DICEMBRE LIVE! Venerdì 4 COMBO CARACAS bossanova e percussioni latine, un trio dalla straordinaria base ritmica RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB Venerdì 11 - DARIO VOLPI TRIO funky-jazz OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO INFO: 348.8265815 con Dario Volpi (chitarra), Roberto Caon (contrabbasso) e Marco Carlesso (batteria) Venerdì 18 - MAHEJA prodigiosa voce accompagnata dal suo trio nel progetto "Easy listening jazz" Mercoledì 23 - KICCA ANDRIOLLO la serata di bongaloo jazz con l'accompagnamento del sontuoso hammond di Oscar Marchioni Sabato 26 - FUNK & DRUM imperdibile serata con percussioni dal vivo e funky dj-set. Tutti gli anni 60-70 Giovedì 31 VEGLIONISSIMO con musica live IN PARTNERSHIP CON SOU SION AND VI D N W E L C O M E I N T O T H E S O U N D & V I S I O N A L T E R N A T I V E W O R L D A n n o 6 N ° 6 9 D I C E M B R E 2 0 0 9 A u t . T r i b . B a s s a n o d . G . N ° 8 / 0 3 d e l 3 . 0 9 . 2 0 0 3 S T E F A N O R O S S I D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E : D A N I E L E P E N S A V A L L E ( d a n i e l e p @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) E D I T O R E : G r a f i c a : C o v e r : w w w . b l i t z s t u d i o . i t D J D A n d r e a B l i t z S t u d i o ( V R ) I c o n s C o v e r : w w w . O f f i c i n e V a n i l l a . c o m O s v a l d o C a s a n o v a ( V I ) R E D A Z I O N E / U F F I C I O S T A M P A : I L A R I A R E B E C C H I ( i l a r i a @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) Q u e s t o n u m e r o è s t a t o r e a l i z z a t o g r a z i e a l c o n t r i b u t o v o l o n t a r i o d i : S . R o s s i ( V I ) I l a r i a R e b e c c h i ( V I ) G . M a r i ( V I ) C . C o l l i ( R M ) A . L o G i u d i c e ( V I ) M . V i s e n t i n ( V I ) G . V i n c i ( M I ) F . N i c o l l i ( V I ) M . C a t t a n e o ( M I ) A . R e b e c c h i ( V I ) M o n i c a B o s a r o ( V r ) T o b i a F i o r e s e ( V I ) L . S a r t o r ( T V ) F o x ( V I ) P a o l o B e r t o ( V I ) D e n i s e Z a n i n ( V I ) S t e p h a n i e D a r k ( T V ) E . V i r a g o ( T V ) L . L a g o ( V I ) C r i s t i a n C r i s t o f a r i ( V I ) M a t t e o P e o t t a ( V I ) A . R o c c a ( M I ) M . M a n t o v a n i ( B O ) A l b e r t o C a s a g r a n d e ( V R ) A l i c e L a g o ( V I ) M a r c o C h e m e l l o ( V I ) M a x M a n e t t i ( V I ) S & V I N F O P O I N T : R E D A Z I O N E : 0 4 2 4 . 5 2 7 9 9 5 D I R E T T O R E C O M M E R C I A L E D A N I E L E 3 4 9 . 1 9 7 0 2 6 3 V I C E N Z A / V E R O N A E P R O V . : M A T T E O 3 4 0 . 2 7 9 7 0 5 2 Z O N A P A D O V A E P R O V . : M A S S I M O 3 4 6 . 3 5 7 7 6 9 7 Z O N A V E N E Z I A / T R E V I S O E P R O V . : M A S S I M O 3 2 9 . 0 8 3 0 5 0 7 W E B : W W W . S O U N D A N D V I S I O N . I T E M A I L : I N F O @ S O U N D A N D V I S I O N . I T M Y S P A C E : M Y S P A C E . C O M / S O U N D A N D V I S I O N Z I N E F A C E B O O K : W W W . F A C E B O O K . C O M / S O U N D A N D V I S I O N T W I T T E R : W W W . T W I T T E R . C O M / S O U N D V I S I O N M A G SOMMARIO DICEMBRE 2009 PAG 7 : “CIAO MI PRESENTO… SONO IL TUO ASSASSINO” [editoriale di DjD] PAG 8 : “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi [ i 3 dischi più belli per Novembre: A Place To Bury Strangers, Martha Wainwright, Irmin Shmidt ] PAG 9 : “IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta [ la scena indie-brit-rock made in Uk ] PAG 11 : SPECIALE GIARDINI DI MIRO', l'intervista di Ilaria Rebecchi PAG 16 : “MASSIVE ATTACK” di A. Casagrande [ live report] PAG 18/19 : “ROCK ICONS – ELVIS” di I. Rebecchi [ l'indispensabile MONOGUIDA alle rock icons ] PAG 21 : “Dread Zeppelin. It's Not Unusual” di Fox [ gli indimenticabili dimenticati, storia di geni incompresi ] PAG 22 : “BOOSTA: exclusive interview” di M.Visentin PAG 22 : “DISASTER WEEK FESTIVAL” di M.Visentin [live report] PAG 23 : “THE OLD & THE NEW” di IVAN [ veloce escursus sugli album storici, ma anche su quelli nuovi... ] PAG 24 : “SOULWAX” di M. Visentin [ electro-sapiens, dove l'elettronica non ha segreti ] PAG 25 : “THE HARDER THEY COME” di M. Manetti [ viaggio alla scoperta del l'isola del blue beat ] PAG 27 : “SKUNK ANANSIE” di G. Vinci [ live report ] PAG 30 : “MOTORPSYCHO” di F. Leonardi [live report] PAG 31 : “YUMIKO – intervista” di E.Virago PAG 32 “WILCO” di M.Cattaneo [live] PAG 34/35 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in italia ] PAG 36/37 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ] PAG 38/39/40/41 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ] PAG 42 “I PRIMI LIFTIBA: EROI NEL VENTO” di F.Nicolli [libri che suonano] PAG 44-45 : “KINGS ROAD - JOE STRUMMER & THE MESCALEROS” di Marco Mantovani [historical live report] PAG 45 : “FROM DILATED PEOPLE WITH LOVE. RAKA IRISCIENCE” di L.Lago PA 47 : “TESTE DI RAPA” di E.Rapa PAG 50 : “HARDCORE SUPERSTAR live” di D.Zanin PAG 54 : “SOUND&BROWN: TRISHA BROWN” di M.Melpignano PAG 55 : “RARE GROOVES” di P.Berto PAG 56-57 : “SWINGING LONDON REPORT” di E.Virago PAG 61 : “AMON AMARTH” di A.Lo Giudice [live report] PAG 62 : “THE HORROS” di C.Colli [live report] PAG 64 : “WISHLIST” di Mr.Jimma PAG 65 : “EMOXTION” di DjD [intervista] PAG 66 : “THE ISLE OF ART: STEVE McCURRY” di A.Rebecchi [arte] PAG 67 : “AMELIA” di I.Rebecchi [cinema preview] PAG 68 : “LIBRO SOTTO L'ALBUM” di A.Lago PAG 70 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ] SO ION D AND VIS UN PHO TO AWARD "BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS” - lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi - PAOLO NUTINI @ New Age Club (Tv) - 24 novembre 2009 foto di Daniele P. aka DjD aka Sound&Vision 7 “Editoriale” by Dj D a combattere e contrastare importa se questa sera CIAO...MI PRESENTO : SONO IL TUO ASSASSINO questo sistema che è diventato conoscerò il mio assassino o se l risultato delle ultime cronache in Veneto durante un concerto dei Bloody Beetroots: una ragazza accoltellata all’addome e un altro alla spalla. Mi sono chiesto più volte se iniziare a parlare di questa “quasi” tragedia senza essere costretto a percorrere linee invisibili della retorica piuttosto che quelle dell’autocritica. Nella vita certe posizioni, visto che da anni cerchiamo tramite S&V di contrastare un “degrado culturale”, bisogna prenderle. Parlo di degrado culturale perché è la chiave di lettura di questa e molte altre vicende che ci accomunano a realtà ben più complesse come Milano, Torino, Roma. In Italia abbiamo questa penosa caratteristica di interrogarci e di fermare tutto solo quando il fattaccio è già successo. Mai prima, la parola “prevenzione” non è nel nostro dna. Le stragi del sabato sera, ce le ricordiamo solo quando alla domenica leggiamo le varie cronache o perché è morto un nostro amico. Sui casi di ra z z i s m o s o l o q u a n d o apprendiamo che l’immigrato di turno è stato massacrato o arso vivo motivi futili od insultato durante una partita di calcio perché a detta dell’ultras “un negro non può essere italiano”. Per l’omosessuale che viene sfregiato solo perché non ritenuto degno di essere una persona come tutte le altre, e ce ne sarebbero mille altri di casi da analizzare. Torniamo però alla nostra vicenda che è quella che più sembra aver sconvolto, ma non più di tanto, i giovani delle nostre province. Si sente un chiacchericcio postumo inutile, fine a se stesso, senza una benchè minima domanda su che società è questa e dove sta andando... al ragazzo d’oggi non interessa il futuro, interessa l’oggi e “grazie” ai social networks “l’immediato passato”. L’oggi utilizzato per vivere l’eccesso, “l’immediato passato” per rendere conto ai propri amici dell’eccesso appena consumato. L’era di internet con tutti i suoi pregi ha reso la curiosità dei ragazzi sterile, non a caso dischi non se ne comprano più, ci si accontenta della hit del momento a 0,99cent, libri ancora meno ci si accontenta dell’aforisma copiato ed incollato di O. Wilde senza avere la minima idea di chi fosse. La centrifuga mediatica oltretutto peggiora notevolmente le cose, la televisione trasmette ciò che di peggio viene fuori da questa società e ne amplifica il messaggio. E molti ragazzi oggi si nutrono di questi esempi : il grande fratello, x factor, la fattoria, etc. La televisione ci mostra come dovremmo essere per avere successo, per essere al passo coi tempi, per essere più fighi degli altri, senza preoccuparci di cosa siamo veramente e di cosa potremmo fare per migliorare noi stessi e le cose. Siamo tutti colpevoli di questo stato, non riusciamo più troppo marcio. Tutto ciò che si cerca di costruire viene distrutto in un attimo da un gesto inconsulto dettato dalla follia momentanea che ci porta a pensare che è tutto lecito anchè ciò che non lo è. Quindi cosa fare? Fermarsi? Riflettere? no no, a cosa serve? se ci fermiamo siamo perduti ... rimaniamo indietro, non sapremo chi è stato eliminato dal reality di turno. Sapremo però che sniffare coca è da fighi (politiks docet), ma se ci trovano con una canna rischiamo di essere massacrati in galera. A che serve interrogarsi su questi fatti ormai, tanto il weekend è vicino ed un nuovo dj set sta per prendere il controllo della consolle. Che me ne quell’assassino sarò io. “E' m e g l i o c h e i o c o rra all'impazzata. E' meglio che metta in faccia la mia maschera preferita con le labbra cucite e gli occhi serrati con il sorriso vuoto e il cuore affamato. Sento la bile che risale dal mio colpevole passato, con i nervi a fior di pelle. Quando il guscio andrà in pezzi è meglio che corra all'impazzata, è meglio che corra tutto il giorno, e corra tutta la notte, tenendomi ben dentro i miei sporchi sentimenti. E quando ho dato tutto ciò che potrò, barcollerò e cadrò. Dopo tutto non è facile sbattere il tuo cuore contro uno stupido fottuto muro. Piangere? perché farlo d o p o ? ” ( d i D a n i e l e P. ) IMAGO TATTOO MENTIS STUDIO Via Robert Baden Powell 45 Costabissara (Vi) Tel 0444.971503 Email [email protected] 8 “State a Sentire...” by Ilaria Rebecchi "EXPLODING HEAD” A PLACE TO BURY STRANGERS "SANS FUSIL, NI SOULIERS, A PARIS” MARTHA WAINWRIGHT "FILMMUSIK ANTHOLOGY VOL 4/5” IRMIN SCHIMIDT Mute 2009 genere: Soundtrack web: www.irminschmidt.com Piaf 2009 genere: songwriter web: myspace.com/ marthawainwright Mute 2009 genere: noise rock web: myspace.com/ aplacetoburystrangers Considerati una delle migliori band newyorkesi, gli A Place To Bury Strangers tornano a due anni dall'omonimo album dopo aver suonato con Nine Inch Nails e Jesus and Mary Chain, in uno stravagante trionfo di post-rock psichedelico, “Exploding Head”, intriso di scenari tetri che mescolano il miglior goth rock degli ultimi 10 anni a rintocchi sconvolgenti di elettronica. Rumorosi come i Dinosaur Jr, APTBS palesano ambizioni alla Reznor da “It Is Nothing”, che ricorda My Bloody Valentine, per scivolare in un rock cupo con “In Your Heart”, il cui eco amplifica l'esuberanza dark. L'album stupisce nella joy-divisioniana “Lost Feeling”, in cui amore ed elettronica new wave si incrociano anticipando l'ansiolitica “Deadbeat” che trasuda effetti garage. Ci sono i New Order in “Keep Slipping Away”, l'ascesa agli inferi di “Smile When You Smile” che non rinuncia a ritornelli più radiofonici, la wave spezzata della titletrack e lo straziante e sconvolgente incedere di chitarre noise e distruzioni psicologiche di “I Lived My Life To Stand In The Shadow of Your Heart”. Depressivo e distruttivo, ammaliante frastuono contemporaneo di esigenze culturali emozionanti e articolate in esempi ora gotici ora grunge, ora psichedelici, ora amorosi, che scindono l'essenza notturna e scatenata di riflessioni ardenti e tetre. Qualcosa di meravigliosamente forte. “Sans Fusils Ni Souliers A Paris” non è solo un album deliziosamente registrato live durante tre intime performance al Dixon Place Theatre di New York. E' soprattutto un disco in cui il talento vocale ed interpretativo di Martha, sorella dell'altrettanto celebre Rufus, cantore contemporaneo dalla voce celestiale, si confronta con il repertorio, retrò ma sempre meraviglioso, di Edith Piaf, ove passione e romanticismo si assecondano ed avvicendano in un trascendentale incontro di classicismo e delizia vocale, che Martha cattura e propone tra piano, chitarre elettriche e violini nostalgici, nella versione contemporanea di autentici capolavori della musica, qui riproposti tra esigenze mistiche (“Adieu Mon Coer”, “Vieux Piano”) ballate pasate (“Soudain Une Valleè”) e l'incedere appassionante e bramoso di sensibilità emozionale (“La Foule”). Canta l'amore di un tempo, in una trasposizione moderna ed accattivante, che ne conserva l'essenza malinconica senza temerne il confronto, e risultando vincente per enfasi sonora e per quella voce, già eterna seppur così giovane, che anche nella lingua francese trionfa per compostezza e coinvolgimento. Splendido! Splendore musicale a 360° in riflessi contemplativi ed intellettualismi ricercati, per un album-capolavoro che sconvolgerà per finezza. Il berlinese Irmin Schmidt è il leggendario fondatore dei celeberrimi proto-krautrock Can. Oggi, dopo aver composto musica per il cinema per oltre 40 anni di rinomata e brillante carriera, destreggiandosi con successo tra rock, elettronica, sessioni pianistiche e jazz, il suo recente albumraccolta “Filmmusik Anthology Vol 4&5”, che segue l'”Anthology Soundtracks 19781993”, contiene una selezione pregevole dei lavori dell'artista negli ultimi 10 anni, in oltre 20 film tra cinema e tv. Tra fascinazioni classiche e puro piacere sonoro, la musica di Irmin è un condensato magico di arte a tutto tondo, che sperimenta e sa essere retrò, e che non solo accompagna le immagini delle pellicole cinematografiche, ma che si pone come autonoma ed indipendente da esse, e, talora, riesce a superarle per enfasi emozionale. L'album, che include anche 8 brani estrapolati dalla colonna sonora del recente film di Wim Wenders, “Palermo Shooting”, è pura assoluzione sonora in coinvolgenti impeti sensoriali e sperimentali (“Tausendschönchen” e “Schneeland”) e sentimentali incontri di suoni dall'essenza crescente e jazzistica (“Dark Morning”). Musica che fa bene. VOTO: 9/10 VOTO: 8/10 VOTO: 8,5/10 “IN BRIT” by Cristian Cristofari e Matteo Peotta 9 accantonato, rende le testate svariati ascolti, ma forse, non giornalistiche del settore si deve nemmeno, perché nel THE BIG PINK! business/musica avvezze a m o d o i n c u i s i p o n e NEXT BIG THING? sparare in alto, più o meno quest'album non sembra E' qualche settimana che ci ronza attorno uno strano brusio. Scorrendo le date in terra Uk del “Resistance Tour 2009” dei Muse compare una support band che onestamente risulta essere pressochè sconosciuta. The Big Pink. Il ronzio si fa molto più forte quando sfogliando le pagine dei cataloghi in rete ci arriva alle orecchie una certa “Dominoes”, singolo estratto da un album fresco fresco intitolato “A Brief History of Love”. Quindi, c'e un nome, una singolo, un album, e il supporto live ad una delle migliori band del pianeta, se non la migliore, come sono i Muse, quando si tratta di ammaliare decine di migliaia di fan sotto al palco. Ci siamo fatti cogliere impreparati forse? Una seppur giovane realtà, così affermata fin dagli esordi, non può passare inosservata. Il motivo può risalire alla folgorante ascesa di questo duo, all'anagrafe Milo Cordell e Robbie Furze, proposti dai magazine d'oltremanica come la next big thing di questo fine 2009. Sappiamo anche però che gli inglesi, non si son mai realmente perdonati il fatto di aver costretto i giovani Beatles ad emigrare nella tedesca Amburgo ormai 50 anni fa, per far ricevere loro qualche attenzione, e la reazione a questo senso di colpa mai tutto quello che capita a tiro. Cosi non si rischia di sbagliare diciamo. Ed è in alto che adesso sembrano trovarsi questi 