L`intercultura come educazione alla convivialità delle differenze.

L’intercultura come
educazione alla convivialità
delle differenze.
Seconde generazioni,
adolescenza e identità
Tiziana Mancini
Università degli Studi di Parma
Facoltà di Psicologia
Temi da affrontare
1.
2.
3.
Che cos’è la cultura e dove collochiamo
l’intercultura
Che cosa sono le seconde generazioni e
quali sono i “compiti” che si trovano ad
affrontare
Quali strade per l’educazione alla
convivialità delle differenze
1.
CHE COSA È LA
CULTURA E
L’INTERCULTURA
La cultura è un
ambiente invisibile
in cui siamo immersi senza rendercene conto
(Mantovani, 1998)
Realtà trasparente attraverso cui
guardiamo e percepiamo il mondo senza
accorgerci del punto di vista specifico della
nostra cultura (Anolli, 2004)
La doppia natura della cultura
Due modalità di espressione culturale
Esterne
“fuori dalla mente
dei soggetti”
Istituzioni, artefatti
materiali, tecnologici,
artistici, ecc.
Interne
“dentro le menti dei
soggetti”
Modelli mentali, sistemi
di credenze e di valori,
focalità emotiva, ecc.
Due approcci
Due modalità di “guardare” alla cultura
Etico, o dall’esterno
Emico, o dall’interno
Concezione
della cultura
Cultura come elemento Natura intrinsecamente
di condizionamento dei sociale dei processi mentali
processi mentali
Epistemologia
Realismo ingenuo:
vediamo le cose come
sono in realtà
Realismo critico: nella lettura
della realtà siamo condizionati
dai nostri “occhiali” culturali
Metodologia
Metodo nomotetico
(ricerca di leggi
universali, differenze di
grado)
Metodo ideografico
(comprensione del particolare
attraverso il punto di vista del
“nativo)
Conseguenze
sul pluralismo
Pretesa di imporre i
propri modelli
(multiculturalismo a
mosaico, pregiudizi)
Riconoscimento e apprezzamento delle differenze
(intercultura)
Multiculturalismo
I gruppi sociali sono
considerati omogenei al
loro interno
Visione stereotipata ed
essenzialista della cultura
che può produrre
stereotipi, pregiudizi e
discriminazioni, ma anche
sentimenti di minaccia
quando accompagnata alla
tendenza di cancellare le
differenze tra i gruppi
Intercultura
Prevale l’idea che la cultura sia
un processo creativo, uno
spazio di scambio, un incrocio
di orizzonti
Chiama in causa la prospettiva
del dialogo tra le culture
(reciprocità, scambio)
Considera la cultura come
una forma socialmente e
storicamente situata a cui ogni
individuo partecipa come
attore indipendente (Agency)
Idee, iniziative, politiche volte
alla coesistenza tra culture
Modello Interattivo dell’Acculturazione:
dell’Acculturazione:
livelli di analisi, punti di vista e esiti del contatto
Decisioni governative
Politiche immigratorie
e di integrazione
IDEOLOGIE
Assimilazionista
Pluralista
GRUPPO OSPITANTE
Civica
COMUNITA’ IMMIGRATI
Integrazione, Assimilazione
Segregazione, Esclusione,
Individualismo
Consensuali
Etnicista
RAPPORTI INTERGRUPPI
Problematici
Integrazione, Assimilazione
Separazione, Anomia,
Individualismo
Conflittuali
Fonte: Bourhis et al. (1997, p. 371), nostra traduzione e rielaborazione
Modelli bidimensionali
Dal punto di vista delle minoranze
immigrate
Fonte: Berry e Sam, 1997,
296
SECONDO
ASPETTO
E’ considerato
importante
mantenere
relazioni con
la società
ospitante?
PRIMO ASPETTO
E’ considerato importante
mantenere la propria identità
culturale?
Sì
No
Sì
INTEGRAZIONE ASSIMILAZIONE
SEPARAZIONE
No
MARGINALITA’
Modelli bidimensionali
Dal punto di vista della società
ospitante
E’ considerato importante che
gli immigrati mantengano la
loro cultura?
Fonte: Berry e Sam,
1997, 296
SECONDO
ASPETTO
E’ considerato
importante
che gli immigrati
adottino la cultura
del paese
che li ospita?
