L’OCCHIALINO
Zhiyao Chen
Guido Marchesini
Andrea Santarossa
Yue Zhou
L’OCCHIALINO
Un progetto per Palomar
Palomar è un’azienda italiana, con sede in Firenze, che fin dal 1956 si
inserisce nella storica tradizione ottica toscana e fiorentina.
Storicamente specializzata nella progettazione e produzione di
dispositivi ottici classici, come cannocchiali, telescopi e microscopi,
nei primi anni del nuovo millennio compie un’importante sterzata nella
ricerca progettuale e nell’immagine del brand.
Un design archetipico
L’attuale gestione infatti ha scelto di svilupparne la vocazione al design,
coniugando con abilità le tecniche che la Palomar del passato portava
con sé, e il presente fatto di una ricerca contemporanea e archetipica
sull’estetica dei prodotti e su nuove modalità d’uso e su nuovi significati
che è possibile introdurre nel campo dell’esperienza diretta del mondo.
GRUPPO 02 / Zhiyao Chen_Guido Marchesini_Andrea Santarossa_Yue Zhou
RICERCA
RICERCA
L’esperienza analogica del mondo
È infatti nella progettazione e nello sviluppo di idee originali che l’azienda
esprime al meglio sé stessa, ponendo oggi più che in passato, grande
attenzione alla ricerca di nuove forme e nuovi utilizzi degli strumenti
tradizionalmente dedicati alla visione ed allo sguardo sul mondo.
Il suo know how, fatto di esperienza, qualità tecnica e ricerca, le ha
permesso di realizzare progetti altamente creativi e oggetti di design
inediti, frutto della collaborazione con grandi designers contemporanei
come Odoardo Fioravanti, Giulio Iacchetti.
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>145
cm
<145
cm
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RICERCA
L’Occhialino
Ispirato al progetto originale di Galileo Galilei del primo microscopio
della storia, l’Occhialino, come è stato battezzato dal suo creatore,
fu inviato come progetto all’Accademia dei Lincei e ribattezzato
“microscopio”.
Nella poetica di Palomar è presenza ricorrente la “riscoperta” del mondo
attraverso apparecchi analogici, che possano mediare ed interferire il
meno possibile tra l’osservato e l’osservatore e restituire la realtà in
un’esperienza vera e naturale.
Per questi motivi la scelta del soggetto del passato da reinterpretare:
il primo apparecchio che fu mai costruito dall’uomo per osservare le
cose minuscole può, reinterpretato in chiave moderna, regalare ancora
oggi emozioni e spunti di riflessione sulle cose che ci circondano, per
meravigliarci, scoprire e riflettere sul mondo intorno a noi.
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RICERCA
Mille e mille particolari
“Invio a V. E. un occhialino per veder da vicino le cose minime del quale spero che
ella sia per prendersi gusto e trattenimento non piccolo, che così accade a me. Ho
tardato a mandarlo, perché non l’ho prima ridotto a perfezione, havendo havuto
difficoltà in trovare il modo di lavorare i cristalli perfettamente...Io ho contemplato
moltissimi animalucci con infinita ammirazione: tra i quali la pulce è orribilissima, la
zanzara e la tignuola son bellissimi; e con gran contento ho veduto come faccino le
mosche et altri animalucci a camminare attaccati a’ specchi et anco di sotto in su.
Ma V.E. haverà campo larghissimo di osservar mille e mille particolari, de i quali la
prego a darmi avviso delle cose più curiose...”
Galileo Galilei
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L’OCCHIALINO
Il progetto de L’Occhialino
Il microscopio composto, in cartone, pelle e legno, è inserito in un
supporto di ferro con tre gambe ricurve. Il tubo esterno è ricoperto di
cartapecora verde con decorazioni in oro. Sono presenti tre lenti (una
obiettiva, una di campo e una oculare), tutte biconvesse.
L’obiettivo misura 11 mm di diametro e presenta uno spessore di 3,5
mm. Il vetro ha buona trasparenza e poche imperfezioni; il bordo è
smerigliato e presenta alcune lievi scheggiature. La lente di campo,
con diametro di 30 mm e spessore di 4,7 mm, è collocata in una cella
che poggia sul fondo del tubo interno. Il vetro, che ha una coloritura
ambrata tendente al verde e presenta qualche bolla, è smerigliato e
scheggiato sul bordo; anche l’oculare, con apertura di 24 mm, evidenzia qualche bolla; è protetto da un coperchio di legno che può essere
avvitato sulla montatura.
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PROGETTO
PROGETTO
Il redesign de L’Occhialino
In seguito il concept è stato sviluppanto con un accurato rilievo
dell’esempio storico e con la messa a punto di un nuovo esemplare
che, pur non tradendo la antica funzione e le originarie caratteristiche,
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offrisse un’estetica più contemporanea, in linea con la ricerca estetica
B
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di Palomar.
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come fosse l’archetipo perfetto dell’oggetto che rappresenta.
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Questo doveva trasmettere un ideale di assolutezza e perfezione,
stabile e duttile, come l’introduzione di un pannello circolare laccato
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Allo stesso tempo sono stati escogitati accorgimenti per renderlo più
bianco per la riflessione della luce e quindi una migliore luminosità, o
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come la presenza di una vite interna che permette la regolazione di una
messa a fuoco estrememente precisa.
SEZIONE B-B
SCALA 1 : 1
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PROGETTO
5Ø
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=
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PROGETTO
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PROGETTO
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PROGETTO
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PROGETTO
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