A cura di: Giovanni Cecchetto Patrizia Dall’Igna Referente: Patrizia Dall’Igna Tel: 049/8218040 e-mail: [email protected] Versione 3.0 Marzo 2008 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino Indice Pancreatoblastoma pag. 1 1.0 Background pag. 1 1.1 Aspetti clinici e radiologici pag. 2 1.2 Aspetti istologici e biologici pag. 2 1.3 Trattamento e prognosi pag. 3 2.0 Studio retrospettivo AIEOP pag. 4 3.0 Linee guida diagnostico – terapeutiche pag. 4 3.1 Indagini pag. 4 3.2 Stadiazione pag. 5 3.3 Trattamento pag. 5 3.4 Follow-up di sorveglianza pag. 6 Carcinoma pancreatico pag. 7 Tumori papillari solido – cistici del pancreas pag. 8 4.0 pag. 11 Bibliografia TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino TUMORI MALIGNI DEL PANCREAS ESOCRINO I tumori maligni del pancreas esocrino sono molto rari in età pediatrica con un’incidenza inferiore allo 0,5% fra tutte le neoplasie maligne. La varietà relativamente meno rara è il pancreatoblastoma, mentre aneddotici sono i casi di carcinoma pancreatico. Di seguito sono riportati i dati della letteratura e le linee guida per il pancreatoblastoma. Brevi informazioni vengono fornite sul carcinoma pancreatico e sui tumori solidi papillari-cistici che hanno un comportamento “border line” e che devono essere considerati nella diagnostica differenziale. PANCREATOBLASTOMA 1.0 BACKGROUND I casi di neoplasie maligne pancreatiche in età pediatrica descritti fino agli anni ’70 sono stati definiti con varie diagnosi istologiche: adenocarcinoma infantile, carcinoma a cellule acinose, neoplasie epiteliali papillari, neoplasie endocrine. Solo successivamente il pancreatoblastoma (PB) è stato riconosciuto come entità clinico-patologica a sé stante. Il primo caso riconosciuto come PB per la presenza di caratteristici elementi squamosi risale al 1957 (1) ed il primo studio istopatologico è stato presentato da Frable nel 1971 (2). Solo nel 77 tuttavia, Horie pubblica una dettagliata descrizione di due casi ed utilizza per primo la definizione di pancreatoblastoma (3). L’incidenza del PB è difficile da stabilire poiché i casi descritti sono per lo più isolati, non appartenenti ad una vera e propria serie pediatrica. Nell'ambito dei tumori primitivi del pancreas, il PB sembrerebbe presentarsi con una frequenza variabile compresa tra 0.16 e 0.5% (4,5). Dalla prima descrizione, fornita da Becker (1), una revisione della letteratura internazionale ha individuato approssimativamente 200 casi di PB in età pediatrica e 20 in età adulta, con età mediana alla diagnosi di 5 1 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino anni (range 0-68) ed un rapporto maschi/femmine sovrapponibile (4,6,7, 8). Un'incidenza relativamente più alta sembra esistere in Giappone (9). Nel 75% dei casi sono colpiti bambini di età inferiore agli 8 anni. In 7 casi è stato riscontrato alla nascita (associato in 3 pazienti a sindrome di Beckwith-Wiedemann) ed in 2 casi è stato un reperto autoptico (10,11,12). Recentemente sono stati descritti casi di PB cistico prenatale, anche associati a sindrome di Beckwith-Wiedemann (13, 14). 1.1 Aspetti clinici e radiologici Il PB può manifestarsi come massa asintomatica o causare anoressia, perdita di peso, dolore. Talvolta possono essere presenti anche sintomi da ostruzione biliare (3,4,10). Il comportamento del PB è quello di una neoplasia maligna ad alta aggressività. Dai dati della letteratura, il 35% dei pazienti presenta metastasi alla diagnosi e più del 40% è deceduto per malattia (9,10). Le sedi più frequenti di metastasi sono il fegato (3,10,15) ed i linfonodi all’ilo epatico e splenico (10,16,17). Polmoni ed ossa sono più raramente coinvolti. Per estensione diretta, possono essere interessati l’omento, il peritoneo, la milza, il rene ed il surrene di sinistra. La produzione di alfa-fetoproteina (AFP) è segnalata frequentemente in letteratura, sia come aumento sierico (in più del 50% dei pazienti), che negli studi immunoistochimici sulla neoplasia. Non è chiara la correlazione tra AFP e comportamento biologico del tumore. Se elevata alla diagnosi, può rappresentare un marker importante nel follow-up (3,18,19). Dal punto di vista radiologico, l’ecografia descrive una massa disomogenea, prevalentemente ipoecogena, contenente talvolta piccole aree liquide e calcificazioni; TAC ed RMI ne definiscono la sede, i limiti e le caratteristiche intrinseche (presenza di necrosi, setti, calcificazioni) (16,20). La biopsia con ago sottile TAC-ECO-guidata può rappresentare un valido aiuto nell’orientare la diagnosi (4). 