OTTOBRE 2011 Intervistiamo Lorenzo Patrix Duenas, leader del gruppo Gruntroots. Voi siete un progetto giovane, ma i componenti sono musicisti di esperienza, conosciuti e stimati nell'ambiente. Presentaceli. Patrix- Allora, Alessio Bertani alla chitarra, Francesco Massagli alle tastiere e cori, mentre alla parte ritmica abbiamo Andrea Spinetti alla Batteria e Silvia Toschi al basso; per i live show si uniscono alla band i fiati: Alessandro Rizzardi al sax e Andrea Guzzoletti alla tromba. Qual'è la genesi del gruppo? Patrix- La genesi risale a quando ad Alessio, Francesco e me viene voglia di fare qualcosa di diverso in Italia e in generale come musica e stile di vita. Poi dopo un paio di mesi si è trovato un batterista con la mentalità e idee come la nostra, cioè Andrea Spinetti, inseguito si è unita Silvia Toschi che si è messa subito al lavoro nella direzione giusta! Come componete i brani? Patrix- I nostri brani vengono scritti perlopiù da me, mi vengono fuori così appa- rentemente in maniera leggera ma con la voglia di prendere a calci in culo quello che c'è di negativo nella la vita. Una forte componente della mia composizione proviene sicuramente dal Blues. I testi ricoprono un ruolo importante; risultano musicali e di impatto. Come nascono? Patrix- I testi parlano di storie, amicizie, esperienze che la vita regala... parlano di persone con problemi di droga come nel testo di "Out Of The Darkness", o testi come "Desperate Need", in cui il dolore della lontananza per una persona amata è intensa quanto dolorosa. Ci sono comunque testi che parlano di tante altre esperienze vere, vissute da me e dagli altri del gruppo. Quali sono i gruppi dai quali traete ispirazione? Patrix- Tantissimi! Rolling Stones, Wilson Pickett Jame's, James Brown, Sam Cooke, The Isley Brothers, I Beatles...e tanta musica anni 60 e 70! Riuscite a ritagliarvi spazi all'interno delle programmazione dei locali della nostra zona? Patrix- Sinceramente non vogliamo suonare nei locali vicini. E' un progetto discografico molto personale, al quale, ne siamo sicuri, non porta niente di buono suonare davanti a gente che va a mangiare e bere. Non ti ascoltano se non fai un repertorio conosciuto. Se fai musica tua, qui, difficilmente ottieni attenzioni ed interessamento. Noi crediamo che sia meglio buttarsi nell'Atlantico...andare in situazioni musicali più aperte e ricettive. Riuscireste a descrivere le sensazioni che secondo voi date al pubblico che vi ascolta? Patrix- Senza ombra di dubbio, destiamo stupore, perché onestamente in giro non ci sono progetti musicali così genuini come il nostro. Purtroppo ultimamente i gruppi nascono a tavolino, non hanno la spinta per creare qualcosa di proprio e di originale. Noi diamo grinta, groove e tanto soul! Tu hai una grande esperienza, mi sai dire cosa c'è che non funziona nel mondo della musica, nel business musicale? Patrix- La musica è diventata una via per fare soldi, tanti soldi a discapito dell'arte. Ormai la musica va a braccetto con il marketing. Un discografico ti prende e ti toglie l'anima artistica, rendendoti una specie di saponetta da vendere nei supermercati! Ma ormai anche il mercato delle case discografiche è in declino, le major si tutelano investendo ingenti somme nel mercato delle armi! Il commercio di armi è un business redditizio e praticato da tantissime case discografiche! Servirebbero ore per farvi conoscere il dietro le quinte del mercato discografico... Ma ho già detto troppo... Rischio la pelle! Ehehe! Puoi dare un consiglio ai gruppi emergenti determinati a farsi conoscere? Patrix- Anche noi siamo un gruppo emergente! L'età media è di 30 anni...soltanto io sono un highlander! Consiglio di non copiare e scimmiottare quello che fanno altri gruppi musicali. Occorre rafforzare la propria personalità artistica e farsi le ossa, perché là fuori c'è una concorrenza altissima e molto spesso è una concorrenza sleale, piena di colpi sotto la cintura! Qual'è stata l'esperienza più bella che avete vissuto come gruppo? Patrix- Sicuramente è stato suonare al Pistoia Blues! Parlateci del nuovo disco e dei prossimi impegni. Patrix- "Grind Monkeys" è il titolo nostro disco. Parla di operai schiavizzati, quelli che lavorano 24 ore. E' un album pieno di soul e deep blues assieme a dei tocchi moderni. E' stato registrato in presa diretta, in modo che non si perdesse il feeling naturale tra i componenti e risultasse tutto più naturale. Ci tengo a precisare che dietro di noi non c'è una vera casa discografica. Abbiamo una persona importante, Tania, che ci segue dall'inizio e, anche se non lo fa di professione, ci sta aiutando tanto nel trovare date e nel promuovere il nostro primo disco! Cosa si deve aspettare il pubblico che vi verrà a vedere al Foro Giovani? Patrix- Il 29 ottobre ci sarà puro divertimento e tanta musica che vi penetrerà dentro l'anima e dentro il cervello! Grazie per l'intervista e complimenti per il vostro progetto. Note Live è con voi! Patrix- Ringraziamo voi e tutti i Santi….. http://www.reverbnation.com/gruntroots http://www.facebook.com/pages/Gruntroots/102849966455023 http://www.myspace.com/561823539 BON JOVI LIVE REPORT: I-DAY FESTIVAL 2011 - Giorno 2 Arena Parco Nord (Bo), 04/09/11 FotoReport: Emanuela Giurano - [email protected] A cura di: Charlie Dopo una giornata “100% Indie-British” (ARCTIC MONKEYS , KASABIAN, WHITE LIES, THE WOMBATS, THE VACCINES), l’Arena Parco Nord di Bologna ha ospitato, nella seconda giornata dell’I-Day Festival, una serie di nomi illustri del punk rock mondiale. Partenza con i FACE TO FACE, band seminale della scuola californiana che i cultori del genere attendevano da parecchi (troppi?) anni nel nostro paese. A seguire i mitici NO USE FOR A NAME, che non hanno deluso i fans dando prova come da previsioni - di essere fra le band più in forma del cartellone. Non è mancato nemmeno il momento “emo/pop-punk” (era così necessario??) , quando nel tardo pomeriggio sono saliti sul palco rispettivamente TAKING BACK SUNDAY e SIMPLE PLAN. A chiudere la giornata, ben 12 anni dopo dalla prima edizione del festival (allora denominato “INDEPENDENT”), THE OFFSPRING di Dexter Hollan e soci, che, nonostante l’acqua che è passata sotto i ponti (e sopra le teste dei presenti.. infatti questa volta, come nel ‘99, il meteo non è stato certo clemente nei confronti dei presenti!), hanno proposto un buon set dimostrando di avere ancora nelle mani le capacità per far saltare la gente.