PROGETTO SOCIO-EDUCATIVO-CULTURALE RIVOLTO A GIOVANI IMMIGRATI
“Migro nell’Arte: raccontare con gli occhi, le mani e il corpo”
1 - Premessa
Il mondo odierno si qualifica come un agglomerato di culture, costumi e tradizioni che per motivi sociali, economici e
fisici, si trovano a convivere negli stessi spazi urbani.
Ad aggravare questa complessità si ritrova il mondo della comunicazione e dei media, sempre più frammentato e
rapido nel suo stesso consumo, che conduce le analisi dei problemi sociali nello stesso modo spezzato in cui corrono
le notizie. Tutta questa massa di informazioni rischia di scivolare in un appiattimento senza distinzioni, in cui tutte le
differenze si annullano fino a giudicare la realtà solo per la netta separazione fra “noi” e “gli altri”. La poca
conoscenza degli altri popoli (in un mondo considerato globale o che vorrebbe essere tale), porta alla paura del diverso
in ogni sua forma. La figura dell'altro, del “diverso da noi” (per razza, religione, sesso, lingua), non dovrebbe essere
un concentrato di differenze , ma un'opportunità di crescita e di ampliamento del proprio confine mentale.
Uno dei temi sociali che negli ultimi anni ha caratterizzato la società italiana è il fenomeno dell'immigrazione. Sono
decine di centinaia gli immigrati che, cercando di scappare da una situazione di disagio e di degrado, si dirigono ogni
giorno sulle nostre coste. Migliaia di persone che scappano dalla miseria, dalla povertà assoluta, dalla guerra, dal
terrorismo internazionale in cerca di un destino migliore. Quelli che vengono definiti immigrati, sono persone che non
perdono la speranza, ma cercano, tramite il “viaggio della speranza” la voglia di tornare a sorridere. L’incremento
degli sbarchi lungo le coste del Mediterraneo è causa di un progressivo aumento del livello di tensione sociale e di
preoccupazione da parte dei cittadini europei, inevitabilmente coinvolti in questi accadimenti. Anche chi è straniero
subisce uno shock culturale e un disorientamento che derivano dal fatto di vivere ogni giorno in una realtà sociale,
culturale, politica ed etica profondamente diversa e spesso in conflitto con quelle dei paesi di provenienza. Pertanto,
coloro che cercano rifugio in un’altra nazione, tendono a smarrire presto la propria identità e i propri obiettivi.
In uno scenario caratterizzato, oggi più che mai, da paure e indifferenze per tutti i motivi sopra elencati, trova spazio il
progetto “MIGRO NELL’ARTE - raccontare con gli occhi, le mani e il corpo”, che si pone come obiettivo
l’attuazione di un lavoro di supporto e di sostegno ai corsi di prima alfabetizzazione già presenti nel territorio. Questo
progetto nasce proprio dall’idea di accompagnare le persone straniere giunte in Italia in condizioni di viaggio estreme,
attraverso un percorso che utilizzi diverse forme di espressione artistica e differenti linguaggi creativi, ad adattarsi ad
una nuova realtà.
L’idea di fondo, motore di questo progetto, individua nell’arte un linguaggio universale, volto all’integrazione sociale
come obiettivo principale.
La difficoltà e l’incapacità di espressione attraverso le parole, spesso possono generare frustrazione nello straniero,
come in chiunque cominci da adulto l’apprendimento di una lingua diversa da quella d’origine.
È proprio attraverso forme espressive e linguaggi alternativi che si vuole procedere progressivamente all’integrazione
come obiettivo fondamentale dell’azione, dimostrando come la comunicazione possa passare attraverso altri canali,
diversi dalla parola ma altrettanto efficaci.
Il progetto nasce dalla forte convinzione che interventi mirati al sostegno linguistico aiutino i giovani migranti ad
affrontare ostacoli importanti nel loro percorso, nell’espressione delle loro emozioni, ma soprattutto nella loro
integrazione in società. Questi interventi diventano significativi anche sul piano educativo, riferito anche al contesto
territoriale di accoglienza, perché sia favorito un inserimento sociale e culturale con la minore conflittualità possibile.
Risulta opportuno compiere quindi una lettura di tale fenomeno secondo una prospettiva interculturale, capace di
interpretare la diversità come fonte di ricchezza.
2 - Il progetto
Si tratta di un progetto innovativo e nuovo nel nostro territorio, che va però a supportare e a sostenere i servizi già
esistenti nella città di Rovigo , attraverso mezzi e strumenti non convenzionali (proiezioni, immagini, lavori
manipolativi-creativi, pittura, musica, teatro, poesie, fotografia, ecc..), per un approccio diverso alla lingua italiana,
lavorando nel linguaggio quotidiano, ma anche in quello dei sentimenti e delle relazioni con gli altri.
Il progetto prevede una serie di incontri strutturati in forma di laboratorio didattico-creativo, che vuole coinvolgere un
max di 15/20 immigrati, per un incontro a settimana di 2 ore, per la durata di 5-6 mesi in cui sarà sviluppata la parte
pratica. Prevede anche un elaborato finale pubblico da presentare il 20 giugno 2016, Giornata Mondiale del Rifugiato.
A fine percorso inoltre, i giovani partecipanti potranno portarsi a casa il “diario artigianale” fatto da loro durante
questo “viaggio” nella lingua italiana attraverso il mondo dell’arte e della creatività.
3 – Obiettivi
Obiettivi:
approcciare con metodi non convenzionali l’apprendimento della lingua italiana;
sviluppare le loro capacità linguistiche, comunicative e manuali;
facilitare la comunicazione tra i giovani immigrati e le istituzioni;
favorire l’inserimento sociale degli utenti coinvolti, al fine di permetterne l’integrazione socio-culturale;
individuare la loro identità all’interno di un gruppo attraverso il riconoscimento delle proprie passioni;
incrementare la propria creatività al fine di applicarla all’apprendimento e all’uso della lingua italiana;
coinvolgere la cittadinanza, nel momento conclusivo dell’esperienza, al fine di coadiuvare il processo di
integrazione dei destinatari stranieri del progetto nel tessuto sociale della città di Rovigo;
riconoscere il senso di appartenenza del singolo al gruppo;
riconoscere e mettere in atto l’importanza del sostegno reciproco.
4 – Gli stakeolders
I protagonisti di questo progetto sono i giovani immigrati: ragazzi e ragazze che vivono in Italia e che, dopo “il
viaggio della speranza”, sono arrivati in Polesine e quindi sono stati ospitati in centri della città di Rovigo. Il presente
progetto intende offrire a giovani immigrati un’opportunità di crescita e di inserimento sociale, attraverso lo sviluppo
di attività culturali e creative su un percorso di supporto alla prima forma di alfabetizzazione, utilizzando mezzi e
strumenti non comuni .Operatori insieme a volontari, collaboreranno alla promozione, alla divulgazione, allo
svolgimento e alla realizzazione degli incontri interculturali pensati ad hoc sugli utenti destinatari.