Relazione e Bilancio d`esercizio del Banco di Sardegna S.p.A.

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SOCIETÀ PER AZIONI
Sede legale: Cagliari - Viale Bonaria 33
Sede amministrativa e Direzione generale: Sassari - Viale Umberto 36
Capitale sociale Euro 155.247.762,00 i.v.
Cod. fisc. e num. iscriz. al Registro delle Imprese di Cagliari n. 01564560900
Iscrizione all’Albo delle Banche: n. 1015.7
Gruppo bancario «Banca popolare dell’Emilia Romagna» n. 5387.6
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento della
Banca popolare dell’Emilia Romagna Società Cooperativa
ESERCIZIO
2009
Relazione e Bilancio d’esercizio
del Banco di Sardegna S.p.A.
Organi del Banco di Sardegna S.p.A. al 31 dicembre 2009
(Informativa resa anche ai sensi della Comunicazione Consob
N. dac/RM 97001574 del 20 febbraio 1997)
Consiglio di Amministrazione
Presidente
Vice Presidente
Amministratore
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Prof. Franco Antonio Farina (*)
Comm. Ivano Spallanzani (*)
Rag. Antonio Gregorio Capitta (*)
Sig. Lucrezio Dalmasso
Dott. Pier Paolo Falco
Dott. Guido Leoni (*)
Arch. Francesco Loi (*) (**)
Dott. Franco Lugli
Dott. Giommaria Pinna
Dott. Giovanni Pinna Parpaglia
Geom. Romolo Pisano (*)
Prof. Gabriele Racugno
Dott. Riccardo Riccardi (*)
Avv. Paolo Sestu
Prof. Francesco Sitzia
Collegio Sindacale
Presidente
Sindaco effettivo
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Sindaco supplente
»
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Dott. Vittorio Pilloni
Dott. Antonio Cherchi
Dott. Giovanni Ghi
Dott.ssa Delfina Pala
Dott. Pier Paolo Profili
Dott.ssa Raffaelina Denti
Dott. Carlo Piras
Rag. Nereo Vasconi
Direzione Generale
Direttore generale
Vice Direttore generale
Dott. Natalino Oggiano
Avv. Lucio Domenico Panti
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Dott. Gianfranco Tanca
(*)
(**)
Componenti il Comitato Esecutivo
Sostituto, ai sensi dell'art. 19, comma 2, dello Statuto sociale, del Presidente e del V. Presidente in caso di
assenza di entrambi
Per quanto concerne il contenuto delle facoltà del presidente del Consiglio di Amministrazione, la relativa informativa è riportata nell'apposito Cap. 5 della Relazione sulla gestione, mentre le deleghe conferite ai singoli Amministratori vengono illustrate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente fascicolo.
Il Consiglio di Amministrazione, anche per il 2009, desidera porgere preliminarmente un ringraziamento a tutto il personale per l’assiduo impegno dimostrato, le elevate capacità professionali e il contributo fornito per la realizzazione degli obiettivi aziendali. La gratitudine va
estesa anche a coloro che hanno cessato l’attività lavorativa mentre un pensiero affettuoso è
rivolto ad alcuni dipendenti in servizio deceduti nel corso dell’anno.
INDICE
RELAZIONE E BILANCIO D’ESERCIZIO DEL BANCO DI SARDEGNA S.P.A.
Relazione del Consiglio di Amministrazione
1. Il quadro generale di riferimento
2. Aspetti salienti della gestione
3. Operatività e organizzazione della banca
3.1 Servizi alla clientela
3.2 Interventi tecnici sul patrimonio immobiliare
3.3 Personale
3.4 Interventi organizzativi e tecnologici
3.5 Attività in materia di “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
3.6 Attività promozionali, cultura e comunicazione
3.7 .Recepimento direttive di gruppo
3.8 Codice in materia di protezione dei dati personali
4. Andamento e risultati della gestione nell'esercizio 2009
Dati di sintesi e indicatori di bilancio
4.1 Raccolta da clientela
4.2 Impieghi verso clientela
4.3 Attività sui mercati finanziari
4.4 Partecipazioni e rapporti infragruppo
4.5 Aspetti reddituali
4.6 Il rendiconto finanziario
4.7 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività
4.8 Azioni proprie in portafoglio
4.9 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio
4.10 La prevedibile evoluzione della gestione
4.11 Proposta di ripartizione dell'utile dell'esercizio 2009
5. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e
sulle facoltà del Presidente
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari – art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98
Relazione del Collegio Sindacale
Relazione della Società di Revisione
Prospetti di bilancio
Stato patrimoniale
Conto economico
Prospetto della redditività complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Rendiconto finanziario
Nota integrativa
Parte A – Politiche Contabili
A.1 Parte Generale
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento della relazione
Sezione 4 – Altri aspetti
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio
A.3 Informativa sul fair value
Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale
Parte C – Informazioni sul Conto economico
Parte D – Redditività complessiva
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Parte L – Informativa di settore
Allegati
Attestazione del bilancio d’esercizio ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
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13
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RELAZIONE E BILANCIO CONSOLIDATO
1. Informativa preliminare
2. Relazione sull’andamento della gestione
2.1. Dati di sintesi e indicatori di bilancio
2.2. Premessa
2.3. Raccolta da clientela
2.4. Impieghi verso la clientela
2.5. Attività sui mercati finanziari
2.6. Aspetti reddituali
2.7. Rendiconto finanziario
2.8. Prospetto di raccordo fra il risultato di esercizio e il patrimonio netto
consolidato con il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto individuali
2.9. Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività
2.10. Partecipazioni
2.11. Azioni proprie in portafoglio
2.12. Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio
2.13. La prevedibile evoluzione della gestione
2.14. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione
e sulle facoltà del Presidente del Banco di Sardegna
2.15. Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari - art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98
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Relazione della Società di Revisione
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Prospetti di bilancio
Stato patrimoniale consolidato
Conto economico consolidato
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato
Rendiconto finanziario consolidato
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309
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Nota integrativa consolidata
Parte A – Politiche Contabili
A.1 Parte Generale
A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio
A.3 Informativa sul fair value
Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato
Parte C – Informazioni sul Conto economico consolidato
Parte D – Redditività complessiva
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Parte L – Informativa di settore
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Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
1. Il quadro generale di riferimento
L’economia mondiale è stata interessata nella prima parte del 2009 da forti contrazioni
dell’attività produttiva seguite da un parziale recupero nei mesi successivi. Le indicazioni più
incoraggianti sono pervenute inizialmente dai mercati finanziari e da quello del credito, per poi
interessare interi settori dell’economia reale e la maggior parte dei Paesi industrializzati, dove
si è assistito prima al rallentamento dell’attività produttiva e, in seguito, alla ripresa dei principali indicatori congiunturali, con una dinamica che si è rivelata superiore alle attese. In particolare, l’economia statunitense ha ripreso a crescere a partire dal secondo semestre, sostenuta
dai consumi privati, dal contributo dell’accumulo di scorte e dalla dinamica positiva della spesa
pubblica, pur scontando la flessione degli investimenti fissi lordi e il rinnovato incremento delle
importazioni. Le economie emergenti hanno invece mostrato per l’intero periodo una maggiore
vivacità ciclica, soprattutto a partire dal terzo trimestre quando l’andamento della produzione
industriale e le previsioni degli organismi internazionali hanno segnalato un rimbalzo produttivo.
Il sostegno maggiore all’inversione del ciclo è giunto dalla politica economica e monetaria che
hanno utilizzato l’intera strumentazione disponibile per il controllo del ciclo economico: misure
fiscali varate a sostegno dei consumi, in primo luogo gli incentivi per l’acquisto di beni durevoli
e stimoli monetari con forti iniezioni di liquidità, risultate fondamentali nell’evitare il collasso
del sistema bancario e nel contribuire alla normalizzazione del mercato creditizio e del livello
dei tassi di interesse. Peraltro, la forte decelerazione dell’offerta di prestiti bancari, che ha
scontato criteri più stringenti nella selezione del merito creditizio delle controparti e un progressivo aumento delle sofferenze, nonché il calo della domanda di credito delle imprese che
ha risentito della crisi economica e della riduzione degli investimenti, hanno fatto sì che
l’abbondante liquidità iniettata dalle Banche centrali non si sia tradotta pienamente in uno
stimolo alla ripresa.
Nonostante la fase positiva del
secondo semestre, il bilancio
Tasso di cambio dollaro/euro
finale per l’intero anno 2009
comprende una riduzione del Pil
mondiale dello 0,4 per cento, un
1,500
forte ridimensionamento dei
1,400
commerci mondiali (-11,9%),
una caduta dell’attività produtti1,300
va delle industrie manifatturiere
1,200
e di materie prime non petrolifere, oltrechè la flessione delle
1,100
produzioni petrolifere sottostan1,000
te alla minore domanda mondia0,900
le di prodotti energetici. Nel
contempo i due principali paesi
0,800
emergenti, Cina e India, hanno
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
registrato tassi di crescita posi-
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
zionati attorno al +7-8%, grazie alla dinamica sostenuta dei consumi privati e degli investimenti.
Di pari passo con le vicende dell’economia reale, il tasso di inflazione ha raggiunto livelli medi
vicino allo zero nei momenti più acuti della crisi ed è risalito lentamente solo a partire dai mesi
autunnali.
Anche nell’Area Euro, il ciclo ecoPRODOTTO INTERNO LORDO A PREZZI COSTANTI
nomico è risultato negativo nella
variazioni percentuali
prima parte dell’anno per poi regi4,0
4,0
strare nel terzo trimestre un aumento dello 0,4 per cento sul peri2,0
2,0
odo precedente, interrompendo
una sequenza di cinque cali conse0,0
0,0
cutivi. Alla fase negativa del primo
semestre hanno contribuito il re-2,0
-2,0
stringimento della domanda interna e la violenta contrazione dei
Sardegna
-4,0
-4,0
commerci mondiali. Tra le compoItalia
nenti della domanda, i consumi
-6,0
-6,0
privati sono stati penalizzati dal
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
peggioramento delle condizioni del
mercato del lavoro e dal ristagno
del reddito disponibile delle famiglie, nonostante i bassi livelli di inflazione e gli stabilizzatori
automatici adottati dai vari Governi, mentre il calo degli investimenti è stata la causa principale
della brusca correzione dell’attività economica nell’Area. Allo stesso modo, gli indicatori del
secondo semestre segnalano un miglioramento dell’attività economica misurato dal ciclo positivo delle scorte e dalla ripresa delle esportazioni, nonché dagli effetti sull’economia reale delle
misure adottate dai vari Governi nazionali, finalizzate a ripristinare il funzionamento dei sistemi finanziari.
L’Area Euro archivia l’intero 2009 con una contrazione del Pil del 4 per cento, con punte del
-4,9% in Germania e Italia, una flessione riconducibile al calo degli investimenti fissi lordi
(-10,8%), dei consumi privati (-1%) e delle esportazioni nette. Il tasso di inflazione commisurato all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) si è posizionato sullo 0,3%, valore minimo dall’inizio della UEM.
Anche in Italia la fase congiunturale si è caratterizzata per il quadro contrastato, specie per
quanto riguarda i livelli produttivi. Nei primi mesi dell’anno, l’attività economica ha subito una
contrazione di forte intensità in corrispondenza della caduta degli investimenti e delle esportazioni e del contributo negativo delle scorte, che ha accompagnato l’intensa attività di riduzione
del magazzino nella fase più sfavorevole e incerta del ciclo economico. La contrazione produttiva è stata dominata dal crollo dell’industria in senso stretto e dal ripiegamento del settore
delle costruzioni; lievemente negativi sono risultati i servizi. I consumi delle famiglie hanno
evidenziato un lieve recupero già a partire dal secondo trimestre, risentendo della maggiore
propensione all’acquisto di beni durevoli sospinta dagli incentivi alla rottamazione delle automobili.
8
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Nel complesso dell’anno, il PIL si è ridotto del 4,9 per cento, trascinato verso il basso dal crollo
degli investimenti in macchinari e attrezzature (-18,2%) e delle esportazioni (-18,7%), mentre
la riduzione dei consumi delle famiglie si è arrestata all’1,7%. Dal lato dell’offerta, la contrazione produttiva dell’industria in senso stretto si è posizionata su -14,1%, frenando la velocità
della discesa solo nei mesi finali dell’anno, mentre il ripiegamento del settore delle costruzioni
si è mantenuto su valori meno intensi (-6,1%), ma senza alcun segnale di interruzione della
serie negativa; i risultati del terziario e del settore agricolo sono anch’essi negativi e variano
tra 2% e 4%.
Al netto della spesa in beni dureTassi del mercato monetario
voli sostenuta dagli incentivi alla
5,50
rottamazione, i consumi delle
5,00
famiglie sono diminuiti in tutte le
componenti della spesa. Alla
4,50
flessione dei redditi hanno contri4,00
buito sia il netto calo dei redditi
3,50
da lavoro, vista la riduzione del
3,00
numero di occupati, sia di quelli
da capitale, per larga parte ricon2,50
ducibili alla forte diminuzione
2,00
Tasso di sconto
degli utili distribuiti dalle imprese
1,50
euribor 3 mesi
e dei valori mobiliari. Sulle decirendistato
10
anni
sioni di consumo hanno inciso la
1,00
riduzione della ricchezza immobi0,50
liare, seguita al calo dei prezzi
2006
2007
2008
2009
delle abitazioni, dopo un decennio
di forti rincari.
La variazione sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha raggiunto lo
0,8% con valori minimi vicini allo zero in corrispondenza del terzo trimestre dell’anno.
Nei primi sei mesi dell’anno, il Consiglio direttivo della Bce è intervenuto ripetutamente sul
tasso minimo per le operazioni di sconAndamento degli impieghi netti
to, portandolo in maggio al minimo stovariazioni % a fine periodo
rico dell’1%, e, per garantire liquidità
15,0
alle banche, ha prolungato fino a 12 mesi
13,0
la scadenza delle operazioni di rifinan11,0
ziamento, le cui richieste sono state
soddisfatte per importi illimitati e a un
9,0
costo pari al tasso principale, in luogo di
7,0
quello marginale più elevato.
5,0
3,0
1,0
Sardegna
Italia
-1,0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
9
L’abbondante liquidità in mano alle banche e il forte calo dei tassi hanno influito
solo marginalmente sulla dinamica dei
prestiti concessi al settore privato, che
invece ha continuato a indebolirsi per
l’intero primo semestre, arrivando a
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
registrare un ritmo di crescita negativo dello 0,7% nei dodici mesi dell’anno; il profilo negativo
è stato alimentato soprattutto dalla ridotta domanda di prestiti da parte delle imprese non
finanziarie, componente dominata da scarsi livelli produttivi e forte contrazione degli investimenti.
Dal canto suo, il ritmo dei finanziamenti erogati dalle banche italiane a favore di imprese e
privati al netto della Pubblica Amministrazione e delle Società Finanziarie ha mostrato una
costante decelerazione. Il rallentamento ha raggiunto il suo valore minimo in ottobre (+0,5%
tendenziale) senza però manifestare valori negativi e si è riportato su valori attorno all’1,5%
negli ultimi mesi dell’anno, anche a seguito del miglioramento delle condizioni congiunturali
dell’economia. La dinamica degli impieghi è stata limitata sia dal ritmo ridotto ma positivo
della componente a medio e lungo termine (+3%, la media 2009), sia dalla progressiva flessione dei finanziamenti a breve scadenza, la cui variazione tendenziale si è posizionata su -6% a
fine anno.
A fine novembre 2009, le sofferenze lorde delle banche italiane sono cresciute del 46,5% su
base annuale, arrivando a una consistenza di 58 miliardi di euro, di cui circa 18,5 miliardi accumulati nell’ultimo anno; il rapporto sofferenze lorde/impieghi totali è così risalito al 3,25%
dal 2,27% di un anno prima.
L’attività di raccolta ha manifestato uno
Andamento della raccolta diretta
sviluppo positivo dei volumi di cui hanno
variazioni % a fine periodo
15,0
beneficiato soprattutto le componenti a più
elevato rendimento relativo, a parità di
12,0
rischio. Una forte riduzione dei volumi ha
9,0
interessato una parte delle forme tecniche
a breve termine come le operazioni pronti
6,0
contro termine, mentre la crescita si è
3,0
concentrata su obbligazioni bancarie, conti
correnti e depositi a risparmio con vincolo
0,0
temporale.
Sardegna
-3,0
Il 2009 è stato caratterizzato anche in
Italia
Sardegna per il forte ripiegamento delle
-6,0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
principali componenti dell’economia locale. In base alle stime disponibili, il prodotto interno lordo regionale ha subito una flessione attorno al 5%, valore vicino alla media nazionale.
La fase negativa della congiuntura ha preso avvio con il netto calo della domanda di prodotti
dell’industria di base e delle costruzioni; un forte rallentamento ha interessato i poli della chimica e della lavorazione dei metalli, i settori più esposti alle variazioni della domanda mondiale. La caduta verticale della produzione ha poi trasferito i suoi effetti negativi sulle condizioni
del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. La forte incertezza sulle
prospettive di ripresa ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa
dell’anno precedente. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero per i minori
flussi commerciali dell’industria petrolifera; infatti, al netto dei prodotti della raffinazione, le
esportazioni hanno mostrato una dinamica sempre negativa ma meno intensa.
10
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Dal lato dell’offerta, il settore agricolo conferma i risultati dell’anno precedente (-0,7%), grazie
al contributo produttivo delle principali coltivazioni e al lieve recupero del comparto zootecnico. La fase congiunturale dell’industria in senso stretto è risultata in progressivo deterioramento già a partire dal 2008 e ha subito una ulteriore caduta nel corso del 2009, di riflesso alla
flessione degli ordinativi e della produzione delle imprese regionali e al posizionamento degli
indicatori qualitativi molto al di sotto del normale, specie il grado di utilizzo degli impianti e gli
ordini dall’estero e dall’interno. In particolare, nella media dell’anno è prevista per l’industria
una dinamica negativa molto pronunciata, posizionata attorno a -15%.
Tra i vari comparti produttivi di più ampie dimensioni, si è ridotta l’attività nel settore tessile,
fino al limite della chiusura totale; ha decelerato la produzione dell’industria petrolifera, per i
minori consumi di prodotti della raffinazione, mentre sono ancora a rischio fermata a tempo
indeterminato le grandi imprese della chimica di base e della produzione di alluminio. Anche le
attività delle piccole e medie imprese locali hanno condiviso il difficile momento congiunturale,
registrando quasi ovunque risultati in forte rallentamento. Solo il comparto dell’agroalimentare
ha mantenuto stabili fatturato e redditività con il sostegno delle vendite sui mercati nazionali,
mentre i comparti di marmo e granito e della lavorazione del sughero non sono riusciti a limitare i danni provocati dalla recessione, non potendo allargare la propria presenza sui mercati
esteri anche in relazione alla caduta dei commerci mondiali.
Si è progressivamente aggravata la congiuntura nel settore delle costruzioni (il tasso tendenziale per l’intero anno si è posizionato su -11,6%), sia nella realizzazione di nuovi immobili
destinati ad abitazioni, sia nell’attività di rinnovo delle stesse unità abitative; una breve ripresa
ha caratterizzato il valore della produzione nei comparti delle opere pubbliche e dell’edilizia
non residenziale che però è ampiamente rientrata nella seconda parte dell’anno.
La stagione turistica regionale è risultata negativa ma con risultati contrastanti per quanto
riguarda le strutture ricettive, i diversi periodi di apertura delle strutture ricettive e la nazionalità della clientela. Alla delusione per i primi appuntamenti dell’anno (carnevale, Pasqua, etc.),
anche a causa del maltempo, si è sommato il calo di presenze in estate di turisti italiani nelle
strutture alberghiere, mentre hanno continuato ad aumentare le presenze di origine estera e si
è mantenuta stabile l’attività veicolata dal sistema ricettivo extralberghiero. L’indebolimento
della domanda ha interessato soprattutto le zone turistiche del nord della Sardegna, dove le
aziende sono state penalizzate dalle mancate prenotazioni avvenute con lo spostamento
dell’incontro del G8. Una dinamica negativa ha caratterizzato anche le attività commerciali, di
riflesso alla flessione dei consumi delle famiglie. Nel complesso, il settore dei servizi registra su
base annua una riduzione del valore aggiunto di -2,6%.
Dal lato della domanda complessiva, il 2009 si è caratterizzato per il profilo fortemente negativo delle componenti principali. L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie e la scarsa dinamica dei redditi disponibili, unitamente alle difficili condizioni del mercato del lavoro dove
continuano ad aumentare disoccupati e cassaintegrati, hanno ricondotto la spesa in termini
reali ai livelli di inizio decennio (-2,1% è la variazione prevista per l’intero 2009, che però si
cumula alla flessione del 2,3% registrata nel biennio 2007-08); un vero e proprio crollo ha contrassegnato gli investimenti in macchinari e attrezzature e la componente in costruzioni: dopo
una flessione del 4,6% nel 2007-08, questi si contraggono ancora per un valore stimato attorno
a -12,4% su base annua. Altrettanto negativa si è rivelata la dinamica delle esportazioni che
11
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
nel corso dei primi nove mesi sono arrivate a dimezzarsi (-49,9%) rispetto allo stesso periodo
del 2008, anche a causa della caduta della componente energetica, visto che al netto dei prodotti petroliferi la variazione negativa è risultata meno intensa, soprattutto per alimentari e
legno.
L’attività di intermediazione svolta dalle istituzioni monetarie e finanziarie operanti nell’Isola ha
risentito delle difficili condizioni dell’economia reale e delle conseguenze della crisi finanziaria.
Si è ridotta fortemente la domanda di credito, specie le forme tecniche finalizzate all’acquisto
di beni strumentali e di immobili che hanno conservato un basso profilo per tutto il primo semestre, mentre le forme più liquide, che sono servite a finanziare l’attività corrente, hanno
mantenuto un ritmo vivace nel primo semestre, per poi ridursi sensibilmente in corrispondenza
della fase più acuta della crisi. Le incerte prospettive di redditività degli investimenti produttivi
e l’aumento della propensione al risparmio hanno sostenuto tutte le forme della raccolta bancaria, interessando le forme meno liquide ma con rendimenti più elevati.
In particolare, i prestiti bancari complessivi hanno registrato a dicembre 2009 una modesta
dinamica tendenziale dell’1,3%, dovuta principalmente al calo del credito a favore delle imprese non finanziarie (-2,1%) e alla ridotta dinamica a favore della componente di minori dimensioni delle famiglie produttrici (+1,6%). Per quanto riguarda la domanda di credito delle famiglie consumatrici, i dati provvisori indicano una forte decelerazione nel corso del primo semestre e un valore negativo a giugno, soprattutto per le componenti a più lunga scadenza dei
mutui immobiliari e del credito al consumo, e una relativa ripresa nella seconda parte
dell’anno con un ritmo che a fine dicembre è stato del +5,5%. Tale andamento è il risultato di
elementi contrastanti come l’andamento dei tassi di interesse, che a partire dall’estate hanno
raggiunto livelli minimi rendendo molto conveniente l’accensione di mutui, nonché l’effetto
negativo dovuto alla crescita della propensione al risparmio in risposta alle condizioni
dell’economia, specie per quanto riguarda le prospettive occupazionali.
Il sistema bancario regionale ha rilevato un peggioramento della qualità del credito provocato
dal brusco innalzamento sia delle sofferenze che delle partite incagliate: in particolare, le sofferenze lorde si sono posizionate attorno a 1.850 milioni di euro, pari a circa l’8,7% in rapporto
ai prestiti, valore di due punti percentuali superiore a quello registrato in dicembre 2008. Dal
lato della raccolta bancaria si stima una crescita tendenziale della diretta pari all’8% su base
annua, una dinamica superiore a quella di un anno prima (6,3% è stato l’incremento annuale di
dicembre 2008) pur conseguita in una fase difficile dell’economia regionale. In particolare,
l’insieme dei depositi ha dato un contributo positivo dell’11,8% trasversale alle diverse forme
tecniche, in particolare i conti correnti (+11,8%) e i depositi a risparmio (+10,7%). In progressiva crescita nell’anno l'evoluzione della raccolta indiretta ai prezzi di mercato, soprattutto per
le gestioni patrimoniali e per i fondi. La raccolta indiretta in amministrazione ha riportato una
forte riduzione, specie nella componente in titoli di Stato. Il calo dei rendimenti su livelli prossimi allo zero ha indotto la clientela con cultura finanziaria elevata a preferire il risparmio
gestito, mentre quella con un profilo meno orientato alla diversificazione del portafoglio ha
indirizzato il proprio risparmio verso i depositi bancari a vista.
12
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2. Aspetti salienti della gestione
L’individuazione degli elementi che hanno caratterizzato l’esercizio appena chiuso, va inquadrata nel contesto delle condizioni economiche in cui la gestione aziendale ha avuto luogo,
segnato da una profonda crisi che ha colpito indiscriminatamente tutti i settori economici del
territorio in cui il Banco opera, evoluzione logica, come si ipotizzava già dal 2008, del pesante
tracollo finanziario internazionale.
Le informazioni emerse dalla gestione del 2009 hanno confermato ancora una volta la solidità
dell’azienda, che poggia, come in altre occasioni osservato, su elementi che in via generale
sono oggi riconosciuti prioritari per un corretto equilibrio aziendale, quali:
- una patrimonializzazione più che adeguata;
- una equilibrata governance sia a livello aziendale che di Gruppo;
- una fiorente e tempestiva dinamicità nell’adeguarsi al mercato;
ed infine, nonostante le avverse condizioni esterne, una sostanziale tenuta della capacità reddituale.
Per dare poi una dimensione pratica alle caratteristiche in precedenza enunciate, si ricorda
che:
 il patrimonio del Banco, si è incessantemente accresciuto negli ultimi anni fino a raggiungere al 31 dicembre del 2009 i 1.188,2 milioni (+2%);
 le caratteristiche di equilibrio mostrate dalla governance aziendale, in continuo e costruttivo
dialogo con le funzioni di gruppo e all’interno delle direttive via via emanate dalla Capogruppo hanno consentito di condurre sapientemente l’azienda tenendo sotto stretto controllo gli effetti dei rischi di impresa che le difficoltà ambientali del periodo accentuano;
 la tempestività e dinamicità del Banco nell’adeguarsi alle esigenze del mercato e nel rendere
l’operatività aziendale quanto più flessibile trovano riscontro nella incessante attività di
promozione di iniziative commerciali nonché nel flessibile adeguamento dell’azienda alle
esigenze della clientela, promosse nelle frequenti adunanze dei Comitati interni.
Solo per dare alcuni cenni sulle attività svolte in questo contesto, si richiamano:
- le continue emissioni obbligazionarie variegate per durata e rendimenti e con formule di
indicizzazione;
- le offerte di prestiti personali destinati alle famiglie e alle PMI, anche con la creazione di
prodotti specifici abbinati a polizze assicurative;
- i prodotti destinati ai minori, inclusi in un pacchetto “Conto anch’io”, che prevede soluzioni
per le diverse fasce di età al di sotto dei 18 anni;
- ulteriori proposte per il finanziamento della realizzazione degli impianti fotovoltaici;
- l’aggiornamento e razionalizzazione delle “Convenzioni” e in particolare quelle stipulate con
i Consorzi di garanzia;
- la rimodulazione e l’arricchimento delle funzioni legate all’offerta dei servizi POS;
- l’ulteriore incremento dell’offerta di carte con ulteriori tipologie di carte di credito “prepagate”, con l’obiettivo di soddisfare ogni specifica esigenza della clientela, privilegiando anche
l’elemento “sicurezza”;
- l’allargamento dell’offerta di alcune funzioni dell’home banking in precedenza riservate alle
aziende e ai professionisti, ora anche ai privati.
13
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Intensa anche nel 2009 l’attività di comunicazione commerciale, con particolare riguardo alla
promozione dei nuovi sportelli aperti nella penisola, portata avanti tramite l’utilizzo di stampa,
radio e televisione.
E’ proseguito inoltre con impegno il progetto di razionalizzazione del patrimonio immobiliare,
con nuovi acquisti di immobili ad uso strumentale, la cessione degli immobili non più utili e
l’attività di ristrutturazione e manutenzione volta al mantenimento del patrimonio immobiliare
di proprietà.
Ancora, nel corso del 2009:
- numerosi progetti di formazione del personale in termini di potenziamento di specifiche
capacità e di prima istruzione per i neo assunti;
- l’ulteriore razionalizzazione del patrimonio umano con parziale sostituzione di personale in
uscita con risorse giovani;
- ulteriori passi avanti nel progetto di accentramento degli archivi cartacei;
- nuovi interventi per fronteggiare il rischio rapina.
Quanto agli andamenti dei dati patrimoniali, buone le performance raggiunte nel 2009 dal Banco nei volumi intermediati, fra cui:
- le forme di raccolta tradizionale raggiungono complessivamente i 9.240 milioni, con una
crescita su base dodici mesi dell’11,5%;
- gli impieghi pervengono a 8.246,7 milioni sugli 8.171,6 milioni del dicembre 2008 (+0,9%).
Fra questi i conti correnti a 1.921,7, si accrescono dell’8,3%;
- i crediti deteriorati lordi ammontano a 1.351,7 milioni, 1.210,9 milioni in chiusura del precedente esercizio, mentre depurati dalle rettifiche di valore nette (640,2 milioni), si attestano a 711,5 milioni, con un indice di copertura del 47,4%. Le sofferenze risultano presidiate
da accantonamenti nella misura del 68,8%.
Gli andamenti reddituali mostrano in sintesi:
- un margine di interesse pari a 250,7 milioni, in calo del 22,6% per effetto dell’andamento
dei tassi di interesse che ha assorbito per intero il risultato positivo determinato dalla crescita dei volumi patrimoniali;
- crescita delle commissioni nette, pari a 91 milioni, da confrontarsi con i 79 milioni del 2008;
- dividendi, per 5,1 milioni (ex 7,5 milioni), principalmente rivenienti dalle distribuzioni delle
società controllate dalla Sub-Holding;
- margine di intermediazione che raggiunge i 371,9 milioni sui 386,2 milioni del 2008;
- rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti pari a 42,3 milioni sui 26,5 milioni
del 2008 (+59,9%), indice dello stato di disagio in cui versa l’economia del territorio in cui il
Banco opera;
- spese amministrative per 276 milioni (+0,4%), di cui spese per il personale pari a 171,1
milioni (-1,7%) e altre spese amministrative pari a 104,8 milioni (+4%);
- altri oneri e proventi di gestione per 24,7 milioni;
- ed infine, un utile netto di 45,1 milioni da porre a raffronto con i 61 milioni del dicembre
2008.
14
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
3.
Operatività e organizzazione della banca
3.1 Servizi alla clientela
Nel quadro delle iniziative volte ad incrementare la qualità del servizio offerto ed erogato alla
clientela, nel 2009 è stata attivata la Direzione Area Clienti che, accanto alle Direzioni Crediti e
Commerciale, si avvale anche delle neocostituite Divisioni Retail e Corporate. Il cambiamento
strutturale introdotto sul versante dell’attività commerciale e di marketing è finalizzato
all’orientamento verso le specifiche aree strategiche di affari individuate sulla matrice prodotti/segmenti di clientela.
Attività commerciali
Nel corso dell’ultimo semestre dell’esercizio 2009, sul fronte della raccolta sul segmento retail,
in considerazione dell’andamento dei tassi di mercato a breve termine e del profilo di rischio
dei nostri clienti, si è ritenuto di procedere all’emissione di prestiti obbligazionari a tasso variabile utilizzando la formula dell’indicizzazione al “Bot in asta”, aumentato di uno spread positivo. Per quanto attiene ai prestiti della specie a tasso fisso è stata strutturata un’offerta obbligazionaria variegata per durata e rendimenti.
Sul fronte dei finanziamenti alle famiglie e alle PMI, è stato mantenuto il forte impegno del
Banco nei suddetti segmenti, potenziando l’offerta di prestiti personali attraverso un nuovo
prodotto, “Nonsoloprestito”, che abbina al finanziamento una polizza ramo danni a scelta del
cliente. E’ proseguita la politica, ormai costante, di forte attenzione al prezzo e di stimolo al
collocamento delle polizze assicurative CPI (Creditor Protection Insurance) abbinate al prestito,
offerte dalla società Arca Vita S.p.A.
Per completare il portafoglio dei prodotti destinati alla clientela privata è stato creato,
nell’ultimo scorcio dell’esercizio, un pacchetto interamente dedicato ai minori. Poiché il segmento dei giovani è un target di rilevante importanza, soprattutto in termini prospettici, si è
deciso, analogamente a quanto fatto dai principali competitori sul mercato, di proporre dei
prodotti ad hoc pensati per soddisfare le principali esigenze bancarie dei “giovani risparmiatori”. Il pacchetto, denominato “Conto anch’io” si compone dei seguenti prodotti:
- libretto di risparmio nominativo “Conto anch’io 0/18” vincolato fino ai 18 anni;
- libretto di risparmio nominativo “Conto anch’io 0/14” dedicato ai giovanissimi da 0 ai 14
anni;
- conto corrente “Conto anch’io 14/18” dedicato ai giovani dai 14 ai 18 anni.
L’attività di finanziamento di impianti fotovoltaici è continuata attraverso una serie di prodotti
differenziati destinata a famiglie e imprese.
E’ stata completata la revisione delle convenzioni con i Consorzi di Garanzia Fidi, attività che
ha permesso di raggiungere i seguenti obiettivi: snellimento del processo deliberativo, eliminazione dei comitati tecnici, sostituzione delle fideiussioni dei soci con depositi nella determinazione del monte garanzie e differenziazione delle condizioni applicate ai clienti affidati secondo
la loro classe di rating. Si è proceduto, inoltre, ad attivare un processo di razionalizzazione
delle convenzioni con la clientela ordinaria, nell’ottica della riconduzione del quadro delle condizioni a pochi schemi standard.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Riguardo al servizio POS, è stata completata una rimodulazione dell’offerta per quanto riguarda i dispositivi fisici e i dispositivi virtuali (E-commerce). Le funzioni E-commerce vengono
proposte anche agli enti pubblici, con iniziative pilota (es. pagamento on-line di sanzioni amministrative riferite al Comune di Olbia). Sono state organizzate, inoltre, campagne POS dirette
ad una maggiore penetrazione sul mercato locale, favorendo installazioni su alberghi e strutture turistiche ad almeno “3 stelle”. Al 31 dicembre 2009 il Banco di Sardegna ha raggiunto un
totale di 10.000 POS installati. In termini di volumi di transato è stato registrato, a fine anno,
un incremento medio di circa il 15%. Sono state inoltre sostituite tutte le apparecchiature POS
con quelle EMV (lettori predisposti per la lettura del microchip).
Con l’emissione della carta BperCard Corporate è stata completata la gamma di prodotto delle
carte di credito. Al 31 dicembre 2009 risultavano attive 86.736 carte BPERCard (52.539 a
saldo, 33.670 revolving e 527 Multifunzione) e 11.513 Cartasì.
Per quanto riguarda le carte di debito, sono state emesse le due nuove carte, dotate di
microchip, BperCard Europe (V PAY) e BperCard International (Visa Electron) che sostituiranno
le attuali Bancocard, al fine di garantire maggiore sicurezza e possibilità di implementazioni
aggiuntive. L’attività di conversione, che è attualmente in atto (sono state distribuite 60.035
carte con microchip di cui 55.910 BperCard Europe e 4.125 BperCard International), si concluderà entro il 2010.
Per quanto attiene al tema “Bancassurance” continua la partnership con Arca Assicurazioni.
Anche nel corso del 2009, prevalentemente concentrata nel primo semestre, è proseguita
l’attività di formazione delle risorse della rete in accordo con gli obblighi formativi imposti
dall’Isvap. A seguito di tale processo nel corso dell’anno sono stati abilitati all’attività di intermediazione assicurativa circa 150 dipendenti neoaddetti mentre 850 dipendenti, già forniti di
abilitazione, verranno coinvolti nell’aggiornamento formativo.
Il portafoglio delle polizze assicurative è stato ampliato con la polizza “In Casa” di Arca Assicurazioni che offre una variegata serie di garanzie per una copertura completa dell’immobile. Di
rilievo, inoltre, l’apprezzamento dei prodotti “protezione” offerti in abbinamento all’erogazione
di prestiti e mutui.
Azioni sui canali distributivi
Nei primi mesi dell’anno si è proceduto, da parte delle Direzioni Area Clienti e Commerciale, a
focalizzare l’attenzione della rete commerciale, sulla nuova struttura organizzativa di tipo divisionale, sull’approccio commerciale per segmento di clientela e sull’analisi dello scenario di
riferimento a fronte delle priorità individuate. Particolare attenzione è stata posta, inoltre,
sull’andamento dei tassi di mercato e sugli impatti della “forbice dei tassi praticati”.
Per ciò che riguarda i canali telematici, segnaliamo che nel 2009 le attivazioni dell'home banking segnano un incremento pari al 24% rispetto al 31 dicembre 2008, superando le 75.000
utenze attive. E' stato attivato un progetto che prevede l'estensione ai privati, per il 2010, di un
servizio più evoluto, il WebCBI, in passato riservato ad aziende e professionisti.
Tramite l'accordo con Visura S.p.A. è stato possibile offrire alla clientela servizi evoluti quali la
posta elettronica certificata o la firma digitale. Sui Consorzi Fidi si è operata una attività di
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
informatizzazione tramite canale CBI che ha reso possibile la canalizzazione automatica dei
contributi degli associati.
Il Banco ha reso disponibile, nella seconda metà del 2009, una versione del proprio sito
internet aziendale, utilizzabile da dispositivi mobili con accesso alla rete internet, quali cellulari, smartphone, palmari. Si tratta di un “microsito” (bancosardegna.mobi) che consente la lettura di informazioni sul conto corrente del cliente e messaggi di carattere commerciale. Inoltre
è consultabile un motore di ricerca per gli sportelli (bancomat e filiali) della banca collegato ad
un sistema di visualizzazione delle mappe (solo per dispositivi evoluti) per agevolare la loro
localizzazione.
Comunicazione
Nell’attività di comunicazione commerciale del 2009 si è data particolare rilevanza alla promozione della rete sportelli della penisola, attraverso una serie di inserzioni pubblicate sui quotidiani locali e con un’azione pubblicitaria mirata a sostenere specifici prodotti retail, tramite
l’utilizzo di una pluralità di canali: oltre alla carta stampata, sono stati acquistati spazi pubblicitari sugli autobus e svolta una attività di mailing su specifici target.
Con l’obiettivo di massimizzare il rapporto costi-benefici, si sono sperimentate modalità innovative e a basso costo di comunicazione sui prodotti della banca: segnaliamo l’utilizzo di banner su siti internet di informazione e la messa in onda di alcuni spot su Rai-Sport durante le
partite della squadra di pallacanestro Dinamo – Banco di Sardegna.
E’ in fase di conclusione il piano di installazione, presso le principali filiali, di una apparecchiatura atta alla visualizzazione del canale BancoInforma TV, un canale informativo interno, con
contenuti giornalistici curati dall’agenzia ANSA e informazioni pubblicitarie sui prodotti e servizi del Banco di Sardegna.
Si è intrapresa una campagna di stampa, attraverso inserzioni a tutta pagina sui principali
quotidiani della Sardegna, che ha posto in rilievo il ruolo che il Banco di Sardegna ha avuto nel
sostegno alle imprese e alle famiglie, tramite una attività di credito sempre in crescita, in controtendenza rispetto al sistema.
3.2 Interventi tecnici sul patrimonio immobiliare
Nell’esercizio 2009 è proseguita l’attività di razionalizzazione del patrimonio immobiliare del
Banco. Sono stati acquisiti alcuni immobili destinati ad uso strumentale, è stato dato inoltre un
nuovo impulso al piano di dismissione degli immobili inutilizzati e nel contempo sono stati
programmati gli opportuni interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria necessari per il mantenimento del patrimonio immobiliare di proprietà. Nell’esecuzione dei lavori si è
prestata particolare attenzione agli interventi di adeguamento e ammodernamento degli ambienti di lavoro, svolti con particolare cura al rispetto della normativa in tema di sicurezza sul
lavoro.
Il progetto di sviluppo territoriale della rete del Banco di Sardegna, realizzatosi nell’ambito di
un più ampio progetto di gruppo, è divenuto pienamente operativo nel mese di agosto 2009. Il
piano, di durata biennale, prevede complessivamente l’apertura di 11 nuovi sportelli, localizza-
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
ti fuori dall’isola in un numero limitato di province, con l’obiettivo di rafforzare le aree già servite dal Banco. Inoltre, nel corso del 2009 sono stati aperti due sportelli: uno all’interno
dell’Aeroporto di Olbia ed uno in Roma, acquisito dalla controllata Banca di Sassari. In relazione al progetto di sviluppo il Banco intende dotarsi di una metodologia strutturata e codificata
delle fasi del processo di apertura e successivo monitoraggio degli sportelli, con l’obiettivo di
minimizzare il rischio di risultati non performing o ritardi nel raggiungimento del punto di pareggio.
Rete territoriale
Rete primaria
Uffici di Rappresentanza (*)
Sportelli automatici e in circolarità (**)
Terminali di punti vendita POS
Sardegna
Penisola
Totale
358
1
271
9.209
34
34
968
392
1
305
10.177
(*) Ufficio coesistente presso la Sede Operativa di Cagliari
(**) Non sono inclusi gli ATM inattivi (al 31 dicembre 2009) per atti vandalici
3.3 Personale
Il primo periodo dell’anno è stato caratterizzato da un’intensa attività collegata al reclutamento di personale da inserire nell’organico aziendale nell’ambito del progetto di ringiovanimento
in atto. In particolare, si è provveduto all’inserimento negli organici di oltre 97 ulteriori giovani
candidati.
L’attività formativa ha interessato 2.404 partecipanti con un impegno di 12.470 giorni/uomo di
formazione (8.558 giorni in aula e 3.912 via web) e, in particolare, ha riguardato:
- gli interventi in tema di “Sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro”, con l’obiettivo di ottemperare compiutamente agli obblighi di legge (D. Lgs. n. 81/2008). Tale iniziativa, ammessa al
cofinanziamento del Fondo Banche e Assicurazioni (FBA), ha coinvolto 1.536 persone (per
1.120 giornate di formazione);
- l’erogazione della formazione in aula, prevista dal Regolamento ISVAP, che ha visto protagonisti, fra addetti già abilitati e neo addetti, 1.061 persone per oltre 4.678 giornate di attività formativa;
- la formazione di 134 giovani neo assunti, stimabile in circa 800 giornate d’aula e 273 giornate di formazione a distanza;
- lo svolgimento di 3.772 giornate di formazione contrattuale, nelle quali sono stati coinvolti
ben 909 collaboratori, incentrata sui seguenti obiettivi:
o il potenziamento delle capacità di autosviluppo;
o il rafforzamento dello spirito di gruppo e del gioco di squadra;
o la diffusione delle competenze tecnico professionali (in quest’ambito gli interventi formativi sono stati sviluppati mediante l’utilizzo esclusivo del gruppo di docenti interni
all’uopo costituito presso le Aree Territoriali).
In ambito gestionale, l’inserimento dell’ulteriore contingente di giovani ha consentito di continuare l’attività di bilanciamento degli organici della Rete e della Direzione Generale, anche a
seguito di evoluzioni organizzative che hanno interessato alcuni ambiti della struttura centrale.
18
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Riguardo all’attività sindacale, sono stati effettuati numerosi incontri con le Rappresentanze
del personale sia Aziendali che di Gruppo allo scopo, da un lato, di proseguire nella attività di
consolidamento di un sistema di relazioni industriali trasparente e collaborativo e, dall’altro, di
espletare le necessarie procedure informative e di confronto previste dal CCNL in ambito
aziendale e di Gruppo (ristrutturazione ex Area Affari, costituzione BPER Services, riorganizzazione del Servizio Legale, costituzione dell’”Area Vasta Cagliari” ecc.).
Particolarmente significativi, in quest’ambito, gli accordi che hanno consentito al Banco di
accedere ai cofinanziamenti previsti dal Fondo Banche e Assicurazioni (FBA) in relazione a
progetti formativi di particolare rilevanza e qualità.
Nell’ultimo trimestre è inoltre iniziato il confronto per la rivisitazione e l’aggiornamento degli
accordi relativi ai Ruoli Chiave aziendali, istituiti nel 2001.
Al 31 dicembre 2009 la consistenza numerica del personale risultava di 2.696 unità (2.726
unità a fine 2008). L’organico aziendale valutato in termini di effettiva “forza lavoro” (per gli
effetti dei contratti a tempo parziale e del personale distaccato) si è attestato a 2.623 unità
(2670 a fine 2008).
Si espongono di seguito, in sintesi, alcune informazioni sulla composizione percentuale degli
organici del Banco (livello di scolarizzazione, sesso, turnover).
% Femmine
sul totale
% Maschi
sul totale
Numero collaboratori a fine periodo
51,3
48,7
Laurea
Diploma
Altri titoli
10,9
34,7
5,7
10,7
29,0
8,9
70
59
11
44
85
-41
Assunzioni
Cessazioni
Turn over
19
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
3.4 Interventi organizzativi e tecnologici
Nel corso dell’esercizio 2009 sono stati portati a conclusione i seguenti interventi di carattere
organizzativo e tecnologico.
Progetto accentramento degli archivi cartacei e revisione generale dei processi di archiviazione
E’ stata ultimata la predisposizione dei locali destinati all’accentramento degli archivi presso la
nuova struttura sita in Sassari ed è stato ultimato il trasferimento del materiale già custodito
presso gli archivi delle dipendenze realizzati nei locali detenuti in locazione. E’, inoltre, in corso
avanzato il trasferimento del materiale d’archivio, sempre della rete, giacente presso locali di
proprietà.
Dal 1° ottobre 2009, infine, tutte le Dipendenze utilizzano le nuove modalità previste dal modello organizzativo per l’archiviazione centralizzata (catalogazione della documentazione, invio
alla struttura centralizzata, ricerche ecc.), ispirate a moderni ed efficienti sistemi di gestione
dell’intera operatività.
Integrazione Servizio Organizzazione della Banca di Sassari
A far tempo dal mese di gennaio 2009 è stata intrapresa la standardizzazione dei processi di
redazione e comunicazione di normativa e modulistica della controllata Banca di Sassari.
L’attività può definirsi consolidata e procede con i medesimi criteri adottati per il Banco.
Carte di debito - Adesione al sistema di monitoraggio antifrodi della Capogruppo
Il Banco ha aderito al sistema di monitoraggio antifrodi sulle carte di debito attivato dalla Capogruppo mediante la costituzione di un proprio “Nucleo anticlonazione”. L’attività è stata
estesa a tutte le banche del Gruppo con decorrenza dal luglio 2009, con l’obiettivo di individuare ulteriori sinergie ed economie di scala anche attraverso l’introduzione di automatismi e
nuove prassi operative per la riduzione dei tempi di analisi delle segnalazioni.
L’attività prevede:
- il puntuale monitoraggio della movimentazione delle carte, sempre attivo nell’arco della
giornata 365 giorni all’anno;
- la stipula con una importante società di assicurazione di una polizza unica e cumulativa a
copertura dei rischi di frode, per l’intero Gruppo, al fine di fronteggiare con maggiore efficacia eventi eccezionali che possono riguardare anche singole banche;
- l’uscita contestuale dal Sistema di Garanzia SIA/SSB, limitatamente alle carte attive nei
circuiti internazionali.
In sintesi l’adesione al nuovo sistema consente l’innalzamento della sicurezza del servizio grazie all’adozione di particolari tecniche di analisi e di monitoraggio e la totale copertura temporale del presidio.
Apparecchiature per la gestione del contante: “Cash In Cash Out” (CICO)
Il Banco, con l’obiettivo di efficientare il presidio di sicurezza antirapina allo sportello e, nel
contempo, di ottemperare alle disposizioni della Banca d’Italia che prevedono, entro la data del
31 dicembre 2010, l’erogazione di banconote al pubblico previa esecuzione di operazioni di
autenticazione (buono/falso) e di selezione (buono/logoro), ha deliberato l’adozione di specifi-
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
che apparecchiature di autenticazione, selezione e sicurezza denominate “Cash In Cash Out”
(C.I.C.O.).
Dette apparecchiature:
- agevolano il cassiere nelle operazioni di incasso ed erogazione del denaro in quanto sono in
grado di verificare oltre 400 banconote al minuto;
- operano collegate alle procedure di sportello, agevolando le quadrature contabili giornaliere;
- assicurano un buon livello di sicurezza dal rischio rapina in quanto il denaro, previa verifica,
viene introitato nella cassaforte incorporata e le richieste di prelevamento trovano riscontri
strettamente commisurati alle somme necessarie per le erogazioni.
Al fine di verificare la rispondenza delle “cash in cash out” alle esigenze prima descritte è stata
condotta una fase sperimentale presso una Filiale “pilota” all’interno della quale tutte le postazioni di cassa sono state dotate di tali apparecchiature, con contestuale eliminazione della
cassaforte antirapina al bancone.
L’esito positivo della sperimentazione ha indotto il Banco a predisporre un “piano” di implementazione delle postazioni di cassa di Filiale/Agenzia che prevede la dotazione standard di
apparecchiature di autenticazione, selezione e sicurezza.
Il piano è peraltro articolato sulla base della specifica esposizione al rischio di ciascuno sportello.
3.5 Attività in materia di “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
Nel quadro delle iniziative tese a portare avanti il piano di progressivo e completo allineamento
delle situazioni aziendali alle disposizioni in materia di “tutela sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” - introdotte dal D.Lgs n. 81 del 2008, peraltro aggiornato ed integrato con il
D.Lgs n. 106 del 3.8.2009 – il Banco, nel corso dell’esercizio 2009, ha dato un sensibile impulso alla realizzazione delle attività contenute nel Piano di Miglioramento riportato in calce al
Documento di valutazione del Rischio Aziendale, approvato dallo stesso Banco nel dicembre
2008.
Delle predette attività si riepilogano, di seguito, quelle che assumono maggiore rilevanza.
 L’inserimento, nell’ambito di una specifica procedura informatica dei dati più significativi
per il monitoraggio e la scadenzatura degli adempimenti connessi al presidio della Prevenzione e della Sicurezza e, in particolare, delle scadenze relative alle verifiche obbligatorie,
alla sorveglianza sanitaria e alla formazione obbligatoria.
 In materia di informazione e formazione, è stata effettuata, anzitutto, un’indagine presso le
dipendenze allo scopo di adeguare i piani formativi. L’attività è quindi proseguita attraverso
la predisposizione del corso “Salute e sicurezza dei lavoratori – D. Lgs. 81/08“, disponibile
sulla piattaforma e-learning; effettuando il completamento dei corsi di Primo Soccorso;
dando inizio ai corsi previsti nel progetto formativo “PROGR.E.S.S. – programma educativo
salute e sicurezza“.
 La sorveglianza sanitaria è stata avviata con l’esecuzione delle visite ai lavoratori già individuati come videoterminalisti nel corso dei sopralluoghi con gli Rls. Il Medico Competente ha
effettuato ad oggi oltre l’80% delle visite complete. Sono stati inoltre individuati i criteri ge-
21
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione






nerali per approfondire lo screening e individuare eventuali altri profili lavorativi da classificare come “addetti al videoterminale”.
Sono in corso le attività di analisi ed elaborazione dei dati provenienti da OSSIF (una società
costituita dall’ABI per lo specifico presidio e monitoraggio della sicurezza antirapina presso
gli sportelli bancari ) con lo scopo di definire, sulla base dei parametri di rischiosità (interna
ed esterna), la valutazione del rischio rapina delle dipendenze. Una prima valutazione del rischio rapina è già stata effettuata.
In accordo con il Medico Competente e gli Rls, è stata varata una procedura post-rapina che,
in caso di eventi rilevanti, garantisca un supporto di tipo medico psicologico ai lavoratori
coinvolti.
Con riferimento ai Piani d’Emergenza ed Evacuazione, è stata pubblicata una circolare che
definisce e illustra un piano standard per le dipendenze con meno di 10 dipendenti. E’ iniziata inoltre la redazione dei piani dettagliati d’emergenza ed evacuazione per gli immobili con
più di 10 dipendenti, con contestuale rilievo dei presidi antincendio e redazione del Registro
Antincendio.
Si è provveduto alla Valutazione del rischio da stress da lavoro correlato, preceduta dalla
somministrazione ai lavoratori di un questionario IRP (Indagine dei Rischi Psicosociali), reso
disponibile tramite una procedura sul Web. Il tutto in accordo con il Medico Competente e
con il preventivo interessamento degli Rls.
E’ stato effettuato il Monitoraggio del Radon nei Caveau, con la collaborazione di una Società specializzata. I risultati del rilievo indicano che in nessun caso si sono raggiunti valori di
concentrazione prossimi alle soglie di attenzione previste dalla legge.
Si è individuato - con la collaborazione della ditta fornitrice e in accordo con gli Rls e il Medico Competente - uno standard per il box dell’operatore cassiere, al fine di ottenere una postazione certificabile e rispondente alle esigenze dell’operatore cassiere. Detto standard sarà il riferimento per la progettazione delle nuove dipendenze e per le prossime ristrutturazioni.
3.6 Attività promozionali, cultura e comunicazione
Nel corso del 2009 il Banco ha continuato a svolgere una intensa e diffusa attività nel campo
della comunicazione, della cultura e dello sport. Tra gli eventi di maggior spicco sono da segnalare i Concerti in Sala Siglienti promossi dal Banco assieme al Conservatorio di Musica
“L.Canepa”, nell’ambito delle manifestazioni del “Maggio Sassarese” organizzate dal Comune
di Sassari. Sempre nel maggio scorso, il Banco ha aderito a “Monumenti aperti”, la manifestazione promossa dalla Regione Sardegna che coinvolge le Amministrazioni comunali di molti
centri dell’Isola. In quest’ultima edizione è stato inserito, tra i diversi monumenti, anche il
Palazzo della Direzione Generale del Banco in Sassari.
Per l’anno scolastico 2008-2009, è stato riproposto il bando della nuova edizione de Il Banco di
Sardegna per la scuola, per la concessione di Borse premio per 50.000 euro a favore di giovani
studenti delle scuole superiori. L’iniziativa, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Associazione Amici del Banco, è espressamente finalizzata a favorire la cultura di
impresa. La cerimonia di premiazione dei vincitori della sesta edizione si è tenuta nel novembre 2009 presso la Sala Siglienti del Palazzo del Banco, con la partecipazione degli Istituti
scolastici partecipanti.
22
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato nel giugno scorso la concessione di un contributo
di 60.000 euro a favore del Dipartimento di Economia, Impresa e Regolamentazione
dell’Università degli Studi di Sassari e del Centro di ricerche Economiche Crenos per
l’attivazione di un master in finanza, banca e impresa rivolto a giovani laureati delle Università
della Sardegna. L’obiettivo dell’iniziativa, a cui hanno aderito anche la Fondazione Banco di
Sardegna, la Banca di Sassari e la Sardaleasing, è di favorire lo sviluppo dei rapporti creditizi e
finanziari fra banca e impresa.
E’ stata rinnovata la partecipazione del Banco all’iniziativa, promossa dall’Associazione Bancaria Italiana, Invito a Palazzo, giornata nazionale di apertura al pubblico dei palazzi storici delle
banche. Come di consueto, il Banco ha aperto il Palazzo di viale Umberto a Sassari e il Palazzo
Spinola dei Marmi a Genova.
Nel mese di dicembre 2009 si è tenuto il tradizionale Concerto di Natale nella Cattedrale di San
Nicola, caratterizzato come sempre dalla presenza di grandi interpreti. La nuova edizione si è
qualificata in modo particolare per la partecipazione del baritono sassarese Alberto Gazale e
dei 50 musicisti dell’Orchestra sinfonica Città di Sassari.
E’ stato rinnovato, inoltre, il consueto appuntamento editoriale del Banco e della Fondazione
Banco di Sardegna, imperniato da sempre sulla valorizzazione culturale dell’Isola, che ha riguardato la fotografia. Il primo volume aveva preso in esame la storia iniziale delle immagini
sino alla seconda guerra mondiale, mentre l’ultimo volume pubblicato illustra il periodo del
dopoguerra.
L’attenzione del Banco nei confronti del mondo dello sport ha continuato a manifestarsi anche
nel corso del 2009 e si è concentrata nella sponsorizzazione di una quindicina di società sportive, con particolare attenzione a quelle che estendono le proprie attività ad iniziative di carattere sociale.
3.7 Recepimento direttive di Gruppo
La Capogruppo, nell’esercizio del proprio ruolo di direzione e coordinamento ed al fine di assicurare coerenza all’assetto di governo complessivo del Gruppo, ha adottato durante l’esercizio
2009 diverse Direttive che il Consiglio di Amministrazione del Banco ha puntualmente recepito,
verificandone la coerenza con la propria normativa interna e apportando, ove necessario, le
opportune variazioni alle disposizioni aziendali.
Si richiamano, qui di seguito, le principali Direttive di Gruppo emanate e recepite nel corso
dell’esercizio.
Responsabilità amministrativa degli enti – Direttive di Gruppo nn. 6 e 12/2009
La Capogruppo ha avviato da tempo un processo di rafforzamento ed integrazione del proprio
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, predisposto ai sensi del D. Lgs. 8 giugno
2001, n. 231, che ha introdotto nell'Ordinamento italiano la responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche.
Nell’ambito di tale programma, la Banca popolare dell’Emilia Romagna ha diramato la Direttiva di Gruppo n. 6, recepita dal Consiglio di Amministrazione del Banco unitamente ai docu-
23
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
menti allegati e costituenti parte integrante della stessa: il Regolamento dell'Organismo di Vigilanza, il Codice Etico, la Mappa dei reati e delle relative esemplificazioni, il Sistema Disciplinare, il Regolamento di Gruppo per la definizione e l’aggiornamento dei Modelli Organizzativi e
Gestionali previsti dalle singole Banche del Gruppo. In conformità a quanto disposto dalla Direttiva, il Consiglio ha provveduto, inoltre, alla nomina di un nuovo Organismo di Vigilanza.
Successivamente, con la Direttiva n. 12, la Capogruppo si è dotata del "Modello di Organizzazione e Gestione - Parte Generale” e di un’apposita procedura per la segnalazione all'Organismo di Vigilanza delle violazioni del Modello e del Codice Etico. Il Banco ha deliberato puntualmente il recepimento della Direttiva e ha predisposto peraltro adeguate iniziative per la
diffusione dei relativi documenti nell’intranet aziendale e nel sito internet.
Regolamento del Servizio Risk Management di Gruppo – Direttiva di Gruppo n. 8/2009
La Capogruppo, sulla base di quanto definito dalle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e dalle “Linee Guida del Modello di governo dei rischi di Gruppo”, ha emanato,
con la Direttiva n. 8, il Regolamento del Servizio Risk Management di Gruppo, nel quale vengono definiti il ruolo, le responsabilità e i compiti del Servizio, nonché i rapporti che esso intrattiene con gli Organi Sociali e le Unità Organizzative delle Società del Gruppo coinvolte nelle
attività di Risk Management.
Regolamento di Gruppo per la gestione del Processo di Valutazione dell’Adeguatezza
Patrimoniale – Direttiva di Gruppo n. 9/2009
Il Regolamento definisce i capisaldi del processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale
(Internal Capital Adequacy Assessment Process – ICAAP), ossia del processo con cui il Gruppo
BPER effettua un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti ed alle strategie aziendali, conformemente alle previsioni
normative declinate nella Circolare 263 della Banca d’Italia.
In particolare, il Regolamento disciplina nel dettaglio il quadro di responsabilità, gli ambiti di
competenza e le relazioni che intercorrono tra gli organi aziendali e le Unità Organizzative
coinvolte nel processo ICAAP, sviluppati in coerenza con le “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e con le “Linee Guida del Modello di governo dei rischi di Gruppo”.
Servizio di Tesoreria e cassa agli enti pubblici – Regolamento di Gruppo per la Qualità
nei servizi agli Enti Pubblici - Direttiva di Gruppo n. 11/2009
Il Regolamento disciplina, in conformità alla norma internazionale ISO 9001 ed. 2008, il Sistema di Gestione per la Qualità applicato ai servizi di tesoreria e cassa per gli enti pubblici ed
assume come obiettivo fondamentale il miglioramento dei livelli qualitativi delle prestazioni
della banca in termini di affidabilità, sicurezza, efficienza e regolarità per renderle quanto più
possibile rispondenti alle esigenze ed aspettative della clientela.
Policy MiFID - Direttiva di Gruppo n. 13/2009
La direttiva accoglie le nuove policy per la gestione degli aspetti organizzativi impattati dalla
normativa MIFID sui temi della classificazione della clientela, della classificazione degli strumenti finanziari e delle modalità di trasmissione ed esecuzione degli ordini.
24
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Sistema dei Controlli Interni di Gruppo – Aggiornamento delle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo” e del “Regolamento della Direzione Revisione Interna di Gruppo” - Direttiva di Gruppo n. 14/2009
La direttiva accoglie alcune modifiche formali finalizzate ad allineare i documenti alle evoluzioni strutturali della normativa di Gruppo.
Sistema dei Controlli interni di Gruppo – Aggiornamento del “Regolamento della funzione Ispettorato della Società del Gruppo” e del “Regolamento del Referente della
Direzione Revisione Interna di Gruppo” - Direttiva di Gruppo n. 15/2009
La direttiva accoglie alcune modifiche formali finalizzate ad allineare i documenti alle evoluzioni strutturali della normativa di Gruppo.
Linee Guida “Governo di Gruppo” e “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma)” Direttiva di Gruppo n. 16/2009
La Capogruppo ha approvato due documenti - Linee Guida “Governo di Gruppo” e “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma) - che sostituiscono il “Regolamento di Gruppo” divulgato
con la Direttiva n. 2/2005.
Nel primo documento - Linee Guida “Governo di Gruppo” – sono riportate la struttura e la
composizione del Gruppo, i principi e i processi di governo, i poteri della Capogruppo e gli
obblighi delle società componenti il Gruppo, i concetti di “indirizzo e coordinamento” strategico
e gestionale, il sistema dei controlli interni. Altri capitoli riguardano le deliberazioni delle Società per la cui esecuzione è richiesto l’assenso della Capogruppo, le attribuzioni
dell’Amministratore Delegato, il sistema delle deleghe, i meccanismi di remunerazione e incentivazione, la gestione dei conflitti di interesse etc.
Il secondo documento - “Regolamento di Capogruppo (Funzionigramma)” – descrive i compiti
svolti dalle strutture organizzative centrali della Capogruppo, per il Gruppo, nell’espletamento
della funzione di indirizzo e coordinamento, per le società del gruppo e, a favore della Capogruppo medesima.
Il Regolamento dovrà fungere da riferimento per le Società del Gruppo ai fini della predisposizione dei rispettivi “funzionigrammi”.
3.8 Codice in materia di protezione dei dati personali
Si segnala che, in materia di privacy e di sicurezza dei dati, con riferimento al D. Lgs 30 giugno
2003 n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, viene tenuto costantemente
aggiornato il "Documento programmatico sulla sicurezza" in base alla normativa attualmente
vigente.
25
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.
Andamento e risultati della gestione nell'esercizio 2009
Dati di sintesi e indicatori di bilancio
Dati economici
(milioni di euro)
2009
Margine d’interesse
Margine di intermediazione
Rettifiche di valore nette su crediti
Risultato netto della gestione finanziaria
Oneri operativi 1
Utile operativo al lordo delle imposte
Utile d’esercizio
2008
250,7
371,9
(42,1)
329,6
(284,3)
69,2
45,1
Variaz. %
323,7
386,2
(25,4)
359,8
(283,7)
98,3
61,0
Dati patrimoniali
-22,6%
-3,7%
65,7%
-8,4%
0,2%
-29,6%
-26,1%
(milioni di euro
31-dic-2009
Crediti verso clientela
Saldo interbancario netto 2
Attività finanziarie
Totale dell’attivo
Raccolta da clientela 3
Raccolta indiretta da clientela 4
Patrimonio netto
31-dic-2008
Variaz. %
8.246,7
1.792,8
564,2
11.512,9
8.171,6
1.157,1
985,5
11.254,3
0,9%
54,9%
-42,7%
2,3%
9.957,6
3.807,4
1.188,2
9.590,3
4.155,4
1.165,0
3,8%
-8,4%
2,0%
Indicatori
2009
Redditività
Margine d’interesse/Totale attivo
Margine di intermediazione/Totale attivo
Risultato lordo dell’operatività corrente/Patrimonio netto
Risultato netto dell’esercizio/Patrimonio netto medio (ROE) 5
Cost income ratio 6
Rischi di credito
Crediti deteriorati netti/Crediti clientela
Sofferenze nette/Crediti clientela
Patrimonializzazione
Patrimonio netto/Totale attivo
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Core Tier 1 capital ratio) 7
Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
1
2008
2,2%
3,2%
5,8%
4,0%
76,4%
2,9%
3,4%
8,4%
5,7%
73,5%
8,6%
3,1%
7,6%
2,9%
10,3%
13,47%
15,81%
10,4%
10,54%
12,38%
Gli oneri operativi sono composti dalle spese amministrative e dagli ammortamenti delle immobilizzazioni.
L’indicatore è costituito dallo sbilancio delle voci 60 dell’attivo e 10 del passivo.
3
L’aggregato comprende i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value.
4
La raccolta indiretta comprende, oltre alle gestioni patrimoniali e ai titoli di terzi in deposito, anche i premi assicurativi del ramo vita.
5
Utile netto dell’esercizio rapportato al dato medio del patrimonio calcolato tra inizio e fine periodo.
6
Rapporto tra le spese per il personale, le altre spese amministrative e gli ammortamenti sul margine d'intermediazione.
7
I dati a raffronto sono stati rideterminati a seguito dell’aggiornamento della normativa (v. Parte F, sezione 2 della nota integrativa).
2
26
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.1
Raccolta da clientela
La raccolta diretta, che comprende oltre ai debiti da clientela anche i titoli in circolazione e le
passività finanziarie valutate al fair value, registra alla fine dell’esercizio 2009 un incremento
del 3,8%. Ben più ampia la crescita delle sole componenti tradizionali del funding, che raggiungono i 9.240 milioni di euro, in aumento del 11,5%. Si è mantenuta ancora molto forte la preferenza per la liquidità da parte della clientela, mentre prosegue il minore interesse verso le
componenti con scadenze più lontane.
Raccolta diretta
(importi in migliaia di euro)
31-dic-09
Depositi e obbligazioni
- Depositi a risparmio
- Conti correnti
- Certificati di deposito
- Obbligazioni
Totale
Altre forme di provvista:
- Fondi di terzi in amministrazione
- Altra provvista
- Assegni in circolazione
- Pronti contro termine
Totale
Totale complessivo
31-dic-08
1.415.764
5.942.767
438.377
1.443.508
9.240.416
1.086.523
5.225.107
392.247
1.581.098
8.284.975
16.332
119.375
55.896
525.566
717.169
9.957.585
11.026
112.071
63.578
1.118.601
1.305.276
9.590.251
Variazione
assoluta
%
329.241
717.660
46.130
(137.590)
955.441
30,3
13,7
11,8
(8,7)
11,5
5.306
48,1
7.304
6,5
(7.682) (12,1)
(593.035) (53,0)
(588.107) (45,1)
367.334
3,8
Molto significativa la crescita dei conti correnti e dei depositi, che raggiungono nel loro complesso i 7.358,5 milioni rispetto ai 6.311,6 milioni dell’anno a raffronto (+16,6%), con maggiori
volumi per oltre 1 miliardo di
euro. Il comparto obbligazionaComposizione della raccolta da clientela (€/mil)
rio mostra una contrazione dei
PCT e altre
volumi (-8,7%) come effetto dei
10.000
661
form e di
1.242
699
443
consistenti rimborsi effettuati
1.938
raccolta
8.000
nell’esercizio (oltre 520 milioni)
2.037
2.224
2.267
solo parzialmente compensati
Certificati di
6.000
deposito,
dalle nuove emissioni (quasi
obbligazioni
4.000
7.359
400 milioni). I certificati di
e altri titoli
6.312
5.718
5.893
deposito, per contro, invertono
Conti
2.000
correnti e
la tendenza negativa manifedepositi
0
stata negli ultimi esercizi posi31-dic-06 31-dic-07 31-dic-08 31-dic-09
zionandosi a 438,4 milioni, in
crescita del 11,8%.
Tra le altre forme di provvista l’aggregato più significativo costituito dalle operazioni di pronti
contro termine subisce una forte contrazione da porre in relazione con le mutate preferenze
della clientela, orientata verso strumenti più liquidi. Del tutto marginale l’apporto delle altre
forme di provvista che nel loro complesso sfiorano i 200 milioni di euro (+2,6%).
27
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’ammontare complessivo della raccolta diretta al netto dei pronti contro termine si posiziona,
pertanto, a oltre 9,4 miliardi di euro a raffronto con gli 8,5 miliardi di fine 2008, con una crescita dell’11,3%, pari a quasi 1 miliardo di euro in valore assoluto.
La raccolta indiretta, come già nell’ultimo scorcio dell’esercizio 2008, mostra alla fine del
2009 una dinamica fortemente penalizzata dalle performance negative dei mercati finanziari,
attestandosi a 3.807 milioni (-8,4% in un anno). Il calo si è particolarmente concentrato sulla
componente dei titoli e altri valori in custodia i cui volumi hanno mostrato una riduzione del
21,7% legata principalmente ai bassi
rendimenti dei titoli di Stato sulle scaComposizione della raccolta indiretta
denze brevi, che hanno raggiunto nel
2009 i minimi storici, tanto da non
Risparmio
Bancassicuraz
gestito
consentire nemmeno il recupero
ione
8,3%
8,1%
dell’inflazione. In controtendenza, peraltro, la raccolta di fondi comuni di
investimento che anche grazie alle forti
rivalutazioni delle borse nel 2009 ha
registrato un incremento su base annua
Risparmio
del 22,9%, con volumi per oltre 1.200
amministrato
83,5%
milioni. Nel suo complesso il risparmio
amministrato raggiunge a fine 2009 i
3.180 milioni (-9,2%). Il risparmio gestito accresce in un anno la sua incidenza sul totale della raccolta indiretta (8,3%) collocandosi
a 317,7 milioni di euro, con un incremento del 5,2%.
Raccolta indiretta
(importi in migliaia di euro)
31-dic-09
Risparmio gestito:
- Gestioni patrimoniali
31-dic-08
Variazione
assoluta
%
317.719
317.719
301.871
301.871
15.848
15.848
5,2
5,2
Risparmio amministrato:
- Titoli di Stato e altri valori
- Fondi comuni di investimento
3.179.908
1.966.104
1.213.804
3.500.524
2.512.508
988.016
(320.616)
(546.404)
225.788
(9,2)
(21,7)
22,9
Bancassicurazione:
- Prodotti assicurativi
Totale
309.777
309.777
3.807.404
353.019
353.019
4.155.414
(43.242) (12,2)
(43.242) (12,2)
(348.010) (8,4)
Il comparto assicurativo del ramo vita si posiziona a 309,8 milioni con un decremento del portafoglio del 12,2%. Nel corso del 2009 si registrano 9.593 nuovi contratti per un controvalore
di quasi 30 milioni di euro.
28
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.2
Impieghi verso clientela
I crediti netti verso la clientela pervengono a 8.246,7 milioni di euro, con un incremento dello
0,9% sul dato del 31 dicembre 2008. Le rettifiche di valore complessive apportate al portafoglio crediti ammontano a 689,8 milioni, di cui 640,2 milioni di rettifiche specifiche sui crediti
deteriorati e 49,6 milioni sui crediti in bonis.
La disamina dell’evoluzione intervenuta nell’esercizio nell’area degli impieghi evidenzia lo sviluppo del comparto dei mutui che, con 4.209,7 milioni, rappresenta il 51% del totale dei crediti
e registra nell’anno un incremento di 294 milioni (+7,5).
I crediti verso clientela: composizione merceologica
(importi in migliaia di euro)
Tipologia operazioni
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Conti correnti
Pronti contro termine attivi
Mutui
Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
Altre operazioni
Titoli di debito
Attività deteriorate
Totale
31-dic-09
Importo
Incid. %
1.921.785
23,3
4.209.685
51,0
31-dic-08
Importo
Incid. %
1.775.087
21,7
143.734
1,8
3.915.722
47,9
380.326
1.018.150
5.247
711.510
8.246.703
367.924
1.339.411
5.260
624.433
8.171.571
4,6
12,3
0,1
8,6
100,0
4,5
16,4
0,1
7,6
100,0
Variazione
%
8,3
7,5
3,4
(24,0)
(0,2)
13,9
0,9
Tale positivo andamento è riconducibile alla costante attività svolta dal Banco
nell’individuazione e nell’adeguamento dei prodotti alle variegate esigenze del mercato, con
l’estensione dei periodi di ammortamento, la competitività dei prezzi e la rapidità dei tempi di
concessione dei prestiti.
Significativo è anche lo sviluppo registrato dalla componente dei conti correnti che, con
1.921,8 milioni, dimostrano di essere un comparto in costante aumento (+8,3% rispetto al 31
dicembre 2008). In termini strutturali i conti correnti rappresenComposizione degli impieghi a clientela
tano la seconda forma tecnica di
Attività
impiego, con un’incidenza perdeteriorate
centuale del 23,3% sull’intero
8,6%
Altre operazioni
portafoglio.
12,4%
Conti correnti
23,3%
Le “altre operazioni” che comprendono le anticipazioni non in
Carte, prestiti
conto corrente e le anticipazioni
personali e
cessioni del
su effetti rappresentano il 12,3%
quinto
del totale degli impieghi e subi4,6%
scono un calo del 24% rispetto
all’anno precedente. Ancora in
Mutui
crescita il settore dei crediti al
51,0%
consumo (+3,4%) grazie alla
competitività dei prodotti offerti e all’intensa attività di collocamento svolta dalla rete.
La suddivisione della clientela per principali categorie di debitori evidenzia un lieve incremento
dei finanziamenti concessi alle “società non finanziarie”, che si attestano a 4.613,6 milioni, con
29
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
una incidenza del 55,9% sull’intero portafoglio crediti. Il comparto finanziario si posiziona sui
1.348,3 milioni di euro, con una contrazione del 2,6%. I finanziamenti a favore degli “altri operatori” raggiungono i 1.990,6 milioni, con uno sviluppo del 5,1% e una incidenza sui crediti
complessivi del 24,1%.
Crediti a clientela per debitore
Altri
24,1%
Governi e altri
enti pubblici
3,6%
Imprese
finanziarie
16,3%
Imprese non
finanziarie
55,9%
Con riferimento agli aspetti relativi alla rischiosità dei crediti si espone di seguito la tabella che
consente di esaminare lo stato delle diverse categorie di rischio previste dalla Banca d’Italia
unitamente alle rispettive rettifiche di valore.
Crediti verso la clientela: valori lordi e netti
(importi in migliaia di euro)
Tipologie esposizioni/valori
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
Totale crediti deteriorati
e) Altri crediti
Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
824.482
365.701
3.405
158.097
1.351.685
7.584.784
566.835
68.003
210
5.127
640.175
8.936.469
640.175
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
Netta
Percentuale
di copertura
49.591
257.647
297.698
3.195
152.970
711.510
7.535.193
68,8%
18,6%
6,2%
3,2%
47,4%
0,7%
49.591
8.246.703
7,7%
Le quattro categorie esposte compongono il perimetro delle esposizioni “deteriorate”, come
stabilito dalla normativa di vigilanza e dalla normativa di bilancio. I crediti deteriorati ammontano complessivamente in termini netti a 711,5 milioni. Le rettifiche di valore pervengono a
640,2 milioni, a confronto con i 586,4 milioni del 31 dicembre 2008 e determinano un grado di
copertura complessivo delle attività deteriorate del 47,4%.
L’incidenza dei crediti non performing sull’intero ammontare del portafoglio crediti si posiziona
all’8,6%.
30
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Crediti verso la clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
(importi in migliaia di euro)
Causali/Categorie
Sofferenze
Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da crediti in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso crediti in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Incagli
Esposizioni Esposizioni
ristrutturate
Scadute
747.780 297.807
1.443
154.354 222.113
43.674 208.626
9.120
4.155
2.874
156.150
1.947
-
78.694
5.978
31.986
7.509
77.652 154.219
2.107
48.934
28.219
1.969
47.114
23.341
-
1.281
9.870
2.992
900
-
1.947
-
79.975
212
824.482 365.701
1.443
-
5.978
3.405
-
158.097
-
Crediti verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
(importi in migliaia di euro)
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
512.403
1.443
132.414
106.207
65.882
42.590
40.248
3.240
189
189
4.899
228
228
20.345
5.862
77.982
24.819
24.944
28.219
2.342
40.469
13.664
4.491
1.969
3.219
8
869
-
-
566.835
1.443
20.345
68.003
-
2.342
210
-
5.127
-
I crediti in sofferenza, al netto di rettifiche di valore per 566,8 milioni, si posizionano a 257,6
milioni contro i 235,4 milioni di dicembre 2008. Il grado di copertura non subisce variazioni
rispetto al dato di dicembre 2008 (69%). Anche il rapporto sofferenze/impieghi netti registra
una percentuale sostanzialmente invariata rispetto al bilancio precedente (3%).
Dall’analisi della movimentazione dell’esposizione lorda si osserva che i nuovi ingressi da crediti in bonis alla categoria di rischio in esame pervengono a 43,7 milioni (rispetto ai 14,4 milio-
31
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
ni di dicembre 2008), mentre 78,7 milioni (54 milioni a dicembre 2008) afferiscono a posizioni
già ad incaglio nel precedente esercizio o nel primo semestre dell’anno.
Fra le variazioni in diminuzione, che ammontano a 77,7 milioni (ex 88 milioni), si segnalano
47,1 milioni di incassi (contro i 39,4 milioni del precedente esercizio 2008), in crescita di 7,7
milioni, e 28,2 milioni di cancellazioni (47,6 milioni a dicembre 2008) che si riferiscono per
17,3 milioni alla radiazione di quote già svalutate di crediti in procedura concorsuale.
Tra le rettifiche di valore si registrano variazioni in aumento per 132,4 milioni (ex 90,9 milioni),
dovute principalmente a nuove rettifiche di valore per 106,2 milioni (a confronto con 74,6 milioni del dato precedente), attinenti sia alla rivisitazione dei tempi legati alle previsioni di incasso (19,7 milioni), sia alle valutazioni sulla ricuperabilità dei crediti (86,5 milioni); 20,3 milioni sono infine rappresentati dal trasferimento (senza impatto netto sul conto economico) di
rettifiche su posizioni che risultavano già ad incaglio nel precedente esercizio.
A fronte delle citate rettifiche di valore, si segnalano incrementi nell’ambito delle riprese di
valore da incasso per 4,2 milioni che portano il dato a 24,9 milioni (20,7 milioni nell’anno precedente) e delle riprese da valutazione per 9,1 milioni che consolidano il dato a 24,8 milioni (ex
15,7 milioni); si segnala altresì che 14,5 milioni sono da attribuirsi alla riduzione delle riserve
da attualizzazione (12,9 milioni nell’esercizio precedente).
Gli incagli si attestano in 297,7 milioni al netto delle relative rettifiche di valore per 68 milioni,
contro, rispettivamente, i 231,9 milioni e 65,9 milioni del 31 dicembre 2008. Il loro rapporto di
copertura si posiziona al 18,6%. L’incidenza di questa classe rispetto al totale degli impieghi
passa al 3,6% (2,8% alla fine dell’esercizio 2008).
Dall’esame della dinamica dei crediti lordi si evince che le variazioni in aumento sono caratterizzate da ingressi rivenienti dai crediti in bonis per 208,6 milioni, contro i 174,4 milioni registrati nel precedente esercizio, e dal trasferimento di una sola pratica proveniente dalla categoria dei ristrutturati per 6 milioni. Nell’ambito delle variazioni in diminuzione le uscite per
ritorni in bonis pervengono a 48,9 milioni (ex 64 milioni) e gli incassi si attestano a 23,3 milioni
contro i 21,2 milioni di dicembre 2008.
Nella movimentazione delle rettifiche di valore, fra le variazioni in aumento di 42,6 milioni,
sono state contabilizzate rettifiche per 40,2 milioni (ex 44,3 milioni), riferite per il 66% a pratiche di nuova costituzione, per il 20% all’utilizzo di maggiori percentuali di copertura su pratiche già in essere, per il 9% all’attualizzazione dei flussi finanziari di pratiche alle quali è stato
attribuito uno “stato” di incaglio più gravoso e 2,3 milioni riconducibili all’unica pratica trasferita dalla categoria dei “ristrutturati”.
Le riprese di valore sono invece risultate pari a 18,2 milioni (23 milioni a fine esercizio 2008) di
cui 4,5 milioni per incassi (contro i 3,4 milioni del precedente esercizio) e 13,7 milioni per valutazioni, di cui 1,9 milioni derivanti dalla diminuzione della riserva da attualizzazione. Fra le
variazioni in diminuzione i trasferimenti alla categoria delle sofferenze si determinano in 20,3
milioni contro i 12,1 milioni del 2008.
32
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
I crediti ristrutturati si ridimensionano sia in termini lordi che di rettifiche di valore per effetto della consistenza dell’unica pratica trasferita fra gli incagli di cui si è fatto cenno nel precedente paragrafo (6 milioni). La movimentazione della classe è stata inoltre caratterizzata da
variazioni in aumento per 4,2 milioni riconducibili per 2,9 milioni ad ingressi da crediti in bonis
e per 1,3 milioni al trasferimento di una posizione dagli incagli.
Attualmente risultano in essere quattro posizioni per un ammontare lordo di 3,4 milioni (3,2
milioni il valore netto) con un rapporto di copertura del 6,2%.
I crediti scaduti 8 pervengono, a valori netti, a 153 milioni (158,1 milioni il valore lordo e 5,1
milioni le rettifiche di valore), sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente (151,3 milioni
l’esposizione netta al 31 dicembre 2008).
Le esposizioni creditizie non deteriorate, per le quali non sono state individuate, singolarmente, evidenze oggettive di perdite subite, sono state sottoposte a valutazione collettiva per
stimarne la componente di rischio implicito.
La determinazione del rapporto di copertura è stata effettuata, come nel precedente esercizio,
per categorie di crediti omogenee in termini di rischio, mentre le relative percentuali di perdita
sono state stimate tenendo conto di serie storiche sulla qualità dei crediti e della rilevazione
degli elementi oggettivi delle posizioni presenti alla data della loro valutazione, con l’obiettivo
di determinare il valore della perdita latente in ciascuna delle categorie dei crediti stessi.
I parametri utilizzati sono rappresentati dalla PD (probabilità di default) e dalla LGD (stima
del valore non recuperabile) in applicazione dei modelli sviluppati nell’ambito del progetto
“Basilea 2”.
I crediti in bonis rappresentano il 91,4% del totale degli impieghi netti (92,4% a dicembre
2008). Per i crediti della specie sono state stanziate rettifiche di valore di portafoglio che portano il rapporto di copertura allo 0,7%, invariato rispetto a quello dell’esercizio precedente.
8
Esposizioni scadute e/o sconfinanti da 90/180 giorni secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di vigilanza (cfr. Circ. 272 del
30 luglio 2008 e Circ. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti). Si segnala che a partire dall’esercizio 2009 si applica la soglia dei
90 giorni ai soli crediti scaduti relativi alle esposizioni garantite da immobili (approccio per singola transazione), mentre viene mantenuto, fino
al 31 dicembre 2011, il termine dei 180 giorni per le rimanenti esposizioni.
33
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.3 Attività sui mercati finanziari
L'attività sui mercati finanziari assolve il compito di gestire la liquidità aziendale e il portafoglio
titoli di proprietà, nonché di offrire prodotti e servizi adeguati alle esigenze della clientela
nell’ambito di tutti i principali comparti operativi (business, privati ed enti).
Il portafoglio titoli della banca è tradizionalmente costituito in prevalenza da titoli di Stato (per
circa il 79%). Tale composizione consente di preservarne la caratteristica di immediata “liquidità” e facilita le operazioni di smobilizzo. Ciò anche attraverso la cessione di titoli con operazioni a termine (pronti contro termine) effettuate sul mercato MTS. Inoltre, attraverso
l’adesione alla Cassa di Compensazione e Garanzia, è stato eliminato il rischio di controparte
sull’intera operatività.
Il portafoglio titoli9 a fine dicembre 2009 è pari a 463,5 milioni in calo del 48,1% rispetto al
dato dell’esercizio a raffronto (892,9 milioni). La diminuzione dell’aggregato è da mettere in
relazione all’esigenza di ridurre ulteriormente i “rischi di mercato” comunque insiti nel portafoglio. Si ricorda, infatti, che nel corso del 2008 il conto economico era stato interessato da
significative svalutazioni effettuate sul portafoglio dei CCT, in gran parte riassorbite nel corso
del 2009. La ripresa dei corsi di detti titoli ha consentito la rivalutazione delle posizioni e
l’opportunità di dismetterne una parte laddove il prezzo ha raggiunto valori più elevati con
riferimento al prezzo di carico “storico”. Anche nel corso del 2009 il portafoglio titoli non ha
rappresentato un aggregato “immobilizzato” e un attivo “assorbente” liquidità aziendale, bensì
un attivo quasi succedaneo della liquidità interbancaria.
I dati al 31 dicembre 2009 confermano il Banco datore netto di liquidità sull’interbancario con
un saldo di 1.793 milioni (+54,9% rispetto al precedente esercizio). Il miglioramento della
posizione di liquidità correlata all’evoluzione dell’attività di intermediazione creditizia registrata nel corso del 2009 risulta pari a 742 milioni. Infatti gli aggregati - al netto della componente
dei PCT- di raccolta e di impiego nei confronti della clientela registrano in un anno incrementi,
rispettivamente, di 960 e 219 milioni.
9
Il portafoglio titoli è costituito dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione (al netto dei derivati) e valutate al fair value, compresi i
titoli di debito inclusi tra i crediti verso la clientela e le banche.
34
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti
(importi in migliaia di euro)
31.12.2009
31.12.2008
Variazione
assoluta
%
Attività
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Totale
443.917
25.475
94.789
1.829.404
2.393.585
836.649
59.625
89.269
1.238.163
2.223.706
(392.732)
(34.150)
5.520
591.241
169.879
(46,9)
(57,3)
6,2
47,8
7,6
Passività
Debiti verso banche
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Totale
Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti
36.645
2.021
144.601
183.267
2.210.318
81.135
4.085
134.080
219.300
2.004.406
(44.490)
(2.064)
10.521
(36.033)
205.912
(54,8)
(50,5)
7,8
(16,4)
10,3
Come si può notare dalla tabella che precede, il saldo netto dell’operatività nei mercati finanziari presenta un aumento di 206 milioni di euro come effetto netto della contrazione del portafoglio titoli, ampiamente compensata dall’incremento del saldo dei conti interbancari.
