Siamo ancora tutti qui eppure è già tutto chiuso per ferie sono l’unico strumento che rimane in loro possesso per fare un po’ di cassa. Assenti giustificati. I Coldplay quest’anno rappresentano un fatto anomalo, e assolutamente isolato. Un bel 10 e lode a loro per la buona volontà. Ci risiamo, ogni anno è sempre la stessa storia. Si arriva ai primi di giugno, e coloro che sarebbero deputati a rendere le nostre giornate un po’ meno noiose tolgono baracca e burattini, levano le tende e ci abbandonano a noi stessi nel caldo opprimente delle afose serate estive. Nessuno si salva: musica, cinema e tv. I musicisti, è risaputo, che arrivato il mese di maggio si dedicano interamente ai lunghi tour estivi, e quindi è assolutamente escluso far uscire qualche bel disco in questo periodo, non ci sarebbe tempo per la promozione. Ma da un lato come si fa a dargli torto. Ormai i tour Andiamo a vederci un film al cinema allora? C’è poco o niente. Certo, rispetto a qualche anno fa la situazione è un po’ migliorata, ma non ci siamo ancora. Si può dare di più rispetto ad un paio di film di supereroi, ad un paio di commedie demenziali americane e a qualche immancabile film horror. Ma per fortuna quest’anno arrivano i Vanzina a tenerci compagnia. Che bello! Allora stiamo a casa a guardarci un po’ di tv! Scanalando tra le varie repliche dei soliti Derrick, la signora in giallo e il Tenente Colombo passa completamente la voglia di guardare la tele. E non c’è nemmeno Festivalbar quest’anno! Ma che razza di estate è?!? Per fortuna ci sono gli europei e le Olimpiadi, così gli amanti dello sport sono sistemati. Almeno loro... Non resta che uscire a farsi una passeggiata per andarsi a prendere un bel gelato rinfrescante o stendersi comodamente di fronte al ventilatore a leggere un bel libro. Beh, forse tutto sommato non è poi così male, vero? E se invece siete degli instancabili internauti ricordatevi che Andergraund non va mai in vacanza, è sempre qui a tenervi compagnia, anche se magari i numeri sono un po’ più asciutti per mancanza di materia prima su cui scrivere. MA ci stiamo scervellando per proporvi, anche in estate, qualcosa di interessante da leggere. Anno 2 - numero 22 Direttore generale Roberto Virgilio Responsabile musica Mr Bugs! [email protected] Responsabile spettacoli Dj HnF [email protected] Responsabile rubriche sir3n3tta [email protected] Redazione: Chef Mene Valeriano Hanno collaborato: Michela Garau e lo staff di: Ciao e Buona lettura. Alla prossima! Si ringrazia per l’estrema disponibilità: Daniele Galletta Web editor Valeriano Redazione [email protected] News............................................... pag 6 Tutte le ultime novità dal pianeta musica Viva la Vida!.................................... pag 8 Il nuovo attesissimo album dei Coldplay Riecco gli Offspring!..................... pag 14 Il ritorno dopo un lungo periodo di assenza Foxboro Hot Tubs........................ pag 18 Nell’attesa del nuovo album nei negozi il disco del side project dei Green Day Anderview..................................... pag 22 Questo mese Freve Da Samba Storia della dance.......................... pag 30 Una nuova avvincente puntata Classifiche..................................... pag 32 I dischi più venduti nelle ultime settimane Recensioni..................................... pag 34 Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi Testo del mese.............................. pag 36 Le parole delle canzoni più ascoltate On the Road.................................. pag 38 I concerti più interessanti del mese Ai - Tek......................................... pag 52 Scopri tutti i segreti della Tecnologia Il Gioco del mese.......................... pag 54 L’uscita più interessante Il Sito del Mese............................ pag 55 Le curiosità più interessanti dalla rete Botteghino..................................... pag 40 I film più visti negli ultimi giorni Coming Soon................................. pag 40 Casa arriverà a breve nei cinema News.............................................. pag 41 La trovata di Vanzina e molto altro Recensioni..................................... pag 42 Gli ultimi film usciti in sala visti per voi Telecomando................................. pag 48 Le ultime novità dal tubo catodico Teledipendente............................. pag 50 La storia di Mediaset in prima serata In bianco e nero......................... pag 51 Ludoteca....................................... pag 56 Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici Segnalibro..................................... pag 58 Un consiglio letterario dalla vostra Ary Spuntino........................................ pag 60 Come sorprendere in cucina col minimo sforzo DiAry............................................. pag 62 Cosa accadeva nel mondo in questo mese Cronache Marziane....................... pag 64 Notizie assurde ma realmente accadute Mercatino...................................... pag 66 Curiosità, idee regalo, oggettistica varia C’è post@ per Ary......................... pag 68 La tv dei ricordi: Drive - In Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce FM................................................. pag 51 Foto del Mese................................ pag 70 I programmi più belli da seguire in radio Il mondo raccontato per immagini Povera Amy, nuovi problemi per lei La Winehouse potrebbe essere affetta da tubercolosi Il tabloid anglosassone Sun lancia l'ipotesi che Amy Winehouse sia in cura per tubercolosi. La diva del soul si trova ancora oggi ricoverata nella stessa clinica londinese nella quale era stata portata, lunedì scorso, dal padre Mitch per uno svenimento. In un primo momento si è creduto che il problema fosse legato all'ormai nota predilezione della pop-star per le droghe. I test medici sono infatti risultati positivi agli stupefacenti. Ma il Sun ha insinuato l'ipotesi che la Winehouse sia affetta da tubercolosi. La star soffrirebbe infatti di forti colpi di tosse con perdite di sangue. Una fonte vicino alla star ha così commentato: "Amy soffre dì violenti colpi di tosse da parecchio tempo, ma non ha mai voluto essere portata in ospedale. Ora le condizioni dei suoi polmoni sono pessime....i medici stanno comunque cercando di curarla e di controllare il suo battito cardiaco troppo accellerato". Jacko di nuovo sulle scene Il produttore Swiss Beatz fra gli organizzatori dei futuri show Sebbene i dettagli debbano essere ancora resi noti, pare sicuro che Michael Jackson annuncerà il suo prossimo tour entro la fine del 2008. La 'soffiata' è arrivata da Swiss Beatz, famoso produttore hip hop statunitense che, intervistato da MTV, si è fatto scappare la notizia. Swiss ha infatti confermato di essere impegnato nell'organizzazione del nuovo tour del Re del Pop. Swiss sembrerebbe anche essersi aggiunto alla lista dei collaboratori che lavorano al nuovo album di Jacko, oltre ai già citati, Will I Am, Akon e Ne-Yo. La possibilità di un imminente ritorno di Jacko sulle scene dello show-biz sembra imminente. Nuovo album per i Sex Pistols? Keane quasi pronti I Sex Pistols potrebbero produrre un nuovo disco. Durante il recente Festival dell'Isola di Wight, hanno infatti fatto intendere di star lavorando su un nuovo album. Il frontman John Lydon, intervistato dalla BBC, non ha dato piena conferma dei rumors, ma ha fatto intendere che qualcosa bolle in pentola: "E' curioso che si sia sparsa questa notizia. Potrebbe anche essere vera... ma come è come tutte le cose che riguardano i Sex Pistols è completamente in balia del caos! Sai nessuno può sapere che cosa ci riserva il futuro... forse non ci sarà un futuro... per ora con la nostra presenza abbiamo dimostrato il contrario!" E' alle battute finali la lavorazione al nuovo album dei Keane: a farlo sapere è il frontman della band britannica, Tim Rice-Oxley, per mezzo di un messaggio pubblicato sul sito ufficiale del gruppo. Sebbene non siano ancora stati rivelati né titolo né data di pubblicazione, il seguito di "Under the iron sea" dovrebbe raggiungere i negozi entro la fine dell'anno. Registrato in compagnia del produtore Jon Brion e del nuovo chitarrista e bassista Jesse Quinn, le studio session per il nuovo disco dei Keane si sono tenute tra Londra e Parigi. 46664 Concert for Nelson Mandela Parata di stelle per i 90 anni di Mandela In occasione dei 90 anni di Nelson Mandela, il 27 giugno va in scena all'Hyde Park di Londra il ''The 46664 Concert Honouring Nelson Mandela at 90'', la grande festaconcerto per l'uomo simbolo della lotta all'apartheid. Il nome dell'evento cita il numero 46664, ovvero la matricola da carcerato assegnata a Nelson Mandela nella prigione di Robben Island. Al tempo della scarcerazione di Mandela nel 1990 in Sud Africa c'erano 120.000 persone sieropositive. Oggi il numero di sudafricani che ha contratto l'AIDS supera i 5.5 milioni. Ispirato dalla visione e dalla leadership di Nelson Mandela, 46664 è la risposta africana al problema dell'HIV, un invito per tutto il mondo a continuare la battaglia per sconfiggere il virus. Tutto il ricavato di questo evento sara' devoluto all'associazione di Nelson Mandela 4664 per la lotta all'Aids. MTV Italia sarà l'unica televisione italiana che renderà omaggio al compleanno di Nelson Mandela. La rete avrà infatti l'esclusiva del concerto che sarà trasmesso senza interruzioni pubblicitarie venerdì 27 giugno a partire dalle ore 19.30 su MTV Italia. A partire invece dalle 00.30 il canale satellitare MTV Gold (Sky, canale 705) trasmetterà gli highlights più interessanti e coinvolgenti dello spettacolo. Tra i molti artisti che hanno gia' dato la loro adesione ci sono Amy Winehouse, Eminem, Leona Lewis, Duffy, Queen + Paul Rodgers, Annie Lennox, The Sugababes, Keane, Simple Minds, Bee Gees, Dame Shirley Bassey, Andrea e Sharon Corr, Jerry Dammers e Razorlight e molti altri si aggiungeranno nelle prossime settimane a questa strepitosa line up. Inoltre, molti artisti di ambito musicale e non saliranno sul palco per rendere omaggio al premio Nobel per la Pace, Nelson Mandela. Il concerto sara' presentato dal rapper e attore pluripremiato Will Smith che con la sua verve e la sua dialettica coinvolgerà tutti i telespettatori e il pubblico di Hyde Park dando vita ad uno degli eventi musicali di maggior impatto del 2008. I Led Zeppelin hanno confermato che il loro recente show-reunion londinese verrà pubblicato in DVD. Durante una cerimonia di gala, il chitarrista Jimmy Page e il bassista John Paul Jones, intervistati, hanno confermato che il concerto verrà presto reso disponibile. "Spero sia così" ha detto Page alla BBC. Sebbene Jones condivida le aspettative di Page, ha dichiarato che, per il momento, "non c'è fretta di farlo uscire. E' stata un'occasione speciale e vogliamo che il DVD sia anch'esso un prodotto speciale per i nostri fan". Ricordiamo che il concerto tenutosi a Londra, lo scorso dicembre, presso la 02 Arena è stato guardato da 18.000 fan, anche se più di un milione di persone aveva provato, nei giorni precedenti, a procurarsi i biglietti. Finalmente la conferma ufficiale! I Verve hanno annunciato che il loro nuovo album, ancora senza titolo, sarà pubblicato in UK il 18 agosto. Purtroppo non abbiamo ancora una data di uscita ufficiale per l'Italia. Questo sarebbe il primo materiale inedito proposto dalla band di Richard Ashcroft, dopo il seminale "Urban Hyms", uscito nel 1997. Ricordiamo che la band sarà in concerto, per l'unica data italiana, venerdì 16 luglio per l'Italia Wave Festival di Livorno. Jennifer Lopez si è presentata, dopo aver ricevuto una lettera da dei piccoli scolari che chiedevano un autografo, alle porte di una scuola elementare di Staten Island. La cantante ha chiesto il permesso di poter entrare nell'istituto, che si occupa di aiutare i bambini autistici dopo il decimo anno di età, perchè ha scoperto che molti alunni sono suoi grandi fan e guardano giornalmente il video di "Let's Go Loud". Jennifer ha quindi deciso di "prendere in prestito" un gruppo di otto bambini per insegnare loro i passi e la coreografia del videoclip. Ma non è finita qui: il giorno dopo (18 giugno) la pop star si è ripresentata per cantare alcune sue canzoni durante la festa di fine anno scolastico! Giugno ormai è arrivato, e con l'estate alle porte finalmente è arrivato anche uno dei dischi più attesi dell'anno: "Viva La Vida or Death And All His Friends", l'ultima fatica dei Coldpaly, una delle pochissime band che con solo tre album alle spalle è riuscita a crearsi la credibilità e l'autorevolezza di un gruppo con decenni di storia alle spalle, conquistandosi con pieno titolo un posto d'onore tra i grandissimi della musica rock contemporanea. In realtà la musica dei Coldplay è una delle cose più lontane che possiamo immaginarci dalle canzonette che inondano le radio nel periodo estivo, poichè evoca atmosfere che di solare hanno ben poco. Ascoltando la musica dei Coldplay, così delicata e malinconica, vengono alla mente paesaggi autunnali, grandi distese verdi in una giornata uggiosa, una spiaggia deserta in inverno con una leggera pioggerellina che bagna la sabbia, esattamente come nel video di "Trouble", e non di certo lidi affollati di bambini che giocano sotto gli ombrelloni e ragazzini che si divertono calciando un pallone in riva al mare sotto un caldo sole estivo. Ma guardando fuori dalla finestra e osservando la densa cappa di nuvole grigie che incombe sopra Milano in questi primi sprazzi di questa bizzarra estate che quest'anno si è fatta attendere, forse ci si rende conto che il cd dei Coldplay è arrivato proprio nel momento più azzeccato. In realtà questo nuovo lavoro di Chris Martin e soci ci è stato preannunciato come un qualcosa di nuovo e con un sound del tutto originale. Già il titolo spiazza l'ascoltatore. Ma a dire la verità, anche se resta innegabile un'importante dose di sperimentazione, solo ascoltando il primo singolo estratto, ci si rende conto come comunque il suono tipico dei Coldplay irrompa prepotentemente nel disco, e in alcuni casi, più che qualcosa di innovativo, ci pare un po' un ritorno alle origini, e non è un male per chi ha amato il suono dei precedenti album. Un cd che arriva anche in maniera piuttosto inaspettata dato che molti fan, dopo l'uscita di "X&Y", si erano messi l'anima in pace sentendo le dichiarazioni categoriche di Chris Martin che annunciava un lungo periodo di pausa nell'attività creativa del gruppo, per potersi dedicare in maniera adeguata alle famiglie e agli effetti. E poi, solo pochi mesi dopo, ecco nei negozi questo nuovo "Viva la Vida". Evidentemente la passione per la musica e l'irrefrenabile spinta creativa del gruppo hanno avuto il sopravvento su tutto e su tutti. Ma vediamo di parlare in maniera un po' più approfondita del disco. E partiamo proprio dal titolo, "Viva La Vida or Death And All His Friends", scelto direttamente da Chris Martin. Così se sulla copertina del disco c’è la Marianne francese dipinta un secolo e mezzo fa da Eugène Delacroix nel suo 'La libertà che guida il popolo' oggi conservato al Louvre, il titolo pesca altrove. Sempre di arte si parla, ma questa volta il cantante è stato ispirato dopo aver visto la stessa frase su un dipinto dell'artista messicana Frida Khalo: "Frida è stata un esempio di donna che nonostante fosse afflitta da parecchi mali - problemi alla spina dorsale, poliomelite e dolori cronici - ha sempre mantenuto un approccio positivo verso la vita". Ha affermato Martin a riguardo. E ha aggiunto: "Lei ha vissuto tante brutte esperienze nella sua esistenza, ma nonostante tutto, fece un dipinto dentro casa con su scritta la frase 'Viva La Vida'. Una cosa che trovo molto coraggiosa e che ammiro parecchio." "Ci ha spinto a cambiare ogni aspetto del nostro solito modo di lavorare", spiega il cantante Chris Martin in una recente intervista. E annuncia altre novità: testi più astratti, melodie ispirate alla musica latina (il disco è stato registrato in parte a Barcellona e in Sudamerica). "Brian ha portato slancio, esaltazione, follia, sensualità, dandoci un tocco alieno e molto Roxy. Abbiamo registrato gran parte del disco praticamente in presa diretta disposti nello studio di registrazione come se ci trovassimo su un palco. Eno e Dravs hanno idee molto chiare e pretendono da te altissimi standard qualitativi. E’ il loro modo di lavorare: prendere o lasciare". "La scintilla per quest’album è stata innescata dal desiderio di uscire da un mondo in bianco e nero per entrare in uno a colori”, spiega Chris Martin. "O, se preferite, abbiamo deciso di lasciar crescere qualche erbaccia nel nostro giardino. Si finisce facilmente per reprimere la voglia di provare cose nuove perchè si ha paura di quello che può dire la gente, ma ci siamo imposti di non lasciarci frenare da certi ragionamenti”. "Credo che sia il nostro disco più audace e