HERPES SIMPLEX Agente etiologico: Herpes Simplex Virus (HSV) Virus a DNA a doppia elica con struttura icosaedrica. Capside circondato da una membrana lipidica con prolungamenti costituiti da glicoproteine. Diametro: circa 150 nm. Si moltiplica e sintetizza le sue proteine nel nucleo delle cellule. La trascrizione avviene per mezzo dall'enzima RNA polimerasi della cellula ospite. Il ciclo di replicazione è la causa della comparsa, all'interno della cellula, di caratteristiche inclusioni intranucleari eosinofile. L'incapsidamento avviene pure all'interno del nucleo della cellula. Il tegumento e l'envelope invece si formano a partire dalla membrana cellulare durante la fuoriuscita per gemmazione dei virioni. Si distinguono: • un HSV -1, principale responsabile delle infezioni del cavo orale e della cute periorale •un HSV-2, principale responsabile di infezioni genitali. HERPES SIMPLEX: Patogenesi L’Uomo è l’unico ospite possibile e dopo la prima infezione ospita il virus per tutta la vita, nonostante lo sviluppo di anticorpi e di risposta immunitaria di tipo cellulare. Il virus è epidermotropo e neurotropo. Nell’infezione iniziale esso penetra attraverso una soluzione di continuo della cute e si moltiplica producendo alterazioni cliniche locali. Inoltre si diffonde lungo i nervi di cellula in cellula fino al ganglio nervoso corrispondente, dove si moltiplica ulteriormente e stabilisce un periodo di latenza che segue alla risoluzione dell’infezione primaria. Da qui, spontaneamente o in seguito a stimoli, esso percorrerà il nervo in via retrograda raggiungendo l’epitelio per dare origine all’infezione secondaria. Nel corso dell’infezione, primaria o secondaria, vi può essere viremia e, in certi casi, compromissione degli organi interni. HERPES SIMPLEX Epidemiologia: HSV-1 e 2 ampiamente diffusi; quasi ogni individuo adulto ne ospita uno o entrambi. L’infezione si contrae per contatto attraverso piccole lesioni della cute. HSV-1: Prima infezione durante l’infanzia. Sorgente: un genitore o un parente infetto. HSV-2: Prima infezione durante l’adolescenza o la giovinezza, verisimilmente con i primi rapporti sessuali. L’infezione da HSV-2 verso la fine della gravidanza è associata ad Herpes simplex neonatale. L’HSV- 2 può essere un fattore co-carcinogenetico per il carcinoma cervicale. La displasia cervicale e il carcinoma in situ sono 4 volte più frequenti in pazienti HSV-2 positive. HERPES SIMPLEX: INFEZIONE PRIMARIA In soggetto anergico (mai venuto a contatto con lo stesso ceppo del virus) Il più spesso asintomatica. Se compaiono le manifestazioni: GENGIVO-STOMATITE ERPETICA (HSV-1) Colpiti i bambini. Possibili piccole epidemie all’interno delle famiglie, nelle nursery, negli asili. Incubazione: 2-7 giorni. Febbre, malessere e dolore del cavo orale, rifiuto del cibo, vescicole e poi erosioni ed ulcere del cavo orale con coinvolgimento dell’orofaringe. Scialorrea e alito maleodorante. Le lesioni si diffondono alla promucosa delle labbra ed alla cute periorale dove appaiono come vescicole dolenti, talvolta ombelicate, pustole, ulcerazioni. C’è linfadenopatia regionale. Guarigione in una o due settimane. Possibile, gravissima complicanza: la Meningoencefalite erpetica. Nei bambini immunodepressei, per un’infezione concomitante, come ad esempio il morbillo, o per un trattamento chemioterapico, si formano severe erosioni e ulcere periorali. In questi pazienti vi può essere interessamanto gastroenterico o respiratorio. HERPES SIMPLEX PRIMARIO GENITALE VULVO-VAGINITE (HSV-2 ed HSV-1) ERPETICA Adolescenti e giovani adulte. Forte dolore genitale, febbre, malessere. Edema, eritema, vescicole e croste della vulva che si possono estendere a perineo e al canale cervicale. Possibile