Ci auguriamo che le informazioni che vi abbiamo fornito siano state chiare ed esaurienti; ricordate comunque Struttura Complessa Radiodiagnostica Direttore: dott. Franco Bertagna che per qualsiasi ulteriore chiarimento il personale del Servizio di Radiologia Diagnostica è a vostra disposizione. La nuova T.A.C. dell’Ospedale di Chieri Per informazioni Ospedale Maggiore Struttura Complessa Radiodiagnostica Via De Maria, 1 10023 Chieri (TO) Tel. 011 94294286 - Fax 011 94294285 Luglio 2008 L’esame con la TAC Tecnologie diagnostiche avanzate e rischio radiologico Il presente dépliant ha lo scopo di fornire informazioni sulla TAC, che non sempre sono chiare. In particolare si spiegheranno le caratteristiche dell’esame, le preparazioni precedenti, come si svolge l’indagine ed infine si accennerà ai potenziali danni. Una maggiore chiarezza attenua l’ansia che inevitabilmente accompagna ogni approccio alle prestazioni ospedaliere; un’attenzione più consapevole rende il cittadino più cosciente e preparato. Che cosa sono i raggi X? I raggi X sono una forma di energia dello stesso tipo della luce visibile, ma dotati di più elevata energia ed invisibili all’uomo. Furono scoperti casualmente nel 1895 dal fisico tedesco Roentgen il quale, non sapendo di che tipo di radiazione si trattasse, dette ad essi il nome di raggi X. Negli esami radiologici si usano apparecchi che generano raggi X; la radiazione generata attraversa la zona del corpo da esaminare (cranio, torace, addome…) cedendo ai tessuti attraversati parte della sua energia (detta “dose”), mentre l’energia che non viene assorbita emerge dall’altra parte del corpo esaminato ed è quella che va ad impressionare la pellicola radiografica, generando così l’immagine radiologica. Preparazione all’esame Se l’esame che dovete eseguire è senza mezzo di contrasto, non è richiesta alcuna preparazione; se invece l’esame va fatto con il mezzo di contrasto dovrete giungere all’esame con un digiuno di almeno 8 ore. È necessario portare i referti degli esami del sangue che vi erano stati indicati sullo stampato al momento della prenotazione, l’elettrocardiogramma ed il foglio per il consenso informato all’esecuzione dell’indagine con il mezzo di contrasto sottoscritto dopo averlo letto ed eventualmente richiesto delucidazioni agli operatori. È indispensabile poi portare in visione gli eventuali esami precedentemente eseguiti (TAC, RNM, scintigrafie, ecografie, radiografie, ecc.), che possono risultare utili per l’interpretazione dell’indagine che dovete effettuare. L’esame Si tratta di una TAC volumetrica multislice, a 16 strati, che permette di ottenere una migliore qualità dell’immagine in un tempo notevolmente ridotto (16 strati appunto per ogni rotazione completa del tubo radiogeno di 360°); per un total body (esame completo del corpo), occorrono dai 10 ai 15 minuti, migliorando l’affidabilità dell’interpretazione diagnostica. La nuova apparecchiatura consente poi di ricostruire al computer “volumi” della regione corporea indagata, partendo da singoli strati. La nuova TAC permette anche di ottenere immagini tridimensionali di un volume corporeo. Per eseguire l'esame verrete invitati a sdraiarvi sul lettino nella posizione richiesta dalla tipologia dell’indagine (supina, prona, laterale, ecc.), a rilassarvi ed a ridurre al minimo i movimenti volontari. Riceverete precise indicazioni dal tecnico di radiologia, come, ad esempio, l'invito a trattenere più volte il respiro per piccoli intervalli di tempo. Durante l'esame, il lettino su cui sarete sdraiati, verrà fatto scorrere all'interno di un’apposita apparecchiatura, mentre il tubo, fonte dei raggi X, ruotando attorno alla parte da esaminare raccoglierà, attraverso un particolare sistema elettronico di registrazione, migliaia di dati che verranno elaborati da un calcolatore elettronico e ricostruite immagini bidimensionali. Queste immagini presenteranno tutta la gamma delle tonalità dei grigi (dal bianco al nero) e saranno assai dettagliate (cosiddette ad alta definizione), permettendo così di riconoscere i tessuti normali da quelli patologici. Nel corso dell’esame il movimento di alcuni componenti all’interno dell’apparecchiatura produrrà un leggero rumore, che comunque non è fastidioso. Solitamente l’esecuzione di questo esame non provoca disagio neanche ai pazienti claustrofobici, in quanto gli spazi sono molto ampi. Ricordate comunque che non sarete lasciati mai soli; dal locale consolle sarete costantemente osservati attraverso la finestra di vetro piombato. Vi raccomandiamo, per ottenere immagini di buona qualità, di rimanere fermi immobili per tutta la durata dell’esame. 2 3 Cos’è la TAC? La T.A.C., acronimo di Tomografia Assiale Computerizzata, è un esame diagnostico che utilizza i raggi X, esattamente come per le normali radiografie che tutti conosciamo, in combinazione però con la tecnologia del computer. Il tubo radiogeno che genera i raggi X ruota intorno alla parte del corpo da esaminare, ottenendo tante immagini anatomiche dell’interno del corpo sotto forma di strati trasversali di spessore più o meno grande. La nuova TAC dell’ospedale di Chieri La TAC è “buona” Dopo l’esame Completato l'esame potrete immediatamente riprendere la vostra normale attività ed alimentarvi. Gli esiti Il nostro servizio consegna gli esami refertati dopo 4 giorni lavorativi dalla data di esecuzione. All’atto della prenotazione dell’esame vi verrà consegnato un prestampato sul quale è indicato il giorno e l’ora di effettuazione dell’esame e quello del ritiro del referto. Nel caso