In particolare le attività finanziarie detenute per la negoziazione, a 443,9 milioni (836,6
milioni a fine 2008), hanno subito un ridimensionamento di 393 milioni che ha riguardato interamente il comparto dei titoli di Stato.
Più contenuta, in termini di volumi, la contrazione delle attività finanziarie valutate al fair
value, ridottesi in un anno di 34 milioni, prevalentemente per effetto del ridimensionamento
delle quote di OICR.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita si posizionano a 94,8 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto a dicembre 2008 (89,3 milioni).
La variazione netta positiva di 5,5 milioni che ha interessato il portafoglio, costituito interamente da titoli di capitale, è da attribuire al combinato effetto:
 della variazione positiva (+8,4 milioni) e negativa (-0,5 milioni) del fair value;
 del trasferimento dal portafoglio partecipazioni della Fincoop s.r.l. (+29 mila euro);
 della cessione delle interessenze detenute nella Centrale dei Bilanci (-0,8 milioni) e nella
S.F.I.R.S (-3,6 milioni);
 dell’acquisizione di nuove quote partecipative (+1,9 milioni) relative principalmente:
o all’interessenza del 4,76% nella BPER Service (+950 mila);
o alle quote partecipative dello 0,31% e dello 0,13% rispettivamente nella AEDES S.p.A.
(860 mila) e nella Gabetti Property Solution S.p.A. (131 mila), rivenienti entrambe da
operazioni di ristrutturazione crediti.
Sotto il profilo del conto economico la cessione delle quote partecipative ha comportato la
contabilizzazione netta di circa 1 milione fra gli utili da cessione, per effetto del rigiro delle
riserve da valutazione relative alla Centrale dei Bilanci (+764 mila euro) e alla S.F.I.R.S. (+362
mila euro) nonché della contabilizzazione delle rispettive perdite da cessione (-110 mila e -39
mila euro).
35
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Nell’ambito dei rapporti intercreditizi, come evidenziato nella tabella che segue, si nota il
forte incremento dei crediti verso banche che si posizionano a 1.829,4 milioni a raffronto con i
1.238,2 milioni dell’esercizio precedente (+47,8%). In calo, per contro, la posizione debitoria,
che diminuisce in un anno di 44,5 milioni. Il saldo interbancario netto raggiunge pertanto i
1.792,8 milioni con una crescita del 54,9%.
Bilancio dei rapporti intercreditizi
(importi in migliaia di euro)
Crediti verso banche
Conti correnti e depositi
Operazioni di pronti contro termine
Altri finanziamenti
Totale crediti verso banche
Debiti verso banche
Conti correnti e depositi
Operazioni di pronti contro termine
Altri finanziamenti
Totale debiti verso banche
Posizione netta
Variazione
assoluta
%
31.12.2009
31.12.2008
1.471.290
321.755
36.359
1.829.404
786.279
259.227
192.657
1.238.163
685.011
62.528
(156.298)
591.241
87,1
24,1
(81,1)
47,8
35.666
979
36.645
1.792.759
77.254
2.543
1.338
81.135
1.157.028
(41.588)
(2.543)
(359)
(44.490)
635.731
(53,8)
(26,8)
(54,8)
54,9
Per quanto concerne l’informativa sulle politiche contabili adottate relativamente agli strumenti finanziari, specie con riguardo agli aspetti della gestione, misurazione e controllo dei rischi,
si fa rimando alla Nota integrativa, Parte A e Parte E. Con riferimento all’adeguatezza patrimoniale si veda quanto riportato nella Parte F.
36
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.4 Partecipazioni e rapporti infragruppo
Le partecipazioni
Il portafoglio partecipazioni si attesta a fine esercizio a 255,5 milioni ed è costituito dalle quote
societarie di controllo (255,4 milioni) e da quelle sottoposte ad influenza notevole (60 mila
euro).
L’incremento netto di 6 milioni registrato rispetto al dato omogeneo del 31 dicembre 2008
(249,5 milioni) è da attribuire:
1. alla conversione in azioni della terza tranche delle obbligazioni convertibili emesse dalla
Banca di Sassari. Il Banco ha sottoscritto la propria quota di pertinenza e ha sostenuto un
esborso di 6,1 milioni. L’operazione non ha comportato una variazione della percentuale di
interessenza che è rimasta al 79,72%;
2. al trasferimento della Fincoop s.r.l., già iscritta (29 mila euro) tra le società sottoposte ad
influenza notevole, al portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita.
L’operazione si è resa necessaria in quanto sono venuti meno i presupposti per la classificazione della stessa in detta categoria. Il C.d.A. del Banco, in data 30 aprile 2009, ha deliberato infatti di non designare un nuovo Consigliere nell’Organo collegiale della società a seguito
delle dimissioni presentate dal precedente amministratore.
I rapporti infragruppo
I rapporti infragruppo, intrattenuti con le società del Gruppo bancario Banca popolare
dell’Emilia Romagna e con la nostra società sottoposta ad influenza notevole, rientrano
nell’ambito dell’ordinaria operatività e sono posti in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base della reciproca convenienza economica. Nello specifico i rapporti per cassa, se
intrattenuti con le banche del gruppo riguardano rapporti di conto corrente, di deposito, di
finanziamento e di sottoscrizione di titoli emessi dalle stesse banche, mentre sono riconducibili agli interventi destinati a finanziare le attività svolte nei settori di appartenenza e alla raccolta della loro liquidità, se intrattenuti con le altre imprese. Inoltre, ai fini di una migliore organizzazione delle risorse nell’ambito del gruppo, permangono l’interscambio di risorse umane e
di servizi informatici, l’accordo per il collocamento del leasing presso gli sportelli del gruppo,
la gestione di alcune attività in outsourcing, nonché il servizio di collocamento dei fondi comuni
gestiti da OPTIMA SGR S.p.A.
Il Banco, inoltre, con decorrenza dall’esercizio 2007 ha aderito, unitamente ad altre società del
gruppo, all’accordo di consolidamento fiscale promosso dalla Capogruppo relativo ai periodi
d’imposta 2007 – 2009. Si ricorda che il sistema di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un unico reddito complessivo di “Gruppo” corrispondente alla somma algebrica dei
redditi complessivi netti delle singole società partecipanti.
Nella tavola che segue si segnalano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese del gruppo e la società sottoposta ad influenza notevole, nonché le componenti economiche
relative ai rapporti intrattenuti con dette società.
37
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relative ai rapporti infragruppo
(importi in migliaia di euro)
Attività
Passività
Garanzie
rilasciate
Totale al 31.12.2009
Interessi
Attivi
Passivi
Commissioni
Attive Passive
Altri
ricavi
costi
A. Imprese del gruppo
3.074.020
41.360
66.489
49.468
1.772
9.235
1.582 13.238 19.133
1.1. Controllante
1.809.579
23.125
1.663
206
452
3.702
1.2. Controllate dirette
1.250.802
29.919
66.489
25.091
97
4.605
913
8.858
7.977
1.3. Altre imprese del
gruppo
13.639
11.441
1.252
12
4.424
669
3.928
7.454
B. Imprese sottoposte
ad influenza notevole
1.092
11
10
37
1
2
24
Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i
dividendi distribuiti dalle società Banca di Sassari, Numera, Tholos, Optima e EM.RO.
Per una disamina più approfondita sull’argomento si rimanda alla Nota Integrativa, Parte H –
Operazioni con parti correlate, nonché a quanto illustrato con riferimento alle società controllate nel bilancio consolidato della Sub-Holding.
4.5 Aspetti reddituali
Nel presente capitolo ci si propone di offrire un quadro degli accadimenti che hanno concorso a
determinare il risultato netto dell’esercizio 2009 e delle modalità con le quali gli andamenti
delle componenti patrimoniali hanno influito sulle corrispondenti voci del conto economico. Fra
questi accadimenti, per quanto a tutti ben noto, è inevitabile un cenno al relativo contesto economico, contrassegnato dal perdurare della più profonda crisi economica internazionale registrata in questi ultimi decenni, che non ha certo evitato di turbare il territorio in cui il Banco
opera, in cui l’insularità ha preservato solo in misura minima il quieto svolgimento dell’attività
aziendale.
In questa situazione il conto economico del Banco ha comunque espresso un risultato netto di
45,1 milioni, da porre a raffronto con i 61 milioni dell’esercizio 2008.
Il margine di interesse realizzato nel 2009 registra un apporto netto al conto economico di
250,7 milioni, da raffrontarsi con i 323,7 milioni del passato esercizio (-22,6%).
Composizione del margine d’interesse
(importi in migliaia di euro)
2009
Clientela
- interessi attivi
- interessi passivi (inclusi i titoli in circolazione)
Banche
- interessi attivi
- interessi passivi
Attività/passività finanziarie
- interessi attivi
- interessi passivi (su titoli valutati al fair value)
Altri
Margine d’interesse
218.508
349.422
(130.914)
20.039
20.643
(604)
12.156
17.454
(5.298)
9
250.712
38
2008
253.694
474.728
(221.034)
30.086
48.470
(18.384)
39.924
45.929
(6.005)
10
323.714
Variazione
assoluta
%
(35.186)
(125.306)
(90.120)
(10.047)
(27.827)
(17.780)
(27.768)
(28.475)
(707)
(1)
(73.002)
(13,9)
(26,4)
(40,8)
(33,4)
(57,4)
(96,7)
(69,6)
(62,0)
(11,8)
(10,0)
(22,6)
Incidenza
% 2009
87,2
8,0
4,8
100,0
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Raggiunto il livello massimo di crescita verso la metà del 2008, il margine è andato progressivamente assottigliandosi durante il 2009, parallelamente all’andamento decrescente dei tassi.
Il Banco di Sardegna di conseguenza è intervenuto ripetutamente al ribasso dei tassi di interesse, determinando nel corso dell’anno minori rendimenti negli impieghi alla clientela per 180
punti e un minor costo della raccolta complessiva di 124 punti base dalla stessa controparte,
con un restringimento della forbice bancaria di 56 punti base.
Il comparto “clientela”, che da solo si riduce in termini di raffronto su base dodici mesi di 35,2
milioni, si compone di interessi attivi per 349,4 milioni e interessi passivi per 130,9 milioni,
ridottisi rispettivamente per 125,3 milioni e 90,1 milioni, con un restringimento della forbice
che assorbe per intero la crescita generata dall’effetto volumi.
Interessi netti
300
250
253,7
218,5
219,9
200
€/mil
150
100
39,9
39,7 30,1
20,0 39,5 12,2
50
0
C liente la
2007
2008
2009
Banche
Attività
finanz iarie
ne tte
0,0 0,0
0,0
Altri
Il settore delle Banche, offre un
apporto di 20 milioni, con interessi attivi pari a 20,6 milioni
(-57,4%); il calo dei rendimenti ha
ridotto di 33,8 milioni il guadagno
marginale che è stato compensato
solo in parte dal maggiore attivo
di 6 milioni derivante dai maggiori
volumi impiegati. Dal lato della
raccolta, il 2009 ha visto una
sensibile contrazione delle consistenze e soli 604 mila euro di
interessi corrisposti.
In calo, infine, anche il margine di interesse generato dalle attività e passività finanziarie, con
rendimenti netti in riduzione del 69,6% sul 2008, come effetto combinato della riduzione dello
stock di attività finanziarie detenute in portafoglio e della contrazione dei tassi.
Le commissioni nette raggiungono i 91 milioni, da confrontarsi con i 79 milioni del precedente esercizio. La crescita deriva dallo sbilancio degli effetti negativi quali il calo delle commissioni attive per la “raccolta ordini” (-1,5 milioni), il “collocamento e negoziazione titoli” (-0,7
milioni) e in positivo le commissioni sulla distribuzione di prodotti di terzi e quelle sulla disponibilità fondi.
I dividendi incassati nel 2009, pari a 5,1 milioni comprendono principalmente 3 milioni di
quote della Sub-Holding delle distribuzioni operate dalla Banca di Sassari, (3.047 mila euro),
dalla Numera (79 mila), dalla Tholos (300 mila), dalla Em.Ro. Popolare (593 mila), dall’ICS
(312 mila), da Optima (336 mila) e per 325 mila dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione.
Particolare attenzione merita il recupero registrato nell’esercizio dal risultato netto delle
attività di negoziazione (voce 80), che da un negativo di 21,9 milioni del 2008, passa – a fine
2009 - ad un valore positivo di 22,4 milioni. L’andamento va ascritto principalmente alla realizzazione degli attesi recuperi di valore delle attività finanziarie di negoziazione (costituite
39
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
quasi per intero da titoli di Stato) rivalutatesi per 13,1 milioni e, per 7,3 milioni, agli utili derivanti dalla negoziazione. Circa 2 milioni provengono invece dai derivati di negoziazione.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value perviene a 1,9
milioni (contro un negativo di 2,7 milioni del dicembre 2008).
Il margine di intermediazione che esprime la sintesi delle voci fin qui esaminate raggiunge
così i 371,9 milioni, con un calo del 3,7% rispetto all’anno passato.
Consistente il netto di rettifiche e riprese di valore su crediti, pari a 42,3 milioni, sui 26,5
milioni del 2008 (+59,9%). Il dato dà ancora una volta la misura del rigore e la costanza con
cui il Banco aggiorna le operazioni a presidio delle varie categorie di rischio del proprio portafoglio crediti. Nell’esercizio in esame l’informazione è anche ulteriore segnale dello stato di
disagio in cui versa l’economia reale del territorio in cui l’azienda opera. All’interno della posta
di conto economico le rettifiche di valore dei crediti ammontano a 116,6 milioni e le riprese di
valore a 74,5 milioni.
Le spese amministrative a carico dell’esercizio raggiungono i 276 milioni, mantenendo un
livello (+0,4%), prossimo a quello del 2008 (275 milioni).
Fra queste le spese per il personale, pari a 171,1 milioni, registrano una riduzione dell’1,7%,
pari a 2,9 milioni. Sulla voce incidono gli accantonamenti effettuati per obblighi contrattuali per
8,3 milioni e in positivo l’incremento del numero delle risorse umane distaccato presso le altre
aziende e la riduzione dell’organico verificatosi nell’anno (-69 unità), parzialmente compensata
da nuove assunzioni (+17 unità).
Sulle altre spese amministrative, pari a 104,8 milioni si rileva una crescita del 4%, correlata
alla crescita delle attività aziendali e al miglioramento in genere delle strutture aziendali.
Di rilievo l’incremento delle spese per servizi forniti da Numera e gli oneri sostenuti per la
gestione dell’archivio centralizzato con il “progetto Numera” (+2,3 milioni), gli affitti passivi
sugli immobili ad uso strumentale (+0,6 milioni) e le spese per consulenze legali (+0,7 milioni). Calano invece le spese per la pubblicità (- 1 milione) e le spese per addestramento personale (-0,7 milioni).
I presidi resisi necessari per accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri sono risultati
nell’anno 1,4 milioni, inferiori di circa 2 milioni rispetto al 2008 e hanno riguardato principalmente aggiornamenti inerenti alle revocatorie fallimentari e alle controversie legali.
Marginali le variazioni delle rettifiche di valore nette sulle attività materiali e immateriali,
che pervengono rispettivamente a 8 e 0,2 milioni.
In calo del 3,7% gli altri oneri e proventi di gestione che con 24,7 milioni offrono tuttavia un
interessante contributo al conto economico dell’esercizio. Nella voce sono comprese i recuperi
dell’imposta di bollo, i fitti attivi e i compensi rivenienti da prestazioni rese alle società che
fanno capo al Banco.
40
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Dall’utile dell’attività corrente, pari a 69,2 milioni vanno dedotte le imposte sul reddito
dell’esercizio che risultano determinate in 24,1 milioni e presentano un calo di 13,3 milioni
(-35,5%) rispetto al 2008, così come illustrato nella seguente tabella:
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
(migliaia di euro)
Imposte correnti
Variazione delle imposte anticipate
Variazione delle imposte differite
Imposte di competenza dell'esercizio
2009
2008
34.368
(8.522)
(1.772)
24.074
39.113
(817)
(957)
37.339
Variazione
assoluta
%
(4.745)
(12,1)
7.705
943,1
815
85,2
(13.265)
(35,5)
La riduzione dell’onere fiscale è dovuta alla rilevazione del credito IRES (1,3 milioni) per la
parziale deducibilità, con effetto retroattivo, dell’IRAP dalla base imponibile di detta imposta,
nonché alla reiscrizione (1,6 milioni) di parte delle imposte anticipate (IRAP) annullate in sede
di riforma dell’imposta perché ritenute irrecuperabili rispetto alla prima interpretazione della
norma, ora superata alla luce dei recenti chiarimenti dell’Amministrazione finanziaria.
Dedotto l’accantonamento al Fondo imposte si perviene, come accennato in precedenza, ad un
risultato netto d’esercizio di 45,1 milioni,
4.6 Il rendiconto finanziario
La seguente tabella espone i risultati delle tre categorie di attività nelle quali è ripartito lo
schema del rendiconto finanziario.
Sintesi del rendiconto finanziario (metodo indiretto)
(importi in migliaia di euro)
2009
Attività operativa
Attività di investimento
Attività di provvista
Liquidità netta generata (assorbita) nell'esercizio
(5.890)
(588)
(26.306)
(32.784)
2008
61.192
(13.852)
(25.609)
21.731
Variazione
assoluta
(67.082)
(13.264)
697
(54.515)
L’attività operativa, costituita dal risultato netto della gestione (depurato dagli effetti delle
operazioni di natura non monetaria) e dai flussi attinenti alla intermediazione svolta
nell’esercizio, ha assorbito nel corso del 2009 liquidità netta per 5,9 milioni, contro un flusso
attivo netto del 2008 di 61,2 milioni (-67 milioni).
Più in dettaglio, come si osserva nella tabella che segue, il flusso relativo alla gestione si è
ridotto di 53 milioni, con un valore positivo di 139,7 milioni (193,2 milioni il dato raffronto), le
attività finanziarie hanno assorbito liquidità per 363 milioni, contro i 282,5 milioni del 2008, e
le passività finanziarie sono state fonti di liquidità per 217,4 milioni (150,5 milioni nel 2008).
Evidente rispetto all’esercizio a raffronto è il forte incremento della liquidità assorbita dai crediti verso le banche, aumentati nel corso dell’esercizio di quasi 600 milioni, a fronte di oltre
450 milioni di liquidità generata dai debiti verso la clientela.
41
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Attività operativa
(importi in migliaia di euro)
1. Gestione
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie
- crediti verso banche
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie:
- debiti verso banche
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione e altre passività finanziarie
- altre passività
2009
2008
139.721
(362.996)
432.823
(596.599)
(151.351)
(47.869)
217.385
(44.490)
454.682
(78.427)
(114.380)
193.219
(282.486)
154.638
543.674
(973.010)
(7.788)
150.459
(552.474)
959.115
(187.627)
(68.555)
(53.498)
80.510
278.185
(1.140.273)
(821.659)
40.081
66.926
(507.984)
(504.433)
(109.200)
45.825
5.890
61.192
(67.082)
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
Variazione
Assoluta
I titoli in circolazione, nel loro complesso hanno generato, tenendo conto dei rimborsi ed emissioni, acquisti e vendite, un flusso negativo per 78,4 milioni.
Relativamente alle attività di investimento, la liquidità generata ammonta a 10,4 milioni mentre
quella assorbita dai nuovi investimenti si posiziona complessivamente a 11 milioni, prevalentemente orientati alle attività materiali (fra le quali investimenti in immobili per 5,3 milioni e in
beni mobili per 5,2 milioni). Le partecipazioni hanno prodotto nell’esercizio liquidità per 3,4
milioni sotto forma di dividendi, a fronte di 5,4 milioni dello scorso esercizio.
Attività di investimento
(importi in migliaia di euro)
2009
1. Liquidità generata da:
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali e immateriali
- vendite di rami d’azienda
2. Liquidità assorbita da:
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività materiali e immateriali
- acquisti di rami d’azienda
Netto
2008
Variazione
assoluta
10.437
3.427
5.887
1.123
(11.025)
(10.807)
(218)
5.920
36
5.447
437
(19.772)
(9.299)
(10.473)
-
4.517
(36)
(2.020)
5.450
1.123
(8.747)
9.299
334
(218)
(588)
(13.852)
(13.264)
Nell’attività di provvista si segnala unicamente la distribuzione di 26,3 milioni di dividendi a
favore degli azionisti (25,6 milioni nel 2008).
42
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.7 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività
L’economia regionale si è caratterizzata per il forte ripiegamento delle principali componenti
dell’economia locale. La fase negativa della congiuntura ha interessato dapprima la domanda
di prodotti dell’industria di base e delle costruzioni, per poi trasferire i suoi effetti negativi sulle
condizioni del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero, mentre l’incertezza sulle prospettive di ripresa
ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa dell’anno precedente.
I volumi intermediati dal sistema creditizio regionale si sono ridotti rapidamente, specie dal
lato dell’attivo e per tutte le componenti finalizzate all’acquisto di beni strumentali e di immobili. Per quanto riguarda i risultati economici, le banche regionali hanno registrato un peggioramento della qualità del credito e una riduzione del margine di interesse.
Nonostante le condizioni economiche avverse, il Banco di Sardegna ha confermato nel corso
del 2009 il suo ruolo di banca di riferimento nell’Isola. L’Azienda bancaria ha rafforzato il suo
sostegno al sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle
famiglie residenti.
Il target di clientela del Banco è risultato principalmente quello delle famiglie consumatrici,
del retail e dello small business, una componente – quest’ultima – composta da piccole imprese di servizi e di attività legate all’artigianato, una tipologia di imprenditori estremamente
diffusa e prevalente nel territorio di riferimento e nelle aree di nuovo insediamento. L’attività di
supporto alle piccole e medie imprese ha interessato non soltanto la sfera fiscale o la gestione
finanziaria, ma più di recente si è sviluppata nella direzione dell’ammodernamento degli strumenti interni alla banca in tema di valutazione del rischio e del merito creditizio.
Retail
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE
2008
Variazioni
Assolute
%
110.482
77.719
186.000
168.038
(180.272)
195.655
67.540
260.643
244.405
(177.646)
(85.173)
10.179
(74.643)
(76.367)
2.626
(43,5)
15,1
(28,6)
(31,2)
1,5
(12.236)
66.759
(78.995)
-
A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati
dell’esercizio 2008, 14.310 migliaia di euro dalla voce 190 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive.
Rispetto allo stesso periodo del 2008, in cui si erano contabilizzati utili lordi della operatività
corrente pari a 66,8 milioni di euro, nel 2009 il settore retail ha generato una perdita figurativa di 12,2 milioni di euro, una flessione dovuta prevalentemente alla riduzione repentina dei
tassi di mercato, già manifestatasi nel 2008 ma proseguita a ritmi accentuati nel corso di tutto
il 2009. la flessione del margine d’interesse è riconducibile interamente alla quota interna,
43
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
calcolata come differenza tra i tassi medi praticati alla clientela retail, per le diverse scadenze,
e i relativi tassi di mercato, che nel periodo di riferimento hanno raggiunto livelli di minimo
assoluto. In particolare, è risultata fortemente penalizzata la componente a vista della raccolta
(conti correnti e depositi a risparmio) che convenzionalmente confronta il proprio tasso medio
con il tasso over-night che, per il 2009, ha registrato una media dello 0,66%, valore inferiore al
rendimento corrisposto sulla stessa raccolta a vista. All’origine di questo risultato negativo si
colloca la riduzione repentina dei tassi di mercato iniziata a fine 2008 e continuata nel 2009.
Infatti, dettagliando le componenti del conto economico si può notare la riduzione considerevole degli Interessi Attivi Figurativi (generati dalle voci di debito e, in particolar modo dalla raccolta a vista), a cui non è seguita una pari diminuzione degli Interessi Passivi Figurativi (in cui il
peso degli Impieghi a vista è meno rilevante). Peraltro, si può osservare una variazione positiva
del 29,7% nel margine d’interesse esterno, che comprende gli interessi effettivamente contabilizzati, conseguente alla diversa dinamica dei volumi e dei tassi nelle varie forme tecniche di
raccolta e impieghi.
Finanza
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE
AL LORDO DELLE IMPOSTE
2008
Variazioni
assolute
%
11.460
40.572
40.572
(2.569)
416
(18.555)
(18.555)
(2.465)
11.044
59.127
59.127
104
4,2
38.004
(21.020)
59.024
-
L’apporto alla gestione del segmento Finanza è stato positivo per 38 milioni, a fronte di un
risultato negativo di 21 milioni dello scorso esercizio. Tale risultato va attribuito
all’ampliamento del margine d’interesse (+11 milioni), al risultato netto positivo delle attività
finanziarie valutate al fair value e soprattutto ai ricavi dell’attività di negoziazione.
Corporate
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE
AL LORDO DELLE IMPOSTE
2008
Variazioni
assolute
%
70.778
13.258
83.916
59.584
(31.768)
61.642
11.227
72.709
62.494
(44.094)
9.136
2.031
11.207
(2.910)
(12.326)
14,8
18,1
15,4
(4,7)
(28,0)
27.817
18.401
9.416
51,2
A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati
dell’esercizio 2008, 2.561 migliaia di euro dalla voce 190 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive.
44
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
milioni
Dalla componente corporate è derivato un utile lordo dalla operatività corrente pari a 27,8
milioni (al lordo delle impoSegmentazione dell'Utile lordo delle attività correnti
ste). Tale risultato è da at180,0
tribuire principalmente al
155,0
Margine d’Interesse di com130,0
petenza in quanto la compo105,0
80,0
nente corporate non ha
55,0
subito nella stessa misura
30,0
l’effetto generato dagli Inte5,0
-20,0
ressi figurativi così come
Margine
Commissioni
Margine
Utile lordo
d'interesse
nette
d'intermediazio
evidenziato per la contropar110,5
77,7
186,0
12,2
te retail. Va sottolineato
Retail
70,8
13,3
83,9
27,8
Corporate
come il contributo al margi11,5
0,0
40,6
38,0
Finanza
ne d’Interesse derivante
58,0
0,0
61,4
15,6
Corp center
dall’attività di questa componente sia aumentato rispetto allo stesso periodo del 2008 di oltre 9 milioni, portandosi a 70,8 milioni.
Corporate Center
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL
LORDO DELLE IMPOSTE
2008
Variazioni
assolute
%
57.992
61.418
61.418
(46.352)
66.001
71.448
71.448
(37.293)
(8.009)
(10.030)
(10.030)
9.059
(12,1)
(14,0)
(14,0)
24,3
15.619
34.202
(18.583)
(54,3)
Per quanto riguarda il Corporate Center, l’utile della operatività corrente al lordo delle imposte è stato di 15,6 milioni di euro ed è maturato grazie ai dividendi su partecipazioni (voce 70
del conto economico) e, per la differenza, alla contribuzione del margine d’Interesse Interno,
positivo per 57,9 milioni di euro.
4.8 Azioni proprie in portafoglio
Con riferimento all’informativa richiesta dall’art. 2428 del C.C., in relazione ad eventuali acquisti e alienazioni di azioni proprie, si segnala che in assenza di specifiche facoltà deliberate dagli
azionisti, il Banco, che già non deteneva azioni di propria emissione al 31 dicembre 2008, non
ha effettuato nell’anno operazioni della specie né direttamente, né per il tramite di interposte
persone o società fiduciarie.
45
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.9 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio
In data successiva alla chiusura dell’esercizio non sono emersi fatti significativi tali da influire
sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca.
Si segnala, peraltro, che il Banco di Sardegna ha aderito in data 27 gennaio 2010, in accordo
con il gruppo bancario di appartenenza, all’accordo sottoscritto tra l’Associazione Bancaria
Italiana e le Associazioni dei Consumatori per la sospensione delle rate dei mutui, nell’ambito
del più ampio programma di intervento a sostegno del mercato del credito retail denominato
“Piano Famiglie”. La misura, diretta ad offrire uno strumento di immediato aiuto alle famiglie
in difficoltà, prevede la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi in seguito al verificarsi di
eventi certi ed identificabili che possono ridurre la capacità di rimborso dei mutuatari.
4.10 La prevedibile evoluzione della gestione
Il quadro complessivo appare ancora dominato dall’incerto andamento ciclico e secondo le
stime ufficiali si teme, in particolare, che la ripresa sarà di intensità molto modesta, governata
dall’accumulo di scorte, da una dinamica positiva ma limitata della domanda globale e da un
moderato recupero dell’attività produttiva. Ci si attende inoltre che la debole fase positiva sarà
alimentata da una graduale ripresa della domanda finale interna.
Nonostante l’abbondante liquidità e il livello minimo dei tassi di riferimento, è previsto un ulteriore rallentamento della domanda di finanziamenti da parte delle imprese italiane come effetto della fase negativa dell’economia. La tendenza in atto di una crescita della propensione al
risparmio dovrebbe rallentare inoltre la domanda di finanziamenti da parte delle famiglie, soprattutto nella componente dei mutui per l’acquisto delle abitazioni e in quella del credito al
consumo.
Per la Sardegna si prevede che la dinamica dei finanziamenti bancari si manterrà positiva
soprattutto con riferimento alla componente della domanda attivata dalle imprese. La raccolta
bancaria potrebbe invece essere influenzata dai rendimenti minimi del mercato monetario,
dalla minore volatilità degli investimenti azionari e dagli effetti della crisi economica sui bilanci
di famiglie e imprese
Il Banco di Sardegna sarà impegnato a sostenere il sistema economico regionale nella fase di
congiuntura negativa, in particolare con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità
delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di
prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti. Nell’ambito della raccolta, l’impegno sarà volto ad accrescere il numero di conti correnti ordinari e il collocamento di
propri prestiti obbligazionari presso le famiglie.
46
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
4.11 Proposta di ripartizione dell'utile dell'esercizio 2009
A norma di legge (1) e dell'art. 33 dello Statuto si propone di destinare come segue il risultato
economico dell'esercizio:
Riparto
Utile di esercizio
Assegnazione ad una riserva indisponibile delle plusvalenze
realizzate ex art. 6, co. 1, lett. a) del D. Lgs. 38/05 (1)
Dividendo
unitario
Incidenza %
sul totale del
risultato
d'esercizio
45.129.576,83
100,00%
1.050.257,65
2,3%
Assegnazione alle 6.600.000 azioni di risparmio di un dividendo
del 5% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00)
990.000,00
0,15
2,2%
Assegnazione alle 1.167.745 azioni privilegiate di un dividendo
del 10% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00)
350.323,50
0,30
0,8%
Assegnazione alla Riserva Statutaria (art 33 co.1 lett. d dello Statuto)
del 20% dell'utile netto
9.025.915,37
Assegnazione alle 6.600.000 azioni di risparmio di un dividendo
ulteriore del 9,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00)
1.848.000,00
0,28
4,1%
116.774,50
0,10
0,3%
Assegnazione alle 43.981.509 azioni ordinarie di un dividendo
del 12,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00)
16.273.158,33
0,37
36,1%
Assegnazione alla Riserva disponibile (art. 33 co.2 lett. a dello Statuto)
dell'utile netto rimanente dalle precedenti assegnazioni
15.475.147,48
Assegnazione alle 1.167.745 azioni privilegiate di un dividendo
ulteriore del 3,2% del valore nominale dell'azione (Euro 3,00)
20,0%
34,3%
(1) L’articolo 6, co. 1, lett. a) del D. Lgs. n. 38 del 2005 "Esercizio delle opzioni previste dall'articolo 5 del regolamento (CE)
n. 1606/2002 in materia di principi contabili internazionali" prevede che “le società che redigono il bilancio di esercizio secondo i principi contabili internazionali non possono distribuire utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte
nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e
all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio
netto”.
Nel caso in cui la descritta proposta di riparto sia approvata saranno assegnati a riserve patrimoniali 25,5 milioni, dei quali 1,1 milioni con il vincolo di indisponibilità di cui all’art. 6, co.
1, lett. a) del D. Lgs. 38/05 e distribuiti dividendi per 19,6 milioni.
In particolare si segnala che, se approvata dall’Assemblea dei soci, la proposta di riparto degli
utili prevede che:
- alle azioni di risparmio sarà assegnato un dividendo unitario complessivo di 0,43 euro;
- alle azioni privilegiate sarà assegnato un dividendo unitario complessivo di 0,40 euro;
- alle azioni ordinarie sarà assegnato un dividendo unitario di 0,37 euro.
Per effetto della riforma fiscale entrata in vigore il 1° gennaio 2004, al dividendo non compete
alcun credito d’imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo
d’imposta o concorre limitatamente alla formazione del reddito imponibile.
47
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
5. Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà
del presidente
La composizione del Consiglio di Amministrazione è riportata in apertura della presente relazione.
Facoltà del Presidente
In attuazione delle funzioni previste all'art. 25 dello Statuto, così come modificato
dall’Assemblea dell’11 novembre 2009, il Presidente svolge le funzioni assegnategli dalla legge,
promuovendo la funzionalità del governo della Società, nonché l’effettivo ed equilibrato funzionamento e bilanciamento dei poteri tra i diversi organi e ponendosi quale interlocutore del
Collegio sindacale, dei responsabili delle funzioni interne di controllo e dei comitati interni.
Oltre alle deliberazioni che può assumere in caso d’urgenza ai sensi dell’art. 25, comma 2°,
dello Statuto, al Presidente vengono delegate le seguenti facoltà:
Facoltà di spese di rappresentanza
Il Presidente può autorizzare spese di Relazione, Rappresentanza e Sviluppo (comprese iniziative promozionali, pubblicitarie e sponsorizzazioni) nel limite annuale di € 51.600.
Facoltà per contributi e oblazioni
Il Presidente può concedere contributi e oblazioni a enti con fini sociali e di pubblico interesse,
fino a un plafond globale annuo di € 51.600.
48
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO
E GLI ASSETTI PROPRIETARI
(ai sensi dell’articolo 123–bis TUF)
(modello di amministrazione e controllo tradizionale)
ESERCIZIO 2009
CdA 15 marzo 2010
Sito web: www.bancosardegna.it
49
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
1) INFORMAZIONI sugli ASSETTI PROPRIETARI
(ex art. 123-bis, comma 1, TUF)
alla data del 31/12/2009
In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 123 bis del Testo Unico della Finanza, si forniscono
le informazioni richieste sugli assetti proprietari della Banca.
a) Struttura del capitale sociale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera a, TUF)
Il capitale sociale è di euro 155.247.762 interamente versato ed è rappresentato da
n. 51.749.254 azioni del valore nominale di euro 3 ciascuna, di cui:
- n. 43.981.509 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 131.944.527, sono ordinarie (84,99% dell’intero capitale sociale);
- n. 6.600.000 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 19.800.000, sono di risparmio (12,75% dell’intero capitale sociale). Le azioni di risparmio sono quotate nel Segmento
Standard del Mercato MTA della Borsa Italiana e non hanno diritto di voto in assemblea. In
sede di riparto degli utili netti, ad esse spetta per Statuto (art. 33) un dividendo privilegiato
pari al 5% del valore nominale dell’azione. Quando in un esercizio sia stato assegnato alle
azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5%, la differenza è computata in aumento del
dividendo privilegiato nei due esercizi successivi. In caso di attribuzione di dividendi anche
alle azioni ordinarie, alle azioni di risparmio spetta un dividendo complessivo maggiorato –
rispetto a quello delle azioni ordinarie – in misura pari al 2% del valore nominale
dell’azione;
- n. 1.167.745 azioni, per il valore nominale complessivo di euro 3.503.235 sono privilegiate
(2,26% dell’intero capitale sociale). Le azioni privilegiate hanno diritto di voto limitato alla
sola assemblea straordinaria. In sede di riparto degli utili netti, alle azioni privilegiate spetta
per Statuto (art. 33) un dividendo pari al 10% del valore nominale, subordinato rispetto a
quello riservato alle azioni di risparmio e prioritario rispetto a quello delle azioni ordinarie.
In caso di attribuzione di dividendi anche alle azioni ordinarie, spetta alle azioni privilegiate
un dividendo complessivo maggiorato – rispetto a quello delle azioni ordinarie – in misura
pari all’1% del valore nominale dell’azione.
b) Restrizioni al trasferimento di titoli (ex art. 123-bis, comma 1, lettera b, TUF)
La sottoscrizione e l’acquisto di azioni della Società, da chiunque effettuati, direttamente o per
il tramite di società controllate, società fiduciarie o per interposta persona, sono soggetti alle
disposizioni del Titolo II, Capo III, del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, ed eventuali successive modificazioni.
50
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
c) Partecipazioni rilevanti nel capitale (ex art. 123-bis, comma 1, lettera c, TUF )
I Soci rilevanti sono:
La Banca popolare dell’Emilia Romagna Società cooperativa, con sede sociale in Modena e
codice fiscale n. 01153230360,
- azioni ordinarie possedute: n. 22.430.570 pari al 51% del capitale ordinario del Banco;
- azioni privilegiate possedute: n. 709.103 (con diritto di voto limitato alla sola assemblea
straordinaria);
Quota sul capitale votante in assemblea ordinaria 51,00%.
Quota sul capitale votante in assemblea straordinaria 51,25%.
La Fondazione Banco di Sardegna, con sede sociale in Cagliari e codice fiscale
n. 00096420906,
- azioni ordinarie possedute: n. 21.550.939 pari al 49% del capitale ordinario del Banco;
- azioni privilegiate possedute: n. 430.850 (con diritto di voto limitato alla sola assemblea
straordinaria).
Quota sul capitale votante in assemblea ordinaria 49,00%.
Quota sul capitale votante in assemblea straordinaria 48,69% .
d) Titoli che conferiscono diritti speciali (ex art. 123-bis, comma 1, lettera d, TUF )
Non esistono fattispecie di titoli che conferiscano diritti speciali di controllo del capitale sociale.
e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto
(ex art. 123-bis, comma 1, lettera e, TUF )
Non esistono sistemi che conferiscano ai dipendenti particolari modalità di voto, quando lo
stesso non è esercitato direttamente.
f) Restrizioni al diritto di voto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera f, TUF )
Le azioni privilegiate hanno diritto di voto limitato alla sola assemblea straordinaria.
Le azioni di risparmio non hanno diritto di voto.
g) Accordi tra azionisti (ex art. 123-bis, comma 1, lettera g, TUF)
Gli azionisti ordinari Banca popolare dell’Emilia Romagna S.c.a r.l. e Fondazione Banco di Sardegna che, come detto, detengono rispettivamente il 51% e il 49% del capitale sociale ordinario
del Banco, hanno stipulato dei patti parasociali ex art. 122 del D. Lgs. n. 58/1998. Il capitale
sociale vincolato al patto è pari al 100% del capitale ordinario. Con riguardo alle azioni privilegiate sono vincolate al patto numero 699.989 azioni privilegiate dalla "Banca popolare dell'Emilia Romagna società cooperativa" e numero 430.850 azioni privilegiate dalla "Fondazione Banco di Sardegna".
51
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
L'Accordo pone limiti al trasferimento delle Azioni Conferite, istituisce obblighi di preventiva
consultazione per l'esercizio del diritto di voto relativo alle Azioni Conferite e disciplina la rappresentanza degli azionisti negli organi amministrativo e sindacale.
h) Clausole di change of control (ex art. 123-bis, comma 1, lettera h, TUF)
Non esistono accordi dei quali la Banca o le sue controllate siano parti e che acquistino efficacia, siano modificati o si estinguano in caso di cambiamento di controllo della Società.
i) Accordi tra la società e gli amministratori che prevedono indennità in caso di licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di
un’offerta pubblica di acquisto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera i, TUF)
Non esistono accordi tra il Banco e gli amministratori che prevedano indennità in caso di dimissioni o di cessazione dalla carica a seguito di offerte pubbliche di acquisto.
l) Norme applicabili alla nomina e sostituzione degli amministratori nonché alla modifica dello Statuto (ex art. 123-bis, comma 1, lettera l, TUF)
Le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione di amministratori, nonché alla modifica
dello statuto sono quelle previste dalle disposizioni di legge.
m) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all’acquisto di azioni
proprie (ex art. 123-bis, comma 1, lettera m), TUF)
Non sono previste:
 deleghe per aumenti di capitale ai sensi dell’art. 2443 del cod.civ.;
 poteri in capo agli amministratori di emettere strumenti finanziari partecipativi;
 autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie.
n) Attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 a ss. c.c.)
Il Banco di Sardegna S.p.A. è soggetto ad attività di direzione e coordinamento della Banca
popolare dell’Emilia Romagna Società Cooperativa.
Il Banco di Sardegna S.p.A. fa inoltre parte del gruppo bancario “Banca popolare dell’Emilia
Romagna” n° 5387.6.
52
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2) COMPLIANCE
(ex art. 123-bis, comma 2, lettera a, TUF)
ADESIONE A CODICI DI COMPORTAMENTO (EX ART. 123-BIS, COMMA 2, LETTERA A, TUF)
Il Banco di Sardegna SpA non aderisce attualmente ad alcun codice di comportamento in materia di governo societario promosso da società di gestione di mercati regolamentati o da associazioni di categoria.
3) ASSEMBLEE
(ex art. 123-bis, comma 2,lettera c, TUF)
ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
Nell’Assemblea ordinaria hanno diritto di voto le sole azioni ordinarie.
Nell’Assemblea straordinaria hanno diritto di voto le azioni ordinarie e quelle privilegiate.
L’Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all’anno entro 120 giorni dalla
chiusura dell’esercizio sociale.
L’Assemblea dei soci si riunisce anche in luogo diverso dalla sede legale o da quella amministrativa, purché nell’ambito del territorio nazionale ed è convocata dal Consiglio di Amministrazione.
Possono intervenire in Assemblea coloro cui spetta il diritto di voto, per i quali sia pervenuta
alla società, entro il termine stabilito dalla legge, la comunicazione dell’intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione.
Ogni azione ordinaria dà diritto ad un voto.
Coloro che hanno diritto di intervenire in Assemblea, possono farsi rappresentare, con
l’osservanza delle disposizioni di legge, fatti salvi i casi di rappresentanza legale.
La relativa delega deve essere conferita per iscritto.
Per la validità della costituzione e delle deliberazioni dell’Assemblea, sia in sede ordinaria che
in sede straordinaria, tanto in prima che in seconda convocazione, lo Statuto richiama le disposizioni di legge.
L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di sua
assenza od impedimento, da chi ne fa le veci ai sensi di Statuto.
Al Presidente dell’Assemblea spetta l’accertamento dell’identità e della legittimazione degli
intervenuti, della regolarità delle deleghe e la verifica della regolare costituzione
dell’Assemblea. Egli dirige, regola la discussione e lo svolgimento dei lavori assembleari, stabilisce le modalità delle votazioni, accerta e proclama i relativi risultati.
Il Presidente dell’Assemblea è assistito da un Segretario individuato nella persona di chi svolge
le funzioni di Segretario del Consiglio di Amministrazione.
L’Assemblea nomina, ove lo ritenga, due scrutatori tra gli azionisti e/o i Sindaci.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’Assemblea ordinaria:
1) discute e approva il bilancio d’esercizio;
2) nomina il Presidente, il Vice Presidente e gli altri componenti del Consiglio di amministrazione, il Presidente e gli altri componenti del Collegio Sindacale;
3) su proposta motivata del Collegio sindacale, conferisce l’incarico di revisione contabile ad
una Società di revisione iscritta nell’apposito Albo, determinandone il corrispettivo e, sussistendone i presupposti, revoca l’incarico;
4) determina il compenso spettante ai componenti del Consiglio di amministrazione, del Comitato Esecutivo e del Collegio sindacale;
5) approva le politiche di remunerazione a favore di Amministratori, di dipendenti o di collaboratori non legati alla società da rapporti di lavoro subordinato;
6) approva eventuali piani di remunerazione basati su strumenti finanziari;
7) delibera l’assunzione di partecipazioni in altre imprese comportante una responsabilità
illimitata per le obbligazioni delle medesime.
L’Assemblea straordinaria è convocata per le deliberazioni di sua competenza nei casi previsti
dalla legge.
ASSEMBLEA SPECIALE DEGLI AZIONISTI DI RISPARMIO
Lo Statuto del Banco regola le competenze e il funzionamento dell’Assemblea degli azionisti di
risparmio.
L'Assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio delibera:
a) sulla nomina e sulla revoca del Rappresentante comune e sull’azione di responsabilità nei
suoi confronti;
b) sull'approvazione delle deliberazioni dell’Assemblea della società che pregiudicano i diritti
della categoria, con il voto favorevole di tante azioni che rappresentino almeno il venti per
cento delle azioni di categoria;
c) sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi e sul
rendiconto relativo; il fondo è anticipato dalla società, che può rivalersi sugli utili spettanti
agli azionisti di risparmio in eccedenza al minimo garantito;
d) sulla transazione delle controversie con la società, con il voto favorevole di tante azioni che
rappresentino almeno il venti per cento delle azioni di categoria;
e) sugli altri oggetti di interesse comune.
L’Assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio è convocata dal Rappresentante
comune degli azionisti di risparmio, ovvero dagli amministratori della Società quando lo ritengano necessario o ne sia fatta richiesta da tanti possessori di azioni di risparmio che rappresentino almeno l’uno per cento delle azioni di risparmio della categoria. In caso di omissione o
di ingiustificato ritardo da parte degli amministratori l’assemblea speciale è convocata dal
collegio sindacale.
In deroga all’articolo 2376, secondo comma, del codice civile (“Alle assemblee speciali si applicano le disposizioni relative alle assemblee straordinarie”) l’Assemblea, salvo i casi previsti
alle lettere b) e d), delibera in prima e in seconda convocazione col voto favorevole di tante
azioni che rappresentino rispettivamente almeno il venti e il dieci per cento delle azioni in circolazione; in terza convocazione l’Assemblea delibera a maggioranza dei presenti, qualunque
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
sia la parte di capitale rappresentata dai soci intervenuti. Si applica l’articolo 2416 del codice
civile riguardante l’impugnazione delle deliberazioni dell’assemblea degli obbligazionisti.
Il Rappresentante comune degli azionisti di risparmio può essere scelto al di fuori degli azionisti di risparmio stessi. Al Rappresentante comune degli azionisti di risparmio si applica
l’articolo 2417 del codice civile – “Rappresentante comune degli obbligazionisti” - intendendosi
l’espressione “obbligazionisti” riferita ai possessori di azioni di risparmio.
Possono essere nominate rappresentanti comuni anche le persone giuridiche autorizzate
all’esercizio dei servizi d’investimento nonché le società fiduciarie.
Il Rappresentante comune dura in carica per un periodo non superiore a un triennio e può
essere rieletto. La nomina del Rappresentante comune è iscritta nel registro delle imprese.
Al fine di assicurargli un’adeguata informazione sulle operazioni societarie che possono influenzare l’andamento delle quotazioni delle azioni della categoria, la Società invia al Rappresentante comune la documentazione messa a disposizione del pubblico in occasione di operazioni straordinarie, negli stessi tempi e con le medesime modalità con cui essa è messa a disposizione della società di gestione del mercato.
Il rappresentante comune degli azionisti di risparmio assiste anche alle assemblee ordinarie e
straordinarie.
4) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
(ex art. 123-bis, comma 2,lettera d, TUF)
NOMINA E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Banco di Sardegna S.p.A. è amministrato da un Consiglio di Amministrazione nominato
dall’Assemblea, composto da dieci a sedici membri compresi il Presidente e il Vice Presidente.
Gli Amministratori sono nominati per un periodo di tre esercizi, scadono alla data
dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro
carica e sono rieleggibili.
Tutti gli Amministratori debbono possedere i requisiti previsti dalla legge. Almeno due amministratori debbono possedere i requisiti di indipendenza previsti dall’art. 148 comma 3 D. Lgs.
n. 58/1998.
I Patti Parasociali – stipulati come detto tra la Banca popolare dell’Emilia Romagna e la Fondazione Banco di Sardegna - disciplinano tra l’altro la rappresentanza degli azionisti negli organi
sociali. In particolare, con riferimento alla nomina del Consiglio di Amministrazione, “le “Parti”
si impegnano, per l'intera durata dell'Accordo, a far sì che i membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo del “Banco” siano nominati su designazione della “Fondazione” e
di “Bper” in numero proporzionale alla rispettiva partecipazione nel capitale sociale ordinario
del “Banco” stesso. A “Bper”, in quanto detentrice della partecipazione di maggioranza nel
capitale sociale ordinario del “Banco”, verrà assicurata la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo del “Banco”. Indipendentemente dalla percen-
55
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
tuale di capitale sociale ordinario del “Banco” che si troverà a detenere nel tempo, la “Fondazione” manterrà il diritto di nominare almeno uno dei membri del consiglio di amministrazione
del “Banco”.
Il Consiglio di Amministrazione in carica è stato nominato dall’Assemblea dei Soci del 2 maggio 2007 e scade alla data dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo
all’esercizio 2009.
Si riporta di seguito la composizione del Consiglio di Amministrazione:
- prof. Franco Antonio Farina
- comm. Ivano Spallanzani
- rag. Antonio Gregorio Capitta
- sig. Lucrezio Dalmasso
- dott. Pier Paolo Falco
- dott. Guido Leoni
- arch. Francesco Loi
- dott. Franco Lugli
- dott. Giommaria Pinna
- dott. Giovanni Pinna Parpaglia
- geom. Romolo Pisano
- prof. Gabriele Racugno
- dott. Riccardo Riccardi
- avv. Paolo Sestu
- prof. Francesco Sitzia
Presidente1
Vice Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere2
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
1) in carica dal 15 giugno 2007 nominato con delibera di assemblea totalitaria;
2) in carica dal 26 ottobre 2007 nominato con delibera di Assemblea ordinaria;
COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio di amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria del Banco di Sardegna S.p.A. e, segnatamente, sono ad esso conferite tutte le facoltà
per l’attuazione e il raggiungimento degli scopi sociali che non siano per legge o in forza dello
Statuto, riservate in modo tassativo all’Assemblea.
Oltre alle attribuzioni non delegabili a norma di legge sono riservate all'esclusiva competenza
del Consiglio di Amministrazione le seguenti materie:
a) la determinazione degli indirizzi generali di gestione e di sviluppo organizzativo, l’approvazione delle linee e le operazioni strategiche, i piani industriali e finanziari;
b) l'adozione e l’approvazione dei regolamenti interni;
c) la nomina del Direttore generale, nonchè dei Vice Direttori generali, dei Direttori centrali,
definendone le competenze e il trattamento economico; la nomina dei responsabili delle
funzioni di revisione interna e di conformità e dei dirigenti;
d) l'assunzione e la cessione di partecipazioni;
e) la delibera sull’apertura, chiusura e trasferimento di dipendenze e uffici della Società;
56
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
f) la delibera sulle sanzioni disciplinari previste dai vigenti contratti per i dirigenti;
g) la delibera sulla designazione e nomina di amministratori e sindaci di istituti, società, consorzi ed enti in genere cui la Società partecipi, nonché di altri enti alla nomina dei cui amministratori e/o sindaci essa sia chiamata a provvedere;
h) le delibere in materia di costruzione, acquisto, vendita e permuta di immobili;
i) i contratti che regolano il rapporto di lavoro e il trattamento di quiescenza del personale
della Società;
l) i criteri per il coordinamento delle società controllate;
m) la fusione nei casi di incorporazione di società interamente possedute e di società possedute al novanta per cento;
n) gli adeguamenti dello Statuto sociale alle disposizioni previste da norme imperative;
o) le delibere sulla determinazione dei budget annuali di spesa;
p) le delibere sul progetto di bilancio e sulle proposte di riparto dell’utile di esercizio;
q) le delibere sulle proposte di modifica statutaria;
r) proporre all’Assemblea dei soci l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili e le operazioni sul capitale sociale;
s) le delibere sul conferimento di deleghe agli Amministratori;
t) le delibere sulla costituzione, composizione, competenze e durata del Comitato Esecutivo e
di eventuali altri comitati o commissioni;
u) le delibere sulla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche in conformità allo Statuto, sentito il parere del Collegio sindacale;
v) le delibere sull’assunzione di posizioni di rischio, quando superiori al decimo del patrimonio rilevante ai fini di Vigilanza.
FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il funzionamento del Consiglio di Amministrazione è regolato dalla legge e dallo Statuto.
Il Presidente convoca il Consiglio di amministrazione, di regola, con frequenza mensile e, comunque, ogni qualvolta lo ritenga opportuno o ne sia fatta richiesta scritta, indicante gli argomenti da
trattare, da almeno un terzo degli Amministratori in carica o dal Collegio sindacale e ne formula
l’ordine del giorno.
In caso di assenza o di impedimento del Presidente, ne adempie le funzioni il Vice Presidente. Nel
caso di assenza di entrambi, le funzioni sono esercitata dal Consigliere espressamente designato
dal Consiglio di Amministrazione.
La convocazione è fatta con avviso – contenente l’indicazione del giorno, dell’ora, del luogo
dell’adunanza (che può essere diverso da quello della sede legale e della sede amministrativa,
purché nell’ambito dell’Unione Europea) e degli argomenti da trattare – trasmesso per raccomandata, telegramma, telex, telefax e-mail o utilizzando qualunque altro strumento tecnologico comportante certezza di ricezione, almeno sei giorni prima della riunione e inviato al domicilio di ciascun Amministratore e Sindaco effettivo. In caso di urgenza, la comunicazione può essere trasmessa sino ai due giorni precedenti la data della riunione.
E’ ammessa la possibilità che le riunioni del Consiglio di amministrazione si tengano per videoconferenza e/o teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia
57
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
loro consentito di seguire la discussione, di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati e di ricevere, trasmettere e visionare documenti.
Il Consiglio di amministrazione, presieduto dal Presidente o da chi ne fa le veci, è validamente
costituito con l’intervento della maggioranza degli Amministratori in carica.
Le deliberazioni debbono essere approvate a maggioranza assoluta dei presenti.
Il Presidente del Consiglio di amministrazione svolge le funzioni assegnategli dalla legge, promuovendo la funzionalità del governo della Società, nonché l’effettivo ed equilibrato funzionamento e bilanciamento dei poteri tra i diversi organi e ponendosi quale interlocutore del Collegio sindacale, dei responsabili delle funzioni interne di controllo e dei comitati interni.
TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE
Nel Banco si è instaurata, sin dalla quotazione dei titoli di risparmio dell’allora Istituto di credito di diritto pubblico (successivamente convertiti in azioni di risparmio parimenti quotate), una
particolare attenzione al trattamento delle informazioni price sensitive. La Presidenza, autonomamente o su segnalazione della Direzione anche tramite la Segreteria generale, valuta le
situazioni suscettibili di una eventuale comunicazione al mercato (obbligatoria o opportuna). Il
testo dei comunicati è, di norma, portato all’approvazione del Consiglio.
In ossequio alle norme di legge e alle disposizioni della Consob, il Banco ha impartito le necessarie istruzioni alle società controllate perché comunichino tempestivamente al Banco stesso le
informazioni che possano fare insorgere l’obbligo di comunicazione ai sensi dell’art. 114 del
D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58.
Il Consiglio ha altresì affidato alla Segreteria generale il compito di coordinare l’attività “istruttoria” per la individuazione delle persone da inserire nel Registro delle persone che hanno
accesso a informazioni privilegiate (come richiesto dall’art. 115-bis del Testo Unico della Finanza).
ORGANI DELEGATI - COMITATO ESECUTIVO
Il Consiglio di amministrazione può nominare, fra i propri componenti, un Comitato esecutivo,
composto da un minimo di cinque fino a sette membri.
Il Presidente e il Vice Presidente del Comitato Esecutivo sono nominati dal Consiglio di amministrazione.
Al Presidente del Consiglio di amministrazione non spetta il potere di proposta nel Comitato
Esecutivo di cui venga chiamato a far parte.
Il Segretario del Consiglio di amministrazione è anche Segretario del Comitato esecutivo.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Con delibera in data 15 giugno 2007, il Consiglio di Amministrazione ha nominato un Comitato
Esecutivo, composto da n. 7 consiglieri, nelle persone dei signori:
- prof. Franco Antonio Farina
- comm. Ivano Spallanzani
- rag. Antonio Gregorio Capitta
- dott. Guido Leoni
- arch. Francesco Loi
- geom. Romolo Pisano
- dott. Riccardo Riccardi
Presidente1
Vice Presidente2
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere3
1) Confermato, in relazione alle nuove disposizioni statutarie, con delibera cda dell’11 dicembre
2009
2) Confermato, in relazione alle nuove disposizioni statutarie, con delibera cda dell’11 dicembre
2009
3) Nominato con delibera cda del 14 maggio 2008 in sostituzione del dott. Calza, consigliere
dimissionario
Il Comitato esecutivo è investito dei poteri e delle attribuzioni a esso delegati dal Consiglio di
amministrazione.
In caso di urgenza il Comitato esecutivo può assumere deliberazioni in merito a qualsiasi affare
od operazione che non siano riservati alla competenza esclusiva del Consiglio di amministrazione, nonché le deliberazioni di cui all’art. 18, 2° comma, lettera g) dello Statuto sociale. Delle
decisioni assunte dovrà essere data comunicazione al Consiglio di amministrazione in occasione della prima seduta successiva.
Il Presidente del Comitato esecutivo riferisce al Consiglio di amministrazione in ordine
all’attività svolta dal Comitato esecutivo con periodicità almeno trimestrale ai sensi dell’art.
2381, comma 5°, del codice civile.
Le adunanze del Comitato esecutivo sono presiedute dal Presidente del Comitato medesimo o
da chi ne fa le veci. Il Comitato si riunisce di regola con periodicità mensile e, comunque, ogniqualvolta il Presidente lo ritenga opportuno.
Le modalità di convocazione del Comitato esecutivo, ove non determinate dal Consiglio di amministrazione, sono stabilite dal Comitato stesso.
Alle riunione del Comitato esecutivo assistono i componenti del Collegio sindacale.
Per la validità delle adunanze del Comitato esecutivo è necessario l’intervento della maggioranza dei suoi componenti. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei presenti.
E’ ammessa la possibilità che le riunioni del Comitato Esecutivo si tengano per videoconferenza e/o teleconferenza, a condizione che tutti i partecipanti possano essere identificati e sia loro
consentito di seguire la discussione, di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati e di ricevere, trasmettere e visionare documenti.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Verificandosi tali presupposti, il Comitato Esecutivo si considera tenuto nel luogo in cui si trovano il Presidente e il Segretario, che ne sottoscrivono il verbale.
I verbali delle riunioni del Comitato, redatti a cura del Segretario, devono essere firmati dal
Presidente o da chi lo ha sostituito e dal Segretario.
5) COLLEGIO SINDACALE
(ex art. 123-bis, comma 2,lettera d, TUF)
NOMINA E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
Il Collegio sindacale è composto da 5 Sindaci effettivi, tra cui il Presidente, e da 3 sindaci supplenti, in possesso dei requisiti previsti dalle disposizioni di legge e di Statuto.
I Sindaci durano in carica per tre esercizi e sono rieleggibili. Essi scadono alla data
dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica.
Qualora venga a mancare il Presidente del Collegio sindacale, fino alla prima successiva Assemblea ne esercita le funzioni il più anziano di età tra i Sindaci effettivi.
I Patti Parasociali – stipulati come detto tra la Banca popolare dell’Emilia Romagna e la Fondazione Banco di Sardegna - disciplinano tra l’altro la rappresentanza degli azionisti negli organi
sociali. In particolare, con riferimento alla nomina del Collegio Sindacale, “le “Parti” si impegnano, per l'intera durata dell'Accordo, a far sì che almeno due membri effettivi ed un membro
supplente del collegio sindacale del “Banco” siano nominati su designazione della “Fondazione”.
Il presidente del collegio sindacale del “Banco” sarà scelto tra i membri del collegio nominati su
designazione di “Bper”.
Il Collegio Sindacale è stato nominato dall’Assemblea ordinaria dei Soci del 2 maggio 2007 e
scade alla data dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo all’esercizio 2009.
Si riporta di seguito la composizione del Collegio Sindacale:
Dott. VITTORIO PILLONI
Dott. Antonio CHERCHI
Dott. Giovanni GHI
Dott.ssa Delfina PALA
Dott. Pier Paolo PROFILI
Dott.ssa Raffaelina DENTI
Dott. Carlo PIRAS
Dott. Nereo VASCONI
Presidente
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco supplente
Sindaco supplente
Sindaco supplente
60
Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
FUNZIONAMENTO E RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE
Il Collegio sindacale vigila sull'osservanza delle norme di legge, dello statuto, dei regolamenti e
delle deliberazioni sociali, controlla l’amministrazione della Società, accerta l’adeguato coordinamento di tutte le funzioni e strutture coinvolte nel sistema dei controlli, segnala al Consiglio
di Amministrazione le carenze ed irregolarità eventualmente riscontrate, chiedendo l’adozione
di idonee misure correttive e verificandone nel tempo l’attuazione e l’efficacia, ed adempie
tutte le funzioni ad esso demandate.
Nello svolgimento delle verifiche e degli accertamenti necessari, il Collegio sindacale e, anche
individualmente, i Sindaci possono avvalersi delle strutture e delle funzioni preposte al controllo interno, nonché procedere, in qualsiasi momento, anche individualmente, ad atti di ispezione
e controllo. Il Collegio sindacale può altresì chiedere agli amministratori notizie, anche con
riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari
nonché richiedere e scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all’andamento generale dell’attività
sociale.
I Sindaci devono assistere alle Assemblee, alle adunanze del Consiglio di Amministrazione e,
se istituito, del Comitato Esecutivo.
E' ammessa la possibilità che le adunanze del Collegio Sindacale si tengano mediante mezzi di
comunicazione a distanza.
Ai componenti del Collegio sindacale si applicano i limiti del cumulo degli incarichi previsti
dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti.
6) SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
(ex art. 123-bis, comma 2,lettera b, TUF)
SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI E DI CONTROLLO INTERNO IN RELAZIONE AL PROCESSO DI INFORMATIVA FINANZIARIA
L’art. 123-bis del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, oltre a prevedere un’ampia ed
articolata informativa sulla struttura sociale dell’azienda, prescrive la descrizione “delle principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria, anche consolidata, ove applicabile” (comma 2 lett. B).
Ai fini di una disamina più approfondita sui diversi profili di rischio e le relative politiche di
copertura messe in atto dalla banca, si rimanda alla Nota integrativa – Parte E.
Sistema di gestione dei rischi
Compete al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in conformità a quanto disciplinato all’interno delle Linee guida sul sistema dei controlli interni di Gruppo, con l’assistenza del
Comitato per il Controllo Interno, la definizione delle strategie e delle politiche di gestione dei
rischi oggetto della “Policy di gestione dei rischi di errori non intenzionali e di frodi
nell’informativa finanziaria”, nonché gli standard di impianto ed i limiti di assunzione a livello
di Gruppo in modo che i rischi nell’informativa finanziaria risultino correttamente sorvegliati.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’approccio progettuale adottato dalla Banca popolare dell’Emilia Romagna, ai fini delle necessarie attività di adeguamento al mutato contesto normativo, ha coinvolto diverse funzioni
aziendali nell’elaborazione di un Sistema Integrato di Controllo Interno che, attraverso metodologie, strumenti e processi condivisi, consente di valutare in modo coordinato i profili di rischio
del Gruppo ed i rispettivi presidi.
Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha recepito nel proprio
ordinamento interno un apposito documento di indirizzo emanato dalla capogruppo: le “Linee
Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo”.
Tali linee guida definiscono i principi del processo di gestione del Sistema dei controlli interni
del Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, nonché i ruoli degli organi e delle funzioni in
esso coinvolti. In coerenza con le prescrizioni normative viene descritto anche il ruolo del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito Dirigente preposto),
il quale “assicura l’attendibilità dell’informativa finanziaria della Capogruppo e, con riferimento
al bilancio consolidato, del Gruppo”. A tal fine, il Dirigente preposto nell’esecuzione delle linee
di indirizzo in materia di informativa finanziaria definite dal Consiglio di Amministrazione,
nonché nel rispetto degli obblighi assegnatigli dalla legge “provvede alla progettazione, realizzazione e manutenzione del Modello di controllo sull’informativa finanziaria da applicare alla
Banca e, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, alle
Società rientranti nel perimetro di consolidamento”.
Il Banco di Sardegna, in quanto società quotata, assicura l’attendibilità dell’informativa finanziaria attraverso un proprio Dirigente Preposto il quale opera secondo il modello definito dalla
Capogruppo che contribuisce a sviluppare mantenendo inalterati i poteri e le responsabilità
assegnati dalla normativa. I Dirigenti preposti della Capogruppo e della Sub-Holding Banco di
Sardegna si avvalgono, per lo svolgimento della propria missione, di un Referente, identificato
presso ogni singola società rientrante nel perimetro di consolidamento.
Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria
1. Premessa
Il Consiglio di Amministrazione della banca ha, a suo tempo, recepito la “Policy di gestione dei
rischi di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”, sulla base di quanto
definito dalle “Linee Guida del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo”.
Essa definisce i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Unità Organizzative aziendali coinvolte nella gestione dei rischi nell’informativa finanziaria. Al riguardo, le modalità e le metodologie adottate nelle attività di assunzione e controllo dei rischi oggetto della Policy sono articolate in un processo le cui fasi costituiscono il “Processo di gestione del rischio di errori non
intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2. Fasi del processo di gestione dei rischi nell’informativa finanziaria
L’insieme delle attività volte a identificare, accettare e controllare i rischi nell’informativa finanziaria costituiscono internamente il cd. “processo di gestione”, il quale risulta articolato
nelle seguenti fasi:
 identificazione;
 assunzione;
 sorveglianza.
2.1 Identificazione dei rischi nell’informativa finanziaria
La fase comprende le attività di analisi delle fonti di generazione del rischio, di classificazione
delle tipologie di rischio con un impatto sull’informativa finanziaria, di individuazione e delimitazione del perimetro aziendale nel quale tali rischi possono manifestarsi.
Al riguardo, sono state definite le seguenti categorie di rischio:
 Rischio di errore non intenzionale. Per “rischio di errore non intenzionale” si intende il rischio di errori significativi in bilancio determinati da atti commissivi o omissivi non intenzionali derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni;
 Rischio di frode. Per “rischio di frode” si intende il rischio di errori significativi in bilancio
determinati da un atto intenzionale, dolosamente posto in essere, al fine di ottenere un vantaggio ingiusto o illecito attraverso una falsa informativa finanziaria.
Tenuto conto della sopra indicata tassonomia, i rischi di errori non intenzionali e di frodi
nell’informativa finanziaria sono individuati con riferimento ai processi “amministrativocontabili” della Banca, nel rispetto delle definizioni internamente stabilite per i processi medesimi.
2.2 Assunzione dei rischi nell’informativa finanziaria
La fase comprende le attività di fissazione degli obiettivi di “financial reporting” e delle collegate soglie di accettazione e tolleranza dei rischi nell’informativa finanziaria.
Al riguardo, rientrano nella fase di assunzione dei rischi:
 le scelte aziendali con oggetto la progettazione e l’implementazione dei processi amministrativo-contabili con particolare riferimento al disegno dei controlli di linea; segnatamente,
con riferimento ai controlli, viene riposta particolare attenzione ai seguenti aspetti:
o chiara attribuzione delle responsabilità assegnate nell’esecuzione dei controlli di linea (di
carattere informatico – IT – o manuale standard), parti integranti del processo amministrativo-contabile;
o l’impianto dei controlli di linea deve tenere conto, in modo compiuto e completo, dei singoli eventi di rischio di errata o falsa informativa che possono manifestarsi;
 le valutazioni sulla significatività del “rischio di errori non intenzionali e di frodi
nell’informativa finanziaria”, attraverso la fissazione di criteri con cui identificare le componenti societarie, le voci e le schede contabili, tra cui quelle significative, rispetto alle quali
indirizzare le attività, indicate al punto precedente, di progettazione, sviluppo e manutenzione dei processi amministrativo-contabili (compresi quelli di reportistica alla Capogruppo
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
da parte delle Società controllate ai fini della predisposizione del bilancio consolidato) nonché le successive fasi di valutazione e sorveglianza dei rischi.
2.3
Sorveglianza dei rischi nell’informativa finanziaria
La fase in oggetto comprende l’insieme delle attività di valutazione, monitoraggio/controllo e
reporting sui rischi nell’informativa finanziaria.
2.3.1 Valutazione dei rischi
La valutazione del “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”
prende in considerazione i seguenti aspetti:
 frequenza di accadimento degli eventi che possono generare un impatto con oggetto l’errata
o la falsa informativa finanziaria;
 impatto di tali eventi con attenzione ai casi in cui i rischi possono riguardare voci contabili
significative;
 cause aziendali che possono generare gli eventi di rischio;
 adeguatezza dell’impianto dei controlli di linea posto a mitigazione dei rischi;
 modalità con cui risultano presidiati possibili fattori di rischio di frodi interne
nell’informativa finanziaria.
2.3.2 Monitoraggio e controllo
Le attività di monitoraggio e controllo del “rischio di errori non intenzionali e di frodi
nell’informativa finanziaria”, in generale, si riferiscono alla sorveglianza dei seguenti ambiti,
mediante l’effettuazione di verifiche di funzionamento e/o la gestione di sistemi di “autoattestazione”:
 attività di generazione, registrazione, elaborazione e presentazione di conti ed evidenze
significative e delle relative scritture incluse nel bilancio individuale e consolidato;
 attività amministrativo-contabili, fonti di generazione del rischio di frodi sull’informativa
finanziaria.
Particolare attenzione viene riposta, laddove ritenuto opportuno, alle attività di natura informatica nonché all’eventuale esistenza di contratti di esternalizzazione con riferimento a specifici processi amministrativo-contabili.
2.3.3 Reporting
Le attività di reporting comprendono la predisposizione:
 di informativa interna di natura “gestionale” con riferimento al “rischio di errori non intenzionali e di frodi nell’informativa finanziaria”;
 dell’informativa regolamentare prevista nel rispetto delle previsioni dell’articolo 154-bis del
Testo Unico della Finanza.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
3. Ruoli e Funzioni coinvolte
3.1 Processo di gestione dei rischi sull’informativa finanziaria
La responsabilità del processo di gestione del rischio di errori non intenzionali e di frodi
nell’informativa finanziaria, tenuto conto del contesto normativo di riferimento che assegna
specifiche responsabilità al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari,
sono assegnate, oltre agli Organi Sociali, in via prevalente al Dirigente medesimo.
La missione del Dirigente preposto della Sub-Holding Banco di Sardegna è articolata nei seguenti obiettivi:
o assicurare l’attendibilità dell’informativa finanziaria del bilancio consolidato.
o assicurare l’attendibilità dell’informativa finanziaria del bilancio individuale;
o assicurare che le segnalazioni di vigilanza su base individuale si basino sui dati della contabilità
e del sistema informativo aziendale.
PREPOSTO AL CONTROLLO INTERNO
Nell’ambito del Gruppo la funzione Revisione Interna è attribuita alla Capogruppo che ha la
missione di assicurare il mantenimento di un Sistema dei controlli interni adeguato agli obiettivi aziendali e di Gruppo, svolgendo attività di valutazione della funzionalità del complessivo
sistema dei controlli interni e, ove richiesto, di consulenza, controllando, anche con verifiche in
loco, la regolarità dell’operatività e dell’andamento dei rischi e portando all’attenzione del
Consiglio di Amministrazione e dell’Alta Direzione della capogruppo i possibili miglioramenti
alle politiche di gestione dei rischi, agli strumenti di misurazione e alle procedure.
In base alle disposizioni di Gruppo il Banco ha attribuito al Responsabile della funzione Ispettorato anche la qualifica di “Referente della Direzione Revisione Interna di Gruppo”. Tale soggetto, oltre a svolgere l’attività ispettiva di propria competenza, supporta la Direzione Revisione
Interna nelle attività di valutazione del Sistema dei controlli interni e la rappresenta nei rapporti con la Vigilanza, la Società di revisione esterna, gli Organi Sociali e le Unità Organizzative
della Società del Gruppo. Il Responsabile della funzione Ispettorato dipende funzionalmente
dalla Direzione Revisione Interna di Gruppo per quanto attiene metodologie, strumenti, reportistica e processi di lavoro ed adotta, nello svolgimento delle proprie attività, i “Modelli” e le
procedure organizzative dalla stessa definiti, segnalandone le eventuali necessità di adeguamento.
ORGANISMO DI VIGILANZA AI SENSI DEL D. LGS. 231/01
Presso il Banco di Sardegna è stato istituito, con delibera del Consiglio di Amministrazione del
26 settembre 2003, l’Organismo di Vigilanza a norma dell’articolo 6 del D. Lgs. 8 giugno 2001,
n. 231, recante la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle
società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della
legge 29 settembre 2000, n. 300”.
All’Organismo di Vigilanza la normativa attribuisce il compito di vigilare sul funzionamento e
l’osservanza dei modelli di organizzazione e gestione adottati aziendalmente per prevenire i
reati rientranti nel perimetro definito dal D. Lgs. 231/01 e successivi aggiornamenti mediante:
• l’accertamento di eventuali modifiche alla “mappatura” delle aree di rischio;
• il riscontro del rispetto delle procedure, nell’ambito delle attività già individuate quali attività sensibili;
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
• l’attivazione e/o esecuzione di indagini interne in coordinamento con le funzioni di controllo;
• la programmazione di attività formative rivolte al personale per quanto concerne
l’evoluzione della normativa in argomento, ovvero in relazione ad eventuali modifiche legislative che vadano ad interessare le fattispecie di reato previste dal D. Lgs. 231/2001;
• la definizione di idonee procedure a presidio di nuove tipologie di attività qualificabili come
“sensibili”;
• la richiesta di aggiornamento di procedure esistenti, qualora l’attività aziendale subisca
modifiche rilevanti per i rischi compresi nel perimetro;
• la proposta di sanzioni disciplinari, nel caso di accertate violazioni delle disposizioni.
L’Organismo di Vigilanza riferisce in caso di necessità al Consiglio di Amministrazione e relaziona semestralmente al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale sull’attività
svolta e sulla situazione della Banca con riferimento agli adempimenti di cui al D. Lgs. 231/01.
L’Organismo è informato, mediante apposite segnalazioni ricevute secondo la procedura prestabilita, dai soggetti tenuti all’osservanza del modello, in merito a eventi che potrebbero ingenerare responsabilità ai sensi del D. Lgs. 231/01.
SOCIETA’ DI REVISIONE
Con la revisione dei bilanci dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 si conclude l’incarico
conferito alla Deloitte & Touche SpA con delibera assembleare del 2 maggio 2007.
DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI
Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna in data 26 ottobre 2007 ha nominato
alla carica di dirigente preposto alla redazione di dati contabili societari il dott. Gianfranco
Tanca, che ricopre all’interno della struttura la funzione di Direttore Amministrativo.
Lo statuto del Banco (art. 18-bis) stabilisce che “è di competenza esclusiva del Consiglio di
amministrazione, previo parere obbligatorio del Collegio sindacale, la nomina del dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili societari, al quale sono attribuiti i poteri e le
funzioni stabilite dalla legge e dalle altre disposizioni applicabili, nonché i poteri e le funzioni
stabiliti dal Consiglio all’atto della nomina o con successiva deliberazione. Il dirigente preposto
alla redazione dei documenti contabili deve essere scelto secondo criteri di professionalità e
competenza tra persone che abbiano maturato un’esperienza di lavoro di almeno un triennio in
posizione di adeguata responsabilità in ambito amministrativo e contabile nel settore creditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo. Il Consiglio di amministrazione procede alla verifica
dei requisiti di professionalità. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili deve
possedere i requisiti di onorabilità prescritti per coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo in banche. Il Consiglio di amministrazione procede alla verifica dei
requisiti di onorabilità; la perdita dei requisiti comporta decadenza dall’ufficio, che deve essere
dichiarata dal Consiglio di amministrazione entro trenta giorni dalla conoscenza della perdita
dei requisiti suddetti. L’incarico ha durata indeterminata e, previo parere obbligatorio del Collegio sindacale, può essere revocato”.
Con riguardo ai poteri e mezzi di cui dispone, il Dirigente preposto si avvale per lo svolgimento
della propria missione:
 delle attività di coordinamento espletate dal Dirigente preposto della Capogruppo;
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
 di una struttura denominata Ufficio Monitoraggio e controllo dell’informativa finanziaria, che
dipende gerarchicamente dal Dirigente preposto medesimo;
 di un Referente, identificato presso le Società del Gruppo rientranti nel perimetro di consolidamento della Sub-Holding.
Il Dirigente preposto, nell’esecuzione delle linee di indirizzo in materia di informativa finanziaria definite dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e della Sub-Holding, provvede
alla progettazione, realizzazione e manutenzione del “Modello di controllo sull’informativa
finanziaria” da applicare alla Sub-Holding e, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, alle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento.
Più specificatamente, espleta i seguenti compiti con riferimento al “Processo di gestione dei
rischi di errori non intenzionali e frodi nell’informativa finanziaria”, nel rispetto di quanto definito all’interno della Policy e previa condivisione preventiva con il Dirigente preposto della
Capogruppo:
 con riferimento alle attività di identificazione del rischio:
o identifica le fonti di generazione del rischio e le tipologie di rischio che possono riguardare l’informativa finanziaria;
o attua i criteri, stabiliti congiuntamente con il Dirigente preposto della Capogruppo, attraverso cui identificare i processi aziendali da considerare “amministrativo-contabili”.
 con riferimento alle attività di assunzione del rischio:
o rilascia, coerentemente con quanto effettuato e ricevuto dal Dirigente preposto della Capogruppo, indirizzi sui requisiti minimali circa la predisposizione delle procedure amministrativo-contabili a cui devono attenersi le Unità Organizzative Centrali della SubHolding, nonché, con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, le Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento;
o attua i criteri, stabiliti congiuntamente con il Dirigente preposto della Capogruppo, attraverso cui identificare le componenti societarie, le voci e le schede contabili, tra cui quelle
significative, rispetto alle quali indirizzare le attività di progettazione, sviluppo e manutenzione dei processi amministrativo-contabili (compresi quelli di reportistica alla SubHolding da parte delle Società controllate ai fini della predisposizione del bilancio consolidato) nonché le successive fasi di valutazione e sorveglianza dei rischi. L’aggiornamento
dei parametri quantitativi e qualitativi di significatività utilizzati viene segnalato al Consiglio di Amministrazione della Sub-Holding nell’informativa semestrale redatta dal Dirigente preposto medesimo.
 Con riferimento alle attività di sorveglianza del rischio:
o per il tramite del Dirigente preposto della Capogruppo, collabora con la Revisione Interna
della Capogruppo nella definizione e sviluppo delle metodologie, degli strumenti, dei processi e della reportistica che devono essere utilizzati dal Gruppo per la valutazione
dell’adeguatezza dell’impianto del Sistema dei controlli interni, per le verifiche di funzionamento e per la segnalazione di eventi, indicatori di rischio o proposte di adeguamenti
tecnico-organizzativi;
o valuta l’adeguatezza delle procedure amministrativo-contabili della Sub-Holding nonché,
con riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato, delle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento, anche esaminando le risultanze
delle valutazioni svolte dalla Revisione Interna (nel rispetto della regolamentazione della
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
o
o
o
o
o
o
Direzione Revisione Interna di Gruppo che individua presso le Società del Gruppo un proprio Referente);
cura la predisposizione del questionario “Rischio Frode” della Sub-Holding;
verifica, concordandone la pianificazione delle attività con il Dirigente preposto della Capogruppo, l’effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili all’interno
della Sub-Holding e delle Società rientranti nel proprio perimetro di consolidamento, in
queste ultime con solo riferimento alle procedure per la predisposizione del bilancio consolidato;
si avvale della Direzione Revisione Interna della Capogruppo per delegare accertamenti
presso le Dipendenze bancarie della Sub-Holding;
al fine di verificare l’effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili nel
Gruppo si avvale, nel rispetto del “Modello di controllo sull’informativa finanziaria”, di un
sistema di “attestazioni a catena” da far approvare da parte degli Organi Aziendali competenti delle Società del Gruppo rientranti nel perimetro di consolidamento della SubHolding;
segnala eventi, indicatori di rischio o proposte di adeguamenti tecnico-organizzativi ai
destinatari e con le modalità previste dal “Modello per la segnalazione dei rischi”;
sovraintende alla predisposizione dell’informativa, sottoposta preventivamente al Dirigente preposto della Capogruppo per la condivisione, da inoltrare successivamente alle
strutture e agli Organi Aziendali competenti:
 gestionale, con riferimento alla relazione semestrale e annuale;
 regolamentare, con riferimento alle dichiarazioni e attestazioni ai sensi dell’articolo
154-bis e ai contenuti della relazione di cui all’articolo 123-bis.
7) INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
(ex art. 123-bis, comma 2,lettera b, TUF)
Il Consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha approvato un’apposita procedura che riserva alla competenza deliberativa del Consiglio di amministrazione le operazioni
rilevanti con parti correlate, intendendosi per operazioni rilevanti quelle che per significatività/rilevanza, natura delle controparti, oggetto della transazione (anche in relazione alla gestione ordinaria), modalità di determinazione del prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento (prossimità di chiusura dell’esercizio) possono dare luogo a dubbi in ordine: alla correttezza/completezza dell’informazione in bilancio, al conflitto di interesse, alla salvaguardia del
patrimonio aziendale, alla tutela degli azionisti di minoranza. In ogni caso sono da considerarsi
rilevanti tutte le Operazioni non a condizioni standard.
Le Operazioni rilevanti, che per oggetto, corrispettivo, modalità o tempi di realizzazione possono avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza e correttezza
delle informazioni , anche contabili, formano oggetto di informativa obbligatoria al mercato nei
termini e con le modalità di cui all’art. 71-bis del regolamento CONSOB n. 11971/99.
In ogni caso, se parte correlata è uno dei soggetti che svolge funzioni di direzione, amministrazione e controllo, troverà applicazione la procedura prevista dall’art. 136 del Testo Unico Bancario e le specifiche disposizioni adottate dal Banco e dalla Capogruppo.
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Bilancio d’impresa – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Le operazioni non rilevanti con parti correlate - ossia quelle tipiche, usuali o a condizioni standard, ivi incluse le operazioni infragruppo - possono essere deliberate dagli organi delegati
(ovviamente nell’ambito delle deleghe conferite). I responsabili dell’attuazione dell’operazione
raccolgono e conservano adeguate informazioni sulla natura della correlazione e sulle modalità
esecutive dell’operazione.
Le operazioni che comportino obbligazioni a carico di coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso il Banco e/o presso altra società del Gruppo bancario di
appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. La delibera è assunta dal Consiglio di amministrazione all’unanimità e con il
voto favorevole di tutti i componenti il Collegio sindacale. Alla delibera così assunta non si dà
esecuzione se non dopo l’acquisizione dell’assenso della Capogruppo.
La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati dal Banco all’esponente bancario prima della nomina alla carica.
Apposite procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità
dell’elenco aggiornato delle parti correlate e dei nominativi degli esponenti delle società del
Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società) ad essi collegati.
8) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI
(ex art. 123 – bis, comma 2,lettera b, TUF)
Il Banco, sin dal momento della quotazione dei titoli di risparmio, successivamente convertiti
in azioni di risparmio, ha mirato a instaurare, tramite la Segreteria generale, un corretto rapporto con i soci e in particolare con gli azionisti di risparmio - ora anche con gli azionisti privilegiati - data la concentrazione delle azioni ordinarie in capo a due soli soci.
A tale scopo il Banco ha provveduto ad istituire, all’interno della Segreteria generale, un reparto “Investor relations” che cura principalmente la corretta gestione dell’informazione societaria
nel suo complesso con particolare riferimento a quella di natura riservata e/o rilevante.
Per favorire l’accesso alle informazioni relative alla Società è stata creata all’interno del sito
“www.bancosardegna.it” una specifica sezione “Investor relations”. In essa sono pubblicati i
bilanci, le Relazioni degli amministratori sulla gestione, le Relazioni semestrali e le Relazioni
trimestrali (DATI FINANZIARI); i COMUNICATI; altri DOCUMENTI (es.: le relazioni concernenti
l’informativa pre-assembleare).
Numeri di telefono di riferimento: 079 227055; fax: 079 226016 – 079 227053
e-mail: [email protected].
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Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
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Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI, AI SENSI DELL'ARTICOLO 153 D. LGS. 58/98 E DELL'ARTICOLO 2429, 3° COMMA, CODICE CIVILE.
Signori Azionisti,
il progetto di Bilancio relativo all’esercizio 2009, che è sottoposto al Vostro esame e alla Vostra
approvazione, comprende lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario, la
nota integrativa ed è accompagnato dalla relazione degli Amministratori.
Esso è stato redatto dal Consiglio di Amministrazione in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), e dello Standing
Interpretations Committee, nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea
secondo il regolamento CE n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, nonché ai
provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005.
Il progetto di Bilancio, inoltre, è stato redatto in conformità alla normativa vigente della Consob e della Banca d’Italia, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nella Circolare
della Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, tenuto conto dell’aggiornamento predisposto
dalla Banca d’Italia in data 18 novembre 2009.
Il Consiglio di Amministrazione, al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili
IAS/IFRS, ha fatto riferimento alle seguenti fonti interpretative:
– Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo
IASB nel 2001;
– Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli
IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC;
– documenti predispsosti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione
Bancaria Italiana.
Il Collegio attesta che il progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione
nella seduta del 15 marzo 2010, unitamente alla relativa relazione sulla gestione.
Il Collegio ritiene che il Consiglio di Amministrazione nella redazione del progetto di bilancio
abbia rispettato:
– la generale conformità alla legge della forma e del contenuto del bilancio, della relazione
sulla gestione e l’adozione di corretti principi contabili;
– la rispondenza del bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui il Collegio è a conoscenza a
seguito della partecipazione alle riunioni degli organi sociali, dell’esercizio dei suoi doveri di
vigilanza e dei suoi poteri di ispezione e controllo.
Per la formulazione della presente relazione il Collegio si è attenuto, fra l'altro, al Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive integrazioni e modificazioni; alle istruzioni
emanate dalla Consob con Comunicazione n. DEM/1025564 del 6 aprile 2001 e successive
integrazioni e modificazioni; nonché, per quanto riguarda la nozione e la disciplina di “parte
correlata” e di "operazioni con parti correlate" alle previsioni contenute nell'art. 2391-bis del
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Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Codice Civile, nelle Comunicazioni Consob su citate, nella Delibera Consob n. 11971 del 14
maggio 1999 e successive integrazioni e modificazioni, nella Comunicazione Consob n.
DEM/6064293 del 28 luglio 2006, nel principio contabile internazionale IAS 24.