1.2 Aspetti istologici e biologici Il PB ha una ben definita istologia di tipo embrionale. L’aspetto ricorda l’embriogenesi del pancreas, presumibilmente perché il tumore origina da cellule primordiali pancreatiche totipotenti. Il quadro istologico è 2 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino caratterizzato da una differenziazione duttale con metaplasia squamosa, differenziazione acinosa (con cellule acinose contenenti granuli di zimogeno) e rara componente endocrina. Gli elementi istologici più caratteristici sono i corpuscoli squamosi e la struttura organoide (3,10). Recenti studi hanno dimostrato che il PB presenta caratteristiche genetiche simili a quelle dell'epatoblastoma e di altri tumori di tipo “embrionale”. Tali anomalie coinvolgono il cromosoma 11p (11p15.5 LOH caratterizza il background genetico della sindrome di Backwith-Wiedemann), ed il "pathway" APC/ -catenina (13,21,22). Kerr et al hanno descritto inoltre una aumentata espressione di IGF2, simile a quella descritta nel tumore di Wilms (23). 1.3 Trattamento e Prognosi L’asportazione completa del tumore è necessaria per sperare in una prognosi favorevole (24-27). Questa tuttavia può non essere possibile da una parte per le dimensioni e l’invasività locale della neoplasia, dall’altra per la necessità di eseguire una pancreatoduodenectomia formale, che in età pediatrica rappresenta una procedura molto rischiosa (28). In questi casi, e comunque anche in quelli in cui sia stato possibile eseguire un’exeresi radicale, sembra essere opportuno un trattamento chemioterapico adiuvante. La scelta terapeutica, in particolare delle forme non resecabili e metastatiche, rimane problematica. E’ stata documentata una risposta positiva alla chemioterapia ma non è stato ancora identificato un regime terapeutico ottimale. Risultati contrastanti sono stati ottenuti con associazioni diverse dei seguenti farmaci: cisplatino (CDDP), ciclofosfamide (CPM), actinomicina D (ACT), vincristina (VCR) e adriamicina (ADR). In una review pubblicata nel 1996 sono stati riportati 13 pazienti sottoposti a chemioterapia (29): in 3 casi il trattamento con 5-FU+ADR+Mitomicina non ha avuto effetto; 6 pazienti, trattati con CDDP+VCR, VCR+ADR+5-FU, CDDP+ACT+vinblastina+CPM, ADR-CDDP, hanno mostrato una riduzione del tumore, sia primitivo che metastatico. Iseki (19) riporta il caso di una metastasi al radio, trattata con successo con VCR+ADR+CPM e Ogawa (9) riporta il caso di una bambina viva in remissione completa dopo trattamento secondo un protocollo giapponese usato per il neuroblastoma (CPM, CDDP, etoposide, pirarubucina). In una casistica di 7 pazienti, Defachelles 3 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino conferma l’utilità della combinazione cisplatino-doxorubicina in 3 pazienti, due dei quali erano stati sottoposti senza efficacia a trattamento con IVA (15). Per quanto riguarda il trattamento radioterapico, sono stati descritti pochi casi, la maggior parte dei quali aveva ricevuto anche chemioterapia (17,24). In generale, nei casi in cui la radioterapia è stata adottata, alle dosi di 4070 Gy, si è assistito ad una riduzione del volume tumorale. Griffin descrive un caso di recidiva locale trattato con successo con il solo trattamento radiante (30). In conclusione, in base alle recenti esperienze cliniche e ai risultati degli studi di biologia molecolare, una chemioterapia che includa cisplatino e antracicline, simile a quella utilizzata per l’epatoblastoma, sembra essere il trattamento più appropriato. La sopravvivenza a 5 anni rimane tuttavia insoddisfacente e la prognosi resta legata alla possibilità di una asportazione radicale ed all'assenza di metastasi (4). 