Didasfera - Ambiente didattico digitale 1.3 La scoperta dell’incommensurabilità Mappa dell'Unità Definizione 1.3.1 Due numeri `a` e `b` sono detti commensurabili se esiste un sottomultiplo comune a entrambi, ossia se esistono due numeri `c` e `d` tali che `a/c=b/d`. Sono detti incommensurabili altrimenti. Il sottomultiplo comune ad `a` e `b` è proprio il numero `a/c=b/d`. Se due numeri sono commensurabili allora è possibile esprimere una delle due grandezze in funzione dell'altra semplicemente moltiplicandola per un numero razionale, cioè calcolando `a=b/d*c`. Si considerino ad esempio i numeri `a=3/7` e `b=11/4`. Prendendo `c=12` e `d=77` si ha proprio `a/c=b/d`, in quanto `a/c=(3/7)/12=1/28` e `b/d=(11/4)/77=1/28`. Tali numeri sono dunque commensurabili e il loro sottomultiplo comune è `1/28`. Se due numeri non sono commensurabili, ossia se non hanno un sottomultiplo comune, allora sono detti incommensurabili. La definizione appena data riguarda la commensurabilità tra numeri, ma ai tempi dei greci la commensurabilità veniva intesa in ambito geometrico tra segmenti. In tal caso per definire la commensurabilità si ricorre al concetto di multiplo e sottomultiplo di un segmento. Definizione 1.3.2 (multiplo di un segmento) Pagina 1/4 Didasfera - Ambiente didattico digitale Dato `n in NN` si indica con `AB~=nCD` il segmento `AB` congruente a `CD+CD+...+CD`(`n`volte). `AB` è multiplo di `CD`. Definizione 1.3.3. (sottomultiplo di un segmento) Si indica con `AB~=1/nCD` il segmento `AB` tale che `CD~=AB+AB+...AB`( `n` volte). Due segmenti sono detti commensurabili, in maniera del tutto analoga a quanto detto per due numeri, se essi hanno un sottomultiplo comune. Il problema, dati due segmenti `AB` e `CD`, è quello di determinare un segmento `EF`, più piccolo di entrambi, che stia un numero intero di volte sia in `AB` che in `CD`. Definizione 1.3.4 Due segmenti `AB` e `CD` sono commensurabili se esistono due numeri naturali `m` ed `n` tali che `1/mAB~=1/nCD`. Il segmento cercato sottomultiplo di entrambi è `EF~=1/mAB~=1/nCD`. E' nel periodo della scuola Pitagorica che viene scoperta l'incommensurabilità di grandezze, ossia l'esistenza di grandezze dello stesso tipo che non possono avere un sottomultiplo comune. Ciò avviene in seguito all'applicazione del teorema di Pitagora al lato e alla diagonale di un quadrato. Teorema 1.3.5 Il lato di un quadrato e la sua diagonale sono incommensurabili. DIMOSTRAZIONE Siano `m` la diagonale di un quadrato e `n` il suo lato. Si supponga, per assurdo, che esse siano grandezze commensurabili. Semplificando la frazione `m/n` si ottiene la frazione `a/b`, in cui `a` e `b` sono numeri interi non ulteriormente semplificabili, dunque essi non hanno alcun fattore in comune. Per il teorema di Pitagora si ha `a^2=b^2+b^2=2b^2`. Da ciò segue che `a^2` è un numero pari e quindi anche `a` è un numero pari. 1) Visto che `a` è pari e la frazione `a/b` è ridotta ai minimi termini allora `b` dev'essere dispari. 2) Visto che `a` è pari può essere scritto nella forma `a=2c`, da cui segue che `a^2=4c^2`. Ma `a^2=2b^2`, quindi si ha che `2b^2=4c^2`. Semplificando si ha `b^2=2c^2`, quindi `b^2` è un numero pari e quindi `b` è pari. Da 1) si è concluso che `b` è dispari. Da 2) si è concluso che `b` è pari. Un numero non può essere sia pari che dispari, quindi l'ipotesi che `m` e `n` siano commensurabili è falsa. Pagina 2/4 Didasfera - Ambiente didattico digitale La scoperta che esistono segmenti incommensurabili ebbe una grande importanza riguardo alla concezione degli enti geometrici. La scuola pitagorica considerava il punto come un "atomo" (dal greco indivisibile), unità originaria e fondamentale, e chiamarono questa particella mònade. Tali particelle, in grandissima quantità, formavano ogni oggetto dell'intero universo. Nell'ambito geometrico gli enti primitivi erano costituiti da punti indivisibili, immaginati come fossero delle piccolissime palline. Un segmento era dunque formato, secondo la loro concezione, da un numero enorme di punti piccolissimi, ma che comunque erano in numero finito. Ragionando in questo modo non esistono grandezze incommensurabili, in quanto due segmenti avranno sempre un sottomultiplo comune, che sarebbe, appunto, il punto-mònade. Quando venne scoperta l'esistenza di grandezze incommensurabili venne messa in crisi la concezione geometrica della scuola pitagorica. La leggenda narra di Ippaso di Metaponto, pitagorico, che divulgò l'esistenza di grandezze incommensurabili, conoscenza che sarebbe dovuta rimanere all'interno della setta. Fu giudicato empio e bandito dalla città e per volere di Zeus morì in naufragio. Proclo scrive: "I pitagorici narrano che il primo divulgatore di questa teoria vittima di un naufragio; e parimenti si riferivano alla credenza secondo la quale tutto ciò che è irrazionale, completamente inesprimibile e informe, ama rimanere nascosto; e se qualche anime si rivolge ad un tale aspetto della vita, rendendolo accessibile e manifesto, viene trasportata nel mare delle origini, ed ivi flagellata dalle onde senza pace". La scoperta delle grandezze incommensurabili fu probabilmente vissuta all'inizio come un trauma: esso mostrava l'impurità della matematica, che invece avrebbe dovuta essere pura ed esente da difetti. Successivamente questa scoperta portò invece a concepire la geometria ad un maggiore livello di astrazione. Se infatti si è dimostrata razionalmente l'esistenza di grandezze incommensurabili non ci si può più riferire agli enti geometrici come un mezzo per rappresentare la realtà delle cose. E' necessario considerare il punto come un ente astratto, e non più come la rappresentazione di un oggetto reale. E' così che in geometria le rette iniziano a essere considerate senza larghezza e i piani senza spessore. Si passa dalle imperfezioni del mondo reale alla perfezione della geometria razionale. Tale scoperta portò inoltre a considerare la geometria e le sue costruzioni con riga e compasso come l'essenza della precisione, e la geometria venne considerata superiore all'aritmetica. Questa concezione la si può riscontrare successivamente in Euclide e in tutto il periodo aureo della matematica greca. Pagina 3/4 Didasfera - Ambiente didattico digitale In questa unità Testo: Storia delle idee Autore: Marcello Ciancio Curatore: Maurizio Châtel Metaredazione: Rosanna Lo Piccolo Editore: BBN Pagina 4/4