Gennaio-Aprile - Ricordando il Trio Lescano

http://www.trio-lescano.it/
Notizie di
Gennaio-Aprile 2013
Sono vietati l’uso e la riproduzione di testi e immagini
presenti in questo documento senza un’esplicita autorizzazione del Curatore
Anche se destinato a permanere in Rete a tempo indeterminato, questo sito è stato chiuso il 1°
Settembre 2012, ad eccezione della pagina corrente, che resta parzialmente attiva. In effetti essa
segnala ora solo le novità di rilievo che giungono in Redazione relativamente alle Sorelle
Lescano e ai loro stretti congiunti o collaboratori. Le motivazioni di tali cambiamenti sono state
esposte dal Curatore in una mail circolare, inviata a suo tempo ai principali interessati: vedi
http://www.trio-lescano.it/commiato.html.
◙ 2 Gennaio 2013
Come preannunciato nelle Notizie del 20 Dicembre 2012, Virgilio Zanolla ci ha
offerto un contributo di eccezionale valore, col quale inaugurare nel migliore dei
modi il nuovo anno. Si tratta di un’intervista concessa nel Febbraio 1985 da
Alessandra Lescano a Medardo Vincenzi, pubblicista, collaboratore di varie testate
giornalistiche e autore di numerosi testi per spettacoli teatrali, per lo più destinati
all’infanzia: http://www.trio-lescano.it/pdf/Medardo_Vincenzi,_Intervista_ad_Alessandra_Lescano.pdf .
Tale intervista, benché – a quanto pare – apparsa in passato su un periodico locale
della Romagna, va in pratica considerata come inedita, essendo di fatto sconosciuta a
tutti gli specialisti delle Lescano: le ragioni del suo straordinario interesse sono ben
evidenziate da Virgilio nella sua presentazione, mentre in un ampio corredo di note il
nostro collaboratore discute tutti i punti che sollevano dubbi o interrogativi e segnala
opportunamente le informazioni fornite da Alessandra che rappresentano per noi
altrettante novità, alcune meritevoli senz’altro di approfondimenti.
Ricordiamo che, alla morte di Alessandra (1° Febbraio 1987), fu proprio Medardo
Vincenzi che ‘ereditò’ la famosa valigetta contenente il piccolo archivio personale
dell’artista. In epoca successiva, cioè verso il 2005, egli lo mise a disposizione dei
registi italo-olandesi Tonino Boniotti e Marco De Stefanis, i quali realizzarono con
tale materiale le parti più suggestive del documentario Tulip Time, pubblicato anche
in versione italiana e ora visionabile integralmente su YouTube (vedi le Notizie del
28 Novembre 2012). A seguito della prematura scomparsa di Medardo, la valigetta è
passata alle sue due sorelle, che tuttora la custodiscono con ogni cura.
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◙ 3 Gennaio 2013
Mail di Paolo Piccardo, a commento dell’intervista pubblicata ieri:
«Ottimo lavoro! Alcune cose da sottolineare:
● pag. 4, il cognome di Eva è “De Leeuwe”, naturalmente;
● pag. 5, le voci del coretto, così come riportato, non sono definitive; l’assetto vocale
vedrà al 95% Caterina in prima voce (e quindi la più acuta), seguono Sandra e
Giuditta, quest’ultima alla base dell’armonia (cfr. http://www.trio-lescano.it/arte.html);
● pag. 6, Umberto Mascagni? No, si tratta evidentemente di Pietro Mascagni, il
grande compositore, che tuttavia disprezzava profondamente la musica leggera e jazz:
http://books.google.it/books?id=24Hj8xt3u0C&pg=PA119&lpg=PA119&dq=pietro+mascagni+jazz&source=bl&ots=soaJt7j_tA&sig=lW9dIXR5VKy
UXi4aPFaDZYzIBJE&hl=it&sa=X&ei=XGPlUP3eJoSxtAbmtoCQDg&redir_esc=y#v=onepage&q=pietro
%20mascagni%20jazz&f=false
Ora come ora non mi viene in mente altro».
◙ 4 Gennaio 2013
Mail di Paolo Piccardo intitolata Intervista a Sandra - 2:
«Concerti Cora. Secondo “La Stampa”, dal 20 al 25 Marzo ’41, al teatro Alfieri,
l’Orchestra Cora è ancora in attività, così come il 10 Gennaio ’42, col Trio Lescano.
Quindi, in contrasto con ciò che afferma “La Repubblica” in merito alla fuga in
Inghilterra di Semprini prima della guerra, bisogna confermare che i Concerti si
tennero effettivamente; vedi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/20/mortoalberto-semprini.html».
◙ 7 Gennaio 2013
♦ Mail di Simone Calomino: «Cari amici, è ormai più di un anno che io e il caro
amico Roberto Berlini tentiamo di far capire inutilmente che non è vero che il trio
Villalba-Capinere abbia denunciato le Lescano! Nuovamente nelle Note dell’articolo
di Virgilio Zanolla (che ha fatto un ottimo lavoro, con un impegno ammirevole)
appare questa inutile menzogna! Loro erano della Columbia, incidevano molti dischi,
avevano un contratto con l’Eiar. Che motivo c’era di denunciare le Lescano?
Oltretutto c’erano anche il Trio Aurora, il Trio Fiordaliso, il Quartetto (o Trio)
Funaro... Perché mai denunciare le Lescano? All’epoca godevano tutti di una discreta
popolarità, le Lescano erano tanto possibili rivali quanto tutti gli altri artisti sopra
menzionati. Vi prego dunque di non dare più credito a queste bugie, che non fanno
altro che infangare la reputazione delle povere Sorelle Codevilla».
♦ Mail di Adele Rossi, che ci contatta per la prima volta: «Sono un’anziana
ammiratrice delle Lescano e seguo da tempo il vostro pregevole sito. Ho perciò letto
con grande interesse l’inedita intervista rilasciata da Sandra Lescano a Medardo
Vincenzi. Sono però rimasta negativamente colpita dal fatto che l’intervistata sia sia
ben guardata dal menzionare, anche solo di sfuggita, l’esistenza di Maria Bria,
reticenza che mi sembra avvalorare il sospetto (più volte adombrato nel vostro sito)
che Sandra avesse il ‘vizietto’, nient’affatto innocente, di aggiustare le vicende
biografiche del Trio a proprio vantaggio e a spese della verità. Così anche quando
essa magnifica il portentoso talento musicale suo e delle sorelle (talento che avrebbe
lasciato di stucco perfino un grande ed esigentissimo compositore classico come
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Mascagni), vien da pensare che si tratti di una sua ennesima esagerazione, giusto per
non dire frottola. In realtà il Trio Lescano si mantenne su livelli di assoluta eccellenza
finché fu seguito da vicino ed istruito con dedizione, bravura e pazienza ammirevoli
dal M° Carlo Prato: con ogni probabilità fu dunque lui e solo lui il geniale creatore
dei loro stupendi arrangiamenti vocali. Quando invece, dopo la guerra, le loro strade
si separarono per sempre le Lescano, in pratica, non riuscirono a combinare più
niente di buono, tanto che la loro carriera si concluse presto e in modo quanto mai
triste, come del resto è ben evidenziato nella home page del vostro sito. Non vi pare
che tutto ciò sia oltremodo significativo?
In conclusione, ammiriamo sì, anzi amiamo, anche appassionatamente, le Sorelle
Lescano, perché se lo meritano, ma senza nascondere per troppo amore le loro umane
debolezze, spesso ahinoi desolanti, e soprattutto senza attribuir loro meriti artistici
che non avevano, non per lo meno nella misura che taluni fan si immaginano».
♦ Ad queste due mail risponde Virgilio Zanolla, il nostro biografo ufficiale delle
Sorelle Lescano:
«Voglio subito chiarire, riguardo alla prima mail, che il Trio Capinere non l’ho certo
chiamato in causa io, mi sono bensì limitato a riferire quella che circa la denuncia è
opinione comune, appurato il fatto che non poteva trattarsi del Trio Aurora, formato
da ragazze assai più giovani delle Lescano e che le tre olandesi conoscevano
benissimo, per aver più volte cantato con loro nei Concerti Cora; questo, per
testimonianza telefonica resami sia da Lidia Martorana che da Claudia dall’Aglio,
entrambe le quali hanno sempre rimarcato la grande amicizia e ammirazione provata
nei confronti delle loro più grandi ed avviate colleghe. Con ciò, non voglio dire che il
Trio Capinere odiasse le Lescano, ma che fosse in rivalità con loro non è dubbio. Si
pensi soltanto all’affermazione di Virgilio Savona (loro maestro e, credo,
arrangiatore), il quale ebbe a definirlo superiore al Trio Lescano: un’affermazione
forse comprensibile, ma che da parte di un musicista rifinito come lui lascia
francamente di stucco. Dunque, si tratta di una balla? Non lo dò per certo, anche se è
molto probabile. Tuttavia, è sicuramente una balla la storia dell’arresto e
dell’incarcerazione delle Lescano, eppure ogni volta viene riportato nelle interviste e
mi vedo puntualmente costretto a farci i conti, come esige la completezza
d’informazione.
Dico dunque al carissimo Simone: probabilmente lui ha ragione, ma a mio avviso il
Trio Capinere è l’unico che possa – nell’ipotesi – aver denunciato le Lescano. Per
testimonianza di Caterinetta (resa dalla signora Epicureo e riportata nella mia
recensione al libro della Beiras), sappiamo che le Lescano furono effettivamente
interrogate dalla polizia riguardo ai testi delle loro canzoni: quindi una denuncia è
quasi certo vi sia stata; e gli altri trii citati da Simone non avevano la stessa popolarità
del Capinere, non erano tali da rivaleggiare con le Lescano: questo mi pare fuori
discussione; quindi è ben difficile che altre formazioni vocali potessero essere
interessate a farla. Esorto davvero Simone a provare l’inattendibilità di questa
denuncia: io purtroppo non conosco l’inglese, sennò avrei scritto alla figlia di Gianna
Codevilla, che vive negli Stati Uniti con la madre (dunque, con l’ultima componente
del Trio che, fino a non molto tempo fa, era ancora viva, sia pure con la memoria
assai indebolita; nel frattempo, però, potrebbe averci lasciato); ma all’occorrenza
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posso passargli, come a suo tempo feci con Alessandro, tutte le informazioni per
poterla contattare. Anche il maestro Libano, vedovo di un’altra componente di questo
Trio, e sua figlia, mi hanno detto che la storia della denuncia è una balla.
Probabilmente è così, ripeto anch’io, ma se denuncia vi fu da parte di un altro trio, le
principali indiziate sono senz’altro le ragazze del Trio Capinere.
Alla seconda mail mi sento di rispondere così. Nutro verso il maestro Prato la più
grande stima e ammirazione (e il più grande affetto, visto quel che fece per le
Lescano), e non a caso ho posto anche il suo nome nella targa che il comune di
Torino mi auguro vorrà apporre sull’edificio di Via degli Artisti 26, dove lui abitò
con la moglie, nell’appartamento a fianco di quello delle tre sorelle olandesi. Non
sono però d’accordo con la signora Adele: perché le Lescano si valsero anche di altri
ottimi arrangiatori, sia all’epoca del loro successo (Barzizza, Pasero, Petralia,
Angelini, ecc.), sia nell’immediato dopoguerra (Mildiego). La sfortuna artistica delle
Lescano in quest’ultimo periodo non dipende dunque dalla mancanza di Prato: penso
che, se dal ’45 in poi avessero potuto continuare a incidere dischi e a cantare alla
radio, la loro carriera sarebbe continuata tranquilla per un bel pezzo. La signora
Adele deve anche tener presente che il maestro Prato non era favorevole al fatto che
le Lescano cantassero e incidessero Tulipan, che costituì il loro più grande successo.
Con ciò, spero d’avere soddisfatto alle due domande».
◙ 8 Gennaio 2013
♦ Virgilio Zanolla ci ha inviato l’ultima versione della sua dettagliatissima Storia
anno per anno delle sorelle Leschan / Lescano. In essa egli tiene conto di tutte le
acquisizioni più recenti, fra cui spicca l’esatta data di morte di Caterinetta Lescano (v.
le Notizie del 19 Dicembre 2012). Tutti gli studiosi o i semplici appassionati delle
sorelle Lescano devono essergli grati per questo suo immane lavoro di ricerca e
accurata sistemazione di tutti i dati biografici, certi e documentati, finora reperiti sul
conto delle olandesine: prima di tale lavoro, infatti, la storia di queste grandi artiste si
perdeva in un mare di chiacchiere, pressappochismi e menzogne belle e buone.
♦ Mail di Manuel Carrera: «Sono riuscito a leggere l’intervista trascritta da Virgilio e
la trovo straordinaria. Complimenti ancora una volta, carissimo! Tra le tante cose,
quella che mi colpisce di più è che Sandra conferma quello che il nostro Curatore ha
sempre teorizzato, forte della testimonianza del M° Angelini, ovvero che le
Impareggiabili fossero capaci di “auto-armonizzarsi”. La portata di questa
informazione è ancora oggi poco evidenziata: si tratta invece di una dote straordinaria
che rende queste cantanti all’altezza delle colleghe americane (e a volte persino
superiori). Altro che interpreti di canzonette…! Queste ragazze sono cresciute a pane
e jazz (Caterinetta in particolare), e si sente, eccome!».
◙ 11 Gennaio 2013
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Amici cari, avevamo già questa foto? Essa risale
ovviamente al U.S.O. [United Service Organizations] Tour che fecero le Andrews
Sisters in Italia nel Giugno-Luglio 1945.
Ecco la fonte: http://www.myspace.com/canteen1943/photos/albums/album/1003095. Mi
sembrano belle anche le altre foto».
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Nel nostro pdf http://www.trio-lescano.it/fototeca/trio_lescano_in_privato.pdf ci sono
(numeri 49 e 50) due altre foto scattate a Livorno nel Luglio 1945, facenti parte
dell’archivio di Sandra Lescano e mostrate nel documentario Tulip Time. La foto
reperita da Paolo è diversa da queste, anche se simile, per cui va considerata una
nuova acquisizione, interessante perché ci mostra tutte e tre le Lescano in piedi
accanto alle Andrews.
♦ Giorgio Zoffoli, che ringraziamo sentitamente, ci invia il mandolino dell’edizione
italiana della bellissima canzone di Donaldson An Earful of Music [Musica nell’aria],
incisa nel ’37 dalle Lescano (GP 92223); esso era già presente nella nostra collezione,
ma in una versione un po’ diversa.
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Abbiamo chiesto al nostro caro amico forlivese se per caso possiede anche lo spartito
di questo pezzo, che ci manca. Ricordiamo che Zoffoli è un grande specialista del suo
concittadino Marf, nome d’arte di Mario Bonavita (1894-1946), coautore con Vittorio
Mascheroni di tante indimenticabili canzoni di successo, alcune incise anche dalle
Nostre.
◙ 12 Gennaio 2013
♦ Simone Calomino ci segnala che su eBay musicuria vende dall’Inghilterra il disco
Parlophone A 220 007, con le canzoni Topolino e Canto della valle, incise dalle
Lescano nel 1940; in Italia esse apparvero per l’etichetta Parlophon con la sigla GP
93153. L’etichetta del disco in vendita, pubblicata dall’inserzionista inglese, ci
fornisce il numero di matrice (che ci mancava) di Topolino: 154803 o forse 154805.
♦ Ristabilitosi dal grave incidente occorsogli nel Novembre scorso, il nostro Manuel
Carrera è finalmente tornato in piena attività offrendo a tutti i lescaniani un’autentica
perla, postata due giorni fa sul suo canale [http://www.youtube.com/user/AlbertoRabagliati] di
YouTube e intitolata La tecnica vocale del Trio Lescano: “scat” e vocalizzi. Eccone,
con le sue parole, la puntuale presentazione: «Per chi avesse ancora dubbi: le Lescano
non sono state semplici cantanti di “canzonette”, ma anche e soprattutto straordinarie
vocalist capaci di acrobazie vocali... pirotecniche. Non sono poche le loro
interpretazioni di sapore jazz e swing e sono sempre episodi memorabili per la storia
della musica italiana (e non solo). Ecco alcuni dei loro più interessanti pezzi di
“scat”. Vi invitiamo a visitare il sito Ricordando il Trio Lescano, che ringraziamo per
il materiale concessoci, e in particolare, per un approfondimento sulla tecnica vocale
delle olandesine, la seguente pagina con testo di Paolo Piccardo: http://www.triolescano.it/arte.html».
♦ In relazione alla seconda delle Notizie pubblicate ieri, Paolo Piccardo ci ha inviato
lo spartito originale americano di An Earful of Music [Musica nell’aria].
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◙ 13 Gennaio 2013
Giorgio Zoffoli ci ha offerto i files di diversi mandolini presenti nella sua ricca
collezione. Fra questi ce ne sono quattro, relativi a canzoni incise dal o col Trio
Lescano, che mancavano nel nostro archivio: è con grande piacere che li abbiamo ora
inseriti grazie alla gentilezza del nostro amico forlivese.
◙ 14 Gennaio 2013
Mail di Antonio Mastrorocco: «Carissimi amici, torno a scrivervi in merito a quanto
affermato – presumibilmente da Paolo – circa la direzione dei Concerti Cora nel
periodo ’41/’42. Penso che “La Repubblica” possa avere un po’ di ragione, in quanto
dalla consultazione del “Radiocorriere” di quel periodo (la mia raccolta va dal
29.6.1941 al 27.12.1941) risulta che la serie dei Concerti Cora, a cadenza
quindicinale, è stata ripresa il 4 Ottobre 1941 ed è continuata per altre due volte (22
Ottobre e 5 Novembre) sotto la direzione di Semprini, mentre nelle successive, del 19
Novembre e del 17 Dicembre, l’Orchestra Ritmo Sinfonica Cora è stata diretta da
Angelini e quella del 3 Dicembre da Barzizza. Il fatto che la bacchetta sia passata ad
altri non può confermare la ventilata fuga del primo direttore in Inghilterra?
Vi allego le scansioni [http://www.trio-lescano.it/pdf/Radiocorriere.pdf] delle pagine del
“Radiocorriere” che attestano quanto da me affermato».
◙ 15 Gennaio 2013
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Ringraziamo il sempre attento Antonio. “La Repubblica”
dice chiaramente che Semprini lasciò l’Italia prima della guerra. Le scansioni del
“Radiocorriere” confermano esattamente il contrario».
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♦ Mail di Simone Calomino: «Carissimi amici, avete presente quei brutti dischi
consumati che tanto ci intristiscono ma, magari, suonano pure bene? E noi diciamo:
“Ah! Se potessero solo essere un po’ più lucidi!”. Non ci crederete, ma io e Roberto
abbiamo scoperto un prodotto che riesce a rendere più lucidi i dischi consumati!
Partiamo dal principio... Un mesetto fa circa, la donna delle pulizie lasciò nella mia
camera una bomboletta... Una bomboletta di “cera d’api”, di quelle che si utilizzano
per lucidare i mobili in legno senza lasciare residui... In particolare la mia era una
bomboletta di Pronto Classic Spray.
Per far “risplendere” maggiormente i dischi ho provato di tutto, tutti i prodotti
possibili, quindi provare quest’ultimo non mi pareva una cattiva idea. Ho preso un
disco rovinatissimo (del Trio Fiordaliso, spero che Roberto non me ne voglia!) ed ho
distribuito una discreta quantità di prodotto sulla superficie, prima spruzzando il
prodotto per l’intera area (etichetta esclusa) poi passandovi leggermente una pezzetta,
lasciando sul disco uno strato omogeneo di cera d’api. Dopo averlo lasciato qualche
minuto ad asciugare mi sono accorto che il miracolo era accaduto! Il disco era
divenuto magicamente più lucido; essendo inoltre più liscio, anche il suono era
migliorato!
