SOCIETÀ PER AZIONI Sede legale: Cagliari - Viale Bonaria 33 Sede amministrativa e Direzione generale: Sassari - Viale Umberto 36 Capitale sociale Euro 155.247.762,00 i.v. Cod. fisc. e num. iscriz. al Registro delle Imprese di Cagliari n. 01564560900 Iscrizione all’Albo delle Banche: n. 1015.7 Gruppo bancario «Banca popolare dell’Emilia Romagna» n. 5387.6 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della Banca popolare dell’Emilia Romagna Società Cooperativa ESERCIZIO 2009 Relazione e Bilancio d’esercizio del Banco di Sardegna S.p.A. Organi del Banco di Sardegna S.p.A. al 31 dicembre 2009 (Informativa resa anche ai sensi della Comunicazione Consob N. dac/RM 97001574 del 20 febbraio 1997) Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Amministratore » » » » » » » » » » » » Prof. Franco Antonio Farina (*) Comm. Ivano Spallanzani (*) Rag. Antonio Gregorio Capitta (*) Sig. Lucrezio Dalmasso Dott. Pier Paolo Falco Dott. Guido Leoni (*) Arch. Francesco Loi (*) (**) Dott. Franco Lugli Dott. Giommaria Pinna Dott. Giovanni Pinna Parpaglia Geom. Romolo Pisano (*) Prof. Gabriele Racugno Dott. Riccardo Riccardi (*) Avv. Paolo Sestu Prof. Francesco Sitzia Collegio Sindacale Presidente Sindaco effettivo » » » Sindaco supplente » » Dott. Vittorio Pilloni Dott. Antonio Cherchi Dott. Giovanni Ghi Dott.ssa Delfina Pala Dott. Pier Paolo Profili Dott.ssa Raffaelina Denti Dott. Carlo Piras Rag. Nereo Vasconi Direzione Generale Direttore generale Vice Direttore generale Dott. Natalino Oggiano Avv. Lucio Domenico Panti Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Dott. Gianfranco Tanca (*) (**) Componenti il Comitato Esecutivo Sostituto, ai sensi dell'art. 19, comma 2, dello Statuto sociale, del Presidente e del V. Presidente in caso di assenza di entrambi Per quanto concerne il contenuto delle facoltà del presidente del Consiglio di Amministrazione, la relativa informativa è riportata nell'apposito Cap. 5 della Relazione sulla gestione, mentre le deleghe conferite ai singoli Amministratori vengono illustrate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente fascicolo. Il Consiglio di Amministrazione, anche per il 2009, desidera porgere preliminarmente un ringraziamento a tutto il personale per l’assiduo impegno dimostrato, le elevate capacità professionali e il contributo fornito per la realizzazione degli obiettivi aziendali. La gratitudine va estesa anche a coloro che hanno cessato l’attività lavorativa mentre un pensiero affettuoso è rivolto ad alcuni dipendenti in servizio deceduti nel corso dell’anno. INDICE RELAZIONE E BILANCIO D’ESERCIZIO DEL BANCO DI SARDEGNA S.P.A. Relazione del Consiglio di Amministrazione 1. Il quadro generale di riferimento 2. Aspetti salienti della gestione 3. Operatività e organizzazione della banca 3.1 Servizi alla clientela 3.2 Interventi tecnici sul patrimonio immobiliare 3.3 Personale 3.4 Interventi organizzativi e tecnologici 3.5 Attività in materia di “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” 3.6 Attività promozionali, cultura e comunicazione 3.7 .Recepimento direttive di gruppo 3.8 Codice in materia di protezione dei dati personali 4. Andamento e risultati della gestione nell'esercizio 2009 Dati di sintesi e indicatori di bilancio 4.1 Raccolta da clientela 4.2 Impieghi verso clientela 4.3 Attività sui mercati finanziari 4.4 Partecipazioni e rapporti infragruppo 4.5 Aspetti reddituali 4.6 Il rendiconto finanziario 4.7 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività 4.8 Azioni proprie in portafoglio 4.9 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio 4.10 La prevedibile evoluzione della gestione 4.11 Proposta di ripartizione dell'utile dell'esercizio 2009 5. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà del Presidente Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari – art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98 Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione Prospetti di bilancio Stato patrimoniale Conto economico Prospetto della redditività complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Rendiconto finanziario Nota integrativa Parte A – Politiche Contabili A.1 Parte Generale Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 – Principi generali di redazione Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento della relazione Sezione 4 – Altri aspetti A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio A.3 Informativa sul fair value Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale Parte C – Informazioni sul Conto economico Parte D – Redditività complessiva Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F – Informazioni sul patrimonio Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Parte H – Operazioni con parti correlate Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L – Informativa di settore Allegati Attestazione del bilancio d’esercizio ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni Pag. » 7 13 » » » » » » » » 15 17 18 20 21 22 23 25 » » » » » » » » » » » » 26 27 29 34 37 38 41 43 45 46 46 47 » » » » 48 49 71 85 » » » » » 90 91 92 93 95 » 98 » » » » » » » » » » » » » » » » 98 98 100 101 106 129 131 162 173 175 231 236 237 244 245 247 » 273 RELAZIONE E BILANCIO CONSOLIDATO 1. Informativa preliminare 2. Relazione sull’andamento della gestione 2.1. Dati di sintesi e indicatori di bilancio 2.2. Premessa 2.3. Raccolta da clientela 2.4. Impieghi verso la clientela 2.5. Attività sui mercati finanziari 2.6. Aspetti reddituali 2.7. Rendiconto finanziario 2.8. Prospetto di raccordo fra il risultato di esercizio e il patrimonio netto consolidato con il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto individuali 2.9. Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività 2.10. Partecipazioni 2.11. Azioni proprie in portafoglio 2.12. Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio 2.13. La prevedibile evoluzione della gestione 2.14. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà del Presidente del Banco di Sardegna 2.15. Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari - art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98 Pag. » » » » » » » » 277 278 278 279 279 281 285 288 291 » » » » » » 292 292 295 300 300 301 » » 301 301 Relazione della Società di Revisione » 303 Prospetti di bilancio Stato patrimoniale consolidato Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato Rendiconto finanziario consolidato » » » » » 308 309 310 311 313 Nota integrativa consolidata Parte A – Politiche Contabili A.1 Parte Generale A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio A.3 Informativa sul fair value Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato Parte C – Informazioni sul Conto economico consolidato Parte D – Redditività complessiva Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Parte H – Operazioni con parti correlate Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L – Informativa di settore » » » » » » » » » » » » » 316 316 328 352 355 380 390 391 444 449 450 454 455 Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni » 457 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1. Il quadro generale di riferimento L’economia mondiale è stata interessata nella prima parte del 2009 da forti contrazioni dell’attività produttiva seguite da un parziale recupero nei mesi successivi. Le indicazioni più incoraggianti sono pervenute inizialmente dai mercati finanziari e da quello del credito, per poi interessare interi settori dell’economia reale e la maggior parte dei Paesi industrializzati, dove si è assistito prima al rallentamento dell’attività produttiva e, in seguito, alla ripresa dei principali indicatori congiunturali, con una dinamica che si è rivelata superiore alle attese. In particolare, l’economia statunitense ha ripreso a crescere a partire dal secondo semestre, sostenuta dai consumi privati, dal contributo dell’accumulo di scorte e dalla dinamica positiva della spesa pubblica, pur scontando la flessione degli investimenti fissi lordi e il rinnovato incremento delle importazioni. Le economie emergenti hanno invece mostrato per l’intero periodo una maggiore vivacità ciclica, soprattutto a partire dal terzo trimestre quando l’andamento della produzione industriale e le previsioni degli organismi internazionali hanno segnalato un rimbalzo produttivo. Il sostegno maggiore all’inversione del ciclo è giunto dalla politica economica e monetaria che hanno utilizzato l’intera strumentazione disponibile per il controllo del ciclo economico: misure fiscali varate a sostegno dei consumi, in primo luogo gli incentivi per l’acquisto di beni durevoli e stimoli monetari con forti iniezioni di liquidità, risultate fondamentali nell’evitare il collasso del sistema bancario e nel contribuire alla normalizzazione del mercato creditizio e del livello dei tassi di interesse. Peraltro, la forte decelerazione dell’offerta di prestiti bancari, che ha scontato criteri più stringenti nella selezione del merito creditizio delle controparti e un progressivo aumento delle sofferenze, nonché il calo della domanda di credito delle imprese che ha risentito della crisi economica e della riduzione degli investimenti, hanno fatto sì che l’abbondante liquidità iniettata dalle Banche centrali non si sia tradotta pienamente in uno stimolo alla ripresa. Nonostante la fase positiva del secondo semestre, il bilancio Tasso di cambio dollaro/euro finale per l’intero anno 2009 comprende una riduzione del Pil mondiale dello 0,4 per cento, un 1,500 forte ridimensionamento dei 1,400 commerci mondiali (-11,9%), una caduta dell’attività produtti1,300 va delle industrie manifatturiere 1,200 e di materie prime non petrolifere, oltrechè la flessione delle 1,100 produzioni petrolifere sottostan1,000 te alla minore domanda mondia0,900 le di prodotti energetici. Nel contempo i due principali paesi 0,800 emergenti, Cina e India, hanno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 registrato tassi di crescita posi- 7 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione zionati attorno al +7-8%, grazie alla dinamica sostenuta dei consumi privati e degli investimenti. Di pari passo con le vicende dell’economia reale, il tasso di inflazione ha raggiunto livelli medi vicino allo zero nei momenti più acuti della crisi ed è risalito lentamente solo a partire dai mesi autunnali. Anche nell’Area Euro, il ciclo ecoPRODOTTO INTERNO LORDO A PREZZI COSTANTI nomico è risultato negativo nella variazioni percentuali prima parte dell’anno per poi regi4,0 4,0 strare nel terzo trimestre un aumento dello 0,4 per cento sul peri2,0 2,0 odo precedente, interrompendo una sequenza di cinque cali conse0,0 0,0 cutivi. Alla fase negativa del primo semestre hanno contribuito il re-2,0 -2,0 stringimento della domanda interna e la violenta contrazione dei Sardegna -4,0 -4,0 commerci mondiali. Tra le compoItalia nenti della domanda, i consumi -6,0 -6,0 privati sono stati penalizzati dal 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro e dal ristagno del reddito disponibile delle famiglie, nonostante i bassi livelli di inflazione e gli stabilizzatori automatici adottati dai vari Governi, mentre il calo degli investimenti è stata la causa principale della brusca correzione dell’attività economica nell’Area. Allo stesso modo, gli indicatori del secondo semestre segnalano un miglioramento dell’attività economica misurato dal ciclo positivo delle scorte e dalla ripresa delle esportazioni, nonché dagli effetti sull’economia reale delle misure adottate dai vari Governi nazionali, finalizzate a ripristinare il funzionamento dei sistemi finanziari. L’Area Euro archivia l’intero 2009 con una contrazione del Pil del 4 per cento, con punte del -4,9% in Germania e Italia, una flessione riconducibile al calo degli investimenti fissi lordi (-10,8%), dei consumi privati (-1%) e delle esportazioni nette. Il tasso di inflazione commisurato all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) si è posizionato sullo 0,3%, valore minimo dall’inizio della UEM. Anche in Italia la fase congiunturale si è caratterizzata per il quadro contrastato, specie per quanto riguarda i livelli produttivi. Nei primi mesi dell’anno, l’attività economica ha subito una contrazione di forte intensità in corrispondenza della caduta degli investimenti e delle esportazioni e del contributo negativo delle scorte, che ha accompagnato l’intensa attività di riduzione del magazzino nella fase più sfavorevole e incerta del ciclo economico. La contrazione produttiva è stata dominata dal crollo dell’industria in senso stretto e dal ripiegamento del settore delle costruzioni; lievemente negativi sono risultati i servizi. I consumi delle famiglie hanno evidenziato un lieve recupero già a partire dal secondo trimestre, risentendo della maggiore propensione all’acquisto di beni durevoli sospinta dagli incentivi alla rottamazione delle automobili. 8 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Nel complesso dell’anno, il PIL si è ridotto del 4,9 per cento, trascinato verso il basso dal crollo degli investimenti in macchinari e attrezzature (-18,2%) e delle esportazioni (-18,7%), mentre la riduzione dei consumi delle famiglie si è arrestata all’1,7%. Dal lato dell’offerta, la contrazione produttiva dell’industria in senso stretto si è posizionata su -14,1%, frenando la velocità della discesa solo nei mesi finali dell’anno, mentre il ripiegamento del settore delle costruzioni si è mantenuto su valori meno intensi (-6,1%), ma senza alcun segnale di interruzione della serie negativa; i risultati del terziario e del settore agricolo sono anch’essi negativi e variano tra 2% e 4%. Al netto della spesa in beni dureTassi del mercato monetario voli sostenuta dagli incentivi alla 5,50 rottamazione, i consumi delle 5,00 famiglie sono diminuiti in tutte le componenti della spesa. Alla 4,50 flessione dei redditi hanno contri4,00 buito sia il netto calo dei redditi 3,50 da lavoro, vista la riduzione del 3,00 numero di occupati, sia di quelli da capitale, per larga parte ricon2,50 ducibili alla forte diminuzione 2,00 Tasso di sconto degli utili distribuiti dalle imprese 1,50 euribor 3 mesi e dei valori mobiliari. Sulle decirendistato 10 anni sioni di consumo hanno inciso la 1,00 riduzione della ricchezza immobi0,50 liare, seguita al calo dei prezzi 2006 2007 2008 2009 delle abitazioni, dopo un decennio di forti rincari. La variazione sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha raggiunto lo 0,8% con valori minimi vicini allo zero in corrispondenza del terzo trimestre dell’anno. Nei primi sei mesi dell’anno, il Consiglio direttivo della Bce è intervenuto ripetutamente sul tasso minimo per le operazioni di sconAndamento degli impieghi netti to, portandolo in maggio al minimo stovariazioni % a fine periodo rico dell’1%, e, per garantire liquidità 15,0 alle banche, ha prolungato fino a 12 mesi 13,0 la scadenza delle operazioni di rifinan11,0 ziamento, le cui richieste sono state soddisfatte per importi illimitati e a un 9,0 costo pari al tasso principale, in luogo di 7,0 quello marginale più elevato. 5,0 3,0 1,0 Sardegna Italia -1,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 9 L’abbondante liquidità in mano alle banche e il forte calo dei tassi hanno influito solo marginalmente sulla dinamica dei prestiti concessi al settore privato, che invece ha continuato a indebolirsi per l’intero primo semestre, arrivando a Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione registrare un ritmo di crescita negativo dello 0,7% nei dodici mesi dell’anno; il profilo negativo è stato alimentato soprattutto dalla ridotta domanda di prestiti da parte delle imprese non finanziarie, componente dominata da scarsi livelli produttivi e forte contrazione degli investimenti. Dal canto suo, il ritmo dei finanziamenti erogati dalle banche italiane a favore di imprese e privati al netto della Pubblica Amministrazione e delle Società Finanziarie ha mostrato una costante decelerazione. Il rallentamento ha raggiunto il suo valore minimo in ottobre (+0,5% tendenziale) senza però manifestare valori negativi e si è riportato su valori attorno all’1,5% negli ultimi mesi dell’anno, anche a seguito del miglioramento delle condizioni congiunturali dell’economia. La dinamica degli impieghi è stata limitata sia dal ritmo ridotto ma positivo della componente a medio e lungo termine (+3%, la media 2009), sia dalla progressiva flessione dei finanziamenti a breve scadenza, la cui variazione tendenziale si è posizionata su -6% a fine anno. A fine novembre 2009, le sofferenze lorde delle banche italiane sono cresciute del 46,5% su base annuale, arrivando a una consistenza di 58 miliardi di euro, di cui circa 18,5 miliardi accumulati nell’ultimo anno; il rapporto sofferenze lorde/impieghi totali è così risalito al 3,25% dal 2,27% di un anno prima. L’attività di raccolta ha manifestato uno Andamento della raccolta diretta sviluppo positivo dei volumi di cui hanno variazioni % a fine periodo 15,0 beneficiato soprattutto le componenti a più elevato rendimento relativo, a parità di 12,0 rischio. Una forte riduzione dei volumi ha 9,0 interessato una parte delle forme tecniche a breve termine come le operazioni pronti 6,0 contro termine, mentre la crescita si è 3,0 concentrata su obbligazioni bancarie, conti correnti e depositi a risparmio con vincolo 0,0 temporale. Sardegna -3,0 Il 2009 è stato caratterizzato anche in Italia Sardegna per il forte ripiegamento delle -6,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 principali componenti dell’economia locale. In base alle stime disponibili, il prodotto interno lordo regionale ha subito una flessione attorno al 5%, valore vicino alla media nazionale. La fase negativa della congiuntura ha preso avvio con il netto calo della domanda di prodotti dell’industria di base e delle costruzioni; un forte rallentamento ha interessato i poli della chimica e della lavorazione dei metalli, i settori più esposti alle variazioni della domanda mondiale. La caduta verticale della produzione ha poi trasferito i suoi effetti negativi sulle condizioni del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. La forte incertezza sulle prospettive di ripresa ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa dell’anno precedente. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero per i minori flussi commerciali dell’industria petrolifera; infatti, al netto dei prodotti della raffinazione, le esportazioni hanno mostrato una dinamica sempre negativa ma meno intensa. 10 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Dal lato dell’offerta, il settore agricolo conferma i risultati dell’anno precedente (-0,7%), grazie al contributo produttivo delle principali coltivazioni e al lieve recupero del comparto zootecnico. La fase congiunturale dell’industria in senso stretto è risultata in progressivo deterioramento già a partire dal 2008 e ha subito una ulteriore caduta nel corso del 2009, di riflesso alla flessione degli ordinativi e della produzione delle imprese regionali e al posizionamento degli indicatori qualitativi molto al di sotto del normale, specie il grado di utilizzo degli impianti e gli ordini dall’estero e dall’interno. In particolare, nella media dell’anno è prevista per l’industria una dinamica negativa molto pronunciata, posizionata attorno a -15%. Tra i vari comparti produttivi di più ampie dimensioni, si è ridotta l’attività nel settore tessile, fino al limite della chiusura totale; ha decelerato la produzione dell’industria petrolifera, per i minori consumi di prodotti della raffinazione, mentre sono ancora a rischio fermata a tempo indeterminato le grandi imprese della chimica di base e della produzione di alluminio. Anche le attività delle piccole e medie imprese locali hanno condiviso il difficile momento congiunturale, registrando quasi ovunque risultati in forte rallentamento. Solo il comparto dell’agroalimentare ha mantenuto stabili fatturato e redditività con il sostegno delle vendite sui mercati nazionali, mentre i comparti di marmo e granito e della lavorazione del sughero non sono riusciti a limitare i danni provocati dalla recessione, non potendo allargare la propria presenza sui mercati esteri anche in relazione alla caduta dei commerci mondiali. Si è progressivamente aggravata la congiuntura nel settore delle costruzioni (il tasso tendenziale per l’intero anno si è posizionato su -11,6%), sia nella realizzazione di nuovi immobili destinati ad abitazioni, sia nell’attività di rinnovo delle stesse unità abitative; una breve ripresa ha caratterizzato il valore della produzione nei comparti delle opere pubbliche e dell’edilizia non residenziale che però è ampiamente rientrata nella seconda parte dell’anno. La stagione turistica regionale è risultata negativa ma con risultati contrastanti per quanto riguarda le strutture ricettive, i diversi periodi di apertura delle strutture ricettive e la nazionalità della clientela. Alla delusione per i primi appuntamenti dell’anno (carnevale, Pasqua, etc.), anche a causa del maltempo, si è sommato il calo di presenze in estate di turisti italiani nelle strutture alberghiere, mentre hanno continuato ad aumentare le presenze di origine estera e si è mantenuta stabile l’attività veicolata dal sistema ricettivo extralberghiero. L’indebolimento della domanda ha interessato soprattutto le zone turistiche del nord della Sardegna, dove le aziende sono state penalizzate dalle mancate prenotazioni avvenute con lo spostamento dell’incontro del G8. Una dinamica negativa ha caratterizzato anche le attività commerciali, di riflesso alla flessione dei consumi delle famiglie. Nel complesso, il settore dei servizi registra su base annua una riduzione del valore aggiunto di -2,6%. Dal lato della domanda complessiva, il 2009 si è caratterizzato per il profilo fortemente negativo delle componenti principali. L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie e la scarsa dinamica dei redditi disponibili, unitamente alle difficili condizioni del mercato del lavoro dove continuano ad aumentare disoccupati e cassaintegrati, hanno ricondotto la spesa in termini reali ai livelli di inizio decennio (-2,1% è la variazione prevista per l’intero 2009, che però si cumula alla flessione del 2,3% registrata nel biennio 2007-08); un vero e proprio crollo ha contrassegnato gli investimenti in macchinari e attrezzature e la componente in costruzioni: dopo una flessione del 4,6% nel 2007-08, questi si contraggono ancora per un valore stimato attorno a -12,4% su base annua. Altrettanto negativa si è rivelata la dinamica delle esportazioni che 11 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione nel corso dei primi nove mesi sono arrivate a dimezzarsi (-49,9%) rispetto allo stesso periodo del 2008, anche a causa della caduta della componente energetica, visto che al netto dei prodotti petroliferi la variazione negativa è risultata meno intensa, soprattutto per alimentari e legno. L’attività di intermediazione svolta dalle istituzioni monetarie e finanziarie operanti nell’Isola ha risentito delle difficili condizioni dell’economia reale e delle conseguenze della crisi finanziaria. Si è ridotta fortemente la domanda di credito, specie le forme tecniche finalizzate all’acquisto di beni strumentali e di immobili che hanno conservato un basso profilo per tutto il primo semestre, mentre le forme più liquide, che sono servite a finanziare l’attività corrente, hanno mantenuto un ritmo vivace nel primo semestre, per poi ridursi sensibilmente in corrispondenza della fase più acuta della crisi. Le incerte prospettive di redditività degli investimenti produttivi e l’aumento della propensione al risparmio hanno sostenuto tutte le forme della raccolta bancaria, interessando le forme meno liquide ma con rendimenti più elevati. In particolare, i prestiti bancari complessivi hanno registrato a dicembre 2009 una modesta dinamica tendenziale dell’1,3%, dovuta principalmente al calo del credito a favore delle imprese non finanziarie (-2,1%) e alla ridotta dinamica a favore della componente di minori dimensioni delle famiglie produttrici (+1,6%). Per quanto riguarda la domanda di credito delle famiglie consumatrici, i dati provvisori indicano una forte decelerazione nel corso del primo semestre e un valore negativo a giugno, soprattutto per le componenti a più lunga scadenza dei mutui immobiliari e del credito al consumo, e una relativa ripresa nella seconda parte dell’anno con un ritmo che a fine dicembre è stato del +5,5%. Tale andamento è il risultato di elementi contrastanti come l’andamento dei tassi di interesse, che a partire dall’estate hanno raggiunto livelli minimi rendendo molto conveniente l’accensione di mutui, nonché l’effetto negativo dovuto alla crescita della propensione al risparmio in risposta alle condizioni dell’economia, specie per quanto riguarda le prospettive occupazionali. Il sistema bancario regionale ha rilevato un peggioramento della qualità del credito provocato dal brusco innalzamento sia delle sofferenze che delle partite incagliate: in particolare, le sofferenze lorde si sono posizionate attorno a 1.850 milioni di euro, pari a circa l’8,7% in rapporto ai prestiti, valore di due punti percentuali superiore a quello registrato in dicembre 2008. Dal lato della raccolta bancaria si stima una crescita tendenziale della diretta pari all’8% su base annua, una dinamica superiore a quella di un anno prima (6,3% è stato l’incremento annuale di dicembre 2008) pur conseguita in una fase difficile dell’economia regionale. In particolare, l’insieme dei depositi ha dato un contributo positivo dell’11,8% trasversale alle diverse forme tecniche, in particolare i conti correnti (+11,8%) e i depositi a risparmio (+10,7%). In progressiva crescita nell’anno l'evoluzione della raccolta indiretta ai prezzi di mercato, soprattutto per le gestioni patrimoniali e per i fondi. La raccolta indiretta in amministrazione ha riportato una forte riduzione, specie nella componente in titoli di Stato. Il calo dei rendimenti su livelli prossimi allo zero ha indotto la clientela con cultura finanziaria elevata a preferire il risparmio gestito, mentre quella con un profilo meno orientato alla diversificazione del portafoglio ha indirizzato il proprio risparmio verso i depositi bancari a vista. 12 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2. Aspetti salienti della gestione L’individuazione degli elementi che hanno caratterizzato l’esercizio appena chiuso, va inquadrata nel contesto delle condizioni economiche in cui la gestione aziendale ha avuto luogo, segnato da una profonda crisi che ha colpito indiscriminatamente tutti i settori economici del territorio in cui il Banco opera, evoluzione logica, come si ipotizzava già dal 2008, del pesante tracollo finanziario internazionale. Le informazioni emerse dalla gestione del 2009 hanno confermato ancora una volta la solidità dell’azienda, che poggia, come in altre occasioni osservato, su elementi che in via generale sono oggi riconosciuti prioritari per un corretto equilibrio aziendale, quali: - una patrimonializzazione più che adeguata; - una equilibrata governance sia a livello aziendale che di Gruppo; - una fiorente e tempestiva dinamicità nell’adeguarsi al mercato; ed infine, nonostante le avverse condizioni esterne, una sostanziale tenuta della capacità reddituale. Per dare poi una dimensione pratica alle caratteristiche in precedenza enunciate, si ricorda che: il patrimonio del Banco, si è incessantemente accresciuto negli ultimi anni fino a raggiungere al 31 dicembre del 2009 i 1.188,2 milioni (+2%); le caratteristiche di equilibrio mostrate dalla governance aziendale, in continuo e costruttivo dialogo con le funzioni di gruppo e all’interno delle direttive via via emanate dalla Capogruppo hanno consentito di condurre sapientemente l’azienda tenendo sotto stretto controllo gli effetti dei rischi di impresa che le difficoltà ambientali del periodo accentuano; la tempestività e dinamicità del Banco nell’adeguarsi alle esigenze del mercato e nel rendere l’operatività aziendale quanto più flessibile trovano riscontro nella incessante attività di promozione di iniziative commerciali nonché nel flessibile adeguamento dell’azienda alle esigenze della clientela, promosse nelle frequenti adunanze dei Comitati interni. Solo per dare alcuni cenni sulle attività svolte in questo contesto, si richiamano: - le continue emissioni obbligazionarie variegate per durata e rendimenti e con formule di indicizzazione; - le offerte di prestiti personali destinati alle famiglie e alle PMI, anche con la creazione di prodotti specifici abbinati a polizze assicurative; - i prodotti destinati ai minori, inclusi in un pacchetto “Conto anch’io”, che prevede soluzioni per le diverse fasce di età al di sotto dei 18 anni; - ulteriori proposte per il finanziamento della realizzazione degli impianti fotovoltaici; - l’aggiornamento e razionalizzazione delle “Convenzioni” e in particolare quelle stipulate con i Consorzi di garanzia; - la rimodulazione e l’arricchimento delle funzioni legate all’offerta dei servizi POS; - l’ulteriore incremento dell’offerta di carte con ulteriori tipologie di carte di credito “prepagate”, con l’obiettivo di soddisfare ogni specifica esigenza della clientela, privilegiando anche l’elemento “sicurezza”; - l’allargamento dell’offerta di alcune funzioni dell’home banking in precedenza riservate alle aziende e ai professionisti, ora anche ai privati. 13 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Intensa anche nel 2009 l’attività di comunicazione commerciale, con particolare riguardo alla promozione dei nuovi sportelli aperti nella penisola, portata avanti tramite l’utilizzo di stampa, radio e televisione. E’ proseguito inoltre con impegno il progetto di razionalizzazione del patrimonio immobiliare, con nuovi acquisti di immobili ad uso strumentale, la cessione degli immobili non più utili e l’attività di ristrutturazione e manutenzione volta al mantenimento del patrimonio immobiliare di proprietà. Ancora, nel corso del 2009: - numerosi progetti di formazione del personale in termini di potenziamento di specifiche capacità e di prima istruzione per i neo assunti; - l’ulteriore razionalizzazione del patrimonio umano con parziale sostituzione di personale in uscita con risorse giovani; - ulteriori passi avanti nel progetto di accentramento degli archivi cartacei; - nuovi interventi per fronteggiare il rischio rapina. Quanto agli andamenti dei dati patrimoniali, buone le performance raggiunte nel 2009 dal Banco nei volumi intermediati, fra cui: - le forme di raccolta tradizionale raggiungono complessivamente i 9.240 milioni, con una crescita su base dodici mesi dell’11,5%; - gli impieghi pervengono a 8.246,7 milioni sugli 8.171,6 milioni del dicembre 2008 (+0,9%). Fra questi i conti correnti a 1.921,7, si accrescono dell’8,3%; - i crediti deteriorati lordi ammontano a 1.351,7 milioni, 1.210,9 milioni in chiusura del precedente esercizio, mentre depurati dalle rettifiche di valore nette (640,2 milioni), si attestano a 711,5 milioni, con un indice di copertura del 47,4%. Le sofferenze risultano presidiate da accantonamenti nella misura del 68,8%. Gli andamenti reddituali mostrano in sintesi: - un margine di interesse pari a 250,7 milioni, in calo del 22,6% per effetto dell’andamento dei tassi di interesse che ha assorbito per intero il risultato positivo determinato dalla crescita dei volumi patrimoniali; - crescita delle commissioni nette, pari a 91 milioni, da confrontarsi con i 79 milioni del 2008; - dividendi, per 5,1 milioni (ex 7,5 milioni), principalmente rivenienti dalle distribuzioni delle società controllate dalla Sub-Holding; - margine di intermediazione che raggiunge i 371,9 milioni sui 386,2 milioni del 2008; - rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti pari a 42,3 milioni sui 26,5 milioni del 2008 (+59,9%), indice dello stato di disagio in cui versa l’economia del territorio in cui il Banco opera; - spese amministrative per 276 milioni (+0,4%), di cui spese per il personale pari a 171,1 milioni (-1,7%) e altre spese amministrative pari a 104,8 milioni (+4%); - altri oneri e proventi di gestione per 24,7 milioni; - ed infine, un utile netto di 45,1 milioni da porre a raffronto con i 61 milioni del dicembre 2008. 14 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 3. Operatività e organizzazione della banca 3.1 Servizi alla clientela Nel quadro delle iniziative volte ad incrementare la qualità del servizio offerto ed erogato alla clientela, nel 2009 è stata attivata la Direzione Area Clienti che, accanto alle Direzioni Crediti e Commerciale, si avvale anche delle neocostituite Divisioni Retail e Corporate. Il cambiamento strutturale introdotto sul versante dell’attività commerciale e di marketing è finalizzato all’orientamento verso le specifiche aree strategiche di affari individuate sulla matrice prodotti/segmenti di clientela. Attività commerciali Nel corso dell’ultimo semestre dell’esercizio 2009, sul fronte della raccolta sul segmento retail, in considerazione dell’andamento dei tassi di mercato a breve termine e del profilo di rischio dei nostri clienti, si è ritenuto di procedere all’emissione di prestiti obbligazionari a tasso variabile utilizzando la formula dell’indicizzazione al “Bot in asta”, aumentato di uno spread positivo. Per quanto attiene ai prestiti della specie a tasso fisso è stata strutturata un’offerta obbligazionaria variegata per durata e rendimenti. Sul fronte dei finanziamenti alle famiglie e alle PMI, è stato mantenuto il forte impegno del Banco nei suddetti segmenti, potenziando l’offerta di prestiti personali attraverso un nuovo prodotto, “Nonsoloprestito”, che abbina al finanziamento una polizza ramo danni a scelta del cliente. E’ proseguita la politica, ormai costante, di forte attenzione al prezzo e di stimolo al collocamento delle polizze assicurative CPI (Creditor Protection Insurance) abbinate al prestito, offerte dalla società Arca Vita S.p.A. Per completare il portafoglio dei prodotti destinati alla clientela privata è stato creato, nell’ultimo scorcio dell’esercizio, un pacchetto interamente dedicato ai minori. Poiché il segmento dei giovani è un target di rilevante importanza, soprattutto in termini prospettici, si è deciso, analogamente a quanto fatto dai principali competitori sul mercato, di proporre dei prodotti ad hoc pensati per soddisfare le principali esigenze bancarie dei “giovani risparmiatori”. Il pacchetto, denominato “Conto anch’io” si compone dei seguenti prodotti: - libretto di risparmio nominativo “Conto anch’io 0/18” vincolato fino ai 18 anni; - libretto di risparmio nominativo “Conto anch’io 0/14” dedicato ai giovanissimi da 0 ai 14 anni; - conto corrente “Conto anch’io 14/18” dedicato ai giovani dai 14 ai 18 anni. L’attività di finanziamento di impianti fotovoltaici è continuata attraverso una serie di prodotti differenziati destinata a famiglie e imprese. E’ stata completata la revisione delle convenzioni con i Consorzi di Garanzia Fidi, attività che ha permesso di raggiungere i seguenti obiettivi: snellimento del processo deliberativo, eliminazione dei comitati tecnici, sostituzione delle fideiussioni dei soci con depositi nella determinazione del monte garanzie e differenziazione delle condizioni applicate ai clienti affidati secondo la loro classe di rating. Si è proceduto, inoltre, ad attivare un processo di razionalizzazione delle convenzioni con la clientela ordinaria, nell’ottica della riconduzione del quadro delle condizioni a pochi schemi standard. 15 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Riguardo al servizio POS, è stata completata una rimodulazione dell’offerta per quanto riguarda i dispositivi fisici e i dispositivi virtuali (E-commerce). Le funzioni E-commerce vengono proposte anche agli enti pubblici, con iniziative pilota (es. pagamento on-line di sanzioni amministrative riferite al Comune di Olbia). Sono state organizzate, inoltre, campagne POS dirette ad una maggiore penetrazione sul mercato locale, favorendo installazioni su alberghi e strutture turistiche ad almeno “3 stelle”. Al 31 dicembre 2009 il Banco di Sardegna ha raggiunto un totale di 10.000 POS installati. In termini di volumi di transato è stato registrato, a fine anno, un incremento medio di circa il 15%. Sono state inoltre sostituite tutte le apparecchiature POS con quelle EMV (lettori predisposti per la lettura del microchip). Con l’emissione della carta BperCard Corporate è stata completata la gamma di prodotto delle carte di credito. Al 31 dicembre 2009 risultavano attive 86.736 carte BPERCard (52.539 a saldo, 33.670 revolving e 527 Multifunzione) e 11.513 Cartasì. Per quanto riguarda le carte di debito, sono state emesse le due nuove carte, dotate di microchip, BperCard Europe (V PAY) e BperCard International (Visa Electron) che sostituiranno le attuali Bancocard, al fine di garantire maggiore sicurezza e possibilità di implementazioni aggiuntive. L’attività di conversione, che è attualmente in atto (sono state distribuite 60.035 carte con microchip di cui 55.910 BperCard Europe e 4.125 BperCard International), si concluderà entro il 2010. Per quanto attiene al tema “Bancassurance” continua la partnership con Arca Assicurazioni. Anche nel corso del 2009, prevalentemente concentrata nel primo semestre, è proseguita l’attività di formazione delle risorse della rete in accordo con gli obblighi formativi imposti dall’Isvap. A seguito di tale processo nel corso dell’anno sono stati abilitati all’attività di intermediazione assicurativa circa 150 dipendenti neoaddetti mentre 850 dipendenti, già forniti di abilitazione, verranno coinvolti nell’aggiornamento formativo. Il portafoglio delle polizze assicurative è stato ampliato con la polizza “In Casa” di Arca Assicurazioni che offre una variegata serie di garanzie per una copertura completa dell’immobile. Di rilievo, inoltre, l’apprezzamento dei prodotti “protezione” offerti in abbinamento all’erogazione di prestiti e mutui. Azioni sui canali distributivi Nei primi mesi dell’anno si è proceduto, da parte delle Direzioni Area Clienti e Commerciale, a focalizzare l’attenzione della rete commerciale, sulla nuova struttura organizzativa di tipo divisionale, sull’approccio commerciale per segmento di clientela e sull’analisi dello scenario di riferimento a fronte delle priorità individuate. Particolare attenzione è stata posta, inoltre, sull’andamento dei tassi di mercato e sugli impatti della “forbice dei tassi praticati”. Per ciò che riguarda i canali telematici, segnaliamo che nel 2009 le attivazioni dell'home banking segnano un incremento pari al 24% rispetto al 31 dicembre 2008, superando le 75.000 utenze attive. E' stato attivato un progetto che prevede l'estensione ai privati, per il 2010, di un servizio più evoluto, il WebCBI, in passato riservato ad aziende e professionisti. Tramite l'accordo con Visura S.p.A. è stato possibile offrire alla clientela servizi evoluti quali la posta elettronica certificata o la firma digitale. Sui Consorzi Fidi si è operata una attività di 16 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione informatizzazione tramite canale CBI che ha reso possibile la canalizzazione automatica dei contributi degli associati. Il Banco ha reso disponibile, nella seconda metà del 2009, una versione del proprio sito internet aziendale, utilizzabile da dispositivi mobili con accesso alla rete internet, quali cellulari, smartphone, palmari. Si tratta di un “microsito” (bancosardegna.mobi) che consente la lettura di informazioni sul conto corrente del cliente e messaggi di carattere commerciale. Inoltre è consultabile un motore di ricerca per gli sportelli (bancomat e filiali) della banca collegato ad un sistema di visualizzazione delle mappe (solo per dispositivi evoluti) per agevolare la loro localizzazione. Comunicazione Nell’attività di comunicazione commerciale del 2009 si è data particolare rilevanza alla promozione della rete sportelli della penisola, attraverso una serie di inserzioni pubblicate sui quotidiani locali e con un’azione pubblicitaria mirata a sostenere specifici prodotti retail, tramite l’utilizzo di una pluralità di canali: oltre alla carta stampata, sono stati acquistati spazi pubblicitari sugli autobus e svolta una attività di mailing su specifici target. Con l’obiettivo di massimizzare il rapporto costi-benefici, si sono sperimentate modalità innovative e a basso costo di comunicazione sui prodotti della banca: segnaliamo l’utilizzo di banner su siti internet di informazione e la messa in onda di alcuni spot su Rai-Sport durante le partite della squadra di pallacanestro Dinamo – Banco di Sardegna. E’ in fase di conclusione il piano di installazione, presso le principali filiali, di una apparecchiatura atta alla visualizzazione del canale BancoInforma TV, un canale informativo interno, con contenuti giornalistici curati dall’agenzia ANSA e informazioni pubblicitarie sui prodotti e servizi del Banco di Sardegna. Si è intrapresa una campagna di stampa, attraverso inserzioni a tutta pagina sui principali quotidiani della Sardegna, che ha posto in rilievo il ruolo che il Banco di Sardegna ha avuto nel sostegno alle imprese e alle famiglie, tramite una attività di credito sempre in crescita, in controtendenza rispetto al sistema. 3.2 Interventi tecnici sul patrimonio immobiliare Nell’esercizio 2009 è proseguita l’attività di razionalizzazione del patrimonio immobiliare del Banco. Sono stati acquisiti alcuni immobili destinati ad uso strumentale, è stato dato inoltre un nuovo impulso al piano di dismissione degli immobili inutilizzati e nel contempo sono stati programmati gli opportuni interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria necessari per il mantenimento del patrimonio immobiliare di proprietà. Nell’esecuzione dei lavori si è prestata particolare attenzione agli interventi di adeguamento e ammodernamento degli ambienti di lavoro, svolti con particolare cura al rispetto della normativa in tema di sicurezza sul lavoro. Il progetto di sviluppo territoriale della rete del Banco di Sardegna, realizzatosi nell’ambito di un più ampio progetto di gruppo, è divenuto pienamente operativo nel mese di agosto 2009. Il piano, di durata biennale, prevede complessivamente l’apertura di 11 nuovi sportelli, localizza- 17 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione ti fuori dall’isola in un numero limitato di province, con l’obiettivo di rafforzare le aree già servite dal Banco. Inoltre, nel corso del 2009 sono stati aperti due sportelli: uno all’interno dell’Aeroporto di Olbia ed uno in Roma, acquisito dalla controllata Banca di Sassari. In relazione al progetto di sviluppo il Banco intende dotarsi di una metodologia strutturata e codificata delle fasi del processo di apertura e successivo monitoraggio degli sportelli, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di risultati non performing o ritardi nel raggiungimento del punto di pareggio. Rete territoriale Rete primaria Uffici di Rappresentanza (*) Sportelli automatici e in circolarità (**) Terminali di punti vendita POS Sardegna Penisola Totale 358 1 271 9.209 34 34 968 392 1 305 10.177 (*) Ufficio coesistente presso la Sede Operativa di Cagliari (**) Non sono inclusi gli ATM inattivi (al 31 dicembre 2009) per atti vandalici 3.3 Personale Il primo periodo dell’anno è stato caratterizzato da un’intensa attività collegata al reclutamento di personale da inserire nell’organico aziendale nell’ambito del progetto di ringiovanimento in atto. In particolare, si è provveduto all’inserimento negli organici di oltre 97 ulteriori giovani candidati. L’attività formativa ha interessato 2.404 partecipanti con un impegno di 12.470 giorni/uomo di formazione (8.558 giorni in aula e 3.912 via web) e, in particolare, ha riguardato: - gli interventi in tema di “Sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro”, con l’obiettivo di ottemperare compiutamente agli obblighi di legge (D. Lgs. n. 81/2008). Tale iniziativa, ammessa al cofinanziamento del Fondo Banche e Assicurazioni (FBA), ha coinvolto 1.536 persone (per 1.120 giornate di formazione); - l’erogazione della formazione in aula, prevista dal Regolamento ISVAP, che ha visto protagonisti, fra addetti già abilitati e neo addetti, 1.061 persone per oltre 4.678 giornate di attività formativa; - la formazione di 134 giovani neo assunti, stimabile in circa 800 giornate d’aula e 273 giornate di formazione a distanza; - lo svolgimento di 3.772 giornate di formazione contrattuale, nelle quali sono stati coinvolti ben 909 collaboratori, incentrata sui seguenti obiettivi: o il potenziamento delle capacità di autosviluppo; o il rafforzamento dello spirito di gruppo e del gioco di squadra; o la diffusione delle competenze tecnico professionali (in quest’ambito gli interventi formativi sono stati sviluppati mediante l’utilizzo esclusivo del gruppo di docenti interni all’uopo costituito presso le Aree Territoriali). In ambito gestionale, l’inserimento dell’ulteriore contingente di giovani ha consentito di continuare l’attività di bilanciamento degli organici della Rete e della Direzione Generale, anche a seguito di evoluzioni organizzative che hanno interessato alcuni ambiti della struttura centrale. 18 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Riguardo all’attività sindacale, sono stati effettuati numerosi incontri con le Rappresentanze del personale sia Aziendali che di Gruppo allo scopo, da un lato, di proseguire nella attività di consolidamento di un sistema di relazioni industriali trasparente e collaborativo e, dall’altro, di espletare le necessarie procedure informative e di confronto previste dal CCNL in ambito aziendale e di Gruppo (ristrutturazione ex Area Affari, costituzione BPER Services, riorganizzazione del Servizio Legale, costituzione dell’”Area Vasta Cagliari” ecc.). Particolarmente significativi, in quest’ambito, gli accordi che hanno consentito al Banco di accedere ai cofinanziamenti previsti dal Fondo Banche e Assicurazioni (FBA) in relazione a progetti formativi di particolare rilevanza e qualità. Nell’ultimo trimestre è inoltre iniziato il confronto per la rivisitazione e l’aggiornamento degli accordi relativi ai Ruoli Chiave aziendali, istituiti nel 2001. Al 31 dicembre 2009 la consistenza numerica del personale risultava di 2.696 unità (2.726 unità a fine 2008). L’organico aziendale valutato in termini di effettiva “forza lavoro” (per gli effetti dei contratti a tempo parziale e del personale distaccato) si è attestato a 2.623 unità (2670 a fine 2008). Si espongono di seguito, in sintesi, alcune informazioni sulla composizione percentuale degli organici del Banco (livello di scolarizzazione, sesso, turnover). % Femmine sul totale % Maschi sul totale Numero collaboratori a fine periodo 51,3 48,7 Laurea Diploma Altri titoli 10,9 34,7 5,7 10,7 29,0 8,9 70 59 11 44 85 -41 Assunzioni Cessazioni Turn over 19 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 3.4 Interventi organizzativi e tecnologici Nel corso dell’esercizio 2009 sono stati portati a conclusione i seguenti interventi di carattere organizzativo e tecnologico. Progetto accentramento degli archivi cartacei e revisione generale dei processi di archiviazione E’ stata ultimata la predisposizione dei locali destinati all’accentramento degli archivi presso la nuova struttura sita in Sassari ed è stato ultimato il trasferimento del materiale già custodito presso gli archivi delle dipendenze realizzati nei locali detenuti in locazione. E’, inoltre, in corso avanzato il trasferimento del materiale d’archivio, sempre della rete, giacente presso locali di proprietà. Dal 1° ottobre 2009, infine, tutte le Dipendenze utilizzano le nuove modalità previste dal modello organizzativo per l’archiviazione centralizzata (catalogazione della documentazione, invio alla struttura centralizzata, ricerche ecc.), ispirate a moderni ed efficienti sistemi di gestione dell’intera operatività. Integrazione Servizio Organizzazione della Banca di Sassari A far tempo dal mese di gennaio 2009 è stata intrapresa la standardizzazione dei processi di redazione e comunicazione di normativa e modulistica della controllata Banca di Sassari. L’attività può definirsi consolidata e procede con i medesimi criteri adottati per il Banco. Carte di debito - Adesione al sistema di monitoraggio antifrodi della Capogruppo Il Banco ha aderito al sistema di monitoraggio antifrodi sulle carte di debito attivato dalla Capogruppo mediante la costituzione di un proprio “Nucleo anticlonazione”. L’attività è stata estesa a tutte le banche del Gruppo con decorrenza dal luglio 2009, con l’obiettivo di individuare ulteriori sinergie ed economie di scala anche attraverso l’introduzione di automatismi e nuove prassi operative per la riduzione dei tempi di analisi delle segnalazioni. L’attività prevede: - il puntuale monitoraggio della movimentazione delle carte, sempre attivo nell’arco della giornata 365 giorni all’anno; - la stipula con una importante società di assicurazione di una polizza unica e cumulativa a copertura dei rischi di frode, per l’intero Gruppo, al fine di fronteggiare con maggiore efficacia eventi eccezionali che possono riguardare anche singole banche; - l’uscita contestuale dal Sistema di Garanzia SIA/SSB, limitatamente alle carte attive nei circuiti internazionali. In sintesi l’adesione al nuovo sistema consente l’innalzamento della sicurezza del servizio grazie all’adozione di particolari tecniche di analisi e di monitoraggio e la totale copertura temporale del presidio. Apparecchiature per la gestione del contante: “Cash In Cash Out” (CICO) Il Banco, con l’obiettivo di efficientare il presidio di sicurezza antirapina allo sportello e, nel contempo, di ottemperare alle disposizioni della Banca d’Italia che prevedono, entro la data del 31 dicembre 2010, l’erogazione di banconote al pubblico previa esecuzione di operazioni di autenticazione (buono/falso) e di selezione (buono/logoro), ha deliberato l’adozione di specifi- 20 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione che apparecchiature di autenticazione, selezione e sicurezza denominate “Cash In Cash Out” (C.I.C.O.). Dette apparecchiature: - agevolano il cassiere nelle operazioni di incasso ed erogazione del denaro in quanto sono in grado di verificare oltre 400 banconote al minuto; - operano collegate alle procedure di sportello, agevolando le quadrature contabili giornaliere; - assicurano un buon livello di sicurezza dal rischio rapina in quanto il denaro, previa verifica, viene introitato nella cassaforte incorporata e le richieste di prelevamento trovano riscontri strettamente commisurati alle somme necessarie per le erogazioni. Al fine di verificare la rispondenza delle “cash in cash out” alle esigenze prima descritte è stata condotta una fase sperimentale presso una Filiale “pilota” all’interno della quale tutte le postazioni di cassa sono state dotate di tali apparecchiature, con contestuale eliminazione della cassaforte antirapina al bancone. L’esito positivo della sperimentazione ha indotto il Banco a predisporre un “piano” di implementazione delle postazioni di cassa di Filiale/Agenzia che prevede la dotazione standard di apparecchiature di autenticazione, selezione e sicurezza. Il piano è peraltro articolato sulla base della specifica esposizione al rischio di ciascuno sportello. 3.5 Attività in materia di “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Nel quadro delle iniziative tese a portare avanti il piano di progressivo e completo allineamento delle situazioni aziendali alle disposizioni in materia di “tutela sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” - introdotte dal D.Lgs n. 81 del 2008, peraltro aggiornato ed integrato con il D.Lgs n. 106 del 3.8.2009 – il Banco, nel corso dell’esercizio 2009, ha dato un sensibile impulso alla realizzazione delle attività contenute nel Piano di Miglioramento riportato in calce al Documento di valutazione del Rischio Aziendale, approvato dallo stesso Banco nel dicembre 2008. Delle predette attività si riepilogano, di seguito, quelle che assumono maggiore rilevanza. L’inserimento, nell’ambito di una specifica procedura informatica dei dati più significativi per il monitoraggio e la scadenzatura degli adempimenti connessi al presidio della Prevenzione e della Sicurezza e, in particolare, delle scadenze relative alle verifiche obbligatorie, alla sorveglianza sanitaria e alla formazione obbligatoria. In materia di informazione e formazione, è stata effettuata, anzitutto, un’indagine presso le dipendenze allo scopo di adeguare i piani formativi. L’attività è quindi proseguita attraverso la predisposizione del corso “Salute e sicurezza dei lavoratori – D. Lgs. 81/08“, disponibile sulla piattaforma e-learning; effettuando il completamento dei corsi di Primo Soccorso; dando inizio ai corsi previsti nel progetto formativo “PROGR.E.S.S. – programma educativo salute e sicurezza“. La sorveglianza sanitaria è stata avviata con l’esecuzione delle visite ai lavoratori già individuati come videoterminalisti nel corso dei sopralluoghi con gli Rls. Il Medico Competente ha effettuato ad oggi oltre l’80% delle visite complete. Sono stati inoltre individuati i criteri ge- 21 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione nerali per approfondire lo screening e individuare eventuali altri profili lavorativi da classificare come “addetti al videoterminale”. Sono in corso le attività di analisi ed elaborazione dei dati provenienti da OSSIF (una società costituita dall’ABI per lo specifico presidio e monitoraggio della sicurezza antirapina presso gli sportelli bancari ) con lo scopo di definire, sulla base dei parametri di rischiosità (interna ed esterna), la valutazione del rischio rapina delle dipendenze. Una prima valutazione del rischio rapina è già stata effettuata. In accordo con il Medico Competente e gli Rls, è stata varata una procedura post-rapina che, in caso di eventi rilevanti, garantisca un supporto di tipo medico psicologico ai lavoratori coinvolti. Con riferimento ai Piani d’Emergenza ed Evacuazione, è stata pubblicata una circolare che definisce e illustra un piano standard per le dipendenze con meno di 10 dipendenti. E’ iniziata inoltre la redazione dei piani dettagliati d’emergenza ed evacuazione per gli immobili con più di 10 dipendenti, con contestuale rilievo dei presidi antincendio e redazione del Registro Antincendio. Si è provveduto alla Valutazione del rischio da stress da lavoro correlato, preceduta dalla somministrazione ai lavoratori di un questionario IRP (Indagine dei Rischi Psicosociali), reso disponibile tramite una procedura sul Web. Il tutto in accordo con il Medico Competente e con il preventivo interessamento degli Rls. E’ stato effettuato il Monitoraggio del Radon nei Caveau, con la collaborazione di una Società specializzata. I risultati del rilievo indicano che in nessun caso si sono raggiunti valori di concentrazione prossimi alle soglie di attenzione previste dalla legge. Si è individuato - con la collaborazione della ditta fornitrice e in accordo con gli Rls e il Medico Competente - uno standard per il box dell’operatore cassiere, al fine di ottenere una postazione certificabile e rispondente alle esigenze dell’operatore cassiere. Detto standard sarà il riferimento per la progettazione delle nuove dipendenze e per le prossime ristrutturazioni. 3.6 Attività promozionali, cultura e comunicazione Nel corso del 2009 il Banco ha continuato a svolgere una intensa e diffusa attività nel campo della comunicazione, della cultura e dello sport. Tra gli eventi di maggior spicco sono da segnalare i Concerti in Sala Siglienti promossi dal Banco assieme al Conservatorio di Musica “L.Canepa”, nell’ambito delle manifestazioni del “Maggio Sassarese” organizzate dal Comune di Sassari. Sempre nel maggio scorso, il Banco ha aderito a “Monumenti aperti”, la manifestazione promossa dalla Regione Sardegna che coinvolge le Amministrazioni comunali di molti centri dell’Isola. In quest’ultima edizione è stato inserito, tra i diversi monumenti, anche il Palazzo della Direzione Generale del Banco in Sassari. Per l’anno scolastico 2008-2009, è stato riproposto il bando della nuova edizione de Il Banco di Sardegna per la scuola, per la concessione di Borse premio per 50.000 euro a favore di giovani studenti delle scuole superiori. L’iniziativa, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Associazione Amici del Banco, è espressamente finalizzata a favorire la cultura di impresa. La cerimonia di premiazione dei vincitori della sesta edizione si è tenuta nel novembre 2009 presso la Sala Siglienti del Palazzo del Banco, con la partecipazione degli Istituti scolastici partecipanti. 22 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato nel giugno scorso la concessione di un contributo di 60.000 euro a favore del Dipartimento di Economia, Impresa e Regolamentazione dell’Università degli Studi di Sassari e del Centro di ricerche Economiche Crenos per l’attivazione di un master in finanza, banca e impresa rivolto a giovani laureati delle Università della Sardegna. L’obiettivo dell’iniziativa, a cui hanno aderito anche la Fondazione Banco di Sardegna, la Banca di Sassari e la Sardaleasing, è di favorire lo sviluppo dei rapporti creditizi e finanziari fra banca e impresa. E’ stata rinnovata la partecipazione del Banco all’iniziativa, promossa dall’Associazione Bancaria Italiana, Invito a Palazzo, giornata nazionale di apertura al pubblico dei palazzi storici delle banche. Come di consueto, il Banco ha aperto il Palazzo di viale Umberto a Sassari e il Palazzo Spinola dei Marmi a Genova. Nel mese di dicembre 2009 si è tenuto il tradizionale Concerto di Natale nella Cattedrale di San Nicola, caratterizzato come sempre dalla presenza di grandi interpreti. La nuova edizione si è qualificata in modo particolare per la partecipazione del baritono sassarese Alberto Gazale e dei 50 musicisti dell’Orchestra sinfonica Città di Sassari. E’ stato rinnovato, inoltre, il consueto appuntamento editoriale del Banco e della Fondazione Banco di Sardegna, imperniato da sempre sulla valorizzazione culturale dell’Isola, che ha riguardato la fotografia. Il primo volume aveva preso in esame la storia iniziale delle immagini sino alla seconda guerra mondiale, mentre l’ultimo volume pubblicato illustra il periodo del dopoguerra. L’attenzione del Banco nei confronti del mondo dello sport ha continuato a manifestarsi anche nel corso del 2009 e si è concentrata nella sponsorizzazione di una quindicina di società sportive, con particolare attenzione a quelle che estendono le proprie attività ad iniziative di carattere sociale. 3.7 Recepimento direttive di Gruppo La Capogruppo, nell’esercizio del proprio ruolo di direzione e coordinamento ed al fine di assicurare coerenza all’assetto di governo complessivo del Gruppo, ha adottato durante l’esercizio 2009 diverse Direttive che il Consiglio di Amministrazione del Banco ha puntualmente recepito, verificandone la coerenza con la propria normativa interna e apportando, ove necessario, le opportune variazioni alle disposizioni aziendali. Si richiamano, qui di seguito, le principali Direttive di Gruppo emanate e recepite nel corso dell’esercizio. Responsabilità amministrativa degli enti – Direttive di Gruppo nn. 6 e 12/2009 La Capogruppo ha avviato da tempo un processo di rafforzamento ed integrazione del proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, predisposto ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, che ha introdotto nell'Ordinamento italiano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Nell’ambito di tale programma, la Banca popolare dell’Emilia Romagna ha diramato la Direttiva di Gruppo n. 6, recepita dal Consiglio di Amministrazione del Banco unitamente ai docu- 23 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione menti allegati e costituenti parte integrante della stessa: il Regolamento dell'Organismo di Vigilanza, il Codice Etico, la Mappa dei reati e delle relative esemplificazioni, il Sistema Disciplinare, il Regolamento di Gruppo per la definizione e l’aggiornamento dei Modelli Organizzativi e Gestionali previsti dalle singole Banche del Gruppo. In conformità a quanto disposto dalla Direttiva, il Consiglio ha provveduto, inoltre, alla nomina di un nuovo Organismo di Vigilanza. Successivamente, con la Direttiva n. 12, la Capogruppo si è dotata del "Modello di Organizzazione e Gestione - Parte Generale” e di un’apposita procedura per la segnalazione all'Organismo di Vigilanza delle violazioni del Modello e del Codice Etico. Il Banco ha deliberato puntualmente il recepimento della Direttiva e ha predisposto peraltro adeguate iniziative per la diffusione dei relativi documenti nell’intranet aziendale e nel sito internet. Regolamento del Servizio Risk Management di Gruppo – Direttiva di Gruppo n. 8/2009 La Capogruppo, sulla base di quanto definito dalle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e dalle “Linee Guida del Modello di governo dei rischi di Gruppo”, ha emanato, con la Direttiva n. 8, il Regolamento del Servizio Risk Management di Gruppo, nel quale vengono definiti il ruolo, le responsabilità e i compiti del Servizio, nonché i rapporti che esso intrattiene con gli Organi Sociali e le Unità Organizzative delle Società del Gruppo coinvolte nelle attività di Risk Management. Regolamento di Gruppo per la gestione del Processo di Valutazione dell’Adeguatezza Patrimoniale – Direttiva di Gruppo n. 9/2009 Il Regolamento definisce i capisaldi del processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process – ICAAP), ossia del processo con cui il Gruppo BPER effettua un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti ed alle strategie aziendali, conformemente alle previsioni normative declinate nella Circolare 263 della Banca d’Italia. In particolare, il Regolamento disciplina nel dettaglio il quadro di responsabilità, gli ambiti di competenza e le relazioni che intercorrono tra gli organi aziendali e le Unità Organizzative coinvolte nel processo ICAAP, sviluppati in coerenza con le “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e con le “Linee Guida del Modello di governo dei rischi di Gruppo”. Servizio di Tesoreria e cassa agli enti pubblici – Regolamento di Gruppo per la Qualità nei servizi agli Enti Pubblici - Direttiva di Gruppo n. 11/2009 Il Regolamento disciplina, in conformità alla norma internazionale ISO 9001 ed. 2008, il Sistema di Gestione per la Qualità applicato ai servizi di tesoreria e cassa per gli enti pubblici ed assume come obiettivo fondamentale il miglioramento dei livelli qualitativi delle prestazioni della banca in termini di affidabilità, sicurezza, efficienza e regolarità per renderle quanto più possibile rispondenti alle esigenze ed aspettative della clientela. Policy MiFID - Direttiva di Gruppo n. 13/2009 La direttiva accoglie le nuove policy per la gestione degli aspetti organizzativi impattati dalla normativa MIFID sui temi della classificazione della clientela, della classificazione degli strumenti finanziari e delle modalità di trasmissione ed esecuzione degli ordini. 24 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Sistema dei Controlli Interni di Gruppo – Aggiornamento delle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e del “Regolamento della Direzione Revisione Interna di Gruppo” - Direttiva di Gruppo n. 14/2009 La direttiva accoglie alcune modifiche formali finalizzate ad allineare i documenti alle evoluzioni strutturali della normativa di Gruppo. Sistema dei Controlli interni di Gruppo – Aggiornamento del “Regolamento della funzione Ispettorato della Società del Gruppo” e del “Regolamento del Referente della Direzione Revisione Interna di Gruppo” - Direttiva di Gruppo n. 15/2009 La direttiva accoglie alcune modifiche formali finalizzate ad allineare i documenti alle evoluzioni strutturali della normativa di Gruppo. Linee Guida “Governo di Gruppo” e “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma)” Direttiva di Gruppo n. 16/2009 La Capogruppo ha approvato due documenti - Linee Guida “Governo di Gruppo” e “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma) - che sostituiscono il “Regolamento di Gruppo” divulgato con la Direttiva n. 2/2005. Nel primo documento - Linee Guida “Governo di Gruppo” – sono riportate la struttura e la composizione del Gruppo, i principi e i processi di governo, i poteri della Capogruppo e gli obblighi delle società componenti il Gruppo, i concetti di “indirizzo e coordinamento” strategico e gestionale, il sistema dei controlli interni. Altri capitoli riguardano le deliberazioni delle Società per la cui esecuzione è richiesto l’assenso della Capogruppo, le attribuzioni dell’Amministratore Delegato, il sistema delle deleghe, i meccanismi di remunerazione e incentivazione, la gestione dei conflitti di interesse etc. Il secondo documento - “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma)” – descrive i compiti svolti dalle strutture organizzative centrali della Capogruppo, per il Gruppo, nell’espletamento della funzione di indirizzo e coordinamento, per le società del gruppo e, a favore della Capogruppo medesima. Il Regolamento dovrà fungere da riferimento per le Società del Gruppo ai fini della predisposizione dei rispettivi “funzionigrammi”. 3.8 Codice in materia di protezione dei dati personali Si segnala che, in materia di privacy e di sicurezza dei dati, con riferimento al D. Lgs 30 giugno 2003 n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, viene tenuto costantemente aggiornato il "Documento programmatico sulla sicurezza" in base alla normativa attualmente vigente. 25 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4. Andamento e risultati della gestione nell'esercizio 2009 Dati di sintesi e indicatori di bilancio Dati economici (milioni di euro) 2009 Margine d’interesse Margine di intermediazione Rettifiche di valore nette su crediti Risultato netto della gestione finanziaria Oneri operativi 1 Utile operativo al lordo delle imposte Utile d’esercizio 2008 250,7 371,9 (42,1) 329,6 (284,3) 69,2 45,1 Variaz. % 323,7 386,2 (25,4) 359,8 (283,7) 98,3 61,0 Dati patrimoniali -22,6% -3,7% 65,7% -8,4% 0,2% -29,6% -26,1% (milioni di euro 31-dic-2009 Crediti verso clientela Saldo interbancario netto 2 Attività finanziarie Totale dell’attivo Raccolta da clientela 3 Raccolta indiretta da clientela 4 Patrimonio netto 31-dic-2008 Variaz. % 8.246,7 1.792,8 564,2 11.512,9 8.171,6 1.157,1 985,5 11.254,3 0,9% 54,9% -42,7% 2,3% 9.957,6 3.807,4 1.188,2 9.590,3 4.155,4 1.165,0 3,8% -8,4% 2,0% Indicatori 2009 Redditività Margine d’interesse/Totale attivo Margine di intermediazione/Totale attivo Risultato lordo dell’operatività corrente/Patrimonio netto Risultato netto dell’esercizio/Patrimonio netto medio (ROE) 5 Cost income ratio 6 Rischi di credito Crediti deteriorati netti/Crediti clientela Sofferenze nette/Crediti clientela Patrimonializzazione Patrimonio netto/Totale attivo Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Core Tier 1 capital ratio) 7 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 1 2008 2,2% 3,2% 5,8% 4,0% 76,4% 2,9% 3,4% 8,4% 5,7% 73,5% 8,6% 3,1% 7,6% 2,9% 10,3% 13,47% 15,81% 10,4% 10,54% 12,38% Gli oneri operativi sono composti dalle spese amministrative e dagli ammortamenti delle immobilizzazioni. L’indicatore è costituito dallo sbilancio delle voci 60 dell’attivo e 10 del passivo. 3 L’aggregato comprende i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value. 4 La raccolta indiretta comprende, oltre alle gestioni patrimoniali e ai titoli di terzi in deposito, anche i premi assicurativi del ramo vita. 5 Utile netto dell’esercizio rapportato al dato medio del patrimonio calcolato tra inizio e fine periodo. 6 Rapporto tra le spese per il personale, le altre spese amministrative e gli ammortamenti sul margine d'intermediazione. 7 I dati a raffronto sono stati rideterminati a seguito dell’aggiornamento della normativa (v. Parte F, sezione 2 della nota integrativa). 2 26 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.1 Raccolta da clientela La raccolta diretta, che comprende oltre ai debiti da clientela anche i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value, registra alla fine dell’esercizio 2009 un incremento del 3,8%. Ben più ampia la crescita delle sole componenti tradizionali del funding, che raggiungono i 9.240 milioni di euro, in aumento del 11,5%. Si è mantenuta ancora molto forte la preferenza per la liquidità da parte della clientela, mentre prosegue il minore interesse verso le componenti con scadenze più lontane. Raccolta diretta (importi in migliaia di euro) 31-dic-09 Depositi e obbligazioni - Depositi a risparmio - Conti correnti - Certificati di deposito - Obbligazioni Totale Altre forme di provvista: - Fondi di terzi in amministrazione - Altra provvista - Assegni in circolazione - Pronti contro termine Totale Totale complessivo 31-dic-08 1.415.764 5.942.767 438.377 1.443.508 9.240.416 1.086.523 5.225.107 392.247 1.581.098 8.284.975 16.332 119.375 55.896 525.566 717.169 9.957.585 11.026 112.071 63.578 1.118.601 1.305.276 9.590.251 Variazione assoluta % 329.241 717.660 46.130 (137.590) 955.441 30,3 13,7 11,8 (8,7) 11,5 5.306 48,1 7.304 6,5 (7.682) (12,1) (593.035) (53,0) (588.107) (45,1) 367.334 3,8 Molto significativa la crescita dei conti correnti e dei depositi, che raggiungono nel loro complesso i 7.358,5 milioni rispetto ai 6.311,6 milioni dell’anno a raffronto (+16,6%), con maggiori volumi per oltre 1 miliardo di euro. Il comparto obbligazionaComposizione della raccolta da clientela (€/mil) rio mostra una contrazione dei PCT e altre volumi (-8,7%) come effetto dei 10.000 661 form e di 1.242 699 443 consistenti rimborsi effettuati 1.938 raccolta 8.000 nell’esercizio (oltre 520 milioni) 2.037 2.224 2.267 solo parzialmente compensati Certificati di 6.000 deposito, dalle nuove emissioni (quasi obbligazioni 4.000 7.359 400 milioni). I certificati di e altri titoli 6.312 5.718 5.893 deposito, per contro, invertono Conti 2.000 correnti e la tendenza negativa manifedepositi 0 stata negli ultimi esercizi posi31-dic-06 31-dic-07 31-dic-08 31-dic-09 zionandosi a 438,4 milioni, in crescita del 11,8%. Tra le altre forme di provvista l’aggregato più significativo costituito dalle operazioni di pronti contro termine subisce una forte contrazione da porre in relazione con le mutate preferenze della clientela, orientata verso strumenti più liquidi. Del tutto marginale l’apporto delle altre forme di provvista che nel loro complesso sfiorano i 200 milioni di euro (+2,6%). 27 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione L’ammontare complessivo della raccolta diretta al netto dei pronti contro termine si posiziona, pertanto, a oltre 9,4 miliardi di euro a raffronto con gli 8,5 miliardi di fine 2008, con una crescita dell’11,3%, pari a quasi 1 miliardo di euro in valore assoluto. La raccolta indiretta, come già nell’ultimo scorcio dell’esercizio 2008, mostra alla fine del 2009 una dinamica fortemente penalizzata dalle performance negative dei mercati finanziari, attestandosi a 3.807 milioni (-8,4% in un anno). Il calo si è particolarmente concentrato sulla componente dei titoli e altri valori in custodia i cui volumi hanno mostrato una riduzione del 21,7% legata principalmente ai bassi rendimenti dei titoli di Stato sulle scaComposizione della raccolta indiretta denze brevi, che hanno raggiunto nel 2009 i minimi storici, tanto da non Risparmio Bancassicuraz gestito consentire nemmeno il recupero ione 8,3% 8,1% dell’inflazione. In controtendenza, peraltro, la raccolta di fondi comuni di investimento che anche grazie alle forti rivalutazioni delle borse nel 2009 ha registrato un incremento su base annua Risparmio del 22,9%, con volumi per oltre 1.200 amministrato 83,5% milioni. Nel suo complesso il risparmio amministrato raggiunge a fine 2009 i 3.180 milioni (-9,2%). Il risparmio gestito accresce in un anno la sua incidenza sul totale della raccolta indiretta (8,3%) collocandosi a 317,7 milioni di euro, con un incremento del 5,2%. Raccolta indiretta (importi in migliaia di euro) 31-dic-09 Risparmio gestito: - Gestioni patrimoniali 31-dic-08 Variazione assoluta % 317.719 317.719 301.871 301.871 15.848 15.848 5,2 5,2 Risparmio amministrato: - Titoli di Stato e altri valori - Fondi comuni di investimento 3.179.908 1.966.104 1.213.804 3.500.524 2.512.508 988.016 (320.616) (546.404) 225.788 (9,2) (21,7) 22,9 Bancassicurazione: - Prodotti assicurativi Totale 309.777 309.777 3.807.404 353.019 353.019 4.155.414 (43.242) (12,2) (43.242) (12,2) (348.010) (8,4) Il comparto assicurativo del ramo vita si posiziona a 309,8 milioni con un decremento del portafoglio del 12,2%. Nel corso del 2009 si registrano 9.593 nuovi contratti per un controvalore di quasi 30 milioni di euro. 28 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.2 Impieghi verso clientela I crediti netti verso la clientela pervengono a 8.246,7 milioni di euro, con un incremento dello 0,9% sul dato del 31 dicembre 2008. Le rettifiche di valore complessive apportate al portafoglio crediti ammontano a 689,8 milioni, di cui 640,2 milioni di rettifiche specifiche sui crediti deteriorati e 49,6 milioni sui crediti in bonis. La disamina dell’evoluzione intervenuta nell’esercizio nell’area degli impieghi evidenzia lo sviluppo del comparto dei mutui che, con 4.209,7 milioni, rappresenta il 51% del totale dei crediti e registra nell’anno un incremento di 294 milioni (+7,5). I crediti verso clientela: composizione merceologica (importi in migliaia di euro) Tipologia operazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni Titoli di debito Attività deteriorate Totale 31-dic-09 Importo Incid. % 1.921.785 23,3 4.209.685 51,0 31-dic-08 Importo Incid. % 1.775.087 21,7 143.734 1,8 3.915.722 47,9 380.326 1.018.150 5.247 711.510 8.246.703 367.924 1.339.411 5.260 624.433 8.171.571 4,6 12,3 0,1 8,6 100,0 4,5 16,4 0,1 7,6 100,0 Variazione % 8,3 7,5 3,4 (24,0) (0,2) 13,9 0,9 Tale positivo andamento è riconducibile alla costante attività svolta dal Banco nell’individuazione e nell’adeguamento dei prodotti alle variegate esigenze del mercato, con l’estensione dei periodi di ammortamento, la competitività dei prezzi e la rapidità dei tempi di concessione dei prestiti. Significativo è anche lo sviluppo registrato dalla componente dei conti correnti che, con 1.921,8 milioni, dimostrano di essere un comparto in costante aumento (+8,3% rispetto al 31 dicembre 2008). In termini strutturali i conti correnti rappresenComposizione degli impieghi a clientela tano la seconda forma tecnica di Attività impiego, con un’incidenza perdeteriorate centuale del 23,3% sull’intero 8,6% Altre operazioni portafoglio. 12,4% Conti correnti 23,3% Le “altre operazioni” che comprendono le anticipazioni non in Carte, prestiti conto corrente e le anticipazioni personali e cessioni del su effetti rappresentano il 12,3% quinto del totale degli impieghi e subi4,6% scono un calo del 24% rispetto all’anno precedente. Ancora in Mutui crescita il settore dei crediti al 51,0% consumo (+3,4%) grazie alla competitività dei prodotti offerti e all’intensa attività di collocamento svolta dalla rete. La suddivisione della clientela per principali categorie di debitori evidenzia un lieve incremento dei finanziamenti concessi alle “società non finanziarie”, che si attestano a 4.613,6 milioni, con 29 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione una incidenza del 55,9% sull’intero portafoglio crediti. Il comparto finanziario si posiziona sui 1.348,3 milioni di euro, con una contrazione del 2,6%. I finanziamenti a favore degli “altri operatori” raggiungono i 1.990,6 milioni, con uno sviluppo del 5,1% e una incidenza sui crediti complessivi del 24,1%. Crediti a clientela per debitore Altri 24,1% Governi e altri enti pubblici 3,6% Imprese finanziarie 16,3% Imprese non finanziarie 55,9% Con riferimento agli aspetti relativi alla rischiosità dei crediti si espone di seguito la tabella che consente di esaminare lo stato delle diverse categorie di rischio previste dalla Banca d’Italia unitamente alle rispettive rettifiche di valore. Crediti verso la clientela: valori lordi e netti (importi in migliaia di euro) Tipologie esposizioni/valori A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati e) Altri crediti Totale Esposizione lorda Rettifiche specifiche 824.482 365.701 3.405 158.097 1.351.685 7.584.784 566.835 68.003 210 5.127 640.175 8.936.469 640.175 Rettifiche di portafoglio Esposizione Netta Percentuale di copertura 49.591 257.647 297.698 3.195 152.970 711.510 7.535.193 68,8% 18,6% 6,2% 3,2% 47,4% 0,7% 49.591 8.246.703 7,7% Le quattro categorie esposte compongono il perimetro delle esposizioni “deteriorate”, come stabilito dalla normativa di vigilanza e dalla normativa di bilancio. I crediti deteriorati ammontano complessivamente in termini netti a 711,5 milioni. Le rettifiche di valore pervengono a 640,2 milioni, a confronto con i 586,4 milioni del 31 dicembre 2008 e determinano un grado di copertura complessivo delle attività deteriorate del 47,4%. L’incidenza dei crediti non performing sull’intero ammontare del portafoglio crediti si posiziona all’8,6%. 30 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Crediti verso la clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde (importi in migliaia di euro) Causali/Categorie Sofferenze Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Incagli Esposizioni Esposizioni ristrutturate Scadute 747.780 297.807 1.443 154.354 222.113 43.674 208.626 9.120 4.155 2.874 156.150 1.947 - 78.694 5.978 31.986 7.509 77.652 154.219 2.107 48.934 28.219 1.969 47.114 23.341 - 1.281 9.870 2.992 900 - 1.947 - 79.975 212 824.482 365.701 1.443 - 5.978 3.405 - 158.097 - Crediti verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive (importi in migliaia di euro) Causali/Categorie Sofferenze A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 512.403 1.443 132.414 106.207 65.882 42.590 40.248 3.240 189 189 4.899 228 228 20.345 5.862 77.982 24.819 24.944 28.219 2.342 40.469 13.664 4.491 1.969 3.219 8 869 - - 566.835 1.443 20.345 68.003 - 2.342 210 - 5.127 - I crediti in sofferenza, al netto di rettifiche di valore per 566,8 milioni, si posizionano a 257,6 milioni contro i 235,4 milioni di dicembre 2008. Il grado di copertura non subisce variazioni rispetto al dato di dicembre 2008 (69%). Anche il rapporto sofferenze/impieghi netti registra una percentuale sostanzialmente invariata rispetto al bilancio precedente (3%). Dall’analisi della movimentazione dell’esposizione lorda si osserva che i nuovi ingressi da crediti in bonis alla categoria di rischio in esame pervengono a 43,7 milioni (rispetto ai 14,4 milio- 31 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione ni di dicembre 2008), mentre 78,7 milioni (54 milioni a dicembre 2008) afferiscono a posizioni già ad incaglio nel precedente esercizio o nel primo semestre dell’anno. Fra le variazioni in diminuzione, che ammontano a 77,7 milioni (ex 88 milioni), si segnalano 47,1 milioni di incassi (contro i 39,4 milioni del precedente esercizio 2008), in crescita di 7,7 milioni, e 28,2 milioni di cancellazioni (47,6 milioni a dicembre 2008) che si riferiscono per 17,3 milioni alla radiazione di quote già svalutate di crediti in procedura concorsuale. Tra le rettifiche di valore si registrano variazioni in aumento per 132,4 milioni (ex 90,9 milioni), dovute principalmente a nuove rettifiche di valore per 106,2 milioni (a confronto con 74,6 milioni del dato precedente), attinenti sia alla rivisitazione dei tempi legati alle previsioni di incasso (19,7 milioni), sia alle valutazioni sulla ricuperabilità dei crediti (86,5 milioni); 20,3 milioni sono infine rappresentati dal trasferimento (senza impatto netto sul conto economico) di rettifiche su posizioni che risultavano già ad incaglio nel precedente esercizio. A fronte delle citate rettifiche di valore, si segnalano incrementi nell’ambito delle riprese di valore da incasso per 4,2 milioni che portano il dato a 24,9 milioni (20,7 milioni nell’anno precedente) e delle riprese da valutazione per 9,1 milioni che consolidano il dato a 24,8 milioni (ex 15,7 milioni); si segnala altresì che 14,5 milioni sono da attribuirsi alla riduzione delle riserve da attualizzazione (12,9 milioni nell’esercizio precedente). Gli incagli si attestano in 297,7 milioni al netto delle relative rettifiche di valore per 68 milioni, contro, rispettivamente, i 231,9 milioni e 65,9 milioni del 31 dicembre 2008. Il loro rapporto di copertura si posiziona al 18,6%. L’incidenza di questa classe rispetto al totale degli impieghi passa al 3,6% (2,8% alla fine dell’esercizio 2008). Dall’esame della dinamica dei crediti lordi si evince che le variazioni in aumento sono caratterizzate da ingressi rivenienti dai crediti in bonis per 208,6 milioni, contro i 174,4 milioni registrati nel precedente esercizio, e dal trasferimento di una sola pratica proveniente dalla categoria dei ristrutturati per 6 milioni. Nell’ambito delle variazioni in diminuzione le uscite per ritorni in bonis pervengono a 48,9 milioni (ex 64 milioni) e gli incassi si attestano a 23,3 milioni contro i 21,2 milioni di dicembre 2008. Nella movimentazione delle rettifiche di valore, fra le variazioni in aumento di 42,6 milioni, sono state contabilizzate rettifiche per 40,2 milioni (ex 44,3 milioni), riferite per il 66% a pratiche di nuova costituzione, per il 20% all’utilizzo di maggiori percentuali di copertura su pratiche già in essere, per il 9% all’attualizzazione dei flussi finanziari di pratiche alle quali è stato attribuito uno “stato” di incaglio più gravoso e 2,3 milioni riconducibili all’unica pratica trasferita dalla categoria dei “ristrutturati”. Le riprese di valore sono invece risultate pari a 18,2 milioni (23 milioni a fine esercizio 2008) di cui 4,5 milioni per incassi (contro i 3,4 milioni del precedente esercizio) e 13,7 milioni per valutazioni, di cui 1,9 milioni derivanti dalla diminuzione della riserva da attualizzazione. Fra le variazioni in diminuzione i trasferimenti alla categoria delle sofferenze si determinano in 20,3 milioni contro i 12,1 milioni del 2008. 32 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione I crediti ristrutturati si ridimensionano sia in termini lordi che di rettifiche di valore per effetto della consistenza dell’unica pratica trasferita fra gli incagli di cui si è fatto cenno nel precedente paragrafo (6 milioni). La movimentazione della classe è stata inoltre caratterizzata da variazioni in aumento per 4,2 milioni riconducibili per 2,9 milioni ad ingressi da crediti in bonis e per 1,3 milioni al trasferimento di una posizione dagli incagli. Attualmente risultano in essere quattro posizioni per un ammontare lordo di 3,4 milioni (3,2 milioni il valore netto) con un rapporto di copertura del 6,2%. I crediti scaduti 8 pervengono, a valori netti, a 153 milioni (158,1 milioni il valore lordo e 5,1 milioni le rettifiche di valore), sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente (151,3 milioni l’esposizione netta al 31 dicembre 2008). Le esposizioni creditizie non deteriorate, per le quali non sono state individuate, singolarmente, evidenze oggettive di perdite subite, sono state sottoposte a valutazione collettiva per stimarne la componente di rischio implicito. La determinazione del rapporto di copertura è stata effettuata, come nel precedente esercizio, per categorie di crediti omogenee in termini di rischio, mentre le relative percentuali di perdita sono state stimate tenendo conto di serie storiche sulla qualità dei crediti e della rilevazione degli elementi oggettivi delle posizioni presenti alla data della loro valutazione, con l’obiettivo di determinare il valore della perdita latente in ciascuna delle categorie dei crediti stessi. I parametri utilizzati sono rappresentati dalla PD (probabilità di default) e dalla LGD (stima del valore non recuperabile) in applicazione dei modelli sviluppati nell’ambito del progetto “Basilea 2”. I crediti in bonis rappresentano il 91,4% del totale degli impieghi netti (92,4% a dicembre 2008). Per i crediti della specie sono state stanziate rettifiche di valore di portafoglio che portano il rapporto di copertura allo 0,7%, invariato rispetto a quello dell’esercizio precedente. 8 Esposizioni scadute e/o sconfinanti da 90/180 giorni secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di vigilanza (cfr. Circ. 272 del 30 luglio 2008 e Circ. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti). Si segnala che a partire dall’esercizio 2009 si applica la soglia dei 90 giorni ai soli crediti scaduti relativi alle esposizioni garantite da immobili (approccio per singola transazione), mentre viene mantenuto, fino al 31 dicembre 2011, il termine dei 180 giorni per le rimanenti esposizioni. 33 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.3 Attività sui mercati finanziari L'attività sui mercati finanziari assolve il compito di gestire la liquidità aziendale e il portafoglio titoli di proprietà, nonché di offrire prodotti e servizi adeguati alle esigenze della clientela nell’ambito di tutti i principali comparti operativi (business, privati ed enti). Il portafoglio titoli della banca è tradizionalmente costituito in prevalenza da titoli di Stato (per circa il 79%). Tale composizione consente di preservarne la caratteristica di immediata “liquidità” e facilita le operazioni di smobilizzo. Ciò anche attraverso la cessione di titoli con operazioni a termine (pronti contro termine) effettuate sul mercato MTS. Inoltre, attraverso l’adesione alla Cassa di Compensazione e Garanzia, è stato eliminato il rischio di controparte sull’intera operatività. Il portafoglio titoli9 a fine dicembre 2009 è pari a 463,5 milioni in calo del 48,1% rispetto al dato dell’esercizio a raffronto (892,9 milioni). La diminuzione dell’aggregato è da mettere in relazione all’esigenza di ridurre ulteriormente i “rischi di mercato” comunque insiti nel portafoglio. Si ricorda, infatti, che nel corso del 2008 il conto economico era stato interessato da significative svalutazioni effettuate sul portafoglio dei CCT, in gran parte riassorbite nel corso del 2009. La ripresa dei corsi di detti titoli ha consentito la rivalutazione delle posizioni e l’opportunità di dismetterne una parte laddove il prezzo ha raggiunto valori più elevati con riferimento al prezzo di carico “storico”. Anche nel corso del 2009 il portafoglio titoli non ha rappresentato un aggregato “immobilizzato” e un attivo “assorbente” liquidità aziendale, bensì un attivo quasi succedaneo della liquidità interbancaria. I dati al 31 dicembre 2009 confermano il Banco datore netto di liquidità sull’interbancario con un saldo di 1.793 milioni (+54,9% rispetto al precedente esercizio). Il miglioramento della posizione di liquidità correlata all’evoluzione dell’attività di intermediazione creditizia registrata nel corso del 2009 risulta pari a 742 milioni. Infatti gli aggregati - al netto della componente dei PCT- di raccolta e di impiego nei confronti della clientela registrano in un anno incrementi, rispettivamente, di 960 e 219 milioni. 9 Il portafoglio titoli è costituito dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione (al netto dei derivati) e valutate al fair value, compresi i titoli di debito inclusi tra i crediti verso la clientela e le banche. 34 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti (importi in migliaia di euro) 31.12.2009 31.12.2008 Variazione assoluta % Attività Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Totale 443.917 25.475 94.789 1.829.404 2.393.585 836.649 59.625 89.269 1.238.163 2.223.706 (392.732) (34.150) 5.520 591.241 169.879 (46,9) (57,3) 6,2 47,8 7,6 Passività Debiti verso banche Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Totale Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti 36.645 2.021 144.601 183.267 2.210.318 81.135 4.085 134.080 219.300 2.004.406 (44.490) (2.064) 10.521 (36.033) 205.912 (54,8) (50,5) 7,8 (16,4) 10,3 Come si può notare dalla tabella che precede, il saldo netto dell’operatività nei mercati finanziari presenta un aumento di 206 milioni di euro come effetto netto della contrazione del portafoglio titoli, ampiamente compensata dall’incremento del saldo dei conti interbancari. In particolare le attività finanziarie detenute per la negoziazione, a 443,9 milioni (836,6 milioni a fine 2008), hanno subito un ridimensionamento di 393 milioni che ha riguardato interamente il comparto dei titoli di Stato. Più contenuta, in termini di volumi, la contrazione delle attività finanziarie valutate al fair value, ridottesi in un anno di 34 milioni, prevalentemente per effetto del ridimensionamento delle quote di OICR. Le attività finanziarie disponibili per la vendita si posizionano a 94,8 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto a dicembre 2008 (89,3 milioni). La variazione netta positiva di 5,5 milioni che ha interessato il portafoglio, costituito interamente da titoli di capitale, è da attribuire al combinato effetto: della variazione positiva (+8,4 milioni) e negativa (-0,5 milioni) del fair value; del trasferimento dal portafoglio partecipazioni della Fincoop s.r.l. (+29 mila euro); della cessione delle interessenze detenute nella Centrale dei Bilanci (-0,8 milioni) e nella S.F.I.R.S (-3,6 milioni); dell’acquisizione di nuove quote partecipative (+1,9 milioni) relative principalmente: o all’interessenza del 4,76% nella BPER Service (+950 mila); o alle quote partecipative dello 0,31% e dello 0,13% rispettivamente nella AEDES S.p.A. (860 mila) e nella Gabetti Property Solution S.p.A. (131 mila), rivenienti entrambe da operazioni di ristrutturazione crediti. Sotto il profilo del conto economico la cessione delle quote partecipative ha comportato la contabilizzazione netta di circa 1 milione fra gli utili da cessione, per effetto del rigiro delle riserve da valutazione relative alla Centrale dei Bilanci (+764 mila euro) e alla S.F.I.R.S. (+362 mila euro) nonché della contabilizzazione delle rispettive perdite da cessione (-110 mila e -39 mila euro). 35 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Nell’ambito dei rapporti intercreditizi, come evidenziato nella tabella che segue, si nota il forte incremento dei crediti verso banche che si posizionano a 1.829,4 milioni a raffronto con i 1.238,2 milioni dell’esercizio precedente (+47,8%). In calo, per contro, la posizione debitoria, che diminuisce in un anno di 44,5 milioni. Il saldo interbancario netto raggiunge pertanto i 1.792,8 milioni con una crescita del 54,9%. Bilancio dei rapporti intercreditizi (importi in migliaia di euro) Crediti verso banche Conti correnti e depositi Operazioni di pronti contro termine Altri finanziamenti Totale crediti verso banche Debiti verso banche Conti correnti e depositi Operazioni di pronti contro termine Altri finanziamenti Totale debiti verso banche Posizione netta Variazione assoluta % 31.12.2009 31.12.2008 1.471.290 321.755 36.359 1.829.404 786.279 259.227 192.657 1.238.163 685.011 62.528 (156.298) 591.241 87,1 24,1 (81,1) 47,8 35.666 979 36.645 1.792.759 77.254 2.543 1.338 81.135 1.157.028 (41.588) (2.543) (359) (44.490) 635.731 (53,8) (26,8) (54,8) 54,9 Per quanto concerne l’informativa sulle politiche contabili adottate relativamente agli strumenti finanziari, specie con riguardo agli aspetti della gestione, misurazione e controllo dei rischi, si fa rimando alla Nota integrativa, Parte A e Parte E. Con riferimento all’adeguatezza patrimoniale si veda quanto riportato nella Parte F. 36 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.4 Partecipazioni e rapporti infragruppo Le partecipazioni Il portafoglio partecipazioni si attesta a fine esercizio a 255,5 milioni ed è costituito dalle quote societarie di controllo (255,4 milioni) e da quelle sottoposte ad influenza notevole (60 mila euro). L’incremento netto di 6 milioni registrato rispetto al dato omogeneo del 31 dicembre 2008 (249,5 milioni) è da attribuire: 1. alla conversione in azioni della terza tranche delle obbligazioni convertibili emesse dalla Banca di Sassari. Il Banco ha sottoscritto la propria quota di pertinenza e ha sostenuto un esborso di 6,1 milioni. L’operazione non ha comportato una variazione della percentuale di interessenza che è rimasta al 79,72%; 2. al trasferimento della Fincoop s.r.l., già iscritta (29 mila euro) tra le società sottoposte ad influenza notevole, al portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita. L’operazione si è resa necessaria in quanto sono venuti meno i presupposti per la classificazione della stessa in detta categoria. Il C.d.A. del Banco, in data 30 aprile 2009, ha deliberato infatti di non designare un nuovo Consigliere nell’Organo collegiale della società a seguito delle dimissioni presentate dal precedente amministratore. I rapporti infragruppo I rapporti infragruppo, intrattenuti con le società del Gruppo bancario Banca popolare dell’Emilia Romagna e con la nostra società sottoposta ad influenza notevole, rientrano nell’ambito dell’ordinaria operatività e sono posti in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base della reciproca convenienza economica. Nello specifico i rapporti per cassa, se intrattenuti con le banche del gruppo riguardano rapporti di conto corrente, di deposito, di finanziamento e di sottoscrizione di titoli emessi dalle stesse banche, mentre sono riconducibili agli interventi destinati a finanziare le attività svolte nei settori di appartenenza e alla raccolta della loro liquidità, se intrattenuti con le altre imprese. Inoltre, ai fini di una migliore organizzazione delle risorse nell’ambito del gruppo, permangono l’interscambio di risorse umane e di servizi informatici, l’accordo per il collocamento del leasing presso gli sportelli del gruppo, la gestione di alcune attività in outsourcing, nonché il servizio di collocamento dei fondi comuni gestiti da OPTIMA SGR S.p.A. Il Banco, inoltre, con decorrenza dall’esercizio 2007 ha aderito, unitamente ad altre società del gruppo, all’accordo di consolidamento fiscale promosso dalla Capogruppo relativo ai periodi d’imposta 2007 – 2009. Si ricorda che il sistema di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un unico reddito complessivo di “Gruppo” corrispondente alla somma algebrica dei redditi complessivi netti delle singole società partecipanti. Nella tavola che segue si segnalano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese del gruppo e la società sottoposta ad influenza notevole, nonché le componenti economiche relative ai rapporti intrattenuti con dette società. 37 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relative ai rapporti infragruppo (importi in migliaia di euro) Attività Passività Garanzie rilasciate Totale al 31.12.2009 Interessi Attivi Passivi Commissioni Attive Passive Altri ricavi costi A. Imprese del gruppo 3.074.020 41.360 66.489 49.468 1.772 9.235 1.582 13.238 19.133 1.1. Controllante 1.809.579 23.125 1.663 206 452 3.702 1.2. Controllate dirette 1.250.802 29.919 66.489 25.091 97 4.605 913 8.858 7.977 1.3. Altre imprese del gruppo 13.639 11.441 1.252 12 4.424 669 3.928 7.454 B. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1.092 11 10 37 1 2 24 Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i dividendi distribuiti dalle società Banca di Sassari, Numera, Tholos, Optima e EM.RO. Per una disamina più approfondita sull’argomento si rimanda alla Nota Integrativa, Parte H – Operazioni con parti correlate, nonché a quanto illustrato con riferimento alle società controllate nel bilancio consolidato della Sub-Holding. 4.5 Aspetti reddituali Nel presente capitolo ci si propone di offrire un quadro degli accadimenti che hanno concorso a determinare il risultato netto dell’esercizio 2009 e delle modalità con le quali gli andamenti delle componenti patrimoniali hanno influito sulle corrispondenti voci del conto economico. Fra questi accadimenti, per quanto a tutti ben noto, è inevitabile un cenno al relativo contesto economico, contrassegnato dal perdurare della più profonda crisi economica internazionale registrata in questi ultimi decenni, che non ha certo evitato di turbare il territorio in cui il Banco opera, in cui l’insularità ha preservato solo in misura minima il quieto svolgimento dell’attività aziendale. In questa situazione il conto economico del Banco ha comunque espresso un risultato netto di 45,1 milioni, da porre a raffronto con i 61 milioni dell’esercizio 2008. Il margine di interesse realizzato nel 2009 registra un apporto netto al conto economico di 250,7 milioni, da raffrontarsi con i 323,7 milioni del passato esercizio (-22,6%). Composizione del margine d’interesse (importi in migliaia di euro) 2009 Clientela - interessi attivi - interessi passivi (inclusi i titoli in circolazione) Banche - interessi attivi - interessi passivi Attività/passività finanziarie - interessi attivi - interessi passivi (su titoli valutati al fair value) Altri Margine d’interesse 218.508 349.422 (130.914) 20.039 20.643 (604) 12.156 17.454 (5.298) 9 250.712 38 2008 253.694 474.728 (221.034) 30.086 48.470 (18.384) 39.924 45.929 (6.005) 10 323.714 Variazione assoluta % (35.186) (125.306) (90.120) (10.047) (27.827) (17.780) (27.768) (28.475) (707) (1) (73.002) (13,9) (26,4) (40,8) (33,4) (57,4) (96,7) (69,6) (62,0) (11,8) (10,0) (22,6) Incidenza % 2009 87,2 8,0 4,8 100,0 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Raggiunto il livello massimo di crescita verso la metà del 2008, il margine è andato progressivamente assottigliandosi durante il 2009, parallelamente all’andamento decrescente dei tassi. Il Banco di Sardegna di conseguenza è intervenuto ripetutamente al ribasso dei tassi di interesse, determinando nel corso dell’anno minori rendimenti negli impieghi alla clientela per 180 punti e un minor costo della raccolta complessiva di 124 punti base dalla stessa controparte, con un restringimento della forbice bancaria di 56 punti base. Il comparto “clientela”, che da solo si riduce in termini di raffronto su base dodici mesi di 35,2 milioni, si compone di interessi attivi per 349,4 milioni e interessi passivi per 130,9 milioni, ridottisi rispettivamente per 125,3 milioni e 90,1 milioni, con un restringimento della forbice che assorbe per intero la crescita generata dall’effetto volumi. Interessi netti 300 250 253,7 218,5 219,9 200 €/mil 150 100 39,9 39,7 30,1 20,0 39,5 12,2 50 0 C liente la 2007 2008 2009 Banche Attività finanz iarie ne tte 0,0 0,0 0,0 Altri Il settore delle Banche, offre un apporto di 20 milioni, con interessi attivi pari a 20,6 milioni (-57,4%); il calo dei rendimenti ha ridotto di 33,8 milioni il guadagno marginale che è stato compensato solo in parte dal maggiore attivo di 6 milioni derivante dai maggiori volumi impiegati. Dal lato della raccolta, il 2009 ha visto una sensibile contrazione delle consistenze e soli 604 mila euro di interessi corrisposti. In calo, infine, anche il margine di interesse generato dalle attività e passività finanziarie, con rendimenti netti in riduzione del 69,6% sul 2008, come effetto combinato della riduzione dello stock di attività finanziarie detenute in portafoglio e della contrazione dei tassi. Le commissioni nette raggiungono i 91 milioni, da confrontarsi con i 79 milioni del precedente esercizio. La crescita deriva dallo sbilancio degli effetti negativi quali il calo delle commissioni attive per la “raccolta ordini” (-1,5 milioni), il “collocamento e negoziazione titoli” (-0,7 milioni) e in positivo le commissioni sulla distribuzione di prodotti di terzi e quelle sulla disponibilità fondi. I dividendi incassati nel 2009, pari a 5,1 milioni comprendono principalmente 3 milioni di quote della Sub-Holding delle distribuzioni operate dalla Banca di Sassari, (3.047 mila euro), dalla Numera (79 mila), dalla Tholos (300 mila), dalla Em.Ro. Popolare (593 mila), dall’ICS (312 mila), da Optima (336 mila) e per 325 mila dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione. Particolare attenzione merita il recupero registrato nell’esercizio dal risultato netto delle attività di negoziazione (voce 80), che da un negativo di 21,9 milioni del 2008, passa – a fine 2009 - ad un valore positivo di 22,4 milioni. L’andamento va ascritto principalmente alla realizzazione degli attesi recuperi di valore delle attività finanziarie di negoziazione (costituite 39 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione quasi per intero da titoli di Stato) rivalutatesi per 13,1 milioni e, per 7,3 milioni, agli utili derivanti dalla negoziazione. Circa 2 milioni provengono invece dai derivati di negoziazione. Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value perviene a 1,9 milioni (contro un negativo di 2,7 milioni del dicembre 2008). Il margine di intermediazione che esprime la sintesi delle voci fin qui esaminate raggiunge così i 371,9 milioni, con un calo del 3,7% rispetto all’anno passato. Consistente il netto di rettifiche e riprese di valore su crediti, pari a 42,3 milioni, sui 26,5 milioni del 2008 (+59,9%). Il dato dà ancora una volta la misura del rigore e la costanza con cui il Banco aggiorna le operazioni a presidio delle varie categorie di rischio del proprio portafoglio crediti. Nell’esercizio in esame l’informazione è anche ulteriore segnale dello stato di disagio in cui versa l’economia reale del territorio in cui l’azienda opera. All’interno della posta di conto economico le rettifiche di valore dei crediti ammontano a 116,6 milioni e le riprese di valore a 74,5 milioni. Le spese amministrative a carico dell’esercizio raggiungono i 276 milioni, mantenendo un livello (+0,4%), prossimo a quello del 2008 (275 milioni). Fra queste le spese per il personale, pari a 171,1 milioni, registrano una riduzione dell’1,7%, pari a 2,9 milioni. Sulla voce incidono gli accantonamenti effettuati per obblighi contrattuali per 8,3 milioni e in positivo l’incremento del numero delle risorse umane distaccato presso le altre aziende e la riduzione dell’organico verificatosi nell’anno (-69 unità), parzialmente compensata da nuove assunzioni (+17 unità). Sulle altre spese amministrative, pari a 104,8 milioni si rileva una crescita del 4%, correlata alla crescita delle attività aziendali e al miglioramento in genere delle strutture aziendali. Di rilievo l’incremento delle spese per servizi forniti da Numera e gli oneri sostenuti per la gestione dell’archivio centralizzato con il “progetto Numera” (+2,3 milioni), gli affitti passivi sugli immobili ad uso strumentale (+0,6 milioni) e le spese per consulenze legali (+0,7 milioni). Calano invece le spese per la pubblicità (- 1 milione) e le spese per addestramento personale (-0,7 milioni). I presidi resisi necessari per accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono risultati nell’anno 1,4 milioni, inferiori di circa 2 milioni rispetto al 2008 e hanno riguardato principalmente aggiornamenti inerenti alle revocatorie fallimentari e alle controversie legali. Marginali le variazioni delle rettifiche di valore nette sulle attività materiali e immateriali, che pervengono rispettivamente a 8 e 0,2 milioni. In calo del 3,7% gli altri oneri e proventi di gestione che con 24,7 milioni offrono tuttavia un interessante contributo al conto economico dell’esercizio. Nella voce sono comprese i recuperi dell’imposta di bollo, i fitti attivi e i compensi rivenienti da prestazioni rese alle società che fanno capo al Banco. 40 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Dall’utile dell’attività corrente, pari a 69,2 milioni vanno dedotte le imposte sul reddito dell’esercizio che risultano determinate in 24,1 milioni e presentano un calo di 13,3 milioni (-35,5%) rispetto al 2008, così come illustrato nella seguente tabella: Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione (migliaia di euro) Imposte correnti Variazione delle imposte anticipate Variazione delle imposte differite Imposte di competenza dell'esercizio 2009 2008 34.368 (8.522) (1.772) 24.074 39.113 (817) (957) 37.339 Variazione assoluta % (4.745) (12,1) 7.705 943,1 815 85,2 (13.265) (35,5) La riduzione dell’onere fiscale è dovuta alla rilevazione del credito IRES (1,3 milioni) per la parziale deducibilità, con effetto retroattivo, dell’IRAP dalla base imponibile di detta imposta, nonché alla reiscrizione (1,6 milioni) di parte delle imposte anticipate (IRAP) annullate in sede di riforma dell’imposta perché ritenute irrecuperabili rispetto alla prima interpretazione della norma, ora superata alla luce dei recenti chiarimenti dell’Amministrazione finanziaria. Dedotto l’accantonamento al Fondo imposte si perviene, come accennato in precedenza, ad un risultato netto d’esercizio di 45,1 milioni, 4.6 Il rendiconto finanziario La seguente tabella espone i risultati delle tre categorie di attività nelle quali è ripartito lo schema del rendiconto finanziario. Sintesi del rendiconto finanziario (metodo indiretto) (importi in migliaia di euro) 2009 Attività operativa Attività di investimento Attività di provvista Liquidità netta generata (assorbita) nell'esercizio (5.890) (588) (26.306) (32.784) 2008 61.192 (13.852) (25.609) 21.731 Variazione assoluta (67.082) (13.264) 697 (54.515) L’attività operativa, costituita dal risultato netto della gestione (depurato dagli effetti delle operazioni di natura non monetaria) e dai flussi attinenti alla intermediazione svolta nell’esercizio, ha assorbito nel corso del 2009 liquidità netta per 5,9 milioni, contro un flusso attivo netto del 2008 di 61,2 milioni (-67 milioni). Più in dettaglio, come si osserva nella tabella che segue, il flusso relativo alla gestione si è ridotto di 53 milioni, con un valore positivo di 139,7 milioni (193,2 milioni il dato raffronto), le attività finanziarie hanno assorbito liquidità per 363 milioni, contro i 282,5 milioni del 2008, e le passività finanziarie sono state fonti di liquidità per 217,4 milioni (150,5 milioni nel 2008). Evidente rispetto all’esercizio a raffronto è il forte incremento della liquidità assorbita dai crediti verso le banche, aumentati nel corso dell’esercizio di quasi 600 milioni, a fronte di oltre 450 milioni di liquidità generata dai debiti verso la clientela. 