malattie virali 2012 - Corso di laurea in tecniche della prevenzione

HERPES SIMPLEX
Agente etiologico: Herpes Simplex Virus (HSV) Virus a DNA a doppia elica con
struttura icosaedrica. Capside circondato da una membrana lipidica con
prolungamenti costituiti da glicoproteine. Diametro: circa 150 nm.
Si moltiplica e sintetizza le sue proteine nel
nucleo delle cellule.
La trascrizione avviene per mezzo dall'enzima
RNA polimerasi della cellula ospite.
Il ciclo di replicazione è la causa della
comparsa,
all'interno
della
cellula,
di
caratteristiche inclusioni intranucleari eosinofile.
L'incapsidamento avviene pure all'interno del
nucleo della cellula.
Il tegumento e l'envelope invece si formano a partire dalla membrana
cellulare durante la fuoriuscita per gemmazione dei virioni.
Si distinguono:
• un HSV -1, principale responsabile delle infezioni del cavo orale e della
cute periorale
•un HSV-2, principale responsabile di infezioni genitali.
HERPES SIMPLEX: Patogenesi
L’Uomo è l’unico ospite possibile e dopo la prima infezione
ospita il virus per tutta la vita, nonostante lo sviluppo di anticorpi
e di risposta immunitaria di tipo cellulare.
Il virus è epidermotropo e neurotropo. Nell’infezione iniziale
esso penetra attraverso una soluzione di continuo della cute e si
moltiplica producendo alterazioni cliniche locali. Inoltre si
diffonde lungo i nervi di cellula in cellula fino al ganglio nervoso
corrispondente, dove si moltiplica ulteriormente e stabilisce un
periodo di latenza che segue alla risoluzione dell’infezione
primaria.
Da qui, spontaneamente o in seguito a stimoli, esso percorrerà
il nervo in via retrograda raggiungendo l’epitelio per dare origine
all’infezione secondaria.
Nel corso dell’infezione, primaria o secondaria, vi può essere
viremia e, in certi casi, compromissione degli organi interni.
HERPES SIMPLEX
Epidemiologia: HSV-1 e 2 ampiamente diffusi; quasi ogni individuo adulto ne
ospita uno o entrambi.
L’infezione si contrae per contatto attraverso piccole lesioni della cute.
HSV-1: Prima infezione durante l’infanzia. Sorgente: un genitore o un parente
infetto.
HSV-2: Prima infezione durante l’adolescenza o la giovinezza, verisimilmente
con i primi rapporti sessuali.
L’infezione da HSV-2 verso la fine della gravidanza è associata ad Herpes
simplex neonatale.
L’HSV- 2 può essere un fattore co-carcinogenetico per il carcinoma cervicale.
La displasia cervicale e il carcinoma in situ sono 4 volte più frequenti in pazienti
HSV-2 positive.
HERPES SIMPLEX: INFEZIONE PRIMARIA
In soggetto anergico (mai venuto a contatto con lo stesso ceppo del virus)
Il più spesso asintomatica. Se compaiono le manifestazioni:
GENGIVO-STOMATITE ERPETICA (HSV-1)
Colpiti i bambini. Possibili piccole epidemie all’interno delle famiglie, nelle
nursery, negli asili.
Incubazione: 2-7 giorni. Febbre, malessere e dolore del cavo orale, rifiuto del
cibo, vescicole e poi erosioni ed ulcere del cavo orale con coinvolgimento
dell’orofaringe. Scialorrea e alito maleodorante. Le lesioni si diffondono alla
promucosa delle labbra ed alla cute periorale dove appaiono come vescicole
dolenti, talvolta ombelicate, pustole, ulcerazioni. C’è linfadenopatia regionale.
Guarigione in una o due
settimane.
Possibile, gravissima
complicanza: la Meningoencefalite erpetica.
Nei bambini immunodepressei, per un’infezione concomitante, come ad
esempio il morbillo, o per un trattamento chemioterapico, si formano severe
erosioni e ulcere periorali. In questi pazienti vi può essere interessamanto
gastroenterico o respiratorio.
HERPES SIMPLEX PRIMARIO GENITALE
VULVO-VAGINITE
(HSV-2 ed HSV-1)
ERPETICA
Adolescenti e giovani adulte.
Forte dolore genitale, febbre,
malessere.
Edema, eritema, vescicole e
croste della vulva che si possono
estendere a perineo e al canale
cervicale.
