lezioni 0 richiami di microeconomia e amb

Corso di
Economia ambientale
Richiami di Microeconomia
1.
2.
3.
4.
5.
6.
INTRODUZIONE: IL SISTEMA ECONOMICO
LA FRONTIERA DELLE POSSIBILITÁ PRODUTTIVE
IL MERCATO: DOMANDA, OFFERTA ED EQUILIBRIO
L’ELASTICITA’
I COSTI DI PRODUZIONE
LE IMPRESE IN UN MERCATO CONCORRENZIALE
Economia ambientale - Giacomo Branca, Universitá della Tuscia
1
1. INTRODUZIONE: IL SISTEMA ECONOMICO
Un Sistema economico è l’insieme degli operatori economici che
cooperano su un determinato territorio:
a) Famiglia
• Offre Lavoro per percepire un reddito (stipendio/salario).
• Consuma: compra beni e servizi per soddisfare i bisogni
• Risparmia: accantona beni/denaro per bisogni futuri.
b) Impresa
• Domanda lavoro per produrre beni/ servizi.
• Produce beni o servizi per ottenere un profitto/utile.
• Investe: compra nuovi beni per migliorare la produzione e
aumentare il profitto
c) Stato
• Offre servizi pubblici es. polizia strade, tribunali, scuola sanità.
• Chiede tributi (tasse e imposte) alle famiglie e alle imprese.
LE RELAZIONI TRA GLI OPERATORI ECONOMICI
Famiglie
Imprese
Stato
Resto del mondo
FAMIGLIE E IMPRESE
lavoro
Stipendi/salari
beni e servizi
Prezzi/consumi
FAMIGLIE E STATO
Servizi pubblici
tributi
lavoro
salari
IMPRESE E STATO
servizi pubblici
tributi
beni e servizi
prezzi
2. LA FRONTIERA DELLE POSSIBILITÁ PRODUTTIVE
• L’Economia e’ una scienza sociale che studia la produzione, la distribuzione e il
consumo di beni e servizi in un determinato sistema economico.
• Questa scienza si occupa di spiegare come funziona il sistema economico e
come interagiscono gli agenti economici (famiglie, imprese e Stato).
• Si occupa di come singoli agenti e/o la societa’ nel suo insieme compie delle
scelte in una situazione di scarsita’ delle risorse
• La frontiera delle possibilità di produzione (PPF, production possibilities
frontier) indica le diverse combinazioni di beni che un dato sistema economico
può produrre con le risorse e la tecnologia disponibili
• I punti oltre la frontiera sono irraggiungibili per il s.e. considerato, ma possono
verificarsi spostamenti della PPF (da non confondere con gli spostamenti sulla
PPF) dovuti principalmente a:
-
Incrementi delle quantità delle risorse disponibili
innovazione tecnologica
7
La frontiera delle possibilità produttive
Per ogni livello di produzione di un bene, la frontiera delle possibilità
produttive mostra la massima quantità di un altro bene che il sistema
economico è in grado di produrre.
Unità di cibo (milioni)
x
1
y
1
2
z
1
8
Unità di vestiario (milioni)
La PPF è decrescente e concava
Decrescente: per produrre una quantità maggiore di un bene è
necessario sacrificare la produzione dell’altro bene
Concava: la curva diventa sempre più ripida man mano che ci si
sposta verso destra
all’aumentare della produzione di un bene è necessario sacrificare
quantità sempre crescenti dell’altro bene (principio del costo
opportunità crescente)
9
Ogni sistema economico dispone di risorse scarse
il costo opportunità sintetizza il costo di una scelta. Nell’ambito delle scelte di
produzione rappresenta la quantità di un bene o servizio cui si deve rinunciare per
avere un’unità addizionale di un altro bene o servizio
Più in generale tutte le scelte economiche prese dagli individui o dalla società nel suo
complesso hanno un costo. La corretta misura del costo di una scelta è il suo costoopportunità, ossia ciò a cui si rinuncia quando si opera tale scelta
In altre parole il costo-opportunità indica il valore della scelta alternativa migliore a cui
si rinuncia compiendo una determinata scelta
10
Un sistema economico che opera all’interno della PPF è
caratterizzato da inefficienza produttiva
• Affinché un intero sistema economico sia efficiente dal punto
di vista produttivo deve essere assolutamente impossibile
produrre quantità maggiori di qualche bene se non sottraendo
risorse alla produzione di qualche altro bene
• Un concetto diverso da quello di efficienza è quello di equità
(un sistema economico efficiente non necessariamente è anche
equo)
• Se il sistema economico sta operando sulla PPF non è
possibile, date le risorse utilizzabili, ottenere quantità maggiori
di entrambe le tipologie di beni prodotti
• Spostamenti della PPF sono possibili in seguito a
un’innovazione tecnologica o un incremento dello stock di
capitale e consentono di scegliere di produrre quantità
maggiori di tutti i tipi di beni
11
2. IL MERCATO:
DOMANDA, OFFERTA ED EQUILIBRIO
12
Cosa è un mercato?
