Pineta di San Iconio - Itinerari Natura Camerota

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Pineta di San Iconio
SIC Pineta di San Iconio
(IT8050039)
Pineta di San Iconio – che confina nella sua parte occidentale
con il SIC Pareti Rocciose di Cala del Cefalo (IT8050038),
rappresenta uno dei pochi esempi di pineta a Pino d’Aleppo
Pinus halepensis della Campania di origine naturale e non
antropica. Oltre a questa specie, il sito annovera la presenza
di alti due habitat di interesse comunitario: Arbusteti termo‐
mediterranei e pre‐desertici e Grotte ancora non sfruttate
turisticamente. La fauna del sito è costituita principalmente
da uccelli e chirotteri. Nell’area è inoltre presente il
Cervone Elaphe quatuorlineata. Tra gli invertebrati di
particolare interesse conservazionistico si segnala la
presenza dell’odonato Oxygastra curtisii.
Fauna
Specie Faunistiche
Descrizione Fauna: Il Formulario Standard Natura 2000 indica,
per il SIC “Pineta di S. Iconio”, la presenza di tre habitat
di interesse comunitario di cui uno prioritario:
Vulpes Vulpes
Posted: 12 marzo 2015
Vulpes Vulpes Volpe – La volpe rossa è originaria
dell’emisfero settentrionale. È presente in tutta la regione
Paleartica, dall’Irlanda allo Stretto di Bering; il suo areale
si estende poi verso sud in Giappone, Cina e regioni più
settentrionali di […]
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Coronella Austriaca
Posted: 11 marzo 2015
Coronella Austriaca – Vive in Europa centrale e del nord, e ad
est fino alle regioni nordiche dell’Iran. In Italia è presente
in tutte le regioni, più frequentemente nei boschi o nelle
aree di golena. Si trova dal livello […]
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Triturus Italicus
Posted: 12 marzo 2015
Triturus Italicus – È un tritone di aspetto esile, lungo non
oltre 8 cm, con testa piccola e squadrata ed una cresta
ghiandolare su entrambi i lati della schiena. Ha una coda
sottile, lunga circa quanto il resto del […]
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Rhinolophus
Posted: 21 gennaio 2015
Nome: Rhinolophus – Le specie di chirotteri presenti sul sito
sono due: il Rinolofo maggiore e il Rinolofo minore; questi
animali sono protetti dal 1939 da quando, è stata riconosciuta
la loro importanza nel contenimento degli insetti considerati
“dannosi”. […]
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Arvicola Rossastra
Posted: 12 marzo 2015
Arvicola Rossastra – Con numerose sottospecie (Myodes
glareolus alstoni, Myodes glareolus britannicus, Myodes
glareolus caersarius, Myodes glareolus curcio, Myodes
glareolus erica, Myodes glareolus garganicus, Myodes glareolus
glareolus, Myodes glareolus hallucalis, Myodes glareolus
helveticus, Myodes glareolus istericus, Myodes glareolus
nageri, […]
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Averla Piccola
Posted: 23 gennaio 2015
Nome comune: AVERLA PICCOLA Specie: Lanius collurio La
popolazione nidificante in Italia dovrebbe essere compresa
50.000 – 120.000, coppie, sebbene per il nostro paese si
tratti solo di una stima approssimativa. In inverno migra nei
quartieri di svernamento situati […]
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Bufo Viridis
Posted: 12 marzo 2015
Bufo Viridis – È più piccolo del rospo comune (Bufo bufo),
infatti raggiunge al massimo i 10 cm, restando più
frequentemente attorno ai 7 cm. La colorazione è molto
variabile: marrone o bianco con chiazze verde smeraldo.
