Progetto Strategico Interreg IVa Risknat Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi Sottoazione B2_h - Grandi Frane Permanenti Complesse. Schede di II livello SIFRAP Provincia di Biella Aggiornamento Maggio 2012 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella Arpa Piemonte – Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto, Via Pio VII, 9 10135 Torino - Italy Except otherwise noted, this report is © 2012 Arpa Piemonte under a Creative Commons Attribution-ShareAlike license:http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/. 2 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella Introduzione Il DT Geologia e Dissesto si occupa, nell'ambito delle proprie competenze, dell'aggiornamento del Sistema Informativo dei Fenomeni Franosi Piemontesi (SIFraP) nato come proseguimento del Progetto nazionale IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), di cui si occupò Arpa Piemonte tra il 2002 e il 2005, per conto di Regione Piemonte. L'IFFI rappresenta il primo inventario omogeneo e aggiornato dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale. Il progetto prevedeva che ogni fenomeno censito fosse corredato da una rappresentazione geografica (ubicazione e perimetrazione) e da una scheda descrittiva realizzata secondo uno standard che presentava tre possibili livelli di approfondimento. Il primo livello rappresentava il set minimo di dati necessario per l'immissione del record nel database dell’inventario. Il secondo livello aggiungeva informazioni derivanti principalmente da un sopralluogo diretto sul luogo dell’evento. Le restanti informazioni potevano essere aggiunte come dati di terzo livello, come studi particolari su fenomeni molto noti. Le schede IFFI erano strutturate in sezioni, sottosezioni, campi e opzioni che ne vincolavano strettamente i contenuti. La maggior parte delle sezioni era organizzata in campi a scelta singola o multipla, ma esistevano anche campi numerici e di testo libero, questi ultimi destinati unicamente a informazioni relative al compilatore, all'ubicazione del fenomeno e alla bibliografia (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001). Lo sviluppo di tale progetto in Piemonte comportò la realizzazione di un sistema informativo comprendente, a fine progetto, circa 35.000 frane cartografate alla scala 1:10.000 (Carta Tecnica Regionale). Per ciascun fenomeno sono state raccolte le informazioni di base necessarie per ottenere il primo livello di approfondimento, quali tipologia di movimento, stato di attività, metodo di rilevamento, fonti ed eventuali danni. Per alcune di queste frane si è raggiunto un grado di approfondimento delle conoscenze maggiore che ha permesso di compilare le schede di censimento al secondo o al terzo livello. Successivamente alla conclusione del progetto IFFI, Arpa Piemonte ha modificato gradualmente e profondamente la struttura delle schede di censimento dei fenomeni franosi creando un nuovo sistema informativo denominato SIFraP (Sistema Informativo dei fenomeni Franosi in Piemonte), attualmente in continua evoluzione. In particolare, nell'ambito del progetto RiskNat (2009-2012) sono state effettuate importanti modifiche che sono consistite nella creazione di nuove sezioni, di nuove occorrenze nelle vecchie sezioni e di alcuni campi di testo libero in cui poter inserire delle descrizioni accurate riguardo ad alcuni aspetti fondamentali del fenomeno ovvero la geomorfologia, l'idrogeologia, la classificazione del movimento, gli interventi effettuati o previsti, la geologia e il monitoraggio. A tal proposito, è necessario ricordare che Arpa Piemonte gestisce un'ampia rete di controllo strumentale dei fenomeni franosi rappresentata dallo strato informativo RERCOMF (REte Regionale COntrollo Movimenti Franosi) che ubica e descrive i più di 300 siti di monitoraggio distribuiti sul territorio regionale (inclinometri, piezometri, GPS, ecc.). Gli strumenti facenti parte della rete Arpa (più di 1.000) sono per lo più di proprietà dei Comuni e vengono gestiti dall’Agenzia per conto di questi ultimi. Arpa Piemonte possiede un gran numero di informazioni