41 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Attività operativa (importi in migliaia di euro) 1. Gestione 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie - crediti verso banche - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie: - debiti verso banche - debiti verso clientela - titoli in circolazione e altre passività finanziarie - altre passività 2009 2008 139.721 (362.996) 432.823 (596.599) (151.351) (47.869) 217.385 (44.490) 454.682 (78.427) (114.380) 193.219 (282.486) 154.638 543.674 (973.010) (7.788) 150.459 (552.474) 959.115 (187.627) (68.555) (53.498) 80.510 278.185 (1.140.273) (821.659) 40.081 66.926 (507.984) (504.433) (109.200) 45.825 5.890 61.192 (67.082) Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa Variazione Assoluta I titoli in circolazione, nel loro complesso hanno generato, tenendo conto dei rimborsi ed emissioni, acquisti e vendite, un flusso negativo per 78,4 milioni. Relativamente alle attività di investimento, la liquidità generata ammonta a 10,4 milioni mentre quella assorbita dai nuovi investimenti si posiziona complessivamente a 11 milioni, prevalentemente orientati alle attività materiali (fra le quali investimenti in immobili per 5,3 milioni e in beni mobili per 5,2 milioni). Le partecipazioni hanno prodotto nell’esercizio liquidità per 3,4 milioni sotto forma di dividendi, a fronte di 5,4 milioni dello scorso esercizio. Attività di investimento (importi in migliaia di euro) 2009 1. Liquidità generata da: - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività materiali e immateriali - vendite di rami d’azienda 2. Liquidità assorbita da: - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività materiali e immateriali - acquisti di rami d’azienda Netto 2008 Variazione assoluta 10.437 3.427 5.887 1.123 (11.025) (10.807) (218) 5.920 36 5.447 437 (19.772) (9.299) (10.473) - 4.517 (36) (2.020) 5.450 1.123 (8.747) 9.299 334 (218) (588) (13.852) (13.264) Nell’attività di provvista si segnala unicamente la distribuzione di 26,3 milioni di dividendi a favore degli azionisti (25,6 milioni nel 2008). 42 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.7 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività L’economia regionale si è caratterizzata per il forte ripiegamento delle principali componenti dell’economia locale. La fase negativa della congiuntura ha interessato dapprima la domanda di prodotti dell’industria di base e delle costruzioni, per poi trasferire i suoi effetti negativi sulle condizioni del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero, mentre l’incertezza sulle prospettive di ripresa ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa dell’anno precedente. I volumi intermediati dal sistema creditizio regionale si sono ridotti rapidamente, specie dal lato dell’attivo e per tutte le componenti finalizzate all’acquisto di beni strumentali e di immobili. Per quanto riguarda i risultati economici, le banche regionali hanno registrato un peggioramento della qualità del credito e una riduzione del margine di interesse. Nonostante le condizioni economiche avverse, il Banco di Sardegna ha confermato nel corso del 2009 il suo ruolo di banca di riferimento nell’Isola. L’Azienda bancaria ha rafforzato il suo sostegno al sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti. Il target di clientela del Banco è risultato principalmente quello delle famiglie consumatrici, del retail e dello small business, una componente – quest’ultima – composta da piccole imprese di servizi e di attività legate all’artigianato, una tipologia di imprenditori estremamente diffusa e prevalente nel territorio di riferimento e nelle aree di nuovo insediamento. L’attività di supporto alle piccole e medie imprese ha interessato non soltanto la sfera fiscale o la gestione finanziaria, ma più di recente si è sviluppata nella direzione dell’ammodernamento degli strumenti interni alla banca in tema di valutazione del rischio e del merito creditizio. Retail (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2008 Variazioni Assolute % 110.482 77.719 186.000 168.038 (180.272) 195.655 67.540 260.643 244.405 (177.646) (85.173) 10.179 (74.643) (76.367) 2.626 (43,5) 15,1 (28,6) (31,2) 1,5 (12.236) 66.759 (78.995) - A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati dell’esercizio 2008, 14.310 migliaia di euro dalla voce 190 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive. Rispetto allo stesso periodo del 2008, in cui si erano contabilizzati utili lordi della operatività corrente pari a 66,8 milioni di euro, nel 2009 il settore retail ha generato una perdita figurativa di 12,2 milioni di euro, una flessione dovuta prevalentemente alla riduzione repentina dei tassi di mercato, già manifestatasi nel 2008 ma proseguita a ritmi accentuati nel corso di tutto il 2009. la flessione del margine d’interesse è riconducibile interamente alla quota interna, 43 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione calcolata come differenza tra i tassi medi praticati alla clientela retail, per le diverse scadenze, e i relativi tassi di mercato, che nel periodo di riferimento hanno raggiunto livelli di minimo assoluto. In particolare, è risultata fortemente penalizzata la componente a vista della raccolta (conti correnti e depositi a risparmio) che convenzionalmente confronta il proprio tasso medio con il tasso over-night che, per il 2009, ha registrato una media dello 0,66%, valore inferiore al rendimento corrisposto sulla stessa raccolta a vista. All’origine di questo risultato negativo si colloca la riduzione repentina dei tassi di mercato iniziata a fine 2008 e continuata nel 2009. Infatti, dettagliando le componenti del conto economico si può notare la riduzione considerevole degli Interessi Attivi Figurativi (generati dalle voci di debito e, in particolar modo dalla raccolta a vista), a cui non è seguita una pari diminuzione degli Interessi Passivi Figurativi (in cui il peso degli Impieghi a vista è meno rilevante). Peraltro, si può osservare una variazione positiva del 29,7% nel margine d’interesse esterno, che comprende gli interessi effettivamente contabilizzati, conseguente alla diversa dinamica dei volumi e dei tassi nelle varie forme tecniche di raccolta e impieghi. Finanza (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2008 Variazioni assolute % 11.460 40.572 40.572 (2.569) 416 (18.555) (18.555) (2.465) 11.044 59.127 59.127 104 4,2 38.004 (21.020) 59.024 - L’apporto alla gestione del segmento Finanza è stato positivo per 38 milioni, a fronte di un risultato negativo di 21 milioni dello scorso esercizio. Tale risultato va attribuito all’ampliamento del margine d’interesse (+11 milioni), al risultato netto positivo delle attività finanziarie valutate al fair value e soprattutto ai ricavi dell’attività di negoziazione. Corporate (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2008 Variazioni assolute % 70.778 13.258 83.916 59.584 (31.768) 61.642 11.227 72.709 62.494 (44.094) 9.136 2.031 11.207 (2.910) (12.326) 14,8 18,1 15,4 (4,7) (28,0) 27.817 18.401 9.416 51,2 A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati dell’esercizio 2008, 2.561 migliaia di euro dalla voce 190 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive. 44 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione milioni Dalla componente corporate è derivato un utile lordo dalla operatività corrente pari a 27,8 milioni (al lordo delle impoSegmentazione dell'Utile lordo delle attività correnti ste). Tale risultato è da at180,0 tribuire principalmente al 155,0 Margine d’Interesse di com130,0 petenza in quanto la compo105,0 80,0 nente corporate non ha 55,0 subito nella stessa misura 30,0 l’effetto generato dagli Inte5,0 -20,0 ressi figurativi così come Margine Commissioni Margine Utile lordo d'interesse nette d'intermediazio evidenziato per la contropar110,5 77,7 186,0 12,2 te retail. Va sottolineato Retail 70,8 13,3 83,9 27,8 Corporate come il contributo al margi11,5 0,0 40,6 38,0 Finanza ne d’Interesse derivante 58,0 0,0 61,4 15,6 Corp center dall’attività di questa componente sia aumentato rispetto allo stesso periodo del 2008 di oltre 9 milioni, portandosi a 70,8 milioni. Corporate Center (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2008 Variazioni assolute % 57.992 61.418 61.418 (46.352) 66.001 71.448 71.448 (37.293) (8.009) (10.030) (10.030) 9.059 (12,1) (14,0) (14,0) 24,3 15.619 34.202 (18.583) (54,3) Per quanto riguarda il Corporate Center, l’utile della operatività corrente al lordo delle imposte è stato di 15,6 milioni di euro ed è maturato grazie ai dividendi su partecipazioni (voce 70 del conto economico) e, per la differenza, alla contribuzione del margine d’Interesse Interno, positivo per 57,9 milioni di euro. 4.8 Azioni proprie in portafoglio Con riferimento all’informativa richiesta dall’art. 2428 del C.C., in relazione ad eventuali acquisti e alienazioni di azioni proprie, si segnala che in assenza di specifiche facoltà deliberate dagli azionisti, il Banco, che già non deteneva azioni di propria emissione al 31 dicembre 2008, non ha effettuato nell’anno operazioni della specie né direttamente, né per il tramite di interposte persone o società fiduciarie. 45 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.9 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio In data successiva alla chiusura dell’esercizio non sono emersi fatti significativi tali da influire sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca. Si segnala, peraltro, che il Banco di Sardegna ha aderito in data 27 gennaio 2010, in accordo con il gruppo bancario di appartenenza, all’accordo sottoscritto tra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni dei Consumatori per la sospensione delle rate dei mutui, nell’ambito del più ampio programma di intervento a sostegno del mercato del credito retail denominato “Piano Famiglie”. La misura, diretta ad offrire uno strumento di immediato aiuto alle famiglie in difficoltà, prevede la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi in seguito al verificarsi di eventi certi ed identificabili che possono ridurre la capacità di rimborso dei mutuatari. 4.10 La prevedibile evoluzione della gestione Il quadro complessivo appare ancora dominato dall’incerto andamento ciclico e secondo le stime ufficiali si teme, in particolare, che la ripresa sarà di intensità molto modesta, governata dall’accumulo di scorte, da una dinamica positiva ma limitata della domanda globale e da un moderato recupero dell’attività produttiva. Ci si attende inoltre che la debole fase positiva sarà alimentata da una graduale ripresa della domanda finale interna. Nonostante l’abbondante liquidità e il livello minimo dei tassi di riferimento, è previsto un ulteriore rallentamento della domanda di finanziamenti da parte delle imprese italiane come effetto della fase negativa dell’economia. La tendenza in atto di una crescita della propensione al risparmio dovrebbe rallentare inoltre la domanda di finanziamenti da parte delle famiglie, soprattutto nella componente dei mutui per l’acquisto delle abitazioni e in quella del credito al consumo. Per la Sardegna si prevede che la dinamica dei finanziamenti bancari si manterrà positiva soprattutto con riferimento alla componente della domanda attivata dalle imprese. La raccolta bancaria potrebbe invece essere influenzata dai rendimenti minimi del mercato monetario, dalla minore volatilità degli investimenti azionari e dagli effetti della crisi economica sui bilanci di famiglie e imprese Il Banco di Sardegna sarà impegnato a sostenere il sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa, in particolare con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti. Nell’ambito della raccolta, l’impegno sarà volto ad accrescere il numero di conti correnti ordinari e il collocamento di propri prestiti obbligazionari presso le famiglie. 46 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 4.11 Proposta di ripartizione dell'utile dell'esercizio 2009 A norma di legge (1) e dell'art. 33 dello Statuto si propone di destinare come segue il risultato economico dell'esercizio: Riparto Utile di esercizio Assegnazione ad una riserva indisponibile delle plusvalenze realizzate ex art. 6, co. 1, lett. a) del D. Lgs. 38/05 (1) Dividendo unitario Incidenza % sul totale del risultato d'esercizio 45.129.576,83 100,00% 1.050.257,65 2,3% Assegnazione alle 6.600.000 azioni di risparmio di un dividendo del 5% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00) 990.000,00 0,15 2,2% Assegnazione alle 1.167.745 azioni privilegiate di un dividendo del 10% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00) 350.323,50 0,30 0,8% Assegnazione alla Riserva Statutaria (art 33 co.1 lett. d dello Statuto) del 20% dell'utile netto 9.025.915,37 Assegnazione alle 6.600.000 azioni di risparmio di un dividendo ulteriore del 9,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00) 1.848.000,00 0,28 4,1% 116.774,50 0,10 0,3% Assegnazione alle 43.981.509 azioni ordinarie di un dividendo del 12,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00) 16.273.158,33 0,37 36,1% Assegnazione alla Riserva disponibile (art. 33 co.2 lett. a dello Statuto) dell'utile netto rimanente dalle precedenti assegnazioni 15.475.147,48 Assegnazione alle 1.167.745 azioni privilegiate di un dividendo ulteriore del 3,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00) 20,0% 34,3% (1) L’articolo 6, co. 1, lett. a) del D. Lgs. n. 38 del 2005 "Esercizio delle opzioni previste dall'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali" prevede che “le società che redigono il bilancio di esercizio secondo i principi contabili internazionali non possono distribuire utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto”. Nel caso in cui la descritta proposta di riparto sia approvata saranno assegnati a riserve patrimoniali 25,5 milioni, dei quali 1,1 milioni con il vincolo di indisponibilità di cui all’art. 6, co. 1, lett. a) del D. Lgs. 38/05 e distribuiti dividendi per 19,6 milioni. In particolare si segnala che, se approvata dall’Assemblea dei soci, la proposta di riparto degli utili prevede che: - alle azioni di risparmio sarà assegnato un dividendo unitario complessivo di 0,43 euro; - alle azioni privilegiate sarà assegnato un dividendo unitario complessivo di 0,40 euro; - alle azioni ordinarie sarà assegnato un dividendo unitario di 0,37 euro. Per effetto della riforma fiscale entrata in vigore il 1° gennaio 2004, al dividendo non compete alcun credito d’imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o concorre limitatamente alla formazione del reddito imponibile. 47 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 5. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà del presidente La composizione del Consiglio di Amministrazione è riportata in apertura della presente relazione. Facoltà del Presidente In attuazione delle funzioni previste all'art. 25 dello Statuto, così come modificato dall’Assemblea dell’11 novembre 2009, il Presidente svolge le funzioni assegnategli dalla legge, promuovendo la funzionalità del governo della Società, nonché l’effettivo ed equilibrato funzionamento e bilanciamento dei poteri tra i diversi organi e ponendosi quale interlocutore del Collegio sindacale, dei responsabili delle funzioni interne di controllo e dei comitati interni. Oltre alle deliberazioni che può assumere in caso d’urgenza ai sensi dell’art. 25, comma 2°, dello Statuto, al Presidente vengono delegate le seguenti facoltà: Facoltà di spese di rappresentanza Il Presidente può autorizzare spese di Relazione, Rappresentanza e Sviluppo (comprese iniziative promozionali, pubblicitarie e sponsorizzazioni) nel limite annuale di € 51.600. Facoltà per contributi e oblazioni Il Presidente può concedere contributi e oblazioni a enti con fini sociali e di pubblico interesse, fino a un plafond globale annuo di € 51.600. 48 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI (ai sensi dell’articolo 123–bis TUF) (modello di amministrazione e controllo tradizionale) ESERCIZIO 2009 CdA 15 marzo 2010 Sito web: www.bancosardegna.it 49 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 1) INFORMAZIONI sugli ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123-bis, comma 1, TUF) alla data del 31/12/2009 In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 123 bis del Testo Unico della Finanza, si forniscono le informazioni richieste sugli assetti proprietari della Banca. a) Struttura del capitale sociale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera a, TUF) Il capitale sociale è di euro 155.247.762 interamente versato ed è rappresentato da n. 51.749.254 azioni del valore nominale di euro 3 ciascuna, di cui: - n. 43.981.509 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 131.944.527, sono ordinarie (84,99% dell’intero capitale sociale); - n. 6.600.000 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 19.800.000, sono di risparmio (12,75% dell’intero capitale sociale). Le azioni di risparmio sono quotate nel Segmento Standard del Mercato MTA della Borsa Italiana e non hanno diritto di voto in assemblea. In sede di riparto degli utili netti, ad esse spetta per Statuto (art. 33) un dividendo privilegiato pari al 5% del valore nominale dell’azione. Quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5%, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi. In caso di attribuzione di dividendi anche alle azioni ordinarie, alle azioni di risparmio spetta un dividendo complessivo maggiorato – rispetto a quello delle azioni ordinarie – in misura pari al 2% del valore nominale dell’azione; - n. 1.167.745 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 3.503.235 sono privilegiate (2,26% dell’intero capitale sociale). Le azioni privilegiate hanno diritto di voto limitato alla sola assemblea straordinaria. In sede di riparto degli utili netti, alle azioni privilegiate spetta per Statuto (art. 33) un dividendo pari al 10% del valore nominale, subordinato rispetto a quello riservato alle azioni di risparmio e prioritario rispetto a quello delle azioni ordinarie. In caso di attribuzione di dividendi anche alle azioni ordinarie, spetta alle azioni privilegiate un dividendo complessivo maggiorato – rispetto a quello delle azioni ordinarie – in misura pari all’1% del valore nominale dell’azione. b) Restrizioni al trasferimento di titoli (ex art. 123-bis, comma 1, lettera b, TUF) La sottoscrizione e l’acquisto di azioni della Società, da chiunque effettuati, direttamente o per il tramite di società controllate, società fiduciarie o per interposta persona, sono soggetti alle disposizioni del Titolo II, Capo III, del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, ed eventuali successive modificazioni. 50 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione c) Partecipazioni rilevanti nel capitale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera c, TUF ) I Soci rilevanti sono: La Banca popolare dell’Emilia Romagna Società cooperativa, con sede sociale in Modena e codice fiscale n. 01153230360, - azioni ordinarie possedute: n. 22.430.570 pari al 51% del capitale ordinario del Banco; - azioni privilegiate possedute: n. 709.103 (con diritto di voto limitato alla sola assemblea straordinaria); Quota sul capitale votante in assemblea ordinaria 51,00%. Quota sul capitale votante in assemblea straordinaria 51,25%. La Fondazione Banco di Sardegna, con sede sociale in Cagliari e codice fiscale n. 00096420906, - azioni ordinarie possedute: n. 21.550.939 pari al 49% del capitale ordinario del Banco; - azioni privilegiate possedute: n. 430.850 (con diritto di voto limitato alla sola assemblea straordinaria). Quota sul capitale votante in assemblea ordinaria 49,00%. Quota sul capitale votante in assemblea straordinaria 48,69% . d) Titoli che conferiscono diritti speciali (ex art. 123-bis, comma 1, lettera d, TUF ) Non esistono fattispecie di titoli che conferiscano diritti speciali di controllo del capitale sociale. e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera e, TUF ) Non esistono sistemi che conferiscano ai dipendenti particolari modalità di voto, quando lo stesso non è esercitato direttamente. f) Restrizioni al diritto di voto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera f, TUF ) Le azioni privilegiate hanno diritto di voto limitato alla sola assemblea straordinaria. Le azioni di risparmio non hanno diritto di voto. g) Accordi tra azionisti (ex art. 123-bis, comma 1, lettera g, TUF) Gli azionisti ordinari Banca popolare dell’Emilia Romagna S.c.a r.l. e Fondazione Banco di Sardegna che, come detto, detengono rispettivamente il 51% e il 49% del capitale sociale ordinario del Banco, hanno stipulato dei patti parasociali ex art. 122 del D. Lgs. n. 58/1998. Il capitale sociale vincolato al patto è pari al 100% del capitale ordinario. Con riguardo alle azioni privilegiate sono vincolate al patto numero 699.989 azioni privilegiate dalla "Banca popolare dell'Emilia Romagna società cooperativa" e numero 430.850 azioni privilegiate dalla "Fondazione Banco di Sardegna". 51 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione L'Accordo pone limiti al trasferimento delle Azioni Conferite, istituisce obblighi di preventiva consultazione per l'esercizio del diritto di voto relativo alle Azioni Conferite e disciplina la rappresentanza degli azionisti negli organi amministrativo e sindacale. h) Clausole di change of control (ex art. 123-bis, comma 1, lettera h, TUF) Non esistono accordi dei quali la Banca o le sue controllate siano parti e che acquistino efficacia, siano modificati o si estinguano in caso di cambiamento di controllo della Società. i) Accordi tra la società e gli amministratori che prevedono indennità in caso di licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di un’offerta pubblica di acquisto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera i, TUF) Non esistono accordi tra il Banco e gli amministratori che prevedano indennità in caso di dimissioni o di cessazione dalla carica a seguito di offerte pubbliche di acquisto. l) Norme applicabili alla nomina e sostituzione degli amministratori nonché alla modifica dello Statuto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera l, TUF) Le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione di amministratori, nonché alla modifica dello statuto sono quelle previste dalle disposizioni di legge. m) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie (ex art. 123-bis, comma 1, lettera m), TUF) Non sono previste: deleghe per aumenti di capitale ai sensi dell’art. 2443 del cod.civ.; poteri in capo agli amministratori di emettere strumenti finanziari partecipativi; autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie. n) Attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 a ss. c.c.) Il Banco di Sardegna S.p.A. è soggetto ad attività di direzione e coordinamento della Banca popolare dell’Emilia Romagna Società Cooperativa. Il Banco di Sardegna S.p.A. fa inoltre parte del gruppo bancario “Banca popolare dell’Emilia Romagna” n° 5387.6. 52 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2) COMPLIANCE (ex art. 123-bis, comma 2, lettera a, TUF) ADESIONE A CODICI DI COMPORTAMENTO (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA A, TUF) Il Banco di Sardegna SpA non aderisce attualmente ad alcun codice di comportamento in materia di governo societario promosso da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria. 3) ASSEMBLEE (ex art. 123-bis, comma 2,lettera c, TUF) ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA Nell’Assemblea ordinaria hanno diritto di voto le sole azioni ordinarie. Nell’Assemblea straordinaria hanno diritto di voto le azioni ordinarie e quelle privilegiate. L’Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all’anno entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. L’Assemblea dei soci si riunisce anche in luogo diverso dalla sede legale o da quella amministrativa, purché nell’ambito del territorio nazionale ed è convocata dal Consiglio di Amministrazione. Possono intervenire in Assemblea coloro cui spetta il diritto di voto, per i quali sia pervenuta alla società, entro il termine stabilito dalla legge, la comunicazione dell’intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione. Ogni azione ordinaria dà diritto ad un voto. Coloro che hanno diritto di intervenire in Assemblea, possono farsi rappresentare, con l’osservanza delle disposizioni di legge, fatti salvi i casi di rappresentanza legale. La relativa delega deve essere conferita per iscritto. Per la validità della costituzione e delle deliberazioni dell’Assemblea, sia in sede ordinaria che in sede straordinaria, tanto in prima che in seconda convocazione, lo Statuto richiama le disposizioni di legge. L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di sua assenza od impedimento, da chi ne fa le veci ai sensi di Statuto. Al Presidente dell’Assemblea spetta l’accertamento dell’identità e della legittimazione degli intervenuti, della regolarità delle deleghe e la verifica della regolare costituzione dell’Assemblea. Egli dirige, regola la discussione e lo svolgimento dei lavori assembleari, stabilisce le modalità delle votazioni, accerta e proclama i relativi risultati. Il Presidente dell’Assemblea è assistito da un Segretario individuato nella persona di chi svolge le funzioni di Segretario del Consiglio di Amministrazione. L’Assemblea nomina, ove lo ritenga, due scrutatori tra gli azionisti e/o i Sindaci. 53 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione L’Assemblea ordinaria: 1) discute e approva il bilancio d’esercizio; 2) nomina il Presidente, il Vice Presidente e gli altri componenti del Consiglio di amministrazione, il Presidente e gli altri componenti del Collegio Sindacale; 3) su proposta motivata del Collegio sindacale, conferisce l’incarico di revisione contabile ad una Società di revisione iscritta nell’apposito Albo, determinandone il corrispettivo e, sussistendone i presupposti, revoca l’incarico; 4) determina il compenso spettante ai componenti del Consiglio di amministrazione, del Comitato Esecutivo e del Collegio sindacale; 5) approva le politiche di remunerazione a favore di Amministratori, di dipendenti o di collaboratori non legati alla società da rapporti di lavoro subordinato; 6) approva eventuali piani di remunerazione basati su strumenti finanziari; 7) delibera l’assunzione di partecipazioni in altre imprese comportante una responsabilità illimitata per le obbligazioni delle medesime. L’Assemblea straordinaria è convocata per le deliberazioni di sua competenza nei casi previsti dalla legge. ASSEMBLEA SPECIALE DEGLI AZIONISTI DI RISPARMIO Lo Statuto del Banco regola le competenze e il funzionamento dell’Assemblea degli azionisti di risparmio. L'Assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio delibera: a) sulla nomina e sulla revoca del Rappresentante comune e sull’azione di responsabilità nei suoi confronti; b) sull'approvazione delle deliberazioni dell’Assemblea della società che pregiudicano i diritti della categoria, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria; c) sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi e sul rendiconto relativo; il fondo è anticipato dalla società, che può rivalersi sugli utili spettanti agli azionisti di risparmio in eccedenza al minimo garantito; d) sulla transazione delle controversie con la società, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria; e) sugli altri oggetti di interesse comune. L’Assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio è convocata dal Rappresentante comune degli azionisti di risparmio, ovvero dagli amministratori della Società quando lo ritengano necessario o ne sia fatta richiesta da tanti possessori di azioni di risparmio che rappresentino almeno l’uno per cento delle azioni di risparmio della categoria. In caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli amministratori l’assemblea speciale è convocata dal collegio sindacale. In deroga all’articolo 2376, secondo comma, del codice civile (“Alle assemblee speciali si applicano le disposizioni relative alle assemblee straordinarie”) l’Assemblea, salvo i casi previsti alle lettere b) e d), delibera in prima e in seconda convocazione col voto favorevole di tante azioni che rappresentino rispettivamente almeno il venti e il dieci per cento delle azioni in circolazione; in terza convocazione l’Assemblea delibera a maggioranza dei presenti, qualunque 54 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione sia la parte di capitale rappresentata dai soci intervenuti. Si applica l’articolo 2416 del codice civile riguardante l’impugnazione delle deliberazioni dell’assemblea degli obbligazionisti. Il Rappresentante comune degli azionisti di risparmio può essere scelto al di fuori degli azionisti di risparmio stessi. Al Rappresentante comune degli azionisti di risparmio si applica l’articolo 2417 del codice civile – “Rappresentante comune degli obbligazionisti” - intendendosi l’espressione “obbligazionisti” riferita ai possessori di azioni di risparmio. Possono essere nominate rappresentanti comuni anche le persone giuridiche autorizzate all’esercizio dei servizi d’investimento nonché le società fiduciarie. Il Rappresentante comune dura in carica per un periodo non superiore a un triennio e può essere rieletto. La nomina del Rappresentante comune è iscritta nel registro delle imprese. Al fine di assicurargli un’adeguata informazione sulle operazioni societarie che possono influenzare l’andamento delle quotazioni delle azioni della categoria, la Società invia al Rappresentante comune la documentazione messa a disposizione del pubblico in occasione di operazioni straordinarie, negli stessi tempi e con le medesime modalità con cui essa è messa a disposizione della società di gestione del mercato. Il rappresentante comune degli azionisti di risparmio assiste anche alle assemblee ordinarie e straordinarie. 4) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (ex art. 123-bis, comma 2,lettera d, TUF) NOMINA E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Banco di Sardegna S.p.A. è amministrato da un Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea, composto da dieci a sedici membri compresi il Presidente e il Vice Presidente. Gli Amministratori sono nominati per un periodo di tre esercizi, scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili. Tutti gli Amministratori debbono possedere i requisiti previsti dalla legge. Almeno due amministratori debbono possedere i requisiti di indipendenza previsti dall’art. 148 comma 3 D. Lgs. n. 58/1998. I Patti Parasociali – stipulati come detto tra la Banca popolare dell’Emilia Romagna e la Fondazione Banco di Sardegna - disciplinano tra l’altro la rappresentanza degli azionisti negli organi sociali. In particolare, con riferimento alla nomina del Consiglio di Amministrazione, “le “Parti” si impegnano, per l'intera durata dell'Accordo, a far sì che i membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo del “Banco” siano nominati su designazione della “Fondazione” e di “Bper” in numero proporzionale alla rispettiva partecipazione nel capitale sociale ordinario del “Banco” stesso. A “Bper”, in quanto detentrice della partecipazione di maggioranza nel capitale sociale ordinario del “Banco”, verrà assicurata la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo del “Banco”. Indipendentemente dalla percen- 55 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione tuale di capitale sociale ordinario del “Banco” che si troverà a detenere nel tempo, la “Fondazione” manterrà il diritto di nominare almeno uno dei membri del consiglio di amministrazione del “Banco”. Il Consiglio di Amministrazione in carica è stato nominato dall’Assemblea dei Soci del 2 maggio 2007 e scade alla data dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo all’esercizio 2009. Si riporta di seguito la composizione del Consiglio di Amministrazione: - prof. Franco Antonio Farina - comm. Ivano Spallanzani - rag. Antonio Gregorio Capitta - sig. Lucrezio Dalmasso - dott. Pier Paolo Falco - dott. Guido Leoni - arch. Francesco Loi - dott. Franco Lugli - dott. Giommaria Pinna - dott. Giovanni Pinna Parpaglia - geom. Romolo Pisano - prof. Gabriele Racugno - dott. Riccardo Riccardi - avv. Paolo Sestu - prof. Francesco Sitzia Presidente1 Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere2 Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere 1) in carica dal 15 giugno 2007 nominato con delibera di assemblea totalitaria; 2) in carica dal 26 ottobre 2007 nominato con delibera di Assemblea ordinaria; COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria del Banco di Sardegna S.p.A. e, segnatamente, sono ad esso conferite tutte le facoltà per l’attuazione e il raggiungimento degli scopi sociali che non siano per legge o in forza dello Statuto, riservate in modo tassativo all’Assemblea. Oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge sono riservate all'esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione le seguenti materie: a) la determinazione degli indirizzi generali di gestione e di sviluppo organizzativo, l’approvazione delle linee e le operazioni strategiche, i piani industriali e finanziari; b) l'adozione e l’approvazione dei regolamenti interni; c) la nomina del Direttore generale, nonchè dei Vice Direttori generali, dei Direttori centrali, definendone le competenze e il trattamento economico; la nomina dei responsabili delle funzioni di revisione interna e di conformità e dei dirigenti; d) l'assunzione e la cessione di partecipazioni; e) la delibera sull’apertura, chiusura e trasferimento di dipendenze e uffici della Società; 56 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione f) la delibera sulle sanzioni disciplinari previste dai vigenti contratti per i dirigenti; g) la delibera sulla designazione e nomina di amministratori e sindaci di istituti, società, consorzi ed enti in genere cui la Società partecipi, nonché di altri enti alla nomina dei cui amministratori e/o sindaci essa sia chiamata a provvedere; h) le delibere in materia di costruzione, acquisto, vendita e permuta di immobili; i) i contratti che regolano il rapporto di lavoro e il trattamento di quiescenza del personale della Società; l) i criteri per il coordinamento delle società controllate; m) la fusione nei casi di incorporazione di società interamente possedute e di società possedute al novanta per cento; n) gli adeguamenti dello Statuto sociale alle disposizioni previste da norme imperative; o) le delibere sulla determinazione dei budget annuali di spesa; p) le delibere sul progetto di bilancio e sulle proposte di riparto dell’utile di esercizio; q) le delibere sulle proposte di modifica statutaria; r) proporre all’Assemblea dei soci l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili e le operazioni sul capitale sociale; s) le delibere sul conferimento di deleghe agli Amministratori; t) le delibere sulla costituzione, composizione, competenze e durata del Comitato Esecutivo e di eventuali altri comitati o commissioni; u) le delibere sulla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche in conformità allo Statuto, sentito il parere del Collegio sindacale; v) le delibere sull’assunzione di posizioni di rischio, quando superiori al decimo del patrimonio rilevante ai fini di Vigilanza. FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il funzionamento del Consiglio di Amministrazione è regolato dalla legge e dallo Statuto. Il Presidente convoca il Consiglio di amministrazione, di regola, con frequenza mensile e, comunque, ogni qualvolta lo ritenga opportuno o ne sia fatta richiesta scritta, indicante gli argomenti da trattare, da almeno un terzo degli Amministratori in carica o dal Collegio sindacale e ne formula l’ordine del giorno. In caso di assenza o di impedimento del Presidente, ne adempie le funzioni il Vice Presidente. Nel caso di assenza di entrambi, le funzioni sono esercitata dal Consigliere espressamente designato dal Consiglio di Amministrazione. La convocazione è fatta con avviso – contenente l’indicazione del giorno, dell’ora, del luogo dell’adunanza (che può essere diverso da quello della sede legale e della sede amministrativa, purché nell’ambito dell’Unione Europea) e degli argomenti da trattare – trasmesso per raccomandata, telegramma, telex, telefax e-mail o utilizzando qualunque altro strumento tecnologico comportante certezza di ricezione, almeno sei giorni prima della riunione e inviato al domicilio di ciascun Amministratore e Sindaco effettivo. In caso di urgenza, la comunicazione può essere trasmessa sino ai due giorni precedenti la data della riunione. E’ ammessa la possibilità che le riunioni del Consiglio di amministrazione si tengano per videoconferenza e/o teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia 57 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione loro consentito di seguire la discussione, di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati e di ricevere, trasmettere e visionare documenti. Il Consiglio di amministrazione, presieduto dal Presidente o da chi ne fa le veci, è validamente costituito con l’intervento della maggioranza degli Amministratori in carica. Le deliberazioni debbono essere approvate a maggioranza assoluta dei presenti. Il Presidente del Consiglio di amministrazione svolge le funzioni assegnategli dalla legge, promuovendo la funzionalità del governo della Società, nonché l’effettivo ed equilibrato funzionamento e bilanciamento dei poteri tra i diversi organi e ponendosi quale interlocutore del Collegio sindacale, dei responsabili delle funzioni interne di controllo e dei comitati interni. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE Nel Banco si è instaurata, sin dalla quotazione dei titoli di risparmio dell’allora Istituto di credito di diritto pubblico (successivamente convertiti in azioni di risparmio parimenti quotate), una particolare attenzione al trattamento delle informazioni price sensitive. La Presidenza, autonomamente o su segnalazione della Direzione anche tramite la Segreteria generale, valuta le situazioni suscettibili di una eventuale comunicazione al mercato (obbligatoria o opportuna). Il testo dei comunicati è, di norma, portato all’approvazione del Consiglio. In ossequio alle norme di legge e alle disposizioni della Consob, il Banco ha impartito le necessarie istruzioni alle società controllate perché comunichino tempestivamente al Banco stesso le informazioni che possano fare insorgere l’obbligo di comunicazione ai sensi dell’art. 114 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58. Il Consiglio ha altresì affidato alla Segreteria generale il compito di coordinare l’attività “istruttoria” per la individuazione delle persone da inserire nel Registro delle persone che hanno accesso a informazioni privilegiate (come richiesto dall’art. 115-bis del Testo Unico della Finanza). ORGANI DELEGATI - COMITATO ESECUTIVO Il Consiglio di amministrazione può nominare, fra i propri componenti, un Comitato esecutivo, composto da un minimo di cinque fino a sette membri. Il Presidente e il Vice Presidente del Comitato Esecutivo sono nominati dal Consiglio di amministrazione. Al Presidente del Consiglio di amministrazione non spetta il potere di proposta nel Comitato Esecutivo di cui venga chiamato a far parte. Il Segretario del Consiglio di amministrazione è anche Segretario del Comitato esecutivo. 58 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Con delibera in data 15 giugno 2007, il Consiglio di Amministrazione ha nominato un Comitato Esecutivo, composto da n. 7 consiglieri, nelle persone dei signori: - prof. Franco Antonio Farina - comm. Ivano Spallanzani - rag. Antonio Gregorio Capitta - dott. Guido Leoni - arch. Francesco Loi - geom. Romolo Pisano - dott. Riccardo Riccardi Presidente1 Vice Presidente2 Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere3 1) Confermato, in relazione alle nuove disposizioni statutarie, con delibera cda dell’11 dicembre 2009 2) Confermato, in relazione alle nuove disposizioni statutarie, con delibera cda dell’11 dicembre 2009 3) Nominato con delibera cda del 14 maggio 2008 in sostituzione del dott. Calza, consigliere dimissionario Il Comitato esecutivo è investito dei poteri e delle attribuzioni a esso delegati dal Consiglio di amministrazione. In caso di urgenza il Comitato esecutivo può assumere deliberazioni in merito a qualsiasi affare od operazione che non siano riservati alla competenza esclusiva del Consiglio di amministrazione, nonché le deliberazioni di cui all’art. 18, 2° comma, lettera g) dello Statuto sociale. Delle decisioni assunte dovrà essere data comunicazione al Consiglio di amministrazione in occasione della prima seduta successiva. Il Presidente del Comitato esecutivo riferisce al Consiglio di amministrazione in ordine all’attività svolta dal Comitato esecutivo con periodicità almeno trimestrale ai sensi dell’art. 2381, comma 5°, del codice civile. Le adunanze del Comitato esecutivo sono presiedute dal Presidente del Comitato medesimo o da chi ne fa le veci. Il Comitato si riunisce di regola con periodicità mensile e, comunque, ogniqualvolta il Presidente lo ritenga opportuno. Le modalità di convocazione del Comitato esecutivo, ove non determinate dal Consiglio di amministrazione, sono stabilite dal Comitato stesso. Alle riunione del Comitato esecutivo assistono i componenti del Collegio sindacale. Per la validità delle adunanze del Comitato esecutivo è necessario l’intervento della maggioranza dei suoi componenti. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei presenti. E’ ammessa la possibilità che le riunioni del Comitato Esecutivo si tengano per videoconferenza e/o teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia loro consentito di seguire la discussione, di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati e di ricevere, trasmettere e visionare documenti. 59 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Verificandosi tali presupposti, il Comitato Esecutivo si considera tenuto nel luogo in cui si trovano il Presidente e il Segretario, che ne sottoscrivono il verbale. I verbali delle riunioni del Comitato, redatti a cura del Segretario, devono essere firmati dal Presidente o da chi lo ha sostituito e dal Segretario. 5) COLLEGIO SINDACALE (ex art. 123-bis, comma 2,lettera d, TUF) NOMINA E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE Il Collegio sindacale è composto da 5 Sindaci effettivi, tra cui il Presidente, e da 3 sindaci supplenti, in possesso dei requisiti previsti dalle disposizioni di legge e di Statuto. I Sindaci durano in carica per tre esercizi e sono rieleggibili. Essi scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica. Qualora venga a mancare il Presidente del Collegio sindacale, fino alla prima successiva Assemblea ne esercita le funzioni il più anziano di età tra i Sindaci effettivi. I Patti Parasociali – stipulati come detto tra la Banca popolare dell’Emilia Romagna e la Fondazione Banco di Sardegna - disciplinano tra l’altro la rappresentanza degli azionisti negli organi sociali. In particolare, con riferimento alla nomina del Collegio Sindacale, “le “Parti” si impegnano, per l'intera durata dell'Accordo, a far sì che almeno due membri effettivi ed un membro supplente del collegio sindacale del “Banco” siano nominati su designazione della “Fondazione”. Il presidente del collegio sindacale del “Banco” sarà scelto tra i membri del collegio nominati su designazione di “Bper”. Il Collegio Sindacale è stato nominato dall’Assemblea ordinaria dei Soci del 2 maggio 2007 e scade alla data dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo all’esercizio 2009. Si riporta di seguito la composizione del Collegio Sindacale: Dott. VITTORIO PILLONI Dott. Antonio CHERCHI Dott. Giovanni GHI Dott.ssa Delfina PALA Dott. Pier Paolo PROFILI Dott.ssa Raffaelina DENTI Dott. Carlo PIRAS Dott. Nereo VASCONI Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco supplente Sindaco supplente Sindaco supplente 60 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione FUNZIONAMENTO E RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE Il Collegio sindacale vigila sull'osservanza delle norme di legge, dello statuto, dei regolamenti e delle deliberazioni sociali, controlla l’amministrazione della Società, accerta l’adeguato coordinamento di tutte le funzioni e strutture coinvolte nel sistema dei controlli, segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze ed irregolarità eventualmente riscontrate, chiedendo l’adozione di idonee misure correttive e verificandone nel tempo l’attuazione e l’efficacia, ed adempie tutte le funzioni ad esso demandate. Nello svolgimento delle verifiche e degli accertamenti necessari, il Collegio sindacale e, anche individualmente, i Sindaci possono avvalersi delle strutture e delle funzioni preposte al controllo interno, nonché procedere, in qualsiasi momento, anche individualmente, ad atti di ispezione e controllo. Il Collegio sindacale può altresì chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari nonché richiedere e scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all’andamento generale dell’attività sociale. I Sindaci devono assistere alle Assemblee, alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e, se istituito, del Comitato Esecutivo. E' ammessa la possibilità che le adunanze del Collegio Sindacale si tengano mediante mezzi di comunicazione a distanza. Ai componenti del Collegio sindacale si applicano i limiti del cumulo degli incarichi previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti. 6) SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO (ex art. 123-bis, comma 2,lettera b, TUF) SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI E DI CONTROLLO INTERNO IN RELAZIONE AL PROCESSO DI INFORMATIVA FINANZIARIA L’art. 123-bis del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, oltre a prevedere un’ampia ed articolata informativa sulla struttura sociale dell’azienda, prescrive la descrizione “delle principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria, anche consolidata, ove applicabile” (comma 2 lett. B). Ai fini di una disamina più approfondita sui diversi profili di rischio e le relative politiche di copertura messe in atto dalla banca, si rimanda alla Nota integrativa – Parte E. Sistema di gestione dei rischi Compete al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in conformità a quanto disciplinato all’interno delle Linee guida sul sistema dei controlli interni di Gruppo, con l’assistenza del Comitato per il Controllo Interno, la definizione delle strategie e delle politiche di gestione dei rischi oggetto della “Policy di gestione dei rischi di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”, nonché gli standard di impianto ed i limiti di assunzione a livello di Gruppo in modo che i rischi nell’informativa finanziaria risultino correttamente sorvegliati. 61 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione L’approccio progettuale adottato dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna, ai fini delle necessarie attività di adeguamento al mutato contesto normativo, ha coinvolto diverse funzioni aziendali nell’elaborazione di un Sistema Integrato di Controllo Interno che, attraverso metodologie, strumenti e processi condivisi, consente di valutare in modo coordinato i profili di rischio del Gruppo ed i rispettivi presidi. Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha recepito nel proprio ordinamento interno un apposito documento di indirizzo emanato dalla capogruppo: le “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo”. Tali linee guida definiscono i principi del processo di gestione del Sistema dei controlli interni del Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, nonché i ruoli degli organi e delle funzioni in esso coinvolti. In coerenza con le prescrizioni normative viene descritto anche il ruolo del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito Dirigente preposto), il quale “assicura l’attendibilità dell’informativa finanziaria della Capogruppo e, con riferimento al bilancio consolidato, del Gruppo”. A tal fine, il Dirigente preposto nell’esecuzione delle linee di indirizzo in materia di informativa finanziaria definite dal Consiglio di Amministrazione, nonché nel rispetto degli obblighi assegnatigli dalla legge “provvede alla progettazione, realizzazione e manutenzione del Modello di controllo sull’informativa finanziaria da applicare alla Banca e, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, alle Società rientranti nel perimetro di consolidamento”. Il Banco di Sardegna, in quanto società quotata, assicura l’attendibilità dell’informativa finanziaria attraverso un proprio Dirigente Preposto il quale opera secondo il modello definito dalla Capogruppo che contribuisce a sviluppare mantenendo inalterati i poteri e le responsabilità assegnati dalla normativa. I Dirigenti preposti della Capogruppo e della Sub-Holding Banco di Sardegna si avvalgono, per lo svolgimento della propria missione, di un Referente, identificato presso ogni singola società rientrante nel perimetro di consolidamento. Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria 1. Premessa Il Consiglio di Amministrazione della banca ha, a suo tempo, recepito la “Policy di gestione dei rischi di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”, sulla base di quanto definito dalle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo”. Essa definisce i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Unità Organizzative aziendali coinvolte nella gestione dei rischi nell’informativa finanziaria. Al riguardo, le modalità e le metodologie adottate nelle attività di assunzione e controllo dei rischi oggetto della Policy sono articolate in un processo le cui fasi costituiscono il “Processo di gestione del rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”. 62 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2. Fasi del processo di gestione dei rischi nell’informativa finanziaria L’insieme delle attività volte a identificare, accettare e controllare i rischi nell’informativa finanziaria costituiscono internamente il cd. “processo di gestione”, il quale risulta articolato nelle seguenti fasi: identificazione; assunzione; sorveglianza. 2.1 Identificazione dei rischi nell’informativa finanziaria La fase comprende le attività di analisi delle fonti di generazione del rischio, di classificazione delle tipologie di rischio con un impatto sull’informativa finanziaria, di individuazione e delimitazione del perimetro aziendale nel quale tali rischi possono manifestarsi. Al riguardo, sono state definite le seguenti categorie di rischio: Rischio di errore non intenzionale. Per “rischio di errore non intenzionale” si intende il rischio di errori significativi in bilancio determinati da atti commissivi o omissivi non intenzionali derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni; Rischio di frode. Per “rischio di frode” si intende il rischio di errori significativi in bilancio determinati da un atto intenzionale, dolosamente posto in essere, al fine di ottenere un vantaggio ingiusto o illecito attraverso una falsa informativa finanziaria. Tenuto conto della sopra indicata tassonomia, i rischi di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria sono individuati con riferimento ai processi “amministrativocontabili” della Banca, nel rispetto delle definizioni internamente stabilite per i processi medesimi. 2.2 Assunzione dei rischi nell’informativa finanziaria La fase comprende le attività di fissazione degli obiettivi di “financial reporting” e delle collegate soglie di accettazione e tolleranza dei rischi nell’informativa finanziaria. Al riguardo, rientrano nella fase di assunzione dei rischi: le scelte aziendali con oggetto la progettazione e l’implementazione dei processi amministrativo-contabili con particolare riferimento al disegno dei controlli di linea; segnatamente, con riferimento ai controlli, viene riposta particolare attenzione ai seguenti aspetti: o chiara attribuzione delle responsabilità assegnate nell’esecuzione dei controlli di linea (di carattere informatico – IT – o manuale standard), parti integranti del processo amministrativo-contabile; o l’impianto dei controlli di linea deve tenere conto, in modo compiuto e completo, dei singoli eventi di rischio di errata o falsa informativa che possono manifestarsi; le valutazioni sulla significatività del “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”, attraverso la fissazione di criteri con cui identificare le componenti societarie, le voci e le schede contabili, tra cui quelle significative, rispetto alle quali indirizzare le attività, indicate al punto precedente, di progettazione, sviluppo e manutenzione dei processi amministrativo-contabili (compresi quelli di reportistica alla Capogruppo 63 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione da parte delle Società controllate ai fini della predisposizione del bilancio consolidato) nonché le successive fasi di valutazione e sorveglianza dei rischi. 2.3 Sorveglianza dei rischi nell’informativa finanziaria La fase in oggetto comprende l’insieme delle attività di valutazione, monitoraggio/controllo e reporting sui rischi nell’informativa finanziaria. 2.3.1 Valutazione dei rischi La valutazione del “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria” prende in considerazione i seguenti aspetti: frequenza di accadimento degli eventi che possono generare un impatto con oggetto l’errata o la falsa informativa finanziaria; impatto di tali eventi con attenzione ai casi in cui i rischi possono riguardare voci contabili significative; cause aziendali che possono generare gli eventi di rischio; adeguatezza dell’impianto dei controlli di linea posto a mitigazione dei rischi; modalità con cui risultano presidiati possibili fattori di rischio di frodi interne nell’informativa finanziaria. 2.3.2 Monitoraggio e controllo Le attività di monitoraggio e controllo del “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”, in generale, si riferiscono alla sorveglianza dei seguenti ambiti, mediante l’effettuazione di verifiche di funzionamento e/o la gestione di sistemi di “autoattestazione”: attività di generazione, registrazione, elaborazione e presentazione di conti ed evidenze significative e delle relative scritture incluse nel bilancio individuale e consolidato; attività amministrativo-contabili, fonti di generazione del rischio di frodi sull’informativa finanziaria. Particolare attenzione viene riposta, laddove ritenuto opportuno, alle attività di natura informatica nonché all’eventuale esistenza di contratti di esternalizzazione con riferimento a specifici processi amministrativo-contabili. 2.3.3 Reporting Le attività di reporting comprendono la predisposizione: di informativa interna di natura “gestionale” con riferimento al “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”; dell’informativa regolamentare prevista nel rispetto delle previsioni dell’articolo 154-bis del Testo Unico della Finanza. 64 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione 3. Ruoli e Funzioni coinvolte 3.1 Processo di gestione dei rischi sull’informativa finanziaria La responsabilità del processo di gestione del rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria, tenuto conto del contesto normativo di riferimento che assegna specifiche responsabilità al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, sono assegnate, oltre agli Organi Sociali, in via prevalente al Dirigente medesimo. La missione del Dirigente preposto della Sub-Holding Banco di Sardegna è articolata nei seguenti obiettivi: o assicurare l’attendibilità dell’informativa finanziaria del bilancio consolidato. o assicurare l’attendibilità dell’informativa finanziaria del bilancio individuale; o assicurare che le segnalazioni di vigilanza su base individuale si basino sui dati della contabilità e del sistema informativo aziendale. PREPOSTO AL CONTROLLO INTERNO Nell’ambito del Gruppo la funzione Revisione Interna è attribuita alla Capogruppo che ha la missione di assicurare il mantenimento di un Sistema dei controlli interni adeguato agli obiettivi aziendali e di Gruppo, svolgendo attività di valutazione della funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni e, ove richiesto, di consulenza, controllando, anche con verifiche in loco, la regolarità dell’operatività e dell’andamento dei rischi e portando all’attenzione del Consiglio di Amministrazione e dell’Alta Direzione della capogruppo i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, agli strumenti di misurazione e alle procedure. In base alle disposizioni di Gruppo il Banco ha attribuito al Responsabile della funzione Ispettorato anche la qualifica di “Referente della Direzione Revisione Interna di Gruppo”. Tale soggetto, oltre a svolgere l’attività ispettiva di propria competenza, supporta la Direzione Revisione Interna nelle attività di valutazione del Sistema dei controlli interni e la rappresenta nei rapporti con la Vigilanza, la Società di revisione esterna, gli Organi Sociali e le Unità Organizzative della Società del Gruppo. Il Responsabile della funzione Ispettorato dipende funzionalmente dalla Direzione Revisione Interna di Gruppo per quanto attiene metodologie, strumenti, reportistica e processi di lavoro ed adotta, nello svolgimento delle proprie attività, i “Modelli” e le procedure organizzative dalla stessa definiti, segnalandone le eventuali necessità di adeguamento. ORGANISMO DI VIGILANZA AI SENSI DEL D. LGS. 231/01 Presso il Banco di Sardegna è stato istituito, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 26 settembre 2003, l’Organismo di Vigilanza a norma dell’articolo 6 del D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”. All’Organismo di Vigilanza la normativa attribuisce il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di organizzazione e gestione adottati aziendalmente per prevenire i reati rientranti nel perimetro definito dal D. Lgs. 231/01 e successivi aggiornamenti mediante: • l’accertamento di eventuali modifiche alla “mappatura” delle aree di rischio; • il riscontro del rispetto delle procedure, nell’ambito delle attività già individuate quali attività sensibili; 65 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione • l’attivazione e/o esecuzione di indagini interne in coordinamento con le funzioni di controllo; • la programmazione di attività formative rivolte al personale per quanto concerne l’evoluzione della normativa in argomento, ovvero in relazione ad eventuali modifiche legislative che vadano ad interessare le fattispecie di reato previste dal D. Lgs. 231/2001; • la definizione di idonee procedure a presidio di nuove tipologie di attività qualificabili come “sensibili”; • la richiesta di aggiornamento di procedure esistenti, qualora l’attività aziendale subisca modifiche rilevanti per i rischi compresi nel perimetro; • la proposta di sanzioni disciplinari, nel caso di accertate violazioni delle disposizioni. L’Organismo di Vigilanza riferisce in caso di necessità al Consiglio di Amministrazione e relaziona semestralmente al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale sull’attività svolta e sulla situazione della Banca con riferimento agli adempimenti di cui al D. Lgs. 231/01. L’Organismo è informato, mediante apposite segnalazioni ricevute secondo la procedura prestabilita, dai soggetti tenuti all’osservanza del modello, in merito a eventi che potrebbero ingenerare responsabilità ai sensi del D. Lgs. 231/01. SOCIETA’ DI REVISIONE Con la revisione dei bilanci dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 si conclude l’incarico conferito alla Deloitte & Touche SpA con delibera assembleare del 2 maggio 2007. DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna in data 26 ottobre 2007 ha nominato alla carica di dirigente preposto alla redazione di dati contabili societari il dott. Gianfranco Tanca, che ricopre all’interno della struttura la funzione di Direttore Amministrativo. Lo statuto del Banco (art. 18-bis) stabilisce che “è di competenza esclusiva del Consiglio di amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio sindacale, la nomina del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, al quale sono attribuiti i poteri e le funzioni stabilite dalla legge e dalle altre disposizioni applicabili, nonché i poteri e le funzioni stabiliti dal Consiglio all’atto della nomina o con successiva deliberazione. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili deve essere scelto secondo criteri di professionalità e competenza tra persone che abbiano maturato un’esperienza di lavoro di almeno un triennio in posizione di adeguata responsabilità in ambito amministrativo e contabile nel settore creditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo. Il Consiglio di amministrazione procede alla verifica dei requisiti di professionalità. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili deve possedere i requisiti di onorabilità prescritti per coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo in banche. Il Consiglio di amministrazione procede alla verifica dei requisiti di onorabilità; la perdita dei requisiti comporta decadenza dall’ufficio, che deve essere dichiarata dal Consiglio di amministrazione entro trenta giorni dalla conoscenza della perdita dei requisiti suddetti. L’incarico ha durata indeterminata e, previo parere obbligatorio del Collegio sindacale, può essere revocato”. Con riguardo ai poteri e mezzi di cui dispone, il Dirigente preposto si avvale per lo svolgimento della propria missione: delle attività di coordinamento espletate dal Dirigente preposto della Capogruppo; 66 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione di una struttura denominata Ufficio Monitoraggio e controllo dell’informativa finanziaria, che dipende gerarchicamente dal Dirigente preposto medesimo; di un Referente, identificato presso le Società del Gruppo rientranti nel perimetro di consolidamento della Sub-Holding. Il Dirigente preposto, nell’esecuzione delle linee di indirizzo in materia di informativa finanziaria definite dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e della Sub-Holding, provvede alla progettazione, realizzazione e manutenzione del “Modello di controllo sull’informativa finanziaria” da applicare alla Sub-Holding e, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, alle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento. Più specificatamente, espleta i seguenti compiti con riferimento al “Processo di gestione dei rischi di errori non intenzionali e frodi nell’informativa finanziaria”, nel rispetto di quanto definito all’interno della Policy e previa condivisione preventiva con il Dirigente preposto della Capogruppo: con riferimento alle attività di identificazione del rischio: o identifica le fonti di generazione del rischio e le tipologie di rischio che possono riguardare l’informativa finanziaria; o attua i criteri, stabiliti congiuntamente con il Dirigente preposto della Capogruppo, attraverso cui identificare i processi aziendali da considerare “amministrativo-contabili”. con riferimento alle attività di assunzione del rischio: o rilascia, coerentemente con quanto effettuato e ricevuto dal Dirigente preposto della Capogruppo, indirizzi sui requisiti minimali circa la predisposizione delle procedure amministrativo-contabili a cui devono attenersi le Unità Organizzative Centrali della SubHolding, nonché, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, le Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento; o attua i criteri, stabiliti congiuntamente con il Dirigente preposto della Capogruppo, attraverso cui identificare le componenti societarie, le voci e le schede contabili, tra cui quelle significative, rispetto alle quali indirizzare le attività di progettazione, sviluppo e manutenzione dei processi amministrativo-contabili (compresi quelli di reportistica alla SubHolding da parte delle Società controllate ai fini della predisposizione del bilancio consolidato) nonché le successive fasi di valutazione e sorveglianza dei rischi. L’aggiornamento dei parametri quantitativi e qualitativi di significatività utilizzati viene segnalato al Consiglio di Amministrazione della Sub-Holding nell’informativa semestrale redatta dal Dirigente preposto medesimo. Con riferimento alle attività di sorveglianza del rischio: o per il tramite del Dirigente preposto della Capogruppo, collabora con la Revisione Interna della Capogruppo nella definizione e sviluppo delle metodologie, degli strumenti, dei processi e della reportistica che devono essere utilizzati dal Gruppo per la valutazione dell’adeguatezza dell’impianto del Sistema dei controlli interni, per le verifiche di funzionamento e per la segnalazione di eventi, indicatori di rischio o proposte di adeguamenti tecnico-organizzativi; o valuta l’adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili della Sub-Holding nonché, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, delle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento, anche esaminando le risultanze delle valutazioni svolte dalla Revisione Interna (nel rispetto della regolamentazione della 67 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione o o o o o o Direzione Revisione Interna di Gruppo che individua presso le Società del Gruppo un proprio Referente); cura la predisposizione del questionario “Rischio Frode” della Sub-Holding; verifica, concordandone la pianificazione delle attività con il Dirigente preposto della Capogruppo, l’effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili all’interno della Sub-Holding e delle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento, in queste ultime con solo riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato; si avvale della Direzione Revisione Interna della Capogruppo per delegare accertamenti presso le Dipendenze bancarie della Sub-Holding; al fine di verificare l’effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili nel Gruppo si avvale, nel rispetto del “Modello di controllo sull’informativa finanziaria”, di un sistema di “attestazioni a catena” da far approvare da parte degli Organi Aziendali competenti delle Società del Gruppo rientranti nel perimetro di consolidamento della SubHolding; segnala eventi, indicatori di rischio o proposte di adeguamenti tecnico-organizzativi ai destinatari e con le modalità previste dal “Modello per la segnalazione dei rischi”; sovraintende alla predisposizione dell’informativa, sottoposta preventivamente al Dirigente preposto della Capogruppo per la condivisione, da inoltrare successivamente alle strutture e agli Organi Aziendali competenti: gestionale, con riferimento alla relazione semestrale e annuale; regolamentare, con riferimento alle dichiarazioni e attestazioni ai sensi dell’articolo 154-bis e ai contenuti della relazione di cui all’articolo 123-bis. 7) INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE (ex art. 123-bis, comma 2,lettera b, TUF) Il Consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha approvato un’apposita procedura che riserva alla competenza deliberativa del Consiglio di amministrazione le operazioni rilevanti con parti correlate, intendendosi per operazioni rilevanti quelle che per significatività/rilevanza, natura delle controparti, oggetto della transazione (anche in relazione alla gestione ordinaria), modalità di determinazione del prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento (prossimità di chiusura dell’esercizio) possono dare luogo a dubbi in ordine: alla correttezza/completezza dell’informazione in bilancio, al conflitto di interesse, alla salvaguardia del patrimonio aziendale, alla tutela degli azionisti di minoranza. In ogni caso sono da considerarsi rilevanti tutte le Operazioni non a condizioni standard. Le Operazioni rilevanti, che per oggetto, corrispettivo, modalità o tempi di realizzazione possono avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza e correttezza delle informazioni , anche contabili, formano oggetto di informativa obbligatoria al mercato nei termini e con le modalità di cui all’art. 71-bis del regolamento CONSOB n. 11971/99. In ogni caso, se parte correlata è uno dei soggetti che svolge funzioni di direzione, amministrazione e controllo, troverà applicazione la procedura prevista dall’art. 136 del Testo Unico Bancario e le specifiche disposizioni adottate dal Banco e dalla Capogruppo. 68 Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione Le operazioni non rilevanti con parti correlate - ossia quelle tipiche, usuali o a condizioni standard, ivi incluse le operazioni infragruppo - possono essere deliberate dagli organi delegati (ovviamente nell’ambito delle deleghe conferite). I responsabili dell’attuazione dell’operazione raccolgono e conservano adeguate informazioni sulla natura della correlazione e sulle modalità esecutive dell’operazione. Le operazioni che comportino obbligazioni a carico di coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso il Banco e/o presso altra società del Gruppo bancario di appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. La delibera è assunta dal Consiglio di amministrazione all’unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale. Alla delibera così assunta non si dà esecuzione se non dopo l’acquisizione dell’assenso della Capogruppo. La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati dal Banco all’esponente bancario prima della nomina alla carica. Apposite procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità dell’elenco aggiornato delle parti correlate e dei nominativi degli esponenti delle società del Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società) ad essi collegati. 8) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI (ex art. 123 – bis, comma 2,lettera b, TUF) Il Banco, sin dal momento della quotazione dei titoli di risparmio, successivamente convertiti in azioni di risparmio, ha mirato a instaurare, tramite la Segreteria generale, un corretto rapporto con i soci e in particolare con gli azionisti di risparmio - ora anche con gli azionisti privilegiati - data la concentrazione delle azioni ordinarie in capo a due soli soci. A tale scopo il Banco ha provveduto ad istituire, all’interno della Segreteria generale, un reparto “Investor relations” che cura principalmente la corretta gestione dell’informazione societaria nel suo complesso con particolare riferimento a quella di natura riservata e/o rilevante. Per favorire l’accesso alle informazioni relative alla Società è stata creata all’interno del sito “www.bancosardegna.it” una specifica sezione “Investor relations”. In essa sono pubblicati i bilanci, le Relazioni degli amministratori sulla gestione, le Relazioni semestrali e le Relazioni trimestrali (DATI FINANZIARI); i COMUNICATI; altri DOCUMENTI (es.: le relazioni concernenti l’informativa pre-assembleare). Numeri di telefono di riferimento: 079 227055; fax: 079 226016 – 079 227053 e-mail: [email protected]. 69 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 71 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI, AI SENSI DELL'ARTICOLO 153 D. LGS. 58/98 E DELL'ARTICOLO 2429, 3° COMMA, CODICE CIVILE. Signori Azionisti, il progetto di Bilancio relativo all’esercizio 2009, che è sottoposto al Vostro esame e alla Vostra approvazione, comprende lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario, la nota integrativa ed è accompagnato dalla relazione degli Amministratori. Esso è stato redatto dal Consiglio di Amministrazione in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), e dello Standing Interpretations Committee, nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea secondo il regolamento CE n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. Il progetto di Bilancio, inoltre, è stato redatto in conformità alla normativa vigente della Consob e della Banca d’Italia, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, tenuto conto dell’aggiornamento predisposto dalla Banca d’Italia in data 18 novembre 2009. Il Consiglio di Amministrazione, al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili IAS/IFRS, ha fatto riferimento alle seguenti fonti interpretative: – Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB nel 2001; – Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC; – documenti predispsosti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione Bancaria Italiana. Il Collegio attesta che il progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 15 marzo 2010, unitamente alla relativa relazione sulla gestione. Il Collegio ritiene che il Consiglio di Amministrazione nella redazione del progetto di bilancio abbia rispettato: – la generale conformità alla legge della forma e del contenuto del bilancio, della relazione sulla gestione e l’adozione di corretti principi contabili; – la rispondenza del bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui il Collegio è a conoscenza a seguito della partecipazione alle riunioni degli organi sociali, dell’esercizio dei suoi doveri di vigilanza e dei suoi poteri di ispezione e controllo. Per la formulazione della presente relazione il Collegio si è attenuto, fra l'altro, al Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive integrazioni e modificazioni; alle istruzioni emanate dalla Consob con Comunicazione n. DEM/1025564 del 6 aprile 2001 e successive integrazioni e modificazioni; nonché, per quanto riguarda la nozione e la disciplina di “parte correlata” e di "operazioni con parti correlate" alle previsioni contenute nell'art. 2391-bis del 72 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Codice Civile, nelle Comunicazioni Consob su citate, nella Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive integrazioni e modificazioni, nella Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, nel principio contabile internazionale IAS 24. Il Collegio Sindacale ha altresì tenuto conto dei Comunicati congiunti Banca d’Italia/Consob/ISVAP: – n. 2 del 6 febbraio 2009, avente per oggetto “Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime”; – n. 4 del 3 marzo 2010, in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie. Il Collegio Sindacale rileva, infine, che in data 15 marzo 2010 il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili della Società ha reso l’attestazione di cui all’art. 81-ter della Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche. Operazioni di maggior rilievo Il Collegio ha verificato che le operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Società fossero improntate a criteri di prudenza e attuate in conformità alla Legge e allo Statuto sociale, deliberate in assenza di potenziale conflitto di interessi e non in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale. Al Collegio Sindacale, inoltre, non risulta che siano state effettuate operazioni significative non ricorrenti. Operazioni atipiche e/o inusuali Non risulta che siano state effettuate operazioni atipiche e/o inusuali, secondo l’accezione contenuta nella Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006. Operazioni infragruppo e con parti correlate Si specifica che per operazioni infragruppo si intendono quelle effettuate con società il cui bilancio è consolidato in quello della Sub-Holding Banco di Sardegna S.p.A., con il metodo line by line, bilancio a sua volta consolidato in quello della Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna S p A. Il Collegio ha riscontrato operazioni infragruppo e con parti correlate di natura ordinaria ed ha accertato che le stesse sono state regolate secondo condizioni in linea con quelle di mercato e sulla base della reciproca convenienza economica. Il Collegio ne ha altresì valutato la congruità e la rispondenza all’interesse sociale. Tali operazioni sono descritte sia nella Relazione degli Amministratori sulla gestione, sia nella Nota Integrativa, parte H, cui espressamente il Collegio rinvia. 73 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale I rapporti per cassa, accesi con le società del Gruppo Bancario Banca popolare dell'Emilia Romagna e con le società sottoposte ad influenza notevole, riguardano l'ordinaria attività della Banca e sono regolati alle condizioni di mercato. Le operazioni infragruppo e con parti correlate si concretizzano per lo più in rapporti di c/c, di deposito, di finanziamento e di sottoscrizione di titoli emessi da altre aziende bancarie del gruppo, di finanziamenti e di raccolta della loro liquidità e di negoziazione di valori mobiliari, nonché per servizi resi o ricevuti. Si riepilogano di seguito gli effetti economici delle principali operazioni con le società del Gruppo e con le altre parti correlate, unitamente alle operazioni più significative ed alla descrizione del tipo di rapporto economico intercorso: Parte Correlata BPER ABF Factoring ABF Leasing EM.RO. FAP Fondazione Krene Descrizione dell'operazione Ricavi contabilizzati (euro x 1000) Interessi su depositi liberi Interessi su obbligazioni Interessi su c/c Interessi su deposito c/ROB Interessi su depositi vincolati Interessi su derivati non di copertura Interessi su PCT Interessi su passività di negoziazione Commissioni Rimborsi per personale distaccato Formazione, addestr. e rimborsi personale Locazioni procedure e macchine Affitti Altri Interessi su c/c Commissioni attive Affitti Interessi su c/c Commissioni attive Affitti Dividendi e proventi similari Interessi su c/c Commissioni Recupero dipendenti distaccati Affitti Interessi su c/c Commissioni Recupero dipendenti distaccati Altri Interessi su c/c Interessi su altre sovvenzioni Commissioni Altri 74 Costi contabilizzati (euro x 1000) 2.523.010 841.889 123.638 1.828.540 8.752.580 3.872.036 5.183.208 1.663.476 206.058 57.884 15.649 3.038.205 452.451 590.616 51.164 18.978 106.944 4.701 8.150 3.746 593.395 1 15 292.349 229.050 264 78 178.360 216.912 52 36.562 1.616 111.716 2.682.575 859 23.881 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Parte Correlata Meliorbanca Meliorfactor Mutina Numera Optima Banca Pop. Ravenna Banca di Sassari BPER Services Sardaleasing Tholos Descrizione dell'operazione Ricavi contabilizzati (euro x 1000) Interessi su obbligazioni Interessi su depositi liberi Affitti Altri Interessi su c/c Commissioni Interessi su obbligazioni subordinate Interessi su c/c Interessi su PCT Commissioni Dividendi e proventi similari Recupero dipendenti distaccati Affitti Altri Interessi c/c Commissioni Dividendi e proventi similari Recupero dipendenti distaccati Affitti Altri Interessi PCT Interessi su c/c Interessi su obbligazioni Interessi su crediti subordinati Interessi su depositi liberi Commissioni Dividendi e proventi similari Recupero dipendenti distaccati Rimborsi per personale distaccato Affitti Altri Recupero dipendenti distaccati Locazioni procedure e macchine Affitti Altri Interessi su mutui Interessi su c/c Interessi su crediti subordinati Interessi su altre sovvenzioni Commissioni Recupero dipendenti distaccati Rimborsi per personale distaccato Altri Interessi su mutui Interessi su c/c Commissioni Dividendi e proventi similari Recupero dipendenti distaccati Affitti Altri Costi contabilizzati (euro x 1000) 787.301 6.252 139.263 25.296 361.002 4.054 46.242 29 14.398 6.434 401 79.461 205.321 39.472 1.120 4.392.676 336.000 264.754 72.448 3.000 1.389 56.012 543.603 1.026.066 2.809.344 3.047.084 565.663 5.087 3.874.913 2.242.876 4.976.243 720.519 5.228 669.274 67.789 912.830 822.166 11.775 7.453.843 47.300 92.500 8.702.931 11.497.128 1.300.468 283.075 1.794.519 186.873 283 5.420 161.244 286.379 1.600.657 81.239 800 300.000 279.357 2.572 1.324.577 26.760 75 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Inoltre, nell’anno 2009 sono state svolte con società del Gruppo e con parti correlate operazioni relative alla fornitura di alcuni servizi in outsourcing; tra le più significative si segnalano: - Capogruppo: fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo; - Banca di Sassari: attività di consulenza legale, di ispettorato interno, di controllo rischi di credito, di consulenza tributaria ed informatica, gestione amministrativa e contabile dei Servizi Esecutivi; attività di gestione e approvvigionamento di beni e servizi diversi; prestazioni di servizi amministrativi; prestazione di servizio back office titoli e cambi; fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo; - Sardaleasing S.p.A: attività di ispettorato interno, assistenza e consulenza fiscale; fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo; inoltre, tra il Banco di Sardegna e la Sardaleasing è in essere un contratto avente ad oggetto l’istruzione delle pratiche di locazione finanziaria remunerato sia su base fissa sia percentuale sull’importo della pratica; - Esistono inoltre convenzioni con le società Tholos S.p.A. ed Optima SGR S.p.A., aventi ad oggetto contratti di locazione e servizi diversi. Per quanto riguarda Optima SGR è inoltre in essere una convenzione per il collocamento dei suoi prodotti da parte del Banco di Sardegna. All’inizio dell’anno 2009, all’interno del Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, si è costituita la Società Consortile BPER Services con l’obiettivo di realizzare un rinnovamento ed una razionalizzazione della struttura di information technology, anche attraverso il potenziamento della piattaforma di Gruppo. Nella BPER Services il Banco di Sardegna SpA detiene una interessenza pari al 5,165%. Detta società, a partire dal 1° aprile 2009, ha erogato servizi nel campo delle procedure informatiche a favore di tutte le società appartenenti al Gruppo BPER. Le obbligazioni contratte dagli esponenti aziendali con il Banco e con le sue controllate sono state deliberate in conformità all’art. 136 del T.U.L.B. e risultano regolate alle condizioni normali di mercato. Non risultano in essere obbligazioni significative o effettuate al di fuori delle condizioni di mercato o di convenzioni di categoria contratte da dirigenti o loro familiari, aventi responsabilità strategiche nella pianificazione e direzione della società. Con riferimento a quanto disposto dall'art. 2391 bis cod. civ. la Società ha realizzato un censimento puntuale di tutte le parti correlate, come definite dallo IAS 24 e delle operazioni con le stesse effettuate. Tutte le operazioni indicate nel presente punto “Operazioni infragruppo e con parti correlate” risultano remunerate a condizioni di mercato. Valutazione sulle informazioni degli Amministratori Il Collegio Sindacale ritiene che nella Relazione degli Amministratori sulla gestione risultino adeguatamente fornite le informazioni sull’attività svolta, nonché sulle operazioni infragruppo e con parti correlate. Gli Amministratori, inoltre, hanno reso al Collegio Sindacale le periodiche comunicazioni trimestrali, previste dall’art. 150 del Decreto Legislativo 58/98 e dallo Statuto sociale. 76 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Recepimento Direttive di Gruppo La Capogruppo, nell’esercizio del proprio ruolo di direzione e coordinamento, al fine di assicurare coerenza all’assetto di Governo del Gruppo, anche durante l’esercizio 2009 ha emanato diverse Direttive. Le principali sono elencate nella relazione del Consiglio di Amministrazione al punto 3.7 a cui il Collegio fa riferimento. Il Collegio sindacale ha dedicato particolare attenzione alle Direttive predisposte dalla Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna S p A, in coerenza con le normative in materia di controlli interni. Il Collegio Sindacale a tal fine ha preso atto del recepimento di tali direttive da parte dell’Organo Amministrativo esprimendo, quando richiesto, il proprio parere favorevole. Adeguatezza della struttura organizzativa Il Banco di Sardegna, sempre con riferimento alle Direttive di Gruppo emanate nel corso dell’anno 2009, ha adottato la versione aggiornata al settembre 2009 del Regolamento della Struttura Organizzativa e dell’assetto funzionale. Nel 2009, e nei primi mesi del 2010, il Banco ha posto in essere alcuni interventi di riorganizzazione della struttura interna, volti al miglioramento dell’efficienza del processo di erogazione, monitoraggio e controllo del credito, in risposta alla generale difficile situazione economico-finanziaria dei mercati. Il Collegio Sindacale ritiene che la struttura organizzativa sia sostanzialmente idonea a garantire la corretta gestione aziendale, anche nei settori di particolare delicatezza, quali, a titolo di esempio, quello dei servizi di investimento mobiliare, interessati dalla normativa MIFID e quello relativo al recupero crediti, a proposito del quale il Collegio Sindacale sottolinea che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato lo scorporo dal Servizio Legale dell’attività di recupero crediti, istituendo la Direzione Contenzioso, dotata di una propria struttura organizzativa. Il Collegio Sindacale valuta positivamente le modifiche introdotte nell’organigramma e funzionigramma del Banco. Il Collegio Sindacale constata inoltre che la struttura organizzativa della Banca è stata significativamente modificata con riguardo al sistema dei controlli interni di secondo e di terzo livello, come meglio descritto nel prosieguo della presente Relazione. Relazione della Società di revisione La Società di Revisione ha comunicato al Collegio Sindacale che la Relazione non conterrà alcun rilievo. Denunce Il Collegio rileva che nel corso dell’esercizio non sono pervenute denunce ex art. 2408 c. c.. 77 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Esposti Nessun esposto comportante l’assunzione di particolari iniziative risulta essere pervenuto alla Società. Conferimenti di ulteriori incarichi alla Società di Revisione Alla Deloitte & Touche S.p.A., alla quale è stato conferito l’incarico per la revisione del bilancio del Banco di Sardegna S.p.A. per il triennio 2007-2009, non sono stati conferiti altri incarichi, se non per Agreed Upon Procedures, che hanno comportato il costo di 41 mila euro. Conferimenti di incarichi a soggetti legati alla società di revisione Il Collegio Sindacale ha accertato che non sono stati conferiti incarichi a soggetti legati alla società di revisione, se non quelli conferiti alla Deloitte Consulting, che appartiene allo stesso network della Deloitte & Touche S.p.A, per servizi professionali per consulenze, che hanno comportato il costo di 54 mila euro, nonché quelli per il supporto metodologico per l'applicazione della Direttiva MiFid, che hanno comportato il costo di 15 mila euro. Pareri rilasciati ai sensi di legge Il Collegio Sindacale fa presente che nel corso dell’esercizio non sono stati rilasciati pareri ai sensi di legge. Riunioni degli Organi Amministrativi e del Collegio Sindacale Il Collegio ha partecipato a tutte le 16 riunioni del Consiglio di Amministrazione e a tutte le 7 riunioni del Comitato Esecutivo, constatando che le relative delibere fossero assunte nel rispetto della Legge e dello Statuto, nonché delle norme della Banca d’Italia e della Consob. L’attività del Collegio Sindacale è stata inoltre espletata nelle n. 23 riunioni del Collegio medesimo e in n. 5 atti di ispezione e controllo; inoltre, ciascun sindaco ha svolto attività di vigilanza anche individualmente, al fine di accertare la legittimità e correttezza degli atti, delle procedure e dell’attività sociale. Principi di corretta amministrazione Il Collegio, partecipando alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, ed a seguito dei colloqui con gli stessi Amministratori, con il Direttore Generale ed il Vice Direttore Generale, con i responsabili dei servizi di Direzione Generale e con i rappresentanti della Società di Revisione, ha potuto constatare il rispetto dei principi di corretta amministrazione, e quindi di prudenza, responsabilità e ragionevolezza. 78 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Il sistema amministrativo-contabile Con riferimento al Bilancio di esercizio 2009 il Collegio Sindacale ha constatato l'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile a recepire e rappresentare correttamente i fatti di gestione e a tradurli in sistemi affidabili di dati per la realizzazione dell'informazione esterna. A tale proposito il Collegio Sindacale informa di aver intrattenuto costanti rapporti con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili della Società, al fine di approfondire la conoscenza dei dati relativi alla situazione economica della Società, nonché per accertare la corrispondenza della formazione e rappresentazione di tali dati alle norme vigenti ed alla effettiva realtà aziendale. Sistema dei controlli interni Anche il sistema dei controlli interni è stato interessato, nel corso del 2009, da significative modifiche ed innovazioni; la Capogruppo, infatti, in coerenza con le normative in materia di controlli interni, ha emanato delle Linee Guida per l’articolazione del sistema dei controlli interni che, attraverso l’accentramento di alcune funzioni di controllo di secondo e di terzo livello, l’individuazione dei Referenti presso le Società del Gruppo e la regolamentazione delle funzioni di controllo non accentrate, disegnano un quadro normativo omogeneo, a livello di Gruppo, sia con riferimento all’articolazione strutturale del sistema stesso sia dal punto di vista dei contenuti e dei compiti delle singole funzioni di controllo. Il Collegio Sindacale prende atto che, in ossequio alla normativa vigente, il Banco di Sardegna, di concerto con la Capogruppo, ha previsto e reso operativa, nel corso del 2009, la Funzione di Compliance nei modi e nei termini previsti dalla normativa. Nel corso del 2009, inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di trasferire l’Ufficio Antiriciclaggio e Market Abuse dal Servizio Ispettorato al Servizio Legale, per conformità alla normativa di Vigilanza, per assicurare uniformità operativa con la Capogruppo e nell’ottica di un maggior potenziamento del sistema dei controlli. L’adeguamento della Struttura del Banco di Sardegna alla nuova regolamentazione di Gruppo è tuttora in itinere ed il Collegio Sindacale, come per l’esercizio 2008, nel condividerne i principi posti a fondamento, ritiene congrue ed appropriate le modifiche organizzative finora adottate. Riunioni con i revisori Il Collegio ritiene che nel corso degli incontri con la Società di Revisione non siano emersi elementi negativi degni di nota. 79 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Riunioni con l’Organismo di Vigilanza I componenti del Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza hanno ritenuto opportuno programmare ed effettuare nel corso dell’esercizio 2009 riunioni congiunte, finalizzate ad individuare un metodo di lavoro condiviso che, nell’ambito dei rispettivi ruoli, possa garantire un costruttivo controllo in merito alle tematiche d comune interesse. L’Organismo di Vigilanza, inoltre, ha presentato al Collegio Sindacale e al Consiglio di Amministrazione una dettagliata relazione sull’attività svolta. Disposizioni alle Società controllate Relativamente alla vigilanza circa l’adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Società alle Controllate, ai sensi dell’art. 114 del Decreto Legislativo 58/98, il Collegio ha verificato che l’Alta Direzione assolve in maniera adeguata tale compito. Adesione del Banco di Sardegna S.p.A. al Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance delle società quotate Il Banco ha deliberato di non aderire al Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance delle società quotate nella edizione pubblicata nel marzo 2006. Le motivazioni della detta scelta sono state indicate nella Relazione degli Amministratori al Bilancio 2008. Altre considerazioni Il Collegio Sindacale informa che il 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva effettuata, dal gennaio 2009, dalla Banca d’Italia presso il Banco di Sardegna, con riguardo anche alla Controllata Sardaleasing S.p.A. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato contestazioni nei confronti degli Organi Amministrativi e di Controllo della Banca e della Controllata. Il Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio ha periodicamente esaminato la consistenza e la composizione del portafoglio titoli del Banco di Sardegna, riscontrandone l’equilibrata composizione e l’assenza di titoli caratterizzati da un elevato coefficiente di rischiosità. Infine, il Collegio ritiene adeguata la descrizione dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi finanziari e dell’esposizione di tali rischi contenuta nella Relazione sulla gestione e nella Nota Integrativa. Attività svolta dal Collegio Sindacale: valutazioni conclusive Questo Collegio Sindacale ha svolto, nel rispetto delle norme di legge ed in conformità ai doveri imposti dalle norme di vigilanza, i compiti ad esso attribuiti dal Decreto Legislativo 24. 2.1998, n. 58, e dal Codice Civile, attenendosi anche alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia e 80 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale dalla Consob, nonché ai Principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nelle società di capitale quotate nei mercati regolamentati. Nel corso delle attività di vigilanza non sono emersi fatti significativi tali da essere menzionati nella presente relazione. **** Proposte da rappresentare all’Assemblea ai sensi dell’art. 153, comma 2, del Decreto Legislativo 58/98. Il Collegio Sindacale ritiene di non dover formulare alcuna proposta alla Assemblea dei Soci in merito al progetto di Bilancio presentato dal Consiglio di Amministrazione. Alla luce di quanto sopra esposto, pertanto, il Collegio Sindacale esprime parere favorevole all’approvazione del Bilancio di esercizio così come predisposto. Condivide altresì la proposta di destinazione dell’utile di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione, anche in considerazione del soddisfacente livello di patrimonializzazione della Banca che permarrà dopo la proposta distribuzione dell’utile. Al termine del proprio mandato il Collegio Sindacale ringrazia gli Azionisti per la fiducia accordata, il Consiglio di Amministrazione, il Direttore Generale, il Vice Direttore Generale e la Struttura aziendale del Banco di Sardegna S.p.A. per la disponibilità prestata. Sassari, 26 marzo 2010 IL COLLEGIO SINDACALE Dott. Vittorio Pilloni Presidente Dott. Antonio Cherchi Sindaco Effettivo Dott. Giovanni Ghi Sindaco Effettivo Dott. ssa Delfina Pala Sindaco Effettivo Dott. Pier Paolo Profili Sindaco Effettivo ALLEGATO 81 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale Ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti (Regolamento Consob di attuazione del D. Lgs 58/98) si allega alla presente relazione l’elenco degli incarichi che ciascuno dei componenti dell’organo di controllo riveste presso le società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile alla data di emissione della presente relazione. DOTT. VITTORIO PILLONI TIPOLOGIA DELL’INCARICO SCADENZA DELL’INCARICO Banco di Sardegna S.p.A. Bridgestone Metalpha Italia S.p.A. San Teodoro S.p.A. Atzeni Maria Teresa S.p.A. Tholos S.p.A. Numera S.p.A. – Sistemi ed Informatica Re di Sardegna S.r.l. Presidente Presidente Presidente Presidente Presidente Presidente Presidente del Consiglio di Amministrazione Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2010 Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2011 Approv. Bilancio 2010 DOTT. ANTONIO CHERCHI TIPOLOGIA DELL’INCARICO SCADENZA DELL’INCARICO Banco di Sardegna S.p.A. Bper Services Soc. Consortile per azioni Sardaleasing Spa CNA Consulenza soc. coop. già Fidimpresa Bilanciai International Spa Emro Immobiliare Spa Nadia Spa Arca Impresa Gestioni SGR S.p.A. Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Presidente Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2011 Approv. Bilancio 2011 Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2010 Approv. Bilancio 2010 Approv. Bilancio 2011 Approv. Bilancio 2011 DOTT. GIOVANNI GHI TIPOLOGIA DELL’INCARICO SCADENZA DELL’INCARICO Banco di Sardegna S.p.A. Società Investimenti e Sviluppo della Sardegna S.p.A. (in sigla: SIS) Sindaco Effettivo Approv. Bilancio 2009 Consigliere Approv. Bilancio 2011 F.lli Tuveri Optima S.p.A. Società di Gestione del Risparmio Sino a revoca Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2011 Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 9 Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 8 Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 2 82 Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale DOTT.SSA DELFINA PALA TIPOLOGIA DELL’INCARICO SCADENZA DELL’INCARICO Banco di Sardegna S.p.A. Krene S.r.l. Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Approv. Bilancio 2009 Approv. Bilancio 2009 DOTT. PIER PAOLO PROFILI TIPOLOGIA DELL’INCARICO SCADENZA DELL’INCARICO Banco di Sardegna S.p.A. Immobiliare Monserrato S.r.l. Fondazione Gianni e Mario Profili Sindaco Effettivo Amministratore Unico Presidente del Consiglio Amministrazione Sindaco effettivo Approv. Bilancio 2009 Fino a revoca Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 2 Cualbu S.r.l. Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1 Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 4 83 Fino a revoca Approv. Bilancio 2011 Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 85 Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione 86 Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione 87 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio PROSPETTI DI BILANCIO 89 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio STATO PATRIMONIALE (importi in unità di euro) Voci dell'attivo 10. 31.12.2009 Cassa e disponibilità liquide 20. 30. 40. 60. 70. 100. 110. 120. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento 130. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150. Altre attività Totale dell'attivo 31.12.2008 139.845.470 172.629.257 443.916.644 25.474.785 94.788.993 1.829.403.925 8.246.703.061 255.490.277 218.420.731 759.773 836.649.560 59.624.666 89.268.725 1.238.162.770 8.171.571.416 249.464.088 222.287.802 973.277 206.900 85.147.291 11.736.784 73.410.507 172.981.202 11.512.932.152 150.000 78.451.727 13.606.463 64.845.264 272.662 134.980.800 11.254.336.750 (importi in unità di euro) Voci del passivo e del patrimonio netto 10. 20. 30. 40. 50. 80. 31.12.2009 36.644.937 8.075.699.981 1.737.284.158 2.021.147 144.600.915 17.599.130 9.655.448 7.943.682 210.840.277 74.724.930 25.291.989 25.291.989 193.054.155 81.135.166 7.616.906.344 1.839.265.573 4.084.858 134.079.987 20.096.112 10.759.291 9.336.821 280.521.652 80.405.122 32.854.587 32.854.587 188.640.732 160. Riserve 668.474.841 633.777.830 170. Sovrapprezzi di emissione 180. Capitale 126.318.353 155.247.762 126.318.353 155.247.762 45.129.577 11.512.932.152 61.002.672 11.254.336.750 100. 110. 120. 130. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Passività fiscali a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione 31.12.2008 200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei dati. 90 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio CONTO ECONOMICO (importi in unità di euro) Voci 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 100. 110. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 180. 190. 200. 210. 230. 240. 250. 260. 270. 290. 2009 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di negoziazione Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni Rettifiche di valore dell'avviamento Utili (perdite) da cessione di investimenti Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (perdita) d'esercizio 387.528.976 (136.817.007) 250.711.969 96.724.971 (5.747.438) 90.977.533 5.149.143 22.360.046 772.414 6 976.144 (203.736) 1.935.218 371.906.323 (42.294.384) (42.144.568) (149.816) 329.611.939 (275.988.081) (171.137.906) (104.850.175) (1.396.267) (8.057.001) (241.081) 24.721.797 (260.960.633) (150.000) 702.271 69.203.577 (24.074.000) 45.129.577 45.129.577 2008 569.137.553 (245.423.223) 323.714.330 83.849.287 (5.082.777) 78.766.510 7.530.334 (21.906.149) 795.503 795.503 (2.655.353) 386.245.175 (26.452.958) (25.436.565) (1.016.393) 359.792.217 (274.822.848) (174.032.795) (100.790.053) (3.479.680) (8.601.508) (273.664) 25.679.509 (261.498.191) (222.568) 270.214 98.341.672 (37.339.000) 61.002.672 61.002.672 Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei dati. 91 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA (importi in unità di euro) Voci 10. 2009 Utile (Perdita) d’esercizio 2008 45.129.577 Altre componenti reddituali al netto delle imposte 61.002.672 - - 6.427.518 (102.652) Attività materiali - - 40. Attività immateriali - - 50. Copertura di investimenti esteri - - 60. Copertura dei flussi finanziari - - 70. Differenze di cambio - - 80. Attività non correnti in via di dismissione - - 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (2.014.096) (3.369.463) 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 30. 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 92 - - 4.413.422 (3.472.115) 49.542.999 57.530.557 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2009 (importi in unità di euro) Patrimonio netto al 31.12.2009 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2009 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2008 Capitale: a) azioni ordinarie b) azioni di risparmio c) azioni privilegiate Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Redditività complessiva esercizio 2009 Variazioni dell’esercizio Operazioni sul patrimonio netto Allocazione risultato esercizio precedente 155.247.762 - 155.247.762 - - - - - - - - - - 155.247.762 131.944.527 - 131.944.527 - - - - - - - - - - 131.944.527 19.800.000 - 19.800.000 - - - - - - - - - - 19.800.000 3.503.235 - 3.503.235 - - - - - - - - - - 3.503.235 126.318.353 - 126.318.353 - - - - - - - - - - 126.318.353 633.777.830 - 633.777.830 34.697.012 - - - - - - - - - 668.474.842 548.915.046 - 548.915.046 34.697.012 - - - - - - - - - 583.612.058 84.862.784 - 84.862.784 - - - - - - - - - - 84.862.784 188.640.732 - 188.640.732 - - - - - - - - - 4.413.422 193.054.154 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 61.002.672 - 61.002.672 (34.697.012) (26.305.660) - - - - - - - 45.129.577 45.129.577 1.164.987.349 - 1.164.987.349 - (26.305.660) - - - - - - - 49.542.999 1.188.224.688 93 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2008 (importi in unità di euro) Patrimonio netto al 31.12.2008 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2008 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2007 Capitale: a) azioni ordinarie b) azioni di risparmio c) azioni privilegiate Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Redditività complessiva esercizio 2008 Variazioni dell’esercizio Operazioni sul patrimonio netto Allocazione risultato esercizio precedente 155.247.762 - 155.247.762 - - - - - - - - - - 155.247.762 131.944.527 - 131.944.527 - - - - - - - - - - 131.944.527 19.800.000 - 19.800.000 - - - - - - - - - - 19.800.000 3.503.325 - 3.503.325 - - - - - - - - - - 3.503.325 126.318.353 - 126.318.353 - - - - - - - - - - 126.318.353 571.243.523 - 571.243.523 56.303.094 - 6.231.212 - - - - - - - 633.777.829 486.380.739 - 486.380.739 56.303.094 - 6.231.212 - - - - - - - 548.915.045 84.862.784 - 84.862.784 - - - - - - - - - - 84.862.784 198.344.060 - 198.344.060 - - (6.231.212) - - - - - - (3.472.115) 188.640.733 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 81.912.284 - 81.912.284 (56.303.094) (25.609.190) - - - - - - - 61.002.672 61.002.672 1.133.065.982 - 1.133.065.982 - (25.690.190) - - - - - - - 57.530.557 1.164.987.349 Nelle “Variazioni di riserve” figura il trasferimento della ‘Riserva da utili/perdite attuariali’, per un valore negativo di euro 6.231.212, dalle Riserve di utili alle Riserve da valutazione, effettuata per consentire una corretta comparazione con l’esercizio 2009, a seguito della diversa classificazione richiesta dalla Banca d’Italia con l’aggiornamento alla circolare 262/2005. 94 Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio Rendiconto finanziario (importi in unità di euro) A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d’esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value 2009 139.721.335 45.129.577 2008 193.219.326 61.002.672 (14.573.306) 72.599.096 25.261.770 50.717.964 8.448.081 2.783.823 24.074.000 8.875.172 14.994.236 37.339.000 1.260.064 (4.971.488) (362.996.129) 401.311.363 29.084.614 (282.485.801) 117.987.074 36.714.881 2.427.475 (287.534.508) (309.064.571) (151.351.014) (47.869.488) 217.384.838 (38.566.220) (5.923.600) 454.682.512 (85.126.045) (2.063.711) 8.762.400 (114.380.498) (5.889.956) (64.149) 332.261.259 211.413.372 (973.010.046) (7.788.192) 150.458.614 (70.520.823) (481.953.266) 959.114.865 (181.852.233) 479.613 (6.254.373) (68.555.169) 61.192.139 (+) 10.437.071 3.426.545 5.887.186 (1) 1.123.341 5.920.323 36.043 5.447.422 436.858 - (-) (11.025.242) (10.433.909) (373.032) (218.301) (588.171) (19.771.889) (9.299.198) (10.121.022) (351.669) (13.851.566) - - (+/-) (+/-) - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da: - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da: - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisiti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie (+/-) A (+/-) B (+/-) -emissioni/acquisti di strumenti di capitale - - (26.305.660) (25.609.190) C (+/-) (26.305.660) (25.609.190) D=A+/-B+/-C (32.783.787) 21.731.383 - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO Legenda (+) generata (-) assorbita RICONCILIAZIONE Voci di bilancio 2009 2008 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell’esercizio E 172.629.257 150.897.874 Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio D (32.783.787) 21.731.383 F G = E +/- D +/- F 139.845.470 172.629.257 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 95 Bilancio d’impresa – Nota integrativa NOTA INTEGRATIVA 97 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili PARTE A – POLITICHE CONTABILI A.1 PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il presente bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e dello Standing Interpretations Committee (SIC), nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio1, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. I principi applicati sono quelli in vigore alla data di riferimento del bilancio. Al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili IAS/IFRS si è fatto, inoltre, riferimento alle seguenti fonti interpretative: - Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB nel 2001; - Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee); - documenti predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Sezione 2 - Principi generali di redazione Il bilancio è stato predisposto in base alle disposizioni contenute nella circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 - Il bilancio bancario, schemi e regole di compilazione, le quali disciplinano gli schemi di bilancio, il contenuto della nota integrativa e le relative modalità di compilazione nonché la relazione sulla gestione. La Banca d’Italia ha predisposto, in data 18 novembre 2009, una versione aggiornata della circolare 262/2005 (1° aggiornamento), applicabile a partire dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009. In estrema sintesi l’aggiornamento ha inteso: recepire nella Circolare le novità intervenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS; in particolare: la revisione completa dello IAS 1 “Presentation of Financial Statements”, che ha introdotto il prospetto della redditività complessiva e dell’IFRS 8 “Segment Reporting”, che ha modificato l’informativa per segmento di operatività, nonché le variazioni che hanno interessato lo IAS 39 “Financial instruments: Recognition and Measurement” e l’IFRS 7 “Financial instruments: Disclosures” in ordine agli strumenti finanziari; razionalizzare e in parte semplificare la struttura e il contenuto della nota integrativa anche al fine di avvicinare maggiormente gli schemi di bilancio delle banche a quelli di vigilanza sugli IAS/IFRS armonizzati in sede europea (FINREP); 1 L’omologazione è avvenuta tramite il Regolamento della Commissione Europea: n. 1725/2003 del 29/9/2003 e successive integrazioni e modifiche. 