PROGRAMMA ARTISTICO IL VIAGGIO – Dalle Americhe al Mediterraneo Il filo conduttore che lega le proposte artistiche di questa edizione vuole essere un viaggio ideale che, partendo dagli Stati Uniti, giunge fino in Sardegna portando con sé un bagaglio straordinario di cultura e musica dal mondo. Muovendosi dalle sonorità della grande tradizione jazz americana, il viaggio si dipana tra gli elementi innovativi delle nuove generazioni, esplorando tutti i campi possibili della contemporaneità fino a spingersi nella sperimentazione più audace, varcando i confini della Giamaica e Cuba, il jazz latino, ma anche il tango innovativo sullo stile di Astor Piazzolla, attraversando tutte le matrici culturali e sonore che hanno influenzato e contaminato con incredibile creatività la musica jazz. Il salto del mare quindi per giungere nelle frontiere del Nord Europa, verso una delle scene jazzistiche più ricche di fermenti e novità, fucina di nuovi talenti e dell’attuale nu-jazz. Jazz dalla alte temperature tra improvvisazione e tappeti elettronici, in un magma contemporaneo fatto di mille sfumature sonore. Dal Nord-Europa il viaggio prosegue verso il Mediterraneo. Suoni dei popoli che lo attraversano, fino alla Sardegna, in un confronto aperto tra tradizione e modernità. Infine giù verso il mal d’Africa, tra i tamburi ancestrali, le voci e le memorie musicali del jazz nero americano, per poi risalire nell’isola dei nuraghi, luogo di incontro. Melodie e atmosfere rarefatte, afroamericane, israeliane, arabe, spagnole, sarde, francesi, in un grande contenitore di idee nuove dove elaborare mescolanze e culture, senza tradire radici e storia. Un nuovo percorso all’interno dell’European Jazz Expo, dove si incontrano le testimonianze del jazz mondiale e di una fervida specificità mediterranea, nel quale scoprire l’intimità dei popoli che vi si affacciano e alcuni angoli profondi delle loro tradizioni. L E PRODUZIONI ORIGINALI L’inaugurazione del capitolo sui progetti originali spetta all’ospite d’onore ANTONELLO SALIS che si presenta nell’edizione che rende omaggio alla sua carriera con due produzioni in anteprima: un trio inedito prodotto da Jazz in Sardegna che lo vede per la prima volta insieme a Paolo Angeli e Gavino Murgia. L’altra con Furio di Castri ne “IL VINO ALL’OPERA”, una celebrazione alla vita dei musicisti in viaggio, tra brindisi e calici di buon vino rivisitando e riarrangiando in chiave jazz arie di opere famose. A Cagliari per la prima volta dopo la registrazione e il concerto realizzati a Roma, alla Casa del Jazz. ATLANTITERRANEO Ritorna dopo due anni ANTONIO PLACER (Galizia), con la nuova produzione originale “ATLANTITERRANEO”, prodotto da Michele Palmas per l’etichetta cagliaritana Sardmusic, in collaborazione con Jazz in Sardegna e Alma Musique di Grenoble. Presentato in anteprima sul palco della quarta edizione dell’European Jazz Expo - XXVI Festival Internazionale Jazz in Sardegna, l’album uscirà ufficialmente in Europa a gennaio 2009. Le influenze, l’amore e la passione di Placer per la cultura del mondo attraversate nella sua lunga carriera artistica, si ritrovano oggi unite intrinsecamente in questa opera intensa, galiziana e universale al contempo. Nel progetto con Antonio Placer alla voce, composizione e direzione musicale, anche Jean-Francois Baëz, accordeon, Jean-Marie Machado al piano, Stracho Temelkovski, basso, viola caipira, mandola, percussioni, Jorge ‘Negrito’ Trasante, batteria e percussioni latine. Special guest: Rosa Cèdron, vocals. FERRA VS FERRA Ancora nelle sezione importante delle produzioni originali di Sardmusic e Jazz in Sardegna l’inedito progetto live e discografico “FERRA VS FERRA” di BEBO E MASSIMO FERRA. Un live