disuria e ritenzione urinaria. Temibile complicanza: meningite asettica. Nell’uomo: balanopostite erosiva, estremamente dolorosa. Possibile disuria e ritenzione urinaria. Possibile meningite asettica PATERECCIO ERPETICO Infezione primaria o secondaria delle pliche ungueali. Bambini con gengivostomatite erpetica per succhiamento del pollice, odontoiatri in seguito a contatto con lesioni del cavo orale. Dolore, eritema, edema, vescicole, croste della regione periungueale. Linfangite tragittiva, linfadenopatia regionale. SEPSI ERPETICA DEL NEONATO Forma gravissima di prima infezione erpetica, nel neonato, specie se prematuro. Infezione contratta tramite il canale del parto da madre con infezione genitale (il 75% da HSV-2). A volte, infezione non genitale della madre o del personale dell’ospedale. Clinica: Herpes simplex cutaneo con vescicole, erosioni croste al cuoio capelluto o ai glutei, secondo la presentazione. Gengivo-stomatite o cheratocongiuntivite erpetica. Le alterazioni cutanee possono mancare. Segni e sintomi generali. Febbre elevata o ipotermia, dispnea, encefalite con: irrequetezza, vomito, letargia, inoltre: epato- e splenomegalia, diatesi emorragica. Disseminazione del virus a tutti gli organi e sistemi. Prognosi: morte nel 60% dei casi. Nei sopravvissuti ritardo mentale e disturbi neurologici. Prevenzione: parto cesareo in donne gravide con malatta da HSV genitale attiva. HERPES SIMPLEX: INFEZIONE SECONDARIA L’Herpes labiale, latente nei gangli nervosi, viene riattivato dalla luce solare (sciatori, nuotatori, marinai, contadini) e dalla febbre, quello genitale dalle mestruazioni e dai rapporti sessuali. Clinica: Senso di tensione, bruciore, sensazione puntoria precedono la comparsa delle lesioni. Vescicole su base eritematosa, si rompono e formano croste, più comunemente alle labbra, per l’HSV-1, al glande, al prepuzio, alle piccole labbra per l’HSV-2. Vi può essere linfoadenopatia regionale. Si possono sovrapporre infezioni batteriche. Può seguire Eritema Multiforme. HERPES SIMPLEX INFEZIONE SECONDARIA Altre sedi: estremità e regione glutea Istologia: vescicola intraepidermica da degenerazione balloniforme dei cheratinociti e acantolisi. La vescicola contiene gruppi di cheratinociti i cui nuclei contengono inclusioni basofile. Alcuni cheratinociti sono multinucleati. ECZEMA HERPETICATUM Infezione cutanea generalizzata da HSV in pazienti con dermatite atopica o altra malattia cutanea diffusa. Forma primaria o di recidiva, da auto- o etero-inoculazione. Vescicole ombelicate che insorgono nelle regioni cutanee sede della dermopatia originaria e si diffondono rapidamente a coprire gran parte del tegumento. Le lesioni confluiscono formando ampie erosioni, che vanno incontro a sovrainfezione batterica. Febbre, malessere generale, linfadenopatia. Possibile coinvolgimento sistemico con diarrea e polmonite. Prima della introduzione terapia antivirale la prognosi era riservata Guarisce in 2-6 settimane HERPES SIMPLEX INPAZIENTI IMMUNODEPRESSI In pazienti immunodepressi a causa di malignanze ematologiche o infezioni da HIV, o in pazienti in terapia immunosoppressiva (trapianto d’organo, malattie autoimmuni). Ulcerazioni muco-cutanee profonde, al volto, alla bocca, alle aree ano-genitali. Le lesioni persistono per mesi e tendono a confluire. Contengono il virus, facilmente isolabile. Estensiva stomatite, estremamente dolorosa, che può portare a faringite, esofagite, polmonite, viremia e disseminazione a tutti gli organi. Disseminazione di vescicole che evolvono in pustole, in lesioni emorragiche e necrotiche, in ulcerazioni. HERPES SIMPLEX NELL’IMMUNODEWPRESSO Ampie lesioni ulcerative, senza tendenza alla guarigione HERPES SIMPLEX DISSEMINATO IN PAZIENTI IMMUNODEPRESSI