Anno Accademico 2005-2006 Corso di Algebra Lineare e Calcolo Numerico per Ingegneria Meccanica Prima prova in itinere: temi d’esame Esercizio 1 1. Sia V uno spazio vettoriale e W un suo sottospazio. Si dia la definizione di base e di dimensione di W . 2. Si dia la definizione di base ortonormale di W . 3. Si consideri il sottospazio di R3 definito da W = {(x1 , x2 , x3 ) ∈ R3 | x1 + 2x2 − 3x3 = 0}. Trovare una base per W e determinarne la dimensione. 4. Trovare una base ortonormale per W . 5. Dato il vettore v = (1, 1, 0), se ne determini la proiezione ortogonale sul sottospazio W . Soluzione 3. Una base per il sottospazio W è data dalle soluzioni del sistema: x1 + 2 x2 − 3 x3 = 0 , ovvero: x1 = −2 x2 + 3 x3 . Quindi le soluzioni sono i vettori del tipo (−2 c1 + 3 c2 , c1 , c2 ) con c1 , c2 ∈ R. Una base per tale sottospazio (sono soluzioni di un sistema lineare omogeneo e quindi formano un sottospazio) è formata ad esempio dai vettori v1 = (−2, 1, 0) e v2 = (3, 0, 1). La dimensione di W è pertanto pari a 2. 4. Applicando il processo di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt alla base precedentemente scritta si ottiene la base: u1 = √15 (−2, 1, 0) e u2 = √170 (3, 6, 5). 5. Per calcolare la proiezione di v sul sottospazio W calcoliamo le sue proiezioni p1 e p2 lungo i vettori della base ortonormale u1 ed u2 : 1 p1 = (v · u1 ) u1 = − (−2, 1, 0) 5 9 p2 = (v · u2 ) u2 = (3, 6, 5) 70 1 La proiezione p di v su W sarà quindi la somma di p1 e p2 : 1 (11, 8, 9) . 14 Tale procedimento è corretto, in quanto abbiamo utilizzato una base ortonormale di W . Si note che se la base fosse soltanto ortogonale {ũ1 , ũ2 } occorre normalizzare la proiezione su ogni elemento della base: p= p̃1 = (v · ũ1 ) ũ1 , kũ1 k2 (v · ũ2 ) ũ2 kũ2 k2 p̃2 = e p = p̃1 + p̃2 . Esercizio 2 Sia L : R2 → R3 la trasformazione lineare cosı̀ definita: L (e1 ) = b1 − 2b2 , L (e2 ) = 4b1 + 5b2 − 3b3 , dove e1 ed e2 rappresentano i vettori della base canonica di R2 e b1 , b2 e b3 i vettori della base canonica di R3 . 1. Scrivere la matrice A che rappresenta L rispetto alla base canonica di R2 ed alla base canonica di R3 . Determinare le dimensioni del nucleo e dell’immagine di L ed una base per i due sottospazi. 2. Si determinino i valori del parametro reale k per cui il vettore: T b = −k, k 2 + 1, 0 appartiene all’immagine di L e, per tali valori, si calcoli il vettore v tale che L (v) = b. 3. Si diano le definizioni di trasformazioni iniettive e suriettive e si dica, giustificando le risposte, se L è iniettiva o suriettiva. Una trasformazione da R2 in R3 può essere biunivoca? 4. Sia Ax = b un sistema lineare con A ∈ M (m, n). Si supponga che tale sistema sia risolubile. Si descriva l’insieme delle soluzioni. Soluzione 1. La matrice A è: 1 4 A = −2 5 . 0 −3 Il rango di A è pari a 2 e quindi la dimensione dell’immagine è 2 e quella del nucleo è 0. Pertanto il nucleo è composto dal solo vettore nullo 0, mentre una base per l’immagine è data dalle colonne di A. 2 2. Il vettore b appartiene all’immagine, se la 1 B = −2 0 matrice: 4 −k 5 k2 + 1 −3 0 ha determinante nullo, ovvero se il vettore b può essere scritto come combinazione lineare degli elementi della base dell’immagine. Poichè det (B) = 3 (k − 1)2 , b appartiene all’immagine solo per k = 1. In questo caso, calcoliamo la controimmagine risolvendo il sistema lineare Av = b, che ammette come unica soluzione il vettore: v = (−1, 0)T . Esercizio 3 Si consideri la seguente matrice: 1 0 −2 A = 2 −1 −2 . 0 0 −1 1. Si dica se A è diagonalizzabile e in caso affermativo calcolare la matrice diagonale equivalente e la matrice di passaggio. 2. Si determinino le componenti del vettore u = (1, 1, 1) rispetto ad una base di autovettori. 3. Si dia la definizione di autovalore e di autovettore di una generica matrice B ∈ M (n, n). Si dica quando un autovalore è regolare. 4. Si dia la definizione di diagonalizzabilità di una matrice B ∈ M (n, n). Si enuncino le condizioni di diagonalizzabilità di una generica matrice B ∈ M (n, n). Soluzione 1. La matrice ha due autovalori: λ1 = 1, con molteplicità algebrica 1, e λ2 = −1, con molteplicità algebrica 2. Per sapere se è diagonalizzabile, dobbiamo verificare la molteplicità geometrica di λ2 . Poichè la matrice A − λ2 I ha rango 1, la molteplicità geometrica di λ2 , pari alla dimensione del nucleo di A − λ2 I è 2. Pertanto la matrice è diagonalizzabile. La matrice diagonale equivalente è data da: 1 0 0 Λ = 0 −1 0 , 0 0 −1 mentre il calcolo degli autovettori porta alla 1 S= 1 0 3 matrice di passaggio: 0 1 1 0 0 1 2. Per calcolare le componenti x1 , x2 , x3 del vettore u rispetto alla base di autovettori formata dalle colonne di S, dobbiamo risolvere il sistema S x = u. Otteniamo come unica soluzione il vettore di componenti x = (0, 1, 1)T . 4