2 londinesi con un passato ben rodato nella mu s i c a . C o rd e l l c o m e discografico nella la propria label “Merok Records”, che vanta produzioni con Klaxons e Crystal Castles e Furze come chitarrista dell'artista Alec Empire, e collaboratore con il compagno nell'attuale band, per la Hate Channel Record. Ma come suonano questi The Big Pink? Suonano Noise Pop, Electro Rock e Shoegaze, che in “A Brief History Of Love” si traduce in sintetizzatori distortissimi e amplificatori dove la levetta d e l ga i n n o n s a m a i abb a s s a rs i . S u o n a n o vagamente Stone Roses per l'atmosfera, e strizzano l'occhio a sonorità quali Primal Scream o My Bloody Valentine. I rumori di fondo che contaminano le melodie delle canzoni sembrano poter sovrastare sempre da un momento all'altro voci e strumenti, creando un forte caos emotivo. Si faticano a percepire le peculiarità di ogni singolo pezzo, a cogliere cosa c'è dentro, se non dopo risultare un difetto, ma una buona e bella stonatura rispetto ad album Electro più comunemente confezionati. I titoli e i testi delle canzoni suggeriscono un atmosfera romantico/decadente di una storia d'amore mal riuscita, ecco forse il motivo di tanta caoticità in questo lavoro. Convince, ma non subito, oppure può non convincere affatto. I The Big Pink si propongono sicuramente come una buona band, con una notevole esperienza nelle produzioni maturata nel tempo. Sapranno realizzare le hit che i fan fin qui acquisiti si aspettano? Dal loro album di debutto emergono sopra le altre Too Young Too Love, Dominoes, Velvet, Frisk e Tonight. Non è certo una cattiva base da cui partire ma ci vorrà forse qualcosa in più per rimanere sulla bocca di tutti. Sarà solo il tempo a stabilire se potranno stare al fianco dei più grandi, come adesso sembrano poter fare, o se si mescoleranno con le decine di band che popolano il genere in Uk.Intanto li accogliamo volentieri nella scena musicale che più amiamo, ma con un occhio di riguardo. INTERVISTA ESCLUSIVA a I GIARDINI DI MIRO’ di I. Rebecchi PH BY T. FIORESE 11 un apprezzamento dei tempi approccio molto genuino. E' il che furono. Il cinema oggi è un nostro principale merito: I GIARDINI DI MIRO’ prodotto di massa, all'epoca parlare un linguaggio che non è In dieci anni di carriera e un'ascesa continua e caparbia verso i vertici della musica indipendente italiana, i Giardini di Mirò tornano con un album avanguardistico, “Il Fuoco”, che non è semplicemente la sonorizzazione dell'omonimo film muto di Giovanni Pastrone, ma un viaggio immenso e sperimentale, classico e creativo attraverso la scoperta di un nuovo sound della band, che, diviso nelle tre parti, la favilla, la vampa e la cenere, dipinge l'ardente passione per l'amore e per l'arte. Corrado Nuccini ce lo ha illustrato… Quale è il vostro rapporto con il cinema e come è stato possibile sonorizzare un film muto e soprattutto di quasi 100 anni fa? Lavorare con un prodotto vecchio di cento anni serve a riflettere su molti aspetti, come la longevità di un prodotto artistico, le modalità di dialogo tra due forme espressive così diverse (musica e cinema muto), ed anche sugli archetipi che colpiscono l'immaginario e l'emotività degli spettatori, oggi come a l l o ra , c o m e l e s c e n e dell'innamoramento e della passione e dell'abbandono. Favilla, Vampa, Cenere. Pastrone ne “Il Fuoco” è esempio di cinema senza effetti speciali. A oltre 90 anni da allora è meglio la realtà dell'epoca o gli sfarzi di oggi, nell'arte? Sono due cose molto diverse: il cinema d'oggi è p ro n i p o t e d i q u e l l o pionieristico di Pastrone. Non credo si possa confrontare i due linguaggi senza ricadere in era assolutamente elitario questo comporta enormi differenze. Nel film c'è anche l'italianità di un abbraccio t ra g i c o a i l i m i t i d e l melodramma, che da sempre, nel bene e nel male, ci contraddistingue. E' ancora così? Si quell'abbraccio mi colpisce molto. Se è cosi ancora oggi? Penso di sì, però sono tutte cose che rientrano nella grande enciclopedia degli stereotipi italiani. Cosa è cambiato dalle sonorità di “Dividing Opinions”, “Punk… Not Diet!” e “Rise And Fall Of Academic Drifting” ad oggi? Rise and Fall, il nostro primo disco risale al 2001. Oggi alcune cose sono cambiate tantissimo, altre poco. Il cambiamento principale è legato alla relazione "vita personale-musica", prima era quasi un tutt'uno oggi è molto più strutturato, complesso e distinto dalla quotidianità. Quello che è cambiato poco è la passione che fa rinunciare al proprio tempo libero, ad alcuni lavori troppo impegnativi e a molte altre cose per salire su un furgone ed inseguire quel dannato luogo dove si suona il p ro s s i m o c o n c e r t o. Quale è la difficoltà di imporsi con un genere così raffinato e da intenditori come il postrock? Siamo un gruppo che fa musica sofisticata ma con un terra-terra con un approccio spontaneo. All'estero non credo ci siano galline dalle uova d'oro, ci sono realtà migliori ma anche posti peggiori. L' Emilia, dove vivo, ad esempio, rimane un posto buono per far musica. Ne è testimonianza la lunga schiera di band e musicisti che da qui hanno iniziato. Cosa ascoltano e cosa ispira i Giardini di Mirò? Molte cose, siamo un collettivo di tante persone e quindi è difficile dire quali cose siano d'ispirazione per i giardini. L'idea è quella del "frullatore": ognuno mette un po' dei suoi ascolti e il prodotto finale è un polpettone degli ascolti di tutti. L'estero ha una marcia in più? E perché? In Italia la musica rock non è il prodotto che ha il marchio DOC per cui non è naturalmente provvista di strutture mentali e infrastrutture dove praticare e suonare la musica. Però, nella regione in cui vivo, la musica, dall'epoca dei "Violini di Santa Vittoria" ha un'importante forza di aggregazione culturale e sociale. E' il motivo per trovarsi, divertirsi e parlare. Di tutto, anche di politica qui cito Pederiali. Non ci si può più prendere il lusso di fare la rockstar. Il vero lusso, oggi, è fare musica? Mai voluto essere una rockstar. Il vero lusso oggi è avere neuroni attivi. O G N IF I N E S E T T I M A N A D J S E T O R G A N I Z Z A Z I O N E C E N E E C O M P L E A N N I S U P R E N O T A Z I O N E T E L 0 4 4 4 .8 3 4 8 5 6 V I A G A R I B A L D I2 6 L O N I G O ( V I ) 16 Live Report by A. Casagrande MASSIVE ATTACK LIVE @ ZOPPAS ARENA (CONEGLIANO V.to - TV) - 08/11/2009 Che i Massive Attack dal vivo fossero ben più di una semplice band era cosa nota: ma trovarsi di fronte a un tale spettacolo disarma e lascia senza parole a n c h e i p i ù p rep a rat i . Sconvolgono, letteralmente. Quello che i Massive Attack sono oggi è un mastodontico collettivo multiforme e cosmopolita, otto elementi che tessono sul palco atmosfere magnetiche e ipnotiche avvolti da fasci di luce e incredibili invenzioni visuali. E' un'esperienza totalizzante, che inizia con "Bulletproof Love": cupo minimalismo dub, scheletrico ed elettronico, con la band che entra lentamente sul palco a comporre l'atmosfera mattone per mattone. Seguono altri n u o v i p e z z i , soprendentemente giocati su cupe intuizioni wave che a p ro n o n u o v e v i s i o n i nell'immaginario di Del Naja e compagni. Il pubblico apprezza e si lascia coinvolgere, mentre sul palco appare Martina Topley Bird, ex principessa alla corte di Tricky, a cui spetta il non facile compito di reinterpretare una "Teardrop" coraggiosamente riarrangiata e spogliata, fino a trovare una nuova dimensione nel minimalista gioco di pieni e di vuoti di cui i Massive sono m a e s t ri i n d i s c u s s i . L a presentazione di "16 Seeter" è l'occasione per portare sul palco il redivivo del reggae Horace Andy, vocalmente magnifico e carismatico come ce lo ricordavamo dai tempi di "Angel", forse il momento più intenso dell'intero show, con un basso che fa letteralmente vibrare le budella mentre la voce ti porta dritto in paradiso. In tema di classici, scurissima e splendida "Mezzanine", devastante e drogatissimo il beat quasi-funk di "Safe from Harm", mentre "Inertia Creeps" è un akmè intenso, profondo e minacciosamente groovy: ma è la scenografia a rubare letteralmente la scena. Accade quindi che il brano diventi colonna sonora per uno spietato, elettrico telegiornale a caratteri cubitali che attacca l'inutilità del gossip fino a colpire gli ultimi casi di giustizia, da Mills a Stefano Cucchi. "GLI INNOCENTI NON HANNO NULLA DA TEMERE" è la massima che chiude il cerchio e regala l'attesa scossa finale. Piccola pausa ed ecco " S p l i t t i n g t h e At o m s " , handclapping marziale condito di soul che fa da overture ai campanelli esoterici di "Unfinished Sympathy", con un'immensa Deborah Miller che domina oltre dieci minuti di liquida e sintetica black music figlia del migliore d e c e n n i o p re c e d e n t e. ,Prevedibilmente in chiusura una "Karmakoma" a battiti velocizzati e con un nuovo arrangiamento, discutibile forse, ma sempre in grado di cullare i corpi e le menti sulle acque di una dopatissima psichedelia dub. Siamo di fronte ad un gruppo, a oltre vent'anni dalla propria formazione, vivo e attuale ora più che mai; raro esempio di c o e re n z a , c ap a c i t à d i adattamento e sopravvivenza alla transitorietà del trip hop e del downtempo e alla scontatezza intellettuale di certo alternative rock. Maturi eppure sorprendenti, quasi dei Radiohead in salsa black. Fautori e interpreti di una vera e propria psichedelia futurista dalle tinte fumose e squisitamente dark, e certo performers di uno dei più completi e coinvolgenti s p e t t a c o l i a u d i ov i s i v i esistenti. 18 Rock Icons by Ilaria Rebecchi ELVIS PRESLEY Ispirazione e modello per piccoli e grandi artisti del panorama rock'n'roll e rockabilly, Elvis Aaron Presley nasce nel gennaio del 1935 a Tupelo, Mississipi. Un'infanzia difficile delineata dalla povertà, obbliga, come narra la leggenda, la madre Gladys, a regalargli a soli 6 anni una chitarra trovata al mercatino dell'usato al posto della bici richiesta dal piccolo Elvis. Da allora nel giovane re del rock nasce la passione per la musica che ama fermarsi ad ascoltare i canti gospel e spiritual delle chiese. A 13 anni si trasferisce a Memphis con la famiglia e parallelamente inizia a manifestare un carattere schivo e molto attaccato alla madre, oltre ad un look fuori dalla norma con un grande ciuffo, basette lunghe e colori sgargianti. Da ragazzo lavora come camionista, in un contorno sociale dove inizia svanire il conformismo delle vecchie generazioni, che verrà sopraffatta proprio dall'impeto vocale di questo giovane bianco che canta e suona musica da neri. Durante una giornata lavorativa vede un'insegna della Sun Records che promette di incidere un disco a solo un dollaro, e decide di regalare alla madre per il compleanno la sua interpretazione di una vecchia ballata, My Happiness, e il capoccia dell'etichetta, Sam Philipps capisce immediatamente il talento del ragazzo che in una notte di luglio del 1954 registra diversi pezzi entusiasmanti. Escono “That's All Right (Mama)”, “Blue Moon Od Kentucky”, “Good Rockin' Tonight” e “Baby Let's Play House”, che fanno conoscere Elvis a tutti gli USA, e ben presto diventa l'unico artista presente sia nelle classifiche country che in quelle r'n'b, proprio per quella miscela straordinaria di voce suadente e generi sovrapposti a c re a r n e u n o nu ovo e rivoluzionario, il rock'n'roll. Nel 1955 Elvis arriva in RCA e conosce quello che diventerà il suo manager per tutta la vita, il colonnello Tom Parker, che lo fa esibire alla tv nazionale con conseguente scandalo da parte dell'opinione pubblica per il suo modo sensuale ed azzardato di muoversi sul palco. Ben presto brani come “Heartbreak Hotel”, “Jailhouse Rock” e “Love Me Tender” diventano successi planetari, e ad oggi tra i più grandi capolavori della storia del rock. Elvis Presley gode di crescente visibilità e guadagni, e, dato il suo bell'aspetto, viene immediatamente ingaggiato dal mondo del cinema, nella figura di Hal Wallis che gli fa firmare un contratto di esclusiva per i propri film, ben quattro dal '56 al '58, diretto da registi come Michael Curtiz e Robert Wise. Nel frattempo il “nuovo genere musicale” proposto da Elvis diventa il catalizzatore del cambiamento, e l'artista icona di tale mutazione e della generazione che la seguì, al punto che i giovani degli anni '50 trovarono in lui e nella sua nuova musica l'alternativa al passato dei loro genitori. Definito ribelle e libidinoso, sia per l'azzardo musicale che per il modo di ballare scabroso per l'epoca, Elvis divenne presto l'emblema del cambiamento, mentre, paradossalmente, l'urgenza prima dell'artista era semplicemente quella di intrattenere il suo pubblico. Nel 1958 parte per il servizio militare in Germania, dove conosce la futura moglie Priscilla Beaulieu, e c o n t e m p o ra n e a m e n t e l'adorata madre Gladys muore, solcando in maniera irreparabile l'animo di Elvis. Dal 1960 Elvis, per via dell'assenza di due anni e per l'ascesa fulminea delle nuove rock band del tempo, come Beatles, Rolling Stones e Beach Boys, inizia a vendere meno dischi e si butta sul cinema, dove interpreta in 8 anni quasi trenta pellicole però mai troppo di rilievo, per via dei ferrei divieti che gli venivano imposti dalle decisioni di Parker. Intanto il suo sound è decisamente migliorato, tra una maggior padronanza vocale e l'inserimento di tratti gospel nei propri brani. E' ospite di Frank Sinatra nel '60 e gli viene organizzato uno speciale televisivo per la NBC a mo' di documentario sulla sua vita e sui suoi dischi, “68 Comeback Special”, che diventa la celebrazione del grande ritorno alla musica di Presley. Poco 19 Rock Icons by Ilaria Rebecchi dopo torna a Memphis e inizia a registrare nuovi brani, che andranno a comporre i due successi mondiali “Back In Memphis” e “From Elvis In Memphis”, in cui spicca la splendida Suspicious Mind. To rn a a d e s i b i rs i l ive a c c o m p ag n at o d a u n a formazione nuova con Jerry Scheff al basso e James Burton alla chitarra, per una serie di concerti esaltanti ed infiammanti all'International Hotel di Las Vegas: si stima che tra il 1970 e il 1976 arrivò a cantare in oltre mille concerti, mai all'estero però, con conseguente assedio di turisti europei che arrivavano negli Stati Uniti per poter assistere ad uno dei suoi live. Nel 1973 entra nella storia della televisione: viene trasmesso in 40 paesi (oltre un miliardo di spettatori) il primo show via satellite, Aloha from Hawaii, da Honolulu, che nello stesso anno viene venduto come primo disco quadrifonico della storia. In quegli anni realizza album quali “Elvis Country (I'm 10.000 Years Old)” ('71), “He Touched Me” nel '72 e “Promised Land” nel 1975, da cui vengono estrapolati singoli celeberrimi quali Burning Love, Moody Blue, Promised Land, Kentucky Rain e The Wonder Of You. In parallelo a questi trionfi discografici che lo portano, sempre più, al centro dell'attenzione mondiale, sia per la musica cche per la vita privata, Elvis abbandona il cinema e si chiude in una sorta di circolo ristretto e privato (detta la Memphis Mafia) comprensivo di parenti, amici e guardie del corpo, al punto che questa situazione di ricerca di protezione estremizzata, col tempo, lo porta a non avere più contatti effettivi con il mondo esterno e reale, quasi in una condizione di reclusione in contrasto con il ricercato e constante contatto col pubblico. Nel '73 inoltre, divorzia dalla moglie Priscilla, e questo c o l p o b a s s o i n fe ri s c e ulteriormente sulla già sottile stabilità dell'artista, al punto che cade in una lunga depressione, che non mostra nei suoi sempre più ricercati e perfetti concerti. Un cocktail pericoloso di tranquillanti, anfetamine e barbiturici, di cui Elvis aumenta il consumo, lo porta ad un deperimento psicofisico veloce e costante, che gli procura frequenti ricoveri in ospedale. Si