convinto”, aggiunge il bassista Guy Berryman. "Siamo stati molto più aperti a nuove idee e influenze e molto meno timorosi di sperimentare". "Non ci siamo mai vergognati di scrivere belle melodie e mai ce ne vergogneremo. Abbiamo ancora la fissazione di fare canzoni alla portata di tutti", conferma Martin. "Solo che questa Naturalmente Frida Khalo non è il primo nome che può venire in mente alla gente quando sente il titolo per la prima volta. "Molti pensano a Ricky Martin", ha detto Chris, "per me va assolutamente bene, ma non è a lui che mi riferivo. Quando ho comunicato la mia decisione agli altri, ho dovuto lottare per convincerli. E' una cosa che mi succede spesso, ma mi sembrava la decisione giusta". Il nuovo corso della band inglese è cominciato da The Bakrery, l’ ex panetteria di Fleet Road, nel quartiere residenziale di Hampstead al Nord di Londra adottata dai Coldplay come quartier generale; una casetta dipinta di verde, accanto il wine bar 'Ravel’s Bistrot'. Lì hanno ricavato una sala di registrazione a loro disposizione ventiquattro ore su ventiquattro in cui lavorare senza il bisogno di emigrare negli studi 'belli e costosi' di mezzo mondo. Questa volta in studio con in quattro inglesi ci sono stati Marcus Draws e Brian Eno, l’eminenza grigia del rock, l’intellettuale prestato alla musica, l’uomo che ha scritto canzoni memorabili prima con i Roxy Music, poi al fianco di David Bowie, Talking Heads e U2. Forse le idee apparentemente bizzarre del più famoso "non musicista" del mondo del rock non sono ancora passate di moda. volta volevamo presentarle diversamente". Il risultato è un album dove i groove e i ritmi elettronici si intrecciano con grandiosi crescendo di organo, con suoni di archi e tabla di sapore nordafricano, con il battito delle mani tipico del Flamenco o col suono malinconico dei violini. Insomma, come già accennato in precedenza, un album che suona sempre come Coldplay, però diverso. "Il punto di partenza per quest’album è stato l’ascolto di un incredibile pezzo dei Blur intitolato 'Sing (To Me)' mentre eravamo in tour con 'X&Y'", dice Martin "Ricordo che lo ascoltavo e pensavo, 'OK, bisogna che come gruppo facciamo qualche miglioramento". Il giorno dopo veniva scritta la prima canzone del nuovo album dei Coldplay. "Le cose che mi spingono a scrivere sono due”, continua Martin. "Una è l’aspirazione a dare un senso all’esistenza. L’altra, quando sento qualcosa di davvero speciale, è il desiderio di provare a scrivere qualcosa di altrettanto buono. In quest’album, abbiamo attinto a una miriade di fonti musicali diversissime. Ci capitava di ascoltare un disco dei Rammstein e subito dopo uno dei Tinariwen e ne usciva fuori la parte centrale di '42'. Per un altro brano, ascoltavamo Marvin Gaye e Radiohead. O Jay-Z e il Golden Gate Trio. O My Bloody Valentine e Gershwin. O Delakota e Blonde Redhead. Non abbiamo avuto limiti di nessun genere". Un disco che rappresenta anche una vera e propria boccata d'aria anche per l'acciaccata EMI; la pubblicazione del disco precedente, X&Y, rinviata di qualche settimana, causò il crollo in borsa della Emi; stavolta non ci sono stati ritardi, ma anche così, per la terza più importante multinazionale del disco, la situazione non è rosea. Guy Hands, presidente del gruppo di private equity che ha acquistato la major, dopo i tagli in Europa ha infatti annunciato riduzioni del personale anche in Asia. Per questo il quarto disco dei Coldplay è una scommessa che la Emi non può perdere: non basta tagliare i costi, ci vuole un grande successo. E, in barba a tutte le teorie che vedono i nuovi mercati fatti di piccoli guadagni moltiplicati per milioni di utenti, Hands punta ancora sulle hit planetarie. Dopo 11 milioni di copie degli album precedenti, per Viva la Vida l’impegno musicale è stato pari almeno a quello promozionale. La band ha già testato dal vivo i nuovi pezzi in due imperdibili concerti gratuiti che si sono tenuti in questi giorni: a Londra e New York rispettivamente il 16 giugno alla Brixton Academy e il 23 al Madison Square Garden. Inoltre a settembre partirà il tour vero e proprio di supporto all'album: il “Viva La Vida” Tour, prodotto da Live Nation, partirà il 1° settembre da Strasburgo, in Francia. Il tour farà tappa anche nel nostro paese per due appuntamenti: la band inglese capitanata da Chris Martin sarà al Palamalaguti di Bologna il 29 settembre e al Datchforum di Milano il 30 settembre. I biglietti sono in vendita dallo scorso 4 giugno tramite il circuito TicketOne. Non ci resta che aspettare con ansia... L'uscita dell'album è stata anticipata dall'arrivo nelle radio del singolo 'Violet Hill', un pezzo in pieno stile Coldplay, accompagnato da un video girato in Sicilia qualche settimana fa, e più precisamente a Taormina, dove la band è stata ospite di Jim Kerr (Simple Minds) nel suo Hotel Villa Angela. Il set si è spostato anche a Siracusa, Catania ed Enna (alla diga sul lago Nicoletti). Come molti artisti hanno già fatto prima di loro, anche i Coldplay hanno deciso di mettere a disposizione dei fan il singolo in download gratuito, dallo scorso 29 aprile per una settimana direttamente sul sito ufficiale della band. Visto che il download illegale è un problema difficilissimo da affrontare, tanto vale cercare di conviverci in maniera civile... Inoltre il 45 giri del singolo è stato allegato come gentile omaggio ai lettori del settimanale New Musical Express. Di loro si erano perse le tracce un po' di anni fa, e finalmente oggi torniamo ad avere nuove notizie su di loro. Stiamo parlando degli Offspring, gruppo punk statunitense che si è formato ad Orange County, California, nel 1984. Sono spesso citati, insieme a Green Day, blink-182 e Rancid, per aver contribuito a reinterpretare le prime sonorità punk rock in chiave moderna negli anni novanta. Hanno venduto più di 32 milioni di dischi, di cui quasi la metà nei soli Stati Uniti. L'apice del loro successo era stato toccato alla fine degli anni novanta grazie all'album "Americana", dopo il quale la fama del gruppo si è un po' offuscata. ci sono stati altri lavori per loro, ma non hanno mai ottenuto lo stesso successo dei precedenti album. Negli ultimi anni poi si erano perse quasi completamente le loro tracce. In realtà il loro nuovo album, “Rise and fall, rage and grace”, uscito lo scorso 13 giugno, era nell'aria già da parecchio tempo, ma la sua lavorazione ha subito una serie di slittamenti e rallentamenti principalmente a causa del batterista che ha lasciato la band nel bel mezzo della produzione. Ma di questo parleremo più avanti. Rinfreschiamoci un po' le idee. La band, come già accennato, si formò nel 1984 grazie a Brian Keith "Dexter" Holland e a Greg Kriesel. Presero la decisione di formare il gruppo all'esterno di un locale dove suonavano i Social Distortion, locale nel quale tutti e due non furono fatti entrare. Nel primo periodo il nome della band era Manic Subsidal e vi furono parecchi avvicendamenti tra i componenti del gruppo. Nel 1987 cambiarono il nome in The Offspring e registrarono il loro primo singolo, "I'll Be Waiting", sotto forma di 7" autoprodotto. Infatti, dato che non trovarono case discografiche disposte a produrre il singolo, crearono una loro etichetta "fittizia", chiamata Black Label, cosa che a detta loro li avrebbe resi più appetibili alle case discografiche in futuro. La formazione che incise questo singolo comprendeva Holland alla voce, Child C-2017 alla chitarra, Kriesel al basso e James Lilja alla batteria. Nel 1989 finalmente trovarono un buon accordo con la piccola etichetta Nemesis Records e, con una nuova line-up e con Thom Wilson come produttore, realizzarono l'album "The Offspring". Questo album venne realizzato in poche copie e solamente in vinile. La formazione che registrò l'album comprendeva sempre Holland alla voce, Noodles alla chitarra, Kriesel al basso e Ron Welty alla batteria, formazione che rimarrà invariata fino al 2003. Nel 1991, sempre con Thom Wilson, gli Offspring produssero l'EP "Baghdad". Questo EP fu di vitale importanza per riuscire a firmare un contratto con la Epitaph Records, etichetta fondata da Brett Gurewitz dei Bad Religion. Gurewitz pensava che gli Offspring non rientrassero nella categoria di band che la Epitaph produceva. Ma "Baghdad" lo convinse a fargli fare una prova. La band allora entrò in studio di registrazione, e nel 1992 venne prodotto il loro secondo album "Ignition". L'album però non ebbe un gran successo, e la band passò i successivi due anni in tour con gruppi come Pennywise e Voodoo Glow Skulls. In seguito alla pubblicazione di "Conspiracy of One" che non riscosse il successo sperato, il batterista Ron Welty abbandonò la band per dedicarsi ad un progetto parallelo, gli Steady Ground. Welty fu sostituito da Atom Willard. Nel 2003 pubblicano l'album "Splinter". L'album vendette 9 milioni di copie. Al loro ritorno in studio, gli Offspring realizzarono nel 1994 l'album "Smash", che superò di gran lunga il record di vendite da parte di una band che non era sotto contratto con una major; il limite era fermo a 8 milioni di copie, mentre Smash ha spinto il limite ad oltre 14 milioni. Grazie ai singoli "Come Out and Play (Keep 'Em Separated)", "Self Esteem" e "Gotta Get Away", gli Offspring insieme ai Green Day rivitalizzarono la nuova generazione della scena punk che si andava formando in quel periodo. tre anni dal precedente lavoro, esce "Ixnay on the Hombre", album che nonostante non abbia riscosso un grosso successo come Smash vende 3,5 milioni di copie. Questo lavoro si distanzia di molto dalle tematiche politico-punk dei gruppi che incidono per la Epitaph, e si avvicina molto di più al cosiddetto mainstream rock. Circa un anno e mezzo dopo gli Offspring realizzano "Americana", album molto più commerciale e orecchiabile rispetto ai due precedenti. Questo lavoQualche anno più tardi la band firmò quindi per la ro vende circa 15 milioni di copie. I quattro singoli Columbia Records. Nei primi mesi del 1997, dopo estratti da questo album, "Pretty Fly (For a White Guy)", "Why Don't You Get a Job?", "The Kids Aren't Alright", e "She's Got Issues" riscuotono un grande successo sulle radio e su MTV, suscitando alcune accuse di "troppa commercialità" da molti fan di vecchia data. Vengono premiati con l'MTV Europe Music Awards nell'edizione a Dublino del 1999 come migliori artisti rock. È in questo periodo che gli Offspring arrivano al momento di maggior successo commerciale della loro carriera, periodo che si concretizzerà con una grande esibizione al festival di Woodstock del 1999, svoltosi a Saugerties, New York. Nel 2000, dopo aver passato molto tempo in tour, la band pubblica un altro album che risulta di gran lunga diverso dai precedenti, "Conspiracy of One". Il disco diventò di platino e arrivò a vendere 4 milioni di copie. Dopo il tour per la promozione, che li portò in giro per tutto il mondo, gli Offspring nel 2005 pubblicano un Greatest Hits in 3 differenti formati, solo CD, CD e DVD e solo DVD, intitolato "The Offspring Complete Video Collection". Da quel momento più nessuna notizia fino ad oggi. La band in realtà aveva già registrato i pezzi per il nuovo album dal 16 novembre 2006. Il ritardo nell'uscita è stato dovuto ad ennesimo cambio di batterista: dal 27 luglio 2007 infatti gli Offspring hanno un nuovo batterista, che sostituisce Atom Willard per i concerti live, Pete Parada, mentre in studio, per il nuovo album, le basi per la batteria sono state registrate da Josh Freese. Il motivo principale che ha portato Atom Willard a lasciare il gruppo è l'impegno con un'altra band, gli "Angels and Airwaves", band con cui suonava già da qualche tempo e con cui ha deciso di proseguire l'avventura abbandonando definitivamente gli Offspring. Per il gruppo l'abbandono di Willard è risultato difficile, ma alla fine si è rivelata la scelta migliore. Il 9 aprile scorso il gruppo ha annunciato l'uscita del nuovo album "Rise and Fall, Rage and Grace", che in Italia è in commercio dallo scorso 14 giugno. Il primo singolo, "Hammerhead" è già stato distribuito a partire dal 6 maggio nelle radio. La band, come ormai è abitudine comune a molti, ha reso disponibile gratis il download in formato MP3 del singolo sul sito web della band, offspring.com, seguendo la stessa modalità già effettuata per far conoscere al pubblico un singolo precedente, "Original Prankster". Per la band di Orange County si tratta di un lavoro, dal punto di vista musicale, che rielabora il suono che ha permesso al gruppo di vendere 34 milioni di dischi ma esplorare anche ambiti nuovi fatti si di chitarre ruvide, batteria veloce ma anche ballad più morbide. “Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo registrato”. – ha dichiarato il leader Dexter Holland – “Ci siamo presi il tempo di cui avevamo bisogno e e grazie al lavoro del nostro produttore Bob Rock (Metallica, The Cult) siamo pronti a portare in giro la nostra musica”. Se siete soliti bazzicare per i negozi di dischi, probabilmente avrete notato tra le novità un disco uscito di recente qui in Italia, un cd non molto pubblicizzato, di un gruppo nuovo e dal nome strano. Magari non ha catturato immediatamente l'attenzione del grande pubblico, ma solo per un semplice motivo. Perchè probabilmente in realtà in pochi sanno il vero nome dei musicisti che si nascondono dietro quello strano pseudonimo. I fan più attenti della band californiana sicuramente già lo sapranno, ma i Foxboro Hot Tubs, ormai è notizia certa, non sono altri che Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool, ovvero i Green Day. A dire la verità che ci fosse un progetto parallelo alla band si sapeva già da tempo, e non è una novità per loro; il nome del gruppo si è conosciuto nel momento in cui hanno iniziato a trapelare alcune tracce, notizia di questi giorni è che ora è possibile acquistare nei negozi il primo cd dei Foxboro Hot Tubs: "Stop Drop And Roll". Ma facciamo un po' di chiarezza. I Foxboro Hot Tubs sono un gruppo garage rock statunitense. Il gruppo ha fatto la sua apparizione su MySpace nel marzo del 2007 rilasciando sei canzoni nella loro pagina ufficiale. In seguito, si scoprì che non erano altro che un side project dei Green Day. La scoperta dell'identità della band non è stata immediata, e all'inizio il gruppo era anonimo. In seguito i fan dei FHT hanno notato, sulla pagina di MySpace del gruppo, molte analogie musicali tra la band e i Green Day. Su tutti la voce inconfondibile di Billie Joe Armstrong e la sezione ritmica, che ricordava molto lo stile musicale di Mike Dirnt e Tré Cool. In seguito ad alcune esibizioni live della band si è definitivamente scoperto che sono i Green Day. L'8 dicembre 2007, è stato rilasciato ufficialmente l'EP d'esordio dei Foxboro Hot Tubs, "Stop Drop and Roll", in streaming e scaricabile in formato mp3, totalmente gratis. 5 giorni dopo, il 13 dicembre, gli mp3 sono stati tolti dal sito, sostituiti da un grosso orologio a tutto schermo. Successivamente nel Myspace ufficiale è stata confermata l'uscita imminente dell'album. E infatti in questi giorni "Stop Drop And Roll", disco totalmente autoprodotto ed autodistribuito è uscito ufficialmente nei negozi di dischi in formato cd, con altre 6 tracce in aggiunta alle 6 iniziali. Musicalmente, le canzoni mostrano richiami al garage rock degli anni sessanta e al garage punk degli anni settanta, e si notano influenze da parte di artisti come Iggy Pop, The Smiths, The Hi-Fives e Tommy James and the Shondells e vengono paragonati ad artisti dei giorni nostri come The Strokes, The Hives, Arctic Monkeys, e The Fratellis. Il riff di chitarra iniziale di She's a Saint, Not a Celebrity è molto simile a Right Hand-A-Rama dei The Network - altro side project dei Green Day dell'album Money Money 2020. Voci non confermate ipotizzano l'inizio di un tour promozonale a supporto dell'uscita del disco, ma fino ad ora non c'è ancora l'ombra di alcuna conferma circa il passaggio dei Foxboro dalle nostre parti. Staremo a vedere, anche perchè i Green Day sono da qualche mese impegnati nella scrittura del loro nuovo album, seguito attessissimo del fortunato "American Idiot" di qualche anno fa, e probabilmente non avranno il tempo di imbarcarsi in que- al solido sound commercial-punk che li ha resi celesto momento nell'avventura di un tour mondiale. bri? Si sa che questo tipo di progetti paralleli molte volteservono o a sperimentare nuove direzioni, sagMa mai dire mai... giando prima le reazioni del pubblico. La risposta al Forse è stato appunto il successo planetario di senso di questa operazione la avremo solo all'uscita “American Idiot”, probabilmente anche un po' ina- del nuovo album dei Green Day, sinceramente noi spettato a portare i Green Day al punto di voler vo- propendiamo più per la prima ipotesi. Intanto queler allentare un po'la pressione, a distogliersi un po' sto disco per i fan dei Green Day può rappresenatre gli occhi di dosso e a passare da suonare negli stadi un buon diversivo nell'attesa del nuovo album del ai piccoli club: una necessità di normalità. Oppure gruppo, che speriamo arrivi entro la fine dell'anno. che la band di Billy Joe stia meditando un restyling Un gran bel diversivo comunque! Dodicesima Puntata Intervista a cura di: Chef Mene La storia che vogliamo raccontare queste mese è una storia molto particolare e particolarmente bella. Un esempio di quando la musica può diventare vero e proprio veicolo di aggregazione e di socializzazione. Prendete due ragazzi, italianissimi, con un forte attaccamento alla propria terra e alle sue tradizioni e allo stesso tempo con una grande passione in comune: l'amore per il Brasile. Mischiate il tutto con una gran voglia di divertirsi, di stare assieme e conoscere gente nuova, e con la passione per la musica ed ecco che avete tutti gli ingredienti che vi servono per inquadrare come si deve il fenomeno Freve da Samba che cerchiamo questo mese di raccontarvi. Per capire meglio di cosa stiamo parlando ci serviremo di alcune informazioni che abbiamo raccolto sulla loro pagina di Myspace, veicolo tramite il quale cercano di far arrivare la loro musica al maggior numero possibile di persone, che sicuramente sapranno spiegare meglio di come potremmo fare noi che cos'è la cosiddetta "Brasil-Venezia". Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio: l'idea nasce dalla mente di due musicisti, Daniele Galletta e Claudio Gucchierato, nati a Venezia ma, di adozione brasiliana. I due vantano una lunga esperienza musicale maturata sia in Veneto che in Brasile. Appassionati di musica brasiliana studiano e si documentano su tutto ciò che può essere definito musica popolare. A partire dall'estate del 2004 i due prendono l'abitudine di ritrovarsi quasi tutte le sere con un gruppo di altri amici musicisti con la stessa passione per la musica brasiliana in piazza San Marco, a Venezia, per dare sfogo a tutte le proprie fantasie musicali, creando così un’atmosfera sudamericana nel salotto più bello del mondo. La "festa" cominciava sempre tardi, dopo la chiusura dell’ultimo caffé-concerto, e finiva alle prime luci del mattino. La jam, oltre che al gruppo di amici, era aperta a tutti e tutti potevano contribuire facendo musica con qualsiasi cosa (bottiglie, bicchieri, mani e altro). C’era chi ballava, chi suonava, chi stava semplicemente ad ascoltare. Si suonava musica puramente brasiliana e ogni volta con ospiti differenti che passavano per caso e si trovavano immersi nell’inaspettato "paradiso tropicale". Fra i vari ospiti, provenienti da tutto il mondo, ci fuono due brasiliani che diventarono "di famiglia": Paulinho Catran e Rafael Velloso. Ad un certo punto venne l’idea di formare un gruppo vero e proprio, mettendosi seriamente a fare musica. Si decise però di usare il linguaggio della propria terra e così prese forma la "Brasil-Venezia": cioè si cominciò a comporre musica con ritmi brasiliani e testi in dialetto veneziano. Da qui il nome "Freve da Samba" che in veneziano significa febbre, intesa come passione, per il samba. Il progetto nasce per promuovere uno scambio culturale con le numerose associazioni di emigranti veneti in Brasile e nel mondo, certi di fare cosa gradita a una popolazione numerosa che continua a mantenere il legame con la madre patria proprio attraverso il dialetto. Attualmente il gruppo è formato ufficialmente solo da Daniele e Claudio, il progetto però coinvolge numerosi altri musicisti, che hanno anche collaborato alla realizzazione del primo lavoro del gruppo, totalmente autoprodotto: si tratta di "Samburinha", registrato nel 2006 e uscito nei negozi veneziani, oltre che su iTunes, che contiene 4 brani originali (la recensione di "Samburinha" è uscita qualche mese fa su Andergr@und. Se ve la siete persa potete andare a recuperarla nella sezione "musica" del nostro sito). Bene, fatta questa doverosa introduzione non ci resta che lasciare la parola ai diretti interessati. In particolare Chef Mene ha incontrato per noi Daniele Galletta, che ringraziamo per la simpatia e la dispnibilità, che ci ha spiegato un po' meglio com'è nato e come si è evoluto il progetto Freve da Ciao Daniele, grazie per averci rilasciato questa intervista in esclusiva, cominciamo con le domande: Dalla vostra biografia si legge come il progetto sia nato in una maniera un po’ particolare. La musica era semplicemente vissuta come un momento di svago e soprattutto di aggregazione. Vuoi raccontarci qualcosa degli inizi? Samba e con cui abbiamo parlato anche di altro. Non ci resta quindi che augurarvi buona lettura e darvi, come al solito, appuntamento al prossimo mese con una nuova Anderview. L’idea di mescolare la musica brasiliana a quella veneziana ed in particolar modo al dialetto della mia Terra, risale all’incirca il 2000 dall’estro non solo mio, ma in congiunzione a quello di un mio grandissimo amico: Paulinho Catran, originario di Rio de Janeiro. Già dall’età di 18 anni, mi ritrovavo spesso durante l’estate, a suonare in Piazza S.Marco di notte, in un’atmosfera surreale, fu proprio l’incontro con Paulinho a farmi maturare gli studi della musica brasiliana, in un modo particolarmente rilassante e suonando la musica sud-americana nelle sue più differenti versioni. Incontrarsi ad improvvisare era magico, specialmente in una delle piazze più belle d’Italia ed in modo così unico, libero, molto simile all’improvvisazione in stile Jazz, ma non esattamente allo stesso modo, finché non arrivò l’esigenza di metterci del proprio. Trovarsi con PASSIONE a fare musica, non era più sufficiente, così dall’incontro con Claudio, tramite un altro gruppo conosciuto in una delle mie precedenti date come musicista, è partito il progetto di questo stile che definirei “Fusion”. Nella musica non è poi così tanto difficile trovare collaborazioni, che nel mio caso oltre che la passione, è stato tutto semplificato dall’idea di utilizzare un linguaggio musicale nuovo. Così ci siamo detti: “perché non lo facciamo?!?”. Per quanto riguarda la musica di aggregazione/insieme, questa non può avvenire se non grazie all’azione del pubblico, musica d’insieme è la musica brasiliana, in qualche modo speciale, con una particolare energia di aggregazione che si può denominare “Samba”, il “mix” con gli spettatori era un sogno… similmente legato alle tradizioni di questa musica, unica e magica nata tra le persone più povere. Come e quando è maturata la decisione di mettersi a fare musica in maniera più seria? Di natura mia ho sempre sognato di fare musica da quando ho cominciato a suonare. All’età di 8 anni ho cominciato a suonare la tastiera presente in casa per via dei miei genitori anch’essi musicisti. Poi 12 anni, mi sentivo più stimolato ed attratto dalla chitarra, imparandola a suonare semplicemente da auto-didatta. Mi piace scrivere le canzoni ed il mio più grande sogno è quello di diventare un cantautore. Con gli amici non c’era la stessa sintonia che ho trovato con Claudio, il percussionista del gruppo e nella musica capita raramente di avere delle ottime sintonie. Fare musica non vuol dire solamente essere seri, fare prove e registrare, fu così che nell’estate del 2004 è nato il progetto di “Samburihna”. Come mai questa passione molto spiccata per la musica e la cultura brasiliana? Da cosa è nata? Per quale motivo vi indicate di “adozione” brasiliana? E’ una passione che mi ha sempre colpito. Sono molto appassionato anche dei cantautori italiani anni ’70, Concato ad esempio, ha molte influenze brasiliane; inoltre sentivo in me la naturalità dei pezzi. Il primo Cd di musica sud-americana che ho comprato fu di Toquinho, ed allora avevo 16 anni, il tutto poi fu profuso anche per dei miei motivi personali. Un anno dopo la musica diventò il mio lavoro, al quale fece seguito un stage in Brasile, è molto importante infatti dal mio punto di vista suonare con gli altri e specialmente laddove la musica che piace ha origine. Nonostante sia io che Claudio, siamo nativi di Venezia, ci definiamo di adozione brasiliana per diversi motivi: per quanto mi riguarda mi sono sentito “chiamato” da questa musica, ed inoltre la mia ex fidanzata che attualmente è una delle mie migliori amiche, è brasiliana, mentre Claudio è sposato con una ragazza brasiliana incontrate durante le nostre “passeggiate”. presente una moltitudine di emigrati veneti, in modo particolare nelle città a nord di Rio de Janeiro, nella regione Espirito Santo si trova addirittura una città dal nome Nuova Venezia. Nel vostro disco suona un sacco di gente con voi ed immagino che ognuno porti un bagaglio musicale e di esperienze molto diverse. E’ stato facile tenere insieme un gruppo di artisti così Ma allo stesso tempo non si può non notare un vasto? grande attaccamento a quella che è la vostra Non posso che ringraziare questo meraviglioso Terra ed il vostro dialetto. Non è una scelta fagruppo di persone che amano la musica e dotate di cile quella di cantare in dialetto, in pochi sono un grande senso musicale, con le quali è stato molto riusciti a farcela? Come mai questa decisione? bello ed intenso collaborare! Ognuna di esse coIl dialetto ci sembrava la miglior idea per mettere munque ha sempre suonato musica brasiliana. Il del nostro al progetto. Andare in Brasile per conti- piacere più grande è quello di suonare con un aminuare ad aggiornarsi è stato fondamentale, così co- co, un piacere immenso, più di quello che può esseme è importante ricordare dove si è nati. Senza pen- re regalato dalla notorietà di un personaggio famosare poi più di molto, abbiamo deciso, fatto ciò che so. sentivamo arrivare da dentro, sentendo questa tipo- Ho curato solo gli arrangiamenti, lasciando libera la libertà d’espressione, lasciando sfruttare le doti perlogia di musica nostra! Dopo varie prove, abbiamo visto inoltre che il dia- sonali di chi ha collaborato con me e parte di questi letto veneziano raccoglieva la musicalità rispetto sostegni sono stati anche in parte dei semplici scambi di favore. l’italiano, in modo meno calzante. Il vostro genere “Fusion” è molto particolare: come lo ha accolto il pubblico? Ha risposto bene? Il pubblico… gli affezionati sono stati ENTUSIASTI, le critiche da parte dei giornalisti, a partire dalla musica fino al progetto completo, sono state positive e i testi, anche nell’ascolto, sembra che piacciano secondo il mio punto di vista. A Treviso, il nostro riscontro è stato positivo e confermato proprio grazie ad alcuni passaggi radiofonici trasmessi da “Radio Fortuna”. Quale è stato invece il vostro successo nell’ambito del vostro progetto di scambio culturale? Devo chiarire che il mio miglioramento tecnico è dipeso molto dalla mia voglia di aggiornarmi con l’ausilio di Cd recapitatomi dal Brasile, contenenti musica che non mi sarebbe stato possibile reperire in Italia, continuando così il mio processo di preparazione alla musica brasiliana, respirandone anche in questo modo il suo clima particolare, unico! Il nostro progetto di scambio culturale ha avuto grandi conferme, soprattutto nel Brasile stesso, dove è E’ possibile a questi livelli vivere di sola musica? Siete capacità collettive. Nel ‘700 Venezia, era la capitale della musica, oggi invece sono rari e capitano ogni tanto gli evensolo musicisti o fate anche altro nella vita? ti “live”… i gestori sono più attratti dai rendimenti che dalla Vivere di sola musica a questi livelli è molto, molto difficimusica! Il tutto è aggravato da una situazione interna alla le… bisognerebbe fare molte serate in un mese, impossibile città, nella quale manca una cultura musicale di base, molte se non si conoscono abbastanza live club o piano bar, inolvolte penso sia meglio compare un DVD, stare a casa e tre bisogna essere davvero in gamba e darsi molto da fare. guardare un gruppo che piace! Nella vita di tutti i giorni faccio le serenate in gondola con la chitarra, mentre Claudio lavora come dispensiere in un Il vostro cd è auto-prodotto. Qual’ è il vostro rapporto noto albergo di Venezia. A livello musicale, si lavora meglio con le case discografiche? In che modo posso aiutare in due, portiamo avanti le idee con la stessa linea, in un mola radio e le nuove tecnologie? do più sicuro, ma in due c’è di sicuro anche un maggiore impegno economico, che comunque in tal modo ne fa sca- Una prerogativa dell’auto-produzione è che non porta ad una collaborazione con le case discografiche. I produttori di turire una gestione più semplice. oggi hanno la mentalità esclusivamente commerciale. La Una cosa l’abbiamo già chiesta ad altri musicisti di musica si sta distruggendo grazie agli stessi produttori e con Venezia: come fare musica in una città così particola- la non educazione musicale della gente. La musica giapponese ad esempio è sicuramente meno commerciale delle re? Ci sono gli spazi per fare musica? altre, probabilmente in pochi sanno di cosa si tratti, è In modo secco potrei rispondere ad entrambe le domande senz’altro una musica che va capita e alla quale bisogna abidicendo NO! tuarsi, non di certo si tratta di una musica di facile ascolto al Non ci sono gli spazi necessari, i musicisti veneziani si spoprimo colpo. Oggi viene sempre più a mancare lo “sforzo stano continuamente nelle città come: Treviso, Padova, di adattamento”, la musica secondo molti, deve essere solo Mestre… I permessi dei locali dedicati alla musica dal vivo diretta e commerciale. Le case discografiche, poi non persono molto difficili da ottenere, inoltre la gestione economettono una certa libertà musicale, ma ne uccidono le idee. mica da parte dei gestori è importante. Fondamentalmente Con le radio il rapporto è difficile, ma non impossibile, in manca la voglia da parte di quest’ultimi, incoraggiati dal questi ultimi anni è molto meglio rispetto qualche anno fa, lamento continuo dei veneziani contro la musica. Per noi bisogna avere il coraggio di buttarsi in certe situazioni. Le crearsi un pubblico od un seguito di persone, in queste connuove tecnologie, l’uso di internet congiunto a MySpace, dizioni diventa difficile da creare, visti i nostri continui spopermettono anche se alla cieca, di trovare nuovi fans o colstamenti in “terra ferma”. Bisognerebbe sfruttare di più le laborazioni musicali importanti sotto ogni aspetto. E’ uscito da poche settimane un cd particolare, “Banana Milanesa”, di un gruppo brasiliano chiamato “Selton”, che rileggono a modo loro pezzi classici che derivano dal cabaret milanese, come quelli di Cochi e Reato o Enzo Jannacci. Cosa ne pensi di questo lavoro? Sinceramente non avevo ancora sentito parlare di questi ragazzi, mi informerò al più presto facendoti sapere quello che penso su di loro, molte volte i miei impegni lavorativi mi tengo lontano dalle novità e non sempre ho modo di utilizzare il computer per tenermi aggiornato od informato. Quali sono i vostri obiettivi e le vostre aspettative per il futuro? Sicuramente entrambi, io e Claudio abbiamo le idee chiare a riguardo: continuare con il nostro progetto musicale. Sarebbe bello riuscire organizzare qualche concerto in più, provare qualcosa di nuovo anche se più rischioso, d’altra parte il riscontro con il pubblico è sempre stato positivo, ci ha sempre ripagato dandoci l’energia giusta per caricarci ed andare avanti! Hai la possibilità di lanciare un messaggio al pubblico che non ti conosce ancora, ma che puoi raggiungere da queste pagine. Cosa vorresti dirgli? Si potrebbero dire tante cose, ma vorrei dedicare un messaggio a tutti i musicisti alle prime armi: continuate a fare la musica che avete nel cuore, non fatevi influenzare dai produttori, la gente deve abituarsi alla vostra musica e non vice-versa, altrimenti non potrete mai continuare ed andare avanti. Ovviamente un ringraziamento particolare è per Andergr@und Mag@zine che mi ha dato l’opportunità di questa piacevole intervista! Per saperne di più su Freve da Samba: www.myspace.com/frevedasamba www.myspace.com/danielegalletta Da troppo tempo ormai i colossi delle R a d i o Network bombardano gli ascoltatori con programmi fatti su misura per il pubblico "da discoteca", e chi vuol fare soldi vendendo dischi non può certo lasciarsi scappare un'occasione del genere. Fu cosi che il 1996 diventò l'anno del ritorno di quei Dj che fino a quel momento avevano seguito il fenomeno "di tendenza", tornando alla grande, con produzioni discografiche di tutto rispetto. Anzi, posso affermare con certezza, che i brani di seguito elencati sono quanto di più bello ci si potesse aspettare dalla fusione tra le sonorità di "tendenza" (in questo caso provenienti dalla "progressive") e quelle della musica Dance "commerciale" del momento. Vi basti solo sapere che questi brani sono stati ascoltati dal Giappone agli Stati Uniti (addirittura uno di questi fu inserito nella colonna sonora del telefilm "Baywatch"), e sono stati creati da un Dj italiano. Grazie Robert Miles per averci fatto ascoltare e ballare Children, Fable e One and one. Grazie anche al Dj Mauro Picotto che sotto la firma R.A.F. by Picotto ci regala Ocean Whispers, Bakerloo simphony e Angel's simphony. Grazie al Dj Gigi D'Agostino per la collaborazione con Picotto in Angel's simphony, e per le sue Gigi's Violin e New year's day. Grazie, infine, anche a Dj Dado che con X-files e Metropolis si inserisce tra i grandi di questo 1996. Non per demeriti, ma perché purtroppo hanno piazzato solo un brano in classifica, va un riconoscimento speciale al Dj Mario Più per il suo successo Dedicated, e al Dj Roland Brant per la bellissima Hyperspace. Il grande abbraccio della musica di "tendenza" alla musica "commerciale" continua con Profondo rosso - Flexter, Encore une fois - Sash!, Seven days and one week - BBE (grande Emanuel Top!), Clap on top of me - M.U.T.E., e Sky plus - Nylon Moon . Un grande ritorno anche del "Down beat", che prosegue "influenzata" in modo positivo dal filone Rap, con i Fugees, e le loro Killing me softly, Ready or not e No woman no cry ridanno una manciata di gloria a questo genere che sembrava come dimenticato. Di supporto arrivano anche Bohemian rhapsody Braids, Fastlove - George Michael, California love 2Pac e What's love got to do with it di Warren G. Mentre in Italia si sta ancora sperimentando questo genere, ecco spuntare gli Articolo 31 con Tranqi funky, indicando il percorso a chi verrà dopo di loro. Tralascio appositamente il discorso sui fenomeni Take That e Spice girls, che nulla hanno a che vedere con il movimento Dance (mentre invece hanno tutto da condividere con il "mondo" capitalista-spremilimoni-arraffa-oggi-che-è-meglio-di-domani), si riconferma idolo per gli amanti dello stile anni '70 Jamiroquai con Cosmic girl e Virtual insanity. In Italia esplode un'altra distribuzione DWA: la grande voce di Alexia esplode con Number One e Summer is crazy, mentre ci arrivano segnali di vita anche da parte dei Datura con Voodoo believe, dai Ti.Pi.Cal. con It hurt e Why me, e dai Da Blitz con I believe. Dall'estero ci arrivano i Livin' Joy con le ballatissime Don't stop movin' e Follow the rules, Tori Amos con Professional widow, Boris Dlugosh con Keep pushing, e solamente la voce (ci mancherebbe altro) di Bob Marley, che rivive grazie alle moderne tecnologie, per poter farci ballare What goes around comes around. Riapriamo una parentesi a favore dei Dj produttori discografici con Molella e la sua invenzione Gala con Freed from desire, al Dj Franko Moiraghi e la sua Feel my body, e il Dj Todd Terry con un rifacimento anni '70 dal titolo Keep on jumpin'. Da suonare e ballare anche Killing me softly - Regina, Make the world go round - Sandy B, So in love with you - Duke, Don't worry - Clutch, e Running in real time di T-Move Experience un'ennesima grande produzione toscana. Un'anno di conferme, e di sorprese, questo 1997 ci regala grandi emozioni, e molti brani da ballare e riascoltare. Il primo posto in classifica è occupato da Puff Daddy & Faith Evans che re-arrangia magistralmente un brano dei Police (forse il più bello) Every breath you take, rei n t i - tolandolo I'll be missing you, "cuocendolo" a ritmo lento e con un pizzico di RaP", sfornando uno dei più ballati "down beat" della storia. Ancora un Dj, ancora italiano... che ci volete fare... siamo i migliori! il Dj Molella rilancia e vince ancora con la sua produzione Gala, guadagnandosi la 2° posizione con Come into my life e la 4° con Let a boy cry. Grande sorpresa dell'anno sono gli Aqua che impazzano con Barbie Girl al 3° posto, la spagnola Paradisio con Bailando e Vamos a la discoteca, l'argentino Ricky Martin con Maria (un dos tres... un-passitobailante mariaaaa!) e, per toglierci subito il dente, 2 the night - Fuertezza, Belo horizonti - Heartist, El talisman di Rosana e Tic tic tac dei Los Locos (quelli della Macarena), che danno un sapore decisamente estivo a questa classifica. Ma, secondo me, gruppo dell'anno sono i Daft Punk, che non so come, riescono a dare nuova linfa alla musica da discoteca. Geniali e francesi, ci regalano Around the world e Da funk, che fanno parte di un'ellepì sonoricamente all'avanguardia, con brani arrangiati in modo strepitoso. In Italia sfondano Simone Jay con Wanna b like a man e Midnight, Dj Dado con Coming back e Revenge, e, da un'unica firma (conosco solo il cognome: Verde - ma complimenti lo stesso) nascono i Blackwood con The ride on the rhythm, My love for you, I am e i Chase con Obsession e Stay with me. Altro materiale italiano, ma soprattutto conferme per artisti già affermati sono Alexia Uh la la la, Robert Miles con Freedom, i 49ers con Baby I'm yours, il Dj Molella & Phil Jay con It's a real world, ancora i Ti.Pi.Cal. con Hidden passion e i Datura con The sign, per finire con Alex Party Simple thing, e U.S.U.R.A. con Open your mind '97. Scalano le classifiche di vendita anche due famosissimi Dj italiani di "tendenza" quali Mario Più che si avvale della preziosa collaborazione di un'altro Dj affermato come Mauro Picotto, sfornando No name, e il bellissimo, abbronzatissimo, biondissimo, bravissimo Dj Ricky le Roy con la sua First Mission. Vanno citati per dovere di cronaca, Discotheque degli U2, Space up your life delle Spice Girls, Everybody dei Backstreet Boys (i nuovi Take That), Man in black di Will Smith, Don't cry for me Argentina di Madonna, Thumbthumping dei Chumbawamba, Breathe dei Prodigy, Alright di Jamiroquai, Laura non c'è di Nek e La primavera di Marina Rei, tutti brani non propriamente Dance nello stile anni '90 (forse pop-dance, come succedeva a metà anni '80), ma che comunque ci hanno fatto ballare, vuoi perché non se ne poteva fare a meno (visto il "bombardamento" a cui eravamo sottoposti), vuoi per una componente "cinematografica" (il caso di Madonna e Will Smith), sono comunque protagonisti di questo 1997. Mi dimenticavo del 7° posto occupato dalla stranissima ma ballissima From disco to disco di Whirlpool Productions, e di tutti gli altri brani che completano questa carrellata sul '97, come Free - Ultra Naté, It's like that - Run DMC Vs. Jason Nevins, Stay - Sash (intelligente accostamento tra un cantato melodico alle dure sonorità "progressive"), Da ya think I'm sexy - N-Trance & Rod Stewart, Disco fever - Carl & Music Mind, Spiller from Rio - Laguna, What's up daddy - Skuba, Falling in & out of love Bob Marley (che rivive ancora grazie ai "campionatori"... li avrà usati anche Gesù per far parlare Lazzaro?), Beach ball - Nalin & Kane, Oh what a life - Gloria Gaynor (... toh ! Chi si risente!) e Breakout - Jimmy Cliff. LIGABUE - Secondo Tempo LIL WAYNE - Tha Carter III JOVANOTTI - Safari PLIES - Definition of Real VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei VARIOUS ARTISTS - Now 28 BIAGIO ANTONACCI - Best of 1989 - 2000 DISTURBED - Indestructible MADONNA - Hard Candy USHER - Here I Stand F. DE GREGORI - Per brevità chiamato artista JOURNEY - Revelation RADIOHEAD - The Best of N*E*R*D* - Seeing Sounds GIOVANNI ALLEVI - Joy A. MORISSETTE - Flavors of Entanglement A. MORISSETTE - Flavors of Entanglement MY MORNING JACKET - Evil Urges GIANNA NANNINI - GiannaBest WEEZER - Weezer NOVECENTO - Cry COLDPLAY - Viva la Vida... GIUSY FERRERI - Non ti scordar Mai di Me NEIL DIAMOND - Home before Dark JOVANOTTI - A Te DUFFY - Rockferry LEONA LEWIS - Better in Time PAUL WELLER - 22 Dreams MADONNA ft. J. TIMBERLAKE - 4 Minutes THE FRATELLIS - Here We Stand ESTELLE ft. KANYE WEST - American Boy RADIOHEAD - The Best of DUFFY - Mercy NEIL DIAMOND - The Best of ALANIS MORISSETTE - Underneath USHER - Here I Stand PIA - Se non ti ammazzo io ammazzami tu SCOOTER - Jumping All Over the World COLDPLAY - Violet Hill CISTERCIAN MONKS CHANT - Music for Paradise “Viva la Vida or Death and All His Friends” sarà l’album di svolta per quanto riguardo il suono dei Coldplay. Così ci era stato descritto, prima dell’uscita il nuovo disco di Chris Martin e Soci. Vero? Ni, o meglio, a mio modo di vedere solo in parte. Perchè se da un lato è innegabile un massiccio lavoro di sperimentazione e di ricerca di suoni nuovi ed inusuali per il gruppo, dall’altro troviamo sempre lo stile inconfondibile e consolidato che ci ha fatto amare la musica dei Coldplay fin dai tempi di “Parachuttes”. Molti hanno parlato di un album solare ed energico: anche in questo caso non è proprio così. Qualche pezzo in effetti risulta un po’ più “a colori” rispetto al solito, ma quell’alone di malinconia che ha sempre caratterizzato la loro musica riemerge in maniera prepotente anche in questo “Viva la Vida”. Il disco si apre con un pezzo strumentale che anticipa due pezzi in perfetto stile Coldplay. Poi arriva “42”, secondo me una delle tracce più interessanti dell’album, che parte come una triste e lentissima ballata voce e piano, e che, in un crescendo di suoni, culmina in un finale a sorpresa. “Lovers in Japan” è un altro bel pezzo dai ritmi orientaleggianti. Stupenda la title track “Viva la Vida”, positiva, arrangiamenti perfetti, a mio parere molto più incisiva del singolo “Violet hill”. Un buonissimo disco insomma, non una rivoluzione, ma va bene così; la vena un po’ stralunata della loro musica è proprio ciò che la rende unica. Perchè privarsene? Non sembra ma sono passati già 5 anni dal loro ultimo album, "Splinter", e addirittura 10 dal boom di "Americana". Ora gli Offspring sono tornati, più maturi sia come persone che come musicisti; hanno messo la testa a posto, non sono più i casinari di dieci anni fa e il risultato è quello che più o meno mi aspettavo, e che francamente auspicavo; sarebbe stato un po' patetico ritrovare un gruppo di uomini di mezza età che cantano il clo- Rise and Fall... The Offspring Columbia 12 Viva la Vida... Coldplay EMI Music 10 I’m Yours Jason Mraz Elektra - WEA Flavors of Entanglement Alanis Morissette Warner Bros 11 Bè, si sa che ad un certo punto della propria carriera bisogna cambiare. I fan, anche se hanno amato alla follia la tua musica dopo un po' sentono il bisogno di ascoltare qualcosa di nuovo; e anche per l'artista stesso penso che ogni tanto sia utile e importante rimettersi in gioco. E questo è quello che ha capitato ad Alanis Morissette, che ha deciso di dare una svolta alla sua carriera. Dopo gli esordi dance pop, di cui generalmente nessuno si ricorda, e dopo il grande successo raggiunto grazie al suo originale rock in rosa che ha pervaso la maggior parte dei suoi album precedenti, finalmente la cantautrice canadese ha deciso di cambiare. Chiariamo, non si tratta di un album rivoluzionario, in alcuni pezzi riemerge la vecchia Alanis, ma in diversi altri “Flavors of Entanglement” è la testimonianza della svolta elet- ne dei pezzi di "Americana". Invece, per fortuna, non hanno avuto paura di mettersi in gioco, con testi più profondi e introspettivi e con ritmi più pacati e classicheggianti rispetto a quelli che avevano caratterizzato i dischi precedenti del gruppo. E anche se il passato in alcuni casi riaffiora, è tuttavia evidente il graduale abbandonato dello stile punk Californiano che li ha resi famosi, a favore di tracce più strutturate con continui cambiamenti di ritmo. E non mancano nemmeno le prevedibili, ma comunque gradevolissime ballatone acustiche, come "Krisy are you doing ok?" o, quello che probabilmente sarà il prossimo singolo, "Fix You". Come spesso si dice in questi casi, probabilmente "Rise and Fall, Rage and Grace" non entrerà tra i 100 dischi fondamentali del rock, ma è un lavoro diretto, maturo e sicuramente apprezzabile. tronica della rocker, complice della quale è sicuramente il produttore del disco Guy Sigsworth, già al lavoro con Bjork. Non musica dance, ma canzoni meno dirette del solito, più stratificate. Sigsworth ha fatto un gran lavoro anche se alla fine, i brani che funzionano di più sono quelli più semplici, come il piano e voce di “Not as we”. Insomma, alcuni pezzi funzionano di più, altri un po' meno, in ogni caso apprezziamo il coraggio. Quando lo intervistano lui solitamente ama definirsi un N.E.R.D. Forse è vero, magari lo è stato, ma una cosa è certa: con questo suo ultimo singolo “I’m Yours” ha veramente vinto alla lotteria. In realtà il buon Jason ha alle spalle diversi album, ma come spesso accade, quello che si ascolta oltre oceano nemmeno arriva da noi. Finchè, potere di MySpace, qualche radio inizia a mandare il brano, l’interesse cresce, e ora il suo pezzo si candida a diventare una delle hit estive. Tipo da spiaggia modello Jack Jonson, lo ricorda molto anche nella musica. Chitarra acustica, un bel ritmo accattivante e molto estivo e soprattutto la freschezza del pezzo lo candidano a diventare uno dei brani più trasmessi dell’estate. Vanity & Pride Paola & Chiara Simone Falcetta Con l’avvicinamento delle Olimpiadi di Pechino, anche la musica viene influenzata dallo sport. Ne è un esempio “Vanity & Pride”, l’ultimo videoclip di Paola & Chiara. Terzo singolo estratto dall’album “Win the Game” (il primo prodotto dalla loro etichetta Trepertre), appena lanciato in esclusiva sul portale di Yahoo, “Vanity & Pride” è un match a tennis che vede sfidarsi la mora & la bionda della canzone italiana. Un video sexy ma con un significato genuino: l’importante non è vincere, ma partecipare. Infatti, nelle immagini finali, siamo ad un punto decisivo: match point, Chiara tira l’ultimo servizio e rimaniamo col fiato sospeso… Il video, infatti, termina e non sappiamo chi delle due vincerà. Il clip, diretto da Simone Falcetta (fotografo, regista e tatuatore milanese), è ben riuscito: un mix di pop, dance anni ’80 ed immagini accattivanti (grazie anche alla collaborazione con la griffe Lacoste): dalle pose sinuose negli spogliatoi, ai passi agili e scattanti sul campo, dove le sorelle Iezzi mostrano tutta la loro bravura come musiciste, produttrici e, per questa volta, vere sportive. [Michela Garau] COLDPLAY MAX PEZZALI Violet Hill Mezzo Pieno o Mezzo Vuoto ùMax Pezzali Coldplay Viva la Vida or Death All His Friends Capitol Records Was a long and dark December From the rooftops I remember There was snow White snow. Clearly I remember From the windows they were watching While we froze Down below. When the future’s architectured By a carnival of idiots on show You’d better lie low If you love me Won’t you let me know? Was a long and dark December When the banks became cathedrals And the fog Became God. Priests clutched onto bibles Hollowed out to fit their rifles And the cross was held aloft. Bury me in honor When I’m dead and hit the ground A love back home unfolds If you love me Won’t you let me know? I don’t want to be a soldier Who the captain of some sinking ship Would stow, far below So if you love me Why’d you let me go? I took my love down to Violet Hill There we sat in snow All that time she was silent still Era un lungo e scuro Dicembre dai tetti mi ricordo che c’era la neve, neve bianca. Chiaramente mi ricordo che loro stavano guardando dalle finistre mentre noi gelavamo giù sotto. Quando il futuro è costruito da un carnevale di idioti che danno spettacolo faresti meglio a stare basso Max Live 2008 Sicuramente “Viva la Vida or Death and All His Friends” dei Coldplay è uno degli album più attesi di tutto il 2008, un album che si preannuncia come epocale, poichè segna un punto di svolta nella carriera della band britannica e segna li’inizio di un nuovo periodo di sperimentazione. Ad anticipare l’importante uscita è stato il singolo “Violet hill” Se mi amassi Me lo faresti sapere? Era un lungo e scuro Dicembre quando le banche diventarono cattedrali e la nebbia, diventò Dio. Preti aggrappati alle loro Bibbie accantonati i loro fucili e sistemato in alto il crocifisso. Sotterrami dentro ad un armatura E una volta morto e ricongiunto alla terra il mio amore è un poema che si dispiega Io non voglio essere un soldato che il capitano di qualche nave che sta affondando E sprofonda, giù in fondo io ho portato il mio amore giù dalla collina viola là noi sedemmo nella neve per tutto per tempo lei è rimasta ferma in silenzio So if you love me Won’t you let me know? Se mi amassi Me lo faresti sapere? If you love me, Won’t you let me know? Se mi amassi Me lo faresti sapere? Collina Viola se ho ragione o no, io non mi sposto. Mezzo Pieno o Mezzo vuoto Mezzo pieno o mezzo vuoto questo è il solo ed unico bicchiere che Colpa del wrestling, colpa di Britney abbiamo Spears se si stava meglio quando si stava colpa del made in China contenendo i peggio costi non lo so però io vivo adesso. colpa dei vecchi, colpa dei giovani che con il mulo non si comprano più i Mezzo pieno o mezzo vuoto dischi mi hanno detto di giocare quindi io colpa del gossip, colpa di csi gioco di criminologi e psicologi esperti faccio del mio meglio, almeno ci colpa dei ladri e dei maniaci proverò se ho ragione o no, io non mi sposto. colpa