• Uno dei temi centrali della microeconomia è lo studio del
funzionamento dei mercati.
• Un mercato è un qualunque insieme regolato di compratori e
venditori di un certo bene o servizio o fattore produttivo.
• Hp “istituzionale”: la prima ipotesi sulle regole del mercato è che
esista sempre un prezzo positivo per il bene oggetto di scambio.
– Questo vuol dire semplicemente che venditori e compratori del bene
riusciranno sempre ad accordarsi e che quindi lo scambio di mercato avrà
sempre luogo.
– E’ un’ipotesi più forte di quanto sembri: essa implica che il mercato (e non
p.e. il dono) sia l’istituzione attraverso cui gli agenti si scambiano i beni.
• Si distinguono tradizionalmente 4 forme di mercato:
- Concorrenza perfetta
- Monopolio/monopsonio
- Concorrenza monopolistica
- Oligopolio/oligopsonio
• La nostra analisi parte dalla concorrenza perfetta, un caso limite o
tipo ideale essenziale per lo studio dei mercati della realtà.
13
Mercato di concorrenza perfetta
Un mercato perfettamente concorrenziale (PC) è un mercato che
soddisfa 4 ipotesi “forti”:
1) Hp di molteplicità e free entry: esistono molti compratori e venditori
e nessun vincolo all’ingresso nel mercato di altri partecipanti.
2) Hp di assenza di potere di mercato: nessuno dei partecipanti al
mercato è in grado di esercitare un controllo sul prezzo o la quantità.
3) Hp di uniformità del prodotto: il prodotto è omogeneo.
4) Hp di informazione perfetta: tutti i partecipanti conoscono tutte le
informazioni relative al mercato ed alle caratteristiche del prodotto
– N.b.: non basta che le informazioni siano simmetriche, cioè uguali per tutti gli
agenti, devono anche essere complete, cioè totalmente esaustive.
Corollari: dalle quattro ipotesi discende che…
- Legge del prezzo unico: nel mercato vige un unico prezzo &
- Comportamento price taking: compratori e venditori “subiscono” il
prezzo di mercato, senza poterlo influenzare.
14
Un cenno alle altre forme di mercato
• Monopolio
– Un unico venditore che stabilisce il prezzo o la quantità.
– Non esiste concorrenza né effettiva, né potenziale.
• Concorrenza monopolistica
– Molti venditori, mancanza informazione perfetta, prodotti
differenziati
– Ha caratteristiche intermedie tra PC e monopolio.
• Oligopolio
– Pochi venditori, con prodotto omogeneo, le cui azioni sono
interdipendenti.
– Possibilità di collusione per spartirsi il mercato.
– L’interdipendenza richiede strumenti di analisi ad hoc.
• Monopsonio: un solo acquirente, pluralità di venditori
• Oligopsonio: pochi acquirenti, pluralità di venditori
• Per il momento, però, ci occupiamo del solo caso ideale della
concorrenza perfetta.
15
La domanda di mercato
• La quantità domandata è l’ammontare di beni
che i compratori vogliono e possono acquistare.
• La scheda di domanda è una tabella che mostra
la relazione tra il prezzo del bene e la quantità
domandata.
• La curva di domanda è la linea discendente che
mette in relazione il prezzo e la quantità in un
sistema di assi cartesiani.
16
La scheda e la curva di domanda
Prezzo
€0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
Quantità
12
10
8
6
4
2
0
Prezzo
del gelato
€3.00
2.50
2.00
1.50
1.00
0.50
0
1 2 3 4
5 6 7
8 9 10 11 12 Quantità
di gelato
La legge di domanda afferma che vi è una
relazione inversa tra prezzo e quantità domandata.
17
Le determinanti della domanda
La domanda di mercato di un bene dipende da
numerosi fattori, tra cui…
• Il prezzo di mercato
• Il reddito dei consumatori
• Il prezzo dei beni collegati
• I gusti dei consumatori
• Le aspettative dei consumatori
18
L’effetto della variazione del reddito
sulla posizione della curva di domanda
Prezzo
• Bene normale: un
bene la cui domanda
aumenta al crescere
del reddito per ogni
livello di prezzo.
