COMUNICATO STAMPA LA “C A R M E N” DI BIZET Venerdì 11 agosto in Piazza 19 Marzo – ingresso gratuito Secondo grande appuntamento con l’opera lirica in Piazza 19 Marzo. Dopo il successo de “Il Trovatore”, rappresentato lo scorso 21 luglio, CISTERNA ESTATE propone un altro grande classico del repertorio lirico. Venerdì 11 agosto, alle ore 21,30, la Latina Lirica metterà in scena la “Carmen”, opera lirica in quattro atti con musica di Georges Bizet e libretto di Henri Meilhac eLudovic Halèvy. I personaggi e gli interpreti saranno Giuseppina Piunti nel ruolo della bella gitana Carmen, Mario Leonardi Marchesi (Don Josè), Enrico Marucci (Escamillo), Serenella Fraschini (Micaela), Fabrizio Nestonni (Zunica), Cianci Morales (Stefano), Pannunzio Dancairo (Antonio), Novak Mercedes (Caterina), Manovelli Frasquita (Roberta), D’Aniello Remendado (Costantino), Alessio Rizzitiello (Lillas Pastia). Le scene ed i costumi saranno a cura di Franca Pompili, direttore d’orchestra il maestro Alberto Meoli, la regia è affidata a Ida Gaetana Iannuzzi. La Carmen, opera nazionale francese simile all’Aida in Italia, è considerato il capolavoro di George Bizet che, con questa toccò i vertici più alti della drammaticità. In questo lavoro, rappresentato per la prima volta a Parigi al Teatro dell’Opéra-Comique, Bizet rivelò la sua maestria di compositore e la piena maturità artistica. L’opera, in quattro atti, è tratta da una novella di Mérimée, e Bizet collaborò anche al libretto, rielaborando e modificando la trama. L’azione dell’opera lirica si svolge in Spagna, a Siviglia e sui monti vicini. Alla caserma, sulla piazza del mercato, dove si trova anche la manifattura dei tabacchi, arriva Micaela, la fidanzata del brigadiere José che, però, non riesce ad incontrarlo perché l’uomo è ancora in servizio, ed allora si allontana. Intanto, dalla manifattura dei tabacchi, escono le sigaraie, tra cui si distingue Carmen, la più ardente e vivace, una bella gitana che non si cura dei corteggiatori ma vuole attirare l’attenzione di Josè e per lui balla. Tornata al lavoro, Carmen si azzuffa con una compagna e la ferisce. E’ proprio José ad arrestarla e a condurla in prigione, ma la donna riesce a convincerlo a lasciarla evadere. Per aver mancato al suo dovere il brigadiere viene imprigionato ma, appena scontata la punizione, corre da Carmen, nella taverna di Lillas Pastia, dove la donna si trova in compagnia di zingari e contrabbandieri ai quali, dopo varie vicende, José finirà per aggregarsi. Nella nuova vita, però, José è infelice: rimpiange l’esistenza che ha abbandonato, ed è tormentato dalla gelosia per Escamillo, “el toreador”, un torero attratto dalla sua donna. Nel rifugio dei contrabbandieri arriva Micaela, a portare la notizia che la madre di José è morente: José allora decide di seguire l’ex-fidanzata al capezzale della madre. L’ultimo atto ci riporta a Siviglia: Escamillo sta per entrare nell’arena per la corrida e Carmen gli promette il suo amore se trionferà. Sopraggiunge José che scongiura Carmen di tornare con lui; la donna, però, gli risponde freddamente e gli restituisce con disprezzo l’anello che lui le aveva donato. Questo contegno aumenta il tormento di José che, in preda ad una crisi di gelosia e disperazione, uccide Carmen con una pugnalata. Punto Virgola Comunicazione