HERPES SIMPLEX TERAPIA ACICLOVIR : Analogo della guanina, viene prima fosforilato dalla tirosina chinasi virale, poi dalla guanilico chinasi e dalla guanosina difosfato chinasi cellulare. Il prodotto finale: Aciclovir trifosfato è un potente inibitore della DNA polimerasi virusindotta. Infatti viene incorporato come base terminale in una catena di DNA che si sta allungando, e funziona come segnale di fine catena. Guanina Aciclovir Valaciclovir Altri: Valaciclovir a Famciclovir, Brivudina ORF o ECTIMA CONTAGIOSO Agente etiologico: Orf virus (Parapoxvirus OVIS). Virus epiteliotropo, a DNA bicatenario, ovoidale, 250 X 160 nm. Si moltiplica nel citoplasma. Categoria a rischio: i pastori, coloni, veterinari e macellai in tutto il mondo. Il virus è endemico nelle pecore, che sviluppano pustole crostose sulle labbra ed in sede periorale. D’inverno persiste nei pascoli, nelle staccionate, nei fienili. La malattia ha maggiore prevalenza in primavera, quando gli agnelli neonati, ancora imunologicamente anergici, si infettano con l’ambiente contaminato. All’uomo si trasmette per diretto contatto con pecore e agnelli, o per contatto con oggetti contaminati. NODULO DEI MUNGITORI Agente etiologico: Milker’s node virus, un parapoxvirus identico morfoloficamente e sierologicamente all’Orf virus dal quale viene distinto tramite ibridizzazione del DNA. Epidemiologia: Diffuso in tutto il mondo, dove c’è bestiame. Categoria a rischio: Personale in diretto contatto con bovini, specialmente mungitori e lavoratori nei mercati di bestiame e nei macelli. L’infezione si acquisisce per contatto con lesioni sulle mammelle delle mucche e lascia un’immuntà permanente. ORF E NODULO DEI MUNGITORI Incubazione: 4-7 giorni. Lesione nodulare, unica, indolente o livemente dolorosa. A volte più lesioni, di solito non più di 4, generalmente confinate alla mano o all’avambraccio. 6 fasi, ciascuna della durata di una settimana: macula eritematosa Papulo-vescicolosa, cha assume aspetto a bersaglio, con centro rosso circondato da un anello bianco e da un alone rosso Lesione nodulare erosa ed essudante Fase rigenerativa, con sottile crosta punteggiata di nero Lesione papillomatosa Lesione con spessa crosta secca Fase di regressione e guarigione. ORF NODULO DEI MUNGITORI ORF E NODULO DEI MUNGITORI ISTOLOGIA Vescicola intraepidermica, multiloculare, da degenerazione reticolare, nel contesto di una epidermide acantosica Infiltrato linfo-istiocitario nel derma superiore Effetto citopatico del virus: Inclusioni eosinofile intracitoplasmatche VERRUCHE Focolai proliferativi epiteliali circoscritti, provocato da Papillomavirus Agente etiologico: Papillomavirus umano, virus a DNA bicatenario circolare, Diametro circa 55 nm. I virioni completi si formano nel nucleo. Molto resistente nell’ambiente. Contagio interumano, anche da individui con infezione subclinica, o da animale ad animale, da animale a uomo, dall’ambiente contaminato. Pazienti immunodepressi (HIV, trapiantati d’organo) più suscettibili all’infezione. In questi soggetti verruche più numerose e di maggiori dimensioni. Verruche genitali dell’adulto: contagio per contatto sessuale. Nel caso dei bambini: contagio per inoculazione accidentale da verruche cutanee. I questo caso i virus isolati dalle lesioni sono del tipo associato lesioni non genitali. PATOGENESI Inoculazione attraverso soluzioni di continuo dell’epitelio. La macerazione (scarpe di gomma, nuoto in piscina, aree genitali e le pieghe) è un fattore predisponente. L’autoinoculazione è comune. Incubazione (inoculi sperimentali) 2-9 mesi: lungo periodo di infezione subclinica che rappresenta una potenziale sorgente di contagio. Il genoma virale forma un plasmide extracromosomico entro la cellula