4 INTRODUZIONE La tutela del patrimonio genetico degli ecotipi lucani di fagiolo, la loro valorizzazione e commercializzazione come prodotto tipico regionale, possono essere meglio realizzate attraverso il riconoscimento dei “Marchi di Tutela Comunitari”, una sorta di etichetta che certifica sia l’autenticità del prodotto che l'areale di produzione. Allo scopo di valutare e caratterizzare gli ecotipi di fagiolo coltivati in Val d'Agri e Valle del Mercure, è stata avviata una collaborazione scientifica tra l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa (A.A.S.D.) “Bosco Galdo” di Villa d’Agri (PZ) della Regione Basilicata e l’Istituto del Germoplasma (C.N.R.) di Bari. Questa cooperazione ha contribuito al recente riconoscimento del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) ai fagioli di Sarconi (Gazzetta Ufficiale dell’UE del 2 luglio 1996). Questi ultimi, assieme ai peperoni di Senise, sono gli unici prodotti della Basilicata che hanno ottenuto un marchio di tutela. Meritevoli di analogo riconoscimento sono i fagioli di Rotonda, dei quali si è recentemente parlato in un congresso tenutosi proprio a Rotonda (18 dicembre 1996). Tra questi, alcuni ecotipi a seme bianco possiedono, analogamente ai borlotti di Sarconi, caratteristiche qualitative di particolare pregio, che andrebbero senza dubbio valorizzate. Vi è da aggiungere, che nella Valle del Mercure, situata nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, la coltura del fagiolo, rappresenta un esempio di felice integrazione tra l’attività agricola e la salvaguardia dell’ambiente naturale, che va senza dubbio difeso. A questo proposito, in occasione del Convegno di Rotonda, il vice-presidente dell’Ente Parco, prof. Vincenzo Cerchiara, ha dichiarato la propria disponibilità all’inserimento del logo del Parco del Pollino nel marchio che contraddistinguerà i fagioli di Rotonda. L’obiettivo principale di questa ricerca triennale è stato in primo luogo la caratterizzazione e valutazione bio-agronomica degli ecotipi di fagiolo di Rotonda e Sarconi e, secondariamente, di censire il resto del germoplasma locale di fagiolo, coltivato in scala più ridotta, nelle due aree. 5 LA BASILICATA E L’ISTITUTO DEL GERMOPLASMA (IG) DEL CNR DI BARI Quando nel 1970 l’IG avviò la sua attività di reperimento e conservazione di specie di piante coltivate e selvatiche affini minacciate da perdita di variabilità ed utili all’agricoltura italiana, la Basilicata fu una delle prime regioni meridionali ad essere visitata. Le principali motivazioni furono la vicinanza alla Puglia, sede dell’IG e, soprattutto, la ricchezza e varietà di colture. La Basilicata per la sua posizione geografica, orografica e geologica e le conseguenti condizioni pedoclimatiche, socioeconomiche e politiche è stata da sempre un serbatoio di risorse vegetali ed animali tradizionali. Le difficoltà di trasporto e la distanza dai grandi mercati ha rallentato il progresso agricolo e quindi ha permesso la conservazione di diverse varietà di piante selezionate dall’uomo nel corso dei millenni. Così, anche negli anni ‘70, mentre nelle pianure pugliesi e di altre regioni italiane, molte delle vecchie varietà di cereali, legumi, ortaggi e foraggere venivano rapidamente sostituite da varietà di recente costituzione ed in molti casi introdotte dall’estero, nelle montagne lucane, le vecchie varietà continuavano a prosperare quasi indisturbate. Successivamente, negli anni ’80 e ’90 il progresso agroindustriale si è fatto sentire anche nelle vallate più fertili della Basilicata. Tuttavia la forza della tradizione della gente locale aiutata da tutta una serie di microclimi che caratterizzano i diversissimi ambienti di questa regione, hanno permesso alle varietà locali di competere con quelle di più recente introduzione. Il risultato è stato che ancora oggi gli agricoltori lucani continuano a coltivare i loro fagioli di Sarconi e Rotonda, i fagiolini dall’occhio, il cren, il peperone di Senise, la melanzana africana, l’anice selvatico, il farro e tante altre piante alimentari e non, ancora da scoprire e studiare. La ricerca si prefigge la raccolta, caratterizzazione e valutazione sia agronomica che chimico-nutrizionale, di questo germoplasma tradizionale, al fine anche di tutelarlo mediante il riconoscimento per esso dei marchi comunitari D.O.P. (Denominazione d'Origine Protetta) ed I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). L’ottenimento di questi marchi di tutela potrà senz’altro contribuire ad accrescere il basso reddito degli agricoltori lucani. Al fine di reperire, salvaguardare e studiare nuove accessioni di germoplasma autoctono della Basilicata, si sono effettuate diverse missioni di esplorazione e raccolta anche in località appartenenti a regioni confinanti, caratterizzate da agricoltura tradizionale, ancora poco influenzate dal “progresso” e mai visitate in precedenza. Durante questa attività si è raccolto non solo il materiale genetico ma anche informazioni utili ed inedite di etnobotanica e si è stimato il grado di erosione genetica delle singole colture. Nel corso della collaborazione bilaterale IG e Regione Basilicata, nel campo sperimentale dell'Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa "Bosco Galdo" si è provveduto alla moltiplicazione e ringiovanimento del germoplasma reperito annualmente. Durante questa attività' si sono inoltre rilevati dati relativi a descrittori morfo-fisiologici scelti fra quelli proposti a livello internazionale per le specie suddette. Su alcuni di questi materiali si è anche provveduto alla determinazione di parametri correlati con la qualità e si sono compiuti studi volti alla stima della variabiltà' genetica intra ed 6 inter accessione tramite elettroforesi (SDS-PAGE) delle proteine di riserva del seme ed analisi dei sistemi isoenzimatici caratterizzanti le singole colture. Quest’ultima attività è stata svolta presso i laboratori dell’Istituto del Germoplasma di Bari ove, inoltre, si sono costituite banche dati computerizzate contenenti i risultati del progetto e, soprattutto, si sono conservate le accessioni reperite nell’ambito di questa ricerca. L'attività' di moltiplicazione, conservazione, caratterizzazione e valutazione di germoplasma autoctono è fondamentale sia per la valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli tipici della regione Basilicata, che per il suo utilizzo in un qualsiasi programma di miglioramento genetico volto all’ottenimento di varietà adatte agli ambienti dell’Italia meridionale. 7 Classificazione Botanica Origine, Diffusione ed Importanza economica del fagiolo. Il fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) appartiene alla famiglia botanica delle Leguminosae. Il genere Phaseolus comprende circa 200 specie di cui solo 4 sono quelle coltivate. Infatti, accanto al fagiolo comune, la specie economicamente più importante, si coltivano anche il P. lunatus (fagiolo di Lima), il P. coccineus (fagiolo di Spagna) e il P. acutifolius. Il centro di origine del fagiolo è stato localizzato nell'America centro-meridionale in un’area che va dal Messico al Perù e Columbia (Figura 1). Il suo progenitore selvatico è il P. aborigineus una vigorosa pianta rampicante con piccoli semi neri (Figura 2). Intorno all’800 a.C. le popolazioni indigene americane già coltivavano dei tipi di fagiolo rampicanti, ancora molto simili al progenitore selvatico anche se meno rigogliosi e con semi più grandi. Le varietà nane sono state selezionate da quelle rampicanti in epoca più recente. Il fagiolo è stato introdotto in Europa solo dopo la scoperta dell’America e si è poi esteso in India, Africa e altre parti del mondo (Figura 1). A livello mondiale alla coltivazione del fagiolo fresco è destinata una superficie di circa 636.877 ettari (FAO, 1998). L’Asia e l’Europa risultano essere le aree nelle quali è più estesa la superficie dedicata a questa coltura. Sebbene in Italia negli ultimi anni la coltivazione di questa leguminosa ha subito un sostanziale decremento, in linea con l’andamento europeo, il nostro Paese, assieme alla Spagna, detiene il primato produttivo in Europa (22.577 ha, 193.369 t). In Basilicata la coltivazione del fagiolo fresco ha mostrato, al contrario, un sensibile incremento, grazie soprattutto alla progressiva valorizzazione di questa coltura, passata dall' 1% della superficie nazionale (ca. 287 ha nel 1995), ai circa 700 ettari attualmente investiti a fagiolo distribuiti in 800 aziende (ISTAT, 1995). In Basilicata la coltura del fagiolo costituisce un’attività certo non trascurabile se si considerano le ricadute che essa ha sul mondo del lavoro e sull’economia locale. Basti pensare che nel 1994 il valore della produzione del solo “borlotto nano” di Sarconi è stato pari a circa 1,5 miliardi, mentre la produzione totale di fagiolo fresco nel comprensorio dell’Alta Val d’Agri ha reso più di 2,3 miliardi di lire (Bove, 1994). La coltivazione del fagiolo in Basilicata, si concentra maggiormente nelle zone dell’Alta Val d’Agri e della Valle del Mercure, in particolare nel territorio dei comuni di Sarconi e Rotonda, in provincia di Potenza. Dal punto di vista climatico queste aree agrarie, che si sviluppano a circa 600 m s.l.m., offrono condizioni estremamente favorevoli a questa coltura: le temperature massime nei mesi di luglio, agosto e settembre non superano mai i 30°C, mentre l’umidità relativa si aggira attorno al 60-70%. Anche le caratteristiche del terreno risultano rispondenti alle esigenze del fagiolo, che raggiunge i massimi livelli di produttività e qualità in terreni fertili, ben drenati, preferibilmente limoso-sabbiosi, quali sono quelli di origine alluvionale di queste due valli. In particolare nella Valle del Mercure, situata nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, la realizzazione di nuovi impianti irrigui tra gli anni ‘70 e ‘90, ha reso disponibili maggiori risorse idriche, favorendo così lo sviluppo agricolo di questo territorio ed in particolare della coltura del fagiolo (Cerbino et al., 1996). 8 PROPRIETA' NUTRIZIONALI DEI LEGUMI Le leguminose insieme ai cereali sono le specie utilizzate dall'uomo sin dai tempi più remoti. L'elevato valore nutritivo dei legumi, fondamentale soprattutto in situazioni di carenza di proteine animali, e la conservabilità dei semi, anche per tempi relativamente lunghi, ne hanno imposto l'attenzione già ai primi agricoltori. Tuttavia, sia l'incremento del livello medio di vita che del consumo di carni, latte e derivati, hanno ridotto nel tempo il consumo dei legumi. In Italia, ad esempio, negli ultimi 60-70 anni il consumo giornaliero è passato da circa 50 grammi pro capite agli attuali 5-6 g. Le cause di questa drastica riduzione sono essenzialmente legate al lungo tempo di cottura, che si concilia sempre meno con i ritmi della vita di oggi, ed alla tendenza a creare aerofagia in particolare nelle persone che consumano i legumi saltuariamente. La valenza nutrizionale delle leguminose è legata alla loro capacità di accumulare nei semi una elevata quantità di proteine. Questo è possibile grazie a dei batteri simbionti, presenti nelle loro radici, in grado di fissare l'azoto atmosferico. Questa funzione ha un ruolo importantissimo nel bilancio della biosfera, e fa si che i semi delle leguminose siano i vegetali con il più elevato tenore di proteine (dal 21% di piselli e ceci al 36% della soia). Si tratta di proteine di valore nutrizionale medio, in quanto carenti per alcuni aminoacidi essenziali quali quelli solforati ed il triptofano, mentre sono ricchi di lisina. Il consumo combinato di legumi e cereali o loro derivati, che è alla base di moltissimi piatti tipici della dieta mediterranea, garantisce una ottimale composizione delle proteine ingerite. Infatti, i cereali hanno una composizione amminoacidica complementare rispetto ai legumi essendo poveri in lisina ma ricchi in amminoacidi solforati e triptofano. Grazie al basso contenuto d'acqua i legumi secchi si distinguono per l'elevato contenuto anche di altre importanti sostanze nutritive (Tabella 1). L'amido è circa il 45% del peso (tranne che nella soia); la fibra totale si divide in una forma insolubile, presente essenzialmente nella buccia dei semi, ed una forma solubile costituita da zuccheri (tra cui quelli che producono flatulenza). Sono inoltre rappresentati importanti elementi minerali (ferro, calcio, ecc.) e vitamine (Tabella 1). I legumi sono considerati alimenti rimineralizzanti, benché la presenza di acido fitico diminuisca la capacità di assorbimento di alcuni sali come il calcio. I grassi sono presenti in minime quantità, tra il 2 e il 3%, tranne che nei ceci (5%) e nella soia (intorno al 20%). Consumati allo stato fresco hanno un tenore di acqua compreso tra il 65 e il 90%, in tal caso le sostanze nutritive risultano meno concentrate. Questo conferisce ai legumi freschi caratteristiche nutrizionali confrontabili con quelle di molti ortaggi ad eccezione del contenuto in proteine che resta comunque relativamente elevato. A livello di tecnica culinaria, i legumi freschi sono più facili da trattare. Una volta sgranati possono essere lessati senza dover essere tenuti a lungo in acqua, come necessario per reidratare i legumi secchi. Difficile che la cottura dei legumi freschi risulti imperfetta: l'interno rimane morbido senza sfaldarsi e la buccia, sottile e poco coriacea, forma semplicemente un involucro per trattenere la parte interna. 