VEN 04 ILOVEMINIMAL resident dj beats guest andrea b SAB 05

DICEMBRE LIVE!
Venerdì 4 COMBO CARACAS
bossanova e percussioni
latine, un trio dalla straordinaria base ritmica
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB
Venerdì 11 - DARIO VOLPI TRIO funky-jazz
OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO
INFO: 348.8265815
con Dario Volpi (chitarra), Roberto Caon (contrabbasso)
e Marco Carlesso (batteria)
Venerdì 18 - MAHEJA
prodigiosa voce accompagnata dal
suo trio nel progetto "Easy listening jazz"
Mercoledì 23 - KICCA ANDRIOLLO
la serata di bongaloo jazz con l'accompagnamento
del sontuoso hammond di Oscar Marchioni
Sabato 26 - FUNK & DRUM
imperdibile serata con percussioni dal
vivo e funky dj-set. Tutti gli anni 60-70
Giovedì 31 VEGLIONISSIMO
con musica live
IN PARTNERSHIP CON
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SOMMARIO
DICEMBRE 2009
PAG 7 : “CIAO MI PRESENTO… SONO IL TUO ASSASSINO” [editoriale di DjD]
PAG 8 : “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi [ i 3 dischi più belli per Novembre: A Place To Bury Strangers, Martha Wainwright, Irmin Shmidt ]
PAG 9 : “IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta [ la scena indie-brit-rock made in Uk ]
PAG 11 : SPECIALE GIARDINI DI MIRO', l'intervista di Ilaria Rebecchi
PAG 16 : “MASSIVE ATTACK” di A. Casagrande [ live report]
PAG 18/19 : “ROCK ICONS – ELVIS” di I. Rebecchi [ l'indispensabile MONOGUIDA alle rock icons ]
PAG 21 : “Dread Zeppelin. It's Not Unusual” di Fox [ gli indimenticabili dimenticati, storia di geni incompresi ]
PAG 22 : “BOOSTA: exclusive interview” di M.Visentin
PAG 22 : “DISASTER WEEK FESTIVAL” di M.Visentin [live report]
PAG 23 : “THE OLD & THE NEW” di IVAN [ veloce escursus sugli album storici, ma anche su quelli nuovi... ]
PAG 24 : “SOULWAX” di M. Visentin [ electro-sapiens, dove l'elettronica non ha segreti ]
PAG 25 : “THE HARDER THEY COME” di M. Manetti [ viaggio alla scoperta del l'isola del blue beat ]
PAG 27 : “SKUNK ANANSIE” di G. Vinci [ live report ]
PAG 30 : “MOTORPSYCHO” di F. Leonardi [live report]
PAG 31 : “YUMIKO – intervista” di E.Virago
PAG 32 “WILCO” di M.Cattaneo [live]
PAG 34/35 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in italia ]
PAG 36/37 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ]
PAG 38/39/40/41 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ]
PAG 42 “I PRIMI LIFTIBA: EROI NEL VENTO” di F.Nicolli [libri che suonano]
PAG 44-45 : “KINGS ROAD - JOE STRUMMER & THE MESCALEROS” di Marco Mantovani [historical live report]
PAG 45 : “FROM DILATED PEOPLE WITH LOVE. RAKA IRISCIENCE” di L.Lago
PA 47 : “TESTE DI RAPA” di E.Rapa
PAG 50 : “HARDCORE SUPERSTAR live” di D.Zanin
PAG 54 : “SOUND&BROWN: TRISHA BROWN” di M.Melpignano
PAG 55 : “RARE GROOVES” di P.Berto
PAG 56-57 : “SWINGING LONDON REPORT” di E.Virago
PAG 61 : “AMON AMARTH” di A.Lo Giudice [live report]
PAG 62 : “THE HORROS” di C.Colli [live report]
PAG 64 : “WISHLIST” di Mr.Jimma
PAG 65 : “EMOXTION” di DjD [intervista]
PAG 66 : “THE ISLE OF ART: STEVE McCURRY” di A.Rebecchi [arte]
PAG 67 : “AMELIA” di I.Rebecchi [cinema preview]
PAG 68 : “LIBRO SOTTO L'ALBUM” di A.Lago
PAG 70 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]
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ION
D AND VIS
UN
PHO TO AWARD
"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”
- lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -
PAOLO NUTINI @ New Age Club (Tv) - 24 novembre 2009
foto di Daniele P. aka DjD aka Sound&Vision
7
“Editoriale” by Dj D
a combattere e contrastare importa se questa sera
CIAO...MI PRESENTO : SONO IL TUO ASSASSINO questo
sistema che è diventato conoscerò il mio assassino o se
l risultato delle ultime cronache
in Veneto durante un concerto
dei Bloody Beetroots: una
ragazza accoltellata all’addome
e un altro alla spalla. Mi sono
chiesto più volte se iniziare a
parlare di questa “quasi”
tragedia senza essere costretto
a percorrere linee invisibili della
retorica piuttosto che quelle
dell’autocritica. Nella vita certe
posizioni, visto che da anni
cerchiamo tramite S&V di
contrastare un “degrado
culturale”, bisogna prenderle.
Parlo di degrado culturale
perché è la chiave di lettura di
questa e molte altre vicende
che ci accomunano a realtà ben
più complesse come Milano,
Torino, Roma. In Italia abbiamo
questa penosa caratteristica di
interrogarci e di fermare tutto
solo quando il fattaccio è già
successo. Mai prima, la parola
“prevenzione” non è nel nostro
dna. Le stragi del sabato sera, ce
le ricordiamo solo quando alla
domenica leggiamo le varie
cronache o perché è morto un
nostro amico. Sui casi di
ra z z i s m o s o l o q u a n d o
apprendiamo che l’immigrato di
turno è stato massacrato o arso
vivo motivi futili od insultato
durante una partita di calcio
perché a detta dell’ultras “un
negro non può essere italiano”.
Per l’omosessuale che viene
sfregiato solo perché non
ritenuto degno di essere una
persona come tutte le altre, e ce
ne sarebbero mille altri di casi da
analizzare. Torniamo però alla
nostra vicenda che è quella che
più sembra aver sconvolto, ma
non più di tanto, i giovani delle
nostre province. Si sente un
chiacchericcio postumo inutile,
fine a se stesso, senza una
benchè minima domanda su che
società è questa e dove sta
andando... al ragazzo d’oggi non
interessa il futuro, interessa
l’oggi e “grazie” ai social
networks “l’immediato passato”.
L’oggi utilizzato per vivere
l’eccesso, “l’immediato passato”
per rendere conto ai propri amici
dell’eccesso appena consumato.
L’era di internet con tutti i suoi
pregi ha reso la curiosità dei
ragazzi sterile, non a caso dischi
non se ne comprano più, ci si
accontenta della hit del
momento a 0,99cent, libri
ancora meno ci si accontenta
dell’aforisma copiato ed incollato
di O. Wilde senza avere la
minima idea di chi fosse. La
centrifuga mediatica oltretutto
peggiora notevolmente le cose,
la televisione trasmette ciò che
di peggio viene fuori da questa
società e ne amplifica il
messaggio. E molti ragazzi oggi si
nutrono di questi esempi : il
grande fratello, x factor, la
fattoria, etc. La televisione ci
mostra come dovremmo essere
per avere successo, per essere al
passo coi tempi, per essere più
fighi degli altri, senza
preoccuparci di cosa siamo
veramente e di cosa potremmo
fare per migliorare noi stessi e le
cose. Siamo tutti colpevoli di
questo stato, non riusciamo più
troppo marcio. Tutto ciò che si
cerca di costruire viene distrutto
in un attimo da un gesto
inconsulto dettato dalla follia
momentanea che ci porta a
pensare che è tutto lecito anchè
ciò che non lo è. Quindi cosa
fare? Fermarsi? Riflettere? no no,
a cosa serve? se ci fermiamo
siamo perduti ... rimaniamo
indietro, non sapremo chi è stato
eliminato dal reality di turno.
Sapremo però che sniffare coca
è da fighi (politiks docet), ma se
ci trovano con una canna
rischiamo di essere massacrati in
galera. A che serve interrogarsi
su questi fatti ormai, tanto il
weekend è vicino ed un nuovo dj
set sta per prendere il controllo
della consolle. Che me ne
quell’assassino sarò io. “E'
m e g l i o c h e i o c o rra
all'impazzata. E' meglio che
metta in faccia la mia maschera
preferita con le labbra cucite e
gli occhi serrati con il sorriso
vuoto e il cuore affamato. Sento
la bile che risale dal mio
colpevole passato, con i nervi a
fior di pelle. Quando il guscio
andrà in pezzi è meglio che
corra all'impazzata, è meglio che
corra tutto il giorno, e corra tutta
la notte, tenendomi ben dentro i
miei sporchi sentimenti. E
quando ho dato tutto ciò che
potrò, barcollerò e cadrò. Dopo
tutto non è facile sbattere il tuo
cuore contro uno stupido fottuto
muro. Piangere? perché farlo
d o p o ? ” ( d i D a n i e l e P. )
IMAGO TATTOO
MENTIS
STUDIO
Via Robert Baden Powell 45 Costabissara (Vi)
Tel 0444.971503 Email [email protected]
8
“State a Sentire...” by Ilaria Rebecchi
"EXPLODING HEAD”
A PLACE TO BURY STRANGERS
"SANS FUSIL, NI SOULIERS, A PARIS”
MARTHA WAINWRIGHT
"FILMMUSIK ANTHOLOGY VOL 4/5”
IRMIN SCHIMIDT
Mute 2009
genere: Soundtrack
web:
www.irminschmidt.com
Piaf 2009
genere: songwriter
web: myspace.com/
marthawainwright
Mute 2009
genere: noise rock
web: myspace.com/
aplacetoburystrangers
Considerati una delle migliori band
newyorkesi, gli A Place To Bury Strangers
tornano a due anni dall'omonimo album
dopo aver suonato con Nine Inch Nails e
Jesus and Mary Chain, in uno stravagante
trionfo di post-rock psichedelico,
“Exploding Head”, intriso di scenari tetri
che mescolano il miglior goth rock degli
ultimi 10 anni a rintocchi sconvolgenti di
elettronica. Rumorosi come i Dinosaur Jr,
APTBS palesano ambizioni alla Reznor da
“It Is Nothing”, che ricorda My Bloody
Valentine, per scivolare in un rock cupo con
“In Your Heart”, il cui eco amplifica
l'esuberanza dark. L'album stupisce nella
joy-divisioniana “Lost Feeling”, in cui
amore ed elettronica new wave si
incrociano anticipando l'ansiolitica
“Deadbeat” che trasuda effetti garage.
Ci sono i New Order in “Keep Slipping
Away”, l'ascesa agli inferi di “Smile When
You Smile” che non rinuncia a ritornelli più
radiofonici, la wave spezzata della titletrack e lo straziante e sconvolgente
incedere di chitarre noise e distruzioni
psicologiche di “I Lived My Life To Stand In
The Shadow of Your Heart”. Depressivo e
distruttivo, ammaliante frastuono
contemporaneo di esigenze culturali
emozionanti e articolate in esempi ora
gotici ora grunge, ora psichedelici, ora
amorosi, che scindono l'essenza notturna
e scatenata di riflessioni ardenti e tetre.
Qualcosa di meravigliosamente forte.
“Sans Fusils Ni Souliers A Paris” non è solo
un album deliziosamente registrato live
durante tre intime performance al Dixon
Place Theatre di New York. E' soprattutto
un disco in cui il talento vocale ed
interpretativo di Martha, sorella
dell'altrettanto celebre Rufus, cantore
contemporaneo dalla voce celestiale, si
confronta con il repertorio, retrò ma
sempre meraviglioso, di Edith Piaf, ove
passione e romanticismo si assecondano
ed avvicendano in un trascendentale
incontro di classicismo e delizia vocale,
che Martha cattura e propone tra piano,
chitarre elettriche e violini nostalgici, nella
versione contemporanea di autentici
capolavori della musica, qui riproposti tra
esigenze mistiche (“Adieu Mon Coer”,
“Vieux Piano”) ballate pasate (“Soudain
Une Valleè”) e l'incedere appassionante e
bramoso di sensibilità emozionale (“La
Foule”). Canta l'amore di un tempo, in una
trasposizione moderna ed accattivante,
che ne conserva l'essenza malinconica
senza temerne il confronto, e risultando
vincente per enfasi sonora e per quella
voce, già eterna seppur così giovane, che
anche nella lingua francese trionfa per
compostezza e coinvolgimento.
Splendido! Splendore musicale a 360° in
riflessi contemplativi ed intellettualismi
ricercati, per un album-capolavoro che
sconvolgerà per finezza.
Il berlinese Irmin Schmidt è il leggendario
fondatore dei celeberrimi proto-krautrock
Can. Oggi, dopo aver composto musica
per il cinema per oltre 40 anni di rinomata
e brillante carriera, destreggiandosi con
successo tra rock, elettronica, sessioni
pianistiche e jazz, il suo recente albumraccolta “Filmmusik Anthology Vol 4&5”,
che segue l'”Anthology Soundtracks 19781993”, contiene una selezione pregevole
dei lavori dell'artista negli ultimi 10 anni,
in oltre 20 film tra cinema e tv. Tra
fascinazioni classiche e puro piacere
sonoro, la musica di Irmin è un
condensato magico di arte a tutto tondo,
che sperimenta e sa essere retrò, e che
non solo accompagna le immagini delle
pellicole cinematografiche, ma che si
pone come autonoma ed indipendente
da esse, e, talora, riesce a superarle per
enfasi emozionale. L'album, che include
anche 8 brani estrapolati dalla colonna
sonora del recente film di Wim Wenders,
“Palermo Shooting”, è pura assoluzione
sonora in coinvolgenti impeti sensoriali e
sperimentali (“Tausendschönchen” e
“Schneeland”) e sentimentali incontri di
suoni dall'essenza crescente e jazzistica
(“Dark Morning”). Musica che fa bene.
VOTO: 9/10
VOTO: 8/10
VOTO: 8,5/10
“IN BRIT” by Cristian Cristofari e Matteo Peotta
9
accantonato, rende le testate svariati ascolti, ma forse, non
giornalistiche del settore si deve nemmeno, perché nel
THE BIG PINK!
business/musica avvezze a m o d o i n c u i s i p o n e
NEXT BIG THING? sparare
in alto, più o meno quest'album non sembra
E' qualche settimana che ci
ronza attorno uno strano
brusio. Scorrendo le date in
terra Uk del “Resistance Tour
2009” dei Muse compare
una support band che
onestamente risulta essere
pressochè sconosciuta. The
Big Pink. Il ronzio si fa molto
più forte quando sfogliando
le pagine dei cataloghi in rete
ci arriva alle orecchie una
certa “Dominoes”, singolo
estratto da un album fresco
fresco intitolato “A Brief
History of Love”. Quindi, c'e
un nome, una singolo, un
album, e il supporto live ad
una delle migliori band del
pianeta, se non la migliore,
come sono i Muse, quando si
tratta di ammaliare decine di
migliaia di fan sotto al palco.
Ci siamo fatti cogliere
impreparati forse? Una
seppur giovane realtà, così
affermata fin dagli esordi,
non può passare inosservata.
Il motivo può risalire alla
folgorante ascesa di questo
duo, all'anagrafe Milo Cordell
e Robbie Furze, proposti dai
magazine d'oltremanica
come la next big thing di
questo fine 2009. Sappiamo
anche però che gli inglesi,
non si son mai realmente
perdonati il fatto di aver
costretto i giovani Beatles ad
emigrare nella tedesca
Amburgo ormai 50 anni fa,
per far ricevere loro qualche
attenzione, e la reazione a
questo senso di colpa mai
tutto quello che capita a tiro.
Cosi non si rischia di sbagliare
diciamo. Ed è in alto che
adesso sembrano trovarsi
questi 2 londinesi con un
passato ben rodato nella
mu s i c a . C o rd e l l c o m e
discografico nella la propria
label “Merok Records”, che
vanta produzioni con Klaxons
e Crystal Castles e Furze
come chitarrista dell'artista
Alec Empire, e collaboratore
con il compagno nell'attuale
band, per la Hate Channel
Record. Ma come suonano
questi The Big Pink? Suonano
Noise Pop, Electro Rock e
Shoegaze, che in “A Brief
History Of Love” si traduce in
sintetizzatori distortissimi e
amplificatori dove la levetta
d e l ga i n n o n s a m a i
abb a s s a rs i . S u o n a n o
vagamente Stone Roses per
l'atmosfera, e strizzano
l'occhio a sonorità quali
Primal Scream o My Bloody
Valentine. I rumori di fondo
che contaminano le melodie
delle canzoni sembrano
poter sovrastare sempre da
un momento all'altro voci e
strumenti, creando un forte
caos emotivo. Si faticano a
percepire le peculiarità di
ogni singolo pezzo, a cogliere
cosa c'è dentro, se non dopo
risultare un difetto, ma una
buona e bella stonatura
rispetto ad album Electro più
comunemente confezionati. I
titoli e i testi delle canzoni
suggeriscono un atmosfera
romantico/decadente di una
storia d'amore mal riuscita,
ecco forse il motivo di tanta
caoticità in questo lavoro.
Convince, ma non subito,
oppure può non convincere
affatto. I The Big Pink si
propongono sicuramente
come una buona band, con
una notevole esperienza
nelle produzioni maturata nel
tempo. Sapranno realizzare le
hit che i fan fin qui acquisiti si
aspettano? Dal loro album di
debutto emergono sopra le
altre Too Young Too Love,
Dominoes, Velvet, Frisk e
Tonight. Non è certo una
cattiva base da cui partire ma
ci vorrà forse qualcosa in più
per rimanere sulla bocca di
tutti. Sarà solo il tempo a
stabilire se potranno stare al
fianco dei più grandi, come
adesso sembrano poter fare,
o se si mescoleranno con le
decine di band che popolano il
genere in Uk.Intanto li
accogliamo volentieri nella
scena musicale che più
amiamo, ma con un occhio di
riguardo.
INTERVISTA ESCLUSIVA a I GIARDINI DI MIRO’ di I. Rebecchi
PH BY T. FIORESE
11
un apprezzamento dei tempi approccio molto genuino. E' il
che furono. Il cinema oggi è un nostro principale merito:
I GIARDINI DI MIRO’ prodotto
di massa, all'epoca parlare un linguaggio che non è
In dieci anni di carriera e
un'ascesa continua e caparbia
verso i vertici della musica
indipendente italiana, i Giardini
di Mirò tornano con un album
avanguardistico, “Il Fuoco”, che
non è semplicemente la
sonorizzazione dell'omonimo
film muto di Giovanni Pastrone,
ma un viaggio immenso e
sperimentale, classico e
creativo attraverso la scoperta
di un nuovo sound della band,
che, diviso nelle tre parti, la
favilla, la vampa e la cenere,
dipinge l'ardente passione per
l'amore e per l'arte. Corrado
Nuccini ce lo ha illustrato…
Quale è il vostro rapporto con il
cinema e come è stato
possibile sonorizzare un film
muto e soprattutto di quasi 100
anni fa? Lavorare con un
prodotto vecchio di cento anni
serve a riflettere su molti
aspetti, come la longevità di un
prodotto artistico, le modalità
di dialogo tra due forme
espressive così diverse (musica
e cinema muto), ed anche sugli
archetipi che colpiscono
l'immaginario e l'emotività
degli spettatori, oggi come
a l l o ra , c o m e l e s c e n e
dell'innamoramento e della
passione e dell'abbandono.
