Con il patrocinio di Ambasciata degli Stati Uniti d’America Regione Lazio, Provincia di Viterbo Comune di Acquapendente Ass.ne Turistica Pro-loco Torre Alfina 16 luglio 2011 Fonteverde Natural Spa Resort // San Casciano Bagni (SI) 23 24 luglio 2011 Torre Alfina // Acquapendente (VT) HAROLD BRADLEY’S BLUES BAND MARK SHATTUCK BAND LURRIE BELL’S CHICAGO BLUES BAND BE BLUES NICOLA E MARIO DISTASO MARK HANNA BAND BRONZEVILLE AMERICAN GOSPEL MORELAND & ARBUCKLE LIONS OF SWING Continua a seguirci su... + INFO WWW.TORREALFINABLUES.COM Fonteverde Natural Spa Resort MA M O S / RIO / A M M O O // S I R A SOMM RIO Toscana AO MUSIC L A DEL ETTER idente > Il pres 4 IL PRO 7 Fonteverde Natural Spa Resort San Casciano dei Bagni * Siena www.fonteverdespa.com AZIONE a re Alfin o di Tor RUBRIC nic // COMu A ALFINA > Il borg 9 11 estival 2011 edition er TORRE ENTE del F ci parla GRAMM > Summ 5 PRESID 13 LTRE IL PALCO zione munica l e la co va > Il Festi TIVAL EL FES D I T IS T s Band GLI AR go Blue ’s Chica ell Lurrie B uckle 15 > d & Arb n > Morela 17 Bradley > Harold and 19 ttuck B ark Sha M > 21 nna ark Ha g 23 > M of swin s he lion T > 3 2 A l Blues arre de ecords > Le chit dillac R lues: Ca B l e d > I film BY // SI RINGRAZIA 3 ERA T T E L NTE // E D I S L PRE E D A R LETTE Il presidente ci parla del Festival » Siamo giunti alla SETTIMA edizione estiva di una manifestazione in continua crescita, Il Torre Alfina Blues Festival è giunto alla sua settima edizione estiva, in una continua crescita di contenuti artistici e culturali, che, nel loro complesso, qualificano l’evento come uno dei maggiori attrattori turistici del territorio aquesiano. La manifestazione, segue una formula di successo, ormai collaudata, che prevede il coinvolgimento dello spettatore in una atmosfera surreale, qual è quella evocata dal contrasto tra la modernità del genere musicale proposto e la solennità del piccolo borgo medievale di Torre Alfina, al cui interno si sviluppa l’evento. Il contatto fra il pubblico e gli artisti, complici gli spazi angusti dei vicoli e delle piazze del piccolo borgo, è così ravvicinato che ogni spettatore ha l’impressione di essere partecipe di una grande festa tra amici che si ritrovano, ogni anno, in Torre Alfina, per un momento di aggregazione, all’insegna di una sana e comune passione musicale qual è quella per il blues, con brani magistralmente eseguiti e reinventati ogni sera, dagli artisti, durante i concerti e nelle jam session. Ed è proprio per questa sua capacità di aggregazione che il festival, superando la propria dimensione artistica e culturale, si pone come un più ampio veicolo di accesso alle bellezze monumentali e naturalistiche del territorio aquesiano, nell’intento di fidelizzare il turista a luoghi che, sicuramente, meritano di essere rivisti, magari in occasione di sagre o di feste religiose. Nella profonda convinzione che la logica di crescita dell’evento non possa non tenere conto della necessità di aprirsi alle località turistiche delle limitrofe Umbria e Toscana, con l’intento di trarre reciproco vantaggio dallo scambio del flusso turistico presente sul territorio, quest’anno, la manifestazione amplierà i suoi orizzonti, trasferendosi nella limitrofa Toscana, più precisamente in San Casciano Bagni (Si), presso le Terme di Fonteverde, dove si terrà la serata di apertura del Festival. è, dunque, con grande entusiasmo e con un pizzico di orgoglio, che ci approcciamo a questa nuova avventura, certi di non deludere le aspettative degli amici di San Casciano Bagni, che si sono offerti di ospitare, nel DE Il programma del Festival una manifestazione itinerante... prestigioso centro termale, la serata di apertura del festival. Anche per questa edizione il