Possibile disuria e ritenzione
urinaria.
Temibile complicanza: meningite
asettica.
Nell’uomo: balanopostite erosiva, estremamente dolorosa.
Possibile disuria e ritenzione urinaria. Possibile meningite asettica
PATERECCIO ERPETICO
Infezione primaria o secondaria delle pliche ungueali.
Bambini con gengivostomatite erpetica per succhiamento del pollice,
odontoiatri in seguito a contatto con lesioni del cavo orale.
Dolore, eritema, edema, vescicole, croste della regione periungueale.
Linfangite tragittiva, linfadenopatia regionale.
SEPSI ERPETICA DEL NEONATO
Forma gravissima di prima infezione erpetica, nel neonato, specie se
prematuro.
Infezione contratta tramite il canale del parto da madre con infezione genitale
(il 75% da HSV-2).
A volte, infezione non genitale della madre o del personale dell’ospedale.
Clinica: Herpes simplex cutaneo con vescicole, erosioni croste al cuoio
capelluto o ai glutei, secondo la presentazione. Gengivo-stomatite o cheratocongiuntivite erpetica. Le alterazioni cutanee possono mancare.
Segni e sintomi generali. Febbre elevata o ipotermia, dispnea, encefalite con:
irrequetezza, vomito, letargia, inoltre: epato- e splenomegalia, diatesi
emorragica. Disseminazione del virus a tutti gli organi e sistemi.
Prognosi: morte nel
60% dei casi. Nei
sopravvissuti ritardo
mentale e disturbi
neurologici.
Prevenzione: parto
cesareo in donne
gravide con malatta da
HSV genitale attiva.
HERPES SIMPLEX: INFEZIONE SECONDARIA
L’Herpes labiale, latente nei gangli nervosi, viene riattivato dalla luce solare
(sciatori, nuotatori, marinai, contadini) e dalla febbre, quello genitale dalle
mestruazioni e dai rapporti sessuali.
Clinica: Senso di tensione, bruciore, sensazione puntoria precedono la
comparsa delle lesioni.
Vescicole su base eritematosa, si rompono e formano croste, più comunemente
alle labbra, per l’HSV-1, al glande, al prepuzio, alle piccole labbra per l’HSV-2.
Vi può essere linfoadenopatia
regionale.
Si possono sovrapporre infezioni
batteriche.
Può seguire Eritema Multiforme.
HERPES SIMPLEX
INFEZIONE SECONDARIA
Altre sedi: estremità e regione glutea
Istologia: vescicola intraepidermica da
degenerazione
balloniforme
dei
cheratinociti e acantolisi.
La vescicola contiene gruppi di cheratinociti i cui nuclei contengono
inclusioni basofile.
Alcuni cheratinociti sono multinucleati.
ECZEMA HERPETICATUM
Infezione cutanea generalizzata da HSV in pazienti con dermatite atopica o
altra malattia cutanea diffusa.
Forma primaria o di recidiva, da auto- o
etero-inoculazione.
Vescicole ombelicate che insorgono nelle
regioni cutanee sede della dermopatia
originaria e si diffondono rapidamente a
coprire gran parte del tegumento.
Le lesioni confluiscono formando ampie
erosioni,
che
vanno
incontro
a
sovrainfezione batterica.
Febbre,
malessere
generale,
linfadenopatia.
Possibile coinvolgimento sistemico con
diarrea e polmonite.
Prima della introduzione terapia antivirale
la prognosi era riservata
Guarisce in 2-6 settimane
HERPES SIMPLEX INPAZIENTI IMMUNODEPRESSI
In pazienti immunodepressi a causa di malignanze ematologiche
o infezioni da HIV, o in pazienti in terapia immunosoppressiva
(trapianto d’organo, malattie autoimmuni).
Ulcerazioni muco-cutanee profonde, al volto, alla bocca, alle aree
ano-genitali.
Le lesioni persistono per mesi e tendono a confluire. Contengono
il virus, facilmente isolabile.
Estensiva stomatite, estremamente dolorosa, che può portare a
faringite, esofagite, polmonite, viremia e disseminazione a tutti gli
organi.
Disseminazione di vescicole che evolvono in pustole, in lesioni
emorragiche e necrotiche, in ulcerazioni.