Favilla, Vampa, Cenere.
Pastrone ne “Il Fuoco” è
esempio di cinema senza
effetti speciali. A oltre 90 anni
da allora è meglio la realtà
dell'epoca o gli sfarzi di oggi,
nell'arte? Sono due cose molto
diverse: il cinema d'oggi è
p ro n i p o t e d i q u e l l o
pionieristico di Pastrone. Non
credo si possa confrontare i
due linguaggi senza ricadere in
era assolutamente elitario
questo comporta enormi
differenze. Nel film c'è anche
l'italianità di un abbraccio
t ra g i c o a i l i m i t i d e l
melodramma, che da sempre,
nel bene e nel male, ci
contraddistingue. E' ancora
così? Si quell'abbraccio mi
colpisce molto. Se è cosi
ancora oggi? Penso di sì, però
sono tutte cose che rientrano
nella grande enciclopedia degli
stereotipi italiani. Cosa è
cambiato dalle sonorità di
“Dividing Opinions”, “Punk…
Not Diet!” e “Rise And Fall Of
Academic Drifting” ad oggi?
Rise and Fall, il nostro primo
disco risale al 2001. Oggi
alcune cose sono cambiate
tantissimo, altre poco. Il
cambiamento principale è
legato alla relazione "vita
personale-musica", prima era
quasi un tutt'uno oggi è molto
più strutturato, complesso e
distinto dalla quotidianità.
Quello che è cambiato poco è
la passione che fa rinunciare al
proprio tempo libero, ad alcuni
lavori troppo impegnativi e a
molte altre cose per salire su
un furgone ed inseguire quel
dannato luogo dove si suona il
p ro s s i m o c o n c e r t o.
Quale è la difficoltà di imporsi
con un genere così raffinato e
da intenditori come il postrock? Siamo un gruppo che fa
musica sofisticata ma con un
terra-terra con un approccio
spontaneo. All'estero non
credo ci siano galline dalle
uova d'oro, ci sono realtà
migliori ma anche posti
peggiori. L' Emilia, dove vivo, ad
esempio, rimane un posto
buono per far musica. Ne è
testimonianza la lunga schiera
di band e musicisti che da qui
hanno iniziato. Cosa ascoltano
e cosa ispira i Giardini di Mirò?
Molte cose, siamo un collettivo
di tante persone e quindi è
difficile dire quali cose siano
d'ispirazione per i giardini.
L'idea è quella del "frullatore":
ognuno mette un po' dei suoi
ascolti e il prodotto finale è un
polpettone degli ascolti di
tutti. L'estero ha una marcia in
più? E perché? In Italia la
musica rock non è il prodotto
che ha il marchio DOC per cui
non è naturalmente provvista
di strutture mentali e
infrastrutture dove praticare e
suonare la musica. Però, nella
regione in cui vivo, la musica,
dall'epoca dei "Violini di Santa
Vittoria" ha un'importante
forza di aggregazione culturale
e sociale. E' il motivo per
trovarsi, divertirsi e parlare. Di
tutto, anche di politica qui cito
Pederiali. Non ci si può più
prendere il lusso di fare la
rockstar. Il vero lusso, oggi, è
fare musica? Mai voluto essere
una rockstar. Il vero lusso oggi
è avere neuroni attivi.
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Live Report by A. Casagrande
MASSIVE ATTACK LIVE
@ ZOPPAS ARENA (CONEGLIANO V.to - TV) - 08/11/2009
Che i Massive Attack dal vivo
fossero ben più di una semplice
band era cosa nota: ma trovarsi
di fronte a un tale spettacolo
disarma e lascia senza parole
a n c h e i p i ù p rep a rat i .
Sconvolgono, letteralmente.
Quello che i Massive Attack
sono oggi è un mastodontico
collettivo multiforme e
cosmopolita, otto elementi
che tessono sul palco
atmosfere magnetiche e
ipnotiche avvolti da fasci di
luce e incredibili invenzioni
visuali. E' un'esperienza
totalizzante, che inizia con
"Bulletproof Love": cupo
minimalismo dub, scheletrico
ed elettronico, con la band che
entra lentamente sul palco a
comporre l'atmosfera mattone
per mattone. Seguono altri
n u o v i
p e z z i ,
soprendentemente giocati su
cupe intuizioni wave che
a p ro n o n u o v e v i s i o n i
nell'immaginario di Del Naja e
compagni. Il pubblico apprezza
e si lascia coinvolgere, mentre
sul palco appare Martina Topley
Bird, ex principessa alla corte di
Tricky, a cui spetta il non facile
compito di reinterpretare una
"Teardrop" coraggiosamente
riarrangiata e spogliata, fino a
trovare una nuova dimensione
nel minimalista gioco di pieni e
di vuoti di cui i Massive sono
m a e s t ri i n d i s c u s s i . L a
presentazione di "16 Seeter" è
l'occasione per portare sul
palco il redivivo del reggae
Horace Andy, vocalmente
magnifico e carismatico come
ce lo ricordavamo dai tempi di
"Angel", forse il momento più
intenso dell'intero show, con
un basso che fa letteralmente
vibrare le budella mentre la
voce ti porta dritto in paradiso.
In tema di classici, scurissima
e splendida "Mezzanine",
devastante e drogatissimo il
beat quasi-funk di "Safe from
Harm", mentre "Inertia
Creeps" è un akmè intenso,
profondo e minacciosamente
groovy: ma è la scenografia a
rubare letteralmente la scena.
Accade quindi che il brano
diventi colonna sonora per uno
spietato, elettrico telegiornale
a caratteri cubitali che attacca
l'inutilità del gossip fino a
colpire gli ultimi casi di
giustizia, da Mills a Stefano
Cucchi. "GLI INNOCENTI NON
HANNO NULLA DA TEMERE" è
la massima che chiude il
cerchio e regala l'attesa scossa
finale. Piccola pausa ed ecco
" S p l i t t i n g t h e At o m s " ,
handclapping marziale condito
di soul che fa da overture ai
campanelli esoterici di
"Unfinished Sympathy", con
un'immensa Deborah Miller
che domina oltre dieci minuti
di liquida e sintetica black
music figlia del migliore
d e c e n n i o p re c e d e n t e.
,Prevedibilmente in chiusura
una "Karmakoma" a battiti
velocizzati e con un nuovo
arrangiamento, discutibile
forse, ma sempre in grado di
cullare i corpi e le menti sulle
acque di una dopatissima
psichedelia dub. Siamo di
fronte ad un gruppo, a oltre
vent'anni dalla propria
formazione, vivo e attuale ora
più che mai; raro esempio di
c o e re n z a , c ap a c i t à d i
adattamento e sopravvivenza
alla transitorietà del trip hop e
del downtempo e alla
scontatezza intellettuale di
certo alternative rock. Maturi
eppure sorprendenti, quasi dei
Radiohead in salsa black.
Fautori e interpreti di una vera
e propria psichedelia futurista
dalle tinte fumose e
squisitamente dark, e certo
performers di uno dei più
completi e coinvolgenti
s p e t t a c o l i a u d i ov i s i v i
esistenti.
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Rock Icons by Ilaria Rebecchi
ELVIS PRESLEY
Ispirazione e modello per piccoli
e grandi artisti del panorama
rock'n'roll e rockabilly, Elvis
Aaron Presley nasce nel
gennaio del 1935 a Tupelo,
Mississipi. Un'infanzia difficile
delineata dalla povertà, obbliga,
come narra la leggenda, la
madre Gladys, a regalargli a soli
6 anni una chitarra trovata al
mercatino dell'usato al posto
della bici richiesta dal piccolo
Elvis. Da allora nel giovane re del
rock nasce la passione per la
musica che ama fermarsi ad
ascoltare i canti gospel e
spiritual delle chiese. A 13 anni si
trasferisce a Memphis con la
famiglia e parallelamente inizia
a manifestare un carattere
schivo e molto attaccato alla
madre, oltre ad un look fuori
dalla norma con un grande
ciuffo, basette lunghe e colori
sgargianti. Da ragazzo lavora
come camionista, in un
contorno sociale dove inizia
svanire il conformismo delle
vecchie generazioni, che verrà
sopraffatta proprio dall'impeto
vocale di questo giovane bianco
che canta e suona musica da
neri. Durante una giornata
lavorativa vede un'insegna della
Sun Records che promette di
incidere un disco a solo un
dollaro, e decide di regalare alla
madre per il compleanno la sua
interpretazione di una vecchia
ballata, My Happiness, e il
capoccia dell'etichetta, Sam
Philipps capisce
immediatamente il talento del
ragazzo che in una notte di
luglio del 1954 registra diversi
pezzi entusiasmanti.
Escono “That's All Right
(Mama)”, “Blue Moon Od
Kentucky”, “Good Rockin'
Tonight” e “Baby Let's Play
House”, che fanno conoscere
Elvis a tutti gli USA, e ben presto
diventa l'unico artista presente
sia nelle classifiche country che
in quelle r'n'b, proprio per quella
miscela straordinaria di voce
suadente e generi sovrapposti a
c re a r n e u n o nu ovo e
rivoluzionario, il rock'n'roll. Nel
1955 Elvis arriva in RCA e
conosce quello che diventerà il
suo manager per tutta la vita, il
colonnello Tom Parker, che lo fa
esibire alla tv nazionale con
conseguente scandalo da parte
dell'opinione pubblica per il suo
modo sensuale ed azzardato di
muoversi sul palco. Ben presto
brani come “Heartbreak Hotel”,
“Jailhouse Rock” e “Love Me
Tender” diventano successi
planetari, e ad oggi tra i più
grandi capolavori della storia del
rock. Elvis Presley gode di
crescente visibilità e guadagni,
e, dato il suo bell'aspetto, viene
immediatamente ingaggiato dal
mondo del cinema, nella figura
di Hal Wallis che gli fa firmare un
contratto di esclusiva per i
propri film, ben quattro dal '56 al
'58, diretto da registi come
Michael Curtiz e Robert Wise.
Nel frattempo il “nuovo genere
musicale” proposto da Elvis
diventa il catalizzatore del
cambiamento, e l'artista icona
di tale mutazione e della
generazione che la seguì, al
punto che i giovani degli anni
'50 trovarono in lui e nella sua
nuova musica l'alternativa al
passato dei loro genitori.
Definito ribelle e libidinoso, sia
per l'azzardo musicale che per il
modo di ballare scabroso per
l'epoca, Elvis divenne presto
l'emblema del cambiamento,
mentre, paradossalmente,
l'urgenza prima dell'artista era
semplicemente quella di
intrattenere il suo pubblico.
Nel 1958 parte per il servizio
militare in Germania, dove
conosce la futura moglie
Priscilla Beaulieu, e
c o n t e m p o ra n e a m e n t e
l'adorata madre Gladys muore,
solcando in maniera irreparabile
l'animo di Elvis. Dal 1960 Elvis,
per via dell'assenza di due anni
e per l'ascesa fulminea delle
nuove rock band del tempo,
come Beatles, Rolling Stones e
Beach Boys, inizia a vendere
meno dischi e si butta sul
cinema, dove interpreta in 8
anni quasi trenta pellicole però
mai troppo di rilievo, per via dei
ferrei divieti che gli venivano
imposti dalle decisioni di Parker.
Intanto il suo sound è
decisamente migliorato, tra una
maggior padronanza vocale e
l'inserimento di tratti gospel nei
propri brani. E' ospite di Frank
Sinatra nel '60 e gli viene
organizzato uno speciale
televisivo per la NBC a mo' di
documentario sulla sua vita e
sui suoi dischi, “68 Comeback
Special”, che diventa la
celebrazione del grande ritorno
alla musica di Presley. Poco
19
Rock Icons by Ilaria Rebecchi
dopo torna a Memphis e inizia a
registrare nuovi brani, che
andranno a comporre i due
successi mondiali “Back In
Memphis” e “From Elvis In
Memphis”, in cui spicca la
splendida Suspicious Mind.
To rn a a d e s i b i rs i l ive
a c c o m p ag n at o d a u n a
formazione nuova con Jerry
Scheff al basso e James Burton
alla chitarra, per una serie di
concerti esaltanti ed
infiammanti all'International
Hotel di Las Vegas: si stima che
tra il 1970 e il 1976 arrivò a
cantare in oltre mille concerti,
mai all'estero però, con
conseguente assedio di turisti
europei che arrivavano negli
Stati Uniti per poter assistere
ad uno dei suoi live. Nel 1973
entra nella storia della
televisione: viene trasmesso in
40 paesi (oltre un miliardo di
spettatori) il primo show via
satellite, Aloha from Hawaii, da
Honolulu, che nello stesso anno
viene venduto come primo
disco quadrifonico della storia.
In quegli anni realizza album
quali “Elvis Country (I'm 10.000
Years Old)” ('71), “He Touched
Me” nel '72 e “Promised Land”
nel 1975, da cui vengono
estrapolati singoli celeberrimi
quali Burning Love, Moody Blue,
Promised Land, Kentucky Rain e
The Wonder Of You. In parallelo
a questi trionfi discografici che
lo portano, sempre più, al centro
dell'attenzione mondiale, sia
per la musica cche per la vita
privata, Elvis abbandona il
cinema e si chiude in una sorta
di circolo ristretto e privato
(detta la Memphis Mafia)
comprensivo di parenti, amici e
guardie del corpo, al punto che
questa situazione di ricerca di
protezione estremizzata, col
tempo, lo porta a non avere più
contatti effettivi con il mondo
esterno e reale, quasi in una
condizione di reclusione in
contrasto con il ricercato e
constante contatto col
pubblico. Nel '73 inoltre, divorzia
dalla moglie Priscilla, e questo
c o l p o b a s s o i n fe ri s c e
ulteriormente sulla già sottile
stabilità dell'artista, al punto
che cade in una lunga
depressione, che non mostra
nei suoi sempre più ricercati e
perfetti concerti. Un cocktail
pericoloso di tranquillanti,
anfetamine e barbiturici, di cui
Elvis aumenta il consumo, lo
porta ad un deperimento
psicofisico veloce e costante,
che gli procura frequenti ricoveri
in ospedale. Si esibisce
storicamente il 26 giugno del
1977 ad Indianapolis per quella
che sarà per sempre ricordata
come la sua ultima
performance live. Poco meno di
due mesi dopo verrà trovato
morto nel bagno della sua casa
di Graceland, per un attacco
cardiaco. La storia racconta che
meno di un giorno dopo
l'annuncio della sua morte oltre
80 mila di persone si
radunarono davanti al cancello
della sua casa di Memphis, con
tanto di voli speciali organizzati
dalla California e dal Colorado
per gli omaggi floreali di mezzo
mondo. La voce più famosa e
copiata del Novecento lasciò il
mondo con una serie di dubbi
legati alla morte de mito che ad
oggi ne accompagnano la
memoria. Re incontrastato del
rock'n'roll, giovane bianco dal
viso d'angelo che per primo
nella storia della musica riuscì a
fondere il classicismo del
country made in USA
all'innovazione della musica
black, primo nella storia ad
essere fruitore e vittima del
veicolo della tv e dell'immagine
come propaganda della musica,
icona di intere generazioni e
ispiratore di molti grandi del rock
di ieri ed oggi, la leggenda di
Elvis Presley lascia inermi di
fronte al mistero della sua
stessa vita, costellata di
successi e turbe psichiche, che
ne deteriorarono l'essenza
artistica ed umana, sconvolta
da povertà e lutti ed
intensificata dal rapporto
spesso sottoposto con il
manager e da quello intenso ed
amoroso con Priscilla, fino alla
tragica scomparsa che ne sancì
ufficialmente l'immortalità
artistica, simbolo della rinascita
della cultura giovanile a cui egli
stesso contribuì in prima linea.
Fulcro della cultura popolare del
secolo passato, Elvis modificò
completamente lo scenario
della musica americana e non
s o l o, s c at e n a n d o u n a
rivoluzione atta alla creazione
di un genere esclusivo ed unico,
e diventando così la prima vera
i c o n a d e l ro c k ' n 'ro l l .
DICEMBRE
Venerdi 04 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf
Sabato 05 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar
Lunedì 07 D.J. Lago (Tech house) www.myspace.com/lagoinmusic
“ Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to Touch me light+Menage a trois. Guest dj Paolo Martini”
Venerdì 11 D.J. Conf (Deep house)
Sabato 12 D.J. Origami (Nu jazz house)
Venerdì 18 D.J. Omar R. (Deep house)
Sabato 19 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)
Giovedì 24 D.J. Conf+D.J. Omar R. “Merry Christmas Loggia”
Venerdì 25 D.J. Richy Sixchic (Deep/Vocal house) www.myspace.com/richysixchic
Sabato 26 D.J. Omar R. (Deep house)
Gli Indimenticabili Dimenticati by FOX 21
DREAD ZEPPELIN
IT'S NOT UNUSUAL
Facile da reperire nei mercatini
del disco usato, in quelle
scatole dove i dischi “te li tirano
dietro”, il terzo album dei Dread
Zeppelin viene ingiustamente
buttato nella monnezza rock
pur essendo un gioiello di
humour music che non ha rivali
nel genere. I Dread Zeppelin,
parodia dei ben piu noti eroi del
rock duro, qui abbandonano le
versioni reggae dei loro
beniamini con le quali si
scatenarono al debutto per
buttarsi senza ritegno nella
disco music degli anni settanta,
quella che a noi cinquantenni
rock-punks-newwavers, “ci fece
venire il mal di fegato cronico” e
che qui viene presentata con
una sfrontatezza rockettara che
rende i brani gustosi come mai
ci saremmo aspettati. Loro nel
retro copertina indossano abiti
pacchiani, sono di spalle ma
hanno i capelli tutti a posto, ed
iniziano con una arrabbiatissima
versione di Disco Inferno, poi
arrivano You should be dancing,
night fever,shaft e così via, e noi
abbandoniamo tutti i dubbi del
caso e ribadiamo che questa
band è semplicemente forte,
divertente, bizzarra, mentre in
ogni brano riescono ad infilare
qualche riferimento a canzoni
dei Led Zeppelin, facendosi
sempre riconoscere come i veri
alias dei giganti britannici.
Felicemente approvati anche da
Robert Plant, i Dread Zeppelin
sono una fucina di idee, una
specie di Bonzo Dog Band ultima
maniera, dove si confondono i
ritmi reggae con le voci di un
sosia di Elvis Presley, addobbato
come il Re nel pieno del suo
“peso fuori forma con basettoni
esagerati ” e uso a mossette di
grande effetto. Chi non li conosce
può andarseli a vedere su You
Tube, iniziando magari con la
meravigliosa versione di Black
Dog. It's not unusual è del 1992,
segue i precedenti Un-Led-Ed
(1990) e 5,000,000,
quest'ultimo raffigurante una
versione personalizzata della
copertina del quarto originale.
