Settembre 2010 - Workshop
LA SESSUALITA’ FEMMINILE/LA MENOPAUSA
Settembre 2010 - www.neutromed.it
Workshop | LA SESSUALITA’ FEMMINILE/LA MENOPAUSA
Felici in menopausa!
Lo ribadiamo ancora una volta: la menopausa rappresenta un momento “delicato” nella vita di ogni donna
perché il calo della produzione di ormoni femminili da parte delle ovaie, porta il nostro organismo a una serie di
profondi cambiamenti fisici e psicologici. Abbiamo già visto quali sono i sintomi che possono accompagnare,
in maniera più o meno intensa, la peri- e la menopausa. Per fortuna, disagi e sintomi possono essere affrontati
e superati al meglio grazie a uno STILE DI VITA SANO e alle TERAPIE, sia ormonali che non ormonali, oggi
disponibili, utili anche per prevenire vere e proprie malattie che possono colpire le donne in menopausa, quali il
tumore al seno, eventi cardiovascolari o osteoporosi.
La menopausa quindi può diventare un importante stimolo per dare un impulso positivo alla propria
vita!
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Istruzioni per l’uso.
Un cambio di stile di vita può essere molto importante: smettere di fumare, ridurre il consumo di bevande alcoliche, svolgere un’attività fisica regolare e
mantenere il peso ideale, sono determinanti per la salute della donna, già negli anni immediatamente precedenti all’inizio della menopausa. Vi spieghiamo il
perché…
ATTIVITA’ FISICA
In menopausa il tessuto osseo è particolarmente critico e soggetto a diverse patologie, in particolare l’osteoporosi, cioè la perdita della massa ossea a causa
della mancata calcificazione delle ossa. Non dà sintomi, ma aumenta il rischio di fratture per colpi o cadute, perché provoca un aumento della fragilità
ossea. L’attività fisica stimola il deposito di calcio nell’osso, limitandone la perdita. Nulla di esagerato: basta una bella passeggiata quotidiana a
passo sostenuto o una corsetta bi- o trisettimanale nel parco, anche fare le scale stimola la produzione di tessuto osseo.
Più in generale, lo sport aiuta a combattere tutti i processi d’invecchiamento cellulare perché:
- aumenta il livello di forza
- aiuta a mantenere l’elasticità muscolare
- migliora le condizioni cardio-circolatorie
- aiuta a bruciare calorie
- è utile per preservare la coordinazione dei movimenti e rendere così più fluide le attività della vita quotidiana
- ti aiuta a scaricare le tensioni e, stimolando le endorfine, aumenta il buon umore
Ecco perché la menopausa è il momento più adatto per avvicinarsi al movimento, soprattutto per chi si è sempre fatto vincere dalla pigrizia!!!
ALIMENTAZIONE CORRETTA
All’attività fisica è ovviamente opportuno abbinare un’alimentazione sana, e cioè una dieta che eviti i carboidrati semplici (zucchero e sostanze zuccherine)
e i cibi che sovraccaricano il fegato, quali, per esempio, le fritture. Inoltre, è opportuno sostituire le carni rosse con le carni bianche e il pesce azzurro,
così come incrementare il consumo di cereali, frutta secca, fragole, fagioli, lenticchie, etc. Questi cibi hanno un alto contenuto di antiossidanti e
di estrogeni naturali vegetali, i cosiddetti “fitoestrogeni”, di cui particolarmente ricca è la soia, alimento alla base della dieta delle donne giapponesi che,
com’è risaputo, sono meno colpite rispetto alle donne occidentali dai sintomi tipici della menopausa.
Non dimentichiamo, infine, di bere almeno due litri di acqua al giorno: questo alimento ci consente di introdurre calcio senza calorie né grassi
animali. Va quindi posta una particolare attenzione nella sua scelta. Sono preferibili le acque a basso contenuto di sodio e ad alto contenuto di calcio.
BANDO AI VIZI
Movimento fisico e alimentazione corretta ti aiuteranno, più di qualsiasi terapia o farmaco, a migliorare l’immagine che hai di te stessa e a sentirti ancora
desiderabile. Ancora uno sforzo: liberati dalla sigaretta!
