• Quant’è grave il problema? 125 Cosa rende critico un problema • Quantificare la criticità dei problemi • Usabilità in ospedale: in condizioni critiche CHAP4.indd 122 129 La scala del disonore • Consiglio: la prima legge del commercio elettronico 134 È sufficiente concentrarsi sui problemi più gravi? 132 Cosa fa sbagliare gli utenti • Le cinque principali cause degli errori degli utenti 13-09-2006 14:36:42 4 Qual è l’usabilità che conta? L’usabilità può anche essere una questione di vita o di morte. La vita di un pilota, in guerra, è affidata anche al fatto che l’interfaccia di puntamento e tiro del suo aereo sia un secondo più veloce di quella del nemico. Nel Web, l’usabilità non ha un ruolo così drammatico; ma può ugualmente decidere se il vostro sito web ha successo oppure no. Quali sono i problemi di usabilità più rilevanti per un sito? Quali portano le peggiori conseguenze? Quali risolvere e quali tralasciare? In questo capitolo esaminiamo ciò che causa più problemi agli utenti e più danni agli affari. Armati di queste informazioni, potrete allocare al meglio le vostre risorse. CHAP4.indd 123 13-09-2006 14:36:43 Quant’è grave il problema? n n n Un problema è ad alta criticità quando causa costi inaccettabili agli utenti e/o affari perduti, sia rendendo impossibile per gli utenti l’uso del sito, sia causandone direttamente l’abbandono. Un problema è a criticità media se causa confusione, frustrazione e un certo numero di affari perduti, ma in misura minore rispetto ai problemi ad alta criticità. I problemi a bassa criticità sono di tipo cosmetico, sia in senso estetico che operativo: infastidiscono ma nessuno di loro, preso individualmente, può danneggiare economicamente il sito. Naturalmente, l’effetto combinato di molti problemi a bassa criticità può a tal punto degradare la qualità percepita del sito da convincere gli utenti ad abbandonarlo. Per ciascun problema di usabilità del vostro sito, dovete stabilire un compromesso fra criticità del problema e sforzo richiesto per risolverlo. 124 CHAP4.indd 124 Nei siti odierni molte cose non vanno, ma per migliorare l’usabilità dobbiamo assegnare delle priorità e risolvere per primi i problemi che, dal punto di vista degli utenti, sono più critici. Per farlo, dobbiamo valutare sistematicamente la criticità dei problemi di usabilità. Lo facciamo in questo capitolo. Nelle nostre consulenze, classifichiamo i problemi di usabilità per livello di criticità: alto, medio, basso. Le nostre raccomandazioni si basano poi sulla posizione in classifica: risolvere tutti i problemi ad alta criticità, se possibile; affrontare almeno alcuni problemi a criticità media. Differire gli interventi sui problemi a bassa criticità finché risolverli è quasi a costo zero. Nel nostro studio abbiamo utilizzato un punteggio di criticità da 1 a 100, perché i numeri producono statistiche più comprensibili delle parole. Non pretendiamo che adottiate lo stesso approccio, che è troppo dettagliato per dei progetti commerciali; ma con scale di valutazione più schematiche, invece, i progettisti possono concentrarsi sulle priorità, ossia risolvere per primi i problemi più gravi. Scale di punteggi troppo ampie sono una porta aperta a capziosità e discussioni infinite, ed è solo una perdita di tempo perchè non c’è poi gran differenza fra assegnare 62 punti o 63. Un altro motivo a favore di una scala di valutazione più semplice è la necessità di raggiungere un compromesso fra criticità del problema e sforzo richiesto per risolverlo: anche la soluzione di un problema critico può essere rimandata se risulta troppo lunga e onerosa. Infine, sappiamo tutti che le stime dei tempi di sviluppo sono poco più che numeri estratti a sorte. Proprio per questo, non ha senso confrontare valutazioni di usabilità troppo precise con tempistiche di progetto grossolane. Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:44 Cosa rende critico un problema Per gli utenti, la criticità dipende da tre fattori: ■ ■ ■ Frequenza: quanti utenti saranno toccati dal problema? Se il numero è relativamente basso, è un problema a bassa criticità. Impatto: quante difficoltà causa il problema a chi lo incontra? Un fastidio impercettibile, la perdita di intere ore di lavoro, la decisione di abbandonare il sito? Persistenza: Il problema si manifesta una tantum o regolarmente? Molti problemi di usabilità sono a bassa persistenza, perché gli utenti, dopo averli incontrati una prima volta, imparano a evitarli. In altri casi, il progetto web è così confuso da causare le stesse difficoltà ogni volta. Questo genere di problemi ha una criticità più elevata di quelli che colpiscono una volta sola. Quantificare la criticità dei problemi Per assegnare un valore complessivo alla criticità di un problema, moltiplichiamo la sua frequenza per il suo impatto, il risultato per la radice quadrata della persistenza e dividiamo il tutto per la radice quadrata di 10. (Dividere per la radice quadrata di 10 rende più semplice il risultato perché lo mantiene compreso fra 0 e 100.) Il perché moltiplichiamo la frequenza per l’impatto dovrebbe essere ovvio: moltiplichiamo il numero degli utenti interessati da un certo problema per il danno che ciascuno di loro subisce, e otteniamo una stima del danno complessivo prodotto. Potrebbe invece stupire il fatto che poi moltiplichiamo il tutto non per la persistenza, ma per la sua radice quadrata. Il motivo è che, avendo a che fare con i siti web, non c’è poi tutta questa persistenza: gli utenti visitano un sito un numero limitato di volte, e se il sito è sufficientemente ostile non ritornano. Non possiamo perciò prendere alla lettera il punteggio assegnato alla persistenza, come se gli utenti dovessero idealmente continuare a tornare per continuare a scontrarsi con un dato problema: molto semplicemente, la maggior parte di loro non ritornerà. 4: Qual è l’usabilità che conta CHAP4.indd 125 125 13-09-2006 14:36:44 Valutiamo questi fattori su una scala da 1 a 10 per ciascun problema di usabilità (maggiore il valore, maggiore la difficoltà per l’utente). Con questi punteggi possiamo determinare quanto è critico il problema. Queste schermate illustrano problemi con differenti criticità. www.parks.ca.gov Ecco un problema di usabilità a bassa criticità. Il problema è che i numeri accanto alle caselle di spunta non sono in ordine, anzi sembrano messi a caso. La ragione è che la lista sembra divisa in colonne mentre è divisa in righe. La frequenza di questo problema è molto bassa: gli utenti in genere fanno clic sulla cartina o sull’area cui sono interessati; pochissimi cercano di stabilire una relazione fra la cartina e tutte le voci della lista. Per quelli che lo fanno il problema ha comunque un impatto ridotto grazie al fatto che la lista è così breve, bastano pochi secondi di lettura in più. Infine, la persistenza del problema è bassa perché, in una visita successiva a questa pagina, si sa già come comportarsi e con ogni probabilità non ci si accorge nemmeno più dell’apparente discrepanza fra cartina e lista. Questo problema di layout è fastidioso, ma di secondaria importanza. Risolverlo non dovrebbe costituire una priorità. 126 CHAP4.indd 126 Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:48 www.dimewill.com Ecco invece un problema di usabilità ad alta criticità: la pagina “chi siamo” di questa banca non dice abbastanza per stabilire un rapporto di credibilità e fiducia con i propri utenti. Certo, dice di essere una banca “tradizionale”, ma non corrobora l’affermazione con dei fatti: la data di fondazione, per esempio, il numero di filiali, qualche segno tangibile della propria solidità o qualsiasi altra informazione che possa convincere un utente ad affidarle il proprio denaro. Questo problema ha un’alta frequenza perché tutti gli utenti vogliono avere informazioni su un’azienda prima di fare qualcosa di così delicato come affidarle dei soldi. Il problema ha anche un alto impatto, perché è sufficiente a convincere molti utenti ad abbandonare il sito. Infine, anche la persistenza è alta, perché ogni nuovo utente vorrà conoscere qualcosa della banca prima di diventare cliente, e ogni volta che lo farà rimarrà puntualmente deluso. Questa pagina è molto deludente, e danneggia seriamente la capacità della banca di fare business online. 