Questo terzo lavoro del gruppo
americano è di gran lung migliore
dei precedenti che lanciavano
questa paradossale situazione
reggae che ammorbidiscono le
versioni originali. Qui invece
accade esattamente il contrario
con brani nariamente “al burro”
qui rilanciati come rocce
indistruttibili. Vero rock'n'roll.
nuovo
Contra barche - VI
ASTRA
Bar
AS
XMTRA
WINAS
E
STATO DI FESTINA PERMANENTE
Ven 4
Erik Skank Dj Set
Sab 5
Baldo & Ross (Jazz live + Jam Session)+ Dj Electro Folk GP
Ven 11
Paolo Berto Dj Set (Rare Grooves)
Sab 12
Sara Shuster (live h19) + Giorgio (Beat night DjSet)
Ven 18
Acoustic Spirit Duo (live h19) + Dj Set Loba-Lo
Sab 19
I Tavernicoli (live h19)
Dom 20
Maja 4et (live h19) - Sound Natalizio jazz)
Merc 23
Sound&Vision Xmas Greetings (Dj Set)
Sab 26
Jam Session fine anno!
Domenica Aperto dalle ore 16.59
Exclusive Interview & Live Review by M. Visentin
CasaOz e mi è sembrata una
MUSICA CHE CURA l'evento
cosa bellissima organizzare
con loro che fanno un
- INTERVISTA A BOOSTA - lavoro assolutamente
unico e
La musica a stretto contatto con
il sociale. Questa è l'idea che
anima la voglia creativa di
Davide Dileo, in arte Boosta,
ideatore di un importantissimo
evento che animerà Torino la
notte del 3 Dicembre a sostegno
dei bambini affetti da malattia.
Una serata benefica nella quale
si alterneranno nomi quali
Jovanotti, Manuel Agnelli e
Antonella Ruggiero tanto per
citarne alcuni, che daranno vita
a canzoni inedite estratte dal
rep e r t o ri o d i M i n a ,
accompagnate da sonorità
elettroniche e arrangiamenti di
pianoforte del tastierista dei
Subsonica. Una serata speciale,
di cui Davide ci parla a cuore
aperto. S&V:Com'è nata l'idea di
Musica Che Cura? E' una serata
che è nata innanzitutto perchè il
3 Dicembre è la giornata
mondiale sulla disabilità, quindi
è un momento importante per
r i c o rd a re c h e e s s e re
diversamente abili vale
esattamente come essere
ugualmente abili. Poi al
momento di organizzare mi
sono messo in contatto con i
ragazzi dell'associazione Onlus
concreto, ossia quello di
prendersi cura non solo dei
bambini malati ma anche delle
loro famiglie, cercando di ricreare
una sorta di ambiente familiare
per aiutare le famiglie stesse a
vivere la situazione che hanno di
fronte. Dal punto di vista
artistico volevo dare un filo
conduttore alla serata e ho
pensato che tutti noi nella vita
abbiamo amato una o più
canzoni di Mina, perciò ho
chiamato gli amici a condividere
il palco con me, Gnu Quartet e
Voci Di Corridoio. La cosa
bellissima è che hanno accettato
tutti subito, gratuitamente e con
un entusiasmo unico e l'intero
incasso della serata sarà
devoluto all'associazione
CasaOz per le strutture e per il
p e rs o n a l e q u a l i fi c at o
dell'associazione stessa. S&V:
Pensi che la musica debba
riappropriarsi del sociale in un
mondo in cui troppo spesso si
pensa esclusivamente al mero
guadagno? Assolutamente sì,
essere musicista è una grossa
responsabilità. Momenti come
questi sono poi non
esclusivamente “sloganistici”,
qui fai vedere che la
partecipazione è assolutamente
attiva. Inoltre noi siamo
mu s i c i s t i , m a s i a m o
principalmente cittadini uguali
agli altri che vogliono avere parte
attiva nella vita della propria
nazione ed è importante far
sentire la propria linea di
pensiero, altrimenti tutto perde
di valore. S&V: Una domanda che
esula ma non del tutto:
Subsonica? I Subsonica stanno
lavorando con calma al nuovo
disco, ci siamo ritrovati dopo le
nostre scorribande da singoli e
abbiamo trovato un ottimo
clima. Abbiamo tanta voglia di
fare qualcosa di buono insieme
e se le mie orecchie ci sentono
ancora mi sembra che i risultati
non siano niente male. S&V: In
tema di scorribande da singoli,
Caesar Palace? Attualmente il
progetto è posteggiato lì e non è
detto che non venga ripreso. Ho
la fortuna di fare un lavoro nella
vita che è anche il mio hobby,
perciò nel tempo libero faccio
altra musica proprio come
hobby, perciò non è detto che
non ritorni. (L'intervista integrale
è v i s u a l i z z ab i l e s u
www.soundandvision.it)
DISASTER
WEEK FESTIVAL
12/11 e 19/11
Sartea (VI)
Che i ragazzi di ODB fossero in
gamba già lo si sapeva, ma al
terzo appuntamento della loro
rassegna hanno estratto dal
cilindro un gruppo del calibro dei
Mammut, portando una ventata
di fresca aria islandese nella
laboriosa Vicenza. Spalleggiati
dai padroni di casa E.Drunks, i
cinque ragazzi da Reykijavik
hanno fatto capire che la serata
sarebbe stata movimentata al
punto giusto, con un mix di
electro e punk da brividi,
coinvolgenti come pochi sul
mercato al momento e intensi
come vuole la tradizione
nordica. Hanno dato prova che in
nazioni come la loro se si vuole
qualcosa la si può
tranquillamente ottenere,
d i m o s t ra n d o s e ri e t à e
22
spensieratezza allo stesso
tempo, maturità e motivazione
sullo stesso piatto e l'aver
affiancato un gruppo come i
Deus non è certo un caso. In
alcuni momenti splendidi nel
cavalcare l'onda nu-rave con
ottimi giochi elettronici, facili
ma proprio per questo intriganti
e trascinanti. Una serata da
ricordare e da ripetere
assolutamente. Clima diverso
ma ugualmente caldo il giovedì
successivo con un vero e
proprio tributo alla scena folk,
spesso dimenticata ma sempre
affascinante. Dopo il nostrano
Max Manetti a scaldare le corde
dei sempre numerosissimi
presenti, ecco salire sul palco i
Rue Royale, splendida coppia
angloamericana con un indie
folk totalmente penetrante.
Prestazione impeccabile,
nessuna sbavatura per due
ragazzi che nulla hanno da
invidiare ai nomi più blasonati,
un crescendo di emozioni da
godere senza fiatare, uno
s p e t t a c o l o d a gra n d i
palcoscenici. Subito dopo è il
turno di EvilMrSod, folk blues da
Berlino per questo ragazzo nato
a Tenerife pieno di carica ed
energia. Anche qui un'ottima
esibizione sotto gli occhi attenti
e splendenti di un pubblico
affascinato e preparato, una
serie di canzoni tra le quali una
bellissima cover di I Wanna Be
Sedated dei Ramones che
suonava dolce ma sempre
diretta. Che altro dire di questi
due appuntamenti se non che
non è finita qui e c'è da
scommettere che, dopo aver
assistito a tali esibizioni, i
ragazzi dell'Occasional Disaster
Booking sapranno stupire con
artisti di cui il panorama
musicale non può fare a meno.
Come sempre, ogni Giovedì.
23
“The Old & The New” by Ivan (www.doyoubeat.com)
ONCE THERE WAS FOLK
POP POST-PUNK
BRIT WAVE
DETROIT TECHNO
THE SWELL SEASON
"Strict joy"
ORANGE JUICE
DERRICK MAY
BAD LIEUTENANT
"Never cry another tear" “The Glasgow school" “Innovator"
The Swell Season sono Glen
Hansard e Marketa Irglova. Nel 2006,
Glen e Marketa sono attori
protagonisti,
compositori ed
interpreti delle musiche presenti in
Once, un film che racconta l'incontro
tra due persone che s'innamorano a
Dublino. Nel 2008, a Los Angeles,
Falling slowly, il tema principale del
film, vinse l'Oscar come migliore
canzone originale. I due ora tornano
con un nuovo, maturo e
soddisfacente album; prima
emissione in edizione limitata
deluxe: cd + cd live e dvd.
Due ex New order, Bernard
Sumner & Stephen Morris, un ex
New order aggiunto negli anni
duemila, Phil Cunningham ed il
bassista Alex James dei Blur. Un
disco dalle sonorità pop
/rockeggianti tipicamente
britanniche, da affiancare nella
proprio discoteca a Twisted
tenderness, terzo lavoro del
progetto Electronic (Bernard
Sumner + Johnny Marr, ex
chitarrista degli Smiths) e Get
ready, penultimo lavoro dei New
order.
C'era una volta un'etichetta
scozzese, la Postcard records.
Nomi di punta Josef K. e Orange
Juice. Brani della durata media di
tre minuti, jingle jangle
chitarristici qua e là, voce nasale.
The Glasgow school documenta il
periodo indie pop del gruppo di
Edwyn Collins, inserisce in un
unico cd tutti i singoli da loro
incisi per la label e sancisce
l'inizio e la fine del Postcard
s o u n d c o m e l ' abb i a m o
conosciuto nella musica degli
Orange Juice.
La definizione di techno secondo
Derrick May: come George
Clinton e i Kraftwerk chiusi in un
ascensore. Originariamente
pubblicato nel 1998 viene
ristampato quest'anno Innovator,
una doppia raccolta che
contiene i classici della
produzione di Derrick May
(ritenuto, a ragione, dalla critica il
Miles Davis della techno), tra i
quali le imperdibili Strings of life
e Nude photo.
JUMPIN’ JACK
CD E VINILE D'IMPORTAZIONE E NAZIONALE, EDIZIONI LIMITATE.
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ELECTRO SAPIENS by M.Visentin
SOULWAX
Quasi quattordici anni, quattro
album all'attivo, un elegante
cambio di stile, un lento
abbracciare generi diversi ma già
uniti mentalmente sotto lo
stesso simbolo. Sembrerebbe
un breve riassunto di una rock
band, di quelle con gli attributi,
di quelle destinate a riempire i
palazzetti. Infatti lo è, ma il
“sembrerebbe” non poteva
calzarci meglio quando si è di
fronte ad un gruppo che rock a
tutti gli effetti non è, cioè lo è,
ma non lo è. No, non sono pazzo,
non ho fumato né bevuto, il fatto
è che il termine rock è
probabilmente troppo riduttivo.
Dal Belgio, precisamente da
Ghent, arriva l'ennesima
dimostrazione che all'estero se
uno vuole fare una cosa la fa,
senza qualcuno sempre pronto
a sbattere porte in faccia o,
meglio ancora, senza il
professore di turno predicante
cazzate sulla musica e la sua
assenza di mutazioni. David e
Stephen Dewaele dopo Leave
The Story Untold (1996) e Much
Against Everyone's Advice (1999)
24
hanno deciso di virare verso un
universo nuovo, percependo
quello che altri mostri sacri
come Prodigy e Chemical
Brothers stavano da tempo
predicando, attaccando con un
filo sempre più difficile da
staccare elementi di rock ed
elettronica. Any Minute Now e
Nite Version sono stati i gioielli
che hanno dato splendore alla
già luccicante vetrina dei
ragazzi belgi, con pezzi
assolutamente spaziali some E
Talking o NY Excuse, inoltre le
esibizioni live di lì in poi si
sprecarono, ottenendo un
successo mondiale da far
rabbrividire chi si stava ancora
ancorando al passato convinto
che le novità non arrivassero.
Sono arrivate eccome invece,
facendo sprofondare i nostalgici
e donando invece linfa ancor
più nuova ad un pubblico
voglioso di divertirsi. Qui i
fratelli Dawaele ci hanno visto
lungo e sotto il nome di 2 Many
Djs hanno iniziato a girare il
m o n d o, s c at e n a n d o l a
dancefloor ( si viaggia sui 130
bpm, sempre!) mixando tutto
ciò che gli passava a tiro, dai
Nirvana agli LCD Soundsystem,
provocando scene di isteria
pura nelle strepitose folle che li
seguivano. As Herd On Radio
Soulwax Pt. 2 è stata una
consacrazione non solo per i 2
Many Djs , ma ovviamente di
riflesso pure per i Soulwax, con
ciliegina finale sulla torta il dvd
Part Of The Weekend Never
Dies che ripercorre i 120
concerti della band tra Europa,
Giappone, Usa e Australia. Let's
ro ck , l e t 's d a n c e !
“The Harder They Come” by Max Manetti
ascoltato impallidirete!
Jah Wobble - The Legend Lives On.rar\ “Beat
the drum for me”
materializza sirene pronte a
The Legend Lives On.. Jah Wobble In Betrayal tutto, mentre Blueberry Hill
Seguaci del dub, modernisti,
scontenti dell'arida scena
odierna, questo disco è per voi!
Anche se registrato ieri,
sarebbe comunque anni luce
avanti. Non vi dirò l'anno di
pubblicazione del disco,
scopritelo da voi ed una volta
è il geniale delirio di un
crooner stonato con piano in
sottofondo ed una
dissonante bassline già
scritta e registrata da
Wobble per “Suit” dei PIL
(Metal Box). Pineapple – il
capolavoro dub funk del
disco – vede ospite alla
batteria Martin Atkins, altro
PIL, ed un basso di cui
perfino King Tubby sarebbe
fiero, in un susseguirsi di
echi ed effetti a metà tra il
dub di Keith Hudson ed il
kraut rock dei Can. L'ultimo
25
riferimento non è casuale,
v i s t a l a s u c c e s s iva
collaborazione di Wobble
con Holger Czukai nel
m e rav i g l i o s o “ S n a ke
Charmer”, 12 pollici prodotto
da Mr. Francois Kevorkian!
Non manca poi il singolo
avanguardistico contro la TV
( Tales from outer space), né
le divagazioni jazzistiche
(Today is the first day…) con
una voce incantata che
porta l'ascoltatore in uno
stato di trance, culminante
con il capolavoro finale “Dan
Mcarthur”, con tamburi
p ro fo n d i e at m o s f e re
c e l t i c h e. O l t re o g n i
aspettativa.
Sartea
dicembre 2009
3 - Giovedì
Disaster week #2 : Leaders Off- indie punk from SWE + Bad Black Sheep rock from ITA
4 - Venerdì : Beat night by Giorgio Dj Set
6 - Domenica : Morris and The Magical (JAZZ)
7 - Lunedì : Dax Dj on stage....from 22.00...
10 - Giovedì : Disaster week #2 : AIM - alternative punk + Zoysie alternative rock
11 - Venerdi : Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set
from Milano Dj Vidya ft. Ardimann Mc (Mother Inc.) Warm up Dj Cyco
12 - Sabato : Strange Corner....Hard Core from Vicenza
17 - Giovedì : Polar for The Masses........Rock from Vicenza
18 - Venerdì Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set
from Firenze Elastica Records ft. Numa Crew - Warm up Dj Cyco
19 - Sabato : Rock Icons Night (Arte-Reading-Musica by Sound&Vision)
20 - Domenica : The Ganesh 5th (jazz from the '60)
21 - Lunedi : LIVE Kicca e Intrigo + Back To Black Dj Set by DjD
22 - Martedì : Nestaking (live Reggae)
23 - Mercoledì : Totally Free (Experimental Live)
24 - Giovedì : Dax and Friends....Tradizionale appuntamento natalizio
25 - Venerdì : Live Osteria Popolare Berica
26 - Sabato : Anima Caribe
27 - Domenica : Sarah Schuster .......Indie,Rock,Blues
28 - Lunedì : The Forty Moostachy....... Stoner Rock
29 - Martedì Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set from Vicenza
Lady Gisa + Franky Suleman ft. Lish Mc - Warm up Dj Cyco
Sartea - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza
27
Live Review by Gianluca Vinci (MI)
SKUNK ANANSIE - MILANO LOVES YOU
Grande ritorno degli Skunk
Anansie, la rock band Inglese
che a distanza di 8 anni dallo
scioglimento si ripresenta con
il Greatest Hits Tour e l'uscita
di una raccolta dei loro pezzi
migliori , intitolata Smashes
and Trashes, all'interno del
quale si trovano 3 nuovi brani
inediti: Because of You, Tear
the Place Up e Squander.
Insieme alla data di Firenze e
quella del 12 settembre in
occasione del MTV Day gli
Skunk Anansie hanno
collezionato un vero e proprio
enplein di sold out e questo la
dice lunga su quanto la band
inglese sia amata dal pubblico
italiano. Lo Show di Skin, si può
dire, è iniziato da subito, infatti
l'eccentrica cantante si è
presentata coperta
interamente da un mantello di
stelle filanti argentate tanto
da farla sembrare più ad una
palla luccicante rimbalzante
piuttosto che ad una longilinea
atleta olimpionica quale, in
realtà, può più verosimilmente
sembrare. Dopodiché, come
una farfalla che fuoriesce dal
suo bozzolo, Skin, si è liberata
del suo ingombrante mantello
ed ha sfoderato una super
glam tuta integrale aderente a
cavallo basso effetto paillettes
neri e delle sneakers da basket
street style verde acido e
b i a n c h e, p rat i c a m e n t e
perfetta! Durante tutto il
concerto Skin non si è
risparmiata nulla: correndo da
una parte all'altra del palco,
arrampicandosi ovunque,
dagli amplificatori alla
grancassa della batteria
facendo salti enormi, e come
nei più classici dei concerti
rock si è lanciata per un paio di
volte in mezzo al pubblico
continuando a cantare ed
incitando a far casino (inoltre,
sono quasi sicuro di averla
vista camminare per alcuni
metri sulle teste del pubblico).
Davvero si può dire che questa
pausa di riflessione gli ha
giovato molto considerando
che sono tornati più carichi e
soprattutto più maturi che
mai! Quando dico più maturi
penso soprattutto a quanto
sia stata straordinaria la band,
come energia e potenza
musicale credo che siano al
massimo livello raggiungibile
sulla base del repertorio
prodotto fino adesso. Una
piccola dimostrazione l'hanno
data al momento dei saluti
dove ogni componente del
gruppo, a rotazione ha fatto,
come saluto personale, un
piccolo assolo del proprio
strumento ed in quel
momento credo che tutti si
siano resi conto quanto
fossero ricchi gli ingredienti di
questa band. Tra le canzoni
eseguite la maggior parte dei
loro classici come Charlie big
potato e dei più recenti
Because of you, in chiusura tra
i bis, tris e quadris Skin ci ha
deliziato con una versione
acustica della nuovissima
Squander. Unica nota negativa
del concerto è stato il crash
tecnico dell'impianto che sul
più bello ha interrotto, per ben
2 volte, lo svolgimento del
concerto. Tanto che Skin per la
disperazione, ironicamente, si
è messa in posizione di
preghiera, rivolta verso il cielo,
affinché non si ripetesse più il
problema ed ancora, inveendo
contro i tecnici, dicendo loro
che il lavoro che avevano fatto
valeva solo 5 sterline.