Il fumo rappresenta, infatti, uno dei fattori di rischio più importanti per la salute di tutte le donne; in particolare, può anticipare di 1-2 anni la comparsa
della menopausa. Peggiora inoltre considerevolmente il rischio di osteoporosi: è accertato, infatti, che le terapie messe in atto per la cura dell’osteoporosi
ottengono risultati inferiori nelle fumatrici.
A differenza che per il fumo, per l’alcool non esiste, invece, un divieto assoluto. Mezzo bicchiere di vino ai pasti può essere assunto tranquillamente.
Ma non di più!
Infine, caffeina e teina stimolano varie funzioni dell’organismo, però attenzione a non esagerare: un paio di caffè o due tazze di tè al giorno sono più che
sufficienti.
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Nuove parole d’ordine: spegnere le vampate, controllare le perdite…
VAMPATE DI CALORE e crisi di sudorazione sono i disturbi più comuni, possono comparire inaspettatamente
anche in chi ha ancora il ciclo regolare e sono spesso associate a sbalzi di umore, insonnia e crisi d’ansia.
Che cosa fare?
- Preferisci un abbigliamento di tessuto naturale come il cotone e vestiti “a strati” in modo da poterti togliere un
indumento al momento della vampata.
- Opta preferibilmente per le docce tiepide al posto dei bagni caldi nella vasca.
- Utilizza poche spezie piccanti e limita il consumo di bevande e zuppe calde.
- Se la notte non riesci a riposare, preparati ogni sera una tisana con foglie di melissa e di menta, fiori di
arancio e di camomilla, sorseggiala un quarto d’ora prima di andare a dormire: ti concilierà il sonno.
- Se invece sei ansiosa, imbibisci un fazzoletto di cotone con tre, quattro gocce di essenza di rosa e tienilo a portata
di mano: quando ti assale l’ansia, inspira profondamente con il naso il profumo di essenza, avrai un immediato effetto
rilassante.
Tra un ciclo e l’altro si manifestano talvolta delle PERDITE DI SANGUE. Sono legate all’alterazione del ciclo
ormonale e in particolare a un’insufficienza della fase della seconda metà del ciclo (post-ovulatoria).
Che cosa fare?
- Preferisci salvaslip ipoallergici 100% puro cotone, sia internamente che esternamente, in modo da evitare che
si scatenino problemi di irritazioni.
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Stop alla secchezza vaginale!
Con la menopausa iniziano anche a comparire i primi DISTURBI ALLA ZONA GENITALE. In pratica,
venendo a mancare gli estrogeni, avviene un graduale assottigliamento delle pareti della vagina, che diventano
meno elastiche, e una riduzione delle secrezioni, per cui la vagina è meno idratata. Le conseguenze? Una
maggiore facilità alle infezioni, prurito, secchezza vaginale e irritazioni. Tutto ciò fa sì, inoltre, che
durante i rapporti sessuali si possa soffrire di dolori o avvertire comunque un senso di fastidio.
Che cosa fare?
- E’ possibile ricorrere alla terapia ormonale sostituiva che ripristina nell’organismo l’equilibrio degli ormoni
femminili (estrogeni e progestinici). In alternativa, è possibile anche ricorrere alle formulazioni che contengono
solo estrogeni o fitoestrogeni e che si possono somministrare per via vaginale.
- Scegliere un detergente intimo specifico debolmente acido, con un pH intorno a 5.5, lenitivo e
idratante per contrastare, appunto eventuali infiammazioni e irritazioni.
- Se c’è la tendenza a soffrire di vaginosi, infiammazioni e pruriti, usare specifici gel in grado di bloccare i batteri
nocivi in modo naturale e sicuro, ottimizzare la flora vaginale, favorendo il sistema naturale di riparazione dei
tessuti, e migliorare le condizioni della mucosa. Verificare sull’etichetta che nel prodotto non ci siano anestetici
locali, cortisonici, antibiotici e profumi, per risolvere i disturbi senza effetti collaterali.