Il Collegio Sindacale ha altresì tenuto conto dei Comunicati congiunti Banca d’Italia/Consob/ISVAP:
– n. 2 del 6 febbraio 2009, avente per oggetto “Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle
attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime”;
– n. 4 del 3 marzo 2010, in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie.
Il Collegio Sindacale rileva, infine, che in data 15 marzo 2010 il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili della Società ha reso l’attestazione di cui all’art. 81-ter della
Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche.
Operazioni di maggior rilievo
Il Collegio ha verificato che le operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Società fossero improntate a criteri di prudenza e attuate in conformità
alla Legge e allo Statuto sociale, deliberate in assenza di potenziale conflitto di interessi e non
in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l'integrità del
patrimonio sociale. Al Collegio Sindacale, inoltre, non risulta che siano state effettuate operazioni significative non ricorrenti.
Operazioni atipiche e/o inusuali
Non risulta che siano state effettuate operazioni atipiche e/o inusuali, secondo l’accezione
contenuta nella Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006.
Operazioni infragruppo e con parti correlate
Si specifica che per operazioni infragruppo si intendono quelle effettuate con società il cui bilancio è consolidato in quello della Sub-Holding Banco di Sardegna S.p.A., con il metodo line by
line, bilancio a sua volta consolidato in quello della Capogruppo Banca popolare dell’Emilia
Romagna S p A.
Il Collegio ha riscontrato operazioni infragruppo e con parti correlate di natura ordinaria ed ha
accertato che le stesse sono state regolate secondo condizioni in linea con quelle di mercato e
sulla base della reciproca convenienza economica. Il Collegio ne ha altresì valutato la congruità
e la rispondenza all’interesse sociale.
Tali operazioni sono descritte sia nella Relazione degli Amministratori sulla gestione, sia nella
Nota Integrativa, parte H, cui espressamente il Collegio rinvia.
73
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
I rapporti per cassa, accesi con le società del Gruppo Bancario Banca popolare dell'Emilia Romagna e con le società sottoposte ad influenza notevole, riguardano l'ordinaria attività della
Banca e sono regolati alle condizioni di mercato.
Le operazioni infragruppo e con parti correlate si concretizzano per lo più in rapporti di c/c, di
deposito, di finanziamento e di sottoscrizione di titoli emessi da altre aziende bancarie del
gruppo, di finanziamenti e di raccolta della loro liquidità e di negoziazione di valori mobiliari,
nonché per servizi resi o ricevuti.
Si riepilogano di seguito gli effetti economici delle principali operazioni con le società del
Gruppo e con le altre parti correlate, unitamente alle operazioni più significative ed alla descrizione del tipo di rapporto economico intercorso:
Parte Correlata
BPER
ABF Factoring
ABF Leasing
EM.RO.
FAP
Fondazione
Krene
Descrizione
dell'operazione
Ricavi contabilizzati
(euro x 1000)
Interessi su depositi liberi
Interessi su obbligazioni
Interessi su c/c
Interessi su deposito c/ROB
Interessi su depositi vincolati
Interessi su derivati non di copertura
Interessi su PCT
Interessi su passività di negoziazione
Commissioni
Rimborsi per personale distaccato
Formazione, addestr. e rimborsi personale
Locazioni procedure e macchine
Affitti
Altri
Interessi su c/c
Commissioni attive
Affitti
Interessi su c/c
Commissioni attive
Affitti
Dividendi e proventi similari
Interessi su c/c
Commissioni
Recupero dipendenti distaccati
Affitti
Interessi su c/c
Commissioni
Recupero dipendenti distaccati
Altri
Interessi su c/c
Interessi su altre sovvenzioni
Commissioni
Altri
74
Costi contabilizzati
(euro x 1000)
2.523.010
841.889
123.638
1.828.540
8.752.580
3.872.036
5.183.208
1.663.476
206.058
57.884
15.649
3.038.205
452.451
590.616
51.164
18.978
106.944
4.701
8.150
3.746
593.395
1
15
292.349
229.050
264
78
178.360
216.912
52
36.562
1.616
111.716
2.682.575
859
23.881
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Parte Correlata
Meliorbanca
Meliorfactor
Mutina
Numera
Optima
Banca Pop. Ravenna
Banca di Sassari
BPER Services
Sardaleasing
Tholos
Descrizione
dell'operazione
Ricavi contabilizzati
(euro x 1000)
Interessi su obbligazioni
Interessi su depositi liberi
Affitti
Altri
Interessi su c/c
Commissioni
Interessi su obbligazioni subordinate
Interessi su c/c
Interessi su PCT
Commissioni
Dividendi e proventi similari
Recupero dipendenti distaccati
Affitti
Altri
Interessi c/c
Commissioni
Dividendi e proventi similari
Recupero dipendenti distaccati
Affitti
Altri
Interessi PCT
Interessi su c/c
Interessi su obbligazioni
Interessi su crediti subordinati
Interessi su depositi liberi
Commissioni
Dividendi e proventi similari
Recupero dipendenti distaccati
Rimborsi per personale distaccato
Affitti
Altri
Recupero dipendenti distaccati
Locazioni procedure e macchine
Affitti
Altri
Interessi su mutui
Interessi su c/c
Interessi su crediti subordinati
Interessi su altre sovvenzioni
Commissioni
Recupero dipendenti distaccati
Rimborsi per personale distaccato
Altri
Interessi su mutui
Interessi su c/c
Commissioni
Dividendi e proventi similari
Recupero dipendenti distaccati
Affitti
Altri
Costi contabilizzati
(euro x 1000)
787.301
6.252
139.263
25.296
361.002
4.054
46.242
29
14.398
6.434
401
79.461
205.321
39.472
1.120
4.392.676
336.000
264.754
72.448
3.000
1.389
56.012
543.603
1.026.066
2.809.344
3.047.084
565.663
5.087
3.874.913
2.242.876
4.976.243
720.519
5.228
669.274
67.789
912.830
822.166
11.775
7.453.843
47.300
92.500
8.702.931
11.497.128
1.300.468
283.075
1.794.519
186.873
283
5.420
161.244
286.379
1.600.657
81.239
800
300.000
279.357
2.572
1.324.577
26.760
75
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Inoltre, nell’anno 2009 sono state svolte con società del Gruppo e con parti correlate operazioni relative alla fornitura di alcuni servizi in outsourcing; tra le più significative si segnalano:
- Capogruppo: fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo;
- Banca di Sassari: attività di consulenza legale, di ispettorato interno, di controllo rischi
di credito, di consulenza tributaria ed informatica, gestione amministrativa e contabile
dei Servizi Esecutivi; attività di gestione e approvvigionamento di beni e servizi diversi;
prestazioni di servizi amministrativi; prestazione di servizio back office titoli e cambi;
fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo;
- Sardaleasing S.p.A: attività di ispettorato interno, assistenza e consulenza fiscale; fornitura di risorse tecniche per informativa di Gruppo; inoltre, tra il Banco di Sardegna e la
Sardaleasing è in essere un contratto avente ad oggetto l’istruzione delle pratiche di locazione finanziaria remunerato sia su base fissa sia percentuale sull’importo della pratica;
- Esistono inoltre convenzioni con le società Tholos S.p.A. ed Optima SGR S.p.A., aventi
ad oggetto contratti di locazione e servizi diversi. Per quanto riguarda Optima SGR è
inoltre in essere una convenzione per il collocamento dei suoi prodotti da parte del Banco di Sardegna.
All’inizio dell’anno 2009, all’interno del Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, si è
costituita la Società Consortile BPER Services con l’obiettivo di realizzare un rinnovamento
ed una razionalizzazione della struttura di information technology, anche attraverso il potenziamento della piattaforma di Gruppo. Nella BPER Services il Banco di Sardegna SpA
detiene una interessenza pari al 5,165%. Detta società, a partire dal 1° aprile 2009, ha
erogato servizi nel campo delle procedure informatiche a favore di tutte le società appartenenti al Gruppo BPER.
Le obbligazioni contratte dagli esponenti aziendali con il Banco e con le sue controllate
sono state deliberate in conformità all’art. 136 del T.U.L.B. e risultano regolate alle condizioni normali di mercato. Non risultano in essere obbligazioni significative o effettuate al di
fuori delle condizioni di mercato o di convenzioni di categoria contratte da dirigenti o loro
familiari, aventi responsabilità strategiche nella pianificazione e direzione della società.
Con riferimento a quanto disposto dall'art. 2391 bis cod. civ. la Società ha realizzato un censimento puntuale di tutte le parti correlate, come definite dallo IAS 24 e delle operazioni con le
stesse effettuate.
Tutte le operazioni indicate nel presente punto “Operazioni infragruppo e con parti correlate” risultano remunerate a condizioni di mercato.
Valutazione sulle informazioni degli Amministratori
Il Collegio Sindacale ritiene che nella Relazione degli Amministratori sulla gestione risultino
adeguatamente fornite le informazioni sull’attività svolta, nonché sulle operazioni infragruppo
e con parti correlate. Gli Amministratori, inoltre, hanno reso al Collegio Sindacale le periodiche
comunicazioni trimestrali, previste dall’art. 150 del Decreto Legislativo 58/98 e dallo Statuto
sociale.
76
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Recepimento Direttive di Gruppo
La Capogruppo, nell’esercizio del proprio ruolo di direzione e coordinamento, al fine di assicurare coerenza all’assetto di Governo del Gruppo, anche durante l’esercizio 2009 ha emanato
diverse Direttive. Le principali sono elencate nella relazione del Consiglio di Amministrazione
al punto 3.7 a cui il Collegio fa riferimento. Il Collegio sindacale ha dedicato particolare attenzione alle Direttive predisposte dalla Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna S p A,
in coerenza con le normative in materia di controlli interni. Il Collegio Sindacale a tal fine ha
preso atto del recepimento di tali direttive da parte dell’Organo Amministrativo esprimendo,
quando richiesto, il proprio parere favorevole.
Adeguatezza della struttura organizzativa
Il Banco di Sardegna, sempre con riferimento alle Direttive di Gruppo emanate nel corso
dell’anno 2009, ha adottato la versione aggiornata al settembre 2009 del Regolamento della
Struttura Organizzativa e dell’assetto funzionale.
Nel 2009, e nei primi mesi del 2010, il Banco ha posto in essere alcuni interventi di riorganizzazione della struttura interna, volti al miglioramento dell’efficienza del processo di erogazione, monitoraggio e controllo del credito, in risposta alla generale difficile situazione economico-finanziaria dei mercati.
Il Collegio Sindacale ritiene che la struttura organizzativa sia sostanzialmente idonea a garantire la corretta gestione aziendale, anche nei settori di particolare delicatezza, quali, a titolo di
esempio, quello dei servizi di investimento mobiliare, interessati dalla normativa MIFID e quello relativo al recupero crediti, a proposito del quale il Collegio Sindacale sottolinea che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato lo scorporo dal Servizio Legale dell’attività di recupero
crediti, istituendo la Direzione Contenzioso, dotata di una propria struttura organizzativa.
Il Collegio Sindacale valuta positivamente le modifiche introdotte nell’organigramma e funzionigramma del Banco.
Il Collegio Sindacale constata inoltre che la struttura organizzativa della Banca è stata significativamente modificata con riguardo al sistema dei controlli interni di secondo e di terzo livello, come meglio descritto nel prosieguo della presente Relazione.
Relazione della Società di revisione
La Società di Revisione ha comunicato al Collegio Sindacale che la Relazione non conterrà
alcun rilievo.
Denunce
Il Collegio rileva che nel corso dell’esercizio non sono pervenute denunce ex art. 2408 c. c..
77
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Esposti
Nessun esposto comportante l’assunzione di particolari iniziative risulta essere pervenuto alla
Società.
Conferimenti di ulteriori incarichi alla Società di Revisione
Alla Deloitte & Touche S.p.A., alla quale è stato conferito l’incarico per la revisione del bilancio
del Banco di Sardegna S.p.A. per il triennio 2007-2009, non sono stati conferiti altri incarichi,
se non per Agreed Upon Procedures, che hanno comportato il costo di 41 mila euro.
Conferimenti di incarichi a soggetti legati alla società di revisione
Il Collegio Sindacale ha accertato che non sono stati conferiti incarichi a soggetti legati alla
società di revisione, se non quelli conferiti alla Deloitte Consulting, che appartiene allo stesso
network della Deloitte & Touche S.p.A, per servizi professionali per consulenze, che hanno
comportato il costo di 54 mila euro, nonché quelli per il supporto metodologico per l'applicazione della Direttiva MiFid, che hanno comportato il costo di 15 mila euro.
Pareri rilasciati ai sensi di legge
Il Collegio Sindacale fa presente che nel corso dell’esercizio non sono stati rilasciati pareri ai
sensi di legge.
Riunioni degli Organi Amministrativi e del Collegio Sindacale
Il Collegio ha partecipato a tutte le 16 riunioni del Consiglio di Amministrazione e a tutte le 7
riunioni del Comitato Esecutivo, constatando che le relative delibere fossero assunte nel rispetto della Legge e dello Statuto, nonché delle norme della Banca d’Italia e della Consob.
L’attività del Collegio Sindacale è stata inoltre espletata nelle n. 23 riunioni del Collegio medesimo e in n. 5 atti di ispezione e controllo; inoltre, ciascun sindaco ha svolto attività di vigilanza
anche individualmente, al fine di accertare la legittimità e correttezza degli atti, delle procedure e dell’attività sociale.
Principi di corretta amministrazione
Il Collegio, partecipando alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, ed a seguito dei colloqui con gli stessi Amministratori, con il Direttore Generale ed il Vice
Direttore Generale, con i responsabili dei servizi di Direzione Generale e con i rappresentanti
della Società di Revisione, ha potuto constatare il rispetto dei principi di corretta amministrazione, e quindi di prudenza, responsabilità e ragionevolezza.
78
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Il sistema amministrativo-contabile
Con riferimento al Bilancio di esercizio 2009 il Collegio Sindacale ha constatato l'adeguatezza
del sistema amministrativo-contabile a recepire e rappresentare correttamente i fatti di gestione e a tradurli in sistemi affidabili di dati per la realizzazione dell'informazione esterna.
A tale proposito il Collegio Sindacale informa di aver intrattenuto costanti rapporti con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili della Società, al fine di approfondire la
conoscenza dei dati relativi alla situazione economica della Società, nonché per accertare la
corrispondenza della formazione e rappresentazione di tali dati alle norme vigenti ed alla effettiva realtà aziendale.
Sistema dei controlli interni
Anche il sistema dei controlli interni è stato interessato, nel corso del 2009, da significative
modifiche ed innovazioni; la Capogruppo, infatti, in coerenza con le normative in materia di
controlli interni, ha emanato delle Linee Guida per l’articolazione del sistema dei controlli interni che, attraverso l’accentramento di alcune funzioni di controllo di secondo e di terzo livello, l’individuazione dei Referenti presso le Società del Gruppo e la regolamentazione delle funzioni di controllo non accentrate, disegnano un quadro normativo omogeneo, a livello di Gruppo, sia con riferimento all’articolazione strutturale del sistema stesso sia dal punto di vista dei
contenuti e dei compiti delle singole funzioni di controllo.
Il Collegio Sindacale prende atto che, in ossequio alla normativa vigente, il Banco di Sardegna,
di concerto con la Capogruppo, ha previsto e reso operativa, nel corso del 2009, la Funzione di
Compliance nei modi e nei termini previsti dalla normativa.
Nel corso del 2009, inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di trasferire l’Ufficio
Antiriciclaggio e Market Abuse dal Servizio Ispettorato al Servizio Legale, per conformità alla
normativa di Vigilanza, per assicurare uniformità operativa con la Capogruppo e nell’ottica di
un maggior potenziamento del sistema dei controlli.
L’adeguamento della Struttura del Banco di Sardegna alla nuova regolamentazione di Gruppo è
tuttora in itinere ed il Collegio Sindacale, come per l’esercizio 2008, nel condividerne i principi
posti a fondamento, ritiene congrue ed appropriate le modifiche organizzative finora adottate.
Riunioni con i revisori
Il Collegio ritiene che nel corso degli incontri con la Società di Revisione non siano emersi elementi negativi degni di nota.
79
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Riunioni con l’Organismo di Vigilanza
I componenti del Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza hanno ritenuto opportuno
programmare ed effettuare nel corso dell’esercizio 2009 riunioni congiunte, finalizzate ad individuare un metodo di lavoro condiviso che, nell’ambito dei rispettivi ruoli, possa garantire un
costruttivo controllo in merito alle tematiche d comune interesse.
L’Organismo di Vigilanza, inoltre, ha presentato al Collegio Sindacale e al Consiglio di Amministrazione una dettagliata relazione sull’attività svolta.
Disposizioni alle Società controllate
Relativamente alla vigilanza circa l’adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Società alle
Controllate, ai sensi dell’art. 114 del Decreto Legislativo 58/98, il Collegio ha verificato che
l’Alta Direzione assolve in maniera adeguata tale compito.
Adesione del Banco di Sardegna S.p.A. al Codice di Autodisciplina del Comitato per la
Corporate Governance delle società quotate
Il Banco ha deliberato di non aderire al Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate
Governance delle società quotate nella edizione pubblicata nel marzo 2006. Le motivazioni
della detta scelta sono state indicate nella Relazione degli Amministratori al Bilancio 2008.
Altre considerazioni
Il Collegio Sindacale informa che il 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva effettuata,
dal gennaio 2009, dalla Banca d’Italia presso il Banco di Sardegna, con riguardo anche alla
Controllata Sardaleasing S.p.A. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato contestazioni nei confronti degli Organi Amministrativi e di Controllo della Banca e della Controllata.
Il Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio ha periodicamente esaminato la consistenza e la
composizione del portafoglio titoli del Banco di Sardegna, riscontrandone l’equilibrata composizione e l’assenza di titoli caratterizzati da un elevato coefficiente di rischiosità.
Infine, il Collegio ritiene adeguata la descrizione dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi
finanziari e dell’esposizione di tali rischi contenuta nella Relazione sulla gestione e nella Nota
Integrativa.
Attività svolta dal Collegio Sindacale: valutazioni conclusive
Questo Collegio Sindacale ha svolto, nel rispetto delle norme di legge ed in conformità ai doveri
imposti dalle norme di vigilanza, i compiti ad esso attribuiti dal Decreto Legislativo 24. 2.1998,
n. 58, e dal Codice Civile, attenendosi anche alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia e
80
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
dalla Consob, nonché ai Principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai
Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nelle società di capitale
quotate nei mercati regolamentati.
Nel corso delle attività di vigilanza non sono emersi fatti significativi tali da essere menzionati
nella presente relazione.
****
Proposte da rappresentare all’Assemblea ai sensi dell’art. 153, comma 2, del Decreto
Legislativo 58/98.
Il Collegio Sindacale ritiene di non dover formulare alcuna proposta alla Assemblea dei Soci in
merito al progetto di Bilancio presentato dal Consiglio di Amministrazione.
Alla luce di quanto sopra esposto, pertanto, il Collegio Sindacale esprime parere favorevole
all’approvazione del Bilancio di esercizio così come predisposto. Condivide altresì la proposta
di destinazione dell’utile di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione, anche in
considerazione del soddisfacente livello di patrimonializzazione della Banca che permarrà dopo
la proposta distribuzione dell’utile.
Al termine del proprio mandato il Collegio Sindacale ringrazia gli Azionisti per la fiducia accordata, il Consiglio di Amministrazione, il Direttore Generale, il Vice Direttore Generale e la Struttura aziendale del Banco di Sardegna S.p.A. per la disponibilità prestata.
Sassari, 26 marzo 2010
IL COLLEGIO SINDACALE
Dott. Vittorio Pilloni
Presidente
Dott. Antonio Cherchi
Sindaco Effettivo
Dott. Giovanni Ghi
Sindaco Effettivo
Dott. ssa Delfina Pala
Sindaco Effettivo
Dott. Pier Paolo Profili
Sindaco Effettivo
ALLEGATO
81
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
Ai sensi dell’art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti (Regolamento Consob di attuazione del D. Lgs 58/98) si allega alla presente relazione l’elenco degli incarichi che ciascuno dei componenti dell’organo di controllo riveste presso le società di cui al Libro
V, Titolo V, Capi V, VI e VII del codice civile alla data di emissione della presente relazione.
DOTT. VITTORIO PILLONI
TIPOLOGIA DELL’INCARICO
SCADENZA DELL’INCARICO
Banco di Sardegna S.p.A.
Bridgestone Metalpha Italia S.p.A.
San Teodoro S.p.A.
Atzeni Maria Teresa S.p.A.
Tholos S.p.A.
Numera S.p.A. – Sistemi ed Informatica
Re di Sardegna S.r.l.
Presidente
Presidente
Presidente
Presidente
Presidente
Presidente
Presidente
del Consiglio di Amministrazione
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2010
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2011
Approv. Bilancio 2010
DOTT. ANTONIO CHERCHI
TIPOLOGIA DELL’INCARICO
SCADENZA DELL’INCARICO
Banco di Sardegna S.p.A.
Bper Services Soc. Consortile per azioni
Sardaleasing Spa
CNA Consulenza soc. coop. già Fidimpresa
Bilanciai International Spa
Emro Immobiliare Spa
Nadia Spa
Arca Impresa Gestioni SGR S.p.A.
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Presidente
Presidente
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2011
Approv. Bilancio 2011
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2010
Approv. Bilancio 2010
Approv. Bilancio 2011
Approv. Bilancio 2011
DOTT. GIOVANNI GHI
TIPOLOGIA DELL’INCARICO
SCADENZA DELL’INCARICO
Banco di Sardegna S.p.A.
Società Investimenti e Sviluppo
della Sardegna S.p.A. (in sigla: SIS)
Sindaco Effettivo
Approv. Bilancio 2009
Consigliere
Approv. Bilancio 2011
F.lli Tuveri
Optima S.p.A. Società di Gestione del Risparmio
Sino a revoca
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2011
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 9
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 8
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 2
82
Bilancio d’impresa – Relazione del Collegio Sindacale
DOTT.SSA DELFINA PALA
TIPOLOGIA DELL’INCARICO
SCADENZA DELL’INCARICO
Banco di Sardegna S.p.A.
Krene S.r.l.
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
Approv. Bilancio 2009
Approv. Bilancio 2009
DOTT. PIER PAOLO PROFILI
TIPOLOGIA DELL’INCARICO
SCADENZA DELL’INCARICO
Banco di Sardegna S.p.A.
Immobiliare Monserrato S.r.l.
Fondazione Gianni e Mario Profili
Sindaco Effettivo
Amministratore Unico
Presidente
del Consiglio Amministrazione
Sindaco effettivo
Approv. Bilancio 2009
Fino a revoca
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 2
Cualbu S.r.l.
Numero di incarichi ricoperti in emittenti: 1
Numero di incarichi complessivamente ricoperti: 4
83
Fino a revoca
Approv. Bilancio 2011
Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
85
Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione
86
Bilancio d’impresa – Relazione della Società di Revisione
87
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
PROSPETTI DI BILANCIO
89
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
STATO PATRIMONIALE
(importi in unità di euro)
Voci dell'attivo
10.
31.12.2009
Cassa e disponibilità liquide
20.
30.
40.
60.
70.
100.
110.
120.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Partecipazioni
Attività materiali
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
130. Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
150. Altre attività
Totale dell'attivo
31.12.2008
139.845.470
172.629.257
443.916.644
25.474.785
94.788.993
1.829.403.925
8.246.703.061
255.490.277
218.420.731
759.773
836.649.560
59.624.666
89.268.725
1.238.162.770
8.171.571.416
249.464.088
222.287.802
973.277
206.900
85.147.291
11.736.784
73.410.507
172.981.202
11.512.932.152
150.000
78.451.727
13.606.463
64.845.264
272.662
134.980.800
11.254.336.750
(importi in unità di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto
10.
20.
30.
40.
50.
80.
31.12.2009
36.644.937
8.075.699.981
1.737.284.158
2.021.147
144.600.915
17.599.130
9.655.448
7.943.682
210.840.277
74.724.930
25.291.989
25.291.989
193.054.155
81.135.166
7.616.906.344
1.839.265.573
4.084.858
134.079.987
20.096.112
10.759.291
9.336.821
280.521.652
80.405.122
32.854.587
32.854.587
188.640.732
160. Riserve
668.474.841
633.777.830
170. Sovrapprezzi di emissione
180. Capitale
126.318.353
155.247.762
126.318.353
155.247.762
45.129.577
11.512.932.152
61.002.672
11.254.336.750
100.
110.
120.
130.
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Riserve da valutazione
31.12.2008
200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei
dati.
90
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
CONTO ECONOMICO
(importi in unità di euro)
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
100.
110.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
210.
230.
240.
250.
260.
270.
290.
2009
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell'attività di negoziazione
Utile (perdita) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (perdite) delle partecipazioni
Rettifiche di valore dell'avviamento
Utili (perdite) da cessione di investimenti
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (perdita) d'esercizio
387.528.976
(136.817.007)
250.711.969
96.724.971
(5.747.438)
90.977.533
5.149.143
22.360.046
772.414
6
976.144
(203.736)
1.935.218
371.906.323
(42.294.384)
(42.144.568)
(149.816)
329.611.939
(275.988.081)
(171.137.906)
(104.850.175)
(1.396.267)
(8.057.001)
(241.081)
24.721.797
(260.960.633)
(150.000)
702.271
69.203.577
(24.074.000)
45.129.577
45.129.577
2008
569.137.553
(245.423.223)
323.714.330
83.849.287
(5.082.777)
78.766.510
7.530.334
(21.906.149)
795.503
795.503
(2.655.353)
386.245.175
(26.452.958)
(25.436.565)
(1.016.393)
359.792.217
(274.822.848)
(174.032.795)
(100.790.053)
(3.479.680)
(8.601.508)
(273.664)
25.679.509
(261.498.191)
(222.568)
270.214
98.341.672
(37.339.000)
61.002.672
61.002.672
Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei
dati.
91
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
(importi in unità di euro)
Voci
10.
2009
Utile (Perdita) d’esercizio
2008
45.129.577
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
61.002.672
-
-
6.427.518
(102.652)
Attività materiali
-
-
40.
Attività immateriali
-
-
50.
Copertura di investimenti esteri
-
-
60.
Copertura dei flussi finanziari
-
-
70.
Differenze di cambio
-
-
80.
Attività non correnti in via di dismissione
-
-
90.
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
(2.014.096)
(3.369.463)
20.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
30.
100.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
110.
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120.
Redditività complessiva (Voce 10+110)
92
-
-
4.413.422
(3.472.115)
49.542.999
57.530.557
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2009
(importi in unità di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2009
Stock options
Derivati su proprie azioni
Variazione strumenti di capitale
Distribuzione straordinaria dividendi
Acquisto azioni proprie
Emissione nuove azioni
Variazioni di riserve
Dividendi e altre destinazioni
Riserve
Esistenze al 1.1.2009
Modifica saldi apertura
Esistenze al 31.12.2008
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) azioni di risparmio
c) azioni privilegiate
Sovrapprezzi di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
Redditività complessiva esercizio 2009
Variazioni dell’esercizio
Operazioni sul
patrimonio netto
Allocazione risultato
esercizio
precedente
155.247.762
-
155.247.762
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
155.247.762
131.944.527
-
131.944.527
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
131.944.527
19.800.000
-
19.800.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
19.800.000
3.503.235
-
3.503.235
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.503.235
126.318.353
-
126.318.353
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
126.318.353
633.777.830
-
633.777.830
34.697.012
-
-
-
-
-
-
-
-
-
668.474.842
548.915.046
-
548.915.046
34.697.012
-
-
-
-
-
-
-
-
-
583.612.058
84.862.784
-
84.862.784
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
84.862.784
188.640.732
-
188.640.732
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.413.422
193.054.154
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
61.002.672
-
61.002.672
(34.697.012)
(26.305.660)
-
-
-
-
-
-
-
45.129.577
45.129.577
1.164.987.349
-
1.164.987.349
-
(26.305.660)
-
-
-
-
-
-
-
49.542.999
1.188.224.688
93
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2008
(importi in unità di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2008
Stock options
Derivati su proprie azioni
Variazione strumenti di capitale
Distribuzione straordinaria dividendi
Acquisto azioni proprie
Emissione nuove azioni
Variazioni di riserve
Dividendi e altre destinazioni
Riserve
Esistenze al 1.1.2008
Modifica saldi apertura
Esistenze al 31.12.2007
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) azioni di risparmio
c) azioni privilegiate
Sovrapprezzi di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
Redditività complessiva esercizio 2008
Variazioni dell’esercizio
Operazioni sul
patrimonio netto
Allocazione risultato
esercizio
precedente
155.247.762
-
155.247.762
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
155.247.762
131.944.527
-
131.944.527
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
131.944.527
19.800.000
-
19.800.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
19.800.000
3.503.325
-
3.503.325
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.503.325
126.318.353
-
126.318.353
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
126.318.353
571.243.523
-
571.243.523
56.303.094
-
6.231.212
-
-
-
-
-
-
-
633.777.829
486.380.739
-
486.380.739
56.303.094
-
6.231.212
-
-
-
-
-
-
-
548.915.045
84.862.784
-
84.862.784
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
84.862.784
198.344.060
-
198.344.060
-
-
(6.231.212)
-
-
-
-
-
-
(3.472.115)
188.640.733
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
81.912.284
-
81.912.284
(56.303.094)
(25.609.190)
-
-
-
-
-
-
-
61.002.672
61.002.672
1.133.065.982
-
1.133.065.982
-
(25.690.190)
-
-
-
-
-
-
-
57.530.557
1.164.987.349
Nelle “Variazioni di riserve” figura il trasferimento della ‘Riserva da utili/perdite attuariali’, per un valore negativo di euro 6.231.212, dalle Riserve di utili alle Riserve da valutazione, effettuata per consentire una
corretta comparazione con l’esercizio 2009, a seguito della diversa classificazione richiesta dalla Banca d’Italia con l’aggiornamento alla circolare 262/2005.
94
Bilancio d’impresa – Prospetti di bilancio
Rendiconto finanziario
(importi in unità di euro)
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d’esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione
e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali
e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto dell'effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
2009
139.721.335
45.129.577
2008
193.219.326
61.002.672
(14.573.306)
72.599.096
25.261.770
50.717.964
8.448.081
2.783.823
24.074.000
8.875.172
14.994.236
37.339.000
1.260.064
(4.971.488)
(362.996.129)
401.311.363
29.084.614
(282.485.801)
117.987.074
36.714.881
2.427.475
(287.534.508)
(309.064.571)
(151.351.014)
(47.869.488)
217.384.838
(38.566.220)
(5.923.600)
454.682.512
(85.126.045)
(2.063.711)
8.762.400
(114.380.498)
(5.889.956)
(64.149)
332.261.259
211.413.372
(973.010.046)
(7.788.192)
150.458.614
(70.520.823)
(481.953.266)
959.114.865
(181.852.233)
479.613
(6.254.373)
(68.555.169)
61.192.139
(+)
10.437.071
3.426.545
5.887.186
(1)
1.123.341
5.920.323
36.043
5.447.422
436.858
-
(-)
(11.025.242)
(10.433.909)
(373.032)
(218.301)
(588.171)
(19.771.889)
(9.299.198)
(10.121.022)
(351.669)
(13.851.566)
-
-
(+/-)
(+/-)
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da:
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da:
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisiti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
(+/-)
A (+/-)
B (+/-)
-emissioni/acquisti di strumenti di capitale
-
-
(26.305.660)
(25.609.190)
C (+/-)
(26.305.660)
(25.609.190)
D=A+/-B+/-C
(32.783.787)
21.731.383
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
Legenda
(+) generata
(-) assorbita
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
2009
2008
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell’esercizio
E
172.629.257
150.897.874
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
D
(32.783.787)
21.731.383
F
G = E +/- D +/- F
139.845.470
172.629.257
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
95
Bilancio d’impresa – Nota integrativa
NOTA INTEGRATIVA
97
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
A.1 PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il presente bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati
dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e dello Standing Interpretations Committee (SIC), nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea
conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio1,
nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. I principi
applicati sono quelli in vigore alla data di riferimento del bilancio.
Al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili IAS/IFRS si è fatto, inoltre, riferimento alle seguenti fonti interpretative:
- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo
IASB nel 2001;
- Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli
IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations
Committee);
- documenti predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione
Bancaria Italiana (ABI).
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio è stato predisposto in base alle disposizioni contenute nella circolare della Banca
d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 - Il bilancio bancario, schemi e regole di compilazione, le
quali disciplinano gli schemi di bilancio, il contenuto della nota integrativa e le relative modalità di compilazione nonché la relazione sulla gestione. La Banca d’Italia ha predisposto, in data
18 novembre 2009, una versione aggiornata della circolare 262/2005 (1° aggiornamento), applicabile a partire dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009. In estrema sintesi
l’aggiornamento ha inteso:
 recepire nella Circolare le novità intervenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS; in
particolare: la revisione completa dello IAS 1 “Presentation of Financial Statements”, che ha
introdotto il prospetto della redditività complessiva e dell’IFRS 8 “Segment Reporting”, che
ha modificato l’informativa per segmento di operatività, nonché le variazioni che hanno interessato lo IAS 39 “Financial instruments: Recognition and Measurement” e l’IFRS 7 “Financial instruments: Disclosures” in ordine agli strumenti finanziari;
 razionalizzare e in parte semplificare la struttura e il contenuto della nota integrativa anche
al fine di avvicinare maggiormente gli schemi di bilancio delle banche a quelli di vigilanza
sugli IAS/IFRS armonizzati in sede europea (FINREP);
1
L’omologazione è avvenuta tramite il Regolamento della Commissione Europea: n. 1725/2003 del 29/9/2003 e successive integrazioni e
modifiche.
98
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 recepire alcuni chiarimenti e precisazioni già disposti con precedenti comunicazioni
dell’Organo di Vigilanza.
In relazione al citato aggiornamento della Circolare 262 della Banca d’Italia si segnala che,
oltre al recepimento delle modifiche agli schemi di bilancio introdotte dallo IAS 1 (in particolare, l’introduzione del prospetto della redditività complessiva), al fine di consentire una comparabilità su basi omogenee, si è provveduto a riclassificare alcuni dati comparativi dell’esercizio
precedente inclusi nei prospetti di bilancio e nelle corrispondenti tabelle di nota integrativa.
Tali riclassifiche, di seguito descritte, risultano essere di importo non significativo nel contesto
del bilancio del Banco e non comportano alcun effetto sull’utile d’esercizio e sul patrimonio
netto al 31 dicembre 2008; in dettaglio:
- nello stato patrimoniale è stato riclassificato un importo di 10 milioni, relativo
all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale nel successivo esercizio, dalla voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre
passività;
- nello stato patrimoniale la riserva utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, per
un ammontare negativo di euro 9.600.676, è stata riclassificata dalla voce 160 - Riserve
alla voce 130 - Riserve da valutazione;
- nel conto economico è stato riclassificato l’importo di euro 16.870.981 relativi a proventi
su conti correnti passivi dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 Commissioni attive.
Vengono inoltre fornite in nota integrativa le informative previste dai principi contabili internazionali, ancorché non richiamate dalla predetta normativa, nel rispetto dei suddetti principi.
Ove previsto ci si è attenuti, infine, in quanto emittenti di titoli quotati, alla normativa secondaria della Consob. La relativa informativa è riportata nella relazione sulla gestione e nella nota
integrativa.
Il bilancio del Banco di Sardegna S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio
netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio è corredato, inoltre, della
relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione della banca.
Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale e secondo il
principio della contabilizzazione per competenza economica, salvo che per l'informativa sui
flussi finanziari. I costi sono rilevati in conto economico in base alla diretta relazione tra il loro
sostenimento e il conseguimento di specifici ricavi ad essi connessi (correlazione).
Non sono state effettuate compensazioni di partite, sia a livello di stato patrimoniale che di
conto economico, se non quando specificamente richiesto da un principio contabile di riferimento ovvero dalle regole di Banca d’Italia per la predisposizione degli schemi di bilancio.
In quanto alla continuità dei principi contabili adottati e alla confrontabilità nel tempo dei
dati presentati sono state seguite le regole previste nello IAS 1 – Presentazione del bilancio e
nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005.
99
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Poiché il Banco di Sardegna, pur facendo parte del Gruppo Bancario Banca popolare dell’Emilia
Romagna, pubblica anche i conti consolidati (in quanto emittente di titoli quotati in mercati
regolamentati), si è provveduto ad utilizzare per il presente bilancio individuale le disposizioni
dello IAS n. 27 per la redazione del “bilancio separato”.
Gli importi contenuti negli schemi contabili sono espressi in unità di euro, mentre quelli della
nota integrativa, qualora non diversamente specificato, sono esposti in migliaia di euro. Le voci
e le tabelle che non presentano importi non sono state indicate.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco di
Sardegna in data 15 marzo 2010.
In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2009
(data di riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali
da incidere in misura apprezzabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della
banca.
Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il bilancio, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento
congiunto di Banca d’Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 si segnala che, nonostante il
perdurare della crisi economica e finanziaria, la solidità patrimoniale della banca e le strategie
poste in atto dal management, unitamente ad una modesta esposizione alle incertezze proprie
dell’attuale contesto economico, come diffusamente illustrato nella relazione sulla gestione,
consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al presupposto della
continuazione dell’attività aziendale.
Tale conclusione si fonda su diversi significativi elementi di giudizio fra i quali assumono particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente
in termini qualitativi e quantitativi nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura della presente nota integrativa, e il conseguente apprezzamento della
adeguatezza patrimoniale del Banco nella Parte F - Informazioni sul patrimonio, nonché
nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente bilancio.
Più in particolare, anche in presenza dell’attuale fase critica dei mercati finanziari, il Banco non
presenta significativi profili di rischio di liquidità, così come illustrato nella relazione sulla gestione e nella sezione 3 della menzionata Parte E della nota integrativa. Ciò anche tenuto conto
dell’assenza di prodotti finanziari complessi o illiquidi.
Inoltre, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente
presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la
continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di
rischio quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano
danneggiare in maniera grave l’azienda2. Peraltro con riferimento all’utilizzo di stime, come più
2
Cfr. anche quanto esposto in proposito nella seguente Sezione 4- Altri aspetti della presente Parte A.
100
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
volte accennato anche nel corpo della relazione sulla gestione, si ritiene che le valutazioni svolte nel rispetto dei criteri fondanti dei principi contabili internazionali, la ridotta sensitività dei
valori di bilancio a rettifiche significative come effetto della crisi finanziaria in atto, unitamente
alla conclamata solidità patrimoniale della banca, presidino adeguatamente il valore di bilancio
degli asset aziendali.
Si segnala, infine, che in data 3 marzo 2010 è stato emesso un Documento congiunto Banca
d’Italia/Consob/Isvap (n.4) in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie. Nel Documento le Autorità, preso atto che le regole contenute nei principi contabili internazionali
sono comunque adeguate a fornire una risposta alle esigenze informative espresse dal mercato, ribadiscono l’esigenza di una maggiore attenzione sulle seguenti tematiche:
1. riduzioni di valore delle attività (impairment test); in particolare dell’avviamento, delle altre
attività materiali a vita utile indefinita e delle partecipazioni (IAS 36), nonché dei titoli classificati come disponibili per la vendita (IAS 39);
2. informativa sulla ristrutturazione dei debiti;
3. informativa sulla cd. gerarchia del fair value (IFRS 7).
In merito ai primi due punti la relativa informativa è fornita in nota integrativa in calce alle
rispettive tabelle pur considerata la modesta rilevanza delle tematiche in oggetto nel contesto
del bilancio del Banco. Le informazioni in merito alla gerarchia del fair value sono incluse tra le
politiche contabili e nella relativa sezione della nota integrativa (A.3 Informativa sul fair value).
Sezione 4 - Altri aspetti
4.1 Operazione di cessione Bipiesse Riscossioni
In relazione alla nota operazione di cessione del pacchetto azionario della Bipiesse Riscossioni
ad Equitalia S.p.A., nel corso dell’esercizio non sono emersi nuovi elementi tali da rendere
necessaria l’effettuazione di accantonamenti al fondo rischi ed oneri a fronte delle garanzie
contrattuali sulla consistenza patrimoniale della società ceduta.
Nell’esercizio è stato avviato a definizione il complesso contenzioso tributario sorto a seguito
di una verifica svolta nel corso dell’anno 2002. E’ difatti passata in giudicato la sentenza della
Commissione Tributaria Regionale della Sardegna che ha rigettato gli appelli proposti dalla
stessa Agenzia avverso le sentenze di annullamento degli avvisi relativi agli esercizi 1996,
1997 e 1999.
Sono invece ancora pendenti - rispettivamente nanti la Commissione Tributaria Regionale e la
Commissione Tributaria Provinciale - l’appello dell’Agenzia per la riforma della sentenza di
annullamento dell’accertamento relativo all’esercizio 2000 ed il ricorso della società ceduta
per l’annullamento dell’avviso di accertamento relativo all’esercizio 2003.
4.2 Consolidato fiscale nazionale
Il Banco, con decorrenza dall’esercizio 2007, ha aderito all’accordo di consolidamento fiscale
promosso dalla capogruppo relativo ai periodi d’imposta 2007 – 2009. Si ricorda che il sistema
101
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un unico reddito complessivo di “Gruppo”
corrispondente alla somma algebrica dei redditi complessivi netti delle singole società partecipanti.
4.3
Verifiche dell’Amministrazione Finanziaria
La Commissione Tributaria Regionale ha fissato l’udienza per la trattazione degli appelli proposti dall’Agenzia delle Entrate avverso le sentenze rese dalla Commissione Tributaria provinciale in accoglimento dei ricorsi proposti dal Banco per l’annullamento degli avvisi di accertamento in rettifica delle annualità 1997 e 1998 notificati al Banco di Sardegna in data 24 dicembre 2003. Si ricorda che a fronte di questi gravami il Banco ha proposto appelli incidentali, che
saranno contestualmente trattati dalla stessa Commissione, per la riforma delle medesime
sentenze limitatamente ad alcuni aspetti non significativi sui quali era risultato soccombente in
primo grado.
Nel corso dell’esercizio, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti,
il Banco è stato sottoposto a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta 2007 dal
Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari. La verifica si è conclusa con un
solo rilevo attinente la competenza fiscale di costi sostenuti su immobili di terzi. Il relativo
processo verbale è ora al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
In data 29 dicembre infine è stato notificato al Banco di Sardegna, nella sua qualità di consolidante nell’ambito dell’accordo di consolidamento fiscale per il periodo 2004 – 2006, un avviso
di accertamento e rettifica della dichiarazione modello CNM (consolidato nazionale e mondiale)
presentata per l’anno d’imposta 2004. L’avviso notificato deriva dalla rettifica dell’imponibile
dichiarato dalla consolidata Banca di Sassari S.p.A. ed ha per oggetto il disconoscimento, per
asserita carenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa, della deducibilità fiscale della
svalutazione di titoli non quotati. In forza degli accordi di consolidamento fiscale gli eventuali
oneri per maggiori imposte, sanzioni ed interessi che dovessero derivare dall’avviso sono posti
a carico della società consolidata.
4.4 Informativa societaria ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del
28 luglio 2006
In ottemperanza alle richieste della Consob in tema di informativa societaria degli emittenti
quotati, non si segnalano nell’esercizio 2009 “eventi e operazioni significative non ricorrenti”
né posizioni o transazioni derivanti da “operazioni atipiche e/o inusuali” aventi le caratteristiche della succitata normativa.
4.5 Attività ispettiva della Banca d’Italia
Si segnala che in data 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva intrapresa dalla Banca
d’Italia, nel trascorso mese di gennaio, presso il Banco di Sardegna con riguardo anche alla
102
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
controllata Sardaleasing. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato “contestazioni” nei confronti
degli Organi Amministrativi e di Controllo della banca e della partecipata.
4.6 Nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB e non adottati in via
anticipata
Si riportano di seguito i principi e le interpretazioni che, ancorché già omologati dalla Commissione Europea, non sono stati ove applicabili adottati in via anticipata dalla banca.
In data 10 gennaio 2008 lo IASB ha emesso una versione aggiornata dell’IFRS 3 – Aggregazioni
aziendali, ed ha emendato lo IAS 27 – Bilancio consolidato e separato. Le principali modifiche
apportate all’IFRS 3 riguardano l’eliminazione dell’obbligo di valutare le singole attività e passività della controllata al fair value in ogni acquisizione successiva, nel caso di acquisizione per
fasi di società controllate. L’avviamento sarà unicamente determinato nella fase di acquisizione e sarà pari al differenziale tra il valore delle partecipazioni immediatamente prima
dell’acquisizione, il corrispettivo della transazione ed il valore delle attività nette acquisite.
Inoltre, nel caso in cui la società non acquisti il 100% della partecipazione, la quota di interessenza di pertinenza di terzi può essere valutata sia al fair value, sia utilizzando il metodo già
previsto in precedenza dall’IFRS 3. La versione rivista del principio prevede, inoltre,
l’imputazione a conto economico di tutti i costi connessi all’aggregazione aziendale e la rilevazione alla data di acquisizione delle passività per pagamenti sottoposti a condizione.
Nell’emendamento allo IAS 27, invece, lo IASB ha stabilito che le modifiche nella quota di interessenza che non costituiscono una perdita di controllo devono essere trattate come equity
transaction e quindi devono avere contropartita a patrimonio netto. Inoltre, viene stabilito che
quando una società controllante cede il controllo in una propria partecipata ma continua comunque a detenere un’interessenza nella società, deve valutare la partecipazione mantenuta in
bilancio al fair value ed imputare eventuali utili o perdite derivanti dalla perdita del controllo a
conto economico. Infine, l’emendamento allo IAS 27 richiede che tutte le perdite attribuibili ai
soci di minoranza siano allocate alla quota di interessenza di pertinenza dei terzi, anche quando queste eccedano la loro quota di pertinenza del capitale della partecipata. Le nuove regole
devono essere applicate in modo prospettico dal 1° gennaio 2010.
In data 31 luglio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 39 – Strumenti Finanziari:
rilevazione e valutazione, che deve essere applicato in modo retrospettivo dal 1° gennaio 2010.
L’emendamento chiarisce l’applicazione del principio per la definizione del sottostante oggetto
di copertura in situazioni particolari. Si ritiene che l’adozione di tale emendamento non comporterà effetti significativi sul bilancio della Società.
In data 22 maggio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 1 – Prima adozione dei
principi contabili internazionali e allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato per consentire
alle società che per la prima volta adotteranno gli IFRS dal 1° gennaio 2009 e che decideranno
di valutare le partecipazioni in società controllate, collegate o joint-venture al costo, di poter
adottare uno dei seguenti valori nel proprio bilancio separato:
 costo determinato in accordo con lo IAS 27;
103
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 costo rivalutato, che a sua volta può essere determinato come fair value alla data di transizione agli IFRS oppure come valore contabile della partecipazione alla data di transizione
secondo i GAAP locali.
L’emendamento stabilisce che tutti i dividendi ricevuti da società controllate, joint ventures e
collegate devono essere rilevati nel conto economico del bilancio separato quando si concretizza il diritto a ricevere tali dividendi. In relazione a ciò, é stato rivisto lo IAS 36 – Perdite di
valore, per cui, nel valutare se sussistono indicazioni di impairment, nel caso in cui una partecipata abbia distribuito dividendi, è necessario considerare i seguenti aspetti:
 il valore di libro della partecipazione nel bilancio separato eccede il valore contabile delle
attività nette della partecipata (inclusive di eventuali goodwill associati) espresso nel bilancio consolidato;
 il dividendo eccede il totale degli utili e delle perdite complessive (comprehensive income)
della partecipata nel periodo al quale il dividendo si riferisce.
Lo IASB ha rilasciato una versione dell’IFRS1 ristrutturato. L’IFRS1 è stato rilasciato per la
prima volta nel giugno 2003, e successivamente è stato modificato frequentemente. Di conseguenza, il presente IFRS è diventato più complesso e meno chiaro. Nel 2007, pertanto, la
commissione ha proposto, come parte del suo progetto annuale di miglioramento, di modificare l'IFRS 1 per rendere più agevole la comprensione dei cambiamenti futuri. La nuova versione
dell’IFRS 1 appena rilasciato conserva la sostanza della versione precedente.
In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in
concessione che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca.
In data 3 luglio 2008 l’IFRIC ha emesso sia l’Interpretazione IFRIC 15 – Accordi per la costruzione di immobili che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca e
l’Interpretazione IFRIC 16 – Copertura di un investimento netto in una gestione estera, con cui
è stata eliminata la possibilità di applicare l’hedge accounting per le operazioni di copertura
delle differenze di cambio originate tra valuta funzionale delle partecipate estere e valuta di
presentazione del bilancio consolidato. L’interpretazione chiarisce, inoltre, che, nel caso di
operazioni di copertura di una partecipazione in un’impresa estera, lo strumento di copertura
può essere detenuto da ogni società facente parte del gruppo e che, in caso di cessione della
partecipazione, per la determinazione del valore da riclassificare dal patrimonio netto a conto
economico deve essere applicato lo IAS 21 – Effetti della conversione in valuta.
In data 27 novembre 2008 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci
di attività non rappresentate da disponibilità liquide con lo scopo di uniformare il trattamento
contabile delle distribuzioni di attività non liquide ai soci. L’interpretazione, in particolare,
chiarisce che un debito per dividendi deve essere riconosciuto quando i dividendi sono stati
appropriatamente autorizzati e che tale debito deve essere valutato al fair value delle attività
nette che saranno utilizzate per il suo pagamento. Infine, l’impresa deve riconoscere a conto
economico la differenza tra il dividendo pagato ed il valore netto contabile delle attività utilizzate per il pagamento. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010.
104
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
In data 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 18 – Trasferimento di attività dai clienti che chiarisce il trattamento contabile da adottare se l’impresa stipula un contratto in cui riceve da un proprio cliente un’attività materiale che dovrà utilizzare per collegare il
cliente ad una rete o per fornirgli un determinato accesso alla fornitura di beni e servizi (come
per esempio la fornitura di elettricità, gas, acqua). In alcuni casi, infatti, l’impresa riceve delle
disponibilità liquide dal cliente al fine di costruire o acquisire tale attività materiale che sarà
utilizzata nell’adempimento del contratto. L’interpretazione deve essere applicata in modo
prospettico dal 1° gennaio 2010.
Nell’ambito del processo di Improvement 2008 condotto dallo IASB, la modifica apportata
all’IFRS 5 – Attività non correnti destinate alla vendita e attività operative cessate stabilisce
che se un’impresa è impegnata in un piano di cessione che comporti la perdita del controllo su
una partecipata, tutte le attività e passività della controllata devono essere riclassificate tra le
attività destinate alla vendita, anche se dopo la cessione l’impresa deterrà ancora una quota
partecipativa minoritaria nella controllata. La modifica deve essere applicata dal 1° gennaio
2010 in modo prospettico.
In data 8 ottobre 2009, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 32 – Strumenti finanziari:
Presentazione: Classificazione dei diritti emessi al fine di disciplinare la contabilizzazione per
l’emissione di diritti (diritti, opzioni o warrant) denominati in valuta diversa da quella funzionale dell’emittente. In precedenza tali diritti erano contabilizzati come passività da strumenti
finanziari derivati; l’emendamento invece richiede che, a determinate condizioni, tali diritti
siano classificati a patrimonio netto a prescindere dalla valuta nella quale il prezzo di esercizio
è denominato.
4.8
Revisione contabile
Il bilancio è sottoposto alla revisione contabile della Società Deloitte & Touche S.p.A.
105
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.2
PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito
e alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione iniziale corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, nel quale non sono compresi oneri o proventi di
transazione ancorché direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.
Eventuali derivati impliciti presenti in strumenti finanziari ibridi, classificati nelle altre categorie di attività o passività finanziarie diverse dalle attività e passività valutate al fair value, non
strettamente correlati agli stessi e aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di
“derivato”, vengono scorporati dal contratto ospite, classificati nella presente categoria e valutati al fair value, mentre al contratto ospite è applicato il criterio contabile proprio della categoria nella quale è stato classificato.
b) Criteri di classificazione
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Held
For Trading - HFT):
- acquistate per scopi di negoziazione;
- appartenenti a portafogli specifici gestiti unitariamente e destinati all’ottenimento di un
profitto nel breve termine;
- costituiti dal valore positivo di strumenti derivati non designati come strumenti di copertura.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla valorizzazione iniziale, le attività appartenenti a questa categoria sono
valutate al fair value che viene determinato secondo le modalità descritte nel seguito. Se il fair
value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività
finanziaria. Solo particolari titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia
possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate,
sono mantenuti al costo.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui
flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che questo comporti il
mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. Nel caso in cui la banca venda un’attività
finanziaria classificata nel proprio portafoglio di negoziazione, si procede alla sua eliminazione
contabile alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di
un’operazione che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati
nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio.
106
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Vengono classificati fra gli interessi, oltre agli interessi attivi attinenti alle attività finanziarie
della specie, anche i differenziali o i margini (positivi o negativi) maturati relativamente a:
- contratti derivati di negoziazione connessi gestionalmente ad attività o passività designate
al fair value (c.d. fair value option);
- contratti derivati connessi gestionalmente con attività o passività inserite nel portafoglio di
negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze
(c.d. contratti pluriflusso).
Il saldo di tutti i differenziali e dei margini maturati su operazioni derivate (incluse quelle dei
derivati di copertura) assimilati agli interessi va incluso, secondo il relativo segno algebrico, fra
gli interessi attivi o fra quelli passivi. Le componenti reddituali positive o negative attinenti alla
vendita o alla valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, nonché i differenziali ed i margini attinenti a contratti derivati di negoziazione non ricompresi fra gli interessi, sono classificati nella voce 80 - Risultato netto dell’attività di negoziazione. Questo, ad eccezione dei profitti e delle perdite dei contratti derivati connessi gestionalmente ad attività o
passività designate al fair value (fair value option) che sono inclusi nella voce 110- Risultato
netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.
2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito,
e alla data di erogazione per i crediti. L’importo rilevato corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, integrato degli oneri o dei proventi di transazione attribuibili specificamente all’operazione. Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione di “Attività finanziarie detenute sino a scadenza”, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate tutte le attività finanziarie non costituite da contratti derivati e non classificate nelle altre categorie previste dallo IAS 39 (detenute per la negoziazione,
detenute sino a scadenza, valutate al fair value con impatti al conto economico o comprese fra
i crediti). Nella posta sono classificati, fra l’altro, titoli rappresentativi di capitale (inclusi gli
investimenti di private equity) non destinati alla negoziazione e non costituenti partecipazioni
di controllo, di controllo congiunto o di collegamento.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad
essere valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 17
“Altre informazioni” della presente parte della Nota integrativa.
Solo particolari titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività vengono sottoposte, ad ogni chiusura di
bilancio o di situazione infrannuale, a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di
valore. Qualora, in un periodo successivo, i motivi che hanno determinato la rilevazione della
107
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore, per un
importo, comunque, non superiore all’ammontare delle rettifiche precedenti.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui
flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che ciò comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La rilevazione a conto economico tra gli interessi attivi del rendimento dello strumento calcolato in base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”)
viene effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair
value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. I dividendi vengono contabilizzati nel momento in cui sorge il diritto a ricevere il pagamento, solo quando è probabile che i
benefici economici affluiranno alla banca e l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente
valutato. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la
perdita cumulati vengono riversati a conto economico rispettivamente nella voce “Utili (perdite) da cessione o riacquisto” o “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta riserva. Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della
perdita di valore siano stati rimossi a seguito di eventi successivi, vengono effettuate riprese di
valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale.
3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Allo stato attuale la banca non detiene attività della specie.
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair
value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in
questa categoria avviene per trasferimento dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value
dell’attività alla data di passaggio viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività
stessa.
b) Criteri di classificazione
Sono classificabili nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili
a scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino alla scadenza. La classificazione di una attività finanziaria come posseduta sino alla scadenza è preclusa qualora, nel
corso di un esercizio o dei due precedenti, venisse venduto o riclassificato, prima della loro
scadenza, un importo non irrilevante di investimenti classificati in tale categoria, a meno che le
vendite o riclassificazioni:
– siano così prossime alla scadenza o alla data dell’opzione dell’attività finanziaria, che le
oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair
value dell’attività stessa;
108
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
– si siano verificate dopo l’incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell’attività
finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati; o
– siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa
pertanto ragionevolmente prevedere.
Parimenti, ogniqualvolta dovesse essere venduto o riclassifcato un importo non irrilevante di
investimenti della specie, che non soddisfano le condizioni precedenti, qualsiasi attività finanziaria posseduta sino alla scadenza che residui deve essere riclassificata come disponibile per
la vendita. Inoltre, se a seguito di un cambiamento di volontà o del venir meno della capacità,
non risulta più appropriato mantenere un investimento in tale categoria, questo viene trasferito
tra le attività disponibili per la vendita.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza
sono valutate al costo ammortizzato. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se
esse sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile
dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di
interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore
siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore con imputazione a conto economico. Il ripristino di valore non deve determinare un valore contabile che
superi il costo ammortizzato che si sarebbe avuto nel caso in cui la perdita per riduzione di
valore non fosse stata rilevata.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati
sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto
economico relative agli interessi.
Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore.
Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento”. In seguito, se i motivi che hanno determinato l’evidenza
della perdita di valore vengono rimossi, si procede all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico.
4 – Crediti
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari
all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamen-
109
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
te riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché
liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i
normali costi interni di carattere amministrativo. Per le operazioni creditizie, eventualmente
concluse a condizioni diverse da quelle di mercato, il fair value è determinato utilizzando apposite tecniche di valutazione; la differenza rispetto all’importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico. I contratti di riporto e le operazioni di pronti
contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine, sono iscritti in bilancio come
operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto
a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo
corrisposto a pronti.
b) Criteri di classificazione
I crediti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei
rapporti per i quali la Banca detiene un diritto sui flussi di cassa derivanti dal finanziamento. I
crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati
da terzi, che prevedono pagamenti fissi o, comunque, determinabili e che non sono quotati in
un mercato attivo. Nella voce crediti rientrano, inoltre, i crediti commerciali, le operazioni
pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario e i titoli acquistati
in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi.
Gli accantonamenti a fronte dei rischi di credito attribuibili analiticamente a garanzie rilasciate
(crediti di firma) sono classificate nella voce 100 del passivo “altre passività”.
c) Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono contabilizzati con il criterio del “costo ammortizzato”,
utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Secondo tale metodo il valore rilevato inizialmente viene ammortizzato al tasso di interesse effettivo, che è il tasso che attualizza il flusso dei
pagamenti futuri, stimati sulla base delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del
finanziamento. Ciò in modo da ottenere esattamente il valore iscritto all’atto della rilevazione
iniziale stessa. Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i
proventi attinenti alle operazioni di credito lungo la loro vita attesa. Il criterio del “costo ammortizzato” non viene utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 12
mesi) o a revoca, in quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al
“costo storico”. Per i crediti senza una scadenza definita o a revoca, i costi e i proventi sono
imputati direttamente a conto economico.
Il portafoglio crediti è periodicamente sottoposto a ricognizione al fine di individuare eventuali
situazioni di deterioramento e di determinare le conseguenti rettifiche di valore. Rientrano fra i
crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le
sofferenze, gli incagli e i ristrutturati. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella Parte E - Sezione 1 della nota integrativa.
Detti crediti sono oggetto di valutazione analitica e la eventuale rettifica di valore deriva dal
confronto fra il valore di libro al momento della valutazione e il minore valore attuale dei futuri
flussi di cassa previsti, calcolato al tasso effettivo originario. In presenza di accordi di ristrutturazione che abbiano modificato le condizioni originarie del prestito, il flusso di cassa previsto
110
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
viene attualizzato applicando il differenziale fra il tasso effettivo originario e il tasso di ristrutturazione. I flussi di cassa attinenti a recuperi previsti nel breve termine (dodici mesi) non sono
attualizzati. Il presunto valore di realizzo utilizzato per la determinazione dei flussi di cassa è
stimato tenuto conto di elementi quali:
 il valore attribuibile, in sede di recupero forzoso, a eventuali garanzie immobiliari sulla base
di relazioni di stima interne o esterne o di altri elementi disponibili (detti valori di stima
vengono ridotti sulla base di percentuali standard differenziate per tipologie di immobili e
localizzazione territoriale), tenuto conto della presenza di altri creditori ipotecari di grado
anteriore;
 la presenza di garanzie sussidiarie;
 il possibile esito di azioni esecutive;
 altri elementi disponibili in merito alla capacità di rispondenza del debitore principale e dei
suoi eventuali garanti.
Sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 o 180 giorni sopra la soglia di rilevanza, in relazione a quanto disposto da Banca d' Italia. Per detti crediti è stata ritenuta adeguata una svalutazione forfetaria, coerente con
le metodologie di impairment applicate ai crediti in bonis, con una congrua penalizzazione
percentuale, essendo loro riconosciuta, in ogni caso, una maggiore rischiosità.
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment
e cioè, i crediti in bonis e i crediti non garantiti nei confronti di soggetti residenti in “paesi a
rischio” sono sottoposti a valutazione collettiva, per stimarne la componente di rischio implicito. Tale valutazione viene effettuata per singolo rapporto utilizzando, come base, i parametri di
rischio (Probabilità di Default - PD) e perdita potenziale (Loss Given Default - LGD) generati dai
modelli sviluppati nell’ambito del progetto di adeguamento alla regolamentazione Basilea 2.
L’utilizzo gestionale di tali parametri, peraltro, risulta uno dei requisiti normativi richiesti per
la validazione dei modelli IRB (Internal Rating Based). Altresì, nella loro applicazione si è tenuto conto anche di correttivi prudenziali, ritenuti necessari per intercettare un possibile andamento negativo del mercato. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali,
le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziato
con riferimento all’intero portafoglio dei crediti in bonis alla medesima data.
d) Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
futuri sono venuti a cessare o si è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i
benefici connessi a detti crediti. Nell’eventualità in cui sia stata trasferita la titolarità giuridica
dei crediti ma venga mantenuto il controllo sui flussi finanziari derivanti dagli stessi e i sostanziali rischi e benefici, i crediti non vengono cancellati dal bilancio, registrando una passività a
fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Nel caso in cui non sia possibile accertare il
sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio se non è
stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi, altrimenti continuano ad essere rilevati
nella misura del coinvolgimento residuo nell’attività finanziaria. Infine, i crediti ceduti vengono
cancellati dal bilancio nel caso in cui, pur in presenza della conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, vi sia la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.
111
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico pro rata temporis con il metodo
dell’interesse effettivo. Le rettifiche di valore analitiche vengono addebitate al conto economico
al momento della loro prima determinazione o a seguito di un ulteriore deterioramento del
credito. Negli esercizi successivi, qualora vengano meno i motivi che hanno determinato la
rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La
conseguente ripresa di valore viene accreditata al conto economico. Vengono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito rettificato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario. Le variazioni delle rettifiche di
valore collettive accumulate (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) vengono determinate con
riferimento all’intero coacervo dei crediti non sottoposti a rettifica analitica.
5 - Attività finanziarie valutate al fair value
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento. All’atto della
rilevazione iniziale, tali attività finanziarie vengono rilevate al fair value, rappresentato, salvo
differenti indicazioni, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate le attività finanziarie che, indipendentemente dalla loro
forma tecnica o prevista durata di impiego, sono designate esplicitamente sin dalla loro prima
rilevazione ad essere valutate al fair value, con i risultati valutativi iscritti al conto economico.
Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle
seguenti circostanze:
- si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione
o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili
e perdite su basi diverse;
- un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche;
- siano presenti derivati impliciti.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valutate al fair value, le cui
metodologie di determinazione sono riportate al punto 17 “Altre informazioni” della presente
parte della Nota integrativa.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Nel caso in cui la banca venda un’attività fi-
112
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
nanziaria valutata al fair value, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo
trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione,
che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi sono accreditati al conto economico in funzione della loro competenza temporale. Gli utili e le perdite, realizzati dalla cessione o dal rimborso, e gli utili e le perdite non
realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nella voce 110
- “Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value”.
6 - Operazioni di copertura
Allo stato attuale non sono presenti operazioni della specie.
a) Criteri di iscrizione
Le tipologie possibili di coperture sono:
 coperture di fair value: obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value di una
posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;
 copertura di flussi finanziari: obiettivo di coprire l’esposizione alle variazioni dei flussi di
cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio.
b) Criteri di classificazione
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili
su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti derivati sono designati di copertura quando esiste una documentazione adeguata e formalizzata in merito alla relazione tra lo
strumento coperto e quello di copertura e se è efficace tanto nel momento in cui la copertura
ha inizio quanto, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.
c) Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono valutati al fair value. Per verificare l’efficacia dell’operazione di
copertura vengono effettuati specifici test. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in
cui le variazioni di fair value dello strumento coperto, generate dalla variazione del fattore di
rischio oggetto di copertura, risultino compensate da quelle dello strumento di copertura. Si ha
efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto (i limiti sono stabiliti
dall’intervallo percentuale compreso tra 80% e 125%), per il fattore di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata gestionalmente a livello mensile e contabilmente
a ogni chiusura di bilancio, utilizzando:
 test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
113
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 test retrospettivi (fair value hedge), che evidenziano il grado di efficacia della copertura
raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altri termini, misurano quanto i risultati effettivi
si siano discostati dalla copertura perfetta;
 test retrospettivi (cash flow hedge), finalizzati a verificare l’effettiva esistenza dei nominali
delle poste del passivo oggetto di copertura, degli strumenti di copertura utilizzati e
l’assenza di variazioni negative del merito creditizio delle controparti connesse agli strumenti derivati di copertura.
d) Criteri di cancellazione
Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, la contabilizzazione delle stesse,
secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna possono essere designati di copertura; ogni altra situazione riconducibile a transazioni effettuate tra entità interne alla banca è eliminata dal bilancio.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto economico avviene sulla
base di quanto segue:
 i differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse
(oltre agli interessi delle posizioni oggetto di copertura) vengono allocati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” o “Interessi passivi e oneri assimilati”;
 le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura e delle posizioni oggetto di copertura di fair value hedge vengono allocate nella voce
“Risultato netto dell’attività di copertura”;
 le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura di cash flow hedge”, per la parte efficace, vengono allocate in una speciale riserva di valutazione di patrimonio netto “copertura di flussi finanziari futuri”, al netto dell’effetto fiscale differito. Per la parte inefficace tali risultanze vengono contabilizzate a conto economico
nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”.
7 - Partecipazioni
a) Criteri di iscrizione
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le
interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione.
b) Criteri di classificazione
La voce comprende le partecipazioni in società controllate, collegate e soggette al controllo
congiunto. La nozione di controllo, secondo gli IAS, deve essere esaminata tenendo sempre
presente il postulato della prevalenza della sostanza economica sulla qualificazione giuridica
(forma); al riguardo, lo IAS 27 indica come elemento decisivo, ai fini della determinazione di
una situazione di controllo, il “potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di
un’entità al fine di ottenere i benefici delle sue attività”. Si considerano quindi partecipazioni,
secondo lo IAS 28, oltre alle società in cui si detiene un’interessenza pari o superiore al 20%
(o una quota equivalente dei diritti di voto), quelle che per particolari legami giuridici, quali la
114
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole,
nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di
altra natura, per la gestione paritetica dell'attività e la nomina degli amministratori.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole le interessenze superiori al 20%, nelle
quali la banca non possiede di fatto una influenza notevole in quanto non ha propri rappresentanti nella società né partecipa ai processi decisionali della stessa.
c) Criteri di valutazione
Gli IAS 27, 28 e 31 prevedono che nel bilancio dell’impresa le controllate, le società sottoposte
a controllo congiunto e le collegate siano valutate al costo, soluzione per la quale la banca ha
optato, oppure al fair value, in conformità allo IAS 39. Successivamente alla prima iscrizione,
se esistono elementi che pongono in evidenza la possibilità di un deterioramento di valore
permanente della partecipazione, si procede a rettificare il costo. La registrazione di una rettifica di valore trova contropartita al conto economico. Se vengono a cessare in tutto o in parte i
motivi che hanno determinato una rettifica di valore la partecipazione viene rivalutata nei limiti
del valore determinato con il metodo del costo, con conseguente registrazione nel conto economico di una ripresa di valore.
d) Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dalle attività stesse o quando esse vengono cedute, trasferendo sostanzialmente tutti i
rischi e benefici ad esse connessi.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I dividendi vengono rilevati all’interno della voce 70 del conto economico “Dividendi e proventi
simili”, nel momento in cui sorge il diritto a riceverne il pagamento. Utili/perdite derivanti dalla
cessione di partecipazioni e riprese/rettifiche derivanti da attività valutative vengono rilevati
nella voce del conto economico 210 - Utili (Perdite) delle partecipazioni.
8 - Attività materiali
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che la
società riceverà i benefici economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende oltre al prezzo di acquisto anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione,
riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a
incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono.
b) Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali che si ritiene di utilizzare per più di un periodo e che sono detenute per essere
utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per
scopi amministrativi.
115
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Sono anche compresi in questa voce i beni utilizzati in forza di contratti di leasing finanziario,
ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. Il valore del bene
locato viene sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzo,
mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base ad un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei
canoni maturati nel periodo, non attribuibile all'ammortamento del debito, è contabilizzata per
competenza fra gli interessi passivi.
c) Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, al
netto di eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a
quote costanti, ad eccezione:
 dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in
quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del
fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli
immobili detenuti "cielo-terra";
 le opere d’arte, in quanto la loro vita utile non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
Alle date di redazione delle segnalazioni periodiche e dei bilanci viene valutato se esistono
indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore. Nel qual caso si procede
al confronto fra il valore di carico e il maggiore fra il fair value (al netto dei costi di cessione) e
il valore d’uso nonché alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le
rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui vengano a cadere i motivi che le
hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene
avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore.
In sede di prima applicazione degli standard internazionali è stato deciso di utilizzare, per
quanto riguarda gli immobili, il valore corrente alla data di transizione come sostitutivo del
costo (c.d. “deemed cost”). Detto importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi
successivi. I valori derivanti da detta impostazione sono ammortizzati in ogni esercizio a quote
costanti in relazione alle loro residue possibilità di utilizzazione. La contropartita alle rivalutazioni originate dall’applicazione del “deemed cost” è stata attribuita, al netto del relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione non distribuibile (v. art. 7, co. 6 del D. Lgs
n. 38/05).
d) Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o
quando vengono ritirate in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio
dalla loro futura dismissione.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di
valore per deterioramento vengono rilevate al conto economico nella voce “170 – Rettifi-
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Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
che/riprese di valore nette su attività materiali”. Il risultato economico delle cessioni viene
rilevato nella voce “240 – Utili (perdite) da cessione di investimenti”.
9 - Attività immateriali
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione, avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo
dell’attività. Le attività immateriali della banca sono costituite prevalentemente da software
applicativo e da avviamento. Un’attività immateriale può essere iscritta come avviamento
quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di
acquisto della partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia rappresentativo delle
capacità reddituali future della partecipazione (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell’ipotesi in cui il goodwill non trovi capacità reddituali future della partecipata,
la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico.
b) Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in
grado di generare benefici futuri controllabili. Esse includono, principalmente, il software e
l’avviamento.
c) Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della
presumibile vita utile. Ad ogni data di riferimento (segnalazioni infrannuali o bilanci), in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della attività
immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e
alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non
vengono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto al netto
degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore.
Per quanto riguarda l’avviamento, con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di
perdita di valore), viene effettuato un test di verifica dell’adeguatezza del valore dello stesso. A
tal fine viene identificata l’unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento (cash
generating unit). L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della
differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore.
Detto valore di recupero è pari al più elevato tra il fair value dell’unità generatrice di flussi
finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. Le conseguenti
rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico e non esiste la possibilità che vengano
successivamente riprese.
d) Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure
quando non si attende nessun beneficio economico futuro.
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Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche o riprese di
valore per deterioramento delle attività immateriali diverse dall’avviamento vengono rilevate al
conto economico nella voce “180 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”. Il
risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “240 – Utili (perdite) da cessione di
investimenti”. La svalutazione dell’avviamento dovuta al deterioramento del suo valore è iscritta, invece, nella voce “230 – Rettifiche di valore dell’avviamento”.
10 - Attività non correnti in via di dismissione
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Sono classificate in questa voce le singole attività e i gruppi di attività posseduti per la vendita
immediata, e la cui vendita deve essere considerata altamente probabile, come stabilito
dall’IFRS 5. Figurano in questo ambito singole attività non correnti, unità generatrici di flussi
finanziari e gruppi in dismissione costituiti da attività (correnti e non correnti), nonché le passività loro associate. Queste ultime non sono compensate con le relative attività e sono indicate separatamente nello stato patrimoniale.
c) Criteri di valutazione
Le suddette attività e passività sono valutate al minore tra il valore di carico, determinato secondo i principi IAS/IFRS di riferimento, e il loro fair value al netto dei costi di vendita.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I relativi proventi ed oneri sono rilevati al netto degli oneri fiscali nella voce “280 – Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte”.
11 - Fiscalità corrente e differita
a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione
Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di
imposta vigenti. Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in
cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità del Banco di Sardegna e, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "consolidato fiscale" della consolidante
e delle altre società ad esso aderenti, di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le
passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori
valori dell'attivo rappresentati nelle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza
delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione, consente ragionevolmente di ritenere
che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. Le attività e
le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per
tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote.
b) Criteri di classificazione
Le attività e le passività fiscali vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e
senza compensazioni, includendo le prime nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce
"Passività fiscali". Le attività e le passività fiscali correnti accolgono le posizioni fiscali maturate alla data di bilancio nei confronti dell’amministrazione fiscale. Le attività comprendono ac-
118
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
conti e crediti di imposta, mentre nelle passività viene appostata una stima prudenziale
dell’onere tributario dovuto per l’esercizio. Le attività e passività connesse all’applicazione
dell’imposta sul reddito delle società sono contabilizzate tra le “altre attività” e le “altre passività”, rispettivamente tra i crediti ed i debiti per consolidato fiscale, per effetto dell’esercizio
dell’opzione per il consolidato fiscale, in qualità di consolidata. La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti
ai fini fiscali. In particolare:
- le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in
esercizi futuri, quando matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o
saranno utilizzabili perdite fiscali a nuovo;
- le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili
in esercizi futuri a seguito della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a operazioni imputabili direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate allo stesso
patrimonio netto. Tra queste ultime rientrano quelle relative a profitti e perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita e quelle relative a variazioni del fair value di strumenti finanziari derivati di copertura dei flussi di cassa. Gli effetti del cambiamento delle aliquote o
delle imposte applicabili sono contabilizzate con contropartita al conto economico (o, se del
caso, al patrimonio netto) nell’esercizio nel quale è intervenuto il mutamento normativo.
12 - Fondi per rischi ed oneri
a) Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad una obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento passato, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario
impiegare risorse atte a produrre benefici economici, ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità.
b) Criteri di classificazione
In questa voce sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazioni successive alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente trattati dal Principio IAS 19, e i fondi
per rischi ed oneri trattati dal Principio IAS 37. Il Banco non detiene fondi di previdenza complementare classificati come “fondi interni” ai sensi della vigente legislazione previdenziale, da
includere nella sottovoce “Fondi di quiescenza ed obblighi simili”. Tra gli “Altri fondi”, viceversa, sono incluse le passività stimate a fronte di cause passive in essere e revocatorie fallimentari, nonché i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri (premi
di anzianità ecc.).
c-d) Criteri di valutazione e cancellazione
I fondi sono contabilizzati solo nel caso in cui sia possibile effettuare una stima attendibile.
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la “migliore stima” dell’onere richiesto
per adempiere all’obbligazione alla data di riferimento. I fondi accantonati vengono riesaminati
ad ogni data di riferimento del bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la migliore stima
119
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
corrente. In presenza di un orizzonte temporale di rilievo, l’importo stimato è contabilizzato al
suo valore attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva dei tassi
swap). Le passività per le quali non può essere effettuata una stima attendibile (passività potenziali) non danno origine ad accantonamenti, ma ne viene fornita adeguata informativa.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La voce del conto economico 160 - Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri comprende gli
“interessi passivi” conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo.
13 - Debiti e titoli in circolazione
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione viene effettuata al fair value, che generalmente coincide con l’ammontare
incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente attribuibili all’operazione.
Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie,
eventualmente emesse a condizioni inferiori a quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e
la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto economico.
Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di
credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Se lo strumento non viene classificato
tra le passività finanziarie valutate al fair value, il derivato incorporato è separato dal contratto
primario e rappresenta un “derivato” a sé stante, qualora i criteri per la separazione siano
rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, mentre al contratto primario viene
attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l’importo complessivo incassato ed il fair
value del derivato incorporato.
b) Criteri di classificazione
I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e i Titoli
in circolazione (voce 30 del passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con
clientela. Esse comprendono anche le passività subordinate, le passività verso i locatori di
attività concesse in leasing finanziario e le operazioni di pronti contro termine passive, mentre
escludono le passività finanziarie valutate al fair value (v. al successivo punto 15). Nel caso di
obbligazioni convertibili avviene lo scorporo dello strumento implicito significativo di capitale.
Il valore di quest’ultimo viene classificato fra le componenti del patrimonio netto.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione le passività vengono valutate al costo ammortizzato con
il metodo del tasso effettivo. Tale criterio non viene adottato per le passività a breve termine
(dodici mesi). Eventuali derivati impliciti scorporati vengono valutati al fair value e le relative
variazioni sono iscritte a conto economico.
d) Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi
vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di
120
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli
propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati. La differenza fra il valore di acquisto di una passività e il
suo valore di carico è contabilizzata nella voce del conto economico 100 - Utile (perdita) da
cessione o riacquisto.
14 - Passività finanziarie di negoziazione
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Comprendono il valore negativo dei contratti derivati che non abbiano finalità di copertura.
Inoltre, sono qui classificate le passività finanziarie originate da scoperti tecnici generati dalla
attività di negoziazione titoli.
c-d-e) Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali
I criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali corrispondono a
quanto esposto con riferimento alle attività finanziarie detenute per la negoziazione.
15 - Passività finanziarie valutate al fair value
a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione
Le passività finanziarie della specie sono valutate al fair value. I metodi utilizzati per la determinazione del fair value sono del tutto paragonabili a quelli indicati per le attività finanziarie
detenute per la negoziazione.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate le passività finanziaria che al momento della rilevazione
iniziale (o nel corso del processo di prima applicazione degli IAS/IFRS) viene designata al fair
value rilevato a conto economico. Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in
cui sia presente almeno una delle seguenti circostanze:
- si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione
o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili
e perdite su basi diverse;
- un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche;
- siano presenti derivati impliciti.
I contratti derivati a protezione del rischio di tasso di interesse incorporati nei titoli di debito,
qui classificati, non sono scorporati e valutati separatamente dallo strumento ospite. Attual-
121
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
mente sono incluse, in questa categoria, obbligazioni emesse dal Banco a fronte delle quali
sono presenti contratti derivati (impliciti o espliciti) a protezione del rischio di tasso di interesse.
d) Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi
vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di
acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli
propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi sono determinati con il metodo dell’interesse effettivo. Le componenti
reddituali positive o negative attinenti alla valutazione o cancellazione delle attività finanziarie
valutate al fair value sono iscritte al conto economico nella voce 110 - Risultato netto delle
attività e passività finanziarie valutate al fair value.
16 - Operazioni in valuta
a) Criteri di iscrizione
Al momento della rilevazione iniziale le operazioni denominate in valuta estera sono convertite
in euro, applicando il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione stessa.
b) Criteri di classificazione
Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e passività denominate in valute diverse dall’Euro.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione le poste in valuta estera vengono valorizzate come segue:
- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
- le partite non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;
- le partite non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
d) Criteri di cancellazione
Si adottano i medesimi criteri applicabili alle voci di bilancio di pertinenza. Il tasso di cambio
utilizzato è quello alla data di estinzione.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari
a tassi diversi da quelli utilizzati per la prima iscrizione (o per la conversione in occasione del
bilancio precedente) sono rilevate nel conto economico del periodo in cui vengono determinate.
Quando i principi contabili di riferimento richiedono che un utile o una perdita derivanti dalla
122
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
valutazione di una attività o passività siano rilevati a patrimonio netto, anche la relativa differenza di cambio è appostata al patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita della
specie sono rilevati a conto economico, è contabilizzata al conto economico anche la relativa
differenza di cambio.
17 – Altre informazioni
17.1 - Benefici per i dipendenti
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie
previste dallo IAS 19:
- i benefici a breve termine per i dipendenti (Short term employee benefits), cioè pagabili al
massimo entro dodici mesi dalla effettuazione delle relative prestazioni, che danno luogo,
per la parte ancora non erogata alla fine dell’esercizio, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività;
- il trattamento di fine rapporto maturato sino al 31 dicembre 2006, che è definibile come un
beneficio erogato successivamente al termine del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit3), è stato classificato a voce
propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale);
- i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili
come “altri benefici a lungo termine” (other employee long term benefits), come ad esempio
i premi di anzianità, sono inclusi nella voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri;
- il trattamento di fine rapporto maturato dopo il 31 dicembre 2006, per il quale si provvede a
versare dei contributi definiti (defined contribution) al fondo di tesoreria gestito dall’INPS o
a fondi pensione con personalità giuridica distinta ed autonoma.
c) Criteri di valutazione
La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante
riforma) e quelle relative agli altri benefici a lungo termine sono esposte in bilancio in base al
loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method) determinato da un perito esterno. Secondo tale metodo si procede fra
l’altro alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi sulla base di tassi di mercato.
e) Criteri di rilevazione delle componenti economiche
Per quanto attiene alle remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e agli altri benefici a lungo termine, le variazioni del valore delle passività
determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili fra:
- costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale
nel corso del periodo di riferimento;
- interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del
piano, che corrispondono alla rivalutazione della passività attribuibile al trascorrere del
tempo;
3
Questa categoria viene definita dallo IAS 19 come quella in cui bisogna classificare tutti i piani per benefici successivi alla conclusione del
rapporto di lavoro diversi da quelli a contribuzione definita.
123
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
- perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate).
Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale ad eccezione delle perdite e profitti
attuariali i quali vengono iscritti, al netto degli effetti fiscali, in una specifica voce del patrimonio netto. Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la
competenza temporale delle prestazioni erogate. Questo anche con riferimento alle quote di
TFR che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 destinate al fondo di tesoreria gestito dall’INPS
e ai versamenti ai fondi pensione in quanto gli stessi contributi sono versati nel breve termine
e non richiedono l’attualizzazione dei relativi flussi di cassa in uscita.
17.2 - Informazioni sul fair value dei debiti e crediti
Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value dei crediti e dei debiti valutati con il metodo del costo ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione
(mark to model) basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi, utilizzando tassi di
interesse correnti sul mercato alla data di bilancio.
Inoltre, nel caso di poste con scadenza (o rinegoziazione del tasso) a vista o a breve termine il
fair value coincide con il valore di bilancio.
17.3 – Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi
I costi della specie, costituiti da spese per ristrutturazione di immobili non di proprietà, vengono capitalizzati in relazione alla possibilità per la banca di trarne benefici economici futuri.
Questi sono allocati, come da istruzioni dell’Organo di Vigilanza, alla voce “150 - Altre attività”,
non ricorrendo i presupposti per essere iscritti tra le “Attività materiali”. I relativi ammortamenti vengono ricondotti alla voce “190 -Altri oneri/proventi di gestione”.
17.4 - Metodologie di determinazione del fair value
Strumenti finanziari quotati in mercati attivi
La qualifica di strumento finanziario trattato su mercato attivo è riconosciuta attraverso
l’esame di elementi sostanziali che indichino la presenza di controparti, scambi e volumi tali da
far ritenere i relativi prezzi rappresentativi del suo valore corrente.
Il fair value viene determinato facendo riferimento:
 al prezzo denaro di chiusura, per le attività in portafoglio o per le passività da emettere;
 al prezzo lettera di chiusura, per le passività già emesse o le attività da acquistare.
124
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Vengono riconosciuti come mercati attivi anche taluni sistemi alternativi di scambio (es. Bloomberg Professional), qualora i prezzi ivi rappresentati posseggano adeguate caratteristiche
sopra rappresentate.
Per quanto riguarda i derivati quotati si utilizzano i last price forniti dalle strutture preposte al
regolamento dei margini di garanzia (Clearing House).
Strumenti finanziari non quotati in mercati attivi
In assenza di un mercato attivo per un determinato strumento finanziario, si fa ricorso alle
seguenti tecniche valutative, con grado decrescente di priorità:
 esame critico delle più recenti transazioni di mercato;
 riferimento al fair value di strumenti finanziari con le medesime caratteristiche;
 utilizzo del net asset value (NAV), fornito dal fondo stesso, nel caso di fondi non quotati;
 applicazione di modelli di pricing.
Riguardo a questi ultimi, la tecnica di valutazione adottata è quella della “discounted cash flow
analysis”. Il procedimento si articola in tre fasi:
1. mappatura dei cash flows: riconoscimento dei flussi attesi dallo strumento e distribuzione
degli stessi lungo la vita contrattuale;
2. scelta della curva di attualizzazione dei flussi, in considerazione dei fattori di rischio considerati;
3. calcolo del present value dello strumento alla data di valutazione.
Individuati i cash flows, viene calcolata l’opportuna curva di attualizzazione, attraverso
l’utilizzo della tecnica nota come “discount rate adjustment approach”, che considera sia
l’effetto del rischio tasso che quello del rischio di credito. Noti tali elementi è possibile calcolare il fair value come somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri degli strumenti finanziari.
A particolari tipologie di strumenti finanziari vengono applicati tecniche specifiche necessarie
ad evidenziare correttamente le caratteristiche degli stessi.
Strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso modelli quantitativi diversi a
seconda della tipologia di strumento. In particolare possiamo distinguere tra:
 opzioni over-the-counter (OTC) che possono essere rappresentate da opzioni a se stanti
(opzioni “stand alone”), oppure incorporate all’interno di strumenti finanziari complessi. In
tema di tecniche di pricing esse si distinguono in:
1. opzioni con payoff risolvibile in formula chiusa, per le quali si utilizzano modelli di pricing
comunemente accettati dal mercato (ad esempio, modello di Black & Scholes e varianti);
2. opzioni con payoff non risolvibile in formula chiusa, valutate principalmente con tecniche
di simulazione ‘Montecarlo’.
 interest rate swaps (irs): per la determinazione del fair value degli irs viene utilizzata la
tecnica della “net discounted cash flow analysis”;
 swap strutturati: si procede alla scomposizione dello strumento in una componente “plain”
e in una componente opzionale, per definire separatamente i valori al fine di sommarli
(“building block”).
