I Dei Degli Olimpo: Un gruppo pronto per il grande salto

I Dei Degli Olimpo: Un gruppo pronto per il grande salto
17/02/2017
Oggi incontriamo I DEI DEGLI OLIMPO , band nata nei sotterranei romani ma col vizio di correre verso grandi
palcoscenici. Freschi Vincitori del “ Sanremo Music Award “ 2017 e passati da Parigi all’apertura del concerto di Ligabue
al Liga Rock Park davanti a 80mila persone.
Presentano il loro primo album “Uno”, un album dove si nota l’influenza dei più grandi. Come dicono nell’intervista
Queen, Pink Floyd e molti altri gruppi rock anni ’70 sono state fonti di ispirazione per la loro prima creatura.
Ci spiegano anche progressive pop, termine coniato da loro per definire la propria musica. La band è formata da Andrea
Stocchino, Nicolò Baldini, Simone Marini, Emidio Mazzilli e Francesco Angiolini.
Andiamo a conoscerli meglio.<o:p />
Solita domanda di rito per cominciare. Voi siete una band emergente da un nome particolare, I Dei Degli Olimpo. Come è
nato il tutto?<o:p />
E’ nato un po’ per gioco, un po’ per errore. Stavamo girando un video per una canzone che avevamo appena scritto per una
ragazza e, a mo' di scherzo, ci presentammo come la band più forte del mondo, “Gli dei dell’Olimpo”. Per un errore ci sbagliammo
a pronunciare e uscì “ I Dei Degli Olimpo”. Trovammo la cosa talmente simpatica che decidemmo di adottarlo come nome ufficiale
della band.
Ultimo riconoscimento avuto in questi giorni. Siete stati premiati come migliore band emergente al “Sanremo Music
Award” , vi sentite pronti per il grande salto?<o:p />
Speriamo di sì, sono parecchi anni che lavoriamo sodo e cerchiamo di trovare un spazio nel panorama musicale italiano. Le
esperienze di questi anni, dal palco di Ligabue alla partecipazione a Sanremo, ci stanno dando un assaggio di un mondo in cui
abbiamo sempre sognato di entrare. Faremo di tutto per farci trovare pronti.
A proposito di Sanremo, la vittoria di Francesco Gabbani è simbolo di cambiamento, anche al festival, per la musica
italiana dove finalmente si premia chi arriva alla testa ma anche alle gambe ( un classico ballato estivo ) della gente?
<o:p />
A noi il brano di Francesco è piaciuto molto, è fresco e giovanile con un testo intelligente e per nulla banale. Ha dato una sferzata
d’energia al festival con una canzone un po’ fuori dal coro, niente male.
Resto in tema Sanremo, come giudicate il rodimento di alcuni dei big eliminati dalla finale , cito D’Alessio “Per me una
giuria di qualità deve essere di qualità”,
“Deve essere equilibrata , Se mettiamo Radio Deejay mettiamo anche Radio Italia”. Cosa ne pensate?<o:p />
Essere esclusi non fa piacere a nessuno, ma siamo sicuri che artisti del calibro di D'Alessio abbiano l’esperienza e l’intelligenza
per non creare polemiche sterili. Siamo sicuri che in caso di necessità di adottare meccanismi più trasparenti e non “di parte” si
lavorerà in tal senso.
Il vostro album “ Uno “ è un disco ben fatto, senza paura di toccare vari temi e di cantare in inglese dimostrando
coraggio e fantasia. Avete un modello che seguite e che vi ispira nello scrivere le vostre canzoni?<o:p />
Grazie per il complimento! I modelli che seguiamo sono molti, abbiamo preso spunto da band come Steel Panther per quanto
riguarda i suoni, mentre ci siamo ispirati a Queen, Pink Floyd e molti altri gruppi rock anni ’70 per lo stile dei brani. Per i testi
invece abbiamo preferito essere più originali, parliamo di quello che viviamo, senza troppi filtri. Temi molteplici, dalle storie
d’amore alla politica, dalla religione alla società, esprimendo liberamente i nostri pensieri e le nostre esperienze.
Ancora sull’album “Uno”, toccate temi politici con “ma siamo in Italia” , siete convinti che cantare certe cose potrebbe
smuovere i giovani d’oggi definiti da più parti “fragili” “fottuti dal sistema” come scrivete nel testo? insomma Vi fate
portatori di verità?<o:p />
Purtroppo la verità in tasca non ce l’ha nessuno, tanto meno ci vogliamo porre come portatori di essa. Banalmente parliamo a
cuore aperto delle cose a cui teniamo. Se abbiamo una storia d’amore che va male ci scriviamo una canzone, se ci sentiamo
soffocati da una società che non dà spazi per fare vedere quanto valiamo, ci scriviamo una canzone. La musica è il nostro
linguaggio e al massimo possiamo sperare di proporre temi su cui riflettere.
Perché “ Uno” come titolo del vostro disco? <o:p />
Paradossalmente perché è composto da un’infinità di cose. In questo cd ci abbiamo messo tutto noi stessi, da ogni punto di vista.