- Per favorire l’attività sessuale, si possono anche provare i lubrificanti, sotto forma di gel trasparenti su
base acquosa o crema. Spesso contengono in più dei principi attivi emollienti come la calendula e la malva che
aiutano a prevenire le irritazioni. Attenzione però. Per chi usa il profilattico come metodo contraccettivo
vanno bene solo i gel. Bisogna verificare quindi che sull’etichetta del prodotto ci sia una di queste scritte:
“idrosolubile”, oppure “solubile in acqua” o “gel a base di acqua”
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Ciao ciao incontinenza…
La menopausa è una fase delicata anche perché legata frequentemente alla comparsa di un disturbo che spaventa moltissimo noi donne: l’incontinenza. La
progressiva riduzione degli ormoni femminili secreti dalle ovaie può, infatti, ripercuotersi sulla tonicità e sull’elasticità dei muscoli del
pavimento pelvico, cioè i muscoli che regolano l’apertura e la chiusura dell’uretra, il condotto che convoglia l’urina dalla vescica verso l’esterno.
Se la perdita di pipì avviene quando si solleva un peso, dopo uno starnuto improvviso o un colpo di tosse, è incontinenza da sforzo. Quando invece la voglia di
fare la pipì viene all’improvviso, non è controllabile ed è addirittura difficile arrivare in bagno, si tratta di incontinenza da urgenza.
Quante sono le donne che soffrono di incontinenza? I dati ufficiali dicono che ne soffrono tre milioni di donne tra i 35 e i 75 anni. Ma a causa di
vergogna e falsi pudori, purtroppo sono molte di più. Depressione, perdita dell’autostima, apatia e senso di colpa, scattano spesso nelle donne a causa
dell’incontinenza, quando nascondono il problema anche a se stesse. Ritardare la diagnosi fa solo perdere tempo prezioso. Invece, bisogna fissare al più
presto un appuntamento con un urologo oppure con un uroginecologo. Lo specialista richiederà alcuni esami per definire la diagnosi:
- analisi del sangue per escludere la presenza di disturbi al rene o di una forma di diabete;
- esame delle urine e urinocoltura con antibiogramma per avere la certezza che non ci siano eventuali infezioni a carico dell’apparato urinario;
- tampone vaginale con antibiogramma per accertare che non ci siano infezioni a carico dell’apparato genitale;
- ecografia all’apparato urinario e genitale controllare lo stato di salute di questi apparati;
- esame urodinamico per valutare il comportamento della vescica e dell’uretra quando aumenta la pressione durante le fasi di riempimento della vescica da parte
dell’urina.
Per risolvere questo disturbo, le strategie sono molteplici. Innanzitutto, è importante scegliere degli assorbenti specifici perché sono un aiuto psicologico
nel periodo che intercorre dal momento in cui si fissa l’appuntamento con lo specialista al momento in cui si cominciano ad avvertire i benefici della terapia. I più
recenti sono stati progettati con un innovativo composto di fibre naturali di puro cotone, miscelate a speciali microsfere antiodore, che si aprono
immediatamente attivandosi a contatto con l’urina. In questo modo, neutralizzano rapidamente i cattivi odori per un periodo di tempo prolungato e noi ci sentiamo
meno in imbarazzo.
Ci sono poi delle tecniche di riabilitazione che permettono di imparare a controllare i muscoli del pavimento pelvico. Vengono effettuate nell’ambulatorio del
Centro ospedaliero al quale fa riferimento lo specialista che ci segue. Sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale e si paga solamente il ticket. Si tratta di esercizi
che aiutano a migliorare la continenza dell’urina e a potenziare la percezione del muscolo pubo-coccigeo (quello che mette in relazione vescica, ano e vagina),
rinforzandolo. Vengono insegnati da una fisioterapista o da un’ostetrica e vanno ripetuti poi quotidianamente a casa propria, per non perdere i benefici ottenuti.
Anche la terapia ormonale sostituiva può modificare in maniera efficace la funzionalità dell’apparato urinario, migliorando o, addirittura, risolvendo il problema
dell’incontinenza urinaria.
