Di solito intorno a questo periodo in tv era un con

Siamo ancora tutti qui
eppure è già tutto chiuso per ferie
sono l’unico strumento che rimane in loro possesso
per fare un po’ di cassa. Assenti giustificati. I Coldplay quest’anno rappresentano un fatto anomalo,
e assolutamente isolato. Un bel 10 e lode a loro per
la buona volontà.
Ci risiamo, ogni anno è sempre
la stessa storia. Si arriva ai primi
di giugno, e coloro che sarebbero deputati a rendere le nostre giornate un po’ meno noiose tolgono baracca e burattini,
levano le tende e ci abbandonano a noi stessi nel caldo opprimente delle afose serate estive. Nessuno si salva: musica, cinema e tv. I musicisti, è risaputo,
che arrivato il mese di maggio si
dedicano interamente ai lunghi
tour estivi, e quindi è assolutamente escluso far uscire qualche bel disco in questo periodo, non ci sarebbe tempo per la
promozione. Ma da un lato come si fa a dargli torto. Ormai i tour
Andiamo a vederci un film al cinema allora? C’è
poco o niente. Certo, rispetto a qualche anno fa la
situazione è un po’ migliorata, ma non ci siamo ancora. Si può dare di più rispetto ad un paio di film di
supereroi, ad un paio di commedie demenziali americane e a qualche immancabile film horror. Ma
per fortuna quest’anno arrivano i Vanzina a tenerci
compagnia. Che bello!
Allora stiamo a casa a guardarci un po’ di tv! Scanalando tra le varie repliche dei soliti Derrick, la signora in giallo e il Tenente Colombo passa completamente la voglia di guardare la tele. E non c’è
nemmeno Festivalbar quest’anno! Ma che razza di
estate è?!? Per fortuna ci sono gli europei e le Olimpiadi, così gli amanti dello sport sono sistemati. Almeno loro...
Non resta che uscire a farsi una passeggiata per andarsi a prendere un bel gelato rinfrescante o stendersi comodamente di fronte al ventilatore a leggere un bel libro. Beh, forse tutto sommato non è poi
così male, vero?
E se invece siete degli instancabili internauti ricordatevi che Andergraund non va mai in vacanza, è
sempre qui a tenervi compagnia, anche se magari i
numeri sono un po’ più asciutti per mancanza di
materia prima su cui scrivere. MA ci stiamo scervellando per proporvi, anche in estate, qualcosa di interessante da leggere.
Anno 2 - numero 22
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Redazione:
Chef Mene
Valeriano
Hanno collaborato:
Michela Garau
e lo staff di:
Ciao e Buona lettura.
Alla prossima!
Si ringrazia per l’estrema
disponibilità:
Daniele Galletta
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
Viva la Vida!.................................... pag 8
Il nuovo attesissimo album dei Coldplay
Riecco gli Offspring!..................... pag 14
Il ritorno dopo un lungo periodo di assenza
Foxboro Hot Tubs........................ pag 18
Nell’attesa del nuovo album nei negozi il disco del
side project dei Green Day
Anderview..................................... pag 22
Questo mese Freve Da Samba
Storia della dance.......................... pag 30
Una nuova avvincente puntata
Classifiche..................................... pag 32
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 34
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Testo del mese.............................. pag 36
Le parole delle canzoni più ascoltate
On the Road.................................. pag 38
I concerti più interessanti del mese
Ai - Tek......................................... pag 52
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Il Gioco del mese.......................... pag 54
L’uscita più interessante
Il Sito del Mese............................ pag 55
Le curiosità più interessanti dalla rete
Botteghino..................................... pag 40
I film più visti negli ultimi giorni
Coming Soon................................. pag 40
Casa arriverà a breve nei cinema
News.............................................. pag 41
La trovata di Vanzina e molto altro
Recensioni..................................... pag 42
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Telecomando................................. pag 48
Le ultime novità dal tubo catodico
Teledipendente............................. pag 50
La storia di Mediaset in prima serata
In bianco e nero......................... pag 51
Ludoteca....................................... pag 56
Carrellata sui giochi di società, nuovi e classici
Segnalibro..................................... pag 58
Un consiglio letterario dalla vostra Ary
Spuntino........................................ pag 60
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
DiAry............................................. pag 62
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Cronache Marziane....................... pag 64
Notizie assurde ma realmente accadute
Mercatino...................................... pag 66
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
C’è post@ per Ary......................... pag 68
La tv dei ricordi: Drive - In
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
FM................................................. pag 51
Foto del Mese................................ pag 70
I programmi più belli da seguire in radio
Il mondo raccontato per immagini
Povera Amy, nuovi problemi per lei
La Winehouse potrebbe essere affetta da tubercolosi
Il tabloid anglosassone Sun lancia l'ipotesi che Amy Winehouse sia in cura per tubercolosi. La diva del soul si trova ancora oggi ricoverata nella stessa clinica londinese nella quale
era stata portata, lunedì scorso, dal padre Mitch per uno svenimento. In un primo momento si è creduto che il problema
fosse legato all'ormai nota predilezione della pop-star per le
droghe. I test medici sono infatti risultati positivi agli stupefacenti. Ma il Sun ha insinuato l'ipotesi che la Winehouse sia
affetta da tubercolosi. La star soffrirebbe infatti di forti colpi
di tosse con perdite di sangue. Una fonte vicino alla star ha
così commentato: "Amy soffre dì violenti colpi di tosse da
parecchio tempo, ma non ha mai voluto essere portata in ospedale. Ora le condizioni dei suoi polmoni sono pessime....i
medici stanno comunque cercando di curarla e di controllare
il suo battito cardiaco troppo accellerato".
Jacko di nuovo sulle scene
Il produttore Swiss Beatz fra gli organizzatori dei futuri show
Sebbene i dettagli debbano essere ancora resi noti,
pare sicuro che Michael Jackson annuncerà il suo
prossimo tour entro la fine del 2008. La 'soffiata' è
arrivata da Swiss Beatz, famoso produttore hip hop
statunitense che, intervistato da MTV, si è fatto scappare la notizia. Swiss ha infatti confermato di essere
impegnato nell'organizzazione del nuovo tour del Re
del Pop. Swiss sembrerebbe anche essersi aggiunto
alla lista dei collaboratori che lavorano al nuovo album di Jacko, oltre ai già citati, Will I Am, Akon e
Ne-Yo. La possibilità di un imminente ritorno di Jacko sulle scene dello show-biz sembra imminente.
Nuovo album per i Sex Pistols?
Keane quasi pronti
I Sex Pistols potrebbero produrre un nuovo disco.
Durante il recente Festival dell'Isola di Wight, hanno
infatti fatto intendere di star lavorando su un nuovo
album. Il frontman John Lydon, intervistato dalla
BBC, non ha
dato
piena
conferma dei
rumors, ma
ha fatto intendere che qualcosa bolle in
pentola: "E'
curioso che si
sia
sparsa
questa notizia.
Potrebbe anche essere vera... ma come è come tutte le cose che
riguardano i Sex Pistols è completamente in balia del
caos! Sai nessuno può sapere che cosa ci riserva il
futuro... forse non ci sarà un futuro... per ora con la
nostra presenza abbiamo dimostrato il contrario!"
E' alle battute finali la lavorazione al nuovo album
dei Keane: a farlo sapere è il frontman della band
britannica, Tim Rice-Oxley, per mezzo di un messaggio pubblicato sul sito ufficiale del gruppo. Sebbene non siano ancora stati rivelati né titolo né
data di pubblicazione, il seguito di "Under the iron
sea" dovrebbe raggiungere i negozi entro la fine
dell'anno. Registrato in compagnia del produtore
Jon Brion e del nuovo chitarrista e bassista Jesse
Quinn, le studio session per il nuovo disco dei Keane si sono tenute tra Londra e Parigi.
46664 Concert for Nelson Mandela
Parata di stelle per i 90 anni di Mandela
In occasione dei 90
anni di Nelson Mandela, il 27 giugno va in
scena all'Hyde Park di
Londra il ''The 46664
Concert Honouring
Nelson Mandela at
90'', la grande festaconcerto per l'uomo
simbolo della lotta
all'apartheid.
Il nome dell'evento
cita il numero 46664,
ovvero la matricola da carcerato assegnata a Nelson Mandela nella prigione di Robben Island. Al tempo
della scarcerazione di Mandela nel
1990 in Sud Africa c'erano 120.000
persone sieropositive. Oggi il numero di sudafricani che ha contratto
l'AIDS supera i 5.5 milioni. Ispirato
dalla visione e dalla leadership di
Nelson Mandela, 46664 è la risposta
africana al problema dell'HIV, un
invito per tutto il mondo a continuare la battaglia per sconfiggere il virus. Tutto il ricavato di questo evento sara' devoluto all'associazione di
Nelson Mandela 4664 per la lotta
all'Aids.
MTV Italia sarà l'unica televisione
italiana che renderà omaggio al compleanno di Nelson Mandela. La rete
avrà infatti l'esclusiva del concerto
che sarà trasmesso senza interruzioni pubblicitarie venerdì 27 giugno a
partire dalle ore 19.30 su MTV Italia.
A partire invece dalle 00.30 il canale
satellitare MTV Gold (Sky, canale
705) trasmetterà gli highlights più
interessanti e coinvolgenti dello
spettacolo.
Tra i molti artisti che hanno gia' dato
la loro adesione ci sono Amy Winehouse, Eminem, Leona Lewis,
Duffy, Queen + Paul Rodgers, Annie Lennox, The Sugababes, Keane,
Simple Minds, Bee Gees, Dame
Shirley Bassey, Andrea e Sharon
Corr, Jerry Dammers e Razorlight e
molti altri si aggiungeranno nelle
prossime settimane a questa strepitosa line up. Inoltre, molti artisti di
ambito musicale e non saliranno sul
palco per rendere omaggio al premio
Nobel per la Pace, Nelson Mandela.
Il concerto sara' presentato dal
rapper e attore pluripremiato Will
Smith che con la sua verve e la sua
dialettica coinvolgerà tutti i telespettatori e il pubblico di Hyde Park
dando vita ad uno degli eventi musicali di maggior impatto del 2008.
I Led Zeppelin hanno confermato che
il loro recente show-reunion londinese verrà pubblicato in DVD. Durante
una cerimonia di gala, il chitarrista
Jimmy Page e il bassista John Paul
Jones, intervistati, hanno confermato che il
concerto verrà presto reso disponibile.
"Spero sia così" ha detto Page alla BBC.
Sebbene Jones condivida le aspettative di
Page, ha dichiarato che, per il momento,
"non c'è fretta di farlo uscire. E' stata un'occasione speciale e vogliamo che il DVD sia
anch'esso un prodotto speciale per i nostri
fan". Ricordiamo che il concerto tenutosi a
Londra, lo scorso dicembre, presso la 02
Arena è stato guardato da 18.000 fan, anche
se più di un milione di persone aveva provato, nei giorni precedenti, a procurarsi i biglietti.
Finalmente la conferma ufficiale! I
Verve hanno annunciato che il loro
nuovo album, ancora senza titolo,
sarà pubblicato in UK il 18 agosto.
Purtroppo non abbiamo ancora una
data di uscita ufficiale per l'Italia. Questo
sarebbe il primo materiale inedito proposto
dalla band di Richard Ashcroft, dopo il seminale "Urban Hyms", uscito nel 1997. Ricordiamo che la band sarà in concerto, per l'unica data italiana, venerdì 16 luglio per l'Italia
Wave Festival di Livorno.
Jennifer Lopez si è presentata, dopo
aver ricevuto una lettera da dei piccoli scolari che chiedevano un autografo, alle porte di una scuola elementare di Staten Island. La cantante
ha chiesto il permesso di poter entrare nell'istituto, che si occupa di aiutare i bambini
autistici dopo il decimo anno di età, perchè
ha scoperto che molti alunni sono suoi grandi
fan e guardano giornalmente il video di
"Let's Go Loud". Jennifer ha quindi deciso di
"prendere in prestito" un gruppo di otto bambini per insegnare loro i passi e la coreografia
del videoclip. Ma non è finita qui: il giorno
dopo (18 giugno) la pop star si è ripresentata
per cantare alcune sue canzoni durante la
festa di fine anno scolastico!
Giugno ormai è arrivato, e con l'estate alle porte finalmente è
arrivato anche uno dei dischi più attesi dell'anno: "Viva La Vida
or Death And All His Friends", l'ultima fatica dei Coldpaly, una
delle pochissime band che con solo tre album alle spalle è riuscita a crearsi la credibilità e l'autorevolezza di un gruppo con decenni di storia alle spalle, conquistandosi con pieno titolo un
posto d'onore tra i grandissimi della musica rock contemporanea.
In realtà la musica dei Coldplay è una delle cose più lontane che
possiamo immaginarci dalle canzonette che inondano le radio
nel periodo estivo, poichè evoca atmosfere che di solare hanno
ben poco. Ascoltando la musica dei Coldplay, così delicata e
malinconica, vengono alla mente paesaggi autunnali, grandi distese verdi in una giornata uggiosa, una spiaggia deserta in inverno con una leggera pioggerellina che bagna la sabbia, esattamente come nel video di "Trouble", e non di certo lidi affollati di
bambini che giocano sotto gli ombrelloni e ragazzini che si divertono calciando un pallone in riva al mare sotto un caldo sole
estivo. Ma guardando fuori dalla finestra e osservando la densa
cappa di nuvole grigie che incombe sopra Milano in questi primi
sprazzi di questa bizzarra estate che quest'anno si è fatta attendere, forse ci si rende conto che il cd dei Coldplay è arrivato proprio nel momento più azzeccato.
In realtà questo nuovo lavoro di Chris Martin e soci ci è stato
preannunciato come un qualcosa di nuovo e con un sound del
tutto originale. Già il titolo spiazza l'ascoltatore. Ma a dire la verità, anche se resta innegabile un'importante dose di sperimentazione, solo ascoltando il primo singolo estratto, ci si rende conto
come comunque il suono tipico dei Coldplay irrompa prepotentemente nel disco, e in alcuni casi, più che qualcosa di innovativo, ci pare un po' un ritorno alle origini, e non è un male per chi
ha amato il suono dei precedenti album.
Un cd che arriva anche in maniera piuttosto inaspettata dato che
molti fan, dopo l'uscita di "X&Y", si erano messi l'anima in pace
sentendo le dichiarazioni categoriche di Chris Martin che annunciava un lungo periodo di pausa nell'attività creativa del gruppo,
per potersi dedicare in maniera adeguata alle famiglie e agli effetti. E poi, solo pochi mesi dopo, ecco nei negozi questo nuovo
"Viva la Vida". Evidentemente la passione per la musica e l'irrefrenabile spinta creativa del gruppo hanno avuto il sopravvento
su tutto e su tutti.
Ma vediamo di parlare in maniera un po' più approfondita del
disco. E partiamo proprio dal titolo, "Viva La Vida or Death
And All His Friends", scelto direttamente da Chris Martin. Così
se sulla copertina del disco c’è la Marianne francese dipinta un
secolo e mezzo fa da Eugène Delacroix nel suo 'La libertà che
guida il popolo' oggi conservato al Louvre, il titolo pesca altrove.
Sempre di arte si parla, ma questa volta il cantante è stato ispirato dopo aver visto la stessa frase su un dipinto dell'artista messicana Frida Khalo: "Frida è stata un esempio di donna che nonostante fosse afflitta da parecchi mali - problemi alla spina dorsale, poliomelite e dolori cronici - ha sempre mantenuto un approccio positivo verso la vita". Ha affermato Martin a riguardo.
E ha aggiunto: "Lei ha vissuto tante brutte esperienze nella sua
esistenza, ma nonostante tutto, fece un dipinto dentro casa con
su scritta la frase 'Viva La Vida'. Una cosa che trovo molto coraggiosa e che ammiro parecchio."
"Ci ha spinto a cambiare ogni aspetto del nostro solito
modo di lavorare", spiega il cantante Chris Martin in una
recente intervista. E annuncia altre novità: testi più astratti, melodie ispirate alla musica latina (il disco è stato registrato in parte a Barcellona e in Sudamerica). "Brian ha
portato slancio, esaltazione, follia, sensualità, dandoci un
tocco alieno e molto Roxy. Abbiamo registrato gran parte
del disco praticamente in presa diretta disposti nello studio di registrazione come se ci trovassimo su un palco.
Eno e Dravs hanno idee molto chiare e pretendono da te
altissimi standard qualitativi. E’ il loro modo di lavorare:
prendere o lasciare".
"La scintilla per quest’album è stata innescata dal desiderio di uscire da un mondo in bianco e nero per entrare in
uno a colori”, spiega Chris Martin. "O, se preferite, abbiamo deciso di lasciar crescere qualche erbaccia nel nostro
giardino. Si finisce facilmente per reprimere la voglia di
provare cose nuove perchè si ha paura di quello che può
dire la gente, ma ci siamo imposti di non lasciarci frenare
da certi ragionamenti”. "Credo che sia il nostro disco più
audace e convinto”, aggiunge il bassista Guy Berryman.
"Siamo stati molto più aperti a nuove idee e influenze e
molto meno timorosi di sperimentare". "Non ci siamo
mai vergognati di scrivere belle melodie e mai ce ne vergogneremo. Abbiamo ancora la fissazione di fare canzoni
alla portata di tutti", conferma Martin. "Solo che questa
Naturalmente Frida Khalo non è il primo
nome che può venire in mente alla gente
quando sente il titolo per la prima volta.
"Molti pensano a Ricky Martin", ha detto
Chris, "per me va assolutamente bene, ma
non è a lui che mi riferivo. Quando ho comunicato la mia decisione agli altri, ho dovuto lottare per convincerli. E' una cosa che mi
succede spesso, ma mi sembrava la decisione giusta".
Il nuovo corso della band inglese è cominciato da The Bakrery, l’ ex panetteria di Fleet
Road, nel quartiere residenziale di Hampstead al Nord di Londra adottata dai Coldplay
come quartier generale; una casetta dipinta
di verde, accanto il wine bar 'Ravel’s Bistrot'.