festival godrà del patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, un prezioso riconoscimento ed un raro privilegio, che, oltre ad essere di grande gratificazione per tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento, suggella una amicizia profonda con i rappresentanti di un Paese la cui cultura musicale ha accompagnato la crescita di intere generazioni di giovani del mondo occidentale. Dal blues di Muddy Waters, Little Walter, Willy Dixon e degli altri artisti della Chess Records, al rock – blues di Jimmy Hendrix ed Eric Clapton, fino agli ZZ Tops ed oltre, sono stati consegnati alla storia brani indimenticabili, che hanno costituito la colonna sonora di cambiamenti epocali, accaduti con una rapidità impensabile fino a qualche decennio prima, nei quali i giovani hanno rivestito ruoli primari. summer edition 2011 SABATO 11 sort // San Casciano Ba uglieoNa2tu0 16 l ral Spa Re Fonteverd gni (SI) € 45,00 PER a bordo piscina erde” buffet e “Hotel Fontev inner D 0 a Fontanella” “L o 21:0 rg be Al e l Ristorant organizzato da D BLueS BAN BRADLEY’S ST. AMES D L O R A H 0 :3 SIE 21 special guests ERIC DANIEL + CK RK SHATTU 23:30 MA Da ultimo, un augurio di buon lavoro al neo assessore alla Cultura del Comune di Acquapendente, Sig.ra Alessandra Terrosi, la quale, pur se di recentissima nomina, non ha mancato di far sentire il Suo appoggio all’evento, dimostrando un sincero interesse affinché, in futuro, possa esserci spazio per una ulteriore crescita della manifestazione. JO BAND SABATO 23 luglio 2011 Torre Alfina // Acqu apendente (VT) 21:00 CEN A DI GALA AL PI AZZALE DEL CA organizzato dal Ris STELLO toran te Albergo “Nuov Quanto alla qualità degli artisti chiamati ad esibirsi in questa edizione, come di consueto oltre alla presenza di vere star del panorama internazionale blues, quali Lurrie Bell, chitarrista e cantante della band “the Sons of Blues”, di Chicago, sono state create delle situazioni musicali “ad hoc”, capaci di distinguere questo festival, per lo spirito ed i contenuti, da altri, certamente più blasonati, ma privi di quella forza emotiva rivelatrice della grande passione profusa, ogni anno, dagli organizzatori. A me, come sempre, non resta che augurare a tutti buon ascolto, non senza prima aver ringraziato coloro che, nell’ambito dei propri ruoli istituzionali, si sono adoperati per la buona riuscita della manifestazione, nonché la Croce Rossa Italiana che, come ogni anno, ne consentirà l’ordinato svolgimento. PERSONA € 50,00 PER PERS ONA o Castello” LURRIE BELL’S CH ICAGO BLUES BA ND 22:00 CLUB DI MEZZANOTT E PRESSO BAR GE LATERIA ANTICO BE BLUES BORGO 23:00 THE POWER FLOWER S un viaggio nel rock-b MARK sHATTUK + NICOLA E MARI o DistASO rix agli ZZ Top lues da Jimmy Hend 24:00 MARK HANNA BAND 23:30 MAR K SHATTUCK BAND JAM SESSION TR A GLI ARTISTI PR ESENTI DOMENICA 011 nte (VT) glio 2qu 24 lu apende rre Alfina // Ac To TICO BORGO ELATERIA AN G R A B SO ES UR PR 19:00 HAPPY HO K & FRIENDS MARK SHATTU DEL CASTELLO tavolo AL PIAZZALE ne con buffet al rvizio di ristorazio è in funzione il se Associazione Torre Alfina Blues Il Presidente Carlo Di Giuliomaria SPEL AMERICAN GO KLE AND & ARBUC NTICO BORGO 22:30 MOREL GELATERIA A R A B SO ES PR ANOTTE CLUB DI MEZZ ILLE 21:30 BRONZEV 22:00 BE BLUES F SWING 23:00 LIONS O HANNA BAND 24:00 MARK PRESENTI A GLI ARTISTI TR N io SS SE JAM 5 ORRE T / / A A L FIN E R R // TO A FIN AL TORRE Il borgo di Torre Alfina notti di magia e note... A Re Desiderio, re d’Italia nell’VIII secolo d.C., risale il primo nucleo urbano di Torre Alfina e da allora, come per incanto, sembra che il nome di quel primo amante di questo luogo ne abbia segnato il profilo e la storia. Desiderio di bellezza, è ciò che viene