ottobre 2005 MEDICINA 11 IN-FORMAFIRENZEcittà lapsicologaèinlinea atavolacolnutrizionista salute La rubrica è aperta ai lettori che possono scrivere alla redazione: via Volturno 10/12a - 50019 Sesto Fiorentino - Fi, [email protected], fax 055340814 Il dott. Leoni risponde ai lettori dal lun. al ven. dalle 21 alle 22 allo 055715777 Studi: viale Talenti 118 - 50142 Firenze, tel. 0557135069 via G. Milanesi 83 - 50134 Firenze, tel. 055476087, 055485418 Studio: via Martelli, 8 - 50122 Firenze tel. 055214770 Il dolore inghiottito Gli stanzoni erano immersi nel silenzio, dalle finestre alte oscurate dalle veneziane abbassate arrivava una luce soffusa, quasi grigia. Le infermiere percorrevano i lunghi corridoi con le suole di gomma. Era l’ora del riposo. Non tutte le donne dormivano, tutte però stavano distese sul proprio letto, silenziose. Tutt’ad un tratto si udì un grido e poi un gran vociare e poi ancora dei suoni e non si capiva bene se volessero essere di pianto o di risata. Le infermiere accorsero alla stanza n.32 e si fermarono sorprese davanti al letto n.12. La più calma, la più tranquilla delle pazienti, quella che non aveva mai crisi, a cui non era necessario dare dei calmanti, ora stava ridendo e piangendo allo stesso tempo in modo incoerente. Anche le compagne di stanza ora stavano intorno al suo letto e la guardavano incuriosite aspettando chissà che cosa. Ma chi era questa giovane donna? Chi sapeva non si fece pregare per raccontare e chi non sapeva ascoltò. Nel giro di pochi minuti l’intero reparto conobbe la sua storia. A 24 anni era stata abbandonata dal marito che se ne era andato con la sua migliore amica non dimenticando di prosciugare il conto bancario. Fu un duro colpo per lei che nell’amore aveva trovato una ragione per vivere, così nella cocente delusione trovò una ragione per morire. I familiari erano lontani e ad essi non comunicò nulla, gli amici non volle vederli. Non cercò consolazione in nessuno di essi, anzi negò loro l’accesso alla sua casa. E quanti di loro si erano fatti avanti per solidarietà, si sentirono offesi dal suo rifiuto, si allontanarono e finirono per dimenticarla. Essa rimase sola col suo dolore chiuso dentro di sé, senza consolazione né conforto. Non condivise il suo dispiacere con nessuno, non cercò nessuna spalla su cui piangere. Del resto nessuno la vide mai in lacrime né la sentì esprimere la sua rabbia o la sua disperazione. Nei primi giorni che seguirono la fuga del marito, per il dispiacere, non mangiò ma poi quando volle farlo non le fu possibile, qualcosa dentro di lei si era impietrita in maniera irreversibile. Sopravvisse nutrendosi di alimenti liquidi per dieci anni. Le porte del cielo La medicina orientale chiama così quelle vie che permettono al dolore di uscire dal corpo. Il dolore non vi deve stare chiuso ma trovare appunto, verso l’alto, verso la testa, le porte del cielo e poi disperdersi lasciando in questo modo il corpo libero dal pesante fardello. Anche la psicoterapia cerca per il paziente quelle vie che potranno liberare la psiche dal dolore. Non le chiama “porte del cielo” perché il linguaggio occidentale è meno poetico tuttavia lo scopo finale è lo stesso. Ma che cosa era successo a questa paziente? Perché il pianto e il riso? Era avvenuta una cosa banalissima oppure un miracolo, secondo i punti di vista: era riuscita ad inghiottire un pezzetto di pane. Tutto qui. In quello stanzone appena illuminato da una luce soffusa. Il primo pezzetto di pane dopo dieci anni. dott.ssa Karla Saunig psicologa - psicoterapeuta precedente21 Benissimo le verdure ma senza eccessi ! Se è vero che un eccessivo consumo di carne fa male e che non sempre la qualità può risultare soddisfacente, è altrettanto noto che la sua completa eliminazione rischia di provocare carenze nutrizionali talora assai gravi. Insomma vegetariani non ci si improvvisa, anzi, se si decide di non consumare più prodotti di origine animale è necessario essere consapevoli di dover trovare altrove la fonte dei nutrienti essenziali, nel quadro di una corretta ed equilibrata alimentazione. Nel composito mondo dei vegetariani esistono varie scuole di pensiero con relative abitudini alimentari. Abbiamo così i semivegetariani, che non consumano carni rosse, i lacto-ovovegetariani, che eliminano dalla tavola sia carne che pesce, mantenendo il consumo di uova, latte e derivati, i vegetaliani, che escludono tutti i prodotti di origine animale, i crudisti, che si alimentano solo di prodotti vegetali crudi e granaglie, infine, i macrobiotici che, ispirandosi ai principi della medicina cinese, escludono dalla dieta carne, zucchero e alimenti raffinati, privilegiando il consumo di cereali integrali, legumi e pesce. Di solito i vegetariani assumono meno calorie rispetto a quanti seguono una alimentazione tradizionale e questo è sicuramente un buon avvio. Attenzione però: se si scarta un intero gruppo di alimenti dalla propria dieta, sarà necessario compensare il deficit di nutrienti con altri alimenti dello stesso valore, in modo da non correre rischi. Questo è particolarmente vero per le proteine, nutrienti essenziali per l’accrescimento ed il rinnovamento dei nostri tessuti. Le proteine sono formate dalla associazione di 20 aminoacidi, in parte sintetizzati dal nostro organismo; otto di questi però, detti essenziali, devono essere obbligatoriamente