Lì hanno ricavato una sala di registrazione a
loro disposizione ventiquattro ore su ventiquattro in cui lavorare senza il bisogno di
emigrare negli studi 'belli e costosi' di mezzo
mondo.
Questa volta in studio con in quattro inglesi
ci sono stati Marcus Draws e Brian Eno,
l’eminenza grigia del rock, l’intellettuale prestato alla musica, l’uomo che ha scritto canzoni memorabili prima con i Roxy Music,
poi al fianco di David Bowie, Talking Heads
e U2. Forse le idee apparentemente bizzarre
del più famoso "non musicista" del mondo
del rock non sono ancora passate di moda.
volta volevamo presentarle diversamente".
Il risultato è un album dove i groove e i ritmi elettronici si
intrecciano con grandiosi crescendo di organo, con suoni
di archi e tabla di sapore nordafricano, con il battito delle
mani tipico del Flamenco o col suono malinconico dei
violini. Insomma, come già accennato in precedenza, un
album che suona sempre come Coldplay, però diverso. "Il
punto di partenza per quest’album è stato l’ascolto di un
incredibile pezzo dei Blur intitolato 'Sing (To Me)' mentre
eravamo in tour con 'X&Y'", dice Martin "Ricordo che lo
ascoltavo e pensavo, 'OK, bisogna che come gruppo facciamo qualche miglioramento". Il giorno dopo veniva
scritta la prima canzone del nuovo album dei Coldplay.
"Le cose che mi spingono a scrivere sono due”, continua
Martin. "Una è l’aspirazione a dare un senso all’esistenza.
L’altra, quando sento qualcosa di davvero speciale, è il
desiderio di provare a scrivere qualcosa di altrettanto buono. In quest’album, abbiamo attinto a una miriade di fonti
musicali diversissime. Ci capitava di ascoltare un disco dei
Rammstein e subito dopo uno dei Tinariwen e ne usciva
fuori la parte centrale di '42'. Per un altro brano, ascoltavamo Marvin Gaye e Radiohead. O Jay-Z e il Golden
Gate Trio. O My Bloody Valentine e Gershwin. O Delakota e Blonde Redhead. Non abbiamo avuto limiti di nessun genere".
Un disco che rappresenta anche una vera e propria boccata d'aria anche per l'acciaccata EMI; la pubblicazione del disco precedente, X&Y,
rinviata di qualche settimana, causò il crollo in borsa della Emi; stavolta
non ci sono stati ritardi, ma anche così, per la terza più importante
multinazionale del disco, la situazione non è rosea. Guy Hands, presidente del gruppo di private equity che ha acquistato la major, dopo i
tagli in Europa ha infatti annunciato riduzioni del personale anche in
Asia. Per questo il quarto disco dei Coldplay è una scommessa che la
Emi non può perdere: non basta tagliare i costi, ci vuole un grande successo. E, in barba a tutte le teorie che vedono i nuovi mercati fatti di
piccoli guadagni moltiplicati per milioni di utenti, Hands punta ancora
sulle hit planetarie. Dopo 11 milioni di copie degli album precedenti,
per Viva la Vida l’impegno musicale è stato pari almeno a quello promozionale.
La band ha già testato dal vivo i nuovi pezzi in due imperdibili concerti
gratuiti che si sono tenuti in questi giorni: a Londra e New York rispettivamente il 16 giugno alla Brixton Academy e il 23 al Madison Square
Garden.
Inoltre a settembre partirà il tour vero e proprio di supporto all'album:
il “Viva La Vida” Tour, prodotto da Live Nation, partirà il 1° settembre da Strasburgo, in Francia. Il tour farà tappa anche nel nostro paese
per due appuntamenti: la band inglese capitanata da Chris Martin sarà
al Palamalaguti di Bologna il 29 settembre e al Datchforum di Milano il
30 settembre. I biglietti sono in vendita dallo scorso 4 giugno tramite il
circuito TicketOne. Non ci resta che aspettare con ansia...
L'uscita dell'album è stata anticipata dall'arrivo nelle
radio del singolo 'Violet Hill', un pezzo in pieno stile
Coldplay, accompagnato da un video girato in Sicilia
qualche settimana fa, e più precisamente a Taormina,
dove la band è stata ospite di Jim Kerr (Simple
Minds) nel suo Hotel Villa Angela. Il set si è spostato anche a Siracusa, Catania ed Enna (alla diga sul
lago Nicoletti).
Come molti artisti hanno già fatto prima di loro,
anche i Coldplay hanno deciso di mettere a disposizione dei fan il singolo in download gratuito, dallo
scorso 29 aprile per una settimana direttamente sul
sito ufficiale della band. Visto che il download illegale è un problema difficilissimo da affrontare, tanto
vale cercare di conviverci in maniera civile... Inoltre
il 45 giri del singolo è stato allegato come gentile
omaggio ai lettori del settimanale New Musical Express.
Di loro si erano perse le tracce un po' di anni fa, e finalmente oggi torniamo ad avere nuove notizie su di loro. Stiamo
parlando degli Offspring, gruppo punk statunitense che si è
formato ad Orange County, California, nel 1984. Sono
spesso citati, insieme a Green Day, blink-182 e Rancid, per
aver contribuito a reinterpretare le prime sonorità punk
rock in chiave moderna negli anni novanta. Hanno venduto
più di 32 milioni di dischi, di cui quasi la metà nei soli Stati
Uniti. L'apice del loro successo era stato toccato alla fine
degli anni novanta grazie all'album "Americana", dopo il
quale la fama del gruppo si è un po' offuscata. ci sono stati
altri lavori per loro, ma non hanno mai ottenuto lo stesso
successo dei precedenti album. Negli ultimi anni poi si erano perse quasi completamente le loro tracce. In realtà il loro
nuovo album, “Rise and fall, rage and grace”, uscito lo scorso 13 giugno, era nell'aria già da parecchio tempo, ma la sua
lavorazione ha subito una serie di slittamenti e rallentamenti
principalmente a causa del batterista che ha lasciato la band
nel bel mezzo della produzione. Ma di questo parleremo
più avanti. Rinfreschiamoci un po' le idee.
La band, come già accennato, si formò nel 1984 grazie a
Brian Keith "Dexter" Holland e a Greg Kriesel. Presero la
decisione di formare il gruppo all'esterno di un locale dove
suonavano i Social Distortion, locale nel quale tutti e due
non furono fatti entrare. Nel primo periodo il nome della
band era Manic Subsidal e vi furono parecchi avvicendamenti tra i componenti del gruppo. Nel 1987 cambiarono il
nome in The Offspring e registrarono il loro primo singolo,
"I'll Be Waiting", sotto forma di 7" autoprodotto. Infatti,
dato che non trovarono case discografiche disposte a produrre il singolo, crearono una loro etichetta "fittizia", chiamata Black Label, cosa che a detta loro li avrebbe resi più
appetibili alle case discografiche in futuro. La formazione
che incise questo singolo comprendeva Holland alla voce,
Child C-2017 alla chitarra, Kriesel al basso e James Lilja alla
batteria.
Nel 1989 finalmente trovarono un buon accordo con la
piccola etichetta Nemesis Records e, con una nuova line-up
e con Thom Wilson come produttore, realizzarono l'album
"The Offspring". Questo album venne realizzato in poche
copie e solamente in vinile. La formazione che registrò l'album comprendeva sempre Holland alla voce, Noodles alla
chitarra, Kriesel al basso e Ron Welty alla batteria, formazione che rimarrà invariata fino al 2003.
Nel 1991, sempre con Thom Wilson, gli Offspring produssero l'EP "Baghdad". Questo EP fu di vitale importanza per
riuscire a firmare un contratto con la Epitaph Records, etichetta fondata da Brett Gurewitz dei Bad Religion. Gurewitz pensava che gli Offspring non rientrassero nella categoria di band che la Epitaph produceva. Ma "Baghdad" lo
convinse a fargli fare una prova. La band allora entrò in
studio di registrazione, e nel 1992 venne prodotto il loro
secondo album "Ignition". L'album però non ebbe un gran
successo, e la band passò i successivi due anni in tour con
gruppi come Pennywise e Voodoo Glow Skulls.
In seguito alla pubblicazione di "Conspiracy
of One" che non riscosse il successo sperato,
il batterista Ron Welty abbandonò la band per
dedicarsi ad un progetto parallelo, gli Steady
Ground. Welty fu sostituito da Atom Willard.
Nel 2003 pubblicano l'album "Splinter". L'album vendette 9 milioni di copie.
Al loro ritorno in studio, gli Offspring realizzarono
nel 1994 l'album "Smash", che superò di gran lunga
il record di vendite da parte di una band che non era
sotto contratto con una major; il limite era fermo a 8
milioni di copie, mentre Smash ha spinto il limite ad
oltre 14 milioni. Grazie ai singoli "Come Out and
Play (Keep 'Em Separated)", "Self Esteem" e "Gotta
Get Away", gli Offspring insieme ai Green Day rivitalizzarono la nuova generazione della scena punk
che si andava formando in quel periodo.
tre anni dal precedente lavoro, esce "Ixnay on the
Hombre", album che nonostante non abbia riscosso
un grosso successo come Smash vende 3,5 milioni di
copie. Questo lavoro si distanzia di molto dalle tematiche politico-punk dei gruppi che incidono per la
Epitaph, e si avvicina molto di più al cosiddetto
mainstream rock.
Circa un anno e mezzo dopo gli Offspring realizzano "Americana", album molto più commerciale e
orecchiabile rispetto ai due precedenti. Questo lavoQualche anno più tardi la band firmò quindi per la ro vende circa 15 milioni di copie. I quattro singoli
Columbia Records. Nei primi mesi del 1997, dopo estratti da questo album, "Pretty Fly (For a White
Guy)", "Why Don't You Get a Job?", "The Kids
Aren't Alright", e "She's Got Issues" riscuotono un
grande successo sulle radio e su MTV, suscitando
alcune accuse di "troppa commercialità" da molti fan
di vecchia data. Vengono premiati con l'MTV Europe Music Awards nell'edizione a Dublino del 1999
come migliori artisti rock. È in questo periodo che
gli Offspring arrivano al momento di maggior successo commerciale della loro carriera, periodo che si
concretizzerà con una grande esibizione al festival di
Woodstock del 1999, svoltosi a Saugerties, New
York.
Nel 2000, dopo aver passato molto tempo in tour, la
band pubblica un altro album che risulta di gran lunga diverso dai precedenti, "Conspiracy of One". Il
disco diventò di platino e arrivò a vendere 4 milioni
di copie.
Dopo il tour per la promozione, che li portò
in giro per tutto il mondo, gli Offspring nel
2005 pubblicano un Greatest Hits in 3 differenti formati, solo CD, CD e DVD e solo
DVD, intitolato "The Offspring Complete
Video Collection". Da quel momento più
nessuna notizia fino ad oggi. La band in realtà
aveva già registrato i pezzi per il nuovo album
dal 16 novembre 2006. Il ritardo nell'uscita è
stato dovuto ad ennesimo cambio di batterista: dal 27 luglio 2007 infatti gli Offspring
hanno un nuovo batterista, che sostituisce
Atom Willard per i concerti live, Pete Parada,
mentre in studio, per il nuovo album, le basi
per la batteria sono state registrate da Josh
Freese. Il motivo principale che ha portato
Atom Willard a lasciare il gruppo è l'impegno
con un'altra band, gli "Angels and Airwaves",
band con cui suonava già da qualche tempo e
con cui ha deciso di proseguire l'avventura
abbandonando definitivamente gli Offspring.
Per il gruppo l'abbandono di Willard è risultato difficile, ma alla fine si è rivelata la scelta
migliore.
Il 9 aprile scorso il gruppo ha annunciato l'uscita del nuovo album "Rise and Fall, Rage
and Grace", che in Italia è in commercio dallo
scorso 14 giugno. Il primo singolo,
"Hammerhead" è già stato distribuito a partire dal 6 maggio nelle radio. La band, come
ormai è abitudine comune a molti, ha reso
disponibile gratis il download in formato
MP3 del singolo sul sito web della band, offspring.com, seguendo la stessa modalità già
effettuata per far conoscere al pubblico un
singolo precedente, "Original Prankster".
Per la band di Orange County si tratta di un
lavoro, dal punto di vista musicale, che rielabora il suono che ha permesso al gruppo di
vendere 34 milioni di dischi ma esplorare anche ambiti nuovi fatti si di chitarre ruvide,
batteria veloce ma anche ballad più morbide.
“Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo registrato”. – ha dichiarato il leader Dexter Holland – “Ci siamo presi il tempo di cui
avevamo bisogno e e grazie al lavoro del nostro produttore Bob Rock (Metallica, The
Cult) siamo pronti a portare in giro la nostra
musica”.
Se siete soliti bazzicare per i negozi di dischi,
probabilmente avrete notato tra le novità un
disco uscito di recente qui in Italia, un cd
non molto pubblicizzato, di un gruppo nuovo e dal nome strano. Magari non ha catturato immediatamente l'attenzione del grande
pubblico, ma solo per un semplice motivo.
Perchè probabilmente in realtà in pochi sanno il vero nome dei musicisti che si nascondono dietro quello strano pseudonimo. I fan
più attenti della band californiana sicuramente già lo sapranno, ma i Foxboro Hot
Tubs, ormai è notizia certa, non sono altri
che Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré
Cool, ovvero i Green Day.
A dire la verità che ci fosse un progetto parallelo alla band si sapeva già da tempo, e
non è una novità per loro; il nome del gruppo si è conosciuto nel momento in cui hanno iniziato a trapelare alcune tracce, notizia
di questi giorni è che ora è possibile acquistare nei negozi il primo cd dei Foxboro
Hot Tubs: "Stop Drop And Roll". Ma facciamo un po' di chiarezza.
I Foxboro Hot Tubs sono un gruppo garage
rock statunitense. Il gruppo ha fatto la sua
apparizione su MySpace nel marzo del 2007
rilasciando sei canzoni nella loro pagina ufficiale. In seguito, si scoprì che non erano
altro che un side project dei Green Day.
La scoperta dell'identità della band non è
stata immediata, e all'inizio il gruppo era
anonimo. In seguito i fan dei FHT hanno
notato, sulla pagina di MySpace del gruppo,
molte analogie musicali tra la band e i Green
Day. Su tutti la voce inconfondibile di Billie
Joe Armstrong e la sezione ritmica, che ricordava molto lo stile musicale di Mike
Dirnt e Tré Cool. In seguito ad alcune esibizioni live della band si è definitivamente
scoperto che sono i Green Day.
L'8 dicembre 2007, è stato rilasciato ufficialmente l'EP d'esordio dei Foxboro Hot
Tubs, "Stop Drop and Roll", in streaming e
scaricabile in formato mp3, totalmente gratis.
5 giorni dopo, il 13 dicembre, gli mp3 sono
stati tolti dal sito, sostituiti da un grosso orologio a tutto schermo. Successivamente nel
Myspace ufficiale è stata confermata l'uscita
imminente dell'album. E infatti in questi
giorni "Stop Drop And Roll", disco totalmente autoprodotto ed autodistribuito è
uscito ufficialmente nei negozi di dischi in
formato cd, con altre 6 tracce in aggiunta
alle 6 iniziali.
Musicalmente, le canzoni mostrano richiami al
garage rock degli anni sessanta e al garage
punk degli anni settanta, e si notano influenze
da parte di artisti come Iggy Pop, The Smiths,
The Hi-Fives e Tommy James and the Shondells e vengono paragonati ad artisti dei giorni
nostri come The Strokes, The Hives, Arctic
Monkeys, e The Fratellis. Il riff di chitarra
iniziale di She's a Saint, Not a Celebrity è molto simile a Right Hand-A-Rama dei The
Network - altro side project dei Green Day dell'album Money Money 2020.
Voci non confermate ipotizzano l'inizio di un
tour promozonale a supporto dell'uscita del
disco, ma fino ad ora non c'è ancora l'ombra
di alcuna conferma circa il passaggio dei Foxboro dalle nostre parti. Staremo a vedere,
anche perchè i Green Day sono da qualche
mese impegnati nella scrittura del loro nuovo
album, seguito attessissimo del fortunato
"American Idiot" di qualche anno fa, e probabilmente non avranno il tempo di imbarcarsi in que- al solido sound commercial-punk che li ha resi celesto momento nell'avventura di un tour mondiale. bri? Si sa che questo tipo di progetti paralleli molte
volteservono o a sperimentare nuove direzioni, sagMa mai dire mai...
giando prima le reazioni del pubblico. La risposta al
Forse è stato appunto il successo planetario di senso di questa operazione la avremo solo all'uscita
“American Idiot”, probabilmente anche un po' ina- del nuovo album dei Green Day, sinceramente noi
spettato a portare i Green Day al punto di voler vo- propendiamo più per la prima ipotesi. Intanto queler allentare un po'la pressione, a distogliersi un po' sto disco per i fan dei Green Day può rappresenatre
gli occhi di dosso e a passare da suonare negli stadi un buon diversivo nell'attesa del nuovo album del
ai piccoli club: una necessità di normalità. Oppure gruppo, che speriamo arrivi entro la fine dell'anno.
che la band di Billy Joe stia meditando un restyling Un gran bel diversivo comunque!
Dodicesima Puntata
Intervista a cura di: Chef Mene
La storia che vogliamo raccontare queste mese è
una storia molto particolare e particolarmente
bella. Un esempio di quando la musica può diventare vero e proprio veicolo di aggregazione e
di socializzazione. Prendete due ragazzi, italianissimi, con un forte attaccamento alla propria terra
e alle sue tradizioni e allo stesso tempo con una
grande passione in comune: l'amore per il Brasile.
Mischiate il tutto con una gran voglia di divertirsi, di stare assieme e conoscere gente nuova, e
con la passione per la musica ed ecco che avete
tutti gli ingredienti che vi servono per inquadrare
come si deve il fenomeno Freve da Samba che
cerchiamo questo mese di raccontarvi. Per capire
meglio di cosa stiamo parlando ci serviremo di
alcune informazioni che abbiamo raccolto sulla
loro pagina di Myspace, veicolo tramite il quale
cercano di far arrivare la loro musica al maggior
numero possibile di persone, che sicuramente
sapranno spiegare meglio di come potremmo
fare noi che cos'è la cosiddetta "Brasil-Venezia".
