Le zoonosi
TRICHINOSI
La trichinosi è una zoonosi
causata da vermi cilindrici
(nematodi) appartenenti al
genere
Trichinella, un
parassita che inizialmente
si localizza a livello
intestinale per poi dare
origine a una generazione
di larve che migrano nei
muscoli, dove poi si
incistano.
Il parassita è in grado di infettare i
mammiferi, gli uccelli e i rettili,
soprattutto quelli carnivori e onnivori
(maiale, cinghiale, volpe, cane, gatto,
uomo)
Modalità di trasmissione
• La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente
per via alimentare, attraverso il consumo di carne
cruda o poco cotta contenente le larve del
parassita. In Italia il veicolo di trasmissione è la
carne suina (maiale o cinghiale), equina e più
raramente di carnivori selvatici (volpe).
• Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, ma
può variare da 5 a 45 giorni a seconda del numero
di parassiti ingeriti.
• La trichinosi non si trasmette da persona a
persona.
Ciclo vitale
I sintomi
Nell’uomo il quadro clinico varia da forme
asintomatiche a forme particolarmente gravi, con
alcuni decessi.
La sintomatologia classica è caratterizzata da
diarrea (che è presente in circa il 40% degli
individui infetti), dolori muscolari, debolezza,
sudorazione, edemi alle palpebre superiori,
fotofobia e febbre.
Le teniasi
1.
•
•
•
2.
•
•
•
Infestazioni intestinali da vermi adulti causate
dai generi:
Tenia
Hymenolepsis
Dyphillobothrium
Infestazioni di organi e parenchimi profondi da
forme larvali rappresentate da:
Cistocercosi (forme larvali di alcune specie di
tenie)
Sparganosi (forme larvali di Dyphillobothrium)
Idatidosi (forme larvali di Echinococco)
Taenia solium
Taenia saginata
scolice
Taenia solium e Tenia saginata
Le oncosfere
penetrano a
muscolo
livello
Ingestione carne con forme larvali
intestinale e
attraverso la
circolazione,
arrivano ai
muscoli
Il bovino
(T.saginata) o
il maiale (T.
solium) si
infettano
mediante
ingestione di
vegetazione
contaminata
Ambiente
esterno:
rottura della
proglottide e
ingestione
delle uova
da parte del
maiale
/bovino
le proglottidi
(raramente le uova)
emesse con le feci
rimangono
nell’ambiente esterno
Le forme
adulte possono
sopravvivere
nell’intestino
fino a 25 anni
Taenia solium (maiale) 2-3 metri. 1000 proglottidi
Tenia saginata (bovino) 4-10 metri. 2000 proglottidi
La loro presenza non è associata in genere a disturbi nell’ospite. L’infestazione è
quasi sempre asintomatica e si manifesta solo con l’emissione occasionale di
proglottidi che, peraltro, può essere, di per sé, responsabile di disturbi
psicosomatici. Saltuariamente sono presenti vaghi disturbi dispeptici e
addominalgie.
TOXOPLASMOSI
•Il Toxoplasma gondii è un protozoo che vive in genere nel
tratto intestinale del gatto, il quale si infetta cibandosi di
carne di piccoli roditori. Il gatto rappresenta l'animale
serbatoio per la riproduzione del protozoo, in quanto nel
suo intestino il toxoplasma svolge il suo ciclo di
riproduzione sessuata.
Ciclo vitale
Le ovocisti vengono
emesse con le feci
del gatto e possono
essere ingerite da
un altro animale o
rarissimamente
dall'uomo, i quali
rappresentano
quindi
gli
ospiti
intermedi.
Una recente ricerca ha dimostrato che la
coabitazione tra gatti e uomo non è un
fattore di rischio importante per l'infezione
di Toxoplasma, ma che è molto più
pericoloso cibarsi di carni crude o poco
cotte (specie di agnello), di insaccati, di
verdure lavate male o di latticini non
pastorizzati.
TOXOPLASMOSI
Nell'uomo la toxoplasmosi può
manifestarsi in forma acquisita o
connatale.