sul territorio regionale che possono essere utilizzate ai fini di una descrizione dettagliata dei fenomeni franosi. A queste informazioni, bisogna aggiungere la pluriennale attività di banca dati geologica, nata in Regione Piemonte e attualmente gestita da Arpa, che viene continuamente arricchita con l'inserimento di nuovi documenti (relazioni tecniche, tesi, articoli scientifici ecc.). Con la nascita del SIFraP cambia l'ottica con cui vengono prodotti i livelli di approfondimento successivi a quello di base (1°livello). Il 2° livello SIFraP diventa un report che contiene, oltre ai soliti campi a scelta multipla e di testo libero, con le modifiche e integrazioni suddette, anche una planimetria dettagliata del fenomeno (contenente la classificazione delle frane, gli elementi morfologici, l'ubicazione della strumentazione e i dati satellitari) e alcuni allegati fotografici. Il 3° livello SIFraP, invece, viene prodotto sotto forma di una monografia realizzata completamente a testo libero seguendo una struttura standardizzata che prevede un'introduzione, una descrizione dei dati disponibili, l'analisi del dissesto da differenti punti di vista (geologico, geomorfologico, strutturale) e, infine, la descrizione dei sistemi di controllo (monitoraggio tradizionale e dati satellitari). 3 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella Le schede utilizzate per la raccolta delle informazioni si basano sulle specifiche definite nell'ambito del progetto IFFI per la raccolta delle informazioni e sono state strutturate per raccogliere dati derivanti da diverse fonti (rilevamento diretto, dati di archivio, fotointerpretazione) e con diversi gradi di approfondimento. Tuttavia i tre livelli di approfondimento della scheda IFFI sono risultati essere non adeguati a raccogliere tutte le informazioni disponibili, pertanto si è deciso di integrare e modificare le informazioni contenute nella scheda per meglio adattarsi alle esigenze di Arpa Piemonte. In particolare è stata incrementata la quantità di informazioni che è possibile archiviare. Le schede di 2°livello SIFraP raccolgono quindi informazioni di maggior dettaglio rispetto a quelle IFFI; rispetto alla strutturazione precedente si è deciso di integrare le informazioni già presenti, principalmente organizzate in campi a scelta multipla, con campi di tipo a testo libero che permettono una descrizione più approfondita dei fenomeni. Le principali modifiche sulla scheda sono state: • L'aggiunta di diverse sezioni testuali, quali ad esempio l'Inquadramento del fenomeno, la Descrizione Morfologica e la Descrizione del danno. • L'aggiunta di ulteriori sezioni per la descrizione di tematiche specifiche, quali ad esempio i dati di monitoraggio, i dati interferometrici e gli interventi. • La sezione geologia è stata arricchita con la possibilità di descrivere, in modo più approfondito, le condizioni geologico strutturali di diverse zone all'interno del dissesto o nel suo intorno mediante schede di rilevamento che riportano le caratteristiche geologiche e geomeccaniche dell'ammasso roccioso o dei terreni. • Per i dati interferometrici ricadenti all'interno del perimetro di frana vengono calcolati in automatico la velocità media, minima e massima, il numero totale di riflettori (PS+DS) e il numero di riflettori che indicano movimento. • La sezione bibliografia fa riferimento alla banca dati Fonti e Documentazione di Arpa Piemonte. Anche la componente geografica è stata arricchita con nuove informazioni rispetto allo standard definito dall'IFFI. In particolare sono state aggiunte nuove informazioni inerenti a: • elementi morfologici di dettaglio; • danni; • opere di sistemazione; • stazioni di rilevamento geologico/strutturale di dettaglio. E' stato inoltre aggiunto un livello informativo che riporta tutti quei fenomeni di dissesto a carico della coltre superficiale di fenomeni innescatisi in seguito ad eventi alluvionali e che erano stai accorpati all'interno della base dati IFFI all'interno delle "Aree soggette a frane superficiali diffuse". Tutte le modifiche apportate alla base dati sono state fatte in modo da