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire
meglio: l'idea nasce dalla mente di due musicisti,
Daniele Galletta e Claudio Gucchierato, nati a
Venezia ma, di adozione brasiliana. I due vantano una lunga esperienza musicale maturata sia in
Veneto che in Brasile. Appassionati di musica
brasiliana studiano e si documentano su tutto ciò
che può essere definito musica popolare.
A partire dall'estate del 2004 i due prendono l'abitudine di ritrovarsi quasi tutte le sere con un
gruppo di altri amici musicisti con la stessa passione per la musica brasiliana in piazza San Marco, a Venezia, per dare sfogo a tutte le proprie
fantasie musicali, creando così un’atmosfera sudamericana nel salotto più bello del mondo. La
"festa" cominciava sempre tardi, dopo la chiusura dell’ultimo caffé-concerto, e finiva alle prime
luci del mattino. La jam, oltre che al gruppo di
amici, era aperta a tutti e tutti potevano contribuire facendo musica con qualsiasi cosa
(bottiglie, bicchieri, mani e altro). C’era chi ballava, chi suonava, chi stava semplicemente ad ascoltare. Si suonava musica puramente brasiliana
e ogni volta con ospiti differenti che passavano
per caso e si trovavano immersi nell’inaspettato
"paradiso tropicale". Fra i vari ospiti, provenienti
da tutto il mondo, ci fuono due brasiliani che
diventarono "di famiglia": Paulinho Catran e Rafael Velloso. Ad un certo punto venne l’idea di
formare un gruppo vero e proprio, mettendosi
seriamente a fare musica. Si decise però di usare
il linguaggio della propria terra e così prese forma
la "Brasil-Venezia": cioè si cominciò a comporre
musica con ritmi brasiliani e testi in dialetto veneziano. Da qui il nome "Freve da Samba" che in
veneziano significa febbre, intesa come passione,
per il samba.
Il progetto nasce per promuovere uno
scambio culturale con le numerose associazioni di emigranti veneti in Brasile e nel
mondo, certi di fare cosa gradita a una popolazione numerosa che continua a mantenere il legame con la madre patria proprio
attraverso il dialetto.
Attualmente il gruppo è formato ufficialmente solo da Daniele e Claudio, il progetto
però coinvolge numerosi altri musicisti, che
hanno anche collaborato alla realizzazione
del primo lavoro del gruppo, totalmente
autoprodotto: si tratta di "Samburinha",
registrato nel 2006 e uscito nei negozi veneziani, oltre che su iTunes, che contiene 4
brani originali (la recensione di
"Samburinha" è uscita qualche mese fa su
Andergr@und. Se ve la siete persa potete
andare a recuperarla nella sezione "musica"
del nostro sito).
Bene, fatta questa doverosa introduzione
non ci resta che lasciare la parola ai diretti interessati. In particolare Chef Mene ha incontrato per noi
Daniele Galletta, che ringraziamo per la simpatia e
la dispnibilità, che ci ha spiegato un po' meglio com'è nato e come si è evoluto il progetto Freve da
Ciao Daniele, grazie per averci rilasciato questa intervista in esclusiva, cominciamo con le domande:
Dalla vostra biografia si legge come il progetto sia nato in una
maniera un po’ particolare. La musica era semplicemente vissuta come un momento di svago e soprattutto di aggregazione.
Vuoi raccontarci qualcosa degli inizi?
Samba e con cui abbiamo parlato anche di altro.
Non ci resta quindi che augurarvi buona lettura e
darvi, come al solito, appuntamento al prossimo
mese con una nuova Anderview.
L’idea di mescolare la musica brasiliana a quella veneziana ed in particolar modo al dialetto della mia Terra, risale all’incirca il 2000
dall’estro non solo mio, ma in congiunzione a quello di un mio grandissimo amico: Paulinho Catran, originario di Rio de Janeiro. Già
dall’età di 18 anni, mi ritrovavo spesso durante l’estate, a suonare in
Piazza S.Marco di notte, in un’atmosfera surreale, fu proprio l’incontro
con Paulinho a farmi maturare gli studi della musica brasiliana, in un
modo particolarmente rilassante e suonando la musica sud-americana
nelle sue più differenti versioni. Incontrarsi ad improvvisare era magico, specialmente in una delle piazze più belle d’Italia ed in modo così
unico, libero, molto simile all’improvvisazione in stile Jazz, ma non
esattamente allo stesso modo, finché non arrivò l’esigenza di metterci
del proprio. Trovarsi con PASSIONE a fare musica, non era più sufficiente, così dall’incontro con Claudio, tramite un altro gruppo conosciuto in una delle mie precedenti date come musicista, è partito il progetto di questo stile che definirei “Fusion”. Nella musica non è poi
così tanto difficile trovare collaborazioni, che nel mio caso oltre che la
passione, è stato tutto semplificato dall’idea di utilizzare un linguaggio
musicale nuovo. Così ci siamo detti: “perché non lo facciamo?!?”.
Per quanto riguarda la musica di aggregazione/insieme, questa non
può avvenire se non grazie all’azione del pubblico, musica d’insieme è
la musica brasiliana, in qualche modo speciale, con una particolare
energia di aggregazione che si può denominare “Samba”, il “mix” con
gli spettatori era un sogno… similmente legato alle tradizioni di questa
musica, unica e magica nata tra le persone più povere.
Come e quando è maturata la decisione di mettersi a fare musica
in maniera più seria?
Di natura mia ho sempre sognato di fare musica da quando ho cominciato a suonare. All’età di 8 anni ho cominciato a suonare la tastiera
presente in casa per via dei miei genitori anch’essi musicisti. Poi 12
anni, mi sentivo più stimolato ed attratto dalla chitarra, imparandola a
suonare semplicemente da auto-didatta. Mi piace scrivere le canzoni
ed il mio più grande sogno è quello di diventare un cantautore. Con gli
amici non c’era la stessa sintonia che ho trovato con Claudio, il percussionista del gruppo e nella musica capita raramente di avere delle
ottime sintonie. Fare musica non vuol dire solamente essere seri, fare
prove e registrare, fu così che nell’estate del 2004 è nato il progetto di
“Samburihna”.
Come mai questa passione molto spiccata per la musica e la cultura brasiliana? Da cosa è nata? Per quale motivo vi indicate di
“adozione” brasiliana?
E’ una passione che mi ha sempre colpito. Sono molto appassionato
anche dei cantautori italiani anni ’70, Concato ad esempio, ha molte
influenze brasiliane; inoltre sentivo in me la naturalità dei pezzi. Il primo Cd di musica sud-americana che ho comprato fu di Toquinho, ed
allora avevo 16 anni, il tutto poi fu profuso anche per dei miei motivi
personali. Un anno dopo la musica diventò il mio lavoro, al quale fece
seguito un stage in Brasile, è molto importante infatti dal mio punto di
vista suonare con gli altri e specialmente laddove la musica che piace
ha origine.
Nonostante sia io che Claudio, siamo nativi di Venezia, ci definiamo di adozione brasiliana per diversi
motivi: per quanto mi riguarda mi sono sentito
“chiamato” da questa musica, ed inoltre la mia ex
fidanzata che attualmente è una delle mie migliori
amiche, è brasiliana, mentre Claudio è sposato con
una ragazza brasiliana incontrate durante le nostre
“passeggiate”.
presente una moltitudine di emigrati veneti, in modo particolare nelle città a nord di Rio de Janeiro,
nella regione Espirito Santo si trova addirittura una
città dal nome Nuova Venezia.
Nel vostro disco suona un sacco di gente con
voi ed immagino che ognuno porti un bagaglio
musicale e di esperienze molto diverse. E’ stato
facile tenere insieme un gruppo di artisti così
Ma allo stesso tempo non si può non notare un vasto?
grande attaccamento a quella che è la vostra
Non posso che ringraziare questo meraviglioso
Terra ed il vostro dialetto. Non è una scelta fagruppo di persone che amano la musica e dotate di
cile quella di cantare in dialetto, in pochi sono
un grande senso musicale, con le quali è stato molto
riusciti a farcela? Come mai questa decisione?
bello ed intenso collaborare! Ognuna di esse coIl dialetto ci sembrava la miglior idea per mettere munque ha sempre suonato musica brasiliana. Il
del nostro al progetto. Andare in Brasile per conti- piacere più grande è quello di suonare con un aminuare ad aggiornarsi è stato fondamentale, così co- co, un piacere immenso, più di quello che può esseme è importante ricordare dove si è nati. Senza pen- re regalato dalla notorietà di un personaggio famosare poi più di molto, abbiamo deciso, fatto ciò che so.
sentivamo arrivare da dentro, sentendo questa tipo- Ho curato solo gli arrangiamenti, lasciando libera la
libertà d’espressione, lasciando sfruttare le doti perlogia di musica nostra!
Dopo varie prove, abbiamo visto inoltre che il dia- sonali di chi ha collaborato con me e parte di questi
letto veneziano raccoglieva la musicalità rispetto sostegni sono stati anche in parte dei semplici scambi di favore.
l’italiano, in modo meno calzante.
Il vostro genere “Fusion” è molto particolare: come lo ha accolto il pubblico? Ha risposto bene?
Il pubblico… gli affezionati sono
stati ENTUSIASTI, le critiche da
parte dei giornalisti, a partire dalla
musica fino al progetto completo,
sono state positive e i testi, anche
nell’ascolto, sembra che piacciano
secondo il mio punto di vista.
A Treviso, il nostro riscontro è stato positivo e confermato proprio
grazie ad alcuni passaggi radiofonici
trasmessi da “Radio Fortuna”.
Quale è stato invece il vostro
successo nell’ambito del vostro
progetto di scambio culturale?
Devo chiarire che il mio miglioramento tecnico è dipeso molto dalla
mia voglia di aggiornarmi con
l’ausilio di Cd recapitatomi dal Brasile, contenenti musica che non mi
sarebbe stato possibile reperire in
Italia, continuando così il mio processo di preparazione alla musica
brasiliana, respirandone anche in
questo modo il suo clima particolare, unico!
Il nostro progetto di scambio culturale ha avuto grandi conferme, soprattutto nel Brasile stesso, dove è
E’ possibile a questi livelli vivere di sola musica? Siete capacità collettive. Nel ‘700 Venezia, era la capitale della
musica, oggi invece sono rari e capitano ogni tanto gli evensolo musicisti o fate anche altro nella vita?
ti “live”… i gestori sono più attratti dai rendimenti che dalla
Vivere di sola musica a questi livelli è molto, molto difficimusica! Il tutto è aggravato da una situazione interna alla
le… bisognerebbe fare molte serate in un mese, impossibile
città, nella quale manca una cultura musicale di base, molte
se non si conoscono abbastanza live club o piano bar, inolvolte penso sia meglio compare un DVD, stare a casa e
tre bisogna essere davvero in gamba e darsi molto da fare.
guardare un gruppo che piace!
Nella vita di tutti i giorni faccio le serenate in gondola con
la chitarra, mentre Claudio lavora come dispensiere in un
Il vostro cd è auto-prodotto. Qual’ è il vostro rapporto
noto albergo di Venezia. A livello musicale, si lavora meglio
con le case discografiche? In che modo posso aiutare
in due, portiamo avanti le idee con la stessa linea, in un mola radio e le nuove tecnologie?
do più sicuro, ma in due c’è di sicuro anche un maggiore
impegno economico, che comunque in tal modo ne fa sca- Una prerogativa dell’auto-produzione è che non porta ad
una collaborazione con le case discografiche. I produttori di
turire una gestione più semplice.
oggi hanno la mentalità esclusivamente commerciale. La
Una cosa l’abbiamo già chiesta ad altri musicisti di musica si sta distruggendo grazie agli stessi produttori e con
Venezia: come fare musica in una città così particola- la non educazione musicale della gente. La musica giapponese ad esempio è sicuramente meno commerciale delle
re? Ci sono gli spazi per fare musica?
altre, probabilmente in pochi sanno di cosa si tratti, è
In modo secco potrei rispondere ad entrambe le domande
senz’altro una musica che va capita e alla quale bisogna abidicendo NO!
tuarsi, non di certo si tratta di una musica di facile ascolto al
Non ci sono gli spazi necessari, i musicisti veneziani si spoprimo colpo. Oggi viene sempre più a mancare lo “sforzo
stano continuamente nelle città come: Treviso, Padova,
di adattamento”, la musica secondo molti, deve essere solo
Mestre… I permessi dei locali dedicati alla musica dal vivo
diretta e commerciale. Le case discografiche, poi non persono molto difficili da ottenere, inoltre la gestione economettono una certa libertà musicale, ma ne uccidono le idee.
mica da parte dei gestori è importante. Fondamentalmente
Con le radio il rapporto è difficile, ma non impossibile, in
manca la voglia da parte di quest’ultimi, incoraggiati dal
questi ultimi anni è molto meglio rispetto qualche anno fa,
lamento continuo dei veneziani contro la musica. Per noi
bisogna avere il coraggio di buttarsi in certe situazioni. Le
crearsi un pubblico od un seguito di persone, in queste connuove tecnologie, l’uso di internet congiunto a MySpace,
dizioni diventa difficile da creare, visti i nostri continui spopermettono anche se alla cieca, di trovare nuovi fans o colstamenti in “terra ferma”. Bisognerebbe sfruttare di più le
laborazioni musicali importanti sotto ogni aspetto.
E’ uscito da poche settimane un cd particolare,
“Banana Milanesa”, di un gruppo brasiliano
chiamato “Selton”, che rileggono a modo loro
pezzi classici che derivano dal cabaret milanese, come quelli di Cochi e Reato o Enzo Jannacci. Cosa ne pensi di questo lavoro?
Sinceramente non avevo ancora sentito parlare di
questi ragazzi, mi informerò al più presto facendoti
sapere quello che penso su di loro, molte volte i
miei impegni lavorativi mi tengo lontano dalle novità e non sempre ho modo di utilizzare il computer
per tenermi aggiornato od informato.
Quali sono i vostri obiettivi e le vostre aspettative per il futuro?
Sicuramente entrambi, io e Claudio abbiamo le idee
chiare a riguardo: continuare con il nostro progetto
musicale. Sarebbe bello riuscire organizzare qualche
concerto in più, provare qualcosa di nuovo anche se
più rischioso, d’altra parte il riscontro con il pubblico è sempre stato positivo, ci ha sempre ripagato
dandoci l’energia giusta per caricarci ed andare avanti!
Hai la possibilità di lanciare un messaggio al
pubblico che non ti conosce ancora, ma che
puoi raggiungere da queste pagine. Cosa vorresti dirgli?
Si potrebbero dire tante cose, ma vorrei dedicare un
messaggio a tutti i musicisti alle prime armi: continuate a fare la musica che avete nel cuore, non fatevi influenzare dai produttori, la gente deve abituarsi
alla vostra musica e non vice-versa, altrimenti non
potrete mai continuare ed andare avanti.
Ovviamente un ringraziamento particolare è per
Andergr@und Mag@zine che mi ha dato
l’opportunità di questa piacevole intervista!
Per saperne di più su Freve da Samba:
www.myspace.com/frevedasamba
www.myspace.com/danielegalletta
Da
troppo
tempo ormai i
colossi
delle
R a d i o Network bombardano
gli
ascoltatori con
programmi fatti su
misura per il pubblico "da
discoteca", e chi vuol fare
soldi vendendo dischi non può
certo lasciarsi scappare un'occasione
del genere. Fu cosi che il 1996 diventò
l'anno del ritorno di quei Dj che fino a
quel momento avevano seguito il fenomeno "di tendenza", tornando alla grande, con produzioni discografiche di tutto rispetto. Anzi, posso affermare con
certezza, che i brani di seguito elencati sono quanto
di più bello ci si potesse aspettare dalla fusione tra le
sonorità di "tendenza" (in questo caso provenienti
dalla "progressive") e quelle della musica Dance
"commerciale" del momento. Vi basti solo sapere
che questi brani sono stati ascoltati dal Giappone
agli Stati Uniti (addirittura uno di questi fu inserito
nella colonna sonora del telefilm "Baywatch"), e sono stati creati da un Dj italiano. Grazie Robert Miles
per averci fatto ascoltare e ballare Children, Fable e
One and one. Grazie anche al Dj Mauro Picotto che
sotto la firma R.A.F. by Picotto ci regala Ocean
Whispers, Bakerloo simphony e Angel's simphony.
Grazie al Dj Gigi D'Agostino per la collaborazione
con Picotto in Angel's simphony, e per le sue Gigi's
Violin e New year's day. Grazie, infine, anche a Dj
Dado che con X-files e Metropolis si inserisce tra i
grandi di questo 1996. Non per demeriti, ma perché
purtroppo hanno piazzato solo un brano in classifica, va un riconoscimento speciale al Dj Mario Più
per il suo successo Dedicated, e al Dj Roland Brant
per la bellissima Hyperspace. Il grande abbraccio
della musica di "tendenza" alla musica
"commerciale" continua con Profondo rosso - Flexter, Encore une fois - Sash!, Seven days and one
week - BBE (grande Emanuel Top!), Clap on top of
me - M.U.T.E., e Sky plus - Nylon Moon . Un grande ritorno anche del "Down beat", che prosegue
"influenzata" in modo positivo dal filone Rap, con i
Fugees, e le loro Killing me softly, Ready or not e
No woman no cry ridanno una manciata di gloria a
questo genere che sembrava come dimenticato. Di
supporto arrivano anche Bohemian rhapsody Braids, Fastlove - George Michael, California love 2Pac e What's love got to do with it di Warren G.
Mentre in Italia si sta ancora sperimentando questo
genere, ecco spuntare gli Articolo 31 con Tranqi
funky, indicando il percorso a chi verrà dopo di loro.
