Rassegna Stampa 03-11-2016 CENTRO CORRIERE ADRIATICO 03/11/2016 2 CORRIERE ADRIATICO 03/11/2016 9 CORRIERE ADRIATICO 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 14 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 16 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 16 CORRIERE ADRIATICO FERMO 03/11/2016 16 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 15 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 16 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 16 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 44 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03/11/2016 49 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 4 La vita continua = Classi clonate e doppi turni C`è posto per 7.800 sfollati 15 Daniel Fermanelli Salvate il drappo dei nostri eroi In pericolo il cimelio di Lepanto 17 Lorenzo Sconocchini In albergo? No, grazie 19 Redazione Scuola media inagibile 21 Francesca Bacalini Il boom degli affitti nella zona costiera 23 Massimiliano Viti Prosegue l`esodo verso il mare 24 Sonia Amaolo Rosa, 106 anni e tre terremoti Sto bene, non mi manca niente 26 Francesca Pasquali Salgono a 150 gli sfollati negli hotel di P.S.Giorgio 28 Redazione La casa dichiarata inagibile Un anziano si toglie la vita 29 Francesca Pasquali Un vulcanello ha iniziato a eruttare creta 30 Redazione Centro, la mappa della paura 31 Alessandra Bruno Messo in salvo un capolavoro 33 Monia Orazi Artisti di Zelig e Colorado mobilitati per gli sfollati 34 Aurelio Bufalari Sono 40 i Comuni in trincea 35 Alessandra Bruno Negozio e supermercato devastati I titolari donano il cibo alla mensa 37 Mauro Giustozzi La parrocchia indenne dalle scosse Apro le porte a chi non ha più niente 39 R.m. Scampate al crollo del convento di Santa Chiara 40 Redazione Da lunedì il via alle lezioni 41 Gabriele Magagnini Nuova sede della Croce Rossa, iter a rilento 42 Redazione Magione - Mobilitazione generale al Trasimeno per dare risposte a chi ha perso tutto 43 Al. Gu Sa.mi CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 4 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 4 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 4 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 6 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 6 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 6 Magione - Uniti per ricostruire e ridare vita 44 Marina Sereni Magione - Entra Mattarella gli sfollati intonano l`inno di Mameli 45 Mauro Barzagna "Qui ci stanno trattando benissimo ma vogliamo tornare a casa prima possibile" 46 Alice Sara Foligno - Riunito il comitato istituzionale 47 Redazione Norcia - Ulisse, il cane estratto dalle macerie a Norcia, ora sta bene 48 Redazione Foligno - Il numero degli sfollati umbri continua a salire inesorabilmente Ora ha raggiunto quota 4.374 49 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 6 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 6 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 Preci - Strada chiusa per edifici pericolanti 50 Redazione Perugia - L`Adoc. "A Natale luminarie spente per solidarietà" 51 Redazione Norcia - Pressing per l`arrivo di stalle temporanee e casette per ricoverare il bestiame 52 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 Castelluccio di Norcia - Entro sabato trasferiti tutti gli animali 53 Redazione I Rassegna Stampa CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 03-11-2016 Norcia - Finti prosciutti e lenticchie fasulle Il Codacons mette in guardia i consumatori 54 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 8 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 Norcia - In centro storico torna l`elettricità Attivata dall`Enel cabina provvisoria 55 Redazione Norcia - Più forti del sisma "Non mollo ma raddoppio" 56 Cesare Bertoldi Norcia - Ricognizioni in moto nelle zone più impervie 58 Redazione Norcia - "Nessuno della Asl ci informa sulle norme da seguire" 59 Redazione Norcia - Norcia è scivolata verso Spoleto di 30 centimetri 60 Sergio Casagrande Norcia - Stasera su Rai Uno diretta di "Petrolio" 61 Redazione Norcia - Dopo cinquant`anni all`asciutto la sorgente del Torbidone riprende a sgorgare 62 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 Norcia - Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 63 56 bombe atomiche di Hiroshima Sergio Casagrande CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 AGGIORNATO - Norcia - Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 56 bombe atomiche di Hiroshima 64 Sergio Casagrande CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 10 Perugia - Il sole abbandona le zone colpite dal sisma: arrivano le nuvole e le piogge 65 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 12 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 12 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 12 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 33 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 34 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 35 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 39 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 40 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 40 CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 43 Foligno - Supporto psicologico per gli sfollati 66 Redazione Foligno - Scuole chiuse fino a sabato in tutta l`Umbria 67 Pietro Paolo Savini Perugia - "Non muoviamo la gente dalla loro terra" 68 Redazione Perugia - Fiera a più velocità e tanti borseggi 69 Enrico Agamennone Perugia - Quel cordolo in via Marconi chiede solo di essere riparato 70 Redazione Perugia - Per non dimenticare i caduti delle guerre più partecipazione 71 Federica Bleve Todi - Con la scusa dei controlli derubano i proprietari 72 Aldo Spaccatini Città di castello - Prociv, tempi rapidi per il piano 73 Redazione Città di castello - Scontro sulla provinciale ferita una donna 74 Redazione Gualdo tadino - Verifiche in atto su tutto il territorio per gli edifici pubblici e religiosi 75 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 44 Foligno - Affari in calo per i rivenditori di fiori nei cimiteri "Il sisma ha inciso su un 76 settore che è già in crisi" Susanna Minelli CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 45 Spoleto - Quattrocento persone fuori dalle case Più di 900 le richieste di sopralluogo 77 Redazione CORRIERE DELL'UMBRIA 03/11/2016 48 CORRIERE DI BOLOGNA 03/11/2016 9 CORRIERE ROMAGNA DI FORLÌ E CESENA 03/11/2016 36 CORRIERE ROMAGNA DI RAVENNA E IMOLA 03/11/2016 GAZZETTA DI MODENA 03/11/2016 10 GAZZETTA DI MODENA 03/11/2016 25 Terni - Lunedì torna il consiglio comunale Question time e piano Asm in agenda 78 Redazione Il terremoto stacca la coda del Diplodoco 79 Redazione Sos crolli per scuola e campanile = Preoccupano il campanile e la scuola elementare " Saffi " 80 Redazione 5 Escursionisti dispersi nel bosco = Quattro escursionisti dispersi in montagna Ritrovati dai soccorritori dopo cinque ore 81 Redazione Il 67enne trovato nel boschetto è deceduto per cause naturali 82 Redazione Cavezzo raccoglie oltre 19mila euro in aiuto di Arquata 83 Redazione II Rassegna Stampa GAZZETTA DI MODENA 03/11/2016 25 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 4 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 5 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 5 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 20 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 22 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 22 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 23 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 25 GAZZETTA DI REGGIO 03/11/2016 26 LIBERTÀ 03/11/2016 3 LIBERTÀ 03/11/2016 3 LIBERTÀ 03/11/2016 4 LIBERTÀ 03/11/2016 7 LIBERTÀ 03/11/2016 10 03-11-2016 Intervista a Davide Calanca - Rivara, lavori più lunghi per riaprire la chiesa 84 Stefano Luppi Aumentano gli sfollati Soldi per la sicurezza 85 Maria Berlinguer Terra deformata dal sisma l`Italia cambia paesaggio 87 Redazione Nei cimiteri fiori tra le macerie 88 Redazione A lezione di soccorso grazie ai vigili del fuoco 89 Redazione Nel palazzo un fortissimo sbalzo di tensione 90 Redazione Un incendio devasta negozio di ortofrutta danni molto ingenti 91 Paolo Ruini Schianto frontale fra tre auto: quattro feriti, due gravi 92 Redazione Morto in casa, si cerca un perché 93 Am.p. Incendio al Cerreto In attesa delle prove c`è già un indagato 94 A.l.t. Mattarella, una giornata tra gli sfollati Ritornerà tutto come prima, vedrete 95 Maria Berlinguer Paesaggio deformato per 600 km quadrati 96 Redazione Due alpinisti dispersi sul monte Bianco dopo essere stati travolti da una valanga 97 Redazione L`alluvione di Firenze storia dell`Italia fragile = Firenze storia dell`Italia fragile 98 Vittorio Emiliani Piacenza - Chiese, servono lavori antisismici = Per le chiese meno restauri artistici e più lavori antisismici 100 Elisa Malacalza LIBERTÀ 03/11/2016 10 LIBERTÀ 03/11/2016 22 LIBERTÀ 03/11/2016 22 Piacenza - Ancora osservabili le "ferite" dell`alluvione 102 Redazione Mariotti guida il gruppo di protezione civile 103 Redazione Riapre oggi al traffico la Provinciale Valdaveto: risolto il problema della curva del 104 Roccione Redazione LIBERTÀ 03/11/2016 22 LIBERTÀ 03/11/2016 24 MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 39 MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 39 MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 40 Strada di Carpaneto, 4 feriti 105 Fabio Lunardini In 80 alla cena degli Alpini in aiuto dei terremotati. Sempre con i deboli 106 Redazione Transennata area sotto mura a Porta d`Arce 107 L.bru. Il viaggio senza fine di Maurizio 108 Alessandra Lancia Sisma , disagi ma voglia di futuro = Amatrice, dopo i nuovi crolli e i grandi timori ora si guarda al futuro 109 Alessandra Lancia MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 40 MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 40 MESSAGGERO RIETI 03/11/2016 41 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 40 Criticità in diversi istituti della città Danni a Poggio Bustone e Rivodutri 111 A.l. Amatrice - Completato il bypass per SS. Lorenzo e Flaviano 112 Redazione Donati: Riflettere su cancellazione per il 2016 113 Em.l. Norcia - Altra scossa e scuole chiuse = a Norcia: Ospiterà tutti i servizi essenziali 114 alla popolazione sulla ricostruzione. Controlli al palazzo della Prefettura Michele Milletti MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 40 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 41 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 41 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 41 Gubbio - Affreschi giù, Gubbio chiude il Duomo 116 Redazione Perugia - L`Umbria divisa in microzone per monitorare le case 117 Antonella Manni Norcia Ricostruiremo tutto = Lo Stato farà tutto il possibile per voi 118 Ilaria Bosi Crolli di case e chiese, aperte due inchieste = Spoleto - Crollo di chiese e palazzi 120 aperte due inchieste Ila.bo III Rassegna Stampa MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 43 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 43 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 43 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 45 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 48 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 49 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 49 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 49 MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 50 03-11-2016 Perugia - Tre famiglie evacuate scuole chiuse fino a sabato 121 Federico Fabrizi Perugia - Università, i ragazzi di Lettere pronti per Norcia 122 F.fab Perugia - Il palazzo della Provincia e la Rocca Paolina 123 Redazione Gubbio - A Gubbio un summit sui borghi storici 124 Massimo Boccucci Foligno - Terremoto, spuntano problemi per il Museo della Stampa 125 Giovanni Camirri Spoleto - Cardarelli: Inserire la città nel perimetro del cratere 126 Ilaria Bosi Riservata Spoleto - Sisma, alberghi pieni ma sono le troupe delle tv 127 Antonella Manni Spoleto - L`arcivescovo celebra la messa all`aperto 128 Redazione Terni - Terni Sisma, la protesta dei genitori: a scuola verifiche superficiali = tra Comune e Regione poi la scelta raccolta firme: Verifiche poco accurate 129 V.ug. MESSAGGERO UMBRIA 03/11/2016 50 NAZIONE 03/11/2016 2 NAZIONE 03/11/2016 24 NAZIONE FIRENZE 03/11/2016 53 NAZIONE PISTOIA 03/11/2016 51 NAZIONE SIENA 03/11/2016 55 NAZIONE VIAREGGIO 03/11/2016 55 NAZIONE VIAREGGIO 03/11/2016 55 NUOVA FERRARA 03/11/2016 3 NUOVA FERRARA 03/11/2016 20 NUOVA FERRARA 03/11/2016 24 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 42 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 45 RESTO DEL CARLINO ANCONA 03/11/2016 53 RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 03/11/2016 52 RESTO DEL CARLINO BOLOGNA 03/11/2016 58 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 41 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 Terni - Confermata l`inagibilità di una casa 130 Redazione Boschi: Si potevano evitare tante vittime 131 Enzo Boschi* Lettere al Direttore - Terremoto e aiuti 133 Posta Dai Lettori Leopolda Amatriciana e niente vip 134 Redazione Tutte le associazioni insieme per aiutare i terremotati 135 Redazione Il cuore batte sotto le Torri Offriamo case ai terremotati 136 Redazione Edifici comunali a rischio sisma `Nessuna agibilità` 137 Francesca Navari Maltempo, è l`ora dei bilanci Quasi 700mila euro di danni 138 Redazione Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio 139 Redazione Cimiteri in parte recintati l`accesso però è garantito 140 Giuliano Barbieri Il Comune cerca 4 istruttori tecnici 142 Redazione Quattro palazzi inagibili, altre crepe Ma le scuole sono pronte a riaprire 143 Redazione Non mandateci negli alberghi 144 Redazione Colonne a rischio, ancora transenne agli Archi 145 Redazione Cupramontana, scuole a rischio 146 Sa.fe. E la deputata dorme in auto 147 Redazione Prima notte in hotel per ottanta Gli sfollati continuano a crescere 148 Alessandro Di Marco Dormire sul treno va bene Ma vogliamo un tetto vero 149 A.d.m. Alluvione, risarcimenti negati: è polemica 150 Redazione Il grande dinosauro `perde` la coda 151 Redazione Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41enne 152 Redazione Il terremoto uccide ancora = Il sisma gli aveva portato via la casa Pensionato si toglie la vita con un fucile 153 Fabio Castori 42 La gola dell`Infernaccio continua a crollare 154 Alessio Carassai IV Rassegna Stampa RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 45 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 48 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO FERMO 03/11/2016 56 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 42 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 42 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 65 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 65 RESTO DEL CARLINO FERRARA 03/11/2016 65 RESTO DEL CARLINO IMOLA 03/11/2016 48 RESTO DEL CARLINO IMOLA 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO FORLÌ 03/11/2016 44 42 03-11-2016 Ceriscioli in visita, l`appello dei paesi: L`economia deve ripartire immediatamente 155 Alessio Paola Comunità sotto choc, il sindaco: Non era a suo agio in hotel 157 Alessio Carassai Il piano per l`emergenza: Container subito e certificazioni più veloci 158 Fabio Castori Sfollati, esodo senza fine 159 Marisa Colibazzi Zia Caterina e il taxi senza paura: Così porto un pò di speranza 160 Giancarlo Falcioni Il medico che non si ferma mai Tra la gente tristezza e preoccupazione 161 G.fal. Oltre 150 sfollati in città Servono indumenti e prodotti per l`igiene 162 Redazione San Cristoforo, pronti per la gara d`appalto 163 M.l. Certosa, degrado e lavori senza fine = Certosa, l`amarezza dei cittadini Fa male 164 vederla in questo stato Matteo Langone Pericolosità sismica, ecco la mappa Argenta a rischio, Mesola al sicuro 165 Luca Soliani Intervista a Fedora Quattrocchi - Prevedere le forti scosse? Sto preparando un dossier 166 Federico Malavasi Moda capelli, show di Anam sulle tendenze Tutto il ricavato in beneficenza 167 Vittoria Tomasi Erosione della costa, operatori a raccolta Basta parole, adesso vogliamo risposte 168 Candida Cinti La scuola primaria è agibile 169 M.r.b. Il terremoto e le preghiere 170 Redazione Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41enne 171 Redazione Ancora puzza = Si sente anche dentro casa Così c`è da stare male Bellini: Sia fatta chiarezza 172 Sofia Nardi RESTO DEL CARLINO FORLÌ 03/11/2016 47 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 48 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 50 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 50 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 51 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 51 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 53 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 54 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 54 RESTO DEL CARLINO MACERATA 03/11/2016 56 Domande & risposte - Terremoto, che cos`è il contagio sismico 173 Redazione Da domenica 1.100 richieste d`intervento Paura dei crolli, è il caos ovunque 174 Redazione Acqua a singhiozzo: sospeso il pagamento delle bollette 175 Franco Veroli Clarisse scampate al crollo del convento Vogliamo tornare a Camerino 176 Redazione Il Signore è vicino a quanti soffrono, non manda disgrazie 177 Redazione Campanile a rischio crollo Salta la mostra dei presepi 178 Andrea Scoppa Cinquanta sfollati in paese Off-limits tre chiese 179 Redazione Appello di Corvatta su Fb Servono degli alloggi 180 Redazione Scuole ancora chiuse, il rientro slitta a lunedì A Tolentino lezioni al via solo il 10 novembre 181 Redazione Negozi chiusi e casa fatta sgomberare 182 Chiara Sentimenti Noi Maceratesi - Sanzioni più dure per i truffatori 183 Paola Pagnanelli Vigili del fuoco a Visso, ora serve presidio stabile 184 Redazione Travolta dal tir a Londra L`ultimo saluto a Lucia 185 Chiara Sentimenti V Rassegna Stampa RESTO DEL CARLINO MODENA 03/11/2016 RESTO DEL CARLINO PESARO 03/11/2016 43 RESTO DEL CARLINO PESARO 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO PESARO 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO PESARO 03/11/2016 51 RESTO DEL CARLINO REGGIO EMILIA 03/11/2016 51 RESTO DEL CARLINO REGGIO EMILIA 03/11/2016 53 RESTO DEL CARLINO REGGIO EMILIA 03/11/2016 55 RESTO DEL CARLINO REGGIO EMILIA 03/11/2016 56 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 42 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 50 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 50 RESTO DEL CARLINO RIMINI 03/11/2016 54 TIRRENO 03/11/2016 3 TIRRENO GROSSETO 03/11/2016 22 TIRRENO GROSSETO 03/11/2016 22 TIRRENO GROSSETO 03/11/2016 23 TIRRENO MASSA CARRARA 03/11/2016 20 TIRRENO MASSA CARRARA 03/11/2016 23 TIRRENO MASSA CARRARA 03/11/2016 26 TIRRENO PONTEDERA 03/11/2016 17 VOCE DI ROMAGNA 03/11/2016 3 VOCE DI ROMAGNA 03/11/2016 8 VOCE DI ROMAGNA 03/11/2016 8 VOCE DI ROMAGNA 03/11/2016 14 VOCE DI ROMAGNA 03/11/2016 38 CAFFÈ DEI CASTELLI 03/11/2016 2 CAFFÈ DEI CASTELLI 03/11/2016 2 CAFFÈ DEI CASTELLI 03/11/2016 8 52 03-11-2016 Gli incontri dei boss mafiosi nei locali e dai benzinai = Fatture false e `summit` con la cosca Vincè, l`imprenditore in affari col boss 186 Silvia Saracino Sopralluoghi terminati: a posto tutti gli istituti superiori 187 Redazione Gli ingegneri: Non sprecare questa occasione come in passato 188 Redazione La scossa fa virare il mercato immobiliare 189 Roberto Damiani E se tornassero le scosse? Ecco dove rifugiarsi 190 Anna Marchetti Guastalla, post-sisma: sopralluogo al municipio 191 A.le. Schianto fra tre auto: quattro feriti, uno è grave 192 Redazione Incendio divora negozio di frutta e verdura 193 Antonio Claser Indagato il proprietario che ha provocato l`incendio 194 Redazione Il finto messaggio di chiusura delle scuole doveva essere uno scherzo tra amici 195 Mario Gradara Sant`Agostino ai raggi x dopo il sisma il parroco rassicura: L`edificio è solido 196 Redazione Le scosse accelerano i lavori Elementare chiusa per tre giorni 197 Andrea Oliva I vigili del fuoco tornati dal paese devastato 198 Redazione Sporcizia nella vasca: i genitori si tuffano nella polemica 199 Redazione Noi Riminesi - Profughi tra i terremotati 200 Stefano Muccioli L`Arcadia è tornata a galla 201 Redazione Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio 202 Redazione Incendio rifiuti e inquinamento Domenica incontro al Cite 203 Redazione Amiata al riparo dai terremoti? Non fu così a fine Settecento 204 Fiora Bonelli Il cuoco dell`alluvione cucinerà a Norcia 205 Ivana Agostini Via del Bravo contro lo Swamp Qui non si vive più 206 Redazione Ritrovata dopo quattro ore di ricerca 207 Fabrizio Palagi Maltempo: tanti danni ma poche richieste per i risarcimenti 208 Tiziano Baldi Galleni La Piaggio salvata da angeli del fango con la tuta blu 209 Andrea Lanini Terremoto, il presidente Mattarella in visita a Camerino e Norcia 210 Redazione Allarme scuole 16enne si scusa = Sedicenne si autodenuncia e chiede scusa 211 Redazione L`elementare di Corpolò chiusa per tre giorni Messa in sicurezza 212 Redazione Marinella Gregori Una di noi tra i terremotati nella tendopoli di Caldarola 213 Redazione Lettere - Terremoto economico 214 Posta Dai Lettori AGGIORNATO Riunione operativa con il Sindaco Di Felice 215 Redazione Ariccia chiude i tre ponti storici = Chiusi i 3 ponti monumentali di Ariccia 216 Foto Sciurba Appennino e vulcano, ecco perché tremano i Castelli 217 Marco Caroni VI Rassegna Stampa CAFFÈ DI ANZIO-NETTUNO 03/11/2016 26 CAFFÈ DI APRILIA 03/11/2016 23 CAFFÈ DI APRILIA 03/11/2016 28 CENTRO 03/11/2016 7 CENTRO 03/11/2016 15 CENTRO 03/11/2016 15 03-11-2016 Ariccia, ponte a rischio crollo: va chiuso 218 Daniele Castri A fuoco la nuova paninoteca 220 Redazione Ariccia, ponte a rischio crollo: va chiuso 221 Daniele Castri Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio 223 Redazione Scherzo sulle scuole chiuse in città 224 Redazione AGGIORNATO Le nostre case scricchiolano Paura a Rancitelli = Abbiamo paura: di notte le case scricchiolano 225 Lalla D'ignazio CENTRO 03/11/2016 15 CENTRO 03/11/2016 18 CENTRO 03/11/2016 23 Abbiamo paura: di notte le case scricchiolano 227 Lalla D'ignazio Chiusa l`area esterna di Medicina primaria 229 Redazione Danni del sisma La Brioni sposta i dipendenti = Danni del sisma, scuole chiuse altri 2 giorni 230 S.d.l. CENTRO CHIETI 03/11/2016 13 CENTRO CHIETI 03/11/2016 13 CENTRO CHIETI 03/11/2016 21 CENTRO TERAMO 03/11/2016 12 CENTRO TERAMO 03/11/2016 15 CENTRO TERAMO 03/11/2016 15 CENTRO TERAMO 03/11/2016 16 CENTRO TERAMO 03/11/2016 17 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 2 Masci, sciopero per sapere se il liceo è davvero sicuro 231 Edoardo Raimondi Solo alla Chiarini c`è una piccola fessura 232 Redazione Si abbassa il ponte degli operai 233 Paola Calvano Vigili del fuoco, il fulcro dei soccorsi 234 Marianna De Troia Antonio, 87 anni, è rimasto solo nel borgo medievale crollato 235 Adele Di Feliciantonio Almeno 3mila sfollati sulla costa 236 Lt Sds Rinviata per il sisma la presentazione del libro di Ponziani 237 Redazione Si schianta contro la betoniera e muore 238 Diana Pompetti Intervista a Domenico Ferri - Rischio sismico I geologi invitano alla prevenzione = La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione 239 Gianluca Trento CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 3 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 13 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 13 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 15 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 17 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 19 L `incognita dei movimenti del sottosuolo 241 Redazione Più di 1.300 giorni fa la frana del viadotto Biondi 242 Redazione Bailey, lunedì via al cantiere In un mese lavori finiti 243 Pietro Pagliarella Venerdì al teatro Nestor un " Concerto per Marco " 244 Redazione Incendio, nuove accuse social 245 Katia Valente Riaprono le scuole e scattano i sopralluoghi Alla Mattei riparata l ` enorme perdita d ` a cq u a 246 Redazione CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 27 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 30 CIOCIARIA OGGI 03/11/2016 31 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 13 Scuola San Giorgetto Divisi sulla copertura 247 Ettore Cesaritti Sisma, pronti i piani d ` evacuazione 248 Marco Barzelli Festa delle forze armate Domenica le cerimonie 249 Redazione Allarme per le scuole, slitta l`apertura Tempi lunghi per tornare sui banchi 250 Luca Marcolini Edifici lesionati, l`elenco si allunga 252 Redazione La paura dei genitori sfollati frena la ripresa delle lezioni 253 Luigi Miozzi Intervista a Michele Laorte - Ingegneri bloccati dalla burocrazia Potremmo dare un maggiore aiuto 254 Andrea Ferretti VII Rassegna Stampa CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 14 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 42 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 43 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 46 CORRIERE ADRIATICO ASCOLI E SAN BENEDETTO 03/11/2016 52 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 18 CORRIERE ADRIATICO PESARO E FANO 03/11/2016 46 CORRIERE DELLA SERA ROMA 03/11/2016 2 CORRIERE DELLA SERA ROMA 03/11/2016 2 CORRIERE DI SIENA 03/11/2016 24 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 8 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 8 03-11-2016 Aiutateci Il nostro paese cancellato dal sisma 255 Anna Rita Marini In 34 senza casa Cossignano è zona rossa Comune inagibile 257 Laura Carla Ripani Paliotti Una corsa di 90 minuti Roma mai così vicina 259 Emidio Lattanzi Sant`Omero, dopo il danno ora la beffa 261 Virginia Ciminà Il sindaco: Nessun flop sui controlli Gli agenti impegnati con gli sfollati 262 Sonia Amaolo Due nuove scuole antisismiche 263 Thomas Delbianco Urbino, resta chiusa la Scuola del Libro 265 Redazione Gli sfollati di Pergola In 10 fatti sgomberare 266 Marco Spadola Il datore di lavoro dorme con gli immigrati assunti 267 Jacopo Zuccari Comune e teatro, nessun pericolo Aeroporto area per le emergenze 268 Massimo Foghetti Lions Della Rovere Servizio come missione dai vaccini al terremoto 269 Camilla Cataldo A Pergola partiti i giostrai, la polizia fa chiarezza 270 Marco Spadola Una crepa al primo piano e gli alunni restano fuori 271 Erica Dellapasqua Arriva la scossa, bambini! Tutti sotto i banchi = Niente collaudi, la sicurezza bocciata Le scuole dopo il sisma fanno paura 272 Erica Rinaldo L`Ostello del Pellegrino a disposizione dei terremotati 273 Redazione Aiuto di 400 euro per ogni bovino in fase di studio per ovini e suini 274 Redazione A Leonessa il camper regionale per valutare i danni e fornire assistenza alle aziende agricole 275 R.p. CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 8 "Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno in arrivo i primi ricoveri provvisori per gli animali" 276 Redazione CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 8 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 9 Amatrice, le messe fuori dai cimiteri 277 Marzio Paolo Mozzetti Giomi Oggi vertice e verdetto sullo stato di salute del "sistema paese" evocato da Trancassini 279 Paolo Giomi CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 9 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 15 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 15 CORRIERE DI RIETI 03/11/2016 19 Ancora nessuna verifica d`agbilità: Posta nel limbo 280 Redazione Scontro tra due auto, traffico rallentato 281 Redazione Incidente sulla Ternana, ferito anziano 282 Redazione Sabina Romana - Studenti e genitori preoccupati dopo il sisma ma la preside rassicura: "Frammartino agibile" 283 Redazione CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 5 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 6 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 8 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 8 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 9 Uniti per ricostruire e ridare vita 284 Marina Sereni Strada chiusa per edifici pericolanti 285 Redazione Sì alla copertura del mancato reddito alle imprese degli allevatori 286 Redazione Sisma, primo rapporto della Regione Marche su ospedali e residenze 287 Redazione Avvisi appesi fuori degli hotel che ospitano gli sfollati con i numeri del servizio di guardia medica gratuito 289 Redazione CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 9 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 10 Restano i divieti di utilizzo in sei comuni L`area viene servita da tre autobotti 290 Redazione Per la ricostruzione e per la sicurezza 6 miliardi nel 2017 291 Redazione VIII Rassegna Stampa CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 11 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 11 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 12 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 13 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 20 03-11-2016 In 15 giorni verifiche sulle scuole 292 Redazione Franceschini: "Sveltiremo regole e strumenti per intervenire" 293 Redazione Scuole "a pezzi" Mazzola assicura "Sono tutte agibili" 294 Massimiliano Conti Chiuso l`asilo di Vetralla Evacuata villetta a Civita 295 Redazione "Dante Alighieri" senza scala di sicurezza progetto fermo a causa della burocrazia 296 Alfredo Parroccini CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 22 Pronte le disposizioni in caso di calamità la zona del Pratino come punto di ritrovo 297 Davide Savino CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 22 CORRIERE DI VITERBO 03/11/2016 23 CORRIERE FIORENTINO 03/11/2016 4 Al via il nuovo piano d`emergenza di Comune e Protezione civile 298 Redazione Il gruppo comunale di Protezione civile nel campo base di Torrita di Amatrice 299 Redazione Il ritorno degli Angeli, 50 anni dopo Così il fango cambiò le nostre vite = Riecco gli Angeli, cinquant`anni dopo 300 Antonio Passanese CORRIERE FIORENTINO 03/11/2016 4 CORRIERE FIORENTINO 03/11/2016 5 La coppietta del liceo innamorata nel fango 301 Redazione La Leopolda per il Sì parte dalla ricostruzione = Una Leopolda per la ricostruzione 302 Claudio Bozza CORRIERE ROMAGNA DI RIMINI E SAN MARINO 03/11/2016 CORRIERE ROMAGNA DI RIMINI E SAN MARINO 03/11/2016 GAZZETTA DI PARMA 03/11/2016 17 GAZZETTA DI PARMA 03/11/2016 17 GAZZETTA DI PARMA 03/11/2016 22 13 Il sedicenne: Uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire 303 Redazione 13 Emergenza sisma, volontari a Caldarola: 547 persone assistite e oltre 1.200 pasti 304 Redazione Amatriciana e anolini di solidarietà = Anolini e amatriciana, solidarietà a tavola 305 Vittorio Rotolo Terremoto: se ne parla a Tv Parma 306 Redazione Terremoto nella Bassa Nessun danno = La terra trema nella Bassa da San Secondo a Soragna 307 Valentino Straser GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 5 GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 11 GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 13 GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 16 GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 19 GIORNALE DELLA PROVINCIA 03/11/2016 20 GIORNALE DI LATINA 03/11/2016 14 GIORNALE DI LATINA 03/11/2016 16 INCHIESTA 03/11/2016 2 INCHIESTA 03/11/2016 26 LATINA OGGI 03/11/2016 2 LATINA OGGI 03/11/2016 3 LATINA OGGI 03/11/2016 27 LATINA OGGI 03/11/2016 33 Agricoltura, in arrivo gli aiuti 308 Redazione Rifiuti abusivi, multe per 27mila euro 309 Claudia Crocchiali La Sublacense chiusa da un anno per alluvione = anno con le transenne in strada 310 Antonio Amati Dopo il terremoto è polemica a scuola = Ritorno in aula con la sorpresa 311 Manuel Mancini Guardie ecozoofìle verso lo "sfratto" 312 Marco Caroni Verifiche ok, ma manutenzione necessaria 313 Redazione Parcheggi, tutti i conti del Comune 314 Marianna Vicinanza Fiamme dolose alle palme, caccia ai responsabili 315 D.a. Sisma, deformata un`area di circa 1100 km quadrati 316 Redazione Ricordare Marco con la musica 317 Luca Claretti Intervista Roberto Ferri - La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione 318 Gianluca Trento L` incognita dei movimenti del sottosuolo 320 Redazione Festa delle forze armate Domenica le cerimonie 321 Redazione Muore dopo l ` incendio in casa 322 Francesco Avena IX Rassegna Stampa LATINA OGGI 03/11/2016 36 LEGGO ROMA 03/11/2016 25 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 40 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 40 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 41 03-11-2016 Chiusura dell ` ospedale Il caso arriva in aula 323 Gianni Ciufo Il sisma fa tremare il patrimonio storico 324 Lorena Loiacono Chiuso anche il Ponte Capograssi = Sulmona, chiuso il ponte Capograssi 325 Ornella Patrizio La Civita Iavarone L`Aquila, quattro aule chiuse a Medicina la Rettrice: Non dipende dalle scosse 326 Stefano Dascoli Scosse in arrivo ed è panico = Pericolo scosse, scuole chiuse, falso post scatena il panico 327 Redazione MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 41 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 47 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 48 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 50 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 52 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 52 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 52 MESSAGGERO ABRUZZO 03/11/2016 52 MESSAGGERO CIVITAVECCHIA 03/11/2016 39 MESSAGGERO CIVITAVECCHIA 03/11/2016 41 MESSAGGERO FROSINONE 03/11/2016 40 MESSAGGERO FROSINONE 03/11/2016 42 MESSAGGERO LATINA 03/11/2016 39 MESSAGGERO LATINA 03/11/2016 40 MESSAGGERO LATINA 03/11/2016 42 Crepe e lesioni nel palazzo della paura 328 Davide De Amicis Presunto giro di coca, chiesto il giudizio 329 Marcello Ianni Palazzo del benzinaio, via alla demolizione 330 M.gal. In 400 si rifiutano di entrare allo Scientifico dopo il sisma 331 Francesca Rapposelli Blitz delle mamme al Coc Non manderemo i figli a scuola 332 Valentina Procopio Una roulotte per mio figlio autistico 333 Redazione Rifugi notturni: stop a chi non è identificato 334 V.pro. AGGIORNATO Blitz delle mamme al Coc Non manderemo i figli a scuola 335 Valentina Procopio La città ricorda le vittime delle guerre = Omaggio ai caduti delle due guerre ma anche alle vittime del terremoto 336 Cristina Gazzellini Sisma, la sicurezza insegnata a scuola 337 Redazione Sisma, domani al Nestor un concerto per Marco 338 Valentino Mingarelli Sicurezza strade, piano da 850 mila uero 339 Domenico Tortolano Fiamme da TostAmore, stabile evacuato 340 Redazione Palme bruciate da abbattere: caccia ai piromani 341 Redazione Esplosione, Emanuele non ce l`ha fatta = Non ce l`ha fatta l`uomo ustionato dopo l`esplosione 342 Barbara Savodini MESSAGGERO METROPOLI 03/11/2016 41 Dopo-sisma, ad Ariccia restano chiusi i tre ponti = Dopo-sisma, Ariccia tiene chiusi i ponti 343 Enrico Valentini MESSAGGERO ROMA 03/11/2016 40 MESSAGGERO ROMA 03/11/2016 45 Una cabina di regia per i dissesti del territorio 344 Redazione Paura nelle scuole: 105 nidi dimenticati = Scuole e terremoto, sindaco contestato 345 Camilla Mozzetti MESSAGGERO ROMA 03/11/2016 45 MESSAGGERO VITERBO 03/11/2016 41 MESSAGGERO VITERBO 03/11/2016 41 METRO ROMA 03/11/2016 18 Sfollati: Dal Flaminio a Conca D`Oro 346 Laura Bogliolo Terremoto , spuntano crepe nelle scuole = Terremoto , l`acqua è meno torbida 347 Federica Lupino Evacuata palazzina di quattro famiglie 348 Redazione T&M Trasporti & Mobilità - Dissesto idrogeologico, dal Comune la cabina di regina per gli interventi 349 Redazione NAZIONE EMPOLI 03/11/2016 45 NAZIONE LIVORNO 03/11/2016 44 NAZIONE LIVORNO 03/11/2016 45 NAZIONE LIVORNO 03/11/2016 54 Solidarietà più forte del terremoto La raccolta fondi deve continuare 350 Irene Puccioni Crepe al ponte di Calafuria 351 Redazione Terremoto e sicurezza 352 Redazione Ritrovato nel bosco: Marsilio Bastiani ringrazia i volontari 353 Redazione X Rassegna Stampa NAZIONE LIVORNO 03/11/2016 57 NAZIONE LUCCA 03/11/2016 55 NAZIONE MASSA E CARRARA 03/11/2016 49 NAZIONE MASSA E CARRARA 03/11/2016 57 NAZIONE PRATO 03/11/2016 53 03-11-2016 Braci ancora accese: incendio in un cassonetto 354 Redazione Sisma, quei segnali sospetti La ricerca pilota partì da qui 355 Redazione Basta amianto: bisogna rimuovere le coperture pericolose 356 Redazione Terremoto, lavori in corso Rossi: Già spesi 20 milioni 357 Redazione Intervista a Antonio Alberghi - Sisma, in Valbisenzio tutto tace L`ultimo terremoto 358 è del 1899 Nicola Picconi NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 3 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 3 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 4 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 4 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 4 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 5 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 6 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 6 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 7 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 8 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 9 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 13 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 16 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 19 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 24 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 24 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 26 NAZIONE UMBRIA PERUGIA 03/11/2016 27 Norcia - A disposizione tensostrutture e ospedale da campo 359 Patrizia Peppoloni AGGIORNATO - Norcia - A disposizione tensostrutture e ospedale da campo 360 Patrizia Peppoloni Norcia - Curcio: Non ci saranno i container per tutti 361 Annalisa Norcia - Oltre quattromila terremotati, ottocento nelle tende 362 Redazione Magione - I drammatici racconti di chi era a Norcia 363 Cervino Norcia - La telefonata del Pontefice: Che dolore quei crolli 364 Redazione Perugia - Così abbiamo salvato il latte di cento aziende in difficoltà 365 Redazione Norcia - Il provvedimento adottato dalla Marini 366 Silvia Angelici Perugia - Il Torrino ha bisogno di un rinforzo Rocca Paolina, stop altri due giorni 367 Redazione Perugia - Gli sfollati: Neanche un fiore ai nostri cari 368 Daniele Cervino Norcia - Prosciutti & lenticchie taroccate Così scatta l`allarme-sciacalli 369 Chiara Santilli Perugia - E` una Fiera che va a due velocità Soddisfazione e qualche mugugno 370 Silvia Angelici Pagano - I Comuni lacustri: Mano tesa ai terremotati 371 Redazione Gualdo tadino - Gualdo, risarcimenti per il sisma 372 Redazione Spoleto - Il sisma qui ha colpito duro Spoleto entri nella `zona rossa` 373 Chiara Santilli Foligno - Via Gramsci chiusa per un tratto 374 Redazione Amelia - Strade chiuse e case evacuate Provvedimenti a macchia d`olio 375 Ste.cin Orvieto - Cadono calcinacci al centro Il Borgo La Torre del Moro chiusa per controlli 376 Redazione REPUBBLICA FIRENZE 03/11/2016 4 Turismo, è boom nel week end 45mila presenze = Dieci milioni dal "ponte degli italiani" 377 Maurizio Bologni REPUBBLICA FIRENZE 03/11/2016 5 REPUBBLICA FIRENZE 03/11/2016 6 REPUBBLICA BOLOGNA 03/11/2016 11 REPUBBLICA ROMA 03/11/2016 4 Terremoto, volontariato e spaghettata all`amatriciana 379 Redazione Manda la mail al capo ufficio "faccio saltare la casa col sas" 380 Redazione Il terremoto ha rotto la coda al dinosauro 381 Redazione Scuole, lite sulle verifiche "Check sul 60 per cento" "No, soltanto il venti" = Scuole, lite sui controlli "Check sul 60 per cento" "No, solo una su cinque" 382 Valentina Lupia REPUBBLICA ROMA 03/11/2016 4 RESTO DEL CARLINO 03/11/2016 2 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 42 Panico e ansia da scosse, la corsa ai pronto soccorso 383 Rory Cappelli Boschi: Si potevano evitare tante vittime 384 Enzo Boschi* Biblioteca in condizioni preoccupanti 386 Lorenza Cappelli XI Rassegna Stampa RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 44 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 47 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 47 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 48 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 49 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 57 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 57 RESTO DEL CARLINO ASCOLI 03/11/2016 57 RESTO DEL CARLINO CESENA 03/11/2016 41 RESTO DEL CARLINO CESENA 03/11/2016 41 TIRRENO LUCCA 03/11/2016 15 TIRRENO LUCCA 03/11/2016 27 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 10 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 11 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 13 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 14 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 15 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 15 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 48 CORRIERE ADRIATICO ANCONA E PROVINCIA 03/11/2016 55 GIORNALE DEL LAZIO 03/11/2016 24 42 03-11-2016 Corsa contro il tempo = San Francesco, ok dal ministero Scatta l`operazione sicurezza 387 Domenico Cantalamessa Lavori nelle scuole, il rientro slitta Sui banchi non prima di lunedì 14 388 Lorenza Cappelli Acqua torbida dai rubinetti, la Ciip rassicura: È potabile, non ci sono pericoli 389 Redazione A rischio anche la sede della Forestale 390 Redazione Siamo venuti a fare il sopralluogo Ma sono truffatori 391 M.g.l. Aumenta l`esercito degli sfollati Nei comuni il conto è senza fine 392 M.p. Proteste a Piattoni Ci sentiamo abbandonati 393 Redazione Ripaberarda: evacuato il centro 394 Redazione Acquasanta vuole i container: Fate presto Arquata no: Solo per gli allevatori 395 Matteo Porfiri Il sisma lascia segni profondi anche a Offida: in 55 senza casa 396 Redazione Il presidente sorride ai bimbi: Pensateci voi a chi è triste 397 Giancarlo Falcioni VISSO Ripresi i lavori per le demolizioni L`obiettivo è consentire una viabilità sicura 399 Redazione Allarme pioggia sui monti Sibillini Il Nera resta sempre monitorato 400 Redazione L`Orologio, la ludoteca e il centro giovani off limits 401 Ma.ie. Sono più di cento le richieste di sopralluogo 402 Giovanni Desideri Riaprono le scuole, polemiche a Cupra e Monteprandone 403 Ma.ie. Terremoto e sicurezza, genitori preoccupati = Genitori preoccupati alla `Saffi` 404 Redazione Montevecchio torna a vivere = Montevecchio respira I lavori stanno per finire 405 Luca Ravaglia A Porcari devoluta l`indennità di novembre 406 Redazione Unione dei Comuni a ritmo serrato verso la costituzione 407 Luca Signorini AGGIORNATO In albergo? No, grazie 408 Stefano Rispoli Il terremoto ha lasciato 120 persone senza una casa 410 Redazione Danni e crepe nelle chiese ancora inagibili 411 Micol Sara Misiti Senza casa e malata non le risparmiano il verbale dell`Inps 412 Redazione AGGIORNATO Senza casa e malata non le risparmiano il verbale dell`Inps 414 Marco Antonini La paura mina i ricordi e allontana dai cimiteri 416 Saverio Spadavecchia Scuole sicure, si torna sui banchi 417 Talita Frezzi La piazza della Madonna ospita gli sfollati 418 Arianna Carini Nuova sede della Croce Rossa, iter a rilento 419 Am.cam. Sul sito 420 Redazione "Il Buio e l`Arcobaleno Un ponte verso la speranza" tre manifestazioni di solidarietà organizzate dall`Istituto "G. Pascoli" di Aprilia 421 Redazione RESTO DEL CARLINO TERAMO 03/11/2016 43 Nel Teramano il 60% dei danni = Terremoto , il 60% dei danni è nel Teramano 423 Redazione XII Rassegna Stampa RESTO DEL CARLINO TERAMO 03/11/2016 46 RESTO DEL CARLINO TERAMO 03/11/2016 48 meteoweb.eu 03/11/2016 1 03-11-2016 Ufficio del terremoto nel pallone sulle verifiche 425 Am Centri storici transennati a Campli e Montorio 427 Pietro Colantoni - Accadde oggi: il 3 novembre del 1706 il catastrofico terremoto della Maiella Meteo Web - - - - - 429 Redazione meteoweb.eu 03/11/2016 1 askanews.it 03/11/2016 1 firenze.repubblica.it 03/11/2016 1 firenze.repubblica.it 03/11/2016 1 repubblica.it 03/11/2016 1 tiscali.it 03/11/2016 1 - Terremoto, Giannini: scuole anche nei container - Meteo Web - - - - - 430 Redazione Sisma Marche, nella notte scossa 4.8 nella zona di Macerata 431 Redazione Toscana, turismo&#x3a; dieci milioni dal "ponte degli italiani" 432 Redazione Terremoto, tre scosse ad Arezzo&#x3a; la pi? forte di magnitudo 2.8 433 Redazione Terremoto: nuova forte scossa, avvertita anche a Roma 434 Redazione Edifici sporchi, non a norma e a rischio crollo: il rapporto-denuncia sulla scuola italiana 435 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 TERREMOTO: SOPRALLUOGHI DI D`ALFONSO NEL TERAMANO, AREA PIU` COLPITA 436 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 TERREMOTO: SCOSSE NELLA NOTTE TRA CAPITIGNANO E MONTEREALE 437 abruzzoweb.it 03/11/2016 1 TERREMOTO: NUOVE SCOSSE NELLA NOTTE ANCHE IN ABRUZZO, DANNI IN 106 COMUNI Redazione 438 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 TERREMOTO, RIECCO GIULIANI: ``IL MIO SISMOGRAFO DICE CHE MAGNITUDO E` 7.1`` 439 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 SCOSSA 4.8 IN CENTRO ITALIA, AVVERTITA NETTAMENTE ANCHE IN ABRUZZO 440 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 TERREMOTO: A CAMPOTOSTO SI DORME FUORI CASA, SINDACO CHIEDE 441 CONTAINER Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 SISMA 26 OTTOBRE: SCOPPIA CASO ALL`UNITE, ``PROF CHIEDE FIRMA DI USCITA DOPO SCOSSA`` 442 Redazione abruzzoweb.it 03/11/2016 1 RICOSTRUZIONE PALAZZO CENTI: A GIORNI LA SEDUTA PER VALUTARE OFFERTE ECONOMICHE 443 Redazione altarimini.it 03/11/2016 1 latinatoday.it 03/11/2016 1 Terremoto nuova forte scossa nella notte, magnitudo 4.8, epicentro a Macerata 444 Redazione Climathon, Latina al fianco di altre 59 città nel mondo per la maratona culturale sul Clima 445 Redazione nove.firenze.it 03/11/2016 1 pagineabruzzo.it 03/11/2016 1 Nuovo terremoto a Castelfiorentino dopo la mezzanotte 447 Redazione Chieti - Il sindaco Di Primio: Chiederemo alla Regione il supporto della Protezione civile regionale... 448 Redazione pagineabruzzo.it 03/11/2016 1 rietinvetrina.it 03/11/2016 1 roma.repubblica.it 03/11/2016 1 Lezioni a Casa della Scuola 449 Redazione Nuova scossa di terremoto a Rieti nel cuore della notte 450 Redazione TERREMOTO, PROTEZIONE CIVILE: OLTRE 22MILA ASSISTITI IN 4 REGIONI, 800 NEL LAZIO 451 Redazione umbriaon.it 03/11/2016 1 viterbonews24.it 03/11/2016 1 viterbonews24.it 03/11/2016 1 viterbonews24.it 03/11/2016 1 Terremoto su 1.100 chilometri quadrati | UmbriaON 452 Redazione La terra continua a tremare di notte 454 Redazione ``Sono state controllate tutte le scuole Adesso basta con gli allarmismi`` 455 Redazione Gli studenti sono pronti alla protesta 456 Redazione XIII Rassegna Stampa viterbonews24.it 03/11/2016 1 viterbopost.it 03/11/2016 1 viterbopost.it 03/11/2016 1 terninrete.it 03/11/2016 1 03-11-2016 Rogo via Rasetti ascoltati gli operatori 457 Redazione Di corsa per riavere i dipinti François 458 Redazione &#8220;Il procurato allarme è un reato grave&#8221; 459 Redazione SCIAME SISMICO SENZA FINE. LA SCOSSA PIU` FORTE: 4,7 RICHTER. 1.100 DAL 30 OTTOBRE - Terni in Rete 460 Redazione terninrete.it 03/11/2016 1 SCIAME SISMICO SENZA FINE. LA SCOSSA PIU` FORTE: 4,7 RICHTER. 1.100 DAL 30 OTTOBRE - Terni in Rete 461 Redazione abruzzolive.it 03/11/2016 1 Ingv: deformazioni del suolo rilevate in 130 chilometri quadrati, oggi altra forte scossa 462 Redazione CENTRO L'AQUILA 03/11/2016 11 Al via stamani la demolizione del palazzo del benzinaio Nuova chiusura al traffico causa lavori in via XX Settembre 463 R.p. CENTRO L'AQUILA 03/11/2016 11 Studenti sfrattati al liceo Classico = Lezioni sospese a Medicina e al Classico studenti sfrattati 464 Michela Corridore CENTRO L'AQUILA 03/11/2016 21 CENTRO L'AQUILA 03/11/2016 22 corrieredirieti.corr.it 03/11/2016 1 Non è sicuro, chiuso il ponte Capograssi 466 Claudio Lattanzio I genitori: Chiudere le scuole La Casini:Non c`è motivo 467 Redazione Nuova scossa di magnitudo 4.8 nel maceratese avvertita alle ore 1.35 anche nel 468 Reatino e in citt? Redazione viveremacerata.it 03/11/2016 1 Terremoto, acqua: sospeso il pagamento delle bollette. La situazione nei comuni 469 dell`Aato3 Redazione Servizi di Media Monitoring XIV 03-11-2016 Pag. 1 di 2 ANCONA La vita continua = Classi clonate e doppi turni C`è posto per 7.800 sfollati Dopo il terremoto Dopo il terremoto si guarda al futuro: si guarda al futuro: prima le scuole prima le scuole e i bambini e i bambini poi le imprese poi le imprese pronte a ripartire pronte a ripartire [Daniel Fermanelli] Classi donate e doppi turni Cè posto per 7.800 sfollati II Miur cerca soluzioni per gli alunni trasferiti nei comuni costieri. Ripartire in fretta Per chi non vuole lasciare le zone terremotate saranno allestite aule nelle tensostruttur L'EMERGENZA MACERATA Ci sono 7.800 posti disponibili lungo la costa per garantire agli studenti la frequenza alle lezioni. Al Miur si sta completando il lavoro relativo a una delle prime urgenze indicate dal commissario Errani, ovvero la ripresa delle attività scolastiche. Un lavoro continuo che ha consentito di fare una mappatura precisa dei luoghi dove in dividuare le eventuali postazioni. L'intento è alleviare il più possibile i disagi e garantire la funzionalità del servizio. Il grande sforzo per dare continuità all'istruzione di bambini e ragazzi che con le loro famiglie si sono trasferiti in strutture ricettive della costa, deve tuttavia fare i conti con l'intenzione dei sindaci di evitare lo spopolamento dei centri colpiti del sisma e riportare quanto prima gli abitanti nella loro terra. La task force Ieri sera c'è stato un incontro a Rieti, al dipartimento della Protezione civile, per fare il punto della situazione. Il Miur sta effettuando una ricognizione della popolazione, l'obiettivo è verificare in quali città si sono trasferite le famiglie colpite dal sisma e capire se vogliono restare sulla costa oppure tornare nei loro luoghi. Da parte del Miur c'è massima disponibilità ad assecondare le volontà delle popolazioni. E quindi anche a trovare soluzioni per chi avrà la possibilità di continuare a studiare nella propria terra. Ad esempio con l'allestimento di tensostrutture e con doppi turni negli edifìci scolastici che il terremoto non è riuscito a mettere in ginocchio. Le prossime 72 ore saranno decisive. Al momento non si può stilare un preciso cronoprogramma, dicono al ministero. Una cosa è certa, la parola d'ordine è flessibilità. Siamo in contatto con tutti i dirigenti - proseguono al ministero -. Saranno loro a farci capire come si sta orientando la comunità scolastica. Sarà seguito il modello post sisma del 24 agosto (gli studenti di Amatrice, ad esempio, sono rimasti nella loro città mentre quelli di Accumoli hanno proferito spostarsi a San Benedetto). Nel maceratese la volontà di tutti i sindaci è comunque quella di ripopolare l'entroterra. E quindi il mantenimento in vita dell'attività scolastica è un punto di partenza obbligatorio. A Pieve Torina - afferma il primo cittadino Alessandro Gentilucci -110 alunni andranno nella tensostruttura attual mente sede del dormitorio, che sarà trasferito. Vogliamo riportare i bambini alla normalità e non è pensabile che i fìgli di allevatori, coltivatori e commercianti frequentino le scuole lungo la costa. Vogliamo fare rinascere questo paese. La posizione Abbiamo cento alunni e valuteremo se riuscire a riunirli in un'unica sede oppure dividerli in due gruppi - dice il sindaco diVisso, Giuliano Pazzaglini -. Vogliamo che restino il più vicino possibile al nostro paese. Ma al momento non posso parlare di date e assetti organizzativi, anche perché la situazione è in evoluzione e non voglio alimentare possibile allarmismo tra i genitori. Il primo cittadino di Pievebovigliana, Sandro Luciani, ha le idee chiare. Tutte le scuole sono inagibili, per i nostri 107 studenti abbiamo chiesto una tensostruttura: non vogliamo impoverire il paese. Speriamo di poter iniziare i lavori già la prossima settimana. Situazione drammatica a ussita. Quello delle scuole al momento è l'ultimo dei problemi - si limita a dire il sindaco Marco Rinaldi -. Non so dove andranno gli alunni, potrebbero finire anche a Numana o a Sirolo. Nelle scuole di Camerino ci sono invece 1670 studenti. Di sicuro le strutture resteranno chiuse fino al 20 novembre. Finché non ci saranno le schede Aèdes - spiega il primo cittadino Gianluca Pasqui - non potremo fare nulla. L'obiettivo è fare rientrare ragazzi e famiglie dalla costa. Ho saputo che sono a disposizione 200 posti in strutture ricettive di Macerata e in zone più vicin e a Camerino. Ed entro un mese speriamo di avere i container. La strategia A Tolentino la principale preoccupazione del sindaco Giuseppe Pezzanesi è sistemare i 1400 alunni delle scuole Lucatelli e Don Bosco. O facciamo arrivare i moduli - dice - oppure cercheremo di individuare locali commerciali che possano fare al caso nostro. In tutta la provincia, sul fronte scolastico, c'è ancora grande incertezza. A San Severino è agibile solo l'istituto Tacchi Venturi. Si Estratto da pag. 2 15 03-11-2016 Pag. 2 di 2 pensa anche alla realizzazione di una cittadella dello studio, con moduli (per il cui arrivo servirebbero mesi) nell'area della stazione ferroviaria. Il sindaco Rosa Piermattei ha emesso una nuova ordinanza con la quale è stata disposta la proroga della chiusura delle scuole fino a sabato 5 novembre. Sulla carta - afferma - ad oggi abbiamo 1140 alunni senza una scuola dove andare. Al capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani e al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, abbiamo chiesto che si disponessero immediate verifiche di tutti gli edifici di proprietà comunale e non solo. Perché la voglia di tornare a una vita normale non può attendere. Daniel Fermanelli RIPRODUZIONE RISERVATA 1110 studenti di Pieve Torina andranno nell'attuale dormitorio, Pievebovigliana chiede un maxi tendone La decisione Scelte omogenee sul territorio Nel corso dell'inconfro con i sindaci alla presenza del Commissario straordinario per l'emergenza sisma Vasco Errani, del capo della Protezione civile Fabrizfo Curcio e del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, sono state caldeggiate l'assunzione di scelte omogenee nel territorio e l'organizzazione in gruppi da parte dei comuni per raggiungere decisioni congiunte. Sulla scorta di tali suggerimenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali dell'Ambito territoriale XIV si sono riuniti eri mattina a Civitanova. Uniformemente i sindaci di Civitanova, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena e Recanati hanno ritenuto opportuno emettere un'ordinanza di chiusura dei plessi scolastici di ogni ordine e grado per giovedì, venerdì e sabato. Una decisione volta a consentire il superamento della complessiva fase di emergenza a causa dei ripetuti fenomeni sismici. Strutture agibili in tutti e 8 i Comuni. La struttura provvisoria allestita lo scorso settembre a Gualdo BOO chilometri quadrati la superficie dell'area deformata da Ile scosse 2 il 26 ottobre 48 30 ottobre i sopra 4fl at 70cm l'abbassamento del terreno in alcune zone 40 mila le persone con case inagibili 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 22 mila assistiti dalla protezione civile Marcile Umbria: 4 le regioni interessate 9 province condanni più gravi 197 comuni condanni '. 200 mila edifici su cui sono chieste verifiche agibilità Altaatf 1.300 la stima delle casette necessari 10 miliardi di euro II i fondi necessar 100 mila dopo le scosse del 26 edifici probabilmente e del 30 ottobre ' Cibili 4,5 miliardi di euro i fondi previsti per la ricostruzione dopo il 24 agosto -tit_org- La vita continua Classi clonate e doppi turniè posto per 7.800 sfollati Estratto da pag. 2 16 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Salvate il drappo dei nostri eroi In pericolo il cimelio di Lepanto Bandiera nella chiesa lesionata di Spelonga: la difendono i discendenti dei 150 cristiani che sconfissero gli ottomani [Lorenzo Sconocchini] Salvate il drappo dei nostri eroi> In pericolo il cimelio di Lepanto Bandiera nella chiesa lesionata di Spelonga: la difendono i discendenti dei 150 cristiani che sconfissero gli ottomi ARQUATA DEL TRONTO Gli eredi di prio del futuro del drappo che, 150 eroi cristiani di Lepanto ri- secondo la tradizione tramandavogliono quel drappo, la bandie- ta nei secoli, il valoroso spelonra ottomana strappata al penno- gano Carlo Toscano strappò agli ne di una nave turca e riportata infedeli e riportò a Spelonga, annel borgo di Spelonga dopo la cora macchiata di sangue. Ore battaglia del 1571 che salvò l'Eu- 21, presso l'Hotel Persico riunioropa dall'invasione musulma- ne per stabilire le sorti della nona. Non abbiamo più una casa stra bandiera, vi aspettiamo!, abitabile, siamo tutti scappati era la chiamata alle armi diffusa verso il mare, ci resta solo il sen- dal profilo Facebook "Festa Belso di appartenenza e quella ban- la Spelonga", come se ci fosse da diera ci aiuterà a sentirci vivi, partire per un'altra battaglia, per questo vogliamo custodirla stavolta non per affrontare i turnoi, è l'ultima trincea simboli- chi, ma contro la perdita d'idenca scavata da Ermelindo Felici, tita culturale. Per capire quando uno degli animatori dell'associa- sia importante quel drappo, cozione santesi Festa Bella di Spe- me lo è per gli arquatani del Borlonga. go la sindone salvata ad agosto dalle mura pericolanti della Tré mezzelune e una stella chiesa di San Francesco, basta La bandiera di stoffa rossa, con vedersi le immagini della "Festa tré mezzelune e una stella gialla Bella" che ogni tré anni ricordaal centro, è custodita in una teca le gesta di Carlo Toscano e gli alnella chiesa di Sant'Agata, nella tri spelongani che parteciparopiazzetta del borgo sui monti no a una delle battaglie decisive della Laga. Qui prima del 24 ago- per la civiltà occidentale. L'ultisto abitavano 241 spelongani, ma edizione s'era tenuta ad agoche d'estate diventavano anche sto, con un prologo il 31 luglio, il triplo per l'arrivo di tanti vii- quando decine di spelongani anleggianti dal Lazio. La chiesa, sia pure lesionata, era rimasta in piedi dopo la spallata dell'Appennino di due mesi fa, ma la replica terrificante di domenica scorsa ha gonfiato le pareti della pieve e c'è il rischio che crolli del tutto. Ieri sera gli spelongani, quasi tutti scappati verso la riviera, si sono ritrovati in un albergo di Porto d'Ascoli per discutere pro- darono nel bosco del Fameto per abbattere a colpi di scure im albero alto 33 metri da utilizzare come albero maestro della nave in legno costruita proprio davanti a Sant'Agata. Sul pennone di quella grossa nave sventolava un drappo biancorosso, copia dell'originale. 150 ragazzi salvati La notte della grande scossa, alle 3 e 37, Spelonga era affollata per uno degli eventi clou, la discoteca all'aperto. Così la Festa Bella salvò la vita a decine di ragazzi, perché a Spelonga quella notte erano saliti almeno 50 giovani dalla frazione di Pescara del Tronto, il villaggio che ha pagato il tributo più pesante, con 48 delle 51 vittime del versante marchigiano del sisma. La grossa barca in legno era rimasta lì, come una nave fantasma nel borgo svuotato, prima che l'albero maestro fosse segato come da tradizione la prima domenica di ottobre, nell'anniversario della battaglia di Lepanto. Nuovi crolli Gli spelongani pensavano di ricostruire il borgo in tempo utile per l'edizione della Festa Bella del 2019, ma dopo i crolli di domenica scorsa quest'obiettivo sembra diffìcile da realizzare. Ci spera ancora, da amministratore comunale ma anche da spelongano doc, il vicesindaco Michele Franchi. Lasciateci almeno sognare, Spelonga in tré anni può rinascere - afferma -. Noi chiediamo che i beni contenuti in quella chiesa, a partire dalla bandiera che per noi è importantissima, vengano catalogati e trasferiti in un luogo sicuro in modo da poter tornare presto å Spelonga. E chiediamo che in tanto la chiesa venga messa ir sicurezza, perché contiene an che degli affreschi preziosi. A Sant'Agata hanno già fatto ur sopralluogo i carabinieri del Nu eleo tutela del patrimonio culturale, che da oltre due mesi girano per i borghi terremotati recuperando quadri, campane e alti ] beni di valore artistico. Fanne anche presidio antisciacallaggio: il drappo di Carlo Toscano È al sicuro, aspettando che torn: la Festa Bella. Lorenzo Sconocchiili l.sconocchini@comereadrìatìco.i RIPRODUZIONE RISERVAI"/ Michele Franchi con Errani e La chiesa di Sant'Agata In alto La bandiera turca e La nave della Festa Bella I numeri 1571 II 7 ottobre di quell'anno Estratto da pag. 9 17 03-11-2016 Pag. 2 di 2 venne combattuta nel Golfo di Lepanto, in Grecia, una battaglia tra le forze delle principali potenze navali cattoliche del Mediterraneo occidentale e quelle raccolte dai Turchi, L'armata cristiana fermò l'avanzata degli ottomani. Il vicesindaco: Faremo La Festa Bella del 2019 I residenti: Quel simbolo ci tiene uniti 150 Gli abitanti di Spelonga che secondo la tradizione parteciparono alla battaglia di Lepanto. Uno di loro, Carlo Toscano, strappò la bandiera da una nave turca e la riportò a Spelonga. 241 I residenti di Spelonga, frazione sui monti della Laga, prima del terremoto; ora sono quasi tutti evacuati negli hotel della riviera, a Porto d'Ascoli. -tit_org- Estratto da pag. 9 18 03-11-2016 Pag. 1 di 2 In albergo? No, grazie Ad Ancona gli sfollati di Vallemiano resistono, nessuno o quasi accetta la proposta di trasferirsi Il sindaco propone un hotel a due stelle di Senigallia. La risposta in coro: Soluzione indecente [Redazione] hi albergo? No, grazie> Ad Ancona gli sfollati di Vallemiano resistono, nessuno o quasi accetta la proposta di trasferii Ð sindaco propone un hotel a due stelle di Senigallia. La risposta in coro: Soluzione indecente ANCONA Non fateci passare il Natale in trovato pochissimi consensi: quasi tutti albergo, non abbandonateci, pregano i si sono opposti. Å' una soluzione inde70 residenti di Vallemiano che da dome- cente, protestano in coro. nica si ritrovano senza casa. I sacrifici di una vita spazzati via da un sussulto della Percorsotré step terra. Se prima è stato il sisma a sfrattarli Parola al prima cittadino. Alle famiglie dalle loro abitazioni, dichiarate inagibi- sgomberate da Vallemiano abbiamo li, adesso ci pensa la burocrazia ad espel- prospettato il percorso d'assistenza prelerli anche dalla loro città. Degli alberghi visto per chi si trova nelle loro stesse convenzionati con la Protezione civile, il condizioni, nel resto delle Marche e in più vicino si trova a Senigallia. Ma solo 8 Italia: per qualche giorno, chi vorrà, sapersone su 70 hanno accettato di trasferà ospitato in un albergo di Senigallia, il rirsi in una delle 36 camere con vista ma- Più vicino tra quelli convenzionati con rè del Beaurivage, hotel a due stelle sul la Protezione civile. Questo è il primo lungomare Marconi. Tutti gli altri han- step. Come detto, 8 persone su 70 hanno no risposto grazie, ma da Ancona non accettato di trasferirsi sulla spiaggia di ce ne andiamo, velluto. Si fratta di una soluzione temporanea. L'obiettivo del Comune, d'intesa Non ce ne andiamo" con la Protezione civile, è reperire alUna raffica di "no" ha raggiunto sindaco berghi ad Ancona, agli stessi prezzi pree assessori che ieri hanno incontrato in visti per le strutture convenzionate, in Comune le famiglie costrette ad abban- modo da riportare le persone di Valledonare i propri appartamenti, ai civici miaño in città per alcune settimane. 27 e 29 di via Vallemiano, lesionati dal Per l'assessore Stefano Foresi, intavolasisma. Alcuni degli sgomberati hanno rè la trattativa con la Protezione civile è trovato sistemazione da parenti e amici, stato un grande successo del Comune. Altri sono ospitati nel centro di prima II terzo step prevede tempi più lunghi: accoglienza allestito al Palaindoor, do- Attendere che il Governo elargisca ve pernotta un centinaio di persone, an- contributi economici per le autonome che se sono 120 gli sfollati tra le due pa- sistemazioni, un bonus con cui ciasculazzine di Vallemiano, quella di via Marconi 115 e, da ultimo, un'abitazione di corso Carlo Alberto 32. Per la quarantina di persone allontanate dagli Archi, spiega il sindaco Valeria Mancinelli, siamo in attesa dell'autorizzazione della Protezione civile nazionale per l'ammissione al percorso di assistenza. Manca il riconoscimento dello status di sfollato. Quanto agli sgomberati di Vallemiano, si sta cercando una sistemazione accettabile. L'ipotesi Senigallia ha no potrà pagarsi un alloggio in affìttosa, è la burocrazia. Abbiamo il terrore per il periodo necessario alla messa inche i tempi si allunghino a dismisura - sicurezza della propria abitazione. Chidice Alessandro De Rosa, regista teatra- accetterà Senigallia, verrà trasferito trale e dipendente della Nautiservice -. Il oggi e domani. Ma l'Amministrazionenostro timore è che a Natale saremo an- punta in 8-10 giorni a stipulare conven-cora in giro e che il benefit statale non zioni con gli alberghi anconetani: non èsarà sufficiente per coprire il costo un percorso semplice, in molte altre rè-dell'affitto che ci verrà chiesto, quando gioni i sindaci non sempre hanno otte-cercheremo casa ad Ancona. Io e la mia ñuto la disponibilità degli albergatori, afamiglia non andremo a Senigallia: do- cui lo Stato riconosce 35 euro al giorno avrei partire ogni mattina alle 7 per tor- persona per pernottamento e mezzanare all'una di notte in albergo, spendepensione. Mancinelli confida nel buonrei troppo di benzina. Preferisco stare cuore deg li anconetani,da mia suocera o da amici. La protesta degli sfollati Ma ciò che più spaventa il popolo di Vallemiano, a cui il terremoto ha tolto la ca- Mancinelli; Alle famiglie sgomberate abbiamo prospettato lo stesso percorso d'assistenza di tutti i terremotati delle Marche La solidarietà À ØËÒ ÅÖÀ Una t-shirt per aiutare le popolazioni colpite dal sisma Una t-shirt per aiutare le popolazioni colpite dalterremoto. L'iniziativa è delle associazioni A20, Ora e dei Estratto da pag. 10 19 03-11-2016 Pag. 2 di 2 ragazzi dello spazio comune Heval che hanno lanciato l'idea su Facebook. Tra i tanti disegni ricevuti, è stato scelto quello con la scritta "La terra trema, noi no" con le Marche colorate in rosso sulla cartina stilizzata dell'Italia. Oggi le magliette dovrebbero andare in stampa, quindi comincerà la distribuzione al prezzo indicativo di 10 euro. Il ricavato, coperte le spese vive, sarà devoluto in beneficenza ai Comuni delle popolazioni colpite dal sisma. L'iniziativa ha riscosso numerose condivisioni sia su Facebook, sia su WhatsApp, in attesa di comunicazioni ufficiali sulle modalità di vendita. -tit_org- Estratto da pag. 10 20 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Scuola media inagibile Tredici classi della Ugo Betti dovranno trovare un'altra sistemazione, si pensa al polo di viale Trento Transennata la zona di Piazzetta, sopralluogo nella chiesa di San Zenone con gli esperti del Nis [Francesca Bacalini] LE VERIFICHE Scuola media inagibÜe Tredici classi della Ugo Bettì dovranno trovare un'altra sistemazione, si pensa al polo di viale Tren Transennata la zona di Piazzetta, sopralluogo nella chiesa di San Zenone con gli esperti del Nis si uffici e negozi che vedono compromessa la loro attività commerciale, tra questi c'è anche un ristorante pizzeria. Transenne a piazzetta La zona di Piazzetta, uno dei quartieri più caratteristici di Fermo è stata transennata e chiusa al traffico. Si tratta di misure precauzionali che però se protratte potrebbero mettere a dura prova la vita del quartiere e segnare un'altra grande ferita nel cuore di Fermo. Le chiese sono tra gli edifìci storici più lesionati, che hanno riportato crolli di porzioni interne, come quella di Sant'Agostino, quella di Santa Caterina, il Duomo, la chiesa di Sant'Angelo. Resta chiuso anche il Palazzo dei Priori in attesa dell'intervento del Gts (Gruppo Tecnico di Sostegno) che ha la funzione di sottoporre a verifica il patrimonio immobiliare, sito nei territori comunali. In questo caso le lesioni non sarebbero gravi. Tanti invece gli edifìci privati sottoposti ad ordinanza di sgombero, non solo nel centro storico, è stata dichiarata inagibile anche una palazzina di via Verdi, fuori le mura, in zona viale Trento. La protezione civile comunale è impegnata nel trovare una sistemazione agli sfollati fermani sul territorio nelle FERMO La nuova emergenza si chiama scuola Ugo Betti. Ð sindaco Paolo Calcinaro ieri ha firmato l'ordinanza di chiusura a seguito delle lesioni riportate dalla struttura. Tredici classi, decine e decine di studenti, dovranno trovare una nuova sistemazione. La destinazione più probabile è quella del polo scolastico di viale Trento ma non ci sono ancora certezze. I sopralluoghi A Fermo c'è chi dice che bisogna imparare a convivere con l'incubo del terremoto, chi invece ha un approccio fatalista e chi invece ha ancora paura e non sa se la propria casa reggerà alla prossima scossa. Fatto sta che il senso d'incertezza che in questi giorni aleggia nell'aria si fa sempre più grosso con il passare del tempo. Fermo è stata colpita, ferita e inizia a contare i danni. Ieri, il terremoto ha concesso una tregua, ed ha permesso ai tecnici di continuare con i sopralluoghi negli edifìci. Sorvegliata speciale risulta essere la torre campanaria della chiesa di San Zenone, ieri mattina intomo alle U sono arrivati i Nis (Nucleo Interventi Speciali) dei vigili del Fuoco di Roma che insieme alla Sovraintendenza ha esaminato la crepa alla base del campanile. Si tratta di una ferita importante, uno squarcio, visibile solo dall'interno che potrebbe seriamente compromettere la tenuta della struttura e che va immediatamente messo in sicurezza. Si preannuncia un intervento di recupero, restauro e adeguamento sismico complesso, che richiederà del tempo. Per ovvie ragioni di sicurezza gli edifìci adiacenti alla chiesa sono stati sgomberati, tra questi ci sono diver- strutture ricettive della città per evitare che vengano dirottati verso altri centri accoglienza lontani dalla propria abitazione. La scuole Altro capitolo: le scuole. Nella mattinata di ieri il sindaco Paolo Calcinaro si è incontrato in Provincia con i dirigenti scolastici per fare il punto della situazione sull'agibilità degli immobili, è risultato che l'unica scuola che presenta seri danni strutturali risulta essere la scuola media Ugo Betti. Si tratta in questo caso di trovare un'adeguata sistemazione ai 300 studenti dell'istituto entro il 5 novembre, quando riprenderanno le attività didattiche. Per quanto riguarda gli altri istituti scolastici da oggi sono riprese le lezioni nei comuni di Porto San Giorgio, Porto SanfElpidio, Montegiorgio. Mentre in Amandola, Santa Vittoria in Matenano, SanfElpidio a Mare i plessi resteranno chiusi fino al 5 novembre. E' stata un'altragiornata campale per il sindaco Paolo Calcinaro che insieme ai sindaci del territorio fermano ha incontrato in Prefettura il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il presidente del Consiglio Regionale An tonio Mastrovincenzo, l'assessore Fabrizio Cesetti e Angelo Sciapichetti e il consigliere Giacinti per fare il punto della situazione sulla sicurezza. C'è un grande spirito di collaborazione da parte di tutti e in primo luogo dei Sindaci che stanno affrontando una prova particolarmente drammatica e diffìcile, anche per le continue scosse che mettono in Estratto da pag. 10 21 03-11-2016 Pag. 2 di 2 discussione verifiche e scelte fatte nei giorni scorsi. - ha affermato il presidente del Consiglio Regionale Ma strovincenzo - La Giunta e il Presidente Ceriscioli stanno svolgendo un lavoro intessessimo sul territorio in un costante confronto con gli amministratori locali e in stretto contatto con il Commissario straordinario Vasco Errani e il Direttore della Protezione civile Fabrizio Curcio. I presidenti e gli assessori regionali nella mattinata hanno fatto visita ai Comuni di Montelparo, Monsanpietro Morico e Montegiorgio ed hanno preso atto dell'emergenza del fermano. La presenza mia e del Consigliere Giacinti - ha proseguito Mastrovincenzo - testimoniano l'unità d'intenti dell'istituzione regionale e l'impegno di tutto il Consiglio regionale. L'arrivo dei container, per coloro che decidono di rimanere nei paesi terremotati, potrà essere utile a mantenere le comunità in loco e, sia pure in un momento di straordinaria difficoltà, al riawio delle attività nelle prossime settimane. Si è poi discusso della necessità di avere a disposizione dei comuni colpiti rinforzi da parte della Regione con un surplus del personale per effettuare i sopralluoghi negli edifìci in grado di compilare in maniera più veloce le schede Aedes per la certificazione di agibilità. Insomma, un momento piuttosto complicato per il comune di Fermo con il sindaco in prima linea. Francesca Bacalini RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi riprendono Le Lezioni in molti comuni della costa Calcinaro: Snellire Le procedure per dare risposte concrete Gli aiuti Ingegneri a disposizione per smaltire il Lavoro Dopo la recrudescenza dell'attività sismica nelle zone dell'Italia centrale, in particolare degli eventi più gravi del 26 e 30 ottobre e le successive repliche, gli Ordini provinciali così come la Federazione degli Ordini Ingegneri delle Marche, hanno ricevuto moltissime richieste dai Comuni, di supporto ai propri Uffici, per l'attività di verifica sugli edifici pubblici e privati, alfine di evadere prima possibile Le numerose richieste di sopralluoghi che gli stanno pervenendo. L'attività richiesta in questa fase, non riguarda la compilazione delle Schede Aedes, le cui procedure sono attivate secondo le indicazioni della Protezione Civile e per cui già sono stati mobilitati Ingegneri da tutta Italia e destinati ai eoe che necessitavano del loro supporto tecnico. Le istanze che arrivano sempre più copiose e disperate dai comuni sono finalizzate ad interventi immediati per coadiuvare in regime di volontariato tecnico (in modo totalmente gratuito) i tecnici delle amministrazioni locali a favore della sicurezza pubblica, quindi non hanno nulla a che fare con l'opera che parallelamente svolgono gli agibilitatori. Sopra il sindaco Paolo Calcinarocon il collega di Porto Sant'Elpidio Na2areno Franchel= lucci ieri davanti alla prefettura -tit_org- Estratto da pag. 10 22 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il boom degli affitti nella zona costiera Le richieste arrivano dal Maceratese. Vanno a ruba i camper [Massimiliano Viti] n boom degli affitti nella zona costiera Le richieste arrivano dal Maceratese. Vanno a ruba i campe PORTO SANT'ELPIDIO E' boom de- annusato l'affare e hanno visto gli affitti per un breve periodo, il business in questo periodo di Gli sfollati del Maceratese stan- bassa stagione. Il costo medio no cercando una sistemazione pagato dalla Protezione civile è lungo la costa, alimentando il pari a 40 euro al giorno, 55 nei mercato immobiliare, in parti- tré stelle e più di 60 nei 4 stelle. colare quello degli affitti, per Da adesso fino ad almeno apriun periodo di 6-8 mesi, quanle-maggio l'incasso è garantito do, tra l'altro, gli stessi apparta- e sicuro. Poi arriverà l'estate, menti serviranno per i vacan- l'alta stagione e i clienti "norzieri dell'estate. E'il risvolto del mali". Il paradosso da evitare terremoto e delle centinaia di potrebbe accadere con la Protecase inagibili in tutta la provin- zione Civile che prenota i posti, eia di Macerata, Tolentino in l'albergatore li riserva, ma gli particolare. Civitanova Mar- sfollati non arrivano perché o che e Porto Sant'Elpidio sono non vogliono lasciare il loro le zone più ambite perché col- paese o hanno trovato un'altra legate più facilmente con To- sistemazione. Pur non avendo lentino e l'interno del Macera- ospitato nessuno, l'albergatore tese attraverso la strada statale pretenderà il compenso che la 77. E così in queste due città Protezione Civile dovrà pagapiovono richieste di affìtti di ca- rè. Speriamo nei doverosi conse già ammobiliate, necessarie trolli. per una sistemazione ponte ma anche per allontanarsi subito dall'area più a rischio terremoto. Alcuni proprietari edilizi hanno ceduto gratuitamente e momentaneamente i loro appartamenti a parenti e amici per dar loro un tetto in questo periodo di emergenza. Altri li ê hanno messi a disposizione È della Protezione Civile e degli Ö sfollati. Poi ci sono le strutture recettive della costa che hanno Il business degli affitti Un altro business è quello delle locazioni. Come ci hanno confermato diversi operatori di agenzie immobiliari della zona, il loro telefono è caldo, subissato di richieste di chi ha la propria abitazione inagibile e cerca un alloggio in affitto per poter gestire l'emergenza e avere una sistemazione tranquilla per i prossimi mesi, per sé e per i parenti. Non si tratta solo di abitanti costretti a lasciare le proprie case ma anche di imprenditori in cerca di luoghi dove poter trasferire la propria attività. Un incremento delle richieste che le agenzie si trovano a gestire già da qualche setti mana ma che sono aumentate vertiginosamente lunedì, alimentando il mercato degli affitti. Da un lato, come è avvenuto in passato, in altre situazioni simili non marchigiane, si temono alcune speculazioni "disgustose" sul canone di affitto ma dall'altro lato c'è anche grandissima sensibilità di molti proprietari che sarebbero disposti a ridurre il canone di locazione per dare una mano alle popolazioni in difficoltà. Massimiliano Viti RIPRODUZIONE RISERVATA Molti imprenditori in cerca di Luoghi dove poter trasferire la propria attività Sotto i pompieri in piazza Sopra i cartelli degli affitti -tit_org- Estratto da pag. 11 23 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Prosegue l`esodo verso il mare Ancora arrivi al camping Holiday di Porto Sant'Elpidio, due sfollati danno in escandescenza Funziona al meglio l'assistenza socio-sanitaria. Un medico ha compilato a mano 130 ricette [Sonia Amaolo] Prosegue Fesodo verso il man Ancora arrivi al camping Holiday di Porto Sant'Elpidio, due sfollati danno in escandescen; Funziona al meglio l'assistenza socio-sanitaria. Un medico ha compilato a mano 130 ricett( FERMO A otto giorni dalla prima scossa di terremoto del 26 ottobre la vita può tornare normale, è la speranza di tutti al centro di prima accoglienza sfollati allestito a Porto Sant'Elpidio dalla Protezione civile. Riflettori accesi II camping Holiday in questi giorni è su tutte le cronache nazionali e internazionali. Se ne paria perché è il centro degli arrivi di persone da dislocare poi su tutta la regione. Si fronteggia l'emergenza al meglio e non è certo cosa facile. Si cominciano a registrare, anche se sporadici, i primi segni d'insofferenza che vengono monitorati e riportati subito alla normalità. Due episodi si sono verifican tra martedì sera e ieri mattina, tré uomini di colore deU'entroterra martoriato, ospiti a Porto Sant'Elpidio, hanno alzato la voce e richiamato subito l'attenzione dei carabinieri e della polizia municipale. E' bastata la presenza delle divise a calmare gli animi. E' un fiume di persone che si riversa sulla costa e il flusso non si arresta. Solo nel giorno di Ognissanti sono arrivati altri 1.100 sfoiïati all'Holiday. Tra i 17.500 assistiti nelle Marche sono 6.700 le persone ospitate nelle strutture alberghiere, 6.000 quelle alloggiate lungo la costa adriatica. I numeri sono forniti dall'ufficio stampa della Protezione civile nazio nale. Porto Sant'Elpidio si conferma il comune più ricettivo con i suoi 1.100 ospiti, sono impegnati per lo scopo i tré campeggi Holiday, La Risacca, Le Mimose, gli alberghi San Crispino, Belvedere, il residence Nazionale, il Gilda, e ci sono persone anche negli appartamenti messi a disposizione da parenti o amici. La solidarietà Un portoelpidiense ieri ha messo a disposizione per due mesi una seconda casa per una famiglia con una bambina con grossi problemi sanitari, una minore che non poteva essere ospitata in albergo. Si moltiplicano i gesti di solidarietà. Il sole anche ieri ha favorito le lunghe passeggiate in spiaggia,pineta, in centro. Tanti sfollati sono andati a messa. Qualcuno in particolare si è cominciato a preoccupare per i panni da lavare perché in otto giorni si ammucchiano e così ieri è partita la ricerca delle lavanderie e tintorie in paese. Tra gli sfollati si percepisce una maggiore serenità rispetto ai primi giorni, dal camping riferiscono che sono molto diminuiti anche i viaggi in paese. Il direttore dell'Holiday Daniele Gatti riferisce che in questi due giorni dei santi e dei morti sono rimasti quasi tutti a pranzo nella struttura i 500 ospiti. L'assistenza Ad accusare un po' di stanchezza ora sono i volontari, impegnati tutto il giorno fino a tarda sera nell'assistenza sociosanitaria. C'è il turnover ma la fatica resta. Sono cinquanta persone in prima linea. Tiziana Capuzzi, responsabile sanitario della Protezione civile nazionale, spiega il pass (posto di assistenza socio-sanitaria) attivato in collaborazione con la regione. Questa struttura garantisce il pediatra per i bambini, il medico di medicina generale, l'assistenza psicologica, l'assistente sociale, l'infermiere evidenzia la dottoressa - solo ieri il medico ha scritto a mano ben 130 ricette e pensare che non era ancora pienamente operativo. Capuzzi, a nome della Protezione civile nazionale, ringrazia tutti i volontari e il sindaco, dice che ha dato una grandissima disponibilità e un supporto alla struttura - e aggiunge - ringraziamo naturalmente la persona che ci ospita. Il presidente della Croce verde Ezio Montevidoni fa notare che in via del Palo, nella sede dell'associazione di Pubblica assistenza, c'è tutto un servizio per fare le ricette, per i ricoveri in ospedale, i trasporti per le dialisi, la consegna dei farmaci. Nella sede di via Garda della Protezione civile di Porto Sant'Elpidio, invece, sono operativi 24 ore al giorno i volontari impegnati a tutto campo, anche per il reperimento dei beni di prima necessità. Servono c iabatte, scarpe, abbigliamento e intimo nuovi e le Don Tarcisio Chiurchiù ha celebrato la Santa Messa al camping Le Mimose coperte anche di seconda mano, comincia a scarseggiare l'abbigliamento per bambini e i neonati - spiegano Wais Ripa È Petra Feliziani, entrambe al la voro. Sono tanti gli elpidiens che in questi giorni si prestane Estratto da pag. 13 24 03-11-2016 Pag. 2 di 2 volontariamente, danno õçå mano concreta, mettono anche il loro lavoro in secondo piane e s'impegnano per gli altri.chiesa non sta a guardare, ne: giorno dei morti don Tarcisic Chiurchiù, parroco della Fale riense, ha celebrato la messa a camping Le Mimose nel salone centrale. Erano presenti alle funzione una settantina di per soné. Å' umano domandarsi i perché del dolore e della distruzione, ma dobbiamo asciugare le lacrime e trovare la forzaricostruire, il dolore crea solidarietà, ha detto il parroco. Sonia Amaoic RIPRODUZIONE RISERVAI/ La decisione II Parco Nazionale dei Sibillini a Visso II Parco Nazionale dei Monti Sibillini non dispone, al momento, della sua sede istituzionale. Gli uffici sono dislocati infatti all'interno della zona rossa di Visso e risultano inagibili. In questi giorni si sono susseguiti incontri tra autorità locali e dirigenti dell'Ente Parco, in primis il presidente Oliviero Olivieried il direttore Carlo Bifulco, per cercare una soluzione percorribile che consenta di riawiare una operatività del Parco in loco. Anche eri Olivieri e Bifulco hanno incontrato ISindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, per individuare l'area dove si andranno a sistemare dei container attrezzati dove ospitare temporaneamente gli uffici. L'ipotesi che si sta valutando è quella dell'area della piscina dove potrebbe trovare spazio, in futuro, anche una sistemazione più strutturata dell'Ente. Il Parco è e resta a Visso ha sottolineato Bifulco. Anche senza sede stiamo lavorando su più fronti per ripristinare il lavoro degli uffici. -tit_org- Prosegueesodo verso il mare Estratto da pag. 13 25 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Rosa, 106 anni e tre terremoti Sto bene, non mi manca niente [Francesca Pasquali] Rosa, 106 anni e tré terremoti Sto bene, non mi manca niente Evacuati Monsampietro e Sant'Elpidio Monco. Emergenza per le abitazioni e per le attivi MONSAMPIETRO MORICO Erano una quarantina le persone che ieri hanno pranzato all'ex Tamarindo. Da qualche giorno quest'edifìcio lungo la strada per arrivare a Monsampietro Morico è diventato la casa di molti abitanti del capoluogo e della frazione. Lì pranzano, cenano e dormono dopo che un'ordinana2a del sindaco ha chiuso ed evacuato i due centri storici. Gli sfollati Al momento sono un centinaio le persone fuori casa. Quelle non ospitate al Tamarindo sono al camping Holiday o da qualche parente. Tra loro la signora Rosa, centosei anni tra due mesi. Arzilla e in salute, l'anziana sembra aver preso con filosofìa il terremoto e le sue disatrose conseguenze. Siamo come una famiglia allargata, ci conosciamo tutti e cerchiamo di aiutarci a vicenda, dice un uomo originario di Napoli, anche lui nel locale con la famiglia. È proprio lui che, prendendola in braccio e portandola fuori, ha salvato la centenaria dal crollo di alcune parti della sua casa. Anche una bambina si è salvata per miracolo. Ero uscita ad attaccare un car tello - racconta - mio padre mi ha chiamata e mi sono allontanata. Pochi secondi dopo una parete di casa è venuta giù, in una nuvola di fumo e polvere. La conta dei danni Ad ogni scossa cresce la conta dei danni nel capoluogo e nella frazione. A Monsampietro, oltre a diverse abitazioni lesionate, seri problemi per il campanile che, ruotato su se stesso, mette a rischio le case nei dintorni. Il terremoto ha fatto crollare una parte del castello medievale. Il teatro comunale è imploso. Crolli anche al portale della chiesa parrocchiale. Non migliore la situazione a Sant'Elpidio Morico dove solo il provvidenziale intervento dei vigli del fuoco, che hanno messo in sicurezza le due torri campanarie appena un paio d'ore prima della scossa di mercoledì scorso, ha evitato il peggio. Sempre nella frazione, crolli nella sede della Protezione Civile e in diverse case. Sindaco instancabile Instancabile, nella sua divisa gialla, il sindaco Romina Gualtieri passa da una riunione a un sopralluogo con il telefono che squilla di continuo. Un impegno e una fatica apprezzati dai suoi concittadini che hanno solo parole di plauso per come sta gestendo questa situazione di emergenza. Ieri in paese sono arrivati il presidente della Regione, gli assessori regionali al Bilancio e alla Protezione Civile, il presidente del Consiglio regionale e quello della Provincia. La delegazione ha prima visitato la frazione poiilcapoluogo. Speriamo tutti di tornare al più presto alla normalità, dice il sindaco. Man mano che saranno effettuati i sopralluoghi ci renderemo conto della reale situazione nella zona rossa. Se troveremo edifici agibili, valuteremo se restringere l'area oggi inaccessibile. Insieme ai cittadini, per ora stiamo cercando una soluzione perché queste siste mazioni non possono essere durature. Prenderemo in considerazione la possibilità di ricorrere a moduli abitativi, visto per le casette di legno bisognerebbe aspettare parecchio tempo. Attività commerciali Abitazioni, chiese e teatri non sono gli unici ad essere in difficoltà. Anche le attività commerciali soffrono a causa dei danni subiti dagli edifìci e dalla fuga degli abitanti. Per aiutarle si sta pensando di ricorrere anche in questo caso a strutture modulari che permetterebbero di non interrompere il lavoro troppo a lungo, A preoccupare il sindaco c'è anche la questione sicurezza. A vigilare sulla zona rossa ci sono i volontari della Protezione Civile a cui in certi momenti il primo cittadino stesso da il cambio. Ma non basta. Al presidente della Regione - chiosa Gualtieri - ho chiesto di potenziare la sorveglianza della zona rossa e di far arrivare presidi anti sciacallaggio, personale e tecnici perché, con solo tré dipendenti comunali, proprio non ce la facciamo. La storia Qui mi trattano bene, e grazie a Dio sto bene. Certo però che cor questo, ho visto due guerre e tré terremoti.... Rosa, 106 anni sfollata nella palestra a Mon sampietro Morico non ha pian to e non si è lamentata della sue nuova casa con il presidente del le Marche Luca Ceriscioli, in visita ai terremotati. Stai bene?> le ha chiesto il presidente: Sì sto bene, non mi manca niente Tempra montanara, come i tan ti anziani di una delle region: più longeve d'Europa ora all( prese con il dopo sisma. Rosa vedova, non ha figli. Dal 26 otto bre condivide le sue giornati con gli altri sfollati. Francesca Pasquali RIPRODUZIONE RISERVAI"/ Crollata una parte del castello medievale lteatro è Letteralmente imploso II sindaco Gualtieri Speriamo Estratto da pag. 14 26 03-11-2016 Pag. 2 di 2 tutti di tornare al più presto alla normalità Il sindaco Romina Gualtieri con alcuni concittadini ieri a Monsampietro. Tra questi Rosa, 106 anni -tit_org- Estratto da pag. 14 27 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Salgono a 150 gli sfollati negli hotel di P.S.Giorgio Servono biancheria, vestiti e prodotti per l'igiene intima [Redazione] PORTO SAN GIORGIO Sono oltre 150 gli sfollati ospitati nelle strutture ricettive di Porto San Giorgio. I primi arrivi si sono registrati a seguito della violenta scossa di domenica scorsa 30 ottobre. Alloggiano negli hotel Timone, Garden e II Caminetto. L'amministrazione comunale con una nota ha reso noto che la situazione è in evoluzione giornaliera. Nella mattinata di ieri si è svolto un incontro con i tecnici per definire il pia- Servono biancheria, vestiti e prodotti per l'igiene intima no degli aiuti. Il sindaco Nicola Loira, in stretta sinergia con il coordinatore del gruppo di Protezione civile comunale Luciano Pazzi, ha comunicato che da oggi sarà attivo anche il Centro di raccolta indumenti e beni. Secondo le indicazioni del Dipartimento nazionale di Protezione civile, sono richiesti: biancheria e abbigliamento nuovi e materiale per l'igiene intima. Sarà possibile conferire i beni a partire dalle ore 9.30 nella sede comunale di Protezione civile in via Costa n. 1. Il Comune, inoltre, infor ma la cittadinanza che oggi tutte le scuole di ogni ordine e grado riapriranno regolarmente. Il tecnici comunali hanno effettuato i dovuti sopralluoghi e hanno appurato che le strutture scolastiche non hanno subito danni: pertanto tutte le scuole cittadine sono agibili. RIPRODUZIONE RISERVATA Una volontaria della protezione civile -tit_org- Estratto da pag. 16 28 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La casa dichiarata inagibile Un anziano si toglie la vita [Francesca Pasquali] Da domenica era ospite all'Hotel San Giorgio, si è sparato un colpo di faci MONTAPPONE C'è probabilmente il dolore per aver dovuto lasciare la sua casa, inagibile a causa del terremoto, alla base del tragico gesto che ha portato N.R. a togliersi la vita. Ieri mattina, il settantacinquenne ospitato da domenica scorsa all'Hotel San Giorgio, è tornato in macchina nel giardino della sua abitazione alla periferia del paese e, imbracciato il fucile da caccia regolarmente detenuto, l'ha rivolto verso di sé e ha fatto fuoco. Indosso aveva gli abiti da caccia, come se si fosse preparato per una battuta. Nel portafoglio i soldi della pensione appena ritirata. Nessun biglietto a spiegare le ragione del gesto che si apprestava a compiere. A dare l'allarme sono stati alcuni vicini dopo aver sentito il colpo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Falerone. Il corpo è stato trasportato nella camera mortuaria della casa della salute di Montegiorgio. I funerali si ter ranno oggi alle 15. In pensione da 10 anni Scapolo e senza familiari stretti, l'anziano viveva da solo. Da un decina di anni era in pensione, dopo aver lavorato in una fabbrica di minuterie metalliche di Monte Vidon Corrado. Autosuffìciente, indipendente, schivo e in buona salute, aveva scelto per sé un'esistenza riservata. Amante della caccia, aveva diversi cani che lo accompagnavano durante le battute. Nell'orto che curava con amore e passione coltivava frutta e verdura che poi regalava ad amici e conoscenti. Tutte abitudini che qualche giorno fa ha dovuto improvvisamente abbandonare. Nonostante le cure dei volontari della Protezione Civile e la nuova, seppur confortevole sistemazione, l'anziano con tutta probabilità non ha retto allo shock di aver dovuto lasciare la casa dove aveva passato la maggior parte dei suoi anni. Quella degli anziani che vivono da soli è una situazione piuttosto comune nei paesi dell'entroterra. Una situazione spesso sottovalutata, soprattutto in momenti di forte concitazione come quelli che si stanno vivendo in queste settimane. A pagarne le conseguenze spesso sono le persone più deboli e vulnerabili che non trovano la forza di reagire all'ennesima difficoltà che la vita gli mette davanti. Francesca Pasquali RIPRODUZIONE RISERVATA Indosso aveva gli abiti da caccia e nel portafoglio i soldi della pensione appena ritirata II caso L'ultima goccia che Lo ha travolto Non ha retto al dolore di dover lasciare la sua casa, ci ha provato ma alla fine ha deciso di mollare tutto e farla finita. Non ci sarebbero altre motivazioni dietro al suicidio dell'anziano. Il suo stato d'animo era a pezzi e quel distacco forzato è stata forse l'ultima goccia che lo ha travolto. La tragedia ieri a Montappone dove un anziano si è tolto La vita -tit_org- Estratto da pag. 16 29 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Un vulcanello ha iniziato a eruttare creta [Redazione] Un vulcanello ha iniziato a eruttare crets SANTA VITTORIA IN MATENANO Un "vulcanello" che erutta creta si è aperto in un campo agricolo a Santa Vittoria in Matenano a seguito delle ripetute scosse di terremoto che si sono registrati negli ultimi giorni. Nel terreno si è aperto un piccolo cratere, da cui fuoriesce il materiale argilloso. Sul posto si sono recati subito i vigili del fuoco di Ascoli, con gli uomini del Nucleo Nbcr, anche per verificare se vi siano esalazioni di gas. Allo studio alche il motivo per cui si è attivato il vulcanello. Dalle informazioni acquisite dai vigili del fuoco, sembra chequel punto del terreno siano state fatte a suo tempo prove per verificare la presenza di petrolio. Ma i tecnici dei vigili del fuoco sono al lavoro per cercare di chiarire al più presto le cause che hanno prodotto questa situazione. RIPRODUZIONE RISERVATA Lo strano fenomeno in un campo agricolo a S. Vittoria in Matenano La creta che fuoriesce dal piccolo vulcanello -tit_org- Estratto da pag. 16 30 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Centro, la mappa della paura [Alessandra Bruno] Centro, la mappa della paun Rischio crollo della lanterna di San Paolo, chiuso l'accesso in piazza da via don Minzoni Cadono pezzi di cornicione, arriva il blocco alla viabilità per via Berardi e via Armaroli MACERATA Blindata piazza della Libertà: a rischio crollo la lanterna del San Paolo. Ha creato una serie di problematiche in città il danno provocato dal sisma del 26 ottobre e peggiorato dal terremoto del 30, alla lanterna in muratura, alta sei metri, dell'auditorium San Paolo, che affaccia da un lato su via don Minzoni ed ha il suo ingresso sulla piazza della Libertà. Un' autogrù dei vigili del fuoco si è levata fino alla cima dell'ex chiesta per una verifica. Data la pericolosità, nel pomeriggio è stata evacuata una palazzina in via Pescheria Vecchia: L'edificio ospitava solo cinque persone- spiega l'assessore all'urbanistica Narciso Ricotta- gli altri erano studenti già andati via. Via don Minzoni è stata chiusa al traffico veicolare e pedonale, quest'ultimo fino al Buonaccorsi. L'accesso alla piazza della Libertà è possibile a residenti e mezzi autorizzati da corso della Repubblica. Il centro storico non è chiuso, uno degli ingressi principali è stato interdetto, ma restano possibili alternative come via Granisci, via Vittorio Veneto, via Santa Maria della Porta. Sfollate 70 famiglie La lista delle ordinanze di sgombero si è allungata, sono quasi 70 le famiglie sfollate. Tra gli evacuati anche il consigliere del M5S Marco Alfei. La preoccupazione relativa al San Paolo ha messo in allerta anche l'Università di Macerata, che riprenderà le lezioni il 7 novembre. Il Comune e l'Ateneo, quindi, hanno contattato una ditta privata che già oggi prowederà ad effettuare i lavori sulla lanterna e che ha dato la di sponibilità a continuare l'operazione nel weekend. Se il tempo non sarà sufficiente Unirne potrebbe prorogare l'inizio delle lezioni per gli studenti del dipartimento di Giurisprudenza. Intanto i tecnici hanno valutato gli edifici di proprietà dell'Università: il Rettorato e Palazzo Romani- Adami non presentano problemi. In questi giorni verranno controllate altri stabili quali Loggia Del Grano, Dipartimento di Filosofìa e palazzo Ugolini. Due strade chiuse in centro Sono state chiuse al traffico via Armaroli e via Berardi per la caduta di cornicioni dal palazzo dell'Accademia delle Belle Arti. Un intervento mirato è previsto oggi. Il palazzo della Prefettura semi- inagibile. Una parte dell'edifìcio, quella più antica che volge sulla piazza, è stata sgomberata, trasferendo gli uffici nella sede del Provveditorato. Oggi un'ulteriore verifica interesserà, invece, la parte esterna della facciata per valutarne con esattezza le condizioni. Una criticità importante riguarda la chiesa delle Vergini, l'area è stata transennata, per il rischio crollo della cupola. L'edifìcio, di proprietà demaniale, custodisce la tela di Tintoretto. Alessandra Bruno RIPRODUZIONE RISERVATA Alla ricerca di un'area Lotta contro l'abbandono Non lasciamo Visso L'Ente Parco lavorerà in un container La sede del Parco nazionale dei Sibillini dislocata nella zona rossa di Visso è inagibile. Autorità locali vertici dell'Ente Parco, il presidente Oliviero Olivieri e il direttore Carlo Bifulco, si sono incontrati; l'obiettivo è trovare una soluzione per rìawiare un'operatività del Parco in loco. Anche eri Olivieri e Bifulco hanno incontrato il sindaco Giuliano Pazzaglini, per individuare l'area dove sistemare dei container attrezzati per ospitare gli uffici. L'ipotesi al vaglio è quella dell'area della piscina dove potrebbe trovare spazio, ifuturo, anche una sistemazione più strutturata dell'Ente. Il Parco è e resta a Visso ha sottolineato Bifulco. Stiamo già lavorando per riattivare gli uffici. Oltre ai container a Visso ci siamo attivati per dislocare strutture informatiche e altri uffici, presumibilmente fino almenoa giugno prossimo, in sedi di altri enti del territorio che potranno ospitarci. Le altre sedi individuate sono l'Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche di T'olenti no e il Centro reg ionale di Protezione civile di Foligno. Aggiornamenti saranno comunicati sul sito www.sibillini.nete sulla pagina facebook dell'Ente. Dalla costa a Muccia per non chiudere il consorzio agrario Sfollato a Porto Sant'Elpidio con la famiglia da Pieve Tori na a causa del terremoto, Maurizio Carbonetti fa ogni giorno la spola con Muccia per tenere aperta l'agenzia del Consorzio agrario, al bivio della Maddalena, e rifornire di sementi, cereali e mezzi tecnici agricoltori e allevatori dell'intera zona rossa compresa tra Ussita, Visso e la stessa Pieve Torina che hanno scelto di rimanere per custodire le loro bestie o continuare le coltivazioni. Un esempio di dedizione, attaccamento al lavoro e Estratto da pag. 10 31 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 2 di 2 alla terra, ha sottolineato il presidente del Consorzio agrario di Ancona, Alessandro Alessandrini che eri è andato a trovarlo per esprimergli gratitudine e vicinanza. L'agenzia- ha aggiunto Alessandrini - è agibile, anche se vi è una bella crepa, e Carbonetti ha ritenuto importante non lasciare soli agricoltori e allevatori, consapevole che il Consorzio agrario è l'unico presidio della zona dove reperire ogni tipo di materiale. In un momento così difficile, figure come quella di Carbonetti dimostrano come il tessuto sociale che ruota al mondo dell'agricoltura sia coeso e capace di restare unito anche di fronte a così gravi calamità. L'ospitalità Tigamaro apre Le porte alle famiglie dei dipendenti rimasti senza un tetto Le aziende la sera aprono le porte alle famiglie dei dipendenti che hanno le case danneggiate dalsisma o che per paura preferiscono passare la notte fuori dalle loro abitazioni. A mettere a disposizione i locali per i lavoratori in difficoltà e le loro famiglie è la Tigamaro pelletterie, in contrada Colombo. Lunedì scorso è stata ospitata una famiglia di un dipendente, ma poi con iltrascorrere dei giorni sono aumentate le persone dipendenti e le loro famiglie - che usufruiscono del punto di prima accoglienza allestito dall'azienda per i lavoratori della Tigamaro. Ancora eri sono state diverse le richieste a riguardo. Brandine e materassi vengono disposti neltardo pomeriggio, alla chiusura della fabbrica, nei locali attigui al punto vendita, poi vengono tolti la mattina seguente. L'obiettivo non è soltanto fermare la produzione ma tenere coesa la comunità, dare un segnale di speranza e voglia di non arrendersi. Tutti uniti - dicono i dirigenti possiamo farcela. Transenne e divieti ieri si sono moltiplicati incentro storico La situazione più grave è Legata a San Paolo FOTO GENTILI -tit_org- Estratto da pag. 10 32 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Messo in salvo un capolavoro [Monia Orazi] CAMERINO II rischio danneggiamento della pala del Tiepolo custodita nella chiesa di San Filippo, crollata dopo le ultime scosse, raffigurante l'apparizione della Madonna a San Filippo Neri, sta destando preoccupazione e scatenando polemiche. Il dipinto alto tré metri e mezzo per 182 centimetri è rimasto sepolto sotto le macerie. Ancora non conosciamo le modalità dell'eventuale recupero, afferma l'architetto Luca Maria Cristini, responsabile dell'ufficio beni culturali della diocesi camerte. Un appello a fare presto viene Francesco Maria Orsolini, referente dell'Associazione nazionale degli insegnanti di storia dell'arte. Secondo Orsolini il fatto è di una gravita inaudita, e incomprensibile risulta il ritardo nella decisione di procedere subito alla salva guardia di un bene di inestimabile valore. Ci si appella a tutte le autorità di governo, della Protezione civile, del Mibact, delle istituzioni accademiche e culturali del nostro Paese, affinchè sia fugato il rischio di perdere una straordinaria testimonianza dell'arte italiana. Da un capolavoro in pericolo a un altro messo in sicurezza. Si tratta dell'Annunciazione di Giovanni Angelo d'Antonio, custodito nella Pinacoteca e opera più significativa del '400 camerte, tratta in salvo ieri pomeriggio dai vigili del fuoco. Con essa altre due importanti opere del '400 come la Crocifissione del Maestro di Gaian Vecchio e la Madonna in trono col bambino di Arcangelo Di Cola sono state trasferite in luogo sicuro. I recuperi sono stati effettuati anche alla presenza dei carabinieri de] Nucleo tutela del patrimonio culturale. Da domani anche le altre opere custodite nell'ex convente di San Domenico saranno messe in sicurezza in un'ala della struttura che non risulta pericolosa L'Annunciazione e tutte le altre opere custodite nel museo e nella Pinacoteca non hanno subite danni rilevanti, ha affermate Barbara Mastrocola. Nei prossimi giorni saranno messi in sicurezza anche beni culturali nor di proprietà del Comune. MoniaOrazi RIPRODUZIONE RISERVATA Si tratta deH'Annunciazione di Giovanni Angelo d'Antonk custodito nella Pinacoteca -tit_org- Estratto da pag. 11 33 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Artisti di Zelig e Colorado mobilitati per gli sfollati Dario Cassini & Friends in un camping a Porto Recanati [Aurelio Bufalari] Artisti di Zelíg e Colorado niobi I itati per gli sfollati Dario Cassini & Friends in un camping a Porto Recanat PORTO RECANATI Gli artisti di Ze- mare, Medusa e Pineta, l'alberlig e Colorado, le popolari tra- go Bianchi Vincenzo e alcuni apsmissioni di Mediaset, si mobili- partamenti sono stati messi a ditano per le famiglie sfollate e sposizione di chi ha perso tutto ospiti nelle strutture di Porto Rè- e che dovrà aspettare anni pricanati. Sono arrivate a oltre 700 ma di riavere una casa. I più sole persone scappate dalle loro no felici di trovarsi a Porto Recacase e accolte presso le strutture nati; i bambini hanno già preso di Porto Recanati. 700 esseri confidenza con l'ambiente e si umani che hanno bisogno di su- divertono a giocare per i viali alperare nel migliore dei modi e al berati dei campeggi, mentre i più presto possibile lo shock del gradi cercano di perfezionare il terremoto. Tra i rimedi c'è an- loro modo di vivere in un bungache quello della distrazione, che low. Giornate con il sole alto e al camping La Medusa porta il brillante e cielo azzurro, quelle nome dell'attore Dario Cassini, già trascorse, con temperature un amico di Porto Recanati, fìno a venti gradi. Mare a pochi metri di distanza che però non Lospettacoloalcamping preoccupa. Strutture di livello, len sera eraprogramma uno qu e messe a disposizione dalspettacolo, Dario Cassini & a città di Porto Recanati, e la Friends nella struttura ricettiva gente sa che in ambiente maricón l'attore e i comici di Zelig e no l'inverno - se dovrà passarlo Colorado che hanno voluto por- qui - non è mai troppo freddo. tare un sorriso agli sfollati del terremoto. Ospiti della serata il cantautore marchigiano Giammarco Frasca, il Mago Alivermini, Antonio Covatta, Giovanni Cacioppo e Dario Cassini. Con ciò si è inteso anticipare uno spettacolo successivo il cui incasso sarà devoluto a favore delle popolazioni terremotate. Nella città rivierasca la mobilitazione è grande: i camping Bella- La gara di generosità Con un grande slancio di generosità, i porto recanatesi hanno già fatto arrivare agli ospiti tutto quanto servirà loro per non dover soffrire ulteriormente per eventuali disagi ambientali. Le operazioni si sono svolte sotto lo sguardo del sindaco Mozzicafreddo. Mi auguro di veder presto volti sereni - ha detto tra questa povera gente. Tutto ciò che dobbiamo sperare, per quello che è il nostro compito, è di essere all'altezza delle loro aspettative. A sua volta, il parroco di San Giovanni Battista padre Roberto Zorzolo, augura agli amici di Camerino, Ussita e Visso che la permanenza a Porto Recanati vi porti un po' di serenità per riprendere le forze per ricominciare. Noi faremo di tutto per esservi vicini. Per venire incontro alle necessità degli sfollati, verrà mantenuto attivo il servizio di guardia medica e i medici di base costituiranno presidi medico sanitari all'interno dei luoghi di accoglienza, che saranno collegati con il centro città grazie a un servizio bus navetta giornaliero. Aurelio Bufalari RIPRODUZIONE RISERVATA Mantenuto II servizio di guardia medica per fornire assistenza ai ci rea 700 ospiti IL comico Dario Cassini si è mobilitato per gli sfollati -tit_org- Estratto da pag. 11 34 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Sono 40 i Comuni in trincea [Alessandra Bruno] Sono 40 i Comuni in trinca I sindaci fanno fronte unico per rispondere alle numerose criticità emerse negli ultimi gior Scuole, abitazioni, aziende, assistenza agli sfollati ed infrastnitture: un quadro quasi infinite MACERATA Con la terra che singhiozza all'improvviso ampliando il suo raggio di devastazione, oltre 40 comuni della provincia sono in sofferenza. Crolli, sfollati e disagi sembrano infiniti. I comuni più lontani dall'epicentro chiedono con urgenza verifiche mirate. Dall'Alto maceratese, passando per i piccoli centri appenninici, fino all'entroterra, le criticità crescono di ora in ora. L'impegno costante Non si è mai perso d'animo il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. Il suo paese è stato martoriato, è un cumolo di polvere e macerie: Dormo anche io lungo la costa, ma la mattina ritomo quidei 311 residenti sono rimasti solo 15 allevatori, che non possono lasciare gli animali. Abbiamo dato i natali ad Abbondanza de' Reguardati, madre di San Benedetto di Norcia. Le televisioni pensano solo all'Umbria, ma ci siamo anche noi. Serviranno i moduli, poi le casette di legno, stiamo valutando le aree idonee e non è semplice. Il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, ospite in tv a Porta a Porta, ha rimarcato la soluzione temporanea degli alberghi. E' un altro degli amministratoricoraggio: Lavoriamo in tenda, senza sosta, ma non sono un martire- sono rimasti solo i tecnici di protezione civile, 230 persone sono sistemate negli hotel tra Civitanova e Porto Recanati. Il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini lancia un appello: Le casette di legno devono arrivare il prima possibile, tra hotel e autonoma sistemazione abbiamo 900 sfollati. Non ho ancora fatto richiesta del numero di container perché vorrei assicurarmi che si tratti di moduli dotati di tutti i comfort. Stiamo già spianando il terreno per far posto ai container- dice il sindaco di Pievebovigliana Sandro Lucianisappiamo che saranno di 12 x3 metri quadrati. Su 866 abitanti, 600 sono andati via. Diversi i crolli nel centro storico, un disastro nelle frazioni, l'ultimo danno interessa l'azienda agricola Liberti. Servono moduli per case, attività produttive, ci sono famiglie di allevatori. La rinascita Camerino vuole rinascere: C'è bisogno di avere giovani e bambini qui- dice il sindaco Gianluca Pasqui- Università, commercio, agricoltura, artigianato sono anelli di una catena che non deve perdere pezzi. Speriamo di avere in un mese container per 200 famiglie. Se non abbiamo avuto vittime è perché c'è stato un lavoro di squadra: controlli dal centro storico fino alle 47 frazioni. Allarme per l'opera di Crivelli Monte San Martino custodisce il prezioso polittico di Crivelli: Per precau- zione le chiese sono tutte chiuse- spie-fonata direttamente dal commissario ga il sindaco Valeriano Ghezzi- quellastraordinario Vasco Errani il sindaco che accoglie le opere di Crivelli è forte-di San Severino, Rosa Piermattei: L'ho mente lesionata, attendiamo la Soprin-aggiornato sulla situazione- riferisce- tendenza. Le strade sono un pericolo,anche oggi ho battuto i pugni chieden- la sp 84 è stata interdetta per la cadutado il supporto della protezione civile di grandi massi,nazionale e regionale per fare i sopral- Dopo la chiesa Pilotti è a rischioluoghi. crollo la torre della parrocchiadice ilL'ultimo report nel comune è un sindaco di Penna San Giovanni, Giù-bollettino di guerra: 500 edifici inagibiseppe Mancinelli- se non si mette in si-li; 1500 edifìci parzialmente inagibili, curezza l'area, avremo un paese in ma2000 persone evacuate, 3000 che han- lora.no dormito in auto, 400 nei camper, 18 L'emergenza sono i tecnici specia-famiglie in hotel a cui si aggiungono 60 lizzati- si sfoga il sindaco di Tolentinopersone autorizzate a partire. Giuseppe Pezzanesi- il 50% degli edificiUn problema analogo a Corridonia: risultano inagibili. Abbiamo evacuato Ho già emesso 120 ordinanze di sgomun'altra palazzina a rischio crollo: so-bero, 200 persone sono nel centro di acno 2000 gli sfo llati, 1200 gravitano in-coglienza- spiega il sindaco Nelia Calvitorno ai centri di accoglienza, altri lun-gioni-i nostri tecnici, i vigili urbani e i go la costa. Gli edifici pubblici eranovolontari non bastano. Ho chiesto il tragià lesionati dal 24 agosto, il quadro èsferimento di 50 persone in hotel. Chiepeggiorato.diamo una verifica immediata all'abbazia di San Claudio, la campana è a riNessun allarme digaschio crollo. La diga di Cingoli non è in pericolo. LaAnche a Montelupone i danni sostruttura viene costantemente monito-no ragguardevoli" secondo il sindaco rata. Sono le bugie Estratto da pag. 13 35 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 2 di 2 che possono causa-Rolando Pecora. Sono 26 gli sgomberi rè danni: così il Presidente del Consor-disposti, 51 i cittadini evacuati. Inagibili zio di bonifica Claudio Netti replica all'ingresso al centro storico e al cimitesindaco Filippo Saltamartini,ro. Dal 7 novembre faremo riunioni Intanto l'acquaparco Verde Azzurro ècon i cittadini per valutare le esigenze stato accreditato per ospitare gli sfolla-dei moduli anticipa il sindaco di San ti di Cingoli(20 famiglie) e Apiro(76 per-Ginesio Mario Scagnetti. Nella Pollensone) nelle casette di legno del residen-za di Luigi Monti le case del centro resice.stono, le richieste di verifica sono 800. Alessandra Bruno I danni di Sarnano RIPRODUZIONE RISERVATA A Samano il centro storico e due frazioni sono zona rossa, 400 persone dor-Valeriano Ghezzi La chiesa mono nel palazzetto, altrettante si rifu-che accoglie le opere di Crivelli giano in auto per paura,è fortennente lesionata Ieri pomeriggio ha ricevuto una tele-attendiamo la Soprintendenza La raccolta Civitanova ha risposto con generosità Mettere a disposizione appartamenti per gli sfollati, È l'appello lanciato dal sindaco ai propri cittadini eri in diretta facebook. Al momento nelle strutture ricettive sono ospitate 300 persone. Ma c'è molta richiesta e nei prossimi giorni potrebbero diventare 2mila. La città finora ha risposto con generosità. Ringrazio tutti. Al momento non si ravvisa nessuna esigenza di ulteriori raccolte di viveri ed indumenti. Ieri è tornata a riunirsi la cabina di regia per gli interventi socio-sanitari. Allestito un punto di ascolto all'Hotel Girasole con operatori sanitari dell'Asur e assistenti sociali. Una struttura mobile sanitaria si sposterà nei vari alberghi. Organizzato anche un taxi sociale per gli spostamenti di chi è privo di mezzi di trasporto. Oggi si riunirà la consulta del volontariato per un programma ricreativo e di intrattenimento. Infine firmata l'ordinanza di chiusura di tutte le scuole fino a sabato. Le lezioni riprenderanno lunedì. Scelta dovuta non a problemi negli edifici (a rischio solo un'ala dell'elementare Sant'Agostino sotto il campanile) ma concordata con gli altri Comuni dell'Ambito. Gli effetti del sisma nel suo epicentro sui Sibillini maceratesi Isindaci sono mobilitati perla ricostruzione dei paesi I protagonisti 1 Giuliano J. Pazzaglini II sindaco diVisso ha davanti uno scenario da incubo e il chiodo fissoèquellodi ripartire il prima possibile senza sbagliare le mosse dalla ricostruzione delle case alla valorizzazione dei preziosi beni culturali di cui dispone passando per il sostegno alle aziende. "Ý Alessandro /i. Delpriori Tra zone rosse, case inagibili e danni alle imprese anche per il primo cittadino di Matelica ci sono le preoccupazioni legate alle opere da eseguire in fretta anche per far ripartire le attività economiche. Senza dimenticare le angosce quotidiane dei senzatetto. /, Rosa 1' Piermattei L'ultima scossa hadettoche San Séverine è ben dentro il dramma con una serie infinita di danni alle case e alle aziende e di crolli anche psicologici. Il sindaco è già ripartita con il piano che l'aveva vista vincente alle recentissime comunali. Il tempostringe. Giuseppe,/ Pezzanesi Prima il Comune inagibile, poi le chiese, poi il dramma dell'ultima scossa che ha seminato terrore e crolli in molte zone della città. Danneggiate anche parecchie scuole, un crescendo di problemi per il sindaco di Tolentino e tutti da affrontare subito. " 7 Mario 1 Scagnetti II sindaco di San Ginesio è alle prese con il quadro angosciante di un paese che ha subito danni ingenti al patrimonio abitativo e alle infratrutture. L'obiettivo è ricostruire senza perdere di vista le esigenze immediate degli abitanti e le attività economiche da sostenere. I1 sindaco di Pollenza ha il vantaggio dell'esperienza nella battaglia per la ricostruzione. Tante le case inagibili nella cittadina maceratese e tante anche le persone da assistere in un momento particolarmente difficue. "I. Franco vii Capponi II terremoto ha colpito duramente Treia nn dal primo colpo; infinita la serie dei danni, dalle abitazioni alle aziende senza dimenticare il cuore religioso della comunità, il santuario del Santissimo Crocifisso. Per il sindaco un impegno vitale per il fuuro della comunità. Valeriano ü Ghezzi È il comune "inglese" della provincia per la forte presenza di cittadini britannici, Monte San Martino è anche un gioiello per linee architettoniche e per le opere d'arte ad iniziare dal Crivelli. Il primo cittadino è chiamato a far ripartire il borgo partendo dai suoi punti di forza storici. f)> Agostino ì/ Cavasassi É il primo cittadino di Sant'Angelo in Fontano, il paese e ha uno dei rapporti più alti tra numero di abitanti e di sfollati. Anche per lui l'obiettivo è quello di non perdere l'identità territoriale non disperdendo gli abitanti e sostenendo le attività economiche. -tit_org- Estratto da pag. 13 36 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Negozio e supermercato devastati I titolari donano il cibo alla mensa Sergio Mancinelli ed Emanuele Pascucci. Niente di straordinario, abbiamo fatto una cosa normale [Mauro Giustozzi] Negozio e supermercato devastati I titolari donano è cibo alla mensa Sergio Mancinelli ed Emanuele Pascucci. Niente di straordinario, abbiamo fatto una cosa normalUCCIA Generi alimentari deperibili donati alla mensa comunale per tutti gli abitanti di Muccia. È uno dei tanti gesti di generosità che si trovano nelle pieghe del dramma e delle macerie che il sisma non è riuscito a seppellire. Nonostante gli autori di tali donazioni quasi si schermiscano e non vogliano dare troppa pubblicità a un gesto che considerano normale. Magari è tutto il contesto che c'è attorno che normale non è. Ed allora ecco che Sergio Mancinelli, titolare di un negozio di alimentari nel cuore del paese di Muccia ed Emanuele Pascucci del Maxi Coal della Maddalena di Muccia, diventano per un giorno il simbolo di cosa significa fare comunità ed essere al servizio dei concittadini. Un gesto partito dal cuore, non concordato ed assolutamente spontaneo. La straordinaria normalità Ho fatto una cosa normalissima - esordisce Sergio Mancinelli- e non pensavo che la tv (il Tg di Rai3 Marche da cui è ricavato il fotogramma, ndr.) desse un tale rilievo ad un gesto piccolo. Questo clamore che è venuto, dico la verità, mi da anche un po' fastidio perché non si tratta di un gesto eroico, di chissà cosa. Avendo la bottega danneggiata pesantemente dal terremoto del 26 ottobre ho preferito donare tutti quei generi alimentari deperibili o con scadenza ravvicinata alla mensa del Comune di Muccia. Sono stato dipinto come la persona che ha regalato tutto il contenuto del negozio: ecco, non è proprio così. E poi in paese non siamo stati gli unici, perché so che anche altre attività commerciali, ad esempio il negozio di pasta fresca, ha fatto altrettanto. Un gesto non isolato Stesso pensiero e stesso gesto che ha effettuato anche Emanuele Pascucci del Maxi Coal di Maddalena. Il terremoto ha danneggiato pesantemente la struttura - racconta- per cui ho subito chiamato il Comune mettendo a disposizione della mensa aperta per i concittadini tutti quei generi alimentari deperibili: insaccati, formaggi, latticini, nonché gli incarti in busta che avevano una scadenza. Sarebbero stati tutti da gettare via, visto che non riapriremo subito.questo modo la mensa comunale ha potuto far fronte alle difficoltà che tutta la nostra comu- nità sta vivendo. Credo di non aver fatto nulla di eccezionale ma di aver dato un piccolo contributo in un momento drammatico di enorme difficoltà per la nostra Muccia. In entrambi c'è l'orgoglio di aver fatto un qualcosa a favore delle persone che sono anche clienti dei due negozi. Ma allo stesso tempo il timore che l'eccessiva eco di un gesto che considerano normale li ponga troppo in primo piano. L'incertezza del futuro Sergio Mancinelli sottolinea poi quali siano le incertezze che avvolgono il futuro della sua attività commerciale come di tutto il paese di Muccia. Sono tré anni che ho rilevato questa attività di generi alimentari - diceed ora non so davvero quello che accadrà in futuro. Io sono nato e cresciuto in questa zona e vorrei restare. Ma bisogna avere delle certezze. Sono padre di tré figli e ne ho un quarto in arrivo il prossimo mese. Nascerà sulla costa, perché è in un campeggio di Porto Sant'Elpidio che si sono trasferiti mia moglie ed i miei figli. E' l'unica soluzione possibile. Io resterò qui, per vedere cosa si può recuperare dentro casa nostra e aiutare il mio paese. Loro passeranno l'inverno in un posto sicuro e caldo perché anche con i container sarebbe troppo rischioso farli tornare su. Dentro alle ferite che il terremoto lascerà nel territorio resta comunque forte il senso di comunità. Voglio ringraziare di cuore la Protezione civile di Porto Sant'Elpidio che ha accolto in maniera eccezionale mia moglie ed i miei tré figli, conclude Sergio Mancinelli. Quelli di Mancinelli e Pascucci sono stati gesti spontanei, di generosità È altruismo che danno il senso di comunità che Muccia rappresenta per i suoi abitanti sottolinea il sindaco Mario Baroni. Mauro Giustozzi RIPRODUZIONE RISERVATA In questo modo ci siamo resi utili per gli altri e per il nostro paese Banca Popolare di Ancona e uffici postali subito al lavoro per ripristinare i servizi L'operatività della filiale Ubi Banca Popolare di Ancona di Camerino è stata spostata Casteiraimondo, in piazza della Repubblica (tei. 0737 642170). Entro due settimane una filiale mobile sarà stallata alle porte di Camerino, sulla strada per Casteiraimondo. Infine, è stata chiusa la filiale di San Ginesio. Potranno riscuotere le somme dal conto corrente in Estratto da pag. 15 37 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 2 di 2 un qualsiasi ufficio postale nella provincia e su tutto ilterritorio nazionale i pensionati e residenti sfollati per il sisma con conti correnti e libretti postali. L'agevolazione vale anche per l'assegno di disoccupazione. Informazioni agli sportelli. IL commerciante Sergio Mancinelli -tit_org- Estratto da pag. 15 38 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La parrocchia indenne dalle scosse Apro le porte a chi non ha più niente Oltre 200 persone ospitate da don Sergio Fraticelli. Non solo letti, abbiamo le cucine per fare i pasti [R.m.] MACERATA Estratto da pa Oltre 200 persone ospitate da don Sergio Fraticelli. Non solo letti, abbiamo le cucine per fare i past TOLENTINO Le case si sgretolano, ma nasce una nuova comunità. È il lato positivo della tragedia che in questi giorni ha colpito il Centro Italia e la maggior parte dei Comuni maceratesi, il segno che il legame sociale già forte si cementifica dinanzi a drammi di simile portata. A Tolentino, dove gli sfollati sono oltre cinquemila, il parroco dello Spirito Santo, don Sergio Fraticelli, ha aperto le porte della parrocchia ai bisognosi. Una comunità in parrocchia Ed è così che, anche chi non frequenta assiduamente la parrocchia, si è trovato accolto da volontari generosi che hanno messo a disposizione i locali della chiesa e della parrocchia, dando loro un posto per dormire e un piatto dove mangiare. La richiesta dei cittadini di venire a dormire qui - spiega don Sergio - è avvenuta dopo il primo sisma del 26 ottobre. Erano circa una quarantina, persone che abitano vicino la chiesa, che sanno bene quanto sia sicura questa struttura. Costruita nel 1988 è tutta in cemento armato e con le forti scosse degli ultimi giorni non ha riportato alcun danno. Poi, dopo il sisma di domenica mattina - prosegue il parroco tolentinate - le famiglie senza una casa sono diventate mol tissime e in centinaia sono venuti a bussare alla nostra porta. Con l'aiuto di altri volontari stiamo accogliendo oltre duecento persone. Il Comune ci ha dato le brandine per far dormire le persone. Ora abbiamo anche chi ci aiuta a cucinare. Si sentono al sicuro, donne, anziani, bambini rimasti senza le proprie abitazioni, nella parrocchia di don Sergio che ha fatto riscoprire ai cittadini uno dei compiti della chiesa. L'accoglienza - spiega don Sergio Fraticelli -, l'attenzione all'altro e la carità, sono certamente dei valori che vengono apprezzati di più in momenti come questo. Quando non c'è un bisogno così forte, svolgiamo questi compiti in altri modi, ma ora sicuramente stiamo dando il massimo per aiutare chi ha bisogno. Non abbiamo di certo fatto distinzioni per accogliere gli sfollati prosegue il parroco -. Insieme dormono fedeli e parrocchia- ni, ma anche chi frequenta di meno la chiesa. Questa è una bella cosa - spiega -. Perché se queste emergenze si sanno affrontare in un certo modo, possono nascere delle situazioni positive. In questo modo sta nascendo una nuova comunità, che nel momento del bisogno si aiuta vicendevolmente. La parrocchia dello Spirito Santo ha anche un teatro attualmente agibile dove, nei giorni festivi, viene celebrata la messa. Sto facendo il mio dovere - ha detto don Sergio Fraticelli - sono sicuro che anche gli altri parroci avrebbero Strage di galline II terrore per il terremoto fa stragodi animali: cinquecento galline sono infatti morte soffocate nel pollaio di Norberte Serangeli in contrada Rielante a Tolentino. Il crollo di alcuni pannelli del soffitto del capannone hanno spaventato gli animali, in totale 3 mila, al punto da farli ammassare l'uno sull'altro causando la morte per asfissia delle galli ne rimaste sotto. Un danno considerevole per l'allevatore. fatto la stessa cosa, ma purtroppo le altre chiese a Tolentino sono inagibili. Addirittura proprio i parroci sono stati trasferiti e accolti in altre zone. L'esempio imitato La parrocchia della Sacra Famiglia, sempre di Tolentino, ha seguito l'esempio di don Sergio Fraticelli. Così, l'altra chiesa che non ha subito danni ha iniziato ad ospitare altri tolentinati. Alcuni si recano nelle parrocchie solo per un pasto caldo, perché magari hanno trovato una branda negli altri centri di accoglienza. Altri, invece, hanno avuto Éå fortuna di essere ospitati da familiari che vivono in città meno colpite. La solidarietà è tanta. Ognuno si arrangia comi può, ma sicuramente l'opportunità di poter rimanere ne: luogo dove si è nati e cresciut: deve sicuramente essere riconosciuta al parro co tolentina tè. r.m RIPRODUZIONE RISERVAT/ Dopo la comunità dello Spirito Santo si è attivata anche quella della Sacra Famiglia Don Sergio Fraticelli nei locali della parrocchia adattati per ospitare gli sfollati FOTO FALCIONI tit_org- Estratto da pag. 16 39 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scampate al crollo del convento di Santa Chiara [Redazione] Scampate al crollo del convento di Santa Chiar CAMERINO La clausura in un container. Non è una balaustra che salva la fede, ma stare vicine al nostro popolo, al quale siamo consacrate e al quale torneremo. Il modulo abitativo è oggi il sogno di suor Laura Cristiana Girometti, 39 anni, monaca clarissa da quando ne aveva 20, una delle 6 sorelle scampate al crollo del convento trecentesco di Santa Chiara a Camerino, ristrutturato dopo il terremoto del 1997, quasi completamente distrutto dal sisma del 26 ottobre. Con la prima scossa delle 19,11 è andata via la luce, sono cadute le pietre, un pezzo delle scale - racconta all'Ansa suor Laura -, ma io e le sorelle più giovani siamo riuscite a salire al primo piano, e a portar giù a braccia la madre badessa, suor Chiara Laura, che è allettata, e la nostra sorella più anziana, 95 enne. Alle 21.18 la seconda scossa. Sembrava l'Apocalisse, camminavamo sui detriti, cercavamo di aprire la porta ma le scosse erano così forti che la porta si spostava davanti a noi. Ero come impietrita. All'improvviso mi sono ricordata che in foresteria ospitavamo due pellegrini della via Lauretana: li abbiamo fatti uscire, ci siamo rifugiati in macchina. Pioveva, l'auto non partiva... una paura tremenda. Monache in fuga e un convento che si sgretola alle spalle. Abbiamo lasciato lì i nostri "tesori", l'urna con i resti della Beata Camilla da Varano, la nostra santa - ricorda suor Laura -. L'avevamo spostata nel salone della Crocifissione, ma una parete è venuta giù. Da una settimana le sei monache hanno tro vato rifugio nella foresteria delle Clarisse di San Severino. A Camerino però, suor Laura vuok assolutamente tornare. Ci basta un modulo con un po' di spazio per noi e per una cappella possiamo metterlo nel nostre giardino. Vogliamo stare ÑÎÅ la nostra Santa e la nostra gente, casa nostra è quella. In queste ore la monaca invia ai fedeli mail e foto del monastero terremotato ( internet non funzions tanto bene qui ) e riceve moltissime attestazioni di solidarietà Sono sicura che il Signore ci farà la grazia. Gli ho detto 'io cercherò di fare la mia parte, tu però fai la Tua. RIPRODUZIONE RISERVAI"/ Le suore più giovani hanno portato in salvo le anziane tra le macerie Due suore sono scampate al crollo del convento -tit_org- Estratto da pag. 16 40 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Da lunedì il via alle lezioni [Gabriele Magagnini] Da lunedì il via alle lezion Summit con i dirigenti scolastici dopo i sopralluoghi: nessuna criticità nelle sedi II sindaco: Garantiamo un sostegno ai bambini con volontari e assistenti social RECANATI Solo in tarda mattinata si è conclusa la riunione con i dirigenti scolastici, la giunta ed i dirigenti comunali per fare il punto della situazione e studiare i passi per la ripresa delle lezioni. All'incontro erano presenti i dirigenti Giovanni Giri per l'Itis Mattei e l'istituto comprensivo Gigli, Vittoria Michelini per il Liceo Classico Leopardi, Giuseppe Carestia per l'istituto comprensivo Badaloni e il professore Micozzi direttore dell'Istituto Professionale. Si riparte lunedì Tutti i dirigenti hanno concordato sull'opportunità di rinviare al prossimo lunedì 7 novembre la ripresa delle lezioni, anche se i 14 edifici scolastici di Recanati sono assolutamente risultati agibili. I tecnici, infatti, hanno compiuto i necessari sopralluoghi e le verifiche fino alla mattinata di ieri senza rilevare situazioni di particolare gravita e questa, di per sé, è già una bella notizia. Spiega però il sindaco Fiordomo: Siamo però in presenza dello sciame sismico ed è consigliabile prudenza. Per questo motivo, sentiti anche la Protezione civile ed i col leghi sindaci, l'attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado è sospesa e riprenderà lunedì 7 novembre. Per le famiglie che hanno particolari esigenze lavorative e non sanno a chi lasciare i figli stiamo predisponendo un servizio per i bambini delle scuole elementari presso il PalaCingolani che ieri notte è restato ancora aperto. Dalle ore 20 di ieri sera operativo un servizio di sostegno con volontari e assistenti sociali. Niente viene lasciato al caso: si lavora per dare il massimo sostegno alla popolazione e soprattutto a quelle famiglie che sono state costrette a lasciare la loro abitazione, tra queste le dieci del condominio di via Giovanni XXIII, una residente in via Falleroni e poi le due di via Venieri. La questione Taddei II sindaco Fiordomo ormai passa da una riunione all'altra e presenzia ai vari sopralluoghi tanto che, a precisa domanda su cosa pensi delle