La partecipazione civica dei migranti: lo scenario italiano Giovanni Moro FONDACA e Università di Roma Tre Summer School “Mobilità umana e giustizia globale” Roma, 18 luglio 2012 PUNTI DI PARTENZA 2 Una definizione preliminare cittadinanza è un principio di appartenenza di un individuo a una collettività fondato sul suo potere di partecipare alla definizione del regime politico e che si concretizza in un insieme di diritti e doveri che regolano il suo rapporto con lo stato e la comunità 3 Tre approcci alla cittadinanza Liberale: riconoscimento e possibilità di agire un insieme di diritti, ad esempio i classici diritti politici, civili e sociali componente dei diritti Comunitario: appartenenza a una collettività in termini di interdipendenza, reciprocità, fiducia e consapevolezza di una origine e/o di un destino condivisi componente della appartenenza Repubblicano: partecipazione attiva alla definizione del regime politico chiamato a governare la propria comunità componente della partecipazione 4 Conti che non tornano Componente dei diritti: Crisi del welfare Crisi della giustizia Nuovi diritti non riconosciuti (legati a genere sessuale, stili di vita, ambiente ecc. ) Componente dell’appartenenza: Moltiplicazione delle identità e identità multiple Globalizzazione e localizzazione Migrazioni Multietnicità, multiculturalità Componente della partecipazione: Crisi dei partiti Crisi della rappresentanza Crisi della partecipazione politica Emergere di forme non convenzionali di partecipazione 5 LE NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE: LA CITTADINANZA ATTIVA 6 Cittadinanza attiva (o attivismo civico, azione civica, ...) La pluralità di forme con cui i cittadini si uniscono, mobilitano risorse e agiscono nelle politiche pubbliche esercitando poteri e responsabilità al fine di tutelare diritti, curare beni comuni e sostenere soggetti in difficoltà 7 Cittadinanza attiva: di che cosa NON parliamo Partecipazione politica attraverso i partiti Sindacati e associazionismo dell'economia e del lavoro Aggregazioni della società civile (libertà di associazione a fini privati e costruzione di capitale sociale) Non partecipano al processo politico o ne sono esclusi Non sono portatrici di interessi simili a quelli delle “parti sociali” Sono presenti nell'arena pubblica e si occupano di problemi pubblici 8 Luoghi comuni (italiani) I cittadini non partecipano I cittadini non hanno senso civico La molteplicità delle motivazioni Quando partecipano i cittadini lo fanno per ragioni egoistiche Gli “imputati per eccesso di cittadinanza” ^ Essere cittadini attivi è una questione di virtù civica Tra 80 e 100.000 organizzazioni Tra il 7 e il 12% della popolazione La “Sindrome NIMBY” I cittadini non contano niente I risultati conseguiti Un esperimento mentale Di chi parliamo Organizzazioni volontarie Movimenti di rappresentanza Servizi di consulenza e centri di ascolto Gruppi di auto-aiuto Imprese sociali Associazioni di promozione sociale Organizzazioni di cooperazione internazionale Gruppi e comitati locali Centri e comunità di accoglienza e riabilitazione Gruppi di riforma professionale Movimenti di azione collettiva Strutture di secondo grado 10 Di che cosa parliamo gestione dei conflitti nel vicinato o nei servizi corsi di formazione ai cittadini residenti in aree a rischio per conoscere e prevenire calamità e catastrofi opposizione alle dimissioni forzate dagli ospedali accesso ai farmaci indispensabili per i malati cronici monitoraggio della sicurezza degli edifici pubblici azioni legali contro le clausole vessatorie dei contratti centri per l’accoglienza degli immigrati servizi di strada per il recupero di emarginati affidamenti e adozioni di minori abbandonati lotta alla cementificazione e all’abusivismo edilizio doposcuola per i ragazzi a rischio di abbandono scolastico nuove forme di educazione civica nelle scuole commercio equo e solidale assistenza legale, psicologica e materiale alle vittime dei reati trasferimento di risorse ai paesi in via di sviluppo 11 Non tutto è cittadinanza attiva Fonte: G. Moro, I. Vannini, La società civile tra eredità e sfide. Rapporto sull’Italia del Civil society Index, Rubbettino 2008 Elementi distintivi del fenomeno • • • Un fenomeno sociale, politico ed economico relativamente recente Si basa sul principio di intervento Molteplicità e pluralità di forme, motivazioni, campi di azione, modelli