Per vedere se il prodotto “teneva”, nel senso che rimanesse per lungo tempo sul disco
senza creare danni ai solchi e senza “scivolare via”, ho lasciato il disco a riposare un
mese. Dopo il tempo prestabilito, ho accertato che il prodotto non causava alcun
danno e perdurava. Oggi ho trattato alcuni miei dischi delle Lescano molto consumati
e... guardate voi stessi le foto!
Prima
Dopo
Che ne pensate? È una notizia che va divulgata, non vi pare?
Piccola precisazione: dopo che il disco si è asciugato, è bene passarvi sopra con
insistenza un panno di lino asciutto, per completare la lucidatura ed eliminare i
residui di prodotto che possono dare fastidio».
◙ 17 Gennaio 2013
Mail di Simone Calomino: «Eccovi delle bellissime (e rarissime) foto di Emilio Livi
che ho scansionato da tre cataloghi Voce del Padrone che ho comprato!».
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Davvero splendide queste foto dell’interprete, assieme alle Lescano, di sei
meravigliose canzoni, fra cui Fascino slow, Non dimenticar le mie parole e Tu che mi
fai piangere. Due ci erano già note, ma di qualità nettamente inferiore, per cui è con
vera gioia che le inseriremo quanto prima nell’Album fotografico di questo
indimenticabile artista [http://www.trio-lescano.it/fototeca/album_fotografico_emilio_livi.pdf].
◙ 18 Gennaio 2013
Mail di Simone Calomino intitolata Da pubblicare con molta urgenza: «Cari amici
che avete seguito il mio consiglio di lavare i dischi con il Pronto Classic Spray
FERMI TUTTI! Il suo effetto miracoloso purtroppo NON PERDURA: è una delle
tante cose che “al momento” migliorano l’aspetto del disco, ma quando lo rimettete
nella copertina la carta si assorbe buona parte del nostro amichetto... quindi niente da
fare. Vi avviso perciò di NON TRATTARE i dischi con il Pronto se avete
l’obbiettivo di lucidarli. Nonostante ciò è comunque un ottimo prodotto di pulizia, se
poi accuratamente sciacquato.
Vi ho avvisati a scanso di “maledizioni” di vario genere nei miei confronti: un disco
vecchio e consumato, purtroppo, è in definitiva costretto a rimanere tale per sempre».
◙ 19 Gennaio 2013
Mail ricevuta: «Salve, sono il musicista Edmondo Romano e con piacere vi scrivo,
dopo aver cercato il vostro sito, per comunicarvi le date dello spettacolo che
prossimamente realizzeremo al Teatro Stabile di Genova dal 30 gennaio al 3 febbraio
2013. A tal proposito vi allegherò una mail specifica prossimamente e saremmo lieti
di aver divulgazione dell’evento tramite la vostra pagina, curata e seguita da persone
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che come noi amano e stimano il Trio Lescano e tutta la musica di quegli anni.
Nel visitare il sito ho notato con gioia nell’Archivio delle Notizie del Giugno-Agosto
2012 [Venerdì 8 Giugno] che avete parlato del nostro video promozionale postato su
YouTube. Prima di tutto grazie per averci ascoltati e per i commenti inseriti, molto
belli e tutti interessanti e di insegnamento, anche quelli meno convinti. Mi piacerebbe
però spiegare un paio di cose sul video visionato, perché comprendo l’effettiva
difficoltà di analisi che può nascere nel vedere un veloce e spezzettato ‘spot’ teatrale,
così fatto perché richiesto dall’ambiente del teatro.
Il nostro è uno spettacolo realizzato con sincera passione e rispetto per il Trio,
spettacolo assolutamente teatrale, dove le musiche sono giusto completamento
dell’esposizione della vita delle tre sorelle. Le protagoniste sono tre attrici e non
cantanti, che con grande e rara dedizione (parlo da arrangiatore e musicista di
professione) si sono dedicate ad imparare le canzoni delle Lescano con professionale
pazienza e attenzione, questo per un anno di duro e serio lavoro. In noi non c’è stata
nessuna presunzione, anzi, era giusto lavorare a lungo e con coscienza per offrire con
rispetto al pubblico anche una parte musicale inevitabilmente giusta e ben calibrata.
Se un orecchio ben attento ascolta le tre voci si renderà conto che, se pur amalgamate,
differiscono nelle parti vocali da quelle originali, questo perché lo spettacolo è teatro
e musica e non concerto. Stesso discorso vale per la somiglianza. In noi era scopo
realizzare sul palco il sapore, la grazia dell’epoca, della vita ed il carattere delle
Lescano, non la somiglianza, cosa più vicina al cinema che al teatro. In alcune
canzoni ho riscritto da zero le parti in base alle caratteristiche e capacità vocali delle
attrici. Lo studio è stato moltissimo e coscienzioso, non nell’imitare ma nel proporre
con rispetto qualcosa che amiamo e non commercializziamo. Grazie comunque per
aver colto l’attenzione nei miei arrangiamenti e nel buon gusto della proposta
artistico-teatrale.
La frase ‘l’oppio dei popoli’ è una citazione presa dal libro del nostro curatore storico
Gabriele Eschenazi, e non voleva essere (e in effetti non è) offensiva verso il Trio,
semmai il contrario (le tre sorelle nello spettacolo riflettono su alcune frasi che a loro
venivano attribuite dalla gente, sia positive che negative); ma comprendo che un
video spezzettato per richiesta di promozione può risultare a volte di impossibile
comprensione.
Vi ringrazio di cuore per la vostra attenzione, sarei felice se queste modeste righe
venissero pubblicate sul vostro curatissimo e da parte mia stimato sito, assieme alla
comunicazione delle date del nostro spettacolo, che speriamo di portare in giro per
l’Italia».
◙ 21 Gennaio 2013
♦ Mail di Manuel Carrera: «[…] durante gli scorsi giorni mi sono procurato altre foto
mai viste delle nostra Norma: quelle recenti sono piccolissime, ma quella tratta da
“Radio Foto” del 1° Aprile 1943 (n. 6, p. 5) è molto bella e ti chiederei di inserirla nel
suo album fotografico. Ovviamente, richiede qualche piccolo ritocco.
Da “Radio Foto” del 15 Marzo 1943 (n. 5, p. 5), invece, ho preso questo simpatico
articolo sulle Lescano: potresti aggiungerlo alla bibliografia, è davvero carino! Nella
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stessa pagina c’è anche questo simpatico trafiletto su Norma... Sarebbe bello
procurarsi altri numeri di questo periodico».
Provvederemo al più presto ad effettuare gli aggiornamenti richiestici da Manuel.
♦ Mail di Simone Calomino: «Ho pubblicato Inutilmente, o barone... in due versioni
diverse: una di Umberto Melnati e quella di Nunzio Filogamo con le Nostre. Dunque,
aggiungetela alla lista delle loro incisioni su YouTube!».
◙ 24 Gennaio 2013
Mail di Simone Calomino intitolata Guarda cosa ti mando!: «Queste foto me le ha
mandate il nipote di Silvana Fioresi: sono belle, no? E anche autografate. Poveretta la
Fioresi, però... era presa un po’ maluccio... Se vuoi, pubblicale pure nelle Notizie!».
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◙ 25 Gennaio 2013
Christian Schmitz ci ha inviato, anche a nome di Giorgio Bozzo, una lunga e
gentilissima mail per metterci al corrente della sua attività negli ultimi mesi alla
direzione dell’Orchestra Maniscalchi e del Trio Sorelle Marinetti. Il periodo non è
sicuramente dei più favorevoli, a causa dei recenti tagli indiscriminati ai fondi di enti,
associazioni culturali e teatri, tuttavia questi artisti “tengono botta” puntando
sull’indiscutibile qualità dei loro spettacoli, qualità che alla fin fine paga sempre.
Così è con palpabile soddisfazione che Christian può scriverci: «Con la Maniscalchi
vorremmo che questo fosse un po’ l’anno della sferzata... ad aprile faremo una
piccola ma importante tournée fra Milano (Auditorium del Verdi), Roma (Parco della
Musica), Bologna (Teatro Manzoni) e Novara (Teatro Coccia). Insomma, cerchiamo
di tenere alto l’onore della musica che piace tanto a noi tutti».
Con la signorile munificenza che li ha sempre contraddistinti, Christian e Giorgio non
si sono però limitati a darci notizie fresche di ciò che fanno attualmente. Hanno
voluto accompagnare il loro messaggio con uno splendido presente, inviato anche a
Simone Calomino e a Paolo Piccardo: un pacchetto di sette incisioni delle Lescano,
tutte di qualità superlativa, di cui sei mancanti nel nostro archivio, mentre la settima
era sì presente, ma assai deteriorata. Grazie a tale donazione l’elenco delle incisioni
lescaniane che ancora non abbiamo reperito scende vistosamente, riducendosi adesso
a sole 24, più tre da rimpiazzare con copie meglio conservate.
In questa “ghirlanda di preziosità” (chiediamo venia per questo slancio poetico,
giustificato dall’emozione con cui scriviamo queste righe…) spicca il brano Terra
lontana, uno slow composto dal M° Alceo Galliera, che dirige anche l’Orchestra che
accompagna il Trio Lescano. Un brano del tutto atipico, non solo per il suo taglio
“sinfonico”, ma anche per la sigla (PE 70, un unicum per le Nostre, corrispondente ad
un disco di formato maggiore, cioè di 30 cm di diametro anziché 25) e il numero di
matrice (70167, anch’esso senza altri riscontri nella loro discografia).
Ma che dire delle interpreti? Christian e Simone non hanno dubbi circa l’effettiva
presenza delle olandesine, mentre Paolo è un po’ incerto: «Terra lontana, su cui
nutrivamo qualche dubbio, mi lascia abbastanza perplesso: non giurerei al 100% che
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siano le Nostre a cantare. Stile, voicing e pronuncia non sono tipiche delle Lescano».
Quanto a noi preferiamo astenerci dal prendere posizione, lasciando ai nostri lettori il
compito di farlo, basandosi sull’anteprima della canzone, che resta comunque un
capolavoro.
A Christian e Giorgio vada dunque l’espressione della nostra gratitudine più sincera e
sentita per questo loro ennesimo gesto di vera amicizia, all’insegna della condivisione
con tutti gli appassionati del tesoro inestimabile legatoci dalle tre magiche Sorelle.
◙ 26 Gennaio 2013
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Ho avuto risposta dall’archivio centrale di Wesel, in
Germania, e purtroppo non c’e traccia della famiglia Leschan nel 1928. È comparsa
invece una traccia di “Tre sorelle Leschan” come acrobate sul filo nel circus Libot nel
1914. Son partito a razzo ma il buon André de Poorter mi ha confermato che si
trattava di Marie Leschan e le cugine Jeannette e Rosine Libot, che si esibivano come
Sorelle Leschan. Proverò nuovamente a cercare Mariska van Lissum per vedere se ne
sa qualcosa».
♦ Mail perentoria di Antonio Mastrorocco intitolata Terra lontana: «Ecco il mio
giudizio: ma son proprio loro, diamine! Quale dubbio, quali perplessità?».
♦ Mail di Simone Z., nostro nuovo collaboratore, cui diamo un caloroso benvenuto:
«Come si direbbe in spagnolo, ho echado un vistazo al vostro sito e sono rimasto
piacevolmente sorpreso nel constatare che è tornato in piena attività. Però sarebbe
preferibile disporre le ‘ultime notizie’ in ordine cronologico discendente,
aumentandone così la leggibilità e il senso di pagina in costante aggiornamento. […].
Ho naturalmente ascoltato il brano Terra lontana, che sembrerebbe essere delle
Lescano, specialmente per i leggerissimi difetti di pronuncia che si possono sentire in
un paio di circostanze; però è vero anche che si avverte un qualcosa di indefinibile,
che fa sorgere in chi ascolta il dubbio che siano effettivamente loro.
Come ben sa un italiano che ha a che fare con degli stranieri che cercano di parlare il
suo idioma, una delle maggiori difficoltà che essi incontrano è nel pronunciare
correttamente le doppie. In questo caso, al minuto 0:45 e di nuovo 5 secondi dopo, si
sente come le parole “sotto” e “stelle” siano pronunciate leggerissimamente con le
doppie mozzate. Forse questo fatto è ancora più evidente al minuto 0:56 nel
pronunciare la parola “notti”. Veramente una cantante italiana la pronuncerebbe
così?
C’è da dire che, quando si canta, il ritmo e il flusso sonoro di una lingua viene
modificato, però in questo caso mi sembra che la modifica derivi dalla non italianità
di chi canta, più che dalla melodizzazione della parola.
Di che anno sarà il brano? Senza avere nessun dato in mano, ipotizzo che risalga al
tardo periodo delle Lescano, quando sicuramente pronunciavano l’italiano meglio di
quando facessero agli esordi. In conclusione, se dovessi puntare i miei soldi, direi che
sono proprio loro a cantare».
♦ Mail di Manuel Carrera: «Dico anch’io la mia. Una delle cose che più mi divertono,
nell’ascoltare i brani delle Lescano, è il distinguere le singole voci: in Terra lontana
sono certamente loro. Le perplessità di Paolo però hanno comunque motivo di
esistere, perché a rendere il tutto un po’ strano, più che la pronuncia (incerta anche
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alla fine della loro carriera), è il modo di cantare di Giuditta, qui stranamente più...
pacato. Ma che sia lei, non c’è dubbio! Se ascoltate i vari brani interpretati da
Giuditta come solista, vi accorgerete di quanto la sua voce possa sembrare di volta in
volta diversa: era un’interprete straordinaria, sicuramente la più “teatrale” delle tre.
Quanto alla datazione, penso di non sbagliare dicendo 1938».
◙ 27 Gennaio 2013
♦ Mail di Christian Schmitz: «[…]. Onestamente non ho dubbi sul fatto che siano le
Lescano a cantare Terra lontana. Finora, se non sbaglio, abbiamo trovato tre
situazioni: 1) nome in etichetta, voci evidenti: nessun problema; 2) nome in etichetta,
voci assenti; questo errore l’avevamo riscontrato più volte, a cominciare da Trullalà
Jù, con la Jottini; 3) nomi non presenti in etichetta, voci somiglianti a quelle del Trio,
come in Cappuccetto Rosso... ma poi, con un nome di sicuro successo, perché mai
non avrebbero dovuto segnarne i nomi, se fossero state loro?
Che sull’etichetta ci fossero i loro nomi segnati e voci di altre cantati non era mai
successo. Certo, era l’ultimo periodo con tutte le difficoltà dell’incombente
“anatema” da parte dell’EIAR; ma in tutta sincerità, ascoltando l’incisione, non ho
dubbi – come li ha invece Paolo...».
♦ Mail di Paolo Piccardo:
«Caro Antonio,
purtroppo non ho le Tue certezze, ma vorrai ben ammettere che c’è qualcosa di strano
nel vocalizzo delle Lescano in Terra lontana. È una sensazione netta che almeno una
delle voci non sia quella solita: non sento infatti Giuditta.
Non discuterò il tono della tua risposta. Siamo qui per studiare e migliorare, non per
polemizzare. Detto questo è importante che ci si confronti, e che ognuno di noi
sostenga le sue tesi con ardore, certo, ma anche col dovuto garbo.
In fondo la Storia ci ha tramandato due chiari esempi di esseri onniscienti o presunti
tali. Uno fu crocifisso sotto Ponzio Pilato, l’altro tenta di farsi rieleggere alla guida
dello Stato... Tutti gli altri vivono nei dubbi.
Un cordiale saluto,
Paolo
PS - A mo’ di esempio ti allergo due brevi spezzoni della stessa canzone. Chissà di
che orchestra si tratta? Ma sarà poi la stessa orchestra? Sarà la stessa canzone?».
◙ 30 Gennaio 2013
È comparsa sul mercato, ed è subito stata acquistata all’asta da Simone Calomino,
una foto pubblicitaria del Trio Lescano mai vista in precedenza. Essa fu eseguita a
Milano nel 1943 da Foto Unione, lo stesso studio che realizzò quella presentata nelle
Notizie del 3 Aprile 2011. In effetti le due foto sono assai simili, in particolare
riguardo al formato, leggermente più grande del solito (cm 17,5 x 11,5), ma sono
comunque diverse: la tecnica fotografica è sì la stessa (le immagini risultano cioè
volutamente un po’ sfocate, salvo negli occhi, vale a dire la parte più significativa dei
volti), ma i vestiti che le tre sorelle indossano non sono gli stessi, essendo quelli che
si vedono nella foto promozionale Aser n. 21, realizzata a Firenze da Locchi nello
stesso periodo. La foto in questione aveva in origine sul recto una dedica autografa,
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oggi molto sbiadita; in controluce, tuttavia, si riesce a leggere “Per ricordo delle
Sorelle Lescano / 1943-XXI”. Si tratta dunque del tipo di dedica che le Nostre
scrivevano abitualmente – spesso con inchiostro verde – sulle foto pubblicitarie
offerte ai loro tanti ammiratori.
◙ 31 Gennaio 2013
♦ Riflessioni di Virgilio Zanolla in relazione alla nuova foto delle Lescano presentata
ieri: «Questa immagine, offertaci da Simone Calomino, costituisce un’altra bellissima
acquisizione per la nostra Fototeca. Proprio ieri consideravo tra me che da quando il
sito è stato aperto sono state recuperate forse una settantina di foto inedite riguardanti
le Lescano, o poco meno (ma, volendo, si può fare il conto esatto: si dovrebbe – anzi,
sarebbe doveroso – farlo), senza contare quelle che le riguardano indirettamente: a
me pare un traguardo davvero ragguardevole, e per di più destinato in futuro ad
essere incrementato. Se a questo aggiungiamo la definizione del loro corpus
discografico e il recupero prodigioso di circa 320 incisioni su 344, e aggiungiamo
inoltre la scoperta di documenti e testimonianze biografiche, articoli di giornale,
vignette, caricature, documenti diretti e indiretti, assolutamente senza precedenti, e
l’opera di chiarificazione concernente aspetti fondamentali della loro biografia,
nonché personaggi importanti della loro vita artistica e professionale, e la promozione
dell’immagine delle Lescano e dei loro collaboratori anche in ambito pubblico, il
quadro che ne deriva è a dir poco impressionante: in neppure cinque anni d’attività il
sito ha offerto un contributo determinante e assolutamente incomparabile, portando la
conoscenza sulle Lescano a una crescita esponenziale. Ecco perché il nostro sito deve
continuare a vivere: esso costituisce un monumento alla cultura della musica leggera
italiana (e non solo) della prima metà del secolo scorso.
Tornando alla foto, essa si presenta vaporosa e in stile ‘flou’, come usava in quegli
anni (stile non molto di mio gusto, premetto): il fotografo ha fatto del suo meglio per
rendere le Lescano aggraziate e al tempo stesso naturali. A renderle naturali è riuscito
in pieno, ma questo è il pregio maggiore che gli riconosco; a renderle aggraziate un
po’ meno, ma cos’altro poteva fare? Con quei capelli, Caterinetta sembra la sorella di
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Händel, e la povera Giuditta ne esce piuttosto male: a me pare un luccio. Sorella di
Händel o meno, Caterinetta comunque si difende sempre, e Alessandra ha la
diabolica capacità (o, se vuole, fortuna fisica) di risultare sempre, o quasi sempre,
molto fotogenica. Insomma, ogni volta che vedo Giuditta, tranne forse le prime due o
tre foto ‘classiche’ di Mangini, capisco perché fosse una ‘terremotata’ e abbia avuto
una vita a tratti infelice: passati i vent’anni, dev’essersi quasi improvvisamente
sentita ‘brutta’! E anziché reagire, come Caterinetta ha fatto tante volte davanti alle
avversità, ha cominciato a bere. La mia è naturalmente una ricostruzione un po’
schematica, credo però che, in soldoni, sia abbastanza attendibile».