esaudito camminando sui vicoli pietrosi del comune, guardando la soavità e delle piccole case di roccia, i pergolati, i comignoli, e il cielo illuminato da stelle luminose e quasi irreali. Luogo dove la notte e i desideri restano aggrappati sui tetti. Anche così nascono combinazioni che sembrano fatte per portare gioia e stupore, piccole e grandi coincidenze di tempo e luogo che rendono la vita costellata di infiniti attimi in cui si intuisce il significato della parola “armonia”. Torre Alfina, è uno dei borghi più beli d’Italia e in questi luoghi scivola sinuosa la forza, la gioia e la seduzione della musica Blues, le note che vagano sino a tardi, per dilatare il tempo quando tutto si fa più intimo. Evento patrocinato dall’Ambasciata USA, che accende questo luogo di soli 450 abitanti, come dal di dentro aggiungendo incanto a incanto. Avis segue questa manifestazione sin dalla sua nascita, ha creduto nella sua evoluzione, e si è immersa a pieno titolo nella magia del luogo. » Ci sono luoghi talmente unici che nel momento stesso in cui te ne allontani sembrano appartenere al mondo dell’immaginario ci sono occasioni da non perdere e il Torre Alfina Summer Edition riempirà di pace e stupore il vostro animo. 7 A UBRIC R / / ICA RUBR // RU RUBR / / A BRIC Le chitarre del Blues la Gibson Firebird La Gibson Firebird è una chitarra prodotta dalla Gibson, nel 1963. Il disegno fu ispirato alla X-plorer, ma con linee più tondeggianti, per evitare l’impatto “forte” che tale modello aveva avuto con il pubblico. Le versioni iniziali, comunemente identificate come originali, venivano definite reverse (capovolte) proprio per il loro disegno, che assomiglia ad una chitarra al contrario. Dal punto di vista tecnico, la Firebird fu la prima Gibson solidbody ad usare una soluzione costruttiva chiamata neck-through e anche ad usare i mini-humbucker, già in uso sul modello Les Paul De Luxe. Questa chitarra proponeva inoltre un nuovo tipo di costruzione del corpo cassa: infatti era composto di due legni diversi, uno per le “ali” laterali e uno per il manico il quale era un pezzo unico realizzato insieme alla parte centrale del corpo (da qui la denominazione solidbody). La gamma di modelli era formata da 4 chitarre ed 1 basso. A differenza degli altri modelli SG e Les Paul, Gibson non usò le denominazioni Standard, Custom e Junior per distinguere i modelli. Per la prima volta si usarono i numeri romani “I”, “III”, “V” e “VII” per distinguerle: •Firebird I 1 pickup. Combinazione ponte avvitato/tailpiece. Hardware cromato. • Firebird III 2 pickups - Ponte Tune O’Matic e Maestro standard Vibrola. Hardware cromato. • Firebird V 2 pickups - Ponte Tune O’Matic e Maestro “Lyre” Vibrola. Hardware cromato. • Firebird VII 3 pickups - Ponte Tune O’Matic e Maestro “Lyre” Vibrola. Hardware dorato. Insieme ai modelli Flying V ed X-plorer, la Firebird ebbe il compito di risollevare la Gibson delle cattive acque finanziarie in cui nuotava e di difendere l’azienda americana dagli attacchi della Jaguar e della Jazzmaster, modelli della casa concorrente Fender, che, in quel periodo, continuava a sfornare chitarre di successo. » FU DIETRICH CHE LA CHIAMò FIREBIRD Per questo motivo la Gibson, nel 1962, chiamò come designer Ray Dietrich, un famoso designer di automobili come le Packards, la Chrysler Airstream del 1935, la Tucker Torpedo del 1948 e ancora alcune Kaiser, Lincoln Continental Mark II e la futuristica Tucker Carioca. Dietrich fu anche l’ideatore, oltre che del nome “Firebird”, anche del logo rosso sul battipenna a sfondo bianco, elemento, questo, che contraddistingue l’autenticità dello strumento. Dietrich scelse anche i colori ispirandosi a quelli DuPont Lucite che venivano utilizzati per le