Frequentemente la […]
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Cervone
Posted: 3 dicembre 2014
Nome: CERVONE Specie:
segnalata nel Formulario
non è stata confermata
quatuorlineata, è uno
Elaphe quatuorlineata La specie è
Standard della ZPS ma la sua presenza
dalle indagini di campo. L’ Elaphe
dei più grandi serpenti italiani,
infatti seppur di […]
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Ghiandaia Marina
Posted: 3 dicembre 2014
Nome comune: GHIANDAIA MARINA Specie: Coracias garrulus
(Linnaeus, 1758) La specie frequenta il SIC durante i periodi
di migrazione (autunno e primavera) ed è ritenuta rara; data
l’ubicazione del SIC all’interno dell’areale riproduttivo
della specie e la presenza di […]
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Oxygastra Curtisii
Posted: 3 dicembre 2014
Famiglia: Cordulidi Specie: Oxygastra curtisi (Dale, 1834) E’
l’unica rappresentante europea del genere Odonati. Gli adulti
si osservano dalla fine di maggio all’inizio di agosto presso
le zone alberate prospicienti i corsi d’acqua od anche bacini
artificiali. La specie […]
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Pipistrello Nano
Posted: 12 marzo 2015
Pipistrello Nano – Pipistrello di piccole dimensioni, con la
lunghezza della testa e del corpo tra 36 e 51 mm, la lunghezza
dell’avambraccio tra 28 e 34 mm, la lunghezza della coda tra
23 e 36 mm, la lunghezza […]
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Cinghiale
Posted: 12 marzo 2015
Sus scrofa (Cinghiale) – Gli esemplari adulti misurano fino a
180 cm di lunghezza, per un’altezza al garrese che può
sfiorare il metro ed un peso massimo di un quintale circa.
Sussistono tuttavia grandi variazioni di dimensioni e peso […]
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Hyla Italica
Posted: 12 marzo 2015
Hyla Italica – È una raganella di dimensioni medio-piccole,
che raggiunge una lunghezza di 4-5 cm. Per molti versi è
estremamente simile a Hyla arborea: la colorazione del dorso è
di colore verde brillante, con ventre biancastro nettamente
demarcato […]
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Glis glis Ghiro
Posted: 12 marzo 2015
Glis glis Ghiro – Lungo circa 30 centimetri di cui 13 (circa)
di coda, pesa in media 75 grammi. Ha una pelliccia di colore
grigio castano sul dorso, mentre il ventre è bianco; il muso è
caratterizzato da due […]
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Rinolofo Maggiore
Posted: 3 dicembre 2014
Rinolofo Maggiore (Rhinolophus ferrumequinum S.) – E’ il più
grande Rinolofo europeo; si avvista sul sito durante le ore
serali quando è impegnato nella ricerca del cibo, si
distingue, oltre che dalle grandi dimensioni, anche per la
forma della […]
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Apodemus Sylvaticus
Posted: 12 marzo 2015
Apodemus Sylvaticus – Il topo selvatico è diffuso, con
numerose sottospecie (Apodemus sylvaticus arianus, Apodemus
sylvaticus callipides, Apodemus sylvaticus ciscaucasicus,
Apodemus sylvaticus dichrurus, Apodemus tauricus geminae,
Apodemus sylvaticus microtis, Apodemus sylvaticus milleri,
Apodemus sylvaticus orestes, Apodemus sylvaticus sylvaticus,
Apodemus […]
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Balia dal Collare
Posted: 3 dicembre 2014
Nome comune: BALIA DAL COLLARE Specie: Ficedula albicollis
(Temminck, 1815) Si ritiene che in Italia possano nidificare 1
2.000 – 4.000 coppie in. E’ considerata “A più basso rischio”
nella Lista Rossa italiana. Il SIC è situato fuori areale […]
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Apodemus Flavicollis
Posted: 12 marzo 2015
Apodemus flavicollis – Il topo selvatico dal collo giallo o
topo selvatico a collo giallo o semplicemente topo selvatico