4: Qual è l’usabilità che conta CHAP4.indd 127 127 13-09-2006 14:36:50 Usabilità in ospedale: in condizioni critiche Nelle applicazioni medicali, un’interfaccia scadente può significare pericolo di vita. Nel numero del 9 marzo 2005 del Journal of the American Medical Association, Ross Koppel et al. hanno pubblicato uno studio su un’applicazione ospedaliera di gestione delle prescrizioni, usata dai medici per indicare, appunto, le prescrizioni dei pazienti. Lo studio identificava 22 modi diversi in cui, per il modo in cui l’applicazione era disegnata, i pazienti ricevevano il dosaggio sbagliato di un farmaco. Nella maggior parte dei casi, il vero problema era di usabilità. Ogni schermata del programma esprimeva i dosaggi di un farmaco usando come unità le dosi disponibili nella farmacia dell’ospedale; se, per esempio, un farmaco viene prescritto normalmente a dosaggi da 20 o 30mg, in farmacia si sarebbero trovate unità da 10mg, in modo da poter coprire entrambi i dosaggi. Ma quando il personale medico doveva prescrivere un farmaco con cui aveva scarsa familiarità, interpretava la dose disponibile in farmacia come dosaggio tipico. (Anni di studi di usabilità in molti ambiti differenti hanno dimostrato che gli utenti tendono a credere che i valori di default, o anche quelli di esempio, siano effettivamente adeguati alla loro situazione specifica.) Poteva perciò succedere che un medico prescrivesse 10mg perché quella era l’unità indicata, quando un dosaggio tipico era invece 20 o 30mg. Qui la soluzione del problema di usabilità è semplice: indicare in ogni schermata anche il dosaggio tipico del farmaco. Un altro problema si verificava quando il medico cambiava la prescrizione del paziente: spesso inseriva il nuovo dosaggio senza cancellare la prescrizione precedente, così che il paziente riceveva la somma dei due. Questo genere di errore è simile a quello che si verifica in banca quando, erroneamente, uno stesso pagamento 128 CHAP4.indd 128 a uno stesso beneficiario viene autorizzato due volte nello stesso giorno. Molti siti di home banking riescono a individuare questo errore e a chiedere all’utente di ricontrollare. In generale, se gli utenti ripetono un’azione già compiuta, il sistema dovrebbe chiedere se si intende far valere entrambe le azioni o se la seconda deve sostituire la prima. Stando all’articolo, a volte il personale doveva passare fino a 20 schermate per vedere tutte le prescrizioni di un paziente. In un sondaggio, il 72% del personale riferiva di avere spesso dubbi sulle prescrizioni e i relativi dosaggi, perché trovavano difficile esaminarli tutti. I ben noti limiti della memoria umana a breve termine rendono impossibile mantenere memoria di così tante schermate. Gli esseri umani, notoriamente, non hanno grandi capacità di memorizzare informazioni precise, e ridurre il carico mnemonico degli utenti è da sempre una delle prime regole del vero design. Invece di pretendere che gli utenti ricordino le informazioni da uno schermo all’altro (figuriamoci per i successivi 19), un sistema di questo genere deve riportare le informazioni agli utenti quando e dove ne hanno bisogno. La necessità di dover passare attraverso un gran numero di schermate significava lavoro extra per buona parte del personale che, come risultato, non usava il sistema sempre nel modo prescritto. Per esempio, le infermiere trovavano più pratico annotare su carta i farmaci somministrati e inserire le informazioni nel sistema a fine turno, anziché di volta in volta per ciascun paziente. Questo aumentava il rischio di errori e non consentiva al sistema di fornire informazioni in tempo reale sui farmaci somministrati a ciascun paziente. In generale, quando gli utenti si affidano ai bigliettini o ad altri sostituti cartacei, si può stare sicuri che da qualche parte c’è un’interfaccia scadente. Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:51 La scala del disonore Se assegnamo valori di criticità all’intera gamma dei problemi di usabilità noti otteniamo una stima a tutto tondo dello stato pietoso in cui versa il Web dal punto di vista dell’utente. Nel Capitolo 2 abbiamo già visto che la situazione non è buona, perché gli utenti falliscono ripetutamente i compiti assegnati e abbandonano i siti. Questo diagramma a torta ci mostra quali tipologie di problemi causano più difficoltà agli utenti. ch PD F/S Bo tto edia az die ni Ricerca st pa “In /Bo Multim re m ne fica i/p ta tto Gra Altro o Suon b l We a su ilità enz ib ti Pres ess Infl nfron li Co ona zi to titu men o i i is on Scorr tism ra azi t rm tan es let fin Di ova Nu o Inf Ba io ni de ls tro ” ito Architettura Informativa (AI) Moduli/R egistrazi one Privacy/Sicurezza Leggibilità Link Navigazione Contenuto Flusso Layout Nomi di Categoria Informazioni sui prodotti I problemi di usabilità ripartiti per livello di criticità. Ogni fetta della torta indica la percentuale di frustrazione che ciascun errore di design causa all’utente. L’ultima fetta rappresenta quel 4% di errori che sfuggono alla classificazione. 4: Qual è l’usabilità che conta CHAP4.indd 129 129 13-09-2006 14:36:51 Bisogna guardare al di là della ricerca e della reperibilità, e chiederci perché un sito non realizza appieno il suo potenziale di business. È probabile che molte delle perdite siano causate al livello della singola pagina. Nel nostro studio, la ricerca era il problema più critico, seguito a ruota da architetture confuse, bassa leggibilità e contenuti vaghi. In altre parole, tre quarti dei problemi di usabilità hanno a che fare con tre obiettivi primari degli utenti: trovare, leggere e comprendere informazioni. La maggior parte di questi problemi causa ritardi o fastidi, che però quasi sempre possono venire superati. Per esempio, gli utenti possono smarrirsi in un sito confuso, ma trovare egualmente ciò che vogliono con una ricerca. Sembrerebbe che gli errori di progettazione veramente gravi siano così rari da non rappresentare singolarmente nemmeno l’1% del totale. Le pubblicità aggressive, offensive e intrusive, per esempio, pesavano solo per lo 0,4% e non compaiono nel grafico. Questa bassa rilevanza dipende da due fattori: primo, dei siti sottoposti a indagine solo pochi erano siti di contenuti, e quindi solo pochi avevano pubblicità. Secondo, perché gli utenti abbandonino un sito la pubblicità deve essere veramente molesta. Ciò non significa che gli utenti non la trovino irritante, tutt’altro, ma hanno sviluppato una semplice strategia di difesa: ignorare completamente qualunque cosa assomigli a una inserzione pubblicitaria. Infatti una delle nostre linee guida di usabilità raccomanda che niente, in un’interfaccia, possa essere scambiato per pubblicità. Per avere una percezione più precisa delle macroaree in cui ricadono gli errori di progettazione dei siti web odierni, abbiamo raggruppato i singoli problemi in categorie. Come si vede nel secondo diagramma, la ricerca rimane un problema primario, che fa categoria a sé. Ma, subito dopo, la reperibilità è il problema più importante, da cui dipende il 26% della frustrazione dell’utente. La categoria “reperibilità” riguarda elementi dell’interfaccia quali l’architettura delle informazioni, i nomi delle aree e i link; è uno dei due fattori che decidono se l’utente di un sito riesce ad arrivare dove vuole; l’altro, è chiaro, è la ricerca. Se sommiamo questi due fattori vediamo che il 37% delle difficoltà degli utenti web sono relative al raggiungimento della pagina desiderata. Un ulteriore 62% di frustrazione ha a che vedere con progetti scadenti a livello di singola pagina o di successioni logiche di pagine; in questi casi l’utente arriva alla pagina desiderata, ma questa non gli permette di risolvere il suo problema. Questo ci dice che dobbiamo guardare al di là della ricerca e della reperibilità e chiederci perché un sito 130 