Infine nota romantica della
situazione, Skin, ha fatto una
vera e propria dichiarazione
d'amore dicendo e ripetendo
“Milano ti amo”, forse in questi
ultimi giorni, tra
l'inaugurazione della nuova
grafica del Diesel Wall, alle
Colonne di San Lorenzo,
firmata da lei per la Absolut e il
djset che, il giorno prima, l'ha
vista protagonista della
console del Hollywood può
darsi che di Milano si sia
innamorata veramente e,
perché no, magari che ci voglia
venire a vivere. Non sarebbe
affatto male, secondo me
potrebbe essere un punto di
partenza per risollevarsi dalla
crisi…no eh!?
SOUND&VISION
presenta
BOWIE BASH
SPACE ODDITY
EXPERIENCE
9 GENNAIO 2010
12° BOWIE BASH
RECORDS & MEMORABILIA EXHIBITION
(Rarities on vinyl - Poster - Memeorabilia ... from Space Oddity Album)
LIVE by PIOL & THE GLITTERS FROM MARS
(Excerpts from Space Oddity Album & many others hits from 3 Bowie’s Decades)
VIDEO & DJ SET
(Bowie’s Video Rarities & Let’s Glam All Night Long by Dj Charlie “out” Cazale & Ziggy)
GLAM LOOK REQUIRED!
JOIN TO THE BOWIEGLAMNIGHT FACEBOOK GROUP
SHINDY CLUB - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - ITALY
INFO WWW.SOUNDANDVISION.IT - WWW.SHINDY.IT - INFO 349.1970263
Live Review by F. Leonardi (BO)
30
MOTORPSYCHO
Foto di Barbara Peremans
La forza dei Motorpsycho è
quella di essere stati in grado, sin
dalla loro nascita, di cambiare e
“crescere” senza perdersi. Li
vedi sul palco dell'Estragon
suonare con i capelli lunghi,
cambiare chitarre come fossero
mani da stringere, Hans Magus
Ryan (chitarre/voce) e Bent
Sæther (bassi/voce), fieri di
essere nel bel mezzo del loro
ventesimo compleanno. Lui, il
palco, sembra non vedere l'ora di
sostenere la loro minacciosa
backline, che perfettamente
simmetrica trova nella sola gran
cassa di Kenneth Kapstad,
funambolico batteraio nudista
subentrato a Håkon Gebhardt
nel 2006, uno dei pochi punti di
luce all'interno del muro di
s u o n o c o s ì ab i l m e n t e
architettato. Due ore di musica
per spegnere tutte le candeline:
una festa “lampo” per il super
trio norvegese, da sempre incline
ad offrire al proprio pubblico
estenuanti performance live,
spesso più lunghe di un “Barry
Lyndon”, ma altrettanto geniali.
Ampio spazio alla psichedelica di
qualità, quasi come se i
M o t o r p s y c h o s t e s s e ro
approfondendo sempre più il
loro percorso di decostruzione
compositiva, dalla “forma
canzone” del loro primo periodo
alle divagazioni simil-jam
strumentali che stanno
caratterizzando le loro ultime
pubblicazioni. In scaletta ad ogni
modo, le due anime della band
sono più che rappresentate: Feel,
Kill some day, tra le hit per i fan
più indie-pendenti e nostalgici
dei 90', All is lonelyness, She left
on the sun ship e le
recentissime Riding the Tiger e
Cornucopia (…or satan,
uh..something) per quelli più
votati al rock psichedelico dei
70'. “Child of the future” è il
titolo della loro torta di
compleanno, pubblicata lo
scorso agosto in edizione
limitata solo su vinile bianco e
registrata da uno chef
d'eccezione: Steve Albini.
L'occasione per invitare tutti i fan
al proprio capezzale, i vent'anni
della loro camaleontica carriera.
Gli amici di Bologna godono
ancora e ringraziano. Ma
lasciamoli mangiare in pace. Si
insomma, adesso sì, let them
eat cake!!!
31
Exclusive Interview by Emanuela Virago
Roberto Vernetti, attuale vocal
INTERVISTA a YUMIKO coach
della squadra di C. Mori
www.yumikomusic.com
photo by Chiara Meattelli
Di rientro dall'avventura
islandese intervistiamo la band
padovana degli Yumiko: i
cinque componenti del gruppo
si raccontano con impressioni e
progetti futuri a S&V. A metà
Ottobre siete stati in Islanda per
Airwaves Festival. Era la vostra
prima performance all'estero?
Bilanci? Abbiamo saputo che
durante la trasferta islandese
siete stati anche contattatati sa
un altro festival in Tunisia: ci
sono stati sviluppi? YU: Si, è
stato il nostro primo live
all'estero. Siamo atterrati in
questa terra affascinante che
conoscevamo solo grazie ai
media e ce ne siamo
innamorati. È stata una grande
esperienza dal punto di vista
musicale e umano: l'Islanda è
un luogo dove puoi esprimere
fortemente la tua creatività e
ne consegue grande attenzione
per l'arte in tutte le sue
espressioni. I nostri due concerti
sono andati molto bene, con un
pubblico che - pur non
comprendendo i testi - è stato
partecipe ed attento. La stampa
l o c a l e c i h a d e fi n i t o
“disgustosamente belli e
profumati” forse grazie al
classico fascino italiano! Per
quanto riguarda la Tunisia
invece è nato un contatto
interessante e ci stiamo
lavorando. Quali sono i progetti
futuri della band? E' in
lavorazione un nuovo album?
YU: Dopo l'Islanda abbiamo
deciso di sospendere l'attività
live e metterci al lavoro su nuovi
pezzi, alcuni dei quali già in
avanzato stato di
(de)composizione, altri allo
stato embrionale, altri ancora da
concepire: l'obiettivo è di fare un
secondo disco i cui dettagli però
sono ancora da definire. Che
ruolo ha avuto e ha tuttora
nel programma X-Factor, che vi
ha seguito nella produzione
artistica dell'album 'Lividi'? YU:
Roberto è stato
importantissimo per Yumiko in
tutte le fasi di produzione del
disco e grazie anche a Stefano
Pivato che con gli estAsia ci
aveva lavorato e a Fabrizio
Consoli che con Blackcoffee
Records ci ha prodotto, si è
realizzato un sogno. Stimiamo
Roberto come produttore
artistico e poterci lavorare
insieme è stata un'enorme
soddisfazione nonché una fonte
inesauribile di spunti ed
insegnamenti. Siamo tuttora a
stretto contatto e non vediamo
l'ora di fargli ascoltare le nuove
idee! Com'è nata invece la
collaborazione con Dj Ninfa per
il singolo d'esordio? State
valutando nuovi progetti di
questo genere? YU: E' stata
propria di Ninfa l'idea di
remixare il primo singolo che le
era piaciuto moltissimo! E
anche con lei è nata un'amicizia
solida. Speriamo che in futuro
abbia voglia di mettere ancora
le sue mani su Yumiko.
Qualcuno ha definito il vostro
primo album una 'copia sbiadita
dei primi Subsonica'. Come
reagite ad affermazioni di
questo tipo? Come vi collocate
voi invece? YU: Non diamo
giudizi sui giudizi.
Semplicemente ci limitiamo a
leggerli e a fare a nostra volta
delle autocritiche dove
necessarie. I Subsonica sono
stati tra le prime realtà
mainstream italiane ad usare
una tecnologia pop-rock
abbinata a testi in italiano ed è
facile associarci Yumiko se si
considera superficialmente la
cosa. I nostri riferimenti sono
però ben altri e continuiamo a
puntare a diventare i nuovi
Motorhead!Che cosa
rappresenta la bellezza asiatica
di Yumiko per il gruppo? Come
mai la scelta di un'immagine
così soft e patinata ma al
tempo stesso intrigante? O
forse per quest'intervista
avremmo dovuto contattare la
vostra geisha? YU: Si, forse
avreste dovuto contattarla
direttamente perché quando
leggerà questa intervista si
arrabbierà non poco! Scherzi a
parte, quando abbiamo iniziato
nel 2001, il progetto si chiamava
Fujiko. Poi, per questioni che
non hanno niente a che fare con
la musica, abbiamo deciso di
cambiare nome. La scelta è
andata su Yumiko, sempre
nome femminile giapponese,
che poco si discostava da quello
originale mantenendone le
caratteristiche altamente
evocative. E' da qui che è nato il
gioco, che ancora oggi portiamo
avanti, per cui è Yumiko a dare
voce ufficiale alla band, a
parlare nelle nostre newsletter
ed a volte anche a ricevere
complimenti. Ci piace che il
c o n fi n e t ra gru p p o e
rappresentazione femminile
non sia poi così nitido.
Live Review by M. Cattaneo (Milano)
WILCO
Wilco salgono entrano in
scena. Le retrovie del palco
sono occupate dalla batteria e
da due postazioni per i
tastieristi. Davanti insieme alla
C
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4
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1
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0
9
voce del carismatico Jeff
Tweety, leader storico e uno
dei pochi membri rimasti dalla
formazione originale, che
alterna la chitarra acustica a
quella elettrica, ci sono il basso
e un'altra chitarra elettrica.
Alcune canzoni, quelle con il
suono più incisivo, verranno
realizzate con un'ulteriore
chitarra, “sacrificando” una
tastiera. Quant'è riduttivo dire
che l'inizio è folgorante, perché
questo concerto darà i brividi
per tutta la sua durata, tanto
che alla fine tutti risulteranno
spossati, nel senso più letterale
d e l t e rm i n e : l ' i m p at t o
emozionale è stato così
intenso e perdurante da
A l c u n e e m o z i o n i s o n o Quella che viene definita tramutarsi in vera e propria
fortissime. Te le prepari per " mu s i c a l e g g e ra " c h e stanchezza fisica. Non c'è un
giorni, le assapori, l'impazienza contamina il tempio della cuore in questo concerto. Tutto
e l'attesa che ti accompagnano musica colta milanese. è cuore, pulsante, ritmato,
come amici fidati. Guardi il Purtroppo non ci saranno i
biglietto e fai il conto alla grizzly bear, il tour bus si è rotto accelerato, costante. Il suono è
rovescia del tempo che manca, in Austria, costringendoli ad perfezionato dall'incredibile
e sussulti quando si passa da annullare la loro performance. acustica dell'auditorium. Chi è
due a una sola cifra, poi a una Se da un lato questa notizia seduto al centro della sala
settimana, poi a tre giorni. rattrista, dall'altro c'è la riesce a godere di tutte le
Quando arriva la data che consapevolezza che i Wilco sfumature, che le note – per i
corrisponde a quella stampata prepareranno una scaletta Wilco – non sono sette ma
sul biglietto, è come se "allargata" e alla fine le ore di bensì settanta volte sette. È
difficile parlare della scaletta,
all'improvviso si fossero concerto saranno quasi tre.
materializzati i tuoi sogni. Il pubblico è adulto, sia perché la loro discografia è
Sabato 14 ottobre i Wilco hanno anagraficamente che per talmente sterminata da dover
suonato al Conservatorio l'attenzione e il rispetto che richiedere una scelta che
Giuseppe Verdi di Milano. viene prestato. Puntualissimi, i comporta difficili sacrifici. Non
32
suoneranno at least that's
what you said, con mio sommo
rammarico. Tuttavia le canzoni
proposte sono talmente tante
e intense che è impossibile
che il rammarico duri più di
qualche pensiero. Le code
strumentali delle canzoni – già
presenti nelle registrazioni –
sono portate all'apoteosi.
L'unico limite è quello della
velocità delle dita sulle corde,
ma è un limite talmente
astratto da essere intangibile.
Non c'è mai una caduta d
intensità, mai una sbavatura.
Tutto è perfetto. La tripletta
Misanderstood, Impossible
Germany e Via Chicago lascia
dei segni indelebili sulla pelle. I
am trying to break your heart,
canta Jeff, come se non lo
avesse già spezzato in milioni
di piccoli pezzi. Come se non
sentissimo già la mancanza di
questa sera, già mentre la
stiamo vivendo. Spiders. Già, la
tela tessuta dagli strumenti, la
tela che avvolge tutti, dalla
prima seconda fila alla
ventiquattresima passando
per la sesta senza dimenticare
l'ultima. L'auditoruim è un
animale. Vive. Respira. Piange,
anche. Suda. Ogni persona lì
presente è parte di un tutto.
Raramente ho provato una tale
e m p at i a , u n s e n s o d i
comunione, di condivisione.
Linee invisibili che dal palco si
irradiano dovunque: Calore.
S t u p o re. M e rav i g l i a .
DICEMBRE 2009
GIOVEDI' 3 DICEMBRE
EDITORS - Teatro Tendastrisce, Roma
STEVE EARLE - Teatro Masini, Faenza (Ra)
A PLACE TO BURY STRANGERS – Circolo Magnolia, Milano
BILLY TALENT - Music Drome, Milano
JULIAN MARLEY – Estragon, Bologna
STARDOG - Blueshouse, Sesto San Giovanni (Mi)
VALIENT THORR - Sabotage Bar, Vicenza
MOLTHENI – Circolo degli artisti, Roma
MARINA REI – Viper, Firenze
WILDBIRDS and PEACEDRUMS – Mantica Festival, Cesena
VENERDI' 4 DICEMBRE
MUSE + BIFFY CLYRO - Palaolimpico, Torino
EDITORS - Alcatraz, Milano
SOULSAVERS feat MARK LANEGAN – New Age, Roncade (Tv)
THE TEMPER TRAP - Casa 139, Milano
KILLIN' TOUCH – Tartaruga, Villa Guardia (Co)
CLUB DOGO – Zion, Conegliano (Tv)
MIKE WATT trio – Unwound, Padova
CONGOROCK – Urban, Perugia
D.I.M. – Buggedout!, Milano
SABATO 5 DICEMBRE
BLOC PARTY dj set – Zion, Conegliano (Tv)
NOAH AND THE WHALE – Wah Wah Club, Marghera (Ve)
THE BLACK HEART PROCESSION - Estragon, Bologna
THE DODOS - Spazio 211, Torino
KNALPOT + TRAXX – Elefante Rosso, Mestre (Ve)
THE HORMONAUTS – New Age, Roncade (Tv)
FRATELLI SBERLICCHIO – Hiroshima Mon Amour, Torino
ZION TRAIN – Velvet, Rimini
DOMENICA 6 DICEMBRE
THE MUSICAL BOX - Tbc, Roma
THE DODOS – Bronson, Madonna dell'Albero (Ra)
THE BASTARD SONS OF DIONISO – Jamilalive, Bassano dG (Vi)
JEFFREY LEWIS – Sala San Vanni, Firenze
THE GERMS – Shindy, Bassano del Grappa (Vi)
LUNEDI' 7 DICEMBRE
FRANZ FERDINAND - Palatorino, Torino
BIFFY CLYRO - Music Drome, Milano
THE MUSICAL BOX - Teatro Comunale, Vicenza
MARTA SUI TUBI – New Age, Roncade (Tv)
THE STYLES – Zion, Conegliano (Tv)
THE BLACK HEART PROCESSION - Magazzini Generali, Milano
ZULU NATION CELEBRATION – Hiroshima Mon Amour, Torino
THE GERMS – Locomotiv, Bologna
PINK IS PUNK – Spazio Mumm, Cantù (Co)
ELLEN ALLIEN – Cocoricò, Riccione
CONGOROCK – Just Married, Verona
CYBERPUNKERS – Zion, Conegliano (Tv)
VENERDI' 11 DICEMBRE
DEEP PURPLE - Palasport, Jesolo (Ve)
REIN - Circolo degli Artisti, Roma
MOLTHENI – New Age, Roncade (Tv)
IL TEATRO DEGLI ORRORI – Estragon, Bologna
ART BRUT – Spazio 211, Torino
MARTA SUI TUBI – Hiroshima Mon Amour, Torino
NIOBE – Viper, Firenze
ART BRUT – Spazio 211, Torino
MONOTONIX – Big Bang, Roma
CRUXSHADOWS – Blackout, Roma
ELLEN ALLIEN – Leoncavallo, Milano
CONGOROCK – Vox, Nonantola (Mo)
THE PROXY – Zion, Conegliano (Tv)
MARTEDI' 8 DICEMBRE
FRANZ FERDINAND - Palazzo del Turismo, Jesolo (Ve)
THE MUSICAL BOX - Teatro Smeraldo, Milano
THE DODOS - Circolo degli Artisti, Roma
PARADISE LOST - Music Drome, Milano
ART BRUT – Mono, Pescara
KILLIN' TOUCH – Phenomenon, Fontaneto d'Agogna (No)
ZION TRAIN – Hiroshima Mon Amour, Torino
MOLTHENI – Viper, Firenze
SATYRICON + SHINING, Estragon, Bologna
THE GERMS – Init, Roma
SABATO 12 DICEMBRE
DEEP PURPLE - Palalottomatica, Roma
GIARDINI Di MIRO' – Zion, Conegliano (Tv)
GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS – New Age, Roncade (Tv)
PAOLO BENVEGNU' – Circolo degli artisti, Roma
WHITE LIES – Piper, Roma
ART BRUT – Bronson, Ravenna
MY AWESOME MIXTAPE – Calamita, Cavriago (Re)
IL TEATRO DELGI ORRORI – Flog, Firenze
MARCO TRAVAGLIO – Palasport Forum, Pordenone
THE GERMS – Pieffe Factory, Licinico (Go)
THE PROXY – Kindergarten, Bologna
TRASH-DANCE – Vinile, Rosà (Vi)
MERCOLEDI' 9 DICEMBRE
SLAYER - Alcatraz, Milano
THE DODOS - Amigdala Theatre, Milano
ART BRUT – Circolo degli Artisti, Roma
MAX TUNDRA – Connie Douglas, Milano
GIOVEDI' 10 DICEMBRE
DEEP PURPLE - Palaonda, Bolzano
CALIBRO 35 – Circolo degli artisti, Roma
IL TEATRO DEGLI ORRORI – Hiroshima Mon Amour, Torino
MATA SUI TUBI, Viper, Firenze
ART BRUT – Live Forum, Milano
THE GERMS – Music Drome, Milano
SLAYER – Alcatraz, milano
DOMENICA 13 DICEMBRE
BLESS THE FALL + BURY TOMORROW - Zoe Club, Milano
MONOTONIX – Locomotiv, Bologna
FREAKY MERMAIDS – Atomic, Milano
LUNEDI' 14 DICEMBRE
DEEP PURPLE – Palaevangelisti, Perugia
THE GERMS – Spazio 211, Torino
LUDOVICO EINAUDI – Teatro Regio, Torino
MONOTONIX – Connie Douglas, Milano
MARTEDI' 15 DICEMBRE
DEEP PURPLE - Mediolanum Forum, Milano
THE GERMS – Spazio 211, Torino
MERCOLEDI' 16 DICEMBRE
DEEP PURPLE - Paladozza, Bologna
ZU – Off, Modena
GIOVEDI' 17 DICEMBRE
POLAR FOR THE MASSES - Bar Sartea, Vicenza
SEBASTIAN BACH – Estragon, Bologna
MOLTHENI – Spazio 211, Torino
GIRADINI Di MIRO' – Viper, Firenze
MARCO PAOLINI – Palasport Forum, Pordenone
VENERDI' 18 DICEMBRE
GARBO - La Casa 139, Milano
KILLIN' TOUCH - Rock On The Road, Desio (Mi)
MINISTRI – New Age, Roncade (Tv)
MOLTHENI – Estragon, Bologna
HARLEM GOSPEL CHOIR – Teatro Colosseo, Torino
DEVENDRA BANHART – Magazzini Generali, Milano
CLUB NME – Tunnel, Milano
JUST MARRIED – Teca, Verona
SABATO 19 DICEMBRE
SEBASTIAN BACH – New Age, Roncade (Tv)
SUD SOUND SYSTEM – Zion, Conegliano (Tv)
LINEA 77 – CSO Pedro, Padova
IL TEATRO DEGLI ORRORI – Urban Live, Perugia
MONIKA KRUSE – Viper, Firenze
BASTARD SONS OF DIONISO - Estragon, Bologna
THE BLOODY BEETROOTS – Fiera, Udine
COMANECI – Atomic, Milano
THOMAS MELCHIOR – Altavoz, Marghera (Ve)
MARTEDI' 22 DICEMBRE
WORLD ALPINE ROCKFEST w PLACEBO
Paganella Ski, Andalo (Tn)
MERCOLEDI' 23 DICEMBRE
CROOKERS – Eurobaita Al Lago, Castelfranco V.to (TV)
VENERDI' 25 DICEMBRE
THE FORTY MOOSTACHY – Bar Sartea, Vicenza
MARCUS FIX – Elefante Rosso, Mestre (Ve)
CECILE – Secret Party, Venezia
SABATO 26 DICEMBRE
DENTE – Circolo degli artisti, Roma
ELLEN ALLIEN – Jam, Torino
CROOKERS – Kindergarten, Bologna
NO KISS – Unwound, Padova
SOUND & VISION
MEDIA PARTNER
LUNEDI' 28 DICEMBRE
LE MAN AVEC LES LUNETTES - Circolo degli Artisti, Roma
GIOVEDI' 31 DICEMBE
RICHIE HAWTIN – Cocoricò, Riccione
THE BASTARD SONS OF DIONISO
6.12.09 – Bassano
SABATO 9 GENNAIO 2010
12° BOWIE BASH – Shindy Club, Bassano (Vi)
CROOKERS – 23.12.09, Castelfranco V.to
SOUND & VISION NIGHT
BACK TO BLACK DJ SET
VEN 11 – OVOSODO - Vicenza
VEN 18 – ROCKKAFE' – Castelcucco TV
LUN 21 – SARTEA – Vicenza
ROCK ICONS NIGHT
SAB 5 – SHINDY CLUB - Basssano (VI)
SAB 19 – SARTEA (Vicenza)
BOWIE BASH - GLAM NIGHT
SAB 9 GENNAIO 2010
SHINDY CLUB - Bassano (VI)
3.12 e 10.12
OCCSIONAL DISASTER WEEKEND, bar sartea
MONOTONIX:
11.12, Roma | 13.12 Bologna | 14.12 Milano
ART BRUT:
8.12 Pescara | 9.12 Roma | 10.12 Milano
| 11.12 Torino | 13.12 Ravenna
DODOS:
5.12 Torino | 6.12 Ravenna | 7.12 Napoli
| 8.12 Roma | 9.12 Milano
PARTNERSHIP
FUNK & DRUMS
LIVE & DJ SET
SAB 26 - OSTERIA RIVE JAZZ CLUB (VI)
SOUND AND VISION
NIGHTCLUBBING
Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected]
MILANO
CIRCOLO MAGNOLIA
TORINO
sPAZIO 211
TORINO
HIROSHIMA MON AMOUR
VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41
MILANO - INFO : 02 7561046
VIA CIGNA 211 - TORINO
INFO : 011.19705919
VIA BOSSOLI 83 - TORINO
INFO : 011. 3176636
VIA 4 NOVEMBRE - MODENA
Il Circolo Magnolia, luogo di socialità,
divertimento e vivo scambio
culturale, è IL PRIMO LOCALE AD
IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi
102 pannelli solari da 195w l’uno, il
Circolo Magnolia propone una
programmazione intensa e
decisamente originale: live, dj set,
party, festival, rassegne teatrali,
presentazioni di libri e riviste, corsi di
formazione, campagne di
sensibilizzazione. Non ci si annoia
proprio mai qui al Magnolia!