di internet che brulica di matti. Colpa dell'Euro, colpa del dollaro colpa del surriscaldamento e del carbonio colpa di al quaeda, colpa dell'arbitro colpa del prezzo di un barile di petrolio colpa del varco nel centro storico colpa di tutti i condizionatori a Luglio colpa del feto, colpa dell'atomo colpa di tutta la droga disciolta nel Po. Se mi amassi Me lo faresti sapere? Se mi amassi perchè non mi lasceresti andare? Atlantic Records La carriera di uno degli artisti più amati ed apprezzati del nostro paese raccolta in un doppio cd. Un live, Max Live 2008, che contiene tutti i classici del cantante pavese dagli esordi degli 883 fino ai singoli dell’ultimo album “Time Out”. Non c’è modo migliore per riascoltare i suoi più grandi successi, anche i più vecchi, con arrangiamenti rivisti e rimodernati. Contiene anche due nuovi pezzi, tra cui il singolo “Mezzo pieno o mezzo vuoto” Scorrono le immagini e non riesco più a capire se è la realtà scorrono le pagine e non riesco ad intuire se è la verità. Mezzo pieno o mezzo vuoto questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo se si stava meglio quando si stava peggio Scorrono le immagini e non riesco più non lo so però io vivo adesso. a capire se è la realtà Mezzo pieno o mezzo vuoto scorrono le pagine e non riesco ad mi hanno detto di giocare quindi io intuire gioco se è la verità faccio del mio meglio, almeno ci proverò se ho ragione o no, io non mi sposto. Mezzo pieno o mezzo vuoto questo è il solo ed unico bicchiere che Mezzo pieno o mezzo vuoto abbiamo questo è il solo ed unico bicchiere che se si stava meglio quando si stava abbiamo peggio se si stava meglio quando si stava non lo so però io vivo adesso. peggio non lo so però io vivo adesso Mezzo pieno o mezzo vuoto io vivo adesso mi hanno detto di giocare quindi io io vivo adesso gioco io vivo adesso faccio del mio meglio, almeno ci proverò Metallica Tour 2008 Bologna, Arena Parco Nord 22 luglio Ticketone.it www.liveinitaly.com I Metallica sono attualmente in studio per dare gli ultimi ritocchi al nuovo potentissimo album prodotto dal genio Rick Rubin e che vedrà la luce il prossimo settembre, e in seguito la band californiana ha già confermato una serie di show in Europa. Nel frattempo si prenderanno una pausa per un'unica data estiva in Italia che si terrà il 22 Luglio all'Arena Parco Nord di Bologna. Deep Purple Santana 12/07 Pistoia, Piazza Duomo 13/07 Torino, Colonia Sonora 15/07 Milano, Teatro Smeraldo 16/07 Milano, Teatro Smeraldo 18/07 Verona, Castello di Villafranca 30/06 Verona, Arena Bjork Sex Pistols 22/07 Roma, Auditorium Parco della Musica 28/07 Verona, Arena 11/07 Torino, Parco Pellegrina Tokio Hotel 06/07 Roma, Ippodromo delle Capannelle 11/07 Modena, Parco Novi Sad R.E.M. Duran Duran 15/07 Mantova, Palazzo Tè 16/07 Roma, Ippodromo delle Capannelle 18/07 Ravenna, Pala De Andrè 19/07 Milano, Idroscalo 20/07 Jesolo, Spiaggia del Faro 22/07 Napoli, Arena Flegrea 23/07 Reggio Calabria, Piazza Indipendenza Ligabue 04/07 Milano, Stadio Meazza 05/07 Milano, Stadio Meazza 09/07 Firenze, Stadio Artemio Franchi 12/07 Bari, Stadio della Vittoria 18/07 Roma, Stadio Olimpico 26/07 Palermo, Velodromo 20/07 Perugia, Umbria Jazz 21/07 Verona, Arena 23/07 Napoli, Neapolis Festival 24/07 Udine, Villa Manin 26/07 Milano, Arena Civica Celine Dion 03/07 Milano, DatchForum Elton John 09/07 Venezia, Piazza San Marco Lenny Kravitz 13/07 Pistoia, Pistoia Blues 14/07 Milano, Arena Civica Ben Harper Sigur Ros 24/07 Verona, Castello di Villafranca 25/07 Arezzo, Parco Fortezza Medicea 26/07 Roma, Roma Rock Festival 11/07 Firenze, Giardino di Boboli 12/07 Roma, Cavea dell’Auditorium 13/07 Milano, Arena Civica Alanis Morissette Sinead O’Connor 24/06 Roma, Auditorium Parco della Musica 08/07 Roma, Auditorium Parco della Musica La trovata dei Vanzina Dopo il cinepanettone arriva il cinecocomero E Venne il giorno 1 € 1.103.435 Un amore di Testimone 1 € 718.153 Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo € 615.967 Sex and the City 4 3 € 577.991 Gomorra 5 € 430.640 Il Divo € 427.158 Noi due Sconosciuti € 109.769 Feel The Noise - A tutto Volume € 91.294 Quando Tutto Cambia € 88.732 Chiamata Senza Risposta € 87.485 Box Office del weekend dal 13/06/2008 al 15/06/2008 3 1 1 2 2 Dopo il "cinepanettone" di Natale i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina - solo Carlo alla regia -, inventano il "cinecocomero" e per la prima volta lanciano una commedia italiana nel periodo estivo, con l'intento e la sfida di prolungare la stagione cinematografica nelle sale. Uscirà il 27 giugno in "tantissime copie", come ha assicurato Medusa che distribuirà il film: "Un'estate al mare", sette episodi per raccontare uno dei momenti topici della vita degli italiani: le vacanze. Le riprese sono iniziate alla fine dello scorso marzo in Puglia e sono continuate fino al 19 maggio, attraverso le località balneari più rinomate. Prolungare la stagione con il lancio dei blockbuster nei mesi più deboli è stata un'idea delle major americane hanno detto i Vanzina - è la prima volta che un film italiano esce in questo periodo, ma abbiamo visto che la gente va in vacanza più tardi e si possono propo rre nuovi film". "Un'estate al mare" sarà soprattutto una commedia all'italiana, hanno spiegato i registi, che si rifà ai titoli che hanno segnato un'epoca, come "Racconti d'estate", "Costa azzurra", "L'Ombrellone", ai "film di Risi e Sordi di cui abbiamo inserito diversi omaggi, per ritornare a quella risata semplice e popolare". Il filo conduttore dei vari episodi è la narrazione del doppiatore smemorato Gigi Proietti, che diventa poi protagonista dell'ultimo episodio a Porto Rotondo, quando decide di andare in villeggiatura e si ritrova a dover sostituire un grande attore di teatro. Da qui, a causa della sua memoria corta, metterà in scena uno spettacolo che diventerà una vera e propria farsa. La prima storia è invece ambientata in Puglia, a Peschici, e ha per protagonisti Lino Banfi, contento di essere tornato al cinema dopo 21 anni già con "L'allenatore nel pallone 2", insieme alla bellissima Victoria Silvested. Banfi è un uomo emigrato in Svezia che decide di tornare nel suo paese d'origine insieme alla moglie per prendersi una rivincita sui suoi compaesani. C'è poi la coppia Nancy Brilli-Enrico Brignano nei panni di Italo e Luciana, due pariolini, amanti, in vacanza al Circeo. Anna Falchi affiancherà invece Ezio Greggio, invischiati in un triangolo amoroso a Ischia. A Capri si svolgerà l'episodio con Biagio Izzo e Alena Seredova, con Izzo finto gay proprietario di un negozio di antiquariato che si prenderà cura della moglie di un miliardario americano che si fida ciecamente di lui per le sue tendenze sessuali. Poi c'è Enzo Salvi, in un giovedì ad Ostia con il figlio che la moglie gli fa vedere una volta alla settimana e infine Massimo Ceccherini a Forte dei Marmi, nei panni di un ultras della Fiorentina che vede uno dei suoi giocatori preferiti e nel tentativo di convincerlo a passare ai Viola si imbatterà nella sua compagna, la spagnola Marisa Jara. Si vociferava da tempo di uno spin-off dei Fantastici 4 dedicato al carismatico antagonista Silver Surfer. Lo sceneggiatore J. Michael Straczynski, autore anche dell'imminente Changeling di Clint Eastwood nonché di diversi episodi di Babylon 5, ci comunica che un copione è effettivamente pronto, ma che la produzione è restìa a metterlo in cantiere, visto il risultato economico inferiore alle aspettative del secondo Fantastici 4. La trama infatti sarebbe partita proprio dalla fine del precedente film, con Silver Surfer diretto nel suo pianeta natale di Galactus. Non c'è nessuna garanzia tuttavia che la Fox e la Marvel alla fine utilizzino effettivamente la sceneggiatura di Straczynski. Da un lato abbiamo il rapporto turbolento tra la DreamWorks e la Paramount, che era oramai scontato fosse destinato a concludersi con un divorzio. Dall’altra c’è l’esplosione dell’economia indiana a livello nazionale ed internazionale. E dato che India vuol dire anche Bollywood, unendo le due cose, non appare poi così sorprendente che un grande gruppo di Mumbai, il Reliance ADA Group, sia in trattative assai avanzate con Steven Spielberg per diventare azionista della DreamWorks, che potrebbe così rinunciare a cuor leggero all’attuale partnership con la sussidiaria della Viacom. Da capogiro sono piuttosto le cifre in ballo, visto che la il gruppo Reliance acquisterebbe azioni per un totale compreso tra i 500 ed il 600 milioni di dollari. Reliance è guidato da Rajesh Sawhney, proveniente dal mondo dell’informazione, che alle spalle ha la famiglia Ambani, una delle più ricche del mondo. Il gruppo è già da tempo attivo nel mondo del cinema: possiede studi a Bollywood ad al Mercato del recente festival di Cannes ha firmato accordi di produzione per i prossimi 18 mesi con un investimento pari ad un miliardo di dollari. di NICOLA PICCHI Come definire “Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo”? Forse una tardiva operazione di ripescaggio, che girovaga senza troppe ambizioni (e ancor meno convinzione) nell’immaginario cinematografico dell’ultimo quarto di secolo con la solerzia non troppo convinta del mercante di cianfrusaglie che si aggira per la Xanadu di Charles Foster Kane, riportando con sé oggetti di poco conto usurati dal tempo, un’Arca dell’Alleanza dimenticata dentro una cassa, o una frusta e un Fedora, ridotti però ad icone polverose. O forse il risultato della forza dirompente dell’effetto nostalgia che, abbinato alle logiche di mercato, ci ha già offerto i due pensionistici quanto coraggiosi autodafè di Stallone, e che ci minaccia con un imminente “Terminator” e con un nuovo “Highlander”? Spielberg ambienta l’ultima avventura del professor Jones in tempi di Guerra Fredda, con l’inevitabile corollario di russi cattivissimi, tra cui un’impagabile Cate Blanchett nei panni della sensitiva Irina Spalko, piramidi maya e alieni di Roswell (direttamente dall’Area 51), costruendo un vero e proprio ipertesto cinematografico denso di riferimenti ai precedenti capitoli della serie. Allo stesso tempo, nonostante la superfetazione iperbolica di situazioni già viste, che già costituivano un vero e proprio canone Titolo originale: Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull USA: 2008 Regia di: Steven Spielberg Genere: Azione Durata: 126' Interpreti: Harrison Ford, Shia LaBeouf, Cate Blanchett, Ray Winstone, Karen Allen, John Hurt, Jim Broadbent, Alan Dale Voto: 6 codificato, sembra clamorosamente deficitario l’aspetto strettamente ludico che era il tratto distintivo della trilogia. I diciannove anni che ci separano da “Indiana Jones e l’ultima crociata” non sono trascorsi invano, e anche Spielberg appare meno coinvolto ed interessato nella costruzione del suo giocattolone, il quale ogni tanto rischia di perdere i pezzi strada facendo e di diventare l’epitaffio, anche un po’ malinconico, di un tipo di cinema “d’avventura” ormai non più praticabile, se non addirittura estinto. Naturalmente il regista rivisita con garbata ironia le paranoie americane degli anni ’50, dall’anticomunismo di stampo maccartista dell’FBI all’ossessione per gli UFO, dalla guerra atomica ai russi che sembrano usciti da “Tin Tin nel paese dei Soviet”, e che progettano di praticare il lavaggio del cervello agli onesti cittadini americani, ma la sceneggiatura di David Koepp appare inutilmente verbosa oltre che carente sia dal punto di vista logico, che da quello della caratterizzazione dei personaggi. Siamo senz’altro grati per averci restituito la Karen Allen de “I Predatori dell’Arca Perduta”, con tanto di sorpresa telefonata al seguito, anche se siamo un po’ meno lieti dell’improponibile Shia LaBeouf che marlonbrandeggia a ruota libera, ma dove sono gli arguti scambi verbali a cui eravamo abituati? L’umorismo è delegato non tanto ai dialoghi e alle situazioni, quanto all’interpretazione, ai sogghigni e alle smorfie autoironiche di un Harrison Ford ancora in forma, il quale riesce comunque ad imporsi con sufficiente carisma da tenere testa alle numerose cadute di ritmo e di tono o al prevedibile diluvio di effetti digitali. Nonostante tutto il film ci regala almeno una scena indovinatissima, ovvero la fuga cartoonesca di Indiana Jones da un villaggio nel Nevada abitato da manichini, poco prima di un test nucleare, ed un’immagine indimenticabile: la silhouette di Indy contro il fungo atomico, vero monumento funebre ad un mito che si appresta a scomparire nel passato, mentre il mondo entra in una nuova era. di FRANCESCO BALZANO Cinque storie ambientate nella Scampia tristemente famosa per la presenza della camorra: Totò, bambino tredicenne che decide di diventare uno scissionista; Marco e Ciro, due giovani col mito di Toni Montana, che intraprendono da soli una folle scalata ai vertici del Sistema;Ciro, porta-soldi che si accorge troppo tardi di non essere tagliato per la guerra interna che si sta creando; Pasquale, sarto al soldo di un camorrista, che si ‘vende’ ai cinesi; Roberto, giovane dal cuore d’oro che si ribella a Franco, suo datore di lavoro che smaltisce illegalmente rifiuti tossici nella campagna campana. Vedere Gomorra è come leggere un pezzo di cronaca ottimamente realizzato. Spiega, senza reticenze, com’è organizzata e come prolifera un’organizzazione, anzi un Sistema come quello camorristico, e come trovi una rassegnata e tacita complicità nel territorio campano. La Gomorra descritta da Saviano nel suo bestseller, trova una perfetta corrispondenza nella sceneggiatura del film (scritta dallo stesso autore e dal regista Matteo Garrone insieme ad Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, Mauro Bracci e Gianni Di Gregorio), Titolo originale: Gomorra Italia: 2008 Regia di: Matteo Garrone Genere: Drammatico Durata: 140' Interpreti: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster Voto: 7,5 che ti sbatte in faccia la sua cruda realtà senza troppi fronzoli. Per questo, la pellicola del regista romano risulta essere un ottimo film d’inchiesta, cui però manca il pathos e la capacità di far appassionare il pubblico alle vicende dei vari protagonisti. Anche laddove si parla di infanzia rubata, l’episodio del piccolo Totò, non strappa una lacrima né un’emozione, ma solo sdegno e disgusto, sia ben inteso, sempre vissuto da lontano. Lo spettatore rimane esterno, non riesce ad entrare nella realtà descritta fino in fondo. Se lo scopo era dunque, quello di raccontare da un punto di vista puramente giornalistico un mondo che ha perso qualsiasi tipo di moralità, Garrone e Saviano sono perfettamente riusciti nell’impresa. Ma se bisogna giudicarlo anche dal lato meramente cinematografico il film, a livello di scrittura, manca totalmente di passione. L’autore de L’imbalsamatore, arrivato alla sua sesta regia, indugia un po’ troppo con la telecamera a mano, che a tratti stucca un po’. Alcune scene avrebbero poi meritato scelte diverse da un punto di vista tecnico (vedi alcune sparatorie), ma probabilmente si è preferito puntare su un taglio documentaristico. Davvero buone le prove degli attori anche e, soprattutto, di quelli non professionisti; una particolare menzione meritano Marco Macor e Ciro Petrone, nei panni dei due aspiranti Scarface. Con un occhio più attento al cinema e meno alla cronaca sarebbe stato perfetto. Peccato. di NICOLA PICCHI Br a c c a to d al Ge ne r a l e T had d eus “Thunderbolt” Ross, che vorrebbe catturarlo per creare dei soldati dotati di forza superiore, Bruce Banner si è rifugiato in Brasile, dove cerca una cura che possa impedire la sua trasformazione in Hulk. Quando il Generale Ross invia a Rio de Janeiro una squadra guidata da Emil Blonsky, un soldato delle forze speciali, Bruce è costretto alla fuga. Decide allora di ritornare ad Harvard, dove sono conservati dati che gli sono indispensabili per elaborare un antidoto, e lì incontra Betty, la sua vecchia fidanzata nonché figlia del Generale Ross… Hulk è forse l’unico eroe della Marvel che non sceglie di diventare ciò che è. Completamente in balia delle proprie emozioni, Bruce Banner è afflitto da una sindrome stevensoniana, alla Jekyll e Hyde, ed il suo rabbioso alter ego può prendere il sopravvento in ogni momento. Ne consegue che “L’incredibile Hulk” è, molto coerentemente, un film con un’anima divisa in due, come il suo protagonista. Ad una prima parte interessante ed abbastanza anomala per il genere cinecomics, ne corrisponde una seconda più fracassona che fa calare la palpebra, soprattutto se si è superata l’età ingrata dell’adolescenza. Dato che si vocifera di dissidi tra Edward Norton, coinvolto anche Titolo originale: The incredible Hulk USA: 2008. Regia di: Louis Leterrier Genere: Fantasy Durata: 112' Interpreti: Ty Burrell, Edward Norton, Liv Tyler, Tim Roth, William Hurt, Tim Blake Nelson, Christina Cabot Sito web: www.incrediblehulk.marvel.com Voto: 6 In fase di sceneggiatura, e la produzione, si potrebbe supporre che egli non abbia gradito il monocorde susseguirsi di scene d’azione degli ultimi quaranta minuti, che vanificano completamente i suoi sforzi di costruire un personaggio credibile. D’altra parte la parola d’ordine della Universal e della Marvel, dopo il flop della precedente versione, doveva essere “Dimenticare Ang Lee”, che sarebbe anche un degno sottotitolo per “L’incredibile Hulk”. Alla larga dall’Edipo e dalle sofferenze interiori del protagonista, dunque, e più spazio alle scene di combattimento tra Hulk e i perfidi militari o tra Hulk e Abominio, tra auto che volano in aria e palazzoni che si sgretolano sotto i colpi dei contendenti. Purtroppo duole dire che, per quanto riguarda il comparto CGI supervisionato da Kurt Williams, qualcosa non ha funzionato a dovere, e le immagini digitali mal si integrano con il contesto. Siamo ben lontani dai livelli di eccellenza raggiunti da Peter Jackson con “King Kong” o con la trilogia tolkieniana, tanto che, soprattutto per quanto riguarda la resa di Abominio e il suo character-design, viene quasi da rimpiangere la magia delle gloriose animazioni in stop-motion di Ray Harryhausen. Il film si richiama alla storica serie televisiva con Bill Bixby e Lou Ferrigno, presente in un ironico cameo, e, dando per scontata la conoscenza delle origini del personaggio, le riassume brevemente nei titoli di testa, partendo in medias res. Il Banner di Edward Norton è un malinconico fuggitivo che sopravvive tra le favelas di Rio, costretto a seguire dei corsi di rilassamento per imparare a controllare la propria rabbia, e Norton lo ritrae con la consueta, umbratile sensibilità. Come inizio è perlomeno inusuale, ed anche l’inseguimento tra le favelas e le scene ambientate nella fabbrica, grazie all’incalzante macchina da presa di Leterrier (Transporter, Danny the dog) sono visivamente sorvegliate. Da quando le peregrinazioni del peripatetico protagonista lo ricondurranno sul suolo natio, “L’incredibile Hulk” rientra immediatamente nei binari consueti, e il divario tra le due parti si fa più evidente. Meno spazio alla recitazione, in- somma, e largo agli effetti speciali. Tra ammiccamenti (King Kong) e qualche spiritosaggine (Bruce sembra una versione al maschile dell’Irena di “Cat People”), la sceneggiatura di Penn/Norton (o quel che ne rimane) fila a rotta di collo verso quello per cui lo spettatore ha pagato il biglietto, ovvero lo scontro ad Harlem (ma è Toronto) tra Hulk e Abominio. Il film ha comunque al suo attivo un finale alla Thoreau nella Columbia britannica, che strappa più di un sorrisetto, un incarognito Tim Roth e un William Hurt discretamente ossessivo, mentre Liv Tyler è, come sempre, impacciata e ai limiti con l’insulsaggine. Inevitabile comparsata di Stan Lee e cameo di Robert Downey Jr/Tony Stark, preludio all’imminente “The Avengers”. Premium Gallery: le novità del 2008 Dal 15 luglio nasce una youtube tutta italiana per la ricerca di nuovi talenti per la tv: e' il nuovo canale web talent-scouting della Rai. Per provare ad avere accesso al mondo dello spettacolo e della radiotelevisione pubblica bastera' caricare il proprio video-provino sul sito tutto nuovo della Rai: www.nuovitalenti.it. Disney Channel si aggiunge al pacchetto a pagamento del digitale terrestre Mediaset Da Nel corso di una conferenza stampaevento a Portofino, il vice presidente di Mediaset Piersilvio Berlusconi ha annunciato che a partire dal mese di Luglio Disney Channel entrera’ a far parte dell’offerta Premium Gallery. L’aggiunta del nuovo canale, già in onda su SKY insieme agli altri due canali della famiglia, Playhouse Disney e Toon Disney, porterà il costo dell’offerta a 10 euro al mese (rispetto agli 8 di oggi). Le novità per Mediaset Premium riguardano anche il calcio: sempre dal 1 luglio prendera’ il via “Premium Calcio”, inclusa nel pacchetto “Tutto calcio”. Premium Calcio proporra’, tutti i giorni, il tg “All Sport News” con quattro edizioni al giorno in onda alle 7.30, 14.00, 19.00 e 24.00: trenta minuti di servizi, interviste, e immagini realizzati dai giornalisti della testata Sport Mediaset per affrontare i temi principali della giornata sportiva e fornire un’informazione completa e approfondita che spaziera’ dal calcio agli sport minori. La televisione estiva... Che pizza! E’ vero che il temutissimo periodo di garanzia è finito, ed è vero che la gente magari di sera preferisce uscire a mangiarsi un gelato piuttosto che stare chiusa in casa a guardare la tv, ma cavolo, siamo pur sempre gente che lavora o studia, non possiamo permetterci di uscire tutte le sere o di stare al mare tre mesi! Non meritiamo qualcosa di più delle solite repliche viste e riviste! Specialmente in Rai: il canone lo paghiamo per 12 mesi, e non per 8! Senza contare che con un po’ di buona volontà ci sarebbero giovani conduttori e autori disposti anche a sperimentare nuovi programmi praticamente a costo zero. Già. Con un po’ di buona volontà.... occhio deambulante?!? Si avete ragione fa un’impressione tremenda… Il presentatore giapponese Norio Morikawa ha fissato il nuovo record mondiale di presenza settimanale in diretta tv: 22 ore e 15 secondi. L'anchorman nipponico, un'icona della tv del Sol levante, ha ricevuto ieri sera la certificazione del Guinness dei primati per il suo record, guadagnato sommando le ore di presentazione di svariate trasmissioni andate in onda in aprile. Il precedente primato mondiale di diretta tv, fissato sempre da Morikawa nel novembre del 2006, era di 21 ore e 42 minuti. Ma l’idea di usare uno slang a metà tra Pali e Dispali e gli Articolo 31 mi piace molto… Eh come cambiano le pubblicità… Avete presente quella pubblicità (geniale dai ammettiamolo) in cui due lingue non si accorgono di star sorseggiando una coca cola un po’ diversa e vengono redarguiti da un saccente Certo nulla a che vedere con la classica pubblicità accompagnata dal più classico degli stornelli natalizi, quello che già dalla prima nota faceva sentire la presenza dell’inverno, della neve, e del caminetto acceso… Le parole Vorrei cantare insieme a voi vi dicono niente?!? Brividino sulla shciena e lacrimuccia eh?!? Happy Birthday MTV !!! TRL: Cambio di Guardia Alessandro Cattelan cede il posto a Carlo Pastore Alla faccia della tv estiva fatta di repliche e di film in bianco e nero, c’è un programma che va sempre a gonfie vele a dispetto di ogni logica di mercato: il calcio. In particolare le partite degli europei austro elvetici e tutti i programmi ad esso collegati registrano giorno dopo giorno ascolti sempre più alti. Si sa, in occasione di mondiali ed europei lo spirito nazionalistico riemerge forte in tutti, anche in quelli che normalmente di calcio non si interessano. Bè, a dire la verità la concorrenza non è che sia spietata, ma anche con più scelta comunque il risultato non sarebbe cambiato. Da qualche giorno ha debuttato una nuova coppia alla conduzione di Total Request Live, la storica trasmissione del pomeriggio di MTV Italia: accanto ad Elena Santarelli è arrivato il nuovo vj Carlo Pastore. In realtà nuovo non lo è affatto. Infatti Pastore è approdato a Mtv due anni fa, al timone della trasmissione pomeridiana “Your Noise”. Lo scorso 30 maggio è andata in onda una puntata speciale con conduzione a tre (Santarelli - Cattelan - Pastore) in cui è avvenuto un ideale "passaggio di consegne", mentre da lunedì 2 giugno Carlo Pastore è ufficialmente alla guida dello show. Alessandro Cattelan lascia così, dopo 3 anni, il timone del programma musicale più seguito dai giovani per dedicarsi ad un nuovo progetto televisivo, sempre targato MTV, che andrà in onda nella prossima stagione televisiva. Sarà quindi il vj Carlo Pastore il volto maschile dell'estate di TRL. Chissà se verrà riconfermato anche per la prossima stagione o ci sarà qualche altra sorpresa. Torna la Carrà e il suo nuovo Carramba, in versione riveduta e corretta, abbinato alla Lotteria Italia, anticipata però al mercoledì. Ad Antonella Clerici la serata del martedì dal 16 settembre con Tutti pazzi per la tv, programma che ripercorrerà la storia della televisione e sarà l'occasione per raccontare, attraverso testimonianze dirette, i cambiamenti degli ultimi 50 anni storici dell'Italia. Il sabato invece sarà in mani maschili, prima quelle di Pupo e poi quelle di Baudo. Dopo il successo di Erotika, il ciclo dedicato all'erotismo e alla sessualità contemporanea, torna su Cult (canale 142 di Sky), in prima visione assoluta, ogni venerdi' alle 22:30, la nuova serie di 12 documentari diretti da Alberto D'Onofrio (Il Capitano, La Sindrome del Golfo, Pelle, Dj's Trip). Prodotto da Dna International per Fox Channels Italy, Erotika Italiana racconta un affascinante viaggio lungo il nostro Paese alla scoperta dei lati più nascosti della sessualità degli italiani. Sbarca in prima serata la storia di Mediaset Si intitola Super Show il nuovo programma in onda ogni sabato sera per tutta l’estate Si chiama Super Show, e ripropone i grandi momenti televisivi della storia di Mediaset, ogni domenica, dal 29 giugno al 14 settembre 2008, alle ore 20.40. Un’occasione unica per rivedere gli sketch comici più esilaranti della storia di Canale 5, Italia Uno e Retequattro: le prime puntate di Super Show, infatti, saranno interamente dedicate al buonumore con vere e proprie antologie della comicità targata biscione e non solo. Un pungente ritratto dell’Italia degli anni trascorsi tratteggiata dalle grandi firme della comicità nostrana quando, ancora alle prime armi, ci deliziavano con l’ingenuità di caricature in grado di cogliere ed amplificare le mille incongruenze della società di fine secolo. Il meglio del cabaret firmato made in Italy con le brillanti performance di artisti quali Luciana Littizzetto, Teo Teocoli, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti, Maurizio Crozza e tanti altri. Uno specchio del passato per scoprire che la buona comicità non passa mai di moda. In Super show troveranno posto anche i momenti più significativi nella storia dell’emittente quali il primo emozionato annuncio di Enrico Mentana negli studi del neonato Tg5, l’esordio televisivo di Gerry Scotti a Dj Television e moltissimi altri. Ricordiamo che l'avventura di Mediaset è cominciata nel lontano 1980 dall'unione di cinque emittenti private del Nord Italia: Telemilano 58 (Lombardia), TeleEmiliaRomagna (Emilia-Romagna), Tele Torino International (Piemonte), VideoVeneto (Veneto) e A&G Television (Liguria). L'antenata di Canale 5 è Telemilanocavo, emittente televisiva via cavo fondata da Giacomo Properzj e Alceo Moretti a Milano 2, città satellite costruita da Silvio Berlusconi. L'emittente era stata fondata nel settembre del 1974 a pochi mesi di distanza dalla sentenza della Corte Costituzionale su ricorso dei legali di Peppo Sacchi, fondatore di Telebiella (luglio 1974) che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo. Al sistema via cavo erano collegate circa 5000 utenze che corrispondevano a 20000 telespettatori. Introdotta la liberalizzazione anche via etere la proprietà si trovò in difficoltà per affrontare gli investimenti necessari per rimanere competitivi. L'azienda fu così ceduta al prezzo simbolico di una lira ad una società del gruppo di Silvio Berlusconi che abbuonò anche i canoni d'affitto per i locali usufruiti. Da piccola iniziativa di quartiere, divenne, in breve una delle più importanti televisioni commerciali. Quando cominciò a trasmettere via etere, assunse la denominazione Telemilano e poi di Telemilano 58, dal nome del canale utilizzato. Contemporaneamente furono fatti investimenti tecnici e con l'alleanza di un imprenditore, Adriano Galliani, che assunse un ruolo importante nel settore della produzione degli apparati televisivi. Il vero successo nel settore delle trasmissioni di intrattenimento, per il nuovo canale arrivò con il programma "I sogni nel cassetto" condotto da Mike Bongiorno, risultato ampiamente positivo. Il primo avvenimento sportivo di grande attrattiva fu il Mundialito, torneo calcistico che coinvolse anche squadre sudamericane. Lo sport divenne perciò uno dei temi portanti del palinsesto. Drive In era un programma comico della domenica sera di Italia 1 andato in onda dal 1983 al 1988 (la prima puntata fu trasmessa l'11 ottobre), ideato da Antonio Ricci per la regia di Giancarlo Nicotra (per la prima edizione) e Beppe Recchia (per le successive). La formula utilizzata dalla trasmissione non era completamente innovativa per la televisione italiana, che aveva già visto sulla Rai Non-stop di Enzo Trapani; ma la velocità dei cambi di scena, con gli sketch uno dietro l'altro quasi fossero spot pubblicitari, fece comunque scalpore, così come le maggiorate "ragazze fast-food" e "Bomber", ben diverse dalle usuali ballerine. Le ragazze Fast Food sono l'archetipo delle varie veline, letterine ecc. che spopoleranno nelle più famose trasmissioni della televisione commerciale degli anni novanta. Drive In è, assieme a Colpo Grosso, la trasmissione più rappresentativa della tv commerciale degli anni ottanta, rivestendo per questo decennio lo stesso ruolo che per gli anni settanta riveste Portobello. Nelle prime edizioni il collante delle varie storie era il Drive-in gestito da Enrico Beruschi e Gianfranco D'Angelo, che cercava sempre di fregare il socio con l'aiuto di un allora giovanissimo Ezio Greggio. Tra i comici italiani che sono passati alla storia grazie alla loro presenza in quella trasmissione ricordiamo tra gli altri: Francesco Salvi, Zuzzurro e Gaspare, Giorgio Faletti, Teo Teocoli, Sergio Vastano, Carlo Pistarino, Enzo Braschi, Mario Zucca, i Trettrè, Lucio Salis, il Trioreno e Massimo Boldi. Tra i personaggi femminili, Carmen Russo, Tinì Cansino e Lory del Santo. Le Ragazze Fast food che si sono susseguite negli anni hanno incluso tra le altre: Cyssa Zaang, Ritanna Carpenter, Francesca Colombo, Sofia Frisone, Toti Botta, Luciana Ricca, Cristina Moffa, Patrizia Sala. Innumerevoli i personaggi proposti dai vari comici negli anni della trasmissione: ciascuno di essi, fosse l'imitazione di una persona realmente esistente, o una parodia di qualcuno o ancora un semplice modello di comportamento, era poi caratterizzato da una serie di "tormentoni": modi di dire ripetuti ad ogni puntata, che alla fine inducono un senso di attesa negli ascoltatori. Tra i più famosi ricordiamo il banditore dell'Asta Tosta ("oggetti tosti per tutti i costi"), dove terminava sempre vendendo lo stesso quadro di Teomondo Scrofalo, il batuffoloide Tenerone; (tormentone "pippo, pippo, pippo..."), il signor Armando, con la cockerina Has Fidanken che restava sempre immobile qualunque cosa le si dicesse di fare e Vito Catozzo, improbabile guardia giurata della "Spazialpol". Un appuntamento immancabile era quello del duo Zuzzurro e Gaspare, con il racconto delle improbabili imprese del commissario con la "lisca". Tormentone: "Ce l'ho qui la brioche!!!" (pronunciato da Zuzzurro). Il posto della trasmissione nel palinsesto televisivo fu poi preso da Emilio, mentre Greggio e D'Angelo passarono a condurre Odiens e poi Striscia la notizia. Nel 2003, per celebrare i 20 anni dalla prima puntata della trasmissione che ha cambiato le sorti della TV commerciale italiana, Canale 5 mandò in onda 4 puntate con il meglio di Drive in. Puntuali come cucù svizzeri, arrivano con i primi caldi che quest’anno si sono fatti attendere più del dovuto. Ci fanno sentire forse un po’ meno l’agitazione con le loro battute e il loro ormai leggendario modo di commentare e sdrammatizzare gli eventi di punta dell’anno: lo hanno fatto con i mondiali, lo fanno ogni anno per San Remo (e diciamoci la verità, molti guardano ancora la manifestazione canora solo per poter capire cosa loro stiano commentando) e ora che l’Italia degli azzurri ha trovato il suo momento di maggior difficoltà loro erano lì affranti come noi nel prendere 4 pappine dagli amici Orange allenati dal leggendario Van Basten… E hanno gioito con noi quando in barba ai pessimisti non ci sono stati biscotti amari da mandare giù, e con tutta la volontà di cui sono capaci gli azzurri hanno battuto i cugini francesi… Io personalmente ringrazio il RaiDireEuropei della Gialappa’s che permette di sentire la partita in macchina anche ad una ritardataria come me e con un punto di vista completamente differente... iPhone 3G, in Italia dall'11 luglio Spesso si è convinti che gli hackers siano personaggi malefici in grado di attentare la nostra privacy e distruggere la nostra tranquillità. Esseri dotati di intelligenza al servizio del male. Esiste un luogo comune, Il Glider-emblema Haker usato soprattutto dai media (a partire dagli anni '80), per cui il termine hacker viene associato ai criminali informatici (la cui definizione corretta è, però, "cracker"). Un hacker è una persona che