La fisica quantistica, il nonno di Heisenberg, la Grande crisi del

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La fisica quantistica, il
nonno
di
Heisenberg,
la
Grande crisi del Mediterraneo
e pure la Merkel: non sempre
"una cosa per volta"
Il grande fisico Wener Heisenberg, cui si deve gran parte
della sistematizzazione teorica della meccanica quantistica,
racconta una lezione pratica, avuta dal nonno artigiano, che
lo guidò nella costruzione della sua filosofia generale sulla
scienza fisica. Dovendo fissare il coperchio di una cassa di
legno l’inesperto Werner cominciò piantando un singolo chiodo
fino in fondo; il nonno lo interruppe e gli fece vedere che
era molto meglio posizionare per bene il coperchio, appuntare
uno a uno tutti i chiodi e solo dopo aver finito il
posizionamento
uno appresso
e il prefissaggio, farli entrare fino in fondo
all’altro. Heinsenberg fece tesoro del
messaggio che un approccio complessivo ai diversi aspetti di
una questione complessa fosse il migliore per comprenderla e
gestirla. (L’episodio è raccontato in un libro del premio
Nobel Abdus Salam di cui mi interessa ricordare il
sottotitolo: “Lo sviluppo e gli obiettivi della fisica
moderna” che ha un quarto di secolo, ma è ancora molto
illuminante).
Nelle mie recenti considerazioni su crisi economicofinanziaria, migrazioni, terrorismo, attacco dell’ISIS
all’Occidente e sottosviluppo dell’Africa sostengo che una
soluzione (o almeno un approccio efficace) si trova solo
affrontando il groviglio dei diversi aspetti di questa crisi a
molte facce. va riconosciuto che fra tante chiacchiere,
recriminazioni, egoismi ed estremismi ancora non è stato
proposto sui tavoli internazionali una proposta più organica e
strutturata delMigration Compact proposto dall’Italia alla UE.
Speriamo che L’UE a guida Merkel capisca che non servono
“pannicelli caldi spot” localistici. A livello nazionale mi
farebbe
piacere
che
“gli
intellettuali”,
troppo
spesso ammantati di un alto concetto di sé e di un malcelato
disprezzo verso chi non hanno cooptato nella loro casta, si
esprimessero al riguardo, non enfatizzando solo i punti deboli
che sicuramente ci sono (nel Migration Compact, per esempio,
non è espressamente indicato che nello stesso groviglio di
questioni è compreso ilproblema dei cambiamenti climatici) ma
proponendo qualcosa di meglio magari con l’umiltà e la
riconoscenza verso il contributo di un semplice artigiano,
come ha fatto Heisenberg che anche per questo era un grande.
Chissà se la Merkel si
lascia convincere se si cita
l’opinione di Heisenberg che era bavarese di Würzburg?
O quella di un altro grande bavarese, Benedetto XVI che si è
espresso più volte sia sulla dimensione migrazioni sia su
quella protezione dell’ambiente?
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