COMUNICATO STAMPA Uno studio di collaborazione tra ricercatori

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COMUNICATO STAMPA
Uno studio di collaborazione tra ricercatori di UNIFE e dell'Università “Francois Rabelais’’, Tours
Francia, coordinato dal Prof. Mauro Tognon, ha investigato il carcinoma delle cellule di Merkel, un
raro tumore della pelle. L'articolo scientifico è stato pubblicato da Clinical Cancer Research, una delle
più importanti riviste internazionali di Oncologia, vedi:
http://clincancerres.aacrjournals.org/content/early/2017/02/07/1078-0432.CCR-16-2899.full-text.pdf
La ricerca è stata condotta sul carcinoma delle cellule di Merkel, insorto in alcuni pazienti seguiti
presso la UOC Reumatologia diretta dal Prof. Marcello Govoni, affetti da malattie autoimmuni e
trattati con farmaci biologici.
Lo studio di collaborazione tra i gruppi dei Proff. Mauro Tognon, Marcello Govoni, Rita Selvatici e
Giovanni Lanza ha consentito di identificare nei carcinomi il DNA e l’oncoproteina del virus
tumorale Polioma delle cellule di Merkel, mentre nel siero dei pazienti sono stati identificati gli
anticorpi contro lo stesso virus. “La ricerca eseguita presso le Università di Ferrara e Tours, Francia
– affermano i ricercatori - ha dato risultati molto significativi perché ci ha permesso di verificare un
nuovo gruppo di pazienti a rischio di insorgenza di un tumore raro della pelle. Nella popolazione
generale, il carcinoma delle cellule di Merkel sporadico ha una prevalenza di 1 su 3.000.000 di
individui, mentre non è nota la prevalenza tra i pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive con
farmaci biologici. Secondo una stima preliminare, riferita ai pazienti affetti da reumatismi
infiammatori cronici trattati con tali farmaci negli ultimi 5 anni nel solo centro reumatologico di
Ferrara (quasi 1.000 pazienti), la prevalenza registrata è stata di circa 1 caso su 300.
I dati del lavoro pubblicato da Clinical Cancer Research oltre a richiamare l’attenzione su un
potenziale rischio collegato all’impiego di alcuni farmaci biologici, lasciano intravedere anche una
possibile applicazione clinica. Infatti, la presenza del DNA, della oncoproteina del virus oncogeno e
di anticorpi contro il virus stesso potranno essere impiegati per meglio valutare il rischio di insorgenza
del carcinoma delle cellule di Merkel nei pazienti a rischio e di mettere in atto le necessarie misure
preventive, compresa la sospensione del farmaco biologico. Trattandosi di farmaci in genere ben
tollerati e molto efficaci, in grado di migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti, tale
decisione andrà comunque valutata caso per caso dopo un’attenta analisi del rapporto
rischio/beneficio. Nei casi a rischio la sospensione della terapia potrebbe ridurre la probabilità di
insorgenza del tumore e talora anche la sua regressione, come già osservato in alcuni casi.
La ricerca, i parte, è stata resa possibile grazie ai fondi ASLEM, Repubblica di San Marino.
-Mauro Tognon
Professor of Experimental Biology and Genetics
Head of the Experimental Biology Laboratories, Department of Morphology, Surgery and Experimental
Medicine
Member of the European Academy of Tumour Immunology
Member and specialist of WHO IARC Lyon, Monograph Working Group, number 104 (Lancet Oncology
2012, Apr;13(4):339-40). http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol104/index.php
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