Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 1 BOZZA DOCUMENTO EQUIPOLLENZA SINTESI e RIELABORAZIONE INTERVENTO DEMARTINI – CONVEGNO NAPOLI La costruzione di una tabella di corrispondenza/equipollenza nel riconoscimento delle competenze tra i diversi stati partner costituisce uno dei risultati del progetto ARGO E’ questa un’impostazione legata ad uno scenario dell’education superato dai fatti. L’equipollenza dei titoli appartiene infatti agli anni passati in quanto si riferisce ad un contesto politico di piena sovranità di ciascun Stato. In tale prospettiva il titolo, il cui valore legale è spendibile in quello Stato, può essere assunto come equipollente da un altro Stato. La delega all’UE da parte degli Stati Membri di gran parte della propria sovranità nazionale e al tempo stesso l’affermazione del principio di sussidiarietà fanno sì che, nell’ambito dell’istruzione e della formazione, pur rimanendo di competenza nazionale, si ricerchino aspetti “comuni” al fine di garantire il diritto di cittadinanza attiva e di mobilità del cittadino in Europa e contemporaneamente si sviluppino soluzioni per l’apprendimento, per il riconoscimento e per la validazione delle competenze specifiche ed autonome in ciascun territorio. Sempre più si vanno evidenziando due ambiti: un primo “comune” rappresentato dalle qualifiche e dalla certificazione e un secondo definito “della sussidiarietà” rappresentato dalla formazione, dal riconoscimento e dalla validazione delle competenze. Quest’ultimo viene così definito, proprio perché attuato in modo autonomo in ciascuna realtà territoriale, nel rispetto delle diverse tradizioni storico culturali e delle specificità socio economiche locali. In questa prospettiva modificata non ha pertanto più molto senso cercare modalità per definire un’equipollenza tra i titoli, quanto piuttosto approfondire le tematiche finalizzate a rendere evidenti quei parametri che consentono la trasparenza e la leggibilità delle qualifiche e la modalità di certificazione da un lato e che facilitano la confrontabilità dei percorsi formativi e degli apprendimenti dall’altro. Nel primo caso l’evidenza di parametri e strutture consentirà la costruzione di metastrutture di raccordo, nel secondo il confronto sarà finalizzato a fornire servizi educativi sempre più rispondenti alle esigenze del singolo: accumulabili, integrabili e personalizzabili, nella prospettiva della mobilità geografica e formativa. Le Università europee, nell’ambito del programma comunitario Socrates – Erasmus per la mobilità dello studente, hanno affrontato questo genere di problematiche e fornito una proposta risolutiva costituita dall’ECTS (European Credits Tranfert Systhem). L’efficacia della soluzione è dimostrata dalla diffusa applicazione dell’ECTS che a partire dal 1997 ha coinvolto ad un numero di studenti ed organismi accademici in continua crescita. A partire dal 1997 infatti l'adozione di ECTS è stata avviata in oltre 1.200 Università europee e sta diventando una leva importante dell'innovazione della didattica nel sistema, tuttora fortemente disomogeneo, dell'istruzione universitaria europea. A livello comunitario si sottolinea la necessità di costruire, anche per la formazione professionale (V.E.T. – Vocational Educational Training), un sistema analogo (ECVET – Europea Credito for V.E.T.), in grado di supportare la mobilità dello studente e del lavoratore. www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 2 Si ritiene a questo punto opportuno continuare l’analisi in due direzioni tra loro complementari: da un lato analizzando lo sviluppo del dibattito comunitario e le linee d’indirizzo proposte per l’ECVET, dall’altro descrivere ECTS in modo da vedere quali possano essere gli elementi eventualmente trasferibili alla formazione professionale Il dibattito comunitario In generale Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona (cittadinanza attiva, occupabilità, sostenibilità, coesione sociale) e le indicazioni di Copenaghen (…società europea della conoscenza …la più competitiva del mondo….entro il 2010) si è avviato un processo - definito di Bruges Copenaghen - di