esibisce storicamente il 26 giugno del 1977 ad Indianapolis per quella che sarà per sempre ricordata come la sua ultima performance live. Poco meno di due mesi dopo verrà trovato morto nel bagno della sua casa di Graceland, per un attacco cardiaco. La storia racconta che meno di un giorno dopo l'annuncio della sua morte oltre 80 mila di persone si radunarono davanti al cancello della sua casa di Memphis, con tanto di voli speciali organizzati dalla California e dal Colorado per gli omaggi floreali di mezzo mondo. La voce più famosa e copiata del Novecento lasciò il mondo con una serie di dubbi legati alla morte de mito che ad oggi ne accompagnano la memoria. Re incontrastato del rock'n'roll, giovane bianco dal viso d'angelo che per primo nella storia della musica riuscì a fondere il classicismo del country made in USA all'innovazione della musica black, primo nella storia ad essere fruitore e vittima del veicolo della tv e dell'immagine come propaganda della musica, icona di intere generazioni e ispiratore di molti grandi del rock di ieri ed oggi, la leggenda di Elvis Presley lascia inermi di fronte al mistero della sua stessa vita, costellata di successi e turbe psichiche, che ne deteriorarono l'essenza artistica ed umana, sconvolta da povertà e lutti ed intensificata dal rapporto spesso sottoposto con il manager e da quello intenso ed amoroso con Priscilla, fino alla tragica scomparsa che ne sancì ufficialmente l'immortalità artistica, simbolo della rinascita della cultura giovanile a cui egli stesso contribuì in prima linea. Fulcro della cultura popolare del secolo passato, Elvis modificò completamente lo scenario della musica americana e non s o l o, s c at e n a n d o u n a rivoluzione atta alla creazione di un genere esclusivo ed unico, e diventando così la prima vera i c o n a d e l ro c k ' n 'ro l l . DICEMBRE Venerdi 04 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf Sabato 05 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar Lunedì 07 D.J. Lago (Tech house) www.myspace.com/lagoinmusic “ Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to Touch me light+Menage a trois. Guest dj Paolo Martini” Venerdì 11 D.J. Conf (Deep house) Sabato 12 D.J. Origami (Nu jazz house) Venerdì 18 D.J. Omar R. (Deep house) Sabato 19 D.J. Bruno 19/71 (Tech house) Giovedì 24 D.J. Conf+D.J. Omar R. “Merry Christmas Loggia” Venerdì 25 D.J. Richy Sixchic (Deep/Vocal house) www.myspace.com/richysixchic Sabato 26 D.J. Omar R. (Deep house) Gli Indimenticabili Dimenticati by FOX 21 DREAD ZEPPELIN IT'S NOT UNUSUAL Facile da reperire nei mercatini del disco usato, in quelle scatole dove i dischi “te li tirano dietro”, il terzo album dei Dread Zeppelin viene ingiustamente buttato nella monnezza rock pur essendo un gioiello di humour music che non ha rivali nel genere. I Dread Zeppelin, parodia dei ben piu noti eroi del rock duro, qui abbandonano le versioni reggae dei loro beniamini con le quali si scatenarono al debutto per buttarsi senza ritegno nella disco music degli anni settanta, quella che a noi cinquantenni rock-punks-newwavers, “ci fece venire il mal di fegato cronico” e che qui viene presentata con una sfrontatezza rockettara che rende i brani gustosi come mai ci saremmo aspettati. Loro nel retro copertina indossano abiti pacchiani, sono di spalle ma hanno i capelli tutti a posto, ed iniziano con una arrabbiatissima versione di Disco Inferno, poi arrivano You should be dancing, night fever,shaft e così via, e noi abbandoniamo tutti i dubbi del caso e ribadiamo che questa band è semplicemente forte, divertente, bizzarra, mentre in ogni brano riescono ad infilare qualche riferimento a canzoni dei Led Zeppelin, facendosi sempre riconoscere come i veri alias dei giganti britannici. Felicemente approvati anche da Robert Plant, i Dread Zeppelin sono una fucina di idee, una specie di Bonzo Dog Band ultima maniera, dove si confondono i ritmi reggae con le voci di un sosia di Elvis Presley, addobbato come il Re nel pieno del suo “peso fuori forma con basettoni esagerati ” e uso a mossette di grande effetto. Chi non li conosce può andarseli a vedere su You Tube, iniziando magari con la meravigliosa versione di Black Dog. It's not unusual è del 1992, segue i precedenti Un-Led-Ed (1990) e 5,000,000, quest'ultimo raffigurante una versione personalizzata della copertina del quarto originale. Questo terzo lavoro del gruppo americano è di gran lung migliore dei precedenti che lanciavano questa paradossale situazione reggae che ammorbidiscono le versioni originali. Qui invece accade esattamente il contrario con brani nariamente “al burro” qui rilanciati come rocce indistruttibili. Vero rock'n'roll. nuovo Contra barche - VI ASTRA Bar AS XMTRA WINAS E STATO DI FESTINA PERMANENTE Ven 4 Erik Skank Dj Set Sab 5 Baldo & Ross (Jazz live + Jam Session)+ Dj Electro Folk GP Ven 11 Paolo Berto Dj Set (Rare Grooves) Sab 12 Sara Shuster (live h19) + Giorgio (Beat night DjSet) Ven 18 Acoustic Spirit Duo (live h19) + Dj Set Loba-Lo Sab 19 I Tavernicoli (live h19) Dom 20 Maja 4et (live h19) - Sound Natalizio jazz) Merc 23 Sound&Vision Xmas Greetings (Dj Set) Sab 26 Jam Session fine anno! Domenica Aperto dalle ore 16.59 Exclusive Interview & Live Review by M. Visentin CasaOz e mi è sembrata una MUSICA CHE CURA l'evento cosa bellissima organizzare con loro che fanno un - INTERVISTA A BOOSTA - lavoro assolutamente unico e La musica a stretto contatto con il sociale. Questa è l'idea che anima la voglia creativa di Davide Dileo, in arte Boosta, ideatore di un importantissimo evento che animerà Torino la notte del 3 Dicembre a sostegno dei bambini affetti da malattia. Una serata benefica nella quale si alterneranno nomi quali Jovanotti, Manuel Agnelli e Antonella Ruggiero tanto per citarne alcuni, che daranno vita a canzoni inedite estratte dal rep e r t o ri o d i M i n a , accompagnate da sonorità elettroniche e arrangiamenti di pianoforte del tastierista dei Subsonica. Una serata speciale, di cui Davide ci parla a cuore aperto. S&V:Com'è nata l'idea di Musica Che Cura? E' una serata che è nata innanzitutto perchè il 3 Dicembre è la giornata mondiale sulla disabilità, quindi è un momento importante per r i c o rd a re c h e e s s e re diversamente abili vale esattamente come essere ugualmente abili. Poi al momento di organizzare mi sono messo in contatto con i ragazzi dell'associazione Onlus concreto, ossia quello di prendersi cura non solo dei bambini malati ma anche delle loro famiglie, cercando di ricreare una sorta di ambiente familiare per aiutare le famiglie stesse a vivere la situazione che hanno di fronte. Dal punto di vista artistico volevo dare un filo conduttore alla serata e ho pensato che tutti noi nella vita abbiamo amato una o più canzoni di Mina, perciò ho chiamato gli amici a condividere il palco con me, Gnu Quartet e Voci Di Corridoio. La cosa bellissima è che hanno accettato tutti subito, gratuitamente e con un entusiasmo unico e l'intero incasso della serata sarà devoluto all'associazione CasaOz per le strutture e per il p e rs o n a l e q u a l i fi c at o dell'associazione stessa. S&V: Pensi che la musica debba riappropriarsi del sociale in un mondo in cui troppo spesso si pensa esclusivamente al mero guadagno? Assolutamente sì, essere musicista è una grossa responsabilità. Momenti come questi sono poi non esclusivamente “sloganistici”, qui fai vedere che la partecipazione è assolutamente attiva. Inoltre noi siamo mu s i c i s t i , m a s i a m o principalmente cittadini uguali agli altri che vogliono avere parte attiva nella vita della propria nazione ed è importante far sentire la propria linea di pensiero, altrimenti tutto perde di valore. S&V: Una domanda che esula ma non del tutto: Subsonica? I Subsonica stanno lavorando con calma al nuovo disco, ci siamo ritrovati dopo le nostre scorribande da singoli e abbiamo trovato un ottimo clima. Abbiamo tanta voglia di fare qualcosa di buono insieme e se le mie orecchie ci sentono ancora mi sembra che i risultati non siano niente male. S&V: In tema di scorribande da singoli, Caesar Palace? Attualmente il progetto è posteggiato lì e non è detto che non venga ripreso. Ho la fortuna di fare un lavoro nella vita che è anche il mio hobby, perciò nel tempo libero faccio altra musica proprio come hobby, perciò non è detto che non ritorni. (L'intervista integrale è v i s u a l i z z ab i l e s u www.soundandvision.it) DISASTER WEEK FESTIVAL 12/11 e 19/11 Sartea (VI) Che i ragazzi di ODB fossero in gamba già lo si sapeva, ma al terzo appuntamento della loro rassegna hanno estratto dal cilindro un gruppo del calibro dei Mammut, portando una ventata di fresca aria islandese nella laboriosa Vicenza. Spalleggiati dai padroni di casa E.Drunks, i cinque ragazzi da Reykijavik hanno fatto capire che la serata sarebbe stata movimentata al punto giusto, con un mix di electro e punk da brividi, coinvolgenti come pochi sul mercato al momento e intensi come vuole la tradizione nordica. Hanno dato prova che in nazioni come la loro se si vuole qualcosa la si può tranquillamente ottenere, d i m o s t ra n d o s e ri e t à e 22 spensieratezza allo stesso tempo, maturità e motivazione sullo stesso piatto e l'aver affiancato un gruppo come i Deus non è certo un caso. In alcuni momenti splendidi nel cavalcare l'onda nu-rave con ottimi giochi elettronici, facili ma proprio per questo intriganti e trascinanti. Una serata da ricordare e da ripetere assolutamente. Clima diverso ma ugualmente caldo il giovedì successivo con un vero e proprio tributo alla scena folk, spesso dimenticata ma sempre affascinante. Dopo il nostrano Max Manetti a scaldare le corde dei sempre numerosissimi presenti, ecco salire sul palco i Rue Royale, splendida coppia angloamericana con un indie folk totalmente penetrante. Prestazione impeccabile, nessuna sbavatura per due ragazzi che nulla hanno da invidiare ai nomi più blasonati, un crescendo di emozioni da godere senza fiatare, uno s p e t t a c o l o d a gra n d i palcoscenici. Subito dopo è il turno di EvilMrSod, folk blues da Berlino per questo ragazzo nato a Tenerife pieno di carica ed energia. Anche qui un'ottima esibizione sotto gli occhi attenti e splendenti di un pubblico affascinato e preparato, una serie di canzoni tra le quali una bellissima cover di I Wanna Be Sedated dei Ramones che suonava dolce ma sempre diretta. Che altro dire di questi due appuntamenti se non che non è finita qui e c'è da scommettere che, dopo aver assistito a tali esibizioni, i ragazzi dell'Occasional Disaster Booking sapranno stupire con artisti di cui il panorama musicale non può fare a meno. Come sempre, ogni Giovedì. 23 “The Old & The New” by Ivan (www.doyoubeat.com) ONCE THERE WAS FOLK POP POST-PUNK BRIT WAVE DETROIT TECHNO THE SWELL SEASON "Strict joy" ORANGE JUICE DERRICK MAY BAD LIEUTENANT "Never cry another tear" “The Glasgow school" “Innovator" The Swell Season sono Glen Hansard e Marketa Irglova. Nel 2006, Glen e Marketa sono attori protagonisti, compositori ed interpreti delle musiche presenti in Once, un film che racconta l'incontro tra due persone che s'innamorano a Dublino. Nel 2008, a Los Angeles, Falling slowly, il tema principale del film, vinse l'Oscar come migliore canzone originale. I due ora tornano con un nuovo, maturo e soddisfacente album; prima emissione in edizione limitata deluxe: cd + cd live e dvd. Due ex New order, Bernard Sumner & Stephen Morris, un ex New order aggiunto negli anni duemila, Phil Cunningham ed il bassista Alex James dei Blur. Un disco dalle sonorità pop /rockeggianti tipicamente britanniche, da affiancare nella proprio discoteca a Twisted tenderness, terzo lavoro del progetto Electronic (Bernard Sumner + Johnny Marr, ex chitarrista degli Smiths) e Get ready, penultimo lavoro dei New order. C'era una volta un'etichetta scozzese, la Postcard records. Nomi di punta Josef K. e Orange Juice. Brani della durata media di tre minuti, jingle jangle chitarristici qua e là, voce nasale. The Glasgow school documenta il periodo indie pop del gruppo di Edwyn Collins, inserisce in un unico cd tutti i singoli da loro incisi per la label e sancisce l'inizio e la fine del Postcard s o u n d c o m e l ' abb i a m o conosciuto nella musica degli Orange Juice. La definizione di techno secondo Derrick May: come George Clinton e i Kraftwerk chiusi in un ascensore. Originariamente pubblicato nel 1998 viene ristampato quest'anno Innovator, una doppia raccolta che contiene i classici della produzione di Derrick May (ritenuto, a ragione, dalla critica il Miles Davis della techno), tra i quali le imperdibili Strings of life e Nude photo. JUMPIN’ JACK CD E VINILE D'IMPORTAZIONE E NAZIONALE, EDIZIONI LIMITATE. RICERCA IN TEMPO REALE TRAMITE DATABASE DEL TITOLO RICHIESTO. AVVISO VIA E-MAIL E/O SMS PER IL RITIRO DEL DISCO PRENOTATO. VENDITA PER CORRISPONDENZA. WWW.DOYOUBEAT.COM VIA ROMA 29 - TORRI DI QUARTESOLO (VI) TEL/FAX 0444.387280 ORARIO DI APERTURA: LUNEDI` 15,30 / 20 MARTEDI` / SABATO 10 / 13 - 15,30 / 20 È IL PORTALE DI JUMPIN’ JACK ELECTRO SAPIENS by M.Visentin SOULWAX Quasi quattordici anni, quattro album all'attivo, un elegante cambio di stile, un lento abbracciare generi diversi ma già uniti mentalmente sotto lo stesso simbolo. Sembrerebbe un breve riassunto di una rock band, di quelle con gli attributi, di quelle destinate a riempire i palazzetti. Infatti lo è, ma il “sembrerebbe” non poteva calzarci meglio quando si è di fronte ad un gruppo che rock a tutti gli effetti non è, cioè lo è, ma non lo è. No, non sono pazzo, non ho fumato né bevuto, il fatto è che il termine rock è probabilmente troppo riduttivo. Dal Belgio, precisamente da Ghent, arriva l'ennesima dimostrazione che all'estero se uno vuole fare una cosa la fa, senza qualcuno sempre pronto a sbattere porte in faccia o, meglio ancora, senza il professore di turno predicante cazzate sulla musica e la sua assenza di mutazioni. David e Stephen Dewaele dopo Leave The Story Untold (1996) e Much Against Everyone's Advice (1999) 24 hanno deciso di virare verso un universo nuovo, percependo quello che altri mostri sacri come Prodigy e Chemical Brothers stavano da tempo predicando, attaccando con un filo sempre più difficile da staccare elementi di rock ed elettronica. Any Minute Now e Nite Version sono stati i gioielli che hanno dato splendore alla già luccicante vetrina dei ragazzi belgi, con pezzi assolutamente spaziali some E Talking o NY Excuse, inoltre le esibizioni live di lì in poi si sprecarono, ottenendo un successo mondiale da far rabbrividire chi si stava ancora ancorando al passato convinto che le novità non arrivassero. Sono arrivate eccome invece, facendo sprofondare i nostalgici e donando invece linfa ancor più nuova ad un pubblico voglioso di divertirsi. Qui i fratelli Dawaele ci hanno visto lungo e sotto il nome di 2 Many Djs hanno iniziato a girare il m o n d o, s c at e n a n d o l a dancefloor ( si viaggia sui 130 bpm, sempre!) mixando tutto ciò che gli passava a tiro, dai Nirvana agli LCD Soundsystem, provocando scene di isteria pura nelle strepitose folle che li seguivano. As Herd On Radio Soulwax Pt. 2 è stata una consacrazione non solo per i 2 Many Djs , ma ovviamente di riflesso pure per i Soulwax, con ciliegina finale sulla torta il dvd Part Of The Weekend Never Dies che ripercorre i 120 concerti della band tra Europa, Giappone, Usa e Australia. Let's ro ck , l e t 's d a n c e ! “The Harder They Come” by Max Manetti ascoltato impallidirete! Jah Wobble - The Legend Lives On.rar\ “Beat the drum for me” materializza sirene pronte a The Legend Lives On.. Jah Wobble In Betrayal tutto, mentre Blueberry Hill Seguaci del dub, modernisti, scontenti dell'arida scena odierna, questo disco è per voi! Anche se registrato ieri, sarebbe comunque anni luce avanti. Non vi dirò l'anno di pubblicazione del disco, scopritelo da voi ed una volta è il geniale delirio di un crooner stonato con piano in sottofondo ed una dissonante bassline già scritta e registrata da Wobble per “Suit” dei PIL (Metal Box). Pineapple – il capolavoro dub funk del disco – vede ospite alla batteria Martin Atkins, altro PIL, ed un basso di cui perfino King Tubby sarebbe fiero, in un susseguirsi di echi ed effetti a metà tra il dub di Keith Hudson ed il kraut rock dei Can. L'ultimo 25 riferimento non è casuale, v i s t a l a s u c c e s s iva collaborazione di Wobble con Holger Czukai nel m e rav i g l i o s o “ S n a ke Charmer”, 12 pollici prodotto da Mr. Francois Kevorkian! Non manca poi il singolo avanguardistico contro la TV ( Tales from outer space), né le divagazioni jazzistiche (Today is the first day…) con una voce incantata che porta l'ascoltatore in uno stato di trance, culminante con il capolavoro finale “Dan Mcarthur”, con tamburi p ro fo n d i e at m o s f e re c e l t i c h e. O l t re o g n i aspettativa. Sartea dicembre 2009 3 - Giovedì Disaster week #2 : Leaders Off- indie punk from SWE + Bad Black Sheep rock from ITA 4 - Venerdì : Beat night by Giorgio Dj Set 6 - Domenica : Morris and The Magical (JAZZ) 7 - Lunedì : Dax Dj on stage....from 22.00... 