Tralascio appositamente il discorso sui fenomeni
Take That e Spice girls, che nulla hanno a che vedere
con il movimento Dance (mentre invece hanno tutto
da condividere con il "mondo" capitalista-spremilimoni-arraffa-oggi-che-è-meglio-di-domani), si riconferma idolo per gli amanti dello stile anni '70
Jamiroquai con Cosmic girl e Virtual insanity. In
Italia esplode un'altra distribuzione DWA: la grande
voce di Alexia esplode con Number One e Summer
is crazy, mentre ci arrivano segnali di vita anche da
parte dei Datura con Voodoo believe, dai Ti.Pi.Cal.
con It hurt e Why me, e dai Da Blitz con I believe.
Dall'estero ci arrivano i Livin' Joy con le ballatissime
Don't stop movin' e Follow the rules, Tori Amos
con Professional widow, Boris Dlugosh con Keep
pushing, e solamente la voce (ci mancherebbe altro)
di Bob Marley, che rivive grazie alle moderne tecnologie, per poter farci ballare What goes around comes around. Riapriamo una parentesi a favore dei Dj
produttori discografici con Molella e la sua invenzione Gala con Freed from desire, al Dj Franko Moiraghi e la sua Feel my body, e il Dj Todd Terry con un
rifacimento anni '70 dal titolo Keep on jumpin'. Da
suonare e ballare anche Killing me softly - Regina,
Make the world go round - Sandy B, So in love with
you - Duke, Don't worry - Clutch, e Running in real
time di T-Move Experience un'ennesima grande
produzione toscana.
Un'anno di conferme, e di sorprese,
questo 1997 ci regala grandi emozioni, e molti brani da ballare e riascoltare. Il primo posto in classifica è occupato da Puff Daddy &
Faith Evans che re-arrangia magistralmente un brano dei Police (forse il
più bello) Every breath you take, rei n t i - tolandolo I'll be missing you, "cuocendolo"
a ritmo lento e con un pizzico di RaP", sfornando
uno dei più ballati "down beat" della storia. Ancora un
Dj, ancora italiano... che ci volete fare... siamo i migliori! il
Dj Molella rilancia e vince ancora con la sua produzione Gala, guadagnandosi la 2° posizione con Come into my life e la 4° con Let a
boy cry. Grande sorpresa dell'anno sono gli Aqua che impazzano con
Barbie Girl al 3° posto, la spagnola Paradisio con Bailando e Vamos a la
discoteca, l'argentino Ricky Martin con Maria (un dos tres... un-passitobailante mariaaaa!) e, per toglierci subito il dente, 2 the night - Fuertezza,
Belo horizonti - Heartist, El talisman di Rosana e Tic tic tac dei Los Locos (quelli della Macarena), che danno un sapore decisamente estivo a
questa classifica. Ma, secondo me, gruppo dell'anno sono i Daft Punk,
che non so come, riescono a dare nuova linfa alla musica da discoteca.
Geniali e francesi, ci regalano Around the world e Da funk, che fanno
parte di un'ellepì sonoricamente all'avanguardia, con brani arrangiati in
modo strepitoso. In Italia sfondano Simone Jay con Wanna b like a man e
Midnight, Dj Dado con Coming back e Revenge, e, da un'unica firma
(conosco solo il cognome: Verde - ma complimenti lo stesso) nascono i
Blackwood con The ride on the rhythm, My love for you, I am e i Chase
con Obsession e Stay with me. Altro materiale italiano, ma soprattutto
conferme per artisti già affermati sono Alexia Uh la la la, Robert Miles
con Freedom, i 49ers con Baby I'm yours, il Dj Molella & Phil Jay con It's
a real world, ancora i Ti.Pi.Cal. con Hidden passion e i Datura con The
sign, per finire con Alex Party Simple thing, e U.S.U.R.A. con Open your
mind '97.
Scalano le classifiche di vendita anche due famosissimi Dj italiani di
"tendenza" quali Mario Più che si avvale della preziosa collaborazione di
un'altro Dj affermato come Mauro Picotto, sfornando No name, e il bellissimo, abbronzatissimo, biondissimo, bravissimo Dj Ricky le Roy con la
sua First Mission. Vanno citati per dovere di cronaca, Discotheque degli
U2, Space up your life delle Spice Girls, Everybody dei Backstreet Boys (i
nuovi Take That), Man in black di Will Smith, Don't cry for me Argentina
di Madonna, Thumbthumping dei Chumbawamba, Breathe dei Prodigy,
Alright di Jamiroquai, Laura non c'è di Nek e La primavera di Marina Rei,
tutti brani non propriamente Dance nello stile anni '90 (forse pop-dance,
come succedeva a metà anni '80), ma che comunque ci hanno fatto ballare, vuoi perché non se ne poteva fare a meno (visto il "bombardamento"
a cui eravamo sottoposti), vuoi per una componente "cinematografica" (il
caso di Madonna e Will Smith), sono comunque protagonisti di questo
1997. Mi dimenticavo del 7° posto occupato dalla stranissima ma ballissima From disco to disco di Whirlpool Productions, e di tutti gli altri brani
che completano questa carrellata sul '97, come Free - Ultra Naté, It's like
that - Run DMC Vs. Jason Nevins, Stay - Sash (intelligente accostamento
tra un cantato melodico alle dure sonorità "progressive"), Da ya think I'm
sexy - N-Trance & Rod Stewart, Disco fever - Carl & Music Mind, Spiller
from Rio - Laguna, What's up daddy - Skuba, Falling in & out of love Bob Marley (che rivive ancora grazie ai "campionatori"... li avrà usati anche Gesù per far parlare Lazzaro?), Beach ball - Nalin & Kane, Oh what a
life - Gloria Gaynor (... toh ! Chi si risente!) e Breakout - Jimmy Cliff.
LIGABUE - Secondo Tempo
LIL WAYNE - Tha Carter III
JOVANOTTI - Safari
PLIES - Definition of Real
VASCO ROSSI - Il Mondo che Vorrei
VARIOUS ARTISTS - Now 28
BIAGIO ANTONACCI - Best of 1989 - 2000
DISTURBED - Indestructible
MADONNA - Hard Candy
USHER - Here I Stand
F. DE GREGORI - Per brevità chiamato artista
JOURNEY - Revelation
RADIOHEAD - The Best of
N*E*R*D* - Seeing Sounds
GIOVANNI ALLEVI - Joy
A. MORISSETTE - Flavors of Entanglement
A. MORISSETTE - Flavors of Entanglement
MY MORNING JACKET - Evil Urges
GIANNA NANNINI - GiannaBest
WEEZER - Weezer
NOVECENTO - Cry
COLDPLAY - Viva la Vida...
GIUSY FERRERI - Non ti scordar Mai di Me
NEIL DIAMOND - Home before Dark
JOVANOTTI - A Te
DUFFY - Rockferry
LEONA LEWIS - Better in Time
PAUL WELLER - 22 Dreams
MADONNA ft. J. TIMBERLAKE - 4 Minutes
THE FRATELLIS - Here We Stand
ESTELLE ft. KANYE WEST - American Boy
RADIOHEAD - The Best of
DUFFY - Mercy
NEIL DIAMOND - The Best of
ALANIS MORISSETTE - Underneath
USHER - Here I Stand
PIA - Se non ti ammazzo io ammazzami tu
SCOOTER - Jumping All Over the World
COLDPLAY - Violet Hill
CISTERCIAN MONKS CHANT - Music for Paradise
“Viva la Vida or Death and All His Friends” sarà
l’album di svolta per quanto riguardo il suono dei
Coldplay. Così ci era stato descritto, prima dell’uscita
il nuovo disco di Chris Martin e Soci. Vero? Ni, o meglio, a mio modo di vedere solo in parte. Perchè se
da un lato è innegabile un massiccio lavoro di sperimentazione e di ricerca di suoni nuovi ed inusuali per
il gruppo, dall’altro troviamo sempre lo stile inconfondibile e consolidato che ci ha fatto amare la musica dei Coldplay fin dai tempi di “Parachuttes”. Molti
hanno parlato di un album solare ed energico: anche
in questo caso non è proprio così. Qualche pezzo in
effetti risulta un po’ più “a colori” rispetto al solito,
ma quell’alone di malinconia che ha sempre caratterizzato la loro musica riemerge in maniera prepotente anche in questo “Viva la Vida”. Il disco si apre con
un pezzo strumentale che anticipa due pezzi in perfetto stile Coldplay. Poi arriva “42”, secondo me una
delle tracce più interessanti dell’album, che parte
come una triste e lentissima ballata voce e piano, e
che, in un crescendo di suoni, culmina in un finale a
sorpresa. “Lovers in Japan” è un altro bel pezzo dai
ritmi orientaleggianti. Stupenda la title track “Viva la
Vida”, positiva, arrangiamenti perfetti, a mio parere
molto più incisiva del singolo “Violet hill”. Un buonissimo disco insomma, non una rivoluzione, ma va
bene così; la vena un po’ stralunata della loro musica
è proprio ciò che la rende unica. Perchè privarsene?
Non sembra ma sono passati già 5 anni dal loro
ultimo album, "Splinter", e addirittura 10 dal boom di "Americana". Ora gli Offspring sono tornati,
più maturi sia come persone che come musicisti;
hanno messo la testa a posto, non sono più i casinari di dieci anni fa e il risultato è quello che più o
meno mi aspettavo, e che francamente auspicavo; sarebbe stato un po' patetico ritrovare un
gruppo di uomini di mezza età che cantano il clo-
Rise and Fall...
The Offspring
Columbia
12
Viva la Vida...
Coldplay
EMI Music
10
I’m Yours
Jason Mraz
Elektra - WEA
Flavors of Entanglement
Alanis Morissette
Warner Bros
11
Bè, si sa che ad un certo punto della propria carriera bisogna cambiare. I fan, anche se hanno
amato alla follia la tua musica dopo un po' sentono il bisogno di ascoltare qualcosa di nuovo; e
anche per l'artista stesso penso che ogni tanto
sia utile e importante rimettersi in gioco. E questo
è quello che ha capitato ad Alanis Morissette, che
ha deciso di dare una svolta alla sua carriera.
Dopo gli esordi dance pop, di cui generalmente
nessuno si ricorda, e dopo il grande successo
raggiunto grazie al suo originale rock in rosa che
ha pervaso la maggior parte dei suoi album precedenti, finalmente la cantautrice canadese ha
deciso di cambiare. Chiariamo, non si tratta di un
album rivoluzionario, in alcuni pezzi riemerge la
vecchia Alanis, ma in diversi altri “Flavors of Entanglement” è la testimonianza della svolta elet-
ne dei pezzi di "Americana". Invece, per fortuna,
non hanno avuto paura di mettersi in gioco, con
testi più profondi e introspettivi e con ritmi più
pacati e classicheggianti rispetto a quelli che avevano caratterizzato i dischi precedenti del gruppo.
E anche se il passato in alcuni casi riaffiora, è tuttavia evidente il graduale abbandonato dello stile
punk Californiano che li ha resi famosi, a favore di
tracce più strutturate con continui cambiamenti di
ritmo. E non mancano nemmeno le prevedibili,
ma comunque gradevolissime ballatone acustiche,
come "Krisy are you doing ok?" o, quello che probabilmente sarà il prossimo singolo, "Fix You".
Come spesso si dice in questi casi, probabilmente
"Rise and Fall, Rage and Grace" non entrerà tra i
100 dischi fondamentali del rock, ma è un lavoro
diretto, maturo e sicuramente apprezzabile.
tronica della rocker, complice della quale è sicuramente il produttore del disco Guy Sigsworth,
già al lavoro con Bjork. Non musica dance, ma
canzoni meno dirette del solito, più stratificate.
Sigsworth ha fatto un gran lavoro anche se alla
fine, i brani che funzionano di più sono quelli più
semplici, come il piano e voce di “Not as we”.
Insomma, alcuni pezzi funzionano di più, altri un
po' meno, in ogni caso apprezziamo il coraggio.
Quando lo intervistano lui solitamente ama definirsi un N.E.R.D. Forse è vero, magari lo è stato, ma
una cosa è certa: con questo suo ultimo singolo
“I’m Yours” ha veramente vinto alla lotteria. In
realtà il buon Jason ha alle spalle diversi album,
ma come spesso accade, quello che si ascolta oltre oceano nemmeno arriva da noi. Finchè, potere
di MySpace, qualche radio inizia a mandare il brano, l’interesse cresce, e ora il suo pezzo si candida
a diventare una delle hit estive. Tipo da spiaggia
modello Jack Jonson,
lo ricorda molto anche nella musica.
Chitarra acustica, un
bel ritmo accattivante e molto estivo e
soprattutto la freschezza del pezzo lo
candidano a diventare uno dei brani più
trasmessi dell’estate.
Vanity & Pride
Paola & Chiara
Simone Falcetta
Con l’avvicinamento delle Olimpiadi di Pechino, anche la musica viene influenzata dallo sport.
Ne è un esempio “Vanity & Pride”, l’ultimo videoclip di Paola &
Chiara. Terzo singolo estratto
dall’album “Win the Game” (il primo prodotto dalla
loro etichetta Trepertre), appena lanciato in esclusiva
sul portale di Yahoo, “Vanity & Pride” è un match a
tennis che vede sfidarsi la mora & la bionda della
canzone italiana. Un video sexy ma con un significato
genuino: l’importante non è vincere, ma partecipare.
Infatti, nelle immagini finali, siamo ad un punto decisivo: match point, Chiara tira l’ultimo servizio e rimaniamo col fiato sospeso… Il video, infatti, termina e
non sappiamo chi delle due vincerà. Il clip, diretto da
Simone Falcetta (fotografo, regista e tatuatore milanese), è ben riuscito: un mix di pop, dance anni ’80
ed immagini accattivanti (grazie anche alla collaborazione con la griffe Lacoste): dalle pose sinuose negli
spogliatoi, ai passi agili e scattanti sul campo, dove le
sorelle Iezzi mostrano tutta la loro bravura come
musiciste, produttrici e, per questa volta, vere sportive. [Michela Garau]
COLDPLAY
MAX PEZZALI
Violet Hill
Mezzo Pieno o Mezzo Vuoto
ùMax Pezzali
Coldplay
Viva la Vida or Death All His Friends
Capitol Records
Was a long and dark December
From the rooftops I remember
There was snow
White snow.
Clearly I remember
From the windows they were watching
While we froze
Down below.
When the future’s architectured
By a carnival of idiots on show
You’d better lie low
If you love me
Won’t you let me know?
Was a long and dark December
When the banks became cathedrals
And the fog
Became God.
Priests clutched onto bibles
Hollowed out to fit their rifles
And the cross was held aloft.
Bury me in honor
When I’m dead and hit the ground
A love back home unfolds
If you love me
Won’t you let me know?
I don’t want to be a soldier
Who the captain of some sinking ship
Would stow, far below
So if you love me
Why’d you let me go?
I took my love down to Violet Hill
There we sat in snow
All that time she was silent still
Era un lungo e scuro Dicembre
dai tetti mi ricordo
che c’era la neve,
neve bianca.
Chiaramente mi ricordo
che loro stavano guardando dalle finistre
mentre noi gelavamo
giù sotto.
Quando il futuro è costruito
da un carnevale di idioti che danno spettacolo
faresti meglio a stare basso
Max Live 2008
Sicuramente “Viva la Vida or Death and All His Friends” dei Coldplay è uno degli album più attesi
di tutto il 2008, un album che si
preannuncia come epocale, poichè
segna un punto di svolta nella carriera della band britannica e segna
li’inizio di un nuovo periodo di
sperimentazione. Ad anticipare
l’importante uscita è stato il singolo “Violet hill”
Se mi amassi
Me lo faresti sapere?
Era un lungo e scuro Dicembre
quando le banche diventarono cattedrali
e la nebbia,
diventò Dio.
Preti aggrappati alle loro Bibbie
accantonati i loro fucili
e sistemato in alto il crocifisso.
Sotterrami dentro ad un armatura
E una volta morto e ricongiunto alla terra
il mio amore è un poema che si dispiega
Io non voglio essere un soldato
che il capitano di qualche nave che sta affondando
E sprofonda, giù in fondo
io ho portato il mio amore giù dalla collina viola
là noi sedemmo nella neve
per tutto per tempo lei è rimasta ferma in silenzio
So if you love me
Won’t you let me know?
Se mi amassi
Me lo faresti sapere?
If you love me,
Won’t you let me know?
Se mi amassi
Me lo faresti sapere?
Collina Viola
se ho ragione o no, io non mi sposto.
Mezzo Pieno o Mezzo vuoto
Mezzo pieno o mezzo vuoto
questo è il solo ed unico bicchiere che
Colpa del wrestling, colpa di Britney
abbiamo
Spears
se si stava meglio quando si stava
colpa del made in China contenendo i
peggio
costi
non lo so però io vivo adesso.
colpa dei vecchi, colpa dei giovani
che con il mulo non si comprano più i
Mezzo pieno o mezzo vuoto
dischi
mi hanno detto di giocare quindi io
colpa del gossip, colpa di csi
gioco
di criminologi e psicologi esperti
faccio del mio meglio, almeno ci
colpa dei ladri e dei maniaci
proverò
se ho ragione o no, io non mi sposto. colpa di internet che brulica di matti.
Colpa dell'Euro, colpa del dollaro
colpa del surriscaldamento e del
carbonio
colpa di al quaeda, colpa dell'arbitro
colpa del prezzo di un barile di
petrolio
colpa del varco nel centro storico
colpa di tutti i condizionatori a Luglio
colpa del feto, colpa dell'atomo
colpa di tutta la droga disciolta nel Po.
Se mi amassi
Me lo faresti sapere?
Se mi amassi
perchè non mi lasceresti andare?
Atlantic Records
La carriera di uno degli artisti più
amati ed apprezzati del nostro
paese raccolta in un doppio cd. Un
live, Max Live 2008, che contiene
tutti i classici del cantante pavese
dagli esordi degli 883 fino ai singoli dell’ultimo album “Time
Out”. Non c’è modo migliore per
riascoltare i suoi più grandi successi, anche i più vecchi, con arrangiamenti rivisti e rimodernati.