P”
• Bene inferiore: un bene P’
la cui domanda
diminuisce al crescere del
reddito per ogni livello di
0
prezzo.
D2
D3
D1
Quantità
19
L’effetto sulla domanda della variazione
del prezzo dei beni collegati
• Quando una diminuzione del prezzo di un bene
riduce la domanda di un altro bene, i beni sono
detti sostituti. Esempio: treno ed aereo
• Quando una diminuzione del prezzo di un bene
aumenta la domanda di un altro bene, i beni sono
detti complementari. Esempio: sci e scarponi
20
Spostamenti della curva di domanda
vs.
movimenti lungo la curva di domanda
• Variazioni della quantità domandata:
– Movimento lungo la curva di domanda…
– …sempre causato dalla variazione nel prezzo di
mercato del prodotto.
• Variazioni della domanda:
– Uno spostamento della curva di domanda…
– …causato dalla variazione in una qualsiasi delle
determinanti diverse dal prezzo.
21
Movimenti lungo la curva di domanda
Prezzo
C
€4.00
A
2.00
D1
0
12
20
Quantità
22
Spostamenti della curva di domanda
Prezzo
€2.00
B
A
D2
0
10
D1
20
Quantità
23
Dalle curve di domanda
individuali alla curva
di domanda di mercato
24
Variabili dipendenti ed indipendenti
• Nella nostra analisi il prezzo è la variabile indipendente
e la quantità è la variabile dipendente perché la quantità
domandata dipende dal livello del prezzo (si pensi a
come è costruita la scheda di domanda).
• Ma … in matematica le funzioni sono scritte y = f(x), ad
indicare che l’ascissa x è la variabile indipendente e
l’ordinata y quella dipendente.
25
La curva di offerta
• La quantità offerta è l’ammontare di bene che i
venditori vogliono e possono vendere.
• La scheda di offerta è una tabella che mostra la
relazione tra il prezzo del bene e la quantità
offerta.
• La curva di offerta è la linea ascendente che
mette in relazione il prezzo e la quantità offerta
in un sistema di assi cartesiani.
26
La scheda e la curva di offerta
Prezzo
del gelato
Prezzo
€0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
Quantità
0
0
1
2
3
4
5
La legge dell’offerta afferma che
esiste una relazione diretta tra
prezzo e quantità offerta.
MA: tale legge ammette molte più
eccezioni di quella di domanda
€3.00
2.50
2.00
1.50
1.00
0.50
0
1
2
3
4
5
6
Quantità
di gelato
27
Le determinanti dell’offerta
L’offerta di mercato di un bene dipende da
numerosi fattori, tra cui…
• Il prezzo di mercato
• La tecnologia di produzione
• Il prezzo e la dotazione dei fattori di produzione
• Il numero di produttori/venditori
• Le aspettative degli imprenditori
28
Spostamenti della curva di offerta
vs.
movimenti lungo l’offerta
• Variazioni della quantità offerta:
– Movimento lungo la curva di offerta…
– ...causato dalla variazione nel prezzo di mercato
del prodotto.
• Variazioni dell’offerta:
– Uno spostamento della curva di offerta…
– …causato dalla variazione in una qualsiasi delle
determinanti diverse dal prezzo.
29
Prezzo
S1
S2
B
P**
P*
A
C
Quantità
N.b.: la curva di offerta si può indicare sia con la O che con la S (supply)
30
Dalle curve di offera
individuali alla curva
di offerta di mercato
31
Equilibrio di mercato
• Definizione generale di equilibrio: stato indefinitamente
persistente di un sistema …
• … ovvero: un equilibrio è una situazione nella quale è
assente qualsiasi tendenza endogena al cambiamento.
• Nel caso di un mercato, l’equilibrio è determinato dalla
intersezione tra curva di domanda e curva di offerta
– c.d. forbice marshalliana
• Prezzo di equilibrio: il prezzo che uguaglia domanda e
offerta (c.d. market-clearing price).
• Quantità di equilibrio: la quantità che uguaglia domanda
ed offerta.
32
La forbice marshalliana
Prezzo
del gelato
Offerta
€2.00
Prezzo di
equilibrio
Domanda
7
Quantità di
equilibrio
Quantità
di gelato
33
Il disequilibrio
• Eccesso di offerta: situazione in cui la quantità offerta è
maggiore di quella domandata.
 Questo avviene quando il prezzo di mercato è più alto del
prezzo di equilibrio...
 …e quindi i produttori non riescono a vendere tutto quanto
vorrebbero a quel prezzo.