98 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili recepire alcuni chiarimenti e precisazioni già disposti con precedenti comunicazioni dell’Organo di Vigilanza. In relazione al citato aggiornamento della Circolare 262 della Banca d’Italia si segnala che, oltre al recepimento delle modifiche agli schemi di bilancio introdotte dallo IAS 1 (in particolare, l’introduzione del prospetto della redditività complessiva), al fine di consentire una comparabilità su basi omogenee, si è provveduto a riclassificare alcuni dati comparativi dell’esercizio precedente inclusi nei prospetti di bilancio e nelle corrispondenti tabelle di nota integrativa. Tali riclassifiche, di seguito descritte, risultano essere di importo non significativo nel contesto del bilancio del Banco e non comportano alcun effetto sull’utile d’esercizio e sul patrimonio netto al 31 dicembre 2008; in dettaglio: - nello stato patrimoniale è stato riclassificato un importo di 10 milioni, relativo all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale nel successivo esercizio, dalla voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività; - nello stato patrimoniale la riserva utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, per un ammontare negativo di euro 9.600.676, è stata riclassificata dalla voce 160 - Riserve alla voce 130 - Riserve da valutazione; - nel conto economico è stato riclassificato l’importo di euro 16.870.981 relativi a proventi su conti correnti passivi dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 Commissioni attive. Vengono inoltre fornite in nota integrativa le informative previste dai principi contabili internazionali, ancorché non richiamate dalla predetta normativa, nel rispetto dei suddetti principi. Ove previsto ci si è attenuti, infine, in quanto emittenti di titoli quotati, alla normativa secondaria della Consob. La relativa informativa è riportata nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa. Il bilancio del Banco di Sardegna S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio è corredato, inoltre, della relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della banca. Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale e secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, salvo che per l'informativa sui flussi finanziari. I costi sono rilevati in conto economico in base alla diretta relazione tra il loro sostenimento e il conseguimento di specifici ricavi ad essi connessi (correlazione). Non sono state effettuate compensazioni di partite, sia a livello di stato patrimoniale che di conto economico, se non quando specificamente richiesto da un principio contabile di riferimento ovvero dalle regole di Banca d’Italia per la predisposizione degli schemi di bilancio. In quanto alla continuità dei principi contabili adottati e alla confrontabilità nel tempo dei dati presentati sono state seguite le regole previste nello IAS 1 – Presentazione del bilancio e nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005. 99 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Poiché il Banco di Sardegna, pur facendo parte del Gruppo Bancario Banca popolare dell’Emilia Romagna, pubblica anche i conti consolidati (in quanto emittente di titoli quotati in mercati regolamentati), si è provveduto ad utilizzare per il presente bilancio individuale le disposizioni dello IAS n. 27 per la redazione del “bilancio separato”. Gli importi contenuti negli schemi contabili sono espressi in unità di euro, mentre quelli della nota integrativa, qualora non diversamente specificato, sono esposti in migliaia di euro. Le voci e le tabelle che non presentano importi non sono state indicate. Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna in data 15 marzo 2010. In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2009 (data di riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali da incidere in misura apprezzabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca. Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il bilancio, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento congiunto di Banca d’Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 si segnala che, nonostante il perdurare della crisi economica e finanziaria, la solidità patrimoniale della banca e le strategie poste in atto dal management, unitamente ad una modesta esposizione alle incertezze proprie dell’attuale contesto economico, come diffusamente illustrato nella relazione sulla gestione, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al presupposto della continuazione dell’attività aziendale. Tale conclusione si fonda su diversi significativi elementi di giudizio fra i quali assumono particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente in termini qualitativi e quantitativi nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della presente nota integrativa, e il conseguente apprezzamento della adeguatezza patrimoniale del Banco nella Parte F - Informazioni sul patrimonio, nonché nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente bilancio. Più in particolare, anche in presenza dell’attuale fase critica dei mercati finanziari, il Banco non presenta significativi profili di rischio di liquidità, così come illustrato nella relazione sulla gestione e nella sezione 3 della menzionata Parte E della nota integrativa. Ciò anche tenuto conto dell’assenza di prodotti finanziari complessi o illiquidi. Inoltre, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di rischio quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano danneggiare in maniera grave l’azienda2. Peraltro con riferimento all’utilizzo di stime, come più 2 Cfr. anche quanto esposto in proposito nella seguente Sezione 4- Altri aspetti della presente Parte A. 100 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili volte accennato anche nel corpo della relazione sulla gestione, si ritiene che le valutazioni svolte nel rispetto dei criteri fondanti dei principi contabili internazionali, la ridotta sensitività dei valori di bilancio a rettifiche significative come effetto della crisi finanziaria in atto, unitamente alla conclamata solidità patrimoniale della banca, presidino adeguatamente il valore di bilancio degli asset aziendali. Si segnala, infine, che in data 3 marzo 2010 è stato emesso un Documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap (n.4) in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie. Nel Documento le Autorità, preso atto che le regole contenute nei principi contabili internazionali sono comunque adeguate a fornire una risposta alle esigenze informative espresse dal mercato, ribadiscono l’esigenza di una maggiore attenzione sulle seguenti tematiche: 1. riduzioni di valore delle attività (impairment test); in particolare dell’avviamento, delle altre attività materiali a vita utile indefinita e delle partecipazioni (IAS 36), nonché dei titoli classificati come disponibili per la vendita (IAS 39); 2. informativa sulla ristrutturazione dei debiti; 3. informativa sulla cd. gerarchia del fair value (IFRS 7). In merito ai primi due punti la relativa informativa è fornita in nota integrativa in calce alle rispettive tabelle pur considerata la modesta rilevanza delle tematiche in oggetto nel contesto del bilancio del Banco. Le informazioni in merito alla gerarchia del fair value sono incluse tra le politiche contabili e nella relativa sezione della nota integrativa (A.3 Informativa sul fair value). Sezione 4 - Altri aspetti 4.1 Operazione di cessione Bipiesse Riscossioni In relazione alla nota operazione di cessione del pacchetto azionario della Bipiesse Riscossioni ad Equitalia S.p.A., nel corso dell’esercizio non sono emersi nuovi elementi tali da rendere necessaria l’effettuazione di accantonamenti al fondo rischi ed oneri a fronte delle garanzie contrattuali sulla consistenza patrimoniale della società ceduta. Nell’esercizio è stato avviato a definizione il complesso contenzioso tributario sorto a seguito di una verifica svolta nel corso dell’anno 2002. E’ difatti passata in giudicato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Sardegna che ha rigettato gli appelli proposti dalla stessa Agenzia avverso le sentenze di annullamento degli avvisi relativi agli esercizi 1996, 1997 e 1999. Sono invece ancora pendenti - rispettivamente nanti la Commissione Tributaria Regionale e la Commissione Tributaria Provinciale - l’appello dell’Agenzia per la riforma della sentenza di annullamento dell’accertamento relativo all’esercizio 2000 ed il ricorso della società ceduta per l’annullamento dell’avviso di accertamento relativo all’esercizio 2003. 4.2 Consolidato fiscale nazionale Il Banco, con decorrenza dall’esercizio 2007, ha aderito all’accordo di consolidamento fiscale promosso dalla capogruppo relativo ai periodi d’imposta 2007 – 2009. Si ricorda che il sistema 101 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un unico reddito complessivo di “Gruppo” corrispondente alla somma algebrica dei redditi complessivi netti delle singole società partecipanti. 4.3 Verifiche dell’Amministrazione Finanziaria La Commissione Tributaria Regionale ha fissato l’udienza per la trattazione degli appelli proposti dall’Agenzia delle Entrate avverso le sentenze rese dalla Commissione Tributaria provinciale in accoglimento dei ricorsi proposti dal Banco per l’annullamento degli avvisi di accertamento in rettifica delle annualità 1997 e 1998 notificati al Banco di Sardegna in data 24 dicembre 2003. Si ricorda che a fronte di questi gravami il Banco ha proposto appelli incidentali, che saranno contestualmente trattati dalla stessa Commissione, per la riforma delle medesime sentenze limitatamente ad alcuni aspetti non significativi sui quali era risultato soccombente in primo grado. Nel corso dell’esercizio, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti, il Banco è stato sottoposto a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta 2007 dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari. La verifica si è conclusa con un solo rilevo attinente la competenza fiscale di costi sostenuti su immobili di terzi. Il relativo processo verbale è ora al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate. In data 29 dicembre infine è stato notificato al Banco di Sardegna, nella sua qualità di consolidante nell’ambito dell’accordo di consolidamento fiscale per il periodo 2004 – 2006, un avviso di accertamento e rettifica della dichiarazione modello CNM (consolidato nazionale e mondiale) presentata per l’anno d’imposta 2004. L’avviso notificato deriva dalla rettifica dell’imponibile dichiarato dalla consolidata Banca di Sassari S.p.A. ed ha per oggetto il disconoscimento, per asserita carenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa, della deducibilità fiscale della svalutazione di titoli non quotati. In forza degli accordi di consolidamento fiscale gli eventuali oneri per maggiori imposte, sanzioni ed interessi che dovessero derivare dall’avviso sono posti a carico della società consolidata. 4.4 Informativa societaria ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 In ottemperanza alle richieste della Consob in tema di informativa societaria degli emittenti quotati, non si segnalano nell’esercizio 2009 “eventi e operazioni significative non ricorrenti” né posizioni o transazioni derivanti da “operazioni atipiche e/o inusuali” aventi le caratteristiche della succitata normativa. 4.5 Attività ispettiva della Banca d’Italia Si segnala che in data 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva intrapresa dalla Banca d’Italia, nel trascorso mese di gennaio, presso il Banco di Sardegna con riguardo anche alla 102 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili controllata Sardaleasing. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato “contestazioni” nei confronti degli Organi Amministrativi e di Controllo della banca e della partecipata. 4.6 Nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB e non adottati in via anticipata Si riportano di seguito i principi e le interpretazioni che, ancorché già omologati dalla Commissione Europea, non sono stati ove applicabili adottati in via anticipata dalla banca. In data 10 gennaio 2008 lo IASB ha emesso una versione aggiornata dell’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali, ed ha emendato lo IAS 27 – Bilancio consolidato e separato. Le principali modifiche apportate all’IFRS 3 riguardano l’eliminazione dell’obbligo di valutare le singole attività e passività della controllata al fair value in ogni acquisizione successiva, nel caso di acquisizione per fasi di società controllate. L’avviamento sarà unicamente determinato nella fase di acquisizione e sarà pari al differenziale tra il valore delle partecipazioni immediatamente prima dell’acquisizione, il corrispettivo della transazione ed il valore delle attività nette acquisite. Inoltre, nel caso in cui la società non acquisti il 100% della partecipazione, la quota di interessenza di pertinenza di terzi può essere valutata sia al fair value, sia utilizzando il metodo già previsto in precedenza dall’IFRS 3. La versione rivista del principio prevede, inoltre, l’imputazione a conto economico di tutti i costi connessi all’aggregazione aziendale e la rilevazione alla data di acquisizione delle passività per pagamenti sottoposti a condizione. Nell’emendamento allo IAS 27, invece, lo IASB ha stabilito che le modifiche nella quota di interessenza che non costituiscono una perdita di controllo devono essere trattate come equity transaction e quindi devono avere contropartita a patrimonio netto. Inoltre, viene stabilito che quando una società controllante cede il controllo in una propria partecipata ma continua comunque a detenere un’interessenza nella società, deve valutare la partecipazione mantenuta in bilancio al fair value ed imputare eventuali utili o perdite derivanti dalla perdita del controllo a conto economico. Infine, l’emendamento allo IAS 27 richiede che tutte le perdite attribuibili ai soci di minoranza siano allocate alla quota di interessenza di pertinenza dei terzi, anche quando queste eccedano la loro quota di pertinenza del capitale della partecipata. Le nuove regole devono essere applicate in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. In data 31 luglio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 39 – Strumenti Finanziari: rilevazione e valutazione, che deve essere applicato in modo retrospettivo dal 1° gennaio 2010. L’emendamento chiarisce l’applicazione del principio per la definizione del sottostante oggetto di copertura in situazioni particolari. Si ritiene che l’adozione di tale emendamento non comporterà effetti significativi sul bilancio della Società. In data 22 maggio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 1 – Prima adozione dei principi contabili internazionali e allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato per consentire alle società che per la prima volta adotteranno gli IFRS dal 1° gennaio 2009 e che decideranno di valutare le partecipazioni in società controllate, collegate o joint-venture al costo, di poter adottare uno dei seguenti valori nel proprio bilancio separato: costo determinato in accordo con lo IAS 27; 103 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili costo rivalutato, che a sua volta può essere determinato come fair value alla data di transizione agli IFRS oppure come valore contabile della partecipazione alla data di transizione secondo i GAAP locali. L’emendamento stabilisce che tutti i dividendi ricevuti da società controllate, joint ventures e collegate devono essere rilevati nel conto economico del bilancio separato quando si concretizza il diritto a ricevere tali dividendi. In relazione a ciò, é stato rivisto lo IAS 36 – Perdite di valore, per cui, nel valutare se sussistono indicazioni di impairment, nel caso in cui una partecipata abbia distribuito dividendi, è necessario considerare i seguenti aspetti: il valore di libro della partecipazione nel bilancio separato eccede il valore contabile delle attività nette della partecipata (inclusive di eventuali goodwill associati) espresso nel bilancio consolidato; il dividendo eccede il totale degli utili e delle perdite complessive (comprehensive income) della partecipata nel periodo al quale il dividendo si riferisce. Lo IASB ha rilasciato una versione dell’IFRS1 ristrutturato. L’IFRS1 è stato rilasciato per la prima volta nel giugno 2003, e successivamente è stato modificato frequentemente. Di conseguenza, il presente IFRS è diventato più complesso e meno chiaro. Nel 2007, pertanto, la commissione ha proposto, come parte del suo progetto annuale di miglioramento, di modificare l'IFRS 1 per rendere più agevole la comprensione dei cambiamenti futuri. La nuova versione dell’IFRS 1 appena rilasciato conserva la sostanza della versione precedente. In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in concessione che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca. In data 3 luglio 2008 l’IFRIC ha emesso sia l’Interpretazione IFRIC 15 – Accordi per la costruzione di immobili che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca e l’Interpretazione IFRIC 16 – Copertura di un investimento netto in una gestione estera, con cui è stata eliminata la possibilità di applicare l’hedge accounting per le operazioni di copertura delle differenze di cambio originate tra valuta funzionale delle partecipate estere e valuta di presentazione del bilancio consolidato. L’interpretazione chiarisce, inoltre, che, nel caso di operazioni di copertura di una partecipazione in un’impresa estera, lo strumento di copertura può essere detenuto da ogni società facente parte del gruppo e che, in caso di cessione della partecipazione, per la determinazione del valore da riclassificare dal patrimonio netto a conto economico deve essere applicato lo IAS 21 – Effetti della conversione in valuta. In data 27 novembre 2008 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide con lo scopo di uniformare il trattamento contabile delle distribuzioni di attività non liquide ai soci. L’interpretazione, in particolare, chiarisce che un debito per dividendi deve essere riconosciuto quando i dividendi sono stati appropriatamente autorizzati e che tale debito deve essere valutato al fair value delle attività nette che saranno utilizzate per il suo pagamento. Infine, l’impresa deve riconoscere a conto economico la differenza tra il dividendo pagato ed il valore netto contabile delle attività utilizzate per il pagamento. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. 104 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili In data 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 18 – Trasferimento di attività dai clienti che chiarisce il trattamento contabile da adottare se l’impresa stipula un contratto in cui riceve da un proprio cliente un’attività materiale che dovrà utilizzare per collegare il cliente ad una rete o per fornirgli un determinato accesso alla fornitura di beni e servizi (come per esempio la fornitura di elettricità, gas, acqua). In alcuni casi, infatti, l’impresa riceve delle disponibilità liquide dal cliente al fine di costruire o acquisire tale attività materiale che sarà utilizzata nell’adempimento del contratto. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. Nell’ambito del processo di Improvement 2008 condotto dallo IASB, la modifica apportata all’IFRS 5 – Attività non correnti destinate alla vendita e attività operative cessate stabilisce che se un’impresa è impegnata in un piano di cessione che comporti la perdita del controllo su una partecipata, tutte le attività e passività della controllata devono essere riclassificate tra le attività destinate alla vendita, anche se dopo la cessione l’impresa deterrà ancora una quota partecipativa minoritaria nella controllata. La modifica deve essere applicata dal 1° gennaio 2010 in modo prospettico. In data 8 ottobre 2009, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 32 – Strumenti finanziari: Presentazione: Classificazione dei diritti emessi al fine di disciplinare la contabilizzazione per l’emissione di diritti (diritti, opzioni o warrant) denominati in valuta diversa da quella funzionale dell’emittente. In precedenza tali diritti erano contabilizzati come passività da strumenti finanziari derivati; l’emendamento invece richiede che, a determinate condizioni, tali diritti siano classificati a patrimonio netto a prescindere dalla valuta nella quale il prezzo di esercizio è denominato. 4.8 Revisione contabile Il bilancio è sottoposto alla revisione contabile della Società Deloitte & Touche S.p.A. 105 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito e alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione iniziale corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, nel quale non sono compresi oneri o proventi di transazione ancorché direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. Eventuali derivati impliciti presenti in strumenti finanziari ibridi, classificati nelle altre categorie di attività o passività finanziarie diverse dalle attività e passività valutate al fair value, non strettamente correlati agli stessi e aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di “derivato”, vengono scorporati dal contratto ospite, classificati nella presente categoria e valutati al fair value, mentre al contratto ospite è applicato il criterio contabile proprio della categoria nella quale è stato classificato. b) Criteri di classificazione Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Held For Trading - HFT): - acquistate per scopi di negoziazione; - appartenenti a portafogli specifici gestiti unitariamente e destinati all’ottenimento di un profitto nel breve termine; - costituiti dal valore positivo di strumenti derivati non designati come strumenti di copertura. c) Criteri di valutazione Successivamente alla valorizzazione iniziale, le attività appartenenti a questa categoria sono valutate al fair value che viene determinato secondo le modalità descritte nel seguito. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria. Solo particolari titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che questo comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. Nel caso in cui la banca venda un’attività finanziaria classificata nel proprio portafoglio di negoziazione, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio. 106 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Vengono classificati fra gli interessi, oltre agli interessi attivi attinenti alle attività finanziarie della specie, anche i differenziali o i margini (positivi o negativi) maturati relativamente a: - contratti derivati di negoziazione connessi gestionalmente ad attività o passività designate al fair value (c.d. fair value option); - contratti derivati connessi gestionalmente con attività o passività inserite nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti pluriflusso). Il saldo di tutti i differenziali e dei margini maturati su operazioni derivate (incluse quelle dei derivati di copertura) assimilati agli interessi va incluso, secondo il relativo segno algebrico, fra gli interessi attivi o fra quelli passivi. Le componenti reddituali positive o negative attinenti alla vendita o alla valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, nonché i differenziali ed i margini attinenti a contratti derivati di negoziazione non ricompresi fra gli interessi, sono classificati nella voce 80 - Risultato netto dell’attività di negoziazione. Questo, ad eccezione dei profitti e delle perdite dei contratti derivati connessi gestionalmente ad attività o passività designate al fair value (fair value option) che sono inclusi nella voce 110- Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito, e alla data di erogazione per i crediti. L’importo rilevato corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, integrato degli oneri o dei proventi di transazione attribuibili specificamente all’operazione. Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione di “Attività finanziarie detenute sino a scadenza”, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate tutte le attività finanziarie non costituite da contratti derivati e non classificate nelle altre categorie previste dallo IAS 39 (detenute per la negoziazione, detenute sino a scadenza, valutate al fair value con impatti al conto economico o comprese fra i crediti). Nella posta sono classificati, fra l’altro, titoli rappresentativi di capitale (inclusi gli investimenti di private equity) non destinati alla negoziazione e non costituenti partecipazioni di controllo, di controllo congiunto o di collegamento. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 17 “Altre informazioni” della presente parte della Nota integrativa. Solo particolari titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività vengono sottoposte, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Qualora, in un periodo successivo, i motivi che hanno determinato la rilevazione della 107 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore, per un importo, comunque, non superiore all’ammontare delle rettifiche precedenti. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che ciò comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La rilevazione a conto economico tra gli interessi attivi del rendimento dello strumento calcolato in base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”) viene effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. I dividendi vengono contabilizzati nel momento in cui sorge il diritto a ricevere il pagamento, solo quando è probabile che i benefici economici affluiranno alla banca e l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico rispettivamente nella voce “Utili (perdite) da cessione o riacquisto” o “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta riserva. Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi a seguito di eventi successivi, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale. 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Allo stato attuale la banca non detiene attività della specie. a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in questa categoria avviene per trasferimento dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di passaggio viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. b) Criteri di classificazione Sono classificabili nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili a scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino alla scadenza. La classificazione di una attività finanziaria come posseduta sino alla scadenza è preclusa qualora, nel corso di un esercizio o dei due precedenti, venisse venduto o riclassificato, prima della loro scadenza, un importo non irrilevante di investimenti classificati in tale categoria, a meno che le vendite o riclassificazioni: – siano così prossime alla scadenza o alla data dell’opzione dell’attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell’attività stessa; 108 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili – si siano verificate dopo l’incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell’attività finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati; o – siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa pertanto ragionevolmente prevedere. Parimenti, ogniqualvolta dovesse essere venduto o riclassifcato un importo non irrilevante di investimenti della specie, che non soddisfano le condizioni precedenti, qualsiasi attività finanziaria posseduta sino alla scadenza che residui deve essere riclassificata come disponibile per la vendita. Inoltre, se a seguito di un cambiamento di volontà o del venir meno della capacità, non risulta più appropriato mantenere un investimento in tale categoria, questo viene trasferito tra le attività disponibili per la vendita. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se esse sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore con imputazione a conto economico. Il ripristino di valore non deve determinare un valore contabile che superi il costo ammortizzato che si sarebbe avuto nel caso in cui la perdita per riduzione di valore non fosse stata rilevata. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore. Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”. In seguito, se i motivi che hanno determinato l’evidenza della perdita di valore vengono rimossi, si procede all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico. 4 – Crediti a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamen- 109 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili te riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato, il fair value è determinato utilizzando apposite tecniche di valutazione; la differenza rispetto all’importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine, sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti. b) Criteri di classificazione I crediti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali la Banca detiene un diritto sui flussi di cassa derivanti dal finanziamento. I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o, comunque, determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo. Nella voce crediti rientrano, inoltre, i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario e i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Gli accantonamenti a fronte dei rischi di credito attribuibili analiticamente a garanzie rilasciate (crediti di firma) sono classificate nella voce 100 del passivo “altre passività”. c) Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono contabilizzati con il criterio del “costo ammortizzato”, utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Secondo tale metodo il valore rilevato inizialmente viene ammortizzato al tasso di interesse effettivo, che è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri, stimati sulla base delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del finanziamento. Ciò in modo da ottenere esattamente il valore iscritto all’atto della rilevazione iniziale stessa. Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i proventi attinenti alle operazioni di credito lungo la loro vita attesa. Il criterio del “costo ammortizzato” non viene utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 12 mesi) o a revoca, in quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al “costo storico”. Per i crediti senza una scadenza definita o a revoca, i costi e i proventi sono imputati direttamente a conto economico. Il portafoglio crediti è periodicamente sottoposto a ricognizione al fine di individuare eventuali situazioni di deterioramento e di determinare le conseguenti rettifiche di valore. Rientrano fra i crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le sofferenze, gli incagli e i ristrutturati. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella Parte E - Sezione 1 della nota integrativa. Detti crediti sono oggetto di valutazione analitica e la eventuale rettifica di valore deriva dal confronto fra il valore di libro al momento della valutazione e il minore valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, calcolato al tasso effettivo originario. In presenza di accordi di ristrutturazione che abbiano modificato le condizioni originarie del prestito, il flusso di cassa previsto 110 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili viene attualizzato applicando il differenziale fra il tasso effettivo originario e il tasso di ristrutturazione. I flussi di cassa attinenti a recuperi previsti nel breve termine (dodici mesi) non sono attualizzati. Il presunto valore di realizzo utilizzato per la determinazione dei flussi di cassa è stimato tenuto conto di elementi quali: il valore attribuibile, in sede di recupero forzoso, a eventuali garanzie immobiliari sulla base di relazioni di stima interne o esterne o di altri elementi disponibili (detti valori di stima vengono ridotti sulla base di percentuali standard differenziate per tipologie di immobili e localizzazione territoriale), tenuto conto della presenza di altri creditori ipotecari di grado anteriore; la presenza di garanzie sussidiarie; il possibile esito di azioni esecutive; altri elementi disponibili in merito alla capacità di rispondenza del debitore principale e dei suoi eventuali garanti. Sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 o 180 giorni sopra la soglia di rilevanza, in relazione a quanto disposto da Banca d' Italia. Per detti crediti è stata ritenuta adeguata una svalutazione forfetaria, coerente con le metodologie di impairment applicate ai crediti in bonis, con una congrua penalizzazione percentuale, essendo loro riconosciuta, in ogni caso, una maggiore rischiosità. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment e cioè, i crediti in bonis e i crediti non garantiti nei confronti di soggetti residenti in “paesi a rischio” sono sottoposti a valutazione collettiva, per stimarne la componente di rischio implicito. Tale valutazione viene effettuata per singolo rapporto utilizzando, come base, i parametri di rischio (Probabilità di Default - PD) e perdita potenziale (Loss Given Default - LGD) generati dai modelli sviluppati nell’ambito del progetto di adeguamento alla regolamentazione Basilea 2. L’utilizzo gestionale di tali parametri, peraltro, risulta uno dei requisiti normativi richiesti per la validazione dei modelli IRB (Internal Rating Based). Altresì, nella loro applicazione si è tenuto conto anche di correttivi prudenziali, ritenuti necessari per intercettare un possibile andamento negativo del mercato. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziato con riferimento all’intero portafoglio dei crediti in bonis alla medesima data. d) Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o si è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i benefici connessi a detti crediti. Nell’eventualità in cui sia stata trasferita la titolarità giuridica dei crediti ma venga mantenuto il controllo sui flussi finanziari derivanti dagli stessi e i sostanziali rischi e benefici, i crediti non vengono cancellati dal bilancio, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio se non è stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi, altrimenti continuano ad essere rilevati nella misura del coinvolgimento residuo nell’attività finanziaria. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui, pur in presenza della conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, vi sia la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi. 111 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico pro rata temporis con il metodo dell’interesse effettivo. Le rettifiche di valore analitiche vengono addebitate al conto economico al momento della loro prima determinazione o a seguito di un ulteriore deterioramento del credito. Negli esercizi successivi, qualora vengano meno i motivi che hanno determinato la rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La conseguente ripresa di valore viene accreditata al conto economico. Vengono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito rettificato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario. Le variazioni delle rettifiche di valore collettive accumulate (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) vengono determinate con riferimento all’intero coacervo dei crediti non sottoposti a rettifica analitica. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale, tali attività finanziarie vengono rilevate al fair value, rappresentato, salvo differenti indicazioni, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate le attività finanziarie che, indipendentemente dalla loro forma tecnica o prevista durata di impiego, sono designate esplicitamente sin dalla loro prima rilevazione ad essere valutate al fair value, con i risultati valutativi iscritti al conto economico. Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle seguenti circostanze: - si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse; - un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche; - siano presenti derivati impliciti. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 17 “Altre informazioni” della presente parte della Nota integrativa. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Nel caso in cui la banca venda un’attività fi- 112 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili nanziaria valutata al fair value, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi sono accreditati al conto economico in funzione della loro competenza temporale. Gli utili e le perdite, realizzati dalla cessione o dal rimborso, e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nella voce 110 - “Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value”. 6 - Operazioni di copertura Allo stato attuale non sono presenti operazioni della specie. a) Criteri di iscrizione Le tipologie possibili di coperture sono: coperture di fair value: obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio; copertura di flussi finanziari: obiettivo di coprire l’esposizione alle variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio. b) Criteri di classificazione Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti derivati sono designati di copertura quando esiste una documentazione adeguata e formalizzata in merito alla relazione tra lo strumento coperto e quello di copertura e se è efficace tanto nel momento in cui la copertura ha inizio quanto, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. c) Criteri di valutazione I derivati di copertura sono valutati al fair value. Per verificare l’efficacia dell’operazione di copertura vengono effettuati specifici test. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto, generate dalla variazione del fattore di rischio oggetto di copertura, risultino compensate da quelle dello strumento di copertura. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto (i limiti sono stabiliti dall’intervallo percentuale compreso tra 80% e 125%), per il fattore di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata gestionalmente a livello mensile e contabilmente a ogni chiusura di bilancio, utilizzando: test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia; 113 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili test retrospettivi (fair value hedge), che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altri termini, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta; test retrospettivi (cash flow hedge), finalizzati a verificare l’effettiva esistenza dei nominali delle poste del passivo oggetto di copertura, degli strumenti di copertura utilizzati e l’assenza di variazioni negative del merito creditizio delle controparti connesse agli strumenti derivati di copertura. d) Criteri di cancellazione Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, la contabilizzazione delle stesse, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna possono essere designati di copertura; ogni altra situazione riconducibile a transazioni effettuate tra entità interne alla banca è eliminata dal bilancio. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto economico avviene sulla base di quanto segue: i differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse (oltre agli interessi delle posizioni oggetto di copertura) vengono allocati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” o “Interessi passivi e oneri assimilati”; le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura e delle posizioni oggetto di copertura di fair value hedge vengono allocate nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”; le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura di cash flow hedge”, per la parte efficace, vengono allocate in una speciale riserva di valutazione di patrimonio netto “copertura di flussi finanziari futuri”, al netto dell’effetto fiscale differito. Per la parte inefficace tali risultanze vengono contabilizzate a conto economico nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”. 7 - Partecipazioni a) Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione. b) Criteri di classificazione La voce comprende le partecipazioni in società controllate, collegate e soggette al controllo congiunto. La nozione di controllo, secondo gli IAS, deve essere esaminata tenendo sempre presente il postulato della prevalenza della sostanza economica sulla qualificazione giuridica (forma); al riguardo, lo IAS 27 indica come elemento decisivo, ai fini della determinazione di una situazione di controllo, il “potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di un’entità al fine di ottenere i benefici delle sue attività”. Si considerano quindi partecipazioni, secondo lo IAS 28, oltre alle società in cui si detiene un’interessenza pari o superiore al 20% (o una quota equivalente dei diritti di voto), quelle che per particolari legami giuridici, quali la 114 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole, nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di altra natura, per la gestione paritetica dell'attività e la nomina degli amministratori. Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole le interessenze superiori al 20%, nelle quali la banca non possiede di fatto una influenza notevole in quanto non ha propri rappresentanti nella società né partecipa ai processi decisionali della stessa. c) Criteri di valutazione Gli IAS 27, 28 e 31 prevedono che nel bilancio dell’impresa le controllate, le società sottoposte a controllo congiunto e le collegate siano valutate al costo, soluzione per la quale la banca ha optato, oppure al fair value, in conformità allo IAS 39. Successivamente alla prima iscrizione, se esistono elementi che pongono in evidenza la possibilità di un deterioramento di valore permanente della partecipazione, si procede a rettificare il costo. La registrazione di una rettifica di valore trova contropartita al conto economico. Se vengono a cessare in tutto o in parte i motivi che hanno determinato una rettifica di valore la partecipazione viene rivalutata nei limiti del valore determinato con il metodo del costo, con conseguente registrazione nel conto economico di una ripresa di valore. d) Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando esse vengono cedute, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connessi. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I dividendi vengono rilevati all’interno della voce 70 del conto economico “Dividendi e proventi simili”, nel momento in cui sorge il diritto a riceverne il pagamento. Utili/perdite derivanti dalla cessione di partecipazioni e riprese/rettifiche derivanti da attività valutative vengono rilevati nella voce del conto economico 210 - Utili (Perdite) delle partecipazioni. 8 - Attività materiali a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che la società riceverà i benefici economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende oltre al prezzo di acquisto anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione, riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono. b) Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali che si ritiene di utilizzare per più di un periodo e che sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi. 115 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Sono anche compresi in questa voce i beni utilizzati in forza di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. Il valore del bene locato viene sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzo, mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base ad un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei canoni maturati nel periodo, non attribuibile all'ammortamento del debito, è contabilizzata per competenza fra gli interessi passivi. c) Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, al netto di eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione: dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra"; le opere d’arte, in quanto la loro vita utile non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo. Alle date di redazione delle segnalazioni periodiche e dei bilanci viene valutato se esistono indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore. Nel qual caso si procede al confronto fra il valore di carico e il maggiore fra il fair value (al netto dei costi di cessione) e il valore d’uso nonché alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui vengano a cadere i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore. In sede di prima applicazione degli standard internazionali è stato deciso di utilizzare, per quanto riguarda gli immobili, il valore corrente alla data di transizione come sostitutivo del costo (c.d. “deemed cost”). Detto importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi successivi. I valori derivanti da detta impostazione sono ammortizzati in ogni esercizio a quote costanti in relazione alle loro residue possibilità di utilizzazione. La contropartita alle rivalutazioni originate dall’applicazione del “deemed cost” è stata attribuita, al netto del relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione non distribuibile (v. art. 7, co. 6 del D. Lgs n. 38/05). d) Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o quando vengono ritirate in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio dalla loro futura dismissione. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di valore per deterioramento vengono rilevate al conto economico nella voce “170 – Rettifi- 116 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili che/riprese di valore nette su attività materiali”. Il risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “240 – Utili (perdite) da cessione di investimenti”. 9 - Attività immateriali a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione, avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo dell’attività. Le attività immateriali della banca sono costituite prevalentemente da software applicativo e da avviamento. Un’attività immateriale può essere iscritta come avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell’ipotesi in cui il goodwill non trovi capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico. b) Criteri di classificazione Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici futuri controllabili. Esse includono, principalmente, il software e l’avviamento. c) Criteri di valutazione Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della presumibile vita utile. Ad ogni data di riferimento (segnalazioni infrannuali o bilanci), in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della attività immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore. Per quanto riguarda l’avviamento, con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore), viene effettuato un test di verifica dell’adeguatezza del valore dello stesso. A tal fine viene identificata l’unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento (cash generating unit). L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al più elevato tra il fair value dell’unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico e non esiste la possibilità che vengano successivamente riprese. d) Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure quando non si attende nessun beneficio economico futuro. 117 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche o riprese di valore per deterioramento delle attività immateriali diverse dall’avviamento vengono rilevate al conto economico nella voce “180 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”. Il risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “240 – Utili (perdite) da cessione di investimenti”. La svalutazione dell’avviamento dovuta al deterioramento del suo valore è iscritta, invece, nella voce “230 – Rettifiche di valore dell’avviamento”. 10 - Attività non correnti in via di dismissione a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Sono classificate in questa voce le singole attività e i gruppi di attività posseduti per la vendita immediata, e la cui vendita deve essere considerata altamente probabile, come stabilito dall’IFRS 5. Figurano in questo ambito singole attività non correnti, unità generatrici di flussi finanziari e gruppi in dismissione costituiti da attività (correnti e non correnti), nonché le passività loro associate. Queste ultime non sono compensate con le relative attività e sono indicate separatamente nello stato patrimoniale. c) Criteri di valutazione Le suddette attività e passività sono valutate al minore tra il valore di carico, determinato secondo i principi IAS/IFRS di riferimento, e il loro fair value al netto dei costi di vendita. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I relativi proventi ed oneri sono rilevati al netto degli oneri fiscali nella voce “280 – Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte”. 11 - Fiscalità corrente e differita a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di imposta vigenti. Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità del Banco di Sardegna e, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale" della consolidante e delle altre società ad esso aderenti, di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo rappresentati nelle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione, consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. b) Criteri di classificazione Le attività e le passività fiscali vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali". Le attività e le passività fiscali correnti accolgono le posizioni fiscali maturate alla data di bilancio nei confronti dell’amministrazione fiscale. Le attività comprendono ac- 118 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili conti e crediti di imposta, mentre nelle passività viene appostata una stima prudenziale dell’onere tributario dovuto per l’esercizio. Le attività e passività connesse all’applicazione dell’imposta sul reddito delle società sono contabilizzate tra le “altre attività” e le “altre passività”, rispettivamente tra i crediti ed i debiti per consolidato fiscale, per effetto dell’esercizio dell’opzione per il consolidato fiscale, in qualità di consolidata. La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. In particolare: - le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in esercizi futuri, quando matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o saranno utilizzabili perdite fiscali a nuovo; - le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili in esercizi futuri a seguito della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a operazioni imputabili direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate allo stesso patrimonio netto. Tra queste ultime rientrano quelle relative a profitti e perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita e quelle relative a variazioni del fair value di strumenti finanziari derivati di copertura dei flussi di cassa. Gli effetti del cambiamento delle aliquote o delle imposte applicabili sono contabilizzate con contropartita al conto economico (o, se del caso, al patrimonio netto) nell’esercizio nel quale è intervenuto il mutamento normativo. 12 - Fondi per rischi ed oneri a) Criteri di iscrizione I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad una obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento passato, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario impiegare risorse atte a produrre benefici economici, ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità. b) Criteri di classificazione In questa voce sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazioni successive alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente trattati dal Principio IAS 19, e i fondi per rischi ed oneri trattati dal Principio IAS 37. Il Banco non detiene fondi di previdenza complementare classificati come “fondi interni” ai sensi della vigente legislazione previdenziale, da includere nella sottovoce “Fondi di quiescenza ed obblighi simili”. Tra gli “Altri fondi”, viceversa, sono incluse le passività stimate a fronte di cause passive in essere e revocatorie fallimentari, nonché i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri (premi di anzianità ecc.). c-d) Criteri di valutazione e cancellazione I fondi sono contabilizzati solo nel caso in cui sia possibile effettuare una stima attendibile. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la “migliore stima” dell’onere richiesto per adempiere all’obbligazione alla data di riferimento. I fondi accantonati vengono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la migliore stima 119 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili corrente. In presenza di un orizzonte temporale di rilievo, l’importo stimato è contabilizzato al suo valore attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva dei tassi swap). Le passività per le quali non può essere effettuata una stima attendibile (passività potenziali) non danno origine ad accantonamenti, ma ne viene fornita adeguata informativa. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La voce del conto economico 160 - Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri comprende gli “interessi passivi” conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo. 13 - Debiti e titoli in circolazione a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione viene effettuata al fair value, che generalmente coincide con l’ammontare incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente attribuibili all’operazione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni inferiori a quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto economico. Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Se lo strumento non viene classificato tra le passività finanziarie valutate al fair value, il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un “derivato” a sé stante, qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, mentre al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l’importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato. b) Criteri di classificazione I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e i Titoli in circolazione (voce 30 del passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela. Esse comprendono anche le passività subordinate, le passività verso i locatori di attività concesse in leasing finanziario e le operazioni di pronti contro termine passive, mentre escludono le passività finanziarie valutate al fair value (v. al successivo punto 15). Nel caso di obbligazioni convertibili avviene lo scorporo dello strumento implicito significativo di capitale. Il valore di quest’ultimo viene classificato fra le componenti del patrimonio netto. c) Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione le passività vengono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso effettivo. Tale criterio non viene adottato per le passività a breve termine (dodici mesi). Eventuali derivati impliciti scorporati vengono valutati al fair value e le relative variazioni sono iscritte a conto economico. d) Criteri di cancellazione Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di 120 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati. La differenza fra il valore di acquisto di una passività e il suo valore di carico è contabilizzata nella voce del conto economico 100 - Utile (perdita) da cessione o riacquisto. 14 - Passività finanziarie di negoziazione a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Comprendono il valore negativo dei contratti derivati che non abbiano finalità di copertura. Inoltre, sono qui classificate le passività finanziarie originate da scoperti tecnici generati dalla attività di negoziazione titoli. c-d-e) Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali I criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali corrispondono a quanto esposto con riferimento alle attività finanziarie detenute per la negoziazione. 15 - Passività finanziarie valutate al fair value a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione Le passività finanziarie della specie sono valutate al fair value. I metodi utilizzati per la determinazione del fair value sono del tutto paragonabili a quelli indicati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate le passività finanziaria che al momento della rilevazione iniziale (o nel corso del processo di prima applicazione degli IAS/IFRS) viene designata al fair value rilevato a conto economico. Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle seguenti circostanze: - si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse; - un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche; - siano presenti derivati impliciti. I contratti derivati a protezione del rischio di tasso di interesse incorporati nei titoli di debito, qui classificati, non sono scorporati e valutati separatamente dallo strumento ospite. Attual- 121 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili mente sono incluse, in questa categoria, obbligazioni emesse dal Banco a fronte delle quali sono presenti contratti derivati (impliciti o espliciti) a protezione del rischio di tasso di interesse. d) Criteri di cancellazione Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi passivi sono determinati con il metodo dell’interesse effettivo. Le componenti reddituali positive o negative attinenti alla valutazione o cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value sono iscritte al conto economico nella voce 110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. 16 - Operazioni in valuta a) Criteri di iscrizione Al momento della rilevazione iniziale le operazioni denominate in valuta estera sono convertite in euro, applicando il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione stessa. b) Criteri di classificazione Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e passività denominate in valute diverse dall’Euro. c) Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione le poste in valuta estera vengono valorizzate come segue: - le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; - le partite non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; - le partite non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. d) Criteri di cancellazione Si adottano i medesimi criteri applicabili alle voci di bilancio di pertinenza. Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di estinzione. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli utilizzati per la prima iscrizione (o per la conversione in occasione del bilancio precedente) sono rilevate nel conto economico del periodo in cui vengono determinate. Quando i principi contabili di riferimento richiedono che un utile o una perdita derivanti dalla 122 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili valutazione di una attività o passività siano rilevati a patrimonio netto, anche la relativa differenza di cambio è appostata al patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita della specie sono rilevati a conto economico, è contabilizzata al conto economico anche la relativa differenza di cambio. 17 – Altre informazioni 17.1 - Benefici per i dipendenti a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie previste dallo IAS 19: - i benefici a breve termine per i dipendenti (Short term employee benefits), cioè pagabili al massimo entro dodici mesi dalla effettuazione delle relative prestazioni, che danno luogo, per la parte ancora non erogata alla fine dell’esercizio, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività; - il trattamento di fine rapporto maturato sino al 31 dicembre 2006, che è definibile come un beneficio erogato successivamente al termine del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit3), è stato classificato a voce propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale); - i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili come “altri benefici a lungo termine” (other employee long term benefits), come ad esempio i premi di anzianità, sono inclusi nella voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri; - il trattamento di fine rapporto maturato dopo il 31 dicembre 2006, per il quale si provvede a versare dei contributi definiti (defined contribution) al fondo di tesoreria gestito dall’INPS o a fondi pensione con personalità giuridica distinta ed autonoma. c) Criteri di valutazione La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e quelle relative agli altri benefici a lungo termine sono esposte in bilancio in base al loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method) determinato da un perito esterno. Secondo tale metodo si procede fra l’altro alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi sulla base di tassi di mercato. e) Criteri di rilevazione delle componenti economiche Per quanto attiene alle remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e agli altri benefici a lungo termine, le variazioni del valore delle passività determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili fra: - costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale nel corso del periodo di riferimento; - interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del piano, che corrispondono alla rivalutazione della passività attribuibile al trascorrere del tempo; 3 Questa categoria viene definita dallo IAS 19 come quella in cui bisogna classificare tutti i piani per benefici successivi alla conclusione del rapporto di lavoro diversi da quelli a contribuzione definita. 123 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili - perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate). Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale ad eccezione delle perdite e profitti attuariali i quali vengono iscritti, al netto degli effetti fiscali, in una specifica voce del patrimonio netto. Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la competenza temporale delle prestazioni erogate. Questo anche con riferimento alle quote di TFR che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 destinate al fondo di tesoreria gestito dall’INPS e ai versamenti ai fondi pensione in quanto gli stessi contributi sono versati nel breve termine e non richiedono l’attualizzazione dei relativi flussi di cassa in uscita. 17.2 - Informazioni sul fair value dei debiti e crediti Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value dei crediti e dei debiti valutati con il metodo del costo ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione (mark to model) basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi, utilizzando tassi di interesse correnti sul mercato alla data di bilancio. Inoltre, nel caso di poste con scadenza (o rinegoziazione del tasso) a vista o a breve termine il fair value coincide con il valore di bilancio. 17.3 – Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi I costi della specie, costituiti da spese per ristrutturazione di immobili non di proprietà, vengono capitalizzati in relazione alla possibilità per la banca di trarne benefici economici futuri. Questi sono allocati, come da istruzioni dell’Organo di Vigilanza, alla voce “150 - Altre attività”, non ricorrendo i presupposti per essere iscritti tra le “Attività materiali”. I relativi ammortamenti vengono ricondotti alla voce “190 -Altri oneri/proventi di gestione”. 17.4 - Metodologie di determinazione del fair value Strumenti finanziari quotati in mercati attivi La qualifica di strumento finanziario trattato su mercato attivo è riconosciuta attraverso l’esame di elementi sostanziali che indichino la presenza di controparti, scambi e volumi tali da far ritenere i relativi prezzi rappresentativi del suo valore corrente. Il fair value viene determinato facendo riferimento: al prezzo denaro di chiusura, per le attività in portafoglio o per le passività da emettere; al prezzo lettera di chiusura, per le passività già emesse o le attività da acquistare. 124 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Vengono riconosciuti come mercati attivi anche taluni sistemi alternativi di scambio (es. Bloomberg Professional), qualora i prezzi ivi rappresentati posseggano adeguate caratteristiche sopra rappresentate. Per quanto riguarda i derivati quotati si utilizzano i last price forniti dalle strutture preposte al regolamento dei margini di garanzia (Clearing House). Strumenti finanziari non quotati in mercati attivi In assenza di un mercato attivo per un determinato strumento finanziario, si fa ricorso alle seguenti tecniche valutative, con grado decrescente di priorità: esame critico delle più recenti transazioni di mercato; riferimento al fair value di strumenti finanziari con le medesime caratteristiche; utilizzo del net asset value (NAV), fornito dal fondo stesso, nel caso di fondi non quotati; applicazione di modelli di pricing. Riguardo a questi ultimi, la tecnica di valutazione adottata è quella della “discounted cash flow analysis”. Il procedimento si articola in tre fasi: 1. mappatura dei cash flows: riconoscimento dei flussi attesi dallo strumento e distribuzione degli stessi lungo la vita contrattuale; 2. scelta della curva di attualizzazione dei flussi, in considerazione dei fattori di rischio considerati; 3. calcolo del present value dello strumento alla data di valutazione. Individuati i cash flows, viene calcolata l’opportuna curva di attualizzazione, attraverso l’utilizzo della tecnica nota come “discount rate adjustment approach”, che considera sia l’effetto del rischio tasso che quello del rischio di credito. Noti tali elementi è possibile calcolare il fair value come somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri degli strumenti finanziari. A particolari tipologie di strumenti finanziari vengono applicati tecniche specifiche necessarie ad evidenziare correttamente le caratteristiche degli stessi. Strumenti derivati Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso modelli quantitativi diversi a seconda della tipologia di strumento. In particolare possiamo distinguere tra: opzioni over-the-counter (OTC) che possono essere rappresentate da opzioni a se stanti (opzioni “stand alone”), oppure incorporate all’interno di strumenti finanziari complessi. In tema di tecniche di pricing esse si distinguono in: 1. opzioni con payoff risolvibile in formula chiusa, per le quali si utilizzano modelli di pricing comunemente accettati dal mercato (ad esempio, modello di Black & Scholes e varianti); 2. opzioni con payoff non risolvibile in formula chiusa, valutate principalmente con tecniche di simulazione ‘Montecarlo’. interest rate swaps (irs): per la determinazione del fair value degli irs viene utilizzata la tecnica della “net discounted cash flow analysis”; swap strutturati: si procede alla scomposizione dello strumento in una componente “plain” e in una componente opzionale, per definire separatamente i valori al fine di sommarli (“building block”). Titoli strutturati Per i titoli strutturati, vista la natura non deterministica del valore dei cash flows futuri, il fair value è calcolato frazionando il titolo in un portafoglio di strumenti elementari, secondo la 125 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili tecnica del portafoglio di replica. Il fair value del prodotto strutturato si ottiene sommando le singole valutazioni degli strumenti elementari di cui è composto. Titoli di capitale Per i titoli azionari vengono utilizzati, alternativamente: prezzi desumibili da transazioni sui titoli oggetto di valutazione o su titoli comparabili; valutazioni peritali; multipli di mercato relativi a società similari per dimensione ed area di business; modelli di valutazione comunemente adottati dalla prassi di mercato. Solo in via residuale alcuni titoli vengono valutati al costo. Operazioni a termine in valuta Tali operazioni sono valorizzate sulla base dei cambi a termine ricalcolati a fine esercizio, per scadenze corrispondenti a quelle dei contratti oggetto di valutazione. Finanziamenti e crediti Risultano tutti classificati nel portafoglio Loans & Receivables e vengono valutati al costo ammortizzato. Il loro fair value viene calcolato al solo fine di fornirne opportuna informativa in bilancio. Questo, per i crediti di durata contrattuale non superiore ai dodici mesi e per quelli non performing, si stima essere pari al valore contabile; per tutti gli altri rapporti, il fair value si ottiene attualizzando i flussi di cassa contrattuali al netto della perdita attesa calcolata sulla base del merito creditizio del prenditore, utilizzando la corrispondente struttura dei tassi per scadenza. Parametri di individuazione delle curve di mercato. Le tipologie di yield curves utilizzate sono: curve par swap; curve emittenti, rating, settori. Dalle curve par si ottengono poi: curve zero coupon; curve dei tassi forward; curve dei fattori di sconto. Le curve dei tassi zero coupon sono derivate mediante la tecnica denominata bootstrapping. Da esse vengono estrapolati i fattori di sconto con i quali si attualizzano i flussi di cassa generati dagli strumenti finanziari oggetto di valutazione. I tassi forward sono tassi impliciti nella curva zero coupon e sono definiti sulla base della teoria di non arbitraggio. Le curve emittente sono ottenute sommando ai tassi par swap gli spread che esprimono il merito creditizio dell’emittente lo strumento. Sono utilizzate per la valutazione di obbligazioni non quotate. La curva di merito creditizio del Gruppo Bper viene ottenuta attraverso la costruzione di un paniere di emissioni di emittenti bancari comparabili per caratteristiche e rating. E’ utilizzata per la valutazione di tutte le obbligazioni emesse. 126 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Volatilità ed altri parametri. Le volatilità e le correlazioni vengono utilizzate principalmente per la valutazione di derivati non quotati. Le volatilità possono essere classificate in: volatilità storiche, stimate come deviazione standard di una serie storica di osservazioni con frequenza giornaliera del logaritmo dei rendimenti del sottostante di riferimento; volatilità contribuite, ottenute da information providers; volatilità implicite, ottenute dai prezzi di mercato delle opzioni quotate. Per quanto riguarda le correlazioni, il pricing dei derivati multivariati avviene utilizzando correlazioni di tipo storico. Variazioni del fair value attribuibili a modifiche del merito creditizio (IFRS 7 § 9-10). L’applicazione della Fair Value Option ai finanziamenti e crediti ed alle passività finanziarie prevede che si dia evidenza dell’ammontare delle variazioni di fair value attribuibili a variazioni del solo rischio creditizio dello strumento. Come indicato in precedenza, i fattori di rischio vengono incorporati nella curva di attualizzazione attraverso la tecnica nota come “discount rate adjustment approach”. Caratteristica di tale metodo è la stima separata e indipendente dei diversi componenti di rischio, rischio tasso e rischio credito, che consente di ottenere il c.d. fair value parziale, determinato considerando le variazioni di un solo fattore di rischio. Riguardo il merito creditizio, i fattori considerati sono: il tasso di mercato free risk osservato alla data di valutazione; il credit spread osservato alla data di iscrizione iniziale o alla data di valutazione precedente; il credit spread osservato alla data di valutazione. Attraverso il confronto del fair value di mercato alla data di valutazione con il fair value calcolato utilizzando il rischio credito osservato all’iscrizione iniziale (o, alternativamente, al periodo precedente), risulta possibile determinare le variazioni di fair value imputabili alle sole variazioni del rischio di credito, cumulate o periodali. Si segnala, infine, che nel mese di marzo 2009 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 7 che ha introdotto una serie di modifiche volte a fornire una risposta adeguata alle esigenze di maggiore trasparenza suscitate dalla crisi finanziaria e connesse con l’elevata incertezza dei prezzi espressi dal mercato. Tra tali modifiche si nota in particolare l’introduzione della “gerarchia del fair value” che prevede tre diversi livelli che esprimono altrettanti gradi di “rischiosità”: 1. livello 1: nel caso che lo strumento finanziario sia quotato in un mercato attivo; 2. livello 2: nel caso che il fair value venga misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario; 3. livello 3: nel caso che il fair value sia calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato. Si è mossa in tal senso anche la Banca d’Italia che, con l’emanazione del citato aggiornamento della circolare 262/2005, ha previsto una nuova sezione dedicata all’informativa sul fair value 127 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili (A.3 - Informativa sul fair value) nella Nota integrativa, cui si fa rimando. L’attenzione sulla materia è stata richiamata da ultimo anche con il documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap n.4 del 3 marzo 2010, che ribadisce l’esigenza della corretta informativa al mercato in materia di strumenti finanziari. 17.5 – Impairment dei titoli azionari classificati come disponibili per la vendita Per quanto concerne l’identificazione di perdite di valore di titoli azionari classificati nel portafoglio AFS (documento IFRIC del 7 maggio 2009), considerata la natura di stabile investimento che caratterizza le interessenze in argomento, il Banco, coerentemente con la capogruppo, ha fissato le seguenti soglie di “significatività” e “durevolezza” oltre le quali la riduzione di valore è da considerare obiettiva evidenza di impairment: 1. diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione per 24 mesi consecutivi (cd. diminuzione “prolungata”), oppure 2. decremento del fair value superiore al 50% del valore contabile (cd. diminuzione “significativa”). L’applicazione di tali soglie non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. tab. 4.4 della Parte B dell’attivo della Nota integrativa). 128 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.2 Gerarchia del fair value La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre 2009) prescrive che "le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data dallo IAS 39 - per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1); input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2); input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3)." Come indicato dalla normativa, la gerarchia degli approcci adottati per la determinazione del fair value di tutti gli strumenti finanziari (azioni, fondi, titoli obbligazionari, prestiti obbligazionari emessi e derivati) attribuisce assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare e, in mancanza, alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni significative, ovvero facendo riferimento ad attività e passività similari. Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali. Il Gruppo Bper ha effettuato la classificazione delle proprie attività e passività finanziarie nei diversi livelli di fair value utilizzati sulla base dei seguenti principi: Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati utilizzando un'opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) basata su parametri di mercato osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio considerati. L'utilizzo di queste metodologie di calcolo, consente di riprodurre le valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi attraverso l'utilizzo di parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi. Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante l'inclusione di parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Ne deriva che, la non osservabilità diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed assunzioni da parte del valutatore. In particolare, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie: o con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto. Tale valutazione è una significativa approssimazione del fair value dell'investimento; o una metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa, tra le altre, su specifiche ipotesi riguardanti: lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento; il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi (es. multipli di mercato), per la cui stima vengono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate sull'argomento. Gli strumenti finanziari del livello 3, fatta eccezione per un titolo obbligazionario classificato tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (euro 4 mila), sono rappresentativi di interessenze minoritarie a carattere di stabile investimento ancorché non classificabili in bilancio come “partecipazioni”. In particolare, circa 63 milioni di euro sono riferibili a società del Gruppo BPER. I dati di stima ipotizzati nel modello di valutazione applicato comprendono parameri di input non osservabili sul mercato. La sostituzione di uno o più dei predetti parametri con ipotesi alternative, qualora ragionevolmente possibili, si ritiene non possano modificare significativamente il fair value attualmente calcolato. 129 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value 31-dic-09 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 381.311 12.238 86 393.635 - 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale L3 62.602 13.237 730 76.569 2.021 144.601 146.622 4 93.973 93.977 - Legenda: L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) detenute per la negoziazione 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1. Acquisti 2.2. Profitti imputati a: 2.2.1. Conto Economico − di cui plusvalenze 2.2.2. Patrimonio netto 2.3. Trasferimenti da altri livelli 2.4. Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1. Vendite 3.2. Rimborsi 3.3. Perdite imputate a: 3.3.1. Conto Economico − di cui minusvalenze 3.3.2. Patrimonio netto 3.4. Trasferimenti ad altri livelli 3.5. Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali 4 4 X X 4 ATTIVITÀ FINANZIARIE valutate al disponibili per fair value la vendita 3.179 89.269 59 9.366 951 13 8.386 13 X 8.386 46 29 3.238 4.662 4.220 3.125 293 X 293 113 149 93.973 di copertura - A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” Con riferimento alle passività finanziarie valutate al fair value, la differenza realizzata tra il prezzo di emissione e il fair value iniziale dello strumento, essendo determinato con valutazioni contenenti dati di mercato non oggettivamente osservabili, non è imputata a conto economico nell’esercizio di collocamento dello strumento ma ammortizzata per tutta la sua durata (come previsto dallo IAS 39 AG76/AG76A) attraverso una metodologia di “spread adjustment” del fair value. Si riporta, di seguito, la riconciliazione delle variazioni nel corso dell’esercizio del saldo di detta differenza. Passività finanziarie valutate al fair value: differenza fair value iniziale Debiti verso banche Differenza sospesa al 31 dicembre 2008 Aumenti per collocamenti effettuati nell’esercizio Diminuzioni Residuo al 31 dicembre 2009 - 130 Debiti verso clientela - Titoli di debito 1.839 126 675 1.290 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione Totale 31-dic-09 a) b) Cassa Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 31-dic-08 139.845 139.845 Totale 172.629 172.629 Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci/Valori Livello 1 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) Totale 31-dic-09 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Totale 31-dic-08 Livello 2 Livello 3 373.359 373.359 7.940 381.299 51.435 5.033 46.402 51.435 4 4 4 768.295 53.538 714.757 7.067 775.362 52.623 4.203 48.420 7 52.630 - 12 12 - 11.167 3.380 7.787 - - 38 38 - 8.619 3.637 4.982 - - 12 381.311 11.167 62.602 4 38 775.400 8.619 61.249 - 131 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Totale 31-dic-09 Voci/Valori A. ATTIVITÀ PER CASSA 1.Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value b) Clientela - fair value Totale B Totale (A+B) Totale 31-dic-08 424.798 367.140 56.015 1.643 7.940 946 6.994 2.449 348 4.197 432.738 820.918 736.033 58 83.340 1.487 7.074 819 6.255 2.537 302 3.416 827.992 9.502 9.502 1.677 1.677 11.179 443.917 6.162 6.162 2.495 2.495 8.657 836.649 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali Titoli di debito 820.918 2.407.168 2.374.901 12.046 20.221 2.803.288 2.746.536 38.296 81 18.375 424.798 Titoli di capitale 7.074 4.308 2.804 1.088 416 3.442 3.125 220 97 7.940 Quote di O.I.C.R. Finanziamenti 34 33 1 34 34 - - Totale 827.992 2.411.510 2.377.738 13.134 20.638 2.806.764 2.749.695 38.296 301 18.472 432.738 Le esistenze iniziali della tavola sopra riportata comprendono anche le operazioni cedute e non cancellate che nel bilancio 2008 erano viceversa escluse in base alle disposizioni della vigilanza allora vigenti. 132 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica Voci/Valori Livello 1 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Strutturati 4.2 Altri Totale Costo 12.238 12.238 10.959 Totale 31-dic-09 Livello 2 13.237 13.237 13.237 12.982 Livello 3 - Livello 1 264 264 36.525 36.789 41.031 Totale 31-dic-08 Livello 2 19.657 19.657 19.657 20.222 Livello 3 3.179 3.179 3.179 3.366 3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti Totale Totale 31-dic-09 31-dic-08 1. Titoli di debito 13.237 23.100 a) Governi e Banche Centrali 264 b) Altri enti pubblici c) Banche 13.237 19.657 d) Altri emittenti 3.179 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 12.238 36.525 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 59.625 Totale 25.475 La voce 3 - Quote di O.I.C.R. è composta per il 36,4,% (4,5 milioni) da portafoglio obbligazionario, per il 39,6% da azionario (4,8 milioni) e per il restante 24% (2,9 milioni) da fondi bilanciati e altri. Voci/Valori 3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value C4. Altre variazioni D. Rimanenze finali Titoli di debito 23.100 1.125 256 869 10.988 6.056 3.386 263 1.283 13.237 Titoli di capitale - 133 Quote di O.I.C.R. 36.525 3.895 1.000 1.278 1.617 28.182 28.182 12.238 Finanziamenti - Totale 59.625 5.020 1.000 1.534 2.486 39.170 34.238 3.386 263 1.283 25.475 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori Livello 1 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 86 86 86 Totale 31-dic-09 Livello 2 730 730 730 Livello 3 93.973 93.920 53 93.973 Livello 1 - Totale 31-dic-08 Livello 2 - Livello 3 89.269 89.161 108 89.269 Nell’attuale contesto di elevata incertezza dei mercati finanziari è stato emesso, in data 3 marzo 2010, un documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap avente ad oggetto, tra l’altro, l’informativa sugli strumenti finanziari rappresentativi di capitale classificati come “disponibili per la vendita”. Si chiarisce in merito che i titoli in portafoglio non hanno presentato diminuzioni significative o prolungate di fair value tali da manifestare una obiettiva evidenza di perdita di valore. Per quanto concerne le politiche contabili applicate nella valutazione e la disclosure sulla gerarchia del fair value si rimanda ai relativi capitoli della Parte A della Nota integrativa. 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Totale 31-dic-09 Voci/Valori 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale 134 Totale 31-dic-08 94.789 18.380 76.409 67.691 8.718 - 89.269 18.380 70.889 62.851 8.038 - 94.789 89.269 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore − Imputate al conto economico − Imputate al patrimonio netto B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di FV C4. Svalutazioni da deterioramento − Imputate al conto economico − Imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali - Quote di O.I.C.R. 89.269 10.357 1.942 8.386 X 29 4.837 4.220 468 149 94.789 Finanziamenti - Totale - 89.269 10.357 1.942 8.386 29 4.837 4.220 468 149 94.789 I dettagli sulle principali variazioni dei titoli di capitale inclusi nel portafoglio “available for sale” sono richiamati nel capitolo 4.3 – Attività sui mercati finanziari della Relazione sulla gestione. Con riferimento alle raccomandazioni contenute nel già citato documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap del 3 marzo 2010, l’applicazione delle soglie di evidenza di impairment definite dal Banco non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. cap. 17.5 della Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa). Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Totale 31-dic-08 1.829.404 560.629 910.661 358.114 321.755 36.359 1.829.404 1.829.404 La voce B.2 (depositi vincolati) comprende la riserva obbligatoria assolta in via indiretta per 160,1 milioni di euro. 135 1.238.163 273.095 513.184 451.884 259.227 192.657 1.238.163 1.238.163 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori Bonis 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Totale 31-dic-08 Deteriorate Bonis Deteriorate 1.921.785 4.209.685 380.326 130.743 474.526 5.478 1.775.087 143.734 3.915.722 367.924 90.954 391.774 5.865 1.018.150 5.247 5.247 7.535.193 7.823.666 100.763 711.510 735.504 1.339.411 5.260 5.260 7.547.138 7.844.620 135.840 624.433 646.463 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori Bonis 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale Totale 31-dic-08 Deteriorate 5.247 5.247 7.529.946 11.733 276.616 7.241.597 3.977.978 1.343.190 1.920.429 7.535.193 711.510 646 710.864 635.664 5.077 70.123 711.510 136 Bonis 5.260 5.260 7.541.878 25.221 262.702 7.253.955 4.052.682 1.376.070 2 1.825.201 7.547.138 Deteriorate 624.433 709 623.724 547.234 8.602 67.888 624.433 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 10.1 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi Sede Quota di partecipazione % Denominazioni A. C. Imprese controllate in via esclusiva 1. Banca di Sassari S.p.A. 2. Sardaleasing S.p.A. 3. Numera S.p.A. 4. Tholos S.p.A. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1. Krene S.r.l. Disponibilità voti % Sassari Sassari Sassari Sassari 79,72 91,16 100,00 100,00 79,72 91,16 100,00 100,00 Sassari 40,00 40,00 10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili Totale attivo Denominazioni A. C. Imprese controllate in via esclusiva 1. Banca di Sassari S.p.A. 2. Sardaleasing S.p.A. 3. Numera S.p.A. 4. Tholos S.p.A. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1. Krene S.r.l. Totale Ricavi totali Utile (perdita) Patrimonio netto Valore di Bilancio Fair value X 3.712.085 2.060.501 1.575.418 8.463 67.703 237.889 158.352 68.104 6.951 4.482 15.185 11.790 2.014 114 1.267 311.960 213.644 74.623 4.022 19.671 255.430 180.837 48.450 4.000 22.143 3.554 3.554 2.348 2.348 (521) (521) 122 122 60 60 - 3.715.639 240.237 14.664 312.082 255.490 - X X X X Le informazioni contabili riportate nella tabella che precede sono desunte dagli ultimi bilanci approvati delle singole società che, con l'eccezione della Banca di Sassari e della Sardaleasing, non hanno applicato i principi contabili internazionali. Il patrimonio netto include l'utile (perdita) dell'esercizio. Gli ultimi bilanci approvati delle società controllate si riferiscono al 31 dicembre 2009, mentre i dati della Krene, impresa sottoposta ad influenza notevole, sono relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2008. 137 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 10.3 Partecipazioni: variazioni annue Totale 31-dic-09 A. B. B.1 B.2 B.3 B.4 C. C.1 C.2 C.3 D. E. F. Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Riprese di valore Rivalutazioni Altre variazioni Diminuzioni Vendite Rettifiche di valore Altre variazioni Rimanenze finali Rivalutazioni totali Rettifiche totali Totale 31-dic-08 249.464 6.055 6.055 29 29 255.490 4.317 240.424 9.828 9.299 529 788 36 229 523 249.464 4.317 In merito alle variazioni delle partecipazioni si rimanda a quanto illustrato nella relazione sulla gestione. Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Totale 31-dic-09 Attività/Valori A. B. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A 191.391 63.306 114.254 7.371 3.452 3.008 66 66 191.457 195.408 65.102 115.193 7.826 4.605 2.682 155 155 195.563 Totale B Totale (A+B) 26.964 10.051 16.913 26.964 218.421 26.725 10.051 16.674 26.725 222.288 Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati 138 Totale 31-dic-08 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Altre Impianti elettronici Mobili Terreni Fabbricati 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Totale A Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B Aumenti: B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C Diminuzioni: C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D Rimanenze finali nette 65.102 181.764 66.571 65.102 115.193 310 4.253 310 2.629 1.623 - 42.158 34.332 7.826 1.336 1.327 - 43.909 39.149 4.760 2.077 1.777 - 20.002 17.320 2.682 2.064 2.063 - 352.935 157.372 195.563 10.040 8.106 1.623 - 2.106 2.106 - 1 5.192 2.176 3.016 9 1.791 31 1.743 300 3.319 1.800 1.515 1 1.738 1 1.527 1 310 14.146 6.114 7.801 - - - - - - 63.306 114.254 17 7.371 4 3.518 210 3.008 231 191.457 D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E Valutazione al costo (1) 69.264 63.306 183.518 35.977 43.348 38.966 42.484 18.793 21.801 163.000 354.457 (1) Voce non applicabile in quanto la banca non ha effettuato la valutazione al fair value (v. Parte A - Politiche contabili). 139 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Totale Terreni A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al fair value 10.051 10.051 10.051 10.051 11.918 Fabbricati 21.028 4.354 16.674 718 718 479 222 256 1 1 16.913 4.593 21.506 22.115 Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata dei beni, a partire dalla data di loro entrata in funzione. Si riporta di seguito la vita utile delle diverse classi di cespiti: Terreni e opere d’arte: non ammortizzati; Immobili: sulla base della vita utile risultante da specifica perizia; Impianti e mezzi di sollevamento: 160 mesi; Mobili e macchine d’ufficio: 100 mesi; Arredamento: 80 mesi; Macchinari, apparecchiature e attrezzature varie: 80 mesi; Banconi blindati: 60 mesi; Macchine elettroniche d’ufficio: da 32 a 60 mesi; Automezzi e motoveicoli: 48 mesi; Impianti interni di comunicazione e telesegnalazione: 48 mesi; Impianti d’allarme: 40 mesi; Radiomobili e cellulari: 24 mesi. 140 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Attività/Valori Durata Durata Durata Durata definita indefinita definita indefinita A.1 Avviamento X 207 X 150 A.2 Altre attività immateriali 553 823 A.2.1 Attività valutate al costo: 553 823 a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 553 823 A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale 553 207 823 150 Le immobilizzazioni immateriali sono costituite essenzialmente da software applicativo ammortizzato in quote costanti per un periodo variabile in base al grado di obsolescenza e che non supera comunque i cinque anni. La cifra iscritta come avviamento si riferisce all’acquisizione, effettuata nell’esercizio, di uno sportello dalla controllata Banca di Sassari. 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita 150 150 207 207 Altre attività immateriali: generate internamente DEF INDEF - X X X X 150 150 X 150 X 150 X X 207 207 207 141 Altre attività immateriali: altre DEF INDEF 24.151 23.328 823 373 373 - Totale 24.301 23.328 973 580 580 - - 643 402 241 241 - - 793 402 391 241 150 150 - - - 553 23.569 24.122 553 - 760 23.569 24.329 760 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione IRES Rettifiche di valore su crediti verso la clientela Svalutazione di partecipazioni e di titoli Spese di rappresentanza Accantonamento a fondi per il personale Crediti di firma, revocatorie fallimentari e cause legali in corso Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali Altre imposte anticipate Imposte anticipate IRAP TOTALE 50.355 10.868 29 3.953 5.827 344 430 1.601 4 - 50.355 12.469 33 3.953 5.827 344 430 Totale 71.806 1.605 73.411 Le imposte anticipate comprendono euro 73.071 mila con contropartita al conto economico ed euro 340 mila con contropartita al patrimonio netto. 13.2 Passività per imposte differite: composizione IRES Imposte differite IRAP TOTALE Plusvalenze da cessione di immobilizzazioni finanziarie 332 22 354 Plusvalenze da cessione di beni strumentali Plusvalenze da titoli azionari e fondi comuni di investimento 319 319 Partecipazioni classificate "disponibili per la vendita" 809 2.380 3.189 Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali 2.139 225 2.364 Costi ed accantonamenti relativi al personale 1.713 1.713 Altre imposte differite 4 1 5 Totale 5.316 2.628 7.944 Le imposte differite comprendono euro 4.754 mila con contropartita al conto economico ed euro 3.190 mila con contropartita al patrimonio netto. 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Totale 31-dic-09 64.549 18.175 18.175 1.610 16.565 9.653 9.613 9.613 40 73.071 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 142 Totale 31-dic-08 63.732 10.597 10.597 10.597 9.780 9.780 9.780 64.549 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Totale 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 6.526 7.483 81 764 81 764 a) relative a precedenti esercizi - 707 b) dovute al mutamento di criteri contabili - - 81 57 - - 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Totale 31-dic-08 Diminuzioni - - 1.853 1.721 424 731 424 731 - - - - 1 - 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 1.428 990 4. 4.754 6.526 Importo finale 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale Totale 31-dic-08 296 44 44 44 340 143 373 6 6 6 83 83 83 296 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 2.811 454 454 454 75 7 7 7 61 3.190 144 Totale 31-dic-08 2.945 112 112 112 246 246 246 2.811 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via dismissione e passività associate – Voce 140 dell’attivo e Voce 90 del passivo 14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività Totale 31-dic-09 A. Singole attività A.1 Attività finanziarie A.2 Partecipazioni A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali A.5 Altre attività non correnti Totale A - 273 273 Totale B - - Totale C - - Totale D - - B. Gruppi di attività (unità operative dimesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione B.2 Attività finanziarie valutate al fair value B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B.5 Crediti verso banche B.6 Crediti verso clientela B.7 Partecipazioni B.8 Attività materiali B.9 Attività immateriali B.10 Altre attività C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti C.2 Titoli C.3 Altre passività D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche D.2 Debiti verso clientela D.3 Titoli in circolazione D.4 Passività finanziarie di negoziazione D.5 Passività finanziarie valutate al fair value D.6 Fondi D.7 Altre passività 145 Totale 31-dic-08 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 15 - Altre attività - Voce 150 15.1 Altre attività: composizione Totale 31-dic-09 Ritenute su interessi, ritenute e crediti d'imposta su dividendi, acconti di ritenute e addizionali Crediti verso l'Erario per maggiori imposte versate relative a precedenti esercizi e relativi interessi maturati Totale 31-dic-08 28.467 9.455 3.605 2.272 Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela Competenze da addebitare a clientela o a banche Assegni di c/c in corso di addebito 43.524 275 13.292 37.812 332 9.354 Assegni di c/c tratti su altri istituti 34.864 15.376 978 1.171 29.241 37.664 3.229 4.214 12.071 14.076 3.434 172.980 3.256 134.982 Partite relative a operazioni in titoli Crediti per consolidato fiscale Migliorie e spese incrementative su beni di terzi Ratei e risconti attivi Altre partite per causali varie Totale 146 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale PASSIVO Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value Totale 31-dic-08 36.645 31.501 4.165 979 36.645 36.645 81.135 70.068 7.186 2.568 2.543 25 1.313 81.135 81.135 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value Totale 31-dic-08 6.695.159 663.266 551.322 525.566 25.756 165.953 8.075.700 8.075.700 6.034.013 277.617 1.118.718 1.118.601 117 186.558 7.616.906 7.616.906 2.5 Debiti per leasing finanziario Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori a) b) c) Con scadenza entro 1 anno Con scadenza da 1 a 5 anni Con scadenza oltre 5 anni Totale 147 Totale 31-dic-08 42 42 117 117 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori Totale 31-dic-09 Fair value Livello Livello 1 2 Valore bilancio Totale 31-dic-08 Fair value Livello Livello 1 2 Valore bilancio Livello 3 Livello 3 A. Titoli 1. obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale 1.298.907 - 1.308.967 - 1.447.019 - 1.446.753 - - - - - - - - - 1.298.907 - 1.308.967 - 1.447.019 - 1.446.753 - 438.377 - - 438.377 392.247 - - 392.247 - - - - - - - - 438.377 - - 438.377 392.247 - - 392.247 1.737.284 - 1.308.967 438.377 1.839.266 - 1.446.753 392.247 Con riferimento alle obbligazioni incluse nella voce 30 del passivo, si segnalano nel corso dell’esercizio 386,5 milioni di nuove emissioni, 47,2 milioni di riacquisti sul mercato, 44,7 milioni di rivendite e 526 milioni di rimborsi. La voce 2.2 ”altri titoli” nella colonna livello 3 del fair value riporta i certificati di deposito al loro valore nominale. 148 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Totale 31-dic-08 Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori FV VN L1 L2 FV* L3 FV VN L1 L2 FV* L3 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option 1.3 Altri - - 2.021 2.021 - - - - 12 12 - 4.073 4.073 - - - 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B Totale (A+B) - - 2.021 2.021 - - - 12 12 4.073 4.073 - - 3.1 Obbligazioni 3.1.1 Strutturate 3.1.2 Altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 Strutturati 3.2.2 Altri Totale A Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 149 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica Totale 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori VN 1. Debiti verso banche 1.1 Strutturati 1.2 Altri 2. Debiti verso clientela 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale 140.498 140.498 140.498 Totale 31-dic-08 FV L1 L2 - FV* L3 144.601 144.601 144.601 - VN - x x x x 147.497 x x 147.497 131.874 131.874 131.874 FV L1 L2 - FV* L3 134.080 134.080 134.080 - x x x x 137.849 x x 137.849 Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 Nella voce sono presenti obbligazioni emesse dalla banca la cui valutazione al fair value, congiuntamente agli strumenti derivati ad esse correlati, permette di eliminare evidenti asimmetrie contabili (v. Parte A - Politiche Contabili). L’ammontare della variazione del fair value attribuibile alla variazione del rischio di credito risulta pari a € 2.896 mila cumulati e a € 300 mila riferibili all’esercizio corrente. 150 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Debiti verso banche A. B. B.1 B.2 B.3 B.4 C. C.1 C.2 C.3 C.4 D. Esistenze iniziali Aumenti Emissioni Vendite Variazioni positive di fair value Altre variazioni Diminuzioni Acquisti Rimborsi Variazioni negative di fair value Altre variazioni Rimanenze finali Debiti verso clientela - 151 Titoli in circolazione - 134.080 22.215 14.695 2.053 5.467 11.694 6.094 105 5.495 144.601 Totale 134.080 22.215 14.695 2.053 5.467 11.694 6.094 105 5.495 144.601 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Vedi sezione 13 dell'attivo Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 10.1 Altre passività: composizione Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Somme da riconoscere a banche Somme da riconoscere a clientela Valore netto delle rettifiche per incasso di crediti per conto terzi Emolumenti di spettanza del personale e relativi contributi previdenziali Somme da riconoscere a terzi per cedole, titoli e dividendi all'incasso Somme da versare all'Erario per conto della clientela e del personale Bonifici da regolare stanza Debiti verso fornitori Accantonamenti su garanzie rilasciate Debiti per consolidato fiscale Ratei e risconti passivi Altre partite di debito verso terzi (1) 776 722 83.293 111.323 33.054 25.254 8.335 10.067 3.523 9.210 9.071 8.063 28.112 65.261 10.671 6.191 3.891 3.742 26.946 29.250 1.094 1.552 2.074 9.887 Totale 210.840 280.522 (1) Le altre partite di debito verso terzi hanno sostanzialmente trovato sistemazione, nei primi mesi dell'esercizio 2010, senza effetti sul conto economico. A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente. Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale 31-dic-09 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali 80.405 4.478 2.311 2.167 10.158 9.962 196 74.725 152 Totale 31-dic-08 80.495 7.586 3.792 3.794 7.676 7.354 322 80.405 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 11.2 Altre informazioni Nelle tabelle che seguono vengono riportate le informazioni analitiche relative alla movimentazione del fondo TFR, nonché le principali ipotesi demografiche e finanziarie adottate per la quantificazione del fondo secondo il “Project Unit Credit Method”; la tabella 11.2.3 presenta le informazioni comparative richieste dalla vigente normativa. 11.2.1 Variazioni del TFR nell’esercizio 31-dic-09 A. B. C. D. Esistenze iniziali Aumenti 1. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti 2. Oneri finanziari 3. Contribuzione al piano da parte dei partecipanti 4. Perdite attuariali 5. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione 6. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate 7. Altre variazioni Diminuzioni 1. Benefici pagati 2. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate 3. Utili attuariali 4. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione 5. Riduzioni 6. Estinzioni 7. Altre variazioni Rimanenze finali 80.405 4.478 2.311 1.934 233 10.158 9.962 196 74.725 31-dic-08 80.495 7.586 3.792 3.727 67 7.676 7.354 322 80.405 11.2.2 Principali ipotesi attuariali 31-dic-09 Tassi di attualizzazione Tassi attesi di incrementi retributivi Turn Over Tasso di inflazione 4,35% n/a 3,27% 1,50% 31-dic-08 4,53% n/a 3,12% 1,50% 11.2.3 Informazioni comparative: storia del piano 31-dic-09 Valore attuale dei fondi (+) Fair value delle attività al servizio del piano (-) Disavanzo (avanzo) del piano (+/-) Rettifiche basate sull’esperienza passata alle passiv. del piano – (utili) perdite attuariali Rettifiche basate sull’esperienza passata alle attività del piano 153 74.725 74.725 1.934 - 31-dic-08 80.405 80.405 3.727 - Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Premesso che la determinazione del valore di iscrizione in bilancio del trattamento di fine rapporto è affidata ad un attuario indipendente, si espongono le metodologie seguite. L’applicazione del “Projected Unit Credit Method” ha comportato: la proiezione, alla data della ipotetica risoluzione del rapporto di lavoro o altra tipologia di corresponsione (es. anticipazioni), delle competenze maturate; l’attualizzazione, alla data di valutazione, dei probabili flussi di uscita. La valutazione del Fondo è stata effettuata analiticamente su ciascun dipendente in servizio alla data di bilancio e senza tener conto di eventuali future assunzioni. Nella proiezione dei cash flows futuri si è anche tenuto conto dell’imposta sostitutiva dell’11% gravante sulle rivalutazioni annue maturate. Il procedimento operativo ha utilizzato le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie di seguito descritte. IPOTESI DEMOGRAFICHE Con riferimento alle basi tecniche di natura demografica, le analisi effettuate sulle serie storiche della banca sono state rivolte ad osservare il trend, dal 2007 al 2008, delle seguenti cause di eliminazione: decessi: è stata adottata la tavola di sopravvivenza ISTAT, distinta per età e sesso, del 2003; inabilità: si sono adottate le tavole utilizzate per il modello INPS per generare “le prime proiezioni al 2010”; risoluzione del rapporto: sono state condotte osservazioni aziendali, distinguendo per età, sesso e qualifica contrattuale; nelle valutazioni attuariali l’orizzonte di sviluppo considerato è stato di 60 anni di età per le donne e di 65 per gli uomini; anticipazioni: anche in questo caso sono state condotte osservazioni aziendali per determinare frequenze e medie ai fini della determinazione delle ipotetiche uscite dei volumi maturati; le ipotesi formulate hanno indotto ad utilizzare i valori calcolati come media degli ultimi due anni e corrispondenti in un coefficiente del 3,63%, la probabilità di accedere all’anticipazione e del 55% quello dell’importo maturato richiesto. IPOTESI ECONOMICO - FINANZIARIE I fattori determinanti le basi tecniche economico-finanziarie ai fini del calcolo del valore attuale del trattamento di fine rapporto, sono i seguenti: inflazione: sono state considerate le ipotesi indicate nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria 2010-2013 che prevede una inflazione programmata pari all’1,50%; tasso di attualizzazione: nella valutazione dei benefits è stato adottato un tasso di attualizzazione determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di valutazione, di titoli obbligazionari di aziende primarie ed è stata utilizzata la curva dei tassi Euro Industrial (fonte Bloomberg) al 31 dicembre 2009. 154 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Totale 31-dic-09 Voci/Valori 1. 2. Totale 31-dic-08 Fondi di quiescenza aziendali Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri 25.292 32.855 16.506 24.480 6.040 5.713 2.746 2.662 Totale 25.292 32.855 A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente. 