CARDIOLOGIA VETERINARIA, UNA DISCIPLINA IN COSTANTE EVOLUZIONE La cardiologia veterinaria ha conosciuto in quest’ultimo decennio un sorprendente avanzamento sia nei termini di diagnostica che di terapia medica e chirurgica. L’avvento dell’ultrasonografia è sicuramente stato il mezzo diagnostico che ha consentito questo salto di qualità, consentendo diagnosi accurate, con un approccio non invasivo (non si richiede anestesia o utilizzo di mezzi di contrasto iodati) e la radiologia rimane come tecnica diagnostica di supporto. Sia cani che gatti possono risultare affetti da patologie cardiache congenite, presenti fin dalla nascita e spesso in questo caso con una certa predisposizione di razza: persistenza del dotto arterioso nel barboncino e nel labrador, stenosi subaortica nel boxer e nel golden retriever; oppure acquisite, che si sviluppano durante il corso della loro vita: cardiomiopatia dilatativa nel pastore tedesco, nel dobermann e nelle razze giganti e molossoidi in generale e la malattia valvolare degenerativa più tipica invece dei cani di piccola taglia. Il Medico Veterinario fin dalla prima visita clinica ha sufficienti mezzi per sospettare una patologia cardiaca e nel caso lo ritenga opportuno proporre al cliente una visita cardiologica di approfondimento. La visita cardiologica ha quindi il compito di individuare il difetto cardiaco, determinarne l’entità e stabilire se è correggibile chirurgicamente o mediante terapia medica. La regolare visita di vaccinazione ha senza dubbio anche questo importante compito, quello cioè di individuare precoci anomalie a carico del cuore consentendo al Veterinario di proporre tempestivi approfondimenti in modo da poter consigliare le opzioni diagnostico-terapeutiche più appropriate. Le patologie cardiache congenite riguardano sia la specie felina che canina. Cardiomiopatie congenite Relative a disordini genetici e per questo ereditarie, possono essere di diversa natura: - patologie così gravi da non essere compatibili con la vita del paziente e che esitano quindi con morte neonatale o a pochi giorni - mesi dalla nascita; - patologie lievi che non modificano in modo significativo l’emodinamica del paziente, e che quindi una volta appurato e ricontrollato a distanza l’entità del danno, consentono al Medico Veterinario di rassicurare il proprietario che con ogni probabilità sarà un paziente con un aspettativa di vita pari a quella di un paziente normale; - patologie marcate capaci di alterare l’emodinamica del paziente e che prevedono quindi una stadiazione, dei controlli seriali e, quando possibile, un intervento chirurgico, mentre laddove ciò non sia proponibile decidere quando e come iniziare la terapia medica più appropriata. Ogni caso clinico e’ un caso a sé e come tale andrà trattato e gestito al fine di poter ottenere il massimo dei risultati. Cardiomiopatie acquisite Appartengono a questo gruppo le cardiomiopatie che si sviluppano nel corso della vita di un animale, possono essere un difetto primario del muscolo cardiaco o dell’apparato valvolare, o secondarie a disturbi di conduzione che finiscono con influenzare la capacità contrattile muscolare del cuore; di solito vengono rilevate dal Medico curante durante la visita di vaccinazione o a seguito della richiesta di visita da parte del proprietario per una tosse insistente comparsa improvvisamente. Non mancano le situazioni estreme in cui soggetti più trascurati arrivano in pieno edema polmonare con crisi dispnoica. Patologie cardiache acquisite non influenzanti l’emodinamica Sono qui comprese tutte quelle patologie dell’apparato valvolare, del muscolo miocardico o dell’apparato elettrico che, pur non essendo normali, per l’esiguità della loro espressione non riescono a determinare alcun deficit della funzione di pompa svolta dal cuore. Prima che il Medico Veterinario possa sbilanciarsi nell’ascrivere a questo gruppo la patologia che sta esaminando necessiterà di una serie di esami di controllo seriali che gli consentiranno di accertare la situazione statica della patologia. Patologie cardiache acquisite influenzanti l’ emodinamica Appartengono a questo gruppo patologie valvolari, di deficit sistolico, di deficit di conduzione. La visita cardiologica completa, comprendente visita clinica, radiografia toracica, misurazione della pressione, esami ematochimici, elettrocardiogramma ed ecocardio color doppler, consentirà di ottenere un quadro completo sullo stato di salute del paziente e sulle sue condizioni di emodinamica. In base agli esami ed alle misurazioni ottenute si potrà stabilire il grado di deficit e conseguentemente impostare una terapia adeguata. E’ importante che il proprietario sappia che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di patologie che non conoscono una remissione ma che possono solo avanzare e peggiorare col tempo, per questo effettuare i controlli seriali proposti é fondamentale al fine di poter intervenire tempestivamente su eventuali peggioramenti correggendo e meglio adattando la terapia alle nuove esigenze del paziente. Concludendo, è possibile affermare che oggigiorno i mezzi a disposizione della medicina veterinaria sono tali che anche patologie cardiache che fino a qualche anno fa avrebbero causato una morte precoce del paziente sono diventate curabili, e che l’aspettativa media di vita di un paziente cardiopatico si è innalzata moltissimo; condizione necessaria resta però la tempestiva diagnosi ed un’accurata terapia ottenibile solo a mezzo di controlli seriali stabiliti e concordati col proprio Medico curante.