mantenere comunque la possibilità di esportare i dati raccolti secondo lo standard definito dall'IFFI. 4 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella Elenco delle schede Figura 1- Distribuzione dei fenomeni schedati al II livello SIFRAP 5 Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella Provincia Comune Località codice Tipologia BI Berchelle 096-00672-00 Complesso Valle San Nicolao 6 SIFRaP Sistema Informativo Frane in Piemonte Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico di Arpa Piemonte relative a dissesti di versante IDFRANA: 096-00672-00 GENERALITA' * Data ultimo aggiornamento 2011-03-24 * Provincia Biella Toponimo Berchelle * Comune Valle San Nicolao Sezione CTR 093140 MORFOMETRIA FRANA Dati generali Quota corona Qc (m) Quota unghia Qt (m) Lungh. orizz. Lo (m) Dislivello H (m) Pendenza β (°) (°) 440 410 135 30 12.5 POSIZIONE FRANA SUL VERSANTE * Testata * Unghia Azimut movim. α (°) Area totale A (m2) 10 11176 Lunghezza La (m) Volume massa sp. (m3) 95 0 Profondità sup. sciv. Dr (m) 0 In cresta Parte alta del versante Parte media del versante Parte bassa del versante Fondovalle DESCRIZIONE GENERALE DEL FENOMENO L'abitato di Berchelle (comune di Valle San Nicolao) è stato in passato interessato a più riprese da cedimenti del terreno con conseguenti estese lesioni ad edifici e manufatti. Il fenomeno è tuttora in atto ed è prevedibile che continui in futuro. I primi gravi cedimenti si sono verificati nel novembre del 1968, quando avvenne la grave alluvione che devastò la Valle Strona; in seguito si sono notati, a più riprese, significativi ampliamenti delle lesioni alle strutture, in particolare nell'estate 1978 e dopo le intense precipitazioni del 22 settembre 1981 (Fonti: 188142). DESCRIZIONE MOVIMENTO Il fenomeno franoso non è superficiale e non interessa solo la copertura eluvio-colluviale ma anche, e prevalentemente, il substrato litoide. Il movimento, classificabile come un lento movimento di scivolamento dell'ammasso roccioso, è favorito dall'intensa fratturazione dei graniti che ha probabile origine tettonica (sono stati osservati affioramenti di fasce tettonizzate a breve distanza dall'area in frana). Locali ribaltamenti in roccia (Fonti: 188142, 251862). DESCRIZIONE GEOMORFOLOGICA Numerose sono le evidenze di movimenti franosi (la maggior parte dei quali si sono verificati durante gli eventi alluvionali del 1951 o del 1968). La parte basale del fenomeno presenta le seguenti evidenze geomorfologiche di movimento: scarpate secondarie di frana, pianori in contropendenza, fratture beanti del substrato litoide e l'affioramento di un atipico brecciame roccioso. Nella zona di testata, nel tratto compreso tra la strada comunale e gli orti ad oriente, si può seguire con precisione la traccia - con andamento curvilineo - del limite superiore del corpo di frana. Non risultano, invece, riconoscibili con certezza i limiti laterali della zona interessata dal movimento gravitativo (Fonti: 188142). NOTE GEOLOGIA Inquadramento Geologico La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale di materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo di origine colluviale. Sul pianoro di Berchelle non esiste alcun affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza di un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano di faglia con direzione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere disgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142). * Unità 1 UNITA' UBIQUITARIE ( in formazione ) coltre eluviale di materiale sabbioso(sabbia arcosica prodotta dall'alterazione del granito, di colore da rossastro a verde), spesso confondentesi con materiale analogo di genesi colluviale Discont. Discont.11 1 2 Immersione: Immersione: Inclinazione: Inclinazione: Struttura Immersione: Immersione: ° °° Discont. 