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni - 32.855 4.604 2.637 937 1.030 12.167 9.065 3.102 32.855 4.604 2.637 937 1.030 12.167 9.065 3.102 D. Rimanenze finali - 25.292 25.292 12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi Gli altri fondi per rischi ed oneri, per un importo complessivo di 25,3 milioni di euro, sono composti da: - accantonamenti per controversie legali per 16,5 milioni che comprendono 7,6 milioni riferibili a cause passive e 8,9 milioni per revocatorie fallimentari; - oneri per il personale classificabili come “altri benefici a lungo termine” per 6 milioni, con l’esclusione dei premi di produttività da corrispondere nell’esercizio successivo compresi tra le “altre passività” 1; - altri fondi per 2,7 milioni. L'impegno delle risorse può essere ricondotto mediamente a tre anni. Le stime delle obbligazioni sono state fatte in modo che gli accantonamenti risultino sufficientemente attendibili. In particolare, per quanto attiene alla tipologia delle controversie legali, che rappresentano il 65,3% del totale dei fondi in oggetto (25,3 milioni), la data di esborso è stata determinata in modo analitico, tenendo conto dei vari gradi di giudizio e dei tempi di conclusione dello stesso, mentre gli accantonamenti sono stati calcolati sulla base delle somme richieste, comprensive delle spese giudiziarie, e dei vari gradi di giudizio. Non sussistono alla data di riferimento del bilancio passività potenziali significative così come definite dallo IAS 37. Ciò tenuto conto di quanto esposto sopra con riferimento alle verifiche dell’Amministrazione Finanziaria e alla cessione della partecipata Bipiesse Riscossioni S.p.A. (v. Parte A – Politiche contabili, par. 4.3 e 4.1). 1 La Banca d’Italia ha chiarito con l’aggiornamento della circolare 262/2005 del 18 novembre 2009 che i premi di produttività da corrispondere al personale nell’esercizio successivo vanno inclusi nella voce “100 - altre passività” e non nella voce 120 – Fondi per rischi ed oneri. Nella tabella 12.1, la voce “oneri per il personale” del 2008, non comprende tali premi, si è proceduto infatti alla riclassifica della voce con le “altre passività” per un ammontare di 10 milioni di euro. 155 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Totale 31-dic-09 Voci/Valori 1. 2. 3. 1. 2. 3. Totale Totale 31-dic-08 Capitale: Azioni ordinarie Azioni di risparmio Azioni privilegiate 155.248 131.945 19.800 3.503 155.248 131.945 19.800 3.503 Azioni proprie: Azioni ordinarie Azioni di risparmio Azioni privilegiate 155.248 155.248 14.2 Capitale – Numero Azioni: variazioni annue Voci/Tipologie Ordinarie Di risparmio Privilegiate A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) 43.981.509 43.981.509 - 6.600.000 6.600.000 - 1.167.745 1.167.745 - B.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate 43.981.509 43.981.509 43.981.509 43.981.509 - 6.600.000 6.600.000 6.600.000 6.600.000 - 1.167.745 1.167.745 1.167.745 1.167.745 - 156 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 14.3 Capitale: altre informazioni Il capitale sociale della banca, le cui azioni sono integralmente sottoscritte e versate, è composto da n. 43.981.509 azioni ordinarie, n. 6.600.000 azioni di risparmio e n. 1.167.745 azioni privilegiate di valore nominale unitario pari a € 3,00. Il capitale che complessivamente ammonta, al 31 dicembre 2009, a 155,2 milioni non ha subito variazioni nel corso dell'esercizio. Il Banco non detiene azioni proprie in portafoglio. 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Si fornisce di seguito un’analisi delle riserve di utili comprese nella voce 160. Il fondo di cui all'art.3 L.787/1978 è stato costituito nel 1980, in franchigia d'imposta, a fronte della partecipazione del Banco al Consorzio Bancario SIR in applicazione delle disposizioni di cui al 2° comma dell'art. 3 della legge 787/1978. Inizialmente l'accantonamento è stato di 1.525 milioni di lire determinato, come consentito, nella misura del 25% dell'ammontare dei conferimenti . Nel 1981 è stato effettuato un ulteriore accantonamento, in sospensione d'imposta, di 1.525 milioni di lire. Nel 1982 è stato effettuato un terzo accantonamento, sempre in sospensione d'imposta, di 1.525 milioni di lire. Dal 1982 il totale della riserva ammonta agli attuali 4.575 milioni di lire (2.363 migliaia di euro). Il fondo dividendi capitalizzati accoglie le quote di utili delle ex sezioni speciali della banca fino alla trasformazione in S.p.A. del 1982. Gli utili/perdite portati a nuovo sono costituti dalle rettifiche, positive e negative, derivanti dall’applicazione degli IAS/IFRS in sede di F.T.A. (First Time Adoption). In particolare, le principali rettifiche riguardano: - differenze negative relative alla valutazione dei crediti deteriorati al costo ammortizzato per –53,9 milioni; - differenze negative relative alla valutazione dei crediti in bonis al costo ammortizzato per –3,8 milioni; - differenze negative relative alla valutazione delle obbligazioni di propria emissione al costo ammortizzato per –6,4 milioni; - assegnazione a riserva del fondo rischi su crediti in essere al 1 gennaio 2004 (data di passaggio agli IAS/IFRS) per +3,1 milioni; - differenza positiva relativa alla valutazione attuariale del fondo trattamento di fine rapporto per +1,1 milioni; - perdite attuariali relative all’applicazione dello IAS 19 per –6 milioni, più ulteriori 5,5 milioni relativi alle perdite attuariali sorte nell’esercizio 2005; - differenze negative relative ad altri fondi del passivo per –1,5 milioni; - attribuzione a riserva dell’ammortamento pregresso sui terreni, non dovuto in base agli IAS/IFRS, per 13,6 milioni, incrementati di ulteriori 6,5 milioni dovuti al riallineamento fiscale eseguito ex lege n. 266/2005, art. 1 co. 469 (v. Parte A – Politiche contabili); - assegnazione a utili portati a nuovo del fondo per rischi bancari generali (per perdita dei requisiti previsti dallo IAS 37) in precedenza allocato a voce propria per 58,9 milioni. Le riserve da conversione di quote ordinarie e da concentrazione, sono state create nel 1992 in occasione della privatizzazione del Banco. La riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/1984 è stata costituita nel 1990 per evidenziare i contributi in conto capitale erogati dalla Regione Emilia Romagna a fronte dei danni arrecati dal terremoto del 1983 ad alcuni immobili di proprietà del Banco. Non sono state stanziate le imposte differite in quanto non si prevedeva l'utilizzo di tale riserva. La riserva, che ha subito una diminuzione nel 1994 a seguito della revoca di parte dei fondi a suo tempo stanziati dalla Regione Emilia Romagna (478,7 milioni lire, pari a 247,2 migliaia di euro) si attesta a euro 178.193. La riserva speciale ex L. 50/1968 si riferisce all'assegnazione di una somma, prevista dalla L.50/1968, per le tre banche pubbliche e per i tre istituti di credito speciale meridionali (Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Banco di Sardegna e ISVEIMER, IRFIS e CIS). La quota assegnata al Banco, di 10 miliardi di lire, era stato posta a disposizione con tassativi vincoli di destinazione e di impiego: Lit. 4.290 milioni al fondo di dotazione e Lit. 5.710 milioni vincolati a costituzione di un fondo di riserva speciale a copertura dei rischi delle operazioni istituzionali. 157 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale La riserva da avanzo di fusione deriva dalla fusione per incorporazione delle società immobiliari Cassogna S.p.A. e Alighieri S.r.l. effettuata nel corso del 1994. In particolare questa deriva dai riflessi contabili conseguenti all’annullamento delle partecipazioni detenute dall’incorporante nelle società incorporate. *** Si riporta di seguito la composizione del patrimonio netto con specificazione dell'origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità delle singole voci, così come richiesto dall'art. 2427, n.7-bis c.c. e dallo IAS 1, par. 76, lett. b). Le variazioni delle poste patrimoniali sono indicate nel relativo prospetto di bilancio. Per quanto concerne la natura delle riserve si fa riferimento alla Sezione 14 della parte B – passivo della nota integrativa. Schema di patrimonio netto ex art. 2427, n. 7 bis del C.C. (migliaia di euro) Importo Quota in sospensione d’imposta Disponibi- Utilizzazioni lità nei tre (1) esercizi precedenti Capitale sociale 155.248 Sovrapprezzi di emissione 126.318 - A, B, C Riserve: 668.475 20.343 a) di utili 583.612 18.613 - legale 154.780 A - statutaria 124.893 - A, B, C - disponibile 277.630 - A, B, C - fondo di cui all'art.3 L.787/1978 2.363 A - fondo dividendi capitalizzati 1.796 - A, B, C - riserva indisp.le ex D. Lgs. 38/05 art. 6, co. 1, lett. a (2) 653 B - riserva disp.le ex D. Lgs. 38/05 art. 6, co. 1, lett. a (2) 3.849 - A, B, C - utili portati a nuovo per FTA (3) 83.617 18.613 A, B, C - perdite portate a nuovo per FTA (3) (65.969) b) altre 84.863 1.730 - Riserva da conversione quote ordinarie 80.184 - A, B, C - Riserva speciale ex lege 50/1968 2.949 A - Riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/1984 178 178 A, B, C - Riserva da concentrazione 1.033 1.033 A, B, C - Avanzo di fusione 519 519 A, B, C Riserve da valutazione: 193.054 149.519 a) attività finanziarie disponibili per la vendita (4) 55.150 A b) rivalutazione LL. 413/91 e 408/90 74.521 74.521 A, B, C c) rivalutazione immobilizzazioni materiali al deemed cost (5) 74.998 74.998 A, B, d) riserva utili (perdite) attuariali (11.615) Strumenti di capitale Utile di esercizio (6) 45.130 Patrimonio netto 1.188.225 169.862 (1) A: per copertura di perdite, B: per aumenti di capitale, C: per distribuzione ai soci (2) La riserva, in conformità al disposto di cui all'art. 6, commi secondo e quinto, del D.Lgs 38/2005, evidenzia gli utili corrispondenti alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale, derivanti dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto e non riferibili a strumenti finanziari di negoziazione ed all'operatività in cambi o di copertura. La riserva può essere utilizzata per la copertura di perdite d'esercizio solo dopo avere utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale. La stessa si riduce in misura pari all'importo delle plusvalenze di esercizi precedenti realizzate nell'esercizio anche attraverso l'ammortamento, ovvero divenute insussistenti per effetto di svalutazione. 158 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale (3) Gli utili/perdite portati a nuovo sono costituiti dalle rettifiche, positive e negative, derivanti dall'applicazione degli IAS/IFRS in sede di prima applicazione (First Time Adoption). La loro disponibilità è disciplinata dall'art. 7 del D. Lgs. n. 38/2005. (4) La riserva, costituita per la prima volta in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS), in conformità alle vigente normativa (art. 7, comma secondo, D.Lgs 38/2005) ed alle disposizioni di vigilanza, accoglie le variazioni derivanti dalla valutazione al valore equo (fair value), in contropartita del patrimonio netto, degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, al netto dell’effetto fiscale. La riserva non è distribuibile e non è disponibile ai fini dell'imputazione a capitale e degli utilizzi previsti dagli articoli 2350, terzo comma, 2357, primo comma, 2358, terzo comma, 2359 bis, primo comma, 2432, 2478 bis, quarto comma, del codice civile. (5) La riserva, costituita in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (F.T.A.), in conformità alla normativa ordinaria (art. 7 comma 6, D.Lgs 38/2005) ed alle disposizioni di vigilanza, accoglie l'incremento patrimoniale dovuto all'iscrizione delle attività materiali al valore equo (fair value) quale criterio sostitutivo del costo. La riserva, ove non venga imputata a capitale, può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni di cui ai commi secondo e terzo dell'art. 2445 del codice civile. In caso di sua utilizzazione a copertura di perdite, non è consentita la distribuzione di utili fino a quando la riserva non è reintegrata o ridotta in misura corrispondente, con deliberazione dell'assemblea straordinaria dei soci. Non si applicano le disposizioni dei commi secondo e terzo dell'articolo 2445 del codice civile. La riserva è stata inoltre vincolata ai sensi dell'art. 1, comma 469, L. 269/05. (6) Si segnala che l'ammontare degli utili dell'esercizio 2009 soggetti al disposto di cui all'art. 6, commi secondo e quinto, del D.Lgs 38/2005, è pari a 1,1 milioni di euro. La banca non ha effettuato, nei tre precedenti esercizi, utilizzi delle riserve per aumenti di capitale, copertura di perdite o distribuzione ai soci. Le variazioni in diminuzione, oltre alle movimentazioni avvenute all’interno del patrimonio netto, hanno interessato unicamente quelle riserve che in base ai principi contabili IAS/IFRS movimentano per natura (la riserva indisponibile ex D. Lgs. 38/05 art. 6, la riserva di utili (perdite) attuariali, la riserva da valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita). La seguente tabella illustra le imposte latenti nelle riserve in sospensione. Dette imposte non sono state accantonate in quanto non si prevede la distribuzione delle riserve stesse; se ciò avvenisse, comunque, l'importo indicato verrebbe decurtato dal recupero delle relative imposte sostitutive. Riserve in sospensione d’imposta (unità di euro) Importo Riserve Riserva di rivalutazione LL.413/91 e 408/90 Riserva di rivalutazione immobilizzazioni materiali (L.266/05) Quota di riserva di utili portati a nuovo per FTA (L.266/05) Riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/84 Riserva da concentrazione Avanzo di fusione TOTALE 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Non risultano strumenti della specie né per l’esercizio 2009 né per il precedente. 159 74.520.674 74.997.678 18.612.807 178.193 1.032.914 519.141 169.861.407 Imposta latente lorda 24.396.649 23.346.792 5.818.333 49.003 284.052 142.764 54.037.593 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Importo 31-dic-09 Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 531.830 481.728 18.078 17.505 b) Clientela 513.752 464.223 Garanzie rilasciate di natura commerciale 336.980 368.547 a) Banche 2) a) Banche 3) Importo 31-dic-08 331 768 b) Clientela 336.649 367.779 Impegni irrevocabili a erogare fondi 413.670 471.213 7.752 55.339 7.640 55.227 a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale 112 112 405.918 415.874 22.797 7.932 383.121 407.942 - - 700 700 - - 1.283.180 1.322.188 A seguito dell’aggiornamento della circolare della Banca d’Italia 262/2005 del 18 novembre 2009 si segnala che, ai fini della comparazione dei dati, l’ammontare degli impegni assunti verso i sistemi interbancari di garanzia (FITD) del 2008, già incluso tra gli “impegni irrevocabili”, è stato riclassificato tra le “garanzie rilasciate di natura finanziaria – Banche”. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Importo 31-dic-09 Portafogli Importo 31-dic-08 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 352.077 742.341 2. 3. Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita - - 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - 5. Crediti verso banche - - 6. Crediti verso clientela - - 7. Attività materiali - - 352.077 742.341 Totale 160 Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Importo 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) acquisti 1. regolati 2. non regolati b) vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni Le “altre operazioni” sono interamente costituite dalle evidenze relative alla raccolta ordini. 161 317.617 - 1.342.600 1.342.600 5.271.933 1.516.475 3.755.458 5.197.042 500.094 1.070.218 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Finanziamenti Totale 2009 Altre operazioni Totale 2008 13.328 - 3.270 16.598 43.809 - - - - - 231 20.643 349.191 - 20.643 349.422 48.385 474.728 856 X X 14.415 X X 369.834 10 3.280 856 10 387.529 2.205 10 569.137 Tra i finanziamenti dei crediti verso la clientela (349 milioni) sono compresi euro 30.863 mila di interessi relativi a posizioni che risultano classificate come “deteriorate”. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Totale 2009 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Totale 2008 459 1.514 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche 1. Debito verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale Debiti Altre operazioni Titoli Totale 2009 Totale 2008 (604) (76.490) X X X X (54.424) - (604) (76.490) (54.424) (2.152) (126.195) (72.434) - - - - (39.840) X X (77.094) (5.299) X X (59.723) - (5.299) (136.817) (4.802) (245.423) 162 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Totale 2009 Interessi passivi su passività in valuta Totale 2008 (32) (1.110) 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Totale 2009 Interessi passivi su operazioni di locazione finanziaria Totale 2008 (5) (12) Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Totale Totale 2009 2008 a) garanzie rilasciate 2.587 2.518 b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 18.436 19.802 1. negoziazione di strumenti finanziari 943 2.449 2. negoziazione di valute 842 889 3. gestioni di portafogli 1.868 1.835 3.1. individuali 1.868 1.835 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 750 884 5. banca depositaria 1.391 1.394 6. collocamento di titoli 5.313 6.041 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 1.168 986 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 6.161 5.324 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 2.591 2.686 9.3. altri prodotti 3.570 2.638 d) servizi di incasso e pagamento 13.014 12.714 e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 52 52 f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio 32.384 31.144 i) tenuta e gestione dei conti correnti 30.252 17.619 j) altri servizi 96.725 83.849 Totale Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che la nuova sottovoce “i) tenuta e gestione dei conti correnti” include € 16.871 mila provenienti dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione e 14.273 mila euro precedentemente compresi nella sottovoce “j) altri servizi”. La sottovoce altri servizi è costituita principalmente da commissioni su finanziamenti non in conto corrente (17,2 milioni) e commissioni su servizi pos e carte di credito (7,8 milioni). Tipologia servizi/Valori 163 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Totale 2009 Canali/Valori a) presso propri sportelli: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 13.342 1.868 5.313 6.161 - Totale 2008 13.200 1.835 6.041 5.324 - 2.3 Commissioni passive: composizione Totale 2009 Servizi/Valori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale 164 (6) (874) (18) (669) (669) (187) (451) (4.416) (5.747) Totale 2008 (6) (1.020) (9) (716) (716) (295) (510) (3.546) (5.082) Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione Totale 2009 Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Voci/Proventi A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 325 - 691 - 1.398 - 1.392 - - - - - - 7.530 3.426 Totale Totale 2008 Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. X 5.447 5.149 X - Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80 4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Plusvalenze Utili da negoziazione Minusvalenze Perdite da Negoziazione 13.134 12.046 1.088 - 7.307 6.892 414 1 - (301) (81) (220) - (112) (19) (93) - 20.028 18.838 1.189 1 - - - - - - X (2.215) (2.215) (70) 2.402 2.402 (2.215) X (2.327) 156 683 1.563 22.360 X X X 1.404 1.404 2.029 2.029 (379) (379) 721 683 2.029 - (379) - X X 14.538 9.336 165 X (680) Risultato netto Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 6 - Utili/Perdite da cessione/riacquisto - Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Totale 2009 Voci/Componenti reddituali Utili Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale passività Perdite Totale 2008 Risultato netto Utili Perdite Risultato netto 976 976 - - 976 976 - - - - 976 430 430 (634) (634) 976 (204) (204) 877 877 (82) (82) 795 795 Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Voce 110 7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Operazioni/Componenti reddituali 1. Attività finanziarie 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 2. Passività finanziarie 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio 4. Derivati creditizi e finanziari Totale Plusvalenze Utili da realizzo Minusvalenze 1.534 256 1.278 105 105 - 1.729 13 1.716 - (263) (263) (2.053) (2.053) - X 1.782 3.421 X X 1.729 (321) (2.637) Perdite da realizzo (409) (409) (169) (169) X (578) Risultato netto 2.591 (403) 2.994 (2.117) (2.117) 1.461 1.935 Il risultato economico delle passività finanziarie, al netto dell’effetto attribuibile alla variazione del rischio di credito dell’esercizio, pari a € 300 mila, risulterebbe in perdita di € 2.417 mila (6.607 mila nel 2008). Tale valore, confrontato con il risultato economico degli strumenti derivati, mette in evidenza l’effetto compensativo delle valutazioni di tali strumenti finanziari derivante dall’adozione della fair value option, dimostrando contabilmente la sostanziale relazione di copertura gestionale esistente tra le poste in oggetto. Si rimanda alla Parte A per maggiori dettagli relativi all’applicazione della FVO. 166 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Specifiche Di portaCancelAltre foglio lazioni Riprese di valore (2) Specifiche Di portafoglio A B A Totale 2009 (1)-(2) B Totale 2008 A. Crediti verso banche - - - - - - - - - − Finanziamenti - - - - - - - - - − Titoli di debito - - - - - - - - - (2.381) (114.075) (153) 16.362 52.574 - 5.528 (42.145) (25.437) − Finanziamenti (2.381) (114.075) (153) 16.362 52.574 - 5.528 (42.145) (25.437) − Titoli di debito - - - - - - - - - (2.381) (114.075) (153) 16.362 52.574 - 5.528 (42.145) (25.437) B. Crediti verso clientela C. Totale Legenda A = Da interessi B = Altre riprese 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Operazioni/Componenti reddituali A. Garanzie rilasciate Rettifiche di valore (1) Specifiche Di portafoCancelAltre glio lazioni - Riprese di valore (2) Specifiche Di portafoglio A B A Totale 2009 (1)-(2) B Totale 2008 (1.775) - - 1.625 - - (150) (1.016) B. Derivati su crediti - - - - - - - - - C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - - D. Altre operazioni - - - - - - - - - - (1.775) - - 1.625 - - (150) (1.016) E. Totale Legenda A = Da interessi B = Altre riprese 167 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale 2009 Totale 2008 (172.694) (127.872) (30.477) (7.553) (2.311) (4.041) (4.041) - (173.880) (127.447) (31.056) (7.502) (3.792) (4.080) (4.080) - (440) (859) (1.234) 4.690 (1.041) (171.138) (3) (673) (1.213) 2.202 (469) (174.033) Totale Nella sottovoce "altro personale" figurano i contratti di lavoro atipico. Le nuove sottovoci 5) “Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende“ e 6) “Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società“ accolgono gli importi relativi al personale distaccato, in precedenza compresi in “salari e stipendi”, “oneri sociali” e “accantonamento al TFR”. La sottovoce 1.C “indennità di fine rapporto” rileva i versamenti del TFR effettuati direttamente all’INPS a ad altri fondi esterni a contribuzione definita, in precedenza compresi nella sottovoce 1. g) “versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita”. Si è provveduto, pertanto, a riclassificare dette sottovoci dell’esercizio a raffronto. 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Totale 2009 Personale dipendente a) dirigenti b) totale quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale Totale 2.614 40 742 1.832 8 2.622 La sottovoce "altro personale" è costituita dai dipendenti con contratti di lavoro di tipo interinale. Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media ponderata dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati nell’anno. Nel calcolo della voce sono inclusi i dipendenti di altre società distaccati presso l’azienda e sono esclusi i dipendenti della banca distaccati presso altre società. I dipendenti part-time vengono considerati al 50%. 168 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico 9.5 Altre spese amministrative: composizione Totale 2009 A. Imposte indirette e tasse: - imposte di bollo (20.708) (20.870) (15.808) (15.502) - - - tasse sui contratti di borsa - imposta comunale sugli immobili - altre B. Altre spese: - manutenzioni e riparazioni - postali, telefoniche e telegrafiche Totale 2008 (892) (887) (4.008) (4.481) (84.142) (79.920) (8.220) (7.782) (6.320) (5.603) (15.427) (12.248) - pubblicità (1.146) (2.142) - canoni di trasmissione dati (4.191) (4.070) - assicurazioni (2.746) (2.730) - affitti passivi - pulizie locali (2.888) (2.917) - energia e combustibili (4.249) (4.057) - stampati e cancelleria (2.356) (2.676) - trasporti (4.780) (4.376) - informazioni e visure (1.925) (1.756) - spese per addestramento e rimborsi al personale (1.906) (2.570) - locazioni di procedure e macchine per elaborazione dati (3.320) (10.574) - consulenze legali e diverse (7.624) (6.295) - utilizzi di servizi esterni per cattura ed elaborazione dati (8.103) (1.007) (634) (544) (3.352) (3.510) (273) (197) - contributi associativi e simili - vigilanza - spese condominiali - diverse e varie Totale (4.682) (4.866) (104.850) (100.790) Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Totale 2009 A. Accantonamenti 1. controversie legali 2. oneri per il personale 3. altri B. Riprese 1. controversie legali 2. oneri per il personale 3. altri Totale 169 Totale 2008 (3.138) (4.605) (3.025) (4.487) - - (113) (118) 1.742 1.125 1.742 1.125 - - - - (1.396) (3.480) Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Ammortamento Attività/Componente reddituale (a) A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Rettifiche di valore per deterioramento (b) (7.985) (7.729) (256) (72) (72) (8.057) Totale Riprese di valore Risultato netto (c) (a+b-c) - - (7.985) (7.729) (256) (72) (72) (8.057) Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Ammortamento Attività/Componente reddituale (a) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Rettifiche di valore per deterioramento (b) (241) (241) (241) Totale Riprese di valore Risultato netto (c) (a+b-c) - - (241) (241) (241) Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Totale 2009 a) Rimborsi interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione b) Ammortamento migliorie su beni di terzi c) Altri Totale (375) (1.199) (3.561) (5.135) Totale 2008 (1.791) (1.405) (3.740) (6.936) 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Totale 2009 a) b) c) d) Fitti attivi Recuperi di imposta Recuperi per prestazioni fornite a società del gruppo Recuperi interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione Altri Totale 2008 1.689 1.553 18.369 18.146 4.662 5.792 435 2.015 e) 4.703 5.110 Totale 29.858 32.616 Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che è stato riclassificato alla voce 40 Commissioni attive l’importo di € 16.871 mila come conseguenza dell’aggiornamento della normativa di vigilanza. 170 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210 14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Totale 2009 Componente reddituale/Valori A. B. Totale 2008 Proventi - 1. Rivalutazioni - - 2. Utili da cessione - 6 3. Riprese di valore - - 4. Altri proventi - - Oneri - (228) 1. Svalutazioni - - 2. Rettifiche di valore da deterioramento - (228) 3. Perdite da cessione - - 4. Altri oneri - - - (222) Risultato netto 6 Sezione 16 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 230 16.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Totale 2008 Totale 2009 Componente reddituale/Valori Rettifica di valore dell’avviamento (150) - La rettifica si riferisce all’avviamento iscritto in bilancio in seguito all’acquisto, dalla Banca di Sassari, di uno sportello bancario sito in Milano. Da una verifica sui presupposti per tenere in carico l’attività è emersa la sussistenza di una percentuale molto esigua dei rapporti attivi e passivi in essere alla data di acquisizione dello sportello. Il valore dell’avviamento determinato, a suo tempo, in previsione dei futuri flussi di cassa riferiti a rapporti che ad oggi risultano in gran parte estinti ha fatto venire meno, pertanto, i presupposti per il mantenimento in bilancio di detta attività. Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 17.1 Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione Totale 2009 Componente reddituale/Valori A. Immobili 405 267 - Utili da cessione 405 267 - Perdite da cessione B. Totale 2008 - - Altre attività 297 3 - Utili da cessione 297 4 - (1) 702 270 - Perdite da cessione Risultato netto 171 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Totale 2009 Componenti reddituali/Valori 1. Imposte correnti (-) Totale 2008 (36.180) (40.143) 1.812 1.024 - 6 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 8.522 817 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.772 957 (24.074) (37.339) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Componenti/Valori IRES Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP Totale Aliquota fiscale teorica Onere fiscale teorico Maggiore IRAP per differenza tra aliquota teorica ed aliquota regionale Minori imposte per proventi non tassati o tassati a titolo d'imposta Minori imposte per riduzione aliquote e riforma IRAP Maggiori imposte per oneri non deducibili Maggiori imposte per riduzione aliquote e riforma IRAP Variazioni di imposte correnti di esercizi precedenti Incrementi/decrementi di imposte differite Incrementi/decrementi di imposte anticipate Totale 172 69.204 69.204 27,50% 19.031 (4.985) 2.243 16.289 IRAP 69.204 164.931 234.135 3,90% 9.131 (1.682) 336 7.785 Totale 28.162 (6.667) 2.579 24.074 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte D Redditività complessiva PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Voci 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Totale altre componenti reddituali Redditività complessiva (Voce 10+110) 173 Importo Lordo Imposta sul reddito X X Importo Netto 45.130 6.792 7.918 (1.126) (1.126) (2.044) (365) (426) 61 61 30 6.427 7.492 (1.065) (1.065) (2.014) 4.748 X (335) 4.413 49.543 X Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali Nel corso dell’esercizio 2009 la struttura creditizia del Banco di Sardegna, malgrado un quadro di profonda crisi dell’intero sistema economico mondiale, ha proseguito nel tradizionale intento di fornire adeguate risposte, in termini di assistenza finanziaria, nell’ambito del contesto socioeconomico di riferimento, mantenendo effettivo il perseguimento degli obbiettivi prefissati all’indomani dell’avvenuta riorganizzazione strutturale interna, pur se in chiave di maggior prudenza nelle linee di condotta e nei criteri di sviluppo adottati. In piena sintonia con le direttive della Capogruppo in tema di rigore nella valutazione del merito di credito ed attenzione particolare nel rapporto con il cliente, è stata raccolta la sfida imposta dalla delicata congiuntura economica, assicurando proposte d’intervento dirette al sostegno e rilancio in settori storicamente importanti del substrato economico della Sardegna e non privi di apprezzabili margini di crescita, quale quello delle piccole e medie imprese, con particolare riguardo ai comparti artigiano, edilizio, del commercio, dell'agro industria e turistico alberghiero. La riorganizzazione della Direzione Area Clienti, intrapresa nel corso dell’esercizio precedente ed attuata, nell’ambito della più generale ristrutturazione organizzativa del Gruppo Bper, in linea con la deliberazione del Consiglio di Amministrazione della Banca sulla nuova segmentazione gestionale della clientela, è proseguita con la costituzione del quarto Ufficio Crediti della Direzione Crediti, con competenze circoscritte alle Aree territoriali assegnate. In coerenza con tale costituzione è seguito l’aggiornamento del Regolamento Fidi. La divisione compartimentale della clientela ha determinato, inoltre, l’adozione di una nuova articolazione organizzativa della Rete Commerciale, con conseguente modifica del relativo Ordinamento. L’allineamento ai principi di Basilea 2 e il rispetto delle recenti disposizioni impartite dal Legislatore in tema di tutela dei consumatori (Legge 40/2007, nota Bersani bis) sono alla base del progetto di accentramento, presso la Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti, delle attività amministrative attinenti i finanziamenti ipotecari, la cancellazione delle ipoteche e i crediti di firma, giunto, oramai, ad una fase di sviluppo avanzata. In materia di gestione dei finanziamenti a medio/lungo termine è stato istituito, in seno alla summenzionata Segreteria, il Nucleo operativo di Cagliari, il quale va ad affiancarsi, con competenze territoriali esclusive, al Nucleo già attivo in Sassari. Dopo la necessaria fase sperimentale, che in prima battuta ha coinvolto, in funzione di strutture pilota, le Aree di Sassari ed Olbia, è ripreso il processo di trasferimento delle competenze amministrative attinenti la gestione dei crediti di firma dalle Funzioni territoriali alla Segreteria Crediti, con conseguente ed inevitabile livellamento, in termini di assoluto rispetto delle disposizioni normative interne ed esterne, dell’intero ciclo di produzione. Allo stato attuale, l’accorpamento presso gli Uffici centrali delle competenze in argomento è in fase 175 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura di avanzata realizzazione ed è ipotizzabile una definizione completa della procedura nell’arco dell’anno in corso. Nella seconda metà dell’esercizio 2009 l’Ufficio Finanzia d’Impresa e Crediti Speciali è stato fatto oggetto di una attenta riorganizzazione, con l’obiettivo di rispondere all’esigenza di fornire un servizio efficiente al cliente sia interno che esterno. In particolare, si è voluta creare una sinergia con la ristrutturazione dell’Area Clienti sia per quanto attiene l’iter creditizio, sia per quanto attiene gli aspetti commerciali, con l’obiettivo di razionalizzare il supporto che la Direzione Generale rivolge alla Rete commerciale. Grazie a tale riorganizzazione è stato rafforzato e consolidato il rapporto con gli interlocutori istituzionali (Ministeri, Regione, Enti territoriali minori e Organizzazioni di categoria), con effetti rilevanti sul posizionamento di mercato, in particolare nei settori del commercio ed artigianato. Il Banco ha acquisito un ruolo di partner privilegiato e professionale per imprese ed enti istituzionali. E’ stato rafforzato il dialogo con la Regione Sardegna teso alla sistemazione di vecchie posizioni su agevolazioni nel settore turistico (L.R. 28/84 e L.R. 40/93), al fine di sostenere le imprese in un settore trainante per l’economia dell’Isola. Sono state stipulate nuove convenzioni per la gestione di interventi nel settore industriale, anche per le aree più depresse della Sardegna. La continua e rapida evoluzione della società e dei mercati rende necessaria una costante ed attenta attività di studio nei singoli settori di intervento creditizio per la predisposizione di nuovi prodotti destinati al soddisfacimento delle esigenze di volta in volta ravvisate. Sul versante dei finanziamenti in agricoltura, a riprova della tradizionale attenzione riservata dal Banco di Sardegna al comparto, vi è una sostanziale conferma delle linee guida adottate in passato, atte a sostenere una politica di incentivazione creditizia. A supporto della Rete in materia di credito agrario, quale strumento di immediata e pratica consultazione per i finanziamenti destinati al comparto, è a disposizione un apposito prontuario, costantemente sottoposto ad attività di aggiornamento, contenente i principi generali, le norme operative e le schede prodotto. Vista la vocazione turistica del territorio sardo, una posizione di particolare interesse assume il settore alberghiero e dei servizi turistici in genere. Il Banco di Sardegna è uso prestare particolare attenzione al comparto e permane la sua disponibilità ad esaminare le richieste di finanziamento legate agli investimenti della specie, mettendo a disposizione della clientela di riferimento una serie di prodotti specifici, caratterizzati da condizioni appetibili e veloci modalità di erogazione. La ripresa degli interventi pubblici a supporto delle imprese industriali, artigiane e di servizi, registratasi fin dalla seconda metà dell’anno 2007, è proseguita anche nel corso del 2009, con la pubblicazione di Bandi regionali per il sostegno delle aziende impegnate nei succitati settori mediante gli strumenti agevolativi di volta in volta previsti. Vista la particolare conoscenza del mercato e degli operatori, seguitano ad aprirsi per il Banco, anche in raggruppamento temporaneo d’impresa con la controllata Sardaleasing S.p.A., importanti prospettive di sostegno allo sviluppo economico del territorio sardo, nell'ambito delle procedure previste dalle summenzionate disposizioni normative. Sul fronte dei finanziamenti destinati alla casa di abitazione notevole rilevanza viene attribuita all'esigenza, particolarmente sentita dalla clientela, volta ad ottenere risposte alle istanze presentate in tempi relativamente brevi. In tale contesto si collocano i prodotti della linea "Mutuo 176 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Facile" in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Il continuo sviluppo sulla materia ha determinato l’adozione di misure volte a razionalizzare la fase istruttoria delle pratiche, con relativa modulistica a supporto. In particolare, è stato diramato un manuale, redatto nel rispetto dei principi generali contenuti nelle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia e nel Regolamento Interno del Credito dell’Istituto, che riassume, in maniera sintetica ma completa, la normativa vigente per l’istruttoria delle pratiche e indica quelli che sono i criteri valutativi e fiduciari da porre alla base delle delibere. Nella necessità di soddisfare in maniera capillare la domanda della clientela, assecondando le tendenze evolutive del mercato e rendendo quanto più completa l'offerta creditizia, appare continua ed intensa la ricerca ed il rinnovamento di prodotti finanziari destinati a finalità diverse, quali l'acquisto e l'installazione di impianti fotovoltaici da parte di privati e imprese, il soddisfacimento di bisogni aziendali di imprese e liberi professionisti nonché di esigenze di medio periodo della clientela privata, il sostegno economico agli associati ai Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi convenzionati, mediante l’offerta di prodotti creditizi delle tipologie più varie, il supporto alle imprese a fronte degli impatti finanziari determinati da eventi ciclici, quali esborsi supplementari per il pagamento di tredicesime e quattordicesime mensilità. La contrazione economica mondiale seguita alla crisi finanziaria che ha investito gli Stati Uniti d’America ha determinato, anche a livello imprenditoriale, notevoli difficoltà di gestione, difficoltà tuttora sentite specie nei rapporti fra il mondo dell’impresa e quello del credito. Nell’intento di favorire, in qualche modo, la continuità nell’afflusso delle risorse finanziarie al sistema produttivo di base, caratterizzato dal tessuto delle piccole e medie imprese, è stato siglato in corso d’esercizio, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, un accordo fra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni delle categorie produttive, che prevede modalità d’intervento volte alla sospensione, a determinate condizioni, dei debiti delle imprese summenzionate, sì da indirizzare le risorse liquide alla gestione ordinaria dei fattori produttivi, in attesa di un’inversione del ciclo economico. Il Banco di Sardegna, così come la Capogruppo, ha aderito al protocollo in questione, rendendolo operativo in conclusione d’anno. 2. Politiche di gestione del rischio di credito Allo scopo di assicurare un’armonica coesistenza fra il principio di ricerca del profitto nell’attività d’impresa ed una consapevole e ponderata assunzione dei rischi legati all’esercizio del credito, sono adottate strategie che non tralasciano di fornire prioritaria importanza al miglioramento dell’efficienza di gestione ed alla rigorosa misurazione e controllo dei rischi predetti, mediante l’integrazione dei relativi sistemi interni con appropriati strumenti mutuati dalla Capogruppo, nel rispetto di quanto indicato negli accordi di Basilea 2. L’accoglimento nell’Ordinamento Italiano dei principi elaborati in tali accordi ha determinato, come ovvio, un’intensa attività di riorganizzazione delle metodologie dedicate alla concessione del credito e di rivisitazione dei criteri di valutazione dei rischi connessi. Gli stessi accordi di Basilea, unitamente alla riorganizzazione della Rete commerciale a suo tempo effettuata ed al continuo ampliamento del mercato di riferimento conseguente alla attivazione di nuove strutture nella Penisola, sono alla base dei crescenti investimenti destinati alla formazione del personale della Rete in materia di gestione del credito e di valutazione dei relativi rischi. 177 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 2.1 Aspetti organizzativi La struttura organizzativa preposta alla gestione del rischio di credito si sviluppa secondo una disposizione piramidale, il cui vertice è costituito dal Consiglio di Amministrazione, al quale spetta, fra l’altro, anche la funzione di indirizzo in materia creditizia, nel rispetto dei criteri previsti dalla Capogruppo, per diramarsi, per il tramite dei Comitati, delle strutture di Direzione Generale e delle Aree territoriali, attraverso le Filiali e Agenzie disposte a presidio del territorio. Tale struttura, come già anticipato, è stata recentemente sottoposta ad un intenso processo di riorganizzazione, quale logica conseguenza del generale programma di adeguamento ai precetti di Basilea 2 dell’intero Gruppo Bper. In questo contesto la rinnovata Direzione Area Clienti, ex Direzione Affari, è chiamata a svolgere le funzioni di gestione e sviluppo delle relazioni con la clientela della Banca, sia per quanto attiene l’attività commerciale che creditizia, di coordinamento delle politiche commerciali della Banca e società controllate, di indirizzo e controllo delle relazioni di credito, di verifica circa la regolarità amministrativa dei rischi di credito e il rispetto delle procedure di concessione del credito, di predisposizione della normativa generale e di gestione degli adempimenti operativi e formali relativi ai fidi, alle garanzie assunte a presidio ed alle garanzie prestate dalla Banca, di gestione amministrativa dei finanziamenti a medio/lungo termine, di consulenza e assistenza in materia di credito agli operatori nei vari settori economici, di definizione e attuazione delle politiche commerciali dell’Istituto e realizzazione dei relativi obiettivi. Per il raggiungimento dei fini anzidetti la Direzione in parola si avvale del supporto della Direzione Commerciale, della Direzione Crediti, di due Divisioni (Retail e Corporate), dell’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, della Segreteria Crediti e dell’Ufficio Analisi e Qualità del Credito. In particolare, spetta alla Direzione Commerciale assicurare la completezza e l’adeguatezza dell’offerta di prodotti e servizi alla clientela, mantenendola costante e coerente con le esigenze espresse dal mercato e perseguendo, in termini positivi, i risultati commerciali della Banca. La Direzione Crediti, oltre ad esercitare le proprie facoltà deliberatorie in materia di concessione del credito, assicura, per il tramite dei propri Uffici interni e per mezzo delle Divisioni di segmento e delle Aree territoriali, l’attuazione delle politiche creditizie adottate, effettuando una costante azione di monitoraggio sul rischio di credito in capo alla Banca. In seno alla Direzione Crediti opera, altresì, il Reparto Analisi di Bilancio, cui spetta il compito di procedere al caricamento e all’analisi dei bilanci riferiti alla principale clientela del Banco nonché alla predisposizione dei bilanci aggregati per gruppi economici di particolare rilievo. A supporto di tali attività opera la procedura “Analisi di Bilancio” denominata "CEBI Web" della società "Centrale Bilanci S.r.l.", la quale è fatta oggetto di continue implementazioni e nuove funzionalità. La segmentazione gestionale della clientela, attuata nel corso dell’esercizio 2008, ha determinato l’inquadramento delle relazioni nelle divisioni “Retail” e “Corporate”, le quali, nell’esercizio delle loro facoltà deliberatorie e nella realizzazione degli obbiettivi assegnati, rispondono alla Direzione Crediti ed alla Direzione Commerciale per i settori di rispettiva pertinenza. La gestione della clientela catalogata “Private” permane di competenza di una divisione ad hoc, denominata “Private Banking”, la quale opera in seno al Servizio Finanza. 178 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Il presidio del comparto afferente i prodotti concernenti leggi di incentivazione e finanziamenti agevolati nonché la gestione amministrativa delle procedure finanziamenti sono affidati all’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, che, come in precedenza detto, è stato sottoposto, nel corso dell’anno, ad una importante attività di riorganizzazione, coerentemente con la precedente e più generale ristrutturazione della Direzione di appartenenza. In staff alla Direzione Area Clienti operano, inoltre, l’Ufficio Analisi e Qualità del Credito, cui spetta il compito di verifica della congruità del merito creditizio e del corretto utilizzo delle deleghe da parte della Strutture di rete, e l’Ufficio Segreteria Crediti, recentemente sottoposto anch’esso ad un processo di ristrutturazione. Detto Ufficio si articola in sette Unità Organizzative e le proprie competenze si sviluppano, fra l’altro, nei settori degli adempimenti amministrativi attinenti l’attività creditizia, delle verifiche e perfezionamento dei fidi deliberati, dei controlli sulla regolarità della documentazione acquisita dalle Dipendenze a corredo della concessione dei fidi, della gestione della procedura “Fidi e Garanzie” e problematiche connesse, dello studio, predisposizione e aggiornamento della normativa e della contrattualistica in materia di credito, del controllo dei documenti e della predisposizione dei contratti afferenti i finanziamenti a medio/lungo termine, della gestione amministrativa delle garanzie rilasciate dalla Banca per conto della propria clientela, della gestione delle incombenze che attengono alle fasi della vita e della estinzione delle garanzie ipotecarie, del controllo e aggiornamento delle posizioni facenti capo agli Esponenti Aziendali, delle informative in materia di credito previste a proprio carico da Regolamenti di Gruppo, dallo Statuto o altre fonti normative interne. In tema di limitazione alla concentrazione dei rischi, la Direttiva di Gruppo ha da tempo introdotto, in aggiunta alla figura del “Grande Rischio”, quella del “Grande Fido” (posizioni che, per linee di credito dirette proprie e/o dell’intero Gruppo Societario di appartenenza, presentano accordati e/o utilizzi pari o superiori ad un determinato limite), assimilandone la disciplina. Infatti, la concessione di affidamenti in favore di soggetti la cui posizione di rischio rientra nella categoria del “Grande Fido” fissata dalla Capogruppo o del “Grande Rischio” ai sensi della normativa di Vigilanza, è sottoposta alla preventiva autorizzazione della Capogruppo (c.d. “nulla osta”). Analogamente, nell’ambito dell’attività di Sub-Holding, la Direzione Area ClienTi provvede, per il tramite del Comitato Consultivo Interaziendale, all’esame preventivo delle domande concernenti l’assunzione di posizioni di rischio rilevanti con la clientela, quantitativamente definite dalla Sub-Holding stessa, richiedendo, quando necessario, il preventivo assenso alla Capogruppo. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Il processo istruttorio di concessione degli affidamenti attraverso la Procedura Elettronica di Fido, che in precedenza acquisiva il solo FIVAL come strumento di valutazione del rischio, è stato via via implementato per il recepimento delle informazioni rivenienti dall’adozione dei modelli di rating di controparte. Mentre il Fival valuta la clientela affidata attribuendo un punteggio sintetico ( da 1 a 10) per i dodici mesi trascorsi ed un punteggio dettagliato per l’ultimo mese rilevato, il “Rating” - approntato dalla BPER nel rispetto dei criteri indicati da “Basilea 2” - fornisce, con cadenza mensile, informazioni di sintesi sulla probabilità di default della controparte nei successivi 12 mesi, 179 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura indipendentemente dalle garanzie offerte. Il continuo sviluppo di tale sistema di valutazione ha determinato, nel corso del tempo, il completamento dei modelli riferibili ai vari segmenti di clientela, la produzione del primo Rating Ufficiale e la produzione del Rating Andamentale e ufficiale riferito alle cointestazioni, con modelli statistici dedicati sia a posizioni costituite da sole persone fisiche private, sia a posizioni miste (privati/titolari di ditte individuali). Caratteristica saliente dei modelli di rating destinati alla clientela affidata da almeno 6 mesi è la loro unicità a livello di Gruppo, indipendentemente dal numero delle Strutture che assistono finanziariamente la controparte. Ciò consente una valutazione sui rischi operativi estremamente articolata e precisa, in quanto condotta sulla base di tutte le informazioni andamentali desunte dalle singole banche. Per garantire il corretto svolgimento del processo di attribuzione dei rating interni, è stato emanato il “Modello di Gruppo per l’esecuzione dei controlli di 1° livello ai fini dell’attribuzione del rating”, documento contenente la descrizione dei controlli organizzativi da porre in atto da parte delle Unità operative coinvolte. Con l’intento di chiarire l’incidenza che i singoli fattori di determinazione del rating hanno nella attribuzione del punteggio finale e, così, consentire una migliore comprensione ed interpretazione del valore generato, è stata realizzata la “Procedura Rating”, disponibile per tutte le Strutture di rete e per gli Uffici centrali interessati a partire dalla fine dell’anno 2009. In aggiunta ai sistemi di valutazione già operativi, a partire dalla prima metà dell’anno è stato prodotto, per le controparti classificate dall’Autorità di Vigilanza nella categoria “Imprese ed altri soggetti”, il rating esterno della società “Lince S.p.A.”. Si tratta di un metodo di valutazione sulle probabilità di insolvenza delle controparti di tipo esterno, “unsolicited” ovvero “rilasciato in mancanza dell’incarico del debitore”, espresso tramite una scala di 19 classi riconducibili ad ulteriori 6 macroclassi, alle quali corrispondono specifiche ponderazioni del rischio creditizio che determinano il valore di patrimonio da accantonare. Tale metodo supporta i rating interni ma non li sostituisce. Si colloca nell’ambito delle attività di adeguamento dei sistemi e delle procedure ai requisiti regolamentari imposti da “Basilea 2” e dalla Vigilanza il sistema di valutazione automatica nel processo istruttorio per la concessione di affidamenti, denominato “Rating di Accettazione”. Detto sistema, che elabora in modo automatico tutte le informazioni provenienti dagli archivi informatici interni alle Banche del Gruppo e da banche dati esterne, ha interessato tutti i segmenti di clientela, con la sola esclusione del comparto “Small Business”. Con riferimento particolare al segmento “Privati”, il rating di accettazione ha lo scopo di esprimere il rischio di credito associato ad una domanda di affidamento, fornendo, in conclusione del processo, un giudizio sintetico che, sebbene non vincolante, tuttavia determina, nell’ipotesi di esito di rifiuto, l’intervento deliberatorio dell’Organo Delegato superiore, al quale la procedura attribuisce automaticamente la pratica, previa adeguata motivazione della Filiale proponente. Allo scopo di fornire supporto alla Rete per la precisa interpretazione dei giudizi di Rating prodotti è stato predisposto un apposito vademecum esplicativo. Il sistema di valutazione del rischi “Fival” è, tuttora, alla base della funzione di revisione semiautomatica dei fidi concessi nell’ambito di competenza delle Filiali, senza necessità di accedere alla PEF. Tuttavia tale operatività, consentita purché detti affidamenti siano riferibili a posizioni che, indipendentemente dalla natura giuridica del richiedente, detengano punteggi 180 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura medi Fival regolari negli ultimi sei mesi ed un bilancio caricato in procedura di data recente, è oggi assoggettata anche al parametro del Rating, che ne determina gli esiti. Sempre nel pieno rispetto dei programmi di Gruppo per l’adeguamento ai principi di Basilea 2, sono state disposte modifiche al Regolamento Fidi concernenti il percorso deliberativo delle pratiche di affidamento. In particolare, sono state introdotte nuove competenze deliberatorie per le domande di fido e di garanzia relative a posizioni con status negativi (incaglio e oltre) e per quelle aventi punteggio di rating pari o superiore a 10 o anche scaduto, prevedendo che in tali circostanze le pratiche siano portate in automatico alla competenza dell’Organo di livello superiore, eccezion fatta per quelle di pertinenza di organi collegiali. Per tutte le proposte di fido e di garanzia inquadrabili come “Problematiche” è prevista l’obbligatorietà del parere vincolante del Servizio Controllo Crediti e Precontenzioso, fornito mediante apposizione di visto tecnico. Il percorso da tempo intrapreso, finalizzato al costante affinamento degli strumenti di valutazione del rischio legato al credito, ha costituito la premessa per un ulteriore potenziamento di tutte le procedure di gestione dell’attività creditizia, sia sotto l’aspetto funzionale che dell’interazione fra le procedure stesse. In tale contesto è da annoverare la rinnovata gestione procedurale di quella particolare categoria di crediti problematici denominata “Past Due”, ovvero posizioni scadute o sconfinate. Al fine di mantenere al minimo l’incidenza di tali posizioni, è stato predisposto un sistema di monitoraggio con aggiornamento mensile dei dati, al quale sono stati assoggettati anche i crediti scaduti o sconfinati da 90 giorni, sì da consentire l’attuazione, in via preventiva, degli interventi del caso e favorire l’adeguamento graduale alle normative di vigilanza che saranno rese operative a far data dall’anno 2012. La materia delle “Anticipazioni su Crediti” ha subito, nel corso del tempo, numerosi affinamenti ed è stata, da ultimo, sottoposta ad un processo di ristrutturazione. La disponibilità di strumenti volti a regolare e uniformare le attività di controllo a carico delle Unità di Rete, le disposizioni operative attinenti le anticipazioni concesse a fronte di crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione, l’ottimizzazione dei termini di prorogabilità e radiazione delle fatture anticipate da soggetti debitori differenti dagli enti pubblici e dalle aziende sanitarie, le novità recentemente introdotte in tema di tipologie di anticipazione, di modalità di delibera degli affidamenti e di gestione delle linee di credito concesse per anticipo fatture ed, infine, le implementazioni procedurali associate favoriscono una corretta amministrazione del rischio connesso alle operazioni della specie di cui trattasi. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito L’esigenza di mitigazione del rischio derivante dall’esercizio del credito è soddisfatta mediante il ricorso alle principali forme di garanzie reali e personali e l’adozione di fasi di controllo a diversi livelli, che intervengono dal momento dell’acquisizione a quello dell’estinzione della garanzia. Fra le tipologie di garanzie reali, maggiormente ricorrenti risultano essere le garanzie ipotecarie, per ciò che concerne particolarmente i finanziamenti di medio/lungo termine e le garanzie pignoratizie. 181 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura L’acquisizione di garanzie personali a tutela del rischio di credito presuppone, di regola, rapporti specifici fra il soggetto garantito ed il garante, quali legami parentali e, particolarmente nel caso di operatori economici, di tipo giuridico-economico. La Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti, allo scopo di assicurare la validità e la necessaria forza giuridica alle principali forme di garanzie ricevute, gestisce direttamente le attività concernenti la loro verifica formale, estinzione ed archiviazione. In particolare, spetta a detto Ufficio accertare la regolarità delle garanzie fidejussorie, dei mandati di credito e lettere di patronage, sia sotto l’aspetto formale che della rispondenza dell’atto alle risultanze di delibera, durante la fase preliminare all’assegnazione dell’operatività ai fidi ed al rinnovo degli stessi. Per ciò che concerne le garanzie pignoratizie, è stata di recente introdotta una nuova metodologia operativa, che consente la stampa automatica della documentazione direttamente presso le Filiali, eccezion fatta per alcune tipologie di pegno. La nuova operatività non coinvolge gli svincoli dei pegni, che continuano ad essere sottoposti alla gestione combinata della Segreteria Crediti e dei Servizi Esecutivi. Anche l’attività di gestione e controllo sulle garanzie rilasciate dal Banco in favore della propria clientela (crediti di firma) è in corso di graduale trasferimento alla Segreteria Crediti, la quale in precedenza già esercitava alcune funzioni in materia contabile e forniva consulenza per gli atti non conformi agli standard accettati. La modulistica contrattuale attinente alle garanzie, come tutta la contrattualistica del Banco, è sottoposta a continue verifiche ed aggiornamenti, allo scopo di mantenere la corretta conformità alla normativa nazionale e comunitaria, nel rispetto delle finalità di massima efficacia e validità giuridica delle garanzie stesse. Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, ai fini del rispetto dei principi enunciati dal Comitato di Basilea 2 nonché per consentire l’adempimento delle incombenze imposte dalla Legge 40/2007 in tema di procedimento semplificato per la cancellazione delle ipoteche, è in corso di svolgimento un'intensa attività di sviluppo programmatico, volta ad accertare la sussistenza dei requisiti necessari alla fruizione di coefficienti di ponderazione ridotti per tutti i finanziamenti ipotecari in essere ed alla continua verifica dei relativi processi normativi e gestionali. In quest’ottica sono da annoverare le disposizioni normative già dettate sulla materia, i nuovi strumenti procedurali per la gestione di tutti i dati relativi ai cespiti oggetto di ipoteca, l’accentramento dell’attività inerenti le richieste di cancellazione delle ipoteche presso la Segreteria Crediti, gli strumenti di verifica circa la corretta e completa acquisizione degli elementi essenziali alla validità e operatività delle garanzie ipotecarie. 2.4 Attività finanziarie deteriorate Con riferimento alle attività finanziarie deteriorate, la prassi gestionale prevede l’utilizzo di una serie di classificazioni interne delle posizioni in funzione della qualità dei debitori e del rischio associato alle singole operazioni, così da corrispondere a quanto previsto dalla normativa emessa dall’Organo di Vigilanza. L’attribuzione di una posizione ad una di tali classificazioni di anomalia viene effettuata sulla base di un regolamento interno, aggiornato nel corso del 2008 per adeguarlo ai requisiti di Basilea 2, che disciplina puntualmente il trasferimento ad un certo 182 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura stato amministrativo di controllo al verificarsi di determinate anomalie nel rapporto: alcuni di tali passaggi sono automatici altri, invece, vengono effettuati sulla base di valutazioni soggettive effettuate nell’ambito dell’attività di monitoraggio andamentale delle posizioni stesse. Gli strumenti a disposizione consentono di rilevare, con la massima tempestività, i segnali di deterioramento del rapporto potenzialmente produttivi dell’assegnazione ad una delle classificazioni di anomalia previste. La coerenza dell’inserimento di una posizione in uno degli stati di anomalia, rispetto a quanto previsto dal regolamento interno, viene assicurata da una verifica periodica effettuata applicando in modo automatico il modello regolamentare interno all’intera popolazione e confrontando il risultato dello stesso con l’effettivo stato amministrativo di controllo utilizzato. Allo stesso modo viene effettuata la valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore effettuate rispetto a quanto previsto dallo stesso regolamento interno. Il venir meno dell’anomalia sul rapporto produce il passaggio verso stati interni meno gravi, effettuato sempre con una valutazione soggettiva ed analitica ed, in ultima ipotesi, il ritorno “in bonis” della posizione. Analoghe analisi di monitoraggio vengono effettuate per le posizioni che presentano crediti scaduti oltre una determinata soglia temporale. Più in dettaglio i crediti anomali vengono classificati, secondo le istruzioni dell’Organo di Vigilanza, nelle seguenti categorie: sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti/sconfinanti (c.d. “past due”). La categoria dei crediti in sofferenza afferisce alle posizioni che si trovano in uno stato di insolvenza; la valutazione viene effettuata sulla base di elementi quali azioni esecutive, emersione di segnali di gravi difficoltà finanziarie verso terzi e repentino indebolimento delle garanzie che assistono il credito. La categoria dei crediti incagliati si riferisce a controparti aventi una situazione giudicata di temporanea difficoltà, dal lato reddituale, di liquidità o patrimoniale, risolvibile in un congruo periodo di tempo (incagli soggettivi); mentre sono stati ricondotti nella categoria degli incagli oggettivi quelli che presentano le caratteristiche specifiche previste e definite dall’Organo di Vigilanza. La categoria dei crediti ristrutturati comprende quelle posizioni che sono oggetto di moratoria nel pagamento ovvero quelle per le quali è stato rinegoziato il rientro a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato (sono escluse le imprese che abbiano cessato la propria attività). La categoria dei crediti scaduti si caratterizza per la presenza di sconfinamenti e/o ritardi di pagamento per un perdurante periodo di tempo. 183 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa A. QUALITA’ DEL CREDITO Come chiarito dal 1° aggiornamento della circolare 262/2005 della Banca d’Italia del 18 novembre 2009, si segnala che, ai fini dell’informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine “esposizioni creditizie” si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine “esposizioni” le include. Nelle tavole che seguono i dati del 2008 sono stati riclassificati di conseguenza. A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/qualità 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Sofferenze Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziare in corso di dismissione Derivati di copertura Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Altre attività Totale - - - - 435.977 435.977 - - - - - - - - - - - - 257.647 - 297.698 - 3.195 - 152.970 - 1.829.404 7.535.193 13.237 1.829.404 8.246.703 13.237 - - - - - - 257.647 235.377 297.698 231.925 3.195 5.880 152.970 151.251 9.813.811 9.637.976 10.525.321 10.262.409 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/qualità 1. 2. 3. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. 6. Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie in corso di dismissione 7. 8. Esposizione lorda Attività deteriorate Rettifiche Esposizione specifiche netta In bonis Rettifiche di portafoglio Esposizione lorda - - - X - - - - - - - - Esposizione netta 435.977 Totale (Esposizine netta) 435.977 - - - - - - X - - - 1.829.404 - 1.829.404 1.829.404 1.351.685 640.175 711.510 7.584.784 49.591 7.535.193 8.246.703 - - - X 13.237 13.237 - - - - - - - X - - - X - - Totale 31-dic-09 1.351.685 640.175 711.510 9.414.188 49.591 9.813.811 10.525.321 Totale 31-dic-08 1.210.857 586.424 624.433 8.840.427 55.126 9.637.976 10.262.409 Derivati di copertura X Tra i crediti verso la clientela sono comprese partite scadute per le quali non sono state evidenziate riduzioni durevoli di valore. Il loro importo risulta così distribuito: 65,5 milioni risultano insoluti da meno di tre mesi, 1,2 milioni da tre a sei mesi e 2,6 milioni da oltre sei mesi. Tali esposizioni risultano coperte da garanzie reali per 37,5 milioni e da garanzie personali per 3,6 milioni. 184 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A 1.898.656 1.898.656 TOTALE B TOTALE A+B 30.630 30.630 1.929.286 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio - X X X X X - Esposizione Netta - 1.898.656 1.898.656 - 30.630 30.630 1.929.286 X X - A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B 824.482 365.701 3.405 158.097 7.953.567 9.305.252 25.184 1.242.513 1.267.697 185 Rettifiche di valore specifiche 566.835 68.003 210 5.127 X 640.175 3.891 X 3.891 Rettifiche di valore di portafoglio X X X X 49.591 49.591 X - Esposizione Netta 257.647 297.698 3.195 152.970 7.903.976 8.615.486 21.293 1.242.513 1.263.806 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie A. B. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze Incagli 747.780 1.443 154.354 43.674 78.694 297.807 222.113 208.626 5.978 Esposizioni ristrutturate 9.120 4.155 2.874 1.281 Esposizioni scadute 156.150 1.947 - 31.986 77.652 2.107 28.219 47.114 - 7.509 154.219 48.934 1.969 23.341 79.975 9.870 2.992 900 5.978 1.947 - 212 824.482 1.443 365.701 - 3.405 - 158.097 - A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Sofferenze Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate 512.403 1.443 132.414 106.207 20.345 65.882 42.590 40.248 2.342 Esposizioni ristrutturate 3.240 189 189 - 5.862 77.982 24.819 24.944 28.219 - 40.469 13.664 4.491 1.969 20.345 3.219 8 869 2.342 - 566.835 1.443 68.003 - 210 - 5.127 - 186 Incagli Esposizioni scadute 4.899 228 228 - Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni Esposizioni classe 1 classe 2 Classi di rating esterni classe classe 3 4 classe 5 Senza rating classe 6 Totale A. Esposizioni creditizie per cassa 503.892 709.324 611.322 842.330 452.720 46.629 7.347.925 10.514.142 B. Derivati 19 - 1.305 110 - - 9.745 11.179 B.1 Derivati finanziari 19 - 1.305 110 - - 9.745 11.179 B.2 Derivati su crediti C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale - - - - - - - - 59.127 142.946 33.220 23.600 4.693 82 605.842 869.510 - 24.047 38.542 90.077 57.090 - 203.991 413.747 563.038 876.317 684.389 956.117 514.503 46.711 8.167.503 11.808.578 Le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" (Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) prevedono la possibilità per le banche di determinare i coefficienti di ponderazione per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito nell'ambito del metodo standardizzato e nell'ambito del metodo IRB (limitatamente alle posizioni verso cartolarizzazioni) sulla base delle valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) riconosciute dalla Banca d'Italia. La Banca d'Italia riconosce quali ECAI, per tutti i comparti previsti nell'ambito del metodo standardizzato e per le posizioni verso cartolarizzazione, Fitch Ratings, Moody's Investors Service e Standard & Poor's Rating Services. Per il comparto "imprese e altri soggetti" previsto nell'ambito del metodo standardizzato, la società Lince. I rating esterni utilizzati nell’ambito del gruppo sono limitati a quelli espressi da: Lince per le esposizioni verso imprese e altri soggetti; Fitch per le esposizioni verso Stati e amministrazioni pubbliche; Standard & Poor's per i titoli emessi da soggetti privati. Per le esposizioni derivanti da cartolarizzazione vengono utilizzate Fitch, Moody’s e S&P. Si riporta di seguito il raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle suddette società. P-2 3 P-3 4 Da Baa1 a Baa3 Da Ba1 a Ba3 NP 5 B1 e inferiori NP 6 NP Da BBB+ a BBBDa BB+ a BBB+ e inferiori Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a breve termine F2 F3 Inferiori a F3 Inferiori a F3 Inferiori a F3 Esposizioni verso imprese e altri soggetti Da A1 a A3 F1+, F1- Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a breve termine 2 Da AAA a AADa A+ a A- Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a lungo termine P-1 Lince Esposizioni verso imprese e altri soggetti Da Aaa a Aa3 Standard & Poor’s Esposizioni verso Stati e amministrazioni pubbliche 1 Fitch Ratings Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a lungo termine Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a breve termine Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a lungo termine Classe di merito di credito Moody’s Da AAA a AADa A+ a ADa BBB+ BBBDa BB+ BBDa B+ B- Da AAA a AADa A+ a ADa BBB+ a BBBDa BB+ a BBDa B+ a BCCC+ e inferiori Da AAA a AA- A-1+, A-1 Da Aa.1 a Aa.3 Da A.4 a Baa.9 Da Ba.10 a Ba12 Da B.13 a B.16 Da C.17 a C.18 C.19 CCC+ e inferiori Da A+ a A- A-2 Da BBB+ a BBBDa BB+ a BB- A-3 Inferiori A-3 B+ e inferiori Inferiori A-3 Inferiori A-3 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Nell’ambito dell’adeguamento del processo del credito ai criteri di Basilea 2 è stato adottata, a livello di gruppo, una metodologia di segmentazione della clientela rappresentativa delle diverse classi di rischio. Il rating interno rappresenta la valutazione, riferita a un dato orizzonte temporale, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura quantitativa e qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale della capacità di un soggetto, affidato o da affidare, di onorare le obbligazioni contrattuali. Tale valutazione viene espressa, internamente, con tredici classi di rating che indicano livelli di rischio crescenti. Le classi di rating sono qui raggruppate in cinque classi gestionali che indicano livelli di rischio aggregati. 187 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Le tabelle che seguono espongono la distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni nel dettaglio per controparte. A.2.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore privati Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Rischio alto Totale 643.159 449.145 451.306 167.315 144.909 1.855.834 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 46.688 18.923 24.684 14.766 10.570 115.631 9.122 4.020 5.974 1.591 594 21.301 698.969 472.088 481.964 183.672 156.073 1.992.766 A.2.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore imprese Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Rischio alto Totale 114.041 411.988 1.142.524 456.173 755.928 2.880.654 38 9 1.368 - - 1.415 38 9 1.368 - - 1.415 - - - - - - 31.227 52.683 82.051 33.303 37.996 237.260 27.131 26.600 102.122 21.731 30.838 208.422 172.437 491.280 1.328.065 511.207 824.762 3.327.751 A.2.2.3 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore grandi imprese Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Rischio Alto Totale 44.168 94.337 232.640 82.554 60.145 513.844 - 19 - - - 19 - 19 - - - 19 - - - - - - 40.886 63.279 42.947 12.364 2.747 162.223 - 5.319 975 - - 6.294 85.054 162.954 276.562 94.918 62.892 682.380 188 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite 2.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate Crediti di firma Altre garanzie reali 2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite: 2.1. totalmente garantite - di cui deteriorate Derivati su crediti Titoli 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1. totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate Garanzie personali (2) Immobili Valore esposizione netta Garanzie reali (1) 4.211.851 4.054.424 437.734 157.427 30.243 1.500.500 1.500.011 73.994 489 295 98.626 74.908 2.922 23.718 658 17.273 15.326 1.169 1.947 270 - - - - - - 3.629 3.629 636 - 74 74 - 2.392.789 2.323.197 333.496 69.592 14.467 4.012.891 3.917.145 412.217 95.746 15.690 170.114 145.185 5.361 - 10.639 8.295 4 3.678 1.626 - - - - - - - - 155 155 - 145.894 133.894 5.341 160.366 143.970 5.345 24.929 1.001 - 2.344 - 2.052 - - - - - - - - - 12.000 454 16.396 454 189 Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri soggetti Banche Altri enti pubblici CLN Governi e banche centrali Altri derivati Totale (1)+(2) Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) 18.616 11.538 X 30.154 X X X X 283 283 - X - X 236.102 X 266.530 X 3.195 X 129.838 3.978.167 - 4.613.832 - - X X - - X X - - X X - - X X B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale B 17.928 17.928 X - X - 10 13.913 13.923 X - X - 65.036 65.036 X - X - 100 100 X - Totale (A+B) al 31-dic-09 Totale (A+B) al 31-dic-08 396.802 778.317 - - 296.432 278.030 33 37 5.301 - 1.414.756 1.425.817 30.154 30.490 283 436 100 102 - B Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore specifiche 190 Rettifiche valore di portafoglio 200 4.870 6 1.344.644 1.349.720 Rettifiche valore specifiche X X X X 5.301 5.301 Esposizione netta 32 1 X 33 Altri soggetti Rettifiche valore di portafoglio 613 33 281.863 282.509 Rettifiche valore di portafoglio X X X X - Rettifiche valore di portafoglio X - A Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale A Esposizione netta 378.874 378.874 Esposizioni/Controparti Esposizione netta Esposizione netta Imprese non finanziarie Rettifiche valore di portafoglio Società di assicurazione Rettifiche valore specifiche Società finanziarie Altri enti pubblici Rettifiche valore di portafoglio Governi 478.323 51.423 210 4.360 X 534.316 X X X X 39.067 39.067 21.345 25.685 23.093 1.920.428 1.990.551 69.896 5.010 766 X 75.672 X X X X 4.940 4.940 1.685 14.950 2.059 1.608 X X 100 911 123 101 X X X - 2.350 837.075 856.060 X 3.667 X - 1.287 308.461 310.759 X 224 X - - 5.469.892 5.497.281 537.983 485.436 39.067 49.293 2.301.310 2.194.493 75.896 74.203 4.940 5.397 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) RESTO DEL MONDO Rettifiche valore complessive Esposizione netta Esposizione netta ASIA Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Esposizioni/Aree geografiche AMERICA Rettifiche valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI ITALIA A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 257.617 554.949 30 11.886 - - - - - - A.2 Incagli 293.345 56.616 4.353 11.387 - - - - - - A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE 3.195 210 - - - - - - - - 152.954 5.126 9 - 7 1 - - - - 7.897.904 49.576 3.538 15 2.522 - 12 - - - 8.605.015 666.477 7.930 23.288 2.529 1 12 - - - B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 1.785 2.181 - - - - - - - - 15.860 1.710 - - - - - - - - 3.644 - - - 4 - - - - - 1.229.917 - 10.306 - 18 - 2.272 - - - TOTALE 1.251.206 3.891 10.306 - 22 - 2.272 - - - TOTALE 31-dic-09 9.856.221 670.368 18.236 23.288 2.551 1 2.284 - - - TOTALE 31-dic-08 10.162.522 621.600 9.568 23.691 1.911 1 38 - 1 - 191 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B.2.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela in Italia (valore di bilancio) Italia Nord Ovest Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Italia Nord Est Rettifiche valore complessive Italia Centro Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Resto del mondo Italia Sud e Isole Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 9.591 30.197 1.223 4.440 19.650 27.372 227.153 492.940 30 11.886 A.2 Incagli 8.628 1.506 5.764 2.436 18.985 4.235 259.968 48.439 4.353 11.387 951 122 2.159 67 - - 85 21 - - 1.656 53 153 5 21.694 733 129.451 4.335 16 1 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale 751.007 1.911 84.172 479 968.002 8.855 6.094.723 38.331 6.072 15 771.833 33.789 93.471 7.427 1.028.331 41.195 6.711.380 584.066 10.471 23.289 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze 230 127 3 2 660 363 892 1.689 - - 1.038 157 54 3 583 101 14.185 1.449 - - 197 - 16 - 406 - 3.025 - 4 - 98.637 - 53.852 - 196.671 - 880.757 - 12.596 - 100.102 284 53.925 5 198.320 464 898.859 3.138 12.600 - Totale (A+B) al 31-dic-09 871.935 34.073 147.396 7.432 1.226.651 41.659 7.610.239 587.204 23.071 23.289 Totale (A+B) al 31-dic-08 528.051 23.273 169.289 6.207 2.086.866 33.228 7.378.316 558.892 11.518 23.692 B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale 192 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B 3.Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE Esposizione netta Esposizione netta Rettifiche valore complessive RESTO DEL MONDO ASIA Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Esposizioni/Aree geografiche AMERICA Rettifiche valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI ITALIA - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.886.029 1.886.029 - 7.718 7.718 - 3.631 3.631 - 1.269 1.269 - 9 9 - - - - - - - - - - - 23.367 23.367 - 7.263 7.263 - - - - - - - TOTALE 31-dic-09 1.909.396 - 14.981 - 3.631 - 1.269 - 9 - TOTALE 31-dic-08 1.360.521 - 46.259 - 105 - 3.664 - 29 - 193 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B.3.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche in Italia (valore di bilancio) Italia Nord Ovest Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) ) al 31-dic-09 Totale (A+B) ) al 31-dic-08 Esposizione netta Italia Nord Est Rettifiche valore complessive Esposizione netta Italia Centro Rettifiche valore complessive Esposizione netta Italia Sud e Isole Rettifiche valore complessive Esposizione netta Resto del mondo Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche 60.756 60.756 - 1.770.636 1.770.636 - 17.820 17.820 - 36.817 36.817 - 12.627 12.627 - 69 69 60.825 73.698 - 4.718 4.718 1.775.354 1.172.311 - 18.078 18.078 35.898 56.727 - 502 502 37.319 57.785 - 7.263 7.263 19.890 50.057 - B4 Grandi rischi Non sussistono posizioni di grande rischio né per l’anno in corso né per il precedente esercizio. 194 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITÀ C.1 Operazioni di cartolarizzazione Informazioni di natura qualitativa Nel corso dell’esercizio la banca non ha perfezionato operazioni della specie. L'unica operazione di securitization presente in bilancio, effettuata per conto proprio, è stata posta in essere nel 1997 con la collaborazione di Abn Amro Bank e risulta così articolata: 1) cessione a Abn Amro Bank: - di uno stock di crediti classificati a sofferenza, garantiti da ipoteca volontaria o giudiziale e con caratteristiche di omogeneità, ai sensi dell'art. 58 del T.U.B., per un valore di libro di 90,2 milioni, e un prezzo di cessione di 79,4 milioni; - di titoli di Stato per un valore nominale di 309,9 milioni, a prezzi correnti di mercato; 2) costituzione di un veicolo finanziario estero denominato "Sardegna N° 1 Limited" (SPV detenuto da un Trust con sede nel Jersey) nel quale Abn Amro trasferisce il pacchetto dei crediti e dei titoli; 3) emissione da parte del SPV delle tre seguenti tipologie di obbligazioni per un controvalore pari all'ammontare delle attività acquistate (389,3 milioni): - titoli "Senior" (tranche A scad. 2002). obbligazioni denominate in dollari, per un corrispondente valore in Euro di 233,6 milioni, sottoscritte da Abn Amro per essere poi collocate nel mercato internazionale; - titoli "Mezzanine" (Tranche B - scad. 2003) obbligazioni integralmente subordinate rispetto alla Tranche A, garantite dal Banco e collocate nel mercato domestico per un ammontare pari a 136,2 milioni; - titoli "Junior" (Tranche C - scad. 2004): obbligazioni interamente sottoscritte dal Banco (19,5 milioni) subordinate rispetto alle due precedenti tranche. La scadenza dell'operazione, prorogata al 30 dicembre 2008, è stata ulteriormente prorogata al 30 dicembre 2012, con delibera dell’assemblea dei possessori dei titoli Junior del 3 marzo 2008. Il veicolo emittente, con riferimento alla garanzia ricevuta dal Banco sui titoli di classe B in scadenza alla data del 30 dicembre 2003, ha provveduto a: - esercitare detta garanzia per un ammontare di 42,4 milioni, commisurato ad una corrispondente carenza di liquidità, al fine di poter procedere al rimborso dei titoli stessi; - confermare la surrogazione del Banco nei diritti già vantati dai portatori dei titoli nei propri confronti, nei limiti dell'importo escusso. Quanto agli aspetti contabili e valutativi applicati per detta operazione, si precisa che: - l'ammontare dei crediti ceduti è stato a suo tempo rimosso dal bilancio, in contropartita delle obbligazioni subordinate sottoscritte e dei valori numerari rilevati. Nello stesso tempo la differenza fra il valore di libro dei crediti ceduti e il corrispettivo della cessione (corrispondente a 10,8 milioni di euro) è stata imputata a carico del conto economico dell'esercizio 1997; 195 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - gli oneri sostenuti per l'allestimento dell'operazione di securitization (consulenze, rating, auditing, commissioni di organizzazione, ecc.), pari a circa 1 milione di euro sono stati in ossequio al principio di inerenza, parzialmente ripartiti lungo la durata originaria dell'operazione (7 anni) a quote costanti; - nell'esercizio 2000, con riferimento ai rischi impliciti all'intera operazione, e accogliendo le raccomandazioni a suo tempo formulate dalla Banca d'Italia in sede ispettiva, il Consiglio di Amministrazione del Banco ritenne prudente costituire - fin dal bilancio di quell'anno - un accantonamento al fondo rischi e oneri corrispondente a 34,1 milioni di euro; - nel bilancio al 31 dicembre 2003 si è provveduto a: - iscrivere nella voce 40 dell'attivo "Crediti verso la clientela", il credito sorto verso il veicolo, a seguito della menzionata surrogazione, per un importo pari a 8,4 milioni al netto di prudenziali rettifiche di valore di 34,1 milioni, ritenute più che adeguate a fronteggiare i rischi di mancato recupero nonché l'onere di carattere finanziario connesso al tempo necessario al recupero stesso, attesa la mancata fruttuosità del credito in esame; - fare riaffluire interamente, nel conto economico del Banco, l'accantonamento al Fondo rischi ed oneri di 34,1 milioni, con iscrizione alla voce 180 "proventi straordinari". Allo stato attuale l'importo del credito di cui sopra, peraltro non produttivo di interessi, a seguito degli incassi (di cui 3,9 milioni riferibili all'esercizio 2009) è pervenuto a 15,7 milioni al lordo delle rettifiche di valore (4,3 milioni a valori netti). Per gli aspetti attinenti la valutazione del bond subordinato di classe C (che al 31 dicembre 2009 presenta un valore teorico di circa 34,7 milioni, comprensivo degli interessi maturati alla data) si segnala che il titolo risulta integralmente svalutato e l'ammontare della svalutazione a carico dell'esercizio è pari a 0,1 milioni, corrispondente agli interessi maturati nell’esercizio. 196 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti Linee di credito Mezzanine Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione lorda Esposizione netta Junior Esposizione lorda Senior Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione Netta Esposizione netta Esposizione lorda Junior Esposizione lorda B. Garanzie rilasciate Mezzanine Senior Esposizione netta A. Junior Con attività sottostanti proprie: - - - - 34.728 - - - - - - - - - - - - - a) Deteriorate - - - - 34.728 - - - - - - - - - - - - - b) Altre - - - - - - - - - - - - - - - - - - Con attività sottostanti di terzi: - - - - - - - - - - - - - - - - - - a) Deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - b) Altre - - - - - - - - - - - - - - - - - - Qualità attività sottostanti/Esposizioni Esposizione lorda Esposizione per cassa Mezzanine Senior Le esposizioni lorde sono costituite dai valori iniziali di iscrizione dei titoli al netto dei rimborsi. C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni 197 - - - - - - - - Rett./Riprese di valore - Junior Valore di bilancio Rett./Riprese di valore - Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio Rett./Riprese di valore (131) Valore di bilancio - Linee di credito Mezzanine Senior Rett./Riprese di valore - Junior Valore di bilancio - Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio - Garanzie rilasciate Mezzanine Rett./Riprese di valore - Senior Valore di bilancio A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio Sardegna N° 1 Limited (XS0083054550) Tipologia attività: crediti ipotecari Junior Rett./Riprese di valore A. Valore di bilancio Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Esposizione per cassa Mezzanine Rett./Riprese di valore Senior - - Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazioni ripartite per portafoglio e per tipologia Esposizione/portafoglio 1. 2. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Esposizioni per cassa "Senior" "Mezzanine" "Junior" Esposizioni fuori bilancio "Senior" "Mezzanine" "Junior" Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie fair value option Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 - - - - - - 3.113 3.113 - - - - - - - - C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio I titoli junior presenti nel portafoglio della banca si riferiscono unicamente a quelli rivenienti dall’operazione di cartolarizzazione propria Sardegna N° 1. I titoli risultano attualmente interamente svalutati. Ciò poiché i flussi di cassa delle attività sottostanti (crediti ipotecari “non performing”) non saranno sufficienti al rimborso degli stessi titoli alla scadenza, in quanto destinati al pagamento del credito concesso dal Banco per il rimborso dei titoli mezzanine. C.1.7 Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Società veicolo Sardegna N° 1 Attività cartolarizzate (dato di fine periodo) DeterioIn bonis rate 15.715 Incassi crediti realizzati nell’anno DeterioIn rate bonis 3.916 Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo) Senior Mezzanine Junior Attività Attività in Attività Attività Attività Attività deteriobonis detein deterio- in bonis rate riorate bonis rate - - 100% 56% 44% - - Il Banco svolge una attività di "servicer" destinata al recupero e alla gestione dei crediti ceduti alla società veicolo, Sardegna N° 1 Limited. Il dato di fine periodo delle sofferenze cartolarizzate, come risulta dal bilancio del veicolo, si attesta a 15,7 milioni di euro, mentre gli incassi realizzati nell'anno ammontano a 3,9 milioni di euro. Si precisa che i titoli senior e mezzanine sono stati interamente rimborsati rispettivamente nel 2002 e 2003. I titoli junior, interamente sottoscritti dal Banco, giungeranno a scadenza nel 2012 e, al 31 dicembre 2009 sono interamente svalutati, in quanto le attività sottostanti risultano incapienti per il rimborso degli stessi, perché destinate al pagamento del debito sorto nei confronti del Banco in quanto garante nel rimborso dei titoli mezzanine (v. quanto illustrato sopra tra le informazioni di natura qualitativa). Il contratto di service (mandato per l'incasso con obbligo di rendiconto) prevede un corrispettivo annuo forfetario di 51,6 migliaia di euro oltre al rimborso delle spese debitamente giustificate. 198 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate Forme tecniche/ Portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione A A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B. Strumenti derivati TOTALE 31-dic-2009 di cui deteriorate TOTALE 31-dic-2008 di cui deteriorate B Attività finanziarie valutate al fair value C A B Attività finanziarie disponibili per la vendita C A B C A 342.184 342.184 - - - - - - - - - - - - - - - - - 342.184 - - X - 730.818 - - - - - X X X X Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X B - X X C - X X - X Crediti v/banche A - X X - X B - X X - X C - X X - X Crediti v/clientela A X X B - C - X X 2009 2008 - 342.184 342.184 730.818 730.818 - - - - - - - X - X - X - 342.184 - X X X Totale X X - - - - - - - - - - X - - - - - - - - - - - - - - - - - 730.818 - - - - - - - - - - - - - - - - - Legenda: A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine. 199 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Passività/Portafoglio attività Attività Attività finanziarie finanziarie detenute per valutate al la negoziafair value zione 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente Totale al 31-dic-2009 Totale al 31-dic-2008 342.418 342.418 342.418 733.860 Attività Attività finanziarie finanziarie disponibili detenute sino per la vendi- alla scadenza ta - - L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine. 200 - Crediti v/banche Crediti v/clientela - Totale - 342.418 342.418 342.418 733.860 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali La banca svolge, in modo primario, attività di portafoglio in proprio, intesa come gestione del proprio portafoglio titoli con criteri di economicità. Il portafoglio di proprietà, di norma, non comprende derivati complessi o innovativi né titoli strutturati. L’attività di arbitraggio e l’attività di negoziazione di breve periodo su strumenti derivati quotati assumono valenza marginale rispetto all’attività complessiva sul portafoglio in proprio. Il portafoglio di proprietà viene gestito in funzione della esposizione al rischio di tasso derivante dalla struttura di asset/liability complessiva. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio, non legata a finalità di riequilibrio della struttura di asset liability, si pone l’obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio sia nella componente rischio di tasso e di prezzo che nella componente rischio di credito della controparte. La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di tesoreria. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Rischio di tasso d’interesse La banca dispone di un sistema di controlli giornalieri adeguato agli standard di mercato. Il rischio di tasso di interesse viene misurato e gestito con il sistema di Value at Risk (VaR) per la valorizzazione del rischio di mercato, consentendo al Gruppo Bancario e alla banca di disporre di un sistema di controlli giornalieri con le più avvertite esigenze di governo del rischio. Il VaR rappresenta la stima della massima perdita potenziale, ottenuta mediante metodologie di natura probabilistica, che l'aggregato di riferimento può subire in un determinato orizzonte temporale (funzionale al grado di liquidità del portafoglio) con un prefissato livello di probabilità (coerente con il grado di avversione al rischio dell'Azienda). La metodologia adottata per il calcolo del VaR appartiene alla classe dei modelli “varianza-covarianza” (che approssima bene il livello di rischiosità degli aggregati oggetto di analisi poiché le operazioni con pay-off non lineare sono una parte minimale del portafoglio rispetto al totale dello stesso) secondo i quali il rischio complessivo si determina sulla base della sensibilità di ogni singola posizione alla variazione dei fattori di mercato, delle volatilità dei rendimenti degli stessi, nonché sul loro grado di correlazione. A completare il novero delle metodologie atte a monitorare i rischi di mercato, si aggiungono analisi di sensitivity basate su spostamenti paralleli, quindi di natura deterministica, delle curve dei tassi di mercato. 201 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Attualmente le rilevazioni giornaliere di Value at Risk si riferiscono a due distinti orizzonti temporali, in modo da soddisfare sia esigenze di tipo normativo che di tipo gestionale. Viene infatti proposta un’analisi con un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza pari al 99%, al fine di allineare il sistema alle richieste della Banca d’Italia (cfr. circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) laddove il modello venisse utilizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di mercato. A questa si affianca un’ulteriore analisi con il medesimo intervallo di confidenza ma su un orizzonte temporale giornaliero al fine, sia di monitorare giornalmente le dinamiche del rischio di mercato del portafoglio di proprietà della banca, sia di fornire un dataset coerente con le rilevazioni di profit and loss del medesimo aggregato. Il modello viene utilizzato esclusivamente per fini gestionali interni e non concorre al calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato. Il processo di controllo del rischio è accentrato, per tutte le società controllate, presso la Capogruppo e gestito dal Servizio Risk Management di Gruppo che si interfaccia con le referenti funzioni allocate presso le singole banche. L’informativa periodica all’Alta Direzione, al Collegio Sindacale e alle strutture funzionalmente interessate è garantita attraverso la distribuzione di uno specifico set di reportistica giornaliera e mensile. A questo si affianca, altresì, una reportistica gestionale proveniente dalle strutture operative mediante applicativi di front office. Rischio di prezzo L’attività di monitoraggio e di controllo del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di vigilanza viene effettuato giornalmente attraverso le analisi di Value-at-Risk (VaR) descritte nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Nello specifico, per i titoli azionari la stima del rischio è effettuata riconducendo ciascuna posizione a uno specifico indice azionario globale o settoriale di riferimento, mentre per i fondi comuni di investimento tale stima si basa sulla riconduzione della posizione a un set di fattori di rischio esplicativi della strategia di gestione. Il rischio complessivo è successivamente determinato sulla base delle volatilità e delle correlazioni tra i diversi fattori di rischio. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di prezzo viene inoltre effettuato dalle strutture di front office con apposite rilevazioni gestionali provenienti dall’applicativo di front office. 202 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa Sono esposte, di seguito, le rilevazioni VaR riferite agli orizzonti temporali precedentemente indicati, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio tasso ed il rischio di prezzo, alla data puntuale del 31 dicembre 2009. 3.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di tasso di interesse modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Dati descrittivi Tipologie di operazioni VaR VaR Orizzonte temporale: 10 Orizzonte temporale: 1 giorno giorni Intervallo di confidenza: 99% Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present VaR VaR present value value Present value Bot Btp Cct Altri titoli di Stato Obbligazioni Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo 3.376 2.208 363.060 1.550 58.805 7.223 1 43 13 40 31 558 (77) 607 436.222 0,02% 1,93% 0,00% 2,55% 0,05% 0,00% 7,72% 0,14% 13 4 13 10 176 (24) 192 0,01% 0,61% 0,00% 0,81% 0,02% 0,00% 2,44% 0,04% 3.2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Dati descrittivi Tipologie di operazioni VaR VaR Orizzonte temporale: 10 Orizzonte temporale: 1 giorno giorni Intervallo di confidenza: 99% Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present VaR VaR present value value Present value Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo 7.977 7.977 887 887 11,13% 0,00% 7,72% 11,13% 281 281 3,52% 0,00% 0,00% 3,52% Si riportano di seguito i dati puntuali del valore del portafoglio di negoziazione a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 b.p. (analisi di sensitività). (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 (3.084) 3.056 2008 (4.188) 4.106 203 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE Il rischio di tasso di interesse si riferisce al potenziale impatto che variazioni inattese nei tassi di mercato determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto della Banca. Tale rischio si manifesta tipicamente sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario. L’esposizione al rischio di tasso di interesse può essere a sua volta declinata in: rischio di reddito, rischio di investimento. Il rischio di reddito deriva dalla possibilità che una variazione inattesa nei tassi di interesse produca una riduzione del margine di interesse, ossia del flusso netto degli interessi pagati e ricevuti. Tale rischio viene misurato tramite modelli di Maturity Gap e dipende: dallo sfasamento nella struttura temporale degli impieghi e della raccolta, nel caso in cui le attività e le passività siano remunerate a tasso fisso fino alla scadenza finale; dalla mancata corrispondenza dei periodi di revisione delle condizioni di tasso, nel caso di attività e passività a tasso variabile. L’asincronia delle scadenze di cui sopra espone il Gruppo a: rischio di rifinanziamento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza (periodo di ridefinizione del tasso) delle passività è inferiore a quella delle attività. In tal caso la banca è esposta ad eventuali aumenti dei tassi di interesse (banca Liability Sensitive); rischio di reinvestimento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza (periodo di ridefinizione del tasso) delle attività è inferiore a quella delle passività. In tal caso la banca subirà un peggioramento del proprio margine di interesse nel caso di riduzione dei tassi di interesse (banca Asset Sensitive). Il rischio di investimento è il rischio di subire variazioni negative nei valori di tutte le attività, passività e strumenti fuori bilancio detenuti dalla banca, in seguito a mutamenti nei tassi di interesse, con un conseguente impatto destabilizzante sull’equilibrio patrimoniale. Tale rischio è misurato mediante le tecniche di Duration Gap e Sensitivity Analysis. Sono identificate le seguenti tipologie di rischio di tasso d’interesse: Repricing Risk: rischio legato alle differenze nelle scadenze (tasso fisso) e nelle date di riprezzamento (tasso variabile) dell’operatività in portafoglio; Yield Curve Risk: rischio legato a cambiamenti nella pendenza e nella forma della yield curve; Refixing Risk: rischio legato al timing di revisione dei parametri di mercato, per le posizioni a tasso variabile. Più specificamente, è il rischio che la dinamica di crescita dei tassi sia più accentuata nei periodi di refixing delle passività rispetto ai periodi di refixing delle attività; Basis Risk: rischio determinato dalla non perfetta correlazione esistente tra i parametri d’indicizzazione di impieghi e raccolta, ovvero dall’eventualità che intervengano variazioni sfavorevoli nell’inclinazione della curva; Optionality Risk: rischio legato a opzioni “esplicite” o “implicite” nelle attività o passività del Banking Book (ad esempio, cap/floor/collar,opzioni di prepayment dei mutui, ecc.) 204 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Il Gruppo Bper monitora sia a livello consolidato che di singola Legal Entity l’impatto che variazioni inattese dei tassi di interesse di mercato possono avere sulle posizioni del portafoglio bancario secondo la prospettiva degli utili correnti (sensitività del margine di interesse) e del valore economico del patrimonio. 1. Prospettiva degli utili correnti: la prospettiva degli utili correnti ha come finalità quella di valutare il rischio di interesse sulla base della sensibilità del margine di interesse alle variazioni dei tassi su di un orizzonte temporale definito. Variazioni negative del margine impattano sulla potenziale stabilità finanziaria di una banca attraverso l’indebolimento dell’adeguatezza patrimoniale. La variazione del margine di interesse dipende dal rischio di tasso nelle sue diverse accezioni. 2. Prospettiva del valore economico: variazioni dei tassi di interesse possono impattare sul valore economico dell’attivo e del passivo della banca. Il valore economico di una banca è rappresentato dal valore attuale dei cash flows attesi, definito come somma algebrica del valore attuale dei cash flows attesi dell’attivo, del passivo e delle posizioni in derivati. A differenza della prospettiva degli utili correnti, la prospettiva del valore economico identifica il rischio generato dal repricing o maturity gap su un orizzonte temporale di lungo periodo. Gli obiettivi da perseguire per sostenere un corretto processo di governo del rischio di tasso di interesse sono: Ridurre gli effetti negativi della volatilità del margine di interesse (prospettiva degli Utili Correnti). La stabilità del margine di interesse è influenzata principalmente dal Yield Curve Risk, Repricing Risk, Basis Risk e Optionality Risk; immunizzare il valore economico, inteso come sommatoria dei Present Value dei cash flow attesi, generati da entrambi i lati del Bilancio. La prospettiva del Valore Economico, a differenza di quella degli Utili Correnti, si pone in un’ottica di medio/lungo termine ed è legata principalmente al Repricing Risk; assicurare il rispetto dei requisiti organizzativi previsti in materia da parte degli organismi di vigilanza nazionali e internazionali. Il modello di governance del rischio tasso del Gruppo si fonda sui seguenti principi: rispetto del modello attualmente adottato in BPER in tema di autonomia e coordinamento delle politiche commerciali e creditizie delle società del Gruppo, attribuzione alla Capogruppo delle prerogative di direzione e coordinamento per assicurare coerenza alla complessiva gestione del rischio di tasso e per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa, separazione tra i processi di gestione e di controllo del rischio di tasso, Nel modello di gestione del rischio tasso di interesse adottato a livello di Gruppo è rilevante la centralità delle seguenti misure di rischio: Sensitivity del Margine di Interesse, Sensitivity del Valore Economico. L’analisi di sensitivity del margine di interesse permette di catturare la sensibilità del margine a variazioni dei tassi di interesse a fronte di shock paralleli e non. ll Gruppo BPER calcola la sensitivity del margine di interesse attraverso un approccio a tassi e volumi costanti. Secondo tale modello non vengono elaborate ipotesi di evoluzione dei volumi 205 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura nel tempo e le poste in scadenza vengono reinvestite con l’ipotesi di volumi, tassi e scadenze costanti. Gli shock considerati sono: Shock parallelo pari a +/- 200 bps; Shock parallelo pari a +/- 100 bps. L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity. Nel calcolo di tale indicatore le poste a vista con clientela sono modellizzate sulla base di un modello econometrico che, riconducendo la raccolta (gli impieghi) a vista ad un portafoglio di passività (attività) con un individuato profilo di repricing effettivo, giunge ad identificare un portafoglio di replica delle stesse. L’analisi di Sensitivity del Valore Economico consente di valutare l’impatto sul valore del patrimonio netto per spostamenti (shock) della curva dei rendimenti paralleli e non. Tale variazione è calcolata scontando tutti i flussi di cassa secondo due diverse curve dei rendimenti: quella corrente alla data di analisi e quella oggetto di shock e confrontando i due valori. ΔVA VA Curva1 VA Curva2 . Gli shock considerati sono: Shock parallelo pari a +/- 200 bps Shock parallelo pari a +/- 100 bps L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity. Alle misure di rischio sopra menzionate si aggiunge la stima del capitale assorbito a fronte del rischio tasso di interesse. Ai fini della stima del capitale assorbito, la metodologia applicata è quella della sensitività analysis, in modo coerente con quanto previsto dalla Vigilanza con la Metodologia Standard, secondo cui il capitale assorbito a fronte del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è pari alla variazione di valore economico aziendale (definito come valore attuale dei flussi di cassa) in seguito ad uno shock dei tassi di 200 basis points. RISCHIO DI PREZZO Tale portafoglio comprende essenzialmente l’operatività in titoli azionari, i fondi comuni di investimento e le SICAV classificati in bilancio come disponibili per la vendita o in regime di fair value option. Il monitoraggio del suddetto portafoglio avviene attraverso la metodologia del Value at Risk presentata nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza” e con le specifiche sottolineate nella sezione “Rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. 206 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B. Attività di copertura del fair value Come riportato precedentemente, la banca pone in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla normativa sulla fair value option. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow. D. Attività di copertura di investimenti esteri La banca non pone in essere operazioni di copertura di investimenti esteri. Informazioni di natura quantitativa 2. Portafoglio bancario – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Dati descrittivi Tipologie di operazioni Present value Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 86.283 12.192 98.475 6.791 584 (28) 7.348 7,87% 4,79% 7,46% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 2.148 185 (9) 2.324 2,49% 1,51% 2,36% Si riportano di seguito i dati puntuali di reporting gestionale relativi al delta margine di interesse del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point. (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 18.445 (16.504) 2008 11.880 (9.061) Si riportano, inoltre, i dati puntuali di reporting gestionale relativi alla variazione di valore del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point (analisi di sensitività). (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 (2.457) 11.971 2008 31.094 (25.475) 207 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 2.3 RISCHIO DI CAMBIO Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio La banca è esposta al rischio di cambio, sia in seguito all’operatività tradizionale di raccolta e di impiego, sia in seguito a una specifica, seppur marginale, attività di negoziazione. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio di cambio della Banca attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di cambio viene effettuato, attualmente, dalle strutture di front office mediante la produzione di apposita reportistica gestionale proveniente dagli applicativi. Il portafoglio titoli di proprietà dalla Banca non comprende di norma posizioni con rischio di cambio aperto. A fine esercizio la Banca nell’ambito del portafoglio di investimento non deteneva posizioni in valuta con rischio di cambio aperto. Le restanti poste dell’attivo e del passivo non sono esposte al rischio di cambio. Gli indirizzi strategici della Banca, infatti, prevedono l’immunizzazione del Rischio di Cambio. B. Attività di copertura del rischio di cambio La banca, ove necessario, per supportare l’operatività della clientela pone in essere operazioni di copertura gestionale del rischio di cambio utilizzando strumenti plain vanilla. 