Toxoplasmosi
acquisita
=
infezione
contratta
sia
con
l'ingestione di ovocisti tramite cibo
(carni
bovine
e
suine
non
sufficientemente cotte o crude,
verdure crude non lavate), sia più
raramente per ingestione di ovocisti
mature a seguito del contatto con
oggetti, terreno o altro materiale
contaminato.
Penetrate nell'organismo, le ovocisti danno origine
a forme asessuate che si diffondono con il
sangue a tutto l'organismo e quindi penetrano e
si moltiplicano nelle cellule di organi e tessuti
sotto forma di pseudocisti.
L'infezione decorre generalmente in forma
asintomatica o con sintomi lievi caratterizzati da
interessamento linfoghiandolare (linfoadenopatia
simil-mononucleosica).
Nelle forme più gravi, soprattutto in soggetti
immunodepressi (per esempio AIDS), si
possono
manifestare
meningoencefalite,
polmoniti atipiche, retinocoroidite, miocardite ed
epatite.
TOXOPLASMOSI CONNATALE
Se l'infezione interessa una gestante, i rischi e le possibili
complicanze feto-neonatali date dal passaggio dei trofozoiti
al feto possono essere:
• aborto o morte fetale;
• prematurità, ritardato accrescimento intrauterino;
• letargia (patologia specifica dell'adattamento postnatale).
• Inoltre, a carico del sistema reticolo endoteliale, si
possono manifestare: epatosplenomegalia; calcificazioni
epatiche; ittero; anemia emolitica; petecchie, ecchimosi.
• Possono insorgere polmonite, miocardite, lesioni ossee,
lesioni nervose quali encefalite; microcefalia; idrocefalia;
calcificazioni intracraniche; ritardo dello sviluppo psicomotorio; sordità.
• A carico del sistema oculare possono insorgere
corioretinite e alterazioni visive.
• Dal punto di vista immunologico, infine, possono
insorgere anomalie immunologiche umorali e/o cellulomediate.
BRUCELLOSI
La Brucellosi è una zoonosi grave. È una malattia
batterica sistemica causata dai batteri parassiti
endocellulari del genere Brucella (B.abortus;
B.melitensis; B. suis e B. canis).
BRUCELLOSI
Le brucelle sono microrganismi abbastanza
resistenti nell’ambiente esterno: resistono
mesi alle basse temperature e 30 giorni nei
tessuti in putrefazione ed essiccamento;
non sopravvivono alle temperature della
pastorizzazione.
In generale, le brucelle hanno “preferenza”
per un ospite definitivo, il passaggio ad
ospiti secondari è accidentale.
BRUCELLOSI
• La trasmissione avviene per contatto con i tessuti, sangue, urine,
secreti vaginali, feti abortiti e soprattutto placente; e per
l’ingestione di latte e formaggi provenienti da animali infetti.
• Non esiste prova di contagiosità da persona a persona.
• Le fonti di infezione e i microrganismi responsabili variano in
funzione dell’area geografica e della situazione epidemiologica. La
brucellosi resta comunque una patologia occupazionale di quanti
lavorano con animali infetti, specialmente nei contadini, negli
allevatori di bestiame, nei veterinari e nei lavoratori dei macelli.
• Casi sporadici, ma rilevanti anche in situazioni di bassa
prevalenza dove si attuano piani di eradicazione della malattia
negli animali domestici, si sono verificati tra i consumatori di latte e
prodotti caseari ottenuti da latte di dubbia provenienza o
comunque non pastorizzato e da formaggi freschi o a troppo breve
stagionatura.
TUBERCOLOSI
• Malattia infettiva batterica a decorso cronico che
colpisce l’uomo e gli animali; è caratterizzata
dalla formazione di lesioni tipiche (tubercoli).
• Solitamente il decorso è progressivo e
generalizzato. L’infezioni nei bovini è causata da
Mycobacterium tuberculosis e Mycobacterium
bovis, nell’uomo solo dal primo.
TUBERCOLOSI
La tubercolosi è una di quelle zoonosi
atipica in quanto, dopo la trasmissione
dall’animale all’uomo, la diffusione della
malattia può avvenire da uomo a uomo.