• Eccesso di domanda: situazione in cui la quantità domandata è
maggiore di quella offerta.
 Questo avviene quando il prezzo di mercato è inferiore al
prezzo di equilibrio…
 …e quindi i consumatori non riescono ad acquistare tutto
quanto vorrebbero a quel prezzo.
34
Eccesso di offerta
Prezzo
Eccesso di offerta
€2.50
Offerta
2.00
Domanda
0
4
Quantità
domandata
7
10
Quantità
offerta
Quantità
35
Eccesso di domanda
Prezzo
Offerta
€2.00
1.50
Eccesso di
domanda
0
4
Quantità
offerta
7
10
Quantità
domandata
Domanda
Quantità
36
Aggiustamento walrasiano
Sul mercato, qui ed ora, il prezzo è P1
L’eccesso di offerta è definito come Qs > Qd
Aggiustamento: P1 si riduce fino a P*
Prezzo
P1
P*
A
B
S
E
D
0
Qd
Q*
Qs
Quantità
37
La clausola ceteris paribus
• E’ un’espressione impiegata dagli economisti ad indicare che in una
certa analisi tutte le variabili diverse da quelle in oggetto sono
ipotizzate costanti.
• Tale clausola è alla base del c.d. metodo di equilibrio parziale, cioè
lo studio di un singolo mercato in isolamento.
– E’ il metodo di analisi introdotto da Alfred Marshall
• Inoltre, essa è alla base degli esercizi di statica comparata, ovvero
il confronto tra due diverse posizioni di equilibrio di mercato.
– Nel tipico esercizio di statica comparata si chiede di determinare
l’effetto sulla posizione di equilibrio di una variazione in una
qualsiasi delle determinanti dell’offerta e/o della domanda,
tenendo ferme tutte le altre.
38
Statica comparata: 1) aumento della domanda
Prezzo
Offerta
€2.50
Nuovo equilibrio
A
2.00
Equilibrio
iniziale
D2
D1
0
7
10
Quantità
di gelato
39
Statica comparata: 2) riduzione dell’offerta
Prezzo
S2
S1
Nuovo
equilibrio
€2.50
2.00
Equilibrio iniziale
A
Domanda
0
1
2
3
4
5
6
7
8 9 10 11 12 13
Quantità
di gelato
40
3. L’ELASTICITA’
41
Elasticità: definizione
• L’elasticità misura le variazione percentuale di una variabile al
variare dell’1% di un’altra variabile.
– E’ un concetto matematico utilizzato in molte discipline.
• In economia l’elasticità misura la reazione di compratori e
venditori alle variazioni nelle condizioni di mercato.
• Essendo un numero puro (= che prescinde dalle unità di misura),
consente di confrontare gli effetti di una medesima variazione del
mercato su beni diversi.
– P.e. la domanda di quale bene risente di più di un dato
aumento percentuale del prezzo?
• Esistono vari tipi di elasticità:
– elasticità della domanda rispetto al prezzo
– elasticità dell’offerta rispetto al prezzo
– elasticità della domanda rispetto al reddito
– elasticità incrociata
42
3.1 Elasticità della domanda rispetto al prezzo
• Variazione percentuale della quantità domandata per una variazione
prefissata (p.e. 1%) del prezzo.
• Domanda elastica: la quantità domandata reagisce più che
proporzionalmente alle variazioni del prezzo
• Domanda anelastica: la quantità domandata reagisce meno che
proporzionalmente alle variazioni del prezzo
• Ha segno negativo (ma si considera il valore assoluto):
ε pD
∆q
∆q p
q
=
=
∆p
∆p q
p
Due modi equivalenti di scrivere la formula dell’elasticità43
Domanda perfettamente anelastica –
Elasticità a 0
Prezzo
Domanda
$5
4
100
Quantità
44
Domanda anelastica
Elasticità minore di 1
Prezzo
1. Aumento$5
prezzo
del 25%... 4
Domanda
Quantità
90 100
2. ...diminuzione del 10% nella quantità.
45
Domanda a elasticità unitaria
Elasticità uguale a 1
Prezzo
1. Aumento $5
del 25%
nel prezzo... 4
Domanda
Quantità
75
100
2. ...Diminuzione del 25% nella quantità
46
Domanda elastica Elasticità maggiore di 1
Prezzo
1. +25% $5
nel prezzo
4
Domanda
50
2. ...- 50 % nella quantità
100
Quantità
47
Domanda perfettamente elastica –
Elasticità infinita
Prezzo
1. Per qualsiasi prezzo
sopra $4, la quantità
domandata è zero.