Titoli strutturati
Per i titoli strutturati, vista la natura non deterministica del valore dei cash flows futuri, il fair
value è calcolato frazionando il titolo in un portafoglio di strumenti elementari, secondo la
125
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
tecnica del portafoglio di replica. Il fair value del prodotto strutturato si ottiene sommando le
singole valutazioni degli strumenti elementari di cui è composto.
Titoli di capitale
Per i titoli azionari vengono utilizzati, alternativamente:
 prezzi desumibili da transazioni sui titoli oggetto di valutazione o su titoli comparabili;
 valutazioni peritali;
 multipli di mercato relativi a società similari per dimensione ed area di business;
 modelli di valutazione comunemente adottati dalla prassi di mercato.
Solo in via residuale alcuni titoli vengono valutati al costo.
Operazioni a termine in valuta
Tali operazioni sono valorizzate sulla base dei cambi a termine ricalcolati a fine esercizio, per
scadenze corrispondenti a quelle dei contratti oggetto di valutazione.
Finanziamenti e crediti
Risultano tutti classificati nel portafoglio Loans & Receivables e vengono valutati al costo ammortizzato. Il loro fair value viene calcolato al solo fine di fornirne opportuna informativa in
bilancio. Questo, per i crediti di durata contrattuale non superiore ai dodici mesi e per quelli
non performing, si stima essere pari al valore contabile; per tutti gli altri rapporti, il fair value
si ottiene attualizzando i flussi di cassa contrattuali al netto della perdita attesa calcolata sulla
base del merito creditizio del prenditore, utilizzando la corrispondente struttura dei tassi per
scadenza.
Parametri di individuazione delle curve di mercato.
Le tipologie di yield curves utilizzate sono:
 curve par swap;
 curve emittenti, rating, settori.
Dalle curve par si ottengono poi:
 curve zero coupon;
 curve dei tassi forward;
 curve dei fattori di sconto.
Le curve dei tassi zero coupon sono derivate mediante la tecnica denominata bootstrapping.
Da esse vengono estrapolati i fattori di sconto con i quali si attualizzano i flussi di cassa generati dagli strumenti finanziari oggetto di valutazione.
I tassi forward sono tassi impliciti nella curva zero coupon e sono definiti sulla base della teoria di non arbitraggio.
Le curve emittente sono ottenute sommando ai tassi par swap gli spread che esprimono il
merito creditizio dell’emittente lo strumento. Sono utilizzate per la valutazione di obbligazioni
non quotate.
La curva di merito creditizio del Gruppo Bper viene ottenuta attraverso la costruzione di un
paniere di emissioni di emittenti bancari comparabili per caratteristiche e rating. E’ utilizzata
per la valutazione di tutte le obbligazioni emesse.
126
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Volatilità ed altri parametri.
Le volatilità e le correlazioni vengono utilizzate principalmente per la valutazione di derivati
non quotati. Le volatilità possono essere classificate in:
 volatilità storiche, stimate come deviazione standard di una serie storica di osservazioni con
frequenza giornaliera del logaritmo dei rendimenti del sottostante di riferimento;
 volatilità contribuite, ottenute da information providers;
 volatilità implicite, ottenute dai prezzi di mercato delle opzioni quotate.
Per quanto riguarda le correlazioni, il pricing dei derivati multivariati avviene utilizzando correlazioni di tipo storico.
Variazioni del fair value attribuibili a modifiche del merito creditizio (IFRS 7 § 9-10).
L’applicazione della Fair Value Option ai finanziamenti e crediti ed alle passività finanziarie
prevede che si dia evidenza dell’ammontare delle variazioni di fair value attribuibili a variazioni
del solo rischio creditizio dello strumento.
Come indicato in precedenza, i fattori di rischio vengono incorporati nella curva di attualizzazione attraverso la tecnica nota come “discount rate adjustment approach”.
Caratteristica di tale metodo è la stima separata e indipendente dei diversi componenti di rischio, rischio tasso e rischio credito, che consente di ottenere il c.d. fair value parziale, determinato considerando le variazioni di un solo fattore di rischio.
Riguardo il merito creditizio, i fattori considerati sono:
 il tasso di mercato free risk osservato alla data di valutazione;
 il credit spread osservato alla data di iscrizione iniziale o alla data di valutazione precedente;
 il credit spread osservato alla data di valutazione.
Attraverso il confronto del fair value di mercato alla data di valutazione con il fair value calcolato utilizzando il rischio credito osservato all’iscrizione iniziale (o, alternativamente, al periodo precedente), risulta possibile determinare le variazioni di fair value imputabili alle sole variazioni del rischio di credito, cumulate o periodali.
Si segnala, infine, che nel mese di marzo 2009 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 7
che ha introdotto una serie di modifiche volte a fornire una risposta adeguata alle esigenze di
maggiore trasparenza suscitate dalla crisi finanziaria e connesse con l’elevata incertezza dei
prezzi espressi dal mercato. Tra tali modifiche si nota in particolare l’introduzione della “gerarchia del fair value” che prevede tre diversi livelli che esprimono altrettanti gradi di “rischiosità”:
1. livello 1: nel caso che lo strumento finanziario sia quotato in un mercato attivo;
2. livello 2: nel caso che il fair value venga misurato sulla base di tecniche di valutazione che
prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello
strumento finanziario;
3. livello 3: nel caso che il fair value sia calcolato sulla base di tecniche di valutazione che
prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
Si è mossa in tal senso anche la Banca d’Italia che, con l’emanazione del citato aggiornamento
della circolare 262/2005, ha previsto una nuova sezione dedicata all’informativa sul fair value
127
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
(A.3 - Informativa sul fair value) nella Nota integrativa, cui si fa rimando. L’attenzione sulla
materia è stata richiamata da ultimo anche con il documento congiunto Banca
d’Italia/Consob/Isvap n.4 del 3 marzo 2010, che ribadisce l’esigenza della corretta informativa
al mercato in materia di strumenti finanziari.
17.5 – Impairment dei titoli azionari classificati come disponibili per la vendita
Per quanto concerne l’identificazione di perdite di valore di titoli azionari classificati nel portafoglio AFS (documento IFRIC del 7 maggio 2009), considerata la natura di stabile investimento
che caratterizza le interessenze in argomento, il Banco, coerentemente con la capogruppo, ha
fissato le seguenti soglie di “significatività” e “durevolezza” oltre le quali la riduzione di valore
è da considerare obiettiva evidenza di impairment:
1. diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione per 24 mesi consecutivi (cd.
diminuzione “prolungata”), oppure
2. decremento del fair value superiore al 50% del valore contabile (cd. diminuzione “significativa”).
L’applicazione di tali soglie non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a
conto economico sui titoli di capitale (v. tab. 4.4 della Parte B dell’attivo della Nota integrativa).
128
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.2 Gerarchia del fair value
La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre 2009) prescrive che
"le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli
input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli:
 quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data dallo IAS 39 - per le
attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);
 input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);
 input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3)."
Come indicato dalla normativa, la gerarchia degli approcci adottati per la determinazione del fair value di tutti gli
strumenti finanziari (azioni, fondi, titoli obbligazionari, prestiti obbligazionari emessi e derivati) attribuisce
assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare e, in mancanza,
alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni significative, ovvero facendo riferimento ad attività
e passività similari. Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali.
Il Gruppo Bper ha effettuato la classificazione delle proprie attività e passività finanziarie nei diversi livelli di fair
value utilizzati sulla base dei seguenti principi:
 Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo.
 Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati utilizzando un'opportuna metodologia di calcolo (modello di
pricing) basata su parametri di mercato osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni di
strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio considerati. L'utilizzo di queste metodologie di calcolo, consente di riprodurre le valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi attraverso l'utilizzo di parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di strumenti
finanziari presenti su mercati attivi.
 Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante l'inclusione di
parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.
Ne deriva che, la non osservabilità diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed
assunzioni da parte del valutatore. In particolare, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie:
o con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto. Tale valutazione è una significativa approssimazione del fair value dell'investimento;
o una metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa, tra le altre, su specifiche ipotesi riguardanti:
 lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
 il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi (es. multipli di mercato), per la
cui stima vengono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate sull'argomento.
Gli strumenti finanziari del livello 3, fatta eccezione per un titolo obbligazionario classificato tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (euro 4 mila), sono rappresentativi di interessenze minoritarie a carattere di
stabile investimento ancorché non classificabili in bilancio come “partecipazioni”. In particolare, circa 63 milioni
di euro sono riferibili a società del Gruppo BPER. I dati di stima ipotizzati nel modello di valutazione applicato
comprendono parameri di input non osservabili sul mercato. La sostituzione di uno o più dei predetti parametri
con ipotesi alternative, qualora ragionevolmente possibili, si ritiene non possano modificare significativamente il
fair value attualmente calcolato.
129
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
31-dic-09
Attività/Passività finanziarie
misurate al fair value
L1
L2
381.311
12.238
86
393.635
-
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
L3
62.602
13.237
730
76.569
2.021
144.601
146.622
4
93.973
93.977
-
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
detenute per la
negoziazione
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti
2.1. Acquisti
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico
− di cui plusvalenze
2.2.2. Patrimonio netto
2.3. Trasferimenti da altri livelli
2.4. Altre variazioni in aumento
3. Diminuzioni
3.1. Vendite
3.2. Rimborsi
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico
− di cui minusvalenze
3.3.2. Patrimonio netto
3.4. Trasferimenti ad altri livelli
3.5. Altre variazioni in diminuzione
4. Rimanenze finali
4
4
X
X
4
ATTIVITÀ FINANZIARIE
valutate al
disponibili per
fair value
la vendita
3.179
89.269
59
9.366
951
13
8.386
13
X
8.386
46
29
3.238
4.662
4.220
3.125
293
X
293
113
149
93.973
di copertura
-
A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
Con riferimento alle passività finanziarie valutate al fair value, la differenza realizzata tra il prezzo di emissione e
il fair value iniziale dello strumento, essendo determinato con valutazioni contenenti dati di mercato non oggettivamente osservabili, non è imputata a conto economico nell’esercizio di collocamento dello strumento ma ammortizzata per tutta la sua durata (come previsto dallo IAS 39 AG76/AG76A) attraverso una metodologia di
“spread adjustment” del fair value. Si riporta, di seguito, la riconciliazione delle variazioni nel corso dell’esercizio
del saldo di detta differenza.
Passività finanziarie valutate al fair value: differenza fair value iniziale
Debiti verso
banche
Differenza sospesa al 31 dicembre 2008
Aumenti per collocamenti effettuati nell’esercizio
Diminuzioni
Residuo al 31 dicembre 2009
-
130
Debiti verso
clientela
-
Titoli di
debito
1.839
126
675
1.290
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
Totale
31-dic-09
a)
b)
Cassa
Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
31-dic-08
139.845
139.845
Totale
172.629
172.629
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Voci/Valori
Livello 1
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine
4.2 Altri
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari:
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B
Totale (A+B)
Totale
31-dic-09
Livello 2
Livello 3
Livello 1
Totale
31-dic-08
Livello 2
Livello 3
373.359
373.359
7.940
381.299
51.435
5.033
46.402
51.435
4
4
4
768.295
53.538
714.757
7.067
775.362
52.623
4.203
48.420
7
52.630
-
12
12
-
11.167
3.380
7.787
-
-
38
38
-
8.619
3.637
4.982
-
-
12
381.311
11.167
62.602
4
38
775.400
8.619
61.249
-
131
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Totale
31-dic-09
Voci/Valori
A. ATTIVITÀ PER CASSA
1.Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale A
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
- fair value
b) Clientela
- fair value
Totale B
Totale (A+B)
Totale
31-dic-08
424.798
367.140
56.015
1.643
7.940
946
6.994
2.449
348
4.197
432.738
820.918
736.033
58
83.340
1.487
7.074
819
6.255
2.537
302
3.416
827.992
9.502
9.502
1.677
1.677
11.179
443.917
6.162
6.162
2.495
2.495
8.657
836.649
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di fair value
B3. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di fair value
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
C5. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Titoli di
debito
820.918
2.407.168
2.374.901
12.046
20.221
2.803.288
2.746.536
38.296
81
18.375
424.798
Titoli di
capitale
7.074
4.308
2.804
1.088
416
3.442
3.125
220
97
7.940
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
34
33
1
34
34
-
-
Totale
827.992
2.411.510
2.377.738
13.134
20.638
2.806.764
2.749.695
38.296
301
18.472
432.738
Le esistenze iniziali della tavola sopra riportata comprendono anche le operazioni cedute e non cancellate che nel
bilancio 2008 erano viceversa escluse in base alle disposizioni della vigilanza allora vigenti.
132
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
Voci/Valori
Livello 1
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale
Costo
12.238
12.238
10.959
Totale
31-dic-09
Livello 2
13.237
13.237
13.237
12.982
Livello 3
-
Livello 1
264
264
36.525
36.789
41.031
Totale
31-dic-08
Livello 2
19.657
19.657
19.657
20.222
Livello 3
3.179
3.179
3.179
3.366
3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti
Totale
Totale
31-dic-09
31-dic-08
1. Titoli di debito
13.237
23.100
a) Governi e Banche Centrali
264
b) Altri enti pubblici
c) Banche
13.237
19.657
d) Altri emittenti
3.179
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
12.238
36.525
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
59.625
Totale
25.475
La voce 3 - Quote di O.I.C.R. è composta per il 36,4,% (4,5 milioni) da portafoglio obbligazionario, per il 39,6% da azionario
(4,8 milioni) e per il restante 24% (2,9 milioni) da fondi bilanciati e altri.
Voci/Valori
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di fair value
B3. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di fair value
C4. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Titoli di
debito
23.100
1.125
256
869
10.988
6.056
3.386
263
1.283
13.237
Titoli di
capitale
-
133
Quote di
O.I.C.R.
36.525
3.895
1.000
1.278
1.617
28.182
28.182
12.238
Finanziamenti
-
Totale
59.625
5.020
1.000
1.534
2.486
39.170
34.238
3.386
263
1.283
25.475
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
Livello 1
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
2.1 Valutati al fair value
2.2 Valutati al costo
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
86
86
86
Totale
31-dic-09
Livello 2
730
730
730
Livello 3
93.973
93.920
53
93.973
Livello 1
-
Totale
31-dic-08
Livello 2
-
Livello 3
89.269
89.161
108
89.269
Nell’attuale contesto di elevata incertezza dei mercati finanziari è stato emesso, in data 3 marzo 2010, un documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap avente ad oggetto, tra l’altro, l’informativa sugli strumenti finanziari rappresentativi di capitale
classificati come “disponibili per la vendita”. Si chiarisce in merito che i titoli in portafoglio non hanno presentato diminuzioni
significative o prolungate di fair value tali da manifestare una obiettiva evidenza di perdita di valore. Per quanto concerne le
politiche contabili applicate nella valutazione e la disclosure sulla gerarchia del fair value si rimanda ai relativi capitoli della
Parte A della Nota integrativa.
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Totale
31-dic-09
Voci/Valori
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale
134
Totale
31-dic-08
94.789
18.380
76.409
67.691
8.718
-
89.269
18.380
70.889
62.851
8.038
-
94.789
89.269
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di FV
B3. Riprese di valore
− Imputate al conto economico
− Imputate al patrimonio netto
B4. Trasferimenti da altri portafogli
B5. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di FV
C4. Svalutazioni da deterioramento
− Imputate al conto economico
− Imputate al patrimonio netto
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
-
Quote di
O.I.C.R.
89.269
10.357
1.942
8.386
X
29
4.837
4.220
468
149
94.789
Finanziamenti
-
Totale
-
89.269
10.357
1.942
8.386
29
4.837
4.220
468
149
94.789
I dettagli sulle principali variazioni dei titoli di capitale inclusi nel portafoglio “available for sale” sono richiamati nel capitolo
4.3 – Attività sui mercati finanziari della Relazione sulla gestione.
Con riferimento alle raccomandazioni contenute nel già citato documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap del 3 marzo
2010, l’applicazione delle soglie di evidenza di impairment definite dal Banco non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di
impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. cap. 17.5 della Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa).
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti:
3.1 Pronti contro termine attivi
3.2 Leasing finanziario
3.3 Altri
4. Titoli di debito
4.1 Titoli strutturati
4.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
Totale
31-dic-08
1.829.404
560.629
910.661
358.114
321.755
36.359
1.829.404
1.829.404
La voce B.2 (depositi vincolati) comprende la riserva obbligatoria assolta in via indiretta per 160,1 milioni di euro.
135
1.238.163
273.095
513.184
451.884
259.227
192.657
1.238.163
1.238.163
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
Totale
31-dic-08
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
1.921.785
4.209.685
380.326
130.743
474.526
5.478
1.775.087
143.734
3.915.722
367.924
90.954
391.774
5.865
1.018.150
5.247
5.247
7.535.193
7.823.666
100.763
711.510
735.504
1.339.411
5.260
5.260
7.547.138
7.844.620
135.840
624.433
646.463
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
1. Titoli di debito
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
Totale
31-dic-08
Deteriorate
5.247
5.247
7.529.946
11.733
276.616
7.241.597
3.977.978
1.343.190
1.920.429
7.535.193
711.510
646
710.864
635.664
5.077
70.123
711.510
136
Bonis
5.260
5.260
7.541.878
25.221
262.702
7.253.955
4.052.682
1.376.070
2
1.825.201
7.547.138
Deteriorate
624.433
709
623.724
547.234
8.602
67.888
624.433
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100
10.1 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza
notevole: informazioni sui rapporti partecipativi
Sede
Quota di
partecipazione
%
Denominazioni
A.
C.
Imprese controllate in via esclusiva
1. Banca di Sassari S.p.A.
2. Sardaleasing S.p.A.
3. Numera S.p.A.
4. Tholos S.p.A.
Imprese sottoposte ad influenza notevole
1. Krene S.r.l.
Disponibilità
voti %
Sassari
Sassari
Sassari
Sassari
79,72
91,16
100,00
100,00
79,72
91,16
100,00
100,00
Sassari
40,00
40,00
10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza
notevole: informazioni contabili
Totale
attivo
Denominazioni
A.
C.
Imprese controllate in via esclusiva
1. Banca di Sassari S.p.A.
2. Sardaleasing S.p.A.
3. Numera S.p.A.
4. Tholos S.p.A.
Imprese sottoposte ad influenza
notevole
1. Krene S.r.l.
Totale
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
Patrimonio
netto
Valore di
Bilancio
Fair
value
X
3.712.085
2.060.501
1.575.418
8.463
67.703
237.889
158.352
68.104
6.951
4.482
15.185
11.790
2.014
114
1.267
311.960
213.644
74.623
4.022
19.671
255.430
180.837
48.450
4.000
22.143
3.554
3.554
2.348
2.348
(521)
(521)
122
122
60
60
-
3.715.639
240.237
14.664
312.082
255.490
-
X
X
X
X
Le informazioni contabili riportate nella tabella che precede sono desunte dagli ultimi bilanci approvati delle
singole società che, con l'eccezione della Banca di Sassari e della Sardaleasing, non hanno applicato i principi
contabili internazionali. Il patrimonio netto include l'utile (perdita) dell'esercizio.
Gli ultimi bilanci approvati delle società controllate si riferiscono al 31 dicembre 2009, mentre i dati della Krene,
impresa sottoposta ad influenza notevole, sono relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2008.
137
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
10.3 Partecipazioni: variazioni annue
Totale
31-dic-09
A.
B.
B.1
B.2
B.3
B.4
C.
C.1
C.2
C.3
D.
E.
F.
Esistenze iniziali
Aumenti
Acquisti
Riprese di valore
Rivalutazioni
Altre variazioni
Diminuzioni
Vendite
Rettifiche di valore
Altre variazioni
Rimanenze finali
Rivalutazioni totali
Rettifiche totali
Totale
31-dic-08
249.464
6.055
6.055
29
29
255.490
4.317
240.424
9.828
9.299
529
788
36
229
523
249.464
4.317
In merito alle variazioni delle partecipazioni si rimanda a quanto illustrato nella relazione sulla gestione.
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Totale
31-dic-09
Attività/Valori
A.
B.
Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale A
191.391
63.306
114.254
7.371
3.452
3.008
66
66
191.457
195.408
65.102
115.193
7.826
4.605
2.682
155
155
195.563
Totale B
Totale (A+B)
26.964
10.051
16.913
26.964
218.421
26.725
10.051
16.674
26.725
222.288
Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
2.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
138
Totale
31-dic-08
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Altre
Impianti
elettronici
Mobili
Terreni
Fabbricati
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Totale
A Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B Aumenti:
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
C Diminuzioni:
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D Rimanenze finali nette
65.102 181.764
66.571
65.102 115.193
310
4.253
310
2.629
1.623
-
42.158
34.332
7.826
1.336
1.327
-
43.909
39.149
4.760
2.077
1.777
-
20.002
17.320
2.682
2.064
2.063
-
352.935
157.372
195.563
10.040
8.106
1.623
-
2.106
2.106
-
1
5.192
2.176
3.016
9
1.791
31
1.743
300
3.319
1.800
1.515
1
1.738
1
1.527
1
310
14.146
6.114
7.801
-
-
-
-
-
-
63.306 114.254
17
7.371
4
3.518
210
3.008
231
191.457
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E Valutazione al costo (1)
69.264
63.306 183.518
35.977
43.348
38.966
42.484
18.793
21.801
163.000
354.457
(1) Voce non applicabile in quanto la banca non ha effettuato la valutazione al fair value (v. Parte A - Politiche contabili).
139
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Totale
Terreni
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E. Valutazione al fair value
10.051
10.051
10.051
10.051
11.918
Fabbricati
21.028
4.354
16.674
718
718
479
222
256
1
1
16.913
4.593
21.506
22.115
Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata dei beni, a partire dalla data di loro entrata in
funzione. Si riporta di seguito la vita utile delle diverse classi di cespiti:
Terreni e opere d’arte: non ammortizzati;
Immobili: sulla base della vita utile risultante da specifica perizia;
Impianti e mezzi di sollevamento: 160 mesi;
Mobili e macchine d’ufficio: 100 mesi;
Arredamento: 80 mesi;
Macchinari, apparecchiature e attrezzature varie: 80 mesi;
Banconi blindati: 60 mesi;
Macchine elettroniche d’ufficio: da 32 a 60 mesi;
Automezzi e motoveicoli: 48 mesi;
Impianti interni di comunicazione e telesegnalazione: 48 mesi;
Impianti d’allarme: 40 mesi;
Radiomobili e cellulari: 24 mesi.
140
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Totale
31-dic-09
Totale
31-dic-08
Attività/Valori
Durata
Durata
Durata
Durata
definita
indefinita
definita
indefinita
A.1 Avviamento
X
207
X
150
A.2 Altre attività immateriali
553
823
A.2.1 Attività valutate al costo:
553
823
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
553
823
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Totale
553
207
823
150
Le immobilizzazioni immateriali sono costituite essenzialmente da software applicativo ammortizzato in quote costanti per un
periodo variabile in base al grado di obsolescenza e che non supera comunque i cinque anni. La cifra iscritta come avviamento
si riferisce all’acquisizione, effettuata nell’esercizio, di uno sportello dalla controllata Banca di Sassari.
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
A. Esistenze iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
Legenda
DEF: a durata definita
INDEF: a durata indefinita
150
150
207
207
Altre attività immateriali:
generate internamente
DEF
INDEF
-
X
X
X
X
150
150
X
150
X
150
X
X
207
207
207
141
Altre attività immateriali:
altre
DEF
INDEF
24.151
23.328
823
373
373
-
Totale
24.301
23.328
973
580
580
-
-
643
402
241
241
-
-
793
402
391
241
150
150
-
-
-
553
23.569
24.122
553
-
760
23.569
24.329
760
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del
passivo
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
IRES
Rettifiche di valore su crediti verso la clientela
Svalutazione di partecipazioni e di titoli
Spese di rappresentanza
Accantonamento a fondi per il personale
Crediti di firma, revocatorie fallimentari e cause legali in corso
Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali
Altre imposte anticipate
Imposte anticipate
IRAP
TOTALE
50.355
10.868
29
3.953
5.827
344
430
1.601
4
-
50.355
12.469
33
3.953
5.827
344
430
Totale
71.806
1.605
73.411
Le imposte anticipate comprendono euro 73.071 mila con contropartita al conto economico ed euro 340 mila con contropartita
al patrimonio netto.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
IRES
Imposte differite
IRAP
TOTALE
Plusvalenze da cessione di immobilizzazioni finanziarie
332
22
354
Plusvalenze da cessione di beni strumentali
Plusvalenze da titoli azionari e fondi comuni di investimento
319
319
Partecipazioni classificate "disponibili per la vendita"
809
2.380
3.189
Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali
2.139
225
2.364
Costi ed accantonamenti relativi al personale
1.713
1.713
Altre imposte differite
4
1
5
Totale
5.316
2.628
7.944
Le imposte differite comprendono euro 4.754 mila con contropartita al conto economico ed euro 3.190 mila con contropartita
al patrimonio netto.
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
Totale
31-dic-09
64.549
18.175
18.175
1.610
16.565
9.653
9.613
9.613
40
73.071
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
142
Totale
31-dic-08
63.732
10.597
10.597
10.597
9.780
9.780
9.780
64.549
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
Totale
31-dic-09
1.
Importo iniziale
2.
Aumenti
6.526
7.483
81
764
81
764
a) relative a precedenti esercizi
-
707
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
81
57
-
-
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3.
Totale
31-dic-08
Diminuzioni
-
-
1.853
1.721
424
731
424
731
-
-
-
-
1
-
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
1.428
990
4.
4.754
6.526
Importo finale
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
Totale
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
Totale
31-dic-08
296
44
44
44
340
143
373
6
6
6
83
83
83
296
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
Totale
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
2.811
454
454
454
75
7
7
7
61
3.190
144
Totale
31-dic-08
2.945
112
112
112
246
246
246
2.811
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via dismissione e passività
associate – Voce 140 dell’attivo e Voce 90 del passivo
14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
Totale
31-dic-09
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie
A.2 Partecipazioni
A.3 Attività materiali
A.4 Attività immateriali
A.5 Altre attività non correnti
Totale A
-
273
273
Totale B
-
-
Totale C
-
-
Totale D
-
-
B. Gruppi di attività (unità operative dimesse)
B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value
B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita
B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
B.5 Crediti verso banche
B.6 Crediti verso clientela
B.7 Partecipazioni
B.8 Attività materiali
B.9 Attività immateriali
B.10 Altre attività
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti
C.2 Titoli
C.3 Altre passività
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche
D.2 Debiti verso clientela
D.3 Titoli in circolazione
D.4 Passività finanziarie di negoziazione
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value
D.6 Fondi
D.7 Altre passività
145
Totale
31-dic-08
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 15 - Altre attività - Voce 150
15.1 Altre attività: composizione
Totale
31-dic-09
Ritenute su interessi, ritenute e crediti d'imposta su dividendi, acconti
di ritenute e addizionali
Crediti verso l'Erario per maggiori imposte versate relative a precedenti
esercizi e relativi interessi maturati
Totale
31-dic-08
28.467
9.455
3.605
2.272
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela
Competenze da addebitare a clientela o a banche
Assegni di c/c in corso di addebito
43.524
275
13.292
37.812
332
9.354
Assegni di c/c tratti su altri istituti
34.864
15.376
978
1.171
29.241
37.664
3.229
4.214
12.071
14.076
3.434
172.980
3.256
134.982
Partite relative a operazioni in titoli
Crediti per consolidato fiscale
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Ratei e risconti attivi
Altre partite per causali varie
Totale
146
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
PASSIVO
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
Totale
Fair value
Totale
31-dic-08
36.645
31.501
4.165
979
36.645
36.645
81.135
70.068
7.186
2.568
2.543
25
1.313
81.135
81.135
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
Totale
Fair value
Totale
31-dic-08
6.695.159
663.266
551.322
525.566
25.756
165.953
8.075.700
8.075.700
6.034.013
277.617
1.118.718
1.118.601
117
186.558
7.616.906
7.616.906
2.5 Debiti per leasing finanziario
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
a)
b)
c)
Con scadenza entro 1 anno
Con scadenza da 1 a 5 anni
Con scadenza oltre 5 anni
Totale
147
Totale
31-dic-08
42
42
117
117
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
Totale
31-dic-09
Fair value
Livello
Livello
1
2
Valore
bilancio
Totale
31-dic-08
Fair value
Livello
Livello
1
2
Valore
bilancio
Livello
3
Livello
3
A. Titoli
1. obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. altri titoli
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
1.298.907
-
1.308.967
-
1.447.019
-
1.446.753
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.298.907
-
1.308.967
-
1.447.019
-
1.446.753
-
438.377
-
-
438.377
392.247
-
-
392.247
-
-
-
-
-
-
-
-
438.377
-
-
438.377
392.247
-
-
392.247
1.737.284
-
1.308.967
438.377
1.839.266
-
1.446.753
392.247
Con riferimento alle obbligazioni incluse nella voce 30 del passivo, si segnalano nel corso dell’esercizio 386,5
milioni di nuove emissioni, 47,2 milioni di riacquisti sul mercato, 44,7 milioni di rivendite e 526 milioni di rimborsi.
La voce 2.2 ”altri titoli” nella colonna livello 3 del fair value riporta i certificati di deposito al loro valore nominale.
148
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Totale
31-dic-08
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
FV
VN
L1
L2
FV*
L3
FV
VN
L1
L2
FV*
L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
1.1 Di negoziazione
1.2 Connessi con la fair value option
1.3 Altri
-
-
2.021
2.021
-
-
-
-
12
12
-
4.073
4.073
-
-
-
2. Derivati creditizi
2.1 Di negoziazione
2.2 Connessi con la fair value option
2.3 Altri
Totale B
Totale (A+B)
-
-
2.021
2.021
-
-
-
12
12
4.073
4.073
-
-
3.1 Obbligazioni
3.1.1 Strutturate
3.1.2 Altre obbligazioni
3.2 Altri titoli
3.2.1 Strutturati
3.2.2 Altri
Totale A
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione.
VN = valore nominale o nozionale
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
149
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
Totale
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
VN
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati
1.2 Altri
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati
2.2 Altri
3. Titoli di debito
3.1 Strutturati
3.2 Altri
Totale
140.498
140.498
140.498
Totale
31-dic-08
FV
L1
L2
-
FV*
L3
144.601
144.601
144.601
-
VN
-
x
x
x
x
147.497
x
x
147.497
131.874
131.874
131.874
FV
L1
L2
-
FV*
L3
134.080
134.080
134.080
-
x
x
x
x
137.849
x
x
137.849
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione.
VN = valore nominale
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
Nella voce sono presenti obbligazioni emesse dalla banca la cui valutazione al fair value, congiuntamente agli strumenti derivati ad esse correlati, permette di eliminare
evidenti asimmetrie contabili (v. Parte A - Politiche Contabili). L’ammontare della variazione del fair value attribuibile alla variazione del rischio di credito risulta pari a
€ 2.896 mila cumulati e a € 300 mila riferibili all’esercizio corrente.
150
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
Debiti verso
banche
A.
B.
B.1
B.2
B.3
B.4
C.
C.1
C.2
C.3
C.4
D.
Esistenze iniziali
Aumenti
Emissioni
Vendite
Variazioni positive di fair value
Altre variazioni
Diminuzioni
Acquisti
Rimborsi
Variazioni negative di fair value
Altre variazioni
Rimanenze finali
Debiti verso
clientela
-
151
Titoli in
circolazione
-
134.080
22.215
14.695
2.053
5.467
11.694
6.094
105
5.495
144.601
Totale
134.080
22.215
14.695
2.053
5.467
11.694
6.094
105
5.495
144.601
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
Vedi sezione 13 dell'attivo
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
Totale
31-dic-09
Totale
31-dic-08
Somme da riconoscere a banche
Somme da riconoscere a clientela
Valore netto delle rettifiche per incasso di crediti per conto terzi
Emolumenti di spettanza del personale e relativi contributi previdenziali
Somme da riconoscere a terzi per cedole, titoli e dividendi all'incasso
Somme da versare all'Erario per conto della clientela e del personale
Bonifici da regolare stanza
Debiti verso fornitori
Accantonamenti su garanzie rilasciate
Debiti per consolidato fiscale
Ratei e risconti passivi
Altre partite di debito verso terzi (1)
776
722
83.293
111.323
33.054
25.254
8.335
10.067
3.523
9.210
9.071
8.063
28.112
65.261
10.671
6.191
3.891
3.742
26.946
29.250
1.094
1.552
2.074
9.887
Totale
210.840
280.522
(1) Le altre partite di debito verso terzi hanno sostanzialmente trovato sistemazione, nei primi mesi dell'esercizio 2010, senza
effetti sul conto economico.
A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto
dalla normativa vigente.
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale
31-dic-09
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
80.405
4.478
2.311
2.167
10.158
9.962
196
74.725
152
Totale
31-dic-08
80.495
7.586
3.792
3.794
7.676
7.354
322
80.405
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
11.2 Altre informazioni
Nelle tabelle che seguono vengono riportate le informazioni analitiche relative alla movimentazione del fondo TFR,
nonché le principali ipotesi demografiche e finanziarie adottate per la quantificazione del fondo secondo il “Project
Unit Credit Method”; la tabella 11.2.3 presenta le informazioni comparative richieste dalla vigente normativa.
11.2.1 Variazioni del TFR nell’esercizio
31-dic-09
A.
B.
C.
D.
Esistenze iniziali
Aumenti
1. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti
2. Oneri finanziari
3. Contribuzione al piano da parte dei partecipanti
4. Perdite attuariali
5. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione
6. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
7. Altre variazioni
Diminuzioni
1. Benefici pagati
2. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
3. Utili attuariali
4. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione
5. Riduzioni
6. Estinzioni
7. Altre variazioni
Rimanenze finali
80.405
4.478
2.311
1.934
233
10.158
9.962
196
74.725
31-dic-08
80.495
7.586
3.792
3.727
67
7.676
7.354
322
80.405
11.2.2 Principali ipotesi attuariali
31-dic-09
Tassi di attualizzazione
Tassi attesi di incrementi retributivi
Turn Over
Tasso di inflazione
4,35%
n/a
3,27%
1,50%
31-dic-08
4,53%
n/a
3,12%
1,50%
11.2.3 Informazioni comparative: storia del piano
31-dic-09
Valore attuale dei fondi (+)
Fair value delle attività al servizio del piano (-)
Disavanzo (avanzo) del piano (+/-)
Rettifiche basate sull’esperienza passata alle passiv. del piano – (utili) perdite attuariali
Rettifiche basate sull’esperienza passata alle attività del piano
153
74.725
74.725
1.934
-
31-dic-08
80.405
80.405
3.727
-
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Premesso che la determinazione del valore di iscrizione in bilancio del trattamento di fine rapporto è affidata ad
un attuario indipendente, si espongono le metodologie seguite.
L’applicazione del “Projected Unit Credit Method” ha comportato:
 la proiezione, alla data della ipotetica risoluzione del rapporto di lavoro o altra tipologia di corresponsione (es.
anticipazioni), delle competenze maturate;
 l’attualizzazione, alla data di valutazione, dei probabili flussi di uscita.
La valutazione del Fondo è stata effettuata analiticamente su ciascun dipendente in servizio alla data di bilancio e
senza tener conto di eventuali future assunzioni. Nella proiezione dei cash flows futuri si è anche tenuto conto
dell’imposta sostitutiva dell’11% gravante sulle rivalutazioni annue maturate.
Il procedimento operativo ha utilizzato le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie di seguito descritte.
IPOTESI DEMOGRAFICHE
Con riferimento alle basi tecniche di natura demografica, le analisi effettuate sulle serie storiche della banca sono
state rivolte ad osservare il trend, dal 2007 al 2008, delle seguenti cause di eliminazione:
 decessi: è stata adottata la tavola di sopravvivenza ISTAT, distinta per età e sesso, del 2003;
 inabilità: si sono adottate le tavole utilizzate per il modello INPS per generare “le prime proiezioni al 2010”;
 risoluzione del rapporto: sono state condotte osservazioni aziendali, distinguendo per età, sesso e qualifica
contrattuale; nelle valutazioni attuariali l’orizzonte di sviluppo considerato è stato di 60 anni di età per le donne e di 65 per gli uomini;
 anticipazioni: anche in questo caso sono state condotte osservazioni aziendali per determinare frequenze e
medie ai fini della determinazione delle ipotetiche uscite dei volumi maturati; le ipotesi formulate hanno indotto ad utilizzare i valori calcolati come media degli ultimi due anni e corrispondenti in un coefficiente del 3,63%,
la probabilità di accedere all’anticipazione e del 55% quello dell’importo maturato richiesto.
IPOTESI ECONOMICO - FINANZIARIE
I fattori determinanti le basi tecniche economico-finanziarie ai fini del calcolo del valore attuale del trattamento di
fine rapporto, sono i seguenti:
 inflazione: sono state considerate le ipotesi indicate nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria
2010-2013 che prevede una inflazione programmata pari all’1,50%;
 tasso di attualizzazione: nella valutazione dei benefits è stato adottato un tasso di attualizzazione determinato
con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di valutazione, di titoli obbligazionari di aziende primarie ed
è stata utilizzata la curva dei tassi Euro Industrial (fonte Bloomberg) al 31 dicembre 2009.
154
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Totale
31-dic-09
Voci/Valori
1.
2.
Totale
31-dic-08
Fondi di quiescenza aziendali
Altri fondi per rischi ed oneri
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
25.292
32.855
16.506
24.480
6.040
5.713
2.746
2.662
Totale
25.292
32.855
A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare, nell’anno a raffronto, la somma di 10 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto
dalla normativa vigente.
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza
Altri
fondi
Totale
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzo nell'esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
-
32.855
4.604
2.637
937
1.030
12.167
9.065
3.102
32.855
4.604
2.637
937
1.030
12.167
9.065
3.102
D. Rimanenze finali
-
25.292
25.292
12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi
Gli altri fondi per rischi ed oneri, per un importo complessivo di 25,3 milioni di euro, sono composti da:
- accantonamenti per controversie legali per 16,5 milioni che comprendono 7,6 milioni riferibili a cause passive
e 8,9 milioni per revocatorie fallimentari;
- oneri per il personale classificabili come “altri benefici a lungo termine” per 6 milioni, con l’esclusione dei
premi di produttività da corrispondere nell’esercizio successivo compresi tra le “altre passività” 1;
- altri fondi per 2,7 milioni.
L'impegno delle risorse può essere ricondotto mediamente a tre anni.
Le stime delle obbligazioni sono state fatte in modo che gli accantonamenti risultino sufficientemente attendibili.
In particolare, per quanto attiene alla tipologia delle controversie legali, che rappresentano il 65,3% del totale dei
fondi in oggetto (25,3 milioni), la data di esborso è stata determinata in modo analitico, tenendo conto dei vari
gradi di giudizio e dei tempi di conclusione dello stesso, mentre gli accantonamenti sono stati calcolati sulla base
delle somme richieste, comprensive delle spese giudiziarie, e dei vari gradi di giudizio.
Non sussistono alla data di riferimento del bilancio passività potenziali significative così come definite dallo IAS
37. Ciò tenuto conto di quanto esposto sopra con riferimento alle verifiche dell’Amministrazione Finanziaria e alla
cessione della partecipata Bipiesse Riscossioni S.p.A. (v. Parte A – Politiche contabili, par. 4.3 e 4.1).
1
La Banca d’Italia ha chiarito con l’aggiornamento della circolare 262/2005 del 18 novembre 2009 che i premi di produttività da corrispondere
al personale nell’esercizio successivo vanno inclusi nella voce “100 - altre passività” e non nella voce 120 – Fondi per rischi ed oneri. Nella
tabella 12.1, la voce “oneri per il personale” del 2008, non comprende tali premi, si è proceduto infatti alla riclassifica della voce con le “altre
passività” per un ammontare di 10 milioni di euro.
155
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Totale
31-dic-09
Voci/Valori
1.
2.
3.
1.
2.
3.
Totale
Totale
31-dic-08
Capitale:
Azioni ordinarie
Azioni di risparmio
Azioni privilegiate
155.248
131.945
19.800
3.503
155.248
131.945
19.800
3.503
Azioni proprie:
Azioni ordinarie
Azioni di risparmio
Azioni privilegiate
155.248
155.248
14.2 Capitale – Numero Azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie
Ordinarie
Di risparmio
Privilegiate
A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (-)
43.981.509
43.981.509
-
6.600.000
6.600.000
-
1.167.745
1.167.745
-
B.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese
- conversione di obbligazioni
- esercizio di warrant
- altre
- a titolo gratuito:
- a favore dei dipendenti
- a favore degli amministratori
- altre
B.2 Vendita di azioni proprie
B.3 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento
C.2 Acquisto di azioni proprie
C.3 Operazioni di cessione di imprese
C.4 Altre variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
D.1 Azioni proprie (+)
D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
43.981.509
43.981.509
43.981.509
43.981.509
-
6.600.000
6.600.000
6.600.000
6.600.000
-
1.167.745
1.167.745
1.167.745
1.167.745
-
156
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
14.3 Capitale: altre informazioni
Il capitale sociale della banca, le cui azioni sono integralmente sottoscritte e versate, è composto da n. 43.981.509
azioni ordinarie, n. 6.600.000 azioni di risparmio e n. 1.167.745 azioni privilegiate di valore nominale unitario pari
a € 3,00. Il capitale che complessivamente ammonta, al 31 dicembre 2009, a 155,2 milioni non ha subito variazioni nel corso dell'esercizio.
Il Banco non detiene azioni proprie in portafoglio.
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Si fornisce di seguito un’analisi delle riserve di utili comprese nella voce 160.
Il fondo di cui all'art.3 L.787/1978 è stato costituito nel 1980, in franchigia d'imposta, a fronte della partecipazione del Banco al Consorzio Bancario SIR in applicazione delle disposizioni di cui al 2° comma dell'art. 3 della legge
787/1978. Inizialmente l'accantonamento è stato di 1.525 milioni di lire determinato, come consentito, nella
misura del 25% dell'ammontare dei conferimenti . Nel 1981 è stato effettuato un ulteriore accantonamento, in
sospensione d'imposta, di 1.525 milioni di lire. Nel 1982 è stato effettuato un terzo accantonamento, sempre in
sospensione d'imposta, di 1.525 milioni di lire. Dal 1982 il totale della riserva ammonta agli attuali 4.575 milioni
di lire (2.363 migliaia di euro).
Il fondo dividendi capitalizzati accoglie le quote di utili delle ex sezioni speciali della banca fino alla trasformazione in S.p.A. del 1982.
Gli utili/perdite portati a nuovo sono costituti dalle rettifiche, positive e negative, derivanti dall’applicazione degli
IAS/IFRS in sede di F.T.A. (First Time Adoption). In particolare, le principali rettifiche riguardano:
- differenze negative relative alla valutazione dei crediti deteriorati al costo ammortizzato per –53,9 milioni;
- differenze negative relative alla valutazione dei crediti in bonis al costo ammortizzato per –3,8 milioni;
- differenze negative relative alla valutazione delle obbligazioni di propria emissione al costo ammortizzato per
–6,4 milioni;
- assegnazione a riserva del fondo rischi su crediti in essere al 1 gennaio 2004 (data di passaggio agli IAS/IFRS)
per +3,1 milioni;
- differenza positiva relativa alla valutazione attuariale del fondo trattamento di fine rapporto per +1,1 milioni;
- perdite attuariali relative all’applicazione dello IAS 19 per –6 milioni, più ulteriori 5,5 milioni relativi alle perdite attuariali sorte nell’esercizio 2005;
- differenze negative relative ad altri fondi del passivo per –1,5 milioni;
- attribuzione a riserva dell’ammortamento pregresso sui terreni, non dovuto in base agli IAS/IFRS, per 13,6
milioni, incrementati di ulteriori 6,5 milioni dovuti al riallineamento fiscale eseguito ex lege n. 266/2005, art. 1
co. 469 (v. Parte A – Politiche contabili);
- assegnazione a utili portati a nuovo del fondo per rischi bancari generali (per perdita dei requisiti previsti dallo
IAS 37) in precedenza allocato a voce propria per 58,9 milioni.
Le riserve da conversione di quote ordinarie e da concentrazione, sono state create nel 1992 in occasione della
privatizzazione del Banco.
La riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/1984 è stata costituita nel 1990 per evidenziare i contributi in conto
capitale erogati dalla Regione Emilia Romagna a fronte dei danni arrecati dal terremoto del 1983 ad alcuni immobili di proprietà del Banco. Non sono state stanziate le imposte differite in quanto non si prevedeva l'utilizzo di
tale riserva. La riserva, che ha subito una diminuzione nel 1994 a seguito della revoca di parte dei fondi a suo
tempo stanziati dalla Regione Emilia Romagna (478,7 milioni lire, pari a 247,2 migliaia di euro) si attesta a euro
178.193.
La riserva speciale ex L. 50/1968 si riferisce all'assegnazione di una somma, prevista dalla L.50/1968, per le tre
banche pubbliche e per i tre istituti di credito speciale meridionali (Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Banco di
Sardegna e ISVEIMER, IRFIS e CIS). La quota assegnata al Banco, di 10 miliardi di lire, era stato posta a disposizione con tassativi vincoli di destinazione e di impiego: Lit. 4.290 milioni al fondo di dotazione e Lit. 5.710 milioni
vincolati a costituzione di un fondo di riserva speciale a copertura dei rischi delle operazioni istituzionali.
157
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
La riserva da avanzo di fusione deriva dalla fusione per incorporazione delle società immobiliari Cassogna S.p.A. e
Alighieri S.r.l. effettuata nel corso del 1994.
In particolare questa deriva dai riflessi contabili conseguenti all’annullamento delle partecipazioni detenute
dall’incorporante nelle società incorporate.
***
Si riporta di seguito la composizione del patrimonio netto con specificazione dell'origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità delle singole voci, così come richiesto dall'art. 2427, n.7-bis c.c. e dallo IAS 1, par. 76, lett. b).
Le variazioni delle poste patrimoniali sono indicate nel relativo prospetto di bilancio.
Per quanto concerne la natura delle riserve si fa riferimento alla Sezione 14 della parte B – passivo della nota
integrativa.
Schema di patrimonio netto ex art. 2427, n. 7 bis del C.C.
(migliaia di euro)
Importo
Quota in
sospensione
d’imposta
Disponibi- Utilizzazioni
lità
nei tre
(1)
esercizi
precedenti
Capitale sociale
155.248
Sovrapprezzi di emissione
126.318
- A, B, C
Riserve:
668.475
20.343
a) di utili
583.612
18.613
- legale
154.780
A
- statutaria
124.893
- A, B, C
- disponibile
277.630
- A, B, C
- fondo di cui all'art.3 L.787/1978
2.363
A
- fondo dividendi capitalizzati
1.796
- A, B, C
- riserva indisp.le ex D. Lgs. 38/05 art. 6, co. 1, lett. a (2)
653
B
- riserva disp.le ex D. Lgs. 38/05 art. 6, co. 1, lett. a
(2)
3.849
- A, B, C
- utili portati a nuovo per FTA
(3)
83.617
18.613 A, B, C
- perdite portate a nuovo per FTA
(3)
(65.969)
b) altre
84.863
1.730
- Riserva da conversione quote ordinarie
80.184
- A, B, C
- Riserva speciale ex lege 50/1968
2.949
A
- Riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/1984
178
178 A, B, C
- Riserva da concentrazione
1.033
1.033 A, B, C
- Avanzo di fusione
519
519 A, B, C
Riserve da valutazione:
193.054
149.519
a) attività finanziarie disponibili per la vendita
(4)
55.150
A
b) rivalutazione LL. 413/91 e 408/90
74.521
74.521 A, B, C
c) rivalutazione immobilizzazioni materiali al deemed cost (5)
74.998
74.998
A, B,
d) riserva utili (perdite) attuariali
(11.615)
Strumenti di capitale
Utile di esercizio
(6)
45.130
Patrimonio netto
1.188.225
169.862
(1) A: per copertura di perdite, B: per aumenti di capitale, C: per distribuzione ai soci
(2) La riserva, in conformità al disposto di cui all'art. 6, commi secondo e quinto, del D.Lgs 38/2005, evidenzia gli utili corrispondenti alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale, derivanti dall'applicazione del
criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto e non riferibili a strumenti finanziari di negoziazione ed all'operatività in cambi o di copertura. La riserva può essere utilizzata per la copertura di perdite d'esercizio solo dopo avere
utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale. La stessa si riduce in misura pari all'importo delle plusvalenze di
esercizi precedenti realizzate nell'esercizio anche attraverso l'ammortamento, ovvero divenute insussistenti per effetto di
svalutazione.
158
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
(3) Gli utili/perdite portati a nuovo sono costituiti dalle rettifiche, positive e negative, derivanti dall'applicazione degli
IAS/IFRS in sede di prima applicazione (First Time Adoption). La loro disponibilità è disciplinata dall'art. 7 del D. Lgs.
n. 38/2005.
(4) La riserva, costituita per la prima volta in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS), in conformità alle vigente normativa (art. 7, comma secondo, D.Lgs 38/2005) ed alle disposizioni di vigilanza, accoglie le variazioni
derivanti dalla valutazione al valore equo (fair value), in contropartita del patrimonio netto, degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, al netto dell’effetto fiscale. La riserva non è distribuibile e non è disponibile ai fini dell'imputazione a capitale e degli utilizzi previsti dagli articoli 2350, terzo comma, 2357, primo comma, 2358, terzo comma, 2359 bis,
primo comma, 2432, 2478 bis, quarto comma, del codice civile.
(5) La riserva, costituita in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (F.T.A.), in conformità alla normativa ordinaria (art. 7 comma 6, D.Lgs 38/2005) ed alle disposizioni di vigilanza, accoglie l'incremento patrimoniale dovuto
all'iscrizione delle attività materiali al valore equo (fair value) quale criterio sostitutivo del costo. La riserva, ove non venga imputata a capitale, può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni di cui ai commi secondo e terzo
dell'art. 2445 del codice civile. In caso di sua utilizzazione a copertura di perdite, non è consentita la distribuzione di utili
fino a quando la riserva non è reintegrata o ridotta in misura corrispondente, con deliberazione dell'assemblea straordinaria dei soci. Non si applicano le disposizioni dei commi secondo e terzo dell'articolo 2445 del codice civile. La riserva è
stata inoltre vincolata ai sensi dell'art. 1, comma 469, L. 269/05.
(6) Si segnala che l'ammontare degli utili dell'esercizio 2009 soggetti al disposto di cui all'art. 6, commi secondo e quinto, del
D.Lgs 38/2005, è pari a 1,1 milioni di euro.
La banca non ha effettuato, nei tre precedenti esercizi, utilizzi delle riserve per aumenti di capitale, copertura di
perdite o distribuzione ai soci. Le variazioni in diminuzione, oltre alle movimentazioni avvenute all’interno del
patrimonio netto, hanno interessato unicamente quelle riserve che in base ai principi contabili IAS/IFRS movimentano per natura (la riserva indisponibile ex D. Lgs. 38/05 art. 6, la riserva di utili (perdite) attuariali, la riserva
da valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita).
La seguente tabella illustra le imposte latenti nelle riserve in sospensione. Dette imposte non sono state accantonate in quanto non si prevede la distribuzione delle riserve stesse; se ciò avvenisse, comunque, l'importo indicato
verrebbe decurtato dal recupero delle relative imposte sostitutive.
Riserve in sospensione d’imposta
(unità di euro)
Importo
Riserve
Riserva di rivalutazione LL.413/91 e 408/90
Riserva di rivalutazione immobilizzazioni materiali (L.266/05)
Quota di riserva di utili portati a nuovo per FTA (L.266/05)
Riserva contributi L.R. Emilia Romagna 45/84
Riserva da concentrazione
Avanzo di fusione
TOTALE
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Non risultano strumenti della specie né per l’esercizio 2009 né per il precedente.
159
74.520.674
74.997.678
18.612.807
178.193
1.032.914
519.141
169.861.407
Imposta latente
lorda
24.396.649
23.346.792
5.818.333
49.003
284.052
142.764
54.037.593
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Importo
31-dic-09
Operazioni
1)
Garanzie rilasciate di natura finanziaria
531.830
481.728
18.078
17.505
b) Clientela
513.752
464.223
Garanzie rilasciate di natura commerciale
336.980
368.547
a) Banche
2)
a) Banche
3)
Importo
31-dic-08
331
768
b) Clientela
336.649
367.779
Impegni irrevocabili a erogare fondi
413.670
471.213
7.752
55.339
7.640
55.227
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
4)
Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
5)
Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
6)
Altri impegni
Totale
112
112
405.918
415.874
22.797
7.932
383.121
407.942
-
-
700
700
-
-
1.283.180
1.322.188
A seguito dell’aggiornamento della circolare della Banca d’Italia 262/2005 del 18 novembre 2009 si segnala che, ai fini della
comparazione dei dati, l’ammontare degli impegni assunti verso i sistemi interbancari di garanzia (FITD) del 2008, già incluso
tra gli “impegni irrevocabili”, è stato riclassificato tra le “garanzie rilasciate di natura finanziaria – Banche”.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Importo
31-dic-09
Portafogli
Importo
31-dic-08
1.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
352.077
742.341
2.
3.
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
4.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
5.
Crediti verso banche
-
-
6.
Crediti verso clientela
-
-
7.
Attività materiali
-
-
352.077
742.341
Totale
160
Bilancio d’impresa – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti
1. regolati
2. non regolati
b) vendite
1. regolate
2. non regolate
2. Gestioni di portafogli
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria
(escluse le gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
Le “altre operazioni” sono interamente costituite dalle evidenze relative alla raccolta ordini.
161
317.617
-
1.342.600
1.342.600
5.271.933
1.516.475
3.755.458
5.197.042
500.094
1.070.218
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli di
debito
1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al
fair value
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
Finanziamenti
Totale
2009
Altre
operazioni
Totale
2008
13.328
-
3.270
16.598
43.809
-
-
-
-
-
231
20.643
349.191
-
20.643
349.422
48.385
474.728
856
X
X
14.415
X
X
369.834
10
3.280
856
10
387.529
2.205
10
569.137
Tra i finanziamenti dei crediti verso la clientela (349 milioni) sono compresi euro 30.863 mila di interessi relativi a
posizioni che risultano classificate come “deteriorate”.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Totale
2009
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Totale
2008
459
1.514
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1. Debito verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al
fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
Debiti
Altre
operazioni
Titoli
Totale
2009
Totale
2008
(604)
(76.490)
X
X
X
X
(54.424)
-
(604)
(76.490)
(54.424)
(2.152)
(126.195)
(72.434)
-
-
-
-
(39.840)
X
X
(77.094)
(5.299)
X
X
(59.723)
-
(5.299)
(136.817)
(4.802)
(245.423)
162
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Totale
2009
Interessi passivi su passività in valuta
Totale
2008
(32)
(1.110)
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
Totale
2009
Interessi passivi su operazioni di locazione finanziaria
Totale
2008
(5)
(12)
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Totale
Totale
2009
2008
a) garanzie rilasciate
2.587
2.518
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
18.436
19.802
1. negoziazione di strumenti finanziari
943
2.449
2. negoziazione di valute
842
889
3. gestioni di portafogli
1.868
1.835
3.1. individuali
1.868
1.835
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
750
884
5. banca depositaria
1.391
1.394
6. collocamento di titoli
5.313
6.041
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
1.168
986
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
6.161
5.324
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
2.591
2.686
9.3. altri prodotti
3.570
2.638
d) servizi di incasso e pagamento
13.014
12.714
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
52
52
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio
32.384
31.144
i) tenuta e gestione dei conti correnti
30.252
17.619
j) altri servizi
96.725
83.849
Totale
Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che la nuova sottovoce “i) tenuta e gestione dei conti correnti” include € 16.871
mila provenienti dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione e 14.273 mila euro precedentemente compresi nella
sottovoce “j) altri servizi”. La sottovoce altri servizi è costituita principalmente da commissioni su finanziamenti non in
conto corrente (17,2 milioni) e commissioni su servizi pos e carte di credito (7,8 milioni).
Tipologia servizi/Valori
163
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Totale
2009
Canali/Valori
a) presso propri sportelli:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
b) offerta fuori sede:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
c) altri canali distributivi:
1. gestioni di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
13.342
1.868
5.313
6.161
-
Totale
2008
13.200
1.835
6.041
5.324
-
2.3 Commissioni passive: composizione
Totale
2009
Servizi/Valori
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
164
(6)
(874)
(18)
(669)
(669)
(187)
(451)
(4.416)
(5.747)
Totale
2008
(6)
(1.020)
(9)
(716)
(716)
(295)
(510)
(3.546)
(5.082)
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Totale
2009
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Voci/Proventi
A.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
C.
Attività finanziarie valutate al fair value
D.
Partecipazioni
325
-
691
-
1.398
-
1.392
-
-
-
-
-
-
7.530
3.426
Totale
Totale
2008
Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R.
X
5.447
5.149
X
-
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80
4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di
negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di
negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
- Su titoli di debito e tassi di interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Plusvalenze
Utili da
negoziazione
Minusvalenze
Perdite da
Negoziazione
13.134
12.046
1.088
-
7.307
6.892
414
1
-
(301)
(81)
(220)
-
(112)
(19)
(93)
-
20.028
18.838
1.189
1
-
-
-
-
-
-
X
(2.215)
(2.215)
(70)
2.402
2.402
(2.215)
X
(2.327)
156
683
1.563
22.360
X
X
X
1.404
1.404
2.029
2.029
(379)
(379)
721
683
2.029
-
(379)
-
X
X
14.538
9.336
165
X
(680)
Risultato
netto
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 6 - Utili/Perdite da cessione/riacquisto - Voce 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Totale
2009
Voci/Componenti reddituali
Utili
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Totale passività
Perdite
Totale
2008
Risultato
netto
Utili
Perdite
Risultato
netto
976
976
-
-
976
976
-
-
-
-
976
430
430
(634)
(634)
976
(204)
(204)
877
877
(82)
(82)
795
795
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Voce 110
7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti verso banche
2.3 Debiti verso clientela
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio
4. Derivati creditizi e finanziari
Totale
Plusvalenze
Utili da
realizzo
Minusvalenze
1.534
256
1.278
105
105
-
1.729
13
1.716
-
(263)
(263)
(2.053)
(2.053)
-
X
1.782
3.421
X
X
1.729
(321)
(2.637)
Perdite da
realizzo
(409)
(409)
(169)
(169)
X
(578)
Risultato
netto
2.591
(403)
2.994
(2.117)
(2.117)
1.461
1.935
Il risultato economico delle passività finanziarie, al netto dell’effetto attribuibile alla variazione del rischio di
credito dell’esercizio, pari a € 300 mila, risulterebbe in perdita di € 2.417 mila (6.607 mila nel 2008). Tale valore,
confrontato con il risultato economico degli strumenti derivati, mette in evidenza l’effetto compensativo delle
valutazioni di tali strumenti finanziari derivante dall’adozione della fair value option, dimostrando contabilmente
la sostanziale relazione di copertura gestionale esistente tra le poste in oggetto. Si rimanda alla Parte A per maggiori dettagli relativi all’applicazione della FVO.
166
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore
(1)
Specifiche
Di
portaCancelAltre
foglio
lazioni
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Di portafoglio
A
B
A
Totale
2009
(1)-(2)
B
Totale
2008
A. Crediti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
− Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
− Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(2.381)
(114.075)
(153)
16.362
52.574
-
5.528
(42.145)
(25.437)
− Finanziamenti
(2.381)
(114.075)
(153)
16.362
52.574
-
5.528
(42.145)
(25.437)
− Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(2.381)
(114.075)
(153)
16.362
52.574
-
5.528
(42.145)
(25.437)
B. Crediti verso clientela
C. Totale
Legenda
A = Da interessi
B = Altre riprese
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
A. Garanzie rilasciate
Rettifiche di valore
(1)
Specifiche
Di
portafoCancelAltre
glio
lazioni
-
Riprese di valore
(2)
Specifiche
Di portafoglio
A
B
A
Totale
2009
(1)-(2)
B
Totale
2008
(1.775)
-
-
1.625
-
-
(150)
(1.016)
B. Derivati su crediti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C. Impegni ad erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
D. Altre operazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(1.775)
-
-
1.625
-
-
(150)
(1.016)
E. Totale
Legenda
A = Da interessi
B = Altre riprese
167
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
2009
Totale
2008
(172.694)
(127.872)
(30.477)
(7.553)
(2.311)
(4.041)
(4.041)
-
(173.880)
(127.447)
(31.056)
(7.502)
(3.792)
(4.080)
(4.080)
-
(440)
(859)
(1.234)
4.690
(1.041)
(171.138)
(3)
(673)
(1.213)
2.202
(469)
(174.033)
Totale
Nella sottovoce "altro personale" figurano i contratti di lavoro atipico.
Le nuove sottovoci 5) “Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende“ e 6) “Rimborsi di spese per dipendenti
di terzi distaccati presso la società“ accolgono gli importi relativi al personale distaccato, in precedenza compresi in “salari e
stipendi”, “oneri sociali” e “accantonamento al TFR”.
La sottovoce 1.C “indennità di fine rapporto” rileva i versamenti del TFR effettuati direttamente all’INPS a ad altri fondi esterni
a contribuzione definita, in precedenza compresi nella sottovoce 1. g) “versamenti ai fondi di previdenza complementare
esterni a contribuzione definita”. Si è provveduto, pertanto, a riclassificare dette sottovoci dell’esercizio a raffronto.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Totale
2009
Personale dipendente
a) dirigenti
b) totale quadri direttivi
c) restante personale dipendente
Altro personale
Totale
2.614
40
742
1.832
8
2.622
La sottovoce "altro personale" è costituita dai dipendenti con contratti di lavoro di tipo interinale.
Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media ponderata dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati nell’anno.
Nel calcolo della voce sono inclusi i dipendenti di altre società distaccati presso l’azienda e sono esclusi i dipendenti della
banca distaccati presso altre società. I dipendenti part-time vengono considerati al 50%.
168
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Totale
2009
A.
Imposte indirette e tasse:
- imposte di bollo
(20.708)
(20.870)
(15.808)
(15.502)
-
-
- tasse sui contratti di borsa
- imposta comunale sugli immobili
- altre
B.
Altre spese:
- manutenzioni e riparazioni
- postali, telefoniche e telegrafiche
Totale
2008
(892)
(887)
(4.008)
(4.481)
(84.142)
(79.920)
(8.220)
(7.782)
(6.320)
(5.603)
(15.427)
(12.248)
- pubblicità
(1.146)
(2.142)
- canoni di trasmissione dati
(4.191)
(4.070)
- assicurazioni
(2.746)
(2.730)
- affitti passivi
- pulizie locali
(2.888)
(2.917)
- energia e combustibili
(4.249)
(4.057)
- stampati e cancelleria
(2.356)
(2.676)
- trasporti
(4.780)
(4.376)
- informazioni e visure
(1.925)
(1.756)
- spese per addestramento e rimborsi al personale
(1.906)
(2.570)
- locazioni di procedure e macchine per elaborazione dati
(3.320)
(10.574)
- consulenze legali e diverse
(7.624)
(6.295)
- utilizzi di servizi esterni per cattura ed elaborazione dati
(8.103)
(1.007)
(634)
(544)
(3.352)
(3.510)
(273)
(197)
- contributi associativi e simili
- vigilanza
- spese condominiali
- diverse e varie
Totale
(4.682)
(4.866)
(104.850)
(100.790)
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Totale
2009
A.
Accantonamenti
1. controversie legali
2. oneri per il personale
3. altri
B.
Riprese
1. controversie legali
2. oneri per il personale
3. altri
Totale
169
Totale
2008
(3.138)
(4.605)
(3.025)
(4.487)
-
-
(113)
(118)
1.742
1.125
1.742
1.125
-
-
-
-
(1.396)
(3.480)
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Ammortamento
Attività/Componente reddituale
(a)
A.
Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
(7.985)
(7.729)
(256)
(72)
(72)
(8.057)
Totale
Riprese di
valore
Risultato
netto
(c)
(a+b-c)
-
-
(7.985)
(7.729)
(256)
(72)
(72)
(8.057)
Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Ammortamento
Attività/Componente reddituale
(a)
A.
Attività immateriali
A.1 Di proprietà
- Generate internamente dall'azienda
- Altre
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
(241)
(241)
(241)
Totale
Riprese di
valore
Risultato
netto
(c)
(a+b-c)
-
-
(241)
(241)
(241)
Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Totale
2009
a) Rimborsi interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione
b) Ammortamento migliorie su beni di terzi
c) Altri
Totale
(375)
(1.199)
(3.561)
(5.135)
Totale
2008
(1.791)
(1.405)
(3.740)
(6.936)
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Totale
2009
a)
b)
c)
d)
Fitti attivi
Recuperi di imposta
Recuperi per prestazioni fornite a società del gruppo
Recuperi interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione
Altri
Totale
2008
1.689
1.553
18.369
18.146
4.662
5.792
435
2.015
e)
4.703
5.110
Totale
29.858
32.616
Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che è stato riclassificato alla voce 40 Commissioni attive l’importo di € 16.871 mila
come conseguenza dell’aggiornamento della normativa di vigilanza.
170
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210
14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione
Totale
2009
Componente reddituale/Valori
A.
B.
Totale
2008
Proventi
-
1. Rivalutazioni
-
-
2. Utili da cessione
-
6
3. Riprese di valore
-
-
4. Altri proventi
-
-
Oneri
-
(228)
1. Svalutazioni
-
-
2. Rettifiche di valore da deterioramento
-
(228)
3. Perdite da cessione
-
-
4. Altri oneri
-
-
-
(222)
Risultato netto
6
Sezione 16 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 230
16.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione
Totale
2008
Totale
2009
Componente reddituale/Valori
Rettifica di valore dell’avviamento
(150)
-
La rettifica si riferisce all’avviamento iscritto in bilancio in seguito all’acquisto, dalla Banca di Sassari, di uno sportello bancario sito in Milano. Da una verifica sui presupposti per tenere in carico l’attività è emersa la sussistenza di una percentuale
molto esigua dei rapporti attivi e passivi in essere alla data di acquisizione dello sportello. Il valore dell’avviamento determinato, a suo tempo, in previsione dei futuri flussi di cassa riferiti a rapporti che ad oggi risultano in gran parte estinti ha fatto
venire meno, pertanto, i presupposti per il mantenimento in bilancio di detta attività.
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
17.1 Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione
Totale
2009
Componente reddituale/Valori
A.
Immobili
405
267
- Utili da cessione
405
267
- Perdite da cessione
B.
Totale
2008
-
-
Altre attività
297
3
- Utili da cessione
297
4
-
(1)
702
270
- Perdite da cessione
Risultato netto
171
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
Totale
2009
Componenti reddituali/Valori
1. Imposte correnti (-)
Totale
2008
(36.180)
(40.143)
1.812
1.024
-
6
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
8.522
817
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
1.772
957
(24.074)
(37.339)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)
6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Componenti/Valori
IRES
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte
Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP
Totale
Aliquota fiscale teorica
Onere fiscale teorico
Maggiore IRAP per differenza tra aliquota teorica ed aliquota regionale
Minori imposte per proventi non tassati o tassati a titolo d'imposta
Minori imposte per riduzione aliquote e riforma IRAP
Maggiori imposte per oneri non deducibili
Maggiori imposte per riduzione aliquote e riforma IRAP
Variazioni di imposte correnti di esercizi precedenti
Incrementi/decrementi di imposte differite
Incrementi/decrementi di imposte anticipate
Totale
172
69.204
69.204
27,50%
19.031
(4.985)
2.243
16.289
IRAP
69.204
164.931
234.135
3,90%
9.131
(1.682)
336
7.785
Totale
28.162
(6.667)
2.579
24.074
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte D Redditività complessiva
PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Attività materiali
Attività immateriali
Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Differenze di cambio:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Totale altre componenti reddituali
Redditività complessiva (Voce 10+110)
173
Importo
Lordo
Imposta sul
reddito
X
X
Importo
Netto
45.130
6.792
7.918
(1.126)
(1.126)
(2.044)
(365)
(426)
61
61
30
6.427
7.492
(1.065)
(1.065)
(2.014)
4.748
X
(335)
4.413
49.543
X
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE
DI COPERTURA
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
Nel corso dell’esercizio 2009 la struttura creditizia del Banco di Sardegna, malgrado un quadro
di profonda crisi dell’intero sistema economico mondiale, ha proseguito nel tradizionale intento
di fornire adeguate risposte, in termini di assistenza finanziaria, nell’ambito del contesto socioeconomico di riferimento, mantenendo effettivo il perseguimento degli obbiettivi prefissati
all’indomani dell’avvenuta riorganizzazione strutturale interna, pur se in chiave di maggior
prudenza nelle linee di condotta e nei criteri di sviluppo adottati. In piena sintonia con le direttive della Capogruppo in tema di rigore nella valutazione del merito di credito ed attenzione
particolare nel rapporto con il cliente, è stata raccolta la sfida imposta dalla delicata congiuntura economica, assicurando proposte d’intervento dirette al sostegno e rilancio in settori
storicamente importanti del substrato economico della Sardegna e non privi di apprezzabili
margini di crescita, quale quello delle piccole e medie imprese, con particolare riguardo ai
comparti artigiano, edilizio, del commercio, dell'agro industria e turistico alberghiero.
La riorganizzazione della Direzione Area Clienti, intrapresa nel corso dell’esercizio precedente
ed attuata, nell’ambito della più generale ristrutturazione organizzativa del Gruppo Bper, in
linea con la deliberazione del Consiglio di Amministrazione della Banca sulla nuova segmentazione gestionale della clientela, è proseguita con la costituzione del quarto Ufficio Crediti della
Direzione Crediti, con competenze circoscritte alle Aree territoriali assegnate. In coerenza con
tale costituzione è seguito l’aggiornamento del Regolamento Fidi. La divisione compartimentale
della clientela ha determinato, inoltre, l’adozione di una nuova articolazione organizzativa della
Rete Commerciale, con conseguente modifica del relativo Ordinamento.
L’allineamento ai principi di Basilea 2 e il rispetto delle recenti disposizioni impartite dal Legislatore in tema di tutela dei consumatori (Legge 40/2007, nota Bersani bis) sono alla base del
progetto di accentramento, presso la Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti, delle attività amministrative attinenti i finanziamenti ipotecari, la cancellazione delle ipoteche e i crediti
di firma, giunto, oramai, ad una fase di sviluppo avanzata. In materia di gestione dei finanziamenti a medio/lungo termine è stato istituito, in seno alla summenzionata Segreteria, il Nucleo
operativo di Cagliari, il quale va ad affiancarsi, con competenze territoriali esclusive, al Nucleo
già attivo in Sassari. Dopo la necessaria fase sperimentale, che in prima battuta ha coinvolto,
in funzione di strutture pilota, le Aree di Sassari ed Olbia, è ripreso il processo di trasferimento
delle competenze amministrative attinenti la gestione dei crediti di firma dalle Funzioni territoriali alla Segreteria Crediti, con conseguente ed inevitabile livellamento, in termini di assoluto
rispetto delle disposizioni normative interne ed esterne, dell’intero ciclo di produzione. Allo
stato attuale, l’accorpamento presso gli Uffici centrali delle competenze in argomento è in fase
175
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
di avanzata realizzazione ed è ipotizzabile una definizione completa della procedura nell’arco
dell’anno in corso.
Nella seconda metà dell’esercizio 2009 l’Ufficio Finanzia d’Impresa e Crediti Speciali è stato
fatto oggetto di una attenta riorganizzazione, con l’obiettivo di rispondere all’esigenza di fornire un servizio efficiente al cliente sia interno che esterno. In particolare, si è voluta creare una
sinergia con la ristrutturazione dell’Area Clienti sia per quanto attiene l’iter creditizio, sia per
quanto attiene gli aspetti commerciali, con l’obiettivo di razionalizzare il supporto che la Direzione Generale rivolge alla Rete commerciale. Grazie a tale riorganizzazione è stato rafforzato
e consolidato il rapporto con gli interlocutori istituzionali (Ministeri, Regione, Enti territoriali
minori e Organizzazioni di categoria), con effetti rilevanti sul posizionamento di mercato, in
particolare nei settori del commercio ed artigianato. Il Banco ha acquisito un ruolo di partner
privilegiato e professionale per imprese ed enti istituzionali. E’ stato rafforzato il dialogo con la
Regione Sardegna teso alla sistemazione di vecchie posizioni su agevolazioni nel settore turistico (L.R. 28/84 e L.R. 40/93), al fine di sostenere le imprese in un settore trainante per
l’economia dell’Isola. Sono state stipulate nuove convenzioni per la gestione di interventi nel
settore industriale, anche per le aree più depresse della Sardegna.
La continua e rapida evoluzione della società e dei mercati rende necessaria una costante ed
attenta attività di studio nei singoli settori di intervento creditizio per la predisposizione di
nuovi prodotti destinati al soddisfacimento delle esigenze di volta in volta ravvisate. Sul versante dei finanziamenti in agricoltura, a riprova della tradizionale attenzione riservata dal Banco di Sardegna al comparto, vi è una sostanziale conferma delle linee guida adottate in passato, atte a sostenere una politica di incentivazione creditizia. A supporto della Rete in materia di
credito agrario, quale strumento di immediata e pratica consultazione per i finanziamenti destinati al comparto, è a disposizione un apposito prontuario, costantemente sottoposto ad
attività di aggiornamento, contenente i principi generali, le norme operative e le schede prodotto.
Vista la vocazione turistica del territorio sardo, una posizione di particolare interesse assume il
settore alberghiero e dei servizi turistici in genere. Il Banco di Sardegna è uso prestare particolare attenzione al comparto e permane la sua disponibilità ad esaminare le richieste di finanziamento legate agli investimenti della specie, mettendo a disposizione della clientela di riferimento una serie di prodotti specifici, caratterizzati da condizioni appetibili e veloci modalità di
erogazione.
La ripresa degli interventi pubblici a supporto delle imprese industriali, artigiane e di servizi,
registratasi fin dalla seconda metà dell’anno 2007, è proseguita anche nel corso del 2009, con
la pubblicazione di Bandi regionali per il sostegno delle aziende impegnate nei succitati settori
mediante gli strumenti agevolativi di volta in volta previsti. Vista la particolare conoscenza del
mercato e degli operatori, seguitano ad aprirsi per il Banco, anche in raggruppamento temporaneo d’impresa con la controllata Sardaleasing S.p.A., importanti prospettive di sostegno allo
sviluppo economico del territorio sardo, nell'ambito delle procedure previste dalle summenzionate disposizioni normative.
Sul fronte dei finanziamenti destinati alla casa di abitazione notevole rilevanza viene attribuita
all'esigenza, particolarmente sentita dalla clientela, volta ad ottenere risposte alle istanze presentate in tempi relativamente brevi. In tale contesto si collocano i prodotti della linea "Mutuo
176
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Facile" in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Il continuo sviluppo sulla materia ha
determinato l’adozione di misure volte a razionalizzare la fase istruttoria delle pratiche, con
relativa modulistica a supporto. In particolare, è stato diramato un manuale, redatto nel rispetto dei principi generali contenuti nelle Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia e nel Regolamento Interno del Credito dell’Istituto, che riassume, in maniera sintetica ma completa, la
normativa vigente per l’istruttoria delle pratiche e indica quelli che sono i criteri valutativi e
fiduciari da porre alla base delle delibere.
Nella necessità di soddisfare in maniera capillare la domanda della clientela, assecondando le
tendenze evolutive del mercato e rendendo quanto più completa l'offerta creditizia, appare
continua ed intensa la ricerca ed il rinnovamento di prodotti finanziari destinati a finalità diverse, quali l'acquisto e l'installazione di impianti fotovoltaici da parte di privati e imprese, il soddisfacimento di bisogni aziendali di imprese e liberi professionisti nonché di esigenze di medio
periodo della clientela privata, il sostegno economico agli associati ai Consorzi di Garanzia
Collettiva Fidi convenzionati, mediante l’offerta di prodotti creditizi delle tipologie più varie, il
supporto alle imprese a fronte degli impatti finanziari determinati da eventi ciclici, quali esborsi supplementari per il pagamento di tredicesime e quattordicesime mensilità.
La contrazione economica mondiale seguita alla crisi finanziaria che ha investito gli Stati Uniti
d’America ha determinato, anche a livello imprenditoriale, notevoli difficoltà di gestione, difficoltà tuttora sentite specie nei rapporti fra il mondo dell’impresa e quello del credito.
Nell’intento di favorire, in qualche modo, la continuità nell’afflusso delle risorse finanziarie al
sistema produttivo di base, caratterizzato dal tessuto delle piccole e medie imprese, è stato
siglato in corso d’esercizio, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, un accordo fra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni delle categorie produttive, che prevede
modalità d’intervento volte alla sospensione, a determinate condizioni, dei debiti delle imprese
summenzionate, sì da indirizzare le risorse liquide alla gestione ordinaria dei fattori produttivi,
in attesa di un’inversione del ciclo economico. Il Banco di Sardegna, così come la Capogruppo,
ha aderito al protocollo in questione, rendendolo operativo in conclusione d’anno.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
Allo scopo di assicurare un’armonica coesistenza fra il principio di ricerca del profitto
nell’attività d’impresa ed una consapevole e ponderata assunzione dei rischi legati all’esercizio
del credito, sono adottate strategie che non tralasciano di fornire prioritaria importanza al
miglioramento dell’efficienza di gestione ed alla rigorosa misurazione e controllo dei rischi
predetti, mediante l’integrazione dei relativi sistemi interni con appropriati strumenti mutuati
dalla Capogruppo, nel rispetto di quanto indicato negli accordi di Basilea 2. L’accoglimento
nell’Ordinamento Italiano dei principi elaborati in tali accordi ha determinato, come ovvio,
un’intensa attività di riorganizzazione delle metodologie dedicate alla concessione del credito e
di rivisitazione dei criteri di valutazione dei rischi connessi. Gli stessi accordi di Basilea, unitamente alla riorganizzazione della Rete commerciale a suo tempo effettuata ed al continuo ampliamento del mercato di riferimento conseguente alla attivazione di nuove strutture nella Penisola, sono alla base dei crescenti investimenti destinati alla formazione del personale della
Rete in materia di gestione del credito e di valutazione dei relativi rischi.
177
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
2.1 Aspetti organizzativi
La struttura organizzativa preposta alla gestione del rischio di credito si sviluppa secondo una
disposizione piramidale, il cui vertice è costituito dal Consiglio di Amministrazione, al quale
spetta, fra l’altro, anche la funzione di indirizzo in materia creditizia, nel rispetto dei criteri
previsti dalla Capogruppo, per diramarsi, per il tramite dei Comitati, delle strutture di Direzione Generale e delle Aree territoriali, attraverso le Filiali e Agenzie disposte a presidio del territorio. Tale struttura, come già anticipato, è stata recentemente sottoposta ad un intenso processo di riorganizzazione, quale logica conseguenza del generale programma di adeguamento
ai precetti di Basilea 2 dell’intero Gruppo Bper. In questo contesto la rinnovata Direzione Area
Clienti, ex Direzione Affari, è chiamata a svolgere le funzioni di gestione e sviluppo delle relazioni con la clientela della Banca, sia per quanto attiene l’attività commerciale che creditizia,
di coordinamento delle politiche commerciali della Banca e società controllate, di indirizzo
e controllo delle relazioni di credito, di verifica circa la regolarità amministrativa dei rischi
di credito e il rispetto delle procedure di concessione del credito, di predisposizione della
normativa generale e di gestione degli adempimenti operativi e formali relativi ai fidi, alle
garanzie assunte a presidio ed alle garanzie prestate dalla Banca, di gestione amministrativa dei finanziamenti a medio/lungo termine, di consulenza e assistenza in materia di credito
agli operatori nei vari settori economici, di definizione e attuazione delle politiche commerciali
dell’Istituto e realizzazione dei relativi obiettivi.
Per il raggiungimento dei fini anzidetti la Direzione in parola si avvale del supporto della
Direzione Commerciale, della Direzione Crediti, di due Divisioni (Retail e Corporate),
dell’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, della Segreteria Crediti e dell’Ufficio Analisi e Qualità del Credito.
In particolare, spetta alla Direzione Commerciale assicurare la completezza e l’adeguatezza
dell’offerta di prodotti e servizi alla clientela, mantenendola costante e coerente con le esigenze espresse dal mercato e perseguendo, in termini positivi, i risultati commerciali della Banca.
La Direzione Crediti, oltre ad esercitare le proprie facoltà deliberatorie in materia di concessione del credito, assicura, per il tramite dei propri Uffici interni e per mezzo delle Divisioni di
segmento e delle Aree territoriali, l’attuazione delle politiche creditizie adottate, effettuando
una costante azione di monitoraggio sul rischio di credito in capo alla Banca. In seno alla Direzione Crediti opera, altresì, il Reparto Analisi di Bilancio, cui spetta il compito di procedere al
caricamento e all’analisi dei bilanci riferiti alla principale clientela del Banco nonché alla predisposizione dei bilanci aggregati per gruppi economici di particolare rilievo. A supporto di tali
attività opera la procedura “Analisi di Bilancio” denominata "CEBI Web" della società "Centrale
Bilanci S.r.l.", la quale è fatta oggetto di continue implementazioni e nuove funzionalità.
La segmentazione gestionale della clientela, attuata nel corso dell’esercizio 2008, ha determinato l’inquadramento delle relazioni nelle divisioni “Retail” e “Corporate”, le quali,
nell’esercizio delle loro facoltà deliberatorie e nella realizzazione degli obbiettivi assegnati,
rispondono alla Direzione Crediti ed alla Direzione Commerciale per i settori di rispettiva pertinenza. La gestione della clientela catalogata “Private” permane di competenza di una divisione ad hoc, denominata “Private Banking”, la quale opera in seno al Servizio Finanza.
178
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Il presidio del comparto afferente i prodotti concernenti leggi di incentivazione e finanziamenti
agevolati nonché la gestione amministrativa delle procedure finanziamenti sono affidati
all’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, che, come in precedenza detto, è stato sottoposto, nel corso dell’anno, ad una importante attività di riorganizzazione, coerentemente con la
precedente e più generale ristrutturazione della Direzione di appartenenza.
In staff alla Direzione Area Clienti operano, inoltre, l’Ufficio Analisi e Qualità del Credito, cui
spetta il compito di verifica della congruità del merito creditizio e del corretto utilizzo delle
deleghe da parte della Strutture di rete, e l’Ufficio Segreteria Crediti, recentemente sottoposto
anch’esso ad un processo di ristrutturazione. Detto Ufficio si articola in sette Unità Organizzative e le proprie competenze si sviluppano, fra l’altro, nei settori degli adempimenti amministrativi attinenti l’attività creditizia, delle verifiche e perfezionamento dei fidi deliberati, dei
controlli sulla regolarità della documentazione acquisita dalle Dipendenze a corredo della concessione dei fidi, della gestione della procedura “Fidi e Garanzie” e problematiche connesse,
dello studio, predisposizione e aggiornamento della normativa e della contrattualistica in materia di credito, del controllo dei documenti e della predisposizione dei contratti afferenti i finanziamenti a medio/lungo termine, della gestione amministrativa delle garanzie rilasciate dalla
Banca per conto della propria clientela, della gestione delle incombenze che attengono alle fasi
della vita e della estinzione delle garanzie ipotecarie, del controllo e aggiornamento delle posizioni facenti capo agli Esponenti Aziendali, delle informative in materia di credito previste a
proprio carico da Regolamenti di Gruppo, dallo Statuto o altre fonti normative interne.
In tema di limitazione alla concentrazione dei rischi, la Direttiva di Gruppo ha da tempo introdotto, in aggiunta alla figura del “Grande Rischio”, quella del “Grande Fido” (posizioni che, per
linee di credito dirette proprie e/o dell’intero Gruppo Societario di appartenenza, presentano
accordati e/o utilizzi pari o superiori ad un determinato limite), assimilandone la disciplina.
Infatti, la concessione di affidamenti in favore di soggetti la cui posizione di rischio rientra nella
categoria del “Grande Fido” fissata dalla Capogruppo o del “Grande Rischio” ai sensi della
normativa di Vigilanza, è sottoposta alla preventiva autorizzazione della Capogruppo (c.d. “nulla osta”). Analogamente, nell’ambito dell’attività di Sub-Holding, la Direzione Area ClienTi
provvede, per il tramite del Comitato Consultivo Interaziendale, all’esame preventivo delle
domande concernenti l’assunzione di posizioni di rischio rilevanti con la clientela, quantitativamente definite dalla Sub-Holding stessa, richiedendo, quando necessario, il preventivo assenso alla Capogruppo.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il processo istruttorio di concessione degli affidamenti attraverso la Procedura Elettronica di
Fido, che in precedenza acquisiva il solo FIVAL come strumento di valutazione del rischio, è
stato via via implementato per il recepimento delle informazioni rivenienti dall’adozione dei
modelli di rating di controparte.
Mentre il Fival valuta la clientela affidata attribuendo un punteggio sintetico ( da 1 a 10) per i
dodici mesi trascorsi ed un punteggio dettagliato per l’ultimo mese rilevato, il “Rating” - approntato dalla BPER nel rispetto dei criteri indicati da “Basilea 2” - fornisce, con cadenza mensile, informazioni di sintesi sulla probabilità di default della controparte nei successivi 12 mesi,
179
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
indipendentemente dalle garanzie offerte. Il continuo sviluppo di tale sistema di valutazione ha
determinato, nel corso del tempo, il completamento dei modelli riferibili ai vari segmenti di
clientela, la produzione del primo Rating Ufficiale e la produzione del Rating Andamentale e
ufficiale riferito alle cointestazioni, con modelli statistici dedicati sia a posizioni costituite da
sole persone fisiche private, sia a posizioni miste (privati/titolari di ditte individuali). Caratteristica saliente dei modelli di rating destinati alla clientela affidata da almeno 6 mesi è la loro
unicità a livello di Gruppo, indipendentemente dal numero delle Strutture che assistono finanziariamente la controparte. Ciò consente una valutazione sui rischi operativi estremamente
articolata e precisa, in quanto condotta sulla base di tutte le informazioni andamentali desunte
dalle singole banche.
Per garantire il corretto svolgimento del processo di attribuzione dei rating interni, è stato
emanato il “Modello di Gruppo per l’esecuzione dei controlli di 1° livello ai fini dell’attribuzione
del rating”, documento contenente la descrizione dei controlli organizzativi da porre in atto da
parte delle Unità operative coinvolte. Con l’intento di chiarire l’incidenza che i singoli fattori di
determinazione del rating hanno nella attribuzione del punteggio finale e, così, consentire una
migliore comprensione ed interpretazione del valore generato, è stata realizzata la “Procedura
Rating”, disponibile per tutte le Strutture di rete e per gli Uffici centrali interessati a partire
dalla fine dell’anno 2009.