dimissioni dell'assessore al turismo Armando Taddei, risponde: In questo momento sono ben altre le priorità e non ho tempo di occuparmi di questioni che, peraltro, non conosco visto che non mi è ancora giunta alcuna lettera. Ci sono cose più urgenti da seguire e dobbiamo affrontare l'emergenza, con gli anziani ospiti dell'ospedale da rincuorare, poi ci sarà tempo per discutere e affrontare gli altri problemi. Contatti con il ministero Anche sulla questione del Colle dell'Infinito, affrontata an- La polemica Colle leopardiano IL nodo dei controlli Le polemiche sul Colle dell'Infinito sono prepotentemente tornate alla ribalta in questi giorni anche perché si è tornati a parlare delle prof onde ferite che qui si sarebbero riaperte dopo le ultime scosse di terremoto aggravando le crepe che lo delimitano. Crepe che, per alcuni, sono le stesse che si sono manifestate da anni e che hanno costituito uno dei motivi, insieme alla frana anch'essa esistente da decenni, per la richiesta al Governo di fondi pubblici per la sistemazione. Il dubbio che si voglia approfittare del sisma che ha colpito il territorio per far inserire tra gli interventi anche quello sul Colle dell'Infinito. Un allarmismo a detta di alcuni sospetto anche perché ci sarebbe da sapere con esattezza chi ha compiuto le necessarie verifiche e se ci sono problemi per le abitazioni sottostanti. che dal consigliere Sabrina Bertini, il primo cittadino si limita a poche parole sostenendo di non voler andare dietro a polemiche poiché non hanno senso e per questa parte della città, con l'intero grande polmone di verde che racchiude, si sta lavorando da tempo visto che rientrano in un ragionamento già avviato con i ministeri competenti e sono state predisposte le procedure che dovranno portare ad un recupero del dissesto idrogeologico del Colle tanto caro al Poeta. Alle parole preferiamo far parlare i fatti, senza scendere nelle basse polemiche. Gabriele Magagnini RIPRODUZIONE RISERVATA Fiordomo liquida momentaneamente Le dimissioni di Taddei Ora altre priorità La sede dell'Itis Mattei. Tutti gli edifici scolastici recanatesi sono risultati agibili. Lunedì ripartono le lezioni -tit_org- Estratto da pag. 44 41 CORRIERE ADRIATICO MACERATA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Nuova sede della Croce Rossa, iter a rilento [Redazione] FABRIANO Si accelerano i tempi per completare la nuova sede della Croce Rossa italiana di Fabriano. O, almeno, è questo l'intento forte dell'Amministrazione tornata alla carica per riuscire a sbloccare uno stallo annoso. La struttura è stata realizzata da alcuni anni in via Brodolini, ma adesso si deve procedere con la permuta: al Comune andranno la sede della Cri di piazza Fabi Altini e quella più piccola situata nella frazione di Marischio, mentre la Cri otterrà la nuova sede, dove il Comune si è riservato un magazzino per la Protezione civile. Ma dalla Cri nazionale non è arrivato il placet, per cui i tempi si stanno prolungando. Di qui, la preoccupazione della giunta, che da ieri è lievitata ul teriormente a causa dell'ordinanza di inagibilità della struttura di piazza Fabi Altini, che ha costretto a sostare i mezzi nello stabile situato davanti alla sede dei vigili del fuoco, in via Dante. Proprio nei giorni scorsi sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici Claudio Alianello - sono andato a Roma con il sindaco e i tecnici comunali per un confronto con i vertici della Cri. Nella circostanza, li abbiamo nuovamente sollecitati con decisione, affinchè concedano in fretta l'okay formale per la permuta. Da un anno e mezzo la pratica giace nei loro cassetti, senza che sia stata presa in considerazione. Ora che la situazione è peggiorata a causa dell'inagibilità della sede principale di piazza Fabi Altini, spe riamo che si faccia in fretta eprosegua velocemente cor l'iter relativo alla permuta. Un'operazione, questa, as solutamente fondamentale perché poi ad essa seguirà la rè dazione del bando di gara pe] ultimare i lavori presso la nuo va struttura di via Brodolini sii all'interno (ci riferiamo, innan zitutto, alla realizzazione de pavimento al pianterreno e al la installazione degli impianti sia all'esterno. am.cam RIPRODUZIONE RISERVAI-/ Si attende il via libera dai vertici di Roma II Comune vuole accelerare -tit_org- Estratto da pag. 49 42 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Magione - Mobilitazione generale al Trasimeno per dare risposte a chi ha perso tutto [Al. Gu Sa.mi] à; õáéõ. ñ ø. è Mobilitazione generale al Trasimeno per dare risposte a chi ha perso tutto > MAGIONE La solidarietà è una rete a maglie strette, fatta di uomini e donne di Caritas, Croce rossa, Protezione civile. Misericordia, gruppi scout, polizia municipale, carabinieri e strutture comunali. Un blocco solido e coeso, quello di Corciano e del Trasimeno, che ha risposto compatto alla chiamata, desideroso di aiutare. In queste ore tantissimi beni di prima necessità sono già stati raccolti. Sul fronte sanitario è stata effettuata un'attività di raccordo con medici volontari che opereranno nelle strutture ospitanti per garantire assistenza. In prima linea i Comuni coordinati dall'assessore regionale Antonio Bartolini, nel centro di aggregazione approntato a Magione domenica sera per poi trasferire gli sfollati del sisma nelle nove (al momento, ma potrebbero aumentare) strutture ricettive attivate dalla protezione civile tra Corciano e il Trasimeno (El Patio, il Perugino, il Best Western Quattrotorri e il Relais dell'Olmo, Ali sul lago. Le Rocce, il Gabbiano, Duca della Corgna). Michele e Cinzia Benemio, proprietari del villaggio albergo le Tré Isole di San Feliciano: "Non ci abbiamo pensato un attimo ad accettare l'accoglienza - raccontano commossi -. Vedere e ascoltare la loro paura è un grande dolore, ma insieme, uniti come gli umbri sanno fare, è possibile rialzarsi". i AI. Gu. e Sa.Mi. -tit_org- Estratto da pag. 4 43 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'INTERVENTO Magione - Uniti per ricostruire e ridare vita [Marina Sereni] L'INTERVENTO Uniti per ricostruire e ridare vita di Marina Sereni* e nuove scosse di terremoto hanno cambiato il quadro, come è stato subito evidente alla Protezione Civile, al JL^Commissario Errani, al Governo. I presidenti di Regione e i sindaci sono di nuovo in prima fila per cercare di assistere adeguatamente gli sfollati, per aiutare gli agricoltori e gli allevatori, per far ripartire le aziende e sostenere gli operatori turistici che si sono trovati improvvisamente a dover fronteggiare la paura e i gravi danni dell'ultimo sisma. Per l'Umbria il crollo di alcune chiese l'Abbazia di Sant'Eutizio a Preci e la Basilica di San Benedetto a Norcia per citare le due più conosciute - rappresenta una ferita materiale oltre che simbolica gravissima. L'identità di queste aree dell'Appennino Centrale è legata indissolubilmente alla tradizione spirituale e religiosa delle nostre terre. al patrimonio culturale e artistico diffuso, al paesaggio e all'ambiente straordinari, alle attività artigianali e agricole tipiche. La ricostruzione dunque non si potrà limitare solo agli edifici. Dovremo lavorare contemporaneamente alla tenuta dei legami comunitari, ai servizi sociali per le famiglie, alle infrastrutture tradizionali e innovative, al recupero della dimensione dei borghi, alla ripresa delle attività produttive, al rilancio della vocazione turistica di queste zone. Ricostruzione e rinascita del territorio vanno impostati insieme, non c'è un prima e un dopo. Questa mattina come parlamentari del Partito Democratico ci siamo riuniti con il relatore del decreto Terremoto al Senato perché pensiamo sia necessario licenziare in tempi stretti il primo provvedimento del Governo mentre sappiamo che si sta già preparando un secondo decreto per far fronte alle difficoltà e ai danni provocati dalle ultime scosse. L'area maggiormente colpita, quella del cosiddetto cratere, è molto più ampia, le famiglie con l'abitazione inagibile sono aumentate di molte migliaia, l'esigenza di snellire le procedure per essere subito operativi nell'emergenza e nella post-emergenza è divenuta un imperativo. Del resto, per quanto riguarda i Beni culturali, il ministro Franceschini ne ha già parlato in questi giorni. Non si tratta di rinunciare alla trasparenza, necessaria per garantire l'imparzialità e la serietà degli interventi. Si tratta piuttosto di darci regole che diano alle autorità (e ai privati in alcune situazioni) la possibilità di agire tempestivamente: per mettere in salvaguardia i beni culturali danneggiati, per dare ricovero al bestiame, per offrire un alloggio temporaneo alle famiglie sfollate, per garantire il normale funzionamento delle scuole. Tutte azioni che richiedono ascolto e assunzione di responsabilità, confronto con le popolazioni interessate ma anche capacità di decisione. L'impianto del primo decreto è giusto, si può migliorare in alcuni punti: ad esempio valutando la possibilità di prevedere la sospensione dei tributi (la cosiddetta busta pesante) anche per i lavorato- ri dipendenti e consentendo di intervenire con le stesse modalità anche sulle seconde case danneggiate dal sisma del 97-98 in Umbria e nella Marche. Tuttavia è importante che esso venga approvato dal Parlamento in tempi rapidi e che possa poi essere coordinato con il secondo decreto in fase di elaborazione. L'unità della politica e delle istituzioni in questo contesto e di fronte al dramma che ha colpito migliaia e migliaia di persone e famiglie è un dovere per tutti noi. Uniti per ricostruire, uniti per scongiurare lo spopolamento di un pezzo d'Italia bellissimo, uniti per ripartire. Vice presidente della Camera e parlamentare umbra -tit_org- Estratto da pag. 4 44 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Magione - Entra Mattarella gli sfollati intonano l`inno di Mameli [Mauro Barzagna] Piacevole ßori programma a San Feliciano nell'incontro con le persone ospitate negli comincia a cantare, tutti lo seguono con orgoglio e il presidente apprezza la sorpresa Entra Mattarella e gh sfollati intonano l'inno di Mameli di Mauro Barzagna MAGIONE - Un giornomeno in Israele per stare vicino a chi ha vissuto e sta vivendo sulla propria pelle il dramma del terremoto ha riempito di sincera umanità il cuore del presidente della Repubblica. La dimostrazione, commovente e orgogliosa, arriva anche dall'incontro con gli sfollati a San Feliciano. Il momento più toccante, che sorprende anche Sergio Mattarella mentre nella grande sala da pranzo dell'hotel Ali sul Lago stringe le mani di tutti e ha una parola di conforto per tutti, prende forma quando uno degli ospiti intona l'inno di Mameli. Gli vanno tutti dietro e il cuore batte più forte nel cuore di chi,riva al Trasimeno, è stato accolto con affetto e cerca un lento, quanto vitale ritomo alla normalità. "All'inizio ho faticato un po' - racconta - anche perché avevo la voce rotta dall'emozione, ma quando hanno cominciato a cantare anche gli altri ho preso fiducia e mi sono concesso anche il poropò poropò poropomporopopò fra una strofa e l'altra". Sorride. Ha gli occhi pieni di soddisfazione e di fiducia, risultato di questo pomeriggio davvero speciale per lui e per tutti gli abitanti di Norcia. Danno anche l'impressione di essere meno tristi, per quanto lo si possa essere sapendo di aver perso tutto. Hanno apprezzato tanto l'attenzione che il capo dello Stato ha avuto nei loro confronti. "Quando è entrato nel salone - racconta una giovane mamma insieme alla sua bimba che sul divano della hall si diverte con un gioco da tavolo - l'abbiamo accolto con un applauso. Era il minimo. Mi è piaciuta la sua umiltà, la sua disponibilità ad ascoltarci. E' passato tavolo per tavolo e ha voluto stringere la mano a tutti, dare una carezza ai nostri bambini. Sembra poco, ma nelle condizioni in cui siamo è tantissimo per noi". Si trattiene 19 minuti con gli sfollati. Il tempo per toccare con mano anche il grande legame che hanno con la loro terra. Sono qui e in altre strutture ricettive del lago Trasimeno, ma il loro pensiero è uno soltanto: tornare a Norcia. Per dar loro questa possibilità, anche solo per rientrare nelle case squassate dal sisma, verranno attivate delle navette, che faranno la spola con la Valnerina. Sono venuti via senza niente, come gli sfollati di una guerra. La loro città, i loro paesi sembrano bombardati, ma vogliono guardare avanti. E lo faranno. Ne sono convinti e l'hanno fatto capire al presidente della Repubblica. Mattarella ha ascoltato e fatto tesoro di tanta determinazione. "Servirà anche a me e a tutte le persone che in questo momento difficile vi stanno aiutando", ha confessato a uno degli anziani con i quali si è intrattenuto prima di ripartire alla volta di Roma. Anche con gli "angeli del sisma" il capo dello Stato ha scambiato qualche parola, ringraziandoli per l'impegno con cui si sono messi al servizio degli altri, cosi come ha fatto con il sindaco di Magione, Chiodini, testimoniando il senso di riconoscenza che il Paese ha per questa terra e le sue genti, che ancora una volta si sono superate nell'aiuto a chi è in difficoltà. Solidarietà senza età, quella che si tocca con mano anche all'ingresso dell'hotel dove un gruppo di bambini condivide l'emozione di aver incontrato il presidente della Repubblica. Spiegano, sorridono, raccontano il siparietto dell'inno di Mameli, non prima di aver rivelato un particolare non da poco: "Non siamo di Norcia, siamo di San Feliciano ma ormai da qualche giorno veniamo a trovare i nostri nuovi amici, giochiamo con loro, passeggiamo in paese e cerchiamo anche noi di fare la nostra parte". All'interno dell'hotel, intanto, si fa ora di cena. Il personale prepara i tavoli mentre gli sfollati incontrano nuovamente la presidente della Regione, Marini, arrivata al seguito di Mattarella insieme al commissario alla ricostruzione Errani e al capo della protezione civile, Curcio. Proprio da Errani, l'uomo che ha intonato per primo l'inno di Mameli ha ricevuto una promessa: "Mi ha detto di se avremo la pazienza di restare qui, anche se a tanti chilometri di distanza da Norcia, alla fine dell'inverno potrò tornare lassù in una casetta di legno per cominciare a ricostruire insieme agli altri la mia città". E' questo che vuole ed è questo che farà. -tit_org- Magione - Entra Mattarella gli sfollati intonanoinno di Mameli Estratto da pag. 4 45 03-11-2016 Pag. 1 di 1 E' una sola la richiesta che la gente di Norcia fa al capo dello Stato, che ascolta e rassicura. Con i suoi par "Qui ci stanno trattando benissimo ma vogliamo tornare a casa prima possibile" [Alice Sara] ' Qui ci stanno trattando benissimo matomare a casa prima possibili di Alice Guerrini e Sarà Minciaroni MAGIONE "Qui ci stanno trattando veramente bene", cosi hanno risposto gli sfollati al presidente della Repubblica, premuroso nell'interessarsi di come non mancasse loro niente. Ma hanno ribadito anche a lui: "Noi vogliamo tornare a casa però". Una situazione provvisoria, la migliore possibile, ma una necessità di cui per ora è impossibile fare a meno. Cosi vivono la loro permanenza in riva al Trasimeno e ieri hanno approfittato per porre al capo dello Stato tutte le domande che avevano nel cuore. Tra loro anche don Antonio, ospite di un'altra struttura ma che ieri non è voluto mancare a questo incontro. Ha 86 anni, è un anziano prete nato e vissuto nel Nursino. Domenica mattina verso le sette era andato nella frazione di Savelli (9 chilometri da Norcia) per mettere un'ora indietro l'orologio del campanile. Si è salvato per una manciata di minuti, scendendo a prendere il caffè al bar del paesino. Mentre la scossa scuoteva tutto lui ha avuto il tempo di guardare il campanile che crollava sul tetto della sagrestia."Sono partito -dice - perché la gente che veniva via non rimanesse sola. Abbiamo visto le chiese diventare cascine per animali e abbiamo abbandonato una valle in lacrime, la gente era terrorizzata. Insieme, per non separarci e darci conforto". Sono già 250 gli sfollati ospitati nel territorio di Magione (quattro le strutture, di cui una al confine con Passignano) ma altri stanno arrivando, alla spicciolata, convinti dai loro congiunti già scappati, dalle macerie e dalla paura del terremoto, che qui ci sia la condizione migliore per attendere di poter tornare nelle loro terre. "Qui la solidarietà si è mobilitata in massa racconta il sindaco di Magione Giacomo Chiodini - e solo nella giornata di ieri avevamo 50 volontari operativi e per la grande quantità di beni frutto della raccolta abbiamo dovuto mettere a disposizione il palazzetto dello sport come magazzino". Le necessità di queste persone sono anche quelle primarie, sono fuggite con il pigiama addosso, sorpresi a letto dalla scossa del 30 ottobre alle 7.40. "Ci siamo organizzati per aiutarli al meglio - spiega Chiodini -, ogni mattina personale Caritas fa il giro delle strutture e camera per camera raccoglie le richieste che spaziano dal paio di scarpe alla biancheria. Cè chi si occupa dei farmici e delle necessità sanitarie e cerchiamo di far sì che ogni giorno prima di pranzo tutte le consegne siano fatte". Ma la prossima emergenza a cui pensare sarà quella della scuola, a Magione ci sono 40 tra bambini e ragazzi in età scolastica, "stiamo pensando a come organizzarci per accoglierli nelle scuole del territorio", questa sarà certamente una delle priorità soprattutto se queste persone rimarranno qui per tutto il tempo necessario all'allestimento delle abitazioni provvisorie a Norcia, Cascia, Preci e nella Valnerina. Intanto al Trasimeno si cerca di ristabilire una certa normalità; "molte di queste persone stanno cercando di portare qui le loro auto private ma non sempre è possibile - cosi come anticipa Chiodini - stiamo lavorando per un sistema di micro mobilità tra le varie strutture e tra queste e il centro dei paesi, per far si che possano incontrarsi tra loro e anche raggiungere gli uffici e le attività di cui necessitano. Oltre a questo pensiamo ad un sistema di lavanderia che non potrà essere ancora per molto quello intemo delle singole strutture ricettive". -tit_org- Qui ci stanno trattando benissimo ma vogliamo tornare a casa prima possibile" Estratto da pag. 4 46 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Incontro preliminare in vista del decreto Foligno - Riunito il comitato istituzionale FOLIGNO [Redazione] Incontro preliminari' in vista del (hereto Riunito il Comitato istituzionale > FOLIGNO "Abbiamo fatto il punto della situazione complessiva per ciò che riguarda la gestione dell' emergenza, l'assistenza e la messa in sicurezza dei cittadini, che resta per ora la priorità assoluta". Lo ha affermato ieri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della riunione del Comitato istituzionale istituito con il "decreto sisma", svoltasi presso il Centro regionale di Protezione civile a Foligno, presenti il Capo del dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio e il commissario Vasco En-ani. Nel corso della riunione è stato anche affrontata la necessità di inserire nell'ordinanza dei primi interventi di riparazione gli edifici classificati "b" (edifici lievemente danneggiati) che sarà emessa dal Commissario per la ricostruzione. -tit_org- Estratto da pag. 6 47 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Finora al Punto veterinario avanzato creato dall'Enpa sono stati soccorsi e curati 69 animali, altri 300 quelli assistiti Norcia - Ulisse, il cane estratto dalle macerie a Norcia, ora sta bene [Redazione] Finora al Punto veterinario avanzato creato dall'Enpa sono stati soccorsi e curati 69 animali, altri 300 quelli assistiti Ulisse, il cane estratto dalle macerie a Norcia, ora sta ben > NORCIA Sta bene Ulisse, il cane estratto dalle macerie di Norcia il 31 ottobre dai vigili del fuoco e subito consegnato al Punto veterinario avanzato Enpa creato a Norcia e poi trasferito presso la Cllnica veterinaria Centro Italia di Rieti con l'ambulanza della Protezione animali. Ulisse mangia, nel crollo non ha riportato ferite o fratture, i suoi valori sono normali. E solo spaventato. Finora al Punto veterinario avanzato Enpa di Norcia sono stati soccorsi e curati 69 animali da compagnia tra cani e gatti (il dato è aggiornato alle ore 13). Attivi sin dalle prime ore dopo il sisma, i veterinari, i volontari e le guardie zoofile della Protezione Animali sono attivi a Norcia ma anche a Visso, Camerino e (per l'assistenza degli animali degli sfollati nelle strutture ricettive), nel Teramano. Oltre ai soccorsi e all'assistenza veterinaria diretta garantita gratuitamente non solo agli animali recuperati e soccorsi ma anche agli animai dei cittadini, l'Enpa ha anche distribuito petfood, antiparassitari e tarmaci arrivando cosi ad assistere (oltre agli animali accuditi dai nostri veterinari) oltre 300 tra cani, gatti, tartarughe e animali da cortile. "Ottima - scrive l'Enpa in un comunicato - la collaborazione con i vigili del fuoco, con il servizio veterinario della Asl Umbria 2 e con la Protezione civile, che ha messo a disposizione un'area a Norcia dedicata all'assistenza degli animali". Buone notizie anche sul fronte dei ricongiungimenti: dei cani e gatti di proprietà recuperati, solo in tré aspettano ancora di ricongiungersi. Complessiva- Salvato da sotto le macerie II cane Ulisse coccolato dai volontari dell'Enpa mente i ricongiungimenti sono stati 31: è stato cosi garantito dall'Enpa il ritorno in famiglia di animali scappati durante le scosse o rimasti pericolosamente bloccati in immobili a pericolo di crollo. "In un caso - aggiunge l'ente -, i nostri volontari con il consenso dei proprietari sfollati a Perugia hanno anche forzato una autorimessa a Norcia per salvare un gatto che stava da due giorni al buio e senza acqua e cibo". "Come ad Amatrice e Accumoli oltre un mese fa - dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa - anche in questa grave emergenza i nostri volontari non si risparmiano, dimostrando cosi che prendersi cura degli animali nelle emergenze è un doppio dovere: è un dovere nei confronti degli animali ovviamente, ma è anche un dovere nei confronti degli umani che vivono con l'affetto di cani, gatti e altri animali". Per segnalazioni la Protezione animali ha messo a disposizione il numero dedicato all'emergenza terremoto (342 9565574) e la mail terremoto@enpci. org. -tit_org- Estratto da pag. 6 48 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il punto Foligno - Il numero degli sfollati umbri continua a salire inesorabilmente Ora ha raggiunto quota 4.374 [Redazione] Bl II punto / dati del Coar di Folignonumero degli sfollaa umbri continua a salire inesorabilmente Ora ha raggiunto quota 4.374 FOLIGNO In seguito all'evento sismico del 30 ottobre risultano assistite in Umbria 4.374, di cui 4.304 nella provincia di Perugia e 70 in quella di Temi: il dato aggiornato è stato fornito ieri dal Servizio regionale di Protezione Civile di Foligno. Le persone collocate in tenda sono 828, mentre altre 2.465 risultano assistiti in strutture comunali e in strutture ricettive locali. In 70 hanno scelto altre sistemazioni tra cui seconde case, presso parenti o amici. Innne 1.002 soggetti hanno trovato assistenza in alberghi ubicati fuori dall'area epicentrale. Dai dati fomiti dal Coar Regione Umbria nel Comune di Norcia sono state allestite due aree di accoglienza della popolazione gestite dalla Regione Umbria, Area Allegrini con 90 posti letto e Area Tennis con 80 posti letto. Sono state montate 7 ten de sociali elettrificate nelle quali sono in corso di installazione i riscaldatori. Nella zona di Forsivosono 24 posti letto, B. Frascaro 30 + 30 posti letto, C. Popoli 30 posti letto, D. Savelli 30 posti letto, E. Piediripa 30 posti letto, F. Ancarano 90 posti letto E G. S. Pellegrino 60 posti letto. Altre 8 tende P188 con una disponibilità di oltre 50 posti letto, sono state montate nelle seguenti zone: A. Paganelli, B. Legogne, C. Aliena, D. S.Andrea, E. Casali di Serravalle, E Villa Serravalle. -tit_org- Estratto da pag. 6 49 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Preci - Strada chiusa per edifici pericolanti [Redazione] Preci Strada chiusa per edifici pericolanti >PRECI A seguito del terremoto la Sp 475 del Muragliene è interrotta temporaneamente al traffico in località Abeto di Preci per edifici pericolanti adiacenti la sede stradale. Il tratto interessato, spcifica l'area Viabilità della Provincia di Perugia, va dal km 6+200 al km 6+600. < -tit_org- Estratto da pag. 6 50 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La proposta Perugia - L`Adoc. "A Natale luminarie spente per solidarietà" [Redazione] La proposta L'associazione dei consumatori ch'vde die i soldi che si stanno raccogliendo tra i commercianti per gli addobbi vengano devoluti ai terremol. LAdoc. "A Natale luminarie spente per solidarietà PERUGIA - II Natale si accende di solidarietà con l'appello dell' Adoc dell'Umbria a spengere le luminarie e a destinare quei soldi ai terremotati. Con ravvicinarsi del Natale, cominciano anche i preparativi per gli addobbi e alcuni Comuni dell'Umbria hanno dato il via alla raccolta di fondi tra i commercianti per allestire le strade con le luminarie natalizie. L'associazione dei consumatori "Adoc" dell'Umbria puntualizza, però, alcune qued Gaia Nicchi stioni, come spiega il presidente regionale, Angelo Garofalo: "ogni commerciante partecipa versando circa 100 euro. Se moltiplichiamo la cifra per il totale dei negozi presenti nei territori interessati, reputiamo che saranno raccolte migliaia di euro. Ci domandiamo se è giusto spendere tanti soldi per le luminarie, in un momento così particolare per la nostra regione. Se sia più giusto spendere per illuminare una festa o se, invece, sia più corretto rispondere al senso del Natale, devolvendo quei soldi al fondo per i terremotati e alle famiglie bisognose". L'Adoc propone ai Comuni di destinare quei soldi "all'accensione di una speranza di vita, devolvendoli a chi ne ha realmente bisogno". 11 presidente Garofalo rivolge un appello ai commercianti e chiede loro di "condividere la proposta e di ac cendere per ogni vetrina un proprio alberello di Natale in segno di solidarietà per le persone colpite dal dramma del terremoto, per quelle persone che hanno perso un loro caro, i propri beni eche devono ricostruire tutto". -tit_org- Perugia -Adoc. A Natale luminarie spente per solidarietà Estratto da pag. 6 51 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Pressing per l`arrivo di stalle temporanee e casette per ricoverare il bestiame [Redazione] L'assessore regionale Fernanda Cecchini annuncia il rafforzamento di misure per agricoltori e allevatori. Attivato anche uno sportello nella città di San Benedt Pressing per l'arrivo di stalle temporanee e casette per ricoverare il bestiam I NORCIA "Stiamo mettendo in campo tutte le azioni nécessaire perché agricoltori e allevatori possano restare nella loro terra e assicurare la ripresa e il rilancio delle attività produttive. Dal ministro Martina sono arrivate risposte importanti e nessuno sarà abbandonato". È quanto sottolinea l'assessore regionale ali' Agricoltura, Fernanda Cecchini, anche ieri a Noroia per una verifica sulle necessità del settore, illustrando le misure decise nel corso della riunione operativa sull'emergenza terremoto convocata dal ministro. "Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale per le zone colpite dal terremoto, aggravate dalle ultime scosse: innanzitutto una misura urgente - spiega - messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito degli allevamenti, con un aiuto a capo bovino di arca 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini. È stata poi accolta la nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso alla Regione Lazio per le stalle tunnel temporanee e alla Re gione Umbria per le casette in modo che chi è rimasto senza casa e senza ricoveri per il bestiame possa trovare un'adeguata sistemazione che consenta di continuare l'attività produttiva. L'acquisto di stalle temporanee e casette dovranno essere tutte consegnate entro un mese. Le prime arriveranno nei prossimi giorni". Nell'area della Prodv di Norcia è stato aperto un presidio della Regione per raccogliere tutte le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte degli agricoltori e degli allevatori: "Vi sono impegnati tecnici della Regione e della Comunità montana. Da oggi inoltre, nella zona colpita dal terremoto, saranno operative quattro squadre dell'Agenzia Forestale regionale che lavoreranno alla realizzazione di piattaforme per le stalle e le casette. Proseguono intanto i sopralluoghi nelle aziende aggiunge l'assessore - e le operazioni di spostamento del bestiame nei casi di inagibilità totale delle stalle. Importante per accelerare e semplificare le procedure per piccoli interventi e acquisti sarà una norma contenuta nel nuovo decreto che emanerà il Governo e che metterà i privati nelle condizioni di agire speditamente per fare acquisti di materiali o piccoli lavori con le spese, debitamente certificate, che saranno poi rimborsate. Vogliamo assicurare tutti conclude l'assessore - che il lavoro prosegue senza sosta da parte delle istituzioni, della Protezione Civile, del ministero della Salute e di tutti i soggetti competenti per fronteggiare al meglio, nella complessità dell'analisi caso per caso, la situazione". 4 -tit_org- Norcia - Pressing perarrivo di stalle temporanee e casette per ricoverare il bestiame Estratto da pag. 8 52 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Castelluccio di Norcia Castelluccio di Norcia - Entro sabato trasferiti tutti gli animali [Redazione] Castelluccio di Norcia Entro sabato trasferiti tutti gli arumali CASTELLUCCIO DI NORCIA La Protezione civile regionale ha già individuato una stalla non utilizzata per poter ospitare i capi di bestiame degli allevatori di Castelluccio di Norcia. La stalla è stata acquisita e data in carico all'Agenzia regionale per la forestazione che sta gestendo anche il trasferimento degli animali che si concluderà entro la giornata di sabato. La stalla è composta da due corpi: il primo è dedicato alla stabulazione libera e capace di accogliere 200 bovini; il secondo, a lettiera permanente, può ospitare 400 ovini o 80 bovini. Ci sono inoltre "paddock" estemi collegati con recinzioni e coperture. tit_org- Estratto da pag. 8 53 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Speculatori sempre in agguato, segnalati casi sui marchi a tutela Igp Norcia - Finti prosciutti e lenticchie fasulle Il Codacons mette in guardia i consumatori [Redazione] speculatori sempre in agguato, segnalati casi sai marcm a tutela igp Finti prosciutti e lenticchie fasulleCodacons mette in guardia i consumatori > NORCIA Dopo il terremoto che ha sconvolto il centro Italia e alcuni comuni noti per le loro produzioni alimentari, come Norcia e Castelluccio, sono in agguato speculatori pronti ad approfittare della tragedia per lucrare sulla pelle dei cittadini. Lo denuncia il Codacons, che segnala la presenza sul mercato di finti prosdutti di Norcia e lenticchie di Castelluccio falsificate. "Alcune produzioni alimentari tipiche dei territori colpiti dal sisma sono tornate in questi giorni alla ribalta, anche a causa dei gravi danni subiti dalle aziende locali che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro - spiega il presidente Carlo Rienzi - in particolare il prosdutto di Norcia e la lenticchia di Castelluccio sono senza dubbio i prodotti alimentari più dtati in questi giorni e molti consumatori, come forma di sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, hanno deciso di acquistarli. Peccato però che sul mercato siano presenti molti casi di "falsi", con prosciutti di altra provenienza venduti come "di Norcia", e lenticchie sfuse o in sacchetti attribuite al territorio di Castellucdo ma senza alcuna certezza circa la loro reale provenienza". "Per tale motivo invitiamo i dttadini alla massima attenzione, e ad evitare gli speculatori sempre in agguato, ricordando che è possibile riconoscere i veri prosciutti di Norcia e le vere lenticchie di Castelluccio grazie al marchio Igp (indicazione geografica protetta) apposti su entrambi i prodotti. Riconoscimento che, oltre a essere garanzia di qualità, premia conclude Rienzi - anche il ruolo che Norcia ha avuto nel tempo e continua a avere nella produzione e promozione di questi prodotti tipici". -tit_org- Estratto da pag. 8 54 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - In centro storico torna l`elettricità Attivata dall`Enel cabina provvisoria [Redazione] In centro storico toma l'elettricità Attivata dall'Enel cabina provvisoria NORCIA Enel ha attivato una cabina elettrica provvisoria, in sostituzione della cabina in muratura abbattuta dal terremoto, per alimentare il centro storico di Norcia. L'elettricità, benché il centro sia evacuato, sarà utile per tutte le attività di gestione emergenza e svolgimento lavori nell'area del centro. Intanto, insieme a una colonna del Sasu, i tecnici a Castelluccio di Norcia hanno rialimentato ripetitori e ponti radio. -tit_org- Norcia - In centro storico tornaelettricità Attivata dall Enel cabina provvisoria Estratto da pag. 8 55 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Il prosciuttificio Ansuini: "Pronti a costruire subito un nuovo capannone" Norcia - Più forti del sisma "Non mollo ma raddoppio" [Cesare Bertoldi] Norcia Voglia di rinascita delle imprese nonostante i gravi danni II prosciuttißcio Ansuini: "Pronti a costruire subito un nuovo capannone" Più folti del sisma "Non mollo ma raddoppio" di Cesare Bertoldi I NORCIA - Tante aziende distrutte, altrettante che hanno subito gravi danni. Una zona industriale, o meglio produttiva, a cui il terremoto ha cambiato volto. Eppure, quando l'eco dei boati e della terra che traballa è ancora vivo, Norcia dimostra che c'è la voglia di non arrendersi. Di non abbandonare. Perché, questo è il messaggio, solo rimettendo in moto l'economia si può pensare di rinascere. E di ricostruire ciò che la forza della natura ha ferito. - Non lascio ma raddoppio. A dimostrarlo è L'Antica norcineria Ansuini. Vittorio, 73 anni, fondatore di questa azienda che produce prosciutto Igp di Norcia, sta fuori dal piazzale in compagnia di uno dei due figli, Walter. Guardano, con occhi lucidi, il capannone gravemente lesionato. Alcune pareti sono crollate, mezzo tetto venuto giù. ' la parte più piccola della nostra azienda spiega Walter il danno è enorme. Penso almeno un milione di euro. Ma io non mi arrendo. Anzi. Sono pronto a costruire altri Smila metri quadrati per ampliare la produzione. Non mollo ma rilancio". Certo, la ditta è stata più fortunata di altre che invece hanno visto rasi al suolo magazzi- ni, uffici e locali in cui ci sono macchinali per la produzione. Qui invece il cuore della struttura ha retro consentendo di non fermarsi praticamente mai: "Dopo la scossa all'interno abbiamo trovato un disastro - aggiunge Walter - ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo rimesso tutto a posto. Ora siamo operativi". - La forza di ripartire. Quello degli Ansuini è un esempio significativo che vuole essere anche un monito per le istituzioni e i concittadini. "Bisogna che la gente capisca che occorre reagire in questo modo - sottolinea l'imprenditore 42 enne - da subito, fianco a fianco. Molte aziende come la nostra (sono oltre una decina quelle del consorzio del prosciutto Igp di Norcia) hanno costruito insieme un comitato, "We are Norcia", per rilanciare il nostro marchio. Ci tengo anche a ringraziare della grande solidarietà da parte della grande distribuzione, dalla Coop, all'Eurospin fino al Gruppo Gmf. Tutti si sono messi a disposizione per venire incontro alle nostre esigenze". Walter, che è sposato e ha tré bimbi, vuole andare avanti. Senza perdere tempo. Per questo è importante anche che la burocrazia aiuti queste aziende a ripartire prima possibile. "Ho chiesto ai miei dipendenti di lavorare anche il sabato e la domenica - aggiunge - e nessuno si è tirato indietro. La situazione è difficile. Noi siamo stati anche fortunati, qui nella zona industriale c'è chi è messo davvero male. Ma il primo passo deve essere quello di rimetterci in moto". Le attività commerciali di Norcia insomma puntano a fare quadrato. Già dopo le scosse del 24 agosto, che avevano comunque messo in difficoltà le aziende, insieme anche al turismo che è ovviamente collegato al settore delle produzioni tipiche per le quali Norcia è famosa in tutto il mondo. "Certo l'ultima scossa di domenica ci ha fatto ripiombare indietro, visto che avevamo ripreso in modo positivo le attività. Ma non demordiamo. Dobbiamo ricostruire, senzadubbio. E ripartire subito". - Restare è cruciale. Un aspetto che si lega anche alla permanenza sul territorio: chi resta a Norcia lo fa perché vuole lavorare, perché ha bisogno di mandare avanti l'attività per non perdere ciò che in tanti anni ha costruito di buono. "Anche la gente deve rimanere - aggiunge Walter Ansuini - non allontaniamoci da Norcia altrimenti sarà tutto più complicato. Dobbiamo e vogliamo resistere". Negli uffici i dipendenti non si fermano un attimo. Si pensa già alle confezioni di Natale. In attesa del nuovo capannone. Per raddoppiare. - Il lavoro è la vita. "Anche stanotte ho dormito in macchina. Qui, davanti alla mia azienda. Ma non so, sono sincero, se riuscirò a farlo anche nelle prossime notti. Ho la gamba destra ancora tutta intorpidita..." Vittorio Ansu ini (nella foto in alto insieme alla moglie), è il padre di Walter ed è uno dei commercianti storici del centro nursino. Il suo negozio, in corso Sertorio, è stato tra i primi ad essere aperto, con i suoi salame, gli insaccati, i suoi formaggi, i suoi prodotti della Piana di Santa Scolastica e di Castelluccio di Norcia, come le lenticchie, i fagioli, la roveja. E stanco, Vittorio. Lo ammette. "Fino a domenica - confida - ero forte come una roccia - assicura quest'uomo dal volto scavato, che ha 73 anni - ma quella scossa mi ha sfiancato, mi ha strappato via ogni energia. Per fortuna ci sono i Estratto da pag. 8 56 03-11-2016 Pag. 2 di 2 miei figli. Due colonne, a sostenermi e a tranquillizzarmi". La moglie Anna lo affianca nella gestione del negozio. E conferma: "Non lo dico perché sono figli miei, ma sono bravissimi. Ne sono orgogliosa". Lui racconta: "La vede questa fila di prosciutti (una ventina) appesa a una catena e fermata da un gancio di ferro a quella gran de trave di legno, lassù in alto? Bene: domenica si è spostata di più di mezzo metro, addirittura, appoggiandosi alla vetrata. Il terremoto, mi creda, è stato di una violenza inaudita. E consideri che lo dice uno che li ha vissuti tutti, e sono stati molti, anzi troppi, da settanta anni a questa parte". Nell'ufficio a fianco del negozio il commerciante custodisce foto, anchebianco e nero, e a colori (più recenti e incorniciate) che mostrano come fosse il suo negozio nel cuore di Norcia.E ricorda come con i suoi amici, lo chef Vittorio Battilocchi (gestore del ristorante II Francese) e Mimmo Colacicchi, che ora non ci sono più, avesse svolto tra gli anni Sessanta e Settanta, quella che oggi definiremmo come una operazione di marketing, di promozione, dell'immagine di Norcia. "Prima di allora - racconta Norcia non la conosceva nessuno. E non ci saliva nessuno. Noi tré riuscimmo a organizzareun grande albergo di Milano una degustazione dei nostri prodotti. Io portai un quintale di salsicce di mia produzione e dieci prosciutti, che affettai tutti a mano. Gli ospiti erano millecinquecento, mica dieci. Fu un successo ma-edibile. Due settimane dopo arrivarono in paese dalla Lombardia ben 45 auto. Cose da non credere, per l'epoca". Vittorio si ferma qualche secondo, poi riprende: "Poi quassù venne in ritiro, per primo, il Perugia di Ilario Castagner e Franco D'Altoma, allora in serie A, e il nome di Norcia si diffuse rapidamente. Il miglioramento della rete viaria fece il resto. Consideri che Norcia e Castelluccio insieme sino a fine agosto richiamavano un turismo gastronomico e paesaggistico che aveva un movimento enorme. Ora chissà se tutto resterà così". 4 -tit_org- Norcia - Più forti del sisma Non mollo ma raddoppio Estratto da pag. 8 57 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Ricognizioni in moto nelle zone più impervie [Redazione] Ricognizioni in moto nelle zone più impervie NORC1A Si è concluso da poco tempo il pronto intervento che i motociclisti della Fmi hanno saputo dare alla nuova emergenza in seguito al terremoto che ha sconvolto il Centro Italia. Dopo l'ennesima scossa di terremoto il Dipartimento Procivile ha chiesto l'intervento dei motociclisti per una attività ricognitiva nelle aree colpita dal sisma, soprattutto nelle zone dove la viabilità era compromessa. 4 -tit_org- Estratto da pag. 8 58 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Lo sfogo di un medico di Norcia a una radio Norcia - "Nessuno della Asl ci informa sulle norme da seguire" [Redazione] Lo sfogo di un medico di Norcia a una radio "Nessuno della Asl ci informa sulle norme da seguire" > NORCIA "L'ospedale di Norcia è del tutto inagibile, L'As! è gravemente lesionata, le due farmacie sono inagibili perché sono nella zona rossa, per i farmaci salva-vita c'è una roulotte con due farmacisti volontari di Cagliari. Io mi trovo su una ambulanza del 118 per seguire i pazienti. Il mio studio è inagibile e non posso più accedere al computer con tutti i dati dei miei pazienti. Prescrivo tutto con carta e penna come tanti anni fa". Sono le parole del dottor Paolo Altea, medico di base di Norcia ai microfoni della trasmissione "Genetica oggi", condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolo Cusano. E così su una questione destinata a scatenare sicuramente reazioni il medico lancia anche un preciso ap pello: "Noi medici dei comuni di Norcia, Cascia e Preci colpiti dal sisma, non siamo stati contattati da nessun dirigente Asl né per calore umano, ne per informarci sulle norme attuali che guidano l'emergenza del terremoto. Io le ho apprese di straforo". E ancora: "Nessun dirigente, nessun direttore di Asl ci ha chiamato per dirci cosa fare e cosa non fare. Questo mi riempie di amarezza - ha dichiarato ai microfoni della trasmissione - perché penso che meritasimo qualcosa di più". "Io stesso - ha concluso - sono uno sfollato. Faccio la spola fra Norcia e il lago Trasimeno in un albergo dove siamo stati portati, con altre persone, dalla protezione civile. Paradossalmente ho più pazienti lì al lago Trasimeno che a Norcia". -tit_org- Norcia - Nessuno della Asl ci informa sulle norme da seguire Estratto da pag. 8 59 03-11-2016 Pag. 1 di 1 i satelliti rivelano Norcia - Norcia è scivolata verso Spoleto di 30 centimetri Gli effetti sul terreno [Sergio Casagrande] Gli effetti sul terreno Non ñ ñ sialo solo Ìahbassamenlo. Ora satelliti rivelano anche imvinierti orizzontali. arra interessata sale a 1.100 c/ii/oirietli quadrati Norcia è scivolata verso Spoleto di 30 centimetr dj_Sergró_Casagrande___NORCIA-Continua lo studio degli effetti sul territorio dei terremoti che dal 24 agosto stanno colpendo l'Italia centrale. Le novità più importanti, però, al momento arrivano dall'analisi sui terreni adiacenti l'epicentro della potentissima scossa di domenica scorsa, che ha visto il suo fulcro energetico tra Capo del Colle e Campi di Norcia. " La nuova scoperta. L'istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Irea-Cnr), infatti, ha comunicato di aver rilevato il primo novembre "due grossi lobi di deformazione orizzontale, uno con uno spostamento verso est baricentrato all'incirca nell'area di Montegallo (con un massimo di circa 40 centimetri), l'altro con spostamenti verso ovest centrati nell'area di Norcia (con un massimo spostamento di circa 30 centimetri)". La notizia fa seguito, all'altra resa nota lunedì, dell'abbassamento del suolo fino a 70 centimetri in un'area di almeno 120 chilometri quadrati ai piedi del Vettore. E anche in questo caso si tratta delle valutazioni fatte sulla base dei dati raccolti dalla costellazione dei satelliti Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus. Per quanto riguarda i movimenti orizzontali - aggiunge la nota dell'Irea-Cnr - "utilizzando la tecnica dell'interferometria radar differenziale" è stato "rilevato, in tutta la sua estensione (circa 1.100 chilometri quadrati) e complessità, il campo di deformazione originato dal terremoto". E non è tutto, alcune zone di Norcia, invece di abbassarsi come le altre, avrebbero seguito un movimento opposto, salendo - rispetto ai livelli pre terremoto fino a 12centimetri. - Il rischio di dati perfino sottostimati. Lo stesso Istituto segnala, infine, che "a causa delle notevoli entità delle deformazioni avvenute, è possibile che gli spostamenti rilevati" siano perfino "sottostimati anche di un 30 per cento,ma tali effetti saranno corretti grazie alle nuove acquisizioni già previste nei prossimi giorni, in particolare quelle del sensore radar a bordo del satellite giapponese Alos2". L'attività di studio è coordinata dal Dipartimento della Protezione civile e viene svolta da un team di ricercatori dell'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma, centri di competenza nei settori dell'elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana. - Le ipotesi su cosa è accaduto. Intanto i dati sono stati diffusi per metterli a disposizione, oltre che dell'opinione pubblica, della comunità scientifica. L'impressione, secondo alcuni geologi, è - in termini sommari - che il terremoto, abbia attivato delle faglie che hanno causato un cedimento verso il basso dell'altopiano di Castelluccio, la quale, presumibilmente spinta dall'energia e dalla massa del monte Vettore (che presenta numerose profonde frattura) ha a sua volta scaricato energia sulla sottostante piana di Norcia provocandone lo scivolamento verso Ovest, in direzione cioè del territorio Spoletino. 4 sergio. casagrande @gruppocorriere. it Twitter: essea'a E' come se il Vettore ñ la piana di Castellnccio siano scesi spingendo la pianura nursina -tit_org- Estratto da pag. 10 60 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Stasera su Rai Uno diretta di "Petrolio" [Redazione] Stasera su Rai Uno diretta di "Petrolio" > NORCIA La trasmissione "Petrolio" (ore 23.20, Rai Uno) toma in diretta, questa sera, giovedì 3 novembre, per raccontare un terremoto che la gente ora chiama "il mostro", quasi una presenza fisica con la quale dover convivere. Duilio Giammaria è in Umbria tra gli sfollati di Norcia e Visso. E' possibile una convivenza tra la terra che trema di continuo e la popolazione che la abita da secoli? Come mantenere l'identità culturale ed economica di un pezzo d'Italia che rischia di essere cancellata? E nel sud Italia quali sono i "Mostri" che minaccia no un altro pezzo del Paese? Petrolio è andato in Campania, nel Vesuvio, in Sicilia, nel Valledi Noto, a Catania nella sede dell'Istituto nazionale di geofísica. Che avverte: "Se dovesse verificarsi un terremoto analogo a quello del Centro Italia qui crollerebbe tutto", -tit_org- Norcia - Stasera su Rai Uno diretta di Petrolio Estratto da pag. 10 61 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il singolare fenomeno ha suscitato interesse a Norcia. La Forestale ha proceduto a Norcia - Dopo cinquant`anni all`asciutto la sorgente del Torbidone riprende a sgorgare [Redazione] //.s'?/ /go/arc þòîþ e 11 ^oivui. Lu orcsiali' êé nuit w)f)f'n!ui)go. A Sau 'ri a. awe. ßá sloru'u fonie dove. fistii i ì. èò aiuiavaiti) 11. í si ñ nui Dopo cinquantanni all'asciutto la sorgente del Torbidone riprende a sgorgare di Cesare Bertoldi I NORCIA - Ore 9,30. Bar della stazione di servizio Esso, appena fuoricentro abitato, a poche centinaia di metri dalla zona commerciale e industriale. Due anziani paesani ordinano i caffè e parlano a voce alta. "Giusè, hai saputo del Torbidone"? "No, che è successo? Torbidone non è quel ruscelletto che cinquanta anni fa si è prosciugato"? "Sì, proprio quello. E allora"? "Beh, da domenica l'acqua ha ripreso a scorrere". La notizia corre e incuriosisce. Tra l'altro la sorgente "del miracolo" (nella foto) non è molto distante dal distributore Esso di Fabio Brandimarte. E' insieme a lui, che peraltro è il presidente della Confcommercio Valnerina, che arriviamo sul posto. Tra l'erba ecco la sorgiva della fonte inaridita e tornare a gettare acqua. La portata è quella di un ruscello di campagna. Solo che, mezzo secolo dopo, l'alveo del torrente non è più quello di una volta. Ora l'acqua allaga, almeno in parte, i campi che attraversa e, in particolare, dopo alcune centinaia di metri forma una pozza. Fabio Brandimarte racconta: "Ero piccolo, ma mi ricordo anche io di quando questo ruscello scorreva tra i campi. Mia madre accompagnava me e mio fratello a prendere quest'acqua sempre molto fresca, se non gelata, che sgorga dai fianchi della montagna...". E' arrivata anche una pattuglia della Forestale per un sopralluogo. Pochi chilometri più in alto, nella frazione di San Pellegrino, si è verificato il fenomeno inverso: la fontana del paese, dove tutti, ma proprio tutti, andavano a prendere l'acqua dopo le scosse si è prosciugata. "Fino a sabato sera la fontana dava acqua. Di questo sono sicuro - testimonia Claudio Leoncini, referente del campo di accoglienza della popolosa frazione (ora completamente "zona rossa") - anche dopo le scosse del 24 agosto l'acqua ha continuato a sgorgare copiosa. Da domenica non più". Padre Martino Siciliani, direttore dell'Osservatorio sismico "Bina" di Perugia, non si meraviglia di questo fenomeno. "Non è la prima volta che succedono fatti del genere - chiarisce - forse non vi ricordate ma nel terremoto Colfiorito del ' 97 una sorgente di Nocera Umbra, la cui acqua veniva imbottigliata, si inaridi improvvisamente. Per fortuna dopo un certo tempo, riprese a tirare... Si tratta di fenomeni abbastanza normali quando si registrano scuotimenti violenti, come quelli di questi giorni". Ma che cosa sta succedendo sotto il Vettore e la catena Appenninica? "Due fenomeni inversi in contemporanea. Praticamente - e lo possiamo dire, oggi, perché abbiamo strumenti, quali colonne di metallo indeformabili piazzate nel terreno, come una stazione che abbiamo a Monte Urbino da un lato e i satelliti dall'alto che possono misurare anche il minimo spostamento - verso il versamento Adriatico abbiamo un fenomeno compressivo, sia pure misurabile in uno o due centimetri. mentre sul versante Tirrenico assistiamo ad un fenomeno distensivo, con un abbassamento di una settantina di centimetri e in alcuni punti anche di più. Non sono fatti rari in sismologia e in geologia. Si chiamano meccanismi focali". Nonaa è scivolala verso Spofeto di30 centìmetri -tit_org- Norcia - Dopo cinquant anni all asciutto la sorgente del Torbidone riprende a sgorgare Estratto da pag. 10 62 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 56 bombe atomiche di Hiroshima [Sergio Casagrande] 1.a sann/c i dn ãñäèï: ñ n'pUdn' òïò) ai fiiinu'O du' lui c/f '/////( ñ rende (4i/iifwns i>!î s/n'ss a '.! ' CDUtini.iaiit'i i '. s.' i ' '' SDÎÎO/MIS// I! a /i/in ñ la }'iofM)!iizii)iìi' (fc/Îc ' ' Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 5,6 bombe atomiche di Hiroshin uguale a 5 (quindi ad alto potenziale); 40 quelli di magnitudo tra 4 e 5 ( 15 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4; 40 quelli di magnitudo compreso tra 4 e 5 e addirittura 615 quelli tra 3 e 4. Tenendo conto che, generalmente, all'epicentro un uomo è in grado di percepire perfettamente scosse oltre magnitudo 2 è comprensibile lo stress al quale continuano ad essere sottoposti sia i terremotati che gli edifici, compresi quelli finora scampati miracolasamente ai danni. Per quanto riguarda la scossa più forte, quella di domenica scorsa alle 7.40, valutata come magnitudo 6.5, è ipotizzato un corrispettivo di potenza esplosiva pari a 85mila tonnellate di Tnt. Un'energia paragonabile 5 bombe atomiche e mezza del tipo "Little Boy", quella di 16 chilotoni lanciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945. Sergio CasagrandeNORCIA - Non c'è ancora pace, purtroppo, per le popolazioni delle zone terremotate. La crisi sismica, awiatasi il 24 agosto scorso, continua senza soste e ormai coinvolge tutto l'Appennino da Camerino, in provincia di Macerata, fino al lago del Turano, in provincia di Rieti. E - almeno per l'area che ha colpito - sta raggiungendo, soprattutto per numero di scosse e per la loro energia, dei record che hanno dell'incredibile. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nel suo nuovo bolletino emesso ieri mattina alle 11, comunica, infatti, che sono state già superate le 21.600 scosse telluriche, tutte riconducibili alla sequenza degli stessi eventi che hanno martoriato buona parte della Valnerina umbra, le Marche a ridosso del pareo nazionale dei Sibillini e la parte settentrionale provincia di Rieti. Di questo enorme numero di movimenti tellurici, fino alle 11 di ieri mattina, erano 5 quelli di magnitudo maggiore o II. SISMA NELL'ITALIA CENTRALE 24 agos10/ LA SEQUENZA SISMICA DAL 24 AGOSTO 2016 Scosse % IWI 8 complessive ßÉ éÉ ø Scosse di magnitudo compresa tra 3 e 4 Scosse di magnitudo compresa tra 4 e 5 Scosse di magnitudo ifiB ï' maggiore o uguale a 5, DOPO IL 30 OTTOBRE 2016 DI MAGNITUDO 6.5 30 Eventi sismici Scosse di magnitudo compresa tra 3 e 4 Scosse di magnitudo compresa tra 4 e 5 LE SCX)SSI-. PIÙ FOK'l'I DI IERI Epicentro Prov, Ora Profondità Hagnil. Norcla Pieve Torina MC 16:53:02 10 3.4 Piere'brina CastBlsantangelo MC 15:25:59 11 3. 2 Norcia Arquata del Tronío AP 12:13:52 9 3.3 Ussita Accumoli RI 08:37:22 10 3.2 Norcia Magnitudo maggiore di 3.2 PSg 07:41:13 ÄÉ( 07:08:48j (0j Pß 07:07:4810 MC 06:30:5810 PG 20:37:498 3.5 3.5 3.4 3.2 4 -tit_org- Estratto da pag. 10 63 03-11-2016 Pag. 1 di 1 AGGIORNATO - Norcia - Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 56 bombe atomiche di Hiroshima [Sergio Casagrande] A ' Þ ß/fl S.Ì'CgS.UV: il' n' > U' lí> ÌUIIHW ni HiH{II! lìlllìif 'lì /'('/f i.>Ì/f l. l,S'//VXS. ÑÏ ßßß/HifHÌll (I CSWI ' en '! ('( fuiil. ' f/C/ff 2il/Ìt' i ' i ' '' ii i ' Dal 24 agosto 21.600 scosse: quella di domenica ha avuto la potenza di 5,6 bombe atomiche di Hiroshimi NORCIA - Non c'è ancora pace, purtroppo, per le popolazioni delle zone terremotate. La crisi sismica, awiatasi il 24 agosto scorso, continua senza soste e ormai coinvolge tutto l'Appennino da Camerino, in provincia di Macerata, fmo al lago del Turano, in provincia di Rieti. E - almeno per l'area che ha colpito - sta raggiungendo, soprattutto per numero di scosse e per la loro energia, dei record che hanno dell'incredibile. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nel suo nuovo bolletino emesso ieri mattina alle 11, comunica, infatti, che sono state già superate le 21.600 scosse telluriche, tutte riconducibili alla sequenza degli stessi eventi che hanno martoriato buona parte della Valnerina umbra, le Marche a ridosso del parco nazionale dei Sibillini e la parte settentrionale provincia di Rieri. Di questo enorme numero di movimenti tellurici, fino alle 11 di ieri mattina, erano 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5 (quindi ad alto potenziale); 40 quelli di magnitudo tra 4 e 5 ( 15 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4; 40 quelli di magnitudo compreso tra 4 e 5 e addirittura 615 quelli tra 3 e 4. Tenendo conto che, generalmente, all'epicentro un uomo è in grado di percepire perfettamente scosse oltre magnitudo 2 è comprensibile lo stress al quale continuano ad essere sottoposti sia i terremotati che gli edifici, compresi quelli finora scampati miracolasamente ai danni. Per quanto riguarda la scossa più forte, quella di domenica scorsa alle 7.40, valutata come magnitudo 6.5, è ipotizzato un corrispettivo di potenza esplosiva pari a 85mila tonnellate di Tut. Un'energia paragonabile 5 bombe atomiche e mezza del tipo "Little Boy", quella di 16 chilotoni lanciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945. Sergio Casagrande > IL SISMA NELL'ITALIA CENTRALE 24 agosto/ LA SEQUENZA SISMICA DAL 24 AGOSTO 2016 Scosse ilcomplessive Scosse di magnitudo ICSlll compresa tra 3 e 4 Scosse di magnitudo compresa tra 4 e 5 Scosse di magnitudo maggiore o uguale a 5 DOPO IL 30 OTTOBRE 2016 DI MAGNITUDO 6.5 30 Eventi sismici Scosse di magnitudo compresa tra 3 e 4 Scosse di magnitudo compresa tra 4 e 5 II \X: SCOSSI;' ir FORTI Dl IEKI Epicentro Prnu. Ora ProlondiM Magnil, torcia Pieve Torina MC 16:53:02 10 3.4 Pieve Òîëïà Castelsantangelo MC 15:25:59 11 3.2 Norcia Arquata del Tronto AP 12:13:52 9 3.3 Ussita Accumoli RI 08:37:22 10 3.2 Norcia Magnitudo maggiore di 3.2 07:41:13 ' % % 3 5;ftc 07:08:48 ÍO: 3.5 PG 07:07:48 10 3.4 MC 06:30:58 10 3,2, PG 20:37:49 8 4 I -tit_org- Estratto da pag. 10 64 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Le previsioni meteo Perugia - Il sole abbandona le zone colpite dal sisma: arrivano le nuvole e le piogge [Redazione] Le previsioni meteosole abbandona le zone colpite dal sisma: arrivano le nuvole e le piogge PERUGIA Cambiano le condizioni meteoclimatiche nelle aree colpite dal terremoto. Oggi il tempo è annunciato infatti in peggioramento sulle zone del sisma e, in particolare, nell'area a ridosso ai Monti Sibillini. Si segnala inoltre il rischio di un ulteriore forte peggioramento soprattutto nel fine settimana. Le giornate di sole primaverile di questo inizio di settimana, muteranno quindi in giornate nuvolose con piogge. Le temperature, tuttavia, non dovrebbero scendere di molto. Dal Centro Epson Meteo spiegano "che la pioggia purtroppo tornerà a interessare le zone colpite dal terremoto anche se, fortunatamente, si tratterà di fenomeni in generale di debole intensità. Per venerdì - affermano i meteorologi - si prospetta un temporaneo miglioramento, prima di un nuovo più deciso peggioramento delle condizioni atmosferiche atteso nel weekend con piogge pia intense". NÜRCIA Fonte: Weather Online Temperatura Massima Temperatura Minima NOTTE MATTINA POMERIGGIO SERA RISCHIO PIDRRIA é Ö IIJljl llaiç iiï.':: '; ìllllì DOMANI 11 8 ð45% liti DOM 16 9 4é 55% ÀÉÉéÉÉÉ' Ï%i III. é ' à!. ' 1 Sloft. -tit_org- Estratto da pag. 10 65 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'Ordine degli psicologi si mobilita per sostenere la popolazione in un momento difficile Foligno - Supporto psicologico per gli sfollati [Redazione] L Ordine degli psicologi si mobilita per sostenere ki popolazione in un momento difficile Supporto psicologico per gli sfollati PERUGIA Scatterà a partire da oggi la fase di supporto psicologico diretta alle centinaia di persone presenti nell' area del lago Trasimeno e del perugino che hanno lasciato i paesi colpiti dalle ultime scosse di terremoto. E' anche su questo fronte che si sta mobilitando l'Ordine degli psicologi dell'Umbria, che lavora in sinergia con gli psicologi dell'associazione Emdr, specializzati in problemi legati anche a eventi traumatici e già presenti a Norcia e nelle zone interessate della Valnerina. Gli psicologi dell'ordine regionale in particolare lavoreranno in squadre composte da almeno quattro professionisti suddividendosi in turni da cinque giorni. A fare il punto è la dottoressa Elena Arestia, che coordina per l'Ordine umbro le squadre di primo soccorso. Modalità' di lavoro L'intervento prevede un lavoro a step. La prima fase è orientativa, con imo screening per capire di che tipo di disagio si sta affrontando (se legato direttamente o meno al sisma). Una volta individuato il bisogno scatta la seconda fase, definita triage, con tecniche specifiche di psicologia dell'emergenza. C'è poi quella della rielaborazione del trauma, secondo i protocolli Emdr (un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici). Una volta superata la fase di prima emergenza, l'intervento prevede un ampliamento tramite la collaborazione con vari enti, incluso il mondo della scuola, per diffondere la cultura della prevenzione e aiutare gli operatori che si trovano a dover affrontare il tema del terremoto anche al di fuori dell'emergenza. L'incontro Proprio sul fronte dell'informazione, si terrà a Temi il 7 novembre (alle ore 17,30) presso la biblioteca comunale un incontro, rivolto alla popolazione incentrato sul tema "Come gestire lo stress del terremoto?". Si tratta di un momento di confronto con esperti (saranno presenti psicologi ma anche volontari e personale della Protezione civile) in occasione del quale sarà distribuito materiale informativo. L'evento è promosso dal Servizio di psicologia ospedaliera - Centro d'ascolto psicologico dell'azienda ospedaliera Santa Maria (dove è disponibile anche per persone coinvolte nel sisma il centro di ascolto) in sinergia con l'Ordine degli psicologi dell'Umbria e l'Emdr Italia. -tit_org- Estratto da pag. 12 66 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Foligno - Scuole chiuse fino a sabato in tutta l`Umbria [Pietro Paolo Savini] La decisione è stata presa per permettere le verifiche Spetterà poi ai sindaci decidere se riaprirle da lunedì 7 Scuole chiuse fino a sabatotutta njmbria di Pietro Paolo SaviniFOLIGNO - La notizia arriva nel pomeriggio di ieri, con un comunicato stampa della Regione che ha sostituito un'annunciata conferenza stampa: "Inconsiderazione degli eventi sismici la presidente della Regione, Umbria Catiuscia Marini, ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio regionale fino a sabato 5 novembre 2016 compreso". La decisione è stata presa in un summit che si è svolto nella sede del CentiO regionale di Protezione civile di Foligno, e che ha visto la partecipazione oltre che della govematrice, dell'assessore regionale, dell'assessore Antonio Bartolini, dei sindaci, dei presidenti delle Province e dei rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale. "La decisione - ha spiegato l'assessore Bartolini - è stata presa per consentire alle amministrazioni competenti il completamento delle attività di verifica nécessaire alla riapertura dei singoli plessi scolastici. I sindaci sono quindi invitati a valutare la riapertura delle scuole a partire dal giorno 7 novembre dandone comunicazione alla Re gione e all'Ufficio scolastico". La Regione, intanto, è impegnata anche sul fronte dell'emergenza sanitaria e rende noto che da ieri mattina un "Posto di assistenza sociosanitaria" ("Pass") èfase di installazione a Norcia per assicurare tutti i principali servizi sanitari alle popolazioni colpite dal sisma. L'assessore regionale alla Sanità, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, seguendo sul posto l'organizzazione della struttura. "Si tratta di un vero e proprio centro sanitario di base - dice Barberini - in grado di ospitare servizi essenziali come triage, farmacia, nursery, ambulatori medid, pediatrici e per il supporto sociale e psicologico alla persone, in particolare alle categorie più fragili come anziani e bambini. Sono previsti anche spazi per il servizio veterinario e per uffici di servizio. La struttura, collocata nel campo sportivo davanti all'ospedale di Norcia, è composta - spiega - da tré spedali tende pneumatiche e moduli prefabbricati, per una superficie coperta totale di circa 1.500 metri quadrati. Il "Pass" è arrivato ieri mattina da Cuneo, grazie al contributo della Protezione civile della Regione Piemonte che ha messo a disposizione posizione arca 60 persone, fra tecnici e volontari, per il montaggio della struttura che sarà pronta nella giornata di domani. Tutto ciò mentre nell' area accanto all'ospedale verrà installato uno speciale laboratorio di radiologia e nella parte ancora agibile dello stesso verranno sistemati il primo soccorso, gli uffici direzionali della Usi e del distretto sanitario". L'assessore Barberini spiega anche che "una struttura simile, ma da circa 600 metri quadrati, verrà installata nei prossimi giorni anche a Cascia per ospitare attività di emergenza, ambulatoriali e servizi riabilitativi". "Nonostante le difficoltà - conclude l'assessore regionale Barberini vengono garantiti tutti i servizi sanitari e sociali essenziali per la popolazione e per i tanti operatori e volontari che stanno operando in questa zona. Si sta inoltre trovando una soluzione con i medici di medicina generale della Usi Umbria 2 per garantire tramite loro la massima assistenza ai residenti nei comuni terremotati temporaneamente trasferiti negli alberghi dell'area del Trasimeno". La Regione intanto è mobilitata anche sul fronte sanitario e sta allestendo punti di assistenza a Norda e Cascia Scuole Prolungata la chiusura dopo un summit al centro Prociv (a destra) -tit_org- Foligno - Scuole chiuse fino a sabato in tuttaUmbria Estratto da pag. 12 67 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - "Non muoviamo la gente dalla loro terra" [Redazione] Ciavaglia (Cgil) lancia un appello per interventi immediati: "La. situazione ('gravissima' "Non muoviamo la sente dalla loro terra I PERUGIA "La situazione in Valnerina è molto grave e richiede interventi immediati per una popolazione che dopo aver perso tutto deve continuare ad affrontare, oltre all'emergenza, la paura delle ulteriori scosse che si susseguono a distanza anche di pochi minuti nell'arco della giornata". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil di Perugia Filippo Ciavaglia. Un appello che si rivolge a istituzioni, associazioni e realtà economiche, ma anche alla stessa popolazione colpita ancora una volta, a distanza di 19 anni, da una nuova grande calamità. "Il sopralluogo che abbiamo effettuato subito dopo il sisma - spiega Ciavaglia -ha mostrato un quadro preoccupante. Quello che come Cgil vogliamo sottolineare è che dobbiamo avere in mente l'esperienza del sisma del '97 e prendere da quel modello di ricostruzione il meglio e tutto ciò che può essere trasferito a questa nuova calamità. Ma intanto dobbiamo affrontare l'emergenza e questo significa pensare ai beni di prima necessità. Quello che chiediamo è che si tenga conto della necessità di non spostare dai loro luoghi le persone. E questo significa come primo intervento proporre come soluzione temporanea quella delle tende. Siamo consapevoli che anche in vista delle basse temperature che si prospettano questa dovrà essere una soluzione provvisoria. E la fase successiva, secondo noi, dovrà prevedere l'utilizzo di moduli abitativi e non, come il Governo propone, quello delle casettelegno, che avrebbero tempi troppo lunghi. Come Cgil siamo disponibili e anzi chiediamo, di essere al tavolo con istituzioni e associazioni per affrontare la questione nel suo complesso. Tutto questo in tempi rapidi, chiedendo anche, proprio alle istituzioni, di rendere frequen te il coinvolgimento delle organizzazioni come la nostra, nella stessa misuracui lo sono i confronti tra le stesse istituzioni. Vogliamo e dobbiamo essere anche noi un interlocutore di un processo che riguarda anche la situazione economica della nostra regione, che anche il terremoto sta contribuendo a rendere ancora più pesante". Intanto proprio la Cgil ha in programma tra qualche giorno a Spoleto, un coordinamento per verificare la situazione delle attività economiche di questa zona, oltre a quella dei servizi. "Una zona - conclude Ciavaglia - duramente colpita anche nelle condizioni lavorative. Quello di Spoleto sarà un appuntamento per fare anche il punto della raccolta di beni di prima necessità che abbiamo attivato in tutte le sedi Cgil della provincia e che stiamo portando avanti per consegnare da subito agli sfollati quanto può contribuire a rendere meno difficile questa delicata fase fuori dalle proprie abitazioni. E lo facciamo soprattutto per quelle piccole frazioni e temtori che sono spesso fuori dalla ribalta dei media e che invece sono state travolte dal sisma come e forse più di altre". 4 -tit_org- Perugia - Non muoviamo la gente dalla loro terra Estratto da pag. 12 68 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Fiera a più velocità e tanti borseggi [Enrico Agamennone] Ë tirare di più la sede tradizionale. In due giorni spariti 50 tra portafogli e cellulari: ritrovati solo in 17 à Fiera a più velocità e tanti Üîãàä 1 UO di Enrico Agamennone PERUGIA - Sono tré le piazze che ospitano la Fiera dei Morti, ma senza dubbio la sede di Pian di Massiano ha una marcia in più. Lunedì in tanti hanno affollato le "corsie" di piazzale Umbria Jazz riempiendo i percorsi pedonali e congestionando il traffico della zona. Da ieri, primo giorno feriale, i numeri sono un po' scesi, ma le persone, in particolare nel pomeriggio, non mancano. Delle tré piazze va bene anche il centro storico, anche se l'affluenza non è da record, mentre c'è da migliorarepiazza del Bacio. Su quest'ultima punta l'amministrazione comunale che sta provando, promuovendo l'uso dei mezzi pubblici e pubblicizzando la presenza di oltre 50 stand, tra cui alcuni provenienti da Norcia e dai paesi terremotati, a farla rivivere. "Lunedì abbiamo lavorato abbastanza bene - spiega Alessandro Bakr, titolare del negozio Le stelle del sud a Todi, Quella di piazza del Bacio deve ancora "scaldarsi" presente con i suoi prodotti in legno e artigianali - oggi, invece, il numero di persone è calato. Piazza del Bado è bella, deve ancora crescere. Servirà del tempo. Il prossimo anno penso di tornare, probabilmente proprio in questa piazza, del resto qua si paga molto meno". "Siamo contenti di essere potuti venire - commenta Valentina Fausti, titolare dell'azienda Maiale brado di Norcia - è un'opportunità importante per noi. A causa del terremoto abbiamo perso casa, stalla e il tetto del laboratorio, tutta la nostra attività era lì, siamo gli unici ad allevare gli animali, lavorarli e stagionarli a Norda, ma il negozio si trova in zona rossa. Certo, ci fosse più gente sarebbe meglio, ma per ora è l'unico modo per riusdre a vendere qualcosa". Alla signora Rosa, che non ci ha voluto lasciare il cognome, non dispiace che ci siano poche persone: "Mi piace questa piazza - commenta sono stata ieri a Pian di Massiano, ma c'è troppa confusio ne. Qui è possibile vedere meglio i prodotti, chiacchierare con i commercianti e aiutarli a promuovere il loro artigianato". Va meglio il centro storico, ormai da tanti anni sede della fiera dei morti, ma commentano alcuni commercianti - un po' sotto tono. "Vengo qui da died anni - spiega Renzo Fabbio, titolare di Casabottega a Misano Adriatico e presente in centro con il suo stand di idee regalo e complementi di arredo quest'anno ci sono meno persone. La mia preoccupazione è che spaventati del recente terremoto in molti preferiscano non addentrarsi in un centro storico. Ci sono alcuni turisti, pochi perugini, e in generale meno persone dell'anno scorso". È di questo avviso anche Mario Matera di La Puglia a casa tua: "Non c'è molta gente - commenta lunedì è andato meglio, oggi invece è calato. Nonostante tutto riusciamo a lavorare e chi viene compra abbastanza". Infine, voci da Pian di Massia no. "Ieri ci sono stati tanti visitatori - dice Roberto Vannoni che vende articoli di pelletteria - vengo qui da 23 anni e questo, probabilmente, è stato il miglior primo giorno di fiera. Ieri, tuttavia, le persone sono molto diminuite, ma l'importante è che vada bene il weekend. Probabilmente, anche a causa del terremoto, la gente ha voglia di stare all'aperto e non dentro casa". "Ieri c'è stata tantissima gente commenta anche Emanuele Accanito di Focaracceria Umbra - Credo che il terremoto non abbia allontanato nessuno, questo è un evento molto sentito da queste parti, forse, si vedono meno turisti". Tanta gente, tuttavia, comporta anche maggior rischio di furti e borseggi. In soli due giorni tante le segnalazioni che hanno raggiunto la polizia municipale. Tra lunedì e martedì sono stati "persi" circa 50 tra portafogli e cellulari, di cui solo 17 sono stati ritrovati. Affluenza ok Ieri è diminuita dopo uno strepitoso primo giorno ma senza crolli -tit_org- Estratto da pag. 33 69 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Quel cordolo in via Marconi chiede solo di essere riparato [Redazione] In zona Tré Archi la struttura è andata fuori posto perche urtata da qualche mezzo. Ma nessuno intenden Quel cordolo in via Marconi chiede solo di essere riparate PERUGIA Certo ora ci sono problemi molto più seri per chi abita nelle zone dell'Umbria colpite dal terremoto, ma vorremmo segnalare una cosa piccolissima che denota però incuria, trascuratezza e disattenzione. Forse in questi ultimi tempi (leggi mesi) per la centralissima via Marconi a Perugia, vicino ai Tré Archi tanto per intenderci, non sono transitati amministratori comunali, tecnici, vigili, mini dirigenti, assessori, consiglieri comunali perché altrimenti qualcuno avrebbe dovuto pur notare il danno subito dal cordolo sulla mezzeria dell'arteria, molto transitata. Urtata forse dalle ruote di qualche grosso autoveicolo la struttura è andata fuori posto: è una bruttura e può costituire anche un pericolo per chi dovesse trovarsi sotto le ruote sia la sporgenza, in direzione statua di Garibaldi, che la rientranza in direzione Tré Arclu. Incuria, disattenzione, trascuratezza, indolenza: perché forse sarebbe sufficiente l'intervento di pochi minuti di un operaio con una leva o la pala di un mezzo meccanico leggero per rimettere in linea i blocchi del cordolo andati fuori posto. Ma purtroppo è cosi per le piccole cose e soprattutto per le grandi, per le quali le decisioni dipendono da una burocrazia attenta solo a complicare i problemi e a ritardarne la soluzione. -tit_org- Estratto da pag. 34 70 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Per non dimenticare i caduti delle guerre più partecipazione [Federica Bleve] Ieri la deposizione delle corone davanti a tante autorità ma a pochissimi civili: c'è qualcosa da rivedere Per non dimenticare i caduti delle guerre più partecipazione di Federica BlevePERUGIA - Di rosso porpora tingono i garofani sistemati in una grande corona e in fasci sparsi sulle lapidi il cimitero monumentale di Perugia da ieri. Alle 11 si è tenuta la cerimonia di deposizione delle corone da parte delle autorità al monumento ai Caduti di tutte le guerre, la visita all'ossaia comune, alla tomba del cecoslovacco Matuska, alle tombe dei patrioti caduti della guerra di liberazione, a quelle delle personalità politiche perugine e dei cittadini iscritti all'Albo d'oro del Comune. Tra loro Marcello Pucci Boncampi capitano di fregata, le medaglie d'oro Bruno Staffa e Rodolfo Betti e il partigiano Mario Orecchi. Gerardo Greco, Giuseppe Evangelisti, Gerardo Dot tori, il pittore Federico Baruffini, Guglielmo Galderini, Alfredo Cotani deputato socialista morto nel 1952. Ugo Lupattelli, primo sindaco di Perugia dopo la liberazione "amministratore saggio" medico radiologo (1867- 1960). Armando Fedeli, Mario Angelucci, Gino Scaramucci, comunisti combattenti per la libertà e le classi popolari e per il socialismo tutti morti nel 1965. Primo Ciabatti antifascista combattente partigiano fucilato dai tedeschi a 24anni. Le celebrazioni si sono concluse con la santa messa alle ore 11.30 su un altare di guerra prestato dall'associazione mutilati e invalidi di guerra e un calice usato nelle trincee. Nell'omelia un ricordo di Giuda Maccabeo un comandante particolare che a cena chiedeva elemosine in denaro ai suoi uomini da portare in sacrificio per i caduti. "La preghiera per i caduti è un dovere. La pietra dei sepolcri è pesante e chiude la vita, ma la pietra della preoccupazione, della morte, viene tolta mentre noi stiamo andando" le parole del celebrante. Due toccanti lettere scritte una da un soldato che racconta alla mamma di recitare il Padre Nostro, come lei glielo aveva insegnato, tutte le volte che andava di vedetta e si esponeva alla morte; l'altra trovata nella giubba di un soldato dell'armata russa. La preghiera era stata trovata nel fondo di una buca di onice, in essa il soldato si abbandona commosso a Dio e al suo amore. Non manca un pensiero e una richiesta di preghiera giornaliera per chi sta affrontando la tragedia del terremoto. Peccato che il numero delle autorità superasse quello dei civili. Presenti un picchetto di rappresentanza delle forze dell'ordine comprese le alte cariche, le associazioni dei mutilati e degli invalidi di guerra, la Croce Rossa, gli Alpini e l'ordine dei Bersaglieri ad onorare le piccole lapidi di chi ha perso la vita, spesso giovanissimo, per onorare ideali e diritti in cui credeva e per regalare a noi il nostro presente. Cerimonia toccante e parole pesanti come pietre Peccato Bene le autorità, molto meno massiccia la presenza dei civili Qualcosa non va -tit_org- Estratto da pag. 35 71 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Attenzione alle truffe. Falsi tecnici riescono a entrare nelle case di anziani Todi - Con la scusa dei controlli derubano i proprietari [Aldo Spaccatini] Attenzione alle truffe. Falsi tecnici riescono a entrare nelle case di anziani Con la scusa dei controlli derubano i proprietari di Aldo Spaccatini Anche una tremenda calamità come il terremoto si rivela un'occasione per i malviventi, per mettere a segno qualche colpo. Non si tratta solo di sciacallaggio, a lodi assente, ma piuttosto di truffe perpetrate ai danni di anziani, preferibilmente soli. In due frazioni del tuderte, in particolare a Ponterio e Collevalenza, un uomo ed una donna si sono presentati in case abitate appunto da anziani e si sono dichiarati dipendenti comunali, mandati dal sindaco per controllare i danni che il terremoto aveva provocato alle loro abitazioni. Precisando che l'esistenza di danni, anche se di ridotte dimensioni, avrebbe comportato un indennizzo da parte della Regione. A questo punto iniziavano i presunti controlli, ma mentre l'uomo, accompagnato dalla " vittima", fmgeva di effettuare le verifiche nelle stanze, la donna chiedeva di poter andare al bagno. Un'occasione per frugare nei cassetti e per appropriarsi di denaro e gioielli. Quindi grande attenzione prima di accoglierecaso degli sconosciuti ed opportuno accertarsi della loro identità telefonando anche alle forze dell'ordine. Sul fronte delle verifiche tutto sta invece procedendo nel migliore dei modi. Nuovamente visitabili tutte le chiese e da oggi anche le altre strutture pubbliche. Tutto a posto anche nel Teatro Comunale anche se è ormai irrimediabile l'atteso inizio della stagione di prosa che prevedeva, in prima nazionale, " Una Festa Esagerata " con Vincenzo Salemme. Infine da domani mattina tutti regolarmente a scuola. Infatti proseguono in città le verifiche sulle strutture pubbliche e private ed i risultati sono al momento confortanti, come dimostra che sono state riaperte le scuole di ogni ordine e grado. Invece il circuito museale, che comprende, oltre al Museo Pinacoteca, anche il tempio di San Fortunato e le Cisterne romane, fino a ieri era ancora interdetto per misura precauzionale. imitivi venli non si fermano neppure davanli al sisma Truffatori in azione Nel mirino soprattutto persone anziane sorprese con l'inganno -tit_org- Estratto da pag. 39 72 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Li sollecita con un'interrogazione Andrea Lignani Marchesani. L'ultimo strumento risale al 2005 Città di castello - Prociv, tempi rapidi per il piano [Redazione] Li sollecita con un interrogazione Andréa Lignant Marchesani. L'ultimo strumento risale al 2005 Prociv, tempi rapidi per il piane I CITTA'DI CASTELLO Occorre "procedere ad un nuovo piano di protezione civile in tempi rapidi. Non si può attendere il piano regolatore ma occorre un'immediata localizzazione delle aree provvisorie". La questione, di tragica attualità, è stata portata in auge dal capogruppo di Fratelli di Italia in consiglio comunale, Andréa Lignani Marchesani, che sull'argomento ha sollecitato la giunta con un'interrogazione. Questione annosa quella del piano comunale di protezione civile visto che l'ultimo, redatto nel 2005, pare non sia stato più aggiornato. "Il piano è stato redatto solo in parte - chiarisce Lignani - è datato e probabilmente superato dall'adozione di un nuovo piano regolatore". "I recenti terremoti, che hanno dolorosamente colpito le terre della Valnerina, hanno messo in evidenza la necessità di una veloce ed armonica attivazione dei soccorsi ma a Città di Castello non c'è traccia ne in segnaletica ne in atti ufficiali, delle aree preposte all'attesa, all'ammassamento e al soccorso nel capoluogo e nelle frazioni". Interrogativi che da quando la prima violenta scossa ha squassato intere aree del Lazio e delle Marche nell'agosto scorso, sono tornati di prepotente attualità. Soprattutto via social, la discussione si è fatta a tratti rovente visto che sono in molti a lamentare l'assenza di informazioni chiare circa le aree di ammassamento e soccorso post calamità naturale; dai terremoti ai disastri derivanti dal dissesto idrogeologico. Nessuna segnaletica, nessun opuscolo, ma soprattutto nessun riferimento. Polemica che è rimbalzata anche tra gli addetti ai lavori soprattutto per le difficoltà che si verrebbero a creare senza un piano chiaro che armonizzi i soccorsi in caso di calamità naturale. Eppure, la cultura della prevenzione comincia a farsi strada così come gli investi menti per rendere sicuri gli edifici pubblici. Ogni anno, le scuole di ogni ordine e grado sono impegnate in decine di esercitazioni con il supporto dei vigili del fuoco e dei gruppi di protezione civile. Insomma, se da una parte si lavora sul fronte prevenzione soprattutto per inculcare nelle nuove generazioni i giusti comportamenti da adottare in caso di sisma, dall'altra la diffusione di tali pratiche è limitata agli studenti. Da qui la richiesta di predisporre in primis "una nuova localizzazione di un Centro operativo misto, in luogo dell'attuale bocciato dalla Prefettura" ribadisce Lignani e subito mettersi all'opera per predisporre un piano comunale di protezione civile e dame la più ampia diffusione. II Comune Presentata un'interrogazione sul nuovo piano di protezione -tit_org- Estratto da pag. 40 73 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco Città di castello - Scontro sulla provinciale ferita una donna CITTA' DI CASTELLO [Redazione] SiàpostOï0^:mtervenuuîvig&W E' stata trasportata in ospedale per accertamenti l'altotiberina rimasta coinvolta in un incidente stradale lungo la provinciale 104 di Morrà. Per cause ancora in corso di accertamento da parte di carabinieri, nel tardo pomeriggio di ieri, due auto si sono scontrate frontalmente all'altezza di una curva in località Breccione. La donna, passeggera della macchina guidata da un congiunto, è rimasta ferita. Illeso il conducente della stessa e anche un secondo uomo che si trovava alla guida dell'altra vettura. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto alla rimozione delle due auto, pesantemente danneggiate, e gli uomini dell'Arma per i rilievi di legge. tit_org- Estratto da pag. 40 74 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Nuovo sopralluogo alla cattedrale di San Benedetto Gualdo tadino - Verifiche in atto su tutto il territorio per gli edifici pubblici e religiosi [Redazione] Nuovo sopralluogo alla cattedrale di San Benedetto Verifiche in atto su tutto il territorio per gli edifici pubblici e religiosi GUALDO TADINO Riapriranno il 7 novembre le scuole gualdesi. Lo hanno fatto sapere dal Comune sottolineando come sono state sospese tutte le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, in via precauzionale, anche nei giorni 3,4 e 5 novembre. "La decisione è stata presa per tutelare la pubblica incolumità e per consentire l'ultimazione dei necessari sopralluoghi che i tecnici comunali stanno effettuando" si legge in unanota del Comune. "Le scuole non riportano danni strutturali - ha sottolineato il sindaco Massimiliano Presciutti ma servono piccoli interventi per mettere in sicurezza le suppellettili". Intanto proseguono i sopralluoghi dei vigili del fuoco a strutture pubbliche, chiese come ad esempio la cattedrale di San Benedetto sempre sotto osservazione da domenica mattina e che dovrebbe riaprire sabato 5 novembre. Anche ieri mattina i vigili del fuoco di Gaifana hanno effettuato un sopral luogo alla facciata, con una gru che li ha sollevati sino ai punti più alti. "I cittadini che intendono richiedere un sopralluogo, per verificare eventuali danni procurati alle abitazioni private possono recarsi all'ufficio protocollo del Comune di Gualdo Tadino e compilare un apposito modulo" fanno sapere dal Comune aggiungendo che "I tecnici comunali mai ed in nessun caso si presentano spontaneamente a fare sopralluoghi in abitazioni private o aziende, pertanto, il Comune di Gualdo Tadino avvisa di prestare molta attenzione alle truffe". 4 NanKndanximì: E pcr-ArtccfolBa-jgj -tit_org- Estratto da pag. 43 75 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Foligno - Affari in calo per i rivenditori di fiori nei cimiteri "Il sisma ha inciso su un settore che è già in crisi" [Susanna Minelli] Affari in calo per i rivenditori di fiori nei cimiteri "È sisma ha inciso su un settore che è già in crisi" di Susanna MinelliFOLIGNO - La paura causata dal sisma si ripercuote anche sulla giornata dedicata ai defunti, nel corso di un anno decisamente sottotono, il 2016. Nonostante negli ultimi tempi i cari estinti abbiano già fatto i conti con la morsa della crisi, quest'anno la situazione, stando alle testimonianze dei proprietari dei chioschetti di vendita dei fiori sembra sia stata pregiudicata anche dallo sciame sismico che nelle ultime settimane ha colpito duramente l'Umbria e le Marche. "Rispetto agli ultimi anni - afferma la signora Ventura, proprietaria di una delle strutture situate proprio davanti al cimitero centrale - le vendite sono calate. Magari quest'anno a concorrere a questo calo ci ha pensato anche il terremoto, ma l'andamento negativo è in atto ormai da diversi anni. La gente sente sempre di meno questa ricorrenza. Tuttavia mi preme sottolineare anche un altro aspetto: quello della poca cura e della poca pulizia del cimitero e degli spazi limitrofi. Il Comune dovrebbe intervenire più spesso per garantire decoro a questi spazi per i quali va portato rispetto". Un quadro che tuttavia può essere ricondotto anche al fatto che alcune tradizioni, come questa, vanno scemando. "La gente sicuramente acquista meno fiori e piante rispetto al passato. La differenza - spiega Claudia Angeleih - si avverte soprattutto in questi giorni di commemorazione. Bisogna dire, però, che negli ultimi anni il trend è rimasto lo stesso anche se, per quanto riguarda quest'anno in particolare, un certo calo è stato registrato. Le cause, a mio avviso, sono chiaramente da ricondursi al terremoto". Feste, quelle dei Santi e dei Morti, che fanno parte di un'antichissima tradizione molto sentitaUmbria e che ancora oggi viene celebrata con fervore dai fedeli; anche se c'è da sottolineare che i portabandiera di questo tipo di ricorrenze rimangono soprattutto gli anziani, molto più legati rispetto ai giovani, a questo genere di feste di matrice religiosa. Ricorrenza A onorare la giornata sono soprattutto gli anziani -tit_org- Foligno - Affari in calo per i rivenditori di fiori nei cimiteri Il sisma ha inciso su un settore che è già in crisi Estratto da pag. 44 76 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il sindaco Cardarelli all'incontro di ieri mattina a Foligno Spoleto - Quattrocento persone fuori dalle case Più di 900 le richieste di sopralluogo [Redazione] // sindaco Cardarelli alliiicoiitro eli eri mattina ð Foligno Quattrocento persone fuori dalle case Più di 900 le richieste di sopralluogo SPOLETO II sindaco Cardarelli ha incontrato ieri il commissario straordinario alla ricostruzione Errani, il capo della protezione civile Curcio, la presidente della Regione Marini e il prefetto di Perugia Cannizzaro. "La situazione è radicalmente cambiata - sono state le parole del sindaco - e abbiamo più di 400 persone fuori dalle proprie abitazioni che da tré notti dormono nei centri accoglienza allestiti al Palatenda, al Palarota e nell'area attrezzata di Eggi. Man mano che i sopralluoghi vanno avanti registriamo casi di inagibilità che interessano alcuni edifici del centro storico, scuole e case private dove le famiglie non potranno tornare a breve". Le richieste di sopralluogo sono oltre 900, a cui vanno aggiunte le oltre 1.000 presentate dopo il sisma del 24 agosto. -tit_org- Estratto da pag. 45 77 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Seduta precedente interrotta dal terremoto Terni - Lunedì torna il consiglio comunale Question time e piano Asm in agenda TERNI [Redazione] Seduta precedente interrotta dal terremoto Lunedì toma il consiglio comunale Question time e piano Asm in agenda >TERNI II consiglio comunale toma a riunirsi lunedì 7 novembre a Palazzo Spada. La seduta, che inizierà alle ore 9.30, nella prima parte sarà dedicata al question time con le risposte del sindaco e degli assessori a 19 interrogazioni di consiglieri e gruppi. Nella seconda parte, con inizio alle ore 15.30, il consiglio sarà chiamato a continuare la discussione sull'approvazione del piano industriale dell'Asm 2016/2017 e su una serie di atti d'indirizzo collegati. La discussione era stata interrotta nella precedente seduta a causa del terremoto. A seguire il consiglio discuterà altri atti d'indirizzo iscritti all'ordine del giorno. Come di consueto la seduta del consiglio comunale sarà trasmessa in diretta streaming dal sito web del Comune e da Ìåð Radio. -tit_org- Estratto da pag. 48 78 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'incidente Al museo Il terremoto stacca la coda del Diplodoco [Redazione] II terremoto che ha colpito l'Italia centrale negli ultimi giorni ha avuto delle conseguenze anche al museo geologico Capellini dell'Università di Bologna. Uno dei pezzi più rari della collezione, la riproduzione di uno scheletro di diplodoco, ha accusato il colpo e il tratto finale della coda del dinosauro si è staccato dallo scheletro, rimanendo sospeso in aria grazie ai fili metallici che lo mettevano in sicurezza. Il presidente del sistema museale d'Ateneo, Roberto Balzani, ha assicurato l'impegno per il ripristino della coda fratturata. RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 9 79 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CESENA: L ' APPELLO Sos crolli per scuola e campanile = Preoccupano il campanile e la scuola elementare " Saffi " l Verifiche al complesso scolastico e progetto in appalto per la " torre " [Redazione] Preoccupano il campanile e la scuola elementare "Saffir Verìfiche al complesso scolastico e progetto in appalto per la "torre CESENA. Preoccupa il complesso del San Domenico: da anni in alcune parte preda del logorio del tempo, ed in questi giorni "sollecitato" dalle scosse telluriche. A riportare a galla preoccupazioni già emerse in passato alcuni residenti e genitori dei ragazzi che frequentano il plesso scolastico. Con una missiva a firma dell'ingegnere Michele Montalti. La scuola primaria Aurelio Saffi è antisismica? Qual è la situazione della sua struttura anche in relazione alla presenza del campanile della chiesa di San Domenico?. Un'apprensione lecita considerando gli ultimi episodi che purtroppo stanno colpendo, e con elevata frequenza, il centro Italia. D'altronde come abbiamo tristemente imparato i terremoti non sono prevedibili e l'unico modo per non rimanerne colpiti e danneggiati è la prevenzione. Ovvero utilizzare strutture che siano state costruite o ristrutturate sulla base delle nuove ed avanzate tecnologie che rendono gli ambienti antisismici. La scuola Saffi è sita in un edificio storico, ma non può sostenere interventi che la rendano antisismica, e quindi i lavori eseguiti sulla staticità del fabbricato, così come le esercitazioni e i comportamenti adottati con buon senso, sono le misure massime che si possono prevedere. Proprio in virtù di que sto limite, i genitori degli alunni del Saffi, sollecitano il Comune a riconsiderare la possibilità di costruire un nuovo fabbricato anche riqualificando un'area pubblica dismessa, che copra il fabbisogno scolastico primario del quartiere centro e sia costruito secondo le attuali norme ed esigenze. A margine di questa richiesta urgente e necessaria per l'importanza e l'improrogabilità del tema i genitori degli alunni del Saffi chiedono che il Comune tenga monitorato e diffonda i dati sulla situazione del campanile, tuttora oggetto di verifiche periodiche e costanti, e dei solai di copertura ed interpiano dell'edificio. La Scuola "di San Domenico" come da sempre viene chiamata a Cesena è stata monitorata al pari delle altre scuole. E come le altre, dopo il terremoto, non sono emersi segni di "lesioni strutturali". Diverso i discorso per il campanile di san Domenico, di proprietà della Curia come tutto il complesso religioso. Da anni si sa che serve un recupero conservativo per evitare nuove lesioni o crolli. E' stato pianificato un intervento per sanarlo che costerà attorno ai 120 mila euro. Il progetto c'è chiariscono dalla parrocchia - Ora siamo nella fase in cui abbiamo richiesto 4 preventivi ad altrettante ditte. Per capire chi farà la migliore offerta per prendersi in carico la sistemazione. Nessuna tempistica pianificata, dunque ad ora, per i lavori. Serve un intervento da circa 120 mila euro Der la conservazione tit_org- Sos crolli per scuola e campanile - Preoccupano il campanile e la scuola elementare Saffi Estratto da pag. 36 80 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Escursionisti dispersi nel bosco = Quattro escursionisti dispersi in montagna Ritrovati dai soccorritori dopo cinque ore Quattro ravennati salvati dal soccorso alpino [Redazione] Escursionisti dispersi nel bosco Quattro ravennati salvati dal soccorso alpino SERVIZIO a pagina 5 DISAVVENTURA IN MEZZO AL BOSCO Quattro escursionisti dispersi in montagni Ritrovati dai soccorritori dopo cinque ore RAVENNA. Complice la bella giornata di sole, avevano deciso di effettuare un'escursione nell'alta valle del Savio. Ma l'uscita all'aperto per quattro ravennati appassionati di montagna si è conclusa molto più tardi del previsto. Gli escursionisti, due donne e due uomini, sono infatti stati sorpresi dal buio in mezzo al bosco prima di ritrovare, spaventati e infreddoliti ma non feriti (anche se uno di loro aveva perso uno scarpone), la via d'uscita. I quattro avevano organizzato la camminata perdendosi però nella zona di Siepe dell'Orso, non lontano da Pietrapazza. Sono stati loro stessi, poco dopo le 18 di lunedì, ad avvisare via cellulare che avevano perso l'orientamento e non riuscivano a ritrovare la strada per raggiungere l'automobile parcheggiata. In seguito al l'allarme sulle loro tracce si sono messi i vigili del fuoco con due squadre, il soccorso alpino con un paio di guide che conoscono a menadito il territorio e i carabinieri delle stazioni vicine. Ogni tanto i dispersi avevano provato a dare indicazioni via telefono per facilitare le ricerche, ostacolate dal buio e dal brusco abbassamento della temperatura tanto che per scaldarsi e per segnalare la loro posizione i quattro hanno anche acceso un fuoco. Sopra, la località di Pietrapazza -tit_org- Escursionisti dispersi nel bosco - Quattro escursionisti dispersi in montagna Ritrovati dai soccorritori dopo cinque ore Estratto da pag. 5 81 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il 67enne trovato nel boschetto è deceduto per cause naturali [Redazione] Ð 67enne trovato nel boschetto è deceduto per cause naturali Ci si limiterà ad un esame esterno della salma, che già, ad una prima osservazione al momento del rinvenimento e del successivo recupero, non vedeva la presenza di ferite esterne, di lividi, di ecchimosi, di tracce cioè che potessero far pensare ad un evento violento. Il caso del 67enne trovato morto seminudo in un boschetto, in stradello Ponte di Ferro, in una zona nascosta, è praticamente chiuso: secondo la Procura a stroncare la vita dell'uomo è stato un malore, un arersto cardiaco. Una morte naturale e dunque non ci sarà alcuna inchiesta specifica. Il corpo dell'uomo, una persona non conosciuta alle forze dell'ordine e che viveva in un Comune della nostra provincia, è stato trovato martedì pomeriggio. Una scoperta del tutto casuale, effettuata da un passante, probabilmente un ciclista o un podista che si era appartato in quella fitta vegetazione, tra alberi e cespugli, per un bisogno fisiologico. Si era quindi addentrato per poi imbattersi nel cadavere e dare subito l'allarme Stradello Ponte di Ferro è una laterale di via Sant'Anna, una piccola strada che, dopo un sottopasso alla tangenziale, si biforca: un tratto prosegue in direzione dell'argine, un altro prosegue invece parallelo alla tangenziale. Nella parte finale di questo lungo tratto c'è una fitta boscaglia. È 11 che, dopo l'allarme, si sono "avventurati" dapprima i soccorritori del 118, poi gli agenti della Volante, in seguito gli investigatori della squadra Mobile e gli esperti della Medicina legale. Sul posto, non appena era calato il buio (e û non c'è nessuna luce) anche i vigili del fuoco con una unità fotoelettrica per illuminare dall'alto la zona del ritrovamento e permettere le operazioni di analisi e di recupero. Il 67enne però non era deceduto da poco, e questo sarebbe avvalorato sia dal rigor mortis sia dal fatto che qualcuno pare abbia notato la sua auto lungo la strada il giorno prima del ritrovamento. Dalla morte alla scoperta del cadavere quindi sarebbero passate circa 24 ore. Dunque, secondo una ricostruzione molto probabile l'uomo sarebbe sceso dall'auto, si sarebbe appartato nella boscaglia, da solo o con qualcuno, oppure aveva in loco un appuntamento. E poi è arrivato il malore che lo ha lasciato a terra, seminudo. La zona di Stradello Ponte di Ferro, a detta delle forze dell'ordine, vede spesso un via vai di auto: è luogo di incontri pomeridiani e notturni, (s.to) La zona lungo stradello Ponte di Ferro durante il recupero della salma -tit_org- Estratto da pag. 10 82 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Cavezzo raccoglie oltre 19mila euro in aiuto di Arquata [Redazione] Cavezze raccoglie oltre l9mila euro inaiutodiArquata Un paese che ha conosciuto purtroppo con mano come altri della Bassa la tragedia del terremoto che corre in aiuto dei paesi del Centro Italia colpiti dalle ripetute scosse di queste settimane e giorni. Dopo la recente visita ad Arquata del Tronto da parte del comitato "cavezze Solidale" e del Comune, ecco la cifra esatta della somma raccolta dalla comunità cavezzese: 19551 euro. La somma è già stata inviata ad Arquata del Tronto con l'effettuazione di un bonifico. ^^Uvan,ìavodpUib ^^(êãã ôã ãñ àñÜ åâ;g ~'~~~ßÙøø. - Jgâ_ -tit_org- Estratto da pag. 25 83 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Intervista a Davide Calanca - Rivara, lavori più lunghi per riaprire la chiesa [Stefano Luppi] Rivara, lavori più lunghi per riaprire la chiesa San Felice. Cantiere post-sisma fermo perché si è scoperto che per costruirla nei muri erano stati utilizzati coppi da tetto. Variante al progetto in attesa delFok di Stefano Luppi Ancora un anno, forse abbondante, per avere di nuovo la chiesa parrocchiale agibile, dopo "l'incidente" di percorso che ha interrotto il cantiere ai primi di agosto. Tempi non brevi, ma che hanno anche permesso di scoprire - ed è una rarità che i muri della chiesa sono realizzati utilizzando dei semplici coppi da tetto. È quanto accade a Rivara,tema di ricostruzione postsismica: la parrocchiale e la vicina sagrestia del paese, terribilmente lesionate dal sisma del 2012, hanno ricevuto due finanzianti regionali per la ricostruzione pari a 1,2 milioni euro. Il primo, da 730mila euro, è relativo ai lavori alla chiesa. E oggi sono in attesa del progetto per riprendere i lavori, come spiega il responsabile dei lavori Davide Calanca. Abbiamo dovuto - spiega il professionista - realizzare una variante sostanziosa al progetto. Questo perché è impossibile, nei cantieri che riguardano i beni culturali, conoscere esattamente le situazioni a cui mettere mano. A maggior ragione dopo un sisma di entità 5.9. Cosa avete trovato? SAN FELICE In sostanza smontando le murature per controllare a fondo danni e crepe alla struttura siamo entrati in aree prima inaccessibili. U abbiamo trovato alcuni altri problemi, soprattutto lesioni sui muri e per intervenire avevamo bisogno di un ulteriore progetto. Ora che accade? Visto che dobbiamo aumentare la spesa abbiamo bisogno del via libera della Regione, che finanzia, e della Soprintendenza alla quale il progetto è giunto a inizio agosto. Quanto costano i lavori? Attualmente abbiamo su Rivara 2 ordinanze: 732mila euro lordi quella relativa alla chiesa, il resto è relativo ai lavori sul complesso della sagrestia. Tenga presente che siamo costretti a realizzare i lavori in base al finanziamento, per cui qui facciamo non un adeguamento sismico, ma un miglioramento. Che danni ha subito la chiesa? Nel 2012 è venuto giù il timpano della facciata, la lanterna di una cupola e varie parti dell' edificio si sono sbriciolate. Con i lavori interveniamo rinforzando in ogni zona dell'edificio. Che tempi avete? L'ordinanza regionale prevede che i cantieri dei beni culturali debbano lavorare da 9 a 12 mesi, ma qui causa i problemi che le dicevo ci vorrà ancora un anno i poco più per concludere il cantiere. E alla fine saranno serviti due anni, due anni e mezzo. Purtroppo nei beni culturali i problemi sono dietro l'angolo. Perché? Perché non vengono finanziati i cantieri e le demolizioni conoscitive e in questo modo dei problemi veniamo a conoscenza lavorando. Ma abbiamo anche scoperto la novità dei coppi che compongono i muri. Nella Bassa resta comunque drammatico lo stato generale di avanzamento dei cantieri e dei lavori delle chiese, nella stragrande maggioranza dei casi in buona parte crollate o con lesioni gravissime. A quattro anni e mezzo dal terremoto non c'è chiesa originale che sia stata completamente restaurata e quello di Rivara è, nei fatti, l'unico cantiere avviato. E ora anche...fermo. -tit_org- Estratto da pag. 25 84 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Aumentano gli sfollati Soldi per la sicurezza [Maria Berlinguer] Assistiti a quota 26mila. Nel 2017 spesa di 6 miliardi per edifici e territorio Mattarella in visita: Tornerà tutto come prima. Morda, telefonata del Pap li sri' Dnrlinmifl È corsa contro il tempo per il dopo terremoto. Sono 26mila le persone assistite dalla Protezione civile, delle quali Smila già in alberghi sulla costa. Erano 22mila solo martedì. E sale anche il numero dei Comuni interessati: 200. Cifre spaventose che danno l'idea della situazione che stanno affrontando le popolazioni colpite da tré terremoti nell'arco di pochissimi giorni. Ma Matteo Renzi e Sergio Mattarella, che ha anticipato il rientro da Israele per portare il suo conforto alle popolazioni dell'Umbria e e della Marche, provano a rassicurare. Sarà lunga, ma prometto impegno e lavoro fino alla fine, tutto tornerà come prima, ha detto il capo dello Stato a Camerino. Parole molto simili a quelle del capo del governo. A Preci Renzi ha garantito l'impegno dello Stato per ricostruire tutto come prima. Assicurando che venerdì il Cdm avrebbe varato il decreto con le misure per il terremoto, sveltendo tutte le pratiche burocratiche. II presidente del Consiglio è pronto anche a riferire alla Camera sul terremoto, come gli ha chiesto Beppe Grillo, confermando che il M5S è pronto a di Maria Bei-linguer I ROMA collaborare. Ma intanto Renzi risponde indirettamente alle critiche dell'opposizione sulle cifre stanziate per i terremotati previste nella legge di Bilancio. Perii presidente del Consiglio i soldi sono già stati stanziati e non c'è bisogno di extra deficit. Ma se non dovessero bastare il governo è pronto a ricorre a questa misura. Le risorse sono già stanziate nel piano pluriennale della legge di Bilancio. Già nel 2017 c'è uno spazio di 3 miliardi, diventano 5 nel 2018, ha detto il premier a Radio24. Non c'è uno stanziamento puntuale perché ancora non si sa quanto servirà, ci sono spazi di azione, poi se ci sarà bisogno di ulteriori spazi deficit, metteremo i danari necessari ma al momento non è necessario, spiega ancora Renzi sottolineando che il deficit è al livello più basso da dieci anni. Il Parlamento lo ha fissato al 2,4% nella bozza del governo è al 2,3%. Intanto secondo le stime del ministero del Tesoro nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza di territori ed edifici pubblici e per la ricostruzione circa 6 miliardi di euro. Cifre che sarà lo stesso ministro Pier Carlo Padoan a raccontare nel dettaglio venerdì mattina in commissione Bilancio. A Norcia, dove è arrivato dopo la tappa di Camerino, Sergio Mattarella si è commosso ascoltando, con il casco in testa, il racconto dei frati e dei vigili del fuoco. Chiediamo un aiuto per ricostruire questa basilica perché da qui ripartiremo per ricostruire Norcia più bella e sicura di prima, dice il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Faremo tutto quello che uno Stato può fare in questi casi, stia tranquillo teniamoci in contatto, gli risponde Mattarella. Agli sfollati è arrivata anche una nuova benedizione di Papa Francesco, che ha telefonato al vescovo di Norcia, mons. Boccardo, esprimendo la sua vicinanza e il dolore per il il patrimonio di fede andato perduto, Quanto ai container arriveranno presto, ma solo per chi non può spostarsi: vale a dire chi ha una reale necessità o una particolare esigenza legata a un'attività lavorativa. Dunque non per coloro che sono già negli alberghi, nelle residenze assistite, o che usufruiscono del contributo di auto- II ministro delle Infrastnitture, Graziano Deirio ha convocato (eri un incontro con il Consiglio superiore dei lavori pubblici per definire le linee guida di prevenzione antisísmica. Sul tavolo due strumenti indispensabili: uno per la ricostruzione degli edifici nelle zone terremotate e un secondo, previsto dalla Stabilità 2017, per II miglioramento antisísmico del patrimonio edilizio nelle zone a rischio. Le linee serviranno per stabilire nel primo caso livelli di intervento per gli edifici da ricostruire o ristrutturare cui verranno destinate risorse e nel secondo le classi di rischio su cui applicare le detrazioni. noma sistemazione. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curdo, a tré giorni dalla scossa 6.5 mette un po' di ordine sulla questione per i moduli dei terremotati, illustrando la strategia che il governo sta mettendo in campo. Partendo da un punto fermo: ogni decisione verrà presa d'intesa con il territorio. Sentiremo sindaco per sindaco e con loro stimeremo il fabbisogno reale, perché non sarà lo Stato a imporre decisioni - spiega Curcio - ma non è pensabile che vi siano container per tutta la popo lazione. Ne credo probabile che chi ora è giàalbergo o in un'altra situazione per quanto Estratto da pag. 4 85 03-11-2016 Pag. 2 di 2 possibile, visto quel che è accaduto, confortevole, possa mollare tutto per tornare in qualcosa di molto simile alle tende. -tit_org- Estratto da pag. 4 86 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terra deformata dal sisma l`Italia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 ieri sera [Redazione] Terra deformata dal sisma LItalia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 eri sera I terremoti che dal 24 agosto hanno sconvolto l'Appennino ne stanno anche ridisegnando il paesaggio, con depressioni concentrate in un'area di 600 chilometri quadrati e alcuni sismologi parlano già addirittura di un'area superiore ai mille. All'interno di questa zona si trova la depressione più profonda, ossia l'area di 130 chilometri quadrati in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri, È quanto hanno permesso di definire le analisi dei dati arrivati dai satelliti, sui quali i ricercatori sono al lavoro in queste ore. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi appenninici, ha osservato Stefano Salvi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), impegnato nell'elaborazione dei dati inviati a Terra dal satellite radar Sentinel 1, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Secondo stime preliminari da confermare, gli spostamenti del suolo potrebbero interessare una zona più estesa, fino a 1.100 chilometri quadrati. Sempre i dati dei satelliti, elaborati da Agenzia Spaziale Ita liana (Asi) e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr), indicano che l'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest e potrebbe essersi sollevata di 12 centimetri, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. Oltre ai dati di Sentinel 1, i ricercatori stanno lavorando su quelli della costellazione italiana Cosmo SkyMed, di Asl e ministero della Difesa. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dati dal satellite radar giapponese Alos 2.1 satelliti radar sono partico- larmente importanti perché riescono a rilevare le immagini in qualsiasi condizione atmosferica e di luce, quindi anche attraverso le nubi e di notte. L'idea che si sta facendo strada è che si è attivato lo stesso sistema di faglie per i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, ha osservato il sismologo Gianluca Valensise, dell'Ingv. Resta - ha aggiunto - la particolarita di questo terremoto: il suo è stato un comportamento insolito, per cui la scossa più forte è arrivata per ultima. La grande domanda, per gli esperti, è capire come mai il sisma più forte non sia avvenuto subito. Questo non perché i terremoti abbiano regole: i sismologi sanno che non devono mai stupirsi. Al momento la risposta più ovvia è che la struttura che si è attivata il 30 ottobre non era pronta, ha osservato Valensise. Ed è stato un bene, altrimenti, ci sarebbero state ha osservato - conseguenze nefaste perla popolazione. Dal 24 di agosto sono state registrate quasi 22mila scosse e, dopo l'evento del 30 ottobre, sono stati localizzati oltre 1.600 eventi. Anche ieri sera, alle 20.37, registrata una scossa di magnitudo 4 tra Preci e Visso. Lideachesista facendo strada tra i è che si sia attivato lo stesso sistema di per le del 24 agosto e quelle di ottobre -tit_org- Terra deformata dal sismaItalia cambia paesaggio Estratto da pag. 5 87 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Nei cimiteri fiori tra le macerie 2 novembre: il dolore dei sopravvissuti davanti allo scempio [Redazione] 2 novembre: il dolore dei sopravvissuti davanti allo scempio Voi siete ciò che siamo stati. Noi siamo ciò che sarete. Il "memento" all'esterno del cimitero di Castelsantangelo sul Nera parla dell'umano. Ma il muro di cinta che da sulla strada tra le montagne maceratesi, diroccato dalle scosse, le lapidi sommerse dai detriti, le bare che si intravedono attraverso i loculi sventrati, ricordano che la natura non ha risparmiato i morti. E cosi il 2 novembre, il giorno dei defunti, diventa una ricorrenza ancor più difficile e dolorosa, pur in una tragedia per buona sorte senza cadaveri. In molti cimiteri grandi e piccoli del cratere del sisma è stato difficile portare dei fiori ai propri cari: il terremoto ha distrutto o reso pericolosi questi luoghi di raccoglimento. E le scosse continuano, a ricordarlo. A Castelsantangelo una scena indescrivibile, il cimitero con le bare ormai a vista, cosi l'ha definita il sindaco dopo la scossa di domenica. Nonostante la strada daVisso ancora quasi impraticabile per una grossa frana, qualcuno è andato nel piccolo cimitero messo sottosopra dal terremoto. Dall'apertura nel muro si vedo no mazzi di crisantemi freschi. A Camerino invece il cimitero è nella zona rossa, sorvegliata dai militari agli otto varchi esistenti. Chi vuole andarci, solo se residente, lo fa a proprio rischio e pericolo. Qualche chilometro fuori della cittadina universitaria, la frazione di Canepina. Un cimitero di collina alla fine di un corto viottolo che parte dalla statale. È chiuso?, chiede un anziano arrivatoauto con il figlio. Il cancello del cimitero è bloccato con del filo metallico, ma l'uomo non rinuncia. Supera il nastro di plastica rossa e bianca ed entra, portando dei fiori sulla tomba della moglie. Intorno calcinacci e lapidi sbalzate dalla forza del suolo. A Casteiraimondo, una decina di chilometri da Camerino, cartelli improvvisati indicano che il cimitero è chiuso, ma qualcuno percorre lo stesso la strada fino all'ingresso. Case abbandonate e silenzio amplificano l'effetto del cordoglio. Un camionista domanda dove sia possibile comprare un lumino. Bisogna tornare verso il centro, lì non c'è nessuno. A Matelica invece il cimitero è più grande, viali ordinati in torno alle tombe, un'insegna indica quella di Enrico Mattei, leggendario presidente dell'Eni. Alcune sono fresche, morti novantenni sorridono dalle foto sui cumuli di terra smossa. Il chiosco di fiori è aperto. Come può accadere nei terremoti, anche a distanze brevi la sorte delle città cambia. A Norcia infatti, violentata dal sisma, alcuni abitanti portano teli di plastica per coprire le tombe quasi scoperchiate e proteggerle dalla pioggia. Il cimitero (il Castesantangelo sul Nera -tit_org- Estratto da pag. 5 88 03-11-2016 Pag. 1 di 1 A lezione di soccorso grazie ai vigili del fuoco [Redazione] COMITATO ORGOGLIO REGGIANO A lezione di soccorso grazie ai vigili del fiioco Si chiama "II soccorso con i vigili del fuoco" l'iniziativa promossa dal Comitato Orgoglio Reggiano Onius, associazione che ormai da 15 anni organizza eventi di foundrising a favore del volontariato reggiano, che ha preso avvio sabato 17 settembre nella caserma dei vigili del fuoco in via della Canalina grazie al supporto del comandante provinciale Salvatore Demma e di tutti i vigili del fuoco. Si tratta di un corso, per soli operatori sanitarivolontari, che coinvolge le più importanti realtà del volontariato sanitario della provincia e che vuole formare i volontari del soccorso, che operano quotidianamente sulle ambulanze, al fine di poter affrontare la gestione della sicurezza in modo più consapevole. L'iniziativa ha già concluso tré sessioni e ci si sta preparando per l'ultima giornata sabato 5 novembre. La grande professionalità dei vigili del fuoco del comando di Reggio Emilia che a titolo gratuito si sono messi in gioco trasmettendo con passione il loro sapere, unita alla forte partecipazione delle associazioni coinvolte quali Cri Reggio Emilia, Cri Casina, Croce Bianca Sant'ilario, Cri Carpi, Cri Correggio, Ema Casalgrande, Cri Cavriago, Croce Arancione Montecchio e molte altre, hanno permesso di portare ad un livello superiore il servizio del soccorso alla cittadinanza cercando di creare schemi di lavoro comuni per formare una squadra unica per l'ottimale riuscita degli interventi. Saranno circa 140 i volontari che alla fine avranno partecipato a questa edizione del corso. Gli attestati di partecipazione saranno consegnati martedì 22 novembre alla Sala Maramotti adAlbinea. -tit_org- Estratto da pag. 20 89 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Nel palazzo un fortissimo sbalzo di tensione [Redazione] Nel palazzo un forassimo sbalzo di tension Le persone residenti hanno notato un'anomala luminositàtutto l'edificio poco prima del rogo Troppa energia per essere gestita da un "normale" impianto. Il problema che ha causato l'incendio dello storico negozio di ortofrutta di Castellarano - a lungo gestito da una famiglia di Marola e ora ceduto a una ex dipendente - è probabilmente figlio di un aumento imprevisto e improvviso di tensione che ha generato disagi e una spettacolare luminosità in tutto l'edifìcio dove si trova l'esercizio, una piccola palazzina in via Chiaviche nel centro del paese. La vicenda è stata ricostruita ieri mattina quando anche i residenti degli appartamenti al piano superiore hanno raccontato che in tarda serata molte delle loro lampadine si sono illuminate improvvisamente con un'intensità molto maggiore rispetto al solito. Proprio come se di botto si fossero trovare "inoculate" con una quantità di energia supe riore alla fornitura consueta. Un sovraccarico bloccato staccando l'interruttore generale e che ha lasciato comunque conseguenze, con problemi agli elettrodomestici e diverse lampadine fulminate. Al piano inferiore questa "botta" ha probabilmente fatto saltare uno dei frigoriferi del negozio; il cortocircuito ha generato delle scintille che hanno trovato carburante fra plastica e legno, generando le fiamme che progressivamente hanno devastato il piano terra. Prima di stabilire la causa esatta dovranno essere fatti diversi altri rilievi che si uniranno a quelli già effettuati ieri mattina, dopo lo spegnimento dell'incendio. Si cercherà di capire se davvero l'origine di tutto sia questo sbalzo. E poi, nel caso, stabilire cosa abbia generato questa "botta" di energia elet trica in una quantità troppo superiore alla capacità su cui erano tarati gli impianti della palazzina. La stessa Enel è già stata coinvolta nelle indagini partite d'ufficio per l'incendio, e ora si attendono risposte in un senso o nell'altro, (adr.ar.) -tit_org- Estratto da pag. 22 90 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Un incendio devasta negozio di ortofrutta danni molto ingenti Le fiamme si sono sviluppate a mezzanotte in via Chiaviche Accertamenti sulle cause, si pensa a un cortocircuito [Paolo Ruini] CASTELLARANO NOTTE DI PAURA Un incendio devasta negozio di ortofrutta Danni molto ingenti Le fiammesono sviluppate a mezzanotte in via Chiaviche Accertamenti sulle cause, si pensa aun cortocircuito di Paolo Ruini CASTELLARANO II fuoco ha tornato a colpire al negozio "Ortofmtta"di Castellai-ano. Questa volta, per fortuna, non ci sono stati feriti, ma sono andati distrutti dalle fiamme gli arredi e la mercé del negozio. L'anno scorso, il 13 novembre, aveva preso fuoco una stufa e si era ustionata una ragazza che lavorava nel locale; stavolta invece le fiamme sono divampate nel pieno della notte. Era quasi mezzanotte quando alcuni residenti si sono accorti che usciva del fumo nero dal negozio, situato in via Chiaviche 2, in centro a Castellarano. L'allarme ha rag giunto i vigili del fuoco, che si sono mossi da Sassuolo e Reggio Emilia. Le squadre hanno lavorato intensamente fino alla cinque della mattina. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Castellarano. L'intervento tempestivo dei pompieri ha evitato che il rogo coinvolgesse altri edifici. I danni si sono limitati alle strutture interne del negozio e alla mercé. Tanti quintali di frutta e di verdura si sono "cotti", e allo stesso tempo sono andate distrutte molte suppellettili e i frigoriferi. Da un primo controllo, pare che l'incendio sia stato causato da un cortocircuito elettrico, forse causato da alcuni sbalzi di tensione. Il negozio è molto conosciuto a Castellarano perché è specializzato nella vendita di frutta e verdura proveniente dalle coltivazioni reggiane e locali. Per fortuna non stati dan neggiati dalle fiamme le strutture portanti dell'edificio e il vicino magazzino, quindi sarà possibile riawiare l'attività commerciale non appena il locale sarà ripulito dal fumo e dalla cenere e saranno installati nuovi arredi. 'JUSi L'anno scorso una ragazza restò ustionata CASTELLARANO. Questa volta è stato un cortocircuito, mentre nel novembre 2015 l'incendio che coinvolse II negozio "Ortofrutta" di via Chiaviche a Castellarano fu causato dall'accensione di una stuf a con l'alcol. La giovane che fece questa operazione fu investita dai vapori dell'alcol versato all'interno della stufa, che era stata accesa per riscaldare l'ambiente del magazzino. Grazie alla prontezza di riflessi, la bottiglia di alcol venne lanciata lontana. E la ragazza fu molto veloce anche a togliersi di dosso gli abiti che avevano preso fuoco. In breve arrivarono I vigili del fuoco, che misero in sicurezza la stufa; i carabinieri per compiere accertamenti sulla dinamica dell'incendio; un'ambulanza che traportò la ragazza 23enne all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio per le ustioni riportate sulle mani e alle gambe. I medici decisero poi il trasferimento al Centro grandi ustionati del Maggiore di Parma, dove la ragazza venne ricoverata con una prognosidi una trentina di giorni per le bruciature di secondo e terzo grado. In quella occasione le fiamme rimasero circoscritte e i danni alla struttura si limitarono alfa stufa e alla canna fumaria, (p.r.) Il negoziodi frutta e verdura di viaChiavlche in cui si è sviluppato l'incendio. Ingenti i danni -tit_org- Estratto da pag. 22 91 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Schianto frontale fra tre auto: quattro feriti, due gravi [Redazione] CORREGGIO Schianto frontale fra tré auto: quattro feriti, due gravi Un tremendo incidente stradale in cui sono rimaste coinvolte tré automobili e quattro persone sono finite all'ospedale, di cui due in gravi condizioni. Erano da poco passate le 19, ieri, quando, probabilmente a causa di un sorpasso azzardato, tré auto si sono scontrate in modo frontale e laterale in via per Reggio, a Budrio, vicino al centro della frazione. Nel dettaglio, una Seat Ibiza e un taxi Mercedes 320 stavano procedendo in direzione Reggio, mentre una Ford FocusMax stava viaggando verso Correggio. Non è ancora chiaro quale delle tré auto abbia tentato il sorpasso. Quello che è certo è che la Seat Ibiza ha finito la corsa nel fosso, la Focus contro il guardrail e il taxi al centro della strada. Per la violenza dell'urto, sull'asfalto e nel fossato c'erano pezzi di lamiera ovunque, sono scoppiati gli airbag ed è volata via una portiera della Focus che ospitava, oltre al conducente, un passeggero, sulle altre auto c'era una sola persona. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabi nieri di Correggio e Reggio Emilia, i vigili del fuoco, quattro ambulanze che hanno sportato i quattro feriti al Santa Maria Nuova. (s.a.) I carabinieri di fianco al taxi coinvolto nell'incidente -tit_org- Estratto da pag. 23 92 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Morto in casa, si cerca un perché Sant'Ilario: domani i funerali del macellaio di 43 anni Homar Gambocci [Am.p.] Santuario: domani funerali del macellaio di 43 anni Homar Gambocci Si svolgeranno domani pomeriggio i funerali di Homar Gambocci, 43 anni, trovato senza vita nella sua abitazione di via Matteotti a Sant'Ilario il 20 ottobre scorso. Eseguita l'autopsia, la Procura di Reggio Emilia ha concesso il nulla osta e ha restituito la salma ai parenti, che hanno potuto fissare le esequie. Domani il corteo funebre partirà alle 15.30 dalle sale del commiato delle onoranze funebri Manghi & Mantovani, in via Edison 7 a Galerno (Villaggio Bellarosa), alla volta della chiesa parrocchiale di Sant'Ilario, dove verrà officiato il rito religioso. Al termine si proseguirà per il cimitero locale. I famigliari fanno sapere di preferire ai fiori opere di bene. Homar Gambocci lascia la moglie Deborah, la figlia Iris, il fratello Claudio, le sorelle Pina e Patrizia e i nipoti. Un decesso ancora misterioso, quello del macellaio 43enne di origini napoletane. Due settimane fa l'allarme era stato lanciato da un vicino di casa, preoccupato perché l'uomo non rispondeva al telefono ne al campanello, e provare ad entrare nel suo appartamento con le chiavi di scorta era impossibile, perché la serratura era chiusa dall'interno. Circostanza strana, visto che l'amico dirimpcttaio sapeva che Homar era a casa, in malattia dal lavoro (faceva il macellaio in una azienda della zona), perché afflitto dal mal di schiena e in attesa di essere operato per un'ernia, perciò impossibilitato a sostenere il suo faticoso mestiere. I vigili del fuoco avevano forzato la porta e il 43enne era stato trovato sul letto, senza vita. Ma il particolare che aveva insospettito i carabinieri di Sant'Ilario, chiamati sul posto, era la gran mole di medicinali presente nell'appartamento al secondo piano, dove ü 43enne è stato stroncato da un arresto cardiaco. Per la gran parte, di trattava di antidolorifici; ma nell'elenco stilato e inviato in Procura c'erano degli anabolizzanti, anche se non risulta che Gambocci praticasse attività sportive. Per fare chiarezza sulla vicenda e cercare di capire se il macellaio possa avere assunto troppi medicinali ed escludere responsabilità di terze persone, il pm Valentina Salvi ha disposto l'autopsia, eseguita all'istituto di Medicina legale di Modena alla presenza anche di un consulente di parte della famiglia, che si è affidata agli avvocati Simone Franzoni e Luca Dittamo, per fugare ogni dubbio sulla morte di una persona cosi giovane. I risultati decisivi dell'autopsia saranno depositati 60 giorni, come di prassi. Al momento, considerando anche l'ereditarietà dei problemi cardiaci, i consulenti si sono riservati di approfondire l'esame tossicologico. (am.p.) Homar Gambocci -tit_org- Estratto da pag. 25 93 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Incendio al Cerreto In attesa delle prove c`è già un indagato [A.l.t.] Incendio al Cerreto hi attesa delle prove c'è già un indagato La Procura manterrà sotto sequestro il condominio e ipotizza una seconda relazione per accertare le cause Non è facile capire quali siano le cause del vasto incendio che si è divorato il condominio di Cerreto Laghi denominato "Palaghiaccio I". Sulla devastazione seguita alle fiamme che hanno illuminato il cielo della montagna reggiana sta indagando la Procura, che ha affidato il fascicolo al pm Giacomo Forte, il quale ha iscritto nel registro degli indagati una persona, assistita in prima battuta da un avvocato d'ufficio in attesa della comunicazione di un legale di fiducia in seguito alla notifica dell'atto, già arrivato a destinazione. Il sostituto procuratore è in attesa della relazione degli esperti dei vigili del fuoco sul maxi-incendio. Se sarà sufficiente per capirne l'origine, lo stabile dovrebbe essere dissequestrato. Se non basterà una prima relazione, la Procura potrebbe ricorrere a un consulente per fugare ogni dubbio sulle cause che hanno portato al rogo e alla distruzione di buona parte dei dieci appartamenti, case vacanze per la maggior parte dei proprietari che vengono nella località di montagna dalla Spezia, Massa e Carrara. Fortunatamente al momento dell'incendio non c'era nessuno dentro lo stabile, ricoperto di legno e che è stato consumato dalle fiamme nonostante l'intervento dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per ore dopo l'arrivo dell'allarme, che ha impegnato diverse squadre. I primi ad essere stati impegnati nei rilievi e nelle analisi del caso, sono stati i vigili del fuoco specializzati nell'individuazione delle cause di innesco degli incendi. Esperti che da Reggio Emilia hanno raggiunto subito Cerreto Laghi per i riscontri e per apporre i sigilli anche ad alcuni serbatoi di gpl presenti. Passare ai raggi ÷ tutti i vari elementi richiede tempo ma la relazione dovrebbe essere quasi pronta. La difficoltà è data dall'alto grado di distruzione, che ha cancellato molte tracce e rende ardua la ricostruzione dei fatti. L'esperienza passata insegna che, nei casi più complessi di incendio, può rendersi necessario il supporto di prove di laboratorio. Un laboratorio privato o anche il Ris (Reparto investigazioni scientifiche) dei carabinieri di Parma, visto che a condurre l'indagine sono i carabinieri di Collagna. Al momento, però, siamo ancora in una fase intermedia, visto che soltanto domenica alle 20 i pompieri hanno avuto ragione delle fiamme, scoppiate alle 5 di domenica mattina e alimentate da una struttura quasi completamente in legno, e visto che i sopralluoghi analitici sono appunto iniziati ieri. (e.l.t.) La palazzina di Cerreto Laghi, devastata dalle fiamme il 29 ottobre scorso, è ancora posta sotto sequestro -tit_org- Incendio al Cerreto In attesa delle proveè già un indagato Estratto da pag. 26 94 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Mattarella, una giornata tra gli sfollati Ritornerà tutto come prima, vedrete [Maria Berlinguer] II capo dello Stato a Camerino: sarà lunga, ma prometto impegno e lavoro ROMA - È corsa contro il tempo per il dopo terremoto. Sono 26mila le persone assistite dalla Protezione civile, delle quali 8mila già in alberghi sulla costa. Erano 22mila solo martedì. E sale anche il numero dei Comuni interessati: 200. Cifre spaventose che danno l'idea della situazione che stanno affrontando le popolazioni colpite da tré terremoti nell'arco di pochissimi giorni. Ma Matteo Renzi e Sergio Mattarella, che ha anticipato il rientro da Israele per portare il suo conforto alle popolazioni dell'Umbria e e della Marche, provano a rassicurare. Sarà lunga, ma prometto impegno e lavoro fino alla fine, tutto tornerà come prima, ha detto il capo dello Stato a Camerino. Parole molto simili a quelle del capo del governo. A Preci Renzi ha garantito l'impegno dello Stato per ricostruire tutto come prima. Assicurando che venerdì il Cdm avrebbe varato il decreto con le misure per il terremoto, sveltendo tutte le pratiche burocratiche. Il presidente del Consiglio è pronto anche a riferire alla Camera sul terremoto, come gli ha chiesto Beppe Grillo, confermando che il M5s è pronto a collaborare. Ma intanto Renzi risponde indirettamente alle critiche dell'opposizione sulle cifre stanziate per i terremotati previste nella legge di Bilancio. Intanto secondo le stime del ministero del Tesoro nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza di territori ed edifici pubblici e per la ricostruzione circa 6 miliardi di euro. Cifre che sarà lo stesso ministro Pier Carlo Padoan a raccontare nel dettaglio venerdì mattina in commissione Bilancio. A Norcia, dove è arrivato dopo la tappa di Camerino, Sergio Mattarella si è commosso ascoltando, con il casco in testa, il racconto dei frati e dei vigili del fuoco. Chiediamo un aiuto per ricostruire questa basilica perché da qui ripartiremo per ricostruire Norcia più bella e sicura di prima, dice il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Faremo tutto quello che uno Stato può fare in questi casi, stia tranquillo teniamoci in contatto, gli risponde Mattarella. Agli sfollati è arrivata anche una nuova benedizione di Papa Francesco, che ha telefonato al vescovo di Norcia, mons. Boccardo, esprimendo la sua vicinanza e il dolore per il il patrimonio di fede andato perduto. Quanto ai container arriveranno presto, ma solo per chi non può spostarsi: vate a dire chi ha una reale necessità o una particolare esigenza legata a un'attività lavorativa. Dunque non per coloro che sono già negli alberghi, nelle residenze assistite, o che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, a tré giorni dalla scossa 6.5 mette un po' di ordine sulla questione per i moduli dei terremotati, illustrando la strategia che il governo sta mettendo in campo. Partendo da un punto fermo: ogni decisione verrà presa d'intesa con il territorio. Sentiremo sindaco per sindaco e con loro stimeremo il fabbisogno reale, perché non sarà lo Stato imporre decisioni - spieg Curcio - ma non è pensabil che vi siano container pt tutta la popolazione. Né en do probabile che chi ora già in albergo o in un'alti situazione per quanto poss bile, visto quel che è accadi to, confortevole, possa mo lare tutto per tornare i qualcosa di molto simile ali tende. Maria Berlingui I più I cittadini senza casa sono già 26mila, 200 i comuni interessati dalla ricostruzione -tit_org- Estratto da pag. 3 95 03-11-2016 Pag. 1 di 1 I sIsmologI Paesaggio deformato per 600 km quadrati [Redazione] ROMA -1 terremoti che dal 24 agosto hanno sconvolto l'Appennino ne stanno anche ridisegnando il paesaggio, con depressioni concentrate in un'area di 600 chilometri quadrati. All'interno di questa zona si trova la depressione più profonda, ossia l'area di 130 chilometri quadrati in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri. È quanto hanno permesso di definire le analisi dei dati arrivati dai satelliti, sui quali i ricercatori sono al lavoro in queste ore. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi appenninici, ha osservato Stefano Salvi, dell'Istituto Nazionale di Geofísica e Vulcanologia (Ingv), impegnato nell'elaborazione dei dati inviati a Terra dal satellite radar Sentinel 1, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Secondo stime preliminari da confermare, gli spostamenti del suolo potrebbero interes- 1 SISMOLOGI sare una zona più estesa, fino a 1.100 chilometri quadrati. Sempre i dati dei satelliti, elaborati da Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IreaCnr), indicano che l'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest e potrebbe essersi sollevata di 12 centimetri, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. Oltre dati di Sentinel 1 i ricercatori stanno lavorando su quelli della costellazione italiana Cosmo SkyMed, di Asl e ministero della Difesa. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dati dal satellite radar giapponese Alos 2.1 satelliti radar sono particolarmente importanti perché riescono a rilevare le immagini in qualsiasi condizione atmosferica e di luce, quindi anche attraverso le nubi e di notte. L'idea che si sta facendo sempre più strada è che si è attivato lo stesso sistema di faglie per i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, ha osservato il sismologo Gianluca Valensise, dell'Ingv. Resta - ha aggiunto - la particolarita di questo terremoto: il suo è stato un comportamento insolito, per cui la scossa più forte è arrivata per ultima. La grande domanda, per gli esperti, è capire come mai il sisma più forte non sia avvenuto subito. Questo non perché i terremoti abbiano regole: i sismologi sanno che non devono mai stupirsi. Al momento la risposta più ovvia è che la struttura che si è attivata il 30 ottobre non era pronta, ha osservato Valensise. Ed è stato un bene, altrimenti, ci sarebbero state ha osservato - conseguenze nefaste per la popolazione. Lo scalino del"taglio" sul Monte Vettore -tit_org- Estratto da pag. 3 96 03-11-2016 Pag. 1 di 1 un italiano e uno sloveno sarebbero finiti in un crepaccio Due alpinisti dispersi sul monte Bianco dopo essere stati travolti da una valanga [Redazione] UN E IN UN AOSTA- Una valanga li ha travolti e scaraventati in un crepaccio prima che potessero raggiungere i bivacchi dell'Eccles, sul massiccio del monte Bianco. È questa l'ipotesi dei soccorritori impegnati nelle ricerche di Daniele Colombo, 36 anni, di Sestri Levante (Genova), e del suo amico sloveno, due anni più giovane. Da quella zona, i due alpinisti dispersi, nell'arco di qualche giorno avrebbero dovuto affrontare una serie di difficili vie alpinistiche verso il tetto d'Europa. Le speranze di ritrovarli sono nei segnali di telefonia, captati in un paio di crepacci da un sistema di ricerca elettronico. Da quelle profonde fessure nella neve, questa mattina, ripartiranno le ricerche del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di finanza di Entreves. La scalata dei due alpinisti inizia venerdì scorso. Colombo e il suo amico parcheggiano l'auto a Courmayeur, poi dalla Val Veny salgono verso il rifugio Monzino, a 2.590 metri di quota. È probabile che decidano di dormire nella parte invernale, sempre aperta, e di proseguire la loro ascesa verso i bivacchi il giorno seguente. Poi nessun contatto con amici e familiari. L'allarme scatta ieri mattina, quando i genitori di Colombo e la fidanzata dell'alpinista sloveno chiamano i soccorritori valdostani: da giorni non hanno più notizie dei loro cari, che avrebbero dovuto essere già rientrati. Parte il dispositivo delle ricerche e dall'aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe decolla l'elicottero della Protezione civile, che porta in quota guide alpine, finanzieri e imita cinofile. Potrebbero essere stati travolti dalla slavina nella giornata di sabato, quando non Ð avevano ancora raggiunti, ipotizzano dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Entreves. Soccorritori impegnati nelle ricerche -tit_org- Estratto da pag. 4 97 03-11-2016 Pag. 1 di 2 IL COMMENTO dalla prima pagina L`alluvione di Firenze storia dell`Italia fragile = Firenze storia dell`Italia fragile [Vittorio Emiliani] IL COMMENTO L'alluvione di Firenze storia dell'Italia fragile æ óôôôçÀÇ.ôç ò÷èããò.òÀòãã II 4 novembre di cinquant'anni fa l'Italia si scoperse drammaticamente fragile. Le piogge battenti e ripetute e una violenta sciroccata che fece sciogliere le nevi precoci provocarono alluvioni diffuse, soprattutto nel Veneto e in Toscana, colpendo a fondo due città-simbolo del Belpaese: Firenze e Venezia. Quel 4 novembre non fu giorno di festa bensì di lutto. Mezzo secolo più tardi possia mo dire che quella tragedia ha avuto almeno l'effetto di produrre leggi e interventi tali da mettere in sicurezza questi patrimoni mondiali dell'umanità e chi li abita? SEGUE A PAGINA 7 Soltanto in parte purtroppo. Parliamo ancora di calamità naturali, di eventi eccezionali, ma abbiamo saputo pianificare e realizzare poco, troppo poco. A Venezia, nel '66, il dramma monta rapidamente insieme all'alta marea e alla violenza di onde alte 4 metri che si abbattono sui borghi estemi di pescatori e ortolani. Lo scirocco a 52 nodi scaglia il mare sul Lido, spazzando via gli stabilimenti balneari, e contro i Murazzi settecenteschi, antiche e valide difese non abbastanza consolidate nel '900. Cedono per centinaia di metri. Alla Punta della Dogana si misura un'acqua alta da primato: 1 metro e 94 centimetri, contro il metro e 51 del 1951, quando andò sotto il Polesine. I danni materiali sono enormi, tutte le attività commerciali, tutte le abitazioni ancora ai piani terreni sommerse e corrose dall'acqua salsa, prima che I vento giri. Quanto basta per convincere migliaia di veneziani a trasferirsi sulla terraferma. Cosi oggi la popolazione della città storica è precipitata a meno di 56mila abitanti contro i 121 mila den966. In tutto il Veneto fiumi e canali straripano violentemente. Lo sviluppo industriale, l'espansione edilizia stanno sconvolgendo un territorio dall'idraulica complessa e delicata. In Laguna si sono sottratti per le industrie centinaia e centinaia di ettari alle "barene", zone di scambio fra acque dolci e acque salse. Anche in Toscana piogge violente dalla prima pagina Firenze storia dell'Italia da oltre due giorni, fa caldo, si sciolgono le prime nevi in Appennino. Nella notte fra il 3 e il 4 novembre l'Arno tracima a Incisa e interrompe l'Autosole. Frane e smottamenti aggravano la situazione. Dalle fogne ancora granducali l'acqua risale. Alle 4del mattino vanno sotto San Frediano. Acque limacciose chiazzate dalla nafta dei riscaldamenti invadono il popolare quartiere di Santa Croce. Ora l'Arno sormonta le spallette in pieno centro. Cede la spalletta davanti alla centralissima Biblioteca Nazionale invasa da quella piena fangosa e violenta. Come i vicini depositi degli Uffìzi. Purtroppo nelle grandi chiese allagate molte o - pere d'arte sono aggredite, il crocifisso di Cimabue primo fra tutti. Le campane delle chiese suonano a martello. Alla fine, fra città e contado, si conteranno 35 morti. Arrivano i primi soccorsi, generosi, da Bologna e da Roma, poi da tutta Italia. Arrivano migliaia di giovani e giovanissimi a spalare, a pulire, a trasportare i libri infangati alla Limonaia di Boboli divenuta un grande laboratorio di restauro (altri verranno portati al Urbino). Sono gli Angeli del fango, raccontati da Marco Tullio Giordana ne "La meglio gioventù". Per Natale Paolo VI verrà a celebrare la Messa in Duomo. I commercianti ora offrono "Stoffe irrestringibili, già bagnate" o "Prezzi sott'acqua". Nelle trattorie prevalgono "Specialità in umido". Sarcasmi e saggezze antiche. Però l'alluvione-pur nella gara nazionale di solidarietà - cambia la geografia sociale di Firenze, interi quartieri popolari come Santa Croce verranno abbandonati dai loro residenti diretti a Scandicci o a Sesto Fiorentino, per sempre. Si insedia subito - per una più efficace difesa del suolo - la commissione presieduta da Giulio De Marchi che avanza le sue proposte, 900 pagine, anni dopo: 25.000 miliardi di lire in venti anni. Sogni. Ne stiamo spendendo molti di più per tappare i buchi. Senza contare le vittime. Si arriva alla le gge numero 183 dell'89, modellata sulla riuscita Authority del Tamigi. Ottima, purtroppo sabotata dai localismi e anch'essa poco finanziata. A Venezia si è ridotto l'abbassamento del suolo vietando pozzi di metano e pozzi artesiani nell'entroterra. Ma non si sono puliti e riscavati a fondo i canali, ne potenziati i Murazzi. Si spera nel Mose, costato una enormità e tuttora da varare, forse ci si illude. A Firenze si è realizzato l'invaso di Bilancino, oltre ad opere minori che agevolano il deflusso delle piene. Ma non si sono demoliti i fabbricati abusivi nell'alveo e quindi l'Arno fa ancora Estratto da pag. 7 98 03-11-2016 Pag. 2 di 2 paura. Purtroppo con ragione. È nata la Protezione civile. Che però interviene a disastro awenuto, ovviamente. E la prevenzione? Vittorio Emiliani -tit_org-alluvione di Firenze storia dell Italia fragile - Firenze storia dell Italia fragile Estratto da pag. 7 99 03-11-2016 Pag. 1 di 2 piacenza - Piacenza - Chiese, servono lavori antisismici = Per le chiese meno restauri artistici e più lavori antisismici [Elisa Malacalza] - In tutta la provincia Ã80 per cento delle costruzioni può essere classificato come edilizia stork Chiese, servono lavori antisismici: La Diocesi: molti gli edifici sacri da mettere in sicurezz PIACENZA - Meno restauri di affreschi, ma più rinforzi antisismici. Che senso ha ridare vita a un affresco, se poi nella chiesa piove dentro?. La domanda, volutamente provocatoria, è di Manuel Ferrari, responsabile dei beni artistici della Diocesi. E la sfida-obiettivo è quella di rendere gli edifici sacri più sicuri in caso di sisma perché,una provincia dove 1'80% degli edifici può essere classificato come edilizia storica, gli effetti di un terremoto sarebbero gravi. MALACALZA a pagina 10 Nella Diocesi di Piacenza-Bobbio 750 edifici sacri. Ferrari: miglioramenti possibili, all'awio di ogni cantiere. A Ciriano interventi preventivi sul tett Per le chiese meno restauri artistici e più lavori antisismici Le difficoltà? Verifiche molto costose. In passato abuso di cemento armate Meno restauri di affreschi, ma più rinforzi antisismici. Che senso ha ridare vita a un affresco, se poi nella chiesa piove dentro?. La domanda, volutamente provocatoria, è di Manuel Ferrari, responsabile dei beni artistici della Diocesi di Piacenza Bobbio. In un quadro dove il 70 per cento delle parrocchie fatica a pagare le spese ordinarie, come luce e gas, è difficile mappare in città e provincia gli esempi più virtuosi ( Uno di questi è il progetto sulla chiesa di Borgonovo o la chiesa che nascerà a Roveleto, dice Ferrari), o meno funzionali ( II restauro del tetto della Cattedrale di Piacenza, imbottito in cemento armato, negli anni Settanta ), in materia antisismica. La sfida-obiettivo a cui lavora la Diocesi di Piacenza Bobbio è quella di rendere gli edifici più sicuri, in caso di terremoto, sottolineando come l'Italia abbia una legislazione all'avanguardia in materia di normativa antisismica, ma applicata solo alle nuove costruzioni. Questo significa che, sulla carta, in una provincia dove Ã80 per cento degli edifici può essere classificato come edilizia storica, gli effetti di un terremoto sarebbero gravi. ADEGUAMENTO SISMICO- II leit motiv è che migliorare è possibile, adeguare no. E di mezzo, a far ragionare forzatamente la Diocesi in termini di priorità, c'è da considerare il fatto che vi sono in tutto il territorio 750 edifici sacri, con un numero in calo di sacerdoti a prendersene cura. L'otto per mille è in calo, pure quello. Nel Piacentino, trenta comuni su quarantotto sono classificati a potenziale rischio sismico, cioè come Zona 3, che interessa quelle aree dove possono verificarsi forti terremoti, ma in cui la probabilità che ciò accada è ancora relativamente bassa: qui una piccolissima fetta di edifici può dirsi realmente al sicuro. ESEMPIO BORGONOVO -Sarebbe stato obbligatorio verificare edifici strategici pubblici, dal 2004 ad oggi, come prefetture, ospedali, scuole, asili, stadi. Ma l'obbligo è stato in gran parte disatteso, ha sottolineato l'architetto Ferrari. Abbiamo insistito con i parroci perché inseriscano, ad ogni cantiere di restauro, provvedimenti di miglioramento antisismico. Ad esempio, a Borgonovo, dove ci sono scuciture e- videnti lungo i muri perimetrali, abbiamo spostato di un anno il cantiere di sistemazione del tetto per poterlo dotare di misure di miglioramento antisismico, per un totale di lOOmila euro. Cerchiamo di non mettere solo delle pezze, ma di creare una nuova cultura. CIRIANO DI CARPANETO - Tra i segnali positivi, vi è la riqualificazione del tetto della chiesa di Ciriano di Carpaneto, dove sono stati inseriti elementi antisismici importanti: Con il 20-30 per cento di spesa in più rispetto a un cantiere ordinario, si può fare prevenzione, con catene, micropali. Certo, va tenuto presente che si paria sempre di miglioramenti, non di adeguamenti. L'adeguamento sismico in un edificio storico vincolato è obiettivo irraggiungibile. Ferrari punta il dito sull'abuso di cemento armato ne gli anni Settanta. Come accaduto in Cattedrale a Piacenza. Non è qu estione di età della chiesa, perché anche quelle moderne, di San Giuseppe Operaio ad esempio, non sembrano rispondere adeguatamente ai parametri di sicurezza attuali. PARROCCHIE IN DIFFICOLTÀ Una verifica di un edificio costa in media 10-15mila euro, conclude l'architetto. Almeno il 60-70 per cento delle parrocchie, oggi, non riesce a Estratto da pag. 10 100 03-11-2016 Pag. 2 di 2 coprire neppure le spese ordinarie, come luce e gas. A livello regionale, stiamo cercando di ottenere la possibilità di fare verifiche più sommarie e meno costose ma che diano almeno un quadro della situazione. Intanto, le nuove chiese saranno più sicure, ovviamente. Come quella che nascerà a Roveleto di Cadeo. Elisa Malacalza -tit_org- Piacenza Chiese, servono lavori antisismici - Per le chiese meno restauri artistici e più lavori antisismici Estratto da pag. 10 101 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Piacenza - Ancora osservabili le "ferite" dell`alluvione Sul sito Arpae le 600 modificazioni nel suolo e nei bacini di Trebbia, Nure, Ceno e Arda [Redazione] Ancora osservabili ledente" dell'alluvione Sul sito Arpae le 600 modificazioni nel suolo e nei bacini di Trebbia, Nure, Ceno e Arda Sono ancora osservabili, oggi, le forme erosive create dalìalluvione del 14 settembre 2015. Un report di Arpae, pubblicato sul sito dell'Agenzia, le ha analizzate, censendo movimenti in massa e colate di detrito, con lo scopo di illustrare nel dettaglio gli effetti sul territorio di precipitazioni di elevatissima intensità: si tratta di seicento evidenze di effetti al suolo, nei bacini di Trebbia, Nure, Ceno e Arda, in particolare riconducibili a fenomeni di trasporto in massa chiamati "debris slide" (207), "debris flow" di versante e canalizzate (286, soprattutto in Valdaveto) e colate di fango ("mud flow" in inglese, presenti in 135 situazioni), che hanno movimentato una notevolissima quantità di materiale solido. Da questi dati emerge come la morfologia delle valli sia cambiata profondamente, dopo che il sistema temporalesco, quella drammatica notte, aveva scaricato circa 300 millimetri in sei o- re con punte d'intensità oraria superiori ai 100 millimetri all'ora registrate dalle stazioni meteorologiche. L'intensità e durata delle precipitazioni, associata alla forte acclività dei versanti, aveva favorito l'innesco di numerose colate di detrito, in grado di investire e travolgere tutto ciò che si trovava lungo il percorso. "Questo ha provocato notevoli modificazioni morfologiche dei torrenti e numerose situazioni di criticità, soprattutto alla confluenza con il fondovalle che rappresentano le aree più densamente popolate", si legge nel dossier. Secondo l'analisi, inoltre, la mancata attivazione di colate di detritoalcune zone sta ad indicare come esistano altri fattori che, insieme all'acclività, concorrono alla attivazione delle colate di detrito. "Tra questi. L'esposizione, la vegetazione (quindi l'uso del suolo e la sua evoluzione negli ultimi sessant'anni) e la presenza di coperture detritiche", si legge ancora nel documento. Proseguendo nell'analisi dei dissesti, guardando alle mappe fomite dalla Regione ci sono trenta comuni in provincia interessati da una "sismicità media"; 18, tra cui il comune di Piacenza, sono invece nella zona 4, quindi ad ancora più basso rischio. I più fragili sono quelli della montagna, dell'Appennino, ma anche altri di pianuracollina, come Pontenure, Podenzano, San Giorgio, Villanova, o a Pontedellolio. Ci sonopoi i centri storici, come CasteUarquato o Vernasca. Già Marsaglia, Cerignale e Ottone sono stati colpiti in un passato piuttosto recente da sciami sismici a causa della monitorata Faglia di Cerignale, che parte da una profondità di circa otto chilometri e prosegue fino a 2000 metri sottoterra. El. Mal. Il tratto di Nure ai Sassi Neri di Farini é. -tit_org- Piacenza - Ancora osservabili le ferite dell alluvione Estratto da pag. 10 102 03-11-2016 Pag. 1 di 1 castelvetro Mariotti guida il gruppo di protezione civile [Redazione] CÄSTEL ETRO ISS Claudio Mariotti è stato confermato presidente del Gruppo di protezione civile di Castelvetro. Le elezioni si sono svolte qualche sera fa e sono anche stati decisi gli altri incarichi. Il vice di Mariotti sarà Raffaella Macuz, il segretario Stefano Antichi, consiglieri Antonio Pezzoni e Luigi Donelli. Il gruppo di Protezione civile di Castelvetro è sempre pronto ad intervenire in caso di emergenze ma organizza anche esercitazioni come ad esempio la prova di evacuazione delle scuole che ogni anno viene svolta con la partecipazione attiva degli alunni. Inoltre i volontari sono anche protagonisti durante i momenti festivi del paese, come le sagre o le iniziative di beneficenza. tit_org- Estratto da pag. 22 103 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Riapre oggi al traffico la Provinciale Valdaveto: risolto il problema della curva del Roccione [Redazione] ffiapre oggi al traffico la Provinciale Valdaveto: risolto il problema della curva del Roccione Verrà riaperta al traffico questa mattina alle 7,30 la strada provinciale n. 586R della Valdaveto (ex statale) che, al Km 16+200 (a monte dell'abitato di Marsaglia) è stata interessata da un importante intervento di messa in sicurezza che ha risolto un annoso problema: la presenza di una roccia prominente sulla strada, in prossimità di una curva stretta, la "curva del Roccione", costringeva infatti i veicoli pesanti che transitavano in discesa ad invadere la corsia opposta creando una situazione di grande pericolo. Finita la stagione estiva è stato possibile, a metà settembre, riprendere i lavori, iniziati lo scorso anno e interrotti in seguito all'alluvione del 14 settembre 2015 per consentire il transito dei mezzi utilizzati per il ripristino dei tanti tratti stradali danneggiati. L'intervento, dell'importo di 200.000 euro, è stato realizzato con fondi esclusivamente provinciaU ed è consistito nell'allargamento della carreggiata tramite l'inserimento di micropali sormontati da una struttura di lastre sagomate prefabbricate in cemento armato. Sulla soletta in cemento armato, supportata da queste lastre, è stata poi collocata la nuova barriera metallica. E' stato deciso, per motivi tecnici, di posticipare la stesura dello strato bituminoso, per cui la strada risulta ora percorribile su cemento armato, ma già in condizioni di sicurezza. Il progetto è dell'Ing. Andrea Reggi, anche direttore dei lavori, coadiuvato dalla geom. Francesca Putzolu per la sicurezza, e coordinato dal dirigente del servizio "Viabilità, edilizia e servizi tecnologici", nonché responsabile, Ing. Stefano Pozzoli. Ringraziamo tutti i dipendenti per l'impegno ed esprimiamo soddisfazione per un intervento che risolve un problema di sicurezza annoso - sotto linea la vicepresidente Patrizia Calza - e che dimostra l'attenzione al territorio della montagna, sia pure in questo periodo di ridotte risorse finanziarie. I lavori sulla Provinciale diValdaveto -tit_org- Estratto da pag. 22 104 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Strada di Carpaneto, 4 feriti Scontro tra due auto e un furgone al [Fabio Lunardini] Scontro tra due auto e un forgone al bivio di Case Nuove SAN GIORGIO - Incidente sulla provinciale di Carpaneto: tré persone ferite ieri mattina intorno alle 10.20, al bivio per San Damiano. Si sono scontrate, violentemente, due auto e un furgone. Stando ad una prima ricostruzione ad opera dei carabinieri pare che l'utilitaria Fiat Sedici, con a bordo due persone, marito e moglie, stesse viaggiando verso Piacenza quando avrebbe invaso all'improvviso la corsia opposta per evitare di tamponare una Toyota Yaris, con un uomo al volante, che la precedeva e che forse stava svoltando a sinistra. Dalla parte opposta stava però arrivando il furgone, un Opel Vivaro con a bordo due persone rispettivamente di Gossolengo e Rottofreno, che non è riuscito a evitare l'impatto. Sul posto per i soccorsi ai feriti sono accorsi tré mezzi del 118 di Piacenza compresa la Croce rossa di Cadeo, l'eliam bulanza dall'ospedale di Parma e i vigili del fuoco di Fiorenzuola per mettere in sicurezza i mezzi incidentati. Le quatro persone rimaste ferite sono state trasportate all'ospedale di Piacenza in ambulanza e le loro condizioni non sarebbero preoccupanti: si tratta del 47enne di Rottofreno passeggero sul furgone (mentre illeso è il 60enne di Gossolengo al volante), dell'uomo e della donna di 74 e 67 anni che erano sulla Fiat e del guidatore della Yaris, un 78enne di Carpaneto. Per i rilievi di legge sono intervenuti i carabinieri della caserma di Castellarquato, che si sono occupati anche di regolare il traffico. La strada è rimasta chiusa al traffico fino alle 11.30 con conseguenti di sagi per la circolazione, visto che si sono formate lunghe colonne in entrambi i sensi di marcia. Fabio Lunardini Rilievi dei carabinieri di Castellarquato per ricostruire la dinamica dell'incidente sulla provinciale per Carpaneto (foto Lunardini) -tit_org- Estratto da pag. 22 105 03-11-2016 Pag. 1 di 1 In 80 alla cena degli Alpini in aiuto dei terremotati. Sempre con i deboli Castellarquato: tavolata lunga 25 metri, i colori dell'Italia [Redazione] Castellarquato: tavolata lunga 25 metri, i colori dell'Italia CASTELLARQUATO - (dm) II borgo di Castellarquato ancora una volta mobilitato per i borghi colpiti dal terremoto del centro Italia: a muoversi sono stati gli Alpini del Gruppo arquatese che hanno organizzato una cena nella suggestiva comice dei corridoi di accesso alla sede del Gruppo Alpini, location addobbata a festa con i colori della bandiera italiana, pronta ad accogliere una tavolata lunga 25 metri ed 80 commensali. Menu con penne all'Amatriciana, in onore di Amatrice, un secondo e i dolci fatti in casa delle donne "alpine". Alla serata hanno partecipato persone di tutte le età: il ricavato (anche di coloro che non presenti, hanno però fatto un Offerta) andrà alla Sezione Nazionale Alpini, che a sua volta la devolverà ai terremotati. Il capogruppo Italo Colla ha ricordato la missione degli Alpini: Stare sempre al fianco dei più deboli. LO lulled LdVUldL organizzata dagli alpini per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto -tit_org- Estratto da pag. 24 106 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Transennata area sotto mura a Porta d`Arce [L.bru.] Transennata area sotto mura a Porta d'Arce Una ventina le abitazioni senza agibilità Rimangono chiusi il teatro e la Cattedrale LE VERIFICHE Giorno dopo giorno, emergono tutte le conseguenze delle scosse di terremoto dell'ultima settimana avvertite in città. E, dopo i controlli, sono circa una ventina le abitazioni dichiarate inagibili e che necessitano di interventi a Rieti. Emergono altre aree transennate per il rischio di caduta di cornicioni o frammenti di intonaco. Gli accertamenti avviati dai vigili del fuoco già da domenica hanno portato a individuare alcune crepe sulle mura, all'altezza di Porta d'Arce: uno spazio, interno ed esterno alle mura, è stato transennato. E si è ampliata l'area chiusa da un nastro davanti alla sede delle Poste di via Garibaldi. Le verifiche sulle abitazioni private proseguono, con le situazioni più critiche riscontrate in alcuni stabili del centro storico. LA SITUAZIONE II teatro Flavio Vespasiano, dove sono emerse lesioni superficiali già prima della forte scossa di domenica mattina, rimane per il momento chiuso, mentre è ripresa ieri l'attività del tribunale, dopo stop di lunedì, in cui si erano svolti i controlli: unica eccezione, una piccola aula al piano terra. Ripartito anche lavoro negli uffici del Giudice di Pace, mentre resta l'inagibilità di alcuni spazi all'interno degli uffici finanziari comunali di Palazzo Ricci, in piazza Oberdan e di tré piani del palazzo di viale Verani dove è presente l'Agenzia delle Entrate. Chiusura al pubblico, per il momento, della Cattedrale. Sempre chiuse le stanze di Palazzo d'Oltrevelino, già interdette ad agosto. Tra pubblico e privato, in tutto il Reatino, sono ottocento le richieste di sopralluoghi ai vigili del fuoco, di cui circa la metà provenienti dal capoluogo. L.Bru. 800 RICHIESTE DI SOPRALLUOGO NELLA PROVINCIA DI CUI LA META' PROVENIENTI DAL CAPOLUOGO L'area transennata sotto Porta d'Arce -tit_org- Transennata area sotto mura a PortaArce Estratto da pag. 39 107 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La storia Il viaggio senza fine di Maurizio [Alessandra Lancia] La storia II viaggio senza fine di Maurizio Alessandra Lancia Non trova ancora pace Maurizio Sterlini, ucciso dal terremoto la notte del 24 agosto in Corso Umberto, ad Amatrice, e poi rimbalzato tra Italia e Romania per un incredibile scambio di persona. Nel pomeriggio di ieri le sue ceneri sono tornate in paese, accompagnate dal padre Francesco e dalla nipote Margherita: non c'era la sorella, Daniela, ancora ricoverata in ospedale per le ferite riportate la notte del terremoto. Don Savino ha benedetto l'urna durante una breve cerimonia funebre in strada, davanti al cancello sbarrato del semidiroccato cimitero di Amatrice. I familiari avrebbero voluto seppellire Maurizio, 56 anni, originario della frazione dei Santi Lorenzo e Flaviano, al cimitero di San Valentino, ma ieri era inaccessibile, non solo il camposanto ma l'intero paese. Perciò, terminato il breve rito, i familiari si sono ripre si l'uma e se la sono riportata a Roma, in attesa di poter tornare ancora e dare a Maurizio una sepoltura in paese. Per loro lo strazio non è ancora finito: quella notte il padre e la sorella erano nella casa di famiglia a San Lorenzo e Flaviano e si sono salvati. Maurizio era in paese, e di lui non c'era stato verso di sapere niente. Ne da vivo, ne da morto. Disperso, in quella specie di fronte di guerra che era Amatrice subito dopo la scossa di agosto. Lo scambio di salme, con quella di Viktor Paunescu, romeno di 52 anni, residente ad Amatrice, deve essere avvenuto a Rieti, ma si è scoperto solo all'arrivo della bara in Romania. E' seguito un convulso scambio di informazioni e solo dopo l'ennesima prova del dna è stata individuata con certezza la salma di Maurizio. Il rimpatrio è avvenuto nelle settimane scorse; a San Benedetto del Tronío la cremazione, ieri il breve rito di congedo. Ma per la sepoltura non è ancora tempo. -tit_org- Estratto da pag. 39 108 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Sisma , disagi ma voglia di futuro = Amatrice, dopo i nuovi crolli e i grandi timori ora si guarda al futuro [Alessandra Lancia] Sisma, disagi ma voglia di future ^Emergono sempre più criticità nei paesi dell'Alto Velino, in Sabina e in alcuni istituti Ad Amatrice consegnati i pulmini mentre il liceo scientifico sarà pronto lunedì prossin Le ultime forti scosse di terremoto (ieri una di magnitudo 4.0 nel Perugino alle 20.37) hanno provocato molteplici problemi nel Reatino. A Borbona, Leonessa e Posta, dove i danni erano stati sostanzialmente contenuti in agosto, stanno emergendo sempre più disagi, con abitazioni lesionate e persone costrette a dormire in tende o ad andare altrove. A Leonessa oggi riapre il centro storico. Nuovi problemi ad Accumoli e Amatrice, ormai quasi interamente crollate e per tanti istituti scolastici: in città proseguono le verifiche, così come in provincia, ma è possibile che qualche plesso non presenti tutte le garanzie ne- cessarie e si vada verso un trasferimento temporaneo degli studenti. Problemi in altre scuole del Reatino, da Poggio Bustone a Rivodutri. Le speranze, o meglio, la voglia di pensare al futuro arriva da Amatrice, dove ieri sono stati consegnati i nuovi pulmini per i ragazzi. E il nuovo liceo scientifico sarà pronto lunedì prossimo, mentre sono iniziate le ulteriori verifiche nelle case. Ieri, messa del vescovo Domenico Pompili nei pressi dei cimiteri di Accumoli e Amatrice: l'esortazione è stata quella di avere fede e pazienza anche in futuro. Servizi a pag. 40 e in Nazionale Amatrice, dopo i nuovi crolli e i grandi timori ora si guarda al futuro ^Consegnati i pulmini e il liceo scientifico sarà pronto lunedì Iniziati i sopralluoghi sulle case in seguito alle ultime scosse LA RIPRESA Due scuolabus Mercedes per i bambini di Amatrice, un mezzo da lavoro per gli operai di Accumoli: il dono che arriva nel pomeriggio di ieri al parco Don Minozzi recapitato direttamente dal capo di Mercedes Italia Roland Schell, ci aiuta a pensare al domani e al dopo domani, perché questi pulmini li voglio vedere pieni di bambini e immaginare tutte le loro famiglie qui in paese. Ma Sergio Pirozzi e, con lui, Stefano Petrucci sono sindaci inchiodati ad un oggi che somiglia maledettamente al 25 di agosto, con i paesi ora sì completamente rasi al suolo, la gente rimasta di nuovo tutta fuori casa - se non per le inagibilità, tutte da verificare, sicuramente per la paura - e con i collegamenti per Amatrice appesi al saliscendi della Borbona-Montereale e alle buche e gli anfratti della Scai-Configno. Sono problemi concreti giganteschi ed è gigantesco il carico psicologico con cui questi si affrontano. Non dico che avevamo risolto, ma ci eravamo rimessi in moto e guardavamo avanti, dice Bruno Porro, l'assessore comunale a cui pure il terremoto ha preso madre e padre. La scossa di domenica, i gran danni fatti, la paura conficcata nella testa delle persone è come se avesse risucchiato tutto e tutti indietro di due mesi. E che me si. Molti paletti erano stati piantati, uno su tutti, la scuola Capranica. Ma se le famiglie rimaste faranno i bagagli anche quelle aule colorate si svuoteranno. Stesso destino per il liceo scientifico, che sarà pronto il 7. A tutto ieri erano tornati in tenda 41 persone ad Amatrice e 54 a Saletta, ma molte hanno già preso la via de L'Aquila, dove c'erano ancora map (moduli abitativi provvisori del 2009) disponibili. Niente più posti liberi invece negli hotel di San Benedetto del Tronto. LA LINEA Ma per evitare spostamenti forzati dall'alto e favorire il più possibile i ricongiungimenti familiari, la linea della Protezione Civile Regionale è quella di autorizzare il trasferimento in qualunque hotel d'Italia previa accettazione delle condizioni di soggiorno concordate tra Regione Lazio e Federalberghi. Petrucci, il sindaco di Accumoli, non ha dubbi: I miei 80 che erano rimasti li ho fatti sgomberare tutti: finché non finiscono le scosse in paese non si può assolutamente stare. Ne riparliamo tra sei mesi, quando avremo le casette. Per Amatrice il discorso è più complesso. Le case agibili erano tra le 2 e le 300, in più c'erano quelle del progetto Amatrice Solidale: g entepaese infatti ne era rimasta. Ma adesso? Adesso siamo noi che stiamo chiamando dal Coc per fissare con ogni persona o famiglia che aveva la casa agibile un appuntamento per un nuovo sopralluogo e renderci conto della situazione dice il consigliere Filippo Palombini - a fine settimana dovremo avere un quadro più chiaro della situazione. Ieri, per dire, ad aspettare il sopralluogocasa c'era anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha partecipato Estratto da pag. 40 109 03-11-2016 Pag. 2 di 2 alla breve cerimonia di consegna dei mezzi Mercedes: Un gesto che viene dal cuore, in memoria di una nostra dipendente, Maria Rubei, morta qui la notte del terremoto, ha detto Schell. Gli altri morti li ha ricordati il vescovo Pompili nella messa celebrata nello spiazzo del cimitero, con gli squarci alle pareti che mostrano le bare. Dobbiamo imitare Giobbe, la sua fede e soprattutto la sua pazienza - dice alla gente infreddolita che lo ascolta - perché di pazienza ne servirà ancora tanta. Alessand ra Lancia.C RIPRODUZIONE RISERVATA DOBBIAMO IMiïARE FEDE E PAZIENZA DI GIOBBE: NE SERVIRÀ' ANCORA TANTA Vescovo ài Rieri In alto, la messa del vescovo Pompili davanti al cimitero di Amatrice. Sopra, la consegna dei pulmini -tit_org- Sisma, disagi ma voglia di futuro - Amatrice, dopo i nuovi crolli e i grandi timori ora si guarda al futuro Estratto da pag. 40 110 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Criticità in diversi istituti della città Danni a Poggio Bustone e Rivodutri [A.l.] Criticità in diversi istituti della città \ Danni a Poggio Bustone e Rivodutri LE SCUOLE Con il passare dei giorni e l'intensificarsi dei controlli si fa sempre più pesante il quadro delle scuole, in città e in provincia. A Rieti città situazioni di criticità da approfondire al liceo Jucci - per l'ala della scuola prossima al campanile di San Francesco all'Istituto Tecnico Commerciale Luigi di Savoia, all'Itìs Rosatelli, alla succursale dello Scientifico di via Piselli, e in alcune aule e nella palestra della elementare Marconi. Danni registrati e segnalati alla Protezione Civile del Lazio anche all'Istituto Alberghiero, sia al convitto di Fonte Cottorella che alla sede di via Verani che alla succursale di via Moisé di Gaio. Nessun problema invece nella storica sede alla statua del Contadino, che fu oggetto di lavori di miglioramento sismico importanti dopo il terremoto del 1997. IN PROVINCIA In provincia problemi li ha segna lati anche il Comune di Poggio Bustone, che stava valutando la richiesta di moduli per trasferire gli studenti della scuola primaria; a Rivodutri ci sono problemi alla scuola materna che richiederanno un supplemento di valutazione. A Cittaducale invece il sindaco Roberto Ermini ha sciolto la riserva che ancora pesava sulla scuola media di Santa Rufina, che come le altre scuole del comune ha ottenuto la valutazione A nelle schede Aedes compilate ieri dai tecnici. Stesso responso (agibilità piena) anche per il municipio a Palazzo Maoli, per il Consultorio, la Torre Civica, mentre il centro sociale ha ottenuto un giudizio B, che richiederà lavori di messa a norma. Più complesso il lavoro dei tecnici su Rieti città: ieri il dirigente del Settore Lavori Pubblici Maurizio Perón ha chiesto altro tempo per ultimare le verifiche sulle scuole di competenza comunale e approfondire gli accertamenti. E' molto probabile che stavolta, dopo la violentissima scossa di domenica mattina, non tutte superino l'esame di agibilità. E questo potrebbe significare dover cercare sistemazioni alternative per centinaia di studenti. Ma al momento nessuna decisione è stata presa. Problema nel problema: le ex scuole ormai da tempo in disuso, ma utilizzate - per esempio nelle frazioni - come sede di seggio elettorale. Anche su quelle andranno fatte le verifiche, ma parliamo di edifici abbandonati da anni, ai quali il terremoto può aver solo aumentato il carico di problemi. E al voto manca giusto un mese. Per velocizzare i controlli, però, potrà aiutare l'intesa tra Protezione Civile e Genio Civile: a effettuare i controlli e validarli con le schede Aedes da adesso in poi potranno farlo anche i tecnici del Genio Civile, senza aspettare la squadre dedicate inviate dalla Dicomac. Sembra un dettaglio tecnico, invece è una semplificazione che accorcerà i tempi (e taglierà i costi) delle verifiche sugli edifici di interesse pubblico. A.L.RPRODUZIONE RISERVATA QUALORA MANCASSERO LE GARANZIE POSSIBILI SPOSTAMENTI MA DECISIONI DA ADOTTARE SANTA RUFINA OK -tit_org- Estratto da pag. 40 111 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Amatrice - Completato il bypass per SS. Lorenzo e Flaviano [Redazione] AMATRICE COMPLETATO IL BYPASS PER SS. LORENZO E FLAVIANO Ultimato il bypass per raggiungere la frazione amatriciana di Villa San Lorenzo e Flaviano. Dopo le ultime forti scosse di terremoto, la frazione era isolata. E' intervenuto il Genio militare che, attraverso i campi, ha realizzato un bypass. -tit_org- Estratto da pag. 40 112 03-11-2016 Pag. 1 di 1 sono fuoco, polizia Donati: Riflettere su cancellazione per il 2016 alla rimasto [Em.l.] Fiera di Santa Barbara Cancellare la fiera di Santa Barbara (foto) per questioni logistiche, evitando problemi in una zona centrale per le attività di protezione civile. E' l'idea lanciata via facebook da Emanuele Donati. U consigliere comunale di maggioranza ha parlato di opportunità logistiche anche per la concomitanza con il referendum, scatenando una lunga serie di reazioni. Il primo a commentare è stato Felice Costini, che ha chiesto di non cancellare uno dei simboli dell'identità di Rieti. Magari si può ridurre o spostare, ma non cancellare, ha aggiunto Costini trovando molti seguaci su questa ipotesi. L'idea di Donati è nata anche dalle segnalazioni di molti residenti della zona adiacente il Guidobaldiche, soprattutto in un periodo di emergenza, non festeggiano all'idea di vedere ridotte le vie di fuga dalle proprie case. Tanti i cittadini che, rispondendo a Donati, hanno suggerito lo spostamento in altre aree periferiche come Campoloniano, Vaziao il nucleo industriale. Lo stesso Donati ha chiarito di non voler cancellare l'evento, ma di aver posto un problema reale. Per ora sono solo chiacchiere da facebook, ma viste le reazioni, l'argomento sembra particolarmente caro ai reatini. Em.L. RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 41 113 03-11-2016 Pag. 1 di 2 La giornata ` ` Norcia - Altra scossa e scuole chiuse = a Norcia: Ospiterà tutti i servizi essenziali alla popolazione sulla ricostruzione. Controlli al palazzo della Prefettura [Michele Milletti] La giornata Altra scossa e scuole chiuse Michele Milletti Un altro risveglio terribile. Un rumore sordo dalle viscere della terra, che torna a tremare. Sono le 7.41 e una nuova scossa fa sobbalzare tutti lassù, intorno ai Sibillini, e si fa sentire fino a Perugia. Continua a pag. 40 Altra scossa e scuole chiuse fino a sabati entrato in funzione il centro sanitario di base ^L'Anticorruzione ha già acceso un faro preventivo a Norcia: Ospiterà tutti i servizi essenziali alla popolazione sulla ricostruzione. Controlli al palazzo della Prefettur L'epicentro della scossa, magnitudo 3.5 e profondità di dieci chilometri, è registrato dal sismografo dell'Ingv a una manciata di chilometri da Norcia e molto vicino anche a Preci e Cascia: per chi ha passato un'altra notte in tenda ed è provato da due mesi di terremoto e dal terrore di domenica mattina, è una "botta" che provoca l'ennesimo sussulto. L'ennesimo, non l'unico, di una giornata che vedrà l'abbraccio ai terremotati da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima a Norcia e poi al Trasimeno, e quello consegnato via telefono da Papa Francesco al vescovo di Spoleto, monsignorBoccardo. Ore 11 L'Ingv aggiorna la situazione: dopo la tremenda scossa di domenica mattina e alle 11 di mercoledì, sono stati localizzati complessivamente oltre 1600 eventi sismici. Sono circa 270 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, mentre 19 quelli di magnitudo compresa tra 4 e5. Ore 11,02 Coldiretti lancia l'allarme:pericolo ci sono specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, fino al prosciutto di Norcia Igp, che rappresentano un patrimonio culturale del Paese, oltre che economico ed occupazionale. Almeno tremila le aziende a rischio nelle zone terremotate. Ore 11,30 Una squadra dei vigili del fuoco in piazza Italia a Perugia: vengono allungate le scale, i pompieri salgono e iniziano a controllare la facciata estema del palazzo della Prefettura. Chiamati per controllare la statua del Grifo e altri elementi decorativi posti in alto. La verifica è puntigliosa e senza tralasciare il minimo dettaglio. Intanto, sempre a Perugia arriva l'ufficialità attraverso delibera del Comune del trasferimento di alcune famiglie da abitazioni lesionate a Pretola, Montelaguardia e Pianellostrutture alberghiere vista l'inagibilità momentanea delle loro case. Ore 12.30 Toma la corrente al centro di Norcia. Enel attiva una cabina elettrica provvisoria nel centro storico di Norcia, in sostituzione della cabina in muratura abbattuta dal terremoto. Ore 13.45 La procura di Spoleto, guidata dal procuratore capo Sandro Cannevale, dopo i crolli apre un'inchiesta per disastro colposo a carico di ignoti. L'attenzione è concentrata sulle pratiche di finanziamento per gli interventi relativi ai precedenti terremoti, hi particolare per i lavori di ristrutturazione su edifici pubblici e privati. Anche la corte dei conti annuncia che sta monitorando la situazione. Ore 14.55 Per noleggiare i container che serviranno per Marche e Umbria verrà adottata una procedura accelerata, che consentirà di selezionare in 15-20 giorni il soggetto - o i soggetti - che dovranno realizzare e installare i moduli. Lo dice il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio secondo il quale non si procederà ad affidamento diretto. Ore 15.47 Entra ufficialmente in funzione il Centro sanitario di base a Norcia. L'assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, sottolinea come il centro sia in grado di ospitare servizi essenziali come triage, farmacia, nursery, ambulatori medici, pediatrici e per il supporto sociale e psicologico alla persone, in particolare alle categorie più fragili come anziani e bambini. Sono previsti anche spazi per il servizio veterinario e per uffici di servizio. Una struttura simile, ma più piccola, verrà installata anche a Cascia. Ore 15.56 La presidente della Regione, Catiuscia Marini, sottolinea il caratter e fortemente operativo della riunione svolta al centro regionale di protezione civile a Foligno con il capo della protezione civile, Curcio, il commissario per la ricostruzione, Errani, i sindaci e i vertici delle forze dell'ordine. Solo chi ha una necessità particolare o l'impossibilità di spostarsi per via di un'attività sul territorio, avrà a disposizione i Estratto da pag. 40 114 03-11-2016 Pag. 2 di 2 container dice Curcio. Ore 16.45 II presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriva in Umbria e si dirige a Norcia. In seguito il presidente si trasferirà al Trasimeno a fare visita ai terremotati trasferiti nelle strutture alberghiere. Sarà lunga, ma prometto impegno e lavoro fino alla fine, tornerà tutto come prima. Mattarella canterà l'inno nazionale con gli sfollati. Ore 17.32 La protezione civile aggiorna i dati: gli sfollati sono 4.374, di cui 4.304 nella provincia di Perugia e 70 in quella di Temi. Le persone collocate in tenda sono 828, mentre altre 2.465 risultano assistiti in strutture comunali estrutture ricettive locali. In 70 hanno scelto altre sistemazioni tra cui seconde case, presso parenti o amici. Infine 1.002 soggetti hanno trovato assistenza in alberghi ubicati fuori dall'area epicentrale. Trovata inoltre una stalla per i capi di bestiame di Castelluccio in grado di accogliere centinaia tra ovini e bovini. Ore 17.42 Papa Francesco mi ha assicurato preghiere per la nostra gente e mi ha chiesto di portare a tutti la sua benedizione riferisce l'Arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che ha ricevuto una telefonata dal Pontefice che gli ha chiesto di esprimere la sua vicinanza alle popolazioni della Valnerina. Ore 17.53 L'Antìcorruzione comunica di aver acceso immediatamente un faro su ricostruzione, edifici pubblici crollati e forniture per le necessità di massima urgenza nelle zone terremotate. Lo scopo è evitare mazzette e infiltrazioni in un settore in cui nel 2017 saranno spesi 6 miliardi di euro. Ore 18.04 La presidente Marini dispone la chiusura delle scuole in tutto il territorio regionale fino a sabato compreso. Lo riferisce l'assessore Antonio Bartolini al termine della riunione sul tema svolta a Foligno. Ore 20.37 Nuova violenta scossa, magnitudo 4, con epicentro a due chilometri da Preci e distintamente avvertita a Norcia, Sellano, Cerreto di Spoleto e Cascia ma anche fino a Perugia. Ore 231 vigili del fuoco dal comando provinciale di Perugia aggiornano i numeri impressionante del loro lavoro: oltre 250 interventi per verifiche stabilità abitazioni, altre 600 richieste ancora da soddisfare. Michele Muletti GLI SFOLLATI HANNO RAGGIUNTO QUOTA 4374 SETTANTA SONO DI TERNI -tit_org- Norcia - Altra scossa e scuole chiuse - a Norcia: Ospiterà tutti i servizi essenziali alla popolazione sulla ricostruzione. Controlli al palazzo della Prefettura Estratto da pag. 40 115 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Gubbio - Affreschi giù, Gubbio chiude il Duomo [Redazione] Affreschi giù, Gubbio chiude il Duomi Le grandi emergenze sono altrove, ma anche nella provincia di Perugia i problemi legati alle conseguenze del sisma non mancano. A Gubbio è stata chiusa al culto e alle visite la cattedrale che risale al XII secolo. La decisione è stata presa dalla Curia dopo il cedimento di alcuni frammenti di resti di affreschi trecenteschi. I reperti caduti a terra sono stati raccolti dopo la segnalazione alla Soprintendenza. Nei giorni scorsi era stata disposta la chiusura della chiesa della Madonna del Prato in via Perugina alle porte del centro storico. Problemi pure nella parte posteriore della chiesa di San Domenico a San Martino per alcune crepe. A Gualdo Tadino la situazione post-sisma è costantemente monitorata ed al momento sono stati riscontrati due casi di inagibilità ad abitazioni private. Si tratta di vecchi immobili che non erano stati oggetto di ristrutturazione dopo il terremoto del '97.città sono stati predisposti tré centri di accoglienza (Germoglio, CVA Rigali e CVA Biancospino) e diversi cittadini hanno scelto di dormirci per maggiore tranquillità invece di rientrare in casa. Intanto presso l'ufficio protocollo del Comune è stato attivato il servizio di ricezione delle richieste di sopralluoghi e sono già più di cento le segnalazioni pervenute. Il sindaco Massimilia- no Prosciutti, all'esito dell'incontro di ieri mattina a Foligno con il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, ha spiegato che, ad eccezione dei casi di maggiore urgenza, i sopralluoghi inizieranno contemporaneamente ed in maniera uniforme su tutti i territori interessati dal sisma. Aperte le chiese di San Benedetto e San Francesco, mentre la chiesa di Palazzo Mancinelli resta chiusa avendo riportato seri danni. Infine, nei due cimiteri comunali di Gualdo e Pieve di Compresseto, le aree maggiormente danneggiate sono state transennate. Intanto sul lago Trasimeno anziani, bambini e giovani coppie, con lo sguardo verso il tramonto, e gli occhi persi nei pensieri cercano di dimenticare il tremendo terremoto. Sono le persone di Norcia che con il coraggio a due mani si sono spostate con dignità a più di un centinaio di chilometri da quella che era la loro casa, per sentirsi più al sicuro. La generosità è stata grande -si legge in una nota del Comune- ma sono necessari aiuti coordinati per evitare situazioni di confusione. Quindi, si chiede cortesemente di non contattare direttamente le persone terremotate ospitate nelle strutture ricettive. E ancora: Pur comprendendo lo spirito che lo anima, il rischio è però quello di creare confusione in un momento in cui c'è bisogno di molta organizzazione. A Todi alcune chiese hanno riportato danni e lesioni e resteranno chiuseattesa di accertamenti. Tra queste il Tempio della Consolazione, dove è caduta frantumandosi una scultura settecentesca in stucco che rappresentava san Bartolomeo, uno dei dodici apostoli che, inseriti nelle nicchie delle absidi della croce greca della chiesa, fanno da corona all'immagine della Vergine cui è dedicato il tempio. Inoltre Santa Prassede, e le parrocchiali di Monacello, Lorgnano, Cacciano ed Ilei. Insieme a quelle interne ai cimiteri cittadini Nuovo e Vecchio, e frazionali di Pantalla e di Ilci-Cacciano-Ripaioli. Restano chiusi musei e teatri come il Comunale dove il debutto della stagione di prosa previsto per domenica e che vedeva in cartellone Vincenzo Salemme è stato prudentemente annullato. (Hanno collaborato Massimo Boccucd, Selenio Canestrelli, Luigi Foglietti e Francesco Serrani) GUALDO TADINO II passetto messo in sicurezza dopo la sossa di agosto -tit_org- Estratto da pag. 40 116 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - L`Umbria divisa in microzone per monitorare le case [Antonella Manni] L'Umbria divisa in microzone per monitorare le cas Lunghe sequenze sismiche che da mesi tengono la popolazione della Valnerina con il fiato sospeso e la paura addosso. Oliviero Lolli, geólogo già presidente dell'Ordine dei Geologi dell'Umbria e Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi, afferma però che non c'è nulla di anomalo: I terremoti del nostro Appennino - dice - hanno generalmente tali caratteristiche, con lunghe sequenze sismiche che possono durare anche mesi, con le scosse di maggiore intensità che non seguono un ordine cronologico decrescente. Ce lo insegnano gli studi di sismologia storica, molto importanti per caratterizzare la sismicità della penisola italiana. Le misure strumentali sono cosa recente e con l'evoluzione della tecnologia la comunità scientifica e gli organismi tecnici che supportano la protezione civile (INGV) hanno strumenti sempre più raffinati. Basti pensare che si possono misurare spostamenti della crosta attraverso dati satellitari e GPS. Oliviero Lolli, quali le cause di questi terremoti? Le cause sono sempre le stesse e sono legate allo 'stiramento' dell'Appennino verso il Mar Tirreno con fratture della crosta (faglie) di carattere distensivo. Le zone di frattura sono più o meno note e documentate in studi di sismotettonica recenti. Quindi, con una discreta affidabilità, tali studi possono prevedere il dove può avvenire il terremoto e stimarne anche l'in tensità massima, ma ancora non si può sapere quando ciò avverrà e, non mi pare si sia raggiunto un livello di conoscenza tale da poter prevedere l'evoluzione nell'ambito di una sequenza sismica del nostro Appennino, come quella in corso. Come costruire, quindi, in queste zone? "La normativa tecnica italiana del 2008 è piuttosto evoluta e, ritengo, fornisca gli strumenti idonei per una buona progettazione e per costruire il nuovo in sicurezza. Inoltre ci sono varie norme e direttive regionali che richiedono studi di microzonazione sismica per valutare gli effetti di sito di amplificazione del moto sismico. Sugli edifìci esistenti, invece? Quello dell'edificato esistente, costruito in assenza di normativa sismica o con una normativa obsoleta, resta il problema principale. Problema ancor più accentuato per gli edifici storici su cui è oggettivamente difficile intervenire rispettando integrità e valore architettonico, ma che poi piange il cuore vedere sbriciolati. Inoltre sarebbe auspicabile che gli studi di microzonazione sismica fossero estesi, in fase preventiva, al massimo livello di approfondimento non solo dove c'è da approvare un nuovo Piano Attuativo e da modificarne una parte, ma a tutte le situazioni, comprese quelle delle aree già edificate, facendo in modo poi che i risultati di tali microzonazioni siano effettivamente recepiti in fase di progettazione, senza rimanere un mero strumento conoscitivo. Si poteva fare di più in Umbria dopo il'97? Dopo il sisma del '97 molte cose sono state fatte, alcune in più si potrebbero fare. Sistematicamente, dopo la lunga sequenza sismica, passato un ragionevole periodo, si tende a dimenticare. E' necessario invece che la popolazione sia preparata e che i piani di emergenza e di protezione civile comunali, che per lo più ci sono, non rimangano nel cassetto degli uffici tecnici. La popolazione deve essere consapevole del rischio che corre, sia a causa di terremoti che di frane o di alluvioni. E' importante, in periodo di Ordinaria amministrazione", diffondere la conoscenza ai singoli individui che dovrebbero sapere se la propria abitazione sia in grado di resistere ad una forte scossa e in quale misura, ovvero se possa essere interessata da rischi idrogeologici (alluvioni, frane) e in funzione di questo adottare comportamenti adeguati. Su questo, a me pare, ci sia ancora molto da fare. Antonella Manni Oïiviero Lolli Sugli edifici esistenti, invece? -tit_org- Perugia -Umbria divisa in microzone per monitorare le case Estratto da pag. 41 117 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Norcia Ricostruiremo tutto = Lo Stato farà tutto il possibile per voi [Ilaria Bosi] Mattarella: Ricostruiremo tutto ìì Presidente a Norcia e al Trasimeno incontra gli sfollati: Lo Stato farà tutto il possibile per voi L'imprenditore Bianconi gli consegna una lettera: Anzitutto, le scuole. Il saluto di Papa Francesi.. 1: IlariaBosi NORCIA L'auto con a bordo il Presidente Sergio Mattarella si è fermata davanti Porta Romana alle 17.02. Ad attenderlo la gente che è rimasta a Norcia, che ha stretto la mano al Capo dello Stato, invocando un forte impegno. Vincenzo Bianconi, giovane imprenditore simbolo della Norcia che guarda avanti, ha scambiato qualche parola col Presidente, consegnandogli anche un documento: Ci siamo guardati negli occhi - racconta Bianconi - e gli ho consegnato un documento per la soprawivenza della nostra identità. Ecco, la prima importantissima sfida è quella di non perdere la nostra identità. Apag.41 Lo Stato farà tutto il possibile per voi NORCIA L'auto con a bordo il Presidente Sergio Mattarella si è fermata davanti Porta Romana alle 17.02. Ad attenderlo la gente che è rimasta a Norcia, che ha stretto la mano al Capo dello Stato, invocando un forte impegno. Vincenzo Bianconi, giovane imprenditore simbolo della Norcia che guarda avanti, ha scambiato qualche parola col Presidente, consegnandogli anche un documento: "Ci siamo guardati negli occhi racconta Bianconi - e gli ho consegnato un documento per la sopravvivenza della nostra identità. Ecco, la prima importantissima sfida è quella di non perdere la nostra identità, che è caratteristica unica di questo territorio, e aiutare concretamente chi ha deciso di restare". Il Capo dello Stato, accompagnato, tra gli altri, dalla presidente della Regione Catiuscia Marini e dal sindaco Nicola Alemanno, si è poi addentrato nella zona rossa. Da Porta Romana a Corso Sertorio, il Capo dello Stato è arrivato fino a Piazza San Benedetto, nei luoghi simbolo di una Norcia colpita al cuore. Il Presidente Mattarella si è rivolto al sindaco di Norcia: "Faremo tutto quello che uno Stato può fare", è stata la sua promessa. E di fronte alle macerie della Basilica di San Benedetto, non ha indugiato: "Ricostruiremo partendo da qui e Norcia tornerà a essere ancora più bella e più sicura". Il Capo dello Stato si è soffermato con altre persone, fuori dalla zona rossa. Poi è partito alla volta di Magione, dove ha incontrato gli sfollati che da domenica scorsa sono ospiti neglialberghi del LagoTrasimeno. IL PAPA Mentre il Capo dello Stato era in viaggio tra Norcia e Magione, Papa Francesco ha telefonato all'arcivescovo di Spoleto e Norcia Renato Boccardo per rivolgere il suo pensiero alle popolazioni di Norcia, Cascia, Preci. Il cellulare ha squillato alle 17.42: "Sono Papa Francesco". Il pontefice ha chiesto al presule di portare la sua vicinanza alle popolazioni della Valnerina colpite dal terremoto del 26 e del 30 ottobre. Monsignor Boccardo, che pochi minuti prima aveva salutato il Capo dello Stato, ha riferito di aver illustrato al Santo Padre "le difficoltà e la paura della gente, che è senza casa ne certezze e da oltre due mesi convive col terremoto, e la grave perdita del patrimonio di fede e di arte delle nostre valli. Francesco prosegue - mi ha assicurato preghiere per la nostra gente e mi ha chiesto di portare a tutti la sua benedizione. Il Pontefice, inoltre, si è detto addolorato per il crollo di tanti edifici sacri, simboli della fede e dell'identità di un popolo. LE SCUOLE Le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse per tutta la settimana, da Perugia a Temi, su disposizione della Regione. Ma il nodo resta quello di Norcia. All'inizio della prossima settimana, infatti, saranno pronti i moduli prefabbricati ordinati dopo le scosse d'agosto per ospitare studenti della scuola primaria e quelli della scuola materna: 300 ragazzini in tutto. Ma l'emergenza ha di fatto messo fuori uso anche le altre strutture scolastiche e ora l'emergenza è per 800 studenti. A lanciare un accorato appello e un grido d'allarme è stata due giorni fa la dirigente scolasti- ça degli istituti della Valnerina Ros ella Tonti: "Le scuole, da queste parti, non hanno soltanto funzione educativa e culturale, ma sono anche presidi di socialità. È stato perso tanto tempo, ora bisogna fare presto". LA NUOVA ACCOGLIENZA Tra Cascia e Norcia ieri sono terminati gli interventi per il montaggio delle tende. Nel Comune di Norcia - è stato riferito sono state allestite due aree di accoglienza gestite dalla Regione. La prima, con 90 posti letto (Area Allegrini), la seconda con 80 posti letto (Area Tennis). Le tende collettive montate sono 7, le persone ci hanno già dormito anche se in qualche caso va Estratto da pag. 41 118 03-11-2016 Pag. 2 di 2 messo a punto il riscaldamento. Le altre tende collettive sono state montate a Forsivo (24 posti) a Frascaro (60 posti in due diverse tende). Popoli (30 posti). Savelli (30), Piediripa (30), Ancarano (90) e San Pellegrino (60). Altre 8 tende con grande capacità di accoglienza (oltre 50 posti) sono state montate nelle zone di Paganelli, Legogne, Aliena, Sant'Andrea. Casali di Serravalle, Villa Serravalle. GLI ANIMALI Per andare incontro alle esigenze di tutti coloro che hanno allevamenti di bestiame, la Regione ha attivato unì suo sportello a Norcia. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, invece, ha comunicato che da ieri mattina il numero di emergenza 1515 viene dedicato anche alla raccolta di tutte le segnalazioni e le richieste di aiuto degli allevatori e agricoltori provenienti dalle regioni colpite dal terremoto. La Regione si sta anche occupando del trasferimento degli animali che si trovano in stalle inagibili o località isolate. Entro sabato, ad esempio, saran no trasferiti tutti gli animali che si trovano a Castelluccio. Ilaria Bosi Vigili del fuoco durante un intervento in Valnerina ^Mattarella in visita a Norcia incontra gli sfollati L'imprenditore Bianconi gli consegna una lettera ^Intanto è terminato il montaggio delle tende, ma si pensa già ai moduli per l'inverno. Il saluto di Papa Francesco II presidente Mattarella con gli sfollati (FOTO MARCO GIUGLIARELLI) -tit_orgNorcia Ricostruiremo tutto - Lo Stato farà tutto il possibile per voi Estratto da pag. 41 119 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Gli accertamenti sono solo all'inizio Crolli di case e chiese, aperte due inchieste = Spoleto - Crollo di chiese e palazzi aperte due inchieste Le indagini della magistratura contabile e quella ordinaria. Ipotizzato il disastro colposo [Ila.bo] Crolli di case e chiese, aperte due inchieste Le indagini della magistratura contabile e quella ordinaria. Ipotizzato il disastro colposoPOLET O Disastro colposo. È questa l'ipotesi di reato su cui indaga la Procura della Repubblica di Spoleto, che ha aperto un'inchiesta sui numerosi crolli registrati in vari edifici pubblici e privati tra Norcia, Preci, Cascia e altri centri del comprensorio. Capire se ci siano responsabilità nella devastazione del terremoto è in questa fase anche un atto di tutela verso l'ingente patrimonio pubblico andato perduto, con tutte le conseguenze che questo ha determinato. A pag.41 Gli Crollo di chiese e palazzi aperte due inchieste SPOLETO Disastro colposo. È questa l'ipotesi di reato su cui indaga la Procura della Repubblica di Spoleto, che ha aperto un'inchiesta sui numerosi crolli registrati in vari edifici pubblici e privati tra Norcia, Preci, Cascia e altri centri del comprensorio. Capire se ci siano responsabilità nella devastazione del terremoto è in questa fase anche un atto di tutela verso l'ingente patrimonio pubblico andato perduto, con tutte le conseguenze che questo ha determinato. Il fascicolo, di cui è titolare il procuratore capo Alessandro Cannevale, è per ora a carico di ignoti. Numerose so no le acquisizioni di documenti già disposte. Molte di queste riguardano carteggi relativi alla ricostruzione post sisma del 1997. Come è stato ricostruito? Come sono stati spesi i soldi stanziati allora? I crolli si potevano evitare? Sono alcuni degli interrogativi cui l'indagine dovrà dare risposta. Sui primi esiti viene mantenuto il più stretto riserbo, anche se al momento non sarebbero emerse responsabilità particolari. La procura, con molta probabilità, sentirà anche diverse persone informate dei fatti, non soltanto tecnici e addetti ai lavori. Sant'Eutizio di Preci e Campi di Norcia sono solo alcuni degli edifici i cui interventi degli ultimi anni sembrano destinati a finire sotto la lente della magistratura. Ma l'elenco è molto più nutrito e riguarda anche alcune proprietà comunali. Una cosa è certa: l'indagine potrebbe allargarsi notevolmente, visto e consi- derato che, soprattutto per quanto riguarda gli edifici privati, un quadro preciso della situazione ancora non c'è. L'apertura del fascicolo - è stato comunque ribadito - rappresenta una sorta di atto dovuto dopo i crolli delle ultime settimane. Gli inquirenti, compatibilmente con le esigenze dei soccorsi, hanno avviato un censimento degli edifìci interessati. L'attenzione è concentrata sulle pratiche di finanziamento per gli interventi relativi ai precedenti terremoti. In particolare per i lavori di ristrutturazione su edifici pubblici e privati. Le pratiche di finanziamento dei precedenti terremoti, del resto, rappresentano per gli inquirenti un punto definito da cui partire. E anche nell'ipotesi remota che nelle procedure dell'epoca venissero riscontrate condotte truffaldine o fattispecie di reato che oggi sarebbero ormai prescritte, quel punto di partenza sarebbe comunque tecnicamente propedeutico per accertare eventuali responsabilità sul supposto disastro colposo. Ma non è solo la magistratura ordinaria ad avere aperto un fascicolo d'indagine. Anche la Corte dei Conti del procuratore Giuseppone ha avviato degli accertamenti per capire se ci siano stati sprechi di denaro pubblico nella ricostruzione. Ila. Âî. INDAGANO LA MAGISTRATURA ORDINARIA E QUELLA CONTABILE IL REATO IPOTIZZATO È OISASTRO COLPOSO -tit_org- Crolli di case e chiese, aperte due inchieste Spoleto - Crollo di chiese e palazzi aperte due inchieste Estratto da pag. 41 120 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Tre famiglie evacuate scuole chiuse fino a sabato [Federico Fabrizi] Tré famiglie evacuate scuole chiuse fino a sabat( ^Cadono calcinacci: transennati locali ^Rischiano di cadere le tamponature: chii all'intemo dell'Accademia di Belle arti locali al comando dei vigili a Madonna Alt Tré famiglie evacuate e transenne in alcuni locali del comando dei vigili urbani a Madonna Alta e all'Accademia di Belle arti. È questo l'esito delle operazioni di controllo svolte dai vigili del fuoco nel territorio di Perugia. Sgomberate una casa a Montelaguardia, una a Pianello e un'altra a Pretola. In questa ultima ci sono lesioni nei muri portanti e nel vano delle scale. Troppo pericoloso restare lì dentro. Il sopralluogo di pompieri e addetti del Comune è stato concluso con la decisione di sgomberare le tré abitazioni. Quindi per una decina di persone sono state messe a disposizione sistemazioni negli alberghi della città. Al comando della polizia municipale, invece, il terremoto ha danneggiato le tamponature in diversi locali: officina, magazzino e archivio. Altre scosse potrebbero far cadere i pannelli, per questo è stato deciso di transennare i locali giudicati pericolosi. In via San Francesco, nei locali dell'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci i tecnici hanno individuato lesioni, defor mazione delle volte del chiostro sul lato di via Pascoli, calcinacci a terra - è spiegato nell'ordinanza 1150 di martedì- quindi è stato transennato lo spazio. A parte le aree della Valnerina, i vigili del fuoco si trovano di fronte un elenco di 400 edifici da controllare in tutto il territorio della provincia di Perugia. Sono tantissime le segnalazioni arrivate al 115, una trentina nella giornata di ieri. Quasi sempre si tratta di danni lievi, tali da non pregiudicare le condizioni di sicurezza, ma nei prossimi giorni tutte le strutture dovranno essere controllate. LE SCUOLE Rinviata ogni decisione, invece, per quanto riguarda le scuole. Tutti gli istituti della regione resteranno chiusi fino a sabato. La decisione è stata presa al termine dell'incontro avvenuto ieri sera al centro di Protezione civile di Foligno tra Regione, sindaci, presidenti delle Province e i rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale. La decisione è stata presa per consentire ai Comuni di completare le attività di verifica dei singoli plessi scolastici, spiega l'assessore regionale Antonio Bartolini. La decisione, dunque, passa ai sindaci che dovranno valutare la riapertura delle scuole a partire da lunedì prossimo e comunicarlo all'ufficio scolastico regionale. Federico Fabrizi [email protected] ffi) RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 43 121 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Università, i ragazzi di Lettere pronti per Norcia [F.fab] Università, i ragazzi di Lettere pronti per Norcia Chi l'ha detto che servono soltanto gli ingegneri? Il diparamento di Lettere dell'Università di Perugia è pronto a mettersi a disposizione per aiutare le aree colpite dal terremoto. Studenti, ricercatoti e prof: tutti decisi a rimboccarsi le maniche e mettersi in marcia per catalogare, archiviare studiare e poi anche ricostruire. Il patrimonio storico e artistico ha subito danni enormi per il terremoto spiega il preside del dipartimento Mario Tosti - nel corso del tempo abbiamo investito molte energie per studiare, conoscere e valorizzare i territori del Nursino, del Casciano e della Valnerina e anche alcune aree di confine, le Marche settentrionali e l'Alto Lazio: non vogliamo essere assenti in questo momento di assoluta e dramma- IL DIRETTORE MARIO TOSTI: LANCIAMO UN APPELLO, SIAMO A DISPOSIZIONE tica emergenza. In questa fase c'è tanta voglia di fare, noi lanciamo un appello per metterci a disposizione di Protezione civile. Regione e sindaci: per poter dare un contributo nell'ambito degli interventi che saranno messi in at- L'ORGANIZZAZIONE Alcuni docenti si sono fatti promotori di un appello tra i colleghi e tra gli studenti del dipartimento affinchè si rendano disponibili a collaborare con gli enti incaricati della tutela del patrimonio culturale. Per l'obiettivo si sono messi a disposizione due dottorandi: Sarà Cavatorti e Lorenzo Principi, che coordineranno i gruppi di lavoro e i progetti del dipartimento di Lettere. F.Fab. RIPRODUZIONE RISERVATA II prof Mario Tosti -tit_org- Estratto da pag. 43 122 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Il palazzo della Provincia e la Rocca Paolina [Redazione] Il palazzo della Provincia e la Rocca Paolina Nella giornata di ieri i vigili del fuoco hanno controllato anche la statua del grifo sistemata in cima. al palazzo della Provincia in piazza Italia. Per fortuna nulla di grave, ma nel lungo elenco delle segnalazioni ricevute al 115 e tutte da verificare, è spuntato anche uno dei simboli della città. Un altro simbolo, la Rocca Paolina, invece, dovrebbe essere riaperta completamente nel corso della giornata di oggi. Il Comune punta a rendere transitabile tutto il percorso fino a piazza Italia. I tecnici hanno lavorato per svolgere tutte le verifiche del caso e per garantire la messa in sicurezza. Si punta a riaprire il passaggio anche considerando la presenza dei banchi della Fiera dei Morti in corso Vannucci e un afflusso maggiore del solito. RIPRODUZIONE RISERVATA tit_org- Estratto da pag. 43 123 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Gubbio - A Gubbio un summit sui borghi storici [Massimo Boccucci] A Gubbio un summit sui borghi storici BUBBIO Parlare di borghi storici e tesori urbanistici d'Italia in giorni difficili come questi può essere un segnale forte con un valore speciale. Avrà il suo peso domani la delicata situazione dell'Italia centrale nel convegno promosso dal Comune con la Fondazione umbra per l'architettura "Galeazze Alessi", l'Ordine provinciale degli architetti e quello degli ingegneri, che ha valenza come crediti formativi per le due categorie professionali. L'appuntamento, alle ore 11 presso la sala Trecentesca di palazzo Pretorio, è con "II tesoro d'Italia, la rigenerazione dei centri e dei borghi storici" con gli interventi del sindaco Filippo Mario Stirati, Giuseppe Chianella assessore regionale alla Riqualificazione urbana e centri storici, Ermete Realacci presidente della commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, Mario Abis coordinatore "Piano città" alla presidenza del consiglio dei ministri, Leopoldo Freyrie presidente della Fondazione umbra per l'architettura. Abbiamo voluto questa iniziativa a Gubbio - dice Stirati -, che è anche sede dell'Ancsa, l'associazione nazionale dei centri storici, e ha prodotto un documento fondamentale come la Carta di Gubbio. Ci sembra ancora più opportuna adesso viste le tante ferite aperte e rischi di cancellazione urbanistica per il sisma. IL PASSATO Gubbio, risparmiata dagli ultimi fenomeni sismici grazie anche all'opera di ricostruzione e consolidamento dopo gli eventi del 1984 e del "97, porta il suo modello di salvaguardia del patrimonio storico-architettonico. Occorre aprire un dibattito - spiega il sindaco - sul futuro sostenibile contro l'abbandono del patrimonio culturale, sociale e architettonico, anche alla luce della pro posta di legge sulle misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni. Si vogliono mandare segnali affinchè si agisca sul piano urbanistico, finanziario e legislativo per la protezione e il recupero culturale dei borghi, con la finalità di promuovere la riqualificazione ambientale e territoriale, la riutilizzazione e gestione del patrimonio edilizio, la tutela del paesaggio. Da Gubbio cercheremo di dare un contributo - osserva il sindaco con la presenza di esperti qualificati. Massimo Boccucci â RIPRODUZIONE RISERVATA NEL CORSO DELL'INCONTRO GLI ESPERTI AFFRONTERANNO ANCHE LA PROBLEMATICA LEGATA AL TERREMOTO -tit_org- Estratto da pag. 45 124 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Foligno - Terremoto, spuntano problemi per il Museo della Stampa [Giovanni Camirri] Terremoto, spuntano problem per il Museo della Stampa Sisma, problemi al Museo della Stampa, interdetta viabilità nella parte iniziale di via Granisci. Per gli effetti della scossa di terremoto di domenica 30 ottobre, sono stati riscontrati problemi al Museo della Stampa, nel palazzo Orfini-Podestà, a Foligno. Per U rischio di distacco di una tamponatura in mattoni, nella parte alta dell'edificio, è stato disposto dai vigili del fuoco, dalle 13, la chiusura al traffico del tratto iniziale di via Granisci, che incrocia con piazza della Repubblica. Pertanto gli automobilisti, per accedere in via Gramsci dovranno passare per Piazza del Grano e non più attraverso via XX settembre. SCUOLE Sisma, scuole chiuse fino a sabato 5 novembre. Anche ieri sono proseguiti i controlli da parte dei tecnici del Comune di Foligno per verificare la situazione degli istituti scolastici, dopo la scossa di domenica 30 ottobre. Il sindaco, Nando Mismetti, ha disposto la chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado, per l'intera settimana, fino a sabato 5 novembre. Una decisione che segue quanto disposto dalla Regione: "In considerazione degli eventi sismici la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio regionale fino a sabato 5 novembre 2016 com preso: lo ha comunicato l'assessore regionale, Antonio Bartolini, a margine dell'incontro con i sindaci, i presidenti delle Province e i rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale, in corso nella sede del Centro regionale di Protezione civile di Foligno. "La decisione - ha spiegato l'assessore - è stata presa per consentire alle amministrazioni competenti il completamento delle attività di verifica necessarie alla riapertura dei singoli plessi scolastici. I Sindaci sono invitati a valutare la riapertura delle scuole a partire dal giorno 7 novembre dandone comunicazione alla Regione e all'Ufficio scolastico". LE CERIMONIE Grande affluenza, ieri, al cimitero centrale di Santa Maria in Campis per la commemorazione dei defunti. Dopo la deposiazione delle corone c'è stata la messa presieduta dal vescovo Gualtiero Sigismondi. Una celebrazione religiosa cui hanno preso parte tantissime persone per dare anche un segnale preciso in questo momento di difficoltà ed emergenza: la comunità è coesa, forte, pronta a reagire e con una grande voglia di trovarsi insieme per condividere valori comuni. Il tutto alla presenza delle autorità comunali e di quelle militari con il generale Luca Covelli, comandante del Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento dell'Esercito, e il Picchetto d'Onore a rappresentarle tutte e con loro le associazioni combattentistiche e d'arma e le forze dell'ordine. Domani, intanto, in occasione del 4 novembre, giorno dell'unità nazionale e giornata delle forze armate, per iniziativa di Comune di Foligno e Centro di selezione e reclutamento nazionale dell'esercito, in sala consiliare, alle 9,30, interverranno il sindaco di Foligno, Nando Mismettì, e il comandante del centro di selezione e reclutamento nazionale dell'esercito, generale Luca Covelli. Successivamente verrà consegnata la Costituzione italiana e la bandiera ad una rappresentanza di studenti di 16 anni. Verrà inoltre salutato il comandante provinciale dei carabinieri, Cosimo Fiore. Alle 11 in piazza don Minzoni, ci sarà la deposizione di una corona d'alloro al monumento ai caduti alla presenza del picchetto d'onore del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell'esercito. Giovanni Camirri [email protected] ti RIPRODUZIONE RISERVATA Interdetta la circolazione nella parte iniziale di via Granisci La comunità: "Pronti a reagire e a stare insieme intorno a valori comuni -tit_org- Estratto da pag. 48 125 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il vertice a Foligno tra i sindaci e il commissario Errani Spoleto - Cardarelli: Inserire la città nel perimetro del cratere [Ilaria Bosi Riservata] Il vertice a Foligno tra i sindaci e il commissario Errani Cardarelli: Inserire la città nel perimetro del cratere Torre comunale lesionata, chiuso Palazzo del Municipio. Stessa sorte per Palazzo Ancaiani, in piazza della Libertà, dichiarato inagibile, mentre Vigili del fuoco e tecnici della Protezione civile hanno evacuato, martedì sera, tré palazzine di viale Martiri della Resistenza. Gli stabili, infatti, presentavano lesioni molto gravi e per i circa venti residenti sono state valutate soluzioni alternative: alcuni sono stati sistemati in albergo, altri ospitati da amici e parenti. Ieri mattina, intanto, il sindaco Fabrizio Cardarelli ha incontrato il commissario straordinario della ricostruzione Vasco Errani. La situazione a Spoleto dopo le scosse del 30 ottobre -ha detto il primo cittadino durante l'incontro- è radicalmente cambiata. Abbiamo più di 400 persone fuori dalle proprie abitazioni che da tré notti dormono nei centri acco glienza allestiti al Palatenda, al Palarota e nell'area attrezzata di Eggi. Man mano che i sopralluoghi vanno avanti registriamo casi di inagibilità che interessano alcuni edifici del centro storico, le scuole e case private dove le famiglie non potranno tornare in tempi brevi. Le richieste di sopralluogo, ad ora, sono oltre 900, a cui vanno aggiunte le oltre 1.000 presentate dopo il sisma del 24 agosto. Per questo -ha aggiunto a margine Cardarelli- ho voluto ribadire durante l'incontro, anche considerando che siamo solo al secondo giorno di sopralluoghi, che ci troviamo a fronteggiare una situazione che si aggrava con il passare dei giorni e che è quindi indispensabile che Spoleto venga inserita nel perimetro del cratere per gestire al meglio l'emergenza di queste ore. Proseguono, intanto, i sopralluoghi: Anche ieri -riferi scono dall'ente- i tecnici della direzione di comando e controllo della Protezione civile sono stati impegnati nel centro storico per verificare l'agibilità degli edifici e delle strutture scolastiche dopo il sisma del 30 ottobre. Le richieste di sopralluogo presentate dai privati, nei primi tré giorni della nuova emergenza, sono più di mille. Ilaria Bosi RIPRODUZIONE RiSERVATA IL SINDACO INCONTRA IL COMMISSARIO STRAORDINARIO: DOPO LA SCOSSA DI DOMENICA 30 QUI È CAMBIATO Ò ßÒÎ -tit_org- Estratto da pag. 49 126 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Spoleto - Sisma, alberghi pieni ma sono le troupe delle tv [Antonella Manni] Sisma, alberghi pieni ma sono le troupe delle tv Barbanera della Confcommercio: Quando I sopralluoghi di Vigili e Protezione civile i riflettori si spegneranno, qui cosa resterà? continuano soprattutto nella zona a mon Ponte dei Santi senza ne chiese ne musei aperti. Nonostante qualche gruppo di turisti abbia comunque attraversato la città. Da visitare, però, è rimasta la Rocca Albomoziana con il Museo del Ducato che, dopo le verifiche dei tecnici, sono stati riaperti al pubblico. A dispetto del sisma, diversi alberghi si sono parzialmente riempiti. Ma per la maggior parte ad occupare le camere sono giornalisti e troupe televisive straniere arrivate in Umbria per seguire le vicende del terremoto. Å' una situazione del tutto anomala e temporanea -dice sconfortato il presidente del Con Spoleto e della Confcommercio Tommaso Barbanera-: quando i riflettori si spegneranno e i giornalisti con le televisioni non ci saranno più, cosa resterà?. Di certo c'è che la vita deve continuare. Lo chiedono e lo ripetono, in questo momento non facile, artigiani e commercianti che in centro storico stanno cercando di rendere le giornate meno amare dopo la grande scossa del 30 ottobre: un po' meno cupe, nonostante la paura e le transenne che, a seguito dei sopralluoghi di vigili del fuoco e della protezione civile, stanno punteggiando le vie della parte alta del la città. Io voglio ringraziare tutte le persone che tra ieri e oggi mi sono venute a trovare. Grazie per darci fiducia a noi negozianti che sicuramente stiamo vivendo un momento molto critico: il centro storico non deve morire e noi che abbiamo un negozio 1 lotteremo per questo!!! Forza e coraggio Spoleto tornerà a brillare. Così scriveva ieri una negoziante su Facebook, dopo un pomeriggio in cui, per animare Via Minervio, ha cercato di richiamare clienti: Buongiorno! Malgrado il malessere e la paura -aveva formulato nell'invito-, noi che abbiamo un'attività bisogna rimboccarsi le maniche e armarsi di coraggio per tenere in piedi il nostro lavoro, ovvero la nostra vita, quindi per chi avesse voglia di evadere e provare a far finta di niente, io pomeriggio apro, poi si vedrà. Se qualcuno vuoi venire gli offro aperitivo. La voglia di andare avanti è anche quella che spinge ogni mattina a proporre i propri prodotti la storica pasticceria Tebro: 2 novembre, commemorazione dei defunti -ha postato la titolare-, fave dei morti e arrivederci al prossimo anno. Che sia meno funesto. Serena giornata a tutti, per quel che si può. Insomma, si sente la neces sità di scongiurare che il sisma faccia ripiegare la gente su se stessa. Ad esempio, ancora non si può mettere a fuoco quante strutture pubbliche saranno agibili da qui ai prossimi mesi. Ma, allora, cosa fare? E' giusto fermare ogni attività, anche di carattere culturale o ricreativo? L'ufficio informazioni turistiche che si trova in Piazza della Libertà in questi giorni è rimasto chiuso, così come scuole, biblioteca, quasi tutti i musei e gli spazi teatrali. Ci sono però strutture che potrebbero tornare utili in tale situazione eccezionale, come la cupola di Fuller (Spoletosphera): potrebbe essere coperta con un telo (magari trovando uno sponsor) ed essere adibita a teatro o sala conferenze? Oppure: i gazebo di bar e ristoranti che è previsto siano presto smontati per scadenza del permesso comunale: perché non lasciarli per pubblica utilità? Si potrebbero utilizzare come luoghi di ritrovo e anche per ospitare nei prossimi mesi piccoli eventi: Ne parleremo con il sindaco Cardarelli e con gli associati di Confcommercio, assicura Barbanera. Rilanciare per non morire. Antonella Manni La Rocca Albornoziana è stata riaperta al pubblico e (sopra) Barbanera -tit_org- Estratto da pag. 49 127 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Spoleto - L`arcivescovo celebra la messa all`aperto [Redazione] L'arcivescovo celebra la messa all'aperto Stretti gli uni agli altri in preghiera nel piazzale. La Commemorazione dei defunti è iniziata ieri pomeriggio davanti alla chiesa di San Ponziano, con una messa celebrata all'aperto dall'arcivescovo monsignor Renato Boccardo cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Fabrizio Cardarelli, il vicesindaco Maria Elena Bececco e l'assessore alla cultura Camilla Laureti. La situazione post terremoto e gli eventi sismici che si sono susseguiti dal 30 ottobre scorso, infatti, hanno sconsigliato di celebrare all'interno dell'edifìcio sacro. A seguire i fedeli si sono quindi diretti al cimitero monumentale per la deposizione di una corona e la resa degli onori al Sacrario dei caduti da una schierante in armi del primo reggimento Granatieri di Sardegna 2 battaglione Cengio. Per domani, giorno dell'Unità nazionale e delle Forze armate, era prevista una serie di eventi con la cerimonia dell'alzabandiera, la resa degli Onori da parte del picchetto in armi, la lettura del messaggio del Capo dello Stato e il saluto del sindaco in Piazza Garibaldi. LA VITA DEVE CONTINUARE AVANZA LA PROPOSTA 01 RICOPRIRE LA CUPOLA 01 FULLER PER ADIBIRLA A TEATRO O SALA CONFERENZE -tit_org- Spoleto -arcivescovo celebra la messa all aperto Estratto da pag. 49 128 03-11-2016 Pag. 1 di 1 `` Terni - Terni Sisma, la protesta dei genitori: a scuola verifiche superficiali = tra Comune e Regione poi la scelta raccolta firme: Verifiche poco accurate Ugolini a pag. 50 [V.ug.] Terni Sisma, la protesta dei genitori: a scuola verifiche superficiali Ugolini a pag. 50 Scuole aperte e poi chiuse Genitoritilt e polemiche ^Terremoto, rimpallo di decisioni Sì toma in classe lunedì. A Gabelletta tra Comune e Regione poi la scelta raccolta firme: Verifiche poco accurate La decisione della Regione di chiudere tutte le scuole fino a sabato ha tagliato al testa alle tante proteste che cominciavano a fioccare: controlli troppo superficiali e veloci, come è possibile che sia garantito che le scuole non hanno effettivamente subito danni? si chiedevano i genitori. Certo è che resta un paradosso: il sindaco di Terni, massima autorità comunale per la protezione civile, ne aveva, invece, decretato la riapertura. Un braccio di ferro che si è sciolto in tarda serata, con il sindaco che revocato l'ordinanza. Il comitato per Gabelletta aveva già 250 firme raccolte con una petizione perché riteneva che il sopralluogo volto a valutare la presenza di lesioni all'edificio non garantisse ne che la scuola sia antisismica, ne che possa sostenere altre scosse ed ora si presenta un reale rischio da stress sismico. Per cui aveva organiz zato per domani mattina un flash mob davanti alla scuola volto a sensibilizzare l'amministrazione comunale rispetto alle richieste ormai inderogabili in merito alla sicurezza dei bambini della scuola primaria. E chiede il certificato antisismico per tutte le scuole MONTEFRANCO Intanto continua la chiusura, disposta dalla sindaca di Montefranco Rachele Taccalozzi, di un raccolta nrme: veri tratto di circa cinquanta metri di Via di Sotto al centro storico. La decisione è stata assunta per la presenza di un edifìcio non abitato prospicente la via e risultato danneggiato dal terremoto. L'alternativa per i pedoni, riferisce la sindaca, è costituita da Via di Mezzo, le auto non possono arrivare. Attualmente non è possibile raggiungere in macchina la chiesa parrocchiale. Sempre la Taccalozzi informa poi che l'amministrazione comunale, in collaborazione con la protezione civile, ha allestito due punti di accoglienza che mettono a disposizione complessivamente 20 posti letto. Il primo punto è stato collocato all'auditorium comunale, il secondo nell'area dello stadio di Fontechiaruccia. MONTECASTRILLI II sindaco di Montecastrilli Fabio Angelucci ha disposto la chiusura di un tratto di circa duecento metri della strada provinciale 41 Settevalli nel centro abitato di Quadrelli a causa di un edificio, non abitato, prospiciente la strada e che risulta danneggiato dal terremoto. Il provvedimento sarà contenuto in un'ordinanza nella quale verrà individuata anche la viabilità alternativa. La decisione è stata assunta dopo i sopraluoghi di questa mattina eseguiti dai tecnici della Provincia di Terni e del Comune in coordinamento con i vigili del fuoco. V.Ug. SI RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Terni - Terni Sisma, la protesta dei genitori: a scuola verifiche superficiali - tra Comune e Regione poi la scelta raccolta firme: Verifiche poco accurate Estratto da pag. 50 129 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terni - Confermata l`inagibilità di una casa [Redazione] Confermata l'inagibilità di una casa AMELIA E'stata confermata l'inagibilità di una abitazione privatae un'abitazione privata Abitata da una famiglia ad Amelia. Lo hanno reso noto la sindaca Laura Pernazza e l'assessore alla protezione civile Avio Proietti Scorsoni che hanno sottolineato le non ottimali condizioni dell'edificio già prima della scossa. L'amministrazione ha provveduto ad alloggiare in altro stab ile la famiglia occupante. Pernazza e Proietti Scorsoni hanno anche fatto il quadro dei controlli su tutto il centro storico e frazioni. Da domenica a ieri tecnici dell'amministrazione, nell'ambito delle attività svolte dai vigili del fuoco, hanno verificato le condizioni di Palazzo Petrignani, Cisterne romane, Museo, Sala Boccarini, Duomo di San Francesco. Appena terminato il lavoro dichiarano sindaco e assessore saranno resi noti i risultati e pianificati sopralluoghi in tutti gli altri edifici segnalati. Si RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Terni - Confermatainagibilità di una casa Estratto da pag. 50 130 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Boschi: Si potevano evitare tante vittime [Enzo Boschi*] ) L'Aquila, Emilia e Amatrice: per l'esperto trascurate le conoscente acquisi di ENZO BOSCHI* NEL 2009 a L'Aquila, nel 2012 in Emilia e nel 2016 ad Amatrice i terremoti hanno provocato più di seicento vittime, migliaia di feriti, decine di migliaia di senzatetto con la vita sconvolta e danni valutabili in molti miliardi di euro. Il numero delle vittime e dei feriti poteva essere drasticamente ridotto se si fosse fatto un uso responsabile delle conoscenze della sismicità italiana messe assieme nell'ultima trentina d'anni di attività di ricerca. Vediamo come e perché. L'AQUILA 2009. Nella Mappa di pericolosità sismica pubblicata nel 2006, l'Abruzzo e l'Aquilano appaiono con i valori massimi del territorio nazionale. Se il vicecapo della Protezione civile il 31 marzo 2009, prima della riunione della Commissione grandi rischi, si fosse astenuto dal fare dichiarazioni tranquillizzanti in tv e se fosse stata accettata la richiesta dello stato di emergenza del sindaco de L'Aquila, il numero delle vittime sarebbe stato molto ridotto se non addirittura nullo. Il terremoto si verificó il 6 aprile provocando 309 vittime. Da circa tré mesi nell'Aquilano era in corso uno sciame di piccole scosse. Il 17 febbraio e il 12 marzo l'Ingv aveva inviato alla Protezione civile due comunicati evidenziando l'alta pericolosità della zona. Il terremoto aquilano ha avuto grande risonanza per il processo alla Commissione grandi rischi, che in primo grado si concluse con la condanna di tutti i partecipanti alla riunione del 31 marzo. Successivamente in Appello si arrivò all'assoluzione piena con la condanna del solo vicecapo della Protezione civile. Conclusione confermata dalla Cassazione. In appello fra l'altro, si tenne conto della testimonianza del sindaco de L'Aquila Massimo Cialente che aveva seguito la riunione del 31 marzo. Dalla riunione - disse - uscii affatto tranquillizzato, Boschi si espresse in maniera tutt'altro che rassicurante. Dichiarai lo stato di emergenza e misi in moto la macchina comunale di Protezione civile, non ho partecipato a rassicurare la città.... EMILIA 2012. Anche in questo ca so il rischio era chiaramente mostrato nella Mappa di pericolosità sismica. Nel 2012 in Emilia si ebbero due scosse, il 20 e il 29 maggio. In quest'ultima si ebbe il più alto numero di vittime. Dopo la prima scossa, la Grandi rischi non si riunì e non dette alcuna indicazione su come comportarsi, malgrado che in Italia i forti terremoti quasi sempre si verifìchino a coppie se non a gruppi. Come, per esempio, in Belice 1968, Friuli 1976, Irpinia 1980, Umbria-Marche 1997, L'Aquila 2009. In occasione dei terremoti emiliani non si hanno notizie di comunicati ufficiali da parte dell'Ingv. La Commissione grandi rischi non dette indicazioni dopo il primo terremoto. Dopo la seconda scossa, convinsero il presidente del Consiglio dei ministri a dare Ãà àïïå per fa significativa probabilità di un forte sisma in prossimità di Ferrara che non si è mai verificato. L'8 giugno, in diretta televisiva, il presidente lanciò Palfarme che avrebbe dovuto lanciare venti giorni prima, salvando così la vita a 24 persone. AMATRICE 2016. Il 24 agosto di quest'anno: magnitudo 6 ad Amatrice con 298 vittime che ha dato il via a una sequenza molto attiva tuttora in corso. Questa volta, il giorno dopo il terremoto la Grandi rischi si riunì e dichiarò che i dati disponibili non evidenziano anomalie nella sismicità nelle settimane precedenti che possano essere collegate all'evento principale. Non è stato specificato quali dati erano disponibili ma, osservando le sequenze sismiche del 1979, 1984, 1988, 1997-98 e 2009, c'era indubbiamente da aspettarsi che si sarebbe attivato il segmento appenninico fino ad allora rimasto tranquillo fra le due zone citate, ma nel lontano passato sede di fortissime scosse. DI PIÙ, in una pubblicazione del 2012 su una prestigiosa rivista scientifica, era stata evidenziata per quella zona un'elevatissima probabilità di una forte sisma. Certo non una previsione in s enso stretto ma chiare evidenze indipendenti che imponevano precauzioni adeguate. Addirittura non potevano e non possono tuttora essere escluse scosse con magnitudo fino a 7 Ricther. C'era da aspettarsi che in quell'area negli ultimi tre-quattro anni si fossero installati strumenti per registrare eventuali anomalie. C'era anche il tempo per mettere in sicurezza gli edifici strategici e intraprendere azioni per mitigare il rischio. Neanche in questo caso ci sono stati comunicati ufficiali dell'Ingv. PERSONAGGI della nuova gestione della Commissione grandi rischi e dell'Ingv, nominati Estratto da pag. 2 131 03-11-2016 Pag. 2 di 2 in seguito al completo azzeramento determinato dal processo aquilano, avevano aflermato che non si dovrebbe sottovalutare il rischio possibile e in ragione di ciò si dovrebbero adottare comportamenti adeguati disponendo di una fenomenologia da molto tempo nota agli scienziati competenti che permette una concreta capadla previsionale. Al vertice dell'Ingv c'è adesso addirittura chi nel 2010 aveva affermato che sulla base di quella esperienza (L'Aquila 2009 ndr) ab biamo imparato moltissimo che possiamo applicare per il futuro e cioè che ci sono molte evidenze che ci possono aiutare a dire sta per arrivare un terremoto, in un ambiente estensionale come il nostro. DA QUESTI tré episodi si può dedurre che i progressi compiuti nella conoscenza della sismicità italiana potrebbe consentire di ridurre drasticamente, se non azzerare, il numero delle vittime per terremoti se coloro che siedono nella Commissione grandi rischi e ai vertici dell'Ingv avessero le necessario esperienze e competenze per fornire al dipartimento di Protezione civile le giuste informazioni. Si nota anche che, solo per il terremoto aquilano, i sismologi allora in carica hanno evidenziato la grande pericolosità della zona ben prima che venisse colpita: due comunicati scritti prima del sisma oltre a dati, mappe e informazioni fornite nella riunione del 31 marzo. Niente è stato fatto per gli eventi del 2012 e del 2016 benché i tré presidenti che dal 2011 si sono succedu ti alla guida dell'Ingv avessero dichiarato, riferendosi al terremoto aquilano, che avrebbero fatto molto meglio. Tuttavia, prima dei terremoti del 2012 e del 2016, insieme alla commissione Grandi rischi non hanno dato indicazioni di sorta. Giustificano le loro gravissime omissioni invocando ü processo aquilano: non vogliono esporsi a rischi di natura legale. Un modo non molto elegante per spiegare la loro... impotenza. *geofisico già presidente big e Ingv Gli studi consentirebbero già a Ingv e Grandi rischi di individuare in anticipo le zone colpite dal sisma Dal 2012 era prevista l'elevata probabilità di terremoto. Si poteva mettere in sicurezza... LA SCHEDA. GLI INDIZI, Comportamenti decisamente anomali tenuti dagli animali possono anticipare con un elevato grado di approssimazione lo sviluppo di un'attività sismica rilevante i Labtìassamento innaturale delle falde acquifere può essere un segnale premonitore da tenere nella dovuta considerazione,'" Una sorgente ài gas che repentinamente cambia conformazione è indice di movimenti inconsueti del terreno.dovuti anche a scosse telluriche ZelonellOfloaitriwiB i 5 '; INTERVISTA AUA GEOIOGA'' ' Sudo sprofondato di 70 centimetn 0 i' esperta: ho visto segni premonitori é ^iMaiteraleetmimaliimivziliPoilafralturasiilmonlfVettor^ ÈÿïÆÈ* ðãïè linea GLI AIUTI TECNOLOGICI Ó.. Un sistema attivo in Giappone lEew, Earthquake early warning) avverte i cittadini delle scosse, concedendo un vantaggio di una decina di secondi ' Sono centinaia (e app, la quasi totalità comunica i dati del terremoto già awenuto. Solo un paio registrano le vibrazioni anomale e allertano con pochi secondi dì anticipo Strutture di rilevazioni sismiche Ecome IsNet in Campania] per comunicare movimenti innaturali della terra DISASTRO Una delle immagini simbolo del sisma del 24 agosto: una giovane donna estratta viva dalle macerie di Amatrice, grazie allo straordinario sforzo di Protezione civile. V igili del fuoco, forze dell'ordine, volontari (Ansa) -tit_org- Estratto da pag. 2 132 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Lettere al Direttore - Terremoto e aiuti [Posta Dai Lettori] Terremoto e aiuti Ricordo che in occasione di passate calamità sismiche nel nostro Paese, scattò una catena d'interventi di solidarietà da parte di numerose nazioni. Stavolta, finora, dall'estero neppure un'ombra di aiuto: e dire che le prime scosse risalgono al 24 agosto. Tale situazione è forse da collegare alla supponenza verso ogni altra autorità intemazionale, spesso palesata da esponenti del governo e dal premier? Rocco Boccadamo, Lecce -tit_org- Estratto da pag. 24 133 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LA KERMESSE Leopolda Amatriciana e niente vip [Redazione] LA KERMESSE Leopolda Amatdciana e niente vip STAZIONE Leopolda, domani inizia la kermesse rcnziana a 50 anni dall'alluvione di Firenze e a cinque giorni dalla scossa 6.5 del sisma che ha sconquassato il cuore dell'Italia. In questa edizione speciale la parola 'ricostruzione' prenderà il posto della 'rottamazione' delle origini, per una versione meno di lotta e più di proposte di governo. Sarà una Leopolda fatta da persone 'normali', non da vip - spiega Matteo Renzi nella sua enews -, che si alterneranno sul palco dell'ex stazione. Lo slogan è più politica e meno politici, con riferimento àëà riduzione dei parlamentari prevista dalla riforma costituzionale. Terremoto, protezione civile, terzo settore, leggi sociali, volontariato sono i temi del primo giorno di Leopolda. L'apertura 'politica' è affidata a Matteo Richetti, deputato Pd e leopoldino della prima ora. Una spaghettata à Ãàòà ã ñ àïà concluderà in chiave popolare la prima serata. Sabato mattina tocca ai tavoli di discussione sui temi più vari, dalle riforme al futuro sostenibile del Paese. Il 5 novembre i lavori proseguiranno con focus sulle riforme costituzionali. L'Italia del futuro sarà al centro del terzo e ultimo giorno di manifestazione in cui parleranno alcuni leopoldini che in questo 2016 hanno avuto un figlio oltre a personalità del mondo della ricerca, della tecnologia, dell'innovazione, del capitale umano, della cultura. Renzi sul palco della Leopolda del 2015 -tit_org- Estratto da pag. 53 134 03-11-2016 Pag. 1 di 1 MONTALE NASCE UN NUOVO SOGGETTO CHE PROPORRA' INIZIATIVE PER LA RACCOLTA FONDI Tutte le associazioni insieme per aiutare i terremotati [Redazione] NASCE UN NUOVO SOGGETTO CHE PROPORRÀ' INIZIATIVE PER LA RACCOLTA FONI MONTALE SOLIDALE è il nome di un vasto raggruppamento delle associazioni di Montale che si sono unite, con la collaborazione del Comune, per aiutare le popolazioni colpite dai terremoti. L'idea è di organizzare iniziative da ora alla fine del 2017 per finanziare un progetto di ricostruzione. Il simbolo dell'iniziativa è una damigiana che verrà esposta in tutte le occasioni destinate alla raccolta di fondi, che verranno concentrati in un conto corrente unico. E' la prima volta che le associazioni di Montale si uniscono per un unico scopo. L'idea di associare le associazioni per aiutare la ricostruzione nelle zone terremotate è venuta dal comitato per i festeggia menti, dalla Croce d'Oro e dalla Misericordia che hanno trovato piena adesione nel Comune. Attualmente le associazioni coinvolte, oltre alle tré promotrici, sono una trentina: Auser, Aido, Avis, Anpi, Alpini, Polisportiva Antares, le Proloco di Stazione, Fognano e Tobbiana, Compagnia del Sorriso, Rioni Dorè e Smilea, Misericordia di Fognano, Sesamo e Cartamo, Polisportiva 90, Protezione Civile e Gruppo Podistico della Croce d'Oro, Basket Montale, Fratres, Circolo Arci Montale, Tennis Montale, Olimpia, Amici della Caccia, Polisportiva Aurora, Comitato Gemellaggi, San Vincenzo de' Paoli, Banda di Fognano. -tit_org- Estratto da pag. 51 135 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il cuore batte sotto le Torri Offriamo case ai terremotati A disposizione appartamenti all'Ostello del Pellegrino [Redazione] SAN GIMIGNÂNOcuore batte sotto le Toni Offidamo case ai terremotati A disposizione appartamenti allí Ostello del Pellegnno LA SICUREZZA di una casa e il calore di un'intera comunità, per ricominciare a vivere in attesa di poter tornare nella propria terra. E' quello che San Gimignano, istituzioni e società civile insieme, offre ad alcune famiglie dell'Italia centrale devastata dal terremoto, un esempio di solidarietà concreta e immediatamente attuabile, che diventa tanto più importante quanto più forte è il messaggio che parte da una città patrimonio dell'umanità. Il Comune turrito, infatti, ha comunicato al dipartimento della Protezione civile nazionale ed al servizio di Protezione civile regionale la disponibilità a mettere a disposizione di nuclei familiari terremotati l'Ostello del Pellegrino, una struttura ricettiva all'interno del campeggio Boschetto di Piemmà, a poche centinaia di metri dalla frazione Santa Lucia e pochi chilometri dal centro storico. Si tratta di 9 case mobili nuovissime, inaugurate solo la scorsa primavera, ognuna delle quali è dotata di bagno e di riscaldamento: il complesso offre un totale di 54 posti letto e dispone di un'ampia sala dotata di cucina e attrezzata in modo tale che le famiglie possano riunirsi e pranzare e cenare in modo comune. D'INTESA con il gestore della struttura - spiega il sindaco sangimignanese Giacomo Bassi - abbiamo valutato che, in attesa del posizionamento nei luoghi del sisma delle strutture prefabbricate annunciate dal governo per Natale, l'Ostello del Pellegnno potrebbe essere una valida soluzione per chi accettasse di trasferirsi alcune settimane nel nostro territorio, in attesa di rientrare nei propri luoghi martoriati dal terremoto. Quello che il primo cittadino ci tiene a specificare, è che non si tratta di mera accoglienza, ma di qualcosa di più. Saremmo davvero onorati di poter ospitare questi nostri sfortunati connazionali - afferma, infatti - Sono certo che tutta la comunità sangimignanese si mobiliterebbe per da re loro tutto l'aiuto materiale e il calore umano necessari a superare questo drammatico momento. SE ALCUNI di loro accetteranno di passare qualche settimana insieme a noi a San Gimignano, saranno i nostri ospiti d'onore e a loro sarà dedicata ogni attenzione, per farli sentire non ospiti ne sfollati, ma cittadini della nostra Città a tutti gli effetti. NOVITÀ II Comune di San Gimignano in prima linea per aiutare i terremotati DI La struttura ricettiva del campeggio comprende nove abitazioni mobili 5 POSTI LETTO IL COMPLESSO DISPONE DI UN'AMPIA SALA DOTATA DI CUCINA IL SINDACO BASSI SAREMMO DAWERO ONORATI DI POTER OSPITARE CHI È STATO SFORTUNATO -tit_org- Estratto da pag. 55 136 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Edifici comunali a rischio sisma `Nessuna agibilità` Seravezza La denuncia di Luisi [Francesca Navari] Edifici comunali a nschio sisma - v? 'Nessuna agibilità La denuncia di Luisi NESSUNO degli edifìci comunali di Seravezza è in possesso dei certificati di agibilità, in quanto tutti carenti della verifica di vulnerabilità sismica. Più che allarmanti le dichiarazioni della consigliera di Idee in Comune, Elena Luisi, che legge testualmente la relazione che le è stata fornita dal responsabile dei lavori pubblici ingegner Roberto Orsini. Seravezza è inserita nella mappa delle zone a rischio sismico medio - attacca Luisi - e per questo Idee in Comune già dopo il primo disastro di Amatrice ha concentrato l'attenzione sul nostro territorio al fine di conoscere il vero stato degli edifici di interesse pubblico, soprattutto quelli scolastici. Il 7 settembre abbiamo consegnato all'amministrazione la nostra interrogazione per conoscere il reale stato di sicurezza e adeguamento alla legge sismica degli edifici di proprietà del Comune: troppo spesso si parla di fatalità nel post disastri, ignorandodoverosa prevenzione. Abbiamo atteso un mese e mezzo la risposta dagli uffici competenti ed è allarmante: nessun edificio scuolastico del Co mune è in possesso dei certificati di agibilità, in quanto tutti sono carenti della verifica di vulnerabilità sismica. Eppure - incalza la consigliera di opposizione - il sindaco Riccardo Tarabella durante la sua campagna elettorale aveva espresso su fàcebook l'intenzione di mettere tra le priorità il miglioramento antisismico, precisando tra l'altro che 'le scuole risultano dotate di certificato prevenzione incendi e certificato di agibilità'. ALLA LUCE di quanto emerso - aggiunge - pensiamo che, prima che altri interventi di nuova proposta come un parcheggio in più, serva un investimento importante e mirato sugli edifici comunali. Dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri figli, senza aspettare il disastro fatalmente imprevedibile, ma prevenendo con tutto quello che si può fare. Costruire o ricostruire, adeguare, mettere in sicurezza e rendere conformi gli edifici seppur vecchi, è il primo dovere di un'amministrazione. I cittadini devono sapere qual è l'effettivo statocui versano le scuole, peggiore e pericoloso di un attaccapanni mancante. Con la ri cerca di fondi specifici stanziati dallo Stato e/o fondi comunali è urgente intervenire in tempi brevi. Senza considerare il fatto prosegue Luisi - che gli edifici pubblici, in caso di calamità naturali, tra l'altro già subite in passato dal nostri territorio, dovrebbero essere i centri di confluenza delle persone immediatamente nel post emergenza. E allora dove li raccogliamo, nelle tende? Sul piano di emergenza della protezione civile, che cosa è previsto?. Francesca Navari Serve un investimento sui complessi del territorio. Dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri figli IN CAMPO La consigliera di Idee in Comune Elena Luisi si è fatta consegnare la relazione dal responsabile dei lavori pubblici tit_org- Edifici comunali a rischio sisma Nessuna agibilità Estratto da pag. 55 137 03-11-2016 Pag. 1 di 1 SERAVEZZA FINO AL 9 NOVEMBRE LE OSSERVAZIONI Maltempo, è l`ora dei bilanci Quasi 700mila euro di danni [Redazione] FINO AL 9 NOVEMBRE LE OSSERVAZIONI Maltempo, è l'ora dei bilanci Quasi 70Qmila euro di danni SFIORA I 700mila euro il bilancio dei danni da maltempo a Seravezza. E' pubblicato all'albo online del Comune l'elenco riepilogativo delle domande di contributo ammesse per il ristoro dei danni subiti dai privati ai fabbricati di civile abitazione (e ai beni mobili) per le calamità naturali dell'I gennaio eli febbraio 2014 e del 5 marzo 2015. In totale sono 72 le domande ammesse al contributo, per un totale di 691.537,98 euro per i beni immobili e 900 euro per i beni mobili. Gli interessati - tanto gli esclusi, quanto coloro che rientrano nell'elenco ma che intendono segnalare variazioni - hanno tempo fino al 9 novembre per presentare eventuali osservazioni. Dopo tale data, a seguito di un'ulteriore verifica, verrà stilata la graduatoria fi nale e saranno eseguiti controlli a campione tramite sorteggio sul 20% delle domande. Gli uffici comunali stimano di concludere l'intera procedura entro la fine di novembre con rinvio degli elenchi definitivi alla Regione. Per prima cosa - spiega l'assessore alla protezione civile Diño Vené (nella foto) - ci siamo preoccupati che tutti i 457 cittadini aventi diritto ai contributi fossero avvisati della procedura. Non ci siamo quindi limitati a diramare un avviso pubblico e ad informare tramite stampa e web, ma abbiamo contattato personalmente uno per uno gli interessati. Dei 457 aventi diritto al contributo sono stati 87 coloro che hanno effettivamente presentato la domanda entro il termine del 29 settembre; 71 le richieste di integrazione documentale fatte dal Comune. A fronte di 13 esclusioni e di 2 rinunce il numero finale delle domande si è attestato a 72. Nessuna richiesta è pervenuta dalle aree collinari e montane. -tit_org- Maltempo, èora dei bilanci Quasi 700mila euro di danni Estratto da pag. 55 138 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 ieri sera [Redazione] Terra deformata dal sisma LItalia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 eri sera I terremoti che dal 24 agosto hanno sconvolto l'Appennino ne stanno anche ridisegnando il paesaggio, con depressioni concentrate in un'area di 600 chilometri quadrati e alcuni sismologi parlano già addirittura di un'area superiore ai mille. All'interno di questa zona si trova la depressione più profonda, ossia l'area di 130 chilometri quadrati in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri, È quanto hanno permesso di definire le analisi dei dati arrivati dai satelliti, sui quali i ricercatori sono al lavoro in queste ore. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi appenninici, ha osservato Stefano Salvi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), impegnato nell'elaborazione dei dati inviati a Terra dal satellite radar Sentinel 1, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Secondo stime preliminari da confermare, gli spostamenti del suolo potrebbero interessare una zona più estesa, fino a 1.100 chilometri quadrati. Sempre i dati dei satelliti, elaborati da Agenzia Spaziale Ita liana (Asi) e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr), indicano che l'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest e potrebbe essersi sollevata di 12 centimetri, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. Oltre ai dati di Sentinel 1, i ricercatori stanno lavorando su quelli della costellazione italiana Cosmo SkyMed, di Asl e ministero della Difesa. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dati dal satellite radar giapponese Alos 2.1 satelliti radar sono partico- larmente importanti perché riescono a rilevare le immagini in qualsiasi condizione atmosferica e di luce, quindi anche attraverso le nubi e di notte. L'idea che si sta facendo strada è che si è attivato lo stesso sistema di faglie per i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, ha osservato il sismologo Gianluca Valensise, dell'Ingv. Resta - ha aggiunto - la particolarita di questo terremoto: il suo è stato un comportamento insolito, per cui la scossa più forte è arrivata per ultima. La grande domanda, per gli esperti, è capire come mai il sisma più forte non sia avvenuto subito. Questo non perché i terremoti abbiano regole: i sismologi sanno che non devono mai stupirsi. Al momento la risposta più ovvia è che la struttura che si è attivata il 30 ottobre non era pronta, ha osservato Valensise. Ed è stato un bene, altrimenti, ci sarebbero state ha osservato - conseguenze nefaste perla popolazione. Dal 24 di agosto sono state registrate quasi 22mila scosse e, dopo l'evento del 30 ottobre, sono stati localizzati oltre 1.600 eventi. Anche ieri sera, alle 20.37, registrata una scossa di magnitudo 4 tra Preci e Visso. Lideachesista facendo strada tra i è che si sia attivato lo stesso sistema di per le del 24 agosto e quelle di ottobre L'area deformata -tit_org- Terra deformata dal sismaItalia cambia paesaggio Estratto da pag. 3 139 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Cimiteri in parte recintati l`accesso però è garantito Problemi nei colonnati dei camposanti di Mirabello e San'Agostino Vigarano Mainarda, in corso lavori di consolidamento alla chiesetta [Giuliano Barbieri] Cimiteri in parte recintati Inaccesso però è garantito Problemi nei colonnati dei camposantiMirabello e San'Agostino Vigarano Mainarda, in corso lavori di consolidamento alla chiesetta Anche se sono ancora evidenti le ferite del terremoto, specie a SAgostino, Dosso e Mirabello, ieri l'accesso ai cimiteri è stato assicurato garantendo l'applicazione delle norme della massima sicurezza. AVigarano Mainarda per il giorno del ricordo dei defunti, si è superato il problema legato alla manutenzione straordinaria, in corso nella chiesetta, e tutte le cerimonie si sono svolte regolarmente e senza nessuna particolare delimitazione per coloro i quali hanno reso omaggio ai loro cari. Nel cimitero di Sant'Agostino che raggruppa anche San Carlo in quato si trova proprio a metà strada tra le due località, nella parte storica, quella rivolta a nord, due colonnati posti nella parte laterale, ognuno di circa un centinaio di metri di lunghezza, erano recintati e inagibili causa i guai causati dal terremoto. In questi casi la gente, non potendo accedere alla tomba dei congiunti, depositava i fiori sulla rete di recinzione in prossimità del punto dove riposavano i loro cari. Il colonnato centrale aveva invece ogni arcata rinforzata, con impalcature in legno, e seppur con qualche difficoltà di movimento la gente riusciva, ugualmente, ad arrivare in sicurezza a contatto con le tombe. Anche al cimitero di Dosso, nella parte posteriore, c'erano alcune zone dove l'accesso alle tombe era interdetto da apposite recinzioni. La gente poteva avvicinarsi solo entro il limite garantito dalla sicurezza. A Mirabello invece causa grosse crepe nel soffitto, sempre ad opera dei devastanti terremoti del 20 e del 29 maggio, il colonnato posto a destra della chiesetta era recintato e inagibile. Anche in questo caso chi non riusciva ad avvicinarsi alle tombe ha utilizzata la rete di recinzione in ferro per posizionare i fiori. A Vigarano Mainarda la chiesetta del cimitero e' ancora circondata da impalcature, per lavori di manutenzione e consolidamento, e le Messe in programma si sono svolte in una tensostruttura, installata in prossimità del nuovo campo, dove oltre all'altare erano state sistemate anche sedie e panche per permettere, particolarmente agli anziani, di assistere seduti ai riti religiosi. Difficile poter dire quando la situazione potrà ritornare alla normalità in quanto devono essere effettuati lavori che comportano ingenti spese e si è in attesa i ricevere i fondi necessari da parte della Regione. Altre situazioni sono presenti in vari cimiteri dell'Alto ferrarese oltre a quello di Cento già evidenziato. Si tratta nella maggior parte dei casi di piccoli cimiteri, vedi quelli che si trovano in tutto il territorio centese ed anche nel Bondenese dove qualche problema si registra nel cimitero del capoluogo mentre tra i camposanti del territorio comunale i problemi maggiori li presenta certamente il cimitero di Scortichino che ha subito danni durante le violente scosse di terremoto di quattro anni fa. Ci sarebbe bisogno di interventi di maquillage anche in altri cimiteri del territorio bondenese ma anche in questo caso vige il solito discorso ovvero trovare i soldi necessari per poter effettuare gli interventi richiesti da tempo da parte della popolazione che reclama a gran voce interventi di essa in sicurezza e di sistemazione definitiva di un luogo di culto cosi importante come sono i cimiteri. Durante la celebrazione della messe, ma anche per tutta la giornata di ieri, l'affùenza ai cimiteri è stata molto consistente anche se il giorno era feriale. Non si è voluto perdere l'antica tradizione che, nelle nostra zone, si perde nella notte dei tempi. Nel giorno dedicato ai defunti ogni tomba deve ricevere una visita e un mazzo di fiori. Tutto si è svolto in un clima di massimo raccoglimento e nel rispetto delle limitazioni applicate dalle norme di sicurezza. La massiccia affluenza di ieri nei cimiteri ha reso necessario anche un grande schieramento di addetti per regolamentare l'accesso e 1 ' uscita. Tutti i cimiteri erano pre sidiati dalla Polizia Municipale dove, particolarmente a Sant'Agostino e Mirabello, regolamentavano anche il traffico in quanto questi due cimiteri sono posizionati proprio adiacenti alla ex strada statale per Modena ora strada provinciale per Cento e vi potevano essere potenzialmente pericoli per la stessa circolazione. L'accesso ai parcheggi era invece Estratto da pag. 20 140 03-11-2016 Pag. 2 di 2 regolamentato con l'ausilio dei volontari della Protezione Civile. Giuliano Barbieri Le crepe evidenti nel soffitto del colonnato del imiterò di Mirabello -tit_org- Cimiteri in parte recintatiaccesso però è garantito Estratto da pag. 20 141 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il Comune cerca 4 istruttori tecnici [Redazione] n Comune cerca 4 istruttori tecnici L'amministrazione comunale di Comacchio ha bandito due concorsi pubblici per esami, entrambi per assunzioni a tempo indeterminato part-time (30 ore settimanali), per l'assunzione di 4 istruttori direttivi tecnici (Cat.l), di cui un posto con riserva, ai sensi dell'art. 1014 del D. Lgs. 66/2010, da destinare al Settore Territorio, Sviluppo Economico e Demanio. Altri due dei quattro istruttori tecnici direttivi saranno assegnati al Settore Lavori Pubblici, Patrimonio, Ambiente e Protezione Civile. Gli interessati, in possesso dei requisiti necessari, dettagliatamente elencati nei due citati avvisi, pubblicati nella home page del sito comunale (visitare la pagina ufficiale www. comune.comacchio.fe.it), dovranno far pervenire le domande entro e non oltre le ore 24 di lunedì 21 novembre. Le modalità di presentazione delle domande e le informazioni relative alla documentazione da allegare sono consultabili sul sito comunale, dal quale è possibile scaricare il modello da compilare, a cura dei candidati.-SK ìS  i S: é? -tit_org- Estratto da pag. 24 142 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Quattro palazzi inagibili, altre crepe Ma le scuole sono pronte a riaprire [Redazione] Quattro palazzi inagibili, altre crep Ma le scuole sono pronte a ã àðã ê Brutta sorpresa per quattro universitari di ritomo in città dal poni TORNANO ad Ancona dopo il 'ponte' di Ognissanti, studenti della Politecnica delle Marche trovano il loro appartamento con una profonda lesione. Allarme ieri notte in una palazzina a due piani di via Santo Stefano, dove la scossa di domenica mattina ha lasciato un segno indelebile. Immediato l'allarme lanciato ai vigili del fuoco, subito accorsi per una verifica d'urgenza. In attesa del responso tecnico, i quattro studenti, tutti fuori sede, almeno per la notte scorsa, hanno trovato una soluzione alternativa. Quella che sembrava una lesione profonda ad una trave portante della struttura non è stata evidenziata dall'approfondimento tecnico, ma il danno resta. Sono quattro gli edifici dichiarati inagibili in città, così come precisato ieri dal Carlino: il palazzo di Vallemiano, con i due civici, quello agli Archi collegato all'ammaloramento del colonnato, museo, biblioteca e quattro appartamenti del circolo Sottufficiali della Marina tra via XXIX Settembre e via Cialdini e il civico 15 di via Marsala, all'angolo con corso Garibaldi. SIAMO entrati in questo edificio ieri mattina, dove si trovano esclu sivamente studi professionali. La scossa ha provocato lesioni molto serie sull'intera tromba delle scale, lasciando fessure profonde tra le pareti e rendendo inagibili tutti i piani. I lavori per riassestare l'edificio, commissionati dall'amministrazione condominiale, sono subito partiti. L'urgenza è legata al rischio di nuove scosse: la parete principale è instabile e parte dell'edificio poggia sull'attigua galleria Dorica, specie sopra un negozio in fase di allestimento. Nello scenario negativo c'è una buona notizia: la chiesa dei Salesiani può riaprire al culto, seppur con la zona dell'abside off limits per rischio crolli di stucchi e gessi dalla volta. IERI pomeriggio, intanto, riunione di coordinamento del Coc, il Comitato operativo comunale. Tra ieri sera e stamattina dovrebbero concludersi le verifiche di staticità nelle scuole e negli altri edifici di competenza comunale. Priorità agli istituti scolastici, con la ripresa dell'attività didattica che dovrebbe ripartire domani mattina. Fino a ieri pomeriggio, i sopralluoghi dei tecnici non avevano evidenziato nuove lesioni strutturali successive alla scossa di domenica. Tuttavia, bisognerà attendere la conclusione delle ve- LA SCHEDA In prima Linea Ad oggi sono presenti nelle aree colpite tra Marche e Umbria 1.237 militari e 334 mezzi di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri Altre scosse Intanto non si fermano le scosse, seppurleggere, che continuano a farsi sentire in tutte le Marche. Uno sciame sismico che non vuole dare tregua rifiche per tirare la somma definitiva. Salvo colpi di scena, l'unica scuola che non riaprirà sarà quella che ospita materna ed elementari 'Mercantini', a Palombina Nuova. Un provvedimento già noto: i bambini trasferiti nei plessi di Collemarino e Torrette e nuovi sopralluoghi statici alla metà del mese. Nessun problema, almeno così sembra, alfe elementari 'Ferrucci', il cui rischio di inagibilità è stato smentito dal Comune. Stesso iter, seppur in coda, per le strutture sportive di proprietà comunale, a partire dalle palestre scolastiche, piscine, campi sportivi e palazzetti. 17 LE MIGLIAIA DI PERSONE ASSISTITE NELLE MARCHE DOPO IL TERREMOTO SICUREZZA Le verifiche negli istituti avrebbero escluso situazioni preoccupanti IL NUMERO 830 100 CHIAMATE Ad Ancona i vigili del fuoco hanno lavorato anche di notte per far fronte a 830 domande di altrettanti privati, che hanno notato crepe o filature nei palazzi GLI ALBERGHI DELLA COSTA MARCHIGIANA COINVOLTI NELL'ACCOGLIENZA -tit_org- Estratto da pag. 42 143 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Non mandateci negli alberghi [Redazione] Così gli sfollati di Vallemiano PRIMA l'albergo a Senigallia, poi ad Ancona e a seguire il recupero di case sfitte. Un ventaglio di proposte quello fatto dall'amministrazione comunale ai 70 sfollati dai civici 27 e 29 di via Vallemiano. I residenti hanno incontrato ieri mattina il sindaco, Valeria Mancinelli, alcuni assessori e dirigenti. Una riunione di confronto che gli sfollati hanno voluto registrare: Così quello che gli amministratori hanno detto, impegnandosi, non potranno smentirlo hanno detto al termine dell'incontro. Le prime due soluzioni d'emergenza, ossia la sistemazione in albergo, non sono piaciute agli sfollati di Vallemiano, in particolare l'albergo di Senigallia, il Beaurivage, dove alla fine, nel giro di una settimana, andranno al massimo tré famiglie. Altre potrebbero dare il proprio assenso per una soluzione, sempre in hotel, ma ad Ancona, all'albergo Italia, in piazza Rosselli (stazione fer roviaria), ma si tratta di poche famiglie in più. L'albergo di Senigallia è in convenzione con la protezione civile regionale, quello di Ancona potrebbe diventarlo, ma questo ai cittadini evacuati d'urgenza domenica mattina dopo la grande scossa delle 7,41, poco importa. Il grosso delle famiglie, 23 su 28 (cinque sono a regime di Case popolari con l'Erap), preferisce una soluzione non temporanea in albergo, ma qualcosa di molto più simile ad una sistemazione domestica: Chi è solo non dovrebbe avere problemi a scegliere l'hotel, specie se ad Ancona - spiegano i residenti di Vallemiano - ma il grosso degli occupanti di questi appartamenti sono persone anziane che hanno bisogno di attenzioni particolari. Il Comune si è preso l'impegno di setacciare il mercato edilizio anconetano per reperire case vuote o sfitte di proprietà di ditte private. L'obiettivo è trovare un accordo per sistemare il grosso dei nuclei familiari sfollati dentro queste case in maniera temporanea, fino a quando non sarà possibile rientrare nei loro appartamenti a Vallemiano. In questo senso, ieri mattina presto, prima della riunione in Comune, alcuni tecnici hanno effettuato un primo sopralluogo conoscitivo, altri ne seguiranno. Ancora poca chiarezza su quello che sarà il tipo di intervento per ripristinare l'abitabilità. Tra gli abitanti del palazzo filtra scetticismo. Emergenza abitativa a parte, sarà interessante capire il tipo di confronto per arrivare ad un accordo sui contributi che il Comune di Ancona fornirà alle 23 famiglie in materia economica per il ripristino dei loro appartamenti. LE Hotel tra SenigaLUa e Ancona, ma le famiglie preferirebbero altre soluzioni in case sfitte -tit_org- Estratto da pag. 43 144 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Colonne a rischio, ancora transenne agli Archi Pedoni costretti a camminare sulla strada: lavori pronti a partire [Redazione] Colonne a rischio, ancora transenne agli Arch Pedoni costretti a camminare sulla strada: lavori pronti a partire GLI ARCHI si sgretolano e una nuova scossa potente potrebbe concludere l'opera. Non stiamo esagerando, visto che i vigili del fuoco e i tecnici del settore lavori pubblici del Comune, da lunedì sera, dopo lo sgombero del civico 115 a causa di una lesione profonda ad una delle colonne, hanno provveduto a far scattare altri transennamenti. Da uno sono passati a quattro, tutti a causa dello stato di profondo ammaloramento del colonnato e delle conseguenze che questo ha comportato. Martedì sera, con provvedimento d'urgenza, i vigili del fuoco hanno transennato un fronte di una ventina di metri all'inizio degli Archi, di fronte al Lazzaretto, all'opposto rispetto alla lesione originale. Oltre alla colonna a rischio, dalla parte estema del civico 5, al secondo piano, si sono staccate parti in muratura, precipitate in mezzo alla strada. Il giorno di festa, Ognissanti, e l'orario, le 20 passate, hanno evitato che i calcinacci colpissero passanti e auto in transito. Nelle vicinanze, vicino al Rice and Curry, la parte interna dell'arcata presentava degli spanciamenti preoccupanti, da qui è scattato l'ennesimo transennamento. Non è finita qui però. Nella tarda mattinata di ieri è stato necessario intervenire con altri transennamenti nella parte opposta del colonnato, non distante dalla lesione transennata lunedì sera. Anche qui, sotto accusa una colonna degli Archi che presenta lesioni profonde e il solito spanciamento, a anticipazione di un probabile cedimento. L'area di transennamento arriva fino a una delle vetrine della nota trattoria Sot' aj Archi. Questa trafila di transenne di legno e nastri, rendono particolarmente complesso il transito dei pedoni in via Marconi. Nei pressi del civico 115 (verso piazzale Italia) il passaggio pedonale è stato bloccato per venti metri e i pedoni sono costretti a transitare all'esterno, in pratica in mezzo alla strada con il rischio di essere investiti. Scendendo verso il centro, il passaggio è leggermente migliore, ma sono tré i restringimenti: I lavori sono a carico degli amministratori di condominio delle singole zone di transennamento - ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici, Maurizio urbinati - Con la confusione provocata dal terremoto, la ditta incaricata dall'amministratore unico agli Archi non ha potuto iniziare, ma credo lo farà presto. Per sistemare il colonnato saranno sufficienti sette, massimo dieci giorni. -tit_org- Estratto da pag. 43 145 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Cupramontana, scuole a rischio A Senigallia inagibile una palazzina dell'ospedale. Jesi: oggi in aula [Sa.fe.] Cupramontana, scuole a rischh A Senigallia inagibile una palatina deIV ospedale. Jesi: oggi in aul RESTA IL NODO scuole in Vallesina, riaperte oggi quelle di Jesi ad eccezione del nido Cepi che necessita di ulteriori approfondimenti, rimangono chiuse per tutta la settimana quelle di Cupramontana. Mentre a Senigallia dopo le ultime verifiche post sisma disposte dalla Protezione civile negli ospedali delle Marche è risultata non agibilepalazzinadell'ospedale. L'Asur sta valutando come riorganizzare gli spazi all'interno della stessa struttura. A Cupramontana il problema è che tutte le scuole, tranne la materna Corradi, si trovano nel centro storico, in molte parti transennato come altri della Vallesina. In particolare delle crepe si sono aperte in quattro stanze al primo piano del palazzo che, in centro storico, ospita le scuole elementari (180 bambini), ma sotto ci sono anche le medie (istituto comprensivo Luigi Bartolini) che non risulterebbero lesionate. Trovare spazi in paese per tutti, in caso di necessario trasloco, sarà difficile. Siamo in attesa della Protezione civile per valutare il da farsi - spiega il sindaco Luigi Cerioni -. Avevamo ipotizzato di portare gli studenti delle elementari nei locali della dottrina cristiana, ma la vicinanza alla chiesa di San Leonardo danneggiata nella copertura dal sisma e la preoccupazione dei genitori ci porta ad escluderla. Stiamo valutando la 'Casa delle associazioni' fuori dal centro, ma gli spazi saranno sufficienti solo se sarà valutato agibile il piano terra dell'istituto comprensivo. L'incertezza ha spinto a rinviare l'assemblea pubblica prevista per oggi: sarà riconvocata dopo il responso dei tecnici. Resta chiusa anchematerna Santa Caterina fino a sabato: ora fuori dal palazzo ci sono gli operai a mettere in sicurezza le coperture delle chiese di San Lorenzo e San Leonardo. INTANTO a Jesi ieri mattina è scattato un falso allarme per una presunta crepa sull'edificio del centro storico che ospita il Mestica. L'allarme è scattato sui social network: una foto che ritraeva la parte in alto del palazzo (che si affaccia su piazza Federico II), attraversata da quella che sembrava una crepa che scendeva dal tetto. Sul posto i vigili urbani, insieme ai tecnici del comune i quali hanno però accertato si trattasse di un filo di ferro penzolante. A scopo puramente precauzionale sono state liberate due stanze alla casa di riposo di Jesi: ospiti trasferiti in altrettante stanze. sa. fé. I CONTROLLI II centro storico di Cupramontana che presenta numerosi problemi -tit_org- Estratto da pag. 44 146 03-11-2016 Pag. 1 di 1 E la deputata dorme in auto [Redazione] o E la deputata donne in auto II terremoto non risparmia nemmeno la parlamentare fabrianese del '5 stelle' Patrizia Terzoni che per due notti ha dormito nella sua auto prima di tornare nella casa parzialmente lesionata. La paura è stata tanta, più o meno come nel '97 quando åãî à scuola all'Agraria ed arrivò una fortissima scossa. -tit_org- Estratto da pag. 44 147 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Prima notte in hotel per ottanta Gli sfollati continuano a crescere Il sindaco Sagramola: Siamo a quota 389 e aumenteranno ancora [Alessandro Di Marco] INCUBO TERREMOTO Prima notte in hotel per ottante Gli sfollati continuano a crescen II sindaco Ságramela: Siamo a quota 389 e aumenteranno ancora -FABRIANO- PRIMA NOTTE in albergo per ottanta sfollati fàbrianesi. Sono quattro le strutture ricettive del territorio municipale tra hotel e bed and breakfast che hanno già stipulato la convenzione con il Comune per trovare una sistemazione più comoda a una parte minoritaria dei quasi quattrocento senzatetto a causa del terremoto. Restano comunque attivi i dormitori nei tré palasport cittadini e sul treno fermo in stazione al binario uno in attesa di capire se per il dopo-emergenza potranno realmente arrivare i container anche a Fabriano o se si troveranno altre soluzioni, in primis proprio il prolungamento della permanenza in hotel e simili. Gli alberghi interessati ad attivare una convenzione - comunica il sindaco Giancarlo Sagramela possono rivolgersi al numero telefonico 0732.709343, lo stesso a cui si ricevono le richieste di ospitalità di coloro che sono in possesso di certificato di inagibilità della propria residenza. Intanto il tassametro dei numeri continua a correre a ritmi incessanti. Al momento - comunica il sindaco Giancarlo Ságramela gli sfollati complessivi sono 389 in rappresentanza di 152 famiglie, ma sono già in predisposizione altre ordinanze di sgombero che verranno emanate nei prossimi giorni. IN CRESCITA anche le richieste di sopralluogo salite a ben 1.641 di cui 286 già evase. Tra le criticità maggiori c'è sempre la 'zona rossa' in tutto il centro storico di Albacina nell'area del castello che rimane inavvicinabile per il rischio crolli, mentre a Serradica è stata chiusa una parte del cimitero che già in passato aveva lamentato problemi sul fronte della staticità. A causa - evidenzia Sagramola dell'inagibilità parziale della parte storica dell'ospedale Profili, si potranno verificare difficoltà per l'attività ambulatoriale. Forte l'impegno contro i ladri sciacalli. Anche nella notte appena tra scorsa pattuglie delle forze dell'ordine sono state impegnate a prevenire azioni di sciacallaggio oltre a presentarsi nelle strutture adibite alle sistemazioni d'emergenza. In ogni caso auto sospette o situazioni anomale vanno sempre segnalate ai numeri 112,113el 17. Un messaggio di speranza arriva dall'Acr che oggi dalle 15 alle 17,30 al teatrino della parrocchia Sacra Famiglia organizza un pomeriggio di giochi e incontri aperto a tutti i bambini e ragazzi della città. Alessandro Di Marco QUATTRO LE STRUTTURE Siglato l'accordo con attività ricettive del territorio per sistemare le prime famiglie i CRITICITÀ' AL PROFILI L'inagibilità parziale della parte storica dell'ospedale può provocare qualche ritardo nelle visite CONFERMATO CHEA FABRIANO E IN TUTTA LA ZONA LE SCUOLE RIMARRANNO CHIUSE FINO AL 6 INFILA Gli sfollati che entrano nel treno. Sotto, la zona rossa di Albacina -tit_org- Estratto da pag. 44 148 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Dormire sul treno va bene Ma vogliamo un tetto vero Fabriano, una giornata sui vagoni con i senza casa [A.d.m.] Fabrìano, una giornata sui vagoni con i senza casa -FABRIANO- LA GIORNATA sul treno degli sfollati comincia presto. Alle sette i più mattinieri sono già in piedi per raggiungere i servizi igienici della stazione, dove a volte c'è perfino da mettersi in coda per lavarsi faccia e denti e per i primi bisogni fisiologici. Mamme con bambini da accudire a cui spiegare che li attende un periodo molto complicato, ma anche donne e uomini che si vestono in tutta fretta proprio nei bagni e nelle cuccette in vista di una giornata di lavoro magari utile per distogliere il pensiero dalla paura di nuove scosse e dai mille dubbi sul futuro. Il treno in versione dormitorio - spiega Carmela Ciarfaglia - può andare bene come soluzione provvisoria, ma questa non può essere una sistemazione di lungo corso. Per il futuro non sarebbe male l'arrivo dei container per avere una casetta autonoma e anche un po' di privacy. CHI HA PERSO casa sa che la quotidianità di questi giorni è completamente stravolta. Qualcuno ammette di sentirsi più al sicuro sul convoglio rispetto alle loro abitazioni ferite e inagibili, qualche altro, invece, fatica ad acclimatarsi tra gli inevitabili pianti dei bimbi più piccoli e la difficoltà a dormire prima di mezzanotte in quanto gli ingressi sul treno proseguono fino a tarda ora. Å' dura accettare l'idea che questa adesso sia la nostra casa, evidenzia Alfredo mentre scende da una delle carrozze tutte nominate con le lettere dell'alfabeto greco. Non c'è possibilità di farsi la doccia e inevitabilmente nelle cuccette gli spazi sono stretti. E poi il clima: la sera fuori comincia a fare freddo, ma all'interno a volte i riscaldamenti sono a temperature altissime tanto che a me creano problemi di mal di testa. MA PER TUTTI il chiodo fisso è sapere quale sarà la loro destinazione futura, una volta che verrà completata la fase dell'emergenza e il treno lascerà il binario uno. L'inverno, del resto, non è poi così lontano e per chi sa già di dover rimanere a lungo lontano dall'abitazione ferita il pensiero cor re inevitabilmente alla prossima tappa. Personalmente - sostiene Giuseppe Teresi - preferirei la soluzione dei container rispetto a quella degli alberghi. Certo, in teoria alcune stanze delle strutture ricettive possono essere comode e più semplici da riscaldare, ma qui siamo in tanti ad avere timore di nuovi terremoto e le casette di ferro con tetto basso sono forse più sicure in caso di scosse rispetto ai palazzi verticali. I miei bambini, per esempio, hanno iniziato ad avere paura e già dicono di non voler più tornare a casa ma di avere un posto sicuro. a. d. m. LA LA MATTINA TUTTI NELLE TOILETTE DELLA STAZIONE, MA FARE UNA DOCC RESTA UNA CHIMERA I I BAMBINI HANNO PAURA, FORSE POTER DORMIRE NEI CONTAINER CREEREBBE MEI PROBLEMI IN CASO DI NUOVE SCOSSE -tit_org- Estratto da pag. 45 149 03-11-2016 Pag. 1 di 1 OSIMO LA RABBIA DEGLI ESCLUSI: DISPARITA' DI TRATTAMENTO Alluvione, risarcimenti negati: è polemica [Redazione] OSIMO LA RABBIA DEGLI ESCLUSI: DISPARITA DI TRATTAMENTO -OSIMO - DOPO il sì ai risarcimenti post alluvione è scoppiata la rabbia degli esclusi. La protezione civile ha terminato l'istruttoria per la richiesta dei contributi a seguito degli eventi calamitosi degli anni scorsi, fra cui rientrano anche gli alluvionati di Passatempo di Osimo che nel 2014 hanno visto seriamente danneggiate le loro proprietà. La presentazione delle domande è scaduta un mese fa e a oggi si conoscono i nomi dei beneficiari. Più di trenta famiglie hanno subito danni seri nelle proprie abitazioni e parti annesse, ai veicoli di loro proprietà, agli elettrodomestici e mobili siti al piano terra. Alcune di queste però sono rimaste fuori e adesso la loro delusione è doppia: Sono uno di quelli il cui garage era stato inondato da una valanga di fango - denuncia P. B. con le carte dell'inammissibilità al contributo in mano -. Dopo aver presentato tutta la documentazione richiesta corredata da foto la mia domanda è stata respinta. Il motivo? La parte danneggiata non può considerarsi un vano dell'abitazione. Siamo delusi, abbiamo anche perso tempo dietro la raccolta dei dati, delle prove e la compilazione dei documenti scritti in burocratese. Tutti hanno prodotto documentazione ma almeno quattro famiglie non sono state ammesse. Questa disparità di trattamento ci sembra immotivata, dal momento che il danno subito è stato più o meno il medesimo per tutti noi passatempesi. Il gruppetto esporrà presto le proprie motivazioni al sindaco cui ha già inoltrato comunicazione. -tit_org- Estratto da pag. 53 150 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il grande dinosauro `perde` la coda Il terremoto di domenica ha provocato la frattura dello scheletro [Redazione] È ANCORATO AL SOFFITTO. COLPA DELLE OSCILLAZIONIgrande dinosauro 'perde' la eoa II terremoto di domenica ha provocato la frattura dello scheletri UN 'colpo di frusta' e il dinosauro ha perso la coda. Il terremoto di domenica, che si è sentito chiaramente anche qui, ha infatti danneggiato lo scheletro del Diplodoco, uno dei pezzi più ran della collezione del Museo geologico Cappellini. Il tratto finale della coda del grande dinosauro si è infatti staccato dallo scheletro, rimanendo comunque sospeso in aria, assicurato al soffitto da fili metallici. La frattura - spiega il responsabile scientifico del museo, Gian Battista Vai - è stata probabilmente causata da un'oscillazione discorde dal resto della coda, ancorato anch'esso al soffitto, ma solidale col corpo dello scheletro, appoggiato al pavimento. In sostanza chiarisce - un classico... colpo di frusta. Il presidente del Sistema museale d'Ateneo, Roberto Balzani, ha CO RARO II sisma ha provocato il distacco dell'ultima parte della coda del dinosauro, rimasta sospesa e agganciata al soffitto munque assicurato l'impegno per risistemare la coda del grande dinosauro, lungo 26 metri e alto 4 che, va ricordato, non è un fossile originale, ma una riproduzione preziosa ad accuratissima che fu donata dal magnate americano dell'acciaio Andrew Carnegie nel 1909. Il terremoto non sembra aver procurato altri danni ne ai reperti ne alla struttura del museo di via Zamboni 63 che conserva oltre un milione di fossili e rocce in collezioni da ogni parte del mondo. Un vero gioiello, spesso visitato e apprezzato più dai turisti che dai bolognesi. LA II presidente Balzani ha assicurato un intervento di ripristino al più presto -tit_org- Il grande dinosauro perde la coda Estratto da pag. 52 151 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41enne [Redazione] Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41 enne -CASTH SAN PIETRO E' ANCORA scontro tra il sindaco Fausto Tinti e il castellano 41enne denunciato per aver minacciato il 6 ottobre scorso di dare fuoco a locali interni del municipio dopo aver cosparso oggetti e pavimenti di alcol. Ieri il 41enne aveva dichiarato al Carlino che il primo cittadino sarebbe stato al corrente di quella che l'uomo definisce una persecuzione nei miei confronti da parte di tré agenti della Polizia municipale. Ieri, nel pomeriggio, la secca replica di Tinti. Non mi si facciano dire cose che non ho mai detto: non ho mai ammesso, nemmeno implicitamente, una persecuzione ai danni di chi ha compiuto questo gesto, che condanno fermamente. Ho invece sempre chiesto di risolvere la questione secondo un principio di convivenza civile. Ancor prima dell'attivazione del nuovo piano sosta avevo chiesto alla Polizia municipale un rapporto sulle multe elevate nel territorio di Castel San Pietro Terme e da questo è emerso che non vi sono anomalie legate a una situazione in particolare.