COMPITO DEL 18 FEBBRAIO 2009 0.1. Esercizio 1. La definizione, in termini di indici, e ovviamente la seguente: per ogni ε > 0 esiste un indice ν ∈ N, dipendente da ε e dalla successione in questione, tale che n > ν =⇒ |an − 3| < ε . Per quanto riguarda il limite si ha che +arctan(en ) · µ ¶ ¸ 3n22n+cos n 3 1 (0.1) lim 1 + log 1 + sin 2 n = e2 . n→∞ n Vediamo perché. Cominciamo con l’osservare che µ 2 ¶ 1 3n + arctan(en ) 3 · = . lim n→∞ n 2n + cos n 2 Infatti (0.2) 1 · n→∞ n lim µ 3n2 + arctan(en ) 2n + cos n ¶ n 3 + arctan(e n2 n→∞ 2 + cosn n = lim ) = 3 . 2 Abbiamo qui usato il fatto che le funzioni arctan e cos sono limitate per ogni valore del proprio argomento e quindi ¯ ¯ ¯ cos n ¯ ¯ arctan(en ) ¯ 1 ¯ ¯ ¯ ¯≤ π →0 ¯≤ →0 ¯ ¯ ¯ 2n2 n2 n n cosicché dal teorema del confronto possiamo dedurre arctan(en ) cos n = 0 = lim , n→∞ n→∞ n n2 e la (0.2) rimane completamente dimostrata. Otteniamo adesso, dalla formula di Taylor - oppure dai limiti notevoli - che ¡ ¢ log 1 + sin n12 n (0.3) lim = 1. 1 lim n→∞ n Infatti, osserviamo che, dalle regole di basse sulla manipolazione degli “o piccoli” otteniamo µ ¶ µ ¶ 1 1 1 log 1 + sin 2 = sin 2 + o sin 2 n n n µ ¶ µ µ ¶¶ 1 1 1 1 = + o + o + o n2 n2 n2 n2 µ ¶ 1 1 = + o . n2 n2 Dalla precedente relazione, usando il principio di cancellazione degli infinitesimi, otteniamo ¡ ¡ ¢ ¢ log 1 + sin n12 log 1 + sin n12 n = lim lim 1 1 n→∞ n→∞ n = = 1 lim n→∞ 1. n2 1 n2 +o 1 n2 ¡ 1 n2 ¢ 2 COMPITO DEL 18 FEBBRAIO 2009 Usando (0.2) e (0.3) possiamo infine dimostrare (0.1). Poniamo ¡ ¢ µ 2 ¶ log 1 + sin n12 n 2 3n + arctan(en ) An := B := · n 1 3n 2n + cos n n e osserviamo che la (0.2) e la (0.3) danno rispettivamente lim An = 1 = lim Bn , n→∞ n→∞ e quindi lim An Bn = 1 . n→∞ Possiamo infine concludere il calcolo del limite di partenza come segue +arctan(en ) · µ ¶ ¸ 3n22n+cos · ¸3 n A B n 1 An 2 An n n lim 1 + log 1 + sin 2 n = lim 1 + n→∞ n→∞ n n ÷ ¸ n ! 32 An Bn An A n = lim 1+ n→∞ n = 3 e2 . Abbiamo essenzialmente usato il limite notevole 1 lim (1 + Cn ) Cn = e quando n→∞ lim Cn = 0 n→∞ con An . n 0.2. Esercizio 2. Il principio di cancellazione degli infinitesimi si enuncia come segue - prendendo come riferimento il punto x0 ∈ R f + o(f ) f lim = lim x→x0 g + o(g) x→x0 g purché l’ultimo limite esista. Applichiamo questo principio - con x0 = 0 - al calcolo del limite in questione prendendo, grazie ai noti limiti notevoli Cn = f (x) = x2 g(x) = 4(sin(2x))2 ) e o(f ) = 4x sin x3 + 7x7 = o(x3 ) o(g) = (ex − 1)3 ≈ x3 . Risulta allora x2 + 4x sin x3 + 7x7 x2 (2x)2 1 lim = lim = lim = . x→0 4(sin(2x))2 + (ex − 1)3 x→0 4(sin(2x))2 x→0 16(sin(2x))2 16 0.3. Esercizio 3. Osserviamo che |zn | = quindi lim n Osserviamo poi che |zn | n3 + eαn p e2n + n4 ∞ se α < 1 1 se α = 1 = 0 se α > 1 . ¶ n2 = 0. lim argmin (zn ) = lim arctan n→∞ n→∞ en La spiegazione geometrica è molto semplice: i numeri zn si allontanano sempre piú dall’origine quando n cresce, ma la loro parte reale è asintoticamente molto piú grande della parte immaginaria e quindi i numeri si schiacciano sempre piú verso µ COMPITO DEL 18 FEBBRAIO 2009 3 l’asse reale, essendo contenuti nella retta che passa per l’origine e di coefficiente angolare appunto uguale a n2 /en . 