Documentazione

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Progetto Strategico Interreg IVa Risknat
Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi
Sottoazione B2_h - Grandi Frane Permanenti Complesse.
Schede di II livello SIFRAP
Provincia di Biella
Aggiornamento Maggio 2012
Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse
SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella
Arpa Piemonte – Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto, Via Pio VII, 9 10135 Torino - Italy
Except otherwise noted, this report is © 2012 Arpa Piemonte under a Creative Commons Attribution-ShareAlike
license:http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/.
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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse
SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella
Introduzione
Il DT Geologia e Dissesto si occupa, nell'ambito delle proprie competenze, dell'aggiornamento del Sistema Informativo
dei Fenomeni Franosi Piemontesi (SIFraP) nato come proseguimento del Progetto nazionale IFFI (Inventario dei
Fenomeni Franosi in Italia), di cui si occupò Arpa Piemonte tra il 2002 e il 2005, per conto di Regione Piemonte. L'IFFI
rappresenta il primo inventario omogeneo e aggiornato dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale. Il
progetto prevedeva che ogni fenomeno censito fosse corredato da una rappresentazione geografica (ubicazione e
perimetrazione) e da una scheda descrittiva realizzata secondo uno standard che presentava tre possibili livelli di
approfondimento. Il primo livello rappresentava il set minimo di dati necessario per l'immissione del record nel
database dell’inventario. Il secondo livello aggiungeva informazioni derivanti principalmente da un sopralluogo diretto
sul luogo dell’evento. Le restanti informazioni potevano essere aggiunte come dati di terzo livello, come studi
particolari su fenomeni molto noti. Le schede IFFI erano strutturate in sezioni, sottosezioni, campi e opzioni che ne
vincolavano strettamente i contenuti. La maggior parte delle sezioni era organizzata in campi a scelta singola o
multipla, ma esistevano anche campi numerici e di testo libero, questi ultimi destinati unicamente a informazioni
relative al compilatore, all'ubicazione del fenomeno e alla bibliografia (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001). Lo
sviluppo di tale progetto in Piemonte comportò la realizzazione di un sistema informativo comprendente, a fine
progetto, circa 35.000 frane cartografate alla scala 1:10.000 (Carta Tecnica Regionale). Per ciascun fenomeno sono
state raccolte le informazioni di base necessarie per ottenere il primo livello di approfondimento, quali tipologia di
movimento, stato di attività, metodo di rilevamento, fonti ed eventuali danni. Per alcune di queste frane si è raggiunto
un grado di approfondimento delle conoscenze maggiore che ha permesso di compilare le schede di censimento al
secondo o al terzo livello.
Successivamente alla conclusione del progetto IFFI, Arpa Piemonte ha modificato gradualmente e profondamente la
struttura delle schede di censimento dei fenomeni franosi creando un nuovo sistema informativo denominato SIFraP
(Sistema Informativo dei fenomeni Franosi in Piemonte), attualmente in continua evoluzione.
In particolare, nell'ambito del progetto RiskNat (2009-2012) sono state effettuate importanti modifiche che sono
consistite nella creazione di nuove sezioni, di nuove occorrenze nelle vecchie sezioni e di alcuni campi di testo libero in
cui poter inserire delle descrizioni accurate riguardo ad alcuni aspetti fondamentali del fenomeno ovvero la
geomorfologia, l'idrogeologia, la classificazione del movimento, gli interventi effettuati o previsti, la geologia e il
monitoraggio. A tal proposito, è necessario ricordare che Arpa Piemonte gestisce un'ampia rete di controllo
strumentale dei fenomeni franosi rappresentata dallo strato informativo RERCOMF (REte Regionale COntrollo
Movimenti Franosi) che ubica e descrive i più di 300 siti di monitoraggio distribuiti sul territorio regionale
(inclinometri, piezometri, GPS, ecc.). Gli strumenti facenti parte della rete Arpa (più di 1.000) sono per lo più di
proprietà dei Comuni e vengono gestiti dall’Agenzia per conto di questi ultimi.