♦ Mail di Manuel Carrera: «Ho appena letto in internet che è scomparsa Patty
Andrews, l’ultima delle Andrew Sisters, ma la notizia manca ancora nei giornali
italiani [http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/northamerica/usa/9838569/Patty-Andrews-last-surviving-member-of-singing-Andrews-sisters-diesaged-94.html]. A vedere la sua età, non riesco a non pensare che Caterinetta, oggi come
oggi, avrebbe potuto essere ancora viva...».
Eh sì, solo che avrebbe dovuto somigliare a sua madre, Eva de Leeuwe, morta a 93
anni.
◙ 1° Febbraio 2013
♦ Se diamo un’occhiata, anche rapida, al contenuto della nostra pagina Le canzoni del
Trio Lescano in Internet, creata a suo tempo da Massimo Menozzi e ora aggiornata
da Roberto Berlini, vediamo che attualmente è possibile ascoltare nel benemerito sito
YouTube, gratuitamente e in forma completa, circa un terzo delle incisioni lasciateci
dalle Sorelle Lescano, da sole o assieme a molti altri cantanti di successo. Il nostro
giovane e attivissimo collaboratore Simone Calomino (in arte MrClimon o Nonno
Climon) ci ha chiesto se non fosse il caso di incrementare tale numero, in ossequio a
quello spirito di disinteressata condivisione delle cose belle che è alla base non solo
del sito predetto ma anche del nostro, nonché della maggior parte delle altre iniziative
finalizzate a valorizzare la musica leggera dei favolosi anni Trenta e Quaranta. In
fondo – argomenta Simone – abbiamo ora in archivio qualcosa come 320 incisioni
lescaniane ed è un peccato che se ne restino lì, a disposizione solo di pochi
privilegiati, mentre potrebbero arrecare momenti di pura gioia a tanti appassionati.
Questa proposta ci è subito piaciuta e abbiamo perciò deciso di slancio di accettarla,
ponendo tuttavia alcuni doverosi paletti. Innanzi tutto non pochi dei brani delle
Lescano che abbiamo acquisito non possono essere divulgati, perché questa è la
volontà di chi ce li ha passati, esclusivamente per finalità di studio e di ricerca del
nostro team di qualificati collaboratori. Si tratta in sostanza delle incisioni provenienti
dalla Discoteca di Stato, ora confluita nell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e
Audiovisivi o ICBSA, con sede a Roma, oppure da collezioni private, i cui
proprietari, per loro insindacabili motivi, non hanno piacere di veder circolare
liberamente in rete ciò che ci hanno fornito in camera caritatis. Ci rendiamo conto
che a molti un simile atteggiamento potrà sembrare discutibile (per non dire di
peggio…), ma noi siamo del parere che ciascuno abbia il sacrosanto diritto di fare ciò
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che gli aggrada degli oggetti che gli appartengono e magari gli sono costati una
fortuna, nel caso di rarissimi pezzi da collezione.
La seconda condizione che abbiamo posto a Simone per dare il via al suo progetto è
di improntare tutto il lavoro ad esso inerente a quello stile comportamentale che ha
animato il nostro sito sin dall’inizio, e continua tuttora ad animarlo: stile fatto di
serietà, solida documentazione e ineccepibile cura della forma da ogni punto di vista.
In effetti è qualcosa che troppo spesso risulta carente o manca del tutto nelle clips
postate su YouTube, dove si incontrano non di rado titoli storpiati, assenza o
insufficienza di dati discografici, orripilanti strafalcioni linguistici e altre amenità.
Noi vogliano invece che i brani delle Lescano che Simone pubblicherà nel suo
canale, al ritmo di uno alla settimana, costituiscano per tutti un modello di
riferimento, giacché riteniamo che le nostre adorate sorelline meritino questo e altro.
Iniziamo così proprio da oggi col trascinante fox Uno-Due-Tre Jep: spetta agli utenti
di YouTube, che siano anche fan delle Lescano, il giudizio finale sulla bontà
dell’iniziativa e soprattutto sulla puntuale corrispondenza tra le nostre intenzioni e i
fatti.
♦ Mail di Simone Calomino: «Carissimi, vi allego le registrazioni del disco IT 923
con le canzoni Forse tu e L’amore in tandem che ho registrato con la mia nuova
puntina Shure M78S. Il disco alla vista fa proprio schifo, essendo rovinatissimo, con
due gravi lesioni e spaccature a volontà... ma è incredibile cosa sia riuscita a tirare
fuori tale puntina... Credo che queste registrazioni siano addirittura migliori di quelle
che abbiamo già in archivio! Vi preciso inoltre che i numeri di matrice di Non
dimenticar e Fascino slow [GP 92190] sono rispettivamente 151944 e 151943, come
è stampigliato sui due lati della copia in mio possesso. Salutissimi!
PS – Avete un’idea di chi possa vendermi una copia migliore di L’amore in
tandem?».
In effetti il risultato ottenuto da Simone è stupefacente, complimenti! Abbiamo
provveduto a correggere numero di matrice di Fascino slow, che non si leggeva bene
sulla relativa etichetta che abbiamo in archivio.
◙ 2 Febbraio 2013
♦ Bruno Carazzato ci ha offerto un’altra incisione delle Lescano che ci mancava: si
tratta questa volta dello slow fox di Mascheroni-Mendes-Pan L’ultimo Pierrot, inciso
nel 1938 da Luciana Dolliver e il Trio Lescano (disco Parlophon GP 92340). La
qualità della copia è discreta e l’abbiamo affidata alle cure di Walter, il nostro
restauratore di fiducia, affinché faccia il possibile per migliorarne ulteriormente
l’ascolto. Eccone l’anteprima.
E con questo le incisioni ancora mancanti nel nostro Archivio sonoro scendono a 23,
più due da rimpiazzare con copie di migliore qualità.
♦ Mail di Paolo Piccardo relativa alla prima delle Notizie pubblicate ieri: «La
lodevole iniziativa di voler diffondere le canzoni liberamente ha secondo me un
punto di svantaggio. Al giorno d'oggi è facilissimo scaricare le canzoni da YouTube,
aggiustarle alla meno peggio e metterle in vendita come cd, con improbabili etichette.
Si veda ad esempio il sito http://www.playme.it/ipad/trio-lescano_56262/album, dove
addirittura le Andrew Sisters sono spacciate per le Nostre.
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Non vorrei che far conoscere così generosamente le incisioni delle Lescano fornisse a
questi editori di pochi scrupoli un modo facile e semplice per guadagnar soldi e al
tempo stesso diffondere menzogne. Non sarebbe meglio fare come Massimo Baldino,
che ha pubblicato tutto il suo immenso archivio musicale sul suo sito, accessibile
tuttavia solo tramite una password, comunicata a chi merita veramente di ottenerla?».
Commento del Curatore: «Paolo ha ragione da vendere, tuttavia ci rifiutiamo di
credere che ci siano in giro così tanti sprovveduti pronti a spendere fior di quattrini
per procurarsi ciò che possono ascoltare gratis tramite YouTube. Certo, il mondo è
pieno di sempliciotti, che proprio col loro disarmato candore permettono a furbastri e
profittatori di esistere e prosperare, ma non è giusto farci condizionare dalla presenza
degli uni e degli altri, costringendoci a chiudere in cassaforte i nostri “tesori”.
L’idea poi di comunicare la combinazione per aprire tale forziere unicamente a
persone di assoluta fiducia è teoricamente valida, ma in pratica si è già rivelata
illusoria, anzi fallimentare. Lo stesso Massimo Baldino, nostro carissimo amico, ci ha
confidato un giorno che la password per accedere al suo archivio è il classico
“segreto di Pulcinella”, dimostratosi del tutto inefficace nell’impedire l’accesso a
quelli che Paolo chiama, con un gentile eufemismo, “editori di pochi scrupoli” (noi li
chiameremmo con un’espressione ben più pesante)».
◙ 3 Febbraio 2013
Mail di Simone Z.: «Ho letto con piacere della vostra idea di divulgare su YouTube
ciò che avete di divulgabile in fatto di incisioni rare delle Lescano, però, se devo
essere sincero, io farei le cose più in grande e più in chiaro. Perché – dico io – non
aprire un canale su YouTube a nome del sito Ricordando il Trio Lescano, dove
mettere solo brani del Trio e dove, nel filmato di ogni canzone, ci sia una sequenza in
comune a tutti: citazione del vostro sito, nome del brano, immagine dell’etichetta,
ecc.? Insomma come avete già fatto per Uno-due-tre Jep.
A mio avviso, mettere un brano settimanalmente sul canale di MrClimonmusica è
un’ottima idea, però lì ci sono già più di 200 brani degli autori più disparati e questo
dà un senso di disgregazione. Credo invece che sarebbe una magnifica iniziativa
quella di creare un bel canale su YouTube, con uno sfondo suggestivo, dove uno sa
già di trovare solo i brani meno conosciuti del Trio Lescano da voi postati e tutti con
la stessa struttura formale, in modo da creare chiarezza e senso di uniformità.
Come saprete di certo meglio di me, la necessità di chiarezza e uniformità di una
collezione o archivio è direttamente proporzionale alla dimensione dell’archivio
stesso. Inoltre creando un canale a vostro nome, creereste un ponte diretto e ufficiale
tra il vostro sito e YouTube. Infine, per non fare torto al bravo Simone Calomino, che
non lo merita di certo, potreste affidare a lui la gestione rigorosa ed esclusiva del
canale, incarico di fiducia che sicuramente svolgerà con passione e competenza».
Sulla proposta fattaci da Simone Z. abbiamo voluto ascoltare il parere dei nostri più
assidui collaboratori. A parte un paio di loro che hanno manifestato delle ben
motivate perplessità, tutti gli altri si sono dichiarati a favore della pubblicazione su un
nuovo canale di YouTube (che si chiamerà come il sito e sarà gestito da Simone
Calomino in stretta collaborazione col Curatore) delle incisioni rare delle Lescano
presenti nel nostro Archivio sonoro, fatte salve le restrizioni di cui si è parlato due
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giorni fa. A breve partirà dunque questa nuova iniziativa che, in un lasso di tempo
ragionevole, metterà a disposizione di tutti gli appassionati un centinaio e più di brani
cantati dalle olandesine, conosciuti solo da pochi e spesso di sfolgorante bellezza, al
pari dei loro successi più celebrati e anche, ahinoi, sfruttati commercialmente fino
alla nausea.
◙ 5 Febbraio 2013
♦ Dando prova di una munificenza assolutamente fuori del comune, Giacomo Schivo
ha offerto sia a noi che al sito Il Discobolo, di cui è uno dei principali collaboratori,
un documento di eccezionale valore e interesse ai fini della ricostruzione della vera
storia delle Sorelle Lescano. Si tratta di un articolo-intervista, abbastanza lungo ma
sfortunatamente non firmato, che apparve sul periodico romano «Settimana Radio
Tv» del 10 Aprile 1955; in esso Caterinetta Lescano, che allora preferiva farsi
chiamare Ketty o Kitty, fa il punto della sua vita, con vari accenni anche a quella
delle sorelle, a nove anni esatti dallo scioglimento del Trio originale. In questa
confessione, senza troppi veli e tutto sommato fatta col tono della sincerità, si
incontrano molte affermazioni, in parte del tutto nuove, che sono state passate al più
attento vaglio critico dal nostro biografo ufficiale delle olandesine, Virgilio Zanolla,
preoccupato prima di tutto di stabilire la veridicità di ogni informazione fornitaci
dalla minore delle Lescano. Il risultato della sua approfondita disamina costituisce in
effetti la corposa appendice della nostra edizione dell’articolo: per facilitarne la
leggibilità, abbiamo ritenuto opportuno, dopo aver presentato le tre pagine originali,
separare il testo dalle illustrazioni, che sono state restaurate al meglio, al fine di ben
evidenziare l’aspetto fisico che aveva Caterinetta in quel momento cruciale della sua
esistenza [http://www.trio-lescano.it/pdf/Ketty_Lescano_a_Roma.pdf ].
Invitiamo tutti i nostri visitatori, particolarmente quelli attratti dalle vicende
biografiche delle Lescano, a manifestare le proprie impressioni e/o osservazioni,
anche critiche, alla lettura di questo importantissimo documento.
♦ Mail di Laura Longoni: «Buongiorno amici, è con piacere che vi comunico che mi
sono laureata [presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di
Milano] e che la mia tesi sulla Storia del Trio Lescano è piaciuta moltissimo a tutta la
commissione, che infatti ha deciso di assegnarmi il massimo dei punti attribuibili alla
prova finale di tesi. La storia delle tre Sorelle Lescano è arrivata anche al cuore della
presidente di commissione, che mi ha rivelato essersi commossa molto durante la mia
esposizione.
Vorrei ringraziarvi nuovamente per l’incredibile quantità di fonti, notizie e
documentazioni che il Curatore e il suo team hanno reso fruibili a tutti: queste sono
state un preziosissimo supporto alla stesura del mio elaborato, riconosciute
costantemente in tutto il corpo testuale, nella bibliografia e nei ringraziamenti».
◙ 6 Febbraio 2013
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Cari amici, ringrazio innanzitutto Giacomo per il suo
importante contributo, che ci permette di lanciarci su nuove piste con rinnovato
entusiasmo. Ho letto con attenzione il commento di Virgilio, puntuale come sempre.
Aggiungerei di mio le seguenti considerazioni.
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È realmente possibile che esistano incisioni mai date alle stampe, accadde spesso con
le grandi orchestre americane che il leader non “rilasciasse” la registrazione o perché
non soddisfacente o per suoi motivi personali (a volte un grande band leader
imponeva al compositore di essere dichiarato come coautore, conscio del fatto che
una canzone eseguita da una top band era destinata a sicuro successo, e ritardarne
l’uscita o non consentirla del tutto ne avrebbe limitato grandemente i profitti derivanti
dai diritti d’autore). Tuttavia mi sento di osservare che, come spesso riscontrato in
testimonianze (Mazzoletti, Il Jazz in Italia, pag. 457), gli anni ’60 hanno portato ad
una revisione degli archivi con invio al macero di migliaia di dischi convenzionali,
lacche (dischi ad incisione immediata per uso interno) e dischi prodotti per le truppe
di occupazione statunitensi (Basic Music Library dello Special Service/War
Department). La scrematura dei preziosi materiali giacenti fu operata da Enzo
Bonagura e Tito Petralia. Ben conoscendo le idee musicali di quest’ultimo, non spero
molto nella ricomparsa di tesori (per noi) perduti. Andrebbe anche tenuto in
considerazione che le matrici erano metalliche e probabilmente quelle inusabili o
scartate venivano riciclate nei loro componenti per ottenerne altre. Da ultimo si
considerino i danni causati dai bombardamenti, che certamente distrussero molti
magazzini ed archivi.
La ragione principale per la quale oggi possiamo godere della musica prodotta negli
Stati Uniti negli anni ’30 e ’40 è perché qualche illuminato riversò negli anni ’50 le
preziose matrici su nastro, prima che il tempo trascorso le distruggesse, ed ecco la
ragione per cui le intere produzioni di Glenn Miller, Artie Shaw, Benny Goodman e
altri possono essere ascoltate come se fossero appena uscite dallo studio d’incisione.
Purtroppo lo stesso non può dirsi per la produzione nazionale. Certo, i problemi erano
ben altri nel nostro dopoguerra.
[…]. Per il momento è tutto. Plaudo ancora al grande Giacomo, e non posso fare a
meno di notare con gioia che il sito è tutt’altro che defunto! Di fatto dalla sua
“chiusura” sono emerse canzoni, fotografie, articoli interessantissimi. Mi auguro
dunque di tutto cuore che il Curatore sia indotto a meditare un rilancio del sito che
tutti aspettiamo!».
Risposta del Curatore: il rilancio auspicato da Paolo è, almeno nei fatti, già in atto.
Del resto il “congelamento parziale” del sito, annunciato per i ben noti motivi cinque
mesi fa, si è rivelato più virtuale che reale, nel senso che la presente sezione è più
viva e vegeta che mai (solo che ora si occupa con maggior determinazione del tema
specifico del sito), mentre le altre sezioni, seppur “congelate”, vengono
costantemente e prontamente aggiornate ogni volta che ciò si renda necessario.
♦ Mail di Simone Calomino: «Ottimo lavoro quello di Virgilio, come sempre in
fondo! Ho solo da aggiungere qualche piccolo mio commento:
- Sul fatto che Kitty dopo due mesi fosse già pronta a registrare un disco e a cantare
in pubblico, non avrei tutti questi dubbi... infondo lei era la Lead Voice e non aveva
gli stessi problemi delle altre sorelle, le bastava imparare la canzone e impastarsi
vocalmente con Sandra e Giuditta. In circa 60 giorni, dopo 10 ore di prove al giorno,
direi che non aveva di che preoccuparsi. La domanda è però: le altre due sorelle
sapevano già la loro parte? In caso negativo, probabilmente la data d’arrivo di Kitty è
sbagliata...
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- Il fatto che incidessero 350 dischi l’anno è assurdo considerate tutte le difficoltà che
c’erano, soprattutto verso la fine della loro carriera. Prima di tutto, l’incisione di un
disco richiedeva una grande preparazione, perché non ci si poteva permettere di
“sprecare” più di due o tre matrici (come raccontato da Vittorio Belleli in Toh! Chi si
risente...) inoltre, la bachelite che era essenziale per la produzione di dischi serviva
anche a fini bellici... Dunque, se non si aveva modo di stampare un disco, non si
procedeva all’incisione dei relativi brani».
♦ Mail di Manuel Carrera: «Ho letto con una certa commozione quanto pubblicato
oggi [ossia ieri - NdC]. Come sapete, Caterinetta “solista” è una delle mie più grandi
passioni. Ritengo che ancora oggi sia una figura del tutto sottovalutata, eppure di
grande rilievo nella storia della musica italiana: mi piacerebbe venisse ricordata coma
la prima vocalist jazz in Italia (niente a che vedere, a mio avviso, con la “squillante”
Carlastella).
Un po’ di appunti. Sul fatto che dica che cantano fino al ’46 e poi partono, potrebbe
non significare che intendesse che la partenza avvenne nel 1946, ma semplicemente
che fino ad allora avevano cantato le tre sorelle insieme e che successivamente, in un
momento qui non specificato (ma che sappiamo bene essere il 1948), lasciarono
l’Italia.
La faccenda delle 350 incisioni all’anno, invece, è una semplice svista: circa 350,
infatti, sono le incisioni totali, quindi credo fortemente intendesse questo.
Per il resto... che donna affascinante! Non bellissima, ma... particolare. Si direbbe:
“un tipo”. D’altronde, anche dall’intervista emerge una personalità frizzante, vivace,
brillante. Quello che più mi interessa, però, è il patrimonio artistico che ci ha lasciato:
poche incisioni, ma preziosissime, nelle quali ogni interpretazione rivela una
freschezza senza tempo. Tra tutte, mi sembrano particolarmente interessanti, perché
prove della sua modernità, la sensuale Dolce dormire e Nella gabbia d’or. Non mi
stupisce che, tra le nuove voci, citi proprio Jula de Palma, la cantante che all’epoca,
più di ogni altra, riusciva a raggiungere un perfetto equilibrio tra il jazz e la musica
leggera, imitando con eleganza i moduli di Ella Fitzgerald.
Mi piacerebbe sentire un parere degli altri su Caterinetta da un punto di vista
strettamente musicale, seppure mi renda conto di quanto sia difficile distaccarsi dal
lato biografico, degno di un romanzo. Grazie di cuore, dunque, per questo splendido
regalo!».
♦ Il nostro Virgilio ha assistito domenica scorsa allo spettacolo La leggerezza del
Trio Lescano, prodotto dalla Compagnia Teatro Nudo e andato in scena al Teatro
Duse della sua città, Genova (v. le Notizie del 19 Gennaio 2013). Solerte com’è, egli
ci ha subito inviato una dettagliata recensione, che siamo lieti di pubblicare.
[http://www.trio-lescano.it/pdf/La_Leggerezza_del_Trio_Lescano_-_Recensione.pdf].