operativi, membership Ruoli: Tutela di diritti Cura di beni comuni Supporto a soggetti in condizioni di debolezza (empowerment) Poteri autonomi e non derivati: di informare, di cambiare le coscienze, di far funzionare le istituzioni, di modificare le situazioni, di legittimare 13 Significati Operativo Politico Da government a governance Attori di nuovi sistemi di governo Da politics a policy Attori del policy making Costituzionale Da libertà di associazione a sussidiarietà “circolare” Attori sussidiari 14 Operatività Strategie: Dare voce a e far valere punti di vista e diritti di cittadini di fronte a chi li dovrebbe riconoscere (advocacy) Creare ed erogare servizi in grado di rispondere a problemi ed esigenze non tutelati Strumenti (“tecnologie”): dell’azione diretta (es. carte dei diritti, strutture di ascolto e consulenza, azioni simboliche, monitoraggio e produzione di informazioni) della mobilitazione delle risorse (es. reclutamento, raccolta fondi, raccolta di firme, boicottaggio, addestramento, uso civico dei media) della interlocuzione (es. tavoli di concertazione, partnership) dell’attivazione delle istituzioni (es. denunce e reclami, lobbying, azione legale) della gestione dei servizi (es. ascolto e orientamento, accoglienza e accompagnamento, prossimità, personalizzazione, intervento comunitario) 15 Risultati, impatti Risultati: Relazione inversa tra Varo di leggi e provvedimenti amministrativi Mobilitazione di risorse Modifica di comportamenti di soggetti sociali o collettivi Mutamenti della cultura di massa Definizione di nuove modalità di organizzazione sociale Nuove modalità di amministrazione e di gestione dei servizi Cambiamento delle regole di funzionamento del mercato Fiducia pubblica e impatto diretto nella realtà Rilevanza politica Limiti: Operativi (egoismo associativo, carenza di risorse …), cognitivi (complesso di inferiorità politica + complesso di superiorità morale, …) Esiste una “dark side” (lato oscuro) 16 Per riassumere • • • • • Esercita poteri nello spazio pubblico (influiscono sul corso delle cose e sui comportamenti di altri soggetti) Esercita responsabilità operative e dirette per la cura di interessi generali E’ attore delle politiche pubbliche e può promuoverle E’ soggetto sussidiario di rango costituzionale in quanto svolge attività di interesse generale Esercita un ruolo di rappresentanza (parlare a nome e agire per conto di soggetti, problemi, valori che altrimenti sarebbero assenti dalla scena pubblica) E SOPRATTUTTO: è un luogo di socializzazione alla cittadinanza attraverso le “pratiche di cittadinanza” 17 LA SITUAZIONE ITALIANA 18 Focalizzazione: NO Rappresentanza degli immigrati (creazione di una constituency attraverso forme proprie di organizzazione e di azione collettiva) Partecipazione politica (es. consulte comunali, consiglieri aggiunti – Venezia, Roma, ecc.) Inclusione in programmi partecipativi promossi dalle amministrazioni (Forum, consulte, ecc.) Iniziative civiche, pubbliche o miste dedicate specificamente alla immigrazione (se non in chiave di tutela di diritti) 19 Focalizzazione: SI Partecipazione civica nelle organizzazioni di cittadinanza attiva, non necessariamente impegnate sulla immigrazione o solo su questa Integrazione civica: processo di socializzazione alla cittadinanza attraverso la partecipazione a forme di cittadinanza attiva e quindi alla presenza nei processi di policy making al fine di tutelare diritti, curare beni comuni e rafforzare soggetti in difficoltà. 20 La integrazione civica degli immigrati: un problema aperto Principali risultati della indagine (2009) 21 Il contesto della indagine • Oggetto: la integrazione degli immigrati di prima e/o seconda generazione nelle organizzazioni di cittadini • Rationale: – Unanimemente riconosciuto il ruolo di socializzazione alle “pratiche di cittadinanza” delle organizzazioni della società civile (in chiave di capitale sociale) e in particolare delle organizzazioni civiche (in chiave di partecipazione al policy making) – Nel caso degli immigrati, attraverso di esse si dovrebbero realizzare forme di integrazione civica o di civic citizenship – Su questo tema, con riferimento all’Italia mancano una letteratura adeguata e anche le più elementari informazioni • Obiettivo: prima identificazione del fenomeno e delle sue caratteristiche principali 22 L’indagine / 1 • Svolta nel contesto della seconda edizione