Il periodo L'ETÀ DI FILIPPO II Il periodo che va dal 1550 al 1650 costituì il cuore del siglo de oro spagnolo (1500-1700) Il personaggio Al centro di quest'epoca, Filippo II ● un re cattolico: il “re della Controriforma” sognò la restaurazione dell'unità religiosa ○ combatté contro gli ottomani, i calvinisti olandesi, l'Inghilterra anglicana ○ perseguitò gli eretici ○ perseguitò ed espulse i “moriscos” e i “marrani” (musulmani ed ebrei convertiti): il principio della “limpieza de sangre” divenne una vera e propria ossessione ● un re assoluto (“un solo re, una sola fede”) che ○ controllava di fatto anche la Chiesa (e l'Inquisizione) ○ e nel 1580 unificò la penisola iberica assumendo con le armi la corona portoghese vacante (e con essa le colonie) ● un re prudente (“el Rey prudente”) fino all'eccesso: ○ cupo, malinconico e quasi mistico ○ caratterizzato dalla lentezza e dall'indecisione ● un re burocrate: un re-funzionario, un re da scrivania (non più un re-cavaliere a capo delle sue truppe, come il padre) che amministrò il Regno senza uscire da Madrid (una capitale creata dal nulla) e dal palazzo-monastero dell'Escorial (“come un ragno al centro di un'enorme ragnatela”) ○ NB: questa sedentarietà implica un legame con un territorio nazionale che è un elemento tipico dello Stato moderno Il regno e i suoi problemi Fu un regno ● lunghissimo (1556-98) ● e vastissimo: Spagna, Italia, colonie americane, Paesi Bassi ma con diversi problemi ● frammentazione geografica ● pesante fiscalismo e burocrazia enorme e corrotta ● e soprattutto economia e società arretrate ○ tanto che, per ben tre volte, Filippo dichiarò bancarotta ● infine, l'ossessione per l'unità religiosa generò continue guerre che acuirono ulteriormente le difficoltà economiche Giuliano Tosi - Progetto Erodoto “Un paese di soldati, funzionari e preti” Il problema di fondo fu il prevalere, per motivi ideologici, della Castiglia (feudale, nobiliare, agricola) sull’Aragona (più moderna, borghese e mercantile) Ne conseguì l'incapacità di investire le enormi ricchezze delle colonie nella modernizzazione socio-economica del Paese Fu questo il motivo per cui, nel momento stesso del suo apogeo, la Spagna preparò la propria decadenza, che, dopo il '600, la pose per secoli ai margini della storia europea Le guerre di Filippo II I nemici principali furono 1. Impero ottomano 2. Paesi Bassi 3. Inghilterra 1) Lo scontro con l’Impero ottomano Lo scontro non si era in realtà mai interrotto, né sul piano delle battaglie (Ceuta, 1560), né su quello della pirateria, barbaresca (Algeri), ma anche cristiana (Livorno e Malta), che divenne un vero e proprio strumento bellico (i “corsari”) La battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) Nel 1570, Selim II occupa il dominio veneziano di Cipro. Papa Pio V favorisce una Lega Santa tra Filippo II e Venezia, che ottiene la vittoria di Lepanto (Golfo di Corinto). Celebrata come la vittoria della Cristianità sull'Islam, questa battaglia ebbe in realtà un valore prevalentemente simbolico (infatti Cipro rimase turca, Venezia si accordò con l'Impero e l'avanzata ottomana nel Mediterraneo proseguì fino a Tunisi). Pur rimanendo un fronte incerto e pericoloso, quello con l'Impero ottomano fu l'unico scontro in cui Filippo II ottenne qualche successo. Giuliano Tosi - Progetto Erodoto 2) La rivolta dei Paesi Bassi (1565-1581) I ricchissimi Paesi Bassi erano divisi tra ● un nord prevalentemente calvinista (attuale Olanda) ● un sud cattolico (attuale Belgio) Carlo V (che vi era nato) li aveva pesantemente tassati ma ne aveva anche rispettato l'autonomia. Invece Filippo impose ● un fiscalismo ancora più pesante ● l'ingerenza del governatore spagnolo: soppressione di ogni forma di autogoverno ● l'Inquisizione: la persecuzione dei calvinisti Nel 1565 scoppia la rivolta ● la dura repressione delle truppe mercenarie del Duca d'Alba (8000 esecuzioni in due anni) ● suscitò il sentimento nazionale, ottenendo l'appoggio anche dei cattolici olandesi e trovando un capo in Guglielmo d'Orange il Taciturno ● il quale, non potendo affrontare direttamente gli spagnoli, intraprese una guerra di