10 - Giovedì : Disaster week #2 : AIM - alternative punk + Zoysie alternative rock 11 - Venerdi : Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set from Milano Dj Vidya ft. Ardimann Mc (Mother Inc.) Warm up Dj Cyco 12 - Sabato : Strange Corner....Hard Core from Vicenza 17 - Giovedì : Polar for The Masses........Rock from Vicenza 18 - Venerdì Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set from Firenze Elastica Records ft. Numa Crew - Warm up Dj Cyco 19 - Sabato : Rock Icons Night (Arte-Reading-Musica by Sound&Vision) 20 - Domenica : The Ganesh 5th (jazz from the '60) 21 - Lunedi : LIVE Kicca e Intrigo + Back To Black Dj Set by DjD 22 - Martedì : Nestaking (live Reggae) 23 - Mercoledì : Totally Free (Experimental Live) 24 - Giovedì : Dax and Friends....Tradizionale appuntamento natalizio 25 - Venerdì : Live Osteria Popolare Berica 26 - Sabato : Anima Caribe 27 - Domenica : Sarah Schuster .......Indie,Rock,Blues 28 - Lunedì : The Forty Moostachy....... Stoner Rock 29 - Martedì Elevate..dubstep,UKgarage,Brokenbeat Festival Dj Set from Vicenza Lady Gisa + Franky Suleman ft. Lish Mc - Warm up Dj Cyco Sartea - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza 27 Live Review by Gianluca Vinci (MI) SKUNK ANANSIE - MILANO LOVES YOU Grande ritorno degli Skunk Anansie, la rock band Inglese che a distanza di 8 anni dallo scioglimento si ripresenta con il Greatest Hits Tour e l'uscita di una raccolta dei loro pezzi migliori , intitolata Smashes and Trashes, all'interno del quale si trovano 3 nuovi brani inediti: Because of You, Tear the Place Up e Squander. Insieme alla data di Firenze e quella del 12 settembre in occasione del MTV Day gli Skunk Anansie hanno collezionato un vero e proprio enplein di sold out e questo la dice lunga su quanto la band inglese sia amata dal pubblico italiano. Lo Show di Skin, si può dire, è iniziato da subito, infatti l'eccentrica cantante si è presentata coperta interamente da un mantello di stelle filanti argentate tanto da farla sembrare più ad una palla luccicante rimbalzante piuttosto che ad una longilinea atleta olimpionica quale, in realtà, può più verosimilmente sembrare. Dopodiché, come una farfalla che fuoriesce dal suo bozzolo, Skin, si è liberata del suo ingombrante mantello ed ha sfoderato una super glam tuta integrale aderente a cavallo basso effetto paillettes neri e delle sneakers da basket street style verde acido e b i a n c h e, p rat i c a m e n t e perfetta! Durante tutto il concerto Skin non si è risparmiata nulla: correndo da una parte all'altra del palco, arrampicandosi ovunque, dagli amplificatori alla grancassa della batteria facendo salti enormi, e come nei più classici dei concerti rock si è lanciata per un paio di volte in mezzo al pubblico continuando a cantare ed incitando a far casino (inoltre, sono quasi sicuro di averla vista camminare per alcuni metri sulle teste del pubblico). Davvero si può dire che questa pausa di riflessione gli ha giovato molto considerando che sono tornati più carichi e soprattutto più maturi che mai! Quando dico più maturi penso soprattutto a quanto sia stata straordinaria la band, come energia e potenza musicale credo che siano al massimo livello raggiungibile sulla base del repertorio prodotto fino adesso. Una piccola dimostrazione l'hanno data al momento dei saluti dove ogni componente del gruppo, a rotazione ha fatto, come saluto personale, un piccolo assolo del proprio strumento ed in quel momento credo che tutti si siano resi conto quanto fossero ricchi gli ingredienti di questa band. Tra le canzoni eseguite la maggior parte dei loro classici come Charlie big potato e dei più recenti Because of you, in chiusura tra i bis, tris e quadris Skin ci ha deliziato con una versione acustica della nuovissima Squander. Unica nota negativa del concerto è stato il crash tecnico dell'impianto che sul più bello ha interrotto, per ben 2 volte, lo svolgimento del concerto. Tanto che Skin per la disperazione, ironicamente, si è messa in posizione di preghiera, rivolta verso il cielo, affinché non si ripetesse più il problema ed ancora, inveendo contro i tecnici, dicendo loro che il lavoro che avevano fatto valeva solo 5 sterline. Infine nota romantica della situazione, Skin, ha fatto una vera e propria dichiarazione d'amore dicendo e ripetendo “Milano ti amo”, forse in questi ultimi giorni, tra l'inaugurazione della nuova grafica del Diesel Wall, alle Colonne di San Lorenzo, firmata da lei per la Absolut e il djset che, il giorno prima, l'ha vista protagonista della console del Hollywood può darsi che di Milano si sia innamorata veramente e, perché no, magari che ci voglia venire a vivere. Non sarebbe affatto male, secondo me potrebbe essere un punto di partenza per risollevarsi dalla crisi…no eh!? SOUND&VISION presenta BOWIE BASH SPACE ODDITY EXPERIENCE 9 GENNAIO 2010 12° BOWIE BASH RECORDS & MEMORABILIA EXHIBITION (Rarities on vinyl - Poster - Memeorabilia ... from Space Oddity Album) LIVE by PIOL & THE GLITTERS FROM MARS (Excerpts from Space Oddity Album & many others hits from 3 Bowie’s Decades) VIDEO & DJ SET (Bowie’s Video Rarities & Let’s Glam All Night Long by Dj Charlie “out” Cazale & Ziggy) GLAM LOOK REQUIRED! JOIN TO THE BOWIEGLAMNIGHT FACEBOOK GROUP SHINDY CLUB - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - ITALY INFO WWW.SOUNDANDVISION.IT - WWW.SHINDY.IT - INFO 349.1970263 Live Review by F. Leonardi (BO) 30 MOTORPSYCHO Foto di Barbara Peremans La forza dei Motorpsycho è quella di essere stati in grado, sin dalla loro nascita, di cambiare e “crescere” senza perdersi. Li vedi sul palco dell'Estragon suonare con i capelli lunghi, cambiare chitarre come fossero mani da stringere, Hans Magus Ryan (chitarre/voce) e Bent Sæther (bassi/voce), fieri di essere nel bel mezzo del loro ventesimo compleanno. Lui, il palco, sembra non vedere l'ora di sostenere la loro minacciosa backline, che perfettamente simmetrica trova nella sola gran cassa di Kenneth Kapstad, funambolico batteraio nudista subentrato a Håkon Gebhardt nel 2006, uno dei pochi punti di luce all'interno del muro di s u o n o c o s ì ab i l m e n t e architettato. Due ore di musica per spegnere tutte le candeline: una festa “lampo” per il super trio norvegese, da sempre incline ad offrire al proprio pubblico estenuanti performance live, spesso più lunghe di un “Barry Lyndon”, ma altrettanto geniali. Ampio spazio alla psichedelica di qualità, quasi come se i M o t o r p s y c h o s t e s s e ro approfondendo sempre più il loro percorso di decostruzione compositiva, dalla “forma canzone” del loro primo periodo alle divagazioni simil-jam strumentali che stanno caratterizzando le loro ultime pubblicazioni. In scaletta ad ogni modo, le due anime della band sono più che rappresentate: Feel, Kill some day, tra le hit per i fan più indie-pendenti e nostalgici dei 90', All is lonelyness, She left on the sun ship e le recentissime Riding the Tiger e Cornucopia (…or satan, uh..something) per quelli più votati al rock psichedelico dei 70'. “Child of the future” è il titolo della loro torta di compleanno, pubblicata lo scorso agosto in edizione limitata solo su vinile bianco e registrata da uno chef d'eccezione: Steve Albini. L'occasione per invitare tutti i fan al proprio capezzale, i vent'anni della loro camaleontica carriera. Gli amici di Bologna godono ancora e ringraziano. Ma lasciamoli mangiare in pace. Si insomma, adesso sì, let them eat cake!!! 31 Exclusive Interview by Emanuela Virago Roberto Vernetti, attuale vocal INTERVISTA a YUMIKO coach della squadra di C. Mori www.yumikomusic.com photo by Chiara Meattelli Di rientro dall'avventura islandese intervistiamo la band padovana degli Yumiko: i cinque componenti del gruppo si raccontano con impressioni e progetti futuri a S&V. A metà Ottobre siete stati in Islanda per Airwaves Festival. Era la vostra prima performance all'estero? Bilanci? Abbiamo saputo che durante la trasferta islandese siete stati anche contattatati sa un altro festival in Tunisia: ci sono stati sviluppi? YU: Si, è stato il nostro primo live all'estero. Siamo atterrati in questa terra affascinante che conoscevamo solo grazie ai media e ce ne siamo innamorati. È stata una grande esperienza dal punto di vista musicale e umano: l'Islanda è un luogo dove puoi esprimere fortemente la tua creatività e ne consegue grande attenzione per l'arte in tutte le sue espressioni. I nostri due concerti sono andati molto bene, con un pubblico che - pur non comprendendo i testi - è stato partecipe ed attento. La stampa l o c a l e c i h a d e fi n i t o “disgustosamente belli e profumati” forse grazie al classico fascino italiano! Per quanto riguarda la Tunisia invece è nato un contatto interessante e ci stiamo lavorando. Quali sono i progetti futuri della band? E' in lavorazione un nuovo album? YU: Dopo l'Islanda abbiamo deciso di sospendere l'attività live e metterci al lavoro su nuovi pezzi, alcuni dei quali già in avanzato stato di (de)composizione, altri allo stato embrionale, altri ancora da concepire: l'obiettivo è di fare un secondo disco i cui dettagli però sono ancora da definire. Che ruolo ha avuto e ha tuttora nel programma X-Factor, che vi ha seguito nella produzione artistica dell'album 'Lividi'? YU: Roberto è stato importantissimo per Yumiko in tutte le fasi di produzione del disco e grazie anche a Stefano Pivato che con gli estAsia ci aveva lavorato e a Fabrizio Consoli che con Blackcoffee Records ci ha prodotto, si è realizzato un sogno. Stimiamo Roberto come produttore artistico e poterci lavorare insieme è stata un'enorme soddisfazione nonché una fonte inesauribile di spunti ed insegnamenti. Siamo tuttora a stretto contatto e non vediamo l'ora di fargli ascoltare le nuove idee! Com'è nata invece la collaborazione con Dj Ninfa per il singolo d'esordio? State valutando nuovi progetti di questo genere? YU: E' stata propria di Ninfa l'idea di remixare il primo singolo che le era piaciuto moltissimo! E anche con lei è nata un'amicizia solida. Speriamo che in futuro abbia voglia di mettere ancora le sue mani su Yumiko. Qualcuno ha definito il vostro primo album una 'copia sbiadita dei primi Subsonica'. Come reagite ad affermazioni di questo tipo? Come vi collocate voi invece? YU: Non diamo giudizi sui giudizi. Semplicemente ci limitiamo a leggerli e a fare a nostra volta delle autocritiche dove necessarie. I Subsonica sono stati tra le prime realtà mainstream italiane ad usare una tecnologia pop-rock abbinata a testi in italiano ed è facile associarci Yumiko se si considera superficialmente la cosa. I nostri riferimenti sono però ben altri e continuiamo a puntare a diventare i nuovi Motorhead!Che cosa rappresenta la bellezza asiatica di Yumiko per il gruppo? Come mai la scelta di un'immagine così soft e patinata ma al tempo stesso intrigante? O forse per quest'intervista avremmo dovuto contattare la vostra geisha? YU: Si, forse avreste dovuto contattarla direttamente perché quando leggerà questa intervista si arrabbierà non poco! Scherzi a parte, quando abbiamo iniziato nel 2001, il progetto si chiamava Fujiko. Poi, per questioni che non hanno niente a che fare con la musica, abbiamo deciso di cambiare nome. La scelta è andata su Yumiko, sempre nome femminile giapponese, che poco si discostava da quello originale mantenendone le caratteristiche altamente evocative. E' da qui che è nato il gioco, che ancora oggi portiamo avanti, per cui è Yumiko a dare voce ufficiale alla band, a parlare nelle nostre newsletter ed a volte anche a ricevere complimenti. Ci piace che il c o n fi n e t ra gru p p o e rappresentazione femminile non sia poi così nitido. Live Review by M. Cattaneo (Milano) WILCO Wilco salgono entrano in scena. Le retrovie del palco sono occupate dalla batteria e da due postazioni per i tastieristi. Davanti insieme alla C o n s e r v a t o r i o G i u s e p p e V e r d i , M i l a n o 1 4 . 1 0 . 0 9 voce del carismatico Jeff Tweety, leader storico e uno dei pochi membri rimasti dalla formazione originale, che alterna la chitarra acustica a quella elettrica, ci sono il basso e un'altra chitarra elettrica. Alcune canzoni, quelle con il suono più incisivo, verranno realizzate con un'ulteriore chitarra, “sacrificando” una tastiera. Quant'è riduttivo dire che l'inizio è folgorante, perché questo concerto darà i brividi per tutta la sua durata, tanto che alla fine tutti risulteranno spossati, nel senso più letterale d e l t e rm i n e : l ' i m p at t o emozionale è stato così intenso e perdurante da A l c u n e e m o z i o n i s o n o Quella che viene definita tramutarsi in vera e propria fortissime. Te le prepari per " mu s i c a l e g g e ra " c h e stanchezza fisica. Non c'è un giorni, le assapori, l'impazienza contamina il tempio della cuore in questo concerto. Tutto e l'attesa che ti accompagnano musica colta milanese. è cuore, pulsante, ritmato, come amici fidati. Guardi il Purtroppo non ci saranno i biglietto e fai il conto alla grizzly bear, il tour bus si è rotto accelerato, costante. Il suono è rovescia del tempo che manca, in Austria, costringendoli ad perfezionato dall'incredibile e sussulti quando si passa da annullare la loro performance. acustica dell'auditorium. Chi è due a una sola cifra, poi a una Se da un lato questa notizia seduto al centro della sala settimana, poi a tre giorni. rattrista, dall'altro c'è la riesce a godere di tutte le Quando arriva la data che consapevolezza che i Wilco sfumature, che le note – per i corrisponde a quella stampata prepareranno una scaletta Wilco – non sono sette ma sul biglietto, è come se "allargata" e alla fine le ore di bensì settanta volte sette. È difficile parlare della scaletta, all'improvviso si fossero concerto saranno quasi tre. materializzati i tuoi sogni. Il pubblico è adulto, sia perché la loro discografia è Sabato 14 ottobre i Wilco hanno anagraficamente che per talmente sterminata da dover suonato al Conservatorio l'attenzione e il rispetto che richiedere una scelta che Giuseppe Verdi di Milano. viene prestato. Puntualissimi, i comporta difficili sacrifici. Non 32 suoneranno at least that's what you said, con mio sommo rammarico. Tuttavia le canzoni proposte sono talmente tante e intense che è impossibile che il rammarico duri più di qualche pensiero. Le code strumentali delle canzoni – già presenti nelle registrazioni – sono portate all'apoteosi. L'unico limite è quello della velocità delle dita sulle corde, ma è un limite talmente astratto da essere intangibile. Non c'è mai una caduta d intensità, mai una sbavatura. Tutto è perfetto. La tripletta Misanderstood, Impossible Germany e Via Chicago lascia dei segni indelebili sulla pelle. I am trying to break your heart, canta