del Civil Society Index, ricerca sulle società civili promossa da Civicus al livello globale, diretta da Monica Ruffa. • Attuata su base nazionale attraverso: – Una analisi della letteratura esistente – Interviste a un campione di 300 organizzazioni della società civile (articolate in tre sottogruppi: attivismo civico; infrastrutture sociali e culturali; parti sociali e associazioni professionali) che svolgono attività non focalizzate sul tema dell’immigrazione, tramite un questionario somministrato per posta elettronica – Interviste a un campione di 50 organizzazioni di attivismo civico impegnate sulla immigrazione e presenti nel registro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, tramite un questionario telefonico – La partecipazione a 4 focus group sulla integrazione degli immigrati nella società italiana in generale 23 L’indagine / 2 • Gli esiti: – Analisi della letteratura scarsi risultati; alcuni dati disponibili sui sindacati – Questionario alle organizzazioni della società civile non focalizzate: 300 questionari 90 risposte 26 di questi contengono notizie sulla presenza di immigrati, includendo 3 associazioni etniche (Hometown Associations) 23 questionari utili allo studio – Questionario alle organizzazioni civiche focalizzate: 50 questionari 31 risposte utili – Focus group: informazioni di contesto e valutazioni da parte di immigrati sui processi di integrazione 24 La presenza degli immigrati nelle organizzazioni 90,3% 26,4% Campione organizzazioni non focalizzate sulla immigrazione Campione organizzazioni focalizzate sulla immigrazione Percentuale di organizzazioni appartenenti ai due campioni di indagine nelle quali sono presenti lavoratori o volontari immigrati Fonte: FONDACA 2010 25 Gli immigrati nelle organizzazioni non focalizzate / 1: la membership 80 70 60 50 40 % immigrati presenti 30 20 10 0 0,20-5% 6-12% >13% Percentuale di immigrati presenti nelle organizzazioni della società civile non focalizzate che hanno risposto al questionario Fonte: FONDACA 2010 26 Gli immigrati nelle organizzazioni non focalizzate / 2: considerazioni • In più del 70% delle organizzazioni non focalizzate la presenza di immigrati nella membership non supera il 5% del totale degli affiliati. • Tenendo presente che gli immigrati sono il 6% della popolazione e che tali organizzazioni dovrebbero essere il primo luogo di socializzazione che gli immigrati incontrano, il dato è tutt’altro che incoraggiante. • 8 organizzazioni dichiarano di coinvolgere gli immigrati in ruoli di leadership (30,7% dei rispondenti; 8,8% del totale) – il caso dei sindacati 27 Gli immigrati nelle organizzazioni focalizzate / 1: status 182 67 Lavoratori Volontari Distribuzione degli immigrati presenti nelle organizzazioni focalizzate sull’immigrazione fra lavoratori e volontari FONTE: FONDACA 2010 28 Gli immigrati nelle organizzazioni focalizzate / 2: considerazioni • Malgrado la focalizzazione, 3 organizzazioni su 31 non vedono la presenza di immigrati • In media, vi sono 8,6 immigrati per organizzazione • Le donne sono il 79,4%, più di 4 volte più degli uomini • Gli immigrati che svolgono mansioni retribuite sono il triplo dei volontari • Le organizzazioni focalizzate sembrano essere più un punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro che un luogo di pratiche di cittadinanza 29 Gli immigrati nelle organizzazioni focalizzate / 3: i ruoli 16 14 12 5 Mediazione culturale Orientamento Attività legate a progetti Struttura Distribuzione delle organizzazioni focalizzate sul tema della immigrazione sulla base del ruolo svolto dagli immigrati all’interno delle stesse FONTE: FONDACA 2010 30 Gli immigrati nelle organizzazioni focalizzate / 4: considerazioni • Nella maggior parte dei casi gli immigrati svolgono nelle organizzazioni mansioni di mediazione culturale e orientamento o in progetti specifici. • E’ nettamente inferiore il numero (5 su 31) delle organizzazioni in cui gli immigrati svolgono mansioni legate al funzionamento della struttura (amministrazione, comunicazione, segreteria), che potrebbero consistere nella valorizzazione di competenze pregresse o nell’acquisizione di nuove competenze. • In ogni caso: agli immigrati sembra essere richiesto più di “fare gli immigrati”, cioè occuparsi di se stessi, piuttosto che di valorizzare qualità e skill personali. • D’altro canto la conoscenza diretta delle problematiche della immigrazione da parte di chi se ne occupa potrebbe essere un indicatore di qualità della organizzazione 31 Gli immigrati nelle organizzazioni focalizzate / 5: considerazioni • Circa l’impatto della presenza degli immigrati: 12 organizzazioni non hanno registrato alcun impatto (anche per la presenza di immigrati al momento della costituzione), altrettante hanno registrato miglioramenti nel livello di competenza e professionalità della organizzazione, maggiore differenziazione dei temi affrontati, una migliore accoglienza da parte dei target. • Circa i processi di integrazione, essi vengono giudicati buoni o eccellenti da tutti gli intervistati. 