Contiene anche due nuovi pezzi,
tra cui il singolo “Mezzo pieno o
mezzo vuoto”
Scorrono le immagini e non riesco più
a capire
se è la realtà
scorrono le pagine e non riesco ad
intuire
se è la verità.
Mezzo pieno o mezzo vuoto
questo è il solo ed unico bicchiere che
abbiamo
se si stava meglio quando si stava
peggio
Scorrono le immagini e non riesco più
non lo so però io vivo adesso.
a capire
se è la realtà
Mezzo pieno o mezzo vuoto
scorrono le pagine e non riesco ad
mi hanno detto di giocare quindi io
intuire
gioco
se è la verità
faccio del mio meglio, almeno ci
proverò
se ho ragione o no, io non mi sposto.
Mezzo pieno o mezzo vuoto
questo è il solo ed unico bicchiere che
Mezzo pieno o mezzo vuoto
abbiamo
questo è il solo ed unico bicchiere che
se si stava meglio quando si stava
abbiamo
peggio
se si stava meglio quando si stava
non lo so però io vivo adesso.
peggio
non lo so però io vivo adesso
Mezzo pieno o mezzo vuoto
io vivo adesso
mi hanno detto di giocare quindi io
io vivo adesso
gioco
io vivo adesso
faccio del mio meglio, almeno ci
proverò
Metallica Tour 2008
Bologna, Arena Parco Nord
22 luglio
Ticketone.it
www.liveinitaly.com
I Metallica sono attualmente in studio per dare gli ultimi
ritocchi al nuovo potentissimo album prodotto dal genio
Rick Rubin e che vedrà la luce il prossimo settembre, e
in seguito la band californiana ha già confermato una
serie di show in Europa. Nel frattempo si prenderanno
una pausa per un'unica data estiva in Italia che si terrà il
22 Luglio all'Arena Parco Nord di Bologna.
Deep Purple
Santana
12/07 Pistoia, Piazza Duomo
13/07 Torino, Colonia Sonora
15/07 Milano, Teatro Smeraldo
16/07 Milano, Teatro Smeraldo
18/07 Verona, Castello di Villafranca
30/06 Verona, Arena
Bjork
Sex Pistols
22/07 Roma, Auditorium Parco della Musica
28/07 Verona, Arena
11/07 Torino, Parco Pellegrina
Tokio Hotel
06/07 Roma, Ippodromo delle Capannelle
11/07 Modena, Parco Novi Sad
R.E.M.
Duran Duran
15/07 Mantova, Palazzo Tè
16/07 Roma, Ippodromo delle Capannelle
18/07 Ravenna, Pala De Andrè
19/07 Milano, Idroscalo
20/07 Jesolo, Spiaggia del Faro
22/07 Napoli, Arena Flegrea
23/07 Reggio Calabria, Piazza Indipendenza
Ligabue
04/07 Milano, Stadio Meazza
05/07 Milano, Stadio Meazza
09/07 Firenze, Stadio Artemio Franchi
12/07 Bari, Stadio della Vittoria
18/07 Roma, Stadio Olimpico
26/07 Palermo, Velodromo
20/07 Perugia, Umbria Jazz
21/07 Verona, Arena
23/07 Napoli, Neapolis Festival
24/07 Udine, Villa Manin
26/07 Milano, Arena Civica
Celine Dion
03/07 Milano, DatchForum
Elton John
09/07 Venezia, Piazza San Marco
Lenny Kravitz
13/07 Pistoia, Pistoia Blues
14/07 Milano, Arena Civica
Ben Harper
Sigur Ros
24/07 Verona, Castello di Villafranca
25/07 Arezzo, Parco Fortezza Medicea
26/07 Roma, Roma Rock Festival
11/07 Firenze, Giardino di Boboli
12/07 Roma, Cavea dell’Auditorium
13/07 Milano, Arena Civica
Alanis Morissette
Sinead O’Connor
24/06 Roma, Auditorium Parco della Musica
08/07 Roma, Auditorium Parco della Musica
La trovata dei Vanzina
Dopo il cinepanettone arriva il cinecocomero
E Venne il giorno
1
€ 1.103.435
Un amore di Testimone
1
€ 718.153
Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo
€ 615.967
Sex and the City
4
3
€ 577.991
Gomorra
5
€ 430.640
Il Divo
€ 427.158
Noi due Sconosciuti
€ 109.769
Feel The Noise - A tutto Volume
€ 91.294
Quando Tutto Cambia
€ 88.732
Chiamata Senza Risposta
€ 87.485
Box Office del weekend dal 13/06/2008 al 15/06/2008
3
1
1
2
2
Dopo
il "cinepanettone" di Natale i fratelli
Carlo ed Enrico Vanzina - solo Carlo
alla regia -, inventano il
"cinecocomero" e per la prima volta
lanciano una commedia italiana nel
periodo estivo, con l'intento e la sfida
di prolungare la stagione cinematografica nelle sale. Uscirà il 27 giugno
in "tantissime copie", come ha assicurato Medusa che distribuirà il film:
"Un'estate al mare", sette episodi per
raccontare uno dei momenti topici
della vita degli italiani: le vacanze. Le
riprese sono iniziate alla fine dello
scorso marzo in Puglia e sono continuate fino al 19 maggio, attraverso le
località balneari più rinomate. Prolungare la stagione con il lancio dei
blockbuster nei mesi più deboli è
stata un'idea delle major americane hanno detto i Vanzina - è la prima
volta che un film italiano esce in questo periodo, ma abbiamo visto che la
gente va in vacanza più tardi e si possono propo rre nuovi film".
"Un'estate al mare" sarà soprattutto
una commedia all'italiana, hanno
spiegato i registi, che si rifà ai titoli
che hanno segnato un'epoca, come
"Racconti d'estate", "Costa azzurra",
"L'Ombrellone", ai "film di Risi e
Sordi di cui abbiamo inserito diversi
omaggi, per ritornare a
quella risata semplice e
popolare". Il filo
conduttore dei
vari episodi è la
narrazione del
doppiatore smemorato
Gigi
Proietti, che diventa poi protagonista dell'ultimo episodio a
Porto Rotondo,
quando decide di
andare in villeggiatura e
si ritrova a dover sostituire
un grande attore di teatro. Da
qui, a causa della sua memoria corta, metterà in scena uno spettacolo
che diventerà una vera e propria farsa. La prima storia è invece ambientata in Puglia, a Peschici, e ha per
protagonisti Lino Banfi, contento di
essere tornato al cinema dopo 21
anni già con "L'allenatore nel pallone
2", insieme alla bellissima Victoria
Silvested. Banfi è un uomo emigrato
in Svezia che decide di tornare nel
suo paese d'origine insieme alla moglie per prendersi una rivincita sui
suoi compaesani. C'è poi la coppia
Nancy Brilli-Enrico Brignano nei
panni di Italo e Luciana, due pariolini, amanti, in vacanza al Circeo. Anna Falchi affiancherà invece Ezio
Greggio, invischiati in un triangolo
amoroso a Ischia. A Capri si svolgerà
l'episodio con Biagio Izzo e Alena
Seredova, con Izzo finto gay proprietario di un negozio di antiquariato
che si prenderà cura della moglie di
un miliardario americano che si fida
ciecamente di lui per le sue tendenze
sessuali. Poi c'è Enzo Salvi, in un
giovedì ad Ostia con il figlio che la
moglie gli fa vedere una volta alla
settimana e infine Massimo Ceccherini a Forte dei Marmi, nei panni di un
ultras della Fiorentina che vede uno
dei suoi giocatori preferiti e nel tentativo di convincerlo a passare ai Viola
si imbatterà nella sua compagna, la
spagnola Marisa Jara.
Si vociferava da tempo di uno
spin-off dei Fantastici 4 dedicato al carismatico antagonista
Silver Surfer. Lo sceneggiatore
J. Michael Straczynski, autore
anche dell'imminente Changeling di
Clint Eastwood nonché di diversi episodi di Babylon 5, ci comunica che un copione è effettivamente pronto, ma che la
produzione è restìa a metterlo in cantiere, visto il risultato economico inferiore
alle aspettative del secondo Fantastici 4.
La trama infatti sarebbe partita proprio
dalla fine del precedente film, con Silver
Surfer diretto nel suo pianeta natale di
Galactus. Non c'è nessuna garanzia tuttavia che la Fox e la Marvel alla fine utilizzino effettivamente la sceneggiatura di
Straczynski.
Da un lato abbiamo il rapporto
turbolento tra la DreamWorks e
la Paramount, che era oramai
scontato fosse destinato a concludersi con un divorzio.
Dall’altra c’è l’esplosione dell’economia
indiana a livello nazionale ed internazionale. E dato che India vuol dire anche
Bollywood, unendo le due cose, non
appare poi così sorprendente che un
grande gruppo di Mumbai, il Reliance
ADA Group, sia in trattative assai avanzate con Steven Spielberg per diventare
azionista della DreamWorks, che potrebbe così rinunciare a cuor leggero
all’attuale partnership con la sussidiaria
della Viacom. Da capogiro sono piuttosto le cifre in ballo, visto che la il gruppo
Reliance acquisterebbe azioni per un
totale compreso tra i 500 ed il 600 milioni di dollari. Reliance è guidato da Rajesh Sawhney, proveniente dal mondo
dell’informazione, che alle spalle ha la
famiglia Ambani, una delle più ricche del
mondo. Il gruppo è già da tempo attivo
nel mondo del cinema: possiede studi a
Bollywood ad al Mercato del recente
festival di Cannes ha firmato accordi di
produzione per i prossimi 18 mesi con
un investimento pari ad un miliardo di
dollari.
di NICOLA PICCHI
Come definire “Indiana Jones e il Regno del
Teschio di Cristallo”? Forse una tardiva operazione di ripescaggio, che girovaga senza
troppe ambizioni (e ancor meno convinzione)
nell’immaginario cinematografico dell’ultimo
quarto di secolo con la solerzia non troppo
convinta del mercante di cianfrusaglie che si
aggira per la Xanadu di Charles Foster Kane,
riportando con sé oggetti di poco conto usurati dal tempo, un’Arca dell’Alleanza dimenticata dentro una cassa, o una frusta e un Fedora, ridotti però ad icone polverose. O forse
il risultato della forza dirompente dell’effetto
nostalgia che, abbinato alle logiche di mercato, ci ha già offerto i due pensionistici quanto
coraggiosi autodafè di Stallone, e che ci minaccia con un imminente “Terminator” e con
un nuovo “Highlander”?
Spielberg ambienta l’ultima avventura del
professor Jones in tempi di Guerra Fredda,
con l’inevitabile corollario di russi cattivissimi,
tra cui un’impagabile Cate Blanchett nei panni della sensitiva Irina Spalko, piramidi maya
e alieni di Roswell (direttamente dall’Area
51), costruendo un vero e proprio ipertesto
cinematografico denso di
riferimenti ai precedenti capitoli della serie.
Allo stesso tempo, nonostante la superfetazione iperbolica di situazioni già viste, che già
costituivano un vero e proprio canone
Titolo originale: Indiana Jones and the Kingdom of the
Crystal Skull
USA: 2008
Regia di: Steven Spielberg
Genere: Azione
Durata: 126'
Interpreti: Harrison Ford, Shia LaBeouf, Cate Blanchett, Ray
Winstone, Karen Allen, John Hurt, Jim Broadbent, Alan Dale
Voto: 6
codificato, sembra clamorosamente
deficitario l’aspetto strettamente ludico che era il tratto distintivo della trilogia. I diciannove anni che ci separano da “Indiana Jones e l’ultima crociata” non sono trascorsi invano, e anche Spielberg appare meno coinvolto
ed interessato nella costruzione del
suo giocattolone, il quale ogni tanto
rischia di perdere i pezzi strada facendo e di diventare l’epitaffio, anche un
po’ malinconico, di un tipo di cinema
“d’avventura” ormai non più praticabile, se non addirittura estinto. Naturalmente il regista rivisita con garbata
ironia le paranoie americane degli anni ’50, dall’anticomunismo di stampo
maccartista dell’FBI all’ossessione per
gli UFO, dalla guerra atomica ai russi
che sembrano usciti da “Tin Tin nel
paese dei Soviet”, e che progettano di
praticare il lavaggio del cervello agli
onesti cittadini americani, ma la sceneggiatura di David Koepp appare
inutilmente verbosa oltre che carente
sia dal punto di vista logico, che da
quello della caratterizzazione dei personaggi.
Siamo senz’altro grati per averci restituito la Karen Allen de “I Predatori
dell’Arca Perduta”, con tanto di sorpresa telefonata al seguito, anche se
siamo un po’ meno lieti
dell’improponibile Shia LaBeouf che
marlonbrandeggia a ruota libera, ma
dove sono gli arguti scambi verbali a
cui eravamo abituati?
L’umorismo è delegato non tanto ai dialoghi e alle situazioni, quanto all’interpretazione, ai sogghigni e alle
smorfie autoironiche di un Harrison Ford ancora in forma, il quale riesce comunque ad imporsi con sufficiente carisma da tenere testa alle numerose cadute di ritmo e di tono o al prevedibile diluvio di effetti
digitali.
Nonostante tutto il film ci regala almeno una scena indovinatissima, ovvero la fuga cartoonesca di Indiana
Jones da un villaggio nel Nevada abitato da manichini, poco prima di un test nucleare, ed un’immagine
indimenticabile: la silhouette di Indy contro il fungo atomico, vero monumento funebre ad un mito che si
appresta a scomparire nel passato, mentre il mondo entra in una nuova era.
di FRANCESCO BALZANO
Cinque storie ambientate nella Scampia
tristemente famosa per la presenza della
camorra: Totò, bambino tredicenne che
decide di diventare uno scissionista; Marco e Ciro, due giovani col mito di Toni
Montana, che intraprendono da soli una
folle scalata ai vertici del Sistema;Ciro,
porta-soldi che si accorge troppo tardi di
non essere tagliato per la guerra interna
che si sta creando; Pasquale, sarto al soldo di un camorrista, che si ‘vende’ ai cinesi; Roberto, giovane dal cuore d’oro
che si ribella a Franco, suo datore di lavoro che smaltisce illegalmente rifiuti tossici
nella campagna campana.
Vedere Gomorra è come leggere un pezzo di cronaca ottimamente realizzato.
Spiega, senza reticenze, com’è organizzata e come prolifera un’organizzazione,
anzi un Sistema come quello camorristico,
e come trovi una rassegnata e tacita
complicità nel territorio campano. La Gomorra descritta da Saviano nel suo bestseller, trova una perfetta corrispondenza
nella sceneggiatura del film (scritta dallo
stesso autore e dal regista Matteo Garrone insieme ad Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, Mauro Bracci e Gianni Di Gregorio),
Titolo originale: Gomorra
Italia: 2008
Regia di: Matteo Garrone
Genere: Drammatico
Durata: 140'
Interpreti: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese,
Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster
Voto: 7,5
che ti sbatte in faccia la sua cruda realtà
senza troppi fronzoli. Per questo, la pellicola del regista romano risulta essere un ottimo film d’inchiesta, cui però manca il pathos e la capacità di far appassionare il
pubblico alle vicende dei vari protagonisti.
Anche laddove si parla di infanzia rubata,
l’episodio del piccolo Totò, non strappa una
lacrima né un’emozione, ma solo sdegno e
disgusto, sia ben inteso, sempre vissuto da
lontano. Lo spettatore rimane esterno, non
riesce ad entrare nella realtà descritta fino
in fondo. Se lo scopo era dunque, quello di
raccontare da un punto di vista puramente
giornalistico un mondo che ha perso qualsiasi tipo di moralità, Garrone e Saviano
sono perfettamente riusciti nell’impresa. Ma
se bisogna giudicarlo anche dal lato meramente cinematografico il film, a livello di
scrittura, manca totalmente di passione.
L’autore de L’imbalsamatore, arrivato alla
sua sesta regia, indugia un po’ troppo con
la telecamera a mano, che a tratti stucca
un po’. Alcune scene avrebbero poi meritato scelte diverse da un punto di vista tecnico (vedi alcune sparatorie), ma probabilmente si è preferito puntare su un taglio
documentaristico.
Davvero buone le prove degli attori anche
e, soprattutto, di quelli non professionisti;
una particolare menzione meritano Marco
Macor e Ciro Petrone, nei panni dei due
aspiranti Scarface.
Con un occhio più attento al cinema e meno alla cronaca sarebbe stato perfetto. Peccato.
di NICOLA PICCHI
Br a c c a to
d al
Ge ne r a l e
T had d eus
“Thunderbolt” Ross, che vorrebbe catturarlo
per creare dei soldati dotati di forza superiore, Bruce Banner si è rifugiato in Brasile, dove cerca una cura che possa impedire la sua
trasformazione in Hulk. Quando il Generale
Ross invia a Rio de Janeiro una squadra guidata da Emil Blonsky, un soldato delle forze
speciali, Bruce è costretto alla fuga. Decide
allora di ritornare ad Harvard, dove sono conservati dati che gli sono indispensabili per
elaborare un antidoto, e lì incontra Betty, la
sua vecchia fidanzata nonché figlia del Generale Ross…
Hulk è forse l’unico eroe della Marvel che non
sceglie di diventare ciò che è. Completamente in balia delle proprie emozioni, Bruce Banner è afflitto da una sindrome stevensoniana,
alla Jekyll e Hyde, ed il suo rabbioso alter
ego può prendere il sopravvento in ogni momento.
Ne consegue che “L’incredibile Hulk” è, molto
coerentemente, un film con un’anima divisa
in due, come il suo protagonista. Ad una prima parte interessante ed abbastanza anomala per il genere cinecomics, ne corrisponde
una seconda più fracassona che fa calare la
palpebra, soprattutto se si è superata l’età
ingrata dell’adolescenza. Dato che si vocifera
di dissidi tra Edward Norton, coinvolto anche
Titolo originale: The incredible Hulk
USA: 2008.