basale infetta. Quando la cellula basale si divide il genoma virale si replica a sua volta e viene trasportato entro la cellula figlia che migra verso la superficie. Ma la replicazione del DNA virale in centinaia di copie per cellula, la sintesi delle proteine capsidiche e l’assemblaggio dei virioni avviene nello spinoso alto e nel granuloso, ossia nei cheratinociti pienamente differenziati. I Papilloma Virus umani sanno alterare la proliferazione cellulare. In particolare, i ceppi 16 e 18 sono capaci di indurre neoplasia, poichè interferiscono con l’azione di proteine cellulari che normalmente inibiscono la moltiplicazione cellulare o inducono apoptosi (morte cellulare programmata). Verruche volgari (dorso delle mani, dita, pliche ungueali, cuoio capelluto a volte arti inferiori): Papule cheratosiche, ben delimitate, a superficie ruvida, frastagliata, grigiastra. VERRUCHE VOLGARI ISTOLOGIA Rilevante acantosi e papillomatosi con incurvamento delle creste interpapapillari iperplasiche, i cui apici puntano verso il centro. Colonne paracheratosiche in cima alle proiezioni epidermiche esofitiche, ipergranulosi nelle concavità fra le papille iperplasiche. Coilocitosi Verruche piane (volto,dorso delle mani): papule appiattite, appena rilevate, a superficie liscia o appena desquamanti. VERRUCHE FILIFORMI Verruche filiformi (Palpebre, a volte regione della barba): con l’aspetto di uno stelo filiforme. VERRUCHE PLANTARI Verruche palmari e plantari: spesse e ipercheratosiche. Le plantari spesso endofitiche ( a causa del peso dell’individuo) e ricoperte da una callosità reattiva, al di sotto della quale si osservano emorragie puntiformi Forma confluente (verruche a mosaico) Forma a elementi isolati VERRUCHE PLANTARI ISTOLOGIA Prevalentemente endofitiche, con grosso fittone iper- paracheratosico centrale, come incassato nell’epidermide acantosica. Creste interpapillari iperplasiche incurvate, i cui apici puntano verso il centro. Coilocitosi. Granuli di cheratoialina grossolani, irregolari ed eosinofili. Condilomi acuminati (regione genitale e perianale, pieghe crurali): piccole lesioni papillomatose che possono aumentare di volume e confluire, fino a dare origine a formazioni vegetanti, a cavolfiore. Lesioni da HPV della cervice uterina (condilomi atipici) possono simulare una displasia cervicale e se causati da ceppi ad alto rischio possono indurre carcinoma cervicale. CONDILOMI ACUMINATI ISTOLOGIA Marcata acantosi endo-esofitica con rilevante iperplasia delle creste interpapillari. Coilocitosi EPIDERMODISPLASIA VERRUCIFORME Condizione autosomica recessiva, caratterizzata da una eccezionale suscettibilita alla infezioni da HPV Clinica: numerosissime verruche piane disseminate (HPV 3 - 10) e macule rosso-brunastre desquamanti (HPV 5 - 8). È una precancerosi: I pazienti sono a rischio di carcinoma epidermoide, a partenza dalle macule specie nelle aree fotoesposte. PSEUDOCANCEROSI DA HPV Le lesioni da HPV possono dare origine a neoformazioni vegetanti che simulano un carcinoma epidermoide ben differenziato e che possono trasformarsi in carcinoma epidermoide. Essi rappresentano dunque anche precancerosi. I quadri sono i seguenti: • • • • Papillomatosi florida della bocca Papillomatosis cutis carcinoides Condilomi acuminati giganti Epitelioma cuniculatum E vengono tutti riuniti nella categoria del carcinoma verrucoso, a malignità prevalentemente locale. Condilomi acuminati giganti Epitelioma cuniculatum Papillomatosi florida della bocca Papillomatosis cutis carcinoides CARCINOMA VERRUCOSO Crescita di tipo espansile, bordi arciformi, cheratinociti ben differenziati, prevalente cheratinizzazione concentrica, convogliata all’esterno attraverso “seni” ripieni di cheratina. Metastasi rare