SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 82 J. Barizzi, F. Quadri Storia clinica Uomo di 62 anni, forte fumatore, in esiti di carcinoma renale a cellule chiare operato nel 2007. Una radiografia polmonare effettuata nel contesto di persistenza di bronchite evidenzia un nodulo al lobo inferiore sinistro di circa 1,2 cm. Viene eseguita una broncoscopia che, quale reperto incidentale, rivela un’alterazione polipoide di 0.1 cm nel bronco principale sinistro (Figura 1). La biopsia di quest’ultima mostra mucosa di tipo respiratorio con sottostante neoplasia (Figura 2) costituita da cellule a differenziazione squamosa (Figura 3) e cellule con ampio citoplasma schiumoso muco-secernente ben visibili alla colorazione Alcian-blu (Figura 4). Non si repertano figure mitotiche né necrosi. Il prodotto di exeresi/wedge della lesione lobare inferiore sinistra evidenzia un amartoma. Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Indica la diagnosi corretta: a b c d e Metastasi del noto carcinoma renale a cellule chiare Amartoma bronchiale Carcinoma mucoepidermoide della parete bronchiale Adenocarcinoma del polmone Carcinoma squamocellulare del polmone 78 GIUGNO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 201 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Carcinoma mucoepidermoide della parete bronchiale Commento Il carcinoma mucoepidermoide (MEC = mucoepidermoid carcinoma) è la neoplasia maligna più frequente delle ghiandole salivari ma rappresenta meno dell'1% delle neoplasie polmonari/bronchiali. In quest’ultimo e più raro contesto, essa insorge in pazienti di tutte le età (3-78 anni) e nel 50% dei casi si manifesta prima dei 30 anni, con una lieve predilezione per gli uomini. Esiste una chiara associazione con il consumo di tabacco. La neoplasia è localizzata nei grossi bronchi o, meno frequentemente, nella trachea e condiziona una sintomatologia di tipo ostruttivo: tosse, emoptisi, dispnea, febbre e polmonite. Radiologicamente, se di dimensioni significative, il MEC si presenta come un nodulo endobronchiale ben delimitato e occasionalmente calcifico. Macroscopicamente si può osservare una lesione polipoide endobronchiale ricoperta da mucosa di tipo respiratorio intatta o ulcerata, con dimensioni variabili da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Al taglio, la neoplasia appare cistica o solida con una quantità variabile di muco. L’origine tumorale risiede nelle ghiandole bronchiali localizzate nella sottomucosa bronchiale/tracheale. In analogia con il MEC delle ghiandole salivari, anche il MEC del sistema tracheobrochiale si differenzia in carcinoma di basso e di alto grado; il MEC di basso grado, più frequente nei pazienti giovani, è una lesione principalmente polipoide o esofitica, senza o con solo minima estensione al parenchima polmonare. All'esame istologico, esso è caratterizzo da aree prevalentemente cistiche contenenti muco e da nidi di cellule monomorfe cubiche o colonnari con lievi atipie 202 TRIBUNA MEDICA TICINESE citologiche. Le figure mitotiche sono rare o assenti. Non si osservano focolai di necrosi. Le aree solide sono più rare e costituite da cellule intermedie o squamose non cheratinizzanti. Lo stroma è mixoide o fibrotico, talvolta calcifico. Il MEC di alto grado, più frequente nei pazienti anziani, può spesso infiltrare il parenchima polmonare circostante. Esso è costituito prevalentemente da aree solide con cellule squamose o intermedie. Le cellule muco-secernenti sono più rare. Le atipie nucleo-citoplasmatiche sono da moderate ad importanti e l’attività mitotica è elevata. Si possono osservare fenomeni di infiltrazione perineurale. La diagnosi differenziale per i tumori di basso grado comprende principalmente l'adenoma di ghiandole mucose che tuttavia non presenta nè cellule intermedie nè cellule a differenziazione squamosa. Per quanto riguarda le neoplasie di alto grado bisogna considerare il carcinoma squamocellulare (assenza della componente ghiandolare), il carcinoma adenosquamoso e le metastasi bronchiali di un carcinoma mucoepidermoide che prende origine in altra sede, per esempio in una ghiandola salivare, a sottolineare l’importanza della correlazione clinico-patologica prima di una valutazione conclusiva. Il trattamento e la prognosi sono strettamente legati al grado istologico. I MEC di basso grado hanno una prognosi eccellente, in particolare nei bambini; le metastasi linfonodali si manifestano in meno del 5% dei casi. La terapia consiste in una resezione a manicotto della mucosa bronchiale/tracheale o in un trattamento laser. Al contrario i MEC di alto grado sono più aggressivi e la prognosi è legata allo stadio al momento della diagnosi. Le metastasi epatiche, cerebrali, surrenaliche e ossee non sono rare e la sopravvivenza è sovrapponibile a quella del carci- 78 GIUGNO 2013 noma non a piccole cellule del polmone. Il trattamento è chirurgico, se possibile, eventualmente seguito da una radioterapia adiuvante. Studi recenti hanno evidenziato la presenza di una traslocazione specifica in MEC delle ghiandole salivari maggiori e minori ma anche in MEC di altre localizzazioni (ad esempio mammella e cervice uterina). La traslocazione t(11;19)(q21;p13) comporta la fusione dei geni MECT1 (MECtranslocated-1, anche chiamato CRTC1) e MAML2 (master mind like 2) ed è presente nel 55-75% dei MEC di basso grado e fino nel 46% dei MEC di alto grado. La presenza di traslocazione è stata generalmente osservata in pazienti con sopravvivenza migliore anche se sono riportati MEC con traslocazione che hanno progredito e causato il decesso dei pazienti. Si ipotizza che altre alterazioni genetiche siano determinanti per la progressione e l’aggressività dei MEC. È stato comunque dimostrato che la traslocazione è pressoché specifica per il MEC in quanto è stata osservata solo occasionalmente in tumori delle ghiandole salivari di altro tipo e segnatamente nel tumore di Warthin. E’ quindi molto probabile che la presenza di questa traslocazione, che può essere evidenziata con un semplice esame di citogenetica interfasica (FISH), possa in futuro diventare un valido ausilio diagnostico e prognostico in casi selezionati. Sulla base di questi risultati si ipotizza infatti una nuova classificazione dei MEC che prenda in considerazione aspetti morfologici e molecolari e che quindi permetta di migliorare la presa a carico dei pazienti e di sviluppare nuove strategie terapeutiche. J. Barizzi, Istituto Cantonale di patologia F. Quadri, Servizio di pneumologia, Ospedale San Giovanni, Bellinzona SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Bibliografia Jee KJ et al. Genomic profiles and CRTC1MAML2 fusion distinguish different subtypes o mucoepidermoid carcinoma. Mod Pathol 2013, 26(2): 213-22. McCord C. et al. Progress in salivary gland pathology: new entities and selected molecular features. Diagnostic Histopathology 2012, 18:253 Tomashefski JF. Pulmonary Pathology, Neoplastic Lung Disease. Vol II. Third Edition. Springer. Travis WD. Tumours of the Lung, Pleura, Thymus and Heart. WHO Classification of Tumours. Lyon, 2004, IARC Press. 1 78 GIUGNO 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 30.04.13 08:58 203