9 Il fagiolo è tra i legumi quello più versatile potendo essere consumato in diversi stadi di crescita: baccello verde, seme fresco o seme secco. A questo va aggiunta la possibilità di trasformazione di ciascuno di questi stadi il che consente la commercializzazione sia del prodotto fresco che come surgelato od inscatolato. Da un punto di vista nutrizionale i fagioli non si discostano notevolmente dagli altri legumi essendo un alimento sia plastico (ad elevato contenuto proteico) che energetico (ad elevato apporto calorico). E' stato calcolato che la biodisponibilità delle proteine nel fagiolo secco si aggiri intorno al 60% valore più alto rispetto ad altre leguminose, mentre la composizione amminoacidica è abbastanza simile a quella della soia. Una importante caratteristica è la ricchezza in fibra che, oltre a favorire la peristalsi intestinale, contribuisce assieme alla lecitina, ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. A tale proposito va ricordato che il baccello di fagiolo, particolarmente ricco in fibra, è utilizzato da tempo come valido coadiuvante nelle diete dimagranti e nei regimi alimentari ipocalorici. Le fibre infatti rallentando l'assorbimento dei glucidi, inducono una ridotta secrezione dell'insulina. La tendenza del fagiolo a creare aerofagia è dovuta al fatto che alcuni zuccheri non sono attaccati dagli enzimi digestivi giungendo pertanto non digeriti nel crasso, dove la flora batterica innesca quei processi fermentativi responsabili dell'aerofagia. In genere, il concetto di fermentazione è collegato ad una ridotta funzionalità dell'intestino, in realtà le fermentazioni che avvengono nel colon sulla cellulosa ed altri zuccheri non digeriti hanno un risvolto salutare per il nostro organismo, poiché consentono di liberare sostanze che riducono nel fegato la produzione di colesterolo nocivo (LDL) e nell'intestino la produzione di prodotti cancerogeni. Una consumo regolare del fagiolo porta ad una diversa metabolizzazione di questi zuccheri da parte della flora microbica con minore produzione di gas. Questo è confermato dal fatto che chi ne fa uso saltuario o chi ha appena cominciato a mangiarli (bambini) è soggetto a problemi maggiori rispetto a chi ne fa un uso più costante. Prima della cottura i fagioli devono essere tenuti a bagno per una notte, non tanto per ridurre il tempo di cottura, quanto perché avvengano quei processi in grado di incrementarne il valore nutritivo. In particolare l'ammollo consente la solubilizzazione l'acido fitico, una sostanza antinutrizionale che limita l'assorbimento dei sali minerali, ed avvia la germinazione e quindi quei meccanismi di frazionamento delle molecole complesse (proteine ed amido) in forme più semplici e pertanto di più facile assimilazione. 10 Tabella 1. Composizione chimica e valore energetico dei legumi (i valori sono riferiti a 100 g di granella secca). Fagioli Lenticchie Ceci Fave Piselli Soia Calorie (Kcal) 311 325 334 342 306 398 Acqua (g) 10.7 11.6 13.0 13.3 13.0 8.5 Proteine (g) 23.6 25.0 21.8 27.2 21.7 36.9 Grassi (g) 2.5 2.5 4.9 3.0 2.0 18.1 Fibra (g) 17.0 13.7 13.8 7.0 15.7 11.9 Amido (g) 43.2 46.5 46.0 45.4 45.7 11.1 Sodio (mg) 4 8 6 0 38 4 Potassio (mg) 1445 980 800 0 990 1740 Ferro (mg) 6.7 5.1 6.1 5.0 4.5 6.9 Calcio (mg) 137 127 117 90 48 257 Fosforo (mg) 437 347 299 420 320 591 Vitamina B1 (mg) 0.40 0.57 0.36 0.50 0.58 0.99 Vitamina B2 (mg) 0.17 0.20 0.14 0.28 0.15 0.52 Vitamina PP (mg) 2.30 1.80 1.70 2.60 2.20 2.50 Vitamina A (mg) 3 10 30 10 10 0 Vitamina C (mg) 3 3 5 4 4 0 11 La valorizzazione dei prodotti tipici tramite l'attribuzione di denominazioni e marchi di tutela. Il termine valorizzazione comprende tutte quelle iniziative destinate a consolidare l'immagine che una produzione ha assunto sul mercato nel tempo e per tradizione. Gli strumenti utili per la valorizzazione possono essere suddivisi in due grandi categorie: le denominazioni ed i marchi. Non di rado questi due termini sono usati in forma impropria o ritenuti dei sinonimi. Le denominazioni sono assegnate da enti pubblici e sanciscono il legame esistente tra le caratteristiche qualitative di un prodotto, le tecniche di produzione e l'area geografica di provenienza. La delimitazione di quest'ultima tiene conto dell'esistenza nel suo ambito di una tradizione produttiva consolidata nel tempo. Le denominazioni consentono di tutelare i prodotti tipici in modo che non sia possibile utilizzare il loro nome per produzioni analoghe ottenute però in aree geografiche al di fuori di quelle tradizionali. I marchi sono gestiti da soggetti privati, sia singoli che collettivi, che a seguito di una registrazione, sono titolati ad utilizzarli per identificare sul mercato un prodotto o una linea di prodotti delle proprie aziende. I marchi consentono quindi di personalizzare e tutelare con nomi e/o simboli grafici l'immagine da fornire al consumatore del binomio prodotto-azienda. Va sottolineato che denominazioni e marchi comportano una diversa concezione della qualità. Infatti, le denominazioni tutelano le caratteristiche qualitative e le modalità di produzione, consolidate per tradizione, di un prodotto tipico ben conosciuto ed affermato. I marchi invece, identificano i prodotti di una azienda che può perseguire una propria politica della qualità per garantirsi importanti quote di mercato soddisfacendo le esigenze, non necessariamente convergenti, delle grosse catene di distribuzione e dei consumatori. Nel 1992 i criteri per l'assegnazione delle denominazioni sono stati disciplinati in ambito comunitario attraverso i Regolamenti n° 2081/92 e n° 2082/92 del 14 luglio 1992 (Gazzetta Ufficiale della Comunità n. L208 del 24 luglio 1992). Tali normative hanno istituito le seguenti denominazione attribuibili ai prodotti agro-alimentari tradizionali degli stati membri: 1) denominazione di origine protetta (DOP) attribuita ad un prodotto agricolo o alimentare originario di una ben definita regione, paese o luogo nel cui ambito ha luogo la sua produzione. Le caratteristiche e la qualità del prodotto in questione sono essenzialmente od esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico comprensivo dei fattori umani; 2) indicazione geografica protetta (IGP) attribuita ad un prodotto agricolo o alimentare originario di una ben definita regione, paese o luogo nel cui ambito ha luogo la produzione ma non necessariamente la trasformazione. Le caratteristiche e la qualità di tali prodotti sono riferibili all'ambiente di produzione ma anche a fattori umani; 3) attestazione di specificità (AS) attribuita ad un prodotto agricolo o alimentare che si differenzia da altri analoghi appartenenti alla stessa categoria merceologica. 12 Sostanzialmente mentre le DOP riguardano quei prodotti alimentari le cui prerogative qualitative sono tutte connesse con le caratteristiche ambientali della zona di produzione e con le metodologie di lavorazione, le IGP designano quei prodotti le cui caratteristiche sono legate a fattori climatici e/o pedologici. Infine l'AS valorizza esclusivamente l'applicazione di un metodo di produzione tradizionale. Con l'adozione dell'ottava lista da parte della Commissione Europea si è conclusa la procedura di attribuzione di marchi DOP ed IGP a quei prodotti che già godevano a livello nazionale di una tutela giuridica o di una fama consolidata. E' quindi possibile fare un primo bilancio dei marchi ottenuti dal nostro paese. Complessivamente, a fronte delle circa 1500 richieste pervenute, sono state assegnate poco meno di 500 denominazioni di cui circa i 2/3 sono marchi DOP. La distribuzione delle denominazioni tra i diversi paesi comunitari è risultata alquanto disomogenea. Se l'Irlanda è l'unico paese che non ha ottenuto alcun riconoscimento, ampiamente premiati sono stati i paesi dell'area mediterranea (Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) che hanno totalizzato circa l'80% delle assegnazioni. Per certi versi si può quindi parlare di un ampio riconoscimento ad un comune modello alimentare basato sugli stessi alimenti preparati con prodotti che nascono in ambienti simili e che si sono tramandati nei secoli. Francia ed Italia si contendono la leadership europea delle denominazioni. Il nostro paese ha ottenuto 98 denominazioni, le DOP sono nettamente prevalenti per i formaggi, gli insaccati e gli oli d'oliva, le IGP per i prodotti ortofrutticoli (Tabella 2). Come è possibile osservare nell'elenco complessivo sono rappresentate tutte le regioni italiane; in particolare la Basilicata ha ottenuto due importati riconoscimenti nel settore ortofrutticolo con l'attribuizione dell'IGP al fagiolo di Sarconi ed al peperone di Senise. Scorrendo l'elenco è possibile trovare accanto a prodotti molto noti come il parmigiano reggiano, il Prosciutto di Parma, ecc. numerosi prodotti di nicchia. Questi sono quasi sconosciuti al grande pubblico in quanto poco o per nulla commercializzati al di fuori della zona di produzione. Questo è un risultato sostanzialmente atteso poiché è soprattutto alla valorizzazione e salvaguardia di questi prodotti che mira la normativa comunitaria. Peraltro la necessità di muoversi in questa direzione è stata ribadita più volte sia in Convegni nazionali ed internazionali che nella letteratura scientifica di questi ultimi anni. Creare le condizioni che incentivano la prosecuzione della produzione dei prodotti di nicchia vuol dire anche tramandare alle generazioni future la cultura ad essi collegata. Intendendo per cultura l'utilizzo di tecniche di produzione tradizionali e comunque non industriali, la tutela dell'identità culturale di minoranze etniche, i piatti tipici, la sopravvivenza di feste o sagre della tradizione popolare, ecc. Purtroppo la forte frammentazione a livello produttivo della nostra agricoltura rappresenta in questo contesto un notevole ostacolo. Infatti, molti dei prodotti che hanno già ottenuto i marchi di tutela sono stati sostenuti da comitati promotori o consorzi di tutela creati ad hoc per sostenerne la candidatura in sede comunitaria. Si tratta sicuramente di iniziative meritorie che hanno consentito 13 di raggiungere lo scopo prefissato ma queste strutture sono ora chiamate ad esercitare un ruolo trainante sia per garantire nel tempo degli standard qualitativi prefissati che per creare con adeguate iniziative degli sbocchi duraturi sul mercato. Senza tutto questo l'ottenimento dei marchi comunitari risulterebbe di fatto alquanto sterile. 14 TABELLA 2. Elenco dei prodotti italiani che hanno ottenuto i marchi comunitari. Marchio DOP per prodotti lattiero-caseari: Asiago Bitto, Bra Caciocavallo Silano, Caciotta d'Urbino, Canestrato Pugliese, Castelmagno Fiore Sardo, Fontina, Formai de Mut Dell'alta Valle Brembana Gorgonzola, Grana Padano Montasio, Monte Veronese, Mozzarella di Bufala Campana, Murazzano Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Pecorino Siciliano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana Quartirolo Lombardo Ragusano, Raschera, Robiola di Roccaverano Taleggio, Toma Piemontese Valle d'Aosta Fromadzo, Valtellina Casera Marchio IGP per prodotti vegetali, ortofrutticoli e cereali: Arancia Rossa di Sicilia Cappero di Pantelleria, Castagna di Montella, Clementine di Calabria Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese, Fagiolo di Sarconi, Farro della Garfagnana, Fungo di Borgotaro Lenticchia di Castelluccio di Norcia Marrone del Mugello, Marrone di Castel del Rio Nocciola di Giffoni, Nocciola del Piemonte, Nocellara del Belice Peperone di Senise, Pera dell'Emilia Romagna, Pera Mantovana, Pesca e Nettarina di Romagna Radicchio Rosso di Treviso, Radicchio Variegato di Castelfranco, Riso Nano Vialone Veronese Scalogno di Romagna Uva da Tavola di Canicattì Marchio DOP per prodotti vegetali, ortofrutticoli e cereali: Pomodoro S. Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino Marchio DOP per carni fresche ed insaccati: Capocollo di Calabria, Coppa Piacentina, Culatello di Zibello Pancetta di Calabria, Pancetta Piacentina, Prosciutto di Carpegna, Prosciutto di Modena, Prosciutto di Norcia, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Prosciutto Toscano, Prosciutto Veneto Berico-Euganeo Salame Brianza, Salame Piacentino, Salame di Varzi, Salsiccia di Calabria, Soppressata di Calabria, Speck dell'Alto Adige Valle d'Aosta Jambon de Bosses, Valle d'Aosta Lard d'Arnad 15 Marchio IGP per carni fresche ed insaccati: Bresaola della Valtellina Mortadella di Bologna Vitellone bianco dell'Appennino centrale Marchio DOP per grassi ed oli di oliva: Aprutino Pescarese Brisighella, Bruzio Canino, Cilento, Collina di Brindisi, Colline Salernitane, Colline Teatine Dauno Garda Laghi Lombardi Monti Iblei Penisola Sorrentina Riviera Ligure Sabina Terra di Bari, Terra d'Otranto, Toscano Umbria Valli trapanesi Marchio IGP per prodotti da forno e pasticceria: Pane casareccio di Genzano 17 DESCRIZIONE DELL’ALTA VAL D’AGRI E DELLA VALLE DEL MERCURE Val d’Agri. L’area dell’Alta Val d’Agri è rappresentata dalla superficie pianeggiante che da Marsico Nuovo si sviluppa lungo il fiume Agri fino alla contrada “Piani la Braida “ nel comune di Spinoso, delimitata da catene montuose a mo’ di corona. I rilievi che la delimitano sono contraddistinti da fianchi piuttosto scoscesi attraversati da torrenti che determinano il loro tragitto, per lo più breve, in corrispondenza della brusca interruzione di pendenza con le superfici pianeggianti della valle. La stessa si chiude in relazione alla stretta del Pertusillo da dove ha inizio un invaso artificiale realizzato nel 1963 che invasa circa 155 milioni di metri cubi d’acqua, utilizzata per scopi irrigui e potabili. Dal punto di vista morfologico la zona rappresenta una valle alluvionale pianeggiante contraddistinta da una seria di deboli terrazzamenti spesso oggetto di interventi antropici che ne hanno modificato nei secoli l’aspetto originario. I terreni agrari, pur presentando differenze a volte sensibili per quanto riguarda spessore, contenuto in elementi grossolani e caratteristiche idrologiche, hanno mediamente una buona dotazione organica, elevata attività biologica, scarso contenuto in calcare e reazione neutra o sub acida. Sotto l’aspetto climatico l’area si caratterizza per inverni lunghi e rigidi , con escursioni termiche, con valori massimi medi di 24 C° (dati forniti dalla stazione meteo dell’ A.A.S.D. “Bosco Galdo”). La superficie agricola utile dell’Alta Val D’Agri, 32.000 ettari circa, rappresenta il 57,7% della superficie totale del comprensorio, che si sviluppa ad un’altitudine che varia da 550 a 750 metri sul livello del mare. La superficie interessata all’orticoltura rappresenta appena il 3% della SAU ed il 75% della superficie irrigua (11.000 ettari). I 1.200 ettari attualmente destinati all’orticoltura hanno subito un aumento con l’entrata in funzione della diga di Marsico Nuovo e lo subiranno ancora con la trasformazione in atto, da parte del Consorzio Bonifica, del sistema irriguo da canalette a ciclo aperto ad impianto forzato. Se accanto alla risorsa “acqua” si aggiungono la risorsa “uomo” presente sul territorio con un insediamento di circa 5.490 aziende agricole e le condizioni pedoclimatiche tipiche delle vallate interne che puntano sull’orticoltura estivo-autunnale, si comprende chiaramente l’attenzione di molti operatori di mercato verso questa realtà agricola. L’attuale orticoltura dell’Alta Val d’Agri è caratterizzata da due colture trainanti rappresentate dal fagiolo, considerato patrimonio storico e culturale degli agricoltori dell’area e dallo zucchino, alle quali si aggiungono ortive come il peperone, il pomodoro, il melone, il radicchio e in questi ultimi anni, grazie alla divulgazione da parte dell’Azienda Sperimentale “Bosco Galdo” anche l’asparago. La coltura del fagiolo merita un discorso a parte; il 1996 è risultato caratterizzato da due momenti importanti: - Il riconoscimento dell’I.G.P. da parte della CEE con la costituzione del relativo “Consorzio di tutela dei fagioli di Sarconi”; - Il conseguente aumento della superficie investita a questa coltura. 