32 I focus group • Oggetto: la integrazione in generale • Chi partecipa alle associazioni etniche ha un livello medioalto di educazione, era coinvolto in associazioni anche nel paese di origine, cerca essenzialmente una risposta a bisogni primari (casa, lavoro, permesso di soggiorno, ecc.). • I sindacati vengono considerati un luogo in Italia in cui gli immigrati possono votare e partecipare a un sistema democratico di decisione. • Si ritiene che gli immigrati di seconda generazione saranno focalizzati molto più sul riconoscimento dei diritti che non sulla soddisfazione di bisogni primari. 33 Qualche conclusione / 1 • Il punto: le organizzazioni della società civile e quelle di attivismo civico in particolare non emergono come quel luogo di socializzazione alla cittadinanza e di integrazione civica che viene considerato scontato. • D’altro canto queste organizzazioni non presentano, nella loro stragrande maggioranza, tratti di cultura razzista; e ciò rende la situazione rilevata un fenomeno da indagare ulteriormente e da spiegare. 34 Qualche conclusione / 2 •Si può ipotizzare la esistenza di ostacoli cognitivi e operativi sia sul versante degli immigrati che su quello delle organizzazioni. •Si può inoltre ipotizzare un deficit di risorse per la partecipazione (Verba): risorse materiali (tempo, denaro, civic skills), motivazioni, offerta di organizzazione. •Si possono ipotizzare problemi nel “capitale sociale etnico” e in quello delle organizzazioni della società civile o di attivismo civico 35 INFORMAZIONI ULTERIORI 36 A cosa partecipano gli immigrati 37 Un confronto tra italiani e non Tipo di organizzazione Club sportivo Organizzazione culturale Partito politico Sindacato Organizzazione professionale Organizzazione per i diritti umani Organizzazione ambientale Organizzazione per la pace Organizzazione religiosa Associazione di immigrati Associazioni etniche Organizzazione antirazzista Organizzazione educativa Organizzazione giovanile Organizzazione di pensionati Organizzazione di donne Organizzazione di vicinato Altro Filippini 2,89 1,81 0,72 9,03 0,72 1,08 0,72 1,0 13,36 1,81 3,61 2,53 1,44 0,72 1,08 1,44 Egiziani 3,65 4,11 0,46 5,94 0,91 0,91 0,46 3,20 0,46 1,37 0,46 1,83 0,46 0,46 - Ecuadoriani 9,13 3,73 5,81 0,83 1,24 6,22 1,66 1,66 0,41 3,32 0,83 0,83 0,41 - Italiani 13,33 14,33 3,67 14,33 4,33 19,67 6,00 2,33 6,33 0,67 0,67 4,00 2,33 4,33 0,67 2,33 4,00 Fonte: indagine individuale LOCALMULTIDEM, cit. in Katia Pilati, La partecipazione politica degli 38 immigrati. Il caso di Milano, Armando, 2010, pag. 125. Cosa si fa per gli immigrati servizi di informazione su più temi e problematiche diverse disbrigo di pratiche collegate alla risoluzione dei problemi connessi con alloggio, residenza, attività scolastiche e sanitarie difesa ed assistenza di natura sindacale attività artigianali ed artistiche collegate alle culture dei paesi di provenienza attività di volontariato attività di culto corsi di lingua italiana ed attività culturali attività ricreative e sportive Fonte: CODRES-CNEL 1999 39 OSTACOLI, SOLUZIONI 40 Disegnare una mappa degli ostacoli COGNITIVI OPERATIVI DELLE ORG. • Atteggiamenti burocratici • Immigrati come beneficiari (l’ufficio immigrazione) • Disconoscimento delle competenze individuali • Assistenza vs. accoglienza • Giorni e orari delle riunioni (tempi liberi non coincidenti) • Quantità e dimensioni DEGLI IMMIGRATI • Lingua • Scarsa consapevolezza del valore della partecipazione • Focalizzazione eccessiva su voto e citt legale • Debole senso di appartenenza alla comunità (in costruzione) • Lavoro e rimesse • Cura dei bambini (mancanza di supporto della famiglia) • Mancanza di tempo • Tempi e orari delle città 41 Soluzioni COGNITIVI OPERATIVI DELLE ORG. DEGLI IMMIGRATI 42