Arpa Piemonte possiede un gran numero di informazioni sul territorio regionale che possono essere utilizzate ai fini di
una descrizione dettagliata dei fenomeni franosi. A queste informazioni, bisogna aggiungere la pluriennale attività di
banca dati geologica, nata in Regione Piemonte e attualmente gestita da Arpa, che viene continuamente arricchita con
l'inserimento di nuovi documenti (relazioni tecniche, tesi, articoli scientifici ecc.).
Con la nascita del SIFraP cambia l'ottica con cui vengono prodotti i livelli di approfondimento successivi a quello di
base (1°livello). Il 2° livello SIFraP diventa un report che contiene, oltre ai soliti campi a scelta multipla e di testo libero,
con le modifiche e integrazioni suddette, anche una planimetria dettagliata del fenomeno (contenente la
classificazione delle frane, gli elementi morfologici, l'ubicazione della strumentazione e i dati satellitari) e alcuni
allegati fotografici. Il 3° livello SIFraP, invece, viene prodotto sotto forma di una monografia realizzata completamente
a testo libero seguendo una struttura standardizzata che prevede un'introduzione, una descrizione dei dati disponibili,
l'analisi del dissesto da differenti punti di vista (geologico, geomorfologico, strutturale) e, infine, la descrizione dei
sistemi di controllo (monitoraggio tradizionale e dati satellitari).
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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse
SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella
Le schede utilizzate per la raccolta delle informazioni si basano sulle specifiche definite nell'ambito del progetto IFFI
per la raccolta delle informazioni e sono state strutturate per raccogliere dati derivanti da diverse fonti (rilevamento
diretto, dati di archivio, fotointerpretazione) e con diversi gradi di approfondimento. Tuttavia i tre livelli di
approfondimento della scheda IFFI sono risultati essere non adeguati a raccogliere tutte le informazioni disponibili,
pertanto si è deciso di integrare e modificare le informazioni contenute nella scheda per meglio adattarsi alle esigenze
di Arpa Piemonte. In particolare è stata incrementata la quantità di informazioni che è possibile archiviare. Le schede
di 2°livello SIFraP raccolgono quindi informazioni di maggior dettaglio rispetto a quelle IFFI; rispetto alla strutturazione
precedente si è deciso di integrare le informazioni già presenti, principalmente organizzate in campi a scelta multipla,
con campi di tipo a testo libero che permettono una descrizione più approfondita dei fenomeni. Le principali
modifiche sulla scheda sono state:
•
L'aggiunta di diverse sezioni testuali, quali ad esempio l'Inquadramento del fenomeno, la Descrizione
Morfologica e la Descrizione del danno.
•
L'aggiunta di ulteriori sezioni per la descrizione di tematiche specifiche, quali ad esempio i dati di
monitoraggio, i dati interferometrici e gli interventi.
•
La sezione geologia è stata arricchita con la possibilità di descrivere, in modo più approfondito, le condizioni
geologico strutturali di diverse zone all'interno del dissesto o nel suo intorno mediante schede di rilevamento
che riportano le caratteristiche geologiche e geomeccaniche dell'ammasso roccioso o dei terreni.
•
Per i dati interferometrici ricadenti all'interno del perimetro di frana vengono calcolati in automatico la
velocità media, minima e massima, il numero totale di riflettori (PS+DS) e il numero di riflettori che indicano
movimento.
•
La sezione bibliografia fa riferimento alla banca dati Fonti e Documentazione di Arpa Piemonte.
Anche la componente geografica è stata arricchita con nuove informazioni rispetto allo standard definito dall'IFFI. In
particolare sono state aggiunte nuove informazioni inerenti a:
•
elementi morfologici di dettaglio;
•
danni;
•
opere di sistemazione;
•
stazioni di rilevamento geologico/strutturale di dettaglio.