Domanda
$4
2. A $4 i consumatori,
acquistano qualsiasi
quantità.
3. Per prezzi al di sotto di $4,
la quantità domandata è infinita.
Quantità
48
Quindi:
• Domanda elastica
 la domanda reagisce sensibilmente al prezzo.
• Domanda perfettamente elastica (orizzontale)
 la variazione della domanda ad una variazione del prezzo e’
infinita (ε → ∞)
• Domanda con elasticità unitaria
 la domanda varia nella stessa percentuale del prezzo (ε = 1)
• Domanda inelastica
 la domanda non reagisce sensibilmente al prezzo.
• Domanda perfettamente inelastica o rigida (verticale)
 la domanda è indipendente dalla variazione del prezzo (ε = 0)
Domanda con
ε→∞
Domanda con
ε=0
49
L’elasticità della domanda (lineare) a colpo d’occhio
Prezzo
D4
D3
D2
D1
D2 è più elastica di D1; D3 è perfettamente elastica; D4 è rigida
Quantità
50
Riepilogo: tipologie di curve di domanda
51
Determinanti dell’elasticità della domanda rispetto
al prezzo
a)
b)
c)
d)
Disponibilità di beni succedanei
Beni necessari e beni di lusso
Definizione del mercato
Orizzonte temporale
52
a) Disponibilità di beni succedanei
Più un bene è facilmente sostituibile, più elevata è la sua elasticità
rispetto al prezzo. Esempio: per quale bene ci si aspetta un elasticità
alta? Succhi di frutta, carne di pollo, sigarette
b) Beni necessari e beni di lusso
I beni “necessari” generalmente hanno domanda anelastica (pane,
trasporto pubblico), mentre quelli “di lusso” hanno una domanda
elastica (champagne, Ferrari)
c) Definizione di mercato
L’elasticità è comunque influenzata dalla definizione del mercato di
interesse: più il bene è definito in maniera vaga, meno è elastico. Ad
esempio: Domanda di bevande vs. Domanda di bibite analcoliche;
Domanda di succhi di frutta vs. Domanda di succhi alla pesca
d) Orizzonte temporale.
Generalmente un bene è più elastico nel lungo periodo che nel breve.
53
Determinanti dell'elasticità
• La domanda è più inelastica…
– Se il bene è necessario.
– Se vi sono meno sostituti.
– Se il mercato è definito in senso ampio (p.e. frutta)
• La domanda è più elastica…
– Se il bene è di lusso
– Se il bene ha molti sostituti
– Se il mercato è definito in senso ristretto (p.e. mele)
54
Calcolo dell’elasticità
ε = |(∆ Q
D
/ QD) / (∆ P / P)|
Var % della quantità domandata
Elasticità della domanda al prezzo =
Var % del prezzo
Esempio: un aumento dell’offerta nel mercato del grano
Prezzo
€3
O1 O2
2
0
Domanda
100 110 Quantità di grano
55
Calcolo dell’elasticità:
D
εp
=
=
100 - 110
100
3.00 - 2.00
3.00
- 0.10
≈ -0.30
0.33
Quindi: la domanda di grano è inelastica
Ovvero: reagirà meno che proporzionalmente alla riduzione del
prezzo causata dall’aumento dell’offerta
Notiamo che:
L’elasticità non dipende dall’unità di misura
Generalmente ci si riferisce all’elasticità in valore assoluto (altrimenti
il segno per l’elasticità di prezzo sarebbe negativo)
56
Il metodo del punto medio
• Problema: il calcolo dell’elasticità dipende dal
punto di riferimento?
• Esempio:
– A:
prezzo = 5
quantità = 20
– B:
prezzo = 10
quantità = 10
• Passando da A a B: ε = |(10 / 20) / (-5 / 5)|=-0.5
• Passando da B a A: ε = |(-10 / 10) / (5 / 10)|=-2
Soluzione: calcolare l’elasticità in un punto medio
C, intermedio tra A e B
QA − QB
ε =
(QA + QB ) / 2
Passando da A a B: ε = |(10 / 15) / (-5 / 7.5)|=-1
Passando da B a A: ε = |(-10 / 15) / (5 / 7.5)|=-1
PA − PB
( PA + PB ) / 2
57
Calcolo dell’elasticità per una curva di
domanda lineare
Price
$0
1
2
3
4
5
6
7
Quantity
14
12
10
8
6
4
2
0
Total Revenue
(Price x
Percent Change
Quantity)
in Price
$0
200%
12
67
20
40
24
29
24
22
20
18
12
15
0
Percent
Change
in Quantity
15%
18
22
29
40
67
200
Elasticity
0.1
0.3
0.6
1
1.8
3.7
13
Description
Inelastic
Inelastic
Inelastic
Unit elastic
elastic
elastic
elastic
58
3.2 Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo
• Variazione percentuale della quantità offerta per una variazione
prefissata (p.e. 1%) del prezzo
• Ha segno positivo:
∆q
∆q p
q
S
εp
=
=
∆p
∆p q
• Anche l’elasticità dell’offerta
p rispetto al prezzo può variare tra 0
ed infinito.