PRIMO ASPETTO
Sì
No
Sì
MULTICULTURALISMO MELTING-POT
SEGREGAZIONE
No
ESCLUSIONE
Modello Interattivo dell’Acculturazione (IAC;
Bourhis et al. 1997)
Società ospitante
Minoranze immigrate
Integra- Assimi- SepaAnomia Individuazione
lazione razione
lizzazione
Integrazione
Assimilazione
Segregazione
Esclusione
Individualizzazione
Relazioni
consensuali
Relazioni
problematiche
Relazioni
conflittuali
IAC
IAC:: Esiti del contatto intergruppi
Relazioni consensuali
Comunicazioni positive
tra gli appartenenti alle
due culture
Atteggiamenti e
stereotipi positivi
Bassa tensione
intergruppi
Basso stress
d’acculturazione
Relazioni conflittuali
Comunicazioni
conflittuali e negative
tra appartenenti alle
due culture
Stereotipi negativi
Forme violente di
discriminazione sociale
Alti segnali di stress e
disagio
Esiti diversi anche sul versante del benessere psicologico
e psico-sociale
Spunti di riflessione:
sulle premesse della relazione educativa
Quale è la nostra idea di cultura
Quale modello ottimale abbiamo in testa
quando pensiamo alla “convivialità” tra
studenti appartenenti a culture diverse
Quanto siamo disposti ad accettare
l’ibridazione culturale (creolizzazione)
Chi sono per noi le seconde generazioni,
di quali “problemi” sono “portatori”
Il punto di vista degli insegnanti sui
bambini e sulle bambine provenienti
da altre culture
Il fenomeno del sovra-aiuto benevolo
Aiuto strumentale ed esecutivo
12
18
16
10
14
8
12
10
6
8
genere
genere
4
6
bambina
4
bambino
italiana
rumena
nazionalità
bambina
2
bambino
italiana
nazionalità
Francesca D’Errico*, Tiziana Mastrovito* e Giovanna Leone*
*Dipartimento di Sociologia e Comunicazione – Sapienza Università di Roma
rumena
Una ricerca su 182 insegnanti della
scuola dell’obbligo in una provincia
dell’Emilia--Romagna (dati 2004)
dell’Emilia
Immagini della società e dell’educazione interculturale
Ottimisti (composto da 59 soggetti): considerano
positivamente l’integrazione delle minoranze nella
società e condividono i principi dell’Educazione
Interculturale.
Scettici (composto da 72 soggetti): hanno una visione
assimilazionista della società multiculturale e
considerano l’Educazione Interculturale difficilmente
attuabile alle attuali condizioni.
Intolleranti (composto da 51 soggetti): condividono una
politica di estrema chiusura all’immigrazione e
considerano la presenza di alunni stranieri in classe
causa di peggioramento per la qualità della scuola
italiana.
Immagini e pregiudizio sottile
e manifesto
Verso gli
immigrati
60
50
40
30
20
10
34,03
24,42
Scettici
Verso i
bambini
immigrati
60
50
40
30
20
10
38,16
32,94
Intolleranti
PSI
PMI
30,07
19,76
Ottimisti
PSB
PMB
28,14
19,82
Scettici
32,47
26,16
Intolleranti
25,03
17,00
Ottimisti
2
SECONDE
GENERAZIONI
… VERSO UNA DEFINIZIONE
http://it.wikipedia.org/wiki/Seconde_generazioni
L'espressione "seconde generazioni" trova maggiore chiarezza nel
riferimento alla famiglia (immigrata) più che al singolo
individuo. Ecco che, nell'interna articolazione generazionale della famiglia
immigrata, il figlio viene a occupare il ruolo della seconda generazione, la
prima essendo quella dei padri e la terza, la quarta e così via quella degli
ulteriori discendenti. Va però aggiunto che talvolta la condizione del figlio
può non combaciare compiutamente con tale situazione, ad esempio
quando egli stesso abbia compiuto insieme ai genitori il tragitto
migratorio e non sia quindi nato nel Paese di insediamento della
famiglia. Bisogna rilevare che in questo caso se una migrazione vi è stata,
non si è trattato di una migrazione volontaria, originata da un progetto
migratorio definito. Si usa parlare per questo di "migranti involontari".
Chi sono le seconde generazioni di
immigrati?