- SSìi. gNSS s.; -tit_org- Estratto da pag. 58 152 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il terremoto uccide ancora = Il sisma gli aveva portato via la casa Pensionato si toglie la vita con un fucile Montappone, il 75enne non sopportava l'idea di vivere in albergo da sfollato [Fabio Castori] n sisma gli aveva portato via la casa Pensionato si toglie la vita con un fucile Montappone, il 7 5 enne non sopportava Videa di vivere in albergo da sfollato di FABIO CASTORI IL TERREMOTO fa un'altra vittima. Ma questa volta lo fa in modo ancora più subdolo: fiaccando la voglia di vivere di una persona fino a portarla a compiere un folle gesto disperato. E una vittima del sisma a tutti gli effetti Nello Ramadori, il 75enne di Montappone, che ieri mattina si è sparato un colpo di fucile nel cortile della sua abitazione di via Mossa, resa inagibile dalle continue scosse telluriche. La tragedia si è consumata intorno alle 9, quando l'uomo, dopo essersi svegliato e aver lasciato la stanza dell'albergo, in cui alloggiava temporaneamente a causa dell'emergenza sisma, si è recato in quella che era una volta la sua casa. Qui, poco dopo le 8.30 ha incontrato un cacciatore che conosceva e ha fatto quattro chiacchiere con lui. All'amico ha detto che aveva intenzione di andare a caccia. All'apparenza era tranquillo e non sembrava affatto teso o sconvolto. I due hanno parlato del più e del meno e anche del terremoto. Quando hanno affronta to questo tema, però, pare che Ramadori abbia cambiato espressione. Poi si sono salutati e poco dopo c'è stato uno sparo. Anche i vicini hanno udito il rumore del colpo di fucile e, accorsi nel cortile, si sono trovati di fronte la terribi- o le scena. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 e della Misencordia di Montegiorgio, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. I carabinieri di Falerone, che hanno esaminato la scena della tragedia, hanno capito subito di trovarsi di fronte a un gesto estremo. Dopo aver raccolto informazioni in paese, è emerso che il 75enne era molto turbato dal fatto che la sua casa fosse stata dichiarata inagibile a causa della scossa tellurica della scorsa settimana. Secondo gli investigatori, l'uomo, in pensione da circa 10 anni e precedentemente impiegato un'azienda di minuterie metalliche di Monte Vidon Corrado, non avrebbe accettato e retto lo stress di essere uno sfollato. Il 75enne, dopo il terremoto di mercoledì 26 ottobre, in seguito al quale la sua casa dichiarata ina- PROFONDO SCONFORTO Alcuni conoscenti raccontano che dormiva dawero poco negli ultimi giorni ed era molto provato dalla situazione. Ieri mattina, però, lo hanno visto prepararsi per andare a caccia, una delle sue passioni, e quindi hanno interpretato l'intenzione di uscire come un segnale positivo. gibile, era stato trasferito nell'hotel San Giorgio di Montappone, insieme ad altri del paese rimasti senza un'abitazione. L'uomo, che viveva da solo, non si era mai sposato, aveva perso il fratello e l'unico parente era una sorella residente a Falerone. Alcuni conoscenti raccontano che dormiva davvero poco negli ultimi giorni ed era molto provato dalla situazione. Ieri mattina, però, lo hanno visto prepararsi per andare a caccia, una delle sue passioni, e tutti hanno interpretato l'intenzione di uscire come un segnale positivo. Probabilmente, invece, nella sua testa aveva ben chiaro il tragico piano di compiere quel gesto disperato. GESTO che ha messo in atto nel cortile di quella casa dove non avrebbe potuto più vivere, perché gli era stata portata via dalla forza della natura e da un nemico spietato chiamato terremoto. LA CULTURA FERITA A MONTE RINALDO GRAVEMENTE DANNEGGIATO IL MUSEO ARCHEOLOGICO, SI DOVRÀ PORTARE VIA TUnO IL MATERIALE L'OSPEDALE DI AMANDOLA POLEMICA DEL SINDACO MARINANGELI I REPARTI NON DEVONO ESSERE TRASFERITI MA SEMMAI POTENZIATI IL PAESÀGGIO CAMBIA SI DISTACCANO COSTONI DI ROCCIA NELLA ZONA DI MONTEFORTINO REGGE INVECE L'EREMO DI SAN LEONARDO IERI Ha incontrato un amico e fatto due chiacchiere Poi si è sparato -tit_org- Il terremoto uccide ancora - Il sisma gli aveva portato via la casa Pensionato si toglie la vita con un fucile Estratto da pag. 41 153 03-11-2016 Pag. 1 di 1 ALLARME CHIUSA LA STRADA CHE DA MONTEFORTINO PORTA AL SANTUARIO DI MADONNA DELL'AMBRO La gola dell`Infernaccio continua a crollare [Alessio Carassai] ALLARME CHIUSA ÌA STRADA CHE DA MONTEFORTINO PORTA AL SANTUARIO DI MADONNA DELL'AMBE La sola dell'hifemaccio continua a crollare di ALESSIO CARASSAI ANCORA CROLLI nella gola dell'Infernaccio, ina intanto l'eremo di San Leonardo resiste e rimane in piedi, pur essendo già lesionato dalla precedenti scosse di terremoto. Chiusa per motivi di sicurezza anche la strada provinciale che conduce al santuario della Madonna dell'Ambro. Continuano a franare rocce nella gola dell'Infernaccio, dopo lo spaventoso crollo di domenica mattina in seguito alla scossa delle 8.57 con magnitudo 4.8, che ha provocato il cedimento di diversi costoni di montagna, fra cui uno sperone di roccia posto all'ingresso della vallata. Un crollo che ha fatto sollevare una nuvola di polvere bianca per diverse centinaia di metri, visibile anche a chilometri di distanza. IERI MATTINA si sono verificati anche ulteriori frane che si sono staccate dal fianco del monte Sibilla. La vallata è ancora molto instabile e pericolosa - commenta il sindaco di Montefortino Domenico Ciafíaroni - al momento per motivi di sicurezza è interdetta anche agli uomini del soccorso alpino. Faremo passare qualche giorno per dare tempo alla montagna di assestarsi poi si provvederà con un sopralluogo. Gli unici accertamenti fatti in elicottero e a distanza con il binocolo evidenziano il crollo dello sperone posto all'ingresso della vallata. L'eremo di San Leonardo, già lesionato dalle precedenti scosse, sembra non abbia subito crolli, ma avremo un quadro più dettagliato solo quando saremo giunti sul posto. Lungo la strada che da Montefor tino conduce al santuario della Madonna dell'Ambro, invece, alcuni massi si sono staccati dal fianco della montagna e sono finiti in mezzo alla carreggiata. Il santuario della Madonna dell'Ambro non ha ravvisato crolli, ma anche qui nei prossimi giorni dovranno essere effettuati ulteriori controlli. -tit_org- La gola dell Infernaccio continua a crollare Estratto da pag. 42 154 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Ceriscioli in visita, l`appello dei paesi: L`economia deve ripartire immediatamente Le richieste: salvare il bestiame, proteggere le zone rosse e tutelare i beni culturali [Alessio Paola] CHE Cerisciolivisita, l'appello dei paesi: L'economia deve npartire immediatamente Le nchieste: salvare il bestiame, proteggere le zone rosse e tutelare i beni culture OLTRE alle abitazioni, la priorità per l'area montana è quella di far ripartire il prima possibile il sistema economico. Molte le sollecitazioni di cittadini e amministratori del territorio in occasione della visita del Presidente della Regione Luca Ceriscioli, che ieri mattina insieme agli assessori regionali Angelo Sciapichetti e Fabrizio Cesetti, al Presidente della Provincia Aronne Perugini, i sindaci di Montefortino Domenico Ciaffaroni e di Amandola Adolfo Marinangeli, ha incontrato gli sfollati di Montefortino. La visita è iniziata dal punto di accoglienza attrezzato all'interno di una nota azienda della zona, dove sono stati sistemati circa 100 lettini. Subito sono arrivate la prime richieste: L'attenzione prima di tutto va rivolta alle famiglie e alle abitazioni - spiega l'imprenditore Francesco Tisi - ma c'è bisogno di aiutare anche le attività produttive. Gestisco un B&B, due anni fa abbiamo fatto investimenti per ampliare servizi e ora è tutto inagibile. Avevamo prenotazioni per il ponte dei Santi, ma abbiamo dovuto annullare tutto. Altre segnalazioni arrivano dal sindaco. Dobbiamo far ripartire le attività produttive commenta Ciaffaroni - oltre alle strutture ricettive ci sono allevatori. Abbiamo una stalla con 180 bovini che è inagibile. Un allevatore di pecore ha inagibili sia la stalla che la casa. Fra le segnalazioni anche una nota polemica del sindaco di Amandola: Quando c'è un'emergenza - sostiene Marinangeli - normalmente si portano sul posto risorse e servizi di supporto. Nel caso dell'ospedale di Amandola l'Area Vasta 4 sta fa cendo l'opposto, sta cercando di portarli via, mi riferisco a laboratorio analisi e personale, o si sta tergiversando per allungare i tempi per l'apertura di altri servizi essenziali come Chirurgia e Medicina. Il nuovo decreto legge per la ricostruzione - spiega Ceriscioli - controlli sulle strutture ripartiranno da zero in tutti i paesi. Visto l'approssimarsi dell'inverno, stiamo valutando una fase intermedia prima di passare ai sistemi modulari in legno utilizzando container. Sistemi analoghi potranno essere utilizzati anche per le attività produttive. La visita di Ceriscoli è poi proseguita a Montelparo, dove sono intervenuti anche i sindaci di Montefalcone Appennino e Santa Vittoria in Matenano, e poi a Monsampietro Morico, dove è stato accolto dal sindaco Romina Gualteri nella frazione di Sant'Elpidio Mo rico, per poi procedere in visita al centro storico di Monsampietro e al Tamarindo, per un breve saluto agli sfollati. Rafforzare la presenza delle forze deU'ordine per contrastare lo sciacallaggio, un sopralluogo generale alle zone rosse per la verifica del reale stato della situazione e potenziamento del personale comunale, sono stati i temi affrontati subito dal sindaco Gualteri, che fa i conti con i centri storici dichiarati zone rosse e con più di 100 sfollati. A Sant'Elpidio Morico il Presidente Ceriscioli, si è complimentato con il sindaco per il lavoro di messa in sicurezza delle torri della Chiesa di San Michele Arcangelo (gravemente danneggiate dallo sciame sismico del 24 ago sto), ultimata solo due ore prima della forte scossa di mercoledì. La visita è proseguita al centro storico di Monsampietro, anch'esso zona rossa, con crolli alle abitazioni e alla chiesa di San Pietro e Antonio Abate. Il Presidente ha ribadito la piena disponibilità della Regione facendosi garante verso la Prefettura per il contrasto al fenomeno dello sciacallaggio e assicurando interesse per il personale comunale ausiliario, necessario a far fronte alle emergenze sisma. Le stesse garanzie sono state dichiarate per i sopralluoghi tecnici agli edifìci privati e pubblici, comprese le scuole. Entro la fine della settimana - ha affermato Ceriscioli - sulle scuole di tutti i Comuni che hanno formulato richiesta verranno effettuate le dovute verifiche tecniche. Diverso il discorso per i Com uni meno colpiti dal terremoto, i cui sindaci hanno necessità di rassicurare i cittadini sulla staticità degli immobili: un problema sollevato dal sindaco di Ortezzano Giusy Scendoni. I sindaci - ha proseguito il Presidente - dovranno compilare la richiesta di intervento ali ufficio regionale, stilare l'elenco e programmare un percorso di sopralluoghi. Anche il sindaco di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni, fa i conti con il sisma che ha gravemente danneggiato il Museo Estratto da pag. 42 155 03-11-2016 Pag. 2 di 2 Archeologico. E necessario - ha spiegato Ceriscioli avvisare la sovrintendenza dei beni culturali, rimuovere l'allestimento e trasferire tutti i reperti. Alessio Carassai Paola Pieragostini È uno dei paesi con più danni Centro storico chiuso Oltre 100 sfollati LÀ PROMESSA LA REGIONE SI FA GARANTE VERSO LA PREFETTURA PER IL CONTRASTO AL FENOMENO DELLO SCIACALLAGGIO -tit_org- Ceriscioli in visita,appello dei paesi:economia deve ripartire immediatamente Estratto da pag. 42 156 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LE TESTIMONIANZE LA VITTIMA AVEVA VISSUTO PER 50 ANNI NELLA STESSA ABITAZIONE, ORA DIVENTATA INAGIBILE Comunità sotto choc, il sindaco: Non era a suo agio in hotel [Alessio Carassai] UÈ LA VITTIMA AVEVA VISSUTO PER 50 ANNI NELLA STESSA ABITAZIONE, ORA DIVENTATA INAGIBIL di ALESSIO CARASSAI L'HO INCONTRATO questa mattina (ieri nrd) al bar, abbiamo parlato un po' di caccia, poi ci siamo salutati come sempre. Queste le parole di Angelo Cecchi, che ha incontrato Nello Ramadori poco prima del tragico fatto. La morte di Nello Ramadori ha sconvolto la comunità di Montappone, che in questi giorni deve comunque fronteggiare la crisi legata ai danni provocati dal terremoto. Danni che in seguito alla scossa di domenica si sono fatti ancora più consistenti, tanto da far dichiarare inagibili diverse abitazioni private e far salire a 16 il numero delle persone sfollate. Fra questi appunto Nello Ramadori, che per circa 50 anni ha vissuto da solo nella casa di via Mossa, che non è riuscito ad accettare il cambiamento di doversi trasferire in un hotel nel borgo del paese e cambiare le sue abitudini. Era vestito per andare a fare una battuta di caccia - spoega Cecchi -. Circa due settimana fa anche io ero insieme a lui nel capanno per una battuta al colombaccio. Nello era una persone educatissima, squisita, non era uno che parlava molto, ma era disponibile e sereno. Domenica si era preparato per andare a caccia, ma a causa del terremoto non era più uscito. Dopo la tremenda scossa di magnitudo 6.5, la vita tranquilla e posata di Nello Ramadori è radicalmente cambiata. Prima l'ordinanza di evacuazione da casa, poi il trasferimento nell'hotel San Giorgio di Montappone, dove poteva usufruire della camera e del ristorante. Un cambiamento radicale che in pochi giorni aveva trasformato il suo umore. Questa mattina (ieri, ndr) come sempre - racconta Mauro Monti titolare dell'omonimo bar e da sempre ritrovo dei cacciatori del paese - è venuto al bar a fare colazione, come consuetudine ha letto il giornale, nonostante non fosse un grande chiacchierone, si vedeva che era preoccupato per la sua casa. LA NOTIZIA del decesso di Nello Ramadori, ha impiegato poco tempo a raggiungere tutta la popolazione di Montappone, Massa Fermana e Monte Vidon Corrado, innescando un profondo senso di tristezza e cordoglio per la sya tragica fine. Una brutta notizia, ci ha scosso - dice il sindaco Mauro Ferranti -. Nello era una persona per natura un po' introversa, ma estremamente gentile, educata, mai un vestito fuori posto. Forse non ci siamo accorti che questo cambiamento lo aveva turbato. Al ristorante in questi pochi giorni aveva preso l'abitudine di mangiare prima o dopo gli altri ospiti sottolinea -, perché in qualche modo non si sentiva a suo agio. -tit_org- Estratto da pag. 43 157 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IN PREFETTURA SUMMIT CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, OK ALLA FORMAZIONE DI TECNICI LOCALI, SCATTANO CONTROLLI A TAPPETO Il piano per l`emergenza: Container subito e certificazioni più veloci [Fabio Castori] IN SUMMIT CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, OK ALIA FORMAZIONE DI TECNICI LOCALI, SCATTANO CONTROLLI A TAPPE1 II piano per l'emergenza: Container subito e certificazioni più veloci TRÉ PUNTI importanti per far fronte all'emergenza terremoto in tempi brevi. È questa la ricetta presentata dal governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, durante il summit che si è tenuto ieri in prefettura. Ceriscioli ha parlato a nome del Governo, presentando le novità più importanti del decreto: Arriveranno i periti della Protezione Civile regionale e le schede Aedes, che certificano l'inagibilità, non saranno più compilate solo dai tecnici nazionali. Il Governo ha dato l'ok per la formazione di tecnici locali, che dovranno sostenere un corso di 4 ore, sapendo che poi non potranno essere loro stessi a prendere appalti per la ricostruzione. Secondo Ceriscioli, in questo modo, con i nuovi tecnici accreditati si riuscirà a sopperire a tutte le richieste destinate a toccare quota 200mila: Faremo controlli a tappeto in accordo con i Comuni, agevolati dal fatto che i dati resteranno nelle Marche e non dovranno più andare a Rieti, nella sede di coordinamento del Dicomac, perché ne apriremo una in posizione baricentrica tra le tré province terremotate. IL SECONDO punto riguarda gli sfollati. In attesa dell'installazione delle casette di legno, abbiamo deciso di posizionare i container. Questo permetterà ai senzatetto di riavvicinarsi alla propria terra, senza il sentimento di distacco. Il governatore delle Marche ha spiegato che in questo momento solo nel Fermano gli sfollati hanno superato quota 2.000 e nelle Marche sono 37mila le persone fuori casa, 25 mila certificate, 12mila stimate tra quelle che dormono in auto. IL TERZO punto servirà invece a snellire le procedure per la messa in sicurezza di chiese e palazzi. Non sarà più necessario il nullaosta della Sovrintendenza - sottolinea Ceriscioli - a meno che non si parli di demolizioni. Al sindaco basterà comunicarlo alla Sovrintendenza e poi potrà intervenire direttamente con tutti gli interventi che occorrono per evitare crolli. Non solo, questo permetterà di evitare sgomberi da case sicure su cui insistono altre strutture pericolanti. Il presidente della Provincia Aronne Perugini, che per primo domenica aveva chiesto a gran voce che il Fermano non fosse dimenticato, ha ringraziato personalmente il governatore. Era essenziale che venisse nel nostro territorio ad ascoltare le istanze dei sindaci del Fermano che si trovano in questi giorni a dover fronteggiare in prima persona l'emergenza. Fabio Castori -tit_org- Il piano peremergenza: Container subito e certificazioni più veloci Estratto da pag. 44 158 03-11-2016 Pag. 1 di 1 ACCOGLIENZA OGGI LA VISITA DI LAURA BOLDRINI, PRESIDENTE DELLA CAMERA Sfollati, esodo senza fine Cresce il numero delle persone ospitate a Porto Sant'Elpidio [Marisa Colibazzi] OGGI LA VISITA DI LAURA BOLDRINI, PRESIDENTE DELLA CAMEF Cresce il numero delle persone ospitate a Porto SanfElpidi A DISTANZA di una settimana dal sisma che ha martoriato diversi centri del Maceratese, continuano a crescere i numeri degli sfollati che passano al centro di smistamento allestito all'Holiday. Centro dove oggi è attesa la visita della presidente della Camera, Laura Boldrini. La Protezione civile nazionale informa che dal 27 ottobre al primo novembre sono stata registrate 5.300 persone che, sommate alle 1.100 delle zone del reatino e dell'ascolano del terremoto del 24 agosto, raggiungono quota 6.400 senzatetto ospitati lungo la costa adriatica. Ieri, continuavano ad arrivare persone che si sono decise a spostarsi lungo la costa. Franco del Medico e la moglie sono arrivate da Gagliole: Non abbiamo più una casa. I vigili del fuoco non ci fanno rientrare neanche per prendere l'indispensabile. Siamo partiti con quello che abbiamo addosso. Le prime notti le hanno trascorse in auto, altre nella palestra e nelle aule della scuola ma poi ci hanno convinto a venire verso il mare. Speriamo che non ci mandino tanto lontano dalle nostre zone, anche perché voglio andare a vedere le partite della Maceratese. Tra 10 giorni festeggia gli 80 anni. La moglie ne ha compiuti 79 il 24 agosto: Era vamo a tavola - racconta, esorcizzando la paura con una battuta - quando la terra ha cominciato a ballare per festeggiarla. Scherza con l'assessore Milena Sebastiani e il consigliere Sergio Ciarrocca che, anche ieri, come l'assessore Annalinda Pasquali e il sindaco Na2areno Franchellucci che non ha mai abbandonato la postazione, davano una mano all'accoglienza. Lorenzo Fiumaroli è un sangiorgese e da una settimana si trovava a Visso, con la sua compagna, che lassù fa la maestra: Avevo trovato lavoro a Ussita come cameriere. Avevamo preso un appartamento al quarto piano di una palazzina antisismica. Dopo la prima scossa siamo usciti per poi rientrare e quando è arrivata la scossa più forte, è successo di tutto in casa, ci tenevamo per mano per non cadere. Pensavamo che saremmo morti. E crollata la scala interna del palazzo. Dopo quattro notti in auto, sono venuti verso la costa, sono alloggiati in un hotel di Porto San Giorgio e ieri Fiumaroli era all'Holiday per avere un po' di vestiario, biancheria intima e scarpe. La casetta in legno dove si distribuiscono questi materiali è sempre affollata ma mancano pigiami e calzature. Å' in arrivo un camion pieno di vestiario e biancheria intima annuncia la Sebastiani - donati da una ditta del nord. Anche E Andrea Andreozzi da una mano a rifornii punto ristoro del salone delle accettazk Per ora, - spiega non possiamo celebi messa qui visto che gli spazi sono destii all'accoglienza.Chi vuole, può raggiunger nostra chiesa, qui vicino. Il parroco di U ta, invece, ieri ha rintracciato i fedeli del; paese e ha celebrato messa alla Risacca. Marisa Coliba -tit_org- Estratto da pag. 45 159 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Zia Caterina e il taxi senza paura: Così porto un pò di speranza Da Firenze a Camerino, fa salire i piccoli su un'auto tutta colorata e li accompagna [Giancarlo Falcioni] LA GRANDE PAURA Zia Caterina e il taxi senza paura: Così porto un po ' di speranza) Da Firenze a Camerino, fa salire i piccoli su un 'auto tutta colorata e li accompagna lontano dai donnitorì tra bolle di sapone e palloncini: gioco con loro e li faccio sorridt dall'inviato GIANCARLO FALCIONI UN TAXI dove non c'è posto per la paura. È quello che gira per le strade attorno al palazzetto-dormitorio di Camerino: a bordo ci sono i bambini ai quali il terremoto ha strappato case, scuole e sogni. Al volante, invece, c'è Zia Caterina, arrivata martedì sera tra gli sfollati per regalare un sorriso ai più piccoli. In realtà io sono una fata, si presenta la donna, al secolo Caterina Bellandi, Sienne di Firenze. Una fata che con il suo taxi colorato porta i bambini in un mondo fantastico, fatto di bolle di sapone, giochi e supereroi, dove c'è spazio solo per l'allegria. Il mio - racconta Zia Caterina - è l'unico taxi in Italia che porta un po' di speranza. Ho cominciato quindici anni fa, quando è morto il mio compagno. Lui era un tassista; io ho rilevato la sua li cenza e ho lasciato l'ufficio per portare avanti il suo lavoro. Proprio guidando il taxi Caterina ha conosciuto una famiglia che aveva dato vita ad una fondazione benefica per sostenere la ricerca sui tumori nell'infanzia, nonché la cura e l'assistenza dei piccoli ammalati. Ed è questa la missione di Zia Caterina: regalare un sorriso ai bambini che soffrono. Dalle corsie degli ospedali ai campi per gli sfollati, il salto è stato immediato. Così questa fata dai capelli biondi e dagli occhi verdi si è precipitata a Camerino. Con il mio taxi - racconta - porto i bambini lontano dal dormitorio. Giochiamo insieme, cerchiamo di riportare il sorriso. Ora scusate, ma siamo in partenza. Il clacson suona e l'auto parte, mentre i bambini gridano di gioia e salutano sorridenti dai finestrini. LO STESSO spirito di Zia Caterina anima i volontari dell'associazione fabrianese La valigia delle meraviglie. Vogliamo risollevare il morale di questa gente raccontano Alberto Urcia di San Severino, Barbara Imperiale di Fa- briano e Selena Velegnoni di Matelica, che ci tengono a citare anche Lucia Marinozzi (coordinatrice dei servizi) e Marco Censi (presidente dell'associazione) -. Con il taxi di Zia Caterina i bambini sono contenti, perché fa spettacolo. Noi facciamo palloncini e giochi per farli distrarre da questa situazione. Oggi (ieri, mir) siamo a Camerino, ma andremo anche in altri campi, a partire da Fabriano dove c'è una situazione pesante. Questi ragazzi col naso rosso da clown non si dedicano solo ai più piccoli. Noi - spiegano - ci rivolgiamo anche agli anziani, con loro è più complicato, perché si portano dietro anche i problemi dell'età^ le preoccupazioni. Non è facile. E più difficile strappargli un sorriso: vedi i loro occhi pieni di lacrime, hanno voglia di parlare, di raccontarti la loro vita e le loro preoccupazioni. Anche loro, però, si stanno dimostrando coraggiosi. IVOLONTARI Ci sono i fabrianesi della Valigia delle meraviglie Aiutiamo anche gli anziani L'idea Zia Caterina ha cominciato 15 anni fa, quando morì il compagno. Era un tassista, lei ha rilevato la licenza. Poi il passo al servizio dei bimbi, di quelli malati e di quelli che soffrono in generale L'organizzazione Con il taxi di Zia Caterina i bambini sono contenti, perché fa spettacolo, ma La valigia delle meraviglie contribuisce con palloncini e giochi per far distrarre i piccoli dalla pesante situazione FARHACIE AL MOMENTO SONO ATTIVI TRÉ CAMPER A PIEVE TORINA, VISSO E CALDAROLA UN CONTAINER DELLA CRI SARÀ ALLE CALVIE ACQUA A CASTELSANTANGELO SUL NERA E A VISSO L'APPROWIGIONAMENTO IDRICO È GARANTITO DALLE AUTOCISTERNE IL DIVIETO ACQUA NON POTABILE A SEFRO. A GAGLIOLE, SAN SEVERINO, CASTELRAIMONDO, PIORACO E RUMINATA DEVE ESSERE BOLLITA INTERNET Segui gli aggiornamenti sul terremoto attraverso notizie, foto e video pubblicati sul nostro sito web. CLICCA SU www.ilrestodelcarlino.it/macerata CUORE GRANDE A sinistra, zia Cate rina in partenza con il taxi dove la paura non può salire; a destra, i bimbi a bordo entusiasti in mezzo ai palloncini (foto calmita)', sotto a sinistra, i ragazzi della Valigia delle Meraviglie con un ragazzino -tit_org- Estratto da pag. 48 160 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il medico che non si ferma mai Tra la gente tristezza e preoccupazione [G.fal.] Ð medico che non si ferma mai Tra la gente tristezza e preoccupazione Da Fermo a Camerino, Hashemi Hossein è in servigio da domenic ATTACCHI d'ansia, pressione alta, cefalee. Sono le patologie che si trova a fronteggiare da una settimana Fuñico medico che presidia il palazzetto trasformato in dormitorio a Camerino. Qui vivono centinaia di sfollati (l'ultimo censimento parla di 250 persone), provati dalle continue scosse e dall'aver perso, in molti casi, tutto quello che avevano. Le richieste di aiuto sono continue, anche perché spesso a bussare alla porta del medico sono anziani alle prese con acciacchi che si portano dietro da tempo. NEZAM Hashemi Hossein, 58 anni, è un dottore di origini iraniane, che vive in Italia da vent'anni. Residente a Fermo, è in servizio al punto di primo intervento di Sant'Elpidio a Mare (uno dei presìdi che la Regione sta per smantellare). Da domenica scorsa è in pianta stabile al campo base allestito a Camerino, in servizio 24 ore su 24. LAVORO senza soste da giorni - racconta -, qui sono l'unico medico in servizio e le richieste di intervento arrivano a tutte le ore del giorno e della notte. Con il passare delle ore, la gente è sempre più provata. In effetti ci sono diverse crisi d'ansia, ho dovuto prescrivere dei calmanti prosegue il medico arrivato da Fermo -. Nella gente vedo soprattutto molta tristezza e molte preoccupazioni: questo porta a cefalee e pressione alta, patologie secondarie legate alle difficoltà che i terremotati stanno vivendo in questi giorni. Io faccio quello che posso: nei casi più gravi dispongo il trasferimento al pronto soccorso di Camerino, che si trova a una manciata di chilo metri da qui. In quattro giorni sono state tré le persone per le quali è stato necessario il trasporto in ospedale. Tutto sommato, la situazione è sotto controllo. Nello studio del dottor Hossein, sotto una tenda della Croce rossa, in questo primo scorcio di settimana sono state svolte tra le cinquecento e le seicento visite. Molte spiega il medico - riguardano anziani con patologie precedenti. AL FIANCO del medico, si danno un gran daffare anche i volontari della Croce rossa, che si prendo- SUL Attacchi d'ansia continui L'assistenza è garantita anche dalla Croce Rossa no cura di anziani costretti a muoversi in carrozzina o con l'aiuto delle stampelle. Quanto alle medicine, con molte farmacie costrette a tenere le saracinesche abbassate per colpa del terremoto, sono i volontari a fare in modo che i malati non ne rimangano sprovvisti. Si spostano dal campo base con le impegnative del medico e portano i farmaci agli sfollati. Ed è tra gli sfollati, in una sistemazione di fortuna, che dorme anche il medico del campo. Un alloggio a cinque stelle, scherza Hashemi Hossein. Se non ho altro ho una brandina. g. fai. -tit_org- Estratto da pag. 49 161 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'EMERGENZA Oltre 150 sfollati in città Servono indumenti e prodotti per l`igiene [Redazione] Oltre 150 sfollati in città Servono indumenti e prodotti per l'igiene SONO OLTRE 150 gli sfollati ospitati in alcune strutture ricettive di Porto San Giorgio. I primi arrivi dopoviolenta scossa tellurica di domenica scorsa. Alloggiano negli hotel Timone, Garden, Caminetto e David Palace. Nella mattinata di ieri l'Amministrazione comunale ha tenuto un incontro con i tecnici per definire il piano degli aiuti. A questo proposito il sindaco Nicola Loira rende noto che, in stretta sinergia con il coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile, Luciano Pazzi, da oggi sarà attivo il centro di raccolta indumenti e beni. Il primo cittadino precisa anche che, secondo le indicazioni del dipartimento nazionale di protezione civile, sono richiesti soprattutto: biancheria e abbigliamento nuovi e materiale per l'igiene inti ma. Sarà possibile conferire i beni a partire dalle 9.30 di oggi nella sede della Protezione civile comunale, in via Costa n.l, sulla strada statale Adriatica nord al confine con Fermo, vicino alla sede della Croce Azzurra. L'Amministrazione comunale informa inoltre che oggi le scuole cittadine di ogni ordine e grado riprendono regolarmente l'attività didattica. I tecnici comunali hanno effettuato i dovuti sopralluoghi e appurato che le strutture scolastiche non hanno subito danni riconducibili alla fortissima scossa di terremoto delle 7.41 di domenica, pertanto risultano perfettamente agibili. I sopralluoghi sono stati eseguiti lunedì scorso e, per maggiore scrupolo, ripetuti pure il giorno dopo. -tit_org- Oltre 150 sfollati in città Servono indumenti e prodotti perigiene Estratto da pag. 56 162 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CHIESA L'ANNUNCIO DELL'ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI ALDO MODONESI San Cristoforo, pronti per la gara d`appalto [M.l.] CHIESA L'ANNUNCIO DELL'ASSESSORE Al LAVORI PUBBLICI ALDO MODONESI San Cnstoforo, pronti per la gara d'appalto^ CHIESA DI SAN CRISTOFORO: al 2018. La violenta scossa di terremoto di domenica scorsa (delle 7.41 di magnitudo 6.5, con epicentro a Norcia) ha danneggiato anche l'edificio della Certosa che, dunque, rimarrà inagibile per molti mesi. Non sono danni gravi - assicura l'assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modenesi, sottolineando che si tratta solo di un piccolo distaccamento di intonaco - ma, siccome erano giàprogramma alcuni lavori e siccome prevenire è meglio che curare, abbiamo deciso di chiudere la chiesa al pubblico fino a cantiere ultimato. Cantiere, quello a cui si riferisce l'amministratore, che sta già interessando buona parte del cimitero e che, con tutta probabilità, vedrà la fine solo nei primi mesi del 2018. Per quanto riguarda San Cristoforo - prosegue Modenesi - siamo quasi pronti a far uscire una gara d'appalto. Per il resto, abbiamo consegnato i lavori nello scorso mese di settembre: in ritardo, è vero, rispetto alle previsioni (che parlavano di primi mesi dell'anno, come recita anche il cartello nel viale d'entrata). Così, in vece di concludersi per la metà del 2017, tutto sarà finito nel prin semestre del 2018. Una notizia che non farà, dunque, piacere a citt dini e turisti che si dovranno armare di tanta pazienza, sopportane i disagi del cantiere ancora per oltre quindici mesi. Inconvenienti difficoltà che lo stesso assessore precisa di voler rendere minimi,quanto possibile: Durante la settima quella è zona di cantiere - co elude - quindi chiusa al pubblico. In questi fine settimana, con i grande sforzo, abbiamo cercato di aprire diverse aree, anche per lungo ponte dedicato ai morti. Ora l'idea è quella di spingere sull'a celeratore per rispettare i tempi: man mano che le zone verrani restaurate o rinforzate, verranno aperte al pubblico. Un lavoro complessivo da 1.935.193,76 euro (di cui 988mila euro finanziamento regionale e 946mila euro di assicurazione comunal che riconsegnerà alla cittadinanza e ai turisti, dopo ormai sei an dal sisma del 20 maggio 2012, una Certosa ancora più bella di m, -tit_org- San Cristoforo, pronti per la garaappalto Estratto da pag. 42 163 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La delusione dei ferraresi Certosa, degrado e lavori senza fine = Certosa, l`amarezza dei cittadini Fa male vederla in questo stato I lavori non sono ancora stati terminati a diversi anni dal terremoto [Matteo Langone] La delusione dei ferraresi Certosa, degrado e lavori senza fine LANGONE Apagina2 Certosa, l'amarezza dei cittadini Fa male vederla in questo stato: I lavori non sono ancora stati terminati a diversi anni dal terremot PER II termine dei lavori di restauro e manutenzione della struttura era stato fissato inizialmente per l'estate del prossimo anno ma è già slittato al 2018. E ancora non vi sono certezze diMAnEOLANGONE IL PONTE di Ognissanti ha animato una Certosa ancora ferita e 'inceronata' dal terremoto di quattro anni e mezzo fa: una lunga serie di impalcature, tubi e teloni giganteggiano tra le lapidi. Lavori che interesseranno ancora buona parte del cimitero per diversi mesi. E i cittadini non possono fare altro che pazientare. FA MALE vedere tutti questi ponteggi - commenta Giglio la Cristo fori - e la cosa peggiore è vedere tutto ancora imballato a distanza di quasi cinque anni. Capisco che il terremoto sia un evento imprevedibile, ma i lavori li avrei cominciati prima. La porzione di cimitero più danneggiata e oggetto di lavori in corso è quella del Primo Gran Claustro (per intenderci, la parte a destra della Chiesa di San Cristoforo). cantiere, lì, è decisamente esteso e interessa in particolar modo tutti i porticati: alcuni hanno passaggi obbligati, a volte anche decisamente stretti. CAPISCO che forse non ci siano molti soldi - prosegue Domenico Lorito - e che sia stato più importante ricostruire prima le case, ma bisognerebbe in alcuni punti cerca re di non ostacolare il percorso delle persone che vengono a trovare i propri cari. Capita poi che le impalcature, avvolte in certi casi in teli bianchi e in altri casi in reti di un rosso acceso, impediscano totalmente l'accesso ad alcune lapidi: è il caso del Sacello dei Caduti per la libertà. In fondo al Secondo Gran Claustro, accanto al Famedio Militare, una rete vieta il passaggio ormai dal 2012; così, la corona in memoria dei soldati è stata appoggiata sulla transenna stessa. Stesso discorso per il Famedio di Borso d'Esté: inaccessibile. Non considerando un po' di polvere (dovuta ai lavori) sulla lapide di Filippo De Pisis e qualche cespuglio d'erba selvaggio cresciuto sul vecchio monumento dedicato a Giovanni Boldini, le tombe degli altri personaggi celebri della storia estense - tra cui Antonioni, Govoni e Mentessi - sono, invece, in ottimo stato. PURTROPPO mi sono abituata a questa situazione - precisa Maria Luisa Faggioli - e attendo pazientemente che tutto tomi alla normalità: siamo in un periodo storico in cui non si presta molta attenzione a ñÛ non c'è più. La por/ione di Certosa riservata alle tombe di famiglia, dove spicca addirittura una piramide con tanto di sfingi, è quella all'apparenza messa meglio, anche se non manca un richiamo al terremoto: il muro che separa quest'area dal colonnato curvilineo del resto del cimitero è solcato da un lunga e profonda crepa. Ormai nella modernità le energie si dirottano in modo diverso ci dice Alberto Baiboni. E' per questo che il termine dei lavori di restauro, fissato inizialmente per l'estate del 2017, è già slittato ai primi mesi del 2018? LE Impediscono totalmente l'accesso ad alcune lapidi Maria Luisa Faggioli Alberto Bottoni Gigliola Clistofori -tit_org- Certosa, degrado e lavori senza fine - Certosa,amarezza dei cittadini Fa male vederla in questo stato Estratto da pag. 42 164 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Pericolosità sismica, ecco la mappa Argenta a rischio, Mesola al sicuro [Luca Soliani] Pericolosità sismica, co la mappe Argenta a rischio, Mesóla al sicure Studio choc della Protezione Civile sulla probabilità di forti scoss di LUCA SOLIANI NEL COMUNE di Argenta possono venfìcarsi forti terremoti. A sostenerlo non sono iettatori, veggenti o improvvisati sismologi. Emerge dall'autorevole classificazione sismica del Paese realizzata dalla Protezione civile nazionale. Per il resto del territorio ferrarese viene definita rara l'eventualità di scosse distruttive. Berrà, Goro e Mesóla sono le zone più sicure. Lo studio è stato realizzato tenendo presente l'intensità e la frequenza dei terremoti del passato, unite all'applicazione di speciali norme per le costruzioni. L'obiettivo dichiarato è ridurre gli effetti dei terremoti attraverso la prevenzione. LA SCALA utilizzata per l'analisi va da 1 (maggiore pericolo) a 4 (minore). Il territorio di Argenta è classificato addirittura come 2. Berra, Goro e Mesóla sono 4. Ferrara e l'alto ferrarese vengono schedati 'solo' come 3. E questo nonostante il drammatico sisma del maggio 2012 che ha provocato numerose lesioni e crolli parziali alla maggior parte degli edifìci storici e crolli in vari edifici industriali, civili ed agricoli. Erano state circa Smila le abitazioni private gravemente danneggiate, di cui 4mila parzialmente o completamente inagibili. Sette le vittime, centinaia gli sfollati. L'ITALIA ha una pericolosità sismica medio-alta per frequenza e intensità dei fenomeni - rimarca la Protezione civile - una vulnerabilità molto elevata (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastnitturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un'esposizione altissima (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo). Argenta viene collocata tra le aree a elevato rischio sismico (zone 1 e 2). Comprendono circa il 44% della superficie nazionale (131 mila chilometri quadrati) e interessano il 36% dei comuni (2.893). In esse vive il 36% della popolazione. Lo studio ricorda che dal 1944 i terremoti hanno colpito moltissime zone del Paese, causando danni per circa 181 miliardi di euro. Ora la classificazione della Protezione Civile nu la ad aumentare la consapevolezza del rischio sismico per salvare vite. Una delle cause principali di morte durante un terremoto è infatti il crollo degli edifici. E allora è proprio sulla sicurezza delle strutture che è necessario intervenire. Oggi le norme per le costruzioni in zone sismiche prevedono che gli edifici non si danneggino per terremoti di bassa intensità, non abbiano danni strutturali per terremoti di media intensità e non crollino in occasione di terremoti forti, pur potendo subire gravi danni. Ma le cronache - anche di questi giorni - ci mostrano che nei fatti purtroppo non sempre è davvero così. IL NOSTRO PAESE HA UNA PERICOLOSITÀ SISMICA MEDIO-ALTA LA CLASSIFICA Ferrara e l'alto ferrarese vengono schedati solo come 'rischio 3' nonostante il drammatico sisma del 2012 che ha provocato morti e danni IL CAPO Fabrizio Curdo -tit_org- Estratto da pag. 43 165 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'INTERVISTA LO RIVELA FEDORA QUATTROCCHI (INGV) Intervista a Fedora Quattrocchi - Prevedere le forti scosse? Sto preparando un dossier [Federico Malavasi] L'INTERVISTA LO RIVELA FEDORA QUATTROCCHI (INGV) Prevedere le ford scosse? Sto preparando un dossier IL TERREMOTO che ha sconvolto l'Italia centrale potrebbe ritoccare e non di poco le mappe del rischio sismico. Anche nel Ferrarese. Se finora la classifica del pericolo stilata dalla protezione civile piazza la nostra provincia a nieta graduatoria, ora le cose potrebbero cambiare. Ne parliamo con Fedora Quattrocchi, dirigente tecnologo sismogeochimico dell'Ingv. Quattrocchi, cosa ci dice questa mappa? Non tantissimo, in realtà. Si tratta di previsioni della probabilità di una scossa nel lungo termine. Ma nel momento in cui è in atto una sequenza sismica, non servono a molto. Perché? Queste mappe analizzano il rischio sulla base del tempo di ritorno tra un terremoto e l'altro. Non servono nel breve termine. La mappa è sbagliata, quindi? Non dico questo. Dico solo che è un mezzo che non aiuta nell'immediato. Ai cittadini serve altro. Sia durante una sequenza sismica che subito dopo eventi che sconvolgono i 'tempi di ritomo' dei forti terremoti. Cosa servirebbe quindi? Previsioni a breve termine, che ci dicano se un sisma può verificara nel giro di ore o giorni. Su questo si indirizza la mia ricerca. In che modo? Analizzando il comportamento dei fluidi e degli animali. Qual è l'utilità degli animali in questo settore? E provato che hanno sensi più acuti e avvertono in anticipo l'arrivo di un terremoto. Osservandoli con delle telecamere è possibile analizzare i fattori di stress che subentrano in prossimità di una scossa. Ho cominciato a ricevere i primi filmati ed ora farò un dossier. È possibile che il recente ter remoto costringa a rivisitare i fattori di rischio nel nostro territorio? Sì. I segmenti attivati hanno sensibilizzato i segmenti limitrofi, creando una situazione di stress che ha cambiato 'l'orologio' del ritomo del prossimo terremoto caratteristico. E questo vale anche per Emilia. Quali altri fattori influenzano il rischio sismico di un territorio? I mutamenti climatici. Come agiscono? Le forti piogge concentrate e violente provocano un carico notevole dal punto di vista della pressione dei fluidi sulle faglie, o pressione di poro. Maggiore è il carico idrostatico, minore è la resistenza della roccia al taglio in profondità. Questo può influire sui tempo che intercorre tra una scossa e l'altra. E qui sorge un dubbio su come sono costruite le mappe di probabilità: tengono conto delle variazioni delle pressioni di poro? Spero vivamente di si. Federico Malavasi I Influenzano il rischio sismico di un territorio FEDORA QUATTROCCHI Sta realizzando una ricerca -tit_org- Estratto da pag. 43 166 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Moda capelli, show di Anam sulle tendenze Tutto il ricavato in beneficenza [Vittoria Tomasi] Moda capelli, show di Anasulle tendenze Tutto il ricavato in beneficenza CON ANAM la moda capelli va in scena a Palazzo Bellini. Lunedì, alle 14.30, la sala polivalente di Comacchio ospiterà il fashion event 'Emmediciotto', un nuovo importante appuntamento proposto dall'Accademia nazionale acconciatori misti per presentare la nuova collezione autunno-invemo. Sul palco, numerosi professionisti di forbici e pettine, tra cui l'esperto Mauro Sopranzetti, pronti a presentare agli addetti ai lavori e non le ultime novità in fatto di tagli e colo ri. COME ogni anno, abbiamo deciso di portare uno stilista internazionale per raccontare le ultime tendenze - spiega il presidente Anam, Giordano Conti L'ingresso è gratuito e verranno parrucchieri da tutta la regione. Anche questa volta, il presidente Anam ha voluto abbinare la manifestazione alla solidarietà: Lunedì pomeriggio - spiega - tutti i partecipanti potranno fare donazioni a favore delle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. Abbiamo deciso di dedicare questa giornata a loro e tutto il ricavato sarà devoluto in loro favore, grazie alla collaborazione con la Protezione civile. Vittoria Tornasi -tit_org- Estratto da pag. 65 167 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Erosione della costa, operatori a raccolta Basta parole, adesso vogliamo risposte Comacchio, incontro al Florenz per sollecitare piano e soldi della Regione [Candida Cinti] Comacchio, incontro al Florenz per sollecitare piano e soldi della Regione E IN PROGRAMMA domani alle 13 all'Holiday Village Florenz, una conferenza stampa per sollecitare con forza l'intervento della regione EmiliaRomagna, così come aveva promesso a luglio, per un piano di difesa della costa comacchiese dal fenomeno dell'erosione. L'appuntamento è richiesto a gran voce da tutti i rappresentati delle associazioni e dei consorzi più coinvolti. ACCANTO al presidente di Ascom Comacchio, Gianfranco Vitali, che farà gli onori di casa, interverranno Luca Callegarini per Confesercenti del Delta, Giuseppe Carli, di Sib Confcommercio di Porto Garibaldi, Nicola Bocchimpani di As.Balneari per i lidi nord e Gianni Nonnato del Nuovo Consorzio Lido Nazioni. Un incontro per chiedere alla regione di passare dalle parole ai fatti, dopo anche l'interrogazione presentata dal capogruppo regio nale della Lega, Alan Fabbri. Nonostante l'annuncio di oltre 13 milioni di euro a disposizione, infatti, non si conoscono ancora i tempi degli interventi: l'esecutivo regionale sostiene che il commissario straordinario avrebbe dato comunicazione nel merito al dipartimento di Protezione civile, tuttavia i tempi degli interventi sono ancora ignoti. Gli operatori turistici, però, attendono risposte e non parole. Come noto, sui 22 chilometri di costa, una parte considerevole (il 23% per la regione) è in condizioni di gravita, per l'erosione. E un altro terzo di questo litorale versa in condizioni poco meno gravi, ricorda Alan Fabbri, che domani parteciperà al dibattito. Le conseguenze dell'erosione sono ben note agli imprenditori che a ogni mareggiata si rimboccano le maniche. Quello che viene chiesto sono risposte certe e strategie lungimiranti, che non siano un mero tampone. La Regione dia tempi certi agli operatori, che da tempo attendono risposte e vivono in un clima di insicurezza generale. Ci è stato spiegato - ricorda Fabbri - che non si è a conoscenza di uno studio che giustifichi la necessità di spostare o rafforzare le barriere o dighe frangiflutto, ma in assenza di questo intervento vorremmo sapere nel dettaglio come si intende procedere. Anche perché il litorale adriatico ha bisogno di interventi risolutivi e non di operazioni tampone, che impegnano risorse finanziarie senza risolvere il problema. Candida Cinti AA ALAN FABBRI I nostri operatori turistici attendono certezze: i ventidue chilometri di costa sono in condizioni gravi a causa dell'erosione NAZIONI Danni della mareggiata -tit_org- Estratto da pag. 65 168 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LAGOSANTO La scuola primaria è agibile [M.r.b.] LAGOSANTO La scuola primada è agibile LA SCUOLA primaria di via Roma e la biblioteca sono sicure e totalmente fruibili. E questo l'esito della perizia effettuata ieri dall'ingegnere Maurizio Barboni, incaricato dal sindaco Maria Teresa Romanini, a seguito della richiesta da parte del Comitato genitori di Lagosanto di effettuare dei controlli al plesso scolastico, per garantirne la sicurezza dopo le scosse di terremoto dei giorni scorsi, che hanno devastato il centro Italia. Il sindaco non ha perso tempo e ha conferito l'incarico per la perizia all'ingegner Barboni che ieri ha reso noto il risultato. La scuola non presenta criticità strutturali ed è quindi agibile per il normale svolgimento delle attività didattiche. Una perizia che stabilisce la sicurezza dell'edificio di via Roma che nel 2017 sarà sottoposto ad un globale intervento di ristrutturazione. Al Comitato, come ha ricordato il sindaco sarà resa pubblica e visibile il risultato della perizia. m.r.b. -tit_org- Estratto da pag. 65 169 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CASTEL DEL RIO Il terremoto e le preghiere [Redazione] CASTEL DEL RIO II terremoto e le preghiere L'IDEA di riportare in auge, a Castel del Rio, le preghiere contro il terremoto, come si faceva nel '700, non piace a Roberto Vuilleumier, delegato imolese dell'Unione atei agnostici razionalisti. I terremoti, soprattutto nelle zone sismiche ad alto e medio rischio, continueranno a manifestarsi, a prescindere che tizio o caio creda negli effetti della preghiera..., dice Vuilleumier. In un Paese come il nostro pieno di creduloni ciò non stupisce, ma diventa potenzialmente pericoloso se a sponsorizzare la pratica è il sindaco di un paese a rischio - aggiunge il delegato Uaar in riferiniento al sostegno di Alberto Baldazzi, primo cittadino alidosiano -. Da lui mi aspetterei un piano di fuga aggiornato, test coordinati per Ìa messa in sicurezza della popolazione, degli edifici pubblici. Non 1 organizzazione di 'preghiere antisismiche'. -tit_org- Estratto da pag. 48 170 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41enne [Redazione] Tinti: Tentato incendio, nessuna persecuzione contro il 41 enne -CASTH SAN PIETRO E' ANCORA scontro tra il sindaco Fausto Tinti e il castellano 41enne denunciato per aver minacciato il 6 ottobre scorso di dare fuoco a locali interni del municipio dopo aver cosparso oggetti e pavimenti di alcol. Ieri il 41enne aveva dichiarato al Carlino che il primo cittadino sarebbe stato al corrente di quella che l'uomo definisce una persecuzione nei miei confronti da parte di tré agenti della Polizia municipale. Ieri, nel pomeriggio, la secca replica di Tinti. Non mi si facciano dire cose che non ho mai detto: non ho mai ammesso, nemmeno implicitamente, una persecuzione ai danni di chi ha compiuto questo gesto, che condanno fermamente. Ho invece sempre chiesto di risolvere la questione secondo un principio di convivenza civile. Ancor prima dell'attivazione del nuovo piano sosta avevo chiesto alla Polizia municipale un rapporto sulle multe elevate nel territorio di Castel San Pietro Terme e da questo è emerso che non vi sono anomalie legate a una situazione in particolare.. à à, -tit_org- Estratto da pag. 49 171 RESTO DEL CARLINO FORLÌ 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LE REAZIONI PIOGGIA DI COMMENTI SU FACEBOOK Ancora puzza = Si sente anche dentro casa Così c`è da stare male Bellini: Sia fatta chiarezza [Sofia Nardi] LE REAZIONI PIOGGIA DI COMMENTI SU FACEBOOK Si sente anche dentro casa Così c'è da stare male Bellini: Sia fatta chiarezza SI SENTE anche con le finestre chiuse. E' solo uno dei tanti commenti raccolti sulla pagina Facebook del Carlino a proposito dell'odore dolciastro e, per ora, misterioso che aleggia su Forlì ormai da giorni e che sembra aver raggiunto proprio ogni zona della città: si sente in centro, scrive un residente; a San Martino in strada non si respira, aggiunge un'altra. Le segnalazioni si susseguono, risparmiando ben poche zone della città: irrespirabile in zona Stadio; in zona cimitero monumentale si sente molto forte; anche in zona piscina, chiesa San Giovanni Evangelista; presente anche in zona stazione; puzzacorso della Repubblica e in via Campo di Marte; si avverte anche a Meldola; in zona Pianta c'è un odore vomitevole; a Forlimpopoli e Bertinoro l'aria è irrespirabile. SI ESPRIME sul proprio profilo Facebook anche l'ex assessore comunale all'ambiente Alberto Bellini che, linkando l'articolo del Carlino, sottolinea: Questo è un fenomeno reale, e quando è condiviso da un'intera città ed è duraturo richiede analisi e risposte, oggettive e concrete. E un problema di fidu- eia e di comunità. Per fortuna, la comunità è attiva e sensibile al proprio ambiente e merita attenzione e rispetto e, dopo un breve botta e risposta con il direttore dell'Arpae Luigi Vicari, aggiunge: Sono felice che non ci sia 'assuefazione' ai problemi, ma voglia e interesse a capire le cause per trovare soluzioni. Io attendo con interesse le verifiche e le analisi, con piena fiducia su chi è preposto a farle. Le ipotesi dei lettori, invece, fioccano sul web: nonostante Arpae abbia escluso la possibilità che l'aroma dolciastro provenga dagli inceneritori, sono in molti a temere che fuoriesca proprio da uno dei camini. Altri, invece, trovano un'affinità tra l'odore che si sente a Foriì e quello che si respira vicino alle fabbriche faentine: La causa? L'aria stagnante nei bassi stra- LÂNUBE ANCHE IERI UNA CAPPA NAUSEABONDA HA TENUTO SOTTO SCACCO LA CITTÀ. LUNEDÌ LA NUBE ERA ESTESA IN TUTTA LA ROMAGNA SOSPETTI SU FACEBOOK FINISCONO SOTTO ACCUSA GLI INCENERITORI. MA ARPAE ESCLUDE EMISSIONI ANOMALE DEI CAMINI DI CORIANO ti. Colpa del terremoto, ipotizza qualcuno, allarmato dalla concomitanza tra l'arrivo a Foriì dell'aria maleodorante, lunedì, e il sisma che ha colpito il centro Italia domenica. Altri, invece, senza azzardare congetture, si limitano ad esprimere il loro malessere: questa mattina credevo che mi sarei sentita male!; ho la testa che mi scoppia. Il malessere dei forlivesi, però, non è dovuto solo all'odore fastidioso, ma anche all'incertezza sulle sue cause: Nessuno che sa da dove viene... O peggio che roba è!. I forlivesi, però, a quanto pare saranno destinati a rimanere, letteralmente, con il fiato sospeso fino a quando il mistero sarà finalmente svelato dai risultati delle verifiche di Arpae. Sofia Nardi L'ALLARHE FIN DAL PRIMO MATTINO SI SUSSEGUONO DECINE DI TELEFONATE DI PROTESTA E CHIARIMENTI DI CITTADINI ALLARMATI LI DAI PRIMI RISCONTRI DEGLI ESPERTI EMERGE UN IMPORTANTE DATO CERTO: L'ARIA NON SAREBBE DANNOSA PER LA SALUTE I PRELIEVI DEGLI SPECIALISTI Anche ieri sono state campionate diverse sacche d'aria in città dagli uomini di Arpae provinciale, diretta da Luigi Vicari -tit_org- Ancora puzza - Si sente anche dentro casa Cosìè da stare male Bellini: Sia fatta chiarezza Estratto da pag. 44 172 RESTO DEL CARLINO FORLÌ 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Domande & risposte - Terremoto, che cos`è il contagio sismico [Redazione] LE SCOSSE SENTITE IN CITTÀ Terremoto, che cos^è il contagio sismico II terremoto del centro Italia si è sentito distintamente anche a Forlì. Ci sono rischi? La sera di mercoledì 26 sono state avvertite due scosse, entrambe con epicentro tra Marche e Umbria. Domenica 30, alle 7.40 di mattina, è stato forte il sisma di magnitudo 6.5 con epicentro a Norcia. Ma c'è stato poi un ulteriore terremoto. Locale. Quale? Domenica, ore 11.49. La terra ha tremato a Martorano, frazione di Cesena. Magnitudo 3.7. Ben avvertito in tutto il Forlivese. C'entra qualcosa con l'Italia centrale? Non direttamente. Di certo la faglia non è la stessa. Ma gli esperti, per esempio il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) hanno parla to di contagio sismico: è quanto dovrebbe essere accaduto a Martorano. Cioè? Cioè le grandi devastazioni si sfogano anche lateralmente, facendo pressioni, seppur minori, su altre zone. Queste possono provocare altri terremoti. Come per contagio, appunto. Può nascere così un sisma di magnitudo 6.5 anche qui? Sui terremoti non sappiamo ancora tutto quello che vorremmo. In ogni caso gli esperti dicono che queste scosse sfogano l'energia sotterranea evitando nuovi deflagranti terremoti. Il rischio, perciò, non scompare ma diminuisce. I nostri edifici hanno retto? Non si registrano danni ne a case né a scuole. A tal pro posito, ricordiamo una cosa importante. Quale? Nessuno è autorizzato a fare controlli in casa vostra. Il Comune non manda nessuno. Si tratta di un tentativo di truffa che va denunciato. -tit_org- Domande & risposte - Terremoto, che cos è il contagio sismico Estratto da pag. 47 173 03-11-2016 Pag. 1 di 1 VERIFICHE TOUR DE FORCE PER I VIGILI DEL FUOCO IN TUTTA LA PROVINCIA Da domenica 1.100 richieste d`intervento Paura dei crolli, è il caos ovunque [Redazione] VERIFICHE TOUR DE FORCE PER I VIGILI DEL FUOCO IN TUTTA LA PROVINCIA Da domenica 1. 1Ø richieste d'intervento Paura dei crolli, è il caos ovunque SOLO nella giornata di ieri, sono state 340 le verifiche fatte dai vigili del fuoco su case ed edifici lesionati dal sisma. Da domenica abbiamo avuto altre 1.100 richieste di intervento - spiegano -, egenere 340 controlli li facciamo in un mese. Da Macerata a Castelsantangelo è un caos, la paura è davvero tanta. C'è anche chi chiama da Roma, per sapere se la casa a Visso o Ussita è crollata. A tutti i vigili del fuoco rispondono con calma, pazienza e competenza: la loro presenza nei centri colpiti dal sisma è preziosissima. In rinforzo agli uomini dei comandi provinciali e regionali, sono arrivati circa 200 pompieri da Sardegna, Sicilia, Calabria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, e stanno presidiando tutti i piccoli centri sui monti, e ora anche Tolentino e San Severino. Una mano arriva anche dall'Esercito, presente con oltre cento militari a Camerino per i controlli antisciacallaggio. I militari presidiano otto punti di accesso alla zona rossa, controllano che chi entra sia autorizzato e accompagnato dai vigili del fuoco. 1E.. ÿ,, Pioggia e straraffi d'arte-ttìpae da êàôààþ subito -tit_org- Da domenica 1.100 richiesteintervento Paura dei crolli, è il caos ovunque Estratto da pag. 46 174 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IL QUADRO PROBLEMI ALLE CONDUTTURE: DIVERSE LE ZONE DELLA PROVINCIA RIMASTE A SECCO Acqua a singhiozzo: sospeso il pagamento delle bollette [Franco Veroli] IL QUADRO PROBLEMI ALLE CONDUTTURE: DIVERSE LE ZONE DELLA PROVINCIA RIMASTE A SECC Acqua a smghiozzo: sospeso il pagamento delle bollette L'A TO 3 di Macerata ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette di luce, acqua e gas in tutti i comuni colpiti dal terremoto. Intanto è stato tracciato un primo quadro della situazione sul fronte dell'acqua. Dal 31 ottobre è stato messo fuori servizio l'Acquedotto del Nera per un eccessivo intorbidimento delle acque. Il ripristino avverrà entro la giornata di oggi o domani. A Tolentino, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona la situazione è regolare. Non sono state rilevate criticità neanche a Montecavallo, Fiordimonte e Serravalle. A Castelsantangelo sul Nera e Ussita, invece, è stato chiuso l'acquedotto pubblico. Nel centro storico di Camerino è stata sospesa la distribuzione idrica per evitare rotture e allagamenti. Difficoltà nell'approvvigionamento ci sono a Belforte e Pieve Tonna, a causa di perdite che ancora non sono state identificate. I serbatoi sono vuoti (a Pieve Torina tré risultano anche lesionati). A Visso è stata emessa un'ordinanza di non potabilità. A Piastra, Pievebovigliana e Sefro non si riscontrano criticità di approvvigionamento, ma ci sono problemi sulla qualità dell'acqua. A San Séverine, Castelraimondo, Fiuminata, Gagliole e Pioraco non ci sono problemi di approvvigionamento, ma c'è un intorbidimento dell'acqua proveniente dalla sorgente San Chiodo, che tuttavia non ha compromesso la potabilità. Francesco Fiordomo, presidente dell'Aio 3, spende parole di elogio per i tanti operatori sul campo. Mi preme ringraziare tecnici e operai - dice - che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Franco Veroli -tit_org- Estratto da pag. 48 175 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Clarisse scampate al crollo del convento Vogliamo tornare a Camerino Suor Laura sogna un container: dobbiamo stare con la nostra gente [Redazione] Clarisse scampate al ñòî î del convenu Vogliamo tornare a Camerino Suor Laura sogna un container: dobbiamo stare con la nostra geni ORA SOGNIAMO un container per restare vicine alla nostra gente. Anche le Povere Sorelle di Santa Chiara di Camerino sono sfollate per colpa del terremoto. Il loro monastero, convento trecentesco già lesionato dopo le scosse di agosto, è ormai distrutto e si trova dentro la zona rossa, evacuata da giorni e impraticabile. Non è una balaustra che salva la fede hanno detto le Sorelle - ma stare vicine al nostro popolo, al quale siamo consacrate e al quale torneremo. E ora la clausura dovrà spostarsi nel container. Tutto pur di stare vicine alla loro gente. Siamo ormai camerinesi a tutti gli effetti - hanno aggiunto - e con il nostro popolo vogliamo condividere la sorte: l'esilio, la distruzione della propria casa, delle amate chiese, delle attività commerciali. Vogliamo viverlo insieme a loro, tra le lacrime, ma con la consapevolezza che oggi siamo qui ancora tutti per potere farci forza e ricostruire la nostra città. Il modulo abitativo è oggi il sogno di suor Laura Cristiana Girometti, 39 anni, monaca clarissa da quando ne aveva venti, una delle sei sorelle scampate al crollo del convento ristrutturato dopo il terremoto del 1997 e quasi completamente di- SEMBRAVA L'APOCALISSE Abbiamo portato fuori in braccio la badessa e la sorella più anziana La Beata Camilla stavolta ci ha salvato strutto dal sisma del 26 ottobre. CON LA PRIMA scossa delle 19.11 è andata via la luce, sono cadute le pietre, un pezzo delle scale - ha raccontato all'Ansa suor Laura - ma io e le sorelle più giovani siamo riuscite a salire al primo piano, e a portare giù a braccia la madre badessa, suor Chiara Laura, che è allettata, e la nostra sorella più anziana, 95enne. La seconda scossa delle 21.18 sembrava l'Apocalisse, camminavamo sui detriti, cercavamo di aprire la porta, ma le onde sismiche erano così forti che la porta si spostava davanti a noi. Ero come impietrita. All'improvviso mi sono ricordata che in foresteria osnitavamo due pellegrini della via Lauretana: li abbiamo fatti usare, ci siamo rifugiati in macchina. Pioveva, l'auto non partiva, la paura tremenda. NEL CONVENTO le Povere Sorelle hanno lasciato tutto. C'è ancora tuno, l'urna con i resti della Beata Camilla da Varano, la nostra santa (figlia illegittima di Giulio Cesare da Varano, il signore di Camerino, che fece ampliare il monastero nel Quattrocento e costruire alcune delle torri di avvistamento della vallata, ndr).MONASTERO DISTRUTTO Anche le Povere Sorelle di Santa Chiara di Camerino sono sfollate per colpa del terremoto. Il loro monastero, convento trecentesco già lesionato dopo le scosse di agosto, è ormai distrutto e si trova dentro la zona rossa, evacuata da giorni e impraticabile. Non è una balaustra che salva la fede hanno detto le Sorelle - ma stare vicine al nostro popolo, al quale noi torneremo L'urna - ricorda suor Laura l'avevamo spostata nel salone della Crocifissione, sotto gli affreschi, ma una parete è venuta giù, anche se Camilla ci ha salvato. La chiesa è stata sventrata, le campane suonavano a distesa sotto le scosse, ma non possiamo accusare nessuno, perché i lavori fatti nel '97 hanno evitato il collasso della struttura, e il cordolo fissato all'altezza del cornicione ci ha concesso il tempo di fuga, come le hanno spiegato i pompieri. Da una settimana le sei monache hanno trovato rifùgio nella foresteria delle clarisse di San Séverine, anche se pure il loro monastero ha subito danni. A Camerino, però, suor Laura vuole assolutamente tornare: ci basta un modulo con un po' di spazio per noi e per una cappella, possiamo anche metterlo nel nostro giardino. Noi vogliamo tornare, casa nostra è quella. LA DI LA PRESIDENTE DELLA CAMERA SARÀ OGGI A VISSO. USSITA E CASTELSANTANGELO SUL NERA L'AIUTO L'ASSESSORE REGIONALE ANNA CASINI ASSICURA CHE NESSUNO SARÀ LASCIATO SOLO GARANTIREMO LA CONTINUITÀ DELLE AZIENDE IL DI SAN IN BY RINVIATO A DA TA DA DESTINARSI LO SPETTACOLO FILOMENA MARTURANO PREVISTO IN CARTELLONE PER DOMENICA tit_org- Estratto da pag. 49 176 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IL VESCOVO Il Signore è vicino a quanti soffrono, non manda disgrazie [Redazione] IL VESCOVO II Signore è vicino a quand soffrono, non manda disgrazie A CHI succede un disastro, e ce ne sono anche tra noi, pensa magari che Dio ce l'abbia con lui. Invece la prima cosa che le Beatitudini ci dicono è che questo non è vero; Dio non ce l'ha con noi, anzi ci mette per primi. Primo di tutti, il Signore sta al fianco di chi soßre e non manda le disgrazie. Così il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi accennando al terremoto nell'omelia pronunciata durante la messa per la festa di Ognissanti. Monsignor Marconi ha proseguito: 'Dov'eri tu Signore?', si chiede un sopravvissuto ad Auschwitz.' Dov'eri tu Signore, quando io ero lì?' E questo giovane polacco, che era sopravvissuto ad Auschwitz, salvando una fede tutta incrinata, comenostre case, risponde: Ora so che eri con me, anche tu eri là nel campo'. Ecco la nostra fede. Ci dice che il Signore ci è vicino in questi momenti, soprattutto nei momenti diffici li. Anch'io - ha aggiunto sono vicino a voi, in mezzo a voi, e sono orgoglioso della nostra gente. Ho fatto il giro dei centri di accoglienza, come sto facendoquesti giorni. C'è chi mette brandine, chi distribuisce coperte, chi cucina. C'era una signora che stava in cucina e mi ha detto che le avevano consegnato un minestrone già pronto, ma non era granché. Come si fa a tirargli su il morale con un minestrone così?' Allora ci siamo messi insieme, abbiamo unito le esperienze, abbiamo aggiunto qualche ingrediente speciale e ora... 'quasi si mangia!'. Sono orgoglioso della nostra gente, perché nella nostra gente c'è speranza. -tit_org- Estratto da pag. 49 177 03-11-2016 Pag. 1 di 1 RIPE SAN GINESIO EDIFICI PERICOLANTI Campanile a rischio crollo Salta la mostra dei presepi [Andrea Scoppa] RIPE SAN GINESIO EDIFICI PERICOLANTI UN'ALTRA delle piccole realtà che sta fronteggiando l'emergenza terremoto praticamente da sola è Ripe San Ginesio. Anche qui, dopo il terremoto di domenica mattina, tutto il centro storico è diventato zona rossa ed è stato chiuso, ma il sindaco Paolo Teodori, uomo del fare, ha tenuto aperto il Comune. Anzi, se si telefona, è probabile risponda direttamente lui. A differenza di altri Comuni del Maceratese, qui i crolli ci sono stati lontani dal centro, ma aH'intemo del borgo preoccupa una situazione. Abbiamo il campanile della chiesa che rischia di crollare -afferma Teodori - e di cadere sopra altre case. Gli edifici sono al limite e con un'altra scossa rischiano di venire giù, e i vicoli qui sono molto stret ti. A Ripe la vita quotidiana è stata decisamente condizionata dal sisma, anche l'ufficio postale è chiuso. Quanti sono gli sfollati? Una cinquantina quelli che usufruiscono del pa- lazzetto per dormire - calcola il sindaco Teodori - mentre i malati più gravi o gli anziani sono ospitati nell'ex casa famiglia. Il più immediato intervento? Dobbiamo potenziare il riscaldamento all'interno del palazzetto. Il terremoto infine danneggerà Ripe San Ginesio anche nelle giornate più dolci, sotto le festività natalizie, perché non potrà essere organizzata la mostra nazionale dei presepi, l'iniziativa più importante dell'anno che porta in paese oltre diecimila turisti. Andrea Scoppa -tit_org- Estratto da pag. 50 178 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Cinquanta sfollati in paese Off-limits tre chiese [Redazione] MONTELUPONE LA MATERNA È STATA CHIUSA Cinquanta sfollati in paese Off-limits tré chiese A MONTELUPONE sono ragguardevoli i danni provocati dal terremoto: 26 sgomberi, 51 cittadini evacuati dalle proprie abitazioni (37 ospitati all'hotel Moretti). Inagibili, oltre le 26 abitazioni, l'ingresso storico e annessi del cimitero, l'area circostante alla ciminiera dell'ex fornace di via D'Acquisto, via Perchiodo, piazzale Paci, parti di via Bevilacqua, piazzale Cairoli, parte di via Roma, via Borgianelli, vicolo Degli Orti; transenne, per pericolo caduta coppi e cornicioni, nelle vie Castelfidardo, Pellini, XX Settembre, Porta Ulpiana. Inagibile anche la scuola materna privata delle suore e le tré chiese del centro storico. Il palazzo comunale, il teatro, i musei, il palazzetto dei priori, il palazzo Tomassini e altri manufatti restano invece sotto osservazione. Tali criticità - fa sapere il Comune - rappresentano i postumi della pesante situazione di domenica, ma il paese è tornato alla normalità: riaperte al traffico le quattro porte murarie, effettuati gli sgomberi, collocati i cittadini sgomberati, organizzato il centro di accoglienza notturna, Montelupone ha ripreso vita. L'ufficio tecnico, la segreteria e gli amministratori si sono trasferiti con i vigili urbani nel plesso della scuola primaria, dove si sono insediati pure il centro operativo comunale e la Protezione civile. Da sottolineare - fa sapere il Comune che Montelupone ha fatto tutto da sé, ha affrontato e poi gestito la situazione con i propri e pochi mezzi a disposizione. -tit_org- Estratto da pag. 50 179 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CIVITANOVA PUNTO D'ASCOLTO E TAXI SOCIALE Appello di Corvatta su Fb Servono degli alloggi [Redazione] Cl VITANOVA PUNTO D'ASCOLTO E TAXI SOCIALE UN APPELLO ai civitanovesi perché mettano a disposizione le seconde case per ospitare i terremotati. Il sindaco Corvatta ha scelto la diretta Facebook. Siamo difronte a una marea montante di richieste di aiuto. Sono 300 gli sfollati e più ne arriveranno. Ne prevediamo un migliaio. A tutti quelli che hanno la possibilità di of&ire alloggi chiediamo di farlo ai numeri 331.6506892 o 0733.822213. Il sindaco ha ringraziato i civitanovesi, chi ha offerto la casa, o la disponibilità, i dipendenti del Comune. E per aumentare la capacità di accoglienza ha firmato un'ordinanza che deroga all'obbligo di chiusura stagionale dei B&B, per autorizzaru senza alcun limite a rimanere aperti. Ieri è tornata a riunirsi la cabina di regia per gli interventi socio-sanitari. AU incontro hanno partecipato rappresentanti di Protezione civile, Asur, Ambito terri toriale XIV, Paolo Ricci, Caritas, scout. Si è deciso di allestire un punto di ascolto, oggi alle 15, all'hotel Girasole, dove operatori sanitari e assistenti sociali saranno a disposizione degli ospiti. Sarà attivata una struttura mobile sanitaria, che si sposterà nei vari alberghi e luoghi di accoglienza. Organizzato poi un servizio di taxi sociale per provvedere agli spostamenti degli sfollati. tit_org- Estratto da pag. 51 180 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IL PUNTO SAN SEVERINO: SI CERCA UNA SOLUZIONE PER L'ITIS DIVINI Scuole ancora chiuse, il rientro slitta a lunedì A Tolentino lezioni al via solo il 10 novembre [Redazione] II. SAN SEVERING: SI CERCA UNA SOLUZIONE PER L'ITIS DIVINI Scuole ancora chiuse, il rientro slitta a lunedì A Tolentino lezioni al via solo il I O novembre FAR TORNARE gli studenti di ogni ordine e grado sui banchi non è facile, soprattutto nei Comuni colpiti dal sisma. L'Itis Divini di San Severino è stato dichiarato inagibile e si sta cercando una soluzione per 600 studenti. Inagibili anche le scuole comunali Virgilio e quella di via Talpa. Per la scuola elementare Luzio si attendono ancora verifiche più precise. Tutte le altre scuole settempedane riapriranno lunedì. In totale, gli studenti senza una scuola sono 1.140. A Tolentino il sindaco Pezzanesi ha stabilito che le lezioni, salvo diversa comunicazione, riprenderanno il 10 novembre, per valutare eventuali danni subiti dagli edifici scolastici. Nel corso dell'incontro con i sindaci svolto martedì pomeriggio, con il commissario Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Luca Ceriscioli, è stata caldeggiata l'assunzione di scelte omogenee e l'organizzazione in gruppi da parte dei Comuni. Sulla scorta di tali suggerimenti, i rappresentanti dei Comuni di Civitanova, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena e Recanati hanno emesso un'ordinanza di chiusura dei plessi scolastici fino a domenica. Una decisione - fanno sapere - volta a consentire il superamento della complessiva fase emer- genziale. Si precisa che la scelta non è dettata dalle condizioni degli edifici, poiché le ripetute verifiche effettuate nelle strutture scolastiche di tutti i comuni hanno confermato l'agibilità delle strutture. In ultimo, ritornando all'Itis Divini,dirigenza scolastica fa sapere che è escluso ogni trasferimento in altra città, e si stanno individuando delle soluzioni alternative che possano consentire in tempi brevi una ripresa delle attività scolastiche. A Cingoli le scuole riapriranno lunedì, come pure ad Apiro, dove si lavora per rendere disponibile la materna: per sgomberarla dal punto di accoglienza, il Comune lo ha trasferito in una tensostruttura installata all'esterno. -tit_org- Estratto da pag. 51 181 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Negozi chiusi e casa fatta sgomberare Rischia il crollo la lanterna del San Paolo: bloccato il transito in via Don Minzoni [Chiara Sentimenti] Rischia il crollo la lanterna del San Paolo: bloccato il transito in via Don Minzc ERA GIÀ STATA pesantemente lesionata con il terremoto del 26 ottobre, ora dopo la tremenda scossa di domenica mattina la lanterna che svetta sull'auditonum San Paolo nschia di crollare. Per questo il Comune ha chiuso al transito, sia delle auto che dei pedoni, l'ultimo tratto di via Don Minzoni, quello che affaccia su piazza della Libertà e sta valutando come intervenire per mettere in sicurezza l'ex chiesa. Ma non sarà fàcile, visto che si tratta di una struttura alta oltre 50 metri. Chiusura immediata anche per i quattro-cinque negozi che si affacciano lungo la via, tra cui una libreria universitaria, una profumeria e un negozio di arredi per la casa e contemporaneamente sono state fatte evacuare le abitazioni sopra i negozi. I vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo e imposto la chiusura per il pericolo concreto e imminente chelanterna possa crollare - spiega il sindaco Romano Carancini -, per questo abbiamo inibito al passaggio a tutti, anche le famiglie delle abitazioni che affacciano in via don Minzoni, proprio davanti al San Paolo, e che potrebbero subire dei danni da eventuali crolli. Siamo in contatto continuo con il vicecomandante dei vigili del fuoco perché è chiaro che vogliamo ad ogni costo trovare una soluzione, resa non facile dall'altezza del San Paolo, e dovremmo intervenire con l'ausilio dei pompieri per mettere in sicurezza la struttura e naturalmente riaprire la via al traffico. Nel frattempo l'amministrazione ha approntato alcune modifiche alla viabilità. Per arrivare in piazza della Libertà residenti e forze dell'ordine potranno passare in via Santa Maria della Porta e attraversare corso della Repubblica in senso contrario, mentre tutti gli altri da via Santa Maria della Porta dovranno proseguirevia Crescimbeni. NONOSTANTE le difficoltà di una situazione che varia di ora in ora, proseguono i controlli nelle scuole e, se i tecnici della Protezione civile attesi per oggi, non daranno responsi negativi sull'agibilità, le lezioni riprenderanno regolarmente lunedì. Così come lunedì riapriranno anche i dipartimenti dell'Università e riprenderanno le lezioni all'Accademia di Bel le Arti. A preoccupare, invece, è la situazione della cupola della chiesa delle Vergini, compromessa già dopo il sisma del 24 agosto. Questa mattina (ieri, ndr) c'è stato un sopralluogo della Sovrintendenza - conclude il sindaco -, ma la situazione seppur molto grave è ancora incerta e i tecnici stanno valutando come poter intervenire. Il Comune, infine, ha previsto lo slittamento della scadenza della Tari, originariamente fissata il 31ottobre, al 16 novembre. Chiara Sentimenti 547 35 LE PERSONE ASSISTITE A CALDAROLA, 1.200 I PASTI SERVITI DAI VOLONTARI I CENTRI GRANDI E PICCOLI DEL MACERATESE RIMASTI SENZA SEDE COMUNALE SOPRALLUOGO Preoccupa la cupola della chiesa delle Vergini Situazione grave e incerta Viabilità Transennata via don Minzoni, residenti e forze dell'ordine potranno accedere al centro da via Santa Maria della Porta e corso della Repubblica Le Lezioni Dopo i sopralluoghi della Protezione civile le scuole riapriranno lunedì, così come riprenderanno le lezioni all'Università e all'Accademia Le tasse IL Comune ha previsto lo slittamento della scadenza della Tari, originariamente fissata I 31 ottobre, al 16 novembre NON SI PASSA i vigiii urbani chiudono al cmflico via Don Min -tit_org- Estratto da pag. 53 182 03-11-2016 Pag. 1 di 1 di PAOLA PAGNANELLI Noi Maceratesi - Sanzioni più dure per i truffatori [Paola Pagnanelli] diPAOlAPAGNANELLI Noi Maceratesi Sanzioni più dure per i truffatori CARO CARLINO, la cosa più consolante del problema delle truffe agli anziani è che abbiamo un Presidente della Repubblica che è più sveglio del nostro sindaco, è semplice ironia, ma nei fatti lo si può anche pensare. Mi riferisco alla rotatoria di via dei Velini costruita dopo due anni da quando era stata sollecitata con una mia lettera, visti i numerosi incidenti di quel luogo. Diversamente il presidente Mattarella, in seguito alla campagna del Qn ha inviato una nota di apprezzamento alle segnalazioni del vostro giornale. Chiaramente una lettera non fa primavera, occorre l'intervento del legislatore per rendere la vita più difficile a questi protagonisti del come rendere la vita difficile a chi vive già con altri grossi problemi che possono essere economici, di solitudine e adesso ci si è messo anche il terremoto. Negli altri Paesi U mettono in galera per anni, vedi Parigi e Berlino, almeno secondo quanto da voi scritto; da noi invece se li picchi per bene trovi una legislazione che obbliga il danneggiato a pagare i danni e li lasciano tranquillamente in circolazione anche se sono arrestati in flagrante, almeno quanto dichiarato secondo voi dagli agenti, punto e a capo. Elio Vitali, Macerata * * Gentile lettore, il fenomeno delle truffe agli anziani è davvero odioso, così come quello dello sciacallaggio, purtroppo tornato di attualità in questi giorni. Ci vorrebbero sanzioni più rigide, in certi casi, per renderle davvero effettive, e sopratuttto per tutti noi ci vorrebbero processi più veloci: non si tratta di fare giustizia sommaria, ma condannare o assolvere qualcuno per qualcosa a distanza di anni dai fatti non ha veramente alcun senso. Le lettere (max 15 righe) vanno indirizzate a il Resto del Carlino via Garibaldi 101 - 62100 MACERATA Tel, 0733 / 279711 - Fax. 0733 / 239299 @ E-mail: [email protected] -tit_org- Estratto da pag. 54 183 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IN REGIONE MOZIONE LEGA-FRATELLI D'ITALIA Vigili del fuoco a Visso, ora serve presidio stabile [Redazione] IN MOZIONE LEGA-FRATELLI D'ITALIA LEGA Nord e Fratelli d'Italia hanno presentato una mozione in Regione per chiedere che il presidio dei vigili del fuoco di Visso divenga permanente, visto che ora il comando di Visso è un semplice distaccamento di Camerino, aperto soltanto d'estate. Il consigliere regionale Marzia Malaigia, prima firmataria della mozione, spiega che la popolazione, già stremata dal sisma, non necessita soltanto dei beni primari, ma ha il diritto di essere messa in sicurezza e tutelata físicamente. Pertanto, dopo questo protrarsi dello stato di emergenza, occorre una condizione di costante tutela e prevenzione, in questa area ubicata su varie faglie sismiche continuamente attive. I firmatari oltre alla Malaigia anche i consi glieri Zaffiri, Zura Puntaron! ed Elena Leonardi evidenziano come l'area di Visso sia territorialmente molto vasta e sono numerosi i piccoli nuclei montani posti ad alta quota, che necessitano di questo fondamentale presidio. Nel documento pertanto si chiede prima di tutto alla giunta regionale di attivarsi in tutte le sedi opportune per fare sì che la struttura del centro dei vigili del fuoco di Visso divenga permanente. Nella mozione si chiede inoltre di promuovere urgentemente, presso il governo, un adeguato impegno finanziario per dotare di nuovi mezzi le sedi provinciali marchigiane, a seconda delle specifiche esigenze di ciascuna di esse, l'area del terremoto in maniera particolare. -tit_org- Estratto da pag. 54 184 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LORO PICENO TENDONE DAVANTI A SANTA MARIA Travolta dal tir a Londra L`ultimo saluto a Lucia Domani l'arrivo della salma, sabato il funerale [Chiara Sentimenti] TENDONE DAVANTI A SANTA MARIA Travolta dal tir a Londra L'ultimo saluto a Lucia Domani Vanivo della salma, sabato il funerale LA COMUNITÀ di Loro Piceno straziata dal dolore si prepara ad accogliere la salma di Lucia Ciccioli, la 32enne morta a Londra il 24 ottobre. La salma della ragazza, falciata da un camion mentre si stava recando al lavoro in bicicletta, atterrerà a Roma domani pomeriggio per tornare nel piccolo borgo dove vive la sua famiglia - Loro Piceno - soltanto in serata. La camera ardente e il funerale si terranno, per precauzione viste le continue scosse che stanno sconvolgendo il nostro territorio, in un tendone allestito dalla Protezione civile nel campetto polifùnzionale dell'oratorio della chiesa di Santa Maria. La famiglia sta pensando anche di devolvere le offerte che saranno raccolte durante la funzione religiosa, in programma per sabato alle 14.30, per una causa benefica ancora da definire. SICURAMENTE saranno in tanti a voler portare l'ultimo saluto a Lucia, perché nonostante la giovane si fosse trasferita a Londra da quattro anni, dove lavorava come cameriera per una catena di ristoranti, nessuno a Loro Piceno aveva dimenticato il suo sorriso e i suoi grandi occhi chiari. Aveva lasciato l'Italia dopo la laurea in giurisprudenza perché, come tanti giovani, voleva prendere la sua vita in mano e fare un'esperienza all'estero, e a Londra si era trovata talmente bene, aveva raccontato la famiglia subito dopo la tragedia, che non voleva più andarsene. Fino a quel terribile lunedì mattina. Erano circa le 8 e Lucia si stava recando, come ogni giorno, al lavoro in bici quando attraversando Lavender Hill, nel quartiere di Battersea a sud del Tamigi, è stata travolta da un camion mentre andava in bicicletta. L'IMPATTO è stato talmente violento che per la giovane non c'è stato nulla da fare ed è morta sul colpo. Secondo le testimonianze raccolte dagli agenti di Scotland Yard, infatti, il camionista è sceso per chiedere aiuto, ma gli operatori salutari, malgrado l'arrivo di ambulanza ed eliambulanza in pochi minuti, non hanno potuto che constatarne il decesso. La famiglia, composta nel suo dolore, ha atteso in silenzio l'esito dell'autopsia, effettuata nei giorni scorsi, per poter riportare l'amata figlia a casa e darle finalmente un luogo dove poter riposare in pace. Chiara Sentimenti L'ABBRACCIO Le offerte saranno devolute per una causa benefica Si ferma tutto il paese LA VITTIMA Lucia Ciccioli, 32 anni, di Loro Piceno, è stata travolta da un camion a Londra mentre andava al lavoro in bicicletta -tit_org- Travolta dal tir a Londraultimo saluto a Lucia Estratto da pag. 56 185 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Processo Aemilia Gli incontri dei boss mafiosi nei locali e dai benzinai = Fatture false e `summit` con la cosca Vincè, l`imprenditore in affari col boss A pagina 12 E' il cutrese Mancuso, residente a Ravarino. Nel Modenese incontrava i mafiosi [Silvia Saracino] Processo Aemilia Gli incontri dei boss mafiosi nei locali e dai benzinai pagina 12 Fatture false e 'summit9 con la cosca>; Vince, l'imprenditore in affari col boss> E' cutrese Mancuso, residente a Ravarìno. Nel Modenese incontrava i mafiosi di SILVIA SARACINO PER GLI ASSOCIATI alla 'ndrangheta emiliana era diventato 'Vince' e dalla provincia di Modena - tra Ra varino. Carpi e Sozzigalli - avrebbe contribuito a gestire gli affari dell'organizzazione mafìosa attraverso un vorticoso giro di false fatturazioni. Originario di Cutro e residente a Ravarino, Vincenzo Mancuso entra prepotentemente nell'indagine Aemilia alla fine del 2011, quando i carabinieri, ascoltando le telefonate di alcuni organizzatori della cosca emiliana quali Antonio Gualtieri e Salvatore Cappa, ipotizzano che Vince stia facendo 'carriera'. La vicenda è stata ripercorsa nel dettaglio ieri dal maresciallo dei carabinieri Emidio D'Agostino del Reparto operativo nucleo investigativo di Modena, testimone nel maxi processo in tribunale a Reggio Emilia dove sono alla sbarra un centinaio di imputati. È l'estate del 2011 e Romolo Villirillo, uomo in cui il boss Nicolino Grande Aracri riponeva grande fiducia tanto da affidargli le gestione e il reimpiego del denaro sporco in Emilia, viene arrestato. Villirillo, fino a quel momento incensurato, cade dal piedistallo (tanto che la sua casa di Cutro viene bruciata) e l'organizzazione lo rimpiazza in breve tempo con Antonio Gualtieri: ed è con quest'ultimo che Vincenzo Mancuso avrebbe stretto un'alleanza per portare avanti gli affari dell'organizzazione emiliana drenando migliaia di euro. Alleanza che per mesi ha trasformato Modena in luogo di incontri segreti tra Mancuso, Gualtieri e altri boss della ndrangheta e centro nevralgico da cui far transitare soldi in alcune banche locali. Il 2 dicembre del 2011 Mancuso e Gualtieri si incontrano in un bar vicino al casello di Modena Nord, i carabinieri del nucleo investigativo sono appostati e scattano alcune foto. Un incontro a cui ne seguiranno molti altri anche in un distributore di benzina a Carpi e nel capannone della ditta edile di Mancuso a Sozzigalli, frazione di Soliera. Mancuso avrebbe messo in piedi con Antonio Gualtieri e Salvatore Cappa (già condannati rispettivamente a 9 e 12 anni) un complesso sistema di frode fiscale che si basava su fatture per operazioni inesistenti emesse da società 'cartiere' controllate dal gruppo. Gli assegni venivano riscossi in una banca modenese in cui l'organizzazione era riuscita a farsi accreditare grazie ad un personaggio che non è indagato ma ha precedenti per truffe. Si incontrano in un bar in via Emilia Est vicino alla banca ed entrano insieme, come dimostrano gli scatti dei carabinieri sempre appostati. Gli incontri a Modena sono sempre più frequenti, il sistema della frode prende piede e frutta soldi che vengono mandati con bonifici anche su conti correnti in Germania che l'associazione porta successivamente in Italia. Cappa consegna gli assegni a Mancuso che ha il compito di 'monetizzarli' e acquista nell'organizzazione un ruolo ritenuto dagli inquirenti importante. Ma allo stesso tempo Mancuso ha paura, soprattutto dopo l'incendio doloso scoppiato a Natale 2011 nella casa calabrese di Villirillo. In quei giorni invia un sms sul telefonino di una donna: Pagherò le mie scelte con la vita. Addio. E sempre Mancuso avrebbe organizzato il flusso di denaro e assegni sotto la soglia della trasferiblità - chiamati 'capretti' nelle telefonate intercettate - attraverso viaggi in pullman tra Crotone e Parma. ONBRE In un momento difficile scrisse a un'amica: Pagherò le mie scelte con la vita Uno degli incontri tra Vincenzo Mancuso e Antonio Gualtieri in un bar vicino al casello di Modena Nord nel 2011 (foto scattate dai carabinieri) -tit_org- Gli incontri dei boss mafiosi nei locali e dai benzinai - Fatture false e summit con la cosca Vincè,imprenditore in affari col boss Estratto da pag. 52 186 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sopralluoghi terminati: a posto tutti gli istituti superiori [Redazione] NON hanno fatto riscontrare particolari criticità gli ultimi sopralluoghi effettuati dai tecnici della Provincia di Pesaro e Urbino sull'istituto agrario "Cecchi" e sull'istituto "Montefeltro" di Sassocorvaro per verificare eventuali danni causati dal terremoto. Il bilancio, divulgato da una nota della provincia di Pesare e Urbino, da un riscontro rassicurante sullo stato del patrimonio pubblico a seguito dell'ultimo evento sismico. IN questi giorni - continua la nota - è stata intensa l'attività di verifica sui 19 istituti scolastici superiori facenti capo all'amministrazione provinciale, articolati in 35 sedi nel territorio di 9 comuni, così è stata puntuale l'attività di controllo su strade provinciali, ponti, viadotti. Al riguardo, il presidente Daniele Tagliolini ed il direttore generale Mareo Domenicucci ringraziano tutti quei dipendenti dei vari settori che, nonostante la chiusura dell'ente ed i giorni festivi, hanno lavorato nei sopralluoghi e controlli per assicurare la sicurezza degli studenti e dei cittadini e la continuità dei servizi. -tit_org- Estratto da pag. 43 187 03-11-2016 Pag. 1 di 1 ORDINE Gli ingegneri: Non sprecare questa occasione come in passato [Redazione] ORDINE LORDINE degli Ingegneri, attraverso if presidente Giorgio Fazi e il vicepresidente Marino Cossi, ci ha inviato un intervento di cui pubblichiamo una sintesi che vuoi essere uno stimolo per affrontare il problema sicurezza antisismica: Tra gli equivoci più diffusi vi è anche quello della presunta imprevedibilità dei terremoti. Non possono essere eccezionali o imprevedibili quando si verifichino in zone già qualificate ad elevato rischio sismico. La vulnerabilità di un edificio, inteso come singola unità strutturale, è la probabilità che il sistema (intero edificio), i sottosistemi (pareti, cornici, tetti, ecc), o le componenti del sistema (travi, pilastri, pannelli di tamponamento, finestre, porte, ecc) siano danneggiati per effetto di un'assegnata azione cui sono sottoposti; gli edifici possono danneggiarsi con vari gradi. PER QUANTO riguarda le nostre città, che presentano, in genere, un costruito molto più recente di quello degli abitati coinvolti nelle ultime vicende, sarebbe auspicabile che fin da subito si attivassero politiche volte a definire il tema della riduzione della "vulnerabilità" del tessuto urbano soprattutto dei centri storici, con costruito più esposto, tema che emerge con forza dopo ogni terremoto ma si spegne sistematicamente a fronte di insormontabili difficoltà economiche, tecniche, gestionali ed amministrative. La normativa esistente mira a dare sostanza operativa nel campo della sicurezza strutturale a pratiche di carattere manutentivo, cioè ad azioni attente e continuative mirate a prevenire ed eliminare con inter venti ordinari, effettuati senza disdegnare, ed anzi ricavando il massimo profitto dall'uso delle tecnologie più avanzate, magari eseguiti in occasione di interventi rivolti a far fronte ad altre necessità (di carattere funzionale, ad esempio). Si tratta di un approccio che, a dispetto del suo "minimalismo", è potenzialmente portatore di rilevanti effetti sulla sicurezza strutturale. -tit_org- Estratto da pag. 44 188 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La scossa fa virare il mercato immobiliare Agenzie: Ci chiedono solo case nuove. Il tecnico: Come rendere sicure le vecchie [Roberto Damiani] INCUBO TERREMOTO Agenzie: Ci chiedono solo case nuove. Il tecnico: Come rendere sicure le vecchie di ROBERTO DAMIANI IL TERREMOTO sta cambiando le priorità. Anche a Pesare. Ora chi compra non cerca solo la casa bella e comoda ma soprattutto quella sicura. Dice Massimiliano Schiuma di 'Bicasa': Prima del terremoto dell'agosto scorso nessuno ci aveva mai chiesto nulla sull'antisismica. Adesso chi acquista chiede qual è il grado di sicurezza dell'immobile. Siamo in piena onda emotiva. Per le vecchie case noi diciamo immediatamente che non hanno i requisiti antisismici, ed avendo 2000 immobili da gestire, sappiamo chemaggior parte di queste abitazioni sono da rinforzare da quel punto di vista. Di conseguenza, i prezzi sono scesi ancora e non è un caso che il mercato sia ripartito. L'INGEGNER Corrado Giommi è tra i professionisti pesaresi più impegnati in questi giorni ad effettuare sopralluoghi per rendere maggiormente sicuri condomini e abitazioni costruiti prima del 1983, quando entrò in vigore anche da noi il regolamento che imponeva le costruzioni con requisiti antisismici: Prima di tutto va calcolato l'indice di sicurezza, che è il rapporto tra il terremoto atteso cioè prevedibile e la capacità di resistenza dell'edificio. Più il rapporto si avvicina a 1 più è sicura. Se si trova sotto lo 0.60 più la struttura è soggetta agli effetti del terremoto. Questo non significa continua l'ingegner Giommi che si debba arrivare per forza all'indice di sicurezza 1 ma ci si può avvicinare con una serie di interventi. Ma un fatto va chiarito subito: le case pur costruite nello stesso anno non sono certo tutte uguali. Ad esempio, i cosiddetti muri a sacco se non hanno giunture che li tengono uniti rappresentano un pericolo di sfàldamento. Le condizioni di partenza che dobbiamo tenere in considerazione sono i cordoli e le cinture che legano i quattro lati della casa. Averli è già un grande passo in avanti per partire con un rafforzamento o un adeguamento antisismico. Amministratori di condominio e proprietari privati ci chiedono di appurare le criticità dello stabile. Può sembrare difficile ma in realtà non lo è perché in base a dati precisi siamo in grado di ricostruire al computer gli effetti di un terremoto di un certo grado di magnitudo in rapporto alla casa che si deve rafforzare. E vediamo con precisione che cosa può succedere in caso di scosse continuate e ripetute. A quel punto, è il proprietario che deve decidere che cosa che vuoi fare per aumentare la sicurezza. Ci sono molte gradazioni di intervento, e per questo lo Stato ha messo a punto un sistema di sgravi fiscali fino à1Ã85 per cento del costo da detrarre in cinque anni. Per l'ingegner Giommi, i 2/3 del patrimonio edilizio della provincia di Pesaro e Urbino non ha requisiti antisismici: Dobbiamo partire da questa consapevolezza per cercare di mettere in sicurezza le nostre abitazioni. Ad esempio, un condominio costruito con le colonne in cemen to armato può adottare il sistema di incamiciare le colonne oppure quello di applicare i dissipatori di energia, cioè specie di molle alla base delle colonne che assorbono la scossa tellurica senza rilasciarla al fabbricato. Si possono applicare senza alcun problema agli edifici esistenti mettendo dapprima dei martinetti di sostegno, tagliando poi la colonna, inserendoci il dissipatore, per poi collegarlo allo struttura. In questa maniera si depotenzia in gran parte la scossa. Si può applicare in particolare alle strutture pubbliche come scuole, teatri, palestre. CONCLUDE l'ingegner Giommi: Già dagli anni '30 c'erano indicazioni per costruire bene, ma si è preferito scegliere altre strade. Adesso si sta capendo che la sicurezza è il primo requisito da pretendere. I TINORI DEGLI INQUILINI BOOM DI RICHIESTE DI SOPRALLUOGHI PER EDIFICI COSTRUITI PRIMA DEGLI ANNI SO. LE TECNICHE PER L'ADEGUAMENTO LASIHÖLAZIONEtecnici sono in grado di vedere gli effetti della scossa sulla casa da sanare L'INGEGNER CORRADO GIOMMI IL DECRETO Speriamo che s ia molto più snello IN attesa del nuovo decreto legge per il terremoto di Norcia, quello in vigore ora è composto da 53 articoli ed è stato varato per il terremoto del 24 agosto scorso ad Accumuli e Amatrice. Per le aree colpite, prevede il rimborso del 100 per cento dei danni. Ma ordini professionali e tecnici hanno criticato l'eccessiva macchinosità della procedura burocratica. Sperano che adesso si faccia meglio. -tit_org- Estratto da pag. 44 189 03-11-2016 Pag. 1 di 1 E se tornassero le scosse? Ecco dove rifugiarsi [Anna Marchetti] E se tornassero le scosse? Ecco dove nfùgiars L'elenco dei 29 'puna di raccolta' del piano di emergenza, comunale: ma è un rebi diANNAMARCHETTI COSA FARE in caso di calamità naturale, come il terremoto? Una volta usciti di casa o dagli uffici dove devono dirigersi i cittadini per mettersi al sicuro e non intralciare la macchina dei soccorsi? Nelle aree di attesa - spiega il tecnico del Comune di Fano, Fabrizio Battistelli - individuate nel Piano di emergenza comunale. Piano elaborato nel 2008, che avrebbe dovuto essere aggiornato in autunno (ma, a causa degli ultimi eventi, la revisione è stata rinviata) e pubblicato sul sito del Comune. Dunque consultabile da tutti: ma qui nasce la prima difficoltà. Il Piano non è in bella evidenza in home page, per arrivarci occorre cuccare su 'Amministrazione trasparente' e poi cercare pazientemente, nel lungo elenco di voci, 'Piano di emergenza': appare nel penultimo capitolo dal titolo Interventi straordinari e di emergenza. Finalmente, arrivati a destinazione, quello che interessa i fanesi è la cartografia, non la voce 'Presentazione del Piano di emergenza'. La cartografia dovrebbe servire a dare ai cittadini una chiara e immediata lettura della propria arca di attesa rispetto alla residenza o al luogo di lavoro. Il condizionale è d'obbligo perché non c'è un collegamento diretto tra le aree d'attesa e i quartieri, ma tra aree d'attesa e sezioni elettorali. LE AREE DI ATTESA - spiega Battistelli - sono i luoghi di ritrovo della gente nelle fasi immediatamente successive all'emergenza e che, secondo il Piano, dovranno essere presidiate dalle forze dell'ordine o dalla Protezione civile. A loro spetterà il compito di un primo censimento della popolazione, da comunicare al Centro operativo. Altra cosa sono le arce per l'accoglienza e la ricettività di emergenza che scattano - chiarisce Battistelli solo se necessarie. Ed ecco allora le aree d'attesa individuate dal Piano, che è sempre meglio memorizzare: Strada statale Adriatica nord (parcheggio Gimarra), via Giardini Morganti, via della Giustizia angolo via Trave, piazza Unità d'Italia, via della Marina, estemo Autosilo (estemo parcheggio Vanvitelli), lato opposto via Fragheto, piazzale Malatesta, piazzale ex Caserma, palazzetto dello Sport, via Mercantini, piazzale don Orione, Chiesa di San Paolo, via Divisione Carpazi angolo via S. Eusebio, via Sabin angolo via S. Fortunato, via Calamandrei, via Fanella, chiesa di via Monfalcone, chiesa Fenile, centro Rosciano, Campo sportivo Cuccurano, chilometro 274+900 Strada statale n.3 lungo la Flaminia in località CannellePonte Murello, piazza Bambini del Mondo, via Einaudi angolo Vili Strada, Bivio strada provinciale n.ló-via della Tombaccia, Metauri- lia e Torrette Centro commerciale e Chiesa Nuova, Chiesa via Martini e Villa Gubbio che riguardano Marotta ancora nel Piano fino a quando Mondolfo non aggiornerà il proprio. COME È SCRITTO nella stessa presentazione il Piano, una volta elaborato non deve finire in un cassetto, ma reso vivo da un costante aggiornamento, dalle esercitazioni e dalle informazioni alla popolazione. Un Piano - spiegano dal Comune che portiamo in Piazza da due anni spiegandolo ai cittadini. Così come sono state fatte sul territorio le esercitazioni con coinvolgimento degli operatori di Protezione civile. Se il Piano ha bisogno di qualche piccolo ritocco, un aggiornamento servirebbe alla voce del sito del Comune A chi rivolgersiResponsabili Centro Operativo Comunale dove compaiono dirigenti del Comune trasferiti in altra Amministrazione o in pensione da tempo. I NODI Non è facile interpretare le cartografie, ne recuperarle dal sito del Comune TUTTI QUI Chi abita o lavora in zona, se fosse sorpreso da scosse fortissime con rischio di crolli, può andare nel parcheggio dell'ex caserma -tit_org- Estratto da pag. 51 190 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Guastalla, post-sisma: sopralluogo al municipio [A.le.] -GUASTAllA- UN MESE fa è stato riaperto il duomo di Guastalla, mentre palazzo ducale è interessato da un cantiere che dovrebbe consentireriapertura totale del primo piano entro fine mese, in tempo per la fiera di Santa Caterina. Intanto, si stanno predisponendo anche le azioni per i lavori al municipio di piazza Mazzini, chiuso per inagibilità ormai dalla fine di maggio 2012, in seguito alle forti scosse di terremoto. L'antico palazzo comunale è stato messo in sicurezza tempo fa, con un cantiere che era stato aperto per qualche tempo. Ora è necessario un intervento di profonda ristrutturazione che possa permettere il ritorno degli uffici pubblici nella sua sede originaria. Nei giorni scorsi si è svolta una visita nel municipio di piazza Mazzi ni - dove le crepe sono ben visibili coi progettisti incaricati dell'intervento post sisma e con l'architetto della Soprintendenza, per valutare alcune scelte del progetto esecutivo. Presenti al sopralluogo anche il sindaco Camilla Verona e i responsabili dell'ufficio tecnico comunale. a.le. CHIUSO DAL 2012 Ci si prepara a intervenire per riaprire il municipio -tit_org- Estratto da pag. 51 191 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Schianto fra tre auto: quattro feriti, uno è grave L'incidente a Budrio di Correggio. Coinvolto anche un taxi [Redazione] Schianto fra tré auto: quattro feriti, uno è gravi L'incidente a Budrìo di Correggio. Coinvolto anche un taxi CORREGGIO - UNO SCHIANTO frontale fra due autoveicoli, che ha poi coinvolto anche una terza vettura che era in transito. Un grave incidente è accaduto verso le 19,30 di ieri alle porte della frazione di Budrio, sulla strada tra Correggio a Reggio, dove proprio pochi giorni fa un pensionato è rimasto gravemente ferito dopo uno schianto in auto contro un albero. Ieri sera sono rimaste fente quattro persone, una delle quali - un pakistano di 49 anni abitante a Correggio - in modo grave. Con lui c'era il figlio di 25 anni, pure lui ferito. Sul posto tré ambulanze della Croce rossa locale, l'automedica di Correggio e i vigili del fuoco di Reggio. Feriti pure due uomini (uno dei quali tassista) di Reggio, di 61 e 73 anni. A bordo delle vane ambulanze i feriti sono stati portati d'urgenza al Santa Maria Nuova di Reggio per completare gli accertamenti clinici. Per i rilievi di legge sono interventi i carabinieri di Correggio insieme a una pattuglia del nucleo radiomobile cittadino. a.le. -tit_org- Estratto da pag. 53 192 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Incendio divora negozio di frutta e verdura Castellarano: quintali di merce in fumo e magazzino rovinato in via Chiaviche [Antonio Claser] Incendio divora negozio di frutta e verdurs Castellarono: quintali di mercé infimo e magazzino rovinato in via Chiaviche J: AkIT ft ACCD di ANTON CIASER -CASÌHMRANO- 1 DANNI sono ingenti. Le fiamme non hanno risparmiato le scaffalature, le pareti, il soffitto. Quintali di frutta, verdura e generi alimentari sono andati in fumo. E' stata una notte d'inferno per i vigili del fuoco di Reggio e di Sassuolo che si sono prodigati, per diverse ore, a domare le fiamme che hanno divorato l'ortofrutta di Castellarano, in via Chiaviche. Le fiamme hanno iniziato a svilupparsi in maniera molta lenta nella tarda serata di martedì. Poi col trascorrere dei minuti si sono estese all'intera struttura commerciale che comprende un negozio ed una ampio magazzino. L'allarme è scattato verso Ãèïà di notte. I pompieri sono rimasti impegnati per ore, fino alle 5 del mattino, per domare le fiamme e per mettere in sicurezza i due locali dell'edificio. Alle luci del giorno, una scena raccapricciante. I titolari impegnati ieri mattina a raccogliere tutti i rifiuti e a cercare di capire se qualcosa era stato risparmiato dalla furia delle fiamme, non avevano proprio nessuna voglia di commentare l'accaduto. Nei loro volti era ben chiaro lo sconforto. I danni sono ingentissimi. Già lo scorso anno il negozio era stato a danneggiato seriamente sempre per un incendio. Al momento si esclude il dolo, tutto dovrebbe essere partito da un cortocircuito elettrico. Le indagini comunque sono in corso per comprendere l'esatta dinamica dell'accaduto. DANNI INGENTI II negozio di via Chiaviche danneggiato sia nella struttura che nel suo interno: la frutta e verdura è tutta da buttare -tit_org- Estratto da pag. 55 193 03-11-2016 Pag. 1 di 1 VENTASSO ROGO DEI NOVE APPARTAMENTI Indagato il proprietario che ha provocato l`incendio [Redazione] ;.:-; ' tì:; f' é à é é à; à? à à - Mt B: Itlelt ' nel; ve3i SaBato, é é à '; i19 %: a; % inunell^ntasso)^^ Gi a? il ' AiA,!Q: 3. Allfa mi li; 8 8 ''ili é ò! 1 ' inIqUE g.;! 2 à ì; ' '; % Cteiicg ente, el ' é é ' o alNlKse re ò é é ì é, 1é 5! ZMt e de lo %' esttöäe^iiafiBdare%l'iifficän(à 1 9à à It iNI 'É ß éé^^ -tit_org- Indagato il proprietario che ha provocatoincendio Estratto da pag. 56 194 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il finto messaggio di chiusura delle scuole doveva essere uno scherzo tra amici [Mario Gradara] n fmto messaggio di chiusura delle scuoh doveva essere uno scherzo tra amici II sedicenne: La situazione mi è sfuggita di mano, chiedo scusa ì:. UNO SCHERZO sciocco. La definizione è dello stesso autore. Uno studente di 16 anni ideatore del falso post che domenica pomeriggio annunciava la chiusura delle scuole riminesi a causa del terremoto, sui canali whatsapp. Era destinato a pochi amici, spiega il ragazzo. Invece, come una catena di Sant'Antonio versione web, il tam-tam virale ha messo in allarme centinaia di genitori e studenti, attraverso diversi gruppi whatsapp. Il ragazzo si è autodenunciato all'amministrazione comunale, presentando le sue scuse. Uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire - scrive il lóenne nella mail di autodenuncia inviata a Palazzo Garampi -. Ho creato il post finto come scherzo per fare due risate con i miei compagni di classe, tuttavia specificando subito dopo che si trattava di una bufala creata da me. Non avrei mai pensato a tali conseguenze, anche se con il senno di poi riconosco la stupidità delle mie azioni. Purtroppo ormai prosegue - il danno è stato fatto e ho deciso di autodenunciarmi non per cercar di impietosire qualcuno, bensì perché ho capito la gravita della situazione e non voglio che venga perso del tempo cercando l'autore. Non posso fare altro che esprimere le mie più sincere scuse per quanto accaduto - conclude la missiva dello studente - e dichiararmi profondamente mortificato. Purtroppo non posso tornare indietro, anche se è la cosa che vorrei di più, ma posso solo promettere che non succederà mai più nulla di tutto ciò e scusarmi con voiprimis per aver abusato del logo di Rimini e con i miei concittadini per aver creato un contenuto inopportuno che, anche se invo- ^^^H lontariamente, ha generato scompiglio. Infatti nel post compariva lo stemma di Palazzo Garampi, donato dall'autore. Nessun riferimento invece al primo 'fake' dello stesso tenore, diffuso giovedì scorso. L'amministrazione comunale - commentano dal Comune continuando a giudicare grave quanto accaduto, un misto tra leggerezza e incoscienza, prende atto delle scuse pubbliche dell'autore ritenendole comunque un primo, positivo gesto d'assunzione di responsabilità nei confronti della collettività da parte di un adolescente e, nello stesso tempo, di crescita personale. Il Comune segnala di aver chiesto all'autore la disponibilità a fornire la propria opera nel prossimo futuro a una delle iniziative di volontariato, sociali o culturali, a beneficio della comunità rimine- se. Mario Gradara LA DEL Prendiamo atto delle scuse, gli chiederemo di riparare facendo del volontariato GIUSTIFICAZIONE Al MIEI COMPAGNI HO DETTO SUBITO CHE ERA UNA BUFALA PENTITO NON POSSO TORNARE INDIETRO ANCHE SE È LA COSA CHE VORREI DI PIÙ lFATTO Domenica pomeriggio, dopo la forte scossa di terremoto della mattinata, un messaggio del Comune annunciava la chiusura delle scuole 11 messaggio era stato falsificato da uno studente sedicenne che ha utilizzato il logo Ufficiale del Comune di Rimìni II ragazzo ha spiegato agli amici che il messaggio era una bufala, ma nel frattempo era già arrivato sul web a tantissime persone dei II Comune ha denunciato l'accaduto chiedendo di identificare il colpevole. Ieri il ragazzo ha confessato chiedendo scusa SCHERZO PERICOLOSO A sinistra il messaggio con il logo del Comune messo in rete da unlóenne: annunciava la chiusura delle scuole per il terremoto ma era un falso -tit_org- Estratto da pag. 42 195 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LA CONTA DEI DANNI RESTANO ANCORA CHIUSE LE CHIESE DI MONDAINO Sant`Agostino ai raggi x dopo il sisma il parroco rassicura: L`edificio è solido [Redazione] LA DEI RESTANO ANCORA CHIUSE LE CHIESE DI MONDAINO Sant'Agostino ai raggi ÷ dopo il sisma Ð parroco rassicura: L'edifìcio è solido LE CHIESE riminesi ai raggi x, dopo le violenti scosse di terremoto dei giorni scorsi e i danni, seppur lievi, subiti in alcuni edifici. I problemi maggiori si sono verificati nella chiesa di Sant'Agostino, una delle più importanti e antiche di Rimini, dove domenica è crollato uno stucco decorativo dalla volta della sagrestia, e poi (per precauzione) è stata puntellata la porta laterale che si affaccia su via Sigismondo. Ieri mattina - spiega il parroco, don Vittorio Metalli - sono venuti gli ingegneri dell'uffìcio tecnico della Diocesi. Ci hanno assicurato che non ci sono problemi strutturali per la chiesa. La crepa sull'architrave della porta laterale, che era già presente prima del terremoto, non compromette la sicurezza di quell'accesso, e comunque sarà riparata a breve. Per quanto riguarda lo stucco, potreb be essere caduto per l'oscillazione del campanile durante il terremoto. In ogni caso tutto il soffitto della chiesa è rafforzato da tiranti Non ci sono problemi di statica. I danni sono stati lievi anche nelle due piccole chiese di Mondaino, Tavollo e Montespino, che sono chiuse precauzionalmente da domenica. Qui si sono formate alcune crepe e sono caduti anche alcuni calcinacci da una delle due chiese. Ieri c'è stato un sopralluogo dei vigili del fuoco, per il momento entrambe restano chiuse dice don Tarcisio Giungi - Prima di riaprire i due edifici, si aspetterà il sopralluogo dei funzionari della Soprintendenza. In una delle chiese era prevista la messa, domenica prossima, ma sarà sicuramente celebrata altrove. Don Diño Paesani nella sagrestia della chiesa, dove è crollato lo stucco -tit_org- Sant Agostino ai raggidopo il sisma il parroco rassicura:edificio è solido Estratto da pag. 46 196 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Le scosse accelerano i lavori Elementare chiusa per tre giorni [Andrea Oliva] Le scosse accelerano i lavori Elementare chiusa per tré giorni A Corpolò lezioni interrotte per intervenire su solai e controsoffii LE scosse accelerano la tabella dei lavori nelle scuole riminesi. E a Corpolò la scuola elementare rimarrà chiusa per tré giorni necessari a terminare lavori di straordinaria amministrazione ai solai. L'assessore ai Lavori Pubblici, Mattia Morelli, precisa che gli interventi in questione erano già fissati, quindi nessun allarmismo. Vero, ma la tabella di marcia era ben diversa emunicipio, di concerto con l'impresa, hanno preferito spingere sull'acceleratore. Nel caso della scuola di Corpolò, l'edificio datato, la durata limitata dell'intervento e il costo stimato in 60mila euro, fanno capire che non si tratta di un adeguamento sismico. Servirebbe ben altro per limitare in modo significativo la vulnerabilità sismica della palazzina. Negli uffici tecnici avevano deciso di intervenire da tempo sugli intonaci dei solai e sui controsoffitti per metterli in sicurez za. E con le scosse delle ultime settimane meglio evitare rischi. D'altronde, a Piccione, anche nel moderno palacongressi si sono visti piombare a terra due pannelli dopo le forti scosse di venerdì. Prima che ilo terremoto nel centro Italia portasse a rivedere il calendario degli interventi nelle scuole, i lavori alla primaria di Corpolò avrebbero dovuto svolgersi in un paio di settimane almeno, senza fermare le lezioni, con una riorganizzazione degli spazi interni per permettere lo svolgimento delle attività didattiche. Poi tecnici e impresa hanno preferito concentrare i lavori chiudendo la scuola alcuni giorni ed evitando anche disagi ai bambini che non avranno a che fare con polvere e operai. Non sarà l'unico caso, quello di Corpolò. Il Comune di Rimini ha in programma interventi di straordinaria manutenzione in quasi una decina di edifici scolastici nelle prossime settimane. Una tabella di marcia senza soste, fissata prima che la terra nel centro Italia cominciasse a tremare. Andrea Oliva MATTIA MOROLLI I lavori previsti alla scuola primaria di Corpolò, rientrano in una serie di interventi previsti da tempo -tit_org- Estratto da pag. 46 197 03-11-2016 Pag. 1 di 1 I vigili del fuoco tornati dal paese devastato [Redazione] CHI TORNA, e chi resta. Nelle zone colpite dal terremoto continua a essere numerosa la "pattuglia" dei volontari e dei soccorritori riminesi. Proprio ieri sono rientrati da Ussita, una delle località più colpite, i nove vigili del fuoco riminesi partiti il 26 ottobre, dopo le due violenti scosse di terremoto. Sono ancora invece a Caldarola i tanti volontari (oltre 501 della Protezione civile riminese impegnati da giorni nel paese in provincia di Macerata. Qui i riminesi si occupano principalmente del servizio di cucina per gli sfollati. Non solo hanno montato il tendone per la mensa, ma sono loro che si danno da fare dietro ai fornelli. Siamo arrivati a servire anche 700 pasti contemporaneamente, come è accaduto l'altra sera - racconta Luciano Bagli - Resteremo qui almeno fino a sabato, poi ci daranno il cambio. E resteranno ancora a Montegallo, raso al suolo dal sisma, gli agenti di polizia municipale partiti volontari. -tit_org- Estratto da pag. 46 198 03-11-2016 Pag. 1 di 1 SUCCEDEVA Sporcizia nella vasca: i genitori si tuffano nella polemica [Redazione] il û0 íUinL, 'ADDIO capitale del sesso'. Nella prima pagina dell'edizione di Rimini del 'Carlino' di domenica 3 novembre del 1996 si tornava a parlare di prostituzione. Rimini era addirittura sotto la media nazionale. Al massimo 200 tra lucciole e viados. 'Caos, ma può essere peggio'. Pericoli, in pieno centro cittadini prigionieri delle lamiere e se ci fosse stato un incendio? 'La piscina affoga nelle accuse'. Una cinquantina di genitori puntava il dito contro l'impianto comunale. Le 'imputazioni': sporcizia nella vasca, personale di sicurezza assente e palestra che non funzionava. 'Il paninaro disse: liberate Tiberio'. La tua voce per il centro, Enzo Braschi: via le auto dal ponte romano. Cittadini contro il degrado di corso d'Augusto. Negozio chiusi e scritte che imbrattano i muri. 'Quei prigionieri del marciapiede'. Handicap, auto, motorini e cassonetti impedivano il passaggio. Ma la vita era difficile anche per le mamme a passeggio con la carrozzina. 'Turisti americani? La Regina vola'. Missione negli Usa dell'assessore di Cattolica: in ballo l'affare Giubileo. Il marchio cittadino faceva il giro degli States. E gli altri Comuni che facevano? -tit_org- Estratto da pag. 50 199 03-11-2016 Pag. 1 di 1 di STEFANO MUCCIOLI Noi Riminesi - Profughi tra i terremotati [Stefano Muccioli] di STEFANO MUCCIOLI Noi Riminosi Profughi tra i terremotati HO letto sul 'Carlino' l'iniziativa di un riminese che ha portato una roulotte all'amico terremotato, che aveva conosciuto trent'anni ' prima durante il servizio militare alla caserma 'Giulio Cesare'. L'ho trovata una gran bella cosa e un gesto di grande solidarietà. Di fronte a un'emergenza come quella del terremoto credo però che tutti debbano Eire la loro parte. Non capisco, ad esempio, perché non vengano utilizzati i profughi che arrivano nel nostro paese per aiutare chi ha perso tutto. Le famiglie dei rifugiati possono fare ben poco: hanno dei bambini a cui pensare. Ma in giro per Rimini vedo bighellonare tanti ragazzoni, sani e forti, che potrebbero dare una mano nelle zone colpite dal sisma. La mia non è una proposta per mandar via questa gente. Al contrario: a contatto con delle popolazioni bisognose i prò foghi si sentirebbero utili, imparerebbero la lingua e inizierebbero a farsi apprezzare e ben volere nel Paese che li ospita. Giulio Samorani Rimini *** GENTILE lettore, ili sicuro nessuno nelle zone terremotate bloccherebbe i pullman di immigrati pronti a lavorare per far fronte all'emergenza. Quando sei in difficolta, non conta la nazionalità e il colore della pelle di chi ti tende una mano. Posso dirle che in alcune località colpite dal sisma i profughi presenti in zona stanno già lavorando alla ricostruzione. Mi sembrerebbe invece molto più complicato, soprattutto da un punto di vista logistico, organizzare delle squadre di immigrati voiontan in partenza da altre città d'Italia. Anche perché la loro disponibilità sarebbe tutt'altro che scontata: in molti si sentono di passaggio e sperano di trasferirsi presto in altri paesi. Invece un'iniziativa del genere, al di là della sua effettiva utilità, avrebbe ricadute molto positive: insegnerebbe ai profughi che non sono qui per farsi mantenere e creerebbe un un fortissimo rapporto umano tra soccorritori e popolazioni terremotate. Un primo, importantissimo passo per una vera integrazione. Le leltere (max 15 righe) vanno indirizzate a il Resto del Cariino Piazza Cavour, 4 - 47900 RIMINI Tel. 0541 / 438111 - Fax 0541 / 51104 @ E-mail: [email protected] tit_org- Estratto da pag. 50 200 03-11-2016 Pag. 1 di 1 RIPARATO IL PESCHERECCIO SEMIAFFONDATO LUNEDI' L`Arcadia è tornata a galla [Redazione] RIPARATO IL PESCHERECCIO SEMIAFFONDATO LUNEDÌ' L^Arcadia è tornata a IL PEGGIO è passato. Galleggia di nuovo (egregiamente) il peschereccio di diciotto metri L'Arcadia, che lunedì mattina ha rischiato di affondare dopo che si è vista sfondare la parte poppiera da un tronco d'albero proiettato contro lo scafo dall'elica. Subito l'armatore Terzo Berardi (detto 'II Tredici'), insieme al figlio Thomas, ha fatto rotta a pieno motore verso il vicino porto di Bellaria Igea Marina, senza riuscire però ad evitare l'affondamento della barca, proprio di fianco alla banchina del Circolo Nautico. L'immediato intervento dei subacquei dei vigili del fuoco, della protezione civile, della Capitaneria di porto (Ufficio locale marittimo di Bellaria Igea Marina), dei gestori del Circolo e di un cantiere specializzato ha consentito di procedere al recupero dell'imbarcazione. Sono entrate in azione potenti pompe per liberare la barca dal'acqua, mentre due gru - una privata e quella provvidenziale dello stesso Circolo Nautico ha permesso di salvare L'Arcadia. La falla è stata richiusa con dei pannelli rinforzati, e ora si attende il via libera per il trasferimento della barca a una cantiere di Cesenatico dove verrà fatto un intervento complessivo (anche l'impianto elettrico era stato danneggiato dal semiaffondamento). Il peschereggio salvato lunedi grazie all'intervento di una squadra multiforze -tit_org-Arcadia è tornata a galla Estratto da pag. 54 201 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 ieri sera [Redazione] Terra deformata dal sisma LItalia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 eri sera I terremoti che dal 24 agosto hanno sconvolto l'Appennino ne stanno anche ridisegnando il paesaggio, con depressioni concentrate in un'area di 600 chilometri quadrati e alcuni sismologi parlano già addirittura di un'area superiore ai mille. All'interno di questa zona si trova la depressione più profonda, ossia l'area di 130 chilometri quadrati in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri, È quanto hanno permesso di definire le analisi dei dati arrivati dai satelliti, sui quali i ricercatori sono al lavoro in queste ore. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi appenninici, ha osservato Stefano Salvi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), impegnato nell'elaborazione dei dati inviati a Terra dal satellite radar Sentinel 1, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Secondo stime preliminari da confermare, gli spostamenti del suolo potrebbero interessare una zona più estesa, fino a 1.100 chilometri quadrati. Sempre i dati dei satelliti, elaborati da Agenzia Spaziale Ita liana (Asi) e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr), indicano che l'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest e potrebbe essersi sollevata di 12 centimetri, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. Oltre ai dati di Sentinel 1, i ricercatori stanno lavorando su quelli della costellazione italiana Cosmo SkyMed, di Asl e ministero della Difesa. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dati dal satellite radar giapponese Alos 2.1 satelliti radar sono partico- larmente importanti perché riescono a rilevare le immagini in qualsiasi condizione atmosferica e di luce, quindi anche attraverso le nubi e di notte. L'idea che si sta facendo strada è che si è attivato lo stesso sistema di faglie per i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, ha osservato il sismologo Gianluca Valensise, dell'Ingv. Resta - ha aggiunto - la particolarita di questo terremoto: il suo è stato un comportamento insolito, per cui la scossa più forte è arrivata per ultima. La grande domanda, per gli esperti, è capire come mai il sisma più forte non sia avvenuto subito. Questo non perché i terremoti abbiano regole: i sismologi sanno che non devono mai stupirsi. Al momento la risposta più ovvia è che la struttura che si è attivata il 30 ottobre non era pronta, ha osservato Valensise. Ed è stato un bene, altrimenti, ci sarebbero state ha osservato - conseguenze nefaste perla popolazione. Dal 24 di agosto sono state registrate quasi 22mila scosse e, dopo l'evento del 30 ottobre, sono stati localizzati oltre 1.600 eventi. Anche ieri sera, alle 20.37, registrata una scossa di magnitudo 4 tra Preci e Visso. Lideachesista facendo strada tra i è che si sia attivato lo stesso sistema di per le del 24 agosto e quelle di ottobre -tit_org- Terra deformata dal sismaItalia cambia paesaggio Estratto da pag. 3 202 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Incendio rifiuti e inquinamento Domenica incontro al Cite [Redazione] ONANO Domenica 6 novembre alle 10.00 a Onano (Viterbo) in località Banditella davanti all'impianto di trattamento rifiuti Cite, non lontano dal confine proviciale con Pitigliano e Sorano, si terrà un incontro promosso dai comitati e dai cittadini di Onano, Pitigliano e Sorano, preoccupati per i rischi sanitari e ambientali che derivano dalla presenza sul territorio di attività industriali inquinanti: l'impianto di Onano che tratta anche rifiuti speciali, quello di San Valentino, industrie fertilizzanti da fanghi di depurazione, progressivo sviluppo di impianti geotermici sul territorio. Proprio nell'impianto di Onano l'incendio del 3 settembre, riacutizzatosi il 20 settembre, ha sprigionato una colonna di fumo di 2 chilometri di altezza, visibile a 100 chilometri di distanza, liberando nell'aria inquinanti tossici, scrivono gli organizzatori della manifestazione, il co mitato MaremmAttiva, il comitato No bio gas Onano e singoli cittadini della zona. Le popolazioni colpite dalla nube - scrivono gli organizzatori - denunciano i rischi per la mancanza di sicurezza dell'attività dell'impianto. La tipologia dei rifiuti speciali stoccati, fluff, materiali plastici,pneumatici, batterie eccetera, le quantità e la mancata rimozione, rappresentano sorgenti di inquinanti pericolosi per la salute. Questo tipo di scelte appoggiate dalle amministrazioni locali sono in netto contrasto con la vocazione dei territori che hanno adottato un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, dei prodota agricoli, di un turismo sostenibile, che sono le basi dell'economia locale. Le istituzioni, che dovrebbero adeguarsi ai principi di precauzione e prevenzione, sono chiamate a garantire la tutela dei territori che rappresentano. -tit_org- Estratto da pag. 22 203 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Amiata al riparo dai terremoti? Non fu così a fine Settecento [Fiora Bonelli] Amiata al riparo dai terremoti? Non fii così a fine Settecento II territorio non compare tra quelli a rischio, poiché non vi sono faglie e I sottosuolo è geotermico In passato però sono registrati dei sismi. Lo studioso Nanni li ricorda attraverso documenti d'epoi di Fiora Bonelli CASTEL DEL PIANO Nella mappa dell'Istituto nazionale di geofisica e di vulcanologia, stilata per rendere visibili le faglie su cui scivolano o potrebbero scivolare gli attuali terremoti, l'Amiata non c'è. C'è una faglia in Lunigiana, una in Garfagnana, una, piccola, fra Livorno e Pisa. E non se ne fa menzione nemmeno dei grandi terremoti storici del passato. L'Amiata è assente. Parrebbe una situazione tranquillizzante. E ancor più perché la Toscana, secondo gli esperti, parrebbe essere una zona non a alto rischio sismico, vista la sua geotermia: cioè la parte inferiore della crosta toscana è molto calda e trasferisce male lo scuotimento. Tutto bene, insomma se non fosse che invece in Amiata vi sono stati terremoti storici. Nel 1700, per esempio. Lo fa notare Nello Nanni, caporedattore della rivista "Amiata storia e territorio" (edizioni Effigi). Nei numeri 10 e 11 della nostra rivista spiega Nanni pubblicammo preziosi interventi con documenti settecenteschi reperiti da studiosi e sto rici: padre Vittorio Benucci, dell'osservatorio dei Cappuccini di Siena e Patrizia Turrini dell'archivio di Stato di Siena. Il più potente terremoto di cui esiste documentazione risale al 1776-1778 e interessò i distretti vulcanici dell'Armata e di Radicofani in particolare. In una lettera scritta nell'ottobre del 1777 dal notaio criminale Andrea Vegni a Pietro Leopoldo di Lorena, granduca di Toscana, si descriveva lo sterminio di quel terremoto a causa del quale il notaio chiedeva il trasferimento ad altra sede. Terremoti - dice Nanni - che sono segnati nei testi di sismologia e che ebbero come epicentro Abbadia San Salvatore nel marzo 1776. Di Abbadia abbiamo notizia di un terremoto con intensità 5,03 anche nel 1287. Le scosse, registrate a centinaia, durarono fino al 1778, con il massimo sismico ü 5 ottobre 1777.1 danni furono gravissimi, confermati dalla relazione del cancelliere civile del tribunale di giustizia di Siena, Gerolamo Fancelli, e riguardarono case della comunità, scuole, torre dell'orologio, posta reale, dogana, muli ni. E poi tutte le chiese e conventi, tutti con muraglie crettate e celle dei religiosi in buona parte dirute, tetti smossi, camini andati giù, come si legge nei documenti originali, e infine le fabbriche di proprietari benestanti, poveri e miserabili e poderi e capanne, alcune delle quali inabitabili e altre andate giù. Il documento elenca nel dettaglio il territorio di Radicofani avverte Nanni - ma fu coinvolta tutta l'Amiata, fino a Santa Fiora. Un terremoto studiato a più riprese anche di recente dall'Istituto di ricerca sul rischio sismico Cnr Milano e a cui si assegna un'intensità di 5,37. Un documento esiste, poi, riguardo allo stesso terremoto, per Abbadia San Salvatore (intensità 5,03), Piancastagnaio e San Casciano dei Bagni e Celle, vergato con dovizia di particolari dal cancelliere civile del tribunale di giustizia di Siena Girolamo Fancelli a cui lo stesso granduca aveva chiesto di vedere tutti i danni fatti dal terremoto, animare il popolo, dare le istruzioni necessarie ai giudici, provvedere di soccorsi. Nella lunga relazione che Fancelli presenta, compare ai Abbadia, epicentro del sismi un palazzo pretorio tutto crei tato, la Pieve con la volta a con cretti larghi circ tré once e spacchi nelle mura glie e cosi, con cretti più o me no larghi, le chiese laicali e 1 fabbriche dei benestanti non che le casupole dei poveri. Nonostante tutto questi l'Amiata non compare nell mappatura delle zone più peri colose, sebbene nel corso di tempo, fino agli anni Cinquan ta, si siano avute scosse impoi tanti. Intorno agli anni Sessan ta, invece, eventi sismici im portanti hanno smesso di veri ficarsi. Solo micro sismi o seos se leggere. Questo fatto coinci de con l'inizio dello sfrutta mento geotermico in Amiata. I TERREMOTI SULL'AMIATA LuogoDataOraMagnitudo Al -,; Q6 1868 % 01. 50 % 5. 03 Santa Fiora17/12/190205.215,03 Äl-cidosso, 03 1171948 A 11. 40;;5,03; Arcidosso12/02/190508.284,83 ' ástelae11pÍano;^,, 07 09 1904, " " 11. 30,, " " " " " 4, 63,,, ' Santa Fiora03/09/192518.554,63 AIVIIATA. II numero U della rivista -tit_org- Estratto da pag. 22 204 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il cuoco dell`alluvione cucinerà a Norcia [Ivana Agostini] D cuoco delTalhmone cucinerà a Norcia Ficulle nel 2012 allestì una cucina da campo ad Albinia, ora preparerà piatti per terremotati umt DaAlbinia a Norcia per cucinare per chi ha perso la casa sotto le scosse del terremoto. È quanto andrà a fare un cuoco albiniese, Gianni Ficulle, chiamato dalla protezione civile nazionale per organizzare la cucina e il servizi di sostentamento per gli sfollati nei campi di accoglienza. Ficulle, 53 anni, da 33 nella ristorazione, si sta preparando per il viaggio. Mi ha telefonato un amico - racconta - e mi ha detto: non puoi dirmi di no. Davanti a queste parole il cuoco nostrano, che al momento gestisce un ristorante con bar e campi da tennis ad Albinia, non ci ha pensato molto sue ha subito detto sì. Credo che non dobbiamo avere la memoria corta- spiega il cuoco - quello che è successo nella nostra cittadina con l'alluvione del 2012, seppur molto grave non è parago nabile al terremoto. Noi abbiamo pulito il fango, chi è stato colpito dal sisma non ha più nemmeno una casa. Ficulle non ha dimenticato i giorni del 2012 quando con altri amici mise in piedi ad Albinia una cucina da campo nella quale dava da mangiare a moltissime persone. Si nutriva il corpo ma anche l'anima - ricorda - erano dei momenti di svago in cui le persone, per pochi minuti, non pensavano a quello che era successo. Cosi, con tutti questi pensieri nel cuore e nella testa, Ficulle ha deciso di dire si e partirà verso Norcia con la colonna della protezione civile che proviene da Massa Carrara la prossima settimana. Certo-diceho il pensiero della mia attività, ma la lasciobuone mani, quelle dei miei collaboratori. Per Gianni Ficulle è una grande soddisfazione, un privi legio e un onore andare ad aiutare, nel modo migliore che conosce, cucinando, chi ha perso tutto. Spero di coinvolgere anche le aziende del territorio. Alcune mi hanno già dato la disponibilità - continua - e porterò con me i nostri prodotti. Un tocco di Maremma per cercare di alleviare il dolore che stanno provando quelle persone. Il cuoco non sa quanto tempo dovrà stare a Norcia. Forse starà alcuni giorni, poi tornerà a casa al suo lavoro per poi ripartire di nuovo. Sono tutti dettagli che nemmeno lui conosce. Non importa: parte con un grande entusiasmo e una voglia di fare. Sono sicuro dice - che troverò ottimi collaboratori anche a Norcia. ivana Agostini -tit_org- Il cuoco dell alluvione cucinerà a Norcia Estratto da pag. 23 205 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Via del Bravo contro lo Swamp Qui non si vive più Nazzano, raccolta di firma contro il locale, ma i gestori: Garantito il servizio d'ordine, pronti a incontrare i cittadini [Redazione] Nazzano, raccoltafirma contro I locale, ma i gestori: Garantito il servizio d'ordine, pronti a incontrare i cittadini Nuovo capitolo nella querelle a distanza tra i residenti di via del Bravo e i gestori dello Swamp. Dopo l'appello lanciato a metà ottobre a istituzioni e forze dell'ordine con una lettera aperta, gli abitanti della zona hanno unito le forze e lanciato una raccolta firme per segnalare il disagio legato alla presenza del locale. Ne è nata una petizione firmata da una sessantina di persone che, con l'aiuto del consigliere comunale Luca Barattini (Pd) è stata protocollata in municipio, all'attenzione del sindaco di Carrara e anche in Questura, Prefettura e presso il comando dei Vigili del Fuoco. Nonostante l'apertura al dialogo manifestata dai gestori dello Swamp dopo la prima segnalazione di quindici giorni fa, evidentemente i problemi sono rimasti. Lo raccontano gli stessi abitanti della zona nella nota allegata alla raccolta firme, dove si parla apertamente di una situazione insostenibile. Il primo problema, scrivono i residenti, è che lo Swamp non è dotato di parcheggio proprio, pertanto i numerosi frequentatori (sono stati realizzati eventi seguiti anche da mille persone) si trovano costretti a cercare parcheggio anche in zone alquanto distanti e a percorrere a piedi la strada nell'arco della nottata agli orari più svariati. In tarda serata e durante la notte fino al mattino, nel week end, la quiete degli abitanti e il riposo notturno di grandi e piccini sono disturbati dall'affluenza di un gran numero di persone che parcheggiando lungo la strada sotto le case di via Del Bravo e delle strade adiacenti - si aggiunge non portano alcun rispetto, urlando, cantando e gridando improperi nonché suonando il clacson a tutte le ore della notte. I cittadini riferiscono anche di vandalismo con piccoli furti e danneggiamenti alla proprietà, fatti non tanto per il valore delle cose quanto a mo' di sberleffo: sputi, urina e vomito sui muri delle case e sui portoni, feci umani davanti ai cancelli e talvolta all'interno delle proprietà nonché prese in giro urlando i direzione delle abitazioni protette dalle paratie an ti-alluvione installate in occasione dell'allerta di venerdì qualche settimana fa. I firmatari della petizione ammettono che alcuni cittadini si sentono intimoriti ed esitano a interpellare le forze dell'ordine, temendo ritorsioni e per questo chiedono alle autorità competenti la risoluzione di questa insostenibile situazione e il ripristino della decenza, nonché il rispetto delle più basilari regole di convivenza di una società civile. I rappresentanti del circolo Acsi Swamp Club, interpellati sulla vicenda, si sono limitati a ribadire quanto già dichiarato in occasione della prima segnalazione: La sede di Via del Bravo, 1 è stata scelta sopratutto per la sua locazione, in zona industriale, ad una distanza minima dalle prime abitazioni di almeno 300 metri. I gestori del locale ribadiscono di garantire, ogni sera, un importante servizio di sicurezza e pulizia interno ed esterno alla struttura atto a preservare il decoro del quartiere da qualsiasi azione di soggetti che possano disturbare la quiete pubblica e minare il lindore della zona, dalle 22 alle 6 della mattina e confermano la propria disponibilità al confronto e alla collaborazione, sia con le attività limitrofe che con il vicinato per migliorare ancora di più la salvaguardia del quartiere ed il servizio offerto, (c.ch.) L'ingresso del locale di via del Bravo -tit_org- Estratto da pag. 20 206 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Ritrovata dopo quattro ore di ricerca L'anziana era finita sul greto dell'Orzanella, dopo essere uscita per una visita al cimitero di Scorcetoli [Fabrizio Palagi] L'anziana era finita sul greto dellOrzanella, dopo essere uscita per una visita al cimitero di Scorcet di Fabrizio Palagi > FILATTIERA E' stata ritrovata ferita, lacera e spaventata, ma viva, dopo oltre quattro ore di ricerca. Poteva davvero andare peggio alla 70enne che, nel primo pomeriggio del giorno di Ognissanti, è uscita di casa per recarsi al camposanto di Scorcetoli, in visita ai suoi cari defunti. La donna è stata salvata dal gruppo Alfa Victor, tra i tanti soccorritori messisi alla sua ricerca dopo l'allarme lanciato dalla famiglia che, non vedendo la congiunta tornare a casa, dopo una breve attesa si è rivolta alle forze dell'ordine. L'anziana era finita, per cause ancora da accertare, sul greto del torrente Orzanella che scorre nei pressi del centro abitato della frazione di Scorcetoli. Una rovinosa caduta che le ha causato la frattura di ben quattro costole, oltre a escoriazioni e lividi un po' su tutto il corpo. Dopo il recupero, avvenuto non senza difficoltà data la zona e il buio che gravava su di essa, la 70enne è stata trasportata dal 118 al pronto soccorso di Pontremoli dove poi è rimasta ricoverata sotto osservazione. Il fatto è avvenuto tra il pomeriggio e la serata del primo novembre. La donna è uscita dalla propria abitazione lungo via Cisa, in prossimità di Scorcetoli, avvisando i congiunti della sua intenzione di recarsi al camposanto. Tutto normale, dato che spesso la donna si recava in visita al luogo di culto. Ma stavolta qualcosa di inatteso stava per accadere. Forse prima, o subito dopo l'aver raggiunto il cimitero, la 70enne ha perso l'orientamento, finendo per imboccare, a un bivio, la direzione sbagliata, inoltrandosi quindi tra i boschi limitrofi. Nel frattempo stava calando il buio e quindi per l'anziana sono iniziati i guai. Camminando, si è inoltrata in una zona semi deserta e, a un certo punto, forse per aver inciampato, la donna è caduta da un'argine del torrente Orzanella. Una caduta che potrebbe averle tolto i sensi, ma delle cui cause la donna pare non rammentarsi di preciso. Frattanto stava facendosi notte e a casa, i parenti della signora in questione, iniziavano a preoccuparsi. Cosi, dopo aver atteso un po' il ritomo della congiunta, è stato deciso di dare l'allarme a carabinieri e vigili del fuoco, mentre il sindaco Annalisa Folloni, avvisata dei fatti, allertava la Protezione civile e la macchina comunale dei soccorsi, oltreché a volontari del posto. Un piccolo esercito si è dunque messo alla ricerca della donna, basandosi sulle informazioni fomite dalla famiglia. Il territorio è stato battuto palmo a palmo malgrado l'oscurità ormai fitta. Attorno alle 22, qualcuno dei cercatori ha individuato la 70enne sul greto dellOrzanella e in breve è stato organizzato il recupero e il successivo trasferimento all'ospedale grazie a un mezzo inviato dal 118. La zona in questione, quella dove scorre il torrente Orzanella, nel passato è stata teatro di un tragico episodio. La sera del 13 novembre del Duemila, la 27enne Sabrina Salvatore stava rientrando a casa, nella frazione di San Bartolomeo, nei pressi di Scorcetoli, dopo una giornata di lavoro nello studio di un commercialista di Aulla. Ma non vi arrivò. Stava piovendo a dirotto mentre la sua auto attraversava un piccolo ponte sull'Orzanella, ingrossato dalle acque limacciose e che crollò proprio mentre l'auto di Sabrina transitava. Il corpo della giovane sventurata venne ritrovato due giorni dopo nel Magra, alcuni chilometri piu a valle, nei pressi di Lusuolo. IB lunieiana è à -tit_org- Estratto da pag. 23 207 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Maltempo: tanti danni ma poche richieste per i risarcimenti [Tiziano Baldi Galleni] Oltre 450 famiglie e imprese colpite dalla tempesta di vento e dalle frane tra il 2013 e I 2015. Solo 87, però, le domande di Tiziano Baldi Gallen! SERAVEZZA Di oltre 450 famiglie che hanno subito danni alle proprietà private per calamità naturali (tra gennaio 2014 e il 5 marzo 2015) soltanto 72 potranno ricevere un contributo dalla Regione. Questa volta la causa non è ne la burocrazia, ne la politica, ma semplicemente perché i seravezzini non ne hanno fatto formale richiesta. Eppure il Comune ha contattato i cittadini uno per uno. Che si tratti di negligenza? Senz'altro tra questi c'è chi forse ha pensato che i danni non fossero poi cosi ingenti da chiedere un rimborso. Fatto sta, però, che nell'elenco stilato dal comune di Seravezza, e pubblicato sul sito online, l'ammontare dei contributi è di 691 mila euro, calcolato su 72 domande ammesse su 87. Un altro dato interessante, che si evince dall'elenco, è che le domande riguardano danni registrati sul territorio comunale nella porzione compresa tra il capoluogo e la piana: nessuna richiesta è pervenuta dalle aree collinari e montane. In quel periodo considerato si registrò il fortunale di vento del 5 marzo; l'anno prima-2014 -le frane su monte di Ripa, e in piazza Carducci a Seravezza, più altre criticità idrogeologiche sulla montagna. La procedura per il rimborso dei danni del maltempo è stata avviata dal Comune i primi di settembre di quest'anno, sulla base delle indicazioni e dei criteri definiti dalla Regione. Per prima cosa ci siamo preoccupati che tutti i 457 cittadini aventi diritto ai contributi, cioè coloro che all'epoca delle calamità avevano presentato le cosiddette "schede B", fossero avvisati della procedura in corso spiega l'assessore alla Protezione Civile Diño Vené. Non ci siamo quindi limitati a diramare un avviso pubblico e ad informare tramite stampa e web, ma abbiamo contattato personalmente uno per uno gli interessati, dei quali avevamo i recapiti grazie alle "schede B", Dopodiché, tramite apposita convenzione, abbiamo incaricato un'associazione di volontariato di gestire il front office per le informazioni e abbiamo costituito uno staff intersettoriale composto dal personale della protezione civile, dei lavori pubblici e dell'edilizia privata per la gestione operativa del lungo iter che ci ha portato fino ad oggi e che contiamo di chiudere entro fine novembre. Infatti gli uffici comunali stimano di concludere l'intera procedura entro la fine di novembre con l'invio degli elenchi definitivi alla Regione. 1691 mila euro riguardano tutti beni immobili, e solo 900 euro per beni mobili. Saranno eseguiti controlli a campione tramite sorteggio sul 20% delle domande accettate. l'assessore Diño Vene Un'immagine dei danni della tempestadi vento del marzo 2015 -tit_org- Estratto da pag. 26 208 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La Piaggio salvata La Piaggio salvata da angeli del fango con la tuta blu [Andrea Lanini] L'azienda fu devastata dal le acque del ÃÅãà Un mese dopo era già pronta a ripartire PONTEDERA Dopo le bombe, la melma. Dopo la furia della guerra, quella della piena. La Piaggio di nuovo in ginocchio: il 4 novembre 1966, il "venerdì nero dell'alluvione", il cuore economico di Pontedera e della Valdera si ferma un'altra volta, a poco più di vent'anni di distanza dalla fine del secondo conflitto mondiale. Un'altra pesantissima sciagura per l'azienda che è il simbolo non solo di un territorio, ma di una nazione - tutto merito del successo commerciale della "Vespa", vezzoso orgoglio patrio che piace proprio a tutti, star di Hollywood comprese, e che in questi anni furoreggia sulle strade come sui grandi schermi, sulle pubblicità come nelle prove d'estro di celebri artisti. Un altro colpo che, sono in molti a crederlo, questa volta potrebbe essere mortale. Le linee di produzione invase dai detriti, dalla mota, dalla nafta che l'Era ha trascinato fin den tro la fabbrica; gli archivi e gli uffici divelti, i macchinari allagati. Danni per miliardi di lire. Sì, questa volta potrebbe essere davvero la fine, per la Piaggio. Invece no, è un nuovo inizio. E il merito è dei tanti operai che, con volontà incrollabile, lavoreranno giorno e notte per rimettere in piedi la fabbrica. Fu un'impresa titanica coronata da successo. Anche Pontedera, come Firenze, ebbe i suoi "angeli del fango". Angeli in tuta blu. Le cronache del novembre 1966 raccontano che, in città, nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4, nessuno dormì. L'Amo cresceva di ora in ora. Sei metri alle 0.30, sette metri alle 2, sette metri e 90 alle 3. Da Firenze arrivano notizie sempre più allarmanti. No, nessuno dormi, quella notte - scrivono gli autori di "Diluvio sul pian di Pisa", il volume che la Camera di Commercio di Pisa pubblicò a un anno esatto di distanza dai fatti del '66 - Non ci fu dunque risveglio, ma continuità di una tragedia che apparve, alle prime luci del nuovo giorno, di proporzioni apocalittiche e allucinanti. Nel panorama del disastro toscano, Pontedera poteva essere paragonata a Firenze. Se Firenze è la capitale dell'arte, Pontedera è una piccola capitale dell'industria; se Firenze era stata colpita nei suoi tesori e se la sua gente stava vivendo ore disperate e drammatiche, non diversa era la situazione di Pontedera, colpita al cuore - ovvero in quel complesso industriale che ne determina l'economia, che rappre- senta la vita della zona. L'economia locale, come sappiamo, è basata sui salari della Piaggio, delle altre numerose industrie metalmeccaniche che lavorano in parte perla grossa impresa, di altre piccole fabbriche. Il motore della vita di Pontedera, e cioè l'industria, era completamente bloccato: negozi e laboratori distrutti o danneggiati, diecimila persone in ansia per il loro lavoro, il loro avvenire. È alle 14.30 di venerdì 4 novembre 1966 che la paura diventa incubo. Pontedera è travolta da uno tsunami limaccioso e maleodorante che, in pochi attimi, ne trasforma il volto, rendendola simile ai gorghi mefitici con cui gli illustratori ottocenteschi istoriavano i gironi infernali nelle pregiate edizioni della Commedia dantesca. La gente sorvegliava l'Arno, invece è l'Era a cedere. La voragine si apre alla "Montagnola": lo stabilimento Piaggio, che è proprio lì di fronte, a poche centinaia di metri, è raggiunto in un baleno dalla bomba d'acqua esplosa accanto al ponte sulla ferrovia. Gli operai della più grande fabbrica della provincia ancora non lo sanno, ma da fì a poche ore diventeranno gli "angeli del fango" di Pontedera. Faranno miracoli: l'industria simbolo della città si rimette in piedi a tempo di record. A circa un mese dai fatti del 4 novembre, lo stabilimento è pronto a riprendere la produzione. Di lì a un anno, la Piaggio lancerà sul mercato un nuovo motociclo: anche lui destinato a segnare un'epoca, anche lui fortunato e longevo; e con un nome sbarazzino, che sarà perfetto per voltare pagina e guardare avanti: "Ciao". Andrea Lanini un negozio d i calzature allagato nel novembre del 1966 e, a destra, l'attuale Piazza Gronchi a Pontedera (Archivio Franco Silvi) tit_org- Estratto da pag. 17 209 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto, il presidente Mattarella in visita a Camerino e Norcia [Redazione] II presidente Sergio Mattarella lieri è stato a Norcia.Oltre alle autorità il presidente ha incontrato i cittadini. Una donna tra gli sfollati ha chiesto al presidente della Repubblica: "Abbiamo bisogno di costruire una scuola nuova". "Me ne occuperò", ha risposto Mattarella. "Tornerà come prima, - ha aggiunto - sarà lunga, ma ci vorrà tempo". I cittadini di Norcia lo hanno accolto con un applauso. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in seguito a San Feliciano di Magione pres so il residence che ospita parte degli abitanti di Norcia che hanno dovuto lasciare le case per il terremoto. Il capo dello Stato è subito entrato nella struttura per incontrare le famiglie, È giunto a Magione in elicottero da Norcia. Sergio Mattarella, aveva iniziato da Camerino la sua visita nelle zone terremotate delle Marche e dell'Umbria. Il presidente della Repubblica, a Camerino rivolto ad alcuni sfollati, aveva detto: "Ricostruiremo tutto come prima". Ad accogliere Mattarella il commissario per l'emergenza, Vasco Errani, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il sindaco Gianluca Pasqui, oltre a rappresentanze di vigili del fuoco, Croce rossa, volontari di Protezione civile. CENTRO ITALIA II capo dello Stato nei luoghi del sisma: "Ricostruiremo tutto come prima". Il sindaco: "La sua presenza non ci fa sentire soli" -tit_org- Estratto da pag. 3 210 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Allarme scuole 16enne si scusa = Sedicenne si autodenuncia e chiede scusa [Redazione] Allarme scuole lóenne si scusa RIMINI Arriva l'autodenuncia ma rischia ancora grosso A pagina 8 "SCUOLE CHIUSE", PER FINTA L'autore del messaggio-bufala scrive all'amministrazione: "Uno scherzo scioci che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire". Il Comune gli chiede di prestarsi volontario Sedicenne si autodenuncia e chiede scusi Si è autodenunciato l'autore del messaggio-bufala o fake, come direbbe chi mastica più il linguaggio social, in cui veniva annunciata la chiusura delle scuole superiori causa necessarie verifiche post terremoto. Si tratta di un 1 Benne, che tra il pentito e l'impaurito, ha pensato bene di rivolgersi direttamente all'amministrazione comunale, confessando quello che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere "uno scherzo sciocco" tra pochi amici ma che di Whatsapp in Facebook ha scatenato un immediato effetto virale. Resosi conto che la bravata, oltre ad essere di cattivo gusto di fronte a quanto sta succedendo nelle zone effettivamente terremotate, rischiava di costargli caro, il ragazzo ha quindi deciso di chiedere scusa al Comune e alla città. "Uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire scrive nella mail inviata all'amministrazione comunale -. Ho creato il post finto come scherzo per fare due risate con i miei compagni di classe, tuttavia specificando subito dopo che si trattava di una bufala creata da me. Non avrei mai pensato a tali conseguenze, anche se con il senno di poi riconosco la stupidità delle mie azioni. Purtroppo ormai il danno è stato fatto e ho deciso di autodenunciarmi non per cercar di impietosire qualcuno, bensì perché ho capito la gravita della situazione e non voglio che venga perso del tempo cercando l'autore. Non posso fare altro che esprimere le mie più sincere scuse per quanto accaduto e dichiararmi profondamente mortificato. Purtroppo non posso tornare indietro, anche se è la cosa che vorrei di più, ma posso solo promettere che non succederà mai più nulla di tutto ciò e scusarmi con voi in primis per aver abusato del logo di Rimini e con i miei concittadini per aver creato un contenuto inopportuno che, anche se involontariamente, ha generato scompiglio". Un moto di coscienza di fronte a cui l'amministrazione, pur continuando "a giudicare grave quanto accaduto, un misto tra leggerezza e incoscienza", ha congelato la segnalazione alle autorità. Quindi prendendo at to delle pubbliche scuse da parte dell'autore, "un primo, positivo gesto d'assunzione di responsabilità nei confronti della collettività da parte di un adolescente e, nello stesso tempo, di crescita personale", ha chiesto al ragazzo "la disponibilità a fornire la propria opera nel prossimo futuro ad una delle iniziative di volontariato, sociali o culturali, a beneficio della comunità riminese". -tit_org- Allarme scuole 16enne si scusa - Sedicenne si autodenuncia e chiede scusa Estratto da pag. 8 211 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L`elementare di Corpolò chiusa per tre giorni Messa in sicurezza [Redazione] L'elementare di Corpolò chiusa per tré giorni Messa in sicurezza "Vacanze" prolungate di ulteriori tré giorni per la scuola elementare di Corpolò. Ma in questo caso il terremoto non c'entra. Con l'inizio dei lavori programmati di manutenzione straordinaria sui solai della scuola, ieri mattina, è infatti emersa la necessità di completare in tempi più céleri e senza creare disagi ad alunni e personale scolastico la messa in sicurezza di alcune parti dell'edificio. Ciò comporterà già da oggi la chiusura del plesso per l'intera durata dei lavori programmati, stimata in pochissimi giorni, e conscguentemente la sospensione dell'attività didattica che sarà recuperata nel corso dell'anno scolastico. La necessità di iniziare e concludere celermente l'intervento è emerso nel corso dell'intervento sui solai da tempo programmato e concordato dalla direzione dei Lavori pubblici del Comune di Rimini con le direzioni didattiche nel l'ambito di un più generale programma di riqualificazione e manutenzione ordinaria dell'edilizia scolastica. I lavori, per un importo indicativo di 60.000 euro, sono stati affidati ad Anthea che insieme ai tecnici del Servizio edilizia scolastica già nel pomeriggio di oggi saranno sul posto per dare avvio alle attività propedeutiche all'intervento. -tit_orgelementare di Corpolò chiusa per tre giorni Messa in sicurezza Estratto da pag. 8 212 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Marinella Gregori Una di noi tra i terremotati nella tendopoli di Caldarola [Redazione] ÅÇØØÇ Marinella Oregon Una di noi tra i terremotati nella tendopoli di Caldarola La gemmanese Marinella Gregori si trovaquesti giorni a prestare servizio come volontaria di Protezione Civile nella cucina da campo della tendopoli di Caldarola, in provincia di Macerata, che ospita gli sfollati del terremoto del paese marchigiano. Marinella ha aderito da subito al percorso formativo del Gruppo Intercomunale dei volontari Valconca, che ha mosso i suoi primi passi proprio qui a Gemmano. A lei, ai volontari del gruppo Giv e del Coordinamento di Rimini, e a tutti i volontari impegnati nei soccorsi ai terremotati va il ringraziamento del Sindaco Riziero santi e di tutta la comunità di Gemmano. -tit_org- Estratto da pag. 14 213 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Altri mali Lettere - Terremoto economico [Posta Dai Lettori] Altri mali Terremoto economico L'ultimo tremendo terremoto che ha colpito Umbria e Marche, distruggendo anche quelle abitazioni scampate al primo, sembra che abbia fatto danni anche sulla nostra già traballante economia. Infatti, in poco più di dieci giorni, il termometro della nostra economia che è la Borsa di Milano ha segnato il passo e la piccola ripresa, è svanita come d'incanto ripiegando sotto i 17mila punti, mentre lo Spread ha oltrepassato quota 150 con un rendimento decennale dei titoli di Stato a 1,76. Non è una buona notizia per il nostro governo alle prese con il terremoto e la sistemazione dei terremotati, nonostante gli aiuti degli italiani che in questi frangenti non si tirano indietro e l'opera dei volontari che è instancabile. Ci sarà l'aiuto della Comunità e se si, a quanto ammonterà? In questi casi di catastrofi o sismiche o di altra natura, la Comunità dovrebbe già avere un fondo costituito da tutti gli stati mèmbri, in modo che se una nazione necessita di aiuto c'è un sostegno già pronto che poi dovrà essere rimpinguato. Oggi è toccato all'Italia con il terremoto, domani potrebbe toccare alla Francia con le alluvioni o alla Germania per fare un esempio. Questo dovrebbe fare la Comunità: creare un fondo per il mutuo soccorso, altrimenti, una nazione che dopo una lunga crisi di dieci anni che si trova dissanguata, come può far fronte a siffatti cataclismi senza aiuti. Vogliamo sperare che altre Nazioni consapevoli del fatto che vi sono tanti beni culturali patrimonio dell'umanità, abbiano a cuore la loro salvezza con tangibili aiuti. Albino Orioli -tit_org- Estratto da pag. 38 214 CAFFÈ DEI CASTELLI 03-11-2016 Pag. 1 di 1 AGGIORNATO Riunione operativa con il Sindaco Di Felice [Redazione] Riunione operativa con il Sindaco Di Felice Si sono svolte il 31 ottobre ad Ariccia, nel campo base della protezione civile le riunioni operative del Centro Operativo Comunale. Il sindaco Di Felice attende le perizie scritte dai tecnici di settore e nel frattempo ha anche scritto alla Regione Lazio, Uffici preposti alle infrastrutture, all'Anas e a tutti gli enti interessati per sollecitare interventi e perizie anche da parte loro. "Condanno duramente chi ha fatto del terrorismo psicologico, ha detto il primo cittadino, diramando sui social network un fotomontaggio in cui si vede il ponte spaccato in due e pieno di crepe. Ho già dato mandato ai legali di procedere a livello legale per procura to allarme. Dalle prime relazioni dei tecnici arrivano rapporti positivi e spero che in pochi giorni possiamo riaprire sia la viabilità sui 3 viadotti e tutte le scuole e gli edifici interessati ai controlli". Hanno partecipato alla riunione operativa, la protezione civile, croce rossa, polizia locale, carabinieri della locale stazione, il consigliere delegato alla protezione civile Luigi Proietti e numerosi altri consiglieri e assessori della nuova giunta comunale. L.S. Il sindaco Di Felice mostra il fotomontaggio del ponte -tit_org- Estratto da pag. 2 215 CAFFÈ DEI CASTELLI 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Ariccia chiude i tre ponti storici = Chiusi i 3 ponti monumentali di Ariccia [Foto Sciurba] Ariccia chiude i tré ponti storie II Sindaco Di Felice chiude 'a tappeto' i viadotti e tutti gli edifici comunali Dopo il terremoto del 30 ottobre, che ha devastato il centro Italia, il Sindaco di Ariccia Roberto Di Felice ha firmato un'ordinanza per chiudere a tappeto l'intero partìmonio immobiliare del Comune: i tré ponti, quello monumentale e quelli di Galloro e di San Rocco, oltre alle scuole, al Comune e a tutte le strutture pubbliche, compresi Palazzo Chigi, il cimitero e la nuova stazione dei Carabinieri,Caffè, sul numero scorso, aveva citato una relazione tecnica inviata a giugno dall'Anas al Comune ariccino. Nel report i tecnici mettono in luce l'urgente necessità di consolidare il ponte monumentale: tirantì rotti o arrugginiti, ancoraggi degradati, cemento armato usurato, in paite senza armatura in ferro. Al momento in cui andiamo in stampa, i tré ponti restano chiusi, mentre riaprono quasi tutti gli edifici pubblici..............;,. -..,. a pag. 2 a Chiusi i 3 ponti monumentali di Ariccia La scossa di terremoto di domenica 30 ottobre, di magnitudo 6.5, con epicentro a Norcia, è stata avvertita in tutta la zona dei Castelli. Il Sindaco di Ariccia Roberto Di Felice ha firmato un'ordinanza straordinaria di chiusura dei tré ponti di Ariccia. Chiusa al traffico la via Appia da Genzano in direzione Albano e viceversa fino a che i tecnici di Anas, Vigui del Fuoco e Comune non riusciranno a fare le verifiche sullo stato dei tré ponti. Nell'ordinanza del Sindaco è stata disposta non solo la chiusura dei tré ponti viari della via Appia, ma anche la chiusura al pubblico di alcune scuole e strutture pubbliche II Sindaco firma un provvedimento preventivo contro il rischio crolli tra cui il plesso scolastico "Trilussa" per il quale non si ritiene che vi siano le condizioni, per ora, per potere garantire il regolare svolgimento della attività didattica. È opportuno precisare che il problema messo in evidenza riguardo al plesso "Ttílussa" non sembra connesso con il sisma recente, ma sembra risalire a epoca precedente. Per quanto riguarda la ex sede comunale, in cui trovano alloggio associazioni, tra le quali il circolo degli anziani, e il comitato locale della Croce Rossa Italiana, tutto l'edificio è in condizioni di grave degrado con particolare riferimento alla parte di accesso esterna e intema, u degrado della ex sede comunale è tale che è ragionevole ritenere che risalga ad epoca precedente l'ultimo evento sismico. Tutti gli altri edifici esistenti nel comune di Ariccia sono fruibili, compresi la scuola dell'infanzia e primaria paritaria "Beata Rosa Venerini", e le sedi del liceo "Joyce". Per quanto concerne l'istituto dei Padri Somaschi, il responsabile dell'istituto ci ha comunicato verbalmente che sta contattando dei tecnici per effettuare le dovute verifiche e ottenere al più presto la certificazione di fruibilità dell'edificio. Lasilo "Villa Maria Luisa" risulta fruibile, visto che non è stato rilevato alcun segno di cedimento, in conseguenza all'evento sismico, fatta eccezione per alcuni segni superficiali sulle murature secondarie". Per quanto riguarda altri edifici adibiti ad attività scolastiche e gestiti da soggetti privati, non ci è stata recapitata alcuna relazione tecnica che consenta di ritenerli fruibili, dal che è evidente die per essi permane l'ordinanza di sospensione delle attività scolastiche. Nei giorni che seguiranno si procederà ad effettuare le necessarie verifiche sulle condizioni di sicurezza degli altri edifici. foto Sciurba -tit_org- Ariccia chiude i tre ponti storici - Chiusi i 3 ponti monumentali di Ariccia Estratto da pag. 2 216 CAFFÈ DEI CASTELLI 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Giuliana D'Addezio, direttrice del museo di Geofisica di Rocca di Papa, sui rischi sismici nel territorio Appennino e vulcano, ecco perché tremano i Castelli [Marco Caroni] Giuliana D'Addezio, direttrice del museo di Geofìsica di Rocca di Papa, sui rischi sismici nel territo] Appeimino e vulcano, ecco perché tremano i Castelli Tremano le Marche e, pur a distanza di duecento chilometri, tremano anche i Castelli romani. Le botte che hanno scosso Vissol, Ussita e la vasta area non troppo lontana dalla tragedia di Amatrice, sono state chiaramente avvertite anche a Roma e provincia: i Colli albani, in particolare, sono da sempre abituati a convivere col terremoto anche se la scossa più alta che si ricordi è quella del 1821 con epicentro a Nemi: un sisma con una magnitudine stimata di 5. "La sismicità dell'Appennino e quella dei Castelli romani rispondono a dinamiche e meccanismi profondamenti diversi. Nel primo caso si tratta di una sismicità tipica dello scontro tra placche, nel secondo di quella che caratterizza una zona vulcanicamente importante come la nostra". A parlare è Giuliana D'Addezio, direttrice del museo di Geofísica di Rocca di Papa e dipendente dell'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv). "L'ipotesi che i terremoti che si verificano intomo ai Castelli romani possano in qualche modo influenzare il ciclo di attività del vulcano dei Colli albani non è sostenibile". Insomma ad ognuno la sua sismicità e i Castelli, classificati a rischio sismico 2, hanno già di che stare all'erta. "I terremoti che caratterizzano il comprensorio sono l'esatta conseguenza del fatto che il nostro vulcano sia attivo seppur in uno stato di quiescenza. Parliamo di un apparato che ha una ciclicità stimata in 3840mila anni e per il quale le ultime emissioni di lava, dai crateri più giovani di Vallericcia, Pantano Secco, Valle Marciana e dei due laghi castellani, risale a circa 35mila anni fa. Insomma, dovremmo essere vicini a nuove eruzioni? "Tra qualche centinaia di anni, forse poche migliata si. Un'eruzione vulcanica è ampiamente prevedibile, ci sono una lunga serie di precursori. Inoltre il vulcano dei Colli albani è tra i più monitorati e modellati. In questi ultimi anni, a parte i terremoti che da sempre denotano l'attività di questo vulcano, si continua a registrare l'innalzamento del terreno di alcuni millimetri all'anno e più di recente sono aumentate le emissioni di gas e di fanghi". Se, insomma, il terremoto che ha squassato il centro Italia si è veriflcato in zone comunque con classificazione 1 di rischio sismico, i Castelli stanno - da questo punto di vista - un po' meglio per quanto proprio il potenziale aumento dell'attività di riattivazione del vulcano possa portare potenzialmente a fenomeni più rilevanti. Ð vero problema è l'adeguamento antisismico delle nostre zone: l'analisi effettuata. ima decina di anni fa e compendiata nel luglio 2011 sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio descrive una situazione che, seppur ampiamente parziale, non è davvero rosea. Nella sola Frascati, tra i pochi Comuni castellani analizzati in quella fase, ad oggi servirebbero solo 20 milioni per adeguare sismicamente le scuole cittadine. Gli altri Comuni, evidentemente, non se la passano meglio per quanto nessuno dei sindaci seppur sollecitati ha voluto fare il punto sull'effettivo stato di adeguamento sismico dei propri edifici pubblici. Marco Caroni GIULIANA D'ADDEZIO Direttrice del museo di Geofisica Rocca di Papa -tit_org- Estratto da pag. 8 217 CAFFÈ DI ANZIO-NETTUNO 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Ariccia, ponte a rischio crollo: va chiuso [Daniele Castri] L'Anas chiede chiusura e ristrutturazione immediata del ponte di Ariccia. Il progetto è nei cassetti del Comune da giugno scorso Per i tecnici, traffico, cambi di temperatura o una scossa sismica, anche lieve, possono/orlo crollare Daniele Castri A quasi 170 anni dalla sua nascita, il ponte di Ariccia non ce la fa più. Dovrà essere sottoposto quanto prima a un anno e mezzo di lavori straordinari di ristrutturazione con l'interdizione del passaggio di veicoli e pedoni. In caso contrario i cittadini potrebbero essere esposti a seri rischi per la loro incolumità. A lanciare il grido di allarme è l'Anas spa, l'Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, compartimento viario della Regione Lazio, nel progetto esecutivo di consolidamento del ponte che il Caffè ha potuto consultare. Il protrarsi delle continue vibrazioni degli autoveicoli che lo attraversano, le sollecitazioni cicliche delle temperature o una scossa di terremoto, anche di lieve entità, ne potrebbero causare il crollo parziale o totale. La 'proposta' di ristrutturazione del ponte che mette in luce tali rischi giace nei cassetti del Comune di Ariccia da giugno, ma ancora non è stata approvata dall'Amministrazione comunale. PER L'ANAS "RISCHIO DI COLLASSO" Intervenire per mettere in sicurezza il ponte di Ariccia è quanto mai necessario e urgente. Il Gruppo di Progettazione dell'Anas spa, guidato dagli ingegneri Domenico Liporace e Raffaelle Carso, ha denunciato difatti nel progetto esecutivo per il consolidamento il possibile "rischio di collasso" della struttura a causa di un "evidente grado di alterazione dei piloni centrali", ovvero quelli più alti e di un diffuso "degrado dei tiranti che sostengono il ponte: ossidati in particolare quelli delle arcate laterali, coi relativi ancoraggi, alcuni tiranti risultano addirittura recisi o rotti". Inoltre, molte arcate sono costituite da cemento non armato, caratterizzato dalla "totale assenza di ferri di armatura" e caratterizzate da uno spessore inferiore rispetto alle esigenze strutturali (negli anni '60 le regole richiedevano un cemento più sottile). Non mancano - si legge ancora nel documento - anche "evidenti fenomeni di ammaloramento del calcestruzzo armato, con diffuse espulsione dei copri ferro ed ossidazione delle barre di armatura". Situazioni, queste, documentate cono foto riportate nel progetto Anas e che qui pubblichiamo. IL CONSOLIDAMENTO L'Anas propone una lunga serie di interventi necessari a "rimuovere tutti questi elementi critici per la sicurezza". Lavori che costeranno quasi 6 milioni di euro erogati per intero dalla stessa società pubblica. Si tratta del "consolidamento di tutti i 19 piloni portanti" e della "rimozione e il rifacimento di tutte le volte in cemento non armato". Per i tecnici pubblici è improcrastinabile anche "la sostituzione dei 4 giunti", ovvero dei tagli tra un troncone e l'altro del ponte con apposite lastre di ferro che conferiscono elasticità alla struttura e le permettono di sopportare meglio vibrazioni e sollecitazioni. Necessario, per gli esperti Anas, anche il "rifacimento di tutta la soletta e relativa armatura", ovvero la struttura orizzontale che sorregge l'intero piano viabile asfaltato. Indispensabile infine anche l'inserimento di "ac coppiatori antisismici" in alcuni punti nevralgici del viadotto, in grado di "collegare adeguatamente, nonché di ridurre vibrazioni e interazioni anomale tra la parte originale del ponte, costituita in muratura, quella cementizia armata e quella stradale in peperino e asfalto". URGE UN PIANO DI VIABILITÀ ALTERNATIVA II ponte di Ariccia è una infrastnittura strategica per i collegamenti nell'area castellana ma anche per Roma sud. Una volta chiuso, il traffico va in tilt con gravi ripercussioni anche sul fronte economico, divenendo un ostacolo per il trasporto merci ina pure per chi deve attraversarlo per andare a scuola e a lavoro. Lo scorso 18 ottobre, 6 consiglieri di minoranza hanno depositato in Comune una richiesta di "convocazione di un consiglio comunale straordinario e urgente per l'approvazione immediata del progetto esecutivo dell'Anas, necessario alla messa in sicurezza e manutenzione straordinaria del Ponte di Ariccia". Si tratta di Emilio Cianfanelli, Mauro Serra Bellini, Cora Fontana, Ermanno Bravetti, Ugo Picarreta e Andrea Sonaglioni. Secondo i 6 consiglieri è "necessario predisporre ed approvare con strema urgenza anche un progetto di viabilità pedonale e veicolare alternativa, per evitare di spaccare in due i Castelli Romani e di isolare il Comune di Ariccia e quelli circostanti, tra cui principalmente Genzano, Lanu- vio, Nemi, Velletri e Rocca di Papa. E necessario prevenite ingorghi al traffico e - concludono i 6 Estratto da pag. 26 218 CAFFÈ DI ANZIO-NETTUNO 03-11-2016 Pag. 2 di 2 politici - limitare quanto più possibile le ripercussioni negative per la vita dei cittadini residenti e dei commercianti". Il viadotto è lungo 270 metri, alto 50 e largo 15. Su di esso passa la via Appia Nuova che collega Roma, Albano, Marino e Castel Gandolfo ad Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi e Velletri. È costituito da una parte in muratura, risalente al 1847, anno in cui venne costruito; una parte in cemento non armato, realizzata dopo l'ultima guerra mondiale, per il rifacimento delle arcate distrutte dai soldati tedeschi in fuga dai Castelli; e una parte, tutta quella centrale, in cemento armato, ovvero gli archi ricostruiti dopo I crollo del 1967. È una infrastruttura strategica per la viabilità dell'area castellana. 6 ANNI DI ATTESA Dal 3 gennaio 2010, il ponte di Ariccia è chiuso al traffico pesante, a seguito dell'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico. A differenza di quanto avvenuto fino a quel momento, da allora non è più possibile nemmeno parcheggiarvi le auto. Dopo un lungo contenzioso legale tra il Comune di Ariccia guidato allora dall'ex sindaco Emilio Cianfanelli - e Anas spa, a marzo 2015 la società pubblica ha finalmente accettato di accollarsi per intero le spese di ristrutturazione e consolidamento: i cittadini di Ariccia non dovranno spendere nemmeno un centesimo per la sistemazione del ponte monumentale. ARCATE IN BILK Ferro corroso nel cemento, le arcate sono le parti più delicate dell'opera, soprattui quelle ricostruite negli anni "60 e ' -tit_org- Estratto da pag. 26 219 CAFFÈ DI APRILIA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 VIA DEI LAURI Incendio a sole due settimane dall'inaugurazione A fuoco la nuova paninoteca [Redazione] VIA DEI LAURI Incendio a sole due settimane dall'inaugurazione Escattato intorno munque a domare nel gialle 6 del mattino ro di un'ora le fiamme e del 2 novembre tutto è tornato alla norl'allarme nella paninote- malità. Si indaga sull'orica Toastamore di via dei gine dell'incendio, per Lauri ad Aprilia, aperta capire se ci possa essere solamente il 15 ottobre, stato del dolo. All'intemo dei locali si era sviluppato un incendio che aveva interessando il bancone e la cassa. I Vigili del Fuoco della squadra 7A di Aprilia, per sicurezza, hanno fatto evacuare la palazzina, ma sono riusciti co- -tit_org- Estratto da pag. 23 220 CAFFÈ DI APRILIA 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Ariccia, ponte a rischio crollo: va chiuso [Daniele Castri] L'Anas chiede chiusura e ristrutturazione immediata del ponte di Ariccia. Il progetto è nei cassetti del Comune da giugno scors A quasi 170 anni dalla sua nascita, il ponte di Ariccia non ce la fa più. Dovrà essere sottoposto quanto prima a im anno e mezzo di lavori straordinari di ristrutturazione con l'interdizione del passaggio di veicoli e pedoni. In caso contrario i cittadini potrebbero essere esposti a seri rischi per la loro incolumità. A lanciare il grido di allarme è l'Anas spa, l'Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, compartimento viario della Regione Lazio, nel progetto esecutivo di consolidamento del ponte che il Caffè ha potuto consultare.protrarsi delle continue vibrazioni degli autoveicoli che lo attraversano, le sollecitazioni cicliche delle temperature o ima scossa di terremoto, anche di lieve entità, ne potrebbero causare il crollo parziale o totale. La 'proposta' di ristrutturazione del ponte che mette in luce tali rischi giace nei cassetti del Comune di Ariccia da giugno, ma ancora non è stata approvata dall'Amministrazione comunale. PER L'ANAS "RISCHIO DI COLLASSO" Intervenire per mettere in sicurezza il ponte di Ariccia è quanto mai necessario e urgente. Ð Gruppo di Progettazione dell'Anas spa, guidato dagli ingegneri Domenico Liporace e Raffaelle Carso, ha denunciato difatti nel progetto esecutivo per il consolidamento il possibile "rischio di collasso" della struttura a causa di un "evidente grado di alterazione dei piloni centrali", ovvero quelli più alti e di un diffuso "degrado dei tiranti che sostengono il ponte: ossidati in particolare quelli delle arcate laterali, coi relativi ancoraggi, alcuni tiranti risultano addirittura recisi o rotti". Inoltre, molte arcate sono costituite da cemento non armato, caratterizzato dalla "totale assenza di ferri di armatura" e caratterizzate da imo spessore inferiore rispetto alle esigenze strutturali (negli anni '60 Per i tecnici, traffico, cambi di temperatura o una scossa sismica, anche lieve, possono farlo crollare Daniele Castri le regole richiedevano un cemento più sottile). Non mancano - si legge ancora nel documento - anche "evidenti fenomeni di ammaloramento del calcestruzzo armato, con diffuse espulsione dei copri ferro ed ossidazione delle barre di armatura". Situazioni, queste, documentate cono foto riportate nel progetto Anas e che qui pubblichiamo. IL CONSOLIDAMENTO L'Anas propone ima lunga serie di interventi necessari a "rimuovere tutti questi elementi critici per la sicurezza". Lavori che costeranno quasi 6 milioni di euro erogati per intero dalla stessa società pubblica. Si tratta del "consolidamento di tutti i 19 piloni portanti" e della "rimozione e il rifacimento di tutte le volte in cemento non armato". Per i tecnici pubblici è improcrastinabile anche "la sostituzione dei 4 giunti", ovvero dei tagli tra un troncone e l'altro del ponte con apposite lastre di ferro che conferiscono elasticità alla struttura e le permettono di sopportare meglio vibrazioni e sollecitazioni. Necessario, per gli esperti Anas, anche il "rifacimento di tutta la soletta e relativa armatura", ovvero la struttura orizzontale che sorregge l'intero piano viabile asfaltato. Indispensabile infine anche l'inserimento di "accoppiatori antisismici" in alcuni punti nevralgici del viadotto,grado di "collegare adeguatamente, nonché di ridurre vibrazioni e interazioni anomale tra la parte originale del ponte, costituita in muratura, quella cementizia armata e quella stradale in peperino e asfalto". URGE UN PIANO DI VIABILITÀ ALTERNATIVA II ponte di Ariccia è una infrastnittura strategica per i collegamenti nell'area castellana ma anche per Roma sud. Una volta chiuso, il traffico va in tilt con gravi ripercussioni anche sul fronte economico, dive nendo un ostacolo per il trasporto merci ma pure per chi deve attraversarlo per andare a scuola e a lavoro. Lo scorso 18 ottobre, 6 consiglieri di minoranza hanno depositato in Comune una richiesta di "convocazione di un consiglio comunale straord inario e urgente per l'approvazione immediata del progetto esecutivo dell'Anas, necessario alla messa in sicurezza e manutenzione straordinaria del Ponte di Ariccia". Si tratta di Emilio Cianfanelli, Mauro Serra Bellini, Cora Fontana, Ermanno Bravetti, Ugo Picarreta e Andrea Sonagliera. Secondo i 6 consiglieri è "necessario predisporre ed approvare con strema urgenza anche un progetto di viabilità pedonale e veicolare alternativa, per evitare di spaccare in due i Castelli Romani e di isolare il Comune di Ariccia e quelli circostanti, tra cui principalmente Genzano, Lanuvio, Nemi, Velletri e Rocca di Papa. È necessario prevenite ingorghi al traffico e - concludono i 6 politici limitare quanto più Estratto da pag. 28 221 CAFFÈ DI APRILIA 03-11-2016 Pag. 2 di 2 possibile le ripercussioni negative per la vita dei cittadini residenti e dei commercianti". 6ANNIDIAnESA Dal 3 gennaio 2010, il ponte di Ariccia è chiuso al traffico pesante, a seguito dell'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico. A differenza di quanto avvenuto fino a quel momento, da allora non è più possibile nemmeno parcheggiarvi le auto. Dopo un lungo contenzioso legale tra il Comune di Ariccia - guidato allora dall'ex sindaco Emilio Cianfanelli - e Anas spa, a marzo 2015 la società pubblica ha finalmente accettato di accollarsi per intero le spese di ristrutturazione e consolidamento: i cittadini di Àã ññ àÖ non dovranno spendere nemme- no un centesimo per la sistema-1 zione del ponte monumentale. Il viadotto è lungo 270 metri, alto 50 e largo 15. Su di esso passa la via Appia Nuova che collega Roma, Albano, Marino e Castel Gandolfo ad Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi e Velletri. È costituito da una parte in muratura, risalente al 1847, anno in cui venne costruito; una parte in cemento non armato, realizzata dopo l'ultima guerra mondiale, per il rifacimento delle arcate distrutte dai soldati tedeschi in fuga dai Castelli; e una parte, tutta quella centrale, in cemento armato, owero gli archi ricostruiti dopo il crollo del 1967. È una infrastruttura strategica per la viabilità dell'area castellana. -tit_org- Estratto da pag. 28 222 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terra deformata dal sisma L`Italia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 ieri sera [Redazione] Terra deformata dal sisma LItalia cambia paesaggio I dati dal satellite mostrano depressioni in un'area di 1.100 chilometri quadrati Suolo abbassato fino a 70 centimetri. Ennesima scossa di magnitudo 4 ieri sera I terremoti che dal 24 agosto hanno sconvolto l'Appennino ne stanno anche ridisegnando il paesaggio, con depressioni concentrate in un'area di 600 chilometri quadrati e alcuni sismologi parlano già addirittura di un'area superiore ai mille. All'interno di questa zona si trova la depressione più profonda, ossia l'area di 130 chilometri quadrati in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri. È quanto hanno permesso di definire le analisi dei dati arrivati dai satelliti, sui quali i ricercatori sono al lavoro in queste ore. È il contributo dei terremoti alla costruzione dei paesaggi appenninici, ha osservato Stefano Salvi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), impegnato nell'elaborazione dei dati inviati a Terra dal satellite radar Sentinel 1, del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea. Secondo stime preliminari da confermare, gli spostamenti del suolo potrebbero interessare una zona più estesa, fino a 1.100 chilometri quadrati. Sempre i dati dei satelliti, elaborati da Agenzia Spaziale Ita liana (Asi) e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr), indicano che l'area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest e potrebbe essersi sollevata di 12 centimetri, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. Oltre ai dati di Sentinel 1, i ricercatori stanno lavorando su quelli della costellazione italiana Cosmo SkyMed, di Asl e ministero della Difesa. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dati dal satellite radar giapponese Alos 2.1 satelliti radar sono partico- larmente importanti perché riescono a rilevare le immaginiqualsiasi condizione atmosferica e di luce, quindi anche attraverso le nubi e di notte. L'idea che si sta facendo strada è che si è attivato lo stesso sistema di faglie per i terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, ha osservato il sismologo Gianluca Valensise, dell'Ingv. Resta - ha aggiunto - la particolarita di questo terremoto: il suo è stato un comportamento insolito, per cui la scossa più forte è arrivata per ultima. La grande domanda, per gli esperti, è capire come mai il sisma più forte non sia avvenuto subito, Questo non perché i terremoti abbiano regole: i sismologi sanno che non devono mai stupirsi. Al momento la risposta più ovvia è che la struttura che si è attivata il 30 ottobre non era pronta, ha osservato Valensise. Ed è stato un bene, altrimenti, ci sarebbero state ha osservato - conseguenze nefaste perla popolazione. Dal 24 di agosto sono state registrate quasi 22mila scosse e, dopo l'evento del 30 ottobre, sono stati localizzati oltre 1.600 eventi. Anche ieri sera, alle 20.37, registrata una scossa di magnitudo 4 tra Preci e Visso. Lideachesista facendo strada tra i sismologi è che si sia attivato lo stesso sistema di faglie per le scosse del 24 agosto e quelle di ottobre -tit_org- Terra deformata dal sismaItalia cambia paesaggio Estratto da pag. 7 223 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scherzo sulle scuole chiuse in città Un cittadino prima semina l'allarme, poi viene scoperto e si scusa con il sindaco [Redazione] Un cittadino prima semina l'allarme, poi viene scoperto e si scusa con I sindaco PESCARA Si comunica che dopo varie riunioni e sondaggi, il movimento sismico sarà attivo a lungo termine e molto probabilmente ci saranno nuove forti scosse anche più forti di quelle a cui abbiamo assistito perciò per via precauzionale le scuole di ogni ordine e grado verranno chiuse fino al 25 novembre. Un post falso, che riportava la firma del sindaco Marco Alessandrini, e probabilmente pubblicato su una finta pagina Facebook del Comune, ha fatto ieri il giro della rete seminando allarme. Se ci dovessero essere danni molto accentuati, po trebbe protrarsi la data di riapertura delle scuole. Ricordiamo: le infrastnitture in caso di emergenza terremoto verranno evaquate, si leggeva nel post, con tanto di evidente errore ortografico. Ne il sindaco ne l'amministrazione hanno mai inoltrato annunci simili; il messaggio è stato girato alle autorità competenti per le verifiche del caso, ha fatto subito sapere in una nota Palazzo di Città. Nessun avviso è mai partito da me ne dal Comune per evacuare o chiudere le scuole causa terremoto, dice Alessandrini, Trovo davvero stupido e di dubbio gusto usare un dramma come quello che stanno vivendo migliaia di persone vicino a noi a causa del sisma, per guadagnare un giorno di vacanza. L'autore dello scherzo si è successivamente scusato con il sindaco, a cui ha inviato un messaggio, spiegando che si è trattato solo di una goliardata. Dopo aver parlato con i genitori dell'autore, il sindaco ha deciso di non procedere con la denuncia, con à auspicio che una situazione simile non venga a ripetersi, per buona pace delle famiglie pescaresi e soprattutto per il rispetto di quanti stanno vivendo in maniera diretta la paura e i disagi del terremoto nelle proprie terre d'origine. -tit_org- Estratto da pag. 15 224 03-11-2016 Pag. 1 di 2 AGGIORNATO Le nostre case scricchiolano Paura a Rancitelli = Abbiamo paura: di notte le case scricchiolano Via Lago di Borgiano, 28 famiglie chiedono verifiche nella palazzina popolare Per l'Ater nessun pericolo, M5s chiede controlli accurati e interpella la Regione [Lalla D'ignazio] PESCARA I A PAGINA 15 Le nostre case scricchiolano Paura a Rancitelli In via Lago di Borgiano 28 famiglie chiedono verifiche, dopo le ultime scosse di terremoto, nella palazzina popolare dell'Ater dove abitano. M5S interpella la Regione. Abbiamo paura: di notte le case scriccMolano Via Lago di Borgiano, 28 famiglie chiedono verifiche nella palazzina popolare Per FAter nessun pericolo, M5s chiede controlli accurati e interpella la Regione Batte con il pugno sui muri, poi con le nocche, a mano aperta. L'orecchio accostato alla parete, a sentire meglio i suoni: vuoto, pieno, sordo. L'operazione è seguita conio sguardo interrogativo da mamme con bimbetti in braccio, anziani, ragazzi. Tutti aspettano un responso dal numero 1 dell'Ater che ieri mattina è tornato in via Lago di Borgiano, tra gli inquilini delle case popolari dove le ultime potenti scosse del terremoto hanno lasciato il segno, tra crepe lunghe, fessure profonde, pavimenti rialzati, intonaco in polvere, cornicioni caduti. Virgino Basile, amministratore unico dell'Azienda residenziale di edilizia territoriale è accompagnato come sempre dall'ingegner MoreUi e dal tecnico Pisani, ma il loro è un sopralluogo quasi ufficioso, che segue quello dei vigili del fuoco ed altri ancora, visivo e senza strumentazioni che non evidenzia pericoli imminenti o necessità di sgomberi. Ma la gente che abita in questi palazzoni sorti a metà degli anni Settanta ha molta paura, in tanti dormono in macchina sotto casa, e chi è costretto da figli piccoli o anziani intrasportabili a restare negli appartamenti non dorme più, assicura, e di di Lalla D'Ignazio PESCARA notte sente scricchiolare tutto. Alanciare l'Sos il civico 14 della strada che taglia il quartiere Rancitelli, dove vivono 28 famiglie, 130 persone, moltissimi bambini. Dall'esterno è ben evidente uno spacco nel muro in corrispondenza del secondo piano che svela i foratini usati per la costruzione tenuti insieme da un cemento sfarinato. È solo il primo. Poco più in là, tra un balcone e una grondaia sono venuti giù larghi pezzi di intonaco, una fessura in verticale arriva dalle colonne che reggono il porticato su cui poggia l'edificio fino all'ultimo piano. I calcinacci sono accostati al muro e questo fianco dell'edificio è stato transennato dai vigili del fuoco con nastro bianco e rosso e i ragazzini sono liberi di passarci sotto o saltarli. Quasi un nuovo gioco. Che si ripete davanti al civico 18: crolli, travi storte, fessure di un centímetro, calcinacci: tutto transennato. Da queste parti la paura non basta a far aprire le porte degli appartamenti a chi controlla o verifica eventuali lesioni da sisma. Ci sono gli abusivi e i morosi che preferiscono non farsi vedere, avverte Domenico Pettinari, consigliere regionale del Movimento 5 stelle che ha acce so i riflettori sui crolli nel quartiere con una conferenza stampa insieme agli inquilini. Quelli che l'affitto lo pagano sempre, che non spacciano e non rubano e non occupano la proprietà altrui, ci tiene a sottolineare una signora gentile e preoccupata. Antonella Mancinelli la porta la apre eccome: è suo l'appartamento in corrispondenza delle ferite più evidenti del caseggiato. È una casa grande, siamo in 3, c'è mia madre con l'Alzheimer, ci tiene a spiegare, dal 1997 abbiamo chiesto di trasferirci in uno più piccolo, abbiamo 11 punti. Ma non ci ascolta nessuno, osserva mentre fa da Cicerone tra fessurazioni nello stanzino e sopra ogni porta, calcinacci caduti, uno squarcio sul balcone con i soliti foratini in bella vista. Apre anche un'altra inquilina e l'alloggio, al corredo di crepe e squarci aggiunge il rigonfiamento del pavimento che impedisce a una porta di aprirsi ( e scappare se c'è un'altra scossa fa notare l'inquilina). L'appartamento di fronte sullo stesso pianerottolo è intatto: Abbiamo ristrutturato da soli, racconta la coppia che lo abita, sotto rintonaco c'erano buchi enormi pieni di carta di giornale e un cemento che pareva sabbia. Non ci sono danni alle strutture portanti, assicura Morelli. Siamo ve nuti più volte per monitorare le case, ricorda Basile, qui c'era bisogno di manutenzione già prima del sisma, dobbiamo valutare se fare indagini con strumentazioni che potrebbero compromettere la stabilità degli edifici, fa notare. Aldilà di Estratto da pag. 15 225 03-11-2016 Pag. 2 di 2 indagini visive tecniche su pilastri e tamponature non possiamo andare. In base a quelle riteniamo che non ci siano pericoli. Ma di notte si sentono scricchiolii, ripetono gli inquilini. Per intervenire sul patrimonio Ater- che l'Azienda non ha interesse a impoverire, anzi - su tutto il territorio provinciale occorrerebbero 50 milioni, dice Basile. Stiamo allestendo un fascicolo che è un curriculum di ogni casa popolare. Avremo un quadro chiarissimo a breve, informatizzato. Sì ma intanto, con le scosse che continuano? Le catastrofi, dove possibile, vanno evitate prima che accadano, osserva Pettinari. Abbiamo presentato una legge per il rinnovamento delle Ater, abbiamo chiesto più volte che la Regione stanzi fondi adeguati per il risanamento delle case, da Fontanelle a Rancitelli, fino a tutte le periferie pescaresi. Qui la situazione è critica, afferma, soprat- Fotoservizio di Giampiero Lattanzio tutto se si pensa che le rassicurazioni ad oggi sono state fatte solo a parole. Manca infatti un'analisi approfondita poiché, a sentire l'amministratore unico Ater, la Regione non avrebbe le strumentazioni necessarie per fare una verifica diversa da quella visiva. Chiediamo che la Regione intervenga immediatamente, con le proprie forze o con quelle esteme, per avere una certificazione scritta ed effettuata con i giusti rilievi tecnici sulla staticità degli immobili. -tit_orgAGGIORNATO Le nostre case scricchiolano Paura a Rancitelli - Abbiamo paura: di notte le case scricchiolano Estratto da pag. 15 226 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Abbiamo paura: di notte le case scricchiolano Via Lago di Borgiano, 28 famiglie chiedono verifiche nella palazzina popolare Per l'Ater nessun pericolo, M5s chiede controlli accurati e interpella la Regione [Lalla D'ignazio] I DANNI DEL TERREMOTO Via LagoBorgiano, 28 famiglie chiedono verifiche nella palazzina popolare Per FAter nessun pericolo, M5s chiede controlli accurati e interpella la Regione diLallaDIgnazio PESCARA Batte con il pugno sui muri, poi con le nocche, a mano aperta. L'orecchio accostato alla parete, a sentire meglio i suoni: vuoto, pieno, sordo. L'operazione è seguita con lo sguardo interrogativo da mamme con bimbettì in braccio, anziani, ragazzi. Tutti aspettano un responso dal numero 1 dell'Ater che ieri mattina è tornato in via Lago di Borgiano, tra gli inquilini delle case popolari dove le ultime potenti scosse del terremoto hanno lasciato il segno, tra crepe lunghe, fessure profonde, pavimenti rialzati, intonaco in polvere, cornicioni caduti. Virgino Basile, amministratore unico dell'Azienda residenziale di edilizia territoriale è accompagnato come sempre dall'ingegner Morelli e dal tecnico Pisani, ma il loro è un sopralluogo quasi ufficioso, che segue quello dei vigili del fuoco ed altri ancora, visivo e senza strumentazioni che non evidenzia pericoli imminenti o necessità di sgomberi. Ma la gente che abita in questi palazzoni sorti a metà degli anni Settanta ha molta paura, in tanti dormono in macchina sotto casa, e chi è costretto da figli piccoli o anziani intrasportabili a restare negli appartamenti non dorme più, assicura, e di notte sente scricchiolare tutto. Alanciare l'Sos il civico 14 della strada che taglia il quartiere Rancitelli, dove vivono 28 famiglie, 130 persone, moltissimi bambini. Dall'esterno è ben evidente uno spacco nel muro in corrispondenza del secondo piano che svela i foratini usati per la costruzione tenuti insieme da un cemento sfarinato. È solo il primo. Poco più in là, tra un balcone e una grondaia sono venuti giù larghi pezzi di intonaco, una fessura in verticale arriva dalle colonne che reggono il porticato su cui poggia l'edificio fino all'ultimo piano. I calcinacci sono accostati al muro e questo fianco dell'edificio è stato transennato dai vigili del fuoco con nastro bianco e rosso e i ragazzini sono liberi di passarci sotto o saltarli. Quasi un nuovo gioco. Che si ripete davanti al civico 18: crolli, travi storte, fessure di un centimetro, calcinacci: tutto transennato. Da queste parti la paura non basta a far aprire le porte degli appartamenti a chi controlla o verifica eventuali lesioni da sisma. Ci sono gli abusivi e i morosi che preferiscono non farsi vedere, avverte Domenico Pettinari, consigliere regionale del Movimento 5 stelle che ha acceso i riflettori sui crolli nel quartiere con una conferenza stampa insieme agli inquilini. Quelli che l'affitto lo pagano sempre, che non spacciano e non rubano e non occupano la proprietà altrui, ci tiene a sottolineare una signora gentile e preoccupata. Antonella Mancinelli la porta la apre eccome: è suo l'appartamento in corrispondenza delle ferite più evidenti del caseggiato. E una casa grande, siamo in 3, c'è mia madre con l'Alzheimer, ci tiene a spiegare, dal 1997 abbiamo chiesto di trasferirci in uno più piccolo, abbiamo 11 punti. Ma non ci ascolta nessuno, osserva mentre fa da Cicerone tra fessurazioni nello stanzino e sopra ogni porta, calcinacci caduti, uno squarcio sul balcone con i soliti foratini in bella vista. Apre anche un'altra inquilina e l'alloggio, al corredo di crepe e squarci aggiunge il rigonfiamento del pavimento che impedisce a una porta di aprirsi ( e scappare se c'è un'altra scossa fa notare l'inquilina). L'appartamento di fronte sullo stesso pianerottolo è intatto: Abbiamo ristrutturato da soli, racconta la coppia che lo abita, sotto l'intonaco c'erano buchi enormi pieni di carta di giornale e un cemento che pareva sabbia. Non ci sono danni alle strutture portanti, assicura Morelli. Siamo venuti più volte per monitorare le case, ricorda Basile, qui c'era bisogno di manutenzione già prima del sisma, dobbiamo valutare se fare indagini con strumentazioni che potreb- bero compromettere la stabilità degli edifici, fa notare. Aldilà di indagini visive tecniche su pilastri e tamponature non possiamo andare. In base a quelle riteniamo che non ci siano pericoli. Ma di notte si sentono scricchiolii, ripetono gli inquilini. Per intervenire sul patrimonio Ater- che l'Azienda non ha interesse a impoverire, anzi - su tutto il territorio provinciale occorrerebbero 50 milioni, dice Basile. Stiamo allestendo un fascicolo che è un curriculum di ogni casa popolare. Avremo un quadro chiarissimo a breve, informatizzato. Sì ma intanto, con Estratto da pag. 15 227 03-11-2016 Pag. 2 di 2 le scosse che continuano? Le catastrofi, dove possibile, vanno evitate prima che accadano, osserva Pettinari. Abbiamo presentato una legge per il rinnovamento delle Ater, abbiamo chiesto più volte che la Regione stanzi fondi adeguati per il risanamento delle case, da Fontanelle a Rancitelli, fino a tutte le periferie pescaresi. Qui la situazione è critica, afferma, soprattutto se si pensa che le rassicurazioni ad oggi sono state fatte solo a parole. Manca infatti un'analisi approfondita poiché, a sentire l'amministratore unico Ater, la Regione non avrebbe le strumentazioni necessarie per fare una verifica diversa da quella visiva. Chiediamo che la Regione intervenga immediatamente, con le proprie forze o con quelle esteme, per avere una certificazione scritta ed effettuata con i giusti rilievi tecnici sulla staticità degli immobili. LO SQUARCIO SUL BALCONE L'INGEGNERE E L'ATTIVISTA DURANTE I CONTROLLI IL NUMERO 1 DELL'ATER TRA GLI INQUILINI Fotoservizio di Giampiero Lattanzio -tit_org- Estratto da pag. 15 228 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Chiusa l`area esterna di Medicina primaria [Redazione] Chiusa Parea esterna di Medicina primarii Spuntano le transenne: c'è il rischio di crolli. Stop a una zona pedonale a causa di infiltrazioni PESCARA L'ospedale è circondato da una serie di cantieri e sono in corso i controlli post terremoto sulle strutture, da parte di tecnici e ingegneri della Asi. Transennata, perché pericolante, l'area esterna del settore Medicina primaria, i cui dipendenti, circa una trentina, sono stati trasferiti nell'ala opposta della palazzina situata ad angolo con il corridoio pedonale all'aperto che conduce verso un'area parcheggio del nuovo ospedale, a confine con il Pronto soccorso. La direzione sanitaria assicura che le transenne sono state poste a scopo precauzionale e sempre per precauzione i dipendenti sono stau fatti traslocare in un'altra ala, più sicura, della palazzina. La situazione è sotto controllo, gli ingegneri della Asl stanno effettuando i rilievi sull'intera struttura ospedaliera e al momento non sono se gnalati eventuali danni provocati dal sisma. Due cartelli appesi alle transenne di plastica rossa avvertono che il passaggio pedonale per il nuovo ospedale è momentaneamente interdetto. Il nuovo ospedale è raggiungibile dall'esterno percorrendo via Paolini e via Fonte Romana. Oppure, come fanno in molti, attraversando un cunicolo improvvisato, nel retro del palazzo giallo in disuso dell'ex unità operativa Servizio Malattie Respiratorie (zona vecchio ospedale) che si inoltra in meandri sconosciuti della struttura ospedaliera. Avventori e personale utilizzano quel passaggio per accorciare il tragitto, scendono e salgono scalmi di ferro e oltrepassano un tunnel che sfocia nei sotterranei del presidio, attraverso il quale si raggiungono i reparti ospedalieri e le varie uscite. Chiusa anche l'area pedonale che da una uscita secondaria del presidio ospedaliero accorcia il tragitto verso l'hospice Le Bouganville, la farmacia e gli uffici amministrativi dell'azienda sanitaria. L'intera area è stata transennata a causa di infiltrazioni d'acqua e sulla pavimentazione di cemento, dove spiccano buste di im mondizia e rami secchi accatastati, sono in corso gli interventi per il rifacimento dell'asfalto. L'accesso, solitamente pedonale, è vietato a persone e mezzi. Ma nel frattempo tutti gli uffici e i servizi (dove nei pressi sorgerà a breve un'area per il parcheggio di bici) sono raggiungibili attraverso lo stretto passaggio pedonale che si trova a confine con l'area di attraversamento che conduce all'obitorio, (c.c.) un altro dei cantieri all'ospedale il cantiere aperto davanti al reparto di Medicina primaria -tit_orgChiusaarea esterna di Medicina primaria Estratto da pag. 18 229 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Danni del sisma La Brioni sposta i dipendenti = Danni del sisma, scuole chiuse altri 2 giorni [S.d.l.] PENNE Danni del sisma La Brioni sposta i dipendenti I A PAGINA 23 Danni del sisma, scuole chiuse altri 2 giomj Niente lezioni al MarconiPenne, allo Spaventa di Città Sant'Angelo, allltas di Alanno e a Popoli Altri due giorni di riposo forzato post sisma, oggi e domani, per gli studenti dell'Itas, l'istituto omnicomprensivo di Alanno e Cepagatti; dell'istituto omnicomprensivo Spaventa di Città Sant'Angelo, dell'istituto tecnico Marconi di Penne e dell'Isis "Di Savoia" nelle due sedi di Popoli e Torre de' Passeri. Lo ha chiesto e ottenuto (ai sindaci, al provveditore regionale, al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale e ai dirigenti scolastici) il dirigente dell'Edilizia scolastica della Provincia, l'ingegner Paolo D'Incecco, ieri sera, alla fine di una giornata di sopralluoghi che ha visto impegnati dieci tecnici della Provincia e altrettanti ingegneri strutturisti dell'Ordine nel completamento delle verifiche (dopo l'ultima scossa di terremoto di domenica) su tutti gli edifici scolastici di competenza della Provincia. E se hanno "passato il turno", dopo la chiusura di ieri, le scuole superiori di Pescara (il conservatorio Luisa D'Annunzio, il liceo statale Marconi, l'istituto tecnico commerciale e per geometri Atemo-Mathonè, l'alberghiero De Ceceo, lo scientifico Galilei) e l'istituto superiore di Penne che comprende i licei Mario de' Fiori e Luca da Penne, si sono invece evidenziati problemi in alcune aule degli altri. Si tratta di piccoli distaccamenti di tramezzature interne, spiega l'ingegner D'Incecco, nulla a che fare con la struttura portante degli edifici, anche se, precisa, in caso di sisma potrebbero venire giù dei calcinacci e creare qualche danno. Facendo un calcolo sommario, si tratta di una media di due tré aule danneggiate per ogni edificio, a parte il Marconi di Penne dove i danni sono nel corridoio principale della scuola su cui insistono cinque aule. Complessivamente una dozzina di locali su cui intervenire. Le chiusure in via precauzionale, spiega ancora D'Incecco, sono necessarie per definire con le varie dirigenze scolastiche come organizzare la logistica degli istituti dove si dovrà rinunciare alle aule danneggiate e da risistemare. (s.d.1.) L'Istituto Marconi di Penne: danneggiato il corridoio principale -tit_org- Danni del sisma La Brioni sposta i dipendenti - Danni del sisma, scuole chiuse altri 2 giorni Estratto da pag. 23 230 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Masci, sciopero per sapere se il liceo è davvero sicuro Centinaia di studenti dello Scientifico manifestano davanti alla Provincia Anche all'Itis "Luigi Di Savoia" i ragazzi protestano e non entrano in classe [Edoardo Raimondi] EFFETTO SISMA I GIOVANI SCENDONO IN PIAZZA Masci, sciopero per sapere se ß liceo è davvero sicuro Centinaiastudenti dello Scientifico manifestano davanti alla Provincia Anche alHtis "Luigi Di Savoia" i ragazzi protestano e non entrano in classe > CHI ÅÔÉ Una folla di studenti del liceo scientifico Masci ieri mattina si è riversata nell'androne del palazzo della Provincia: volevano sapere dai tecnici provinciali se la loro sede provvisoria, nei locali del seminario pontificio regionale San Pio X, si può considerare strutturalmente "sicura". È uno dei prevedibili effetti post-terremoto, la scossa che ha colpito il Centro Italia domenica scorsa alle 7.40, che metteallerta, ovviamente, anche gli studenti: Non ci sentiamo sicuri nella nostra scuola. Non abbiamo svolto, ad esempio, alcuna prova di evacuazione dice Valerio, alunno del liceo è sicuro stare qui? Questa la domanda che abbiamo posto al tecnico provinciale Francesco Faraone. Abbiamo richiesto delle attestazioni che certifichino agibilità e sicurezza della sede, di cui però non si sa nulla. Lo stesso chiede la dirigente del Masci Giovanna Fucci, che in ogni caso ha permesso il regolare svolgimento delle lezioni, dopo le rassicurazioni in merito del Comune. In queste ore gli uffici continuano ad essere costantemente informati sui monitoraggi svolti dei i tecnici della Provincia, nelle strutture di competenza dell'ente: II nostro sciopero continuerà fino a quando non arriveranno le documentazioni proseguono gli studenti di fronte al palazzo non stiamo perdendo tempo: vogliamo solo essere sicuri che non ci succeda nulla, questo è un problema che riguarda tutti. Alcune crepe nella sede provvisoria del liceo, a detta dei i ragazzi, sono apparse, gli alunni vogliono porre al centro del dibattito pubblico il problema dell'edilizia scolastica e della sicurezza dei luoghi di studio. E così Faraone risponde: Non ci sono criticità al seminario, tutti i controlli sono stati fatti. Altro è parlare di antisismicità della struttura. A chi mi chiede se questa scuola è insicura rispondo "non lo so", perché il problema si perpetua da anni e non ci sono risorse, voglio essere franco. Stiamo parlando in questo caso di una sede provvisoria, in attesa di trasferire il liceo nell'ex caserma Berardi dove saremo sicuri di tutte le certificazioni necessarie. Non a ca so la protesta, ieri, è scoppiata anche all'Iris Luigi Di Savoia, tutti gli studenti dell'istituto sono rimasti fuori ai cancelli e non sono entrati: II terremoto qui ha aggravato la situazione ci dice Luca la scuola ha già problemi strutturali pregressi. Insomma, gli alunni non si sentono sicuri e dicono che rimarranno uniti per la loro incolumità. Hanno ottenuto, in ogni caso, una vittoria: la dirigente Anna Maria Giusti ha assicurato che anche di fronte a loro si effettueranno le prove di verifica per quanto riguarda la sicurezza della struttura. Oggi e domani partiranno le prove di evacuazione, sabato poi l'assemblea d'istituto. Edoardo Raimondi I giovani del liceo scientifico "Filippo Masci" durante la protesta di ieri davanti alla Provincia -tit_org- Estratto da pag. 13 231 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IL SINDACO DI PRIMIO SUI RISULTATI DEI CONTROLLI Solo alla Chiarini c`è una piccola fessura [Redazione] IL SINDACO DI PRIMIO SUI RISULTATI DEI CONTROLLI Solo alla Chiariniè una piccola fessura CHIETI Dopo i sopralluoghi effettuati nei plessi scolastici di competenza comunale, per verificare la presenza di eventuali lesioni o dissesti dovuti al terremoto, il dirigente dei lavori pubblici, Paolo Intorbida, ricevuti dai tecnici i risultati delle ispezioni, ha rimesso una relazione. Cosi comincia la nota del sindaco, Umberto Di Primio, sul monitoraggio della sicurezza delle scuole medie, elementari e degli asili della città, eseguito negli ultimi due giorni sia dal personale tecnico del settore Lavori Pubblici sia dai tecnici dellaA.Ge.Pro. Non sono state riscontrate lesioni oppure cedimenti tali da non consentire l'utilizzo degli immobili ad eccezione di alcune criticità nell'area esterna della scuola elementare e materna Madonna del Freddo e in un locale archivio della Scuola Media "Chiarini" invia Generale Spatocco, dice il primo cittadino. In particolare, nella scuola Madonna del Freddo è stata riscontrata una leggera inclinazione su un muretto di recinzione realizzato con mattonitufo e posto al di sopra di un muro di sostegno. Si interverrà, prosegue Di Primio, con una recinzione per mettere in sicurezza l'accesso alla scala di sicurezza della scuola. Nel quartiere di Filippone, cioè nella scuola media Chiarini, si sono evidenziate lievi fessurazioni su dei tramezzi relativi ad un locale adibito ad ar chivio e un bagno per persone diversamente abili. Si procederà, pertanto, all'interdizione dei locali da parte dei fruitori della scuola. Il Comune infine annuncia che l'assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Di Felice, continuerà a tenere sotto costante monitoraggio la situazione nelle scuole comunali predisponendo ulteriori verifiche oltre quelle già effettuate. -tit_org- Solo alla Chiariniè una piccola fessura Estratto da pag. 13 232 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Si abbassa il ponte degli operai San Salvo, i pendolari chiedono controlli sull'avvallamento sospetto. Verifiche ai viadotti anche a Vasto [Paola Calvano] San Salvo, i pendolari chiedono controlli sull'avvallamento sospetto. Verifiche ai viadotti anche a Vas di Paola Galvano SAN SALVO Avvallamenti e crepe sul ponte degli operai preoccupano. Chiedono una accurata verifica i pendolari che ogni giorno da San Salvo raggiungono il posto di lavoro nella zona industriale di Piana Sant'Angelo. A loro si uniscono gli autisti dei bus che fanno lo stesso percorso. Da quello che si percepisce a occhio nudo, sembra che il secondo ponte su via Bellisario si sia abbassato dopo la forte scossa di terremoto di domenica. E la richiesta di verifica arriva nel giorno in cui a Vasto è cominciata la mappatura dei viadotti. Il viadotto Histonium, il ponte che sovrasta corso Mazzini, era quello che preoccupava di più. La struttura è stata controllata dall'ingegnere Luigi CiancagUni su richiesta del dirigente ai Servizi del Comune, Uno D'Annunzio, e insieme agli uomini del la protezione civile. Il controllo è durato un paio d'ore e i risultati sono stati rincuoranti. Non sono state riscontrate criticità strutturali di alcun genere, dice Eustachio Frangione, responsabile della protezione civile locale. Oggi l'ingegnere Ciancaglini e la protezione civile controlleranno altri ponti e viadotti. Chiediamo che anche a Piana Sant'Angelo venga fatto un controllo. Se dovesse dare esito negativo saremo i primi a gioirne, affermano alcuni autisti di autobus. I problemi segnalati sono stati anche fotografati per poter fornire alle autorità competenti una giustificazione alla preoccupazione. In alcuni punti si nota un leggero dislivello. In altri sono comparse crepe e avvallamenti. Più di un pendolare mi ha segnalato il problema, dice Gino Bracciale, fotografo sans- alvese, sono andato personalmente a verificare ed ho notato che effettivamente il secondo ponte, partendo da via Bellisario per andare verso San Salvo, si è leggermente abbassato. Potrebbe essere semplice assestamento o forse un vecchio problema che solo ora è stato notato, dice il fotorepor ter, che comunque condivide la richiesta di verifica della struttura. Un controllo precauzionale e preventivo. Non sappiamo se la competenza sia dell'Arap (Azienda regionale delle attività produttive), del Comune o dell'Anas. L'ente preposto potrebbe inviare sul posto i volontari della protezione civile. Saremo tutti più tranquilli, commentano alcuni operai. Nei giorni scorsi anche un viadotto in Val di Sangro è stato controllato. Chiediamo che le verifiche vengano estese a San Salvo. Il fenomeno di abbassamento riguarderebbe in particolare la corsia di destra e sarebbe più evidente in alcuni punti, già oggetto di manutenzione. Forse siamo solo troppo ansiosi. Ma visto quello che sta succedendo e considerata la fragilità del Vástese un controllo in più non comporta grandi sacrifici, ma aiuta tanti pendolari a stare più tranquilli, insistono alcuni operai confidando nell'attenzione delle autorità preposte. Prevenire è sempre meglio che dolersi, concludono i pendolari. -tit_org- Estratto da pag. 21 233 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Vigili del fuoco, il fulcro dei soccorsi Sono 1.300 le nuove richieste di sopralluoghi negli edifici, oggi arrivano i rinforzi da Pescara [Marianna De Troia] Vigili del il fulcro dei soccorsi Sono 1.300 le nuove richieste di sopralluoghi negli edifici, oggi arrivano i rinforzi da Pescai TERAMO Arrivano rinforzi al comando dei vigili del fuoco di Teramo, che in questi giorni devono ricominciare da capo i sopralluoghi e le verifiche dopo l'ultimo terremoto, ma che devono anche emanare le ordinanze di sgombero con tutto ciò che ne consegue, ovvero il penoso compito di accompagnare le famiglie nelle case che dovranno abbandonare poiché inagibili. A loro spetta scortare le famiglie negli appartamenti per prendere farmaci essenziali, soldi, abiti e gli oggetti di valore, in una conta penosa dei danni che è solo ali' inizio. A fare il punto sugli sforzi che stanno compiendo in questi giorni i vigili del fuoco di Teramo è il comandante Romeo Panzone che nel dramma del dopo terremoto fa emergere un aspetto non secondario, ovvero l'atteggiamento di grande maturità dei teramani. Teramo è una comunità responsabile, ha detto il comandate, ci sono certamente situazioni di allarmismo spicciolo, ma sono minoritarie. E' ovvio che molti, in situazioni di panico, fanno fatica a cogliere la differenza tra il rischio percepito e il rischio reale, ma i casi sono pochissimi. E' evidente che i teramani dal passato hanno imparato qualcosa, si informano e sanno cogliere sommariamente la gravita o meno delle lesioni che stanno emergendo. Le scosse di magnitudo 4.5 non fanno più notizia, segno che i cittadini stanno iniziando a convivere con il terremoto e lo riscontriamo nelle richieste di sopralluoghi. Purtroppo dobbiamo prendere atto che nella maggior parte dei casi le lesioni segnalate sono oggettivamente preoccupanti. La scossa di domenica ha complicato notevolmente il lavoro degli uomini di Panzone visto che erano appena state ultimate le verifiche del sisma del 24 agosto, quando domenica è sopraggiunto il nuovo terremoto. Di colpo siamo tornati ad avere una coda di oltre 1.300 sopralluoghi, e circa 250 sono stato già completati dall'ultima scossa. Difficile, spiega ancora il comandante, poterci dare un "ritmo" e prevedere entro quando tempo completeremo le verifiche perché ogni sopralluogo è diverso dall'altro. A volte i tecnici si limitano a confermare la presenza di lesioni strutturali, altre volte è invece necessario smontare tegole o rimuovere completamente comignoli pericolanti, e i calcinacci per verificare l'entità dei danni alle strutture. Senza considerare i tempi per raggiungere le zone montane. Dal sisma di agosto a oggi siamo arrivati a completare 2.400 verifiche. Ora abbiamo chiesto rinforzi soprattutto di personale tecnico. Panzone ha ottenuto un potenziamento del suo organico di circa 60 unità annunciando per oggi l'arrivo di vigili dal comando di Pescara a supporto delle operazioni che si avvalgono anche di un'autoscala proveniente da Taranto. Inoltre ha deciso di distribuire due unità mobili per eliminare le file al comando e avvicinare le squadre dei vigili ai cittadini attraverso uffici mobili attrezzati come una sorta di camper. Uno verrà collocato a piazza San Francesco vicino al Coc e uno a Montorio. Le due strutture mobili saranno operative nel giro di pochi giorni. Marianna De Troia II comandante Panzone loda la dimostrazione di grande maturità dei teramani: la maggioranza ha mantenuto la calma e ha iniziato a convivere con le scosse 11 comandante Romeo Panzone nella sala operativa dei vigili del fuoco -tit_org- Estratto da pag. 12 234 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Antonio, 87 anni, è rimasto solo nel borgo medievale crollato [Adele Di Feliciantonio] IL TERREMOTO LÀ STORIA Antonio, 87 anni, è rimasto sol( nel borgo medievale crollato È l'ultimo abitante di Castiglione della Valle ma rifiuta di andarsene: Non ho paura delle scosse e la mia casa è solida, faccio tante cose e ho la compagnia di tv e telefono, perché lasciare tuttot I COLLEDARA Io rimango a casa mia perché non ho paura del terremoto e nemmeno di restare solo!. Questa è la decisione di Antonio, 87 anni, unico abitante di Castiglione della Valle di Colledara dopo la chiusura dell'intero borgo medievale a causa dei tanti crolli che si sono registrati. Castiglione è stato interamente distrutto dai terremoti che si sono susseguiti e tutti i suoi abitanti sono dovuti andare via. Una famiglia di inglesi è stata l'ultima a lasciare la propria abitazione a mattoncini con vista Gran Sasso, lasciando Antonio solo ma deciso a continuare la sua vita. Da giovane sono stato in Svizzera e dopo tanto lavoro io e mia moglie abbiamo deciso di tornare nella terra natia lasciando i nostri figli all'estero, racconta l'anziano, ma nel 1987 mia moglie è venuta a mancare e da allora non ho più voluto abbandonare la nostra casa. Antonio trascorre le sue giornate tra tante attività. Ho le giornate sempre piene tra la campagna, il mio piccolo allevamento, la cura della casa, la spesa e poi la caccia, la pesca, mi piace trovare i funghi e taglio la legna da solo. La noia non so davvero cosa sia. Quando ero piccolo abitavo in aperta campagna e non c'era nulla, ma oggi ci sono la tv e il telefono, ma soprattutto la mia amata montagna a farmi compagnia. E la mattina del 30 ottobre Antonio era nel bosco a caccia. Tremava tutto e mi sono dovuto appoggiare, ma non mi sono spaventato, anzi la mente è tornata al sisma degli anni '50 quando c'erano i miei genitori, continua a raccontare. Nel 2009 dopo la scossa mi sono riaddormentato. Mi cercarono, non rispondevo e credettero che fossi morto o scappato. Quando c'è stata l'alluvione sono stato 38 giorni senza energia elettrica. La casa di Antonio situata all'inizio del borgo e che affaccia proprio sulla piazza ha solo piccole lesioni, ma lui, per non abbandonarla, si è fatto costruire una scala posteriore in modo da poter rientrarvi senza passare nella zona rossa. Nessuno riesce a convincerlo a trasferirsi in un posto più sicuro. Io la notte dormo tranquillo, tanto il terremoto lo sento anche se mi spostano altrove. Amo la mia montagna, il mio paese e la mia casa che è solida. Me ne andrei solo se le condizioni dell'edificio peggiorassero. Una volta qui c'era tanta gente e spero che si possa tornare allo splendore dei bei tempi e dimenticarci questi giorni duri. Il comune di Colledara è uno dei più colpiti nel Teramano dall'ultimo evento sismico. Per i crolli è stata disposta l'istituzione di zone rosse nei centri storici di Castiglione, Villa Petto e Cretara, ma i danni sono diffusi su tutto il territorio comunale con molti edifici lesionati. Più di trenta nuclei familiari sono stati sgomberati in questi giorni e il numero degli sfollati dal 24 agosto è di circa 122 persone, ospitate nelle strutture ricettive locali. I cimiteri sono chiusi e l'economia è in ginocchio. I turisti sono scappati, quattro allevatori hanno le stalle con danni, le attività commerciali del territorio soffrono la situazione dram matica di tutta la vallata. Ciò che più mi preme, dichiara il sindaco Manuele Tiberii, è che venga data attenzione alla difficile situazione del mio comune che è notevolmente peggiorata rispetto al 2009. Adele Di Feliciantonlo -tit_org- Estratto da pag. 15 235 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Almeno 3mila sfollati sulla costa Il grosso viene dalle Marche, gli altri dall'entroterra teramano [Lt Sds] NEGLI HOTEL DELLA VAL VIBRATA II grosso viene dalle Marche, gli altri dall'entroterra teramano VAL VIBRATA Negli alberghi e in generale nelle strutture turistiche della costa nord teramana sono attualmente ospitate almeno tremila persone colpite dall'ultimo terremoto. Oltre mille gli sfollati ospitati accolti nelle strutture di Tortorete e Alba Adriatica. Nella prima località, è di 420 il numero di persone trasferite dal dipartimento di Protezione civile. Provengono quasi tutte dalla città di marchigiana di Camerino e da alcuni piccoli centri limitrofi. Poco meno di 500, invece, il numero degli sfollati accolti nelle strutture albensi, prove nienti prevalentemente da paesi del reatino e dall'ascolano, come Amatrice e Acquasanta Terme, ma anche da piccoli centri del maceratese, come Monte Cavallo. A questi, sia ad Alba Adriatica che a Tortoreto, si aggiungono nuclei familiari e piccoli gruppi di persone, residenti soprattutto a Teramo, a Montorio al Vomano e nell'entroterra della Val Vibrata, che hanno optato per un trasferimento autonomo nelle strutture alberghiere aperte. Non previsti per ora nuovi arrivi, anche se restano in preallarme decine di alberghi che hanno riaperto e richiamato personale per rispondere all'emergenza. A Martinsicuro si contano 980 persone provenienti dalle zone interessate dall'epicentro del sisma, II nostro benvenuto, le parole del sindaco Paolo Camaioni, a loro ed il nostro ringraziamento agli operatori che si sono adoperati per l'ac coglienza, Si sta lavorando con le associazioni del territorio, al fine di rendere la loro permanenza temporanea il più confortevole possibile. Per ospitare gli sfollati sono stati riaperti due campeggi che da metà settembre erano chiusi e diversi hotel hanno messo a disposizione camere. Il tutto è gestito dalla Protezione civile. L'associazione culturale Martinbook di Martinsicuro ha organizzato una raccolta libri per le persone che hanno perso casa, lavoro e serenità per il sisma e che ora sono ospitate nelle strutture della città. Sappiamo quanto sia importante distrarsi in questi lunghi momenti di attesa, sottolinea il presidente Matteo Bianchini, la lettura può aiutare molto ad evadere da una realtà molto dura da accettare. (It-sds) Sfollati sulla costa vibratiana -tit_org- Estratto da pag. 15 236 03-11-2016 Pag. 1 di 1 biblioteca Rinviata per il sisma la presentazione del libro di Ponziani ? TERAMO [Redazione] BIBLIOTECA TERAMO La casa éditrice Ricerche&redazioni comunica che a causa del terremoto che ha colpito l'Italia centrale, è stata rinviata a data da destinarsi la presentazione del nuovo libro di Luigi Ponziani dal titolo "Teramo dall'età giolittiana al fascismo (1901-1940)", inizialmente prevista per sabato 5 novembre alla biblioteca Dèlfico. Nei prossimi giorni sarà fissata un'altra data per la presentazione del volume dello storico teramano. -tit_org- Estratto da pag. 16 237 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Si schianta contro la betoniera e muore [Diana Pompetti] Si schianta contro la betoniera e muori La vittima è Emiliano D'Annunzio, 36 anni di Sellante, titolare di un bar. Ha invaso l'altra corsia forse per un malore di Diana Pompetti MOSCIANO Sorride sempre nelle foto che raccontano il presente di chi tra qualche mese avrebbe dovuto sposarsi perché Emiliano, dicono gli amici, amava la vita. Emiliano D'Annunzio, 36 anni, di Bollante, è morto nell'auto finita contro una betoniera, a qualche chilometro dal locale di famiglia in cui lavorava, il bar Abruzzo 2000. Uno schianto violentissimo consumato in pochi attimi a Selva Piana di Mosciano, su quella statale 80 che il giovane percorreva ogni mattina per raggiungere Bellante stazione da Giulianova dove conviveva con la sua fidanzata in uno degli appartamenti del condominio 63. Ed è stata proprio la sua ragazza una delle prime ad arrivare sul posto dell'incidente perché, dopo aver provato a contattarlo più volte sul telefono cellulare senza avere ri sposte, si è messa in macchina per percorrere lo stesso tragitto del fidanzato uscito di casa intorno alle 6. Quando ha capito che il suo Emiliano non c'era più si è sentita male. La cronaca del violento schianto, affidata ai rilievi della polstrada di Teramo intervenuta sul posto con il vice comandante Antonio Bernardi, parla di un probabile malore che potrebbe aver portato l'uomo a perdere il controllo della macchina, una Fiat Cinquecento, che dopo aver invaso l'altra corsia è finita frontalmente contro la betoniera che proveniva in senso opposto. Per il Çáåïïå non c'è stato nulla da fare; è morto sul colpo. E i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare non poco per rimuovere la betoniera e soprattutto il contenuto, quei quintali di cemento che con il passare del tempo rischiavano di indurirsi e quindi di diventare ancora più difficili da spostare. Il conducente del mezzo pesante è stato indagato per omicidio stradale: per investigatori e inquirenti un atto dovuto in casi di questo genere. Ieri mattina l'uomo è stato sentito e ha raccontato di aver improvvisamente visto la macchina invadere l'altra corsia. Fino all'ultimo ha cercato di evitare l'impatto e a dimostralo ci sono le immagini che ritraggono il camion quasi attaccato al guard rail in un disperato tentativo di scongiurare la tragedia. Ma lo schianto è stato inevitabile. RIPRODUZIONERISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 17 238 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Primo piano Intervista a Domenico Ferri - Rischio sismico I geologi invitano alla prevenzione = La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione Pagine 2 e 3 L ' intervista Per il geologo Roberto Ferri bisogna rispettare le regole Occorre un attento studio prima di procedere con l ' e d i fi c a z i o n e [Gianluca Trento] Primo piano Rischio sismico I geologi invitano alla prevenzione Pagine 2 e 3 La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione L'intervista Per il geólogo Roberto Ferri bisogna rispettare le regole Occorre un attento studio prima di procedere con 1 edificazione GIANLUCA TRENTO Negli occhi le immagini di una nuova tragedia che ha caratterizzato questi ultimi mesi, nella mente la paura di cosa potrebbe accadere in caso di una scossa di terremoto di una magnitudo importante come quella registrata nel centro Italia. Nelle mani la possibilità di capire e intervenire per tempo rispetto a un tema che da sempre, purtroppo, interessa l'intera dorsale appenninica e non solo. E allora parola all'esperto. Al geólogo frusinate Domenico Ferri. Per lui prevenire è meglio che curare. Un'affermazione, quella del professionista, che potrebbe apparire banale. Ma che fa capire come i costi dell'emergenza siano sempre superiori a quelli di un investimento su prevenzione e progettazione. Dottor Ferri, come si fa a capire se le abitazioni sono a prova di terremoto? Premesso che il termine "a prova di terremoto" risulta essere piuttosto fuorviante, in quanto non esiste una risposta univoca alla quale si può associare una qualsiasi struttura abitativa con qualsiasi intensità di sisma, pos siamo dire che le abitazioni che resistono maggiormente sono quelle che rispondono alle ultime normative entrate in vigore dopo gli eventi di San Giuliano di Puglia (dove crollò una scuola elementare, ndr). Si tratta di una regolamentazione più ferrea, che è stata integrata negli anni successivi a quella tragedia, e si basa su criteri migliorativi per la progettazione antisismica. E i fabbricati di epoca precedente? Ovviamente tali fabbricati rispondono alle normative di costruzione relative al periodo in cui sono stati realizzati. Ciò non toglie che, in base alla tipologia dei materiali usati, non possano avere buone caratteristiche di resistenza rispetto ad un evento tellurico di una determinata intensità. Ma nel dettaglio quali sono le fasi principali della ristrutturazione antisismica? Prima di tutto va fatta un'analisi tecnica delle strutture esistenti e della qualità dei materiali utilizzati per realizzare il fabbricato. Successivamente dovranno essere effettuati studi specifici di tipo geologico, geofisico e strutturale, al fine di individuare le caratteristiche sismiche del sito e conscguentemente elaborare uno studio ingegneristico che consentirà di riconoscere le porzioni strutturali critiche. Ovviamente alla fine di tale processo si dovrà procedere alle opere necessarie per il miglioramento dell'edificio. Ma gli studi per prevedere i terremoti sono reali o si tratta di favole? Anche qui vorrei fare una premessa. Ammesso che in un determinato luogo qualcuno possa prevedere che a una determinata ora di un determinato giorno si verifichi un terremoto di magnitudo 7, cosa cambierebbe? Dopo essere usciti di casa, aver chiuso acqua, luce e gas, e raggiunto un posto ritenuto sicuro, al ritorno troveremmo solo macerie e distruzione. Quindi, al di là del fatto di aver scongiurato una strage, non avremmo in alcun modo risolto il problema: i fabbricati non esisterebbero più. Invece con una progettazione diversa si potrebbe evitare la perdita di vite umane ma anche la distruzione degli edifìci. In ogni caso non è in alcun modo possibile prevedere qualsiasi terremoto. Posso dire, invece, che ormai si conoscono perfettamente le aree maggiormente soggette a sismi, comprese quelle di forte intensità. In provincia di Prosinone sono tutti i comuni catalogati in zona 1. Si trovano nel Sorano, nella Val di Comino e nel Cassinate. Dio perdona^ le cattive costruzioni no. E così? Sì, senza dubbio. Tant'è che si è verificato che costruzioni risalenti a diversi decenni fa, a parità di grado di sisma, di tipologia costruttiva e di geologia, La mappa del rischio nelle province di Frosinone e Latina e a sinistra i I geólogo Domenico Ferri Le zone critiche della Cìocìaria sono il Sorano, hanno avuto una rispost a allo scuotimento migliore rispetto a edifici meno datati e rispondenti a norme più recenti. Un consiglio finale... Più che un consiglio, il mio parere è che non bisogna demonizzare la natura perché ciò che essa sta facendo oggi lo ha Estratto da pag. 2 239 03-11-2016 Pag. 2 di 2 sempre fatto. Va, invece, posta molta attenzione nella cura, nella manutenzione e nel controllo del patrimonio immobiliare esistente. E imparare a rispettare le regole: costruire in aree a rischio geologico, idrogeologico e sismico, se proprio necessario, adottando tutte le misure di sicurezza. Molto è cambiato rispetto al passato. Purtroppo, però, ancora oggi si registra un notevole ritardo negli interventi strategici di messa in sicurezza e di pre venzione: un'operazione che senza ombra di dubbio nel tempo ridurrebbe i costi enormi sostenuti per far fronte all'emergenza. Ancora oggi si registra un notevole ritardo negli interventi dimessa insicurezza tali eventi è impossibile Bisogna agire con un piano Cosa c'è da sapere Placche La parte più esterna del nostro pianeta (detta litosfera) è divisa in tante parti dette placche o zolle tettoniche, diformaedimensioni molto variabili, che si spostano costantemente le une rispetto alle altre grazie al calore terrestre. In alcuni casi possono scontrarsi tra di loro, in altri casi, invece, si al lontanano o camminano parallele Faglia La faglia è una frattura della crosta terrestre, profonda anche diversi chilometri, lungo laquale avvengono i movimenti di due blocchi di roccia. Quando due blocchi sono sottoposti auna notevole energia o compressione, lafagliasi rompe permettendo ai due blocchi di muoversi, generando così le onde sismiche di un terremoto Magnitudo La magnitudo è la quantità di energia liberata durante un terremoto nel suo ipocentro. È basata su una scala logaritmica; questo significa che un terremoto di grado 3 di magnitudine corrisponde acirca 32 volte l'energia liberata da un terremnoto di grado 2, mentre un sisma di grado 4 corrisponde a ben 1.000 volte l'energiasviluppata da un terremoto di grado 2 Gli effetti Le scale di misurazione dell'intensitàdiun terremoto, cioè l'indice di classificazione della magnitudine, sono due, la scala Richter e láscala Mercalli: la prima arriva al grado 9 di magnitudo, la seconda al grado 12. La scossa di domenica scorsa nelle Marche, classificata con magnitudo 6.5 equivale per potenza all'esplosione dell'atomica di Hiroshima -tit_org- Intervista a Domenico Ferri - Rischio sismico I geologi invitano alla prevenzione - La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione Estratto da pag. 2 240 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L `incognita dei movimenti del sottosuolo [Redazione] L incognita dei movimenti del sottosuolo Le scosseepicentro degli ultimi terremoti nelle Marche è geologicamente un mondo diverso dal nostro territorio Lo spettacolo di distruzione che ci si offre in questi giorni attraverso le immagini televisive e quelle che circolano in rete ci ha purtroppo raccontato già tutto sugli effetti di un terremoto, ma la maggior parte di noi non sa cosa si agiti nel cuore della terra per provocare disastri come quelli che hanno colpito recentemente l'Appennino centrale. Siamo di fronte allo scontro tra due placche, le cosiddette zolle che si muovono continuamente nel sottosuolo, a volte allontanandosi tra loro, altrevolte collidendo - evidenzia il geólogo di Latina Stefano Panigutti - Per spiegarci, quando si sono scontrate unazolla di origine africana chiamata Adria e quella europea, hanno dato vita alleAlpi; quando poihanno cominciato a ruotare, hanno originato la dorsale appenninica. Si tratta di una struttura molto complessa, fatta di processi lunghissimi ma inesorabili: lafratturadella zolla genera le faglie, e da queste dipendono i terremoti. Quando il movimento è tale da vincere la resistenza della faglia si ha un effetto istantaneo, un sisma. Il terremoto di agosto con epicentro ad Amatrice ha sbloccato una di queste faglie, e quel movimento ha agevolato un ulteriore sblocco, quello di pochi giorni fa che provocato il terremoto nelle Marche. Domandarsi cosa può succedere ancora, se ci saranno altre repliche di quella intensità, è una scommessa. I terremoti in Appennino, statisticamente, hanno un andamento che può manifestarsi in due modi diversi: nel primo caso la prima scossa è forte, e poi seguono tantissime repliche meno intense. Oppure si verifica la cosiddetta coppia sismica, quella di agosto per intenderci, che ha fatto registrare due scosse molto forti ed entrambe distruttive - spiega ancora il geólogo pontino - Quella di domenica scorsa, per il momento, va ancora classificata come scossa singola. Impossibile prevedere cosa potrà succedere ancora. E se non ci sono strumenti per allertare o tranquillizzare le popolazioni già colpite, è ancora più difficile azzardare qualsiasi cosa per il nostro territorio. Il nostro e quello che si trova ai confini di Lazio, Abruzzo e Marche sono dal punto di vista geologico due mondi diversi. Ci troviamo sulla stessa placca, ma su faglie diverse e in zone differenti da quella di scontro tra placche, il cosiddetto margine. Noi avvertiamo i movimenti dello scontro, come è La normativa antisismica italiana è una delle più moderne iigeoiogo di Latina al mOnaO à à appunto avvenuto anche l'altro giorno, ma l'effetto è lo stesso che si può registrare all'interno di un autobus che vada a scontrarsi con un altro automezzo: chi è seduto davanti rischiala vita, mentre chi è seduto in fondo se la caverà con uno scossone, nel peggiore dei casi con un colpo di frusta. Il territorio della provincia di Latina è in ogni caso classificato come area a basso rischio sismico, e questo è motivo di un certo livello di sicurezza per le popolazioni locali, anche se a fare la differenza rimane la prevenzione. La normativa antisismica italiana è una delle più moderne del mondo; quando si costruisce non bisogna tenere conto solo dell'intensità attesa di un terremoto, riportatadaunamappachevariada comune a comune, a volte addirittura all'interno di uno stesso paese - spiega Panigutti - ma si tiene conto anche della natura del sottosuolo e della sua capacità di amplificazione di un sisma, che può essere topografico o stratigrafico, cioè legato alle caratteristiche geotecniche del terreno. Se si rispetta questa normativa, le nuove costruzioni sono sicure. -tit_org-incognita dei movimenti del sottosuolo Estratto da pag. 3 241 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Più di 1.300 giorni fa la frana del viadotto Biondi [Redazione] Più di 1.300 giorni fa la frana del viadotto Biond II sindaco Ottaviani: un lavoro enorme per un grande risultato Era il 13 marzo 2013, quando il primo dente di asfalto si staccò, dando il via alla frana del viadotto Biondi. Da allora sono passati 1.331 giorni e finalmente si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Gli ultimi tasselli sono stati inseriti e i lavori per il ponte Bailey stanno periniziare. L'opera sarà una struttura in acciaio ad una corsia di marcia, aderente alla tipologia dei ponti cosiddetti "Bailey", con schema prefabbricato e tecnologia di montaggio tipici dei manufatti temporanei. Il ponte sarà lungo circa sessanta metri con una larghezza di 4,2. Ci sarà anche una passerella pedonale, della larghezza di 1,5 metri, che, oltre a conferire un migliore aspetto estetico, servirà per il passaggio in sicurezza delle persone a piedi. I progettisti hanno previsto, poi, ai lati della carreggiata, delle paratie di protezione, una sorta di guard rail, per evitare che, in caso di incidenti, si possa danneggiare la struttura portante. Per attutire i rumori al passaggio delle auto, sul ponte sarà incollato un tappetino misto di graniglia e adesivo poliuretanico fonoisolante che abbatterà i decibel delle vibrazioni. Un semaforo regolerà il traffico veicolare nei doppi sensi di marcia. Tutto nell'attesa che la Regione faccia la sua parte. La gara indetta dalla Pisana si è chiusa ed ora si starebbe nella fase di esamedei plichi delle ditte che hanno risposto al bando. Comunque, aspettando gli sviluppi, il costo che sarà sostenuto dal Comune per il ponte sarà di 657.159,95 euro. Siamo soddisfatti di un lavoro enorme - ha commentato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - che ha visto impegnato l'ufficio tecnico per oltre un anno di attività costante e quotidiana. P.P. La frana del viadotto Biondi FOTO CLU -tit_org- Estratto da pag. 13 242 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Bailey, lunedì via al cantiere In un mese lavori finiti [Pietro Pagliarella] Bailey, lunedì via al cantiere Ü un mese lavori finiti fl vertice Ieri prima riunione per gli ultimi adempimenti burocratici Senza intoppi e meteo permettendo il 15 dicembre si conta di terminan PIETRO PAGLIARELLA Si inizierà materialmente lunedì prossimo per sperare di terminare i lavori entro il 15 dicembre, condizioni meteorologiche e sorprese geologiche permettendo. Per il ponte Bailey, che sarà realizzato dal Comune sulla porzione di viadotto franata, sono iniziate, nella giornata di ieri, le operazioni che porteranno, lunedì prossimo, all'allestimento del cantiere. Ieri negli uffici del settore lavori pubblici, all'ex Mtc, si è svolta, infatti, una prima riunione operativa tra il dirigente del settore, architetto, Elio Noce, il funzionario comunale, ingegner Benito Caringi, il direttore dei lavori, ingegner Alessandro Mirabella (presidente dell'Ordine degli Ingegneri), e i direttori tecnici di cantiere, gli ingegneri Michele Dello Russo e Gianbattista Migliorati (perla Janson Bridging). In questa fase - ci ha detto l'architetto Noce - ci stiamo preoccupando di predisporre tutti gli atti della presa in carico del cantiere da parte della ditta appaltatrice e di portare ad esaurimento tutte le attività propedeutiche di carattere organizzativo che riguardano, ad esempio, le comunicazioni da fare alla cittadinanza in materia di viabilità, agli enti gestori dei sottosistemi presenti nell'area di cantiere e così via. Non è una fase in cui si vedono opere evidenti, ma è fondamentale per l'avvio del cantiere. Dopo l'allestimento del cantiere - ha proseguito il direttore dei lavori Mirabella - si inizierà con le perforazioni perla realizzazione di una palificazione a forma di elle che sta a monte della nicchia di frana, che costituirà il sostegno sia del ponte Baliely, sia della futura struttura che intenderà fare la Regione. Sarà, in sostanza, una paratia di appoggio funzionale anche all'intervento che un domani metteranno in opera la ditta o le ditte che saranno incaricate dalla Pisana. Su questa palificata andrà a poggiare una buona porzione di ponte nella parte di monte, mentre a valle il sostegno sarà offerto dai piloni attualmente esistenti. Il cemento della palificata avrà dei tempi di consolidamento, ma nelle more, il cantiere comunque non si fermerà, e saranno realizzati i raccordi tra l'appoggio della struttura con la sede stradale ancora esistente. Le previsioni sono di trenta giorni di lavorazioni, ma siamo legati anche al meteo e ad eventuali sorprese che possano venire fuori in fase di trivellazione del terreno. Ma come sarà la struttura? A rivelarlo è l'ingegner Migliorati della Janson Bridging. È un ponte di carattere modulare - ha detto Migliorati - che ha una portata di prima categoria, una larghezza utile della carreggiata di transito di 4,20 metri e una passerella pedonale estema di 1,50 metri senza barriere architettoniche. Non è il classico ponte Bailey impalcato in legno e risulta esser meno rumoroso. La Janson Bridging ha montato strutture del genere sia pertraffico pubblico, sia di cantiere in almeno un centinaio di contesti in tutta Europa. In Italia, ad esempio, nei pressi di La Spezia dopo il crollo del ponte sul Magra e a Belluno per l'accesso alla città, struttura che è in funzione dal 2008. E a Prosinone come sarà? Il contesto del viadotto - ha proseguito Migliorati- non presenta particolari complessità. Dovremo solo adottare per il montaggio latecnica del varo a spinta. Normalmente, infatti, l'assemblaggio avviene in piano, ma essendo il viadotto esistente in pendenza dovremo adottare una tecnica a spinta, ossia partiremo dalla zona di valle e spingeremo la struttura verso la zona di monte. I moduli del ponte saranno assemblati in loco, nella zona di valle, su dei rulli di varo. Mano a mano che le parti saranno montate saranno spinte in avanti per avere lo spazio per il montaggio delle altre porzioni fino ad arrivare all'assemblaggio completo sui rulli posti sulla zona di monte. Lunedì, quindi, via alle operazioni con la speranza che possano andare avanti senza intoppi. Uarchitettto Elio Noce e gli ingegneri Alessandro Mirabella, Michele Dello Russo e Gianbattista Migliorati durante la riunione di ieri mattina negli uffici dell'ex Mtc Ecco come > sarà I ponte ' JSlE % é é II é é é é ' é ' 1? I 1 é é ' à é?: 1; 1 ' ' é é é à i % ii e-tit_org- Estratto da pag. 13 243 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Venerdì al teatro Nestor un " Concerto per Marco " [Redazione] Venerdì al teatro Nestor un "Concerto per Marco5 L'evento di beneficenza inizierà alle 19 Ieri la presentazione Ieri mattina presso la Sala Riunioni della Palazzina Questura si è svolta la Conferenza Stampa per la presentazione dell'evento benefico "Concerto per Marco", in ricordo di Marco Santarelli, in programma venerdì prossimo alle 19 presso il Teatro Nestor del Capoluogo. Le musiche di Astor Piazzolla, introdotte da Alessia Del Sette e Luigi Tofani, faranno da trait d'union tra solidarietà e rinascita, veicolando il concetto di musica intesa come inno alla vita, sulle note dell'Orchestra da Camera, il cui direttore Artistico è il Prof. Maurizio Agamennone docente di Etnomusicologia presso l'Università di Firenze. Il primo Dingente Antonella Chiapparelli ha illustrato il progetto che fa di Marco il simbolo di tutte le vittime del terremoto del 26 agosto, condiviso daenti, associazioni ed imprenditori locali, che anche oggi hanno voluto essere presenti per testimoniare il loro impegno: Dott. Claudio Caiacci per il Credito Valtellinese, il Maestro Maurizio Turriziani, solista di contrabasso r1pì1Yìrpbpctrìi da Ðàòðãà Ti'rn- sinone, nonché il suo Presidente, la Dottssa Annarita Alviani. La realizzazione dell' evento è resa possibile, oltre che per la partnership della Prefettura, della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana, grazie al sostegno degli sponsor ufficiali quali: Credito Valtellinese, Boccadamo Gioielli, Casa Musicale Vicini, Pigliacelli Trasporti, Sette di Turriziani Petroli e Bassetto Hotel - Ristorante, la struttura alberghiera presso cui Marco aveva svolto il tirocinio da Chef. Inoltre il patrocinio è offerto dalla Camera di Commercio e dal Comune di Frosinone, il cui Sindaco, Nicola Ottaviani, ha messo a disposizione dell'iniziativa la sala del cinema-teatro Nestor. 11 teatro Nestor di Frosinone ospiterà ilconcertodi beneficenza in memoria di Marco Santarelli -tit_org- Venerdì al teatro Nestor un Concerto per Marco Estratto da pag. 15 244 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Incendio, nuove accuse social [Katia Valente] Attentato al Comune Due post contro il primo cittadino sul tavolo del suo legale. Sta valutando se procedere con la denunci Nel mirino la deriva del web dove tutti scrivono con eccessiva libertà: Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità ÊÁÔÉÁ VALENTE Vuole dare fuoco alle polveri ed essere ricordato come il sindaco dei fatti. Ma non ci pensa affatto a passare per "incendiario". Eppure all'indomani dell' "attentato" al Comune di Cassino qualcuno ha osato troppo. Ha alzato il gomito delle polemiche direttamente sui social, dove i contenuti viaggiano in mille direzioni e, soprattutto, si amplificano in un battibaleno. D'Alessandro ha seguito ogni parola, anzi ogni virgola, incappando anche in detrattori che hanno davvero calcato la mano. In maniera sommaria si è ritagliata intorno a lui la figura del "colpevole": c'è chi ha parlato di "ritorni di fiamma" ogni volta che c'è il centrodestra al governo e chi ha collegato l'incendio a contenuti della sua campagna elettorale. Davvero un po' troppo per un primo cittadino che, sin dal suo insediamento, ha voluto che la sicurezza urbana fosse tra le priorità. Così ha fatto fagotto delle accuse e le ha consegnate al suo legale di fiducia. Ora sarà lui a valutare se procedere con la denuncia verso questi soggetti, ha detto ieri mattina. Gli screenshot sono sul tavolo dell'avvocato che sta valutando il da farsi. Appena una settimana fa il consigliere regionale Mario Abbruzzese aveva denunciato l'ex consigliere comunale Vincenzo Durante per un paio di post davvero pesanti sui responsabili dell'incendio. Anche in quel caso D'Alessandro veniva tirato in ballo: a breve deciderà se procedere oppure no. Intanto non può non condannare le eccessive libertà di chi scrive su social. C'è una de riva disarmante. Non si riesce a capire - ha detto ieri D'Alessandro - che quando si scrive su facebook è come se venisse fatto in pubblico. Chi veicola certi contenuti deve assumersi le proprie responsabilità. Sto governando da 100 giorni e arrivano accuse risibili, frutto soltanto della deriva del web. Unaparte dell'ufficio tributi del Comune di Cassino dato alle fiamme nella notte da mani ignote Indagano senza sosta i Carabinieri -tit_org- Estratto da pag. 17 245 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Riaprono le scuole e scattano i sopralluoghi Alla Mattei riparata l ` enorme perdita d ` a cq u a [Redazione] Riaprono le scuole e scattano i sopralluoghi Alla Mattei riparata Fenorme perdita d'acqua Dopo il sisma di domenica ieri tecnici e amministratori hanno visitato gli istituti Ieri, alla riapertura delle scuole, si sono chiuse le 48 ore di sopralluoghi effettuati sugli edifici scolastici del Comune di Cassino dopo l'evento sismico del 31 ottobre 2016, avvertito in modo distinto anche nella città martire. I tecnici del comune, insieme alla Protezione civile ed accompagnati dai consiglieri comunali, Alessio Ranaldi e Angelo Panaccione, hanno effettuato i rilievi del caso sulle scuole del territorio, non riscontrando al mo mento nessun particolare danno alle strutture. Siamo riusciti in tempi brevi ad effettuare perizie su tutti gli edifici scolastici. Questa non deve essere un eccezione, ma una regola. - ha dichiarato il consigliere comunale, Alessio Ranaldi. Sempre nella giornata di ieri l'ufficio manutenzione è intervenuta alla "Mattei" di via Herold per la copiosa perdita d'acqua all'ingresso dell'istituto comprensivo. L'intervento di ieri in via Herold tit_org- Riaprono le scuole e scattano i sopralluoghi Alla Mattei riparataenorme perditaa cq u a Estratto da pag. 19 246 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il caso Opera progettata dall ' architetto Massimiliano Fuksas Scuola San Giorgetto Divisi sulla copertura [Ettore Cesaritti] ETTORE CESARITTI Massimiliano Fuksas, tra nuvole ed edifici scolastici dal difficile collaudo. Polemiche sui lavori al complesso scolastico di San Giorgetto, una delle opere a firma Massimiliano Fuksas. La diffusione sul web di una foto che ritrae l'edificio scolastico di San Giorgetto, con la nota che riferisce di lavori in corso al "capolavoro di Fuksas", ha fatto sobbalzare i detrattori del professionista premiato in tutto il mondo, ma non raramente criticato in patria; gli interventi edilizi vengono definiti alla stregua di "una copertura di pollaio", e mortificherebbero la struttura già oggetto nel recente passato di assurdi deturpanti interventi. Dall'entourage di Fuksas, tecnici e saltuari collaboratori locali, ci si chiede è d'accordo l'architetto con quel tipo di lavori? Gli sono stati preventivamente sottoposti?. Come in altri comuni dello Stivale, Anagni può vantare una serie di edifici pubblici progettati e seguiti dall'architetto che secondo i rumors degli anni ottanta si considerava un "compagno con la Ferrari". Nella città dei papi Fuksas approdò ai tempi di Paolo Tuffi, sindaco che sarebbe diventato assessore regionale ed onorevole. All'architetto pluridecorato si devono le scuole di San Giorgetto, il Palasport con piscina e le scuole di via San Magno. Le opere anagnine di Fuksas sono collocate in siti assolutamente non idonei, dichiarati a rischio frana da chiunque fosse stato chiamato ad occuparsene. Cantieri soggetti a ritardi, fallimenti, modifiche e varianti che hanno fatto lievitare i costi all'inverosimile. Nonostante le cifre iperboliche, ognuna delle opere ha lasciato ricordi affatto belli tra gli amministratori ed i cittadini della città dei papi. Situazioni che sembravano sopite ma che, con le scosse dell'ultimo periodo, sollevano inquietanti interrogativi. Mentre la discussione prosegue sulla copertura in atto alle scuole, c'è chi rispolvera i documenti relativi al "rischio frana". L'intervento in corso sta interessando il tetto dello stabile Tanti i dubbi e le perplessità -tit_org- Estratto da pag. 27 247 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sisma, pronti i piani d ` evacuazione [Marco Barzelli] Sisma, pronti i piani (Tevacuaziom Terremoto Le dirigenti scolastiche del primo e secondo comprensivo non abbassano la guardia. Nulla è lasciato al caso II Comune invece sta lavorando al progetto "Scuole sicure". L'assessore Ruspandini: Accenderemo mutui per i nostri giovai MARCO BARZELU In giorni in cui la terra continua a tremare nel centro Italia, le famiglie ceccanesi non possono non domandarsi quali siano le condizioni di sicurezza delle scuole che frequentano quotidianamente i loro figli. E, al di là del maxi-progetto antisismico comunale e dei recenti sopralluoghi effettuati dai tecnici presso gli istituti comprensivi I e II, a fornire un aggiornamento sui relativi piani di evacuazione sono le stesse dirigenti, rispettivamente, Simonetta Marzella e Lucia Minien. La prima, dunque, è la preside dei plessi "Mastrogiacomo", "Latini", via Gaeta (infanzia e primaria), Badia-Maiura, Casamarciano e sede staccata di Amara, mentre l'altra gestisce e rappresenta legalmente tutti gli altri di via Gaeta (secondaria di primo grado e "Borgo Berardi-Marano") oltre a quelli di via San Francesco, Passo del Cardina le e Colle Pirólo. Marzella ci tiene a sottolineare che i genitori possono prendere visione del piano di evacuazione attraverso formale richiesta dei propri rappresentanti e che non è pubblicato sul sito scolastico, perché frutto della prestazione professionale dell'ingegner Mario Pacitto, che da tré anni a questa parte viene retribuito appositamente con fondi dell'istituto e si occupa della valutazione dei rischi e quant'altro. In ogni caso, tra qualche giorno ci saràlaprima simulazione di emergenza e sarà a sorpresa come quellache sarà attivatanel periodo primaverile. Minieri, invece, rende noto che per la prova di evacuazione in arrivo ci sarà un preavviso soltanto per i più piccoli e per chi si è appena trasferito, perché tutti gli altri conoscono già molto bene le vie di uscita e le varie direttive e che proprio oggi ci sarà la riunione periódica per la sicurezza e saranno effettuati eventuali aggiorna menti del piano e apportate rettifiche del personale adibito ai vari compiti in caso di calamità. Parole confortanti in arrivo dai due istituti comprensivi, in attesa che il comune di Ceccano, già attivo per interventi anti-incendio e di messa in sicurezza, provveda alla redazione dei progetti esecutivi per attuare il progetto "Scuole Sicure", che sarà finanziato coi futuri finanziamenti statali. Massimo Ruspandini, assessore ai lavori pubblici, non ha tentennamenti sulla riuscita del progetto "Scuole sicure": Ci troviamo davanti a un unicum a livello nazionale. Mentre le passate amministrazioni pensavano a scaricare le colpe a Regione, Stato ed Europa, noi accendiamo un mutuo per i nostri giovani. Stiamo già lavorando con gli uffici per adeguare le scuole alle normative antisismiche. Diventeranno così sicure che, per stare tranquilli, i genitori di tutta laprovincia dovranno iscrivere i loro figli da noi. II vice sindaco: Verranno da tutta la provincia a scrivere i loro figli nei nostri istituti Nella foto la scuola "Mastrogiacomo" dell'istituto comprensivo I della dirigente Simonetta Marzolla. Lucia Minien è invece la dirigente del comprensivo II -tit_org- Sisma, pronti i pianievacuazione Estratto da pag. 30 248 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Festa delle forze armate Domenica le cerimonie [Redazione] SONDINO Posticipata di due giorni la tradizionale ricorrenza del 4 novembre A Sonnino, il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate e dell'Unità nazionale, sarà festeggiato domenica á novembre, in piazzaGaribaldi. Il programma prevede, davanti al monumento ai Caduti, alle 10.20, la cerimonia dell'alzabandiera e, dieci minuti dopo, la celebrazione di una Santa Messa a opera del parroco don Felice Aquino. Alle 11.30 tocca ai ragazzi dell'Istituto comprensivo "Leonardo da Vinci" del centro collinare ausono con "Idee, pensieri e ricordi". Subito dopo sono previsti gli interventi istituzionali, a cominciare da quello del sindaco, Luciano De Angelis. Presenzie ranno i sonninesi in armi e nelle associazioni di Protezione civile e Pronto intervento. Presterà servizio la banda musicale di Sonnino "Vincenzo Bellini". Il sindaco De Angelis ha optato per la celebrazione della ricorrenza nella giornata di domenica per consentire la partecipazione del maggior numero possibile di cittadini. M.G. -tit_org- Estratto da pag. 31 249 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Allarme per le scuole, slitta l`apertura Tempi lunghi per tornare sui banchi [Luca Marcolini] Allarme per le scuole, slitta Paperturì Tempi lunghi per tornare sui banchi Bisogna attendere la compilazione di tutte le schede Aedes di agibilità da parte dei tecnici della Protezione civi ASCOLI Un grosso punto interrogativo per le scuole e la ripresa delle lezioni, con uno slittamento ulteriore (e non breve) che appare ormai scontato, cui si aggiungono tanti altri edifici dichiarati inagibili tra cui anche la sede della guardia di finanza e la forte criticità per quel che riguarda alcuni dei principali monumenti e palazzi cittadini in attesa che si sblocchino gli interventi-tampone. E' questo il quadro a tinte fosche di una città che vive ormai alla giornata, senza sapere cosa succederà - sui vari fronti - nelle successive 24 ore. Il rebus scuole Quello che si profila ormai con certezza, all'orizzonte, è un ulteriore slittamento dell'inizio delle lezioni (previsto per lunedì prossimo) nelle scuole presenti sul territorio ascolano, a fronte di uno scenario che è ancora complicato sia dal punto di vista degli interventi che per quel che riguarda le procedure. Se lo staff dei tecnici comunali coordinato dall'ingegner Curzi - al lavoro ormai senza sosta dallo scorso 25 agosto - ha praticamente già effettuato tutti i primi sopralluoghi di verifica dopo l'ultima forte scossa di domenica scorsa, riscontrando le varie nuove criticità emerse (la principale risulta nella sede di Villa SAntonio), c'è da registrare purtroppo la necessità di attendere, per lo sblocco della situazione e l'eventuale ritorno sui banchi, la compilazione di tutte le schede Aedes di agibilità da parte dei tecnici abilitati della Protezione civile. Solo una volta formalizzate le dichiarazioni di agibilità o inagibilità, con relative eventuali prescrizioni, si potrà procedere con la riapertura delle sedi scolastiche. Una riapertura che dovrà, quindi, basarsi obbligatoriamente sugli ulteriori sopralluoghi dei tecnici abilitati. Fino a quel momento, dunque, tutto resterà sospeso. In tal senso, l'ordinanza del sindaco che per motivi precauzionali ha disposto la chiusura di tutte le sedi scolastiche sul territorio comunale fino a sabato prossimo (incluso) è destinata a prolungarsi. Dal punto di vista operativo, i tecnici comunali potrebbero anche iniziare subito - su input dell'Amministrazione comunale - alcuni interventi-tampone per le ultime lesioni riportate dalle varie scuole dopo la scossa di domenica scorsa, per provare ad accelerare i tempi, ma ovviamente si dovrà sempre attendere l'arrivo dei tecnici della Protezione civile (attualmente impegnati per emergenze prioritarie) per poi riavviare il giro dei sopralluoghi e predisporre le varie schede di agibilità. Difficile, stante l'attuale scenario, pensare ad una riapertura delle scuole immediata, pur considerando che si potrebbe anche procedere con i lavori in alcune zone lasciando l'operatività in altre, come già accaduto per alcune scuole superiori. L'ipotesi contai nero tende A livello tecnico, gli esperti escludono già a priori la possibilità di andare a riprendere le lezioni in tendoni o utilizzando container (come richiesto dal Comitato scuole sicure). E le motivazioni sono prettamente logistiche considerando che, oltre alla difficoltà di ottenere proprio container o tende non trattandosi di un comune nell'area di cratere del terremoto, ci sarebbe poi tutto il problema di andare ad urbanizzare le eventuali aree prescelte per l'ubicazione delle strutture, con allacci di acqua, gas e altri servizi. I tempi sarebbero troppo lunghi. A questo punto, l'ipotesi in piedi resta quella di andare a slittare ulteriormente la ripresa delle lezioni (anche intorno a metà novembre) fìno alle nuove dichiarazioni di agibilità per poi magari ridurre il periodo di festa durante le vacanze natalizie o recuperare altri giorni dal calendario scolastico, trattandosi comunque di una situazione di particolare eccezionaiità. Finanza, sede evacuata II terremoto non ha risparmiato neanche la Guardia di finanza che, dopo uno specifico sopralluogo tecnico, si è vista obbligata ad evacuare l'attuale sede di corso Mazzini proprio per alcune lesioni preoccupanti. Nella relazione dei tecnici si specifica che il sopralluogo effettuato sull'edificio degli anni '80 ha eviden ziato crepe e fessurazioni diffuse ai tamponamenti del piano terra, anche con distacchi parziali degli stessi. Ai piani superiori si sono riscontrate fessurazioni meno cospicue. E' stata quindi individuata una situazione di pericolo per la privata incolumità a causa del rischio di ribaltamento dei tamponamenti. Sempre nelle ultime ore sono proseguiti i sopralluoghi di tecnici e vigili del fuoco sulla base delle segnalazioni e delle richieste, oltre mille in questi giorni, arrivate direttamente dai cittadini. Anche un palazzo a Venagrande è stato evacuato. Fuga in Riviera Sono Estratto da pag. 10 250 03-11-2016 Pag. 2 di 2 sempre di più, in uno scenario di continui transennamenti per cadute di pezzi di cornicioni ed altri problemi (le transenne sono finite e si tampona con i nastri per vietare il transito), gli ascolani che hanno deciso di affittare temporaneamente alloggi lungo la costa o trovare sistemazioni in residence, considerando che dopo alcuni giorni trascorsi a dormire in auto, nei vari piazzali cittadini attrezzati, tanti stanno mollando per stanchezza. Un esodo graduale ma costante a fronte della mancanza di riferimenti temporali attendibili per la conclusione dello sciame sismico in atto. Luca Marcolini RIPRODUZIONE RISERVATA Inagibile La sede della guardia di finanza e situazione critica per alcuni dei principali monumenti e palazzi Terremoto e situazione ad Ascoli Slittamento ulteriore in arrivo per la riapertura delle scuole. Conclusi i sopralluoghi dei tecnici comunali ma occorre attendere le verifiche di agibilità delta Protezione civile Non attuabile l'ipotesi di avviare le lezioni in container o tende per le difficoltà logistiche di dover urbanizzare tutte le eventuali aree Oltre un migliaio di richieste di sopralluoghi in pochi giorni per gli edifici lesionati anche attraverso il presidio dei vigili del fuoco in piazza Arringo Evacuata anche la sede della Guardia di finanza in corso Mazzini perché pericolante Verifiche e controlli urgenti in atto anche sui beni culturali a rischio come palazzo dei Capitani chiesa di San Francesco, chiesa di Sant'Angelo magno, cattedrale, biblioteca ed altri siti I disagi Chiuso il ponte sulla Salaria Un paese spaccato in due, all'improwiso, per i lavori di messa in sicurezza del ponte lungo la Salaria. Mozzano è praticamente divisa in due, da ieri mattina, per l'improvvisa decisione della Provincia di intervenire chiudendo di fatto la Salaria proprio all'altezza dell'antico ponte, ma senza un preawiso per la popolazione. Fatto sta che, di fronte alla giustificata necessità di andare ad intervenire per la messa in sicurezza dello storico manufatto, nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare se solo si fosse adeguatamente allertata per tempo la popolazione della frazione, considerando soprattutto il ruolo fondamenta ledi quel ponte. I residenti di entrambe le parti si sono praticamente ritrovati isolati e separati di punto in bianco gli uni dagli altri con diversi disagi. Basti pensare al fatto che chi abita nel centro del paese ha dovuto prendere la superstrada solo per raggiungere la farmacia o per recarsi alle Poste... Uno dei tanti disagi provocati dalle continue scosse di terremoto che hanno stravolto vita e abitudini di miglia ia di persone. Controlli verifiche e strade transennate II sisma ha cambiato volto alla città Sopra la sede della guardia di finanza che è stata evacuata -tit_org- Allarme per le scuole, slittaapertura Tempi lunghi per tornare sui banchi Estratto da pag. 10 251 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Edifici lesionati, l`elenco si allunga [Redazione] Edifici lesionati, Ãå åïñî si allung; ASCOLI Di giorno in giorno si allunga l'elenco delle chiese e degli edifici monumentali di Ascoli Piceno danneggiati e resi inagibili dalle tremende scosse telluriche di domenica scorsa. A causa dei danni riportati dallo scalone monumentale è al momento chiusa la Pinacoteca Civica, ma quanto prima si effettueranno una serie di interventi concordati con i Vigili del Fuoco che consentiranno di riaprire la struttura museale. Sono invece riaperti oggi dopo le opportune verifiche la Galleria d'Arte Contemporanea Osvaldo Lici- ni ed il Museo dell' Arte Ceramica dove si svolgeranno regolarmente le attività previste: per il Forte Malatesta, di proprietà del Demanio dello Stato, si attende invece il sopralluogo dei tecnici del Mibact che daranno l'autorizzazione alla apertura al pubblico del complesso monumentale. Quanto prima in accodo con la Soprintendenza, il Comando dei vigili del fuoco e i carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio saranno rimosse sei preziose tele della chiesa di sant'Angelo Magno di proprie tà comunale per metterle in sicurezza presso il Forte Malate sta. RIPRODUZIONE RISERVAT ' Pinacoteca ancora chiusi Riaprono alcuni musei Sono in corso le verifiche,.. fe ' Pw...:;; -:,;..,. %:;.., /îk.:: é à! - Le transenne sul ponte lungo la Salaria -tit_org- Edifici lesionati,elenco si allunga Estratto da pag. 11 252 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La paura dei genitori sfollati frena la ripresa delle lezioni Situazione difficile ad Acquasanta, Arquata e Montegallo [Luigi Miozzi] Situazione difficile ad Acquasanta, Arquata e Montegallc ARQUATA DEL TRONTO Si profila un altro rinvio della ripresa delle lezioni nelle scuole delle zone terremotate. Diffìcilmente, infatti, si riuscirà a trovare una soluzione per far tornare lunedì prossimo sui banchi gli studenti di Acquasanta, Arquata e Montegallo. Quasi certamente ci vorrà almeno un'altra settimana prima di trovare una adeguata sistemazione per i ragazzi che sia a gradita anche ai genitori, tenendo conto soprattutto che gran parte delle famiglie sono state trasferite lungo la costa. Differenti anche le esigenze dei genitori nell'ambito dello stesso istituto comprensivo a cui è chiamata a dare delle risposte la dirigente scolastica Patrizia Palanca, dal momento che ha la responsabilità delle scuole che operano in più comuni. Ad Acquasanta, ad esempio, la soluzione che si prospetta è quella di far rientrare gli studenti nelle scuole del paese termale. Soluzione, questa, vista di buon occhio anche del sindaco Sante Stangoni e da gran parte dei genitori che, garantendo la sicurezza dei ragazzi, riaffermerebbe il forte legami dei citta dini con il proprio territorio. Soluzione non percorribile, però, ad Arquata dove l'amministrazione comunale dopo l'ultima forte scossa di domenica ha emesso l'ordinanza di evacuazione. Non c'è più nessuno e la cittadina dei due Parchi è diventato un paese fantasma. L'amministrazione comunale è intenzionata a trovare una soluzione condivisa con i genitori, anche se tutti gli sforzi compiuti nell'ultimo mese dai volontari di Protezione civile degli Alpini per montare i moduli prefabbricati che avrebbero dovuto accogliere gli studenti che hanno iniziato l'anno scolastico dentro le tende, potrebbero risultare vani. Nonostante la scuola sia quasi pronta, infatti, i genitori temono per l'incolumità dei propri figli e sono propensi a far seguire le lezioni in Riviera mantenendo però inalterato il senso di comunità. La soluzione ideale sarebbe quella di individuare un istituto scolastico che possa mettere a disposizione delle aule in cui ricreare la scuola di Arquata fuori da Arquata. Una idea che mostra difficoltà burocratiche e organizzative su cui, però l'ultima parola spetta al ministero della pubblica istruzione. Decisione che potrebbe arrivare già oggi nel corso di una riunione a Rieti, inizialmente convocata per ieri e poi rinviata di un giorno, nel corso della quale verranno analizzate nel dettaglio tutte le problematiche connesse alla ripresa delle lezioni nel più breve tempo pos sibile. Difficoltà anche per quanto riguarda gli studenti di Montegallo mentre per quanto riguarda quelli di Roccafluvione e Venarotta, che fanno parte dello stesso istituto comprensivo, le lezioni riprenderanno regolarmente nelle proprie scuole. Luigi Miozzi RIPRODUZIONE RISERVATA Si cerca un soluzione per chi è stato trasferito nei centri di accoglienza Lungo la costa La direttrice didattica Patrizia Palanca -tit_org- Estratto da pag. 11 253 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Intervista a Michele Laorte - Ingegneri bloccati dalla burocrazia Potremmo dare un maggiore aiuto [Andrea Ferretti] Ingegneri bloccati dalla burocrazia Potremmo dare un maggiore aiutoi Laorte: Nelle prime ore post terremoto il nostro intervento non si può inserire nella macchina dell'emergenz ASCOLI Per parlare del terremoto abbiamo intervistato il presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ascoli, Michele Laorte. Anche questa volta la nostra città ha retto bene al terremoto del 30 ottobre di magnitudo addirittura superiore a quello del sisma dell'Aquila. Sì, la nostra città anche stavolta ha retto molto bene. Ad Ascoli si è sviluppata negli anni passati in particolare dal terremoto del 72 in poi, una cultura del restauro che ha prestato particolare attenzione agli aspetti sismici. Nonostante la città in questi giorni abbia subito 4/5 eventi sismici di magnitudo estremamente significativa, il tessuto del costruito ha risposto bene. Chiaramente i danni non sono mancati, ma non si sono registrati crolli importanti o situazioni particolarmente critiche. Come mai molti edifìci monumentali sono stati fortemente danneggiati? La vulnerabilità degli edifici monumentali è molto più alta rispetto a quella di altri edifici per diversi aspetti. Innanzitutto per le forme e le caratteristiche di questi edifìci connesse con le loro funzioni e con il carattere di monumentalità che essi rivestono, poi per le particolarita d'intervento che questi edifìci richiedono. Aldilà delle regole imposte dalla Sovrintendenza, tanti elementi come ad esempio gli apparati decorativi richiedono delle accuratezze d'intervento notevoli. Questi edifìci hanno struttura in muratura portante che ha resistenze e caratteristiche diverse rispetto alle altre tipologie di costruzione. Secondo lei alcuni edifìci potevano essere messi in sicurezza prima e di conseguenza essere salvati come sostengono alcuni sindaci? "La gestione dell'emergenza è una cosa molto difficile, inoltre la sequenza sismica di questi due mesi è da considerarsi un evento che va oltre i dati statici di riferimento. Nessuno se l'aspettava. Se non ci fosse stata la forte scossa di domenica scorsa tutto stava procedendo secondo i piani. Sinceramente non me la sento di dare colpe a qualcuno. C'è il rischio che alcune abitazioni possano subire il colpo di ulteriori scosse e possa- no definitivamente crollare? "In alcune tipologie di manufatti la memoria del danno riveste un aspetto da considerare con attenzione. Gli edifici che hanno subito lievi danni difficilmente potranno crollare qualora ci fosse una scossa dello stesso magnitudo o comunque poco superiore. Diverso invece è il discorso se un'abitazione ha già subito danni importanti e quindi viene dichiarata l'inagibilità anche senza crolli evidenti, proprio perché c'è il rischio di collasso se sottoposta ad eventi di magnitudo similare. Qual è il lavoro che state facendo come Ordine degli Ingegneri di Ascoli? Noi abbiamo dato come sempre la disponibilità totale alle varie amministrazioni che hanno accolto chi più chi meno il nostro aiuto. Noi lo stiamo facendo come volontariato non codificato perché purtroppo ci sono delle difficoltà nel sistema della Protezione Civile che non ci permettono di svolgere determinate attività. Ad esempio nella prima fase dell'emergenza, nelle 48-72 ore post sisma, il nostro sup porto non è previsto codificato, quindi non si può inserire nella macchina dell'emergenza. A questa situazione bisognerebbe porre un correttivo peí avere maggiori forze qualificate in campo e dare risposte più sollecite alla popolazione. Mi auguro che al più presto si ponga rimedio a ciò. Andrea Ferretti RIPRODUZIONE RISERVAI-/! La sequenza di scosse di questi due mesi è un evento che va oltre i dati statici di riferimento fondi L'area del cratere Ascoli sarà inserita nel cratere sismico nel prossimo decreto che emanerà il governo? L'ingegner Laorte ha risposto così; Penso proprio di sì, Ascoli alla luce del livello di danno percepibile già da ora, dovrebbe essere l'unico capoluogo ad essere inserito nel cratere già dai primi atti integrativi. Una delle tante str ade transennate per il pericolo di nuovi crolli -tit_org- Estratto da pag. 13 254 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Aiutateci Il nostro paese cancellato dal sisma Appello del sindaco di Montemonaco Danni gravissimi nelle tante frazioni [Anna Rita Marini] Aiutateci Ð nostro paese cancellato dal sisma Appello del sindaco di Montemonaco Danni gravissimi nelle tante frazioni che la protezione civile di Rovi- IL go sta allestendo nel campo sportivo. Entrare nel centro MONTEMONACO Silenzio solo si- storico del paese è praticamenlenzio e tanta desolazione nei impossibile, lo si può fare sovolti e nello sguardo della poca io accompagnati dai vigili, cosi gente rimasta nel paese. Stia- come per chi vuole recuperare mo parlando di uno dei comu- gli oggetti dalla case pericolati. ni colpiti dal sisma Montemo naco 644 abitanti che si trova nel cratere del terremoto di La frazione cancellata,.,,.,.. E'critica la situazione nel pae- agosto e di quello degli ultimi vallegrascia dove ci sono giorni. Un territorio_u a Castel diversi crolli: "AbbandoSantAngelo, Visso, Montefor- niamo i nostri ricordi di una vitino e Montegallo. Un paese à. Ci ha detto un abitante di Montemonaco sventratovallegrascia. Danni gravi anparticolare dal terremoto di nella frazione di San Lodomenica mattina. Chiuso il renzo e Rascio, Isola San Biacentro storico dichiarato dal sindaco Onorato Corbelli zona rossa come quasi tutte le 23 frazioni che sono state evacuate. 