C3 - Clonaggio del gene EGFP – Purificazione GFP – DNA Fingerprinting Destinatari Classi IV e V Clonaggio del gene EGFP Obiettivi didattici Clonare un gene in un plasmide per ottenere un vettore di clonaggio con cui trasformare un ceppo di E. coli che consenta l’espressione nel batterio di una proteina verde fluorescente che potrà essere di seguito purificata. Prerequisiti Struttura del DNA, plasmidi, funzione della DNA polimerasi e enzimi di restrizione. Descrizione Il gene egfp (enhanced green fluorescent protein) viene isolato dal plasmide pEGFP in cui è contenuto mediante la tecnica della PCR ed inserito nel vettore (pBluescript SK +), in grado di esprimersi in un ceppo batterico di E. coli, reso competente alla trasformazione. Sia il gene egfp che il vettore (pBluescript SK +) vengono tagliati con opportuni enzimi di restrizione, purificati e uniti tra loro dall’enzima ligasi. Il nuovo costrutto prodotto viene quindi utilizzato per trasformare un ceppo batterico di E. coli. La prova dell’avvenuto clonaggio si ottiene trasformando un ceppo di E. coli con il vettore costruito. Purificazione della Green Fluorescent Protein (GFP) Obiettivi didattici Purificare la Green Fluorescent Protein (GFP) precedentemente estratta da cellule batteriche trasformate con il plasmide pGLO. Prerequisiti Amminoacidi, struttura proteine, comportamento delle sostanze idrofobe e idrofile e interazioni intermolecolari. Descrizione L'esperienza prevede la purificazione della proteina GFP prodotta all’interno di Escherichia Coli dal resto delle proteine del batterio. A tale scopo l’estratto batterico totale verrà purificato mediante cromatografia ad interazione idrofobica. Il risultato dell'esperimento viene verificato mediante l'osservazione alla lampada UV della soluzione eluita dalla colonna. Le varie frazioni raccolte durante l’eluizione avranno una diversa fluorescenza dovuta ad una diversa concentrazione della proteina GFP. DNA fingerprinting Obiettivi didattici Confrontare le dimensioni dei frammenti di DNA generati dalla digestione enzimatica di plasmidi diversi, sfruttando le caratteristiche di unicità proprie del genoma degli organismi (fingerprinting). Prerequisiti Struttura del DNA, plasmidi e enzimi di restrizione. Descrizione La tecnica del fingerprinting, proprio per la sua peculiarità di consentire il confronto fra genomi appartenenti ad individui diversi, trova applicazione in un vasto numero di campi: medico, forense e genetico, solo per citarne alcuni. Questa esperienza, condotta a scopo didattico, utilizza DNA batterico quale fonte di materiale da analizzare. La prova riproduce i passaggi chiave dei primi test di fingerprinting eseguiti nei laboratori di ricerca: digestione con enzimi di restrizione, elettroforesi e visualizzazione delle bande di DNA. L'osservazione delle bande prodotte dalla migrazione dei frammenti di DNA durante la corsa elettroforetica, permette di confrontare e discriminare i diversi profili genetici e comprendere le varie applicazioni della tecnica in ambito forense, medico ed evoluzionistico..