Jeff, come se non lo avesse già spezzato in milioni di piccoli pezzi. Come se non sentissimo già la mancanza di questa sera, già mentre la stiamo vivendo. Spiders. Già, la tela tessuta dagli strumenti, la tela che avvolge tutti, dalla prima seconda fila alla ventiquattresima passando per la sesta senza dimenticare l'ultima. L'auditoruim è un animale. Vive. Respira. Piange, anche. Suda. Ogni persona lì presente è parte di un tutto. Raramente ho provato una tale e m p at i a , u n s e n s o d i comunione, di condivisione. Linee invisibili che dal palco si irradiano dovunque: Calore. S t u p o re. M e rav i g l i a . DICEMBRE 2009 GIOVEDI' 3 DICEMBRE EDITORS - Teatro Tendastrisce, Roma STEVE EARLE - Teatro Masini, Faenza (Ra) A PLACE TO BURY STRANGERS – Circolo Magnolia, Milano BILLY TALENT - Music Drome, Milano JULIAN MARLEY – Estragon, Bologna STARDOG - Blueshouse, Sesto San Giovanni (Mi) VALIENT THORR - Sabotage Bar, Vicenza MOLTHENI – Circolo degli artisti, Roma MARINA REI – Viper, Firenze WILDBIRDS and PEACEDRUMS – Mantica Festival, Cesena VENERDI' 4 DICEMBRE MUSE + BIFFY CLYRO - Palaolimpico, Torino EDITORS - Alcatraz, Milano SOULSAVERS feat MARK LANEGAN – New Age, Roncade (Tv) THE TEMPER TRAP - Casa 139, Milano KILLIN' TOUCH – Tartaruga, Villa Guardia (Co) CLUB DOGO – Zion, Conegliano (Tv) MIKE WATT trio – Unwound, Padova CONGOROCK – Urban, Perugia D.I.M. – Buggedout!, Milano SABATO 5 DICEMBRE BLOC PARTY dj set – Zion, Conegliano (Tv) NOAH AND THE WHALE – Wah Wah Club, Marghera (Ve) THE BLACK HEART PROCESSION - Estragon, Bologna THE DODOS - Spazio 211, Torino KNALPOT + TRAXX – Elefante Rosso, Mestre (Ve) THE HORMONAUTS – New Age, Roncade (Tv) FRATELLI SBERLICCHIO – Hiroshima Mon Amour, Torino ZION TRAIN – Velvet, Rimini DOMENICA 6 DICEMBRE THE MUSICAL BOX - Tbc, Roma THE DODOS – Bronson, Madonna dell'Albero (Ra) THE BASTARD SONS OF DIONISO – Jamilalive, Bassano dG (Vi) JEFFREY LEWIS – Sala San Vanni, Firenze THE GERMS – Shindy, Bassano del Grappa (Vi) LUNEDI' 7 DICEMBRE FRANZ FERDINAND - Palatorino, Torino BIFFY CLYRO - Music Drome, Milano THE MUSICAL BOX - Teatro Comunale, Vicenza MARTA SUI TUBI – New Age, Roncade (Tv) THE STYLES – Zion, Conegliano (Tv) THE BLACK HEART PROCESSION - Magazzini Generali, Milano ZULU NATION CELEBRATION – Hiroshima Mon Amour, Torino THE GERMS – Locomotiv, Bologna PINK IS PUNK – Spazio Mumm, Cantù (Co) ELLEN ALLIEN – Cocoricò, Riccione CONGOROCK – Just Married, Verona CYBERPUNKERS – Zion, Conegliano (Tv) VENERDI' 11 DICEMBRE DEEP PURPLE - Palasport, Jesolo (Ve) REIN - Circolo degli Artisti, Roma MOLTHENI – New Age, Roncade (Tv) IL TEATRO DEGLI ORRORI – Estragon, Bologna ART BRUT – Spazio 211, Torino MARTA SUI TUBI – Hiroshima Mon Amour, Torino NIOBE – Viper, Firenze ART BRUT – Spazio 211, Torino MONOTONIX – Big Bang, Roma CRUXSHADOWS – Blackout, Roma ELLEN ALLIEN – Leoncavallo, Milano CONGOROCK – Vox, Nonantola (Mo) THE PROXY – Zion, Conegliano (Tv) MARTEDI' 8 DICEMBRE FRANZ FERDINAND - Palazzo del Turismo, Jesolo (Ve) THE MUSICAL BOX - Teatro Smeraldo, Milano THE DODOS - Circolo degli Artisti, Roma PARADISE LOST - Music Drome, Milano ART BRUT – Mono, Pescara KILLIN' TOUCH – Phenomenon, Fontaneto d'Agogna (No) ZION TRAIN – Hiroshima Mon Amour, Torino MOLTHENI – Viper, Firenze SATYRICON + SHINING, Estragon, Bologna THE GERMS – Init, Roma SABATO 12 DICEMBRE DEEP PURPLE - Palalottomatica, Roma GIARDINI Di MIRO' – Zion, Conegliano (Tv) GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS – New Age, Roncade (Tv) PAOLO BENVEGNU' – Circolo degli artisti, Roma WHITE LIES – Piper, Roma ART BRUT – Bronson, Ravenna MY AWESOME MIXTAPE – Calamita, Cavriago (Re) IL TEATRO DELGI ORRORI – Flog, Firenze MARCO TRAVAGLIO – Palasport Forum, Pordenone THE GERMS – Pieffe Factory, Licinico (Go) THE PROXY – Kindergarten, Bologna TRASH-DANCE – Vinile, Rosà (Vi) MERCOLEDI' 9 DICEMBRE SLAYER - Alcatraz, Milano THE DODOS - Amigdala Theatre, Milano ART BRUT – Circolo degli Artisti, Roma MAX TUNDRA – Connie Douglas, Milano GIOVEDI' 10 DICEMBRE DEEP PURPLE - Palaonda, Bolzano CALIBRO 35 – Circolo degli artisti, Roma IL TEATRO DEGLI ORRORI – Hiroshima Mon Amour, Torino MATA SUI TUBI, Viper, Firenze ART BRUT – Live Forum, Milano THE GERMS – Music Drome, Milano SLAYER – Alcatraz, milano DOMENICA 13 DICEMBRE BLESS THE FALL + BURY TOMORROW - Zoe Club, Milano MONOTONIX – Locomotiv, Bologna FREAKY MERMAIDS – Atomic, Milano LUNEDI' 14 DICEMBRE DEEP PURPLE – Palaevangelisti, Perugia THE GERMS – Spazio 211, Torino LUDOVICO EINAUDI – Teatro Regio, Torino MONOTONIX – Connie Douglas, Milano MARTEDI' 15 DICEMBRE DEEP PURPLE - Mediolanum Forum, Milano THE GERMS – Spazio 211, Torino MERCOLEDI' 16 DICEMBRE DEEP PURPLE - Paladozza, Bologna ZU – Off, Modena GIOVEDI' 17 DICEMBRE POLAR FOR THE MASSES - Bar Sartea, Vicenza SEBASTIAN BACH – Estragon, Bologna MOLTHENI – Spazio 211, Torino GIRADINI Di MIRO' – Viper, Firenze MARCO PAOLINI – Palasport Forum, Pordenone VENERDI' 18 DICEMBRE GARBO - La Casa 139, Milano KILLIN' TOUCH - Rock On The Road, Desio (Mi) MINISTRI – New Age, Roncade (Tv) MOLTHENI – Estragon, Bologna HARLEM GOSPEL CHOIR – Teatro Colosseo, Torino DEVENDRA BANHART – Magazzini Generali, Milano CLUB NME – Tunnel, Milano JUST MARRIED – Teca, Verona SABATO 19 DICEMBRE SEBASTIAN BACH – New Age, Roncade (Tv) SUD SOUND SYSTEM – Zion, Conegliano (Tv) LINEA 77 – CSO Pedro, Padova IL TEATRO DEGLI ORRORI – Urban Live, Perugia MONIKA KRUSE – Viper, Firenze BASTARD SONS OF DIONISO - Estragon, Bologna THE BLOODY BEETROOTS – Fiera, Udine COMANECI – Atomic, Milano THOMAS MELCHIOR – Altavoz, Marghera (Ve) MARTEDI' 22 DICEMBRE WORLD ALPINE ROCKFEST w PLACEBO Paganella Ski, Andalo (Tn) MERCOLEDI' 23 DICEMBRE CROOKERS – Eurobaita Al Lago, Castelfranco V.to (TV) VENERDI' 25 DICEMBRE THE FORTY MOOSTACHY – Bar Sartea, Vicenza MARCUS FIX – Elefante Rosso, Mestre (Ve) CECILE – Secret Party, Venezia SABATO 26 DICEMBRE DENTE – Circolo degli artisti, Roma ELLEN ALLIEN – Jam, Torino CROOKERS – Kindergarten, Bologna NO KISS – Unwound, Padova SOUND & VISION MEDIA PARTNER LUNEDI' 28 DICEMBRE LE MAN AVEC LES LUNETTES - Circolo degli Artisti, Roma GIOVEDI' 31 DICEMBE RICHIE HAWTIN – Cocoricò, Riccione THE BASTARD SONS OF DIONISO 6.12.09 – Bassano SABATO 9 GENNAIO 2010 12° BOWIE BASH – Shindy Club, Bassano (Vi) CROOKERS – 23.12.09, Castelfranco V.to SOUND & VISION NIGHT BACK TO BLACK DJ SET VEN 11 – OVOSODO - Vicenza VEN 18 – ROCKKAFE' – Castelcucco TV LUN 21 – SARTEA – Vicenza ROCK ICONS NIGHT SAB 5 – SHINDY CLUB - Basssano (VI) SAB 19 – SARTEA (Vicenza) BOWIE BASH - GLAM NIGHT SAB 9 GENNAIO 2010 SHINDY CLUB - Bassano (VI) 3.12 e 10.12 OCCSIONAL DISASTER WEEKEND, bar sartea MONOTONIX: 11.12, Roma | 13.12 Bologna | 14.12 Milano ART BRUT: 8.12 Pescara | 9.12 Roma | 10.12 Milano | 11.12 Torino | 13.12 Ravenna DODOS: 5.12 Torino | 6.12 Ravenna | 7.12 Napoli | 8.12 Roma | 9.12 Milano PARTNERSHIP FUNK & DRUMS LIVE & DJ SET SAB 26 - OSTERIA RIVE JAZZ CLUB (VI) SOUND AND VISION NIGHTCLUBBING Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected] MILANO CIRCOLO MAGNOLIA TORINO sPAZIO 211 TORINO HIROSHIMA MON AMOUR VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41 MILANO - INFO : 02 7561046 VIA CIGNA 211 - TORINO INFO : 011.19705919 VIA BOSSOLI 83 - TORINO INFO : 011. 3176636 VIA 4 NOVEMBRE - MODENA Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia! Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni. Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali. Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie. MODENA VIBRA www.vibra.tv ROMA CIRCOLO DEGLI ARTISTI FIRENZE VIPER CLUB VIA CASILINA VECCHIA 42 INFO : 06.70305684 VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA INFO : 055. 318231 BASELGA DI PINE’ - TRENTO INFO : 380.7325710 VIA DELLA CRUSCA - MESTRE Laterale Via Martiri Della Libertà Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa: musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti. Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale. Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24. Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, artisti internazionali come Sandra Nkakè, Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul Randolph (Detroit) e moltissimi altri ... VERONA LA LOGGIA VICENZA OVOSODO VICENZA SARTEA VICENZA SABOTAGE VENEZIA TRENTO CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO C.so GUA’ - COLOGNA V.TA INFO : 0422.41041 CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12 VICENZA - INFO 0444.235315 C.so S. Felice 362 - VICENZA INFO : www.sartea.it Viale dell’Industria 12 - VICENZA INFO : www.sabotagebar.eu Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2. Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock! VICENZA BAR ASTRA VICENZA VINTAGE KLUB VICENZA SHINDY CLUB VICENZA CONTRA’ GRANDA CONTRÀ BARCHE - VICENZA INFO : Via Savona 126 - T. di Quartesolo INFO : myspace.com/vintageklub VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G. INFO : 0424.500.000 VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G. INFO : 347.7597201 Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59. Il Vintage Club si trova nella zona del centro commerciale Le Piramidi. Entrando vi accorgerete che state vivendo in un nuovo mondo fatto da tenui colori e ricercato design vintage. La sera le luci tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità elettroniche miscelate dai migliori Djs vi porteranno a vivere nuove emozioni. D’estate vi aspetta il giardino estivo per degustare cocktails e drinks sempre all’altezza delle aspettative. Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì VICENZA WINE ENOTECA VICENZA SENSO UNICO VICENZA PORTA BREGANZE VICENZA OSTERIA RIVE VIA GARIBALDI - LONIGO INFO : 0444.834856 VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZE C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA INFO : 345/2758203 INFO : 345/2758203 VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO INFO : 348.8265815 Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre! L'arredamento caldo ed accogliente, e l'atmosfera che si respira ti fa sembrare a casa, le ottime birre ed i vini di grande qualità, sono sempre accompagnati da deliziosi stuzzichini, e a fare gli onori di casa ci sono Barbara, Manuela, Erika, Giulia, Alessia e Cristina che con i loro sorrisi vi conquisteranno. Organizziamo feste di laurea, compleanno addio al celibato/nubilato, eventi Sky, Musica live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso il lunedì aperto dalle 07 alle 02. Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort. Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili! VICENZA LA CORTE DEI RE VICENZA BARETTO TREVISO ZWEI BAR TREVISO NEW AGE PONTE PAGNANO - ASOLO INFO : 0423.952761 VIA TINTORETTO - RONCADE INFO : www.newageclub.it Via Montello - MAROSTICA INFO : 393.3286262 Via Ponticello 40 - Molvena (Vi) Appena fuori dalle mura di Marostica nuovo locale wine bar slow food ispirazione anni ‘70. Alla mattina ottime colazioni, a mezzogiorno e sera aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per i languorini fuori orario ottimi tramezzini e stuzzichini. Per i più esigenti vasta scelta di ottimi vini accompagnati da formaggi ed affettati. Nei fine settimana anche musica dal vivo e Dj Set. Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti. Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761. New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro! TREVISO ROKKAFE’ TREVISO ZION ROCK CLUB PADOVA MONSTER JOE PUB PADOVA RICKY’S PUB St. DEI COLLI - CASTELCUCCO INFO : www.rokkafe.com VIA Vazzoler 30b - Conegliano INFO : 349.8820213 VIA ISOLA 50 - ISOLA MANTEGNA PIAZZOLA SUL BRENTA (PD) VIA COMMERCIALE 12 VILLA DEL CONTE/ABBAZIA PISANI Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793 Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato: Apertura Circolo: ore 22:00 All'interno del Monster Joe, nel locale da poco rinnovato, potete trovare il nuovo BEER SHOP con più di 70 marche di birre in bottiglia a disposizione e 5 eccezzionali birre alla spina, nonché gustosi snack ad ogni orario! Ogni Venerdì & Sabato il Pub propone Musica live e dj set, con appuntamenti imperdibili dal Rockabilly all'Hard Rock, Punk, Garage, Tribute Bands e Rock n' Roll! Tappa obbligatoria per i vostri Week-end! Venite a Trovarci! Non ve ne pentirete! Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata.Info: myspace.com/rickyspub INFO : 345/2758203 42 “Libri che suonano” di Francesco Nicolli proprio lui, Raf), i Moda di doppio album del gruppo, Chimenti. Tutti suonano considerato da più parti il I PRIMI LITFIBA. inAndrea locali “mitici”, come il Banana capolavoro del rock italiano. Le Moon, il la già citata fortune dei Litfiba, da qui in poi, EROI NEL VENTO. Rokkoteca,Casablanca, il Manila, il Tenax, s a ra n n o d e s t i n at e a d Bruno Casini, “In viaggio con i Litfiba”, Zona, 2009 Quasi per caso, sommerso dagli arrivi del periodo natalizio, mi capita tra le mani un libro che immediatamente suscita in me curiosità e interesse. Firmato da Bruno Casini ed edito da Zona, “In viaggio con i Litfiba” è un viaggio raccontato in prima persona da colui che è stato il primo manager e promoter del gruppo; un itinerario magico, che parte dal 1980, in un c o n t e s t o c h e è s t at o ribattezzato in seguito “rinascimento rock” e che ha visto Firenze diventare la capitale del rock e della new wave italiana negli anni Ottanta. Basti pensare che nello stesso periodo hanno visto la luce e sono arrivati al successo, anche oltreconfine, band come Diaframma, Neon e appunto Litfiba. E' in una cantina al numero 32 di via de' Bardi, divenuta negli anni meta di pellegrinaggi musicali, che inizia la storia dei Litfiba: per dirla con Casini “qui praticamente nasce il sound fiorentino, qui prende forma il rock fiorentino […], qui nascono i primi e geniali Litfiba, un “sogno ribelle”, una grande avventura sonora, una storia di tanti viaggi, una storia di una grande band”. Il nucleo originario comprende Gianni Maroccolo al basso, Francesco Calamai alla batteria, Antonio Aiazzi alle tastiere, Ghigo Renzulli alla chitarra e Piero Pelù alla voce. Questa è la formazione del primo concerto, il 6 dicembre 1980 alla Rokkoteca Brighton di Settignano: “la prima esibizione dei Litfiba è molto rumorosa, l'impianto fonico non dà ottimi risultati, però tutti hanno addosso un'energia pazzesca, una grinta animalesca che trova la sua lancia in Piero, vero e autentico frontman creativo”. Il racconto di Casini è ricchissimo di particolari, ha il merito di spaziare nella descrizione del contesto musicale e artistico di Firenze, e, parallelamente alla vicenda di Pelù e soci, l'autore non lesina informazioni sulle altre band della golden age fiorentina, come i Diaframma di Federico Fiumani, i Neon di Marcello Michelotti, i Café Caracas di Raffaele Riefoli (sì, ma è presso il Motovelodromo di Firenze che il 16 luglio '84 suona sullo stesso palco “the best wave in Florence”: Diaframma, Neon e Litfiba, trionfatori della serata. Nel '85 esce per I.R.A. il primo album del gruppo, “Desaparecido”, in realtà preceduto già nel 1983 dalla colonna sonora di “Eneide”, spettacolo teatrale dei Krypton. Il sodalizio artistico tra Casini e i Litfiba si interrompe nel 1986, e qui si ferma anche il suo racconto, alla vigilia dell'uscita, nel 1987, di “17 Re”, il secondo aumentare vertiginosamente, fino al 1999, anno della separazione tra Pelù e Renzulli. C'è chi, e tra questi anche Casini, auspica per il 2010, trentennale della nascita del gruppo, una reunion anche occasionale che possa offrire al pubblico la stessa energia e lo stesso entusiasmo dei vecchi tempi; personalmente invece preferisco ributtarmi con il piacere di sempre nell'ascolto dei primi lavori; d'altronde, lo cantava Pelù: “Resta una parte di me…”. 