In aggiunta ai sistemi di valutazione già operativi, a partire dalla prima metà dell’anno è stato
prodotto, per le controparti classificate dall’Autorità di Vigilanza nella categoria “Imprese ed
altri soggetti”, il rating esterno della società “Lince S.p.A.”. Si tratta di un metodo di valutazione sulle probabilità di insolvenza delle controparti di tipo esterno, “unsolicited” ovvero “rilasciato in mancanza dell’incarico del debitore”, espresso tramite una scala di 19 classi riconducibili ad ulteriori 6 macroclassi, alle quali corrispondono specifiche ponderazioni del rischio
creditizio che determinano il valore di patrimonio da accantonare. Tale metodo supporta i
rating interni ma non li sostituisce.
Si colloca nell’ambito delle attività di adeguamento dei sistemi e delle procedure ai requisiti
regolamentari imposti da “Basilea 2” e dalla Vigilanza il sistema di valutazione automatica nel
processo istruttorio per la concessione di affidamenti, denominato “Rating di Accettazione”.
Detto sistema, che elabora in modo automatico tutte le informazioni provenienti dagli archivi
informatici interni alle Banche del Gruppo e da banche dati esterne, ha interessato tutti i segmenti di clientela, con la sola esclusione del comparto “Small Business”. Con riferimento particolare al segmento “Privati”, il rating di accettazione ha lo scopo di esprimere il rischio di credito associato ad una domanda di affidamento, fornendo, in conclusione del processo, un giudizio sintetico che, sebbene non vincolante, tuttavia determina, nell’ipotesi di esito di rifiuto,
l’intervento deliberatorio dell’Organo Delegato superiore, al quale la procedura attribuisce
automaticamente la pratica, previa adeguata motivazione della Filiale proponente. Allo scopo
di fornire supporto alla Rete per la precisa interpretazione dei giudizi di Rating prodotti è stato
predisposto un apposito vademecum esplicativo.
Il sistema di valutazione del rischi “Fival” è, tuttora, alla base della funzione di revisione semiautomatica dei fidi concessi nell’ambito di competenza delle Filiali, senza necessità di accedere alla PEF. Tuttavia tale operatività, consentita purché detti affidamenti siano riferibili a
posizioni che, indipendentemente dalla natura giuridica del richiedente, detengano punteggi
180
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
medi Fival regolari negli ultimi sei mesi ed un bilancio caricato in procedura di data recente, è
oggi assoggettata anche al parametro del Rating, che ne determina gli esiti.
Sempre nel pieno rispetto dei programmi di Gruppo per l’adeguamento ai principi di Basilea 2,
sono state disposte modifiche al Regolamento Fidi concernenti il percorso deliberativo delle
pratiche di affidamento. In particolare, sono state introdotte nuove competenze deliberatorie
per le domande di fido e di garanzia relative a posizioni con status negativi (incaglio e oltre) e
per quelle aventi punteggio di rating pari o superiore a 10 o anche scaduto, prevedendo che in
tali circostanze le pratiche siano portate in automatico alla competenza dell’Organo di livello
superiore, eccezion fatta per quelle di pertinenza di organi collegiali. Per tutte le proposte di
fido e di garanzia inquadrabili come “Problematiche” è prevista l’obbligatorietà del parere
vincolante del Servizio Controllo Crediti e Precontenzioso, fornito mediante apposizione di
visto tecnico.
Il percorso da tempo intrapreso, finalizzato al costante affinamento degli strumenti di valutazione del rischio legato al credito, ha costituito la premessa per un ulteriore potenziamento di
tutte le procedure di gestione dell’attività creditizia, sia sotto l’aspetto funzionale che
dell’interazione fra le procedure stesse. In tale contesto è da annoverare la rinnovata gestione
procedurale di quella particolare categoria di crediti problematici denominata “Past Due”,
ovvero posizioni scadute o sconfinate. Al fine di mantenere al minimo l’incidenza di tali posizioni, è stato predisposto un sistema di monitoraggio con aggiornamento mensile dei dati, al
quale sono stati assoggettati anche i crediti scaduti o sconfinati da 90 giorni, sì da consentire
l’attuazione, in via preventiva, degli interventi del caso e favorire l’adeguamento graduale alle
normative di vigilanza che saranno rese operative a far data dall’anno 2012.
La materia delle “Anticipazioni su Crediti” ha subito, nel corso del tempo, numerosi affinamenti ed è stata, da ultimo, sottoposta ad un processo di ristrutturazione. La disponibilità di strumenti volti a regolare e uniformare le attività di controllo a carico delle Unità di Rete, le disposizioni operative attinenti le anticipazioni concesse a fronte di crediti vantati verso la Pubblica
Amministrazione, l’ottimizzazione dei termini di prorogabilità e radiazione delle fatture anticipate da soggetti debitori differenti dagli enti pubblici e dalle aziende sanitarie, le novità recentemente introdotte in tema di tipologie di anticipazione, di modalità di delibera degli affidamenti e di gestione delle linee di credito concesse per anticipo fatture ed, infine, le implementazioni procedurali associate favoriscono una corretta amministrazione del rischio connesso
alle operazioni della specie di cui trattasi.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
L’esigenza di mitigazione del rischio derivante dall’esercizio del credito è soddisfatta mediante
il ricorso alle principali forme di garanzie reali e personali e l’adozione di fasi di controllo a
diversi livelli, che intervengono dal momento dell’acquisizione a quello dell’estinzione della
garanzia. Fra le tipologie di garanzie reali, maggiormente ricorrenti risultano essere le garanzie
ipotecarie, per ciò che concerne particolarmente i finanziamenti di medio/lungo termine e le
garanzie pignoratizie.
181
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
L’acquisizione di garanzie personali a tutela del rischio di credito presuppone, di regola, rapporti specifici fra il soggetto garantito ed il garante, quali legami parentali e, particolarmente
nel caso di operatori economici, di tipo giuridico-economico. La Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti, allo scopo di assicurare la validità e la necessaria forza giuridica alle principali forme di garanzie ricevute, gestisce direttamente le attività concernenti la loro verifica
formale, estinzione ed archiviazione. In particolare, spetta a detto Ufficio accertare la regolarità delle garanzie fidejussorie, dei mandati di credito e lettere di patronage, sia sotto l’aspetto
formale che della rispondenza dell’atto alle risultanze di delibera, durante la fase preliminare
all’assegnazione dell’operatività ai fidi ed al rinnovo degli stessi.
Per ciò che concerne le garanzie pignoratizie, è stata di recente introdotta una nuova metodologia operativa, che consente la stampa automatica della documentazione direttamente presso
le Filiali, eccezion fatta per alcune tipologie di pegno. La nuova operatività non coinvolge gli
svincoli dei pegni, che continuano ad essere sottoposti alla gestione combinata della Segreteria
Crediti e dei Servizi Esecutivi.
Anche l’attività di gestione e controllo sulle garanzie rilasciate dal Banco in favore della propria
clientela (crediti di firma) è in corso di graduale trasferimento alla Segreteria Crediti, la quale
in precedenza già esercitava alcune funzioni in materia contabile e forniva consulenza per gli
atti non conformi agli standard accettati.
La modulistica contrattuale attinente alle garanzie, come tutta la contrattualistica del Banco, è
sottoposta a continue verifiche ed aggiornamenti, allo scopo di mantenere la corretta conformità alla normativa nazionale e comunitaria, nel rispetto delle finalità di massima efficacia e
validità giuridica delle garanzie stesse.
Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, ai fini del rispetto dei principi enunciati dal
Comitato di Basilea 2 nonché per consentire l’adempimento delle incombenze imposte dalla
Legge 40/2007 in tema di procedimento semplificato per la cancellazione delle ipoteche, è in
corso di svolgimento un'intensa attività di sviluppo programmatico, volta ad accertare la sussistenza dei requisiti necessari alla fruizione di coefficienti di ponderazione ridotti per tutti i
finanziamenti ipotecari in essere ed alla continua verifica dei relativi processi normativi e gestionali. In quest’ottica sono da annoverare le disposizioni normative già dettate sulla materia,
i nuovi strumenti procedurali per la gestione di tutti i dati relativi ai cespiti oggetto di ipoteca,
l’accentramento dell’attività inerenti le richieste di cancellazione delle ipoteche presso la Segreteria Crediti, gli strumenti di verifica circa la corretta e completa acquisizione degli elementi
essenziali alla validità e operatività delle garanzie ipotecarie.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Con riferimento alle attività finanziarie deteriorate, la prassi gestionale prevede l’utilizzo di una
serie di classificazioni interne delle posizioni in funzione della qualità dei debitori e del rischio
associato alle singole operazioni, così da corrispondere a quanto previsto dalla normativa
emessa dall’Organo di Vigilanza. L’attribuzione di una posizione ad una di tali classificazioni di
anomalia viene effettuata sulla base di un regolamento interno, aggiornato nel corso del 2008
per adeguarlo ai requisiti di Basilea 2, che disciplina puntualmente il trasferimento ad un certo
182
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
stato amministrativo di controllo al verificarsi di determinate anomalie nel rapporto: alcuni di
tali passaggi sono automatici altri, invece, vengono effettuati sulla base di valutazioni soggettive effettuate nell’ambito dell’attività di monitoraggio andamentale delle posizioni stesse. Gli
strumenti a disposizione consentono di rilevare, con la massima tempestività, i segnali di deterioramento del rapporto potenzialmente produttivi dell’assegnazione ad una delle classificazioni di anomalia previste.
La coerenza dell’inserimento di una posizione in uno degli stati di anomalia, rispetto a quanto
previsto dal regolamento interno, viene assicurata da una verifica periodica effettuata applicando in modo automatico il modello regolamentare interno all’intera popolazione e confrontando il risultato dello stesso con l’effettivo stato amministrativo di controllo utilizzato. Allo
stesso modo viene effettuata la valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore effettuate
rispetto a quanto previsto dallo stesso regolamento interno. Il venir meno dell’anomalia sul
rapporto produce il passaggio verso stati interni meno gravi, effettuato sempre con una valutazione soggettiva ed analitica ed, in ultima ipotesi, il ritorno “in bonis” della posizione. Analoghe
analisi di monitoraggio vengono effettuate per le posizioni che presentano crediti scaduti oltre
una determinata soglia temporale.
Più in dettaglio i crediti anomali vengono classificati, secondo le istruzioni dell’Organo di Vigilanza, nelle seguenti categorie: sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti/sconfinanti (c.d. “past
due”).
La categoria dei crediti in sofferenza afferisce alle posizioni che si trovano in uno stato di insolvenza; la valutazione viene effettuata sulla base di elementi quali azioni esecutive, emersione di segnali di gravi difficoltà finanziarie verso terzi e repentino indebolimento delle garanzie
che assistono il credito.
La categoria dei crediti incagliati si riferisce a controparti aventi una situazione giudicata di
temporanea difficoltà, dal lato reddituale, di liquidità o patrimoniale, risolvibile in un congruo
periodo di tempo (incagli soggettivi); mentre sono stati ricondotti nella categoria degli incagli
oggettivi quelli che presentano le caratteristiche specifiche previste e definite dall’Organo di
Vigilanza.
La categoria dei crediti ristrutturati comprende quelle posizioni che sono oggetto di moratoria
nel pagamento ovvero quelle per le quali è stato rinegoziato il rientro a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato (sono escluse le imprese che abbiano cessato la propria attività).
La categoria dei crediti scaduti si caratterizza per la presenza di sconfinamenti e/o ritardi di
pagamento per un perdurante periodo di tempo.
183
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
A. QUALITA’ DEL CREDITO
Come chiarito dal 1° aggiornamento della circolare 262/2005 della Banca d’Italia del 18 novembre
2009, si segnala che, ai fini dell’informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine “esposizioni creditizie” si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine
“esposizioni” le include. Nelle tavole che seguono i dati del 2008 sono stati riclassificati di conseguenza.
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
(valori di bilancio)
Portafogli/qualità
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Sofferenze
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Attività finanziarie valutate al fair
value
Attività finanziare in corso di dismissione
Derivati di copertura
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Altre attività
Totale
-
-
-
-
435.977
435.977
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
257.647
-
297.698
-
3.195
-
152.970
-
1.829.404
7.535.193
13.237
1.829.404
8.246.703
13.237
-
-
-
-
-
-
257.647
235.377
297.698
231.925
3.195
5.880
152.970
151.251
9.813.811
9.637.976
10.525.321
10.262.409
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
Portafogli/qualità
1.
2.
3.
Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per
la vendita
Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
4.
Crediti verso banche
5.
6.
Crediti verso clientela
Attività finanziarie valutate al fair
value
Attività finanziarie in corso di
dismissione
7.
8.
Esposizione
lorda
Attività deteriorate
Rettifiche
Esposizione
specifiche
netta
In bonis
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
lorda
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
Esposizione
netta
435.977
Totale
(Esposizine
netta)
435.977
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
1.829.404
-
1.829.404
1.829.404
1.351.685
640.175
711.510
7.584.784
49.591
7.535.193
8.246.703
-
-
-
X
13.237
13.237
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
X
-
-
Totale 31-dic-09
1.351.685
640.175
711.510
9.414.188
49.591
9.813.811
10.525.321
Totale 31-dic-08
1.210.857
586.424
624.433
8.840.427
55.126
9.637.976
10.262.409
Derivati di copertura
X
Tra i crediti verso la clientela sono comprese partite scadute per le quali non sono state evidenziate riduzioni durevoli di valore. Il loro importo
risulta così distribuito: 65,5 milioni risultano insoluti da meno di tre mesi, 1,2 milioni da tre a sei mesi e 2,6 milioni da oltre sei mesi. Tali
esposizioni risultano coperte da garanzie reali per 37,5 milioni e da garanzie personali per 3,6 milioni.
184
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
TOTALE A
1.898.656
1.898.656
TOTALE B
TOTALE A+B
30.630
30.630
1.929.286
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
-
X
X
X
X
X
-
Esposizione
Netta
-
1.898.656
1.898.656
-
30.630
30.630
1.929.286
X
X
-
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
TOTALE A
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
TOTALE B
824.482
365.701
3.405
158.097
7.953.567
9.305.252
25.184
1.242.513
1.267.697
185
Rettifiche di
valore
specifiche
566.835
68.003
210
5.127
X
640.175
3.891
X
3.891
Rettifiche di
valore di
portafoglio
X
X
X
X
49.591
49.591
X
-
Esposizione
Netta
257.647
297.698
3.195
152.970
7.903.976
8.615.486
21.293
1.242.513
1.263.806
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie
A.
B.
Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Sofferenze
Incagli
747.780
1.443
154.354
43.674
78.694
297.807
222.113
208.626
5.978
Esposizioni
ristrutturate
9.120
4.155
2.874
1.281
Esposizioni
scadute
156.150
1.947
-
31.986
77.652
2.107
28.219
47.114
-
7.509
154.219
48.934
1.969
23.341
79.975
9.870
2.992
900
5.978
1.947
-
212
824.482
1.443
365.701
-
3.405
-
158.097
-
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Sofferenze
Causali/Categorie
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
512.403
1.443
132.414
106.207
20.345
65.882
42.590
40.248
2.342
Esposizioni
ristrutturate
3.240
189
189
-
5.862
77.982
24.819
24.944
28.219
-
40.469
13.664
4.491
1.969
20.345
3.219
8
869
2.342
-
566.835
1.443
68.003
-
210
-
5.127
-
186
Incagli
Esposizioni
scadute
4.899
228
228
-
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni
Esposizioni
classe
1
classe
2
Classi di rating esterni
classe
classe
3
4
classe
5
Senza
rating
classe
6
Totale
A.
Esposizioni creditizie per cassa
503.892
709.324
611.322
842.330
452.720
46.629
7.347.925
10.514.142
B.
Derivati
19
-
1.305
110
-
-
9.745
11.179
B.1 Derivati finanziari
19
-
1.305
110
-
-
9.745
11.179
B.2 Derivati su crediti
C.
Garanzie rilasciate
D.
Impegni a erogare fondi
Totale
-
-
-
-
-
-
-
-
59.127
142.946
33.220
23.600
4.693
82
605.842
869.510
-
24.047
38.542
90.077
57.090
-
203.991
413.747
563.038
876.317
684.389
956.117
514.503
46.711
8.167.503
11.808.578
Le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" (Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006) prevedono la possibilità per le banche di determinare i coefficienti di ponderazione per il calcolo del
requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito nell'ambito del metodo standardizzato e nell'ambito del metodo IRB (limitatamente alle posizioni verso cartolarizzazioni) sulla base delle valutazioni del merito creditizio
rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) riconosciute dalla Banca d'Italia. La Banca
d'Italia riconosce quali ECAI, per tutti i comparti previsti nell'ambito del metodo standardizzato e per le posizioni
verso cartolarizzazione, Fitch Ratings, Moody's Investors Service e Standard & Poor's Rating Services. Per
il comparto "imprese e altri soggetti" previsto nell'ambito del metodo standardizzato, la società Lince.
I rating esterni utilizzati nell’ambito del gruppo sono limitati a quelli espressi da: Lince per le esposizioni verso
imprese e altri soggetti; Fitch per le esposizioni verso Stati e amministrazioni pubbliche; Standard & Poor's per i
titoli emessi da soggetti privati. Per le esposizioni derivanti da cartolarizzazione vengono utilizzate Fitch, Moody’s
e S&P. Si riporta di seguito il raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle suddette società.
P-2
3
P-3
4
Da Baa1 a
Baa3
Da Ba1 a Ba3
NP
5
B1 e inferiori
NP
6
NP
Da BBB+ a
BBBDa BB+ a
BBB+ e
inferiori
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a breve
termine
F2
F3
Inferiori a F3
Inferiori a F3
Inferiori a F3
Esposizioni
verso imprese e
altri soggetti
Da A1 a A3
F1+, F1-
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a breve
termine
2
Da AAA a
AADa A+ a A-
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a lungo
termine
P-1
Lince
Esposizioni
verso imprese e
altri soggetti
Da Aaa a Aa3
Standard & Poor’s
Esposizioni
verso Stati e
amministrazioni
pubbliche
1
Fitch Ratings
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a lungo
termine
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a breve
termine
Posizioni verso
cartolarizzazioni
- Rating a lungo
termine
Classe di merito
di credito
Moody’s
Da AAA a
AADa A+ a
ADa BBB+
BBBDa BB+
BBDa B+ B-
Da AAA a
AADa A+ a
ADa BBB+
a BBBDa BB+ a
BBDa B+ a
BCCC+ e
inferiori
Da AAA a AA-
A-1+, A-1
Da Aa.1 a
Aa.3
Da A.4 a
Baa.9
Da Ba.10
a Ba12
Da B.13 a
B.16
Da C.17 a
C.18
C.19
CCC+ e
inferiori
Da A+ a A-
A-2
Da BBB+ a
BBBDa BB+ a BB-
A-3
Inferiori A-3
B+ e inferiori
Inferiori A-3
Inferiori A-3
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Nell’ambito dell’adeguamento del processo del credito ai criteri di Basilea 2 è stato adottata, a livello di gruppo,
una metodologia di segmentazione della clientela rappresentativa delle diverse classi di rischio. Il rating interno
rappresenta la valutazione, riferita a un dato orizzonte temporale, effettuata sulla base di tutte le informazioni
ragionevolmente accessibili, di natura quantitativa e qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su
scala ordinale della capacità di un soggetto, affidato o da affidare, di onorare le obbligazioni contrattuali. Tale
valutazione viene espressa, internamente, con tredici classi di rating che indicano livelli di rischio crescenti. Le
classi di rating sono qui raggruppate in cinque classi gestionali che indicano livelli di rischio aggregati.
187
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Le tabelle che seguono espongono la distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating
interni nel dettaglio per controparte.
A.2.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore privati
Classi di rating interni
Rischio
molto
basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Rischio
alto
Totale
643.159
449.145
451.306
167.315
144.909
1.855.834
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
46.688
18.923
24.684
14.766
10.570
115.631
9.122
4.020
5.974
1.591
594
21.301
698.969
472.088
481.964
183.672
156.073
1.992.766
A.2.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore imprese
Classi di rating interni
Rischio
molto
basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Rischio
alto
Totale
114.041
411.988
1.142.524
456.173
755.928
2.880.654
38
9
1.368
-
-
1.415
38
9
1.368
-
-
1.415
-
-
-
-
-
-
31.227
52.683
82.051
33.303
37.996
237.260
27.131
26.600
102.122
21.731
30.838
208.422
172.437
491.280
1.328.065
511.207
824.762
3.327.751
A.2.2.3 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore grandi imprese
Classi di rating interni
Rischio
molto
basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Rischio
Alto
Totale
44.168
94.337
232.640
82.554
60.145
513.844
-
19
-
-
-
19
-
19
-
-
-
19
-
-
-
-
-
-
40.886
63.279
42.947
12.364
2.747
162.223
-
5.319
975
-
-
6.294
85.054
162.954
276.562
94.918
62.892
682.380
188
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
2.2. parzialmente garantite
- di cui deteriorate
Crediti di firma
Altre garanzie reali
2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite:
2.1. totalmente garantite
- di cui deteriorate
Derivati su
crediti
Titoli
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1. totalmente garantite
- di cui deteriorate
1.2. parzialmente garantite
- di cui deteriorate
Garanzie personali
(2)
Immobili
Valore esposizione netta
Garanzie reali
(1)
4.211.851
4.054.424
437.734
157.427
30.243
1.500.500
1.500.011
73.994
489
295
98.626
74.908
2.922
23.718
658
17.273
15.326
1.169
1.947
270
-
-
-
-
-
-
3.629
3.629
636
-
74
74
-
2.392.789
2.323.197
333.496
69.592
14.467
4.012.891
3.917.145
412.217
95.746
15.690
170.114
145.185
5.361
-
10.639
8.295
4
3.678
1.626
-
-
-
-
-
-
-
-
155
155
-
145.894
133.894
5.341
160.366
143.970
5.345
24.929
1.001
-
2.344
-
2.052
-
-
-
-
-
-
-
-
-
12.000
454
16.396
454
189
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
Governi e banche
centrali
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
CLN
Governi e banche
centrali
Altri derivati
Totale
(1)+(2)
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
18.616
11.538
X
30.154
X
X
X
X
283
283
-
X
-
X
236.102
X
266.530
X
3.195
X
129.838
3.978.167
- 4.613.832
-
-
X
X
-
-
X
X
-
-
X
X
-
-
X
X
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale B
17.928
17.928
X
-
X
-
10
13.913
13.923
X
-
X
-
65.036
65.036
X
-
X
-
100
100
X
-
Totale (A+B) al 31-dic-09
Totale (A+B) al 31-dic-08
396.802
778.317
-
-
296.432
278.030
33
37
5.301
-
1.414.756
1.425.817
30.154
30.490
283
436
100
102
-
B Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
Esposizione netta
Rettifiche valore
specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore
specifiche
Rettifiche valore
specifiche
Rettifiche valore
specifiche
190
Rettifiche valore di
portafoglio
200
4.870
6
1.344.644
1.349.720
Rettifiche valore
specifiche
X
X
X
X
5.301
5.301
Esposizione netta
32
1
X
33
Altri soggetti
Rettifiche valore di
portafoglio
613
33
281.863
282.509
Rettifiche valore di
portafoglio
X
X
X
X
-
Rettifiche valore di
portafoglio
X
-
A Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale A
Esposizione netta
378.874
378.874
Esposizioni/Controparti
Esposizione netta
Esposizione netta
Imprese non finanziarie
Rettifiche valore di
portafoglio
Società di assicurazione
Rettifiche valore
specifiche
Società finanziarie
Altri enti pubblici
Rettifiche valore di
portafoglio
Governi
478.323
51.423
210
4.360
X
534.316
X
X
X
X
39.067
39.067
21.345
25.685
23.093
1.920.428
1.990.551
69.896
5.010
766
X
75.672
X
X
X
X
4.940
4.940
1.685
14.950
2.059
1.608
X
X
100
911
123
101
X
X
X
-
2.350
837.075
856.060
X
3.667
X
-
1.287
308.461
310.759
X
224
X
-
-
5.469.892
5.497.281
537.983
485.436
39.067
49.293
2.301.310
2.194.493
75.896
74.203
4.940
5.397
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
RESTO
DEL
MONDO
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Esposizione netta
ASIA
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Esposizioni/Aree geografiche
AMERICA
Rettifiche valore
complessive
ALTRI
PAESI
EUROPEI
ITALIA
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
257.617
554.949
30
11.886
-
-
-
-
-
-
A.2 Incagli
293.345
56.616
4.353
11.387
-
-
-
-
-
-
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
TOTALE
3.195
210
-
-
-
-
-
-
-
-
152.954
5.126
9
-
7
1
-
-
-
-
7.897.904
49.576
3.538
15
2.522
-
12
-
-
-
8.605.015
666.477
7.930
23.288
2.529
1
12
-
-
-
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
1.785
2.181
-
-
-
-
-
-
-
-
15.860
1.710
-
-
-
-
-
-
-
-
3.644
-
-
-
4
-
-
-
-
-
1.229.917
-
10.306
-
18
-
2.272
-
-
-
TOTALE
1.251.206
3.891
10.306
-
22
-
2.272
-
-
-
TOTALE 31-dic-09
9.856.221
670.368
18.236
23.288
2.551
1
2.284
-
-
-
TOTALE 31-dic-08
10.162.522
621.600
9.568
23.691
1.911
1
38
-
1
-
191
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B.2.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela in Italia (valore di bilancio)
Italia Nord Ovest
Esposizioni/Aree geografiche
Esposizione
netta
Italia Nord Est
Rettifiche
valore
complessive
Italia Centro
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Resto del mondo
Italia Sud e Isole
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
9.591
30.197
1.223
4.440
19.650
27.372
227.153
492.940
30
11.886
A.2 Incagli
8.628
1.506
5.764
2.436
18.985
4.235
259.968
48.439
4.353
11.387
951
122
2.159
67
-
-
85
21
-
-
1.656
53
153
5
21.694
733
129.451
4.335
16
1
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
751.007
1.911
84.172
479
968.002
8.855
6.094.723
38.331
6.072
15
771.833
33.789
93.471
7.427
1.028.331
41.195
6.711.380
584.066
10.471
23.289
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
230
127
3
2
660
363
892
1.689
-
-
1.038
157
54
3
583
101
14.185
1.449
-
-
197
-
16
-
406
-
3.025
-
4
-
98.637
-
53.852
-
196.671
-
880.757
-
12.596
-
100.102
284
53.925
5
198.320
464
898.859
3.138
12.600
-
Totale (A+B) al 31-dic-09
871.935
34.073
147.396
7.432
1.226.651
41.659
7.610.239
587.204
23.071
23.289
Totale (A+B) al 31-dic-08
528.051
23.273
169.289
6.207
2.086.866
33.228
7.378.316
558.892
11.518
23.692
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
192
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B 3.Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
TOTALE
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
TOTALE
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
RESTO
DEL
MONDO
ASIA
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizioni/Aree geografiche
AMERICA
Rettifiche
valore
complessive
ALTRI
PAESI
EUROPEI
ITALIA
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.886.029
1.886.029
-
7.718
7.718
-
3.631
3.631
-
1.269
1.269
-
9
9
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
23.367
23.367
-
7.263
7.263
-
-
-
-
-
-
-
TOTALE 31-dic-09
1.909.396
-
14.981
-
3.631
-
1.269
-
9
-
TOTALE 31-dic-08
1.360.521
-
46.259
-
105
-
3.664
-
29
-
193
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B.3.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche in Italia (valore di bilancio)
Italia Nord Ovest
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) ) al 31-dic-09
Totale (A+B) ) al 31-dic-08
Esposizione
netta
Italia Nord Est
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Italia Centro
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Italia Sud e Isole
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Resto del mondo
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
60.756
60.756
-
1.770.636
1.770.636
-
17.820
17.820
-
36.817
36.817
-
12.627
12.627
-
69
69
60.825
73.698
-
4.718
4.718
1.775.354
1.172.311
-
18.078
18.078
35.898
56.727
-
502
502
37.319
57.785
-
7.263
7.263
19.890
50.057
-
B4 Grandi rischi
Non sussistono posizioni di grande rischio né per l’anno in corso né per il precedente esercizio.
194
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITÀ
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
Informazioni di natura qualitativa
Nel corso dell’esercizio la banca non ha perfezionato operazioni della specie. L'unica operazione di securitization presente in bilancio, effettuata per conto proprio, è stata posta in essere
nel 1997 con la collaborazione di Abn Amro Bank e risulta così articolata:
1) cessione a Abn Amro Bank:
- di uno stock di crediti classificati a sofferenza, garantiti da ipoteca volontaria o giudiziale
e con caratteristiche di omogeneità, ai sensi dell'art. 58 del T.U.B., per un valore di libro
di 90,2 milioni, e un prezzo di cessione di 79,4 milioni;
- di titoli di Stato per un valore nominale di 309,9 milioni, a prezzi correnti di mercato;
2) costituzione di un veicolo finanziario estero denominato "Sardegna N° 1 Limited" (SPV detenuto da un Trust con sede nel Jersey) nel quale Abn Amro trasferisce il pacchetto dei crediti
e dei titoli;
3) emissione da parte del SPV delle tre seguenti tipologie di obbligazioni per un controvalore
pari all'ammontare delle attività acquistate (389,3 milioni):
- titoli "Senior" (tranche A scad. 2002). obbligazioni denominate in dollari, per un corrispondente valore in Euro di 233,6 milioni, sottoscritte da Abn Amro per essere poi collocate nel mercato internazionale;
- titoli "Mezzanine" (Tranche B - scad. 2003) obbligazioni integralmente subordinate rispetto alla Tranche A, garantite dal Banco e collocate nel mercato domestico per un ammontare pari a 136,2 milioni;
- titoli "Junior" (Tranche C - scad. 2004): obbligazioni interamente sottoscritte dal Banco
(19,5 milioni) subordinate rispetto alle due precedenti tranche.
La scadenza dell'operazione, prorogata al 30 dicembre 2008, è stata ulteriormente prorogata
al 30 dicembre 2012, con delibera dell’assemblea dei possessori dei titoli Junior del 3 marzo
2008.
Il veicolo emittente, con riferimento alla garanzia ricevuta dal Banco sui titoli di classe B in
scadenza alla data del 30 dicembre 2003, ha provveduto a:
- esercitare detta garanzia per un ammontare di 42,4 milioni, commisurato ad una corrispondente carenza di liquidità, al fine di poter procedere al rimborso dei titoli stessi;
- confermare la surrogazione del Banco nei diritti già vantati dai portatori dei titoli nei propri
confronti, nei limiti dell'importo escusso.
Quanto agli aspetti contabili e valutativi applicati per detta operazione, si precisa che:
- l'ammontare dei crediti ceduti è stato a suo tempo rimosso dal bilancio, in contropartita
delle obbligazioni subordinate sottoscritte e dei valori numerari rilevati. Nello stesso tempo
la differenza fra il valore di libro dei crediti ceduti e il corrispettivo della cessione (corrispondente a 10,8 milioni di euro) è stata imputata a carico del conto economico dell'esercizio 1997;
195
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
- gli oneri sostenuti per l'allestimento dell'operazione di securitization (consulenze, rating,
auditing, commissioni di organizzazione, ecc.), pari a circa 1 milione di euro sono stati in
ossequio al principio di inerenza, parzialmente ripartiti lungo la durata originaria dell'operazione (7 anni) a quote costanti;
- nell'esercizio 2000, con riferimento ai rischi impliciti all'intera operazione, e accogliendo le
raccomandazioni a suo tempo formulate dalla Banca d'Italia in sede ispettiva, il Consiglio di
Amministrazione del Banco ritenne prudente costituire - fin dal bilancio di quell'anno - un
accantonamento al fondo rischi e oneri corrispondente a 34,1 milioni di euro;
- nel bilancio al 31 dicembre 2003 si è provveduto a:
- iscrivere nella voce 40 dell'attivo "Crediti verso la clientela", il credito sorto verso il veicolo, a seguito della menzionata surrogazione, per un importo pari a 8,4 milioni al netto di
prudenziali rettifiche di valore di 34,1 milioni, ritenute più che adeguate a fronteggiare i
rischi di mancato recupero nonché l'onere di carattere finanziario connesso al tempo necessario al recupero stesso, attesa la mancata fruttuosità del credito in esame;
- fare riaffluire interamente, nel conto economico del Banco, l'accantonamento al Fondo rischi
ed oneri di 34,1 milioni, con iscrizione alla voce 180 "proventi straordinari".
Allo stato attuale l'importo del credito di cui sopra, peraltro non produttivo di interessi, a seguito degli incassi (di cui 3,9 milioni riferibili all'esercizio 2009) è pervenuto a 15,7 milioni al
lordo delle rettifiche di valore (4,3 milioni a valori netti).
Per gli aspetti attinenti la valutazione del bond subordinato di classe C (che al 31 dicembre
2009 presenta un valore teorico di circa 34,7 milioni, comprensivo degli interessi maturati alla
data) si segnala che il titolo risulta integralmente svalutato e l'ammontare della svalutazione a
carico dell'esercizio è pari a 0,1 milioni, corrispondente agli interessi maturati nell’esercizio.
196
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
Linee di credito
Mezzanine
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Junior
Esposizione
lorda
Senior
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
Netta
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Junior
Esposizione
lorda
B.
Garanzie rilasciate
Mezzanine
Senior
Esposizione
netta
A.
Junior
Con attività sottostanti proprie:
-
-
-
-
34.728
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a) Deteriorate
-
-
-
-
34.728
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
b) Altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Con attività sottostanti di terzi:
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a) Deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
b) Altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Esposizione
lorda
Esposizione per cassa
Mezzanine
Senior
Le esposizioni lorde sono costituite dai valori iniziali di iscrizione dei titoli al netto dei rimborsi.
C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
197
-
-
-
-
-
-
-
-
Rett./Riprese
di valore
-
Junior
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
-
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
(131)
Valore
di bilancio
-
Linee di credito
Mezzanine
Senior
Rett./Riprese
di valore
-
Junior
Valore
di bilancio
-
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
-
Garanzie rilasciate
Mezzanine
Rett./Riprese
di valore
-
Senior
Valore
di bilancio
A.1
Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Sardegna N° 1 Limited
(XS0083054550)
Tipologia attività: crediti ipotecari
Junior
Rett./Riprese
di valore
A.
Valore
di bilancio
Tipologia attività
cartolarizzate/Esposizioni
Esposizione per cassa
Mezzanine
Rett./Riprese
di valore
Senior
-
-
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazioni ripartite per portafoglio e per tipologia
Esposizione/portafoglio
1.
2.
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Esposizioni per cassa
"Senior"
"Mezzanine"
"Junior"
Esposizioni fuori bilancio
"Senior"
"Mezzanine"
"Junior"
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
finanziarie
fair value
option
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti
Totale
31-dic-09
Totale
31-dic-08
-
-
-
-
-
-
3.113
3.113
-
-
-
-
-
-
-
-
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di
sostegno creditizio
I titoli junior presenti nel portafoglio della banca si riferiscono unicamente a quelli rivenienti
dall’operazione di cartolarizzazione propria Sardegna N° 1. I titoli risultano attualmente interamente
svalutati. Ciò poiché i flussi di cassa delle attività sottostanti (crediti ipotecari “non performing”) non
saranno sufficienti al rimborso degli stessi titoli alla scadenza, in quanto destinati al pagamento del
credito concesso dal Banco per il rimborso dei titoli mezzanine.
C.1.7 Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società
veicolo
Società veicolo
Sardegna N° 1
Attività cartolarizzate (dato di fine
periodo)
DeterioIn bonis
rate
15.715
Incassi crediti
realizzati
nell’anno
DeterioIn
rate
bonis
3.916
Quota percentuale dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior
Mezzanine
Junior
Attività Attività in Attività Attività Attività Attività
deteriobonis
detein
deterio- in bonis
rate
riorate bonis
rate
-
-
100%
56%
44%
-
-
Il Banco svolge una attività di "servicer" destinata al recupero e alla gestione dei crediti ceduti alla
società veicolo, Sardegna N° 1 Limited. Il dato di fine periodo delle sofferenze cartolarizzate, come
risulta dal bilancio del veicolo, si attesta a 15,7 milioni di euro, mentre gli incassi realizzati nell'anno
ammontano a 3,9 milioni di euro. Si precisa che i titoli senior e mezzanine sono stati interamente rimborsati rispettivamente nel 2002 e 2003. I titoli junior, interamente sottoscritti dal Banco, giungeranno
a scadenza nel 2012 e, al 31 dicembre 2009 sono interamente svalutati, in quanto le attività sottostanti
risultano incapienti per il rimborso degli stessi, perché destinate al pagamento del debito sorto nei
confronti del Banco in quanto garante nel rimborso dei titoli mezzanine (v. quanto illustrato sopra tra le
informazioni di natura qualitativa).
Il contratto di service (mandato per l'incasso con obbligo di rendiconto) prevede un corrispettivo annuo
forfetario di 51,6 migliaia di euro oltre al rimborso delle spese debitamente giustificate.
198
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.2 Operazioni di cessione
C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate
Forme tecniche/
Portafoglio
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
A
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. O.I.C.R.
4. Finanziamenti
B. Strumenti derivati
TOTALE 31-dic-2009
di cui deteriorate
TOTALE 31-dic-2008
di cui deteriorate
B
Attività finanziarie
valutate al fair value
C
A
B
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
C
A
B
C
A
342.184
342.184
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
342.184
-
-
X
-
730.818
-
-
-
-
-
X
X
X
X
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
X
B
-
X
X
C
-
X
X
-
X
Crediti v/banche
A
-
X
X
-
X
B
-
X
X
-
X
C
-
X
X
-
X
Crediti v/clientela
A
X
X
B
-
C
-
X
X
2009
2008
-
342.184
342.184
730.818
730.818
-
-
-
-
-
-
-
X
-
X
-
X
-
342.184
-
X
X
X
Totale
X
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
730.818
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Legenda:
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine.
199
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Passività/Portafoglio attività
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie
detenute per
valutate al
la negoziafair value
zione
1. Debiti verso clientela
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
Totale al 31-dic-2009
Totale al 31-dic-2008
342.418
342.418
342.418
733.860
Attività
Attività
finanziarie
finanziarie
disponibili detenute sino
per la vendi- alla scadenza
ta
-
-
L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine.
200
-
Crediti
v/banche
Crediti
v/clientela
-
Totale
-
342.418
342.418
342.418
733.860
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
La banca svolge, in modo primario, attività di portafoglio in proprio, intesa come gestione del
proprio portafoglio titoli con criteri di economicità. Il portafoglio di proprietà, di norma, non
comprende derivati complessi o innovativi né titoli strutturati. L’attività di arbitraggio e
l’attività di negoziazione di breve periodo su strumenti derivati quotati assumono valenza marginale rispetto all’attività complessiva sul portafoglio in proprio. Il portafoglio di proprietà
viene gestito in funzione della esposizione al rischio di tasso derivante dalla struttura di asset/liability complessiva. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio, non legata a
finalità di riequilibrio della struttura di asset liability, si pone l’obiettivo di massimizzare il
profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio sia nella componente rischio di
tasso e di prezzo che nella componente rischio di credito della controparte.
La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di
tesoreria.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del
rischio di prezzo
Rischio di tasso d’interesse
La banca dispone di un sistema di controlli giornalieri adeguato agli standard di mercato. Il
rischio di tasso di interesse viene misurato e gestito con il sistema di Value at Risk (VaR) per la
valorizzazione del rischio di mercato, consentendo al Gruppo Bancario e alla banca di disporre
di un sistema di controlli giornalieri con le più avvertite esigenze di governo del rischio. Il VaR
rappresenta la stima della massima perdita potenziale, ottenuta mediante metodologie di natura probabilistica, che l'aggregato di riferimento può subire in un determinato orizzonte temporale (funzionale al grado di liquidità del portafoglio) con un prefissato livello di probabilità (coerente con il grado di avversione al rischio dell'Azienda). La metodologia adottata per il calcolo
del VaR appartiene alla classe dei modelli “varianza-covarianza” (che approssima bene il livello
di rischiosità degli aggregati oggetto di analisi poiché le operazioni con pay-off non lineare sono
una parte minimale del portafoglio rispetto al totale dello stesso) secondo i quali il rischio
complessivo si determina sulla base della sensibilità di ogni singola posizione alla variazione
dei fattori di mercato, delle volatilità dei rendimenti degli stessi, nonché sul loro grado di correlazione. A completare il novero delle metodologie atte a monitorare i rischi di mercato, si
aggiungono analisi di sensitivity basate su spostamenti paralleli, quindi di natura deterministica, delle curve dei tassi di mercato.
201
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Attualmente le rilevazioni giornaliere di Value at Risk si riferiscono a due distinti orizzonti temporali, in modo da soddisfare sia esigenze di tipo normativo che di tipo gestionale. Viene infatti
proposta un’analisi con un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza
pari al 99%, al fine di allineare il sistema alle richieste della Banca d’Italia (cfr. circolare n. 263
del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) laddove il modello venisse utilizzato per il
calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di mercato. A questa si affianca un’ulteriore
analisi con il medesimo intervallo di confidenza ma su un orizzonte temporale giornaliero al
fine, sia di monitorare giornalmente le dinamiche del rischio di mercato del portafoglio di proprietà della banca, sia di fornire un dataset coerente con le rilevazioni di profit and loss del
medesimo aggregato. Il modello viene utilizzato esclusivamente per fini gestionali interni e non
concorre al calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.
Il processo di controllo del rischio è accentrato, per tutte le società controllate, presso la Capogruppo e gestito dal Servizio Risk Management di Gruppo che si interfaccia con le referenti
funzioni allocate presso le singole banche. L’informativa periodica all’Alta Direzione, al Collegio
Sindacale e alle strutture funzionalmente interessate è garantita attraverso la distribuzione di
uno specifico set di reportistica giornaliera e mensile. A questo si affianca, altresì, una reportistica gestionale proveniente dalle strutture operative mediante applicativi di front office.
Rischio di prezzo
L’attività di monitoraggio e di controllo del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di
vigilanza viene effettuato giornalmente attraverso le analisi di Value-at-Risk (VaR) descritte nel
dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza”.
Nello specifico, per i titoli azionari la stima del rischio è effettuata riconducendo ciascuna posizione a uno specifico indice azionario globale o settoriale di riferimento, mentre per i fondi
comuni di investimento tale stima si basa sulla riconduzione della posizione a un set di fattori
di rischio esplicativi della strategia di gestione. Il rischio complessivo è successivamente determinato sulla base delle volatilità e delle correlazioni tra i diversi fattori di rischio.
Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente
l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di prezzo viene inoltre effettuato dalle strutture di front office con apposite
rilevazioni gestionali provenienti dall’applicativo di front office.
202
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
Sono esposte, di seguito, le rilevazioni VaR riferite agli orizzonti temporali precedentemente
indicati, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio tasso ed il rischio di
prezzo, alla data puntuale del 31 dicembre 2009.
3.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di tasso di interesse
modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
VaR
VaR
Orizzonte temporale: 10
Orizzonte temporale: 1 giorno
giorni
Intervallo di confidenza: 99%
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
VaR
VaR present
value
value
Present
value
Bot
Btp
Cct
Altri titoli di Stato
Obbligazioni
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
3.376
2.208
363.060
1.550
58.805
7.223
1
43
13
40
31
558
(77)
607
436.222
0,02%
1,93%
0,00%
2,55%
0,05%
0,00%
7,72%
0,14%
13
4
13
10
176
(24)
192
0,01%
0,61%
0,00%
0,81%
0,02%
0,00%
2,44%
0,04%
3.2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di prezzo
modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
VaR
VaR
Orizzonte temporale: 10
Orizzonte temporale: 1 giorno
giorni
Intervallo di confidenza: 99%
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
VaR
VaR present
value
value
Present
value
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
7.977
7.977
887
887
11,13%
0,00%
7,72%
11,13%
281
281
3,52%
0,00%
0,00%
3,52%
Si riportano di seguito i dati puntuali del valore del portafoglio di negoziazione a fronte di uno
shift parallelo di +/- 100 b.p. (analisi di sensitività).
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
(3.084)
3.056
2008
(4.188)
4.106
203
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - portafoglio bancario
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso
di interesse e del rischio di prezzo
RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE
Il rischio di tasso di interesse si riferisce al potenziale impatto che variazioni inattese nei tassi
di mercato determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto della Banca. Tale
rischio si manifesta tipicamente sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario.
L’esposizione al rischio di tasso di interesse può essere a sua volta declinata in:
 rischio di reddito,
 rischio di investimento.
Il rischio di reddito deriva dalla possibilità che una variazione inattesa nei tassi di interesse
produca una riduzione del margine di interesse, ossia del flusso netto degli interessi pagati e
ricevuti. Tale rischio viene misurato tramite modelli di Maturity Gap e dipende:
 dallo sfasamento nella struttura temporale degli impieghi e della raccolta, nel caso in cui le
attività e le passività siano remunerate a tasso fisso fino alla scadenza finale;
 dalla mancata corrispondenza dei periodi di revisione delle condizioni di tasso, nel caso di
attività e passività a tasso variabile.
L’asincronia delle scadenze di cui sopra espone il Gruppo a:
 rischio di rifinanziamento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza
(periodo di ridefinizione del tasso) delle passività è inferiore a quella delle attività. In tal caso la banca è esposta ad eventuali aumenti dei tassi di interesse (banca Liability Sensitive);
 rischio di reinvestimento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza
(periodo di ridefinizione del tasso) delle attività è inferiore a quella delle passività. In tal caso la banca subirà un peggioramento del proprio margine di interesse nel caso di riduzione
dei tassi di interesse (banca Asset Sensitive).
Il rischio di investimento è il rischio di subire variazioni negative nei valori di tutte le attività, passività e strumenti fuori bilancio detenuti dalla banca, in seguito a mutamenti nei tassi di
interesse, con un conseguente impatto destabilizzante sull’equilibrio patrimoniale. Tale rischio
è misurato mediante le tecniche di Duration Gap e Sensitivity Analysis.
Sono identificate le seguenti tipologie di rischio di tasso d’interesse:
 Repricing Risk: rischio legato alle differenze nelle scadenze (tasso fisso) e nelle date di riprezzamento (tasso variabile) dell’operatività in portafoglio;
 Yield Curve Risk: rischio legato a cambiamenti nella pendenza e nella forma della yield curve;
 Refixing Risk: rischio legato al timing di revisione dei parametri di mercato, per le posizioni
a tasso variabile. Più specificamente, è il rischio che la dinamica di crescita dei tassi sia più
accentuata nei periodi di refixing delle passività rispetto ai periodi di refixing delle attività;
 Basis Risk: rischio determinato dalla non perfetta correlazione esistente tra i parametri
d’indicizzazione di impieghi e raccolta, ovvero dall’eventualità che intervengano variazioni
sfavorevoli nell’inclinazione della curva;
 Optionality Risk: rischio legato a opzioni “esplicite” o “implicite” nelle attività o passività del
Banking Book (ad esempio, cap/floor/collar,opzioni di prepayment dei mutui, ecc.)
204
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Il Gruppo Bper monitora sia a livello consolidato che di singola Legal Entity l’impatto che variazioni inattese dei tassi di interesse di mercato possono avere sulle posizioni del portafoglio
bancario secondo la prospettiva degli utili correnti (sensitività del margine di interesse) e del
valore economico del patrimonio.
1. Prospettiva degli utili correnti: la prospettiva degli utili correnti ha come finalità quella di
valutare il rischio di interesse sulla base della sensibilità del margine di interesse alle variazioni dei tassi su di un orizzonte temporale definito. Variazioni negative del margine impattano sulla potenziale stabilità finanziaria di una banca attraverso l’indebolimento
dell’adeguatezza patrimoniale. La variazione del margine di interesse dipende dal rischio di
tasso nelle sue diverse accezioni.
2. Prospettiva del valore economico: variazioni dei tassi di interesse possono impattare sul
valore economico dell’attivo e del passivo della banca. Il valore economico di una banca è
rappresentato dal valore attuale dei cash flows attesi, definito come somma algebrica del
valore attuale dei cash flows attesi dell’attivo, del passivo e delle posizioni in derivati. A differenza della prospettiva degli utili correnti, la prospettiva del valore economico identifica il
rischio generato dal repricing o maturity gap su un orizzonte temporale di lungo periodo.
Gli obiettivi da perseguire per sostenere un corretto processo di governo del rischio di tasso di
interesse sono:
 Ridurre gli effetti negativi della volatilità del margine di interesse (prospettiva degli
Utili Correnti). La stabilità del margine di interesse è influenzata principalmente dal Yield
Curve Risk, Repricing Risk, Basis Risk e Optionality Risk;
 immunizzare il valore economico, inteso come sommatoria dei Present Value dei cash
flow attesi, generati da entrambi i lati del Bilancio. La prospettiva del Valore Economico, a
differenza di quella degli Utili Correnti, si pone in un’ottica di medio/lungo termine ed è legata principalmente al Repricing Risk;
 assicurare il rispetto dei requisiti organizzativi previsti in materia da parte degli organismi
di vigilanza nazionali e internazionali.
Il modello di governance del rischio tasso del Gruppo si fonda sui seguenti principi:
 rispetto del modello attualmente adottato in BPER in tema di autonomia e coordinamento
delle politiche commerciali e creditizie delle società del Gruppo,
 attribuzione alla Capogruppo delle prerogative di direzione e coordinamento per assicurare
coerenza alla complessiva gestione del rischio di tasso e per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa,
 separazione tra i processi di gestione e di controllo del rischio di tasso,
Nel modello di gestione del rischio tasso di interesse adottato a livello di Gruppo è rilevante la
centralità delle seguenti misure di rischio:
 Sensitivity del Margine di Interesse,
 Sensitivity del Valore Economico.
L’analisi di sensitivity del margine di interesse permette di catturare la sensibilità del margine
a variazioni dei tassi di interesse a fronte di shock paralleli e non.
ll Gruppo BPER calcola la sensitivity del margine di interesse attraverso un approccio a tassi e
volumi costanti. Secondo tale modello non vengono elaborate ipotesi di evoluzione dei volumi
205
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
nel tempo e le poste in scadenza vengono reinvestite con l’ipotesi di volumi, tassi e scadenze
costanti.
Gli shock considerati sono:
 Shock parallelo pari a +/- 200 bps;
 Shock parallelo pari a +/- 100 bps.
L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity.
Nel calcolo di tale indicatore le poste a vista con clientela sono modellizzate sulla base di un
modello econometrico che, riconducendo la raccolta (gli impieghi) a vista ad un portafoglio di
passività (attività) con un individuato profilo di repricing effettivo, giunge ad identificare un
portafoglio di replica delle stesse.
L’analisi di Sensitivity del Valore Economico consente di valutare l’impatto sul valore del patrimonio netto per spostamenti (shock) della curva dei rendimenti paralleli e non. Tale variazione è calcolata scontando tutti i flussi di cassa secondo due diverse curve dei rendimenti:
quella corrente alla data di analisi e quella oggetto di shock e confrontando i due valori.
ΔVA  VA Curva1   VA  Curva2  .
Gli shock considerati sono:
 Shock parallelo pari a +/- 200 bps
 Shock parallelo pari a +/- 100 bps
L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity.
Alle misure di rischio sopra menzionate si aggiunge la stima del capitale assorbito a fronte del
rischio tasso di interesse.
Ai fini della stima del capitale assorbito, la metodologia applicata è quella della sensitività
analysis, in modo coerente con quanto previsto dalla Vigilanza con la Metodologia Standard,
secondo cui il capitale assorbito a fronte del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è pari alla variazione di valore economico aziendale (definito come valore attuale dei flussi
di cassa) in seguito ad uno shock dei tassi di 200 basis points.
RISCHIO DI PREZZO
Tale portafoglio comprende essenzialmente l’operatività in titoli azionari, i fondi comuni di
investimento e le SICAV classificati in bilancio come disponibili per la vendita o in regime di
fair value option. Il monitoraggio del suddetto portafoglio avviene attraverso la metodologia del
Value at Risk presentata nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio
di negoziazione di vigilanza” e con le specifiche sottolineate nella sezione “Rischio di prezzo –
portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR.
206
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B. Attività di copertura del fair value
Come riportato precedentemente, la banca pone in essere operazioni di copertura gestionale
da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto
dalla normativa sulla fair value option.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
La banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow.
D. Attività di copertura di investimenti esteri
La banca non pone in essere operazioni di copertura di investimenti esteri.
Informazioni di natura quantitativa
2. Portafoglio bancario – Rischio di prezzo
modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
Present value
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
86.283
12.192
98.475
6.791
584
(28)
7.348
7,87%
4,79%
7,46%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
2.148
185
(9)
2.324
2,49%
1,51%
2,36%
Si riportano di seguito i dati puntuali di reporting gestionale relativi al delta margine di interesse del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point.
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
18.445
(16.504)
2008
11.880
(9.061)
Si riportano, inoltre, i dati puntuali di reporting gestionale relativi alla variazione di valore del
banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point (analisi di sensitività).
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
(2.457)
11.971
2008
31.094
(25.475)
207
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
La banca è esposta al rischio di cambio, sia in seguito all’operatività tradizionale di raccolta e
di impiego, sia in seguito a una specifica, seppur marginale, attività di negoziazione. Il Servizio
Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio di cambio della Banca attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di cambio viene effettuato, attualmente, dalle strutture di front office mediante la
produzione di apposita reportistica gestionale proveniente dagli applicativi.
Il portafoglio titoli di proprietà dalla Banca non comprende di norma posizioni con rischio di
cambio aperto. A fine esercizio la Banca nell’ambito del portafoglio di investimento non deteneva posizioni in valuta con rischio di cambio aperto.
Le restanti poste dell’attivo e del passivo non sono esposte al rischio di cambio.
Gli indirizzi strategici della Banca, infatti, prevedono l’immunizzazione del Rischio di Cambio.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
La banca, ove necessario, per supportare l’operatività della clientela pone in essere operazioni
di copertura gestionale del rischio di cambio utilizzando strumenti plain vanilla.
208
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Voci
Dollari
USA
A. Attività finanziarie
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche
A.4 Finanziamenti a clientela
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Totale attività
Totale passività
Sbilancio (+/-)
Sterline
Yen
Valute
Dollari
canadesi
Franchi
svizzeri
Altre
valute
30.055
9
22
5.043
24.981
461
14.796
4.165
10.631
255
487
4
483
238
761
761
6
2.388
1.413
975
7
1.464
1.464
-
242
242
33
284
284
-
3.815
301
3.514
338
135
4
131
1
954
26
926
2
125
1.247
1.247
1
-
-
-
-
-
-
13.343
26.962
43.859
42.013
1.846
3.446
2.617
4.171
3.384
787
11.769
12.695
14.164
14.159
5
602
190
877
474
403
187
4.722
4.340
4.858
(518)
3.127
1.812
4.206
3.060
1.146
Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 (in migliaia di euro) inerenti il VaR
del rischio di cambio gravante sulla banca per gli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno.
2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
122
38
209
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
2.4 Gli strumenti derivati
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1. Titoli di debito e tassi d’interesse
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale
Valori medi
Totale 31-dic-09
Over the
Controparti
counter
Centrali
88.339
5.128
61.646
21.565
4.591
4.591
79.118
79.118
172.048
216.007
210
-
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
Counter
Centrali
82.189
5.197
44.338
32.654
4.508
4.500
8
135.567
135.567
222.264
300.224
89
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.2 Altri derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1. Titoli di debito e tassi d’interesse
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale
Valori medi
Totale 31-dic-09
Over the
Controparti
counter
Centrali
172.016
172.016
1.346
1.346
173.362
172.766
211
-
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
counter
Centrali
172.401
172.401
172.401
210.762
-
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
Fair value positivo
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
2.562
3.676
414
387
1.529
1.071
619
2.218
8.618
-
4.982
-
672
7.946
11.180
-
4.982
8.658
-
212
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Attività sottostanti/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
Fair value negativo
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
1.855
3.871
1
2
1.170
889
684
2.980
167
214
167
214
2.022
4.085
-
213
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
41.480
163
1.140
344
15.781
24
15
-
-
30.970
1.368
61
344
108
-
-
-
4.542
407
363
-
-
49
6
4
-
-
-
39.082
315
267
382
31.618
191
290
316
-
8.230
88
82
81
14
-
-
-
-
-
-
-
-
214
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in
accordi di compensazione
Contratti rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
174
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
215
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
71.260
3.900
167
332
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
216
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
100.756
4.046
-
-
-
-
-
-
-
1.346
672
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
217
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
218
Fino a
1 anno
Oltre
1 anno
e fino a
5 anni
Oltre
5 anni
109.616
30.498
79.118
50.401
50.401
160.017
170.202
22.533
17.942
4.591
110.922
109.576
1.346
133.455
178.186
39.899
39.899
12.039
12.039
51.938
46.278
Totale
172.048
88.339
4.591
79.118
173.362
172.016
1.346
345.410
394.666
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Imprese
non
finanziarie
Società di
assicurazione
Altri
soggetti
1) Accordi bilaterali derivati finanziari
− fair value positivo
-
-
4.718
-
-
-
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
505
-
-
-
-
− rischio di controparte netto
-
-
5.223
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
− rischio di controparte netto
-
-
-
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
− rischio di controparte netto
-
-
-
-
-
-
-
2) Accordi bilaterali derivati creditizi
3) Accordi “cross product”
219
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
SEZIONE 3 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Nel mese di Ottobre 2008 il Consiglio d'amministrazione ha approvato la Policy del Gruppo
BPER per la gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari (Liquidity Policy
Handbook), nonché il piano che definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency Plan).
1. LIQUIDITY POLICY HANDBOOK
Il documento definisce la policy adottata dal Gruppo BPER per un’efficiente gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari attraverso la formalizzazione:
• del modello di governance, in termini di soggetti coinvolti nel processo di gestione della
liquidità e nel processo di monitoraggio e gestione del rischio ad essa connesso, con relativi
ruoli e responsabilità;
• dei processi e delle metriche volte al monitoraggio del rischio di liquidità, distinguendo tra
rischio di liquidità a breve termine (liquidità operativa) e rischio di liquidità a medio/lungo
termine (liquidità strutturale);
• dei limiti volti al contenimento del rischio di liquidità.
• del modello di stress test adottato per valutare l’esposizione al rischio di liquidità in scenari
estremi;
• del processo di fund planning, finalizzato all’ottimizzazione della gestione della liquidità
strutturale.
Il rischio di liquidità si manifesta tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni
di pagamento, e può assumere forme diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk.
Per funding liquidity risk si intende il rischio che la banca non sia in grado di far fronte in
modo efficiente alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, e alle
esigenze di collateral, senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la situazione finanziaria
della banca stessa.
Con market liquidity risk si intende invece il rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso.
Le due forme di rischio di liquidità sono spesso fortemente correlate, e possono manifestarsi a
fronte dei medesimi fattori scatenanti. Solitamente il market liquidity risk viene ascritto tra i
rischi di mercato (rischio di prezzo), pertanto i processi e i regolamenti volti a misurare, con-
220
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
trollare e mitigare il rischio di liquidità si focalizzano sull’aspetto del funding risk, in linea peraltro con quanto indicato anche in ambito regolamentare1.
Nel contesto del funding risk si distingue tra:
 mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle
attività e passività della banca per via della trasformazione delle scadenze operata dagli intermediari finanziari, tale per cui il profilo dei flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali);
 contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla
banca; in altri termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a breve e brevissimo termine.
Le fonti di rischio di liquidità possono invece essere distinte in due macrocategorie:
1. endogene: fonti che originano da eventi negativi specifici del Gruppo e che comportano
una perdita di fiducia nei confronti di questo da parte del mercato.
Tra gli eventi negativi specifici della banca, la principale fonte di rischio è rappresentata dal
declassamento del rating o altro evento riconducibile ad una perdita di fiducia nella banca da
parte del mercato. Il downgrade può infatti risolversi in un ridotto accesso al mercato della
raccolta unsecured (ad es. commercial paper) da parte degli investitori istituzionali, in una
riduzione o cancellazione delle linee di credito interbancarie o anche in un ritiro dei depositi da
parte della clientela retail.
Il downgrade o la percezione diffusa nel mercato di un deterioramento della solidità della banca (che può nascere dalla manifestazione di altri rischi, come la presenza di forti perdite nel
trading book o nel portafoglio crediti), può portare inoltre ad un aumento del fabbisogno di
liquidità, ad esempio per la richiesta di accrescere le marginazioni e le garanzie dovute, oppure
per la necessità di finanziare asset che non possono più essere venduti o convertiti in titoli via
cartolarizzazioni.
2. esogene: fonti che originano da eventi negativi causati da shock di mercato non direttamente controllabili da parte del Gruppo; queste fonti di rischio dipendono direttamente
dalla capacità del mercato di allocare le risorse disponibili a fronte di diversi scenari.
Nelle fonti esogene si possono ricomprendere quegli eventi sistemici quali crisi politiche, finanziarie, eventi catastrofici, etc. che determinano una situazione di crisi di liquidità sul mercato.
Il modello di Gestione del Rischio di Liquidità del Gruppo BPER si pone i seguenti obiettivi:
 consentire al Gruppo di essere solvibile sia in condizioni di normale corso degli affari, che in
condizioni di crisi;
 recepire le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza e, al tempo stesso, tener conto delle proprie
specificità operative;
1
Banca d’Italia, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, Titolo III, Allegato D, circ.263 del 27 dicembre 2006.
221
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
 assicurare un livello di liquidità tale da consentire al Gruppo di far fronte ai propri impegni
contrattuali in ogni momento, ottimizzando altresì il costo del Funding in relazione alle condizioni di mercato in corso e prospettiche.
Il modello di governance del Gruppo Bper è basato sulla gestione accentrata della liquidità e
del rischio ad essa connesso.
In particolare la Capogruppo BPER:
 è responsabile della policy di liquidità,
 gestisce la liquidità sia a breve termine che a medio/lungo termine,
 definisce e gestisce il funding plan,
 monitora e gestisce il rischio di liquidità,
per tutte le Banche e Società del Gruppo rientranti nel perimetro della Policy.
Il modello di governance di cui sopra si fonda inoltre sui seguenti principi:
 separazione tra i processi di gestione della liquidità (Liquidity Management) ed i processi di
controllo del rischio di liquidità (Liquidity Risk Controlling);
 sviluppo dei processi di gestione e di controllo del rischio di liquidità coerentemente con la
struttura gerarchica del Gruppo e mediante il modello di governo formalizzato nella Policy:
 condivisione delle decisioni e chiarezza delle responsabilità tra organi direttivi, di controllo
ed operativi;
 conformità dei processi di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità con le indicazioni
della vigilanza prudenziale.
Il Liquidity Policy Handbook e le relative revisioni sono approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo previo esame del Comitato Rischi di Gruppo. Essa è successivamente
recepita dal Consiglio di Amministrazione di ciascuna società del Gruppo rientrante nel perimetro di riferimento.
Il perseguimento di tali obiettivi è caratterizzato dai seguenti aspetti:
a) separazione delle responsabilità e dei ruoli tra gli organi aziendali con funzioni di gestione della liquidità e gli organi aziendali con funzioni di monitoraggio del rischio di liquidità;
b) misurazione dell’esposizione al rischio di liquidità secondo il Liquidity Risk Mismatch
Model, che si basa sui seguenti elementi fondanti:
- la Policy di Liquidità e le metriche volte al monitoraggio ed alla gestione del rischio di
liquidità sono differenziate per liquidità a breve termine e liquidità a medio / lungo
termine. In particolare:
o la gestione del rischio di liquidità di breve termine (operativa) ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte
temporale da 1 giorno a 1 anno, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi;
o la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia
degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale oltre l’anno ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di
222
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista;
- le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità a breve termine prevedono:
o il calcolo del mismatch di liquidità considerando le attività prontamente liquidabili costituite sia dal portafoglio titoli eligible e marketable, sia da eventuali riserve detenute
sotto forma di circolante bancario;
o che l’attivo meno il passivo in scadenza sulle varie fasce temporali debba essere
all’interno di un limite cumulato espresso in valore assoluto; il controllo viene effettuato con cadenza giornaliera ai fini interni gestionali e settimanale secondo le metodologie proposte dall’Autorità di Vigilanza.
- le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità strutturale prevedono il calcolo
del mismatching di liquidità che si traduce gestionalmente nel calcolo di gap ratios tra attività e passività sulle fasce temporali superiori ad un anno;
- l’utilizzo di modelli statistico/quantitativi comportamentali per il trattamento delle poste senza scadenza contrattuale o caratterizzate da elementi opzionali;
- la produzione di stress test periodici che, sulla base di scenari di shock endogeni ed
esogeni, producono indicatori di rischio deterministici e/o probabilistici;
c) definizione del Contingency Plan di Gruppo volto a definire la Liquidity Policy in uno scenario di crisi determinato da fattori endogeni e/o esogeni.
2. LIQUIDITY CONTINGENCY PLAN DI GRUPPO
Il documento formalizza i processi di gestione della liquidità in scenari di stress o crisi. Infatti,
gli organi aziendali deputati al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità devono
essere in grado di condurre tali attività sia in condizioni di normale corso degli affari che in
condizioni di stress e/o di crisi di liquidità caratterizzate da bassa probabilità di accadimento e
da impatto elevato.
Il modello di governance del Gruppo BPER, definito nel Liquidity Policy Handbook, prevede una
gestione accentrata della liquidità. In considerazione di ciò la Capogruppo Bper, entità cui
compete il ruolo di prestatore di ultima istanza di tutte le controllate del Gruppo, si fa garante
della solvibilità delle stesse sia a breve, che a medio lungo termine ed è responsabile
dell’attivazione del Liquidity Contingency Plan qualunque sia la società/banca del Gruppo in cui
si manifesti la crisi di liquidità.
Obiettivo del Liquidity Contingency Plan è di salvaguardare il patrimonio della banca durante le
fasi iniziali di uno stato di stress di liquidità e garantire la continuità del Gruppo nel caso di
gravi e/o prolungate crisi di liquidità attraverso:
 la definizione di un processo di identificazione e monitoraggio degli indicatori di rischio che
precedono il manifestarsi e caratterizzano l’evolversi di una crisi di liquidità;
 l’individuazione ex ante di un sistema di interventi predefiniti ma flessibili, da attivare nei
primi stadi di evoluzione di una crisi;
 la definizione di ruoli e responsabilità degli organi aziendali nel processo di attivazione del
Contingency Plan di Gruppo;
223
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
 l’individuazione di fonti normative interne atte a legittimare l’operato del management del
Gruppo BPER che, in condizioni di crisi, deve essere abilitato/delegato a modificare in modo
tempestivo ed a volte radicale, la struttura dell’attivo e del passivo di bilancio.
Uno stato di crisi di liquidità è definito come una situazione di difficoltà o incapacità del Gruppo
di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare
strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all’ordinaria amministrazione.
Le crisi di liquidità possono essere ricondotte a due macrocategorie:
 crisi di liquidità sistemiche (Event Driven) generate da crisi di mercato, politiche, macroeconomiche,
 crisi di liquidità specifiche (Bank Specific) limitate al gruppo o ad una o più società/banche appartenenti a questo.
In considerazione delle tipologie di crisi di liquidità e della loro entità possono essere individuati tre scenari operativi di riferimento:
 Scenario di Normale Corso degli Affari,
 Stato di Stress,
 Stato di Crisi.
In considerazione dello scenario operativo di riferimento si definirà il processo di gestione
dello stesso in termini di funzioni coinvolte e azioni da intraprendere.
L’individuazione dello scenario operativo in cui si trova il Gruppo avviene attraverso procedure
di monitoraggio del sistema di segnali di allarme (early warnings) costituito da un insieme di
indicatori che consentono la rilevazione di tale scenario in considerazione dei livelli progressivi
di stress/crisi legati ad uno o più drivers.
In considerazione del livello di stress/crisi rilevato saranno attivate procedure di monitoraggio
e/o comunicazione propedeutiche all’attivazione delle procedure deputate alla gestione dello
stato di stress e dello stato di crisi.
Il Liquidity Contingency Plan viene aggiornato con frequenza annuale e le sue revisioni sono
oggetto di approvazione da parte dei CdA della Capogruppo e delle controllate.
224
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: EURO
Voci/ Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate
Da
oltre
1 giorno
a
7 giorni
A
vista
Da
oltre
15 giorni
a
1 mese
Da
oltre
7 giorni
a
15 giorni
Da
oltre
1 mese
fino a
3 mesi
Da
oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da
oltre
6 mesi
fino a
1 anno
Da
oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
2.839.001
2.839.001
555.255
2.283.746
7.519.776
33.307
33.307
33.307
330.573
199.680
199.680
112.015
87.665
190.679
425.205
425.205
210.107
215.098
85.304
667.681
2.000
665.681
441.474
224.207
371.284
590.443
590.443
327.542
262.901
191.744
457.835
3.412
34.003
420.420
130
420.290
258.644
2.458.040
359.477
36.176
2.062.387
14.400
2.047.987
981.998
2.632.154
2.153
5.969
2.624.032
2.624.032
5.020
172.311
12.238
160.073
160.073
-
7.375.250
31.497
7.343.753
35.870
108.656
13.196
317.377
50.890
139.789
46.196
39.108
327.895
43.389
33
33
180.095
11.616
120
120
258.524
-
981.998
-
5.020
-
-
-
4.407
18.109
634
1.328
4.656
236
39.282
27.545
743
200
674
1.237
13.790
-
5.063
3.052
-
9.877
1.337
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
419
383.121
-
-
-
2
-
4.370
-
684
-
25.027
-
313.826
-
-
231.747
683
1.525
2.534
10.383
15.226
66.676
122.293
62.686
-
225
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Da oltre
6 mesi
fino a
1 anno
Da oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre
7 giorni
a 15 giorni
Da oltre
1 mese
fino a
3 mesi
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate
4.246
4.246
4.004
242
10.140
10.140
10.140
-
97
97
97
-
5.392
5.392
5.392
4.165
4.165
4.165
-
5.200
5.200
5.200
26
26
26
-
13.230
13.230
106
13.124
424
424
424
-
1.811
1.811
886
925
31
31
31
-
46
46
46
9
9
9
-
-
19
19
-
-
-
248
851
734
236
4.651
11.954
19.266
209
763
696
696
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A
vista
Voci/ Scaglioni temporali
Da oltre
1 giorno
a 7 giorni
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Dollaro USA
226
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Da oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
1.637
1.637
1.637
-
298
298
298
3
3
3
-
2.399
2.399
2.399
-
154
154
154
-
-
-
39
39
-
-
-
179
71
1.497
-
-
17.454
21.965
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
227
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
-
Da oltre
7 giorni
a 15 giorni
3.369
3.369
3.366
3
3.888
3.888
4
3.884
-
Da oltre
1 giorno
a 7 giorni
Da oltre
6 mesi
fino a
1 anno
C.5 Garanzie finanziarie Rilasciate
Da oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
A
vista
Voci/ Scaglioni temporali
Da oltre
1 mese
fino a
3 mesi
3. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Altre valute
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
SEZIONE 4 - RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla
disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano
in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel
rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di
reputazione.
La strategia generale di governo del rischio operativo ad oggi perseguita dal Banco di Sardegna, in linea con il Gruppo, è orientata alle seguenti attività:
- classificazione delle attività della banca nelle linee di business (Business Line) regolamentari, a supporto del processo di raccolta dei dati di perdita operativa;
- rilevazione e corretta interpretazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi che
possono arrecare danni economici alla Banca e disservizi alla clientela;
- periodica gestione di un sistema di reporting sui rischi operativi sintetico destinato all’Alta
Direzione (“Capital Adequacy e Risk Book”) e analitico per il coordinamento ed il monitoraggio degli eventi segnalati dalla banca;
- utilizzo dei dati relativi agli eventi di perdita per l’identificazione dei processi e delle procedure critiche e valutazione, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, di opportune
azioni correttive al fine di incrementare l’efficienza operativa e la qualità del servizio al cliente.
L’attività di rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi si fonda sul processo
di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita normativa interna di Gruppo. Tale
processo è supportato da un’apposita procedura informatica volta a garantire l’integrità e la
conservazione dei dati.
Il processo Loss Data Collection prevede la rilevazione di informazioni inerenti, oltre all’entità
della perdita subita ed all’eventuale relativo recupero, anche ai tempi ed alle modalità di manifestazione del fenomeno rischioso, all’identificazione della tipologia di evento generato (Event
Type) e della linea di business (Business Line) nell’ambito della quale l’evento ha avuto manifestazione. Mediante l’analisi di tali informazioni vengono individuate potenziali aree critiche e
valutate, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, l’opportunità di stimolare le strutture organizzative interessate alla definizione di azioni correttive.
L’adesione al consorzio DIPO1 consente inoltre di ottenere flussi di ritorno delle perdite operative segnalate dalle altre banche italiane aderenti. La banca utilizza attualmente tali flussi per
analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato dal sistema, sia in termini di frequenza
1
Database Italiano Perdite Operative a cui il Banco di Sardegna partecipa dal 2003 attraverso l’adesione a livello di Gruppo. L’Osservatorio
DIPO è un’iniziativa lanciata per supportare lo sviluppo dell’Operational Risk Management e per creare una metodologia di raccolta e di
scambio di informazioni sulle perdite operative sperimentate dagli aderenti.
228
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
di accadimento (Frequency) e impatto di perdita (Severity) sia degli attributi regolamentari
(Event Type, Business Line). Tali analisi rafforzano specifiche valutazioni a supporto
dell’opportunità di intervenire sui processi di rilevazione degli eventi di perdita operativa.
La reportistica periodica destinata all’Alta Direzione evidenzia:
- rappresentazione dell’evoluzione del requisito patrimoniale calcolato secondo metodologia
BIA;
- analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type
e Business Line.
La Banca inoltre gestisce periodicamente un sistema di reporting analitico, volta a rappresentare:
- analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type
e Business Line;
- analisi di posizionamento della Banca rispetto a quanto segnalato al consorzio DIPO dalle
altre banche italiane aderenti.
Attualmente il metodo adottato dal Banco per la misurazione del capitale interno a fronte del
rischio operativo, in coerenza con l’approccio adottato dal Gruppo, è il metodo “Base” (Basic
Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il capitale interno è determinato applicando alla
media delle ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio
dell’indicatore rilevante, identificato nel Margine di Intermediazione, un coefficiente (α) pari al
15%, come prescritto dalla normativa prudenziale2.
Sono parte della gestione dei rischi operativi le linee di intervento nell’ambito del Business
Continuity Management. Esse sono orientate a mantenere ad un livello opportuno l'attenzione
sulla continuità operativa e ad evitare che l'impianto organizzativo, sviluppato per la continuità
dei processi critici aziendali, perda progressivamente di rilevanza. In tale contesto, a seguito
dei rilevanti cambiamenti intervenuti nella struttura organizzativa del Gruppo ed in particolare
della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è stato strutturato un progetto denominato “Piano
degli interventi a supporto dell’implementazione della continuità operativa aziendale” che si
propone di effettuare la rivisitazione della valutazione d’impatto su tutti i processi aziendali
(Business Impact Analysis) ed il relativo aggiornamento dell’intero impianto di continuità operativa su tutto il Gruppo (regole, scenari, misure d’emergenza, piani operativi ecc.).
Informazioni di natura quantitativa
Dall’analisi dei dati di perdita operativa derivanti dal processo Loss Data Collection si rileva,
rispetto all’anno precedente, un aumento della sensibilità della struttura aziendale
nell’identificazione degli eventi di rischio operativo che si è tradotto in un aumento delle segnalazioni effettuate ma di dimensione unitaria limitata. Inoltre l’attività di monitoraggio degli
eventi di perdita ha consentito di potere evidenziare la particolare distribuzione degli eventi
che si sono manifestati nel corso del 2009. Tali evidenze sono riportate di seguito.
2
Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo
5 – Parte Seconda – Sezione I.
229
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Perdite operative rilevate nell’esercizio 2009
Tipologia evento
Nr.
eventi
Rapine e frodi
Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro
Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi
Esecuzione, consegna e gestione dei processi
Totale
23
2
98
175
298
Perdita
effettiva lorda
529
1
8
52
590
In merito al presidio contro i rischi di revocatorie fallimentari e altre controversie legali si fa
rimando a quanto illustrato nella tavola sui “fondi rischi e oneri”, alla Sezione 12 della Nota
integrativa - Parte B del passivo.
230
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio netto aziendale si compone del capitale sociale, delle riserve a qualunque titolo
costituite, nonché dell’utile d’esercizio.
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
Importo
31-dic-09
Voci/Valori
1. Capitale
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre
- altre
4. Strumenti di capitale
5. (Azioni proprie)
6. Riserve da valutazione
− Attività finanziarie disponibili per la vendita
− Attività materiali
− Attività immateriali
− Copertura di investimenti esteri
− Copertura dei flussi finanziari
− Differenze di cambio
− Attività non correnti in via di dismissione
− Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
− Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio
netto
− Leggi speciali di rivalutazione
7. Utile (perdita) d’esercizio
Totale
Importo
31-dic-08
155.248
126.318
668.475
583.612
154.780
124.893
303.939
84.863
193.054
55.151
(11.615)
155.248
126.318
633.779
548.916
154.780
112.693
281.443
84.863
188.639
48.722
(9.601)
149.518
45.130
1.188.225
149.518
61.003
1.164.987
La tabella che precede riporta la composizione del patrimonio netto e le sue variazioni
nell’esercizio (v. anche il “Prospetto delle variazioni del patrimonio netto” e la Sezione 14 della
Parte B - Passivo della Nota Integrativa). Relativamente alle variazioni, queste sono riconducibili:
 al risultato dell’esercizio 2009 attestatosi a 45,1 milioni di euro;
 al riparto del risultato dell’esercizio 2008 (34,7 milioni sono stati allocati a riserve e 26,3
milioni sono stati distribuiti come dividendi);
 alla contabilizzazione, tra le riserve da valutazione, delle perdite attuariali (al netto della
fiscalità) riferite al trattamento di fine rapporto e ai fondi previdenziali in applicazione dello
IAS 19 per 2 milioni;
231
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio
 all’aumento della riserva da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita (6,4
milioni di euro) come effetto delle variazioni positive e negative di fair value sulle interessenze partecipative di minoranza classificate nella corrispondente voce patrimoniale.
Si ricorda inoltre, come già sopra segnalato, lo spostamento della riserva costituita con gli
utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti, peraltro negativa, dalla voce 160-Riserve alla
voce 130-Riserve da valutazione. Ciò in seguito all’aggiornamento da parte della Banca d’Italia
delle regole di compilazione dei bilanci bancari (circ. 262/2005 1° aggiornamento del 18 novembre 2009).
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Totale 31-dic-09
Riserva
Riserva
positiva
negativa
Attività/Valori
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
55.673
55.673
Totale 31-dic-08
Riserva
Riserva
positiva
negativa
522
522
48.935
48.935
213
213
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
1. Esistenze iniziali
2. Variazioni positive
2.1 Incrementi di fair value
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
da deterioramento
da realizzo
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Riduzioni di fair value
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive:
da realizzo
3.4 Altre variazioni
4. Rimanenze finali
232
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
-
48.722
8.472
8.386
86
2.043
468
-
-
-
-
1.125
450
55.151
-
-
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio
SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 – Patrimonio di vigilanza
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio costituisce il principale parametro di riferimento per la valutazione della solidità
della banca. Su di esso si basano i principali strumenti di vigilanza prudenziale, quali i requisiti
patrimoniali e le regole sulla concentrazione dei rischi. Gli elementi positivi che costituiscono il
Patrimonio di Vigilanza sono nella piena disponibilità della banca, in modo da poter essere
utilizzati senza limitazioni a fronte dei rischi assunti nello svolgimento dell’attività aziendale.
Al fine di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza dalla potenziale volatilità indotta
dall’applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), la normativa prevede l’utilizzo
di alcuni “filtri prudenziali”.
Il patrimonio di vigilanza si compone del patrimonio di base e del patrimonio supplementare,
ammesso nel limite massimo del patrimonio di base, al netto delle deduzioni. La normativa
prevede anche il patrimonio di terzo livello, utilizzabile solo a parziale copertura dei rischi di
mercato.
1. Patrimonio di base
Il patrimonio di base è composto da elementi positivi di qualità primaria, quali il capitale, i
sovrapprezzi di emissione, le riserve e la quota di utile destinata a riserve. Gli elementi negativi
sono l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali e i filtri prudenziali negativi. Al 31 dicembre
2009 il patrimonio di base ammonta a 960,7 milioni.
2. Patrimonio supplementare
Il patrimonio supplementare è pari a 166,5 milioni ed è costituito dalle riserve da valutazione
al netto dei filtri prudenziali e degli altri elementi negativi.
Le partecipazioni in banche e società finanziarie superiori al 10% del capitale partecipato sono
dedotte per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare.
Non risultano elementi deducibili dalla somma del Tier1 e del Tier2.
Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2009 ammonta a 1.127,2 milioni di euro.
3. Patrimonio di terzo livello
Il patrimonio di terzo livello non espone alcun valore in quanto il Banco non ha gli aggregati che
lo compongono: passività subordinate di 2° livello non ammesse nel patrimonio supplementare
e passività di terzo livello.
233
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio
B. Informazioni di natura quantitativa
Totale
31-dic-09
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
B. Filtri prudenziali del patrimonio base:
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D)
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
963.218
(1.982)
(1.982)
961.236
514
960.722
185.145
(18.123)
(18.123)
167.022
514
166.508
1.127.230
1.127.230
Totale
31-dic-08
939.467
(2.579)
(2.579)
936.888
514
936.374
178.531
(14.877)
(14.877)
163.654
514
163.140
1.099.514
1.099.514
2.2 – Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
In attuazione delle direttive emanate dalla Banca d’Italia con la circolare 263/2006 “Nuove
disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche”, il Banco, oltre al rispetto della adeguatezza patrimoniale individuale, rientra nell’ambito del più ampio processo di verifica consolidato
con il gruppo di appartenenza.
Il gruppo BPER, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul “rischio di credito e di controparte”
e “rischio di mercato”, adotta la metodologia standardizzata con l’utilizzo dei rating rilasciati
da ECAI per Stati, Intermediari Vigilati, Enti Pubblici e PMI, e i fattori di ponderazione previsti
dalla normativa per i restanti portafogli. Il rischio operativo è determinato con il “Metodo base
(Basic Indicator Approach - BIA)”.
Gli Organi Aziendali sono coinvolti e resi partecipi nell’attuazione delle norme, regolamenti e
procedure organizzative predisposte dalla Capogruppo BPER, che costituiscono il “Rendiconto
ICAAP” inviato periodicamente all’Organo di Vigilanza, così come previsto dal II pilastro del
Nuovo accordo sul Capitale (c.d. Basilea 2) in merito all’istituzione del Processo di Valutazione
dell’Adeguatezza Patrimoniale.
234
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio
C. Informazioni di natura quantitativa
Nella seguente tabella, la voce “altri elementi del calcolo” (B.5) include i requisiti patrimoniali
specifici e la riduzione del 25% per le banche appartenenti a gruppi.
Si informa che la Banca d’Italia, a fine anno 2009, ha disposto la riduzione di 2 punti percentuali dei requisiti patrimoniali specifici applicati al Banco fin dall’agosto del 2003.
Con il primo aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare Banca d’Italia 262/2005,
l’Autorità di Vigilanza ha stabilito che l’ammontare delle attività di rischio ponderate (voce C.1)
è determinato sempre come il prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali (voce B.6) e 12,5
(inverso del coefficiente minimo dell’8%). Di conseguenza, ai fini della comparabilità dei dati,
gli importi dell’anno a raffronto sono stati rideterminati.
Importi
non
ponderati
Categorie/Valori
31-dic-09
Importi
ponderati/
requisiti
31-dic-08
31-dic-09
31-dic-08
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
11.597.352
10.979.478
6.567.694
6.658.562
1. Metodologia standardizzata
11.597.352
10.979.478
6.567.694
6.658.562
2. Metodologia basata sui rating interni
-
-
-
-
2.1 Base
-
-
-
-
2.2 Avanzata
-
-
-
-
3. Cartolarizzazioni
-
-
-
-
525.415
532.685
B.2 Rischi di mercato
3.827
4.964
1. Metodologia standard
3.827
4.964
2. Modelli interni
-
-
3. Rischio di concentrazione
-
-
B.3 Rischio operativo
56.432
54.562
1. Metodo base
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
56.432
54.562
2. Metodo standardizzato
-
-
3. Metodo avanzato
-
-
B.4 Altri requisiti prudenziali
-
-
B.5 Altri elementi del calcolo
(15.065)
118.290
B.6 Totale requisiti prudenziali
570.609
710.501
7.132.613
8.881.263
13,47%
10,54%
15,80%
12,38%
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1
capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
235
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA
Con riferimento alle aggregazioni di rami d’azienda si segnala che in data 28 maggio 2009 è
stato firmato tra il Banco di Sardegna e la controllata Banca di Sassari, il contratto di cessione
al Banco di uno sportello della Banca di Sassari sito in Roma, via Tuscolana. L’operazione ha
avuto efficacia a partire dal 15 giugno 2009. L’operazione dal punto di vista contabile ha comportato l’iscrizione tra le attività immateriali, in qualità di avviamento, di un ammontare di 207
mila euro pari al costo dell’acquisizione. Peraltro si ricorda che in relazione alla data di acquisto i principi contabili internazionali consentono che la precisa allocazione del costo possa
essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Si segnala, inoltre, che nel corso dell’esercizio è stata rettificata una quota di avviamento riferita all’acquisto, dalla Banca di Sassari, di uno sportello bancario sito in Milano. Da una verifica
sui presupposti per tenere in carico l’attività è emersa la sussistenza di una percentuale molto
esigua dei rapporti attivi e passivi in essere alla data di acquisizione dello sportello. Il valore
dell’avviamento determinato, a suo tempo, in previsione dei futuri flussi di cassa riferiti a rapporti che ad oggi risultano in gran parte estinti ha fatto venire meno, pertanto, i presupposti
per il mantenimento in bilancio di detta attività.
236
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
L’informativa sulle parti correlate, già inclusa nei bilanci redatti secondo le precedenti disposizioni, ha reso necessaria, con il passaggio ai principi contabili internazionali, la ridefinizione
della nozione stessa di parte correlata. Il Banco, di concerto con la Capogruppo, ha provveduto
di conseguenza a delineare le linee guida atte a identificare le parti correlate nonché l’iter deliberativo, le modalità di rilevazione e i criteri di esposizione in bilancio delle operazioni poste in
essere con le stesse. La procedura organizzativa adottata, prevede tra l’altro che dette operazioni debbano rispettare criteri di correttezza sostanziale e procedurale.