Spazio Parallelo di Musiche
Indipendenti. Che eludono le
convenzioni e tendono a crearne di
nuove ed attuali. Missione: dare
ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la
superficie dei consumi convenzionali
in cerca di linguaggi e suoni nuovi.
Non basta dire non importa. E’
semplicemente la musica a formare
le nostre opinioni.
Hiroshima Mon Amour opera dal
1986 nel campo della produzione e
dell'organizzazione di spettacoli e
di eventi culturali. Punto di
ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d
internazionale per i grandi eventi e i
festival musicali.
Ex mattatoio recuperato, è una vera e
propria sauna di suoni: funk, reggae,
soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa
indie rock. Propone dj set e live con
ospiti italiani e internazionali. Erede
dello storico Left, è da dieci anni il
circolo all'avanguardia nel panorama
modenese per le sue proposte musicali
e artistiche dove ampio spazio viene
dato agli aspetti più sotterranei,
sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi
dedicati ad artisti emergenti, ai concerti
dei gruppi di base, al sostegno a varie
campagne sociale ed umanitarie.
MODENA
VIBRA
www.vibra.tv
ROMA
CIRCOLO DEGLI ARTISTI
FIRENZE
VIPER CLUB
VIA CASILINA VECCHIA 42
INFO : 06.70305684
VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA
INFO : 055. 318231
BASELGA DI PINE’ - TRENTO
INFO : 380.7325710
VIA DELLA CRUSCA - MESTRE
Laterale Via Martiri Della Libertà
Un locale che si è sempre proposto come
spazio musicale dove avanguardia,
sperimentazione e rock'n'roll sono di casa:
musica italiana e straniera, emergente e
originale, sostegno alle scene musicali in
difficoltà, qualità e novità come obiettivi
nella scelta della programmazione,
impegno a non chiudere fuori nessun
"genere" musicale e soprattutto, negli
ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le
altre arti.
Struttura polivalente, ritrovo per gli
appassionati di musica. Qui potrai
ascoltare serate all’insegna della
musica rock, con programmazione di
artisti internazionali il venerdì sera,
mentre al Sabato troverete serate
degne dei migliori club electro/house.
Ottima acustica e bellissimo palco
insieme a buone birre e raffinati drink
rendono molto piacevole la
permanenza nelle due piste da ballo
del locale.
Nuova anima per il Chalet de la
Mot, oltre a riaprire come pub con
6 splendide spine di selezionata
birra e ospitare numerosi live e dj
set, vi delizierà con il ristorante
aperto dal martedì alla domenica
dalle 18 alle 24.
Il circolo culturale Elefante Rosso
nasce sulle tracce di un'etichetta
discografica già attiva e distribuita in
tutto il mondo, e che vorrebbe
promuovere e sostenere varie forme
essenziali nella musica e nell'arte. E'
stato William Parker con il suo
quartetto ad inaugurare il Music Club
e a dare il via ad una serie di
appuntamenti programmati e live
music, workshops, seminari, artisti
internazionali come Sandra Nkakè,
Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul
Randolph (Detroit) e moltissimi altri ...
VERONA
LA LOGGIA
VICENZA
OVOSODO
VICENZA
SARTEA
VICENZA
SABOTAGE
VENEZIA
TRENTO
CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO
C.so GUA’ - COLOGNA V.TA
INFO : 0422.41041
CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12
VICENZA - INFO 0444.235315
C.so S. Felice 362 - VICENZA
INFO : www.sartea.it
Viale dell’Industria 12 - VICENZA
INFO : www.sabotagebar.eu
Situato nel centro storico di Cologna
Veneta Il Loggia cafè è un perfetto
punto di partenza per la vostra serata.
Tutti i week-end con i migliori D.j. set.
Chiuso il Lunedì
In centro a Vicenza Ovosodo wine
bar spazia tra ottimi vini al calice,
24 tipi di spritz, stuzzicherie
fresche, cordialità, allegria e tanta
buona musica. Per la nuova stagione
2009/2010 Ovosodo organizza
ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set,
dalla ricercata musica elettronica,
alla serata Soul Funk. Aperto dalle
ore 9 alle 2.
Locale storico di Vicenza che da
anni allieta e propone importanti
novità. JND Festival Electronic
Music, che ha portato il Sartea a
livelli internazionali grazie ad una
selezione ricercata di djs di ottimo
livello provenienti dai Clubs di
Berlino, New York e Londra.
Ambiente liberty, affascinante e
ricercato che risalta la qualità del
servizio. Chiuso Lunedì
Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar,
pre-post discobar, bella gente, musica
a 360 e birra a fiumi si erge sparuta
un'isola di salvezza! Un covo per chi
cerca e vuole il Rock senza tanti
complimenti e senza troppi
compromessi! Per chi bada alla
sostanza più che alla forma! L'ultima
spiaggia per chi cerca un informale,
rumoroso ed accogliente rifugio per il
cuore e per le orecchie! Dal lunedì
alla domenica! Musica, live show,
Djset, bere, mangiare e buone
vibrazioni. Let there be rock!
VICENZA
BAR ASTRA
VICENZA
VINTAGE KLUB
VICENZA
SHINDY CLUB
VICENZA
CONTRA’ GRANDA
CONTRÀ BARCHE - VICENZA
INFO :
Via Savona 126 - T. di Quartesolo
INFO : myspace.com/vintageklub
VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G.
INFO : 0424.500.000
VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G.
INFO : 347.7597201
Il centro di Vicenza, al centro del
mondo, nel centro della musica!
“Nuovo Bar Astra” powered by his
eclectic owner Mopi and his
amazing staff. Music every day,
music every night ,,, music inside.
Taste us and you never forget us!
Peace & Love!Da non perdere i
mitici concerti e dj set aperitivo.
Aperto tutte le Domenica dalle
ore 16.59.
Il Vintage Club si trova nella zona del
centro commerciale Le Piramidi. Entrando
vi accorgerete che state vivendo in un
nuovo mondo fatto da tenui colori e
ricercato design vintage. La sera le luci
tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità
elettroniche miscelate dai migliori Djs vi
porteranno a vivere nuove emozioni.
D’estate vi aspetta il giardino estivo per
degustare cocktails e drinks sempre
all’altezza delle aspettative.
Lo Shindy Club da trent’anni è la
discoteca dei bassanesi doc, informale
ed “alternativa” offre serate di vario
genere: il venerdì concerti live, il Sabato
rock puro al primo piano, e musica
elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete
presente la pubblicità “cosa sarebbe il
mondo senza la Nutella?”
Decisamente si abbina a “cosa sarebbe
Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! .
Aperto Venerdì e Sabato
Alla mattina ottime colazioni a base di
spremute di frutta fresca, a
mezzogiorno e sera a far compagnia
agli aperitivi : gustosi tramezzini,
stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i
ricercati cocktails (ottimo Moijto), la
sangria e una vasta selezione dei
migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs
della scena electro. Disponibile per
feste private. Chiuso Lunedì
VICENZA
WINE ENOTECA
VICENZA
SENSO UNICO
VICENZA
PORTA BREGANZE
VICENZA
OSTERIA RIVE
VIA GARIBALDI - LONIGO
INFO : 0444.834856
VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZE
C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA
INFO : 345/2758203
INFO : 345/2758203
VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO
INFO : 348.8265815
Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La
parte “vecchia” è rimasta per gli amanti
della degustazione vini e degli assaggi di
formaggi francesi e delle ottime cruditè di
pesce. La seconda e nuovissima sala è
per gli amanti dai cocktails e della ottima
musica proposta ogni ven, sab e dom da
selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato
nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai
vini non si discute: sono cento le etichette
in mescita. Passate una serata al Wine!
Diventerà il vostro locale per sempre!
L'arredamento caldo ed accogliente, e
l'atmosfera che si respira ti fa
sembrare a casa, le ottime birre ed i
vini di grande qualità, sono sempre
accompagnati da deliziosi stuzzichini,
e a fare gli onori di casa ci sono
Barbara, Manuela, Erika, Giulia,
Alessia e Cristina che con i loro sorrisi
vi conquisteranno. Organizziamo
feste di laurea, compleanno addio al
celibato/nubilato, eventi Sky, Musica
live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso
il lunedì aperto dalle 07 alle 02.
Dentro le bellissime e storiche mura
del Castello Scaligero di Marostica
un'ambiente moderno, raffinato ed
elegante, in contrasto con l'area
circostante ti affascinerà per il calore
che trasmette, Monia ti conquisterà
con la bontà dei suoi “spunciotti”, le
bellissime Lorena e Vania per la
classe con cui servono tutte le
bevande. Un piacevole giardino estivo
con vista Castello Superiore sarà
presto reso operativo anche d'inverno
per dare, a chi desidera fumare e bere
all'aperto, un po' di comfort.
Tra un mix perfetto di pezzi di design
vintage anni ’50-’70 e di elementi
tradizionali, Giovanna ha creato un
locale unico nel suo genere, dove si
respira un’atmosfera d’altri tempi.
Pensare di essere arrivati in un
esclusivo jazz club in una grande
metropoli non è un azzardo! Cucina
creativa, arte, musica il mix perfetto
per un locale che vi darà mille
emozioni tutte indimenticabili!
VICENZA
LA CORTE DEI RE
VICENZA
BARETTO
TREVISO
ZWEI BAR
TREVISO
NEW AGE
PONTE PAGNANO - ASOLO
INFO : 0423.952761
VIA TINTORETTO - RONCADE
INFO : www.newageclub.it
Via Montello - MAROSTICA
INFO : 393.3286262
Via Ponticello 40 - Molvena (Vi)
Appena fuori dalle mura di Marostica
nuovo locale wine bar slow food
ispirazione anni ‘70. Alla mattina
ottime colazioni, a mezzogiorno e sera
aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per
i languorini fuori orario ottimi
tramezzini e stuzzichini. Per i più
esigenti vasta scelta di ottimi vini
accompagnati da formaggi ed affettati.
Nei fine settimana anche musica dal
vivo e Dj Set.
Posizionato sulla statale che va da
Breganze a Marostica, con un ampio
parcheggio sia di fronte che a lato, e
arredato in modo un po' kitsch è
particolarmente gradito ai giovani per
i suoi colori vivaci e l'atmosfera
sempre allegra, ravvivata dalle
bellissime ragazze che vi aspettano
sette giorni su sette dalle 06 del
mattino fino alle 02 di notte. Oltre
alle ottime birre facciamo delle
Bruschette speciali, Panini,
Insalatone e snack veloci adatti a
tutti i gusti.
Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non
convenzionale con menù che cambia
spesso e accompagnato da ottimi vini.
Cocktail fatti a regola d' arte e snack
diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica
(vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal
cicchetto, all' affettato al coltello, fino al
pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di
comodo parcheggio Zweibar è aperto
dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30
alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.
New Age Club è il rock club più esclusivo
della parte nord-orientale della penisola.
new age club è totale garanzia di
professionalità e visibilità per gli artisti
affermati da tutto il mondo. new age
club è trampolino di lancio per le nuove
realtà musicali. new age club è lo spazio
di divertimento notturno senza vincoli
anagrafici. lo staff del new age club vi dà
il benvenuto per una nuova elettrizzante
stagione di live allo stato puro!
TREVISO
ROKKAFE’
TREVISO
ZION ROCK CLUB
PADOVA
MONSTER JOE PUB
PADOVA
RICKY’S PUB
St. DEI COLLI - CASTELCUCCO
INFO : www.rokkafe.com
VIA Vazzoler 30b - Conegliano
INFO : 349.8820213
VIA ISOLA 50 - ISOLA MANTEGNA
PIAZZOLA SUL BRENTA (PD)
VIA COMMERCIALE 12
VILLA DEL CONTE/ABBAZIA PISANI
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di
riferimento per tutti quelli che (scusate
lo snobbismo) la musica la sentono un
po' di più. Precursori della DJ CULTURE i
due fratellini preparano con i loro super
collaboratori anche ottimi drink. Ricerca
e coerenza sono alla base del bel
connubio tra passato, presente e futuro
che ha vita in questo posto. Dal Martedi
alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
Info 3496027294 - 347737793
Ultima citta' libera del cult movie
Matrix, contestualizzando nel proprio
territorio il significato che il film da' di
essa. Spirito di liberta' culturale, voglia
di rinnovamento socio-comunicativo,
promuovere le migliori espressioni
artistiche nazionali ed internazionali.
La programmazione del Circolo e'
concentrata sulle serate del venerdi' e
del sabato con concerti dal vivo e Dj
Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato:
Apertura Circolo: ore 22:00
All'interno del Monster Joe, nel locale da
poco rinnovato, potete trovare il nuovo
BEER SHOP con più di 70 marche di
birre in bottiglia a disposizione e 5
eccezzionali birre alla spina, nonché
gustosi snack ad ogni orario! Ogni
Venerdì & Sabato il Pub propone Musica
live e dj set, con appuntamenti
imperdibili dal Rockabilly all'Hard Rock,
Punk, Garage, Tribute Bands e Rock n'
Roll! Tappa obbligatoria per i vostri
Week-end! Venite a Trovarci! Non ve ne
pentirete!
Hot spot per chi ama la musica live di
qualità grazie ad una crew e ad un
programma bilanciato,si conferma uno dei
locali più gettonati. Il meglio delle rock
cover band,dell'alternativo ed indipendente, i
tributi più leggendari. Dal grunge al
postrock, dall'acustico al metal, dall'indie
alla new wave! OPENPARTY con i migliori
djs in campo rock, crossover, indie, electro!