Figli dei migrati nati in Italia o immigrati nel
nostro paese in giovane età
Esse possono essere ulteriormente distinte in
(Rumbaut,1997):
Generazione 2 figli di migrati nati in Italia
Generazione 1,75 emigrati in età prescolare (0-5
anni), hanno svolto l’intero processo di
socializzazione nel paese di destinazione
Generazione 1,50 ha incominciato il processo di
socializzazione e la scuola primaria nel paese
d’origine, ma lo ha completato nel paese ospitante
Generazione 1,25 emigrata tra i 13 e i 17 anni
Socializzazione
in Italia
Socializzazione
altrove
Un fenomeno numericamente
rilevante
Istat, 1 gennaio 2008
- Minori iscritti in anagrafe
gennaio 1997
125 mila
gennaio 2006
585 mila
gennaio 2007
665mila
gennaio 2008
767 mila
(22% pop. straniera residente in Italia)
Di questi, ben 457 mila risultano nati in Italia.
Solo nel 2007 i bambini nati in Italia da genitori stranieri sono stati 64.049 pari
al 13,3% del totale dei residenti stranieri.
- Ricongiungimenti < di 15 anni
1982
3.000
2006
40 mila
LE DIFFICOLTÀ E I VANTAGGI DI …
Crescere tra più culture
I figli dei migranti sono sottoposti alla pressione di
sistemi di valori e di credenze contrastanti:
- la cultura tradizionale della famiglia
- quella del paese ospitante
- quella del paese di origine
- quella del gruppo dei coetanei (Nidorf, 1985)
… altre difficoltà
Essere consapevoli e sensibili all’immagine sociale
svalutata della loro cultura di origine ( e dei loro
genitori): minaccia alla propria identità
Essere sottoposti ad episodi di pregiudizio e di
discriminazione
Sperimentare ostacoli sociali e giuridici
all’affermazione del loro essere “cittadini italiani”
Vivere spesso un difficile rapporto con i genitori
che vedono l’integrazione dei propri figli come una
minaccia alle proprie tradizioni culturali
Condividere la fatica con cui affrontano il
processo di ri-definizione della loro identità, le
difficoltà che incontrano nell’integrare nell’immagine di
sé i riferimenti a diversi mondi culturali
Adolescenza come percorso alla ricerca
della propria identità adulta che, seppur
indipendente dalla condizione di “migrante”
è reso più complesso proprio da tale
condizione
“Fase della vita umana, normalmente compresa tra
gli 11 e i 18 anni, nel corso della quale l’individuo
acquisisce le competenze e i requisiti necessari per
assumere le responsabilità di adulto”
Processo di transizione da una condizione
di dipendenza (stato di bambino) ad
una condizione di autonomia e di maturità
(stato di adulto) , (Palmonari, 1993)
Esperienza di cambiamento legata
alla maturazione biologica, cognitiva e ai
cambiamenti nelle relazioni sociali
Adolescenza e identità: specificità
legate alla condizione di “migrante”
Cambiamenti
Del corpo
Della mente
Nelle relazioni
Riorganizzazione dell’immagine di sé
Contrasti
percepiti tra
sistemi di
valori e di
norme a
volte
contrastanti
Posizione di
inferiorità
riconosciuta al
proprio gruppo
di origine
Esperienze di
discriminazione
e pregiudizio
(stereotipi
attribuiti al
proprio gruppo di
origine)
Altri problemi legati
all’essere figli di
“migranti”: es.
possibilità
economiche e di
utilizzo del tempo
libero, cittadinanza
IL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE
DELL’IMMAGINE DI SÈ
Investe diverse aree o domini identitari e certamente anche
quello legato all’appartenenza culturale
Chi sono io? A
quale cultura
appartengo?
Sé in famiglia
Sé …
Identità
culturale
Identità di
genere
Sé con gli
amici
Sé scolastico e
professionale
Chi sono io?
A quale cultura appartengo?
Esiste una sola risposta a tale interrogativo?
Esiste cioè un solo possibile percorso ed un
solo esisto del processo di costruzione
dell’identità culturale?