A taluni essa potrà sembrare alquanto impietosa, ma il nostro collaboratore (e noi
siamo assolutamente d’accordo con lui) è convinto che una recensione sia utile, sia ai
lettori che agli stessi recensiti, nella misura in cui esprime con totale sincerità il
giudizio motivatamente critico del suo autore, dando ovviamente per scontato che
costui sia una persona la cui competenza in materia sia fuori discussione. Nel caso di
Virgilio Zanolla, poi, crediamo che sia persino ridicolo chiedersi se conosca o meno
22
la storia – quella vera, così come quella oggetto di ogni sorta di falsificazioni – delle
Sorelle Lescano…
Al contrario, riteniamo che siano prive di qualsiasi utilità, anzi fuorvianti, le
“recensioni” acriticamente solo elogiative, magari scritte da notisti impreparati e
unicamente attenti a mostrarsi obbedienti agli ordini impartiti dal “padrone”, editore
o sponsor politico che sia. Ne abbiamo avuto un esempio indecoroso quando la TV di
Stato trasmise la miniserie Le ragazze dello Swing: ci fu, sulla stampa e in internet,
un vero tsunami di pseudo-recensioni, tutte inneggianti a produttori, autori e
interpreti, senza che si levasse una sola voce (a parte la nostra) per denunciare i difetti
e gli intollerabili abusi di questa patacca.
◙ 7 Febbraio 2013
♦ Siamo stati contattati giorni fa da Marco Gilardetti, un torinese oltremodo cortese e
disponibile, il quale, dopo averci rivolto parole di caloroso elogio per il nostro sito, ci
ha informati di avere «una collezione di 78 giri piuttosto vasta ma raccogliticcia e
quindi povera di pezzi di pregio. Delle Lescano avrò in totale non più d’una ventina
di pezzi». Tra di essi, tuttavia, c’è anche il disco Parlophon GP 92148, contenente sul
lato b la canzone Oh! questa non si fa (ascolta l’anteprima; si veda anche le Notizie
del 9 Dicembre 2011), della quale ci mancava l’etichetta; Marco si è allora offerto di
inviarcene la foto, promessa subito mantenuta.
Si tratta di uno spiritoso fox di Barzizza-Borella, inciso nel 1937 da Giacomo Osella
e il Trio Lescano, accompagnati dall’Orchestra Cetra diretta da Pippo Barzizza. Ecco
come egli stesso lo descrive: «Non sfuggirà a nessuno, credo, il clamoroso svarione
di 1’48”, dove le Tre Graziose franano su ben due vocali di fila, trasformando il
vocabolo “altrimenti” in un improbabile “altramente” (che forse tuttavia esiste, come
23
arcaismo, in lingua italiana; ma certamente non era intenzionale). Naturalmente la
spiegazione più probabile è che non ci fossero tempo, soldi e materiali per ripetere la
take, che, come dimostra l’esistenza del disco, fu giudicata buona a sufficienza per
andare in stampa. Sappiamo tutti che all’epoca si incideva un po’ all’insegna del
“buona la prima”, sia per l’altissima professionalità di musicisti, cantanti e direttori
che lo consentiva agevolmente, ma anche perché non era facile cancellare e ripetere
una presa come lo è stato in seguito e com’è oggi.
Mi chiedo però se il tenero svarioncino non sia stato lasciato a bella posta: una
piccola civetteria per rammentare l’origine straniera delle Tre Sorelline ad un paese
come l’Italia che, con uno scorno del regime fascista che posso solo immaginare, è
sempre stato a suo modo irrimediabilmente esterofilo, soprattutto se parliamo di
graziose signorine straniere. Ma è solo una mia ipotesi, ovviamente.
Più in generale trovo che la sezione affidata alle Lescano sia un po’ troppo in sordina.
Non tanto in sé o rispetto all’orchestra, ma sicuramente lo è rispetto allo stentoreo
recitato di Giacomo Osella. Anche qui non saprei dire se ciò sia stato intenzionale,
onde amalgamare completamente il trio vocale nel pieno orchestrale, o se viceversa
in un’ipotesi di tempo, materiali e finanze illimitate la presa sarebbe stata ripetuta
perché giudicata sbilanciata. Agli esperti conoscitori del repertorio lescaniano
ulteriori commenti!».
Marco ha anche aggiunto queste interessanti informazioni: «Una famiglia di carissimi
amici, persone che mi hanno letteralmente tenuto a battesimo, abita nel palazzo di
Via Artisti 26, ove ebbero dimora le Lescano. Credo che ignorino del tutto la cosa,
ma se vi interessano ulteriori immagini o altro, rammentatevi che ho la possibilità di
accedere all’edificio senza problema alcuno. Nell’atrio d’ingresso c’è un bel mosaico
in marmo che riporta l’anno di costruzione in “ere fasciste”. Si trattava (è prudente
parlare al passato) d’un magnifico edificio in stile razionalista; purtroppo di recente, a
causa delle necessità di alcuni condomini, l’aristocratico scalone interno è stato
esteticamente devastato dall’installazione d’un ascensore posticcio».
Ovvio che abbiamo immediatamente colto la palla al balzo per chiedere a Marco se
può effettuare una ricognizione proprio nell’appartamento occupato dalle Nostre, al
fine di verificare se la famosa foto davanti al caminetto sia stata scattata proprio lì. In
una mail successiva egli ci ha comunicato a tal proposito: «Ho analizzato la
fotografia che mi avete indicato e che non avevo mai visto. Le tre sorelle, anche in
ambito domestico, sono graziose e garbate come sempre. Vi dico subito però che
mentre il palchetto a spina di pesce del pavimento coincide abbastanza bene con le
finiture del palazzo, lo stile di quel caminetto stride fortissimamente con l’austera
impostazione razionalista dell’edificio. A dirla tutta mi sembra molto improbabile che
potessero esservi caminetti di tal stile nel palazzo di Via Artisti. Ai piani inferiori
all’ultimo sicuramente non ce ne sono, questo l’ho potuto verificare di persona,
avendovi avuto accesso in numerosissime occasioni. Comunque tenterò d’accedere ai
“piani alti”, dove vivevano le Lescano, alla mia prossima visita».
Un’ultima cosa. Marco ci ha confessato che sarebbe suo vivo desiderio acquistare (o
acquisire tramite scambi) altri dischi originali del Trio Lescano, in particolare quelli
con Arriva Tazio e con Tuli Tuli Pan. C’è fra i nostri lettori qualcuno che possa
aiutarlo a realizzare tale aspirazione?
24
♦ Mail di Simone Calomino, di quelle che mai vorremmo ricevere: «Amici, voi
sapete bene perché pubblico i miei brani su YouYube... Guardate un po’ cosa mi ha
scritto questo tizio:
“Ho migliaia di dischi e li pubblicherò tutti senza mai voler comparire a differenza di
te e dei tuoi amichetti, che avete inguacchiato l’etere cercando una visibilità con
l’arte, le cose e il lavoro altrui. I dischi non sono tuoi e non possiedi i diritti su nulla,
per cui stai zitto e impara la serietà da chi ne ha da vendere”.
Chi è questo Pippo Avenale? Mi ha rubato tutti i brani e li ha ripubblicati, ha messo
cose della DDS e ha anche rimesso i brani di Roberto Berlini...
Si può bloccare? Pubblicizziamo questo scempio, non è giusto che io sia così
maltrattato né che noi siamo così derubati. Io, altrimenti, sarò costretto a ritirarmi da
tutte queste iniziative e a chiudere il mio canale YouYube che, a quanto pare, certa
gente vede come un modo per farmi notare. Tristemente vi saluto».
Siamo senza parole davanti a tanta disonestà e cattiveria. Per parte nostra rinnoviamo
pubblicamente sia a Simone che a Roberto la nostra incondizionata stima: sono due
ragazzi ammirevoli per impegno, entusiasmo, capacità nella ricerca e passione del
tutto disinteressata per le cose belle, che vogliono condividere con tutti per il solo
piacere di farlo. Chiediamo a chi, tra i nostri lettori, fosse esperto di diritto
informatico di pronunciarsi circa la possibilità concreta di bloccare su YouYube le
iniziative – come quella del bel soggetto in questione – che definire piratesche è
ancora poco.
25
♦ Giorgio Grassi, che ringraziamo sentitamente, ci ha fornito la canzone Buona notte
amore (GP 92214, 1937), nella quale – secondo alcuni – cantavano anche le Lescano,
benché il catalogo dei Dischi Parlophon del Gennaio 1938 non le menzioni affatto.
Abbiamo così definitivamente appurato che questo brano è interpretato (e da par
suo!) dal solo Emilio Livi.
◙ 8 Febbraio 2013
♦ Come era facilmente prevedibile, l’accorata mail di Simone, pubblicata ieri, ha
provocato numerose e vivaci reazioni tra i nostri lettori. Pur nella diversità di opinioni
e prese di posizione, alcune decisamente sopra le righe, quasi tutti si trovano
d’accordo su due punti:
1) non è né giusto né saggio rinunciare a dar vita ad iniziative serie e culturalmente
valide solo perché il mondo attuale, in particolare quello del Web, pullula di furfanti,
sempre pronti a trarne illecito profitto, ovvero invidiosi e mentecatti, altrettanto pronti
a sabotarle o dileggiarle;
2) bisogna avere fiducia nella capacità delle persone avvedute di discernere tra ciò
che è buono e ciò che è solo maleodorante spazzatura. Quanto agli sprovveduti (tipo
quelli che comprano ciò che possono avere gratis oppure si divertono a sorbirsi le più
demenziali pagliacciate, come la versione avenalesca di Contemplazione) tanto
peggio per loro: chi è causa del suo mal…
In conclusione abbiamo deciso di continuare imperterriti per la nostra strada, dando
corso in particolare all’ultima iniziativa ideata da Simone Calomino e perfezionata
grazie ai consigli di Simone Z.: presto daremo dunque l’annuncio che debutta su
YouTube il canale ufficiale del nostro sito, a dispetto del suo scopiazzatore n. 1 che,
con le sue trovate, si qualifica da sé.
♦ Virgilio Zanolla ci ha inviato due documenti, che pubblichiamo a parte. Il primo
[http://www.trio-lescano.it/pdf/Numero_delle_incisioni_lescaniane.pdf] riguarda la questione
del numero effettivo di incisioni discografiche realizzate dal Trio Lescano originale
durante la sua settennale carriera, questione sollevata da una frase di Ketty Lescano
pronunciata nell’intervista da noi pubblicata tre giorni fa («incidevamo più di 350
dischi all’anno!»); il secondo [http://www.trio-lescano.it/pdf/Viva_la_Radio.pdf] è una
minuziosa ricostruzione dell’itinerario percorso, tra il 9 Settembre e il 9 Dicembre
1939 dalla rivista Viva la Radio!
Essa potrebbe servire non solo a promuovere ulteriori ricerche in loco da parte di
volonterosi, al fine di reperire articoli e magari foto apparsi sulla stampa dell’epoca,
ma anche a suggerire i nomi dei teatri dove sarebbe bello organizzare oggi degli
spettacoli rievocativi, ben inteso là dove tali teatri esistano ancora. Virgilio pensa in
particolare alla Compagnia Teatro Nudo, quella che sta portando in giro per l’Italia lo
spettacolo La leggerezza del Trio Lescano (v. le Notizie del 6 Febbraio scorso).
♦ Mail di Roberto Berlini: «Carissimi, vi voglio annunciare che, alla faccia di quel
certo Pippo, abbiamo in archivio (se non ho commesso errori) ben 125 incisioni di trii
[http://www.trio-lescano.it/pdf/Discoteca%20_del_sito_Ricordando_i_Trii_Vocali.pdf]!
Controllate, per favore».
Ciò che afferma l’ideatore del sito http://triivocali.weebly.com/index.html è
verissimo e aggiungiamo che – a quanto ci consta – la maggioranza di tali incisioni
sono il risultato non di furti (quelli di cui il sullodato Pippo è maestro) o donazioni,
26
bensì di ricerche sul campo, effettuate con una passione senza eguali dai giovanissimi
Curatori di tale sito.
◙ 9 Febbraio 2013
♦ Mail ricevuta: «Cari Amici, prima di tutto mi presento: sono Maria Laura Rossi,
portavoce, in questa occasione, di Massimo Baldino, Walter Martinelli e Giacomo
Schivo.
È a nome di noi tutti che, con piacere, Vi annuncio che è stata costituita
l’Associazione Culturale “Museo Virtuale del Disco e dello Spettacolo”. Non
nascondiamo che essere riusciti a portare avanti questo progetto ci riempie di gioia.
Sentimento che avremmo il piacere di condividere con quanti desidereranno farne
parte e che speriamo numerosi.
Vi comunico che, a questa, seguirà la mail ufficiale corredata di Statuto, affinché
ognuno di Voi sia correttamente informato. È nostra ferma intenzione rendere il
Museo sempre più ricco di musica e di eventi, con lo scopo di valorizzare, con la
nascita dell’Associazione, l’enorme lavoro di ricerca e salvaguardia dell’ingente
patrimonio artistico e culturale della musica e dello spettacolo italiano del secolo
scorso.
Sperando nel Vostro interessamento, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Maria Laura Rossi per il “Museo Virtuale del Disco e dello Spettacolo”».
Il Curatore di questo sito ha dato la sua pronta adesione alla nuova iniziativa e così si
augura che facciano tutti i lescanofili che da anni lo seguono fedelmente.
♦ Roberto Berlini ci ha comunicato la bella notizia di un nuovo contatto, assai
promettente, e ha voluto farlo in modo originale: con una foto!
27
◙ 10 Febbraio 2013
♦ Ieri sera c’è stato su YouTube l’annunciato debutto del canale ufficiale del nostro
sito, che porta il medesimo nome: http://www.youtube.com/channel/UCj261M_OgqttPAgSTUdhi3A?feature=mhee.
Esso è gestito da Simone Calomino (alias Simone Climon), naturalmente di intesa col
nostro team redazionale. Per ora sono stati postati due brani, i prossimi lo saranno
con la cadenza di uno o più alla settimana. In concomitanza con tale importante
iniziativa è stata ristrutturata la pagina Le canzoni del Trio Lescano in internet, in
particolare la sua sezione dedicata a YouTube: ogni canzone vi è stata linkata, in
modo da permetterne l’ascolto immediato, inoltre sono state fatte alcune opportune
scelte limitative, chiaramente spiegate nella presentazione della sezione.
♦ Mail di Edmondo Romano: «Ho letto con piacere la recensione di Virgilio [v.
l’ultima delle Notizie del 6 Febbraio u.s.]. Appena terminata la lettura l’ho subito
chiamato al telefono per chiarire (come indicato nella lettera da me allegata) alcuni
passaggi dello spettacolo che a mio avviso Virgilio ha travisato, poi (anche sotto suo
consiglio) ho scritto una risposta da pubblicare nel sito, così da rendere di maggior
comprensione, per chi li segue, i nostri eventi e i vari passaggi avvenuti.
Vi allego tale lettera, che ci terrei venisse pubblicata, e vi comunico il mio piacere nel
trovare in questi rapporti un terreno così fertile di comunicazione, oggi cosa rara».
http://www.trio-lescano.it/pdf/Precisazioni_sulla_recensione_«La_leggerezza_del_Trio_Lescano».pdf
◙ 12 Febbraio 2013
♦ Mail di Simone Z.: «Leggendo le ultime Notizie del sito sono rimasto felicemente
sorpreso dal grande fermento che vi si respira. Non sarebbe dunque il caso di
sospendere temporaneamente l’annuncio di chiusura – sia pure parziale – del sito?
Sarebbe un bel gesto di incoraggiamento nei confronti dei vari collaboratori che
hanno ripreso a sostenerlo, oltre che di coerenza rispetto alla situazione attuale.
Ho letto con particolare interesse i vari contributi di Virgilio e penso che sia davvero
una fortuna avere dalla nostra parte un portento come lui, un perspicace segugio
difficilmente sostituibile, mosso da una sete di verità che gli fornisce un’inesauribile
energia nel ricercare.
Però vi consiglio vivamente di togliere al più presto le espressioni pesanti che avete
usato nei confronti del vostro scippatore. Oltre al fatto che spesso la stupidità di un
individuo è proporzionale alla sua violenza/pericolosità, è meglio astenersi da ogni
giudizio nei confronti della sua persona, memori dell’aureo detto di Goethe: “tra tutti
i ladri quelli poco intelligenti sono i peggiori, perché vi derubano del tempo e della
pazienza”».
Il nostro recente acquisto fa delle sagge considerazioni, perciò siamo lieti di dargli
ascolto.
♦ Mail di Manuel Carrera: «Eccellente l’ultima versione della pagina dedicata alle
incisioni del Trio Lescano che si possono ascoltare liberamente in internet: avete tutto
il mio appoggio e provvederò a segnalarvi eventuali lacune. L’unica cosa che mi
sento di dirvi è che sarà opportuno, di tanto in tanto, controllare che i link funzionino:
capita spesso, infatti, che i canali di YouTube, per i più disparati motivi, vengano
chiusi o sospesi».
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Invitiamo tutti i nostri lettori a seguire l’esempio di Manuel, segnalandoci ogni
dimenticanza o errore che riscontrassero in tale pagina, affinché possiamo intervenire
tempestivamente.
◙ 13 Febbraio 2013
♦ Virgilio Zanolla ci prega di pubblicare la seguente lettera aperta, indirizzata a
Edmondo Romano (v. le Notizie del 10 Febbraio):
«Caro Edmondo,
ho letto con molta attenzione la tua lettera. Ti ringrazio per le belle cose che dici
di me e passo subito al commento. Hai parlato di “false letture”, ed essendo tu
l’autore o il coautore dei testi, nonché uno dei realizzatori dello spettacolo, è evidente
che nessuno possa sapere meglio se ho correttamente interpretato quanto ho visto.
Accetto quindi le tue obiezioni, ma in relazione ad esse ti faccio notare quanto segue:
1) Tu dici che le rose rosse «non rappresentano i fasci regalati dal Principe di
Piemonte», bensì «in generale un simbolo del mondo dello spettacolo»: avrai ragione.
Resta il fatto che le attrici entrano in scena recandole e parlando proprio delle rose
rosse donate dal Principe di Piemonte: secondo te, dunque, lo spettatore cosa può
intendere?
2) Stesso discorso per la questione del carcere: è vero che la voce fuori campo
avverte che «di questo avvenimento non c’è traccia...», ma a mio modestissimo
avviso una frase di un secondo non compensa la scena su quanto accade durante la
detenzione, che si protrae per una buona decina di minuti almeno, e dove a parlare di
quanto avviene a Marassi sono sempre le attrici che interpretano le Lescano, che
riferiscono di Giuditta costretta a fare da traduttrice durante gli interrogatori dei
malcapitati prigionieri politici e mimano i calci e le spinte che ricevono. Se
dell’avvenimento non c’è traccia, si chiede lo spettatore che ha colto la frase, perché
mai accordarvi tanto spazio? Al minimo, quella frase ne confonde l’intendimento.
Così ho inteso io che sono un lescanologo, figuriamoci dunque chi conosce le
Lescano solo per Maramao e Pippo non lo sa! Anche perché nel testo di
presentazione dello spettacolo le belle cose che hai detto non vengono minimamente
citate: anzi, lì si parla con molta serietà della storia delle Lescano, e del loro
incarceramento da parte della «Gestapo», proprio come se ciò fosse vero. Dimmi
perciò, tu che sei persona onesta: cosa può pensare lo spettatore?