si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse (che di solito comprendono l'informatica o l'ingegneria elettronica), ma in tutti gli aspetti della sua vita. Un Hacker in senso stretto è colui che associa ad una profonda conoscenza dei sistemi una intangibilità dell'essere, esso è invisibile a tutti eccetto che a sé stesso. Non sono certamente Hacker in senso stretto tutti coloro che affermano di esserlo, in un certo senso gli Hacker non esistono, perché se qualcuno sapesse della loro esistenza per definizione non esisterebbero. Si può quindi dire che è un hacker chiunque pensa e agisce secondo una precisa etica comportamentale. Comunicare, secondo la filosofia Hacker, è un diritto di tutti, e soprattutto comunicare gratis. Sulla base di questo assunto, gli Hacker storici si sono sempre scagliati contro i sistemi di realtà finanziarie ed economiche che facevano un uso non corretto dei mezzi di comunicazione, ricavandone grossi guadagni a discapito della buona fede della gente. Col tempo,fine anni’80, inizio anni’90, l’hackeraggio si è evoluto nel senso di una produzione di pensiero, di informazioni, messe a disposizione del pubblico in maniera gratuita: è nata la controinformazio- ne. Principi di giustizia ed equità animano la filosofia Hacker sin dai suoi primordi. Oggigiorno stiamo assistendo, però, a una deriva utilitaristica di questo assunto, l’ideale di base si sta perdendo, così molti ragazzini (per lo più classificabili come Lamer o Nerd), fanno irruzione nei sistemi altrui solo per rubare, o divertirsi, o passare il tempo, o disturbare l’attività lavorativa di individui o entità a loro antipatiche. Quelli che seguono la filosofia hacker non provocano danni (volontariamente) a nessun sistema che riescono a violare, non cancellano file (tranne naturalmente quelli che potrebbero farli scoprire), non diffondono virus e non modificano niente (sempre nel limite della loro sicurezza). E allora la domanda è: " di cosa devo aver paura ? " La risposta è semplicissima: bisogna temere chi ha le capacità di un hacker, ma non agisce da tale e non segue una precisa etica comportamentale! "Script kiddie" è un termine che indica un utente con poca o nessuna cultura informatica che segue semplicemente delle istruzioni o un "cook-book" senza capire il significato di ciò che sta facendo. Spesso viene utilizzato per indicare chi utilizza exploit creati da altri programmatori e hacker. Un "lamer" è uno script kiddie che utilizza ad esempio trojan (NetBus, subseven) per pavoneggiarsi con gli altri e far credere di essere molto esperto, ma in realtà non sa praticamente nulla e si diverte ad arrecare danno ad altri. I Lamer sono notoriamente disprezzati dagli Hacker appunto per la loro tendenza a danneggiare gratuitamente i computer e successivamente a vantarsi di quello che hanno fatto. Un "newbie" (niubbo) è una persona alle prime armi in questo campo. Dopo tanti rumor, tante indiscrezioni, l’iPhone 3G è arrivato e l’Italia e tra i primi paesi che lo riceveranno. L’11 Luglio, presso i centri vendita TIM o Vodafone, a 199 Dollari potremmo acquistare l’iPhone 3G a 8 GB (per la 16 GB 299 Dollari). I prezzi in Euro potrebbero essere leggermente diversi (forse al ribasso). In totale le nazioni saranno 70 ma “solo” 25 (Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Italia, Giappone, Messico, I Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti) potranno usufruirne dall’11 Luglio. Il firmware 2 sarà reso disponibile pochi giorni prima. Le caratteristiche del nuovo iPhone sono interessanti e confermano alcuni passati rumor, fra cui il retro in plastica traslucida nera o bianca. iPhone 3G supporta le reti Wi-Fi ed EDGE e cambia automaticamente fra loro per garantire la massima velocità di download possibile. L’autonomia è l’elemento più “interessante”. Permetterà di avere un’ autonomia in conversazione fino a 5 ore in 3G e fino a 10 ore in 2G, in standby anche fino a 300 ore. Si può navigare in Internet fino a 5 ore in 3Ge fino a 6 ore in WiFi. L’autonomia in riproduzione video è fino a 7 ore e addirittura fino a 24 ore in riproduzione audio. Infine è indispensabile ricordare la caratteristica principale dell’iPhone: lo schermo da 3,5 pollici multitouch. Il GPS si attiva solo se necessario e con il minor consumo per la batteria. Per i vecchi iPhone l’aggiornamento software sarà gratuito mentre per il Touch costa 9,99 Dollari. Nuovo EEE da 10 pollici Il nuovo Asus (eee 1000) è un pò cambiato nel design: infatti non solo avrà lo schermo da 10 pollici ma avrà anche la tastiera leggermente più larga e con qualche tasto in più. Anche con questo subnotebook si può scegliere di avere Windows o Linux con una probabile variazione di prezzo, proprio come si poteva fare con Asus eee 900. Anche alcune caratteristiche interne sono migliorate davvero tanto rispetto al primo modello: la memoria in SSD ora è di 20GB e grazie ad una speciale tecnologia la batteria avrà una durata di ben 8 ore. Il nuovo netebook costerà sicuramente di più, ma non dovrebbe sostituire i modelli più economici, bensì servire a completare la gamma. Anche le configurazioni saranno più personalizzabili: spunterà il Bluetooth ad affiancare il WiFi e ci sarà maggiore possibilità di definire all'acquisto la quantità di memoria (fino a 2 GB) e di storage. Questo mese mi è stato chiesto da Claudio da Empoli qual è il significato del simbolo che rappresenta la comunità Hacker . Il disegno si chiama glider. È uno schema che deriva da una simulazione matematica chiamata Gioco della Vita. In questa simulazione, semplici regole sul comportamento di punti su una griglia danno vita a fenomeni estremamente complessi e interessanti. Il glider è la più semplice "forma di vita" semovente, e tra tutti il più riconoscibile. Il glider è un simbolo adatto su più livelli. Nel Gioco della Vita, semplici regole di cooperazione con l'ambiente circostante portano a situazioni inaspettate e sorprendentemente complesse, che non possono essere previste a partire dalle regole. Cominciamo con la storia: il Gioco della Vita è stato descritto pubblicamente per la prima volta su "Scientific American" nel 1970. È nato più o meno contemporaneamente a Internet e a Unix. Ha affascinato gli hacker fin da allora. C'è un netto parallelismo con il modo in cui fenomeni inaspettati e sorprendenti, come lo sviluppo open-source, emergono dalla comunità hacker. Ideato da Eric Steven Raymond ha riscosso un buon successo tra gli hacker. Il suo scopo principale è quello di riempire una lacuna ben precisa, avere un simbolo che identifichi tutti i sostenitori della comunità hacker, utilizzarlo non significa definirsi un hacker.Usare il Glider significa rispetto per lo stile di vita hacker. Per domande, suggerimenti Ai-Tek potete inviare un’ e-mail all’indirizzo [email protected] http://www.parolecrociate.net EA Games 49,00 € Pc “La vita, l’universo e tutto quanto”. Grazie ad uno sforzo creativo costante e duraturo, in grado di tenersi al passo coi tempi e le conquiste tecniche. Incontentabile appare però anche la schiera di “eminenze grigie” che regola le iniziative legate al marketing, in riferimento proprio a quel The Sims 2 che tanto spopola nel mondo dei videogiocatori (e non). Conoscendo infatti le tendenze del Game Designer, ci pare assai improbabile che il progetto “Life Stories” possa essere nato da una sua iniziativa. Si tratta, a tutti gli effetti, di un’operazione mirata ad estendere il bacino d’utenza oltre il limite della decenza (tanto è folto quello già conquistato): attraverso sottili riduzioni del gameplay principale e della gamma di opzioni, e grazie all’introduzione di una modalità “Storia” con finalità esplicite, The Sims Life Stories si rivolge non tanto al casual gamer quanto a coloro che si trovano impossibilitati a dedicare tempo ed energie mentali ad un così complesso gestionale come quello di Wright. Del resto, con all’attivo quattro espansioni, altrettanti “Stuff Pack”, e l’imminente uscita del quinto Add On, l’universo di The Sims 2 è così vasto da risultare, per molti, spiazzante. E tanto marcata è la microgestione di ogni evento della vita dei Sims, che non per tutti il prodotto EA risulta di facile metabolizzazione. Così, l’attuazione di particolari accorgimenti e la riduzione degli oneri che gravano sul giocatore, ha portato alla creazione di Life Stories: un titolo, recita la quarta copertina, adatto a chi mai ha giocato The Sims e vuole adesso entrare in questo attraente universo ludico. L’introduzione più rilevante in questo Spin Off è quella della modalità “storia”, che attraverso 24 capitoli progressivi –la buona riuscita dei quali richiede il raggiungimento di determinati obbiettivi- offre una veloce panoramica sulla vita di due protagonisti: Alice e Vincent. Soddisfare le necessità primarie delle loro vite, portandoli a condurre un’esistenza regolata e soddisfacente, permette poi di giocare una sorta di modalità libera, sulla falsariga dell’episodio portante. Tuttavia è bene sottolineare ancora una volta che il comparto principale di Life Stories è leggermente diversificato (Facilitato e ridotto) rispetto a quello di The Sims 2. Ci sono molte meno variabili da considerare – ad esempio nella gestione dei rapporti familiari e d’amicizia - e la discreta capacità di autogestirsi dei personaggi rende assai meno gravosi i compiti del giocatore, ed esile la modalità di gioco. A tutti gli effetti chi è abituato alla comples- sità del titolo d’origine troverà in Life Stories molti meno stimoli, ed una limitatezza probabilmente esasperante, anche a livello di contenuti materiali Il prodotto è indicato esplicitamente a chi si avvicina per la prima volta al Brand: serve da “argomentata introduzione” per presentare la serie, e non di più. Resta però il fatto (fortunatamente indicato anche sulla cover, senza che gli appassionati possano poi lamentarsi di non esser stati avvertiti) che il Target a cui Life Stories si offre non è quello che già dedica costante attenzione ai propri Sims: per questi ultimi giocatori la noia sopraggiungerebbe ben presto. Per tutti gli altri, invece, la discreta lunghezza della modalità principale può valere il “prezzo del biglietto”, ma è bene non avanzare troppe pretese in fatto di longevità: alla fine il vero pregio di The Sims 2 è la sua espansibilità e l’evoluzione continua: mancando questi, Life Stories non sopravvivrà oltre qualche mese dal completamento della modalità “Principale”. Resta però da considerare un altro fattore: le ridotte richieste in termini di Hardware. Soprattutto la necessità di un piccolo banco Ram e di un processore ormai al di sotto dello standard Centrino, rendono Life Stories un prodotto cosiddetto “Laptop Friendly”. Questa versione “ridotta” del fratello maggiore, insomma, si presenta come una sorta di capitolo portatile, poco invadente ed adatto al “Quick Play” . In tal maniera il nuovo titolo EA potrebbe essere visto da qualcuno come un surrogato da giocare nei momenti altrimenti “poco opportuni”. I risvolti di questa considerazione sono forse leggermente inquietanti, ma che The Sims sia un prodotto in grado di provocare assuefazione è fatto comprovato. Il doveroso accenno alla “portabilità” è comunque marginale e non aggiunge valore alla qualità intrinseca del prodotto. Tecnicamente, Life Stories si adegua allo standard del titolo di cui è diretta emanazione: una buona qualità visiva ed un comparto sonoro adeguato (cioè un “sottofondo” musicale non invadente) rendono il prodotto qualitativamente competente, ma senza troppe pretese. Del resto la filosofia alla base della serie è quella di concentrarsi su altri aspetti. Per fortuna una discreta modellazione poligonale ed un buon parco animazioni caratterizzano al meglio i personaggi, ed il motore è in grado di gestire senza problemi tutto ciò che visualizza. Il nome del sito non potrebbe essere più espli- fica giornaliera!!! cativo… Cos’aspettate dunque a mettere in moto il cerHo scoperto questa pagina una calda sera vello?!? d’estate di molto tempo fa, quando finita tutta Buon divertimento!!! la mia enigmistica tascabile, mi accingevo a ricominciarne una che poi non avrei trovato… Una banale ricerca internet mi ha portata su questo sito al quale sono ormai affezionata da allora, che ha la capacità di fornire un gioco a sera, ma non preoccupatevi di annoiarvi sempre della solita pagina di cruciverba, dato che sera per sera i giochi che si avvicenderanno saranno rebus, schemi in bianco, anagrammi, enigmi e molto altro… I più capaci potranno ardire di entrare nelle numerose classifiche che contraddistinguono i migliori giocatori, addirittura una classi- EuroGames 29,00 € Descartes Editeur CONTENUTO 10 vetture in plastica colorata divise in cinque colori, con gli alettoni intercambiabili, blocco schede delle caratteristiche delle vetture, 10 portaschede con pioli colorati per segnare le marce, un dado per tipo (4, 6, 8, 12, 20 e 30 facce), circuiti di gioco ed il regolamento. DESCRIZIONE Formula Dé è un gioco di formula uno che si discosta nettamente da qualsiasi predecessore per il fatto di non puntare tanto all'aspetto della simulazione, quanto a quello della giocabilità. E' possibile giocare separatamente o a team, affrontando gare singole o interi campionati su più circuiti, controllando ciascuno una o più vetture in gioco ed eventualmente introducendo fattori meteo. Ogni giocatore può personalizzare alcuni aspetti delle proprie vetture, ripartendo all'inizio della gara 20 punti fra le caratteristiche principali: pneumatici, freni, carburante, telaio e motore; ognuno di questi parametri influenzerà in modo diverso il comportamento dell'automobile in gara, determinando condotte di guida differenti da pilota a pilota. La scelta delle gomme, consentirà di affrontare i vari tipi di condizioni meteo con maggiore o minore efficacia, ed il numero di punti attribuiti ai pneumatici potrà permettere di affrontare le curve a velocità superiori alla norma, consumandole. I freni consentiranno di ridurre le caselle da percorrere in caso si verifichino accodamenti in curva o altre situazioni di imprevisto. Il carburante potrà consentire di effettuare scalate doppie, il telaio servirà per assorbire gli eventuali urti derivanti da collisioni, mentre la resistenza del motore permetterà di viaggiare alle alte velocità (in quinta o sesta marcia) riducendo i rischi di rottura dello stesso. I circuiti sono suddivisi in caselle ripartite su tre corsie e comprendono sezioni di rettilineo e di curva, separate da una linea di demarcazione rossa, che indica chiaramente quali caselle appartengono al rettilineo e quali alla curva. Nelle sezioni di curva è riportata un'indicazione che ne determina la pericolosità, rappresentata dal numero di soste che ogni vettura deve effettuare all'interno della sezione stessa per poterla percorrere senza problemi; qualora si effettuasse una sosta in meno del previsto (per scelta o impossibilità di frenare), sarà necessario consumare punti di pneumatici per compensare l'eccesso di velocità. Nel corso del gioco ogni pilota sceglie la marcia che intende utilizzare per quel turno, salendo o scendendo di una (a meno che non desideri effettuare una scalata doppia consumando dei punti di carburante) e determina il proprio movimento lanciando il tipo di dado corrispondente alla marcia selezionata. Ciascun dado riporta un numero variabile di punteggi, pertanto in prima sarà possibile percorrere 1 o 2 caselle, in seconda da 2 a 4, in terza da 4 a 8, in quarta da 7 a 12, in quinta da 11 a 20 ed in sesta da 21 a 30. La conoscenza dei risultati possibili di ciascun dado è di fondamentale importanza nella scelta della marcia, al fine di affrontare nel modo più corretto il circuito, inserendosi in curva nel modo migliore e riducendo al minimo il numero di soste necessarie. Nelle situazioni più caotiche in cui le vetture si affollano in curve lente, sarà possibile che si verifichino delle collisioni, così come i guasti ai motori spinti ad alti regimi potranno lasciare pericolose chiazze d'olio sul tracciato; utilizzando il regolamento avanzato, infine, sarà possibile scegliere pneumatici di tipi diversi, usare le condizioni atmosferiche, sfruttare la scia degli avversari, simulare prove cronometrate. PREGI Formula Dé è un bel gioco, di ottima realizzazione nei componenti, dalle regole chiare e succinte che si imparano in fretta e consentono di iniziare a correre in breve tempo. Il gioco è divertente, e difficilmente sarete soddisfatti da una corsa singola, più probabilmente vi troverete da subito a immaginare un campionato completo sul quale sfidarvi con gli amici. Il numero di giocatori non è inoltre limitato dal sistema di gioco, sebbene le vetture in dotazione siano solo dieci; è possibile infatti trovare delle confezioni di vetture in metallo che si possono aggiungere per giocare in più di