17 MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2013 APPENNINO PAVULLO SIMBOLICA RACCOLTA DI SCARPE ROSSE SINO a venerdì, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La commissione Pari opportunità del Comune di Pavullo invita a consegnare simboliche scarpe rosse o vecchie al Consultorio, all’Urp, al cinema, alle scuole superiori o all’Ufficio cultura. Telemedicina sulle piste da sci Il Cimone fa scuola in Italia Sestola, l’innovativo sistema di soccorso illustrato a un convegno nazionale Un intervento di soccorso sulle piste del Cimone e, sotto, Oscar Santunione di MILENA VANONI — SESTOLA — LA STAZIONE sciistica del Cimone ‘fa scuola’ a tutta l’Italia. Il comprensorio dell’Appennino modenese è, infatti, l’unico in tutta la Penisola a servirsi della telemedicina per il soccorso sulle piste. È proprio per portare l’esempio e raccontare l’esperienza di una stazione sciistica all’avanguardia dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, che il Cimone ha preso parte ieri ad un congresso internazionale dedicato alla telemedicina in montagna. ALL’INCONTRO, organizzato dall’ Istituto di medicina di emergenza in montagna a Bressanone, in provincia di Bolzano, ha partecipato appunto Oscar Santunio- PAVULLO Sabato convegno sulla Vespa cinese CONVEGNO sabato a Pavullo sulla piaga che rischia di decimare il mondo della castanicoltura cui, tanto, si deve nella storia dell’Appennino. La Vespa cinese è un imenottero d’importazione: a solo 11 anni dal suo arrivo è stato capace di diffondersi a macchia di leopardo in Europa. Saranno illustrati i primi risultati del progetto pilota finanziato dal Gal Antico Frignano e Appennino reggiano per la difesa fitosanitaria del Castagneto. ne, della Federazione italiana sicurezza piste sci (Fisps) sezione Emilia Romagna, coordinatore del soccorso sulle piste del Cimone. VITE SALVATE Negli ultimi anni una decina d’interventi per un consulto telematico, almeno 4 risolutivi FU PROPRIO Santunione, nel 2006, a lanciare l’idea di dotare la stazione di questo moderno dispositivo, in grado di ‘collegare’ paziente e operatori sanitari sulle piste direttamente con una struttura ospedaliera, riproducendo sulla neve la condizione esistente in un mezzo avanzato del 118. Da al- lora, grazie alla partecipazione del primario di cardiologia di Sassuolo, Francesco Melandri, e al contributo della Fisps, del Consorzio del Cimone e della Regione Emilia Romagna, la telemedicina è diventata realtà. «Si tratta di un monitor defibrillatore in grado di inviare un elettrocardiogramma misurato sulle piste nel reparto di cardiologia di Sassuolo» spiega Santunione. È COME se un cardiologo di ‘materializzasse’ sulla neve all’occorrenza, suggerendo all’equipe che sta operando al Cimone, formata da carabinieri, personale sanitario della Fisps e centrale operativa del 118, quale terapia mettere in pratica e dove ricoverare il paziente. «In questi anni ci siamo avvalsi della telemedicina una decina di volte – spiega Oscar -. In 5 occasioni siamo ricorsi al consulto del cardiologo». Risultato? «Ben 4 vite sono state salvate». IN PARTICOLARE i quattro casi hanno riguardato due persone colpite da infarto, di cui una con arresto cardiaco, una colpita da tachicardia ventricolare e l’altra da blocco atrioventricolare completo. In tutti e quattro i casi, senza l’impiego della telemedicina, i risultati sarebbe stati ben altri. E’ SODDISFATTO, comprensibilmente, anche il direttore del Consorzio del Cimone, Luigi Quattrini, che ha sempre creduto e investito su un soccorso all’avanguardia, un ottimo biglietto da visita per chi sceglie la nostra montagna. «E’ stata proprio il sistema della telemedicina a consentirci di risolvere in extremis anche casi gravi», sottolinea Quattrini. SERRAMAZZONI INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO SPALLANZANI L’Alberghiera vara un corso sui menù tipici — SERRAMAZZONI - Giovanni Corsini (Ial Cisl-Scuola Alberghiera) È ORGANIZZATO dalla Scuola alberghiera di Serramazzoni un corso per tecnico esperto nella creazione e realizzazione di menù con i prodotti tipici modenesi che partirà nelle prossime settimane a Castelfranco Emilia. L’attività formativa, infatti, è gestita dall’istituto di Serramazzoni in collaborazione con l’istituto di istruzione superiore ‘Spallanzani’ di Castel- franco Emilia. «Le persone formate saranno in grado di progettare e realizzare menu e prodotti che prevedono l’utilizzo delle tipicità enogastronomiche del territorio, selezionare fornitori, adottare tecniche di preparazione, cottura e servizio che esaltino le caratteristiche dei prodotti tipici – spiega Giovanni Corsini, amministratore dello Ial Emilia-Romagna, l’ente Cisl per la formazione professio- nale che gestisce la Scuola alberghiera di Serramazzoni -. La partecipazione al corso è gratuita in quanto l’attività formativa è cofinanziata dal contributo di solidarietà del Fondo sociale europeo per le aree colpite dal sisma del maggio 2012». Sono previste complessivamente 800 ore di formazione, di cui 450 in aula, 320 di stage e trenta di project work. Le iscrizioni scadono il 30 ottobre. g.p. FANANO Assemblea di Usl e Comune sul futuro di ‘Emergenza’ — FANANO — È IN PROGRAMMA venerdì a Fanano (ore 20.30 presso il Centro culturale Italo Bortolotti) l’incontro pubblico organizzato dall’Azienda Usl e dal Comune di Fanano per spiegare ai cittadini la nuova organizzazione del servizio di Emergenza urgenza in montagna, e in particolare le modifiche che riguarderanno il Punto di primo intervento di Fanano. Interverranno il sindaco Lugli, l’assessore alla sanità Silvia Zanarini, il direttore generale Ausl Mariella Martini, il responsabile 118 Modena Carlo Serantoni e il direttore del distretto sanitario di Pavullo Maria Pia Biondi. Intanto il ‘comitato per la salvaguardia del Punto di primo intervento di Fanano’, nato a giugno per ‘salvare’ il presidio sanitario, ha fatto sapere che parteciperà all’incontro per far sentire la sua voce. «Abbiamo scritto una lettera all’Ausl chiedendo che fosse mantenuto il Ppi nelle condizioni attuali, con la presenza 24 ore su 24 di un medico con formazione di medico di emergenza territoriale – dicono dal comitato -. Abbiamo chiesto che una nostra delegazione fosse ricevuta dalla dottoressa Martini, senza alcun risultato», continuano, lanciando un ultimatum: «Se l’Ausl non cambierà idea sulla riorganizzazione del Ppi organizzeremo una manifestazione di protesta con quanti ci sosterranno». Nella lettera inviata alla fine di agosto al direttore generale dell’Ausl e all’assessore alla sanità della Regione, il comitato aveva espresso le sue ragioni. «Fanano, Sestola e Montecreto, serviti dal Ppi, non possono essere paragonati alla pianura, dove la presenza del solo infermiere sulle ambulanze può essere giustificata dalla prossimità dei presidi ospedalieri. Giudichiamo poco credibili sia in termini di spesa che di qualità del servizio le alternative proposte dall’azienda che spaziano dall’ambulanza infermieristica al medico di famiglia che si trasforma a richiesta in medico dell’emergenza». ••