potenziamento dell’istruzione e della formazione, nell’ambito del quale lavorano alcuni gruppi tecnici. Quanto di seguito riportato si riferisce appunto al dibattito in corso nel gruppo tecnico di lavoro per il trasferimento dei crediti. Un punto di partenza significativo è rappresentato sicuramente dalla dichiarazione di Copenaghen di cui si riporta un brano significativo “investigating how transparency, comparability, transferability and recognition of competences and/or qualifications, between different countries and at different levels, could be promoted by developing reference levels, common principles for certification, and common measures, including a credit transfer system for vocational education and training la ricerca di come promuovere la trasparenza, la comparabilità, la trasferibilità e la ricognizione sistemica delle competenze e/o delle qualifiche, fra paesi diversi e ai diversi livelli potrebbe essere promossa attraverso lo sviluppo di livelli di riferimento, di principi comuni per la certificazione, di misure comuni, includendo un sistema di crediti per la V.E.T. In tale affermazione si evidenziano gli obiettivi di trasparenza, comparabilità, ricognizione sistemica che determinano le scelte politiche e le linee di indirizzo per l’identificazione di prassi, strumenti e soggetti attuatori che consentono una possibile realizzazione operativa e funzionale del sistema. Vi si indicano in particolare: i livelli di riferimento, i principi comuni per la certificazione, le misure comuni, il sistema di crediti per la VET La mobilità dello studente, in relazione soprattutto alla formazione iniziale, richiede un posizionamento di livello rispetto ad un possibile percorso di studi, chiarire cioè a quale sottosistema formativo si fa riferimento e a quale livello. La certificazione richiede dei principi comuni condivisi che oltre a mettere in chiaro il valore legale, sociale ed economico del documento (attestato, certificato, diploma, laurea) mettano in evidenza 1. gli obiettivi di certificazione indicando che cosa questi rappresentino • i contenuti di un percorso formale di apprendimento (possibili conoscenze che il soggetto dimostra di avere appreso con esame) • le competenze effettivamente possedute dal candidato e acquisite nel percorso formale (padronanza in ambito teorico, pratico e comportamentale delle competenze) • le competenze effettivamente possedute dal candidato e acquisite in modo informale e non formale (padronanza in ambito teorico, pratico e comportamentale delle competenze) • le competenze relative a delle esigenze di tipo professionale (performance) www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 3 2. chi è il soggetto certificatore – interno o esterno (soggetto terzo) – 3. quali sono le procedure adottate nella certificazione Le problematiche relative all’attribuzione dei crediti, a differenza della certificazione ed in relazione a quanto precedentemente affermato, appartengono non agli ambiti “comuni” ma a quello della “sussidiarietà”. Ciò significa che i molti e differenziati percorsi e le loro componenti debbono essere confrontabili in termini quantitativi e il risultato di tale confronto deve potersi esprimere attraverso numeri. Appare evidente la necessità di operare una semplificazione della complessità attraverso la scelta condivisa di una unità di misura rispetto alla quale effettuare i confronti in modo pratico ed inequivocabile. Tale operazione indubbiamente costituisce una ridutio ad minum di cui è necessario avere piena consapevolezza dei limiti, ma anche delle opportunità che offre. Il carico di lavoro come unità di misura del credito scelto nell’ECTS, come si dirà in seguito, costituisce un’unità per certi aspetti riduttiva rispetto alla complessità dello scenario formativo, ma di indubbia facilità e comodità di applicazione nonché di efficacia rispetto all’obiettivo principale che è quello di garantire la mobilità dello studente. L’attribuzione e il riconoscimento di crediti diventa frutto di accordi e convenzioni. Non ci sono valori o ragioni intrinseche nelle scelte se non quelli dettati dalla necessità di risolvere