La segnalazione intercellulare L’evoluzione degli organismi multicellulari dipende dalla capacità delle cellule di comunicare una con l’altra. La comunicazione intercellulare regola lo sviluppo e l’organizzazione dei tessuti, controlla la crescita e la divisione cellulare, la loro sopravvivenza e coordina le diverse attività cellulari. La comunicazione intercellulare negli animali superiori è complessa, suggerendo che molti geni in questi organismi siano coinvolti nel suo controllo e coordinazione. Discuteremo soprattutto dei meccanismi di comunicazione “indiretti”, cioè mediati da segnali chimici secreti, dette “molecole segnale”. Segnali chimici diversi controllano sopravvivenza e proliferazione Tre strategie di segnalazione chimica: paracrina, sinaptica ed endocrina Molte cellule secernono Le cellule nervose una o più molecole secernono i Le cellule endocrine segnale,che funzionano neurotrasmettitori, secernono gli ormoni come mediatori chimici mediatori chimici a che influenzano cellule locali corto raggio, che bersaglio anche molto agiscono nelle sinapsi lontane Per trasmettere informazioni agli organi, l'organismo, oltre che del sistema nervoso, si serve di speciali sostanze chimiche, gli ormoni, prodotte da particolari ghiandole dette endocrine. A differenza del sistema nervoso, dove le informazioni sono trasmesse molto rapidamente, l'apparato endocrino agisce lentamente. Gli ormoni che si diffondono nel sangue necessitano di 5-10 secondi per scatenare il primo effetto. Normalmente, agiscono nell'arco di 30 minuti fino a tre ore, mentre alcuni, come l'ormone della crescita, da effetti che sono visibili solo dopo alcuni mesi. Gli ormoni diffondono a lunga distanza attraverso il sangue, dove si diluiscono. Agiscono a bassa concentrazione (108M) I neurotrasmettitori si riversano nelle sinapsi a concentrazioni elevate (5 x 10-4 M) La segnalazione autocrina: alcune cellule secernono una o più molecole segnale, che funzionano come mediatori chimici locali sulle cellule stesse. La segnalazione attraverso le giunzioni strette: esempio di segnalazione “diretta” Le molecole segnale possono essere: Idrosolubili: tutti i neurotrasmettitori, la maggior parte degli ormoni e dei mediatori chimici locali. Sono idrofilici per cui non possono attraversare la membrana plasmatica e interagiscono quindi con le cellule rimanendo all’esterno. Liposolubili: gli ormoni steroidei e tiroidei. Sono idrofobici ed attraversano il doppio strato lipidico. Per molecole segnale idrofiliche Per molecole segnale lipofiliche Attraversa la membrana intacellulare Espressione Genica Gli ormoni idrosolubili viaggiano nel sangue e raggiungono le cellule bersaglio. Gli ormoni idrosolubili viaggiano nel sangue legati a proteine di trasporto Ormoni con struttura ad anelli steroidei: sono sintetizzati a partire dal colesterolo I principali organi endocrini sono: - l’ipofisi, - la tiroide, - il timo, - le paratiroidi, - il pancreas endocrino, - le ghiandole surrenali, - le ovaie e la placenta per le donne, - i testicoli per l’uomo. Tre sono i meccanismi fondamentali con cui risponde la cellula target: - Meccanismo mediato da cAMP - Meccanismo mediato da IP3/DAG - Aumento della biosintesi proteica La capacità di una cellula di rispondere alle molecole segnale dipende dalla presenza di un “recettore”, cioè una proteina che riconosce e si lega alla molecola segnale. Le molecole segnale che funzionano a basse concentrazioni (10-8 M), hanno recettori che li legano ad alta affinità, mentre i neurotrasmettitori (10-4 M) hanno recettori a bassa affinità. Esistono recettori specifici per ogni molecola segnale. Ogni cellula possiede uno specifico set di recettori per rispondere ai segnali che sono necessari per le sue funzioni, a seconda della sua natura e del suo stato di differenziamento,. Le molecole segnale idrofiliche hanno recettori sulla membrana plasmatica, mentre quelli lipofiliche hanno recettori