0.4. Esercizio 4. Per valutare la convergenza dell’integrale dobbiamo essenzialmente valutare se la funzione non è troppo grande vicino all’eventuale singolaritá che si sviluppa nell’origine. per questo usiamo il criterio del confronto asintotico. Usando gli sviluppi di Taylor otteniamo log(1 + x) − sin 2x + x = − x2 + o(x2 ) . 2 Ci troviamo allora a osservare che log(1+x)−sin 2x+x x sinα x 1 x→0 xα−1 lim 1 =− . 2 Quindi l’integrale in questione converge se e solo se converge l’integrale Z 1 1 dx α−1 0 x che, come dovrebbe essere noto a chiunque abbia l’aspirazione di superare il primo esame di Analisi in qualsiasi unversitá pubblica (non privata) Italiana nell’anno 2009, converge se e solo se α − 1 < 1 e quindi se e solo se α < 2. 0.5. Esercizio 5. Usiamo il metodo di sostituzione, ponendo, nell’integrale, y = arctan x ricordando che 1 (arctan x)0 = , 1 + x2 che implica dx dy = . 1 + x2 Quindi abbiamo che una primitiva della funzione integranda è data da (arctan x)4 . 4 Applicando quindi il Teorema fondamentale del Calcolo e la definizione di integrale improprio otteniamo che Z +∞ (arctan x)3 π4 dx = lim F (M ) − F (0) = lim F (M ) = . 2 M →∞ M →∞ 1+x 64 0 F (x) = Per le stesse ragioni otteniamo Z ∞ Z 0 Z +∞ (arctan x)3 (arctan x)3 (arctan x)3 dx = dx + dx 1 + x2 1 + x2 1 + x2 −∞ −∞ 0 = lim F (M ) + lim F (M ) M →−∞ 4 M →+∞ π4 π + = 0. = − 64 64 Il precedente risultato si puó ottenere anche osservando che la funzione arctan è dispari e tale rimare se elevata ad un numero dispari. Ricordando che la funzione x 7→ 1/(1 + x2 ) è pari e che il prodotto di una funzione dispari per una funzione pari da’ luogo ad una funzione dispari otteniamo che le funzioni x 7→ (arctan x)k 1 + x2 4 COMPITO DEL 18 FEBBRAIO 2009 sono tutte dispari per k dispari. Allora basta osservare che facendo il cambio di variabile t = −x otteniamo Z 0 Z 0 Z ∞ (arctan x)k (arctan(−t))k (arctan t)3 dx = − dt = − dt 1 + x2 1 + (−t)2 1 + t2 −∞ −∞ 0 da cui otteniamo Z 0 −∞ (arctan x)k dx = − 1 + x2 Z 0 ∞ (arctan x)k dx 1 + x2 e quindi tenendo conto che tutti gli integrali in gioco sono convergenti, che Z +∞ Z 0 Z ∞ (arctan x)k (arctan x)k (arctan x)k dx = dx + dx = 0 . 1 + x2 1 + x2 1 + x2 −∞ −∞ 0 La spiegazione geometrica è che integrando questa funzione “l’area che sta sopra dopo l’origine viene cancellata da quella che sta sotto prima dell’origine”, l’argomento è quindi di simmetria. 0.6. Esercizio 6. Cominciamo con il calcolare i punti critici della funzione e quindi la sua derivata 1 f 0 (x) = − sin x . 2 Otteniamo allora 1 π 2π f 0 (x) = 0 ⇐⇒ sin x = ⇐⇒ x = + 2nπ, + 2nπ 2 6 3 per ogni naturale n ∈ N. Applichiamo il test delle derivate seconde ottenendo ³π ´ ³π´ ³π ´ f 00 + 2nπ = f 00 = − cos < 0, 6 6 6 e µ ¶ µ ¶ µ ¶ 2π 2π 2π f 00 + 2nπ = f 00 = − cos > 0. 3 3 3 Abbiamo quindi che i punti π xn = + 2nπ n≥0 6 sono tutti di massimo relativo per la funzione e mentre i punti 2π yn := + 2nπ n≥0 3 sono di minimo relativo. Adesso osserviamo che nell’intervallo [0, 2nπ] cadono ovviamente i seguenti punti: {x0 , x1 , . . . , xn−1 } e quindi an = n , da cui segue immediatamente f (2πn) πn + cos(2πn) lim = lim = π. n→∞ n→∞ an n