2.0 STUDIO RETROSPETTIVO AIEOP Lo studio retrospettivo nazionale sui tumori rari, condotto dal 1982 al 1998, ha identificato 3 casi di pancreatoblastoma. Si trattava di 3 maschi, di età compresa tra 0-4 anni. I sintomi all’esordio erano una massa addominale, dolore e astenia. L’aumento dell’AFP era presente in 2/3. In un caso è stata possibile l’asportazione radicale della neoplasia e il bambino è stato trattato con chemioterapia: attualmente è vivo senza malattia. In 2 casi è stata eseguita una biopsia ed i pazienti sono stati poi sottoposti a terapia con CDDP, ACT, VCR, Ifosfamide: uno è stato perso al follow-up e l’altro è deceduto per progressione. 3.0 3.1 LINEE GUIDA DIAGNOSTICO - TERAPEUTICHE Indagini Esami radiologici: Ecografia, TAC o RMN dell’addome, Scintigrafia ossea, RX torace. Esami di laboratorio: funzionalità pancreatica, LDH, -FP, -HCG e markers per la diagnosi differenziale con carcinoma pancreatico. 4 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino Agoaspirato (FNAB), può essere utile per un orientamento diagnostico. 3.2 Stadiazione Stadio 1 Tumore completamente asportato Stadio 2 Tumore asportato con residui microscopici o con linfonodi invasi Stadio 3 Biopsia o tumore asportato con residui macroscopici Stadio 4 Metastasi 3.3 Trattamento Chirurgia Il PB è un tumore molto vascolarizzato e ad alta invasività. E’ caratterizzato quindi da un alto rischio postoperatorio di morbidità. La fattibilità di una resezione completa può non essere evidente se non al momento dell’intervento. Se possibile, si deve procedere con l’asportazione completa (con biopsia dei linfonodi). L’exeresi iniziale è consigliata solo se la resezione non richiede un intervento demolitivo (duodeno-cefalopancreasectomia). Altrimenti è meglio optare per la biopsia (anche con tru-cut 16-18 G) cui far seguire un trattamento chemioterapico. Dopo la chemioterapia, al momento della chirurgia differita è accettabile un intervento demolitivo per ottenere la radicalità. Chemioterapia Riportiamo di seguito le linee guida di chemioterapia, modificate, suggerite da Sullivan per un protocollo SIOP basato sulla somministrazione di Cisplatino e Doxorubicina (PLADO). Tale protocollo è attualmente adottato nell’ambito TREP. Stadio I: PLADO 4 cicli Stadio II: PLADO 6 cicli Stadio III: Biopsia +PLADO 4 cicli + CH differita + PLADO 2 cicli Stadio IV: Biopsia* del tumore primitivo + PLADO 4 cicli + CH differita sul primitivo e/o sulle metastasi + PLADO 2 cicli. *Asportazione completa iniziale del primitivo, se fattibile. 5 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino In caso di malattia stabile o progressiva dopo PLADO si propone di ricorrere a ciclofosfamide e/o etoposide ed eventualmente all'utilizzazione della radioterapia (40 Gy) In caso di recidiva: Asportazione + ciclofosfamide ed etoposide 3.4 Follow-up di sorveglianza I e II anno III anno Dal IV anno Esami clinico Ogni 2-3 mesi Ogni 6 mesi Una volta/anno AFP Ogni 2-3 mesi Ogni 6 mesi Una volta/anno RX Torace Ogni 2-3 mesi Ogni 6 mesi Una volta/anno Ecografia Ogni 2-3 mesi Ogni 6 mesi Una volta/anno TAC/RMN Ogni 6 mesi Una volta/anno TAC torace Una volta/anno Una volta/anno CR51EDTA-GRF Una volta/anno Una volta/anno Una volta/anno Audiogramma Una volta/anno Una volta/anno Una volta/anno Ecocardiogramma Una volta/anno Una volta/anno Una volta/anno 6 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino CARCINOMA PANCREATICO Il carcinoma pancreatico rappresenta la quarta neoplasia più frequente nell’adulto dopo il carcinoma del polmone, della mammella e del colon. In età pediatrica sono riportati pochissimi casi: sono colpiti prevalentemente adolescenti ma sono descritti casi anche in