E' stato inoltre aggiunto un livello informativo che riporta tutti quei fenomeni di dissesto a carico della coltre
superficiale di fenomeni innescatisi in seguito ad eventi alluvionali e che erano stai accorpati all'interno della base dati
IFFI all'interno delle "Aree soggette a frane superficiali diffuse".
Tutte le modifiche apportate alla base dati sono state fatte in modo da mantenere comunque la possibilità di
esportare i dati raccolti secondo lo standard definito dall'IFFI.
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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse
SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella
Elenco delle schede
Figura 1- Distribuzione dei fenomeni schedati al II livello SIFRAP
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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Grandi Frane Permanenti Complesse
SCHEDE II LIVELLO SIFRAP – Provincia di Biella
Provincia Comune
Località
codice
Tipologia
BI
Berchelle
096-00672-00
Complesso
Valle San Nicolao
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SIFRaP
Sistema Informativo Frane in Piemonte
Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte relative a dissesti di versante
IDFRANA:
096-00672-00
GENERALITA'
* Data ultimo aggiornamento
2011-03-24
* Provincia
Biella
Toponimo
Berchelle
* Comune
Valle San Nicolao
Sezione CTR
093140
MORFOMETRIA FRANA
Dati generali
Quota corona Qc (m)
Quota unghia Qt (m)
Lungh. orizz. Lo (m)
Dislivello H (m)
Pendenza β (°)
(°)
440
410
135
30
12.5
POSIZIONE FRANA SUL VERSANTE
* Testata
* Unghia
Azimut movim. α (°)
Area totale A (m2)
10
11176
Lunghezza La (m)
Volume massa sp. (m3)
95
0
Profondità sup. sciv. Dr (m)
0
In cresta
Parte alta del versante
Parte media del versante
Parte bassa del versante
Fondovalle
DESCRIZIONE GENERALE DEL FENOMENO
L'abitato di Berchelle (comune di Valle San Nicolao) è stato in passato interessato a più riprese da cedimenti
del terreno con conseguenti estese lesioni ad edifici e manufatti. Il fenomeno è tuttora in atto ed è prevedibile
che continui in futuro. I primi gravi cedimenti si sono verificati nel novembre del 1968, quando avvenne la grave
alluvione che devastò la Valle Strona; in seguito si sono notati, a più riprese, significativi ampliamenti delle
lesioni alle strutture, in particolare nell'estate 1978 e dopo le intense precipitazioni del 22 settembre 1981 (Fonti:
188142).
DESCRIZIONE MOVIMENTO
Il fenomeno franoso non è superficiale e non interessa solo la copertura eluvio-colluviale ma anche, e
prevalentemente, il substrato litoide. Il movimento, classificabile come un lento movimento di scivolamento
dell'ammasso roccioso, è favorito dall'intensa fratturazione dei graniti che ha probabile origine tettonica (sono
stati osservati affioramenti di fasce tettonizzate a breve distanza dall'area in frana). Locali ribaltamenti in roccia
(Fonti: 188142, 251862).
DESCRIZIONE GEOMORFOLOGICA
Numerose sono le evidenze di movimenti franosi (la maggior parte dei quali si sono verificati durante gli eventi
alluvionali del 1951 o del 1968). La parte basale del fenomeno presenta le seguenti evidenze geomorfologiche
di movimento: scarpate secondarie di frana, pianori in contropendenza, fratture beanti del substrato litoide e
l'affioramento di un atipico brecciame roccioso. Nella zona di testata, nel tratto compreso tra la strada comunale
e gli orti ad oriente, si può seguire con precisione la traccia - con andamento curvilineo - del limite superiore del
corpo di frana. Non risultano, invece, riconoscibili con certezza i limiti laterali della zona interessata dal
movimento gravitativo (Fonti: 188142).
NOTE
GEOLOGIA
Inquadramento Geologico
La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale di
materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo di origine colluviale. Sul pianoro di Berchelle non esiste alcun
affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la
roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza di un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano di
faglia con direzione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere disgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco
destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142).