Sia chiaro, con ciò non ho la minima intenzione di ledere la libertà creativa e
interpretativa tua e di alcun altro: vorrei solo farti riflettere sul fatto che qualsiasi cosa
– in un modo o nell’altro – vada spiegata, perché altrimenti si presta a gravi
fraintendimenti. Tu affermi giustamente che in teatro «il messaggio è il fulcro e la
forza di uno spettacolo teatrale, non è un libro monografico su personaggi
dell’epoca». Infatti, per quanto mi riguarda, nello spettacolo potresti benissimo
continuare a parlare delle 300 rose rosse donate dal Principe di Piemonte alle Lescano
e del loro incarceramento, con tutte le balle che seguono: a patto di precisare
chiaramente nel testo e all’inizio della rappresentazione che questa è una vostra
«libera interpretazione della storia delle Lescano, senza alcuna pretesa di verità
storica». Altrimenti, perdona, ma sarebbe come pretendere la botte piena e la moglie
ubriaca: la realtà storica è una sola e in molti punti diverge nettamente dalle cose che
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rappresentate, e non volerlo rimarcare mi parrebbe un’operazione furba e
opportunistica, poco in linea con il rigore morale dell’artista, che so a te sempre
molto caro.
Ora che ci siamo spiegati, attendo con rinnovata curiosità le novità de La
leggerezza...: sono certo che una tournée dello spettacolo nei luoghi lescaniani
verrebbe accolta molto positivamente».
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Cari amici del Trio Lescano, giungo or ora dalla nostra
partecipazione allo Swing Crash Festival di Monaco di Baviera, un’intreressante
manifestazione dedicata ai balli dell’era dello swing e poco oltre. La nostra Orchestra
ha ottenuto un gloriosissimo successo, ma ciò che mi preme raccontarvi è quanto il
mondo sia piccolo.
Il nostro nuovo chitarrista, il Maestro Marco Parodi, che si è aggiunto al nostro
organico recentemente, è nientemeno che il chitarrista ed arrangiatore per le nostre
care amiche del Trio Blue Dolls, che tanto apprezziamo.
Mi fa piacere aggiungere che un certo tipo di musica che molti credevano defunta,
incontra ancora molto il gusto del pubblico, e quanto sia emozionante vedere una sala
piena di ballerini vestiti “anni ’40” che si scatenano in acrobazie indiavolate!
Nella foto, tra gli altri, il Maestro Parodi alla chitarra ed il vostro Paolo al sax tenore,
anche se in leggero debito di ossigeno...».
◙ 14 Febbraio 2013
♦ Mail di Alessandro Peppoloni: «Caro Curatore, per me, come per tanti altri, il tuo
sito ha sempre avuto e conserva un fascino particolare, lo conferma il fatto che molti
cercano di imitarlo. Per questo, continuo e continuerò a seguire la tua rubrica di
Notizie.
Letta la replica calibrata e cortese di Virgilio a Edmondo Romano mi sono chiesto,
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una volta di più, quali motivi spingano certi autori e registi a falsare, nei loro lavori,
realtà ormai divenute storiche, non più negabili da nessuno.
Forse sono un ingenuo, non conosco certi meccanismi, ma sembra quasi che questi
Artisti riescano a dare espressione e compiutezza alla loro vena solo se creano realtà
virtuali, diverse da quelle storiche.
Quando, in un’opera scritta, recitata, filmata, comunque ambientata in luoghi
realmente esistiti, si fa riferimento a fatti sicuramente e realmente accaduti, che
bisogno c’è di inventare cose non vere, quasi che la realtà degli accadimenti sia
sempre e comunque troppo ovvia e angusta per dar briglia alla fantasia di un Artista?
A tutta prima, costoro mi ricordano Claudio, un mio amico e compagno di studi
dell’adolescenza: era talmente abituato, quando per qualche motivo inconfessabile
tornava a casa in ritardo, a inventar bugie e scuse per giustificarsi, che ne pensava e
ne diceva anche quando non ce n’era nessun bisogno. Egli aveva sicuramente la vena
del commediografo e del poeta (infatti scriveva e scrive poesie anche oggi), ma non
era onesto nei confronti dei suoi genitori.
Autori come Edmondo Romano rischiano di esserlo verso il loro pubblico, quando
trattano di fatti oggi poco conosciuti o misconosciuti.
Grazie a te e a Virgilio per quello che fate».
♦ Mail di Simone Calomino: «È in vendita su eBay una foto autografata del Trio
Lescano che, a mio parere, è un documento di grande pregio, dato che possiede
queste tre caratteristiche:
- è come nuova;
- la firma è perfettamente leggibile;
- manca la “dedica” (Per ricordo delle..., la tipica frase dei loro autografi).
Unica pecca? Il prezzo di partenza, che è di ben 49,99 euro...
Io al momento non posso permettermi di partecipare a quest’asta, ma se potessi farei
il possibile per aggiudicarmi il pezzo, anche se ho già il disco autografato, la foto
“inedita” da me pagata molto più di questa (v. le Notizie del 30 Gennaio u.s.) e
l’autografo del Trio Lescano a Ginetta Torre, che mi è stato gentilmente donato da
31
Tonino Torre, così che io possa archiviarlo e tenerlo a disposizione per l’ormai vicina
Associazione Culturale.
Certo che un altro autografo così bello fa comunque gola: speriamo che ad entrarne in
possesso sia almeno qualche nostro collaboratore che non ne ha nemmeno uno…».
Questa foto ci è già ben nota: si tratta della cartolina ASER n. 21, inclusa nel nostro
pdf Foto pubblicitarie del Trio Lescano col n. 20b. Anche questa è autografata.
◙ 15 Febbraio 2013
Mail di Giorgio Zoffoli : «Salve amici, si potrebbe lanciare una tantum tra i lettori del
sito la richiesta di informazioni su qualche artista poco conosciuto? È noto che le mie
ricerche sull’opera di Marf [pseudonimo di Mario Bonavita] mi portano a spaziare a
360 gradi su tutta la musica europea degli anni Venti e Trenta. Spesso mi imbatto in
documenti interessanti che non sempre riesco a decifrare del tutto. Ebbene, qualcuno
mi potrebbe ad esempio fornire informazioni sulle Singing Babies? Vi invio questa
splendida foto, tratta dagli archivi personali di Mario Bonavita, con dedica a Marf e
ringraziamento per la canzone Fox dei lilas, che loro interpretarono;
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aggiungo anche qualche mia traccia di ricerca appena abbozzata: http://www.triolescano.it/pdf/Materiali_per_lo_studio_delle_Singing_Babies.pdf.
È chiaro che tutto questo non ha niente a che vedere col microcosmo delle Lescano,
ma potrebbe stuzzicare lo spirito di ricerca di tanti appassionati ed esperti,
fornendomi quindi informazioni utili. Non dico con questo di creare una rubrica
parallela all’interno del sito, ma lasciare ogni tanto spazio, a spot, a quesiti che
potrebbero dare aiuto a noi ricercatori; senza contare che potrebbe forse essere un
modo per sorprendere piacevolmente i vostri lettori…
Senza nessun impegno o pretesa, rinnovo i miei migliori auspici per il successo
dell’attività del sito.
P.s. ameno - Ricordi, Angelo, tutti quei “film” che ci siamo costruiti sulla
corrispondenza possibile tra le figure di Marf e Sandra Ravel? Sulla coincidenza fra
le loro “diversità”, vere o solo presunte che fossero? E ricordi quel bellissimo pezzo
che hai pubblicato su questo argomento, la tua intervista, le mie dichiarazioni ed
ipotesi? Quanti spunti vennero fuori dalla foto di Sandra Ravel con dedica a Marf!
Ebbene, intervistando recentemente la pronipote, ormai novantenne, di Marf che abita
a Forlì, ne è venuto fuori che Sandra Ravel non era altro che l’amante segreta di
Vittorio Mascheroni, lo storico collaboratore di Marf. I due venivano ospitati
dall’autore romagnolo nella sua splendida e appartata residenza estiva Villa del
Tesoro, nella campagna forlivese, e dunque i ringraziamenti riconoscenti di Sandra
derivavano da questa interessante cortesia che permetteva ai due di coltivare la loro
tresca lontano dai clamori di Milano.
Fra l’altro Sandra Ravel divenne intima amica di tutta la famiglia di Marf, che
addirittura la invitava amorevolmente anche in villeggiatura al mare, come dimostra
l’interessante foto marina che ti allego. Questo per ribadire la differenza fra romanzo
e realtà...».
33
Con una seconda mail il nostro buon amico Giorgio ci ha offerto i file di due copie,
un po’ diverse, del suggestivo mandolino di Ti-Pi-Tin, che ci mancava nell’edizione
italiana.
◙ 16 Febbraio 2013
♦ Paolo Piccardo ha prontamente accolto l’invito che ieri Giorgio Zoffoli ha rivolto a
tutti a proposito delle Singing Babies, ed ecco cosa ci fa sapere: «Oltre alla traccia di
Wikipedia non c’è in internet molto altro su questo gruppo, tuttavia esso compare in
una tremenda versione dell’Ouverture del Guglielmo Tell! Su Itunes è inoltre
reperibile Cuban tango.
Nel sito http://www.flickr.com/photos/63979448@N00/5673996341/ si trova una loro bella
foto nella quale, stando ai commenti, sono identificabili alcune delle ragazze. Il
nostro Curatore, che conosce bene (oltre a varie altre lingue straniere) il portoghesebrasiliano, ci potrà tradurre tali commenti:
http://www.trio-lescano.it/pdf/Singing_Babies_-_Foto_con_commenti.pdf.
Si vedano anche questi due altri siti:
http://www.flickr.com/photos/63979448@N00/5922869374/ e
http://www.flickr.com/photos/63979448@N00/sets/72157627037540491/.
Parrebbe infine che risultino tracce di una loro performance al Casinò di Urca, a Rio
de Janeiro».
♦ Mail di Giorgio Zoffoli: «Caro Curatore, come al solito col tuo interessamento ed
impegno sei andato oltre ogni mia speranza e mi hai fornito una cortesia veramente
importante! Ti ringrazio per la pubblicazione del materiale che ti ho inviato e che sei
riuscito, come sempre, a porgere organicamente e con un taglio direi giornalistico.
Dunque vediamo se ci sarà, oltre a quello di Paolo, che ringrazio moltissimo, qualche
altro riscontro e se si potrà completare un quadro esauriente del gruppo vocale in
oggetto. A proposito la palla va lanciata anche al trio di giovanissimi animatori del
34
sito Ricordando i Trii Vocali, dal momento che le Singing Babies hanno lasciato
tracce anche come Trio Vocale, come risulta dalla foto che ti allego.
Ricordo che non ho alcuna versione di Fox dei lilas in italiano e se qualche
collezionista si facesse vivo, sarebbe il massimo.
Beh! Per ora ti saluto, ma sulla base dell’esperimento di oggi ti prego di valutare la
possibilità di evidenziare sul sito, che è il più autorevole in Italia, le domande e i
quesiti dei lettori e collaboratori anche su artisti non direttamente collegabili alle
Lescano: ci potrebbe essere una gara virtuosa a scambiarci documenti ed
informazioni. Quello che è banale per me, potrebbe essere prezioso per altri e
viceversa. Si potrebbe alimentare lo scambio virtuale dei documenti e delle
conoscenze che potrebbe mettere in contatto tutta la comunità di appassionati a
livello nazionale. Si potrebbero probabilmente ottenere risultati eclatanti, anche se
capisco l’enorme difficoltà che si potrà incontrare nel coordinare un raggio d’azione
ben più ampio di quello attuale, che gira intorno all’attività delle Sorelle Lescano e
che comunque non deve andare a scapito della direzione sino ad ora condotta: occorre
però pensare che le fonti e i contributi sulle Lescano, dopo gli approfondimenti di
questi anni, non sono infiniti...
Prova a fare un sondaggio: io sarei il primo a mettere a disposizione di questo
progetto ogni mia risorsa (su ogni canzone composta da Marf ho altrettanto
materiale!...). Con grande riconoscenza ed affetto, Giorgio».
◙ 17 Febbraio 2013
♦ Otto giorni fa debuttava su YouTube, a cura di Simone Calomino, il canale ufficiale
del nostro sito; ora siamo lieti di informare tutti gli appassionati delle Lescano che le
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incisioni rare postate in esso sono già quattro, mentre numerose altre sono in
preparazione, per esservi pubblicate nelle prossime settimane. Onde facilitare
l’accesso a tale canale abbiamo inserito il relativo link in un apposito riquadro del
Menu, dove figura anche quello per aprire immediatamente la pagina di Facebook
dedicata alle nostre beniamine, pagina creata il 25 Settembre 2012 da Manuel Carrera
e Simone Calomino (v. le Notizie di quel giorno).
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Ottima idea, quella di Giorgio Zoffoli, perché implica un
ulteriore passo verso l’auspicata riattivazione del nostro sito. Colgo subito uno
spunto. Il corrispondente brasiliano [canhotagem] si riferisce ad un transatlantico, da
lui chiamato Car Arcona; si tratta invero del Cap Arcona, nave dalla triste memoria.
Il 3 Maggio 1945 la nave fu infatti prescelta per evacuare i deportati del campo di
concentramento di Neuengamme, nella zona baltica della Germania. La nave fu
tuttavia attaccata da aerei inglesi, che ne cagionarono l’affondamento nella baia di
Lubecca, con la morte di oltre 4000 prigionieri. Pagina oscura, mai troppo
evidenziata nelle cronache di guerra [come tante altre pagine imbarazzanti per i
vincitori, quelli che la Storia l’hanno poi scritta - NdC]]. Si veda in proposito un
interessante articolo di “Le Monde Diplomatique” e anche la voce Cap Arcona di
Wikipedia.
Curiosamente la nave fu usata per girare il film propagandistico antibritannico La
tragedia del Titanic, del 1943, delirante produzione voluta fortemente da Goebbels, a
costi elevatissimi, e diretta dal regista Herbert Selpin, più tardi “suicidato” in cella
per disfattismo, ad opera della Gestapo...
La canzone Fox dei lilas, nella versione italiana di Ines Talamo, è reperibile presso la
Mediateca Regionale Toscana. Nel sito del Research Centre for the History and
Analysis of Recorded Music si trova la data d’incisione del brano realizzata dalle
Singing Babies: 16.5.1930.
♦ Mail di Vito Vita, in risposta all’invito lanciato ieri da Zoffoli: «Cari amici, vi
scrivo per mandarvi un articolo di “Musica & Dischi” che riguarda Crivel: penso che
vi possa interessare, visto che il periodo, più o meno, è quello del Trio Lescano.
Come sapete, su questo artista si è sempre scritto (anche nelle varie enciclopedie
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musicali) che non si avevano informazioni biografiche, e invece... era sufficiente
cercarle!
Nel suddetto articolo, pubblicato in occasione della morte di Crivel, avvenuta nel
Marzo 1960, si dice che aveva 71 anni (quindi doveva esser nato nel 1889), e ci sono
anche notizie su cosa ha fatto dopo il ritiro. Purtroppo questo numero del periodico
non ce l’ho: l’ho trovato in Biblioteca, qui a Torino, e siccome non fanno le scansioni
l’ho fotocopiato e poi ho scansionato la fotocopia: la qualità non è perciò ottimale,
ma è pur sempre meglio di niente.
Chissà quanti numeri di “Musica & Dischi” ci sono sparsi nelle biblioteche italiane...
e quante altre riviste di quell’epoca! Basterebbe avere il tempo e la voglia di
cercare!».
◙ 18 Febbraio 2013
Mail di Simone Z.: «L’altro giorno stavo leggendo le vecchie Notizie del sito [v.
quelle dell’8 Febbraio scorso], dove Virgilio Zanolla aveva scritto l’elenco delle
località nelle quali le Lescano erano passate in tournée nel ’39. Immagino che ci
abbiate già pensato, ma secondo voi i vari teatri dove esse hanno cantato potrebbero
conservare qualcosa in archivio riguardo alla serata in cui si sono esibite? Per
esempio locandine, foto, articoli di giornale o cose del genere? Se vivessi ancora a
Padova, proverei ad andare al Teatro Verdi per chiedere se hanno un archivio:
magari, con un po’ di fortuna, si potrebbe trovare qualche pezzo pregiato, dimenticato
nel tempo.
Parlando di altre cose sepolte nel passato, sono rimasto affascinato (come immagino
anche molti altri lettori) leggendo la tesi di Virgilio, secondo cui ci potrebbero essere
magazzini della Rai a Roma, a Torino o altrove pieni di nastri incisi dalle Lescano e
mai utilizzati, contenenti i differenti “take” delle incisioni esistenti o magari (ipotesi
ancora più affascinante) canzoni del tutto inedite, che di conseguenza nessuno ha mai
ascoltato... Vi state già muovendo per vedere se questo “sogno volatile” può
diventare una “realtà concreta”? Se sì, come?».
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Riguardo al primo punto, non possiamo che rinnovare una volta di più l’invito alla
collaborazione a quanti vivono nei luoghi toccati 73 anni fa dalla rivista itinerante
Viva la Radio!, affinché facciano accurate ricerche sul posto, non solo presso i teatri
(nel caso che esistano ancora), ma anche presso le redazioni dei periodici locali.
Purtroppo, però, la risposta è stata finora piuttosto esigua. Circa il secondo quesito, le
speranze che esistano da qualche parte magazzini del genere sono estremamente
scarse, giacché la Rai non si è mai distinta nell’opera di scrupolosa e ordinata
conservazione dei propri archivi, specie quelli più antichi: moltissimo materiale
dell’epoca dell’Eiar è andato distrutto (e non ci riferiamo unicamente ai danni
incalcolabili provocati dalla guerra) e molto altro è stato impunemente razziato nei
decenni successivi da dipendenti disonesti, finendo il più delle volte in collezioni
private, dalle quali solo per un colpo di fortuna può tornare alla luce. Quasi tutti i
pezzi di pregio – dal nostro punto di vista – che sono stati messi all’asta su eBay negli
anni scorsi (e ogni tanto lo sono anche adesso) provengono appunto da tale fonte.
◙ 20 Febbraio 2013
Mail di Paolo Piccardo: «Il nostro amico Frank van Baal (v. le Notizie del 16
Settembre 2011) non ci tradisce e ci manda delle informazioni che faranno di sicuro
piacere al nostro amico Giorgio Zoffoli. In cambio Frank vorrebbe ricevere notizie su
un’orchestra che gli sta a cuore: qualcuno è in grado di soddisfare la sua curiosità?
Ecco il testo della sua mail:
Dear Paolo,
I have good news for you: I called Klaus Krüger. He is the editor of a german
magazine specifically for old dance music. The magazine is called “Fox auf 78”. He
told me that the story of “The Singing Babies” (researched in detail) will be
published in the next issue. When I get the magazine, I scan the article about “The
Singing Babies” and send it to you by e-mail. […].
PS - Some time ago I asked you about “Ugolini” (Song: Abends in der Taverne). I
found the same recording on Union Record. But they used a different name for the
orchestra: S. Ogliari. Have you any information about it?».
◙ 21 Febbraio 2013
Mail di Tiziano Tarli: «È finalmente uscito il mio nuovo libro Op op trotta cavallino
- Epopea dello swing italiano (Curcio editore). La storia di un’epoca irripetibile,
narrata attraverso le note dei cantanti che hanno rivoluzionato la canzone italiana. Op
op trotta cavallino racconta la nascita della canzone sincopata attraverso le vicende di
autori e compositori, i nuovi balli d’oltreoceano, le trasmissioni dell’Eiar, le riviste
musicali, i film dei telefoni bianchi e l’industria discografica. Dagli USA arriva il
jazz e, grazie alla diffusione della radio e ai dischi a 78 giri, si impongono nonostante
la censura una schiera di artisti come Alberto Rabagliati, il Trio Lescano, Natalino
Otto e Gorni Kramer: i primi divi della canzone moderna. In allegato la scheda
promozionale [http://www.trio-lescano.it/pdf/Tarli,_Op_op_trotta_cavallino.pdf]».
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◙ 22 Febbraio 2013
Mail di Massimo Baldino, intitolata La Clessidra vi fa rivivere il mito del magico
Trio Lescano:
«Cari amici,
ancora un programma eccezionale su www.ildiscobolo.net. Questa volta è dedicato alle
mitiche Sorelle Lescano, che ci verranno raccontate nelle prossime settimane da
ospiti prestigiosi e molto vicini al magico Trio degli anni Trenta e Quaranta. Si
comincia con Alba Beiras, figlia di Maria Bria che le sorelle olandesi conobbe molto
bene, avendo rimpiazzato nel dopoguerra Caterinetta nel lungo periodo sudamericano del Trio.