• Anche in questo caso il valore “critico” per distinguere tra
offerta relativamente elastica e relativamente inelastica è 1
• E’ una misura di quanto la quantità offerta di un bene risponde
ad un cambiamento nel prezzo di quel bene
59
Le determinanti dell’elasticità dell’offerta
• E’ particolarmente rilevante il periodo di tempo: l’offerta
è sempre più elastica nel lungo periodo che non nel breve.
• Infatti, l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo cresce
con la capacità dei venditori di variare l’ammontare di
output offerto.
• In base alla distinzione di Marshall, parliamo di ...
... periodo brevissimo, breve, lungo, lunghissimo.
• Ciò che distingue i diversi periodi sono i vincoli alla
capacità dei produttori di variare l’offerta.
• Nel brevissimo periodo l’elasticità è zero perché la quantità
offerta è data.
• Nel breve periodo l’impianto di produzione è dato, mentre
nel lungo periodo esso può variare; quindi l’elasticità è
maggiore nel lungo periodo.
• L’elasticità è massima nel lunghissimo periodo, in cui la
stessa tecnologia di produzione può mutare.
60
Elasticità dell’offerta ed assorbimento degli shock
(a) Il mercato del petrolio nel breve periodo
(b) Il mercato del petrolio nel lungo periodo
Prezzo
Prezzo
D1
D2
D1
Offerta BP
D2
Offerta LP
P2
P2
P1
0
P1
Q1 Q2
L’effetto di un aumento
della domanda nel BP:
più su P che su Q
Quantità di
petrolio
0
Q1
Q2
Quantità di
petrolio
L’effetto di un aumento
della domanda nel LP:
più su Q che su P
61
Offerta perfettamente inelastica
L’elasticità è uguale a 0
Prezzo
Offerta
$5
1. Un
aumento
dei prezzi...4
100
2. ...non cambia la quantità offerta
Quantity
62
Offerta inelastica
Elasticità minore di 1
Prezzo
Offerta
$5
1. Un
aumento
dei prezzi 4
del 25%...
Quantità
100 110
2. ...conduce ad un aumento del 10% nelle quantità
63
Offerta con elasticità unitaria
- Elasticità uguale a 1
Prezzo
Offerta
$5
1. Un
aumento
del 25% 4
nel prezzo...
Quantità
100
125
2. ...conduce ad un aumento del 25% nella quantità.
64
Offerta elastica
- Elasticità maggiore di 1
Prezzo
Offerta
$5
1. Un
aumento
del 25%
nel prezzo...4
100
200 Quantità
2. ...conduce ad un aumento del 100% nella quantità.65
Offerta perfettamente elastica
- Elasticità infinita
Prezzo
1. Per qualsiasi prezzo
superiore a $4 la quantità
offerta è infinita.
Offerta
$4
2. Ad esattamente $4,
I produttori offriranno qualsiasi
quantità
3. Per prezzi al di sotto di $4,
L’offerta è nulla.
Quantità
66
Riepilogo: tipologie di curve di offerta
67
3.3 Applicazioni dell’elasticità
Un miglioramento nella produttività dell’agricoltura può essere una brutta notizia
per gli agricoltori? Ad esempio, cosa succede ai coltivatori di frumento se viene
scoperto un nuovo ibrido di frumento più produttivo delle varietà esistenti?
Prezzo
frumento
1. Quando la domanda è
inelastica un aumento
dell’offerta...
S1
2. ...porta
ad una
rilevante
diminuzione
dei prezzi...
S2
$3
2
Domanda
0
100
110
Quantità di frumento
3. ...e ad una diminuzione meno che
proporzionale della quantità venduta.
Il ricavo cade da $300 a $220.
68
Altri esempi
69
L’OPEC può aumentare i prezzi del petrolio riducendo l’offerta. I prezzi
aumentano di più se la domanda è elastica o anelastica?
70
Combattere il traffico di droga fa aumentare i ricavi dei trafficanti?