* Unità 1
UNITA' UBIQUITARIE ( in
formazione )
coltre eluviale di materiale sabbioso(sabbia
arcosica prodotta dall'alterazione del granito, di
colore da rossastro a verde), spesso
confondentesi con materiale analogo di genesi
colluviale
Discont.
Discont.11
1 2
Immersione:
Immersione:
Inclinazione:
Inclinazione:
Struttura
Immersione:
Immersione:
°
°°
Discont. 22
Discont.
Inclinazione:
Inclinazione:
°
°°
1
2
* Litotecnica
11
terra coesiva
terra coesiva consistente
1
terra coesiva poco consist.
terra organica
unità complessa
unità complessa: alternanza
unità complessa: melange
Spaziatura
2
1
orizzontali
orizzontali
reggipoggio
reggipoggio
traverpoggio
traverpoggio (generico)
(generico)
traverp.
traverp. ortoclinale
ortoclinale
traverp.
traverp. plagioclinale
plagioclinale
franapoggio
franapoggio (generico)
(generico)
franap.
franap. ++ inclinato
inclinato del
del pendio
pendio
franap.
franap. -- inclinato
inclinato del
del pendio
pendio
franap.inclinato
franap.inclinato == pendio
pendio
molto ampia (> 2m)
ampia (60cm - 2m)
moderata (20cm - 60cm)
fitta (6cm - 20cm)
molto fitta (< 6cm)
2
Degradazione
fresca
leggerm. degradata
mediam. degradata
molto degradata
completam. degradata
* USO DEL SUOLO
aree urbanizzate
aree estrattive
seminativo
seminativo arborato
colture specializzate
vegetazione riparia
rimboschimento e novelleto
bosco ceduo
bosco d'alto fusto
IDROGEOLOGIA
* 1°
liv
Acque Superficiali
acque assenti
acque stagnanti
ruscellamento diffuso
ruscellamento concentrato
Sorgenti
Sorgenti
assenti
assenti
diffuse
diffuse
localizzate
localizzate
N. 1
Falda
Falde
assent
assent
freatic
freatic
ininpressione
pressione
Prof. (m)
24
1
2
* Litologia
rocce carbonatiche
travertini
marne
flysch, calcareo-marnosi
arenarie, flysch arenacei
argilliti, siltiti, flysch pelitici
rocce effusive laviche a
rocce effusive laviche basiche
rocce effusive piroclastiche
rocce intrusive acide
rocce intrusive basiche
r. metam. poco o nulla fogliate
r. metam. a fogliazione p
rocce gessose, anidritiche e saline
rocce sedimentarie silicee
conglomerati e brecce
detriti
terreni prev. ghiaiosi
terreni prev. sabbiosi
terreni prev. limosi
terreni prev. argillosi
terreno eterogeneo
terreno di riporto
22 Assetto
Assetto discontinuità
discontinuità
roccia
roccia lapidea
roccia debole
detrito
terra granulare
terra granulare addensata
terra granulare sciolta
massiva
massiva
stratificata
stratificata
fissile
fissile
fessurata
fessurata
fratturata
fratturata
scistosa
scistosa
vacuolare
vacuolare
caotica
caotica
1
* Unità 2
* ESPOSIZIONE DEL VERSANTE
incolto nudo
incolto macchia e cespugliato
incolto prato pascolo
N
NE
E
SE
CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO
n.d.
Velocità
Velocità
1 2
2 Movimento
crollo
ribaltamento
scivolamento rotazionale
scivolamento traslativo
espansione
colamento "lento"
colamento "rapido"
sprofondamento
complesso
DGPV
aree soggette a crolli/ribaltamenti diffus
aree soggette a sprofondamenti diffus
aree soggette a frane superficiali diffuse
Settore CARG
S
SW
W
NW
1 22Materiale
Materiale
estremamente
estremamentelento
lento(<(<5*10E-10
5*10E-10m/s)
m/s)
roccia
roccia
detrito
detrito
molto
moltolento
lento(<(<5*10E-8
5*10E-8m/s)
m/s)
terra
terra
lento
lento(<(<5*10E-6
5*10E-6m/s)
m/s)
moderato
moderato(<(<5*10E-4
5*10E-4m/s)
m/s)
rapido
rapido(<(<5*10E-2
5*10E-2m/s)
m/s)
1 22 Cont.