e un nuovo disco (che uscirà a febbraio 2009) di due chitarre unite in un inscindibile legame di intesa, sangue e passione per la musica e il loro strumento. MOYE-RUDD-MURGIA Altro progetto con un trio esplosivo finora “mai visto”, composto dal leggendario batterista newyorkese degli Art Ensemble of Chicago FAMOUDOU DON MOYE insieme a ROSWELL RUDD, il grande trombonista e compositore, figura chiave nel periodo free-jazz degli anni ’60, e innovatore con le sue tecniche espressive in una sapiente combinazione di tradizione e contemporaneità, e GAVINO MURGIA, sassofonista, suonatore di launeddas e incredibile interprete vocale (la sua voce è un vero strumento), profondo conoscitore della tradizione sarda ed etno-documentarista. Possiede un eccellente bagaglio musicale che comprende esperienze con nomi di rilievo della scena etno-jazz mondiale. S’ARD Tra le produzioni originali di provenienza mediterranea anche S’ARD, ovvero i suoni della Sardegna e le emozionanti note mediterranee guidate da MAURO PALMAS, autore di spicco della musica sarda di recente entrato nella rosa dei vincitori del Premio Maria Carta, e del suo affiatato quintetto. Una piattaforma multimediale di note e immagini, dirette quest’ultime dal regista Rodolfo Roberti. Sul palco, le inconfondibili mandole del musicista e compositore cagliaritano incroceranno le speciali note mediterranee del suo quintetto e di tanti ospiti straordinari. La nave tra i ritmi dell’isola e dei paesi vicini che si affacciano sul mare, guidata dal quartetto di Mauro Palmas (Marcello Peghin, Silvano Lobina, Andrea Ruggeri), in questa occasione avrà come protagonisti Elena Ledda, la grande voce della Sardegna, instancabile messaggera dell’isola nel mondo, fresca vincitrice (assieme all’indimenticato Andrea Parodi) del Premio Tenco 2007 con l’album “Rosa Resolza” prodotto da S’ardmusic e Jazz in Sardegna; Patrizia Laquidara, l'artista siciliana dal grande talento vocale e compositivo che si sta affermando tra le voci più interessanti del panorama nazionale; il Coro a tenore di Oniferi; Salvatore Bonafede il pianista jazz e compositore di colonne sonore per teatro e cinema, riconosciuto quale miglior nuovo talento da “Top Jazz” indetto dalla rivista specializzata “Musica jazz” e premiato per il miglior disco dell’anno “Ortododoxa”- Red Records; Francesco Pilu, cantante dei “Cordas e Cannas”, uno dei gruppi storici della world music sarda, eclettico polistrumentista tra le più belle voci del panorama musicale Mediterraneo; il pianista e compositore Battista Giordano. Artisti eccezionali, provenienti dalla Sardegna e dai lidi che si affacciano sul Mare Nostrum. Un recipiente sonoro che favorisce incontri e scambi tra i tanti musicisti impegnati sul palco, permettendo ad ognuno di loro di confrontarsi ed interagire. Un percorso intimo verso gli affascinanti misteri dell’animo umano e della musica del Mediterraneo. “US AND THEM” – RITA MARCOTULLI Ancora, il progetto inedito di RITA MARCOTULLI “Us and them, noi e loro”, presentato in anteprima ad aprile 2008 alla Casa del Jazz, Roma. Una produzione dedicata ai Pink Floyd, band storica sempre attuale, e ancora fonte di ispirazione per il gruppo di Rita con i suoi musicisti. Una formazione anomala costituita dal contrabbasso di Giovanni Tommaso e dal basso di Matthew Garrison, una batteria di Joel Alluche, le percussioni e suoni elettronici di Michele Rabbia, e poi la voce di Raiz (Almamegretta), la chitarra di Fausto Mesolella, il sax di Daniele Tittarelli e naturalmente pianoforte e synth di Rita. “ZAPPING TRA FRANK ZAPPA E THELONIOUS MONK” di FURIO DI CASTRI Musicisti che interagiscono, omaggiano i grandi maestri del jazz e della musica contemporanea, si