160 le persone che dovranno trovare alloggio nei moduli gío, Aitino, Rivo Rosso. Tutte queste frazioni sono state dichiarate zona rossa. La conta dei danni II sindaco Corbelli insieme alla protezione civile, ai vigili del fuoco provenienti da Cesena Forli conta i danni e sono tanti. La gente delle frazioni si rimboccherà le maniche anzi lo sta già facendo pur con tanta paura, c'è chi si è munito di camper sistemandolo vicino casa. Solo li si può stare un po' tranquilli, perché le scosse continuano, e quel Monte Vettore quei Sibillini che sono proprio lì attaccati incutono paura. Chiusi anche i cimiteri perché inagibili. Il grido d'allarme II nostro è un paese distrutto, abbiamo bisogno di aiuto. E' stato il grido di allarme del sindaco che fino a qualche giorno prima dell'ultimo sisma ostentava un certo ottimismo, tanto da preparare insieme ai suoi paesani la sagra delle castagne, andata poi a monte. Un'intera comunità è in ginocchio moralmente e anche come attività agricole e turistiche. I negozi distrutti Chiusa la centenaria macelleria salumificio Corona meta di tanti turisti amanti di specialità locali, dimostrazione di una paese devastato, un paese che però vuole ricominciare, perché la gente di montagna non molla è abituata a convivere con movimenti tellurici, ma questa volta la situazione è stata devastante, il terrore è nello sguardo di chi lo ha vissuto proprio li alle pendici del Vettore. Il mostro ha creato tanta paura e terrore che prendono il sopravvento al calare della notte. I soccorsi Montemonaco un paese inizialmente dimenticato dai media, ma non dai soccorsi, sono subito arrivati i vigili dalla Romagna, la protezione civile dal Veneto, ieri sono arrivati i primi moduli abitativi per la gente che ne ha necessità, ma anche per posizionarci gli uffici. E' infatti stato dichiarato inagibili il municipio con la sua torre civica transennata e il sisma di domenica scorsa ha lesionato anche l'appoggio momentaneo degli uffici comunali ovvero la scuola elementare. Ma il vero dramma lo si vive nelle frazioni, dove non solo ci sono case lesionati, ma ci sono stati numerosi crolli che hanno reso inagibili anche le abitazioni vicine. Un dramma che porta via con se i ricordi di una vita trascorsa tra quei monti. La tristezza prevale durante il viaggio attraverso le macerie di una comunità che non ha però nessuna intenzione di molla- re. E la parola d'ordine diventa tenere alta l'attenzione su queste piccole realtà che comunque rappresentano un patrimonio inestimabile da tutelare. Un patrimonio fatto di cultura ma anche di turismo che non può e non deve andare cancellato o nascosto sotto le macerie del terribile sisma L'allarme che ha colpito l'area dei monti Sibillini. Anna Rita Marini RIPRODUZIONE RISERVATA Chiuse anche molte attività commerc iali che garantivano L'afflusso turistico Chiese e abitazioni a rischio crolli Sono 62 gli abitanti di Montemonaco che hanno trovato alloggio a Villa Rosa, gli altri saranno ospitati dai container allestiti presso il campo sportivo. Gente delle frazioni completamente evacuate come Cese, Ariconi, Isola San Biagio, Foce. Intanto oggi sarà a Montemonaco il presidente della regione Ceriseli insieme alla Casini che anche ieri ha fatto visita alla zona, previsto anche l'arrivo di Errani. Lesionati anche i beni architettonici come le chiese più antiche di San Lorenzo dove è crollata la cripta e San Estratto da pag. 14 255 03-11-2016 Pag. 2 di 2 Giorgio. Molto vicino a Montemonaco il paese gemellato Berberino vald' Elsa. Iduesindacisono costantemente in contatto. Dalla Toscana sono arrivate donazioni e supporto tecnico. Stiamo facendo delle verifiche nel centro storico ha detto il sindaco Corbelli-dobbiamo, sistemare pareti che stanno cadendo. Chiediamo che per la messa in sicurezza non ci sia tanta burocrazia altrimenti rischiamo crolli di chiese e abitazioni. La sicurezza alle abitazione è garantita da parte dei carabinieri del posto che sono sempre presenti con un servizio continuo per quanto riguarda il centro storico, nelle frazioni c'è un continuo ricambio di pattuglie per evitare lo sciacallaggio. Il sindaco si sente di ringraziare:"1 vigili urbani di Barberino e i vigili del fuoco di Cesena e Forli insieme alla protezione civile arrivata dal véneto, un grazie anche alla nostra protezione civile che insieme ai carabinieri si sta adoperando per evitare sciacallaggio nel paese sempre a tal proposito abbiamo chiesto alla regione véneto di mandarci carabinieri in pensione che fanno parte dell'associazione". -tit_org- Estratto da pag. 14 256 03-11-2016 Pag. 1 di 2 In 34 senza casa Cossignano è zona rossa Comune inagibile Danni e crolli anche a Ripatransone Grottammare chiude ludoteca e Depart [Laura Carla Ripani Paliotti] hi 34 senza casa Cossignano è zona rossa Comune inagibile Danni e crolli anche a Ripatransone Grottammare chiude ludoteca e Depart ce il ritorno all'ora solare, nessuno passava in quel momento lì sotto. La torre campanaria COSSIGNANO II mostro del sisma si è abbattuto con le sue devastazioni anche sull'hinter- precarie le condizioni anche di land sambenedettese lascian- cornicione del lato sud, do 34 persone in mezzo a una sempre del palazzo comunale, strada. Accade a Cossignano, tutto il centro è zona rossa e si dove il centro è interdetto alle solo attendendo che lo sia auto ed esiste una sola strada - dichiarato ufficialmente dopo da poche ore messa in sicurezcontrolli che vanno avanti da za - solo per il passaggio dei pe- quattro giorni senza sosta. doni. Qui la situazione è dram- Ringraziamo i vigili del fuoco matica. La potente scossa di e i tecnici della Protezione cividomenica, alle 7.40 ha buttato le dice uno sconsolato Robergiù il capitello della torre civi- to De Angelis. Il sindaco ha dica irrimediabilmente franata sposto anche la chiusura delle sul tetto del Comune. Sfondato il tetto e i solai sottostanti ovviamente la sede pubblica è stata dichiarata inagibile. Un crollo, per altro, annunciato che non è stato possibile bloccare. Per fortuna, compli- chiese con quella di Santa Maria Assunta che, gravemente lesionata, ha una torre campanaria in bilico. Per questo motivo ha sgomberato un'abitazione che rientra nel perimetro nel caso dovesse cedere definitivamente. Si attende, in questo caso, anche la cerchiatura della torre ma salgono così a 34 gli sfollati ufficiali, molti dei quali già allontanati dalle proprie case il 24 agosto, anche se buona parte degli abitanti del centro storico, per precauzione, si sono appoggiati temporaneamente da parenti e amici. Ci sono troppi cornicioni pericolanti e tutto il fronte Nord delle maura mostra evidenti crepe dove, sopra, insistono le abitazioni. Intanto il Comune si è per così dire trasferito in un ex asilo riaperto per l'occasione. Si trova in via Borgo 7. Sono in corso verifiche, compatibilmente con gli impegni dei professionisti, per avere un quadro esatto della situazione, soprattutto il numero delle abitazioni lesionate o magibili visto che tanti sono fuggiti. Ripatransone Anche a Ripatransone la serie delle scosse ha colpito edifici pubblici e privati. Spostato l'ufficio dei vigili urbani, sono chiusi il teatro Mercantini, i musei, il Palazzo del Podestà che presenta pericolose crepe, Palazzo Bonomi e alcune stanze del Comune per inagibilità totale. Tra queste la splendida Sala di Rappresentanza e quella consiliare. Il centro storico è comunque aperto ma parzial mente visto che le scalette e via Quattrini sono transennate. Chiuse tutte le chiese, e il palazzetto dello sport. Lebrande Nei locali in cemento armato, staccati dal corpo principale, del palazzetto dello sport, il sindaco remo Bruni ha allestito alcuni posti letto per chi dovesse averne bisogno. Per ora non sono state inoltrate richieste di questo tipo visto che chi abita in palazzi ritenuti meno sicuri ha già agito autonomamente. A Colle San Nicolo dove ci sono due vecchi torrioni e la vecchia pieve è stata inoltre ridotta la circolazione compresa la Porta di Torre Antica dove le vecchie mura presentano squarci da tenere sotto controllo. Fortunatamente dai controlli effettuati il Comune nel suo complesso, la caserma dei carabinieri e le scuole hanno retto l'impatto. Grottammare A Grottammare si lavora per mettere in sicurezza il Pagani e i due Crivelli della chiesa di San Giovanni Battista che saranno trasferiti - assicura il parroco don Giorgio - in un luogo sicuro. Il Comune però, dopo i sopralluoghi, ha deciso di tenere chiusi i due immobili L'Isola che c'è e il Centro giovani Depart cioè la ludoteca di zona Ascolani, frequentatissima IL capitello della torre civica è fra nato sfondando La stanza sottostante dai bambini e il luogo di aggregazione nel piazzale stazione. Resta chiusa anche la chiesa di San Pio V, dopo la caduta dell'intonaco dalla volta. An che all'Ipersimply - L'Orologio si stanno eseguendo i lavori strutturali per riaprire. Laura Ripani Carla Paliotti RIPRODUZIONE RISERVATA Le voci dei sindaci I lavori ben fatti hanno retto È provato ma va avanti Roberto De Angelis. Il sindaco senza più il suo Comune ha la forza per ringraziare tutti gli uomini in azione i questo momento nel suo Comune e per una notazione positiva. La chiesa dell'Annunziata spiega - è paradossalmente la più sicura. Fu Estratto da pag. 42 257 03-11-2016 Pag. 2 di 2 ristrutturata dopo il terremoto nel'97 e non evidenzia problemi. Solo che le case intorno sono pericolanti e non deve essere raggiunta Siamo concentrati sui casi a rischio Per Remo Bruni quella di eri è stata una giornata impegnativa. Da lui sono arrivati tecnici della Protezione civile per verificare le situazioni più a rischio Non c'è stato tempo per vedere tutto perché sono tanti i casi che dobbiamo tenere sotto controllo. Ci siamo sincerati che gli edifici essenziali, comprese le scuole, fossero agibili. Poi penseremo al resto -tit_org- Estratto da pag. 42 258 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Una corsa di 90 minuti Roma mai così vicina Nasce il comitato Ferrovia Salaria, un sogno lungo 145 anni [Emidio Lattanzi] Nasce il comitato Ferrovia Salaria, un sogno lungo 145 ann SAN BENEDETTO Una linea ferro-me di raggiungere in minor viaria che unisca San Benedet-tempo centro come Parugia, to a Roma in novanta minuti.Arezzo o Firenze. Oltre, natuIn Riviera è nato il comitatoraímente, alla stessa Roma. I Ferrovia Salaria, per cercare dipromotori sottolineano inolrealizzare un progetto vecchiotré come possa trattarsi di un del 1871 ma mai realizzato finoottimo trasporto merci, colleadesso. Si tratta-spiega il pro-gando i quattro porti, ad Est motore del comitato Marco DiPescara ed Ancona, e ad Ovest Marco - di un progetto vera-Napoli e Civitavecchia. Chiemente utile che migliorerebbediamo aiuto a tutti i cittadini e svilupperebbe il nostro terri-interessati - spiega a questo torio Piceno, la ferrovia deipunto Marco Di Marco - per due mari, collegando San Be-realizzare poi finalmente il nedetto del Tronto con Ro-tracciato Rieti - Passo Corere ma,presso Farà Sabina. Il presidente del comitato Ferrovia Sali dibattitolaria è il presidente Nazzareno La linea era presente in un di-Straccia. segno di legge del Senato (poili Progetto non approvato) che, nel 2001,L'attuale tracciato che collega prevedeva progetto la realizza-(s010 sulla carta)la Rlvlera alla zione di questa linea, di circaCapitale conta cinquefermate 225 chilometri che avrebbeprincipali oltre a quella di par- collegato San Benedetto a Ro-tenza e quena di arriv0 II Per- ma Termini, su rotaia,circacorso Partirebbe, come detto, leSOmmutL.Comesnodofer-dalla stazione centrale di San roviario-spiega Di Marco-ciBenedetto e attraverserebbe sarebbe stata la città di Antro-tlltta la vallata fmo alla staz10- doco. L'intenzione è anche quella di creare una linea ferroviaria dell'arte dal momento che la tratta creerebbe una nuova serie di snodi che consentirebbero ai treni provenienti dalla Riviera delle Fai ne di Ascoli Piceno. Da lì inizia il tratto attualmente inesistente, quello che passando per Acquasanta e Arquata arriverebbe fino ad Amatrice. Da Amatrice arriverebbe alla stazione di Antrodoco che dovrebbe ricoprire, secondo il progetto, il ruolo di snodo ferroviario, vale a dire che da lì poi potrebbero prendere vita le derivazioni che collegherebbero quella tratta con Umbria e Toscana. Proseguendo per Roma, invece, si arriverebbe subito dopo a Rieti seguendo il tracciato attualmente esistente. Tra Antrodoco ed il centro reatino esiste infatti una linea ferroviaria che collega le due città. Si tratterebbe - spiegano dal comitato - di raccordarlo con quello nuovo che arriva da Ascoli. Altro nuovo tracciato sarebbe quindi quello che collega Rieti ad Osteria Nuova che rappresenterebbe un'altra delle principali stazioni di fermata del treno e da Farà Sabina il convoglio prenderebbe poi la linea (anche quella già esistente ed attiva) che arriva fino al cuore della Capitale, vale a dire alla stazione Tiburtina da dove poi, attraverso la metropolitana, è possibile raggiungere in pochi minuti le principali zone della Capitale. Serve una mobilitazione L'appello - spiegano Straccia e Di Marco - ad aderire al comitato lo facciamo ai capoluoghi di provincia ma anche e soprattutto ai vari Comuni che hanno tutto da guadagnare ad essere collegati in questo modo con l'intero centro Italia. Il riferimento è a centri come quelli di Acquasanta, Arquata, Antrodoco e così via. Su tutto c'è inoltre la possibilità di po ter comodamente raggiunge rè la Capitale in poco tempo È (si spera) con una spesa ridotta. Attualmente per andare di San Benedetto a Roma in treno, attualmente, è necessaric sottoporsi ad un vero tour de force. Occorre infatti raggiungere Pescara oppure Ancona da lì attendere le coincidenze che collegano i due centri cor la Capitale. EmidioLattanzi RIPRODUZIONE RISERVAT/i La linea ferroviaria Salaria Prima stesura del progetto anno 1871 Disegno di Legge DDL 262 del 2001 Lunghezza 225 chilometri Stazione di partenza San Benedetto centrale Stazione di arrivo RomaTibur tina Tempo di percorrenza 90 minuti Stazioni attraversate Ascoli Piceno, Amatrice, Antrodoco, Rieti, Osteria Nuova, Farà Sabina, RomaTiburtina Tratti esistenti San Benedetto - Ascoli, Antrodoco-Rieti, Farà Sabina - Roma Tiburtina Risale al 1871 l'idea di collegare la Riviera delle palme alla Capitale Oggi torna di attualità Le particolarita Speranze dalla ricostruzione post-sisma Vantaggi per i Sibillini e il Gran Sasso II progetto di una ferrovia che unisce l'area della Estratto da pag. 43 259 03-11-2016 Pag. 2 di 2 Riviera delle Palme alla Capitale potrebbe far parte della ricostruzione post terremoto che il Governo ha in animo di mettere in atto nei prossimi anni. Una iniziativa che cade ora nella zona più "calda" colpita dal terremoto. I territori interessati sono infatti, per la maggior parte, all'interno del cratere interessato dal sisma. II progetto della linea ferroviaria è anche proteso alla valorizzazione del patrimonio naturale che, tra l'altro, è stato fortemente toccato dal sisma. Uno degli obiettivi è infatti la valorizzazione dei parchi nazionali dei Sibillini e del Gran Sasso che sarebbero attraversati dal treno che collega la Capitale alla costa adriatica. Un rilancio importante del turismo ambientale. tit_org- Estratto da pag. 43 260 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sant`Omero, dopo il danno ora la beffa [Virginia Ciminà] Sant'Omero, dopo il danno ora la beffi SAMT' OMERO La cittadina situata in cima alla collina dovrà aspettare un nuovo terremoto affinchè si cambi il rischio sismico da zona 3 a zona 2. Un pensiero comune che denota una punta di sarcasmo ma che in realtà si basa su fatti tangibili. È arrivata la pubblicazione della mappatura post sisma, trasmessa dai vigili del fuoco alla Regione Abruzzo e comunicata dal presidente Luciano D'Alfonso durante la riunione operativa di Protezione Civile, dove tra i Comuni non figura quello di Sani' Omero. I Comuni teramani mappati dalla Regione Abruzzo dove risultano maggiori problemi sono: Atri, Bellante, Campii, Castiglione Messer Raimondo, Crognaleto, Giulianova, Montorio al Vomano, Rocca Santa Maria, Roseto degli Abruzzi, Teramo, Torricella, Celiino AttanasioeValle Castellana. Nella Val Vibrata sono inclusi Martinsicuro, Nereto, Torano Nuovo, Sani' Egidio e Civitella delTronto. Nella classificazione sismica della protezione civile il territorio di Sant' Omero, escluso dalla mappatura sismica, è identificato come zona 3, cioè una zona a sismicità bassa però la scossa del 30 ottobre ha prodotto delle forti criticità soprattutto nel centro storico. Sulla stessa scia anche il Comune di Ancarano, escluso nonostante sia zona sismica 2. Il terremoto non ha risparmiato il patrimonio storico e religioso come la Sala Marchesale, ex Chiesa della SS. Annunziata che è stata per un breve periodo utilizzata per l'esposizione del Guerriero Loricato e fino a qualche mese fa era anche la sede istituzionale de] consiglio comunale, che era già stata chiusa dopo il sisma del 24 agosto. Ora la struttura è pericolante ed a rischio crollo con conseguente sgomberc del centro abitato. Problema rientrato invece per la casa di riposo Campanini dove, in un primo momento gli anziani sono stati fatti uscire per effettuare le verifiche della struttura che ad oggi non presenta nessun problema e danno strutturale. Virginia Ciminà RIPRODUZIONE RISERVAT/ Nonostante le criticità e i danni la zona sulla carta è a "bassa sismicità" L'EMERGENZA La Sala Marchesale lesionata Transennata e inaccessibile -tit_org- Sant Omero, dopo il danno ora la beffa Estratto da pag. 46 261 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il sindaco: Nessun flop sui controlli Gli agenti impegnati con gli sfollati Continua a far discutere la marea di venditori abusivi e l'aggressione agli otto finanzieri [Sonia Amaolo] Ï sindaco: Nessun flop sui control] Gli agenti impegnati con gli sfollata Continua a far discutere la marea di venditori abusivi e l'aggressione agli otto finanzieri PORTO SANT'ELPIDIO Continua a far discutere la marea di venditori abusivi di domenica alla fiera mercato di San Crispino. L'operazione interforze che avrebbe dovuto assicurare una massiccia presenza di carabinieri e poliziotti in centro è stata un Ïîð semplicemente perché non c'è stata. Bisognava rispondere all'emergenza terremoto. Resta da capire, a questo punto, perché l'assessore alla Sicurezza Carlo Vallesi dichiarava il contrario domenica, forse non era stato informato. A ogni modo a fare scalpore era stata la notizia dell'accerchiamento e aggressione ai finanzieri da parte di un gruppo di ambulanti abusivi. Ce ne erano 60 a Porto Sant'Elpidio domenica, arrivati in treno per vendere mercé contraffatta. Il problema c'è stato II sindaco Na2areno Franchellucci riconosce il problema e minimizza, parla della necessità che c'è stata di fronteggiare una "guerra" quel giorno: l'esodo degli sfollati passati al camping Holiday, dove c'è il centro di prima accoglienza della protezione civile nazionale. Le forze dell'ordine sono state dirottate altrove, la coperta era corta, i controlli antiabusivismo sono venuti meno. L'allerta terremoto era prioritaria, da qui il problema di ordine pub blico e i finanzieri accerchiati e malmenati. Il sindaco ribadisce quanto è accaduto il 30 ottobre, la scossa di terremoto più forte degli ultimi 35 anni che ha comportato sopralluoghi, aree da transennare, gestione del traffico e della folla. Il mondo intero ha visto di flussi di persone arrivate a Porto Sant'Elpidio - dice Na2areno Franchellucci - le forze dell'ordine sono state immediatamente impegnate in altre zone quindi l'attività antiabusivismo di cui s'era parlato in prefettura non si è svolta al 100%. Le divise hanno dovuto gestire migliaia di sfollati. Il consiglio a Balestrieri Al consigliere Andrea Balestrieri di Fratelli d'Italia, che ha sollevato il problema del mancato contrasto all'abusivismo, il sindaco dice Essendo il responsabile nazionale alla sicurezza per il suo partito, Balestrieri avrebbe dovuto ringraziare le forze dell'ordine per aver saputo fronteggiare una guerra domenica. La polizia municipale al completo ha fatto doppi turni e lavorato fino a notte fonda. La protezione civile nazionale ne ha apprezzato il massimo impegno, perché ci sono stati anche i servizi di scorta ai trasporti eccezionali e in condizioni di eccezionaiità. Il comandante Luigi Gattafoni è stato impegnato lui stesso nei sopralluoghi ed è proprio lui a chiarire: II servizio interforze in realtà non s'è più fatto, non abbiamo avuto altre forze di polizia a Porto Sant'Elpidio, erano tutte impegnate sul ter- II caso Erano 23 i vigili impegnati tra Le bancarelle Alla fiera c'erano più persone di sempre. Il parcheggio del Serafini era pieno dalle 9. Della polizia municipale c'erano 23 persone in servizio che hanno fatto gli straordinari. Tutto si è svolto in un clima surreale, in uno stato di estrema tensione dice Gattafoni. ritorio di provincia per rispondere all'emergenza e noi per primi ci siamo resi conto che l'abusivismo era il problema minore in quel contesto. Le forze preparate per l'operazione interforze antiabusivismo sono state quindi riorganizzate. Le pattuglie a piedi C'erano tré pattuglie appiedate alla fiera e due automontate all'Holiday. Di abusivi ce ne erano 50,60 - dice Gattafoni abbiamo i filmati, ci sono i riscontri. Per contrastare questa fiumana sarebbero stati necessari 30 uomini in divisa. In somma una invasione di abusivi che sono riusciti a evitare: controlli perché gli agenti chi erano stati previsti per i con trolli alla fine sono stati dirottati altrove. Resta tuttavia Éå grave aggressione da parte d: 20 senegalesi agli uomini delle fiamme gialle sulla quale si st indagando per cercare di iden tificare tutti gli autori. Sonia Amaolc RIPRODUZIONE RISERVATA Gattafoni Ne abbiamo contati cir ca 60 e per contrasta rii servivano 30 uomini Gli ambulanti abusivi fuori controllo durante la recente fiera di San Crispino -tit_org- Estratto da pag. 52 262 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Due nuove scuole antisismiche [Thomas Delbianco] Due nuove scuole antisismichc La mossa a sorpresa del sindaco: oltre a via Lamarmora altro istituto nella zona nord della città Concluse le verifiche di Provincia e Comune. Dopo le superiori oggi riaprono elementari e med PESARO Scuole senza criticità dopo le scosse di terremoto, oggi si torna in classe. A Pesaro verranno realizzati due nuovi istituti entro il 2018. Saranno moderni e antisismici, spiega il sindaco Matteo Ricci annunciando, a sorpresa, la novità. Ieri si è concluso il giro di controlli negli edifici scolastici del capoluogo e in quelli gestiti dalla Provincia, ovvero gli istituti superiori, per verificare l'eventuale presenza di danni a seguito della forte scossa di terremoto di domenica mattina. Al termine dei sopralluoghi, il sindaco Ricci ha revocato l'ordinanza di chiusura delle scuole. Terminato il ponte di Ognissanti oggi si rientra dunque in aula. Ieri erano già rientrati gli studenti delle superiori. Questa mattina toccherà invece agli alunni delle elementari e delle medie. Le ispezioni Impegnate tredici squadre di tecnici nelle verifiche, con sopralluoghi in tutte le strutture di proprietà del Comune: materne, asili nido, elementari e medie. Fortunatamente non si riscontrano criticità dopo le ultime scosse di terremoto. Oggi, quindi, la regolare riapertura su tutte le scuole pesaresi, considerati anche gli esiti dei controlli della Provincia nelle superiori. Sugli edifici scolastici, solo sul biennio 2015-2016, sono stati fatti più di sei milioni di euro di interventi sulla gran parte delle strutture comunali attuali aggiunge il sindaco - Risorse liberate dallo sblocco del patto di stabilità, grazie alla trattativa con il governo, o intercettate da bandi nazionali. Sommati agli investimenti complessivi degli ultimi anni della precedente amministrazione (nuove opere e manutenzioni), si arriva ad oltre 10 milioni. Con eliminazione di amianto e barriere architettoniche in tutte le scuole. Più certificazione prevenzione antincendi, specie su medie e primarie. C'è un lavoro pluriennale. Proseguiremo. La normativa In città ci sono soltanto due scuole su 66 con la certificazione antisismica, adeguata alle ultime normative: la scuola dell'infanzia a Borgo Santa Maria e la primaria Pirandello. Oltre alla palestra della Dante Alighieri, sulla quale c'è stato un intervento di risanamento. Va detto, allo stesso tempo, che 58 sedi su 66 sono state interessate dai lavori per 3 milioni di euro di manutenzioni. Non hanno fatto riscontrare particolari problemi le ultime verifiche effettuate dai tecnici della Provincia di Pesaro e Urbino sull'istituto agrario Cecchi e sull'istituto Montefeltro di Sassocorvaro per verificare eventuali danni causati dal terremoto. In questi giorni è stata intensa l'attività di verifica sui 19 istituti scolastici superiori facenti capo all'amministrazione provinciale, articolati in 35 sedi nel territorio di 9 comuni, così come senza sosta è stata l'attività di controllo su strade provinciali, ponti, viadotti. I ringraziamenti Al riguardo, il presidente Daniele Tagliolini ed il direttore generale Marco Domenicucci ringraziano tutti quei dipendenti dei vari settori che, nonostante la chiusura dell'ente ed i giorni festivi, hanno lavorato incessantemente nei sopralluoghi e controlli per assicurare la sicurezza degli studenti e dei cittadini e la continuità dei servizi. Ieri avevano già riaperto tutti gli istituti superiori, lavorando fino al suonare della campanella perché all'Itis Mattei di Urbino, a causa del distacco di parti di intonaco, erano state chiuse quattro aule. A Pesaro da mesi si discute sul luogo nel quale realizzare una nuova scuola. Ieri durante la riunione della giunta, il sindaco ha sciolto le riserve, facendo un annuncio a sorpresa. Non ci sarà solo una nuova scuola, ma è previsto un raddoppio nel prossimo biennio. Costruiremo un nuovo istitutovia Lamarmora nel 2017. L'operazione è già nel piano delle opere. Sarà una struttura in legno, modulabile, energeticamente all'avanguardia. Non solo: Con le alienazioni derivant i dalla sede del bocciodromo in via Foseólo e dall'attuale istituto Olivieri faremo un'altra nuova scuola nel 2018, a nord della città. Approfittando anche dei margini concessi dalla legge di stabilità sull'edilizia scolastica. Avremo tempo per la variante urbanistica in consiglio comunale che individuerà esattamente l'area. Ripeto: saranno edifici moderni e antisismici. L'area potrebbe essere individuata nella zona attorno a Cattabrighe. Al momento infatti l'ingresso nord di Pesaro, tra Vismara, Santa Maria delle Fabbrecce e Cattabrighe, comincia a essere un agglomerato periferico sempre più popolato, considerando anche gli insediamenti nell'area della Torraccia. La mossa Ma la mossa a sorpresa del Estratto da pag. 10 263 03-11-2016 Pag. 2 di 2 sindaco è inevitabilmente una risposta anche alle ultime polemiche incentrate sui fondi destinati all'area del parco 25 Aprile dove si realizzerà il Parco Avventura e il contestato bocciodromo. Ricci vuole appunto anche replicare a chi sostiene che il sindaco fa il bocciodromo e non pensa alle scuole. In realtà è proprio l'opposto: grazie all'operazione sul bocciodromo abbiamo portato a casa più di undici milioni per la riqualificazione di via dell'Acquedotto (bando periferie, ndr) e adesso facciamo una nuova scuola. Anzi due. Thomas Delbianco RIPRODUZIONE RISERVATA Questa vuole essere la risposta a chi mi accusa di pensare al bocciodromo e non all'istruzione o alla sicurezza. In realtà è L'opposto -tit_org- Estratto da pag. 10 264 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Urbino, resta chiusa la Scuola del Libro [Redazione] Urbino, resta chiusa la Scuola del Libre URBINO La Provincia nella tarda serata di ieri ha fatto sapere che la sede di via Bramante del Liceo Artistico Scuola del Libro di Urbino, per ragioni di sicurezza, rimarrà chiusa. Per il momento, gli studenti interessati saranno spostati nella sede di Villa Maria. Intanto continuano senza sosta le verifiche dei vigili del fuoco. Dalla prima scossa ad oggi, centinaia e centinaia sono state le chiamate. Ieri mattina in coda al comando dei vigli del fuoco di Pesaro, c'erano ancora 113 interventi di cui 58 solo a Pesaro città. In città, la mole maggiore degli interventi ha interessato abitazioni private. Alcune crepe segnalate, hanno però rilevato i vigili del fuoco, erano preesistenti. Le segnalazioni più importanti sono arrivate dai piani più alti degli edifi ci ma diverse sono state anche le verifiche tecniche, per la stabilità di scale condominiali, oltre ai balconi estemi, soprattutto in vecchi edifici. In alcuni casi, le scosse hanno prodotto il distaccamento di parti di intonaco al soffitto o alle pareti degli appartamenti. Ispezioni diffuse: dal centro storico alle Cinque Torri, fino a Villa San Martino, Pantano, Piazza Redi e Cattabrighe. Una particolarita arriva però da Urbino, con un dato che, solo per ora, è in controtendenza rispetto alla serie infinita di controlli, che stanno mettendo in atto i vigili del fuoco. Nella Città Ducale da abitazioni private sono arrivate solo cinque richieste di verifiche e ispezioni. Le situazioni di criticità maggiori restano il Tribunale con cinque stanze chiuse, il Duomo e alcuni appartamenti in via Maz zini, parzialmente inagibili. Le poche richieste di intervento ir appartamenti privati, rilevano i vigili del fuoco, sono da collegarsi alla partenza degli studenti universitari per il ponte del 3] e primo novembre. Dopo la prima scossa della settimana scorsa infatti, molti studenti hannc anticipato la loro partenza. A: loro rientro questi giorni o Is prossima settimana, potrebbero trovarsi alle prese con disag: e criticità all'intemo degli appartamenti in affitto. RIPRODUZIONE RISERVAI/ Gli studenti spostati nella sede di Villa Maria GB sfollati dip InjOfettì sgoli-tit_org- Estratto da pag. 11 265 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Gli sfollati di Pergola In 10 fatti sgomberare [Marco Spadola] Sono 13 le ordinanze per inagibilità totale o parziale PERGOLA Tredici ordinanze di cupante fessurazione creatasi inagibilità totale o parziale di sulle murature portanti di un edifìci, 10 persone evacuate, ben palazzo. Traffico che verrà ria84 richieste di sopralluoghi. E' perto non appena i proprietari questo il quadro della situazio- dell'immobile avranno compiune nella città dei Bronzi dorati, to i necessari interventi. Oggi dopo le scosse di terremoto che riaprono le scuole. L'ordinansi sono verifícate dal 26 ottobre, za di chiusura delle scuole di A fare il punto è stato il sindaco ogni ordine e grado, emessa il Francesco Baldelli, insieme al 30 ottobre, sarà revocata poiché responsabile dell'ufficio tecnico le verifiche effettuate presso le comunale, l'ingegnere Roberto scuole di proprietà comunale Mantovani, al comandante del- hanno dato esito positivo. Nesla locale stazione dei carabinieri sun danno agli edifìci, la ProvinStefano Di Summa, a quello del- eia non ha riscontrato modificala polizia municipale Massimo zioni dello stato dell'immobile a Mannicci e agli agenti del corpo seguito degli eventi sismici. Tré forestale di Pergola, le chiese chiuse, il Duomo, dove è iniziato l'allestimento del canRingraziamenti fiere per le riparazioni, San Ai dipendenti comunali e tutte Francesco e la chiesa degli Zocle forze dell'ordine - ha esordito colanti. Proseguono i sopralluoBaldelli - che oltre a prevenire ghi su altre chiese. Numerosi azioni di sciacallaggio, sono vici- gli interventi: Finora le richiene ai cittadini va un enorme ringraziamento. Anche questa mattina (ieri, ndr) si è riunito il centro operativo comunale. Sono ormai sette giorni che lavoriamo senza sosta per rispondere alle numerose emergenze. Baldelli è poi sceso nel dettaglio. Il 30 ottobre è stato chiuso al traffico veicolare e pedonale un tratto del retro corso, via Giannini, per garantire la pubblica incolumità a causa di una preoc- sie di sopralluogo sono state 84 presso edifici privati, di culto e di proprietà pubblica. I vigili del fuoco hanno compiuto 27 accertamenti, 11 sono in corso. Il Comune con i suoi tecnici ne ha eseguiti 40,6 sono in corso. Tredici le ordinanze di inagibilità totale o parziale. Altre ordinanze sono in corso di predisposizione. Dieci le persone sfollate, si tratta di cinque famiglie. Alcuni hanno trovato alloggio da parenti o amici, due persone sono state sistemate in una struttura ricettiva, mentre per un altro cittadino stiamo provvedendo. Raccomandazioni Infine alcune raccomandazioni. I sopralluoghi per le inagibilità sono effettuati solo su richiesta del proprietario o dell'inquilino dell'abitazione. Sono svolti dai vigili del fuoco o da personale del Comune, con documenti alla mano ed auto con stemma del Comune di Pergola. Nessun altro - ha concluso il sindaco Baldelli - è autorizzato ad entrare nelle abitazioni. Soggetti diversi vanno segnalati subito alle forze dell'ordine. Marco Spadola RIPRODUZIONE RISERVATA II sindaco Baldelli fail punto Restano chiuse ancora tré chiese II sindaco Francesco Baldelli -tit_org- Estratto da pag. 11 266 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il datore di lavoro dorme con gli immigrati assunti [Jacopo Zuccari] Ð datore di lavoro dorme con gli immigrati assunti PIORACO Sono i volontari della Croce Rossa di Marotta a garantire il presidio sociosanitario per i 200 sfollati di Pioraco. I volontari sono partiti alla volta della cittadina dell'alto maceratese martedì pomeriggio e si alterneranno per i prossimi giorni, insieme all'esercito, nel garantire assistenza e vicinanza alle popolazioni terremotate. Racconta il presidente Luciano Seri della Cri Marotta: "Å' una situazione veramente drammatica ma stiamo facendo il massimo. I nostri sono lassù e devo dire che non ci sono feriti gravi per fortuna. Si tratta di aiutare tutte quelle persone che hanno perso la casa e adesso non vogliono lasciare la loro terra. Il centro d'accoglienza è stato allestito a tempo di record nel palazzetto dello sport. Sotto la stesso tetto si ritrovano sia il datore di lavoro che i giovani immigrati assunti da poco, un gruppo di indiani specializzati in un'azienda di allevamento per trote. Si ritrovano tutti insieme, gente anziana con questi giovani immigrati che avevano trovato occupazione a Pioraco - racconta il presidente Seri i -. Anzi nonostante il terremoto gli immigrati indiani continuano a lavorare e non vogliono abbandonare l'allevamento di trote che finora ha garantito un futuro e una speranza. Molti degli sfollati gradualmente si spostano negli alberghi della costa ma chi aveva già un'occupazione questo territorio, per quanto martoriato, non vuole lasciarlo. La Croce rossa mette a disposizione i suoi uomini e donne per un'assistenza di tipo avanzato adatta all'emergenza. Il sisma? I volontari riferiscono di strade veramente malridotte, è stato veramente diffìcile raggiungere le frazioni di montagna, in diversi punti la carreggiata era compromessa, Nel campo sfollati di Pioraco fino a ieri erano ospitate circa 40-50 persone anziane. Accanto a loro gli indiani allevatori di trote che fino alla fine tengono duro. Anche loro dicono: Noi da qui non ce ne andiamo. JacopoZuccari RIPRODUZIONE RISERVATA La Croce Rossa di Marotu impegnata nel presidio sociosanitario di Pioraco Controlli sul campanile di Fratte Rosa tit_org- Estratto da pag. 13 267 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Comune e teatro, nessun pericolo Aeroporto area per le emergenze A Fano via Paoli resta transennata, percorso alternativo per gli studenti in centro [Massimo Foghetti] Comune e teatro, nessun pericolo Aeroporto area per le emergen A Fano via Paoli resta transennata, percorso alternativo per gli studenti in centi FANO Continueranno anche og- corso alternativo a via Paoli. gì le verifiche compiute dai vigi- Nessun provvedimento fino li del fuoco di Fano nelle abita- ad oggi è stato preso dal Comuzioni private in cui proprietari ne in merito ai controlli effethanno notato il formarsi di fes- tuati dai vigili del fuoco al teatro sure sui muri in seguito alle rè- della Fortuna, dove domenica centi scosse di terremoto. Da al- prossima è in programma uno cuni giorni le squadre presenti spettacolo per bimbi della serie sul territorio sono state raddop- "Andar per fiabe", segno che, piate per far fronte alla moltitu- nonostante l'apparizione di aldine di richieste. Non sembra cune crepe, non vi sono problecomunque, a parte la situazio- mi di sicurezza. Transenne di sine riscontrata in via Paoli, che curezza intorno all'area del siano emerse particolari condì- grande orologio in centro. Sicuzioni di pericolosità. In via Paoli ra è stata ritenuta anche la sede il distacco di alcuni calcinacci del Comune, dove sono in atto dal paramento estemo di una lavori di consolidamento. Tutti casa disabitata e già in precarie gli uffici da ieri sono stati riapercondizioni per conto suo, ha rè- ti. L'unica a risentire di un provso necessario, come è noto, la vedimento cautelativo prolunchiusura della via. gato è la chiesa di Santa Maria Nuova: le funzioni sono state Riaprono le scuole trasferite nella sala riunioni. Questa mattina riapriranno tutte le scuole del Comune di Fano, II kit e l'area la chiusura delle quali, prò- In pochi sono comunque i fanegrammata per la festività dei si che conoscono il piano di Santi e la commemorazione dei emergenza comunale, un piano defunti, era stata prolungata sempre valido in gran parte delper consentire ai tecnici la veri- le sue previsioni, anche se profica della loro stabilità. Gli studenti che dalla stazione delle corriere del Pincio si recheranno quindi nelle scuole medie della Padalino e della Gandiglio dovranno individuare un per- prio in concomitanza delle ultime scosse di terremoto, è stato fatto oggetto di polemiche per il suo mancato aggiornamento alle nuove disposizioni regionali. In memoria del suo redattore, l'ingegnere Vittorio Luzi, nel 2010 fu redatto un opuscolo dall'allora assessore alla Protezione civile Maria Antonia Cucuzza che diffondeva consigli sui comportamenti da assumere in caso di terremoto. Era una guida che con esempi ed illustrazioni, evidenziava quelle norme pratiche di comportamento individuale e collettivo. Tra questi l'utilità di avere sempre disponibile un kit di oggetti di prima necessità, comprensi vo di: un a torcia elettrica funzionante, di una radio portatile a batterie, di medicinali di uso corrente, cassetta di pronto soccorso, coperte, impermeabili, scarpe pesanti, documenti personali, chiavi di casa e cellulare funzionante con ricarica batterie. L'aeroporto è lo spazio individuato dal piano di emergenza in cui installare una tendopoli, fermo restando che in ogni quartiere è stata individuata l'area di concentrazione dei residenti in caso di fuga improvvisa dalle loro abitazioni. Massimo Foghetti RIPRODUZIONE RISERVATA Ecco gli oggetti di prima necessità che deve contenerekit di sopravvivenza L'interpellanza Aguzzi: Quali sono i provvedimenti? II consigliere comunale de La Tua Fano, Stefano Aguzzi ha chiesto all'amministrazione comunale "quali provvedimenti sono stati messi in essere per verificare eventuali danni alle strutture pubbliche di Fano e con quali riscontri e se siano state attivate le funzioni del Coc. La chiesa di Santa Maria Nuova ancora chiusa -tit_org- Estratto da pag. 13 268 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Lions Della Rovere Servizio come missione dai vaccini al terremoto [Camilla Cataldo] Contatta la redazione [email protected] è l'indirizzo mail della redazione: raccontateci riunioni eventi e celebrazioni con foto e resoconti Saremo la vostra bacheca Alcuni dei componenti del direttivo del Lions Club Della Rovere Sotto il presidente Michele Fabiani insieme a Toni Capuozzo Lions Della Rovere Servizio come missioni dai vaccini al terremoto II sodalizio persegue da sempre finalità benefiche Non contiamo i fondi, ma le persone aiutate 1 Lions è l'organizzazione più antica e numerosa del mondo, con una percentuale di erogato molto più alta rispetto al raccolto e, tutto ciò che arriva, è donato in beneficienza senza trat tenute. Nell'anno del centenario, il Lions Club Pesaro Della Rovere spicca per intraprendenza e vivacità. Sono 42 i soci che si incontrano il primo e il terzo mercoledì di ogni mese nella sede dell'Hotel Flaminio. L'anno sociale si è aperto il 1 luglio 2016 e terminerà il prossimo 30 agosto, con un presidente nuovo ogni anno. Siamo un club giovane, nato nel 2001 racconta l'attuale numero uno Michele Fabiani, che viene dal Léo, il gruppo dei più giovani -. Il primo evento che abbiamo organizzato è stata la Pesciolata assieme ai Lions di Pergola, Fano, Gabicce, Senigallia e al Pesaro Host. Con quest'ultimo, ci sono finalità identiche (comportarsi in maniera eticamente corretta nella vita di tutti i giorni, in primis) ma identità distinte e un forte legame di amicizia. Ci siamo ritrovati in Piazzale della Libertà e abbiamo raccolto 6112,72 euro destinati al service nazionale dei cani guida per non vedenti. Ognuno costa 12mila euro, riassume Fabiani, che cita un service prettamente lionistico. Tipica anche la sensibilità per le cause dei disagiati. L'emergenza terremoto ha mosso il nostro Distretto e la Lions Club International Foundation (LCIF) ha stanziato lOmila euro per ciascuno dei distretti colpiti e si è impegnata ad erogarne altri lOOmila. Noi di Pesaro abbiamo accolto l'invito e abbiamo messo insieme circa 1900 euro che entro la fine dell'anno so ciale saranno incrementati. L'intenzione è quella di incontrare esperti del settore per parlare di prevenzione e di snocciolare la situazione di emergenza. Il Governatore ha ricordato la sensibilità del Lions nell'inviare beni di prima necessità. Sono in programma service legati agli obiettivi del club a livello intemazionale, come la lotta al morbillo che punta a vaccinare quanti più bambini possibili. Ogni dollaro destinato al Lions viene raddoppiato dalla fondazione Bill Gates. Entro il 31 dicembre 2016 avremo i numeri definitivi. Nel 2015 il Lions Club Pesaro Della Rovere ha destinato 26500 euro ad erogazioni liberali tra le quali la Caritas e Casa Tabanelli. C'è stato un cambio di rotta: prima si misuravano gli interventi economici, ora si parla in termine di persone aiutate. Il Lions sta cambiando, vuole essere innovativo pur rispettando la tradizione. Il motto è "We serve", coniato dal fondatore Melvin Jones che può essere tradotto con "Noi serviamo, veniamo incontro dove possiamo". È lo spirito Lions. Camilla Cataldo RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 18 269 03-11-2016 Pag. 1 di 1 A Pergola partiti i giostrai, la polizia fa chiarezza [Marco Spadola] A Pergola partiti i giostrai, la polizia fa chiarczz PERGOLA Durante la conferenza stampa, indetta dall'amministrazione comunale per illustrare le conseguenze del terremoto a Pergola, era presente anche il comandante della polizia municipale Massimo Mannicci, che ha fatto chiarezza sulla presenza delle giostre in uno dei vari piazzali destinati alla protezione civile. Un piazzale che durante l'anno è destinato a parcheggio e che va liberato in caso di emergenze. I gestori - ha chiarito il comandante - non hanno presentato domande agli uffici competenti, pertanto hanno esercitato senza avere autorizzazioni dal Comune, ossia dall'ufficio commercio e polizia municipale competente in materia. Ho trasmesso tutta la documentazione relativa alla pratica al sindaco che mi ha chiesto di avere ogni atto. Le dichiarazioni del comandante sono confermate dagli atti amministrativi mostrati: al Comune, come scritto nella risposta che il comandante ha dato al sindaco Francesco Baldelli, non è pervenuta alcuna richiesta per l'installazione delle giostre e tanto meno è stata mai rilasciata alcuna autorizzazione dagli uffici. Così, 30 ottobre, il comandante Mannicci ha decretato lo sgombero, entro e non oltre le 12 di lunedì 31, di tutti i mezzi e delle strutture adibite a spettacolo viaggiante collocate nell'area interessata. Proprio per questo è stata emanata l'ordinanza di sgombero dell'area occupata senza permessi. I giostrai hanno chiesto di avere maggior tempoquello concesso per procede rè allo sgombero e la munici pale ha concesso una prorogì fino alle 12 di ieri. Nel soprai luogo effettuato lunedì scorse dalla polizia municipale è sta to constatato che il luna pari stava svolgendo la propria atti vita nonostante il decretosgombero e la relativa proro ga. Gli agenti intervenuti han no quindi verbalizzato quante stava accadendo e diffidato i ti tolari del luna park dal prose guire l'attività. Ieri, a quanto ri sulta, l'area è stata pressoché interamente sgomberata. Marco Spadois RIPRODUZIONE RISERVATA II comandante Mannicci Dopo la proroga lunedì ancora in funzione Alcuni giostrai intenti a smontare il Luna park -tit_org- Estratto da pag. 46 270 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Una crepa al primo piano e gli alunni restano fuori Nomentana, l'istituto per sordi ancora chiuso [Erica Dellapasqua] Una crepa al primo piano e gli alunni restano mori Nomentana, l'istituto per sordi ancora chiuso Quella lunga crepa nella classe al primo piano, che dai banchi si arrampica su fino alla volta della finestra affacciata sul cortile interno, nessuno l'aveva notata prima di ieri mattina. O almeno,^ se c'era, non sembrava così spessa. È solo intonaco scorticato dall'ultimo terremoto oppure qualcosa di più profondo? Nel dubbio, cioè nell'angoscia che anche quell'unica ferita potesse in realtà nascondere un pericolo per tutti, soprattutto per gli alunni più fragili, i genitori dell'Istituto per sordi di via Nomentana 56 hanno tenuto i ragazzi fuori. Niente lezioni nell'attesa che, ieri pomeriggio, i tecnici comunali e poi anche i vigili del fuoco certificassero l'assoluta sicurezza della scuola. Come accaduto in moltì altri casi anche qui all'Istituto per sordi, dove convivono diverse realtà dalla scuola dell'infanzia a quella primaria, la due giorni festiva ha di fatto congelato i controlli post-terremoto fino alla riapertura di ieri mattina, quando appunto famiglie e insegnanti hanno conve nuto sul fatto che fosse meglio rimandare la ripresa delle lezioni: In questa scuola i controlli erano già stati fatti dopo il primo terremoto di agosto spiega Lucrezia Di Gregorio, referente del personale scolastico -: quella crepa io l'avevo già vista, del resto l'edificio è storico e molti parti necessiterebbero di manutenzione, quindi secondo me esisteva già ma forse si è allargata quindi è giusto fare tutte le verifiche del caso. Miriam, una mamma, è d'accordo e a metà mattinata, dopo il confronto con gli altri genitori davanti all'ingresso dell'istituto, riprende la strada di casa: Aspettiamo che ci dicano che è tutto a posto. Verifiche visive e rassicurazioni a voce. Non è facile fidarsi per i genitori e per le famiglie, e infatti il presidente dei presidi di Roma, Mario Rusconi che ha l'ufficio proprio 1 vicino ne condivide preoccupazioni e timori: La crepa è evidente ma può non essere pericolosa, per questo abbiamo chiesto che il Comune pubblichi invia ufficiale l'elenco di tutte le scuole ispezionate con allegati i relativi verbali di sopralluogo. Ancora ieri sera, invece, i genitori della scuola sulla Nomentana aspettavano di conoscere gli esiti definitivi delle verifiche: A quanto ci hanno detto i tecnici comunali hanno dato il nullaosta - comunica in serata Stefano Pontecorvo del comitato dei genitori ancora però non sono intervenuti i vigili del fuoco. La scuola quindi rimarrà chiusa, almeno per un altro giorno. Er. Del. RIPRODUZIONE RISERVATA II presidente II Comune pubblichi l'elenco di tutte le scuole ispezionate con allegati relativi verbali di sopralluogo -tit_org- Estratto da pag. 2 271 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Arriva la scossa, bambini! Tutti sotto i banchi = Niente collaudi, la sicurezza bocciata Le scuole dopo il sisma fanno paura Verifiche a vista, nessun certificato firmato dai tecnici. La protesta dei presidi [Erica Rinaldo] Arriva la scossa, bambini! ÒèÉ sotto i banchi di Erica Dellapasqua e Rinaldo Frignarli sercitazione anti-terremoto ieri mattina nella scuola Ermenegildo Pistelli in via Monte Zebio, a Prati (foto Jpeg). Ma in altri istituti scolastici non si spengono le polemiche sui controlli post-sisma. Listituto per sordi in via Nomentana è rimasto chiuso dopo la scoperta di una crepa. Ma il problema è anche più vasto: più del 90 per cento degli istituti non ha il certificato di agibilità. Moltissime quelle senza collaudo, a pagina 2 Niente collaudi, la sicurezza bocciata Le scuole dopo il sisma fanno paura Verifiche a vista, nessun certificato firmato dai tecnici. La protesta dei presi< Qualcuno ha aperto sulla fiducia. Altri hanno preteso dai tecnici dei municipi una dichiarazione nella quale sancivano che nelle loro scuola non c'erano rischi. Ma ci sono anche genitori che hanno scritto sul profilo Facebook della sindaca Virginia Raggi chiedendole rassicurazioni e rivelandole come i controlli post-sisma negli istituti romani non siano stati così capillari come era stato annunciato. È questo il clima della ripresa delle lezioni in un panorama di quasi totale deregulation sui banchi: secondo l'Anaerafe dell'edilizia scolastica, ferma all'anno scorso, a Roma più del 90% delle scuole non ha ne certificato di agibilità, ne di collaudo statico. Colpisce il dato degli edifici costruiti dopo il 1970 (quelli prima sono esenti da quella documentazione): 46,4% non agibili e 40,7% senza collaudo. Un tema che, con le conseguenze del terremoto di domenica scorsa, si intreccia con le polemiche sui controlli negli istituti scolastici. Alcuni presidi hanno chiesto verifiche più approfondite rispetto a quelle svolte nei due giorni di chiusura. Non mi hanno rilasciato una certificazione scritta, ho chiesto che mi venisse inviata subito e anche che specialmente nella parte estema dell'edificio venissero effettuate verifiche più puntuali e non solo visive, afferma Maria Teresa Corea, dirigente dell'alberghiero Vespucci a Casal Bruciato. E la collega Rosa Isabella Vocaturo dello storico Virgilio in via Giulia conferma: Siamo in attesa di un dettagliato rapporto scritto da parte dell'ufficio comunale preposto. C'è poi la questione delle scuole private: i presidi si sono rivolti autonomamente ai vigili del fuoco per svolgere i sopralluoghi e autorizzare l'inizio delle lezioni. In mattinata i pompieri ne hanno svolti alcune decine, meno comunque di quelli preventivati alla vigilia. Ma non si esclude che fino a sabato ci possano essere altre richieste. E il Codacons un esposto in procura. Mentre l'associazione dei presidi ha chiesto al Comune che ogni municipio detenga copia delle chiavi e dei codici di allarme delle scuole, con il documento di valutazione del rischio (dvr) dell'edificio. Alla Principe di Piemonte zona San Paolo ancora devono fare i controlli, noi genitori siamo in attesa di comunicazioni! I nostri bimbi a casa, scrive una mamma alla sindaca; un'altra spiega: Alla scuola di mia figlia non è venuto nessuno (Cadiolo, I municipio) e io mi sento presa in giro. Ancora una: Si potrebbe sapere il numero dei tecnici impiegato per i controlli? Un paio d'ore mi sa che sono sufficienti? in 24 ore i squadra di tecnici controlla 12 scuole..., e: Siete riusciti in un giorno a controllare tutte le scuole di Roma? Quella di mia figlia sotto casa è stata chiusa tutto il giorno, non c'ho visto anima viva. Alla conta dei danni si è aggiunto ieri l'allagamento della galleria della stazione Termini causata dalla rottura di un tubo (la seconda da domenica). Locali chiusi e disagi per i passeg geri. Ancora sfollati gli inquilini del palazzo al naminio, ai quali si sono aggiunti quelli di un edificio in via di Pietralata. Erica Dellapasqua Rinaldo Frignarli Ý RIPRODUZIONE RISERVATA 91% Percentuale di scuole senza certificato di agibilità secondo l'Anagrafe dell'edilizia scolastica L'appello I Municipi tengano copia delle chiavi di ogni isti tuto -tit_org- Arriva la scossa, bambini! Tutti sotto i banchi - Niente collaudi, la sicurezza bocciata Le scuole dopo il sisma fanno paura Estratto da pag. 2 272 CORRIERE DI SIENA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L`Ostello del Pellegrino a disposizione dei terremotati [Redazione] San Gimignano L'amministrazione comunale lo ha comunicato al dipartimento della protezione civile nazionai LOstello del Pellegrino a disposizione dei terremotai I - SANGIMIGNANO.,........... L'amministrazione comunale di San Gimignano ha comunicato al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ed al Servizio di Protezione Civile Regionale la decisione di mettere a disposizione dei connazionali terremotati la struttura denominata "Ostello del Pellegrino", ubicata all'intemo del Campeggio "Boschetto di Piemma", formata da 9 case mobili nuovissime, inaugurate a primavera, dotate di bagno e di riscaldamento, per complessivi 54 posti letto, e poste in adiacenza ad un'ampia sala dotata di cucina attrezzata per pranzare e cenare in modo comune. "D'intesa con il gestore della struttura abbiamo valutato che, in attesa del posizionamento nei luoghi del sisma delle strut ture prefabbricate annunciate dal Governo per Natale, l'Ostello del Pellegrino potrebbe essere una valida soluzione per chi accettasse di trasferirsi alcune settimane nel nostro territorio in attesa di rientrare nei propri sfortunati luoghi spiega il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. Saremmo davvero onorati di poter ospitare questi nostri sventurati connazionali: sono certo che tutta la comunità si mobiliterebbe per dare loro tutto l'aiuto materiale ed il calore umano necessario a superare questo drammatico momento. Se alcuni accetteranno di passare qualche settimana insieme a noi a San Gimignano, essi saranno i nostri ospiti d'onore". San Gimignano Offre posti agli sfollati -tit_org-Ostello del Pellegrino a disposizione dei terremotati Estratto da pag. 24 273 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Rafforzate le misure per le zone colpite Aiuto di 400 euro per ogni bovino in fase di studio per ovini e suini [Redazione] Rajjbrzate le misure per le zone colpite > AMATRICE Terremoto: nel Lazio, Umbria e Marche rafforzate le prime misure per le zone colpite. "Ringraziamo il ministro Martina per aver prontamente convocato una riunione operativa durante la quale abbiamo ricominciato il lavoro che incessantemente dal 24 agosto ci vede impegnati in un tavolo congiunto presso il Mipaaf, insieme alla Protezione civile nazionale. Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale per le zone colpite dal terremoto, a seguito delle ultime tragiche scosse dello scorso 30 ottobre: una misura urgente messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito delle imprese allevatoriali, con un aiuto a capo bovino di circa 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini; l'accoglimento della nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso presso la Regione Lazio per le stalle tunnel temporanee e presso la Regione Umbria per le casette; la disponibilità del numero 1515 del Corpo forestale dello Stato per raccogliere tutte le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte degli agricoltori e degli allevatori delle zone colpite dal sisma. Comprendiamo lo stato psicologico dei cittadini dei comuni colpiti dal sisma, ma vogliamo assicurare che il lavoro delle istituzioni, della protezione civile, del ministero della salute e di tutti i soggetti competenti prosegue senza sosta per fronteggiare al meglio la situazione". Così gli assessorati all'agricoltura delle tré Regioni. 4 -tit_org- Estratto da pag. 8 274 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Trasferito da Accumoli dove sono finiti i rilievi A Leonessa il camper regionale per valutare i danni e fornire assistenza alle aziende agricole [R.p.] Trasferito da Accumuli dove sono finiti i rilievi LEONESSA Attivato camper della Regione Lazio a Leonessa per valutare i danni subiti dalle aziende agricole. "La Regione Lazio ha trasferito da Accumoli, dove sono terminati i rilievi, al comune di Leonessa il camper regionale che fornisce servizio di assistenza e di intervento a sostegno degli allevatori e agricoltori dei comuni gravemente danneggiati dalle ultime scosse di terremoto del 30 ottobre. All'interno del camper saranno presenti tutti i giorni i tecnici degli uffici decentrati dell'assessorato regionale all'agricoltura e dell'Arsial per effettuare sopralluoghi presso le aziende agricole e la valutazione dei danni, fornire assistenza tecnica e dare informazioni utili agli agricoltori per accedere ai fondi previsti dalle misure del programma di sviluppo rurale". 4 r. p. Quel che resta di una stalla ad Amafrice dopo le terribili scosse del 24 agosto scorso -tit_org- Estratto da pag. 8 275 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Coldiretti ha incontrato 900 tra agricoltori e allevatori residenti ad Amatrice e Accumoli "Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno in arrivo i primi ricoveri provvisori per gli animali" [Redazione] Coldiretti ha. incontrato 900 tra agricoltori e allevatori residenti ad Amatrice eAccum.oli "Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno in arrivo i primi ricoveri prowisori per gli animali I RIETI "Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno. In mattinata l'assessore regionale all'agricoltura mi ha confermato la chiusura del bando, per cui la prossima settimana saranno consegnati agli allevatori i primi venti ricoveri prowisori per il bestiame". Lo ha detto Aldo Mattia, direttore della Coldiretti Lazio, durante l'incontro avuto con una rappresentanza degli oltre 900, tra agricoltori e allevatori, residenti nelle campagne tra Amatrice e Accumoli e che costituiscono di fatto l'ossatura del sistema economico dei due comuni danneggiati dal terremoto del 24 agosto e piegati definitivamente dal sisma della scorsa settimana. "Gli allevatori sono ormai allo stremo. Molti di loro, disperati per il protrarsi della situazione di precarietà, pensano di mollare, di vendere le bestie, di chiudere stalle e aziende agricole e di lasciare i loro paesi. La novità annunciata dall'assessore ali' agricoltura Carlo Hausmann ci ha aiutato a vincere il disagio e lo sconforto, abbiamo riguadagnato tempo, si sono riaccese le speranze di una pronta ripresa dell' agricoltura e della zootecnia grazie al rapido ritomo alla normalità produttiva". "L'auspicio è che con altrettanta solerzia - aggiunge Mattia - le istituzioni provvedano a sbloccare l'iter per la consegna dei moduli abitativi alle famiglie che dallo scorso agosto vivono in condizioni drammatiche, passando le notti in rifugi di fortuna, nelle tende o nelle macchine per restare accanto alle aziende e vigilare sulle mandrie per evitare furti o episodi di vandalismo". "Bene le stalle provvisorie - aggiunge il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri - per ricostruire il tessuto sociale e il patrimonio produttivo di assoluta eccellenza e immaginare la ripartenza dell'economia del territorio. Senza gli allevamenti, senza agriturismi, senza coltivazioni e produzioni tipiche Amatrice e Accumoli rischiano di rinunciare per sempre anche all'indotto turistico. Sarebbe un dramma nel dramma". 4 -tit_org- Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno in arrivo i primi ricoveri provvisori per gli animali Estratto da pag. 8 276 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Amatrice, le messe fuori dai cimiteri [Marzio Paolo Mozzetti Giomi] // vescovo Pompili, tornato nelle aree del sisma, invita alla pazienza Gli abitanti di Accumuli non vogliono lasciare U territorio Amatrice. le messe ßßéïç dai cimiteri AMATRICE Container per l'emergenza. Il sindaco Sergio Pirozzi lancia l'appello su Radio Amatrice, ma senza aver cambiato la strategia generale. CONTAINER PER L'EMERGENZA "Abbiamo previsto questa misura - ha detto - esclusivamente per i genitori degli alunni delle scuole, per gli agricoltori, per allevatori che ancora non hanno beneficiato di soluzioni e per quanti dopo la scossa del 30 ottobre si sono trovati o si troveranno la propria abitazione declassata in categorie inferiori alla A". Insomma, a soluzione prettamente dettata dall'emergenza creata dall'ultima scossa. D'altronde i lavori di urbanizzazione sulle aree destinate alle Sae (soluzioni abitative d'emergenza) inizieranno a giorni e, come ha spiegato lo stesso Pirozzi, "se avessimo dato i container a tutti gli sfollati fin dall'inizio non avremmo poi avuto aree per le casette". La linea generale rimane immutata, ma i problemi aumentano, specie quelli legati alla viabilità. La Picente è stata chiusa all'altezza di Ponte Scandarello e la Romanella rimane chiusa. In merito a quest'ultima strada, Pirozzi ha anche aperto a una soluzione alter nativa sfruttando il Ponte "Romano" che si trova poco prima del lesionato Ponte a Cinque Occhi: naturalmente tutto èfase di studio. IL GIORNO DEI DEFUNTI Ieri però, al di là del consueto bollettino quotidiano del sindaco, la giornata era dedicata ai defunti. Nonostante l'ordinanza che ha chiuso i cimiteri dell'intero territorio comunale, un gruppo di amatriciani si è riunito di fronte al cimitero del capoluogo con muri di ingresso completamente crollati, per assistere alla celebrazione presieduta dal vescovo di Rieti Domenico Pompili e dal parroco di Amatrice, don Savino D'Amelio. "Dobbiamo avere tutti la dote della pazienza in questi giorni - ha detto Pompili -, la pazienza di essere miti e tenaci. Non contrapporsi e guardare insieme nella stessa direzione, come il brano biblico di Giobbe che abbiamo letto in questa giornata". Altre visite e celebrazioni composte si sono svolte dove possibile nei cimiteri comunali, quasi sempre negli spazi antistanti, all'aperto. In molti casi nemmeno è possibile raggiungere gli stessi cimiteri, che ora saranno interessati da verifiche delle autorità competenti. La scossa dello scorso 30 ottobre ha infatti ricreato situazioni di estrema emergenza come quelle del 24 agosto: ad esempio a Torrita e Patarico ci sono stati ingenti danni, con bare scivolate all'esterno per i crolli. Danni simili hanno riguardato a macchia di leopardo tutti i ventuno cimiteri comunali. La beffa, tragica, che si unisce al danno, immenso. Monsignor Pompili aveva celebrato qualche ora prima messa ad Accumoli, dove la situazione non cambia di una virgola: il vecchio cimitero è distrutto, il nuovo è inagibile, ergo la celebrazione si svolge all'estemo. Parecchie le persone tornate da San Benedetto per assistere alla messa, come parecchi sono i cittadini ancora residenti, che hanno sfidato l'ordinanza di evacuazione totale del sindaco Stefano Petrucci. E che, dicono alcuni di loro, continueranno a sfidarla al motto di "da qui non se ne va nessuno". Alcuni di loro, va detto, sono alloggiatipiccoli con- tainer autonomamente installati, roulotte e camper, quindi, di fatto, nessuno vieta loro di restare, in quanto l'ordinanza si riferisce solo alle abitazioni. Che non solo non possono essere più abitate, ma neanche avvicinate per raccogliere oggetti personali. Da ieri, infatti, una nuova ordinanza sindacale è entrata in vigore, e vieta a tutti i residenti di accedere agli immobili del territorio, comunicando anche lo stop al raccoglimento delle richieste di verifica di agibilità degli immobili. E' la bandiera bianca di un territorio che ha lottato per 66 giorni contro il "mostro" prima di gettare la spugna alla distruzione. La pensano così le autorità locali, a quanto pare, ma non i cittadini, che di andarsene non ne voglio no sapere, così come non ne vogliono sapere di lasciare il loro comune tanto amato in balìa degli eventi. SINDACO DI ACCUMOLI SOTTO TIRO Da qui le dure critiche all'operato del sindaco Petrucci che, contrariamente a quanto successo ad Amatrice, non avrebbe disposto, a detta di alcuni residenti, un contributo extra da finanziare ad esempio con la raccolta fondi di solidarietà - da destinare alle attività commerciali e imprenditoriali del territorio. O altre iniziative che nei territori circostanti sono nate a ripetizione dando l'idea di un attaccamento che ad Accumoli, per dirla Estratto da pag. 8 277 03-11-2016 Pag. 2 di 2 con le parole di chi è ancora li a lottare con freddo e abban dono, "non sembra appartenere all'attuale classe dirigente". Una "sfiducia morale" difficile, ad oggi, ipotizzare un qualche genere di attività amministrativa standard che si traduce nella volontà di restare sul territorio, in barba all'ordinanza che ha fatto il giro d'Italia per essere stata la prima del suo genere nel gigantesco cratere del sisma, allargato a dismisura dal terremoto del 30 ottobre. C'è ancora vita ad Accumoli. 4 Marzio Mozzetti Paolo Giorni II sindaco Petrucci "sotto tiro" per non aver disposto un contributo da destinare alle attività commerciali e imprenditoriali II vescovo Pompili ad Amatrice per celebrare la messa nel giorno dei defunti -tit_org- Estratto da pag. 8 278 03-11-2016 Pag. 1 di 1 In caso di esito positivo i 150 residenti del centro storico di Leonessa potranno rientrare nelle case Oggi vertice e verdetto sullo stato di salute del "sistema paese" evocato da Trancassini [Paolo Giomi] In caso di esito positivo i 150 residenti del centro storico di Leonessa, potranno rientrare nelle case LEONESSA E' la giornata del centro storico a Leonessa. Il vertice finale di oggi tra amministrazione comunale, vigili del fuoco. Genio civile della Regione Lazio e Protezione civile emetterà un vero e proprio verdetto sullo stato di salute del "sistema paese" evocato dal sindaco Paolo Trancassini. In caso di esito positivo i circa 150 residenti del centro storico di Leonessa, o almeno gran parte di loro, potranno rientrare nelle proprie case dopo quattro notti trascorse nella struttura allestita presso il palazzetto comunale. Mettendo fine, almeno in parte, a una situazione di grande disagio. Ciò nonostante Trancassini elogia la "lucidità e la compostezza" della sua gente, "che è consapevole di dover giocare una partita importante, e soprattutto di averla scampata. Speriamo domani (oggi, ndr), dopo il vertice finale, di poter riaprire e poter dare un' agibilità di massima al nostro centro storico". Non manca un ringraziamento al personale della Protezione civile, "ragazzi che stanno facendo un lavoro grandissimo". Sia nel capoluogo, sia nelle frazioni, dove invece la situazione potrebbe essere leggermente più complicata di quella del centro storico. Nei centri minori, in particolare a Terzone, si sono verificati non solo darmi, ma veri e propri crolli, che obbligano a una riflessione diversa sul da farsi. Così come per le 20 famiglie evacuate dalle case popolari e momentaneamente trasferite in albergo. Una partita che Trancassini vuole giocare e vincere, non prima di aver portato a casa quella per il centro storico. Che attende un importantissimo responso in giornata. pa. gio. A Leonessa a genìe lascia!e proprie abitazioni dopo ia scossa di 6-5 di domenica mattina -tit_org- Oggi vertice e verdetto sullo stato di salute del sistema paese evocato da Trancassini Estratto da pag. 9 279 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Ancora nessuna verifica d`agbilità: Posta nel limbo [Redazione] La gente dorme nelle tende allestite dal Comune, nelle macchine o in ricoveri di fortuna Ancora nessuna verificaagibilità: Posta nel limbo I TOSTA Comune in emergenza. In assenza di verifiche di agibilità a Posta la situazione rimane in un limbo che riguarda non solo l'amministrazione ma anche abitanti e attività produttive. "Per il momento abbiamo sistemato gli uffici comunali in un'unica stanza al piano terra - dice il consigliere Giordano Foffonaturalmente è una soluzione di comodo e di emergenza per poter uscire subito in caso di emergenza". Appunto una soluzione provvisoria che ha provocato evidenti disagi perché non è possibile spostare stampanti, linee e collegamenti per il momento. Il palazzo che ospita il Comune, tra l'altro, è una dimora storica e quindi non si riuscirebbe in ogni caso ad attrezzare in modo esauriente degli uffici anche al piano di sotto. Domani arriveranno a Posta anche gli psicologi che si occuperanno della popolazione che attualmente dorme nelle tende attrezzate dal Comune, nelle macchine o in ricoveri di fortuna. Si A Borbona una ventina di anziani ha trovato accoglienza nella residenza sanitaria San Raffaele spera che oggi possano arrivare notizie in merito ai controlli richiesti su abitazioni, edifici pubblici ed attività produttive. Sono notti complicate anche per le decine di cittadini di Borbona dove il terremoto del 30 settembre ha fatto danni e creato disagi. Tanto che il sindaco Maria Antonietta Di Gaspare ha allestito una struttura per l'accoglienza direttamente nella piazza del paese, mentre si allarga la conta degli edifici danneggiati e oggetto di verifiche e controlli da parte dei tecnici del Comune e dei vigili del fuoco. Alcuni residenti, una ventina circa, tra i più anziani, hanno trovato accoglienza presso la residenza sanitaria San Raffaele, che ha allargato il suo bacino di accoglienza per contribuire a! sostegno della popolazione. 4 m. m. e pa. gio. Nella foto te tende allestite a Posta per dare ricovero ai cittadini -tit_org- Ancora nessuna verifica d'agbilità: Posta nel limbo Estratto da pag. 9 280 03-11-2016 Pag. 1 di 1 E' successo tra via Molino della Salce e via Pietro Boschi Scontro tra due auto, traffico rallentato [Redazione] E''successo fra via Molino della Salce e via Pietro Boschintro tra due auto, traffico rallentato RIETI Un incidente è avvenuto ieri pomeriggio, intomo alle 18, e ha coinvolto due macchine tra via Molino della Salce e via Pietro Boschi, rallentando la circolazione. Sul posto per i soccorsi sono giunti i vigili del fuoco; presente anche il personale della polizia municipale, per eseguire i rilievi tesi ad accertare dinamica e responsabilità e organizzare la viabilità. Nell'incidente non ci sono stati feriti. -tit_org- Estratto da pag. 15 281 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sul posto sono intervenuti 118, vigili del fuoco e Municipale Incidente sulla Ternana, ferito anziano [Redazione] Sul posto sono intervenuti 118, vigili del fuoco e Municipale > RIETI Un brutto incidente stradale si è verificato ieri, intorno a mezzogiorno, sulla strada provinciale Ternana, al chilometro 42,200. Due auto - una Bmw e una Pegeout107 -, per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell'ordine giunte sul posto, sono entrate in collisione all'altezza del distributore. Nell'impatto tra i due mezzi è rimasto ferito l'anziano che viaggiava nella Peugeot 107 e che è stato trasportato dall'ambulanza del 118 al pronto soccorso del San Camillo de' Leilis per gli accertamenti del caso. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la polizia municipale. -tit_org- Estratto da pag. 15 282 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Monterotondo Sabina Romana - Studenti e genitori preoccupati dopo il sisma ma la preside rassicura: "Frammartino agibile" [Redazione] Studenti e genitori preoccupati dopo il sisma ma la preside rassicura: Trammartino ' MONTEROTONDO L'edificio che ospita l'istituto superiore "Angelo Frammartino" è sicuro. E' quanto è stato reso noto ieri mattina agli studenti che chiedevano notizie certe circa l'agibilità della propria scuola dopo il terremoto di domencia scorsa. La dirigente scolastica Giuliana Vazza, così, su richiesta dei rappresentanti degli studenti e di alcuni genitori, ha mostrato loro la relazione tecnica depositata dai tecnia della Città Metropolitana che hanno effettuato i sopralluoghi nell'istituto già lunedì 31 ottobre. Dai controlli non sarebbe emersa alcuna problematica, ha spie gato la preside. Il "Frammartino" avrebbe dovuto riaprire il proprio portone già lunedì 31 (non era previsto il ponte), ma il sindaco Alessandri aveva disposto la chiusura per compiere tutte le verifiche del caso, dopo le forti scosse. "Giravano voci incontrollate e infondate che avevano allertato gli studenti - ha poi dichiarato la dirgente scolastica - ho tranquillizzato i rappresentanti degli studenti e i genitori, mostrando loro la relazione della Città Metropolitana che certifica la sicurezza della scuola". -tit_org- Sabina Romana - Studenti e genitori preoccupati dopo il sisma ma la preside rassicura: Frammartino agibile Estratto da pag. 19 283 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'INTERVENTO Uniti per ricostruire e ridare vita [Marina Sereni] L'INTERVENTO di Marina Sereni*e nuove scosse di terremoto hanno cambiato il quadro, come è stato subito evidente alla Protezione Civile, al - - Commissario Errani, al Governo. I presidenti di Regione e i sindaci sono di nuovo in prima fila per cercare di assistere adeguatamente gli sfollati, per aiutare gli agricoltori e gli allevatori, per far ripartire le aziende e sostenere gli operatori turistici che si sono trovati improvvisamente a dover fronteggiare la paura e i gravi danni dell'ultimo sisma. Per l'Umbria il crollo di alcune chiese - l'Abbazia di Sant'Eutizio a Preci e la Basilica di San Benedetto a Norcia per citare le due più conosciute - rappresenta una ferita materiale oltre che simbolica gravissima. L'identità di queste aree dell'Appennino Centrale è legata indissolubilmente alla tradizione spirituale e religiosa delle nostre terre, al patrimonio culturale e artistico diffuso, al paesaggio e all'ambiente straordinari, alle attività artigianali e agricole tipiche. La ricostruzione dunque non si potrà limitare solo agli edifici. Dovremo lavorare contemporaneamente alla tenuta dei legami comunitari, ai servizi sociali per le famiglie, alle infrastnitture tradizionali e innovative, al recupero della dimensione dei borghi, alla ripresa delle attività produttive, al rilancio della vocazione turistica di queste zone. Ricostruzione e rinascita del territorio vanno impostati insieme, non c'è un prima e un dopo. Questa mattina come parlamentari del Partito Democratico ci siamo riuniti con il relatore del decreto Terremoto al Senato perché pensiamo sia necessario licenziare in tempi stretti il primo provvedimento del Governo mentre sappiamo che si sta già preparando un secondo decreto per far fronte alle difficoltà e ai danni provocati dalle ultime scosse. L'area maggiormente colpita, quella del cosiddetto cratere, è molto più ampia, le famiglie con l'abitazione inagibile sono aumentate di molte migliaia, l'esigenza di snellire le procedure per essere subito operativi nell'emergenza e nella postemergenza è divenuta un imperativo. Del resto, per quanto riguarda i Beni culturali, il ministro Franceschini ne ha già parlato in questi giorni. Non si tratta di rinunciare alla trasparenza, necessaria per garantire l'imparzialità e la serietà degli interventi. Si tratta piuttosto di darci regole che diano alle autorità (e ai privati in alcune situazioni) la possibilità di agire tempestivamente: per mettere in salvaguardia i beni culturali danneggiati, per dare ricovero al bestiame, per offrire un alloggio temporaneo alle famiglie sfollate, per garantire il normale funzionamento delle scuole. Tutte azioni che richiedono ascolto e assunzione di responsabilità, confronto con le popolazioni interessate ma anche capacità di decisione. L'impianto del primo decreto è giusto, si può migliorare in alcuni punti: ad esempio valutando la possibilità di prevedere la sospensione dei tributi (la cosiddetta busta pesante) anche per i lavoratori dipendenti e consentendo di intervenire con le stesse modalità anche sulle seconde case danneggiate dal sisma del 97-98 in Umbria e nella Marche. Tuttavia è importante che esso venga approvato dal Parlamento in tempi rapidi e che possa poi essere coordinato con il secondo decreto in fase di elaborazione. L'unità della politica e delle istituzioni in questo contesto e di fronte al dramma che ha colpito migliaia e migliaia di persone e famiglie è un dovere per tutti noi. Uniti per ricostruire, uniti per scongiurare lo spopolamento di un pezzo d'Italia bellissimo, uniti per ripartire. Vice presidente della Camera e parlamentare umbra -tit_org- Estratto da pag. 5 284 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Preci Strada chiusa per edifici pericolanti [Redazione] Preci > PRECI A seguito del terremoto la Sp 475 del Muragliene è interrotta temporaneamente al traffico in località Abeto di Preci per edifici pericolanti adiacenti la sede stradale. 11 tratto interessato, spcifica l'area Viabilità della Provincia di Perugia, va dal km 6+200 al km 6+600. -tit_org- Estratto da pag. 6 285 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'incontro con il ministro Martina ha sancito il contributo di circa 400 eur Sì alla copertura del mancato reddito alle imprese degli allevatori [Redazione] L "incontro con il ministro Martina ha sancito il contributo di circa 400 euoper ogni bovino, mentre sono in fase. di valutazione quelli per ovini e siiii, Sì alla copertura del mancato reddito imprese degli allevatori ROMA Incontro a Roma degli asssessori all'Agricoltura delle Regioni Marche, Umbria e Lazio. Al termine, è stata redatta questa nota stampa: "Ringraziamo il ministro Martina per aver prontamente convocato ieri una riunione operativa durante la quale abbiamo ricominciato il lavoro che incessantemente dal 24 agosto ci vede impegnati in un tavolo congiunto presso il Mipaaf, insieme alla Protezione Civile nazionale. Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale per le zone colpite dal terremoto, a seguito delle ultime tragiche scosse dello scorso 30 ottobre: una misura urgente messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito delle imprese allevatoriali, con un aiuto a capo bovino di circa 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini; l'accoglimento della nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso per le stalle tunnel temporanee e per le casette; la disponibilità del numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato per raccogliere tutte le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte degli agricoltori e degli allevatori delle zone colpite dal sisma. Comprendiamo lo stato psicologico di preoccupazione e di paura dei cittadini dei Comuni colpiti dal sisma, ma vogliamo assicurare che il lavoro prosegue da parte delle Istituzioni, della protezione civile, del Ministero della Salute e di tutti i soggetti competenti senza sosta per fronteggiare al meglio, nella complessità dell'analisi caso per caso, la situazione". -tit_org- Estratto da pag. 8 286 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Sisma, primo rapporto della Regione Marche su ospedali e residenze [Redazione] A Camerino inagibili tutte le farmacie: ce ne sono attive tré allestitecamper con base a Pieve Torino, Visso e Caldarola >ANCONA La Regione Marche ha fatto il punto sulla situazione del comparto sanità censendo i danni provocati dal sisma e riportati dalle strutture ospedaliere e da quelle delle varie residenze sanitarie. OSPEDALI Fermo: asur av 4: segnalati danni di lieve entità. Amandola: trasferito il Punto di primo intervento in altra ala. Inrca Ancona: ricollocati i pazienti dell'Osservazione breve intensiva (OBI) in altri reparti, non segnalati altri danni. Fabrìano: in fase di verifica parte dello stabile. OSPEDALI DI COMUNITÀ Per ospedali di comunità si intendono quelle srutture intermedie tra l'asssistenza domiciliare e l'ospedale, in sostanza un ponte tra i servizi territoriali e l'ospedale stesso per tutte quelle persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialistici, ma necessitano di un'assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a casa. Tolentino: ripristinata la sede continuità assistenziale e punto primo intervento con posizionamento modulo sanitario ricevuto dalla Valle d'Aosta. Nessun danno ulteriore da segnalare. Matelica: nessun danno segnalato STRUTTURE TERRITORIALI Macerata: AV 3, Inagibilità della sede direzione; AV3 con uffici amministrativi e del dipartimento di pre venzione. Rsa Montegranaro: anticipo apertura della struttura con 20 posti con ricollocamento dei pazienti trasferiti in urgenza presso Inrca Fermo dal territorio a seguito del sisma 24 agosto in questo modo si liberano 20 posti di cure intermedie a Fermo. Rsa S.Ginesio: effettuato di trasferimento all'Ospedale di Comunità di Recanati Mogliano: Casa di Riposo con 30 ospiti, programmato per il trasferimento all'Istituto S. Stefano di Porto Potenza Picena in provincia di Macerata. Coser Ascoli Piceno: 12 disabili trasferiti a Comunanza Forcé Coser: disabili trasferiti a Comunanza. Camporotondo - Coser: questa residenza per disabili ha 10 ospiti collocati provvisoriamente presso una struttura di Corridonia; Centro Diurno per disabili psichici con 10 ospiti in via di collocazione. Montelparo: 12 ospiti Comunità per tossicodipendenti già ricollocati Monte S. Giusto: 40 ospiti: 10 tornati a domicilio; i restanti 30, dopo una prima sistemazione in centri vari, sono in corso di ricollocamento unitario presso istituto di Riabilitazione S. Stefano di P.Potenza Picena. Montegranaro: in questa residenza protetta è stata dichiarata inagibile soltanto un'ala dell'edificio contenente 7 utenti ricollocati a domicilio Caccamo-Serrapetrona: struttura psichiatrica per minorenni, 21 utenti trasferiti all'Istituto S. Stefano di P. Potenza Picena. Gualdo di Macerata: residenza protetta dichiarata inagibile, 17 ospiti ricollocati in ali agibili della struttura, 4 sistemati a Penna S. Giovanni. Loro Piceno: residenza protetta con 25 ospiti, ricollocati all'Hotel di Urbisaglia. Montegiorgio: residenza protetta con 30 ospiti, dichiarata inagibile, trasferiti presso un Hotel di Montegiorgio Jesi: nella residenza protetta evacuate momentaneamente 3 stanze, ospiti accoltialtri locali in allestimento. Cingoli: Centro Accoglienza per persone con disagio, dichiarata inagibile, dei 4 ospiti, 3 sono stati trasferiti in casa di Riposo e 1 si è allontanato volontariamente CASE DI RIPOSO Apiro: ricollocazione degli ospiti all'intemo della struttura Malolati Spontini: ospiti ricollocati in altra struttura del Comune Pioraco: ospiti trasferiti e/o Ospedale di comunità di Matelica Montefano: dichiarata inagibile, i 25 utenti (di cui 11 non autosufficienti) ricollocati presso la scuola del paese STRUTTURE SOCIO-SANITARIE Tolentino: ripristinata sede continuità assistenziale e punto primo intervento mediante posizionamento modulo sanitario ricevuto dalla Valle D'Aosta. Porto Sant'Elpidio: nell'area dell' Holiday Hotel è giunto il posto di assistenza sociosanitaria dalla Toscana ora in fase di montaggio; il coordinam ento regionale funzione 2 sanità èrapporto diretto con rappresentanti Dicomac sul posto e con direttore di distretto Asur. Arrivato il personale sanitario aggiuntivo richiesto che è stato indirizzato in parte per l'utilizzo sulla costa, in parte per il supporto in area montana, in parte a supporto dell'assistenza al centro di prima accoglienza assistita allestito in urgenza presso la struttura di Montorso di Loreto. Centro Montorso di Loreto: assorbe pazienti fragili (anziani in condizioni precarie e disabili precedentemente seguiti a domicilio) provenienti dalle strutture temporanee di ricovero allestite nei Comuni, la scorsa notte erano presenti 65 persone con necessità di assistenza provenienti dalle abitazioni Estratto da pag. 8 287 03-11-2016 Pag. 2 di 2 non agibili. Assicurata l'assistenza con 2 medid e tré infermieri. SUPPORTO PSICOLOGICO Già dalle ore 14 di domenica scorsa, ovvero il giorno della scossa de- vatstante 6.5 sono stati attivati gruppi di volontari impiegati per la rilevazione delle schede degli ospiti e del relativo fabbisogno socio-sanitario, supportato da psicologo, nelle strutture alberghiere che ospitano gli evacuati a Civitanova Marche e Porto S. Elpidio che continueranno l'attività e stanno programmando i turni per i giorni successivi. Sono arrivati gli psicologi richiesti a Dicomac ed è in corso la loro destinazione; alcuni sono già operativi. Sono arrivati due psicologi Cisom indirizzati al coordinamento area montana di Camerino. FARMACIE: Camerino: tutte le farmacie dell'area del distretto risultano inagibili. Al momento sono attivi tré camper farmacia uno con base a Pievetorina, uno a Visso e uno a Caldarola. In giornata arriverà un camper farmacia per Camerino proveniente dall'Emilia Romagna. PRIMO INTERVENTO In questi centri, in raccordo tra personale Asur dei distretti, personale infermieristico del volontariato e Cri regionale, medici di medicina generale del luogo sono in corso le valutazioni sanitarie urgenti, dove possibile con schede Svei, per indirizzare i cittadini con maggiori fragilità sanitarie in luoghi a maggior tutela sanitaria, nei limiti della situazione emergenziale in atto. Oltre a ciò anche il 118 di Macerata sta svolgendo in collaborazione con la continuità assistenziale questo ti po di attività, avendo come primo punto di accoglienza la ex mensa dell'ospedale, selezionando "codici bianchi". VETERINARIA Maddalena di Muccia: da ieri nella frazione è ' attivo il presidio "veterinaria e sicurezza alimentare" per le attività rivolte al settore zootecnico e alla sicurezza alimentare delle filiere produttive del territorio colpito dal sisma. Il punto logistico e operativo è allestito all'intemo di una tensostruttura della protezione civile e garantirà: primo soccorso e pronto soccorso agli animali in difficoltà; trasporto in sicurezza degli animali in difficoltà; sicurezza alimentare; supporto tecnico operativo per le imprese alimentari che devono gestire gli alimenti. E ancora verifica delle conformità degli alimenti prodotti, trasformati, distribuiti e somministrati da imprese alimentari colpite dal sisma; corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale; supporto alle aziende per la gestione degli animali d'allevamento ai fini della tutela del benessere animale: smaltimento delle carcasse di animali. Stilata dalla Regione Marche la documentazione sulla situazione del comparto sanità che ha censito i danni che il sisma ha provocato sulle strutture ospedaliere e in quelle delle varie residenze sanitarie e assistenziali -tit_org- Estratto da pag. 8 288 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Assistenza e farmaci Avvisi appesi fuori degli hotel che ospitano gli sfollati con i numeri del servizio di guardia medica gratuito [Redazione] Assistenza e Avvisi appesi fuori degli hotel che ospitano gli sfollati con i numeri del servizio di guardia medica intuito ANCONA - La protezione civile in accordo con la Regione Marche e l'Asur ha diffuso tra i sindaci un avviso da appenderetutti gli hotel dove sono ospitati i cittadini al momento fuori dai loro Comuni di provenienza, compilato con i numeri di telefono della guardia medica di competenza e del medico del distretto da contattare in caso di esigenze sanitarie. La nota specifica che l'assistenza sanitaria per la popolazione colpita dal sisma è gratuita. In particolare sono gratuite: visite dei medici di famiglia, pediatri, guardia medica a tutti cittadini al di fuori dei loro comuni; visite specialistiche, nelle strutture pubbliche e private della Regione, mediante prescrizione medica contenente indicazione nella ricetta del codice che garantisce l'esenzione del ticket. Per quanto rigua i tarmaci, mediante presen ne medica contenente indicazione nella ricetta, questi che elenchia di seguito sono esenti da ticket): tarmaci equivalenti; tarmaci fasci con e senza obbligo di ricetta; prodotti dietetici (per esempio i div tipi di latte); presidi sanitari (per esempio pannoloni); alimenti celiaci. Garantita la dispensazione dei tarmaci che necessitane piano terapeutico anche ai cittadini che non ne hanno copia, medi tè prescrizione medica. -tit_org- Estratto da pag. 9 289 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il problema dell'acqua potabile Restano i divieti di utilizzo in sei comuni L`area viene servita da tre autobotti [Redazione]  II problema dell'acqua potabile Restano i divieti eli utilizzo in sei comuni L'area viene servita da tré autobotti ANCONA - Una delle preoccupazioni maggiori nel momento in cui c'è un terremoto delle proporzioni alle quali stiamo assistendo dal 24 agosto scorso, con repliche devastanti come l'ultima del 30 ottobre, è quella dell'approvvigionamento idrico. E in efletti immediatamente dopo il sisma di domenica, si è allargato il fronte dei comuni in cui è stato vietato l'utilizzo di acqua potabile:. Ecco i dove sono scattati i divieti: Pieve Torina, Pievebovigliana, Castelsasntangelo sul Nera, Visso, Sefro e Ussita. Per ovviare agli inevitabili problemi, sono state dislocate nella zona tré autobotti. Ecco nel dettaglio la situazione. Comuni di Castelsantangelo sul Nera e di Visso: approvvigionamento idrico attraverso autocisterne messe a disposizione da Assm s.p.a. Comune di Camerino non ha uso di acqua potabile limitatamente al centro storico, parcheggio meccanizzato, viale Aldo Moro, viale Giacomo Leopardi, via Scalette, via Riddimi e piazza dei Costanti. L'approvvigionamento idrico viene fornito da Assm ed altri attraverso autocisterna. Sono programmati controlli ufficiali sulla qualità dell'acqua per i prossimi giorni. Pievebovigliana ha mantenuto una ordinanza cautelativa precedentemente emessa per altre motivazioni indipendenti dal sisma. Approvvigionamento con autocisterna da parte di Assm. Comuni di San Severino Marche, Casteiraimondo, Gagliole, Pioraco e Fiuminata e S. Severino: è stato dato avviso alla popolazione, in via precauzionale, di utilizzare momentaneamente l'acqua per scopi alimentari solo previa bollitura. L'Assm sta provvedendo a verificare rotture e danni all'acquedotto comunale e a controllare i parametri di potabilità. Pieve Torina permane disposizioni dell'Ordinanza presso FP Capodacqua, Vari, Pie' Casavecchia. Comune di Sefro (Sefro Capoluogo e Frazione Agolla). Permane divieto a scopo precauzionale di utilizzo dell'acqua a scopi potabili. Provincia di Ascoli Piceno Diverse rotture sulle reti di adduzione nei territori interessati all'evento sismico, hanno comportato temporanea mancanza di acqua potabile in alcuni Comuni (Appignano del Tronío, Offida, Castignano, Monteprandone, Acquaviva Picena e San Benedetto del Tronto) ma ora sono state riparate. -tit_org- Restano i divieti di utilizzo in sei comuniarea viene servita da tre autobotti Estratto da pag. 9 290 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Questo l'investimento di pubbliche amministrazioni per il prossimo anno Sono cinquantamila i beni artistici da salvare prima dell'arrivo della neve Per la ricostruzione e per la sicurezza 6 miliardi nel 2017 [Redazione] Questo l'investimento di pubbliche amministrazioni per il prossimo anno Sono cinquantamila i beni artistici da salvare prima dell'arrivo della neve ROMA Si può stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva al terremoto circa 6 miliardi di euro. Lo fanno notare fonti del ministero dell'Economia. Per far fronte alle esigenze post terremoto, spiegano le stesse fonti, il Governo ha stanziato con tré successive delibere del Consiglio dei Ministri 130 milioni di euro (50 milioni il 25 agosto, 40 milioni il 27 ottobre, 40 milioni il 31 ottobre); nel decreto per la ricostruzione sono stati inoltre stanziati 266 min per il 2016 e ulteriori 200 per il 2017. Nel disegno di legge di Bilancio 2017 il Governo ha poi stanziato 600 milioni per la ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici del 2016 sotto forma di contributi e credito di imposta, nonché risorse aggiuntive per investimenti in opere pubbliche e liberato spazi di bilancio per comuni e regioni allo scopo di favorire spese stimabili in circa 600 milioni nell'anno 2017, che contribuiranno al piano di messa in sicurezza e prevenzione, sul quale insistono per lo stesso periodo anche circa 2 miliardi sotto forma di incentivi fiscali per le opere di ristrutturazione da parte dei privati e 800 milioni già stanziati per opere pubbliche contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza delle scuole. Infine, nel conto della pubblica am ministrazione per il 2017, già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici. Arriva la neve: SOmila i beni artistici da salvare In regioni come quelle del Centro Italia il patrimonio artistico e archeologico sa salvare non ha uguali al mondo. Questo comporta evidentemente una priorità innegabile ma anche un compito titanico: salvaguardia. Sono stati stimati infatti in cinquantamila i beni artistici da salvare e che insistono sulle aree martoriate dal sisma prima dell'arrivo della neve. Infatti secondo Fabio Carapezza Guttuso, prefetto responsabile dell'unità di crisi del Mibact, sono arrivate "segnalazioni di dannialcuni casi gravissimi su oltre cinquemila immobili di pregio perlopiù chiese nelle quali è conservato Ã80 per cento delle opere a rischio: tele, statue, paramenti sacri, affreschi, opere di oreficeria e organi". In questo senso la stima degli interventi mirati avranno un costo pari a 3 miliardi di euro. Duecentomila case lesionate e migliaia di sfollati Mentre la terra trema ancora nel centro Italia si fa la conta delle case lesionate che, secondo il capo della Protezione civile Fabrizio Curoio, potrebbero essere duecentomila. "Le procedure che sono state messe in campo fino ad oggi devono esse re riviste per la portata di questo evento", ha spiegato intervenendo a Radio Popolare. "Stiamo organizzando una missione per dividere le case agibili da quelle lesionate per poi concentrarci su quelle con problemi. Per organizzare questo sistema ci vorranno ancora 24-48 ore. Gli sfollati che noi stiamo assistendo sono 22mila. Più di 6mila sono sulla costa, gli altri nei centri allestiti dalle Protezioni civili regionali sui tenitori colpiti. Questi numeri comprendono anche coloro che potrebbero rientrare nelle proprie case ma non lo stanno facendo per la paura di nuove scosse. Stiamo lavorando per la costruzione di aree con i moduli abitativi, i container; non ci saranno le tendopoli. Ribadiamo pero' il suggerimento di spostarsi sulla costa negli alberghi, anche se ci si allontana di qualche chilometro dalle proprie case". Militari contro gli sciacalli E' un fenomeno odioso. Intollerabile che merita la massima repressione. E' lo sciacallaggio che pure di fronte a tragedie come quelle del terremoto, non si ferma. Nessuna pietà ma anzi la premeditata volontà di sottrarre a chi ha perso a tutto, a chi ha visto i sacrifici di una v ita sepolti da polvere e mattoni. Così va salutata con soddisfazione la decisione del governo dimandare 500 militari per il presidio anti-sdacalli. Lo ha ufficializzato il ministro della Difesa Roberta Pinotti. "Chiunque entri nelle forze armate - ha spiegato il ministro Pinotti - giu ra fedeltà alla patria, la sua missione è per il popolo italiano. Le spese per le forze armate - ha proseguito il ministro - non servono soltanto per la Difesa, ma per dare sicurezza ai cittadini". tit_org- Estratto da pag. 10 291 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il Miur pensa a interventi "agili" per rispondere alle diverse esigenze In 15 giorni verifiche sulle scuole [Redazione] 11 Miur pensa a interventi "agili"er rispondere alle diverse esigenze hi 15 giorni verifiche sulle scuole I ROMA - Entro 15 giorni sarà completata Pensa comunque a interventi "agili" per riuna verifica su tutte le scuole dei comuni delspendere alle diverse esigenze, E dunque dol'Italia centrale dopo la scossa di terremoto ve cl sono scuok ancoraPled1'ma - che domenica ha lesionato o sbriciolato case tutto dove ancora esiste una comunità, poe istituti scolastici. Nel Maceratese le lezioni trebbero essere adottati anche i doppi turni certamente non riprenderanno prima del 7 negli istituti ritenuti sicuri; laddove i ragazzi novembre e anche nelle altre province delle avessero deciso di spostarsi sulla costa si doMarche, ma pure dell'Umbria, è assai proba- vrà invece agire soprattutto sugli organici. bile chesi prenda una mandata di giorni in più per le verifiche tecniche sull'agibilità degï édifia. La task force del Miur voluta dal ministro Giannini dopo il sisma di Amatrice sta lavorando a ritmo serrato con la protezione dvile per sentire uno a uno tutti i dirigenti scolastici dei 62 comuni coinvolti e trovare insieme le soluzioni più adatte. Al Miur si -tit_org- Estratto da pag. 11 292 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Al varo la soprintendenza unica speciale per il terremoto Franceschini: "Sveltiremo regole e strumenti per intervenire" [Redazione] Al varo ßá soprintendenza unica speciale per il terremoto > ROMA "Condivido il grido di dolore che arriva dai sindaci esposti in prima linea sul terremoto e che protestano perché alcune cose non vanno. Nell'imminente decreto legge annundato dal presidente del Consiglio inseriremo norme straordinarie per i beni culturali. Certe regole troppo vincolanti sono nemiche della necessaria velocità". Lo ha affermato il ministro dei Beni Culturali. Dario Franceschini, in materia di interventi di salvaguardia e recupero del patrimonio culturale nelle aree colpite dal terremoto, aggiungendo che "nascerà la soprintendenza unica speciale per il terremoto: occorre un interlocutore unico anche nella prospettiva della ricostruzione. Sveltiremo tutto". "I Comuni, le soprintendenze, la Protezione civile potranno agire subito -spiega il ministro- con una chiamata diretta del direttore dei lavori e di una ditta per interventi immediati. In Italia viviamo in un paradosso: la scelta discrezionale è sinonimo di corruzione. Anche sotto terremoto e di fronte a un crollo, e per spese sotto i 20.000 euro, occorre una gara per il progettista, una seconda per l'impresa. Di qui il decreto legge". Alla domanda su cosa sarà fatto per prevenire la corruzione, Franceschini risponde poi che "tutti sono chiamati a un'assunzione di responsabilità. Se mai ci fossero casi di corruzione, verranno perseguiti. Ma la situazione è straordinaria. Ci sono segnalazioni di danni a 5.000 beni vincola ti. Trecento tra architetti, tecnici e funzionali sono mobilitati dal 24 agosto, e cento di loro vengono da fuori sede, lavorano tutti anche sedici ore al giorno e c'è il problema dell'indennità di trasferta da risolvere. Avremo strumenti nel decreto". E che per domani il Consiglio dei Ministri possa approvare il nuovo decreto legge, non paiono esserci problemi. "I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d'Europa" ha infatti scritto nella sue Enews, il presidente Matteo Renzi. "Non sarà una sfida facile, non sarà una sfida breve. Ma abbiamo messo in campo una struttura che ci farà superare ogni difficoltà e ricostruire tutto com'era. Ci vorrà del tempo, ci vorrà tanta fatica. Ma l'Italia è più forte della fatica. Ed è più forte anche del tempo. Noi ricostruiremo tutto". -tit_org- Franceschini: Sveltiremo regole e strumenti per intervenire Estratto da pag. 11 293 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scuole "a pezzi" Mazzola assicura "Sono tutte agibili" [Massimiliano Conti] Gli studenti fotografano le crepe e scatenano' ira dei presidi II presidente della Provincia: "Procurare allarme è un reato " Scuole "a pezzi" Mazzola assicura 'Sono tutte agibili" VITERBO "Chiudiamo le scuole" era il titolo di un CTdvocai.onopamphlet di Giovanni Papini che, in una ri-Stampa alternativa circolata molto una ventina di anni, eccitava la fantasia degli studenti. Un programma, quello di Papini, che qualcuno oggi rilancia, per motivi che però nulla hanno a che vedere con quelli elencati dallo scrittore, bensì con il terremoto. Le scosse della scorsa settimana, il "big one" di domenica mattina e lo sciame successivo, hanno messo a dura prova le mura di molti edifici scolastici della Tuscia, nuovi ma soprattutto vecchi. Se è vero che la campana degli studenti e quella dei genitori non può essere ritenuta troppo attendibile (tendenzialmente "paraculi" i primi, generalmente apprensivi i secondi), è anche vero che alcune foto spedite dai ragazzi alle redazioni un po' di apprensione la mettono: pannelli staccati, crepe sulla mura, distacchi di intonaco, addirittura zone interdette con bande segnaletiche (succede al liceo scientifico Ruffini). Quante di queste situazioni siano preesistenti agli eventi sismici (che spesso le scuole viterbesi caschino a pezzi non è una novità) o siano invece il risultato delle "sollecitazioni"(eufemismo) dei giorni scorsi non è dato sapere (nessuna secondo la Provincia). E' dato invece sapere che i genitori, compiici le ormai famose (o famigerate) chat su Whatsapp, sono in stato di allarme. Il fronte politico-istituzionale, invece, presenta più crepe di certe mura. Detto che le competenze sulle scuole sono suddivise tra Comuni (asili, elementari e medie) e Provincia (superiori), da una parte troviamo alcuni sindaci, a cominciare da quello di Viterbo, che hanno sposato la linea precauzionale (nel capoluogo vacanze forzate fino a sabato per tutti gli alunni fino alla terza media per permettere controlli a tappeto), dall'altro c'è l'inquilino di Palazzo Gentili, Mauro Mazzola, che le verifiche ai suoi tecnici le ha già fatte fare (nei giorni di festa) e, di fronte al "terrorismo" a suo dire ingiustificato, ricorda a tutti che esiste il reato di procurato allarme. Lo stesso "spettro", una denuncia, che la preside del liceo Buratti, Clara Vittori, ha agitato davanti agli studenti che, al ritomo a scuola post Halloween, ieri mattina si aggiravano per i corridoi e le classi armati di smartphone per documentare l'apocalisse prossima ventura. Alla corrente degli "apocalittici" ieri si è iscritto anche il sindaco di Fabrica di Roma, Mario Scamati, che ha inviato una dura lettera alla prefetta (e per conoscenza ai ministri della Pubblica istruzione e delle Infrastnitture, oltre che al presidente del Consiglio nonché inventore della Buona scuola Matteo Renzi), minacciando di chiudere fino a giugno gli istituti sotto la sua giurisdizione - a cominciare dalla scuola più malmessa, la Dante Alighieri - in mancanza di certificazioni antisismiche rilasciate dagli organi competenti. "Io la responsabilità di far stare ragazzi dentro edifici insicuri non me la prendo", dice fuori dai denti Scamati, che invita il prefetto ad avere sulla sicurezza scolastica "la stessa attenzione che sta riponendo nella gestione degli immigrati". Mazzola, da parte sua, assicura che dalle verifiche effettuate dai tecnia in tutti gli istituti superiori della Tusda non sono emerse criticità degne di nota. "Le foto che circolano su internet - sottolinea il presidente della Provincia - le conosciamo anche noi, e non da oggi. Sono situazioni di routine, che con il terremoto c'entrano poco o niente". Mazzola non risparmia una stoccata a Michelini, "reo" di aver assoldato tecnici "forestieri" per eseguire i controlli nei 41 plessi viterbesi: "In Provincia non abbiamo dormito, le verifiche le abbiamo fatte approfittando del ponte di Ognissanti. Domattina (oggi, ndr) avrò una relazione dettagliata da parte del dirigente Dello Vicario, ma posso già dire che non esistono situazioni di pericolo. Tengo, inoltre, a sottolineare che i nostri tecnici sono spedalizzati e regolarmente iscritti all'albo. Sono bravi e competenti, anche se sono viterbesi e non milanesi". L'ultima stoccata è diretta a studenti e insegnanti: "Se qualcuno non ha voglia di andare a scuola, si prenda un giorno di vacanza o di permesso, senza fare inutile allarmismo". ^ Massimiliano Conti Sulle chat delle mamme è psicosi. Il sindaco di Fabrica scrive ai ministri e minaccia di chiudere gli istituti fino a giugno A sinistra alcune immagini inviate dagli studenti del liceo Buratti. A destra l'asilo di Vetralla chiuso fino a nuova ordinanza -tit_org- Scuole a pezzi Mazzola assicura Sono tutte agibili Estratto da pag. 12 294 03-11-2016 Pag. 1 di 1 In alcune zone di Viterbo l'acqua continua a essere torbida Chiuso l`asilo di Vetralla Evacuata villetta a Civita [Redazione] In alcune zone di Viterbo l'acqua continua a essere torbida Chiuso Fasilo di Vetralla Evacuata villetta a Civita I VITERBO Gli scatti arrivano dagli istituti tutta la provincia: dal Buratti di Viterbo al Midossi di Civita Castellana, dal Ruffini all'Orioli, dal Paolo Savi all'alberghiero di Caprarola. Un racconto per immagini dello stato, se non di insicurezza quantomeno di decadenza, in cui versano molte scuole superiori della Tuscia. Pezzi di intonaco staccati, crepe, controsoffitti divelti, aree interdette. Per il presidente della Provincia si tratta di situazioni preesistenti il terremoto che non destano particolari preoccupazioni. "Noi ci occupiamo di prevenzione non di emergenza", puntualizza Mazzola. Non è invece agibile, a quanto pare, la scuola dell'infanzia di piazza Cavour a Vetralla, chiusa in via straordinaria e precauzionale dal sindaco "fino a nuova disposizione", a causa delle problematiche emerse in sede di verifiche. Per poterla riaprire ne serviranno altre e più approfondite. Dal canto loro molti dirigenti scolastici ieri mattina hanno riunito gli studenti minacciando denunce per procurato allarme in caso qualcuno sia sorpreso a diffondere foto. "Io la riunione non l'ho fatta - spiega la presidente del Ruffini, Maria Antonietta Bentivegna - solo perché stamattina avevo una riunione in Provincia sul dimensionamento. Si tratta comunque di episodi gravissimi. Per quanto riguarda le verifiche compiute dai tecnici nel mio istituto, sia per la sede di piazza Dante che per quella di via della Verità, ho già pubblicato i verbali sul sito". "Dall'esame visivo degli ambienti intemi si rileva nessun segno o danno imputabile agli eventi sismici", si legge. Sopralluoghi ci sono stati anche all'Università della Tuscia, dove i vigili del fuoco sono stati accompagnati dal rettore Ruggieri, dal direttore generale Moscatelli e dai responsabili dei servizi tecnici. Da oggi riprenderà la normale attività: le strutture didattiche e scientifiche sono risultati agibili e funzionanti. Nei prossimi giorni comunque saranno effettuati interventi mirati in alcune strutture. Circa cinquanta i sopralluoghi compiuti dai vigili del fuoco e da ingegneri specializzati a Civita Castellana. "Non sono emerse situazioni di particolare pericolosità - si legge in una nota - se non in un caso (una villetta in località Terrano, ndr) per il quale è stata emessa dal sindaco un'ordinanza di sgombero in via cautelativa. Gli edifici pubblici e il ponte dementino sono stati verificati invece dai tecnici comunali". Intanto non è ancora rientrato l'allarme acqua torbida a Viterbo. "I risultati dei monitoraggi - si legge in una nota di Tálete - confermano la totale scomparsa della torbidità alle fonti di approvvigionamento, mentre permangono problemi residuali in alcune porzioni di rete nelle zone Respoglio, San Barbara, Santa Lucia, EUera, La Querci viale Trieste, Teverina, Paradiso dove sti. mo comunque effettuando le necessarie att vita di spurgo e pulizia delle condotte". Tal tè ha approntato un servizio di approwigii namento alternativo tramite autocisterna largo Santa Chiara (nel piazzale antistan Obi) con esclusione del periodo tra le 8 e 10 di stamani per motivi tecnici. -tit_orgChiusoasilo di Vetralla Evacuata villetta a Civita Estratto da pag. 13 295 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'iter della gara d'appalto allunga i tempi. Genitori preoccupati dopo il terremoto "Dante Alighieri" senza scala di sicurezza progetto fermo a causa della burocrazia [Alfredo Parroccini] L'iter della gara d'appalto allunga, i tempi. Genitori preoccupati dopo il terremoto "Dante Alighien" senza scala di sicurezza progetto fermo a causa della burocrazia I- CIVITA CASTELLANA Le scosse di terremoto hanno gettato la popolazione in un costante stato di angoscia e di paura. Particolarmente apprensive sono le famiglie i cui figli frequentano le scuole cittadine di vario ordine e grado. I controlli agli istituti scolastici sono stau eseguiti con esiti positivi e rassicuranti. Tuttavia alcuni genitori non sono ancora tranquilli. Una mamma, preoccupatissima per l'incerta situazione causata dal sisma, ha scritto sul profilo facebook del sindaco Angelelli dichiarando: "Spero vivamente che lei mi possa rispondere e in un certo senso tranquillizzare!! Mia figlia frequenta la scuola Dante Alighieri e la sua classe si trova al secondo piano. In caso di incendio o di terremoto non avendo un uscita di sicurezza con relativa scala estema per poter uscire dalla scuola, gli studenti devono necessariamente scendere le scale inteme. Due rampe di scale! Sarà la paura che in questi giorni non ci abbandona, ma la domanda è: ma se disgraziatamente quelle scale fossero inagibili i nostri ragazzi da dove escono? Le scrivo io ma ovviamente parlo anche per gli altri genitori che domani manderanno a scuola i ragazzi. A ogni piccolo sussulto, un infarto in corso! Aspetto una sua risposta!". Su questo delicato argomento abbiamo contattato telefonicamente l'assessore alla Pubblica istruzione Giancarlo Contessa che ha risposto: "Effettivamente per avere una maggiore sicurezza è necessaria l'installazione di un'ulteriore scala estema. Ho contattato l'Ufficio tecnico comunale che mi ha detto che il progetto è stato fatto e anche finanziato. Adesso bisogna avviare la gara d'appalto per la sua realizzazione". La mamma(a nome anche degli altri genitori) che ha segnalato al sindaco Gianluca Angelelli la necessità che la scuola media si doti di un'altra scala estema ha ragione. Il Comune di Civita Castellana l'ha prevista e finanziata. Ora il vero problema rimangono i tempi burocratici. Quanto tempo occorrerà aspettare per poter essere effettivamente montata? A Alfredo Parroccini Scuola "Dante Alighieri" Una mamma si è rivolta al sindaco con un post su facebook -tit_org- Dante Alighieri senza scala di sicurezza progetto fermo a causa della burocrazia Estratto da pag. 20 296 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Tuscania Pronte le disposizioni in caso di calamità la zona del Pratino come punto di ritrovo [Davide Savino] Tuscania [l piano deve essere approvato entro il 5 dicembre TUSCANIA II sisma di domenica ha causato diversi danni in tutta la Tuscia, a Tuscania per fortuna non ci sono state segnalazioni di crolli o di criticità, mapaese manca ancora l'approvazione del piano di emergenza. Il dispositivo è stato presentato un mese fa in Comune, il 30 settembre scorso: il piano di emergenza viene messo in atto in caso di calamità naturale e serve per coordinare gli aiuti nelle prime 24 48 ore di emergenza. Il piano comunale è previsto dalle normative regionali e dalla Protezione civile a Tuscania si aspetta l'approvazione che è prevista entro la data del 5 dicembre 2016. Intanto sul sito del Comune sono comparsi gli avvisi alla popolazione in caso di evento sismico, dal piano presentato a settembre sono previsti tré punti di ritrovo: uno destinato agli ammassamenti dei viveri e approvvigio namenti, uno per le emergenze e uno per i ricoveri. La zona del Pratino è stata destinata a punto di ritrovo e ammassamento visto il grande spazio presente e la lontananza da corsi d'acqua, mentre per il punto di emergenza la scelta è ricaduta sull'area del campo sportivo. Sono stati previsti anche tré aree di ritrovo per la popolazione, zone dove dirigera nei primi minuti dell'emergenza, la prima è a piazza Bersaglieri, la seconda è il campo di basket nel rione Gescal e la terza è l'area camper del Piglio in piazzale Andersen. Il piano è stato presentato e redatto dal geólogo Raffaele Rizzo che, nel suo lavoro elenca i principali rischi a cui è soggetto il territorio di Tuscania. Primo tra tutti proprio il rischio sismico, visto che Tuscania è in zona 2B, seguito dal rischio di forti eventi meteorici con possibile straripamento del fiume, ci sono poi il rischio incendi e gli eventi franosi. Con questo dispositivo Tuscania sarà uno dei primi Comuni dell'area a dotarsi di un piano emergenza che rispetti tutte le ultime direttive in materia. Intanto lunedì, a Tuscania, tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private sono rimaste chiuse per consentire ai tecnici di svolgere i sopralluoghi necessari a stabilire se le strutture hanno subito danni, molti in paese hanno paura che la terra si risvegli come nel 71. Davide Savino Riunione Sono state individuate anche le aree di primo soccorso, intanto ieri scuole chiuse per consentire i sopralluoghi -tit_org- Estratto da pag. 22 297 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Illustrato dal sindaco in una riunione. Scuole ok dopo il sisma, tranne la materna di piazza Cavour Al via il nuovo piano d`emergenza di Comune e Protezione civile [Redazione] Illustrato dal sindaco in una riunione. Scuole ok dopo il sisma, tranne la materna di piazza Cavour Al via û nuovo piano d'emergenza di Comune e Protezione civile VETRALLA Si è conclusa nell'aula magna dell'istituto commerciale Piazza Marconi, la prima riunione straordinaria per la divulgazione del nuovo piano di emergenza che è stato messo a punto dall'amministrazione del Comune di Vetralla in collaborazione con la Protezione civile. Erano presenti il sindaco Francesco Coppari, il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Flaminia Tosini, il capo dei vigili urbani Ivo Aquilani, il responsabile dell'ufficio tecnico Remo Luziatelli, il delegato della Protezione civile Claudio Bemini, il redattore del nuovo piano emergenza Gianluca Fociani, il dirigente scolastico Santoni, oltre all'ammistrazione tutta. Il sindaco Francesco Coppari ha reso nota la richiesta da parte della Prefettura di informare la popolazione circa i piani di emergenza già in possesso dei Comuni, e ha informato i cittadini vetrallesi sul nuovo piano di evacua zione redatto aggiornato, rispetto a quello approvato in data 2012, da divulgare in modo capillare in base alle nuove normative vigenti, che verrà sottoposto ad approvazione al prossimo consiglio comunale dell'8 novembre. "Questa è una riunione di tipo informativo e divulgativo senza voler entrare nei dettagli tecnici, ma è fondamentale che la popolazione sappia come comportarsi nell'immediato e a chi rivolgersi qualora si verifichi un'emergenza - ha sottolineato il vicesindaco Tosini, rassicurando i presenti sui sopralluoghi effettuati tempestivamente in questi giorni da parte dell'uflìcio tecnico, in tutti gli edifici scolastici del territorio, avvenuti sia a seguito del primo sisma del 26 ottobre scorso che a seguito dell'ultimo sisma del 30 ottobre. Tutti gli edifici scolastici sottoposti a controlli in questi ultimi giorni, rispondono a pieno a tutti i requisiti di sicurezza, tranne la scuola dell'infanzia di piazza Cavour, nel capoluogo, che a seguito dell'ultimo sisma, presenta invece criticità che necessitano di un ulteriore approfondimento. Per questi motivi - ha precisato Tosini si è decisa la chiusura provvisoria della stessa a data da destinarsi, utilizzando tutto il tempo necessario per le verifiche, al fine di garantire la sicurezza dei ragazzi, anche se questo comporterà un lieve disagio per gli spostamenti delle tré classi attualmente presenti". Il geometra Gianluca Fociani, ha illustrato il nuovo piano di emergenza (a breve consultabile sul sito del Comune) che prevede diverse aree dislocatetutto il territorio (compreso un centro operativo comunale eoe presso le scuole medie di Cura) sottolineando la voluta intenzione di individuare a Vetralla molte più zone cosiddette "di attesa" rispetto ad altri Comuni, in virtù del fatto che il territorio è ampiamente popolato in ogni sua parte, per cui è necessario che ci siano più punti di accentramento al fine di dare la possibilità a tutti di raggiungere nel più breve tempo possibile i luoghi di ritrovo. Dopo un breve dibattito con i presenti, la parola è passata infine al delegato Claudio Bernini, che ha rivolto un particolare ringraziamento a tutti i ragazzi della Protezione civile, sottolineando "la loro preparazione, la loro presenza costante sul territorio, la loro disponibilità, permettendo in questi anni alla città di essere molto più sicura e riuscendo spesso a ripristinare situazioni di emergenza complesse". Cittadini interessati In tanti hanno partecipato all'illustrazione del Piano -tit_org- Al via il nuovo pianoemergenza di Comune e Protezione civile Estratto da pag. 22 298 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La trasferta Il gruppo comunale di Protezione civile nel campo base di Torrita di Amatrice [Redazione] La trasferta II gruppo comunale di Protezione civile nel campo base di Torrita di Amatrice I TARQUINIA mensioniimII gruppo comunale della Protezione civile di Tarquinia mani". Conal campo base di Torrita, frazione di Amatrice. "Su ritinua dunque l'opera di volontariato da parte delle assochiesta del dipartimento della Regione Lazio, ci siamo dazioni tarquiniesi. C'è chi come Alessandro Sacripanti portati a Torrita per consegnare il nostro gruppo elettro- dal giorno della prima scossa ad Amatrice non ha mai geno da 50 abbandonato le zone terremotate prestando costante e kwaflerma- continua assistenza alle persone che sono state sfollate no i volontà- dalle proprie abitazioni. ri - e rimaniamo a disposizione per ogni eventualità, a fronte di un'emergenza che ha assunto di- -tit_org- Estratto da pag. 23 299 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il ritorno degli Angeli, 50 anni dopo Così il fango cambiò le nostre vite = Riecco gli Angeli, cinquant`anni dopo [Antonio Passanese] Il ritomo degli Angeli, 50 anni dopo Così il fango cambiò le nostre vite Stanno arrivando da tutto il mondo per prendere parte al cinquantesimo anniversario dell'Alluvione di Firenze. Sei storie, sei testimonianze di chi in quei giorni c'era. Arrivando anche da posti lontanissimi per dare una mano. Dei 500 registrati Angeli del fango registrati sul sito del Comune, solo ieri hanno ritirato il loro kit (nella sede della Regione in piazza dell'Unità) in 300. Nella borsa realizzata per l'occasione un pass che garantisce loro l'accesso alla cerimonia di domani nel Salone dei Cinquecento, a 8 musei e a utilizzare gratis i mezzi publici, poi una cartina di Firenze, una guida turistica e il libro che li celebra. a pagina Massimo Marrone G. Battista D'Ardia Paolo BanchiAngela Consolane!! e Marco MecacciPamela Davis Riecco gli Angeli, cinquant'anni dopo Stanno arrivando da tutto il mondo per prendere parte al cinquantesimo anniversario dell'Alluvione di Firenze. Sono gli Angeli del Fango: uomini e donne che, in quei tragici giorni di inizio novembre del 1966, aiutarono la città a rialzarsi. Dei 500 registrati sul sito del Comune, solo ieri hanno ritirato il loro kit (nella sede della Regione in piazza dell'unità) in 300. Nella borsa realizzata per l'occasione un pass che garantisce loro l'accesso alla cerimonia di domani nel Salone dei Cinquecento, a 8 musei e a utilizzare gratis i mezzi puÛ ñ, e poi una cartina di Firenze, una guida turistica e il volume Angeli del Fango di Erasmo D'Angeli, edito da Giunti. á cura di Antonio Passanese Già trecento ragazzi di allora sono a Firenze per il ritrovo in Palazzo Vecchio Cinque storie di chi accorse a salvare città e capolavori dopo la furia dell'Ani. -. V.. y. -...,.