71
4. I COSTI DI PRODUZIONE
La teoria del prodotto marginale decrescente
•
•
•
La diminuzione del prodotto marginale è la proprietà per cui il
prodotto generato per unità di un fattore produttivo diminuisce
con l’aumento dell’impiego del fattore
Esempio: ogni dipendente aggiuntivo contribuisce meno che
proporzionalmente alla produzione perché l’impresa ha
impianti limitati
La pendenza della funzione di produzione misura il prodotto
marginale di un fattore produttivo, come un lavoratore. Quando
il prodotto marginale declina, la funzione di produzione
diventa “piatta”
72
Una funzione di produzione (una curva di produzione)
Quantità di
output
Produzione
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1
2
3
4
5 Numero di dipendenti
73
74
Esempio
Funzione di produzione: Y=F(K, L)
Y
100
120
135
147
K
40
50
60
70
La produttività marginale è decrescente
all’aumentare dell’impiego del
fattore capitale. Incrementi
aggiuntivi del capitale (dato il
fattore lavoro) fanno aumentare il
prodotto di una quantità via via
decrescente.
75
PMK
2 (20/10)
1,5 (15/10)
1,2 (12/10)
Costi totali
Costi
totali
Costi totali
$80
70
60
50
NB, concavità
verso l’alto
40
30
20
10
0
20
40
60
80
100 120 140
Quantità di output
76
Misure dei costi (espliciti, ma eventualmente anche
impliciti)
•
costi fissi: i costi che non variano al modificarsi della
quantità prodotta
•
costi variabili: i costi che variano al modificarsi della
quantità prodotta
Nel breve periodo (short-run) o lungo periodo (long-run),
valgono differenti considerazioni su quali costi siano costanti
o variabili
77
Costi totali, medi e marginali
•
Costi medi totali (average total costs, ATC)
CMeT =
•
=
costi totali
quantità
CT
Q
Costi medi fissi (average fixed costs, AFC)
CMeF =
•
costi fissi
quantità
=
CF
Q
Costi medi variabili (average variable costs, AVC)
CMeV =
•
costi variabili
quantità
=
CV
Q
=
∆CT
∆Q
78
Costi marginali (marginal cost, MC)
CM =
variazione dei costi totali
variazione della quantità
Forme tipiche delle curve di costo
CM
Costo (€)
min CMeT
CMeT
CMeV
CMeF
Quantità
79
5. LE IMPRESE IN UN MERCATO
CONCORRENZIALE
80
Caratteristiche di un mercato di concorrenza perfetta
(perfectly competitive market)
•
presenza di molti venditori e compratori
•
i beni offerti dai diversi venditori sono molto simili
(uguali)
•
le imprese (produttori-venditori) possono entrare
liberamente nel mercato o uscirne
•
ciascuna impresa (firm) contribuisce soltanto ad una
piccolissima quota dell’offerta aggregata presente in quel
mercato
•
le imprese non possono avere influenza diretta sul prezzo
81
I ricavi di un’impresa in un mercato concorrenziale e che
quindi assume il prezzo come dato (si dice anche: è price
taker)
Ricavo Totale
(total revenue, TR)
RT = P × Q
RT P × Q
Ricavo Medio RMe =
=
=P
(average revenue,
Q
Q
AR)
in concorrenza perfetta (perfect competition), ricavo medio
e prezzo coincidono
82
∆RT P × ∆Q
Ricavo Marginale RM =
=
=P
(marginal revenue,
Q
Q
∆
∆
MR)
in concorrenza perfetta ricavo medio, ricavo marginale e
prezzo coincidono
83
Massimizzazione del profitto (profit maximazation) e impresa
concorrenziale
Costi
e
ricavi
CM
CMeT
P
0
P = RMe = RM
CMeV
Quantità
84
Massimizzazione del profitto (profit maximazation) e impresa
concorrenziale
Costi
e
ricavi
L’impresa massimizza il
profitto producendo la
quantità per la quale il
costo marginale eguaglia
il ricavo marginale.
CM
CMeT
P
0
P = RMe = RM
CMeV
QMAX
Quantità
85
Massimizzazione del profitto e impresa concorrenziale
•
RM > CM, accrescere Q aumenta il profitto
•
RM < CM, accrescere Q diminuisce il profitto
•
RM = CM, il profitto è max
(ricordare RM = P in concorrenza perfetta)
La decisione di breve periodo di fermare la produzione (shut down)
Nel breve periodo l’impresa ha costi fissi che deve coprire: si ferma la produzione
se:
•
RT < CV, cioè
•
RT/Q < CV/Q, cioè
•
P < CMeV
86
La decisione di breve periodo di fermare la produzione
Costi
Se P > CMeT,
l’impresa
produce e cerca
il max profitto.