incrociano e si scambiano idee tra i palchi quasi in diretta, propongono nuove esperienze compositive stimolati dal confronto con stimati colleghi. Rita Marcotulli e Furio di Castri si rincontrano anche nel progetto musicale “Zapping – tra Zappa e Monk”. Un omaggio a due geni della contemporaneità: Frank Zappa e Thelonius Monk. Il contrabbassista milanese, tra i più apprezzati del panorama jazz internazionale, in questo progetto e in particolare in questa inedita formazione per l’European Jazz Expo, fa confluire la trasgressione e l’ironia di Zappa nella scrittura rigida e senza compromessi di Monk. Una traversata singolare attraverso tutta la musica del novecento, fino a ritrovare le tracce di quello che Di Castri ha ascoltato e amato fin da ragazzo. Pezzi e frammenti di Monk al centro e, tutto intorno, soul, rock, jazz, samba, world, jungle, drum and bass, samples, l’America di Bush e l’Italia del neo realismo. Con Furio al contrabbasso e sampling, anche Eric Vloeimans alla tromba, Mauro Negri al sax alto, Rita Marcotulli al pianoforte, Joel Allouche alla batteria e Bebo Ferra alla chitarra. ZURZOLO-SHEPP-MOYE Altra interessante collaborazione nel trio “SPECIAL PROJECT” con MARCO ZURZOLO con ARCHIE SHEEP e DON MOYE, a cui partecipano Pomigliano Jazz Festival e Jazz in Sardegna. Marco Zurzolo, sassofonista e compositore partenopeo tra i più richiesti nel panorama jazz europeo e americano, in questo progetto porta una Napoli nuova e moderna in tutto il mondo. Contaminazione delle melodie partenopee con il blues ed il jazz di due leggende viventi del jazz: Archie Shepp, sassofonista statunitense, noto anche per la sua collaborazione con John Coltrane e Cecil Taylor e Don Moye, batterista newyorkese da sempre attratto dai ritmi ancestrali, e dalle contaminazioni con la madreterra africana e le ritmiche del sud del mondo. HAMLET REVOLUTION - CADA DIE TEATRO Infine tra le produzioni originali sarà presentato in anteprima il progetto teatrale “HAMLET REVOLUTION” - Musical Drama nelle strade di Bologna 77. Una co-produzione originale di Cada Die Teatro e del Festival Internazionale Jazz in Sardegna. Un musical drama di e con il regista, attore e autore di teatro GIANCARLO BIFFI. Intreccio di finzione e fatti veramente accaduti in quei spasmodici giorni del ‘77. La messa in scena di una rappresentazione di teatro totale in cui recitazione, musica, canto, movimento e immagine danno vita ad un’opera unica che combina in un solo flusso diverse arti, per comprendere, per sviluppare un discorso che utilizzando i linguaggi artistici della “contemporaneità” sia portatore di senso e storia per l’oggi. Fatti e vicende di quegli anni, il senso/profumo dell’avere vent’anni allora, come ai tempi di Amleto o come oggi… ADELASIA Melologo scritto da Battista Giordano su testo poetico di Grazia Maria Poddighe. Una produzione dell’Intermezzo 2005, rappresentata in prima assoluta a Nuoro al teatro Eliseo, il cui testo affronta in forma poetica la maturità della giudicessa e il crepuscolo della stessa, descrivendone la forza e la motivazione che conducono Adelasia verso la decisione di rendersi autonoma dalle corti di riferimento a favore di un possibile autogoverno dei Sardi. La vicenda, riletta musicalmente in forma di melologo da Battista Giordano, è scritta con un linguaggio che cita diversi stili, con l’obiettivo di trasporre la memoria musicale in un ambito spazio temporale volutamente indefinito. A narrarne le dinamiche e a dare voce musicale ai personaggi saranno Silvio Carobbi, tenore, Giovanna Demurtas contralto e Paola Puggioni soprano, le musiche saranno eseguite da Battista Giordano al pianoforte e Carlos Garfias al violino. I GRANDI MAESTRI Se L’EJE da una