Cont. acqua
acqua
molto
moltorapido
rapido(<(<55m/s)
m/s)
secco
secco
estremamente
estremamenterapido
rapido(>(>55m/s)
m/s)
umido
umido
bagnato
bagnato
molto
moltobagnato
bagnato
GEOLOGIA
Inquadramento Geologico
La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale di
materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo di origine colluviale. Sul pianoro di Berchelle non esiste alcun
affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la
roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza di un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano di
faglia con direzione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere disgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco
destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142).
* Unità 1
UNITA' UBIQUITARIE ( in
formazione )
coltre eluviale di materiale sabbioso(sabbia
arcosica prodotta dall'alterazione del granito, di
colore da rossastro a verde), spesso
confondentesi con materiale analogo di genesi
colluviale
Discont.
Discont.11
1 2
Immersione:
Immersione:
Inclinazione:
Inclinazione:
Struttura
Immersione:
Immersione:
°
°°
Discont. 22
Discont.
Inclinazione:
Inclinazione:
°
°°
1
2
* Litotecnica
11
terra coesiva
terra coesiva consistente
1
terra coesiva poco consist.
terra organica
unità complessa
unità complessa: alternanza
unità complessa: melange
Spaziatura
2
1
orizzontali
orizzontali
reggipoggio
reggipoggio
traverpoggio
traverpoggio (generico)
(generico)
traverp.
traverp. ortoclinale
ortoclinale
traverp.
traverp. plagioclinale
plagioclinale
franapoggio
franapoggio (generico)
(generico)
franap.
franap. ++ inclinato
inclinato del
del pendio
pendio
franap.
franap. -- inclinato
inclinato del
del pendio
pendio
franap.inclinato
franap.inclinato == pendio
pendio
molto ampia (> 2m)
ampia (60cm - 2m)
moderata (20cm - 60cm)
fitta (6cm - 20cm)
molto fitta (< 6cm)
2
Degradazione
fresca
leggerm. degradata
mediam. degradata
molto degradata
completam. degradata
* USO DEL SUOLO
aree urbanizzate
aree estrattive
seminativo
seminativo arborato
colture specializzate
vegetazione riparia
rimboschimento e novelleto
bosco ceduo
bosco d'alto fusto
IDROGEOLOGIA
* 1°
liv
Acque Superficiali
acque assenti
acque stagnanti
ruscellamento diffuso
ruscellamento concentrato
Sorgenti
Sorgenti
assenti
assenti
diffuse
diffuse
localizzate
localizzate
N. 1
Falda
Falde
assent
assent
freatic
freatic
ininpressione
pressione
Prof. (m)
24
1
2
* Litologia
rocce carbonatiche
travertini
marne
flysch, calcareo-marnosi
arenarie, flysch arenacei
argilliti, siltiti, flysch pelitici
rocce effusive laviche a
rocce effusive laviche basiche
rocce effusive piroclastiche
rocce intrusive acide
rocce intrusive basiche
r. metam. poco o nulla fogliate
r. metam. a fogliazione p
rocce gessose, anidritiche e saline
rocce sedimentarie silicee
conglomerati e brecce
detriti
terreni prev. ghiaiosi
terreni prev. sabbiosi
terreni prev. limosi
terreni prev. argillosi
terreno eterogeneo
terreno di riporto
22 Assetto
Assetto discontinuità
discontinuità
roccia
roccia lapidea
roccia debole
detrito
terra granulare
terra granulare addensata
terra granulare sciolta
massiva
massiva
stratificata
stratificata
fissile
fissile
fessurata
fessurata
fratturata
fratturata
scistosa
scistosa
vacuolare
vacuolare
caotica
caotica
1
* Unità 2
* ESPOSIZIONE DEL VERSANTE
incolto nudo
incolto macchia e cespugliato
incolto prato pascolo
N
NE
E
SE
CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO
n.d.