intracellulari L’interazione tra le molecole segnale ed i loro recettori impone cambiamenti conformazionali ai recettori che subiscono transizioni allosteriche. L’interazione molecola segnale-recettore scatena una cascata di segnali intracellulari. Segnali intracellulari Molecola segnale – recettore Cambiamento allosterico Attivazione della segnalazione (ad esempio fosforilazione) Risposte intracellulari (messaggeri secondari) 1) Modificazione del metabolismo 2) Attivazione della trascrizione genica Recettori (7 segmenti transmembrana) β • α β1 > > > • Cuore, aumenta frequenza e forza di contrazione Adipociti, aumenta lipolisi Intestino, diminuisce motilità • α1 > Iride dell'occhio, contrazione > Intestino, diminuisce motilità > Ghiandole salivari, secrezione di acqua e di potassio β2 > > > Polmone, rilascio della muscolatura Fegato, aumenta glicogenolisi Intestino, diminuisce motilità • > Cellule pancreatiche B, Tirosin-chinasi – 1 > > > > Virus del sarcoma aviario, oncogene Epidermide, fattore di crescita Ubiquitario, recettore per insulina Piastrine, fattore di crescita Guanilato ciclasi – 1 > > Atrio cardiaco, omeostasi dei liquidi corporei Endotelio, recettore per NO α2 > > > • diminuisce secrezione Piastrine, causa aggregazione Cellule adipose, diminuisce la lipolisi Stomaco, diminuisce motilità α? > Arteriole, costrizione > Sfintere della vescica, > contrazione Organi sessuali maschili, eiaculazione Proteine G Tipo Gs Localizzazione Fegato Gs Adipociti Gs Rene Gs Gi Gi/Go Follicolo Cuore Neuroni Gq Golf Muscolo liscio Epitelio naso Trasducina Coni e bastoncelli Stimolo Adrenalina, glucagone Adrenalina, glucagone ADH LH Acetilcolina Endorfine, oppioidi Angiotensina Molecole odorose Luce Effettore Adenilato ciclasi Adenilato ciclasi Effetto Scissione glicogeno Lipolisi Adenilato ciclasi Ritenzione acqua Adenilato ciclasi ↑ estrogeni Canale K ↓ forza Adenilato ciclasi Attivit elettrica Fosfolipasi C Adenilato ciclasi cGMP fosfodiesterasi Contrazione Sensazione olfattiva Segnali visivi Proteina G (GTP-binding protein) Complesso ormonerecettore Proteina G = α + β + γ α: unità catalitica • • • • • α -GDP, inattiva α -GTP, attiva αs, stimola l’effettore αi, inibisce l’effettore >20 isoforme α GTP GDP ATTIVO INATTIVO α GDP β β γ γ Pi γ: ancoraggio alla Stimola o inibisce GTPasi membrana • >6 isoforme γ β: alta affinità per subunità γ, affinità variabile per subunità α • >4 isoforme β Molte proteine G diverse, grande flessibilità di risposta α GTP α GDP INATTIVO Effettore Meccanismo dei recettori adrenergici mediato dalla proteina G La fosforilazione: a) aggiunta di un gruppo fosfato b) addizione di un gruppo GTP Gli enzimi chinasi Le proteine G La fosforilazione può avvenire sul gruppo -OH degli aminoacidi serina, treonina e tirosina Secondi messaggeri cAMP; Fosfatidil inositolo difosfato; Fosfolipasi A2; Prostaglandine e leucotrieni; cAMP Sistema β-adrenergico - proteina Gs Meccanismo analogo per GTP → cGMP → GMP Protein kinasi A attivata da cAMP Target: residui Ser e Thr di altre proteine (fosforilazione) AUMENTA l’attività di alcuni enzimi • Glicogeno fosforilasi, citrato liasi, fosforilasi b chinasi, HMG-CoA reduttasi chinasi e altri... DIMINUISCE l’attività di altri enzimi • Acetil-CoA carbossilasi, glicogeno sintasi, piruvato deidrogenasi, HMG-CoA reduttasi e altri... Fosfodiesterasi (PDE) termina il segnale di cAMP e cGMP cAMP → 5’-AMP, cGMP → 5’-GMP Target di interventi farmacologici • • • • • Metilxantine Teofilline Milrinone (cardiotonico) Attivazione delle piastrine, tono dei muscoli lisci (broncodilatatori, vasorilassanti etc), contrazione cardiaca Sildenafil (Viagra) Fosfatidil inositolo difosfato (PIP2) DAG, Attiva protein kinasi C IP3 → reticolo endoplasmico Mobilizzazione di Ca++ Sistema fosfolipasi C, PIP2 → DAG + IP3 DAG: protein kinasi C → mitosi → crescita IP3: rilascio Ca++ da vescicole Li+ (farmaco per depressione nervosa) IP3 + ATP → IP4 + ADP risposte prolungate (memoria?) Fosfolipasi - idrolizzano fosfogliceridi generando lipidi come secondi messaggeri Fosfolipasi A2 → acido arachidonico (20C, 4 doppi legami) • • Mediatore dell’infiammazione Precursore degli eicosanoidi (prostaglandine, prostacicline, trombossani e leucotrieni) Prostaglandine Derivano da acido arachidonico via cicloossigenasi (COX) • • COX1 costitutivo, inibito da antiinfiammatori steroidei (cortisone) COX2 in risposta a mediatori dell’infiammazione (citochine), inibito da antiinfiammatori non-steroidei (aspirina e ibuprofen) Agiscono come ormoni (via proteina G) • • • • Inattivate nei polmoni Precursori dei trombossani (coagulazione) Infiammazione (artrite reumatoide), sensazione di dolore e apparato riproduttivo Inibiscono secrezione gastrica (ulcera) Leucotrieni Derivano da acido arachidonico via lipoossigenasi (LOX) • • • Deficit di LOX in disordini mieloproliferativi (↑ ↑ trombossano), immunologici e coagulativi 3 tipi di acido monoidroperossieicosatetraenoico (HPETE) Leucotrieni (LTA4) > T1/2=4h > Responsabili di reazioni anafilattiche: contrazione protratta dei muscoli lisci (trachea e del tratto GI) e aumento della permeabilità capillare Trasduzione del segnale per ormoni steroidei e tiroidei Lipofilici, attraversano la membrana e legano recettori intracellulari (fattori di trascrizione) Il complesso ormone-recettore lega una regione del DNA e ne modifica l’espressione Ormone steroideo Ormone tiroideo Recettore dell’ormone steroideo Recettore dell’ormone tiroideo DNA Nucleo Sintesi degli ormoni steroidei ACTH: ormone adreno corticotrofico PK: protein chinasi STAR: Steroidogenesis acute regulator Convertito a pregnenolone da citocromo P450 Colesterolo → Ormoni steroidei Biosintesi degli ormoni steroidei Colesterolo Pregnenolone 17-OH pregnenolone deidroepiandrosterone Progesterone 17-OH progesterone Androstenedione 11-deossi corticosterone 11-deossi cortisolo Testosterone Corticosterone Cortisolo Androgeni,19C Glucocorticoidi, 21C Aldosterone Mineralocorticoidi, 21C Estradiolo Estrogeni, 18C Secrezione degli ormoni steroidei Non immagazzinabili, liberati nel plasma appena sintetizzati Liposolubili, richiedono proteine di trasporto: • • • Glucocorticoidi: α-globulina (la sua presenza determina la permanenza in circolo) Mineralocorticoidi: albumina (rapidamente eliminati) Androgeni: captati da gonadi e trasformati in altri ormoni sessuali Il livello di ormone circolante è determinato da • • Velocità di sintesi Presenza della proteina di trasporto Semivita nel plasma più lunga degli ormoni non-steroidei e non-tiroidei (non hanno proteine di trasporto) I recettori di membrana per molecole idrofiliche ed i recettori intracellulari per molecole liposolubili I recettori intracellulari degli ormoni steroidei: legano l’ormone nel citoplasma, subiscono una transizione allosterica e si spostano nel nucleo dove mediano la trascrizione genica. I recettori intracellulari degli ormoni steroidei attivano risposte primarie e risposte secondarie: ad una prima ondata di trascrizione segue una risposta più tardiva, indotta dai prodotti della prima risposta. Glucocorticoidi e cortisolo Sotto controllo di ACTH • • • Ritmo diurno (10x la mattina vs la sera) Proteina di trasporto: Cortisol binding protein (CBG) T1/2=100 min • Aumento di gluconeogenesi, glicogeno, lipolisi, biosintesi proteica (come glucagone, ma più lento) EFFETTI: • > Può causare diabete Soppressione di risposta immunitaria ed infiammatoria (specialmente cortisone) PATOLOGIE PRINCIPALI • • Morbo di Addison: insufficienza surrenalica → ipoglicemia, intolleranza a stress, debolezza, ipotensione Sindrome di Cushing: eccesso di glucorticoidi (somministrazione farmacologica o adenoma delle surrenali) → iperglicemia, catabolismo delle proteine, perdita di massa corporea Catecolamine: Ormoni della midollare surrenale mediano l’adattamento allo stress Tyr: precursore (anche Phe) • Tyr idrossilasi: Reazione limitante DOPA, diidrossifenilalanina (carente in Parkinson) • Passa la barriera emato-encefalica e funge da farmaco Dopammina: non passa la barriera ematoencefalica • • In caso di deficit: DOPA In caso di eccesso: metil-DOPA Adrenalina e noradrenalina • • • Accumulo nei granuli cromaffini Rilasciati con stimolazione β-adrenergica Metabolizzati rapidamente nel plasma > catecolo metiltransferasi (COMT) e monoamina ossidasi (MAO) > Inibitori di COMT e MAO: eccitatori nervosi Ormoni pancreatici: insulina, glucagone e somatostatina Pancreas Aumenta il glucosio ematico Cellule α Cellule β Glucagone Insulina Fegato ↓ Glicolisi ↑ Gluconeogenesi ↑ Glicolisi ↓ Gluconeogenesi ↑ Glucosio ↓ Glicogeno ↓Glucosio ↑ Glicogeno Diminuisce il glucosio ematico Maturazione di insulina + peptide C Insulina Cellule β delle isole di Langerhans • • Agonisti α-adrenergici inibiscono Agonisti β-adrenergici e i derivati della sulfonilurea (tolbutammide) stimolano Fortemente conservata: insulina bovina e suina usabili nell’uomo Pro-insulina dà reazioni crociate con insulina Livello di peptide C discrimina insulina eso- ed endogena Pre-pro-insulina Reticolo endoplasmico Pro-insulina Pro-insulina 5% Insulina + C Insulina + C 95% Apparato di Golgi Circolazione Recettore per insulina Risposte metaboliche veloci (tendenti a diminuire la glicemia) • • • • Aumento del trasporto di glucosio con GLUT-4 Aumento di glicolisi Inibizione di gluconeogenesi Inibizione di lipolisi Risposte lente o a lungo termine • • Aumento della sintesi proteica Stimolazione della replicazione cellulare Altri effetti di insulina Nel 2001, insulina alterava: L’attività di >50 proteine attraverso modificazioni covalenti L’espressione di >100 mRNA Principale responsabile del diabete • • Insulino-dipendente (10%, o giovanile, bassa secrezione di insulina) Non-insulino-dipendente (90% o dell’età adulta, bassa espressione del recettore) Resistenza all’insulina: bassa espressione, degradazione o internalizzazione del recettore, causa obesità Altri effetti (!!!) di insulina Altri enzimi pancreatici Glucagone Antagonista di insulina • • Stimola gluconeogenesi e lipolisi Rallenta glicolisi Cellule α delle isole di Langerhans Secreto come pro-glucagone Agisce tramite recettori e cAMP Inattivato nel fegato • Breve T1/2 Somatostatina Cellule γ delle isole di Langerhans Inibisce la secrezione di insulina e glucagone Diminuisce la secrezione di gastrina • • • Prolunga il tempo di svuotamento gastrico Rallenta l’assorbimento intestinale degli zuccheri Riduce il passaggio dei nutrienti in circolo I recettori di membrana Tre tipi di recettori: a canali ionici legati alle proteine G ad attività enzimatica intrinseca Un recettore tipo a 7 domini transmembrana associato alle proteine G: non ha proprietà enzimatiche, si modifica in risposta al ligando, attivando le proteine G eterotrimeriche. Le proteine G eterotrimeriche: 3 subunità α, β e γ. La subunità α è dotata di attività GTPasica. Quando sono legate al GDP sono inattive. Il legame della molecola segnale con il recettore attiva la proteina G, la subunità α si lega al GTP ed attiva enzimi a valle Una delle vie attivate è l’attivazione dell’adenilato ciclasi e la produzione di AMP ciclico. L’idrolisi del GTP a GDP ripristina lo stato inattivo della proteina G e spegne il segnale A) L’attivazione dell’adenilato ciclasi e la produzione di AMP ciclico porta all’attivazione della PROTEINA CHINASI A. B) L’attivazione della fosfolipasi e la produzione di diacil glicerolo, inositol-tri-fosfato e rilascio di ioni Ca2+ porta all’attivazione della PROTEINA CHINASI C C) AMP ciclico, ioni Ca2+ sono definiti messaggeri secondari cAMP Ca2+ L’AMP ciclico attiva la proteina chinasi A La via cAMP/PKA porta alla mobilizzazione del glicogeno in glucosio tramite l’attivazione della glicogeno fosforilasi e l’inibizione della glicogeno sintetasi Le fosfatasi sono