parte mantiene nel suo DNA una forte componente legata alla musica sarda e come sempre utilizzerà tutti i propri strumenti per diventare il trampolino di lancio delle produzioni Made in Sardegna, immancabili saranno dall’altra le presenze dei Grandi Maestri della musica afroamericana targata USA e del Jazz Latino, da sempre appuntamento fisso nel festival tra i più importanti dell’isola e dell’Italia che raggiunge quest’anno la ventiseiesima edizione. ROY HARGROVE QUINTET Roy Hargrove, il trombettista tra i più versatili della generazione degli anni ’90 che si è confermato tra i big dl jazz mondiale, e dintorni. Premio Grammy per The Best Latin Jazz Performance, con l’album Habana e nel 2002, con Herbie Hancock e Michael Brecker, il Premio Best Instrumental Jazz Album, Individual or Group, con Direction in Music, risultato della collaborazione a sei mani fra tre stelle del jazz. Un quintetto che attraversala tradizione, tra jazz, swing, funky, improvvisazione, latin, trovando negli standards buone occasioni per lanciarsi in incredibili soli. Con Hargrove alla tromba, Justin Robinson (sax and flauto), Gerald Clayton (piano), Danton Boller (basso), Montez Coleman (batteria). ROBERTA GAMBARINI Straordinaria voce dal timbro unico e dall’intonazione impeccabile. Nasce a Torino ma presto si trasferisce nel 1998 negli Stati Uniti, dove ottiene una borsa di studio presso il New England Conservatory a Boston. Alcune settimane dopo si aggiudica il terzo posto nella prestigiosa Thelonious Monk International Jazz Vocal Competition. Da allora si è accompagnata a musicisti del calibro di Michael Brecker, Ron Carter, Herbie Hancock, Slide Hampton, Roy Hargrove, Jimmy Heath, Hank Jones, Christian McBride, Toots Thielemans. Artista dinamica e virtuosa, ottiene splendide recensioni e grande sostegno e apprezzamento da parte del pubblico ovunque. All’Expo la voce di Roberta Gambarini è accompagnata da Tamir Hendelman al piano, Neil Swainson al basso, Jake Hanna alla batteria. HILARIO DURÁN TRIO Un trio straordinario (Hilario Duràn, piano, Roberto Occhipinti, basso, Mark Kelso, batteria) guidato da uno dei pianisti originario de La Havana più espressivi del repertorio classico cubano e latin-jazz: Hilario Duràn, pianista, compositore, arrangiatore, leader di orchestre e docente preso l’Alma Records Artist /Universal Music Canada. Un trio esplosivo contemporaneo che elabora un travolgente mix delle influenze afrocubane con escursioni nel familiare Mambo e Cha-Cha-Cha. Dal Danzon al jazz, nel progetto “New Danzon”. YARON HERMAN TRIO – “A TIME FOR EVERYTHING” Yaron Herman, giovane pianista israeliano, ma attivo sulla scena francese, con il successo del suo primo album di assolo " Variazioni " (etichetta di Jazz di LABORIE) e la sua recente nomina per il Premio " Jazz di Talento Adami 2007 ", si è affermato presso la critica specializzata e gli appassionati, come il pianista più impressionante della nuova generazione. Ben sostenuto da Matt Brewer al contrabbasso e da Gerald Cleaver alla batteria, la musica di A Time for Everything dell’ultimo disco e progetto dal vivo, si inserisce a pieno titolo in un filone che muove dalla tradizione del piano per innestarvi modalità ritmico espressive più vicine al rock e alla popular music. La presenza di composizioni originali, o pop-rock celebri rilette, insieme a classici del jazz o a brani di musica classica, o dei compositori del primo Novecento, rivelano Herman come un pianista unico. "ALTA MADERA" con GABRIELE MIRABASSI – “EN VIVO” E' il terzo album di Alta Madera, il trio di corde più interessante e originale del latin-jazz in Italia, con Ruben Chaviano al violino, Mino Cavallo alle chitarre e Filippo Pedol al contrabbasso, e