epoca infantile. Dal punto di vista istologico, la forma più frequente in questa fascia di età è l’adenocarcinoma pancreatico duttale che origina dai dotti pancreatici. Il carcinoma a cellule aciniche è molto più raro e, come istogenesi, sembra correlato al pancreatoblastoma. Gli aspetti clinici e la valutazione ematochimica non sono diversi da quelli riportati nell’adulto (24). Il trattamento di scelta è, come nell’adulto, l’asportazione radicale della neoplasia anche con interventi demolitivi, mentre incerto è il ruolo della radioterapia e della chemioterapia (31). In una casistica giapponese del ’73, Tsukimoto (32) ha descritto 24 casi di carcinoma pancreatico. Si trattava di 12 maschi e 12 femmine di età compresa tra i 2 ed i 14 anni. Il trattamento è consistito in una resezione pancreatica distale in 12 pazienti ed in una pancreaticoduodenectomia in 2. Gli altri pazienti avevano tumori non resecabili o metastasi alla diagnosi, per i quali chemioterapia e radioterapia erano risultate inefficaci. Solo 7 pazienti sono sopravvissuti a 8 mesi-16 anni dalla diagnosi. La casistica AIEOP comprende un caso di adenocarcinoma duttale con metastasi epatiche e polmonari alla diagnosi, deceduto a due mesi dalla diagnosi per progressione di malattia. Suggerimenti terapeutici Una volta ottenuta la diagnosi, si raccomanda di seguire le linee guida proposte per lo stesso tumore dell’adulto. 7 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino TUMORI PAPILLARI PANCREAS SOLIDO-CISTICI DEL Descritti per la prima volta da Frantz nel 1959, rappresentano una forma rara di tumori pancreatici, che colpisce prevalentemente giovani donne nella seconda e terza decade di vita. Circa 450 casi sono stati descritti fino ad ora in letteratura e approssimativamente il 20% dei pazienti erano bambini (33). Le manifestazioni cliniche non sono specifiche: talvolta è palpabile una massa addominale, associata o meno a dolore, ma nella maggior parte dei casi pediatrici il tumore viene riscontrato occasionalmente (per es. in corso di ecografia per trauma). Gli esami di laboratorio, inclusa l’amilasi e markers quali AFP e CEA, sono nella norma. Sono stati descritti tuttavia alcuni casi con elevati livelli sierici di NSE e CA19-9 e di catecolamine urinarie (34,35). Ecograficamente la massa è disomogenea, con una componente cistica; TAC ed RMN mostrano una lesione pancreatica ben delimitata, disomogenea con calcificazioni. La localizzazione più frequente è la coda del pancreas (40%). E’ interessante sottolineare il riscontro di tumori non appartenenti al pancreas, ma originati da tessuto pancreatico ectopico (36). Normalmente il comportamento biologico di questi tumori nel bambino è meno aggressivo rispetto all’adulto. Nella revisione di Wang (37), i pazienti di età inferiore ai 20 anni presentavano tumori più piccoli (anche se tale dato non è statisticamente significativo) e nessuno è deceduto per malattia. Fra i pazienti di età superiore ai 20 anni, 40 (su 255 casi) presentavano metastasi, ma solo 3 sono deceduti per malattia. Dai dati della letteratura, i pazienti di età inferiore ai 20 anni sono stati trattati più frequentemente solo con l’asportazione chirurgica. Recentemente tuttavia sono stati riportati anche in età pediatrica alcuni rari casi di metastasi epatiche (33,38,39,40), presenti alla diagnosi o comparse 10 anni dopo l’intervento di asportazione. La terapia chirurgica resta la terapia di scelta (41). In genere la resezione completa del tumore si ottiene mediante una pancreasectomia distale, risparmiando la milza, o con una duodenopancresectomia parziale. Quest’ultima è in effetti una procedura maggiore, aggressiva, tuttavia, 8 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino sebbene questi tumori abbiano caratteristiche biologiche benigne nella maggior parte dei casi, è necessario l’ottenimento di una chirurgia radicale. Nonostante l’asportazione delle metastasi non sia standardizzato, sembra esserci accordo generale