18 La coltivazione del fagiolo tipica del comune di Sarconi e Grumento si è ormai diffusa su tutto il comprensorio irriguo dell’Alta Val d’Agri raggiungendo circa 720 ettari investiti ed una PLV che si aggira intorno ai sette miliardi di lire. Questa coltura quindi caratterizza in maniera inconfondibile l’orticoltura dell’area, interessata da questo tipo di produzione sin dai tempi degli antichi Romani. Il prodotto viene commercializzato per lo più allo stato ceroso, per il mercato del fresco mentre le cultivar di più antica coltivazione e gli ecotipi locali sono destinati al mercato del secco. Da questa panoramica scaturisce che la commercializzazione dei principali prodotti orticoli della nostra valle è limitata ai due-tre mesi estivi che compromette notevolmente la potenzialità del territorio. Nasce l’esigenza di consolidare le esperienze in atto per dare continuità di presenza sul mercato ed allungare il periodo di commercializzazione. Per questo scopo, l’Azienda Agricola Sperimentale “Bosco Galdo” ha predisposto un programma mirante ad introdurre nuove specie come radicchio, finocchio, melone, fagiolino, lattuga, scarola, cardo e aglio inseriti in sistemi ecocompatibili. Tuttavia pesano ancora sui risultati economici aziendali gli effetti negativi dovuti alle carenze professionali e, soprattutto, alla mancanza di un sistema organizzato di commercializzazione e trasformazione dei prodotti. Valle del Mercure. Il Comune di Rotonda fa parte del comprensorio della Valle del Mercure, territorio situato ad un’altitudine media di 500-600 m sul livello del mare e a ridosso del Parco Nazionale del Pollino. La Valle del Mercure comprende sia un versante lucano con i comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio inferiore e Castelluccio superiore, e da un versante calabrese con i comuni di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello. Il versante lucano presenta un territorio di circa 17.000 ha, con una S.A.U. di 8.000-9.000 ha e una superficie irrigua di 3.300 ha corrispondente al 30-35% della S.A.U.. Il comprensorio della Valle del Mercure è stato sempre considerato da un punto di vista agricolo un’appendice di quello della Valle dell’Agri, meno esteso di quest’ultimo e leggermente acclive, ma con una maggiore presenza umana insediata sul territorio testimoniata dalla presenza di circa 2000-2.200 aziende distribuite fra tutti i Comuni lucani della valle. Questa peculiarità presenta notevoli vantaggi per la salvaguardia dell’ambiente agricolo, immerso completamente nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Tuttavia ciò ha determinato una notevole pressione fondiaria sul territorio, sia in termini di frammentazione che di polverizzazione fondiaria e aziendale. Infatti esistono aziende agricole ampie anche poche are. Lo sviluppo agricolo di questo territorio ed in particolare lo sviluppo della coltura del fagiolo, si articola in due fasi: una prima che va fino al 1980 ed una seconda che dal 1981 arriva ai giorni nostri. Nella prima fase era presente un tipo di agricoltura di sussistenza il cui unico scopo era quello di soddisfare le esigenze della famiglia. Il fagiolo rappresentava infatti la principale fon- 19 te proteica di origine vegetale. Solo nell’ambito delle aziende più consistenti, capaci di produrre non solo per l’autoconsumo familiare, la produzione in esubero del fagiolo secco veniva venduta sia al mercato locale che ai commercianti calabresi, genitori di quelli attuali, che oggigiorno acquistano i fagioli freschi prodotti in loco. I fagioli che venivano coltivati costituivano le varietà locali. Con la diffusione dell’irrigazione praticata negli anni 1981-82 si passa alla seconda fase, nella quale si assiste ai primi tentativi di produzione del fagiolo fresco, utilizzando gli ecotipi locali. Si cominciò così a selezionare, nell’ambito degli ecotipi locali, i genotipi che meglio rispondevano in termini di rese e gusti del mercato. In seguito vennero introdotte le prime varietà commerciali di fagiolo borlotto da parte di qualche agricoltore. Grazie all’azione divulgativa svolta dall’Ufficio Sviluppo Agricolo della Regione Basilicata tramite l’A.A.S.D. “Bosco Galdo” di Villa d’Agri è stata introdotta una serie di varietà commerciali di fagiolo borlotto sia nane che rampicanti, insieme ad alcune nuove specie orticole. Con questa azione divulgativa, la coltivazione del fagiolo ha avuto una forte impennata in termini di superficie e di produzione ed in particolare, dopo qualche anno di transizione, la coltivazione del fagiolo nano sta certamente prendendo il sopravvento su quella del fagiolo rampicante. In particolare le nuove cultivar di fagiolo, sia rampicante che nano, si sono affermate definitivamente avendo trovato le condizioni pedoclimatiche ideali in questa vallata, a discapito delle vecchie varietà che, pur dimostrandosi nettamente più buone non reggevano il confronto in termini di rese produttive. Infatti se rapportiamo la produzione ad un valore 100, possiamo affermare che i fagioli nani rappresentano il 40-50% mentre i rampicanti il rimanente 60-50%. Nell’ambito dei fagioli rampicanti il 50-60% è rappresentato da cultivar del tipo borlotto mentre il rimanente è costituito da fagioli locali di cui un buon 90% corrisponde al fagiolo bianco e il 10% da altri tipi. Questo fenomeno si è accentuato ancora di più nel corso di questi ultimi anni. Ciò è dovuto alle caratteristiche del mercato, sempre più esigenti in termini di qualità, obbligando l’ambiente agricolo alla selezione di varietà che rispondessero in termini produttivi e qualitativi alle esigenze sia del coltivatore che del consumatore. La conseguenza di questo trend ha comportato l’abbandono progressivo delle varietà locali. Contemporaneamente a questi cambiamenti, anche l’indirizzo produttivo tipicamente zootecnico-cerealicolo è passato ad un indirizzo orticolo. Infatti i primi interventi irrigui fatti con la Cassa del Mezzogiorno nelle contrade Piano Incoronata, Cotura e Fratta furono realizzati per migliorare l’attività zootecnica. Con i primi tentativi fatti nel settore orticolo ed in particolare con l’azione divulgativa in questo specifico campo, si è assistito al passaggio ad un ordinamento tipicamente orticolo che ha determinato non poche difficoltà a questi impianti, in quanto non adeguati a soddisfare le esigenze della forte espansione della coltura del fagiolo e delle nuove colture ortive. Nell’ambito dell’azienda agricola, la coltura del fagiolo è diventata la più importante infatti, nella nuova rotazione tipica, essa ritorna ogni due o tre anni secondo questo schema: fagiolocereale-fave-fagiolo (pomodoro o zucchino). 20 AGROTECNICA E SUA EVOLUZIONE IN BASILICATA Nella Valle del Mercure la tecnica di coltivazione del fagiolo ha subito dei cambiamenti nel corso di questi anni legati essenzialmente all’evoluzione della pratica irrigua. Infatti, con il passaggio dall’irrigazione a scorrimento, a quella a pioggia ed infine a quella a goccia, anche la tecnica dei sostegni delle piante di fagiolo è variata passando dall’utilizzo del mais in consociazione, all’uso delle “fosse” con pertiche di castagno e, ultimamente, all’impiego della rete. La consociazione del fagiolo con il mais è rimasta localizzata solo in aziende agricole dove si pratica l’irrigazione a scorrimento oppure in aziende in cui si coltiva il mais per l'alimentazione degli animali. L’uso delle pertiche di castagno come tutori costituisce il sistema più economico per la coltivazione del fagiolo rampicante, in quanto esse rappresentano il sottoprodotto del bosco di castagno, molto diffuso in questo territorio. Il sesto di impianto utilizzato dagli agricoltori locali può variare da 90 a 100 cm tra le file e da 90 a 100 cm sulla fila con investimenti pari a 0,8-1 pertiche per m2, ossia di 8.00010.000 pertiche per ettaro. Il numero di semi per postarella varia a seconda che si tratti di ecotipi locali (da 8 a 20) o di fagioli borlotti (da 7 a 10), con un investimento complessivo di semi oscillante da 70 kg/ha a 170 kg/ha per il fagiolo bianco a causa della sua ridotta germinazione. Il numero di piante per postarella oscilla in media da 7 a 10, pari a 70.000-100.000 piante/ha. La resa per postarella varia mediamente da 1 a 1,5 kg. Le varietà coltivate sia a Sarconi che a Rotonda sono destinate soprattutto alla produzione di baccelli freschi da sgusciare, cioè di semi allo stato ceroso, per lo più del tipo borlotto e cannellino. A differenza delle varietà di Sarconi che hanno generalmente portamento nano (es. il tipico borlotto comunemente conosciuto con il nome di “ciuoto”), quelle di Rotonda (es. i pregiati “fagioli bianchi”) hanno invece abito di crescita rampicante. Caratteristica comune ad entrambe le zone è che la coltura del fagiolo risulta sempre inserita in ordinamenti colturali misti (Bove, 1994). La produzione è affidata a numerose aziende, tra le quali prevalgono quelle di piccole dimensioni ed a conduzione familiare. Attualmente sia in Val d'Agri che nella Valle del Mercure la produzione di fagioli è essenzialmente basata su l'impiego di cultivar commerciali. Infatti, nell’Alta Val d’Agri, su una superficie coltivata a fagiolo di circa 205 ettari, il 64,9% è occupato da moderne cultivar di borlotto nano ed il 29 % da quelle di cannellino solo il rimanente 6,1% è rappresentato da ecotipi locali. Dei 70 ettari di superficie dedicata al fagiolo nella Valle del Mercure, circa il 70% è diviso equamente tra cultivar commerciali di borlotto rampicante e l’ecotipo rampicante locale “fagiolo bianco”, il 24,5% è riservata a cultivar di borlotto nano, e il 4,5% comprende altri ecotipi locali rampicanti (Bove, 1994). Le varietà locali, definite ecotipi o meglio agroecotipi o landraces (razze locali) occupano quindi nicchie di territorio tradizionalmente ad esse dedicate, a cui perciò risultano fortemente adattate. Si tratta quindi di genotipi dotati di caratteristiche morfo-agronomiche e nutrizionali “originali”, ben distinte dalle varietà commerciali altamente selezionate, che rappresentano il risultato finale di programmi di miglioramento genetico, spesso condotti per aree agro- 21 climatiche completamente differenti. Le caratteristiche agronomiche ed organolettiche degli ecotipi sono definite dagli agricoltori e dai consumatori, nettamente superiori rispetto a quelle delle cultivar commerciali. Queste ultime però, hanno il pregio di essere più produttive e, poiché purtroppo il prezzo di mercato della maggior parte dei prodotti agricoli non tiene sufficientemente conto della qualità, vi è il rischio concreto che le cultivar commerciali sostituiscano completamente i più sapidi ecotipi locali. METODOLOGIA ADOTTATA Nel triennio 1995-97 è stato condotto uno studio su 21 ecotipi di fagiolo (Tabella 3), di cui 11 provenienti dall’Alta Val d’Agri (Sarconi) e 10 originari della Valle del Mercure (Rotonda). Come riferimenti si sono utilizzate le seguenti cultivar commerciali: Arcobaleno (OLTER) per la valutazione agronomica cui sono state aggiunte per la valutazione biochimica le cultivar Barbarossa (OLTER), Bingo (OLTER), Eden (OLTER), Red Falcon (Nun), Volcano (ASGROW). Si è adottato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni. Su ciascuna varietà sono stati rilevati 79 caratteri morfo-fisiologici, scelti tra quelli proposti per il Phaseolus vulgaris L. dall’IBPGR (1982). I dati sono stati sottoposti ad analisi statistica utilizzando il programma SAS. L’intera banca dati è depositata presso il Servizio di Documentazione dell’Istituto del Germoplasma. Tutte le varietà sono state coltivate tra luglio e novembre, seguendo l’agrotecnica riportata in Tabella 4, presso l’A.A.S.D. “Bosco Galdo”. Quest’ultima è situata a Villa d’Agri nel comune di Marsico Vetere, a circa 600 m s.l.m. I suoi terreni (5,4 ettari), tutti in un unico corpo, a reazione quasi neutra, risultano ricchi di sostanza organica e sufficienti in azoto, ferro e boro. La piovosità annua si aggira intorno a 750-800 mm; il periodo più piovoso va da novembre a febbraio, quello meno piovoso da giugno a settembre (Brandi et al., 1996). L’andamento termico e pluviometrico del periodo in cui è stata effettuata la prova è riportato nelle Figure 3 e 4. Le analisi elettroforetiche delle proteine di riserva del seme sono state condotte come descritto da Limongelli et al., (1996); la composizione della granella è stata studiata utilizzando le metodiche ufficiali AOAC (1970). TABELLA 3. ELENCO DEGLI ECOTIPI DI FAGIOLO E LORO ORIGINE SARCONI ROTONDA Cannellino Ciuoto Naseddu Marucchedda Munachedda Riso bianco Riso giallo Tabacchino Tuvagliedda Verdolino A' marozzo Castelluccisa Che si spacca Corneola Fagiolo bianco Gialletto Mericano Occhio di bue Panzaredda Tondino bianco Za' Vicenza 21 climatiche completamente differenti. Le caratteristiche agronomiche ed organolettiche degli ecotipi sono definite dagli agricoltori e dai consumatori, nettamente superiori rispetto a quelle delle cultivar commerciali. Queste ultime però, hanno il pregio di essere più produttive e, poiché purtroppo il prezzo di mercato della maggior parte dei prodotti agricoli non tiene sufficientemente conto della qualità, vi è il rischio concreto che le cultivar commerciali sostituiscano completamente i più sapidi ecotipi locali. METODOLOGIA ADOTTATA Nel triennio 1995-97 è stato condotto uno studio su 21 ecotipi di fagiolo (Tabella 3), di cui 11 provenienti dall’Alta Val d’Agri (Sarconi) e 10 originari della Valle del Mercure (Rotonda). Come riferimenti si sono utilizzate le seguenti cultivar commerciali: Arcobaleno (OLTER) per la valutazione agronomica cui sono state aggiunte per la valutazione biochimica le cultivar Barbarossa (OLTER), Bingo (OLTER), Eden (OLTER), Red Falcon (Nun), Volcano (ASGROW). Si è adottato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni. Su ciascuna