HERPES SIMPLEX
NELL’IMMUNODEWPRESSO
Ampie lesioni ulcerative, senza
tendenza alla guarigione
HERPES SIMPLEX DISSEMINATO IN PAZIENTI IMMUNODEPRESSI
HERPES SIMPLEX
TERAPIA
ACICLOVIR : Analogo della guanina, viene prima fosforilato dalla tirosina chinasi virale,
poi dalla guanilico chinasi e dalla guanosina difosfato chinasi cellulare.
Il prodotto finale: Aciclovir trifosfato è un potente inibitore della DNA polimerasi virusindotta. Infatti viene incorporato come base terminale in una catena di DNA che si sta
allungando, e funziona come segnale di fine catena.
Guanina
Aciclovir
Valaciclovir
Altri: Valaciclovir a Famciclovir, Brivudina
ORF o ECTIMA CONTAGIOSO
Agente etiologico: Orf virus (Parapoxvirus
OVIS). Virus epiteliotropo, a DNA
bicatenario, ovoidale, 250 X 160 nm. Si
moltiplica nel citoplasma.
Categoria a rischio: i pastori, coloni,
veterinari e macellai in tutto il mondo.
Il virus è endemico nelle pecore, che
sviluppano pustole crostose sulle labbra ed
in sede periorale. D’inverno persiste nei
pascoli, nelle staccionate, nei fienili.
La malattia ha maggiore prevalenza in
primavera, quando gli agnelli neonati,
ancora imunologicamente anergici, si
infettano con l’ambiente contaminato.
All’uomo si trasmette per diretto contatto
con pecore e agnelli, o per contatto con
oggetti contaminati.
NODULO DEI MUNGITORI
Agente etiologico: Milker’s node virus, un parapoxvirus identico
morfoloficamente e sierologicamente all’Orf virus dal quale viene
distinto tramite ibridizzazione del DNA.
Epidemiologia: Diffuso in tutto il mondo, dove c’è bestiame.
Categoria a rischio: Personale in diretto contatto con bovini,
specialmente mungitori e lavoratori nei mercati di bestiame e nei
macelli.
L’infezione si acquisisce per contatto con lesioni sulle mammelle
delle mucche e lascia un’immuntà permanente.
ORF E NODULO DEI MUNGITORI
Incubazione: 4-7 giorni.
Lesione nodulare, unica, indolente o
livemente dolorosa. A volte più
lesioni, di solito non più di 4,
generalmente confinate alla mano o
all’avambraccio.
6 fasi, ciascuna della durata di una
settimana:
macula eritematosa
Papulo-vescicolosa, cha assume aspetto
a bersaglio, con centro rosso
circondato da un anello bianco e da
un alone rosso
Lesione nodulare erosa ed essudante
Fase rigenerativa, con sottile crosta
punteggiata di nero
Lesione papillomatosa
Lesione con spessa crosta secca
Fase di regressione e guarigione.
ORF
NODULO DEI MUNGITORI
ORF E
NODULO DEI MUNGITORI
ISTOLOGIA
Vescicola
intraepidermica,
multiloculare, da
degenerazione reticolare,
nel contesto di una
epidermide acantosica
Infiltrato linfo-istiocitario nel
derma superiore
Effetto citopatico del virus:
Inclusioni eosinofile
intracitoplasmatche
VERRUCHE
Focolai proliferativi epiteliali circoscritti, provocato da Papillomavirus
Agente
etiologico:
Papillomavirus
umano, virus a DNA bicatenario circolare,
Diametro circa 55 nm. I virioni completi si
formano nel nucleo. Molto resistente
nell’ambiente.
Contagio interumano, anche da individui con infezione subclinica, o da animale ad
animale, da animale a uomo, dall’ambiente contaminato.
Pazienti immunodepressi (HIV, trapiantati d’organo) più suscettibili all’infezione. In
questi soggetti verruche più numerose e di maggiori dimensioni.
Verruche genitali dell’adulto: contagio per contatto sessuale. Nel caso dei bambini:
contagio per inoculazione accidentale da verruche cutanee. I questo caso i virus isolati
dalle lesioni sono del tipo associato lesioni non genitali.
PATOGENESI
Inoculazione attraverso soluzioni di continuo dell’epitelio. La macerazione
(scarpe di gomma, nuoto in piscina, aree genitali e le pieghe) è un fattore
predisponente.
L’autoinoculazione è comune.
Incubazione (inoculi sperimentali) 2-9 mesi: lungo periodo di infezione
subclinica che rappresenta una potenziale sorgente di contagio.