Le operazioni aventi un significativo rilievo economico, nonché le attività atipiche, inusuali e
con le parti correlate, sono riservate all’approvazione del Consiglio di amministrazione.
L’informativa viene resa in conformità alle regole fissate dalla Consob e tenendo presente la
Guida per l’informazione al mercato predisposta da Forum ref. sull’informativa societaria.
In particolare, le operazioni nelle quali siano interessati coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso il Banco e/o presso altra società del Gruppo bancario
di appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e delle Istruzioni di Vigilanza per le Banche emanate dalla Banca d’Italia.
La delibera è assunta dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità e con il voto favorevole di
tutti i componenti il Collegio sindacale. Alla delibera così assunta non si dà esecuzione se non
dopo l’acquisizione dell’assenso della Capogruppo.
La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati dal Banco all’esponente bancario prima della nomina alla carica. Apposite
procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità dell’elenco
aggiornato dei nominativi degli esponenti delle società del Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società) ad essi collegati.
Il Consiglio di amministrazione riferisce al Collegio sindacale, con una relazione trimestrale,
sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale
effettuate dal Banco e dalle Società controllate; in particolare l’informativa è resa sulle operazioni in potenziale conflitto di interessi (art. 150 del TUF e art. 18, comma 6, dello Statuto sociale).
Si fa rimando, ai fini di una disamina più approfondita dell’argomento, a quanto illustrato nella
Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari inclusa nel presente bilancio.
237
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche
Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24, paragrafo 16. In
base all’attuale assetto organizzativo, il Banco ha individuato negli Amministratori, nei Sindaci e nel Direttore Generale, Vice Direttore Generale e Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, i “dirigenti con responsabilità strategiche“ ai sensi dello IAS 24.
In ottemperanza al Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), si riporta di seguito la tabella relativa ai compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche a
qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, anche da società controllate.
238
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
Compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali
e ai dirigenti con responsabilità strategiche.
DESCRIZIONE CARICA
COMPENSI
Scadenza
della
carica
(D)
Emolumenti
per la carica
nella società
che redige
il bilancio
Benefici
non
monetari
(E)
Bonus
e altri
incentivi
01/01 - 31/12
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
- 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 -
198.625
78.625
47.875
35.625
36.000
47.500
48.625
36.000
39.375
35.625
48.625
35.625
47.500
40.125
39.750
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
86.000
1
16.000
4
13.750
3
35.903 2/3
11.682 3/10
-
1.968
1.968
1.968
1.968
1.968
30.977
24.108
-
5/6
7
28.643
15.430
9
Note
Periodo per
cui è stata
ricoperta
la carica
Altri
compensi
(importi in unità di euro)
SOGGETTO
Nome e cognome
Carica ricoperta
Franco Antonio Farina
Ivano Spallanzani
Antonio Gregorio Capitta
Lucrezio Dalmasso
Pier Paolo Falco
Guido Leoni
Francesco Loi
Franco Lugli
Giommaria Pinna
Giovanni Pinna Parpaglia
Romolo Pisano
Gabriele Racugno
Riccardo Riccardi
Paolo Sestu
Francesco Sitzia
Presidente del C.d'A.
Vice presidente del C.d'A.
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Amministratore
Vittorio Pilloni
Antonio Cherchi
Ghi Giovanni
Pala Delfina
Profili Pier Paolo
Presidente del C.S.
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
01/01 - 31/12
"
"
"
"
- 2010 - 2010 - 2010 - 2010 - 2010 -
73.120
52.214
49.567
49.567
49.567
Raffaelina Denti
Carlo Piras
Nereo Vasconi
Sindaco supplente
Sindaco supplente
Sindaco supplente
01/01 - 31/12
"
"
- 2010 - 2010 - 2010 -
309
309
309
Natalino Oggiano
Direttore Generale
01/01 - 31/12
- 2011 -
-
4.071
-
722.320
11
-
3.280
-
487.580
11
Altri dirigenti con responsabilità strategiche
A
A
A
A
A
B
A
A
C
C
01/01 - 31/12
(A)
(B)
8
Membro del Comitato Esecutivo, per il cui incarico è previsto un compenso annuo di 10.000 euro.
Consigliere delegato al controllo e all’aggiornamento del Modello di organizzazione e di gestione per la prevenzione dei reati, per il cui
incarico ha percepito un compenso di 3.375 euro riferito ad una frazione dell’anno.
(C) Membri dell’Organismo di Vigilanza per la prevenzione dei reati di cui al D.Lgs. n. 231/05 (costituito nel corso del 2009) per il cui
incarico i consiglieri hanno percepito un compenso di euro 4.125.
(D) La scadenza della carica dei componenti del Consiglio d'Amministrazione e del Collegio Sindacale è fissata, per entrambi, alla data di
approvazione del bilancio d'esercizio 2009.
(E) I benefici non monetari si riferiscono principalmente ad una polizza di assicurazione contro gli infortuni.
(1) Compenso quale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Banca di Sassari S.p.A.
(2) Compenso quale Amministratore della Sardaleasing S.p.A.
(3) Compenso quale Amministratore della Tholos S.p.A.
(4) Compenso quale Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Numera S.p.A.
(5) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Numera S.p.A.
(6) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Tholos S.p.A.
(7) Compenso quale Presidente del Collegio Sindacale della Sardaleasing S.p.A.
(8) Compenso quale membro del Collegio Sindacale della Sardaleasing S.p.A.
(9) Compenso quale membro del Collegio Sindacale della Tholos S.p.A.
(10) Compenso per prestazione professionale.
(11) Retribuzione da lavoro dipendente.
239
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
La tabella che segue riporta le informazioni relative ai principali benefici corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” come sopra definiti, suddivisi in base alle diverse forme
retributive individuate dallo IAS 24, al paragrafo 16.
Compensi corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche”
(in migliaia di euro)
Importi
2009
Importi
2008
Benefici a breve termine (1)
2.630
2.499
Benefici successivi al rapporto di lavoro (2)
117
110
Altri benefici a lungo termine
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
Pagamenti in azioni
Altri compensi (3)
50
69
Totale
2.797
2.678
(1) La voce include i compensi corrisposti agli amministratori e ai componenti del Collegio Sindacale, nonché le retribuzioni
(compresi gli oneri sociali) degli altri dirigenti con contratto di lavoro dipendente.
(2) Contribuzione al fondo pensione aziendale e accantonamenti al TFR.
(3) La voce comprende gli altri benefici non monetari (fringe benefits e polizze assicurative) corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche.
240
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24 e, in generale, eventuali ulteriori informazioni sui rapporti con parti correlate, così come identificate dagli
IAS/IFRS.
In ottemperanza alla normativa della Consob in materia di informativa societaria (comunicazione DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si segnala che nel corso dell’esercizio non sono state
poste in essere operazioni di particolare rilevanza con parti correlate né operazioni atipiche e
/o inusuali.
Tutti i rapporti intercorsi con le parti correlate, così come definite dallo IAS 24, rientrano
nell’ambito dell’ordinaria operatività, sono state effettuate nel rispetto delle norme vigenti e
sono regolate alle condizioni di mercato.
Rapporti con parti correlate
(importi in migliaia di euro)
Attività
Controllante
Società controllate
Società sottoposte ad influenza notevole
Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità
strategiche
Altre parti correlate
Totali al 31 dicembre 2009
Totale al 31 dicembre 2008
1.809.579
1.250.803
1.092
Garanzie
rilasciate
29.918
66.489
11
10
Passività
109
897
83.340 162.166
3.144.923 192.992
2.409.028 224.471
Ricavi
Costi
23.783
38.555
39
5.365
8.988
25
297
14
2.987
3.484
69.783 65.875
48.627 120.831
23
3.069
17.470
27.263
Gli “altri Dirigenti con responsabilità strategiche” sono rappresentati dal Direttore Generale, dal Vice Direttore Generale e dal
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
Le “altre parti correlate” sono rappresentate dai Dirigenti con responsabilità strategiche della capogruppo, dalle entità soggette al controllo o all’influenza notevole degli Amministratori, dei Sindaci e degli altri “Dirigenti con responsabilità strategiche”,
della banca e della controllante, nonché dai soggetti che possono avere influenza notevole sui medesimi. Sono ivi inclusi anche
il Fondo Aggiuntivo Pensioni per i dipendenti del Banco di Sardegna, nonché la Fondazione Banco di Sardegna che detiene il
49% delle azioni della banca.
Percentuali di incidenza dei rapporti con parti correlate sui valori complessivi patrimoniali ed economici
15,7
10,9
-
Garanzie
rilasciate
0,3
7,6
-
0,7
27,3
21,4
1,4
1,7
2,0
Attività
Controllante
Società controllate
Società sottoposte ad influenza notevole
Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità
strategiche
Altre parti correlate
Totali al 31 dicembre 2009
Totale al 31 dicembre 2008
241
Passività
0,3
8,0
5,8
Ricavi
Costi
4,4
7,1
-
1,1
1,8
-
0,6
12,2
17,6
0,6
3,5
4,4
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
Nella tavola che segue si riportano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese
del gruppo e le società sottoposte ad influenza notevole, nonché le componenti economiche
relative ai rapporti intrattenuti con dette società.
Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relativi ai rapporti infragruppo
(importi in migliaia di euro)
Attività
A. Imprese del gruppo
1.1. Controllante
Banca popolare dell'Emilia
Romagna
1.2. Controllate dirette
Banca di Sassari
Sardaleasing
Numera
Tholos
1.3. Altre imprese del gruppo
Optima SGR
ABF Factoring
Banca Popolare di Ravenna
ABF Leasing
EM.RO.
Meliorbanca
Meliorfactor
BPER Services
Mutina
B. Imprese sottoposte ad
influenza notevole
Krene
3.074.022
1.809.579
Passività
Garanzie
rilasciate
41.360
66.489
-
Totale al 31.12.2009
Interessi
Commissioni
Attivi
Passivi
Attive
Passive
49.468
1.772
9.235
1.582
23.125
1.663
206
-
Altri
ricavi
costi
13.238 19.133
452
3.702
1.809.579
1.250.803
36.743
1.167.098
46.962
13.640
50
7.887
5.012
691
-
29.918
27.051
60
2.807
11.442
603
559
10.280
-
66.489
20
66.469
-
23.125
25.092
1.626
21.784
1.682
1.251
51
1
5
787
361
46
1.663
98
68
6
21
3
11
5
6
-
206
4.605
2.809
1.795
1
4.424
4.393
19
8
4
-
913
913
669
669
-
452
8.858
7.493
473
286
606
3.928
676
107
4
593
165
2.383
-
3.702
7.977
834
161
5.657
1.325
7.454
7.454
-
1.092
1.092
11
11
10
10
37
37
1
1
2
2
-
-
24
24
Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i
dividendi percepiti dalle società Banca di Sassari, Numera, Sardaleasing, Tholos, Optima e EM.RO.
Con riguardo alle esposizioni più rilevanti, per quanto attiene ai rapporti con la capogruppo, si
segnalano, fra le attività, depositi e conti correnti per 1.447 milioni (tra cui il deposito ROB per
160 milioni), PCT per 322 milioni e titoli di debito per 41 milioni.
Di rilievo, tra le società controllate, i finanziamenti concessi alla Sardaleasing per oltre 1.100
milioni di euro di cui 60 milioni subordinati. Permane l’accordo con la società per il collocamento del leasing presso gli sportelli della banca, per la cui attività vengono percepite commissioni attive in linea con le condizioni di mercato.
I rapporti con l’azionista rilevante, Fondazione Banco di Sardegna, che detiene il 49% delle
azioni ordinarie del Banco, rientrano nell’ordinaria operatività della banca e sono regolate a
condizioni di mercato. Al 31 dicembre 2009 detti rapporti sono rappresentati da debiti per
complessivi 145 milioni, di cui 110,6 milioni di pronti contro termine e 34,4 milioni di conti
correnti. Sul conto economico dell’esercizio sono stati contabilizzati interessi passivi sui pronti
contro termine e sui conti correnti per complessivi 2,7 milioni ed altri ricavi per 0,4 milioni.
Nell’ambito dei rapporti con il Fondo Aggiuntivo Pensioni dei dipendenti della banca si segnalano, principalmente, rapporti di conto corrente passivi per 3,4 milioni.
242
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
Per quanto attiene ai rapporti con gli esponenti aziendali, si ricorda che, in applicazione dello
specifico regime previsto dall’art.136 del D. Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 e successive modifiche e integrazioni (TUB), tutte le obbligazioni direttamente o indirettamente contratte con la
banca dagli Amministratori, dai Sindaci e dal Direttore Generale devono essere autorizzate dal
Consiglio di Amministrazione della società con il parere favorevole del Collegio Sindacale.
Le azioni della banca e delle sue controllate possedute dagli Amministratori, Sindaci, Direttore
Generale e dagli altri soggetti indicati all’art. 79 della Delibera Consob n. 11971 del 19991,
sono riportate nel prospetto seguente.
Partecipazioni detenute dai soggetti di cui all’art. 79 della Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio
1999
Cognome e nome
Società partecipata
Cherchi Antonio
Cherchi Antonio
Sitzia Francesco
Spallanzani Ivano
Leoni Guido
Capitta Antonio
Capitta Antonio
Loi Francesco
Profili Pier Paolo
Panti Lucio Domenico
Banco di Sardegna (risp.)
Banca di Sassari
Banco di Sardegna (risp.)
Banco di Sassari
Banca di Sassari
Banca di Sassari
Banca di Sassari
Banca di Sassari
Banca di Sassari
Banca di Sassari
Tanca Gianfranco
Banco di Sardegna (risp.)
Modalità
di
possesso
Titolo
di
possesso
Numero azioni
possedute
alla fine
dell'esercizio
precedente
Numero
azioni
acquistate
Numero
azioni
vendute
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Indiretto
Indiretto
Diretto
Diretto
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
Proprietà
1.000
1.500
500
1.040
5.250
273
236
314
213
16
-
-
1.000
1.500
500
1.040
5.250
273
236
314
213
16
Diretto
Proprietà
296
-
-
296
1
Numero azioni
possedute
alla fine
dell’esercizio
in corso
“Partecipazioni detenute, negli emittenti stessi e nelle società da questi controllate, dai componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dai dirigenti con responsabilità strategiche nonché dai coniugi non legalmente separati e dai figli minori, direttamente o per il tramite di società controllate, di società fiduciarie o per interposta persona, risultanti dal libro dei soci, dalle comunicazioni
ricevute e da altre informazioni acquisite dagli stessi componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai direttori generali e dirigenti
con responsabilità strategiche”.
243
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
La banca non ha effettuato nell’esercizio in corso, né negli esercizi precedenti, alcun accordo di
pagamento basato su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall’IFRS 2.
244
Bilancio d’Impresa – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore
PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE
L’informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale di riferimento
(IFRS 8) viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda comunque al cap.
4.7 - Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività della Relazione del Consiglio di Amministrazione, che fornisce alcuni cenni in merito agli aspetti reddituali della gestione della
banca per settore di attività.
245
Bilancio d’Impresa – Allegati
ALLEGATI
247
Bilancio d’Impresa – Allegati
Prospetto riepilogativo dei dati essenziali del bilancio della Capogruppo al 31.12.2008
Con riferimento all’articolo 2497-bis comma 4 del Codice Civile, come modificato dal D. Lgs. n.6 del 17 gennaio
2003 (riforma del diritto societario), forniamo un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio
approvato della Capogruppo:
Situazione patrimoniale
(in migliaia)
Voci dell’attivo
31/12/2008
Crediti verso banche e somme liquide
Crediti verso clientela
Attività finanziarie
Partecipazioni, Attività materiali ed immateriali
Attività fiscali e diverse
Totale
4.250.536
18.407.383
1.889.042
2.880.657
680.869
28.108.487
Voci del passivo
31/12/2008
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione e passività finanziarie
Passività diverse e fondi
Patrimonio netto
Totale
5.760.495
9.824.902
8.967.181
1.157.019
2.398.890
28.108.487
Conto economico
Voci
2008
Margine di interesse
Commissioni nette
Profitti (perdite) da operazioni finanziarie
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti ed altre att. Finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione di investimenti
Utile lordo dell’operatività corrente
Imposte sul reddito dell’esercizio
Utile netto d’esercizio
248
472.448
195.780
(11.198)
657.030
(115.011)
542.019
(340.749)
(65.455)
135.815
(65.213)
70.602
Bilancio d’Impresa – Allegati
PROSPETTO DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI DIVERSI
DALLA REVISIONE
Come previsto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti (Delibera CONSOB
11971/99 e successive modifiche ed integrazioni) si riporta, di seguito, la tabella illustrativa
dei compensi percepiti corrisposti nell'esercizio 2009 alla società Deloitte S.p.A., incaricata
della revisione contabile per gli esercizi 2007, 2008 e 2009 con delibera dell'assemblea dei soci
del 02/05/2007 e dalle società appartenenti alla rete della società di revisione.
(in migliaia di euro)
Soggetto che ha erogato
il servizio
Tipologia di servizi
Revisione contabile
Servizi di attestazione
Servizi di consulenza fiscale
Altri servizi:
- Agreed Upon Procedures
- Supporto metodologico in applicazione
Direttiva MiFid
- Altri servizi professionali
Totale
Destinatario
Deloitte & Touche S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Deloitte & Touche S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Deloitte Consulting S.p.A.
Deloitte Consulting S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Compensi
148
110
41
15
54
258
Si riporta di seguito il prospetto con le informazioni sui compensi alle suddette società corrisposti dal Banco e dalle società controllate.
(in migliaia di euro)
Soggetto che ha erogato
il servizio
Tipologia di servizi
Revisione contabile
Deloitte & Touche S.p.A.
Destinatario
Banco di Sardegna S.p.A.
Società controllate
Servizi di attestazione
Servizi di consulenza fiscale
Altri servizi:
- Agreed Upon Procedures
Deloitte & Touche S.p.A.
- Supporto metodologico in applicazione
Direttiva MiFid
Deloitte Consulting S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Società controllate
Banco di Sardegna S.p.A.
Società controllate
- Servizi professionali per consulenze
Deloitte Consulting S.p.A.
Banco di Sardegna S.p.A.
Società controllate
Totale
249
Compensi
148
96
135
41
23
15
2
54
379
Bilancio d’Impresa – Allegati
PARTECIPAZIONI RILEVANTI IN SOCIETÀ NON QUOTATE
Società partecipata
Partecipante
Banca di Sassari S.p.A. - Sassari
Consorzio Industriale Provinciale di Nuoro
(già C.A.S.I.S.C. – Nuoro)
EM.RO. Popolare S.p.A. - Modena
Fincoop Sarda S.r.l. - Cagliari
Krene S.r.l. - Sassari
Numera S.p.A.- Sassari
Optima S.p.A. - S.G.R. - Milano
Roma Vetus Finanziaria S.p.A. - Roma
Sardafactoring S.p.A. - Cagliari
Sardaleasing S.p.A. - Sassari
Shar.D.N.A. S.p.A. - Cagliari
Cons. S.I.S. a r.l. – Sassari
Tholos S.p.A. - Sassari
Banco di Sardegna
46.300.326
79,72
-
-
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
Banco di Sardegna
40
219.776
1
1
4.000
4.800.000
1.920.000
911.622
13.000
1
32.948
12,94
11,45
22,50
40
100,00
19,20
12,00
91,16
13,00
10,00
100,00
6.381.541
-
66,31
-
250
Proprietà
Pegno
Azioni/quote Quota % Azioni/Quote Quota %
Bilancio d’Impresa – Allegati
PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ
Elenco di cui all’art. 10, legge 19 marzo 1983, n. 72
(importi in euro)
UBICAZIONE CESPITI
Alghero - Largo San Francesco, 19
Arzachena - Via Ten. Sanna, 31
Assemini - Via Cagliari, 372
Assemini - Via Roma
Bitti - Via Deffenu, 2
Bono - Piazza Gramsci
Bosa - Via Vittorio Emanuele
Cagliari - Via Cadello, 12 (Agenzia n.4)
Cagliari - Via della Pineta, 112 (Agenzia n.3)
Cagliari - Via Monti
Cagliari - Via Tola
Cagliari - Via Torino, 13
Cagliari - Via Veneto
Cagliari - Viale Bonaria
Carbonia - Via Gramsci, 83
Castelsardo - Via Roma, 49
Cuglieri - Via Umberto I, 122/124
Dolianova - Via Roma, 11
Ghilarza - Corso Umberto I (ex Vinci)
Ghilarza - Corso Umberto I, 237/D
Guspini - Via Matteotti, 105
Ierzu - Viale Umberto I, 74/76
Iglesias - Piazza Sella, 25
Isili - Corso Vittorio Emanuele, 17
La Maddalena - Via Amendola, 1
Lanusei - Via Roma, 24
Livorno - Piazza Cavour, 32
Livorno - Piazza della Vittoria
Macomer - Corso Umberto (sala riunioni)
Macomer - Corso Umberto, 251/253
Marrubiu - Piazza d'Italia, 13
Milano - Via Camperio
Nulvi - Corso Vittorio Emanuele, 25
Nuoro - Corso Garibaldi, 90
Olbia - Area edificabile
Olbia - Corso Vittorio Emanuele - Corso Umberto
Olbia - Via de Filippi, 11
Oristano - Corso Garibaldi - Via Mazzini
Ozieri - Via Regina Margherita, 7
Pattada - Corso Vittorio Emanuele, 5
Porto Cervo - Piazzetta Hotel Cervo
Porto Torres - Piazza XX Settembre
Portoscuso - Via Giulio Cesare, 143
Pula - Via Lamarmora, 9
Quartu S.Elena - Viale Marconi, 203
LEGGE
576/1975
516.457
-
251
RIVALUTAZIONI
LEGGE
LEGGE
72/1983
408/1990
335.697
78.510
78.421
222.874
79
68.286
32.996
183.626
149.061
582.908
5.897
671.394
5.509
258.228
154.937
47.715
174.463
38.193
256
9.383.174
506.128
863.868
28.291
154.937
21.180
154.937
2.049
16.264
100.027
196.337
416
516.457
4.682
306.478
196.288
284.051
3.522
222.076
92.446
1.471.902
1.769.978
4.511
45.102
516.457
184.276
906
2.582.285
185.641
49.326
48.910
712.711
1.206.718
37
14.062
259.071
1.011.223
344.419
154.937
8.263
170.431
66.157
11.979
82.309
82.380
42.217
717.631
LEGGE
413/1991
341.494
378.654
171.315
8.908
128.756
157.367
667.807
623.925
232.406
139.759
60.692
29.038
11.419.176
462.236
2.697
127.044
232.055
10.177
68.949
76.276
47.162
530.223
210.536
398.862
208.603
1.573.014
58.544
134.436
1.695.634
102.607
4.253.925
51.509
1.203.476
4.142
70.628
959.972
989.188
154.937
162.634
404.550
492.742
172.805
35.654
1.110.049
Bilancio d’Impresa – Allegati
PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ (segue)
UBICAZIONE CESPITI
Roma - Via Boncompagni, 6
Roma - Via dei Crociferi, 19
S. Antioco - Via Roma, 2
S. Teresa di Gallura - Via Nazionale, 18
Sanluri - Via Garibaldi, 1
Sarule - Via Brigata Sassari
Sassari - Corso Vittorio Emanuele
Sassari - Fosso della Noce (ex Gavini)
Sassari - Fosso della Noce (ex Putzu)
Sassari - Piazza Castello, 1
Sassari - Predda Niedda
Sassari - Via Brigata Sassari (ex Simon)
Sassari - Via Mameli, 84/88
Sassari - Via Marsiglia, 45
Sassari - Via Mazzini, 3
Sassari - Via Molescott, 12/14
Sassari - Via Molescott, 16
Sassari - Via Paoli
Sassari - Via Principessa Jolanda
Sassari - Via Sardegna, 45/A ang. Via Rolando
Sassari - Via Umana, 9
Sassari - Viale Italia
Sassari - Viale Umberto Pal.Bosazza (magazzini)
Sassari - Viale Umberto, 102
Sassari - Viale Umberto, 36
Sestu - Via Cagliari, 98
Simaxis - Via S.Simaco, 206
Siniscola - Piazza S.Giovanni, 6
Sinnai - Via Roma, 206
Sorso - Corso Vittorio Emanuele
Tempio - Piazza Mazzini
Tempio - Via Valentino
Terralba - Viale Sardegna, 13/15
Thiesi - Via Umberto, 75
Tortolì - Corso Vittorio Emanuele, 21
Uras - Via Roma 17/19
TOTALE
LEGGE
576/1975
1.766.283
1.032.914
3.315.653
252
RIVALUTAZIONI
LEGGE
LEGGE
72/1983
408/1990
1.549.371
3.777.112
339.473
126.475
18.560
284.051
5.022
716.289
3.279
7.114
666.350
1.006.888
98.513
2.065.828
259.913
102.562
883
103.291
233.978
438.988
6.058
516.457
75.398
26.843
217
361.520
57.340
2.582.285
886.418
74.892
1.666
2.065.828
4.160
539
6.869
309.874
482
936
118.785
46.741
309.874
3.528
30
6.847
206.583
3.276
8.456
23.245.819
24.126.514
LEGGE
413/1991
4.570.006
336.502
41.986
568.743
371.357
140.785
417.847
799.608
3.255.523
31.028
100.022
204.965
340.758
686.073
808.300
689.548
79.789
362.979
2.712.277
188.709
2.372.040
61.047
54.549
106.032
113.126
311.716
3.386
169.037
371.001
19.791
50.653.090
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009
DESCRIZIONE IMMOBILI
Ales:
- via Umberto, 87
Alghero:
- largo San Francesco, 19
- via Don Minzoni
Allai:
- via Parrocchia, 22
Arbatax:
- via Porto Frailis, 8
Arzachena:
- Località Cannigione
- via Tenente Sanna, 31
Assemini:
- via Cagliari, 372
- via Roma
Assolo:
- via Santa Lucia, 1
Baratili San Pietro:
- via Battisti
Baressa:
- piazza Municipio, 3
Barrali:
- via Deffenu, 2
Barumini:
- p.zza Monte Granatico, 1
Bitti:
- via Deffenu, 2
Bonarcado:
- via Marconi, 28
Bono:
- piazza Gramsci/piazza Raimondo, 1
Bonorva:
- via Marconi, 12
Bortigiadas:
- via Porrino, 5
Bosa:
- p.zza IV nov. 1/largo Vittorio Emanuele
Cabras:
- via Cavallotti, 13
Cagliari:
- via Cadello, 16/18
- via della Pineta, 112/114
- via Monti ang. via Tiziano, 50
- via Tola, 8
- via Torino, 20
- via Veneto
- viale Bonaria, 33
- viale Trieste/via Maddalena, 26/28
Calangianus:
- via G. M. Angioy, 12
Carbonia:
- via Gramsci, 83
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
649.688
22.809
626.879
1.524.248
1.482.430
284.733
189.392
1.239.515
1.293.038
76.226
6.461
69.765
242.494
42.428
202.065
397.520
744.279
967.161
360.827
5.843
383.304
69.139
99.974
4.384
95.591
162.519
22.385
140.134
155.127
13.999
141.128
90.190
5.056
85.134
362.165
11.771
350.394
1.065.693
248.334
817.358
120.354
10.934
109.420
184.988
80.360
104.628
333.461
47.998
285.463
118.686
16.272
102.413
298.296
596.039
2.706
200.238
38.428.903
1.032.298
966.410
1.000654
415.796
215.138
182.397
8.484
18.156.616
207.103
679.451
1.317.543
522.543
311.151
223.926
84.842
10.272.287
825.196
868.739
365.916
502.822
2.580.214
719.814
1.860.400
744.279
1.364.681
744.131
74.982
870.815
23.520
202.944
1.645.862
1.704.104
938.340
526.288
406.323
614.092
93.326
253
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
Castelsardo:
- via Roma, 49
Cuglieri:
- via Umberto, 122/124
- via XX Settembre – box A
Decimomannu:
- corso Umberto, 66
Decimoputzu:
- via Montegranatico, 11
Dolianova:
- via Roma, 11
Dualchi:
- via Gabriele d’Annunzio, 9
Fluminimaggiore:
- corso Amendola
Flussio:
- via Nazionale, 56
Furtei:
- Corso Vittorio Emanuele III, 21
Genova:
- piazza Fontane Marose, 6
- vico Loggia degli Spinola
- via S. Sebastiano
- vico Parmigiani 2R
Gergei:
- via Venezia 16
Gesico:
- via Umberto I
Gesturi:
- via Fra Nicola, 56
Ghilarza:
- corso Umberto, 237/D
- traversa del Centro
Giba:
- via Principe di Piemonte, 78
Gonnosfanadiga:
- via Vittorio Emanuele
Grosseto:
- via Bolzano 10/a/b/c angolo piazza
Brennero
Guspini:
- via Matteotti, 105
Iglesias:
- piazza Sella, 25
Isili:
- via Vittorio Emanuele, 15/17
Ittiri:
- via Marini, 54
Jerzu:
- viale Umberto, 74/76
Laconi:
- via Santa Maria, 5
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
556.090
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
131.705
424.385
161.610
1.338
240.304
2.028
334.030
3.470
330.560
521.887
30.165
491.722
380.812
487.650
42.346
444
41.903
125.649
4.343
121.306
51.146
2.223
48.922
88.130
1.281
86.848
2.500.527
27.419
202.448
11.537
7.468.515
39.597
3.090.500
118.613
51.181
847
50.334
115.742
3.171
112.571
98.625
4.174
94.452
116.054
15.172
705.241
183.464
389.286
2.370
386.916
392.174
32.749
359.425
1.297.578
35.136
1.262.441
473.126
163.111
310.015
220.187
799.718
7.664.078
67.016
181.727
3.366
68.744
2.304.964
3.292.948
130.150
821.295
198.636
2.209.233
138.345
649.712
1.697.866
1.268.933
234.086
594.269
908.750
170.599
4.340
166.260
193.063
80.244
112.819
92.127
1.341
90.786
254
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
La Maddalena:
- via Amendola, 1
Lanusei:
- via Cavallotti
- via Roma, 24
Livorno:
- piazza Cavour, 32
- piazza della Vittoria
Macomer:
- corso Umberto, 253
Mara:
- via Dante, 47
Marrubiu:
- Piazza Italia, 15
Masullas:
- vico I Roma, 2
Milano:
- via Camperio ang. via Giulini
Milis:
- via La Vega, 10
Mogoro:
- via Grazia Deledda
Montresta:
- via Alghero, 1
Morgongiori:
- via Chiesa, 33
Muravera:
- via Roma, 124
Muros:
- zona Industriale
Musei:
- via Roma, 3
Narbolia:
- via Cairoli, 5
Narcao:
- via Nazionale, 1
Nulvi:
- corso Vittorio Emanuele, 25
Nuoro:
- corso Garibaldi, 90
- via Martiri d’Ungheria
- via Sebastiano Satta, 35
Nurachi:
- via Trento, 16
Nuragus:
- via Sebastiano, 1
Nurallao:
- via San Pietro, 9
Nurri:
- corso Italia, 111
Olbia:
- via De Filippi, 11
- via Vittorio Veneto, 31
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
1.211.748
312.116
899.632
14.237
799.611
229
261.151
14.007
538.460
2.294.068
12.125
5.969.280
147.711
5.228.744
2.176.433
3.052.310
139.606
17.730
121.876
476.191
241.052
235.139
81.530
2.253
79.277
20.101.497
3.102.778
16.998.719
142.804
3.288
139.516
280.539
66.804
213.734
59.595
1.933
57.662
89.660
2.135
87.525
353.490
55.090
298.400
674.611
79.891
594.720
55.861
389
55.471
108.049
3.189
104.860
272.763
1.102
271.661
302.356
105.053
197.304
6.688.561
105.468
18.034
1.938.574
13.861
7.144
4.749.987
91.606
10.890
77.202
11.016
66.186
48.888
1.286
47.602
96.945
774
96.171
81.635
2.422
79.213
5.523.970
388.368
1.331.925
5.018
4.192.045
383.351
4.563.954
255
3.699.394
159.836
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
Olzai:
- via Vittorio Emanuele, 27
Oristano:
- via Serneste
Ossi:
- via Marconi, 2
Ozieri:
- via Regina Margherita, 7
- corso Umberto, 1
- via Abbeveratoio
Pabillonis:
- via Battisti, 1
Palmas Arborea:
- via Grazia Deledda, 58
Pattada:
- corso Vittorio Emanuele, 5
Pau:
- via San Giorgio, 20
Pirri:
- piazza Giovanni Serrau
Porto Cervo:
- p.tta Hotel Porto Cervo
Porto Rotondo:
- piazza Rugiada
Porto Torres:
- piazza xx Settembre
Portoscuso:
- via Giulio Cesare, 143
Posada:
- via Nazionale, 226
Pula:
- via La Marmora
Quartu Sant’Elena:
- viale Marconi, 203
Roma:
- via Boncompagni, 6
- via Dei Crociferi, 19
- via Lucullo, 24
Ruinas:
- via San Giorgio, 47
Samassi:
- corso Repubblica, 76
San Gavino Monreale:
- via Trento, 15/a
Sanluri:
- via Garibaldi, 1
San Basilio:
- via Montegranatico
San Nicolò Gerrei:
- via Duca degli Abruzzi
San Pasquale:
- largo Dante
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
52.145
1.121
51.024
4.220.750
1.104.342
3.116.407
73.751
2.355
71.396
1.339.417
40.557
131.754
267.593
8.943
219.109
1.071.824
31.613
70.840
5.456
65.384
46.247
4.602
41.646
229.667
495.501
29.003
3.456
25.547
1.031.400
155.027
876.373
2.541.454
603.946
1.937.508
256.662
11.929
244.733
1.515.948
668.780
847.168
597.781
304.997
292.784
344.370
283
344.087
558.709
176.947
381.762
4.529.357
1.895.119
2.634.238
2.456.788
722.142
989.090
20.015.372
2.270.985
6.741.258
98.078
12.774
85.304
145.244
8.948
136.296
535.980
26.096
509.884
934.138
1.295.169
34.290
1.253
33.036
83.980
2.328
81.652
131.614
9.988
121.625
350.863
540.782
14.788.186
2.993.127
1.776.324
1.981.734
256
184.386
7.683.973
5.954.025
247.574
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
San Sperate:
- via Cagliari, 55
Santadi:
- via Circonvallazione, 19
San Vero Milis:
- via Roma, 21
San Vito:
- via Roma, 2
Sant' Antioco:
- via Roma, 3
- via Roma
Santa Giusta:
- via San Giovanni XXIII, 2
Santa Teresa di Gallura:
- via Nazionale, 18
Sardara:
- via Vittorio Emanuele, 8
Sarroch:
- piazza Repubblica, 4
Sarule:
- via Brigata Sassari, 25
Sassari:
- Fosso della Noce
- Li Punti via Giovanni Bruno 2
- piazza Castello, 1
- Predda Niedda
- via Brigata Sassari
- via Carbonazzi, 11
- via Mameli
- via Marsiglia, 45
- via Mazzini, 1/3
- via Molescot, 16
- via Molescott, 12/14
- via Pais
- via Paoli, 27
- via Principessa Iolanda
- via Sardegna, 1
- via Umana, 9
- viale Umberto, 36
- viale Umberto, 42
- viale Umberto, 86
Scano di Montiferro:
- via del Monte, 26
Segariu:
- via Roma, 103
Seneghe:
- via Zoccheddu, 11
Senorbì:
- piazza S. Antonio, 13
- via Campioi
Serramanna:
- piazza Martiri, 13
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
167.581
18.715
148.866
441.551
8.177
433.374
223.708
1.249
222.459
92.010
3.458
88.552
297.695
267.167
98.620
19.224
199.075
247.943
433.229
8.329
424.900
2.213.628
573.353
1.640.275
143.307
11.038
132.270
159.846
7.808
152.038
79.399
24.157
55.242
5.549.656
645.803
13.642.304
1.455.651
928.095
3.450.753
143.958
1.635.018
13.522
2.544.358
382.596
308.761
917.031
54.607
481.495
805.702
612.607
599.060
650.761
840.598
66.107
632.281
3.329.827
2.822.530
204.072
135.992
3.914.638
632.281
11.097.946
1.073.055
619.335
2.533.722
136.811
1.018.743
3.021.655
1.404.389
1.613.657
1.166.447
2.586.279
225.792
1.051.796
9.448382
6.889.207
256.427
1.167.675
68.692
2.639
66.054
89.640
3.166
86.474
120.450
3.179
117.270
695.571
73.972
219.938
21.236
475.633
52.737
488.502
44.098
444.404
3.827.357
2.016.996
2.212.717
822.495
3.426.876
212.532
1.684.078
12.778.209
9.711.737
460.499
47.461
1.500.238
994.712
79.367
1.303.667
257
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
Sestu:
- via Cagliari, 98
- mercato ortofrutticolo
Silanus:
- corso Vittorio Emanuele
Siligo:
- piazza Indipendenza, 1
Siliqua:
- corso Repubblica, 177
Silius
- via Roma, 1
Simaxis:
- via S. Simaco, 238
Siniscola:
- piazza San Giovanni, 6
Sinnai:
- via Roma, 206
Siurgus Donigala:
- via Meridiana, 1
Solarussa:
- corso f.lli Cervi, 104
Sorso:
- corso Vittorio Emanuele
Suelli:
- piazza Municipio, 1
Tempio:
- piazza Mazzini
- largo Alcide de Gasperi
- via Valentino
Terralba:
- via Sardegna
Teulada:
- via Cagliari, 55
Thiesi:
- via Umberto, 75
Tissi:
- via Municipale
Torralba:
- via Sorres 7
Tortolì:
- via Vittorio Emanuele
Tratalias:
- via Giacomo Matteotti
Turri:
- via San Pietro, 11
- via Vincenzo Cabras, 18
Uras:
- via Roma
Uri:
- corso Vittorio Emanuele
Usellus:
- via Eleonora d’Arborea
Ussana:
- via Roma, 45
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
871.844
669.700
278.074
20.237
593.770
649.463
83.352
5.129
78.224
23.420
3.025
20.395
297.810
8.104
289.706
44.682
25
44.657
74.655
23.845
50.810
1.198.148
454.014
744.134
576.153
186.045
390.108
126.205
3.540
122.666
92.251
3.927
88.324
180.358
723.528
92.680
4.645
88.035
1.426.879
1.441.545
511.246
169.513
6.329
915.632
1.272.033
75.951
734.309
400.849
333.460
413.581
7.953
405.628
345.925
375.409
122.333
1.761
120.572
65.856
2.009
63.847
1.583.678
717.796
865.882
74.250
490
73.760
143.598
80.450
569
1.818
143.029
78.632
134.511
51.218
83.293
195.800
23.116
172.684
78.328
458
77.870
140.637
7.554
133.083
834.259
69.627
82.280
658.908
258
62.426
Bilancio d’Impresa – Allegati
Inventario immobili di proprietà del Banco di Sardegna al 31 dicembre 2009 (segue)
DESCRIZIONE IMMOBILI
Uta:
- via Santa Giusta, 44
Vallermosa:
- via 1° maggio, 8
Villanovafranca:
- piazza Martini, 18
Villaputzu:
- via Azuni, 3
Villasalto:
- piazza Italia, 7
Villasimius:
- piazza Antonio Gramsci
Villasor:
- via Roma, 27
Villaurbana:
- via Italo Balbo, 1
Totale (1)
(1)
AD USO FUNZIONALE
Valore di libro
ALTRO USO
Valore di libro
(importi in unità di euro)
FONDO
VALORE
AMMORTAMENTO
DI BILANCIO
132.750
4.567
128.183
84.389
557
83.832
72.600
5.154
67.446
285.800
20.828
264.973
37.425
2.113
35.312
221.521
8.648
212.873
204.777
20.920
183.857
865
73.857.076
110.855
203.491.158
111.720
246.825.239
Al netto degli acconti su lavori in corso al 31 dicembre 2009.
259
30.522.996
Bilancio d’Impresa – Allegati
SOCIETA’ SOTTOPOSTA AD INFLUENZA NOTEVOLE
PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI DATI ESSENZIALI DELL’ULTIMO
BILANCIO APPROVATO E DELL’ULTIMO DISPONIBILE
ATTIVITÀ
(in migliaia di euro)
Krene S.r.l.
Sassari
Bilancio al
30 giugno 2009
Krene S.r.l.
Sassari
Bilancio al
31 dicembre 2008
Cassa e disponibilità presso banche
Crediti
Titoli e partecipazioni
Immobilizzazioni
Altri conti dell’attivo
460
2.782
5
28
83
762
2.092
5
32
663
Totale
3.358
3.554
PASSIVITÀ E PATRIMONIO
(in migliaia di euro)
Krene S.r.l.
Sassari
Bilancio al
30 giugno 2009
Krene S.r.l.
Sassari
Bilancio al
31 dicembre 2008
Debiti
Fondi diversi
Altri conti del passivo
Fondi patrimoniali e riserve
Utile (perdita) dell’esercizio
2.545
547
140
121
(25)
2.813
554
65
643
(521)
Totale
3.358
3.554
260
Bilancio d’Impresa – Allegati
BILANCI DELLE SOCIETÀ CONTROLLATE
261
Bilancio d’Impresa – Allegati
STATO PATRIMONIALE
Voci dell'attivo
31.12.2009
10.
Cassa e disponibilità liquide
20.
30.
40.
60.
70.
110.
120.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Attività materiali
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
Altre attività
130.
150.
Totale dell'attivo
Voci del passivo e del patrimonio netto
10.
20.
30.
40.
50.
80.
100.
110.
120.
130.
12.379.507
19.441.291
35.503.193
220.165
541.856.960
1.270.896.682
23.627.090
1.079.030
84.879.389
13.208.619
112.106
253.376.687
1.154.393.036
22.386.760
1.422.152
13.511.101
1.970.722
11.540.379
161.427.428
12.149.127
7.824.979
4.324.148
132.602.963
2.060.501.156
1.693.972.130
31.12.2009
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Riserve da valutazione
38.890.459
1.334.461.337
358.126.150
608.310
5.506.078
2.679.483
1.830.417
849.066
84.678.941
14.487.324
5.278.797
5.278.797
2.140.478
160. Riserve
170. Sovrapprezzi di emissione
180. Capitale
190. Azioni proprie (-)
200. Utile (perdita) d'esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
262
31.12.2008
31.12.2008
120.263.523
1.004.394.948
261.250.955
500.581
5.150.392
6.841.262
5.888.315
952.947
73.324.022
16.336.708
4.969.670
4.969.670
2.522.533
13.631.649
10.026.632
128.465.997
59.820.543
(64.752)
123.165.444
57.775.760
(64.752)
11.790.362
7.514.452
2.060.501.156
1.693.972.130
Bilancio d’Impresa – Allegati
CONTO ECONOMICO
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
100.
110.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
240.
250.
260.
270.
290.
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell'attività di negoziazione
Utile (perdita) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (perdite) da cessione di investimenti
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (perdita) d'esercizio
263
2009
2008
71.757.142
(22.044.284)
49.712.858
59.432.348
(24.939.529)
34.492.819
1.196
2.406.735
(26.223)
(26.223)
(34.937)
86.552.448
(2.795.613)
(3.048.751)
253.138
83.756.835
(76.364.870)
(36.450.781)
(39.914.089)
(1.098.935)
(1.250.537)
(358.050)
6.178.252
(72.894.140)
235.667
11.098.362
692.000
11.790.362
11.790.362
95.539.263
(37.437.009)
58.102.254
47.673.184
(18.397.378)
29.275.806
380.330
(1.802.072)
177.365
26.332
151.033
106.266
86.239.949
(5.556.399)
(5.539.709)
(16.690)
80.683.550
(72.826.239)
(37.071.582)
(35.754.657)
(882.283)
(1.260.823)
(239.227)
6.457.626
(68.750.946)
204.848
12.137.452
(4.623.000)
7.514.452
7.514.452
Bilancio d’Impresa – Allegati
S.p.A.
STATO PATRIMONIALE
Voci dell'attivo
31.12.2009
31.12.2008
10.
Cassa e disponibilità liquide
60.
100.
110.
120.
Crediti
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
Altre attività
TOTALE ATTIVO
3.417
1.507.163.757
83.839
2.147.525
9.133.996
860.315
8.273.681
56.885.299
1.575.417.833
4.854
1.328.492.586
104.927
2.330.596
11.361.916
5.618.935
5.742.981
69.712.080
1.412.006.959
31.12.2009
31.12.2008
140.
Voci del passivo e del patrimonio netto
10.
70.
120.
150.
160.
Debiti
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
Capitale
Sovrapprezzi di emissione
Riserve
170.
Riserve da valutazione
180.
Utile (perdita) d'esercizio
90.
100.
110.
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
264
1.455.281.237
1.344.789
909.328
435.461
41.440.090
1.812.246
916.656
916.656
51.650.000
3.157.000
1.281.613.334
6.414.843
5.710.770
704.073
47.994.229
1.738.102
1.613.075
1.613.075
51.650.000
3.157.000
18.107.039
15.589.540
(305.222)
2.013.998
1.575.417.833
(280.664)
2.517.500
1.412.006.959
Bilancio d’Impresa – Allegati
S.p.A.
CONTO ECONOMICO
Voci
10.
20.
30.
40.
100.
110.
120.
130.
150.
160.
180.
190.
2009
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
MARGINE DI INTERESSE
Commissioni attive
Commissioni passive
COMMISSIONI NETTE
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) attività finanziarie
b) altre operazioni finanziarie
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Altri proventi e oneri di gestione
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA
Utili (perdite) da cessione di investimenti
UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO
265
51.312.761
(27.496.281)
23.816.480
1.754.731
(1.220.279)
534.452
24.350.932
(14.152.578)
(14.152.578)
(7.932.483)
(4.546.685)
(3.385.798)
(46.876)
(766.049)
736.625
1.682.408
3.871.979
210.019
4.081.998
(2.068.000)
2.013.998
2.013.998
2008
75.678.945
(54.340.119)
21.338.826
644.030
(777.994)
(133.964)
21.204.862
(11.753.858)
(11.753.858)
(8.074.755)
(4.600.220)
(3.474.535)
(57.849)
(734.630)
(70.000)
4.399.507
4.913.277
254.223
5.167.500
(2.650.000)
2.517.500
2.517.500
Bilancio d’Impresa – Allegati
S.p.A.
STATO PATRIMONIALE
Voci dell'attivo
31.12.2009
31.12.2008
B IMMOBILIZZAZIONI
I Immobilizzazioni immateriali
4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
7 Altre
Totale immobilizzazioni immateriali
II Immobilizzazioni materiali
1 Terreni e fabbricati
2 Impianti e macchinario
3 Attrezzature industriali e commerciali
5 Immobilizzazioni in corso e acconti
Totale immobilizzazioni materiali
III Immobilizzazioni finanziarie
1 Partecipazioni in:
d) Altre imprese
2 Crediti
d) Verso altri
Totale immobilizzazioni finanziarie
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
C ATTIVO CIRCOLANTE
I Rimanenze
Totale rimanenze
II Crediti
1 Verso clienti
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
4 Verso controllanti
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
4-bis Crediti tributari
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
5 Verso altri:
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
Totale crediti
III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
IV Disponibilità liquide
1 Depositi bancari e postali:
3 Denaro e valori di cassa
totale disponibilità liquide
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE
D RATEI E RISCONTI
1 Risconti attivi
2 Ratei attivi
TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI
TOTALE ATTIVITA'
266
11.729
14.160
25.889
72.999
72.999
390.709
3.342.583
177.136
98.369
4.008.797
428.519
1.800.699
9.202
113.212
2.351.632
6.074
6.074
6.074
4.040.760
6.074
6.074
6.074
2.430.705
-
-
923.870
923.870
1.251.387
1.251.387
72.064
72.064
98.149
98.149
2.345.470
814.960
814.960
1.555.378
1.555.378
100.742
36.947
63.795
100.867
100.867
2.571.947
2.023.432
1.218
2.024.650
4.370.120
1.156.358
33
1.156.391
3.728.338
51.634
51.634
8.462.514
30.026
2.953
32.979
6.192.022
Bilancio d’Impresa – Allegati
S.p.A.
STATO PATRIMONIALE
Voci del passivo e del patrimonio netto
A
31.12.2009
31.12.2008
PATRIMONIO NETTO
I Capitale
IV Riserva legale
VII Altre riserve
a) Riserva straordinaria
c) Riserva di arrotondamento
VIII Utili (perdite) portati a nuovo
IX Utile (perdita) dell'esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
B FONDI PER RISCHI E ONERI
2 Per imposte
3 Altri
TOTALE FONDI RISCHI E ONERI
C TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
D DEBITI
3 Debiti verso banche
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
6 Acconti
7 Debiti verso fornitori
a) Esigibili entro esercizio successivo
11 Debiti verso controllanti
12 Debiti tributari
a) Esigibili entro esercizio successivo
13 Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
14 Altri debiti
TOTALE DEBITI
E RATEI E RISCONTI
1 Risconti passivi
2 Ratei passivi
TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO
267
2.065.840
413.166
1.428.941
1.428.940
1
113.707
4.021.654
2.065.840
413.166
1.349.476
1.349.478
(2)
158.923
3.987.405
609
916.857
917.466
827.693
1.218
417.992
419.210
847.062
46
1.785.743
1.785.743
112.680
465.268
465.268
137.450
162.166
2.663.353
438.309
438.309
43.730
154.303
154.303
129.262
130.896
896.500
32.348
41.845
32.348
8.462.514
41.845
6.192.022
Bilancio d’Impresa – Allegati
S.p.A.
CONTO ECONOMICO
Voci
A
2009
2008
VALORE DELLA PRODUZIONE
1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
5 Altri ricavi e proventi
a) contributi in conto esercizio
c) altri
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
B COSTI DELLA PRODUZIONE
6 Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7 Per servizi
8 Per godimento di beni di terzi
9 Per il personale
a) Salari e stipendi
b) Oneri sociali
c) Trattamento di fine rapporto
d) Trattamento di quiescenza e simili
e) Altri costi
10 Ammortamenti e svalutazioni
a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali
b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
d) Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle
disponibilità liquide
12 Accantonamenti per rischi
13 Altri accantonamenti
14 Oneri diversi di gestione
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
MARGINE PRODUTTIVO A - B
C PROVENTI E ONERI FINANZIARI
16 Altri proventi finanziari
a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni
c) Da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
d) Proventi diversi dai precedenti
verso controllanti
verso altri
17 Interessi e altri oneri finanziari
Verso controllate e collegate
Verso controllanti
Verso altri
TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI
E PROVENTI E ONERI STARORDINARI
20 Proventi
21 Oneri
TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
22 IMPOSTE SUL REDDITO D'ESERCIZIO
23 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO
268
6.810.899
5.503.309
98.482
18.121
80.361
6.909.381
58.183
58.183
5.561.492
47.360
1.719.162
1.043.997
2.391.449
1.740.797
507.816
142.836
806.230
79.310
725.994
25.635
1.634.502
37.632
2.304.483
1.665.135
494.531
144.817
988.394
135.361
851.933
926
500.000
34.201
6.542.399
366.982
1.100
293.153
5.283.799
277.693
26.837
26.837
20.938
5.899
1.698
561
1.137
25.139
85.799
85.799
72.288
13.511
3.379
2.060
1.319
82.420
14.290
545
13.745
405.866
(292.159)
113.707
360.113
(201.190)
158.923
Bilancio d’Impresa – Allegati
STATO PATRIMONIALE
Voci dell'attivo
B
31.12.2009
31.12.2008
IMMOBILIZZAZIONI
I
Immobilizzazioni immateriali
Altre
Totale immobilizzazioni immateriali
II
Immobilizzazioni materiali
1 Terreni e fabbricati
3 Attrezzature industriali e commerciali
5 Immobilizzazioni in corso e acconti
Totale immobilizzazioni materiali
III
Immobilizzazioni finanziarie
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
C
ATTIVO CIRCOLANTE
I
Rimanenze
2 Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
4 Prodotti finiti e merci
Totale rimanenze
II
Crediti
1 Verso clienti
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
4 Verso controllanti
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
4-bis Crediti tributari
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
5 Verso altri:
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
Totale crediti
III
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
6 Altri titoli
Totale attività finanziarie
IV
Disponibilità liquide
1 Depositi bancari e postali:
2 Assegni
3 Denaro e valori di cassa
totale disponibilità liquide
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE
D
RATEI E RISCONTI
1 Risconti attivi
2 Ratei attivi
TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI
TOTALE ATTIVITA'
7
269
85.007
85.007
334
334
38.297.681
46.269
22.831.371
61.175.321
27.699.411
65.185
27.567.627
55.332.223
61.260.328
55.332.557
1.668.480
732.964
2.401.444
1.668.480
724.514
2.392.994
1.226.118
1.226.118
6.038
6.038
1.200.670
1.200.670
1.477.611
1.429.367
48.244
3.910.437
381.868
381.868
813.758
813.758
57.896
9.652
48.244
1.253.522
-
-
108.703
1.771
110.474
6.422.355
2.215.716
1.990
2.217.706
5.864.222
20.097
20.097
67.702.780
11.129
11.129
61.207.908
Bilancio d’Impresa – Allegati
STATO PATRIMONIALE
Voci del passivo e del patrimonio netto
31.12.2009
A
PATRIMONIO NETTO
I
Capitale
IV
Riserva legale
VII
Altre riserve
a) Riserva straordinaria
c) Riserva di arrotondamento
VIII
Utili (perdite) portati a nuovo
IX
Utile (perdita) dell'esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
B
FONDI PER RISCHI E ONERI
2 Per imposte
3 Altri
TOTALE FONDI RISCHI E ONERI
C
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
D
DEBITI
3 Debiti verso banche
a) Esigibili entro esercizio successivo
b) Esigibili oltre esercizio successivo
7 Debiti verso fornitori
a) Esigibili entro esercizio successivo
11 Debiti verso controllanti
12 Debiti tributari
a) Esigibili entro esercizio successivo
13 Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
14 Altri debiti
TOTALE DEBITI
E
RATEI E RISCONTI
1
2
Risconti passivi
Ratei passivi
TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO
270
31.12.2008
17.015.995
1.355.024
33.175
33.175
1.267.098
19.671.292
17.015.995
1.018.177
33.175
33.175
636.847
18.704.194
2.975
2.975
-
2.975
100.000
102.975
-
46.962.723
5.413.391
41.549.332
124.083
124.083
697.051
697.051
4.365
60.855
47.849.077
40.982.399
40.982.399
372.292
372.292
640.856
640.856
2.488
240.827
42.238.862
179.333
161.877
103
179.436
67.702.780
161.877
61.207.908
Bilancio d’Impresa – Allegati
CONTO ECONOMICO
Voci
2009
VALORE DELLA PRODUZIONE
1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
5 Altri ricavi e proventi
a) contributi in conto esercizio
c) altri
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
B
COSTI DELLA PRODUZIONE
6 Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7 Per servizi
10 Ammortamenti e svalutazioni
a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali
b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
d) Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e
delle disponibilità liquide
11 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti
12 Accantonamenti per rischi
13 Altri accantonamenti
14 Oneri diversi di gestione
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
MARGINE PRODUTTIVO A - B
C
PROVENTI E ONERI FINANZIARI
16 Altri proventi finanziari
a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono
partecipazioni
c) Da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono
partecipazioni
d) Proventi diversi dai precedenti
verso controllanti
verso altri
17 Interessi e altri oneri finanziari
Verso controllate e collegate
Verso controllanti
Verso altri
TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI
E
PROVENTI E ONERI STARORDINARI
20 Proventi
21 Oneri
TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
22 IMPOSTE SUL REDDITO D'ESERCIZIO
23 UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO
2008
A
271
4.413.303
3.635.960
8.450
14.521
14.521
4.436.274
39.851
107.598
107.598
3.783.409
8.450
582.276
1.062.577
1.247
1.061.330
350.251
544.200
939.815
173
939.642
-
-
167.005
1.820.308
2.615.966
(171.446)
46.881
172.932
1.882.633
1.900.776
5.113
-
45.505
-
-
-
5.113
5.113
645.217
645.217
(640.104)
19.727
25.778
25.778
881.296
881.296
(835.791)
41.089
56.949
(15.860)
1.960.002
(692.903)
1.267.098
7.960
876
7.084
1.072.069
(435.222)
636.847
Attestazione del Bilancio d’esercizio 2009 ai sensi dell’art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e
integrazioni
1. I sottoscritti
- Franco Antonio Farina, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione,
- Gianfranco Tanca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
del Banco di Sardegna, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi
3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
 l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
 l’effettiva applicazione
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio, nel corso
del 2009.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del
bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009 si è basata su di un modello definito dal Banco di Sardegna
in linea con il gruppo di appartenenza, in coerenza con l’Internal Control – Integrated Framework
emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Tradeway Commission e con il framework
Cobit, per la componente dei sistemi IT, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di
controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
3. Si attesta, inoltre, che
3.1 il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, al D. Lgs. n. 38/2005 e ai provvedimenti emanati in attuazione
dell’art. 9 del Decreto medesimo;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,
economica e finanziaria della Banca;
3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della
gestione, nonché della situazione della Banca, unitamente alla descrizione dei principali rischi e
incertezze a cui è esposta.
15 marzo 2010
Il Presidente
Prof. Franco Antonio Farina
Il Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Dott. Gianfranco Tanca
273
ESERCIZIO
2009
Relazione e
Bilancio Consolidato
275
Banco di Sardegna S.p.A.
Sede legale Cagliari
Sede amministrativa Sassari
79,72%
91,16%
Banca di Sassari S.p.A.
Sassari
Sardaleasing S.p.A.
Sassari
Società di leasing
100%
Numera S.p.A.
Sassari
Società di informatica
100%
Tholos S.p.A.
Sassari
Società immobiliare
40,00%
Krene S.r.l.
Sassari
Società di informatica
276
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
1. Informativa Preliminare
Il Banco di Sardegna (appartenente al Gruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna) in quanto
emittente di titoli quotati predispone, in qualità di Sub-Holding, il bilancio consolidato. L’area
di consolidamento include il Banco di Sardegna S.p.A. e le società da questo controllate direttamente o indirettamente, ivi comprese le società che non svolgono un’attività omogenea (creditizia o finanziaria) o di carattere strumentale alle attività della Sub-Holding.
Nel corso dell’esercizio l’unica variazione, peraltro ininfluente, che ha interessato l’area di
consolidamento si riferisce alla Fincoop S.r.l., società sottoposta ad influenza notevole e come
tale consolidata con il metodo del patrimonio netto. La società partecipata dal Banco di Sardegna al 22,50% è stata, infatti, trasferita al portafoglio delle attività disponibili per la vendita, in
quanto è venuto a mancare il requisito di influenza notevole. Ciò a seguito della delibera del
C.d.A. del Banco del 30 aprile 2009 nella quale è stato deciso di non designare alcun Consigliere nell’Organo collegiale della Fincoop dopo le dimissioni presentate dall’unico consigliere
nominato su indicazione del Banco stesso.
Si completa l’informativa facendo un rimando a quanto già espresso nel bilancio del Banco di
Sardegna, sia per le considerazioni relative al quadro di riferimento, sia per ogni altra indicazione di carattere generale e organizzativa, considerata la sempre più intensa ricerca di sinergie operative intercorrenti fra le società che fanno capo al Banco, unitamente alla circostanza
che le società facenti parte dell’area di consolidamento operano sostanzialmente nei medesimi
ambiti geografici e di mercato della Sub-Holding.
277
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2. Relazione sull'andamento della gestione
2.1 Dati di sintesi e indicatori di bilancio
Dati economici
(milioni di euro)
2009
Margine d’interesse
Margine di intermediazione
Rettifiche di valore nette su crediti
Risultato netto della gestione finanziaria
Oneri operativi 1
Utile operativo al lordo delle imposte
Utile d’esercizio
2008
323,4
477,5
(59,3)
418,3
(362,0)
82,6
53,7
402,9
488,3
(42,7)
444,5
(361,8)
112,9
65,4
31-dic-09
9.740,3
2.098,9
586,7
13.630,0
31-dic-08
9.504,4
1.177,5
1.064,1
12.967,7
11.667,2
4.164,5
1.206,5
50,3
10.898,7
4.640,8
1.175,0
47,1
Dati patrimoniali
Variaz. %
(19,7)
(2,2)
38,9
(5,9)
0,1
(26,8)
(17,9)
(milioni di euro)
Crediti verso clientela
Saldo interbancario netto 2
Attività finanziarie
Totale dell’attivo
Raccolta da clientela 3
Raccolta indiretta da clientela 4
Patrimonio netto del gruppo
Patrimonio netto di terzi
Variaz. %
2,5
78,3
(44,9)
5,1
7,1
(10,3)
2,7
6,8
Indicatori
2009
Redditività
Margine d’interesse/Totale attivo
Margine di intermediazione/Totale attivo
Risultato lordo dell’operatività corrente/Patrimonio netto
Risultato netto dell’esercizio/Patrimonio netto medio (ROE) 5
Cost income ratio 6
Rischi di credito
Crediti deteriorati netti/Crediti clientela
Sofferenze nette/Crediti clientela
Patrimonializzazione
Patrimonio netto/Totale attivo
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Core Tier 1 capital ratio) 7
Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
1
2008
2,4%
3,5%
6,8%
4,7%
75,8%
3,1%
3,8%
9,6%
6,1%
74,1%
9,8%
3,4%
8,3%
3,0%
8,9%
10,3%
11,8%
9,1%
8,2%
9,6%
Gli oneri operativi sono composti dalle spese amministrative e dagli ammortamenti delle immobilizzazioni.
L’indicatore è costituito dallo sbilancio delle voci 60 dell’attivo e 10 del passivo.
3
L’aggregato comprende i debiti verso la clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value.
4
La raccolta indiretta comprende, oltre alle gestioni patrimoniali e ai titoli di terzi in deposito, anche i premi assicurativi del ramo vita.
5
Utile netto dell’esercizio rapportato al dato medio del patrimonio calcolato tra inizio e fine periodo.
6
Rapporto tra le spese per il personale, le altre spese amministrative e gli ammortamenti sul margine d'intermediazione.
7
V. Parte F, sezione 2 della nota integrativa.
2
278
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2.2 Premessa
L'andamento della gestione dei vari comparti dello stato patrimoniale e del conto economico
consolidato vengono descritti di seguito - nel medesimo ordine già ampiamente illustrato nella
relazione e nella nota integrativa dell'Azienda Bancaria consolidante - secondo gli schemi predisposti dalla Banca d'Italia.
Si segnala inoltre che, seguendo lo schema già applicato nei precedenti esercizi, si procederà a
fornire nella presente relazione una sintetica informativa sull'andamento gestionale delle principali società consolidate.
2.3 Raccolta da clientela
La raccolta diretta, che comprende oltre ai debiti da clientela anche i titoli in circolazione e le
passività finanziarie valutate al fair value, registra alla fine dell’esercizio 2009 un incremento
del 7,1%. Ben più ampia la crescita delle sole componenti tradizionali, che raggiungono i
10.855 milioni di euro, in aumento del 14,7%. Si è mantenuta ancora molto forte la preferenza
per la liquidità da parte della clientela, mentre prosegue il minore interesse verso le componenti con scadenze più lontane.
Raccolta diretta
(importi in migliaia di euro)
31-dic-09
Depositi e obbligazioni
- Depositi a risparmio
- Conti correnti
- Certificati di deposito
- Obbligazioni
1.471.618
7.149.311
571.338
1.662.524
di cui subordinate
31-dic-08
1.145.199
6.097.163
450.300
1.771.896
Variazione
assoluta
%
326.419
1.052.148
121.038
(109.372)
28,5
17,3
26,9
(6,2)
2.964
4.459
(1.495)
(33,5)
Totale
Altre forme di provvista:
- Fondi di terzi in amministrazione
- Altra provvista
- Assegni in circolazione
- Pronti contro termine
Totale
10.854.791
9.464.558
1.390.233
14,7
27.975
148.486
55.896
580.009
812.366
21.936
177.968
63.578
1.170.744
1.434.126
6.139
28,1
(29.482) (16,6)
(7.682) (12,1)
(590.735) (50,5)
(621.760) (43,4)
Totale complessivo
11.667.157
10.898.684
768.473
7,1
Significativo lo sviluppo dei conti correnti e dei depositi, che raggiungono nel loro complesso gli
8.621 milioni rispetto ai 7.242,4 milioni dell’anno a raffronto (+19%), con maggiori volumi per
1.378 milioni di euro. Il comparto obbligazionario mostra una contrazione dei volumi (-6,2%),
attestandosi a quota 1.662,5 milioni, per effetto dei consistenti rimborsi effettuati
nell’esercizio, solo parzialmente compensati dalle nuove emissioni. I certificati di deposito, per
contro, invertono la tendenza negativa manifestata negli ultimi esercizi posizionandosi a 571,3
milioni (+26,9%).
279
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Tra le altre forme di provvista l’aggregato più significativo, costituito dalle operazioni di pronti
contro termine, subisce una forte contrazione da porre in relazione con le mutate preferenze
della clientela, orientata verso strumenti più liquidi. Del tutto marginale l’apporto delle altre
forme di provvista che nel loro complesso si attestano a 232 milioni di euro (-11,8%).
L’ammontare complessivo della raccolta diretta al netto dei pronti contro termine si posiziona,
pertanto, a 11,1 miliardi di euro a raffronto con i 9,7 miliardi di fine 2008, con una crescita del
14%, pari a quasi 1,4 miliardi di euro in valore assoluto.
La raccolta indiretta mostra alla fine del 2009, come già nell’ultimo scorcio dell’esercizio
2008, una dinamica fortemente penalizzata dalle performance negative dei mercati finanziari,
attestandosi a 4.164,5 milioni (-10,3%). Il calo si è particolarmente concentrato sulla componente dei titoli e altri valori in custodia i cui volumi hanno mostrato una riduzione del 24,8%.
La causa è attribuibile principalmente ai bassi rendimenti dei titoli di Stato sulle scadenze
brevi, che hanno raggiunto nel 2009 i minimi storici. In controtendenza, peraltro, la raccolta di
fondi comuni di investimento che, anche grazie alle forti rivalutazioni delle borse, ha registrato
nel 2009 un incremento su base annua del 22,5%, con volumi per oltre 1.300 milioni. Nel suo
complesso il risparmio amministrato raggiunge a fine 2009 i 3.497 milioni (-11,5%). Il risparmio gestito, che rappresenta il 7,7% dell’intero aggregato, si colloca a 320 milioni di euro, con
un incremento del 5,3%.
Raccolta indiretta
(importi in migliaia di euro)
31-dic-09
Risparmio gestito:
- Gestioni patrimoniali
Risparmio amministrato:
- Titoli di Stato e altri valori
- Fondi comuni di investimento
Bancassicurazione:
- Prodotti assicurativi
Totale
31-dic-08
Variazione
assoluta
%
319.976
319.976
303.795
303.795
16.181
16.181
5,3
5,3
3.496.588
2.134.528
1.362.060
3.950.182
2.838.568
1.111.614
(453.594)
(704.040)
250.446
(11,5)
(24,8)
22,5
347.891
347.891
386.835
386.835
(38.944)
(38.944)
(10,1)
(10,1)
4.164.455
4.640.812
(476.357)
(10,3)
Il comparto assicurativo del ramo vita si posiziona a 347,9 milioni con un decremento del portafoglio del 10,1%.
280
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2.4 Impieghi verso la clientela
Il portafoglio dei crediti verso la clientela si attesta in 9.740,3 milioni a valori netti, con un
incremento del 2,5% rispetto al dato dell’anno precedente. La crescita dei volumi è da ricondurre alla intensa e costante attività commerciale di tutte le Aziende consolidate, attuata con la
promozione di nuovi prodotti e l’estensione nella Penisola della rete degli sportelli del Banco di
Sardegna.
A fronte dei crediti lordi risultano rettifiche di valore specifiche e di portafoglio per 807,6 milioni, che portano l’indice di copertura al 7,7% (7,2% nel precedente esercizio).
Nella seguente tabella viene rappresentata la composizione merceologica dei crediti netti verso
la clientela, con riepilogo dei dati per forme tecniche.
I crediti verso clientela: composizione merceologica
(importi in migliaia di euro)
Tipologia operazioni
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8
9.
Conti correnti
Pronti contro termine attivi
Mutui
Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
Leasing finanziario
Factoring
Altre operazioni
Titoli di debito
Attività deteriorate
Totale
31-dic-09
Importo
Incid. %
1.328.140
13,6%
4.376.676
44,9%
31-dic-08
Variazione
%
Importo
Incid. %
1.283.035
13,5%
3,5%
143.734
1,5%
4.030.917
42,4%
8,6%
671.611
1.341.812
1.042.347
20.769
958.922
9.740.277
622.927
1.234.926
1.386.323
16.689
785.832
9.504.383
6,9%
13,8%
10,7%
0,3%
9,8%
100%
6,6%
13,0%
14,6%
0,2%
8.3%
100%
7,8%
8,7%
(24,8)%
24,4%
22%
2,5%
Dall’esame dell’andamento degli impieghi risulta evidente la crescita del comparto dei mutui
che si portano a 4.376,7 milioni, con un incremento dell’ 8,6% e si confermano il settore preponderante, con il 44,9% di incidenza rispetto all’intero monte dei crediti.
Come accennato nella relazione individuale del Banco la performance è anche l’effetto della
grande attenzione posta dalla Sub-Holding e dalle società consolidate sull’adeguamento dei
prodotti alle variegate esigenze della clientela, con l’allungamento dei periodi di ammortamento, la competitività dei prezzi e la celerità nei tempi di concessione dei prestiti.
Altra forma tecnica di impiego rilevante è rappresentata dai conti correnti che si attestano a
1.328,1 milioni con un aumento del 3,5%. In termini strutturali i conti correnti attivi rappresentano il 13,6% del totale dei crediti verso clientela.
Il leasing finanziario è in ascesa (+8,7%) e con 1.341,8 milioni costituisce il 13,8% del totale
dei crediti netti complessivi. La performance è da attribuirsi al recupero delle quote di mercato
nell’isola, espressione dell’efficace presidio del territorio e all’apporto della rete commerciale
di tutte le banche del gruppo.
281
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Il comparto delle “altre operazioni” si porta a 1.042,3 milioni (ex 1.386,3 milioni) ed include
le “altre sovvenzioni”, gli “anticipi effetti” e in generale il “rischio di portafoglio”. L’incidenza
sul totale impieghi è del 10,7%.
Il settore del credito al consumo cresce nell’arco dell’anno del 7,8%. La percentuale di incidenza rispetto al portafoglio crediti si mantiene costante con il 6,9% (contro il 6,6% di dicembre 2008). Il Banco e la Divisione Consumer della Banca di Sassari hanno puntato, il primo
sull’offerta di prestiti personali con una politica dei prezzi aggressiva, e la seconda ha parimenti intensificato l’azione commerciale sul versante dei prestiti assistiti, con risultati significativi.
Distribuzione dei crediti verso clientela per principali categorie di debitori
(importi in migliaia di euro)
Stati
Altri enti pubblici
Società non finanziarie
Assicurazioni
Società finanziarie
Altri operatori
Totale
31-dic-09
Importo
Incidenza
31-dic-08
Importo
Incidenza
11.833
360.279
6.429.499
232.691
2.705.975
9.740.277
25.563
320.260
6.266.675
2
356.301
2.535.582
9.504.383
0,1%
3,7%
66,0%
2,4%
27,8%
100%
0,3%
3,4%
65,9%
0,0%
3,7%
26,7%
100%
Variazione
assoluta
%
(13.730) (53,7)
40.019 12,5
162.824
2,6
(2)
(123.610) (34,7)
170.393
6,7
235.894
2,5
L’esame della rappresentazione degli impieghi verso la clientela per principali categorie di
debitori/emittenti registra un sostanziale incremento dei finanziamenti concessi agli “altri enti
pubblici” +12,5% nel confronto con il dato di dicembre 2008, con una incidenza sull’intero
portafoglio del 3,7% (ex 3,4%).
Il comparto più significativo è sempre rappresentato dalle società non finanziarie che si attestano a 6.429,5 milioni (+2,6%), con una incidenza del 66% sul totale dei crediti, invariata
rispetto al dicembre 2008.
I finanziamenti a favore delle “società finanziarie” si portano a 232,7 milioni e registrano a fine
anno un peso percentuale sul portafoglio crediti del 2,4% (3,7% il dato a confronto del
31.12.2008).
L’analisi della qualità del credito viene agevolata dall’esame delle seguenti tabelle che rappresentano la composizione del portafoglio suddiviso in base alle diverse categorie di rischio,
come previsto dalla Banca d’Italia.
Crediti verso la clientela: valori lordi e rettifiche
(importi in migliaia di euro)
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
Netta
Percentuale
di copertura
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altri crediti
Totale
974.222
506.738
7.174
201.640
8.858.131
10.547.905
641.718
82.408
304
6.422
X
730.852
282
X
X
X
X
76.776
76.776
332.504
424.330
6.870
195.218
8.781.355
9.740.277
65,9%
16,3%
4,2%
3,2%
0,9%
7,7%
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Crediti verso la clientela: valori netti
(importi in migliaia di euro)
31-dic-09
Esposizione
netta
a)
b)
c)
d)
31-dic-08
Grado di
copertura
Esposizione
netta
Grado di
copertura
Sofferenze
Incagli
Esposizioni ristrutturate
Esposizioni scadute
332.504
424.330
6.870
195.218
65,9%
16,3%
4,2%
3,2%
286.330
314.713
6.691
178.098
66,7%
20,9%
35,3%
2,9%
Totale crediti deteriorati
e) Altri crediti
Totale
958.922
8.781.355
9.740.277
43,3%
0,9%
7,7%
785.832
8.718.551
9.504.383
45,9%
0,8%
7,2%
I crediti deteriorati ammontano complessivamente in termini lordi a 1.689,8 milioni, e risultano presidiati da rettifiche di valore per 730,9 milioni, che portano il valore netto a 958,9
milioni. La pesante crisi economica in atto ha peggiorato la qualità del credito, con il conseguente aumento dell’importo delle rettifiche. L’incidenza dei crediti dubbi rispetto agli impieghi
netti è ora pari al 9,8% (ex 8,3%) e il rapporto di copertura al 43,3% contro il 45,9% del precedente esercizio 2008.
Crediti verso la clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
(importi in migliaia di euro)
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da crediti in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso crediti in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Incagli
Esposizioni Esposizioni
ristrutturate
Scadute
861.134 397.814
1.443
210.366 331.806
62.888 314.950
10.334
8.840
2.874
183.465
18.363
16.388
6.018
106.360
41.118
10.838
97.278 222.882
2.844
72.469
34.507
2.034
54.236
28.187
1.116
4.165
5.475
491
12.000
4.206
1.619
-
24
1.951
188
6
-
40 111.859
4.535
4.168
974.222 506.738
1.443
-
5.978
197
7.174
-
182
201.640
-
I crediti in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore pari a 641,7 milioni, si posizionano a
332,5 milioni contro i 286,3 milioni di dicembre 2008. Le sofferenze nette rappresentano il
3,4% del totale impieghi, contro il 3% del trascorso esercizio. Il grado di copertura diminuisce
portandosi al 65,9% (66,7% a dicembre 2008).
283
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Crediti verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
(importi in migliaia di euro)
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute
non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Incagli
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
574.804
83.101
3.643
5.367
1.443
158.910
127.744
53.687
51.332
566
283
1.100
1.078
25.304
5.862
91.996
28.690
28.786
34.507
2.355
54.380
18.613
8.143
2.034
283
3.905
388
1.175
-
3
19
45
2
1
-
13
641.718
1.443
25.590
82.408
-
2.342
304
-
42
6.422
-
Dall’esame della movimentazione della esposizione lorda si evidenzia un aumento di 34,2 milioni sugli ingressi dai crediti in bonis (62,8 milioni, rispetto ai 28,1 milioni dell’anno precedente) e un incremento di 27,1 milioni sui trasferimenti dalla categoria degli incagli (106,4 milioni
ex 79,3 milioni).
Tra le variazioni in diminuzione (97,3 milioni) risultano cancellazioni per 34,5 milioni (ex 52,7
milioni), dovute principalmente alla radiazione di crediti in procedura concorsuale già svalutati.
Gli incassi risultano in aumento di quasi 9 milioni rispetto al dato di confronto (54,2 milioni
contro 45,6 milioni).
Nell’esposizione della dinamica delle rettifiche di valore espressa nella tabella che precede si
registrano variazioni in aumento per 158,9 milioni. La crescita va attribuita essenzialmente a
nuove rettifiche di valore (127,7 milioni a confronto con 94,2 milioni del dato precedente) ivi
incluso l’effetto della revisione delle previsioni temporali degli incassi nonchè all’incremento
dei trasferimenti dalla categoria degli incagli per 25,3 milioni (ex 15,2 milioni).
Le diminuzioni registrano riprese di valore complessive per 57,5 milioni (ex 43,2 milioni) che
comprendono la tipologia da “incasso” per 28,8 milioni (contro i 23,9 milioni di dicembre
2008), e la tipologia “da valutazione” per 28,7 milioni (ex 19,4 milioni), comprensive entrambi
dei recuperi effettuati sulle riserve da attualizzazione.
Gli incagli netti si attestano a fine anno a 424,3 milioni, con un incremento in termini netti
del 34,8% su base annua. Le relative rettifiche di valore pervengono a 82,4 milioni, e portano il
rapporto di copertura al 16,3% (ex 20,9%).
L’incidenza della presente classe rispetto agli impieghi netti (4,4%) è in aumento rispetto a
quella registrata nell’esercizio precedente (3,3%).
284
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Le variazioni in aumento dell’esposizione lorda si attestano a 331,8 milioni, fra queste la componente più significativa è rappresentata dagli ingressi da crediti in bonis per 315 milioni.
Dall’esame della movimentazione delle variazioni in diminuzione si rilevano uscite verso crediti
in bonis per 72,5 milioni e incassi per 28,2 milioni (rispettivamente 77,7 milioni e 28,8 milioni
al 31 dicembre 2008).
Sul fronte della dinamica delle rettifiche di valore (53,7 milioni complessivi di variazioni in
aumento), si registra una diminuzione di 10 milioni rispetto al dato a raffronto del dicembre
2008 (ex 63,7 milioni). La crescita deriva principalmente dall’ingresso di nuovi crediti e
dall’attualizzazione dei flussi finanziari di pratiche alle quali è stato attribuito uno “stato” di
incaglio più gravoso. Le variazioni in aumento comprendono inoltre 2,4 milioni provenienti
dalla categoria dei “ristrutturati”.
Le variazioni in diminuzione delle rettifiche (54,4 milioni contro i 45,6 milioni del 2008) registrano un significativo aumento di 8,8 milioni. Si evidenziano inoltre riprese di valore da valutazione per 18,6 milioni rispetto ai 23 milioni dell’anno precedente e riprese di valore da incasso per 8,1 milioni a confronto con i 4,3 milioni di dicembre 2008. Con riferimento a quanto
accennato nel paragrafo riferito alla categoria delle sofferenze, risultano 25,6 milioni di trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate, affluiti appunto per 25,3 milioni fra le
sofferenze e per 0,3 milioni fra le “ristrutturate”.
I crediti ristrutturati si attestano a valori netti a 6,9 milioni, con un lieve incremento del
2,7%. Le rettifiche di valore ammontano 0,3 milioni, e hanno risentito della movimentazione di
posizioni particolarmente rilevanti. Il rapporto di copertura si porta al 4,2%.
I crediti scaduti1 pervengono a valori netti a 195,2 milioni (201,6 di valore lordo e 6,4 milioni
le rettifiche di valore) e si confrontano con i 178,1 milioni dell’esercizio 2008.
I crediti in bonis ammontano -a valori netti- a 8.781,4 milioni e registrano un incremento
dello 0,7%. Integrando la voce con il valore netto dei crediti deteriorati, si perviene a 9.740,3
milioni, in crescita del 2,5% rispetto all’esercizio precedente. L’incidenza dei crediti performing
sul portafoglio complessivo si attesta al 90,2% (ex 91,7%).
2.5 Attività sui mercati finanziari
L'attività sui mercati finanziari assolve il compito di gestire la liquidità aziendale e il portafoglio
titoli di proprietà, nonché di offrire prodotti e servizi adeguati alle esigenze della clientela
nell’ambito di tutti i principali comparti operativi (business, privati ed enti).
1
Esposizioni scadute e/o sconfinanti da 90/180 giorni secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di vigilanza (cfr. Circ. 272 del
30 luglio 2008 e Circ. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti). Si segnala che a partire dall’esercizio 2009 si applica la soglia dei
90 giorni ai soli crediti scaduti relativi alle esposizioni garantite da immobili (approccio per singola transazione), mentre viene mantenuto, fino
al 31 dicembre 2011, il termine dei 180 giorni per le rimanenti esposizioni.
285
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Il portafoglio titoli2 della Sub-Holding e delle controllate è tradizionalmente costituito in prevalenza da titoli di Stato (per circa l’80%). Tale composizione consente di preservarne la caratteristica di immediata “liquidità” e facilita le operazioni di smobilizzo. Ciò anche attraverso la
cessione di titoli con operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS. Inoltre,
attraverso l’adesione alla Cassa di Compensazione e Garanzia, è stato neutralizzato il rischio
di controparte sull’intera operatività.
Il portafoglio titoli a fine dicembre 2009 è pari a 499,1 milioni, in calo del 49,1% rispetto al
dato dell’esercizio a raffronto (980,1 milioni). La diminuzione dell’aggregato è da mettere in
relazione all’esigenza di ridurre ulteriormente i “rischi di mercato” comunque insiti nel portafoglio. Si ricorda, infatti, che nel corso del 2008 il conto economico era stato interessato da
significative svalutazioni effettuate sul portafoglio dei CCT, in gran parte riassorbite nel corso
del 2009. La ripresa dei corsi di detti titoli ha consentito la rivalutazione delle posizioni e
l’opportunità di dismetterne una parte laddove il prezzo ha raggiunto valori più elevati con
riferimento al prezzo di carico “storico”.
La posizione interbancaria netta presenta un saldo positivo di 2.099 milioni (+78,2% rispetto
al precedente esercizio). L’evoluzione dell’attività di intermediazione creditizia registrata nel
corso del 2009 ha determinato un miglioramento della posizione di liquidità pari a 980 milioni.
Infatti gli aggregati di raccolta e di impiego nei confronti della clientela, al netto della componente dei PCT, registrano in un anno incrementi, rispettivamente, di 1.359 e di 379 milioni.
Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti
(importi in migliaia di euro)
Variazione
assoluta
%
31.12.2009
31.12.2008
Attività
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Totale
479.420
12.237
95.009
2.320.095
2.906.761
921.509
53.176
89.381
1.438.884
2.502.950
(442.089)
(40.939)
5.628
881.211
403.811
(48,0)
(77,0)
6,3
61,2
16,1
Passività
Debiti verso banche
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Totale
Attività finanziarie e rapporti intercreditizi netti
221.213
2.629
150.107
373.949
2.532.812
261.337
4.585
139.230
405.152
2.097.798
(40.124)
(1.956)
10.877
(31.203)
435.014
(15,4)
(42,7)
7,8
(7,7)
20,7
Come si può notare dalla tabella che precede, il saldo netto dell’operatività nei mercati finanziari presenta un aumento di 435 milioni di euro come effetto netto della contrazione del portafoglio titoli, ampiamente compensata dall’incremento del saldo dei conti interbancari.
In particolare le attività finanziarie detenute per la negoziazione, a 479,4 milioni (921,5
milioni a fine 2008), hanno subito un ridimensionamento di 442 milioni che ha riguardato principalmente il comparto dei titoli di Stato.
2
Il portafoglio titoli è costituito dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione (al netto dei derivati) e valutate al fair value, compresi i
titoli di debito inclusi tra i crediti verso la clientela e verso le banche.
286
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Più contenuta, in termini di volumi, la contrazione delle attività finanziarie valutate al fair
value, ridottesi in un anno di 41 milioni, prevalentemente per effetto del ridimensionamento
delle quote di OICR.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita si posizionano a 95 milioni, con un incremento del 6,3% rispetto a dicembre 2008 (89,4 milioni).
La variazione positiva di 5,6 milioni che ha interessato il portafoglio, costituito interamente da
titoli di capitale, è da attribuire al combinato effetto:
 delle variazioni nette di fair value (+7,9 milioni);
 del trasferimento dal portafoglio partecipazioni della Fincoop S.r.l. (+29 mila euro);
 della cessione delle interessenze detenute nella Centrale dei Bilanci (-0,8 milioni) e nella
S.F.I.R.S (-3,6 milioni);
 dell’acquisizione di nuove quote partecipative (+2 milioni) relative principalmente:
o all’interessenza del 5,16% nella BPER Services (+1.030 mila);
o alle quote partecipative dello 0,31% e dello 0,13% rispettivamente nella AEDES S.p.A.
(860 mila) e nella Gabetti Property Solution S.p.A. (131 mila), rivenienti entrambe da
operazioni di ristrutturazione crediti.
Sotto il profilo del conto economico la cessione delle quote partecipative ha comportato la
contabilizzazione netta di circa 1 milione fra gli utili da cessione, per effetto del rigiro delle
riserve da valutazione relative alla Centrale dei Bilanci (+764 mila euro) e alla S.F.I.R.S. (+362
mila euro) nonché della contabilizzazione delle rispettive perdite da cessione (-110 mila e -39
mila euro).
Nell’ambito dei rapporti intercreditizi, come evidenziato nella tabella che precede, si nota il
forte incremento dei crediti verso banche che si posizionano a 2.320,1 milioni a raffronto con i
1.438,9 milioni dell’esercizio precedente (+61,2%). In calo, per contro, la posizione debitoria,
che diminuisce in un anno di 40,1 milioni. Il saldo interbancario netto raggiunge pertanto i
2.099 milioni con una crescita del 78,2%.
287
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2.6 Aspetti reddituali
Il risultato netto conseguito nel 2009 dalla consolidante, pari a 45,1 milioni, raggiunge a livello
consolidato i 53,7 milioni, indice che lo stato di salute del Banco si riscontra anche nelle società che fanno capo alla Sub-Holding.
Si conferma pertanto che le positive osservazioni espresse nella sintesi della gestione
dell’Azienda vanno estese anche a tutte le controllate.
Il travagliato contesto economico nel quale si è svolta l’attività delle aziende consolidate nel
2009 non ha tuttavia consentito di raggiungere il livello di reddito registrato nel precedente
2008, che chiudeva la gestione con un risultato netto di 65,4 milioni (21,9% in più).
Per una più compiuta analisi dell’andamento del conto economico consolidato è ora opportuno
esaminarne le singole componenti.
Il margine di interesse perviene a 323,4 milioni, con un minor contributo al risultato economico di 79,5 milioni (-19,7%).