in cui il diretto interessato fosse impossibilitato a ritirare di persona l’esame effettuato e il relativo referto, potrà delegare persona di sua fiducia tramite delega scritta secondo il prestampato che gli verrà consegnato all’atto dell’accettazione. Pericoli e svantaggi della TAC Nel corso di un esame TAC il disagio maggiore può derivare dalla necessità di rimanere immobili a lungo (massimo 15 minuti) sul lettino. Se viene eseguita una TAC con mezzo di contrasto somministrato endovena, subito dopo l'iniezione può comparire una leggera sensazione di bruciore locale, una vampata di calore o un sapore metallico in bocca. Si tratta di sensazioni che normalmente durano soltanto pochi secondi. Il mezzo di contrasto non è infatti nocivo e solo in rari casi può scatenare reazioni allergiche. Pur essendo comunque bassissimo, tale rischio è più frequente nei pazienti che soffrono di asma, allergie o altre condizioni patologiche come il diabete, cardiopatie o patologie della tiroide. Il vero problema è rappresentato dalle radiazioni ionizzanti che, pur essendo somministrate alla dose più bassa possibile, questa è comunque superiore a quella di una radiografia tradizionale. Sorge a questo punto spontanea la domanda: è dannoso sottoporsi ad un esame TAC? 4 Non si può certo dire che le radiazioni in generale facciano bene. Tutti noi conosciamo le drammatiche conseguenze che hanno avuto le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e l’incidente di Cernobyl. Non è però possibile un confronto con un esame radiologico come la TAC, poiché l’energia (dose) assorbita nel corso di quei tragici eventi fu milioni di volte superiore. Tuttavia esiste la possibilità che la dose assorbita durante l’esecuzione di un esame TAC provochi danni al corpo umano, ma solo se si supera una certa dose di energia assorbita (effetto soglia). Normalmente da tale “soglia” si resta lontani, anche se gli esami vengono ripetuti più volte. Ma quali potrebbero essere gli effetti indesiderati da utilizzo di raggi X? Innanzitutto malformazioni fetali nel caso di esami eseguiti su donne nei primi mesi di gravidanza, eritemi cutanei ed anche tumori e, per tale motivo, sia per gli addetti sia per i pazienti si mettono in atto interventi di protezione. Il rischio che si verifichino questi eventi dannosi è comunque molto basso! Ad esempio è stato calcolato che essere sottoposti a 200 radiografie del torace all’anno accorcia la vita: • 100 volte meno di essere alcolista • 63 volte meno di essere fumatore • 8 volte meno di guidare l’automobile • 3 volte meno di respirare aria inquinata. È possibile limitare i danni da raggi X? Se il medico, di base o ospedaliero, prescrive un esame radiologico è perché ha il fondato sospetto che ci si trovi in presenza di qualche patologia. Durante una gravidanza certa o sospetta poi, è molto importante comunicare la propria condizione al medico che potrà eventualmente decidere di posticipare l'esame o scegliere un'indagine diagnostica alternativa. Per lo stesso motivo, quando è possibile, si cerca di adottare alcuni strumenti diagnostici che non richiedano l'utilizzo di radiazioni ionizzanti come l'ecografia o la risonanza magnetica. Il miglior modo di proteggersi dai raggi X non è quindi quello di evitare l’esame prescritto bensì di evitare quelli inutili. 5 La TAC è vantaggio I tecnici di radiologia Vi ricordiamo infine che, a differenza di quest'ultima, la TAC può essere eseguita anche in presenza di pacemaker o defibrillatori interni. Determinante è quindi il valore del “principio di giustificazione” intendendo con questo la necessità, anzi l’obbligo, del medico curante prescrittore di valutare attentamente, e per ogni prestazione, il “rapporto rischio-beneficio” dovendo risultare sempre prevalente il beneficio sul rischio potenziale. Abbiamo a questo punto ritenuto opportuno sintetizzare in una semplice tabellina quale è la dose dei principali esami radiologici rispetto alla dose/torace presa come riferimento. Concludendo, possiamo affermare che gli enormi passi in avanti compiuti dalla Radiologia negli ultimi 25 anni con l’immissione sul mercato di apparecchiature altamente sofisticate, quali la TAC installata nel presidio ospedaliero di Chieri, ha permesso la diagnosi di malattie, la pianificazione di interventi chirurgici e il controllo della risposta dei tumori alle varie terapie mediche impensabili solo fino a 30 anni fa, innescando processi che non è esagerato definire “rivoluzionari” nella diagnosi e nella terapia medica. A fronte di questi indubitabili vantaggi è però compito dei medici non dimenticare che tutto ciò se utilizzato in modo non corretto porta ad un rischio per il paziente e si consumano risorse economiche in modo sbagliato. Il comportamento dei sanitari deve dunque essere guidato da “scienza e coscienza” e, aggiungiamo noi, dalla cautela derivante dalla consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzo degli strumenti oggi a disposizione. L’atteggiamento dei cittadini non deve essere quello di richiedere esami in modo consumistico, ma di porre all’attenzione del proprio medico curante i problemi di salute per individuare i passi necessari ed utili ad affrontarli. Le informazioni fornite, una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dell’utilità di alcune prestazioni e, nel contempo, dei relativi rischi devono guidare i nostri comportamenti basandoci sull’“utilità” e non sul “consumismo”. Équipe medica con il dottor Franco Bertagna (secondo da sinistra) 6 direttore della Struttura Complessa Radiodiagnostica