corsa con i “gueux de mer” (pezzenti del mare) e aprì le dighe nei territori minacciati Dopo varie divisioni e rivolgimenti ● nasce la Repubblica delle sette Province unite o Olanda (1581) ● indipendente dalla Spagna, che però la riconoscerà solo nel 1648 dopo la Guerra dei Trent'anni (per questo gli olandesi la chiamano la Guerra degli Ottanta Anni) ● mentre le Province del sud rimasero spagnole (fino al 1713, pace di Utrecht, quando divennero austriache) Un Paese moderno In un certo senso, si trattò del primo esempio di “rivoluzione borghese” e le Province Unite costituirono un nuovo modello politico ● una repubblica basata sulla partecipazione di diverse confessioni religiose e ceti sociali ● che insieme all'incredibile sviluppo economico (Compagnia delle Indie Occidentali) diede inizio al secolo d'oro olandese 3) La guerra anglo-spagnola (1585-1604) Giuliano Tosi - Progetto Erodoto L'ETÀ ELISABETTIANA Elisabetta I Tudor ● un regno lunghissimo: regnò per 45 anni (Filippo II per 42) e fu l'ultimo sovrano Tudor ● una regina protestante: ○ l’Atto di uniformità (1559) rese l’ Inghilterra definitivamente protestante ○ ma Elisabetta fu nemica di ogni estremismo e attenta soprattutto alla pace interna ○ la persecuzione dei cattolici da un lato (legata allo scontro con Maria Stuart e con il papa e alla questione irlandese) e quella dei puritani dall’altro (calvinisti radicali antiepiscopali e quindi contro l'assolutismo) furono atti politici più che religiosi ○ nella politica internazionale fu però il campione della Riforma (contrapposto a Filippo II) ed appoggiò gli ugonotti francesi e i ribelli olandesi ● la regina vergine: molti sovrani (tra cui lo stesso Filippo II) la chiesero invano in moglie, ma Elisabetta, forse sterile, evitò di associarsi al trono un inutile marito ● la grande diplomatica ● la fondatrice della potenza inglese: l'Inghilterra, ancora in secondo piano rispetto a Francia e Spagna, venne modernizzata: ○ dalla produzione di lana grezza alla sua lavorazione ○ lo sviluppo dell'artigianato ○ la caccia alle balene ○ i corsari-esploratori (scontro con la Spagna) ■ la conquista delle rotte oceaniche ■ e la costituzione delle Compagnie commerciali L'Età elisabettiana Nel complesso l'età elisabettiana fu un'età di ● “pacificazione” religiosa e consolidamento politico ● crescita economica ed espansione sui mari, che pose le basi del futuro impero coloniale ● fioritura culturale: il “Rinascimento inglese” (W. Shakespeare) Giuliano Tosi - Progetto Erodoto La guerra con la Spagna (1585-1604) Le cause ● il contrasto religioso ○ la morte di Maria Stuart: regina di Scozia, precocemente vedova di Francesco II di Francia, fu la rivale cattolica di Elisabetta. Dopo vent'anni di congiure (appoggiate dal papa e dalla Spagna) venne condannata a morte da Elisabetta (1587) ● il contrasto politico: l'appoggio inglese ai Paesi Bassi ● il contrasto economico: il controllo delle rotte e le colonie (la “guerra di corsa”) ○ la prima colonia inglese in America era stata battezzata Virginia nel 1584 ○ le Filippine furono chiamate così in onore di Filippo NB: si trattò dunque di uno scontro epocale ● che poteva segnare il dominio cattolico-spagnolo sull'Europa ● che prefigurava uno scontro per il mondo Lo svolgimento ● l'Invincibile Armata spagnola (130 navi e 30.000 uomini) fu incredibilmente sconfitta nella Battaglia della Manica (1588), in una delle più grandi battaglie navali della storia, la prima combattuta interamente con l'artiglieria ● a causa: ○ della maggiore agilità e gittata delle navi inglesi ○ della mancanza di porti ove riparare le navi spagnole colpite ○ del maltempo ● la vittoria fu importante, ma l'Inghilterra perse gran parte delle battaglie successive ● finché la guerra non si arenò per l'esaurimento dei contendenti e si chiuse con il Trattato di Londra (1604) Le conseguenze ● la Spagna rimase la potenza dominante per tutto il Seicento, ma cominciarono a manifestarsi quelle fragilità strutturali che l’avrebbero avviata ad un precoce declino ● l'Inghilterra (e i Paesi Bassi) si affermò come potenza emergente per eccellenza Giuliano Tosi - Progetto Erodoto