Anche a livello consolidato questa componente è andata progressivamente assottigliandosi per
tutto l’esercizio 2009, parallelamente con il ridursi del livello dei tassi, i cui effetti negativi sul
margine sono stati attenuati solo in parte dall’effetto derivante dalla crescita dei volumi intermediati.
Composizione del margine d’interesse
(importi in migliaia di euro)
Clientela
- interessi attivi
- interessi passivi (inclusi i titoli in circolazione)
Banche
- interessi attivi
- interessi passivi
Attività/passività finanziarie
- interessi attivi
- interessi passivi(su titoli valutati al fair value)
Altri
Margine d’interesse
2009
2008
290.286
441.860
(151.574)
20.348
24.585
(4.237)
12.719
18.268
(5.549)
17
323.370
309.263
577.772
(268.509)
49.710
55.623
(5.913)
43.860
50.864
(7.004)
54
402.887
Variazione
assoluta
%
(18.977)
(135.912)
(116.935)
(29.362)
(31.038)
(1.676)
(31.141)
(32.596)
(1.455)
(37)
(79.517)
(6,1)
(23,5)
(43,5)
(59,1)
(55,8)
(28,3)
(71,0)
(64,1)
(20,8)
(68,5)
(19,7)
Incidenza
% 2009
89,8
6,3
3,9
0,0
100,0
All’interno del margine di interesse, la componente “clientela” ha registrato una incidenza sulla
voce di ben 89,8% (76,8 nel 2008), con interessi attivi per 441,9 milioni e interessi passivi per
151,6 milioni.
L’apporto al margine del settore Banche, anch’esso estremamente inficiato dall’andamento
penalizzante dei tassi, espone un risultato di 20,3 milioni, con un calo del 59,1%, andamento
questo dovuto anche alla particolare posizione di liquidità delle aziende consolidate.
La componente di stato patrimoniale che in termini percentuali ha subito la maggior riduzione
del proprio contributo netto al margine è la voce “Attività/Passività finanziarie”, con una inci-
288
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
denza del 3,9% (ex 10,9%) e un calo del 71%, dovuto in buona misura alla riduzione dei volumi
impiegati nel settore.
Le commissioni nette raggiungono i 124,9 milioni con una interessante crescita sul livello del
2008 (107,1 milioni) e uno sviluppo percentuale del 16,6%.
In particolare, fra le commissioni attive sono risultate in calo le commissioni relative alla negoziazione degli strumenti finanziari e per il collocamento titoli, mentre hanno registrato un incremento le commissioni rivenienti dalla distribuzione di servizi di terzi e da altri prodotti,
nonché quelle sulla disponibilità fondi. Quanto alla distribuzione fra le società consolidate (al
netto pertanto delle partite infragruppo), hanno generato commissioni il Banco di Sardegna per
circa 90 milioni, la Banca di Sassari per 34 milioni e la Sardaleasing per 0,5 milioni.
I dividendi e proventi simili, a 1,7 milioni, riguardano le “distribuzioni” di utili del 2008,
liquidate per cassa nel 2009, riferite a società non strategiche, di cui le aziende consolidate
detengono quote di minoranza.
Si ricorda che il risultato della voce assume a livello consolidato una modesta rilevanza per
effetto delle elisioni infragruppo delle distribuzioni di utili effettuate dalle società controllate
dal Banco.
Estremamente positivo nel 2009 il risultato netto dell’attività di negoziazione pari, al 31
dicembre, a 24,8 milioni, contro un negativo di 23,7 milioni del 2008.
Si deve sottolineare che la performance è legata al miglioramento delle valutazioni del portafoglio titoli (principalmente CCT) delle aziende bancarie consolidate, che avevano subito alla fine
del trascorso esercizio consistenti rettifiche di valore con carico al conto economico. La voce
comprende anche 9,2 milioni di utili provenienti dalla negoziazione.
Il risultato netto delle attività e passività valutate al fair value segna un valore positivo di 2
milioni, da raffrontarsi con il valore negativo di 1,4 milioni del dicembre 2008.
Il margine di intermediazione, a 477,5 milioni registra in definitiva un calo modesto (-2,2%),
che può in estrema sintesi considerarsi l’effetto netto fra la riduzione del margine di interesse
e la “ripresa” dei valori mobiliari delle aziende bancarie consolidate.
Consistenti nell’esercizio anche le rettifiche nette di valore apportate ai crediti in relazione
al loro deterioramento che, con 59,3 milioni, superano del 35,4% il già elevato valore esposto
nel conto economico del 2008 (43,8 milioni).
La voce comprende rettifiche di valore specifiche per 148,1 milioni e di portafoglio per circa,
7,9 milioni, in parte assorbite da riprese di valore specifiche per 87,1 milioni e di portafoglio
per 9,6 milioni.
Le predette rettifiche nette, illustrate nel dettaglio con specifico riferimento alle rispettive categorie di rischio, nell’apposito capitolo riservato ai crediti, vanno attribuite per 42,3 milioni al
Banco di Sardegna, per 2,8 milioni alla Banca di Sassari e per 14,1 milioni alla Sardaleasing.
289
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
L’ulteriore aggravarsi del predetto valore costituisce l’effetto della più volte richiamata crisi del
tessuto economico del territorio in cui operano le aziende che fanno capo alla consolidante,
dell’esigenza – in tale situazione economica – di continui aggiornamenti dei tempi di previsione
dei recuperi e relative attualizzazioni, ed infine del consueto rigore con cui le aziende consolidate seguono le operazioni di presidio dei crediti.
Il risultato netto della gestione finanziaria, gravato del peso delle illustrate rettifiche di
valore sui crediti, raggiunge comunque 418,3 milioni, con una flessione del 5,9% rispetto al
dicembre 2008.
Fra le spese amministrative, pari a 350,2 milioni, le spese per il personale, in calo dell’1,7%,
si collocano a 215,1 milioni.
Sulla voce hanno inciso negativamente gli accantonamenti effettuati per obblighi contrattuali e,
in positivo, le riduzioni di organico comandato sulla BPER SERVICES e le riduzioni di organico
dell’anno passato, parzialmente compensate da nuove assunzioni.
Le altre spese amministrative hanno raggiunto i 135 milioni, con una crescita del 3,3% dovuta agli aumenti registrati dagli affitti passivi relativi ad immobili ad uso strumentale, per nuove
stipule e aumenti ISTAT, dei maggiori oneri sostenuti per elaborazione dati e dagli incrementi
di spese postali, telefoniche e legali.
Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri hanno richiesto nel 2009 apporti per 2,3
milioni con un calo rispetto alle necessità manifestatesi nel precedente esercizio (4,5 milioni).
Gli accantonamenti hanno riguardato controversie legali riferite a cause passive e revocatorie
fallimentari e i relativi aggiornamenti legati alle attualizzazioni dei rispettivi rischi.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali (10,5 milioni) e immateriali (1,2 milioni)
si discostano in misura modesta dai dati del precedente esercizio.
In calo anche a livello consolidato gli altri oneri e proventi di gestione, con un risultato di
27,8 milioni (-19,1%). La voce include in particolare recuperi di spese di bollo, fitti attivi e interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione.
L’utile dell’operatività dell’esercizio al lordo delle imposte perviene a 82,6 milioni, che al
netto degli accantonamenti al fondo imposte pari a 26,4 milioni forma un netto consolidato di
56,2 milioni.
Dedotta la quota di pertinenza di terzi, pari a 2,6 milioni, si giunge così ad un risultato netto
di pertinenza della Sub-Holding di 53,7 milioni, in calo del 17,9% sul netto consolidato del
2008.
290
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
2.7 Il rendiconto finanziario
La seguente tabella espone i risultati delle tre categorie di attività nelle quali è ripartito lo
schema del rendiconto finanziario.
Sintesi del rendiconto finanziario (metodo indiretto)
(importi in migliaia di euro)
2009
Attività operativa
Attività di investimento
Attività di provvista
Liquidità netta generata (assorbita) nell'esercizio
2008
2.506
(15.273)
(27.081)
(39.848)
97.946
(46.219)
(26.843)
24.884
Variazione
assoluta
(95.440)
(30.946)
238
(64.732)
L’attività operativa, costituita dal risultato netto della gestione (depurato degli effetti delle
operazioni di natura non monetaria) e dai flussi attinenti alla intermediazione svolta
nell’esercizio, ha prodotto nel corso del 2009 liquidità netta per 2,5 milioni, contro un flusso
attivo netto del 2008 di 97,9 milioni (-95,4 milioni).
Nel dettaglio si osserva che il flusso relativo alla gestione si è ridotto di 70,2 milioni, con un
valore positivo di 228,9 milioni (299,2 milioni il dato a raffronto). Le attività finanziarie hanno
assorbito liquidità per 830,7 milioni, contro i 364,6 milioni del 2008, e le passività finanziarie
sono state fonti di liquidità per 604,2 milioni (163,4 milioni nel periodo a raffronto). E’ evidente
rispetto all’esercizio a raffronto il forte incremento della liquidità assorbita dai crediti verso le
banche aumentati nel corso dell’esercizio di 887,8 milioni, a fronte di oltre 752 milioni di liquidità generata dai debiti verso la clientela.
Attività operativa
(importi in migliaia di euro)
2009
Attività operativa
1. Gestione
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
attività finanziarie
crediti verso banche
crediti verso clientela
altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie:
- debiti verso banche
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione e altre passività finanziarie
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
228.939
(830.679)
494.720
(887.802)
(367.928)
(69.669)
604.246
(39.833)
752.851
25.507
(134.279)
2.506
2008
Variazione
299.184
(70.245)
(364.593)
466.086
160.261
334.459
822.005 (1.709.807)
(1.233.319)
(865.391)
(113.540)
(43.871)
163.355
440.891
(528.321)
(488.488)
950.268
(197.417)
(188.258)
213.765
(70.334)
63.945
97.946
(95.440)
I titoli in circolazione, nel loro complesso, hanno generato, tenendo conto dei rimborsi ed
emissioni, acquisti e vendite, un flusso positivo per 25,5 milioni.
Relativamente all’attività di investimento, la liquidità generata ammonta a 7 milioni di euro
mentre quella assorbita dai nuovi investimenti si attesta complessivamente a oltre 22 milioni,
prevalentemente orientati alle attività materiali.
291
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Attività di investimento
(importi in migliaia di euro)
2009
Attività di investimento
1. Liquidità generata da:
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da:
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di altre attività di investimento
Netto
2008
Variazione
7.028
5.905
1.123
(22.301)
(21.419)
(882)
-
1.043
6
1.037
(47.262)
(263)
(41.858)
(2.159)
(2.982)
5.985
(6)
4.868
1.123
(24.961)
263
(20.439)
(1.277)
2.982
(15.273)
(46.219)
(30.946)
Nell’attività di provvista si segnala unicamente la distribuzione di 27,1 milioni di dividendi a
favore degli azionisti (26,8 milioni nel 2008).
2.8 Prospetto di raccordo fra il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto consolidato con il risultato dell’esercizio e il patrimonio netto individuali
Risultato
dell’esercizio
Risultato del periodo e patrimonio netto individuale al 31.12.2009
Risultati delle società controllate assunte nel bilancio consolidato al lordo delle quote
delle minoranze azionarie
Rettifiche di consolidamento:
- per applicazione del metodo dell'integrazione globale
- per valutazione delle società e degli enti collegati col metodo del patrimonio netto
Risultato dell’esercizio e patrimonio netto consolidato al 31.12.2009
Patrimonio
netto
45.130
1.188.225
15.518
(6.993)
(6.983)
(10)
53.655
323.874
(305.635)
(305.613)
(22)
1.206.464
2.9 Analisi della gestione dei diversi segmenti di attività
L’economia regionale è stata caratterizzata dal forte ripiegamento delle principali componenti
dell’economia locale. La fase negativa della congiuntura ha interessato dapprima la domanda
di prodotti dell’industria di base e delle costruzioni, per poi trasferire i suoi effetti negativi sulle
condizioni del mercato del lavoro e quindi sul reddito disponibile e sui consumi. Si è fortemente ridotto l’interscambio regionale con l’estero, mentre l’incertezza sulle prospettive di ripresa
ha inciso sull’attività di investimento, risultata molto meno intensa dell’anno precedente.
I volumi intermediati dal sistema creditizio regionale si sono ridotti rapidamente, specie dal
lato dell’attivo e per tutte le componenti finalizzate all’acquisto di beni strumentali e di immobili. Per quanto riguarda i risultati economici, le banche regionali hanno registrato un peggioramento della qualità del credito e una riduzione del margine di interesse.
292
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Malgrado lo scenario economico sfavorevole il Banco di Sardegna e le sue controllate si sono
comunque distinte come punto di riferimento nel mercato finanziario dell’isola. La Sub-Holding
ha rafforzato il suo sostegno al sistema economico regionale nella fase di congiuntura negativa
con interventi indirizzati a contenere i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito
al consumo delle famiglie residenti.
Utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte
(importi in migliaia di euro)
Margine di
interesse
RETAIL
CORPORATE
FINANZA
CORPORATE CENTER
ALTRE ATTIVITA'
TOTALE
Commissioni
nette
Margine di
intermediazione
Utile
lordo
139.588
103.005
17.192
62.547
1.038
102.316
22.555
-
239.639
125.438
48.868
62.547
1.038
(13.368)
36.677
45.506
17.237
(3.442)
323.370
124.871
477.530
82.610
Il target di clientela è risultato principalmente quello delle famiglie consumatrici, del retail
e dello small business, una componente – quest’ultima – composta da piccole imprese di
servizi e di attività legate all’artigianato, una tipologia di imprenditori estremamente diffusa e
prevalente nel territorio di riferimento e nelle aree di nuovo insediamento. L’attività di supporto alle piccole e medie imprese ha interessato non soltanto la sfera fiscale o la gestione finanziaria, ma più di recente si è sviluppata nella direzione dell’ammodernamento degli strumenti
interni alla banca in tema di valutazione del rischio e del merito creditizio.
Retail
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA'
CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE
2008
Variazioni
Assolute
%
139.588
102.316
239.639
219.626
(232.996)
234.782
89.030
321.543
301.196
(224.744)
(95.194)
13.286
(81.904)
(81.570)
8.252
(40,5)
14,9
(25,5)
(27,1)
3,7
(13.368)
76.453
(89.821)
-
A seguito del 1° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare nella colonna dei dati
dell’esercizio 2008, 20,5 milioni di euro dalla voce 220 - altri oneri/proventi di gestione alla voce 40 - commissioni attive.
293
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Rispetto allo stesso periodo del 2008, in cui si erano contabilizzati utili lordi della operatività
corrente pari a 76,5 milioni di euro, nel 2009 il settore retail ha generato una perdita figurativa di 13,4 milioni di euro, una flessione dovuta prevalentemente alla riduzione repentina dei
tassi di mercato, già manifestatasi nel 2008, ma proseguita a ritmi accentuati nel corso di tutto
il 2009.
Finanza
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE
AL LORDO DELLE IMPOSTE
Variazioni
2008
assolute
%
17.192
48.868
48.868
(3.362)
10.932
(8.307)
(8.307)
(5.704)
6.260
57.175
57.175
(2.342)
57,3
(41,1)
45.506
(14.011)
59.517
-
L’apporto alla gestione del segmento Finanza è stato positivo per 45,5 milioni, a fronte di un
risultato negativo di 14 milioni dello scorso esercizio. Tale risultato va attribuito
all’ampliamento del margine d’interesse (+6,2 milioni), al risultato netto positivo delle attività
finanziarie valutate al fair value e soprattutto ai ricavi dell’attività di negoziazione (24,8 milioni).
Corporate
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL
LORDO DELLE IMPOSTE
Variazioni
2008
assolute
%
103.005
90.918
12.087
13,3
22.555
18.055
4.500
24,9
125.438
108.820
16.618
15,3
86.208
85.403
805
0,9
(49.554)
(62.244)
(12.690)
(20,4)
36.677
23.168
13.509
58,3
Dalla componente corporate è derivato un utile lordo dalla operatività corrente pari a 36,7
milioni (al lordo delle imposte). Tale risultato è da attribuire principalmente al margine
d’interesse di competenza, in quanto la componente corporate non ha subito nella stessa
misura l’effetto generato dagli interessi figurativi così come evidenziato per la controparte
retail. Va sottolineato come il contributo al margine d’interesse derivante dall’attività di questa
componente sia aumentato rispetto allo stesso periodo del 2008 di oltre 12 milioni, portandosi
a 103 milioni.
294
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Corporate Center
(importi in migliaia di euro)
2009
MARGINE DI INTERESSE
COMMISSIONI NETTE
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
COSTI OPERATIVI
UTILE/PERDITA DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL
LORDO DELLE IMPOSTE
Variazioni
2008
assolute
%
62.547
66.234
(3.687)
-
-
-
(5,6)
-
62.547
66.235
(3.688)
(5,6)
62.547
66.235
(3.688)
(5,6)
(46.020)
(35.347)
10.673
30,2
17.237
31.122
(13.885)
(44,6)
Per quanto riguarda il Corporate Center, l’utile della operatività corrente al lordo delle imposte è stato di 17,2 milioni di euro, in flessione del 44,6 % rispetto l’esercizio precedente (31,1
milioni); tale andamento è stato determinato da un minore apporto degli interessi attivi figurativi, con una flessione di 3,7 milioni rispetto all’esercizio precedente e per effetto dei maggiori
costi operativi dell’anno per 10,7 milioni di euro.
2.10 Le partecipazioni
La voce rileva le partecipazioni consolidate con il metodo del patrimonio netto. Tali investimenti registrano a fine esercizio un saldo di 39 mila euro e sono rappresentati dalle quote societarie della partecipata sottoposta ad influenza notevole Krene S.r.l. (40%).
La variazione negativa di 40 mila euro è riferita alla contabilizzazione della quota parte di perdita registrata da Krene nonché al trasferimento, tra le attività finanziarie disponibili per la
vendita, della partecipata Fincoop. Tale operazione, come illustrato nel bilancio di impresa, si è
resa necessaria in quanto sono venuti meno i presupposti di influenza notevole.
Società controllate
In relazione alle società controllate – Banca di Sassari, Sardaleasing, Numera e Tholos, consolidate tutte integralmente, si segnala che:
- il perimetro di consolidamento è rimasto invariato rispetto all’anno precedente;
- operano tutte in prevalenza nella Regione Sardegna, rispettivamente nei settori: credito,
leasing, informatica e immobiliare;
- le società Numera e Tholos applicano alla redazione dei loro bilanci civilistici i principi nazionali. Provvedono, pertanto, alla rielaborazione dei dati in base alla normativa IAS/IRFS,
allo scopo esclusivo di consentire il recepimento nel consolidato da parte della Sub-Holding.
Si completa l’informativa con una illustrazione sintetica dell’andamento gestionale delle società controllate. Si precisa che i valori riportati sono stati desunti dai bilanci ufficiali delle società
stesse, redatti secondo i principi contabili applicabili a ciascuna realtà (IAS/IRFS per le banche
e gli intermediari finanziari e Principi contabili italiani per le altre).
Banca di Sassari S.p.A.
Alla fine dell’esercizio, gli impieghi netti a clientela ordinaria si attestano a 1.270,9 milioni, con
una crescita di oltre il 10% rispetto ai 1.154,4 milioni del dicembre 2008.
295
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
I crediti dubbi presentano attualmente un’esposizione complessiva lorda di euro 152,9 milioni,
rappresentata da sofferenze per 82,1 milioni, incagli per 49,6 milioni e crediti scaduti e/o sconfinanti da oltre 90/180 giorni per 21,1 milioni di euro. Relativamente agli accantonamenti, i tre
comparti sopra menzionati risultano presidiati rispettivamente per il 62,8% (sofferenze), per il
15,4% (incagli) e per il 3,2% (scaduti).
I depositi attivi presso Banche, attestandosi a 542,0 milioni, registrano un aumento di 288,6
milioni di euro rispetto ai 253,4 milioni del periodo preso a raffronto (+113,9%).
La raccolta diretta da clientela ordinaria (incluse le operazioni di pronti contro termine) è pari
a 1.698,1 milioni di euro, superiore del 33,6% rispetto ai 1.270,8 milioni del dicembre 2008.
Significativo l’aumento registrato nel comparto certificati di deposito che perviene a 130,6
milioni (+132%) e delle obbligazioni (+77,8 milioni pari al +85,8%) a tasso fisso.
Il calo della raccolta indiretta è da mettere in relazione, invece, con la riduzione del 29,4% che
ha interessato la componente dei titoli a custodia ed amministrazione gestiti dalla Banca.
Il conto economico al 31 dicembre 2009 chiude con un risultato positivo di 11,8 milioni contro i
7,5 milioni dell’esercizio 2008. Per un confronto dei risultati occorre tener conto che nel 2009
influisce significativamente la componente fiscale, come meglio verrà esplicitato in seguito.
A livello dei singoli aggregati economici, si rileva una contrazione del 14,4% del margine di
interesse, che passa dai 58,1 milioni del 2008 agli attuali 49,7; la dinamica dei tassi di interesse è solo uno degli elementi che concorrono alla spiegazione del fenomeno: altri possono essere indicati nell’abolizione delle commissioni di massimo scoperto, ovvero nell’abbattimento
delle consistenze del portafoglio titoli di proprietà che motiva il calo marcato (-80,7%) degli
interessi attivi sulle attività finanziarie detenute per la negoziazione.
L’aggregato delle commissioni nette cresce a 34,5 milioni (+17,8% sui precedenti 29,3 milioni), sia per l’apporto di commissioni, sia per l’apporto dell’attività della Divisione Consumer.
Il margine di intermediazione si attesta su 86,6 milioni di Euro contro 86,2 milioni di fine esercizio 2008.
Le rettifiche/riprese di valore per deterioramento di crediti, il cui processo valutativo è stato
ulteriormente affinato nell’ambito di un progetto di Gruppo, confermando la medesima rigorosa prudenza degli ultimi esercizi, risultano di -3,1 milioni, inferiori del 43,6% a quelle
dell’esercizio a raffronto (–5,6 milioni).
Il risultato netto della gestione finanziaria, a 83,8 milioni, cresce del 3,8% rispetto agli 80,7
milioni del 2008.
Le spese amministrative pari a 76,4 milioni aumentano in un anno del 4,9% a seguito
dell’incremento delle “altre spese amministrative” (+11,6%), per effetto della attività della
Divisione Consumer e della “bolletta” informatica, solo parzialmente compensati dalla contrazione delle spese per il personale (-1,7%).
L’utile dell’operatività corrente, al lordo delle imposte, è di 11,1 milioni, risultato sostanzialmente allineato (-8,6%) a quello dell’anno precedente (12,1 milioni).
296
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Si segnala che per effetto dell’adesione al consolidato fiscale di Gruppo e del conseguente
sensibile incremento delle probabilità di recupero delle differenze deducibili, la Banca ha
iscritto integralmente le imposte anticipate realizzando proventi non ricorrenti per 5,6 milioni
di euro.
Relativamente all’operazione di cartolarizzazione “multioriginator” perfezionata nel 2002, si
evidenzia che la dinamica degli incassi dei crediti sottostanti conferma e migliora la performance dello scorso anno attestandosi al 119,8% rispetto al business plan a suo tempo formulato (era il 93,2% alla fine del 2008).
Risultano adeguati gli accantonamenti per degrado dei crediti cartolarizzati, che hanno dato
luogo a riprese per 4,1 milioni di euro nell’esercizio 2009 contro rettifiche per 0,8 milioni nel
2008 che consentono una valutazione pari a 15,5 milioni di euro del titolo Junior detenuto nel
portafoglio di proprietà, a fronte di un valore di carico iniziale di 31,1 milioni di euro.
L’esame delle variazioni intervenute sulla consistenza del patrimonio netto, mostra una chiara
tendenza al rafforzamento. Le riserve totali, pervenendo a 15,8 milioni di Euro (12,5
nell’esercizio 2008) si incrementano del 26,4%.
Infine, si deve dar conto degli specifici effetti dell’operazione di conversione, perfezionatasi nel
mese di ottobre 2009, sul Capitale Sociale che passa da 57,8 milioni di euro al 31.12.2008 agli
attuali 59,8 milioni, mentre il fondo Sovrapprezzi di Emissione si incrementa sino a 128,5 milioni di euro.
Sardaleasing S.p.A.
Lo stipulato della società, nel corso 2009, è stato di 461,1 milioni, in calo del 11,9% rispetto al
precedente esercizio, ma comunque ampiamente superiore sia all’andamento del mercato
italiano del leasing (-33,1%), sia alle previsioni di budget (330 milioni) in quanto è stata posticipata la prevista contrazione delle operazioni canalizzate sulle banche del gruppo della penisola.
I contratti stipulati sono stati 2.426 (+5,8% sui 2.293 dell’anno 2008), fra cui, particolarmente
positive, le 1.012 transazioni (+19,3%) del comparto automobilistico per 93,3 milioni
(+18,2%). Il leasing immobiliare, pur riflettendo negli impieghi la contrazione generalizzata del
settore, continua a rappresentare il prodotto principale, con volumi sviluppati per 189,5 milioni
(-19,3%) a fronte di un aumento del 10,6% delle operazioni (177). Sostanzialmente stabile
(-2,6%) risulta il leasing strumentale, con 1.126 contratti per 137,3 milioni di volumi. Ampiamente atteso, e in linea con il mercato, il calo del 44,7% sul versante del leasing nautico che
chiude l’esercizio con 25,5 milioni di stipulato.
Il Banco di Sardegna, con 222,8 milioni di stipulato, continua ad essere il principale canale di
collocamento della società.
Al fine di sostenere il livello di adeguatezza patrimoniale è stato perfezionato con il Banco di
Sardegna, in sostituzione di analogo finanziamento giunto a scadenza, un nuovo prestito su-
297
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
bordinato di 20 milioni della durata di cinque anni e con le caratteristiche previste per essere
computato nel patrimonio supplementare di vigilanza della società.
Il totale dei crediti netti iscritti all’attivo dello stato patrimoniale ammonta a 1.507,2 milioni,
comprensivo di 0,5 milioni di crediti verso banche. Il raffronto con il dato di fine esercizio
2008, di 1.328,5 milioni, al netto di 48,4 milioni di euro per effetto del riallineamento contabile
che teneva conto della voce “debiti verso la clientela per macrocanoni fatturati”, evidenzia un
incremento di 227,1 milioni, pari al 17,7%.
Le esposizioni deteriorate, determinate in base alla recente normativa emanata dall’Organo di
Vigilanza, ammontano a 154,4 milioni, contro gli 81,6 milioni di fine anno 2008 (+89,2%). In
particolare i crediti in sofferenza si incrementano da 24,5 milioni a 44,3 milioni e gli incagli da
43,4 milioni a 84,6 milioni. Le relative rettifiche di valore pervengono a 14,1 milioni, di cui 12,3
milioni per svalutazioni analitiche e 1,8 milioni per rettifiche di portafoglio, contro il dato del
precedente esercizio di 11,7 milioni (+20,5%).
Parallelamente alla crescita degli impieghi, aumenta l’indebitamento verso gli enti creditizi, il
cui saldo, comprensivo dei finanziamenti subordinati concessi dal Banco di Sardegna, chiude
l’esercizio 2009 con 1.428,9 milioni, e un incremento del 17% sul dato a raffronto (1.221,2
milioni di fine 2008).
Per quanto riguarda il conto economico, in relazione alla drastica discesa dei tassi, gli interessi
attivi, a 51,3 milioni, si riducono di 24 milioni rispetto al dato a raffronto, mentre gli interessi
passivi (27,5 milioni) subiscono un calo di 26,8 milioni. Il margine di interesse, pertanto, registra una crescita del 11,6%, attestandosi a 23,8 milioni (21,3 milioni al 31 dicembre 2008).
Considerando il saldo positivo delle commissioni nette, che da -0,1 milioni precedenti si attestano a +0,5 milioni, il margine di intermediazione progredisce da 21,2 milioni agli attuali 24,3
milioni (+14,6%).
Il risultato della gestione si attesta a 3,9 milioni contro i precedenti 4,9 milioni (-21,2%). Il calo,
considerata anche la sostanziale stabilità (-1,8%) delle spese amministrative pervenute a 7,9
milioni, è da mettere in relazione alle maggiori rettifiche di valore nette sui crediti per 14,1
milioni (+20,4% su 11,7 milioni di fine esercizio 2008).
Al netto delle imposte sul reddito dell’esercizio per 2,1 milioni, il conto economico chiude con
un utile di 2 milioni (2,5 milioni nell’esercizio 2008).
Il graduale percorso di semplificazione dell’assetto distributivo nel comparto del leasing attuato dalla Capogruppo BPER, e previsto nel piano industriale triennale, include la possibilità di
ulteriori ipotesi finalizzate a razionalizzare la realtà del settore.
Per la Sardaleasing si prospetta, nel prossimo futuro, la revisione della mission in funzione
della vocazione al territorio della Sardegna e alla specializzazione nel settore nautico. La società assumerà quindi il ruolo di fabbrica di prodotto al servizio delle banche della Sub-Holding
sarda e, limitatamente al leasing nautico, di tutto il gruppo BPER.
298
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Numera S.p.A.
La società registra nell’esercizio un aumento del trend della domanda nei servizi POS (+6%) e
dei servizi interni del comparto analisi e programmazione sia per la realizzazione di nuovi
prodotti bancari che per il mercato esterno.
Tra le nuove commesse acquisite nel corso dell’anno si annovera:
 il servizio di archiviazione fisica dei documenti cartacei per le imprese della Sub-Holding
Banco di Sardegna, che è progettato per essere proposto anche sul mercato esterno con
particolare riferimento a quelle realtà pubbliche e private che richiedono un alto standard di
servizio;
 la realizzazione del software “JPAY GATE” (Sistema di pagamento tributi, tasse e multe) per
Sardegna IT;
 la chiusura delle trattative per la fornitura del pacchetto ARGOS (Architettura di Rete per la
Gestione di Ormeggi e Servizi) per la gestione del porto turistico di Cagliari.
Al 31 dicembre 2009 il conto economico della Numera salda con un utile netto di 113,7 mila
euro contro i 158,9 mila del precedente esercizio.
Il valore della produzione cresce di 1.347,9 mila e si posiziona a fine anno a 6.909,4 mila euro.
L’incremento del 24,2% è dovuto sostanzialmente al nuovo contratto di archiviazione documentale stipulato con la Sub-Holding Banco di Sardegna per tutte le società controllate.
I costi pervengono a 6.542,4 mila e aumentano di 1.258,6 mila (+23,8%) su base annua, per
effetto soprattutto dell’onere relativo al canone di locazione del magazzino archivio e dei relativi approvvigionamenti di materie prime e sussidiarie, nonché di un accantonamento di 500
mila euro al fondo rischi e oneri.
Il totale attivo in bilancio è di 8.462,5 mila euro (+36,7% nel raffronto con i 6.192 mila
dell’esercizio 2008) di cui immobilizzazioni per 4.040,8 mila e attivo circolante per 4.370,1
mila.
Il patrimonio netto della società perviene a 4.021,7 mila euro (+0,9%).
Nell’ottica dello sviluppo della attività futura, la società prosegue le trattative sul mercato
esterno per i settori archivi, nautica e altre commesse importanti.
Si segnala, inoltre, che la Numera, già in possesso delle certificazioni ISO 9000, ha iniziato il
percorso di certificazione PCI-DSS per la gestione dei sistemi di pagamento con carte di credito internazionali necessaria per poter operare in qualità di service provider anche con le Banche del Gruppo.
299
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
Tholos S.p.A.
Nel corso dell’esercizio 2009 l’evento più importante che ha interessato la società è la realizzazione, in Sassari, del “centro servizi” di Sub-Holding destinato ad ospitarne l’archivio cartaceo e, tra l’altro, la Direzione Generale della Numera incaricata della gestione dello stesso.
Conseguenza diretta del completamento dell’opera sono l’incremento delle immobilizzazioni
materiali (+10,6%) e dei canoni di locazione (+40%).
La crescita di circa 6 milioni registrata nelle immobilizzazioni materiali (61,3 milioni) ha comportato l’aumento dell’indebitamento bancario del 14,6%, che è pervenuto, a fine esercizio, a
47 milioni.
Nel conto economico, il valore totale della produzione assomma a 4,4 milioni. All’interno
dell’aggregato, i proventi da locazioni, con 4,4 milioni, segnano una crescita del 22,2% sul dato
a raffronto (3,6 milioni a dicembre 2008).
Il totale dei costi della produzione ammonta a 1,8 milioni, da confrontare con i precedenti 1,9
milioni.
Il margine produttivo, a 2,6 milioni, cresce del 37,6% sul dato del periodo precedente (1,9 milioni).
Il conto economico chiude l’esercizio 2009 con un utile netto di 1,3 milioni, quasi doppio rispetto al risultato dell’anno 2008 (0,6 milioni).
L’attività futura vede la società impegnata nella realizzazione di ulteriori fasi previste per il
progetto di accentramento presso il nuovo “Centro Servizi” di uffici della Direzione Generale
del Banco di Sardegna e delle strutture prodotto della Sub-Holding, nonché nella attività di
compravendita di immobili.
2.11 Azioni proprie in portafoglio
Le azioni proprie in portafoglio assommano a n. 62.866, per un controvalore nominale di
64.752 euro e si riferiscono ad azioni della controllata Banca di Sassari. Nel corso
dell’esercizio non sono state oggetto di movimentazione.
2.12 Fatti significativi successivi alla chiusura dell’esercizio
In data successiva alla chiusura dell’esercizio non sono emersi fatti significativi tali da influire
sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della banca.
Si segnala, peraltro, che il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari hanno aderito in data 27
gennaio 2010, in accordo con il gruppo bancario di appartenenza, all’accordo sottoscritto tra
l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni dei Consumatori per la sospensione delle rate
dei mutui, nell’ambito del più ampio programma di intervento a sostegno del mercato del credito retail denominato “Piano Famiglie”. La misura, diretta ad offrire uno strumento di immediato aiuto alle famiglie in difficoltà, prevede la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi in
300
Bilancio Consolidato – Relazione del Consiglio di Amministrazione
seguito al verificarsi di eventi certi ed identificabili che possono ridurre la capacità di rimborso
dei mutuatari.
2.13 La prevedibile evoluzione della gestione
Il Banco di Sardegna e le sue controllate saranno impegnate a sostenere il sistema economico
regionale nella fase di congiuntura negativa, in particolare con interventi indirizzati a contenere
i problemi di liquidità delle imprese affidate, accompagnandole oltre il periodo di crisi, e a
favorire la domanda di prestiti personali, mutui e credito al consumo delle famiglie residenti.
Nell’ambito della raccolta, l’impegno sarà volto ad accrescere il numero di conti correnti ordinari e il collocamento di propri prestiti obbligazionari presso le famiglie.
2.14 Informativa sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e sulle facoltà
del Presidente del Banco di Sardegna
Si fa rimando a quanto illustrato nella relazione sulla gestione del progetto di bilancio del Banco di Sardegna.
2.15 Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari - art. 123 bis D. Lgs. n. 58/98
Il Decreto Legislativo n. 173/2008 ha introdotto alcune novità in materia di informativa sul
governo societario e gli assetti proprietari ex art. 123-bis del TUF. In sostanza viene sancito
l’obbligo di divulgazione al mercato delle scelte in materia di governance adottate dalle società
emittenti valori mobiliari in mercati regolamentati. Il Banco ha predisposto la Relazione sul
governo societario e gli assetti proprietari per l’esercizio 2009, in ottemperanza alla normativa
di riferimento, in una apposita sezione della Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla
gestione inclusa nel bilancio d’esercizio della banca.
301
Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
303
Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione
304
Bilancio Consolidato – Relazione della Società di Revisione
305
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
PROSPETTI DI BILANCIO
307
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
(importi in migliaia di euro)
Voci dell'attivo
31-dic-09
10.
20.
30.
40.
60.
70.
100.
120.
130.
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Partecipazioni
Attività materiali
Attività immateriali
di cui:
- avviamento
140. Attività fiscali
a) correnti
b) anticipate
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
160. Altre attività
Totale dell'attivo
31-dic-08
152.231
479.420
12.237
95.009
2.320.095
9.740.277
39
319.669
8.702
192.079
921.509
53.176
89.381
1.438.884
9.504.383
79
315.262
9.439
5.540
109.290
15.006
94.284
393.063
13.630.032
5.727
103.102
27.469
75.633
273
340.110
12.967.677
(importi in migliaia di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto
10.
20.
30.
40.
50.
80.
100.
110.
120.
140.
170.
180.
190.
200.
210.
220.
31-dic-09
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Passività fiscali
a) correnti
b) differite
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri:
b) altri fondi
Riserve da valutazione
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Azioni proprie (-)
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
Utile (perdita) dell’esercizio
Totale del passivo e del patrimonio netto
221.213
9.433.295
2.083.755
2.629
150.107
26.738
13.192
13.546
331.661
91.708
32.127
32.127
199.839
671.456
126.318
155.248
(52)
50.335
53.655
13.630.032
31-dic-08
261.337
8.676.488
2.082.966
4.585
139.230
38.037
23.031
15.006
403.999
99.231
39.678
39.678
195.711
632.369
126.318
155.248
(52)
47.140
65.392
12.967.677
Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei
dati.
308
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
(importi in migliaia di euro)
2009
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
100.
110.
120.
130.
140.
180.
190.
200.
210.
220.
230.
240.
260.
270.
280.
290.
300.
320.
330.
340.
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (perdite) delle partecipazioni
Rettifiche di valore dell’avviamento
Utili (perdite) da cessione di investimenti
Utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente
Utile (perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte
Utile (perdita) dell’esercizio
Utile (perdita) dell’esercizio di pertinenza di terzi
Utile (perdita) dell’esercizio di pertinenza della capogruppo
484.730
(161.360)
323.370
152.233
(27.362)
124.871
1.724
24.767
746
976
(230)
2.052
477.530
(59.243)
(59.346)
103
418.287
(350.216)
(215.142)
(135.074)
(2.259)
(10.550)
(1.237)
27.842
(336.420)
(10)
(187)
940
82.610
(26.388)
56.222
56.222
2.567
53.655
2008
684.313
(281.426)
402.887
128.409
(21.324)
107.085
2.463
(23.708)
973
26
947
(1.388)
488.312
(43.763)
(42.730)
(1.033)
444.549
(349.458)
(218.765)
(130.693)
(4.532)
(11.164)
(1.135)
34.355
(331.934)
(241)
(246)
729
112.857
(45.719)
67.138
67.138
1.746
65.392
Alcune voci dell’anno a raffronto sono state riclassificate, così come dettagliato nelle Politiche contabili, al fine della comparabilità dei
dati.
309
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA
Voci
10.
2009
Utile (Perdita) d'esercizio
2008
56.222
67.138
6.455
(2.394)
4.061
60.283
2.500
57.783
(127)
(3.940)
(4.067)
63.071
1.638
61.433
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20.
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
30.
Attività materiali
40.
Attività immateriali
50.
Copertura di investimenti esteri
60.
Copertura dei flussi finanziari
70.
Differenze di cambio
80.
Attività non correnti in via di dismissione
90.
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
100.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
110.
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120.
Redditività complessiva (Voce 10+110)
130.
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
140.
Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo
310
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO 2009
Capitale:
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione
Riserve:
a) di utili
b) altre
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto del gruppo
Patrimonio netto di terzi
155.248
131.945
23.303
126.318
632.369
547.596
84.773
195.711
155.248
131.945
23.303
126.318
632.369
547.596
84.773
195.711
(52)
65.392
1.174.986
47.140
(52)
65.392
1.174.986
47.140
39.087
39.087
4.128
(39.087)
(26.305)
(26.305)
(775)
311
(20)
1.490
53.655
57.783
2.500
Patrimonio netto di terzi
al 31.12.2009
Patrimonio netto del gruppo
al 31.12.2009
Stock options
Derivati su proprie azioni
Variazione strumenti di capitale
Distribuzione straordinaria
dividendi
Acquisto azioni proprie
Variazioni di riserve
Emissione nuove azioni
Operazioni sul
patrimonio netto
Redditività complessiva esercizio 2009
Variazioni dell’esercizio
Dividendi e altre destinazioni
Riserve
Esistenze al 1.1.2009
Modifica saldi apertura
Esistenze al 31.12.2008
Allocazione
risultato
esercizio
precedente
155.248
131.945
23.303
126.318
671.456
586.683
84.773
199.839
16.696
16.696
26.331
4.347
4.069
278
407
(52)
53.655
1.206.464
(13)
2.567
50.335
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO 2008
Patrimonio netto di terzi
al 31.12.2008
Patrimonio netto del gruppo
al 31.12.2008
Stock options
Derivati su proprie azioni
Variazione strumenti di capitale
Distribuzione straordinaria
dividendi
Acquisto azioni proprie
Emissione nuove azioni
Operazioni sul
patrimonio netto
Redditività complessiva esercizio 2008
Variazioni dell’esercizio
Variazioni di riserve
Dividendi e altre destinazioni
Riserve
Esistenze al 1.1.2008
Modifica saldi apertura
Esistenze al 31.12.2007
Allocazione
risultato
esercizio
precedente
Capitale:
155.248
155.248
155.248
16.276
a) azioni ordinarie
131.945
131.945
131.945
16.276
b) altre azioni
23.303
23.303
23.303
Sovrapprezzi di emissione
126.318
126.318
126.318
25.245
Riserve:
558.999
558.999
63.931
9.439
632.369
3.411
a) di utili
474.478
474.478
63.931
9.187
547.596
3.133
b) altre
84.521
84.521
252
84.773
278
Riserve da valutazione
209.217
209.217
(9.547)
(3.959)
195.711
475
Strumenti di capitale
Azioni proprie
(52)
(52)
(52)
(13)
Utile (Perdita) di esercizio
89.540
89.540
(63.931)
(25.609)
65.392
65.392
1.746
Patrimonio netto del gruppo
1.139.270
1.139.270
(25.609)
(108)
61.433
1.174.986
Patrimonio netto di terzi
48.118
48.118
(1.234) (1.796)
414
1.638
47.140
Nelle “Variazioni di riserve” figura il trasferimento della ‘Riserva da utili/perdite attuariali’, per un valore negativo di euro 9.545 mila, dalle Riserve di utili alle Riserve da valutazione, effettuata per consentire
una corretta comparazione con l’esercizio 2009, a seguito della diversa classificazione richiesta dalla Banca d’Italia con l’aggiornamento alla circolare 262/2005. La stessa variazione è stata apportata sul
patrimonio di terzi per un importo di 713 mila.
312
Bilancio Consolidato – Prospetti di bilancio
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO - Metodo indiretto
Importo
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
2009
1. Gestione
- risultato d’esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate
al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- premi netti non incassati (-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (-/+)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di società controllate e di rami d’azienda
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di società controllate e di rami d’azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
2008
228.939
53.655
299.184
65.392
(14.723)
97.348
12.192
43.894
26.388
10.185
(830.679)
450.265
42.107
2.348
(379.619)
(508.183)
(367.928)
(69.669)
604.246
(94.945)
55.112
752.851
18.700
(1.956)
8.763
(134.279)
2.506
27.792
72.105
12.545
73.477
45.719
2.154
(364.593)
124.650
35.778
(167)
378.851
443.154
(1.233.319)
(113.540)
163.355
(41.479)
(486.842)
950.268
(161.859)
956
(27.355)
(70.334)
97.946
7.028
5.905
1.123
(22.301)
(21.419)
(882)
(15.273)
1.043
6
1.037
(47.262)
(263)
(41.858)
(2.159)
(2.982)
(46.219)
(27.081)
(27.081)
(39.848)
(26.843)
(26.843)
24.884
RICONCILIAZIONE
Importo
Voci di bilancio
2009
2008
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
192.079
167.195
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
(39.848)
24.884
-
-
152.231
192.079
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
LEGENDA:
(+) generata
(-) assorbita
313
Bilancio Consolidato – Nota integrativa
NOTA INTEGRATIVA
Parte A – POLITICHE CONTABILI
Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
Parte D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA
Parte E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
Parte F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO
Parte G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA
Parte H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Parte I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
Parte L – INFORMATIVA DI SETTORE
315
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
Il presente bilancio consolidato viene predisposto, così come richiesto dallo IAS 27- Bilancio
consolidato e separato, in quanto il Banco di Sardegna, che fa parte del Gruppo Bancario della
Banca popolare dell’Emilia Romagna, è emittente di titoli quotati.
A.1 PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il presente bilancio consolidato è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali
emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e alle relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) e dello Standing Interpretations Committee (SIC), nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea
conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio1,
nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005. I principi
applicati sono quelli in vigore alla data di riferimento del bilancio.
Al fine di meglio orientare l’applicazione dei criteri contabili IAS/IFRS si è fatto, inoltre, riferimento alle seguenti fonti interpretative:
- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo
IASB nel 2001;
- Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed altri documenti interpretativi degli
IAS/IFRS emanati dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations
Committee);
- documenti predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione
Bancaria Italiana (ABI).
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio consolidato è stato predisposto in base alle disposizioni contenute nella circolare
della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 - Il bilancio bancario, schemi e regole di compilazione, le quali disciplinano gli schemi di bilancio, il contenuto della nota integrativa e le
relative modalità di compilazione nonché la relazione sulla gestione. La Banca d’Italia ha predisposto, in data 18 novembre 2009, una versione aggiornata della circolare 262/2005 (1° aggiornamento), applicabile a partire dal bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009. In estrema
sintesi l’aggiornamento ha inteso:
 recepire nella Circolare le novità intervenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS; in
particolare: la revisione completa dello IAS 1 “Presentation of Financial Statements”, che ha
introdotto il prospetto della redditività complessiva e dell’IFRS 8 “Segment Reporting”, che
ha modificato l’informativa per segmento di operatività, nonché le variazioni che hanno interessato lo IAS 39 “Financial instruments: Recognition and Measurement” e l’IFRS 7 “Financial instruments: Disclosures” in ordine agli strumenti finanziari;
1
L’omologazione è avvenuta tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 e successive integrazioni e
modifiche.
316
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 razionalizzare e in parte semplificare la struttura e il contenuto della nota integrativa anche
al fine di avvicinare maggiormente gli schemi di bilancio delle banche a quelli di vigilanza
sugli IAS/IFRS armonizzati in sede europea (FINREP);
 recepire alcuni chiarimenti e precisazioni già disposti con precedenti comunicazioni
dell’Organo di Vigilanza.
In relazione al citato aggiornamento della Circolare 262 della Banca d’Italia si segnala che,
oltre al recepimento delle modifiche agli schemi di bilancio introdotte dallo IAS 1 (in particolare, l’introduzione del prospetto della redditività complessiva), al fine di consentire una comparabilità su basi omogenee, si è provveduto a riclassificare alcuni dati comparativi dell’esercizio
precedente inclusi nei prospetti di bilancio e nelle corrispondenti tabelle di nota integrativa.
Tali riclassifiche, di seguito descritte, risultano essere di importo non significativo nel contesto
del bilancio della Sub-Holding e non comportano alcun effetto sull’utile d’esercizio e sul patrimonio netto al 31 dicembre 2008; in dettaglio:
- nello stato patrimoniale è stato riclassificato un importo di 10,3 milioni, relativo
all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale nel successivo esercizio, dalla voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre
passività;
- nello stato patrimoniale la riserva utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, per
un ammontare negativo di 9,5 milioni di euro, è stata riclassificata dalla voce 160 - Riserve alla voce 130 - Riserve da valutazione;
- nel conto economico è stato riclassificato l’importo di 20,5 milioni di euro relativi a proventi su conti correnti passivi dalla voce 190 - Altri oneri/proventi di gestione alla voce 40
- Commissioni attive.
Vengono inoltre fornite in nota integrativa le informative previste dai principi contabili internazionali, ancorché non richiamate dalla predetta normativa, nel rispetto dei suddetti principi.
Ove previsto ci si è attenuti, infine, in quanto emittenti di titoli quotati, alla normativa secondaria della Consob. La relativa informativa è riportata nella relazione sulla gestione e nella nota
integrativa.
Il bilancio consolidato del Banco di Sardegna S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale, dal
conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del
patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio è corredato,
inoltre, della relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione
della banca e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
Il bilancio è redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale e secondo il
principio della contabilizzazione per competenza economica, salvo che per l'informativa sui
flussi finanziari. I costi sono rilevati in conto economico in base alla diretta relazione tra il loro
sostenimento e il conseguimento di specifici ricavi ad essi connessi (correlazione).
Non sono state effettuate compensazioni di partite, sia a livello di stato patrimoniale che di
conto economico, se non quando specificamente richiesto da un principio contabile di riferimento ovvero dalle regole di Banca d’Italia per la predisposizione degli schemi di bilancio.
317
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
In quanto alla continuità dei principi contabili adottati e alla confrontabilità nel tempo dei
dati presentati sono state seguite le regole previste nello IAS 1 – Presentazione del bilancio e
nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005.
Gli schemi contabili e le informazioni contenute nella nota integrativa sono esposti, qualora
non diversamento indicato, in migliaia di euro. Le voci e le tabelle che non presentano importi
non sono state indicate.
Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento
L’area di consolidamento include il Banco di Sardegna S.p.A. e le società da questo controllate
direttamente o indirettamente ivi comprese le società che non svolgono un’attività omogenea
(creditizia o finanziaria) o di carattere strumentale alle attività del gruppo della Sub-Holding.
Il consolidamento integrale
Il consolidamento integrale consiste nella acquisizione voce per voce dei valori di stato patrimoniale e di conto economico riferibili alle società controllate. Dopo l’attribuzione ai terzi, in
voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico il valore
della partecipazione viene annullato in contropartita al valore residuo del patrimonio della
controllata. Le partite di debito e di credito e le operazioni economiche intercorse fra le società
incluse nell'area di consolidamento, nonché gli utili infragruppo inclusi in valori patrimoniali,
sono eliminati se rilevanti.
Con riferimento ai valori utilizzati per il consolidamento viene utilizzato il così detto metodo
dell’acquisto (purchase method) descritto nell’IFRS 3; in sintesi:
 alla data di acquisizione del controllo di una società: a ciascuna attività, passività e passività
potenziale identificabile individualmente viene attribuito il rispettivo fair value determinato
alla medesima data; quindi, il differenziale fra il valore di costo della aggregazione e la quota netta di pertinenza del sottogruppo dei fair value sopra indicati:
- se positivo, viene attribuito ad avviamento, classificato come tale e sottoposto ai criteri
di valutazione previsti per l’avviamento descritti nel paragrafo 9 - attività immateriali
della sezione A.2;
- se negativo, viene attribuito al conto economico dell’esercizio dell’acquisizione;
 successivamente alla data di acquisizione: ogni elemento dell’attivo e del passivo acquisito
deve subire il trattamento contabile ad esso pertinente, considerando il fair value alla data
di acquisizione come valore di prima registrazione e conseguentemente il conto economico
consolidato deve riflettere gli effetti relativi a tali trattamenti contabili.
Alcune società controllate presentano i propri bilanci individuali secondo principi contabili
diversi da quelli utilizzati a livello di consolidato. In tali circostanze sono state effettuate le
opportune rettifiche al fine di eliminare le diversità riscontrate.
318
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
1.Partecipazioni in società controllate in via esclusiva2
Denominazioni imprese
A.
Sede
Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di
partecipazione
Disponibilità
Impresa
Quota % di voti %
partecipante
Imprese
A.1 Consolidate integralmente
1. Banco di Sardegna S.p.A.
Cap. Soc. € 155.247.762,00 in azioni da € 3,00
2. Numera S.p.A.
Cap. Soc. € 2.065.840,00 in azioni da € 516,46
3. Tholos S.p.A.
Cap. Soc. € 17.015.994,60 in azioni da € 516,45
4. Sardaleasing S.p.A.
Cap. Soc. € 51.650.000,00 in azioni da € 51,65
5. Banca di Sassari S.p.A.
Cap. Soc. € 59.820.542,91 in azioni da € 1,03
Cagliari
Sassari
1
A.1.1 100,00%
100,00%
Sassari
1
A.1.1 100,00%
100,00%
Sassari
1
A.1.1
91,16%
91,16%
Sassari
1
A.1.1
79,72%
79,72%
Legenda:
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria
2 = influenza dominante nell’assemblea ordinaria
3 = accordi con altri soci
4 = altre forme di controllo
5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del “decreto legislativo 87/92
6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del “decreto legislativo 87/92
7 = controllo congiunto
2. Altre informazioni
Esclusione dall’area di consolidamento delle Società veicolo (SPV)
Come descritto nella Nota Integrativa, nel corso dei periodi di riferimento risultano presenti
due operazioni di cartolarizzazione di crediti dubbi, la prima, denominata “Sardegna n. 1” effettuata dal Banco di Sardegna nel 1997 mediante l’utilizzo di un veicolo (Sardegna No.1 Ltd)
regolato dalla legge del Jersey, la seconda, denominata “Mutina” effettuata nel 2002
nell’ambito di una operazione multi originator effettuata dalla Banca di Sassari nei confronti di
un veicolo regolato dalla legge nazionale.
Posto che in talune circostanze la SIC 12 (documento interpretativo degli IAS/IFRS con la stessa valenza obbligatoria dei medesimi) richiede il consolidamento delle entità giuridiche costituite ai fini di uno scopo specifico (SPV - Special purpose vehicles) fra le quali possono qualificarsi i veicoli utilizzati per operazioni di cartolarizzazione, in sede di FTA è stato deciso di non
includere le due società veicolo nell’area di consolidamento in base a considerazioni esposte in
dettaglio nella nota integrativa al bilancio consolidato per l’esercizio 2005, e che qui si riepilogano brevemente.
2
Alla data di redazione della relazione non sussistono aziende controllate congiuntamente da consolidare con il metodo proporzionale.
319
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Mutina
Il consolidamento del veicolo o del patrimonio costituito dai crediti conferiti è da escludere
tenuto conto delle considerazioni svolte dall’Organismo Italiano di Contabilità con riferimento
alle cartolarizzazioni effettuate antecedentemente al 1 gennaio 2004 in base alla legislazione
nazionale3.
Sardegna n.1
Titoli di classe C (interamente detenuti dal Banco di Sardegna): detti titoli non comportano
l’attribuzione di rischi o di benefici connessi allo svolgimento delle attività di recupero dei crediti sottostanti in quanto, i prevedibili flussi di cassa derivanti dalle attività di recupero saranno del tutto insufficienti a recuperarne anche parzialmente il valore. Di conseguenza la sola
titolarità del titolo di classe C non è stata giudicata motivo sufficiente per il consolidamento del
veicolo.
Credito verso il veicolo per esercizio della garanzia: Il Banco di Sardegna vanta un credito verso
la società veicolo Sardegna n.1 Ltd, iscritto fra i crediti verso la clientela, per un importo lordo
di 15,7 milioni (rettifiche di valore per 11,4 milioni) conseguente all’esercizio da parte della
medesima società di una garanzia e dei conseguenti diritti di surroga. La valutazione del credito è stata effettuata tramite un puntuale esame della reale capacità di recupero delle singole
attività da parte del veicolo. La titolarità di tale credito attribuisce al Banco di Sardegna sostanzialmente tutti i rischi e i potenziali benefici derivanti dalle attività di recupero dei crediti
sottostanti. Ciò premesso non si è comunque ritenuto opportuno consolidare il bilancio del
veicolo a seguito delle seguenti considerazioni:
1. il consolidamento non porterebbe un significativo miglioramento alla qualità e alla sostanza
delle informazioni disponibili al lettore del bilancio in quanto:
a. le uniche attività e passività significative nei confronti di terzi nello stato patrimoniale del
veicolo sono costituite da crediti, quindi il risultato del consolidamento a livello patrimoniale dopo l’eliminazione dei rapporti infragruppo risulterebbe nella sostituzione di un
credito (verso il veicolo) con i crediti verso i clienti;
b. le informazioni attinenti i contenuti dell'operazione sono comunque fornite nelle note
esplicative;
c. il profilo di rischio è più che adeguatamente rappresentato in quanto gli accantonamenti
effettuati nel bilancio del Banco, e quindi nel bilancio consolidato, sono tali da non consentire la rilevazione di ulteriori futuri oneri;
2. se nell’effettuare il consolidamento si sottoponessero i crediti sottostanti agli stessi criteri
prudenziali di valutazione seguiti nel bilancio individuale del Banco, non si originerebbe alcuna variazione nella definizione del conto economico e nel patrimonio netto consolidato;
3. la confrontabilità del bilancio con quelli delle altre società appartenenti al gruppo BPER
sarebbe in qualche modo alterata in quanto operazioni sostanzialmente della medesima natura, effettuate secondo la legislazione italiana prima della data di transizione, non vengono
consolidate in base alla citata indicazione dell’OIC.
3
Guida Operativa per la transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS edita dall’OIC.
320
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco di
Sardegna in data 15 marzo 2010.
In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2009
(data di riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali
da incidere in misura apprezzabile sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del
consolidato di Sub-Holding.
Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il bilancio, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento
congiunto di Banca d’Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 si segnala che, nonostante il
perdurare della crisi economica e finanziaria, la solidità patrimoniale del Banco e delle sue
controllate e le strategie poste in atto dal management, unitamente ad una modesta esposizione alle incertezze proprie dell’attuale contesto economico, come diffusamente illustrato nella
relazione sulla gestione, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito
al presupposto della continuazione dell’attività aziendale.
Tale conclusione si fonda su diversi significativi elementi di giudizio fra i quali assumono particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente
in termini qualitativi e quantitativi nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura della presente nota integrativa, e il conseguente apprezzamento della
adeguatezza patrimoniale nella Parte F - Informazioni sul patrimonio, nonché nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari a cui si è fatto rimando.
Più in particolare, anche in presenza dell’attuale fase critica dei mercati finanziari, il gruppo
della Sub-Holding non presenta significativi profili di rischio di liquidità, così come illustrato
nella relazione sulla gestione e nella sezione 1.3 della menzionata Parte E della nota integrativa. Ciò anche tenuto conto dell’assenza di prodotti finanziari complessi o illiquidi.
Inoltre, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente
presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la
continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di
rischio quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano
danneggiare in maniera grave il Banco e le sue controllate4. Peraltro con riferimento all’utilizzo
di stime, come più volte accennato anche nel corpo della relazione sulla gestione, si ritiene che
le valutazioni svolte nel rispetto dei criteri fondanti dei principi contabili internazionali, la ridotta sensitività dei valori di bilancio a rettifiche significative come effetto della crisi finanziaria in
atto, unitamente alla conclamata solidità patrimoniale del gruppo della Sub-Holding, presidino
adeguatamente il valore di bilancio degli asset aziendali.
Si segnala, infine, che in data 3 marzo 2010 è stato emesso un Documento congiunto Banca
d’Italia/Consob/Isvap (n. 4) in tema di disclosure da fornire nelle relazioni finanziarie. Nel Documento le Autorità, preso atto che le regole contenute nei principi contabili internazionali
4
Cfr. anche quanto esposto in proposito nella seguente Sezione 5 - Altri aspetti della presente Parte A.
321
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
sono comunque adeguate a fornire una risposta adeguate alle esigenze informative espresse
dal mercato, ribadiscono l’esigenza di una maggiore attenzione sulle seguenti tematiche:
1. riduzioni di valore delle attività (impairment test); in particolare dell’avviamento, delle altre
attività materiali a vita utile indefinita e delle partecipazioni (IAS 36), nonché delle dei titoli
classificati come disponibili per la vendita (IAS 39);
2. informativa sulla ristrutturazione dei debiti;
3. informativa sulla cd. gerarchia del fair value (IFRS 7).
In merito ai primi due punti la relativa informativa è fornita in nota integrativa in calce alle
rispettive tabelle pur considerata la modesta rilevanza delle tematiche in oggetto nel contesto
del bilancio del Banco. Le informazioni in merito alla gerarchia del fair value sono incluse tra le
politiche contabili e nella relativa sezione della nota integrativa (A.3 Informativa sul fair value).
Sezione 5 - Altri aspetti
5.1
Operazione di cessione della Bipiesse Riscossioni S.p.A.
In relazione alla nota operazione di cessione del pacchetto azionario della Bipiesse Riscossioni
ad Equitalia Spa, nel corso dell’esercizio non sono emersi nuovi elementi tali da rendere necessaria l’effettuazione di accantonamenti al fondo rischi ed oneri a fronte delle garanzie contrattuali sulla consistenza patrimoniale della società ceduta.
Nell’esercizio è stato avviato a definizione il complesso contenzioso tributario sorto a seguito
di una verifica svolta nel corso dell’anno 2002. E’ difatti passata in giudicato la sentenza della
Commissione Tributaria Regionale della Sardegna che ha rigettato gli appelli proposti dalla
stessa Agenzia avverso le sentenze di annullamento degli avvisi relativi agli esercizi 1996 –
1997 e 1999.
Sono invece ancora pendenti - rispettivamente nanti la Commissione Tributaria Regionale e la
Commissione Tributaria Provinciale - l’appello dell’Agenzia per la riforma della sentenza di
annullamento dell’accertamento relativo all’esercizio 2000 ed il ricorso della società ceduta per
l’annullamento dell’avviso di accertamento relativo all’esercizio 2003.
5.2 Consolidato fiscale nazionale
Il Banco di Sardegna, con decorrenza dall’esercizio 2007, la Banca di Sassari e la Sardaleasing,
con decorrenza 2009, hanno aderito all’accordo di consolidamento fiscale promosso dalla
capogruppo. Si ricorda che il sistema di tassazione di gruppo prevede la determinazione di un
unico reddito complessivo di “Gruppo” corrispondente alla somma algebrica dei redditi complessivi netti delle singole società partecipanti.
322
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
5.3 Verifiche dell’Amministrazione Finanziaria
Banco di Sardegna
La Commissione Tributaria Regionale ha fissato l’udienza per la trattazione degli appelli proposti dall’Agenzia delle Entrate avverso le sentenze rese dalla Commissione Tributaria provinciale in accoglimento dei ricorsi proposti dal Banco per l’annullamento degli avvisi di accertamento in rettifica delle annualità 1997 e 1998 notificati al Banco di Sardegna in data 24 dicembre
2003. A fronte di questi gravami il Banco ha proposto appelli incidentali, che saranno contestualmente trattati dalla stessa Commissione, per la riforma delle medesime sentenze limitatamente ad alcuni aspetti non significativi sui quali era risultato soccombente in primo grado.
Nel corso dell’esercizio, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti,
il Banco è stato sottoposto a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta 2007 dal
Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari. La verifica si è conclusa con un
solo rilievo attinente la competenza fiscale di costi sostenuti su immobili di terzi. Il relativo
processo verbale è ora al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
In data 29 dicembre infine è stato notificato al Banco di Sardegna, nella sua qualità di consolidante nell’ambito dell’accordo di consolidamento fiscale per il periodo 2004 – 2006, avviso di
accertamento e rettifica della dichiarazione modello CNM (consolidato nazionale e mondiale)
presentata per l’anno d’imposta 2004, derivante dalla rettifica dell’imponibile dichiarato dalla
consolidata Banca di Sassari Spa di cui si accenna nel seguito.
Banca di Sassari
A partire dal 16 luglio 2009, nell’ambito dell’attività di controllo dei cosiddetti grandi contribuenti, la Banca è stata sottoposta a verifica generale con riferimento al periodo d’imposta
2006 dall’Ufficio Analisi e Controlli della Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna.
La verifica si è conclusa con la constatazione di alcuni rilevi attinenti la deducibilità delle rettifiche di valore sui titoli junior sottoscritti dalla Banca nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione Mutina e la competenza fiscale di costi e altri non significativi rilievi. Il relativo processo verbale è, ora, al vaglio dei competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
In data 29 dicembre, a seguito di un ulteriore accesso effettuato dallo stesso Ufficio della Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna, è stato notificato un avviso di accertamento e
rettifica della dichiarazione modello UNICO2005 presentata per l’anno d’imposta 2004.
Con l’avviso si rettifica l’imponibile dichiarato, per asserita carenza dei requisiti previsti dalla
vigente normativa, della deducibilità fiscale della svalutazione dei titoli junior di cui sopra.
Si ricorda che per il periodo d’imposta 2004 era in vigore l’accordo di consolidamento fiscale
con il Banco di Sardegna in forza del quale gli eventuali oneri per maggiori imposte, sanzioni
ed interessi che dovessero derivare alla consolidante dagli avvisi di accertamento sono posti a
carico delle società consolidata cui gli stessi avvisi si riferiscono.
323
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Al fine di valutare la convenienza di un’eventuale definizione dell’accertamento, si è provveduto
a inoltrare alla Direzione Regionale istanza per la formulazione della proposta di accertamento
con adesione. Si ricorda che tale procedura sospende per novanta giorni i termini per
l’impugnazione dell’avviso di accertamento.
Sardaleasing
Nel corso dell’esercizio sono stati notificati alla società due avvisi di accertamento, emessi a
seguito dell’attività di verifica svolta dalla Direzione Regionale delle Entrate della Sardegna
conclusasi nel corso dell’esercizio 2008 con la notifica di un processo verbale di constatazione
inerente alcune operazioni di leasing nautico realizzate tra il 2004 ed il 2006. La società, con
il supporto dell’Ufficio Tributario del Banco di Sardegna, ha presentato ricorso davanti alla
Commissione Tributaria Provinciale di Cagliari prestando garanzie fideiussorie per bloccare,
nelle more del giudizio, l’ iscrizione a ruolo delle maggiori imposte, sanzioni ed interessi.
5.4
Informativa societaria ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293
del 28 luglio 2006
In ottemperanza alle richieste della Consob in tema di informativa societaria degli emittenti
quotati, non si segnalano nell’esercizio 2009 “eventi e operazioni significative non ricorrenti”
né posizioni o transazioni derivanti da “operazioni atipiche e/o inusuali” aventi le caratteristiche della succitata normativa.
5.5
Attività ispettiva della Banca d’Italia
Si segnala che in data 30 aprile 2009 si è conclusa l’attività ispettiva intrapresa dalla Banca
d’Italia, nel trascorso mese di gennaio, presso il Banco di Sardegna con riguardo anche alla
controllata Sardaleasing. L’esito dell’ispezione non ha evidenziato “contestazioni” nei confronti
degli Organi Amministrativi e di Controllo della banca e della partecipata.
5.6
Nuovi principi contabili e interpretazioni emessi dallo IASB e non adottati in via
anticipata
Si riportano di seguito i principi e le interpretazioni che, ancorché già omologati dalla Commissione Europea, non sono stati ove applicabili adottati in via anticipata dalle società della SubHolding.
In data 10 gennaio 2008 lo IASB ha emesso una versione aggiornata dell’IFRS 3 – Aggregazioni
aziendali, ed ha emendato lo IAS 27 – Bilancio consolidato e separato. Le principali modifiche
apportate all’IFRS 3 riguardano l’eliminazione dell’obbligo di valutare le singole attività e passività della controllata al fair value in ogni acquisizione successiva, nel caso di acquisizione per
fasi di società controllate. L’avviamento sarà unicamente determinato nella fase di acquisizione e sarà pari al differenziale tra il valore delle partecipazioni immediatamente prima
dell’acquisizione, il corrispettivo della transazione ed il valore delle attività nette acquisite.
Inoltre, nel caso in cui la società non acquisti il 100% della partecipazione, la quota di interes-
324
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
senza di pertinenza di terzi può essere valutata sia al fair value, sia utilizzando il metodo già
previsto in precedenza dall’IFRS 3. La versione rivista del principio prevede, inoltre,
l’imputazione a conto economico di tutti i costi connessi all’aggregazione aziendale e la rilevazione alla data di acquisizione delle passività per pagamenti sottoposti a condizione.
Nell’emendamento allo IAS 27, invece, lo IASB ha stabilito che le modifiche nella quota di interessenza che non costituiscono una perdita di controllo devono essere trattate come equity
transaction e quindi devono avere contropartita a patrimonio netto. Inoltre, viene stabilito che
quando una società controllante cede il controllo in una propria partecipata ma continua comunque a detenere un’interessenza nella società, deve valutare la partecipazione mantenuta in
bilancio al fair value ed imputare eventuali utili o perdite derivanti dalla perdita del controllo a
conto economico. Infine, l’emendamento allo IAS 27 richiede che tutte le perdite attribuibili ai
soci di minoranza siano allocate alla quota di interessenza di pertinenza dei terzi, anche quando queste eccedano la loro quota di pertinenza del capitale della partecipata. Le nuove regole
devono essere applicate in modo prospettico dal 1° gennaio 2010.
In data 31 luglio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 39 – Strumenti Finanziari:
rilevazione e valutazione, che deve essere applicato in modo retrospettivo dal 1° gennaio 2010.
L’emendamento chiarisce l’applicazione del principio per la definizione del sottostante oggetto
di copertura in situazioni particolari. Si ritiene che l’adozione di tale emendamento non comporterà effetti significativi sul bilancio delle società.
In data 22 maggio 2008 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 1 – Prima adozione dei
principi contabili internazionali e allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato per consentire
alle società che per la prima volta adotteranno gli IFRS dal 1° gennaio 2009 e che decideranno
di valutare le partecipazioni in società controllate, collegate o joint-venture al costo, di poter
adottare uno dei seguenti valori nel proprio bilancio separato:
 costo determinato in accordo con lo IAS 27;
 costo rivalutato, che a sua volta può essere determinato come fair value alla data di transizione agli IFRS oppure come valore contabile della partecipazione alla data di transizione
secondo i GAAP locali.
L’emendamento stabilisce che tutti i dividendi ricevuti da società controllate, joint ventures e
collegate devono essere rilevati nel conto economico del bilancio separato quando si concretizza il diritto a ricevere tali dividendi. In relazione a ciò, é stato rivisto lo IAS 36 – Perdite di
valore, per cui, nel valutare se sussistono indicazioni di impairment, nel caso in cui una partecipata abbia distribuito dividendi, è necessario considerare i seguenti aspetti:
 il valore di libro della partecipazione nel bilancio separato eccede il valore contabile delle
attività nette della partecipata (inclusive di eventuali goodwill associati) espresso nel bilancio consolidato;
 il dividendo eccede il totale degli utili e delle perdite complessive (comprehensive income)
della partecipata nel periodo al quale il dividendo si riferisce.
Lo IASB ha rilasciato una versione dell’IFRS1 ristrutturato. L’IFRS1 è stato rilasciato per la
prima volta nel giugno 2003, e successivamente è stato modificato frequentemente. Di conseguenza, il presente IFRS è diventato più complesso e meno chiaro. Nel 2007, pertanto, la
commissione ha proposto, come parte del suo progetto annuale di miglioramento, di modifica-
325
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
re l'IFRS 1 per rendere più agevole la comprensione dei cambiamenti futuri. La nuova versione
dell’IFRS 1 appena rilasciato conserva la sostanza della versione precedente.
In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in
concessione che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno delle società della
Sub-Holding.
In data 3 luglio 2008 l’IFRIC ha emesso sia l’Interpretazione IFRIC 15 – Accordi per la costruzione di immobili che disciplina fattispecie e casistiche non presenti all’interno della banca e
l’Interpretazione IFRIC 16 – Copertura di un investimento netto in una gestione estera, con cui
è stata eliminata la possibilità di applicare l’hedge accounting per le operazioni di copertura
delle differenze di cambio originate tra valuta funzionale delle partecipate estere e valuta di
presentazione del bilancio consolidato. L’interpretazione chiarisce, inoltre, che, nel caso di
operazioni di copertura di una partecipazione in un’impresa estera, lo strumento di copertura
può essere detenuto da ogni società facente parte del gruppo e che, in caso di cessione della
partecipazione, per la determinazione del valore da riclassificare dal patrimonio netto a conto
economico deve essere applicato lo IAS 21 – Effetti della conversione in valuta.
In data 27 novembre 2008 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci
di attività non rappresentate da disponibilità liquide con lo scopo di uniformare il trattamento
contabile delle distribuzioni di attività non liquide ai soci. L’interpretazione, in particolare,
chiarisce che un debito per dividendi deve essere riconosciuto quando i dividendi sono stati
appropriatamente autorizzati e che tale debito deve essere valutato al fair value delle attività
nette che saranno utilizzate per il suo pagamento. Infine, l’impresa deve riconoscere a conto
economico la differenza tra il dividendo pagato ed il valore netto contabile delle attività utilizzate per il pagamento. L’interpretazione deve essere applicata in modo prospettico dal 1° gennaio 2010.
In data 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha emesso l’Interpretazione IFRIC 18 – Trasferimento di attività dai clienti che chiarisce il trattamento contabile da adottare se l’impresa stipula un contratto
in cui riceve da un proprio cliente un’attività materiale che dovrà utilizzare per collegare il
cliente ad una rete o per fornirgli un determinato accesso alla fornitura di beni e servizi (come
per esempio la fornitura di elettricità, gas, acqua). In alcuni casi, infatti, l’impresa riceve delle
disponibilità liquide dal cliente al fine di costruire o acquisire tale attività materiale che sarà
utilizzata nell’adempimento del contratto. L’interpretazione deve essere applicata in modo
prospettico dal 1° gennaio 2010.
Nell’ambito del processo di Improvement 2008 condotto dallo IASB, la modifica apportata
all’IFRS 5 – Attività non correnti destinate alla vendita e attività operative cessate stabilisce
che se un’impresa è impegnata in un piano di cessione che comporti la perdita del controllo su
una partecipata, tutte le attività e passività della controllata devono essere riclassificate tra le
attività destinate alla vendita, anche se dopo la cessione l’impresa deterrà ancora una quota
partecipativa minoritaria nella controllata. La modifica deve essere applicata dal 1° gennaio
2010 in modo prospettico.
326
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
In data 8 ottobre 2009, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 32 – Strumenti finanziari:
Presentazione: Classificazione dei diritti emessi al fine di disciplinare la contabilizzazione per
l’emissione di diritti (diritti, opzioni o warrant) denominati in valuta diversa da quella funzionale dell’emittente. In precedenza tali diritti erano contabilizzati come passività da strumenti
finanziari derivati; l’emendamento invece richiede che, a determinate condizioni, tali diritti
siano classificati a patrimonio netto a prescindere dalla valuta nella quale il prezzo di esercizio
è denominato.
5.7 Revisione contabile
Il bilancio consolidato è sottoposto alla revisione contabile della Società Deloitte & Touche
S.p.A.
327
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito
e alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione iniziale corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, nel quale non sono compresi oneri o proventi di
transazione ancorché direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente a conto economico.
Eventuali derivati impliciti presenti in strumenti finanziari ibridi, classificati nelle altre categorie di attività o passività finanziarie diverse dalle attività e passività valutate al fair value, non
strettamente correlati agli stessi e aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di
“derivato”, vengono scorporati dal contratto ospite, classificati nella presente categoria e valutati al fair value, mentre al contratto ospite è applicato il criterio contabile proprio della categoria nella quale è stato classificato.
b) Criteri di classificazione
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Held
For Trading - HFT):
- acquistate per scopi di negoziazione;
- appartenenti a portafogli specifici gestiti unitariamente e destinati all’ottenimento di un
profitto nel breve termine;
- costituiti dal valore positivo di strumenti derivati non designati come strumenti di copertura.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla valorizzazione iniziale, le attività appartenenti a questa categoria sono
valutate al fair value che viene determinato secondo le modalità descritte nel seguito. Se il fair
value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività
finanziaria. Solo particolari titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia
possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate,
sono mantenuti al costo.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui
flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che questo comporti il
mantenimento di rischi/benefici ad esso associati. Nel caso di vendita di un’attività finanziaria
classificata nel proprio portafoglio di negoziazione, si procede alla sua eliminazione contabile
alla data del suo trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione
che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di
un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente
registrati o stornati dal bilancio.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Vengono classificati fra gli interessi, oltre agli interessi attivi attinenti alle attività finanziarie
della specie, anche i differenziali o i margini (positivi o negativi) maturati relativamente a:
328
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
- contratti derivati di negoziazione connessi gestionalmente ad attività o passività designate al
fair value (fair value option);
- contratti derivati connessi gestionalmente con attività o passività inserite nel portafoglio di
negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze
(c.d. contratti pluriflusso).
Il saldo di tutti i differenziali e dei margini maturati su operazioni derivate (incluse quelle dei
derivati di copertura) assimilati agli interessi va incluso, secondo il relativo segno algebrico, fra
gli interessi attivi o fra quelli passivi. Le componenti reddituali positive o negative attinenti la
vendita o la valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, nonché i differenziali ed i margini attinenti a contratti derivati di negoziazione non ricompresi fra gli interessi, sono classificate nella voce 80 - Risultato netto dell’attività di negoziazione. Questo, ad
eccezione dei profitti e delle perdite dei contratti derivati connessi gestionalmente ad attività o
passività designate al fair value (fair value option) che sono inclusi nella voce 110 - Risultato
netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.
2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di capitale e per quelli di debito,
e alla data di erogazione per i crediti. L’importo rilevato corrisponde al fair value, che normalmente coincide con il costo, integrato degli oneri o dei proventi di transazione attribuibili specificamente all’operazione.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate tutte le attività finanziarie non costituite da contratti derivati e non classificate nelle altre categorie previste dallo IAS 39 (detenute per la negoziazione,
detenute sino a scadenza, valutate al fair value con impatti al conto economico o comprese fra
i crediti). Nella posta sono classificati, fra l’altro, titoli rappresentativi di capitale (inclusi gli
investimenti di private equity) non destinati alla negoziazione e non costituenti partecipazioni
di controllo, di controllo congiunto o di collegamento.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad
essere valutate al fair value, le cui metodologie di determinazione sono riportate al punto 17
“Altre informazioni” della presente parte della Nota Integrativa.
Solo particolari titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo.
Le attività vengono sottoposte, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Qualora, in un periodo successivo,
i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore, per un importo comunque non superiore
all’ammontare delle rettifiche precedenti.
329
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate in tutto o in parte quando i diritti contrattuali su flussi
di cassa futuri sono venuti a cessare o sono stati trasferiti senza che ciò comporti il mantenimento di rischi/benefici ad esso associati.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La rilevazione a conto economico tra gli interessi attivi del rendimento dello strumento calcolato in base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”)
viene effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair
value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. I dividendi vengono contabilizzati, nel momento in cui sorge il diritto a ricevere il pagamento. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a
conto economico rispettivamente nella voce “Utili (perdite) da cessione o riacquisto” o “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta riserva. Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi a
seguito di eventi successivi, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di
capitale.
3 - Attività finanziarie detenute sino a scadenza
Allo stato attuale non sono presenti attività della specie.
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair
value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in
questa categoria avviene per trasferimento dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value
dell’attività alla data di passaggio viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività
stessa.
b) Criteri di classificazione
Sono classificabili nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili
a scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino alla scadenza. La classificazione di una attività finanziaria come posseduta sino alla scadenza è preclusa qualora, nel
corso di un esercizio o dei due precedenti, venisse venduto o riclassificato, prima della loro
scadenza, un importo non irrilevante di investimenti classificati in tale categoria, a meno che le
vendite o riclassificazioni:
– siano così prossime alla scadenza o alla data dell’opzione dell’attività finanziaria, che le
oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair
value dell’attività stessa;
– si siano verificate dopo l’incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell’attività
finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati; o
– siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile, che non sia ricorrente e non si possa
pertanto ragionevolmente prevedere.
330
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Parimenti, ogniqualvolta dovesse essere venduto o riclassifcato un importo non irrilevante di
investimenti della specie, che non soddisfano le condizioni precedenti, qualsiasi attività finanziaria posseduta sino alla scadenza che residui deve essere riclassificata come disponibile per
la vendita. Inoltre, se a seguito di un cambiamento di volontà o del venir meno della capacità,
non risulta più appropriato mantenere un investimento in tale categoria, questo viene trasferito
tra le attività disponibili per la vendita.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza
sono valutate al costo ammortizzato. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se
esse sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile
dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di
interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore
siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore con imputazione a conto economico. Il ripristino di valore non deve determinare un valore contabile che
superi il costo ammortizzato che si sarebbe avuto nel caso in cui la perdita per riduzione di
valore non fosse stata rilevata.
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati
sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto
economico relative agli interessi.
Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore.
Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento”. In seguito, se i motivi che hanno determinato l’evidenza
della perdita di valore vengono rimossi, si procede all’iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico.
4 – Crediti
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari
all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché
liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i
normali costi interni di carattere amministrativo. Per le operazioni creditizie, eventualmente
concluse a condizioni diverse da quelle di mercato, il fair value è determinato utilizzando appo-
331
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
site tecniche di valutazione; la differenza rispetto all’importo erogato o al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico. I contratti di riporto e le operazioni di pronti
contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine, sono iscritti in bilancio come
operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto
a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo
corrisposto a pronti.
b) Criteri di classificazione
I crediti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei
rapporti per i quali si detiene un diritto sui flussi di cassa derivanti dal finanziamento. I crediti
includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da
terzi, che prevedono pagamenti fissi o, comunque, determinabili e che non sono quotati in un
mercato attivo. Nella voce crediti rientrano, inoltre, i crediti commerciali, le operazioni pronti
contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario e i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in
mercati attivi.
Gli accantonamenti a fronte dei rischi di credito attribuibili analiticamente a garanzie rilasciate
(crediti di firma) sono classificate nella voce 100 del passivo “altre passività”.
c) Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono contabilizzati con il criterio del “costo ammortizzato”,
utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Secondo tale metodo il valore rilevato inizialmente viene ammortizzato al tasso di interesse effettivo, che è il tasso che attualizza il flusso dei
pagamenti futuri, stimati sulla base delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del
finanziamento. Ciò in modo da ottenere esattamente il valore iscritto all’atto della rilevazione
iniziale stessa. Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i
proventi attinenti alle operazioni di credito lungo la loro vita attesa.
Il criterio del “costo ammortizzato” non viene utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 12 mesi) o a revoca, in quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al “costo storico”. Per i crediti senza una scadenza definita o a revoca, i
costi e i proventi sono imputati direttamente a conto economico.
Il portafoglio crediti è periodicamente sottoposto a ricognizione al fine di individuare eventuali
situazioni di deterioramento e di determinare le conseguenti rettifiche di valore. Rientrano fra i
crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le
sofferenze, gli incagli e i ristrutturati. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella Parte E - Sezione 1 della nota integrativa.
Detti crediti sono oggetto di valutazione analitica e la eventuale rettifica di valore deriva dal
confronto fra il valore di libro al momento della valutazione e il minore valore attuale dei futuri
flussi di cassa previsti, calcolato al tasso effettivo originario.
332
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
In presenza di accordi di ristrutturazione che abbiano modificato le condizioni originarie del
prestito, il flusso di cassa previsto viene attualizzato applicando il differenziale fra il tasso
effettivo originario e il tasso di ristrutturazione.
I flussi di cassa attinenti a recuperi previsti nel breve termine (dodici mesi) non sono attualizzati.
Il presunto valore di realizzo utilizzato per la determinazione dei flussi di cassa è stimato tenuto conto di elementi quali:
 il valore attribuibile, in sede di recupero forzoso, a eventuali garanzie immobiliari sulla base
di relazioni di stima interne o esterne o di altri elementi disponibili (detti valori di stima
vengono ridotti sulla base di percentuali standard differenziate per tipologie di immobili e
localizzazione territoriale), tenuto conto della presenza di altri creditori ipotecari di grado
anteriore;
 la presenza di garanzie sussidiarie;
 il possibile esito di azioni esecutive;
 altri elementi disponibili in merito alla capacità di rispondenza del debitore principale e dei
suoi eventuali garanti.
Sono incluse tra i crediti deteriorati anche le posizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 o 180 giorni sopra la soglia di rilevanza, in relazione a quanto disposto da Banca d' Italia. Per detti crediti è stata ritenuta adeguata una svalutazione forfetaria, coerente con
le metodologie di impairment applicate ai crediti in bonis, con una congrua penalizzazione
percentuale, essendo loro riconosciuta, in ogni caso, una maggiore rischiosità.
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment
e cioè, i crediti in bonis e i crediti non garantiti nei confronti di soggetti residenti in “paesi a
rischio” sono sottoposti a valutazione collettiva, per stimarne la componente di rischio implicito. Tale valutazione viene effettuata per singolo rapporto utilizzando, come base, i parametri di
rischio (Probabilità di Default - PD) e perdita potenziale (Loss Given Default - LGD) generati dai
modelli sviluppati nell’ambito del progetto di adeguamento alla regolamentazione Basilea 2.
L’utilizzo gestionale di tali parametri, peraltro, risulta uno dei requisiti normativi richiesti per
la validazione dei modelli IRB (Internal Rating Based). Altresì, nella loro applicazione si è tenuto conto anche di correttivi prudenziali, ritenuti necessari per intercettare un possibile andamento negativo del mercato. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali,
le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziato
con riferimento all’intero portafoglio dei crediti in bonis alla medesima data.
d) Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa
futuri sono venuti a cessare o si è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i
benefici connessi a detti crediti. Nell’eventualità in cui sia stata trasferita la titolarità giuridica
dei crediti ma venga mantenuto il controllo sui flussi finanziari derivanti dagli stessi e i sostanziali rischi e benefici, i crediti non vengono cancellati dal bilancio, registrando una passività a
fronte del corrispettivo ricevuto dall’acquirente. Nel caso in cui non sia possibile accertare il
sostanziale trasferimento dei rischi e benefici i crediti vengono cancellati dal bilancio se non è
stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi, altrimenti continuano ad essere rilevati
333
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
nella misura del coinvolgimento residuo nell’attività finanziaria. Infine, i crediti ceduti vengono
cancellati dal bilancio nel caso in cui, pur in presenza della conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, vi sia la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico pro rata temporis con il metodo
dell’interesse effettivo. Le rettifiche di valore analitiche vengono addebitate al conto economico
al momento della loro prima determinazione o a seguito di un ulteriore deterioramento del
credito. Negli esercizi successivi, qualora vengano meno i motivi che hanno determinato la
rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La
conseguente ripresa di valore viene accreditata al conto economico. Vengono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito rettificato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario. Le variazioni delle rettifiche di
valore collettive accumulate (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) vengono determinate con
riferimento all’intero coacervo dei crediti non sottoposti a rettifica analitica.
5 - Attività finanziarie valutate al fair value
a) Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento. All’atto della
rilevazione iniziale, tali attività finanziarie vengono rilevate al fair value, rappresentato, salvo
differenti indicazioni, dal corrispettivo pagato per l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate le attività finanziarie che, indipendentemente dalla loro
forma tecnica o prevista durata di impiego, sono designate esplicitamente sin dalla loro prima
rilevazione ad essere valutate al fair value, con i risultati valutativi iscritti al conto economico.
Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle
seguenti circostanze:
- si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione
o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili
e perdite su basi diverse;
- un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche;
- siano presenti derivati impliciti.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valutate al fair value, le cui
metodologie di determinazione sono riportate al punto 18 “Altre informazioni” della presente
parte della Nota integrativa.
