la volpe furbetta_Layout 1 16/04/14 09:06 Pagina 13 Il bosco incantato C ’era una volta, tanti, tantissimi anni fa, un bosco incantato di aceri, querce, faggi e olmi, nel quale vivevano molti animali. Nelle giornate estive, il bosco era pervaso da mille suoni e da mille rumori, completamente in armonia e in sintonia. Gli animali più belli e più colorati erano, fra tutti, gli uccelli. In lontananza si sentiva il picchiettare costante e ritmato del picchio rosso, alla ricerca di insetti e di larve, sul grande albero di ciliegio ormai secco. 13 la volpe furbetta_Layout 1 16/04/14 09:06 Pagina 14 Da un ramo all’altro della quercia volava, come in un balletto classico, la ghiandaia: nel suo piumaggio caratteristico, con macchie azzurre sulle ali e una ghianda nel becco, cercava un nascondiglio per il freddo inverno. La cinciallegra catturava in volo più insetti possibile, per riuscire a sfamare la sua numerosa prole, e raccoglieva tutte le briciole di pane lasciate sul prato dai bambini, dopo la merenda nel bosco. Anche il pettirosso era molto ghiotto di insetti, di larve e delle briciole lasciate dai bambini lungo i sentieri. Vispo e attento, saltellava da un ramo all’altro con un fare nobile. In lontananza si udiva, chiaro e nitido, il canto del cuculo che, senza problemi, trascorreva l’estate oziando e osservando il volo degli uccelli più piccoli, per scoprire nuovi nidi, in attesa di deporre le proprie uova. 14 la volpe furbetta_Layout 1 16/04/14 09:06 Pagina 15 15 la volpe furbetta_Layout 1 16/04/14 09:06 Pagina 16 All’improvviso, tutti i suoni e i rumori si interrompevano, perché lassù, nel cielo blu, volava lentamente ad ali spiegate la poiana, formando grandi cerchi ed emettendo il suo caratteristico richiamo. Ma, osservando meglio, i rapaci erano due: era la coppia al completo, in battuta di caccia per procurarsi il cibo da portare al nido. Quell’anno l’autunno fu molto breve e, di colpo, sopraggiunse il freddo vento del Nord che portò la prima neve. Tutto il bosco diventò silenzioso e ancora più incantato. Si sentiva solo l’acqua del ruscello, che scorreva lentamente sotto lo strato di ghiaccio e di neve fresca. Ai piedi di un ontano, il picchio verde scavava alcuni buchi nel terreno alla ricerca di vermi e di larve per poter sopravvivere al lungo e rigido inverno.