Il genoma virale forma un plasmide extracromosomico entro la cellula basale
infetta. Quando la cellula basale si divide il genoma virale si replica a sua volta
e viene trasportato entro la cellula figlia che migra verso la superficie.
Ma la replicazione del DNA virale in centinaia di copie per cellula, la sintesi
delle proteine capsidiche e l’assemblaggio dei virioni avviene nello spinoso alto
e nel granuloso, ossia nei cheratinociti pienamente differenziati.
I Papilloma Virus umani sanno alterare la proliferazione cellulare. In
particolare, i ceppi 16 e 18 sono capaci di indurre neoplasia, poichè
interferiscono con l’azione di proteine cellulari che normalmente inibiscono la
moltiplicazione cellulare o inducono apoptosi (morte cellulare programmata).
Verruche volgari (dorso delle
mani, dita, pliche ungueali,
cuoio capelluto a volte arti
inferiori): Papule cheratosiche,
ben delimitate, a superficie
ruvida, frastagliata, grigiastra.
VERRUCHE VOLGARI
ISTOLOGIA
Rilevante acantosi e papillomatosi con incurvamento delle creste interpapapillari iperplasiche, i
cui apici puntano verso il centro.
Colonne paracheratosiche in cima alle proiezioni
epidermiche
esofitiche,
ipergranulosi
nelle
concavità fra le papille iperplasiche.
Coilocitosi
Verruche piane (volto,dorso delle mani): papule appiattite, appena rilevate, a superficie
liscia o appena desquamanti.
VERRUCHE FILIFORMI
Verruche filiformi (Palpebre, a volte regione della barba): con l’aspetto di uno
stelo filiforme.
VERRUCHE PLANTARI
Verruche palmari e plantari: spesse e ipercheratosiche. Le plantari spesso endofitiche
( a causa del peso dell’individuo) e ricoperte da una callosità reattiva, al di sotto della
quale si osservano emorragie puntiformi
Forma confluente (verruche
a mosaico)
Forma a elementi isolati
VERRUCHE PLANTARI
ISTOLOGIA
Prevalentemente endofitiche, con grosso fittone
iper- paracheratosico centrale, come incassato
nell’epidermide acantosica.
Creste interpapillari iperplasiche incurvate, i cui
apici puntano verso il centro.
Coilocitosi.
Granuli di cheratoialina grossolani, irregolari ed
eosinofili.
Condilomi acuminati (regione genitale e perianale, pieghe crurali): piccole lesioni
papillomatose che possono aumentare di volume e confluire, fino a dare origine a
formazioni vegetanti, a cavolfiore. Lesioni da HPV della cervice uterina (condilomi
atipici) possono simulare una displasia cervicale e se causati da ceppi ad alto rischio
possono indurre carcinoma cervicale.
CONDILOMI ACUMINATI
ISTOLOGIA
Marcata acantosi endo-esofitica
con rilevante iperplasia delle
creste interpapillari.
Coilocitosi
EPIDERMODISPLASIA VERRUCIFORME
Condizione autosomica recessiva,
caratterizzata da una eccezionale
suscettibilita alla infezioni da HPV
Clinica: numerosissime verruche piane disseminate (HPV 3
- 10) e macule rosso-brunastre
desquamanti (HPV 5 - 8).
È una precancerosi: I pazienti
sono a rischio di carcinoma
epidermoide, a partenza dalle
macule specie nelle aree
fotoesposte.
PSEUDOCANCEROSI DA HPV
Le lesioni da HPV possono dare origine a neoformazioni
vegetanti che simulano un carcinoma epidermoide ben
differenziato e che possono trasformarsi in carcinoma
epidermoide. Essi rappresentano dunque anche precancerosi.
I quadri sono i seguenti:
•
•
•
•
Papillomatosi florida della bocca
Papillomatosis cutis carcinoides
Condilomi acuminati giganti
Epitelioma cuniculatum
E vengono tutti riuniti nella categoria del carcinoma verrucoso,
a malignità prevalentemente locale.
Condilomi acuminati giganti
Epitelioma cuniculatum
Papillomatosi florida della bocca
Papillomatosis cutis carcinoides
CARCINOMA VERRUCOSO
Crescita di tipo espansile, bordi arciformi, cheratinociti ben differenziati, prevalente
cheratinizzazione concentrica, convogliata all’esterno attraverso “seni” ripieni di
cheratina. Metastasi rare