dei problemi in modo efficace ed efficiente. Ed è proprio questa necessità di funzionalità a promuovere una sistematizzazione condivisa degli accordi e delle convenzioni, in altre parole la definizione di un vero e proprio sistema di crediti. In relazione al gruppo di lavoro sul trasferimento dei crediti A livello comunitario si è costituto un gruppo tecnico per l’approfondimento delle tematiche legate al trasferimento dei crediti al quale partecipano, direttamente e in comunità virtuale, soggetti che provengono da diverse nazioni e con competenze differenziate. Costruire un sistema di crediti per la V.E.T. risulta senza dubbio impresa ardua e complessa rispetto alla quale ci si aspetta di raggiungere risultati non esaustivi ma perfettibili. Non va del resto trascurato che entro la fine del 2005 un framework per le qualifiche europee e un sistema di trasferimento crediti per VET dovrebbe essere formalmente proposto dalla Commissione Una prima esigenza è costituita dal condividere il significato di alcuni concetti di base attraverso un accordo in progress ed in modo tale che questi risultino funzionali alla reciproca comprensione e al poter disporre di un glossario condiviso. Il campo di riferimento è quello degli apprendimenti formali (rif. fig1) • Curriculum: percorso formativo a cui fare riferimento per conseguire un titolo. Il vocabolo curriculum indubbiamente appartiene più ai settori formali dell’istruzione che a quelli della formazione professionale • Moduli: costituiscono la prima articolazione sequenziale di componenti formative del curriculum. Tali componenti collegano tra loro dei contenuti gnoseologici e si caratterizzano per la durata, per la modalità di erogazione della formazione e per le diverse tipologie di attività (laboratoriale – teorica – di esercitazione). Le sequenze sono scelte dal formatore per raggiungere gli obiettivi formativi programmati. I moduli in quanto unità formative possono essere parte di un Syllabus, di un programma di studio, di un percorso complesso (se riferito a percorso formativo erogato) ma avere anche vita propria essere cioè unità capitalizzabili (se riferita percorso formativo individuale) • Unità: unità di competenza è la più piccola parte del curriculum ed è costituita da un insieme coerente di conoscenze, competenze, capacità, abilità, compiti. Questa accezione di unità è molto discutibile. In molta www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 4 letteratura infatti l’unità di competenza è finalizzata al raggiungimento di una competenza (o meglio metacompetenza in quanto aggregazione di unità di competenza teorica, pratica e comportamentale). L’unità deve riferirsi ad un livello di apprendimento. Per definirla è importante inoltre nella formazione professionale riferirla ad un’attività chiave (processo lavorativo) e alle operazioni che la compongono. L’unità di competenze (capitalizzabile) è il risultato di processi di apprendimento formale, non formale ed informale. Non va tuttavia trascurato il fatto che l’attribuzione di crediti nell’ambito delle attività informali e non formali risulti di difficile applicazione in quanto sono caratterizzate da competenze tacite. Le unità si possono comporre e scomporre tra loro. Ciascuna unità prevede l’esplicitazione delle modalità di valutazione e validazione. Ciascuna unità può essere certificata, avere allocati dei crediti, essere accreditata in quanto si sono riconosciute delle competenze acquisite. • Credito formativo rappresenta un modo trasparente di valorizzazione di uno o più moduli e/o di una o più dell’unità di competenza e/o di una qualifica o di una sua parte. E’ sempre possibile dedurre crediti assegnati a moduli da quelli assegnati ad unità o viceversa. Nell’ECTS il credito formativo corrisponde ad un carico di lavoro medio svolto in aula, in laboratorio, oppure di studio e pari a circa 25 ore, con un intervallo di variabilità massimo del 20%. Il credito, nell’ECTS, è dunque una convenzione per la quale non è importante che cosa fai, ma quanto tempo impieghi. Non si entra in merito sulle modalità di valutazione e certificazione in quanto si accetta