22 Discont. Inclinazione: Inclinazione: ° °° 1 2 * Litotecnica 11 terra coesiva terra coesiva consistente 1 terra coesiva poco consist. terra organica unità complessa unità complessa: alternanza unità complessa: melange Spaziatura 2 1 orizzontali orizzontali reggipoggio reggipoggio traverpoggio traverpoggio (generico) (generico) traverp. traverp. ortoclinale ortoclinale traverp. traverp. plagioclinale plagioclinale franapoggio franapoggio (generico) (generico) franap. franap. ++ inclinato inclinato del del pendio pendio franap. franap. -- inclinato inclinato del del pendio pendio franap.inclinato franap.inclinato == pendio pendio molto ampia (> 2m) ampia (60cm - 2m) moderata (20cm - 60cm) fitta (6cm - 20cm) molto fitta (< 6cm) 2 Degradazione fresca leggerm. degradata mediam. degradata molto degradata completam. degradata * USO DEL SUOLO aree urbanizzate aree estrattive seminativo seminativo arborato colture specializzate vegetazione riparia rimboschimento e novelleto bosco ceduo bosco d'alto fusto IDROGEOLOGIA * 1° liv Acque Superficiali acque assenti acque stagnanti ruscellamento diffuso ruscellamento concentrato Sorgenti Sorgenti assenti assenti diffuse diffuse localizzate localizzate N. 1 Falda Falde assent assent freatic freatic ininpressione pressione Prof. (m) 24 1 2 * Litologia rocce carbonatiche travertini marne flysch, calcareo-marnosi arenarie, flysch arenacei argilliti, siltiti, flysch pelitici rocce effusive laviche a rocce effusive laviche basiche rocce effusive piroclastiche rocce intrusive acide rocce intrusive basiche r. metam. poco o nulla fogliate r. metam. a fogliazione p rocce gessose, anidritiche e saline rocce sedimentarie silicee conglomerati e brecce detriti terreni prev. ghiaiosi terreni prev. sabbiosi terreni prev. limosi terreni prev. argillosi terreno eterogeneo terreno di riporto 22 Assetto Assetto discontinuità discontinuità roccia roccia lapidea roccia debole detrito terra granulare terra granulare addensata terra granulare sciolta massiva massiva stratificata stratificata fissile fissile fessurata fessurata fratturata fratturata scistosa scistosa vacuolare vacuolare caotica caotica 1 * Unità 2 * ESPOSIZIONE DEL VERSANTE incolto nudo incolto macchia e cespugliato incolto prato pascolo N NE E SE CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO n.d. Velocità Velocità 1 2 2 Movimento crollo ribaltamento scivolamento rotazionale scivolamento traslativo espansione colamento "lento" colamento "rapido" sprofondamento complesso DGPV aree soggette a crolli/ribaltamenti diffus aree soggette a sprofondamenti diffus aree soggette a frane superficiali diffuse Settore CARG S SW W NW 1 22Materiale Materiale estremamente estremamentelento lento(<(<5*10E-10 5*10E-10m/s) m/s) roccia roccia detrito detrito molto moltolento lento(<(<5*10E-8 5*10E-8m/s) m/s) terra terra lento lento(<(<5*10E-6 5*10E-6m/s) m/s) moderato moderato(<(<5*10E-4 5*10E-4m/s) m/s) rapido rapido(<(<5*10E-2 5*10E-2m/s) m/s) 1 22 Cont. Cont. acqua acqua molto moltorapido rapido(<(<55m/s) m/s) secco secco estremamente estremamenterapido rapido(>(>55m/s) m/s) umido umido bagnato bagnato molto moltobagnato bagnato GEOLOGIA Inquadramento Geologico La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale di materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo di origine colluviale. Sul pianoro di Berchelle non esiste alcun affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza di un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano di faglia con direzione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere disgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142). * Unità 1 UNITA' UBIQUITARIE ( in formazione ) coltre eluviale di materiale sabbioso(sabbia arcosica prodotta dall'alterazione del granito, di colore da rossastro a verde), spesso confondentesi con materiale analogo di genesi colluviale Discont. Discont.11 1 2 Immersione: Immersione: Inclinazione: Inclinazione: Struttura Immersione: Immersione: ° °° Discont. 