Regia di: Louis Leterrier
Genere: Fantasy
Durata: 112'
Interpreti: Ty Burrell, Edward Norton, Liv Tyler, Tim Roth,
William Hurt, Tim Blake Nelson, Christina Cabot
Sito web: www.incrediblehulk.marvel.com
Voto: 6
In fase di sceneggiatura, e la produzione, si potrebbe supporre che
egli non abbia gradito il monocorde
susseguirsi di scene d’azione degli
ultimi quaranta minuti, che vanificano completamente i suoi sforzi di
costruire un personaggio credibile.
D’altra parte la parola d’ordine della
Universal e della Marvel, dopo il flop
della precedente versione, doveva
essere “Dimenticare Ang Lee”, che
sarebbe anche un degno sottotitolo
per “L’incredibile Hulk”. Alla larga
dall’Edipo e dalle sofferenze interiori
del protagonista, dunque, e più spazio alle scene di combattimento tra
Hulk e i perfidi militari o tra Hulk e
Abominio, tra auto che volano in aria
e palazzoni che si sgretolano sotto i
colpi dei contendenti.
Purtroppo duole dire che, per quanto
riguarda il comparto CGI supervisionato da Kurt Williams, qualcosa non
ha funzionato a dovere, e le immagini digitali mal si integrano con il contesto.
Siamo ben lontani dai livelli di eccellenza raggiunti da Peter Jackson con
“King Kong” o con la trilogia tolkieniana, tanto che, soprattutto per
quanto riguarda la resa di Abominio
e il suo character-design, viene quasi da rimpiangere la magia delle gloriose animazioni in stop-motion di
Ray Harryhausen.
Il film si richiama alla storica serie
televisiva con Bill Bixby e Lou Ferrigno, presente in un ironico cameo, e, dando per
scontata la conoscenza delle origini del personaggio,
le riassume brevemente nei titoli di testa, partendo
in medias res. Il Banner di Edward Norton è un malinconico fuggitivo che sopravvive tra le favelas di
Rio, costretto a seguire dei corsi di rilassamento per
imparare a controllare la propria rabbia, e Norton lo
ritrae con la consueta, umbratile sensibilità. Come
inizio è perlomeno inusuale, ed anche
l’inseguimento tra le favelas e le scene ambientate
nella fabbrica, grazie all’incalzante macchina da presa di Leterrier (Transporter, Danny the dog) sono
visivamente sorvegliate. Da quando le peregrinazioni del peripatetico protagonista lo ricondurranno sul
suolo natio, “L’incredibile Hulk” rientra immediatamente nei binari consueti, e il divario tra le due parti
si fa più evidente. Meno spazio alla recitazione, in-
somma, e largo agli effetti speciali. Tra ammiccamenti (King Kong) e qualche spiritosaggine (Bruce
sembra una versione al maschile dell’Irena di “Cat
People”), la sceneggiatura di Penn/Norton (o quel
che ne rimane) fila a rotta di collo verso quello per
cui lo spettatore ha pagato il biglietto, ovvero lo
scontro ad Harlem (ma è Toronto) tra Hulk e Abominio.
Il film ha comunque al suo attivo un finale alla Thoreau nella Columbia britannica, che strappa più di
un sorrisetto, un incarognito Tim Roth e un William
Hurt discretamente ossessivo, mentre Liv Tyler è,
come sempre, impacciata e ai limiti con
l’insulsaggine. Inevitabile comparsata di Stan Lee e
cameo di Robert Downey Jr/Tony Stark, preludio
all’imminente “The Avengers”.
Premium Gallery: le novità del 2008
Dal 15 luglio nasce una youtube tutta
italiana per la ricerca di nuovi talenti
per la tv: e' il nuovo canale web
talent-scouting della Rai. Per provare
ad avere accesso al mondo dello spettacolo e della radiotelevisione pubblica bastera' caricare il proprio video-provino sul
sito
tutto
nuovo
della
Rai:
www.nuovitalenti.it.
Disney Channel si aggiunge al pacchetto a pagamento del digitale terrestre Mediaset
Da Nel corso di una conferenza stampaevento a Portofino, il vice presidente di
Mediaset Piersilvio Berlusconi ha annunciato che a partire dal mese di Luglio Disney
Channel entrera’ a far parte dell’offerta
Premium Gallery. L’aggiunta del nuovo
canale, già in onda su SKY insieme agli altri
due canali della famiglia, Playhouse Disney
e Toon Disney, porterà il costo dell’offerta
a 10 euro al mese (rispetto agli 8 di oggi).
Le novità per Mediaset Premium riguardano anche il calcio: sempre dal 1 luglio prendera’ il via “Premium Calcio”, inclusa nel
pacchetto “Tutto calcio”. Premium Calcio
proporra’, tutti i giorni, il tg “All Sport
News” con quattro edizioni al giorno in
onda alle 7.30, 14.00, 19.00 e 24.00: trenta
minuti di servizi, interviste, e immagini realizzati dai giornalisti della testata Sport Mediaset per affrontare i temi principali della
giornata sportiva e fornire un’informazione
completa e approfondita che spaziera’ dal
calcio agli sport minori.
La televisione estiva...
Che pizza! E’ vero che
il temutissimo periodo
di garanzia è finito, ed
è vero che la gente magari di sera preferisce
uscire a mangiarsi un
gelato piuttosto che stare chiusa in casa
a guardare la tv, ma cavolo, siamo pur
sempre gente che lavora o studia, non
possiamo permetterci di uscire tutte le
sere o di stare al mare tre mesi! Non
meritiamo qualcosa di più delle solite
repliche viste e riviste! Specialmente in
Rai: il canone lo paghiamo per 12 mesi, e non per 8! Senza contare che con
un po’ di buona volontà ci sarebbero
giovani conduttori e autori disposti anche a sperimentare nuovi programmi
praticamente a costo zero. Già. Con un
po’ di buona volontà....
occhio deambulante?!?
Si avete ragione fa un’impressione
tremenda…
Il presentatore giapponese Norio Morikawa ha fissato il nuovo record
mondiale di presenza settimanale in
diretta tv: 22 ore e 15 secondi. L'anchorman nipponico, un'icona della tv
del Sol levante, ha ricevuto ieri sera la certificazione del Guinness dei primati per il suo
record, guadagnato sommando le ore di presentazione di svariate trasmissioni andate in
onda in aprile. Il precedente primato mondiale di diretta tv, fissato sempre da Morikawa
nel novembre del 2006, era di 21 ore e 42
minuti.
Ma l’idea di usare uno slang a
metà tra Pali e Dispali e gli Articolo 31 mi piace molto…
Eh come cambiano le pubblicità…
Avete presente quella pubblicità
(geniale dai ammettiamolo) in cui
due lingue non si accorgono di star sorseggiando una coca cola un po’
diversa e vengono redarguiti da un saccente
Certo nulla a che vedere con la
classica pubblicità accompagnata
dal più classico degli stornelli natalizi, quello che già dalla prima
nota faceva sentire la presenza
dell’inverno, della neve, e del caminetto acceso… Le parole Vorrei cantare insieme a voi
vi dicono niente?!?
Brividino sulla shciena e lacrimuccia
eh?!?
Happy Birthday MTV !!!
TRL: Cambio di Guardia
Alessandro Cattelan cede il posto a Carlo Pastore
Alla faccia della tv estiva fatta di
repliche e di film in bianco e nero,
c’è un programma che va sempre a
gonfie vele a dispetto di ogni logica
di mercato: il calcio. In particolare le
partite degli europei austro elvetici e
tutti i programmi ad esso collegati
registrano giorno dopo giorno ascolti
sempre più alti. Si sa, in occasione di
mondiali ed europei lo spirito nazionalistico riemerge forte in tutti, anche in quelli che normalmente di calcio non si interessano. Bè, a dire la
verità la concorrenza non è che
sia spietata, ma
anche con più
scelta comunque
il risultato non
sarebbe cambiato.
Da qualche giorno ha debuttato
una nuova coppia alla conduzione
di Total Request Live, la storica
trasmissione del pomeriggio di
MTV Italia: accanto ad Elena Santarelli è arrivato il nuovo vj Carlo
Pastore. In realtà nuovo non lo è
affatto. Infatti Pastore è approdato a Mtv due anni fa, al timone
della trasmissione pomeridiana
“Your Noise”. Lo scorso 30 maggio è andata in onda una puntata
speciale con conduzione a tre
(Santarelli - Cattelan - Pastore) in
cui è avvenuto un ideale
"passaggio di consegne", mentre
da lunedì 2 giugno Carlo Pastore è
ufficialmente alla guida dello
show. Alessandro Cattelan lascia
così, dopo 3 anni, il timone del
programma musicale più seguito
dai giovani per dedicarsi ad un
nuovo progetto televisivo, sempre
targato MTV, che andrà in onda
nella prossima stagione televisiva.
Sarà quindi il vj Carlo Pastore il
volto maschile dell'estate di TRL.
Chissà se verrà riconfermato anche per la prossima stagione o ci
sarà qualche altra sorpresa.
Torna la Carrà e il suo nuovo Carramba, in versione riveduta e corretta,
abbinato alla Lotteria Italia, anticipata però al mercoledì. Ad Antonella
Clerici la serata del martedì dal 16
settembre con Tutti pazzi per la tv, programma che ripercorrerà la storia della televisione
e sarà l'occasione per raccontare, attraverso
testimonianze dirette, i cambiamenti degli
ultimi 50 anni storici dell'Italia. Il sabato
invece sarà in mani maschili, prima quelle di
Pupo e poi quelle di Baudo.
Dopo il successo di Erotika, il ciclo
dedicato all'erotismo e alla sessualità
contemporanea, torna su Cult (canale
142 di Sky), in prima visione assoluta, ogni venerdi' alle 22:30, la nuova
serie di 12 documentari diretti da
Alberto D'Onofrio (Il Capitano, La Sindrome
del Golfo, Pelle, Dj's Trip). Prodotto da Dna
International per Fox Channels Italy, Erotika
Italiana racconta un affascinante viaggio
lungo il nostro Paese alla scoperta dei lati più
nascosti della sessualità degli italiani.
Sbarca in prima serata la storia di Mediaset
Si intitola Super Show il nuovo programma in onda
ogni sabato sera per tutta l’estate
Si chiama Super Show, e ripropone i grandi momenti televisivi della storia di Mediaset, ogni domenica, dal 29 giugno al 14 settembre 2008, alle ore
20.40. Un’occasione unica per rivedere gli sketch
comici più esilaranti della storia di Canale 5, Italia
Uno e Retequattro: le prime puntate di Super Show,
infatti, saranno interamente dedicate al buonumore
con vere e proprie antologie della comicità targata
biscione e non solo.
Un pungente ritratto dell’Italia degli anni trascorsi
tratteggiata dalle grandi firme della comicità nostrana quando, ancora alle prime armi, ci deliziavano
con l’ingenuità di caricature in grado di cogliere ed
amplificare le mille incongruenze della società di
fine secolo. Il meglio del cabaret firmato made in
Italy con le brillanti performance di artisti quali Luciana Littizzetto, Teo Teocoli, Antonio Albanese,
Corrado Guzzanti, Maurizio Crozza e tanti altri.
Uno specchio del passato per scoprire che la buona
comicità non passa mai di moda. In Super show
troveranno posto anche i momenti più significativi
nella storia dell’emittente quali il
primo emozionato annuncio di Enrico Mentana negli studi del neonato
Tg5, l’esordio televisivo di Gerry
Scotti a Dj Television e moltissimi
altri.
Ricordiamo che l'avventura di Mediaset è cominciata nel lontano 1980
dall'unione di cinque emittenti private del Nord Italia: Telemilano 58
(Lombardia), TeleEmiliaRomagna
(Emilia-Romagna), Tele Torino International (Piemonte), VideoVeneto (Veneto) e A&G Television
(Liguria). L'antenata di Canale 5 è
Telemilanocavo, emittente televisiva via cavo fondata da Giacomo
Properzj e Alceo Moretti a Milano 2, città satellite costruita da
Silvio Berlusconi. L'emittente era
stata fondata nel settembre del
1974 a pochi mesi di distanza
dalla sentenza della Corte Costituzionale su ricorso dei legali di
Peppo Sacchi, fondatore di Telebiella (luglio 1974) che liberalizzava le trasmissioni televisive via
cavo. Al sistema via cavo erano
collegate circa 5000 utenze che
corrispondevano a 20000 telespettatori. Introdotta la liberalizzazione anche via etere la proprietà si trovò in difficoltà per affrontare gli investimenti necessari per rimanere competitivi. L'azienda fu
così ceduta al prezzo simbolico di una lira ad una
società del gruppo di Silvio Berlusconi che abbuonò
anche i canoni d'affitto per i locali usufruiti. Da piccola iniziativa di quartiere, divenne, in breve una
delle più importanti televisioni commerciali. Quando cominciò a trasmettere via etere, assunse la denominazione Telemilano e poi di Telemilano 58, dal
nome del canale utilizzato. Contemporaneamente
furono fatti investimenti tecnici e con l'alleanza di
un imprenditore, Adriano Galliani, che assunse un
ruolo importante nel settore della produzione degli
apparati televisivi. Il vero successo nel settore delle
trasmissioni di intrattenimento, per il nuovo canale
arrivò con il programma "I sogni nel cassetto" condotto da Mike Bongiorno, risultato ampiamente
positivo. Il primo avvenimento sportivo di grande
attrattiva fu il Mundialito, torneo calcistico che
coinvolse anche squadre sudamericane. Lo sport
divenne perciò uno dei temi portanti del palinsesto.
Drive In era un programma
comico della domenica sera
di Italia 1 andato in onda dal
1983 al 1988 (la prima puntata fu trasmessa l'11 ottobre),
ideato da Antonio Ricci per
la regia di Giancarlo Nicotra
(per la prima edizione) e
Beppe Recchia (per le successive).
La formula utilizzata dalla
trasmissione non era completamente innovativa per la
televisione italiana, che aveva
già visto sulla Rai Non-stop di Enzo Trapani; ma la velocità dei cambi di scena,
con gli sketch uno dietro l'altro quasi fossero spot pubblicitari, fece comunque scalpore, così come le maggiorate "ragazze
fast-food" e "Bomber", ben diverse dalle
usuali ballerine. Le ragazze Fast Food sono l'archetipo delle varie veline, letterine
ecc. che spopoleranno nelle più famose
trasmissioni della televisione commerciale
degli anni novanta.
Drive In è, assieme a Colpo Grosso, la
trasmissione più rappresentativa della tv
commerciale degli anni ottanta, rivestendo
per questo decennio lo stesso ruolo che
per gli anni settanta riveste Portobello.
Nelle prime edizioni il collante delle varie
storie era il Drive-in gestito da Enrico Beruschi e Gianfranco D'Angelo, che cercava
sempre di fregare il socio con l'aiuto di un
allora giovanissimo Ezio Greggio.
Tra i comici italiani che sono passati alla
storia grazie alla loro presenza in quella
trasmissione ricordiamo tra gli altri: Francesco Salvi, Zuzzurro e Gaspare, Giorgio
Faletti, Teo Teocoli, Sergio Vastano, Carlo
Pistarino, Enzo Braschi, Mario Zucca, i
Trettrè, Lucio Salis, il Trioreno e Massimo
Boldi. Tra i personaggi femminili, Carmen
Russo, Tinì Cansino e Lory del Santo.
Le Ragazze Fast food che si sono susseguite negli anni hanno incluso tra le altre:
Cyssa Zaang, Ritanna Carpenter, Francesca Colombo, Sofia Frisone, Toti Botta,
Luciana Ricca, Cristina Moffa, Patrizia
Sala.
Innumerevoli i personaggi proposti dai
vari comici negli anni della trasmissione:
ciascuno di essi, fosse l'imitazione di una
persona realmente esistente, o una parodia
di qualcuno o ancora un semplice modello
di comportamento, era poi caratterizzato
da una serie di "tormentoni": modi di dire
ripetuti ad ogni puntata, che alla fine inducono un senso di attesa negli ascoltatori.
Tra i più famosi ricordiamo il banditore
dell'Asta Tosta ("oggetti tosti per tutti i
costi"), dove terminava sempre vendendo
lo stesso quadro di Teomondo Scrofalo, il
batuffoloide Tenerone; (tormentone
"pippo, pippo, pippo..."), il signor Armando, con la cockerina Has Fidanken che
restava sempre immobile qualunque cosa
le si dicesse di fare e Vito Catozzo, improbabile guardia giurata della "Spazialpol".
Un appuntamento immancabile era quello
del duo Zuzzurro e Gaspare, con il racconto delle improbabili imprese del commissario con la "lisca". Tormentone: "Ce
l'ho qui la brioche!!!" (pronunciato da Zuzzurro).
Il posto della trasmissione nel palinsesto
televisivo fu poi preso da Emilio, mentre
Greggio e D'Angelo passarono a condurre
Odiens e poi Striscia la notizia. Nel 2003,
per celebrare i 20 anni dalla prima puntata
della trasmissione che ha cambiato le sorti
della TV commerciale italiana, Canale 5
mandò in onda 4 puntate con il meglio di
Drive in.
Puntuali come cucù svizzeri, arrivano con i primi
caldi che quest’anno si
sono fatti attendere più
del dovuto. Ci fanno sentire forse un po’ meno
l’agitazione con le loro
battute e il loro ormai
leggendario modo di
commentare e sdrammatizzare gli eventi di punta
dell’anno: lo hanno fatto
con i mondiali, lo fanno
ogni anno per San Remo
(e diciamoci la verità,
molti guardano ancora la
manifestazione canora
solo per poter capire cosa
loro stiano commentando) e ora che l’Italia degli
azzurri ha trovato il suo
momento di maggior difficoltà loro erano lì affranti come noi nel prendere 4 pappine dagli amici
Orange allenati dal leggendario Van Basten… E
hanno gioito con noi
quando in barba ai pessimisti non ci sono stati
biscotti amari da mandare
giù, e con tutta la volontà
di cui sono capaci gli azzurri hanno battuto i cugini francesi…
Io personalmente ringrazio il RaiDireEuropei
della Gialappa’s che permette di sentire la partita
in macchina anche ad una
ritardataria come me e
con un punto di vista
completamente differente...
iPhone 3G, in Italia dall'11 luglio
Spesso si è convinti che gli
hackers siano personaggi
malefici in grado di attentare la nostra privacy e distruggere la nostra tranquillità. Esseri dotati di intelligenza al servizio del male.