collo giallo (Apodemus flavicollis Melchior, 1834) è un
mammifero roditore della famiglia dei Muridi. Con cinque
sottospecie accertate (Apodemus flavicollis […]
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Elaphe Quatuorlineata
Posted: 12 marzo 2015
Elaphe Quatuorlineata – È il più lungo serpente italiano ed
uno tra i più lunghi d’Europa. La sua lunghezza può variare
dagli 80 ai 240 cm, anche se raramente supera i 160. È di
colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro […]
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Vispera Aspis
Posted: 12 marzo 2015
Vispera Aspis – Lunga al massimo 94 cm, (mediamente sui 60–65
cm.), presenta testa più o meno distinta dal collo, con
l’apice del muso leggermente rivolto all’insù, ed occhi di
dimensione media con la pupilla verticale ellittica. La coda
[…]
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Ficedula Albicollis
Posted: 12 marzo 2015
Ficedula Albicollis – È un passeriforme con una lunghezza
media di 13 cm e un peso di 10 g. L’apertura alare e di circa
24 cm. Il piumaggio primaverile del maschio è nero sulla testa
e sulle parti superiori […]
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Rinolofo Minore
Posted: 3 dicembre 2014
Rinolofo Minore (Rhinolophus hipposideros B.) – E’ il più
piccolo dei Rinolofi europei; si distingue oltre che per le
ridotte dimensioni anche per il colore della pelliccia che è
marrone chiaro con la parte addominale grigio chiaro. I
giovani […]
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Coracias Garrulus
Posted: 12 marzo 2015
Coracias Garrulus – Il petto e il ventre sono di colore
azzurro turchese, come pure il capo, mentre il dorso appare
tinto di castano chiaro, eccetto il codrione e la parte
superiore della coda che sono di colore blu […]
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Coluber Viridiflavus
Posted: 11 marzo 2015
Il biacco (Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789)),
precedentemente classificato come Coluber viridiflavus è un
serpente frequente nelle campagne e nei giardini, sia in
terreni rocciosi, secchi e soleggiati, sia in luoghi più umidi
come le praterie e le rive dei […]
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Flora
Specie Vegetali
Descrizione Flora: Il Formulario Standard Natura 2000 indica,
per il SIC “Pineta di S. Iconio”, la presenza di tre habitat
di interesse comunitario di cui uno prioritario:
Ginestra del Cilento
Posted: 21 gennaio 2015
Genista Cilentina – Ginestra del Cilento – È una pianta
perenne a portamento arbustivo eretto, ramoso, a rami rigidi,
striati, pelosi da giovani, subverticillati, ottusi. Le
foglie, sono trifogliolate (le superiori, spesso,
unifogliolate), lineari, pelose, ottuse. Fiorisce tra aprile
[…]
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Scolopendria Comune
Posted: 23 gennaio 2015
Phyllitis scolopendrium (L.) Newman è una felce sempreverde
con rizomi tozzi e fronde coriacee a forma di lingua
appartenente alla famiglia delle Aspleniaceae. Il nome del
genere deriva dal greco phyllon (foglia), per la bellezza
delle foglie, intere, appariscenti. […]
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Felce Maschio
Posted: 23 gennaio 2015
La (Dryopteris filix-mas) volgarmente nota come felce maschio
è una pianta appartenente alla famiglia delle Dryopteridaceae.
È una delle felci più comune nei boschi ombrosi e freschi di
castagno e di quercia. Forma rigogliosi cespugli che superano
anche 1 […]
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Coronilla Valentina
Posted: 21 gennaio 2015
La Coronilla valentina è una pianta arbustiva appartenente
alla famiglia delle Leguminose coltivata a scopo ornamentale
per la bellezza dei suoi
Caratteristiche: La Coronilla
profumatissimi fiori.