22 Discont. Inclinazione: Inclinazione: ° °° 1 2 * Litotecnica 11 terra coesiva terra coesiva consistente 1 terra coesiva poco consist. terra organica unità complessa unità complessa: alternanza unità complessa: melange Spaziatura 2 1 orizzontali orizzontali reggipoggio reggipoggio traverpoggio traverpoggio (generico) (generico) traverp. traverp. ortoclinale ortoclinale traverp. traverp. plagioclinale plagioclinale franapoggio franapoggio (generico) (generico) franap. franap. ++ inclinato inclinato del del pendio pendio franap. franap. -- inclinato inclinato del del pendio pendio franap.inclinato franap.inclinato == pendio pendio molto ampia (> 2m) ampia (60cm - 2m) moderata (20cm - 60cm) fitta (6cm - 20cm) molto fitta (< 6cm) 2 Degradazione fresca leggerm. degradata mediam. degradata molto degradata completam. degradata * USO DEL SUOLO aree urbanizzate aree estrattive seminativo seminativo arborato colture specializzate vegetazione riparia rimboschimento e novelleto bosco ceduo bosco d'alto fusto IDROGEOLOGIA * 1° liv Acque Superficiali acque assenti acque stagnanti ruscellamento diffuso ruscellamento concentrato Sorgenti Sorgenti assenti assenti diffuse diffuse localizzate localizzate N. 1 Falda Falde assent assent freatic freatic ininpressione pressione Prof. (m) 24 1 2 * Litologia rocce carbonatiche travertini marne flysch, calcareo-marnosi arenarie, flysch arenacei argilliti, siltiti, flysch pelitici rocce effusive laviche a rocce effusive laviche basiche rocce effusive piroclastiche rocce intrusive acide rocce intrusive basiche r. metam. poco o nulla fogliate r. metam. a fogliazione p rocce gessose, anidritiche e saline rocce sedimentarie silicee conglomerati e brecce detriti terreni prev. ghiaiosi terreni prev. sabbiosi terreni prev. limosi terreni prev. argillosi terreno eterogeneo terreno di riporto 22 Assetto Assetto discontinuità discontinuità roccia roccia lapidea roccia debole detrito terra granulare terra granulare addensata terra granulare sciolta massiva massiva stratificata stratificata fissile fissile fessurata fessurata fratturata fratturata scistosa scistosa vacuolare vacuolare caotica caotica 1 * Unità 2 * ESPOSIZIONE DEL VERSANTE incolto nudo incolto macchia e cespugliato incolto prato pascolo N NE E SE CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO n.d. Velocità Velocità 1 2 2 Movimento crollo ribaltamento scivolamento rotazionale scivolamento traslativo espansione colamento "lento" colamento "rapido" sprofondamento complesso DGPV aree soggette a crolli/ribaltamenti diffus aree soggette a sprofondamenti diffus aree soggette a frane superficiali diffuse Settore CARG S SW W NW 1 22Materiale Materiale estremamente estremamentelento lento(<(<5*10E-10 5*10E-10m/s) m/s) roccia roccia detrito detrito molto moltolento lento(<(<5*10E-8 5*10E-8m/s) m/s) terra terra lento lento(<(<5*10E-6 5*10E-6m/s) m/s) moderato moderato(<(<5*10E-4 5*10E-4m/s) m/s) rapido rapido(<(<5*10E-2 5*10E-2m/s) m/s) 1 22 Cont. Cont. acqua acqua molto moltorapido rapido(<(<55m/s) m/s) secco secco estremamente estremamenterapido rapido(>(>55m/s) m/s) umido umido bagnato bagnato molto moltobagnato bagnato STATO DELLE CONOSCENZE INTERVENTI ESISTENTI Relazioni tecniche Intervento Tipo intervento Realizzazione relaz. Sopralluogo relazione geologica Indagini e monitoraggio penetrometro inclinometri piezometri fessurimetri perforaz. Geognostiche sismica di superficie Costo indagini indagini già già Costo eseguite (€) (€) eseguite Costo previsto previsto Costo interventi eseguiti eseguiti (€) (€) interventi 15'4940 DOCUMENTAZIONE ArchiviArchivi archivio Archivio AVI AVI archivio Archivio SCAI SCAI archivio sopralluoghi DPC Archivio Sopralluoghi DPC archivio interventi SGN Archivio interventi SGN altro Altro 0 Costo effettivo effettivo Costo interventi eseguiti eseguiti (€) (€) interventi ADEMPIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI CARG Legge 267/98 piani straordinar SISI NO NO Non coperto Non coperto Legge 267/98 interventi urgent Legge 267/98 PSA Schemi previsionali e programmatici L.183/8 Pianificazione di bacino L.183/8 Piano paesistico Piani Territoriali di Coordinamento Provincial Legge 365/00 Altro * DANNI Tipo di danno Persone Edifici Costo (€) diretto Corso d'acqua Denominazione Codice caduta in un invaso morti n. privati n. sbarramento corso d'acqua feriti n. 6 pubblici n. Beni Danno 103'2910 0 n.d. sbarramento e rottura diga di frana rottura diga o argine evacuati n. 0 a rischio n. privati a rischio n. 0 pubblici a rischio n. Attività