in toto quanto fatto dall’organismo che eroga la formazione e con cui si è in convenzione; ci si limita quindi ad una procedura di riconoscimento. Metaforicamente potremmo quindi affermare che il credito ha un valore di scambio spendibile nel campo delle conoscenze e competenze, come una moneta usata da tutti i partner sottoscrittori dell’accordo. Il credito ha dunque un valore nominale, fissato a priori da chi lo attribuisce - ente che attribuisce il credito e che tuttavia deve essere accettato e riconosciuto anche da altri come valore di scambio. Non va infatti trascurato che il credito viene introdotto a sostegno della mobilità regionale, nazionale ma soprattutto internazionale della persona. È quindi importante non solo il valore dato ma soprattutto quello riconosciuto da altri. Ciò implica che ci sia accordo tra soggetti eroganti e riceventi. Non esistono pertanto principi per la definizione dei crediti quanto piuttosto procedure che si concretizzano in accordi tra organismi per definire i criteri per la misura dei crediti e le modalità di attribuzione nonché di riconoscimento. Gli accordi presumono che tra gli organismi ci sia reciproca fiducia (mutual trust). Non va dimenticato che la fiducia richiede che le attività e modalità di erogazione della formazione siano ben descritte dal soggetto erogatore e rispondano a criteri di trasparenza e qualità. Il credito assume dunque valore solo nell’ambito di accordi, che possono essere bi o plurilaterali. Per restare nell’ambito della metafora precedentemente usata: non è una moneta corrente ma ha valore solo nell’ambito dell’accordo. Assume pertanto un valore negoziale e convenzionale e non certo assoluto come potrebbe essere per una procedura che risponda a criteri di equipollenza. Il credito può essere interpretato come carico di lavoro o in corrispondenza con obiettivi di apprendimento Non tutti in Europa sono concordi nell’assumere come credito il carico di lavoro, per esempi i francesi vorrebbero come credito la competenza in quanto risultato finale raggiunta come obiettivo di apprendimento che caratterizza il modulo e tenga conto anche delle modalità di erogazione della formazione. Il credito è attribuibile ad apprendimenti formali, non formali ed informali. Questa dichiarazione d’intenti non trova tuttavia ancora applicazione pratica in quanto nell’informale, a differenza del formale, non abbiamo ancora grandezze e unità confrontabili. Nell’ECTS vengono considerati solo aspetti formativi formali. www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 • p. 5 Qualifica e certificazione Dispositivo o sistema finalizzato al riconoscimento ufficiale di una qualifica o di una sua parte da parte di un’istituzione accreditata. I sistemi di certificazione sono caratterizzati da un quadro di riferimento di tipo legale, da procedure e da strumenti di misura a garanzia della qualità del dispositivo o del sistema. La certificazione è conseguente ad una procedura di valutazione dell’esperienza di apprendimento (esame, test, osservazione di lavori svolti ecc), ad una procedura di validazione (in seguito a confronto tra la valutazione dei risultati e un quadro di riferimento) o accertamento/attestato di frequenza al programma di studio o ai singoli moduli. La certificazione può essere riferita a singole componenti o all’intero percorso oppure risultare dalla somma di più certificazioni. Ciascuna certificazione, parziale o completa, può fornire: l’attribuzione di crediti e l’esenzione dalla frequenza di moduli e/o unità di competenza. Una seconda esigenza invece consiste nel porre in evidenza i criteri che consentono di definire un sistema di trasferimento crediti nonché le procedure per la loro attribuzione • in generale, è fondamentale determinare o quali sono unità da riconoscere o che valore si può dare unità competenza – quale unità di misura o a quale tipo di processo e di risultato corrisponda un credito o quale approccio per il riconoscimento di crediti o quali regole per l’accumulazione di crediti o quali vantaggi i diversi enti possono ricavare dall’attribuire e riconoscere crediti (in modo tale da giustificare