guest, Gabriele Mirabassi al clarinetto. Il disco/live è dedicato al concerto che il gruppo tenne con il clarinettista Gabriele Mirabassi durante la prima edizione del festival: un progetto speciale che adesso vive nella registrazione della performance che si svolse il 27 agosto del 2005 a Ponticino, in un' affascinate e antica piazza nel comune di Laterina (AR). Un concerto memorabile ora riproposto eccezionalmente per l’EJE, in cui Mirabassi si integrò perfettamente al trio, producendosi in numerosi e notevolissimi assoli. Una travolgente vivacità, quella di Mirabassi, ben presente anche nel disco dove non mancano momenti nei quali duetta brillantemente con il violino, sostenuti dalla forte energia di chitarra e contrabbasso. ANTONIO FARAÒ QUARTET Considerato dalla critica mondiale uno dei più interessanti pianisti jazz dell'ultima generazione, il pianista jazz e compositore romano, Antonio Faraò, si distingue fin da giovane per uno spiccato interesse verso la musica nero-americana, i suoi primi modelli sono: Oscar Peterson, Errol Gardner, scoprendo in seguito, McCoy Tyner, Herbie Hancock, Keith Jarret, Bill Evans, John Coltrane, Miles Davis, Charlie Parker, Thelonious Monk. A suggellare un percorso musicale sin dagli esordi straordinario, nel 1998 gli arriva il più prestigioso dei riconoscimenti: il primo premio al "Concorso Internazionale Piano Jazz Martial Solal", da Parigi. Un evento che ha lanciato Faraò nei circuiti europei della musica contemporanea, e lo ha portato ad incidere, i primi due album da leader: "Black Inside" nel 1998 e "Thorn", nel 2001. Tra le sue influenze è sicuramente molto importante citare quella di John Williams, compositore di colonne sonore, come: ET, Guerre Stellari, Indiana Jones. All’Expo Antonio Faraò, piano, arriva con il suo quartetto: Martin Gjakonovski al contrabbasso, Gene Jackson alla batteria e Rick Margitza al sax. L’utima sua produzione discografica si intitola “Woman’ s Perfume”, uscito per la CAM nel 2008. JOE BOWIE & MONSIEUR DUBOIS Joseph Bowie (1953 in St Louis, Missouri), fratello del leggendario Lester Bowie e del sassofonista Byron Bowie, e leader americano del gruppo punkfunk/jazz Defunkt di New York, band storica che ha scritto la storia del funk/jazzfusion. La sua band esplosiva intensa, energica, ferocemente e irresistibilmente funky, dopo aver influenzato migliaia di musicisti per trent’anni continua ad esser il punto riferimento nel mondo. Joe Bowie ritorna in Sardegna dopo tanti anni di assenza (mitico fu il concerto alla Fiera di Cagliari per Jazz in Sardegna nei primi anni ’90), insieme alla incandescente super big band olandese “Monsieur Dubois”, erede legittima della scuola del trombonista più punk e sperimentale che ha fuso groove del funk e del jazz con gli stili più disparati, sia popolari che estremi, pioniere nei primi anni ’80 della musica rap. Junglebeats, Funk, Souljazz and Afrogrooves: Monsieur Dubois ha debuttato nel mercato discgografico nel 2006 con l’album “Ruff” (Challenge Records). Il secondo disco arriva nel 2007 “Soul Integration”, prima concreta collaborazione con l’americano Bowie che ha rinnovato lo stile “Defunkt” con impulsi di nujazz europeo. Una esperienza postiva che li ha portati a partire insieme nel 2008 per un tour mondiale. Sul palco dell’European Jazz Expo: Joe Bowie (trombone, vocal), Bart Wirtz (alto-saxophone, flute), Dirk Beets (trumpet, flugelhorn), Maarten Meddens (Fender Rhodes, synths), Rudi Sanders (drums), Jo Didderen (bass), Pepijn Zwaanswijk (percussion). I Monsieur Dubois nel 2006 hanno fondato insieme agli State of Monk “The Dutch Nu-Jazz Movement”. JAMES TAYLOR QUARTET Tra i grandi maestri, il mitico gruppo acid jazz e funk