208 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci Dollari USA A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) Sterline Yen Valute Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute 30.055 9 22 5.043 24.981 461 14.796 4.165 10.631 255 487 4 483 238 761 761 6 2.388 1.413 975 7 1.464 1.464 - 242 242 33 284 284 - 3.815 301 3.514 338 135 4 131 1 954 26 926 2 125 1.247 1.247 1 - - - - - - 13.343 26.962 43.859 42.013 1.846 3.446 2.617 4.171 3.384 787 11.769 12.695 14.164 14.159 5 602 190 877 474 403 187 4.722 4.340 4.858 (518) 3.127 1.812 4.206 3.060 1.146 Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 (in migliaia di euro) inerenti il VaR del rischio di cambio gravante sulla banca per gli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno. 2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% 122 38 209 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi Totale 31-dic-09 Over the Controparti counter Centrali 88.339 5.128 61.646 21.565 4.591 4.591 79.118 79.118 172.048 216.007 210 - Totale 31-dic-08 Over the Controparti Counter Centrali 82.189 5.197 44.338 32.654 4.508 4.500 8 135.567 135.567 222.264 300.224 89 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.2 Altri derivati Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi Totale 31-dic-09 Over the Controparti counter Centrali 172.016 172.016 1.346 1.346 173.362 172.766 211 - Totale 31-dic-08 Over the Controparti counter Centrali 172.401 172.401 172.401 210.762 - Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Portafogli/Tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale Fair value positivo Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali 2.562 3.676 414 387 1.529 1.071 619 2.218 8.618 - 4.982 - 672 7.946 11.180 - 4.982 8.658 - 212 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Attività sottostanti/Tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale Fair value negativo Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali 1.855 3.871 1 2 1.170 889 684 2.980 167 214 167 214 2.022 4.085 - 213 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - 41.480 163 1.140 344 15.781 24 15 - - 30.970 1.368 61 344 108 - - - 4.542 407 363 - - 49 6 4 - - - 39.082 315 267 382 31.618 191 290 316 - 8.230 88 82 81 14 - - - - - - - - 214 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - - - - - - - - - - - - - - - 174 - - - - - - - - - - - - 215 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - 71.260 3.900 167 332 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 216 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - 100.756 4.046 - - - - - - - 1.346 672 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 217 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 218 Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni 109.616 30.498 79.118 50.401 50.401 160.017 170.202 22.533 17.942 4.591 110.922 109.576 1.346 133.455 178.186 39.899 39.899 12.039 12.039 51.938 46.278 Totale 172.048 88.339 4.591 79.118 173.362 172.016 1.346 345.410 394.666 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI C.1 derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti Contratti rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Imprese non finanziarie Società di assicurazione Altri soggetti 1) Accordi bilaterali derivati finanziari − fair value positivo - - 4.718 - - - − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - 505 - - - - − rischio di controparte netto - - 5.223 - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - − rischio di controparte netto - - - - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - − rischio di controparte netto - - - - - - - 2) Accordi bilaterali derivati creditizi 3) Accordi “cross product” 219 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura SEZIONE 3 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Nel mese di Ottobre 2008 il Consiglio d'amministrazione ha approvato la Policy del Gruppo BPER per la gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari (Liquidity Policy Handbook), nonché il piano che definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency Plan). 1. LIQUIDITY POLICY HANDBOOK Il documento definisce la policy adottata dal Gruppo BPER per un’efficiente gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari attraverso la formalizzazione: • del modello di governance, in termini di soggetti coinvolti nel processo di gestione della liquidità e nel processo di monitoraggio e gestione del rischio ad essa connesso, con relativi ruoli e responsabilità; • dei processi e delle metriche volte al monitoraggio del rischio di liquidità, distinguendo tra rischio di liquidità a breve termine (liquidità operativa) e rischio di liquidità a medio/lungo termine (liquidità strutturale); • dei limiti volti al contenimento del rischio di liquidità. • del modello di stress test adottato per valutare l’esposizione al rischio di liquidità in scenari estremi; • del processo di fund planning, finalizzato all’ottimizzazione della gestione della liquidità strutturale. Il rischio di liquidità si manifesta tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, e può assumere forme diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk. Per funding liquidity risk si intende il rischio che la banca non sia in grado di far fronte in modo efficiente alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, e alle esigenze di collateral, senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la situazione finanziaria della banca stessa. Con market liquidity risk si intende invece il rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso. Le due forme di rischio di liquidità sono spesso fortemente correlate, e possono manifestarsi a fronte dei medesimi fattori scatenanti. Solitamente il market liquidity risk viene ascritto tra i rischi di mercato (rischio di prezzo), pertanto i processi e i regolamenti volti a misurare, con- 220 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura trollare e mitigare il rischio di liquidità si focalizzano sull’aspetto del funding risk, in linea peraltro con quanto indicato anche in ambito regolamentare1. Nel contesto del funding risk si distingue tra: mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle attività e passività della banca per via della trasformazione delle scadenze operata dagli intermediari finanziari, tale per cui il profilo dei flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali); contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla banca; in altri termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a breve e brevissimo termine. Le fonti di rischio di liquidità possono invece essere distinte in due macrocategorie: 1. endogene: fonti che originano da eventi negativi specifici del Gruppo e che comportano una perdita di fiducia nei confronti di questo da parte del mercato. Tra gli eventi negativi specifici della banca, la principale fonte di rischio è rappresentata dal declassamento del rating o altro evento riconducibile ad una perdita di fiducia nella banca da parte del mercato. Il downgrade può infatti risolversi in un ridotto accesso al mercato della raccolta unsecured (ad es. commercial paper) da parte degli investitori istituzionali, in una riduzione o cancellazione delle linee di credito interbancarie o anche in un ritiro dei depositi da parte della clientela retail. Il downgrade o la percezione diffusa nel mercato di un deterioramento della solidità della banca (che può nascere dalla manifestazione di altri rischi, come la presenza di forti perdite nel trading book o nel portafoglio crediti), può portare inoltre ad un aumento del fabbisogno di liquidità, ad esempio per la richiesta di accrescere le marginazioni e le garanzie dovute, oppure per la necessità di finanziare asset che non possono più essere venduti o convertiti in titoli via cartolarizzazioni. 2. esogene: fonti che originano da eventi negativi causati da shock di mercato non direttamente controllabili da parte del Gruppo; queste fonti di rischio dipendono direttamente dalla capacità del mercato di allocare le risorse disponibili a fronte di diversi scenari. Nelle fonti esogene si possono ricomprendere quegli eventi sistemici quali crisi politiche, finanziarie, eventi catastrofici, etc. che determinano una situazione di crisi di liquidità sul mercato. Il modello di Gestione del Rischio di Liquidità del Gruppo BPER si pone i seguenti obiettivi: consentire al Gruppo di essere solvibile sia in condizioni di normale corso degli affari, che in condizioni di crisi; recepire le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza e, al tempo stesso, tener conto delle proprie specificità operative; 1 Banca d’Italia, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, Titolo III, Allegato D, circ.263 del 27 dicembre 2006. 221 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura assicurare un livello di liquidità tale da consentire al Gruppo di far fronte ai propri impegni contrattuali in ogni momento, ottimizzando altresì il costo del Funding in relazione alle condizioni di mercato in corso e prospettiche. Il modello di governance del Gruppo Bper è basato sulla gestione accentrata della liquidità e del rischio ad essa connesso. In particolare la Capogruppo BPER: è responsabile della policy di liquidità, gestisce la liquidità sia a breve termine che a medio/lungo termine, definisce e gestisce il funding plan, monitora e gestisce il rischio di liquidità, per tutte le Banche e Società del Gruppo rientranti nel perimetro della Policy. Il modello di governance di cui sopra si fonda inoltre sui seguenti principi: separazione tra i processi di gestione della liquidità (Liquidity Management) ed i processi di controllo del rischio di liquidità (Liquidity Risk Controlling); sviluppo dei processi di gestione e di controllo del rischio di liquidità coerentemente con la struttura gerarchica del Gruppo e mediante il modello di governo formalizzato nella Policy: condivisione delle decisioni e chiarezza delle responsabilità tra organi direttivi, di controllo ed operativi; conformità dei processi di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità con le indicazioni della vigilanza prudenziale. Il Liquidity Policy Handbook e le relative revisioni sono approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo previo esame del Comitato Rischi di Gruppo. Essa è successivamente recepita dal Consiglio di Amministrazione di ciascuna società del Gruppo rientrante nel perimetro di riferimento. Il perseguimento di tali obiettivi è caratterizzato dai seguenti aspetti: a) separazione delle responsabilità e dei ruoli tra gli organi aziendali con funzioni di gestione della liquidità e gli organi aziendali con funzioni di monitoraggio del rischio di liquidità; b) misurazione dell’esposizione al rischio di liquidità secondo il Liquidity Risk Mismatch Model, che si basa sui seguenti elementi fondanti: - la Policy di Liquidità e le metriche volte al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità sono differenziate per liquidità a breve termine e liquidità a medio / lungo termine. In particolare: o la gestione del rischio di liquidità di breve termine (operativa) ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale da 1 giorno a 1 anno, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi; o la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale oltre l’anno ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di 222 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista; - le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità a breve termine prevedono: o il calcolo del mismatch di liquidità considerando le attività prontamente liquidabili costituite sia dal portafoglio titoli eligible e marketable, sia da eventuali riserve detenute sotto forma di circolante bancario; o che l’attivo meno il passivo in scadenza sulle varie fasce temporali debba essere all’interno di un limite cumulato espresso in valore assoluto; il controllo viene effettuato con cadenza giornaliera ai fini interni gestionali e settimanale secondo le metodologie proposte dall’Autorità di Vigilanza. - le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità strutturale prevedono il calcolo del mismatching di liquidità che si traduce gestionalmente nel calcolo di gap ratios tra attività e passività sulle fasce temporali superiori ad un anno; - l’utilizzo di modelli statistico/quantitativi comportamentali per il trattamento delle poste senza scadenza contrattuale o caratterizzate da elementi opzionali; - la produzione di stress test periodici che, sulla base di scenari di shock endogeni ed esogeni, producono indicatori di rischio deterministici e/o probabilistici; c) definizione del Contingency Plan di Gruppo volto a definire la Liquidity Policy in uno scenario di crisi determinato da fattori endogeni e/o esogeni. 2. LIQUIDITY CONTINGENCY PLAN DI GRUPPO Il documento formalizza i processi di gestione della liquidità in scenari di stress o crisi. Infatti, gli organi aziendali deputati al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità devono essere in grado di condurre tali attività sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di stress e/o di crisi di liquidità caratterizzate da bassa probabilità di accadimento e da impatto elevato. Il modello di governance del Gruppo BPER, definito nel Liquidity Policy Handbook, prevede una gestione accentrata della liquidità. In considerazione di ciò la Capogruppo Bper, entità cui compete il ruolo di prestatore di ultima istanza di tutte le controllate del Gruppo, si fa garante della solvibilità delle stesse sia a breve, che a medio lungo termine ed è responsabile dell’attivazione del Liquidity Contingency Plan qualunque sia la società/banca del Gruppo in cui si manifesti la crisi di liquidità. Obiettivo del Liquidity Contingency Plan è di salvaguardare il patrimonio della banca durante le fasi iniziali di uno stato di stress di liquidità e garantire la continuità del Gruppo nel caso di gravi e/o prolungate crisi di liquidità attraverso: la definizione di un processo di identificazione e monitoraggio degli indicatori di rischio che precedono il manifestarsi e caratterizzano l’evolversi di una crisi di liquidità; l’individuazione ex ante di un sistema di interventi predefiniti ma flessibili, da attivare nei primi stadi di evoluzione di una crisi; la definizione di ruoli e responsabilità degli organi aziendali nel processo di attivazione del Contingency Plan di Gruppo; 223 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura l’individuazione di fonti normative interne atte a legittimare l’operato del management del Gruppo BPER che, in condizioni di crisi, deve essere abilitato/delegato a modificare in modo tempestivo ed a volte radicale, la struttura dell’attivo e del passivo di bilancio. Uno stato di crisi di liquidità è definito come una situazione di difficoltà o incapacità del Gruppo di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all’ordinaria amministrazione. Le crisi di liquidità possono essere ricondotte a due macrocategorie: crisi di liquidità sistemiche (Event Driven) generate da crisi di mercato, politiche, macroeconomiche, crisi di liquidità specifiche (Bank Specific) limitate al gruppo o ad una o più società/banche appartenenti a questo. In considerazione delle tipologie di crisi di liquidità e della loro entità possono essere individuati tre scenari operativi di riferimento: Scenario di Normale Corso degli Affari, Stato di Stress, Stato di Crisi. In considerazione dello scenario operativo di riferimento si definirà il processo di gestione dello stesso in termini di funzioni coinvolte e azioni da intraprendere. L’individuazione dello scenario operativo in cui si trova il Gruppo avviene attraverso procedure di monitoraggio del sistema di segnali di allarme (early warnings) costituito da un insieme di indicatori che consentono la rilevazione di tale scenario in considerazione dei livelli progressivi di stress/crisi legati ad uno o più drivers. In considerazione del livello di stress/crisi rilevato saranno attivate procedure di monitoraggio e/o comunicazione propedeutiche all’attivazione delle procedure deputate alla gestione dello stato di stress e dello stato di crisi. Il Liquidity Contingency Plan viene aggiornato con frequenza annuale e le sue revisioni sono oggetto di approvazione da parte dei CdA della Capogruppo e delle controllate. 224 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: EURO Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate Da oltre 1 giorno a 7 giorni A vista Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata 2.839.001 2.839.001 555.255 2.283.746 7.519.776 33.307 33.307 33.307 330.573 199.680 199.680 112.015 87.665 190.679 425.205 425.205 210.107 215.098 85.304 667.681 2.000 665.681 441.474 224.207 371.284 590.443 590.443 327.542 262.901 191.744 457.835 3.412 34.003 420.420 130 420.290 258.644 2.458.040 359.477 36.176 2.062.387 14.400 2.047.987 981.998 2.632.154 2.153 5.969 2.624.032 2.624.032 5.020 172.311 12.238 160.073 160.073 - 7.375.250 31.497 7.343.753 35.870 108.656 13.196 317.377 50.890 139.789 46.196 39.108 327.895 43.389 33 33 180.095 11.616 120 120 258.524 - 981.998 - 5.020 - - - 4.407 18.109 634 1.328 4.656 236 39.282 27.545 743 200 674 1.237 13.790 - 5.063 3.052 - 9.877 1.337 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 419 383.121 - - - 2 - 4.370 - 684 - 25.027 - 313.826 - - 231.747 683 1.525 2.534 10.383 15.226 66.676 122.293 62.686 - 225 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate 4.246 4.246 4.004 242 10.140 10.140 10.140 - 97 97 97 - 5.392 5.392 5.392 4.165 4.165 4.165 - 5.200 5.200 5.200 26 26 26 - 13.230 13.230 106 13.124 424 424 424 - 1.811 1.811 886 925 31 31 31 - 46 46 46 9 9 9 - - 19 19 - - - 248 851 734 236 4.651 11.954 19.266 209 763 696 696 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - A vista Voci/ Scaglioni temporali Da oltre 1 giorno a 7 giorni 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Dollaro USA 226 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata 1.637 1.637 1.637 - 298 298 298 3 3 3 - 2.399 2.399 2.399 - 154 154 154 - - - 39 39 - - - 179 71 1.497 - - 17.454 21.965 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 227 Da oltre 15 giorni a 1 mese - Da oltre 7 giorni a 15 giorni 3.369 3.369 3.366 3 3.888 3.888 4 3.884 - Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 6 mesi fino a 1 anno C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte A vista Voci/ Scaglioni temporali Da oltre 1 mese fino a 3 mesi 3. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Altre valute Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura SEZIONE 4 - RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. La strategia generale di governo del rischio operativo ad oggi perseguita dal Banco di Sardegna, in linea con il Gruppo, è orientata alle seguenti attività: - classificazione delle attività della banca nelle linee di business (Business Line) regolamentari, a supporto del processo di raccolta dei dati di perdita operativa; - rilevazione e corretta interpretazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi che possono arrecare danni economici alla Banca e disservizi alla clientela; - periodica gestione di un sistema di reporting sui rischi operativi sintetico destinato all’Alta Direzione (“Capital Adequacy e Risk Book”) e analitico per il coordinamento ed il monitoraggio degli eventi segnalati dalla banca; - utilizzo dei dati relativi agli eventi di perdita per l’identificazione dei processi e delle procedure critiche e valutazione, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, di opportune azioni correttive al fine di incrementare l’efficienza operativa e la qualità del servizio al cliente. L’attività di rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi si fonda sul processo di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita normativa interna di Gruppo. Tale processo è supportato da un’apposita procedura informatica volta a garantire l’integrità e la conservazione dei dati. Il processo Loss Data Collection prevede la rilevazione di informazioni inerenti, oltre all’entità della perdita subita ed all’eventuale relativo recupero, anche ai tempi ed alle modalità di manifestazione del fenomeno rischioso, all’identificazione della tipologia di evento generato (Event Type) e della linea di business (Business Line) nell’ambito della quale l’evento ha avuto manifestazione. Mediante l’analisi di tali informazioni vengono individuate potenziali aree critiche e valutate, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, l’opportunità di stimolare le strutture organizzative interessate alla definizione di azioni correttive. L’adesione al consorzio DIPO1 consente inoltre di ottenere flussi di ritorno delle perdite operative segnalate dalle altre banche italiane aderenti. La banca utilizza attualmente tali flussi per analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato dal sistema, sia in termini di frequenza 1 Database Italiano Perdite Operative a cui il Banco di Sardegna partecipa dal 2003 attraverso l’adesione a livello di Gruppo. L’Osservatorio DIPO è un’iniziativa lanciata per supportare lo sviluppo dell’Operational Risk Management e per creare una metodologia di raccolta e di scambio di informazioni sulle perdite operative sperimentate dagli aderenti. 228 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura di accadimento (Frequency) e impatto di perdita (Severity) sia degli attributi regolamentari (Event Type, Business Line). Tali analisi rafforzano specifiche valutazioni a supporto dell’opportunità di intervenire sui processi di rilevazione degli eventi di perdita operativa. La reportistica periodica destinata all’Alta Direzione evidenzia: - rappresentazione dell’evoluzione del requisito patrimoniale calcolato secondo metodologia BIA; - analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type e Business Line. La Banca inoltre gestisce periodicamente un sistema di reporting analitico, volta a rappresentare: - analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type e Business Line; - analisi di posizionamento della Banca rispetto a quanto segnalato al consorzio DIPO dalle altre banche italiane aderenti. Attualmente il metodo adottato dal Banco per la misurazione del capitale interno a fronte del rischio operativo, in coerenza con l’approccio adottato dal Gruppo, è il metodo “Base” (Basic Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il capitale interno è determinato applicando alla media delle ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio dell’indicatore rilevante, identificato nel Margine di Intermediazione, un coefficiente (α) pari al 15%, come prescritto dalla normativa prudenziale2. Sono parte della gestione dei rischi operativi le linee di intervento nell’ambito del Business Continuity Management. Esse sono orientate a mantenere ad un livello opportuno l'attenzione sulla continuità operativa e ad evitare che l'impianto organizzativo, sviluppato per la continuità dei processi critici aziendali, perda progressivamente di rilevanza. In tale contesto, a seguito dei rilevanti cambiamenti intervenuti nella struttura organizzativa del Gruppo ed in particolare della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è stato strutturato un progetto denominato “Piano degli interventi a supporto dell’implementazione della continuità operativa aziendale” che si propone di effettuare la rivisitazione della valutazione d’impatto su tutti i processi aziendali (Business Impact Analysis) ed il relativo aggiornamento dell’intero impianto di continuità operativa su tutto il Gruppo (regole, scenari, misure d’emergenza, piani operativi ecc.). Informazioni di natura quantitativa Dall’analisi dei dati di perdita operativa derivanti dal processo Loss Data Collection si rileva, rispetto all’anno precedente, un aumento della sensibilità della struttura aziendale nell’identificazione degli eventi di rischio operativo che si è tradotto in un aumento delle segnalazioni effettuate ma di dimensione unitaria limitata. Inoltre l’attività di monitoraggio degli eventi di perdita ha consentito di potere evidenziare la particolare distribuzione degli eventi che si sono manifestati nel corso del 2009. Tali evidenze sono riportate di seguito. 2 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo 5 – Parte Seconda – Sezione I. 229 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Perdite operative rilevate nell’esercizio 2009 Tipologia evento Nr. eventi Rapine e frodi Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi Esecuzione, consegna e gestione dei processi Totale 23 2 98 175 298 Perdita effettiva lorda 529 1 8 52 590 In merito al presidio contro i rischi di revocatorie fallimentari e altre controversie legali si fa rimando a quanto illustrato nella tavola sui “fondi rischi e oneri”, alla Sezione 12 della Nota integrativa - Parte B del passivo. 230 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio netto aziendale si compone del capitale sociale, delle riserve a qualunque titolo costituite, nonché dell’utile d’esercizio. B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione Importo 31-dic-09 Voci/Valori 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione − Attività finanziarie disponibili per la vendita − Attività materiali − Attività immateriali − Copertura di investimenti esteri − Copertura dei flussi finanziari − Differenze di cambio − Attività non correnti in via di dismissione − Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti − Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto − Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (perdita) d’esercizio Totale Importo 31-dic-08 155.248 126.318 668.475 583.612 154.780 124.893 303.939 84.863 193.054 55.151 (11.615) 155.248 126.318 633.779 548.916 154.780 112.693 281.443 84.863 188.639 48.722 (9.601) 149.518 45.130 1.188.225 149.518 61.003 1.164.987 La tabella che precede riporta la composizione del patrimonio netto e le sue variazioni nell’esercizio (v. anche il “Prospetto delle variazioni del patrimonio netto” e la Sezione 14 della Parte B - Passivo della Nota Integrativa). Relativamente alle variazioni, queste sono riconducibili: al risultato dell’esercizio 2009 attestatosi a 45,1 milioni di euro; al riparto del risultato dell’esercizio 2008 (34,7 milioni sono stati allocati a riserve e 26,3 milioni sono stati distribuiti come dividendi); alla contabilizzazione, tra le riserve da valutazione, delle perdite attuariali (al netto della fiscalità) riferite al trattamento di fine rapporto e ai fondi previdenziali in applicazione dello IAS 19 per 2 milioni; 231 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio all’aumento della riserva da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita (6,4 milioni di euro) come effetto delle variazioni positive e negative di fair value sulle interessenze partecipative di minoranza classificate nella corrispondente voce patrimoniale. Si ricorda inoltre, come già sopra segnalato, lo spostamento della riserva costituita con gli utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti, peraltro negativa, dalla voce 160-Riserve alla voce 130-Riserve da valutazione. Ciò in seguito all’aggiornamento da parte della Banca d’Italia delle regole di compilazione dei bilanci bancari (circ. 262/2005 1° aggiornamento del 18 novembre 2009). B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Totale 31-dic-09 Riserva Riserva positiva negativa Attività/Valori 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 55.673 55.673 Totale 31-dic-08 Riserva Riserva positiva negativa 522 522 48.935 48.935 213 213 B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative da deterioramento da realizzo 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 4. Rimanenze finali 232 Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti - 48.722 8.472 8.386 86 2.043 468 - - - - 1.125 450 55.151 - - Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 – Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio costituisce il principale parametro di riferimento per la valutazione della solidità della banca. Su di esso si basano i principali strumenti di vigilanza prudenziale, quali i requisiti patrimoniali e le regole sulla concentrazione dei rischi. Gli elementi positivi che costituiscono il Patrimonio di Vigilanza sono nella piena disponibilità della banca, in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni a fronte dei rischi assunti nello svolgimento dell’attività aziendale. Al fine di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza dalla potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), la normativa prevede l’utilizzo di alcuni “filtri prudenziali”. Il patrimonio di vigilanza si compone del patrimonio di base e del patrimonio supplementare, ammesso nel limite massimo del patrimonio di base, al netto delle deduzioni. La normativa prevede anche il patrimonio di terzo livello, utilizzabile solo a parziale copertura dei rischi di mercato. 1. Patrimonio di base Il patrimonio di base è composto da elementi positivi di qualità primaria, quali il capitale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve e la quota di utile destinata a riserve. Gli elementi negativi sono l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali e i filtri prudenziali negativi. Al 31 dicembre 2009 il patrimonio di base ammonta a 960,7 milioni. 2. Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare è pari a 166,5 milioni ed è costituito dalle riserve da valutazione al netto dei filtri prudenziali e degli altri elementi negativi. Le partecipazioni in banche e società finanziarie superiori al 10% del capitale partecipato sono dedotte per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare. Non risultano elementi deducibili dalla somma del Tier1 e del Tier2. Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2009 ammonta a 1.127,2 milioni di euro. 3. Patrimonio di terzo livello Il patrimonio di terzo livello non espone alcun valore in quanto il Banco non ha gli aggregati che lo compongono: passività subordinate di 2° livello non ammesse nel patrimonio supplementare e passività di terzo livello. 233 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio B. Informazioni di natura quantitativa Totale 31-dic-09 A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 963.218 (1.982) (1.982) 961.236 514 960.722 185.145 (18.123) (18.123) 167.022 514 166.508 1.127.230 1.127.230 Totale 31-dic-08 939.467 (2.579) (2.579) 936.888 514 936.374 178.531 (14.877) (14.877) 163.654 514 163.140 1.099.514 1.099.514 2.2 – Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa In attuazione delle direttive emanate dalla Banca d’Italia con la circolare 263/2006 “Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche”, il Banco, oltre al rispetto della adeguatezza patrimoniale individuale, rientra nell’ambito del più ampio processo di verifica consolidato con il gruppo di appartenenza. Il gruppo BPER, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul “rischio di credito e di controparte” e “rischio di mercato”, adotta la metodologia standardizzata con l’utilizzo dei rating rilasciati da ECAI per Stati, Intermediari Vigilati, Enti Pubblici e PMI, e i fattori di ponderazione previsti dalla normativa per i restanti portafogli. Il rischio operativo è determinato con il “Metodo base (Basic Indicator Approach - BIA)”. Gli Organi Aziendali sono coinvolti e resi partecipi nell’attuazione delle norme, regolamenti e procedure organizzative predisposte dalla Capogruppo BPER, che costituiscono il “Rendiconto ICAAP” inviato periodicamente all’Organo di Vigilanza, così come previsto dal II pilastro del Nuovo accordo sul Capitale (c.d. Basilea 2) in merito all’istituzione del Processo di Valutazione dell’Adeguatezza Patrimoniale. 234 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio C. Informazioni di natura quantitativa Nella seguente tabella, la voce “altri elementi del calcolo” (B.5) include i requisiti patrimoniali specifici e la riduzione del 25% per le banche appartenenti a gruppi. Si informa che la Banca d’Italia, a fine anno 2009, ha disposto la riduzione di 2 punti percentuali dei requisiti patrimoniali specifici applicati al Banco fin dall’agosto del 2003. Con il primo aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare Banca d’Italia 262/2005, l’Autorità di Vigilanza ha stabilito che l’ammontare delle attività di rischio ponderate (voce C.1) è determinato sempre come il prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali (voce B.6) e 12,5 (inverso del coefficiente minimo dell’8%). Di conseguenza, ai fini della comparabilità dei dati, gli importi dell’anno a raffronto sono stati rideterminati. Importi non ponderati Categorie/Valori 31-dic-09 Importi ponderati/ requisiti 31-dic-08 31-dic-09 31-dic-08 A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 11.597.352 10.979.478 6.567.694 6.658.562 1. Metodologia standardizzata 11.597.352 10.979.478 6.567.694 6.658.562 2. Metodologia basata sui rating interni - - - - 2.1 Base - - - - 2.2 Avanzata - - - - 3. Cartolarizzazioni - - - - 525.415 532.685 B.2 Rischi di mercato 3.827 4.964 1. Metodologia standard 3.827 4.964 2. Modelli interni - - 3. Rischio di concentrazione - - B.3 Rischio operativo 56.432 54.562 1. Metodo base B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte 56.432 54.562 2. Metodo standardizzato - - 3. Metodo avanzato - - B.4 Altri requisiti prudenziali - - B.5 Altri elementi del calcolo (15.065) 118.290 B.6 Totale requisiti prudenziali 570.609 710.501 7.132.613 8.881.263 13,47% 10,54% 15,80% 12,38% C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 235 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA Con riferimento alle aggregazioni di rami d’azienda si segnala che in data 28 maggio 2009 è stato firmato tra il Banco di Sardegna e la controllata Banca di Sassari, il contratto di cessione al Banco di uno sportello della Banca di Sassari sito in Roma, via Tuscolana. L’operazione ha avuto efficacia a partire dal 15 giugno 2009. L’operazione dal punto di vista contabile ha comportato l’iscrizione tra le attività immateriali, in qualità di avviamento, di un ammontare di 207 mila euro pari al costo dell’acquisizione. Peraltro si ricorda che in relazione alla data di acquisto i principi contabili internazionali consentono che la precisa allocazione del costo possa essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. Si segnala, inoltre, che nel corso dell’esercizio è stata rettificata una quota di avviamento riferita all’acquisto, dalla Banca di Sassari, di uno sportello bancario sito in Milano. Da una verifica sui presupposti per tenere in carico l’attività è emersa la sussistenza di una percentuale molto esigua dei rapporti attivi e passivi in essere alla data di acquisizione dello sportello. Il valore dell’avviamento determinato, a suo tempo, in previsione dei futuri flussi di cassa riferiti a rapporti che ad oggi risultano in gran parte estinti ha fatto venire meno, pertanto, i presupposti per il mantenimento in bilancio di detta attività. 236 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE L’informativa sulle parti correlate, già inclusa nei bilanci redatti secondo le precedenti disposizioni, ha reso necessaria, con il passaggio ai principi contabili internazionali, la ridefinizione della nozione stessa di parte correlata. Il Banco, di concerto con la Capogruppo, ha provveduto di conseguenza a delineare le linee guida atte a identificare le parti correlate nonché l’iter deliberativo, le modalità di rilevazione e i criteri di esposizione in bilancio delle operazioni poste in essere con le stesse. La procedura organizzativa adottata, prevede tra l’altro che dette operazioni debbano rispettare criteri di correttezza sostanziale e procedurale. Le operazioni aventi un significativo rilievo economico, nonché le attività atipiche, inusuali e con le parti correlate, sono riservate all’approvazione del Consiglio di amministrazione. L’informativa viene resa in conformità alle regole fissate dalla Consob e tenendo presente la Guida per l’informazione al mercato predisposta da Forum ref. sull’informativa societaria. In particolare, le operazioni nelle quali siano interessati coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso il Banco e/o presso altra società del Gruppo bancario di appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e delle Istruzioni di Vigilanza per le Banche emanate dalla Banca d’Italia. La delibera è assunta dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale. Alla delibera così assunta non si dà esecuzione se non dopo l’acquisizione dell’assenso della Capogruppo. La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati dal Banco all’esponente bancario prima della nomina alla carica. Apposite procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità dell’elenco aggiornato dei nominativi degli esponenti delle società del Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società) ad essi collegati. Il Consiglio di amministrazione riferisce al Collegio sindacale, con una relazione trimestrale, sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dal Banco e dalle Società controllate; in particolare l’informativa è resa sulle operazioni in potenziale conflitto di interessi (art. 150 del TUF e art. 18, comma 6, dello Statuto sociale). Si fa rimando, ai fini di una disamina più approfondita dell’argomento, a quanto illustrato nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente bilancio. 237 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24, paragrafo 16. In base all’attuale assetto organizzativo, il Banco ha individuato negli Amministratori, nei Sindaci e nel Direttore Generale, Vice Direttore Generale e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i “dirigenti con responsabilità strategiche“ ai sensi dello IAS 24. In ottemperanza al Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), si riporta di seguito la tabella relativa ai compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, anche da società controllate. 238 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate Compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche. DESCRIZIONE CARICA COMPENSI Scadenza della carica (D) Emolumenti per la carica nella società che redige il bilancio Benefici non monetari (E) Bonus e altri incentivi 01/01 - 31/12 " " " " " " " " " " " " " " - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 198.625 78.625 47.875 35.625 36.000 47.500 48.625 36.000 39.375 35.625 48.625 35.625 47.500 40.125 39.750 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 86.000 1 16.000 4 13.750 3 35.903 2/3 11.682 3/10 - 1.968 1.968 1.968 1.968 1.968 30.977 24.108 - 5/6 7 28.643 15.430 9 Note Periodo per cui è stata ricoperta la carica Altri compensi (importi in unità di euro) SOGGETTO Nome e cognome Carica ricoperta Franco Antonio Farina Ivano Spallanzani Antonio Gregorio Capitta Lucrezio Dalmasso Pier Paolo Falco Guido Leoni Francesco Loi Franco Lugli Giommaria Pinna Giovanni Pinna Parpaglia Romolo Pisano Gabriele Racugno Riccardo Riccardi Paolo Sestu Francesco Sitzia Presidente del C.d'A. Vice presidente del C.d'A. Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Vittorio Pilloni Antonio Cherchi Ghi Giovanni Pala Delfina Profili Pier Paolo Presidente del C.S. Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco effettivo 01/01 - 31/12 " " " " - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 73.120 52.214 49.567 49.567 49.567 Raffaelina Denti Carlo Piras Nereo Vasconi Sindaco supplente Sindaco supplente Sindaco supplente 01/01 - 31/12 " " - 2010 - 2010 - 2010 - 309 309 309 Natalino Oggiano Direttore Generale 01/01 - 31/12 - 2011 - - 4.071 - 722.320 11 - 3.280 - 487.580 11 Altri dirigenti con responsabilità strategiche A A A A A B A A C C 01/01 - 31/12 (A) (B) 8 Membro del Comitato Esecutivo, per il cui incarico è previsto un compenso annuo di 10.000 euro. Consigliere delegato al controllo e all’aggiornamento del Modello di organizzazione e di gestione per la prevenzione dei reati, per il cui incarico ha percepito un compenso di 3.375 euro riferito ad una frazione dell’anno. (C) Membri dell’Organismo di Vigilanza per la prevenzione dei reati di cui al D.Lgs. n. 231/05 (costituito nel corso del 2009) per il cui incarico i consiglieri hanno percepito un compenso di euro 4.125. (D) La scadenza della carica dei componenti del Consiglio d'Amministrazione e del Collegio Sindacale è fissata, per entrambi, alla data di approvazione del bilancio d'esercizio 2009. (E) I benefici non monetari si riferiscono principalmente ad una polizza di assicurazione contro gli infortuni. (1) Compenso quale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Banca di Sassari S.p.A. (2) Compenso quale Amministratore della Sardaleasing S.p.A. (3) Compenso quale Amministratore della Tholos S.p.A. (4) Compenso quale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Numera S.p.A. (5) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Numera S.p.A. (6) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Tholos S.p.A. (7) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Sardaleasing S.p.A. (8) Compenso quale membro del Collegio Sindacale della Sardaleasing S.p.A. (9) Compenso quale membro del Collegio Sindacale della Tholos S.p.A. (10) Compenso per prestazione professionale. (11) Retribuzione da lavoro dipendente. 239 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate La tabella che segue riporta le informazioni relative ai principali benefici corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” come sopra definiti, suddivisi in base alle diverse forme retributive individuate dallo IAS 24, al paragrafo 16. Compensi corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” (in migliaia di euro) Importi 2009 Importi 2008 Benefici a breve termine (1) 2.630 2.499 Benefici successivi al rapporto di lavoro (2) 117 110 Altri benefici a lungo termine Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Pagamenti in azioni Altri compensi (3) 50 69 Totale 2.797 2.678 (1) La voce include i compensi corrisposti agli amministratori e ai componenti del Collegio Sindacale, nonché le retribuzioni (compresi gli oneri sociali) degli altri dirigenti con contratto di lavoro dipendente. (2) Contribuzione al fondo pensione aziendale e accantonamenti al TFR. (3) La voce comprende gli altri benefici non monetari (fringe benefits e polizze assicurative) corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche. 240 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24 e, in generale, eventuali ulteriori informazioni sui rapporti con parti correlate, così come identificate dagli IAS/IFRS. In ottemperanza alla normativa della Consob in materia di informativa societaria (comunicazione DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si segnala che nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di particolare rilevanza con parti correlate né operazioni atipiche e /o inusuali. Tutti i rapporti intercorsi con le parti correlate, così come definite dallo IAS 24, rientrano nell’ambito dell’ordinaria operatività, sono state effettuate nel rispetto delle norme vigenti e sono regolate alle condizioni di mercato. Rapporti con parti correlate (importi in migliaia di euro) Attività Controllante Società controllate Società sottoposte ad influenza notevole Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche Altre parti correlate Totali al 31 dicembre 2009 Totale al 31 dicembre 2008 1.809.579 1.250.803 1.092 Garanzie rilasciate 29.918 66.489 11 10 Passività 109 897 83.340 162.166 3.144.923 192.992 2.409.028 224.471 Ricavi Costi 23.783 38.555 39 5.365 8.988 25 297 14 2.987 3.484 69.783 65.875 48.627 120.831 23 3.069 17.470 27.263 Gli “altri Dirigenti con responsabilità strategiche” sono rappresentati dal Direttore Generale, dal Vice Direttore Generale e dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Le “altre parti correlate” sono rappresentate dai Dirigenti con responsabilità strategiche della capogruppo, dalle entità soggette al controllo o all’influenza notevole degli Amministratori, dei Sindaci e degli altri “Dirigenti con responsabilità strategiche”, della banca e della controllante, nonché dai soggetti che possono avere influenza notevole sui medesimi. Sono ivi inclusi anche il Fondo Aggiuntivo Pensioni per i dipendenti del Banco di Sardegna, nonché la Fondazione Banco di Sardegna che detiene il 49% delle azioni della banca. Percentuali di incidenza dei rapporti con parti correlate sui valori complessivi patrimoniali ed economici 15,7 10,9 - Garanzie rilasciate 0,3 7,6 - 0,7 27,3 21,4 1,4 1,7 2,0 Attività Controllante Società controllate Società sottoposte ad influenza notevole Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche Altre parti correlate Totali al 31 dicembre 2009 Totale al 31 dicembre 2008 241 Passività 0,3 8,0 5,8 Ricavi Costi 4,4 7,1 - 1,1 1,8 - 0,6 12,2 17,6 0,6 3,5 4,4 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate Nella tavola che segue si riportano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese del gruppo e le società sottoposte ad influenza notevole, nonché le componenti economiche relative ai rapporti intrattenuti con dette società. Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relativi ai rapporti infragruppo (importi in migliaia di euro) Attività A. Imprese del gruppo 1.1. Controllante Banca popolare dell'Emilia Romagna 1.2. Controllate dirette Banca di Sassari Sardaleasing Numera Tholos 1.3. Altre imprese del gruppo Optima SGR ABF Factoring Banca Popolare di Ravenna ABF Leasing EM.RO. Meliorbanca Meliorfactor BPER Services Mutina B. Imprese sottoposte ad influenza notevole Krene 3.074.022 1.809.579 Passività Garanzie rilasciate 41.360 66.489 - Totale al 31.12.2009 Interessi Commissioni Attivi Passivi Attive Passive 49.468 1.772 9.235 1.582 23.125 1.663 206 - Altri ricavi costi 13.238 19.133 452 3.702 1.809.579 1.250.803 36.743 1.167.098 46.962 13.640 50 7.887 5.012 691 - 29.918 27.051 60 2.807 11.442 603 559 10.280 - 66.489 20 66.469 - 23.125 25.092 1.626 21.784 1.682 1.251 51 1 5 787 361 46 1.663 98 68 6 21 3 11 5 6 - 206 4.605 2.809 1.795 1 4.424 4.393 19 8 4 - 913 913 669 669 - 452 8.858 7.493 473 286 606 3.928 676 107 4 593 165 2.383 - 3.702 7.977 834 161 5.657 1.325 7.454 7.454 - 1.092 1.092 11 11 10 10 37 37 1 1 2 2 - - 24 24 Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i dividendi percepiti dalle società Banca di Sassari, Numera, Sardaleasing, Tholos, Optima e EM.RO. Con riguardo alle esposizioni più rilevanti, per quanto attiene ai rapporti con la capogruppo, si segnalano, fra le attività, depositi e conti correnti per 1.447 milioni (tra cui il deposito ROB per 160 milioni), PCT per 322 milioni e titoli di debito per 41 milioni. Di rilievo, tra le società controllate, i finanziamenti concessi alla Sardaleasing per oltre 1.100 milioni di euro di cui 60 milioni subordinati. Permane l’accordo con la società per il collocamento del leasing presso gli sportelli della banca, per la cui attività vengono percepite commissioni attive in linea con le condizioni di mercato. I rapporti con l’azionista rilevante, Fondazione Banco di Sardegna, che detiene il 49% delle azioni ordinarie del Banco, rientrano nell’ordinaria operatività della banca e sono regolate a condizioni di mercato. Al 31 dicembre 2009 detti rapporti sono rappresentati da debiti per complessivi 145 milioni, di cui 110,6 milioni di pronti contro termine e 34,4 milioni di conti correnti. Sul conto economico dell’esercizio sono stati contabilizzati interessi passivi sui pronti contro termine e sui conti correnti per complessivi 2,7 milioni ed altri ricavi per 0,4 milioni. Nell’ambito dei rapporti con il Fondo Aggiuntivo Pensioni dei dipendenti della banca si segnalano, principalmente, rapporti di conto corrente passivi per 3,4 milioni. 242 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate Per quanto attiene ai rapporti con gli esponenti aziendali, si ricorda che, in applicazione dello specifico regime previsto dall’art.136 del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 e successive modifiche e integrazioni (TUB), tutte le obbligazioni direttamente o indirettamente contratte con la banca dagli Amministratori, dai Sindaci e dal Direttore Generale devono essere autorizzate dal Consiglio di Amministrazione della società con il parere favorevole del Collegio Sindacale. Le azioni della banca e delle sue controllate possedute dagli Amministratori, Sindaci, Direttore Generale e dagli altri soggetti indicati all’art. 79 della Delibera Consob n. 11971 del 19991, sono riportate nel prospetto seguente. Partecipazioni detenute dai soggetti di cui all’art. 79 della Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 Cognome e nome Società partecipata Cherchi Antonio Cherchi Antonio Sitzia Francesco Spallanzani Ivano Leoni Guido Capitta Antonio Capitta Antonio Loi Francesco Profili Pier Paolo Panti Lucio Domenico Banco di Sardegna (risp.) Banca di Sassari Banco di Sardegna (risp.) Banco di Sassari Banca di Sassari Banca di Sassari Banca di Sassari Banca di Sassari Banca di Sassari Banca di Sassari Tanca Gianfranco Banco di Sardegna (risp.) Modalità di possesso Titolo di possesso Numero azioni possedute alla fine dell'esercizio precedente Numero azioni acquistate Numero azioni vendute Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Indiretto Indiretto Diretto Diretto Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà Proprietà 1.000 1.500 500 1.040 5.250 273 236 314 213 16 - - 1.000 1.500 500 1.040 5.250 273 236 314 213 16 Diretto Proprietà 296 - - 296 1 Numero azioni possedute alla fine dell’esercizio in corso “Partecipazioni detenute, negli emittenti stessi e nelle società da questi controllate, dai componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dai dirigenti con responsabilità strategiche nonché dai coniugi non legalmente separati e dai figli minori, direttamente o per il tramite di società controllate, di società fiduciarie o per interposta persona, risultanti dal libro dei soci, dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni acquisite dagli stessi componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dirigenti con responsabilità strategiche”. 243 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI La banca non ha effettuato nell’esercizio in corso, né negli esercizi precedenti, alcun accordo di pagamento basato su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall’IFRS 2. 244 Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE L’informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale di riferimento (IFRS 8) viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda comunque al cap. 4.7 - Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività della Relazione del Consiglio di Amministrazione, che fornisce alcuni cenni in merito agli aspetti reddituali della gestione della banca per settore di attività. 245 Bilancio d’Impresa – Allegati ALLEGATI 247 Bilancio d’Impresa – Allegati Prospetto riepilogativo dei dati essenziali del bilancio della Capogruppo al 31.12.2008 Con riferimento all’articolo 2497-bis comma 4 del Codice Civile, come modificato dal D. Lgs. n.6 del 17 gennaio 2003 (riforma del diritto societario), forniamo un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio approvato della Capogruppo: Situazione patrimoniale (in migliaia) Voci dell’attivo 31/12/2008 Crediti verso banche e somme liquide Crediti verso clientela Attività finanziarie Partecipazioni, Attività materiali ed immateriali Attività fiscali e diverse Totale 4.250.536 18.407.383 1.889.042 2.880.657 680.869 28.108.487 Voci del passivo 31/12/2008 Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione e passività finanziarie Passività diverse e fondi Patrimonio netto Totale 5.760.495 9.824.902 8.967.181 1.157.019 2.398.890 28.108.487 Conto economico Voci 2008 Margine di interesse Commissioni nette Profitti (perdite) da operazioni finanziarie Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti ed altre att. Finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione di investimenti Utile lordo dell’operatività corrente Imposte sul reddito dell’esercizio Utile netto d’esercizio 248 472.448 195.780 (11.198) 657.030 (115.011) 542.019 (340.749) (65.455) 135.815 (65.213) 70.602 Bilancio d’Impresa – Allegati PROSPETTO DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI DIVERSI DALLA REVISIONE Come previsto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti (Delibera CONSOB 11971/99 e successive modifiche ed integrazioni) si riporta, di seguito, la tabella illustrativa dei compensi percepiti corrisposti nell'esercizio 2009 alla società Deloitte S.p.A., incaricata della revisione contabile per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 con delibera dell'assemblea dei soci del 02/05/2007 e dalle società appartenenti alla rete della società di revisione. (in migliaia di euro) Soggetto che ha erogato il servizio Tipologia di servizi Revisione contabile Servizi di attestazione Servizi di consulenza fiscale Altri servizi: - Agreed Upon Procedures - Supporto metodologico in applicazione Direttiva MiFid - Altri servizi professionali Totale Destinatario Deloitte & Touche S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Deloitte & Touche S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Deloitte Consulting S.p.A. Deloitte Consulting S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Compensi 148 110 41 15 54 258 Si riporta di seguito il prospetto con le informazioni sui compensi alle suddette società corrisposti dal Banco e dalle società controllate. (in migliaia di euro) Soggetto che ha erogato il servizio Tipologia di servizi Revisione contabile Deloitte & Touche S.p.A. Destinatario Banco di Sardegna S.p.A. Società controllate Servizi di attestazione Servizi di consulenza fiscale Altri servizi: - Agreed Upon Procedures Deloitte & Touche S.p.A. - Supporto metodologico in applicazione Direttiva MiFid Deloitte Consulting S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Società controllate Banco di Sardegna S.p.A. Società controllate - Servizi professionali per consulenze Deloitte Consulting S.p.A. Banco di Sardegna S.p.A. Società controllate Totale 249 Compensi 148 96 135 41 23 15 2 54 379 Bilancio d’Impresa – Allegati PARTECIPAZIONI RILEVANTI IN SOCIETÀ NON QUOTATE Società partecipata Partecipante Banca di Sassari S.p.A. - Sassari Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro (già C.A.S.I.S.C. – Nuoro) EM.RO. Popolare S.p.A. - Modena Fincoop Sarda S.r.l. - Cagliari Krene S.r.l. - Sassari Numera S.p.A.- Sassari Optima S.p.A. - S.G.R. - Milano Roma Vetus Finanziaria S.p.A. - Roma Sardafactoring S.p.A. - Cagliari Sardaleasing S.p.A. - Sassari Shar.D.N.A. S.p.A. - Cagliari Cons. S.I.S. a r.l. – Sassari Tholos S.p.A. - Sassari Banco di Sardegna 46.300.326 79,72 - - Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna Banco di Sardegna 40 219.776 1 1 4.000 4.800.000 1.920.000 911.622 13.000 1 32.948 12,94 11,45 22,50 40 100,00 19,20 12,00 91,16 13,00 10,00 100,00 6.381.541 - 66,31 - 250 Proprietà Pegno Azioni/quote Quota % Azioni/Quote Quota % Bilancio d’Impresa – Allegati PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ Elenco di cui all’art. 10, legge 19 marzo 1983, n. 72 (importi in euro) UBICAZIONE CESPITI Alghero - Largo San Francesco, 19 Arzachena - Via Ten. Sanna, 31 Assemini - Via Cagliari, 372 Assemini - Via Roma Bitti - Via Deffenu, 2 Bono - Piazza Gramsci Bosa - Via Vittorio Emanuele Cagliari - Via Cadello, 12 (Agenzia n.4) Cagliari - Via della Pineta, 112 (Agenzia n.3) Cagliari - Via Monti Cagliari - Via Tola Cagliari - Via Torino, 13 Cagliari - Via Veneto Cagliari - Viale Bonaria Carbonia - Via Gramsci, 83 Castelsardo - Via Roma, 49 Cuglieri - Via Umberto I, 122/124 Dolianova - Via Roma, 11 Ghilarza - Corso Umberto I (ex Vinci) Ghilarza - Corso Umberto I, 237/D Guspini - Via Matteotti, 105 Ierzu - Viale Umberto I, 74/76 Iglesias - Piazza Sella, 25 Isili - Corso Vittorio Emanuele, 17 La Maddalena - Via Amendola, 1 Lanusei - Via Roma, 24 Livorno - Piazza Cavour, 32 Livorno - Piazza della Vittoria Macomer - Corso Umberto (sala riunioni) Macomer - Corso Umberto, 251/253 Marrubiu - Piazza d'Italia, 13 Milano - Via Camperio Nulvi - Corso Vittorio Emanuele, 25 Nuoro - Corso Garibaldi, 90 Olbia - Area edificabile Olbia - Corso Vittorio Emanuele - Corso Umberto Olbia - Via de Filippi, 11 Oristano - Corso Garibaldi - Via Mazzini Ozieri - Via Regina Margherita, 7 Pattada - Corso Vittorio Emanuele, 5 Porto Cervo - Piazzetta Hotel Cervo Porto Torres - Piazza XX Settembre Portoscuso - Via Giulio Cesare, 143 Pula - Via Lamarmora, 9 Quartu S.Elena - Viale Marconi, 203 LEGGE 576/1975 516.457 - 251 RIVALUTAZIONI LEGGE LEGGE 72/1983 408/1990 335.697 78.510 78.421 222.874 79 68.286 32.996 183.626 149.061 582.908 5.897 671.394 5.509 258.228 154.937 47.715 174.463 38.193 256 9.383.174 506.128 863.868 28.291 154.937 21.180 154.937 2.049 16.264 100.027 196.337 416 516.457 4.682 306.478 196.288 284.051 3.522 222.076 92.446 1.471.902 1.769.978 4.511 45.102 516.457 184.276 906 2.582.285 185.641 49.326 48.910 712.711 1.206.718 37 14.062 259.071 1.011.223 344.419 154.937 8.263 170.431 66.157 11.979 82.309 82.380 42.217 717.631 LEGGE 413/1991 341.494 378.654 171.315 8.908 128.756 157.367 667.807 623.925 232.406 139.759 60.692 29.038 11.419.176 462.236 2.697 127.044 232.055 10.177 68.949 76.276 47.162 530.223 210.536 398.862 208.603 1.573.014 58.544 134.436 1.695.634 102.607 4.253.925 51.509 1.203.476 4.142 70.628 959.972 989.188 154.937 162.634 404.550 492.742 172.805 35.654 1.110.049 Bilancio d’Impresa – Allegati PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ (segue) UBICAZIONE CESPITI Roma - Via Boncompagni, 6 Roma - Via dei Crociferi, 19 S. Antioco - Via Roma, 2 S. Teresa di Gallura - Via Nazionale, 18 Sanluri - Via Garibaldi, 1 Sarule - Via Brigata Sassari Sassari - Corso Vittorio Emanuele Sassari - Fosso della Noce (ex Gavini) Sassari - Fosso della Noce (ex Putzu) Sassari - Piazza Castello, 1 Sassari - Predda Niedda Sassari - Via Brigata Sassari (ex Simon) Sassari - Via Mameli, 84/88 Sassari - Via Marsiglia, 45 Sassari - Via Mazzini, 3 Sassari - Via Molescott, 12/14 Sassari - Via Molescott, 16 Sassari - Via Paoli Sassari - Via Principessa Jolanda Sassari - Via Sardegna, 45/A ang. Via Rolando Sassari - Via Umana, 9 Sassari - Viale Italia Sassari - Viale Umberto Pal.Bosazza (magazzini) Sassari - Viale Umberto, 102 Sassari - Viale Umberto, 36 Sestu - Via Cagliari, 98 Simaxis - Via S.Simaco, 206 Siniscola - Piazza S.Giovanni, 6 Sinnai - Via Roma, 206 Sorso - Corso Vittorio Emanuele Tempio - Piazza Mazzini Tempio - Via Valentino Terralba - Viale Sardegna, 13/15 Thiesi - Via Umberto, 75 Tortolì - Corso Vittorio Emanuele, 21 Uras - Via Roma 17/19 TOTALE LEGGE 576/1975 1.766.283 1.032.914 3.315.653 252 RIVALUTAZIONI LEGGE LEGGE 72/1983 408/1990 1.549.371 3.777.112 339.473 126.475 18.560 284.051 5.022 716.289 3.279 7.114 666.350 1.006.888 98.513 2.065.828 259.913 102.562 883 103.291 233.978 438.988 6.058 516.457 75.398 26.843 217 361.520 57.340 2.582.285 886.418 74.892 1.666 2.065.828 4.160 539 6.869 309.874 482 936 118.785 46.741 309.874 3.528 30 6.847 206.583 3.276 8.456 23.245.819 24.126.514 LEGGE 413/1991 4.570.006 336.502 41.986 568.743 371.357 140.785 417.847 799.608 3.255.523 31.028 100.022 204.965 340.758 686.073 808.300 689.548 79.789 362.979 2.712.277 188.709 2.372.040 61.047 54.549 106.032 113.126 311.716 3.386 169.037 371.001 19.791 50.653.090 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 DESCRIZIONE IMMOBILI Ales: - via Umberto, 87 Alghero: - largo San Francesco, 19 - via Don Minzoni Allai: - via Parrocchia, 22 Arbatax: - via Porto Frailis, 8 Arzachena: - Località Cannigione - via Tenente Sanna, 31 Assemini: - via Cagliari, 372 - via Roma Assolo: - via Santa Lucia, 1 Baratili San Pietro: - via Battisti Baressa: - piazza Municipio, 3 Barrali: - via Deffenu, 2 Barumini: - p.zza Monte Granatico, 1 Bitti: - via Deffenu, 2 Bonarcado: - via Marconi, 28 Bono: - piazza Gramsci/piazza Raimondo, 1 Bonorva: - via Marconi, 12 Bortigiadas: - via Porrino, 5 Bosa: - p.zza IV nov. 1/largo Vittorio Emanuele Cabras: - via Cavallotti, 13 Cagliari: - via Cadello, 16/18 - via della Pineta, 112/114 - via Monti ang. via Tiziano, 50 - via Tola, 8 - via Torino, 20 - via Veneto - viale Bonaria, 33 - viale Trieste/via Maddalena, 26/28 Calangianus: - via G. M. Angioy, 12 Carbonia: - via Gramsci, 83 AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 649.688 22.809 626.879 1.524.248 1.482.430 284.733 189.392 1.239.515 1.293.038 76.226 6.461 69.765 242.494 42.428 202.065 397.520 744.279 967.161 360.827 5.843 383.304 69.139 99.974 4.384 95.591 162.519 22.385 140.134 155.127 13.999 141.128 90.190 5.056 85.134 362.165 11.771 350.394 1.065.693 248.334 817.358 120.354 10.934 109.420 184.988 80.360 104.628 333.461 47.998 285.463 118.686 16.272 102.413 298.296 596.039 2.706 200.238 38.428.903 1.032.298 966.410 1.000654 415.796 215.138 182.397 8.484 18.156.616 207.103 679.451 1.317.543 522.543 311.151 223.926 84.842 10.272.287 825.196 868.739 365.916 502.822 2.580.214 719.814 1.860.400 744.279 1.364.681 744.131 74.982 870.815 23.520 202.944 1.645.862 1.704.104 938.340 526.288 406.323 614.092 93.326 253 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI Castelsardo: - via Roma, 49 Cuglieri: - via Umberto, 122/124 - via XX Settembre – box A Decimomannu: - corso Umberto, 66 Decimoputzu: - via Montegranatico, 11 Dolianova: - via Roma, 11 Dualchi: - via Gabriele d’Annunzio, 9 Fluminimaggiore: - corso Amendola Flussio: - via Nazionale, 56 Furtei: - Corso Vittorio Emanuele III, 21 Genova: - piazza Fontane Marose, 6 - vico Loggia degli Spinola - via S. Sebastiano - vico Parmigiani 2R Gergei: - via Venezia 16 Gesico: - via Umberto I Gesturi: - via Fra Nicola, 56 Ghilarza: - corso Umberto, 237/D - traversa del Centro Giba: - via Principe di Piemonte, 78 Gonnosfanadiga: - via Vittorio Emanuele Grosseto: - via Bolzano 10/a/b/c angolo piazza Brennero Guspini: - via Matteotti, 105 Iglesias: - piazza Sella, 25 Isili: - via Vittorio Emanuele, 15/17 Ittiri: - via Marini, 54 Jerzu: - viale Umberto, 74/76 Laconi: - via Santa Maria, 5 AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro 556.090 (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 131.705 424.385 161.610 1.338 240.304 2.028 334.030 3.470 330.560 521.887 30.165 491.722 380.812 487.650 42.346 444 41.903 125.649 4.343 121.306 51.146 2.223 48.922 88.130 1.281 86.848 2.500.527 27.419 202.448 11.537 7.468.515 39.597 3.090.500 118.613 51.181 847 50.334 115.742 3.171 112.571 98.625 4.174 94.452 116.054 15.172 705.241 183.464 389.286 2.370 386.916 392.174 32.749 359.425 1.297.578 35.136 1.262.441 473.126 163.111 310.015 220.187 799.718 7.664.078 67.016 181.727 3.366 68.744 2.304.964 3.292.948 130.150 821.295 198.636 2.209.233 138.345 649.712 1.697.866 1.268.933 234.086 594.269 908.750 170.599 4.340 166.260 193.063 80.244 112.819 92.127 1.341 90.786 254 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI La Maddalena: - via Amendola, 1 Lanusei: - via Cavallotti - via Roma, 24 Livorno: - piazza Cavour, 32 - piazza della Vittoria Macomer: - corso Umberto, 253 Mara: - via Dante, 47 Marrubiu: - Piazza Italia, 15 Masullas: - vico I Roma, 2 Milano: - via Camperio ang. via Giulini Milis: - via La Vega, 10 Mogoro: - via Grazia Deledda Montresta: - via Alghero, 1 Morgongiori: - via Chiesa, 33 Muravera: - via Roma, 124 Muros: - zona Industriale Musei: - via Roma, 3 Narbolia: - via Cairoli, 5 Narcao: - via Nazionale, 1 Nulvi: - corso Vittorio Emanuele, 25 Nuoro: - corso Garibaldi, 90 - via Martiri d’Ungheria - via Sebastiano Satta, 35 Nurachi: - via Trento, 16 Nuragus: - via Sebastiano, 1 Nurallao: - via San Pietro, 9 Nurri: - corso Italia, 111 Olbia: - via De Filippi, 11 - via Vittorio Veneto, 31 AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 1.211.748 312.116 899.632 14.237 799.611 229 261.151 14.007 538.460 2.294.068 12.125 5.969.280 147.711 5.228.744 2.176.433 3.052.310 139.606 17.730 121.876 476.191 241.052 235.139 81.530 2.253 79.277 20.101.497 3.102.778 16.998.719 142.804 3.288 139.516 280.539 66.804 213.734 59.595 1.933 57.662 89.660 2.135 87.525 353.490 55.090 298.400 674.611 79.891 594.720 55.861 389 55.471 108.049 3.189 104.860 272.763 1.102 271.661 302.356 105.053 197.304 6.688.561 105.468 18.034 1.938.574 13.861 7.144 4.749.987 91.606 10.890 77.202 11.016 66.186 48.888 1.286 47.602 96.945 774 96.171 81.635 2.422 79.213 5.523.970 388.368 1.331.925 5.018 4.192.045 383.351 4.563.954 255 3.699.394 159.836 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI Olzai: - via Vittorio Emanuele, 27 Oristano: - via Serneste Ossi: - via Marconi, 2 Ozieri: - via Regina Margherita, 7 - corso Umberto, 1 - via Abbeveratoio Pabillonis: - via Battisti, 1 Palmas Arborea: - via Grazia Deledda, 58 Pattada: - corso Vittorio Emanuele, 5 Pau: - via San Giorgio, 20 Pirri: - piazza Giovanni Serrau Porto Cervo: - p.tta Hotel Porto Cervo Porto Rotondo: - piazza Rugiada Porto Torres: - piazza xx Settembre Portoscuso: - via Giulio Cesare, 143 Posada: - via Nazionale, 226 Pula: - via La Marmora Quartu Sant’Elena: - viale Marconi, 203 Roma: - via Boncompagni, 6 - via Dei Crociferi, 19 - via Lucullo, 24 Ruinas: - via San Giorgio, 47 Samassi: - corso Repubblica, 76 San Gavino Monreale: - via Trento, 15/a Sanluri: - via Garibaldi, 1 San Basilio: - via Montegranatico San Nicolò Gerrei: - via Duca degli Abruzzi San Pasquale: - largo Dante AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 52.145 1.121 51.024 4.220.750 1.104.342 3.116.407 73.751 2.355 71.396 1.339.417 40.557 131.754 267.593 8.943 219.109 1.071.824 31.613 70.840 5.456 65.384 46.247 4.602 41.646 229.667 495.501 29.003 3.456 25.547 1.031.400 155.027 876.373 2.541.454 603.946 1.937.508 256.662 11.929 244.733 1.515.948 668.780 847.168 597.781 304.997 292.784 344.370 283 344.087 558.709 176.947 381.762 4.529.357 1.895.119 2.634.238 2.456.788 722.142 989.090 20.015.372 2.270.985 6.741.258 98.078 12.774 85.304 145.244 8.948 136.296 535.980 26.096 509.884 934.138 1.295.169 34.290 1.253 33.036 83.980 2.328 81.652 131.614 9.988 121.625 350.863 540.782 14.788.186 2.993.127 1.776.324 1.981.734 256 184.386 7.683.973 5.954.025 247.574 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI San Sperate: - via Cagliari, 55 Santadi: - via Circonvallazione, 19 San Vero Milis: - via Roma, 21 San Vito: - via Roma, 2 Sant' Antioco: - via Roma, 3 - via Roma Santa Giusta: - via San Giovanni XXIII, 2 Santa Teresa di Gallura: - via Nazionale, 18 Sardara: - via Vittorio Emanuele, 8 Sarroch: - piazza Repubblica, 4 Sarule: - via Brigata Sassari, 25 Sassari: - Fosso della Noce - Li Punti via Giovanni Bruno 2 - piazza Castello, 1 - Predda Niedda - via Brigata Sassari - via Carbonazzi, 11 - via Mameli - via Marsiglia, 45 - via Mazzini, 1/3 - via Molescot, 16 - via Molescott, 12/14 - via Pais - via Paoli, 27 - via Principessa Iolanda - via Sardegna, 1 - via Umana, 9 - viale Umberto, 36 - viale Umberto, 42 - viale Umberto, 86 Scano di Montiferro: - via del Monte, 26 Segariu: - via Roma, 103 Seneghe: - via Zoccheddu, 11 Senorbì: - piazza S. Antonio, 13 - via Campioi Serramanna: - piazza Martiri, 13 AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 167.581 18.715 148.866 441.551 8.177 433.374 223.708 1.249 222.459 92.010 3.458 88.552 297.695 267.167 98.620 19.224 199.075 247.943 433.229 8.329 424.900 2.213.628 573.353 1.640.275 143.307 11.038 132.270 159.846 7.808 152.038 79.399 24.157 55.242 5.549.656 645.803 13.642.304 1.455.651 928.095 3.450.753 143.958 1.635.018 13.522 2.544.358 382.596 308.761 917.031 54.607 481.495 805.702 612.607 599.060 650.761 840.598 66.107 632.281 3.329.827 2.822.530 204.072 135.992 3.914.638 632.281 11.097.946 1.073.055 619.335 2.533.722 136.811 1.018.743 3.021.655 1.404.389 1.613.657 1.166.447 2.586.279 225.792 1.051.796 9.448382 6.889.207 256.427 1.167.675 68.692 2.639 66.054 89.640 3.166 86.474 120.450 3.179 117.270 695.571 73.972 219.938 21.236 475.633 52.737 488.502 44.098 444.404 3.827.357 2.016.996 2.212.717 822.495 3.426.876 212.532 1.684.078 12.778.209 9.711.737 460.499 47.461 1.500.238 994.712 79.367 1.303.667 257 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI Sestu: - via Cagliari, 98 - mercato ortofrutticolo Silanus: - corso Vittorio Emanuele Siligo: - piazza Indipendenza, 1 Siliqua: - corso Repubblica, 177 Silius - via Roma, 1 Simaxis: - via S. Simaco, 238 Siniscola: - piazza San Giovanni, 6 Sinnai: - via Roma, 206 Siurgus Donigala: - via Meridiana, 1 Solarussa: - corso f.lli Cervi, 104 Sorso: - corso Vittorio Emanuele Suelli: - piazza Municipio, 1 Tempio: - piazza Mazzini - largo Alcide de Gasperi - via Valentino Terralba: - via Sardegna Teulada: - via Cagliari, 55 Thiesi: - via Umberto, 75 Tissi: - via Municipale Torralba: - via Sorres 7 Tortolì: - via Vittorio Emanuele Tratalias: - via Giacomo Matteotti Turri: - via San Pietro, 11 - via Vincenzo Cabras, 18 Uras: - via Roma Uri: - corso Vittorio Emanuele Usellus: - via Eleonora d’Arborea Ussana: - via Roma, 45 AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 871.844 669.700 278.074 20.237 593.770 649.463 83.352 5.129 78.224 23.420 3.025 20.395 297.810 8.104 289.706 44.682 25 44.657 74.655 23.845 50.810 1.198.148 454.014 744.134 576.153 186.045 390.108 126.205 3.540 122.666 92.251 3.927 88.324 180.358 723.528 92.680 4.645 88.035 1.426.879 1.441.545 511.246 169.513 6.329 915.632 1.272.033 75.951 734.309 400.849 333.460 413.581 7.953 405.628 345.925 375.409 122.333 1.761 120.572 65.856 2.009 63.847 1.583.678 717.796 865.882 74.250 490 73.760 143.598 80.450 569 1.818 143.029 78.632 134.511 51.218 83.293 195.800 23.116 172.684 78.328 458 77.870 140.637 7.554 133.083 834.259 69.627 82.280 658.908 258 62.426 Bilancio d’Impresa – Allegati Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue) DESCRIZIONE IMMOBILI Uta: - via Santa Giusta, 44 Vallermosa: - via 1° maggio, 8 Villanovafranca: - piazza Martini, 18 Villaputzu: - via Azuni, 3 Villasalto: - piazza Italia, 7 Villasimius: - piazza Antonio Gramsci Villasor: - via Roma, 27 Villaurbana: - via Italo Balbo, 1 Totale (1) (1) AD USO FUNZIONALE Valore di libro ALTRO USO Valore di libro (importi in unità di euro) FONDO VALORE AMMORTAMENTO DI BILANCIO 132.750 4.567 128.183 84.389 557 83.832 72.600 5.154 67.446 285.800 20.828 264.973 37.425 2.113 35.312 221.521 8.648 212.873 204.777 20.920 183.857 865 73.857.076 110.855 203.491.158 111.720 246.825.239 Al netto degli acconti su lavori in corso al 31 dicembre 2009. 259 30.522.996 Bilancio d’Impresa – Allegati SOCIETA’ SOTTOPOSTA AD INFLUENZA NOTEVOLE PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI DATI ESSENZIALI DELL’ULTIMO BILANCIO APPROVATO E DELL’ULTIMO DISPONIBILE ATTIVITÀ (in migliaia di euro) Krene S.r.l. Sassari Bilancio al 30 giugno 2009 Krene S.r.l. Sassari Bilancio al 31 dicembre 2008 Cassa e disponibilità presso banche Crediti Titoli e partecipazioni Immobilizzazioni Altri conti dell’attivo 460 2.782 5 28 83 762 2.092 5 32 663 Totale 3.358 3.554 PASSIVITÀ E PATRIMONIO (in migliaia di euro) Krene S.r.l. Sassari Bilancio al 30 giugno 2009 Krene S.r.l. Sassari Bilancio al 31 dicembre 2008 Debiti Fondi diversi Altri conti del passivo Fondi patrimoniali e riserve Utile (perdita) dell’esercizio 2.545 547 140 121 (25) 2.813 554 65 643 (521) Totale 3.358 3.554 260 Bilancio d’Impresa – Allegati BILANCI DELLE SOCIETÀ CONTROLLATE 261 Bilancio d’Impresa – Allegati STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo 31.12.2009 10. Cassa e disponibilità liquide 20. 30. 40. 60. 70. 110. 120. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento Attività fiscali a) correnti b) anticipate Altre attività 130. 150. Totale dell'attivo Voci del passivo e del patrimonio netto 10. 20. 30. 40. 50. 80. 100. 110. 120. 130. 12.379.507 19.441.291 35.503.193 220.165 541.856.960 1.270.896.682 23.627.090 1.079.030 84.879.389 13.208.619 112.106 253.376.687 1.154.393.036 22.386.760 1.422.152 13.511.101 1.970.722 11.540.379 161.427.428 12.149.127 7.824.979 4.324.148 132.602.963 2.060.501.156 1.693.972.130 31.12.2009 Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Passività fiscali a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione 38.890.459 1.334.461.337 358.126.150 608.310 5.506.078 2.679.483 1.830.417 849.066 84.678.941 14.487.324 5.278.797 5.278.797 2.140.478 160. Riserve 170. Sovrapprezzi di emissione 180. Capitale 190. Azioni proprie (-) 200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 262 31.12.2008 31.12.2008 120.263.523 1.004.394.948 261.250.955 500.581 5.150.392 6.841.262 5.888.315 952.947 73.324.022 16.336.708 4.969.670 4.969.670 2.522.533 13.631.649 10.026.632 128.465.997 59.820.543 (64.752) 123.165.444 57.775.760 (64.752) 11.790.362 7.514.452 2.060.501.156 1.693.972.130 Bilancio d’Impresa – Allegati CONTO ECONOMICO Voci 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 100. 110. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 180. 190. 200. 240. 250. 260. 270. 290. Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di negoziazione Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) da cessione di investimenti Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (perdita) d'esercizio 263 2009 2008 71.757.142 (22.044.284) 49.712.858 59.432.348 (24.939.529) 34.492.819 1.196 2.406.735 (26.223) (26.223) (34.937) 86.552.448 (2.795.613) (3.048.751) 253.138 83.756.835 (76.364.870) (36.450.781) (39.914.089) (1.098.935) (1.250.537) (358.050) 6.178.252 (72.894.140) 235.667 11.098.362 692.000 11.790.362 11.790.362 95.539.263 (37.437.009) 58.102.254 47.673.184 (18.397.378) 29.275.806 380.330 (1.802.072) 177.365 26.332 151.033 106.266 86.239.949 (5.556.399) (5.539.709) (16.690) 80.683.550 (72.826.239) (37.071.582) (35.754.657) (882.283) (1.260.823) (239.227) 6.457.626 (68.750.946) 204.848 12.137.452 (4.623.000) 7.514.452 7.514.452 Bilancio d’Impresa – Allegati S.p.A. STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo 31.12.2009 31.12.2008 10. Cassa e disponibilità liquide 60. 100. 110. 120. Crediti Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali a) correnti b) anticipate Altre attività TOTALE ATTIVO 3.417 1.507.163.757 83.839 2.147.525 9.133.996 860.315 8.273.681 56.885.299 1.575.417.833 4.854 1.328.492.586 104.927 2.330.596 11.361.916 5.618.935 5.742.981 69.712.080 1.412.006.959 31.12.2009 31.12.2008 140. Voci del passivo e del patrimonio netto 10. 70. 120. 150. 160. Debiti Passività fiscali a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve 170. Riserve da valutazione 180. Utile (perdita) d'esercizio 90. 100. 110. TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 264 1.455.281.237 1.344.789 909.328 435.461 41.440.090 1.812.246 916.656 916.656 51.650.000 3.157.000 1.281.613.334 6.414.843 5.710.770 704.073 47.994.229 1.738.102 1.613.075 1.613.075 51.650.000 3.157.000 18.107.039 15.589.540 (305.222) 2.013.998 1.575.417.833 (280.664) 2.517.500 1.412.006.959 Bilancio d’Impresa – Allegati S.p.A. CONTO ECONOMICO Voci 10. 20. 30. 40. 100. 110. 120. 130. 150. 160. 180. 190. 2009 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati MARGINE DI INTERESSE Commissioni attive Commissioni passive COMMISSIONI NETTE MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) attività finanziarie b) altre operazioni finanziarie Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Altri proventi e oneri di gestione RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA Utili (perdite) da cessione di investimenti UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 265 51.312.761 (27.496.281) 23.816.480 1.754.731 (1.220.279) 534.452 24.350.932 (14.152.578) (14.152.578) (7.932.483) (4.546.685) (3.385.798) (46.876) (766.049) 736.625 1.682.408 3.871.979 210.019 4.081.998 (2.068.000) 2.013.998 2.013.998 2008 75.678.945 (54.340.119) 21.338.826 644.030 (777.994) (133.964) 21.204.862 (11.753.858) (11.753.858) (8.074.755) (4.600.220) (3.474.535) (57.849) (734.630) (70.000) 4.399.507 4.913.277 254.223 5.167.500 (2.650.000) 2.517.500 2.517.500 Bilancio d’Impresa – Allegati S.p.A. STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo 31.12.2009 31.12.2008 B IMMOBILIZZAZIONI I Immobilizzazioni immateriali 4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 7 Altre Totale immobilizzazioni immateriali II Immobilizzazioni materiali 1 Terreni e fabbricati 2 Impianti e macchinario 3 Attrezzature industriali e commerciali 5 Immobilizzazioni in corso e acconti Totale immobilizzazioni materiali III Immobilizzazioni finanziarie 1 Partecipazioni in: d) Altre imprese 2 Crediti d) Verso altri Totale immobilizzazioni finanziarie TOTALE IMMOBILIZZAZIONI C ATTIVO CIRCOLANTE I Rimanenze Totale rimanenze II Crediti 1 Verso clienti a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 4 Verso controllanti a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 4-bis Crediti tributari a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 5 Verso altri: a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo Totale crediti III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV Disponibilità liquide 1 Depositi bancari e postali: 3 Denaro e valori di cassa totale disponibilità liquide TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE D RATEI E RISCONTI 1 Risconti attivi 2 Ratei attivi TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI TOTALE ATTIVITA' 266 11.729 14.160 25.889 72.999 72.999 390.709 3.342.583 177.136 98.369 4.008.797 428.519 1.800.699 9.202 113.212 2.351.632 6.074 6.074 6.074 4.040.760 6.074 6.074 6.074 2.430.705 - - 923.870 923.870 1.251.387 1.251.387 72.064 72.064 98.149 98.149 2.345.470 814.960 814.960 1.555.378 1.555.378 100.742 36.947 63.795 100.867 100.867 2.571.947 2.023.432 1.218 2.024.650 4.370.120 1.156.358 33 1.156.391 3.728.338 51.634 51.634 8.462.514 30.026 2.953 32.979 6.192.022 Bilancio d’Impresa – Allegati S.p.A. STATO PATRIMONIALE Voci del passivo e del patrimonio netto A 31.12.2009 31.12.2008 PATRIMONIO NETTO I Capitale IV Riserva legale VII Altre riserve a) Riserva straordinaria c) Riserva di arrotondamento VIII Utili (perdite) portati a nuovo IX Utile (perdita) dell'esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO B FONDI PER RISCHI E ONERI 2 Per imposte 3 Altri TOTALE FONDI RISCHI E ONERI C TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO D DEBITI 3 Debiti verso banche a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 6 Acconti 7 Debiti verso fornitori a) Esigibili entro esercizio successivo 11 Debiti verso controllanti 12 Debiti tributari a) Esigibili entro esercizio successivo 13 Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 14 Altri debiti TOTALE DEBITI E RATEI E RISCONTI 1 Risconti passivi 2 Ratei passivi TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO 267 2.065.840 413.166 1.428.941 1.428.940 1 113.707 4.021.654 2.065.840 413.166 1.349.476 1.349.478 (2) 158.923 3.987.405 609 916.857 917.466 827.693 1.218 417.992 419.210 847.062 46 1.785.743 1.785.743 112.680 465.268 465.268 137.450 162.166 2.663.353 438.309 438.309 43.730 154.303 154.303 129.262 130.896 896.500 32.348 41.845 32.348 8.462.514 41.845 6.192.022 Bilancio d’Impresa – Allegati S.p.A. CONTO ECONOMICO Voci A 2009 2008 VALORE DELLA PRODUZIONE 1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 5 Altri ricavi e proventi a) contributi in conto esercizio c) altri TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE B COSTI DELLA PRODUZIONE 6 Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7 Per servizi 8 Per godimento di beni di terzi 9 Per il personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto d) Trattamento di quiescenza e simili e) Altri costi 10 Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali d) Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 12 Accantonamenti per rischi 13 Altri accantonamenti 14 Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE MARGINE PRODUTTIVO A - B C PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16 Altri proventi finanziari a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) Da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) Proventi diversi dai precedenti verso controllanti verso altri 17 Interessi e altri oneri finanziari Verso controllate e collegate Verso controllanti Verso altri TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI E PROVENTI E ONERI STARORDINARI 20 Proventi 21 Oneri TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 22 IMPOSTE SUL REDDITO D'ESERCIZIO 23 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 268 6.810.899 5.503.309 98.482 18.121 80.361 6.909.381 58.183 58.183 5.561.492 47.360 1.719.162 1.043.997 2.391.449 1.740.797 507.816 142.836 806.230 79.310 725.994 25.635 1.634.502 37.632 2.304.483 1.665.135 494.531 144.817 988.394 135.361 851.933 926 500.000 34.201 6.542.399 366.982 1.100 293.153 5.283.799 277.693 26.837 26.837 20.938 5.899 1.698 561 1.137 25.139 85.799 85.799 72.288 13.511 3.379 2.060 1.319 82.420 14.290 545 13.745 405.866 (292.159) 113.707 360.113 (201.190) 158.923 Bilancio d’Impresa – Allegati STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo B 31.12.2009 31.12.2008 IMMOBILIZZAZIONI I Immobilizzazioni immateriali Altre Totale immobilizzazioni immateriali II Immobilizzazioni materiali 1 Terreni e fabbricati 3 Attrezzature industriali e commerciali 5 Immobilizzazioni in corso e acconti Totale immobilizzazioni materiali III Immobilizzazioni finanziarie TOTALE IMMOBILIZZAZIONI C ATTIVO CIRCOLANTE I Rimanenze 2 Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 4 Prodotti finiti e merci Totale rimanenze II Crediti 1 Verso clienti a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 4 Verso controllanti a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 4-bis Crediti tributari a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 5 Verso altri: a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo Totale crediti III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 6 Altri titoli Totale attività finanziarie IV Disponibilità liquide 1 Depositi bancari e postali: 2 Assegni 3 Denaro e valori di cassa totale disponibilità liquide TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE D RATEI E RISCONTI 1 Risconti attivi 2 Ratei attivi TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI TOTALE ATTIVITA' 7 269 85.007 85.007 334 334 38.297.681 46.269 22.831.371 61.175.321 27.699.411 65.185 27.567.627 55.332.223 61.260.328 55.332.557 1.668.480 732.964 2.401.444 1.668.480 724.514 2.392.994 1.226.118 1.226.118 6.038 6.038 1.200.670 1.200.670 1.477.611 1.429.367 48.244 3.910.437 381.868 381.868 813.758 813.758 57.896 9.652 48.244 1.253.522 - - 108.703 1.771 110.474 6.422.355 2.215.716 1.990 2.217.706 5.864.222 20.097 20.097 67.702.780 11.129 11.129 61.207.908 Bilancio d’Impresa – Allegati STATO PATRIMONIALE Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2009 A PATRIMONIO NETTO I Capitale IV Riserva legale VII Altre riserve a) Riserva straordinaria c) Riserva di arrotondamento VIII Utili (perdite) portati a nuovo IX Utile (perdita) dell'esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO B FONDI PER RISCHI E ONERI 2 Per imposte 3 Altri TOTALE FONDI RISCHI E ONERI C TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO D DEBITI 3 Debiti verso banche a) Esigibili entro esercizio successivo b) Esigibili oltre esercizio successivo 7 Debiti verso fornitori a) Esigibili entro esercizio successivo 11 Debiti verso controllanti 12 Debiti tributari a) Esigibili entro esercizio successivo 13 Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 14 Altri debiti TOTALE DEBITI E RATEI E RISCONTI 1 2 Risconti passivi Ratei passivi TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO 270 31.12.2008 17.015.995 1.355.024 33.175 33.175 1.267.098 19.671.292 17.015.995 1.018.177 33.175 33.175 636.847 18.704.194 2.975 2.975 - 2.975 100.000 102.975 - 46.962.723 5.413.391 41.549.332 124.083 124.083 697.051 697.051 4.365 60.855 47.849.077 40.982.399 40.982.399 372.292 372.292 640.856 640.856 2.488 240.827 42.238.862 179.333 161.877 103 179.436 67.702.780 161.877 61.207.908 Bilancio d’Impresa – Allegati CONTO ECONOMICO Voci 2009 VALORE DELLA PRODUZIONE 1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 5 Altri ricavi e proventi a) contributi in conto esercizio c) altri TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE B COSTI DELLA PRODUZIONE 6 Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7 Per servizi 10 Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali d) Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 11 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 12 Accantonamenti per rischi 13 Altri accantonamenti 14 Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE MARGINE PRODUTTIVO A - B C PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16 Altri proventi finanziari a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) Da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) Proventi diversi dai precedenti verso controllanti verso altri 17 Interessi e altri oneri finanziari Verso controllate e collegate Verso controllanti Verso altri TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI E PROVENTI E ONERI STARORDINARI 20 Proventi 21 Oneri TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 22 IMPOSTE SUL REDDITO D'ESERCIZIO 23 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 2008 A 271 4.413.303 3.635.960 8.450 14.521 14.521 4.436.274 39.851 107.598 107.598 3.783.409 8.450 582.276 1.062.577 1.247 1.061.330 350.251 544.200 939.815 173 939.642 - - 167.005 1.820.308 2.615.966 (171.446) 46.881 172.932 1.882.633 1.900.776 5.113 - 45.505 - - - 5.113 5.113 645.217 645.217 (640.104) 19.727 25.778 25.778 881.296 881.296 (835.791) 41.089 56.949 (15.860) 1.960.002 (692.903) 1.267.098 7.960 876 7.084 1.072.069 (435.222) 636.847 Attestazione del Bilancio d’esercizio 2009 ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti - Franco Antonio Farina, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, - Gianfranco Tanca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Banco di Sardegna, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio, nel corso del 2009. 2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009 si è basata su di un modello definito dal Banco di Sardegna in linea con il gruppo di appartenenza, in coerenza con l’Internal Control – Integrated Framework emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Tradeway Commission e con il framework Cobit, per la componente dei sistemi IT, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale. 3. Si attesta, inoltre, che 3.1 il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009: a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, al D. Lgs. n. 38/2005 e ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del Decreto medesimo; b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca; 3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione della Banca, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze a cui è esposta. 15 marzo 2010 Il Presidente Prof. Franco Antonio Farina Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Dott. Gianfranco Tanca 273 ESERCIZIO 2009 Relazione e Bilancio Consolidato 275 Banco di Sardegna S.p.A. Sede legale Cagliari Sede amministrativa Sassari 79,72% 91,16% Banca di Sassari S.p.A. Sassari Sardaleasing S.p.A. Sassari Società di leasing 100% Numera S.p.A. Sassari Società di informatica 100% Tholos S.p.A. Sassari Società immobiliare 40,00% Krene S.r.l. Sassari Società di informatica 276 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 1. Informativa Preliminare Il Banco di Sardegna (appartenente al Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna) in quanto emittente di titoli quotati predispone, in qualità di Sub-Holding, il bilancio consolidato. L’area di consolidamento include il Banco di Sardegna S.p.A. e le società da questo controllate direttamente o indirettamente, ivi comprese le società che non svolgono un’attività omogenea (creditizia o finanziaria) o di carattere strumentale alle attività della Sub-Holding. Nel corso dell’esercizio l’unica variazione, peraltro ininfluente, che ha interessato l’area di consolidamento si riferisce alla Fincoop S.r.l., società sottoposta ad influenza notevole e come tale consolidata con il metodo del patrimonio netto. La società partecipata dal Banco di Sardegna al 22,50% è stata, infatti, trasferita al portafoglio delle attività disponibili per la vendita, in quanto è venuto a mancare il requisito di influenza notevole. Ciò a seguito della delibera del C.d.A. del Banco del 30 aprile 2009 nella quale è stato deciso di non designare alcun Consigliere nell’Organo collegiale della Fincoop dopo le dimissioni presentate dall’unico consigliere nominato su indicazione del Banco stesso. Si completa l’informativa facendo un rimando a quanto già espresso nel bilancio del Banco di Sardegna, sia per le considerazioni relative al quadro di riferimento, sia per ogni altra indicazione di carattere generale e organizzativa, considerata la sempre più intensa ricerca di sinergie operative intercorrenti fra le società che fanno capo al Banco, unitamente alla circostanza che le società facenti parte dell’area di consolidamento operano sostanzialmente nei medesimi ambiti geografici e di mercato della Sub-Holding. 277 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2. Relazione sull'andamento della gestione 2.1 Dati di sintesi e indicatori di bilancio Dati economici (milioni di euro) 2009 Margine d’interesse Margine di intermediazione Rettifiche di valore nette su crediti Risultato netto della gestione finanziaria Oneri operativi 1 Utile operativo al lordo delle imposte Utile d’esercizio 2008 323,4 477,5 (59,3) 418,3 (362,0) 82,6 53,7 402,9 488,3 (42,7) 444,5 (361,8) 112,9 65,4 31-dic-09 9.740,3 2.098,9 586,7 13.630,0 31-dic-08 9.504,4 1.177,5 1.064,1 12.967,7 11.667,2 4.164,5 1.206,5 50,3 10.898,7 4.640,8 1.175,0 47,1 Dati patrimoniali Variaz. % (19,7) (2,2) 38,9 (5,9) 0,1 (26,8) (17,9) (milioni di euro) Crediti verso clientela Saldo interbancario netto 2 Attività finanziarie Totale dell’attivo Raccolta da clientela 3 Raccolta indiretta da clientela 4 Patrimonio netto del gruppo Patrimonio netto di terzi Variaz. % 2,5 78,3 (44,9) 5,1 7,1 (10,3) 2,7 6,8 Indicatori 2009 Redditività Margine d’interesse/Totale attivo Margine di intermediazione/Totale attivo Risultato lordo dell’operatività corrente/Patrimonio netto Risultato netto dell’esercizio/Patrimonio netto medio (ROE) 5 Cost income ratio 6 Rischi di credito Crediti deteriorati netti/Crediti clientela Sofferenze nette/Crediti clientela Patrimonializzazione Patrimonio netto/Totale attivo Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Core Tier 1 capital ratio) 7 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 1 2008 2,4% 3,5% 6,8% 4,7% 75,8% 3,1% 3,8% 9,6% 6,1% 74,1% 9,8% 3,4% 8,3% 3,0% 8,9% 10,3% 11,8% 9,1% 8,2% 9,6% Gli oneri operativi sono composti dalle spese amministrative e dagli ammortamenti delle immobilizzazioni. L’indicatore è costituito dallo sbilancio delle voci 60 dell’attivo e 10 del passivo. 3 L’aggregato comprende i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value. 4 La raccolta indiretta comprende, oltre alle gestioni patrimoniali e ai titoli di terzi in deposito, anche i premi assicurativi del ramo vita. 5 Utile netto dell’esercizio rapportato al dato medio del patrimonio calcolato tra inizio e fine periodo. 6 Rapporto tra le spese per il personale, le altre spese amministrative e gli ammortamenti sul margine d'intermediazione. 7 V. Parte F, sezione 2 della nota integrativa. 2 278 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2.2 Premessa L'andamento della gestione dei vari comparti dello stato patrimoniale e del conto economico consolidato vengono descritti di seguito - nel medesimo ordine già ampiamente illustrato nella relazione e nella nota integrativa dell'Azienda Bancaria consolidante - secondo gli schemi predisposti dalla Banca d'Italia. Si segnala inoltre che, seguendo lo schema già applicato nei precedenti esercizi, si procederà a fornire nella presente relazione una sintetica informativa sull'andamento gestionale delle principali società consolidate. 2.3 Raccolta da clientela La raccolta diretta, che comprende oltre ai debiti da clientela anche i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value, registra alla fine dell’esercizio 2009 un incremento del 7,1%. Ben più ampia la crescita delle sole componenti tradizionali, che raggiungono i 10.855 milioni di euro, in aumento del 14,7%. Si è mantenuta ancora molto forte la preferenza per la liquidità da parte della clientela, mentre prosegue il minore interesse verso le componenti con scadenze più lontane. Raccolta diretta (importi in migliaia di euro) 31-dic-09 Depositi e obbligazioni - Depositi a risparmio - Conti correnti - Certificati di deposito - Obbligazioni 1.471.618 7.149.311 571.338 1.662.524 di cui subordinate 31-dic-08 1.145.199 6.097.163 450.300 1.771.896 Variazione assoluta % 326.419 1.052.148 121.038 (109.372) 28,5 17,3 26,9 (6,2) 2.964 4.459 (1.495) (33,5) Totale Altre forme di provvista: - Fondi di terzi in amministrazione - Altra provvista - Assegni in circolazione - Pronti contro termine Totale 10.854.791 9.464.558 1.390.233 14,7 27.975 148.486 55.896 580.009 812.366 21.936 177.968 63.578 1.170.744 1.434.126 6.139 28,1 (29.482) (16,6) (7.682) (12,1) (590.735) (50,5) (621.760) (43,4) Totale complessivo 11.667.157 10.898.684 768.473 7,1 Significativo lo sviluppo dei conti correnti e dei depositi, che raggiungono nel loro complesso gli 8.621 milioni rispetto ai 7.242,4 milioni dell’anno a raffronto (+19%), con maggiori volumi per 1.378 milioni di euro. Il comparto obbligazionario mostra una contrazione dei volumi (-6,2%), attestandosi a quota 1.662,5 milioni, per effetto dei consistenti rimborsi effettuati nell’esercizio, solo parzialmente compensati dalle nuove emissioni. I certificati di deposito, per contro, invertono la tendenza negativa manifestata negli ultimi esercizi posizionandosi a 571,3 milioni (+26,9%). 279 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Tra le altre forme di provvista l’aggregato più significativo, costituito dalle operazioni di pronti contro termine, subisce una forte contrazione da porre in relazione con le mutate preferenze della clientela, orientata verso strumenti più liquidi. Del tutto marginale l’apporto delle altre forme di provvista che nel loro complesso si attestano a 232 milioni di euro (-11,8%). L’ammontare complessivo della raccolta diretta al netto dei pronti contro termine si posiziona, pertanto, a 11,1 miliardi di euro a raffronto con i 9,7 miliardi di fine 2008, con una crescita del 14%, pari a quasi 1,4 miliardi di euro in valore assoluto. La raccolta indiretta mostra alla fine del 2009, come già nell’ultimo scorcio dell’esercizio 2008, una dinamica fortemente penalizzata dalle performance negative dei mercati finanziari, attestandosi a 4.164,5 milioni (-10,3%). Il calo si è particolarmente concentrato sulla componente dei titoli e altri valori in custodia i cui volumi hanno mostrato una riduzione del 24,8%. La causa è attribuibile principalmente ai bassi rendimenti dei titoli di Stato sulle scadenze brevi, che hanno raggiunto nel 2009 i minimi storici. In controtendenza, peraltro, la raccolta di fondi comuni di investimento che, anche grazie alle forti rivalutazioni delle borse, ha registrato nel 2009 un incremento su base annua del 22,5%, con volumi per oltre 1.300 milioni. Nel suo complesso il risparmio amministrato raggiunge a fine 2009 i 3.497 milioni (-11,5%). Il risparmio gestito, che rappresenta il 7,7% dell’intero aggregato, si colloca a 320 milioni di euro, con un incremento del 5,3%. Raccolta indiretta (importi in migliaia di euro) 31-dic-09 Risparmio gestito: - Gestioni patrimoniali Risparmio amministrato: - Titoli di Stato e altri valori - Fondi comuni di investimento Bancassicurazione: - Prodotti assicurativi Totale 31-dic-08 Variazione assoluta % 319.976 319.976 303.795 303.795 16.181 16.181 5,3 5,3 3.496.588 2.134.528 1.362.060 3.950.182 2.838.568 1.111.614 (453.594) (704.040) 250.446 (11,5) (24,8) 22,5 347.891 347.891 386.835 386.835 (38.944) (38.944) (10,1) (10,1) 4.164.455 4.640.812 (476.357) (10,3) Il comparto assicurativo del ramo vita si posiziona a 347,9 milioni con un decremento del portafoglio del 10,1%. 280 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2.4 Impieghi verso la clientela Il portafoglio dei crediti verso la clientela si attesta in 9.740,3 milioni a valori netti, con un incremento del 2,5% rispetto al dato dell’anno precedente. La crescita dei volumi è da ricondurre alla intensa e costante attività commerciale di tutte le Aziende consolidate, attuata con la promozione di nuovi prodotti e l’estensione nella Penisola della rete degli sportelli del Banco di Sardegna. A fronte dei crediti lordi risultano rettifiche di valore specifiche e di portafoglio per 807,6 milioni, che portano l’indice di copertura al 7,7% (7,2% nel precedente esercizio). Nella seguente tabella viene rappresentata la composizione merceologica dei crediti netti verso la clientela, con riepilogo dei dati per forme tecniche. I crediti verso clientela: composizione merceologica (importi in migliaia di euro) Tipologia operazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8 9. Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Leasing finanziario Factoring Altre operazioni Titoli di debito Attività deteriorate Totale 31-dic-09 Importo Incid. % 1.328.140 13,6% 4.376.676 44,9% 31-dic-08 Variazione % Importo Incid. % 1.283.035 13,5% 3,5% 143.734 1,5% 4.030.917 42,4% 8,6% 671.611 1.341.812 1.042.347 20.769 958.922 9.740.277 622.927 1.234.926 1.386.323 16.689 785.832 9.504.383 6,9% 13,8% 10,7% 0,3% 9,8% 100% 6,6% 13,0% 14,6% 0,2% 8.3% 100% 7,8% 8,7% (24,8)% 24,4% 22% 2,5% Dall’esame dell’andamento degli impieghi risulta evidente la crescita del comparto dei mutui che si portano a 4.376,7 milioni, con un incremento dell’ 8,6% e si confermano il settore preponderante, con il 44,9% di incidenza rispetto all’intero monte dei crediti. Come accennato nella relazione individuale del Banco la performance è anche l’effetto della grande attenzione posta dalla Sub-Holding e dalle società consolidate sull’adeguamento dei prodotti alle variegate esigenze della clientela, con l’allungamento dei periodi di ammortamento, la competitività dei prezzi e la celerità nei tempi di concessione dei prestiti. Altra forma tecnica di impiego rilevante è rappresentata dai conti correnti che si attestano a 1.328,1 milioni con un aumento del 3,5%. In termini strutturali i conti correnti attivi rappresentano il 13,6% del totale dei crediti verso clientela. Il leasing finanziario è in ascesa (+8,7%) e con 1.341,8 milioni costituisce il 13,8% del totale dei crediti netti complessivi. La performance è da attribuirsi al recupero delle quote di mercato nell’isola, espressione dell’efficace presidio del territorio e all’apporto della rete commerciale di tutte le banche del gruppo. 281 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Il comparto delle “altre operazioni” si porta a 1.042,3 milioni (ex 1.386,3 milioni) ed include le “altre sovvenzioni”, gli “anticipi effetti” e in generale il “rischio di portafoglio”. L’incidenza sul totale impieghi è del 10,7%. Il settore del credito al consumo cresce nell’arco dell’anno del 7,8%. La percentuale di incidenza rispetto al portafoglio crediti si mantiene costante con il 6,9% (contro il 6,6% di dicembre 2008). Il Banco e la Divisione Consumer della Banca di Sassari hanno puntato, il primo sull’offerta di prestiti personali con una politica dei prezzi aggressiva, e la seconda ha parimenti intensificato l’azione commerciale sul versante dei prestiti assistiti, con risultati significativi. Distribuzione dei crediti verso clientela per principali categorie di debitori (importi in migliaia di euro) Stati Altri enti pubblici Società non finanziarie Assicurazioni Società finanziarie Altri operatori Totale 31-dic-09 Importo Incidenza 31-dic-08 Importo Incidenza 11.833 360.279 6.429.499 232.691 2.705.975 9.740.277 25.563 320.260 6.266.675 2 356.301 2.535.582 9.504.383 0,1% 3,7% 66,0% 2,4% 27,8% 100% 0,3% 3,4% 65,9% 0,0% 3,7% 26,7% 100% Variazione assoluta % (13.730) (53,7) 40.019 12,5 162.824 2,6 (2) (123.610) (34,7) 170.393 6,7 235.894 2,5 L’esame della rappresentazione degli impieghi verso la clientela per principali categorie di debitori/emittenti registra un sostanziale incremento dei finanziamenti concessi agli “altri enti pubblici” +12,5% nel confronto con il dato di dicembre 2008, con una incidenza sull’intero portafoglio del 3,7% (ex 3,4%). Il comparto più significativo è sempre rappresentato dalle società non finanziarie che si attestano a 6.429,5 milioni (+2,6%), con una incidenza del 66% sul totale dei crediti, invariata rispetto al dicembre 2008. I finanziamenti a favore delle “società finanziarie” si portano a 232,7 milioni e registrano a fine anno un peso percentuale sul portafoglio crediti del 2,4% (3,7% il dato a confronto del 31.12.2008). L’analisi della qualità del credito viene agevolata dall’esame delle seguenti tabelle che rappresentano la composizione del portafoglio suddiviso in base alle diverse categorie di rischio, come previsto dalla Banca d’Italia. Crediti verso la clientela: valori lordi e rettifiche (importi in migliaia di euro) Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche specifiche Rettifiche di portafoglio Esposizione Netta Percentuale di copertura A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altri crediti Totale 974.222 506.738 7.174 201.640 8.858.131 10.547.905 641.718 82.408 304 6.422 X 730.852 282 X X X X 76.776 76.776 332.504 424.330 6.870 195.218 8.781.355 9.740.277 65,9% 16,3% 4,2% 3,2% 0,9% 7,7% Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Crediti verso la clientela: valori netti (importi in migliaia di euro) 31-dic-09 Esposizione netta a) b) c) d) 31-dic-08 Grado di copertura Esposizione netta Grado di copertura Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 332.504 424.330 6.870 195.218 65,9% 16,3% 4,2% 3,2% 286.330 314.713 6.691 178.098 66,7% 20,9% 35,3% 2,9% Totale crediti deteriorati e) Altri crediti Totale 958.922 8.781.355 9.740.277 43,3% 0,9% 7,7% 785.832 8.718.551 9.504.383 45,9% 0,8% 7,2% I crediti deteriorati ammontano complessivamente in termini lordi a 1.689,8 milioni, e risultano presidiati da rettifiche di valore per 730,9 milioni, che portano il valore netto a 958,9 milioni. La pesante crisi economica in atto ha peggiorato la qualità del credito, con il conseguente aumento dell’importo delle rettifiche. L’incidenza dei crediti dubbi rispetto agli impieghi netti è ora pari al 9,8% (ex 8,3%) e il rapporto di copertura al 43,3% contro il 45,9% del precedente esercizio 2008. Crediti verso la clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde (importi in migliaia di euro) Causali/Categorie Sofferenze A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Incagli Esposizioni Esposizioni ristrutturate Scadute 861.134 397.814 1.443 210.366 331.806 62.888 314.950 10.334 8.840 2.874 183.465 18.363 16.388 6.018 106.360 41.118 10.838 97.278 222.882 2.844 72.469 34.507 2.034 54.236 28.187 1.116 4.165 5.475 491 12.000 4.206 1.619 - 24 1.951 188 6 - 40 111.859 4.535 4.168 974.222 506.738 1.443 - 5.978 197 7.174 - 182 201.640 - I crediti in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore pari a 641,7 milioni, si posizionano a 332,5 milioni contro i 286,3 milioni di dicembre 2008. Le sofferenze nette rappresentano il 3,4% del totale impieghi, contro il 3% del trascorso esercizio. Il grado di copertura diminuisce portandosi al 65,9% (66,7% a dicembre 2008). 283 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Crediti verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive (importi in migliaia di euro) Causali/Categorie Sofferenze A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 574.804 83.101 3.643 5.367 1.443 158.910 127.744 53.687 51.332 566 283 1.100 1.078 25.304 5.862 91.996 28.690 28.786 34.507 2.355 54.380 18.613 8.143 2.034 283 3.905 388 1.175 - 3 19 45 2 1 - 13 641.718 1.443 25.590 82.408 - 2.342 304 - 42 6.422 - Dall’esame della movimentazione della esposizione lorda si evidenzia un aumento di 34,2 milioni sugli ingressi dai crediti in bonis (62,8 milioni, rispetto ai 28,1 milioni dell’anno precedente) e un incremento di 27,1 milioni sui trasferimenti dalla categoria degli incagli (106,4 milioni ex 79,3 milioni). Tra le variazioni in diminuzione (97,3 milioni) risultano cancellazioni per 34,5 milioni (ex 52,7 milioni), dovute principalmente alla radiazione di crediti in procedura concorsuale già svalutati. Gli incassi risultano in aumento di quasi 9 milioni rispetto al dato di confronto (54,2 milioni contro 45,6 milioni). Nell’esposizione della dinamica delle rettifiche di valore espressa nella tabella che precede si registrano variazioni in aumento per 158,9 milioni. La crescita va attribuita essenzialmente a nuove rettifiche di valore (127,7 milioni a confronto con 94,2 milioni del dato precedente) ivi incluso l’effetto della revisione delle previsioni temporali degli incassi nonchè all’incremento dei trasferimenti dalla categoria degli incagli per 25,3 milioni (ex 15,2 milioni). Le diminuzioni registrano riprese di valore complessive per 57,5 milioni (ex 43,2 milioni) che comprendono la tipologia da “incasso” per 28,8 milioni (contro i 23,9 milioni di dicembre 2008), e la tipologia “da valutazione” per 28,7 milioni (ex 19,4 milioni), comprensive entrambi dei recuperi effettuati sulle riserve da attualizzazione. Gli incagli netti si attestano a fine anno a 424,3 milioni, con un incremento in termini netti del 34,8% su base annua. Le relative rettifiche di valore pervengono a 82,4 milioni, e portano il rapporto di copertura al 16,3% (ex 20,9%). L’incidenza della presente classe rispetto agli impieghi netti (4,4%) è in aumento rispetto a quella registrata nell’esercizio precedente (3,3%). 