Se cercate un'alternativa al solito music
pub con karaoke e cotillons, l'avete
trovata.Info: myspace.com/rickyspub
INFO : 345/2758203
42
“Libri che suonano” di Francesco Nicolli
proprio lui, Raf), i Moda di doppio album del gruppo,
Chimenti. Tutti suonano considerato da più parti il
I PRIMI LITFIBA. inAndrea
locali “mitici”, come il Banana capolavoro del rock italiano. Le
Moon,
il
la già citata fortune dei Litfiba, da qui in poi,
EROI NEL VENTO. Rokkoteca,Casablanca,
il Manila, il Tenax, s a ra n n o d e s t i n at e a d
Bruno Casini, “In viaggio con i Litfiba”, Zona, 2009
Quasi per caso, sommerso dagli
arrivi del periodo natalizio, mi
capita tra le mani un libro che
immediatamente suscita in me
curiosità e interesse. Firmato da
Bruno Casini ed edito da Zona,
“In viaggio con i Litfiba” è un
viaggio raccontato in prima
persona da colui che è stato il
primo manager e promoter del
gruppo; un itinerario magico,
che parte dal 1980, in un
c o n t e s t o c h e è s t at o
ribattezzato in seguito
“rinascimento rock” e che ha
visto Firenze diventare la
capitale del rock e della new
wave italiana negli anni
Ottanta. Basti pensare che nello
stesso periodo hanno visto la
luce e sono arrivati al successo,
anche oltreconfine, band come
Diaframma, Neon e appunto
Litfiba. E' in una cantina al
numero 32 di via de' Bardi,
divenuta negli anni meta di
pellegrinaggi musicali, che inizia
la storia dei Litfiba: per dirla con
Casini “qui praticamente nasce
il sound fiorentino, qui prende
forma il rock fiorentino […], qui
nascono i primi e geniali Litfiba,
un “sogno ribelle”, una grande
avventura sonora, una storia di
tanti viaggi, una storia di una
grande band”. Il nucleo originario
comprende Gianni Maroccolo al
basso, Francesco Calamai alla
batteria, Antonio Aiazzi alle
tastiere, Ghigo Renzulli alla
chitarra e Piero Pelù alla voce.
Questa è la formazione del
primo concerto, il 6 dicembre
1980 alla Rokkoteca Brighton di
Settignano: “la prima esibizione
dei Litfiba è molto rumorosa,
l'impianto fonico non dà ottimi
risultati, però tutti hanno
addosso un'energia pazzesca,
una grinta animalesca che trova
la sua lancia in Piero, vero e
autentico frontman creativo”. Il
racconto di Casini è ricchissimo
di particolari, ha il merito di
spaziare nella descrizione del
contesto musicale e artistico di
Firenze, e, parallelamente alla
vicenda di Pelù e soci, l'autore
non lesina informazioni sulle
altre band della golden age
fiorentina, come i Diaframma di
Federico Fiumani, i Neon di
Marcello Michelotti, i Café
Caracas di Raffaele Riefoli (sì,
ma è presso il Motovelodromo di
Firenze che il 16 luglio '84 suona
sullo stesso palco “the best
wave in Florence”: Diaframma,
Neon e Litfiba, trionfatori della
serata. Nel '85 esce per I.R.A. il
primo album del gruppo,
“Desaparecido”, in realtà
preceduto già nel 1983 dalla
colonna sonora di “Eneide”,
spettacolo teatrale dei Krypton.
Il sodalizio artistico tra Casini e i
Litfiba si interrompe nel 1986, e
qui si ferma anche il suo
racconto, alla vigilia dell'uscita,
nel 1987, di “17 Re”, il secondo
aumentare vertiginosamente,
fino al 1999, anno della
separazione tra Pelù e Renzulli.
C'è chi, e tra questi anche
Casini, auspica per il 2010,
trentennale della nascita del
gruppo, una reunion anche
occasionale che possa offrire al
pubblico la stessa energia e lo
stesso entusiasmo dei vecchi
tempi; personalmente invece
preferisco ributtarmi con il
piacere di sempre nell'ascolto
dei primi lavori; d'altronde, lo
cantava Pelù: “Resta una parte
di me…”.
44
KINGS ROAD di Marco Mantovani
JOE STRUMMER & THE MESCALEROS
Quando ti trovi di fronte ad una
leggenda vivente del rock
l'esperienza di un concerto
può rivelarsi indimenticabile. Il
suono, l'abilità tecnica, il gusto
compositivo, l'attitudine e
tutte quelle componenti che
fanno di un live un bel live
passano in secondo piano,
perché l'attenzione è tutta per
il mito. 4 settembre 1999, mi
trovo a Bologna per uno di
quegli Indipendent days
festival che si tenevano
all'Arena Parco Nord. Non sono
mai stato un amante dei
festival da 20-30000 persone,
ma l'occasione è imperdibile.
Oltre ad una decina di buone
band, tra le quali ricordo in
particolare Sick Of It All e Lit, la
scaletta prevede anche John
Graham Mellor, in arte Joe
Strummer, leader e voce dei
Clash. Suona con i Mescaleros,
il suo ultimo progetto.
Ammetto che il mio interesse
per la sua nuova fatica è
pressoché nullo, ma ben presto
mi accorgo che pochi dei
p re s e n t i l a p e n s a n o
d i ve r s a m e n t e d a m e.
D'altronde fare un gruppo dopo
che ne hai già fatto uno che si
chiama The Clash potrebbe
av e re q u a l c h e
controindicazione. Il clima che
si respira è particolare, lo
ricordo bene. Sembra una
festa/ritrovo, un misto tra
emozione e serenità. Noto che,
rispetto ai concerti precedenti,
il pubblico sotto il palco
cambia, la media dell'età
anagrafica cresce. Nel giro di
qualche minuto mi trovo
circondato da persone che
potrebbero essere i miei
genitori. Qualche coetaneo
resta, direi siamo 50 e 50.
Vedo creste, chiodi, Union Jack
sulle maglie e sulle giacche,
red skins, padri di famiglia con
moglie e molti fans nostalgici
che hanno vissuto il '77 in
prima persona. L'attesa cresce
durante il cambio palco e a
dare al tutto un clima più
british ci si mette anche la
pioggia. Quando il grande Joe
sale sul palco è un delirio.
Entra subito in contatto con il
pubblico e noi apprezziamo
moltissimo. I Mescaleros non
hanno nulla a che vedere con i
Clash ed è un bene. Nessun
tentativo di rifare la band, né
per la gloria né per il denaro.
Tra le tante questa è un'altra
cosa che adoro dei Clash.
Strummer e Mick Jones
suonarono assieme dopo i
C l a s h u n a vo l t a , p e r
raccogliere fondi per il
sindacato dei pompieri di
Londra, ma questa è un'altra
storia. Lui è un uomo di mezza
età, t-shirt bianca, qualche
capello in meno, ma stesso
taglio di 20 anni prima. A
tracolla l'immancabile Fender
Telecaster. Chi si aspettava un
atteggiamento di rivolta in
classico stile The Clash è
rimasto deluso. L'impressione
è che Strummer nel 1999, sia
un uomo tranquillo, che ha
fatto e detto molto. Suona
perché la musica è la sua vita.
La scaletta è equamente
divisa tra 6/7 pezzi dei
Mescaleros e altrettanti dei
Clash. Il pubblico non sembra
molto preso dalle nuove
canzoni. E' evidente, tutti
sono in attesa di sentire
Strummer cantare i Clash.
Tempo 15-20 minuti e ci
siamo. In migliaia iniziano a
cantare. Siamo in Italia, ma
ognuno sembra conoscere i
testi in inglese ed è una rarità
nel nostro paese. London
Calling la prima, poi a seguire
in un ordine probabilmente
diverso da questo
B a n k ro b b e r, R o ck t h e
Casbah, I fought the law.
L'entusiasmo attorno è alle
stelle, io spesso ho la pelle
d'oca. I più grandi, quelli che
hanno visto nascere e morire
i Clash sono i più emozionati,
occhi lucidi. Strummer
rimane visibilmente colpito
dalla calda accoglienza
italiana. Il suono della sua
chitarra è inconfondibile, così
c o m e l a vo c e c h e s i
riconoscerebbe anche ad
occhi chiusi, anche solo
quando parla tra una canzone
e l'altra. Cerca di interagire
con noi dall'inizio alla fine ed
ha un fare lontano da quello
di un mito del rock. Lo show
non dura molto e la band è
statica sul palco, ma credo
che nessuno si aspettasse
chitarre volare e salti dalla
Soul Sista by Lara Lago
From Dilated People with love: Rakaa Iriscience
gran cassa. Nonostante
questo l'energia è forte e
Strummer da tutto, con il
cuore, come sempre e come
m'immaginavo. Di li a poco
più di tre anni, John Graham
Mellor si sarebbe spento nella
sua casa in Inghilterra per un
attacco di cuore. A ripensarci
ora do ancora più valore a
quello show e me lo godo
eccome. Qualche tempo
dopo con grande stupore
scoprii che la sera prima in
Germania, qualche profano
aveva contestato lui e i
Mescaleros. Motivo: volevano
gli Offspring al loro posto, i
q u a l i m o r t i fi c at i d e l l a
s i t u a z i o n e, av re b b e ro
suonato a seguire. Strummer
non la prese bene. Ecco forse
spiegata la sua emozione nel
ritrovarsi quella sera un
pubblico cosi vicino, a
distanza di quasi vent'anni
dal memorabile concerto dei
Clash in Piazza Maggiore a
Bologna. La componente
umana, il rapporto con il
pubblico, sono sempre stati
un cardine della musica dei
Clash e del suo leader. Julien
Temple, regista attento e
fanatico della scena punk UK
fine anni '70, non si lascia
sfuggire il dettaglio nel suo
The Future is Unwritten.
“Senza gli altri non siamo
nulla, questo è quello che
p e n s o ” p a ro l a d i Jo e
Strummer.
“Le etichette discografiche hip
hop non si rendono conto di
quanto sia importante ogni
aspetto di questa cultura, dal dj
al bboy. Credono tutto ruoti
attorno a loro. Io quando canto
so che sto compiendo la mia
missione: dare voce all'hip
hop.” Ha lambito anche l'Italia
la tournèe europea di Rakaa
Iriscience dei Dilated People. Lo
scorso 21 novembre al Loa
Acrobax di Roma, Rakaa si è
reso protagonista di un
concerto che ha fuso assieme
freestyle e hits, infuocando il
pubblico. Qualche settimana
prima in un'intervista rilasciata
a “Ear to the street” in onda su
Radio Sherwood, l'mc aveva
raccontato cosa significasse
per lui cantare in Europa. “Mi
sono trovato molto bene- ha
raccontato di ritorno dalla sua
data ad Amsterdam- Sono
felice di arrivare in Italia. Amo
incontrare nuove culture, devo
dire in Europa mi sono sentito
molto a mio agio. L'hip hop è un
linguaggio universale e sembra
sempre di far parte di una
grande famiglia.” Il suo nuovo
lavoro, che uscirà ad aprile,
riproporrà le sonorità che
hanno reso famosi i Dilated
Pe o p l e, u n gru p p o
particolarmente conosciuto
sulla scena underground, ma
anche dal grande pubblico
soprattutto per la canzone
“This Way” del 2004, che ha
visto la collaborazione con
Kanye West. I Dilated Peoples
si possono considerare tra i
pionieri dell'hip hop progressivo
californiano. La loro produzione
si distingue da molta parte
dell'hip hop della West Coast
per il rifiuto della violenza e
misoginia tipici del gangsta rap,
e per la scelta di temi
maggiormente tradizionali per
la scena hip hop, da qui le loro
collaborazioni con artisti come
Erykah Badu, Common, Talib
Kweli, e Questlove dei Roots. Il
duo, composto da Evidence e
dal nostro Rakaa Iriscience, si
consolidò già nella prima metà
degli anni novanta. Al gruppo si
aggiunse successivamente DJ
B abu , u n t u rn t abl e r
proveniente dalla crew Beat
Junkies. “E' vero, noi abbiamo
sempre lavorato con grandi
produttori e gente di spessore
ma abbiamo sempre fatto in
modo di supportarci a vicenda.
La collaborazione fa parte del
d n a d e l l ' h i p h o p. ” U n
messaggio che è arrivato forte
e chiaro a quanti hanno
assistito all'unica data italiana
di uno dei gruppi più in vista
dell'hip hop raffinato d'oltre
oceano.
“Teste di Rapa” by Manuelpablopace
47
TESTE DI RAPA @ ORTOBOTANIX
di Elena Rapa
c/o ALE’S SURF SHOP - dal 4 DICEMBRE
proprio feticcio da conservare e
manipolare con cura, un esempio
di atemporale eleganza…per
cultori del genere. Stefano
Zattera, padre fondatore della
DelirioHouse ha dato il via alle
danze nel mese di Ottobre;
un'antologica mozzafiato
dedicata ad uno degli esponenti
più in auge del panorama
underground italiano. Il 4
Dicembre alle ore 19 l'attesissima
Elena Rapa, di ritorno dalla
Biennale di Praga, ci farà
atterrare in giardini romantici fatti
d'amore e sangue, miele e sterco,
vita e morte. Una ricerca
iconografica di stampo classico
che sfocia in un bizzarro gotico
alquanto decadente, ma sempre
con un ghigno languido, frutto di
una presa di coscienza
prematura di fronte alle disfatte
vitali. Fortemente influenzata
dalla musica, la rappresenta
creando un groove sporco e
melodico, che trova un reale
sviluppo nelle innumerevoli
collaborazioni grafiche con gruppi
quali Neo, Psychofagist, Udus,
Miranda. Parlando di lavori fatti a
più mani, saranno presenti
all'esposizione opere realizzate
in combutta con artisti quali
Erica Preli, Laura Giardino,
Massimo Gurnari, Simone El
Rana. Al Vernissage potrete
degustare tutto questo
accompagnati dall'ottimo vino
Zonta (che non guasta mai!).
…tappetino verde e piante
rigorosamente plastificate
adornano la galleria; al suo
interno un piccolo esercito di
formichine lavora senza sosta,
con un obiettivo alquanto
dignitoso: regalare emozioni
assemblando le realtà più
disparate. Un godimento
sensoriale al di là di facili logiche
enciclopediche; mutevole in
tutti i suoi aspetti Ortobotanix
fa della collaborazione una
strategia tesa ad offrire ai propri
utenti realtà comunicative ad
altissimo impatto e qualità.
Ogni evento sarà deliziato dalla
produzione di serigrafie a
tiratura limitata con grafiche
appositamente create dagli
artisti ospiti, fisicamente
realizzate da Gummo Design e
dal collettivo Infart. Inoltre verrà
presentato il primo progetto
editoriale nato dall'incontro tra
la Black Stafford Editore, Arti x info: [email protected]
Grafiche Bassano, e StudioB612: www.myspace.com/ortobotanix
non un catalogo, ma un vero e www.infartcollective.com
Live Review di D. Zanin
50
... A DUE PASSI
WE DON'T CELEBRATE SUNDAYS, non solo scarpe ... ma anche
BUT WE CELEBRATE
TSHIRT - ACCESSORI - SPILLETTE
HARDCORE SUPERSTAR
Venerdì 6 Novembre 2009_
New Age_
Roncade (TV)
Lacca, tacchi a spillo, Joakim Berg e Martin
pantaloni in pelle, reggiseno Sandvick al basso mentre ha
leopardato e tanto tanto apportato dei cambiamenti
pogo! Questi gli ingredienti alla chitarra (Thomas Silver
principali per permettere una s o s t i t u i t o d a u n o
sana e devastante serata scatenatissimo Vic Zino
glam. Hardcore Superstar era entrato gloriosamente nel
il termine chiave, e proprio loro gruppo tanto da essere
sono stati la chiave del delirio presentato da Jocke come
s c o p p i a t o Ve n e r d ì 6 “bel bambino”, in italiano!) e
Novembre a Roncade, tra una a l l a b at t e ri a ( M ag nu s
folla scatenata di ribelli A n d r e a s s o n ) . G r a n d e
cotonati; si perché la parola presenza scenica al New Age
profetizzata dagli HS, la più di Roncade, o come si suol
famosa glam metal band dire in gergo rockeggiante “
europea degli ultimi anni, è un hanno spaccato di brutto”,
contratto deviante e amorale, regalando all'eccitatissima
giusto per ricordare che noi folla una scaletta adornata
siamo i diversi: “Noi non delle loro migliori hits: My
celebriamo più la domenica, good reputation, Bag on your
my good Church is not open head, Dreamin in a Casket e di
on Sundays”, il nostro certo non poteva mancare
compito è celebrare il vero We don't celebrate Sundays
rock. Il tour del 2009, in c h e h a l e t t e ra l m e n t e
supporto al nuovo album Beg mandato il pubblico in delirio.
for it (uscito a Giugno), ha Ciò che ci si aspetta da gruppi
concretizzato ben 4 date di questo calibro non sempre
Italiane dal 4 al 7 Novembre, è soddisfacente, spesso le
toccando Roma, Milano realizzazioni live appaiono
Treviso e Bologna. La band goffe e male organizzate
Svedese, nata appena nel 1997 rischiando così di perdere
e già tra i più quotati gruppi approvazione da parte di un
hard rock dei nostri tempi, ha pubblico sempre in ascesa,
il vanto d'aver fatto da spalla a non è così per gli Hardcore
mitiche icone musicali come S u p e r s t a r c h e h a n n o
A C / D C , A e r o s m i t h e dimostrato d'essere dei veri
Mötorhead. Formazione animali da palcoscenico e dei
modificata dal 2008, continua grandi ambasciatori di uno
a portare alla voce il leader stile difficile da classificare.
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BedRoom Revolution “Storie di vinili da collezionare” by Sir Taylor
THE VELVET UNDERGROUND AND NICO
SELFTITLED US LP VERVE RECV.6/5008
Dopo la discografia preV.Underground è la volta
dell'album di esordio,il
cosiddetto”banana album”per la
copertina voluta e disegnata da
A.Warhol.Vorrei evidenziare
alcuni punti poco noti della
realizzazione del loro album di
esordio, come ad esempio la
importantissima amicizia che
legò Lou Reed con il poeta
Delmore Schwartz.Questi
insegnò a Lou la bellezza e le
potenzialità espressive del
linguaggio attingendo dalle
letture di W.Borroughs e
R.Chandlers. Heroin è un
esempio eclatante della capacità
di sintesi di Reed nella scrittura
dei suoi testi, riesce ad unire il
drug-noir di Borroughs al
linguaggio ermetico in puro stlile
Joyce. A lui Reed dedicò
European son. Il primo nucleo
della band denominata
inizialmente Warlocks e poi
Falling Spikes comprendeva Cale,
Morrison,Reed ed un
batterista/percussionista
eclettico di nome Angus Maclise
molto più interessato al cinema
che alla musica. Era il 1965. Cale
era fresco dalla esperienza del
Dream Syndacate in cui suonava
la viola, Reed come abbiamo
raccontato aveva un ricco
curriculum come session man e
compositore per Pickwick rec. Di
lì a poco il nome sarebbe
divenuto V.Underground mutuato
da un libro di racconti sadomaso
di M.Leight, sia per l'allusione agli
argomenti scabrosi del libro, sia
perché aveva qualcosa di
cinematografico in sé; Maclise
avrebbe abbandonato la band di lì
a poco lasciando il posto di
batterista per M. Tacker.