automobili. Un anno dopo, nel 1963, la Firebird I debuttò sul mercato degli strumenti musicali. Tuttavia, la Fender in quel periodo era insuperabile, e la Firebird fu liquidata quasi subito, anche se ne fu sfornata un’altra versione, conosciuta come non-reverse, la quale, tuttavia, non riuscì a risollevare le sorti del modello, riconquistando il gradimento del pubblico. Anche di questa versione varie aziende fecero una copia, ma quella più famosa e fedele fu prodotta dalla Epiphone, azienda che, peraltro, è di proprietà del stessa Gibson, la quale, sotto tale marchio, produce e commercializza la gamma economica dei propri modelli. 9 A UBRIC R / / ICA RUBR // RU RUBR / / A BRIC I film del Blues: Cadillac Records la storia della casa discografica Chess Chi, qualche anno fa, ha visto il film “Cadillac Records” già sa di che cosa sto parlando: la storia di due uomini, i fratelli Leonard e Phill Chess, fondatori di una delle etichette storiche del blues, ai quali è riconosciuto da tutti il pregio di aver sdoganato la “musica dei neri”, in anni in cui, negli USA, il conflitto razziale era particolarmente sentito. Il film, dunque, racconta la storia della Chess Records di Chicago. Una storia che inizia nel 1941, quando un mezzadro del Mississipi registra, per caso, una canzone. Riascoltandosi, capisce che è pronto per qualcosa di più grande. Arrivato a Chicago, passa dalla chitarra acustica a quella elettrica, segnando la storia del blues e del rock. Quel mezzadro era Muddy Waters. Il film Cadillac Records segue la sua storia e quella della Chess Records, l’incontro di Muddy con Little Walter, le rivalità con Howlin’ Wolf, celebre la disputa tra Muddy Waters e Wolf per il chitarrista Hubert Sumlin, l’esplosione e il loro declino quando si fa strada un’altra star, quel Chuck Berry che inventa il rock’n’roll, “solo blues suonato più veloce”, come lo definisce Waters, anche se in realtà, dietro i riffs di Roll Over Beethoven e Johnny B. Good c’è qualche cosa di ben più innovativo e potente. Nessuno poteva immaginare, infatti, che Chuck Berry aveva introdotto una rivoluzione della tecnica chitarristica, capace di segnare i successivi quaranta anni della storia del rock. Molti sono i personaggi storici del blues e del R&B rappresentati nella pellicola: dalla leggendaria Etta James, ben impersonata dalla splendida Beyoncé Knowles, a Willie Dixon, voce narratrice del film e contrabbassista nero, scopritore di talenti, tra i quali Koko Taylor, definita la regina del blues. » GLI Anni ‘50 e ‘60 Un viaggio nel tempo, dove è evidente il maggiore merito dell’etichetta discografica, oltre all’avere edito brani che possono definirsi pietre miliari della storia del blues e del soul: la diffusione della musica nera ed un primo abbattimento delle barriere con i bianchi. Saranno proprio i bianchi che, dopo la chiusura dell’etichetta discografica e la morte di uno dei fondatori, tributeranno i dovuti onori ai musicisti neri superstiti di quell’era, invitandoli a suonare in Europa. Segnale di un grande cambiamento epocale al quale, senza dubbio, aveva contribuito in modo decisivo la Chess Records diffondendo la loro musica, nei jukebox ed alla radio, negli anni ‘50 e ‘60. 11 USICA M / / ALCO P L I OLTRE A C I MUS OLT Il Festival e la comunicazione segui il ritmo... L’Associazione Torre Alfina Blues ha come oggetto la promozione della musica afro-americana, da qui la decisione di rendere disponibili i contenuti musicali del Festival anche al di fuori della rassegna live. » La musica a casa Di tutte le edizioni è disponibile una registrazione di alta qualità su Compact Disc, che può essere richiesto scrivendo a [email protected] » La musica sul Web Siamo presenti nei principali social network ed in alcuni di essi, come Facebook e LastFM, rendiamo disponibili brani in streaming. Anche sul nuovo sito è possibile ascoltare brani delle varie edizioni. www.torrealfinablues.com » La musica ovunque In treno, sul computer, durante lo sport. Dall’inizio del 2010 è possibile scaricare la musica del Festival in formato digitale dalla piattaforma iTunes, sono già disponibili le edizioni 2007 e 2008. 