284 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Le variazioni in aumento dell’esposizione lorda si attestano a 331,8 milioni, fra queste la componente più significativa è rappresentata dagli ingressi da crediti in bonis per 315 milioni. Dall’esame della movimentazione delle variazioni in diminuzione si rilevano uscite verso crediti in bonis per 72,5 milioni e incassi per 28,2 milioni (rispettivamente 77,7 milioni e 28,8 milioni al 31 dicembre 2008). Sul fronte della dinamica delle rettifiche di valore (53,7 milioni complessivi di variazioni in aumento), si registra una diminuzione di 10 milioni rispetto al dato a raffronto del dicembre 2008 (ex 63,7 milioni). La crescita deriva principalmente dall’ingresso di nuovi crediti e dall’attualizzazione dei flussi finanziari di pratiche alle quali è stato attribuito uno “stato” di incaglio più gravoso. Le variazioni in aumento comprendono inoltre 2,4 milioni provenienti dalla categoria dei “ristrutturati”. Le variazioni in diminuzione delle rettifiche (54,4 milioni contro i 45,6 milioni del 2008) registrano un significativo aumento di 8,8 milioni. Si evidenziano inoltre riprese di valore da valutazione per 18,6 milioni rispetto ai 23 milioni dell’anno precedente e riprese di valore da incasso per 8,1 milioni a confronto con i 4,3 milioni di dicembre 2008. Con riferimento a quanto accennato nel paragrafo riferito alla categoria delle sofferenze, risultano 25,6 milioni di trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate, affluiti appunto per 25,3 milioni fra le sofferenze e per 0,3 milioni fra le “ristrutturate”. I crediti ristrutturati si attestano a valori netti a 6,9 milioni, con un lieve incremento del 2,7%. Le rettifiche di valore ammontano 0,3 milioni, e hanno risentito della movimentazione di posizioni particolarmente rilevanti. Il rapporto di copertura si porta al 4,2%. I crediti scaduti1 pervengono a valori netti a 195,2 milioni (201,6 di valore lordo e 6,4 milioni le rettifiche di valore) e si confrontano con i 178,1 milioni dell’esercizio 2008. I crediti in bonis ammontano -a valori netti- a 8.781,4 milioni e registrano un incremento dello 0,7%. Integrando la voce con il valore netto dei crediti deteriorati, si perviene a 9.740,3 milioni, in crescita del 2,5% rispetto all’esercizio precedente. L’incidenza dei crediti performing sul portafoglio complessivo si attesta al 90,2% (ex 91,7%). 2.5 Attività sui mercati finanziari L'attività sui mercati finanziari assolve il compito di gestire la liquidità aziendale e il portafoglio titoli di proprietà, nonché di offrire prodotti e servizi adeguati alle esigenze della clientela nell’ambito di tutti i principali comparti operativi (business, privati ed enti). 1 Esposizioni scadute e/o sconfinanti da 90/180 giorni secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di vigilanza (cfr. Circ. 272 del 30 luglio 2008 e Circ. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti). Si segnala che a partire dall’esercizio 2009 si applica la soglia dei 90 giorni ai soli crediti scaduti relativi alle esposizioni garantite da immobili (approccio per singola transazione), mentre viene mantenuto, fino al 31 dicembre 2011, il termine dei 180 giorni per le rimanenti esposizioni. 285 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Il portafoglio titoli2 della Sub-Holding e delle controllate è tradizionalmente costituito in prevalenza da titoli di Stato (per circa l’80%). Tale composizione consente di preservarne la caratteristica di immediata “liquidità” e facilita le operazioni di smobilizzo. Ciò anche attraverso la cessione di titoli con operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS. Inoltre, attraverso l’adesione alla Cassa di Compensazione e Garanzia, è stato neutralizzato il rischio di controparte sull’intera operatività. Il portafoglio titoli a fine dicembre 2009 è pari a 499,1 milioni, in calo del 49,1% rispetto al dato dell’esercizio a raffronto (980,1 milioni). La diminuzione dell’aggregato è da mettere in relazione all’esigenza di ridurre ulteriormente i “rischi di mercato” comunque insiti nel portafoglio. Si ricorda, infatti, che nel corso del 2008 il conto economico era stato interessato da significative svalutazioni effettuate sul portafoglio dei CCT, in gran parte riassorbite nel corso del 2009. La ripresa dei corsi di detti titoli ha consentito la rivalutazione delle posizioni e l’opportunità di dismetterne una parte laddove il prezzo ha raggiunto valori più elevati con riferimento al prezzo di carico “storico”. La posizione interbancaria netta presenta un saldo positivo di 2.099 milioni (+78,2% rispetto al precedente esercizio). L’evoluzione dell’attività di intermediazione creditizia registrata nel corso del 2009 ha determinato un miglioramento della posizione di liquidità pari a 980 milioni. Infatti gli aggregati di raccolta e di impiego nei confronti della clientela, al netto della componente dei PCT, registrano in un anno incrementi, rispettivamente, di 1.359 e di 379 milioni. Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti (importi in migliaia di euro) Variazione assoluta % 31.12.2009 31.12.2008 Attività Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Totale 479.420 12.237 95.009 2.320.095 2.906.761 921.509 53.176 89.381 1.438.884 2.502.950 (442.089) (40.939) 5.628 881.211 403.811 (48,0) (77,0) 6,3 61,2 16,1 Passività Debiti verso banche Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Totale Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti 221.213 2.629 150.107 373.949 2.532.812 261.337 4.585 139.230 405.152 2.097.798 (40.124) (1.956) 10.877 (31.203) 435.014 (15,4) (42,7) 7,8 (7,7) 20,7 Come si può notare dalla tabella che precede, il saldo netto dell’operatività nei mercati finanziari presenta un aumento di 435 milioni di euro come effetto netto della contrazione del portafoglio titoli, ampiamente compensata dall’incremento del saldo dei conti interbancari. In particolare le attività finanziarie detenute per la negoziazione, a 479,4 milioni (921,5 milioni a fine 2008), hanno subito un ridimensionamento di 442 milioni che ha riguardato principalmente il comparto dei titoli di Stato. 2 Il portafoglio titoli è costituito dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione (al netto dei derivati) e valutate al fair value, compresi i titoli di debito inclusi tra i crediti verso la clientela e verso le banche. 286 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Più contenuta, in termini di volumi, la contrazione delle attività finanziarie valutate al fair value, ridottesi in un anno di 41 milioni, prevalentemente per effetto del ridimensionamento delle quote di OICR. Le attività finanziarie disponibili per la vendita si posizionano a 95 milioni, con un incremento del 6,3% rispetto a dicembre 2008 (89,4 milioni). La variazione positiva di 5,6 milioni che ha interessato il portafoglio, costituito interamente da titoli di capitale, è da attribuire al combinato effetto: delle variazioni nette di fair value (+7,9 milioni); del trasferimento dal portafoglio partecipazioni della Fincoop S.r.l. (+29 mila euro); della cessione delle interessenze detenute nella Centrale dei Bilanci (-0,8 milioni) e nella S.F.I.R.S (-3,6 milioni); dell’acquisizione di nuove quote partecipative (+2 milioni) relative principalmente: o all’interessenza del 5,16% nella BPER Services (+1.030 mila); o alle quote partecipative dello 0,31% e dello 0,13% rispettivamente nella AEDES S.p.A. (860 mila) e nella Gabetti Property Solution S.p.A. (131 mila), rivenienti entrambe da operazioni di ristrutturazione crediti. Sotto il profilo del conto economico la cessione delle quote partecipative ha comportato la contabilizzazione netta di circa 1 milione fra gli utili da cessione, per effetto del rigiro delle riserve da valutazione relative alla Centrale dei Bilanci (+764 mila euro) e alla S.F.I.R.S. (+362 mila euro) nonché della contabilizzazione delle rispettive perdite da cessione (-110 mila e -39 mila euro). Nell’ambito dei rapporti intercreditizi, come evidenziato nella tabella che precede, si nota il forte incremento dei crediti verso banche che si posizionano a 2.320,1 milioni a raffronto con i 1.438,9 milioni dell’esercizio precedente (+61,2%). In calo, per contro, la posizione debitoria, che diminuisce in un anno di 40,1 milioni. Il saldo interbancario netto raggiunge pertanto i 2.099 milioni con una crescita del 78,2%. 287 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2.6 Aspetti reddituali Il risultato netto conseguito nel 2009 dalla consolidante, pari a 45,1 milioni, raggiunge a livello consolidato i 53,7 milioni, indice che lo stato di salute del Banco si riscontra anche nelle società che fanno capo alla Sub-Holding. Si conferma pertanto che le positive osservazioni espresse nella sintesi della gestione dell’Azienda vanno estese anche a tutte le controllate. Il travagliato contesto economico nel quale si è svolta l’attività delle aziende consolidate nel 2009 non ha tuttavia consentito di raggiungere il livello di reddito registrato nel precedente 2008, che chiudeva la gestione con un risultato netto di 65,4 milioni (21,9% in più). Per una più compiuta analisi dell’andamento del conto economico consolidato è ora opportuno esaminarne le singole componenti. Il margine di interesse perviene a 323,4 milioni, con un minor contributo al risultato economico di 79,5 milioni (-19,7%). Anche a livello consolidato questa componente è andata progressivamente assottigliandosi per tutto l’esercizio 2009, parallelamente con il ridursi del livello dei tassi, i cui effetti negativi sul margine sono stati attenuati solo in parte dall’effetto derivante dalla crescita dei volumi intermediati. Composizione del margine d’interesse (importi in migliaia di euro) Clientela - interessi attivi - interessi passivi (inclusi i titoli in circolazione) Banche - interessi attivi - interessi passivi Attività/passività finanziarie - interessi attivi - interessi passivi(su titoli valutati al fair value) Altri Margine d’interesse 2009 2008 290.286 441.860 (151.574) 20.348 24.585 (4.237) 12.719 18.268 (5.549) 17 323.370 309.263 577.772 (268.509) 49.710 55.623 (5.913) 43.860 50.864 (7.004) 54 402.887 Variazione assoluta % (18.977) (135.912) (116.935) (29.362) (31.038) (1.676) (31.141) (32.596) (1.455) (37) (79.517) (6,1) (23,5) (43,5) (59,1) (55,8) (28,3) (71,0) (64,1) (20,8) (68,5) (19,7) Incidenza % 2009 89,8 6,3 3,9 0,0 100,0 All’interno del margine di interesse, la componente “clientela” ha registrato una incidenza sulla voce di ben 89,8% (76,8 nel 2008), con interessi attivi per 441,9 milioni e interessi passivi per 151,6 milioni. L’apporto al margine del settore Banche, anch’esso estremamente inficiato dall’andamento penalizzante dei tassi, espone un risultato di 20,3 milioni, con un calo del 59,1%, andamento questo dovuto anche alla particolare posizione di liquidità delle aziende consolidate. La componente di stato patrimoniale che in termini percentuali ha subito la maggior riduzione del proprio contributo netto al margine è la voce “Attività/Passività finanziarie”, con una inci- 288 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione denza del 3,9% (ex 10,9%) e un calo del 71%, dovuto in buona misura alla riduzione dei volumi impiegati nel settore. Le commissioni nette raggiungono i 124,9 milioni con una interessante crescita sul livello del 2008 (107,1 milioni) e uno sviluppo percentuale del 16,6%. In particolare, fra le commissioni attive sono risultate in calo le commissioni relative alla negoziazione degli strumenti finanziari e per il collocamento titoli, mentre hanno registrato un incremento le commissioni rivenienti dalla distribuzione di servizi di terzi e da altri prodotti, nonché quelle sulla disponibilità fondi. Quanto alla distribuzione fra le società consolidate (al netto pertanto delle partite infragruppo), hanno generato commissioni il Banco di Sardegna per circa 90 milioni, la Banca di Sassari per 34 milioni e la Sardaleasing per 0,5 milioni. I dividendi e proventi simili, a 1,7 milioni, riguardano le “distribuzioni” di utili del 2008, liquidate per cassa nel 2009, riferite a società non strategiche, di cui le aziende consolidate detengono quote di minoranza. Si ricorda che il risultato della voce assume a livello consolidato una modesta rilevanza per effetto delle elisioni infragruppo delle distribuzioni di utili effettuate dalle società controllate dal Banco. Estremamente positivo nel 2009 il risultato netto dell’attività di negoziazione pari, al 31 dicembre, a 24,8 milioni, contro un negativo di 23,7 milioni del 2008. Si deve sottolineare che la performance è legata al miglioramento delle valutazioni del portafoglio titoli (principalmente CCT) delle aziende bancarie consolidate, che avevano subito alla fine del trascorso esercizio consistenti rettifiche di valore con carico al conto economico. La voce comprende anche 9,2 milioni di utili provenienti dalla negoziazione. Il risultato netto delle attività e passività valutate al fair value segna un valore positivo di 2 milioni, da raffrontarsi con il valore negativo di 1,4 milioni del dicembre 2008. Il margine di intermediazione, a 477,5 milioni registra in definitiva un calo modesto (-2,2%), che può in estrema sintesi considerarsi l’effetto netto fra la riduzione del margine di interesse e la “ripresa” dei valori mobiliari delle aziende bancarie consolidate. Consistenti nell’esercizio anche le rettifiche nette di valore apportate ai crediti in relazione al loro deterioramento che, con 59,3 milioni, superano del 35,4% il già elevato valore esposto nel conto economico del 2008 (43,8 milioni). La voce comprende rettifiche di valore specifiche per 148,1 milioni e di portafoglio per circa, 7,9 milioni, in parte assorbite da riprese di valore specifiche per 87,1 milioni e di portafoglio per 9,6 milioni. Le predette rettifiche nette, illustrate nel dettaglio con specifico riferimento alle rispettive categorie di rischio, nell’apposito capitolo riservato ai crediti, vanno attribuite per 42,3 milioni al Banco di Sardegna, per 2,8 milioni alla Banca di Sassari e per 14,1 milioni alla Sardaleasing. 289 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione L’ulteriore aggravarsi del predetto valore costituisce l’effetto della più volte richiamata crisi del tessuto economico del territorio in cui operano le aziende che fanno capo alla consolidante, dell’esigenza – in tale situazione economica – di continui aggiornamenti dei tempi di previsione dei recuperi e relative attualizzazioni, ed infine del consueto rigore con cui le aziende consolidate seguono le operazioni di presidio dei crediti. Il risultato netto della gestione finanziaria, gravato del peso delle illustrate rettifiche di valore sui crediti, raggiunge comunque 418,3 milioni, con una flessione del 5,9% rispetto al dicembre 2008. Fra le spese amministrative, pari a 350,2 milioni, le spese per il personale, in calo dell’1,7%, si collocano a 215,1 milioni. Sulla voce hanno inciso negativamente gli accantonamenti effettuati per obblighi contrattuali e, in positivo, le riduzioni di organico comandato sulla BPER SERVICES e le riduzioni di organico dell’anno passato, parzialmente compensate da nuove assunzioni. Le altre spese amministrative hanno raggiunto i 135 milioni, con una crescita del 3,3% dovuta agli aumenti registrati dagli affitti passivi relativi ad immobili ad uso strumentale, per nuove stipule e aumenti ISTAT, dei maggiori oneri sostenuti per elaborazione dati e dagli incrementi di spese postali, telefoniche e legali. Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri hanno richiesto nel 2009 apporti per 2,3 milioni con un calo rispetto alle necessità manifestatesi nel precedente esercizio (4,5 milioni). Gli accantonamenti hanno riguardato controversie legali riferite a cause passive e revocatorie fallimentari e i relativi aggiornamenti legati alle attualizzazioni dei rispettivi rischi. Le rettifiche di valore nette su attività materiali (10,5 milioni) e immateriali (1,2 milioni) si discostano in misura modesta dai dati del precedente esercizio. In calo anche a livello consolidato gli altri oneri e proventi di gestione, con un risultato di 27,8 milioni (-19,1%). La voce include in particolare recuperi di spese di bollo, fitti attivi e interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione. L’utile dell’operatività dell’esercizio al lordo delle imposte perviene a 82,6 milioni, che al netto degli accantonamenti al fondo imposte pari a 26,4 milioni forma un netto consolidato di 56,2 milioni. Dedotta la quota di pertinenza di terzi, pari a 2,6 milioni, si giunge così ad un risultato netto di pertinenza della Sub-Holding di 53,7 milioni, in calo del 17,9% sul netto consolidato del 2008. 290 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione 2.7 Il rendiconto finanziario La seguente tabella espone i risultati delle tre categorie di attività nelle quali è ripartito lo schema del rendiconto finanziario. Sintesi del rendiconto finanziario (metodo indiretto) (importi in migliaia di euro) 2009 Attività operativa Attività di investimento Attività di provvista Liquidità netta generata (assorbita) nell'esercizio 2008 2.506 (15.273) (27.081) (39.848) 97.946 (46.219) (26.843) 24.884 Variazione assoluta (95.440) (30.946) 238 (64.732) L’attività operativa, costituita dal risultato netto della gestione (depurato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria) e dai flussi attinenti alla intermediazione svolta nell’esercizio, ha prodotto nel corso del 2009 liquidità netta per 2,5 milioni, contro un flusso attivo netto del 2008 di 97,9 milioni (-95,4 milioni). Nel dettaglio si osserva che il flusso relativo alla gestione si è ridotto di 70,2 milioni, con un valore positivo di 228,9 milioni (299,2 milioni il dato a raffronto). Le attività finanziarie hanno assorbito liquidità per 830,7 milioni, contro i 364,6 milioni del 2008, e le passività finanziarie sono state fonti di liquidità per 604,2 milioni (163,4 milioni nel periodo a raffronto). E’ evidente rispetto all’esercizio a raffronto il forte incremento della liquidità assorbita dai crediti verso le banche aumentati nel corso dell’esercizio di 887,8 milioni, a fronte di oltre 752 milioni di liquidità generata dai debiti verso la clientela. Attività operativa (importi in migliaia di euro) 2009 Attività operativa 1. Gestione 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie attività finanziarie crediti verso banche crediti verso clientela altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie: - debiti verso banche - debiti verso clientela - titoli in circolazione e altre passività finanziarie - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 228.939 (830.679) 494.720 (887.802) (367.928) (69.669) 604.246 (39.833) 752.851 25.507 (134.279) 2.506 2008 Variazione 299.184 (70.245) (364.593) 466.086 160.261 334.459 822.005 (1.709.807) (1.233.319) (865.391) (113.540) (43.871) 163.355 440.891 (528.321) (488.488) 950.268 (197.417) (188.258) 213.765 (70.334) 63.945 97.946 (95.440) I titoli in circolazione, nel loro complesso, hanno generato, tenendo conto dei rimborsi ed emissioni, acquisti e vendite, un flusso positivo per 25,5 milioni. Relativamente all’attività di investimento, la liquidità generata ammonta a 7 milioni di euro mentre quella assorbita dai nuovi investimenti si attesta complessivamente a oltre 22 milioni, prevalentemente orientati alle attività materiali. 291 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Attività di investimento (importi in migliaia di euro) 2009 Attività di investimento 1. Liquidità generata da: - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività materiali - vendite di società controllate e di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da: - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di altre attività di investimento Netto 2008 Variazione 7.028 5.905 1.123 (22.301) (21.419) (882) - 1.043 6 1.037 (47.262) (263) (41.858) (2.159) (2.982) 5.985 (6) 4.868 1.123 (24.961) 263 (20.439) (1.277) 2.982 (15.273) (46.219) (30.946) Nell’attività di provvista si segnala unicamente la distribuzione di 27,1 milioni di dividendi a favore degli azionisti (26,8 milioni nel 2008). 2.8 Prospetto di raccordo fra il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto consolidato con il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto individuali Risultato dell’esercizio Risultato del periodo e patrimonio netto individuale al 31.12.2009 Risultati delle società controllate assunte nel bilancio consolidato al lordo delle quote delle minoranze azionarie Rettifiche di consolidamento: - per applicazione del metodo dell'integrazione globale - per valutazione delle società e degli enti collegati col metodo del patrimonio netto Risultato dell’esercizio e patrimonio netto consolidato al 31.12.2009 Patrimonio netto 45.130 1.188.225 15.518 (6.993) (6.983) (10) 53.655 323.874 (305.635) (305.613) (22) 1.206.464 2.9 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività L’economia regionale è stata caratterizzata dal forte ripiegamento delle principali componenti dell’economia locale. La fase negativa della congiuntura ha interessato dapprima la domanda di prodotti dell’industria di base e delle costruzioni, per poi trasferire i suoi effetti negativi sulle condizioni del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero, mentre l’incertezza sulle prospettive di ripresa ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa dell’anno precedente. I volumi intermediati dal sistema creditizio regionale si sono ridotti rapidamente, specie dal lato dell’attivo e per tutte le componenti finalizzate all’acquisto di beni strumentali e di immobili. Per quanto riguarda i risultati economici, le banche regionali hanno registrato un peggioramento della qualità del credito e una riduzione del margine di interesse. 292 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Malgrado lo scenario economico sfavorevole il Banco di Sardegna e le sue controllate si sono comunque distinte come punto di riferimento nel mercato finanziario dell’isola. La Sub-Holding ha rafforzato il suo sostegno al sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti. Utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte (importi in migliaia di euro) Margine di interesse RETAIL CORPORATE FINANZA CORPORATE CENTER ALTRE ATTIVITA' TOTALE Commissioni nette Margine di intermediazione Utile lordo 139.588 103.005 17.192 62.547 1.038 102.316 22.555 - 239.639 125.438 48.868 62.547 1.038 (13.368) 36.677 45.506 17.237 (3.442) 323.370 124.871 477.530 82.610 Il target di clientela è risultato principalmente quello delle famiglie consumatrici, del retail e dello small business, una componente – quest’ultima – composta da piccole imprese di servizi e di attività legate all’artigianato, una tipologia di imprenditori estremamente diffusa e prevalente nel territorio di riferimento e nelle aree di nuovo insediamento. L’attività di supporto alle piccole e medie imprese ha interessato non soltanto la sfera fiscale o la gestione finanziaria, ma più di recente si è sviluppata nella direzione dell’ammodernamento degli strumenti interni alla banca in tema di valutazione del rischio e del merito creditizio. Retail (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 2008 Variazioni Assolute % 139.588 102.316 239.639 219.626 (232.996) 234.782 89.030 321.543 301.196 (224.744) (95.194) 13.286 (81.904) (81.570) 8.252 (40,5) 14,9 (25,5) (27,1) 3,7 (13.368) 76.453 (89.821) - A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati dell’esercizio 2008, 20,5 milioni di euro dalla voce 220 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive. 293 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Rispetto allo stesso periodo del 2008, in cui si erano contabilizzati utili lordi della operatività corrente pari a 76,5 milioni di euro, nel 2009 il settore retail ha generato una perdita figurativa di 13,4 milioni di euro, una flessione dovuta prevalentemente alla riduzione repentina dei tassi di mercato, già manifestatasi nel 2008, ma proseguita a ritmi accentuati nel corso di tutto il 2009. Finanza (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE Variazioni 2008 assolute % 17.192 48.868 48.868 (3.362) 10.932 (8.307) (8.307) (5.704) 6.260 57.175 57.175 (2.342) 57,3 (41,1) 45.506 (14.011) 59.517 - L’apporto alla gestione del segmento Finanza è stato positivo per 45,5 milioni, a fronte di un risultato negativo di 14 milioni dello scorso esercizio. Tale risultato va attribuito all’ampliamento del margine d’interesse (+6,2 milioni), al risultato netto positivo delle attività finanziarie valutate al fair value e soprattutto ai ricavi dell’attività di negoziazione (24,8 milioni). Corporate (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE Variazioni 2008 assolute % 103.005 90.918 12.087 13,3 22.555 18.055 4.500 24,9 125.438 108.820 16.618 15,3 86.208 85.403 805 0,9 (49.554) (62.244) (12.690) (20,4) 36.677 23.168 13.509 58,3 Dalla componente corporate è derivato un utile lordo dalla operatività corrente pari a 36,7 milioni (al lordo delle imposte). Tale risultato è da attribuire principalmente al margine d’interesse di competenza, in quanto la componente corporate non ha subito nella stessa misura l’effetto generato dagli interessi figurativi così come evidenziato per la controparte retail. Va sottolineato come il contributo al margine d’interesse derivante dall’attività di questa componente sia aumentato rispetto allo stesso periodo del 2008 di oltre 12 milioni, portandosi a 103 milioni. 294 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Corporate Center (importi in migliaia di euro) 2009 MARGINE DI INTERESSE COMMISSIONI NETTE MARGINE D'INTERMEDIAZIONE RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE Variazioni 2008 assolute % 62.547 66.234 (3.687) - - - (5,6) - 62.547 66.235 (3.688) (5,6) 62.547 66.235 (3.688) (5,6) (46.020) (35.347) 10.673 30,2 17.237 31.122 (13.885) (44,6) Per quanto riguarda il Corporate Center, l’utile della operatività corrente al lordo delle imposte è stato di 17,2 milioni di euro, in flessione del 44,6 % rispetto l’esercizio precedente (31,1 milioni); tale andamento è stato determinato da un minore apporto degli interessi attivi figurativi, con una flessione di 3,7 milioni rispetto all’esercizio precedente e per effetto dei maggiori costi operativi dell’anno per 10,7 milioni di euro. 2.10 Le partecipazioni La voce rileva le partecipazioni consolidate con il metodo del patrimonio netto. Tali investimenti registrano a fine esercizio un saldo di 39 mila euro e sono rappresentati dalle quote societarie della partecipata sottoposta ad influenza notevole Krene S.r.l. (40%). La variazione negativa di 40 mila euro è riferita alla contabilizzazione della quota parte di perdita registrata da Krene nonché al trasferimento, tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, della partecipata Fincoop. Tale operazione, come illustrato nel bilancio di impresa, si è resa necessaria in quanto sono venuti meno i presupposti di influenza notevole. Società controllate In relazione alle società controllate – Banca di Sassari, Sardaleasing, Numera e Tholos, consolidate tutte integralmente, si segnala che: - il perimetro di consolidamento è rimasto invariato rispetto all’anno precedente; - operano tutte in prevalenza nella Regione Sardegna, rispettivamente nei settori: credito, leasing, informatica e immobiliare; - le società Numera e Tholos applicano alla redazione dei loro bilanci civilistici i principi nazionali. Provvedono, pertanto, alla rielaborazione dei dati in base alla normativa IAS/IRFS, allo scopo esclusivo di consentire il recepimento nel consolidato da parte della Sub-Holding. Si completa l’informativa con una illustrazione sintetica dell’andamento gestionale delle società controllate. Si precisa che i valori riportati sono stati desunti dai bilanci ufficiali delle società stesse, redatti secondo i principi contabili applicabili a ciascuna realtà (IAS/IRFS per le banche e gli intermediari finanziari e Principi contabili italiani per le altre). Banca di Sassari S.p.A. Alla fine dell’esercizio, gli impieghi netti a clientela ordinaria si attestano a 1.270,9 milioni, con una crescita di oltre il 10% rispetto ai 1.154,4 milioni del dicembre 2008. 295 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione I crediti dubbi presentano attualmente un’esposizione complessiva lorda di euro 152,9 milioni, rappresentata da sofferenze per 82,1 milioni, incagli per 49,6 milioni e crediti scaduti e/o sconfinanti da oltre 90/180 giorni per 21,1 milioni di euro. Relativamente agli accantonamenti, i tre comparti sopra menzionati risultano presidiati rispettivamente per il 62,8% (sofferenze), per il 15,4% (incagli) e per il 3,2% (scaduti). I depositi attivi presso Banche, attestandosi a 542,0 milioni, registrano un aumento di 288,6 milioni di euro rispetto ai 253,4 milioni del periodo preso a raffronto (+113,9%). La raccolta diretta da clientela ordinaria (incluse le operazioni di pronti contro termine) è pari a 1.698,1 milioni di euro, superiore del 33,6% rispetto ai 1.270,8 milioni del dicembre 2008. Significativo l’aumento registrato nel comparto certificati di deposito che perviene a 130,6 milioni (+132%) e delle obbligazioni (+77,8 milioni pari al +85,8%) a tasso fisso. Il calo della raccolta indiretta è da mettere in relazione, invece, con la riduzione del 29,4% che ha interessato la componente dei titoli a custodia ed amministrazione gestiti dalla Banca. Il conto economico al 31 dicembre 2009 chiude con un risultato positivo di 11,8 milioni contro i 7,5 milioni dell’esercizio 2008. Per un confronto dei risultati occorre tener conto che nel 2009 influisce significativamente la componente fiscale, come meglio verrà esplicitato in seguito. A livello dei singoli aggregati economici, si rileva una contrazione del 14,4% del margine di interesse, che passa dai 58,1 milioni del 2008 agli attuali 49,7; la dinamica dei tassi di interesse è solo uno degli elementi che concorrono alla spiegazione del fenomeno: altri possono essere indicati nell’abolizione delle commissioni di massimo scoperto, ovvero nell’abbattimento delle consistenze del portafoglio titoli di proprietà che motiva il calo marcato (-80,7%) degli interessi attivi sulle attività finanziarie detenute per la negoziazione. L’aggregato delle commissioni nette cresce a 34,5 milioni (+17,8% sui precedenti 29,3 milioni), sia per l’apporto di commissioni, sia per l’apporto dell’attività della Divisione Consumer. Il margine di intermediazione si attesta su 86,6 milioni di Euro contro 86,2 milioni di fine esercizio 2008. Le rettifiche/riprese di valore per deterioramento di crediti, il cui processo valutativo è stato ulteriormente affinato nell’ambito di un progetto di Gruppo, confermando la medesima rigorosa prudenza degli ultimi esercizi, risultano di -3,1 milioni, inferiori del 43,6% a quelle dell’esercizio a raffronto (–5,6 milioni). Il risultato netto della gestione finanziaria, a 83,8 milioni, cresce del 3,8% rispetto agli 80,7 milioni del 2008. Le spese amministrative pari a 76,4 milioni aumentano in un anno del 4,9% a seguito dell’incremento delle “altre spese amministrative” (+11,6%), per effetto della attività della Divisione Consumer e della “bolletta” informatica, solo parzialmente compensati dalla contrazione delle spese per il personale (-1,7%). L’utile dell’operatività corrente, al lordo delle imposte, è di 11,1 milioni, risultato sostanzialmente allineato (-8,6%) a quello dell’anno precedente (12,1 milioni). 296 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Si segnala che per effetto dell’adesione al consolidato fiscale di Gruppo e del conseguente sensibile incremento delle probabilità di recupero delle differenze deducibili, la Banca ha iscritto integralmente le imposte anticipate realizzando proventi non ricorrenti per 5,6 milioni di euro. Relativamente all’operazione di cartolarizzazione “multioriginator” perfezionata nel 2002, si evidenzia che la dinamica degli incassi dei crediti sottostanti conferma e migliora la performance dello scorso anno attestandosi al 119,8% rispetto al business plan a suo tempo formulato (era il 93,2% alla fine del 2008). Risultano adeguati gli accantonamenti per degrado dei crediti cartolarizzati, che hanno dato luogo a riprese per 4,1 milioni di euro nell’esercizio 2009 contro rettifiche per 0,8 milioni nel 2008 che consentono una valutazione pari a 15,5 milioni di euro del titolo Junior detenuto nel portafoglio di proprietà, a fronte di un valore di carico iniziale di 31,1 milioni di euro. L’esame delle variazioni intervenute sulla consistenza del patrimonio netto, mostra una chiara tendenza al rafforzamento. Le riserve totali, pervenendo a 15,8 milioni di Euro (12,5 nell’esercizio 2008) si incrementano del 26,4%. Infine, si deve dar conto degli specifici effetti dell’operazione di conversione, perfezionatasi nel mese di ottobre 2009, sul Capitale Sociale che passa da 57,8 milioni di euro al 31.12.2008 agli attuali 59,8 milioni, mentre il fondo Sovrapprezzi di Emissione si incrementa sino a 128,5 milioni di euro. Sardaleasing S.p.A. Lo stipulato della società, nel corso 2009, è stato di 461,1 milioni, in calo del 11,9% rispetto al precedente esercizio, ma comunque ampiamente superiore sia all’andamento del mercato italiano del leasing (-33,1%), sia alle previsioni di budget (330 milioni) in quanto è stata posticipata la prevista contrazione delle operazioni canalizzate sulle banche del gruppo della penisola. I contratti stipulati sono stati 2.426 (+5,8% sui 2.293 dell’anno 2008), fra cui, particolarmente positive, le 1.012 transazioni (+19,3%) del comparto automobilistico per 93,3 milioni (+18,2%). Il leasing immobiliare, pur riflettendo negli impieghi la contrazione generalizzata del settore, continua a rappresentare il prodotto principale, con volumi sviluppati per 189,5 milioni (-19,3%) a fronte di un aumento del 10,6% delle operazioni (177). Sostanzialmente stabile (-2,6%) risulta il leasing strumentale, con 1.126 contratti per 137,3 milioni di volumi. Ampiamente atteso, e in linea con il mercato, il calo del 44,7% sul versante del leasing nautico che chiude l’esercizio con 25,5 milioni di stipulato. Il Banco di Sardegna, con 222,8 milioni di stipulato, continua ad essere il principale canale di collocamento della società. Al fine di sostenere il livello di adeguatezza patrimoniale è stato perfezionato con il Banco di Sardegna, in sostituzione di analogo finanziamento giunto a scadenza, un nuovo prestito su- 297 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione bordinato di 20 milioni della durata di cinque anni e con le caratteristiche previste per essere computato nel patrimonio supplementare di vigilanza della società. Il totale dei crediti netti iscritti all’attivo dello stato patrimoniale ammonta a 1.507,2 milioni, comprensivo di 0,5 milioni di crediti verso banche. Il raffronto con il dato di fine esercizio 2008, di 1.328,5 milioni, al netto di 48,4 milioni di euro per effetto del riallineamento contabile che teneva conto della voce “debiti verso la clientela per macrocanoni fatturati”, evidenzia un incremento di 227,1 milioni, pari al 17,7%. Le esposizioni deteriorate, determinate in base alla recente normativa emanata dall’Organo di Vigilanza, ammontano a 154,4 milioni, contro gli 81,6 milioni di fine anno 2008 (+89,2%). In particolare i crediti in sofferenza si incrementano da 24,5 milioni a 44,3 milioni e gli incagli da 43,4 milioni a 84,6 milioni. Le relative rettifiche di valore pervengono a 14,1 milioni, di cui 12,3 milioni per svalutazioni analitiche e 1,8 milioni per rettifiche di portafoglio, contro il dato del precedente esercizio di 11,7 milioni (+20,5%). Parallelamente alla crescita degli impieghi, aumenta l’indebitamento verso gli enti creditizi, il cui saldo, comprensivo dei finanziamenti subordinati concessi dal Banco di Sardegna, chiude l’esercizio 2009 con 1.428,9 milioni, e un incremento del 17% sul dato a raffronto (1.221,2 milioni di fine 2008). Per quanto riguarda il conto economico, in relazione alla drastica discesa dei tassi, gli interessi attivi, a 51,3 milioni, si riducono di 24 milioni rispetto al dato a raffronto, mentre gli interessi passivi (27,5 milioni) subiscono un calo di 26,8 milioni. Il margine di interesse, pertanto, registra una crescita del 11,6%, attestandosi a 23,8 milioni (21,3 milioni al 31 dicembre 2008). Considerando il saldo positivo delle commissioni nette, che da -0,1 milioni precedenti si attestano a +0,5 milioni, il margine di intermediazione progredisce da 21,2 milioni agli attuali 24,3 milioni (+14,6%). Il risultato della gestione si attesta a 3,9 milioni contro i precedenti 4,9 milioni (-21,2%). Il calo, considerata anche la sostanziale stabilità (-1,8%) delle spese amministrative pervenute a 7,9 milioni, è da mettere in relazione alle maggiori rettifiche di valore nette sui crediti per 14,1 milioni (+20,4% su 11,7 milioni di fine esercizio 2008). Al netto delle imposte sul reddito dell’esercizio per 2,1 milioni, il conto economico chiude con un utile di 2 milioni (2,5 milioni nell’esercizio 2008). Il graduale percorso di semplificazione dell’assetto distributivo nel comparto del leasing attuato dalla Capogruppo BPER, e previsto nel piano industriale triennale, include la possibilità di ulteriori ipotesi finalizzate a razionalizzare la realtà del settore. Per la Sardaleasing si prospetta, nel prossimo futuro, la revisione della mission in funzione della vocazione al territorio della Sardegna e alla specializzazione nel settore nautico. La società assumerà quindi il ruolo di fabbrica di prodotto al servizio delle banche della Sub-Holding sarda e, limitatamente al leasing nautico, di tutto il gruppo BPER. 298 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Numera S.p.A. La società registra nell’esercizio un aumento del trend della domanda nei servizi POS (+6%) e dei servizi interni del comparto analisi e programmazione sia per la realizzazione di nuovi prodotti bancari che per il mercato esterno. Tra le nuove commesse acquisite nel corso dell’anno si annovera: il servizio di archiviazione fisica dei documenti cartacei per le imprese della Sub-Holding Banco di Sardegna, che è progettato per essere proposto anche sul mercato esterno con particolare riferimento a quelle realtà pubbliche e private che richiedono un alto standard di servizio; la realizzazione del software “JPAY GATE” (Sistema di pagamento tributi, tasse e multe) per Sardegna IT; la chiusura delle trattative per la fornitura del pacchetto ARGOS (Architettura di Rete per la Gestione di Ormeggi e Servizi) per la gestione del porto turistico di Cagliari. Al 31 dicembre 2009 il conto economico della Numera salda con un utile netto di 113,7 mila euro contro i 158,9 mila del precedente esercizio. Il valore della produzione cresce di 1.347,9 mila e si posiziona a fine anno a 6.909,4 mila euro. L’incremento del 24,2% è dovuto sostanzialmente al nuovo contratto di archiviazione documentale stipulato con la Sub-Holding Banco di Sardegna per tutte le società controllate. I costi pervengono a 6.542,4 mila e aumentano di 1.258,6 mila (+23,8%) su base annua, per effetto soprattutto dell’onere relativo al canone di locazione del magazzino archivio e dei relativi approvvigionamenti di materie prime e sussidiarie, nonché di un accantonamento di 500 mila euro al fondo rischi e oneri. Il totale attivo in bilancio è di 8.462,5 mila euro (+36,7% nel raffronto con i 6.192 mila dell’esercizio 2008) di cui immobilizzazioni per 4.040,8 mila e attivo circolante per 4.370,1 mila. Il patrimonio netto della società perviene a 4.021,7 mila euro (+0,9%). Nell’ottica dello sviluppo della attività futura, la società prosegue le trattative sul mercato esterno per i settori archivi, nautica e altre commesse importanti. Si segnala, inoltre, che la Numera, già in possesso delle certificazioni ISO 9000, ha iniziato il percorso di certificazione PCI-DSS per la gestione dei sistemi di pagamento con carte di credito internazionali necessaria per poter operare in qualità di service provider anche con le Banche del Gruppo. 299 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione Tholos S.p.A. Nel corso dell’esercizio 2009 l’evento più importante che ha interessato la società è la realizzazione, in Sassari, del “centro servizi” di Sub-Holding destinato ad ospitarne l’archivio cartaceo e, tra l’altro, la Direzione Generale della Numera incaricata della gestione dello stesso. Conseguenza diretta del completamento dell’opera sono l’incremento delle immobilizzazioni materiali (+10,6%) e dei canoni di locazione (+40%). La crescita di circa 6 milioni registrata nelle immobilizzazioni materiali (61,3 milioni) ha comportato l’aumento dell’indebitamento bancario del 14,6%, che è pervenuto, a fine esercizio, a 47 milioni. Nel conto economico, il valore totale della produzione assomma a 4,4 milioni. All’interno dell’aggregato, i proventi da locazioni, con 4,4 milioni, segnano una crescita del 22,2% sul dato a raffronto (3,6 milioni a dicembre 2008). Il totale dei costi della produzione ammonta a 1,8 milioni, da confrontare con i precedenti 1,9 milioni. Il margine produttivo, a 2,6 milioni, cresce del 37,6% sul dato del periodo precedente (1,9 milioni). Il conto economico chiude l’esercizio 2009 con un utile netto di 1,3 milioni, quasi doppio rispetto al risultato dell’anno 2008 (0,6 milioni). L’attività futura vede la società impegnata nella realizzazione di ulteriori fasi previste per il progetto di accentramento presso il nuovo “Centro Servizi” di uffici della Direzione Generale del Banco di Sardegna e delle strutture prodotto della Sub-Holding, nonché nella attività di compravendita di immobili. 2.11 Azioni proprie in portafoglio Le azioni proprie in portafoglio assommano a n. 62.866, per un controvalore nominale di 64.752 euro e si riferiscono ad azioni della controllata Banca di Sassari. Nel corso dell’esercizio non sono state oggetto di movimentazione. 2.12 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio In data successiva alla chiusura dell’esercizio non sono emersi fatti significativi tali da influire sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca. Si segnala, peraltro, che il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari hanno aderito in data 27 gennaio 2010, in accordo con il gruppo bancario di appartenenza, all’accordo sottoscritto tra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni dei Consumatori per la sospensione delle rate dei mutui, nell’ambito del più ampio programma di intervento a sostegno del mercato del credito retail denominato “Piano Famiglie”. La misura, diretta ad offrire uno strumento di immediato aiuto alle famiglie in difficoltà, prevede la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi in 300 Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione seguito al verificarsi di eventi certi ed identificabili che possono ridurre la capacità di rimborso dei mutuatari. 2.13 La prevedibile evoluzione della gestione Il Banco di Sardegna e le sue controllate saranno impegnate a sostenere il sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa, in particolare con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti. Nell’ambito della raccolta, l’impegno sarà volto ad accrescere il numero di conti correnti ordinari e il collocamento di propri prestiti obbligazionari presso le famiglie. 2.14 Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà del Presidente del Banco di Sardegna Si fa rimando a quanto illustrato nella relazione sulla gestione del progetto di bilancio del Banco di Sardegna. 2.15 Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari - art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98 Il Decreto Legislativo n. 173/2008 ha introdotto alcune novità in materia di informativa sul governo societario e gli assetti proprietari ex art. 123-bis del TUF. In sostanza viene sancito l’obbligo di divulgazione al mercato delle scelte in materia di governance adottate dalle società emittenti valori mobiliari in mercati regolamentati. Il Banco ha predisposto la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari per l’esercizio 2009, in ottemperanza alla normativa di riferimento, in una apposita sezione della Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione inclusa nel bilancio d’esercizio della banca. 301 Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 303 Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione 304 Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione 305 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio PROSPETTI DI BILANCIO 307 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO (importi in migliaia di euro) Voci dell'attivo 31-dic-09 10. 20. 30. 40. 60. 70. 100. 120. 130. Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso clientela Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali di cui: - avviamento 140. Attività fiscali a) correnti b) anticipate 150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 160. Altre attività Totale dell'attivo 31-dic-08 152.231 479.420 12.237 95.009 2.320.095 9.740.277 39 319.669 8.702 192.079 921.509 53.176 89.381 1.438.884 9.504.383 79 315.262 9.439 5.540 109.290 15.006 94.284 393.063 13.630.032 5.727 103.102 27.469 75.633 273 340.110 12.967.677 (importi in migliaia di euro) Voci del passivo e del patrimonio netto 10. 20. 30. 40. 50. 80. 100. 110. 120. 140. 170. 180. 190. 200. 210. 220. 31-dic-09 Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Passività fiscali a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Riserve da valutazione Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Azioni proprie (-) Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) Utile (perdita) dell’esercizio Totale del passivo e del patrimonio netto 221.213 9.433.295 2.083.755 2.629 150.107 26.738 13.192 13.546 331.661 91.708 32.127 32.127 199.839 671.456 126.318 155.248 (52) 50.335 53.655 13.630.032 31-dic-08 261.337 8.676.488 2.082.966 4.585 139.230 38.037 23.031 15.006 403.999 99.231 39.678 39.678 195.711 632.369 126.318 155.248 (52) 47.140 65.392 12.967.677 Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei dati. 308 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO (importi in migliaia di euro) 2009 Voci 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 100. 110. 120. 130. 140. 180. 190. 200. 210. 220. 230. 240. 260. 270. 280. 290. 300. 320. 330. 340. Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (perdite) delle partecipazioni Rettifiche di valore dell’avviamento Utili (perdite) da cessione di investimenti Utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente Utile (perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (perdita) dell’esercizio Utile (perdita) dell’esercizio di pertinenza di terzi Utile (perdita) dell’esercizio di pertinenza della capogruppo 484.730 (161.360) 323.370 152.233 (27.362) 124.871 1.724 24.767 746 976 (230) 2.052 477.530 (59.243) (59.346) 103 418.287 (350.216) (215.142) (135.074) (2.259) (10.550) (1.237) 27.842 (336.420) (10) (187) 940 82.610 (26.388) 56.222 56.222 2.567 53.655 2008 684.313 (281.426) 402.887 128.409 (21.324) 107.085 2.463 (23.708) 973 26 947 (1.388) 488.312 (43.763) (42.730) (1.033) 444.549 (349.458) (218.765) (130.693) (4.532) (11.164) (1.135) 34.355 (331.934) (241) (246) 729 112.857 (45.719) 67.138 67.138 1.746 65.392 Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei dati. 309 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA Voci 10. 2009 Utile (Perdita) d'esercizio 2008 56.222 67.138 6.455 (2.394) 4.061 60.283 2.500 57.783 (127) (3.940) (4.067) 63.071 1.638 61.433 Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri 60. Copertura dei flussi finanziari 70. Differenze di cambio 80. Attività non correnti in via di dismissione 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 130. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 140. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 310 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO 2009 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto del gruppo Patrimonio netto di terzi 155.248 131.945 23.303 126.318 632.369 547.596 84.773 195.711 155.248 131.945 23.303 126.318 632.369 547.596 84.773 195.711 (52) 65.392 1.174.986 47.140 (52) 65.392 1.174.986 47.140 39.087 39.087 4.128 (39.087) (26.305) (26.305) (775) 311 (20) 1.490 53.655 57.783 2.500 Patrimonio netto di terzi al 31.12.2009 Patrimonio netto del gruppo al 31.12.2009 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Operazioni sul patrimonio netto Redditività complessiva esercizio 2009 Variazioni dell’esercizio Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2009 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2008 Allocazione risultato esercizio precedente 155.248 131.945 23.303 126.318 671.456 586.683 84.773 199.839 16.696 16.696 26.331 4.347 4.069 278 407 (52) 53.655 1.206.464 (13) 2.567 50.335 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO 2008 Patrimonio netto di terzi al 31.12.2008 Patrimonio netto del gruppo al 31.12.2008 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Operazioni sul patrimonio netto Redditività complessiva esercizio 2008 Variazioni dell’esercizio Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2008 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2007 Allocazione risultato esercizio precedente Capitale: 155.248 155.248 155.248 16.276 a) azioni ordinarie 131.945 131.945 131.945 16.276 b) altre azioni 23.303 23.303 23.303 Sovrapprezzi di emissione 126.318 126.318 126.318 25.245 Riserve: 558.999 558.999 63.931 9.439 632.369 3.411 a) di utili 474.478 474.478 63.931 9.187 547.596 3.133 b) altre 84.521 84.521 252 84.773 278 Riserve da valutazione 209.217 209.217 (9.547) (3.959) 195.711 475 Strumenti di capitale Azioni proprie (52) (52) (52) (13) Utile (Perdita) di esercizio 89.540 89.540 (63.931) (25.609) 65.392 65.392 1.746 Patrimonio netto del gruppo 1.139.270 1.139.270 (25.609) (108) 61.433 1.174.986 Patrimonio netto di terzi 48.118 48.118 (1.234) (1.796) 414 1.638 47.140 Nelle “Variazioni di riserve” figura il trasferimento della ‘Riserva da utili/perdite attuariali’, per un valore negativo di euro 9.545 mila, dalle Riserve di utili alle Riserve da valutazione, effettuata per consentire una corretta comparazione con l’esercizio 2009, a seguito della diversa classificazione richiesta dalla Banca d’Italia con l’aggiornamento alla circolare 262/2005. La stessa variazione è stata apportata sul patrimonio di terzi per un importo di 713 mila. 312 Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO - Metodo indiretto Importo A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2009 1. Gestione - risultato d’esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - premi netti non incassati (-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (-/+) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di società controllate e di rami d’azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di società controllate e di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 2008 228.939 53.655 299.184 65.392 (14.723) 97.348 12.192 43.894 26.388 10.185 (830.679) 450.265 42.107 2.348 (379.619) (508.183) (367.928) (69.669) 604.246 (94.945) 55.112 752.851 18.700 (1.956) 8.763 (134.279) 2.506 27.792 72.105 12.545 73.477 45.719 2.154 (364.593) 124.650 35.778 (167) 378.851 443.154 (1.233.319) (113.540) 163.355 (41.479) (486.842) 950.268 (161.859) 956 (27.355) (70.334) 97.946 7.028 5.905 1.123 (22.301) (21.419) (882) (15.273) 1.043 6 1.037 (47.262) (263) (41.858) (2.159) (2.982) (46.219) (27.081) (27.081) (39.848) (26.843) (26.843) 24.884 RICONCILIAZIONE Importo Voci di bilancio 2009 2008 Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 192.079 167.195 Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (39.848) 24.884 - - 152.231 192.079 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio LEGENDA: (+) generata (-) assorbita 313 Bilancio Consolidato – Nota integrativa NOTA INTEGRATIVA Parte A – POLITICHE CONTABILI Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO Parte D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA Parte E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Parte F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO Parte G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA Parte H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Parte I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI Parte L – INFORMATIVA DI SETTORE 315 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili PARTE A – POLITICHE CONTABILI Il presente bilancio consolidato viene predisposto, così come richiesto dallo IAS 27- Bilancio consolidato e separato, in quanto il Banco di Sardegna, che fa parte del Gruppo Bancario della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è emittente di titoli quotati. A.1 PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il presente bilancio consolidato è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e dello Standing Interpretations Committee (SIC), nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio1, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. I principi applicati sono quelli in vigore alla data di riferimento del bilancio. Al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili IAS/IFRS si è fatto, inoltre, riferimento alle seguenti fonti interpretative: - Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB nel 2001; - Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee); - documenti predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Sezione 2 - Principi generali di redazione Il bilancio consolidato è stato predisposto in base alle disposizioni contenute nella circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 - Il bilancio bancario, schemi e regole di compilazione, le quali disciplinano gli schemi di bilancio, il contenuto della nota integrativa e le relative modalità di compilazione nonché la relazione sulla gestione. La Banca d’Italia ha predisposto, in data 18 novembre 2009, una versione aggiornata della circolare 262/2005 (1° aggiornamento), applicabile a partire dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009. In estrema sintesi l’aggiornamento ha inteso: recepire nella Circolare le novità intervenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS; in particolare: la revisione completa dello IAS 1 “Presentation of Financial Statements”, che ha introdotto il prospetto della redditività complessiva e dell’IFRS 8 “Segment Reporting”, che ha modificato l’informativa per segmento di operatività, nonché le variazioni che hanno interessato lo IAS 39 “Financial instruments: Recognition and Measurement” e l’IFRS 7 “Financial instruments: Disclosures” in ordine agli strumenti finanziari; 1 L’omologazione è avvenuta tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 e successive integrazioni e modifiche. 316 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili razionalizzare e in parte semplificare la struttura e il contenuto della nota integrativa anche al fine di avvicinare maggiormente gli schemi di bilancio delle banche a quelli di vigilanza sugli IAS/IFRS armonizzati in sede europea (FINREP); recepire alcuni chiarimenti e precisazioni già disposti con precedenti comunicazioni dell’Organo di Vigilanza. In relazione al citato aggiornamento della Circolare 262 della Banca d’Italia si segnala che, oltre al recepimento delle modifiche agli schemi di bilancio introdotte dallo IAS 1 (in particolare, l’introduzione del prospetto della redditività complessiva), al fine di consentire una comparabilità su basi omogenee, si è provveduto a riclassificare alcuni dati comparativi dell’esercizio precedente inclusi nei prospetti di bilancio e nelle corrispondenti tabelle di nota integrativa. Tali riclassifiche, di seguito descritte, risultano essere di importo non significativo nel contesto del bilancio della Sub-Holding e non comportano alcun effetto sull’utile d’esercizio e sul patrimonio netto al 31 dicembre 2008; in dettaglio: - nello stato patrimoniale è stato riclassificato un importo di 10,3 milioni, relativo all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale nel successivo esercizio, dalla voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività; - nello stato patrimoniale la riserva utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, per un ammontare negativo di 9,5 milioni di euro, è stata riclassificata dalla voce 160 - Riserve alla voce 130 - Riserve da valutazione; - nel conto economico è stato riclassificato l’importo di 20,5 milioni di euro relativi a proventi su conti correnti passivi dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - Commissioni attive. Vengono inoltre fornite in nota integrativa le informative previste dai principi contabili internazionali, ancorché non richiamate dalla predetta normativa, nel rispetto dei suddetti principi. Ove previsto ci si è attenuti, infine, in quanto emittenti di titoli quotati, alla normativa secondaria della Consob. La relativa informativa è riportata nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa. Il bilancio consolidato del Banco di Sardegna S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio è corredato, inoltre, della relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della banca e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento. Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale e secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, salvo che per l'informativa sui flussi finanziari. I costi sono rilevati in conto economico in base alla diretta relazione tra il loro sostenimento e il conseguimento di specifici ricavi ad essi connessi (correlazione). Non sono state effettuate compensazioni di partite, sia a livello di stato patrimoniale che di conto economico, se non quando specificamente richiesto da un principio contabile di riferimento ovvero dalle regole di Banca d’Italia per la predisposizione degli schemi di bilancio. 317 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili In quanto alla continuità dei principi contabili adottati e alla confrontabilità nel tempo dei dati presentati sono state seguite le regole previste nello IAS 1 – Presentazione del bilancio e nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005. Gli schemi contabili e le informazioni contenute nella nota integrativa sono esposti, qualora non diversamento indicato, in migliaia di euro. Le voci e le tabelle che non presentano importi non sono state indicate. Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento L’area di consolidamento include il Banco di Sardegna S.p.A. e le società da questo controllate direttamente o indirettamente ivi comprese le società che non svolgono un’attività omogenea (creditizia o finanziaria) o di carattere strumentale alle attività del gruppo della Sub-Holding. Il consolidamento integrale Il consolidamento integrale consiste nella acquisizione voce per voce dei valori di stato patrimoniale e di conto economico riferibili alle società controllate. Dopo l’attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico il valore della partecipazione viene annullato in contropartita al valore residuo del patrimonio della controllata. Le partite di debito e di credito e le operazioni economiche intercorse fra le società incluse nell'area di consolidamento, nonché gli utili infragruppo inclusi in valori patrimoniali, sono eliminati se rilevanti. Con riferimento ai valori utilizzati per il consolidamento viene utilizzato il così detto metodo dell’acquisto (purchase method) descritto nell’IFRS 3; in sintesi: alla data di acquisizione del controllo di una società: a ciascuna attività, passività e passività potenziale identificabile individualmente viene attribuito il rispettivo fair value determinato alla medesima data; quindi, il differenziale fra il valore di costo della aggregazione e la quota netta di pertinenza del sottogruppo dei fair value sopra indicati: - se positivo, viene attribuito ad avviamento, classificato come tale e sottoposto ai criteri di valutazione previsti per l’avviamento descritti nel paragrafo 9 - attività immateriali della sezione A.2; - se negativo, viene attribuito al conto economico dell’esercizio dell’acquisizione; successivamente alla data di acquisizione: ogni elemento dell’attivo e del passivo acquisito deve subire il trattamento contabile ad esso pertinente, considerando il fair value alla data di acquisizione come valore di prima registrazione e conseguentemente il conto economico consolidato deve riflettere gli effetti relativi a tali trattamenti contabili. Alcune società controllate presentano i propri bilanci individuali secondo principi contabili diversi da quelli utilizzati a livello di consolidato. In tali circostanze sono state effettuate le opportune rettifiche al fine di eliminare le diversità riscontrate. 318 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili 1.Partecipazioni in società controllate in via esclusiva2 Denominazioni imprese A. Sede Tipo di rapporto (1) Rapporto di partecipazione Disponibilità Impresa Quota % di voti % partecipante Imprese A.1 Consolidate integralmente 1. Banco di Sardegna S.p.A. Cap. Soc. € 155.247.762,00 in azioni da € 3,00 2. Numera S.p.A. Cap. Soc. € 2.065.840,00 in azioni da € 516,46 3. Tholos S.p.A. Cap. Soc. € 17.015.994,60 in azioni da € 516,45 4. Sardaleasing S.p.A. Cap. Soc. € 51.650.000,00 in azioni da € 51,65 5. Banca di Sassari S.p.A. Cap. Soc. € 59.820.542,91 in azioni da € 1,03 Cagliari Sassari 1 A.1.1 100,00% 100,00% Sassari 1 A.1.1 100,00% 100,00% Sassari 1 A.1.1 91,16% 91,16% Sassari 1 A.1.1 79,72% 79,72% Legenda: (1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria 2 = influenza dominante nell’assemblea ordinaria 3 = accordi con altri soci 4 = altre forme di controllo 5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del “decreto legislativo 87/92 6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del “decreto legislativo 87/92 7 = controllo congiunto 2. Altre informazioni Esclusione dall’area di consolidamento delle Società veicolo (SPV) Come descritto nella Nota Integrativa, nel corso dei periodi di riferimento risultano presenti due operazioni di cartolarizzazione di crediti dubbi, la prima, denominata “Sardegna n. 1” effettuata dal Banco di Sardegna nel 1997 mediante l’utilizzo di un veicolo (Sardegna No.1 Ltd) regolato dalla legge del Jersey, la seconda, denominata “Mutina” effettuata nel 2002 nell’ambito di una operazione multi originator effettuata dalla Banca di Sassari nei confronti di un veicolo regolato dalla legge nazionale. Posto che in talune circostanze la SIC 12 (documento interpretativo degli IAS/IFRS con la stessa valenza obbligatoria dei medesimi) richiede il consolidamento delle entità giuridiche costituite ai fini di uno scopo specifico (SPV - Special purpose vehicles) fra le quali possono qualificarsi i veicoli utilizzati per operazioni di cartolarizzazione, in sede di FTA è stato deciso di non includere le due società veicolo nell’area di consolidamento in base a considerazioni esposte in dettaglio nella nota integrativa al bilancio consolidato per l’esercizio 2005, e che qui si riepilogano brevemente. 2 Alla data di redazione della relazione non sussistono aziende controllate congiuntamente da consolidare con il metodo proporzionale. 319 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Mutina Il consolidamento del veicolo o del patrimonio costituito dai crediti conferiti è da escludere tenuto conto delle considerazioni svolte dall’Organismo Italiano di Contabilità con riferimento alle cartolarizzazioni effettuate antecedentemente al 1 gennaio 2004 in base alla legislazione nazionale3. Sardegna n.1 Titoli di classe C (interamente detenuti dal Banco di Sardegna): detti titoli non comportano l’attribuzione di rischi o di benefici connessi allo svolgimento delle attività di recupero dei crediti sottostanti in quanto, i prevedibili flussi di cassa derivanti dalle attività di recupero saranno del tutto insufficienti a recuperarne anche parzialmente il valore. Di conseguenza la sola titolarità del titolo di classe C non è stata giudicata motivo sufficiente per il consolidamento del veicolo. Credito verso il veicolo per esercizio della garanzia: Il Banco di Sardegna vanta un credito verso la società veicolo Sardegna n.1 Ltd, iscritto fra i crediti verso la clientela, per un importo lordo di 15,7 milioni (rettifiche di valore per 11,4 milioni) conseguente all’esercizio da parte della medesima società di una garanzia e dei conseguenti diritti di surroga. La valutazione del credito è stata effettuata tramite un puntuale esame della reale capacità di recupero delle singole attività da parte del veicolo. La titolarità di tale credito attribuisce al Banco di Sardegna sostanzialmente tutti i rischi e i potenziali benefici derivanti dalle attività di recupero dei crediti sottostanti. Ciò premesso non si è comunque ritenuto opportuno consolidare il bilancio del veicolo a seguito delle seguenti considerazioni: 1. il consolidamento non porterebbe un significativo miglioramento alla qualità e alla sostanza delle informazioni disponibili al lettore del bilancio in quanto: a. le uniche attività e passività significative nei confronti di terzi nello stato patrimoniale del veicolo sono costituite da crediti, quindi il risultato del consolidamento a livello patrimoniale dopo l’eliminazione dei rapporti infragruppo risulterebbe nella sostituzione di un credito (verso il veicolo) con i crediti verso i clienti; b. le informazioni attinenti i contenuti dell'operazione sono comunque fornite nelle note esplicative; c. il profilo di rischio è più che adeguatamente rappresentato in quanto gli accantonamenti effettuati nel bilancio del Banco, e quindi nel bilancio consolidato, sono tali da non consentire la rilevazione di ulteriori futuri oneri; 2. se nell’effettuare il consolidamento si sottoponessero i crediti sottostanti agli stessi criteri prudenziali di valutazione seguiti nel bilancio individuale del Banco, non si originerebbe alcuna variazione nella definizione del conto economico e nel patrimonio netto consolidato; 3. la confrontabilità del bilancio con quelli delle altre società appartenenti al gruppo BPER sarebbe in qualche modo alterata in quanto operazioni sostanzialmente della medesima natura, effettuate secondo la legislazione italiana prima della data di transizione, non vengono consolidate in base alla citata indicazione dell’OIC. 3 Guida Operativa per la transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS edita dall’OIC. 320 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna in data 15 marzo 2010. In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2009 (data di riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali da incidere in misura apprezzabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del consolidato di Sub-Holding. Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il bilancio, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento congiunto di Banca d’Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 si segnala che, nonostante il perdurare della crisi economica e finanziaria, la solidità patrimoniale del Banco e delle sue controllate e le strategie poste in atto dal management, unitamente ad una modesta esposizione alle incertezze proprie dell’attuale contesto economico, come diffusamente illustrato nella relazione sulla gestione, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al presupposto della continuazione dell’attività aziendale. Tale conclusione si fonda su diversi significativi elementi di giudizio fra i quali assumono particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente in termini qualitativi e quantitativi nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della presente nota integrativa, e il conseguente apprezzamento della adeguatezza patrimoniale nella Parte F - Informazioni sul patrimonio, nonché nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari a cui si è fatto rimando. Più in particolare, anche in presenza dell’attuale fase critica dei mercati finanziari, il gruppo della Sub-Holding non presenta significativi profili di rischio di liquidità, così come illustrato nella relazione sulla gestione e nella sezione 1.3 della menzionata Parte E della nota integrativa. Ciò anche tenuto conto dell’assenza di prodotti finanziari complessi o illiquidi. Inoltre, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di rischio quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano danneggiare in maniera grave il Banco e le sue controllate4. Peraltro con riferimento all’utilizzo di stime, come più volte accennato anche nel corpo della relazione sulla gestione, si ritiene che le valutazioni svolte nel rispetto dei criteri fondanti dei principi contabili internazionali, la ridotta sensitività dei valori di bilancio a rettifiche significative come effetto della crisi finanziaria in atto, unitamente alla conclamata solidità patrimoniale del gruppo della Sub-Holding, presidino adeguatamente il valore di bilancio degli asset aziendali. Si segnala, infine, che in data 3 marzo 2010 è stato emesso un Documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap (n. 4) in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie. Nel Documento le Autorità, preso atto che le regole contenute nei principi contabili internazionali 4 Cfr. anche quanto esposto in proposito nella seguente Sezione 5 - Altri aspetti della presente Parte A. 321 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili sono comunque adeguate a fornire una risposta adeguate alle esigenze informative espresse dal mercato, ribadiscono l’esigenza di una maggiore attenzione sulle seguenti tematiche: 1. riduzioni di valore delle attività (impairment test); in particolare dell’avviamento, delle altre attività materiali a vita utile indefinita e delle partecipazioni (IAS 36), nonché delle dei titoli classificati come disponibili per la vendita (IAS 39); 2. informativa sulla ristrutturazione dei debiti; 3. informativa sulla cd. gerarchia del fair value (IFRS 7). In merito ai primi due punti la relativa informativa è fornita in nota integrativa in calce alle rispettive tabelle pur considerata la modesta rilevanza delle tematiche in oggetto nel contesto del bilancio del Banco. Le informazioni in merito alla gerarchia del fair value sono incluse tra le politiche contabili e nella relativa sezione della nota integrativa (A.3 Informativa sul fair value). Sezione 5 - Altri aspetti 5.1 Operazione di cessione della Bipiesse Riscossioni S.p.A. In relazione alla nota operazione di cessione del pacchetto azionario della Bipiesse Riscossioni ad Equitalia Spa, nel corso dell’esercizio non sono emersi nuovi elementi tali da rendere necessaria l’effettuazione di accantonamenti al fondo rischi ed oneri a fronte delle garanzie contrattuali sulla consistenza patrimoniale della società ceduta. Nell’esercizio è stato avviato a definizione il complesso contenzioso tributario sorto a seguito di una verifica svolta nel corso dell’anno 2002. E’ difatti passata in giudicato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Sardegna che ha rigettato gli appelli proposti dalla stessa Agenzia avverso le sentenze di annullamento degli avvisi relativi agli esercizi 1996 – 1997 e 1999. Sono invece ancora pendenti - rispettivamente nanti la Commissione Tributaria Regionale e la Commissione Tributaria Provinciale - l’appello dell’Agenzia per la riforma della sentenza di annullamento dell’accertamento relativo all’esercizio 2000 ed il ricorso della società ceduta per l’annullamento dell’avviso di accertamento relativo all’esercizio 2003. 5.2 Consolidato fiscale nazionale Il Banco di Sardegna, con decorrenza dall’esercizio 2007, la Banca di Sassari e la Sardaleasing, con decorrenza 2009, hanno aderito all’accordo di consolidamento fiscale promosso dalla capogruppo. Si ricorda che il sistema di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un unico reddito complessivo di “Gruppo” corrispondente alla somma algebrica dei redditi complessivi netti delle singole società partecipanti. 322 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili 5.3 Verifiche dell’Amministrazione Finanziaria Banco di Sardegna La Commissione Tributaria Regionale ha fissato l’udienza per la trattazione degli appelli proposti dall’Agenzia delle Entrate avverso le sentenze rese dalla Commissione Tributaria provinciale in accoglimento dei ricorsi proposti dal Banco per l’annullamento degli avvisi di accertamento in rettifica delle annualità 1997 e 1998 notificati al Banco di Sardegna in data 24 dicembre 2003. A fronte di questi gravami il Banco ha proposto appelli incidentali, che saranno contestualmente trattati dalla stessa Commissione, per la riforma delle medesime sentenze limitatamente ad alcuni aspetti non significativi sui quali era risultato soccombente in primo grado. Nel corso dell’esercizio, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti, il Banco è stato sottoposto a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta 2007 dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari. La verifica si è conclusa con un solo rilievo attinente la competenza fiscale di costi sostenuti su immobili di terzi. Il relativo processo verbale è ora al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate. In data 29 dicembre infine è stato notificato al Banco di Sardegna, nella sua qualità di consolidante nell’ambito dell’accordo di consolidamento fiscale per il periodo 2004 – 2006, avviso di accertamento e rettifica della dichiarazione modello CNM (consolidato nazionale e mondiale) presentata per l’anno d’imposta 2004, derivante dalla rettifica dell’imponibile dichiarato dalla consolidata Banca di Sassari Spa di cui si accenna nel seguito. Banca di Sassari A partire dal 16 luglio 2009, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti, la Banca è stata sottoposta a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta 2006 dall’Ufficio Analisi e Controlli della Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna. La verifica si è conclusa con la constatazione di alcuni rilevi attinenti la deducibilità delle rettifiche di valore sui titoli junior sottoscritti dalla Banca nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione Mutina e la competenza fiscale di costi e altri non significativi rilievi. Il relativo processo verbale è, ora, al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate. In data 29 dicembre, a seguito di un ulteriore accesso effettuato dallo stesso Ufficio della Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna, è stato notificato un avviso di accertamento e rettifica della dichiarazione modello UNICO2005 presentata per l’anno d’imposta 2004. Con l’avviso si rettifica l’imponibile dichiarato, per asserita carenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa, della deducibilità fiscale della svalutazione dei titoli junior di cui sopra. Si ricorda che per il periodo d’imposta 2004 era in vigore l’accordo di consolidamento fiscale con il Banco di Sardegna in forza del quale gli eventuali oneri per maggiori imposte, sanzioni ed interessi che dovessero derivare alla consolidante dagli avvisi di accertamento sono posti a carico delle società consolidata cui gli stessi avvisi si riferiscono. 323 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Al fine di valutare la convenienza di un’eventuale definizione dell’accertamento, si è provveduto a inoltrare alla Direzione Regionale istanza per la formulazione della proposta di accertamento con adesione. Si ricorda che tale procedura sospende per novanta giorni i termini per l’impugnazione dell’avviso di accertamento. Sardaleasing Nel corso dell’esercizio sono stati notificati alla società due avvisi di accertamento, emessi a seguito dell’attività di verifica svolta dalla Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna conclusasi nel corso dell’esercizio 2008 con la notifica di un processo verbale di constatazione inerente alcune operazioni di leasing nautico realizzate tra il 2004 ed il 2006. La società, con il supporto dell’Ufficio Tributario del Banco di Sardegna, ha presentato ricorso davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Cagliari prestando garanzie fideiussorie per bloccare, nelle more del giudizio, l’ iscrizione a ruolo delle maggiori imposte, sanzioni ed interessi. 5.4 Informativa societaria ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 In ottemperanza alle richieste della Consob in tema di informativa societaria degli emittenti quotati, non si segnalano nell’esercizio 2009 “eventi e operazioni significative non ricorrenti” né posizioni o transazioni derivanti da “operazioni atipiche e/o inusuali” aventi le caratteristiche della succitata normativa. 5.5 Attività ispettiva della Banca d’Italia Si segnala che in data 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva intrapresa dalla Banca d’Italia, nel trascorso mese di gennaio, presso il Banco di Sardegna con riguardo anche alla controllata Sardaleasing. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato “contestazioni” nei confronti degli Organi Amministrativi e di Controllo della banca e della partecipata. 5.6 Nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB e non adottati in via anticipata Si riportano di seguito i principi e le interpretazioni che, ancorché già omologati dalla Commissione Europea, non sono stati ove applicabili adottati in via anticipata dalle società della SubHolding. In data 10 gennaio 2008 lo IASB ha emesso una versione aggiornata dell’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali, ed ha emendato lo IAS 27 – Bilancio consolidato e separato. Le principali modifiche apportate all’IFRS 3 riguardano l’eliminazione dell’obbligo di valutare le singole attività e passività della controllata al fair value in ogni acquisizione successiva, nel caso di acquisizione per fasi di società controllate. L’avviamento sarà unicamente determinato nella fase di acquisizione e sarà pari al differenziale tra il valore delle partecipazioni immediatamente prima dell’acquisizione, il corrispettivo della transazione ed il valore delle attività nette acquisite. Inoltre, nel caso in cui la società non acquisti il 100% della partecipazione, la quota di interes- 324 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili senza di pertinenza di terzi può essere valutata sia al fair value, sia utilizzando il metodo già previsto in precedenza dall’IFRS 3. La versione rivista del principio prevede, inoltre, l’imputazione a conto economico di tutti i costi connessi all’aggregazione aziendale e la rilevazione alla data di acquisizione delle passività per pagamenti sottoposti a condizione. Nell’emendamento allo IAS 27, invece, lo IASB ha stabilito che le modifiche nella quota di interessenza che non costituiscono una perdita di controllo devono essere trattate come equity transaction e quindi devono avere contropartita a patrimonio netto. Inoltre, viene stabilito che quando una società controllante cede il controllo in una propria partecipata ma continua comunque a detenere un’interessenza nella società, deve valutare la partecipazione mantenuta in bilancio al fair value ed imputare eventuali utili o perdite derivanti dalla perdita del controllo a conto economico. Infine, l’emendamento allo IAS 27 richiede che tutte le perdite attribuibili ai soci di minoranza siano allocate alla quota di interessenza di pertinenza dei terzi, anche quando queste eccedano la loro quota di pertinenza del capitale della partecipata. Le nuove regole devono essere applicate in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. In data 31 luglio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 39 – Strumenti Finanziari: rilevazione e valutazione, che deve essere applicato in modo retrospettivo dal 1° gennaio 2010. L’emendamento chiarisce l’applicazione del principio per la definizione del sottostante oggetto di copertura in situazioni particolari. Si ritiene che l’adozione di tale emendamento non comporterà effetti significativi sul bilancio delle società. In data 22 maggio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 1 – Prima adozione dei principi contabili internazionali e allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato per consentire alle società che per la prima volta adotteranno gli IFRS dal 1° gennaio 2009 e che decideranno di valutare le partecipazioni in società controllate, collegate o joint-venture al costo, di poter adottare uno dei seguenti valori nel proprio bilancio separato: costo determinato in accordo con lo IAS 27; costo rivalutato, che a sua volta può essere determinato come fair value alla data di transizione agli IFRS oppure come valore contabile della partecipazione alla data di transizione secondo i GAAP locali. L’emendamento stabilisce che tutti i dividendi ricevuti da società controllate, joint ventures e collegate devono essere rilevati nel conto economico del bilancio separato quando si concretizza il diritto a ricevere tali dividendi. In relazione a ciò, é stato rivisto lo IAS 36 – Perdite di valore, per cui, nel valutare se sussistono indicazioni di impairment, nel caso in cui una partecipata abbia distribuito dividendi, è necessario considerare i seguenti aspetti: il valore di libro della partecipazione nel bilancio separato eccede il valore contabile delle attività nette della partecipata (inclusive di eventuali goodwill associati) espresso nel bilancio consolidato; il dividendo eccede il totale degli utili e delle perdite complessive (comprehensive income) della partecipata nel periodo al quale il dividendo si riferisce. Lo IASB ha rilasciato una versione dell’IFRS1 ristrutturato. L’IFRS1 è stato rilasciato per la prima volta nel giugno 2003, e successivamente è stato modificato frequentemente. Di conseguenza, il presente IFRS è diventato più complesso e meno chiaro. Nel 2007, pertanto, la commissione ha proposto, come parte del suo progetto annuale di miglioramento, di modifica- 325 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili re l'IFRS 1 per rendere più agevole la comprensione dei cambiamenti futuri. La nuova versione dell’IFRS 1 appena rilasciato conserva la sostanza della versione precedente. In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in concessione che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno delle società della Sub-Holding. In data 3 luglio 2008 l’IFRIC ha emesso sia l’Interpretazione IFRIC 15 – Accordi per la costruzione di immobili che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca e l’Interpretazione IFRIC 16 – Copertura di un investimento netto in una gestione estera, con cui è stata eliminata la possibilità di applicare l’hedge accounting per le operazioni di copertura delle differenze di cambio originate tra valuta funzionale delle partecipate estere e valuta di presentazione del bilancio consolidato. L’interpretazione chiarisce, inoltre, che, nel caso di operazioni di copertura di una partecipazione in un’impresa estera, lo strumento di copertura può essere detenuto da ogni società facente parte del gruppo e che, in caso di cessione della partecipazione, per la determinazione del valore da riclassificare dal patrimonio netto a conto economico deve essere applicato lo IAS 21 – Effetti della conversione in valuta. In data 27 novembre 2008 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide con lo scopo di uniformare il trattamento contabile delle distribuzioni di attività non liquide ai soci. L’interpretazione, in particolare, chiarisce che un debito per dividendi deve essere riconosciuto quando i dividendi sono stati appropriatamente autorizzati e che tale debito deve essere valutato al fair value delle attività nette che saranno utilizzate per il suo pagamento. Infine, l’impresa deve riconoscere a conto economico la differenza tra il dividendo pagato ed il valore netto contabile delle attività utilizzate per il pagamento. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. In data 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 18 – Trasferimento di attività dai clienti che chiarisce il trattamento contabile da adottare se l’impresa stipula un contratto in cui riceve da un proprio cliente un’attività materiale che dovrà utilizzare per collegare il cliente ad una rete o per fornirgli un determinato accesso alla fornitura di beni e servizi (come per esempio la fornitura di elettricità, gas, acqua). In alcuni casi, infatti, l’impresa riceve delle disponibilità liquide dal cliente al fine di costruire o acquisire tale attività materiale che sarà utilizzata nell’adempimento del contratto. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010. Nell’ambito del processo di Improvement 2008 condotto dallo IASB, la modifica apportata all’IFRS 5 – Attività non correnti destinate alla vendita e attività operative cessate stabilisce che se un’impresa è impegnata in un piano di cessione che comporti la perdita del controllo su una partecipata, tutte le attività e passività della controllata devono essere riclassificate tra le attività destinate alla vendita, anche se dopo la cessione l’impresa deterrà ancora una quota partecipativa minoritaria nella controllata. La modifica deve essere applicata dal 1° gennaio 2010 in modo prospettico. 326 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili In data 8 ottobre 2009, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 32 – Strumenti finanziari: Presentazione: Classificazione dei diritti emessi al fine di disciplinare la contabilizzazione per l’emissione di diritti (diritti, opzioni o warrant) denominati in valuta diversa da quella funzionale dell’emittente. In precedenza tali diritti erano contabilizzati come passività da strumenti finanziari derivati; l’emendamento invece richiede che, a determinate condizioni, tali diritti siano classificati a patrimonio netto a prescindere dalla valuta nella quale il prezzo di esercizio è denominato. 5.7 Revisione contabile Il bilancio consolidato è sottoposto alla revisione contabile della Società Deloitte & Touche S.p.A. 327 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito e alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione iniziale corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, nel quale non sono compresi oneri o proventi di transazione ancorché direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente a conto economico. Eventuali derivati impliciti presenti in strumenti finanziari ibridi, classificati nelle altre categorie di attività o passività finanziarie diverse dalle attività e passività valutate al fair value, non strettamente correlati agli stessi e aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di “derivato”, vengono scorporati dal contratto ospite, classificati nella presente categoria e valutati al fair value, mentre al contratto ospite è applicato il criterio contabile proprio della categoria nella quale è stato classificato. b) Criteri di classificazione Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Held For Trading - HFT): - acquistate per scopi di negoziazione; - appartenenti a portafogli specifici gestiti unitariamente e destinati all’ottenimento di un profitto nel breve termine; - costituiti dal valore positivo di strumenti derivati non designati come strumenti di copertura. c) Criteri di valutazione Successivamente alla valorizzazione iniziale, le attività appartenenti a questa categoria sono valutate al fair value che viene determinato secondo le modalità descritte nel seguito. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria. Solo particolari titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che questo comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. Nel caso di vendita di un’attività finanziaria classificata nel proprio portafoglio di negoziazione, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Vengono classificati fra gli interessi, oltre agli interessi attivi attinenti alle attività finanziarie della specie, anche i differenziali o i margini (positivi o negativi) maturati relativamente a: 328 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili - contratti derivati di negoziazione connessi gestionalmente ad attività o passività designate al fair value (fair value option); - contratti derivati connessi gestionalmente con attività o passività inserite nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti pluriflusso). Il saldo di tutti i differenziali e dei margini maturati su operazioni derivate (incluse quelle dei derivati di copertura) assimilati agli interessi va incluso, secondo il relativo segno algebrico, fra gli interessi attivi o fra quelli passivi. Le componenti reddituali positive o negative attinenti la vendita o la valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, nonché i differenziali ed i margini attinenti a contratti derivati di negoziazione non ricompresi fra gli interessi, sono classificate nella voce 80 - Risultato netto dell’attività di negoziazione. Questo, ad eccezione dei profitti e delle perdite dei contratti derivati connessi gestionalmente ad attività o passività designate al fair value (fair value option) che sono inclusi nella voce 110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito, e alla data di erogazione per i crediti. L’importo rilevato corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, integrato degli oneri o dei proventi di transazione attribuibili specificamente all’operazione. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate tutte le attività finanziarie non costituite da contratti derivati e non classificate nelle altre categorie previste dallo IAS 39 (detenute per la negoziazione, detenute sino a scadenza, valutate al fair value con impatti al conto economico o comprese fra i crediti). Nella posta sono classificati, fra l’altro, titoli rappresentativi di capitale (inclusi gli investimenti di private equity) non destinati alla negoziazione e non costituenti partecipazioni di controllo, di controllo congiunto o di collegamento. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 17 “Altre informazioni” della presente parte della Nota Integrativa. Solo particolari titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività vengono sottoposte, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Qualora, in un periodo successivo, i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore, per un importo comunque non superiore all’ammontare delle rettifiche precedenti. 329 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali su flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che ciò comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La rilevazione a conto economico tra gli interessi attivi del rendimento dello strumento calcolato in base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”) viene effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. I dividendi vengono contabilizzati, nel momento in cui sorge il diritto a ricevere il pagamento. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico rispettivamente nella voce “Utili (perdite) da cessione o riacquisto” o “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta riserva. Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi a seguito di eventi successivi, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale. 3 - Attività finanziarie detenute sino a scadenza Allo stato attuale non sono presenti attività della specie. a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in questa categoria avviene per trasferimento dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di passaggio viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. b) Criteri di classificazione Sono classificabili nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili a scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino alla scadenza. La classificazione di una attività finanziaria come posseduta sino alla scadenza è preclusa qualora, nel corso di un esercizio o dei due precedenti, venisse venduto o riclassificato, prima della loro scadenza, un importo non irrilevante di investimenti classificati in tale categoria, a meno che le vendite o riclassificazioni: – siano così prossime alla scadenza o alla data dell’opzione dell’attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell’attività stessa; – si siano verificate dopo l’incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell’attività finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati; o – siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa pertanto ragionevolmente prevedere. 330 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Parimenti, ogniqualvolta dovesse essere venduto o riclassifcato un importo non irrilevante di investimenti della specie, che non soddisfano le condizioni precedenti, qualsiasi attività finanziaria posseduta sino alla scadenza che residui deve essere riclassificata come disponibile per la vendita. Inoltre, se a seguito di un cambiamento di volontà o del venir meno della capacità, non risulta più appropriato mantenere un investimento in tale categoria, questo viene trasferito tra le attività disponibili per la vendita. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se esse sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore con imputazione a conto economico. Il ripristino di valore non deve determinare un valore contabile che superi il costo ammortizzato che si sarebbe avuto nel caso in cui la perdita per riduzione di valore non fosse stata rilevata. d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore. Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”. In seguito, se i motivi che hanno determinato l’evidenza della perdita di valore vengono rimossi, si procede all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico. 4 – Crediti a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato, il fair value è determinato utilizzando appo- 331 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili site tecniche di valutazione; la differenza rispetto all’importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine, sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti. b) Criteri di classificazione I crediti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali si detiene un diritto sui flussi di cassa derivanti dal finanziamento. I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o, comunque, determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo. Nella voce crediti rientrano, inoltre, i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario e i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Gli accantonamenti a fronte dei rischi di credito attribuibili analiticamente a garanzie rilasciate (crediti di firma) sono classificate nella voce 100 del passivo “altre passività”. c) Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono contabilizzati con il criterio del “costo ammortizzato”, utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Secondo tale metodo il valore rilevato inizialmente viene ammortizzato al tasso di interesse effettivo, che è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri, stimati sulla base delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del finanziamento. Ciò in modo da ottenere esattamente il valore iscritto all’atto della rilevazione iniziale stessa. Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i proventi attinenti alle operazioni di credito lungo la loro vita attesa. Il criterio del “costo ammortizzato” non viene utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 12 mesi) o a revoca, in quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al “costo storico”. Per i crediti senza una scadenza definita o a revoca, i costi e i proventi sono imputati direttamente a conto economico. Il portafoglio crediti è periodicamente sottoposto a ricognizione al fine di individuare eventuali situazioni di deterioramento e di determinare le conseguenti rettifiche di valore. Rientrano fra i crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le sofferenze, gli incagli e i ristrutturati. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella Parte E - Sezione 1 della nota integrativa. Detti crediti sono oggetto di valutazione analitica e la eventuale rettifica di valore deriva dal confronto fra il valore di libro al momento della valutazione e il minore valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, calcolato al tasso effettivo originario. 332 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili In presenza di accordi di ristrutturazione che abbiano modificato le condizioni originarie del prestito, il flusso di cassa previsto viene attualizzato applicando il differenziale fra il tasso effettivo originario e il tasso di ristrutturazione. I flussi di cassa attinenti a recuperi previsti nel breve termine (dodici mesi) non sono attualizzati. Il presunto valore di realizzo utilizzato per la determinazione dei flussi di cassa è stimato tenuto conto di elementi quali: il valore attribuibile, in sede di recupero forzoso, a eventuali garanzie immobiliari sulla base di relazioni di stima interne o esterne o di altri elementi disponibili (detti valori di stima vengono ridotti sulla base di percentuali standard differenziate per tipologie di immobili e localizzazione territoriale), tenuto conto della presenza di altri creditori ipotecari di grado anteriore; la presenza di garanzie sussidiarie; il possibile esito di azioni esecutive; altri elementi disponibili in merito alla capacità di rispondenza del debitore principale e dei suoi eventuali garanti. Sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 o 180 giorni sopra la soglia di rilevanza, in relazione a quanto disposto da Banca d' Italia. Per detti crediti è stata ritenuta adeguata una svalutazione forfetaria, coerente con le metodologie di impairment applicate ai crediti in bonis, con una congrua penalizzazione percentuale, essendo loro riconosciuta, in ogni caso, una maggiore rischiosità. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment e cioè, i crediti in bonis e i crediti non garantiti nei confronti di soggetti residenti in “paesi a rischio” sono sottoposti a valutazione collettiva, per stimarne la componente di rischio implicito. Tale valutazione viene effettuata per singolo rapporto utilizzando, come base, i parametri di rischio (Probabilità di Default - PD) e perdita potenziale (Loss Given Default - LGD) generati dai modelli sviluppati nell’ambito del progetto di adeguamento alla regolamentazione Basilea 2. L’utilizzo gestionale di tali parametri, peraltro, risulta uno dei requisiti normativi richiesti per la validazione dei modelli IRB (Internal Rating Based). Altresì, nella loro applicazione si è tenuto conto anche di correttivi prudenziali, ritenuti necessari per intercettare un possibile andamento negativo del mercato. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziato con riferimento all’intero portafoglio dei crediti in bonis alla medesima data. d) Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o si è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i benefici connessi a detti crediti. Nell’eventualità in cui sia stata trasferita la titolarità giuridica dei crediti ma venga mantenuto il controllo sui flussi finanziari derivanti dagli stessi e i sostanziali rischi e benefici, i crediti non vengono cancellati dal bilancio, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici i crediti vengono cancellati dal bilancio se non è stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi, altrimenti continuano ad essere rilevati 333 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili nella misura del coinvolgimento residuo nell’attività finanziaria. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui, pur in presenza della conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, vi sia la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico pro rata temporis con il metodo dell’interesse effettivo. Le rettifiche di valore analitiche vengono addebitate al conto economico al momento della loro prima determinazione o a seguito di un ulteriore deterioramento del credito. Negli esercizi successivi, qualora vengano meno i motivi che hanno determinato la rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La conseguente ripresa di valore viene accreditata al conto economico. Vengono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito rettificato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario. Le variazioni delle rettifiche di valore collettive accumulate (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) vengono determinate con riferimento all’intero coacervo dei crediti non sottoposti a rettifica analitica. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value a) Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale, tali attività finanziarie vengono rilevate al fair value, rappresentato, salvo differenti indicazioni, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate le attività finanziarie che, indipendentemente dalla loro forma tecnica o prevista durata di impiego, sono designate esplicitamente sin dalla loro prima rilevazione ad essere valutate al fair value, con i risultati valutativi iscritti al conto economico. Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle seguenti circostanze: - si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse; - un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche; - siano presenti derivati impliciti. c) Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 18 “Altre informazioni” della presente parte della Nota integrativa. 334 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili d) Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Nel caso in cui si venda un’attività finanziaria valutata al fair value, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi sono accreditati al conto economico in funzione della loro competenza temporale. Gli utili e le perdite, realizzati dalla cessione o dal rimborso, e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nella voce 110 - “Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value”. 6 - Operazioni di copertura Allo stato attuale non sono presenti operazioni della specie. a) Criteri di iscrizione Le tipologie possibili di coperture sono: coperture di fair value: obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio; copertura di flussi finanziari: obiettivo di coprire l’esposizione alle variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio. b) Criteri di classificazione Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti derivati sono designati di copertura quando esiste una documentazione adeguata e formalizzata in merito alla relazione tra lo strumento coperto e quello di copertura e se è efficace tanto nel momento in cui la copertura ha inizio quanto, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. c) Criteri di valutazione I derivati di copertura sono valutati al fair value. Per verificare l’efficacia dell’operazione di copertura vengono effettuati specifici test. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto, generate dalla variazione del fattore di rischio oggetto di copertura, risultino compensate da quelle dello strumento di copertura. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto (i limiti sono stabiliti dall’intervallo percentuale compreso tra 80% e 125%), per il fattore di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata gestionalmente a livello mensile e contabilmente a ogni chiusura di bilancio, utilizzando: test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia; 335 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili test retrospettivi (fair value hedge), che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altri termini, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta; test retrospettivi (cash flow hedge), finalizzati a verificare l’effettiva esistenza dei nominali delle poste del passivo oggetto di copertura, degli strumenti di copertura utilizzati e l’assenza di variazioni negative del merito creditizio delle controparti connesse agli strumenti derivati di copertura. d) Criteri di cancellazione Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, la contabilizzazione delle stesse, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna possono essere designati di copertura; ogni altra situazione riconducibile a transazioni effettuate tra entità interne al gruppo Sub-Holding è eliminata dal bilancio. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto economico avviene sulla base di quanto segue: i differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse (oltre agli interessi delle posizioni oggetto di copertura) vengono allocati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” o “Interessi passivi e oneri assimilati”; le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura e delle posizioni oggetto di copertura di fair value hedge vengono allocate nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”; le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura di cash flow hedge”, per la parte efficace, vengono allocate in una speciale riserva di valutazione di patrimonio netto “copertura di flussi finanziari futuri”, al netto dell’effetto fiscale differito. Per la parte inefficace tali risultanze vengono contabilizzate a conto economico nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”. 7 - Partecipazioni a) Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione. b) Criteri di classificazione Nella presente voce sono inserite le partecipazioni di controllo congiunto, qualora non annullate a seguito di consolidamento proporzionale, e di collegamento, definito come influenza notevole. Si considerano partecipazioni, oltre alle società in cui si detiene un’interessenza pari o superiore al 20% (o una quota equivalente dei diritti di voto), quelle che per particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza 336 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili notevole, nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di altra natura, per la gestione paritetica dell'attività e la nomina degli amministratori. Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole le interessenze superiori al 20%, nelle quali non si ha di fatto una influenza notevole in quanto non sono presenti propri rappresentanti nella società né si partecipa ai processi decisionali della stessa. c) Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione la partecipazione viene valutata con il metodo del patrimonio netto. Se esistono elementi che pongono in evidenza la possibilità di un deterioramento di valore permanente del valore della partecipazione si procede ad una valutazione del valore di recupero sulla base di elementi quali il valore attuale dei flussi di cassa futuri che la partecipazione potrà generare (incluso il valore di dismissione dell’investimento). Se tale valore risulta inferiore a quello di carico si procede ad una corrispondente rettifica di valore. La registrazione di una rettifica di valore trova contropartita al conto economico. Se vengono a cessare in tutto o in parte i motivi che hanno determinato una rettifica di valore la partecipazione viene rivalutata nei limiti del valore determinato con il metodo del patrimonio netto con conseguente registrazione nel conto economico di una ripresa di valore. d) Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando esse vengono cedute, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connessi. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le variazioni di patrimonio netto che intervengono negli esercizi successivi a quello di prima iscrizione sono riflesse a conto economico e/o a patrimonio secondo la natura degli eventi che le hanno generate. Eventuali rettifiche/riprese di valore connesse con il deterioramento delle partecipazioni nonché utili o perdite derivanti dalla cessione delle stesse vengono rilevati nella voce “Utili (perdite) delle partecipazioni”. 8 - Attività materiali a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione, avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che la società riceverà i benefici economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende oltre al prezzo di acquisto anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione, riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono. b) Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attivi- 337 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili tà materiali che si ritiene di utilizzare per più di un periodo e che sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi. Sono anche compresi in questa voce i beni utilizzati in forza di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. Il valore del bene locato viene sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzo, mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base ad un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei canoni maturati nel periodo, non attribuibile all'ammortamento del debito, è contabilizzata per competenza fra gli interessi passivi. c) Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, al netto di eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione: dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti "cielo-terra"; le opere d’arte, in quanto la loro vita utile non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo. Alle date di redazione delle segnalazioni periodiche e dei bilanci viene valutato se esistono indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore. Nel qual caso si procede al confronto fra il valore di carico e il maggiore fra il fair value (al netto dei costi di cessione) e il valore d’uso nonché alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui vengano a cadere i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore. In sede di prima applicazione degli standard internazionali è stato deciso di utilizzare, per quanto riguarda gli immobili, il valore corrente alla data di transizione come sostitutivo del costo (c.d. “deemed cost”). Detto importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi successivi. I valori derivanti da detta impostazione sono ammortizzati in ogni esercizio a quote costanti in relazione alle loro residue possibilità di utilizzazione. La contropartita alle rivalutazioni originate dall’applicazione del “deemed cost” è stata attribuita, al netto del relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione non distribuibile (v. art. 7, co. 6 del D. Lgs n. 38/05). d) Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o quando vengono ritirate in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio dalla loro futura dismissione. 338 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di valore per deterioramento vengono rilevate al conto economico nella voce “200 – Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali”. Il risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “270 – Utili (perdite) da cessione di investimenti”. 9 - Attività immateriali a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione, avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo dell’attività. Le attività immateriali sono costituite prevalentemente da software applicativo e da avviamento. Un’attività immateriale può essere iscritta come avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell’ipotesi in cui il goodwill non trovi capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico. b) Criteri di classificazione Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici futuri controllabili. Esse includono, principalmente il software e l’avviamento. L’avviamento è rappresentato dall’eccedenza del costo di acquisto di una partecipazione rispetto al fair value, alla data di acquisto, dei beni e degli altri elementi patrimoniali acquisiti. c) Criteri di valutazione Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della presumibile vita utile. Ad ogni data di riferimento (segnalazioni infrannuali o bilanci), in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della attività immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore. Per quanto riguarda l’avviamento, con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore), viene effettuato un test di verifica dell’adeguatezza del valore dello stesso. A tal fine viene identificata l’unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento (cash generating unit). L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al più elevato tra il fair value dell’unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico e non esiste la possibilità che vengano successivamente riprese. 339 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili d) Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure quando non si attende nessun beneficio economico futuro. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche o riprese di valore per deterioramento delle attività immateriali diverse dall’avviamento vengono rilevate al conto economico nella voce “210. Rettifiche/Riprese di valore su attività immateriali”. Il risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “270 - Utili/perdite da cessione di investimenti”. La svalutazione dell’avviamento dovuta al deterioramento del suo valore è iscritta, invece, nella voce “260 – Rettifiche di valore dell’avviamento”. 10 - Attività non correnti in via di dismissione a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Sono classificate in questa voce le singole attività e i gruppi di attività posseduti per la vendita immediata, e la cui vendita deve essere considerata altamente probabile, come stabilito dall’IFRS 5. Figurano in questo ambito singole attività non correnti, unità generatrici di flussi finanziari e gruppi in dismissione costituiti da attività (correnti e non correnti), nonché le passività loro associate. Queste ultime non sono compensate con le relative attività e sono indicate separatamente nello stato patrimoniale. c) Criteri di valutazione Le suddette attività e passività sono valutate al minore tra il valore di carico, determinato secondo i principi IAS/IFRS di riferimento, e il loro fair value al netto dei costi di vendita. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I relativi proventi ed oneri sono rilevati al netto degli oneri fiscali nella voce “310 – Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte”. 11 - Fiscalità corrente e differita a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di imposta vigenti. Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base delle capacità delle società interessate di generare con continuità redditi imponibili positivi, tenendo conto anche dell'effetto dell'adesione al sistema di determinazione del reddito denominato "consolidato fiscale". Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo rappresentati nelle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. 340 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Vengono, inoltre, considerate eventuali diverse situazioni soggettive afferenti le singole società consolidate. b) Criteri di classificazione Le attività e le passività fiscali vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce "Passività fiscali".Le attività e le passività fiscali correnti accolgono le posizioni fiscali maturate alla data di bilancio nei confronti della amministrazione fiscale. Le attività comprendono acconti e crediti di imposta, mentre nelle passività viene appostata una stima prudenziale dell’onere tributario dovuto per l’esercizio. Le attività e passività fiscali correnti connesse all’applicazione dell’imposta sul reddito del Banco di Sardegna, della Banca di Sassari e della Sardaleasing sono contabilizzate tra le “altre attività” e le “altre passività”, per effetto dell’opzione per il consolidato fiscale, in qualità di consolidate. La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. In particolare: - le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in esercizi futuri, quando matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o saranno utilizzabili perdite fiscali a nuovo; - le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili in esercizi futuri a seguito della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili. Sono considerati anche gli aspetti fiscali che sorgono con riferimento alle scritture di consolidamento. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a operazioni imputabili direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate tenendo conto del relativo effetto fiscale. Gli effetti del cambiamento delle aliquote o delle imposte applicabili sono contabilizzate con contropartita al conto economico (o, se del caso, al patrimonio netto) nell’esercizio nel quale è intervenuto il mutamento normativo. 12 - Fondi per rischi ed oneri a) Criteri di iscrizione I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad una obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento passato, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario impiegare risorse atte a produrre benefici economici, ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità. b) Criteri di classificazione In questa voce sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazioni successive alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente trattati dal Principio IAS 19, e i fondi 341 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili per rischi ed oneri trattati dal Principio IAS 37. Le società della Sub-Holding non detengono fondi di previdenza complementare classificati come “fondi interni” ai sensi della vigente legislazione previdenziale, da includere nella sottovoce “Fondi di quiescenza ed obblighi simili”. Tra gli “Altri fondi”, viceversa, sono incluse le passività stimate a fronte di cause passive in essere e revocatorie fallimentari, nonché i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri (premi di anzianità ecc.). c-d) Criteri di valutazione e cancellazione I fondi sono contabilizzati solo nel caso in cui sia possibile effettuare una stima attendibile. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la “migliore stima” dell’onere richiesto per adempiere all’obbligazione alla data di riferimento. I fondi accantonati vengono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la migliore stima corrente. In presenza di un orizzonte temporale di rilievo, l’importo stimato è contabilizzato al suo valore attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva dei tassi swap). Le passività per le quali non può essere effettuata una stima attendibile (passività potenziali) non danno origine ad accantonamenti, ma ne viene fornita adeguata informativa. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La voce del conto economico 190 - Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri comprende gli “interessi passivi” conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo. 13 - Debiti e titoli in circolazione a) Criteri di iscrizione La prima iscrizione viene effettuata al fair value, che generalmente coincide con l’ammontare incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente attribuibili all’operazione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni inferiori a quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto economico. Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Se lo strumento non viene classificato tra le passività finanziarie valutate al fair value, il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un “derivato” a sé stante, qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, mentre al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l’importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato. b) Criteri di classificazione I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e Titoli in circolazione (voce 30 del passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela. Esse comprendono anche le passività subordinate, le passività verso i locatori di attività concesse in leasing finanziario e le operazioni di pronti contro termine passive, mentre escludono le passività finanziarie valutate al fair value (v. al successivo punto 15). 342 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Nel caso di obbligazioni convertibili avviene lo scorporo dello strumento implicito significativo di capitale. Il valore di quest’ultimo viene classificato fra le componenti del patrimonio netto. c) Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione le passività vengono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso effettivo. Tale criterio non viene adottato per le passività a breve termine (dodici mesi). Eventuali derivati impliciti scorporati vengono valutati al fair value e le relative variazioni sono iscritte a conto economico. d) Criteri di cancellazione Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati. La differenza fra il valore di acquisto di una passività e il suo valore di carico è contabilizzata nella voce del conto economico 100 - Utile (perdita) da cessione o riacquisto. 14 - Passività finanziarie di negoziazione a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Comprendono il valore negativo dei contratti derivati che non abbiano finalità di copertura. Inoltre, sono qui classificate le passività finanziarie originate da scoperti tecnici generati dalla attività di negoziazione titoli. c-d-e) Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali I criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali corrispondono a quanto esposto con riferimento alle attività finanziarie detenute per la negoziazione. 15 - Passività finanziarie valutate al fair value a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione Le passività finanziarie della specie sono valutate al fair value. I metodi utilizzati per la determinazione del fair value sono del tutto paragonabili a quelli indicati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. b) Criteri di classificazione In questa categoria sono classificate le passività finanziaria che al momento della rilevazione iniziale (o nel corso del processo di prima applicazione degli IAS/IFRS) viene designata al fair value rilevato a conto economico. 343 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle seguenti circostanze: - si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse; - un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche; - siano presenti derivati impliciti. I contratti derivati a protezione del rischio di tasso di interesse incorporati nei titoli di debito, qui classificati, non sono scorporati e valutati separatamente dallo strumento ospite. Attualmente sono incluse, in questa categoria, obbligazioni a fronte delle quali sono presenti contratti derivati (impliciti o espliciti) a protezione del rischio di tasso di interesse. d) Criteri di cancellazione Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi passivi sono determinati con il metodo dell’interesse effettivo. Le componenti reddituali positive o negative attinenti alla valutazione o cancellazione delle attività finanziarie valutate al fair value sono iscritte al conto economico nella voce 110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. 16 - Operazioni in valuta a) Criteri di iscrizione Al momento della rilevazione iniziale le operazioni denominate in valuta estera sono convertite in euro, applicando il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione stessa. b) Criteri di classificazione Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e passività denominate in valute diverse dall’Euro. c) Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione le poste in valuta estera vengono valorizzate come segue: - le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; 344 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili - le partite non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; - le partite non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. d) Criteri di cancellazione Si adottano i medesimi criteri applicati alle voci di bilancio di pertinenza. Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di estinzione. e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli utilizzati per la prima iscrizione (o per la conversione in occasione del bilancio precedente) sono rilevate nel conto economico del periodo in cui vengono determinate. Quando i principi contabili di riferimento richiedono che un utile o una perdita derivanti dalla valutazione di una attività o passività siano rilevati a patrimonio netto, anche la relativa differenza di cambio è appostata al patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita della specie sono rilevati a conto economico, è contabilizzata al conto economico anche la relativa differenza di cambio. 17 - Attività e passività assicurative Non sono state rilevate attività e passività assicurative. 18 – Altre informazioni 18.1 - Benefici per i dipendenti a-b) Criteri di iscrizione e classificazione Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie previste dallo IAS 19: - i benefici a breve termine per i dipendenti (Short term employee benefits), cioè pagabili al massimo entro dodici mesi dalla effettuazione delle relative prestazioni, che danno luogo, per la parte ancora non erogata alla fine dell’esercizio, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività; - il trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006, che è definibile come un beneficio erogato successivamente al termine del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit5), è stato classificato a voce propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale); - i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili come “altri benefici a lungo termine” (Other employee long term benefits), come ad esempio i premi di anzianità, sono inclusi nella voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri; 5 Questa categoria viene definita dallo IAS 19 come quella in cui bisogna classificare tutti i piani per benefici successivi alla conclusione del rapporto di lavoro diversi da quelli a contribuzione definita. 345 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili - il trattamento di fine rapporto maturato in data successiva al 31 dicembre 2006, per il quale si provvede a versare dei contributi definiti (defined contribution) al fondo di tesoreria gestito dall’INPS o a fondi pensione con personalità giuridica distinta ed autonoma. c) Criteri di valutazione La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e quelle relative agli altri benefici a lungo termine sono esposte in bilancio in base al loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method) determinato da un perito esterno. Secondo tale metodo si procede fra l’altro alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi sulla base di tassi di mercato. e) Criteri di rilevazione delle componenti economiche Per quanto attiene alle remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e agli altri benefici a lungo termine, le variazioni del valore delle passività determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili fra: - costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale nel corso del periodo di riferimento; - interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del piano, che corrispondono alla rivalutazione della passività attribuibile al trascorrere del tempo; - perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate). Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale ad eccezione delle perdite e profitti attuariali i quali vengono iscritti, al netto degli effetti fiscali, in una specifica voce del patrimonio netto. Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la competenza temporale delle prestazioni erogate. Questo anche con riferimento alle quote di TFR che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 destinate al fondo di tesoreria gestito dall’INPS e ai versamenti ai fondi pensione in quanto gli stessi contributi sono versati nel breve termine e non richiedono l’attualizzazione dei relativi flussi di cassa in uscita. 18.2 - Informazioni sul fair value dei debiti e crediti Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value dei crediti e dei debiti valutati con il metodo del costo ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione (mark to model) basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi, utilizzando tassi di interesse correnti sul mercato alla data di bilancio. 346 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili 18.3 - Locazione finanziaria Le operazioni di locazione finanziaria sono contabilizzate applicando la metodologia finanziaria, secondo la quale: a) per le operazioni di impiego: il credito iniziale, corrispondente al valore del bene locato, viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei canoni maturati nel periodo non attribuibile all'ammortamento del credito è contabilizzata per competenza fra gli interessi attivi; b) per le operazioni di finanziamento passivo: Il valore del bene locato viene iscritto in bilancio fra le immobilizzazioni materiali e sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzazione, mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei canoni maturati nel periodo non attribuibile all'ammortamento del debito è contabilizzata per competenza fra gli interessi passivi. 18.4 - Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi I costi della specie, costituiti da spese per ristrutturazione di immobili non di proprietà, vengono capitalizzati in relazione alla possibilità per la banca di trarne benefici economici futuri. Questi sono allocati, come da istruzioni dell’Organo di Vigilanza, alla voce “160 - Altre attività”, non ricorrendo i presupposti per essere iscritti tra le “Attività materiali”. I relativi ammortamenti vengono ricondotti alla voce “220 - Altri oneri/proventi di gestione”. 18.5 - Metodologie di determinazione del fair value Strumenti finanziari quotati in mercati attivi La qualifica di strumento finanziario trattato su mercato attivo è riconosciuta attraverso l’esame di elementi sostanziali che indichino la presenza di controparti, scambi e volumi tali da far ritenere i relativi prezzi rappresentativi del suo valore corrente. Il fair value viene determinato facendo riferimento: al prezzo denaro di chiusura, per le attività in portafoglio o per le passività da emettere; al prezzo lettera di chiusura, per le passività già emesse o le attività da acquistare. Vengono riconosciuti come mercati attivi anche taluni sistemi alternativi di scambio (es. Bloomberg Professional), qualora i prezzi ivi rappresentati posseggano adeguate caratteristiche sopra rappresentate. Per quanto riguarda i derivati quotati si utilizzano i last price forniti dalle strutture preposte al regolamento dei margini di garanzia (Clearing House). Strumenti finanziari non quotati in mercati attivi In assenza di un mercato attivo per un determinato strumento finanziario, si fa ricorso alle seguenti tecniche valutative, con grado decrescente di priorità: esame critico delle più recenti transazioni di mercato; 347 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili riferimento al fair value di strumenti finanziari con le medesime caratteristiche; utilizzo del NAV, fornito dal fondo stesso, nel caso di fondi non quotati; applicazione di modelli di pricing. Riguardo a questi ultimi, la tecnica di valutazione adottata è quella della “discounted cash flow analysis”. Il procedimento si articola in tre fasi: 1. mappatura dei cash flows: riconoscimento dei flussi attesi dallo strumento e distribuzione degli stessi lungo la vita contrattuale; 2. scelta della curva di attualizzazione dei flussi, in considerazione dei fattori di rischio considerati; 3. calcolo del present value dello strumento alla data di valutazione. Individuati i cash flows, viene calcolata l’opportuna curva di l’attualizzazione, attraverso l’utilizzo della tecnica nota come “discount rate adjustment approach”, che considera sia l’effetto del rischio tasso che quello del rischio di credito. Noti tali elementi è possibile calcolare il fair value come somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri degli strumenti finanziari. A particolari tipologie di strumenti finanziari vengono applicati tecniche specifiche necessarie ad evidenziare correttamente le caratteristiche degli stessi: Strumenti derivati Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso modelli quantitativi diversi a seconda della tipologia di strumento. In particolare possiamo distinguere tra: opzioni over-the-counter (OTC) che possono essere rappresentate da opzioni a sè stanti (opzioni “stand alone”), oppure incorporate all’interno di strumenti finanziari complessi. In tema di tecniche di pricing esse si distinguono in: 1. opzioni con payoff risolvibile in formula chiusa, per le quali si utilizzano modelli di pricing comunemente accettati dal mercato (ad esempio, modello di Black & Scholes e varianti); 2. opzioni con payoff non risolvibile in formula chiusa, valutate principalmente con tecniche di simulazione ‘Montecarlo’. interest rate swaps (irs): per la determinazione del fair value degli irs viene utilizzata la tecnica della “net discounted cash flow analysis”; swap strutturati: si procede alla scomposizione dello strumento in una componente “plain” e in una componente opzionale, per definire separatamente i valori al fine di sommarli (“building block”). Titoli strutturati Per i titoli strutturati, vista la natura non deterministica del valore dei cash flows futuri, il fair value è calcolato frazionando il titolo in un portafoglio di strumenti elementari, secondo la tecnica del portafoglio di replica. Il fair value del prodotto strutturato si ottiene sommando le singole valutazioni degli strumenti elementari di cui è composto. Titoli di capitale Per i titoli azionari vengono utilizzati, alternativamente: prezzi desumibili da transazioni sui titoli oggetto di valutazione o su titoli comparabili; valutazioni peritali; multipli di mercato relativi a società similari per dimensione ed area di business; modelli di valutazione comunemente adottati dalla prassi di mercato. 348 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili Solo in via residuale alcuni titoli vengono valutati al costo. Operazioni a termine in valuta Tali operazioni sono valorizzate sulla base dei cambi a termine ricalcolati a fine esercizio, per scadenze corrispondenti a quelle dei contratti oggetto di valutazione. Finanziamenti e crediti Risultano tutti classificati nel portafoglio Loans & Receivables e vengono valutati al costo ammortizzato. Il loro fair value viene calcolato al solo fine di fornirne opportuna informativa in bilancio. Questo, per i crediti di durata contrattuale non superiore ai dodici mesi e per quelli non performing, si stima essere pari al valore contabile; per tutti gli altri rapporti, il fair value si ottiene attualizzando i flussi di cassa contrattuali al netto della perdita attesa calcolata sulla base del merito creditizio del prenditore, utilizzando la corrispondente struttura dei tassi per scadenza. Parametri di individuazione delle curve di mercato. Le tipologie di yield curves utilizzate sono: curve par swap; curve emittenti, rating, settori. Dalle curve par si ottengono poi: curve zero coupon; curve dei tassi forward; curve dei fattori di sconto. Le curve dei tassi zero coupon sono derivate mediante la tecnica denominata bootstrapping. Da esse vengono estrapolati i fattori di sconto con i quali si attualizzano i flussi di cassa generati dagli strumenti finanziari oggetto di valutazione. I tassi forward sono tassi impliciti nella curva zero coupon e sono definiti sulla base della teoria di non arbitraggio. Le curve emittente sono ottenute sommando ai tassi par swap gli spread che esprimono il merito creditizio dell’emittente lo strumento. Sono utilizzate per la valutazione di obbligazioni non quotate. La curva di merito creditizio del Gruppo Bper viene ottenuta attraverso la costruzione di un paniere di emissioni di emittenti bancari comparabili per caratteristiche e rating. E’ utilizzata per la valutazione di tutte le obbligazioni emesse. Volatilità ed altri parametri. Le volatilità e le correlazioni vengono utilizzate principalmente per la valutazione di derivati non quotati. Le volatilità possono essere classificate in: volatilità storiche, stimate come deviazione standard di una serie storica di osservazioni con frequenza giornaliera del logaritmo dei rendimenti del sottostante di riferimento; 349 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili volatilità contribuite, ottenute da information providers; volatilità implicite, ottenute dai prezzi di mercato delle opzioni quotate. Per quanto riguarda le correlazioni, il pricing dei derivati multivariati avviene utilizzando correlazioni di tipo storico. Variazioni del fair value attribuibili a modifiche del merito creditizio (IFRS 7 § 9-10). L’applicazione della Fair Value Option ai finanziamenti e crediti ed alle passività finanziarie prevede che si dia evidenza dell’ammontare delle variazioni di fair value attribuibili a variazioni del solo rischio creditizio dello strumento. Come indicato in precedenza, i fattori di rischio vengono incorporati nella curva di attualizzazione attraverso la tecnica nota come “discount rate adjustment approach”. Caratteristica di tale metodo è la stima separata e indipendente dei diversi componenti di rischio, rischio tasso e rischio credito, che consente di ottenere il c.d. fair value parziale, determinato considerando le variazioni di un solo fattore di rischio. Riguardo il merito creditizio, i fattori considerati sono: il tasso di mercato free risk osservato alla data di valutazione; il credit spread osservato alla data di iscrizione iniziale o alla data di valutazione precedente; il credit spread osservato alla data di valutazione. Attraverso il confronto del fair value di mercato alla data di valutazione con il fair value calcolato utilizzando il rischio credito osservato all’iscrizione iniziale (o, alternativamente, al periodo precedente), risulta possibile determinare le variazioni di fair value imputabili alle sole variazioni del rischio di credito, cumulate o periodali. Si segnala, infine, che nel mese di marzo 2009 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 7 che ha introdotto una serie di modifiche volte a fornire una risposta adeguata alle esigenze di maggiore trasparenza suscitate dalla crisi finanziaria e connesse con l’elevata incertezza dei prezzi espressi dal mercato. Tra tali modifiche si nota in particolare l’introduzione della “gerarchia del fair value” che prevede tre diversi livelli che esprimono altrettanti gradi di “rischiosità”: 1. livello 1: nel caso che lo strumento finanziario sia quotato in un mercato attivo; 2. livello 2: nel caso che il fair value venga misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario; 3. livello 3: nel caso che il fair value sia calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato. Si è mossa in tal senso anche la Banca d’Italia che con l’emanazione del citato aggiornamento della circolare 262/2005 ha previsto una nuova sezione dedicata all’informativa sul fair value (A.3 Informativa sul fair value) nella Nota integrativa, cui si fa rimando. L’attenzione sulla materia è stata richiamata da ultimo anche con il documento congiunto Banca 350 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili d’Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010, che ribadisce l’esigenza della corretta informativa al mercato in materia di strumenti finanziari. 18.6 – Impairment dei titoli azionari classificati come disponibili per la vendita Per quanto concerne l’identificazione di perdite di valore di titoli azionari classificati nel portafoglio AFS (documento IFRIC del 7 maggio 2009), considerata la natura di stabile investimento che caratterizza le interessenze in argomento, coerentemente con la capogruppo, sono state fissate le seguenti soglie di “significatività” e “durevolezza” oltre le quali la riduzione di valore è da considerare obiettiva evidenza di impairment: 1. diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione per 24 mesi consecutivi (cd. diminuzione “prolungata”), oppure 2. decremento del fair value superiore al 50% del valore contabile (cd. diminuzione “significativa”). L’applicazione di tali soglie non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. tab. 4.4 della Parte B dell’attivo della Nota integrativa). 351 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.2 Gerarchia del fair value La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre 2009) prescrive che "le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli: quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data dallo IAS 39 - per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1); Input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2); Input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3)." Come indicato dalla normativa, la gerarchia degli approcci adottati per la determinazione del fair value di tutti gli strumenti finanziari (azioni, fondi, titoli obbligazionari, prestiti obbligazionari emessi e derivati) attribuisce assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare e, in mancanza, alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni significative, ovvero facendo riferimento ad attività e passività similari. Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali. Il Gruppo Bper ha effettuato la classificazione delle proprie attività e passività finanziarie nei diversi livelli di fair value utilizzati sulla base dei seguenti principi: Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati utilizzando un'opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) basata su parametri di mercato osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio considerati. L'utilizzo di queste metodologie di calcolo, consente di riprodurre le valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi attraverso l'utilizzo di parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi. Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante l'inclusione di parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Ne deriva che, la non osservabilità diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed assunzioni da parte del valutatore. In particolare, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie: o con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto. Tale valutazione è una significativa approssimazione del fair value dell'investimento; 352 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili o una metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa, tra le altre, su specifiche ipotesi riguardanti: lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento; il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi (es. multipli di mercato), per la cui stima vengono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate sull'argomento. Gli strumenti finanziari del livello 3, fatta eccezione per un titolo obbligazionario classificato tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (euro 4 mila), sono rappresentativi di interessenze minoritarie a carattere di stabile investimento ancorché non classificabili in bilancio come “partecipazioni”. In particolare, circa 63 milioni di euro sono riferibili a società del Gruppo BPER. I dati di stima ipotizzati nel modello di valutazione applicato comprendono parameri di input non osservabili sul mercato. La sostituzione di uno o più dei predetti parametri con ipotesi alternative, qualora ragionevolmente possibili, si ritiene non possano modificare significativamente il fair value attualmente calcolato. A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value 31-dic-09 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale Legenda L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 353 L1 L2 413.699 12.238 86 426.023 - 65.717 730 66.447 2.629 150.107 152.736 L3 4 94.193 94.197 - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) detenute per la negoziazione 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1. Acquisti 2.2. Profitti imputati a: 2.2.1. Conto Economico − di cui plusvalenze 2.2.2. Patrimonio netto 2.3. Trasferimenti da altri livelli 2.4. Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1. Vendite 3.2. Rimborsi 3.3. Perdite imputate a: 3.3.1. Conto Economico − di cui minusvalenze 3.3.2. Patrimonio netto 3.4. Trasferimenti ad altri livelli 3.5. Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali ATTIVITÀ FINANZIARIE valutate al disponibili per fair value la vendita 4 4 X 3.179 3.238 13 13 - 89.381 9.474 1.031 8.414 29 4.662 4.220 293 293 149 94.193 X - X 46 3.238 3.125 X 4 di copertura 113 3.179 - A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” Con riferimento alle passività finanziarie valuate al fair value, la differenza realizzata tra il prezzo di emissione e il fair value iniziale dello strumento, essendo determinato con valutazioni contenenti dati di mercato non oggettivamente osservabili, non è imputata a conto economico nell’esercizio di collocamento dello strumento ma ammortizzata per tutta la sua durata (come previsto dallo IAS 39 AG76/AG76A) attraverso una metodologia di “spread adjustment” del fair value. Si riporta, di seguito, la riconciliazione delle variazioni nel corso dell’esercizio del saldo di detta differenza. Passività finanziarie valutate al fair value: differenza fair value iniziale Debiti verso banche Differenza sospesa al 31 dicembre 2008 Debiti verso clientela Titoli di debito - - Aumenti per collocamenti effettuati nell’esercizio - - 126 Diminuzioni - - (686) - - 1.326 Residuo al 31 dicembre 2009 354 1.886 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 31-dic-09 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali 31-dic-08 152.231 152.231 Totale 192.079 192.079 Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica 31-dic-09 31-dic-08 Voci/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 405.747 1.1 Titoli strutturati 52.444 4 849.975 53.595 - 5 6.010 - 2.500 4.647 - 405.742 46.434 4 847.475 48.948 - 7.940 - - 7.542 9 - 3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - 4. Finanziamenti - - - - - - 4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - - 4.2 Altri - - - - - - 413.687 52.444 4 857.517 53.604 - 12 13.273 - 39 10.349 - 12 3.381 - 39 3.637 - 1.2 connessi con la fair value option - 9.892 - - 6.712 - 1.3 altri - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) - - - - - - 12 13.273 - 39 10.349 - 413.699 65.717 4 857.556 63.953 - 355 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31-dic-09 A. ATTIVITÀ PER CASSA 1.Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 31-dic-08 458.195 399.549 1 57.002 1.643 7.940 946 6.994 2.449 348 4.197 466.135 903.570 817.706 59 84.318 1.487 7.551 921 6.630 2.537 302 3.791 911.121 11.607 7.892 Totale B 1.678 13.285 2.496 10.388 Totale (A+B) 479.420 921.509 Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value b) Clientela - fair value 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 903.570 7.551 911.121 B. Aumenti 2.593.641 5.470 34 2.599.145 B1. Acquisti 2.557.913 3.931 33 2.561.877 B2. Variazioni positive di fair value 12.115 1.088 13.203 B3. Altre variazioni 23.613 451 1 24.065 C. Diminuzioni 3.039.016 5.081 34 3.044.131 C1. Vendite 2.981.739 4.763 34 2.986.536 C2. Rimborsi 38.296 38.296 C3. Variazioni negative di fair value 117 220 337 C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni 18.864 98 18.962 D. Rimanenze finali 458.195 7.940 466.135 Le esistenze iniziali della tavola sopra riportata comprendono anche le operazioni cedute e non cancellate che nel bilancio 2008 erano viceversa escluse in base alle disposizioni della vigilanza allora vigenti. 356 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica 31-dic-09 31-dic-08 Voci/Valori L1 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Strutturati 4.2 Altri Totale Costo L2 12.237 12.237 10.959 L3 - L1 - L2 L3 13.473 13.473 36.524 49.997 54.268 - 3.179 3.179 3.179 3.366 3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti 31-dic-08 31-dic-09 Voci/Valori 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 16.652 13.473 3.179 12.237 36.524 Totale 12.237 53.176 La voce 3 - Quote di O.I.C.R. è composta per il 36,4,% (4,5 milioni) da portafoglio obbligazionario, per il 39,6% da azionario (4,8 milioni) e per il restante 24% (2,9 milioni) da fondi bilanciati e altri. 3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Titoli di debito A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value C4. Altre variazioni D. Rimanenze finali Titoli di capitale 16.652 950 950 17.602 4.374 11.976 263 989 - Quote di O.I.C.R. - 357 36.524 3.895 1.000 1.278 1.617 28.182 28.182 12.237 Finanziamenti - Totale 53.176 4.845 1.000 1.278 2.567 45.784 32.556 11.976 263 989 12.237 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori L1 31-dic-09 L2 L3 L1 31-dic-08 L2 L3 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 86 730 94.193 89.381 86 730 94.056 89.269 137 112 Totale 86 730 94.193 89.381 Nell’attuale contesto di elevata incertezza dei mercati finanziari è stato emesso, in data 3 marzo 2010, un documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap avente ad oggetto, tra l’altro, l’informativa sugli strumenti finanziari rappresentativi di capitale classificati come “disponibili per la vendita”. Si chiarisce in merito che i titoli in portafoglio non hanno presentato diminuzioni significative o prolungate di fair value tali da manifestare una obiettiva evidenza di perdita di valore. Per quanto concerne le politiche contabili applicate nella valutazione e la disclosure sulla gerarchia del fair value si rimanda ai relativi capitoli della Parte A della Nota integrativa. 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31-dic-09 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale 358 95.009 18.380 76.629 67.822 8.807 95.009 31-dic-08 89.381 18.380 71.001 62.954 8.047 89.381 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore − Imputate al conto economico − Imputate a patrimonio netto B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di FV C4. Svalutazioni da deterioramento − Imputate al conto economico − Imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali - Quote di O.I.C.R. 89.381 10.465 2.022 8.414 X 29 4.837 4.220 468 149 95.009 Finanziamenti - - Totale 89.381 10.465 2.022 8.414 29 4.837 4.220 468 149 95.009 I dettagli sulle principali variazioni dei titoli di capitale inclusi nel portafoglio “available for sale” sono richiamati nel capitolo 2.5 – Attività sui mercati finanziari della Relazione sulla gestione. Con riferimento alle raccomandazioni contenute nel già citato documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap del 3 marzo 2010, l’applicazione delle soglie di evidenza di impairment definite dalla Sub-Holding non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. cap. 18.6 della Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa). Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 Pronti contro termine 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito 31-dic-08 2.320.095 689.247 1.080.471 550.377 533.792 265 16.320 2.320.095 2.320.095 Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 1.438.884 317.875 619.347 501.662 329.954 824 170.884 1.438.884 1.438.800 La “riserva obbligatoria” assolta in via indiretta è compresa nella sottovoce depositi vincolati e ammonta a 189,6 milioni. 6.3 Leasing finanziario Fino a 3 mesi Leasing finanziario da 3 a 12 mesi 82 54 359 da 1 a 5 anni 129 Oltre 5 anni TOTALE - 265 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori Bonis 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cesioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 31-dic-08 Deteriorate 1.328.140 4.376.676 671.611 1.341.812 1.042.347 20.769 20.769 8.781.355 9.118.898 Bonis 155.226 526.194 8.372 153.844 115.286 958.922 981.268 Deteriorate 1.283.035 143.734 4.030.917 622.927 1.234.926 1.386.323 16.689 16.689 8.718.551 9.145.299 168.154 412.029 6.479 81.618 117.552 785.832 806.271 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori Bonis 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale 31-dic-08 Deteriorate 20.769 5.247 15.522 15.522 8.760.586 11.833 354.386 8.394.367 5.598.725 211.851 1 2.583.790 8.781.355 Bonis 958.922 646 958.276 830.774 5.318 122.184 958.922 Deteriorate 16.689 5.260 11.429 11.429 8.701.862 25.563 316.941 8.359.358 5.590.303 336.269 2 2.432.784 8.718.551 785.832 709 785.123 673.722 8.603 102.798 785.832 7.4 Leasing finanziario Fino a 3 mesi Leasing finanziario 45.910 360 da 3 a 12 mesi 137.553 da 1 a 5 anni 555.856 Oltre 5 anni 756.337 TOTALE 1.495.656 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 10.1 Partecipazioni in società controllate in modo congiunto (valutate al patrimonio netto) e in società sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazioni A. Rapporto di partecipazione Impresa partecipante Quota % Sede Tipo di rapporto Sassari Influenza notevole Disponibilità voti % Imprese 1. Krene S.r.l. 40,00 Banco di Sardegna S.p.A. 40,00 Con riferimento alla disponibilità dei voti la percentuale indicata si riferisce interamente a voti effettivi. 10.2 Partecipazioni in società controllate in modo congiunto e in società sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili Denominazioni Totale attivo Ricavi totali Utile (perdita) Patrimonio netto Valore di bilancio consolidato Fair value A. Imprese valutate al patrimonio netto - - - - - - A.1 sottoposte a controllo congiunto - - - - - X A.2 sottoposte a influenza notevole - - - - - - 3.358 1.593 (25) 97 39 B. Imprese consolidate proporzionalmente Le informazioni contabili riportate nella tabella che precede sono desunte dal bilancio al 30 giugno 2009, ultimo disponibile. Il patrimonio netto include l'utile (perdita) del periodo. 1. Krene S.r.l. 10.3 Partecipazioni: variazioni annue 31-dic-09 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Riprese di valore B.3 Rivalutazioni B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Rivalutazioni totali F. Rettifiche totali 31-dic-08 79 40 39 - In merito alle variazioni delle partecipazioni si rimanda a quanto illustrato nella relazione sulla gestione. 361 57 263 263 241 229 12 79 - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120 12.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo 31-dic-09 Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A 259.490 79.027 159.608 8.609 8.419 3.827 66 66 259.556 245.519 75.053 150.665 8.382 7.759 3.660 155 155 245.674 Totale B Totale (A + B) 60.113 14.590 45.523 60.113 319.669 69.588 17.097 52.491 69.588 315.262 B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati 362 31-dic-08 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 12.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni A. B. C. D. E. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette Aumenti: B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni Diminuzioni: C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde Valutazione al costo (1) Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale 75.053 75.053 6.080 310 - 227.744 77.079 150.665 14.902 4.073 1.623 - 48.277 39.895 8.382 2.205 2.119 - 67.704 59.790 7.914 4.929 4.608 - 29.901 26.241 3.660 2.457 2.359 - 448.679 203.005 245.674 30.573 13.469 1.623 - - - - - - - 5.770 2.106 2.106 - 9.118 88 5.959 2.176 3.783 86 1.978 108 1.853 321 4.358 1.821 2.533 98 2.290 98 1.979 14.888 593 16.691 6.309 10.148 - - - - - - - - - - - - 79.027 79.027 159.608 80.537 240.145 17 8.609 42.224 50.833 4 8.485 60.715 69.200 213 3.827 28.190 32.017 234 259.556 211.666 471.222 (1) Voce non applicabile in quanto il gruppo non ha effettuato la valutazione al fair value (v. Parte A – Politiche contabili). 363 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 12.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Totale Terreni A. Esistenze iniziali lorde Fabbricati 17.097 57.575 - 5.084 A.2 Esistenze iniziali nette 17.097 52.491 B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni 3.263 2.774 - 717 - 16 - - - - - - D. Rimanenze finali nette A.1 Riduzioni di valore totali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde - - 3.263 2.041 5.770 9.742 - 222 - 402 - - - - - - 5.770 9.118 5.770 9.118 - - - - 14.590 45.523 - 5.473 14.590 50.996 E. Valutazione al fair value 17.866 55.081 Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata dei beni, a partire dalla data di loro entrata in funzione. Si riporta di seguito la vita utile delle diverse classi di cespiti: Terreni e opere d’arte: non ammortizzati; Immobili: sulla base della vita utile risultante da specifica perizia; Impianti e mezzi di sollevamento: 160 mesi; Mobili e macchine d’ufficio: 100 mesi; Arredamento: 80 mesi; Macchinari, apparecchiature e attrezzature varie: 80 mesi; Banconi blindati: 60 mesi; Macchine elettroniche d’ufficio: da 32 a 60 mesi; Automezzi e motoveicoli: 48 mesi; Impianti interni di comunicazione e telesegnalazione: 48 mesi; Impianti d’allarme: 40 mesi; Radiomobili e cellulari: 24 mesi. 364 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130 13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività 31-dic-09 Attività /Valori Durata definita A.1 Avviamento A.1.1 di pertinenza del gruppo A.1.2 di pertinenza dei terzi A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 31-dic-08 Durata Durata definita indefinita Durata indefinita X X X 5.540 5.484 56 - 3.162 3.162 3.162 - X X X 5.727 5.654 73 - 3.712 3.712 3.712 - Totale 3.162 5.540 3.712 5.727 Le immobilizzazioni immateriali sono costituite essenzialmente da software applicativo ammortizzato in quote costanti per un periodo variabile in base al grado di obsolescenza e che non supera comunque i cinque anni. 13.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita 9.414 3.687 5.727 X X X X 187 187 X 187 X 187 X X 5.540 3.875 9.415 9.415 365 Altre attività immateriali: generate internamente DEF INDEF - - Altre attività immateriali: altre DEF 38.083 34.371 3.712 1.089 1.089 1.639 402 1.237 1.237 3.162 35.271 38.433 9.390 Totale INDEF - 47.497 38.058 9.439 1.089 1.089 1.826 402 1.424 1.237 187 187 8.702 39.146 47.848 18.805 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 14 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del passivo 14.1 Attività per imposte anticipate: composizione IRES Rettifiche di valore su crediti verso la clientela Svalutazione di partecipazioni e di titoli Spese di rappresentanza Accantonamento a fondi per il personale Crediti di firma, revocatorie fallimentari e cause legali in corso Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali Altre imposte anticipate Totale IRAP 67.902 10.868 206 4.598 7.072 419 1.529 92.594 TOTALE 1.601 6 83 1.690 67.902 12.469 212 4.598 7.072 419 1.612 94.284 Le imposte anticipate comprendono euro 93.945 mila con contropartita al conto economico ed euro 339 mila con contropartita al patrimonio netto. 14.2 Passività per imposte differite: composizione IRES Plusvalenze da cessione di immobilizzazioni finanziarie Plusvalenze da cessione di ramo d'azienda Plusvalenze titoli azionari Partecipazioni classificate "disponibili per la vendita" Altre imposte differite Costi relativi al personale Plusvalenze da cessione di beni strumentali Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali Totale IRAP 688 48 319 810 3.742 2.339 47 2.342 10.335 TOTALE 42 2.381 542 1 245 3.211 730 48 319 3.191 4.284 2.339 48 2.587 13.546 Le imposte differite comprendono euro 10.322 mila con contropartita al conto economico ed euro 3.224 mila con contropartita al patrimonio netto. 14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 75.337 29.972 29.972 7.329 22.643 11.364 11.324 11.324 40 93.945 366 31-dic-08 70.542 17.507 17.507 3.228 14.279 12.712 10.595 10.595 2.117 75.337 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 31-dic-08 12.102 552 552 552 2.332 766 766 1 1.565 10.322 13.086 1.118 1.117 707 410 1 2.102 1.123 1.123 979 12.102 14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 31-dic-08 296 43 43 43 339 373 6 6 6 83 83 83 296 14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) 31-dic-09 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 2.904 456 456 456 136 55 55 7 74 3.224 367 31-dic-08 3.040 112 112 112 248 247 247 1 2.904 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 150 dell’attivo e voce 90 del passivo 15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività 31-dic-09 A. Singole attività A.1 Attività finanziarie A.2 Partecipazioni A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali A.5 Altre attività non correnti Totale A - 273 273 Totale B - - Totale C - - Totale D - - B. Gruppi di attività (unità operative dimesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione B.2 Attività finanziarie valutate al fair value B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B.5 Crediti verso banche B.6 Crediti verso clientela B.7 Partecipazioni B.8 Attività materiali B.9 Attività immateriali B.10 Altre attività C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti C.2 Titoli C.3 Altre passività D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche D.2 Debiti verso clientela D.3 Titoli in circolazione D.4 Passività finanziarie di negoziazione D.5 Passività finanziarie valutate al fair value D.6 Fondi D.7 Altre passività 368 31-dic-08 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 16 - Altre attività - Voce 160 16.1 Altre attività: composizione 31-dic-09 31-dic-08 Ritenute su interessi, ritenute e crediti d'imposta su dividendi, acconti di ritenute e addizionali Crediti verso l'Erario per maggiori imposte versate relative a precedenti esercizi e relativi interessi maturati (no imposte sul reddito) 30.756 4.790 3.385 Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela 51.132 48.170 311 367 Assegni di c/c in corso di addebito 14.305 10.171 Assegni di c/c tratti su altri istituti 45.125 20.743 Partite relative a operazioni in titoli 1.051 1.217 38.270 37.664 Competenze da addebitare a clientela o a banche Credito per consolidato fiscale Migliorie e spese incrementative su beni di terzi 9.467 4.995 5.578 14.034 25.529 Altre partite su causali varie 188.294 177.819 Totale 393.063 340.110 Ratei e risconti attivi 369 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato PASSIVO Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 pronti contro termine passivi 2.3.2 altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti 31-dic-08 Totale 221.213 80.802 4.165 132.571 132.571 3.675 221.213 261.337 165.796 7.186 85.251 2.543 82.708 3.104 261.337 Fair value 221.213 261.337 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti 370 31-dic-08 Totale 7.957.411 663.518 605.723 580.009 25.714 206.643 9.433.295 6.964.315 278.047 1.192.580 1.170.744 21.836 241.546 8.676.488 Fair value 9.433.295 8.676.488 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori 31-dic-09 Fair value Livello 1 Livello 2 Valore bilancio Livello 3 31-dic-08 Fair value Livello 1 Livello 2 Valore bilancio Livello 3 A. Titoli 1. obbligazioni 1.512.417 - 1.523.246 - 1.632.666 - 1.632.241 - - - - - - - - - 1.2 altre 1.512.417 - 1.523.246 - 1.632.666 - 1.632.241 - 2. altri titoli 571.338 - - 571.338 450.300 - - 450.300 - - - - - - - - 571.338 - - 571.338 450.300 - - 450.300 1.1 strutturate 2.1 strutturati 2.2 altri Totale 2.083.755 1.523.246 571.338 2.082.966 - 1.632.241 450.300 Con riferimento alle obbligazioni incluse nella voce 30 del passivo, si segnalano nel corso dell’esercizio 454,9 milioni di nuove emissioni, 63,1 milioni di riacquisti sul mercato, 93,9 milioni di rivendite e 605,4 milioni di rimborsi. La voce 2.2 ”altri titoli” nella colonna livello 3 del fair value riporta i certificati di deposito al loro valore nominale. 3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati Totale 31-dic-09 1. Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie della Banca di Sassari di nominali € 36.733.948 (Cod. ISIN IT0003623342) 2.964 Totale 2.964 371 Valuta Tasso d'interesse Euro Euribor 6 mesi + 0,85% Data di scadenza 01.04.2011 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni / Componenti del gruppo 31-dic-08 FV FV* VN FV FV* VN L1 L2 L3 L1 L2 L3 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela - - - - 3. Titoli di debito - - - - - - - - X 3.1.1 Strutturate - - - - 3.1.2 Altre obbligazioni 3.2 Altri titoli - - - - 3.2.1 Strutturati - - - - 3.2.2 Altri - - - - - - - - 3.1 Obbligazioni Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari - - - - - - - - - - - - X X - - - X X X - - - X X X - - - X X - - - X - - - - - - - - - - X - 2.629 - X X 13 4.572 - X 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option X X - 2.629 - - X X X X 13 - 4.572 - - X X 1.3 Altri X - - - X X - - - X X - - - X X - - - X 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option X X - - - X X X X - - - X X 2.3 Altri X - - - X X - - - X X - 2.629 - X X 13 4.572 - X 13 4.572 - X 2. Derivati creditizi Totale B Totale (A+B) X 2.629 X X Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 372 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica 31-dic-09 Tipologia operazioni/Valori FV FV* L2 L1 - - - - - - - - X 1.2 Altri - - - - X - - - - - - - - 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale FV L3 1.1 Strutturati 2. Debiti verso clientela VN FV* VN L1 1. Debiti verso banche 31-dic-08 - X - - - - X 146.598 - 150.107 - 153.208 L2 L3 - - - - - - - - X - - - - - X - - - - - - - - X - - - - X 137.974 - 139.230 - 143.238 X - - - - X - - - - 146.598 - 150.107 - X 137.974 - 139.230 - X 146.598 - 150.107 - 153.208 137.974 - 139.230 - 143.238 Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 Nella voce sono presenti obbligazioni emesse dalle banche consolidate la cui valutazione al fair value, congiuntamente agli strumenti derivati ad esse correlate, permette di eliminare evidenti asimmetrie contabili (v. Parte A - Politiche Contabili). L’ammontare della variazione del fair value attribuibile alla variazione del rischio di credito (interamente intervenuta nel corso dell'esercizio) risulta pari a 3.101 mila cumulati, e a 322 mila riferibili all’esercizio corrente. 5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Debiti verso banche A. B. C. D. Esistenze iniziali Aumenti B.1 Emissioni B.2 Vendite B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Altre variazioni Diminuzioni C.1 Acquisti C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Altre variazioni Rimanenze finali Debiti verso clientela - Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Vedi sezione 14 dell'attivo 373 Titoli in circolazione - 139.230 22.598 14.723 2.157 5.718 11.721 6.121 105 5.495 150.107 Totale 139.230 22.598 14.723 2.157 5.718 11.721 6.121 105 5.495 150.107 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 10.1 Altre passività: composizione 31-dic-09 Somme da riconoscere a banche 31-dic-08 776 722 132.744 161.640 Valore netto delle rettifiche per incasso di crediti per conto terzi 36.499 27.988 Emolumenti di spettanza del personale e relativi contributi previdenziali 11.438 12.757 Somme da riconoscere a terzi per cedole, titoli e dividendi all'incasso 5.321 11.123 Somme da versare all'Erario per conto della clientela e del personale 11.818 10.678 Bonifici da regolare in stanza 34.655 72.940 157 1.318 45.655 47.452 Somme da riconoscere a clientela Anticipi per acquisto di titoli Debiti verso fornitori Rimborso da effettuare all'I.N.P.S. Accantonamenti su garanzie rilasciate Ratei e risconti passivi - 6 3.980 4.085 2.409 2.447 Altre partite di debito verso terzi 10.554 21.593 Debito per consolidato fiscale 35.655 29.250 TOTALE 331.661 403.999 A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10,3 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente. Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31-dic-09 31-dic-08 A. Esistenze iniziali 99.231 98.855 B. Aumenti 5.429 9.125 B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.844 4.655 B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni in diminuzione D. Rimanenze finali 2.585 4.470 12.952 8.749 12.469 8.450 483 299 91.708 99.231 11.2 Altre informazioni Nelle tabelle che seguono vengono riportate le informazioni analitiche relative alla movimentazione del fondo TFR, nonché le principali ipotesi demografiche e finanziarie adottate per la quantificazione del fondo secondo il “Project Unit Credit Method”; la tabella 11.2.3 presenta le informazioni comparative richieste dalla vigente normativa. 374 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 11.2.1 Variazioni del TFR nell’esercizio 31-dic-09 A. Esistenze iniziali B. Aumenti 31-dic-08 99.231 98.855 5.429 9.125 1. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti 2. Oneri finanziari - - 2.844 4.655 3. Contribuzione al piano da parte dei partecipanti 4. Perdite attuariali - - 2.352 4.457 - - 5. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione 6. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - - 233 13 12.952 8.749 12.469 8.450 2. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - - 3. Utili attuariali - - 4. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione - - 5. Riduzioni - - 6. Estinzioni - - 483 299 91.708 99.231 7. Altre variazioni C. Diminuzioni 1. Benefici pagati 7. Altre variazioni D. Rimanenze finali 11.2.2 Principali ipotesi attuariali 31-dic-09 Tassi di attualizzazione Tassi attesi di incrementi retributivi Turn Over Tasso di inflazione 31-dic-08 4,35% n/a 3,27% 1,50% 4,53% n/a 3,12% 1,50% 11.2.3 Informazioni comparative: storia del piano 31-dic-09 Valore attuale dei fondi (+) Fair value delle attività al servizio del piano (-) Disavanzo (avanzo) del piano (+/-) Rettifiche basate sull’esperienza passata alle passiv. del piano – (utili) perdite attuariali Rettifiche basate sull’esperienza passata alle attività del piano 31-dic-08 91.708 99.231 - - 91.708 99.231 2.352 4.457 - - Premesso che la determinazione del valore di iscrizione in bilancio del trattamento di fine rapporto è affidata ad un attuario indipendente, si espongono le metodologie seguite. L’applicazione del “Projected Unit Credit Method” ha comportato: la proiezione, alla data della ipotetica risoluzione del rapporto di lavoro o altra tipologia di corresponsione (es. anticipazioni), delle competenze maturate; l’attualizzazione, alla data di valutazione, dei probabili flussi di uscita. La valutazione del Fondo è stata effettuata analiticamente su ciascun dipendente in servizio alla data di bilancio e senza tener conto di eventuali future assunzioni. Nella proiezione dei cash flows futuri si è anche tenuto conto dell’imposta sostitutiva dell’11% gravante sulle rivalutazioni annue maturate. Il procedimento operativo ha utilizzato le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie di seguito descritte. 375 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato IPOTESI DEMOGRAFICHE Con riferimento alle basi tecniche di natura demografica, le analisi effettuate sulle serie storiche della banca sono state rivolte ad osservare il trend, dal 2007 al 2008, delle seguenti cause di eliminazione: decessi: è stata adottata la tavola di sopravvivenza ISTAT, distinta per età e sesso, del 2003; inabilità: si sono adottate le tavole utilizzate per il modello INPS per generare “le prime proiezioni al 2010”; risoluzione del rapporto: sono state condotte osservazioni aziendali, distinguendo per età, sesso e qualifica contrattuale; nelle valutazioni attuariali l’orizzonte di sviluppo considerato è stato di 60 anni di età per le donne e di 65 per gli uomini; anticipazioni: anche in questo caso sono state condotte osservazioni aziendali per determinare frequenze e medie ai fini della determinazione delle ipotetiche uscite dei volumi maturati; le ipotesi formulate hanno indotto ad utilizzare i valori calcolati come media degli ultimi due anni e corrispondenti in un coefficiente del 3,70%, la probabilità di accedere all’anticipazione e del 68% quello dell’importo maturato richiesto. IPOTESI ECONOMICO - FINANZIARIE I fattori determinanti le basi tecniche economico-finanziarie ai fini del calcolo del valore attuale del trattamento di fine rapporto, sono i seguenti: inflazione: sono state considerate le ipotesi indicate nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria 2010-2013 che prevede una inflazione programmata pari all’1,50%; tasso di attualizzazione: nella valutazione dei benefits è stato adottato un tasso di attualizzazione determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di valutazione, di titoli obbligazionari di aziende primarie ed è stata utilizzata la curva dei tassi Euro Industrial (fonte Bloomberg) al 31 dicembre 2009. 376 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Componenti 31-dic-09 31-dic-08 1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri 32.127 39.678 21.641 29.443 6.786 6.398 3.700 3.837 Totale 32.127 39.678 A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10,3 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente. 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Totale Voci/Componenti Fondi di quiescenza A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali Altri fondi - 39.678 7.029 4.768 1.069 1.192 14.580 9.974 4.606 32.127 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi Gli altri fondi per rischi ed oneri, per un importo complessivo di 32,1 milioni di euro, sono composti da: - controversie legali (21,6 milioni) con all'interno cause passive (11,2 milioni) e revocatorie fallimentari (10,4 milioni); - oneri per il personale classificabili come “altri benefici a lungo termine” per 6,8 milioni, con l’esclusione dei premi di produttività da corrispondere nell’esercizio successivo compresi tra le “altre passività” 1; - altri fondi (3,7 milioni). Le stime delle obbligazioni sono state fatte in modo che gli accantonamenti risultino sufficientemente attendibili. In particolare, per quanto attiene alla tipologia delle controversie legali, che rappresentano il 67,4% del totale dei fondi in oggetto, la data di esborso è stata determinata in modo analitico, tenendo conto dei vari gradi di giudizio e dei tempi di conclusione dello stesso, mentre gli accantonamenti sono stati calcolati sulla base delle somme richieste, comprensive delle spese giudiziarie e dei vari gradi di giudizio. Non sussistono alla data di riferimento del bilancio passività potenziali significative così come definite dallo IAS 37. Ciò tenuto conto di quanto esposto sopra con riferimento alle verifiche dell’Amministrazione Finanziaria e alla cessione della partecipata Bipiesse Riscossioni S.p.A. (v. Parte A – Politiche contabili, par. 5.1 e 5.3). 1 La Banca d’Italia ha chiarito con l’aggiornamento della circolare 262/2005 del 18 novembre 2009 che i premi di produttività da corrispondere al personale nell’esercizio successivo vanno inclusi nella voce “100 - altre passività” e non nella voce 120 – Fondi per rischi ed oneri. Nella tabella 12.1, la voce “oneri per il personale” del 2008, non comprende tali premi, si è proceduto infatti alla riclassifica della voce con le “altre passività” per un ammontare di 10,3 milioni di euro. 377 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220 15.1 "Capitale" e "azioni proprie": composizione Totale 31-dic-09 Voci/Valori 1. 2. 3. 1. 2. 3. Capitale Azioni ordinarie Azioni risparmio Azioni privilegiate Azioni proprie: Azioni ordinarie Azioni risparmio Azioni privilegiate Totale 155.248 131.945 19.800 3.503 (52) (52) 155.196 Totale 31-dic-08 155.248 131.945 19.800 3.503 (52) (52) 155.196 Le azioni proprie si riferiscono alle azioni della controllata Banca di Sassari 15.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio - interamente liberate - non interamente liberate Ordinarie Altre 43.981.509 43.981.509 43.981.509 43.981.509 43.981.509 - 7.767.745 7.767.745 7.767.745 7.767.745 7.767.745 - 15.3 Capitale: altre informazioni Il capitale sociale del Banco, le cui azioni sono integralmente sottoscritte e versate, è composto da n. 43.981.509 azioni ordinarie, n. 6.600.000 azioni di risparmio e n. 1.167.745 azioni privilegiate di valore nominale unitario pari a € 3,00. Il capitale che complessivamente ammonta a 155,2 milioni non ha subito variazioni nel corso dell’esercizio. 15.4 Riserve di utili: altre informazioni In merito alle riserve di utili si rimanda a quanto illustrato nella nota integrativa del bilancio individuale dell’azienda bancaria. 378 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Importo Importo 31-dic-09 31-dic-08 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 483.157 486.468 a) Banche 20.607 20.055 b) Clientela 462.550 466.413 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 357.565 357.928 a) Banche 331 5.882 b) Clientela 357.234 352.046 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 466.362 580.615 a) Banche 8.061 59.894 i) a utilizzo certo 7.949 59.782 ii) a utilizzo incerto 112 112 b) Clientela 458.301 520.721 i) a utilizzo certo 47.764 111.667 ii) a utilizzo incerto 410.537 409.054 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 700 13.652 6) Altri impegni Totale 1.307.784 1.438.663 A seguito dell’aggiornamento della circolare della Banca d’Italia 262/2005 del 18 novembre 2009 si segnala che, ai fini della comparazione dei dati, l’ammontare degli impegni assunti verso i sistemi interbancari di garanzia (FITD) del 2008, già incluso tra gli “impegni irrevocabili”, è stato riclassificato tra le “garanzie rilasciate di natura finanziaria – Banche”. Operazioni 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Importo 31-dic-09 Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 375.291 - Importo 31-dic-08 763.099 - 5. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Importo 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) acquisti 1. regolati 2. non regolati b) vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni Le “altre operazioni” sono interamente costituite dalle evidenze relative alla raccolta ordini. 379 319.874 319.874 - 1.342.600 1.342.600 5.993.923 1.793.765 4.200.158 5.899.154 535.459 1.298.751 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Titoli di debito Voci/Forme tecniche Finanziamenti Totale 2009 Altre operazioni Totale 2008 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 14.375 3.448 17.823 49.239 2. Attività finanziarie valutate al fair value 445 445 1.625 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 24.585 24.585 55.623 6. Crediti verso clientela 231 441.629 441.860 577.772 7. Derivati di copertura X X 8. Altre attività X X 17 17 54 Totale 15.051 466.214 3.465 484.730 684.313 Tra i finanziamenti della voce “crediti verso clientela” sono compresi euro 40,4 milioni di interessi relativi a posizioni che risultano classificate come “deteriorate”. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Totale 2009 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Totale 2008 466 1.558 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario Totale 2009 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario Totale 2008 46.173 74.825 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale Titoli (4.237) (87.408) X X X (91.645) X X X (64.166) (5.549) X X (69.715) Altre operazioni 3.465 Totale 2009 (4.237) (87.408) (64.166) (5.549) (161.360) Totale 2008 (5.913) (187.628) (80.881) (1.233) (5.771) (281.426) 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Totale 2009 Interessi passivi su passività finanziarie in valuta Totale 2008 (41) (1.118) 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Totale 2009 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario 380 Totale 2008 - (4) Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Totale 2009 Tipologia servizi/Valori Totale 2008 a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi 2.770 2.734 31.783 32.942 943 2.449 930 981 1.881 1.874 1.881 1.874 862 1.039 1.391 1.394 6.063 7.005 1.526 1.824 18.187 16.376 3.045 2.994 15.142 13.382 27.888 26.531 199 228 40.767 34.776 48.826 31.198 Totale 152.233 128.409 Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che la nuova sottovoce “i) tenuta e gestione dei conti correnti” include € 20.503 mila provenienti dalla voce 220 - Altri oneri/proventi di gestione e 14.273 mila euro precedentemente compresi nella sottovoce “j)altri servizi”. La sottovoce altri servizi è costituita principalmente da commissioni su finanziamenti non in conto corrente, per 29,8 milioni, e da commissioni su servizi POS e carte di credito per 5,6 milioni. 2.2 Commissioni passive: composizione Totale 2009 Servizi/Valori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi (77) (929) (36) (675) (675) (218) (745) (25.611) Totale (27.362) La sottovoce altri servizi è costituita da commissioni su carte di credito per 12,1 milioni e da convenzioni per 6,8 milioni. 381 Totale 2008 (30) (1.152) (31) (793) (793) (328) (654) (19.488) (21.324) Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione Totale 2009 Proventi da Dividendi quote di O.I.C.R. 325 1.399 X 1.724 Voci/Proventi A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni Totale - Totale 2008 Proventi da Dividendi quote di O.I.C.R. 706 1.757 2.463 X - Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Utili da negoziazione (B) Plusvalenze (A) 13.203 12.115 1.088 X X 382 (337) (117) (220) - (115) (22) (93) - Risultato netto [(A+B) − (C+D)]]] 22.438 21.213 1.224 1 - X (2.811) (2.811) (2.811) X (2.926) 152 2.177 2.177 (69) 683 1.563 24.767 X 2.396 2.396 2.396 - X 14.623 Perdite da negoziazione (D) 9.687 9.237 449 1 - 1.420 1.420 737 683 X Minusvalenze (C) 12.083 (391) (391) (391) X (728) Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Totale 2009 Voci/Componenti reddituali Utili Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale passività Perdite Totale 2008 Risultato netto Utili Risultato netto Perdite 976 976 976 - 976 976 976 26 26 26 - 26 26 26 453 453 (683) (683) (230) (230) 1.030 1.030 (83) (83) 947 947 Sezione 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voci 110 7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Operazioni/Componenti reddituali Utili da realizzo (B) Plusvalenze (A) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo (D) Risultato netto [(A+B) −(C+D)] 1. Attività finanziarie 1.278 1.734 (263) (1) 2.748 1.1 Titoli di debito 18 (263) (1) (246) 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.278 1.716 2.994 1.4 Finanziamenti 2. Passività finanziarie 105 (2.157) (170) (2.222) 2.1 Titoli di debito 105 (2.157) (170) (2.222) 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 4. Derivati creditizi e finanziari 1.847 (321) 1.526 Totale 3.230 1.734 (2.741) (171) 2.052 Il risultato economico delle passività finanziarie, al netto dell’effetto attribuibile alla variazione del rischio di credito dell’esercizio, pari a € 322 mila, risulterebbe in perdita di € 2.544 mila (6.958 mila nel 2008). Tale valore, confrontato con il risultato economico degli strumenti derivati, mette in evidenza l’effetto compensativo delle valutazioni di tali strumenti finanziari derivante dall’adozione della fair value option, dimostrando contabilmente la sostanziale relazione di copertura gestionale esistente tra le poste in oggetto. Si rimanda alla Parte A per maggiori dettagli relativi all’applicazione della FVO. 383 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 8 – Le rettifiche di valore nette per deterioramento - Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Specifiche Cancellazioni A. Crediti verso banche Riprese di valore Specifiche Di portafoglio Altre A Totale 2009 Di portafoglio B A Totale 2008 B - - - - - - - - - − Finanziamenti - - - - - - - - - − Titoli di debito - - - - - - - - - (20.837) (127.278) B. Crediti verso clientela (7.928) 18.381 68.695 - 9.621 (59.346) (42.730) − Finanziamenti (20.837) (127.278) (7.928) 18.381 68.695 - 5.528 (63.439) (42.730) − Titoli di debito - - - - - - 4.093 4.093 - (20.837) (127.278) (7.928) 18.381 68.695 - 9.621 (59.346) (42.730) C. Totale 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie:composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Specifiche Cancellazioni Riprese di valore Di portafoglio Altre Specifiche A Totale 2009 Di portafoglio B A B Totale 2008 A. Garanzie rilasciate - (1.844) - - 1.947 - - 103 (1.033) B. Derivati su crediti - - - - - - - - - C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - - D. Altre operazioni - - - - - - - - - E. Totale - (1.844) - - 1.947 - - 103 (1.033) Legenda A = Da interessi B = Altre riprese 384 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180 11.1 Spese per il personale: composizione Totale 2009 Tipologia di spese/Valori Totale 2008 1) Personale dipendente (212.033) (215.039) a) salari e stipendi (156.543) (156.342) (37.363) (38.702) (9.096) (7.773) b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - - (2.849) (4.650) - - - a contribuzione definita - - - a benefici definiti - - (4.683) (6.260) (4.683) (6.260) - - g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - - (1.499) (1.312) 2) Altro personale in attività (1.009) (1.476) 3) Amministratori e sindaci (2.100) (2.250) (215.142) (218.765) i) altri benefici a favore dei dipendenti 4) Personale collocato a riposo Totale Nella sottovoce "altro personale" figurano i contratti di lavoro atipico. La sottovoce 1.C “indennità di fine rapporto” rileva i versamenti del TFR effettuati direttamente all’INPS a ad altri fondi esterni a contribuzione definita, in precedenza compresi nella sottovoce 1. g) “versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita”. Si è provveduto, pertanto, a riclassificare dette sottovoci dell’esercizio a raffronto. 11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Totale 2009 Personale dipendente: a) dirigenti b) totale quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale Totale 3.277 49 943 2.285 9 3.286 La sottovoce "altro personale" è costituita dai dipendenti con contratti di lavoro di tipo interinale Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media ponderata dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati nell’anno. Nel calcolo della voce sono inclusi i dipendenti di altre società distaccati presso l’azienda e sono esclusi i dipendenti della banca distaccati presso altre società. I dipendenti part-time vengono considerati al 50%. 385 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato 11.5 Altre spese amministrative: composizione Totale 2009 1 imposte indirette e tasse 1 - imposte di bollo 2 - tasse sui contratti di borsa 3 - imposta comunale sugli immobili 4 - altre 2 manutenzioni e riparazioni 3 affitti passivi 4 postali, telefoniche e telegrafiche 5 canoni di trasmissione dati 6 pubblicità 7 consulenze legali e diverse 8 locazioni di procedure e macchine per elaborazione dati 9 assicurazioni 10 pulizia locali 11 stampati e cancelleria 12 energia e combustibile 13 trasporti 14 spese per addestramento e rimborsi al personale 15 informazioni e visure 16 vigilanza 17 utilizzi di servicing esterni per cattura ed elaborazione dati 18 contributi associativi e simili 19 spese condominiali 20 diverse e varie TOTALE (28.376) (22.493) (1.036) (4.847) (9.918) (12.071) (9.390) (5.796) (1.601) (10.717) (3.363) (3.871) (3.504) (4.537) (5.096) (5.953) (2.259) (2.937) (3.831) (13.935) (878) (427) (6.614) (135.074) Totale 2008 (28.053) (21.517) (1.114) (5.422) (9.076) (10.960) (8.867) (5.076) (2.606) (8.983) (10.606) (3.497) (3.440) (4.550) (4.727) (5.403) (2.964) (2.673) (3.964) (5.877) (816) (252) (8.303) (130.693) Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 190 12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Totale 2009 A B Accantonamenti 1. Per controversie legali 2. Altri Riprese 1.Per controversie legali 2. Altri TOTALE (5.384) (4.549) (835) 3.125 2.296 829 (2.259) 386 Totale 2008 (6.494) (6.273) (221) 1.962 1.962 (4.532) Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 13 – Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali – Voce 200 13.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Ammortamento (a) Attività/Componente reddituale A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Rettifiche di valore per deterioramento (b) (10.478) (10.076) (402) (72) (72) (10.550) Totale Riprese di valore (c) - Risultato netto (a + b – c) - (10.478) (10.076) (402) (72) (72) (10.550) Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 210 14.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione Ammortamento (a) Attività/Componente reddituale A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall’azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Rettifiche di valore per deterioramento (b) (1.237) (1.237) (1.237) Totale Riprese di valore (c) - Risultato netto (a + b – c) - (1.237) (1.237) (1.237) Sezione 15 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220 15.1 Altri oneri di gestione: composizione Totale 2009 rimborso interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione ammortamento spese per migliorie su beni di terzi ricondotti ad altre attività Totale 2008 (497) (2.218) (1.702) (1.810) (99) (1.515) sopravvenienze passive e insussistenze altri oneri (12.417) (6.322) TOTALE (14.715) (11.865) 15.2 Altri proventi di gestione: composizione Totale 2009 affitti attivi recuperi di imposta recupero interesse per incassi e pagamenti in stanza di compensazione altri proventi Totale 2008 2.874 2.690 25.378 24.591 523 2.354 13.782 16.585 TOTALE 42.557 46.220 Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che è stato riclassificato alla voce 40 Commissioni attive l’importo di 20,5 milioni come conseguenza dell’aggiornamento della normativa di vigilanza. 387 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 16 – Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 240 16.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Totale 2009 Componenti reddituali/Settori 1) Imprese a controllo congiunto A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altri proventi B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altri oneri Totale 2008 Risultato netto - - Risultato netto Totale (10) (10) (10) (10) (241) (229) (12) (241) (241) 2) Imprese sottoposte a influenza notevole A. Proventi 1. Rivalutazioni 2. Utili da cessione 3. Riprese di valore 4. Altri proventi B. Oneri 1. Svalutazioni 2. Rettifiche di valore da deterioramento 3. Perdite da cessione 4. Altri oneri Sezione 18 – Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 260 18.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Totale 2009 Totale 2008 (187) Rettifiche di valore dell'avviamento (246) La rettifica si riferisce all’avviamento del ramo d’azienda Leasingvest S.p.A., acquisito dalla Sardaleasing nel 2004. Sezione 19 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 270 19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Totale 2009 Componenti reddituali/Settori Totale 2008 A. Immobili 619 - Utili da cessione 619 942 - (180) B. Altre attività 321 (33) - Utili da cessione 835 343 (514) 940 (376) 729 - Perdite da cessione - Perdite da cessione Risultato netto 388 762 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290 20.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Totale 2009 Componenti reddituali/Settori 1. Imposte correnti (-) Totale 2008 (49.194) (53.060) 2.037 1.062 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 381 500 18.608 4.795 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) 1.780 984 (26.388) (45.719) 20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Componenti/Valori IRES Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte IRAP 82.610 Totale 82.610 Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP 218.831 Totale 82.610 301.441 Aliquota fiscale teorica 27,50% 3,90% Onere fiscale teorico 22.718 11.756 34.474 (12.705) (1.702) (14.407) 5.660 661 6.321 - - - 15.673 10.715 26.388 Minori imposte per proventi non tassati o tassati a titolo d'imposta Maggiori imposte per oneri non deducibili Crediti di imposta Onere fiscale effettivo Sezione 22 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 330 22.1 Dettaglio della voce 330 “utile d’esercizio di pertinenza di terzi” Totale 2009 Utile d’esercizio di pertinenza di terzi Totale 2008 2.567 389 1.746 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte D Redditività complessiva Parte D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA Voci 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. 130. 140. Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Totale altre componenti reddituali Redditività complessiva (Voce 10+110) Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 390 Importo Lordo Imposta sul reddito X X 6.822 7.947 (1.125) (1.125) (2.483) (367) (428) 61 61 89 4.339 4.339 (278) (278) Importo netto 56.222 6.455 7.519 (1.064) (1.064) (2.394) X X 4.061 60.283 2.500 X X 57.783 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA SEZIONE 1 – RISCHI DEL GRUPPO BANCARIO 1.1 RISCHIO DI CREDITO Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali Nel corso dell’esercizio 2009 la struttura creditizia del Banco di Sardegna e delle sue controllate, malgrado un quadro di profonda crisi dell’intero sistema economico mondiale, ha proseguito nel tradizionale intento di fornire adeguate risposte, in termini di assistenza finanziaria, nell’ambito del contesto socio-economico di riferimento, mantenendo effettivo il perseguimento degli obiettivi prefissati all’indomani dell’avvenuta riorganizzazione strutturale interna, pur se in chiave di maggior prudenza nelle linee di condotta e nei criteri di sviluppo adottati. In piena sintonia con le direttive della Capogruppo in tema di rigore nella valutazione del merito di credito ed attenzione particolare nel rapporto con il cliente, è stata raccolta la sfida imposta dalla delicata congiuntura economica, assicurando interventi diretti al sostegno e rilancio in settori storicamente importanti del substrato economico della Sardegna e non privi di apprezzabili margini di crescita, quale quello delle piccole e medie imprese, con particolare riguardo ai comparti artigiano, edilizio, del commercio, dell'agro industria e turistico alberghiero. Nell’ambito della più generale ristrutturazione organizzativa del Gruppo Bper è proseguita la riorganizzazione delle strutture Direzionali relative all’Area Clienti, intrapresa nel corso dell’esercizio precedente. La divisione compartimentale della clientela ha determinato, inoltre, l’adozione di una nuova articolazione organizzativa della Rete Commerciale, con conseguente modifica del relativo Ordinamento. La continua e rapida evoluzione della società e dei mercati rende necessaria una costante ed attenta attività di studio nei singoli settori di intervento creditizio per la predisposizione di nuovi prodotti destinati al soddisfacimento delle esigenze di volta in volta ravvisate. Sul versante dei finanziamenti in agricoltura, a riprova della tradizionale attenzione riservata al comparto, vi è una sostanziale conferma delle linee guida adottate in passato, atte a sostenere una politica di incentivazione creditizia. Vista la vocazione turistica del territorio sardo, una posizione di particolare interesse assume il settore alberghiero e dei servizi turistici in genere. Il Banco di Sardegna e le società della SubHolding prestano da sempre particolare attenzione al comparto e mettono a disposizione della clientela di riferimento una serie di prodotti specifici caratterizzati da condizioni appetibili e modalità di erogazione veloci. La ripresa degli interventi pubblici a supporto delle imprese industriali, artigiane e di servizi, registratasi fin dalla seconda metà dell’anno 2007, è proseguita anche nel corso del 2009, con la pubblicazione di Bandi regionali per il sostegno delle aziende impegnate nei succitati settori mediante gli strumenti agevolativi di volta in volta previsti. 391 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sul fronte dei finanziamenti destinati alla casa di abitazione notevole rilevanza viene attribuita all'esigenza, particolarmente sentita dalla clientela, volta ad ottenere risposte alle istanze presentate in tempi relativamente brevi. Nella necessità di soddisfare in maniera capillare la domanda della clientela, assecondando le tendenze evolutive del mercato e rendendo quanto più completa l'offerta creditizia, appare continua ed intensa la ricerca ed il rinnovamento di prodotti finanziari destinati a finalità diverse, quali l'acquisto e l'installazione di impianti fotovoltaici da parte di privati e imprese, il soddisfacimento di bisogni aziendali di imprese e liberi professionisti nonché di esigenze di medio periodo della clientela privata, il sostegno economico agli associati ai Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi convenzionati, mediante l’offerta di prodotti creditizi delle tipologie più varie, il supporto alle imprese a fronte degli impatti finanziari determinati da eventi ciclici, quali esborsi supplementari per il pagamento di tredicesime e quattordicesime mensilità. La contrazione economica mondiale seguita alla crisi finanziaria che ha investito gli Stati Uniti d’America ha determinato, anche a livello imprenditoriale, notevoli difficoltà di gestione, difficoltà tuttora sentite specie nei rapporti fra il mondo dell’impresa e quello del credito. Nell’intento di favorire, in qualche modo, la continuità nell’afflusso delle risorse finanziarie al sistema produttivo di base, caratterizzato dal tessuto delle piccole e medie imprese, è stato siglato in corso d’esercizio, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, un accordo fra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni delle categorie produttive, che prevede modalità d’intervento volte alla sospensione, a determinate condizioni, dei debiti delle imprese summenzionate, sì da indirizzare le risorse liquide alla gestione ordinaria dei fattori produttivi, in attesa di un’inversione del ciclo economico. Il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari, così come la Capogruppo, hanno aderito al protocollo in questione, rendendolo operativo in conclusione d’anno. 2. Politiche di gestione del rischio di credito Allo scopo di assicurare un’armonica coesistenza fra il principio di ricerca del profitto nell’attività d’impresa ed una consapevole e ponderata assunzione dei rischi legati all’esercizio del credito, sono adottate strategie che non tralasciano di fornire prioritaria importanza al miglioramento dell’efficienza di gestione ed alla rigorosa misurazione e controllo dei rischi predetti, mediante l’integrazione dei relativi sistemi interni con appropriati strumenti, nel rispetto di quanto indicato negli accordi di Basilea 2. L’accoglimento nell’Ordinamento Italiano dei principi elaborati in tali accordi ha determinato, come ovvio, un’intensa attività di riorganizzazione delle metodologie dedicate alla concessione del credito e di rivisitazione dei criteri di valutazione dei rischi connessi. Gli stessi accordi di Basilea, unitamente alla riorganizzazione della Rete commerciale a suo tempo effettuata ed al continuo ampliamento del mercato di riferimento conseguente alla attivazione di nuove strutture nella Penisola, sono alla base dei crescenti investimenti destinati alla formazione del personale delle Filiali in materia di gestione del credito e di valutazione dei relativi rischi. 392 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 2.1 Aspetti organizzativi La struttura organizzativa preposta alla gestione del rischio di credito si sviluppa secondo una disposizione piramidale, il cui vertice è costituito dai Consigli di Amministrazione, ai quali spetta, fra l’altro, anche la funzione di indirizzo in materia creditizia, nel rispetto dei criteri previsti dalla Capogruppo, per diramarsi, per il tramite dei Comitati, delle strutture di Direzione Generale e delle Aree territoriali, attraverso le Filiali e Agenzie disposte a presidio del territorio. In questo contesto la Direzione Area Clienti del Banco di Sardegna è chiamata a svolgere le funzioni di gestione e sviluppo delle relazioni con la clientela della Banca, sia per quanto attiene l’attività commerciale che creditizia, di coordinamento delle politiche commerciali della Banca e società controllate, di indirizzo e controllo delle relazioni di credito, di verifica circa la regolarità amministrativa dei rischi di credito e il rispetto delle procedure di concessione del credito, di predisposizione della normativa generale e di gestione degli adempimenti operativi e formali relativi ai fidi, alle garanzie assunte a presidio ed alle garanzie prestate dalla Banca, di gestione amministrativa dei finanziamenti a medio/lungo termine, di consulenza e assistenza in materia di credito agli operatori nei vari settori economici, di definizione e attuazione delle politiche commerciali e realizzazione dei relativi obiettivi. In tema di limitazione alla concentrazione dei rischi, la Direttiva di Gruppo ha da tempo introdotto, in aggiunta alla figura del “Grande Rischio”, quella del “Grande Fido” (posizioni che, per linee di credito dirette proprie e/o dell’intero Gruppo Societario di appartenenza, presentano accordati e/o utilizzi pari o superiori ad un determinato limite), assimilandone la disciplina. Infatti, la concessione di affidamenti in favore di soggetti la cui posizione di rischio rientra nella categoria del “Grande Fido” fissata dalla Capogruppo o del “Grande Rischio” ai sensi della normativa di Vigilanza, è sottoposta alla preventiva autorizzazione della Capogruppo (c.d. “nulla osta”). Nell’ambito dell’attività di Sub-Holding, il Comitato Consultivo Interaziendale, provvede all’esame preventivo delle domande concernenti l’assunzione di posizioni di rischio rilevanti con la clientela, della Banca di Sassari e della Sardaleasing. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Il processo istruttorio di concessione degli affidamenti attraverso la Procedura Elettronica di Fido, che in precedenza acquisiva il solo FIVAL come strumento di valutazione del rischio, è stato via via implementato per il recepimento delle informazioni rivenienti dall’adozione dei modelli di rating di controparte. Mentre il Fival valuta la clientela affidata attribuendo un punteggio sintetico (da 1 a 10) per i dodici mesi trascorsi ed un punteggio dettagliato per l’ultimo mese rilevato, il “Rating” - approntato dalla BPER nel rispetto dei criteri indicati da “Basilea 2” - fornisce, con cadenza mensile, informazioni di sintesi sulla probabilità di default della controparte nei successivi 12 mesi, indipendentemente dalle garanzie offerte. Il continuo sviluppo di tale sistema di valutazione ha determinato, nel corso del tempo, il completamento dei modelli riferibili ai vari segmenti di clientela, la produzione del primo Rating Ufficiale e la produzione del Rating Andamentale e ufficiale riferito alle cointestazioni, con modelli statistici dedicati sia a posizioni costituite da sole persone fisiche private, sia a posizioni miste (privati/titolari di ditte individuali). Caratteristica saliente dei modelli di rating destinati alla clientela affidata da almeno 6 mesi è la loro 393 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura unicità a livello di Gruppo, indipendentemente dal numero delle Strutture che assistono finanziariamente la controparte. Ciò consente una valutazione sui rischi operativi estremamente articolata e precisa, in quanto condotta sulla base di tutte le informazioni andamentali desunte dalle singole banche. Per garantire il corretto svolgimento del processo di attribuzione dei rating interni, è stato emanato il “Modello di Gruppo per l’esecuzione dei controlli di 1° livello ai fini dell’attribuzione del rating”, documento contenente la descrizione dei controlli organizzativi da porre in atto da parte delle Unità operative coinvolte. Con l’intento di chiarire l’incidenza che i singoli fattori di determinazione del rating hanno nella attribuzione del punteggio finale e, così, consentire una migliore comprensione ed interpretazione del valore generato, è stata realizzata la “Procedura Rating”, disponibile per tutte le Strutture di rete e per gli Uffici centrali interessati a partire dalla fine dell’anno 2009. In aggiunta ai sistemi di valutazione già operativi, a partire dalla prima metà dell’anno è stato prodotto, per le controparti classificate dall’Autorità di Vigilanza nella categoria “Imprese ed altri soggetti”, il rating esterno della società “Lince S.p.A.”. Si tratta di un metodo di valutazione sulle probabilità di insolvenza delle controparti di tipo esterno, “unsolicited” ovvero “rilasciato in mancanza dell’incarico del debitore”, espresso tramite una scala di 19 classi riconducibili ad ulteriori 6 macroclassi, alle quali corrispondono specifiche ponderazioni del rischio creditizio che determinano il valore di patrimonio da accantonare. Tale metodo supporta i rating interni ma non li sostituisce. Si colloca nell’ambito delle attività di adeguamento dei sistemi e delle procedure ai requisiti regolamentari imposti da “Basilea 2” e dalla Vigilanza il sistema di valutazione automatica nel processo istruttorio per la concessione di affidamenti, denominato “Rating di Accettazione”. Detto sistema, che elabora in modo automatico tutte le informazioni provenienti dagli archivi informatici interni alle Banche del Gruppo e da banche dati esterne, ha interessato tutti i segmenti di clientela, con la sola esclusione del comparto “Small Business”. Con riferimento particolare al segmento “Privati”, il rating di accettazione ha lo scopo di esprimere il rischio di credito associato ad una domanda di affidamento, fornendo, in conclusione del processo, un giudizio sintetico che, sebbene non vincolante, tuttavia determina, nell’ipotesi di esito di rifiuto, l’intervento deliberatorio dell’Organo Delegato superiore, al quale la procedura attribuisce automaticamente la pratica, previa adeguata motivazione della Filiale proponente. Allo scopo di fornire supporto alla Rete per la precisa interpretazione dei giudizi di Rating prodotti è stato predisposto un apposito vademecum esplicativo. Il sistema di valutazione del rischi “Fival” è, tuttora, alla base della funzione di revisione semiautomatica dei fidi concessi nell’ambito di competenza delle Filiali, senza necessità di accedere alla PEF. Tuttavia tale operatività, consentita purché detti affidamenti siano riferibili a posizioni che, indipendentemente dalla natura giuridica del richiedente, detengano punteggi medi Fival regolari negli ultimi sei mesi ed un bilancio caricato in procedura di data recente, è oggi assoggettata anche al parametro del Rating, che ne determina gli esiti. Sempre nel pieno rispetto dei programmi di Gruppo per l’adeguamento ai principi di Basilea 2, sono state disposte modifiche al Regolamento Fidi concernenti il percorso deliberativo delle pratiche di affidamento. In particolare, sono state introdotte nuove competenze deliberatorie 394 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura per le domande di fido e di garanzia relative a posizioni con status negativi (incaglio e oltre) e per quelle aventi punteggio di rating pari o superiore a 10 o anche scaduto, prevedendo che in tali circostanze le pratiche siano portate in automatico alla competenza dell’Organo di livello superiore, eccezion fatta per quelle di pertinenza di organi collegiali. Per tutte le proposte di fido e di garanzia inquadrabili come “Problematiche” è prevista l’obbligatorietà del parere vincolante del Servizio Controllo Crediti e Precontenzioso, fornito mediante apposizione di visto tecnico. Il percorso da tempo intrapreso, finalizzato al costante affinamento degli strumenti di valutazione del rischio legato al credito, ha costituito la premessa per un ulteriore potenziamento di tutte le procedure di gestione dell’attività creditizia, sia sotto l’aspetto funzionale che dell’interazione fra le procedure stesse. In tale contesto è da annoverare la rinnovata gestione procedurale di quella particolare categoria di crediti problematici denominata “Past Due”, ovvero posizioni scadute o sconfinate. Al fine di mantenere al minimo l’incidenza di tali posizioni, è stato predisposto un sistema di monitoraggio con aggiornamento mensile dei dati, al quale sono stati assoggettati anche i crediti scaduti o sconfinati da 90 giorni, sì da consentire l’attuazione, in via preventiva, degli interventi del caso e favorire l’adeguamento graduale alle normative di vigilanza che saranno rese operative a far data dall’anno 2012. La materia delle “Anticipazioni su Crediti” ha subito, nel corso del tempo, numerosi affinamenti ed è stata, da ultimo, sottoposta ad un processo di ristrutturazione. La disponibilità di strumenti volti a regolare e uniformare le attività di controllo a carico delle Unità di Rete, le disposizioni operative attinenti le anticipazioni concesse a fronte di crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione, l’ottimizzazione dei termini di prorogabilità e radiazione delle fatture anticipate da soggetti debitori differenti dagli enti pubblici e dalle aziende sanitarie, le novità recentemente introdotte in tema di tipologie di anticipazione, di modalità di delibera degli affidamenti e di gestione delle linee di credito concesse per anticipo fatture ed, infine, le implementazioni procedurali associate favoriscono una corretta amministrazione del rischio connesso alle operazioni della specie di cui trattasi. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito L’esigenza di mitigazione del rischio derivante dall’esercizio del credito è soddisfatta mediante il ricorso alle principali forme di garanzie reali e personali e l’adozione di fasi di controllo a diversi livelli, che intervengono dal momento dell’acquisizione a quello dell’estinzione della garanzia. Fra le tipologie di garanzie reali, maggiormente ricorrenti risultano essere le garanzie ipotecarie, per ciò che concerne particolarmente i finanziamenti di medio/lungo termine e le garanzie pignoratizie. L’acquisizione di garanzie personali a tutela del rischio di credito presuppone, di regola, rapporti specifici fra il soggetto garantito ed il garante, quali legami parentali e, particolarmente nel caso di operatori economici, di tipo giuridico-economico. La Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti del Banco di Sardegna, allo scopo di assicurare la validità e la necessaria forza giuridica alle principali forme di garanzie ricevute, gestisce direttamente le attività concernenti la loro verifica formale, estinzione ed archiviazione. In particolare, spetta a detto Ufficio accertare la regolarità delle garanzie fidejussorie, dei mandati di credito e lettere di 395 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura patronage, sia sotto l’aspetto formale che della rispondenza dell’atto alle risultanze di delibera, durante la fase preliminare all’assegnazione dell’operatività ai fidi ed al rinnovo degli stessi. Per ciò che concerne le garanzie pignoratizie, è stata di recente introdotta una nuova metodologia operativa, che consente la stampa automatica della documentazione direttamente presso le Filiali, eccezion fatta per alcune tipologie di pegno. La nuova operatività non coinvolge gli svincoli dei pegni, che continuano ad essere sottoposti alla gestione combinata della Segreteria Crediti e dei Servizi Esecutivi del Banco di Sardegna. Anche l’attività di gestione e controllo sulle garanzie rilasciate dal Banco in favore della propria clientela (crediti di firma) è in corso di graduale trasferimento alla Segreteria Crediti, la quale in precedenza già esercitava alcune funzioni in materia contabile e forniva consulenza per gli atti non conformi agli standard accettati. La modulistica contrattuale attinente alle garanzie, come tutta la contrattualistica, è sottoposta a continue verifiche ed aggiornamenti, allo scopo di mantenere la corretta conformità alla normativa nazionale e comunitaria, nel rispetto delle finalità di massima efficacia e validità giuridica delle garanzie stesse. Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, ai fini del rispetto dei principi enunciati dal Comitato di Basilea 2 nonché per consentire l’adempimento delle incombenze imposte dalla Legge 40/2007 in tema di procedimento semplificato per la cancellazione delle ipoteche, è in corso di svolgimento un'intensa attività di sviluppo programmatico, volta ad accertare la sussistenza dei requisiti necessari alla fruizione di coefficienti di ponderazione ridotti per tutti i finanziamenti ipotecari in essere ed alla continua verifica dei relativi processi normativi e gestionali. In quest’ottica sono da annoverare le disposizioni normative già dettate sulla materia, i nuovi strumenti procedurali per la gestione di tutti i dati relativi ai cespiti oggetto di ipoteca, l’accentramento dell’attività inerenti le richieste di cancellazione delle ipoteche presso la Segreteria Crediti del Banco di Sardegna, gli strumenti di verifica circa la corretta e completa acquisizione degli elementi essenziali alla validità e operatività delle garanzie ipotecarie. 2.4 Attività finanziarie deteriorate Con riferimento alle attività finanziarie deteriorate, la prassi gestionale prevede l’utilizzo di una serie di classificazioni interne delle posizioni in funzione della qualità dei debitori e del rischio associato alle singole operazioni, così da corrispondere a quanto previsto dalla normativa emessa dall’Organo di Vigilanza. L’attribuzione di una posizione ad una di tali classificazioni di anomalia viene effettuata sulla base di un regolamento interno, aggiornato nel corso del 2008 per adeguarlo ai requisiti di Basilea 2, che disciplina puntualmente il trasferimento ad un certo stato amministrativo di controllo al verificarsi di determinate anomalie nel rapporto: alcuni di tali passaggi sono automatici altri, invece, vengono effettuati sulla base di valutazioni soggettive effettuate nell’ambito dell’attività di monitoraggio andamentale delle posizioni stesse. Gli strumenti a disposizione consentono di rilevare, con la massima tempestività, i segnali di deterioramento del rapporto potenzialmente produttivi dell’assegnazione ad una delle classificazioni di anomalia previste. 