valentina è una pianta
arbustiva, alta anche più di 2 metri, a portamento […]
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Palma Nana
Posted: 23 gennaio 2015
La palma nana (Chamaerops humilis L., 1753), comunemente nota
anche come palma di San Pietro, è una pianta della famiglia
delle Arecaceae, unica specie del genere Chamaerops. È una
specie tipica della macchia mediterranea. Portamento: Si
presenta come un […]
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Olivo o Ulivo
Posted: 21 gennaio 2015
L’olivo o ulivo (Olea europaea L., 1753) è una pianta da
frutto. Originario del Vicino Oriente, è utilizzato fin
dall’antichità per l’alimentazione. I suoi frutti, le olive,
sono impiegate per l’estrazione dell’olio e, in misura minore,
per l’impiego diretto […]
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Euforbia Arborea
Posted: 21 gennaio 2015
Euphorbia dendroides – Euforbia Arborea – È diffusa nel bacino
del Mediterraneo ad occidente fino alle coste della Spagna
mediterranea e ad oriente fino all’Egeo; nel Nord Africa è
presente in Algeria ed in Libia. È inoltre presente in
Palestina e […]
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La Felce Dolce
Posted: 23 gennaio 2015
Polypodium vulgare – La Felce Dolce – La felce dolce o falsa
liquirizia (Polypodium vulgare L.) è una piccola felce della
famiglia delle Polypodiaceae. Il nome comune deriva dal sapore
dolciastro del rizoma, simile a quello della liquirizia, usato
in fitoterapia […]
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Polipodio Meridionale
Posted: 23 gennaio 2015
Polypodium cambricum – Polipodio Meridionale – felce di 10-60
cm. Rizoma filiforme, squamoso, di sapore dolciastro simile
alla liquirizia. Foglie a comtorno da triangolare a ovato,
lamina pennata con segmenti dentati o incisi sui margini, gli
inferiori proiettati in avanti, secche […]
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Ginestra Efedroide
Posted: 21 gennaio 2015
Genista ephedroides – Ginestra Efedroide – Ha un portamento di
arbusto suffruticoso, dritto, molto ramoso; il fusto e i
grossi rami sono cilindrici, glabri, striati e lunghi. I rami
giovani sono rigidi, spinosi all’estremità, sprovvisti di
strie, e coperti, come le […]
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Ginestra Tirrenica
Posted: 21 gennaio 2015
Genista tyrrhena – Ginestra Tirrenica – In Italia sono
presenti 2 sottospecie di Genista tyrrhena Vals. tyrrhena: del
Tirreno pontiana: da “Pontus” Ponto, il Mar Nero e le terre
che lo circondano: pontico, del Ponto. o anche, nel caso della
Genista, […]
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Felcetta Fragile
Posted: 23 gennaio 2015
Cystopteris fragilis – Felcetta Fragile – Pianta con rizoma
corto, gracile (5 mm), sub-eretto, coperto di squame (0,2 -0,4
mm), stipite giallino, paleaceo, alla base più scuro e
formante un cespo alto (3-) 10 – 25 cm (-40). Foglie fitte
disposte […]
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Felce Femmina
Posted: 23 gennaio 2015
Felce Femmina – Athyrium filix-femina (L.) Roth, 1799 è una
specie di pianta felciforme appartenente alla famiglia delle
Dryopteridaceae. Pianta perenne; foglie lunghe fino a 1 m, 2-3
pennatosette, a contorno oblungo-lanceolato con punta
allungata, e segmenti di secondo ordine […]
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Felce aculeata
Posted: 23 gennaio 2015
Felce aculeata – La Polystichum aculeatum (L.) Roth è una
felce tipica europea appartenente alla famiglia delle
Aspidiaceae. Il nome del genere Polystichum deriva dal greco
polys (molte) e stix (fila), per i sori disposti in più file.
Pianta perenne, […]
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Ginestra Gasparrini
Posted: 21 gennaio 2015
Genista Gasparrini – Ginestra Gasparrini – Cespuglio
pulvinante alto 25-60 cm, simile a Genista demarcoi, si
distingue per le brattee più lunghe (2,5-2,7 mm), il calice
più breve (2,8-3,2 mm), con labbro inferiore più o meno uguale
al superiore (mentre il […]
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Asplenio
Posted: 23 gennaio 2015
Asplenium trichomanes – Asplenio – L’asplenio (Asplenium
trichomanes) è una pianta perenne rizomatosa, capace di vivere
nelle fenditure della roccia. Asplenio dal greco splen (milza)
per la credenza degli antichi che alcune specie di queste
felci avessero la virtù di guarire […]
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Citiso delle Eolie
Posted: 21 gennaio 2015
A differenza delle altre specie del genere Cytisus, di
dimensioni appena arbustive, il C. aeolicus può raggiungere e
superare 8-9 metri di altezza. Le foglie, trifogliate, sono
rette da un picciolo lungo 12–18 mm e si presentano villose su
[…]
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Habitat
Descrizione Habitat
Descrizione degli habitat: Il Formulario Standard Natura 2000
indica, per il SIC “Pineta di S. Iconio”, la presenza di tre
habitat di interesse comunitario di cui uno prioritario:
− Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici (9540*) Per
quanto riguarda il SIC in oggetto, l’habitat è rappresentato
dalle pinete a pino d’Aleppo presenti in maniera estesa e
diffusa all’interno del sito Il pino d’Aleppo è una specie
eliofila, resistente all’aridità e all’aerosol marino e non ha
particolari esigenze di suolo. E’ una specie pioniera che si
insedia in cenosi derivanti dalla degradazione della
vegetazione dopo incendi ripetuti, dove forma popolamenti più
o meno stabili. Il suo adattamento al fuoco è molto spiccato:
possiede difatti un gran numero di coni serotini, cioè con
schiusa ritardata per vari anni dopo la maturazione, che si
aprono tutti insieme sotto l’effetto del calore di un
incendio.
− Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐desertici (cod. 5330) Si
tratta di cenosi piuttosto discontinue la cui fisionomia è
determinata sia da specie legnose (Euphorbia dendroides,
Chamaerops humilis, Olea europaea, Genista ephedroides,
Genista tyrrhena, Genista cilentina, Genista gasparrini,
Cytisus aeolicus, Coronilla valentina) che erbacee perenni
(Ampelodesmos mautitanicus). Questo habitat è presente
all’interno del SIC in maniera diffusa e particolarmente
estesa, occupando circa 154 ha pari al 43% del territorio del
sito.
− Grotte ancora non sfruttate turisticamente (cod. 8310) Si
tratta di grotte non aperte alla fruizione turistica,
comprensive di eventuali corpi idrici sotterranei, che
ospitano specie altamente specializzate, rare o endemiche.
habitat è di primaria importanza nella conservazione di specie
animali dell’ Allegato II quali pipistrelli e anfibi. I
vegetali fotosintetici si rinvengono solo all’imboccatura
delle grotte e sono rappresentati da alcune piante vascolari,
briofite e da alghe. Allʹingresso delle grotte possono
rinvenirsi poche piante vascolari sciafile, si tratta
soprattutto di pteridofite quali Asplenium trichomanes,
Phyllitis scolopendrium, Athyrium filix‐foemina, Cystopteris
fragilis, Polystichum aculeatum, Dryopteris filix‐mas,
Polypodium cambricum, P. vulgare, P. interjectum.
Habitat
Habitat2
Habitat3
Descrizione
Sentiero
Cartografia
Sentiero
su
Cartografia
Cartografia su
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Fauna - Pineta di S. Iconio
Fauna - Pineta di S. Iconio
Flora - Pineta di S. Iconio
Flora - Pineta di S. Iconio
Habitat Pineta di San Iconio
Galleria Fotografica
Pinete Mediterranee di Pini Mesogeni Endemici
Per quanto riguarda il SIC in oggetto, l’habitat è
rappresentato dalle pinete a pino d’Aleppo presenti in maniera
estesa e diffusa all’interno del sito Il pino d’Aleppo è una
specie eliofila, resistente all’aridità e all’aerosol marino e
non ha particolari esigenze di suolo. E’ una specie pioniera
che si insedia in cenosi derivanti dalla degradazione della
vegetazione dopo incendi ripetuti, dove forma popolamenti più
o meno stabili. Il suo adattamento al fuoco è molto spiccato:
possiede difatti un gran numero di coni serotini, cioè con
schiusa ritardata per vari anni dopo la maturazione, che si
aprono tutti insieme sotto l’effetto del calore di un
incendio.