--,;- - ^É.... -.,. 1966 Alcuni ragazzi spalano l'ingresso laterale della Biblioteca Nazionale in via Magliabechi (dn Angeli del fango, ed. Giunti) -tit_org- Il ritorno degli Angeli, 50 anni dopo Così il fango cambiò le nostre vite - Riecco gli Angeli, cinquant anni dopo Estratto da pag. 4 300 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Marco Mecacci e Angela Consolandi La coppietta del liceo innamorata nel fango [Redazione] Marco Mecacci e Angela Consolandí La coppietta del liceo innamorata nel fmw Marco Mecacci e Angela Consolarteli in quel novembre del '66 frequentavano la terza classe del liceo classico Galileo. Si sono innamorati in quell'anno, nei panni di Angeli del Fango, e da allora non si sono più lasciati. Con tutti gli altri studenti ripulimmo la nostra scuola. Grazie allo slancio di tutti il Galileo potè riaprire dopo un mese e mezzo dall'Alluvione. Quando riprendemmo le lezioni raccontano insieme c'era un umido che ti entrava nelle ossa. E accadde una cosa eccezionale: il preside consentì alle donne di non portare il grembiule e di indossare i pantaloni. Angela abitava in piazza Puccini: Era un lago, ci si muoveva con i canotti e per un mese mancarono acqua e luce; Marco, invece, abitava a Ponte a Greve, lì non avemmo alcun problema. Per mesi ospitai i compagni di liceo e poi di Università. E tutti insieme ogni giorno, prima e dopo la scuola, andavamo in giro a ripulire fondi e androni. -tit_org- Estratto da pag. 4 301 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La Leopolda per il Sì parte dalla ricostruzione = Una Leopolda per la ricostruzione [Claudio Bozza] DA DOMANI LA TRÉ GIORNI RENZIANA La Leopolda per il Sì parte dalla ricostruzione Da Leopolda d'attacco per il Sì, a Leopolda di unità nazionale per la ricostruzione, con protagonisti anche gli Angeli del fango. Il sisma ha costretto Renzi a rivoluzionare il format. Si parte domani alle 21, con il ritomo di Richetti, ex compagno di rottamazione. a pagina 5 Bozza II premier Matteo Renzi Domani parte la tré giorni per il Sì al referendum, apre Richetti Ma la prima sera sarà dedicata al terremoto. Rossi: io non ci sar Una Leopolda per la ricostruzion( Da Leopolda d'attacco frontale per il Sì al referendum, a Leopolda di unità nazionale per la ricostruzione, con protagonisti anche gli Angeli del fango. Ð disastro del terremoto ha costretto Renzi a rivoluzionare in corsa il format della settima edizione della kermesse che da Palazzo Vecchio lo ha spinto fino a Palazzo Chi- gi Domani sera, alle 21, i cancelli della Leopolda si apriranno per discutere soprattutto di terremoto, protezione civile, terzo settore, leggi sociali e volontariato, spiega il premier. E poi: Lo faremo a qualche giorno di distanza dal terremoto e a cinquant'anni dall'Alluvione di Firenze. La prima serata si chiuderà con una maxi spaghettata all'amatriciana di solidarietà, a sostegno delle popolazioni terremotate. Dal punto di vista politico va però registrata una novità piuttosto rilevante, perché ad aprire la Leopolda ci sarà il deputato Pd Matteo Richetti. Un ritomo, quello dell'ex compagno di rottamazione, niente affatto scontato: dopo la battaglia del 2011, le strade dei due Matteo si sono divise, e forti sono state le critiche di Richetti rispetto alla gestione del partito da parte di Renzi. Oggi, però, davanti alla sfida cruciale del referendum e obbligati a essere uniti, Renzi ha riconvocato alla Leopolda Richettì, affidandogli appunto la prima serata. Sabato mattina torneranno gli ormai consueti tavoli di lavoro, sugli argomenti più vari. Sabato pomeriggio toccherà invece all'imprenditore della moda Brunelle Cucinelli, che racconterà il suo progetto per la ricostruzione di Norcia. Quindi lavoreremo sulle riforme costituzionali, andando a smentire, una per una, tutte le bufale di questi mesi. Mostreremo come questa riforma può davvero cambiare la vita degli italiani, aggiunge il presidente del Consiglio e segretario del Pd. E domenica mattina a mezzogiorno, come sempre, a lui toccherà l'intervento conclusivo. Prima di Renzi parleranno alcuni leopoldini che in questo 2016 hanno avuto un figlio o che lo stanno aspettando. Ð governatore toscano Enrico Rossi, infine, pur dicendosi favorevole alla riforma, quest'anno non parteciperà alla Leopolda: Ho altri impegni, glissa. Ma è chiaro il suo distinguo: da mesi è in campo come candidato per contendere la segreteria del Pd a Renzi, anche se nessuno sa ancora quando si terrà il prossimo congresso. Claudio Bozza Programma Parte domani alle 21 la settima edizione della Leopolda Sabato mattina si terranno invece i tavoli di discussione Domenica a mezzogiorno è invece prevista la chiusura dell'evento con l'intervento di Renzi -tit_org- La Leopolda per il Sì parte dalla ricostruzione - Una Leopolda per la ricostruzione Estratto da pag. 5 302 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il sedicenne: Uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire [Redazione] LA BUFALA DELLE SCUOLE CHIUSE Falso allarme, il giovane chiede scusi II sedicenne: Uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito agestin II Comune lo "perdona": è pentito, adesso lavorerà un po' per la collettività rimines Dopo il secondo falso allarme, Palazzo Garampi ha prima stigmatizzato il fatto, poi ha girato tutto alla polizia postale. A questo punto, il giovane deve avere capito di averla fatta grossa e che il cerchio si stava stringendo. Così, probabilmente aiutato dai genitori, ha inviato una lettera al sindaco per chiedere scusa. A questo punto il Comune non ha alcuna intenzione di infierire e più avanti chiederà al giovane di impegnarsi in attività di volontariato. Via. Si è quindi autodenunciato in una mail all'amministrazione comunale, scusandosi con la città, l'autore del falso post sui canali di Whatsapp con cui si annunciava per lunedì 31 ottobre, la chiusura delle scuole in seguito alle scosse di terremoto. Si tratta di un sedicenne e, come scrive lui stes so nella lettera digitale, di uno scherzo sciocco che ha creato un problema che non sono più riuscito a gestire. Il post finto era dunque uno scherzo per fare due risate con i compagni di classe, ai quali ha subito dopo spiegato che si trattava di una bufala. Non avrei mai pensato a tali conseguenze - scrive il giovane - anche se con il senno di poi riconosco la stupidità delle mie azioni. Purtroppo ormai il danno è stato fatto e ho deciso di autodenunciarmi non per cercar di impietosire qualcuno, bensì perché ho capito la gravita della situazione e non voglio che venga perso del tempo cercando l'autore. Il ragazzo dunque, scusandosi nuovamente con Comune e concittadini, si mostra profondamente mortificato, e promette che non succederà mai La confessione Ho deciso di autodenunciarmi non per cercar di impietosire ho capito la gravita della situazione e non voglio che venga perso del tempo cercando l'autore^ II post originale del Comune e quello cambiato dal ragazzo più nulla di tutto ciò. Prende atto delle scuse pubbliche il Comune, continuando a giudicare grave quanto accaduto, un misto tra leggerezza e incoscienza. Comunque, si tratta di un primo, positivo gesto d'assunzione di responsabilità nei confronti della collettività da parte di un adolescente e, nello stesso tempo, di crescita personale. Da qui la richiesta al ragazzo di fornire la propria opera nel prossimo futuro a una delle iniziative di volontariato, sociali o culturali, a benefìcio della comunità. RIMINI. Alla Rne lo scherzo Ideato per ben due volte, lo ha travolto. Cosi ha chiesto scusa. Si tratta di un ragazzine che ha donato il logo del Comune e lo ha allegato a un comunicato "ufficiale" per dire che dopo le scosse di terremoto le scuole sarebbero rimaste chiuse. Il tarn tarn su Whatsapp ha fatto 11 resto. ai Rimini ' Sff -:!! -.:!... 1 ' Ñ: òð å ïåï àãþïå dello òåðîï.å îÅàïéà. a sette appuntamenti con cittadini: ri'ip:"DlUy 2ei se7J Ha 16 anni l'autore dei post falsi dopo i terremoti del 26 e del 30 ottobre scorsi -tit_org- Estratto da pag. 13 303 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Emergenza sisma, volontari a Caldarola: 547 persone assistite e oltre 1.200 pasti [Redazione] Emergenza sisma, volontari a Caldarob 547 persone assistite e oltre 1.200 past BOLOGNA. Centro Italia colpito dal terremoto, i volontari dell'Emilia Romagna sono al lavoro a Caldarola. Operativo anche il modulo ambulatorio e il camper farmacia. Ben 547 le persone assistite, di cui 150 alloggiate in tré strutture collettive al coperto e altre sistemate in modo autonomo (altre 300 sono state invece trasferite in alberghi sulla costa) e 1.200 i pasti forniti nella tensostruttura allestita con cucina e riparo. Continua quindi l'impegno di volontari, operatori e tecnici della colonna mobile regionale dell'Emilia Romagna arrivati sabato scorso a Caldarola, il comune del maceratese colpito dal terremoto di domenica e dalle scosse dei giorni successivi. Per rafforzare l'attività di assistenza e aiuto è stato anzi com pletato l'allestimento di altre strutture, con l'arrivo di nuovo materiale. Alla tensostruttura con cucina e riparo si sono infatti aggiunti: 3 container magazzino; 2 moduli abitativi per l'ampliamento del Centro operativo comunale; un modulo abitativo ad uso ambulatorio; 2 moduli abitativi multifunzione; una cella frigo a potenziamento della cucina. E' poi arrivato un furgone con derrate alimentari donate da Barilla e Granarolo, e altre ne sono disponibili. Inoltre, la funzione sanità della Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione un'ambulanza della Croce Rossa e tré soccorritori ed è già operativo nel comune del maceratese il camper farmacia donato dall'Associazione nazionale farmacisti di Reggio Emilia. A Caldarola sono al lavoro anche tré funzionari dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna. Resta attivo il conto corrente aperto dalla Regione Emilia Romagna già dopo il sisma del 24 agosto per aiutare i territori colpiti, sul quale sono stati versati sinora circa 400mila euro. Si può inviare il proprio contributo sul conto: IBAN IT69G0200802435000104428964, dall'estero: BIC UNCRITM1BA2. Intestazione e causale: "Emilia-Romagna per sisma Centro Italia". Gli aiuti sono in corso ma l'emergenza è enorme Fidsoidlaniie.ij^imuiedlied - à -tit_org- Estratto da pag. 13 304 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Amatriciana e anolini di solidarietà = Anolini e amatriciana, solidarietà a tavola PAG. 17 [Vittorio Rotolo] VOLONTARIATO Amatriciana e anolini di solidarietà PAG.17 EVENTO PARMA FACCIAMO SQUADRA HA CHIAMATO A RACCOLTA AZIENDE, ASSOCIAZIONI, ENTI ED ATTIVITÀ COMMERCIALI Anolini e amatriciana, solidarietà a lavo! Sabato, dalle 18.30 a mezzanotte,piazza Garibaldi, si terrà una cena benefica per aiutare la popolazione di Amatrice colpita dal sisma 11 Sentirsi mancare la terra sotto i piedi è una bruttissima sensazione vissuta durante gli interminabili istanti di un terremoto. Allo stesso modo, la perdita di certezze può essere percepita a causa della crisi economica: uno stipendio che viene meno, il peso di un affitto che non può essere più sostenuto. Drammi diversi che determinano lo stesso risultato: una famiglia che non ha più un tetto. Ma che una comunità solidale può supportare, facendo squadra. Sabato, dalle ore 18.30 alla mezzanotte, in piazza Garibaldi, la nostra città contribuirà a dipingere la tela di un nobile gesto solidale, con una bella iniziativa promossa da Parma Facciamo Squadra che ha chiamato a raccolta associazioni, cooperative sociali, enti ed attività commerciali per una cena benefica. Obiettivo: aiutare la popolazione di Amatrice colpita dal sisma lo scorso 24 agosto e tutte quelle persone che, nel nostro territorio, vivono una condizione di fragilità economica. Il menu della serata, che potrà essere degustato al prezzo di 12 euro, prevede il meglio delle spe cialità culinarie di Parma e delle zone terremotate: anolini e pasta aITamatriciana, prosciutto e vino. Ciascuno degli attori coinvolti ha fatto la propria parte - racconta Arnaldo Conforti di Parma Facciamo Squadra -: i ristoratori parmensi hanno donato più di 15mila anolini, mentre ad altre migliaia hanno lavorato tanti cittadini volontari; la Cooperativa Ð Giardino si è occupata del ripieno; il caseificio Gennari e la Barilla hanno donato parte degli ingredienti, l'azienda Lamoretti il vino. Altri partner dell'iniziativa. Chiesi farmaceutici e Acer. La pasta all'amatriciana, preparata con il guanciale ed il pecorino dei produttori di Amatrice, sarà cotta all'interno della cucina mobile della Protezione Civile. A distribuire gli anolini ci penseranno invece i food truck di ristorante Tré Ville, Dal Parmigiano, Osteria dei Mascalzoni e Gusto Parma. Vogliamo riaffermare il valore della solidarietà come elemento di tenuta di un tessuto sociale provato dalla crisi. Ma vogliamo anche far sentire alla popolazione di Amatrice che la solidarietà è una risposta importante alle loro insicurez ze spiegano Elena Dondi e Fabio Faccini, presidente rispettivamente di Forum Solidarietà e Consorzio Solidarietà Sociale, insieme a Stefano Andreoli di Fondazione Cariparma, partner dell'iniziativa. Un evento che ben rappresenta la vocazione solidale della nostra città ricorda l'assessore comunale al Commercio e Turismo, Cristiano Casa. Ad impreziosire la serata le performance ditanti artisti locali, gli showcooking di Gola Gola sotto i Portici del Grano (rivolgersi a prenotazioni @golagolafestival.com) e la presenza degli stand dei produttori di Amatrice. La metà del ricavato confluirà nel fondo della Gazzetta di Parma per i terremotati. In caso di maltempo, anolini ed amatriciana saranno serviti sotto le vele della Ghiaia. RIPRODUZIONE RISERVATA Anolini e amatriciana La presentazione dell'iniziativa in municipio. tit_org- Amatriciana e anolini di solidarietà - Anolini e amatriciana, solidarietà a tavola Estratto da pag. 17 305 03-11-2016 Pag. 1 di 1 sera Terremoto: se ne parla a Tv Parma [Redazione] Questa sera II dramma che sta colpendo dallo scorso mese di agosto il Centro Italia ha riportato airattenzione il tema della prevenzione sismica. L'Italia è un paese a rischio ed anche il nostro territorio, lo testimonia la scossa che ieri mattina ha colpito la nostra Bassa, sono soggetti a fenomeni che, ciclicamente, tornano a fare paura. Se la terra trema è il titolo scelto per la puntata di questa sera di Lettere al Direttore, l'approfondimento del giovedì di Tv Parma che questa volta sceglie di riflettere sulla tragedia che stanno vivendo Marche, Umbria e Lazio ma anche sulla nostra realtà. Perché è lecito chiedersi, alla luce di quanto successo fra Amatrice e Norcia, quanto sia sicura la nostra provincia, quanto rechiamo fra la dorsale appenninica e la pianura oggetto, pochi anni fa, del terribile sisma del modenese e quanto sono sicure le nostre case ed i nostri uffid, soprattutto nelle zone storiche. In studio ne parleranno Valentìno Straser, geólogo ed esperto del settore, Stefano Cambi esponente della Protezione Civile e l'assessore ai lavori pubblici del comune di Parma Michele Alinovi. Le amministrazioni municipal sono infatti chiamate ad un importante e delicato lavoro di messa in sicurezza di tutte le strutture pubbliche edcomune di Parma ha inoltre avviato anche un lavoro di zonizzazione sismica che potrà essere utile anche per il tessuto edilizio privato. Ma anche la nostra città non può dirsi al sicuro da un terremoto di intensità importante, una ipotesi, va ricordato, possibile. E per questo motivo va anche sottolineato il lavoro, puntuale, dei Vigili del Fuoco di Parma, in questi giorni impegnati in Centro Itala, e 'Lettere al Direttore' questa sera si collegherà in diretta con la caserma di via Chiavari per raccontare l'esperienza dei militi del 115, anche sul campo della prevenzione. Per intervenire in diretta sms e whatsapp al 3339200170. r.c -tit_org- Estratto da pag. 17 306 03-11-2016 Pag. 1 di 1 SISMA TERREMOTO LA SERA DEL 30 OTTOBRE IL SISMA AVEVA INTERESSATO L'APPENNINO Terremoto nella Bassa Nessun danno = La terra trema nella Bassa da San Secondo a Soragna PAG. 22 Ieri mattina la scossa: tanta paura tra la gente, non si sono registrati danni [Valentino Straser] SISMA Terremoto nella Bassa Nessun danno PAG.22 TERREMOTO LA SERA DEL 30 OTTOBRE IL SISMA AVEVA INTERESSATO L'APPENNINO La terra trema nella Bassa da San Secondo a Soragna Ieri mattina la scossa: tanta paura tra la gente, nonsono registrati dan il La provincia di Parma è tornata a tremare a distanza di tré giorni. Entrambi i terremoti hanno avuto una magnitudo 2.6 della Scala Richter, di modesta intensità, ma avvertiti dalle persone. Il sisma di ieri mattina ha avuto come zona epicentrale la Bassa parmense, localizzato dai sismologi fra San Secondo (1,1 chilometri dall'epicentro), Trecasali (3,8), Sissa (4,5), Fontanellato (6,7) e Soragna (7,9). Il terremoto si è originato a una profondità di circa á chilometri e registrato dall'Istituto Nazionale di Geofísica e Vulcanologia e dalla Rete Sismica dell'Università di Genova, alle 7.55 circa. Il sisma, percepito da diverse persone ha creato solo un po' di apprensione ma non sono stati segnalati danni a cose o a persone. Le onde sismiche si sono propagate e avvertite dalle persone anche nelle vicine province di Cremona e Piacenza.terremoto di ieri mattina si è verificato in una zona raramente interessata dalla sismicità, contrariamente a quello registrato nella zona appenninica, lo scorso 30 ottobre, in Val Parma. Ma, dal punto di vista geologico, non è questione di pianura Valentino Straser o di montagna, ma dalla conformazione del sottosuolo e dalla struttura appenninica ancora in fase di evoluzione, come testimonia la drammatica crisi sismica che sta interessando il Centro Italia. Fra i due recenti eventi sismici del Parmense e quelli che stanno interessando i paesi e le città situate fra Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria, non c'è collegamento. Pur riguardando la catena dell'Appennino, i contesti geologici del Parmense e quelli del Centro Italia sono tuttavia diversi, come pure è la sismicità. Dalle carte sismiche, ad esempio, si evidenzia che gli epicentri dei terremoti avvenuti nel passato nella Pianura padana decrescono, procedendo da est verso ovest Ne costituiscono un esempio le scarse frequenze dei terremoti nella Pianura piemontese e lombarda occidentale. Ð terremoto di ieri mattina con epicentro nella Bassa Parmense, pur insolito per la zona, è coerente con la sismicità e con le dinamiche di edificazione dell'Appennino, come pure il sisma, di magnitudo 2,6 della Scala Richter, avvenuto alle 21.15 circa dello scorso 30 ottobre e registrato dalla stazione sismica dell'Università di Genova. Il sisma, originato a una profondità di circa 24 chilometri, si era verificato fra i paesi di Tizzano Val Parma (2,5 chilometri di distanza dall'epicentro), Calestano (8,6), Langhirano (9,9), Neviano degli Arduini (10,7), Terenzo (11,2), Corniglio (11,3) e Palanzano (11,9). Pochi minuti dopo, alle 21.23 circa, un altro sisma di magnitudo 1,5 ha nuovamente scosso la Val Parma fra i centri di Hzzano Val Parma, Calestano, Corniglio e Terenzo, anche in questo caso senza causare danni.RIPRODUZIONE RISERVATA tit_org- Terremoto nella Bassa Nessun danno - La terra trema nella Bassa da San Secondo a Soragna Estratto da pag. 22 307 03-11-2016 Pag. 1 di 1 TERREMOTO Agricoltura, in arrivo gli aiuti [Redazione] TERREMOTO Ringraziamo il ministro Martina per aver prontamente convocato una riunione operativa durante la quale abbiamo ricominciato il lavoro che incessantemente dal 24 agosto ci vede impegnati in un tavolo congiunto presso il Mipaaf, insieme alla Protezione Civile nazionale. Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale perle zone colpite dal terremoto, a seguito delle ultime tragiche scosse dello scorso 30 ottobre: una misura urgente messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito delle imprese allevatoriali, con un aiuto a capo bovino di circa 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini; l'accoglimento della nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso presso la Regione Lazio per le stalle tunnel temporanee e presso la Regione Umbria per le ca sette; la disponibilità del numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato per raccogliere tutte le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte degli agricoltori e degli allevatori delle zone colpite dal sisma. Comprendiamo lo stato psicologico di preoccupazione e di paura dei cittadini dei Comuni colpiti dal sisma, ma vogliamo assicurare che il lavoro prosegue da parte delle Istituzioni, della Protezione Civile, del Ministero della Salute e di tutti i soggetti competenti senza sosta per fronteggiare al meglio, nella complessità dell'analisi caso per caso, la situazione. Lo hanno dichiarano ieri in una nota congiunta gli Assessorati allAgricoltura delle Regioni Lazio, Umbria e Marche. Ma intanto gli agricoltori restano in attesa degli aiuti concreti e la Coldiretti li incoraggia a non mollare: Dobbiamo tenere duro ancora qualche giorno. In mattinata l'assessore regionale all'agricoltura mi ha confermato la chiusura del bando, per cui la prossima settimana saranno consegnati agli allevatori i primi venti ricoveri provvisori per il bestiame ha detto ieri Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio, si legge in una nota, durante l'incontro avuto con una rappresentanza degli oltre novecento, tra agricoltori e allevatori, residenti nelle campagne tra Amatrice e Accumoli e che costituiscono di fatto l'ossatura del sistema economico dei due comuni danneggiati dal terremoto del 24 agosto e piegati definitivamente dal sisma della scorsa settimana. Gli allevatori sono ormai allo stremo. Molti di loro, disperati per il protrarsi della situazione di precarietà, pensano di mollare, di vendere le bestie, di chiudere stalle e aziende agricole e di lasciare i loro paesi..SS.SSSie -tit_org- Estratto da pag. 5 308 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'OPERAZIONE Rifiuti abusivi, multe per 27mila euro [Claudia Crocchiali] L'OPERAZIONE II bilancio degli ultimi mesi grazie ad Asa e alle guardie ambientali Conge< Rifiuti abusivi, multe per 27mila eun Girardi: Fenomeno legato più che all'inciviltà alla disonestà di alcune ditte Tivoli è stata abituata per decenni, purtroppo, al degrado diffuso che comprendeva il conferimento dei rifiuti a ogni ora e senza differenziarli. Ora finalmente grazie all'amministrazione comunale, in particolar modo al lavoro dell'assessore Maria loannilli, si sono avviate importanti bonifiche in luoghi dove storicamente gli sversatori abusivi si recano, come via Aeronautica, via di Cesurni, via di Pontelucano e via del Barco. In alcune di queste aree, però, il fenomeno si ripresenta immancabilmente e qui in attesa che venga assegnato un bando per l'acquisto di telecamere, si sta facendo fronte con le telecamere di "Asa" e i servizi di presidio del territorio da parte delle guardie ambientali Congeav che hanno elevato, in pochi mesi, 27000 euro di verbali in gran parte comminati a ditte abusive e cittadini provenienti dal fuori comune. Su questo importante traguardo l'ingegner ambientale Francesco Girardi, presidente di "Asa" Tivoli ha rilasciato questa dichiarazione: "Dalle nostre telecamere acquistate in attesa del bando a cui ha partecipato il Comune, si reperiscono importanti indizi sui soggetti, e devo dire che la stragrande maggioranza è afferente alla tipologia di ditte in regime di evidente evasione fiscale che cancellano smaltendo illegalmente i propri scarti di produzione cancellando così tracce agli eventuali controlli delle fiamme gialle. Credo comunque che sia sotto gli occhi di tutti la progressiva recrudescenza del fenomeno oggi circoscritto a poche aree a volte come nel caso di via Marziale (anche detta strada Galli), di pertinenza non sempre pubblica. Il fenomeno è legato più che all'inciviltà alla disonestà di ditte che così riescono a strappare prezzi delle loro prestazioni a nero più concorrenziali rispetto a chi paga giustamente i costi di smaltimento. Insomma un passo in avanti anche nella conoscenza delle vere cause del fenomeno potrebbe essere un passo decisivo a riprova di questo è anche il fatto éclatante che a Stacchini non si brucia più da metà aprile 2016 giorno in cui Asa e Congeav decisero di entrare dopo l'ennesimo rogo e a incendio domato da parte dei vigili del fuoco, si decise per mia volontà, di raccattare tutto il ferro e rame residuale di combustione e venderlo direttamente senza lasciarlo all'economia sommersa. Affari e business, non semplice inciviltà o dietrologie varie su frigoriferi seminati da qualche potete occulto, da questo si dovrebbe partire per risolvere il problema. Tivoli docet". Claudia Crocchianti Beccati con Aie dilli ai muimìna: -tit_org- Estratto da pag. 11 309 03-11-2016 Pag. 1 di 1 SUBIACO CRONACA La Sublacense chiusa da un anno per alluvione = anno con le transenne in strada Troja: Scrivo e telefono di continuo all'Astrai e alla Regione ma nessuno interviene [Antonio Amati] La Sublacense chiusa da un anno per alluvione ' a pagina 13 CRONACA Dopo 12 mesi dall'alluvione la via da Arcinazzo a Subiaco ancora non è stata sistemai Un anno con le transenne in strade Troja: Scrivo e telefono di continuo all'Astrai e alla Regione ma nessuno interviene) Ormai è trascorso un anno esatto dall'alluvione di ottobre del 2015, ma una corsia della Sublacense è ancora fuori uso. Piogge torrenziali martellarono il territorio del Comune di Arcinazzo e l'ingente mole di acqua provocò uno smottamento al km 2 5,500 della strada regionale Sublacense, proprio a valle del piccolo comune della Valdaniene. Sul posto accorsero i tecnici e gli operai dell'Astrai che chiusero la corsia che aveva subito la frana e lasciarono la possibilità di transitare solo in un lato della strada. "Sono state messe le transenne ha dichiarato il sindaco di Arcinazzo, Giacomo Troja sono stati fatti tutti i rilievi del caso ma i lavori di messa in sicurezza e il ripristino del tratto di carreggiata danneggiato dalla frana non sono mai iniziati". La bomba d'acqua si abbattè ormai un anno fa sul piccolo Comune, ma a tutt'oggi si continua a transitare su una di ANTONIO AMATI sola corsia. E la Sublacense per l'alta Valle dell'Amene e per tutti i suoi Comuni montani arroccati sulle montagne dei Simbruini è l'unica strada di accesso e l'unica carreggiata che collega la provincia di Roma con la confinante provincia di Frosinone. Su quel tratto di strada al km 25,500 non è stato nemmeno installato un semaforo per regolarizzare il transito degli automezzi, per la precedenza ci debbono pensare gli automobilisti e spetta a loro decidere chi deve transitare se si incrociano due auto. Dopo il nubifragio il Comune chiese lo stato di calamità naturale perché anche la strada provinciale che porta al paese aveva subito seri danni. "Siamo uno degli otto Comuni - prosegue il sindaco - ammessi allo stato di calamità naturale in conseguenza di quel disastroso evento, ma non abbiamo visto nemmeno un euro e non sono partiti nemmeno i lavori di ripristino sia per la Sublacense che per la strada provinciale che poi oggi è di competenza dell'Astrai". Insomma attacca II sindaco un paese e una Sublacense dimenticata. Ma non solo in quel tratto, al km 19,100 nel comune di Subiaco c'è un pericoloso dislivello della strada che è segnalato da anni, una specie di scalino che mette a rischio automobilisti e le due ruote. Sono stati messi i cartelli di pericolo ma nessun intervento di sistemazione è stato fatto. "Sono anni- conclude Troja - che scrivo e telefono all'Astrai e alla Regione ma nessuno interviene".II tratto di strada il giorno dell'alluvione -tit_org- La Sublacense chiusa da un anno per alluvione - anno con le transenne in strada Estratto da pag. 13 310 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CAVE CRONACA Dopo il terremoto è polemica a scuola = Ritorno in aula con la sorpresa I genitori, allarmati per la sicurezza della scuola post terremoto, attendono spiegazioni [Manuel Mancini] CAVE Dopo il terremoto è polemica a scuola Ritomo in aula con sorpresa per gli alunni dell'istituto Alberghiero di via Pedemontana a Cave. Il sindaco: I controlli erano tutti nella regola. a pagina 16 CRONACA I All'alberghiero di Cave i ragazzi hanno trovato i controsoffitti rotti e mal mes; Ritorno in aula con la sorprese I genitori, allarmati per la sicurezza della scuola post terremoto, attendono spiegazioì di MANUEL MANCINI Ieri mattina al rientro in aula degli studenti dopo il terremoto di domenica scorsa non sono mancate le sorprese. A Cave all'istituto alberghiero I.I.S.P di via Pedemontana i ragazzi hanno trovato i controsoffitti spostati e traballanti ed hanno avvisato i genitori che si sono allarmanti. Ma andiamo con ordine: nella cittadina prenestina dopo il ponte di 0gnissanti e dopo la chiusura predisposta dall'amministrazione per lunedì 31 otto bre, per effettuare le dovute verifiche dopo il sisma che ha colpito il centro Italia domenica 30 ottobre, sono arrivate le rassicurazione del Sindaco Angelo Lupi che ci ha confermato che non ci sono problemi. "Il sopralluogo è stato eseguito presso gli edifici scolastici comunali. Da un esame visivo delle strutture portanti non si sono riscontrati cedimenti strutturali o dissesti, ne caduta di intonaci, che potrebbero compromettere la stabilità della struttura portante degli edifici analizzati". Ma le scuole sono veramente sicure? Se lo chiedono i genitori degli alunni dell'Istituto Alberghiero I.I.S.P. via Pedemontana. Sono giunte in redazione le foto che potete vedere in cima all'articolo, che testimoniano lo stato in cui versa il controsoffitto. Gli ordini scolastici hanno provato a rassicurare i genitori, dichiarando che i pannelli sono di polistirolo e quindi leggeri, in caso di caduta non causerebbero danni. Ma questi pannelli, che da diversi mesi sono in queste condizioni, supportano le plafoniere dell'illuminazione, come potete ammirare dalle foto; sempre i genitori ci fanno sapere che nell'anno accademico scorso una di queste lampade è caduta, senza danni, grazie a Dio, per gli studenti. Anche le pareti di alcune aule presentano notevoli crepe. I genitori, quindi, restano in attesa del referto regionale dopo le verifiche del 31 ottobre. I II controsoffitto oggetto delle preoccupazioni -tit_org- Dopo il terremoto è polemica a scuola - Ritorno in aula con la sorpresa Estratto da pag. 16 311 03-11-2016 Pag. 1 di 1 MONTE PORZIO Guardie ecozoofìle verso lo "sfratto" II Corpo lancia un appello agli altri Enti: Dateci una struttura da cui operare [Marco Caroni] MONTE PORZIO II Comune, in difficoltà, ha deciso di fare cassa con la "casa dell'Armett; Guardie ecozoofile verso lo "sfratto3 II Corpo lancia un appello agli altri Enti: Dateci una stmttura da cui operan di MARCO CARONI In difficoltà economica, come tanti altri Comuni italiani, anche Monte Porzio Catone deve guardare al proprio bilancio. Con una delibera di Consiglio comunale approvata nei mesi scorsi, la maggioranza del sindaco Emanuele Pucci ha individuato anche la "casa dell'Annetta" tra quegli immobili comunali da dismettere per fare cassa. Una struttura, che si trova proprio al confine con Frascati, nella quale oggi sono ospitati lo sportello Antiusura, l'associazione "L'isola che c'è" e le Guardie ecozoofile. Proprio da quest'ultimo corpo, in servizio a Monte Porzio Catone dal 1998 ed in questi ultimi anni in grandi difficoltà per la mancanza assoluta di contributi proprio da parte dell'Amministrazione comunale, arriva l'appello al Comune per rivedere la propria posizione. "Le Guardie hanno manifestato la volontà di restare sul proprio territorio anche "a proprie spese", pur di mantenere un servizio attivo sul territorio nell'interesse dei cittadini e di tutto il contesto di salvaguardia", dicono in una nota. "In questi anni sono stati compiuti numerosi interventi per reati di bracconaggio, denuncie per maltrattamento animali, di cui tanti interventi svolti in concorso con le altre forze di polizia, con una costante e preziosa collaborazione. Gli agenti inoltre, qualificati come Pubblici Ufficiali e svolgenti funzioni di polizia giudiziaria, sono anche operatori di Protezione Civile, cosi come previsto dalle disposizioni vigenti". Un corpo volontario che insomma si da un gran da fare con competenze specifiche. "Purtroppo - dice però il vicesindaco ed assessore all'Ambiente Arianna Pelagaggi - la situazione del nostro Comune non consente di conservare questo immobile. Pur rispettando il lavoro delle associazioni, non ce la facciamo a soddisfare le richieste di tutti. Abbiamo presentato alle Guardie la possibilità di spazi condivisi con altre associazioni, ma ci sono oggettive difficoltà che ben comprendo". La data ultima per la riconsegna delle chiavi è quella del 31 dicembre 2016: nel frattempo le Guardie lanciano un appello anche ai Comuni limitrofi nella speranza di ottenere un'altra struttura dalla quale operare. è Purtroppo la situazione del nostro Comune non consente di conservare questo immobile. Non ce la facciamo a soddisfare le richieste di tutti Le chiavi della struttura vanno riconsegnate entro II 31 dicembre 2016. "Le Guardie hanno manifestato la volontà di restare sul proprio territorio anche a proprie spese si legge in una nota pur di mantenere un servizio attivo sul territorio nell'interesse dei cittadini e di tutto II contesto di salvaguardia"II vicesindaco Arianna Pelagaggi -tit_org- Estratto da pag. 19 312 03-11-2016 Pag. 1 di 1 MARINO Verifiche ok, ma manutenzione necessaria [Redazione] MARINO Verifiche ok, ma manutenzione necessaric Nessuna criticità, la giunta avverte: Molte scuole hanno bisogno di interventi Nella giornata di domenica e lunedì sono stati effettuati controlli strutturali da parte della protezione civile e da parte dei tecnici del Comune di Marino presso tutti gli edifici scolastici comunali siti nel territorio. Le verifiche hanno dato esito positivo e non è stato riscontrato nessun danno. "Abbiamo preso ogni precauzione al fine di tutelare la sicurezza dei nostri bambini - ha dichiarato l'assessore alla Scuola e Vice Sindaco Paola Tiberi - nonostante l'emergenza e le tempistiche strette a nostra disposizione abbiamo svolto delle verifiche dettagliate con i tecnici del Comune, Menghini e Penna per quanto riguarda la zona di Marino Centro, Del Grande e Panella per quanto riguarda le zone di Santa Maria delle Mole e Frattocchie e per fortuna non è stato rilevato alcun danno derivante dal fenomeno sismico". Anche l'assessore ai Lavori Pubblici Adolfo Tammaro si dichiara rassicurato dai risultati dei controlli effettuati: "Non è stata rilevata nessuna situazione critica e possiamo tranquillizzare le famiglie e tutti i lavoratori della scuola. Pur avendo avuto esito positivo insieme al sindaco Colizza ed a tutta la Giunta è emersa la volontà di incaricare professionisti specializzati per far effettuare verifiche strutturali approfondite utilizzando apparecchiature adeguate alla verifica dei materiali utilizzati nelle strutture portanti. Sinceramente ci ha sorpreso verificare che tale tipo di controlli non siano mai stati eseguiti nel passato. Indipendentemente dall'emergenza terremoto sappiamo inoltre che molte scuole del territorio hanno bisogno di interventi di manutenzione che si trascinano da diverso tempo e a volte da anni. Ci stiamo lavorando con impegno per cercare di recuperare e assicurare ai nostri figli e nipoti ed ai lavoratori della scuola strutture scolastiche migliori". -tit_org- Estratto da pag. 20 313 GIORNALE DI LATINA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Parcheggi, tutti i conti del Comune [Marianna Vicinanza] Accertati gli incassi da febbraio ad agosto 2016,800 mila euro andranno allAtn Parcheggi, tutti i conti del Comun( L'integrazione del biglietto se sisfora il ticket incide poco, raccolti poco più di seimila eui di MARIANNA VICINANZA Sette mesi di sosta a pagamento a Latina si traducono in 1 milione e trecentomila euro di incassi, una somma ripartita tra il multipiano di Latina scalo, i parcometricentro, i tagliandi gratta e sosta, gli abbonamenti e, in estate anche i grattini e i parcometri sulla marina. E' il dato che emerge dalla determinazione del servizio polizia locale e protezione civile del dirigente Passaretti con la quale vengono accertati gli incassi da febbraio ad agosto 2016 e disposta la liquidazione dei compensi (l'aggio di spettanza alla società corrispondente al 53, 89% della somma) all'Atral concessionaria della sosta nel Comune di Latina. Il Comuneverità ha provveduto con qualche mese di ritardo a corrispondere l'aggio equivalente a 864mila euro a fronte invece della puntualità dei corrispettivi da parte del gestore in un rapporto che si è via via assestato dopo le polemiche dei primi mesi. Era stato il Comune a decidere con il nuovo contratto di posticipare le contribuzioni dopo la traumatica esperienza passata con Urbanía dove avveniva il contrario e dove il vecchio gestore, con il quale pende una causa legale, forniva in ritardo i corrispettivi non corrispondendo la quota del Comune. Andando a guardare nel prospetto degli accertamenti di cassa emerge la fotografìa del rapporto tra gli utenti ed il servizio. Il grosso degli introiti arriva naturalmente dal centro storico dove si incassa di media UOniila euro al mese mentre 20mi-~ la euro di media arriva dagli abbonamenti e cifre oscillanti tra i 1200 e i 2500 euro per i "gratta e sosta". Ï parcheggio multipiano di Latina scalo foraggia le casse del Comune e di Atrai con Smila euro al mese medie di incassi dai ticket. Infine è interessante percepire quanto incide la recente novità dell'integrazione del biglietto sul costi complessivi. Se si sfora l'orario del biglietto si può infatti corrispondere Ïa differenza tra il titolò acquistato e il prezzo legato all'orario sforato. Qualora un ausiliario del traffico attualU^ente trovasse seadutì sulle auto lascia un avviso a regolarizzare il pagamento. A quel punto l'automobilista può recarsi nell'ufficio di Atral potrà regolarizzare la. sua posizione senza essere multato. Pagherà la differenza oraria entro le 24 ore mentre se il pagamento av- vienecomunque entro 48ore scatta solo una sanzione di otto euro. Dai corrispettivi si evince chesette mesi l'integrazione dei biglietti è costata 6500 euroin tutto con una media di mille euro al mese, tutto sommato una cifra ancora bassa. Il mese di magrasulfrontedegliincassi è maggiocon 143mila euro di introiti mentre quello 'più ricco è stato' luglio con 263 mila euro e, ovviamente, itre mesi estivi di giugno, luglio e agosto hanno portato le casse di Atrai e Comune a guadagni più alti per la presenza della sosta a pagamento sulla marina. Dall'insediamento dell'amministrazione Coletta comunque la stretta sul servizio si è fatta sentire: controlli più rigorosi e una presenza maggiore di ausiliari sono il segno della nuova gestione. -Molti aspetti sono ancora da monitorare: tra tutti il mafùnzionamento dei vecchi parcometri Siemens, spesso Lamentele arrivano per i parcometri rotti o malfunzionanti fuori uso e che risentono delle molte vandalizzazioni capitate negli ultimi anni. Non è infrequente che ci si ritrovi nel raggio di trecento metri con tutti i parcometri non funzionanti. L'Atrai aveva provveduto anche ad installare dieci mesi fa i nuovi parcometri ma nonostante questa implementazione ancora si riscontrano disagi legati al pagamento dei ticket, occorrenze su cui il Comune vigila attraverso le contestazioni mensili. ÖíèÿÄîïî åÇÇÎòÂàåèãî ' il totale degli Incassi derivati dal parctrggl a Latina da febbraio ad ae slo 8â4òÍàåèãî Comprensivi di Iva i II total ' che l'ente corrisponderà ad Atrai 347mllaeuro È 1) totale deIncassi derivanti e soatB sulla marina pw, lugHo e agosto 6. 500 euro È l'Importo complessivo delle Integrazioni sul ticket scaduto tn sette mesiUno dei vecchi parcometri fuori uso, sotto il comandante della polizia municipale Francesco Passaretti -tit_org- Estratto da pag. 14 314 GIORNALE DI LATINA 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Fiamme dolose alle palme, caccia ai responsabili [D.a.] Fiamme dolose alle palme, caccia ai responsabi] Due, o al massimo tré, giovanissimi. Sarebbero loro i responsabili del violento incendio che martedì sera è divampato all'intemo del parcheggio di via Orfani, lo spiazzo adiacente il liceo classico Dante Alighieri. O almeno queste sono le informazioni che hanno in possesso gli agenti della squadra Volante della Questura di Latina, che stanno conducendo le indagini. Informazioni fomite da un testimone, che in quei concitati attimi in cui è divampato l'incendio che ha avvolto ben 5 palme, avrebbe visto ruggire un gruppetto di giovanissimi, probabilmente degli adolesceatir Tutto è avvenuto intorno alle 19 di martedì, quan do lingue di fuoco alte quasi quindici metri hanno completamente avvolto le palme presenti nel parcheggio di via Oriani. L'allarme è stato lanciato immediatamente, con i vigili del fuoco giunti con due squadre e un'autoscala. Le operazioni di spegnimento sono state piuttosto complicate, anche perché le fiamme avevano ricoperto l'intera superfìcie delle piante. Lavóri che si sono svolti davanti ad una folta cornice -di pubblico, visto che la situazione ha richiamato l'attenzione di moltissimi passanti e automobilisti. Nessun dubbio sul fatto che il rogo sia di origine dolosa; Ieri, intanto, molti passanti si sono soffermati a guardare il triste spettacolo delle palme "annerite" e della cenere presente nell'area parcheggio. D.A. tit_org- Estratto da pag. 16 315 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sisma, deformata un`area di circa 1100 km quadrati [Redazione] Sisma, deformata un'area d'i circa 1100 km quadrati Grazie alle nuove immagini radar (in foto) acquisite ieri, le elaborazioni effettuate dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea) di Napoli, hanno rilevato in tutta la sua estensione (circa 1.100 chilometri quadrati) e complessità, il campo di deformazione originato dal terremoto" di domenica scorsa. In particolare, riporta l'agenzia di stampa Dire.it "combinando le mappe di deformazione ottenute dalle immagini Sentinel-1 ascendenti e discendenti è stato possibile stimare gli spostamenti sia verticali, sia nella direzione est-ovest. Si evidenziano due grossi lobi di deformazione orizzontale, uno con uno spostamento verso est baricentrato all'incirca nell'area di Montegallo (con un massimo di circa 40 centimetri), l'altro con spostamenti verso ovest centrati nell'area di Norcia (con un massimo spostamento di circa 30 cm). Come spiega Riccardo Lanari, direttore del Cnr-Irea, è abbastanza chiaro da queste analisi quel che sta succedendo in termini di deformazione superficiale: c'è un'area che va verso ovest ed un' altra qche va verso est, per cui la zona di Norcia si sposta verso ovest e quella di Montegallo verso est. Si rileva poi una componente verticale in fortissimo abbassamento - aggiunge -, quella di Castelluccio di Norcia. Dalle rilevazioni satelli tari si evidenziano anche significative deformazioni verticali caratterizzate da una forte subsidenza, di almeno 60 centimetri nell'area di Castelluccio (già emersa dalle prime analisi dei dati Sentinel-1), e da una deformazione verticale in sollevamento di circa 12 cm nell'area di Norcia conclude Lanari. -tit_org- Sisma, deformata un area di circa 1100 km quadrati Estratto da pag. 2 316 03-11-2016 Pag. 1 di 1 FROSINONE Ricordare Marco con la musica [Luca Claretti] Ricordare Marco con la musico Concerto benefico in memoria del figlio del questore Santarelli, deceduto adAmatrice il 24 agost II ricavato sarà totalmente devoluto ai terremotati del Centro Italia per ricostruire il loro futuro La musica utilizzata come linguaggio universale per trasmettere forza, coraggio e speranza dopo gli avvenimenti tragici causati dal terremoto del centro Italia. Questo il messaggio che l'Orchestra da Camera di Prosinone, con intento culturale e solidaristico, porterà sul palco del teatro Nestor il prossimo 4 novembre. "Concerto per Marco" è il nome dell'evento dedicato alla memoria del figlio del questore Filippo Santarelli, morto ad Amatrice, ed a tutte le altre vitame del sisma. Siamo rimasti segnati da questa perdita ed il dolore del questore è stato anche il nostro dolore - hanno commentato gli organizzatori - Attraverso la figura di Marco abbiamo voluto sentirci vicino a coloro che non ci sono più ed ai loro familiari. L'iniziativa del concerto di beneficenza è nata da un'idea dell'Orchestra da Camera di Prosinone ed ha trovato subito l'appoggio della Questura, della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile ed il patrocinio della Prefettura e del Comune di Frosinone, nonché di numerosi partner tra i quali Boccadamo Gioielli, la Camera di Commercio e l'hotel Bassetto presso il quale Marco Santa relli, spinto dal proprio sogno di diventare un prestigioso chef, svolgeva il tirocinio. La dottoressa Antonella Chiapparelli ha ricordato anche l'importante contributo offerto dal Credito Valtellinese senza il quale l'evento non sarebbe stato possibile. Proprio il direttore della banca, Carlo Caiacci ha precisato: Ci sentiamo onorati di aver dato il nostro apporto a questa iniziativa di solidarietà. Il concerto - ha spiegato il maestro Maurizio Turriziani è ispirato a quello che Carmelo Bene organizzò dopo i fatti di Bologna degli anni 80'. Canteremo la vita e l'energia, celebrando con il tango la memoria dei defunti. La scelta monografica è ricaduta su Astor Piazzolla - ha precisato Turriziani -. Nello specifico proporremo un composto di musiche sacre e profane, accompagnate da uno spettacolo multimediale di Valentina Pacifici e dall'azione coreografica di Claudia Gallo e Luca Paoloni. La dottoressa Annarita Alviani, presidente dell'Orchestra, ha voluto ringraziare il questore Santarelli per la fiducia dimostrata nei nostri confronti, essendo stato il primo ad aprirci le porte in passato. La solidarietà verso questo progetto è arrivata anche da artisti di spessore come Enrico Montesano, Marta Gastini o Monica Matilde Santoro che per mezzo di messaggi video hanno "mostrato" sostegno per l'iniziativa. Anche la SIAE, l'ente preposto alla protezione e all'esercizio dell'intermediazione dei diritti d'autore, ha appoggiato la causa donando Smila euro al progetto ed esentando gli organizzatori dalla tassa. I biglietti del concerto sono già acquistabili, ma sarà possibile farlo anche la sera stessa. Tutto il ricavato verrà devoluto alle popolazioni colpite dalla tragedia. Appuntamento domani alle 19 presso il teatro Nestor quindi, per un concerto di solidarietà in ricordo delle vittime del terremoto del reatino, ma anche e soprattutto, per dare forza e coraggio a coloro che sono rimasti. Per un nuovo futuro. Luca Claretti LA CONFERENZA DI IERI IN QUESTURA A PROSINONE -tit_org- Estratto da pag. 26 317 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Intervista Roberto Ferri - La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione L'intervista Per il geologo Roberto Ferri bisogna rispettare le regole Occorre un attento studio prima di procedere con 1 edificazione [Gianluca Trento] La natura non è matrigna La cura è nella prevenzione L'intervista Per il geólogo Roberto Ferri bisogna rispettare le regole Occorre un attento studio prima di procedere con l'edificazione GIANLUCATRENTO Negli occhi le immagini di una nuova tragedia che ha caratterizzato questi ultimi mesi, nella mente la paura di cosa potrebbe accadere in caso di una scossa di terremoto di una magnitudo importante come quella registrata nel centro Italia. Nelle mani la possibilità di capire e intervenire per tempo rispetto a un tema che da sempre, purtroppo, interessa l'intera dorsale appenninica e non solo. E allora parola all'esperto. Al geólogo frusinate Domenico Ferri. Per lui prevenire è meglio che curare. Un'affermazione, quella del professionista, che potrebbe apparire banale. Ma che fa capire come i costi dell'emergenza siano sempre superiori a quelli di un investimento su prevenzione e progettazione. Dottor Ferri, come si fa a capire se le abitazioni sono a prova di terremoto? Premesso che il termine "a prova di terremoto" risulta essere piuttosto fuorviante, in quanto non esiste una risposta univoca alla quale si può associare una qualsiasi struttura abitativa con qualsiasi intensità di sisma, possiamo dire che le abitazioni che resistono maggiormente sono quelle che rispondono alle ultime normative entrate in vigore dopo gli eventi di San Giuliano di Puglia (dove crollò una scuola elementare,. Si tratta di una regolamentazione più ferrea, che è stata integrata negli anni successivi a quella tragedia, e si basa su criteri migliorativi per la progettazione antisismica. E i fabbricati di epoca precedente? Ovviamente tali fabbricati rispondono alle normative di costruzione relative al periodo in cui sono stati realizzati. Ciò non toglie che, in base alla tipologia dei materiali usati, non possano avere buone caratteristiche di resistenza rispetto ad un evento tellurico di una determinata intensità. Ma nel dettaglio quali sono le fasi principali della ristrutturazione antisismica? Prima di tutto va fatta un'analisi tecnica delle strutture esistenti e della qualità dei materiali utilizzati per realizzare il fabbricato. Successivamente dovranno essere effettuati studi specifici di tipo geologico, geofisico e strutturale, al fine di individuare le caratteristiche sismiche del sito e conseguentemente elaborare uno studio ingegneristico che consentirà di riconoscere le porzioni strutturali critiche. Ovviamente alla fine di tale processo si dovrà procedere alle opere necessarie per il miglioramento dell'edificio. Ma gli studi per prevedere i terremoti sono reali o si tratta di favole? Anche qui vorrei fare una premessa. Ammesso che in un determinato luogo qualcuno possa prevedere che a una determinata ora di un determinato giorno si verifichi un terremoto di magnitudo 7, cosa cambierebbe? Dopo essere usciti di casa, aver chiuso acqua, luce e gas, e raggiunto un posto ritenuto sicuro, al ritorno troveremmo solo macerie e distruzione. Quindi, al di là del fatto di aver scongiurato una strage, non avremmo in alcun modo risolto il problema: i fabbricati non esisterebbero più. Invece con una progettazione diversa si potrebbe evitare la perdita di vite umane ma anche la distruzione degli edifici. In ogni caso non è in alcun modo possibile prevedere qualsiasi terremoto. Posso dire, invece, che ormai si conoscono perfetta mente le aree maggiormente soggette a sismi, comprese quelle di forte intensità. In provincia di Prosinone sono tutti i comuni catalogati in zona 1. Si trovano nel Sorano, nella Val di Comino e nel Cassinate. Dio perdona^ le cattive costruzioni no. E così? Sì, senza dubbio. Tant'è che si è verificato che costruzioni risalenti a diversi decenni fa, a parità di grado di sisma, di tipologia costruttiva e di geologia, hanno avuto una risposta allo scuotimento migliore rispetto a edifici meno datati e rispondenti a norme più recenti. Un consiglio finale... Più che un consiglio, il mio parere è che non bisogna demonizzare la natura perché ciò che essa sta facendo oggi lo ha sempre fatto. Va, invece, posta molta attenzione nella cura, nella manutenzione e nel controllo del patrimonio immobiliare esistente. E imparare a rispettare le regole: costruire in aree a rischio geologico, idrogeologico e sismico, se proprio necessario, adottando tutte le misure di sicurezza. Molto è cambiato rispetto al ÍÍ Ancora oggi si registra un notevole ritardo negli interventi di messa Prevedere tali eventi è impossibile Bisogna agire con un piano Estratto da pag. 2 318 03-11-2016 Pag. 2 di 2 strategico passato. Purtroppo, però, ancora oggi si registra un notevole ritardo negli interventi strategici di messa in sicurezza e di prevenzione: un'operazione che senza ombra di dubbio nel tempo ridurrebbe i costi enormi sostenuti per far fronte all'emergenza. La mappa del rischio nelle province di Frosinone e Latina e a sinistra il geólogo Domenico Ferri Le zone critiche della Ciociaria sono il Sorano, laValcomìno eilCassinate -tit_org- Estratto da pag. 2 319 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L` incognita dei movimenti del sottosuolo [Redazione] L incognita dei movimenti del sottosuolo Le scosseepicentro degli ultimi terremoti nelle Marche è geologicamente un mondo diverso dal nostro territorio Lo spettacolo di distruzione che ci si offre in questi giorni attraverso le immagini televisive e quelle che circolano in rete ci ha purtroppo raccontato già tutto sugli effetti di un terremoto, ma la maggior parte di noi non sa cosa si agiti nel cuore della terra per provocare disastri come quelli che hanno colpito recentemente l'Appennino centrale. Siamo di fronte allo scontro tra due placche, le cosiddette zolle che si muovono continuamente nel sottosuolo, a volte allontanandosi tra loro, altre volte collidendo - evidenzia il geólogo di Latina Stefano Panigutti - Per spiegarci, quando si sono scontrate una zolla di origine africana chiamata Adria e quella europea, hanno dato vita alle Alpi; quando poi hanno cominciato a ruotare, hanno originato la dorsale appenninica. Si tratta di una struttura molto complessa, fatta di processi lunghissimi ma inesorabili: lafratturadella zolla genera le faglie, e da queste dipendono i terremoti. Quando il movimento è tale da vincere la resistenza della faglia si ha un effetto istantaneo, un sisma. Il terremoto di agosto con epicentro ad Amatrice ha sbloccato una di queste faglie, e quel movimento ha agevolato un ulteriore sblocco, quello di pochi giorni fa che provocato il terremoto nelle Marche. Domandarsi cosa può succedere ancora, se ci saranno altre repliche di quella intensità, è una scommessa. I terremoti in Appennino, statisticamente, hanno un andamento che può manifestarsi in due modi diversi: nel primo caso la prima scossa è forte, e poi seguono tantissime repliche meno intense. Oppure si verifica la cosiddetta coppia sismica, quella di agosto per intenderci, che ha fatto registrare due scosse molto forti ed entrambe distruttive - spiega ancora il geólogo pontino - Quella di domenica scorsa, per il momento, va ancora classificata come scossa singola. Impossibile prevedere cosa potrà succedere ancora. E se non ci sono strumenti per allertare o tranquillizzare le popolazioni già colpite, è ancora più difficile azzardare qualsiasi cosa per il nostro territorio. Il nostro e quello che si trova ai confini di Lazio, Abruzzo e Marche sono dal punto di vista geologico due mondi diversi. Ci troviamo sulla stessa placca, ma su faglie diverse e in zone differenti da quella di scontro tra placche, il cosiddetto margine. Noi avvertiamo i movimenti dello scontro, come è La normativa antisismica italiana è una delle più moderne al mondo appunto avvenuto anche l'altro giorno, ma l'effetto è lo stesso che si può registrare all'interno di un autobus che vada a scontrarsi con un altro automezzo: chi è seduto davanti rischia la vita, mentre chi è seduto in fondo se la caverà con uno scossone, nel peggiore dei casi con un colpo di frusta. Il territorio della provincia di Latina è in ogni caso classificato come area a basso rischio sismico, e questo è motivo di un certo livello di sicurezza per le popolazioni locali, anche se a fare la differenza rimane la prevenzione. La normativa antisismica italiana è una delle più moderne del mondo; quando si costruisce non bisogna tenere conto solo dell'intensità attesa di un terremoto, riportatadaunamappachevariada comune a comune, a volte addirittura all'interno di uno stesso paese - spiega Panigutti - ma si tiene conto anche della natura del sottosuolo e della sua capacità di amplificazione di un sisma, che può essere topografico o stratigrafico, cioè legato alle caratteristiche geotecniche del terreno. Se si rispetta questa normativa, le nuove costruzioni sono sicure. 11 geólogo di Latina Stefano Panigutti -tit_org- L' incognita dei movimenti del sottosuolo Estratto da pag. 3 320 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Festa delle forze armate Domenica le cerimonie [Redazione] Posticipata di due giorni la tradizionale ricorrenza del 4 novembre A Sonnino, il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate e dell'Unità nazionale, sarà festeggiato domenica á novembre, in piazza Garibaldi. Il programma prevede, davanti al monumento ai Caduti, alle 10.20, la cerimonia dell'alzabandiera e, dieci minuti dopo, la celebrazione di una Santa Messa a opera del parroco don Felice Aquino. Alle 11.30 tocca ai ragazzi dell'Istituto comprensivo "Leonardo da Vinci" del centro collinare ausono con "Idee, pensieri e ricordi". Subito dopo sono previsti gli interventi istituzionali, a cominciare da quello del sindaco, Luciano De Angelis. Presenzieranno i sonninesi in armi e nelle associazioni di Protezione civile e Pronto intervento. Presterà servizio la banda musicale di Sonnino "Vincenzo Bellini". Il sindaco De Angelis ha optato per la celebrazione della ricorrenza nella giornata di domenica per consentire la partecipazione del maggior numero possibile di cittadini. M.G. -tit_org- Estratto da pag. 27 321 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Muore dopo l ` incendio in casa [Francesco Avena] Muore dopo Pincendio in casi La tragedia Non ce l'ha fatta il ÇÇåïïå Emanuele Rosato ustionato nel rogo provocato da una fuga di gas dalla bombola delInutili i tentativi da parte dei medici di tenere in vita l'agricoltore vittima dell'incidente martedì mattina in via della Poiana FRANCESCO AVENA Troppo gravi le ustioni provocate dall'incendio divampato nell'abitazione di via della Poiana martedì mattina. L'altra notte Emanuele Rosato, 33 anni, è deceduto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma. Una tragedia inspiegabile, scaturita da una drammatica fatalità. Il giovane agricoltore originario di Sperlonga ma da tempo residente a Fondi non ce l'ha fatta. Inutili, purtroppo, i tentativi di tenerlo in vita da parte dei medici del centro Grandi ustioni dell'ospedale capitolino. Gravi e diffuse su diverse parti del corpo, le ferite riportate non hanno lasciato scampo al ÇÇåïïå le cui condizioni erano apparse molto serie fin dall'arrivo dei soccorritori intorno alle 8 di martedì nei pressi dell'abitazione al cui interno si erano sviluppate le fiamme. Dopo alcune ore di L'uomo era stato trasportato d'urgenza all'ospedale "Sant'Eugenio" di Roma L'abitazione è stata dichiarata inagibile dai vigili a seguito delle verifiche In alto I ÇÇåïïå Emanuele Rosato Al lato l'abitazione in cui si è sviluppato l'incendio e, sotto, un momento dei soccorsi con l'intervento dei vigili del fuoco agonia, stretto nell'abbraccio di amici e parenti, la notizia che nessuno voleva ricevere. Sono già stati eseguiti gli accertamenti del caso per risalire alle cause dell'incendio. Dalle prime verifiche eseguite dal personale dei vigili del fuoco delle squadre ÇÀ e 5A di Terracina e Gaeta, a provocare il rogo è stata la fuoriuscita di gas da una bombola di Gpl. Gli ambienti della casa, un edificio indipendente strutturato in due piani in superficie e un seminterrato, saturi di gas, hanno preso fuoco in pochi minuti. Da chiarire quale sia stato l'innesco che ha causato l'incendio. L'uomo in un attimo si è ritrovato avvolto dalla fiamme. Per quanto tempestivo, l'intervento degli operatori sanitari attivati dalla centrale operativa del 118 non è servito a salvare il ÇÇåïïå, conosciuto e apprezzato sia a Fondi dove risiedeva da tempo sia a Sperionga. E mentre è cordoglio per la scomparsa prematura del giovane, dopo un accurato sopralluogo l'immobile in cui si è consumata la tragedia è stato dichiarato inagibile. Evidenti i danni all'interno della casa di via della Poiana, una traversa della Fiacca, nella campagna di Fondi. Sull'episodio, al di là degli accertamenti tecnici, non sono comunque in corso vere e proprie indagini. Alla presenza dei carabinieri della Compagnia di Terracina, agli ordini del capitano Margherita Anzini, i vigili del fuoco hanno svolto le operazioni di verifica all'esito delle quali sono state escluse eventuali responsabilità addebitabili a terze persone. L'accidentalità dell'episodio quindi non comporta l'apertura di una inchiesta. -tit_orgMuore dopoincendio in casa Estratto da pag. 33 322 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Chiusura dell ` ospedale Il caso arriva in aula La riunione Pronto un ordine del giorno per contrastare la decisione L ' attesa per una votazione unanime dell ' intero consiglio comunale [Gianni Ciufo] Chiusura deITospedale Ti caso timva in.iiihi La riiinione Pronto un ordine del giorno per contrastare la decisione L'attesa per una votazione unanime dell'intero consiglio comunale GIANNICIUFO Lavoro intenso per l'Amministrazione e il consiglio comunale di Minturno, alle prese con questionilegate allasanità, ai trasporti e alle diverse novità riguardanti altri settori, non ultimo quello del personale. Stamattina, alle nove, tornerà a riunirsi il consesso civico, dove si parlerà del riassetto dei servizi sanitari di Mintumo e del sud pontino, che come è noto riguarda anche la chiusura o ridimensionamento del Punto di Primo Intervento di Minturno. Il consiglio dovrebbe approvare un ordine del giorno nel quale si oppone alle decisioni impartite dal Ministero della Sanità, demandate alle Regioni-AsI, che, in questo caso, non possono non tenere conto del vasto bacino di utenza che haMinturno e soprattutto dei dati relativi alle prestazioni. Un ridimensionamento inaccettabile, come quello che riguarda anche la stazione di Minturno. Anche su questo punto sarà approvato un ordine del giorno, che, ci auguriamo, vada a far capire alla Regione e a Trenitalia il grave errore che si sta commettendo depotenziando lo scalo minturnese. Atal proposito domani il sindaco Stefanelli avrà un incontro alla Pisana, dal quale, si spera, possano arrivare buone notizie. In caso contrario scatteranno una serie di iniziative di protesta. In agenda, oltre alla variazione di bilancio e prelievi dal fondo di riserva, è previsto l'ok al regolamento per la rateizzazione delle sanzioni amministrative e alla convocazione elettronica delle commissioni e del consiglio comunale. Ieri intanto è stato firmato il decreto di affidamento della responsabilità del servizio sicurezza urbana (polizia locale e protezione civile) a Mario Vento, nuovo comandante del Corpo dei Vigili Urbani. L'ufficiale, dipendente a tempo pieno ed indeter- La riunione dell'assise municipale è prevista per questa mattina minato del Comune di Velletri, ha ricevuto dal sindaco il comando temporaneo sino al 31 ottobre del 2017. Ieri l'Istruttore Direttivo di Vigilanza ha incontrato gli agenti in servizio e si è presentato ufficialmente ai suoi collaboratori. Nello stesso decreto il sindaco Stefanelli ha stabilito che, in caso di congedo o malattia, il neo comandante sarà sostituito per le funzioni di polizialocale e giudiziaria dal tenente Carmelino De Meo, e dal dirigente Antonio Lepone, per ciò che riguarda il settore amministrativo. Quest'ultimo, in un altro decreto firmato dal primo cittadino, in caso di assenza, sarà sostituito dal neo comandante della polizia locale per il servizio affari sociali e pubblica istruzione, e da Giuseppe Di Micco, per i settori affari generali, cultura e turismo. In questo secondo decreto, inoltre, il sindacohadefinitol'assettodei vice responsabili dei vari settori in caso di assenza dei titolari. -tit_org- Chiusura dell ospedale Il caso arriva in aula Estratto da pag. 36 323 03-11-2016 Pag. 1 di 1 (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: Il sisma fa tremare il patrimonio storico [Lorena Loiacono] DANNI IN 15 CHIESE E AURELIANE Al RAOGI X. SCUOLE CAOS CONTROLLI II sisma fa tremare il patrimonio storico Lorena Loiacoiio Una scuola su 5, dopo il terremoto, è stata controllata dai tecnici. E l'allarme finisce in Procura, con un esposto presentato dal Codacons che chiede di indagare per omissione di atti d'ufficio e concorso in pericolo di disastro colposo: Solo il 20% delle scuole di Roma - spiega il presidente Carlo Rienzi - sarebbe stato sottoposto a verifiche dopo il sisma che ha devastato il centro-Italia. Era invece preciso dovere delle amministrazioni sottoporre tutti gli edifici scolastici a verifiche prima della riapertura delle scuole e fornire informazioni precise alle famiglie. Le verifiche tecniche infatti, nella maggior parte dei casi, si sono svolte su richiesta delle singole scuole, come denunciato dalla Associazione nazionale presidi di Roma e Lazio. E così alla Magarono di via No- mentana i genitori, nel dubbio, non hanno lasciato i figli a scuola mentre il nido Pollicina del municipio 2 ieri non ha riaperto dopo il ponte del 1 novembre,numero preciso degli interventi effettuati arriva dalla sindaca Raggi che parla di 1.044 tra verifiche speditive e moduli compilati dagli istituti. In merito alle 60 richieste dei municipi di ulteriori controlli, il 50% è risultato senza alcuna criticità; mentre per il restante 50% sono stati prescritti piccoli interventi di riparazione. Sessanta invece i sopralluoghi effettuati dal Simu. Ma la conta dei danni è lunga. Parte dalle 15 chiese lesionate, tra cui 10 in centro e 5 in periferia, da San Paolo ad Ostiense e San Lorenzo fuori le Mura al Verano fino a Sant'Eustachio e Sant'Ivo alla Sapienza, passando per le fessure aperte a San Francesco di Paola, a Monti, le crepe di San Giovanni del la Croce, a Fidene, e di Santa Felicita e Figli Martiri, alla Serpentara, le finestre in frantumi a San Giuseppe Cafasso, a Porta Furba, e i calcinacci caduti a San Carlo ai Catinari, piazza Cairoli, a Santa Maria in Monticelli, vicino via Arenula. Transennate e sotto stretta osservazione restano anche le Mura Aureliane, dopo la grave lesione al torrione tra Porta San Sebastiano e Porta Latina, e resta chiusa parte di via della Conciliazione per i basamenti di due obelischi pericolanti. riproduzione riservata -tit_org- Estratto da pag. 25 324 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sulmona Chiuso anche il Ponte Capograssi = Sulmona, chiuso il ponte Capograssi [Ornella Patrizio La Civita Iavarone] Sulmona Chiuso anche il Ponte Capograssi SUIMONA Perite visibìli anche a Sulmona.Dopo le transenne all'Annunziata, ieri è stato chiuso momentaneamente il ponte Capograssi che unisce la zona nuova e residenziale con il centro storico. LaCivitaapag.40 Sulmona, chiuso il ponte Capograss IL CASO SULMONA Oltre la paura del terremoto ci sono le ferite, visibili, evidenti, anche a Sulmona. Dopo il transennamento del monumentale palazzo dell'Annunziata, ieri è toccato ad una delle arterie più importanti della città dichiarare il momentaneo (si spera) forfait. Il ponte Capograssi, che unisce la zona nuova e residenziale con il centro storico del capoluogo peligno, ha subito infatti uno scostamento d'asse di circa 5 centimetri. Un giunto tecnico che si è staccato hanno spiegato gli ingegneri del comando provinciale dei vigili del fuoco, intervenuti sul posto dopo l'allarme lanciato da un autista di bus urbani che aveva notato lo scalino formatesi a ridosso di via Pansa. Quanto basta perché il ponte venisse chiuso al traffico veicolare e la sosta vietata. E' un'ulteriore conferma che la città di Sulmona - commenta il sindaco Annamaria Casini ha subito danni al proprio patrimonio strutturale ed infrastnitturale a seguito degli eventi sismici verificatisi nei giorni scorsi. MUNICIPIO A RISCHIO Tant'è che anche il Comune potrebbe essere chiuso in via precauzionale. Così almeno suggerisce la responsabile del procedimento. Barbara D'Aprile, al sindaco e ai dirigenti al fine di tutelare il primario interesse dell'incolumità di dipendenti, amministratori ed utenti che quotidianamente frequentano l'edificio. Da qui la necessità di disporre il trasferimento degli uffici che attualmente sono ospitati presso palazzo San Francesco, presso edifici che, previa verifica, potrebbero essere ritenuti idonei ad ospitare le attività comunali. Tra questi, ad esempio, i 64 alloggi dell'edificio della zona Peep. Ma la notizia di un trasferimento degli uffici ha allarmato, e non poco, i commercianti per l'ulteriore spopolamento del centro storico. Se questo sarà, chiuderemo davvero. LE SCUOLE Intanto, ancora una volta, il comitato "Vogliamo sicurezza nelle scuole", toma alla carica per chiedere al sindaco di chiudere le scuole e provvedere immediatamente a dei sopralluoghi da parte della Protezione civile e dei vigili del fuoco. Lamenta, la portavoce del comitato. Barbara Zarrillo, il fatto che gli accertamenti fatti finora siano stati solo visivi. Omelia La Civita Patrizio lavarone RIPRODUZIONE RESERVA TA LA STRUTTURA, DECISIVA PER LA CIRCOLAZIONE, HA SUBÌTO UNO SCOSTAMENTO D'ASSE DI CIRCA 5 CENTIMETRI La balaustra mostra l'evidente scostamento dell'asse -tit_org- Chiuso anche il Ponte Capograssi - Sulmona, chiuso il ponte Capograssi Estratto da pag. 40 325 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L`Aquila, quattro aule chiuse a Medicina la Rettrice: Non dipende dalle scosse [Stefano Dascoli] L'Aquila, quattro aule chiuse a Medicina la Rettrice: Non dipende dalle scosse L'EHERGENZA L'AQUILA II recente violento terremoto di Norcia ha prodotto qualche grattacapo a due degli edifici più importanti del capoluogo: l'ospedale e l'Università. Nel primo caso si segnalano piccole crepe e crolli di calcinacci in alcuni edifici. Nel secondo la situazione è più articolata. E' la stessa rettrice, Paola Inverardi, a chiarire le cose: Per quanto riguarda gli uffici in via Di Vincenzo, abbiamo proceduto alla rimozione e al riposizionamento delle controsofflttature per verificare al meglio. Più complesse le cose per quanto riguarda il blocco 11 della facoltà di Medicina, a Coppito, dove è stato interdetto l'utilizzo di quattro aule al primo piano. Sono tutte in ogni caso agibili - dice la rettrice -, ma abbiamo preferito fare una scelta di garanzia. Nel corso delle verifiche scattate dopo l'ultima scossa ci siamo resi conto che, probabilmente, nel cortile intemo la qualità del calcestruzzo non è ottimale. Ma questo è dovuto alla fatiscenza dell'edificio e non al terremoto. I vigili del fuoco hanno controllato la situazione e sussistono le condizioni di agibilità. Ma per fare una valutazione del rischio più approfondita abbiamo richiesto la documentazione relativa alla progettazione strutturale, in possesso dell'Asl. Ovviamente la situazione è sotto controllo, senza lo sciame sismicocorso forse non ci saremmo preoccupati in questo modo. Preoccupazione anche al Classico: La situazione era già nota - dice la Provincia -: i tecnici, infatti, nella giornata di lunedì hanno effettuato i sopralluoghi a seguito delle e hanno rilevato piccole lesioni su due pareti divisorie, non aventi, quindi, funzione portante. A scopo precauzionale è stata disposta la chiusura di tré aule in attesa degli interventi di riparazione. Per quanto riguarda il liceo classico è stato confermato anche dai vigili del fuoco che trattasi di piccole lesioni non di rilievo strutturale. Stefano Dascoli eRIPRODU210NE RISERVATA LA PROVINCIA RASSICURA AL COTUGNO SOLO LESIONI SU PARETI OIVISORIE Le lesioni all'ospedale -tit_orgAquila, quattro aule chiuse a Medicina la Rettrice: Non dipende dalle scosse Estratto da pag. 40 326 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scosse in arrivo ed è panico = Pericolo scosse, scuole chiuse, falso post scatena il panico [Redazione] Pescara.lociel Scosse in arrivo ed è panico PESCARA È un minorenne l'autore del post pubblicato ieri su una falsa pagina facebook del Comune di Pescara. A pag. 41 Pericolo scosse, scuole chiuse, falso post scatena il panie SCIACALLI DEL WEB Fino all'ultima riga, quando compare lo strafalcione evaquate con la q, il post risultava anche credibile, così sapientemente infarcito di acronimi tanto in uso nelle comunicazioni burocratiche. E l'annuncio era agghiacciante: scuole di Pescara di ogni ordine e grado chiuse fino al 25 novembre per ordine del sindaco in presenza di un warning di Pci (protezione civile italiana) e dei una fantomatica Ait (associazione italiana terremoti) che suona più o meno così: II movimento sismico sarà attivo a lungo termine e molto probabilmente ci saranno nuove forti scosse anche più forti di quelle a cui abbiamo assistito. E infine l'avvertimento ermetico: Le infrastrutture in caso di emergenza terremoto verranno evacuate. Con quellamalandrina alla quale, però, nessuno ha fatto caso. Con questo post, pubblicato su una falsa pagina facebook del Comune di Pescara, intorno alle 1330 di ieri un ragazzino di 14 hanno ha seminato il panico in città, soprattutto tra studenti e genitori. In pochi minuti il sito web del Comune e la vera pagina facebook sono stati inondati di richieste di chiarimenti. Un effetto panico amplificato a dismisura dalle condivisioni del posto su tutte le chat scolastiche, fin quando è stato il sindaco Marco Alessandrini in persona a intervenire con un vero post per spiegare che ne il sindaco, ne l'amministrazione hanno mai inoltrato annunci simili e che il messaggio è stato girato alle autorità competenti per le verifiche del caso. Riportare la calma e ristabilire la verità dei fatti, comunque, non è stato semplice. È stato necessari, alla fine, che lo sciacallo del web calasse la maschera, prima con un post di chiarimento sulla natura goliardica, poi con le scuse ufficiali alla cittadinanza. Intorno alle 16, Alessandrini ha preso contatto direttamente con l'autore della bravata, per una ramanzina istituzionale nel corso della quale il sindaco ha spiegato le conseguenze enormi che una bravata del genere ha rischiato di provocare e soprattutto il disvalore di uno scherzo imbastito sulla paura del terremoto, in una regione così tragicamente colpita dagli eventi sismici degli ultimi anni. Unita alla strigliata che i genitori hanno riservato al ragazzo, dovrebbe aver sortito effetto. Resta comunque l'episodio, che in base codice penale è rubricabile come un procurato allarme, reato per il quale si procede d'ufficio, vale a dire senza la necessità di una denuncia formale che il Comune non sembra intenzionato a presentare dopo aver arginato il caso. E sicuramente, dopo gli approfondimenti investigati vi, la polizia postale rimetterà un rapporto alla procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni. L'autore del falso informatico non è ancora imputabile, avendo meno di 16 anni, ma in casi del genere spetta alla magistratura minorile la scelta sulle misure alternative da adottare. Magari una paginetta di evacuare scritto con la e. IL LOGO DEL COMUNE SULLA PAGINA FB CON L'ANNUNCIO L'AUTORE E' UN RAGAZZO D114 ANNI. INDAGA LA POLIZIA POSTALE.. Comuni' IN Pescaraà - è ANWMi T. tì 'SifW. ti ste éå sí éi A1 ', ' é é? O.,,..............,.,.,.............,,.,. Il vero post del sindaco Si e so P.C.I ti a e fo cal îÜÜíèòå per ia DI E VER mo 2.5 feeúww ÅÒÝÄÉÎ potrebbe t.NÇÌ. Il falso annuncio comparso ieri sulla piattaforma social -tit_org- Scosse in arrivo ed è panico - Pericolo scosse, scuole chiuse, falso post scatena il panico Estratto da pag. 41 327 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Crepe e lesioni nel palazzo della paura [Davide De Amicis] Hn via Lago di Borgiano non si placa la protesta dei 130 inquilini Verifiche terminate nelle scuole: riaprono il conservatorio Ater, esclusi rischi ma non ci sono fondi per esami strumentali ñ gran parte delle superiori, chiusure prolungateprovine: Crepe, lesioni, distacchi di intonaco, pavimenti gonfi e porte bloccate. Sono stati questi gli effetti della forte scossa di terremoto, magnitudo 6.5 avvertita la scorsa domenica in tutto il Centro Italia e a Pescara, sulle case popolari Ater al civico 14 di via Lago di Borgiano. Da allora è iniziato l'incubo per le 28 famiglie della palazzina, che vivono nella paura, alcune delle quali hanno trascorso fuori casa le ultime notti: Abito al settimo piano, ho le gambe malate e non riesco a scendere - racconta Elio Canale, uno dei residenti -, così da domenica vivo in macchina, ma se dovesse esserci un'altra scossa potrei anche pensare di dormire in tenda. Ogni piano presenta delle crepe perimetrali, ormai questa palazzina non ha più la stabilità. Sono gli intemi 5 e 6, al secondo piano della palazzina, gli appartamenti maggiormente lesionati: Non c'è una stanza di casa - racconta Sandro Pignoli, uno degli inquilini - che non abbia crepe o lesioni sui muri. È dal terremoto de L'Aquila del 2009 che avvertiamo scricchiolii. Abbiamo un'anziana invalida al 100% in casa e con la scossa di domenica, abbiamo deciso di passare la notte da parenti. Allo spavento per il terremoto, nei residenti, si aggiungono anche i dubbi sull'agibilità e non pericolosità dell'edificio a seguito del sisma: II personale dell'Ater aggiunge Pignoli -, dopo un'indagine visiva ci ha comunicato che si tratta solo di danni agli intonaci, ma noi vogliamo che mettano nero su bianco l'agibilità e la non pericolosità della palazzina. INDAGINI A VISTA Dal canto suo, l'Ater ostenta tranquillità dopo le indagini visive sulle palazzine ancora in corso: Al momento - spiega Virgilio Basile, amministratore unico - non c'è una situazione di pericolo immediato che giustifica un'evacuazione. Alcune lesioni derivano da degrado e mancata manutenzione, causata dalla mancanza di disponibilità finanziaria, e sono state leggermente aggravate dagli effetti sismici. Fin qui il verdetto degli esami visivi, però solo l'effettuazione degli esami strumentali consentirebbe di emettere una certificazione ufficiale e definitiva sulla stabilità della palazzina; Ma per effettuare verifiche approfondite su fondazioni e strutture - ricorda Basile - è necessario conferire un incarico oneroso e occorrono fondi. SERVONO SEI MILIONI Così è scesa in campo la politica per portare la questione sui tavoli che contano, a partire da quello regionale: Alla Regione, proprietaria di questi appartamenti, e al suo presidente Luciano D'Al- LA VOCE DEI RESIDENTI Estratto da pag. 41 328 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Presunto giro di coca, chiesto il giudizio [Marcello Ianni] L'INCHIESTA La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, a firma del procuratore aggiunto Nicola Gratteri, impegnato in prima linea contro la 'ndrangheta e dall'aprile del 1989 sotto scorta, ha chiesto il processo per due soggetti, tra cui l'imprenditore Stefano Biasini, che dovranno comparire dinanzi al Gup di Reggio Calabria a fine gennaio del nuovo anno. L'accusa è associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. La cosca al quale Gratteri fa riferimento è quella Borghetto-Zindato-Caridi, la stessa che ha tentato di insediarsi negli appaia della ricostruzione post sisma, così come sostenuto dal pm Fabio Picuti (e dagli agenti della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile aquilana), che al termine della sua recente requisitoria ha chiesto per l'imputato Biasini la condanna a 6 anni ed 8 mesi di reclusione. La difesa di Biasini ha confutato tutte le accuse. Secondo le investigazioni, il boss della 'ndrangheta Santo Caridi, nel 2007 era venuto all'Aquila per incontrarsi con un promotore finanziario a cui chiedere un prestito. Questa volta a scoperchiare il presunto giro di importazione e vendita della cocaina in città, i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo dell'Aquila, diretti dal pm David Mancini ed il Gruppo operatuvo antidroga (Goa) di Catanzaro. Secondo l'accusa Massimo Maria Valenti e il fratello Antonino sarebbero gli organizzatori dello smercio della droga all'Aquila; Biasini, sostiene l'accusa, coadiuvava l'opera dei fratelli Valenti fungendo da raccor do con la componente calabrese. Nell'ambito della voluminosa inchiesta della Dda di Reggio Calabria, numerose le intercettazioni nei riguardi degli imputati. In una ad esempio alcuni imputati commentano l'incendio di un'autovettura, per un mancato pagamento per un debito contratto da un loro conoscente, dopo l'acquisto di un grosso quantitativo di cocaina. Marcello lanni NEL MIRINO I POSSIBILI COLLEGAMENTI DI UN IMPRENDITORE CON LA MALAVITA CALABRESE -tit_org- Estratto da pag. 47 329 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Palazzo del benzinaio, via alla demolizione [M.gal.] Palazzo del benzinaio, via alla demolizioni I LAVORI Durerà almeno 4 o 5 giorni la demolizione del palazzo del benzinaio, in via XX Settembre. L'intervento partirà stamattina secondo ordinanza del sindaco, Massimo Cialente, che ha disposto la demolizione coatta, dopo i danni del terremoto del 30 ottobre. L'intervento comporterà inevitabili disagi al traffico causati dalla chiusura obbligata di Corso Federico II, via San'Agostino e parte di via XX Settembre, ma all'insicurezza dei cittadini preferiamo qualche disagio, precisa l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano che si è occupato personalmen- L'OPERAZIONE DURERÀ' AL MASSIMO CINQUE GIORNI PREVISTI DISAGI ALLA CIRCOLAZIONE STRADALE tè dei contatti con il consorzio Rennova che procederà alla demolizione. Chi arriverà da Porta Napoli dovrà quindi necessariamente svoltare sul viale di Collemaggio, mentre l'accesso a piazza Duomo con le auto sarà momentaneamente interdetto. Sul posto per la gestione del traffico saranno presenti in ogni caso gli uomini della polizia municipale diretti da Emesto Grippo. Intanto ieri pomeriggio la Gran Sasso Acqua ha provveduto all'allaccio per garantire il getto continuo che consentirà l'allontanamento delle polveri che si alzeranno. Le spese per la demolizione saranno a carico della ditta, spiega l'assessore. La spesa è ricompresa nel contributo rilasciato, si è trattato solo di un anticipo di demolizione, precisa. MACERIE Qualche giorno in più ci vorrà poi per la rimozione delle mace rie, specifica Grippo. Stabiliremo una tabella di marcia e nel corso di questi giorni la viabilità alternativa con l'ipotesi magari di riaprire una parte del corso spiega - Presidieremo in ogni caso le zone per la gestione del traffico. La ricostruzione del palazzo, bloccata dalla firma dell'accordo di programma tra Comune e Provincia per il piano di recupero di via XX Settembre potrebbe sbloccarsi già nei prossimi giorni. La firma dell'accordo arriverà infatti il prossimo 14 novembre. Ci sarà poi la ratifica da parte del Consiglio comunale - conclude Di Stefano - E il contributo per il palazzo potrebbe essere già ricompreso nell'elenco di dicembre. M.Gal. ORI PRODUZIONE RISERVATA I cartelli che segnalano la chiusura di via XX Settembre -tit_org- Estratto da pag. 48 330 03-11-2016 Pag. 1 di 1 In 400 si rifiutano di entrare allo Scientifico dopo il sisma [Francesca Rapposelli] Protesta degli studenti del Masci: sit-in ^ Sciopero ad oltranza: fuori i document improvvisato davanti al palazzo provinciale che dimostrano la sicurezza della scuola> IL CASO Promettono sciopero a oltranza finché non vedranno "i documenti che attestano che la scuola è sicura e resiste alle scosse di terremoto" e si stanno già organizzando per una manifestazione di protesta autorizzata e per chiedere un incontro con il prefetto. Protagonisti della protesta sono gli allievi del liceo scientifico Masci che ieri mattina si sono rifiutati di entrare a scuola senza certezze sulla stabilità del seminario regionale. L'edificio di proprietà della Curia, infatti, attualmente ospita 24 classi (altre 9 fanno lezione nell'istituto tecnico De Sterlich, allo Scalo), visto che nella sede centrale ci sono lavori di ristrutturazione. Circa 400 ragazzi, ieri, si sono radunati spontaneamente sotto il palazzo della Provincia, per avere certezze, spiegano. Una manifestazione non autorizzata, che li ha esposti a qualche rischio finché i candidati a rappresentanti di istituto (le elezioni ci saranno solo fra un paio di settimane) non hanno chiesto a tutti i compagni di "disperdersi", restando a parlare con i tecnici dell'ente. L'ASSEMBLEA Poi, i ragazzi si sono radunati nuovamente per un'assemblea d'istituto improvvisata, con l'obiettivo di informare tutti su quanto accaduto. Abbiamo incontrato architetti e ingegneri raccontano - che ci hanno detto di aver fatto sopralluoghi, ma sono stati controlli soltanto visivi: nessuno ci ha fatto vedere un documento che dimostri la sicurezza statica. Così, ci rassicurano solo a parole. In effetti ci sono stati controlli come in tutte le scuole cittadine, ma spetterebbe alla Curia un eventuale intervento, non alla Provincia che paga un canone d'affitto per ospitare i liceali al seminario. Al De Sterlich non ci sono problemi precisano gli studenti dunque i ragazzi che frequentano a Chieti Scalo sono entrati regolarmente. Noi abbiamo deciso di non farlo, senza obbligare nessuno a seguirci, finché non avremmo la certezza che l'edificio che ci ospita è sicuro. Gli aspiranti rappresentanti, tutti studenti di quarta e quinta liceo, raccontano di una scala di emergenza "semi staccata", di crepe comparse dopo l'ultima forte scossa di domenica mattina, di un piano di evacuazione per cui si sono organizzati in autonomia, sensibilizzando i compagni più giovani, Abbiamo deciso di non entrare a scuola - spiegano i ragazzi candidati in quattro liste, uniti per la protesta - dopo aver parlato con la preside Giovanni Fucci: nemmeno a lei è stato consegnato un documento che dimostri la sicurezza della scuola. Ma noi - replicano a chi li accusa di voler solo saltare qualche giorno di scuola - chiediamo solo certezze e una certificazione: sembra che gli esperti non sappiano se la scuola è sicura. Oltre alla protesta compatta dei liceali del Masci, ieri anche alcuni studenti di altri istituti superiori hanno scelto di non entrare a scuola, preoccupati dallo sciame sismico che si è fatto sentire anche a Chieti e dalle condizioni spesso fatiscenti di istituti dove da anni mancano interventi decisivi. Eppure, le voci degli studenti di oggi sono le stesse delle passate generazioni che, dal terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, fino al sisma dell'Aquila del 2009, hanno temuto per la propria incolumità nel luogo più frequentato ogni giorno. Sul fronte delle abitazioni private, dopo diverse segnalazioni dei cittadini, il sindaco Umberto Di Prim io ha inviato una lettera all'Ater, con tanto di fotografie allegate, per informare l'ente che gestisce gli alloggi popolari delle condizioni degli alloggi del Villaggio Celdit, dove sono comparse diverse lesioni dopo il sisma. Francesca Rapposelli RtPRODtIZfONE RISERVATA LA PREOCeilPAZiONE DEI RAGAZZI È PER LE 24 CLASSI OSPITATE NEL SEMINARIO OOPO I LAVORI DISPOSTI NELLA SEDE CENTRALE NON ABBIAMO AVUTO RASSICURAZIONI LE PAROLE NON BASTANO SONO COMPARSE NUOVE CREPE [1 sit-in degli studenti del Masci. Nel tondo: una delegazione in Provincia -tit_org- Estratto da pag. 50 331 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Blitz delle mamme al Coc Non manderemo i figli a scuola [Valentina Procopio] Blitz delle mamme al Ñîå Non manderemo i figli a scuola> ^Brucchi le invita ad un incontro È plessi inagibili presso la Molinari Decideremo insieme sulle riaperture Per le verifiche tecniche serve un mes IL VERTICE Non manderemo i nostri figli a scuola lunedì. Ieri il Comitato spontaneo dei genitori si è riunito al parco fluviale: è emerso che il sisma continua a fare paura, molte famiglie dormono in auto o nei camper, le mamme non si fidano dei controlli a vista e della definizione di "usabilità" dei plessi scolastici. Dopo la riunione, in cui molti genitori hanno dichiarato che terranno i figli a casa fino a che non avranno un report dettagliato sullo stato delle scuole, un gruppo di mamme ha raggiunto il sindaco Maurizio Brucchi, che si trova in riunione permanente al Coc, Centro operativo comunale. Il primo cittadino ha ricevuto la delegazione. Capisco che siete preoccupate e lo sono anch'io - ha detto Brucchi -. Stiamo concludendo i controlli sulle scuole, che si basano, è bene precisarlo, sul criterio del confronto tra il pre e post terremoto: sulla base di questi parametri le scuole comunali non hanno subito danni strutturali, ma solo ad intonaco e tamponature. Le mamme hanno comunque confermato la manifestazione di protesta che si terrà a metà novembre e che coinvolgerà anche i ragazzi delle superiori. Brucchi ha quindi precisato che quelle in corso non sono verifiche sismi che, aggiungendo però che il Premier Matteo Renzi ha firmato il decreto che di fatto rende più snelle le procedure burocratiche. Abbiamo anche trovato un accordo con gli ingegneri - ha ricordato Brucchi ai genitori - le verifiche saranno effettuate in 20-30 giorni. Il problema, come ha sottolineato il sindaco, è che i controlli sismici di per sé non risolvono le criticità dei plessi, ma di fatto servono solo a fotografare lo stato attuale. In sostanza ci sono scuole che hanno raggiunto lo 0,2 di stabilità e che continuano ad essere considerate agibili. Brucchi ha anche invitato una delegazione di genitori a prendere parte all'incontro, che si terrà tra domani e dopodomani, con i capigruppo comunali e con il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, visto che sono soprattutto le scuole superiori a destare preoccupazione per i danni riportati dal sisma. Brucchi ha anche annunciato che la Molinari potrà essere utilizzata come "jolly" per spostarci le scuole che hanno subito più danni: al momento si pensa al Pascal e al Forti, ma anche la D'Alessandro che ha vistose crepe. Prenderemo insieme la decisione sul riaprire o meno le scuole - ha concluso Brucchi al termine dell'incontro - non pensate che io sia un Cerbero che non si preoccupa dei ragazzi, anche mia figlia va al Classico, dove c'è un terzo piano inagibile. Il problema resta sempre lo stesso: le mamme chiedono dei Map o delle tensostrutture o prefabbricati, per stare sicure, e hanno perfino proposto una col letta per acquistarli. Brucchi ha risposto che questo è di fatto impossibile, perché al momento non ci sono scuole dichiarate inagibili, inoltre ragazzi che frequentano le scuole comunali sono oltre 5600. Non ci sono piani di evacuazione ad hoc - ha affermato una mamma - alla San Berardo così come in altre scuole mancano uscite di sicurezza, ci sono anche dei disabili, pensiamo cosa potrebbe succedere ai bambini accalcati e presi dal panico. UNIVERSITÀ'NIENTE MORE Per venire incontro a chi in questi giorni, a causa del sisma, non ha potuto effettuare i pagamenti, il rettore dell'Università Luciano D'Amico ha deciso che le immatricolazioni e le iscrizioni agli anni successivi possono essere effettuate fino al 30 novembre alcuna mora. Valentina Procopio RIPROÐUZIONERISERVATA IL RETTORE LUCIANO D'AMICO HA STABILITO NUOVE MISURE PER LE IMMATRICOLAZIONI FINO AL 30 NOVEMBRE Il blitz delle mamme con Brucchi al Coc Fotoservizio NEWPRESS -tit_org- Estratto da pag. 52 332 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Una roulotte per mio figlio autistico [Redazione] L'appello Ð terremoto colpisce soprattutto le fasce più deboli, come i disabili. E' questo il caso di Franco, un ragazzo autistico di 19 anni e vive con la sua famiglia a Villa Ripa: anche se la sua abitazione non ha subito grossi danni, la famiglia chiede un alloggio temporaneo, anche in camper. Per lui è impossibile utilizzare le aree di accoglienza organizzate dalla Protezione civile. Franco ha il sonno regolato dalle gocce che deve prendere ogni sera, se bisogna scappare di notte non si sveglia ed è alto un metro e ottanta non riusciamo a portarlo fuori velocemente, raccontala mamma, Sabrina Serafini. Tramite Abruzzo Autismo Onius la famiglia di Franco ha lanciato un appello a chiunque abbia una roulotte, o una casa mobile, o un alloggio temporaneo al piano terra, per offrire ospitalità alla sua famiglia: non è facile trovare accoglienza per un ragazzo autistico di 19 anni, soggetto spesso a crisi epilettiche che non può stare in luoghi troppo affollati. V.Pro. RIPRODUaONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 52 333 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Rifugi notturni: stop a chi non è identificato [V.pro.] LE VERIFICHE Da ieri sera sono scattati controlli e verifiche sulle persone che vengono ospitate nelle aree di accoglienza notturne. E questo perché, come ha spiegato il sindaco Maurizio Brucchi, sono state segnalate presenze sospette. A ciascuno dei fruitori è stata quindi consegnata una scheda contenente indicazioni per recarsi oggi all'ufficio Lavori pubblici del Comune, dove i tecnici verificheranno lo stato dell'abitazione; qualora dovesse essere confermata l'inagibilità, si prowederà alla scelta tra autonoma sistemazione e albergo; se dovesse venir fuori che l'abitazione è agibile, l'interessato sarà invitato a rientrarvi. Dobbiamo assolutamente pensare ad un ritomo graduale alla normalità - ha detto Brucchi - la fase di emergenza è stata tamponata con i centri di accoglienza, da sabato anche l'Università chiuderà l'area di accoglienza a Piano D'Accio. I problemi però restano, soprattutto in via Adamoli, a Colleatterrato, dove ancora non è stata trovata una soluzione per le 30 famiglie con le case danneggiate. Ieri il sindaco, sollecitato da un cittadino ha dichiarato che via Adamoli sta diventando il simbolo di questo terremoto, ma non ha saputo dare rassicurazioni su come verrà gestita questa emergenza: un residente, con foto alla mano, ha chiesto a gran voce che le case siano dichiarate inagibili e che venga trovata una sistemazione alle persone, anche anziane, che attendono una risposta e nel frattempo continuano a dormire in auto. V.Pro. ffii RIPRODUZiONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 52 334 03-11-2016 Pag. 1 di 1 AGGIORNATO Blitz delle mamme al Coc Non manderemo i figli a scuola [Valentina Procopio] Blitz delle mamme al Ñîå Non manderemo i figli a scnola> ^Brucchi le invita ad un incontro >l plessi inagibili presso la Molinari Decideremo insieme sulle riaperture Per le verifiche tecniche serve un mes< IL VERTICE Non manderemo i nostri figli a scuola lunedì. Ieri il Comitato spontaneo dei genitori si è riunito al parco fluviale: è emerso che il sisma continua a fare paura, molte famiglie dormono in auto o nei camper, le mamme non si fidano dei controlli a vista e della definizione di "usabilità" dei plessi scolastici. Dopo la riunione, in cui molti genitori hanno dichiarato che terranno i figli a casa fino a che non avranno un report dettagliato sullo stato delle scuole, un gruppo di mamme ha raggiunto il sindaco Maurizio Brucchi, che si trova in riunione permanente al Coc, Centro operativo comunale. Il primo cittadino ha ricevuto la delegazione. Capisco che siete preoccupate e lo sono anch'io - ha detto Brucchi -. Stiamo concludendo i controlli sulle scuole, che si basano, è bene precisarlo, sul criterio del confronto tra il pre e post terremoto: sulla base di questi parametri le scuole comunali non hanno subito danni strutturali, ma solo ad intonaco e tamponature. Le mamme hanno comunque confermato la manifestazione di protesta che si terrà a metà novembre e che coinvolgerà anche i ragazzi delle superiori. Brucchi ha quindi precisato che quellecorso non sono verifiche sismi- Ï che, aggiungendo però che il Premier Matteo Renzi ha firmato il decreto che di fatto rende più snelle le procedure burocratiche. Abbiamo anche trovato un accordo con gli ingegneri - ha ricordato Brucchi ai genitori - le verifiche saranno effettuate in 20-30 giorni. Il problema, come ha sottolineato il sindaco, è che i controlli sismici di per sé non risolvono le criticità dei plessi, ma di fatto servono solo a fotografare lo stato attuale. In sostanza ci sono scuole che hanno raggiunto lo 0,2 di stabilità e che continuano ad essere considerate agibili. Brucchi ha anche invitato una delegazione di genitori a prendere parte all'incontro, che si terrà tra domani e dopodomani, con i capigruppo comunali e con il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, visto che sono soprattutto le scuole superiori a destare preoccupazione per i danni riportati dal sisma. Brucchi ha anche annunciato che la Molinari potrà essere utilizzata come "jolly" per spostarci le scuole che hanno subito più danni: al momento si pensa al Pascal e al Forti, ma anche la D'Alessandro che ha vistose crepe. Prenderemo insieme la decisione sul riaprire o meno le scuole - ha concluso Brucchi al termine dell'incontro - non pensate che io sia un Cerbero che non si preoccupa dei ragazzi, anche mia figlia va al Classico, dove c'è un terzo piano inagibile. Il problema resta sempre lo stesso: le mamme chiedono dei Map o delle tensostrutture o prefabbricati, per stare sicure, e hanno perfino proposto una col letta per acquistarli. Brucchi ha risposto che questo è di fatto impossibile, perché al momento non ci sono scuole dichiarate inagibili, inoltre ragazzi che frequentano le scuole comunali sono oltre 5600. Non ci sono piani di evacuazione ad hoc - ha affermato una mamma - alla San Berardo così come in altre scuole mancano uscite di sicurezza, ci sono anche dei disabili, pensiamo cosa potrebbe succedere ai bambini accalcati e presi dal panico. UNIVERSITÀ'NIENTE MORE Per venire incontro a chi in questi giorni, a causa del sisma, non ha potuto effettuare i pagamenti, il rettore dell'Università Luciano D'Amico ha deciso che le immatricolazioni e le iscrizioni agli anni successivi possono essere effettuate fino al 30 novembre alcuna mora. Valentina Procopio RIPRODUZIONERISERVATA IL RETTORE LUCIANO D'AMICO HA STABILITO NUOVE MISURE PER LE IMMATRICOLAZIONI FINO AL 30 NOVEMBRE H.CBMÍFATO DEI GENITORI: DISPOSTI A FARE UNA COLLETTA PER COMPRARCI UN PREFABBRICATOblitz delle mamme con Brucchi al Coc Fotoservizio NEWPRESS -tit_org- Estratto da pag. 52 335 03-11-2016 Pag. 1 di 1 La città ricorda le vittime delle guerre = Omaggio ai caduti delle due guerre ma anche alle vittime del terremoto [Cristina Gazzellini] La città ricorda le vittime delle guerre La città di Civitavecchia ha reso omaggio ieri, nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, ai caduti delle due guerre mondiali ed alle vittime del bombardamento del '43. Gazzellini a pag. 41 Omaggio ai caduti delle due guerre I ma anche alle vittime del terremoto DEFUNTI La città di Civitavecchia ha reso omaggio ieri, nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, ai caduti delle due guerre mondiali ed alle vittime del bombardamento del maggio del 1943. Come da tradizione la cerimonia, organizzata dal Comune, si è svolta nel cimitero monumentale di via Aurelia nord e vi hanno preso parte una folta rappresentanza di forze dell'ordine, associazioni combattentistìche e d'arma e di volontariato. A deporre le corone di alloro sono stati il sindaco Antonio Cozzolino ed il comandante del Centro di Simulazione e Validazione deU'esercito, generale di divisione Maurizio Boni accompagnati dal Silenzio suonato da un trombettiere dell'esercito. La prima commemorazione davanti al sacrario dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale, poi al mausoleo nel tempietto bramantesco per i caduti del secondo conflitto. La cerimonia si è poi spostata all'ingresso del cimitero per rendere omaggio alle vittime del bombardamento e agli internati. Å' la terza volta da sindaco - ha esordito Cozzolino - che partecipo a questa cerimonia e vorrei soffermarmi sulle troppe vittime che ogni anno si registrano per le guerre, ma anche per la follia dell'uomo. Morti ingiuste a cui va reso omaggio, così come quelle dei nostri connazionali scomparsi nel recente terremoto. Cristina Gazzellini ti RIPRODUZIONE RISERVATA CERIMONIE IERI AL SACRARIO, AL TEMPIETTO BRAMANTESCO E ALL'INGRESSO DEL CIMITERO Ricorrenza dei defunti,nei -tit_org- La città ricorda le vittime delle guerre - Omaggio ai caduti delle due guerre ma anche alle vittime del terremoto Estratto da pag. 39 336 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Tolfa Sisma, la sicurezza insegnata a scuola [Redazione] Tolfa II terremoto continua a creare allarme anche a Civitavecchia. Ieri a causa di una crepa sospetta all'Unicredit, sono intervenuti i vigili del fuoco per effettuare un controllo e sono stati fatti uscire i clienti. A Tolfa, ieri, si è svolta una lezione sui generis per i ragazzi dell'istituto comprensivo.gruppo di Protezione civile di Allumiere, coordinato da Valentino Arillo, si è sentito in dovere di spiegare agli alunni collinari del plesso di via del Faggete il corretto comportamento da tenere in caso di emergenza. Sapendo che non è possib ile prevedere la data dell'evento, Arillo invitato dal dirigente scolastico. Laura Somma - ha comunque voluto fornire delle utili indicazioni sulle corrette norme da seguire in eventuali situazioni di difficoltà. Anche i docenti hanno preso nota dei preziosi consigli e, per i prossimi giorni, il team responsabile della sicurezza scolastica, coordinato da Annalisa Marchesini, sta preparando una nuova prova di evacuazione, volta a verificare il corretto rispetto delle procedure da mettere in atto prima, durante e dopo eventuali scosse sismiche. T.C. RiPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 41 337 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sisma, domani al Nestor un concerto per Marco [Valentino Mingarelli] E Un concerto per ricordare Marco Santarelli, figlio del questore di Frosinone, che perse la vita nel terremoto del 24 agosto ad Amatrice. Questa l'iniziativa presentata ieri nella sede della Questura di Frosinone e che si terrà domani alle ore 19 al teatro Nestor. Come si ricorderà, infatti, Marco Santarelli, figlio del questore di Frosinone Filippo, fu tra le vittime del sisma che la notte del 24 agosto devastò alcuni comuni del Reatino, come Amatrice appunto, e altre zone del centro Italia. Il giovane che in quella tragica serata di agosto, si era recato in casa dei nonni insieme a degli amici aveva 28 anni e studiava per diventare chef, la sua grande passione. A presen tare la serata di beneficenza il vicequestore primo dirigente di Polizia, Antonella Chiapparelli, che ha ricordato la figura del giovane e ha sottolineato come con questa iniziativa si vuole raggiungere il duplice obiettivo di ricordare Mar co e tutte le vittime del terremoto, sottolineando che i fondi che verranno raccolti verranno consegnati direttamente al sindaco di Amatrice. L'iniziativa nata da una idea dell'Orchestra da Camera di Frosinone, diretta dal maestro Maurizio Turriziani e presieduta dalla dottoressa Annarita Alviani, è sostenuta da diversi enti pubblici e privati. In primis la Polizia di Stato, il Comune di Frosinone, la Prefettura e la Camera di Commercio, con il determinante ruolo finanziario della Banca del Credito Valtellinese, rappresentata ieri dal direttore Carlo Caiacci. All'iniziativa partecipano in modo fattivo anche la Croce Rossa italiana, la Protezione civile, la Casa musicale Vicini, Gioielli Boccadamo, il gruppo Pigliacelli, il gruppo Sette e il ristorante Bassetto, dove il giovane Santarelli stava perfezionando la sua grande passione per la gastronomia. Mentre la Siae rinuncerà ai diritti d'autore e provvederà anche ad emettere un bonifico. E' stato poi il maestro Turriziani a spiegare come il concerto, tutto basato sulle musiche di Astor Piazzolla e l'arte del tango, vuole mettere in risalto la forza della vita e dell'amore. Al concerto faranno da contomo uno spettacolo multimediale, una coreografia con due ballerini e una clip, dove vi saranno interventi di personalità del mondo della musica e dello spettacolo. Il cast artistico che eseguirà i brani sarà composto da: Tania Di Giorgio, soprano; Adriano Ranieri, bandoneón; Loreto Gismondi, violino; Alessandro Minci, chitarre; Marco Altura, pianoforte; Maurizio Turriziani, contrabbasso e basso elettrico; Fabrizio Bartolini, percussioni; Valentina Pacifici, elaborazione e proiezione visuale; Claudia Gallo e Luca Pacioni, danzatori. I biglietti, 10 euro il costo, possono essere acquistati in prevendita ed anche la sera stessa del concerto al Nestor. Valentino Mingarelli Marco Santarelli -tit_org- Estratto da pag. 40 338 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sicurezza strade, piano da 850 mila uero [Domenico Tortolano] Sicurezza strade, piano da 850 mila uen CASSINO Nessun danno particolare agli edifici scolastici di Cassino per le scosse di terremoto dei giorni scorsi. E' quanto accertato dai tecnici del comune, che insieme alla Protezione civile ed accompagnati dai consiglieri comunali, Alessio Ranaldi e Angelo Panaccione, hanno completato ieri i rilievi nelle scuole della città. Nelle 48 ore di controllo non è stato riscontrato alcun cedimento nelle strutture murarie delle scuole, tant'è che non è stata necessaria la chiusura delle attività scolastiche in nessun istituto. Intanto un progetto di sicurezza stradale è stato approvato dalla giunta comunale di Cassino denominato "Safe on the road" nell'ambito del programma pilota della regione Lazio. L'intervento finanziario richiesto è di 850 mila euro di cui il 70% a carico della regione e il 30 % del comune per un importo di 255 mila euro di cui I'll per cento dal gettito dei proventi delle sanzioni ammi nistrative del codice della strada pari a 95 mila eurodue annualità. Per l'assessore alla viabilità Carmelo Palombo, che ha presentato il progetto, si tratta di attuare per il 2017 e il 2018 un programma di interventi mirati alla sicurezza stradale e ambientale attraverso il monitoraggio del traffico automobilistico. Verranno installati dei dispositivi elettronici ai varchi stradali in entrata a Cassino (Casilina nord e sud, via Sferracavalli e via Caira, via S.Angelo) e agli ingressi della superstrada e dell'autostrada. Siamo partiti da una semplice considerazione - spiega Palombo - se non si conoscono i dati reali del flusso dei veicoli sul territorio di Cassino, ogni intervento per la riduzione delle criticità dalle quali derivano i sinistri stradali appare approssimativa. Quindi dobbiamo avere dati reali ed in tempo reale che riguardano tutti i veicoli in transito e i fattori ambientali che possono concorrere all'evento sinistro stradale. Palombo prosegue: Saranno sistemati nei varchi di entrata e uscita dalla città dei dispositivi in grado di leggere le targhe di tutti i veicoli in transito sia di giorno che di notte. Dalla lettura delle targhe possiamo avere una serie di dati sui veicoli che passano davanti ad ogni dispositivo. Dati necessari per una puntuale pianificazione degli interventi infrastrutturali da mettere in campo al fine di ridurre il numero di sinistri stradali. Al sistema possono accedere le Forze dell'Ordine. Nel progetto abbiamo previsto azioni a tutela delle fasce deboli: ciclisti, pedoni e ciclomotoristi e inoltre formazione ed informazione dei concetti della sicurezza stradale. Dalla targa si potrà risalire al proprietario, se è persona sospetta e se l'auto è rubata. Sarà segnalata anche la percentuale di flusso automobilistico e il livello di inquinamento determinato dal traffico. Domenico Tortolano CHIESTO ALLA REGIONE IL 70% DEI FONDI IL TRAFFICO SARÀ MONITORATO PER POTER PIANIFICARE GLI INTERVENTI -tit_org- Estratto da pag. 42 339 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Aprilia, paura e danni Fiamme da TostAmore, stabile evacuato [Redazione] Aprilia, paura e danni Fiamme nei locali di ToastAmore, in via dei Lauri ad Aprilia: secondo i rilievi eseguiti ieri mattina all'alba da carabinieri e vigili del fuoco, l'incendio sarebbe divampato a seguito di un corto circuito al quadro elettrico. Il rogo è divampato attorno alle 6 del mattino, quando l'attività commerciale in pieno centro era chiusa. Le fiamme hanno creato dei seri danni, le pareti si sono annerite e parte del bancone è stato danneggiato. Un denso fumo nero ha invaso la strada e la palazzina dove si trova ToastAmore. Quando i vigili del fuoco sono arrivati hanno disposto che lo stabile venisse evacuato. -tit_org- Estratto da pag. 39 340 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Palme bruciate da abbattere: caccia ai piromani [Redazione] Le palme di via Oriani sono bruciate completamente, il Comune sarà costretto ad abbatterle. Con ogni probabilità l'incendio ha origine dolosa ma sarà difficile individuarne gli autori. Potrebbero essere dei ragazzini visti Ãé prima che scattasse l'allarme. Indagano i carabinieri. Via Oriani, triste spettacolo -tit_org- Estratto da pag. 40 341 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Esplosione, Emanuele non ce l`ha fatta = Non ce l`ha fatta l`uomo ustionato dopo l`esplosione [Barbara Savodini] Esplosione, Emanuele non ce l'ha fatta Non ce l'ha fatta Emanuele Rosato, l'uomo rimasto coinvolto martedì mattina in una terribile esplosione nella sua abitazione, in via della Poiana, al confine tra le città di Fondi e Sperlonga. Savodini a pag. 42 Fondi, a Non ce l'ha fatta l'uomo ustionato dopo Fesplosione Emanuele Rosato è deceduto al Sant'Eugenio di Roma Lascia la compagna, due fìglie piccole e un terzo in arrivo FONDI Ha lottato fino all'ultimo istante ma alla fine non ce l'ha fatta Emanuele Rosato, l'uomo rimasto coinvolto martedì mattinauna terribile esplosione nella sua abitazione, in via della Poiana, al confine tra le città di Fondi e Sperlonga. Il ÇÇåïïå è sopravvissuto alla deflagrazione, è riuscito ad uscire con le sue forze dalla palazzina in fiamme ma una volta arrivato in ospedale le sue condizioni sono velocemente peggiorate fino a quando, ieri mattina, è spirato. I medici del Sant'Eugenio di Roma hanno tentato il possibile ma, con ustioni quasi tutte di terzo grado sul 93 per cento del corpo, le spe ranze che l'uomo riuscisse a superare le prime 24 ore, considerate le più critiche in simili emergenze, erano davvero poche. Ore di profondissimo dolore sia a Sperlonga, città di cui Emanuele Rosato è originario, che a Fondi dove viveva e lavorava come coltivatore da qualche tempo. Dopo un'esperienza come cuoco presso il campeggio "Nord Sud", in linea con gli studi alberghieri, il ÇÇåïïå aveva infatti deciso di cambiare vita e da allora aveva cominciato a lavorare la terra; aveva dunque fatto costruire delle serre di fronte casa ed era lì che trascorreva gran parte del suo tempo. Se mar tedì mattina, attorno alle otto, Emanuele Rosato si trovava ancora all'intemo della sua abitazione è stato dunque solo a causa di una tragica fatalità. Impossibile prevedere quello che, secondo le forze dell'ordine intervenute, è stato un mero incidente: per i carabinieri di Fondi coordinati dal tenente Ivan Mastromanno, che si sono avvalsi del supporto tecnico dei vigili del fuoco, la deflagrazione sarebbe stata causata da una perdita di gas proveniente da una bombola. L'ambiente si sarebbe saturato a tal punto da far esplodere l'intero seminterrato per poi dare vita ad un grossissimo incendio che ha interessato quasi tutto l'edificio. Quando le forze dell'ordine sono arrivate, hanno trovato solo fiamme, brandelli di mobili inceneriti e resti della bombola esplosa. Al momento dell'incidente non si trovavano in casa la ex moglie di Rosato e le sue due fìglie che hanno vissuto all'interno della palazzina fino a pochissimo tempo fa. Sotto choc, non solo i familiari, ma anche i vicini che hanno vissuto la tragedia praticamente in diretta, per poi prestare i primi soccorsi all'uomo. Oltre a due bambine, il ÇÇåïïå lascia anche i due genitori, entrambi ancora molto giovani, un fratello di 27an- ni e una compagna dalla quale aspettava un terzo figlio che verrà alla luce nel mese di dicembre. Date le circostanze, il magistrato di turno non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia motivo per cui i funerali si terranno, probabilmente, entro la giornata di domani. Moltissimi i messaggi di addio sui social con centinaia di persone che hanno postato ricordi felici in compagnia di Emanuele Rosato o messaggi di condoglianze alla famiglia. Al dolore dell'accaduto, si somma l'apprensione per i tré figli che, per via di una tragica fatalità, dovranno crescere senza un padre. Benché oltremodo ingenti, sono quindi passati in secondo piano i danni arrecati dall'esplosione alla proprietà e all'edificio, dichiarato inagibile dai vigili del fuoco. Barbara Savodini Emanuele Rosato aveva 33 anni -tit_org- Esplosione, Emanuele non ceha fatta - Non ceha fattauomo ustionato dopoesplosione Estratto da pag. 42 342 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Dopo-sisma, ad Ariccia restano chiusi i tre ponti = Dopo-sisma, Ariccia tiene chiusi i ponti [Enrico Valentini] Dopo-sisma, ad Ariccia restano chiusi i tré ponti Roberto Di Felice ribadisce che servono inequivocabili rassicurazioni dei tecnici prima di riaprire alla circolazione i viadotti. Valentini all'interno Restano chiusi fino a data da destinarsi i tré ponti di Ariccia, quello più noto, il monumentale e gli altri due viadotti di Galloro e di San Rocco, mentre in base alle verifiche sugli edifici comunali non sono ancora fruibili la scuola Trilussa e l'ex sede comunale. Il Comune, infatti, ancora in attesa dei rilievi dei vigili del fuoco e dei sopralluoghi richiesti all'Anas, per prudenza ha lasciato chiusa al traffico via Appia nel tratto interno che comprende i tré viadotti. Il sindaco Dopo-sisma, Ariccia tiene chiusi i poni HI sindaco non li riapre al traffico automobilistico: Niente allarmismi > Entro due giorni modifiche alla circolazione per ovviare ai disag ma prima vogliamo assicurazioni inequivocabili da parte dei tecnici probabile doppio senso da borgo San Rocco alla piazzetta di Galle L'EMERGENZA Rimangono chiusi fino a data da destinarsi i tré ponti di Anecia, quello più noto, il monumentale e gli altri due viadotti di Galloro e di San Rocco, mentrebase alle verifiche sugli edifici comunali restano ancora non fruibili il plesso scolastico Trilussa e l'ex sede del Comune. L'amministrazione comunale, infatti, ancora in attesa dei rilievi dei vigili del fuoco e, soprattutto, dei sopralluoghi già richiesti ai tecnici Anas, ha lasciato prudenzialmente ancora chiusa al traffico la via Appia nel tratto intemo che comprende i tré viadotti. Il sindaco Roberto Di Felice ieri teneva a ribadire che, pur volendo evitare allarmismi, servono inequivocabili rassicurazioni dei tecnici locali e sovracomunali prima di riaprire alla circolazione automobilistica i viadotti. Non possiamo assolutamente fissare una data per la riapertura al traffico dell'Appia - ribadiva ieri il vice sindaco Enrico Indiati - Per ora l'unica certezza è lo studio che abbiamo avviato riguardo le imminenti modifiche al plano della viabilità nel centro storico per ovviare il più possibile ai disagi di questi giorni. Le modifiche alla circolazione dovrebbero essere operative in un paio di giorni; molto probabile l'introduzione del doppio senso di marcia nel tratto sottostante alla via Appia che dal borgo San Rocco arriva alla piazzetta di Galloro e la realizzazione di un parcheggio dalla piazzetta di padre Pio all'inizio del ponte di Galloro. EDIFICI PUBBLICI E SCUOLE Sul fronte delle verifiche su edifici pubblici e scuole, a sorpresa il Comune ha deciso di confermare lo stato di inagibilità per due fabbricati: l'ex sede comunale (ora sede della sezione locale della Croce Rossa, del centro anziani e di altre associazioni) e la scuola materna ed elementare Trilussa in via Pratolungo. Le recenti scosse di terremoto, in realtà, non hanno nulla a che vedere con il mancato ritomo alla piena fruibilità. Entrambi, infatti, sembrano scontare problemi e mancate manutenzioni anche straordinarie stratificatesi negli anni. Così in base alle relazioni dei tecnici comunali che hanno svolto i sopralluoghi, per l'ex sede del Comune spiega una nota del Comune - non sussistono allo stato attuale le condizioni di utilizzabilità, essendo necessario realizzare un progetto di ristrutturazione e conseguenti lavori di adeguamento e con solidamento che recuperino l'intera struttura. Il plesso scolastico Trilussa, invece, sarà oggetto di ulteriori approfondite investigazioni, incaricando tecnici e ditte specializzate. Entro i primi giorni della prossima settimana, verosimilmente, i circa 25 bimbi della scuola materna proseguiranno le attività didattiche alla Don Milani, mentre gli oltre cento ragazzini delle elementari dovrebbero essere ospitati nella struttura del Don Boscovia degli Olmi. Enrico Valentini CWBODUZIONEBISEBVATA CONFERMATO A SORPRESA LO STATO DI INAGIBILITA PER LA EX SEDE COMUNALE E PER LA SCUOLA MATERNA TRILUSSAponte di Ariccia resta chiuso fino a data da destinarsi (foto LUCIANO SCIURBA) -tit_org- Doposis ma, ad Ariccia restano chiusi i tre ponti - Dopo-sisma, Ariccia tiene chiusi i ponti Estratto da pag. 41 343 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Una cabina di regia per i dissesti del territorio IL PIANO [Redazione] Al via una cabina di regia che si occuperà a 360 gradi di tutti gli aspetti legati al dissesto del territorio di Roma Capitale. È la novità introdotta da una memoria approvata in Giunta Capitolina con l'obiettivo di ottimizzare la gestione di un'area esposta, con sempre maggior frequenza, a rischi per l'incolumità pubblica a causa di dinamiche geologiche, idrogeologiche, idrauliche e sismiche. Lo annuncia il Campidoglio. Il quadro delle competenze in materia sconta una notevole frammentazione, con diritti e doveri distribuiti tra numerosi enti e organismi collocati a diversi livelli di governo. La IL PIANO mancanza di una governance unica si configura, quindi, come principale punto di debolezza del sistema. Allo stato attuale, infatti, il lavoro è suddiviso tra Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, Dipartimento Tutela Ambientale, Ufficio Extradipartimentale Protezione Civile - spiega la nota -. Ed è proprio per colmare questa lacuna che la Giunta ha stabilito l'istituzione della Cabina di regia. Alla nuova struttura spetterà il compito di garantire coordinamento e sinergia tecnico-gestionale tra gli uffici di Roma Ca pitale e gli enti esterni all'amministrazione. Un centro di raccordo che fungerà da fulcro operativo dotato di precise linee guida: efficientare la spesa, implementare i profili operativi, reperire nuove fonti di finanziamento anche su scala intemazionale. BRIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Estratto da pag. 40 344 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto Paura nelle scuole: 105 nidi dimenticati = Scuole e terremoto, sindaco contestato [Camilla Mozzetti] Terremoto Paura nelle scuole: 105 nidi dimenticati II Campidoglio ha la coscienza a posto. La sua parte, nei controlli post-terremoto sulle scuole di Roma è stata fatta. Nulla da eccepire: 1.044 le verifiche e i moduli compilati dagli istituti, recitava il post pubblicato dal sindaco Virginia Raggi. Ma molte famiglie accusano il sindaco, riversando su Facebook, commenti polemici. Intanto, il Comune di Roma dimentica di annoverare nel computo delle strutture che servono la Capitale gli asili nido convenzionati. Mozzetti a pag. 45 La scuola Mastroianni Scuole e terremoto, sindaco contestate >Lä Raggi posta su Faceboofc Abbiamo già verificato 1.044 istituti - La paura delle famiglie: Controlli senza tecnici specializzati, Scoppia la protesta: Non si è visto nessuno, ci sentiamo presi in giro nessuna trasparenza sui sopralluoghi. I nostri figli restano a casi IL CASO II Campidoglio ha la coscienza a posto. La sua parte, nei controlli post-terremoto sulle scuole di Roma è stata fatta. Nulla da eccepire: 1.044 le verifiche e i moduli compilati dagli istituti, recitava il post pubblicato dal sindaco Virginia Raggi sul suo profilo Facebook martedì sera. Eppure qualcosa non toma. Molte famiglie accusano il sindaco di inadempienza e grossolaneria, riversando proprio sul suo profilo Facebook, commenti tutt'altro che magnanimi. A sintetizzare il botta-risposta sul social, il post di Benedetta Grasso che scrive: Scusi ma alla scuola di mia figlia (Cadiolo, I municipio) non è venuto nessuno e io mi sento un po' presa in giro.... Osservazione che cade nel vuoto. In replica, nessuna spiegazione. I problemi poi non finiscono qui. C'è dell'altro. Proprio il Comune di Roma dimentica di annoverare nel computo delle strutture scolastiche che servono la Capitale - e che per questo andavano visionate - gli asili nido convenzionati. Quelle strutture cioè private che erogano però servizi pubblici riconosciuti dal Campidoglio. In almeno 7 municipi su 15 i privati che gestiscono questi asili non sono stati avvertiti. Nessuno dalla dirigenza delle ex-circoscrizioni ha fatto loro presente che dovevano procedere nei due giorni scorsi con le verifiche. In pochi, anzi pochissimi, hanno ricevuto il modulo da riempire sullo stato della scuola. In alcuni casi quei fogli precompilati sono arrivati soltanto ieri. A giochi fatti. Qualche esempio? I RITARDI L'asilo privatoconvenzione Winnie Pooh, a San Basilio, ha chiuso i battenti lunedì di sua iniziativa. L'ordinanza è arriva molto tardi, fino ad oggi (ieri ndr) - spiegava la responsabile - nessuno dal IV municipio ci ha avvisato dei controlli, che avremmo fatto anche noi pur non sapendo nulla di verifiche tecniche, ne ci sono stati trasmessi i moduli da compilare, non si è visto ne sentito nessuno. Analoga situazione a Torraccia dove il nido Tigro, che sorge tra l'altro in uno stabile di proprietà di Roma Capitale, non ha saputo controbattere alle preoccupazioni dei genitori. Dal giorno del terremoto, nessuno ci ha comunicato nulla. Dal III municipio - zone Nomentano, Talenti - al ÕÏ municipio, quadrante BocceaAurelio. Sono circa 105 le strutture che vengono "dimenticate" nell'affannosa azione di verifica delle scuole. E proprio ieri, molti genitori, si sono rifiutati di far entrare i figliclasse. L'insicurezza ha tenuto banco. Alla scuola materna di mia figlia, l'Archimede, ßç via siculiana (VI municipio, zona Due Leoni) - tuonava una mamma. Luana Vallone - non è arrivato nessun tecnico ne del Comune ne del municipio, le verifiche le ha fatte la coordinatrice prendendosi la responsabilità di dire che era tutto a posto, quando questa scuola cade a pezzi da anni. Il Comune ha demandato ogni responsabilità a dei semplici docenti, è inaudito. Tra l'altro, all'appello mancano proprio i report sulle verifiche. Nessun elenco è disponibile ne sul sito di Roma Capitale ne, tanto meno, sulle pagine dei singoli municipi. L'associazione Nazionale presidi - e molti gruppi d'opposizione nei municipi, a partire da quello Pd in XI - ha chiesto al sindaco la pubblicazione immediata sul sito del Comune di Roma dell'elenco di tutte le scuole visionate e degli esiti delle verifiche. In Campidoglio, invece, ü gruppo consiliare di Fdi è pronto a chiedere la convocazione di una commissione Trasparenza al riguardo. Camilla Mozzetti IL CASO DEGLI ASILI NIDO IN CONCESSIONE Al PRIVATI: IN 7 MUNICIPI NESSUNO HA AVVERTITO I RESPONSABILI DELLE STRUTTURE.. W, m. NsaiÊ! à.. VI ' centrato I mto UM æ IBdi È; ' In alto il post del sindaco con alcuni dei commenti critici dei cittadini. Di lato, immagini di scuole romane dopo il terremoto -tit_org- Paura nelle scuole: 105 nidi dimenticati - Scuole e terremoto, sindaco contestato Estratto da pag. 45 345 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sfollati: Dal Flaminio a Conca D`Oro [Laura Bogliolo] Sfollati: Dal Flaminio a Conca DOro LA STORIA Ha passato la giornata a reclamare, è andata anche dai carabinieri. Alla fine Barbara De Rossi è riuscita a ottenere una sistemazione soddisfacente. La figlia, minorenne, rischiava di dover fare ogni giorno un viaggio di due ore da Conca D'Oro per raggiungere la scuola al Villaggio Olimpico. Barbara e la figlia fanno parte del gruppo di inquilini sfollati del palazzo di piazza Perm della Vaga (Flaminio) per il 55% Ater dove una scala è stata dichiarata pericolante per il terremoto di domenica. Dopo la sistemazione delle 32 persone all'hotel Astrid ieri mattina la maggior parte è stata sistemata in un residence in via Sacconi (sempre al Flaminio). Quattro a Conca D'Oro (c'era anche Barbara), tré alla Camilluccia. Conca D'Oro era troppo lontano - ha detto Barbara che non ha l'auto- ho lottato per tutto ü giorno e alla fine ci hanno sistemato a Vigna Clara. Sembra che ora siano tutti soddisfatti - diceva ieri sera Ilaria Pistelli, condomina - facciamo un appello al sindaco: la sistemazione del palazzo dovrebbe essere fatta con fondi per il terremoto. Tra un paio di settimane dovrebbero rientrare tutti in casa. Abbiamo già verificato danni, puntelleremo la scala, poi si dovrà fare il progetto per il recupero ha detto Roberto Izzarelli direttore lavori di restauro. Fortunatamente il suo team nei mesi passati aveva restaurato la facciata, evitando danni peggiori. Laura Bogliolo RIPRODUZIONE RISERVATA IN SERATA MAMMA BARBARA E RIUSCITA A OTTENERE L'ALLOGGIO VICINO GASA -tit_org- Sfollati: Dal Flaminio a ConcaOro Estratto da pag. 45 346 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto , spuntano crepe nelle scuole = Terremoto , l`acqua è meno torbida Emergenza terremoto, migliora la situazione dell'acqua a Viterbo. Intanto proseguono i controlli negli edifici scolastici (nella foto, crepe nell'istituto magistrale Santa Rosa). A pag. 41 [Federica Lupino] Terremoto, spuntano crepe nelle scuole Emergenza terremoto, migliora la situazione dell'acqua a Viterbo. Intanto proseguono i controlli negli edifici scolastici (nella foto, crepe nell'istituto magistrale Santa Rosa). A pag. 41 Controlli dopo il sisma,mail Terremoto, l'acqua è meno torbidì Migliora la situazione nei quartieri coinvolti di Viterbo ^Controlli nelle scuole comunali, il sindaco Michelini non ancora a Corchiano. Ma restano i divieti di potabilità spera di potere riaprire domani almeno gli asili nido EHERGENZA Emergenza terremoto, migliora la situazione dell'acqua a Viterbo. Dopo l'ordinanza di non potabilità emessa dal sindaco Leonardo Michelini lunedì, le analisi condotte da Tálete dimostrano che il problema alla fonte è risolto. L'acqua, però,molte case risulta ancora sporca perché quella che esce dai rubinetti è stata pescata alla fonte molte ore prima. Anche a Bomarzo e a Nepi il problema è in via di risoluzione, mentre molto più complessa risulta essere la situazione di Corchiano. A Viterbo - spiega l'ingegnere Alessandro Fraschetti, dirigente della società idrica - il problema alla fonte è risolto. Il fenomeno di torbidità è quindi residuale in rete: stiamo facendo spurghi su tutte le condutture per accelerare il processo di pulizia. Tanto per rendersi conto di quanto grave fosse il fenomeno, basta partire dal valore di riferimento per la torbidità dell'acqua che è pari a uno. All'in domani del sisma nel capoluogo era di 90, mentre ieri al Giovanni XXIII, punto finale della rete coinvolta e quindi quello dove l'acqua tornerà normale per ultima, era sceso a 17 (l'altro ieri era 28). Quattro le autobotti impegnate: domani a Viterbo dopo le 10 la cisterna sarà in largo Santa Chiara. E a Corchiano? Lunedì il livello era 280 alla fonte, vuoi dire che in pratica dai rubinetti usciva fanghiglia. Ieri è sceso a 90 alla sorgente, ma resta 280 lungo la rete e alle fontanelle pubbliche. A Bomarzo lunedì era 20, ieri calato a 1,5, quindi a un passo dalla potabilità. Su Nepi 4 le fonti, di cui una non coinvolta. Le tré colpite, invece, sono scese da 30 a 10, da 25 a 5 e da 8 a 1. Per revocare le ordinanze che ne vietano l'uso, serviranno però le analisi della Asi. Tálete, oltre alla pulizia delle reti ha proceduto attingendo acqua da fonti non compromesse. Abbiamo - continua Fraschetti - diminuito la portata dalle sorgenti in- quínate e aumentato quella da sorgenti buone. Ma non era possibile fare di più viste le caratteristiche della rete non tutta interconnessa. E così capita che in una via l'acqua sia scura e in quella accanto no. Proseguono intanto i controlli sulle scuole comunali di Viterbo, chiuse fino a sabato. Finora spiega il sindaco Michelini - i risultati sono rassicuranti, solo in alcuni casi c'è bisogno di interventi ma di poco conto. Puntiamo a riaprire venerdì gli asili nido, per evitare disagi alle famiglie. La settimana prossima partiranno anche i controlli sugli altri edifici pubblici. Palazzo dei Priori in primis. Da oggi torna alla normalità la situazione all'Università dove, a scopo cautelativo, saranno comunque effettuati interventi mirati. Federica Lupino RIPRODUZIONE RiSERVATA L'INGEGNER FRASCHETTI DI TÁLETE: RISOLTO IL PROBLEMA ALLA FONTE, ORA PERÒ STIAMO PULENDO TUTTE LE CONDUTTURE TERREMOTO Acqua torbida dopo il sisma, U fenomeno migliora ma resta -tit_org- Terremoto, spuntano crepe nelle scuole Terremoto,acqua è meno torbida Estratto da pag. 41 347 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Evacuata palazzina di quattro famiglie [Redazione] Civita Castellana, in località Terrano Verifiche, post terremoto a Civita Castellana, una palazzina nella zona di Terrano è stata sgomberata in via cautelativa. Le quattro famiglie residenti sono state ospitata da parenti e amici. Nel rapporto dei Vigili del Fuoco e poi riportato nell'ordinanza firmata dal sindaco Angelelli è stato evidenziato che " Sono state riscontrate lesioni verticali per tutta l'altezza dell'edificio in corrispondenza delle finestre". Sono stati effettuati circa cinquanta controlli dai Vigili del Fuoco coadiuvati da ingegneri. Al termine non sono emerse situazioni di particolare pericolosità se non nel caso di Terrano. Particolare attenzione è stata riservata agli edifici pubblici e il ponte dementino, da parte dei tecnici comunali, mentre quelli della Provincia hanno ispezionato le scuole superiori. Dai controlli non sono emersi danni dovuti al terremoto. Sempre per restare in tema di terremoto in molti istituti superiori della Provincia gli studenti hanno segnalato crepe sui muri e distacchi di intonaco. Intanto due potenti gruppi elettrogeni in dotazione all'associazione Eko Club Civita Castellana sono stati trasferiti nelle zone terremotate. Resta invece ancora chiuso il ponte che collega Calcata a Mazzano. -tit_org- Estratto da pag. 41 348 03-11-2016 Pag. 1 di 1 DOPO TERREMOTO T&M Trasporti & Mobilità - Dissesto idrogeologico, dal Comune la cabina di regina per gli interventi Intanto proseguono le chiusure al traffico sulla Tangenziale e in zona Vaticano [Redazione] Ó////////////////////////////////////////////////////^^^^^ DOPO TERREMOTO Dissesto idrogeologico, dal Comune la cabina di regina per gli interventi Intanto proseguono le chiusure al traffico sulla Tangenziale e in zona Vaticano Efficentare la spesa, snellire la burocrazia, migliorare protezione e prevenzione. Questi i compiti della cabina di regia sul dissesto idreogeologico annunciata ieri dal Campidoglio. Alla nuova struttura spetterà il compito di garantire il coordinamento anche gestionale tra gli uffici di Roma Capitale e gli enti esterni all'amministrazione. Intanto in città continuano le verifiche tecniche del dopo terremoto, con non pochi disagi per la viabilità. Partendo dalla Tangenziale est, resta chiusa la rampa di accesso su via Prenestina. In Centro, ponte Mazzini è percorribile a senso unico dal lungotevere Gianicolense verso lungotevere dei Sangallo ma resta il divieto di transito per i pedoni. Resta chiusa la corsia preferenziale della Galleria Pasa in direzione di Gregorio VII (cambiano strada 7 linee di bus), così come le corsie laterali di via della Conciliazione. Infine, ancora fino a ieri sera, il cavalcavia di via del Cappellaccio, alla Magliana, risultava chiuso al traffico -tit_org- Estratto da pag. 18 349 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Solidarietà più forte del terremoto La raccolta fondi deve continuare [Irene Puccioni] ) Nuovo appello dei sindaci dell'Unione. Già pronti quasi 50mUa ew di IRENE PUCCIONI NEL DRAMMA senza fine del terremoto anche la solidarietà, per fortuna, non conosce sosta. Cittadini, aziende, associazioni e istituzioni del territorio dell'Empolese Valdelsa continuano a dimostrare grande sensibilità nei confronti di quanto sta accadendo nell'Italia centrale. Domenica scorsa una delegazione dell'Unione dei Comuni avrebbe dovuto consegnare circa 48.000 euro all'amministrazione comunale di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). L'occasione doveva essere una festa di paese, un momento per tornare a gioire e a guardare speranzosi al futuro. Purtroppo lo scenano è stato ben diverso. Un'altra forte scossa di terremoto ha distrutto quel poco che rimaneva in piedi delle cittadine dell'Italia centrale colpite dalle precedenti scosse e ha devastato zone più a nord, fra Umbria e Marche. La stessa Arquata è ormai un ammas so di macerie. ERAVAMO PARTITI con l'intento di condividere un primo passo verso la rinascita della città. Ci siamo trovati davanti la disperazione di persone che hanno perso tutto e non sanno da che parte ricominciare - raccontano Paolo Masetti e Giacomo Cucini, rispettivamente sindaci di Montelupo e Certaldo che erano in trasferta in quell'area - per questo diventa essenziale continuare a stare vicini a quelle popolazioni. Un appello subito raccolto da Brenda Barnini, sindaco di Empoli e presidente dell'Unione, che ha rilanciato la campagna di raccolta fondi sul conto corrente dell'Unione dei Comuni: Voglio ringraziare prima di tutto chi ha contribuito alla precedente raccolta e tutti coloro che hanno organizzato iniziative con questo obiettivo. Purtroppo l'emergenza prosegue e si fa ancora più critica, ecco perché dobbia mo proseguire nella raccolta e nel cercare di trovare nuove risorse per aiutare le popolazioni. Sono comunità che hanno dimostrato grande forza e attaccamento al loro territorio, sono un esempio per tutti noi e quindi invito ancora a sostenerle versando piccole o grandi cifre sul conto corrente dell'Unione. INOLTRE, come già previsto, 21 agenti della polizia municipale dell'Unione sono in partenza per le zone colpite dal terremoto. And nazionale e Anci Toscana hanno richiesto ai Comuni di mettere a disposizione propri dipendenti volontari. Tutti i Comuni hanno richiesto la disponibilità ai propri dipendenti. La maxi pattuglia dei vigili dell'Unione starà nelle zone terremotate per una settimana e gli agenti si alterneranno a gruppi di tré persone. Chi partirà ha scelto di rinunciare allo straordinario, pertanto le ore eccedenti aU'orario di lavoro non saranno retribuite. Il sindaco Paolo Masetti è delegato alla Protezione civile dell'Arici -tit_org- Estratto da pag. 45 350 03-11-2016 Pag. 1 di 1 INFRASTRUTTURE UNA TRAVE MOSTRA PROFONDE FERITE Crepe al ponte di Calafuria La denuncia di un cittadino e le garanzie dell'Anas [Redazione] UNA TRAVE MOSTRA PROFONDE FERITE Crepe al ponte di Calafìma La denuncia di un cittadino e le garanzie delVAnas LA TRAGEDIA del cavalcavia crollato nel comune di Lecco ha fatto innalzare il livello di guardia in tutta Italia. Ponti, strade soprelevate e carreggiate sono stati i sorvegliati speciali in questi giorni. E Livorno non ha fatto eccezione. Sono del ponte di Calafuria, infatti, le foto apparse su Facebook ritraenti crepe, fessure e altri inesorabili segni del tempo che trascorre, sonobella vista. Con il piccolo particolare che sul Romito passano quotidianamente migliaia di mezzi e centinaia di camion. Per questo motivo, in seguito alla segnalazione arrivata alla Protezione Civile lo scorso 31 ottobre, è partita subito la richiesta d'intervento dell'Arias di Firenze. L'Anas è intervenuta subito - ha detto Leonardo donneili, responsabile della Protezione Civile di Livorno - e ha fatto tutte le indagini del caso. Per fortuna le risposte che ha dato sono positive, perciò non c'è nessun rischio per chiunque transita sul ponte di Calafuria. E così, lunedì scorso, al Compartimento per la viabilità regionale è arrivata la segnalazione per il chilometro 305+800 della strada statale 1 Aurelia derivante dallo stato di deterioramento corticale di alcuni elementi strutturali. IL PERSONALE di esercizio di questo Compartimento - hanno risposto con una nota da Firenze - anche a seguito di specifico sopralluogo effettuato il 31 ottobre, non ha rilevato situazioni pregiudizievoli per la sicurezza della circolazione stradale ovvero particolari evoluzioni di un fenomeno di ammaloramento localizzato in alcuni elementi strutturali dell'opera d'arte noto a questa Anas che già si è in concreto attivata. In analogia all'intervento di risanamento già efficacemente realizzato sul vicino ponte Calignaia, a cui si è ritenuto di dare priorità in relazione alle esigenze manutentive riscontrate, anche per il Calafuria saranno nel breve termine eseguiti i previsti lavori di risanamento def calcestruzzo ammalorato opportunamente programmati tra gli interventi di competenza dello scrivente Compartimento finanziati con il DL Sblocca Italia. Sono state avviate le procedure di gara per l'affidamento dell'intervento (determina a contrarre) che si prevede possa essere concretizzato entro l'anno. Nelle more del perfezionamento della procedura di cui sopra Anas continuerà a monitorare le opere d'arte ivi compreso il ponte di che trattasi. Del caso si è interessato anche il consigliere del Pd Marco Martelli e il grillino Edoardo Marchetti ha postato su Facebook: Quel ponte va demolito. IL SOPRALLUOGO I tecnici hanno ispezionato la struttura il 31 ottobre: Struttura sicura -tit_org- Estratto da pag. 44 351 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto e sicurezza [Redazione] E VIA DEGLI ARCHI, COME PUNTO DI RACCOLTA IN CASO DI TERREMOTO VORREMMO UTILIZZARE UN CAMPO DA CALCIO QUI VICINO INVECE CHE RADUNARCI SOTTO QUEI PINI PERICOLOSI, HA DETTO LA VOLANDRI -tit_org- Estratto da pag. 45 352 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Ritrovato nel bosco: Marsilio Bastiani ringrazia i volontari Campiglia [Redazione] Campiglia MARSILIO Bastiani, l'anziano così la possibilità ulteriore di di Campiglia, che si era coinvolgimento nelle perso nei boschi di Montioni ricerche a chi si fosse trovato la mattina del 26 ottobre nella zona. mentre era alla ricerca di funghi, ringrazia le forze dell ordine, la Croce Rossa, i vigili del fuoco, la Forestale, la Protezione civile della Misericordia di Castagneto e rivolge un ringraziamento particolare a tutti i volontari che hanno collaborato per il suo ritrovamento. Grazie anche alla stampa locale che ha diffuso la notizia dando -tit_org- Estratto da pag. 54 353 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Braci ancora accese: incendio in un cassonetto [Redazione] Porto Azzurro SONO state probabilmente le braci ancora accese di un un barbecue gettate imprudentemente a provocare nella serata di martedì un piccolo incendio in un cassonetto a scomparsa dei rifiuti in viale Europa, di fronte al parcheggio del Conad che ha creato un po' di apprensione nella zona. Sul posto, con la polizia municipale e gli operai del comune, sono intervenuti volontari della protezione civile della locale Misericordia che in pochi minuti sono riusciti a domare le fiamme e a riportare la situazione alla normalità. -tit_org- Estratto da pag. 57 354 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sisma, quei segnali sospetti La ricerca pilota partì da qui Nel 2013 l'innovativo progetto con il supporto dei cittadini [Redazione] . à uà p; Sisma, quei segnali sospetti La ricerca pilota para da qui 2073 à innovativo progetto con il supporto dei cittadini LA TERRA ti paria: impara ad ascoltarla è il progetto nato dopo il terremoto del gennaio 2013 in Garfagnana. Una proposta della professoressa Fedora Quattrocchi dell'Istituto nazionale di geofìsica e vulcanologia (Ingv). L'iniziativa venne presentata in un convegno a Bagni di Lucca che ebbe la nostra redazione fra i protagonisti. In sintesi amministrazione comunale di Bagni di Lucca, la Protezione civile comunale e Croce Rossa di Bagni di Lucca chiesero la collaborazione dei cittadini al fine di segnalare tempestivamente fenomeni anomali nel comportamento di animali, nel manifestarsi di alcuni fenomeni geologici e nella comparsa di enetti particolari sulla vegetazione, le colture, le falde acquifere, i pozzi o le sorgenti. FENOMENI che possono essere associati a eventi calamitosi quali frane, instabilità di infrastnitture, contaminazio ne di acquiferi ma anche a possibili eventi sismici. In oltre tré anni e mezzo le segnalazioni non sono mancate. Non soltanto da Bagni di Lucca ma anche da altri comuni della Garfagnana, soprattutto quando alla scossa del gennaio 2013 si aggiunse quella decisamente più forte del giugno 2013. Si tratta, è doveroso ricordarlo sempre, di una attività di ricerca che finora non è in grado di dare risposte assolute circa la probabilità del verificarsi di un evento avverso: una frana, un terremoto o un altro disastro ambientale. MA ESPERIENZE internazionali e letteratura scientifica indicano che alcuni fenomeni sono ricorrenti, a cominciare dalle anomalie nel comportamento degli animali che spesso si mostrano agitati prima di un terremoto. D'altra parte gli aspetti scientifici, decisamente appassionanti per chi crede alla scienza, non sono l'unico risvolto di questa interessante operazione. Anzi il cuore del progetto, fatto proprio anche in altri comuni italiani, è quello di promuovere la cultura dell'attenzione verso il territorio dove si vive, affinchè le variazioni più o meno sensibili possano indicare situazioni di stress o di potenziale pericolo per gli abitanti. Una sorta di termometro, insomma, utile a chi vive in zone sensibili. Gli abitanti furono chiamati a compilare delle schede indicando anomalie geologiche o negli anima L'ESPERTA Fedora Quattrocchi, dell'Istituto nazionale di geofisica (Ingv) -tit_org- Estratto da pag. 55 355 03-11-2016 Pag. 1 di 1 I GRILLINI I 5 STELLE CHIEDONO UN PROGETTO DI FINANZIAMENTO PER L'ELIMINAZIONE DELL'ETERNIT Basta amianto: bisogna rimuovere le coperture pericolose [Redazione] l5 STELLE CHIEDONO UN PROGETTO Dl FINANZIAMENTO PER L'ELIMINAZIONE DELL'ETERN CONTROLLI a tappeto sul pericolo amianto nella nostra città. A seguito del violento incendio divampato la mattina del 31 in un deposito con tetto in cemento-amianto, ad Ameglia il Movimento 5 stelle chiede che l'amministrazione comunale si attivi immediatamente per: avviare una rilevazione, di concerto con Arpat, per verificare presenza di amianto nelle zone di confine con la liguria. Considerato che Arpal ha valutato in 1500 metri il limite di possibile ricaduta di tali fibre, visto che il nostro comune inizia a soli 800 metri oltre tale limite e che nelle prime ore dell'incendio si trovava sottovento, questa verifica ci sembra una misura cautelativa necessaria. 