396 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura La coerenza dell’inserimento di una posizione in uno degli stati di anomalia, rispetto a quanto previsto dal regolamento interno, viene assicurata da una verifica periodica effettuata applicando in modo automatico il modello regolamentare interno all’intera popolazione e confrontando il risultato dello stesso con l’effettivo stato amministrativo di controllo utilizzato. Allo stesso modo viene effettuata la valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore effettuate rispetto a quanto previsto dallo stesso regolamento interno. Il venir meno dell’anomalia sul rapporto produce il passaggio verso stati interni meno gravi, effettuato sempre con una valutazione soggettiva ed analitica ed, in ultima ipotesi, il ritorno “in bonis” della posizione. Analoghe analisi di monitoraggio vengono effettuate per le posizioni che presentano crediti scaduti oltre una determinata soglia temporale. Più in dettaglio i crediti anomali vengono classificati, secondo le istruzioni dell’Organo di Vigilanza, nelle seguenti categorie: sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti/sconfinanti (c.d. “past due”). La categoria dei crediti in sofferenza afferisce alle posizioni che si trovano in uno stato di insolvenza; la valutazione viene effettuata sulla base di elementi quali azioni esecutive, emersione di segnali di gravi difficoltà finanziarie verso terzi e repentino indebolimento delle garanzie che assistono il credito. La categoria dei crediti incagliati si riferisce a controparti aventi una situazione giudicata di temporanea difficoltà, dal lato reddituale, di liquidità o patrimoniale, risolvibile in un congruo periodo di tempo (incagli soggettivi); mentre sono stati ricondotti nella categoria degli incagli oggettivi quelli che presentano le caratteristiche specifiche previste e definite dall’Organo di Vigilanza. La categoria dei crediti ristrutturati comprende quelle posizioni che sono oggetto di moratoria nel pagamento ovvero quelle per le quali è stato rinegoziato il rientro a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato (sono escluse le imprese che abbiano cessato la propria attività). La categoria dei crediti scaduti si caratterizza per la presenza di sconfinamenti e/o ritardi di pagamento per un perdurante periodo di tempo. 397 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. QUALITÀ DEL CREDITO Come chiarito dal 1° aggiornamento della circolare 262/2005 della Banca d’Italia del 18 novembre 2009, si segnala che, ai fini dell’informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine “esposizioni creditizie” si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine “esposizioni” le include. Nelle tavole che seguono i dati del 2008 sono stati riclassificati di conseguenza. A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Altre imprese Gruppo bancario Esposizioni ristrutturate Portafogli/qualità Sofferenze Incagli Esposizioni scadute Altre attività Deteriorate Totale Altre 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 471.480 - - 471.480 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - - 332.504 - 424.330 - 6.870 - 195.218 - 2.320.095 8.781.355 - - - 2.320.095 9.740.277 - 332.504 286.330 424.330 314.713 6.870 6.691 195.218 178.098 11.572.930 11.088.045 - - 12.531.852 11.873.877 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziare in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate Portafogli/qualità A. Gruppo bancario 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale A In bonis Esposizione lorda Rettifiche specifiche Esposizione netta 1.689.774 1.689.774 730.852 730.852 958.922 958.922 B. Altre imprese incluse nel consolidamento 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale B Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 1.689.774 1.452.747 730.852 666.915 958.922 785.832 Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio X X 2.320.095 8.858.131 X 76.776 X X 11.178.226 X 76.776 X X X X X X 11.178.226 11.162.620 76.776 74.575 Esposizione netta Totale (esposizione netta) 471.480 2.320.095 8.781.355 11.572.930 471.480 2.320.095 9.740.277 12.531.852 11.572.930 11.088.045 12.531.852 11.873.877 Tra i crediti verso la clientela sono comprese partite scadute per le quali non sono state evidenziate riduzioni durevoli di valore. Il loro importo risulta così distribuito: 72,8 milioni risultano insoluti da meno di tre mesi, 3,1 milioni da tre a sei mesi e 3,2 milioni da oltre sei mesi. Tali esposizioni risultano coperte da garanzie reali per 41,5 milioni e da garanzie personali per 5,4 milioni. 398 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.1.3 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B TOTALE (A+B) 2.377.099 2.377.099 35.574 35.574 2.412.673 Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio - Esposizione Netta X X X X - 2.377.099 2.377.099 - 35.574 35.574 2.412.673 X - X X - A.1.6 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A 974.222 506.738 7.174 201.640 9.259.324 10.949.098 TOTALE B TOTALE (A+B) 27.226 1.262.330 1.289.556 1.289.556 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre 399 Rettifiche di valore specifiche 641.718 82.408 304 6.422 X 730.852 3.980 Rettifiche di valore di portafoglio X X X X 76.776 76.776 X X 3.980 3.980 Esposizione Netta X 332.504 424.330 6.870 195.218 9.182.548 10.141.470 23.246 1.262.330 1.285.576 1.285.576 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.1.7 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie Sofferenze A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate 861.134 1.443 210.366 62.888 106.360 41.118 97.278 2.844 34.507 54.236 1.116 40 4.535 974.222 1.443 Incagli 397.814 331.806 314.950 6.018 10.838 222.882 72.469 2.034 28.187 4.165 111.859 4.168 506.738 - Esposizioni ristrutturate 10.334 8.840 2.874 5.475 491 12.000 4.206 1.619 5.978 197 7.174 - Esposizioni scadute 183.465 18.363 16.388 24 1.951 188 6 182 201.640 - A.1.8 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate 574.804 1.443 158.910 127.744 25.304 5.862 91.996 28.690 28.786 34.507 13 641.718 1.443 400 Incagli 83.101 53.687 51.332 2.355 54.380 18.613 8.143 2.034 25.590 82.408 - Esposizioni ristrutturate 3.643 566 283 283 3.905 388 1.175 2.342 304 - Esposizioni scadute 5.367 1.100 1.078 3 19 45 2 1 42 6.422 - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Gruppo bancario – Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni Esposizioni Classe 1- A. Esposizioni creditizie per cassa 538.550 761.227 657.279 Totale Senza rating Classe 6 Totale 939.104 505.108 60.035 9.057.264 1.518.567 1.305 1.305 110 - - - 11.851 11.851 13.285 13.285 59.129 146.273 37.298 24.561 5.189 172 568.881 841.503 24.376 38.712 91.655 597.698 931.876 734.594 1.055.430 59.106 569.403 60.207 252.513 9.890.509 466.362 13.839.717 19 19 D. Impegni a erogare fondi Classe 5 - B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati su crediti C. Garanzie rilasciate Classi di rating esterni Classe Classe 3 4- Classe 2 Le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" (Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) prevedono la possibilità per le banche di determinare i coefficienti di ponderazione per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito nell'ambito del metodo standardizzato e nell'ambito del metodo IRB (limitatamente alle posizioni verso cartolarizzazioni) sulla base delle valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) riconosciute dalla Banca d'Italia. La Banca d'Italia riconosce quali ECAI, per tutti i comparti previsti nell'ambito del metodo standardizzato e per le posizioni verso cartolarizzazione, Fitch Ratings, Moody's Investors Service e Standard & Poor's Rating Services. Per il comparto "imprese e altri soggetti" previsto nell'ambito del metodo standardizzato, la società Lince. I rating esterni utilizzati nell’ambito del gruppo sono limitati a quelli espressi da: Lince per le esposizioni verso imprese e altri soggetti; Fitch per le esposizioni verso Stati e amministrazioni pubbliche; Standard & Poor's per i titoli emessi da soggetti privati. Per le esposizioni derivanti da cartolarizzazione vengono utilizzate Fitch, Moody’s e S&P. Si riporta di seguito il raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle suddette società. 1 Moody’s Posizioni Posizioni verso verso cartolarizzacartolarizzazioni - Rating zioni - Rating a lungo a breve termine termine Da Aaa a Aa3 P-1 2 Da A1 a A3 P-2 3 P-3 4 Da Baa1 a Baa3 Da Ba1 a Ba3 NP 5 B1 e inferiori NP Classe di merito di credito 6 NP Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a lungo termine Da AAA a AADa A+ a ADa BBB+ a BBBDa BB+ a BBB+ e inferiori Fitch Ratings Posizioni verso cartolarizzazioni - Rating a breve termine F1+, F1F2 F3 Inferiori a F3 Inferiori a F3 Inferiori a F3 Esposizioni verso Stati e amministrazioni pubbliche Esposizioni verso imprese e altri soggetti Da AAA a AADa A+ a ADa BBB+ BBBDa BB+ BBDa B+ B- Da AAA a AADa A+ a ADa BBB+ a BBBDa BB+ a BBDa B+ a BCCC+ e inferiori CCC+ e inferiori Standard & Poor’s Posizioni Posizioni verso verso cartolarizzazioni cartolarizza- Rating a breve zioni - Rating termine a lungo termine Da AAA a AAA-1+, A-1 Da A+ a A- A-2 Da BBB+ a BBBDa BB+ a BB- A-3 Inferiori A-3 B+ e inferiori Inferiori A-3 Inferiori A-3 Lince Esposizioni verso imprese e altri soggetti Da Aa.1 a Aa.3 Da A.4 a Baa.9 Da Ba.10 a Ba12 Da B.13 a B.16 Da C.17 a C.18 C.19 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Nell’ambito dell’adeguamento del processo del credito ai criteri di Basilea 2 è stato adottata, a livello di gruppo, una metodologia di segmentazione della clientela rappresentativa delle diver- 401 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura se classi di rischio. Il rating interno rappresenta la valutazione, riferita a un dato orizzonte temporale, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura quantitativa e qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale della capacità di un soggetto, affidato o da affidare, di onorare le obbligazioni contrattuali. Tale valutazione viene espressa, internamente, con tredici classi di rating che indicano livelli di rischio crescenti. Le classi di rating sono qui raggruppate in cinque classi gestionali che indicano livelli di rischio aggregati. Le tabelle che seguono espongono la distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni nel dettaglio per controparte. A.2.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore privati Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Totale Rischio alto 739.081 530.660 626.967 267.202 230.232 2.394.142 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 47.197 19.832 25.409 15.407 10.927 118.772 9.860 4.712 7.608 1.968 822 24.970 796.138 555.204 659.984 284.577 241.981 2.537.884 A.2.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore imprese Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Totale Rischio alto 129.565 455.007 1.300.312 540.559 902.037 3.327.480 38 9 1.368 - - 1.415 38 9 1.368 - - 1.415 - - - - - - 34.683 53.943 90.184 36.407 41.322 256.539 31.316 26.929 107.362 24.662 33.295 223.564 195.602 535.888 1.499.226 601.628 976.654 3.808.998 A.2.2.3 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Settore grandi imprese Classi di rating interni Rischio molto basso A. B. C. D. Esposizioni per cassa Derivati B.1 derivati finanziari B.2 derivati creditizi Garanzie rilasciate Impegni a erogare fondi Totale Rischio basso Rischio medio Rischio rilevante Totale Rischio Alto 44.168 94.337 254.570 83.964 67.182 544.221 - 19 - - - 19 - 19 - - - 19 - - - - - - 40.886 63.279 44.947 12.364 2.771 164.247 - 5.319 975 - - 6.294 85.054 162.954 300.492 96.328 69.953 714.781 402 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia A.3.2 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie verso clientela garantite 2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite: 2.1. totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate Derivati su crediti Crediti di firma 5.900.142 4.699.028 481.877 1.201.114 173.471 1.751.912 1.751.402 79.703 510 295 122.193 83.848 3.128 38.345 6.389 38.818 15.326 1.169 23.492 20.812 - - - - - - 3.678 3.665 636 13 - 268.997 2.226 266.771 17.888 3.481.555 2.684.788 368.974 796.767 112.008 5.667.153 4.541.255 453.610 1.125.898 157.392 170.114 145.185 5.361 24.929 1.001 - 10.639 8.295 4 2.344 - 3.678 1.626 2.052 - - - - - - - - 155 155 - 145.894 133.894 5.341 12.000 454 160.366 143.970 5.345 16.396 454 403 Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri derivati CLN Immobili Altre garanzie reali 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1. totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2. parzialmente garantite - di cui deteriorate Garanzie personali (2) Titoli Valore esposizione netta Garanzie reali (1) Totale (1)+(2) Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Gruppo bancario – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Rettifiche val. di portafoglio X - - X 202 19.948 X - - X 298.569 538.484 X 33.733 83.286 X - X 613 32 X 4.870 11.538 X - - X 379.953 64.220 X 38.894 6.618 X A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X - - X - - X 6.870 304 X - - X A.4 Esposizioni scadute - - X 33 1 X 245 7 X - - X 167.104 5.496 X 27.836 918 Espos. netta Rettifiche val. specifiche Rettifiche val. di portafoglio Rettifiche val. specifiche - Espos. netta Espos. netta Rettifiche val. di portafoglio Altri soggetti - Espos. netta Rettifiche val. specifiche Rettifiche val. di portafoglio Imprese non finanziarie - Espos. netta Rettifiche val. specifiche Rettifiche val. di portafoglio Rettifiche val. di portafoglio Imprese di assicurazione A.2 Incagli Espos. Netta Rettifiche val. specifiche Società finanziarie A.1 Sofferenze Esposizioni/Controparti Rettifiche val. specifiche Altri enti pubblici Governi A. Esposizioni per cassa A.5 Altre esposizioni Totale A 411.351 X - 359.633 X - 360.279 33 5.415 226.031 X 492 1 X 5.415 231.348 31.493 492 1 - X - 5.577.195 X 57.976 2.608.337 X 12.893 - 6.429.691 608.504 57.976 2.708.800 90.822 12.893 411.351 - B.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X 1.863 2.065 X 100 123 X B.2 Incagli - - X - - X - - X - - X 16.557 1.691 X 911 101 X B.3 Altre attività deteriorate - - X 10 - X - - X - - X 2.452 - X 1.353 - X B. Esposizioni "fuori bilancio" B.4 Altre esposizioni 26.301 Totale B 26.301 Totale (A+B) 31-dic-09 Totale (A+B) 31-dic-08 X - 14.016 - - 14.026 437.652 - - 874.474 - - X - 379 - - 379 374.305 33 5.415 332.375 37 105 X - 100 - - 100 231.727 31.493 492 463.794 31.822 460 404 X - 903.213 X - 318.321 X - - 924.085 3.756 - 320.685 224 - 101 - - 7.353.776 612.260 57.976 3.029.485 91.046 12.893 2.639 - - 7.304.127 550.942 64.629 2.850.613 88.199 9.381 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B.2 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Italia Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Espos. netta Rettifiche valore complessive Altri Paesi europei Rettifiche Espos. netta valore complessive America Rettifiche Espos. netta valore complessive Asia Espos. netta Resto del mondo Rettifiche valore Espos. netta complessive Rettifiche valore complessive 332.474 419.977 6.870 195.202 9.175.701 10.130.224 629.830 71.021 304 6.421 76.760 784.336 30 4.353 9 4.276 8.668 11.886 11.387 16 23.289 7 2.559 2.566 2 1 3 12 12 - - - 1.963 17.467 3.812 1.249.714 1.272.956 11.403.180 11.702.438 2.187 1.793 3.980 788.316 721.882 10.326 10.326 18.994 9.582 23.289 23.692 4 18 22 2.588 1.808 3 1 2.272 2.272 2.284 38 - 1 - B.2.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela in Italia (valore di bilancio) Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) 31-dic-09 Totale (A+B) 31-dic-08 Italia Nord Ovest Rettifiche Espos. netta valore complessive Italia Nord Est Rettifiche Espos. netta valore complessive Italia Centro Rettifiche Espos. netta valore complessive Italia Sud e Isole Rettifiche Espos. netta valore complessive Resto del mondo Rettifiche valore Espos. netta complessive 28.863 26.044 951 2.232 954.842 1.012.932 39.036 2.424 122 69 3.263 44.914 1.575 25.256 2.159 5.685 321.704 356.379 4.935 3.384 67 158 7.016 15.560 26.223 51.278 27.841 1.301.414 1.406.756 35.153 7.247 947 12.839 56.186 275.813 317.399 3.760 159.444 6.596.532 7.352.948 550.708 57.966 115 5.247 53.615 667.651 30 4.353 16 8.056 12.455 11.886 11.387 1 43 23.317 230 1.038 197 99.920 101.385 1.114.317 725.088 127 157 284 45.198 29.032 3 54 16 53.884 53.957 410.336 375.377 2 3 5 15.565 8.103 660 694 436 206.762 208.552 1.615.308 2.534.231 363 104 467 56.653 43.898 1.070 15.681 3.163 889.168 909.082 8.262.030 8.066.217 1.695 1.529 3.224 670.875 640.797 4 12.596 12.600 25.055 12.954 23.317 23.745 405 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura B.3 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) Italia Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Espos. netta Altri Paesi europei Rettifiche Espos. netta America Rettifiche Espos. netta Asia Rettifiche Espos. netta Resto del mondo Rettifiche Espos. netta Rettifiche 2.361.582 2.361.582 - 8.697 8.697 - 5.542 5.542 - 1.269 1.269 - 9 9 - 28.311 28.311 2.389.893 1.547.097 - 7.263 7.263 15.960 47.232 - 5.542 1.099 - 1.269 3.664 - 9 29 - B.3.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche in Italia (valore di bilancio) Italia Nord Ovest Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) 31-dic-09 Totale (A+B) 31-dic-08 Espos. netta Italia Nord Est Rettifiche valore complessive Italia Centro Rettifiche valore complessive Espos. netta Espos. netta Italia Sud e Isole Rettifiche valore complessive Espos. netta Resto del mondo Rettifiche valore complessive Espos. netta Rettifiche 92.902 92.902 - 2.247.348 2.247.348 - 18.534 18.534 - 2.798 2.798 - 15.517 15.517 - 2.175 2.175 95.077 75.598 - 4.718 4.718 2.252.066 1.403.112 - 18.078 18.078 36.612 60.898 - 3.340 3.340 6.138 7.489 - 7.263 7.263 22.780 52.024 - B.4 Grandi rischi Non sussistono posizioni di grande rischio né per l’anno in corso né per il precedente esercizio. 406 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività C.1 Operazioni di cartolarizzazione Informazioni di natura qualitativa Al 31 dicembre 2009 risultano in essere due operazioni di cartolarizzazione di crediti dubbi, denominate "Sardegna N°1" e "Mutina". La prima, regolata dalla legge del Jersey, è stata effettuata dal Banco di Sardegna nel 1997 con la collaborazione di Abn Amro Bank; mentre la seconda, effettuata dalla Banca di Sassari nel 2002 nell'ambito di una operazione multioriginator, è stata posta in essere ai sensi della legge 30 aprile 1999 n.130. Sardegna N°1 Nel corso dell’esercizio la banca non ha perfezionato operazioni della specie. L'unica operazione di securitization presente in bilancio, effettuata per conto proprio, è stata posta in essere nel 1997 con la collaborazione di Abn Amro Bank e risulta così articolata: 1) cessione a Abn Amro Bank: - di uno stock di crediti classificati a sofferenza, garantiti da ipoteca volontaria o giudiziale e con caratteristiche di omogeneità, ai sensi dell'art. 58 del T.U.B., per un valore di libro di 90,2 milioni, e un prezzo di cessione di 79,4 milioni; - di titoli di Stato per un valore nominale di 309,9 milioni, a prezzi correnti di mercato; 2) costituzione di un veicolo finanziario estero denominato "Sardegna N° 1 Limited" (SPV detenuto da un Trust con sede nel Jersey) nel quale Abn Amro trasferisce il pacchetto dei crediti e dei titoli; 3) emissione da parte del SPV delle tre seguenti tipologie di obbligazioni per un controvalore pari all'ammontare delle attività acquistate (389,3 milioni): - titoli "Senior" (tranche A scad. 2002). obbligazioni denominate in dollari, per un corrispondente valore in Euro di 233,6 milioni, sottoscritte da Abn Amro per essere poi collocate nel mercato internazionale; - titoli "Mezzanine" (Tranche B - scad. 2003) obbligazioni integralmente subordinate rispetto alla Tranche A, garantite dal Banco e collocate nel mercato domestico per un ammontare pari a 136,2 milioni; - titoli "Junior" (Tranche C - scad. 2004): obbligazioni interamente sottoscritte dal Banco (19,5 milioni) subordinate rispetto alle due precedenti tranche. La scadenza dell'operazione, prorogata al 30 dicembre 2008, è stata ulteriormente prorogata al 30 dicembre 2012, con delibera dell’assemblea dei possessori dei titoli Junior del 3 marzo 2008. Il veicolo emittente, con riferimento alla garanzia ricevuta dal Banco sui titoli di classe B in scadenza alla data del 30 dicembre 2003, ha provveduto a: - esercitare detta garanzia per un ammontare di 42,4 milioni, commisurato ad una corrispondente carenza di liquidità, al fine di poter procedere al rimborso dei titoli stessi; - confermare la surrogazione del Banco nei diritti già vantati dai portatori dei titoli nei propri confronti, nei limiti dell'importo escusso. 407 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Quanto agli aspetti contabili e valutativi applicati per detta operazione, si precisa che: - l'ammontare dei crediti ceduti è stato a suo tempo rimosso dal bilancio, in contropartita delle obbligazioni subordinate sottoscritte e dei valori numerari rilevati. Nello stesso tempo la differenza fra il valore di libro dei crediti ceduti e il corrispettivo della cessione (corrispondente a 10,8 milioni di euro) è stata imputata a carico del conto economico dell'esercizio 1997; - gli oneri sostenuti per l'allestimento dell'operazione di securitization (consulenze, rating, auditing, commissioni di organizzazione, ecc.), pari a circa 1 milione di euro sono stati in ossequio al principio di inerenza, parzialmente ripartiti lungo la durata originaria dell'operazione (7 anni) a quote costanti; - nell'esercizio 2000, con riferimento ai rischi impliciti all'intera operazione, e accogliendo le raccomandazioni a suo tempo formulate dalla Banca d'Italia in sede ispettiva, il Consiglio di Amministrazione del Banco ritenne prudente costituire - fin dal bilancio di quell'anno – un accantonamento al fondo rischi e oneri corrispondente a 34,1 milioni di euro; - nel bilancio al 31 dicembre 2003 si è provveduto a: • iscrivere nella voce 40 dell'attivo "Crediti verso la clientela", il credito sorto verso il veicolo, a seguito della menzionata surrogazione, per un importo pari a 8,4 milioni al netto di prudenziali rettifiche di valore di 34,1 milioni, ritenute più che adeguate a fronteggiare i rischi di mancato recupero nonché l'onere di carattere finanziario connesso al tempo necessario al recupero stesso, attesa la mancata fruttuosità del credito in esame; - fare riaffluire interamente, nel conto economico del Banco, l'accantonamento al Fondo rischi ed oneri di 34,1 milioni, con iscrizione alla voce 180 "proventi straordinari". Allo stato attuale l'importo del credito di cui sopra, peraltro non produttivo di interessi, a seguito degli incassi (di cui 3,9 milioni riferibili all'esercizio 2009) è pervenuto a 15,7 milioni al lordo delle rettifiche di valore (4,3 milioni a valori netti). Per gli aspetti attinenti la valutazione del bond subordinato di classe C (che al 31 dicembre 2009 presenta un valore teorico di circa 34,7 milioni, comprensivo degli interessi maturati alla data) si segnala che il titolo risulta integralmente svalutato e l'ammontare della svalutazione a carico dell'esercizio è pari a 0,1 milioni, corrispondente agli interessi maturati nell’esercizio. Mutina S.r.l. La Banca di Sassari ha partecipato ad una operazione di cartolarizzazione di gruppo, posta in essere ai sensi della legge 30 aprile 1999 n. 130, il cui perfezionamento è avvenuto nel marzo del 2003 mediante emissione di due classi di obbligazioni (senior e junior) da parte della Spv Mutina S.r.l. Tale operazione si configura come “multioriginator” avendo coinvolto, oltre alla Banca di Sassari, altre otto banche del gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna ed è stata realizzata con l’assistenza, nel ruolo di “arrangers”, di Meliorbanca e Societé Génerale. Di seguito riportiamo le principali fasi dell'operazione: - 27 giugno 2002: stipula del contratto di cessione dei crediti col quale la banca ha ceduto pro soluto i crediti oggetto della cartolarizzazione alla società veicolo Mutina S.r.l., oltre ai connessi contratti di garanzia ed indennizzo, di master servicing e di sub servicing; - febbraio 2003: rilascio delle autorizzazioni da parte della Banca d’Italia; 408 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - fase conclusiva dell’operazione che, dopo la firma dei contratti definitivi avvenuta il 17 marzo, ha portato al ‘closing’ e quindi all’emissione, in data 20 marzo 2003, a fronte dell'intera operazione effettuata a livello di Gruppo, di: • una classe di “titoli senior” dell’importo di Euro 228.000.000, codice ISIN IT0003444327, fruttifera di un interesse pari all’EURIBOR maggiorato di uno spread di 22 b.p.; i titoli di questa classe prevedono il rimborso su base semestrale, utilizzando i ricavi provenienti dall’attività di recupero dei crediti, ed hanno termine ultimo per il loro ammortamento fissato ad agosto 2009; • nove classi di “titoli junior” per complessivi Euro 184.509.000, sottoscritti pro-quota da parte delle singole Banche cedenti (quella di competenza della Banca di Sassari è pari a Euro 31.094.000 e corrisponde al codice IT0003444558); i titoli di tale classe hanno scadenza finale ad agosto 2013, fruttano un interesse pari allo 0,10% “senza memoria” ed il loro rimborso avrà luogo solo previo integrale soddisfacimento dei diritti dei portatori dei titoli senior. Per effetto di quanto precede, a fronte di crediti acquisiti per un ammontare pari a € 412.515 mila, Mutina S.r.l. ha emesso titoli per complessivi € 412.509 mila; la suddivisione tra titoli senior e titoli junior (“tranching”), è stata ottenuta sulla base delle previsioni di recupero sui singoli portafogli dei crediti oggetto di cessione, stimate prudenzialmente dalle Banche originator. Nell’agosto 2009 è avvenuto l’integrale ammortamento dei titoli senior, mentre i titoli junior di ciascuna Banca saranno rimborsati alle singole date di pagamento successive previste, sempre coi proventi derivanti dai recuperi effettuati sullo specifico portafoglio. Sempre a partire dalla data di integrale rimborso dei titoli senior e unicamente in occasione di ciascuna data di pagamento, le singole banche cedenti avranno altresì opzione di richiedere il trasferimento in proprio favore del relativo portafoglio ancora esistente, ad estinzione dei titoli junior di proprietà, a condizione però che l’ammontare residuo di detto portafoglio sia uguale od inferiore al 10% del suo ammontare originario (“opzione di clean up call”). Il 10 agosto 2009, come già detto, è giunta a scadenza l’ultima tranche di titoli senior e si è provveduto al loro integrale rimborso facendo ricorso per il pagamento, complessivamente a disponibilità in cassa per 5.922 mila cui sono stati aggiunti 29.350 mila euro rivenienti dall’utilizzo di CCT scaduti il 1 agosto, titoli a suo tempo posti a garanzia delle obbligazioni senior di cui sopra. In particolare per la Banca di Sassari si è reso necessario l’utilizzo delle disponibilità rivenienti dalla scadenza dei titoli CCT costituiti a garanzia dell’operazione per 4.966 mila euro. A seguito dell’esercizio delle garanzie i valori dei titoli junior posseduti sono stati aumentati di un importo corrispondente. Per la Banca di Sassari l’ultima tranche di senior notes, pari a 7.155 mila euro è stata pertanto rimborsata con disponibilità in cassa per 2.189 mila euro e per 4.966 mila euro, con la liquidità scaturita dallo svincolo dei citati CCT a garanzia. Tale ultimo importo rappresenta un ulteriore debito contratto dalla società Mutina S.r.l. nei confronti della Banca di Sassari, con la medesima scadenza dei titoli di classe junior a cui sono subordinati. Al 31 dicembre 2009, dopo l’integrale estinzione delle senior notes, risultano pertanto in essere titoli junior valutati in 15.522 mila euro, in relazione ai quali è stata contabilizzata una riprese di valore di 4.093 mila euro, inoltre un credito subordinato attivo verso Mutina s.r.l. per l’importo di 4.966 mila euro, interamente svalutato in bilancio. 409 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa C.1.1 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti Garanzie rilasciate Esposizione per cassa Linee di credito Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta Junior Esposizione lorda Mezzanine Esposizione netta Senior Esposizione lorda Junior Esposizione netta Mezzanine Esposizione lorda Con attività sottostanti proprie: - 65.822 a. Deteriorate 65.822 b. Altre Con attività sottostanti di terzi: a. Deteriorate b. Altre Le esposizioni lorde sono costituite dai valori iniziali di iscrizione dei titoli al netto dei rimborsi. Senior Esposizione netta Esposizione lorda Junior Esposizione netta Esposizione lorda Mezzanine Esposizione netta Qualità attività sottostanti/Esposizioni Esposizione lorda Senior 15.522 - - - - - - - - - - - - 15.522 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - C.1.2 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e pertipologia di esposizioni Garanzie rilasciate Linee di credito Esposizione per cassa Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Valore di bilancio Rett./Riprese di valore Junior Rett./Riprese di valore Mezzanine Valore di bilancio Senior Rett./Riprese di valore Junior Valore di bilancio A.2 Mezzanine Rett./Riprese di valore A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio Mutina Srl - crediti non performing Sardegna N.1 - crediti ipotecari Senior Valore di bilancio A. Junior Rett./Riprese di valore Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Mezzanine Valore di bilancio Senior - - - - 15.522 3.962 - - - - - - - - - - - - - - - - 15.522 4.093 - - - - - - - - - - - - - - - - - (131) - - - - - - - - - - - - 410 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.1.4 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia Esposizione/ portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale 31-dic-09 Crediti Totale 31-dic-08 1. Esposizioni per cassa - - - - 15.522 15.522 14.542 - Senior - - - - - - 3.113 - Mezzanine - - - - - - - - Junior - - - - 15.522 15.522 11.429 2. Esposizioni fuori bilancio - - - - - - 15.110 - Senior - - - - - - 15.110 - Mezzanine - - - - - - - - Junior - - - - - - - 411 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio Cartolarizzazioni tradizionali Attività/valori A. B. Attività sottostanti proprie: A.1 Oggetto di integrale cancellazione 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.2 Oggetto di parziale cancellazione 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.3 Non cancellate 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività Cartolarizzazioni sintetiche 19.242 - 19.242 19.242 X - X - X - X - X - Attività sottostanti di terzi: 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività - X - X - X - X - X - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Tra i titoli junior in portafoglio sono compresi anche quelli rivenienti dall’operazione di cartolarizzazione propria Sardegna N° 1. I titoli risultano attualmente interamente svalutati. Ciò poiché i flussi di cassa delle attività sottostanti (crediti ipotecari “non performing”) non saranno sufficienti al rimborso degli stessi titoli alla scadenza, in quanto destinati al pagamento del credito concesso dal Banco per il rimborso dei titoli mezzanine. C.1.7 Gruppo bancario – Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Società veicolo Attività cartolarizzate (dato di fine periodo) Deteriora- In bonis te Incassi crediti realizzati nell’anno Deteriora- In bonis te Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo) Senior Mezzanine Junior Attività Attività Attività Attività Attività Attività deterioin bonis deterioin bonis deterio- in bonis rate rate rate Sardegna N° 1 15.715 3.916 100% 56% 44% Il Banco svolge una attività di "servicer" destinata al recupero e alla gestione dei crediti ceduti alla società veicolo, Sardegna N° 1 Limited. Il dato di fine periodo delle sofferenze cartolarizzate, come risulta dal bilancio del veicolo, si attesta a 15,7 milioni di euro, mentre gli incassi realizzati nell'anno ammontano a 3,9 milioni di euro. Si precisa che i titoli senior e mezzanine sono stati interamente rimborsati rispettivamente nel 2002 e 2003. I titoli junior, interamente sottoscritti dal Banco, giungeranno a scadenza nel 2012 e, al 31 dicembre 2009 sono interamente svalutati, in quanto le attività sottostanti risultano incapienti per il rimborso degli stessi, perché destinate al pagamento del debito sorto nei confronti del Banco in quanto garante nel rimborso dei titoli mezzanine (v. quanto illustrato sopra tra le informazioni di natura qualitativa). Il contratto di service (mandato per l'incasso con obbligo di rendiconto) prevede un corrispettivo annuo forfetario di 51,6 migliaia di euro oltre al rimborso delle spese debitamente giustificate. 412 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Gruppo bancario – Attività finanziarie cedute non cancellate Forme tecniche/ Portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione A B Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie valutate al fair value C A B C A B Attività finanziarie detenute sino alla scadenza C A B Crediti v/banche C A B Crediti v/clientela C A B Totale C T T-1 A. Attività per cassa 365.398 - - - - - - - - - - - - - - - - - 365.398 1.167.397 1. Titoli di debito 365.398 - - - - - - - - - - - - - - - - - 365.398 1.167.397 - - - - - - - - - X - - X - - - - 2. Titoli di capitale X X 3. O.I.C.R. - - - - - - - - - 4. Finanziamenti - - - - - - - - - B. Strumenti derivati - - - 365.398 - - - - - - - - - - - Totale 31-dic-09 X X X X X X X X X X - X X X - X - X X X X X - X X X - X X - X - - - X X - X X - - 365.398 1.167.397 - - di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - 751.576 - - - - - - - - - - - 272.087 - - 143.734 - - di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine. 413 - - Totale 31-dic-08 LEGENDA: A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C.2.2 Gruppo bancario – Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Passività/Portafoglio attività 1. Debiti verso clientela Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale 396.861 - - - - - 396.861 396.861 - - - - - 396.861 - - - - - - - - - - - - - - a) a fronte di attività rilevate per intero - - - - - - - b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - - - - - - - - - a) a fronte di attività rilevate per intero - - - - - - - b) a fronte di attività rilevate parzialmente - - - - - - - 396.861 - - - - - 396.861 - 271.950 146.824 1.172.789 a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche 3. Titoli in circolazione Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 754.015 L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine. 414 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura D. GRUPPO BANCARIO – MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 1.2 Gruppo bancario – rischi di mercato 1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali Le banche della Sub-Holding svolgono, in modo primario, attività di portafoglio in proprio, intesa come gestione del proprio portafoglio titoli con criteri di economicità. Il portafoglio di proprietà, di norma, non comprende derivati complessi o innovativi né titoli strutturati. L’attività di arbitraggio e l’attività di negoziazione di breve periodo su strumenti derivati quotati assumono valenza marginale rispetto all’attività complessiva sul portafoglio in proprio. Il portafoglio di proprietà viene gestito in funzione della esposizione al rischio di tasso derivante dalla struttura di asset/liability complessiva. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio, non legata a finalità di riequilibrio della struttura di asset liability, si pone l’obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio sia nella componente rischio di tasso che nella componente rischio di credito della controparte. La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di tesoreria. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Rischio di tasso d’interesse Si utilizza un sistema di controlli giornalieri adeguato agli standard di mercato. Il rischio di tasso di interesse viene misurato e gestito con il sistema di Value at Risk (VaR) per la valorizzazione del rischio di mercato, consentendo al Gruppo Bancario di disporre di un sistema di controlli giornalieri con le più avvertite esigenze di governo del rischio. Il VaR rappresenta la stima della massima perdita potenziale, ottenuta mediante metodologie di natura probabilistica, che l'aggregato di riferimento può subire in un determinato orizzonte temporale (funzionale al grado di liquidità del portafoglio) con un prefissato livello di probabilità (coerente con il grado di avversione al rischio dell'Azienda). La metodologia adottata per il calcolo del VaR appartiene alla classe dei modelli “varianzacovarianza” (che approssima bene il livello di rischiosità degli aggregati oggetto di analisi poiché le operazioni con pay-off non lineare sono una parte del portafoglio minimale rispetto al totale dello stesso) secondo i quali il rischio complessivo si determina sulla base della sensibilità di ogni singola posizione alla variazione dei fattori di mercato, delle volatilità dei rendimenti degli stessi, nonché sul loro grado di correlazione. A completare il novero delle metodologie 415 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura atte a monitorare i rischi di mercato, si aggiungono analisi di sensitivity basate su spostamenti paralleli, quindi di natura deterministica, delle curve dei tassi di mercato. Attualmente le rilevazioni giornaliere di Value at Risk si riferiscono a due distinti orizzonti temporali, in modo da soddisfare sia esigenze di tipo normativo che di tipo gestionale. Viene infatti proposta un’analisi con un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza pari al 99%, al fine di allineare il sistema alle richieste della Banca d’Italia (cfr. circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) laddove il modello venisse utilizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di mercato. A questa si affianca un’ulteriore analisi con il medesimo intervallo di confidenza ma su un orizzonte temporale giornaliero al fine, sia di monitorare giornalmente le dinamiche del rischio di mercato del portafoglio di proprietà della banca, sia di fornire un dataset coerente con le rilevazioni di profit and loss del medesimo aggregato. Il modello viene utilizzato esclusivamente per fini gestionali interni e non concorre al calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato. Il processo di controllo del rischio è accentrato, per tutte le società controllate, presso la Capogruppo e gestito dal Servizio Risk Management di Gruppo che si interfaccia con le referenti funzioni allocate presso le singole banche. L’informativa periodica all’Alta Direzione, al Collegio Sindacale e alle strutture funzionalmente interessate è garantita attraverso la distribuzione di uno specifico set di reportistica giornaliera e mensile. A questo si affianca, altresì, una reportistica gestionale proveniente dalle strutture operative mediante applicativi di front office. Rischio di prezzo L’attività di monitoraggio e di controllo del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di vigilanza viene effettuato giornalmente attraverso le analisi di Value-at-Risk (VaR) descritte nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Nello specifico, per i titoli azionari la stima del rischio è effettuata riconducendo ciascuna posizione a uno specifico indice azionario globale o settoriale di riferimento, mentre per i fondi comuni di investimento tale stima si basa sulla riconduzione della posizione a un set di fattori di rischio esplicativi della strategia di gestione. Il rischio complessivo è successivamente determinato sulla base delle volatilità e delle correlazioni tra i diversi fattori di rischio. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di prezzo viene inoltre effettuato dalle strutture di front office con apposite rilevazioni gestionali provenienti dall’applicativo di front office. 416 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa Sono esposte, di seguito, le rilevazioni VaR del Banco di Sardegna e della Banca di Sassari riferite agli orizzonti temporali precedentemente indicati, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio tasso, alla data puntuale del 31 dicembre 2009. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Banco di Sardegna Dati descrittivi VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value Present value Tipologie di operazioni Bot Btp Cct Altri titoli di Stato Obbligazioni Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 3.376 1 0,02% - 0,01% 2.208 43 1,93% 13 0,61% 363.060 13 0,00% 4 0,00% 1.550 40 2,55% 13 0,81% 58.805 31 0,05% 10 0,02% - - 0,00% - 0,00% 7.223 558 7,72% 176 2,44% (77) 436.222 607 (24) 0,14% 192 0,04% Banca di Sassari Dati descrittivi Tipologie di operazioni VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value Present value VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value Bot - - 0,00% - 0,00% Btp 2 - 2,75% - 0,87% Cct - - 0,00% - 0,00% 32.363 95 0,29% 30 0,09% 1.011 - 0,01% - 0,00% Altri titoli di Stato Obbligazioni Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo - - 0,00% - 0,00% 23 11 48,05% 4 15,19% - - - - - 33.400 106 0,32% 34 0,10% 417 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Sono esposte nel seguito le rilevazioni VaR riferite agli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio di prezzo, alla data puntuale del 31 dicembre 2009. Banco di Sardegna Dati descrittivi VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value Present value Tipologie di operazioni Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 7.977 887 11,13% 281 3,52% - - 0,00% - 0,00% - - 0,00% - 0,00% 7.977 887 11,13% 281 3,52% Banca di Sassari Dati descrittivi VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value Present value Tipologie di operazioni Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value - - 10,04% - 0,00% - - 0,00% - 0,00% - - 0,00% - 0,00% - - 0,93% 92 0,30% Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 del valore del portafoglio di negoziazione a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 b.p. (analisi di sensitività). Banco di Sardegna (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 (3.084) 3.056 2008 (4.188) 4.106 Banca di Sassari (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 (613) 632 2008 (329) 334 418 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE Il rischio di tasso di interesse si riferisce al potenziale impatto che variazioni inattese nei tassi di mercato determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto. Tale rischio si manifesta tipicamente sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario. L’esposizione al rischio di tasso di interesse può essere a sua volta declinata in: rischio di reddito, rischio di investimento. Il rischio di reddito deriva dalla possibilità che una variazione inattesa nei tassi di interesse produca una riduzione del margine di interesse, ossia del flusso netto degli interessi pagati e ricevuti. Tale rischio viene misurato tramite modelli di Maturity Gap e dipende: dallo sfasamento nella struttura temporale degli impieghi e della raccolta, nel caso in cui le attività e le passività siano remunerate a tasso fisso fino alla scadenza finale; dalla mancata corrispondenza dei periodi di revisione delle condizioni di tasso, nel caso di attività e passività a tasso variabile. L’asincronia delle scadenze di cui sopra espone il Gruppo a: rischio di rifinanziamento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza (periodo di ridefinizione del tasso) delle passività è inferiore a quella delle attività. In tal caso la banca è esposta ad eventuali aumenti dei tassi di interesse (banca Liability Sensitive); rischio di reinvestimento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza (periodo di ridefinizione del tasso) delle attività è inferiore a quella delle passività. In tal caso la banca subirà un peggioramento del proprio margine di interesse nel caso di riduzione dei tassi di interesse (banca Asset Sensitive). Il rischio di investimento è il rischio di subire variazioni negative nei valori di tutte le attività, passività e strumenti fuori bilancio detenuti in portafoglio, in seguito a mutamenti nei tassi di interesse, con un conseguente impatto destabilizzante sull’equilibrio patrimoniale. Tale rischio è misurato mediante le tecniche di Duration Gap e Sensitivity Analysis. Sono identificate le seguenti tipologie di rischio di tasso d’interesse: Repricing Risk: rischio legato alle differenze nelle scadenze (tasso fisso) e nelle date di riprezzamento (tasso variabile) dell’operatività in portafoglio; Yield Curve Risk: rischio legato a cambiamenti nella pendenza e nella forma della yield curve; Refixing Risk: rischio legato al timing di revisione dei parametri di mercato, per le posizioni a tasso variabile. Più specificamente, è il rischio che la dinamica di crescita dei tassi sia più accentuata nei periodi di refixing delle passività rispetto ai periodi di refixing delle attività; 419 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Basis Risk: rischio determinato dalla non perfetta correlazione esistente tra i parametri d’indicizzazione di impieghi e raccolta, ovvero dall’eventualità che intervengano variazioni sfavorevoli nell’inclinazione della curva; Optionality Risk: rischio legato a opzioni “esplicite” o “implicite” nelle attività o passività del Banking Book (ad esempio, cap/floor/collar,opzioni di prepayment dei mutui, ecc.). Il Gruppo Bper monitora sia a livello consolidato che di singola Legal Entity l’impatto che variazioni inattese dei tassi di interesse di mercato possono avere sulle posizioni del portafoglio bancario secondo la prospettiva degli utili correnti (sensitività del margine di interesse) e del valore economico del patrimonio. 1. Prospettiva degli utili correnti: la prospettiva degli utili correnti ha come finalità quella di valutare il rischio di interesse sulla base della sensibilità del margine di interesse alle variazioni dei tassi su di un orizzonte temporale definito. Variazioni negative del margine impattano sulla potenziale stabilità finanziaria di una banca attraverso l’indebolimento dell’adeguatezza patrimoniale. La variazione del margine di interesse dipende dal rischio di tasso nelle sue diverse accezioni. 2. Prospettiva del valore economico: variazioni dei tassi di interesse possono impattare sul valore economico dell’attivo e del passivo della banca. Il valore economico di una banca è rappresentato dal valore attuale dei cash flows attesi, definito come somma algebrica del valore attuale dei cash flows attesi dell’attivo, del passivo e delle posizioni in derivati. A differenza della prospettiva degli utili correnti, la prospettiva del valore economico identifica il rischio generato dal repricing o maturity gap su un orizzonte temporale di lungo periodo. Gli obiettivi da perseguire per sostenere un corretto processo di governo del rischio di tasso di interesse sono: Ridurre gli effetti negativi della volatilità del margine di interesse (prospettiva degli Utili Correnti). La stabilità del margine di interesse è influenzata principalmente dal Yield Curve Risk, Repricing Risk, Basis Risk e Optionality Risk; immunizzare il valore economico, inteso come sommatoria dei Present Value dei cash flow attesi, generati da entrambi i lati del Bilancio. La prospettiva del Valore Economico, a differenza di quella degli Utili Correnti, si pone in un’ottica di medio/lungo termine ed è legata principalmente al Repricing Risk; assicurare il rispetto dei requisiti organizzativi previsti in materia da parte degli organismi di vigilanza nazionali e internazionali. Il modello di governance del rischio tasso del Gruppo si fonda sui seguenti principi: rispetto del modello attualmente adottato in BPER in tema di autonomia e coordinamento delle politiche commerciali e creditizie delle società del Gruppo; attribuzione alla Capogruppo delle prerogative di direzione e coordinamento per assicurare coerenza alla complessiva gestione del rischio di tasso e per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa; separazione tra i processi di gestione e di controllo del rischio di tasso. 420 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Nel modello di gestione del rischio tasso di interesse adottato a livello di Gruppo è rilevante la centralità delle seguenti misure di rischio: Sensitivity del Margine di Interesse, Sensitivity del Valore Economico. L’analisi di sensitivity del margine di interesse permette di catturare la sensibilità del margine a variazioni dei tassi di interesse a fronte di shock paralleli e non. ll Gruppo BPER calcola la sensitivity del margine di interesse attraverso un approccio a tassi e volumi costanti. Secondo tale modello non vengono elaborate ipotesi di evoluzione dei volumi nel tempo e le poste in scadenza vengono reinvestite con l’ipotesi di volumi, tassi e scadenze costanti. Gli shock considerati sono: Shock parallelo pari a +/- 200 bps; Shock parallelo pari a +/- 100 bps. L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity. Nel calcolo di tale indicatore le poste a vista con clientela sono modellizzate sulla base di un modello econometrico che, riconducendo la raccolta (gli impieghi) a vista ad un portafoglio di passività (attività) con un individuato profilo di repricing effettivo, giunge ad identificare un portafoglio di replica delle stesse. L’analisi di Sensitivity del Valore Economico consente di valutare l’impatto sul valore del patrimonio netto per spostamenti (shock) della curva dei rendimenti paralleli e non. Tale variazione è calcolata scontando tutti i flussi di cassa secondo due diverse curve dei rendimenti: quella corrente alla data di analisi e quella oggetto di shock e confrontando i due valori. ΔVA VA Curva1 VA Curva2 Gli shock considerati sono: Shock parallelo pari a +/- 200 bps Shock parallelo pari a +/- 100 bps L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity. Alle misure di rischio sopra menzionate si aggiunge la stima del capitale assorbito a fronte del rischio tasso di interesse. Ai fini della stima del capitale assorbito, la metodologia applicata è quella della sensitività analysis, in modo coerente con quanto previsto dalla Vigilanza con la Metodologia Standard, secondo cui il capitale assorbito a fronte del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è pari alla variazione di valore economico aziendale (definito come valore attuale dei flussi di cassa) in seguito ad uno shock dei tassi di 200 basis points. 421 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura RISCHIO DI PREZZO Tale portafoglio comprende essenzialmente l’operatività in titoli azionari, i fondi comuni di investimento e le SICAV classificati in bilancio come disponibili per la vendita o in regime di fair value option. Il monitoraggio del suddetto portafoglio avviene attraverso la metodologia del Value at Risk presentata nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza” e con le specifiche sottolineate nella sezione “Rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. B. Attività di copertura del fair value Come riportato in precedenza, le società consolidate della Sub-Holding non ponono in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla Fair Value Option. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Le società della Sub-Holding non pongono in essere operazioni di copertura di cash flow. D. Attività di copertura di investimenti esteri Le società della Sub-Holding non pongono in essere operazioni di copertura di investimenti esteri. 422 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa Portafoglio bancario – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Banco di Sardegna (migliaia di euro) Dati descrittivi Tipologie di operazioni Present value Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo 86.283 12.192 98.475 VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 6.791 584 (28) 7.348 7,87% 4,79% 7,46% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 2.148 185 (9) 2.324 2,49% 1,51% 2,36% Banca di Sassari (migliaia di euro) Dati descrittivi Tipologie di operazioni Present value Titoli di capitale Fondi comuni e Sicav Derivati/Operazioni da regolare Effetto diversificazione Totale complessivo 462 462 VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 36 36 7,86% 7,86% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% VaR VaR present value 11 11 2,49% 2,49% Si riportano di seguito i dati puntuali di reporting gestionale relativi al delta margine di interesse del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point. Banco di Sardegna (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 18.445 (16.504) 2008 11.880 (9.061) Banca di Sassari (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 2.945 (1.889) 2008 3.373 (2.485) 423 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Si riportano, inoltre, i dati puntuali di reporting gestionale relativi alla variazione di valore del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point (analisi di sensitività). Banco di Sardegna (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 (2.457) 11.971 2008 31.094 (25.475) Banca di Sassari (migliaia di euro) +100 bp -100 bp 2009 7.293 (6.108) 2008 9.190 (8.928) 424 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1.2.3 Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Le banche della Sub-Holding sono esposte al rischio di cambio sia in seguito all’operatività tradizionale di raccolta e di impiego sia in seguito ad una specifica, seppur marginale, attività di negoziazione. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente, e sintetizza mensilmente, l’esposizione al rischio di prezzo degli Istituti attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di cambio viene effettuato attualmente dalle strutture di front office mediante la produzione di apposita reportistica gestionale proveniente dagli applicativi. Il Portafoglio titoli di proprietà non comprende di norma posizioni con rischio di Cambio aperto. A fine esercizio le banche consolidate nell’ambito del portafoglio di investimento non detenevano posizioni in valuta con rischio di cambio aperto. Le restanti poste dell’attivo e del passivo non sono esposte al rischio di cambio. Gli indirizzi strategici delle entità consolidate, infatti, prevedono l’immunizzazione del Rischio di Cambio. B. Attività di copertura del rischio di cambio Le Banche della Sub-Holding, ove necessario, per supportare l’operatività della clientela pongono in essere operazioni di copertura gestionale del rischio di cambio utilizzando strumenti plain vanilla. 425 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati Voci Dollari USA A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri derivati + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/−) Sterline Valute Dollari canadesi Yen Franchi svizzeri Altre valute 32.399 140 1.998 5.280 24.981 499 16.553 4.165 12.388 255 762 4 275 483 241 762 1 761 6 2.490 102 1.413 975 125 1.492 1.492 - 279 37 242 117 284 284 - 3.845 30 301 3.514 347 135 4 131 1 1.049 121 926 2 138 1.247 1.247 1 174 - - - - - - 13.343 26.962 46.415 43.770 2.645 3.446 2.617 4.449 3.385 1.064 11.769 12.695 14.384 14.187 197 602 190 998 474 524 187 4.722 4.379 4.858 (479) 3.127 1.812 4.314 3.060 1.254 2 Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 (in migliaia di euro) inerenti il VaR del rischio di cambio gravante sugli Istituti per gli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno. Banco di Sardegna VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% 122 38 Banca di Sassari VaR Orizzonte temporale: 10 giorni Intervallo di confidenza: 99% VaR Orizzonte temporale: 1 giorno Intervallo di confidenza: 99% 388 123 426 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1.2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. Titoli di debito e tassi d’interesse Totale 31-dic-09 Over the Controparti counter Centrali Totale 31-dic-08 Over the Controparti counter Centrali 96.871 - 82.189 5.128 - 5.197 - b) swap 61.646 - 44.338 - c) Forward 30.097 - 32.654 - d) Futures - - - - e) Altri - - - 4.352 4.591 - 4.508 - 4.591 - 4.500 - b) Swap - - - - c) Forward - - 8 - d) Futures - - - - e) Altri - - - - 79.520 - 135.567 221 a) Opzioni - - - - b) Swap - - - - c) Forward 79.520 - 135.567 - d) Futures - - - - e) Altri - - - 221 4. Merci - - - - 5. Altri sottostanti - - - - Totale 180.982 - 222.264 4.573 Valori medi 228.516 - 300.224 5.146 a) Opzioni 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni 3. Valute e oro 4.352 A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.2 Altri derivati Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi Totale 31-dic-09 Over the Controparti counter Centrali 185.952 185.952 1.346 1.346 187.298 187.443 427 - Totale 31-dic-08 Over the Controparti counter Centrali 172.401 16.700 172.401 16.700 172.401 16.700 210.762 35.828 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Attività sottostanti/Tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward e) Futures f) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward f) Futures g) Altri Totale Fair value positivo Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali 2.562 3.676 414 387 1.529 1.071 619 2.218 10.724 4.982 672 10.052 4.982 13.286 8.658 - A.4 Derivati finanziari: fair value negativo – ripartizione per prodotti Attività sottostanti/Tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward e) Futures f) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swaps e) Forward f) Futures g) Altri Totale Fair value negativo Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali 1.865 3.871 1 2 1.170 889 694 2.980 765 214 765 214 2.630 4.085 428 - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici - - - − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 3) Valute e oro Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 41.490 163 1.140 344 24.272 24 25 - - 30.970 1.368 61 344 139 - - 4.542 407 363 - - 49 6 4 - - - 39.082 315 267 382 31.618 191 290 316 - 8.280 88 82 81 192 - - - - - - - - - - - - - - - 429 Banche Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - - - - - - - - - - - - - - - 348 - - - - - - - - - - - - A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi dicompensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale - - 85.196 - - - - − fair value positivo - - 6.006 - - - - − fair value negativo - - 765 - - - - − esposizione futura - - 387 - - - - - - - - - - - 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - 3) Valute e oro − valore nozionale - - - - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo − esposizione futura - - - - - - - 4) Altri valori − valore nozionale - - - - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - 430 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - 100.756 4.046 - - 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - 1.346 672 - 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - Contratti rientranti in accordi di compensazione Imprese non finanziarie Altri soggetti - - - - - - - - - - - - - - - - - Società finanziarie Banche Società di assicurazione A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 431 Oltre1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale 118.550 39.030 79.520 53.401 53.401 171.951 22.533 17.942 4.591 121.858 120.512 1.346 144.391 39.899 39.899 12.039 12.039 51.938 180.982 96.871 4.591 79.520 187.298 185.952 1.346 368.280 173.466 191.886 46.278 411.630 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura C. Derivati finanziari e creditizi C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Banche Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale - - 4.718 - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo - - 505 - - - - − esposizione futura - - 5.223 - - - - - - - - - - - 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - 3) Valute e oro − valore nozionale - - - - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo − esposizione futura - - - - - - - 4) Altri valori − valore nozionale - - - - - - - − fair value positivo - - - - - - - − fair value negativo - - - - - - - − esposizione futura - - - - - - - 432 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1.3 GRUPPO BANCARIO – RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Nel mese di Ottobre 2008 i Consigli d'Amministrazione hanno approvato la Policy del Gruppo BPER per la gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari (Liquidità Policy Handbook), nonché il piano che definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency Plan). 1. LIQUIDITY POLICY HANDBOOK Il documento definisce la policy adottata dal Gruppo BPER per un’efficiente gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari attraverso la formalizzazione: • del modello di governance, in termini di soggetti coinvolti nel processo di gestione della liquidità e nel processo di monitoraggio e gestione del rischio ad essa connesso, con relativi ruoli e responsabilità; • dei processi e delle metriche volte al monitoraggio del rischio di liquidità, distinguendo tra rischio di liquidità a breve termine (liquidità operativa) e rischio di liquidità a medio/lungo termine (liquidità strutturale); • dei limiti volti al contenimento del rischio di liquidità. • del modello di stress test adottato per valutare l’esposizione al rischio di liquidità in scenari estremi; • del processo di fund planning, finalizzato all’ottimizzazione della gestione della liquidità strutturale. Il rischio di liquidità si manifesta tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, e può assumere forme diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk. Per funding liquidity risk si intende il rischio che la banca non sia in grado di far fronte in modo efficiente alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, e alle esigenze di collateral, senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la situazione finanziaria della banca stessa. Con market liquidity risk si intende invece il rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso. Le due forme di rischio di liquidità sono spesso fortemente correlate, e possono manifestarsi a fronte dei medesimi fattori scatenanti. Solitamente il market liquidity risk viene ascritto tra i rischi di mercato (rischio di prezzo), pertanto i processi e i regolamenti volti a misurare, controllare e mitigare il rischio di liquidità si focalizzano sull’aspetto del funding risk, in linea peraltro con quanto indicato anche in ambito regolamentare1. 1 Banca d’Italia, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, Titolo III, Allegato D, circ.263 del 27 dicembre 2006. 433 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Nel contesto del funding risk si distingue tra: mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle attività e passività della banca per via della trasformazione delle scadenze operata dagli intermediari finanziari, tale per cui il profilo dei flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali); contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla banca; in altri termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a breve e brevissimo termine. Le fonti di rischio di liquidità possono invece essere distinte in due macrocategorie: 1. endogene: fonti che originano da eventi negativi specifici del Gruppo e che comportano una perdita di fiducia nei confronti di questo da parte del mercato. Tra gli eventi negativi specifici della banca, la principale fonte di rischio è rappresentata dal declassamento del rating o altro evento riconducibile ad una perdita di fiducia nella banca da parte del mercato. Il downgrade può infatti risolversi in un ridotto accesso al mercato della raccolta unsecured (ad es. commercial paper) da parte degli investitori istituzionali, in una riduzione o cancellazione delle linee di credito interbancarie o anche in un ritiro dei depositi da parte della clientela retail. Il downgrade o la percezione diffusa nel mercato di un deterioramento della solidità della banca (che può nascere dalla manifestazione di altri rischi, come la presenza di forti perdite nel trading book o nel portafoglio crediti), può portare inoltre ad un aumento del fabbisogno di liquidità, ad esempio per la richiesta di accrescere le marginazioni e le garanzie dovute, oppure per la necessità di finanziare asset che non possono più essere venduti o convertiti in titoli via cartolarizzazioni. 2. esogene: fonti che originano da eventi negativi causati da shock di mercato non direttamente controllabili da parte del Gruppo; queste fonti di rischio dipendono direttamente dalla capacità del mercato di allocare le risorse disponibili a fronte di diversi scenari. Nelle fonti esogene si possono ricomprendere quegli eventi sistemici quali crisi politiche, finanziarie, eventi catastrofici, etc. che determinano una situazione di crisi di liquidità sul mercato. Il modello di Gestione del Rischio di Liquidità del Gruppo BPER si pone i seguenti obiettivi: consentire al Gruppo di essere solvibile sia in condizioni di normale corso degli affari, che in condizioni di crisi; recepire le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza e, al tempo stesso, tener conto delle proprie specificità operative; assicurare un livello di liquidità tale da consentire al Gruppo di far fronte ai propri impegni contrattuali in ogni momento, ottimizzando altresì il costo del Funding in relazione alle condizioni di mercato in corso e prospettiche. Il modello di governance del Gruppo Bper è basato sulla gestione accentrata della liquidità e del rischio ad essa connesso. In particolare la Capogruppo BPER: è responsabile della policy di liquidità, gestisce la liquidità sia a breve termine che a medio/lungo termine, 434 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura definisce e gestisce il funding plan, monitora e gestisce il rischio di liquidità, per tutte le Banche e Società del Gruppo rientranti nel perimetro della Policy. Il modello di governance di cui sopra si fonda inoltre sui seguenti principi: separazione tra i processi di gestione della liquidità (Liquidity Management) ed i processi di controllo del rischio di liquidità (Liquidity Risk Controlling); sviluppo dei processi di gestione e di controllo del rischio di liquidità coerentemente con la struttura gerarchica del Gruppo e mediante il modello di governo formalizzato nella Policy: condivisione delle decisioni e chiarezza delle responsabilità tra organi direttivi, di controllo ed operativi; conformità dei processi di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità con le indicazioni della vigilanza prudenziale. Il Liquidity Policy Handbook e le relative revisioni sono approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo previo esame del Comitato Rischi di Gruppo. Essa è successivamente recepita dal Consiglio di Amministrazione di ciascuna società del Gruppo rientrante nel perimetro di riferimento. Il perseguimento di tali obiettivi è caratterizzato dai seguenti aspetti: a) separazione delle responsabilità e dei ruoli tra gli organi aziendali con funzioni di gestione della liquidità e gli organi aziendali con funzioni di monitoraggio del rischio di liquidità; b) misurazione dell’esposizione al rischio di liquidità secondo il Liquidity Risk Mismatch Model, che si basa sui seguenti elementi fondanti: - la Policy di Liquidità e le metriche volte al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità sono differenziate per liquidità a breve termine e liquidità a medio / lungo termine. In particolare: o la gestione del rischio di liquidità di breve termine (operativa) ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale da 1 giorno a 1 anno, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi; o la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale oltre l’anno ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista; - le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità a breve termine prevedono: o il calcolo del mismatch di liquidità considerando le attività prontamente liquidabili costituite sia dal portafoglio titoli eligible e marketable, sia da eventuali riserve detenute sotto forma di circolante bancario; o che l’attivo meno il passivo in scadenza sulle varie fasce temporali debba essere all’interno di un limite cumulato espresso in valore assoluto; il controllo viene effettuato con cadenza giornaliera ai fini interni gestionali e settimanale secondo le metodologie proposte dall’Autorità di Vigilanza. 435 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità strutturale prevedono il calcolo del mismatching di liquidità che si traduce gestionalmente nel calcolo di gap ratios tra attività e passività sulle fasce temporali superiori ad un anno; - l’utilizzo di modelli statistico/quantitativi comportamentali per il trattamento delle poste senza scadenza contrattuale o caratterizzate da elementi opzionali; - la produzione di stress test periodici che, sulla base di scenari di shock endogeni ed esogeni, producono indicatori di rischio deterministici e/o probabilistici; c) definizione del Contingency Plan di Gruppo volto a definire la Liquidity Policy in uno scenario di crisi determinato da fattori endogeni e/o esogeni. 2. LIQUIDITY CONTINGENCY PLAN DI GRUPPO Il documento formalizza i processi di gestione della liquidità in scenari di stress o crisi. Infatti, gli organi aziendali deputati al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità devono essere in grado di condurre tali attività sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di stress e/o di crisi di liquidità caratterizzate da bassa probabilità di accadimento e da impatto elevato. Il modello di governance del Gruppo BPER, definito nel Liquidity Policy Handbook, prevede una gestione accentrata della liquidità. In considerazione di ciò la Capogruppo Bper, entità cui compete il ruolo di prestatore di ultima istanza di tutte le controllate del Gruppo, si fa garante della solvibilità delle stesse sia a breve, che a medio lungo termine ed è responsabile dell’attivazione del Liquidity Contingency Plan qualunque sia la società/banca del Gruppo in cui si manifesti la crisi di liquidità. Obiettivo del Liquidity Contingency Plan è di salvaguardare il patrimonio della banca durante le fasi iniziali di uno stato di stress di liquidità e garantire la continuità del Gruppo nel caso di gravi e/o prolungate crisi di liquidità attraverso: la definizione di un processo di identificazione e monitoraggio degli indicatori di rischio che precedono il manifestarsi e caratterizzano l’evolversi di una crisi di liquidità; l’individuazione ex ante di un sistema di interventi predefiniti ma flessibili, da attivare nei primi stadi di evoluzione di una crisi; la definizione di ruoli e responsabilità degli organi aziendali nel processo di attivazione del Contingency Plan di Gruppo; l’individuazione di fonti normative interne atte a legittimare l’operato del management del Gruppo BPER che, in condizioni di crisi, deve essere abilitato/delegato a modificare in modo tempestivo ed a volte radicale, la struttura dell’attivo e del passivo di bilancio. Uno stato di crisi di liquidità è definito come una situazione di difficoltà o incapacità del Gruppo di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all’ordinaria amministrazione. Le crisi di liquidità possono essere ricondotte a due macrocategorie: crisi di liquidità sistemiche (Event Driven) generate da crisi di mercato, politiche, macroeconomiche, crisi di liquidità specifiche (Bank Specific) limitate al gruppo o ad una o più società/banche appartenenti a questo. 436 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura In considerazione delle tipologie di crisi di liquidità e della loro entità possono essere individuati tre scenari operativi di riferimento: Scenario di Normale Corso degli Affari, Stato di Stress, Stato di Crisi. In considerazione dello scenario operativo di riferimento si definirà il processo di gestione dello stesso in termini di funzioni coinvolte e azioni da intraprendere. L’individuazione dello scenario operativo in cui si trova il Gruppo avviene attraverso procedure di monitoraggio del sistema di segnali di allarme (early warnings) costituito da un insieme di indicatori che consentono la rilevazione di tale scenario in considerazione dei livelli progressivi di stress/crisi legati ad uno o più drivers. In considerazione del livello di stress/crisi rilevato saranno attivate procedure di monitoraggio e/o comunicazione propedeutiche all’attivazione delle procedure deputate alla gestione dello stato di stress e dello stato di crisi. Il Liquidity Contingency Plan viene aggiornato con frequenza annuale e le sue revisioni sono oggetto di approvazione da parte dei CdA della Capogruppo e delle controllate. 437 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: EURO Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate Da oltre 1 giorno a 7 giorni A vista Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata 2.592.098 2.592.098 682.623 1.909.475 8.811.972 8.660.818 51.949 8.608.869 42.498 108.656 50.860 50.860 50.860 359.038 14.015 14.015 27.646 317.377 206.864 206.864 112.015 94.849 203.637 5.752 5.752 58.096 139.789 491.479 491.479 240.213 251.266 111.538 11.248 3.507 7.741 61.182 39.108 864.688 2.002 862.686 588.283 274.403 491.858 57.843 20.030 37.813 390.626 43.389 836.354 836.354 495.805 340.549 233.858 4.456 301 4.155 217.786 11.616 585.791 3.412 34.003 548.376 169 548.207 325.070 28.011 16.498 11.513 297.059 - 3.152.970 391.853 39.443 2.721.674 432 2.821.242 1.232.314 80.566 80.566 1.151.748 - 3.494.362 2.155 6.004 3.486.203 3.486.203 48.234 43.214 43.214 5.020 - 201.869 31 12.238 189.631 189.631 - - 12.537 18.109 634 1.328 4.656 236 39.282 27.545 743 200 4.108 1.365 18.755 - 5.063 3.052 - 9.877 1.337 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 30.441 622.449 - - - 116.352 - 69.943 - 755 - 25.027 - 340.589 - - 240.578 683 1.525 2.534 10.383 15.226 66.676 122.293 62.686 - 438 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: DOLLARI USA Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate Da oltre 1 giorno a 7 giorni A vista Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata 6.224 6.224 5.982 242 10.140 10.140 10.140 - 97 97 97 - 5.392 5.392 5.392 4.165 4.165 4.165 - 5.225 5.225 5.225 26 26 26 - 13.438 13.438 106 13.332 424 424 424 - 1.811 1.811 886 925 31 31 31 - 46 46 46 9 9 9 - - 19 19 - - - 248 851 734 236 4.651 11.954 19.266 209 763 696 696 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 439 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: ALTRE Voci/ Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate Da oltre 1 giorno a 7 giorni A vista Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata 3.907 3.907 3.904 3 3.890 3.890 6 3.884 - - 1.637 1.637 1.637 - 298 298 298 3 3 3 - 2.399 2.399 2.399 - 154 154 154 - - - 39 39 - - - 179 125 1.497 - - 17.454 21.965 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 440 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 1.4 RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. La strategia generale di governo del rischio operativo ad oggi perseguita dal Banco di Sardegna e dalle sue controllate, in linea con il Gruppo, è orientata alle seguenti attività: - classificazione delle attività nelle linee di business (Business Line) regolamentari, a supporto del processo di raccolta dei dati di perdita operativa; - rilevazione e corretta interpretazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi che possono arrecare danni economici alla Banca o alle sue controllate e disservizi alla clientela; - periodica gestione di un sistema di reporting sui rischi operativi sintetico destinato all’Alta Direzione (“Capital Adequacy e Risk Book”) e analitico per il coordinamento ed il monitoraggio degli eventi segnalati dalla banca e/o dalle sue controllate; - utilizzo dei dati relativi agli eventi di perdita per l’identificazione dei processi e delle procedure critiche e valutazione, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, di opportune azioni correttive al fine di incrementare l’efficienza operativa e la qualità del servizio al cliente. L’attività di rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi si fonda sul processo di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita normativa interna di Gruppo. Tale processo è supportato da un’apposita procedura informatica volta a garantire l’integrità e la conservazione dei dati. Il processo Loss Data Collection prevede la rilevazione di informazioni inerenti, oltre all’entità della perdita subita ed all’eventuale relativo recupero, anche ai tempi ed alle modalità di manifestazione del fenomeno rischioso, all’identificazione della tipologia di evento generato (Event Type) e della linea di business (Business Line) nell’ambito della quale l’evento ha avuto manifestazione. Mediante l’analisi di tali informazioni vengono individuate potenziali aree critiche e valutate, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, l’opportunità di stimolare le strutture organizzative interessate alla definizione di azioni correttive. 441 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura L’adesione al consorzio DIPO1 consente inoltre di ottenere flussi di ritorno delle perdite operative segnalate dalle altre banche italiane aderenti. Le banche utilizzano attualmente tali flussi per analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato dal sistema, sia in termini di frequenza di accadimento (Frequency) e impatto di perdita (Severity) sia degli attributi regolamentari (Event Type, Business Line). Tali analisi rafforzano specifiche valutazioni a supporto dell’opportunità di intervenire sui processi di rilevazione degli eventi di perdita operativa. La reportistica periodica destinata all’Alta Direzione evidenzia: - rappresentazione dell’evoluzione del requisito patrimoniale calcolato secondo metodologia BIA; - analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type e Business Line. Le banche della Sub-Holding inoltre gestiscono periodicamente un sistema di reporting analitico, volto a rappresentare: - analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type e Business Line; - analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato al consorzio DIPO dalle altre banche italiane aderenti. Attualmente il metodo adottato dal Gruppo BPER per la misurazione del capitale interno a fronte del rischio operativo è il metodo “Base” (Basic Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il capitale interno è determinato applicando alla media delle ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio dell’indicatore rilevante, identificato nel Margine di Intermediazione, un coefficiente () pari al 15%, come prescritto dalla normativa prudenziale2. Sono parte della gestione dei rischi operativi le linee di intervento nell’ambito del Business Continuity Management. Esse sono orientate a mantenere ad un livello opportuno l'attenzione sulla continuità operativa e ad evitare che l'impianto organizzativo, sviluppato per la continuità dei processi critici aziendali, perda progressivamente di rilevanza. In tale contesto, a seguito dei rilevanti cambiamenti intervenuti nella struttura organizzativa del Gruppo ed in particolare della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è stato strutturato un progetto denominato “Piano degli interventi a supporto dell’implementazione della continuità operativa aziendale” che si propone di effettuare la rivisitazione della valutazione d’impatto su tutti i processi aziendali (Business Impact Analysis) ed il relativo aggiornamento dell’intero impianto di continuità operativa su tutto il Gruppo (regole, scenari, misure d’emergenza, piani operativi ecc.). 1 Database Italiano Perdite Operative a cui le banche della Sub-Holding partecipano dal 2003 attraverso l’adesione a livello di Gruppo. L’Osservatorio DIPO è un’iniziativa lanciata per supportare lo sviluppo dell’Operational Risk Management e per creare una metodologia di raccolta e di scambio di informazioni sulle perdite operative sperimentate dagli aderenti. 2 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo 5 – Parte Seconda – Sezione I. 442 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Informazioni di natura quantitativa Dall’analisi dei dati di perdita operativa derivanti dal processo Loss Data Collection si rileva, rispetto all’anno precedente, un aumento della sensibilizzazione nell’identificazione degli eventi di rischio operativo che si è tradotto in un aumento delle segnalazioni effettuate. Inoltre l’attività di monitoraggio degli eventi di perdita ha consentito di potere evidenziare la particolare distribuzione degli eventi che si sono manifestati nel corso del 2009. Tali evidenze sono riportate di seguito. Perdite operative rilevate nell’esercizio 2009 Tipologia evento Nr. eventi Rapine e frodi Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi Esecuzione, consegna e gestione dei processi Totale Perdita effettiva lorda 42 2 98 184 326 1.632 1 8 194 1.835 In merito al presidio contro i rischi di revocatorie fallimentari e altre controversie legali si fa rimando a quanto illustrato nella tavola sui “fondi rischi e oneri”, alla Sezione 12 della Nota integrativa - Parte B del passivo. 443 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO Sezione 1 – Il patrimonio consolidato A - Informazioni di natura qualitativa Il Patrimonio costituisce il primo presidio a fronte dei rischi naturalmente insiti nell’attività delle imprese consolidate. Formano la sua componente primaria (Core) il Capitale e le Riserve, a qualunque titolo esse costituite, l’utile di periodo nonché il patrimonio di terzi. A fini prudenziali può essere integrato di ulteriori elementi, quali, ad esempio, strumenti di capitale, innovativi e non, e prestiti subordinati, convertibili o meno. La gestione del patrimonio riguarda l’insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione dello stesso, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione tendenti ad assicurare che il patrimonio ed i ratios relativi siano coerenti con il profilo di rischio assunto dalla Banca e dalle sue controllate, nel pieno rispetto dei requisiti di Vigilanza. B. Informazioni di natura quantitativa Al 31 dicembre 2009 il patrimonio netto del gruppo si attesta a 1.206,5 milioni di euro e si incrementa di 31,5 milioni. La variazione positiva è riconducibile: al risultato dell’esercizio 2009 (+53,7 milioni); alla quota di utile destinata a dividendi (-26,3 milioni); alla contabilizzazione, tra le riserve da valutazione, delle perdite attuariali (al netto della fiscalità) riferite al trattamento di fine rapporto e ai fondi previdenziali in applicazione dello IAS 19 per 2,3 milioni; all’aumento della riserva da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita (6,4 milioni di euro) come effetto delle variazioni positive e negative di fair value sulle interessenze partecipative di minoranza classificate nella corrispondente voce patrimoniale. Si ricorda inoltre, come già sopra segnalato, lo spostamento della riserva costituita con gli utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti, peraltro negativa, dalla voce 170 - Riserve alla voce 140 - Riserve da valutazione. Ciò in seguito all’aggiornamento da parte della Banca d’Italia delle regole di compilazione dei bilanci bancari (circ. 262/2005 1° aggiornamento del 18 novembre 2009). 444 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa Gruppo bancario Voci del patrimonio netto Capitale sociale Sovrapprezzi di emissione Riserve Strumenti di capitale Azioni proprie (-) Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti - Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi Patrimonio netto Imprese di assicurazione Elisioni e aggiustamenti da consolidamento Altre imprese Totale 285.800 257.941 707.897 (65) 199.876 55.181 (4) - - - (113.856) (105.292) (32.094) 370 - 171.944 152.649 675.803 (65) 200.246 55.181 (4) - (16.592) - - - (16.592) 161.291 60.648 1.512.097 - - 370 (4.426) (255.298) 161.661 56.222 1.256.799 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/valori Riserva positiva 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 31-dic-09 Totale 31-dic-08 Imprese di assicurazione Gruppo bancario 55.703 55.703 48.940 Riserva negativa Riserva positiva 522 522 213 Riserva negativa - Elisioni e aggiustamenti da consolidamento Altre imprese Riserva positiva - Riserva negativa - Riserva positiva - - Totale Riserva negativa Riserva positiva - 55.703 55.703 48.940 Riserva negativa 522 522 213 B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 4. Rimanenze finali - 445 Titoli di capitale 48.727 8.499 8.413 86 2.045 468 1.125 452 55.181 Quote di O.I.C.R. Finanziamenti - - Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato Sezione 2 – Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari 2.1 Ambito di applicazione della normativa Il patrimonio di vigilanza consolidato è costituito dalle componenti del patrimonio di vigilanza individuale e dalle poste caratteristiche che risultano dalle operazioni di consolidamento. In particolare, ciascuna voce del patrimonio di base e del patrimonio supplementare include sia la quota di pertinenza del gruppo bancario, sia la quota dei soci di minoranza (c.d. patrimonio di pertinenza di terzi). Il patrimonio di vigilanza consolidato è costituito dal patrimonio di base più il patrimonio supplementare, al netto delle deduzioni. La normativa prevede anche il patrimonio di terzo livello, utilizzabile solo a parziale copertura dei rischi di mercato. 2.2 Patrimonio di vigilanza bancario A - Informazioni di natura qualitativa Patrimonio di base Il patrimonio di base assomma al 31 dicembre 2009 a 988,4 milioni. Contribuiscono alla sua composizione gli elementi positivi di qualità primaria (il capitale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve e la quota di utile destinata a riserve) e gli elementi negativi (l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali e i filtri prudenziali negativi). Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare risulta pari a 148,5 milioni ed è costituito dalle riserve da valutazione al netto dei filtri prudenziali e degli altri elementi negativi. Le interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari, superiori al 10% ma inferiori al 20% nonché quelle superiori al 20% del capitale dell’ente partecipato, sono dedotte per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare. Non risultano elementi deducibili dalla somma del Tier1 e del Tier2. Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2009 ammonta a 1.136,9 milioni di euro. Patrimonio di terzo livello Per quanto attiene al patrimonio di terzo livello, si precisa che non risultano, al 31 dicembre 2009, passività subordinate di 2° livello non ammesse nel patrimonio supplementare e passività di terzo livello. 446 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato B. Informazioni di natura quantitativa Totale 31-dic-09 A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 1.005.659 2.122 2.122 1.003.537 15.115 988.422 166.098 2.525 2.525 163.573 15.115 148.458 1.136.880 1.136.880 Totale 31-dic-08 971.402 2.743 2.743 968.659 15.116 953.543 190.675 14.879 14.879 175.796 15.116 160.680 1.114.223 1.114.223 2.3 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa In attuazione delle direttive emanate dalla Banca d’Italia con la circolare 263/2006 “Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche”, il Banco e le sue controllate, oltre al rispetto della adeguatezza patrimoniale individuale, rientrano nell’ambito del più ampio processo di verifica consolidato con il gruppo di appartenenza. Il gruppo BPER, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul “rischio di credito e di controparte” e “rischio di mercato”, adotta la metodologia standardizzata con l’utilizzo dei rating rilasciati da ECAI per Stati, Intermediari Vigilati, Enti Pubblici e PMI, e i fattori di ponderazione previsti dalla normativa per i restanti portafogli. Il rischio operativo è determinato con il “Metodo base (BIA)”. Gli Organi Aziendali sono coinvolti e resi partecipi nell’attuazione delle norme, regolamenti e procedure organizzative predisposte dalla Capogruppo BPER, che costituiscono il “Rendiconto ICAAP” inviato periodicamente all’Organo di Vigilanza, così come previsto dal II pilastro del Nuovo accordo sul Capitale (c.d. Basilea 2) in merito all’istituzione del Processo di Valutazione dell’Adeguatezza Patrimoniale. 447 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato B. Informazioni di natura quantitativa Nella seguente tabella, la voce “altri elementi del calcolo” (B.5) include gli aggiustamento dei requisiti patrimoniali per rapporti infragruppo. Con il primo aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare Banca d’Italia 262/2005, l’ammontare delle attività di rischio ponderate (C.1) è sempre determinato come il prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali e 12,5 (inverso del coefficiente minimo dell’8%). Importi non ponderati Categorie/Valori dic-09 Importi ponderati/requisiti dic-08 dic-09 dic-08 A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 15.081.656 14.171.210 8.637.646 8.643.337 1. Metodologia standardizzata 15.062.414 14.146.304 8.618.404 8.618.431 2. Metodologia basata sui rating interni - - - - 2.1 Base - - - - 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni - - - - 19.242 24.906 19.242 24.906 B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte 691.012 691.467 B.2 Rischi di mercato 4.246 5.302 1. Metodologia standard 4.246 5.302 2. Modelli interni - - 3. Rischio di concentrazione - - B.3 Rischio operativo 71.374 68.700 1. Metodo base 71.374 68.700 2. Metodo standardizzato - - 3. Metodo avanzato - - B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali - 172.867 5.192 (10.097) 771.824 928.239 9.647.800 11.602.988 10,25% 8,22% 11,78% 9,6% C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 448 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA Non si segnalano operazioni di aggregazioni concluse nell’esercizio o successivamente fino alla data di approvazione del bilancio. L’avviamento iscritto in bilancio (5.540 mila euro per il 2009 e 5.727 mila per il 2008) si riferisce alle seguenti unità generatrici di flussi finanziari: - ramo d’azienda della Leasingvest S.p.A. acquisito dalla Sardaleasing nel 2004 (637 mila a fine 2009 e 824 mila a fine 2008); - Banca di Sassari, per la quota acquisita in sede di OPA nel 2003 (4.604 mila a fine 2009 e a fine 2008). Le variazioni dell’avviamento registrate negli esercizi 2009 e 2008, rispettivamente per 187 mila e 246 mila, sono da ricondurre alle rettifiche di valore apportate all’avviamento del ramo d’azienda Leasingvest S.p.A. Per quanto attiene all’avviamento relativo alla Banca di Sassari non si sono effettuate rettifiche di valore in quanto, nel corso del 2009, non ci sono state evidenze oggettive di riduzione di valore anche in base al test di impairment effettuato utilizzando i dati consuntivi del 2008 e le proiezioni disponibili del piano industriale 2009/2011. 449 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE L’informativa sulle parti correlate, già inclusa nei bilanci redatti secondo le precedenti disposizioni, ha reso necessaria, con il passaggio ai principi contabili internazionali, la ridefinizione della nozione stessa di parte correlata. La Sub-Holding, di concerto con la capogruppo, ha provveduto di conseguenza a delineare le linee guida atte a identificare le parti correlate nonché l’iter deliberativo, le modalità di rilevazione e i criteri di esposizione in bilancio delle operazioni poste in essere con le stesse. La procedura organizzativa adottata, prevede tra l’altro che dette operazioni debbano rispettare criteri di correttezza sostanziale e procedurale. Le operazioni aventi un significativo rilievo economico, nonché le attività atipiche, inusuali e con le parti correlate, sono riservate all’approvazione dei Consigli di amministrazione. L’informativa viene resa in conformità alle regole fissate dalla Consob e tenendo presente la Guida per l’informazione al mercato predisposta da Forum ref. sull’informativa societaria. In particolare, le operazioni nelle quali siano interessati coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso le aziende consolidate e/o presso altra società del Gruppo bancario di appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e delle Istruzioni di Vigilanza per le Banche emanate dalla Banca d’Italia. Alla delibera assunta non si dà esecuzione se non dopo l’acquisizione dell’assenso della Capogruppo. La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati all’esponente prima della nomina alla carica. Apposite procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità dell’elenco aggiornato dei nominativi degli esponenti delle società del Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società) ad essi collegati. Il Consiglio di amministrazione riferisce al Collegio sindacale, con una relazione trimestrale, sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dal Banco e dalle Società controllate; in particolare l’informativa è resa sulle operazioni in potenziale conflitto di interessi (art. 150 del TUF e art. 18, comma 6, dello Statuto sociale del Banco di Sardegna). Si fa rimando, ai fini di una disamina più approfondita dell’argomento, a quanto illustrato nel bilancio d’impresa del Banco di Sardegna. 450 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24, paragrafo 16. In base all’attuale assetto organizzativo, il Banco ha individuato negli Amministratori, nei Sindaci e nel Direttore Generale, Vice Direttore Generale e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i “dirigenti con responsabilità strategiche “ ai sensi dello IAS 24. In ottemperanza al Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), si riporta di seguito la tabella relativa ai compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, anche da società controllate. La tabella che segue riporta le informazioni relative ai principali benefici corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” come sopra definiti, suddivisi in base alle diverse forme retributive individuate dallo IAS 24, al paragrafo 16. Compensi corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” (in migliaia di euro) Importi 2009 Benefici a breve termine (1) Benefici successivi al rapporto di lavoro (2) Altri benefici a lungo termine Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro Pagamenti in azioni Altri compensi (3) Totale 2.893 117 50 3.060 (1) La voce include i compensi corrisposti agli amministratori e ai componenti del Collegio Sindacale, nonché le retribuzioni (compresi gli oneri sociali) degli altri dirigenti con contratto di lavoro dipendente. (2) Contribuzione al fondo pensione aziendale e accantonamenti al TFR. (3) La voce comprende gli altri benefici non monetari (fringe benefits e polizze assicurative) corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche. Il dettaglio analitico dei compensi corrisposti agli amministratori, sindaci e direttori generali previsto dal Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), è riportato nella Parte H della nota integrativa del bilancio d’impresa. 451 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24 e, in generale, eventuali ulteriori informazioni sui rapporti con parti correlate, così come identificate dagli IAS/IFRS. In ottemperanza alla normativa della Consob in materia di informativa societaria (comunicazione DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si segnala che nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di particolare rilevanza con parti correlate né operazioni atipiche e /o inusuali. Tutti i rapporti intercorsi con le parti correlate, così come definite dallo IAS 24, rientrano nell’ambito dell’ordinaria operatività, sono state effettuate nel rispetto delle norme vigenti e sono regolate alle condizioni di mercato. Rapporti con parti correlate (importi in migliaia di euro) Attività Controllante Altre imprese del gruppo Società sottoposte ad influenza notevole Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche Altre parti correlate Totale 31 dicembre 2009 Totale 31 dicembre 2008 2.285.698 33.242 1.092 109 83.340 2.403.481 1.510.599 Totale al 31-dic-09 Garanzie Ricavi rilasciate 58.503 30.712 55.736 11.693 11 10 39 897 297 14 162.166 2.987 3.484 277.313 3.294 45.942 296.000 13.366 71.496 Passività Costi 12.044 23.020 25 23 3.580 38.692 39.956 Gli “altri Dirigenti con responsabilità strategiche” sono rappresentati dal Direttore Generale, dal Vice Direttore Generale e dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Le “altre parti correlate” sono rappresentate dai Dirigenti con responsabilità strategiche della capogruppo, dalle entità soggette al controllo o all’influenza notevole degli Amministratori, dei Sindaci e degli altri “Dirigenti con responsabilità strategiche”, della banca e della controllante, nonché dai soggetti che possono avere influenza notevole sui medesimi. Sono ivi inclusi anche il Fondo Aggiuntivo Pensioni per i dipendenti del Banco di Sardegna, nonché la Fondazione Banco di Sardegna che detiene il 49% delle azioni della banca. Percentuali di incidenza dei rapporti con parti correlate sui valori complessivi patrimoniali ed economici Attività Controllante Altre imprese del gruppo Società sottoposte ad influenza notevole Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche Altre parti correlate Totale 31 dicembre 2009 Totale 31 dicembre 2008 16,8 0,2 0,6 17,6 11,6 Passività 0,4 0,4 1,2 2,0 2,3 Garanzie rilasciate 0,4 0,4 1,6 Ricavi 4,3 1,6 0,5 6,5 8,4 Costi 1,8 3,5 0,5 5,9 5,1 Nella tavola che segue si riportano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese del gruppo e le società sottoposte ad influenza notevole, nonché le componenti economiche relative ai rapporti intrattenuti con dette società. 452 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relative ai rapporti infragruppo (importi in migliaia di euro) Attività Passività Totale al 31-dic-09 Interessi Commissioni Attivi Passivi Attive Passive Garanzie rilasciate Altri ricavi costi A. IMPRESE DEL GRUPPO 2.318.940 114.239 - 29.395 (3.373) 7.840 (15.896) 5.170 (15.795) 1.1 Controllante 2.285.698 58.503 - 28.133 (2.808) 1.820 (4.187) 759 (5.049) 2.285.698 58.503 - 28.133 (2.808) 1.820 (4.187) 759 (5.049) 33.242 55.736 - 1.262 (565) 6.020 (11.709) 4.411 (10.746) Banca popolare dell'Emilia Romagna 1.2 Altre imprese del gruppo ABF Factoring 7.887 - - 51 - 24 - 107 - ABF Leasing 5.012 - - 5 - 8 - 4 - 516 379 - 3 (32) 348 (1.344) 19 (1) Banca della Campania Banca popolare di Crotone Optima SGR Banca popolare di Ravenna Mutina Banca popolare di Aprilia 59 606 - - (5) 4.426 (675) 676 - 430 110 - 1 (9) 122 (464) - - 15.522 - - 46 - - - - - 361 75 - - (23) 87 (310) - - Banca popolare del Materano Banca popolare di Lanciano e Sulmona 316 820 - 1 (16) 257 (600) 2 - Cassa di Risparmio dell'Aquila 496 9.909 - 1 (128) 156 (399) 29 - Banca popolare di Vignola 348 112 - 2 (5) 124 (490) - - Eurobanca Privata del Trentino 23 111 - 1 (1) 9 (25) - - Presticinque 36 1.301 - 2 (17) 3 (6.518) 121 - 1.545 30.288 - 1 (323) 452 (884) 40 - - - - - - - - 593 - Meliorbanca 691 559 - 787 (6) - - 165 - Meliorfactor - 10.280 - 361 - 4 - - - BPER Services B. IMPRESE SOTTOPOSTE AD INFLUENZA NOTEVOLE - 1.186 - - - - - 2.655 (10.745) 1.092 11 10 37 (1) 2 - - (24) Krene 1.092 11 10 37 (1) 2 - - (24) Banca popolare del Mezzogiorno EM.RO. POPOLARE Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i dividendi percepiti dalle società Optima e EM.RO. Per ulteriori dettagli sui rapporti infragruppo si fa rimando al bilancio d’impresa. 453 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI La banca non ha effettuato nell’esercizio in corso, né negli esercizi precedenti, alcun accordo di pagamento basato su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall’IFRS 2. 454 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE La presente sezione della Nota Integrativa riporta i dati economici e patrimoniali della SubHolding suddivisi per settore di attività, coerentemente con quanto previsto dal principio contabile IFRS 8 (Settori operativi) che ha sostituito dal 1° gennaio 2009 il precedente IAS 14. In particolare la Sub-Holding ha scelto, di concerto con la capogruppo, la seguente modalità di rappresentazione dei risultati: Schema primario: dati economici e patrimoniali per settori di attività Schema secondario: dati economici e patrimoniali per aree geografiche Considerato che la Sub-Holding svolge la propria attività prevalentemente in un ambito regionale, l’informativa settoriale secondaria non è ritenuta significativa. In ottemperanza a quanto previsto dal suddetto principio contabile internazionale i risultati afferenti i settori operativi sono rivisti periodicamente dai più alti livelli decisionali della SubHolding e della controllante Banca popolare dell’Emilia Romagna, al fine di valutarne i risultati e adottare decisioni in merito all’allocazione delle risorse. A. Schema Primario Lo schema primario suddivide i dati economici e patrimoniali nei seguenti settori di attività: Retail: attività commerciali rivolte a consumatori privati, ditte individuali, imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e accordato inferiore a 1 milione; Corporate: attività commerciali rivolte a imprese medie e grandi, alla pubblica amministrazione e alle società finanziarie; Finanza: attività di tesoreria, di gestione dei portafogli di proprietà, di accesso ai mercati finanziari e di supporto operativo specialistico alla rete commerciale; Corporate Center: attività rivolte al governo dell’azienda, alle scelte strategiche e alle relative linee di indirizzo (patrimonio netto, partecipazioni, ecc.) e non collegabili direttamente agli altri tre business (banca depositaria, fitti attivi, ecc.); Altre attività: attività delle società non bancarie e non finanziarie. Società del Gruppo della Sub-Holding e Settori di Attività Le società del gruppo sono state classificate in uno o più settori di attività in funzione delle attività svolte. Di seguito si riporta l’elenco delle società del gruppo della Sub-Holding incluse nel perimetro di consolidamento e i relativi settori di attività: Retail Corporate Finanza Corporate Center Banco di Sardegna X X X X Banca di Sassari Sardaleasing Numera X X X X X Altre attività X X Tholos Il margine di interesse è stato ottenuto dal consolidamento del: - margine d’interesse esterno: somma algebrica degli interessi reali derivanti da rapporti di impiego e raccolta con clientela e banche e da investimenti del portafoglio titoli; 455 Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore - margine d’interesse interno: somma algebrica degli interessi figurativi derivanti da rapporti di impiego e raccolta con il “Pool di Tesoreria” interno per le banche e le altre società consolidate. Le commissioni nette sono state allocate ai settori di attività in base alla natura delle singole voci di sottoconto relative alle commissioni attive e passive. Le rettifiche/riprese di valore per deterioramento sono state allocate in base alle informazioni contabili. I costi operativi sono ribaltati ai centri ci costo e quindi ai settori di attività in base al modello di Cost Allocation presente nelle procedure gestionali. A.1 Distribuzione per settori di attività: dati economici Voci Margine di interesse - esterno - interno Commissioni nette Margine di intermediazione Risultato netto della gestione finanziaria Costi operativi Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte Retail Corporate Corporate Center Finanza Altre attività 139.588 143.328 (3.740) 102.316 239.639 219.626 (232.996) 103.005 140.088 (37.083) 22.555 125.438 86.208 (49.554) 17.192 39.159 (21.967) 48.868 48.868 (3.362) 62.547 (243) 62.790 62.547 62.547 (46.020) 1.038 1.038 1.038 1.038 (4.490) (13.368) 36.677 45.506 17.237 (3.442) A.2 Distribuzione per settori di attività: dati patrimoniali Voci Retail Corporate Finanza Corporate Center Altre attività Attivita' finanziarie Crediti verso banche Crediti verso clientela Altre attivita' Totale attivo Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passivita finanziarie di negoziazione Passivita finanziarie valutate al fair value Altre passivita' e patrimonio netto 4.681 130 4.811 7.077 1.983 3 142 - 5.059 92 5.151 196 2.356 101 8 119 587 2.320 3 2.910 25 - 673 673 1.578 85 85 42 Totale passivo e patrimonio netto 9.205 2.780 25 1.578 42 B. Schema Secondario Il gruppo della Sub-Holding esplica la sua attività prevalentemente in ambito regionale. L’informativa settoriale secondaria non è pertanto significativa. 456 Attestazione del Bilancio consolidato 2009 ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 4. I sottoscritti - Franco Antonio Farina, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, - Gianfranco Tanca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Banco di Sardegna, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato, nel corso del 2009. 5. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 si è basata su di un modello definito dal Banco di Sardegna in linea con il gruppo di appartenenza, in coerenza con l’Internal Control – Integrated Framework emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Tradeway Commission e con il framework Cobit, per la componente dei sistemi IT, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale. 6. Si attesta, inoltre, che 3.1 il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009: a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, al D. Lgs. n. 38/2005 e ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del Decreto medesimo; b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e dell’insieme delle imprese incluse nel perimetro di consolidamento; 3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione della Banca e dell’insieme delle imprese incluse nel perimetro di consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze a cui sono esposti. 15 marzo 2010 Il Presidente Prof. Franco Antonio Farina Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Dott. Gianfranco Tanca 457