britannico: James Taylor Quartet, che quartetto non è, ma è conosciuto con questa denominazione. Il celebre leader hammondista, James Taylor, arriva all’EJE con una formazione di sette elementi: James Taylor, Hammond organ, fender rhodes, clavinet, moog; Andrew McKinney al basso, Adam Betts, batteria, Christopher Montagne, chitarra, Yvonne Yanney, voce; Robert Townsend al sax e flauto, Scott Thompson alla tromba. Soul, funk, jazz, spy movies, guidate dal suono inconfondibile e splendido dell’Hammond di Taylor. Quindici album all'attivo, i James Taylor Quartet dal 1985 rappresentano la spina dorsale dell'hammond groove metropolitano stile londinese. Il gruppo si è formato sulle ceneri dei Prisoners. Da allora il suono si fa più nero, r&b, funk e soul, e diventa fenomeno di massa quando con l'etichetta Acid Jazz di Eddie Piller esplode e fa esplodere la scena di questo circuito eterogeneo che unisce insieme a Jamiroquai, Incognito e Jazzmatazz, il meglio della scena segnalata come Acid Jazz. Da allora la sua popolarità lo consacra fra i grandi interpreti storici del suono Hammond e viene chiamato a registrare in vari album di band famose come ospite, tra cui U2, Manic Street Preachers e i Pogues. Ritorna quest’anno in Italia con una formazione di sette elementi con i fiati, in una insolita tournèe tra palchi meno convenzionali. GUSTAV BEYTELMAN TRIO Il geniale pianista e compositore argentino Gustavo Beytelman (1945), storico collaboratore di Astor Piazzola e tastierista dei Gotan Project, combina il tango con i classici arricchendolo con le sue personali interpretazioni. Tango in trio con Beytelman a piano, Cyril Garac al violoncello, Rémi Lerner al clarinetto & clarinetto basso, per tessere i legami della memoria e svelare una storia intima e profondamente umana. Gustavo Beytelmann durante i suoi anni argentini è stato compositore di colonne sonore per il cinema; nel 1976 ha dovuto esiliare a Parigi dove tuttora vive e dove ha collaborato con Astor Piazzolla, il gruppo folk Tiempo Argentino e fondato il trio jazz Mosalini – Caratini – Beytelmann. Ha affiancato la sua carriera di solista alla collaborazione con altri artisti, tra cui il gruppo francese di tango elettronico Gotan Project, con i quali ha inciso gli album La Revencha del Tango nel 2001 e Lúnatico nel 2006. Del 2004 è l’uscita del suo album Sigamos!. Dal 1996 è Direttore Artistico del Dipartimento Tango del Conservatorio di Rotterdam. SABA ANGLANA Un successo che cresce di esibizione in esibizione, di ascolto in ascolto. La sua musica ha fatto già breccia nel cuore di molti e il canale televisivo musicale Nat Geo Music l’ha adottata come uno dei propri artisti di riferimento: per SABA, cantante italoetiope con all’attivo un solo album - il titolo è Jidtka/The line, l’etichetta la World Music Network - le cose sono successe velocemente e continuano a crescere ora che iniziano, in Italia e all’estero, le sue prime date. Saba è cresciuta fino a cinque anni a Mogadiscio in Somalia quando, dopo l’arrivo di Siad Barre (1969), suo padre, un dirigente italiano, e sua madre, una somala di sangue etiope, furono costretti a fare le valigie. La fuga dalla Somalia si è tradotta nell’arrivo a Roma, e oggi, qualche decennio dopo, in un’occasione di riflessione artistica per questa figlia della diaspora che nella sua vita ha fatto anche l’attrice teatrale e televisiva, la doppiatrice, l’autrice. Il suo album, e la sua ricerca, sono soprattutto un tentativo di ritrovare le proprie radici, di parlare attraverso l’arte di un’identità impossibile, plurima e sfaccettata: mezza etiope, mezza somala, mezza italiana, né africana né italiana. Forse solo apolide o come lei dice “straniera in ogni dove”, come