Querc
us Pubescens
Querc
us Ilex
Querc
us Cerris
Pyrus
Aygdaliformis
Prate
rie Pseudosteppiche ad Ampelodesma e Iparrenia
Pista
cia Lentiscus
Pinet
e Mediterranee
Pinet
e Mediterranee
Phyll
irea Latifolia
Myrtu
s Communis
Coron
illa Emerus
Macch
ia Bassa a Mirto e Lentisco
Aspar
agus Acutifolius
Arbus
teti Termomediterranei
Nel territorio del SIC questi boschi occupano circa 86 ha
(24%) e costituiscono il tipo di vegetazione forestale
prevalente. In Cilento la composizione floristica di queste
pinete, sia substrati silicei che carbonatici, non si discosta
di molto da quella delle leccete presenti su analoghi ambiti
litomorfologici e climatici. La sola specie caratteristica di
queste pinete è lo stesso pino d’Aleppo, con individui che
raggiungono i 12 m e con valori di copertura del 70%. Nello
strato arboreo, inoltre, sono presenti Quercus pubescens,
Quercus ilex e in qualche caso Quercus cerris. Lo strato
arbustivo è dominato da arbusti sempreverdi tipici della
macchia mediterranea come Pistacia lentiscus, Phyllirea
latifolia, Myrtus communis, Rhamnus alaternus, e caducifogli
come Coronilla emerus e Pyrus amygdaliformis. Il sottobosco è
poi caratterizzato dalla presenza dell’Erica arborea su
terreni flyschoidi. Lo strato erbaceo è particolarmente povero
in specie, frequente è la presenza di Asparagus acutifolius.
Il pino d’Aleppo è una specie eliofila, resistente all’aridità
e all’aerosol marino e non ha particolari esigenze di suolo.
E’ una specie pioniera che si insedia in cenosi derivanti
dalla degradazione della vegetazione dopo incendi ripetuti,
dove forma popolamenti più o meno stabili. Il suo
adattamentoal fuoco è molto spiccato: possiede difatti un gran
numero di coni serotini, cioè con schiusa ritardata per vari
anni dopo la maturazione, che si aprono tutti insieme sotto
l’effetto del calore di un incendio.
Arbusteti Termo‐Mediterranei e Pre‐Desertici
Macchie e Macchie ‐ Foreste ad Erica e Corbezzolo
Questo tipo di vegetazione è presente all’interno del SIC con
un lembo poco esteso (circa 1,5 ha) distribuito lungo le
pendici settentrionali di “T.pa S. Iconio” a 200 m di quota.
All’interno di questa vegetazione sono state riunite le
macchie e macchie‐foreste a dominanza di sclerofille
sempreverdi particolarmente fitte ed impenetrabili: la macchia
da erica e corbezzolo è caratterizzata da un strato arbustivo
che raggiunge 1‐1,5 m di altezza, mentre la macchia‐foresta
oltre a raggiungere i 6‐8 metri presenta una stratificazione
strutturale più evidente ed è caratterizzata da coperture
molto elevate. Le macchie‐foreste sono trattate quasi sempre a
ceduo, con turni piuttosto ravvicinati e taglio a raso, con
rilascio piuttosto sporadico o del tutto assente di qualche
matricina, in genere di leccio. La fisionomia di macchia alta
viene dunque mantenuta con i tagli ripetuti a cui sono
sottoposte queste formazioni; in molte località non più
ceduate o nelle quali si sono allungati i turno di taglio, si
osserva invece un progressivo aumento della copertura di
Quercus ilex. Le macchie basse possono essere dovute sia a
stadi di ricrescita dopo la ceduazione sia a stadi post‐
incendio, ma anche alla ricolonizzazione di pascoli e zone
agricole. La copertura dello strato dominante è sempre del
100% ed è costituito da fitte ceppaie di origine agamica di
Erica arborea, Arbutus unedo, Myrtus communis, Pistacia
lentiscus e Quercus ilex. In genere subordinata e meno
abbondante, la presenza di Phyllirea latifolia e Rhamnus
alaternus.
Lo strato lianoso è in genere ben rappresentato per copertura
e numero di specie; si rinvengono con frequenza: Smilax
aspera, Rubia peregrina, Lonicera implexa, Rosa sempervirens.