CHAP4.indd 130 Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:51 Ricerca Reperibilità (AI, nomi di categoria, navigazione, link) Design della pagina (leggibilità, layout, grafica, dilettantismo, scorrimento) Informazioni (contenuti, informazioni sui prodotti, informazioni istituzionali, prezzi) Supporto agli obiettivi dell’utente (flusso, privacy, moduli, confronto, inflessibilità) Design barocco (multimedia, bottone “indietro”, PDF/stampa, inflessibilità) Altro (bachi, presenza sul Web, pubblicità, nuovo sito, metafore) I problemi di usabilità ripartiti per livello di criticità ma raggruppando gli errori di design in famiglie più ampie. Questo ci permette di individuare a quali famiglie di errori si può imputare la maggior parte della confusione e dell’insoddisfazione degli utenti. Consiglio: la prima legge del commercio elettronico Un utente non può comprare un prodotto che non trova. La capacità di muoversi in un sito è fondamentale per la sua usabilità, eppure oltre un terzo delle difficoltà che gli utenti incontrano nel visitare un sito sono imputabili a due caratteristiche fondamentali, ricerca e reperibilità. non realizza appieno il suo potenziale di business. È probabile che gran parte degli affari mancati vengano da pagine con informazioni incomprensibili, che non infondono fiducia o che semplicemente non forniscono la risposta che gli utenti cercano. Invece, solo l’1% delle difficoltà ha a che vedere con aziende che hanno più siti fra loro inconsistenti: questo è decisamente un problema meno pressante. Una buona notizia c’è: l’abuso della grafica causa solo l’8% dei problemi degli utenti. Un vero crollo in classifica dai tempi d’oro della bolla di Internet quando ne era la causa più frequente. Dobbiamo continuare a vigilare, perché gli eccessi delle schermate di benvenuto e delle animazioni inutili e fastidiose potrebbero tornare in voga, ma per il momento appartengono al passato. 4: Qual è l’usabilità che conta CHAP4.indd 131 131 13-09-2006 14:36:52 Cosa fa sbagliare gli utenti Nella sezione precedente abbiamo visto problemi che ritardano o infastidiscono l’utente, ma non sempre gli impediscono di completare il compito assegnato. Ci sono però altri problemi, più critici, che gli utenti non riescono ad aggirare. In questo diagramma riportiamo, per importanza relativa, quei problemi la cui criticità è stata sufficiente da causare l’abbandono del sito, o del compito assegnato, o il suo erroneo completamento. Se raffrontiamo la frequenza di un problema con la sua capacità di causare errori nel compito assegnato, vediamo notevoli differenze. Innanzitutto i problemi di ricerca e architettura informativa portano più spesso a errori. Questo ta de tra ni es io no Suo nti o nfr mo tis in Gra az F/S “in tan ne af st PD tto let re ov Bo i/P Co Di ch Nu Ba ls ito Altro Ricerca mp a die t /Bo ro” tto ni fica Multimedia Architettura Informativa (AI) e gistrazion e Moduli/R Link e ion gaz vi Na Leg gib Nomi Layout ilit à Contenuto egoria Flusso di cat rezza y/Sicu Privac Informazioni sui prodotti I problemi di usabilità ripartiti per la frequenza con cui impediscono all’utente di completare il compito assegnatogli. 132 CHAP4.indd 132 Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:52 Le cinque principali cause degli errori degli utenti n n n n n Ricerca Architettura Informativa Contenuti Informazioni sui prodotti Flusso di processo Nonostante l’importanza che gli web designer assegnano alla grafica e al layout, e alla quantità di parole che vi dedicano, il design della pagina non ha un grande ruolo nel decidere se gli utenti riescono o meno a usare un sito web. è ragionevole, perché se non si riesce a trovare ciò che si cerca tutto il resto passa in secondo piano. Al contrario, la leggibilità era terza nella scala del disonore, ma è molto meno importante rispetto agli errori commessi. Certo, per gli utenti è seccante doversi cavare gli occhi per riuscire a leggere, ma possono anche sopportarlo per un po’, se si tratta di portare a termine un