lo sforzo) • in particolare, è invece determinante individuare le problematiche chiave per lo sviluppo della V.E.T. quali o la definizione di una qualifica e della zona di fiducia reciproca o l’accertamento attraverso concetti quali: tempo di apprendimento, densità dell’apprendimento livello di apprendimento medio del candidato) o le zone qualitative (equivalenza) o la componibilità e la modularizzazione dei percorsi (parcellizzazione e sequenza) o la certificazione Il sistema ECTS Si riporta una descrizione puntuale dell’ECTS articolata in risposte sintetiche ad alcune domande chiave Che cos’è un sistema di crediti? Un sistema di crediti è un modo sistematico di descrivere un programma educativo attraverso l’attribuzione di crediti alle parti di cui è composto. La definizione di crediti nei sistemi di formazione superiore può basarsi su parametri tipologicamente molto diversi tra loro: il carico di lavoro, i risultati di apprendimento, le ore di presenza Che cos’è l’ECTS? Il sistema europeo di trasferimento ed accumulazione dei crediti è un sistema studente-centrico basato sul carico di lavoro richiesto allo studente per raggiungere gli obiettivi di un programma, obiettivi preferibilmente esplicitati in termini di risultati di apprendimento e competenze che devono essere acquisite Perchè introdurre ECTS? Perché rende i programmi di studio facilmente leggibili e comparabili per tutti gli studenti locali e stranieri. www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 6 Perché facilita la mobilità e la riconoscibilità fra gli atenei. Perché aiuta le università ad organizzare a rivedere i loro programmi di studio. Perché può essere usato per comporre una pluralità di programmi e di modalità di erogazione. Perché rende la formazione superiore europea più allettante per studenti di altri continenti. Quali sono gli elementi chiave che caratterizzano l’ECTS? 60 crediti costituiscono la misura del carico di lavoro di uno studente a full-time in un anno accademico. Il carico di lavoro dello studente è calcolato supponeno un lavoro medio annuo di 36/40 settimane. Il credito è anche un modo per quantificare i risultati di apprendimento. Questi ultimi costituiscono l’insieme delle competenze e cioè quello che lo studente, alla fine del processo di apprendimento, lungo o corto, sarà in grado di conoscere, capire o fare. I crediti richiedono un’adeguata sistematizzazione dei risultati di apprendimento acquisiti. Il carico di lavoro totale, per ottenere il diploma relativo ad un primo livello di studi della durata di tre o quattro anni è pari rispettivamente a 180 o 240 crediti. Il carico di lavoro dello studente in ECTS comprende il tempo impiegato in letture, seminari, studio personale, preparazione per dare gli esami. I crediti sono previsti per tutte le componenti di un programma di studio (quali moduli, corsi, lavoro di esposizione) e riflettono la quantità totale di lavoro necessario per completare un intero anno di studi nel programma considerato. Quali i documenti chiave di ECTS? Le informazioni sistematiche raccolte in un catalogo dei pacchetti/corsi dell’istituzione pubblicata in due lingue L’accordo sugli apprendimenti che contiene l’elenco dei corsi che lo studente può frequentare e sostenere l’esame finale nonché il corpo di docenza accademica coinvolto e responsabile. La trascrizione di curricula che documentano la performance di uno studente attraverso l’esplicitazione dell’elenco dei corsi frequentabili e dei corrispondenti crediti ottenuti in ECTS e trasferibili nei corsi locali Che cos’è il Diploma Supplement Il Diploma Supplement è un documento riferito alla formazione superiore che mira a standardizzare la descrizione di quanto ottenuto a completamento con esito positivo del corso. La descrizione chiarisce la natura, il livello, il contesto e la tipologia degli studi. Il Diploma Supplement supporta la trasparenza e facilita una ricognizione sistemica delle qualifiche accademiche e professionali (diploma, lauree,certificati e attestati) Le linee di indirizzo di ECTS hanno informato in modo significativo la recente legislazione italiana in ambio