varietà sono stati rilevati 79 caratteri morfo-fisiologici, scelti tra quelli proposti per il Phaseolus vulgaris L. dall’IBPGR (1982). I dati sono stati sottoposti ad analisi statistica utilizzando il programma SAS. L’intera banca dati è depositata presso il Servizio di Documentazione dell’Istituto del Germoplasma. Tutte le varietà sono state coltivate tra luglio e novembre, seguendo l’agrotecnica riportata in Tabella 4, presso l’A.A.S.D. “Bosco Galdo”. Quest’ultima è situata a Villa d’Agri nel comune di Marsico Vetere, a circa 600 m s.l.m. I suoi terreni (5,4 ettari), tutti in un unico corpo, a reazione quasi neutra, risultano ricchi di sostanza organica e sufficienti in azoto, ferro e boro. La piovosità annua si aggira intorno a 750-800 mm; il periodo più piovoso va da novembre a febbraio, quello meno piovoso da giugno a settembre (Brandi et al., 1996). L’andamento termico e pluviometrico del periodo in cui è stata effettuata la prova è riportato nelle Figure 3 e 4. Le analisi elettroforetiche delle proteine di riserva del seme sono state condotte come descritto da Limongelli et al., (1996); la composizione della granella è stata studiata utilizzando le metodiche ufficiali AOAC (1970). TABELLA 3. ELENCO DEGLI ECOTIPI DI FAGIOLO E LORO ORIGINE SARCONI ROTONDA Cannellino Ciuoto Naseddu Marucchedda Munachedda Riso bianco Riso giallo Tabacchino Tuvagliedda Verdolino A' marozzo Castelluccisa Che si spacca Corneola Fagiolo bianco Gialletto Mericano Occhio di bue Panzaredda Tondino bianco Za' Vicenza 22 Tabella 4. Tecniche di coltivazione e caratteristiche chimico-fisiche del terreno. TECNICHE DI COLTIVAZIONE Natura del terreno medio impasto Precessione colturale peperone Preparazione del terreno Sistema di allevamento aratura alla profondità di 50 cm; estirpatura e fresatura rampicanti (rete) Schema sperimentale blocchi randomizzati con 3 ripetizioni Epoca di semina 1a decade di luglio Investimento teorico Dimensione parcella nani (60 cm x 10 cm) rampicanti (120 cm x10 cm) 10 m2 Parcelle totali (n.) 63 Concimazione in pre-semina Concimazione in copertura letame maturo (600 q/ha) solfato di potassio (150 uf/ha) perfosfato minerale (90 uf/ha) nitrato ammonico (25 uf/ha) nitrato ammonico (25 uf/ha) Diserbo trifluralin 2 l/ha in presemina Interventi irrigui (n.) 12 CARATTERISTICHE FISICHE E CHIMICHE DEL TERRENO* Sabbia (%) 51 Limo (%) 30 Argilla (%) 19 pH (in acqua) 7,1 Calcare totale (% della terra fine) assente Calcare attivo (% della terra fine) assente Sostanza organica (% della terra fine) 1,8 Azoto totale (‰) 1,8 Anidride fosforica assimilabile (kg/ha) 149 Ossido di potassio scambiabile (kg/ha9 1.031 * procedure analitiche adottate: Metodi Ufficiali D.M. 11/05/92 23 DISCUSSIONE DEI RISULTATI I dati agronomici e biochimici raccolti per ciascun ecotipo nell'ambito di questo studio sono riportati nelle precedenti schede di caratterizzazione e sono espressi come media delle tre annate. L'analisi dei dati raccolti ha evidenziato l'assenza di variabilità a livello intra-popolazione per circa il 90% dei caratteri rilevati. La comparazione dei dati per stimare la variabilità inter-popolazione ha mostrato che diversi livelli di variabilità sono associati ai differenti parametri presi in esame; per circa il 30% dei parametri non è stata osservata alcuna variabilità tra gli ecotipi. Per gran parte dei caratteri inoltre, si è registrata una elevata stabilità nelle 3 annate, giustificata dal fatto che si sono utilizzati descrittori ad elevata ereditabilità, tra i più indicati per studi di caratterizzazione di collezioni di germoplasma. Caratterizzazione e valutazione agronomica Tra i 68 descrittori morfo-fisiologici e produttivi del fagiolo riportati nelle schede saranno discussi solo quelli ritenuti più significativi. Per quanto riguarda il ciclo biologico, esiste un comportamento omogeneo delle piante nei confronti dell’epoca di fioritura, mentre, relativamente all’epoca di maturazione cerosa, esse presentano differenze statisticamente rilevanti. La varietà commerciale “Arcobaleno” risulta infatti la più precoce e, raggiungendo la maturazione in soli 85 giorni, si distacca nettamente da tutti gli ecotipi tra i quali non si rilevano differenze significative. Il “Cannellino di Sarconi” è l’ecotipo più tardivo richiedendo ben 105 giorni per la maturazione cerosa. Non sono state evidenziate tra gli ecotipi in esame, correlazioni tra precocità di fioritura e precocità di maturazione cerosa. Circa l’altezza della pianta si può osservare come la suddivisione netta in due gruppi esprima il diverso habitus delle piante: “nane” provenienti da Sarconi, con un’altezza media di ca. 40 cm e “rampicanti”, coltivate per lo più a Rotonda, con altezza media compresa tra 195 e 250 cm. Il diverso portamento non influenza la precocità di fioritura o di maturazione cerosa, ma la capacità produttiva che, per le quattro varietà “nane” di Sarconi, risulta essere nettamente inferiore rispetto agli altri ecotipi. Da notare, come per il “Cannellino”, ad una più tardiva maturazione cerosa corrisponda una minore produzione di granella. Dall’osservazione dei dati relativi alle altre varietà, non si evince però una correlazione puntuale tra i due parametri. Questi due gruppi si differenziano anche per alcuni altri parametri quali: a) colore delle ali del fiore (bianco per i rampicanti, diversificato per i nani); b) numero di branche per pianta (superiore a due nei tipi rampicanti); c) diametro dello stelo (maggiore nei tipi nani); d) sezione del baccello verde (diversificata nei nani). Inoltre, come atteso, gli ecotipi rampicanti e nani differiscono nettamente, per il numero di baccelli fertili per pianta e per il numero di semi per baccello (4,6 vs 5,9) entrambi inferiori nei tipi nani. 24 La posizione del primo nodo fruttifero, fondamentale per l’attitudine alla raccolta meccanica, si attesta mediamente per tutte le varietà tra il primo ed il secondo nodo, tranne che per “Marucchedda”? per il quale il primo nodo fruttifero è mediamente il terzo. Tra i parametri più strettamente legati alla produttività, il numero di baccelli fertili per pianta presenta una notevole variazione tra un valore minimo di ca. 350 per la varietà commerciale “Arcobaleno” ed uno massimo di oltre 1000 relativo all’ecotipo “Nasieddu”. Nel complesso la varietà commerciale di riferimento, con un numero medio di baccelli fertili per pianta pari a meno della metà di quello medio degli ecotipi di Rotonda e di Sarconi, è risultata statisticamente diversa dagli altri due gruppi; questi ultimi, invece, si sono mostrati abbastanza omogenei tra loro per il carattere in esame. L'elevato peso dei semi è, come noto, una delle caratteristiche particolarmente apprezzate dai consumatori. Rispetto a questo parametro gli ecotipi di Rotonda si differenziano da quelli di Sarconi per valori del peso dei 100 semi mediamente superiori. Va tuttavia sottolineato che per il 50% degli ecotipi questo valore è variato in modo consistente tra le annate di prova. I semi più piccoli sono risultati associati agli ecotipi nani (46-51 g/100 semi) con la sola eccezione del “Cannellino” (63 g/100semi). Riguardo la cultivar commerciale “ Arcobaleno”, usata come controllo, si è registrato un valore (83 g/100semi) superiore a tutti gli ecotipi. Questo dato potrebbe essere in stretta relazione con il più basso numero di baccelli fertili per pianta osservato per questa cultivar che comporterebbe lo sviluppo di semi di maggior peso. Un esame di alcune caratteristiche correlate all'attitudine alla commercializzazione del fagiolo nei suoi diversi stadi di crescita mette in evidenza interessanti differenze tra i vari ecotipi. La morfologia del baccello verde, ad esempio, ne condiziona notevolmente la commercializzazione sia come prodotto surgelato che inscatolato. In entrambi i casi sono preferiti frutti dritti, corti e di colore verde scuro. L'assenza di curvatura del baccello è stata osservata oltre che per tutti i tipi nani anche per gli ecotipi: “Fagiolo bianco”, “Gialletto”, “A'Marozzo” e “Riso bianco”. I tipi nani sono gli unici a possedere baccelli a sezione sia ellettica che appiattita, quest'ultima è l'unica tipologia osservata per tutti i tipi rampicanti. Purtroppo tutti gli ecotipi nani hanno mostrato la presenza del filo di sutura assente negli ecotipi rampicanti fatta eccezione per “Castelluccisa”, “Mericano” e “Munachedda”, nei quali è presente nel 30% dei baccelli. Non ci sono differenze significative relativamente alla lunghezza del baccello che oscilla da 11,9 a 15,6 cm. La colorazione del baccello è risultata diversa dal verde chiaro solo per gli ecotipi: “Castelluccisa” (33% dei baccelli rossi con striature verdi), “Gialletto” (75% dei baccelli giallo chiaro), “Munachedda” (baccelli dal porpora al rosso) e “Ciuoto” (baccelli giallo chiaro con macchie o strisce colorate). La presenza di striature rosse sia sul seme ceroso che sul baccello è una caratteristica molto richiesta dal mercato. Tra questi ecotipi però, solo 4 hanno sul seme striature che vanno dal viola al vinato, mentre i baccelli sono in prevalenza di colore giallo (12 ecotipi), o gialli con striature 25 rosse (6 ecotipi), interamente rossi negli ecotipi ”Castelluccisa”, “Za' Vicenza” e “Munachedda”. Gli ecotipi lucani risultano notevolmente diversificati per quanto riguarda l'aspetto del seme secco. Infatti, nella collezione sono presenti oltre a popolazioni a seme bianco o seme tipo borlotto, popolazioni la cui tipologia del seme è abbastanza inconsueta tra le moderne cultivars. Ne sono un esempio gli ecotipi con seme bicolore, ben sei, o con seme di varie colorazioni. Gli ecotipi a seme bianco hanno in maggioranza seme medio-grosso sebbene il valore massimo sia relativo all'ecotipo “Occhio di bue” il cui seme è bicolore. A differenza delle cultivar commerciali, i fagioli lucani “tipo borlotto” sono tutti a seme medio-piccolo. In merito alla produzione del seme ceroso (circa 60% di umidità del peso totale), le varietà più produttive, “A’ Marozzo” (119 q/ha) di Rotonda, “Riso Bianco” (112 q/ha) e ?Castelluccisa? (104 q/ha) di Sarconi risultano nettamente superiori a tutte le altre. Gli ecotipi a portamento nano, assieme a ?Za’ Vincenza? (rampicante), sono suddivisi in due gruppi distinti che, mediamente presentano rese produttive di gran lunga inferiori rispetto alle altre varietà esaminate. Il ?Cannellino? (25 q/ha) ed il ?Ciuoto? (26 q/ha) sono gli ecotipi a più bassa produttività in assoluto. Nel confronto tra i valori totali per origine geografica, emerge che le varietà più produttive sono complessivamente quelle rampicanti di Rotonda (84 vs 64 q/ha). L’influenza dell’annata sulla produzione è stata trascurabile anche se il 1997 è risultato più favorevole climaticamente (Figg. 3 e 4) in particolare per gli ecotipi rampicanti di Sarconi e tra questi per il “Nasieddu”. Valutazione biochimica Numerosi sono i parametri che devono essere presi in esame per una corretta valutazione della qualità della granella secca da un punto di visto biochimico. Un parametro di notevole importanza è il contenuto proteico essendo le leguminose una importante fonte di proteine vegetali. In tutte le annate di prova gli ecotipi originari di Rotonda hanno mostrato contenuti proteici della granella secca mediamente più alti (24.1-25.7%) rispetto a quelli di Sarconi (22.5-24.3%). I valori massimi sono stati osservati per gli ecotipi ?Tondino bianco? e ?Fagiolo bianco? le cui rispettive medie triennali sono state 28.2? 0.43 e 26.3? 0.49. E' stato osservato che le fluttuazioni annuali di tale parametro differiscono sensibilmente tra gli ecotipi. Infatti, le variazioni sono state molto contenute per gli ecotipi ?A'Marozzo?, ?Riso giallo?, e ?Riso bianco?. Per quanto attiene i costituenti minori della granella (ceneri, grassi e proteine solforate), non si sono rilevate differenze significative, né tra i due gruppi né tra le diverse annate. Tra i fattori antinutrizionali della granella di fagiolo gli inibitori della tripsina costituiscono la classe quantitativamente più importante. I valori di tali inibitori sono risultati relativamente elevati, peraltro essi sono apprezzabilmente influenzati dall'annata. Esaminando le medie triennali tutti gli ecotipi hanno mostrato valori superiori alle cento unità per milligrammo di proteine (TIU/mg prot). Sono rimasti al di sotto di tale limite soltanto gli ecotipi nani ed il ?Gialletto?. 26 In conseguenza delle diverse dimensioni del seme i due gruppi di ecotipi (nani e rampicanti) si differenziano anche per la percentuale di tegumento rispetto al peso totale del seme. Questo parametro, peraltro scarsamente influenzato dall'annata, è ovviamente minore per gli ecotipi di Rotonda (5.9% vs. 6.6%). Un basso rapporto tegumento/cotiledone costituisce una caratteristica di pregio essendo stato dimostrato che esso concorre alla riduzione del tempo di cottura. Quest'ultimo, determinato dopo una notte di ammollo, non ha superato l'ora ad eccezione dell'ecotipo ?Corneola? (65 min.) peraltro tradizionalmente non indicato per il consumo come seme secco. La rapidità ed omogeneità della reidratazione del seme secco è uno dei fattori essenziali per la valutazione di mercato di una varietà di fagiolo. L'indice di idratazione, che misura l'ammontare d'acqua assorbita da un grammo di seme, è in assoluto il parametro più influenzato dalle fluttuazioni climatiche annuali. Globalmente per questo parametro è stata riscontrata una notevole variabilità tra gli ecotipi esaminati essendo stati osservati sia ecotipi con una imbibizione molto lenta che altri con velocità di imbibizione medio-alte. Inoltre, per alcuni ecotipi è stata riscontrata la presenza di semi parzialmente o completamente non imbibiti dopo ben 24 ore di ammollo. I valori massimi di semi non imbibiti (10-12% dei semi) sono stati osservati per gli ecotipi ?Mericano?, ?A'Marozzo? e ?Marucchedda?. 