Velocità
Velocità
1 2
2 Movimento
crollo
ribaltamento
scivolamento rotazionale
scivolamento traslativo
espansione
colamento "lento"
colamento "rapido"
sprofondamento
complesso
DGPV
aree soggette a crolli/ribaltamenti diffus
aree soggette a sprofondamenti diffus
aree soggette a frane superficiali diffuse
Settore CARG
S
SW
W
NW
1 22Materiale
Materiale
estremamente
estremamentelento
lento(<(<5*10E-10
5*10E-10m/s)
m/s)
roccia
roccia
detrito
detrito
molto
moltolento
lento(<(<5*10E-8
5*10E-8m/s)
m/s)
terra
terra
lento
lento(<(<5*10E-6
5*10E-6m/s)
m/s)
moderato
moderato(<(<5*10E-4
5*10E-4m/s)
m/s)
rapido
rapido(<(<5*10E-2
5*10E-2m/s)
m/s)
1 22 Cont.
Cont. acqua
acqua
molto
moltorapido
rapido(<(<55m/s)
m/s)
secco
secco
estremamente
estremamenterapido
rapido(>(>55m/s)
m/s)
umido
umido
bagnato
bagnato
molto
moltobagnato
bagnato
STATO DELLE CONOSCENZE
INTERVENTI ESISTENTI
Relazioni tecniche
Intervento
Tipo intervento
Realizzazione
relaz. Sopralluogo
relazione geologica
Indagini e monitoraggio
penetrometro
inclinometri
piezometri
fessurimetri
perforaz. Geognostiche
sismica di superficie
Costo indagini
indagini già
già
Costo
eseguite (€)
(€)
eseguite
Costo previsto
previsto
Costo
interventi eseguiti
eseguiti (€)
(€)
interventi
15'4940
DOCUMENTAZIONE
ArchiviArchivi
archivio
Archivio AVI
AVI
archivio
Archivio SCAI
SCAI
archivio sopralluoghi DPC
Archivio Sopralluoghi DPC
archivio interventi SGN
Archivio interventi SGN
altro
Altro
0
Costo effettivo
effettivo
Costo
interventi eseguiti
eseguiti (€)
(€)
interventi
ADEMPIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI
CARG
Legge 267/98 piani straordinar
SISI
NO
NO
Non coperto
Non coperto
Legge 267/98 interventi urgent
Legge 267/98 PSA
Schemi previsionali e programmatici L.183/8
Pianificazione di bacino L.183/8
Piano paesistico
Piani Territoriali di Coordinamento Provincial
Legge 365/00
Altro
* DANNI
Tipo di danno
Persone
Edifici
Costo (€)
diretto
Corso d'acqua
Denominazione
Codice
caduta in un invaso
morti n.
privati n.
sbarramento corso d'acqua
feriti n.
6
pubblici n.
Beni
Danno
103'2910
0
n.d.
sbarramento e rottura diga di frana
rottura diga o argine
evacuati n.
0
a rischio n.
privati a rischio n.
0
pubblici a rischio n.
Attività
Danno:
0
0
Totale
potenziale
deviazione
sbarramento parziale
sbarramento totale
Dettaglio Danno
Grado
centro abitato minore
non valutabile Lesioni degli edifici di civile abitazione posti ad est della strada
comunale. In tali edifici - abitati - si hanno complessi sistemi di
lesioni anche gravi, assai estesi nei manufatti realizzati
anticamente (con tipologia strutturale in muratura e solai in
legno) ma che interessano anche le strutture moderne in
conglomerato armato (Fonti: 188142).
seminativo
non valutabile Sconnessione generale dei bassi muri di recinzione, accentuati
spostamenti dalla verticale di pilastrini di sostegno e
deformazioni del terreno (con tendenza allo sprofondamento)
nella zona degli orti a sud degli edifici (Fonti: 188142, 251862).