universitario - D.M. 509/99 – che oltre ad assumere quanto sopra esposto riorganizza le lauree classi e per ogni classe di corsi di studio evidenzia gli obiettivi e le attività formative qualificanti in quanto indispensabili per conseguire il titolo finale. Si distinguono sei tipologie di attività formative : a) attività formative in uno o più ambiti disciplinari relativi alla formazione di base; b) attività formative in uno o più ambiti disciplinari caratterizzanti la classe; c) attività formative in uno o più ambiti disciplinari affini o integrativi di quelli caratterizzanti, con particolare riguardo alle culture di contesto e alla formazione interdisciplinare; d) attività formative autonomamente scelte dallo studente; e) attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo di studio e, con riferimento alla laurea, alla verifica della conoscenza della lingua straniera; f) attività formative, non previste dalle lettere precedenti, volte ad acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, nonchè abilità informatiche e telematiche, relazionali, o comunque utili per l'inserimento nel mondo del lavoro, nonché attività formative volte ad agevolare le scelte professionali, mediante la conoscenza diretta www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 7 del settore lavorativo cui il titolo di studio può dare accesso, tra cui, in particolare, i tirocini formativi e di orientamento di cui al decreto del Ministero del Lavoro 25 marzo 1998, n. 142. Nel DM 509/99 appare per la prima volta forse la definizione di CUF (credito universitario formativo) che nasce in contesto internazionale e viene ripreso in ambito nazionale In tale decreto inoltre forse per la prima volta in ambito accademico il focus viene spostato dall’insegnamento all’apprendimento. L'attività di apprendimento, a è riferito il CUF, si suddivide in: · forme di didattica assistita: frequenza di lezioni, esercitazioni, seminari; · forme di studio individuale: studio dei testi, elaborazione di relazioni, preparazione dell'esame; · forme di accertamento continuo del profitto (verifiche periodiche, ecc.). La trasferibilità del sistema ECTS La trasferibilità del sistema ECTS nel costruendo sistema dell’ECVET non è certo attuabile tout court: i sistemi infatti sono troppo diversi per poter comparare i contenuti dei moduli e per poter attribuire un valore analogo al credito formativo. Inoltre negli accordi tra organismi di formazione e soprattutto nella loro estensione è diversa la credibilità di cui godono gli organismi che erogano la formazione e la possibilità di mettere in trasparenza i percorsi. Le variegate e recenti offerte formative della V.E.T. non possono certamente essere paragonate a quelle accademiche. Risultano invece sicuramente trasferibili le scelte metodologiche di seguito riassunte: • nell’individuazione di una metrica che consenta di mettere a confronto tra loro percorsi, moduli, unità di competenza • nell’individuazione di possibili unità di misura e nella scelta di quella più funzionale allo scopo principale che determina la necessità di un sistema di crediti: garantire la mobilità formativa e occupazionale del cittadino europeo • nella consapevolezza che l’assunzione del carico di lavoro - impegno globale richiesto allo studente come credito formativo costituisce non lo strumento di valutazione comune degli apprendimenti (Il credito non è un nuovo modo per misurare le ore di insegnamento, né qualifica il livello o l'importanza di una materia di studio né i suoi contenuti), ma uno dei possibili strumenti di confronto e di integrabilità dei percorsi • nella consapevolezza che il valore del credito formativo è convenzionale • nell’accettazione del valore del credito nell’ambito di accordi e in un clima di mutual trust • nella consapevolezza che la fiducia reciproca ha come presupposti la trasparenza delle qualifiche e la qualità nei processi formativi • nel ritenere che l’attribuzione del credito sia successiva alla valutazione dei raggiunti risultati dell’apprendimento (learning outcome) e non dipendente dalla sola frequenza/partecipazione ad un programma formativo • nel ritenere