13 IST T R A I L // GL A V I T L FES E D I T TIS GLI AR I Lurrie Bell’s Chicago Blues Band energia allo stato puro Nato nel 1958, Lurrie Bell è cresciuto in un ambiente dove il blues era letterlamente di casa. Suo padre, il leggendario armonicista Carey Bell invitava spesso a casa sua i musicisti con i quali suonava: Eddy Taylor, Eddie C. Campbell, Jimmy Dawkins, Eddie Clearwater, Big Walter Horton, Sunnyland Slim, Lovie Lee. Il blues entra quindi nel dna di Lurrie Bell, il quale, dopo aver imbracciato la sua prima chitarra a 8 anni, forma il suo primo gruppo all’età di 15 anni. Nel 1977, contribuisce alla nascita dei Sons of Blues con Billy Branch e da allora ha registrato più di 50 dischi con numerosi artisti della scena blues di Chicago. Molti dei quali accompagnato dal padre Carey Bell all’armonica. Probabilmente Lurrie Bell è uno dei musicisti di Chicago di cui ultimamente in Europa si è parlato di più. Il padre Carey Bell e i fratelli Cary jr. e Steve fanno parte del patrimonio musicale e della storia del Blues urbano di Chicago. Questa realtà è affermata dalla considerazione tributatagli a livello di festival, di locali live e dai discografici. Lurrie Bell si pone oggi come simbolo ed esempio di spontaneità e di genuinità che sfugge alle regole del business musicale e si alimenta della propria energia. Oggi lo spettacolo offerto da Lurrie Bell e la sua band è definito come uno dei più coinvolgenti e autentici concerti di Blues a cui si possa assistere, di notevole impatto è lo stile chitarristico, fresco e vitale, che unitamente alle doti vocali di Lurrie rende veramente unica la performance di questo Artista. » Lurrie bell’s chicago blues band > Lurrie Bell | chitarra e voce > Willie Hayes | batteria > Daryll Coutts | tastiere > Melvin Smith | basso vendita cartucce | rigenerate - compatibili - originali pc | notebook | periferiche assistenza | cancelleria | mobili per ufficio | gestionali PROMO RIGENERA VIA DELLE ACACIE SNC ZONA ARTIGIANALE CICONIA - 05018 ORVIETO (TR) TEL. 0763302791-349111 [email protected] 15 IST T R A I L // GL A V I T L FES E D I T TIS GLI AR Moreland & Arbuckle I tradizione & innovazione Duo proveniente dal Kansas, formato da Aaron Moreland alla chitarra e Dustin Arbuckle, voce e armonica, che produce un blues rurale elettrificato. Moreland suona una chitarra autocostruita con sole 4 corde con cui fa sia il basso che gli assoli di elettrica. Moreland & Arbuckle sono tradizionalisti ed innovatori al tempo stesso e mischiano egregiamente il Chicago Blues ed i suoni del Delta con una sensibilità quasi garage rock. Mentre Arbuckle è stato influenzato dal Mississippi blues, dal country tradizionale e dal bluegrass, Moreland è cresciuto ascoltando di tutto, dai Led Zeppelin ai Black Sabbath, da Charlie Patton a Muddy Waters. Era il 2008 quando Moreland & Arbuckle erano riusciti ad entusiasmarci con i suoni del loro cd, “1861”, ed a distanza di due anni tutto riprende da lì. Nel Febbraio 2010 esce “Flood”. Passati alla Telarc i due bluesmen hanno mantenuto le caratteristiche che ce li avevano fatti ammirare nei dischi precedenti incisi per delle etichette indipendenti. “Flood” è un lavoro che mantiene vive le radici riuscendo a dare nuova energia e non mancherà di essere uno dei dischi più importanti di questo anno. Pochi strumenti bastano per ricreare una atmosfera degna del miglior blues. La voce e l’armonica di Dustin Arbuckle ed il trip chitarristico di Garon Moreland sono il giusto connubio tra due artisti che viaggiano verso la stessa direzione, quella delle radici del Mississippi. » MORELAND & ARBUCKLE > Aaron Moreland | chitarra > Dustin Arbuckle | voce e armonica > Kendall Newby | batteria Una lezione di stile da apprendere quella di Moreland & Arbuckle per tutti i giovani che suonano blues. 