tutti i figli della diaspora e dell’immigrazione, costretti a uno sdoppiamento identitario che a volte li rende più forti: «L’identità non è qualcosa di acquisito dalla nascita o di indelebile. È qualcosa che si scopre giorno per giorno attraverso un percorso della memoria. E il mio album, avendo io un’identità ibrida, cerca di sfidare i cliché di cui siamo vittime, di raccontare come ciascuno di noi è meticcio dalla nascita, né di qui né di là, altrove». NICK THE NIGHTFLY The Devil Dal 1987 Nick The Nightfly è specializzato in musica di qualità, il suo programma ha portato in Italia la musica new age, la fusion, la world music, la musica brasiliana, il jazz, l´acid jazz e negli ultimi anni anche i suoni del nujazz, il lounge e la chill out, le musiche di frontiera, con un occhio sempre attento ai protagonisti di ieri e di oggi. Nick suona e canta spesso in diretta con i suoi ospiti, regalando agli ascoltatori di “Monte Carlo Nights” le emozioni della musica dal vivo. Insieme alla Monte Carlo Nights Orchesta, Nick porta all’EJE di Cagliari la sua ultima fatica discografica The Devil, 12 tracce di cui 5 inedite. «Sono consapevole che suonare con l’orchestra sia in assoluta controtendenza rispetto al modo di interpretare la musica di oggi. E’ stata una scelta importante, che mi ha permesso di condividere le emozioni di questo progetto, emozioni che si moltiplicano ogni volta che suoniamo tutti insieme sul palco. C’è qualcosa di molto speciale nei suoni della Monte Carlo Nights Orchestra, la definizione che preferisco è ”Hot and Cool”: è un suono moderno che però si fonde perfettamente con le melodie classiche che ho reinterpretato in questo disco. Vere e proprie pietre miliari della storia della musica, partendo da One For My Baby, passando per Moanin o Michelle per arrivare a Blue Moon». Il disco prende il titolo dalla prima traccia, “The Devil”, scritta da Nick The Nightfly dopo aver visto il film “Ray” (di Taylor Hackford) sulla vita di Ray Charles. ORRIN EVANS TRIO Il pianista Orrin Evans è sicuramente uno dei più interessanti giovani pianisti della scena del jazz americano. Nativo di Philadelpia ha nel suo DNA il suono della città che diede i natali, a John Coltrane, Kenny Barron, Percy Heath e tanti altri storici artisti della scena afroamericana. Il suo ultimo disco è un mix di tradizione e modernità e si sente l’influenza dei grandi artisti con cui ha suonato il pianista nel suo ricco apprendistato. Ricordiamo tra questi: Bobby Watson con cui suonò per sei anni, la Mingus Big Band di cui fa parte da parecchi anni, Jack Walrath, Wallace Roney, Branford Marsalis, Pharoah Sanders etc. Orrin Evans arriva per la prima volta all’EJE con un concerto di alti contenuti ritmici, insieme a Eric Revis al contrabbasso e Donald Edwars alla batteria. Battiti impastati con melodie ricche di swing e dei suoni dell’America di oggi. MESSAGGI DALL’EUROPA - GIOVANI TALENTI Come sempre la scelta artistica dell’Expo darà ampio spazio anche ai musicisti emergenti e ai talenti europei, e non solo, che si stanno imponendo all’attenzione del pubblico, della critica e delle case discografiche per idee innovative e utilizzo creativo delle nuove tecnologie. Come sempre ci sarà un occhio puntato sul Vecchio Continente, ormai consolidato punto d’incontro delle nuove tendenze jazzistiche e delle eccellenze storiche, dove si mescolano tante e differenti culture, non solo musicali. Tra questi citiamo il trio con la bravissima pianista olandese ANKE HELFRICH, insieme a DEJAN TERZIC, batteria e MARTIN GJAKONOVSKI, basso. Dall’Italia (Benevento), il giovane trombettista e flicornista LUCA AQUINO con il suo QUARTETTO nel progetto “Sopra Le Nuvole” (Luca Aquino, tromba e