23 DISCUSSIONE DEI RISULTATI I dati agronomici e biochimici raccolti per ciascun ecotipo nell'ambito di questo studio sono riportati nelle precedenti schede di caratterizzazione e sono espressi come media delle tre annate. L'analisi dei dati raccolti ha evidenziato l'assenza di variabilità a livello intra-popolazione per circa il 90% dei caratteri rilevati. La comparazione dei dati per stimare la variabilità inter-popolazione ha mostrato che diversi livelli di variabilità sono associati ai differenti parametri presi in esame; per circa il 30% dei parametri non è stata osservata alcuna variabilità tra gli ecotipi. Per gran parte dei caratteri inoltre, si è registrata una elevata stabilità nelle 3 annate, giustificata dal fatto che si sono utilizzati descrittori ad elevata ereditabilità, tra i più indicati per studi di caratterizzazione di collezioni di germoplasma. Caratterizzazione e valutazione agronomica Tra i 68 descrittori morfo-fisiologici e produttivi del fagiolo riportati nelle schede saranno discussi solo quelli ritenuti più significativi. Per quanto riguarda il ciclo biologico, esiste un comportamento omogeneo delle piante nei confronti dell’epoca di fioritura, mentre, relativamente all’epoca di maturazione cerosa, esse presentano differenze statisticamente rilevanti. La varietà commerciale “Arcobaleno” risulta infatti la più precoce e, raggiungendo la maturazione in soli 85 giorni, si distacca nettamente da tutti gli ecotipi tra i quali non si rilevano differenze significative. Il “Cannellino di Sarconi” è l’ecotipo più tardivo richiedendo ben 105 giorni per la maturazione cerosa. Non sono state evidenziate tra gli ecotipi in esame, correlazioni tra precocità di fioritura e precocità di maturazione cerosa. Circa l’altezza della pianta si può osservare come la suddivisione netta in due gruppi esprima il diverso habitus delle piante: “nane” provenienti da Sarconi, con un’altezza media di ca. 40 cm e “rampicanti”, coltivate per lo più a Rotonda, con altezza media compresa tra 195 e 250 cm. Il diverso portamento non influenza la precocità di fioritura o di maturazione cerosa, ma la capacità produttiva che, per le quattro varietà “nane” di Sarconi, risulta essere nettamente inferiore rispetto agli altri ecotipi. Da notare, come per il “Cannellino”, ad una più tardiva maturazione cerosa corrisponda una minore produzione di granella. Dall’osservazione dei dati relativi alle altre varietà, non si evince però una correlazione puntuale tra i due parametri. Questi due gruppi si differenziano anche per alcuni altri parametri quali: a) colore delle ali del fiore (bianco per i rampicanti, diversificato per i nani); b) numero di branche per pianta (superiore a due nei tipi rampicanti); c) diametro dello stelo (maggiore nei tipi nani); d) sezione del baccello verde (diversificata nei nani). Inoltre, come atteso, gli ecotipi rampicanti e nani differiscono nettamente, per il numero di baccelli fertili per pianta e per il numero di semi per baccello (4,6 vs 5,9) entrambi inferiori nei tipi nani. 24 La posizione del primo nodo fruttifero, fondamentale per l’attitudine alla raccolta meccanica, si attesta mediamente per tutte le varietà tra il primo ed il secondo nodo, tranne che per “Marucchedda”? per il quale il primo nodo fruttifero è mediamente il terzo. Tra i parametri più strettamente legati alla produttività, il numero di baccelli fertili per pianta presenta una notevole variazione tra un valore minimo di ca. 350 per la varietà commerciale “Arcobaleno” ed uno massimo di oltre 1000 relativo all’ecotipo “Nasieddu”. Nel complesso la varietà commerciale di riferimento, con un numero medio di baccelli fertili per pianta pari a meno della metà di quello medio degli ecotipi di Rotonda e di Sarconi, è risultata statisticamente diversa dagli altri due gruppi; questi ultimi, invece, si sono mostrati abbastanza omogenei tra loro per il carattere in esame. L'elevato peso dei semi è, come noto, una delle caratteristiche particolarmente apprezzate dai consumatori. Rispetto a questo parametro gli ecotipi di Rotonda si differenziano da quelli di Sarconi per valori del peso dei 100 semi mediamente superiori. Va tuttavia sottolineato che per il 50% degli ecotipi questo valore è variato in modo consistente tra le annate di prova. I semi più piccoli sono risultati associati agli ecotipi nani (46-51 g/100 semi) con la sola eccezione del “Cannellino” (63 g/100semi). Riguardo la cultivar commerciale “ Arcobaleno”, usata come controllo, si è registrato un valore (83 g/100semi) superiore a tutti gli ecotipi. Questo dato potrebbe essere in stretta relazione con il più basso numero di baccelli fertili per pianta osservato per questa cultivar che comporterebbe lo sviluppo di semi di maggior peso. Un esame di alcune caratteristiche correlate all'attitudine alla commercializzazione del fagiolo nei suoi diversi stadi di crescita mette in evidenza interessanti differenze tra i vari ecotipi. La morfologia del baccello verde, ad esempio, ne condiziona notevolmente la commercializzazione sia come prodotto surgelato che inscatolato. In entrambi i casi sono preferiti frutti dritti, corti e di colore verde scuro. L'assenza di curvatura del baccello è stata osservata oltre che per tutti i tipi nani anche per gli ecotipi: “Fagiolo bianco”, “Gialletto”, “A'Marozzo” e “Riso bianco”. I tipi nani sono gli unici a possedere baccelli a sezione sia ellettica che appiattita, quest'ultima è l'unica tipologia osservata per tutti i tipi rampicanti. Purtroppo tutti gli ecotipi nani hanno mostrato la presenza del filo di sutura assente negli ecotipi rampicanti fatta eccezione per “Castelluccisa”, “Mericano” e “Munachedda”, nei quali è presente nel 30% dei baccelli. Non ci sono differenze significative relativamente alla lunghezza del baccello che oscilla da 11,9 a 15,6 cm. La colorazione del baccello è risultata diversa dal verde chiaro solo per gli ecotipi: “Castelluccisa” (33% dei baccelli rossi con striature verdi), “Gialletto” (75% dei baccelli giallo chiaro), “Munachedda” (baccelli dal porpora al rosso) e “Ciuoto” (baccelli giallo chiaro con macchie o strisce colorate). La presenza di striature rosse sia sul seme ceroso che sul baccello è una caratteristica molto richiesta dal mercato. Tra questi ecotipi però, solo 4 hanno sul seme striature che vanno dal viola al vinato, mentre i baccelli sono in prevalenza di colore giallo (12 ecotipi), o gialli con striature 25 rosse (6 ecotipi), interamente rossi negli ecotipi ”Castelluccisa”, “Za' Vicenza” e “Munachedda”. Gli ecotipi lucani risultano notevolmente diversificati per quanto riguarda l'aspetto del seme secco. Infatti, nella collezione sono presenti oltre a popolazioni a seme bianco o seme tipo borlotto, popolazioni la cui tipologia del seme è abbastanza inconsueta tra le moderne cultivars. Ne sono un esempio gli ecotipi con seme bicolore, ben sei, o con seme di varie colorazioni. Gli ecotipi a seme bianco hanno in maggioranza seme medio-grosso sebbene il valore massimo sia relativo all'ecotipo “Occhio di bue” il cui seme è bicolore. A differenza delle cultivar commerciali, i fagioli lucani “tipo borlotto” sono tutti a seme medio-piccolo. In merito alla produzione del seme ceroso (circa 60% di umidità del peso totale), le varietà più produttive, “A’ Marozzo” (119 q/ha) di Rotonda, “Riso Bianco” (112 q/ha) e ?Castelluccisa? (104 q/ha) di Sarconi risultano nettamente superiori a tutte le altre. Gli ecotipi a portamento nano, assieme a ?Za’ Vincenza? (rampicante), sono suddivisi in due gruppi distinti che, mediamente presentano rese produttive di gran lunga inferiori rispetto alle altre varietà esaminate. Il ?Cannellino? (25 q/ha) ed il ?Ciuoto? (26 q/ha) sono gli ecotipi a più bassa produttività in assoluto. Nel confronto tra i valori totali per origine geografica, emerge che le varietà più produttive sono complessivamente quelle rampicanti di Rotonda (84 vs 64 q/ha). L’influenza dell’annata sulla produzione è stata trascurabile anche se il 1997 è risultato più favorevole climaticamente (Figg. 3 e 4) in particolare per gli ecotipi rampicanti di Sarconi e tra questi per il “Nasieddu”. Valutazione biochimica Numerosi sono i parametri che devono essere presi in esame per una corretta valutazione della qualità della granella secca da un punto di visto biochimico. Un parametro di notevole importanza è il contenuto proteico essendo le leguminose una importante fonte di proteine vegetali. In tutte le annate di prova gli ecotipi originari di Rotonda hanno mostrato contenuti proteici della granella secca mediamente più alti (24.1-25.7%) rispetto a quelli di Sarconi (22.5-24.3%). I valori massimi sono stati osservati per gli ecotipi ?Tondino bianco? e ?Fagiolo bianco? le cui rispettive medie triennali sono state 28.2? 0.43 e 26.3? 0.49. E' stato osservato che le fluttuazioni annuali di tale parametro differiscono sensibilmente tra gli ecotipi. Infatti, le variazioni sono state molto contenute per gli ecotipi ?A'Marozzo?, ?Riso giallo?, e ?Riso bianco?. Per quanto attiene i costituenti minori della granella (ceneri, grassi e proteine solforate), non si sono rilevate differenze significative, né tra i due gruppi né tra le diverse annate. Tra i fattori antinutrizionali della granella di fagiolo gli inibitori della tripsina costituiscono la classe quantitativamente più importante. I valori di tali inibitori sono risultati relativamente elevati, peraltro essi sono apprezzabilmente influenzati dall'annata. Esaminando le medie triennali tutti gli ecotipi hanno mostrato valori superiori alle cento unità per milligrammo di proteine (TIU/mg prot). Sono rimasti al di sotto di tale limite soltanto gli ecotipi nani ed il ?Gialletto?. 26 In conseguenza delle diverse dimensioni del seme i due gruppi di ecotipi (nani e rampicanti) si differenziano anche per la percentuale di tegumento rispetto al peso totale del seme. Questo parametro, peraltro scarsamente influenzato dall'annata, è ovviamente minore per gli ecotipi di Rotonda (5.9% vs. 6.6%). Un basso rapporto tegumento/cotiledone costituisce una caratteristica di pregio essendo stato dimostrato che esso concorre alla riduzione del tempo di cottura. Quest'ultimo, determinato dopo una notte di ammollo, non ha superato l'ora ad eccezione dell'ecotipo ?Corneola? (65 min.) peraltro tradizionalmente non indicato per il consumo come seme secco. La rapidità ed omogeneità della reidratazione del seme secco è uno dei fattori essenziali per la valutazione di mercato di una varietà di fagiolo. L'indice di idratazione, che misura l'ammontare d'acqua assorbita da un grammo di seme, è in assoluto il parametro più influenzato dalle fluttuazioni climatiche annuali. Globalmente per questo parametro è stata riscontrata una notevole variabilità tra gli ecotipi esaminati essendo stati osservati sia ecotipi con una imbibizione molto lenta che altri con velocità di imbibizione medio-alte. Inoltre, per alcuni ecotipi è stata riscontrata la presenza di semi parzialmente o completamente non imbibiti dopo ben 24 ore di ammollo. I valori massimi di semi non imbibiti (10-12% dei semi) sono stati osservati per gli ecotipi ?Mericano?, ?A'Marozzo? e ?Marucchedda?. 27 ALTRO GERMOPLASMA LUCANO DI FAGIOLO. Nella seguente sezione di questo Catalogo verranno sinteticamente presentati tutti quegli ecotipi che pur coltivati in Basilicata non raggiungono una importanza paragonabile a quella degli ecotipi trattati nella sezione precedente. Questa diversa collocazione scaturisce dalla valutazione oggettiva di alcuni indicatori quali: l'estensione dell'area di coltivazione, la richiesta del mercato e le caratteristiche organolettiche così come sono tradizionalmente espresse dalle popolazioni locali. Tuttavia, anche questi ecotipi al pari degli altri sono degni di attenzione in quanto facenti parte a pieno titolo, della tradizionale coltivazione del fagiolo in Basilicata. E' doveroso precisare che altri ecotipi, coltivati nella regione non sono stati inclusi nel presente catalogo, non per scelta degli autori, ma a causa della loro diffusione estremamente bassa cosa che ne rende estremamente difficile il reperimento e la successiva caratterizzazione da parte dei ricercatori. Ne sono un esempio il “Poverello nero”di Rotonda, la “Pandaschedda”, il “Napolitano”, i due “A d’occhio”, il “Cu mantello”, il “Tondino nero” per i quali è stato possibile solo acquisire informazioni in merito alla loro esistenza ma non materiale per una caratterizzazione e valutazione. Non sono altresì stati inclusi alcuni tipi anche se abbastanza diffusi, in quanto è stato possibile accertare che provengono da altre regioni italiane. Il "Cannellino di Acerra" ed il "Sorana" ne sono un esempio in quanto originari rispettivamente della Campania e della Toscana. Elenco degli ecotipi minori e loro origine. COMUNI DI ORIGINE NOME LOCALE GRUMENTO NOVA Rosso di Grumento, S.Michele, S.Michele delfino, S.Michele o ciuoto MOLITERNO Cu'Mussidu, Munachedda PATERNO Ciuoto di Paterno RIVELLO San Guadioso, Ziminelle ROTONDA Popolazione R1 SATRIANO Popolazione S1, S2, S3, S4, S5, S6 SAN CHIRICO RAPARO Cannellino di S.Chirico, Fagiolo delle ristoppie, Pisello bianco 28 SENISE Citrino bianco, Chiapparedda, Quarantano, Vaccaredda di Senise VILLA D'AGRI Nasieddu VAL D'AGRI Bianco, Fagiolo giallo, Marrone, Munachella, Perlinato, Rampicante del mais, Tondo bianco BASILICATA Popolazione B3, B5, B10, 13, B16 29 CONCLUSIONI In conclusione i dati produttivi e biochimici presentati in questo catalogo hanno mostrato che gran parte degli ecotipi esaminati pur non essendo il risultato di programmi di un miglioramento genetico condotti con rigoroso metodo scientifico, sono dotati di caratteristiche che li rendono paragonabili alle varietà commerciali sotto numerosi aspetti tra cui spicca quello di un miglior adattamento all’habitat di coltivazione. In particolare, tra gli ecotipi di Rotonda, il “Fagiolo bianco” (o “Poverello bianco”) e il “Tondino bianco” sono risultati i più interessanti sia per le loro caratteristiche nutrizionali che per la resa produttiva. Inoltre, un confronto diretto tra i due gruppi di ecotipi (Sarconi e Rotonda) evidenzia chiaramente come anche gli ecotipi di Rotonda possono, alla pari di quelli di Sarconi, aspirare a pieno titolo all'attribuzione del marchio di tutela comunitario di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Per meglio valorizzare questo prezioso prodotto lucano, si potrebbe ipotizzare una prosecuzione del presente progetto, che ha solo indicato i migliori ecotipi di fagiolo, con l’aggiunta di una sperimentazione mirante a mettere a punto l’agrotecnica ottimale. Ulteriori approfondimenti inoltre tramite tecniche di biologia molecolare (RAPD’s, RFLP, AFLP, ecc.) permetterebbero una più completa identificazione e tutela di questi ecotipi garantendo la loro inequivocabile distinzione dalle moderne cultivars commerciali. Questi ulteriori attività aiuterebbero l’attribuzione dell’IGP anche agli ecotipi di Rotonda. Infine questi risultati dimostrano come sia proficuo e proponibile affiancare all’attività dei genebanks, che rimangono insostituibili, l’attività degli agricoltori ed enti locali, sia pure nell’ambito di precise normative, per la salvaguardia delle risorse genetiche. La valorizzazione di germoplasma locale infatti può garantire la sopravvivenza, sia pure come “prodotti di nicchia”, di genotipi qualitativamente eccellenti e ben adattati all’ambiente agroclimatico di utilizzo, l’incremento del reddito degli agricoltori e la salvaguardia tramite la conservazione “on farm” (ossia “in azienda”). Una stretta collaborazione tra enti di ricerca ed enti locali è indispensabile per l’attuazione di nuove strategie di salvaguardia dell’agro-biodiversità. 