44 KINGS ROAD di Marco Mantovani JOE STRUMMER & THE MESCALEROS Quando ti trovi di fronte ad una leggenda vivente del rock l'esperienza di un concerto può rivelarsi indimenticabile. Il suono, l'abilità tecnica, il gusto compositivo, l'attitudine e tutte quelle componenti che fanno di un live un bel live passano in secondo piano, perché l'attenzione è tutta per il mito. 4 settembre 1999, mi trovo a Bologna per uno di quegli Indipendent days festival che si tenevano all'Arena Parco Nord. Non sono mai stato un amante dei festival da 20-30000 persone, ma l'occasione è imperdibile. Oltre ad una decina di buone band, tra le quali ricordo in particolare Sick Of It All e Lit, la scaletta prevede anche John Graham Mellor, in arte Joe Strummer, leader e voce dei Clash. Suona con i Mescaleros, il suo ultimo progetto. Ammetto che il mio interesse per la sua nuova fatica è pressoché nullo, ma ben presto mi accorgo che pochi dei p re s e n t i l a p e n s a n o d i ve r s a m e n t e d a m e. D'altronde fare un gruppo dopo che ne hai già fatto uno che si chiama The Clash potrebbe av e re q u a l c h e controindicazione. Il clima che si respira è particolare, lo ricordo bene. Sembra una festa/ritrovo, un misto tra emozione e serenità. Noto che, rispetto ai concerti precedenti, il pubblico sotto il palco cambia, la media dell'età anagrafica cresce. Nel giro di qualche minuto mi trovo circondato da persone che potrebbero essere i miei genitori. Qualche coetaneo resta, direi siamo 50 e 50. Vedo creste, chiodi, Union Jack sulle maglie e sulle giacche, red skins, padri di famiglia con moglie e molti fans nostalgici che hanno vissuto il '77 in prima persona. L'attesa cresce durante il cambio palco e a dare al tutto un clima più british ci si mette anche la pioggia. Quando il grande Joe sale sul palco è un delirio. Entra subito in contatto con il pubblico e noi apprezziamo moltissimo. I Mescaleros non hanno nulla a che vedere con i Clash ed è un bene. Nessun tentativo di rifare la band, né per la gloria né per il denaro. Tra le tante questa è un'altra cosa che adoro dei Clash. Strummer e Mick Jones suonarono assieme dopo i C l a s h u n a vo l t a , p e r raccogliere fondi per il sindacato dei pompieri di Londra, ma questa è un'altra storia. Lui è un uomo di mezza età, t-shirt bianca, qualche capello in meno, ma stesso taglio di 20 anni prima. A tracolla l'immancabile Fender Telecaster. Chi si aspettava un atteggiamento di rivolta in classico stile The Clash è rimasto deluso. L'impressione è che Strummer nel 1999, sia un uomo tranquillo, che ha fatto e detto molto. Suona perché la musica è la sua vita. La scaletta è equamente divisa tra 6/7 pezzi dei Mescaleros e altrettanti dei Clash. Il pubblico non sembra molto preso dalle nuove canzoni. E' evidente, tutti sono in attesa di sentire Strummer cantare i Clash. Tempo 15-20 minuti e ci siamo. In migliaia iniziano a cantare. Siamo in Italia, ma ognuno sembra conoscere i testi in inglese ed è una rarità nel nostro paese. London Calling la prima, poi a seguire in un ordine probabilmente diverso da questo B a n k ro b b e r, R o ck t h e Casbah, I fought the law. L'entusiasmo attorno è alle stelle, io spesso ho la pelle d'oca. I più grandi, quelli che hanno visto nascere e morire i Clash sono i più emozionati, occhi lucidi. Strummer rimane visibilmente colpito dalla calda accoglienza italiana. Il suono della sua chitarra è inconfondibile, così c o m e l a vo c e c h e s i riconoscerebbe anche ad occhi chiusi, anche solo quando parla tra una canzone e l'altra. Cerca di interagire con noi dall'inizio alla fine ed ha un fare lontano da quello di un mito del rock. Lo show non dura molto e la band è statica sul palco, ma credo che nessuno si aspettasse chitarre volare e salti dalla Soul Sista by Lara Lago From Dilated People with love: Rakaa Iriscience gran cassa. Nonostante questo l'energia è forte e Strummer da tutto, con il cuore, come sempre e come m'immaginavo. Di li a poco più di tre anni, John Graham Mellor si sarebbe spento nella sua casa in Inghilterra per un attacco di cuore. A ripensarci ora do ancora più valore a quello show e me lo godo eccome. Qualche tempo dopo con grande stupore scoprii che la sera prima in Germania, qualche profano aveva contestato lui e i Mescaleros. Motivo: volevano gli Offspring al loro posto, i q u a l i m o r t i fi c at i d e l l a s i t u a z i o n e, av re b b e ro suonato a seguire. Strummer non la prese bene. Ecco forse spiegata la sua emozione nel ritrovarsi quella sera un pubblico cosi vicino, a distanza di quasi vent'anni dal memorabile concerto dei Clash in Piazza Maggiore a Bologna. La componente umana, il rapporto con il pubblico, sono sempre stati un cardine della musica dei Clash e del suo leader. Julien Temple, regista attento e fanatico della scena punk UK fine anni '70, non si lascia sfuggire il dettaglio nel suo The Future is Unwritten. “Senza gli altri non siamo nulla, questo è quello che p e n s o ” p a ro l a d i Jo e Strummer. “Le etichette discografiche hip hop non si rendono conto di quanto sia importante ogni aspetto di questa cultura, dal dj al bboy. Credono tutto ruoti attorno a loro. Io quando canto so che sto compiendo la mia missione: dare voce all'hip hop.” Ha lambito anche l'Italia la tournèe europea di Rakaa Iriscience dei Dilated People. Lo scorso 21 novembre al Loa Acrobax di Roma, Rakaa si è reso protagonista di un concerto che ha fuso assieme freestyle e hits, infuocando il pubblico. Qualche settimana prima in un'intervista rilasciata a “Ear to the street” in onda su Radio Sherwood, l'mc aveva raccontato cosa significasse per lui cantare in Europa. “Mi sono trovato molto bene- ha raccontato di ritorno dalla sua data ad Amsterdam- Sono felice di arrivare in Italia. Amo incontrare nuove culture, devo dire in Europa mi sono sentito molto a mio agio. L'hip hop è un linguaggio universale e sembra sempre di far parte di una grande famiglia.” Il suo nuovo lavoro, che uscirà ad aprile, riproporrà le sonorità che hanno reso famosi i Dilated Pe o p l e, u n gru p p o particolarmente conosciuto sulla scena underground, ma anche dal grande pubblico soprattutto per la canzone “This Way” del 2004, che ha visto la collaborazione con Kanye West. I Dilated Peoples si possono considerare tra i pionieri dell'hip hop progressivo californiano. La loro produzione si distingue da molta parte dell'hip hop della West Coast per il rifiuto della violenza e misoginia tipici del gangsta rap, e per la scelta di temi maggiormente tradizionali per la scena hip hop, da qui le loro collaborazioni con artisti come Erykah Badu, Common, Talib Kweli, e Questlove dei Roots. Il duo, composto da Evidence e dal nostro Rakaa Iriscience, si consolidò già nella prima metà degli anni novanta. Al gruppo si aggiunse successivamente DJ B abu , u n t u rn t abl e r proveniente dalla crew Beat Junkies. “E' vero, noi abbiamo sempre lavorato con grandi produttori e gente di spessore ma abbiamo sempre fatto in modo di supportarci a vicenda. La collaborazione fa parte del d n a d e l l ' h i p h o p. ” U n messaggio che è arrivato forte e chiaro a quanti hanno assistito all'unica data italiana di uno dei gruppi più in vista dell'hip hop raffinato d'oltre oceano. “Teste di Rapa” by Manuelpablopace 47 TESTE DI RAPA @ ORTOBOTANIX di Elena Rapa c/o ALE’S SURF SHOP - dal 4 DICEMBRE proprio feticcio da conservare e manipolare con cura, un esempio di atemporale eleganza…per cultori del genere. Stefano Zattera, padre fondatore della DelirioHouse ha dato il via alle danze nel mese di Ottobre; un'antologica mozzafiato dedicata ad uno degli esponenti più in auge del panorama underground italiano. Il 4 Dicembre alle ore 19 l'attesissima Elena Rapa, di ritorno dalla Biennale di Praga, ci farà atterrare in giardini romantici fatti d'amore e sangue, miele e sterco, vita e morte. Una ricerca iconografica di stampo classico che sfocia in un bizzarro gotico alquanto decadente, ma sempre con un ghigno languido, frutto di una presa di coscienza prematura di fronte alle disfatte vitali. Fortemente influenzata dalla musica, la rappresenta creando un groove sporco e melodico, che trova un reale sviluppo nelle innumerevoli collaborazioni grafiche con gruppi quali Neo, Psychofagist, Udus, Miranda. Parlando di lavori fatti a più mani, saranno presenti all'esposizione opere realizzate in combutta con artisti quali Erica Preli, Laura Giardino, Massimo Gurnari, Simone El Rana. Al Vernissage potrete degustare tutto questo accompagnati dall'ottimo vino Zonta (che non guasta mai!). …tappetino verde e piante rigorosamente plastificate adornano la galleria; al suo interno un piccolo esercito di formichine lavora senza sosta, con un obiettivo alquanto dignitoso: regalare emozioni assemblando le realtà più disparate. Un godimento sensoriale al di là di facili logiche enciclopediche; mutevole in tutti i suoi aspetti Ortobotanix fa della collaborazione una strategia tesa ad offrire ai propri utenti realtà comunicative ad altissimo impatto e qualità. Ogni evento sarà deliziato dalla produzione di serigrafie a tiratura limitata con grafiche appositamente create dagli artisti ospiti, fisicamente realizzate da Gummo Design e dal collettivo Infart. Inoltre verrà presentato il primo progetto editoriale nato dall'incontro tra la Black Stafford Editore, Arti x info: [email protected] Grafiche Bassano, e StudioB612: www.myspace.com/ortobotanix non un catalogo, ma un vero e www.infartcollective.com Live Review di D. Zanin 50 ... A DUE PASSI WE DON'T CELEBRATE SUNDAYS, non solo scarpe ... ma anche BUT WE CELEBRATE TSHIRT - ACCESSORI - SPILLETTE HARDCORE SUPERSTAR Venerdì 6 Novembre 2009_ New Age_ Roncade (TV) Lacca, tacchi a spillo, Joakim Berg e Martin pantaloni in pelle, reggiseno Sandvick al basso mentre ha leopardato e tanto tanto apportato dei cambiamenti pogo! Questi gli ingredienti alla chitarra (Thomas Silver principali per permettere una s o s t i t u i t o d a u n o sana e devastante serata scatenatissimo Vic Zino glam. Hardcore Superstar era entrato gloriosamente nel il termine chiave, e proprio loro gruppo tanto da essere sono stati la chiave del delirio presentato da Jocke come s c o p p i a t o Ve n e r d ì 6 “bel bambino”, in italiano!) e Novembre a Roncade, tra una a l l a b at t e ri a ( M ag nu s folla scatenata di ribelli A n d r e a s s o n ) . G r a n d e cotonati; si perché la parola presenza scenica al New Age profetizzata dagli HS, la più di Roncade, o come si suol famosa glam metal band dire in gergo rockeggiante “ europea degli ultimi anni, è un hanno spaccato di brutto”, contratto deviante e amorale, regalando all'eccitatissima giusto per ricordare che noi folla una scaletta adornata siamo i diversi: “Noi non delle loro migliori hits: My celebriamo più la domenica, good reputation, Bag on your my good Church is not open head, Dreamin in a Casket e di on Sundays”, il nostro certo non poteva mancare compito è celebrare il vero We don't celebrate Sundays rock. Il tour del 2009, in c h e h a l e t t e ra l m e n t e supporto al nuovo album Beg mandato il pubblico in delirio. for it (uscito a Giugno), ha Ciò che ci si aspetta da gruppi concretizzato ben 4 date di questo calibro non sempre Italiane dal 4 al 7 Novembre, è soddisfacente, spesso le toccando Roma, Milano realizzazioni live appaiono Treviso e Bologna. La band goffe e male organizzate Svedese, nata appena nel 1997 rischiando così di perdere e già tra i più quotati gruppi approvazione da parte di un hard rock dei nostri tempi, ha pubblico sempre in ascesa, il vanto d'aver fatto da spalla a non è così per gli Hardcore mitiche icone musicali come S u p e r s t a r c h e h a n n o A C / D C , A e r o s m i t h e dimostrato d'essere dei veri Mötorhead. Formazione animali da palcoscenico e dei modificata dal 2008, continua grandi ambasciatori di uno a portare alla voce il leader stile difficile da classificare. www.myspace.com/aduepassi_shop VIA GARIBALDI 48 - LONIGO (VI) - Tel 0444.436771 BedRoom Revolution “Storie di vinili da collezionare” by Sir Taylor THE VELVET UNDERGROUND AND NICO SELFTITLED US LP VERVE RECV.6/5008 Dopo la discografia preV.Underground è la volta dell'album di esordio,il cosiddetto”banana album”per la copertina voluta e disegnata da A.Warhol.Vorrei evidenziare alcuni punti poco noti della realizzazione del loro album di esordio, come ad esempio la importantissima amicizia che legò Lou Reed con il poeta Delmore Schwartz.Questi insegnò a Lou la bellezza e le potenzialità espressive del linguaggio attingendo dalle letture di W.Borroughs e R.Chandlers. Heroin è un esempio eclatante della capacità di sintesi di Reed nella scrittura dei suoi testi, riesce ad unire il drug-noir di Borroughs al linguaggio ermetico in puro stlile Joyce. A lui Reed dedicò European son. Il primo nucleo della band denominata inizialmente Warlocks e poi Falling Spikes comprendeva Cale, Morrison,Reed ed un batterista/percussionista eclettico di nome Angus Maclise molto più interessato al cinema che alla musica. Era il 1965. Cale era fresco dalla esperienza del Dream Syndacate in cui suonava la viola, Reed come abbiamo raccontato aveva un ricco curriculum come session man e compositore per Pickwick rec. Di lì a poco il nome sarebbe divenuto V.Underground mutuato da un libro di racconti sadomaso di M.Leight, sia per l'allusione agli argomenti scabrosi del libro, sia perché aveva qualcosa di cinematografico in sé; Maclise avrebbe abbandonato la band di lì a poco lasciando il posto di batterista per M. Tacker. Nell'estate del '65 una buona parte dei brani esisteva già: Heroin, Waiting for the man, All tomorrows parties, Venus in furs, Prominent man e Wrap your troubles round a dream(escluse dal lp). La grossa attività concertistica nei locali Newyorkesi compatta per bene il suono della band che si sviluppava attorno ad un nucleo sonico-ipnotico che veniva ripetuto ossessivamente - il cosiddetto drone - che si sviluppava intorno alla viola di Cale suonata come basso con le chitarre di Reed e Morrison scordate/riaccordate sulla tonalità di questa. Durante uno di questi happenings vengono notati da A. Warhol che sta progettando uno spettacolo. L'EPI show (exploding plastic inevitable) è un happening artistico itinerante in cui i V.U. forniscono la soundtrack in tempo reale. V.U. and Nico è essenzialmente la colonna sonora di questi concerti (con le dovute approssimazioni) più un paio di capolavori scritti da Reed all'ultimo momento per permettere l'inserimento di Nico (protege di Warhol) nella formazione. Registrato in 8 ore e prodotto da Warhol nel maggio del 1966 l'album vendette in modo deludente al tempo anche per problemi tecnici di stampa e di marketing. Se fosse stato realizzato nell'autunno'66 sfruttando la pubblicità dell'EPI show sarebbe stata un'altra storia; invece passò più di un anno senza che alla verve decidessero il da farsi. Eccezione solo per i due rarissimi singoli usciti nello stesso anno con 51 mixaggio monofonico, e cantato reinciso Quando nel marzo del 1967 escono le prime copie del lp si incappa subito in un problema legale che costringe al ritiro dell'album, inoltre la fabbricazione della copertina con la banana pelabile risulterà più complicata del dovuto (e per finire il mercato è troppo coinvolto dal capolavoro psichedelico dei Beatles Sgt Pepper. L'album da cercare è la stampa monofonica (V5008) 400$ -quasi sempre con la copertina censurata e la banana non pelata (appena si cerca di sbucciare la cover,questa si ro m p e a l p i c c i u o l o dimezzandone il valore. Con 150$ trovate la stampa stereo con la seconda cover (V6.5008) “Versate ancora e sempre Finché basta si dica noi” (Moliere) Vini Birre Cocktails Porta Breganze C.so Mazzini,138 Marostica Tel.345/2758202 ... scegli il meglio... Senso Unico via Castelletto, 6 Breganze Tel 345/2758203 O T T E BAR Bar Birreria Bruschetteria Caffetteria Enoteca Snack Musica Eventi Sky Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202. ENJOY