dieci partecipanti, così come sono in vendita i set di dadi aggiuntivi. DIFETTI La critica che più facilmente viene fatta a Formula Dé riguarda il "fattore dado": è vero che il giocatore ha un ruolo fondamentale nello scegliere il dado improntando così la gara più sulla cautela o sulla spregiudicatezza, ma è anche vero che il dado deve fare il numero giusto! A mio parere la forte dipendenza del gioco dai lanci di dadi non ne rovina troppo la giocabilità, né pregiudica in alcun modo il divertimento (in fin dei conti la fortuna dovrebbe bilanciarsi fra tutti...), ma se siete amanti di una simulazione più rigorosa, allora su questo difetto non passerete tanto facilmente calce il mio nome cognome e la mia classe del liceo… Con la decisione di una persona un po’ matura e un po’ annoiata con il solo svago possibile, al momento, della lettura, mi sono costretta a superare lo scoglio delle prime decine di pagine, una sorta di Scilla e Cariddi dei lettori alle prime armi come i liceali. E ho fatto bene… L’ho letto in un fiato, una storia quasi normale, raccontata con l’autoironia e le critiche costruttive di chi questa storia l’ha vissuta… Pochi giorni fa si tornava con alcuni amici con la mente al periodo (ormai passato da un pezzo) della maturità. I tempi delle ricerche, dei libri da leggere pensando a quel ragazzo (o ragazza) che ci faceva sospirare. me di Svevo, e naturalmente la sua opera più conosciuta a livello scolastico… Non vi dico altro… arrivate almeno a pagina trenta poi deciderete se richiuderlo... Chi non ha chiuso questo libro alla decima pagina sbuffando per la troppa noia?!? L’ho fatto io stessa preferendo probabilmente una partita alla Probabilmente l’ultima cosa di Play Station (si Crash Bandicui ci si ricorda sono gli esami cot, lo ricordo perfettamente). stessi, ma si ricordano bene i Ma io, che sono una lettrice contorni ed i contesti… Infatti la metà di noi nemmeno ricordava i testi analizzati per l’orale, finchè dopo vari tentativi è uscito dalla bocca di qualcuno il no- Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in Times New Roman… Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente… La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti a scegliere i migliori testi. Il resto lo faranno i tuoi occhi, la tua mente ed una lampada accesa... Ingredienti: (per 6 persone) 12 sgombri medi da circa 200g, 140g capperi di Pantelleria dissalati, 400g pomodorini ciliegia, 300g passata di pomodoro fresca, 3 spicchi di aglio, un bicchiere di buon vino bianco, prezzemolo fresco tritato, olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Per assaporare in anticipo l’estate, che in alcune regioni del nostro Paese sembrerebbe essere già arrivata, per il mese di Giugno, vi illustrerò una ricetta tipica della nostra cucina mediterranea, che richiama i sapori della tradizione delle cucine del centrosud Italia: Sgombri al Forno con Capperi e Pomodorini. Con il nome “sgombro” vengono più semplicemente accomunate 48 specie diverse di pesci appartenenti alla famiglia degli scombridi, la stessa alla quale appartengono sia i tonni che le ricciole. I tratti caratteristici dello sgombro sono: la testa appuntita, una grande bocca ed un corpo stretto, compresso lateralmente, che diventa affusolato subito prima della coda. Il suo colore azzurro e tigrato sul dorso ne permettono l’immediata individuazione visiva; può raggiungere una lunghezza massima di 50 cm per un peso complessivo di circa 1,4 Kg. Le acque in cui è maggiormente diffuso sono quelle atlantiche ed mediterranee, specialmente vicino alle coste sarde. Non mancano però rappresentanti nelle acque tropicali degli oceani Pacifico e Indiano, da cui le specie australi come ad esempio il genere Scomberomorus. Le sue carni sono molto economiche ed in genere il prezzo dello sgombro si attesta intorno ai 5/7 € al Kg. ESECUZIONE: La pulizia degli sgombri è molto semplice, in quanto molto scarsa la presenza delle squame che non necessitano di essere rimosse data la loro piccolissima dimensione. Sarà sufficiente quindi rimuovere le branchie e le interiora dei pesci, sciacquandoli successivamente sotto un getto d’acqua fredda. Queste fasi di pulizia possono essere eseguite semplicemente con l’aiuto di una forbice. In ogni caso potrete sempre chiedere al vostro pescivendolo di fiducia di pulire i pesci al posto vostro. Far dissalare i capperi, la notte precedente al giorno di preparazione della ricetta, nel caso li acquistiate già dissalati, consiglio di ripassarli un’ultima volta in acqua. Salare e pepare gli sgombri a seconda del proprio gusto personale ed adagiarli nella teglia da forno con un goccio di olio extra vergine, ricordarsi di salare anche l’interno del pesce. Essendo pesci di mare, gli sgombri non richiedono un eccessivo condimento, in quanto le loro carni hanno già di natura un gusto sapido. Cucinare i pesci in forno a 180°C e dopo circa 4 minuti sfumare con il vino bianco. Prima di rimettere in forno la teglia, preparare la salsa che sarà l’accompagnamento principale del nostro piatto. In una padella anti-aderente, fare rosolare i 3 spicchi di aglio, insieme ai capperi ed i pomodorini ciliegia tagliati a metà. Lasciar cucinare qualche minuto ed aggiungere la passata di pomodoro fresco, aggiustando a gradimento, il sapore della salsa. Versare il condimento così ottenuto sopra gli sgombri disposti nella teglia e continuare la cottura in forno per altri 8-10 minuti. A cottura ultimata, disporre i pesci nei singoli piatti di portata insieme alla salsa ottenuta e cospargere di prezzemolo fresco prima di portare la pietanza in tavola. Un ottimo accostamento a questa vivanda, può essere un crostone di pane grigliato aromatizzato all’aglio. Si respira già aria di Estate con la E maiuscola, perché probabilmente molti di Voi lettori, saranno sicuramente in spiaggia a godersi i primi caldi di stagione. Per la prima volta in quasi 3 anni dalla redazione di questo magazine posso annunciarvi che ho ricevuto la mia prima E-Mail di Spam al mio indirizzo per l’ “S.O.S. Cuoco”: [email protected] dedicato SOLO ai miei affezionatissimi appassionati di cucina! Detto questo, eccomi subito pronto a rispondere al quesito di Daniela da Pesaro, che particolarmente colpita dal film della Disney Pixar, chiede maggiori informazioni sulla “Ratatouille”, dall’omonimo lungometraggio. L’origine di questa parola deriva dal francese e significa “rimestare”. Originariamente questo piatto, derivava dalle tradizioni contadine nell’area circostante a Nizza e consisteva in una preparazione povera a base di verdure estive, cotte per lungo tempo in padella. La ratatouille originale non contiene le melanzane, ma le verdure reperibili nei mesi primaverili/estivi: pomodori, zucchine, peperoni verdi, peperoni rossi, cipolla, aglio ed ovviamente le erbe della Provenza. Questo preparazione può essere servita come: piatto unico, accompagnata dal riso, dalle patate oppure, come la maggior parte dei casi, in qualità di contorno. Nella nostra cucina, la ratatouille è stata rivisitata nel corso degli anni prendendo il nome di “caponata” ed oltre gli ingredienti già elencati, contiene le melanzane ed il basilico al posto delle erbe provenzali. Essa è presente in molte altre tradizioni culinarie con i più svariati nomi e variazioni negli ingredienti. In ultimo vorrei ricordare che i circa 270 piatti diversi presenti nel film di animazione, sono stati preparati realmente in una vera cucina sotto la direzione dello chef statunitense Thomas Keller, che per l’occasione ha inventato una variante della ratatouille per l’omonimo film. Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti, manda una e-mail al mio indirizzo [email protected] Apre il primo drive-in, a Camden (New Jersey) Seconda guerra mondiale: D-Day: L'Operazione Overlord da il via alla Battaglia di Normandia Parigi: ad una sfilata di moda debutta il bikini Viene pubblicato in Inghilterra “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles La serie di animazione giapponese Daitarn 3 fa il suo debutto in Giappone Nelson Mandela viene liberato dalla prigione Il calciatore argentino Diego Maradona segna insieme il gol definito la Mano de Dios e il Gol del Secolo contro l'Inghilterra durante la Coppa del Mondo FIFA a Città del Messico. La serie televisiva di fantascienza Star Trek trasmette il suo ultimo episodio della serie originale, dopo essere stata cancellata dalla NBC Il telefilm debuttò l'8 settembre 1966. Il pugile Mike Tyson viene squalificato per aver staccato con un morso parte dell'orecchio del suo avversario, Evander Holyfield Quando si dice essere tifosi e fan sfegatati. Un ragazzino americano David Witthoft (nella foto) ha indossato per 5 anni, tutti i giorni, la stessa maglia, quella del suo campione di football Usa preferito. Ha deciso di riporla nell'armadio e cambiare look il giorno del 12/o compleanno. "Ormai gli arrivava a malapena alla cintura - ha spiegato papà Witthoft -. Era giusto che se la togliesse". David Witthoft aveva avuto la casacca di Brett Favre, stella della squadra Green Bay Packers come regalo di Natale nel '03. Da allora l'ha indossata per 1.581 giorni costringendo la madre a mettere la maglia in lavatrice tutti i giorni e a cucirla ogni volta che era necessario. "Penso che la incornicerò - ha detto il ragazzino -, oppure la consegnerò ai Packers, per metterla nella loro Hall of Fame" pagare una multa di 460 euro. La polizia ha fermato la vettura guidata dall'uomo sulla Ross Highway, vicino alla città di Alice Springs, e ha trovato il bimbo senza cintura di sicurezza. E' costata cara ad un'automobilista australiano l'aver messo la cintura di sicurezza ad una confezione di birra e aver lasciato il figlio, un bimbo di 5 anni, privo della cintura. Dovrà infatti "E' la prima volta che la birra ha la precedenza su un bambino", ha esclamato un agente che stava effettuando il controllo sui veicoli che entrano nelle comunità aborigene, dove l'alcol è vietato, in base a un decreto governativo che tenta di combattere gli abusi sui minori. Si lasciava andare a rumorosi fenomeni intestinali a causa di una dieta a base di carciofi e con questo suo comportamento ha fatto sì che una sua dipendente, l'unica donna in ufficio, presentasse le proprie dimissioni. La sfortunata impiegata, la signora Theresa Bailey, di 43 anni, ha presentato denuncia e un giudice ha obbligato l'azienda a pagare 5mila sterline di danni alla poveretta che si è sentita costretta a licenziarsi. Stando ai racconti fatti dalla signora Bailey il suo capoufficio aveva l'abitudine di "alzare la natica destra" per dirigere la sue frequenti flautulenze nella sua direzione. Il Tribunale ha ritenuto la pratica "una forma di discriminazione sessuale". La signora Bailey, infatti, per i giudici "non avrebbe subito lo stesso trattamento se fosse stato un uomo". Molti figli prima o poi si sono sentiti dire dai genitori "ti gonfio"; una minaccia di essere picchiati che nella maggior parte delle volte rimane solo una minaccia. Nel caso di un bambino cambogiano invece, la minaccia si è trasformata in realtà e quel "ti gonfio" era in senso letterale. A quanto pare, sembra che il padre del piccolo, abbia infilato il tubo dell'aria compressa nell'ano del bambino per gioco, gonfiandolo come un palloncino. Allarmata per la dimensione della pancia del figlio, la madre lo ha subito accompagnato all'ospedale dove i sanitari hanno giudicato stabili le condizioni del paziente che si rimetterà. Quanto al padre, la polizia non può procedere contro di lui: l'episodio infatti è stato giudicato solo pura stupidità, "contro la quale non esiste attualmente una legge". Portacenere da spiaggia Se sei un fumatore che rispetta l’ambiente e non ama calpestare le cicche altrui, ecco il tuo prodotto per le vacanze: il posacenere da spiaggia che permette di fumare e di non spargere cenere e mozziconi in giro, disturbando i vicini! E se non fumate, regalalatelo ai vostri amici fumatori! Completo di coperchio, per trasportare il contenuto al più vicino cestino dei rifiuti a fine giornata. Dim. cm 13 x 7,5 , colori assortiti. Porta Cellulare per Moto e Bici Grazie a questo kit, potrai comodamente portare il tuo cellulare o il palmare sempre con te, anche in bicicletta ! Si aggancia intorno al manubrio (max 3 cm di diametro) ed è compatibile con la maggior parte dei cellulari, dei palmari, dei PDA, ecc. Le alette laterali si allargano e permettono di alloggiarvi dispositivi da un minimo di cm 4,5 ad un massimo di cm 10,5 di larghezza, i due lati e l’interno sono rivestiti in gomma antigraffio ed antiscivolo. Il supporto è ruotabile a 360° ed orientabile. Colore Nero (cellulare non incluso). Pistola Telecomando D’ora in poi per cambiare canale non serve più il telecomando... basta mirare e “sparare”! Chi diventerà lo sceriffo del telecomando indossando la tanto ambita stella? (Inclusa nella confezione). Questa pistola cambia canali diventerà l’oggetto più ricercato dai familiari e dagli amici che verranno a trovarvi. Identica a quelle usate dagli sceriffi dei film western, quando si “spara” viene emesso anche il classico sonoro dello sparo. La pistola può riprodurre solo una funzione del vostro telecomando, quindi si può scegliere se cambiare i canali o alzare il volume. Set da Calcio Gonfiabile Ecco il gioco che non dovrà assolutamente mancare durante le prossime vacanze: il divertimento sarà garantito, per tutti! La confezione comprende 4 piedoni giganti da attaccante, 2 mani giganti da portiere e 1 pallone. Le misure di mani e piedi sono universali e ti permetteranno di organizzare delle sfide tra giocatori di diversa età, corporatura e con diverso grado di conoscenza del calcio, coinvolgendo uomini, donne, grandi e piccini. Il set permette di giocare in 3 (1 portiere e 2 attaccanti). Ciao ragazzi, Sicuramente ne saprete più di me… Di solito intorno a questo periodo in tv era un continuo pubblicizzare canzoni con motivetti semplici, ragazze bellissime con vestiti succinti e piazze gremite di ragazzine ma non solo… E quest’anno?!? Come mai ancora nessun girasole ha preso festival estivo più famoso tra i consumatori possesso del mio schermo televisivo?!? televisivi abbiano voluto attendere il sole per pubblicizzare l’evento… Perché nessun motivetto mi ha già stufato essendo vomitato continuamente dalla tv?!? Si Ma quindi che fine ha fatto?!? E il tormentone perché la pubblicità era anche molto frequen- estivo chi lo creerà quest’anno?!? Oh mamma te… Anche per questo ne sento già la mancanza… quest’anno sentivo Naturalmente vi saluto con un proprio che mancava bel po’ di ironia e molta molta qualcosa… molta simpatia… Mannaggia per me Un abbraccio quella pubblicità che ormai stava diventando odiosa ha per anni rappresentato l’arrivo Mannaggia i nostri lettori sono della stagione estiva, sempre attenti a tutto, non sfugge coincideva quasi sempre con l’arrivo dei sannulla a loro e alle loro menti teledipendenti allenadali e delle ragazze in minigonna… tissime… Quest’anno tutto questo almeno dal punto di vista del clima è stato piuttosto ritardatario, ma Insomma non vi si può nascondere nulla furbacnon ho voluto credere che gli organizzatori del chioni!!! Ma il Festivalbar?!? detto, anche per me infatti la pubblicità del Festivalbar ha sempre coinciso con l’estate e con le vacanze quand’ero più giovane… Aforismi e citazioni di un grande del cinema internazionale che anche a parole se l’è sempre cavata egregiamente... Woody Allen Per non parlare dell’infinita tristezza che mi perseguitava quando cominciavano le pubblicità delle finalissime a fine agosto… Quest’anno dovrete fare affidamento solo al calendario, il Festivalbar diciamo che “ha perso un po’ di verve” negli ultimi anni, se vogliamo dirla tutta lo share non era più come una volta e di comune accordo tra gli organizzatori e l’azienda televisiva è stato deciso di trasmettere solo tre date del festival, una a giugno, una a luglio e la finale di settembre… Il ballo è una manifestazione verticale di un desiderio orizzontale. Diciamo che ci può bastare, per quanto riguarda invece il tormentone se volete il modo di eleggerne uno potete provare sull’homepage del nostro sito votando il nostro sondaggio… :) Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto. Bacione al gusto di anguria per tutti!!! Ary Vi aspetto nel prossimo numero!!! La psicanalisi è un mito tenuto vivo dall'industria dei divani. Mia moglie e' una persona veramente immatura. L'altro giorno, per esempio, mentre mi facevo il bagno e' entrata e, senza motivo, mi ha affondato tutte le ochette! A Bruxelles, in Belgio, un’azienda di ristorazione ha inventato una cena piuttosto particolare: per la modica cifra di quindicimila euro, potete mangiare addirittura sospesi in aria! Il servizio si chiama Dinner in the Sky e gira per le principali città di mezzo mondo. Info: www.dinnerinthesky.com