Danno: 0 0 Totale potenziale deviazione sbarramento parziale sbarramento totale Dettaglio Danno Grado centro abitato minore non valutabile Lesioni degli edifici di civile abitazione posti ad est della strada comunale. In tali edifici - abitati - si hanno complessi sistemi di lesioni anche gravi, assai estesi nei manufatti realizzati anticamente (con tipologia strutturale in muratura e solai in legno) ma che interessano anche le strutture moderne in conglomerato armato (Fonti: 188142). seminativo non valutabile Sconnessione generale dei bassi muri di recinzione, accentuati spostamenti dalla verticale di pilastrini di sostegno e deformazioni del terreno (con tendenza allo sprofondamento) nella zona degli orti a sud degli edifici (Fonti: 188142, 251862). 609 Infrastrutture di servizio fogne non valutabile 612 Infrastrutture di servizio acquedotti non valutabile Rottura di condutture di acquedotto nella parte nord-occidentale della dorsale (Fonti: 188142). 608 Infrastrutture di servizio linee telefoniche non valutabile Messa in trazione di un cavo telefonico ancorato a due edifici, uno dei quali interessato da cedimenti, la tensione è stata talmente elevata da richiedere interventi di prolungamento (Fonti: 188142, 251862). linee elettriche non valutabile Alcuni cavi dell'ENEL ancorati tra gli edifici sono entrati in tensione tanto da dover richiedere degli interventi di prolungamento (Fonti: 251862). comunale non valutabile Lesioni e fratture beanti nei muri di sostegno che fiancheggiano la strada comunale che attraversa l'abitato. I manufatti in calcestruzzo sono interessati da numerose crepe e fenditure con spostamento massimo dei due lembi fino a 15-20cm. Deformazione del manto stradale (Fonti: 188142). 607 Nuclei/centri abitati 2032 Terreno agricolo 2033 Infrastrutture di servizio 610 Strade Opere di sistemazione Descrizione INTERFEROMETRIA SATELLITARE Analisi SAR: Dati ERS (1993-2001) - Dati RADARSAT (2003-2009) velocità di spostamento lungo LOS dataset minima massima media n° PS/DS n° PS PS/DS in movimento ratio radasat_asce_nord -1.64 2.04 -0.06 3 3 1 33.3 radasat_desce_nord -1.75 0.6 -0.44 4 3 0 0 SISTEMA DI MONITORAGGIO (RERCOMF) Inclinometri tradiz: 3 Inclinometri Fissi: 0 Piezometri: 2 Dettaglio Inclinometri: Codice sigla posizione I3VSNA0 S2 In frana 1987-01-01 si 26 no no 40 I3VSNA1 S3 In frana 1987-01-01 si 26 no no 30 I3VSNA2 S6 In frana 1997-10-15 si 16 no no 29 data install. attivo anni funz. interr. interr. ignota prof. interr. lungh. Descrizione: Le misure inclinometriche sono effettuate dal febbraio del 1988 (misura di origine), l'ultima misura effettuata è del febbraio 2011. Tutti gli inclinometri del sito ricadono nel corpo di frana e registrano movimenti netti, ciascuno a una profondità diversa. Profondità e velocità maggiori si riscontrano in corrispondenza dello strumento posizionato più a valle, l'I3VSNA1 che muove a 16 m dal piano campagna con una velocità di circa 4,7 mm/y. Più a monte il movimento raggiunge i 5 m dal piano campagna e risulta più lento. INTERVENTI IDROGEOLOGIA Il reticolato idrografico è assai netto ed in fase di attiva erosione, soprattutto nel vallone verso settentrione che è percorso dal rio Deila. Nella parte alta della dorsale non esistono sorgenti, sono invece presenti emergenze sul fianco destro del rio Deila, nei pressi del fondovalle e sul fondo della vallecola che limita verso SW la dorsale (Fonti: 188142). BIBLIOGRAFIA Tipo Codice Studio 188142 TITOLO / AUTORI Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Relazione Maffeo Brunello, Mello Rella Paolo Cartografia 188146 Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Cartografia Iazzolino Donato, Ramasco Manlio Cartografia 243385 Carta dei rischi e dissesti nelle Valli Strona e Ponzone (evento 1968) Biasetti Massimo, Comeglio Cesare ANNO 1983 SIFRaP Sistema Informativo Frane in Piemonte Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico di Arpa Piemonte relative a dissesti di versante ALLEGATI FOTOGRAFICI IDFRANA: 096-00672-00 Immagine 01 - Muro lesionato (tombino carrabile a centro della foto). Allegati fotografici Pagina 1 di 1