regolate in modo simile Le proteine G e gli ioni Ca2+ come secondi messaggeri. La fosfolipasi C taglia il PIP3 a DAG ed inositolo tri fosfato, che a sua volta rilascia ioni Ca2+ dai depositi intracellulari: attivazione della proteina chinasi C (Ca2+ dip.) La concentrazione degli ioni Ca2+ viene mantenuta bassa nel citoplasma con sistemi attivi e passivi, spostando il Ca2+ verso l’esterno della cellula o in compartimenti intracellulari Antiporto Na+/Ca2+ Pompa del Ca2+ I recettori a tirosin chinasi I recettori a tirosin chinasi Dominio chinasico Y Y Y Y- P Y- P Y- P Segnali intracellulari La desensibilizzazione dei recettori Le vie di segnalazione si disattivano per : 1) regolazione negativa del recettore: il recettore viene spostato dalla membrana e portato negli endosomi. Qui può essere riciclato sulla membrana, o condotto nei lisosomi dove viene degradato. 2) desensibilizzazione per fosforilazione con fosforilazione su più residui. La calmodulina e la regolazione da ioni Calcio: il Ca2+ come secondo messaggero In cellule bersaglio diverse la stessa molecola segnale può avere effetti diversi: l’acetilcolina stimola la contrazione delle cellule muscolari scheletriche, mentre diminuisce la forza di contrazione delle cellule muscolari cardiache. Inoltre stimola la secrezione di cellule secernenti. Il recettore può essere lo stesso, ma differiscono le risposte a valle del recettore. L’ AMP ciclico Vie attivate dall’AMP ciclico: 1) La mobilizzazione del glucosio nelle cellule del fegato Glucagone o adrenalina///recettore/proteina G cAMP PKA (nel citoplasma) Fosforilazione della glicogeno sintetasi = blocco della sintesi del glicogeno Fosforilazione della fosforilasi chinasi = fosforilazione della glicogeno fosforilasi = degradazione del glicogeno a glucosio 1P Vie attivate dall’AMP ciclico: 2) Attivazione del fattore trascrizionale CREB nelle cellule di fegato Glucagone o adrenalina----recettore/proteina G cAMP PKA (nel nucleo) Fosforilazione di CREB, che diventa capace di legare il DNA nella sequenza CRE (cAMP Responsive Element) Attivazione trascrizionale di geni coinvolti nella gluconeogenesi, per produrre enzimi anabolici necessari per formare glucosio da piccoli precursori. Gli ioni Ca2+ rilasciati dai depositi intracellulari attivano la proteina chinasi C (Ca2+ dipendente). La proteina chinasi C è costituita da una subunità catalitica ed una subunità regolatrice, che è una calmodulina, cioè una proteina regolata dagli ioni Ca2+. Inoltre la proteina chinasi C si associa al DAG sulla membrana. Quindi sia gli ioni Ca2+ che il DAG contribuiscono all’attivazione della PKC. La PKC può attivare molte vie intracellulari. Negli epatociti fosforila la glicogeno sintetasi e la inattiva, contribuendo alla regolazione del metabolismo del glicogeno. Inoltre fosforila ed attiva fattori trascrizionali. Proliferazione Alcune tossine batteriche inibiscono il normale shutt-off delle proteine G: l’attività GTPasica viene bloccata risultando in una persistente attivazione delle vie a valle, per esempio dell’adenilato ciclasi. Es. nelle cellule epiteliali intestinali, la tossina del colera blocca la proteina G alfa legata al GTP, aumenta i livelli di cAMP e provoca rilascio di ioni Na+ e acqua nell’intestino, con conseguente diarrea e squilibrio degli elettroliti. Recettori ad attività enzimatica intrinseca Sono proteine di membrana monopasso che posseggono un dominio catalitico, in particolare sono delle tirosino chinasi, cioè in grado di fosforilare l’aminoacido tirosina. Sono recettori per fattori di crescita, mitogeni ed ormoni quali: PDGF (platelet-derived growth factor) fattore di crescita Insulina: rimozione del glucosio dal sangue Il recettore del PDGF (fattore di crescita piastrinica) in risposta al ligando: Due recettori si associano (dimerizzazione) ed avviene la transfosforilazione, cioè ogni recettore fosforila le tirosine presenti sul recettore associato Il