Poi, la prossima settimana, avremo ai nostri microfoni la stessa Maria Bria e quindi il
Prof. Angelo Zaniol e alcuni suoi preziosi collaboratori che qualche anno fa, tramite
il sito Ricordando il trio Lescano, tra i più visitati nel suo genere, hanno iniziato a
raccogliere una serie impressionante di documenti e testimonianze sulla vita
dell’indimenticabile formazione vocale.
Una serie di trasmissioni imperdibili per tutti gli appassionati del Trio Lescano,
curate e condotte da Giacomo Schivo per l’Associazione Culturale “Museo Virtuale
del Disco e dello Spettacolo” di Sanremo che gestisce il nostro sito.
Oltre che per tutta la giornata odierna la trasmissione resterà ascoltabile per i prossimi
giorni anche cliccando sul link che vi riportiamo qui sotto:
http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-22-febbraio-2013.
Buon ascolto!».
◙ 23 Febbraio 2013
Simone Calomino, che cura con encomiabile impegno il nostro canale ufficiale su
YouTube, ha postato un’altra canzone rara, Danza con me, nella versione con Dea
Garbaccio e le Lescano, accompagnate dall’Orchestra Arlandi (GP 93056, 1939; la
versione precedente, col solo Trio Lescano, è stata pubblicata nel Febbraio 2010 da
Roberto Berlini nel suo canale Swingitaliano). Impeccabile anche questa volta la
presentazione della clip, confezionata da Simone. A beneficio degli appassionati delle
olandesine meno esperti, abbiamo predisposto un elenco dei canali seri di YouTube
[http://www.trio-lescano.it/internet2.html] che includono canzoni complete del o col Trio
Lescano: sono gradite segnalazioni motivate di eventuali omissioni.
◙ 24 Febbraio 2013
Mail di Manuel Carrera: «Caro Curatore, ti allego quattro immagini prese dal
periodico “Radio Foto” del 15 Luglio 1943, che mi è arrivato due giorni fa. Peccato
per la pessima qualità della carta (praticamente si sgretola tra le mani), perché le foto
sono veramente belle e, tra l’altro, mi sembra che siano per noi inedite. Spero che tu
voglia valorizzarle».
Peccato sì, giacché queste istantanee, scattate giusto settant’anni fa, sono in effetti per
noi nuove e ci mostrano i nostri beniamini mentre hanno l’aria di essere
particolarmente allegri e spensierati, a dispetto della tragicità del momento storico
che stavano vivendo. Abbiamo fatto del nostro meglio per ripulirle e ridar loro un po’
di smalto.
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◙ 26 Febbraio 2013
♦ Mail di Virgilio Zanolla: «Amici, vi invio questo ‘ritaglio di pagina’ tratto
dall’Informatutto 1967 di “Selezione del Reader’s Digest”, secondo il quale, come si
può vedere, il nostro Trio era tra i classici ineludibili.
Visione di certe scelte (anzi, di certe esclusioni) forse discutibile, perché molto
italiana ed europea, senza dubbio, e soprattutto molto rispondente al gusto di allora.
Essa dimostra tuttavia una volta di più come le nostre olandesi non siano state
dimenticate neanche in quegli anni, cioè nell’epoca in cui il ritorno alle canzoni de
ces années-là era ancora lontano».
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♦ Come annunciato il 9 Febbraio scorso, Roberto Belini ha iniziato a “registrare” i
dischi a 78 giri appartenenti a un importante collezionista romano, che per il
momento non desidera rivelare il suo nome. Ieri sera il nostro giovane collaboratore
ci ha dunque inviato un primo pacchetto di foto (assolutamente perfette) di etichette,
fra le quali spiccano quella di Batticuore, che avevamo, ma di scarsa qualità e poco
leggibile, e quella di Cuori nella tormenta, che ci mancava del tutto.
A nome di tutti i lescanofili ringraziamo sentitamente questo collezionista per la sua
generosa disponibilità.
◙ 28 Febbraio 2013
Mail di Renato Percival Allison: «Amici, so di farmi sentire poco ultimamente, ma
sono anche poche le occasioni per farlo. Mi piace comunque, quando vengo in
possesso di qualche novità, condividerla con voi, anche per ringraziarvi di tutte le
informazioni condivise nel corso degli anni. Vi allego la foto dell’etichetta di un
ennesimo disco autografato dalle Lescano: so che è poca cosa, ma forse può essere
interessante averla in archivio.
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Un grande saluto al Curatore e a tutto il gruppo dei suoi collaboratori».
◙ 1° Marzo 2013
♦ Mail di Massimo Baldino: «Cari amici radioascoltatori, continua il viaggio de La
Clessidra nella storia del mitico Trio Lescano. Ospite d’onore della puntata odierna è
Maria Bria, componente del trio a partire dal 1946.
Il programma è disponibile oggi all’indirizzo www.ildiscobolo.net e, per i prossimi
giorni, al link http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-1-marzo-2013.
Buon ascolto!».
♦ Mail ricevuta: «Vorrei farvi una richiesta, beninteso se giudicate la cosa fattibile.
Le Notizie del sito sono quanto di più prezioso esso abbia espresso finora: un’enorme
messe di dati, informazioni e documenti che valgono oro per tutti i lescanofili.
Soltanto che, così, riescono difficilmente consultabili; mi riferisco naturalmente
soltanto alle annate passate. Mi spiego. Se io devo cercare, poniamo, in quale
occasione si è parlato di Nino Gallizio [personaggio assao poco raccomandabile,
impresario delle Lescano in Sudamerica nonché compagno-sfruttatore di Sandra], e
prendo il 2011, mi tocca aprire mese dopo mese e cercare col “trova”. Perciò vi
domando: sarebbe possibile, al termine d’ogni anno, riunire le Notizie in un unico
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pdf? In questo modo, la ricerca da compiere sui nomi sarebbe enormemente
agevolata, a beneficio di ogni ricercatore».
Risponde il Curatore. In passato ci avevo pensato anch’io, sebbene la cosa fosse
tecnicamente un tantino problematica. I pdf con le notizie di un’intera annata, così
ricche di illustrazioni, sarebbero infatti risultati parecchio pesanti, e quindi lunghi da
scaricare o da aprire. Poi, per fortuna, mio figlio informatico ha brillantemente risolto
il problema installando nella pagina http://www.trio-lescano.it/archivio_notizie.html
un efficiente motore di ricerca interno. Basta dunque digitare nel riquadro “ricerca
personalizzata” una qualunque parola chiave (nella fattispecie: Gallizio) perché il
motore trovi in un attimo tutti i riferimenti all’argomento specifico presenti non solo
nell’Archivio delle Notizie, ma anche nell’intero sito.
◙ 3 Marzo 2013
Simone Calomino ha postato durante la scorsa settimana su YouTube altre due
canzoni rare delle Nostre (Eravamo sette sorelle ed E tu!) nel canale ufficiale del sito,
accessibile dal Menu. Considerando che tale canale ha solo alcune settimane di vita, i
risultati ci sembrano più che soddisfacenti: già 16 iscritti e più di 600 visualizzazioni.
Ricordiamo che abbiamo predisposto, a beneficio degli appassionati meno esperti, un
elenco dei canali seri di YouTube che includono canzoni complete del o col Trio
Lescano. Il suo indirizzo è http://www.trio-lescano.it/internet2.html.
◙ 4 Marzo 2013
Mail di Simone Calomino: «Cari amici, ho ascoltato un po’ di anteprime dell’ICBSA
relative al misterioso cantante Dan Arres, che molti credono fosse Daniele Serra... La
voce mi sembra però completamente diversa! Serra avrebbe cambiato nome per
incidere brani con una voce più bassa, ma si tratta a mio parere di due artisti diversi,
anche perché, oltre al timbro, anche lo stile vocale appare differente: gli acuti vibrati
di Serra sono decisi e possenti, quelli di Arres, al contrario, sono “sfiatati”... Per
sincerarvene, provate ad ascoltare qualcuno di questi brani:
http://opac2.icbsa.it/vufind/Search/Results?lookfor=dan+arres&type=AllFields&submit=Find.
Nei miei 3 cataloghi Voce del Padrone del 1937-38 Serra non figura, Arres invece sì.
Certo, se qualcuno riuscisse a trovare una foto di Arres, potremmo per sempre sfatare
questo mito, fondato solo sul fatto che Arres sia Serra al contrario e Dan ricordi il
nome Daniele...».

◙ 5 Marzo 2013
♦ Mail di Antonio Mastrorocco: «Amici, riferendomi a quanto chiede Simone
Calomino circa Dan Arres, costui sarebbe il figlio (spagnolo) di colore avuto da
Daniele Serra. Questo lo afferma Adriano Mazzoletti nel secondo volume del suo
libro Il Jazz in Italia, a pag. 60 (notizia riferitagli da Ezio Levi [su questo musicista v.
le Notizie del 15 Maggio 2010], che aveva incontrato Arres a New York)».
♦ Mail di Giorgio Zoffoli: «Mi ha intrigato l’intervento di Simone Calomino che è
andato a spulciare negli archivi dell’ICBSA per confrontare lo stile vocale di Daniele
Serra con quello di Dan Arres, universalmente considerato la stessa persona che
utilizzava uno pseudonimo assai trasparente.
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Certo che versioni complete delle canzoni di Dan Arres non ne posseggo, e anch’io
ho sempre dovuto accontentarmi degli spunti delle canzoni rintracciate sul sito
dell’Istituto, ma mi sembra inconfutabile la differenza fra la tipica impostazione
canora di Daniele Serra e lo stile di Dan Arres, che invece si avvale di una timbrica
della voce più marcatamente impostata da tenore e che ha tutt’altro modo di porgere
le parole e pronunciare i versi. Anch’io ho dunque fatto un esercizio di confronto e
personalmente non avrei praticamente dubbi nell’affermarlo.
Beh, io credo proprio che sia arrivato il momento di affermare che sono due cantanti
distinti!
È invece molto più difficile avvalorare la leggenda che Dan Arres fosse il nome
d’arte del figlio spagnolo di Serra. Ma nel libro fotografico L’Italia del jazz di
Adriano Mazzoletti c’è comunque una foto dove, con la cognizione di causa che
occore riconoscere all’Autore, Dan Arres viene immortalato appoggiato al pianoforte
suonato da Ezio Levi e alla presenza di Angelo Semo, che fuma una sigaretta. Esiste
dunque un volto a cui associare le interpretazioni di Dan Arres, indipendentemente
che fosse o no il figlio di Serra.
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In definitiva, il mistero sfuma o si infittisce? Ai posteri l’ardua sentenza!».
♦ Mail di Manuel Carrera: «Innanzitutto, una piccola notazione: la voce solista nel
brano Eravamo sette sorelle, caricata sul bel canale del sito, non è di Caterinetta, ma
di Sandra.
Scrivo però riguardo a Norma Bruni: ogni tanto, come faccio anche per le Lescano e
Rabagliati, cerco su Google il suo nome, sperando nella comparsa di nuove foto e
simili. Oggi mi è spuntata tra i risultati una bellissima fotografia per me totalmente
inedita (ve la allego): era stata caricata ad alta qualità su Wikipedia, insieme alla foto
con Michele Montanari, ma, a differenza di quest’ultima, è stata cancellata.
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Mi chiedo se qualcuno dei nostri abbia fatto in tempo a salvarla. In caso contrario,
rivolgo un appello a chi l’ha caricata: spero voglia essere così gentile da condividerla
anche con noi affinché possiamo inserirla nell’album dedicato a Norma, iniziativa
che, come molti sapranno, non ha alcuno scopo di lucro, ma solo l’obiettivo di
ricordare un’artista che amiamo.
Ne approfitto per segnalare a tutti lettori che oggi, grazie alla generosità di Antonio
Mastrorocco, ho pubblicato una “nuova” canzone della bravissima Norma (v. le
Notizie del Rabasito).
♦ Mail di Virgilio Zanolla: «Vi segnalo questo sito con una recensione, a firma di
Laura Santini (che scrive Marameo al posto di Maramao…), dello spettacolo La
leggerezza del Trio Lescano [http://genova.mentelocale.it/50621-genova-canto-musica-storiacanzonette-tre-ragazze-ebree-fascismo/]. È acriticamente elogiativa nei confronti di
Gabriele Eschenazi (!) e propone un video della Bria con le tre interpreti».
◙ 6 Marzo 2013
♦ Marco Gilardetti, il nostro nuovo e gentilissimo collaboratore torinese, ci ha inviato
le etichette, che ci mancavano, del disco DC 4152 contenente le canzoni Il silenzio è
d’oro (lato a, matr. 51640) e Quando canta il cucù (lato b, matr. 51654). Il Catalogo
Cetra 1947 e l’ascolto di entrambe le incisioni attestano senz’ombra di dubbio che
esse sono interpretate dal Trio Lescano, accompagnato nel primo caso dall’Orchestra
Cetra del M° Barzizza, nel secondo dall’Orchestra della Canzone del M° Angelini;
tuttavia le due etichette riportano, con nostra grande sorpresa, solo la dicitura “Trio
Vocale Cetra”, senza cioè menzionare le Lescano. Banale errore della casa
discografica (dopo tutto uno dei tanti da noi riscontrati…) oppure spia che le Nostre,
nel ’42, stavano per cadere in disgrazia e, di lì a non molto, sarebbero state messe alla
porta, benché fossero sempre in splendida forma e ancora popolarissime? È probabile
che non lo sapremo mai!
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♦ Mail di Paolo Piccardo: «Amici, sfogliando diverse riviste americane scopro che
un tenore Don Arres canta frequentemente negli anni ’40 su radio statunitensi e
trasmette programmi in italiano e spagnolo (v. il capoverso “Italia Allegra”); si veda
inoltre il bellissimo Movie Radio Guide a pag. 18, in data 10 Agosto 1940, alle ore
01:00 pomeridiane. In Billboard del 1° Agosto 1942 si dice che Don Arres è un
“South american singer”, mentre (incredibilmente!) il Catalog of Copyright Entries
del 1939 riporta: “4583 Mia Venezia; Italian lyrics Don Arres [pseud. of Don Serra],
English lyrics Charles French […]”. Da ultimo, per complicare le cose, vi è una
raccolta di incisioni del periodo1909-1929 dove addirittura il cantante compare come
Don Daniel Serra. Mi rendo conto che tutto questo è un po’ tirato per i capelli, ma mi
insegnate che “Don”, in inglese, si pronuncia Dan (e viceversa)».
In una mail successiva Paolo aggiunge: «Ho reperito un’altra foto di Arres, la quale
mi convince vieppiù che potrebbe ben essere figlio di Serra, tanto per la forma del
naso che per le sopracciglia. Almeno così dice mia moglie...
Don Arres lavorò con varie orchestre latino-americane, come quella di Monchito.
Una sua canzone sudamericana si può ascoltare in
http://www.youtube.com/watch?v=UJUYbkqbhvg.
Apprendo infine che come Don Arrès (sic) prese parte a numerosi films, come: Vote
for Michalski (1961), And Hope to Die (1972), A Great Little Artist (1973), O.K. ...
Laliberté (1973), Caro papà (1979) e Caffe Italia Montréal (1985). Lo possiamo
vedere nelle vesti di attore, ormai anziano, in questa clip
http://www.youtube.com/watch?v=aYqtLmwzrio
da 8:55 a 9:25! È proprio lui! Arres sarebbe scomparso il 10 Giugno 1999».
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♦ Mail di Giorgio Zoffoli: «È bello constatare che ci siamo tutti appassionati per
l’identità di Don Arres! Ecco un altro contributo».
Abbiamo riunito in un unico documento quattro immagini di Daniele Serra e le tre di
Dan o Don Arres finora reperite; ognuno potrà così rispondere per conto proprio
all’interrogativo: questi due artisti erano realmente padre e figlio?
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◙ 8 Marzo 2013
Mail di Massimo Baldino: «Continua nella Clessidra di Giacomo Schivo il viaggio
attraverso la storia dell’indimenticabile Trio Lescano. Dopo Maria Bria, questa
settimana è la volta del prof. Angelo Zaniol, fondatore e curatore del sito Ricordando
il Trio Lescano. Quest’oggi l’intervista telefonica fattagli da Giacomo è trasmessa su
www.ildiscobolo.net, mentre per i prossimi giorni sarà ascoltabile cliccando sul link:
http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-8-marzo-2013. Buon ascolto!».
◙ 9 Marzo 2013
♦ Sono giunte in Redazione numerose mail di plauso alla trasmissione di Giacomo
Schivo La Clessidra, diffusa ieri nel web dal sito http://www.ildiscobolo.net/ del
nostro fraterno amico Massimo Baldino. Ne faceva parte l’intervista telefonica che
Giacomo ha realizzato col Curatore del presente sito. Tra queste mail spiccano quelle
(in ordine alfabetico) di Roberto Berlini, Giacomo Branca, Simone Calomino, Carlo
Calzia, Manuel Carrera, Alessandro Peppoloni, Paolo Piccardo, Vito Vita, Tito
Zaggia, Virgilio Zanolla, Giampaolo Zennaro e Giorgio Zoffoli.
♦ Mail di Roberto Berlini: «In riferimento alle Notizie del 6 Marzo 2013, apprendo
con stupore che dalle ricerche di catalogo, con riscontro di etichette, la storia del Trio
Cetra risulta vera! Vorrei a tale proposito richiamare l’attenzione sulla notizia che
scrissi e pubblicai nel mio sito [http://triivocali.weebly.com/index.html] il 26 Ottobre 2011.
Che dire, non si tratta dunque di una legenda! Se posso esprimere un giudizio
personale, non siamo in presenza di un errore, bensì di una sicura volontà di non
nominare le Lescano. Davanti a queste ricerche, mi prefiggo l’obiettivo di aggiornare
il sito in relazione al Trio Cetra: quello maschile, intendo».
♦ Mail di Virgilio Zanolla: «Se si digita su Google “Teatro - Grattacielo - Genova”, si
vede subito che il web è pieno di notizie sull’arresto delle “povere” sorelle Lescano,
soprattutto nelle recensioni dello spettacolo La leggerezza del Trio Lescano. Ecco
alcuni articoli che brillano per l’incredibile “leggerezza” con cui disinformano i
propri lettori (nel secondo, quello de ilGiornale.it, si supera ogni misura):
- http://www.viveregenova.comune.genova.it/content/al-teatro-stabile-sala-duse-la-vicenda-bizzarra-del-trio-lescano
- http://www.ilgiornale.it/news/genova/storia-trio-lescano-successo-gestapo-880506.html
- http://www.gay.tv/news/entertainment/sorelle-marinetti-cantano-note-di-natale-vinci-i-biglietti-omaggio/
- http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=6&sez=120&id=36448
In questa kermesse di frottole spacciate per verità accertate e indiscutibili la maggiore
responsabilità ricade senz’ombra di dubbio sulla scarsa professionalità dei notisti
autori di tali articoli; ciò, tuttavia, non fa che confermare quanto scrissi a suo tempo
su queste Notizie [il 13 Febbraio scorso] in risposta all’amico Edmondo Romano, a
proposito del travisamento della realtà, da parte dello spettatore, riguardo allo
spettacolo andato in scena a Genova e da me recensito. Lui ha suggerito l’ipotesi che
ne avessi frainteso l’intenzionalità ed anche certi aspetti, ma alla luce di quanto si
legge in queste recensioni mi pare, se così è stato, d’essermi trovato in una ricca (ma
ahimé né ottima né gradita) compagnia.