30 BIBLIOGRAFIA AOAC, 1970. Official method of analysis, eleventh ed., Washington DC. Bianco V.V. e Pimpini F., 1990. Fagiolo da sgusciare del tipo borlotto (Phaseolus vulgaris L.). In: Orticoltura, Patron Editore, Bologna, 663-671. Bove, E., De Nigris, T. e Giardiello, A., 1993. I fagioli di Sarconi. Rassegna dell’Economia Lucana. Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (edit.), Potenza, pagg. 3-19. Bove E., 1994. Considerazioni economiche sulla coltivazione del fagiolo in Basilicata. In Atti del Convegno Nazionale “Il fagiolo fresco in Italia. stato attuale e prospettive”, Potenza 16-17 Settembre 1994, 53-71. Brandi M., Cerbino D., Laghetti G., Olita G. Piergiovanni A.R. e Martelli S., 1996. Caratterizzazione bioagronomica dei fagioli locali (Phaseolus vulgaris L.) di Sarconi e Rotonda. Regione Basilicata Editore, Potenza, 31 pagg. Brandi, M., Cerbino, D., Laghetti, G., Piergiovanni, A.R., Olita, G., Rizzi, R. e Martelli, S., 1998. Una carta di identità per il fagiolo di Sarconi e Rotonda. Infor. Agr. LIV (27):55-61. Cerbino D., Brandi M. e Martelli S., 1996. La divulgazione per lo sviluppo agricolo. Supplemento Meridione, Infor. Agr., 33, X-XI D’Agrosa, G. (a cura di), 1987. Orticoltura in Basilicata. Ed. Liantonio, Matera, pagg. 41-60. FAO, 1998. Annuario. Roma. IBPGR, 1982. Phaseolus Vulgaris Descriptors, Secretariat, Roma. ISTAT, 1995. Annuario, Statistiche dell’Agricoltura, Roma. Laghetti, G., Hammer, K., Olita, G. e Perrino, P., 1993. Collecting vegetable crops in Basilicata, Italy. FAO/IBPGR Plant Genetic Resources Newsletter, 96:35-37. Laghetti, G., 1996. Risorse genetiche e tipicizzazione dei prodotti locali. Convegno: “Caratterizzazione bioagronomica dei fagioli locali (Phaseolus vulgaris L.) di Sarconi e di Rotonda. Primi risultati”.18 dicembre 1996, Rotonda (PZ). Laghetti, G., Xhuveli, L., Perrino, P. e Hammer, K., 1998. Collecting crop genetic resources in Italian towns of Albanian origin: Basilicata region. Plant Genetic Resources Newsletter, 114:29-34. Limongelli, G., Laghetti, G., Perrino, P. e Piergiovanni, A.R., 1996. Variation of seed storage proteins in landraces of common bean (Phaseolus vulgaris L.) from Basilicata, Southern Italy. Euphytica 92: 393-399. Masi, P., G., Figliuolo, G., Logozzo, P.L. e Spagnoletti Zeuli, 1999. Ecotipi di fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) conservate in situ in Basilicata. XLIII Convegno SIGA, Molveno (TN), 2225 settembre 1999, pp. 95-96. Miccolis V., 1995. Aspetti generali ed innovativi del fagiolo fresco in Italia. Infor. Agr., 23, 49-56. 31 Piergiovanni A.R., 1997. Valutazione della qualità della granella. Convegno: “Caratterizzazione bioagronomica dei fagioli locali (Phaseolus vulgaris L) di Sarconi e Rotonda, Primi risultati”, 18 dicembre 1996 Rotonda (PZ),. Piergiovanni, A.R. e Laghetti, G., 1999. The common bean landraces from Basilicata (Southern Italy): an example of integrated approach applied to genetic resources management. Genetic Resources and Crop Evolution 46:47-52. Piergiovanni, A.R., M., Brandi, D., Cerbino, G., Olita e G., Laghetti, 1997. Strategie complementari alla conservazione ex situ delle risorse genetiche. I fagioli della Basilicata: un possibile modello. XLI Convegno SIGA, Abbadia di Fiastra, Tolentino (MC), 24-27 settembre 1997, p.65. Piergiovanni, A.R., M., Brandi, D., Cerbino, G., Olita e G., Laghetti, 1999. Gli agro-ecotipi di fagiolo di Sarconi e Rotonda (PZ). Risultati di una sperimentazione agronomica e biochimica triennale. 5° Convegno Nazionale Biodiversità. “Biodiversità e sistemi ecocompatibili. Caserta, 9-10 settembre 1999, Italus Hortus 6(4):30. 32 RICETTE TIPICHE LUCANE SUI FAGIOLI di: Federico VALICENTI (Ristorante “Luna Rossa” di Terranova del Pollino) 33 L’ammollo dei legumi I legumi secchi vanno lasciati in ammollo in abbondante acqua fredda per circa 12 ore. Questo procedimento permette di rendere morbido e tenero il legume e di ridurre il tempo di cottura. Sembra inoltre che con l ’ammollo vi sia un aumento del contenuto di alcuni principi nutritivi come la vitamina C, il ferro, la niacina. Cambiando l’acqua varie volte si verifica la perdita di gran parte delle impurità contenute nei legumi i quali a volte inibiscono la digestione e sono dotate di tossicità . 34 Ditali con fagioli di Sarconi e castagne di Melfi Per 4 persone 200 gr. di fagioli rossi 200 gr. di castagne secche 1 cipolla tipo Tropea 200 gr. di pasta a ditali olio d’oliva maiatica di Aliano pepe macinato Mettere a bagno la sera prima i fagioli e le castagne, aggiungendo magari un pizzico di bicarbonato. In una capiente pentola soffriggere la cipolla tagliata a fettine, aggiungere al soffritto le castagne e i fagioli, mescolare e riempire la pentola di acqua e portare a cottura per 1 ora e mezza circa. Se serve ulteriore acqua aggiungerla calda, salare, quindi versarci la pasta portare a cottura tutto insieme, irrorate a piacere con del pepe nero macinato e olio extra vergine di oliva. 35 Risotto ai fagioli 300 gr. di riso 150 gr. di fagioli di Sarconi tipo rossi ½ cipolla rossa tipo Tropea 100 gr. di salsiccia fresca 50 gr. di pancetta a tocchetti olio extra vergine di oliva una costola di sedano tenera un cucchiaio di pecorino o altro (a piacere) un litro di brodo Mettere a bagno la sera prima i fagioli per poterli far intenerire, se sono teneri basta tenerli qualche ora. In una capiente pentola far soffriggere la cipolla e il sedano tritato finemente , quindi la salsiccia, la pancetta e a rosolatura aggiungere i fagioli con tutta la sua acqua, far cuocere per circa mezz’ora. Aggiungere il riso e allungare con il brodo, quando il tutto è ben cotto cospargere di formaggio se si desidera, servire con un filo d’olio crudo. 36 Tagliolini ai fagioli 300 gr. di tagliolini 300 gr. di fagioli tipo Sarconi mezzo chilo di pomodorini maturi 1 peperoncino secco uno spicchio d’aglio Mettere a bagno la sera prima i fagioli, quindi cuocerli in acqua salata. In una padella far soffriggere l’aglio e il peperoncino, aggiungere i pomodori a pezzetti e far cuocere per circa 20 min. a fuoco lento. A cottura ultimata aggiungere un po’ di acqua di cottura ai pomodorini e versarci i fagioli, portare ad ebollizione e versarci i tagliolini precedentemente cotti in acqua salata. Far bollire per qualche minuto e servire caldo. 37 Torta di fagioli bianchi di Rotonda Per 12 persone 300 gr. di passata di fagioli 150 gr. di burro 350 gr. di zucchero 350 gr. di farina grano tenero 00 una bustina di lievito per dolci 250 gr. di latte acidulato con succo di limone 4 uova intere un pizzico abbondante di sale In una terrina amalgamare lo zucchero e il burro, aggiungere le uova e sbattere finchè il composto diventerà spumoso, aggiungete il passato di fagioli, la farina, il sale, il lievito e il latte, mescolare bene la pasta fino a quando diventerà omogenea, quindi versare l’impasto in una tortiera imburrata ed infarinata, cuocere in forno caldo a 180° per circa 50 minuti, mondare con panna montata a neve, passata di fagioli e zucchero a velo. 38 Spaghetti ai sapori di BoscOrto Per 4 persone 300 gr. di spaghetti 50 gr. olive nere al forno di Ferrandina 150 gr. di fagioli bianchi di Rotonda 200 gr. funghi di monti lucani 100 gr. di carne tritata di manzo 400 gr. di pelati 1 cucchiaio di peperone di Senise in polvere olio di oliva di Aliano. Mettere a bagno la sera prima i fagioli e cuocerli . Lavare e mondare i funghi , tagliarli a striscioline sottili e metterli a soffriggere in un tegame capiente, quando saranno morbidi aggiungere la carne macinata far cuocere per qualche minuto, aggiungere le olive snocciolate, allungare con il passato di pomodoro. Far cuocere per circa 20 minuti a cottura quasi ultimata aggiungere i fagioli ben cotti e salati. Cuocere la pasta, preparare un piccolo tegame con dell’olio caldo (immergere nell’olio una mollica di pane, quando questa inizia a muoversi l’olio è pronto) versarci velocemente il cucchiaio di peperone (facendo attenzione che non si bruci altrimenti diventerà amaro) creando un olio rosso con cui condire la pasta, versare nei piatti di portata e aggiungere il sugo già pronto. E’ sconsigliato l’uso del formaggio per non rovinare i sapori contrastanti. 39 Fagioli e Fagioli. Due colori lucani 250 gr. di fagioli bianchi di Rotonda 250 gr. di fagioli rossi di Sarconi 1 cipolla 2 gambi di sedano 2 carote 200 gr. di pancetta fresca 200 gr. di pancetta affumicata Mettere a bagno per 12 ore in due pentole diverse i rispettivi fagioli aggiungendo del bicarbonato. Lavateli e rimetteteli nelle pentole con mezza cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano per pentola e portare ad ebollizione, se necessario aggiungere anche un mezzo dado. A cottura ultimata scolate i rispettivi fagioli e passateli nel passaverdura , con un po’ di acqua di cottura creando così una crema fluida . Servite dividendo le due creme con della pancetta fresca fritta e della pancetta affumicata. NOME LOCALE CANNELLINO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2a decade di novembre 23 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Nano 15,8 ± 2,9 6,8 ± 1,8 Verde (1/2), Verde scuro (1/2) Assenti Intermedia (1/2), Persistente (1/2) 41 ± 10 43 ± 8 1 1 2a decade di agosto 46 ± 5 8,6 ± 1,4 1,3 ± 0,3 Media Parallele Non protruso 3,2 ± 0,3 Bianco Bianco Medie (1/2), Grandi (1/2) Intermedia Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 29,1 ± 4,0 Marginale Diritto --11,1 ± 2,5 13,2 ± 2,9 Appiattita (1/2), Ellittica (1/2) Verde 431± 37 85 ± 26 2,3 ± 0,4 Si (nel 50% dei casi) --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Curvata All’ingiù 11,5 ± 0,3 15,5 ± 0,5 Ellittica Giallino 4,7 ± 0,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 44,4 13,2 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Crema SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 3,9 ± 0,4 72 ± 5,5 15,5 ± 3,3 7,4 ± 0,3 6,6 ± 0,9 60,2 ± 4,0 54,0 ± 2,0 No --Assente Bianchiccio Bianchiccio Media Reniforme 1,2 ± 0,3 2,5 ± 0,3 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 7,5 ± 0,2 10,1 ± 1,0 25,3 ± 1,1 4,76 ± 0,3 1,04 0,72 ± 0,06 16,2 ± 0,8 71,4 ± 13,0 50 NOME LOCALE CIUOTO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 1a decade di novembre 23 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Nano 14,8 ± 2,1 7,8 ± 1,2 Verde Assenti Intermedia 42 ± 9 35 ± 6 1 1 2a decade di agosto 46 ± 6 8,4 ± 1,8 1,4 ± 0,6 Media Parallele Non protruso 3,1 ± 0,2 Bianco Bianco Piccola Lanceolata Superiore a 1/3 (1/2), Corte o uguali (1/2) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 13,3 ± 4,7 Marginale Diritto --11,9 ± 3,1 12,8 ± 2,2 Appiattita Verde 436± 42 45 ± 23 1,6 ± 0,4 Si --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 13,0 ± 0,2 13,0 ± 0,7 Ellittica Giallo chiaro con macchie o strisce colorate 5,4 ± 0,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 53,9 9,3 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Crema SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 4,9 ± 0,6 53 ± 5,1 10,5 ± 2,0 7,4 ± 0,3 6,2 ± 0,4 42,3 ± 4,2 41,7 ± 0,9 Si Viola Striato Rosso Crema Media Ovale 1,2 ± 0,2 2,6 ± 0,4 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,4 ± 0,1 10,2 ± 0,9 22,5 ± 0,7 4,55 ± 0,2 1,0 0,68 ± 0,08 14,5 ± 0,2 77,0 ± 1,0 45 NOME LOCALE MARUCCHEDDA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 1a decade di novembre 23 ± 5 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 11,2 ± 2,3 7,4 ± 1,7 Verde chiaro (1/3), Verde (2/3) Assenti Decidue (1/3), Intermedia (2/3) 238 ± 26 29 ± 4 3,2 ± 0,1 3,1 ± 0,4 2a decade di agosto 45 ± 6 6,6 ± 1,2 1,4 ± 0,3 Media Parallele (1/3), Aperte (2/3) Non protruso 3,5 ± 0,5 Lilla Lilla Media (2/3), Grandi (1/3) Lanceolata Superiore a 1/3 (1/3), Doppio (2/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 8,2 ± 0,6 Marginale Curvata All’insù (2/3), All’ingiù (1/3) 14,0 ± 3,3 13,6 ± 3,7 Appiattita Verde 854 ± 55 108 ± 10 1,5 ± 0,2 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Curvata All’insù (2/3), All’ingiù (1/3) 14,3 ± 0,3 15,5 ± 0,3 Ellittica Giallo (1/3), Giallo chiaro con macchie o strisce rossastre (2/3) 6,8 ± 0,3 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 60,1 10,0 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,0 ± 0,4 55 ± 3,6 10,8 ± 1,7 7,9 ± 0,7 6,7 ± 0,3 56,8 ± 4,1 44,0 ± 1,5 Si Marrone Zebrato Marrone Crema Media Ovale 4,0 ± 0,6 8,3 ± 0,5 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,7 ± 0,2 10,3 ± 1,0 23,8 ± 0,9 4,55 ± 0,4 0,79 0,71 ± 0,09 25,3 ± 0,7 13,5 ± 4,0 50 NOME LOCALE MUNACHEDDA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 1a decade di novembre 24 ± 5 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 11,9 ± 2,8 7,7 ± 1,5 Verde Assenti Persistenti (1/3), Intermedia (2/3) 210 ± 17 28 ± 5 3,7 ± 0,6 1,6 ± 0,3 3a decade di agosto 47 ± 5 9,8 ± 1,5 1,1 ± 0,4 Media (2/3), Piccola (1/3) Aperte Non protruso 4,1 ± 0,6 Bianco Bianco Media Lanceolata Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 12,2 ± 0,8 Marginale Diritto (2/3), Curvata (1/3) All’ingiù 11,8 ± 3,7 13,3 ± 3,1 Appiattita Verde chiaro 857± 46 168 ± 36 1,4 ± 0,2 No (nel 70% dei casi) --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Diritto (1/3), Leggermente curvata (2/3) All’ingiù 13,4 ± 0,8 14,6 ± 0,1 Ellittica Porpora scuro (1/3), Rosso scuro (2/3) 6,4 ± 0,3 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 59,8 9,1 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Rosa scuro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,6 ± 0,7 56 ± 3,0 9,4 ± 1,5 5,5 ± 0,5 3,9 ± 0,6 53,4 ± 4,1 48,7 ± 4,4 No --Bicolore Crema Bianco Media Ovale 3,7 ± 0,2 7,7 ± 0,4 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 7,5 ± 0,0 10,2 ± 0,8 22,6 ± 0,7 4,3 ± 0,1 0,65 0,58 ± 0,10 