la cirrosi epatica: è la formazione di tessuto fibroso all`interno del feg

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la cirrosi epatica: è la formazione di tessuto fibroso all'interno del fegato in sostituzione degli epatociti morti. La morte delle cellule epatiche può essere causata da epatite virale, alcolismo o intossicazione da altre sostanze tossiche; l'emocromatosi: è un disturbo ereditario che causa l'accumulazione di ferro nel corpo, portando nel lungo periodo ad un danno per il fegato; la steatosi epatica: accumulo di lipidi nel fegato tumori benigni: come l'adenoma, l'angioma, l'iperplasia focale nodulare il cancro del fegato: primario come carcinoma epatocellulare o colangiocarcinoma oppure come metastasi di cancro in altre zone dell'apparato digerente la malattia di Wilson: è un disturbo ereditario che causa l'accumulo di rame nel corpo la colangite sclerosante primitiva: una malattia autoimmune infiammatoria a carico del dotto biliare L’organo direttamente connesso al Fegato, sia da un punto di vista anatomico che funzionale, è la Cistifellea o Vescica Biliare. La Cistifellea è un organo piriforme lungo 7-­‐10 cm e con una capacità di 50 ml, di colore grigio o verde. È localizzata nella porzione anteriore della faccia inferiore del fegato. Il suo compito è quello di immagazzinare la bile prodotta dagli epatociti che verrà utilizzata durante i processi digestivi. Il dotto cistico, che origina dalla cistifellea, si unisce al dotto epatico, per formare il coledoco. Il coledoco scende verso il basso passando dietro il duodeno ove sbocca, dopo averne attraversato la parete, in corrispondenza della sua seconda porzione. La parte terminale del coledoco è circondata da una piccola formazione muscolare (lo sfintere di Oddi), che con la sua contrazione o il suo rilasciamento regola il deflusso della bile. Il punto di sbocco nel duodeno è caratterizzato da una rilevatezza della mucosa duodenale (detta papilla di Vater), nella quale ha il suo punto di uscita anche il dotto pancreatico principale. Le patologie più frequenti della Cistifellea sono: - calcolosi - restringimenti infiammatori o cicatriziali - tumori - processi infiammatori (colecistite) - perforazioni Spesso, questi quadri patologici, comportano un ostacolo al flusso della bile e quindi l’insorgere di un ittero (colorazione giallastra più o meno accentuata della cute del corpo e delle mucose, dovuta ad aumento della quantità di bilirubina travasata nel sangue). Come già accennato, il compito della Cistifellea, è quello di produrre, immagazzinare e liberare la Bile. La Bile è un liquido vischioso di colore giallo oro, di sapore amaro, secreto dal fegato. La Bile viene prodotta in continuazione dalle cellule epatiche ed immessa in un sistema di canali, i quali confluiscono nel coledoco. Il passaggio della Bile nell’intestino avviene solo periodicamente, durante la digestione degli alimenti. Nei periodi di tempo intermedi essa si accumula e si concentra nella Cistifellea. Normalmente il Fegato produce 700-­‐800 ml di Bile nelle 24 ore e l’intensità massima della secrezione si raggiunge 5-­‐6 ore dopo il pasto. Una volta che la Bile è giunta nella Cistifellea viene concentrata: vengono riassorbiti sali minerali ed acqua, e il suo volume si riduce a circa 50 ml. La Bile è costituita da: acqua (82%), acidi biliari (12%), lecitina ovvero fosfolipidi (4%), colesterolo non esterificato (0.7%), componenti minori (1.3%), quali bilirubina coniugata, proteine, elettroliti, muco e farmaci. 8 
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