Quel che però mi ha sorpreso di più è vedere che in questo “sport” si sono cimentate
anche le Sorelle Marinetti. Va bene che la ricerca del successo fa spesso mettere un
po’ da parte gli scrupoli, ma onestamente credevo che almeno loro, che sono
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certamente artiste serie, preparate e attentissime ai particolari, fossero persuase che la
storia dell’arresto e della carcerazione non sia altro che un’invenzione delle
medesime Lescano. Insomma, trovo deprimente vedere tante castronerie circolare
allegramente sul web.
A quest’armata Brancaleone non appartiene invece Marina Garaventa, che elogio per
l’obiettività del suo articolo Il Trio Lescano in carcere a Genova?».
♦ Mail ricevuta: «Cari amici, come preannunciato nella mia precedente
comunicazione [v. le Notizie del 9 Febbraio 2013], vi invio lo Statuto
dell’Associazione [http://www.trio-lescano.it/pdf/Statuto_e_regolamento.pdf]. Chiunque voglia
aderirvi è invitato a fornire le proprie generalità, indispensabili per rendere effettiva
l’iscrizione. Automaticamente ne condivide lo Statuto, di cui dovrà prendere visione.
Vi ringrazio per l’attenzione e invio cordialissimi saluti a tutti.
Maria Laura Rossi
Associazione Culturale “Museo Virtuale del Disco e dello Spettacolo” di Sanremo».
Invitiamo caldamente tutti i nostri lettori a dare la propria convinta adesione alla
neonata Associazione Culturale, i cui promotori – che conosciamo bene – sono
persone assolutamente oneste e animate dalle migliori intenzioni. Se sufficientemente
forte, l’Associazione potrà fare grandi cose: ne siamo certissimi!
♦ Mail di Massimo Baldino: «Amici, vi informo che domenica scorsa siamo andati in
onda sulla radio Argentina, io e Giacomo Schivo. Ho scelto personalmente di parlare
del Trio Lescano per rivolgere un appello a tutti coloro che fossero in grado di trovare
del materiale di qualsiasi tipo e pare proprio che esista la registrazione dello spot di
una certa marca che il nostro Trio reclamizzava alla radio, o qualcosa di simile.
Spero che non sia una leggenda metropolitana; comunque Giacomo ne sa di più,
perché parla lo spagnolo e la cosa l’hanno detta direttamente a lui in una pausa della
diretta. Ovviamente siamo sovreccitati: immaginate un po’ se la cosa fosse vera e ne
potessimo entrare in possesso… Il programma di domenica andrà in rete qui da noi
lunedì ed è ovvio che parliamo copiosamente anche del vostro sito».
◙ 10 Marzo 2013
Col nostro canale [http://www.youtube.com/channel/UCj261M_OgqttPAgSTUdhi3A/videos?view=0]
su YouTube, curato da Simone Calomino, siamo già a dieci canzoni rare postate, con
17 iscrizioni e più di 900 visite. Considerando che il canale è stato inaugurato giusto
un mese fa, abbiamo di che essere pienamente soddisfatti!
◙ 11 Marzo 2013
♦ Mail di Massimo Baldino: «Su www.ildiscobolo.net va in onda quest’oggi una
trasmissione speciale de La Hora Italiana in collegamento congiunto tra gli studi di
Buenos Aires e di Sanremo: Luis Carniglia, Juan Carlo Creta, Giacomo Schivo e
Massimo Baldino... sulle tracce latino-americane delle Sorelle Lescano!
Il programma è ascoltabile anche sulla pagina del servizio Iradeo, cliccando sul link:
http://www.iradeo.com/ildiscobolo/luned-11-marzo-2013. Buon ascolto!».
♦ Mail di Paolo Piccardo, intitolata Arres, Ares, Serra...: «No, amici, non si tratta di
qualche formula cabalistica: avvinto ormai nelle spire del mistero di Dan Arres, ho
semplicemente scavato a fondo nella rete.
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Dunque, dopo il ritrovamento di Don Arres, emerge dall’oblio un Don Ares che canta
con le orchestre dell’epoca, segnatamente con Nano Rodrigo, musicista di una
qualche rinomanza in area cubana.
Con fatica ho reperito anche l’audio [http://www.trio-lescano.it/incisioni/Perfidia_Don_Ares.mp3],
tutto sommato piacevole, con un’interessante modulazione per introdurre il cantante.
Non sono sicuro che si tratti del Nostro, quindi lascio a voi l’identificazione certa, se
possibile, ben sapendo che alcuni di Voi sono grandi esperti di musica latinoamericana».
Pronta risposta di Simone Calomino: «Secondo me non è lui. Ma come diavolo farà il
nostro Paolo a scovare in rete cose del genere? Comunque l’ha presa proprio a cuore
questa faccenda! E che dire poi di Nano Rodrigo, un nome che mi sa tanto di fiabe
fantastiche o di Signore degli Anelli...».
◙ 12 Marzo 2013
Mail di Virgilio Zanolla: «Vi segnalo un altro caso di clamorosa disinformazione
sulle Lescano, da aggiungere nella bibliografia [abbiamo subito provveduto]: è di
Gian Antonio Stella e risale al 2009 (ciò che parzialmente lo scusa). Riporto il testo
per intero perché, essendo in ebook, non ho trovato l’indicazione della pagina. In
sostanza, per dare maggior peso alla sua tesi sulle persecuzioni agli ebrei egli scrive:
“Una piccola grande prova? Il Trio Lescano aveva raggiunto, anche grazie al
parallelo diffondersi della radio e dei giradischi, una popolarità immensa. Mai vista
prima e probabilmente, fatti i debiti paragoni, mai più vista dopo. Eppure bastò la
scoperta che le leggendarie Alexandrina, Judith e Katharina Leschan erano di madre
ebrea perché la passione quasi invasata di milioni di fan si spegnesse all’istante, come
si spengono tutti i fari di uno stadio con il clic di un interruttore. Certo, il duce in
persona (così pare) si adoperò perché dopo l’arresto durante uno spettacolo al teatro
Grattacielo di Genova non finissero a Buchenwald o Dachau. Ma il grande mistero
resta l’istantanea cancellazione nella testa di milioni di persone di chi aveva loro
regalato momenti sereni con Tulipan, Maramao perché sei morto, Ma le gambe,
51
Pippo non lo sa. Sparirono d’incanto, le tre sorelle ebree. E non riuscirono a
recuperare mai più” (Gian Antonio Stella, Negri, froci, giudei & co. - L’eterna guerra
contro l’altro; Milano, RCS Libri, 2009)».
Commento del Curatore. Sarebbe bello se Stella, dopo aver strapazzato ben bene la
casta dei politici (specie di quella parte che lui notoriamente detesta), prendesse ora
di mira un’altra casta, non meno impudente e dannosa della precedente: quella dei
giornalisti. I quali hanno troppo spesso l’abitudine di scrivere di tutto e su tutto senza
prima documentarsi a dovere, raccontando così ai propri ignari lettori una balla dietro
l’altra. Siamo certi che se Stella si impegnasse, come sa fare lui, in quest’altra
meritoria crociata contro ogni forma di vergognosa disinformazione ci sarebbe da
divertirsi. Anzi il divertimento sarebbe massimo se il fustigatore n. 1, prima di
mettere alla berlina i propri colleghi, si guardasse un po’ allo specchio!
◙ 13 Marzo 2013
Mail di Massimo Baldino: «Su www.ildiscobolo.net ancora un’intervista storica della
Radio Italiana. La bravissima Flo Sandon’s è infatti l’ospite di questa settimana di
Carlo Loffredo in questo incontro radiofonico trasmesso nel 1978. La trasmissione
sarà ascoltabile anche cliccando su questo link: http://www.iradeo.com/ildiscobolo/mercoled13-marzo-2013».
◙ 14 Marzo 2013
Virgilio Zanolla ci ha inviato in un colpo solo la bellezza di sei mail, da lui
spiritosamente definite il «mio pomeriggio di ‘pazzia’ sul web». Si tratta appunto di
altrettante segnalazioni, aventi tutte un legame più o meno diretto con le Lescano.
Eccole nell’ordine:
1) Integrazione della bibliografia lescaniana: “Lescano, Trio. Trio vocale italiano di
musica leggera, popolarissimo fino agli anni ’40. Composto di tre ragazze olandesi,
presentava un repertorio brillante modellato su quello americano delle Andrews
Sisters”. In EUG, La Nuova Enciclopedia Universale Garzanti; Milano, Garzanti,
1982, p. 796. Commento di Virgilio: «Credo sia impossibile essere più imprecisi in
quattro sole righe (tante sono). Repertorio modellato su quello delle Andrews Sisters?
Solo perché hanno rifatto Tulipan? Eppoi, come la mettiamo col fatto che le Lescano
hanno acquisito notorietà almeno due anni buoni prima di loro?».
2) Sul sito 7 digital c’è la riproduzione della copertina di un CD con 16 canzoni
originali (tra le più note) del Trio Lescano; la foto però mostra tre ragazze che non
c’entrano per nulla con le Nostre e Virgilio si chiede: chi sono costoro? Se qualcuno
lo sa, si faccia per favore avanti.
52
3) Ricordando il Trio Lescano è segnalato nel bel sito americano Songbook, che offre
anche, tra l’altro, una piccola galleria di foto delle olandesine (sgraffignate – si
direbbe – dalla nostra Fototeca, dato che si presentano ben restaurate, come lo sono
appunto tutte le nostre).
4) Ennesima dissacrazione, firmata questa volta da Edoardo Baraldi, di una celebre
foto delle Lescano.
Per uno che viene definito in internet “geniale autore di immagini satiriche” e che
crede “nell’ironia conoscitiva”, ci si poteva aspettare di meglio.
5) «Leggo nella pagina del Discobolo dedicata a Lidia Martorana: “Trio Aurora. Trio
vocale formato da Pina D’Adduzio, Claudia Dell’Aglio (Torino, 20 Agosto 1927) e
Lidia Martorana (Torino, 1° Dicembre 1928). Componenti del Coro di Voci Bianche
dell’EIAR, le tre ragazzine vennero prescelte nel 1939 dal M° Carlo Prato, il quale,
prevedendo che le già affermate Sorelle Lescano avrebbero dovuto abbandonare la
radio, voleva preparare un trio vocale che le rimpiazzasse”. Questa previsione per me
è una vera novità. O Prato era uno sciamano oppure, in quanto massone, sapeva le
cose prima degli altri... In ogni caso, il testo è del nostro amico Alessandro Rigacci:
gli chiederò lumi».
6) «Ho sotto gli occhi la versione in lingua inglese della scheda di Wikipedia sulle
Lescano: http://en.wikipedia.org/wiki/Trio_Lescano. A differenza dell’ottima scheda in
lingua italiana, curata dal nostro collaboratore Vito Vita, questa è letteralmente
infarcita di assurdità, che vengono tutte, a quanto pare, da Tulip Time: documentario
che – come ci viene precisato – è stato pure premiato a S. Francisco! Quanto alle
References, per loro noi non esistiamo, semplicemente. Bisognerebbe che uno dei
nostri collaboratori anglofili, ad esempio Paolo Piccardo, si sobbarcasse l’ingrato
compito di correggere questa scheda da capo a piedi».
◙ 15 Marzo 2013
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Le tre ragazze sono le Andrews Sisters: dall’alto Maxene,
Patty e LaVerne. Ho ritoccato la pagina in inglese di Wikipedia sul Trio Lescano,
giusto per correggerne le più macroscopiche bufale».
♦ Manuel Carrera e Simone Calomino hanno pure loro prontamente riconosciuto le
giovani Andrews Sisters nelle tre ragazze spacciate, con obbrobriosa ignoranza o
faciloneria, per le Lescano. E sì che non mancano di certo, anche nel web, delle belle
foto di queste ultime: un bel berretto d’asino, dunque, per i responsabili di tale
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copertina!
♦ Mail di Massimo Baldino: «Cari amici ascoltatori, Giacomo Schivo sta per
ricondurvi nella magica atmosfera del Novecento con una nuova puntata de La
Clessidra, il programma che ripercorre la storia delle voci e dei volti del secolo
scorso. Ospite della trasmissione odierna sarà il giornalista e scrittore Virgilio
Zanolla, biografo del Trio Lescano. Potrete seguire la puntata per tutta la giornata di
oggi sulla home page della nostra radio: www.ildiscobolo.net ed anche cliccando sul
link: http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-15-marzo-2013 (disponibile per i prossimi 15
giorni). Seguiteci in tanti! Buon ascolto!».
◙ Lunedì 8 Aprile 2013
Riprendiamo oggi – come previsto – la nostra rubrica di informazioni con una
carrellata delle principali novità relative alle Lescano e al loro mondo, comunicate
alla Redazione durante l’interruzione del servizio per le vacanze pasquali.
♦ Il canale ufficiale del nostro sito su YouTube, curato da Simone Calomino, ha già
raggiunto la quota di 17 canzoni rare postate, con 22 iscrizioni e quasi 2000 visite.
Tutto questo in tre mesi scarsi di vita: un bel traguardo, non c’è che dire!
♦ Negli ultimi tempi nei media (e non solo in questi) ha ripreso a circolare, con
impressionante insistenza e desolante monotonia, la favola – chiamiamola così –
dell’arresto delle Lescano a Genova, nel ’43, e conseguente loro detenzione per
qualche tempo nelle locali carceri di Marassi. Stimolato da tale incresciosa
situazione, che la dice lunga sulla mancanza di serietà professionale di tanti
54
pubblicisti e sedicenti storici italiani, Virgilio Zanolla, il nostro biografo delle sorelle
Lescano, ha pensato bene di riprendere in mano il suo fondamentale contributo
sull’argomento, intitolato Una leggenda da sfatare, al fine di arricchirlo sul piano sia
della documentazione che della discussione critica di tutti i dati in nostro possesso.
Ne è risultato un saggio di ben 22 pagine, ora anche adeguatamente illustrato, il quale
dovrebbe archiviare l’intera vicenda per quello che realmente è sempre stata fin
dall’inizio: una penosa bugia (o, nella più caritatevole delle interpretazioni, una non
meno penosa mezza verità) messa in giro dalle stesse Lescano allo scopo di “rifarsi
una verginità” nei confronti del fascismo, col quale furono in effetti compromesse,
anche se mai lo furono, almeno scientemente, in fatto di aperta connivenza. Il
condizionale è però d’obbligo in quanto, malgrado la nuova versione del lavoro di
Virgilio [in http://www.trio-lescano.it/Una_leggenda_da_sfatare.pdf], assolutamente convincente,
resteranno pur sempre gli irriducibili professionisti della disinformazione, magari tali
solo per pigrizia mentale o per un’ancora più triste riluttanza a mettere in discussione
le “verità” date per definitivamente acquisite. Di tali soggetti il Belpaese pare proprio
essere la terra d’elezione…
♦ La Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale di Torino si è riunita il 19
Marzo scorso ma, nei vari punti in oggetto, non figurava – contrariamente a quanto
era stato assicurato in precedenza – quello delle targhe alle Lescano. Il nostro Virgilio
Zanolla, che da tempo sta cercando di ottenere che le Nostre vengano degnamente
ricordate nella città dove vissero i loro anni di gloria, ha allora scritto una
compitissima lettera di sollecito al presidente del Consiglio Comunale e a quello della
Commissione stessa, dottor Giovanni Maria Ferraris, ricordando anche, per loro
comodità, il testo (che lui stesso ha proposto in passato) delle due targhe da collocare
nei luoghi prescelti.
♦ Simone Calomino ha ricevuto da Renato, il nipote di Silvana Fioresi, un bel
pacchetto di foto della famosa cantante genovese, foto che saranno pubblicate nel
Museo Virtuale Del Disco, gestito dal sito Il Discobolo del nostro amico Massimo
Baldino. Tra questi documenti sono particolarmente importanti – almeno per noi – la
carta d’identità della Fioresi (vi apprendiamo che era alta 1 metro e 65 e aveva gli
55
occhi verdi…) e le sue foto di gioventù, quando collaborava con le Lescano. Esse
mostrano che era una ragazza non bellissima ma visibilmente dotata di una carica di
vitalità e simpatia, che sarebbero sempre state (oltre alla magnifica voce,
naturalmente) le sue armi vincenti.
Simone ha inoltre acquisito una copia del Catalogo Dischi Cetra-Parlophon
dell’Agosto 1939-VIII, ed è stato così gentile da inviarcene la scansione completa,
col permesso di pubblicare le cose più interessanti, per la gioia di tutti gli
appassionati. Abbiamo scelto le riuscitissime caricature di alcuni cantanti famosi del
tempo, tutti in forza alla Cetra, e una foto, mai vista prima d’ora, di Carlo Moreno.
Ha infine reperito altre foto, in parte per noi nuove, della cantante Carlastella, una
delle voci più originali e affascinanti della seconda metà degli anni Quaranta; si
possono ammirare nella versione aggiornata della pagina del Discobolo a lei dedicata.
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♦ Mail di Giorgio Bozzo, datata 28 Marzo 2013:
«Cari amici,
il prossimo 6 Aprile, alle 21, all’Auditorium di Milano di Largo Mahler, la
meravigliosa Orchestra Maniscalchi terrà un proprio spettacolo dal titolo “DIAMOCI
DEL TU”.
Sarà un’occasione per immergersi per una sera nella magica ed elegante atmosfera di
una sala da ballo degli anni Trenta. L’energia della musica (swing! jazz!), la qualità
dell’esecuzione, l’ugola d’oro di Gianluca De Martini vi regaleranno un bellissimo
viaggio nel tempo.
Qui potete farvi un’idea della OM e del suo cantante e qui qualche info in più:
http://vimeo.com/channels/orchestramaniscalchi/43460018
http://www.orchestramaniscalchi.it/.
Lavoro a questo progetto da ormai 5 anni e credo che oggi sia arrivato a una
splendida maturità. Mi piacerebbe condividere con voi questa serata. In caso vi
facesse piacere esserci, non dovrete fare altro che rispondere a questa mail o mettervi
in contatto con il mio ufficio (Francesca o Ornella raccoglieranno le vostre
prenotazioni). Non credo di poter offrire biglietti omaggio a tutti (ce ne sono molto
pochi), ma vi troverò comunque riduzioni interessanti. E poi la cultura e la buona
musica vanno sostenute! No?
Un caro saluto e... ci vediamo all’Auditorium!
Giorgio U. Bozzo
P-NUTS S.r.l.
Via Omboni, 6 - 20129 Milano
Tel. +39 02 2024 1023 | www.p-nuts.it».
Ci dispiace sinceramente che solo oggi, a cose fatte, siamo in grado di pubblicare
questa mail del nostro amico Giorgio: quando l’abbiamo ricevuta eravamo infatti
all’estero, nell’assoluta impossibilità pratica di intervenire nella gestione del sito
[NdC].
♦ Roberto Berlini ci ha inviato quattro incisioni tratte dall’album n. 6 di un suo amico
collezionista, album dedicato al Trio Lescano (v. le Notizie del 9 Febbraio scorso). Si
tratta di riversamenti ottenuti con i migliori mezzi tecnici possibili (Shure M78s,
Magix 2013 ...), tra i quali spiccano le canzoni Accanto al pianoforte (DC 4220) e
Batticuore (IT 1061), incise entrambe dal Trio Lescano: la loro qualità, in fatto di
57
freschezza e presenza del suono, è ottima e di sicuro migliorerà ulteriormente una
volta che tali file saranno stati restaurati da Walter.
♦ Ci ha scritto Danilo Scuderi, studente di composizione. Egli è attualmente
impegnato in un’analisi molto approfondita delle armonizzazioni vocali degli anni
Trenta e Quaranta e sta preparando a tal scopo una minitesi proprio sul Trio Lescano,
di cui è innamorato. Ci ha chiesto se siamo disposti a dargli una mano e noi abbiamo
accettato, a condizione che egli diventi a sua volta un nostro collaboratore: gli
abbiamo così prospettato alcune linee di ricerca, che Danilo ha giudicato assai
stimolanti. Speriamo ora che questo nuovo contatto dia dei buoni frutti.