live 54 SOUND & BROWN a cura di M. Melpignano us (1996) e L'amour au théâtre (2009), entrambi in prima italiana. Dopo aver partecipato negli anni Sessanta a quel rivoluzionario laboratorio che fu il Judson Church – dove si svilupparono la contact improvisation e sperimentazioni che hanno portato la danza oltre i codici per aprirsi alla pluralità del postmodern-, nel 1970 Trisha fonda la sua compagnia e inizia un'inedita ricerca di tipo linguistico, politico, concettuale sul movimento e sulla relazione democratica tra danza, musica, design… TB dialoga e scambia metodi di ricerca e prassi compositiva/performativa con gli artisti visivi R. Rauschemberg e E. Murray, le light designers B. Emmons e J. Tipton, la fashion designer E. Cannon, ma è @ O D & VISIO UN N “Favourite Music: Laurie Anderson, John Cage, Alvin Curran, Dave Douglas, JeanPhilippe Rameau”. Questa è un'“info” della pagina Facebook dell'americana TRISHA BROWN, una dei coreografi più influenti del XX secolo e una dei visual artists più vivaci del momento. Dal 28 al 31 ottobre a Reggio Emilia è andata in scena in esclusiva italiana la Trisha Brown Dance Company (NY), che ha presentato lavori di TB: dagli studi sulla struttura coreografica e sulla perfomatività dei movimenti quotidiani degli Early works (1971-74, presentati presso la Collezione Maramotti), fino al triple bill nel cartellone del festival Aperto al Teatro Valli - il masterpiece Set and Reset (1983) e i più recenti You can see coreografico, spazzando via ogni pregiudizio di tipo gerarchico tra musica e danza. TB usa “Early mornin' rain”, di G. Lightfoot, cantata da Bob Dylan (dall'album “Self portrait”, 1970, che ha segnato una svolta musicale per Bob), come clessidra dapprima nel 1973 per Accumulating pieces –il leit motiv dell'accumulazione di gesti per mostrare nel modo più inaspettato gli imprevedibili esiti performativi di una semplice partitura gestuale -, poi l'anno successivo in Spanish dance per guidare cinque danzatrici, che progressivamente si compattano in gruppo alzando le braccia come danzatrici spagnole, verso un muro…, e nel suo sviluppo del 1976 Line up, con libere combinazioni matematiche di movimento e con la massima economizzazione di energia da parte dei danzatori (effortless movements, energized but not tense, Trish says). Questa è l'unica musica che TB usa, ricorrendo piuttosto a silenzio e suoni d'ambiente, sino al 1981, quando collabora con lo sperimentatore Bob Ashley. Ma è nel 1983 che il mondo delle performing arts riceve uno scossone con Set and Reset. Qui TB e Laurie Anderson, che compone il capolavoro “Long time no see”, giocano con tempo, forma, gravità, istinto… “Non avevo mai provato a comporre una musica che cade”, ha affermato la musicista; musica/energia/movimento impercettibilmente precipitano e recuperano quota, spazio, volume, in un continuo lavoro di composizione e ricomposizione della struttura e del flow in mano ai sette danzatori, liberi di muoversi nello spazio, grazie a costumi (di Rauschemberg) che per la fattura leggera alle volte seguono le traiettorie dei corpi, altre contribuiscono a variare la partitura coreografica. TB ha lavorato poi col postminimalista Zummo, con Cage, negli anni '90 col compositore di elettronica Alvin Curran, sperimentando allo stesso tempo con la musica e l'opera barocca… Oggi collabora con Rameau... (di M. Melpignano) S soprattutto a partire dagli anni “FAVOURITE MUSIC: LAURIE ANDERSON, JOHN CAGE, Ottanta che con la musica e i amici musicisti TB spinge al ALVIN CURRAN, DAVE DOUGLAS, JEAN-PHILIPPE RAMEAU”. lsuoi i m i t e i l s u o p e n s i e ro ROCK ICONS HISTORY OGNI MERCOLEDI’ DALLE ORE 15.00 ALLE 16.00 RARE GROOVES by Paolo Berto 52 EVERYTHING IS EVERYTHING DONNY EDWARD HATHAWAY (1 Ottobre 1945 – 13 Gennaio 1979) - 1970 - Atco Ha quarant'anni e non li dimostra! “Everything Is Everything” è l'album di debutto del cantautore e pianista Donny Hathaway inciso per l'etichetta Atco (Alantic Corporation). Si tratta del primo disco dopo la firma del contratto con la label americana. Hathaway godeva i n fa t t i d i u n a b u o n a reputazione come crooner gospel fin da bambino, quando cantava con il nome di Donny Pitts, “The Nation's Youngest Gospel Singer". Dopo essere uscito dalla Howard University nel 1967, l'artista si trasferì a Chicago, sua città natale, dove iniziò a lavorare con i Mayfield Singers per l'etichetta di Curtis Mayfield, la Curtom Records. Qui si distinse come autore, produttore, arrangiatore e soprattutto come session player. Dopo aver collaborato con gli Impressions nacque una collaborazione con Leroy Hutson, già membro dei NuTones, che li portò a comporre il brano "The Ghetto", che sarà poi il singolo dell'album “Everything Is Everything”. In questo disco Hathaway e Hutson composero insieme altri brani di impegno sociale, come "Trying Times", mentre altri, come "I Believe to My Soul" di Ray Charles e “To Be Young, Gifted and Black" di Nina Simone, divennero poi delle popolari cover. Realizzato nel luglio del 1970, l'album raggiunse in breve tempo il 73esimo posto nella prestigiosa Billboard Pop 55 Albums chart ed il 33esimo nella Billboard R&B Albums chart e considerato in seguito il migliore dei tre album incisi in studio da Hathaway. Il Rolling Stone magazine lo definì il più promettente talento della soul music. Hathaway in questo lavoro mette tutta la sua anima gospel e la forza del Rhythm and blues tipico del delta del Mississippi, facendo già trasparire la sua vocazione al melodico e il brano “Je Vous Aime (I Love You)”, ne è l'esempio lampante. Non mi soffermerò su “The Ghetto”, pezzo storico per gli amanti del genere, stra-campionato e coverizzato in tutte le salse. “Voices Inside (Everything Is Everything)”, fa esaltare il soul i n c h i ave o rc h e s t ra l e, mantenendo il groove a livello dance-floor. Dopo l'uscita di questo album nacque la storica collaborazione di Hathaway con Roberta Flack, che porterà la coppia al primo posto nelle charts e a vincere nel 1973 il Grammy Award for Best Pop Performance by a Duo or Group with Vocal con il brano "Where Is the Love" (pezzo ancora cantato dalle più grandi cantanti jazz mondiali). Il nostro artista in seguito ha continuato a collaborare come house-producer con Curtis Mayfield, con le Staple Singers, Jerry Butler e Aretha Franklin. Donny Hathaway è famoso per aver composto inoltre una delle più belle canzoni sul Natale dell'epoca, “This Christmas”, ripresa poi da artisti del calibro di The Whispers, Diana Ross, Aretha Franklin, The Temptations, The Four Tops, Chicago, Harry Connick, Jr., Boney James and the Cheetah Girls. Contribuì inoltre alla realizzazione della soundtrack della serie televisiva Maude e del film “Come Back Charleston Blue”. Il 13 gennaio 1979 il suo corpo fu ritrovato fuori dal lussuoso hotel Essex House a New York City. Le cause del decesso furono attribuite a suicidio indotto da depressione. In seguito la stampa rivelò che soffriva di schizofrenia paranoide, cosa che l'etichetta aveva sempre nascosto per paura di ripercussioni sul mercato. Track listing: 1. Voices Inside (Everything is Everything) - 2. Je Vous Aime (I Love You) - 3. I Believe to My Soul - 4. Misty 5. Sugar Lee - 6. Tryin' Times 7. Thank You Master (For My Soul) 8. The Ghetto - 9. To Be Young, Gifted and Black THE SWINGIN’ LONDON NIGHT PARTY - ZWEIBAR ASOLO (TV) 56 di Emanuela Virago - (Photo di Emanuela V. & Daniele P.) Dalle 22 alle 2 di notte i 45 giri non si sono mai fermati: Foxy Lady di Jimi Hendrix, My Generation degli Who, Friday On My Mind di The Easybeats, Hang on Sloopy di The McCoys, For your love di The Yardbirds, sono solo alcuni dei fantastici pezzi che hanno fatto ballare per tutta la sera il numeroso popolo di The Swingin' London Night accorso Sabato 21 Novembre allo Zwei Bar di Pagnano D'Asolo per celebrare la Londra di fine anni '60. La musica ha fatto - senza sosta per quattro ore - da padrona, alternando alla consolle i dj's Giorgio, Sir Taylor e Daniele P. che per una notte hanno rispolverato, in veri abiti d'epoca, la loro preziosa collezione di vinili psyche, beat-pop, mod & oddities degli anni 66-69. Ma tra le note musicali e il chiacchiericcio generale, lo s g u a rd o s i p e rd eva insistentemente su una cosa soltanto: gli abiti indossati dalla gente. I quasi 300 ospiti hanno fatto a gara per trovare il look più adatto da sfoggiare: l'obiettivo della serata era infatti ricreare un vero total look sixties! C'è chi ha rovistato negli armadi di genitori e simpatiche zie, chi ha trovato bauli zeppi di vecchi abiti nella soffitta impolverata della nonna che non butta mai via nulla, chi ha fatto shopping nel mercatino vintage più vicino, chi ha improvvisato un mix di stili tra '60/'70/'80 e chi ha lanciato appelli disperati agli amici tramite sms, Facebook e Twitter. Ma alla fine non mancava proprio nulla di quegl'anni: minigonne alla Mary Quant, calze THE SWINGIN’ LONDON NIGHT PARTY - ZWEIBAR ASOLO (TV) c o l o rat i s s i m e, s t a m p e psicadeliche a righe rombi cerchi e quadri, abitini alla Twiggy, pettinature cotonate e parrucche improvvisate, gilet corti, cravatte multi-fantasia, orecchini borse e occhiali di ogni forma e tonalità, hanno dato brio e colore alla serata. C'era la coda per farsi i m m o r t a l a re n e l s e t fotografico allestito per l'occasione, dove ragazze spigliate trascinavano sotto i riflettori qualche ragazzo intimidito dall'obiettivo del nostro fotografo. Nata da un'idea di Sound&Vision e organizzata con la collaborazione di Pennylane Shop e Virago Entertainment, The Swingin' London Night Party è nata con lo scopo di far rivivere per una sera i fasti di quell'epoca, di una Londra rivoluzionaria e all'avanguardia che tanto ha affascinato vecchie e nuove generazioni. Il gruppo istituito su Facebook conta già quasi 400 iscritti, appassionatissimi del tema, che condividono ogni giorni video e immagini di quegli anni. Sulle note conclusive di The Kinks con l'intramontabile 'You Really Got Me' non abbiamo dubbi: vi abbiamo avuti tutti, per una sera. E in attesa di vedere realizzato il film documentario ripreso dalle telecamere di S&V per l'occasione, The Swingin' London Night vi dà presto appuntamento con una nuova data per chi non è riuscito a partecipare a questo primo e n t u s i a s m a n t e ri t rovo ! 57 DICEMBRE SHINDY VEN 04 ILOVEMINIMAL resident dj beats guest andrea b SAB 05 ROCK ICONS NIGHT by Sound&Vision Guest Piol & Ilaria Rebecchi DOM 06 THE GERMS Live ingresso ore 22.00 LUN 07 BAD BOY vs SABOTAGE VEN 11 DUB LOVER DAY serata elettronica ZU SAB 12 Live BOMBTRACK guest S.Sguario & L. Moro VEN 18 ILOVEMINIMAL resident dj beats SAB 19 NEW WAVE NIGHT “with special guest live” VEN 25 CHRISTMAS PARTY - OJM Live 10dj set “rock” SAB 26 HI-ROBOT opening elettronica 2010 GIO 31 CAPODANNO SHINDY CIRCUS SHYVAA PRENOTAZIONI 0424.500.000 INDIAN & VEGETARIAN RESTAURANT Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI) Tel & Fax 0445315514 [email protected] WWW.SACRUMCOR.COM 61 Live Review di A. Lo Giudice palco e ci regalano un'oretta del AMON AMARTH + SADIST ipertecnico, loro meraviglioso metal ma incredibilmente creativo (i ragazzi riescono a far NEW AGE CLUB 19.11.2009 convivere sfuriate thrash, Io: “Non so come cominciare…”, Steffi “Allora comincia con la seconda frase!”. La seconda frase vede me e Dario all'ingresso del New Age che cerchiamo di convincere il buttafuori a farci entrare dentro nonostante il mio assistente sia privo di tessera Arci. “Ma è fine novembre! Che cavolo di senso ha farsela adesso?!” L'omone continua a scuotere la testa e non c'è verso di convincerlo. Dario mette la mano al portafogli e, cristonando, si avvicina al banchetto delle tessere. Una volta dentro ci fondiamo immediatamente nello spazio fumatori: mentre Dario si rolla una paglia, io ho una visione! Questo concerto sarà sicuramente baciato dal Dio del Metallo (che sia Satana o Odino), perché, tra il pubblico, c'è Giuseppe “Hunter” Cacciatore, il sacerdote hard 'n' heavy del C.U.A. di Ferrara (dove ho amenamente cazzeggiato per ben cinque anni), l'uomo lungocrinito che concepisce solo il nero come abito e che non vedevo da sei anni (era anche con una figa, vestita coma una specie di cappuccetto rosso dark). E bravo Hunter, mi ha fatto piacere rivederti! Comunque, mentre chiacchieravo con l'amico ritrovato, dall'interno cominciano ad arrivare le note di “Nadir”intro strumentale di quel capolavoro del metal nostrano che è “Above the Light”, esordio dei Sadist e, tutt'oggi, loro opera migliore. Trevor e soci salgono sul percussività tribale, momenti jazz e spunti melodici da colonna sonora dei Goblin con una naturalezza innata). Mozione speciale per il lavoro di Tommy, che si divide tra chitarra e tastiere con abilità consumata (i Sadist sono solo un quartetto, anche se, a sentirli, sembrano uno in più). La serata è iniziata decisamente bene! Ben diverso è il metal degli Amon Amarti: tanto i Sadist sono tecnici ed imprevedibili, quanto gli svedesi sono diretti e monolitici. Quando i cinque vichinghi salgono sul palco, il pubblico del New Age dà di matto. “Twilight of the Thunder Gods” apre con quell suo meraviglioso riff priestiano (il segreto del successo degli Amon Amarth sta nel richiamarsi al metal classico, dovutamente vitaminizzato) e sono due ore di roba epica, potente e suonata coi controcazzi. La loro musica (che, ammettiamolo, non brilla certo per varietà, anche se, ad oggi, è difficile trovare qualcuno altrettanto bravo nello scrivere vere e proprie “canzoni” metal) è totalmente positiva: dei Manowar col growl, ma con la stessa voglia di esaltare il pubblico e spingerlo a trovare “il vichingo dentro te”, come invita l'enorme e simpatico singer. Io, personalmente, ho trovato il mio piccolo guerriero nordico sulle note della meravigliosa “Victorious March” tirata per dieci devastanti minuti di epica cadenzata. Finito il concerto, le nostre orecchie fischiavano così tanto che, per decongestionarci, abbiamo messo su “Radio Gelosa” durante il tragitto di verso casa. Ma questo forse è meglio non dirlo in giro… 62 Live Review di Chiara Colli (Roma) THE HORRORS Circolo degli Artisti, Roma - 18.11.09 foto di Chiara Fazi Qualcosa è cambiato. Anzi parecchio, è cambiato, rispetto alla precedente versione on stage degli Horrors. Look (un p o ' ) d ive rs o, m aggi o re sicurezza sul palco, nuova squadra di lavoro alle spalle, tutta un'altra musica e un cospicuo pubblico vagamente in delirio, ai limiti del fenomeno socio culturale. La serata è sold out. Parecchie persone rimarranno fuori, mentre – tra stupore e ingenuità – capisco di non accendere Mtv da parecchio tempo. Stilossissimi, ( m o l t i ) gi ova n i s s i m i e numerosissimi, i Brand-Newfan (che non corrispondono alla totalità dei presenti, ma sono la maggioranza) del quintetto dell'Essex si foto di Chiara Fazi accalcano nella sala del Circolo degli Artisti ben prima delle 22. Sembrano piuttosto lontani i tempi di Strange House (Loog/Universal 2007), del garage psychobilly, delle cover dei Sonics, del trucco e delle performance poco convinte. Con Primary Colours non solo è cambiata etichetta (l'ambita XL Recordings), si è passati dalla produzione Fuzztonesiana dello Yeah Yeah Yeahs Nick Zinner a quella decisamente più fashioned del trio Geoff Barrow (Portishead) - Craig Silvey - Chris Cunningam ma, soprattutto, sono cambiati i riferimenti musicali. Un album più maturo e (apparentemente) più personale, quasi diabolico nel mescolare Spaceman 3 e Jesus and Mary Chain a new wave e visioni kraute, mescolando abilmente le carte ed offrendo un gioco accessibile (a quanto pare) per molti. Dal garage horrorifico ai droni psichedelici, insomma, con un sensibile m i g l i o ra m e n t o d e l l a performance vocale di Faris Badwan, anche dal vivo, cupo e baritonale come non mai. Si fanno precedere da quasi 10 minuti di