■ TEMPO LIBERO ■
Venerdì 24 Marzo 2006
■ ■ Cultura La regia di Ponnelle stravolge l’opera di Bizet e trasforma Don José
Personal
51
■ Tecnologia Tv lcd e pc al sicuro da sovratensioni
Un cialtrone per Carmen Una protezione
a prova di blackout
Il bravo ragazzo della Navarra diventa un personaggio losco
La concertazione di Fourniller è ordinata, ma non incisiva
di Giuseppe Pennisi
P
erché andare a Torino per
Carmen di Bizet in un allestimento di qualche lustro
fa importato da San Francisco, dove è stato rimesso a nuovo il novembre scorso? Perché in
scena c’è l’edizione critica di
Robert Didion che riproduce le parti parlate dell’originale. In Italia si tratta di un
evento, poiché di solito direttori artistici e maestri concertatori rifuggono dall’edizione critica per il timore che
gli interpreti inciampino nella pronuncia del francese. È
interessante anche la regia di
Jean-Pierre Ponnelle: una messa
in scena grandiosa, piena di movimenti di masse in cui alla «femme fatale» Carmen, divoratrice di
uomini e distruttrice di se stessa,
non si giustappone il solito Don
José, buon ragazzo della Navarra
ma un gaglioffo pluriomicida. Co-
me è descritto nella novella di Prosper Mérimée ma non nel libretto di Henry Meilhac e Ludovic
Halévy. La concertazione di Patrick Fourniller è ordinata, ben curata nel dettaglio (specialmente
nel languore degli intermezzi) ma
non intercetta a pieno la vera novità della lettura fatta da Ponnelle di un Don José negativo. Molto sperimentato il primo cast,
composto da Julia Gersteva, Virginia Tola, Marco Berti e Ildebrando D’Arcangelo. Nel secondo,
Hagar Halévy è una Carmen più
carnale e passionale che sensua-
le (aspetto in cui primeggia la Gersteva) con un timbro chiaro e una
vocalità esperta nell’ascendere e
nel discendere da note alte. Nel
ruolo di Don José, Luca Lombardo non ha la stoffa di Marco Berti, la rivelazione dell’estate scorsa. Non difetta infatti di volume ma dovrebbe curare di
più fraseggio e legato. Nonostante un ottimo francese, appare più come un bravo impiegato di provincia
che un losco figuro (rifugiatosi nell’esercito per nascondere peccati non veniali). Dolce la Micaela di
Daria Maserio. Di livello l’Escamillo di Mikolaj Zalasinski. Si
meritano un plauso il coro e i caratteristi nelle 12 parti minori.
Carmen - Opéra comique in
quattro atti di Henry Meilhac e
Ludovic Halévy da una novella di
Prosper Mérimée, musica di Georges Bizet. In scena fino al 26 marzo. (riproduzione riservata)
di Davide Fumagalli
L
e temute interruzioni di corrente estive per sovraccarico non
sono in realtà le uniche insidie legate alle irregolarità della rete elettrica. Molto pericolosi, specie per i
dispositivi più sofisticati e costosi,
come i computer e i grandi schermi
a cristalli liquidi, sono
anche gli abbassamenti
della tensione, che può
provocare danni permanenti ai componenti
elettronici. L’unico rimedio per prevenire costosi guasti, spesso non coperti dalla garanzia del
produttore, è l’utilizzo di un gruppo
di continuità, ovvero un apparecchio dotato di una batteria di grande capacità in grado di sopperire
per un periodo di tempo limitato alla mancanza di corrente e, soprattuto, di correggere istantaneamente
eventuali dicrepanze del voltaggio
standard. Apparecchi come l’One-
Power 701 di Atlantis Land, venduto a 84 euro, riescono infatti a riportare in tempo reale il voltaggio della corrente in un range del 10% intorno ai 230 volt, anche se le oscillazioni dovute al carico della rete
variano tra i 160 e i 287 volt. Se invece la corrente viene a mancare in
seguito a un blackout, il gruppo di
continuità fornisce un
massimo di 400
watt per continuare ad alimentare
gli apparecchi collegati per un tempo massimo di circa 15 minuti. Decisamente utile il
software fornito a corredo, che
permette di monitorare lo stato della tensione e avverte l’utente in caso di anomalie, provvedendo anche
a salvare automaticamente i dati in
elaborazione e predisponendo il pc
per lo spegnimento prima che le
batterie esauriscano la carica. (riproduzione riservata)