23,9 ± 1,8 69,4 ± 7,6 55 NOME LOCALE NASIEDDU ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2a decade di novembre 20 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,4 ± 1,5 8,0 ± 1,1 Verde Assenti Persistenti (1/3), Intermedia (2/3) 210 ± 20 33 ± 5 3,4 ± 0,3 1,6 ± 0,2 2a decade di agosto 40 ± 5 7,4 ± 1,9 0,8 ± 0,1 Media (2/3), Piccola (1/3) Parallele (2/3), Aperte (1/3) Non protruso 3,8 ± 0,7 Bianco Bianco Media Lanceolata Superiore a 1/3 (2/3), Doppio (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 18,9 ± 0,8 Marginale Leggermente curvata All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 13,7 ± 3,1 12,5 ± 1,4 Appiattita Verde chiaro 1015 ± 67 28 ± 8 2,0 ± 0,2 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata (2/3), Curvata (1/3) All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 14,4 ± 0,4 13,0 ± 0,7 Ellittica Giallo chiaro 5,1 ± 0,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 57,7 10,0 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,5 ± 0,4 53 ± 5,5 10,6 ± 1,6 7,9 ± 0,7 6,6 ± 0,3 56,2 ± 3,8 48,3 ± 3,1 No --Marginato Bruno chiaro o scuro Bianco Media Ovale 3,8 ± 0,8 7,8 ± 0,7 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,2 ± 0,2 9,8 ± 0,7 23,2 ± 1,0 4,45 ± 0,4 0,95 0,51 ± 0,01 23,8 ± 1,5 90,5 ± 6,9 50 NOME LOCALE RISO BIANCO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Baccello verde, Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 2a decade di novembre 25 ± 2 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,8 ± 2,1 7,6 ± 0,8 Verde Assenti Persistente (2/3), Intermedia (1/3) 240 ± 20 33 ± 4 3,6 ± 0,3 1,4 ± 0,3 2a decade di agosto 48 ± 4 10,6 ± 1,3 0,9 ± 0,2 Media Parallele Non protruso 3,6 ± 0,6 Bianco Bianco Grande (2/3), Media (1/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Doppio Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 11,4 ± 0,7 Marginale Diritta Diritta 15,3 ± 2,2 14,5 ± 1,8 Appiattita Verde chiaro 807 ± 33 115 ± 37 2,2 ± 0,3 No 19,7 ± 1,2 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 16,2 ± 0,4 15,0 ± 0,3 Ellittica Giallo 6,3 ± 0,5 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 63,0 10,1 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,3 ± 0,4 73 ± 5,5 10,9 ± 1,4 7,1 ± 1,3 4,8 ± 0,4 66,5 ± 5,6 55,7 ± 3,0 No --Assente Bianco Bianco Media Ovale 5,6 ± 0,7 11,2 ± 1,4 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,1 ± 0,1 10,1 ± 1,0 24,3 ± 0,3 4,67 ± 0,4 0,65 0,53 ± 0,03 29,5 ± 0,1 41,8 ± 11,9 45 NOME LOCALE RISO GIALLO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Baccello verde, Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2a decade di novembre 24 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,2 ± 2,5 8,3 ± 0,6 Verde Assenti Persistente (2/3), Intermedia (1/3) 229 ± 28 29 ± 5 3,9 ± 0,2 1,6 ± 0,4 2a decade di agosto 48 ± 2 8,7 ± 1,1 0,9 ± 0,1 Media (2/3), Piccola (1/3) Aperte Non protruso 4,1 ± 0,5 Bianco Bianco Piccola (2/3), Media (1/3) Lanceolata Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 11,2 ± 0,9 Marginale Diritta (2/3), Curvata (1/3) All’ingiù 12,7 ± 1,7 11,9 ± 1,6 Appiattita Verde chiaro 951 ± 29 136 ± 18 2,0 ± 0,3 No 10,2 ± 0,8 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Diritta (1/3), Leggermente curvata (2/3) All’ingiù 13,2 ± 0,3 12,4 ± 0,6 Ellittica Giallo (1/3), Giallo chiaro (2/3) 6,2 ± 0,6 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 59,2 9,0 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Da giallo chiaro a bianco SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,0 ± 0,4 58 ± 4,2 8,8 ± 1,7 5,8 ± 1,1 4,9 ± 0,5 55,6 ± 4,7 44,3 ± 1,3 No --Assente Bianco Bianco Media Rotonda 3,8 ± 0,3 7,9 ± 0,7 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,1 ± 0,2 10,3 ± 0,6 23,2 ± 0,4 4,85 ± 0,2 0,95 0,53 ± 0,02 25,2 ± 1,8 76,6 ± 3,4 45 NOME LOCALE TABACCHINO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 1a decade di novembre 22 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Nano 14,1 ± 2,6 8,3 ± 1,4 Verde Assenti Intermedia 41 ± 7 49 ± 5 1 1 2a decade di agosto 45 ± 5 10,3 ± 1,6 1,4 ± 0,5 Media Parallele Non protruso 3,3 ± 0,2 Bianco Bianco (1/2), Lilla (1/2) Piccola (1/2), Media (1/2) Lanceolata Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 15,5 ± 2,1 Marginale Diritto --12,3 ± 3,6 12,1 ± 3,0 Appiattita (1/2), Ellittica (1/2) Verde chiaro (1/2), Verde (1/2) 650± 35 58 ± 11 1,5 ± 0,4 Si --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 13,3 ± 0,3 12,5 ± 0,9 Ellittica Giallo (1/2), Giallo chiaro con macchie o strisce colorate (1/2) 5,3 ± 0,4 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 54,0 7,0 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 4,5 ± 0,5 49 ± 4,5 10,2 ± 2,4 6,9 ± 0,3 5,9 ± 0,6 44,5 ± 7,3 41,7 ± 2,7 No --Assente Tabacco chiaro Tabacco scuro Media Ovale 2,0 ± 0,4 4,3 ± 0,6 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,4 ± 0,2 10,2 ± 0,9 25,4 ± 0,6 4,51 ± 0,5 0,86 0,66 ± 0,06 21,4 ± 2,0 79,3 ± 2,9 45 NOME LOCALE TUVAGLIEDDA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 3a decade di novembre 23 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 13,4 ± 3,4 8,3 ± 1,5 Verde (1/3), Verde scuro (2/3) Assenti Decidue (2/3), Intermedia (1/3) 249 ± 24 31 ± 3 2,8 ± 0,2 1,3 ± 0,1 2a decade di agosto 46 ± 4 13,4 ± 1,7 1,1 ± 0,4 Media (1/3), Piccola (2/3) Parallele (1/3), Aperte (2/3) Non protruso 3,9 ± 0,5 Bianco Bianco Piccola (1/3), Media (2/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 9,1 ± 0,5 Marginale Diritta (2/3), Leggermente curvata (1/3) All’insù 14,8 ± 2,4 13,8 ± 1,3 Appiattita Verde chiaro 718 ± 40 85 ± 12 2,5 ± 0,5 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’insù 15,8 ± 0,4 14,6 ± 0,2 Ellittica Giallo 6,0 ± 0,4 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 63,4 8,4 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,2 ± 0,2 68 ± 5,0 9,7 ± 1,1 7,3 ± 0,8 5,3 ± 0,4 70,2 ± 3,6 62,7 ± 2,6 Si Nere Bicolore Caffè Bianco Brillante Ovale 4,3 ± 0,3 8,8 ± 0,5 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,4 ± 0,1 10,2 ± 0,9 22,0 ± 1,1 4,37 ± 0,5 0,71 0,48 ± 0,06 26,7 ± 2,7 49,5 ± 9,8 55 NOME LOCALE VERDOLINO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Sarconi (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2a decade di novembre 19 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Nano 14,5 ± 1,9 8,7 ± 1,7 Verde Assenti Intermedia 40 ± 9 43 ± 6 1 1 2a decade di agosto 38 ± 6 8,4 ± 1,8 1,6 ± 0,3 Media Parallele Non protruso 3,2 ± 0,2 Bianco Bianco Piccola (1/2), Grande (1/2) Lanceolata (1/2), Intermedia (1/2) Corte o uguali (1/2), Doppie (1/2) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 20,8 ± 2,4 Marginale Diritto --10,9 ± 3,1 14,5 ± 3,6 Appiattita (1/2), Ellittica (1/2) Verde chiaro (1/2), Verde (1/2) 602± 28 47 ± 9 1,3 ± 0,3 Si --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 12,9 ± 0,4 14,8 ± 0,4 Ellittica Giallo 6,3 ± 0,1 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 50,4 9,5 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,1 ± 0,3 56 ± 3,7 11,2 ± 2,7 6,9 ± 0,2 5,7 ± 0,8 42,4 ± 9,8 43,3 ± 2,0 No --Assente Da verdino a marrone Da verdino a giallo Media Ovale 1,8 ± 0,3 3,8 ± 0,4 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,8 ± 0,3 10,0 ± 0,7 23,6 ± 0,8 4,66 ± 0,3 0,89 0,52 ± 0,00 17,6 ± 2,9 88,8 ± 5,0 40 NOME LOCALE A’ MAROZZO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1 decade di ottobre 1a decade di novembre 24 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,9 ± 1,9 7,6 ± 0,8 Verde Assenti Decidue (2/3), Intermedia (1/3) 240 ± 23 27 ± 6 3,5 ± 0,7 1,2 ± 0,2 2a decade di agosto 48 ± 5 7,7 ± 1,6 1,9 ± 0,3 Media Aperte Non protruso 3,2 ± 0,3 Bianco Bianco Grande Lanceolata Doppio Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 5,0 ± 0,6 Marginale Diritta Diritta 9,5 ± 1,0 13,6 ± 1,3 Appiattita Verde chiaro 729 ± 21 64 ± 14 1,6 ± 0,4 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Curvata All’ingiù 14,1 ± 0,3 14,7 ± 0,7 Ellittica Giallo con screziature rossastre 4,7 ± 0,5 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 56,8 10,1 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,2 ± 0,4 57 ± 4,8 13,1 ± 2,0 7,4 ± 1,3 6,2 ± 0,2 60,2 ± 6,6 50,0 ± 1,7 Si Marrone scuro Striato Marrone Bruno chiaro o scuro Media Ovale 5,9 ± 0,2 11,9 ± 0,8 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,8 ± 0,1 10,6 ± 0,7 23,1 ± 0,3 4,85 ± 0,5 0,93 0,61 ± 0,01 29,1 ± 1,7 15,8 ± 4,0 45 NOME LOCALE CASTELLUCCISA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2 a decade di novembre 24 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 13,7 ± 3,4 7,6 ± 0,6 Verde Assenti Persistente 243 ± 28 32 ± 4 3,6 ± 0,7 1,5 ± 0,2 3a decade di agosto 47 ± 8 13,2 ± 3,3 1,2 ± 0,1 Media Parallele (1/3), Aperte (2/3) Non protruso 4,3 ± 0,5 Bianco Bianco Media (2/3), Piccola (1/3) Lanceolata Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 14,9 ± 2,0 Marginale Leggermente curvata (2/3), Diritto (1/3) All’ingiù 10,2 ± 1,2 12,4 ± 2,0 Appiattita Verde chiaro (2/3), Rosso chiaro striato di verde (1/3) 933 ± 37 268 ± 22 1,6 ± 0,4 No (70%), Si (30%) --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 12,7 ± 0,7 13,2 ± 0,9 Ellittica Rosso scuro (2/3), Rosa scuro (1/3) 6,3 ± 0,3 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 60,0 9,3 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Crema SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,7 ± 0,5 59 ± 4,0 10,2 ± 1,7 7,1 ± 0,5 5,6 ± 0,4 57,9 ± 3,7 45,3 ± 2,3 No -Bicolore Crema Bianchiccio (2/3), Bianco (1/3) Brillante Ovale 5,2 ± 0,3 10,4 ± 1,1 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,5 ± 0,2 10,4 ± 0,4 22,2 ± 0,4 4,24 ± 0,2 0,85 0,64 ± 0,1 24,3 ± 1,1 75,8 ± 4,6 50 NOME LOCALE CHE SI SPACCA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Baccello verde, seme fresco, seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 3° decade di novembre 24 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,7 ± 0,7 7,3 ± 0,5 Verde Assenti Intermedia (2/3), Persistente (1/3) 247 ± 32 30 ± 4 3,3 ± 0,3 1,7 ± 0,1 3a decade di agosto 48 ± 7 10,2 ± 2,2 0,8 ± 0,2 Media Parallele Non protruso 3,3 ± 0,6 Bianco Bianco Media Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiori di 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 14,4 ± 2,2 Marginale Leggermente curvato All’ingiù 14,1 ± 0,7 13,6 ± 3,9 Appiattita Verde chiaro 728 ± 21 161 ± 26 1,6 ± 0,3 No 14,2 ± 1,8 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’ingiù 15,0 ± 0,6 14,8 ± 3,3 Ellittica Giallo chiaro 6,2 ± 1,1 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 58,8 10,9 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo molto chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,7 ± 0,5 67 ± 3,4 10,9 ± 1,2 7,3 ± 0,9 5,9 ± 0,7 64,1 ± 3,9 53,3 ± 2,0 No -Assente Bianco Bianco Media Ovale 3,92 ± 0,3 7,79 ± 0,5 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,7 ± 0,1 10,7 ± 0,5 25,7 ± 1,0 4,39 ± 0,3 0,69 0,62 ± 0,04 27,0 ± 2,2 61,1 ± 20,6 55 NOME LOCALE CORNEOLA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Baccello verde 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 3° decade di ottobre 20 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,7 ± 2,2 7,4 ± 0,7 Verde Assenti Intermedia (1/3), Persistente (2/3) 232 ± 23 33 ± 5 2,9 ± 0,2 1,5 ± 0,3 2a decade di agosto 40 ± 7 10,9 ± 2,8 0,9 ± 0,1 Media Parallele (2/3), Aperte (1/3) Non protruso 3,5 ± 0,3 Lilla scuro Lilla scuro Media (2/3), Grandi (1/3) Lanceolata Doppio (2/3), Superiore a 1/3 (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 14,1 ± 1,7 Marginale Curvata (2/3), Leggermente curvata (1/3) All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 13,7 ± 1,9 15,6 ± 2,6 Appiattita Verde chiaro 821 ± 33 208 ± 12 1,9 ± 0,4 No 15,0 ± 1,1 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata (2/3), Curvata (1/3) All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 15,9 ± 0,6 18,2 ± 0,8 Ellittica Verde chiaro (2/3), Giallo (1/3) 6,7 ± 0,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 60,9 9,2 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,0 ± 0,4 74 ± 4,5 12,4 ± 1,6 8,3 ± 0,5 7,2 ± 0,2 72,5 ± 2,6 60,0 ± 0,0 No -Assente Crema Crema Brillante Reniforme 4,94 ± 0,3 9,80 ± 0,8 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,1 ± 0,1 10,9 ± 0,8 22,3 ± 0,8 4,49 ± 0,2 0,90 0,58 ± 0,15 27,4 ± 1,4 27,9 ± 4,4 65 NOME LOCALE FAGIOLO BIANCO o POVERELLO BIANCO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Baccello verde, seme fresco, seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 3° decade di ottobre 21 ± 2 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 11,1 ± 1,4 7,5 ± 0,5 Verde Assenti Intermedia (2/3), Decidue (1/3) 243 ± 29 29 ± 4 2,6 ± 0,3 1,6 ± 0,3 2a decade di agosto 42 ± 6 13,3 ± 3,0 1,2 ± 0,2 Media (2/3), Piccola (1/3) Parallele Non protruso 4,6 ± 0,4 Bianco Bianco Media (1/3), Grandi (2/3) Lanceolata (1/3), Intermedia (2/3) Doppio Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 20,2 ± 2,8 Marginale Diritta Diritta 15,2 ± 1,2 14,0 ± 2,0 Appiattita Verde chiaro 781 ± 28 115 ± 24 1,5 ± 0,4 No 15,1 ± 1,7 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata (2/3), Curvata (1/3) All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 16,6 ± 0,8 15,3 ± 2,7 Ellittica Giallo 5,8 ± 0,8 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 62,5 9,8 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,1 ± 0,3 74 ± 4,5 12,6 ± 1,9 8,6 ± 0,5 7,1 ± 0,4 75,3 ± 3,8 59,0 ± 4,2 No -Assente Bianco Bianco Media Ovale 4,61 ± 0,2 9,40 ± 0,7 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,4 ± 0,1 10,8 ± 0,8 26,3 ± 0,5 4,63 ± 0,3 0,71 0,57 ± 0,04 30,7 ± 4,0 54,4 ± 11,3 60 NOME LOCALE GIALLETTO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 1 a decade di novembre 23 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 11,9 ± 2,2 7,8 ± 0,8 Verde Assenti Intermedia 230 ± 29 25 ± 2 3,0 ± 0,3 1,3 ± 0,2 2a decade di agosto 45 ± 8 6,8 ± 2,2 0,9 ± 0,1 Media (2/3), Piccola (1/3) Parallele Non protruso 3,4 ± 0,5 Bianco Bianco Media (2/3), Piccola (1/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiore a 1/3 Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 26,8 ± 3,9 All’ingiù (3/4), Marginale (1/4) Diritta Diritta 13,2 ± 2,5 12,1 ± 1,7 Appiattita Tra giallo chiaro e bianco (3/4), Verde chiaro (1/4) 598 ± 37 202 ± 38 1,5 ± 0,4 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata Diritta (1/3), All’ingiù (2/3) 18,7 ± 0,7 12,4 ± 0,2 Ellittica Giallo 6,1 ± 0,1 