Teorie evolutive
Il riferimento identitario
principale è quello legato al
proprio gruppo di origine
… ipotizzano un processo
unidirezionale
dalla svalorizzazione o
negazione delle proprie origini
ad una loro valorizzazione
attraverso l’immersione (totale
coinvolgimento) e/o
esplorazione della propria
etnicità (Phinney, 1992)
Teorie psico-sociali
Le persone possono
partecipare a più culture,
assumere più riferimenti
identitari
… ipotizzano processi
(complessi) di negoziazione
dell’identità culturale
… che approdano ad identità
mescolate, “ibride”, fluide,
situazionali e dinamiche,
continuamente negoziate e
prodotte nei processi di
interazione sociale
Due modelli teorici
e due ipotesi contrapposte
Sviluppo dell’identità etnica
(Phinney
Phinney,, 1989)
Sviluppo dell’identità etnica secondo il modello di Marcia
Diffusione
Chiusura
Crisi- Moratoria
Mancanza di
interesse verso
l’etnicità
Accettazione
acritica basata
sull’identificazio
ne con gli adulti
Ricerca
Acquisizione
dell’identità etnica dell’identità
etnica
Identità etnica non ancora
esaminata
Acquisizione
Esplorazione e Chiaro senso
tentativi di
della propria
comprensione
etnicità
del significato
dell’etnicità per
se stessi
Identità culturale: dimensioni
(Mancini, 2006)
Acquisita per nascita. Rilevabile
da indicatori oggettivi come
provenienza geografica, lingua
parlata, tratti fisici, costumi
“Identità pelle” (Hobsbawn,
1996)
Etnicità
Rilevanza psicologica che le persone
possono attribuire a questo aspetto
della loro identità, “Identità maglietta”
All’interno di se
stessi
Identità
culturale
PROCESSO DI NEGOZIAZIONE
Fattori Individuali
Fattori culturali
Fattori sociali
Con i gruppi
di appartenenza
(famiglia, comunità
etnica, amici) e nei
diversi contesti
Tra la propria cultura
di appartenenza e
la cultura ospitante:
acculturazione
SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI
Raramente gli adolescenti figli dei migranti
assumono un solo gruppo come riferimento
identitario
Le G2 sono più vicine alla cultura del contesto
in cui sono nate/crescite delle G1, tuttavia esse
non
rinunciano
a
considerarsi
anche
appartenenti alla loro cultura di origine
In questo senso le G2 sembrano prediligere, tra
le diverse modalità di rapportarsi alle culture, la
strada dell’integrazione biculturale che
tuttavia tende ad assumere forme diverse
Esiti dei processi identitari nelle G2
Prodotti
Esiti sul versante delle pratiche e del benessere psicosociale
Identità
Diminuzione della religiosità, laicizzazione delle pratiche
segmentate e religiose
mescolate
Maggiore apertura e accettazione delle differenze,
capacità di adattarsi alle richieste normative dei
contesti sociali o creolizzazione culturale
Identità
Identità difensiva a fronte di un confronto con le
reattive e
avversità della società di accoglienza
ricreate
Modelli di identificazione e confronto sociale
Aumento della religiosità rispetto ai genitori e
radicalismo
Identità
Incapacità di costruire una reale proposta identitaria
marginali
che può determinare o un sentimento di alienazione o
un ancoraggio identitario slegato dalle appartenenze
culturali (individualizzazione, identità transnazionali)
… SEMPRE E
COMUNQUE VANNO
INTESE COME
Identità multiculturali e in movimento
soluzioni identitarie più o meno mobili,
momentanee e in trasformazione, che
comportano esperienze di continuità e di rottura
con le culture (della famiglia, del paese di origine,
della società ospitante, dei coetanei) con cui
vengono in contatto, alla ricerca di un equilibrio
ottimale sul quale costruire un sentimento di
integrità spaziale, temporale e sociale, condizione
importante per il benessere psico-sociale
3
QUALI STRADE PER
L’EDUCAZIONE ALLA
CONVIVIALITÀ DELLE
DIFFERENZE
Tre spunti per iniziare …
La cultura è il confine
La scuola è l’officina della futura società
interculturale
L’identità è per sua natura multiculturale
Istituto Adriano Olivetti
Fano, 9 marzo 2009
“In ogni uomo si incontrano molteplici
appartenenze che talvolta si contrappongono fra
loro e lo costringono a scelte penose. Per alcuni, la
cosa è evidente alla prima occhiata; per altri
bisogna fare lo sforzo di guardare più da vicino”
(Amin Maalouf, 1998, trad. it., p. 13).
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
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