Nello strato erbaceo, scarsamente sviluppato, si incontrano
Pulicaria odora, Ampelodesmos mauritanicus e Carex flacca. Le
formazioni a Erica arborea e Arbutus unedo sono tipiche del
piano mesomediterraneo subumido/umido, dove rappresentano
cenosi di sostituzione dei boschi a Quercus ilex e dei boschi
misti di leccio e roverella, verso i quali tendono ad
evolvere. Sono diffuse principalmente in una fascia
altimetrica compresa tra 50 e 450 m, rinvenendosi
sporadicamente a quote maggiori nelle esposizioni meridionali
e su versanti particolarmente acclivi.
Macchia Bassa a Lentisco e Mirto
Praterie Pseudosteppiche ad Ampelodesma e Iparrenia
Questo tipo di vegetazione è presente all’interno del SIC in
maniera diffusa e particolarmente Piano di gestione del Sito
di Importanza Comunitaria “Pineta di Sant’Iconio” (IT8050039)
estesa, occupando circa 154 ha pari al 43% del territorio del
sito. Si tratta di praterie pseudosteppiche dominate da alte
graminacee quali Ampelodesmos mauritanicus e Hyparrhenia
hirta. Le formazioni di origine secondaria a dominanza di
ampelodesma possono presentarsi a copertura rada o densa.
Quando vengono raggiunte coperture elevate oltre
all’ampelodesma e all’iparrenia divengono abbondanti le
seguenti specie: Pistacia lentiscus, Myrtus communis ed Erica
arborea, mentre le emicriptofite di piccola taglia e le
terofite, tendono a diradarsi. Sono formazioni di origine
secondaria legate al passaggio del fuoco; sono in genere il
risultato di prolungati e profondi processi di degradazione
che hanno portato alla progressiva scomparsa dell’originaria
vegetazione arborea e arbustiva che rivestiva questi
territori.
Fonti: Blasi, 2005 “Carta Fisionomica della Vegetazione del
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” ‐ Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la
Protezione della Natura ‐ Dipartimento di Biologia Vegetale
Università di Roma “La Sapienza” Piano di gestione del Sito di
Importanza Comunitaria “Pineta di Sant’Iconio” (IT8050039).
Grotte Ancora non Sfruttate Turisticamente
Si tratta di grotte non aperte alla fruizione turistica,
comprensive di eventuali corpi idrici sotterranei, che
ospitano specie altamente specializzate, rare o endemiche.
habitat è di primaria importanza nella conservazione di specie
animali dell’ Allegato II quali pipistrelli e anfibi. I
vegetali fotosintetici si rinvengono solo all’imboccatura
delle grotte e sono rappresentati da alcune piante vascolari,
briofite e da alghe. Allʹingresso delle grotte possono
rinvenirsi poche piante vascolari sciafile, si tratta
soprattutto di pteridofite quali Asplenium trichomanes,
Phyllitis scolopendrium, Athyrium filix‐foemina, Cystopteris
fragilis, Polystichum aculeatum, Dryopteris filix‐mas,
Polypodium cambricum, P. vulgare, P. interjectum.
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
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SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
SIC
“Pineta di S. Iconio” (IT8050039)
Punti di interesse e di valenza ambientale: Torre del
Mingardo, Cala del Cefalo, Iazzo sant’Iconio, cenobio
Basiliano, Cappella di Sant’Antonio. Informazioni tecniche
del sentiero – Segnavia: BIANCO ROSSO (FIE) – Punto di
partenza: Torre del Mingardo (prima del ponte) – Distanza: 12
km – Durata: 4 ore + soste – Disponibilità acqua: Nessuna –
Livello di difficoltà: E – Escursionistico – Nota sul livello
di difficoltà: In estate evitare le ore più calde e
proteggersi dal sole. Attenzione: In periodi piovosi alcuni
tratti del percorso sono fangosi. Altre informazioni utili:
Necessario indossare indumenti comodi adatti al periodo e
scarpe sportive con suola in gomma non liscia
(preferibilmente da trekking).
FONTI:
Blasi, 2005 “Carta Fisionomica della Vegetazione del Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” ‐ Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Direzione per la
Protezione della Natura ‐ Dipartimento di Biologia Vegetale
Università di Roma “La Sapienza” Piano di gestione del Sito di
Importanza Comunitaria “Pineta di Sant’Iconio” (IT8050039)
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