compito. Naturalmente, può anche capitare che una scarsa leggibilità porti gli utenti ad abbandonare il sito o a non notare un’informazione; ma questo è più spesso una fastidiosa seccatura che una causa diretta di errore. Nell’ultimo diagramma, abbiamo accorpato in categorie più ampie i problemi che portavano a errori dell’utente. Questo può aiutarvi a dare la giusta priorità ai diversi problemi di design e a concentrarvi su quelli critici, quelli che se non vengono corretti affondano le aziende. Notiamo che le due categorie relative allo spostarsi all’interno del sito, “ricerca” e “reperibilità”, hanno un’importanza relativa ancora maggiore: il 15% dei compiti viene abbandonato per problemi con la ricerca, e addirittura il 27% per problemi di reperibilità. Le informazioni difficili o mancanti sono la seconda categoria per importanza: causano il 19% degli errori. Se rapportiamo i problemi generali dell’utente ai fattori che incidono sui suoi errori possiamo notare che il design della Ricerca Reperibilità (AI, nomi di categoria, navigazione, link) Design della pagina (leggibilità, layout, grafica, dilettantismo, scorrimento) Informazioni (contenuti, informazioni sui prodotti, informazioni istituzionali, prezzi) Supporto agli obiettivi dell’utente (flusso, privacy, moduli, confronto, inflessibilità) Design barocco (multimedia, bottone “indietro”, PDF/stampa, inflessibilità) Altro (bachi, presenza sul Web, pubblicità, nuovo sito, metafore) Famiglie di problemi di usabilità ripartiti per la frequenza con cui impediscono all’utente di completare il compito assegnatogli. Si noti come la combinazione di reperibilità e informazioni costituisca la maggioranza dei casi. 4: Qual è l’usabilità che conta CHAP4.indd 133 133 13-09-2006 14:36:52 pagina è più una seccatura che una reale causa di errori. Nonostante l’importanza che gli web designer assegnano alla grafica e al layout, e alla quantità di parole che vi dedicano, il design della pagina non ha un grande ruolo nel decidere se gli utenti riescono o meno a usare un sito web. Naturalmente, sapete benissimo che nel vostro sito il livello accettabile di errori dell’utente è zero, e quindi non penserete nemmeno per un momento di sottovalutare il design delle pagine: ma per quanto ci siamo detti fin qui assegnerete una priorità maggiore a problemi come la ricerca, la reperibilità e il valore delle informazioni presentate nelle singole pagine. È sufficiente concentrarsi sui problemi più gravi? Si devono assegnare risorse solo alla risoluzione di quei problemi che impediscono all’utente di raggiungere i propri obiettivi, e tralasciare quelli che gli causano solo temporanee seccature e piccole difficoltà? Non crediamo proprio. I problemi di usabilità possono affondare gli affari anche quando non sono la causa diretta di un fallimento. Se i vostri utenti sono continuamente vessati da problemucoli come la scarsa leggibilità finiranno per non avere una grande opinione del vostro sito; e questo è un problema serio per qualsiasi sito che ha scopi promozionali e di marketing. E inoltre, quando i piccoli problemi si assommano in una impressione complessivamente negativa di un sito, gli utenti se ne vanno e non tornano più. I dati che abbiamo presentato in questo capitolo dovrebbero aiutarvi a valutare le priorità e le risorse da assegnare ai diversi problemi di usabilità dei vostri progetti. In particolare, raccomandiamo un impegno maggiore nell’usabilità dei contenuti, ancora sottovalutata: avere le informazioni che gli utenti cercano e presentarle con un linguaggio appropriato sono aspetti cruciali per il successo di un sito web. Naturalmente, è anche importante curare gli aspetti di ricerca e reperibilità, ma queste sono cose già note. Nel resto del libro, ci occuperemo proprio di questi due fattori, i più importanti; sono loro che determinano se gli utenti riescono a usare il vostro sito web, e vedremo come affrontarli in modo opportuno. 134 CHAP4.indd 134 Web Usability 2.0 13-09-2006 14:36:52 CHAP4.indd 135 13-09-2006 14:36:52