17 IST T R A I L // GL A V I T L FES E D I T TIS GLI AR Harold Bradley CI PIACE RICEVERE > Bed & Breakfast e Agriturismo nel Lazio ROMA Ci troviamo negli antichi Borghi papalini della vecchia Roma, a 400 mt. dalla Basilica di San Pietro, ed a 450 mt. da Castel S. Angelo in una palazzina liberty del 1923, completamente restaurata. TORRE ALFINA Nel centro storico del borgo, disponiamo di mini appartamenti caratteristici. Il paese, dominato da un grande castello, è situato su di un altopiano a 600 metri di altitudine, ai confini tra Toscana ed Umbria. > Per contatti diretti potete telefonare al +39 349 8784600 oppure +39 349 8788518 > www.cipiacericevere.it I un artista a 360 gradi Famoso esecutore e ricercatore di musica afro-americana, nel suo studio di pittura in Trastevere fonda nel 1961 il celeberrimo Folkstudio che ha diretto fino al 1968. Avendo fruttato denuncie di disturbo della quiete pubblica per le riunioni alquanto rumorose, il pittore decise di improntare il locale nella formula giuridica “circolo privato culturale apolitico”: l’ìniziativa ebbe un grande successo, perché, in una sola serata c’era la possibilità di spaziare dalla musica celtica a quella brasiliana, dalla canzone d’autore a quella politica, dal folk al blues. Il locale concedeva insomma la possibilità ai giovani di esprimersi nella piena libertà musicale, senza condizionamenti. Qui si esibirono artisti come Bob Dylan, Pete Seegar, Steve Lacy, la Trinidad Steel Band. Dopo alcuni anni, Harold Bradley, tornò a Chicago e la direzione del locale passò ad uno dei suoi fondatori, Giancarlo Cesaroni, che inaugurò una specifica sezione dedicata esclusivamente agli esordienti della canzone d’autore: passarono per il Folkstudio cantautori italiani ancora oggi sulla cresta del successo come Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Rino Gaetano, Gianni Togni, Luca Barbarossa, Sergio Caputo. Harold fonda anche l’ensemble “Bronzeville American Gospel”, con i quali porta avanti le tematiche tradizionali e moderne della musica sacra nera esibendosi, oltre che per importanti festivals internazionali (tra cui Umbria Jazz), in manifestazioni destinate a tenere viva l’attenzione ai problemi causati dall’apartheid. Tutto il percorso di Bradley è all’insegna dell’eclettismo. Negli Stati Uniti è stato docente di pittura e disegno ed è stato curatore di importanti collezioni d’arte; prima di trasferirsi in Italia è stato un noto giocatore professionista di football americano nella NFL per 5 anni a Cleveland e Philadelphia. Negli Anni ‘60, con una borsa di studio si trasferisce prima a Perugia e poi a Roma ove concretizza la sua passione prima per la pittura ed il disegno e poi per la musica il cinema ed il teatro. Ha svolto attività teatrali recitando accanto a Tino Buazzelli, Calvin Lockart e Pinalei; ha anche svolto molte attività cinematografiche con ruoli significativi in film come: “I Sette Gladiatori”, “La Capanna dello Zio Tom”. È stato il genio della lampada accanto all’Aladino di Gianni Morandi in “Per Amore e per Magia”. » HArolD BRADLEY BAND > Harold Bradley | voce > Francesco Isola | batteria > Marco Vannozzi | basso > Luca Casagrande | chitarra > Andrea Rongioletti | tastiere Negli anni ‘80 e ‘90 ha tenuto moltissimi concerti in Italia ed all’estero dando maggiore rilievo al genere afro-americano, di cui è attento conoscitore e cultore. Risiede a Roma dove si esibisce ottenendo sempre grossi consensi di entusiasmo e partecipazione da parte del pubblico e della critica, spesso con la formazione “Voices of Glory” e con il suo amico collaboratore, perenne maestro, Toto Torquati. 