elettronica, Giovanni Francesca, chitarra elettrica, Marco Bardoscia, contrabbasso e elettronica, Gianluca Brugnano, batteria). Swing e suoni elettronici influenzati dalla musica di Jon Hassell, Nils setter Molvaer, e dal timbro dei musicisti che accompagnano Luca in questo progetto. Dai paesaggi incantati dei fiordi Norvegesi il grande ritorno all’EJE di due musicisti ben noti e tra i più apprezzati nella nuova scena del jazz europeo: ARVE HENRIKSEN e JAN BANG (Arve Henriksen, trumpet, voice, keyboards and electronics, Jan Bang, keyboards and electronics), che in questi anni collaborato con le migliori produzioni della ECM e artisti del calibro di Anders Jormin, Edward Vesala Jon Christensen, Marilyn Mazur, Marilyn Crispell gli Zeri Petter Molvaer, Misha Alperin, Arkady Shilkloper. NOVITA’ - AREA NEWS / JAZZ CORNER Per la zona live quest’anno ci sarà anche un’area speciale allestita nella Sala Verde dedicata alle novità italiane, sarde e internazionali con un palco Jazz Corner e uno spazio dedicato alle produzioni in cantiere della nuova collana discografica “S’ARDICITY” dell’etichetta di Michele Palmas. Showcases di alcune tra le migliori proposte musicali “metropolitane” dell’isola, che proporranno in anteprima alcuni spunti dei lavori discografici ancora in corso d’opera dei gruppi coinvolti (Alberto Sanna, PLM, Sunflower Quartet). Con loro anche altre novità della scena regionale affiancate ad altre etichette discografiche come FORTUN DE SARAU la formazione sarda capitanata da Alberto Cabiddu (voce, kalimba, udu, riq, percussioni, harmonium) e prodotta da Tajrà. Tra le novità nel palco delle NEWS anche MARIO MASSA, il trombettista sardo che ama scivolare tra i suoi contrappunti elettronici, in duo con Z’EV, musicista di Los Angeles tra i più eclettici nel panorama contemporaneo, fondatore del movimento culturale “industrial”. Z’EV realizza strumenti unici creati con materiali hi-tech suonandoli con particolari tecniche esecutive. All’Expo presentano il progetto “La stanza del deserto”. Tra gli ospiti del JAZZ CORNER un pezzo da novanta: ANTONIO CIACCA TRIO. Pianista e direttore della programmazione al Jazz at Lincoln Center, Ciacca, nato a Wuppertal (Germania, 1969) da genitori italiani, Ciacca si esibisce regolarmente come leader nei club newyorkesi e nei festival di tutto il mondo. ha appena pubblicato il suo quinto CD come leader, "Rush Life" (Motema Record- 2008), collabora assiduamente e si esibisce regolarmente con Lee Konitz, Bernny Golson e Wynton Marsalis. Antonio Ciacca, leader e piano, Nicola Muresu al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria; ospite speciale: John Nugent, al sax tenore. Sempre tra le news anche i GNU QUARTET, la giovane formazione genovese in una scorribanda nella musica italiana da Martino a Tenco, da De Andrè a Zero sino ai Beatles, che mescola generi e suggestioni dal jazz al rock. FRANCESCO SAIU, chitarrista, ricercatore e compositore sardo arriva con il suo “NASCIRI”, il progetto intimista ma aperto al pensiero compositivo del suo trio, con Stefano Battaglia alla batteria e Giulio Corini al basso. E ancora sul palco del “villaggio delle novità” anche REMO ANZOVINO TRIO, il compositore e pianista di Pordenone in trio (Remo Anzovino, pianoforte, Gianni Fassetta, fisarmonica, Marco Anzovino alle chitarre) nell’interessante progetto dal vivo "Tabù", pubblicato su Cd a settembre 2008. Anzovino porta le sue composizioni originali accompagnate dal vivo da immagini in bianco e nero di classici film anni '30-'40. Le sequenze dei film diventano la colonna visiva della musica. Tra le novità dell’Expo anche il progetto di danza contemporanea dell’insegnante, coreografa e danzatrice, CORNELIA WILDISEN.