nell’eseguire la metastasectomia (39). Sino ad oggi, non è stato chiaramente definito il ruolo della chemioterapia e della radioterapia. In tumori inoperabili o nel caso di recidiva locale sono stati utilizzati regimi terapeutici con cisplatino e 5FU (42), gemcitabina e cisplatino, ifosfamide, cisplatino e VP16 (39). Un trattamento radiante a basse dosi è stato utilizzato con successo in una paziente di 18 anni (43). Aspetti istologici Dal punto di vista macroscopico, il tumore è ben capsulato e contiene aree solide e cistiche in relazione al grado di emorragia e necrosi. Microscopicamente le sezioni mostrano un pattern solido-papillare: nelle aree papillari le cellule tumorali, uniformi in dimensioni, sono distribuite attorno ad uno asse fibrovascolare e le mitosi sono rare; la componente solida è costituita da strati di cellule caratterizzate da una degenerazione cistica di vario grado (35). Studi immunoistochimici hanno dimostrato nella maggior parte dei casi descritti (anche in età adulta) positività per vari tipi di cellule pancreatiche (enolasi neurono-specifica, 1-antitripsina, vimentina, antichimotripsina). Ciò ha suggerito un’origine di tali tumori da cellule pancreatiche embrionali totipotenti (37). Le caratteristiche istologiche ed istochimiche sembrano comuni, sia che si tratti di forme localizzate, sia che si tratti di forme metastatiche. Lo studio retrospettivo AIEOP ha identificato 7 casi di tumori papillari-cistici del pancreas. I pazienti, tutte femmine di età compresa tra i 10 ed i 14 anni, presentavano dolore addominale in 5 casi ed in 2 casi la massa è stata riscontrata occasionalmente dopo un trauma addominale. L’ecografia e la TAC dimostravano una massa ben capsulata con aree solide e cistiche, in corrispondenza della testa in 2 casi, del corpo in 3 e della coda in 2. In una paziente la diagnosi è stata ottenuta mediante un agoaspirato, eseguito durante TAC. Il trattamento è consistito nella sola resezione completa della lesione in tutti i pazienti. Sei pazienti sono vivi senza malattia mentre 1 paziente ha 9 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino presentato una recidiva locale a 5 anni dalla diagnosi ed è stata successivamente persa al follow-up. Suggerimenti terapeutici Dai dati della letteratura si ritiene che in età pediatrica l’asportazione radicale sia il trattamento sufficiente a garantire la guarigione. Il follow-up consigliato consiste nella valutazione di alcuni markers tumorali (AFP, CEA) e nell'esecuzione di una ecografia addominale ogni 3 mesi nel primo anno, ogni 6 mesi nel secondo anno e una volta all'anno dal terzo al quinto anno. TAC o RMI possono essere eseguite a sei e dodici mesi dall'intervento e successivamente ripetute nel caso di lesioni sospette all’ecografia. Pazienti con tumori non resecati completamente o non operabili andranno valutati caso per caso. In questi pazienti riteniamo possa essere utilizzato un regime chemioterapico con gemcitabina e cisplatino. N.B. Si prega di inviare le schede di registrazione e quelle diagnostico terapeutiche (allegate alla fine del protocollo) per ciascun caso registrato al Centro raccolta dati: Dr. Gianluca De Salvo Servizio sperimentazioni cliniche e biostatistica – IOV-IRCCS via Gattamelata, 64 – 35128 Padova Tel: 049/8215704 – Fax: 049/8215706 Si ricorda che il medico referente per questa neoplasia è la dr.ssa Dall’Igna (vedi frontespizio linea guida). Per qualsiasi informazione contattare la Data Manager dello studio: Sig.ra Mancini Elisa Clinica Chirurgica Pediatrica Dipartimento di Pediatria Divisione di chirurgia pediatrica Azienda ospedaliera di Padova Via Giustiniani, 3 – 35128 Padova e-mail: [email protected] Tel: 049/8218045 Fax: 049/8211781 10 TREP – Tumori maligni del pancreas esocrino 4.0 Bibliografia 1. Becker WF. Pancreatoduodectomy for carcinoma of the pancreas in an infant. Ann. Surg 1957; 145: 864-72. 2. Frable WJ, Still WJS, Kay S. 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