagione 2014/2015
Musica lnsieme
inAteneo
Giovedì 12 febbraio 2015
ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium
Orchestra da Camera del
Collegium Musicum Almae Matris
Roberto Pischedda
RICHARD STRAUSS
direttore
(1864-1949)
Serenata in mi bemolle maggiore op. 7 per 13 strumenti a fiato
RICHARD WAGNER
(1813-1883)
Siegfried-Idyll in mi maggiore op. 103 per piccola orchestra
ROBERTO PISCHEDDA
Pianista, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra, Roberto Pischedda si è perfezionato con
Nicolas Pasquet, Ralf Weikert e Piero Bellugi. Ha
debuttato nel 2010 a Firenze dirigendo il Don
Giovanni di Mozart e collabora stabilmente con il
Conservatorio di Cagliari in veste di pianista accompagnatore, clavicembalista, organista e maestro
preparatore dell’orchestra. Svolge, inoltre, attività
di pianista collaboratore in varie masterclass, tra cui
quella del “Quartetto della Scala” a Porto Cervo.
Dal 1998 è direttore del Coro Polifonico “Giovanni
Battista Martini” di Cagliari, con il quale svolge
un’intensa attività concertistica, ed è direttore stabile
della Sinfonietta Claudio Monteverdi. Già assistente
alla direzione musicale del Teatro Lirico di Cagliari,
e direttore del Coro del Teatro, ha collaborato fra
gli altri con Aldo Ceccato, Filippo Maria Bressan
e Anthony Bramall. Dal dicembre 2013 è maestro
preparatore e direttore dell’Orchestra del Collegium
Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna.
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PAUL HINDEMITH
(1895-1963)
Trauermusik per viola e archi
EDWARD ELGAR
(1857-1934)
Serenata per archi op. 20
In un solo movimento, la Serenata op. 7 è stata composta da uno Strauss appena diciassettenne. Ciononostante è un esercizio di stile perfetto: gli strumenti si scambiano i temi principali,
che, ora più luminosi ora più cupi, creano quegli effetti timbrici che incantarono Hans von
Bülow. «Quando mi sono svegliata – scriveva nel suo diario il 25 dicembre 1870 Cosima Liszt – ho
sentito un suono che cresceva d’intensità, non mi sembrava più di sognare, la musica mi avvolgeva, e che musica! Richard mi raggiunse con i nostri figli e mise fra le mie mani la partitura
del suo “regalo sinfonico di compleanno”». Il regalo era il Siegfried-Idyll, una composizione
intima in cui riecheggia un’antica ninna nanna per i suoi bambini. Anche la Serenade di Elgar è
il dono per una sposa: il compositore, che la scrisse per il suo terzo anniversario di matrimonio,
fu sempre legato a questa pagina delicata e sognante. Nel 1936 Hindemith si trovava a Londra
da pochi giorni per eseguire il suo concerto per viola, quando morì re Giorgio V: per lui egli
compose in pochissime ore la Trauermusik.
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ZHI CHAO JULIAN JIA
Nato in Cina e formatosi in Germania con Barbara Szczepanska e Arie Vardi, ha ricevuto,
ancora giovanissimo, numerosi riconoscimenti internazionali: Primo premio e Premio “Talento
speciale” al Concorso pianistico di Macao del 2001, Primo premio al Concorso “Asian Music”
in Cina 2003, premio speciale per la migliore interpretazione di Liszt al Concorso “Franz Liszt”
di Weimar nel 2005, ed è stato finalista al Concorso di Leeds nel 2009. Nel 2014 ha inoltre
ricevuto il Primo premio, Premio della Critica e Premio del Pubblico alla XXX Edizione del
Concorso pianistico internazionale “Alessandro Casagrande” di Terni. Solista apprezzato per le
sue straordinarie doti interpretative, si esibisce anche in formazioni cameristiche e con orchestre sinfoniche nelle principali stagioni in Europa, Regno Unito e Cina. Partecipa alle più prestigiose manifestazioni, come il Klavier-Festival Ruhr, il Festival “Chopin” di Varsavia, il Festival
“Beethoven” di Bonn, il Festival dello Schleswig-Holstein. Ha registrato numerosi concerti dal
vivo per emittenti radiofoniche e televisive internazionali. Tra i prossimi impegni figurano concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, la Società dei Concerti di Milano,
l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma.
Stagione 2014/2015
Zhi Chao Julian Jia
Musica lnsieme
inAteneo
Giovedì 12 marzo 2015
ore 20,30 - Laboratori deLLe arti / auditorium
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART
(1756-1791)
Rondò in re maggiore KV 485
FRANZ SCHUBERT
(1797-1828)
Tre Pezzi per pianoforte D 946
FRYDERYK CHOPIN
(1810-1849)
Andante Spianato e Grande Polacca brillante op. 22
MAURICE RAVEL
(1875-1937)
Sonatina
FRYDERYK CHOPIN
Berceuse in re bemolle maggiore op. 57
Fantasie-Impromptu in do diesis minore-maggiore op. 66
FRANZ LISZT
(1811-1886)
Rapsodia Ungherese n. 6
Dal 1786 del Rondò di Mozart, al 1905 della Sonatina di Ravel, il programma offre una vasta
antologia cronologica e geografica del repertorio pianistico. Nel mezzo, tre delle figure più
importanti dell’Ottocento musicale: Schubert, Chopin e Liszt. Come il Rondò, dedicato a una
misteriosa M.lle Charlotte de H., probabilmente un’allieva, anche i Tre pezzi D 946 di Schubert,
dalla scrittura ora brillante, ora languida, dovevano avere una destinazione simile, pur senza
rinunciare ad una certa complessità formale. Ancora un’allieva, Elise Gavard, è la dedicataria della delicatissima Berceuse op. 57 di Chopin. Tutt’altro è il tenore della coeva FantasieImpromptu op. 66 e della Grande Polacca brillante, in origine per pianoforte e orchestra, a cui
Chopin antepose in seguito l’Andante Spianato. Vera sfida tecnica è infine la Rapsodia n. 6 di
Liszt, con la funambolica friska finale.