Esiste un luogo comune,
Il Glider-emblema Haker usato soprattutto dai media
(a partire dagli anni '80),
per cui il termine hacker viene associato ai criminali
informatici (la cui definizione corretta è, però,
"cracker"). Un hacker è una persona che si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o
superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse (che di solito comprendono l'informatica o
l'ingegneria elettronica), ma in tutti gli aspetti della
sua vita.
Un Hacker in senso stretto è colui che associa ad
una profonda conoscenza dei sistemi una intangibilità dell'essere, esso è invisibile a tutti eccetto che a
sé stesso. Non sono certamente Hacker in senso
stretto tutti coloro che affermano di esserlo, in un
certo senso gli Hacker non esistono, perché se
qualcuno sapesse della loro esistenza per definizione non esisterebbero.
Si può quindi dire che è un hacker chiunque pensa e
agisce secondo una precisa etica comportamentale.
Comunicare, secondo la filosofia Hacker, è un diritto di tutti, e soprattutto comunicare gratis. Sulla
base di questo assunto, gli Hacker storici si sono
sempre scagliati contro i sistemi di realtà finanziarie
ed economiche che facevano un uso non corretto
dei mezzi di comunicazione, ricavandone grossi
guadagni a discapito della buona fede della gente.
Col tempo,fine anni’80, inizio anni’90, l’hackeraggio
si è evoluto nel senso di una produzione di pensiero, di informazioni, messe a disposizione del pubblico in maniera gratuita: è nata la controinformazio-
ne. Principi di giustizia ed equità animano la filosofia Hacker sin dai suoi primordi.
Oggigiorno stiamo assistendo, però, a una deriva
utilitaristica di questo assunto, l’ideale di base si sta
perdendo, così molti ragazzini (per lo più classificabili come Lamer o Nerd), fanno irruzione nei sistemi altrui solo per rubare, o divertirsi, o passare il
tempo, o disturbare l’attività lavorativa di individui
o entità a loro antipatiche. Quelli che seguono la
filosofia hacker non provocano danni
(volontariamente) a nessun sistema che riescono a
violare, non cancellano file (tranne naturalmente
quelli che potrebbero farli scoprire), non diffondono virus e non modificano niente (sempre nel limite
della loro sicurezza). E allora la domanda è: " di
cosa devo aver paura ? " La risposta è semplicissima: bisogna temere chi ha le capacità di un hacker,
ma non agisce da tale e non segue una precisa etica
comportamentale!
"Script kiddie" è un termine che indica un utente
con poca o nessuna cultura informatica che segue
semplicemente delle istruzioni o un "cook-book"
senza capire il significato di ciò che sta facendo.
Spesso viene utilizzato per indicare chi utilizza exploit creati da altri programmatori e hacker.
Un "lamer" è uno script kiddie che utilizza ad esempio trojan (NetBus, subseven) per pavoneggiarsi
con gli altri e far credere di essere molto esperto,
ma in realtà non sa praticamente nulla e si diverte
ad arrecare danno ad altri. I Lamer sono notoriamente disprezzati dagli
Hacker appunto per la
loro tendenza a danneggiare gratuitamente i computer e successivamente a
vantarsi di quello che
hanno fatto.
Un "newbie" (niubbo) è
una persona alle prime
armi in questo campo.
Dopo tanti rumor, tante indiscrezioni, l’iPhone 3G è arrivato e
l’Italia e tra i primi paesi che lo riceveranno.
L’11 Luglio, presso i centri vendita TIM o Vodafone, a 199 Dollari
potremmo acquistare l’iPhone 3G a 8 GB
(per la 16 GB 299 Dollari). I prezzi in Euro potrebbero essere leggermente diversi
(forse al ribasso). In totale le nazioni saranno 70 ma “solo” 25 (Australia, Austria,
Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda,
Italia, Giappone, Messico, I Paesi Bassi,
Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo,
Spagna, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e
Stati Uniti) potranno usufruirne dall’11
Luglio. Il firmware 2 sarà reso disponibile pochi giorni prima. Le caratteristiche del nuovo iPhone sono interessanti e confermano alcuni passati rumor,
fra cui il retro in plastica traslucida nera o bianca.
iPhone 3G supporta le reti Wi-Fi ed EDGE e cambia
automaticamente fra loro per garantire la massima velocità di download
possibile. L’autonomia è l’elemento più “interessante”. Permetterà di avere
un’ autonomia in conversazione fino a 5 ore in 3G e fino a 10 ore in 2G, in
standby anche fino a 300 ore. Si può navigare in Internet fino a 5 ore in 3Ge
fino a 6 ore in WiFi. L’autonomia in riproduzione video è fino a 7 ore e addirittura fino a 24 ore in riproduzione audio.
Infine è indispensabile ricordare la caratteristica principale dell’iPhone: lo
schermo da 3,5 pollici multitouch. Il GPS si attiva solo se necessario e con il
minor consumo per la batteria.
Per i vecchi iPhone l’aggiornamento software sarà gratuito mentre per il
Touch costa 9,99 Dollari.
Nuovo EEE da 10 pollici
Il nuovo Asus (eee 1000) è un pò
cambiato nel design: infatti non solo
avrà lo schermo da 10 pollici ma avrà
anche la tastiera leggermente più larga e con
qualche tasto in più. Anche con questo subnotebook si può scegliere di avere Windows o
Linux con una probabile variazione di prezzo,
proprio come si poteva fare con Asus eee 900.
Anche alcune caratteristiche interne sono migliorate davvero tanto rispetto al primo modello: la memoria in SSD ora è di 20GB e grazie
ad una speciale tecnologia la batteria avrà una
durata di ben 8 ore. Il nuovo netebook costerà
sicuramente di più, ma non dovrebbe sostituire
i modelli più economici, bensì servire a completare la gamma. Anche le configurazioni saranno più personalizzabili: spunterà il Bluetooth ad affiancare il
WiFi e ci sarà maggiore possibilità di definire all'acquisto la quantità di memoria (fino a 2 GB) e di storage.
Questo mese mi è stato chiesto da
Claudio da Empoli qual è il significato del simbolo che rappresenta la
comunità Hacker .
Il disegno si
chiama glider. È
uno schema che
deriva da una
simulazione matematica chiamata Gioco della
Vita. In questa
simulazione, semplici regole sul comportamento di punti su una griglia
danno vita a fenomeni estremamente
complessi e interessanti. Il glider è la
più semplice "forma di vita" semovente, e tra tutti il più riconoscibile. Il
glider è un simbolo adatto su più livelli.
Nel Gioco della Vita, semplici regole
di cooperazione con l'ambiente circostante portano a situazioni inaspettate
e sorprendentemente complesse, che
non possono essere previste a partire
dalle regole.
Cominciamo con la storia: il Gioco
della Vita è stato descritto pubblicamente per la prima volta su "Scientific
American" nel 1970. È nato più o meno contemporaneamente a Internet e
a Unix. Ha affascinato gli hacker fin
da allora.
C'è un netto parallelismo con il modo
in cui fenomeni inaspettati e sorprendenti, come lo sviluppo open-source,
emergono dalla comunità hacker. Ideato da Eric Steven Raymond ha riscosso un buon successo tra gli hacker.
Il suo scopo principale è quello di
riempire una lacuna ben precisa, avere
un simbolo che identifichi tutti i sostenitori della comunità hacker, utilizzarlo non significa definirsi un hacker.Usare il Glider significa rispetto
per lo stile di vita hacker.
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
http://www.parolecrociate.net
EA Games
49,00 €
Pc
“La vita, l’universo e tutto quanto”. Grazie
ad uno sforzo creativo costante e duraturo, in
grado di tenersi al passo coi tempi e le conquiste tecniche. Incontentabile appare però
anche la schiera di “eminenze grigie” che
regola le iniziative legate al marketing, in
riferimento proprio a quel The Sims 2 che
tanto spopola nel mondo dei videogiocatori
(e non). Conoscendo infatti le tendenze del
Game Designer, ci pare assai improbabile che
il progetto “Life Stories” possa essere nato
da una sua iniziativa.
Si tratta, a tutti gli effetti, di un’operazione
mirata ad estendere il bacino d’utenza oltre il
limite della decenza (tanto è folto quello già
conquistato): attraverso sottili riduzioni del
gameplay principale e della gamma di opzioni, e grazie all’introduzione di una modalità “Storia” con finalità esplicite, The Sims Life Stories si rivolge non tanto al casual
gamer quanto a coloro che si trovano impossibilitati a dedicare
tempo ed energie mentali ad un così complesso gestionale
come quello di Wright. Del resto, con all’attivo quattro espansioni, altrettanti “Stuff Pack”, e l’imminente uscita del quinto
Add On, l’universo di The Sims 2 è così vasto da risultare, per
molti, spiazzante. E tanto marcata è la microgestione di ogni
evento della vita dei Sims, che non per tutti il prodotto EA
risulta di facile metabolizzazione. Così, l’attuazione di particolari accorgimenti e la riduzione degli oneri che gravano sul
giocatore, ha portato alla creazione di Life Stories: un titolo,
recita la quarta copertina, adatto a chi mai ha giocato The Sims
e vuole adesso entrare in questo attraente universo ludico.
L’introduzione più rilevante in questo Spin Off è quella della
modalità “storia”, che attraverso 24 capitoli progressivi –la
buona riuscita dei quali richiede il raggiungimento di determinati obbiettivi- offre una veloce panoramica sulla vita di due
protagonisti: Alice e Vincent. Soddisfare le necessità primarie
delle loro vite, portandoli a condurre un’esistenza regolata e
soddisfacente, permette poi di giocare una sorta di modalità
libera, sulla falsariga dell’episodio portante. Tuttavia è bene
sottolineare ancora una volta che il comparto principale di Life
Stories è leggermente diversificato (Facilitato e ridotto) rispetto
a quello di The Sims 2. Ci sono molte meno variabili da considerare – ad esempio nella gestione dei rapporti familiari e
d’amicizia - e la discreta capacità di autogestirsi dei personaggi
rende assai meno gravosi i compiti del giocatore, ed esile la
modalità di gioco. A tutti gli effetti chi è abituato alla comples-
sità del titolo d’origine troverà in Life Stories molti meno stimoli, ed una limitatezza
probabilmente esasperante, anche a livello
di contenuti materiali Il prodotto è indicato
esplicitamente a chi si avvicina per la prima
volta al Brand: serve da “argomentata introduzione” per presentare la serie, e non di
più. Resta però il fatto (fortunatamente
indicato anche sulla cover, senza che gli
appassionati possano poi lamentarsi di non
esser stati avvertiti) che il Target a cui Life
Stories si offre non è quello che già dedica
costante attenzione ai propri Sims: per
questi ultimi giocatori la noia sopraggiungerebbe ben presto. Per tutti gli altri, invece,
la discreta lunghezza della modalità principale può valere il “prezzo del biglietto”, ma
è bene non avanzare troppe pretese in fatto di longevità: alla
fine il vero pregio di The Sims 2 è la sua espansibilità e
l’evoluzione continua: mancando questi, Life Stories non sopravvivrà oltre qualche mese dal completamento della modalità
“Principale”. Resta però da considerare un altro fattore: le
ridotte richieste in termini di Hardware. Soprattutto la necessità di un piccolo banco Ram e di un processore ormai al di
sotto dello standard Centrino, rendono Life Stories un prodotto cosiddetto “Laptop Friendly”. Questa versione “ridotta” del
fratello maggiore, insomma, si presenta come una sorta di
capitolo portatile, poco invadente ed adatto al “Quick Play” .
In tal maniera il nuovo titolo EA potrebbe essere visto da
qualcuno come un surrogato da giocare nei momenti altrimenti
“poco opportuni”. I risvolti di questa considerazione sono
forse leggermente inquietanti, ma che The Sims sia un prodotto in grado di provocare assuefazione è fatto comprovato. Il
doveroso accenno alla “portabilità” è comunque marginale e
non aggiunge valore alla qualità intrinseca del prodotto. Tecnicamente, Life Stories si adegua allo standard del titolo di cui è
diretta emanazione: una buona qualità visiva ed un comparto
sonoro adeguato (cioè un “sottofondo” musicale non invadente) rendono il prodotto qualitativamente competente, ma senza
troppe pretese. Del resto la filosofia alla base della serie è quella di concentrarsi su altri aspetti. Per fortuna una discreta modellazione poligonale ed un buon parco animazioni caratterizzano al meglio i personaggi, ed il motore è in grado di gestire
senza problemi tutto ciò che visualizza.
Il nome del sito non potrebbe essere più espli- fica giornaliera!!!
cativo…
Cos’aspettate dunque a mettere in moto il cerHo scoperto questa pagina una calda sera vello?!?
d’estate di molto tempo fa, quando finita tutta Buon divertimento!!!
la mia enigmistica tascabile, mi accingevo a ricominciarne una che poi non
avrei trovato…
Una banale ricerca internet mi ha
portata su questo sito al quale sono
ormai affezionata da allora, che ha la
capacità di fornire un gioco a sera, ma
non preoccupatevi di annoiarvi sempre della solita pagina di cruciverba,
dato che sera per sera i giochi che si
avvicenderanno saranno rebus, schemi in bianco, anagrammi, enigmi e
molto altro… I più capaci potranno
ardire di entrare nelle numerose classifiche che contraddistinguono i migliori giocatori, addirittura una classi-
EuroGames
29,00 €
Descartes Editeur
CONTENUTO
10 vetture in plastica colorata divise in cinque colori, con gli alettoni intercambiabili, blocco schede
delle caratteristiche delle vetture, 10 portaschede
con pioli colorati per segnare le marce, un dado per
tipo (4, 6, 8, 12, 20 e 30 facce), circuiti di gioco ed il
regolamento.
DESCRIZIONE
Formula Dé è un gioco di formula uno che si discosta nettamente da qualsiasi predecessore per il
fatto di non puntare tanto all'aspetto della simulazione, quanto a quello della giocabilità. E' possibile
giocare separatamente o a team, affrontando gare
singole o interi campionati su più circuiti, controllando ciascuno una o più vetture in gioco ed eventualmente introducendo fattori meteo.
Ogni giocatore può personalizzare alcuni aspetti
delle proprie vetture, ripartendo all'inizio della gara
20 punti fra le caratteristiche principali: pneumatici,
freni, carburante, telaio e motore; ognuno di questi
parametri influenzerà in modo diverso il comportamento dell'automobile in gara, determinando condotte di guida differenti da pilota a pilota. La scelta
delle gomme, consentirà di affrontare i vari tipi di
condizioni meteo con maggiore o minore efficacia,
ed il numero di punti attribuiti ai pneumatici potrà permettere di affrontare le curve a velocità superiori alla norma, consumandole. I freni consentiranno di ridurre le caselle da percorrere in caso si verifichino accodamenti in
curva o altre situazioni di imprevisto. Il carburante potrà
consentire di effettuare scalate doppie, il telaio servirà per
assorbire gli eventuali urti derivanti da collisioni, mentre la
resistenza del motore permetterà di viaggiare alle alte velocità (in quinta o sesta marcia) riducendo i rischi di rottura
dello stesso.
I circuiti sono suddivisi in caselle ripartite su tre corsie e
comprendono sezioni di rettilineo e di curva, separate da
una linea di demarcazione rossa, che indica chiaramente
quali caselle appartengono al rettilineo e quali alla curva.
Nelle sezioni di curva è riportata un'indicazione che ne
determina la pericolosità, rappresentata dal numero di soste che ogni vettura deve effettuare all'interno della sezione stessa per poterla percorrere senza problemi; qualora si
effettuasse una sosta in meno del previsto (per scelta o
impossibilità di frenare), sarà necessario consumare punti
di pneumatici per compensare l'eccesso di velocità.
Nel corso del gioco ogni pilota sceglie la marcia che intende utilizzare per quel turno, salendo o scendendo di una (a
meno che non desideri effettuare una scalata doppia consumando dei punti di carburante) e determina il proprio
movimento lanciando il tipo di dado corrispondente alla
marcia selezionata. Ciascun dado riporta un numero variabile di punteggi, pertanto in prima sarà possibile percorrere 1 o 2 caselle, in seconda da 2 a 4, in terza da 4 a 8, in
quarta da 7 a 12, in quinta da 11 a 20 ed in sesta da 21 a
30. La conoscenza dei risultati possibili di ciascun dado è
di fondamentale importanza nella scelta della marcia, al
fine di affrontare nel modo più corretto il circuito, inserendosi in curva nel modo migliore e riducendo al minimo
il numero di soste necessarie.
Nelle situazioni più caotiche in cui le vetture si affollano in
curve lente, sarà possibile che si verifichino delle collisioni,
così come i guasti ai motori spinti ad alti regimi potranno
lasciare pericolose chiazze d'olio sul tracciato; utilizzando
il regolamento avanzato, infine, sarà possibile scegliere
pneumatici di tipi diversi, usare le condizioni atmosferiche,
sfruttare la scia degli avversari, simulare prove cronometrate.
PREGI
Formula Dé è un bel gioco, di ottima realizzazione nei
componenti, dalle regole chiare e succinte che si imparano
in fretta e consentono di iniziare a correre in breve tempo.
Il gioco è divertente, e difficilmente sarete soddisfatti da
una corsa singola, più probabilmente vi troverete da subito
a immaginare un campionato completo sul quale sfidarvi
con gli amici. Il numero di giocatori non è inoltre limitato
dal sistema di gioco, sebbene le vetture in dotazione siano
solo dieci; è possibile infatti trovare delle confezioni di
vetture in metallo che si possono aggiungere per giocare in
più di dieci partecipanti, così come sono in vendita i set di
dadi aggiuntivi.