L’importanza del bovino è considerata preponderante in
base al fatto che questa specie animale fornisce
all’uomo due alimenti essenziali per il suo regime
alimentare, sospetti entrambi di infettare l’uomo:
il latte e la carne.
LA TRASMISSIONE ALL’UOMO
Avviene tramite:
- polvere o goccioline di escreti negli
allevamenti infetti;
- carne ed insaccati (improbabile negli
insaccati stagionati più di 40 giorni);
- consumo di latte infetto crudo o di
latticini prodotti con panna o latte non
risanati.
TUBERCOLOSI
In base alle risposte immunitarie dell'ospite
colpito dal bacillo tubercolare distinguiamo
due forme di tubercolosi (TBC):
• TBC primaria, conseguente al primo contatto
tra bacillo tubercolare ed organismo ospite;
• TBC post-primaria, che si verifica in soggetti
precedentemente sensibilizzati nei confronti del
bacillo tubercolare e nei quali sono operanti dei
meccanismi di immunità acquisita da renderli
tubercolino positivi al Tine test.
Patogenesi
La maggior parte dei bacilli
inalati vengono intrappolati
nelle alte vie respiratorie ed
espulsi dalle cellule mucose
provviste di ciglia
Il processo si ferma
Una piccola frazione (<
10%)
raggiungono gli alveoli).
Qui i macrofagi, attivati in
modo aspecifico, inglobano i
bacilli.
Patogenesi
Una parte dei batteri vengono
uccisi, con la conseguente
presentazione di diversi
materiali antigenici ai
linfociti Th e l’innesco della
risposta immunitaria
Una parte dei batteri
riescono a sopravvivere e
a moltiplicarsi, uccidono i
Macrofagi, liberazione dei
batteri
nell’ambiente
esterno, e danno ai
tessuti circostanti
Contenimento dell’infezione e
attivazione di un processo
infiammatorio granulomatoso:
TUBERCOLO
Il tubercolo è ricco di linfociti e
macrofagi attivati, cosi come di
cellule epiteliodi e di cellule
giganti.
TUBERCOLOSI PRIMARIA
Nel 90% dei casi non viene diagnosticata come
tale
bensì
come
febbre
influenzale,
deperimento organico, tosse secca, ecc.,
decorre
in
modo
paucisintomatico
(febbricole prevalentemente vespertine, facili
sudorazioni, deperimento organico, astenia,
tosse secca insistente e fastidiosa).
All'esame radiografico del torace si evidenzia
il focolaio parenchimale e l’infiammazione
dei linfonodi.
EVOLUZIONE CLINICA
• La linfangite è il sintomo a più rapida
risoluzione, infatti scompare dopo 2 o 3
settimane;
• Il focolaio parenchimale dopo 30 giorni circa
• le adenopatie possono persistere per alcuni
mesi e sono quelle che evolvono
costantemente in formazioni calcifiche. Sono
infatti queste che costituiscono le "spie
radiologiche" della prima infezione specifica
del polmone.
TUBERCOLOSI POST-PRIMARIA
• Si verifica invece nei soggetti nei quali si è già avuto
in precedenza un contatto con il bacillo tubercolare.
Infatti origina dalla riattivazione endogena dei bacilli
sopravvissuti all'interno delle lesioni calcifiche
(tubercoli) della TBC primaria.
• Affinché si verifichi è necessario un indebolimento
del sistema immunitario preposto a controllare una
eventuale recidiva.
• Questo tipo di reinfezione si verifica per via ematica;
può colpire altri distretti oppure lo stesso polmone e,
in tal caso, dare origine a TBC nodulare apicale,
infiltrato tisiogeno con formazione di caverne cui
può conseguire emottisi.
Tine test
• L'unico modo per scoprire se una persona
è stata contagiata dal batterio della
tubercolosi è il test cutaneo della
tubercolina.
• Per l'esecuzione del test può essere
utilizzato in dispositivo (tine test) costituito
da piccoli aghi imbevuti di tubercolina
(sostanza innocua) applicato sulla parte
interna dell'avambraccio.
• Dopo due o tre giorni il soggetto deve far
controllare la zona del tine test o della
puntura da un operatore sanitario per
stabilire se la reazione è positiva o
negativa.