Ma ci sono anche abitudini che possono esserci di grande aiuto e sollievo. Per esempio, passeggiare tutti i giorni a ritmo sostenuto, nuotare, praticare
esercizi di ginnastica in palestra come quelli che rinforzano gli addominali, aiutano a prevenire l’incontinenza. Attenzione invece al jogging: non è uno sport
proibito, ma da alternare ad attività meno traumatiche. Pure l’alimentazione svolge un ruolo da non sottovalutare: per esempio, per limitare i problemi dovuti
all’incontinenza, è importante anche curare il benessere dell’intestino, aumentando il consumo di fibre. Altrettanto raccomandabile è controllare il peso, seguendo
una dieta bilanciata.
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Il ginecologo, il tuo più importante alleato…
Quando si raggiunge l’età critica della menopausa, diventa fondamentale il rapporto con il proprio ginecologo,
che eseguirà uno studio globale della salute, valutando la sintomatologia attuale per prevenire quei disturbi
che possono sorgere a causa delle modificazioni ormonali cui si è sottoposte e, allo stesso tempo, per prevenire
le patologie più frequenti in questa età. Basti pensare che le donne che soffrono di vampate sono maggiormente
predisposte all’ipertensione e agli altri disturbi dell’apparato cardio-circolatorio e neurovegetativo.
Perciò, non dimentichiamo di chiamare il nostro ginecologo e fissare al più presto un appuntamento!
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Momenti preventivi in menopausa
Per prevenire alcuni eventi che possono verificarsi più facilmente con l’arrivo della menopausa, è consigliabile sottoporsi a una serie di test ginecologici ed
esami assolutamente non invasivi. Vediamo quali e perché…
MAMMOGRAFIA
Il tumore al seno interessa – ahinoi! – soprattutto le donne tra i 45 e i 55 anni, è spesso legato ai cambiamenti ormonali indotti dalla menopausa ed è molto
diffuso: si calcola che in Italia colpisca una donna ogni 15 minuti. Si consiglia un primo controllo tra i 35 e i 40 anni; tra i 40 e i 49 anni andrà effettuata ogni 2
anni e dopo i 50 annualmente.
PAP TEST
Aiuta a scoprire alcune lesioni precancerose del collo dell’utero, e a prevenire quindi l’insorgenza di quella forma cancerosa (tumore del collo dell’utero), che
incide prevalentemente nelle donne sotto i 50 anni che hanno avuto una precoce attività sessuale e partner multipli (la principale causa sembrerebbe essere lo
Human Papilloma Virus). Si consiglia di continuare a sottoporsi a questo test almeno fino a 65 anni, con una frequenza annuale o biennale.
ECOGRAFIA PELVICA TRANSVAGINALE
Serve a valutare un’eventuale insorgenza di polipi, fibromi e a verificare lo stato di salute di ovaie ed endometrio, consentendo di identificare abbastanza
precocemente eventuali lesioni cancerose.
Il tumore alle ovaie e quello dell’endometrio sono abbastanza diffusi in menopausa. Il primo è molto insidioso perché da sintomi solo nelle fasi avanzate della
malattia; incide prevalentemente dopo i 40 anni. Il secondo è più frequente dopo i 50 anni con un’incidenza massima intorno ai 60 anni. I soggetti a rischio
sono donne con una o più delle seguenti condizioni: obesità, ipertensione arteriosa, diabete; colpisce più frequentemente le donne che non hanno mai avuto
gravidanze. Il primo sintomo della malattia è solitamente la comparsa di un sanguinamento improvviso in menopausa.
MOC
L’esame della composizione ossea consente di capire se si è soggetti a perdita di calcio a livello osseo che porta all’osteoporosi, la cosiddetta “malattia silenziosa”
perché dà segno di sé solo in occasione delle complicanze, come fratture anche per urti banali. I soggetti a rischio sono donne con storia familiare positiva (la
malattia ha colpito altri parenti), oppure sottopeso o che hanno avuto lunghi periodi di amenorrea (assenza delle mestruazioni) nel periodo riproduttivo, una
dieta povera di calcio, scarsa esposizione al sole, menopausa precoce o chirurgica. Incide particolarmente dopo i 50 anni. Considerati i buoni risultati che si
hanno nella cura dell’osteoporosi con un intervento farmacologico precoce, si consiglia di fare almeno un esame al momento della menopausa nei soggetti a
rischio.