609 Infrastrutture di servizio
fogne
non valutabile
612 Infrastrutture di servizio
acquedotti
non valutabile Rottura di condutture di acquedotto nella parte nord-occidentale
della dorsale (Fonti: 188142).
608 Infrastrutture di servizio
linee telefoniche
non valutabile Messa in trazione di un cavo telefonico ancorato a due edifici,
uno dei quali interessato da cedimenti, la tensione è stata
talmente elevata da richiedere interventi di prolungamento
(Fonti: 188142, 251862).
linee elettriche
non valutabile Alcuni cavi dell'ENEL ancorati tra gli edifici sono entrati in
tensione tanto da dover richiedere degli interventi di
prolungamento (Fonti: 251862).
comunale
non valutabile Lesioni e fratture beanti nei muri di sostegno che fiancheggiano
la strada comunale che attraversa l'abitato. I manufatti in
calcestruzzo sono interessati da numerose crepe e fenditure
con spostamento massimo dei due lembi fino a 15-20cm.
Deformazione del manto stradale (Fonti: 188142).
607 Nuclei/centri abitati
2032 Terreno agricolo
2033 Infrastrutture di servizio
610 Strade
Opere di sistemazione
Descrizione
INTERFEROMETRIA SATELLITARE
Analisi SAR: Dati ERS (1993-2001) - Dati RADARSAT (2003-2009)
velocità di spostamento lungo LOS
dataset
minima
massima
media
n° PS/DS
n° PS
PS/DS in movimento
ratio
radasat_asce_nord
-1.64
2.04
-0.06
3
3
1
33.3
radasat_desce_nord
-1.75
0.6
-0.44
4
3
0
0
SISTEMA DI MONITORAGGIO (RERCOMF)
Inclinometri tradiz:
3
Inclinometri Fissi:
0
Piezometri:
2
Dettaglio Inclinometri:
Codice
sigla
posizione
I3VSNA0
S2
In frana
1987-01-01
si
26
no
no
40
I3VSNA1
S3
In frana
1987-01-01
si
26
no
no
30
I3VSNA2
S6
In frana
1997-10-15
si
16
no
no
29
data install.
attivo anni
funz.
interr. interr.
ignota
prof.
interr.
lungh.
Descrizione:
Le misure inclinometriche sono effettuate dal febbraio del 1988 (misura di origine), l'ultima misura effettuata è del
febbraio 2011. Tutti gli inclinometri del sito ricadono nel corpo di frana e registrano movimenti netti, ciascuno a
una profondità diversa. Profondità e velocità maggiori si riscontrano in corrispondenza dello strumento
posizionato più a valle, l'I3VSNA1 che muove a 16 m dal piano campagna con una velocità di circa 4,7 mm/y. Più
a monte il movimento raggiunge i 5 m dal piano campagna e risulta più lento.
INTERVENTI
IDROGEOLOGIA
Il reticolato idrografico è assai netto ed in fase di attiva erosione, soprattutto nel vallone verso settentrione che è
percorso dal rio Deila. Nella parte alta della dorsale non esistono sorgenti, sono invece presenti emergenze sul
fianco destro del rio Deila, nei pressi del fondovalle e sul fondo della vallecola che limita verso SW la dorsale
(Fonti: 188142).
BIBLIOGRAFIA
Tipo
Codice
Studio
188142
TITOLO / AUTORI
Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Relazione
Maffeo Brunello, Mello Rella Paolo
Cartografia
188146
Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Cartografia
Iazzolino Donato, Ramasco Manlio
Cartografia
243385
Carta dei rischi e dissesti nelle Valli Strona e Ponzone (evento 1968)
Biasetti Massimo, Comeglio Cesare
ANNO
1983
SIFRaP
Sistema Informativo Frane in Piemonte
Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico
di Arpa Piemonte relative a dissesti di versante
ALLEGATI FOTOGRAFICI
IDFRANA:
096-00672-00
Immagine 01 - Muro lesionato (tombino carrabile a centro della foto).
Allegati fotografici
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