Per permetterci lo studio di registrazione abbiamo dovuto risparmiare per anni, anni che ci hanno permesso di crescere e maturare
sotto tanti aspetti. I brani rappresentano tale crescita, sono composti da mille sfumature diverse e una delle nostre caratteristiche è
infatti quella di avere innumerevoli influenze. Possiamo ascriverli al genere rock, sicuramente, ma ciascuno ha la sua matrice, dal
funk al blues passando per il pop e molto altro. La copertina stessa rappresenta questo concetto: un albero dai tantissimi rami
colorati che abbracciano il titolo dell’album.
In “ Strada per il paradiso “ dichiarate che l’uomo è il vero diavolo. Come vi rapportate con la religione?<o:p />
Diciamo che la critica espressa nel brano è più per come a volte la religione viene strumentalizzata più che per la religione stessa.
La libertà è la cosa più importante che abbiamo in questo mondo e strumentalizzare la religione è davvero un crimine terribile. Nel
gruppo abbiamo una bella varietà anche da questo punto di vista, poiché non tutti seguiamo la stessa religione. La cosa
importante è essere sempre aperti e non avere mai pregiudizi.
Esibirsi in Francia alla Féte de la Musique a Parigi, aprire il concerto di Ligabue con davanti 80mila persone, passando da
come amo definire io, i sotterranei musicali romani dove la musica è MUSICA non commercio, deve essere stato un
grande salto. Come l’avete vissuto? Come si ritorna in albergo la notte?
<o:p />
La musica, essere musicisti, significa proprio passare per quella miriade di locali e di serate dove il pubblico non ha la minima idea
di chi tu sia e riuscire ad entrare nel suo cuore. La cosiddetta “gavetta” è una delle fasi più importanti, ti forma le ossa, ti fa capire
chi sei e se questo è il tipo di lavoro che fa per te. Quando abbiamo passato le audizioni per il concerto di Ligabue eravamo felici
oltre ogni immaginazione, come siamo tornati a casa ci siamo letteralmente chiusi in sala prove, volevamo che tutto fosse perfetto.
Su quel palco l’emozione è stata pazzesca, ma è bastato uno sguardo fra di noi per capire che eravamo dove dovevamo essere,
che stavamo raccogliendo i frutti di anni di lavoro. Tuttavia sappiamo bene che è non è affatto finita e ora più che mai dovremo
lavorare duro per cavalcare il momento positivo. Non smettiamo mai di avere fame, fame di conoscere gente e posti nuovi e di
suonare su tutti i palchi che incontriamo. Non vogliamo fermarci mai!
Come vi ponete sulla cosiddetta “ secondary ticketing” , la storia dei biglietti dei grandi concerti che finiscono sold out in
pochissimi minuti ma che subito dopo li troviamo a prezzi moltiplicati su vari siti? Il M5S ha proposto biglietti nominativi,
potrebbe essere una soluzione?<o:p />
Sicuramente è un’idea. E’ importante trovare una soluzione a questo problema, perché i prezzi esorbitanti tengono la gente
lontana dagli spettacoli a cui sognano di partecipare, e anche per gli artisti vedere i propri fan costretti a sborsare un patrimonio
per colpa di un sistema che non funziona deve essere frustrante. C’è bisogno di un cambiamento importante.
Come anima musicale, I Dei degli Olimpo come si collocano? Rock e cos’altro?<o:p />
Abbiamo coniato il termine progressive pop, per dimostrare da un lato il desiderio di vicinanza alla gente, dall'altro la voglia di
metterci qualcosa di più, che sia un po’ più di cattiveria o qualche influenza stilistica.
<o:p />
Notizia di questi giorni, ai Grammy Awards 2017 Laura Pausini, Andrea Bocelli ed Ennio Morricone non hanno ricevuto
alcun premio, tornando in l’Italia a mani vuote. Dopo Ramazzotti E Pausini il vuoto? O credete che ancora l’Italia posso
dire qualcosa al mondo musicale?<o:p />
Girando per i locali d’Italia abbiamo avuto l’onore di conoscere (e a volte condividerne il palco) artisti che possono realmente dare
qualcosa all’Italia. Soltanto procurando più spazio alle nuove leve di musicisti questo paese potrà tornare ad avere un panorama
musicale degno del passato, soprattutto fatto di veri artisti e non di pupazzi creati ad hoc.
Ultima domanda, prossimi concerti, dove quando?<o:p />
Abbiamo all'orizzonte diverse date, fino ad aprile potrete ascoltarci fra Roma e Viterbo poi cercheremo di spostarci in tutta Italia e
anche fuori, visto che abbiamo alcuni concerti a San Marino. Come abbiamo già detto, non vogliamo fermarci mai..Per rimanere
aggiornati vi consigliamo di tenere d'occhio la nostra pagina: https://www.facebook.com/ideidegliolimpo/
Grazie per l’intervista e a presto!
<o:p />
Giuseppe Calvano <o:p />