SANGUE OCCULTO NELLE FECI
Il tumore del colon-retto è una delle principali cause di morte per le donne (seconda causa tumorale dopo il tumore alla mammella) particolarmente dopo i
50 anni. Dopo la menopausa è opportuno, perciò, controllare annualmente l’eventuale presenza di sangue occulto nelle feci: si tratta di un test di screening la
cui positività non indica assolutamente che si ha un tumore (può essere positivo, ad esempio, anche in caso di emorroidi), ma che bisogna rivolgersi ad uno
specialista per effettuare ulteriori accertamenti.
COLESTEROLO, GLICEMIA, PRESSIONE ARTERIOSA
Dopo i 48 anni è opportuno un controllo periodico dei livelli del colesterolo, della glicemia e della pressione arteriosa perché, nella donna, le patologie
cardiovascolari (per l’appunto, ipertensione arteriosa, infarto cardiaco, ictus cerebrale) hanno una maggiore incidenza dopo la menopausa rispetto alla vita
riproduttiva. Fondamentale è il ruolo preventivo dell’attività fisica e dell’astensione dal fumo di sigaretta.
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Menopausa precoce
Nella sezione precedente, soffermandoci sulla prevenzione dell’osteoporosi, abbiamo accennato alla menopausa precoce.
Quando possiamo parlare di menopausa precoce e perché si verifica? Quando compare un’insufficienza ovarica
“irreversibile” (con marcata riduzione della produzione degli ormoni ovarici, assenza delle mestruazioni, vampate di calore) in una
donna di età inferiore a 40 anni. Non sempre è possibile identificare una causa precisa: è stata notata una frequente associazione
con malattie della Tiroide e con disturbi dell’apparato immunitario. In questo caso si parla di menopausa precoce “spontanea”.
Esiste anche una menopausa precoce “iatrogena”, cioè indotta da un’operazione chirurgica di asportazione delle ovaie o da danni
chemioterapici conseguenti a una forma tumorale.
Quali sono i problemi conseguenti a una menopausa precoce? La mancanza di estrogeni determina i medesimi disturbi
che avvengono in menopausa: una più rapida perdita di calcio a livello osseo, una più marcata secchezza vaginale, un più rapido
invecchiamento della pelle, possibili disturbi neurovegetativi (vampate di calore, sudorazione improvvisa, insonnia, ansia,
irritabilità), possibile aumento del rischio cardiovascolare. Un altro aspetto molto importante è l’incapacità ad avere figli: in una
società dove si tende ad avere figli sempre più tardi, l’insufficienza ovarica precoce coglie molte donne ancora senza figli e, da questo
punto di vista, il danno psicologico è ancora più drammatico.
E’ possibile una prevenzione? Purtroppo una prevenzione non è possibile. Consigliamo di rivolgersi al proprio ginecologo
di fiducia quando insorgono delle improvvise irregolarità mestruali, in particolare quando c’è una scomparsa delle
mestruazioni per un periodo superiore a 3 mesi. In tal modo sarà possibile una diagnosi precoce. Una nota per le giovani
fumatrici: dovrebbero essere consapevoli del rischio che corrono di abbreviare di almeno 1-2 anni il loro periodo riproduttivo e,
comunque, di essere maggiormente soggette a un possibile danno ovarico.
Quali sono i rimedi per le donne con menopausa precoce? Innanzitutto bisogna mantenere la calma e non considerarsi
donne “diverse”. La terapia ormonale sostitutiva garantisce una vita del tutto simile a una donna con normale
funzione delle ovaie: flussi mestruali regolari, vita sessuale normalissima, nessun danno da carenza estrogenica;
un’aspettativa e una qualità di vita simile a quella delle altre donne!
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