rumore, innescando il tipico processo (forse in stile John Cage?) dell'infastidita e impaziente reazione del pubblico. Poi, in total black e spettinati quanto basta, gli Horrors salgono sul palco intraprendendo un set tutto dedicato all'ultimo album. Sono giovanissimi e con capigliature poco credibili, eppure c'è qualcosa – forse perché non ne scorgiamo i visi sbarbati o forse perché sono semplicemente bravi – che rende la loro presenza scenica decisamente più corposa di molte (più o meno) indie band. È un inizio tremendamente dark wave, quello di Mirror's Image. Faris Badwan non è esattamente un poser, ma è totalmente nel suo mondo, testa bassa e scatti nervosi, quasi a dipingere il profilo del rocker maledetto. Paura e delirio giungono inaspettati tra le prime file sui droni visionari di Three Decades: chissà se gli Horrors si aspettavano una simile accoglienza (e un simile pogo) anche qui, nella provincia dell'impero. Su pezzi come Primary Colours o Scarlet Fields si intuisce perché i cinque dell'east England hanno fatto centro: un bel mix di influenze, sì, ma con la componente rumore mai predominante su quella wave e una capacità di incastrare le melodie nel punto perfetto in cui s'incontrano le paranoie da cameretta e i cori da stadio. Di chiunque sia il merito, ripeto, diabolici. Who Can Say attacca come i My Bloody Valentine, ma la differenza è (anche) il giudizioso bilanciamento nel gioco delle parti, nonché un Badwan, a questo punto, un po' meno impassibile di un ipotetico Kevin Shields. Ma è quando tornano per il bis che qualcosa di molto strano accade. Tre pezzi da Strange House (Count in Five, Sheena is a Parasite e Gloves) ed un apprezzatissimo omaggio ai Suicide con Ghost Riders, fanno dire a qualcuno (me inclusa) che dal vivo, sono meglio gli Horrors (forse) meno plasmati di Strange House. Più selvaggi, caotici e “sconclusionati”. Nell'attesa di un'ipotetica prova del 9 con il terzo album, mi accontenterei di scoprire cosa stanno combinando questi cinque con i Gorillaz di Damon Albarn. Wish List di Mr Jimma 64 CIRCUIT BENDING Ritorna "Wishlist"! .”Data astrale": Dicembre 2009, e l'arte sposa l'elettronica. Parliamo intanto di Circuit Bending,ovvero trasformare vecchi giocattoli, tastiere, strumenti vari,webcam e altro in nuovi strumenti elettronici. S o n o m o l t o n ov i z i o nell'ambito, ma personalmente son stato decisamente colpito da questa forma artistica."Circuit Bending", ovvero, creare dei piccoli cortocircuiti, far si che quella macchina, che avevamo comprato magari da piccoli, non sarà più, un innocuo giocattolo, non farà più quello per cui era stata prodotta, ma bensì, obbedirà ai voleri del suo nu ovo p a d ro n e / h a c ke r elettronico.La filosofia di base, è quella della scoperta, ovvero, provare dei collegamenti tra le saldature finchè non ne esce qualcosa di buono per noi.Non è necessario avere grandi conoscenze di elettronica, e gli strumenti da modificare sono tutti a basso voltaggio.Per iniziare possono essere utili qualche tutorial in rete, un s a l d at o re e q u a l c h e componente.Chi fa Bending, spesso è anche un grande amante del retrò anni 80 e del vintage elettronico, rivisitato p e r ò i n u n a c h i ave e l e t t ro n i c o / a r t i s t i c a attuale.Questo movimento può collegarsi anche a forme artistiche come: glicht art, g l i t c h mu s i c, g l i t c h visual,musica 8bit/chip music,ecc…C'è molto da dire ma lo spazio finisce subito, per ora vi consiglio di chiedere info nella rete, e se volete intanto g u a r d a t e q u ì : www.circuitbend.it Buon Anno e che la forza sia con voi. :) 65 22 EMOXTION by Sound & Vision Sound & Vision ha incontrato Debora la titolare dell’agenzia Acuaria. Attraverso questa breve intervista potrete conoscere meglio una nuova realtà creativa. Partendo da materiali di uso comune realizza oggetti di design riutilizzandoli appunto una volta che vengono buttati via. In un mondo dove il riciclo dovrebbe entrare di diritto nelle usanze di tutti, ecco un modo nuovo di fare design , tendenza e perché no di utilizzare questa creatività come nuova linfa vitale per persone più bisognose. Da dove deriva il nome ACUARIA? È il segno zodiacale dei due soci, abbiamo tolto la “q” per lasciando solo la “c” la c di creatività… il motore della nostra azienda considerato che siamo un'agenzia creativa. Da dove nasce l'idea del riutilizzo di queste materie di scarto? L'idea iniziale ovvero quella di riciclare solamente i teli delle affissioni pubblicitarie è nata ad uno dei due soci. E' stato solo l'inizio. Poi abbiamo pensato di riciclare tutti i materiali pubblicitari esistenti considerato che se ne buttano tanti. Siamo passati a riutilizzare imballi, riviste, giornali ecc. Ci siamo accorti che un'immagine poteva diventare una texture in quanto ritagliata e non più riconoscibile come figura… prendendo spunto da questo abbiamo pensato che i numeri di un calendario per esempio, se tolti dal contesto abituale possono diventare delle texture, delle fantasie. Così f i g u re, s c r i t t e, t e s t i e c c … p o s s o n o d ive n t a re elementi decorativi…non facciamo niente di diverso da quanto fanno i bambini: utilizziamo la fantasia e gi o c h i a m o. O l t re a l l a realizzazione del prodotto creativo, a cosa è legata la filosofia Acuaria? Acuaria è legata anche al riciclo delle persone… può sembrare una brutta espressione in realtà questa espressione ha un profondo senso filosofico. Il progetto prende il nome di “riciclati”. Il logo che lo identifica è una faccina che vista in un modo è triste se guardata capovolta sorride. Non a caso coinvolgiamo nel nostri progetti enti morali ex alcolisti e tossicodipendenti della Piccola Comunità Onlus. Persone che vogliamo “far rinascere” grazie alla creatività coinvolgendole grazie a tutti gli aspetti della vita e a suoi valori essenziali che tutti noi troviamo dentro a noi stessi: i s p i ra z i o n e, fa n t a s i a e creatività. Il sociale parte integrante del progetto Acuaria? Certo cosa c'è di piu bello di rendere partecipi di un progetto varie personalità modi di essere e vedere. Il progetto della propria vita. Da dove nascono e dove possono arrivare le idee della fucina Acuaria? La creatività accesa da poco. Ritornare bambini con la consapevolezza di un adulto. Essere se stessi significa essere liberi da preconcetti, pre-giudizi e giocare con la fantasia. Borse a forma di stelle e cuori non sono solo apparenza ma dietro c'è voglia di esprimere l'amore per la vita. Dove si possono acquistare i vostri prodotti? Tremilaeventi Personalshop a Conegliano, Lullaby a Vittorio Veneto, Clap Store a Bassano del Grappa, Neoism a Roma o direttamente accedendo a Fa c e b o o k s c e g l i e n d o l'oggetto che piace contattarci e farlo arrivare direttamente a casa tua. “ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi “Steve McCurry, SUD-EST” i n c o n fo n d i b i l i vo l t i dall'assoluta dignità ed eleganza; il silenzio e il viaggio QUANDO LO SGUARDO E’ CAPACE DI APRIRE LE PORTE quale tema portante; la guerra DI UN MONDO LONTANO: IL SUD-EST DI STEVE MCCURRY dall'estremo dolore reso “poetico” dall'armonia delle immagini; la gioia intrappolata nell'immagine attraverso i vivaci colori e i sorrisi della vita d'ogni giorno; l'infanzia e la riflessione sul dramma dello sfruttamento dei bambini nei Paesi ove la guerra è presente da anni ed anni; la bellezza delle splendide protagoniste – tra le quali la celeberrima afgana dagli “occhi- calamita”. L'esposizione si avvale della partecipazione di Arnoldo Mondadori per la realizzazione dei contenuti, del discografico 11 NOVEMBRE 2009 – 31 GENNAIO 2010 - PALAZZO DELLA RAGIONE, MILANO Stefano Senardi (supervisore artistico di Sanremo Lab) per la Era il 1985 quando venne il suo primo portfolio ufficiale. pubblicata sulla copertina del E f u r o n o p r o p r i o l e “ N at i o n a l G e o grap h i c ” rappresentazioni di questi l'immagine di Sharbat Gula, una straordinari angoli del pianeta giovane profuga afgana dagli a rendere celebre l'arte del o c c h i i n c re d i b i l m e n t e fotografo americano: ritratti, penetranti, vere e proprie c o l o ri , s c e n e d i v i t a gemme preziose dal colore quotidiana…. Il tutto visto verde/oro. Quella fotografia, tra attraverso l'occhio esperto di le più note della storia di tale McCurry, maestro nel trasferire forma artistica, divenne l e e m o z i o n i v i s s u t e l'emblema dell'operato del due all'osservatore. Per celebrare i volte vincitore del “World Press trent'anni di carriera di uno dei Photo Award”, il guru del massimi interpreti della f o t o g i o r n a l i s m o fotografia contemporanea è contemporaneo Steve McCurry. stata allestita presso il Palazzo Nato a Philadelphia nel 1950, della Ragione di Milano la dopo aver intrapreso la strada mostra “ Steve McCurry Suddella cinematografia in veste Est”, un'eccezionale raccolta di autore di documentari, di oltre 240 immagini McCurry iniziò ad interessarsi articolate in sei sezioni, al mondo della fotografia sviluppate al fine di narrare collaborando con alcune riviste l'esperienza -umana in primislocali, per poi intraprendere che ha forgiato il percorso lunghi viaggi in India e artistico del fotografo: l'altro, Afghanistan al fine di realizzare ove “attori principali” sono 66 costruzione della totalità della m o s t ra e d e l l ' age n z i a “ S u d e s t 5 7 ” , c e n t ro d i promozione della grande fotografia d'autore in grado di collaborare stabilmente dalla sua fondazione con i maggiori fo t o gra fi , d a i m e m b ri dell'agenzia Magnum (tra i quali McCurry) agli indipendenti Duane Michals, passando per importanti nomi italiani quali Gianni Berengo Gardin. Tutto ciò per esaltare e far conoscere ai più la passione, la tecnica, il cammino di un uomo che ha fatto della scoperta dell'ignoto una vera e propria dimensione di vita, perché “ il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse procura gioia e dà una carica inesauribile”. (A. Rebecchi) Cinema Preview by Ilaria Rebecchi 67 AMELIA Amelia Earhart è una delle grandi eroine della storia degli Stati Uniti, conosciuta come la recordwoman che si appassionò al volo ed imparò a pilotare un piccolo biplano, con cui raggiunse i 14.000 piedi di altezza. Amelia fu la prima donna ad attraversare l'Oceano Atlantico, a bordo di Friendship, un Fokker F7, insieme ad altri due compagni di avventura, raggiungendo dopo 21 ore, il Galles tra l'entusiasmo da parte della gente per questa giovane donna che aveva appena compiuto quest'impresa. Siamo a cavallo tra gli anni '20 e '30 e Amelia, dotata di grade forza di volontà, non si accontenta del piccolo traguardo raggiunto e all'inizio del '32, unica dopo Lindberg, trasvola in solitaria in 14 ore da Terranova all'Irlanda del Nord, poi attraversa per prima il Pacifico da Oakland ad Honolulu, fino a che, nel '37, inizia il giro del mondo in aereo, partendo da Miami verso Porto Rico, per poi dirigersi verso l'Africa e poi l'India. Giunta in Nuova Guinea, a “sole” 7000 miglia dall'arrivo, Amelia, pare, si trovò a corto di carburante e precipitò disgraziatamente nell'Oceano, senza che né il suo corpo né quello del navigatore Noonan né i rottami del velivolo venissero mai più ritrovati, e portando con sé il mistero della sua scomparsa, per alcuni, avvolto dal sospetto di un complotto o del rapimento da p a r t e d e l G i a p p o n e. Esempio di una primordiale forma, del tutto statunitense per libertà e democrazia, di emancipazione femminile, di tempra morale e idealismo, Amelia è la protagonista di una pellicola meritevole dell'Oscar, sia per il cast stellare (Hilary Swank, Richard Gere, Ewan McGregor) sia per l'impatto che avrà sulla devota opinione pubblica Americana, per la commemorazione quasi sacrale di questa giovane e piccola donna. L'omonimo film, diretto dalla regista indiana Mira Nair per la sceneggiatura di Ronald Bass, è ispirato alle molte biografie scritte sulla Earhart, che ne delineano con attenzione tutti gli aspetti psicologici e sentimentali, persino il rapporto conflittuale e tormentato con l'amico-amante Gene Vidal (McGregor). Che questo rocambolesco, storico e romantico viaggio sulle nuvole possa essere forse il terzo e meritato Premio Oscar per la Swank dopo “Million Dollar Baby” e “ B oy s D o n 't C r y ” ? La Corte dei Re Dicembre 2009 “Aperitivo & Musica a Buffet” 6 EL DUO Ol' american music 3 DINAMIKO DUO Sophisticated blues 20 THE GHOSTWAY TRIO Beatles, Bowie, Roxy e ..... in acustico 27 SOUND CITY Police Tribute Via Montello - MAROSTICA “Un libro sotto l’albero” di A. Lago 68 UN LIBRO SOTTO LA ' LBERO Libri in pillole, per tutte le tasche, per tutti i gusti, per chi cerca qualcosa di vecchio, di classico, di originale. Per chi si fida dei consigli, e anche per chi, dalle dritte di lettura si scosta, e va in cerca d'altro. Un libro, a scaldare le feste. Buon Natale, di carta, di storia, di cuore. IL PROFUMO, Patrick Süskind, TEA, 8€ : SUBLIME. Una storia che scavalca le pagine. I profumi, come se fossero reali. Solo un maestro, può rendere così, un qualcosa di surreale. A tratti crudo, ma dannatamente vivo. PARLAMI D'AMORE, Silvio Muccino e Carla Vangelista, Rizzoli, 9,80€ : Scettica su Muccino, lo scopro divino scrittore. Il doppio intrecciato racconto a due voci sigla questo romanzo come una perla letteraria contemporanea. Piacevole, scorrevole, immediato. Una rivisitazione, meno banale, delle storie d'amore con differenze d'età. LA NEVE SE NE FREGA, Luciano Ligabue, Universale Economica Feltrinelli, 8€ : Ligabue conferma di essere anche un bravo scrittore, a mio parere, oltre che cantante e compositore. La storia, per quanto complicata, affascina più di mille altri romanzi. OCEANO MARE, Alessandro Baricco, Feltrinelli, 7,50€ : Ci si ricavano frasi da accapponare la pelle. Storia decisamente anomala, che si intreccia con altre storie. Il Signor Battleboom (si chiama così?) affascina anche se si è duri di cuore...la sua IL PICCOLO PRINCIPE, Antoine de Saint-Exupéry, Bompiani, 7,50€ : Un classico. Non ha pretese di essere bellissimo, di stupire. Neppure di insegnare. Ma fa tutte queste cose. IO SONO DI LEGNO, Giulia Carcasi, Feltrinelli, 11€ : Sarà perchè è così giovane, sarà perchè con il primo libro mi ha stregato, ma anche ora, Giulia Carcasi riesce a farmi rabbrividire ad ogni pagina. Brava. DAVID BOWIE: LE PHENOMENE ZIGGY STARDUST ET AUTRES ESSAIS A differenza delle altre biografie scritte su Bowie, un libro piacevole , ricco di aneddoti e di facile lettura capace di catturare e coinvolgere, grazie all'uso di parole semplici, anche per il più inesperto. Un libro che vi guida attraverso le molteplici impersonificazioni interpretate dall'artista passando in rassegna canzoni, album, contesti storico-culturali e personali dell'artista stesso. KITCHEN, Banana Yoshimoto, Feltrinelli, 6,5€ : La vita, la vita che vince la morte, la vita (di Margherita C.) che vive d'amore. Non si impone, non obbliga, non forza ma indirizza verso una strada Di che possiamo amare o disprezzare, seguire o deviare, concludere o interrompere, Seknadje Enrique condividere o allontanare ma che colpisce per la sua totale realtà e per la quantità di Edito da Camion Blanc insegnamenti che dona a seconda dell'inclinazione del nostro animo e del cammino Prezzo che ogni giorno scegliamo di percorrere. Io in questo libro ho trovato l'amore - quello 26,60 € unico e immortale, capace di lottare contro tutto e tutti, capace di sconfiggere la morte e le avversità, degno di essere vissuto anche per un solo ed isolato sorriso. Punto Ufficiale SOUND AND VISION OFFICIAL POINTS Nuovo Punto Ufficiale 70 QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE. SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! SUL SITO WWW.SOUNDANDVISION.IT TROVERETE ANCHE I PUNTI NON UFFICIALI a Vicenza e Prov. 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