15 STELLE continuano: Chiediamo di adottare strumenti di comunicazione moderni e veloci, per aggiornare la cittadinanza con tempestività e continuità nel caso di emergenze di questo tipo. Riteniamo assolutamente insufficiente e tardivo il comunicato apparso a fine mattinata, lasciando di fatto modo che una ridda incontrollata di voci si trasmettesse per ore nella popolazione, fino a creare incertezza e talvolta persino allarme. Il secondo comunicato apparso in serata era ormai ampiamente superato dalla consapevolezza dell'accaduto. Bisogna avviare un piano di ricognizione dell'amianto presente sul territorio ed un progetto di finanziamento della sua rimozione, di concerto con gli enti competenti, tra cui la Regione. Infine è necessario attivarsi immediatamente con l'Autorità portuale per la rimozione del tetto in cemento-amianto antistante i giochi dei bambini sulla passeggiata sul molo di ponente. Dato lo stato di conservazione del manufatto, bisogna agire subito. -tit_org- Estratto da pag. 49 356 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto, lavori in corso Rossi: Già spesi 20 milioni [Redazione] ^ Fivizzano IL DEVASTANTE terremoto nel centro Italia fa inevitabilmente tornare alla mente quanto accaduto due anni fa in Lunigiana: la paura degli abitanti, i danni e la lente ricostruzione. Tante ferite restano ancora aperte. Siamo intervenuti - ha dichiarato eri il il presidente della Toscana Enrico Rossi - in Alta Lunigiana, la Protezione Civile Nazionale, spendendo circa 20 milioni di euro. Per le strutture della Toscana servirebbero 1,6 miliardi per la messa in sicurezza. Lo abbiamo detto al Governo. Si apra una discussione oggi, prima che passi l'emozione e passi la paura. Complessivamente in Toscana abbiamo rinnovato tutti gli ospedali e questi sono sicuri. -tit_org- Estratto da pag. 57 357 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Intervista a Antonio Alberghi - Sisma, in Valbisenzio tutto tace L`ultimo terremoto è del 1899 Parla l'esperto Alberghi: siamo fra le faglie di Mugello e Chianti [Nicola Picconi] Sisma, in Valbisenzio tutto tace L'ultimo terremoto è del 1899 Parla à esperto Alberghi: siamo fra le faglie diMugello e Chian CON GLI ULTIMI gravi eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia, la preoccupazione è chiaramente salita, come un po' in molte altre zone della Toscana, anche a Prato ed in Val di Bisenzio: due aree purtroppo sensibili soprattutto in passato a questi fenomeni. Abbiamo quindi chiesto il parere sul nostro territorio, al titolare di valbisenziometeo.it, Antonio Alberghi che da sempre monitora con passione, esperienza e professionalità gli eventi sismici italiani, dedicando sul suo portale un'arca molto ben dettagliata chiamata sismo. Come è ad oggi situazione della Val di Bisenzio a livello sismico? Per ora è molto tranquilla. Siamo accanto alla fàglia del Mugolio che entra in Val Bisenzio e che al momento appunto è abbastanza dormiente. Se dovesse esserci un evento, come quello delle ultime ore, è più probabile che arrivi dalla faglia del Chianti. A livello statistico (ciclicità) ogni quanto c'è un movimento importante? Non si può dire. Non è frequente. Da quando ho il sismografo, dal 2007 c'è stato un movimento significativo, a livello strumentale della fàglia che parte da Santa Lucia, pas sando dalla Calvana fino a Calenzano. Fu un fenomeno strano ma solo di 2.2 Richten). Qual è stato l'ultimo evento sismico di spessore in Val di Bisenzio? In che anno? Se si prende l'ultimo movimento importante, dobbiamo viaggiare nel tempo fino al 1899. Si valuta che fosse di circa 6 d'intensità anche se ancora non esisteva la scala Richter. L'epicentro fu individuato in Calvana, in media valle, ma sono calcoli molto empirici, perché anche oggi ci vogliono come minimo almeno 5/6 sismografi per individuarla. Immaginatevi quindi con gli strumenti di allora.,.. Quanto hanno e quanto possono influire le recenti condizioni meteo sulle scosse e sui movimenti? Sono solo dicerie. Il tempo da terremoti non esiste. Un movimento che succede a 10 chilometri sotto terra non viene influenzato da 10 gradi in più o meno di temperatura in superficie. In generale cosa sta succedendo alle zone della dorsale appenninica coinvolte negli ultimi disastrasi eventi sismici? Le due placche in cui è divisa l'Ita lia, quella tirrenica e quella adriatica scorrono l'una dentro l'altra - ecco perché c'è stato abbassamento o innalzamento del terreno mir -, perché da milioni di anni la placca principale africana sta spingendo verso nord est. La zona di confine individuata proprio nella zona centrale italiana quindi si muove generando terremoti. Nicola Picconi Antonio Alberghi (da sinistra) insieme al sindaco Primo Bosi -tit_org- Intervista a Antonio Alberghi - Sisma, in Valbisenzio tutto taceultimo terremoto è del 1899 Estratto da pag. 53 358 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'EMERGENZA Norcia - A disposizione tensostrutture e ospedale da campo [Patrizia Peppoloni] A disposizione tensostrutture e ospedale da campo Bianconi: Si punti sui moduli abitativi) - NORCIA - CIRCA quindici le tensostrutture già montate a Norcia e dintorni, mentre quella di ieri è stata una notte un po' più tranquilla delle precedenti: la scossa di maggior intensità è stata di 3.9. Ieri mattina, intanto, davanti al vecchio ospedale, è stato montato anche il Pas, ovvero il Posto di assistenza socio-sanitaria, che includerà un posto di primo soccorso, ambulatori medici e assistenti sociali. Finalmente a Norcia si va normalizzado anche la situazione dell'energia elettrica, grazie ad una cabina provvisoria montata da Enel dopo che quella in muratura era stata abbattuta dal sisma. Venerdì, lo ha assicurato il premier Renzi, il Consiglio dei Ministri varerà il decreto con le misure per il terremoto. Un provvedimento, ha detto il presidente del Consiglio, che servirà anche per snellire procedure, tempi e burocrazia. IL MINISTRO dei rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, ha reso noto ieri che c'è la disponibilità di Renzi a riferire alla Camera sulle vicende legate al terremoto che ha colpito il Centro Italia, così come chiesto da M5s, Sei e Forza Italia. La vita a Norcia del Capo dello Stato, ieri, è stata voluta, dopo il sisma del 26 e del 30 ottobre, proprio perché la capitale della Valnerina, con il crollo della chiesa di San Benedetto, rappresenta il simbolo di questa ennesima tragedia. Non c'è più nulla, ha commentato sgomento Mattarella guardando la basilica di San Benedetto, durante la vita alla zona rossa. -NORCIA ç. CASCHETTO giallo con l'adesivo I love Norcia, dell'omonimo Consorzio in cui sono confluiti imprenditori, albergatori, pensionati e studenti, arriva ieri nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poco prima della visita nella zona rossa di Norcia, accompagnato da un carico di sollecitazioni. E IL PRESIDENTE risponde: Ci vorrà tempo, ma questa terra tornerà come prima dice ai ragazzi del Consorzio. Abbiamo chiesto al Capo dello Stato - spiega il presidente del Consorzio, Vincenzo Bianconi, albergatore - innanzitutto i moduli per le scuole, poi quelli per le famiglie, che vanno tenute unite, e infine un contributo per l'acquisto di case mobili per chi avrà la casa agibile ma avrà paura di rientrarvi. E poi dei moduli per le attività commerciali, perché solo così ripartiremo e ricostruiremo. Ma serve farlo ora e qui. Noi non vogliamo fare polemica, vogliamo fare. Solo così, con azioni rapide e concrete, questo territorio riuscirà a non spopolarsi. Le famiglie stanno pensando ora alle iscrizioni scolatiche dei figli, devono decidere ora se farli andare a scuola in questo comune o altrove. PER QUESTO bisogna cambiare passo, non si può perdere tempo servono risposte immediate, non fra un anno ma fra 15 giorni. Serve avere un arco temporale che ci possa far capire qual'è il futuro. I container prima di Natale? Non sono una risposta per chi deve andare a scuola. Per portare qui un certo numero di camper, ad esempio, possono servire pochi giorni, chiamare l'Esercito per montare i moduli per le scuole, per fare un altro esempio, può dare una svolta. Altre voci dal Consorzio ribadiscono anche la necessità di un presidio sanitario da campo (davanti al vecchio ospedale era in fase di montaggio il Pas, Posto di assistenza socio-sanitaria, per pronto soccorso e ambulatori di prima necessità ndr), perché a Norcia non c'è più Distretto sanitario e l'ospedale è stato evacuato. Per quanto riguarda i beni culturali il Consorzio sottolineata la necessità impellente di ricostruire: le 20 chiese di Norcia sono distrutte o lesionate, si sta creando un deserto culturale, questi luoghi rischiano di perdere la loro storia e la loro identità. E se c'è l'identità c'è anche il futuro. LA SUA visita - ha detto il co di Norcia, Nicola Alema ci rida un po' di entusiasi energia, visto che sono dut che viviamo in emergenza i ottobre scorso ci è piovuto i: un cataclisma. La nostra è g< montagna, tenace e attaccata ritorio, vuole restare e occor vare le condizio ni, con l'aiu lo Stato, perché possa farlo. struendo tutto Patrizia Pepp IL La sua visita ci rida entusiasmo ed enere Ma dovete sostenere -tit_org- Estratto da pag. 3 359 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'EMERGENZA AGGIORNATO - Norcia - A disposizione tensostrutture e ospedale da campo NORCIA [Patrizia Peppoloni] A disposizione tensostrutture e ospedale da campo -NOKCM- Bianconi: Si punti sui moduli abitativi) CIRCA quindici le tensostrutture già montate a Morda e dintorni, mentre quella di ieri è stata una notte un po' più tranquilla delle preredenti: la scossa di maggior intensità è stata di 3.9. Ieri mattina, intanto, davanti al vecchio ospedale, è stato montato anche il Pas, ovvero il Posto di assistenza socio-sanitaria, che includerà un posto di primo soccorso, ambulatori medici e assistenti sociali. Finalmente a Norcia si va normalizzado anche la situazione dell'energia elettrica, grazie ad una cabina provvisoria montata da Enel dopo che quella in muratura era stata abbattuta dal sisma. Venerdì, lo ha assicurato il premier Renzi, il Consiglio dei Ministri varerà il decreto con le misure per il terremoto. Un provvedimento, ha detto il presidente del Consiglio, che servirà anche per snellire procedure, tempi e burocrazia. IL MINISTRO dei rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, ha reso noto ieri che c'è la disponibilità di Renzi a riferire alla Camera sulle vicende legate al terremoto che ha colpito il Centro Italia, così come chiesto da M5s, Sei e Forza Italia. La vita a Norcia del Capo dello Stato, ieri, è stata voluta, dopo il sisma del 26 e del 30 ottobre, proprio perché la capitale delta Valnerina, con il crollo della chiesa di San Benedetto, rappresenta il simbolo di questa ennesima tragedia. Non c'è più nulla, ha commentato sgomento Mattarella guardando la basilica di San Benedetto, durante la vita alla zona rossa. - NORCIA - IL CASCHETTO giallo con l'adesivo I love Norcia, dell'omonimo Consorzio in cui sono confluiti imprenditori, albergatori, pensionati e studenti, arriva ieri nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poco prima della visita nella zona rossa di Norcia, accompagnato da un carico di sollecitazioni. E IL PRESIDENTE risponde: Ci vorrà tempo, ma questa terra tornerà come prima dice ai ragazzi del Consorzio. Abbiamo chiesto al Capo dello Stato - spiega il presidente del Consorzio, Vincenzo Bianconi, albergatore - innanzitutto i moduli per le scuole, poi quelli per le famiglie, che vanno tenute unite, e infine un contributo per l'acquisto di case mobili per chi avrà la casa agibile ma avrà paura di rientrarvi. E poi dei moduli per le attività commerciali, perché solo così ripartiremo e ricostruiremo. Ma serve farlo ora e qui. Noi non vogliamo fare polemica, vogliamo fare. Solo così, con azioni rapide e concrete, questo territorio riuscirà a non spopolarsi. Le famiglie stanno pensando ora alle iscrizioni scolatiche dei figli, devono decidere ora se farli andare a scuola in questo comune o altrove. PER QUESTO bisogna cambiare passo, non si può perdere tempo servono risposte immediate, non fra un anno ma fra 15 giorni. Serve avere un arco temporale che ci possa far capire qual'è il futuro. I container prima di Natale? Non sono una risposta per chi deve andare a scuola. Per portare qui un certo numero di camper, ad esempio, possono servire pochi giorni, chiamare l'Esercito per montare i moduli per le scuole, per fare un altro esempio, può dare una svolta. Altre voci dal Consorzio ribadiscono anche la necessità di un presidio sanitario da campo (davanti al vecchio ospedale era in fase di montaggio il Pas, Posto di assistenza socio-sanitaria, per pronto soccorso e ambulatori di prima necessità ndr), perché a Norcia non c'è più Distretto sanitario e l'ospedale è stato evacuato. Per quanto riguarda i beni culturali il Consorzio sottolineata la necessità impellente di ricostruire: le 20 chiese di Norcia sono distrutte o lesionate, si sta creando un deserto culturale, questi luoghi rischiano di perdere la loro storia e la loro identità. E se c'è l'identità c'è anche il futuro. LA SUA visita - ha detto il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno ci rida un po' di entusiasmo ed energia, visto che sono due mesi che viviamo in emergenza e il 30 ottobre scorso ci è piovuto in testa un cataclisma. La nostra è gente di montagna, tenace e attaccata al territorio, vuole restare e occorre trovare le condizioni, con l'aiuto dello Stato, perché possa farlo. Ricostruendo tutto Patrizia Peppoloni IL La sua visita ci rida entusiasmo ed energia Ma dovete sostenerci SCELTE IMMEDIATE Da Norcia la richiesta alle istituzioni -tit_org- Estratto da pag. 3 360 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Curcio: Non ci saranno i container per tutti Il capo della Protezione civile: li noleggeremo [Annalisa] Curdo: Non ci saranno II capo della Protezione civile: li noleggeremo i container per tutti solo per chi non può spostarsi. Bando sul wei Annalisa Angelici NORCIA (Perugia) NESSUNA distesa di container. Moduli abitativi ce ne saranno, sì, ma gli alloggi provvisori verranno affidati solo a chi ne ha una reale necessità in qualche modo certificabile. Il terremoto che il 30 ottobre ha devastato il cuore dell'Italia, insomma, non sarà ricordato per i campi container (in Umbria c'è ancora chi ci vive dal sisma del 1997). I MODULI arriveranno, ma solo per pochi: di certo non per chi già ha trovato alloggio, seppur provvisorio, negli hotel o nelle residenze assistite, o per chi ha ottenuto il contributo per la sistemazione autonoma. In particolare saranno a disposizione di chi ha bisogno di restare sul territorio per motivi di lavoro: il pensiero va, ad esempio, a quegli allevatori che non possono, oltre a non volere, lasciare i propri animali. A fare chiarezza sulla vicenda container è il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che comunque annuncia che ogni decisione sarà assunta come frutto di una scelta condivisa: Sentiremo sindaco per sindaco e con loro stimeremo il fabbisogno reale, perché non sarà lo Stato a imporre decisioni, ma non è pensabile che vi siano container per tutta la popolazione. Ne credo probabile che chi ora è già in albergo o in un'altra situazione per quanto possibile, visto quel che è accaduto, confortevole, possa mollare tutto per tornare in qualcosa di molto simile alle tende. C'è un altro particolare che lascia intendere con chiarezza che i moduli abitativi, quelli che verranno concessi, saranno destinati a durare il minor tempo possibile: i container non avranno servizi privati. Bagni comuni, così come le mense. Nessuna opera di urbanizzazione, quindi: perché il provvisorio (come in Umbria in alcuni casi è già avvenuto) non diventi definitivo. Tanto più perché le aree da destinare all'allestimento dei moduli abitativi saranno relativamente piccole. E sempre il capo della Protezione civile a spiegare perché: Mettere i container significa occupare spazio e dunque bisogna considerare che nelle aree dove andranno i moduli non potranno andare le casette. Bisognerà fare delle scelte e saranno i sindaci a doversi assumere la responsabilità di fornire indicazioni. Da qui la necessità di concordare ogni intervento, territorio per territorio. CURCIO fa. chiarezza anche sulla fornitura degli stessi container. Non procederemo con affidamento diretto, assicura il capo della Protezione civile. E annun cia che, per snellire le procedure, con tutta probabilità si farà ricordo allo strumento del mercato telematico. L'idea - spiega ancora Curcio - è quella di pubblicare sul nostro sito le specifiche del bando e avere risposte entro brevissimo tempo. Il bando sarà pubblicato sul sito del Dipartimento di Protezione civile: l'obiettivo è chiudere l'iter e assegnare la commessa entro 15-20 giorni, al massimo, dalla data di pubblicazione. I tecnici hanno inoltre già fatto una prima ricognizione, individuando diverse centinaia di container disponibili in Italia. Ma al momento, conclude Curdo, nessuno è stato contattato, perché chiederemo a Consip di fare una verifica più generale per vedere cosa c'è sul mercato. PRONTI IN 15-20 GIORNI Mense e bagni comuni, nessun servizio privato Centinaia già disponibili EMERGENZA Tra 15-20 giorni dovrebbero essere pronti i container. Nella foto, Elvira Bisbocci ne! campo container di Muccìa, nel Maceratese -tit_org- Estratto da pag. 4 361 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Oltre quattromila terremotati, ottocento nelle tende [Redazione] Oltre quattromila terremotati, ottocento nelle tendi -NORCM- LA PROTEZIONE CIVILE ha reso noto il bilancio aggiornato delle persone assistite dopo il terremoto di domenica scorsa. In Umbria sono 4.374, di cui 4.304 nella provincia di Perugia e 70 in quella di Temi. I cittadini collocati in tenda sono 828, mentre altri 2.465 risultano assistiti in strutture comunali e in strutture ricettive locali. In 70 hanno scelto altre sistemazioni tra cui seconde case, presso parenti o amici. Infine 1.002 soggetti hanno trovato assistenza in alberghi ubicati fuori dall'area epicentrale. DAI DATI forniti dal Coar Regione Umbria nel Comune di Norcia sono state allestite due aree di accoglienza della popolazione gestite dalla Regione: Area Allegrini con 90 posti letto e Area Tennis con 80 posti letto. Sono state montate sette tende sociali elettrificate nelle quali sono in corso di installazione i riscaldatori. Nella zona di Forsivo ci sono 24 posti letto, B. Frascaro 60, C. Popoli 30, D. Savelli 30, E. Piediripa 30 F. Ancarano 90 e G. S. Pellegrino 60. Altre 8 tende con una disponibilità di oltre 50 posti letto, sono state montate nelle seguenti zone: A. Paganelli, B. Legogne, C. Aliena, D. S.Andrea, E. Casali di Serravalle, F. Villa Serravalle. -tit_org- Estratto da pag. 4 362 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Magione - I drammatici racconti di chi era a Norcia [Cervino] I drammatici racconti di chi era a Norcii di DANIELE CERVINO - SAN FELICIANO IMAGIONEI - NON DIMENTICARCI, abbiamo perso tutto, salva la nostra Norcia. Le mani strette a quelle del Presidente della Repubblica, gli occhi azzurri che pian pian si bagnano di lacrime. Anna parla con il cuore e invita Sergio Mattarella a non lasciarla sola, a non lasciare solo nessuno. Sono qui con voi, non vi abbandonerò mai, risponde il Capo dello Stato. ALLE 1830 Mattarella arriva sulle rive del Trasimeno per far visita ai terremotati che da domenica sono ospitati in strutture ricettive. Ma soprattutto per ribadire a questa gente provata da mesi di angoscia che lo Stato non si tirerà indietro e metterà in campo ogni risorsa. Per chi ha visto crollare la propria vita sotto piedi, sono parole di speranza. Per le 78 persone ospitate all'Hotel Ali sul Lago di San Feliciano, sono un lampo di luce nel buio della paura. Siamo uniti nella disgrazia, dicono. E accolgono Mattarella con la mano sul cuore, cantando l'Inno di Mameli tutti insieme nella sala principale dell'albergo. Fratelli d'Italia..., per darsi coraggio e credere nel futuro. L'Italia s'è desta..., per sentirsi più vicini. Ma siamo ancora terrorizzati, non si può dimenticare quanto accaduto, rimarca Anna al presidente. Racconta di quando la grande scossa di 6.5 Richter l'ha sorpresa alle 7.41 di domenica. Era andata a prendere il latte, mentre il marito era rimasto in casa. Non sapevo dove nascondermi, crollava tutto intorno a me. La Basilica di San Benedetto è venuta giù, e con lei parte della sua vita. Perché lì mi sono sposata, venticinque anni fa. MATTARELLA stringe la mani a tutti, accompagnato dal sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, e dalla governatrice Catiuscia Marini. Conforta gli sfollati, ringrazia militari e volontari della Protezione Civile, posa le mani sulla spalla di un anziano, abbraccia i più piccoli: Come ti chiami?, chiede a una bimba di sei anni. Nella sala mensa dell'albergo di San Feliciano tutto è pronto per la cena e sulla tavola apparecchiata spiccano i tovaglioli rossi, bianchi e verdi. Mi raccomando, non mollate. Voi siete il futuro dell'Italia, dice ai bambini. L'emozione diventa in un attimo voce, canto: Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti l'Italia chiamò.... alla morte, IL CAPO DEU.O STATO A SAN FELICIANO I TERREMOTATI OSPITATI AL TRASIMENO SI SONO ALZATI IN PIEDI E TUTTI INSIEME HANNO CANTATO L'INNO NAZIONALE COL SINDACO II capo dello Stato insieme a Chiodini (foto Crocchiarli) -tit_org- Estratto da pag. 4 363 03-11-2016 Pag. 1 di 1 AL VESCOVO Norcia - La telefonata del Pontefice: Che dolore quei crolli [Redazione] PORTO la mia vicinanza, la mia solidarietà, la mia preghiera e benedizione alla gente di Norcia, della Valnerina e a tutte le persom colpite dal terremoto: è Papa Francesco a telefonare direttamente a monsignor Boccardo. Erano le 17.42 di ieri pomeriggio quando il cellulare dell'arcivescovo è squillato. Era il Santo Padre Bisogna incoraggiare la gente. Che va sostenuta perché guardi con ottimismc al domani ha detto il Pontefice al presule che racconta le parole e le emozioni della telefonata. Ho illustrato al Santo Padri - racconta - le difficoltà e la paura della gente, che è senza casa ne certezze e da oltre due mesi convive col terremoto, e la grave perdita Al. VESCOVO La telefonata del Pontefice: Che dolore quei crolli del patrimonio di fede e di -NORCIA arte delle nostre valli. Francesco mi ha assicurato preghiere per la nostra gente e mi ha chiesto di portare a tutti la sua benedizione. AL MOMENTO della telefonata l'arcivescovo aveva appena finito rincontro con il presidente della Repubblica Mattarella al centro della protezione civile di Norcia II Pontefice si è detto addolorato per il crollo di tanti edifici sacri, simboli della fede e dell'identità di un popolo ci ha esortato: 'State vicino alla gente, non fategli perdere la speranza'. Nel corso della telefonata Francesco ha spiegato di avere seguito la situazione anche dall'estero. Ho seguito dalla Scandinavia - ha detto - questa ulteriore tragedia della tua gente e da là ho pregato per voi. Nel corso della telefonata non si è parlato di una nuova visita di Francesco ai terremotati, dopo quella compiuta a San Pellegrino il 4 ottobre. Papa Francesco tit_org- Estratto da pag. 5 364 03-11-2016 Pag. 1 di 1 GRUPPO GRIFO Perugia - Così abbiamo salvato il latte di cento aziende in difficoltà [Redazione] -PERUGIA- GRAZIEANOI,da quando è partita l'emergenza sisma nell'Italia centrale, non è stata buttata via neanche una goccia di latte. Sono salite a cento le aziende che ci vendono il latte perché i loro impianti produttivi sono andati distrutti. Ad affermarlo è Carlo Catanossi (foto), presidente del Gruppo cooperativo Grifo Agroalimentare che ha nella produzione di latte e formaggi il suo punto di forza con i tré stabilimenti dedicad di Norcia, Colfiorito di Foligno e Ponte San Giovanni. IL COLOSSO cooperativo Così abbiamo salvato il latte di cento aziende in difficoltà umbro offre tra l'altro agli allevatori danneggiati un prezzo per il latte superiore al mercato, 37 cent più Iva al litro - sottolinea Catanossi - quando le quotazioni nel Nord Italia sono sotto i 34 centesimi. Anche il Gruppo Grifo ha subito danni dall'ultima forte scossa con epicentro a Norcia ma la sua attività non si ferma. Secondo le nostre stime osserva il presidente della Grifo Agroalimentare - il terremoto di domenica scorsa ci ha procurato un danno tra i 700mila e un milione di euro al nostro stabilimento di Norcia dedicato alla produzione di formaggi, ma abbiamo già finito di riparare i guasti agli impianti e la produzione marcia a pieno ritmo. Carlo Catanossi -tit_org- Estratto da pag. 6 365 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Il provvedimento adottato dalla Marini [Silvia Angelici] Ð provvedimento adottato dalla Marin - PERUGIA - SCUOLE chiuse fino a sabato compreso. Poi da lunedì ogni sindaco valuterà caso per caso e soprattutto con i dati dei sopralluoghi alla mano. Alcuni Comuni, compreso quello di Perugia, sembravano propensi a riaprire gli istituti scolastici proprio questa mattina, a ponte di Ognissanti terminato. E invece, neanche tanto a sorpresa, visto che la terra continua a ballare pur con scosse meno forti, è arrivato il disco rosso della Regione. In considerazione degli eventi sismici, infatti, la govema- trice Catiuscia Marini ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio regionale fino a sabato. LO HA COMUNICATO l'assessore regionale Antonio Bartolini, a margine dell' incontro con i sin- daci, i presidenti delle Province e i rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede del Centro regionale di Protezione civile a Foligno. La decisione - spiega l'assessore - è stata presa per consentire alle amministrazioni competenti il completamento delle attività di verifica necessarie alla riapertura dei singoli plessi scolastici. I sindaci, pertanto, sono invitati a valutareriapertura delle scuole a partire dal giorno 7, dandone comunicazione alla Regione e all'Ufficio scolastico. IN TUTTI I COMUNI dell'Umbria dunque proseguono i sopralluoghi nei vari edifici scolastici di pertinenza dei vari enti. A Perugia, dove la task -force della Protezione civile aveva decretato la chiusura della media CarducciPurgotti, compromessa in alcune parti dell'edificio a seguito delle scosse, l'assessore Dramane Waguè non ha ancora sciolto le riserve per altri due edifici, più per precauzione che per effettiva emergenza. Si tratta del plesso Leone XIII di via Chiusi, dove i tecnici stanno provvedendo a sanare alcune situazioni di criticità; molte famiglie sarebbero in ansia anche per la salute dell'edificio che ospita il Liceo superiore Pieralli in via del Parione. Ma dal Comune rassicurano che è tutto sotto controllo. Silvia Angelici CONTROLLI A PERUGIA PALAZZO DELLA PENNA INAGIBILE, COSI" COME IL COMANDO DEI VIGILI VERIFICHE STATICHE IN ATTO -tit_org- Estratto da pag. 6 366 03-11-2016 Pag. 1 di 1 PERUGIA MONITORATO PALAZZO DEI PRIORI Perugia - Il Torrino ha bisogno di un rinforzo Rocca Paolina, stop altri due giorni [Redazione] MONITORATO PALAZZO DEI PRIORI Ï Torrino ha bisogno di un rinforzo Rocca Paolina, stop altri due giorni i PERUGIA ÏÉ VORRANNO almeno altri due giorni prima che la Rocca Paolina possa riaprire. Le previsione di un intervento di 48 ore da parte dell'amministrazione comunale erano state dunque ottimistiche. I lavori di montaggio di un'impalcatura che protegga i passanti da eventuali distacchi di materiale inerte dal soffitto della fortezza, saranno dunque un po' più lunghi del previsto. LA STRUTTURA tra l'altro, una volta montata, consentirà di effettuare ispezioni più approfondite sulle crepe che sono state rilevate dai tecnici comunali proprio nelle ore successive alla scossa avvenuta domenica mattina. Crepe che erano già presenti in verità, ma che pare abbiano subito un aggravamento. La chiusura sta creando disagi agli utenti, costretti a percorrere quasi un chilomentro a piedi da piazza del Circo fino alle scalette dei Giardini Carducci. Non sarebbe male se venisse istituita una navetta. E IERI si sono svolte anche verifiche sul Torrino di Palazzo dei Priori. La situazione è sostanzialmente buona - fa sapere il vicesindaco con delega alla Protezione civile, Urbano Barelli - ma ci sarà però bisogna di rinforzare una parte della struttura. A quanto pare infatti quel Torrino ha delle caratteristiche molto particolari, a cui si accompagna la presenza delle campane che incide sul suo carico. Per questo nei prossimi giorni verranno effettuati dei consolidamenti in una delle sue parti. PALAZZO DEI PRIORI II Torrino -tit_org- Estratto da pag. 7 367 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - Gli sfollati: Neanche un fiore ai nostri cari [Daniele Cervino] Gli sfollati: Neanche un fiore ai nostri cari) di DANIELE CERVINO - PERUGIA - I FIORI caduti a terra non profumano. La polvere dei calcinacci ha cancellato ogni colore e qui, al cimitero di Campi di Norcia distrutto dalla scossa di domenica, il terremoto si è portato via anche i ricordi. Non abbiamo più nulla, il sisma ci ha impedito pure di piangere sulle tombe dei nostri cari, raccontano gli sfollati. E' UNA RICORRENZA che sembra non avere passato in Valnerina. C'è soltanto il presente dello sconquasso. La gente ha dovuto lasciare le proprie case, le abitudini di sempre, il lavoro. E anche il culto dei morti viene negato. Avremmo voluto andare al cimitero, portare dei fiori ai nostri genitori, ma non si può..... Gli occhi stanchi di chi dorme da giorni fuori casa, una valigia, qualche busta. Anna e Danilo sono di Norcia, hanno dovuto abbandonare in fretta tutto quello che aveva no, trovando accoglienza a Perugia. Siamo salvi per miracolo, quella maledetta domenica eravamo a dormire in casa di mia sorella dopo quattro giorni trascorsi in auto, raccontano scuotendo la testa. LA NOSTRA casa è esplosa, sono venute giù le pareti e ora non abbiamo nulla. Da allora non sono più rientrati. I vigili del fuoco hanno preso per loro quello che hanno potuto, in pochi minuti. Le chiavi dell'auto, alcuni medicinali, il computer. Indosso da tré giorni gli stessi abiti, dice Anna portandosi dietro il peso di questo dramma e accarezzando il suo bimbo di 7 anni. Sono stati accolti ali' Hotel Pla2a, insieme a 30 persone. Stesse storie, identico dramma. E quella paura che ti sveglia nel cuore della notte: Come possiamo tornare a casa? Non ci sentiamo al sicuro. Danilo è di Accumoli. Ha perso la mamma un anno fa e purtroppo non posso neanche andare al camposanto a farle visita, dice. Perché la maggior parte dei cimiteri della Valne- rina è crollata, cancellando fotografie e memoria. Distruggendo il racconto di una comunità. No mi che rimandano ad altri nomi, a intrecci di legami, a discendenze. IL MURO esterno del cimitero di Norcia è andato giù, la struttura di Preci è seriamente danneggiata. E ora lì è silenzio, fra transenne, tombe scoperchiate e loculi sventrati. I danni sono ingenti e la ricostruzione - se ci sarà - è lontana. Antonio non trattiene le lacrime. Ha 70 anni e le mani scavate dalla fatica. Guarda una foto, una delle poche cose che è riuscito a portar via dalle macerie. Ho sempre fatto visita il 2 Novembre ai miei cari che non ci sono più. Ma ora non posso, come faccio? Moglie mia, se puoi perdonami. ENORME TRISTEZZA LE VIOLENTE SCOSSE CHE SI SUSSEGUONO DA GIORNI IN VALNERINA HANNO DISTRUTTO ANCHE I CIMITERI IMPOSSIBILE DUNQUE RENDERE OMAGGIO Al DEFUNTI Impossibile il culto dei défunt in un contesto di distruzione: 'Ma loro ci perdoneranno... ' Ricordi spazzati via La polvere dei calcinacci ha cancellato ogni colore e, al cimitero di Preci distrutto dalla forte scossa di domenica, il terremoto si è portato via anche i ricordi Immenso dolore Le strutture del Perugino e del Trasimeno che accolgono gli sfollati della Valnerina, eri hanno messo a disposizione degli autobus verso le parrocchie della zona, dove sono stati commemorati i defunti -tit_org- Estratto da pag. 8 368 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Norcia - Prosciutti & lenticchie taroccate Così scatta l`allarme-sciacalli Rienzi (Codacons): 'Invitiamo tutti i cittadini a fare attenzione' [Chiara Santilli] Prosciutd & lenticchie taroccate) Così scatta Ãà àò å-sciacalli Rienzi (Codacons): Invitiamo tutti i cittadini a fare attenzione' - NORCIA - MENTRE le attività-simbolo dell'eccellenza gastronomica umbra sono in ginocchio, piegate dalle terribili scosse che hanno devastato la Valnerina, c'è chi senza farsi il minimo scrupolo usa il terremoto come strumento di guadagno per racimolare soldi facili e sporchi. A lanciare Fallarme è il Codacons che proprio in queste ore in cui è viva l'emergenza, denuncia la presenza sul mercato di fìnti prosciutti di Norcia e lenticchie di Castelluccio taroccate. IN COMMERCIO ci sono molti casi di 'falsi' con prosciutti di diversa provenienza venduti come 'di Norcia', e lenticchie sfuse o in sacchetti attribuite al territorio di Castelluccio ma senza alcuna certezza circa la loro reale provenienza, avverte Carlo Rienzi, presidente del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che mette in guardia i cittadini dalle contraffazioni. ALCUNE PRODUZIONI alimentari tipiche dei territori colpiti dal sisma - continua Rienzi - sono tornate alla ribalta in questi giorni, anche a causa dei gravi danni subiti dalle aziende locali che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. In particolare il prosciutto di Norcia e la lentic chia di Castelluccio sono senza dubbio i prodotti alimentari più citati in questo momento e molti consumatori, come forma di sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, hanno deciso di acquistarli. PECCATO però che al posto delle specialità nostrane i clienti rischiano di trovare prodotti falsificati e di pessima qualità. Per questo motivo invitiamo i cittadini a fare la massima attenzione e a evitare gli speculatori che sono sempre in agguato, avvisa il presidente del Codacons, ricordando ai consumatori che è possibile riconoscere i veri prosciutti di Norcia e le vere lenticchie di Castelluccio grazie al marchio Igp, indicazione geografica protetta, apposto su entrambi i prodotti. Un riconoscimento che, sottolinea Rienzi, non è solo garanzia di qualità, ma premia anche il ruolo che Norcia ha avuto nel tempo e continua ad avere nella produzione e promozione di questi prodotti tipici. DUNQUE uno schiaffo alle produzioni alimentari locali, che va ad aggiungersi alla frustata data dal terremoto a imprese e attività, prosciuttifici e caseifici in testa, che a causa delle scosse che si susseguono incessantemente hanno riportato gravissimi danni. Alcuni stanno tentando faticosamente di rialzarsi per riprendere le attività commerciali, ma è non facile. I pesanti crolli strutturali e le vie di comunicazione interrotte sono al momento i principali ostacoli. UNA SITUAZIONE drammatica che tuttavia fa gola a chi si approfitta delle tragedie per lucrare sulla pelle dei cittadini. Ma in queste ore le forze dell'ordine stanno monitorando le zone colpite dal sisma anche per prevenire episodi di sciacallaggio da parte di individui che, arrivabdo da fuori regione, tentano - e qualche volta ci riescono - di saccheggiare quel che è sopravvissuto alle macerie. Chiara Santilli UN'ESPERIENZA CHE SEGNA FILIPPO CIAVABLIA ICGIL) CHIEDE ALLA REGIONE Di RIVEDERE IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA DEGÙ SFOLLATI LUI STESSO NEL 1997 HA VISSUTO IL TERREMOTO A NOCERA APPELLO ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE E DIVENTATO VIRALE SU FACEBOOK IL POST CON CUI IL CONSIGLIERE REGIONALE MARCO SQUARTA IFDIl CHIEDE AIUTO ALLE GRANDI CATENE DI SUPERMERCATI Al posto delle specialità nostrane, i clienti rischiano di trovare prodotti falsificati e di pessima qualità che vengono spacciati come tipici della Valnerina Le forze dell'ordine stanno monitorando le zone colpite dal sisma per prevenire episodi di sciacallaggio da parte di chi tenta il saccheggio tra le macerie Petrolio Diretta televisiva da Norcia e Visso La tv accende i riflettori sull'emergenza. Petrolio torna in diretta, stasera alle 23.20 su Rai Uno, per raccontare il terremoto. Duilio Giammaria sarà tra gli sfollati di Norcia e Visso per raccontare le storie di migliaia di persone senza più una casa ma che non vogliono andarsene. Nella trasmissione si cercherà di capire come convivere con il terremoto e come mantenere l'identità culturale ed economica. SALVARE LA QUALITÀ' Autentici prosciutti di Norcia tra le macerie delle aziende danneggiate dal sisma -tit_org- Norcia - Prosciutti & lenticchie taroccate Così scattaallarme-sciacalli Estratto da pag. 9 369 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Perugia - E` una Fiera che va a due velocità Soddisfazione e qualche mugugno Gran folla in piazzale Umbria Jazz. Ma molti operatori si lamentano [Silvia Angelici] E una Fiera che va a due velociti Soddisfazione e qualche mugugno Gran folla in piagale Umbria Ja^z. Ma molti operaton si lamentan -PERUGIA ' PARTITA con un doppio volto l'edizione 2016 della Fiera dei Morti e prova a lasciarsi alle spalle la drammatica esperienza del terremoto. Pur con ritmi e numeri diversi, gli organizzatori delle tré location della manifestazione, che si svolge in centro, a Pian di Massiano e a Piazza del Bacio parlano di un bilancio comunque abbastanza soddisfacente. Certo, la fiera di Piazzale Umbria Jazz - avverte l'assessore al commercio Cristiana Casaioli - risulta di gran lunga quella più gettonata. Domenica la zona è rimasta ingolfata dal traffico per tutta la giornata e sono state registrate affluenze come sempre massicce. Soddisfatto dei numeri anche Marco Brilli, presidente di Farefàcendo, la società che si occupa degli stand nell'acropoli. Domenica siamo Immatricolazioni, iscrizioni e Isee Attenti alle scadenze Università' ' ANCORA tempo fino a domani per fare le immatricolazioni, le iscrizioni, la presentazione dell' lsee, i trasferimenti e i passaggi di corso per l'anno accademico 2016/2017. Le immatricolazioni saranno effettuate esclusivamente agli sportelli degli Uffici gestione carriere studenti. andati molto bene - ammette - è chiaro che nei giorni lavorative le presenze si abbassano. Ma non ci lamentiamo. Meno ottimisti alcuni operatori che dicono di aver fatto magri affari. VISTE LE TEMPERATURE favorevoli - dicono da uno stand di bigiotteria - ci aspettavamo più gente. Va detto che facendo un giro tra le bancarelle, si notano prezzi più contenuti rispetto all'anno scorso, quando molti consumatori segnalarono cartellini davvero ingiustificati. Intanto questa edizione della Fiera pensa anche alla solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma. A Piazza del Bacio, su invito del Comune e di Federalberghi, che li ospita gratis, stazionano anche alcuni ambulanti giunti dai Comuni terremotati. E ieri, per dimostrare la loro vicinanza concreta a queste persone, il direttore deU'Inps Antonio Curti e alcuni impiegati durante la pausa mensa sono andati a fare uno spuntino con panino e porchetta da uno di questi ambulanti. Un gesto simbolico - dice Curti - che vuole essere un segnale di speranza e di vicinanza alla nostra gente e ai buonissimi prodotti made in Umbria. Silvia Angelici PERUeiA, INCONTRO SULLA ÑÏÒÀ' SOSTENIBllE PERUGIA, APPUNTI PER UN'AGENDA URBANA. LA RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE. E IL TEMA DELL'INCONTRO IN PROGRAMMA OGGI NELLA SEDE DELLA FONDAZIONE UMBRA ARCHITETTURA L'edizione 2016 della Fiera dei Morti chiuderà domenica nelle tré location di Pian di Massiano, piazza del Bacio e acropoli E' CACCIA ALL'OCCASIONE Gli stand dell'edizione 2016 della Fiera -tit_org- Perugia - E una Fiera che va a due velocità Soddisfazione e qualche mugugno Estratto da pag. 13 370 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Pagano - I Comuni lacustri: Mano tesa ai terremotati Scricciolo: 'Assistenza garantita' [Redazione] I Comuni lacustri: Mano tesa ai terremotati Scrìcciolo: 'Assistenza garantita' - PACANO - TRA I PUNTI all'ordine del giorno del prossimo consiglio dell'Unione dei Comuni del Trasimeno, che si riunirà il 9 novembre a Paciano nella sede istituzionale di Palazzo Baldeschi, c'è anche l'emergenza-terremoto. In queste ore - fa sapere Fausto Scricciolo, presidente dell'Unione e sindaco di Città della Pieve stiamo facendo una ricognizione generale di tutte le strutture ricettive del comprensorio per metterle a disposizione di chi proviene dalle zone dell'epicentro. SONO già centinaia le persone accolte negli alberghi affacciati sul lago umbro, ma la consapevolezza è che si possa - e si debba - fare ancora di più. Ci stiamo coordinando - sottolinea Scricciolo per rispondere al meglio e in modo compatto a tutte le esigenze, specialmente a quelle che si pre senteranno più avanti, una volta cioè che sarà terminata la fase dell'emergenza. Una cosa è certa: I Comuni del Trasimeno - assicura il presidente - si renderanno disponibili in toto, per garantire una continuità all'attività di assistenza alle persone che ne hanno bisogno. In che modo? Valuteremo insieme le azioni da mettere in campo - dice Scricciolo ma siamo pronti a rispondere alle varie necessità. Penso alla somministrazione dei pasti, ai lavori di ricostruzione, al sostegno tecnico con il nostro personale, solo per fare qualche esempio. Dunque massima collaborazione da parte dell'Unione, che coinvolge gli otto Comuni del Lago e che Ïia tra gli obiettivi quello di far crescere il Trasimeno. C.S. Valuteremo le azioni da mettere in campo, ma siamo pronti a rispondere alle varie necessità IN PRIMA LINEA II presidente dell'Unione dei Comuni del Trasimeno, Fausto Scricciolo, coordina l'accoglienza degli sfollati -tit_org- Estratto da pag. 16 371 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Gualdo tadino - Gualdo, risarcimenti per il sisma [Redazione] PER IL CHI ha riportato danni a seguito del terremoto deve rivolgersi in Municipio per chiedere un sopralluogo dei tecnici comunali: deve ufficializzare la richiesta compilando un modulo all'ufficio del Protocollo. -tit_org- Estratto da pag. 19 372 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Spoleto - Il sisma qui ha colpito duro Spoleto entri nella `zona rossa` [Chiara Santilli] Ð sisma qui ha colpito duro Spoleto entn nella 'zona rossa9 II sindaco Cardarelli: 'Più di quattrocento persone fuon case - SPOLETO - ABBIAMO bisogno di attenzione perché il nostro territorio ha le stesse necessità e urgenze della zona rossa. Lo ripete a gran voce il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli, che ieri mattina insieme ai colleghi dei centri maggiormente colpiti dal terremoto ha incontrato a Foligno il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, la governatrice Catiuscia Marini e il prefetto Raffaele Cannizzaro. LA SCOSSA di domenica ci ha massacrato e la situazione a Spoleto è radicalmente cambiata, fa sapere Cardarelli mentre elenca i numeri dell'emergenza. Abbiamo più di quattrocento persone fuori dalle proprie abitazioni sottolinea -, da tré notti dormono nei centri di accoglienza allestiti al Palatenda, al Palarota e nell'area attrezzata di Eggi. IN PARTICOLARE in quest'ultima frazione è crollato il tetto di una casa. Il proprietario, un ragazzo, si è salvato perché in quel momento non c'era, racconta il primo cittadino. Intanto i sopralluoghi vanno avanti. Sono più di duemila le richieste di verifiche da parte dei cittadini: oltre novecento quelle arrivate dopo le ultime 'botte', alle quali si aggiungono le mille domande presentate a seguito del sisma del 24 agosto. Stiamo registrando casi di inagibilità che interessano alcuni edifici del centro storico, le scuole e abitazioni private dove le famiglie non potranno tornare in tempi brevi, osserva Cardarelli, che paria di circa trecento ordinanze di sgombero totale o parziale già emesse. Dunque la situazione non solo è seria ma si aggrava con il passare dei giorni. Per questo è indispensabile che Spoleto venga inserita nel perimetro del cratere per gestire al meglio l'emergenza di queste ore, ribadisce il sindaco. MENTRE i tecnici della direzione di comando e controllo della Protezione civile si danno da fare nel centro storico per verificare l'agibilità degli edifici e delle strutture scolastiche, si pensa anche ai monumenti. Tra quelli che preoccupano di più c'è il Ponte delle Torri, già chiuso per motivi di sicurezza dopo la scossa di agosto. Si registrano danni anche alle chiese: Quella di San Rocco è a rischio, mentre da quella di San Filippo sono cadute due sfere in mezzo alla strada, dice il sinda co. Problemi anche al tribunale, alla torre del Palazzo comunale e nella zona di via Monterone, dove ci sono diverse strutture lesionate. Cardarelli in serata ha emesso un'ordinanza di chiusura per gli asili nido e i servizi per la prima infanzia. Per permettere i sopralluoghi è prevista anche la chiusura dei musei civici e degli impianti sportivi pubblici a eccezione di quelli dove sono state già effettuate le verifiche. Chiara Santilli IL FACCIA A FACCIA Appello al commissario straordinario Errani, a Curcio e alla presidente Marini LA DEI Pesanti crolli nelle chiese Disagi in Tribunale e alla Torre di Monterone SUL PIEDE DI GUERRA II sindaco Fabrizio Cardarelli chiede sostegno anche per Spoleto -tit_org- Spoleto - Il sisma qui ha colpito duro Spoleto entri nella zona rossa Estratto da pag. 24 373 03-11-2016 Pag. 1 di 1 FOLIGNO Foligno - Via Gramsci chiusa per un tratto [Redazione] FOLIGNO Via Gramsci chiusa per un tratto -FOIGINO- PER GLI EFFETTI della scossa di terremoto di domenica 30 ottobre, sono stati riscontrati problemi al Museo della Stampa, nel palazzo Orfini-Podestà, a Foligno. Per il rischio di distacco di una tamponatura in mattoni, nella parte alta dell'edificio, è stata disposta dai vigili del fuoco, dalle 13 di ieri, la chiusura al traffico del tratto iniziale di via problemi di staticità del Gramsci, che incrocia con torrino di Palazzo piazza della Repubblica. Pierantoni, attuale sede Pertanto gli automobilisti, dell'Ostello della Gioventù. per accedere in via Gramsci dovranno passare per Piazza del Grano e non più attraverso via XX settembre. SEMPRE per i problemi dovuti al sisma di domenica, è stata chiusa al traffico via Pierantoni per -tit_org- Estratto da pag. 24 374 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Amelia - Strade chiuse e case evacuate Provvedimenti a macchia d`olio [Ste.cin] Strade chiuse e case evacuate Provvedimenti a macchia d'olio Consulenti esterni ad Amelia. Due punti-accoglienza a Montefranc -AMEUA- PROWEDIMENTI in tutta la provincia a seguito delle venfiche post-terremoto. Il Comune di Amelia ha dichiarato inagibile un'abitazione privata, giudicata non sicura dai vigili del fuoco. Lo comunicano il sindaco Laura Pernazza e l'assessore alla protezione civile Avio Proietti Scorsoni, che sottolineano le non ottimali condizioni dell'edifìcio già prima della scossa di domenica. L'amministrazione ha provveduto ad alloggiare in altro stabile la famiglia occupante. Da domenica a martedì, fa sapere ancora il Comune, tecnici dell'amministrazione, nell'ambito delle attività svolte dai vigili del fuoco, hanno verificato le condizioni di Palazzo Petrignani, Cisterne romane, Museo, Sala Boccarini, Duomo di San Francesco. In collaborazione con i tecnia del la diocesi sono state controllate anche chiese e cappelle dei cimiteri. AL SETACCIO, insieme ai responsabili Usi, anche ospedale, Palazzo Colonna e i locali del distretto sanitario. Ieri ancora sotto la lente tutte le scuole. Appena terminato il lavoro - dichiarano sindaco e assessore - saranno resi noti i risultati e pianificati sopralluoghi in tutti gli altri edifici segnalati. Se necessario chiederemo l'aiuto di professionisti esterni, alcuni dei quali hanno già offerto la collaborazione gratuita e per questo li ringraziamo. Nell'area del bocciodromo è stata istituita una zona camper-roulottes. Intanto il sindaco di Montecastrilli, Fabio Angelucci, ha disposto la chiusura di un tratto di cir200 metri della 41 Settevalli nella frazione di Quadrelli a causa di un edificio, non abitato, prospiciente la strada e che risulta danneggiato. A Montefranco, la sindaca Rachele Taccalozzi ha disposto la chiusura di un tratto di circa 50 metri di via di Sotto, in centro storico. La decisione è stata assunta per la presenza di un edificio non abitato prospicente la via e risultato danneggiato dal terremoto. Allestito nel paese due punti di accoglienza che mettono a disposizione 20 posti letto: uno all'auditorium comunale, l'altro allo stadio di Fontechiaruccia. Ste.Cin. I Scuole sotto la lente Ma sono passate al setaccio anche le chiese ca SINDACO II primo cittadino di Amelia, Laura Pernaz -tit_org- Amelia - Strade chiuse e case evacuate Provvedimenti a macchiaolio Estratto da pag. 26 375 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LE VERIFICHE SOPRALLUOGHI AL MANCINELLI Orvieto - Cadono calcinacci al centro Il Borgo La Torre del Moro chiusa per controlli [Redazione] LE SOPRALLUOGHI AL MANCINELLI Cadono calcinacci al centro Ð Borgo La Torre del Moro chiusa per controlli ORVIETO - CHIUSA per controlli la Torre del Moro, sopralluoghi all'interno del teatro Mancinelli ed il distacco di un pezzo di calcinaccio da un muro al centro II Borgo, di Orvieto scalo. Questo il bilancio del monitoraggio ad Orvieto nel post terremoto all'indomani del sospiro di sollievo che si è potuto tirare dopo i controlli effettuati in Duomo. IL CALCINACCIO caduto allo Scalo, sul quale sono intervenuti i vigili del fuoco, rappresenta al momento il danno più rilevante registrato ad Orvieto. Ieri mattina, intanto, al centro comunale della Protezione civile si è svolta una riunione di coordinamento della struttura comunale presieduta dal sindaco, Giuseppe Germani. ERANO presenti la vicesindaco Cristina Croce, l'assessore Andrea Vincenti, l'assessore Floriano Custolino, il responsabile della protezione civile. Giuliano Santelli, il responsabile dell'unità di protezione civile della Provincia di Terni, Giampaolo Pollini, e i tecnici comunali Roberto Sacco e Luca Gnagnarini. Nello specifico del territorio del comune di Orvieto, si stanno completando i sopralluoghi richiesti e oggi saranno svolti i sopralluoghi dei luoghi pubblici, comprese le scuole. IL SISTEMA di protezione civile rimanestato di allerta per monitorare la situazione. VIGILI Gran lavoro in questi giorni -tit_org- Estratto da pag. 27 376 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Turismo, è boom nel week end 45mila presenze = Dieci milioni dal "ponte degli italiani" [Maurizio Bologni] Turismo, è boom nel week end 45mila presenze> Estato il "ponte degli italiani": secondo i primi calcoli > i visitatori avrebbero lasciato sul territorio dieci milioni È STATO il ponte dei turisti italiani. Sono stati loro i grandi protagonisti dell'invasione della Toscana tra venerdì scorso e il primo novembre. Hanno dato l'assalto alle città d'arte della regione. Ma anche, seppur in modo minore, alle località della costa.Centro studi turistici (Cst) Firenze ritiene, a caldo, che siano state tra le 40.000 e le 45.000 le persone che hanno visitato la Toscana nel ponte dei morti soggiornando per due-tre notti. E siccome la spesa prò capite del turi sta in Toscana ha ormai superato i 100 euro, non è fuori luogo ipotizzare che i visitatori abbiano lasciano nella regione almeno una decina di milioni di euro. BOLOGNIAPAGINAIV Le code per visitare il Duomo Dieci milioni dal "ponte degli italiani Si calcola che questa sia la cifra lasciata in Toscana dalle circa 45mila persone che nei primi giorni di novemb hanno visitato la nostra regione. Non solo le città d'arte: anche sulla costa registrato un aumento di presenze MAURIZIO BOLOGNI È STATO il ponte dei turisti italiani. Un fine settimana lungo, intorno alla festività del primo novembre, che sembra la cartina di tornasole di una ripresa di fiducia dei connazionali dopo gli anni della crisi. Sono stati loro i grandi protagonisti dell'invasione della Toscana tra venerdì scorso e il primo novembre. Tenendosi lontani dagli aeroporti e da altri possibili obiettivi del terrorismo, hanno dato l'assalto alle città d'arte della regione. Ma anche, seppur in modo minore, alle località della costa. Il Centro studi turistici (Cst) di Firenze ritiene, a caldo, che siano state tra le 40.0Ø e le 45.000 le persone che hanno visitato la Toscana nel "ponte dei morti" soggiornando per due-tre notti. E siccome la spesa prò capite del turista in Toscana ha ormai superato i 100 euro, non è fuori luogo ipotizzare che i visitatori abbiano lasciano nella regione almeno una decina di milioni di euro. Sono dati a spanna, ricavati da una rapido sondaggio che il Centro studi turistici Firenze ha fatto ieri per Repubblica nella rete di operatori rappresentativi. Stimiamo che a Firenze e nelle altre città d'arte l'occupazione delle camere degli alberghi abbia raggiunto per la durata di due-tre notti il 95% della capienza, dice Gianfranco Lorenzo, direttore ricerca di Cst Firenze. Siamo soddisfatti, gli alberghi hanno lavorato, molti hanno fatto ü tutto esaurito nelle notti di domenica e lunedì, conferma Beatrice Grassi, che è il presidente della sezione industria alberghiera di Confindustria Firenze. Siamo stati in presenza di un buon movimento di flussi e pernottamenti, chiosa Lorenzo, Ð 60-65% dei turisti che hanno affollato le città d'arte è di nazionalità italiana. Una percentuale che sale al 70-75% sulla costa dove le presenze sono state leggermente inferiori così come negli agriturismi. Sulla costa una funzione decisiva di traino lo hanno fatto oltre alle splendide giornate di sole le iniziative della kermesse Lucca Comics che ha spazzato via ogni record di presenze. Lo dice, per primo, il presidente regionale di Federalberghi Paolo Corchia. La manifestazione ha fatto registrare 250.000 presenze e ha riempito gli alberghi di Camaiore, ma anche Viareggio, Pietrasanta, tutta la Versilia, e il Forte ha fatto il quasi tutto esaurito. A Lucca Comics parlano addirittura di 271.000 biglietti staccati ma di un numero di visitatori almeno triplo: ovvero oltre 800.000. E sulla manifestazione tira le somme anche Trenitalia e fa sapere che, nei giorni di Lucca Comics, sono stati 115.000 i viaggiatori arrivati a Lucca a bordo dei treni regionali, potenziati con 100 convogli straordinari e supportati da un dispiego di forze a terra che ha visto impegnati volontari e protezione civile. Numeri stratosferici. Cerchia torna su un'analisi generale del flusso turistico. Per le feste "dei morti", tanti italiani, è vero dice ma più in generale cresce il turismo d al Medio Oriente e stanno tornando i turisti dalla Russia. Che però hanno modificato le abitudini di spesa. Si sono "italianizzati", stanno attenti, non largheggiano più come una volta. I segnali di ripresa sono evidenti prosegue il presidente regionale di Federalberghi il turismo sarà uno dei settori che contribuirà alla crescita del Pii toscano e italiano. Anche se per le aziende fatturati e redditività sono ancora lontani dai valori pre crisi perché il prezzo della camera non è quello di un tempo, è influenza to dalla concorrenza e da quotazioni che ormai seguono le dinamiche dei listini di Borsa a causa del mercato online. Siamo però sulla buona strada. E speriamo che il governo mantenga Estratto da pag. 4 377 03-11-2016 Pag. 2 di 2 nella Finanziaria il credito d'importa per chi riqualifica gli alberghi. Ce n'è bisogno. "Stimiamo che a Firenze l'occupazione delle camere degli alberghi abbia raßßiunto il 95%" L'ASSALTO A FIRENZE Quasi tutto esaurito (95% di occupazione delle camere d'albergo) e persino difficile camminare incentro LE METE "MINORI" Tanti visitatori agli Uffizi e nelle altre "eccellenze" dell'arte ma anche nei musei minori e nelle mostre di provincia -tit_org- Turismo, è boom nel week end 45mila presenze - Dieci milioni dal "ponte degli italiani" Estratto da pag. 4 378 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Terremoto, volontariato e spaghettata all`amatriciana [Redazione] Terremoto, volontariato e spaghettata all'amatriciarL TERREMOTO e volontariato in apertura. Una bella spaghettata all'amatriciana a chiusura della serata. Comincerà così la Leopolda renziana, questo venerdì. Ed è lo stesso premiersegretario Matteo Renzi ad annunciarlo nella sua Enews, dedicata in gran parte proprio all'appuntamento fiorentino di questo fine settimana. Sarà un'edizione speciale, scrive Renzi. Si metta fine però alla caccia ai nomi famosi: Per noi sarà fondamentale accogliere le persone normali, non i vip. Perché per noi fare politica è ridurre i politici professionisti e portare le discussioni tra la gente, nelle case, nella comunità. La politica non è roba per addetti ai lavori, aggiunge il premier rispolverando toni da antipolitica, tanto cara ai 5 Stelle. E anticipando dall'Enews il programma generale di questa Leopolda referendaria giorno per giorno. L'apertura di domani non poteva che essere dedicata al dramma vissuto dalle popolazioni umbre e marchigiane. Discutendo di protezione civile, terzo settore, leggi sociali e volontaria to, spiega il Renzi: A qualche giorno di distanza dal terremoto e a cinquant'anni dall'alluvione di Firenze. E dopo l'apertura dell'edizione 2016 affidata a Matteo Richetti, di nuovo amico lo definisce Renzi dopo una fase di rapporti sfilacciati, a notte chiuderemo i lavori con una bella spaghettata di solidarietà. Sabato mattina la convention alla ex stazione riprenderà con i tavoli tematici, che tornano quest'anno dopo la pausa dell'anno scorso: I nostri ormai consueti tavoli di lavoro saranno aperti al contributo di tutti sugli argomenti più vari. Mentre sabato pomeriggio, si legge ancora nella Enews, apriremo i lavori con un intervento di un caro amico della Leopolda, Brunelle Cucinelli. Ovvero, il re del cachemire che in passato Renzi aveva scelto come proprio testimonial e che adesso ci racconterà del suo progetto per Norcia, luogo dello spirito. E dopo Cucinelli, aggiunge ancora Renzi lavoreremo sulle riforme costituzionali, andando a smentire una per una tut te le bufale di questi mesi. Mostreremo come questa riforma può davvero cambiare la vita degli italiani. In pratica, un lungo pomeriggio di 'controinformazione' renziana sul referendum che incombe. Domenica mattina, prima delle conclusioni dello stesso Renzi, va in scena Adesso il futuro. In pratica, anticipa il premier nella Enews, aparleranno alcuni leopoldini che in questo 2016 hanno avuto un figlio. O lo hanno messo in cantiere. Parleranno personalità del mondo della ricerca, della tecnologiua, della cultura. Racconteremo quale Italia possiamo costruire a partire dal 4 dicembre se vinceremo il referendum.governatore toscano Enrico Rossi, sfidante di Renzi al prossimo congresso del Pd, fa sapere che non ci sarà: Ho degli impegni. Ci sono stato lo scorso anno ma questo non posso, dice a Huffpost Live. Per sabato alle 15 è annunciato invece il corteo del No della sinistra antagonista, (m.v.) Renzi: "Per noi sarà fondamentale accogliere le persone normali e non i vip" -tit_org- Terremoto, volontariato e spaghettata all'amatriciana Estratto da pag. 5 379 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Manda la mail al capo ufficio "faccio saltare la casa col sas" [Redazione] Manda la mail al capo ufficio "faccio saltare la casa col ßas" FACCIO saltare la casa: questo il tono della mail che un dipendente della Regione Toscana ha mandato al capo ufficio annunciando di voler compiere una strage. I carabinieri sono riusciti a farsi aprire la porta e sono entrati in casa, dove è stata trovata una bombola di gas per uso domestico. L'uomo è stato affidato alle cure del 118 ai quali ha detto di aver avuto degli screzi con i condomini. Sul posto, zona Isolotto, sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che in via precauzionale hanno tolto il gas in tutta la palazzina. È stato denunciato per procurato allarme. -tit_org- Estratto da pag. 6 380 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Il terremoto ha rotto la coda al dinosauro [Redazione] IL terremoto che ha colpito l'Italia centrale domenica è stato sentito anche al Museo Geologico "Capellini" dell'Università di Bologna, creando qualche problema a uno dei pezzi più rari e ammirati della collezione: lo scheletro di Diplodoco. Il tratto finale della coda del dinosauro si è infatti staccato dal resto dello scheletro, rimanendo comunque sospeso in aria, assicurato al soffitto da fili metallici. La frattura è stata probabilmente causata da un'oscillazione sbagliata che Gian Battista Vai, responsabile scientifico del museo, paragona a un classico colpo di frusta. Ma niente paura, il dinosauro andràospedale. Il presidente del sistema museale dell'Ateneo bolognese, Roberto Balzani, ha assicurato l'impe gno per "aggiustare" la coda fratturata. Anche perché il Diplodoco è una vera e propria star: lungo 26 metri e alto 4, il Diplodocus Carnegie non è un fossile originale, ma una riproduzione preziosa da esposizione che fu donata all'Italia dal magnate americano dell'acciaio Andrew Carnegie nel lontano 1909. -tit_org- Estratto da pag. 11 381 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scuole, lite sulle verifiche "Check sul 60 per cento" "No, soltanto il venti" = Scuole, lite sui controlli "Check sul 60 per cento" "No, solo una su cinque" [Valentina Lupia] l Scuole, lite selle verifiche "Chech selper cento" "No, sellante È venti" VALENTINA LUPIA A PAGINA IV Scuole, lite sui controlli "Check sul 60 per cento "No, solo una su cinque I dati del Campidoglio confutati dal Codacons che annuncia un esposto. I presidi delFAnp: "Date le chiavi ai municipi" ÎÎ ÎÎ VALENTINA LUPIA SONO state controllate o no, le scuole della Capitale dopo il sisma che domenica mattina ha svegliato la città? Quante sono state verifícate? Come si è proceduto? Ora sono sicure? Sono le domande, rimaste irrisolte, dei genitori che ieri sono stati chiamati ad accompagnare i bambini a scuola. Alcuni, vedendo crepe e non avendo sotto mano una certificazione che attestasse che la scuola fosse nuovamente agibile, hanno scelto di non far entrare i propri figli. Come è accaduto all'istituto Magarotto in via Nomentana, dove mamme e papa si sono riportati via i bambini. Secondo la sindaca Virginia Raggi, come scritto in un post su Facebook, sono 1044 le verifiche speditive e i moduli compilati dagli istituti con cui il Campidoglio ha chiesto che venissero indicate eventuali criticità riferibili alla scossa di terremoto dello scorso 30 ottobre. In merito alle 60 richieste dei municipi di ulteriori controlli, il 50% è risultato senza alcuna criticità; mentre per il restante 50% sono stati prescritti piccoli interventi di riparazione che non mettono a rischio il normale svolgimento delle attività didatti- che. Secondo il Codacons, invece, solo il 20% delle scuole della Capitale sarebbe stato sottoposto a verifiche dopo il sisma che ha devastato il centro-Italia. Abbiamo deciso di investire della questione la Procura di Roma spiega il presidente Carlo Rienzi Con un esposto chiediamo alla magistratura di indagare per omissione di atti d'ufficio e concorso in pericolo di disastro colposo.caos maggiore, davanti ai cancelli delle scuole, si è verificato nei grandi municipi. Nel VI non tutte le circa 150 scuole sono state controllate spiega Dario Nanni, capogruppo Pd Sono stati dimenticati anche alcuni nidi convenzionati, come l'istituto comprensivo: me l'hanno segnalato le insegnanti. A ribattere alle affermazioni del Codacons e dei consiglieri d'opposizione è la pentastellata Teresa Zotta, presidente della commissione Scuola in Campidoglio: Le scuole sono state controllate tutte, eccetto due casi nel XV municipio, dove non siamo riusciti a contattare i presidi. Nei prossimi giorni prowederemo con ulteriori verifiche statiche. All'Associazione nazionale presidi (Anp) non convince e invita ulteriormente la sindaca a inserire sul La consignera M5S: "Pochissime quelle saltate, nei prossimi giorni comunque altre ispezioni" Licei non toccati dalle polemiche sito del Comune l'elenco dettagliato delle scuole visionate e quelle ancora da visionare, dei danni rilevati, degli interventi necessari per la messa in sicurezza. E a Raggi l'Anp invia, in una lettera che sa di diktat: I municipi devono avere le chiavi e i codici di allarme delle scuole, cosi come il documento di valutazione del rischio di cui gli istituti sono in possesso, e si deve procedere con una corretta informazione ai genitori. Per questo, già nei prossimi giorni sono state indette mega riunioni tra le famiglie e i presidi, con la speranza di trovare risposta a tutte le domande dei genitori. Tranquilla, invece, la situazione nelle superiori, confermano anche gli studenti, nonostante per alcuni istituti l'apertura fosse rimasta in forse fino alle 7.45 di ieri, con i ragazzi fuori in attesa. Soddisfatti anche i presidi. I controlli dei verificatori della Città Metropolitana sono stati puntuali, non abbiamo riscontrato criticità, nemmeno crepe, e lezioni sono ricominciate regolarmente, spiega Roberto Gueli, preside del liceo Mameli, nel II municipio. LA CREPA SULL'ALTARE La crepa nella chiesa di Sant'Eustachio che si è aperta dopo la scossa di domenica mattina La chiesa è chiusa per la messa in sicurezza -tit_org- Scuole, lite sulle verifiche "Check sul 60 per cento" "No, soltanto il venti" Sc uole, lite sui controlli "Check sul 60 per cento" "No, solo una su cinque" Estratto da pag. 4 382 03-11-2016 Pag. 1 di 1 L'EMERGENZA/ I MEDICI E GLI PSICOLOGI: "MOLTI I CASI DI AGITAZIONE E TACHICARDIA, ABBIAMO DATO LORO CALMANTI" Panico e ansia da scosse, la corsa ai pronto soccorso [Rory Cappelli] L'EMERGENZA/1 E GU I DI E Panico e ansia da scosse, la corsa ai pronto soccora RORY CAPPELLI ATTACCHI di panico e crisi d'ansia. All'indomani del terremoto che il 26 ottobre ha colpito il centro Italia e che si è sentito in maniera molto forte anche nella Capitale, una paura spesso incontenibile si è diffusa tra i romani. Tantissime persone si sono presentate ai vari pronto soccorso dei nosocoTOi della città, in preda a un'ansia incontrollabile. Questi casi non hanno bloccato il nostro lavoro, ma ce ne sono stati, spiega il professor Emanuele Guglielmelli, primario del pronto soccorso del San Camillo. Sono arrivate persone in forte stato di agitazione, in preda alla paura, con tachicardia, con la classica reazione respiratoria, dunque con iperventilazione. Le abbiamo tenute in osservazione per essere sicuri che non fossero sintomi di altro e poi le abbiamo trattate con le benzodiazepine, dei calmanti, insomma, l'unica cosa che si può fare in questi casi. C'è anche chi non è riuscito a rientrare in casa. Come Michela R., che abita sulla Nomentana, tra le zone dichiarate più a rischio della Capitale: Ho una sensazione terribile quando ripenso a quel momento, quando il letto ballava, quando ho sentito letteralmente che mi mancava la terra sotto i piedi. Solo a ripensarci mi sento male, mi viene un vero e proprio attacco di panico. Sono dovuta scappare a Sperionga, in una casa senza piani. E sono terrorizzata solo all'idea di ritrovarmi nel mio letto, nel mio appartamento. D'altra parte, anche se a Roma non c'è stato l'epicentro, si è sentito molto il movimento tellurico, spiega Pierluigi Policastro, responsabile nazionale degli psicologi del corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta ( Cisom ). E in più c'è stata un'azione istituzionale, la chiusura delle scuole, che ha sottolineato questa criticità. Attivando magari ansie e paure. Di fatto, l'esperienza del terremoto è talmente fisica che non si sa cosa possa innescare in una persona. Potrebbe anche causare un malessere esistenziale molto profondo. La casa ha a che fare con la propria identità: e se c'è il rischio che ci si muoia dentro o che non ci si possa più tornare, si attivano delle paure quasi incontrollabili, proprio perché basate su fatti concreti, esterni. Il terremoto è un'esperienza molto primordiale. "La casa ha a che fare con la nostra identità: se trema, si scatenano paure incontrollabili" Gente in pigiama in strada domenica mattina -tit_org- Estratto da pag. 4 383 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Boschi: Si potevano evitare tante vittime L'Aquila, Emilia e Amatrice: per l'esperto trascurate le conoscenze acquisite [Enzo Boschi*] ) L'Aquila, Emilia e Amatrìce: per l'esperto trascurate le conoscente acquisi NEL 2009 a L'Aquila, nel 2012 in Emilia e nel 2016 ad Amatrice i terremoti hanno provocato più di seicento vittime, migliaia di feriti, decine di migliaia di senzatetto con la vita sconvolta e danni valutabili in molti miliardi di euro. Il numero delle vittime e dei feriti poteva essere drasticamente ridotto se si fosse fatto un uso responsabile delle conoscenze della sismicità italiana messe assieme nell'ultima trentina d'anni di attività di ricerca. Vediamo come e perché. L'AQUILA 2009. Nella Mappa di pericolosità sismica pubblicata nel 2006, l'Abruzzo e l'Aquilano appaiono con i valori massimi del territorio nazionale. Se il vicecapo della Protezione civile il 31 marzo 2009, prima della riunione della Commissione grandi rischi, si fosse astenuto dal fare dichiarazioni tranquillizzanti in tv e se fosse stata accettata la richiesta dello stato di emergenza del sindaco de L'Aquila, il numero delle vittime sarebbe stato molto ridotto se non addirittura nullo. Il terremoto si verificó il 6 aprile provocando 309 vittime. Da circa tré mesi nell'Aquilano era in corso uno sciame di piccole scosse. Il 17 febbraio e il 12 marzo l'Ingv aveva inviato alla Protezione civile due comunicati evidenziando l'alta pericolosità della zona. Il terremoto aquilano ha avuto grande risonanza per il processo alla Commissione grandi rischi, che in primo grado si concluse con la condanna di tutti i partecipanti alla riunione del 31 marzo. Successivamente in Appello si arrivò all'assoluzione piena con la condanna del solo vicecapo della Protezione civile. Conclusione confermata dalla Cassazione. In appello fra l'altro, si tenne conto della testimonianza del sindaco de L'Aquila Massimo Cialente che aveva seguito la riunione del 31 marzo. Dalla riunione - disse - uscii affatto tranquillizzato, Boschi si espresse in maniera tutt'altro che rassicurante. Dichiarai lo stato di emergenza e misi in moto la macchina comunale di Protezione civile, non ho partecipato a rassicurare la città.... EMILIA 2012. Anche in questo ca so il rischio era chiaramente mostrato nella Mappa di pericolosità sismica. Nel 2012 in Emilia si ebbero due scosse, il 20 e il 29 maggio. In quest'ultima si ebbe il più alto numero di vittime. Dopo la prima scossa, la Grandi rischi non si riunì e non dette alcuna indicazione su come comportarsi, malgrado che in Italia i forti terremoti quasi sempre si verifìchino a coppie se non a gruppi. Come, per esempio, in Belice 1968, Friuli 1976, Irpinia 1980, Umbria-Marche 1997, L'Aquila 2009. In occasione dei terremoti emiliani non si hanno notizie di comunicati ufficiali da parte dell'Ingv. La Commissione grandi rischi non dette indicazioni dopo il primo terremoto. Dopo la seconda scossa, convinsero il presidente del Consiglio dei ministri a dare Ãà àïïå per la significativa probabilità di un forte sisma in prossimità di Ferrara che non si è mai verifìcato. L'8 giugno, in diretta televisiva, il presidente lanciò l'allarme che avrebbe dovuto lanciare venti giorni prima, salvando così la vita a 24 persone. AMATRICE 2016. Il 24 agosto di quest'anno: magnitudo 6 ad Amatrice con 298 vittime che ha dato il via a una sequenza molto attiva tuttora in corso. Questa volta, il giorno dopo il terremoto la Grandi rischi si riunì e dichiarò che i dati disponibili non evidenziano anomalie nella sismicità nelle settimane precedenti che possano essere collegate all'evento principale. Non è stato specificato quali dati erano disponibili ma, osservando le sequenze sismiche del 1979, 1984, 1988, 1997-98 e 2009, c'era indubbiamente da aspettarsi che si sarebbe attivato il segmento appenninico fino ad allora rimasto tranquillo fra le due zone citate, ma nel lontano passato sede di fortissime scosse. DI PIÙ, in una pubblicazione del 2012 su una prestigiosa rivista scientifica, era stata evidenziata per quella zona un'elevatissima probabilità di una forte sisma. Certo non una previsione in senso stretto ma chi are evidenze indipendenti che imponevano precauzioni adeguate. Addirittura non potevano e non possono tuttora essere escluse scosse con magnitudo fino a 7 Ricther. C'era da aspettarsi che in quell'area negli ultimi tre-quattro anni si fossero installati strumenti per registrare eventuali anomalie. C'era anche il tempo per mettere in sicurezza gli edifici strategici e intraprendere azioni per mitigare il rischio. Neanche in questo caso ci sono stati comunicati ufficiali Estratto da pag. 2 384 03-11-2016 Pag. 2 di 2 dell'Ingv. PERSONAGGI della nuova gestione della Commissione grandi rischi e dell'Ingv, nominati in seguito al completo azzeramento determinato dal processo aquilano, avevano aflemiato che non si dovrebbe sottovalutare il rischio possibile e in ragione di ciò si dovrebbero adottare comportamenti adeguati disponendo di una fenomenologia da molto tempo nota agli scienziati competenti che permette una concreta capacità previsionale. Al vertice dell'Ingv c'è adesso addirittura chi nel 2010 aveva affermato che sulla base di quella esperienza (L'Aquila 2009 ndr) ab biamo imparato moltissimo che possiamo applicare per il futuro e cioè che ci sono molte evidenze che ci possono aiutare a dire sta per arrivare un terremoto, in un ambiente estensionale come il nostro. DA QUESTI tré episodi si può dedurre che i progressi compiuti nella conoscenza della sismicità italiana potrebbe consentire di ridurre drasticamente, se non azzerare, il numero delle vittime per terremoti se coloro che siedono nella Commissione grandi rischi e ai vertici dell'Ingv avessero le necessarie esperienze e competenze per fornire al dipartimento di Protezione civile le giuste informazioni. Si nota anche che, solo per il terremoto aquilano, i sismologi allora in carica hanno evidenziato la grande pericolosità della zona ben prima che venisse colpita: due comunicati scritti prima del sisma oltre a dati, mappe e informazioni fornite nella riunione del 31 marzo. Niente è stato fatto per gli eventi del 2012 e del 2016 benché i tré presidenti che dal 2011 si sono succedu ti alla guida dell'Ingv avessero dichiarato, riferendosi al terremoto aquilano, che avrebbero fatto molto meglio. Tuttavia, prima dei terremoti del 2012 e del 2016, insieme alla commissione Grandi rischi non hanno dato indicazioni di sorta. Giustificano le loro gravissime omissioni invocando iï processo aquilano: non vogliono esporsi a rischi di natura legale. Un modo non molto elegante per spiegare la loro... impotenza. *geofisico già presidente Ing e Ingv di ENZO BOSCHI* Gli studi consentirebbero già a Ingv e Grandi rischi di individuare in anticipo le zone colpite dal sisma DISASTRO Una delle immagini simbolo del sisma del 24 agosto: una giovane donna estratta viva dalle macerie di Amatrice, grazie allo straordinario sforzo di Protezione civile. Vigili del fuoco, forze dell'ordine, volontari Anso Da 12012 era prevista l'elevata probabilità di terremoto. Si poteva mettere in sicurezza... LA SCHEDA. GLI INDIZI Comportamenti decisamente anomali tenuti dagli anÌmali possono anticipare con un elevato grado di approssimazione lo sviluppo di un'attività sismica rilevante, L'abbassamento innaturale delle falde acquifere può essere un segnale premonitore da tenere nella dovuta considerazione ', Una sorgente di gas che repentinamente cambia conformazione è indice di movimenti inconsueti del terreno,dovuti anche a scosse telluriche dopo ß terremoto motta ðà æà, a,! INTERVISTA ALIA GEOIOGA Sudo sprofondato di 70 centimetn L'esperta: ho visto segni premomtonAIUTI TECNOLOGICI / Un sistema attivo in Giappone lEew, Earthquake early warning) avverte i cittadini delle scosse, concedendo un vantaggio di una decina di secondi ' Sono centinaia le app, la quasi totalità comunica i dati del terremoto già awenuto. Solo un paio registrano le vibrazioni anomale e allertano con pochi secondi di anticipo Strutture di rilevazioni sismiche (come IsNet in Campania) per comunicare movimenti innaturali della terra tit_org- Boschi: Si potevano evitare tante v ittime Estratto da pag. 2 385 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Biblioteca in condizioni preoccupanti Sede inagibile. Problemi anche nei vari musei cittadini [Lorenza Cappelli] Biblioteca in condizioni préoccupant Sede inagibile. Problemi anche nei van musei cittadini MUSEI CITTADINI aperti 'a metà' dopo la terribile scossa di terremoto di domenica mattina. Dei quattro di competenza comunale, infatti, solo due sono tornati fruibili da ieriseguito alle opportune verifiche. Si tratta della galleria d'arte contemporanea 'Licini' nel polo culturale di Sant'Agostino e del museo dell' arte ceramica. Per quanto riguarda quest'ultimo, però, rimarrà chiuso il chiostro interno in quanto adiacente alla chiesa di San Tommaso risultata gravemente danneggiata in seguito al sisma. Si allunga purtroppo di giorno in giorno l'elenco delle chiese e degli edifici monumentali di Ascoli danneggiati e resi inagibili dalle tremende scosse telluriche di domenica scorsa. Rimangono ancora chiusi, invece, la pinacoteca e il Forte Malatesta. La prima solo a causa dei danni riportati dallo scalone monumentale di palazzo Arengo che dovrà, quindi, essere messo in sicurezza con una struttura in legno in grado di sostenere le volte. Gli interventi sulla scalinata dovrebbero iniziare domani così da consentire quanto prima la risaputa della struttura museale che invece non ha riportato alcuna lesione. Per il Forte Malatesta, di proprietà del demanio dello Stato, si attende invece il sopralluogo dei tecnici del Mibact. Dovranno essere loro a dare l'autorizzazione alla riapertura al pubblico del complesso monumentale che a causa del terremoto di domenica ha subito, nella cupola di Santa Maria del Lago, la caduta di materiale. E ANCORA, quanto prima, in accodo con la Soprintendenza, i vigili del fuoco e i carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio artistico, saranno rimosse sei preziose tele della chiesa di Sant'Angelo Magno di proprietà comunale per metterle in sicurezza nel Forte Malatesta dove potranno essere ammirate dai visitatori, nell'attesa che la chiesa venga restaurata. E INFINE preoccupante la situazione della biblioteca comunale 'Gabrielli' che si trova nel polo culturale di Sani' Agostino. L'ultimo devastante terremoto di domenica, infatti, ha al momento compromesso l'agibiltà della sede che ha riportato lesioni di tipo strutturale. Già dopo la scossa del 24 agosto scorso il Comune era stato costretto ad intervenire per interdire l'ingresso in una parte della biblioteca, lasciando fruibili i due stanzoni principali. Con gli ultimi eventi, invece, è stata chiusa completamente. Dispiace dover constatare come - dice il direttore dei musei ascolani, Stefano Papetti -, nonostante la situazione grave del patrimonio artistico ascolano, i media nazionali non abbiano dato spazio a quello che è accaduto nella nostra città. Lorenza Cappelli FUORI USO Gli intemi della biblioteca comunale 'Gabrielli', chiusa dopo la scossa di domenica -tit_org- Estratto da pag. 42 386 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Corsa contro il tempo = San Francesco, ok dal ministero Scatta l`operazione sicurezza [Domenico Cantalamessa] L TERREMOTO IN ÑÃÃÒÀ San Francesco, ok dal ministero Scatta l'operazione sicurezza A giorni l'intervento sulla cuspide del campanile sud: sarà smontai SI SBLOCCA la procedura per la messa in sicurezza delle torri campanarie di San Francesco. Il sindaco Castelli si era lamentato l'altro ieri per la troppa burocrazia che impedirebbe un intervento immediato sul campanile a sud, quello che presenta maggiori criticità. Ieri però c'è stato un incontro con il delegato del ministero, che avrebbe dovuto dare il permesso per l'awio dei lavori sul pinnacolo, e la situazione è stata risolta. In tempi brevissimi dovrebbe quindi essere affidato l'incarico, tramite una procedura di gara in via di somma urgenza. L'avvio delle operazioni è previsto per questo fine settimana o per l'inizio della prossima. IL PROBLEMA II campanile a sud si è leggermente piegato sull'estremità superiore. Alcuni mattoni che compongono la cuspide rischiano di cedere. Per questo motivo, si procederà probabilmente con lo smontaggio dell'intera sommità della torre, che poi sarà riassestata e ricom posta. Si tratta di un'operazione delicata, dunque, che richiede un impiego di mezzi non indifferente anche a causa della zona in cui si andrà ad intervenire. Durante la fortissima scossa di domenica mattina, alcune parti della struttura hanno ceduto cadendo sulla strada sottostante, all'incrocio tra via D'Ancaria e piazza del Popolo, rendendo quindi necessario transennare tutta l'area. TORRI IN SOFFERENZA La situazione di emergenza non riguarda solo i campanili di San Francesco. Ad andare in sofferenza sono state un po' tutte le torri campanarie delle chiese del centro storico. A cominciare da quella del Duomo, che non presenta grandi problemi a occhio nudo ma che, precauzionalmente, sarà avvolta da una protezione. Degli interventi sulla basilica di Sant'Emidio si occuperà direttamente la curia. Nel frattempo a piazza Arringo e all'altezza dell'abside, sono state sistemate delle transenne per evitare il passaggio dei pedoni a ridosso dell'edificio religioso, che rimane ancora chiuso ai fedeli. Situazione più delicata invece per quello che riguarda la torre di palazzo dei Capitani (leggi a lato), mentre la ferita più evidente è senza dubbio quella sul campanile della chiesa di Sant'Angelo Magno, nel quartiere della Piazzarola. Alcuni mattoni che compongono la cuspide sono caduti, creando un buco visibile anche a occhio nudo, mettendo a serio rischio la tenuta della sommità della torre. Per Sant'Angelo Magno la situazione èstessa di San Francesco. Anche qui, si attendeva il rilascio del permesso da parte del ministero dei beni culturali per iniziare con i lavori, che saranno avviati entro i una settimana. Domenico Cantalamessa Sol I lavori potrebbero iniziare alla fine di questa settimana o all'inizio della prossima SARANNO RIMOSSE SEI TELE DALLA CHIESA LESIONATA PER METTERLE IN SALVO IN ALTO I vigili del fuoco sono saliti nei giorni scorsi fino alla sommità di uno dei campanili di San Francesco (Lei ßotognese; -tit_org- Corsa contro il tempo - San Francesco, ok dal ministero Scattaoperazione sicurezza Estratto da pag. 42 387 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Lavori nelle scuole, il rientro slitta Sui banchi non prima di lunedì 14 [Lorenza Cappelli] ILTERREHOTOINCITTA Lavon nelle scuole, il rientro slitti Sui ÜàïñÛ non prima di lunedì Iz Impossibile rìpartire il 7. E e'è il pencolo che ci voglia ancora dipi SCUOLE SICURE. Questa la priorità del Comune. E non importa se i tempi per il rientro in classe dei circa 8.000 studenti ascolani, dall' infànzia alle superiori, dovranno prolungarsi. Si fa sempre più probabile, infatti, un nuovo rinvio del ritorno sui banchi, attualmente in programma per lunedì prossimo. Non si ricomincerà prima di lunedì 14, ma c'è anche il rischio che si vada oltre. Questo perché dovranno essere i tecnici della protezione civile, dopo gli opportuni sopralluoghi che ancora non sono nemmeno iniziati, ad autorizzare la riapertura delle scuole. Si capisce, dunque, come solo quattro giorni non siano sufficienti. Se a questo si aggiunge la necessità di intervenire sicuramente in alcuni plessi per la messa in sicurezza laddove il terremoto ha provocato danni (18 sui 29 del Comune), ecco come la data di lunedì risulta davvero troppo vicina per permettere la ripresa delle lezioni. Intanto, però, il Comune ha completato tutte le verifiche. I nostri sopralluoghi nelle scuole - dice il dirigente Maurzio Curzi sono terminati, ma hanno solo anticipato quelli ufficiali che dovranno essere eseguiti dai tecnici della protezione civile. Purtroppo la situazione post sisma si è allargata ad altre città delle Marche, ci sono anche situazioni più gravi e quindi dobbiamo aspettare. Siamo in attesa di sapere quando potranno iniziare. Dalle nostre verifiche, comunque, posso dire che gli interventi realizzati nelle scuole dopo il primo terremoto di agosto si sono rivelati tutti efficaci. Purtroppo, però, questa volta si è trattato di un evento più importante, e i danni, anche se di lieve entità, ci sono stati laddove non eravamo intervenuti precedentemente. Tutto sommato le scuole hanno retto bene. La situazione più grave? Nella scuola di Villa Sant' Antonio dove ci sono state lesioni al controsoffitto. E comunque, fino a quando i tecnici della protezione civile non eseguono i sopralluoghi e ci rilasciano la scheda Aedes, ovvero quella che accerta che a seguito dell'evento sismico la struttura consente l'utilizzo che aveva in precedenza, la scuola non riprende. Alcuni interventi continua sono necessari, ma dobbiamo avere il via. INTANTO, ieri pomeriggio, nel piazzale del centro commerciale 'Al Battente', si è riunito il Comitato scuole sicure costituitesi da poco e formato da genitori e alcuni insegnanti. La loro richiesta, al Comune, è di una continuità didattica in sicurezza mediante l'utilizzo di tendopoli o costruzioni di supporto antisismiche. Non è possibile - conclude però Curzi organizzarsi con tende o con container. Sia per motivi di spazio, sia perché comporterebbe un'opera di urbanizzazione molto complicata e lunga. Significherebbe fare un'altra città con tempi più lunghi di quelli necessari per effettuare verifiche più approfondite nelle scuole. Sul fronte scuole superiori, invece, l'osservato speciale liceo artistico 'Licini' - così come rassicura Gianluigi Capriotti, ingegnere della Provincia si è comportato meglio di tutti gli altri. Le scuole - continua - hanno retto. In alcune, come il Ceci e il Licini ci sono state lesioni piccole. Le più gravi nel plesso di via Cagliari. Lorenza Cappelli 18 IL NUMERO DELLE SCUOLE GESTITE DAL COMUNE IN CUI SERVONO LAVORI ANIMAZIONE NELLE PALESTRE GLI OPERATORI DELLE LUDOTECHE SI OCCUPERANNO DEI BAMBINI OSPITI PER LA NOTTE NELLE STRUTTURE SPORTIVE LA NUOVA SCOSSA UN TERREMOTO DI MAGNITUDO 4 È STATO REGISTRATO IERI ALLE 20.37 TRA PRECI, VISSO E CASTELSANTANGELO LE PAROLE DEL PAPA BERGOGLIO HA TELEFONATO AL VESCOVO DI SPOLETO: SONO ADDOLORATO PER IL PATRIMONIO DI FEDE PERSO MEGLIO DEL PREVISTO II liceo artistico Licini aveva avuto: seri problèmi. Stavolta ha retÉu faene,;; ^:'..'"'/./'/ ';'^- SOTTO OSSERVAZIONE La scuola di Villa Sant'Antonio è quella che ha subito maggiori conseguenze dal terremoto. OCCB -tit_org- Estratto da pag. 44 388 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Acqua torbida dai rubinetti, la Ciip rassicura: È potabile, non ci sono pericoli [Redazione] LA CIIP RASSICURA sulla potabilità dell'acqua: dopo il terremoto di domenica, infatti, in diverse zone della città l'acqua del rubinetto non era proprio limpida come al solito. In questo senso, la Ciip ha spiegato di aver effettuato alcune analisi sulla rete idrica, i cui esiti confermano la potabilità dell'acqua. In relazione alla scarsa limpidezza, l'azienda spiega che i fenomeni di torbidità riscontrati non pregiudicano la potabilità della risorsa idrica. La Ciip ha garantito di essere al lavoro con un costante monitoraggio della situazione, con analisi di verifica della potabilità dell'acqua fornita e riparando le rotture che si stanno verificando. Confidiamo - si legge in una nota dell'azienda - nella comprensione di tutti gli utenti considerato l'evento straordinario che ha colpito il nostro territorio. -tit_org- Estratto da pag. 44 389 03-11-2016 Pag. 1 di 1 A rischio anche la sede della Forestale [Redazione] DOPO LA CASERMA della guardia di Finanza, anche quella della Forestale rischia di dover essere evacuata. La sede provinciale di viale Benedetto Croce, infatti, secondo quanto riferito dal sindaco Castelli sarebbe a rischio. Nel frattempo, le fiamme gialle si stanno organizzando per traslocare. La sede del Comando provinciale di corso Mazzini, infetti, a INAGIBILITA abreve sarà evacuata. Il comune di Ascoli ha infetti emesso un'ordinanza di sgombero a causa dell'accertata inagibilità dell'edificio, dopo le scosse del 30 ottobre. I militari delle fiamme gialle saranno ospitati in alcuni locali del palazzo San Filippo, nelle stanze della provincia. Secondo il sindaco Castelli, sarebbe a rischio anche la palazzina della caserma del Corpo forestale cittadino. Il terremoto sta dunque mettendo a dura prova anche edifici e strutture che fino a poco tempo fe sembravano solidissime. -tit_org- Estratto da pag. 44 390 03-11-2016 Pag. 1 di 1 DUE CASI NELLE ULTIME ORE Siamo venuti a fare il sopralluogo Ma sono truffatori [M.g.l.] DUE CASI NELLE ULTIME ORE NEANCHE il terremoto spaventa i truffatori. Nei giorni scorsi, infatti, alcune persone si sono presentate in un appartamento in via Mazzini, spacciandosi per tecnici del Comune. Si trattava di un uomo e una donna: hanno suonato al portone di una signora, si sono presentati dicendo che erano sul luogo per valutare i danni del terremoto. La proprietària, che in un primo momento aveva aperto tranquillamente, ha subito intuito di essere di fronte ad una truffa, visto che lei non aveva chiesto alcuna verifica. A questo punto ha cominciato ad urlare, mentre i due hanno tentato di entrare bloccando la porta con un piede. La donna non si è lasciata intimorire ed ha continuato ad urlare al marito di chiamare i carabinieri. A questo punto, visto la determinazione, i due hanno preferito abbandonare l'impresa e fuggire. Stesso escamotage nella zona di Piagge: approfittando delle scosse, alcuni individui hanno deciso di passare all'azione. Si sono spacciati per tecnici comunali inviati per verificare eventuali danni, crepe o altro. Naturalmente un pretesto per entrare nelle case e rubare quanto è possibile e poi andarsene, ma anche in questo caso la richiesta di entrare non è andata a buon fine. m. g. 1. -tit_org- Estratto da pag. 44 391 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Aumenta l`esercito degli sfollati Nei comuni il conto è senza fine Da Roccafluvione a Montemonaco e Maltignano: ecco il quadro [M.p.] Aumenta l'esercito degli sfollati Nei comuni il conto è senza fine Da Roccaflwione a Montemonaco e Maltignano: ecco il quadr DOPO la fortissima scossa di terremoto di domenica scorsa, continua ad essere molto grave la situazione in quasi tutti i comuni della provincia. A Roccafluvione, ad esempio, nelle ultime ore l'amministrazione comunale ha evacuato qualche altra abitazione, con gli sfollati che sono circa un'ottantina, tutti trasferiti negli hotel della riviera. Il Comune, intanto, ha richiesto il potenziamento dei controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine per scongiurare episodi di sciacallaggio sia nel centro storico che nelle frazioni, anche considerando il fatto che più di cento persone stanno trascorrendo le notti al palazzetto. Pure a Montemonaco, ieri, un paio di abitazioni sono state evacuate, dopo i controlli effettuati dai vigili del fuoco. Nel piccolo borgo montano, gli sfollati sono circa 350. Molti di questi si trovano in al- VENAROTTA Decine di residenti dormono fuori casa. Le scuole ricominceranno lunedì È1ØÀ1À DI SONO ADDIRITTURA OLTRE 21.600 QUELLE REGISTRATE A PARTIRE DAL 24 AGOSTO beigo, mentre per gli altri sono stati messi a disposizione dei camper nella frazione di Vallefiume. A MALTIGNANO, invece, una buona parte del centro storico è diventata 'zona rossa', con il sindaco Armando Falcioni che è stato costretto a sgomberare una decina di abitazioni. Il primo cittadino, poi, per domani sera alle 19 ha convocato il consiglio comunale straordinario, nel corso del quale si deciderà come procedere e quando riaprire le scuole, che resteranno chiuse per tutta la settimana. In tanti, inoltre, continuano a dormire nella palestra della scuola elementare e nella scuola dell'infanzia. Lo stesso discorso vale per Venarotta, dove un centinaio di residenti sta passando le proprie nottate al gazebo comunale Orsini' oppure all'intemo delle proprie auto al campo sportivo. Le scuole, però, riapriranno lunedì. LE STRUTTURE scolastiche sono state già controllate e non ci sono segni di lesioni - spiega il sindaco Fabio Salvi -. Prima della riapertura sarà effettuato un nuovo controllo. Per quanto riguarda le abitazioni sgomberate e quelle danneggiate, invece, non possono ancora iniziare i sopralluoghi dei tecnici abilitati a causa dello sciame sismico ancora in atto. Aspettiamo indicazioni e l'evolversi della situazione. Le chiese e i cimiteri resteranno ancora chiusi, mentre nella chiesa di Cerreto nelle ultime ore è purtroppo crollato il campanile. A Folignano, infine, il municipio è inagibile e resterà chiuso ancora per altro tempo, con gli uffici trasferiti alla struttura integrata di Villa Pigna. m.p. NUMERE IN CRESCITA SONO 632 GLI SFOLLATI DI ACQUASANTA, SPECIE DELLE FRAZIONI FRONTE TURESNO A RISCHIO LE 22MILA PRESENZE CHE SI REGISTRANO OGNI ANNO NELL'AREA DEI SIBILLINI O Arriva il rapo della polizia II capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli sarà questa mattina in città. L'ex capo della protezione civile ed ex prefetto dell'Aquila andrà prima alla Sala del Soi di San Marcello, per poi recarsi, intorno alle 9, in questura. Gabrielli porterà il suo saluto agli agenti e al personale di polizia che è sempre stato in prima linea durante l'emergenza del terremoto. KO Una delle case lesionate di Montemonaco -tit_org- Aumentaesercito degli sfollati Nei comuni il conto è senza fine Estratto da pag. 46 392 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CASTEL DI LAMA Proteste a Piattoni Ci sentiamo abbandonati [Redazione] Dl -CASTH DI LAMA - GLI ABITANTI di Piattoni si sentono abbandonati. Stiamo aspettando che il campanile della chiesa di Santa Maria in Mignano venga messo in sicurezza, ma anche l'arrivo della Protezione civile, di qualcuno che ci dica come dobbiamo affrontare questa emergenza. La situazione nelle abitazioni, infatti, si fa di giorno in giorno più complessa, a causa delle numerose crepe che si sono create nei muri. Gli inquilini della palaz zina di via Roma evacuata stanno portando via le loro cose, mentre nel cuore della parte vecchia si attende la demolizione di un'abitazione, che sta mettendo in serio pericolo anche le altre vicine, che in attesa dell'intervento sono state evacuate. I residenti inoltre si chiedono perché non sia stato allestito un punto di accoglienza anche nella parte alta del paese, rimproverando agli amministratori di non averli informati con dovizia. Intanto proseguono i sopralluoghi nelle scuole, chiuse fino a sabato. -tit_org- Estratto da pag. 46 393 03-11-2016 Pag. 1 di 1 CASTIGNANO DECISIONE DOVUTA AL CROLLO DEI MERLI DELLA TORRE Ripaberarda: evacuato il centro [Redazione] CASTIGNANO DECISIONE DOVUTA AL CROLLO DEI MERLI DELLA TORRE -CACTGNANO- ANCHE IL CENTRO STORICO di Ripaberarda è stato evacuato. Il sindaco di Castignano Fabio Polini, infetti, ha firmato l'ordinanza di sgombero per diverse abitazioni che hanno riportato delle gravi lesioni. A spingere il primo cittadino verso la chiusura del centro storico della popolosa frazione, però, è stato soprattutto il crollo dei merli della torre, con l'ottagono superiore fortemente danneggiato. Il rischio di caduta di altri pezzi, dunque, ha costretto Polini ad evacuare il paese. Ci sono state anche alcune case che sono crollate - spiega il sindaco di Castignano - e non potevamo fare altrimenti. Purtroppo alcune famiglie non potranno rientrare nelle rispettive case per un po' di tempo, ma abbiamo individuato insieme delle sistemazioni alternative. Anche il nostro paese è stato gravemente danneggiato dal terremoto e speriamo di tornare presto alla normalità. -tit_org- Estratto da pag. 46 394 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Acquasanta vuole i container: Fate presto Arquata no: Solo per gli allevatori Le strategie dei paesi dopo l'annuncio di Renzi sui moduli [Matteo Porfiri] Acquasanta vuole i container: Fate presto) Arquata no: Solo per gli allevatori Le strategie dei paesi dopo à annuncio di Renzi sui moduli IN PAESE sono rimaste pochissime famiglie, perché circa 700 persone sono state evacuate e trasferite a Martinsicuro. Le attività stanno chiudendo e il territorio è irriconoscibile. Spero che arrivino presto i container che ci sono stati promessi dal Governo, perché la situazione è davvero disperata. A lanciare l'allarme è stato il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni. Abbiamo 14 frazioni 'fantasma', mentre il centro storico è caratterizzato da decine e decine di edifici gravemente lesionati dal terremoto - ha spiegato ieri il primo cittadino -. Ho richiesto a Errani e Curcio, durante rincontro di qualche giorno fa, almeno un centinaio di container, per far tornare la popolazione ad Acquasanta e per evitare che il nostro borgo si spopoli completamente. Nel giro di un paio di settimane questi container dovrebbero arrivare, ma vorrei sollecitare il Governo a fare in fretta, magari anticipando ulteriormente i tempi. Siamo letteralmente in ginocchio e non mi sarei mai aspettato di vivere una situazione così surreale. Il sindaco Stangoni, poi, ha anche annunciato che prorogherà la chiusura delle scuole. Non credo che le lezioni possano riprendere lunedì, perché gli studenti sono stati trasferiti lungo la costa insieme alle rispettive famiglie - ha proseguito -. Il plesso delle medie è sicuro, in quanto la scuola è nuova ed è stata inaugurata da poco. Nel giro di qualche altra settimana, invece, sarà pronto anche il nuovo istituto per la primaria e per l'infanzia. Non abbiamo problemi, fortunatamente, per quanto riguarda le strutture scolastiche, ma è logico che se la gente non può abitare ad Acquasanta e nelle frazioni neanche i ragazzi possono andare a scuola. AD ARQUATA, invece, i container molto probabilmente non arriveranno, perché l'intenzione della giunta è quella di aspettare le casette in legno. I container li monteremo solamente per gli allevatori, che non possono stare lontani dai propri animali - ha spiegato il vicesindaco Michele Franchi -. Forse ne garantiremo altri a chi ha delle attività produttive, mentre per la popolazione allestiremo le casette. Speriamo di farlo a breve. Nel frattempopaese non c'è più nessuno. Ci siamo solo noi amministratori che lo presidiamo insieme agli alpini e alle forze dell'ordine. Entro due settimane verrà completata la realizzazione della scuola, ma saremo costretti a trovare una sistemazione temporanea in riviera per i nostri studenti, i quali potranno tornare ad Arquata non appena ci saranno appunto i moduli abitativi. Abbiamo già comunicato al Governo le sette aree nelle quali allestire queste abitazioni - ha concluso Franchi -. Ne verranno montate circa 200, ovvero una quarantina in più rispetto alle 160 previste inizialmente. L'auspicio è che siano pronte entro primavera. Matteo Porfiri tit_org- Estratto da pag. 47 395 03-11-2016 Pag. 1 di 1 VALLATA SONO 23 LE FAMIGLIE COSTRETTE A FARE LE VALIGIE: OTTO PERSONE HANNO SCELTO DI ANDARE IN ALBERGO Il sisma lascia segni profondi anche a Offida: in 55 senza casa [Redazione] SONO 23 LE FAMIGLIE COSTRETTE A FARE LE VAUGIE: OTTO PERSONE HANNO SCELTO DI ANDARE IN ALBERGOsisma lascia segni profondi anche a Offida: in 55 senza casa -OFFIDA- SONO complessivamente 23 i nuclei familiari evacuati a Offida, 6 per le conseguenze del sisma del 24 agosto (14 persone), uno dopo le scosse del 26 ottobre (4 persone) e 16 dopo quella del 30 ottobre (37 persone). In totale sono dunque 55 le persone evacuate, 47 delle quali hanno trovato sistemazione autonoma e 8 sono in alberghi. Per chi ha timore a trascorrere la notte nella propria abitazione, il Comune ha messo a disposizione una palestra e tré strutture pubbliche. Una parte del corso Serpente Aureo è stata perimetrata a causa della fessurazione della parete della sala consiliare e degli uffici adiacenti, che presenta un rischio ribaltamento verso l'esterno, così come la facciata della chiesa di Sant'Agostino, già dichiarata inagibile dopo il terremoto del 24 agosto. Dei tré plessi scolastici, uno è del tutto agibile, mentre gli altri due lo sono alla luce di piccoli interventi necessari, in un caso sulla tamponatura esterna e nell'altro con la messa in sicurezza di un monastero attiguo all'edificio scolastico. Il cimitero ha registrato il crollo parziale della facciata sud della chiesa: già rimossi gli elementi a rischio caduta su tutto il perimetro cimiteriale, è ora necessario puntellare alcune cappelline. Si è aggravata con la scossa di magnitudo 6.5 la lesione già presente nell'attacco fra campanile e abside posteriore della chiesa di Santa Maria della Rocca, come anche sono peggiorate le fessurazioni delle colonnine e sulle volte della cripta inferiore. FUORI USO Una palazzina inagibile di Offida -tit_org- Estratto da pag. 47 396 03-11-2016 Pag. 1 di 2 Il presidente sorride ai bimbi: Pensateci voi a chi è triste Mattarella in visita a Camerino, l'abbraccio ai piccoli sfollati e la promessa alla [Giancarlo Falcioni] LA GRANDE PAURA Ð presidente sorride ai bimbi: Pensateci voi a chi è triste Mattarella in visita a Camerino, l'abbraccio ai piccoli sfollciti e la promessa alla popolazione: lei vostra città e i paesi maceratesi torneranno come erano prim dall'inviato GIANCARLO FALCIONI LA MISSIONE più delicata, Sergio Mattarella la affida ai bambini: Mi raccomando - dice con un sorriso, rivolgendosi al capannello di bambini sfollati che si è riunito attorno a lui -, pensateci voi a tenere alto il morale degli adulti. Nel palazzetto di Camerino allestito a dormitorio, il Capo dello Stato arriva a metà pomeriggio, accolto dagli applausi di chi ha perso tutto per colpa del terremoto. Il presidente della Repubblica è rientrato in anticipo dal viaggio di Stato in Israele e Palestina, per portare il suo abbraccio alle popolazioni ferite dal sisma. Prima Camerino - nel cui campo sportivo delle Calvie atterra in elicottero -, poi Norcia, dove visita la zona rossa e incontra i monaci del monastero di San Benedetto. Nel palazzetto, Mattarella si fa largo tra le brandine e coperte, stringendo mani, abbracciando persone e spendendo una parola di incoraggiamento per ognuno. Coraggio - è l'esortazione del presidente -, insieme ce la faremo. I terremotati raccontano al Capo dello Stato le loro storie di sofferenza e lui gli chiede di non molla re. Al fianco di Mattarella ci sono il commissario Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il governatore Luca Ceriscioli e il sindaco Gianluca Pasqui. FAREMO tutto quello che uno Stato può fare - assicura il presidente -. Prometto impegno e lavoro fino alla fine. La vostra atta tornerà come era prima: sarà lunga, ci vorrà tempo. Voi dovete tenere duro. Lo stesso invito viene rivolto ai bambini che si avvicinano timidamente. Non mollate: voi siete il futuro di questa terra e dell'Italia. Loro, i più piccoli, rispondono regalando al presidente un lavoro fatto con dei cartoncini. Una bimba riesce anche a strappare al presidente un autografo sul suo quaderno. Il Capo dello Stato spende parole di elogio per i tanti volontari impegnati nel campo base: Protezione civile, Croce rossa. Mattarella si intrattiene soprattutto con gli anziani, abbracciandoli uno a uno. Grazie presidente, ti voglio bene, è tutto quello che riusce a dire tra le lacrime Gelsomina Marini, un'anziana sfollata di Camerino. Mi ha detto: 'Tranquilla, ce la faremo' - riferisce Franca Caprodossi, un'altra donna che dorme nel palazzetto -. Il presidente era commosso e mi è venuto da piangere. Mi ha detto che torneremo alla normalità aggiunge Maria Magini, che non può tornare nella sua casa perché si trova nella zona rossa -. Ho risposto che ho fiducia e l'ho ringraziato. Tra chi ha parlato con Mattarella c'è anche don Marco Gentilucci, giovane parroco di San Venanzio. Ho detto al presidente che da quanto c'è stato il terremoto stiamo tra la gente per dare un po' di speranza, ma la speranza ha bisogno anche di concretezza. Lui mi ha garantito che la concretezza ci sarà e che noi italiani nelle difficoltà sappiamo sempre tirare fuori il meglio, cioè il nostro grande cuore. QUANDO Mattarella sta per andarsene, una mamma si fa largo tra la folla per segnalare la situazione della scuola Luzio di San Severino. Quelle classi non sono sicure - protesta Valeria Colafrancesco -. Chiediamo dei moduli, non possiamo mettere in pericolo la vita dei nostri bambini. Se lo ricordi, presidente, ci dia una mano. Mi ricorderò il nome di San Severino - garantisce Mattarella - e vedremo quello che si può fare. Il Capo dello Stato si ferma poi dagli studenti dell'Università di Camerino, che con il rettore Flavio Corradini gli donano una maglia dell'Università con lo slogan II futuro non crolla. E quello che qua, in un palazzetto dove sono stipate centinaia di persone, tutti si augurano. IL DI IL SINDACO DI CAMERINO: UN ONORE AVERLO QUI, LA RIPARTENZA DIVENTA MENO DIFFICILE QUANDO LE ISTITUZIONI SONO VICINE AL DOLORE LE NON SHETTONO L'ENNESIMA, DI 4.0, È STATA REGIS TRATA IERI ALLE 20.37 IN UN'AREA COMPRESA TRA LE PROVINCE DI PERUGIA E MACERATA LA BVONA NOTIZIA I DIPENDENTI, GLI IMPIEGATI E IL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE DELLA NEREA IERI SONO TORNATI A CASTELSANTANGELO PER RIAPRIRE TRA E II capo dello Stato stringe mani a tutti Insieme ce la faremo Maria Magini II presidente mi ha detto che ce la faremo. L'ho ringraziato e gli ho risposto che ho fiducia Franca Estratto da pag. 48 397 03-11-2016 Pag. 2 di 2 Caprodossi II presidente si è commosso e anche a me è venuto da piangere. Ci ha detto di stare tranquilli Valeria Colafrancesco Non possiamo mandare i bambini alla scuola Luzio. Il presidente ha detto che si ricorderà di San Severino Don Marco Gentilucci Anna Leo Mattarella mi ha ricordato che nelle difficoltà gli italiani sanno dare il meglio di loro stessi Ho chiesto a Mattarella che venga presa in considerazione la situazione di San Severino -tit_org- Estratto da pag. 48 398 03-11-2016 Pag. 1 di 1 VISSO Ripresi i lavori per le demolizioni L`obiettivo è consentire una viabilità sicura [Redazione] Ripresi i lavori per le demolizioni L'obiettivo è consentire una viabilità sicura AVISSO ieri mattina sono ripresi i lavori di demolizione delle abitazioni e di altri edifici irreparabilmente danneggiati dal terremoto di mercoledì 26 e poi di domenica 30.1 vigili del fuoco stanno operando con i mezzi pesanti per abbattere quel che ancora è rimasto in piedi e quindi rimuovere le macerie a ridosso delle strade, così da consentire una viabilità più sicura per gli stessi operatori impegnati nell'area terremotata, e per quanti di volta in volta autorizzati a transitare nelle vie della zona rossa. Analoghi interventi sono in corso a Ussita e Castelsantangelo. -tit_org- VISSO Ripresi i lavori per le demolizioniobiettivo è consentire una viabilità sicura Estratto da pag. 49 399 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Allarme pioggia sui monti Sibillini Il Nera resta sempre monitorato [Redazione] Allarme pioggia sui monti Sibillini II Nera resta sempre monitorato IL RISCHIO pioggia minaccia l'area terremotata di Ussita, Visso e Castelsantangelo. Il cielo grigio e il vento freddo sta portando sui Sibillini nubi cariche di acqua. E con la pioggia potrebbe salire il livello dell'esondazione del Nera sulla provinciale 209, che collega Visso e Norcia. La strada è interrotta da domenica mattina, quando una frana ha ostruito il corso d'acqua che dopo un lungo corso nella valle supera Terni e confluisce nel Tevere. Parte dell'acqua riesce a filtrare e a incanalarsi nella galleria fluviale a valle di Visso e della frana. I militari dell'Esercito tengono d'occhio il Nera e ne verificano il livello dell'esondazione, mentre si valutano percorsi alternativi per la viabilità. -tit_org- Estratto da pag. 49 400 03-11-2016 Pag. 1 di 1 GROTTAMMARE DOPO LE ULTIME RICOGNIZIONI L`Orologio, la ludoteca e il centro giovani off limits [Ma.ie.] DOPO LE ULTIME RICOGNIZIONI L'Orologio, la ludoteca e il centro giovani off limits LE SCUOLE, chiuse in via precauzionale dopo l'ulteriore forte scossa di terremoto di domenica scorsa, riaprono regolarmente i cancelli. I sopralluoghi effettuati dai tecnici comunali, della Protezione civile comunale e della Provincia, non hanno messo in evidenza criticità tali da prolungare l'interruzione dell'attività scolastica nei comuni di Grottamniare, Ripatransone, Montefiore e tutte le località dell'hinterland. A Ripatransone anche ieri sono continuati i sopralluoghi nei musei cittadini e palazzi storia che sono stati chiusi a scopo precauzionale. Confermata la chiusura di tutti i luoghi di culto del centro storico, la Chiesa di S. Savino e quella del Trivio. Il comune di Grottammare, con una propria nota, aggiunge che per quanto riguarda le altre strutture pubbliche, gli esperti hanno visionato tutti i musei, i tré centri anziani, i teatri, la biblioteca e il palazzo municipale, tutti i centri per l'infanzia: Pollicino, Baby Azzurro, Casa dei bimbi e Santa Maria, i centri di aggregazione comunale Stile Libero e L'isola che c'è e il centro giovani DepArt. IN TUTTI I CASI non sono state riscontrate variazioni alla funzionalità strutturale degli edifici; tuttavia, in riferimento alla ludoteca 'L'isola che c'è' di zona Ascolani e al centro giovani DepArt, nel piazzale della Stazione, sono stati disposti ulteriori fasi di monitoraggio e approfondimento che ritarderanno la riapertura al pubblico. Resta ancora chiuso il centro commerciale L'Orologio, dove l'ultima scossa di terremoto di domenica ha provocato lo spo stamento di una trave che dovrà essere messa di nuovo in sede. Un danno rilevante per l'azienda, ma anche disagi per gli abituali clienti che auspicano la ripresa dell'attività nel più breve tempo possibile. ma. ie. A Confermata la chiusura di tutti i luoghi di culto del centro storico Sonn pu rii sema te richiese di -tit_org-Orologio, la ludoteca e il centro giovani off limits Estratto da pag. 57 401 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Sono più di cento le richieste di sopralluogo Cresce la preoccupazione dei residenti che hanno crepe o lesioni sui muri delle case [Giovanni Desideri] ILTERREMOTO IN RIVIERA Sono più di cento le richieste di sopralluog( Cresce la preoccupazione dei residenti che hanno crepe o lesioni sui òèï delle CCL A SAN BENEDETTO non si registrano lesioni particolarmente gravi negli edifici pubblici dopo la terza grave scossa di terremoto (24 agosto, 26 e 30 ottobre), e neppure negli edifici privati. Tutte le scuole, comprese le università, riaprono oggi. Ma certo basta la chiusura della cattedrale della Madonna della Marina per gettare un velo di tristezza e di inquietudine nel quartiere Marina Centro e in tutta la diocesi, considerando i calcinacci caduti proprio domenica a seguito della scossa delle 7,41 e le ulteriori necessarie verifiche da parte dei tecnici del Centro di Coordinamento Regionale, che però, come chiunque può capire, sono impegnati in decine di interventi in tutto l'entroterra marchigiano; basti considerare che il solo comune di San Séverine ha emanato un bando per reclutare tecnici privati o di altre regioni, per sopperire alle carenze di personale nelle Marche. I fedeli della cattedrale, a ogni modo, potranno seguire le messe del mattino nella cappellina della chiesa, raggiungibile dagli uffici, e le funzioni maggiori nella sala don Bosco, adia cente alla chiesa. Sempre che non si ripresentino giornate di sole come quella di domenica scorsa, che ha consentito lo svolgimento della messa in piazza Nardone. SITUAZIONE ANALOGA dall'altra parte della città, ovvero nella chiesa SS Annunziata all'inizio della Salaria, che è Fuñico altro edificio in cui siano caduti calcinacci. Il comune vecchio, in piazza Battisti, non ha destato nei tecnici preoccupazioni maggiori che in passato. D'altra parte, i sopralluoghi dei tecnici comunali e provinciali (questi ultimi nelle scuole superiori) erano ripresi dopo le due scosse del 26 ottobre, e in quelle ore si trattava già di un secondo giro dopo il sisma del 24 agosto. Ma si consideri del resto che la chiesa SS Annunziata aveva accusato lesioni già durante il sisma del '97. QUANTO infine agli edifici privati, i Vigili del fuoco hanno già escluso domenica stessa la presenza di lesioni evidenti e pericoli imminenti. A questo punto, solo su segnalazioni inoltrate in comune su apposito modulo disponibile sul sito internet municipale ci saranno ulteriori sopralluoghi. Le richieste, fin qui, hanno superato di poco il centinaio. Nelle procedure di controllo disposte dalla Regione sono coinvolte apposite squadre formate da tecnici interni, della protezione civile, dei vigili del fuoco e un rappresentante del ministero dei beni culturali, ovvero della Soprintendenza. Non solo per colpa della burocrazia, ma per la colossale mole di danni dai luoghi dell'epicentro fino a zone periferiche come San Benedetto, di terremoto sentiremo parlare, purtroppo, ancora molto a lungo. Giovanni Desideri LA FERITA La cattedrale della Madonna della Marina chiusa e transennata dopo i calcinacci caduti dall'arcata superiore della navata sud. I tempi non saranno brevi viste le tante richieste di intervento IL La Cattedrale ancora chiusa Purtroppo si prevedono tempi lunghi per la riapertara -tit_org- Estratto da pag. 57 402 03-11-2016 Pag. 1 di 1 IL CASO ALCUNI GENITORI SI SONO LAMENTATI Riaprono le scuole, polemiche a Cupra e Monteprandone [Ma.ie.] IL CASO ALCUNI GENITORI SI SONO LAMENTATI IL TERREMOTO, che ha suscitato e continua a suscitare tanta preoccupazione anche nella fascia costiera, dove molte chiese sono state dichiarate inagibili, non ha procurato danni agÌi edifìci scolastici. Nei comini di Monteprandone e Cupra Marittima, dove le lezioni riprendono regolarmente questa mattina, non sono mancati scambi di vedute, attraverso i social, tra sindaci e cittadini. A Monteprandone un genitore chiesto al sindaco Stefano Stracci perché, a scopo precauzionale, le scuole non sono state riaperte 7 novembre, così come hanno deciso i comuni sul fronte sud del Tronto, fra l'altro meno interessati dal sisma. Il primo cittadino ha tenuto a evidenziare che non ci sono stati danni agli edifici e che la decisione è stata assunta avendo sentito i mèmbri dei consigli d'Istituto. Sotto ci sono stati un centinaio di piace. Nello stesso comune, a ogni modo, non riapre l'asilo nido Pollicino e neppure la scuola privata per l'infanzia Maria Immacolata per necessitano ulteriori ripristini. Anche a Cupra non sono mancate polemiche, in questo caso legate alla mancata realizzazione del Polo Scolastico e al fatto che l'edifico non è a norma antisismica. Anche qui, sui social c'è chi ha scritto che Aldilà di quest'occasione straordinaria, non sarebbe ora di pensare a una soluzione definitiva, poiché già c'era un progetto ed stato fatto scadere senza pensare a un'alternativa. Capisco che si tratta di prendere una decisione, cosa rara a Cupra, ma ormai non si può più rimandare. La cosa preoccupante è che comunque il plesso non è a norma antisismica e a noi chi c'è lo assicura che sisma dopo sisma non cada in testa ai nostri ragazzi - scrive un'altra mamma - Le chiacchiere stanno a zero...voglio i fatti documenti firmati dai Vigili del fuoco, così che qualcuno se ne prenda la responsabilità e non le solite lavate di mano. Insomma motivi diversi di preoccuparsi, ma sicuramente tutti da tenere in considerazione. ma. ie. Niente lezioni al nido Pollicino e alla scuola privata Maria Immacolata Sonn pu rii sema te richiese di -tit_org- Estratto da pag. 57 403 03-11-2016 Pag. 1 di 1 Scuola 'Aurelio Saffi' CHIEDONO UNA NUOVA SEDE E CONTROLLI AL CAMPANILE Terremoto e sicurezza, genitori preoccupati = Genitori preoccupati alla `Saffi` [Redazione] Scuola 'Aurelio Saffi' Terremoto e sicurezza, genitori preoccupati E Al. Genitori preoccupati alla 'Saffi9 A ðàä.k LE ULTIME scosse di terremoto hanno accresciuto la preoccupazione dei geniton degli alunni della scuola primaria 'Aurelio Saffi'. In ballo c'è la sicurezza sismica dell'edificio e la vicinanza della scuola al campanile della chiesa di San Domenico. La richiesta primaria dei genitori è quella di una nuova sede scolastica: La scuola Saffi è sita in un edifìcio storico, ma non può sostenere interventi che la rendano antisismica, e quindi i lavori eseguiti sulla staticità del fabbricato, così come le esercitazioni e i comportamen ti adottati con buon senso, sono le misure massime che si possono prevedere. Proprio in virtù di questo limite, i genitori degli alunni del Saffi, sollecitano il Comune di Cesena a riconsiderare la possibilità di costruire un nuovo fabbricato anche riqualificando un'area pubblica dismessa, che copra il fabbisogno scolastico primario del quartiere centro e sia costruito secondo le attuali norme ed esigenze. Già nei giorni scorsi dal Comune sono giunte assicurazioni sulla stabilità e adeguatezza alla normativa degli edifici scolastici, controllati dai tecnici dopo le scosse di terremoto. I genitori degli alunni del Saffi chiedono però anche che il Comune tenga monitorato e diffonda i dati sulla situazione del campanile, tuttora oggetto di verifiche periodiche e costanti, e dei so lai di copertura ed interpiano dell'edificio. Riteniamo che la messa in sicurezza degli ambienti scolastici sia una priorità, un dovere per una comunità attenta, che educa e diffonde la cultura della sicurezza, dentro e fuori le scuole. Sul campanile è presente una crepa centenaria, a quanto pare risalente al diciottesimo secolo, che non ha subito modifiche dopo le ultime scosse. La stabilità dell'edificio è monitorata tramite un sistema di vetri applicati alle strutture e non è stato rilevato alcun tipo di segnale. La Curia intanto ha già approntato un progetto di ristrutturazione del monumento e sono in corso iniziative per reperire i fondi necessari all'intervento. STABILITÀ II campanile della chiesa di San Domenico -tit_org- Terremoto e sicurezza, genitori preoccupati - Genitori preoccupati alla Saffi Estratto da pag. 41 404 03-11-2016 Pag. 1 di 1 LA FRANA A RIDOSSO DELLA FRAZIONE Montevecchio torna a vivere = Montevecchio respira I lavori stanno per finire di LUCA RAVAGLI