recettore fosforila se stesso e altre proteine citoplasmatiche , che sono suoi substrati. Le tirosine fosforilate servono da punti di attacco per domini particolari, chiamati SH2 (da Src homology 2). Il recettore del PDGF: le tirosine fosforilate sul recettore servono da attacco per i domini SH2 La via delle chinasi MAP e l’attivazione dei fattori trascrizionali. Le MAP chinasi sono una famiglia di enzimi che si fosforilano e si attivano in cascata in risposta a proteine G/PKC o alla via di Ras, tipica dei recettori ad attività enzimatica intrinseca. L’ultimo elemento della catena, dopo fosforilazione, entra nel nucleo, e fosforila fattori trascrizionali, attivandoli, cioè rendendoli capaci di legare il DNA e di montare l’apparato di trascrizione. PDGF-R Proliferazione La proteina Ras è una proteina G monomerica, che si attiva per legame di GTP ed ha attività GTPasica: è attivata a valle dei recettori tirosino chinasici L’IPOFISI È detta anche ghiandola PITUITARIA, ha forma ovoidale. È situata nella testa entro la sella turcica dell’osso sfenoide; collegata all’Ipotalamo mediante un peduncolo, può essere distinta in due parti: - la neuroipofisi, che per la sua struttura è detta anche pars nervosa o lobo nervoso, costituisce la porzione posteriore della ghiandola, deriva dalle pareti del terzo ventricolo, viene considerata, anche funzionalmente una parte dell’Ipotalamo, non è che la sede in cui gli ormoni prodotti da nuclei dell’Ipotalamo (ADH e Ossitocina) vengono messi in circolo; - l’adenoipofisi, che è una vera ghiandola endocrina, tra gli ormoni adenoipofisari vi è anche l’ormone della crescita. La produzione degli ormoni ipofisari è sottoposta a regolazione: - dell’Ipotalamo, che secerne fattori stimolanti la produzione degli stessi; - degli ormoni prodotti dagli organi bersaglio. La secrezione di ormoni è regolata in genere da processi di retroazione, i quali permettono che la secrezione di un ormone ipofisario venga inibita da determinate concentrazioni di ormone prodotto dall’organo bersaglio. A sua volta, la successiva diminuzione di ormone dell’organo bersaglio porterà ad un nuovo incremento del rilascio di ormone stimolante da parte dell’Ipofisi. Il sistema endocrino è composto da vari organi che espletano mansioni di regolazione per le diverse funzioni corporee mediante messaggi di tipo ormonale. Gli ormoni giungono a destinazione per mezzo dell’apparato sanguigno. Questa maniera di comunicare riguarda cellule distanti tra loro ed è detta “indiretta” per distinguerla dalla comunicazione tra cellule vicine chiamata “diretta”. Esistono anche altri tipi di messaggi, quelli relativi a: - segnalazioni neuroendocrine, in cui sono le cellule nervose che rilasciano segnali chimici nel sangue; - segnalazioni autocrine, in cui le cellule rispondono a sostanze rilasciate da loro stesse. I messaggi ormonali, trasportati dal sangue, possono agire su organi e cellule in qualsiasi parte dell’organismo, la comunicazione può richiedere anche diverse ore. Per l’apparato endocrino non si può parlare di continuità anatomica, ma di continuità funzionale, infatti spesso gli ormoni modulano la loro azione o sono modulati da quelli prodotti da un altro organo o da altre cellule. - le gonadi (ovaio e testicolo). ormoni adenoipofisari della crescita o somatotropo, (GH o STH) stimola l’accrescimento, in particolare dello scheletro e dei tessuti molli corticotropo (ACTH) stimola trofismo e attività delle ghiandole surrenali tireotropo (TSH) stimola trofismo e attività della tiroide FSH consente la maturazione del follicolo ooforo e la produzione di estrogeni nell’ovaio; stimola la spermatogenesi nel testicolo LH nella femmina provoca l’ovulazione, mentre nel maschio stimola le cellule interstiziali del testicolo a produrre testosterone prolattina mantiene attivo il corpo luteo, che secerne progestinici, durante la gravidanza; dopo il parto stimola la produzione di latte