♦ L’attore e regista Loris Davide Fiore, in arte Victor Vegan, ci ha invitato a
visionare in http://www.youtube.com/watch?v=YM-7JtnOCYI la puntata pilota della fiction
da lui diretta La memoria dei giusti, su sceneggiatura sua e di Giorgio Millerba. Ecco
come il nostro collaboratore presenta il proprio lavoro: «Se quel che scrivo è perfetto
è perchè l’ho fatto mio da verità eterne universali; se vi sono imperfezioni è dovuto al
mio limitato e impermanente punto di vista, essendo il mio pensiero, come ogni cosa,
in continuo divenire. Oggi potrei esprimere opinioni che modificano mie vecchie
posizioni ideologiche del passato, il tutto per una costante continua ricerca di
miglioramento spirituale...».
https://twitter.com/victorvegan | https://www.facebook.com/victorvegan |
http://dvdvintageandnew.blogspot.it/
Loris Davide Fiore è in attesa di riuscire a partire quanto prima con un suo progetto
sul Trio Lescano, che, sulla carta, ci sembra valido e originale.
♦ Si è conclusa venerdì 22 Marzo scorso la trasmissione della radio de Il Discobolo
intitolata La Clessidra: ottimamente curata da Giacomo Schivo, essa aveva per tema
il Trio Lescano. La quarta e ultima puntata ha ospitato le interviste a Walter
Martinelli e Roberto Berlini, entrambe ben riuscite e interessanti al pari delle
precedenti. Giacomo ha promesso di inviarci i file completi delle quattro trasmissioni,
affinché possiamo ripubblicarle nel nostro sito, a disposizione di quanti desiderassero
in futuro riascoltarle con comodo.
Molto bella anche la trasmissione della Clessidra di venerdì scorso, 5 Aprile. Essa ha
ospitato Silvia Codognotto Sandon, che ha ricordatoi suoi genitori: Natalino Otto e
Flo Sandon’s.
◙ Venerdì 12 Aprile 2013
♦ Mail di Massimo Baldino: «Carissimi Amici, prosegue, nella puntata di oggi de La
Clessidra di Giacomo Schivo il racconto di Silvia C. Sandon sulla vita, l’opera e la
carriera dei suoi genitori: Natalino Otto e Flo Sandon’s.
Per tutta la giornata di oggi, potrete seguire la trasmissione all’indirizzo:
www.ildiscobolo.net e, sia oggi che nei prossimi giorni, anche al link:
http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-12-aprile-2013. A voi tutti, buon ascolto!
Il discobolo - Museo Virtuale del Disco».
♦ Mail di Simone Calomino: «Vi mando una cosa succosa per le Notizie che potrebbe
far nascere un’altra discussione come quella su Dan Arres. Nel film Gran Varietà,
con Rascel, Sordi, De Sica e molti altri attori famosi, compare fra i titoli “Rudy
Solinas” che, come tutti sappiamo, fu un cantante abbastanza noto, attivo alla Odeon
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e alla Columbia nel periodo delle Lescano. Molti lo hanno confuso con AmorevoliServida [ad es. il sito TodOpera: http://www.todoperaweb.com.ar/musica/opera/angeloservida-nino-amorevoli-rudy-solinas-volume-2-incisioni-1940-1943-id-5698.html] ma non è
assolutamente così, come attesta una foto reperita da noi del sito Ricordando i Trii
Vocali:
Chi di voi sa riconoscere il suddetto cantante nel film? Purtroppo la copia che ho
scaricato è danneggiata e potrebbe mancare proprio la parte di nostro interesse. Se
qualcuno riuscisse a reperirne una migliore, sarebbe il massimo!».
♦ Roberto Berlini ha continuato a registrare i dischi originali a 78 giri appartenenti ad
un suo amico collezionista (v. la sesta delle Notizie di lunedì scorso) e ci ha inviato i
file in mp3 di 12 canzoni, tutte interpretate dalle Lescano, da sole o assieme ad altri
famosi cantanti solisti dell’epoca.
La qualità tecnica di queste registrazioni è mediamente eccellente, a riprova che i
dischi in oggetto sono tutti in buone o ottime condizioni di conservazione.
Freschissima, in particolare, è la copia de Il gallo della Checca¸ nettamente migliore
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di quella che abbiamo in archivio ed è stata utilizzata per confezionare la clip postata
nel nostro canale ufficiale su YouTube; sarebbe perciò auspicabile che Simone
Calomino, il Curatore di tale canale, operasse appena possibile la sostituzione.
◙ Sabato 13 Aprile 2013
♦ Mail di Antonio Mastrorocco: «In merito a quanto ha scritto ieri Simone Calomino
su Rodolfo (in arte Rud’) Solinas desidero aggiungere quello che so di lui. Egli
“sarebbe” nato a Iglesias, ma non si sa in quale anno [presumibilmente verso il
1920]. Pur essendosi fatto notare come cantante negli anni ’40 (incidendo per la
Odeon e la Columbia), è stato anche caratterista del cinema italiano negli anni
’50/’60. Questi i suoi principali films: Il bandolero stanco (1952), Tre storie proibite
(1952), Attanasio cavallo vanesio (1953), Gran varietà (1954), Alvaro piuttosto
corsaro (1954) e La grande speranza (1955). Allego una sua bella foto».
♦ Mail di Paolo Piccardo: «Raccolgo la sfida lanciata ieri da Simone Calomino. Rud’
Solinas appare come Rudi Solinas nei due films tratti da commedie di Rascel: Alvaro
piuttosto corsaro e Attanasio cavallo vanesio. Quest'ultimo film è interamente
disponibile su ’ouTube a http://m.’outube.com/watch?v=zPZXF0EOmQ4 e Solinas nella
parte di un gangster è visibile a 27:42 sull’estrema destra. Da non perdere le due
canzoni La mia donna si chiama desiderio, cantata da Corrado Lojacono a 29:28, e
Ninna nanna del cavallino con Rascel e le Peters Sisters a 45:00».
♦ Mail di Agata Roberti, che ci contatta per la prima volta: «Mi è capitato tra le mani
il Dizionario della Canzone Italiana dell’editore Curcio e, per curiosità, ho dato
un’occhiata alla voce sul Trio Lescano, di cui sono appassionata. Ho subito notato
che svariate notizie in essa contenute differiscono vistosamente da quanto da voi
riportato, specialmente nell’iniziale cronologia a firma di Virgilio Zanolla. Non
voglio minimamente mettere in dubbio la competenza di quest’ultimo, ma, data la
grande notorietà degli autori della voce suddetta, Virgilio Savona e Michele
60
Straniero, non posso fare a meno di chiedermi chi dei due dica la verità: il Dizionario
o il vostro sito? Vi prego di chiarirmi le idee».
Le risponde il nostro Virgilio:
«Gentile signora Roberti,
francamente non avevo mai letto la scheda di Savona-Straniero sul Trio Lescano, e
devo dirle che c’è da mettersi le mani nei capelli per la serie d’imprecisioni che essa
contiene.
Gliele enumero:
1) Caterinetta Lescano non è mai stata né acrobata né danzatrice; e le sue sorelle
Alessandra e Giuditta erano danzatrici acrobatiche, non “danzatrici e acrobatiche”.
2) Nel 1936, non fu l’EIAR ad affidare le Lescano a Carlo Prato, bensì Prato (che
le scoprì e formò musicalmente) a proporle all’EIAR: differenza fondamentale.
3) Il modello a cui guardarono le Lescano, semmai ne ebbero uno, fu certamente
quello delle Boswell Sisters; le Andrews Sister raggiunsero infatti il successo in
America quando le tre ragazze olandesi in Italia erano già sulla cresta dell’onda. E
questo è un errore storico e prospettico imperdonabile in due studiosi di fama.
4) «Le Lescano arrivano a emularle [le Andrews Sisters] e talvolta addirittura a
superarle». Emularle, solo perché con Tulipan riproposero un loro recente successo?
Basta ascoltare le due versioni della canzone [entrambe su YouTube] per capire
quanto vocalmente le sorelle Lescano fossero superiori alle sorelle Andrews: le quali
non interagivano con l’orchestra e i suoi vari strumenti come loro sapevano fare
insuperabilmente, ma si limitavano ad andare giudiziosamente a tempo. Le Andrews
Sisters (con cui le Lescano vennero fotografate a Livorno nel luglio del ’45) erano
brave, ma senza particolari meriti; le Lescano riuscirono indubbiamente superiori, e a
mio modesto avviso costituiscono con le Boswell Sisters il migliore trio canoro
femminile – almeno – del primo Novecento».
61
5) Il Trio Lescano, quello originale, si sciolse all’inizio del 1946 e non già nel 1958,
come asseriscono Savona-Straniero: Caterinetta si ritirò e venne sostituita da Maria
Bria, con la quale Alessandra e Giuditta si esibirono dal giugno del ’46 ai primi mesi
del 1950. Altro imperdonabile errore.
6) Giuditta sposò nel 1955 (e non nel ’63) un petroliere (e non un “paroliere”!)
canadese (non americano, termine col quale s’intende convenzionalmente uno
statunitense).
7) Caterinetta morì nel 1965, non nel ’61.
Pensa che come numero di strafalcioni, in una trattazione di sole 42 righe, possa
bastare? Cordialmente,
Virgilio Zanolla».
◙ Domenica 14 Aprile 2013
Nel bel libro Bologna canta di Adriano Bacchi Lazzari e Giuliano Musi (Minerva
Edizioni, 2012) vi è, fra tante altre preziosità, una stupenda foto, mai vista in
precedenza, di Norma Bruni, di cui il 20 Agosto prossimo ricorrerà il centenaio della
nascita. Simone Calomino se n’è accorto per primo e ha subito segnalato il fatto a
Manuel Carrera, che incontestabilmente è il fan n. 1 della cantante bolognese dalla
voce tenebrosa e sensuale, che ha inciso assieme alle Lescano due canzoni
indimenticabili. Manuel ha subito utilizzato tale foto per illustrare la clip (da lui
postata su YouTube il 14 Marzo scorso) della canzone L’edera, incisa appunto dalla
Bruni nel 1958. Ora, su nostra richiesta, egli l’ha passata anche a noi, affinché la
collochiamo in bella vista nel relativo Album fotografico, dove la si può ammirare,
debitamente restaurata, a p. 16: http://www.trio-lescano.it/fototeca/album_fotografico_norma_bruni.pdf .
◙ Lunedì 15 Aprile 2013
♦ Mail di Vito Vita: «Amici, vi mando un articolo de “La Stampa” di martedì 9
Aprile: è una recensione dello spettacolo dell’Orchestra Maniscalchi e, tanto per
cambiare, si cita l’arresto delle Lescano. Ahimè, quando si inizia a diffondere
un’informazione falsa è poi difficilissimo far conoscere la verità...!».
Ecco cosa scriveva in materia su questa rubrica, il 9 Marzo scorso, il nostro biografo
ufficiale delle Lescano, Virgilio Zanolla, che ha recentemente pubblicato una
versione riveduta e molto arricchita del suo saggio, Una leggenda da sfatare, nel
quale dimostra, con abbondanti prove alla mano, come il famigerato arresto delle tre
sorelle, nel modo con cui loro stesse lo hanno raccontato alla stampa, non sia mai
avvenuto: «Quel che però mi ha sorpreso di più è vedere che in questo “sport”
[spacciare frottole per verità accertate] si sono cimentate anche le Sorelle Marinetti.
Va bene che la ricerca del successo fa spesso mettere un po’ da parte gli scrupoli, ma
onestamente credevo che almeno loro, che sono certamente artiste serie, preparate e
attentissime ai particolari, fossero persuase che la storia dell’arresto e della
carcerazione non sia altro che un’invenzione delle medesime Lescano». Sui probabili
motivi di tale invenzione si veda la seconda delle Notizie dell’8 Aprile.
♦ Riceviamo spessissimo mail finalizzate a ottenere da noi, a vario titolo, uno o più
spartiti di canzoni incise dalle Lescano. Ecco l’ultima di tali richieste:
«Spett.le [email protected], nella libera Università per adulti e terza età -
62
Istituto Tincani di Bologna, tra le varie attività che vengono proposte agli iscritti ci
sono anche quelle inerenti approfondimenti musicali sui vari periodi della musica
classica e leggera di ogni tempo, che si concretizzano poi anche in saggi alla fine
dell’anno accademico, con esecuzioni strumentali-vocali, ovviamente all’interno
dell’Istituto stesso. Per il prossimo anno accademico, per stimolare l’interesse dei
nostri iscritti, si è scelto di approfondire il tema storico e musicale delle
armonizzazioni di canzoni degli anni ’30-’40, con particolari riferimenti alle Sorelle
Lescano, con l’intenzione di proporre nelle lezioni di musica, che vengono svolte dal
nostro docente Maestro Fabrizio Milani, le loro particolari armonizzazioni vocali
anche con esercitazioni pratiche. Sottolineiamo che alcuni nostri iscritti viaggiano
attorno agli 80-90 anni, quindi hanno avuto la fortuna di ascoltare nella loro vita dal
vivo le esecuzioni del famoso Trio, e sono perciò particolarmente motivati nei
confronti di questo tipo di approfondimento. Vi chiediamo di poterci concedere
di usufruire di alcuni spartiti per noi introvabili, e precisamente: Tulipan, Il pinguino
innamorato, Maramao perché sei morto?, Pippo non lo sa. Grazie della cortese
attenzione.
Prof.ssa Carla Roli, consulente culturale e musicale dell’Istituto di Cultura Tincani di
Bologna; email: [email protected]».
A tutte codeste mail siamo purtroppo costretti, sia pure a malincuore, a dare una
risposta negativa, giacché sarebbe per noi estremamente rischioso divulgare, anche se
per nobili fini, come in questo caso, dei materiali protetti da ferrei copyrights, che le
case editrici difendono – come è giusto – mediante agguerriti studi legali. A tal
proposito siamo già stati pesantemente diffidati da alcune di tali case dal cedere a
terzi gli spartiti che abbiamo raccolto nel nostro archivio, esclusivamente a scopo di
studio, ricerca e catalogazione. Insomma con gli spartiti non si scherza, a differenza
delle incisioni discografiche per le quali YouTube (proprio grazie alle dimensioni
planetarie del fenomeno) ha aperto un’enorme breccia che ben difficilmente potrà
essere richiusa in futuro: qui, nella maggior parte dei casi, i diritti d’Autore sono
diventati più virtuali che reali, per cui pensare di poterli difendere per vie legali sa
ormai di utopia…
Ecco dunque cosa abbiamo risposto alla suddetta Signora:
«Egregia Prof.ssa Carla Roli,
purtroppo non ci è possibile cedere a terzi, per qualsivoglia motivo, gli spartiti che
possediamo in archivio. Le ragioni sono chiaramente spiegate nell’avvertenza in
rosso che si trova in testa alla pagina http://www.trio-lescano.it/spartiti_e_testi.html.
Molte Biblioteche italiane (fra cui la BN di Firenze e la Sormani di Milano) hanno
importanti raccolte di spartiti di canzoni degli anni Trenta-Quaranta, le cui scansioni
sono a volte acquistabili via internet a prezzo modico. In alternativa qualunque
studente serio di composizione o pianoforte (meglio se dotato del la assoluto) potrà
“tirar giù” facilmente dall’incisione originale non solo la linea melodica e gli accordi
di qualsiasi canzone, ma anche l’arrangiamento vocale completo inciso dalle
Lescano.
Infine la informo che gli editori che hanno pubblicato a suo tempo le canzoni da lei
cercate (Curci, Leonardi, Melodi: tutti di Milano) sono ancor oggi attivi, l’ultimo
sotto altro nome, e può dunque rivolgere direttamente a loro le sue richieste.
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Cordiali saluti, con i più fervidi auguri per la riuscita della sua encomiabile iniziativa.
Il Curatore del sito Ricordando il Trio Lescano».
◙ Martedì 16 Aprile 2013
♦ Mail di Simone Calomino: «Amici, vi segnalo, nel caso che già non lo conosciate,
uno struggente articolo reperibile nell’archivio de “La Repubblica”. Esso ci mostra in
quali precarie condizioni economiche si trovasse Ernesto Bonino nel 2000, quando
aveva 78 anni: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/15/se-fossimilionario-appello-di-bonino.html».
Le vicende biografiche di questo grande artista (e di vari altri del suo stampo, come
Silvana Fioresi e, in un certo senso, le stesse Lescano) ci ricordano la favola esopiana
La Cicala e la formica, di cui Jean de La Fontaine fece nel 1668 una lapidaria
versione: “La cigale ayant chanté / Tout l’été, / Se trouva fort dépourvue / Quand la
bise fut venue […]”. Per sua fortuna ci pensò la benemerita legge Bacchelli a trarlo
d’impaccio, per cui poté terminare i suoi giorni più che dignitosamente, ospite
dell’accogliente casa di riposo per artisti “Giuseppe Verdi” di Milano. Fu in quel
periodo che venne intervistato telefonicamente da Stefania Riccio per il Notturno
italiano, dando vita ad un happening di inarrivabile eleganza e piacevolezza, i due
tratti distintivi più accattivanti della personalità di Bonino. Tutta questa trasmissione
è disponibile tra i nostri Documenti sonori: merita davvero di essere ascoltata,
garantito!
♦ Manuel Carrera ci ha inviato la recensione dell’ultimo libro di Tiziano Tarli, di cui
abbiamo parlato nelle Notizie del 21 Febbraio scorso: http://www.triolescano.it/pdf/Recensione_libro_di_Tarli.pdf.
◙ Mercoledì 17 Aprile 2013
Mail di Simone Calomino: «Vi segnalo che nella trasmissione dedicata oggi dal
Discobolo a Silvio Gigli è possibile ascoltare per intero Ninna nanna per le Dionne,
interpretata da Fausto Tommei, il Trio Primavera e... un debuttante Duo Fasano!
Ne abbiamo parlato un mesetto fa nelle Notizie del nostro sito [Ricordando i Trii
Vocali] e presto tale informazione sarà disponibile in archivio. Si tratta dell’unica
incisione ritrovata fino ad ora del Trio Primavera (è facile riconoscere Isa Bellini),
anche se abbiamo qualche dubbio sull’effettiva presenza di Tea Prandi... Speriamo
che l’incisione sia di vostro gradimento!».
◙ Venerdì 19 Aprile 2013
Mail di Massimo Baldino: «Cari amici ascoltatori, oggi c’è ultimo appuntamento con
la storia di Natalino Otto e Flo Sandon’s a La Clessidra di Giacomo Schivo. Ospite
Silvia C. Sandon, figlia della coppia, che conclude il racconto sulla vita dei genitori.
Per la giornata odierna, venerdì 19 Aprile, la trasmissione è ascoltabile sulla
homepage della nostra radio: www.ildiscobolo.net; per i prossimi giorni lo sarà al link:
http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd-19-aprile-2013. A voi tutti, buon ascolto!».
◙ Giovedì 25 Aprile 2013
Mail di Simone Calomino: «Guardate che meraviglia! Se costasse di meno lo
comprerei…».
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Si tratta di una locandina, così descritta su eBay dal venditore, ale_antq06:
«Originale pubblicità / dischi cetra / Torino / su carta patinata / anno 1949 / misure
28x 19 cm / condizioni ottime /rara». Sarà anche una rarità, ma troviamo anche noi
che il prezzo di 85 €, più ovviamente le spese postali, sia eccessivo.
◙ Venerdì 26 Aprile 2013
Mail di Massimo Baldino: «Una bella trasmissione dedicata alla grande Silvana
Fioresi su www.ildiscobolo.net. In Gran Galà Simone Climon ricorda la grande
interprete dell’Eiar attraverso una serie di dischi introvabili e il ricordo delle persone
che hanno conosciuto l’artista da vicino. La trasmissione per i ritardatari resterà
disponibile per i prossimi giorni cliccando sul link http://www.iradeo.com/ildiscobolo/venerd26-aprile-2013».