DIFETTI
La critica che più facilmente viene fatta a Formula Dé riguarda il "fattore dado": è vero che il giocatore ha un ruolo fondamentale nello scegliere il dado improntando così
la gara più sulla cautela o sulla spregiudicatezza, ma è anche vero che il dado deve fare il numero giusto! A mio
parere la forte dipendenza del gioco dai lanci di dadi non
ne rovina troppo la giocabilità, né pregiudica in alcun modo il divertimento (in fin dei conti la fortuna dovrebbe
bilanciarsi fra tutti...), ma se siete amanti di una simulazione più rigorosa, allora su questo difetto non passerete tanto facilmente
calce il mio nome cognome e la mia classe del liceo…
Con la decisione di una persona un po’ matura e un po’
annoiata con il solo svago possibile, al momento, della lettura, mi sono costretta a superare lo scoglio delle prime
decine di pagine, una sorta di Scilla e Cariddi dei lettori alle
prime armi come i liceali.
E ho fatto bene… L’ho letto in un fiato, una storia quasi normale, raccontata
con l’autoironia e le critiche costruttive di chi questa storia l’ha vissuta…
Pochi giorni fa si tornava con
alcuni amici con la mente al
periodo (ormai passato da un
pezzo) della maturità.
I tempi delle ricerche, dei libri
da leggere pensando a quel
ragazzo (o ragazza) che ci faceva sospirare.
me di Svevo, e naturalmente la
sua opera più conosciuta a livello scolastico…
Non vi dico altro… arrivate almeno a pagina trenta poi deciderete se richiuderlo...
Chi non ha chiuso questo libro alla decima pagina sbuffando per la troppa noia?!?
L’ho fatto io stessa preferendo
probabilmente una partita alla
Probabilmente l’ultima cosa di Play Station (si Crash Bandicui ci si ricorda sono gli esami cot, lo ricordo perfettamente).
stessi, ma si ricordano bene i Ma io, che sono una lettrice
contorni ed i contesti…
Infatti la metà di noi
nemmeno ricordava i
testi analizzati per
l’orale, finchè dopo vari
tentativi è uscito dalla
bocca di qualcuno il no-
Di qualunque edizione, di qualunque formato… con copertina
colorata, copertina in bianco e nero o con il solo titolo scritto in
Times New Roman…
Comunque sia fatto un libro è un compagno fidato che ti sta accanto
nei tuoi momenti di solitudine ed intimità con la tua mente…
La nostra nuova rubrica si è data lo scopo di aiutarti
a scegliere i migliori testi.
Il resto lo faranno i tuoi occhi,
la tua mente ed una lampada accesa...
Ingredienti:
(per 6 persone)
12 sgombri medi da circa 200g,
140g capperi di Pantelleria dissalati,
400g pomodorini ciliegia,
300g passata di pomodoro fresca,
3 spicchi di aglio,
un bicchiere di buon vino bianco, prezzemolo fresco tritato,
olio extra vergine di oliva,
sale e pepe.
Per assaporare in anticipo l’estate, che in alcune regioni del nostro Paese sembrerebbe essere già arrivata, per il mese di Giugno, vi illustrerò una ricetta tipica della nostra cucina mediterranea, che richiama i sapori della tradizione delle cucine del centrosud Italia: Sgombri al Forno con Capperi e Pomodorini.
Con il nome “sgombro” vengono più semplicemente accomunate
48 specie diverse di pesci appartenenti alla famiglia degli scombridi, la stessa alla quale appartengono sia i tonni che le ricciole.
I tratti caratteristici dello sgombro sono: la testa appuntita, una
grande bocca ed un corpo stretto, compresso lateralmente, che
diventa affusolato subito prima della coda. Il suo colore azzurro e
tigrato sul dorso ne permettono l’immediata individuazione visiva; può raggiungere una lunghezza massima di 50 cm per un
peso complessivo di circa 1,4 Kg. Le acque in cui è maggiormente diffuso sono quelle atlantiche ed mediterranee, specialmente
vicino alle coste sarde. Non mancano però rappresentanti nelle
acque tropicali degli oceani Pacifico e Indiano, da cui le specie
australi come ad esempio il genere Scomberomorus. Le sue carni
sono molto economiche ed in genere il prezzo dello sgombro si
attesta intorno ai 5/7 € al Kg.
ESECUZIONE:
La pulizia degli sgombri è molto semplice, in quanto molto scarsa
la presenza delle squame che non necessitano di essere rimosse
data la loro piccolissima dimensione. Sarà sufficiente quindi rimuovere le branchie e le interiora dei pesci, sciacquandoli successivamente sotto un getto d’acqua fredda. Queste fasi di pulizia possono essere eseguite semplicemente con l’aiuto di una
forbice. In ogni caso potrete sempre chiedere al vostro pescivendolo di fiducia di pulire i pesci al posto vostro.
Far dissalare i capperi, la notte precedente al giorno di preparazione della ricetta, nel caso li acquistiate già dissalati, consiglio di
ripassarli un’ultima volta in acqua. Salare e pepare gli sgombri a
seconda del proprio gusto personale ed adagiarli nella teglia da
forno con un goccio di olio extra vergine, ricordarsi di salare anche l’interno del pesce.
Essendo pesci di mare, gli sgombri non richiedono un eccessivo
condimento, in quanto le loro carni hanno già di natura un gusto
sapido.
Cucinare i pesci in forno a 180°C e dopo circa 4 minuti sfumare
con il vino bianco. Prima di rimettere in forno la teglia, preparare
la salsa che sarà l’accompagnamento principale del nostro piatto.
In una padella anti-aderente, fare rosolare i 3 spicchi di aglio,
insieme ai capperi ed i pomodorini ciliegia tagliati a metà. Lasciar
cucinare qualche minuto ed aggiungere la passata di pomodoro
fresco, aggiustando a gradimento, il sapore della salsa. Versare il
condimento così ottenuto sopra gli sgombri disposti nella teglia e
continuare la cottura in forno per altri 8-10 minuti.
A cottura ultimata, disporre i pesci nei singoli piatti di portata
insieme alla salsa ottenuta e cospargere di prezzemolo fresco
prima di portare la pietanza in tavola.
Un ottimo accostamento a questa vivanda, può essere un crostone di pane grigliato aromatizzato all’aglio.
Si respira già aria di
Estate con la E
maiuscola,
perché
probabilmente molti
di Voi lettori, saranno sicuramente in
spiaggia a godersi i
primi caldi di stagione.
Per la prima volta in
quasi 3 anni dalla
redazione di questo
magazine posso annunciarvi che ho ricevuto la
mia prima E-Mail di Spam al mio indirizzo
per l’ “S.O.S. Cuoco”: [email protected]
dedicato SOLO ai miei affezionatissimi appassionati di cucina!
Detto questo, eccomi subito pronto a rispondere al quesito di Daniela da Pesaro,
che particolarmente colpita
dal film della Disney Pixar,
chiede maggiori informazioni sulla “Ratatouille”,
dall’omonimo lungometraggio.
L’origine di questa parola
deriva dal francese e significa “rimestare”. Originariamente questo piatto, derivava dalle tradizioni contadine nell’area circostante a Nizza e consisteva
in una preparazione povera a base di verdure
estive, cotte per lungo tempo in padella. La ratatouille originale non contiene le melanzane,
ma le verdure reperibili nei mesi primaverili/estivi: pomodori, zucchine, peperoni verdi,
peperoni rossi, cipolla, aglio ed ovviamente le
erbe della Provenza.
Questo preparazione può essere servita come:
piatto unico, accompagnata dal riso, dalle patate oppure, come la maggior parte dei casi, in
qualità di contorno.
Nella nostra cucina, la ratatouille è stata rivisitata nel corso degli anni prendendo il nome di
“caponata” ed oltre gli ingredienti già elencati,
contiene le melanzane ed il basilico al posto
delle erbe provenzali.
Essa è presente in molte altre tradizioni culinarie con i più svariati nomi e variazioni negli ingredienti.
In ultimo vorrei ricordare che i circa 270 piatti
diversi presenti nel film di animazione, sono
stati preparati realmente in una vera cucina
sotto la direzione dello chef statunitense Thomas Keller, che per l’occasione ha inventato
una variante della ratatouille per l’omonimo film.
Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta?
Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti, manda
una e-mail al mio indirizzo
[email protected]
Apre il primo drive-in, a
Camden (New Jersey)
Seconda guerra mondiale: D-Day:
L'Operazione Overlord da il via alla Battaglia di Normandia
Parigi: ad una sfilata di
moda debutta il bikini
Viene pubblicato in Inghilterra “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”
dei Beatles
La serie di animazione giapponese Daitarn 3 fa il suo debutto
in Giappone
Nelson Mandela viene liberato dalla
prigione
Il calciatore argentino Diego Maradona segna insieme il gol definito la Mano de Dios e il Gol del Secolo contro l'Inghilterra durante la
Coppa del Mondo FIFA a Città del Messico.
La serie televisiva di fantascienza Star Trek
trasmette il suo ultimo episodio della serie originale, dopo essere stata cancellata dalla NBC
Il telefilm debuttò
l'8 settembre 1966.
Il pugile Mike Tyson viene squalificato per
aver staccato con un morso parte dell'orecchio del suo avversario, Evander Holyfield
Quando si dice essere tifosi e fan sfegatati. Un ragazzino americano David Witthoft (nella foto) ha indossato per 5 anni,
tutti i giorni, la stessa maglia, quella del suo campione di football Usa preferito. Ha deciso di riporla nell'armadio e cambiare look il giorno del 12/o compleanno. "Ormai gli arrivava a
malapena alla cintura - ha spiegato papà Witthoft -. Era giusto
che se la togliesse". David Witthoft aveva avuto la casacca di
Brett Favre, stella della squadra Green Bay Packers come
regalo di Natale nel '03. Da allora l'ha indossata per 1.581
giorni costringendo la madre a mettere la maglia in lavatrice
tutti i giorni e a cucirla ogni volta che era necessario. "Penso
che la incornicerò - ha detto il ragazzino -, oppure la consegnerò ai Packers, per metterla nella loro Hall of Fame"
pagare una multa
di 460 euro. La
polizia ha fermato
la vettura guidata
dall'uomo
sulla
Ross
Highway,
vicino alla città di
Alice Springs, e
ha trovato il bimbo senza cintura
di sicurezza.
E' costata cara ad un'automobilista australiano l'aver
messo la cintura di sicurezza ad una confezione di
birra e aver lasciato il figlio,
un bimbo di 5 anni, privo
della cintura. Dovrà infatti
"E' la prima volta
che la birra ha la
precedenza
su
un bambino", ha
esclamato
un
agente che stava
effettuando
il
controllo sui veicoli che entrano nelle comunità aborigene, dove l'alcol
è vietato, in base a un decreto governativo che tenta
di combattere gli abusi sui
minori.
Si lasciava andare a rumorosi fenomeni
intestinali a causa di una dieta a base di
carciofi e con questo suo comportamento
ha fatto sì che una sua dipendente, l'unica
donna in ufficio, presentasse le proprie
dimissioni. La sfortunata impiegata, la
signora Theresa Bailey, di 43 anni, ha presentato denuncia e un giudice ha obbligato
l'azienda a pagare 5mila sterline di danni
alla poveretta che si è sentita costretta a
licenziarsi. Stando ai racconti fatti dalla
signora Bailey il suo capoufficio aveva
l'abitudine di "alzare la natica destra" per
dirigere la sue frequenti flautulenze nella
sua direzione. Il Tribunale ha ritenuto la
pratica "una forma di discriminazione sessuale". La signora Bailey, infatti, per i giudici "non avrebbe subito lo stesso trattamento se fosse stato un uomo".
Molti figli prima o poi si sono sentiti dire
dai genitori "ti gonfio"; una minaccia di
essere picchiati che nella maggior parte
delle volte rimane solo una minaccia. Nel
caso di un bambino cambogiano invece, la
minaccia si è trasformata in realtà e quel
"ti gonfio" era in senso letterale. A quanto
pare, sembra che il padre del piccolo, abbia infilato il tubo dell'aria compressa nell'ano del bambino per gioco, gonfiandolo
come un palloncino. Allarmata per la dimensione della pancia del figlio, la madre
lo ha subito accompagnato all'ospedale
dove i sanitari hanno giudicato stabili le
condizioni del paziente che si rimetterà.
Quanto al padre, la polizia non può procedere contro di lui: l'episodio infatti è stato
giudicato solo pura stupidità, "contro la
quale non esiste attualmente una legge".
Portacenere da
spiaggia
Se sei un fumatore che rispetta
l’ambiente e non ama calpestare le cicche altrui, ecco il tuo
prodotto per le vacanze: il posacenere da spiaggia che permette di fumare e di non spargere cenere e mozziconi in giro, disturbando i vicini!
E se non fumate, regalalatelo
ai vostri amici fumatori! Completo di coperchio, per trasportare il contenuto al più vicino cestino dei rifiuti a fine
giornata.
Dim. cm 13 x 7,5 , colori assortiti.
Porta Cellulare per Moto e Bici
Grazie a questo kit, potrai comodamente
portare il tuo cellulare o il palmare sempre con te, anche in bicicletta ! Si aggancia intorno al manubrio (max 3 cm di
diametro) ed è compatibile con la maggior parte dei cellulari, dei palmari, dei
PDA, ecc. Le alette laterali si allargano e
permettono di alloggiarvi dispositivi da
un minimo di cm 4,5 ad un massimo di
cm 10,5 di larghezza, i due lati e l’interno
sono rivestiti in gomma antigraffio ed
antiscivolo. Il supporto è ruotabile a 360° ed orientabile. Colore Nero (cellulare
non incluso).
Pistola Telecomando
D’ora in poi per cambiare canale non serve più
il telecomando... basta mirare e “sparare”! Chi
diventerà lo sceriffo del telecomando indossando la tanto ambita stella? (Inclusa nella confezione). Questa pistola cambia canali diventerà
l’oggetto più ricercato dai familiari e dagli amici
che verranno a trovarvi. Identica a quelle usate
dagli sceriffi dei film western, quando si
“spara” viene emesso anche il classico sonoro
dello sparo. La pistola può riprodurre solo una
funzione del vostro telecomando, quindi si può
scegliere se cambiare i canali o alzare il volume.
Set da Calcio Gonfiabile
Ecco il gioco che non dovrà assolutamente mancare durante le prossime vacanze: il
divertimento sarà garantito, per tutti! La
confezione comprende 4 piedoni giganti
da attaccante, 2 mani giganti da portiere e
1 pallone. Le misure di mani e piedi sono
universali e ti permetteranno di organizzare delle sfide tra giocatori di diversa età,
corporatura e con diverso grado di conoscenza del calcio, coinvolgendo uomini,
donne, grandi e piccini. Il set permette di
giocare in 3 (1 portiere e 2 attaccanti).
Ciao ragazzi,
Sicuramente ne saprete più di
me…
Di solito intorno a questo periodo in tv era un continuo pubblicizzare canzoni con motivetti semplici, ragazze bellissime con vestiti succinti e piazze
gremite di ragazzine ma non solo…
E quest’anno?!?
Come mai ancora nessun girasole ha preso festival estivo più famoso tra i consumatori
possesso del mio schermo televisivo?!?
televisivi abbiano voluto attendere il sole per
pubblicizzare l’evento…
Perché nessun motivetto mi ha già stufato essendo vomitato continuamente dalla tv?!? Si Ma quindi che fine ha fatto?!? E il tormentone
perché la pubblicità era anche molto frequen- estivo chi lo creerà quest’anno?!? Oh mamma
te… Anche per questo
ne sento già la mancanza…
quest’anno sentivo
Naturalmente vi saluto con un
proprio che mancava
bel po’ di ironia e molta molta
qualcosa…
molta simpatia…
Mannaggia per me
Un abbraccio
quella pubblicità che
ormai stava diventando odiosa ha per anni
rappresentato l’arrivo
Mannaggia i nostri lettori sono
della stagione estiva,
sempre attenti a tutto, non sfugge
coincideva quasi sempre con l’arrivo dei sannulla a loro e alle loro menti teledipendenti allenadali e delle ragazze in minigonna…
tissime…
Quest’anno tutto questo almeno dal punto di
vista del clima è stato piuttosto ritardatario, ma Insomma non vi si può nascondere nulla furbacnon ho voluto credere che gli organizzatori del chioni!!!
Ma il
Festivalbar?!?
detto, anche per me infatti la pubblicità del Festivalbar ha sempre coinciso
con l’estate e con le vacanze quand’ero più giovane…
Aforismi e citazioni di un grande del
cinema internazionale che anche a
parole se l’è sempre cavata egregiamente...
Woody Allen
Per non parlare dell’infinita tristezza che mi perseguitava quando cominciavano le pubblicità delle finalissime a fine agosto…
Quest’anno dovrete fare affidamento solo al calendario, il Festivalbar diciamo
che “ha perso un po’ di verve” negli ultimi anni, se vogliamo dirla tutta lo
share non era più come una volta e di comune accordo tra gli organizzatori e
l’azienda televisiva è stato deciso di trasmettere solo tre date del festival, una a
giugno, una a luglio e la finale di settembre…
Il ballo è una manifestazione verticale di un desiderio orizzontale.
Diciamo che ci può bastare, per quanto riguarda invece il tormentone se volete il modo di eleggerne uno potete provare sull’homepage del nostro sito votando il nostro sondaggio… :)
Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in
quella settimana
pioverà a dirotto.
Bacione al gusto di anguria per tutti!!!
Ary
Vi aspetto nel prossimo numero!!!
La psicanalisi è un
mito tenuto vivo
dall'industria dei
divani.
Mia moglie e' una
persona veramente
immatura. L'altro
giorno, per esempio, mentre mi facevo il bagno e'
entrata e, senza
motivo, mi ha affondato tutte le
ochette!
A Bruxelles, in Belgio,
un’azienda di ristorazione
ha inventato una cena piuttosto particolare: per la
modica cifra di quindicimila
euro, potete mangiare addirittura sospesi in aria! Il servizio si chiama Dinner in
the Sky e gira per le principali città di mezzo mondo.
Info:
www.dinnerinthesky.com