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LUCA GIARDINI
Formatosi con Carlo Chiarappa, collabora con ensemble quali Europa Galante, Accademia
Bizantina, Il Giardino Armonico, Orchestra of the Age of Enlightenment, esibendosi con artisti
quali Simon Rattle, Frans Brüggen, Philippe Herreweghe, Cecilia Bartoli, Ian Bostridge, Ottavio
Dantone. Ha registrato oltre settanta CD, premiati con Grammy Award, Diapason d’Or, Premio
Abbiati. Nel 2013 fonda l’Ensemble Sezione Aurea. Insegna presso il Conservatorio “Maderna”
di Cesena e il “Boito” di Parma.
Stagione 2014/2015
Musica lnsieme
inAteneo
AYAKO MATSUNAGA
Giovedì 16 aprile 2015
ore 20,30 - Laboratori delle Arti / Auditorium
Perfezionatasi con Natsumi Wakamatsu, Lucy van Dael, Stefano Montanari, si è imposta in
importanti competizioni dedicate al violino barocco. Si esibisce e incide regolarmente con numerosi ensemble e orchestre europee specializzate nella prassi esecutiva antica, quali Accademia
Bizantina, Zefiro, Le cercle de l’Harmonie, De Nederlandse Bachvereniging, Musica ad Rhenum,
Ensemble Schoenbrunn. È violino di spalla nell’orchestra Händel Festival Japan.
Luca Giardini, Ayako Matsunaga violino
Francesca Chiocci, Rosita Ippolito viola da braccio e da gamba
FRANCESCA CHIOCCI
HENRY PURCELL
(1659-1695)
Membro dell’ensemble Acuta cum gravibus, si è perfezionata con Paolo Biordi, Jordi Savall, Paul
Eswood e Doron Sherwin. Dal 1996 è attiva in Italia e all’estero con formazioni di musica antica
tra cui L’Homme Armé, Modo Antiquo, Il Rossignolo, Terzo Suono, Bozen Baroque, registrando
per importanti case discografiche. Dal
2002 al 2007 è stata coordinatrice
dell’area didattica e ricerca presso
Tempo Reale, istituzione fondata da
Luciano Berio, e coordinatrice dell’area formazione del Teatro del Maggio
Musicale Fiorentino fino al 2009.
da Fantazias and In Nomines: Fantazia VII Z 738
da The Fairy Queen: Hornpipe
da Fantazias and In Nomines: Fantazia X Z 741
ROSITA IPPOLITO
MATTHEW LOCKE
Diplomatasi con Paolo Biordi, si perfeziona con Cristiano Contadin e Rodney
Prada. Dal 1997 collabora con formazioni specializzate nella prassi esecutiva
antica, tra le quali La Venexiana, La
Pifarescha, Sezione Aurea, l’Orchestra Barocca di Bologna, La Dafne. Si
è esibita in rassegne quali Ravenna
Festival, Sagra Musicale Malatestiana,
Festival MITO, Festival dell’Accademia
Bizantina. Collabora con artisti attivi
in vari generi musicali, tra cui Angelo
Branduardi e Daniele Sepe, e ha inciso
colonne sonore per film e spettacoli
teatrali.
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MICHAEL NYMAN
(1944)
da The Draughtsman’s Contract: The Garden is becoming a robe room
HENRY PURCELL
Fantazia upon One Note
da Fantazias and In Nomines: Fantazia VIII Z 739
Chaconne in sol minore
(1621-1677)
da Twelve duos for two bass viols: Fantazia XI
HENRY PURCELL
da Fantazias and In Nomines: Fantazia I Z 732 – Fantazia IV Z 735
MICHAEL NYMAN
da The Draughtsman’s Contract: Chasing Sheep is best left to Shepherds
In collaborazione con Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti
All’epoca di Locke e Purcell, il quartetto d’archi non esiste ancora nella formazione canonica che
conosciamo ancora oggi di due violini, viola e violoncello. Opere intime, raccolte, nate forse per
l’esecuzione privata, le Fantasie di Purcell sono dunque scritte per un generico consort – ossia,
semplicemente, un gruppo, che poteva comprendere viole da gamba e violini, o anche strumenti a fiato. In esse l’autore riesce a fondere le regole del contrappunto e la freschezza della
melodia popolare e del canto, con risultati di un’arditezza armonica che suona modernissima
ancora oggi. Con operazione inversa, le ‘fantasie’ che Nyman ambienta nell’Inghilterra del 1694
per la pellicola di Greenaway (titolo italiano: I misteri del giardino di Compton House) conferiscono un colore old style a semplici schemi accordali dall’effetto ipnotico e non privo di ironia.
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Azienda certificata
Musica Insieme si riserva il diritto di apportare variazioni
– dovute a motivi tecnici o di forza maggiore – ai programmi della stagione,
agli orari e alle date degli spettacoli.
Non è consentito l’ingresso in sala a concerto iniziato.
Finito di stampare nel mese di novembre 2014
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