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 59,5 10,0 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,9 ± 0,4 59 ± 4,0 9,3 ± 1,2 7,2 ± 0,7 6,1 ± 0,6 62,5 ± 4,4 51,3 ± 3,0 No -Assente Bianco Bianco Media Rotonda 3,8 ± 0,2 7,9 ± 0,7 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) T 6,2 ± 0,2 10,0 ± 0,6 23,7 ± 0,7 4,51 ± 0,4 0,97 0,58 ± 0,04 20,5 ± 2,3 87,7 ± 8,6 40 NOME LOCALE MERICANO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2 decade di ottobre 2a decade di novembre 23 ± 2 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,4 ± 2,8 7,2 ± 0,4 Verde (2/3), Verde chiaro (1/3) Assenti Persistente 252 ± 30 35 ± 5 3,2 ± 0,5 1,6 ± 0,1 3a decade di agosto 46 ± 7 11,5 ± 1,3 1,1 ± 0,3 Media Parallele Non protruso 4,5 ± 0,2 Bianco Bianco Media (2/3), Piccola (1/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiore a 1/3 (2/3), Doppio (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 15,3 ± 3,1 Marginale Diritta (1/3), Leggermente curvata (1/3), Curvata (1/3) All’insù 15,0 ± 2,0 13,7 ± 1,6 Appiattita Verde chiaro 812 ± 27 295 ± 44 2,3 ± 0,6 No (nel 70% dei casi) --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata All’insù 17,5 ± 0,5 14,6 ± 0,3 Ellittica Giallo chiaro con macchie o strisce rossastre 6,6 ± 0,9 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 67,7 7,5 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Rosa scuro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,2 ± 0,9 65 ± 4,8 12,0 ± 2,7 7,2 ± 1,1 5,2 ± 0,8 59,8 ± 5,4 45,7 ± 4,3 Si Vinoso Striato Rosso Crema Brillante Ovale 3,6 ± 0,3 7,4 ± 0,7 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,9 ± 0,0 10,7 ± 0,7 24,5 ± 0,5 4,45 ± 0,3 0,91 0,61 ± 0,1 24,8 ± 1,0 59,3 ± 14,2 50 NOME LOCALE OCCHIO DI BUE ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2 a decade di novembre 24 ± 4 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,3 ± 2,8 7,1 ± 0,5 Verde Assenti Persistente 232 ± 38 32 ± 3 3,2 ± 0,6 1,5 ± 0,1 3a decade di agosto 49 ± 6 8,3 ± 1,4 1,2 ± 0,4 Media (2/3), Piccola (1/3) Parallele (1/3), Aperte (2/3) Non protruso 4,2 ± 0,6 Bianco Bianco Media (2/3), Grandi (1/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiore a 1/3 (2/3), Doppio (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 25,0 ± 2,8 Marginale Leggermente curvata All’insù 17,2 ± 1,9 14,2 ± 2,2 Appiattita Verde chiaro 510 ± 31 66 ± 12 2,0 ± 0,2 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata (2/3), Curvata (1/3) All’insù 20,3 ± 0,5 15,2 ± 0,3 Ellittica Da giallo chiaro a bianco 5,4 ± 0,3 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 61,9 8,9 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,4 ± 0,6 86 ± 4,4 12,7 ± 1,9 9,0 ± 0,3 6,2 ± 0,6 87,5 ± 8,0 70,3 ± 2,7 Si Marrone Macchia bicolore Crema + bruno chiaro o scuro Bianchiccio Media Ovale 4,0 ± 0,5 8,4 ± 1,3 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,2 ± 0,0 11,3 ± 0,9 23,9 ± 0,6 4,53 ± 0,2 0,81 0,59 ± 0,02 31,5 ± 2,7 36,4 ± 10,7 60 NOME LOCALE PANZAREDDA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Baccello verde, Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 2a decade di ottobre 2a decade di novembre 23 ± 2 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,1 ± 2,6 7,6 ± 0,7 Verde (1/3), Verde scuro (2/3) Assenti Intermedia (2/3), Persistente (1/3) 228 ± 30 28 ± 3 3,4 ± 0,5 1,7 ± 0,2 2a decade di agosto 46 ± 7 10,8 ± 3,6 1,0 ± 0,2 Media (1/2), Piccola (1/2) Aperte Non protruso 3,8 ± 0,4 Bianco Bianco Media (2/3), Piccola (1/3) Lanceolata (1/3), Intermedia (2/3) Superiore a 1/3 (2/3), Corte o uguali (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 16,1 ± 3,0 Marginale Diritta (1/3), Leggermente curvata (2/3) All’insù 13,1 ± 2,1 14,3 ± 1,3 Appiattita Verde chiaro 519 ± 25 153 ± 27 1,5 ± 0,3 No 13,7 ± 2,4 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Curvata All’insù 15,4 ± 0,6 16,2 ± 0,4 Ellittica Giallo chiaro con macchie o strisce rossastre (2/3), Giallo (1/3) 6,7 ± 0,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 57,3 10,4 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Rosa scuro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 6,5 ± 0,4 60 ± 4,5 11,8 ± 1,9 6,7 ± 0,8 5,2 ± 0,5 61,7 ± 4,1 52,3 ± 2,9 Si Viola Bicolore Crema + rosso Bianchiccio Media Ovale 3,8 ± 0,5 8,0 ± 0,6 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 5,4 ± 0,0 10,3 ± 0,8 25,9 ± 0,7 4,45 ± 0,2 0,75 0,60 ± 0,00 28,4 ± 2,5 36,3 ± 5,1 40 NOME LOCALE TONDINO BIANCO ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Baccello verde, seme fresco, seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 3° decade di ottobre 22 ± 3 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 11,5 ± 0,9 7,9 ± 0,7 Verde Assenti Decidue 237 ± 38 28 ± 5 2,9 ± 0,2 1,4 ± 0,3 2a decade di agosto 45 ± 6 10,1 ± 1,4 1,1 ± 0,2 Media Aperte (2/3), Parallele (1/3) Non protruso 3,1 ± 0,5 Bianco Bianco Medie (2/3), Grandi (1/3) Lanceolata (2/3), Intermedia (1/3) Superiore di 1/3 (2/3), Doppio (1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 16,3 ± 2,5 Marginale Leggermente curvato All’ingiù (2/3), All’insù (1/3) 16,2 ± 0,9 13,6 ± 2,7 Appiattita Verde chiaro 723 ± 33 55 ± 11 1,5 ± 0,3 No 14,5 ± 1,4 BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Leggermente curvata (2/3), Curvata (1/3) All’insù (1/3), All’ingiù (2/3) 17,8 ± 0,7 13,9 ± 3,9 Ellittica (2/3), A pera (1/3) Giallo (2/3), Giallo chiaro (1/3) 5,3 ± 1,2 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 59,6 10,8 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Giallo chiaro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 5,6 ± 0,4 73 ± 3,1 11,5 ± 1,7 8,3 ± 0,8 6,0 ± 0,5 69,6 ± 3,1 56,3 ± 1,7 No -Assente Bianco Bianco Media Ovale 3,51 ± 0,2 7,19 ± 0,6 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,0 ± 0,1 10,3 ± 0,4 28,2 ± 0,4 4,99 ± 0,2 0,63 0,64 ± 0,02 31,1 ± 1,1 58,0 ± 14,1 55 NOME LOCALE ZA’ VICENZA ORIGINE UTILIZZAZIONE EPOCA DI SEMINA EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME CEROSO EPOCA DI MATURAZIONE DEL SEME SECCO DURATA DELLA PRODUZIONE (gg) Rotonda (PZ) Seme fresco, Seme secco 1a decade di luglio 1a decade di ottobre 2a decade di novembre 24 ± 2 PIANTA ABITO DI CRESCITA AREA DELLE FOGLIE CENTRALI (cm2) AREA DELLE FOGLIE APICALI (cm2) COLORE FOGLIA PRESENZA ANTOCIANI SULLA FOGLIA PERSISTENZA FOGLIA ALTEZZA DELLA PIANTA (cm) DIAMETRO STELO (mm) NUMERO BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE PRIMO NODO FRUTTIFERO FIORE EPOCA FIORITURA DURATA FIORITURA (gg) LUNGHEZZA INFIORESCENZA (cm) LUNGHEZZA PEDUNCOLO (cm) DIMENSIONE APERTURA ALI PROTRUSIONE STILO NUMERO FIORI PER GRAPPOLO COLORE STENDARDO COLORE DELLE ALI DIMENSIONE BRATTEOLE FORMA DELLE BRATTEOLE BRATTEOLE/CALICE COLORE DELLE BRATTEOLE Rampicante 12,8 ± 2,1 7,9 ± 0,4 Verde (2/3), Verde scuro (1/3) Assenti Persistente 242 ± 34 31 ± 4 3,1 ± 0,5 1,5 ± 0,2 2a decade di agosto 48 ± 6 11,0 ± 2,0 1,3 ± 0,3 Media Aperte (1/3), Parallele (2/3) Non protruso 4,3 ± 0,6 Bianco Bianco Media Lanceolata Superiore a 1/3) Verde BACCELLO VERDE DISTRIBUZIONE LUNGHEZZA PUNTA (mm) POSIZIONE PUNTA FORMA BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA NUMERO BACCELLI PER GRAPPOLO PRESENZA DEL FILO DI SUTURA PRODUZIONE BACCELLI VERDI (t/ha) Omogenea 21,2 ± 3,7 Marginale Leggermente curvata All’insù 14,8 ± 2,5 14,1 ± 2,0 Appiattita Verde chiaro 819 ± 22 213 ± 38 2,3 ± 0,5 No --- BACCELLO CEROSO FORMA DEL BACCELLO CURVATURA BACCELLO LARGHEZZA BACCELLO (mm) LUNGHEZZA BACCELLO (cm) SEZIONE DEL BACCELLO COLORE BACCELLO NUMERO DELLE LOGGE Curvata All’insù 15,5 ± 0,6 14,6 ± 0,5 Ellittica Rosso scuro 4,6 ± 0,4 SEME CEROSO UMIDITA' (%) CONTENUTO PROTEICO (% sul tal quale) 64,1 8,9 BACCELLO SECCO STRUTTURA DEL BACCELLO COLORE DEL BACCELLO Poco marcata Rosa scuro SEME (caratterizzazione) NUMERO SEMI PER BACCELLO PESO 100 SEMI (g) LUNGHEZZA DEL SEME (mm) LARGHEZZA DEL SEME (mm) ALTEZZA DEL SEME (mm) PESO ETTOLITRICO (kg/hl) VOLUME 100 SEMI (ml) PRESENZA SCREZIATURE COLORE SCREZIATURE DISEGNO SUL TEGUMENTO COLORE PIU’ SCURO DEL TEGUMENTO COLORE PIU’ CHIARO DEL TEGUMENTO BRILLANTEZZA DEL SEME FORMA DEL SEME PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PRODUZIONE SEME CEROSO (t/ha) 3,9 ± 0,3 72 ± 7,5 13,4 ± 2,2 7,5 ± 1,4 4,0 ± 0,6 77,8 ± 4,4 66,0 ± 4,4 Si Viola Bicolore Crema + rosso Bianco Media Reniforme 2,0 ± 0,4 4,3 ± 0,5 SEME SECCO (composizione) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE TEGUMENTO (% su sost. secca) UMIDITÀ (%) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) CENERI (% su sost. secca) GRASSI (% su sost. secca) PROTEINE SOLFORATE (% su sost. secca) INIBITORI DELLA TRIPSINA (TIU/mg. sost. secca) INDICE DI IDRATAZIONE (% a 7h) TEMPO DI COTTURA (min.) C 6,9 ± 0,3 10,3 ±0,8 25,0 ± 0,8 4,71 ± 0,3 0,88 0,64 ± 0,04 35,8 ± 2,2 87,0 ± 2,6 60 NOME LOCALE ROSSO DI GRUMENTO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Grumento Nova Rampicante 3,2 2,6 3,6 450 151 14,0 6,8 2,2 56,83 49,5 6,2 24,5 C NOME LOCALE SAN MICHELE ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Grumento Nova Rampicante 3,6 2,0 3,4 596 40 11,4 5,8 1,8 35,73 33 7,8 28,1 T NOME LOCALE S. MICHELE (DELFINO) ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Grumento Nova Rampicante 4,0 2,6 2,6 165 18 14,0 4,1 1,5 56,66 50 6,8 25,9 T NOME LOCALE S. MICHELE O CIUOTO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Grumento Nova Rampicante 3,4 2,4 2,6 694 16 13,4 6,0 2,6 43,56 40 6,1 22,7 T NOME LOCALE CU' MUSSIDDU ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Moliterno Rampicante 2,8 3,8 4,2 394 133 13,0 5,0 1,9 73,84 66 6,2 25,8 C NOME LOCALE MUNACHEDDA ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Moliterno Rampicante 3,2 3,0 3,6 361 103 14,1 5,7 1,7 65,52 50 6,2 24,7 C NOME LOCALE CIUOTO DI PATERNO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Paterno Rampicante 3,6 1,4 4,2 670 25 12,4 5,7 2,2 43,86 40 8,4 25,2 C NOME LOCALE SAN GUADIOSO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Rivello Rampicante 3,4 2,8 4,0 362 31 16,9 6,3 1,9 71,82 67,5 6,5 24,2 C NOME LOCALE ZIMINELLE ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Rivello Rampicante 3,0 3,2 2,6 311 26 16,3 6,0 1,8 75,62 69,0 6,5 25,2 C NOME LOCALE CANNELLINO DI SAN CHIRICO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE San Chirico Raparo Rampicante 3,2 2,4 4,4 330 16 25,0 10,0 1,7 49,68 43,5 8,0 27,3 S NOME LOCALE FAGIOLO DELLE RISTOPPIE ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE San Chirico Raparo Rampicante 4,0 2,2 5,0 402 106 13,0 6,7 1,5 46,52 43,5 7,5 26,8 C NOME LOCALE PISELLO BIANCO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE San Chirico Raparo Rampicante 4,0 2,2 2,8 354 33 12,4 5,6 1,5 54,88 47,0 6,2 23,8 T NOME LOCALE CITRINO BIANCO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Senise Rampicante 3,8 2,6 3,0 752 68 12,6 5,9 2,7 45,54 43,5 7,0 25,4 S NOME LOCALE CHIAPPAREDDA ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Senise Rampicante 3,8 2,2 2,8 533 76 13,7 6,6 1,5 S+C (4:6) NOME LOCALE QUARANTANO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Senise Rampicante 3,6 3,0 3,6 243 36 20,2 5,9 1,5 76,48 67,0 6,7 27,9 C NOME LOCALE VACCAREDDA DI SENISE ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Senise Rampicante 3,4 2,2 3,0 442 36 12,2 6,8 2,0 61,98 53,0 6,5 23,7 C NOME LOCALE NASIEDDU ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Villa d'Agri Nano 3,3 3,2 3,5 391 140 17,1 5,7 1,7 67,56 58,5 6,1 26,4 T NOME LOCALE BIANCO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 3,2 2,6 3,6 500 30 23,2 7,7 1,7 46,50 45,0 8,5 24,4 S NOME LOCALE FAGIOLO GIALLO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 4,2 2,2 3,8 528 125 11,5 5,5 1,8 49,35 43 6,4 23,1 S+C+T (7:2:1) NOME LOCALE MARRONE ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 3,6 2,4 2,6 441 52 12,3 5,7 1,9 54,50 57 6,6 24,9 C NOME LOCALE MUNACHELLA ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 4,0 2,4 4,6 670 43 11,5 5,2 1,9 52,96 51,0 6,1 25,4 S NOME LOCALE PERLINATO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 4,6 2,4 3,2 701 10 11,8 5,8 2,5 42,78 40,0 7,5 25,6 C NOME LOCALE RAMPICANTE DEL MAIS ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 3,8 2,2 3,6 590 70 13,6 5,3 2,0 53,87 45,0 6,7 25,3 C NOME LOCALE TONDO BIANCO ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Val d'Agri Rampicante 3,6 1,8 4,4 389 144 15,0 6,5 1,9 53,41 47 6,4 27,7 C NOME LOCALE POPOLAZIONE B3 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Basilicata Rampicante 3,2 3,4 3,2 284 31 11,4 5,2 1,5 50,63 ------28,2 C NOME LOCALE POPOLAZIONE B5 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Basilicata Nano 5,0 1,4 2,8 670 83 11,4 5,1 1,5 32,18 33 7,4 26,3 S NOME LOCALE POPOLAZIONE B10 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Basilicata Rampicante 4,2 1,6 2,4 200 14 10,4 4,8 1,3 49,65 -----23,7 T NOME LOCALE POPOLAZIONE B13 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Basilicata Rampicante 3,4 2,2 6,0 530 130 17,4 7,8 1,4 35,13 37 8,6 23,9 S NOME LOCALE POPOLAZIONE B16 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Basilicata Rampicante 3,4 2,4 4,8 1.030 85 11,0 5,3 2,9 39,80 37 6,9 24,2 T NOME LOCALE POPOLAZIONE R1 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Rotonda Rampicante 3,4 1,6 3,2 676 70 11,9 5,6 2,4 51,71 ---------C NOME LOCALE POPOLAZIONE S1 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 5,2 1,8 2,6 613 16 9,8 5,3 1,4 21,10 ---------S NOME LOCALE POPOLAZIONE S2 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 2,8 2,2 3,8 379 30 17,2 6,1 1,5 56,68 ---------S NOME LOCALE POPOLAZIONE S3 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 3,6 2,8 3,2 579 81 12,5 5,1 2,1 41,84 ---------C NOME LOCALE POPOLAZIONE S4 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 4,0 1,8 3,0 392 54 14,1 6,3 1,4 27,12 ---------C NOME LOCALE POPOLAZIONE S5 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 3,6 1,6 3,2 492 68 11,8 5,8 1,3 42,88 ---------C NOME LOCALE POPOLAZIONE S6 ORIGINE ABITO DI CRESCITA NUMERO DI BRANCHE PER PIANTA POSIZIONE 1° NODO FRUTTIFERO (N. d’ordine dal basso) NUMERO DI FIORI PER RACEMO NUMERO BACCELLI FERTILI PER PIANTA NUMERO BACCELLI ABORTITI PER PIANTA LUNGHEZZA BACCELLO CEROSO (cm) NUMERO SEMI PER BACCELLO PRODUZIONE SEME SECCO (t/ha) PESO 100 SEMI (g) VOLUME 100 SEMI (ml) TEGUMENTO (% su sost. secca) CONTENUTO PROTEICO (% su sost. secca) TIPOLOGIA DELLE FASEOLINE Satriano Rampicante 3,8 2,0 4,4 289 43 12,7 6,1 1,6 69,94 ---------T