assunti con gli alimenti, specie quelli di origine animale che contengono proteine ad elevato valore biologico. Le diete vegetariane che ammettono il consumo di latte e uova sono, per questo, le più complete e non destano particolare preoccupazione. Tra gli alimenti di origine vegetale solo un legume, la soia, contiene quantità importanti di proteine ad alto valore biologico. Tutti gli altri (cereali, legumi, semi oleosi) contengono proteine che difettono di uno o più aminoacidi; un problema, questo, che può essere in parte superato combinando gli alimenti tra loro, allo scopo di compensare il valore proteico totale: pasta con fagioli, pane e legumi, riso e lenticchie. I vegetariani sono di solito molto attenti alla propria salute: fra di loro difatti pochi sono fumatori, diabetici ed obesi. Dato che la carne, specie se rossa, gli insaccati e i salumi forniscono un bel po’ di calorie, la dieta vegeteriana risulterà senz’altro meno calorica di quella tradizionale, con benefico effetto sul peso. Certo, anche il vegetariano può disporre di alimenti molto energetici (formaggi, dolci, frutta secca) con i quali non dovrà, comunque, mai eccedere. L’alimentazione vegetariana risulta, comunque, meno ricca di grassi saturi e di colesterolo. La grande quantità, poi, di fibra assunta con frutta e verdura fresca non potrà che produrre un effetto protettivo sulla motilità intestinale, regolarizzando transito ed evacuazione. Infine, se per l’adulto una scelta vegeteriana, se oculata, non comporta particolari problemi, per bambini, donne incinte e in allattamento può manifestarsi qualche dubbio per l’inadeguatezza degli apporti dott. Daniele Leoni in ferro, calcio e vitamine. specialista in scienza dell’alimentazione L’osteopatia nell’eta evolutiva Alla nascita lo scheletro del neonato è ancora molto duttile, le ossa hanno ancora una struttura molto cartilaginea e gran parte delle articolazioni si devono ancora consolidare completamente. I primi sei anni di vita sono importantissimi per lo sviluppo della struttura ossea e per articolare la sua ossificazione. Ne consegue che tutto ciò che essa contiene, nervi, vasi, organi, sia condizionato nella crescita dello sviluppo strutturale. Le tecniche osteopatiche moderne sono molto efficaci nel condizionare questo sviluppo, affinché questo avvenga nel migliore dei modi possibile. Sono tecniche dolci che possono essere applicate fin dai primi giorni di vita nel corso di tutta l’età evolutiva., nel bambino prima e nell’adolescente poi. La completa crescita dell’individuo non si esaurisce prima del 25° anno d’età. Nei primi anni di vita l’osteopata verifica che lo sviluppo del cranio (il cranio si ossifica completamente intorno al sesto anno d’età) del bacino e della coxo-femorale, avvenga ovunque secondo la normale fisiologia, normalizzando ciò che si discosta dai parametri fisiologici. Le articolazioni sopradescritte sono interdipendenti, anche se è il cranio che ha la preminenza su tutto il resto. La posizione nella quale avviene la consolidazione delle ossa craniche condizionerà lo sviluppo del bambino, la colonna vertebrale e la postura. Essendo il sistema nervoso centrale contenuto nell’encefalo e poi nel midollo spinale, si capisce come la conformazione del cranio e della colonna, che li contengono, possa incidere sul loro funzionamento. La “normalizzazione” osteopatica di tutte le strutture suddette influenzerà lo sviluppo della bocca e della dentizione, quello dell’articolazione temporo-mandibolare e condizionerà positivamente le curve della colonna vertebrale e il normale assetto degli arti inferiori e dei piedi. Si potrà così prevenire la formazione di scoliosi o dorsi curvi e piatti, valgismo o varismo agli arti inferiori, piattismo e cavismo del piede o in taluni casi diminuire l’entità di tali dismorfismi o paramorfismi. E’ molto importante seguire tutta l’età evolutiva del bambino, regolarmente, da parte dell’osteopata come avviene in odontoiatria, affinché si abbia uno sviluppo armonico del bambino e del futuro adulto. Particolare attenzione dovremo porre durante la fase della pubertà e dell’adolescenza, fasi nelle quali si hanno forti stress dovuti a crescite repentine e poco armoniche, che, se non seguite opportunamente, potranno creare squilibri sull’intero schema corporeo e motorio dell’adolescente con probabili ripercussioni nell’età adulta: questo stress della crescita avviene poi in una fase in cui il bambino e poi il ragazzo praticano attività sportive, nel corso delle quali piccoli eventuali traumi possono accentuare tali squilibri. E’ opportuno a maggior ragione seguire costantemente il soggetto, proprio per evitare che l’insieme di tutte queste sollecitazioni, quella della crescita da una parte e quelle derivate dalla pratica sportiva dall’altra non creino modificazioni negative sull’intera struttura. La pratica sportiva ha moltissime indicazioni positive sullo sviluppo corporeo dell’individuo, ma deve sempre essere seguita da figure qualificate e da specialisti esterni che possono intervenire nei momenti opportuni, affinché questa crescita avvenga nel modo più armonico possibile. Questo costituisce un forte investimento proprio perché la salute dell’adulto dipenderà molto da come dott. Giovanni Quercioli l’età evolutiva è stata seguita. scienze motorie-fisioterapista kinesiologo successiva1