19 IST T R A I L // GL A V I T L FES E D I T TIS GLI AR Mark Shattuck Band I ...hai capito?! Mark Shattuck lo possiamo definire senza mezzi termini una leggenda vivente del blues “italiano”. Decide di trasferirsi in Italia nei primi Anni 70, dopo che il Governo americano lo aveva fatto rientrare a casa dalla guerra del Vietnam. Arrivato a Roma, dopo un periodo di studio peraltro già iniziato oltre oceano, Mark si diploma in chitarra classica. La passione per la musica di quegli anni e di tutte le canzoni che lo avevano accompagnato durante la guerra lo portano dopo un breve periodo ad avvicinarsi alla musica Folk, PopRock Inglese e alle sonorità decisamente più psichedeliche: forma così la Mark Shattuck Band. La formazione svolge da tantissimi anni un’assidua attività concertistica sia in Italia che all’estero proponendo arrangiamenti rivisitati di brani storici degli anni 60/70 mantenendo però le sonorità Rock/Blues di quel periodo. Dopo innumerevoli concerti, manifestazioni, Festival (Torre Alfina Blues Festival, Motorimbombo ecc.), la band decide di iniziare a lavorare su alcuni brani originali: questo porterà il gruppo a lavorare su un disco di inediti in uscita nel prossimo inverno. Nel 2002 la band partecipa inoltre alla trasmissione RAI “Notti Mondiali”. Nel corso degli anni la Mark Shattuck Band ha collaborato anche con: Pierpaolo Ranieri, Patrizio Sacco, Lorenzo Trincia, Stefano Colasanti, Gianluca Egidi, Giovanni Di Caprio, Valerio Guaraldi, Bruno Marinucci, Federico Gullo, Danilo Sciamanna, Cristiano Ruggiero, Fabio Rondanini, Fabio Costantino e Daniele Iacono. Mark Shattuck oltre ad esibirsi, la sera del 16 luglio, con la propria band storica, insieme al chitarrista RAI Gianluca D’Alessio, per la serata del 23 luglio, propone un interessante spettacolo insieme ad altri tre musicisti ben noti nel panorama musicale romano: Marco Vannozzi al basso Nicola e Mario Distaso rispettivamente alla chitarra ed alla batteria. Il loro show è rivolto a rappresentare il percorso musicale del blues fino ad arrivare al moderno rock degli ZZ Top, passando per pietre miliari della storia del rock, quali Jimmy Hendrix ed Eric Clapton. » MARK SHATTUCK BAND > Mark Shattuck | voce e chitarra > Gianluca D’Alessio | chitarra > Gianluca Ferrante | basso > Emanuele Carradori | batteria 21 IST T R A I L // GL A V I T L FES E D I T TIS GLI AR Mark Hanna I le conferme del Festival Mark Hanna, nativo di Buffalo (NY - USA) vive e lavora da anni in Italia ed ha partecipato a tutte le edizioni di questo festival, sapendo rinnovarsi ogni anno. Completano la formazione musicale Moreno Viglione alla chitarra, Fabrizio Sciannameo al basso, Augusto Zanonzini alla batteria. The Lions of Swing Lions of Swing è una rock band che ruota intorno alla figura di Paolo Benedettini, liutaio ed ottimo chitarrista, ben conosciuto nell’ambiente romano. Il repertorio si fonda su classici del rock blues con una predilezione per i Dire Straits, ed in particolare per il chitarrista fondatore del celebre gruppo inglese, Mark Knopfler. La somiglianza dei suoni e dello stile musicale della chitarra di Paolo Benedettini, con quelli del celebre chitarrista inglese è, a dir poco, straordinaria. Il repertorio spazia dai classici di Eric Clapton a Jimmy Hendrix, attraverso intramontabili classici, quali Cocaine, Wonderful Tonight, o Little Wing. 23