Nell'estate del '65 una buona
parte dei brani esisteva già:
Heroin, Waiting for the man, All
tomorrows parties, Venus in furs,
Prominent man e Wrap your
troubles round a dream(escluse
dal lp). La grossa attività
concertistica nei locali
Newyorkesi compatta per bene il
suono della band che si
sviluppava attorno ad un nucleo
sonico-ipnotico che veniva
ripetuto ossessivamente - il
cosiddetto drone - che si
sviluppava intorno alla viola di
Cale suonata come basso con le
chitarre di Reed e Morrison
scordate/riaccordate sulla
tonalità di questa. Durante uno di
questi happenings vengono
notati da A. Warhol che sta
progettando uno spettacolo. L'EPI
show (exploding plastic
inevitable) è un happening
artistico itinerante in cui i V.U.
forniscono la soundtrack in
tempo reale. V.U. and Nico è
essenzialmente la colonna
sonora di questi concerti (con le
dovute approssimazioni) più un
paio di capolavori scritti da Reed
all'ultimo momento per
permettere l'inserimento di Nico
(protege di Warhol) nella
formazione. Registrato in 8 ore e
prodotto da Warhol nel maggio
del 1966 l'album vendette in
modo deludente al tempo anche
per problemi tecnici di stampa e
di marketing. Se fosse stato
realizzato nell'autunno'66
sfruttando la pubblicità dell'EPI
show sarebbe stata un'altra
storia; invece passò più di un
anno senza che alla verve
decidessero il da farsi. Eccezione
solo per i due rarissimi singoli
usciti nello stesso anno con
51
mixaggio monofonico, e cantato
reinciso Quando nel marzo del
1967 escono le prime copie del
lp si incappa subito in un
problema legale che costringe al
ritiro dell'album, inoltre la
fabbricazione della copertina
con la banana pelabile risulterà
più complicata del dovuto (e per
finire il mercato è troppo
coinvolto dal capolavoro
psichedelico dei Beatles Sgt
Pepper. L'album da cercare è la
stampa monofonica (V5008) 400$ -quasi sempre con la
copertina censurata e la banana
non pelata (appena si cerca di
sbucciare la cover,questa si
ro m p e a l p i c c i u o l o
dimezzandone il valore. Con
150$ trovate la stampa stereo
con la seconda cover (V6.5008)
“Versate ancora e sempre
Finché basta si dica noi”
(Moliere)
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ENJOY
live
54
SOUND & BROWN a cura di M. Melpignano
us (1996) e L'amour au théâtre
(2009), entrambi in prima
italiana. Dopo aver partecipato
negli anni Sessanta a quel
rivoluzionario laboratorio che fu il
Judson Church – dove si
svilupparono la contact
improvisation e sperimentazioni
che hanno portato la danza oltre i
codici per aprirsi alla pluralità del
postmodern-, nel 1970 Trisha
fonda la sua compagnia e inizia
un'inedita ricerca di tipo
linguistico, politico, concettuale
sul movimento e sulla relazione
democratica tra danza, musica,
design… TB dialoga e scambia
metodi di ricerca e prassi
compositiva/performativa con gli
artisti visivi R. Rauschemberg e E.
Murray, le light designers B.
Emmons e J. Tipton, la fashion
designer E. Cannon, ma è
@
O
D & VISIO
UN
N
“Favourite Music: Laurie
Anderson, John Cage, Alvin
Curran, Dave Douglas, JeanPhilippe Rameau”. Questa è
un'“info” della pagina Facebook
dell'americana TRISHA BROWN,
una dei coreografi più influenti
del XX secolo e una dei visual
artists più vivaci del momento.
Dal 28 al 31 ottobre a Reggio
Emilia è andata in scena in
esclusiva italiana la Trisha Brown
Dance Company (NY), che ha
presentato lavori di TB: dagli
studi sulla struttura coreografica
e sulla perfomatività dei
movimenti quotidiani degli Early
works (1971-74, presentati presso
la Collezione Maramotti), fino al
triple bill nel cartellone del
festival Aperto al Teatro Valli - il
masterpiece Set and Reset
(1983) e i più recenti You can see
coreografico, spazzando via ogni
pregiudizio di tipo gerarchico tra
musica e danza. TB usa “Early
mornin' rain”, di G. Lightfoot,
cantata da Bob Dylan (dall'album
“Self portrait”, 1970, che ha
segnato una svolta musicale per
Bob), come clessidra dapprima
nel 1973 per Accumulating pieces
–il leit motiv dell'accumulazione
di gesti per mostrare nel modo
più inaspettato gli imprevedibili
esiti performativi di una semplice
partitura gestuale -, poi l'anno
successivo in Spanish dance per
guidare cinque danzatrici, che
progressivamente si compattano
in gruppo alzando le braccia
come danzatrici spagnole, verso
un muro…, e nel suo sviluppo del
1976 Line up, con libere
combinazioni matematiche di
movimento e con la massima
economizzazione di energia da
parte dei danzatori (effortless
movements, energized but not
tense, Trish says). Questa è
l'unica musica che TB usa,
ricorrendo piuttosto a silenzio e
suoni d'ambiente, sino al 1981,
quando collabora con lo
sperimentatore Bob Ashley. Ma è
nel 1983 che il mondo delle
performing arts riceve uno
scossone con Set and Reset. Qui
TB e Laurie Anderson, che
compone il capolavoro “Long
time no see”, giocano con tempo,
forma, gravità, istinto… “Non
avevo mai provato a comporre
una musica che cade”, ha
affermato la musicista;
musica/energia/movimento
impercettibilmente precipitano
e recuperano quota, spazio,
volume, in un continuo lavoro di
composizione e ricomposizione
della struttura e del flow in
mano ai sette danzatori, liberi di
muoversi nello spazio, grazie a
costumi (di Rauschemberg) che
per la fattura leggera alle volte
seguono le traiettorie dei corpi,
altre contribuiscono a variare la
partitura coreografica. TB ha
lavorato poi col postminimalista
Zummo, con Cage, negli anni '90
col compositore di elettronica
Alvin Curran, sperimentando allo
stesso tempo con la musica e
l'opera barocca… Oggi collabora
con Rameau... (di M. Melpignano)
S
soprattutto a partire dagli anni
“FAVOURITE MUSIC: LAURIE ANDERSON, JOHN CAGE, Ottanta
che con la musica e i
amici musicisti TB spinge al
ALVIN CURRAN, DAVE DOUGLAS, JEAN-PHILIPPE RAMEAU”. lsuoi
i m i t e i l s u o p e n s i e ro
ROCK ICONS
HISTORY
OGNI MERCOLEDI’
DALLE ORE
15.00 ALLE 16.00
RARE GROOVES by Paolo Berto
52
EVERYTHING IS EVERYTHING
DONNY EDWARD HATHAWAY
(1 Ottobre 1945 – 13 Gennaio 1979) - 1970 - Atco
Ha quarant'anni e non li
dimostra! “Everything Is
Everything” è l'album di
debutto del cantautore e
pianista Donny Hathaway
inciso per l'etichetta Atco
(Alantic Corporation). Si tratta
del primo disco dopo la firma
del contratto con la label
americana. Hathaway godeva
i n fa t t i d i u n a b u o n a
reputazione come crooner
gospel fin da bambino, quando
cantava con il nome di Donny
Pitts, “The Nation's Youngest
Gospel Singer". Dopo essere
uscito dalla Howard University
nel 1967, l'artista si trasferì a
Chicago, sua città natale, dove
iniziò a lavorare con i Mayfield
Singers per l'etichetta di Curtis
Mayfield, la Curtom Records.
Qui si distinse come autore,
produttore, arrangiatore e
soprattutto come session
player. Dopo aver collaborato
con gli Impressions nacque
una collaborazione con Leroy
Hutson, già membro dei NuTones, che li portò a comporre
il brano "The Ghetto", che sarà
poi il singolo dell'album
“Everything Is Everything”. In
questo disco Hathaway e
Hutson composero insieme
altri brani di impegno sociale,
come "Trying Times", mentre
altri, come "I Believe to My
Soul" di Ray Charles e “To Be
Young, Gifted and Black" di
Nina Simone, divennero poi
delle popolari cover. Realizzato
nel luglio del 1970, l'album
raggiunse in breve tempo il
73esimo posto nella
prestigiosa Billboard Pop
55
Albums chart ed il 33esimo
nella Billboard R&B Albums
chart e considerato in seguito il
migliore dei tre album incisi in
studio da Hathaway. Il Rolling
Stone magazine lo definì il più
promettente talento della soul
music. Hathaway in questo
lavoro mette tutta la sua anima
gospel e la forza del Rhythm
and blues tipico del delta del
Mississippi, facendo già
trasparire la sua vocazione al
melodico e il brano “Je Vous
Aime (I Love You)”, ne è
l'esempio lampante. Non mi
soffermerò su “The Ghetto”,
pezzo storico per gli amanti del
genere, stra-campionato e
coverizzato in tutte le salse.
“Voices Inside (Everything Is
Everything)”, fa esaltare il soul
i n c h i ave o rc h e s t ra l e,
mantenendo il groove a livello
dance-floor. Dopo l'uscita di
questo album nacque la storica
collaborazione di Hathaway con
Roberta Flack, che porterà la
coppia al primo posto nelle
charts e a vincere nel 1973 il
Grammy Award for Best Pop
Performance by a Duo or Group
with Vocal con il brano "Where
Is the Love" (pezzo ancora
cantato dalle più grandi
cantanti jazz mondiali). Il
nostro artista in seguito ha
continuato a collaborare come
house-producer con Curtis
Mayfield, con le Staple Singers,
Jerry Butler e Aretha Franklin.
Donny Hathaway è famoso per
aver composto inoltre una
delle più belle canzoni sul
Natale dell'epoca, “This
Christmas”, ripresa poi da
artisti del calibro di The
Whispers, Diana Ross, Aretha
Franklin, The Temptations, The
Four Tops, Chicago, Harry
Connick, Jr., Boney James and
the Cheetah Girls. Contribuì
inoltre alla realizzazione della
soundtrack della serie
televisiva Maude e del film
“Come Back Charleston Blue”.
Il 13 gennaio 1979 il suo corpo
fu ritrovato fuori dal lussuoso
hotel Essex House a New York
City. Le cause del decesso
furono attribuite a suicidio
indotto da depressione. In
seguito la stampa rivelò che
soffriva di schizofrenia
paranoide, cosa che l'etichetta
aveva sempre nascosto per
paura di ripercussioni sul
mercato.
Track listing: 1. Voices Inside
(Everything is Everything) - 2. Je
Vous Aime (I Love You) - 3. I
Believe to My Soul - 4. Misty 5. Sugar Lee - 6. Tryin' Times 7.
Thank You Master (For My Soul) 8.
The Ghetto - 9. To Be Young,
Gifted and Black
THE SWINGIN’ LONDON NIGHT PARTY - ZWEIBAR ASOLO (TV)
56
di Emanuela Virago - (Photo di Emanuela V. & Daniele P.)
Dalle 22 alle 2 di notte i 45 giri
non si sono mai fermati: Foxy
Lady di Jimi Hendrix, My
Generation degli Who, Friday
On My Mind di The Easybeats,
Hang on Sloopy di The
McCoys, For your love di The
Yardbirds, sono solo alcuni dei
fantastici pezzi che hanno
fatto ballare per tutta la sera il
numeroso popolo di The
Swingin' London Night
accorso Sabato 21 Novembre
allo Zwei Bar di Pagnano
D'Asolo per celebrare la
Londra di fine anni '60. La
musica ha fatto - senza sosta
per quattro ore - da padrona,
alternando alla consolle i dj's
Giorgio, Sir Taylor e Daniele P.
che per una notte hanno
rispolverato, in veri abiti
d'epoca, la loro preziosa
collezione di vinili psyche,
beat-pop, mod & oddities
degli anni 66-69. Ma tra le
note musicali e il
chiacchiericcio generale, lo
s g u a rd o s i p e rd eva
insistentemente su una cosa
soltanto: gli abiti indossati
dalla gente. I quasi 300 ospiti
hanno fatto a gara per trovare
il look più adatto da sfoggiare:
l'obiettivo della serata era
infatti ricreare un vero total
look sixties! C'è chi ha
rovistato negli armadi di
genitori e simpatiche zie, chi
ha trovato bauli zeppi di vecchi
abiti nella soffitta impolverata
della nonna che non butta mai
via nulla, chi ha fatto shopping
nel mercatino vintage più
vicino, chi ha improvvisato un
mix di stili tra '60/'70/'80 e
chi ha lanciato appelli
disperati agli amici tramite
sms, Facebook e Twitter. Ma
alla fine non mancava proprio
nulla di quegl'anni: minigonne
alla Mary Quant, calze
THE SWINGIN’ LONDON NIGHT PARTY - ZWEIBAR ASOLO (TV)
c o l o rat i s s i m e, s t a m p e
psicadeliche a righe rombi
cerchi e quadri, abitini alla
Twiggy, pettinature cotonate e
parrucche improvvisate, gilet
corti, cravatte multi-fantasia,
orecchini borse e occhiali di
ogni forma e tonalità, hanno
dato brio e colore alla serata.
C'era la coda per farsi
i m m o r t a l a re n e l s e t
fotografico allestito per
l'occasione, dove ragazze
spigliate trascinavano sotto i
riflettori qualche ragazzo
intimidito dall'obiettivo del
nostro fotografo. Nata da
un'idea di Sound&Vision e
organizzata con la
collaborazione di Pennylane
Shop e Virago Entertainment,
The Swingin' London Night
Party è nata con lo scopo di far
rivivere per una sera i fasti di
quell'epoca, di una Londra
rivoluzionaria e
all'avanguardia che tanto ha
affascinato vecchie e nuove
generazioni. Il gruppo istituito
su Facebook conta già quasi
400 iscritti, appassionatissimi
del tema, che condividono
ogni giorni video e immagini di
quegli anni. Sulle note
conclusive di The Kinks con
l'intramontabile 'You Really
Got Me' non abbiamo dubbi: vi
abbiamo avuti tutti, per una
sera. E in attesa di vedere
realizzato il film
documentario ripreso dalle
telecamere di S&V per
l'occasione, The Swingin'
London Night vi dà presto
appuntamento con una nuova
data per chi non è riuscito a
partecipare a questo primo
e n t u s i a s m a n t e ri t rovo !
57
DICEMBRE SHINDY
VEN 04 ILOVEMINIMAL resident dj beats guest andrea b
SAB 05 ROCK ICONS NIGHT by Sound&Vision Guest Piol & Ilaria Rebecchi
DOM 06 THE GERMS Live ingresso ore 22.00
LUN 07 BAD BOY vs SABOTAGE
VEN 11 DUB LOVER DAY serata elettronica
ZU
SAB 12
Live BOMBTRACK guest S.Sguario & L. Moro
VEN 18 ILOVEMINIMAL resident dj beats
SAB 19 NEW WAVE NIGHT “with special guest live”
VEN 25 CHRISTMAS PARTY - OJM Live 10dj set “rock”
SAB 26 HI-ROBOT opening elettronica 2010
GIO 31 CAPODANNO
SHINDY CIRCUS
SHYVAA
PRENOTAZIONI 0424.500.000
INDIAN & VEGETARIAN RESTAURANT
Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI)
Tel & Fax 0445315514
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61
Live Review di A. Lo Giudice
palco e ci regalano un'oretta del
AMON AMARTH + SADIST ipertecnico,
loro meraviglioso metal
ma incredibilmente
creativo (i ragazzi riescono a far
NEW AGE CLUB 19.11.2009 convivere
sfuriate thrash,
Io: “Non so come cominciare…”,
Steffi “Allora comincia con la
seconda frase!”. La seconda
frase vede me e Dario
all'ingresso del New Age che
cerchiamo di convincere il
buttafuori a farci entrare dentro
nonostante il mio assistente sia
privo di tessera Arci. “Ma è fine
novembre! Che cavolo di senso
ha farsela adesso?!” L'omone
continua a scuotere la testa e
non c'è verso di convincerlo.
Dario mette la mano al
portafogli e, cristonando, si
avvicina al banchetto delle
tessere. Una volta dentro ci
fondiamo immediatamente nello
spazio fumatori: mentre Dario si
rolla una paglia, io ho una
visione! Questo concerto sarà
sicuramente baciato dal Dio del
Metallo (che sia Satana o Odino),
perché, tra il pubblico, c'è
Giuseppe “Hunter” Cacciatore, il
sacerdote hard 'n' heavy del
C.U.A. di Ferrara (dove ho
amenamente cazzeggiato per
ben cinque anni), l'uomo
lungocrinito che concepisce solo
il nero come abito e che non
vedevo da sei anni (era anche
con una figa, vestita coma una
specie di cappuccetto rosso
dark). E bravo Hunter, mi ha fatto
piacere rivederti! Comunque,
mentre chiacchieravo con l'amico
ritrovato, dall'interno cominciano
ad arrivare le note di “Nadir”intro strumentale di quel
capolavoro del metal nostrano
che è “Above the Light”, esordio
dei Sadist e, tutt'oggi, loro opera
migliore. Trevor e soci salgono sul
percussività tribale, momenti jazz
e spunti melodici da colonna
sonora dei Goblin con una
naturalezza innata). Mozione
speciale per il lavoro di Tommy,
che si divide tra chitarra e
tastiere con abilità consumata (i
Sadist sono solo un quartetto,
anche se, a sentirli, sembrano
uno in più). La serata è iniziata
decisamente bene! Ben diverso è
il metal degli Amon Amarti: tanto
i Sadist sono tecnici ed
imprevedibili, quanto gli svedesi
sono diretti e monolitici. Quando
i cinque vichinghi salgono sul
palco, il pubblico del New Age dà
di matto. “Twilight of the
Thunder Gods” apre con quell
suo meraviglioso riff priestiano (il
segreto del successo degli Amon
Amarth sta nel richiamarsi al
metal classico, dovutamente
vitaminizzato) e sono due ore di
roba epica, potente e suonata
coi controcazzi. La loro musica
(che, ammettiamolo, non brilla
certo per varietà, anche se, ad
oggi, è difficile trovare qualcuno
altrettanto bravo nello scrivere
vere e proprie “canzoni” metal) è
totalmente positiva: dei
Manowar col growl, ma con la
stessa voglia di esaltare il
pubblico e spingerlo a trovare “il
vichingo dentro te”, come invita
l'enorme e simpatico singer. Io,
personalmente, ho trovato il mio
piccolo guerriero nordico sulle
note della meravigliosa
“Victorious March” tirata per
dieci devastanti minuti di epica
cadenzata. Finito il concerto, le
nostre orecchie fischiavano così
tanto che, per decongestionarci,
abbiamo messo su “Radio
Gelosa” durante il tragitto di
verso casa. Ma questo forse è
meglio non dirlo in giro…
62
Live Review di Chiara Colli (Roma)
THE
HORRORS
Circolo degli Artisti, Roma - 18.11.09
foto di Chiara Fazi
Qualcosa è cambiato. Anzi
parecchio, è cambiato, rispetto
alla precedente versione on
stage degli Horrors. Look (un
p o ' ) d ive rs o, m aggi o re
sicurezza sul palco, nuova
squadra di lavoro alle spalle,
tutta un'altra musica e un
cospicuo pubblico vagamente
in delirio, ai limiti del fenomeno
socio culturale. La serata è sold
out. Parecchie persone
rimarranno fuori, mentre – tra
stupore e ingenuità – capisco di
non accendere Mtv da
parecchio tempo. Stilossissimi,
( m o l t i ) gi ova n i s s i m i e
numerosissimi, i Brand-Newfan (che non corrispondono
alla totalità dei presenti, ma
sono la maggioranza) del
quintetto dell'Essex si
foto di Chiara Fazi
accalcano nella sala del Circolo
degli Artisti ben prima delle 22.