CM
CMeT
Se P > CMeV,
l’impresa
produce nel
breve periodo.
CMeV
Se P < CMeV,
l’impresa ferma
la produzione.
0
Quantità
87
Curva di offerta di breve periodo di un’impresa
Costi
La curva di breve periodo dell’impresa concorrenziale è
rappresentata dalla porzione della sua curva del costo marginale
che si trova al di sopra del costo medio variabile
Curva di offerta
dell’impresa di
breve periodo
Offerta
CONTROINTUITIVA
= effetto dell’irrilevanza
nel breve periodo dei
costi sommersi (. . .
ristoranti e aerei
semivuoti)
0
CM
CMeT
CMeV
Quantità
88
La decisione di lungo periodo di entrare o uscire nel/dal mercato
Nel lungo periodo i costi fissi sono considerati modificabili (ampliamento o riduzione
di beni produttivi fissi riproducibili) e quindi contano nella formazione delle decisioni.
•Si esce dal mercato se: RT < CT, cioè RT/Q < CT/Q, cioè P < CMeT/
•Si entra nel mercato se: P > CMeT
Costi
L’impresa entra
nel mercato se
P > CMeT
CM
CMeT
L’impresa esce
dal mercato se
P < CMeT
0
Quantità
89
Curva di offerta di lungo periodo di un’impresa
Costi
Curva di offerta
dell’impresa nel
lungo periodo
CM
CMeT
0
Quantità
90
Misurazione grafica del profitto o della perdita per l’impresa
concorrenziale
Prezzo
CM
CMeT
Profitto
P
NB
P = RMe = RM
CMeT
Quantità che
massimizza
il profitto
0
Q
Quantità
91
Misurazione grafica del profitto o della perdita per l’impresa
concorrenziale
Prezzo
CM
CMeT
CMeT
P
P = RMe = RM
Perdita
0
Quantità che
minimizza
la perdita
Q
Quantità
92
Offerta aggregata in un mercato concorrenziale
•
somma delle curve di offerta di ogni impresa
•
se le tecnologie sono le stesse, le curve di offerta delle
imprese sono uguali
•
in presenza di profitti, nuove imprese entreranno nel
mercato e di conseguenza …
•
in presenza di perdite, alcune imprese presenti usciranno
dal mercato e di conseguenza …
93
•
In un mercato concorrenziale nel lungo periodo il prezzo
eguaglia il costo medio totale minimo e i profitti sono
nulli
approfondiamo:
•
breve periodo, numero fisso di imprese
•
lungo periodo, imprese che entrano nel mercato o ne escono
(tutte uguali)
94
Offerta di mercato con un numero fisso di imprese
(breve periodo)
(a) Offerta della singola impresa
(b) Offerta di mercato
Prezzo
Prezzo
CM
Offerta
€2.00
€2.00
1.00
1.00
0
100
200
Quantità (impresa)
0
100.000
200.000 Quantità (mercato)
95
Offerta di mercato con un numero fisso di imprese
(breve periodo)
•
se il numero delle imprese nel mercato è fisso,
l’offerta di mercato (sezione b della figura precedente)
corrisponde alla somma orizzontale delle curve di
costo marginale delle imprese (sezione a della figura
precedente)
•
i calcoli sono fatti ipotizzando la presenza di 1000
imprese
96
Offerta di mercato con un numero variabile di imprese
(lungo periodo, con libertà di entrata e uscita)
(a) Condizione di profitto nullo per l’impresa
Prezzo
CM
CMeT
P = CMeT
minimo
0
Quantità (impresa)
se il numero delle imprese nel mercato è variabile, le imprese
continuano a entrare (P>CMeT) o uscire (P<CMeT) dal
mercato se il profitto non è nullo. L’entrata fa diminuire P e
97
l’uscita lo fa aumentare.
Sintesi
•
In concorrenza perfetta l’impresa è price taker, quindi il suo
ricavo è proporzionale alla quantità prodotta
•
Il prezzo corrisponde al ricavo marginale e al ricavo medio
•
Il profitto è massimo per la quantità che eguaglia costo
marginale e ricavo marginale (e prezzo)
•
Nel breve periodo l’impresa sceglie di non produrre se il
prezzo è al di sotto dei costi medi variabili
•
Nel lungo periodo l’impresa esce dal mercato se il prezzo è al
di sotto dei costi medi totali
•
Se il numero delle imprese può cambiare liberamente, nel
lungo periodo il prezzo eguaglia il costo medio totale minimo
e il numero delle imprese cambia sino a che si realizza la
situazione di profitto nullo
98