che il credito non sia valido “per se stesso”, ma nel contesto di una qualifica da ottenere Conclusioni ECVET s’inserisce nella dimensione comunitaria tracciata dai consigli di Lisbona e Copenaghen ed in particolare costituisce con il framework per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze Europass una priorità individuate dal processo di Bruges Copenhagen www.leonardo-argo.it Programma Leonardo - Progetti Pilota, Competenze Linguistiche, Reti Transnazionali, Materiali di Riferimento Fase 2000-2006 – Anno 2002 – Progetto: “A.R.G.O.” – Progetto numero: I/02/B/F/PP-120221 p. 8 ECVET afferisce all’ambito della sussidiarietà in quanto riconoscimento di crediti nell’ambito di percorsi formativi sviluppati in coerenza con standard certificatori comuni ma anche pienamente rispondenti alle esigenze dei mercati locali e nazionali ECVET costituisce uno strumento basilare affinché la VET possa giocare un ruolo determinante per lo sviluppo del Lifelong Learning (LLL); anche se qui l’accreditamento delle competenze informali e non formali e quindi la valorizzazione dell’esperienza pregressa abbisogna di procedure specifiche di attribuzione dei crediti ECVET deve poter riferirsi ad un framework Europeo di qualifiche, aperto e flessibile, che si fondi sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca e che offra un riferimento comune per il riconoscimento delle qualifiche, basato sugli esiti dell’apprendimento, sostanziato da meccanismi di garanzia della qualità e supportato da un set di livelli di riferimento comuni ECVET deve basarsi su principi comuni e su una metrica condivisa e funzionale a garantire la mobilità degli studenti in formazione e su esiti/obiettivi trasparenti che tengano conto anche del sistema di trasferimento crediti universitario (ECTS) e dell’Europass. ECVET si implementa con lo sviluppo di accordi volontari tra istituzione di formazione europei. Se da un lato il sistema comunitario ECVET deve prevedere un meccanismo di accumulazione tale da consentire l’acquisizione di certificazioni intermedie e di qualifiche professionali. E’ legata all’ECTS, insieme al quale, è auspicabile evolva in un unico sistema europeo di crediti. L'Università da un lato e la formazione professionale costituirebbero i tasselli fondamentali del processo di formazione permanente degli individui, a livello europeo, in un sistema generalizzato di accumulazione di crediti di studio. ECVET è centrato sullo studente, deve essere legato all’Europass e fondarsi su di un quadro comune di livelli di riferimento da definirsi in quanto quelli attualmente usati - ISO 85 e ISCED 97 – risultano obsoleti rispetto alla realtà formativa e socio economica europea; deve inoltre basarsi su criteri comuni per la garanzia della trasparenza e su principi comuni per la validazione delle competenze comunque acquisite. ECVET richiede un clima di fiducia nel quale poter realizzare il trasferimento dei crediti. Le istituzioni interessate al trasferimento dei crediti devono poter aver fiducia l’una dell’altra in relazione alle competenze per le quali si attribuisce il credito ad un dato livello. La fiducia deve essere garantita da standard di qualità ( rif. indicazioni fornite in “la guida per la garanzia della qualità” (documento prodotto dal gruppo tecnico sulla qualità).. ECVET per garantire oggettività alle misure eventualmente fornite per i confronti deve poter garantire che vengano dichiarati: i livelli di riferimento, la tipologia dell’apprendimento sia riferito alle conoscenze, abilità e competenze dell’allievo, sia ai programmi di studio e alle qualifiche, le caratteristiche del processo formativo, la figura professionale di riferimento. ECVET si basa sulla capacità negoziale, convenzionale e di accordo fra gli attori della formazione che stipulano accordi, protocolli d’intesa e convenzioni. I livelli di riferimento QCA ((Qualifications and Curriculum Authority – Londra); possono essere usati come strumento per dare una fisionomia ai crediti, ossia per chiarire il significato dei pacchetti di crediti, particolarmente quelli attribuiti a programmi pluriennali www.leonardo-argo.it