Sembrano piuttosto lontani i
tempi di Strange House
(Loog/Universal 2007), del
garage psychobilly, delle cover
dei Sonics, del trucco e delle
performance poco convinte.
Con Primary Colours non solo
è cambiata etichetta (l'ambita
XL Recordings), si è passati
dalla produzione
Fuzztonesiana dello Yeah Yeah
Yeahs Nick Zinner a quella
decisamente più fashioned del
trio Geoff Barrow (Portishead)
- Craig Silvey - Chris
Cunningam ma, soprattutto,
sono cambiati i riferimenti
musicali. Un album più maturo
e (apparentemente) più
personale, quasi diabolico nel
mescolare Spaceman 3 e Jesus
and Mary Chain a new wave e
visioni kraute, mescolando
abilmente le carte ed offrendo
un gioco accessibile (a quanto
pare) per molti. Dal garage
horrorifico ai droni psichedelici,
insomma, con un sensibile
m i g l i o ra m e n t o d e l l a
performance vocale di Faris
Badwan, anche dal vivo, cupo e
baritonale come non mai. Si
fanno precedere da quasi 10
minuti di rumore, innescando il
tipico processo (forse in stile
John Cage?) dell'infastidita e
impaziente reazione del
pubblico. Poi, in total black e
spettinati quanto basta, gli
Horrors salgono sul palco
intraprendendo un set tutto
dedicato all'ultimo album. Sono
giovanissimi e con capigliature
poco credibili, eppure c'è
qualcosa – forse perché non ne
scorgiamo i visi sbarbati o forse
perché sono semplicemente
bravi – che rende la loro
presenza scenica decisamente
più corposa di molte (più o
meno) indie band. È un inizio
tremendamente dark wave,
quello di Mirror's Image. Faris
Badwan non è esattamente un
poser, ma è totalmente nel suo
mondo, testa bassa e scatti
nervosi, quasi a dipingere il
profilo del rocker maledetto.
Paura e delirio giungono
inaspettati tra le prime file sui
droni visionari di Three
Decades: chissà se gli Horrors
si aspettavano una simile
accoglienza (e un simile pogo)
anche qui, nella provincia
dell'impero. Su pezzi come
Primary Colours o Scarlet
Fields si intuisce perché i
cinque dell'east England
hanno fatto centro: un bel mix
di influenze, sì, ma con la
componente rumore mai
predominante su quella wave
e una capacità di incastrare le
melodie nel punto perfetto in
cui s'incontrano le paranoie da
cameretta e i cori da stadio. Di
chiunque sia il merito, ripeto,
diabolici. Who Can Say attacca
come i My Bloody Valentine,
ma la differenza è (anche) il
giudizioso bilanciamento nel
gioco delle parti, nonché un
Badwan, a questo punto, un
po' meno impassibile di un
ipotetico Kevin Shields. Ma è
quando tornano per il bis che
qualcosa di molto strano
accade. Tre pezzi da Strange
House (Count in Five, Sheena
is a Parasite e Gloves) ed un
apprezzatissimo omaggio ai
Suicide con Ghost Riders,
fanno dire a qualcuno (me
inclusa) che dal vivo, sono
meglio gli Horrors (forse)
meno plasmati di Strange
House. Più selvaggi, caotici e
“sconclusionati”. Nell'attesa di
un'ipotetica prova del 9 con il
terzo album, mi accontenterei
di scoprire cosa stanno
combinando questi cinque
con i Gorillaz di Damon Albarn.
Wish List di Mr Jimma
64
CIRCUIT
BENDING
Ritorna "Wishlist"! .”Data
astrale": Dicembre 2009, e
l'arte sposa l'elettronica.
Parliamo intanto di Circuit
Bending,ovvero trasformare
vecchi giocattoli, tastiere,
strumenti vari,webcam e altro
in nuovi strumenti elettronici.
S o n o m o l t o n ov i z i o
nell'ambito, ma personalmente
son stato decisamente colpito
da questa forma
artistica."Circuit Bending",
ovvero, creare dei piccoli
cortocircuiti, far si che quella
macchina, che avevamo
comprato magari da piccoli,
non sarà più, un innocuo
giocattolo, non farà più quello
per cui era stata prodotta, ma
bensì, obbedirà ai voleri del suo
nu ovo p a d ro n e / h a c ke r
elettronico.La filosofia di base,
è quella della scoperta, ovvero,
provare dei collegamenti tra le
saldature finchè non ne esce
qualcosa di buono per noi.Non
è necessario avere grandi
conoscenze di elettronica, e gli
strumenti da modificare sono
tutti a basso voltaggio.Per
iniziare possono essere utili
qualche tutorial in rete, un
s a l d at o re e q u a l c h e
componente.Chi fa Bending,
spesso è anche un grande
amante del retrò anni 80 e del
vintage elettronico, rivisitato
p e r ò i n u n a c h i ave
e l e t t ro n i c o / a r t i s t i c a
attuale.Questo movimento
può collegarsi anche a forme
artistiche come: glicht art,
g l i t c h mu s i c, g l i t c h
visual,musica 8bit/chip
music,ecc…C'è molto da dire
ma lo spazio finisce subito, per
ora vi consiglio di chiedere info
nella rete, e se volete intanto
g u a r d a t e q u ì :
www.circuitbend.it Buon Anno
e che la forza sia con voi. :)
65
22
EMOXTION by Sound & Vision
Sound & Vision ha incontrato
Debora la titolare dell’agenzia
Acuaria. Attraverso questa
breve intervista potrete
conoscere meglio una nuova
realtà creativa. Partendo da
materiali di uso comune
realizza oggetti di design
riutilizzandoli appunto una
volta che vengono buttati via.
In un mondo dove il riciclo
dovrebbe entrare di diritto
nelle usanze di tutti, ecco un
modo nuovo di fare design ,
tendenza e perché no di
utilizzare questa creatività
come nuova linfa vitale per
persone più bisognose. Da
dove deriva il nome ACUARIA?
È il segno zodiacale dei due
soci, abbiamo tolto la “q” per
lasciando solo la “c” la c di
creatività… il motore della
nostra azienda considerato
che siamo un'agenzia creativa.
Da dove nasce l'idea del
riutilizzo di queste materie di
scarto? L'idea iniziale ovvero
quella di riciclare solamente i
teli delle affissioni
pubblicitarie è nata ad uno dei
due soci. E' stato solo l'inizio.
Poi abbiamo pensato di
riciclare tutti i materiali
pubblicitari esistenti
considerato che se ne buttano
tanti. Siamo passati a
riutilizzare imballi, riviste,
giornali ecc. Ci siamo accorti
che un'immagine poteva
diventare una texture in
quanto ritagliata e non più
riconoscibile come figura…
prendendo spunto da questo
abbiamo pensato che i numeri
di un calendario per esempio,
se tolti dal contesto abituale
possono diventare delle
texture, delle fantasie. Così
f i g u re, s c r i t t e, t e s t i
e c c … p o s s o n o d ive n t a re
elementi decorativi…non
facciamo niente di diverso da
quanto fanno i bambini:
utilizziamo la fantasia e
gi o c h i a m o. O l t re a l l a
realizzazione del prodotto
creativo, a cosa è legata la
filosofia Acuaria? Acuaria è
legata anche al riciclo delle
persone… può sembrare una
brutta espressione in realtà
questa espressione ha un
profondo senso filosofico. Il
progetto prende il nome di
“riciclati”. Il logo che lo
identifica è una faccina che
vista in un modo è triste se
guardata capovolta sorride.
Non a caso coinvolgiamo nel
nostri progetti enti morali ex
alcolisti e tossicodipendenti
della Piccola Comunità Onlus.
Persone che vogliamo “far
rinascere” grazie alla creatività
coinvolgendole grazie a tutti gli
aspetti della vita e a suoi valori
essenziali che tutti noi
troviamo dentro a noi stessi:
i s p i ra z i o n e, fa n t a s i a e
creatività. Il sociale parte
integrante del progetto
Acuaria? Certo cosa c'è di piu
bello di rendere partecipi di un
progetto varie personalità
modi di essere e vedere. Il
progetto della propria vita. Da
dove nascono e dove possono
arrivare le idee della fucina
Acuaria? La creatività accesa
da poco. Ritornare bambini
con la consapevolezza di un
adulto. Essere se stessi
significa essere liberi da preconcetti, pre-giudizi e giocare
con la fantasia. Borse a forma
di stelle e cuori non sono solo
apparenza ma dietro c'è
voglia di esprimere l'amore
per la vita. Dove si possono
acquistare i vostri prodotti?
Tremilaeventi Personalshop a
Conegliano, Lullaby a Vittorio
Veneto, Clap Store a Bassano
del Grappa, Neoism a Roma o
direttamente accedendo a
Fa c e b o o k s c e g l i e n d o
l'oggetto che piace
contattarci e farlo arrivare
direttamente a casa tua.
“ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi
“Steve McCurry, SUD-EST”
i n c o n fo n d i b i l i vo l t i
dall'assoluta dignità ed
eleganza;
il silenzio e il viaggio
QUANDO LO SGUARDO E’ CAPACE DI APRIRE LE PORTE
quale tema portante; la guerra
DI UN MONDO LONTANO: IL SUD-EST DI STEVE MCCURRY dall'estremo dolore
reso
“poetico” dall'armonia delle
immagini; la gioia intrappolata
nell'immagine attraverso i
vivaci colori e i sorrisi della vita
d'ogni giorno; l'infanzia e la
riflessione sul dramma dello
sfruttamento dei bambini nei
Paesi ove la guerra è presente
da anni ed anni; la bellezza
delle splendide protagoniste –
tra le quali la celeberrima
afgana dagli “occhi- calamita”.
L'esposizione si avvale della
partecipazione di Arnoldo
Mondadori per la realizzazione
dei contenuti, del discografico
11 NOVEMBRE 2009 – 31 GENNAIO 2010 - PALAZZO DELLA RAGIONE, MILANO Stefano Senardi (supervisore
artistico di Sanremo Lab) per la
Era il 1985 quando venne il suo primo portfolio ufficiale.
pubblicata sulla copertina del E f u r o n o p r o p r i o l e
“ N at i o n a l G e o grap h i c ” rappresentazioni di questi
l'immagine di Sharbat Gula, una straordinari angoli del pianeta
giovane profuga afgana dagli a rendere celebre l'arte del
o c c h i i n c re d i b i l m e n t e fotografo americano: ritratti,
penetranti, vere e proprie c o l o ri , s c e n e d i v i t a
gemme preziose dal colore quotidiana…. Il tutto visto
verde/oro. Quella fotografia, tra attraverso l'occhio esperto di
le più note della storia di tale McCurry, maestro nel trasferire
forma artistica, divenne l e e m o z i o n i v i s s u t e
l'emblema dell'operato del due all'osservatore. Per celebrare i
volte vincitore del “World Press trent'anni di carriera di uno dei
Photo Award”, il guru del massimi interpreti della
f o t o g i o r n a l i s m o fotografia contemporanea è
contemporaneo Steve McCurry. stata allestita presso il Palazzo
Nato a Philadelphia nel 1950, della Ragione di Milano la
dopo aver intrapreso la strada mostra “ Steve McCurry Suddella cinematografia in veste Est”, un'eccezionale raccolta
di autore di documentari, di oltre 240 immagini
McCurry iniziò ad interessarsi articolate in sei sezioni,
al mondo della fotografia sviluppate al fine di narrare
collaborando con alcune riviste l'esperienza -umana in primislocali, per poi intraprendere che ha forgiato il percorso
lunghi viaggi in India e artistico del fotografo: l'altro,
Afghanistan al fine di realizzare ove “attori principali” sono
66
costruzione della totalità della
m o s t ra e d e l l ' age n z i a
“ S u d e s t 5 7 ” , c e n t ro d i
promozione della grande
fotografia d'autore in grado di
collaborare stabilmente dalla
sua fondazione con i maggiori
fo t o gra fi , d a i m e m b ri
dell'agenzia Magnum (tra i quali
McCurry) agli indipendenti
Duane Michals, passando per
importanti nomi italiani quali
Gianni Berengo Gardin. Tutto
ciò per esaltare e far conoscere
ai più la passione, la tecnica, il
cammino di un uomo che ha
fatto della scoperta dell'ignoto
una vera e propria dimensione
di vita, perché “ il solo
viaggiare e approfondire la
conoscenza di culture diverse
procura gioia e dà una carica
inesauribile”. (A. Rebecchi)
Cinema Preview by Ilaria Rebecchi
67
AMELIA
Amelia Earhart è una delle grandi
eroine della storia degli Stati
Uniti, conosciuta come la recordwoman che si appassionò al volo
ed imparò a pilotare un piccolo
biplano, con cui raggiunse i
14.000 piedi di altezza. Amelia fu
la prima donna ad attraversare
l'Oceano Atlantico, a bordo di
Friendship, un Fokker F7, insieme
ad altri due compagni di
avventura, raggiungendo dopo 21
ore, il Galles tra l'entusiasmo da
parte della gente per questa
giovane donna che aveva appena
compiuto quest'impresa. Siamo
a cavallo tra gli anni '20 e '30 e
Amelia, dotata di grade forza di
volontà, non si accontenta del
piccolo traguardo raggiunto e
all'inizio del '32, unica dopo
Lindberg, trasvola in solitaria in 14
ore da Terranova all'Irlanda del
Nord, poi attraversa per prima il
Pacifico da Oakland ad Honolulu,
fino a che, nel '37, inizia il giro del
mondo in aereo, partendo da
Miami verso Porto Rico, per poi
dirigersi verso l'Africa e poi l'India.
Giunta in Nuova Guinea, a “sole”
7000 miglia dall'arrivo, Amelia,
pare, si trovò a corto di
carburante e precipitò
disgraziatamente nell'Oceano,
senza che né il suo corpo né
quello del navigatore Noonan né i
rottami del velivolo venissero mai
più ritrovati, e portando con sé il
mistero della sua scomparsa, per
alcuni, avvolto dal sospetto di un
complotto o del rapimento da
p a r t e d e l G i a p p o n e.
Esempio di una primordiale
forma, del tutto statunitense per
libertà e democrazia, di
emancipazione femminile, di
tempra morale e idealismo,
Amelia è la protagonista di una
pellicola meritevole dell'Oscar, sia
per il cast stellare (Hilary Swank,
Richard Gere, Ewan McGregor)
sia per l'impatto che avrà sulla
devota opinione pubblica
Americana, per la
commemorazione quasi sacrale
di questa giovane e piccola
donna. L'omonimo film, diretto
dalla regista indiana Mira Nair per
la sceneggiatura di Ronald Bass,
è ispirato alle molte biografie
scritte sulla Earhart, che ne
delineano con attenzione tutti gli
aspetti psicologici e sentimentali,
persino il rapporto conflittuale e
tormentato con l'amico-amante
Gene Vidal (McGregor). Che
questo rocambolesco, storico e
romantico viaggio sulle nuvole
possa essere forse il terzo e
meritato Premio Oscar per la
Swank dopo “Million Dollar Baby”
e “ B oy s D o n 't C r y ” ?
La Corte dei Re
Dicembre 2009
“Aperitivo & Musica a Buffet”
6 EL DUO
Ol' american music
3 DINAMIKO DUO
Sophisticated blues
20 THE GHOSTWAY TRIO
Beatles, Bowie, Roxy e ..... in acustico
27 SOUND CITY
Police Tribute
Via Montello - MAROSTICA
“Un libro sotto l’albero” di A. Lago
68
UN LIBRO SOTTO LA
' LBERO
Libri in pillole, per tutte le tasche, per tutti i gusti, per chi cerca qualcosa di
vecchio, di classico, di originale. Per chi si fida dei consigli, e anche per chi, dalle
dritte di lettura si scosta, e va in cerca d'altro. Un libro, a scaldare le feste. Buon
Natale, di carta, di storia, di cuore.
IL PROFUMO, Patrick Süskind, TEA, 8€ : SUBLIME. Una storia che scavalca le pagine. I
profumi, come se fossero reali. Solo un maestro, può rendere così, un qualcosa di
surreale. A tratti crudo, ma dannatamente vivo.
PARLAMI D'AMORE, Silvio Muccino e Carla Vangelista, Rizzoli, 9,80€ : Scettica su
Muccino, lo scopro divino scrittore. Il doppio intrecciato racconto a due voci sigla
questo romanzo come una perla letteraria contemporanea. Piacevole, scorrevole,
immediato. Una rivisitazione, meno banale, delle storie d'amore con differenze d'età.
LA NEVE SE NE FREGA, Luciano Ligabue, Universale Economica Feltrinelli, 8€ :
Ligabue conferma di essere anche un bravo scrittore, a mio parere, oltre che
cantante e compositore. La storia, per quanto complicata, affascina più di mille altri
romanzi.
OCEANO MARE, Alessandro Baricco, Feltrinelli, 7,50€ : Ci si ricavano frasi da
accapponare la pelle. Storia decisamente anomala, che si intreccia con altre storie. Il
Signor Battleboom (si chiama così?) affascina anche se si è duri di cuore...la sua
IL PICCOLO PRINCIPE, Antoine de Saint-Exupéry, Bompiani, 7,50€ : Un classico.
Non ha pretese di essere bellissimo, di stupire. Neppure di insegnare. Ma fa tutte
queste cose.
IO SONO DI LEGNO, Giulia Carcasi, Feltrinelli, 11€ : Sarà perchè è così giovane, sarà
perchè con il primo libro mi ha stregato, ma anche ora, Giulia Carcasi riesce a farmi
rabbrividire ad ogni pagina. Brava.
DAVID BOWIE: LE
PHENOMENE
ZIGGY STARDUST
ET AUTRES ESSAIS
A differenza delle altre
biografie scritte su Bowie,
un libro piacevole , ricco di
aneddoti e di facile lettura
capace di catturare e
coinvolgere, grazie all'uso
di parole semplici, anche
per il più inesperto. Un
libro che vi guida attraverso
le molteplici
impersonificazioni
interpretate dall'artista
passando in rassegna
canzoni, album, contesti
storico-culturali e personali
dell'artista stesso.
KITCHEN, Banana Yoshimoto, Feltrinelli, 6,5€ : La vita, la vita che vince la morte, la vita
(di Margherita C.)
che vive d'amore. Non si impone, non obbliga, non forza ma indirizza verso una strada
Di
che possiamo amare o disprezzare, seguire o deviare, concludere o interrompere,
Seknadje Enrique
condividere o allontanare ma che colpisce per la sua totale realtà e per la quantità di
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insegnamenti che dona a seconda dell'inclinazione del nostro animo e del cammino
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che ogni giorno scegliamo di percorrere. Io in questo libro ho trovato l'amore - quello
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unico e immortale, capace di lottare contro tutto e tutti, capace di sconfiggere la
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