334
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
d) Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Nel caso in cui si venda un’attività finanziaria
valutata al fair value, si procede alla sua eliminazione contabile alla data del suo trasferimento
(data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione, che contrattualmente ne prevede il riacquisto, non vengono rispettivamente registrati o stornati dal bilancio.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi sono accreditati al conto economico in funzione della loro competenza temporale. Gli utili e le perdite, realizzati dalla cessione o dal rimborso, e gli utili e le perdite non
realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nella voce 110
- “Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value”.
6 - Operazioni di copertura
Allo stato attuale non sono presenti operazioni della specie.
a) Criteri di iscrizione
Le tipologie possibili di coperture sono:
 coperture di fair value: obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value di una
posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio;
 copertura di flussi finanziari: obiettivo di coprire l’esposizione alle variazioni dei flussi di
cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio.
b) Criteri di classificazione
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili
su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti derivati sono designati di copertura quando esiste una documentazione adeguata e formalizzata in merito alla relazione tra lo
strumento coperto e quello di copertura e se è efficace tanto nel momento in cui la copertura
ha inizio quanto, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.
c) Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono valutati al fair value. Per verificare l’efficacia dell’operazione di
copertura vengono effettuati specifici test. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in
cui le variazioni di fair value dello strumento coperto, generate dalla variazione del fattore di
rischio oggetto di copertura, risultino compensate da quelle dello strumento di copertura. Si ha
efficacia quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto (i limiti sono stabiliti
dall’intervallo percentuale compreso tra 80% e 125%), per il fattore di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata gestionalmente a livello mensile e contabilmente
a ogni chiusura di bilancio, utilizzando:
 test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
335
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 test retrospettivi (fair value hedge), che evidenziano il grado di efficacia della copertura
raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altri termini, misurano quanto i risultati effettivi
si siano discostati dalla copertura perfetta;
 test retrospettivi (cash flow hedge), finalizzati a verificare l’effettiva esistenza dei nominali
delle poste del passivo oggetto di copertura, degli strumenti di copertura utilizzati e
l’assenza di variazioni negative del merito creditizio delle controparti connesse agli strumenti derivati di copertura.
d) Criteri di cancellazione
Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, la contabilizzazione delle stesse,
secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna possono essere designati di copertura; ogni altra situazione riconducibile a transazioni effettuate tra entità interne al gruppo Sub-Holding è eliminata dal bilancio.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto economico avviene sulla
base di quanto segue:
 i differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse
(oltre agli interessi delle posizioni oggetto di copertura) vengono allocati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” o “Interessi passivi e oneri assimilati”;
 le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura e delle posizioni oggetto di copertura di fair value hedge vengono allocate nella voce
“Risultato netto dell’attività di copertura”;
 le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura di cash flow hedge”, per la parte efficace, vengono allocate in una speciale riserva di valutazione di patrimonio netto “copertura di flussi finanziari futuri”, al netto dell’effetto fiscale differito. Per la parte inefficace tali risultanze vengono contabilizzate a conto economico
nella voce “Risultato netto dell’attività di copertura”.
7 - Partecipazioni
a) Criteri di iscrizione
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le
interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi e proventi direttamente attribuibili alla transazione.
b) Criteri di classificazione
Nella presente voce sono inserite le partecipazioni di controllo congiunto, qualora non annullate a seguito di consolidamento proporzionale, e di collegamento, definito come influenza notevole.
Si considerano partecipazioni, oltre alle società in cui si detiene un’interessenza pari o superiore al 20% (o una quota equivalente dei diritti di voto), quelle che per particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza
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Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
notevole, nonché quelle ove sussiste controllo congiunto in forza di accordi contrattuali, parasociali o di altra natura, per la gestione paritetica dell'attività e la nomina degli amministratori.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole le interessenze superiori al 20%, nelle
quali non si ha di fatto una influenza notevole in quanto non sono presenti propri rappresentanti nella società né si partecipa ai processi decisionali della stessa.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione la partecipazione viene valutata con il metodo del patrimonio netto.
Se esistono elementi che pongono in evidenza la possibilità di un deterioramento di valore
permanente del valore della partecipazione si procede ad una valutazione del valore di recupero sulla base di elementi quali il valore attuale dei flussi di cassa futuri che la partecipazione
potrà generare (incluso il valore di dismissione dell’investimento). Se tale valore risulta inferiore a quello di carico si procede ad una corrispondente rettifica di valore. La registrazione di
una rettifica di valore trova contropartita al conto economico. Se vengono a cessare in tutto o
in parte i motivi che hanno determinato una rettifica di valore la partecipazione viene rivalutata
nei limiti del valore determinato con il metodo del patrimonio netto con conseguente registrazione nel conto economico di una ripresa di valore.
d) Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari
derivati dalle attività stesse o quando esse vengono cedute, trasferendo sostanzialmente tutti i
rischi e benefici ad esse connessi.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le variazioni di patrimonio netto che intervengono negli esercizi successivi a quello di prima
iscrizione sono riflesse a conto economico e/o a patrimonio secondo la natura degli eventi che
le hanno generate.
Eventuali rettifiche/riprese di valore connesse con il deterioramento delle partecipazioni nonché utili o perdite derivanti dalla cessione delle stesse vengono rilevati nella voce “Utili (perdite) delle partecipazioni”.
8 - Attività materiali
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione, avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che la
società riceverà i benefici economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende oltre al prezzo di acquisto anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione,
riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a
incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono.
b) Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attivi-
337
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
tà materiali che si ritiene di utilizzare per più di un periodo e che sono detenute per essere
utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per
scopi amministrativi.
Sono anche compresi in questa voce i beni utilizzati in forza di contratti di leasing finanziario,
ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. Il valore del bene
locato viene sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzo,
mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base ad un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing. La quota dei
canoni maturati nel periodo, non attribuibile all'ammortamento del debito, è contabilizzata per
competenza fra gli interessi passivi.
c) Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, al
netto di eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a
quote costanti, ad eccezione:
 dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in
quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del
fabbricato, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli
immobili detenuti "cielo-terra";
 le opere d’arte, in quanto la loro vita utile non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
Alle date di redazione delle segnalazioni periodiche e dei bilanci viene valutato se esistono
indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore. Nel qual caso si procede
al confronto fra il valore di carico e il maggiore fra il fair value (al netto dei costi di cessione) e
il valore d’uso nonché alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le
rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui vengano a cadere i motivi che le
hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene
avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore.
In sede di prima applicazione degli standard internazionali è stato deciso di utilizzare, per
quanto riguarda gli immobili, il valore corrente alla data di transizione come sostitutivo del
costo (c.d. “deemed cost”). Detto importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi
successivi. I valori derivanti da detta impostazione sono ammortizzati in ogni esercizio a quote
costanti in relazione alle loro residue possibilità di utilizzazione. La contropartita alle rivalutazioni originate dall’applicazione del “deemed cost” è stata attribuita, al netto del relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione non distribuibile (v. art. 7, co. 6 del D. Lgs
n. 38/05).
d) Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o
quando vengono ritirate in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio
dalla loro futura dismissione.
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Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di
valore per deterioramento vengono rilevate al conto economico nella voce “200 – Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali”. Il risultato economico delle cessioni viene
rilevato nella voce “270 – Utili (perdite) da cessione di investimenti”.
9 - Attività immateriali
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione, avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo
dell’attività. Le attività immateriali sono costituite prevalentemente da software applicativo e
da avviamento. Un’attività immateriale può essere iscritta come avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della
partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia rappresentativo delle capacità reddituali
future della partecipazione (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o
nell’ipotesi in cui il goodwill non trovi capacità reddituali future della partecipata, la differenza
stessa viene iscritta direttamente a conto economico.
b) Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in
grado di generare benefici futuri controllabili. Esse includono, principalmente il software e
l’avviamento.
L’avviamento è rappresentato dall’eccedenza del costo di acquisto di una partecipazione rispetto al fair value, alla data di acquisto, dei beni e degli altri elementi patrimoniali acquisiti.
c) Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della
presumibile vita utile. Ad ogni data di riferimento (segnalazioni infrannuali o bilanci), in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della attività
immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e
alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non
vengono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore che il bene avrebbe avuto al netto
degli ammortamenti che sarebbero stati effettuati in assenza di rettifiche di valore.
Per quanto riguarda l’avviamento, con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di
perdita di valore), viene effettuato un test di verifica dell’adeguatezza del valore dello stesso. A
tal fine viene identificata l’unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l’avviamento (cash
generating unit). L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della
differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore.
Detto valore di recupero è pari al più elevato tra il fair value dell’unità generatrice di flussi
finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso. Le conseguenti
rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico e non esiste la possibilità che vengano
successivamente riprese.
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Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
d) Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure
quando non si attende nessun beneficio economico futuro.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche o riprese di
valore per deterioramento delle attività immateriali diverse dall’avviamento vengono rilevate al
conto economico nella voce “210. Rettifiche/Riprese di valore su attività immateriali”. Il risultato economico delle cessioni viene rilevato nella voce “270 - Utili/perdite da cessione di investimenti”. La svalutazione dell’avviamento dovuta al deterioramento del suo valore è iscritta,
invece, nella voce “260 – Rettifiche di valore dell’avviamento”.
10 - Attività non correnti in via di dismissione
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Sono classificate in questa voce le singole attività e i gruppi di attività posseduti per la vendita
immediata, e la cui vendita deve essere considerata altamente probabile, come stabilito
dall’IFRS 5. Figurano in questo ambito singole attività non correnti, unità generatrici di flussi
finanziari e gruppi in dismissione costituiti da attività (correnti e non correnti), nonché le passività loro associate. Queste ultime non sono compensate con le relative attività e sono indicate separatamente nello stato patrimoniale.
c) Criteri di valutazione
Le suddette attività e passività sono valutate al minore tra il valore di carico, determinato secondo i principi IAS/IFRS di riferimento, e il loro fair value al netto dei costi di vendita.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I relativi proventi ed oneri sono rilevati al netto degli oneri fiscali nella voce “310 – Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte”.
11 - Fiscalità corrente e differita
a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione
Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di
imposta vigenti.
Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la
probabilità del loro recupero, valutata sulla base delle capacità delle società interessate di
generare con continuità redditi imponibili positivi, tenendo conto anche dell'effetto dell'adesione al sistema di determinazione del reddito denominato "consolidato fiscale".
Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell'attivo rappresentati nelle riserve in sospensione d'imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.
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Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente
valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. Vengono, inoltre, considerate eventuali diverse situazioni soggettive afferenti le singole società
consolidate.
b) Criteri di classificazione
Le attività e le passività fiscali vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e
senza compensazioni, includendo le prime nella voce "Attività fiscali" e le seconde nella voce
"Passività fiscali".Le attività e le passività fiscali correnti accolgono le posizioni fiscali maturate
alla data di bilancio nei confronti della amministrazione fiscale. Le attività comprendono acconti e crediti di imposta, mentre nelle passività viene appostata una stima prudenziale
dell’onere tributario dovuto per l’esercizio. Le attività e passività fiscali correnti connesse
all’applicazione dell’imposta sul reddito del Banco di Sardegna, della Banca di Sassari e della
Sardaleasing sono contabilizzate tra le “altre attività” e le “altre passività”, per effetto
dell’opzione per il consolidato fiscale, in qualità di consolidate. La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti
ai fini fiscali. In particolare:
- le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in
esercizi futuri, quando matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o
saranno utilizzabili perdite fiscali a nuovo;
- le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili
in esercizi futuri a seguito della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili.
Sono considerati anche gli aspetti fiscali che sorgono con riferimento alle scritture di consolidamento.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a operazioni imputabili direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate tenendo conto
del relativo effetto fiscale. Gli effetti del cambiamento delle aliquote o delle imposte applicabili
sono contabilizzate con contropartita al conto economico (o, se del caso, al patrimonio netto)
nell’esercizio nel quale è intervenuto il mutamento normativo.
12 - Fondi per rischi ed oneri
a) Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad una obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento passato, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario
impiegare risorse atte a produrre benefici economici, ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità.
b) Criteri di classificazione
In questa voce sono inclusi i fondi relativi a prestazioni di lungo termine e a prestazioni successive alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente trattati dal Principio IAS 19, e i fondi
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Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
per rischi ed oneri trattati dal Principio IAS 37. Le società della Sub-Holding non detengono
fondi di previdenza complementare classificati come “fondi interni” ai sensi della vigente legislazione previdenziale, da includere nella sottovoce “Fondi di quiescenza ed obblighi simili”.
Tra gli “Altri fondi”, viceversa, sono incluse le passività stimate a fronte di cause passive in
essere e revocatorie fallimentari, nonché i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento
di alcuni eventi futuri (premi di anzianità ecc.).
c-d) Criteri di valutazione e cancellazione
I fondi sono contabilizzati solo nel caso in cui sia possibile effettuare una stima attendibile.
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la “migliore stima” dell’onere richiesto
per adempiere all’obbligazione alla data di riferimento. I fondi accantonati vengono riesaminati
ad ogni data di riferimento del bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la migliore stima
corrente. In presenza di un orizzonte temporale di rilievo, l’importo stimato è contabilizzato al
suo valore attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva dei tassi
swap). Le passività per le quali non può essere effettuata una stima attendibile (passività potenziali) non danno origine ad accantonamenti, ma ne viene fornita adeguata informativa.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La voce del conto economico 190 - Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri comprende gli
“interessi passivi” conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo.
13 - Debiti e titoli in circolazione
a) Criteri di iscrizione
La prima iscrizione viene effettuata al fair value, che generalmente coincide con l’ammontare
incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente attribuibili all’operazione.
Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie,
eventualmente emesse a condizioni inferiori a quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e
la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto economico. Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono
considerati strumenti strutturati. Se lo strumento non viene classificato tra le passività finanziarie valutate al fair value, il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un “derivato” a sé stante, qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato
incorporato è iscritto al suo fair value, mentre al contratto primario viene attribuito il valore
corrispondente alla differenza tra l’importo complessivo incassato ed il fair value del derivato
incorporato.
b) Criteri di classificazione
I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e Titoli
in circolazione (voce 30 del passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con
clientela. Esse comprendono anche le passività subordinate, le passività verso i locatori di
attività concesse in leasing finanziario e le operazioni di pronti contro termine passive, mentre
escludono le passività finanziarie valutate al fair value (v. al successivo punto 15).
342
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Nel caso di obbligazioni convertibili avviene lo scorporo dello strumento implicito significativo
di capitale. Il valore di quest’ultimo viene classificato fra le componenti del patrimonio netto.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione le passività vengono valutate al costo ammortizzato con
il metodo del tasso effettivo. Tale criterio non viene adottato per le passività a breve termine
(dodici mesi). Eventuali derivati impliciti scorporati vengono valutati al fair value e le relative
variazioni sono iscritte a conto economico.
d) Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi
vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di
acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli
propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati. La differenza fra il valore di acquisto di una passività e il
suo valore di carico è contabilizzata nella voce del conto economico 100 - Utile (perdita) da
cessione o riacquisto.
14 - Passività finanziarie di negoziazione
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Comprendono il valore negativo dei contratti derivati che non abbiano finalità di copertura.
Inoltre, sono qui classificate le passività finanziarie originate da scoperti tecnici generati dalla
attività di negoziazione titoli.
c-d-e) Criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali
I criteri di valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali corrispondono a
quanto esposto con riferimento alle attività finanziarie detenute per la negoziazione.
15 - Passività finanziarie valutate al fair value
a-c) Criteri di iscrizione e di valutazione
Le passività finanziarie della specie sono valutate al fair value.
I metodi utilizzati per la determinazione del fair value sono del tutto paragonabili a quelli indicati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.
b) Criteri di classificazione
In questa categoria sono classificate le passività finanziaria che al momento della rilevazione
iniziale (o nel corso del processo di prima applicazione degli IAS/IFRS) viene designata al fair
value rilevato a conto economico.
343
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Questa designazione può essere effettuata solo nel caso in cui sia presente almeno una delle
seguenti circostanze:
- si viene ad eliminare o a ridurre notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione
o nella rilevazione (a volte descritta come «asimmetria contabile» o mismatching) che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili
e perdite su basi diverse;
- un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, e l’informativa sul gruppo è fornita internamente su tale base ai dirigenti con responsabilità strategiche;
- siano presenti derivati impliciti.
I contratti derivati a protezione del rischio di tasso di interesse incorporati nei titoli di debito,
qui classificati, non sono scorporati e valutati separatamente dallo strumento ospite. Attualmente sono incluse, in questa categoria, obbligazioni a fronte delle quali sono presenti contratti derivati (impliciti o espliciti) a protezione del rischio di tasso di interesse.
d) Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie qui classificate sono cancellate dal bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Nel caso di titoli propri successivamente riacquistati dall’emittente, questi
vengono elisi con attribuzione al conto economico delle eventuali differenze fra il prezzo di
acquisto ed il valore di carico della quota acquistata. Il ricollocamento sul mercato di titoli
propri, successivamente al loro riacquisto, è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto al conto economico.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi sono determinati con il metodo dell’interesse effettivo. Le componenti
reddituali positive o negative attinenti alla valutazione o cancellazione delle attività finanziarie
valutate al fair value sono iscritte al conto economico nella voce 110 - Risultato netto delle
attività e passività finanziarie valutate al fair value.
16 - Operazioni in valuta
a) Criteri di iscrizione
Al momento della rilevazione iniziale le operazioni denominate in valuta estera sono convertite
in euro, applicando il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione stessa.
b) Criteri di classificazione
Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e passività denominate in valute diverse dall’Euro.
c) Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione le poste in valuta estera vengono valorizzate come segue:
- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
344
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
- le partite non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;
- le partite non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
d) Criteri di cancellazione
Si adottano i medesimi criteri applicati alle voci di bilancio di pertinenza. Il tasso di cambio
utilizzato è quello alla data di estinzione.
e) Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento o dalla conversione di elementi monetari
a tassi diversi da quelli utilizzati per la prima iscrizione (o per la conversione in occasione del
bilancio precedente) sono rilevate nel conto economico del periodo in cui vengono determinate.
Quando i principi contabili di riferimento richiedono che un utile o una perdita derivanti dalla
valutazione di una attività o passività siano rilevati a patrimonio netto, anche la relativa differenza di cambio è appostata al patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita della
specie sono rilevati a conto economico, è contabilizzata al conto economico anche la relativa
differenza di cambio.
17 - Attività e passività assicurative
Non sono state rilevate attività e passività assicurative.
18 – Altre informazioni
18.1 - Benefici per i dipendenti
a-b) Criteri di iscrizione e classificazione
Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie
previste dallo IAS 19:
- i benefici a breve termine per i dipendenti (Short term employee benefits), cioè pagabili al
massimo entro dodici mesi dalla effettuazione delle relative prestazioni, che danno luogo,
per la parte ancora non erogata alla fine dell’esercizio, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività;
- il trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006, che è definibile come un
beneficio erogato successivamente al termine del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit5), è stato classificato a voce
propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale);
- i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili
come “altri benefici a lungo termine” (Other employee long term benefits), come ad esempio
i premi di anzianità, sono inclusi nella voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri;
5
Questa categoria viene definita dallo IAS 19 come quella in cui bisogna classificare tutti i piani per benefici
successivi alla conclusione del rapporto di lavoro diversi da quelli a contribuzione definita.
345
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
- il trattamento di fine rapporto maturato in data successiva al 31 dicembre 2006, per il quale
si provvede a versare dei contributi definiti (defined contribution) al fondo di tesoreria gestito dall’INPS o a fondi pensione con personalità giuridica distinta ed autonoma.
c) Criteri di valutazione
La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante
riforma) e quelle relative agli altri benefici a lungo termine sono esposte in bilancio in base al
loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method) determinato da un perito esterno. Secondo tale metodo si procede fra
l’altro alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi sulla base di tassi di mercato.
e) Criteri di rilevazione delle componenti economiche
Per quanto attiene alle remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR maturato ante riforma) e agli altri benefici a lungo termine, le variazioni del valore delle passività
determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili fra:
- costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale
nel corso del periodo di riferimento;
- interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del piano, che corrispondono alla rivalutazione della passività attribuibile al trascorrere del tempo;
- perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate).
Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale ad eccezione delle perdite e profitti
attuariali i quali vengono iscritti, al netto degli effetti fiscali, in una specifica voce del patrimonio netto. Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la
competenza temporale delle prestazioni erogate. Questo anche con riferimento alle quote di
TFR che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 destinate al fondo di tesoreria gestito dall’INPS
e ai versamenti ai fondi pensione in quanto gli stessi contributi sono versati nel breve termine
e non richiedono l’attualizzazione dei relativi flussi di cassa in uscita.
18.2 - Informazioni sul fair value dei debiti e crediti
Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value dei crediti e dei debiti valutati con il metodo del costo ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione
(mark to model) basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi, utilizzando tassi di
interesse correnti sul mercato alla data di bilancio.
346
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
18.3 - Locazione finanziaria
Le operazioni di locazione finanziaria sono contabilizzate applicando la metodologia finanziaria, secondo la quale:
a) per le operazioni di impiego: il credito iniziale, corrispondente al valore del bene locato,
viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel
relativo contratto di leasing. La quota dei canoni maturati nel periodo non attribuibile
all'ammortamento del credito è contabilizzata per competenza fra gli interessi attivi;
b) per le operazioni di finanziamento passivo: Il valore del bene locato viene iscritto in bilancio
fra le immobilizzazioni materiali e sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzazione, mentre il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing.
La quota dei canoni maturati nel periodo non attribuibile all'ammortamento del debito è contabilizzata per competenza fra gli interessi passivi.
18.4 - Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi
I costi della specie, costituiti da spese per ristrutturazione di immobili non di proprietà, vengono capitalizzati in relazione alla possibilità per la banca di trarne benefici economici futuri.
Questi sono allocati, come da istruzioni dell’Organo di Vigilanza, alla voce “160 - Altre attività”,
non ricorrendo i presupposti per essere iscritti tra le “Attività materiali”. I relativi ammortamenti vengono ricondotti alla voce “220 - Altri oneri/proventi di gestione”.
18.5 - Metodologie di determinazione del fair value
Strumenti finanziari quotati in mercati attivi
La qualifica di strumento finanziario trattato su mercato attivo è riconosciuta attraverso
l’esame di elementi sostanziali che indichino la presenza di controparti, scambi e volumi tali da
far ritenere i relativi prezzi rappresentativi del suo valore corrente.
Il fair value viene determinato facendo riferimento:
 al prezzo denaro di chiusura, per le attività in portafoglio o per le passività da emettere;
 al prezzo lettera di chiusura, per le passività già emesse o le attività da acquistare.
Vengono riconosciuti come mercati attivi anche taluni sistemi alternativi di scambio (es. Bloomberg Professional), qualora i prezzi ivi rappresentati posseggano adeguate caratteristiche
sopra rappresentate.
Per quanto riguarda i derivati quotati si utilizzano i last price forniti dalle strutture preposte al
regolamento dei margini di garanzia (Clearing House).
Strumenti finanziari non quotati in mercati attivi
In assenza di un mercato attivo per un determinato strumento finanziario, si fa ricorso alle
seguenti tecniche valutative, con grado decrescente di priorità:
 esame critico delle più recenti transazioni di mercato;
347
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 riferimento al fair value di strumenti finanziari con le medesime caratteristiche;
 utilizzo del NAV, fornito dal fondo stesso, nel caso di fondi non quotati;
 applicazione di modelli di pricing.
Riguardo a questi ultimi, la tecnica di valutazione adottata è quella della “discounted cash flow
analysis”. Il procedimento si articola in tre fasi:
1. mappatura dei cash flows: riconoscimento dei flussi attesi dallo strumento e distribuzione
degli stessi lungo la vita contrattuale;
2. scelta della curva di attualizzazione dei flussi, in considerazione dei fattori di rischio considerati;
3. calcolo del present value dello strumento alla data di valutazione.
Individuati i cash flows, viene calcolata l’opportuna curva di l’attualizzazione, attraverso
l’utilizzo della tecnica nota come “discount rate adjustment approach”, che considera sia
l’effetto del rischio tasso che quello del rischio di credito. Noti tali elementi è possibile calcolare il fair value come somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri degli strumenti finanziari.
A particolari tipologie di strumenti finanziari vengono applicati tecniche specifiche necessarie
ad evidenziare correttamente le caratteristiche degli stessi:
Strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso modelli quantitativi diversi a
seconda della tipologia di strumento. In particolare possiamo distinguere tra:
 opzioni over-the-counter (OTC) che possono essere rappresentate da opzioni a sè stanti
(opzioni “stand alone”), oppure incorporate all’interno di strumenti finanziari complessi. In
tema di tecniche di pricing esse si distinguono in:
1. opzioni con payoff risolvibile in formula chiusa, per le quali si utilizzano modelli di pricing
comunemente accettati dal mercato (ad esempio, modello di Black & Scholes e varianti);
2. opzioni con payoff non risolvibile in formula chiusa, valutate principalmente con tecniche
di simulazione ‘Montecarlo’.
 interest rate swaps (irs): per la determinazione del fair value degli irs viene utilizzata la
tecnica della “net discounted cash flow analysis”;
 swap strutturati: si procede alla scomposizione dello strumento in una componente “plain”
e in una componente opzionale, per definire separatamente i valori al fine di sommarli
(“building block”).
Titoli strutturati
Per i titoli strutturati, vista la natura non deterministica del valore dei cash flows futuri, il fair
value è calcolato frazionando il titolo in un portafoglio di strumenti elementari, secondo la
tecnica del portafoglio di replica. Il fair value del prodotto strutturato si ottiene sommando le
singole valutazioni degli strumenti elementari di cui è composto.
Titoli di capitale
Per i titoli azionari vengono utilizzati, alternativamente:
 prezzi desumibili da transazioni sui titoli oggetto di valutazione o su titoli comparabili;
 valutazioni peritali;
 multipli di mercato relativi a società similari per dimensione ed area di business;
 modelli di valutazione comunemente adottati dalla prassi di mercato.
348
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
Solo in via residuale alcuni titoli vengono valutati al costo.
Operazioni a termine in valuta
Tali operazioni sono valorizzate sulla base dei cambi a termine ricalcolati a fine esercizio, per
scadenze corrispondenti a quelle dei contratti oggetto di valutazione.
Finanziamenti e crediti
Risultano tutti classificati nel portafoglio Loans & Receivables e vengono valutati al costo ammortizzato. Il loro fair value viene calcolato al solo fine di fornirne opportuna informativa in
bilancio. Questo, per i crediti di durata contrattuale non superiore ai dodici mesi e per quelli
non performing, si stima essere pari al valore contabile; per tutti gli altri rapporti, il fair value
si ottiene attualizzando i flussi di cassa contrattuali al netto della perdita attesa calcolata sulla
base del merito creditizio del prenditore, utilizzando la corrispondente struttura dei tassi per
scadenza.
Parametri di individuazione delle curve di mercato.
Le tipologie di yield curves utilizzate sono:
 curve par swap;
 curve emittenti, rating, settori.
Dalle curve par si ottengono poi:
 curve zero coupon;
 curve dei tassi forward;
 curve dei fattori di sconto.
Le curve dei tassi zero coupon sono derivate mediante la tecnica denominata bootstrapping.
Da esse vengono estrapolati i fattori di sconto con i quali si attualizzano i flussi di cassa generati dagli strumenti finanziari oggetto di valutazione.
I tassi forward sono tassi impliciti nella curva zero coupon e sono definiti sulla base della teoria di non arbitraggio.
Le curve emittente sono ottenute sommando ai tassi par swap gli spread che esprimono il
merito creditizio dell’emittente lo strumento. Sono utilizzate per la valutazione di obbligazioni
non quotate.
La curva di merito creditizio del Gruppo Bper viene ottenuta attraverso la costruzione di un
paniere di emissioni di emittenti bancari comparabili per caratteristiche e rating. E’ utilizzata
per la valutazione di tutte le obbligazioni emesse.
Volatilità ed altri parametri.
Le volatilità e le correlazioni vengono utilizzate principalmente per la valutazione di derivati
non quotati. Le volatilità possono essere classificate in:
 volatilità storiche, stimate come deviazione standard di una serie storica di osservazioni con
frequenza giornaliera del logaritmo dei rendimenti del sottostante di riferimento;
349
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
 volatilità contribuite, ottenute da information providers;
 volatilità implicite, ottenute dai prezzi di mercato delle opzioni quotate.
Per quanto riguarda le correlazioni, il pricing dei derivati multivariati avviene utilizzando correlazioni di tipo storico.
Variazioni del fair value attribuibili a modifiche del merito creditizio (IFRS 7 § 9-10).
L’applicazione della Fair Value Option ai finanziamenti e crediti ed alle passività finanziarie
prevede che si dia evidenza dell’ammontare delle variazioni di fair value attribuibili a variazioni
del solo rischio creditizio dello strumento.
Come indicato in precedenza, i fattori di rischio vengono incorporati nella curva di attualizzazione attraverso la tecnica nota come “discount rate adjustment approach”.
Caratteristica di tale metodo è la stima separata e indipendente dei diversi componenti di rischio, rischio tasso e rischio credito, che consente di ottenere il c.d. fair value parziale, determinato considerando le variazioni di un solo fattore di rischio.
Riguardo il merito creditizio, i fattori considerati sono:
 il tasso di mercato free risk osservato alla data di valutazione;
 il credit spread osservato alla data di iscrizione iniziale o alla data di valutazione precedente;
 il credit spread osservato alla data di valutazione.
Attraverso il confronto del fair value di mercato alla data di valutazione con il fair value calcolato utilizzando il rischio credito osservato all’iscrizione iniziale (o, alternativamente, al periodo
precedente), risulta possibile determinare le variazioni di fair value imputabili alle sole variazioni del rischio di credito, cumulate o periodali.
Si segnala, infine, che nel mese di marzo 2009 lo IASB ha emesso un emendamento all’IFRS 7
che ha introdotto una serie di modifiche volte a fornire una risposta adeguata alle esigenze di
maggiore trasparenza suscitate dalla crisi finanziaria e connesse con l’elevata incertezza dei
prezzi espressi dal mercato. Tra tali modifiche si nota in particolare l’introduzione della “gerarchia del fair value” che prevede tre diversi livelli che esprimono altrettanti gradi di “rischiosità”:
1. livello 1: nel caso che lo strumento finanziario sia quotato in un mercato attivo;
2. livello 2: nel caso che il fair value venga misurato sulla base di tecniche di valutazione che
prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello
strumento finanziario;
3. livello 3: nel caso che il fair value sia calcolato sulla base di tecniche di valutazione che
prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.
Si è mossa in tal senso anche la Banca d’Italia che con l’emanazione del citato aggiornamento
della circolare 262/2005 ha previsto una nuova sezione dedicata all’informativa sul fair
value (A.3 Informativa sul fair value) nella Nota integrativa, cui si fa rimando. L’attenzione
sulla materia è stata richiamata da ultimo anche con il documento congiunto Banca
350
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
d’Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010, che ribadisce l’esigenza della corretta informativa
al mercato in materia di strumenti finanziari.
18.6 – Impairment dei titoli azionari classificati come disponibili per la vendita
Per quanto concerne l’identificazione di perdite di valore di titoli azionari classificati nel portafoglio AFS (documento IFRIC del 7 maggio 2009), considerata la natura di stabile investimento
che caratterizza le interessenze in argomento, coerentemente con la capogruppo, sono state
fissate le seguenti soglie di “significatività” e “durevolezza” oltre le quali la riduzione di valore
è da considerare obiettiva evidenza di impairment:
1. diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione per 24 mesi consecutivi
(cd. diminuzione “prolungata”), oppure
2. decremento del fair value superiore al 50% del valore contabile (cd. diminuzione “significativa”).
L’applicazione di tali soglie non ha comportato la rilevazione nell’esercizio di impairment a
conto economico sui titoli di capitale (v. tab. 4.4 della Parte B dell’attivo della Nota integrativa).
351
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.2 Gerarchia del fair value
La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre
2009) prescrive che "le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di
livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si distinguono i seguenti livelli:
 quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data
dallo IAS 39 - per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);
 Input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente
(prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);
 Input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3)."
Come indicato dalla normativa, la gerarchia degli approcci adottati per la determinazione del
fair value di tutti gli strumenti finanziari (azioni, fondi, titoli obbligazionari, prestiti obbligazionari emessi e derivati) attribuisce assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati
attivi per le attività e passività da valutare e, in mancanza, alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni significative, ovvero facendo riferimento ad attività e passività similari. Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su input non
osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali.
Il Gruppo Bper ha effettuato la classificazione delle proprie attività e passività finanziarie nei diversi livelli di fair value utilizzati sulla base dei seguenti principi:
 Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario
oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo.
 Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato
attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati utilizzando
un'opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) basata su parametri di mercato
osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio considerati. L'utilizzo di queste metodologie di
calcolo, consente di riprodurre le valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati
attivi attraverso l'utilizzo di parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi.
 Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante
l'inclusione di parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in
maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Ne deriva che, la non osservabilità
diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed assunzioni da parte del valutatore. In particolare, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie:
o con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto. Tale
valutazione è una significativa approssimazione del fair value dell'investimento;
352
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
o una metodologia di calcolo (modello di pricing) che si basa, tra le altre, su specifiche
ipotesi riguardanti:
 lo sviluppo dei cash-flows futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi
di comportamento;
 il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi (es. multipli
di mercato), per la cui stima vengono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si
ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate
sull'argomento.
Gli strumenti finanziari del livello 3, fatta eccezione per un titolo obbligazionario classificato
tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (euro 4 mila), sono rappresentativi di
interessenze minoritarie a carattere di stabile investimento ancorché non classificabili in bilancio come “partecipazioni”. In particolare, circa 63 milioni di euro sono riferibili a società del
Gruppo BPER. I dati di stima ipotizzati nel modello di valutazione applicato comprendono parameri di input non osservabili sul mercato. La sostituzione di uno o più dei predetti parametri
con ipotesi alternative, qualora ragionevolmente possibili, si ritiene non possano modificare
significativamente il fair value attualmente calcolato.
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
31-dic-09
Attività/Passività finanziarie misurate
al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
Legenda
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
353
L1
L2
413.699
12.238
86
426.023
-
65.717
730
66.447
2.629
150.107
152.736
L3
4
94.193
94.197
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte A Politiche contabili
A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
detenute per la
negoziazione
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti
2.1. Acquisti
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico
− di cui plusvalenze
2.2.2. Patrimonio netto
2.3. Trasferimenti da altri livelli
2.4. Altre variazioni in aumento
3. Diminuzioni
3.1. Vendite
3.2. Rimborsi
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico
− di cui minusvalenze
3.3.2. Patrimonio netto
3.4. Trasferimenti ad altri livelli
3.5. Altre variazioni in diminuzione
4. Rimanenze finali
ATTIVITÀ FINANZIARIE
valutate al
disponibili per
fair value
la vendita
4
4
X
3.179
3.238
13
13
-
89.381
9.474
1.031
8.414
29
4.662
4.220
293
293
149
94.193
X
-
X
46
3.238
3.125
X
4
di copertura
113
3.179
-
A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
Con riferimento alle passività finanziarie valuate al fair value, la differenza realizzata tra il
prezzo di emissione e il fair value iniziale dello strumento, essendo determinato con valutazioni
contenenti dati di mercato non oggettivamente osservabili, non è imputata a conto economico
nell’esercizio di collocamento dello strumento ma ammortizzata per tutta la sua durata (come
previsto dallo IAS 39 AG76/AG76A) attraverso una metodologia di “spread adjustment” del fair
value. Si riporta, di seguito, la riconciliazione delle variazioni nel corso dell’esercizio del saldo
di detta differenza.
Passività finanziarie valutate al fair value: differenza fair value iniziale
Debiti verso
banche
Differenza sospesa al 31 dicembre 2008
Debiti verso
clientela
Titoli di
debito
-
-
Aumenti per collocamenti effettuati nell’esercizio
-
-
126
Diminuzioni
-
-
(686)
-
-
1.326
Residuo al 31 dicembre 2009
354
1.886
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO
ATTIVO
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31-dic-09
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
31-dic-08
152.231
152.231
Totale
192.079
192.079
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
31-dic-09
31-dic-08
Voci/Valori
L1
L2
L3
L1
L2
L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
405.747
1.1 Titoli strutturati
52.444
4
849.975
53.595
-
5
6.010
-
2.500
4.647
-
405.742
46.434
4
847.475
48.948
-
7.940
-
-
7.542
9
-
3. Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
4. Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
4.1 Pronti contro termine attivi
-
-
-
-
-
-
4.2 Altri
-
-
-
-
-
-
413.687
52.444
4
857.517
53.604
-
12
13.273
-
39
10.349
-
12
3.381
-
39
3.637
-
1.2 connessi con la fair value option
-
9.892
-
-
6.712
-
1.3 altri
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari:
1.1 di negoziazione
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B
Totale (A+B)
-
-
-
-
-
-
12
13.273
-
39
10.349
-
413.699
65.717
4
857.556
63.953
-
355
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31-dic-09
A. ATTIVITÀ PER CASSA
1.Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
31-dic-08
458.195
399.549
1
57.002
1.643
7.940
946
6.994
2.449
348
4.197
466.135
903.570
817.706
59
84.318
1.487
7.551
921
6.630
2.537
302
3.791
911.121
11.607
7.892
Totale B
1.678
13.285
2.496
10.388
Totale (A+B)
479.420
921.509
Totale A
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
- fair value
b) Clientela
- fair value
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali
903.570
7.551
911.121
B. Aumenti
2.593.641
5.470
34
2.599.145
B1. Acquisti
2.557.913
3.931
33
2.561.877
B2. Variazioni positive di fair value
12.115
1.088
13.203
B3. Altre variazioni
23.613
451
1
24.065
C. Diminuzioni
3.039.016
5.081
34
3.044.131
C1. Vendite
2.981.739
4.763
34
2.986.536
C2. Rimborsi
38.296
38.296
C3. Variazioni negative di fair value
117
220
337
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
C5. Altre variazioni
18.864
98
18.962
D. Rimanenze finali
458.195
7.940
466.135
Le esistenze iniziali della tavola sopra riportata comprendono anche le operazioni cedute e non cancellate che nel bilancio 2008 erano viceversa escluse in base alle disposizioni della vigilanza allora vigenti.
356
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
31-dic-09
31-dic-08
Voci/Valori
L1
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale
Costo
L2
12.237
12.237
10.959
L3
-
L1
-
L2
L3
13.473
13.473
36.524
49.997
54.268
-
3.179
3.179
3.179
3.366
3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti
31-dic-08
31-dic-09
Voci/Valori
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
16.652
13.473
3.179
12.237
36.524
Totale
12.237
53.176
La voce 3 - Quote di O.I.C.R. è composta per il 36,4,% (4,5 milioni) da portafoglio obbligazionario, per il 39,6% da azionario (4,8 milioni) e per
il restante 24% (2,9 milioni) da fondi bilanciati e altri.
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
Titoli di
debito
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di fair value
B3. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di fair value
C4. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Titoli di
capitale
16.652
950
950
17.602
4.374
11.976
263
989
-
Quote di
O.I.C.R.
-
357
36.524
3.895
1.000
1.278
1.617
28.182
28.182
12.237
Finanziamenti
-
Totale
53.176
4.845
1.000
1.278
2.567
45.784
32.556
11.976
263
989
12.237
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
L1
31-dic-09
L2
L3
L1
31-dic-08
L2
L3
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
2.1 Valutati al fair value
2.2 Valutati al costo
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
86
730
94.193
89.381
86
730
94.056
89.269
137
112
Totale
86
730
94.193
89.381
Nell’attuale contesto di elevata incertezza dei mercati finanziari è stato emesso, in data 3 marzo 2010, un documento congiunto Banca
d’Italia/Consob/Isvap avente ad oggetto, tra l’altro, l’informativa sugli strumenti finanziari rappresentativi di capitale classificati come “disponibili per la vendita”. Si chiarisce in merito che i titoli in portafoglio non hanno presentato diminuzioni significative o prolungate di fair value
tali da manifestare una obiettiva evidenza di perdita di valore. Per quanto concerne le politiche contabili applicate nella valutazione e la
disclosure sulla gerarchia del fair value si rimanda ai relativi capitoli della Parte A della Nota integrativa.
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31-dic-09
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale
358
95.009
18.380
76.629
67.822
8.807
95.009
31-dic-08
89.381
18.380
71.001
62.954
8.047
89.381
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di FV
B3. Riprese di valore
− Imputate al conto economico
− Imputate a patrimonio netto
B4. Trasferimenti da altri portafogli
B5. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di FV
C4. Svalutazioni da deterioramento
− Imputate al conto economico
− Imputate al patrimonio netto
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
D. Rimanenze finali
-
Quote di
O.I.C.R.
89.381
10.465
2.022
8.414
X
29
4.837
4.220
468
149
95.009
Finanziamenti
-
-
Totale
89.381
10.465
2.022
8.414
29
4.837
4.220
468
149
95.009
I dettagli sulle principali variazioni dei titoli di capitale inclusi nel portafoglio “available for sale” sono richiamati nel capitolo
2.5 – Attività sui mercati finanziari della Relazione sulla gestione.
Con riferimento alle raccomandazioni contenute nel già citato documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap del 3 marzo
2010, l’applicazione delle soglie di evidenza di impairment definite dalla Sub-Holding non ha comportato la rilevazione
nell’esercizio di impairment a conto economico sui titoli di capitale (v. cap. 18.6 della Parte A – Politiche contabili della Nota
integrativa).
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine attivi
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti:
3.1 Pronti contro termine
3.2 Leasing finanziario
3.3 Altri
4. Titoli di debito
4.1 Titoli strutturati
4.2 Altri titoli di debito
31-dic-08
2.320.095
689.247
1.080.471
550.377
533.792
265
16.320
2.320.095
2.320.095
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
1.438.884
317.875
619.347
501.662
329.954
824
170.884
1.438.884
1.438.800
La “riserva obbligatoria” assolta in via indiretta è compresa nella sottovoce depositi vincolati e ammonta a 189,6 milioni.
6.3 Leasing finanziario
Fino a 3 mesi
Leasing finanziario
da 3 a 12 mesi
82
54
359
da 1 a 5 anni
129
Oltre 5 anni
TOTALE
-
265
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cesioni del quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
31-dic-08
Deteriorate
1.328.140
4.376.676
671.611
1.341.812
1.042.347
20.769
20.769
8.781.355
9.118.898
Bonis
155.226
526.194
8.372
153.844
115.286
958.922
981.268
Deteriorate
1.283.035
143.734
4.030.917
622.927
1.234.926
1.386.323
16.689
16.689
8.718.551
9.145.299
168.154
412.029
6.479
81.618
117.552
785.832
806.271
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
1. Titoli di debito
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
31-dic-08
Deteriorate
20.769
5.247
15.522
15.522
8.760.586
11.833
354.386
8.394.367
5.598.725
211.851
1
2.583.790
8.781.355
Bonis
958.922
646
958.276
830.774
5.318
122.184
958.922
Deteriorate
16.689
5.260
11.429
11.429
8.701.862
25.563
316.941
8.359.358
5.590.303
336.269
2
2.432.784
8.718.551
785.832
709
785.123
673.722
8.603
102.798
785.832
7.4 Leasing finanziario
Fino a 3 mesi
Leasing finanziario
45.910
360
da 3 a 12 mesi
137.553
da 1 a 5 anni
555.856
Oltre 5 anni
756.337
TOTALE
1.495.656
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100
10.1 Partecipazioni in società controllate in modo congiunto (valutate al patrimonio netto) e in società
sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi
Denominazioni
A.
Rapporto di partecipazione
Impresa partecipante
Quota %
Sede
Tipo di
rapporto
Sassari
Influenza notevole
Disponibilità
voti
%
Imprese
1. Krene S.r.l.
40,00
Banco di Sardegna S.p.A.
40,00
Con riferimento alla disponibilità dei voti la percentuale indicata si riferisce interamente a voti effettivi.
10.2 Partecipazioni in società controllate in modo congiunto e in società sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili
Denominazioni
Totale
attivo
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
Patrimonio
netto
Valore di
bilancio
consolidato
Fair
value
A.
Imprese valutate al patrimonio netto
-
-
-
-
-
-
A.1
sottoposte a controllo congiunto
-
-
-
-
-
X
A.2
sottoposte a influenza notevole
-
-
-
-
-
-
3.358
1.593
(25)
97
39
B.
Imprese consolidate proporzionalmente
Le informazioni contabili riportate nella tabella che precede sono desunte dal bilancio al 30 giugno 2009, ultimo disponibile. Il
patrimonio netto include l'utile (perdita) del periodo.
1. Krene S.r.l.
10.3 Partecipazioni: variazioni annue
31-dic-09
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
E. Rivalutazioni totali
F. Rettifiche totali
31-dic-08
79
40
39
-
In merito alle variazioni delle partecipazioni si rimanda a quanto illustrato nella relazione sulla gestione.
361
57
263
263
241
229
12
79
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120
12.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
31-dic-09
Attività/Valori
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale A
259.490
79.027
159.608
8.609
8.419
3.827
66
66
259.556
245.519
75.053
150.665
8.382
7.759
3.660
155
155
245.674
Totale B
Totale (A + B)
60.113
14.590
45.523
60.113
319.669
69.588
17.097
52.491
69.588
315.262
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
2.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
362
31-dic-08
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
12.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
A.
B.
C.
D.
E.
Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
Aumenti:
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
Diminuzioni:
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute
a scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
Valutazione al costo (1)
Fabbricati
Mobili
Impianti
elettronici
Altre
Totale
75.053
75.053
6.080
310
-
227.744
77.079
150.665
14.902
4.073
1.623
-
48.277
39.895
8.382
2.205
2.119
-
67.704
59.790
7.914
4.929
4.608
-
29.901
26.241
3.660
2.457
2.359
-
448.679
203.005
245.674
30.573
13.469
1.623
-
-
-
-
-
-
-
5.770
2.106
2.106
-
9.118
88
5.959
2.176
3.783
86
1.978
108
1.853
321
4.358
1.821
2.533
98
2.290
98
1.979
14.888
593
16.691
6.309
10.148
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
79.027
79.027
159.608
80.537
240.145
17
8.609
42.224
50.833
4
8.485
60.715
69.200
213
3.827
28.190
32.017
234
259.556
211.666
471.222
(1) Voce non applicabile in quanto il gruppo non ha effettuato la valutazione al fair value (v. Parte A – Politiche contabili).
363
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
12.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Totale
Terreni
A. Esistenze iniziali lorde
Fabbricati
17.097
57.575
-
5.084
A.2 Esistenze iniziali nette
17.097
52.491
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
3.263
2.774
-
717
-
16
-
-
-
-
-
-
D. Rimanenze finali nette
A.1 Riduzioni di valore totali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
-
-
3.263
2.041
5.770
9.742
-
222
-
402
-
-
-
-
-
-
5.770
9.118
5.770
9.118
-
-
-
-
14.590
45.523
-
5.473
14.590
50.996
E. Valutazione al fair value
17.866
55.081
Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata dei beni, a partire dalla data di loro entrata in funzione. Si riporta di seguito
la vita utile delle diverse classi di cespiti:
Terreni e opere d’arte: non ammortizzati;
Immobili: sulla base della vita utile risultante da specifica perizia;
Impianti e mezzi di sollevamento: 160 mesi;
Mobili e macchine d’ufficio: 100 mesi;
Arredamento: 80 mesi;
Macchinari, apparecchiature e attrezzature varie: 80 mesi;
Banconi blindati: 60 mesi;
Macchine elettroniche d’ufficio: da 32 a 60 mesi;
Automezzi e motoveicoli: 48 mesi;
Impianti interni di comunicazione e telesegnalazione: 48 mesi;
Impianti d’allarme: 40 mesi;
Radiomobili e cellulari: 24 mesi.
364
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130
13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
31-dic-09
Attività /Valori
Durata
definita
A.1 Avviamento
A.1.1 di pertinenza del gruppo
A.1.2 di pertinenza dei terzi
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
31-dic-08
Durata
Durata
definita
indefinita
Durata
indefinita
X
X
X
5.540
5.484
56
-
3.162
3.162
3.162
-
X
X
X
5.727
5.654
73
-
3.712
3.712
3.712
-
Totale
3.162
5.540
3.712
5.727
Le immobilizzazioni immateriali sono costituite essenzialmente da software applicativo ammortizzato in quote costanti per un periodo variabile in base al grado di obsolescenza e che non supera comunque i cinque anni.
13.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
A. Esistenze iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
Legenda
DEF: a durata definita
INDEF: a durata indefinita
9.414
3.687
5.727
X
X
X
X
187
187
X
187
X
187
X
X
5.540
3.875
9.415
9.415
365
Altre attività
immateriali:
generate
internamente
DEF
INDEF
-
-
Altre attività
immateriali:
altre
DEF
38.083
34.371
3.712
1.089
1.089
1.639
402
1.237
1.237
3.162
35.271
38.433
9.390
Totale
INDEF
-
47.497
38.058
9.439
1.089
1.089
1.826
402
1.424
1.237
187
187
8.702
39.146
47.848
18.805
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 14 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del
passivo
14.1 Attività per imposte anticipate: composizione
IRES
Rettifiche di valore su crediti verso la clientela
Svalutazione di partecipazioni e di titoli
Spese di rappresentanza
Accantonamento a fondi per il personale
Crediti di firma, revocatorie fallimentari e cause legali in corso
Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali
Altre imposte anticipate
Totale
IRAP
67.902
10.868
206
4.598
7.072
419
1.529
92.594
TOTALE
1.601
6
83
1.690
67.902
12.469
212
4.598
7.072
419
1.612
94.284
Le imposte anticipate comprendono euro 93.945 mila con contropartita al conto economico ed euro 339 mila con contropartita al patrimonio
netto.
14.2 Passività per imposte differite: composizione
IRES
Plusvalenze da cessione di immobilizzazioni finanziarie
Plusvalenze da cessione di ramo d'azienda
Plusvalenze titoli azionari
Partecipazioni classificate "disponibili per la vendita"
Altre imposte differite
Costi relativi al personale
Plusvalenze da cessione di beni strumentali
Ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali
Totale
IRAP
688
48
319
810
3.742
2.339
47
2.342
10.335
TOTALE
42
2.381
542
1
245
3.211
730
48
319
3.191
4.284
2.339
48
2.587
13.546
Le imposte differite comprendono euro 10.322 mila con contropartita al conto economico ed euro 3.224 mila con contropartita al patrimonio
netto.
14.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
75.337
29.972
29.972
7.329
22.643
11.364
11.324
11.324
40
93.945
366
31-dic-08
70.542
17.507
17.507
3.228
14.279
12.712
10.595
10.595
2.117
75.337
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
31-dic-08
12.102
552
552
552
2.332
766
766
1
1.565
10.322
13.086
1.118
1.117
707
410
1
2.102
1.123
1.123
979
12.102
14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
31-dic-08
296
43
43
43
339
373
6
6
6
83
83
83
296
14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
31-dic-09
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
2.904
456
456
456
136
55
55
7
74
3.224
367
31-dic-08
3.040
112
112
112
248
247
247
1
2.904
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività
associate - Voce 150 dell’attivo e voce 90 del passivo
15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
31-dic-09
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie
A.2 Partecipazioni
A.3 Attività materiali
A.4 Attività immateriali
A.5 Altre attività non correnti
Totale A
-
273
273
Totale B
-
-
Totale C
-
-
Totale D
-
-
B. Gruppi di attività (unità operative dimesse)
B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value
B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita
B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
B.5 Crediti verso banche
B.6 Crediti verso clientela
B.7 Partecipazioni
B.8 Attività materiali
B.9 Attività immateriali
B.10 Altre attività
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti
C.2 Titoli
C.3 Altre passività
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche
D.2 Debiti verso clientela
D.3 Titoli in circolazione
D.4 Passività finanziarie di negoziazione
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value
D.6 Fondi
D.7 Altre passività
368
31-dic-08
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 16 - Altre attività - Voce 160
16.1 Altre attività: composizione
31-dic-09
31-dic-08
Ritenute su interessi, ritenute e crediti d'imposta su dividendi, acconti di ritenute e addizionali
Crediti verso l'Erario per maggiori imposte versate relative
a precedenti esercizi e relativi interessi maturati (no imposte sul reddito)
30.756
4.790
3.385
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela
51.132
48.170
311
367
Assegni di c/c in corso di addebito
14.305
10.171
Assegni di c/c tratti su altri istituti
45.125
20.743
Partite relative a operazioni in titoli
1.051
1.217
38.270
37.664
Competenze da addebitare a clientela o a banche
Credito per consolidato fiscale
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
9.467
4.995
5.578
14.034
25.529
Altre partite su causali varie
188.294
177.819
Totale
393.063
340.110
Ratei e risconti attivi
369
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
PASSIVO
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni/Componenti del gruppo
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 pronti contro termine passivi
2.3.2 altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
31-dic-08
Totale
221.213
80.802
4.165
132.571
132.571
3.675
221.213
261.337
165.796
7.186
85.251
2.543
82.708
3.104
261.337
Fair value
221.213
261.337
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni/Componenti del gruppo
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
370
31-dic-08
Totale
7.957.411
663.518
605.723
580.009
25.714
206.643
9.433.295
6.964.315
278.047
1.192.580
1.170.744
21.836
241.546
8.676.488
Fair value
9.433.295
8.676.488
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
31-dic-09
Fair value
Livello 1
Livello 2
Valore
bilancio
Livello 3
31-dic-08
Fair value
Livello 1
Livello 2
Valore
bilancio
Livello 3
A. Titoli
1. obbligazioni
1.512.417
-
1.523.246
-
1.632.666
-
1.632.241
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2 altre
1.512.417
-
1.523.246
-
1.632.666
-
1.632.241
-
2. altri titoli
571.338
-
-
571.338
450.300
-
-
450.300
-
-
-
-
-
-
-
-
571.338
-
-
571.338
450.300
-
-
450.300
1.1 strutturate
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
2.083.755
1.523.246 571.338 2.082.966
- 1.632.241 450.300
Con riferimento alle obbligazioni incluse nella voce 30 del passivo, si segnalano nel corso dell’esercizio 454,9 milioni di nuove emissioni, 63,1
milioni di riacquisti sul mercato, 93,9 milioni di rivendite e 605,4 milioni di rimborsi.
La voce 2.2 ”altri titoli” nella colonna livello 3 del fair value riporta i certificati di deposito al loro valore nominale.
3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati
Totale
31-dic-09
1. Prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie
della Banca di Sassari di nominali € 36.733.948
(Cod. ISIN IT0003623342)
2.964
Totale
2.964
371
Valuta
Tasso
d'interesse
Euro Euribor 6 mesi + 0,85%
Data di
scadenza
01.04.2011
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni /
Componenti del gruppo
31-dic-08
FV
FV*
VN
FV
FV*
VN
L1
L2
L3
L1
L2
L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
-
-
-
-
3. Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
X
3.1.1 Strutturate
-
-
-
-
3.1.2 Altre obbligazioni
3.2 Altri titoli
-
-
-
-
3.2.1 Strutturati
-
-
-
-
3.2.2 Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
3.1 Obbligazioni
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
X
-
-
-
X
X
X
-
-
-
X
X
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
2.629
-
X
X
13
4.572
-
X
1.1 Di negoziazione
1.2 Connessi con la fair value option
X
X
-
2.629
-
-
X
X
X
X
13
-
4.572
-
-
X
X
1.3 Altri
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
2.1 Di negoziazione
2.2 Connessi con la fair value option
X
X
-
-
-
X
X
X
X
-
-
-
X
X
2.3 Altri
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
X
-
2.629
-
X
X
13
4.572
-
X
13
4.572
-
X
2. Derivati creditizi
Totale B
Totale (A+B)
X
2.629
X
X
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell’emittente rispetto alla data di emissione.
VN = valore nominale o nozionale
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
372
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica
31-dic-09
Tipologia operazioni/Valori
FV
FV*
L2
L1
-
-
-
-
-
-
-
-
X
1.2 Altri
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1 Strutturati
2.2 Altri
3. Titoli di debito
3.1 Strutturati
3.2 Altri
Totale
FV
L3
1.1 Strutturati
2. Debiti verso clientela
VN
FV*
VN
L1
1. Debiti verso banche
31-dic-08
-
X
-
-
-
-
X
146.598
-
150.107
-
153.208
L2
L3
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
-
-
X
137.974
-
139.230
-
143.238
X
-
-
-
-
X
-
-
-
-
146.598
-
150.107
-
X
137.974
-
139.230
-
X
146.598
-
150.107
-
153.208
137.974
-
139.230
-
143.238
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell’emittente rispetto alla data di emissione.
VN = valore nominale
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
Nella voce sono presenti obbligazioni emesse dalle banche consolidate la cui valutazione al fair value, congiuntamente agli strumenti derivati
ad esse correlate, permette di eliminare evidenti asimmetrie contabili (v. Parte A - Politiche Contabili).
L’ammontare della variazione del fair value attribuibile alla variazione del rischio di credito (interamente intervenuta nel corso dell'esercizio)
risulta pari a 3.101 mila cumulati, e a 322 mila riferibili all’esercizio corrente.
5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue
Debiti verso
banche
A.
B.
C.
D.
Esistenze iniziali
Aumenti
B.1 Emissioni
B.2 Vendite
B.3 Variazioni positive di fair value
B.4 Altre variazioni
Diminuzioni
C.1 Acquisti
C.2 Rimborsi
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Altre variazioni
Rimanenze finali
Debiti verso
clientela
-
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
Vedi sezione 14 dell'attivo
373
Titoli in
circolazione
-
139.230
22.598
14.723
2.157
5.718
11.721
6.121
105
5.495
150.107
Totale
139.230
22.598
14.723
2.157
5.718
11.721
6.121
105
5.495
150.107
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
31-dic-09
Somme da riconoscere a banche
31-dic-08
776
722
132.744
161.640
Valore netto delle rettifiche per incasso di crediti per conto terzi
36.499
27.988
Emolumenti di spettanza del personale e relativi contributi previdenziali
11.438
12.757
Somme da riconoscere a terzi per cedole, titoli e dividendi all'incasso
5.321
11.123
Somme da versare all'Erario per conto della clientela e del personale
11.818
10.678
Bonifici da regolare in stanza
34.655
72.940
157
1.318
45.655
47.452
Somme da riconoscere a clientela
Anticipi per acquisto di titoli
Debiti verso fornitori
Rimborso da effettuare all'I.N.P.S.
Accantonamenti su garanzie rilasciate
Ratei e risconti passivi
-
6
3.980
4.085
2.409
2.447
Altre partite di debito verso terzi
10.554
21.593
Debito per consolidato fiscale
35.655
29.250
TOTALE
331.661
403.999
A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare,
nell’anno a raffronto, la somma di 10,3 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla
voce 120 b. -Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente.
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31-dic-09
31-dic-08
A.
Esistenze iniziali
99.231
98.855
B.
Aumenti
5.429
9.125
B.1 Accantonamento dell'esercizio
2.844
4.655
B.2 Altre variazioni in aumento
C.
Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni in diminuzione
D.
Rimanenze finali
2.585
4.470
12.952
8.749
12.469
8.450
483
299
91.708
99.231
11.2 Altre informazioni
Nelle tabelle che seguono vengono riportate le informazioni analitiche relative alla movimentazione del fondo TFR,
nonché le principali ipotesi demografiche e finanziarie adottate per la quantificazione del fondo secondo il “Project
Unit Credit Method”; la tabella 11.2.3 presenta le informazioni comparative richieste dalla vigente normativa.
374
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
11.2.1 Variazioni del TFR nell’esercizio
31-dic-09
A.
Esistenze iniziali
B.
Aumenti
31-dic-08
99.231
98.855
5.429
9.125
1. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti
2. Oneri finanziari
-
-
2.844
4.655
3. Contribuzione al piano da parte dei partecipanti
4. Perdite attuariali
-
-
2.352
4.457
-
-
5. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione
6. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
-
-
233
13
12.952
8.749
12.469
8.450
2. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
-
-
3. Utili attuariali
-
-
4. Differenze di cambio rispetto alla divisa di presentazione
-
-
5. Riduzioni
-
-
6. Estinzioni
-
-
483
299
91.708
99.231
7. Altre variazioni
C.
Diminuzioni
1. Benefici pagati
7. Altre variazioni
D.
Rimanenze finali
11.2.2 Principali ipotesi attuariali
31-dic-09
Tassi di attualizzazione
Tassi attesi di incrementi retributivi
Turn Over
Tasso di inflazione
31-dic-08
4,35%
n/a
3,27%
1,50%
4,53%
n/a
3,12%
1,50%
11.2.3 Informazioni comparative: storia del piano
31-dic-09
Valore attuale dei fondi (+)
Fair value delle attività al servizio del piano (-)
Disavanzo (avanzo) del piano (+/-)
Rettifiche basate sull’esperienza passata alle passiv. del piano – (utili) perdite attuariali
Rettifiche basate sull’esperienza passata alle attività del piano
31-dic-08
91.708
99.231
-
-
91.708
99.231
2.352
4.457
-
-
Premesso che la determinazione del valore di iscrizione in bilancio del trattamento di fine rapporto è affidata ad
un attuario indipendente, si espongono le metodologie seguite.
L’applicazione del “Projected Unit Credit Method” ha comportato:
 la proiezione, alla data della ipotetica risoluzione del rapporto di lavoro o altra tipologia di corresponsione (es.
anticipazioni), delle competenze maturate;
 l’attualizzazione, alla data di valutazione, dei probabili flussi di uscita.
La valutazione del Fondo è stata effettuata analiticamente su ciascun dipendente in servizio alla data di bilancio e
senza tener conto di eventuali future assunzioni. Nella proiezione dei cash flows futuri si è anche tenuto conto
dell’imposta sostitutiva dell’11% gravante sulle rivalutazioni annue maturate.
Il procedimento operativo ha utilizzato le ipotesi demografiche ed economico-finanziarie di seguito descritte.
375
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
IPOTESI DEMOGRAFICHE
Con riferimento alle basi tecniche di natura demografica, le analisi effettuate sulle serie storiche della banca sono
state rivolte ad osservare il trend, dal 2007 al 2008, delle seguenti cause di eliminazione:
 decessi: è stata adottata la tavola di sopravvivenza ISTAT, distinta per età e sesso, del 2003;
 inabilità: si sono adottate le tavole utilizzate per il modello INPS per generare “le prime proiezioni al 2010”;
 risoluzione del rapporto: sono state condotte osservazioni aziendali, distinguendo per età, sesso e qualifica
contrattuale; nelle valutazioni attuariali l’orizzonte di sviluppo considerato è stato di 60 anni di età per le donne e di 65 per gli uomini;
 anticipazioni: anche in questo caso sono state condotte osservazioni aziendali per determinare frequenze e
medie ai fini della determinazione delle ipotetiche uscite dei volumi maturati; le ipotesi formulate hanno indotto ad utilizzare i valori calcolati come media degli ultimi due anni e corrispondenti in un coefficiente del 3,70%,
la probabilità di accedere all’anticipazione e del 68% quello dell’importo maturato richiesto.
IPOTESI ECONOMICO - FINANZIARIE
I fattori determinanti le basi tecniche economico-finanziarie ai fini del calcolo del valore attuale del trattamento di
fine rapporto, sono i seguenti:
 inflazione: sono state considerate le ipotesi indicate nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria
2010-2013 che prevede una inflazione programmata pari all’1,50%;
 tasso di attualizzazione: nella valutazione dei benefits è stato adottato un tasso di attualizzazione determinato
con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di valutazione, di titoli obbligazionari di aziende primarie ed
è stata utilizzata la curva dei tassi Euro Industrial (fonte Bloomberg) al 31 dicembre 2009.
376
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Componenti
31-dic-09
31-dic-08
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi per rischi ed oneri
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
32.127
39.678
21.641
29.443
6.786
6.398
3.700
3.837
Totale
32.127
39.678
A seguito dell’aggiornamento (18 novembre 2009) della Circolare 262/2005 della Banca d’Italia si è reso necessario riclassificare,
nell’anno a raffronto, la somma di 10,3 milioni relativi all’accantonamento per i premi di produttività da corrispondere al personale dalla
voce 120 b. - Fondi per rischi ed oneri-altri fondi alla voce 100 - Altre passività, così come previsto dalla normativa vigente.
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Totale
Voci/Componenti
Fondi di
quiescenza
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzo nell'esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Altri
fondi
-
39.678
7.029
4.768
1.069
1.192
14.580
9.974
4.606
32.127
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Gli altri fondi per rischi ed oneri, per un importo complessivo di 32,1 milioni di euro, sono composti da:
- controversie legali (21,6 milioni) con all'interno cause passive (11,2 milioni) e revocatorie fallimentari (10,4
milioni);
- oneri per il personale classificabili come “altri benefici a lungo termine” per 6,8 milioni, con l’esclusione dei
premi di produttività da corrispondere nell’esercizio successivo compresi tra le “altre passività” 1;
- altri fondi (3,7 milioni).
Le stime delle obbligazioni sono state fatte in modo che gli accantonamenti risultino sufficientemente attendibili.
In particolare, per quanto attiene alla tipologia delle controversie legali, che rappresentano il 67,4% del totale dei
fondi in oggetto, la data di esborso è stata determinata in modo analitico, tenendo conto dei vari gradi di giudizio
e dei tempi di conclusione dello stesso, mentre gli accantonamenti sono stati calcolati sulla base delle somme
richieste, comprensive delle spese giudiziarie e dei vari gradi di giudizio.
Non sussistono alla data di riferimento del bilancio passività potenziali significative così come definite dallo IAS
37. Ciò tenuto conto di quanto esposto sopra con riferimento alle verifiche dell’Amministrazione Finanziaria e alla
cessione della partecipata Bipiesse Riscossioni S.p.A. (v. Parte A – Politiche contabili, par. 5.1 e 5.3).
1
La Banca d’Italia ha chiarito con l’aggiornamento della circolare 262/2005 del 18 novembre 2009 che i premi di produttività da corrispondere
al personale nell’esercizio successivo vanno inclusi nella voce “100 - altre passività” e non nella voce 120 – Fondi per rischi ed oneri. Nella
tabella 12.1, la voce “oneri per il personale” del 2008, non comprende tali premi, si è proceduto infatti alla riclassifica della voce con le “altre
passività” per un ammontare di 10,3 milioni di euro.
377
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220
15.1 "Capitale" e "azioni proprie": composizione
Totale
31-dic-09
Voci/Valori
1.
2.
3.
1.
2.
3.
Capitale
Azioni ordinarie
Azioni risparmio
Azioni privilegiate
Azioni proprie:
Azioni ordinarie
Azioni risparmio
Azioni privilegiate
Totale
155.248
131.945
19.800
3.503
(52)
(52)
155.196
Totale
31-dic-08
155.248
131.945
19.800
3.503
(52)
(52)
155.196
Le azioni proprie si riferiscono alle azioni della controllata Banca di Sassari
15.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue
Voci/Tipologie
A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (-)
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese
- conversione di obbligazioni
- esercizio di warrant
- altre
- a titolo gratuito:
- a favore dei dipendenti
- a favore degli amministratori
- altre
B.2 Vendita di azioni proprie
B.3 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento
C.2 Acquisto di azioni proprie
C.3 Operazioni di cessione di imprese
C.4 Altre variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
D.1 Azioni proprie (+)
D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
Ordinarie
Altre
43.981.509
43.981.509
43.981.509
43.981.509
43.981.509
-
7.767.745
7.767.745
7.767.745
7.767.745
7.767.745
-
15.3 Capitale: altre informazioni
Il capitale sociale del Banco, le cui azioni sono integralmente sottoscritte e versate, è composto da n. 43.981.509
azioni ordinarie, n. 6.600.000 azioni di risparmio e n. 1.167.745 azioni privilegiate di valore nominale unitario pari
a € 3,00. Il capitale che complessivamente ammonta a 155,2 milioni non ha subito variazioni nel corso
dell’esercizio.
15.4 Riserve di utili: altre informazioni
In merito alle riserve di utili si rimanda a quanto illustrato nella nota integrativa del bilancio individuale
dell’azienda bancaria.
378
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Importo
Importo
31-dic-09
31-dic-08
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
483.157
486.468
a) Banche
20.607
20.055
b) Clientela
462.550
466.413
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
357.565
357.928
a) Banche
331
5.882
b) Clientela
357.234
352.046
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
466.362
580.615
a) Banche
8.061
59.894
i) a utilizzo certo
7.949
59.782
ii) a utilizzo incerto
112
112
b) Clientela
458.301
520.721
i) a utilizzo certo
47.764
111.667
ii) a utilizzo incerto
410.537
409.054
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
700
13.652
6) Altri impegni
Totale
1.307.784
1.438.663
A seguito dell’aggiornamento della circolare della Banca d’Italia 262/2005 del 18 novembre 2009 si segnala che, ai fini della comparazione dei
dati, l’ammontare degli impegni assunti verso i sistemi interbancari di garanzia (FITD) del 2008, già incluso tra gli “impegni irrevocabili”, è
stato riclassificato tra le “garanzie rilasciate di natura finanziaria – Banche”.
Operazioni
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Importo
31-dic-09
Portafogli
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Attività materiali
375.291
-
Importo
31-dic-08
763.099
-
5. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti
1. regolati
2. non regolati
b) vendite
1. regolate
2. non regolate
2. Gestioni di portafogli
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le
gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
Le “altre operazioni” sono interamente costituite dalle evidenze relative alla raccolta ordini.
379
319.874
319.874
-
1.342.600
1.342.600
5.993.923
1.793.765
4.200.158
5.899.154
535.459
1.298.751
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Titoli di
debito
Voci/Forme tecniche
Finanziamenti
Totale
2009
Altre
operazioni
Totale
2008
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
14.375
3.448
17.823
49.239
2. Attività finanziarie valutate al fair value
445
445
1.625
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
24.585
24.585
55.623
6. Crediti verso clientela
231
441.629
441.860
577.772
7. Derivati di copertura
X
X
8. Altre attività
X
X
17
17
54
Totale
15.051
466.214
3.465
484.730
684.313
Tra i finanziamenti della voce “crediti verso clientela” sono compresi euro 40,4 milioni di interessi relativi a posizioni che risultano classificate
come “deteriorate”.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Totale
2009
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Totale
2008
466
1.558
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
Totale
2009
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
Totale
2008
46.173
74.825
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Debiti
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
Titoli
(4.237)
(87.408)
X
X
X
(91.645)
X
X
X
(64.166)
(5.549)
X
X
(69.715)
Altre
operazioni
3.465
Totale
2009
(4.237)
(87.408)
(64.166)
(5.549)
(161.360)
Totale
2008
(5.913)
(187.628)
(80.881)
(1.233)
(5.771)
(281.426)
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Totale
2009
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta
Totale
2008
(41)
(1.118)
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
Totale
2009
Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
380
Totale
2008
-
(4)
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Totale
2009
Tipologia servizi/Valori
Totale
2008
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
2.770
2.734
31.783
32.942
943
2.449
930
981
1.881
1.874
1.881
1.874
862
1.039
1.391
1.394
6.063
7.005
1.526
1.824
18.187
16.376
3.045
2.994
15.142
13.382
27.888
26.531
199
228
40.767
34.776
48.826
31.198
Totale
152.233
128.409
Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che la nuova sottovoce “i) tenuta e gestione dei conti correnti” include € 20.503 mila provenienti dalla voce 220 - Altri oneri/proventi di gestione e 14.273 mila euro precedentemente compresi nella sottovoce “j)altri servizi”.
La sottovoce altri servizi è costituita principalmente da commissioni su finanziamenti non in conto corrente, per 29,8 milioni, e da commissioni su servizi POS e carte di credito per 5,6 milioni.
2.2 Commissioni passive: composizione
Totale
2009
Servizi/Valori
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
(77)
(929)
(36)
(675)
(675)
(218)
(745)
(25.611)
Totale
(27.362)
La sottovoce altri servizi è costituita da commissioni su carte di credito per 12,1 milioni e da convenzioni per 6,8 milioni.
381
Totale
2008
(30)
(1.152)
(31)
(793)
(793)
(328)
(654)
(19.488)
(21.324)
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Totale
2009
Proventi da
Dividendi
quote di
O.I.C.R.
325
1.399
X
1.724
Voci/Proventi
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita
C. Attività finanziarie valutate al fair value
D. Partecipazioni
Totale
-
Totale
2008
Proventi da
Dividendi
quote di
O.I.C.R.
706
1.757
2.463
X
-
Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
- Su titoli di debito e tassi di interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Utili da
negoziazione
(B)
Plusvalenze
(A)
13.203
12.115
1.088
X
X
382
(337)
(117)
(220)
-
(115)
(22)
(93)
-
Risultato
netto
[(A+B) −
(C+D)]]]
22.438
21.213
1.224
1
-
X
(2.811)
(2.811)
(2.811)
X
(2.926)
152
2.177
2.177
(69)
683
1.563
24.767
X
2.396
2.396
2.396
-
X
14.623
Perdite da
negoziazione
(D)
9.687
9.237
449
1
-
1.420
1.420
737
683
X
Minusvalenze
(C)
12.083
(391)
(391)
(391)
X
(728)
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Totale
2009
Voci/Componenti reddituali
Utili
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale attività
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Totale passività
Perdite
Totale
2008
Risultato
netto
Utili
Risultato
netto
Perdite
976
976
976
-
976
976
976
26
26
26
-
26
26
26
453
453
(683)
(683)
(230)
(230)
1.030
1.030
(83)
(83)
947
947
Sezione 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value –
Voci 110
7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Utili da
realizzo
(B)
Plusvalenze
(A)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B)
−(C+D)]
1. Attività finanziarie
1.278
1.734
(263)
(1)
2.748
1.1 Titoli di debito
18
(263)
(1)
(246)
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.278
1.716
2.994
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie
105
(2.157)
(170)
(2.222)
2.1 Titoli di debito
105
(2.157)
(170)
(2.222)
2.2 Debiti verso banche
2.3 Debiti verso clientela
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X
X
X
X
4. Derivati creditizi e finanziari
1.847
(321)
1.526
Totale
3.230
1.734
(2.741)
(171)
2.052
Il risultato economico delle passività finanziarie, al netto dell’effetto attribuibile alla variazione del rischio di credito dell’esercizio, pari a € 322
mila, risulterebbe in perdita di € 2.544 mila (6.958 mila nel 2008). Tale valore, confrontato con il risultato economico degli strumenti derivati,
mette in evidenza l’effetto compensativo delle valutazioni di tali strumenti finanziari derivante dall’adozione della fair value option, dimostrando contabilmente la sostanziale relazione di copertura gestionale esistente tra le poste in oggetto. Si rimanda alla Parte A per maggiori dettagli
relativi all’applicazione della FVO.
383
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 8 – Le rettifiche di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore
Specifiche
Cancellazioni
A. Crediti verso banche
Riprese di valore
Specifiche
Di
portafoglio
Altre
A
Totale
2009
Di portafoglio
B
A
Totale
2008
B
-
-
-
-
-
-
-
-
-
− Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
− Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(20.837) (127.278)
B. Crediti verso clientela
(7.928)
18.381
68.695
-
9.621
(59.346)
(42.730)
− Finanziamenti
(20.837)
(127.278)
(7.928)
18.381
68.695
-
5.528
(63.439)
(42.730)
− Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
4.093
4.093
-
(20.837) (127.278)
(7.928)
18.381
68.695
-
9.621
(59.346)
(42.730)
C. Totale
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie:composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore
Specifiche
Cancellazioni
Riprese di valore
Di
portafoglio
Altre
Specifiche
A
Totale
2009
Di portafoglio
B
A
B
Totale
2008
A. Garanzie rilasciate
-
(1.844)
-
-
1.947
-
-
103
(1.033)
B. Derivati su crediti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C. Impegni ad erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
D. Altre operazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
E. Totale
-
(1.844)
-
-
1.947
-
-
103
(1.033)
Legenda
A = Da interessi
B = Altre riprese
384
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180
11.1 Spese per il personale: composizione
Totale
2009
Tipologia di spese/Valori
Totale
2008
1) Personale dipendente
(212.033)
(215.039)
a) salari e stipendi
(156.543)
(156.342)
(37.363)
(38.702)
(9.096)
(7.773)
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
-
-
(2.849)
(4.650)
-
-
- a contribuzione definita
-
-
- a benefici definiti
-
-
(4.683)
(6.260)
(4.683)
(6.260)
-
-
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
-
-
(1.499)
(1.312)
2) Altro personale in attività
(1.009)
(1.476)
3) Amministratori e sindaci
(2.100)
(2.250)
(215.142)
(218.765)
i) altri benefici a favore dei dipendenti
4) Personale collocato a riposo
Totale
Nella sottovoce "altro personale" figurano i contratti di lavoro atipico.
La sottovoce 1.C “indennità di fine rapporto” rileva i versamenti del TFR effettuati direttamente all’INPS a ad altri fondi esterni a contribuzione
definita, in precedenza compresi nella sottovoce 1. g) “versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita”. Si è
provveduto, pertanto, a riclassificare dette sottovoci dell’esercizio a raffronto.
11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Totale
2009
Personale dipendente:
a) dirigenti
b) totale quadri direttivi
c) restante personale dipendente
Altro personale
Totale
3.277
49
943
2.285
9
3.286
La sottovoce "altro personale" è costituita dai dipendenti con contratti di lavoro di tipo interinale
Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media ponderata dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati nell’anno.
Nel calcolo della voce sono inclusi i dipendenti di altre società distaccati presso l’azienda e sono esclusi i dipendenti della banca distaccati
presso altre società. I dipendenti part-time vengono considerati al 50%.
385
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
11.5 Altre spese amministrative: composizione
Totale
2009
1
imposte indirette e tasse
1 - imposte di bollo
2 - tasse sui contratti di borsa
3 - imposta comunale sugli immobili
4 - altre
2
manutenzioni e riparazioni
3
affitti passivi
4
postali, telefoniche e telegrafiche
5
canoni di trasmissione dati
6
pubblicità
7
consulenze legali e diverse
8
locazioni di procedure e macchine per elaborazione dati
9
assicurazioni
10 pulizia locali
11 stampati e cancelleria
12 energia e combustibile
13 trasporti
14 spese per addestramento e rimborsi al personale
15 informazioni e visure
16 vigilanza
17 utilizzi di servicing esterni per cattura ed elaborazione dati
18 contributi associativi e simili
19 spese condominiali
20 diverse e varie
TOTALE
(28.376)
(22.493)
(1.036)
(4.847)
(9.918)
(12.071)
(9.390)
(5.796)
(1.601)
(10.717)
(3.363)
(3.871)
(3.504)
(4.537)
(5.096)
(5.953)
(2.259)
(2.937)
(3.831)
(13.935)
(878)
(427)
(6.614)
(135.074)
Totale
2008
(28.053)
(21.517)
(1.114)
(5.422)
(9.076)
(10.960)
(8.867)
(5.076)
(2.606)
(8.983)
(10.606)
(3.497)
(3.440)
(4.550)
(4.727)
(5.403)
(2.964)
(2.673)
(3.964)
(5.877)
(816)
(252)
(8.303)
(130.693)
Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 190
12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Totale
2009
A
B
Accantonamenti
1. Per controversie legali
2. Altri
Riprese
1.Per controversie legali
2. Altri
TOTALE
(5.384)
(4.549)
(835)
3.125
2.296
829
(2.259)
386
Totale
2008
(6.494)
(6.273)
(221)
1.962
1.962
(4.532)
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 13 – Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali – Voce 200
13.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Ammortamento
(a)
Attività/Componente reddituale
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
(10.478)
(10.076)
(402)
(72)
(72)
(10.550)
Totale
Riprese di
valore
(c)
-
Risultato
netto
(a + b – c)
-
(10.478)
(10.076)
(402)
(72)
(72)
(10.550)
Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 210
14.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione
Ammortamento
(a)
Attività/Componente reddituale
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà
- Generate internamente dall’azienda
- Altre
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
(1.237)
(1.237)
(1.237)
Totale
Riprese di
valore
(c)
-
Risultato
netto
(a + b – c)
-
(1.237)
(1.237)
(1.237)
Sezione 15 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220
15.1 Altri oneri di gestione: composizione
Totale
2009
rimborso interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione
ammortamento spese per migliorie su beni di terzi ricondotti ad altre attività
Totale
2008
(497)
(2.218)
(1.702)
(1.810)
(99)
(1.515)
sopravvenienze passive e insussistenze
altri oneri
(12.417)
(6.322)
TOTALE
(14.715)
(11.865)
15.2 Altri proventi di gestione: composizione
Totale
2009
affitti attivi
recuperi di imposta
recupero interesse per incassi e pagamenti in stanza di compensazione
altri proventi
Totale
2008
2.874
2.690
25.378
24.591
523
2.354
13.782
16.585
TOTALE
42.557
46.220
Con riferimento ai dati del 2008 si segnala che è stato riclassificato alla voce 40 Commissioni attive l’importo di 20,5 milioni come conseguenza dell’aggiornamento della normativa di vigilanza.
387
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 16 – Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 240
16.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione
Totale
2009
Componenti reddituali/Settori
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi
1. Rivalutazioni
2. Utili da cessione
3. Riprese di valore
4. Altri proventi
B. Oneri
1. Svalutazioni
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Totale
2008
Risultato netto
-
-
Risultato netto
Totale
(10)
(10)
(10)
(10)
(241)
(229)
(12)
(241)
(241)
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi
1. Rivalutazioni
2. Utili da cessione
3. Riprese di valore
4. Altri proventi
B. Oneri
1. Svalutazioni
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Sezione 18 – Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 260
18.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione
Totale
2009
Totale
2008
(187)
Rettifiche di valore dell'avviamento
(246)
La rettifica si riferisce all’avviamento del ramo d’azienda Leasingvest S.p.A., acquisito dalla Sardaleasing nel
2004.
Sezione 19 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 270
19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Totale
2009
Componenti reddituali/Settori
Totale
2008
A. Immobili
619
- Utili da cessione
619
942
-
(180)
B. Altre attività
321
(33)
- Utili da cessione
835
343
(514)
940
(376)
729
- Perdite da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
388
762
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte C Informazioni sul conto economico consolidato
Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290
20.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Totale
2009
Componenti reddituali/Settori
1. Imposte correnti (-)
Totale
2008
(49.194)
(53.060)
2.037
1.062
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
381
500
18.608
4.795
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
1.780
984
(26.388)
(45.719)
20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Componenti/Valori
IRES
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte
IRAP
82.610
Totale
82.610
Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP
218.831
Totale
82.610
301.441
Aliquota fiscale teorica
27,50%
3,90%
Onere fiscale teorico
22.718
11.756
34.474
(12.705)
(1.702)
(14.407)
5.660
661
6.321
-
-
-
15.673
10.715
26.388
Minori imposte per proventi non tassati o tassati a titolo d'imposta
Maggiori imposte per oneri non deducibili
Crediti di imposta
Onere fiscale effettivo
Sezione 22 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 330
22.1 Dettaglio della voce 330 “utile d’esercizio di pertinenza di terzi”
Totale
2009
Utile d’esercizio di pertinenza di terzi
Totale
2008
2.567
389
1.746
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte D Redditività complessiva
Parte D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
130.
140.
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Attività materiali
Attività immateriali
Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Differenze di cambio:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Totale altre componenti reddituali
Redditività complessiva (Voce 10+110)
Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
Redditività consolidata complessiva di pertinenza
della capogruppo
390
Importo
Lordo
Imposta
sul reddito
X
X
6.822
7.947
(1.125)
(1.125)
(2.483)
(367)
(428)
61
61
89
4.339
4.339
(278)
(278)
Importo
netto
56.222
6.455
7.519
(1.064)
(1.064)
(2.394)
X
X
4.061
60.283
2.500
X
X
57.783
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
SEZIONE 1 – RISCHI DEL GRUPPO BANCARIO
1.1 RISCHIO DI CREDITO
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
Nel corso dell’esercizio 2009 la struttura creditizia del Banco di Sardegna e delle sue controllate, malgrado un quadro di profonda crisi dell’intero sistema economico mondiale, ha proseguito nel tradizionale intento di fornire adeguate risposte, in termini di assistenza finanziaria,
nell’ambito del contesto socio-economico di riferimento, mantenendo effettivo il perseguimento degli obiettivi prefissati all’indomani dell’avvenuta riorganizzazione strutturale interna, pur
se in chiave di maggior prudenza nelle linee di condotta e nei criteri di sviluppo adottati. In
piena sintonia con le direttive della Capogruppo in tema di rigore nella valutazione del merito
di credito ed attenzione particolare nel rapporto con il cliente, è stata raccolta la sfida imposta
dalla delicata congiuntura economica, assicurando interventi diretti al sostegno e rilancio in
settori storicamente importanti del substrato economico della Sardegna e non privi di apprezzabili margini di crescita, quale quello delle piccole e medie imprese, con particolare riguardo
ai comparti artigiano, edilizio, del commercio, dell'agro industria e turistico alberghiero.
Nell’ambito della più generale ristrutturazione organizzativa del Gruppo Bper è proseguita la
riorganizzazione delle strutture Direzionali relative all’Area Clienti, intrapresa nel corso
dell’esercizio precedente. La divisione compartimentale della clientela ha determinato, inoltre,
l’adozione di una nuova articolazione organizzativa della Rete Commerciale, con conseguente
modifica del relativo Ordinamento.
La continua e rapida evoluzione della società e dei mercati rende necessaria una costante ed
attenta attività di studio nei singoli settori di intervento creditizio per la predisposizione di
nuovi prodotti destinati al soddisfacimento delle esigenze di volta in volta ravvisate. Sul versante dei finanziamenti in agricoltura, a riprova della tradizionale attenzione riservata al comparto, vi è una sostanziale conferma delle linee guida adottate in passato, atte a sostenere una
politica di incentivazione creditizia.
Vista la vocazione turistica del territorio sardo, una posizione di particolare interesse assume il
settore alberghiero e dei servizi turistici in genere. Il Banco di Sardegna e le società della SubHolding prestano da sempre particolare attenzione al comparto e mettono a disposizione della
clientela di riferimento una serie di prodotti specifici caratterizzati da condizioni appetibili e
modalità di erogazione veloci.
La ripresa degli interventi pubblici a supporto delle imprese industriali, artigiane e di servizi,
registratasi fin dalla seconda metà dell’anno 2007, è proseguita anche nel corso del 2009, con
la pubblicazione di Bandi regionali per il sostegno delle aziende impegnate nei succitati settori
mediante gli strumenti agevolativi di volta in volta previsti.
391
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Sul fronte dei finanziamenti destinati alla casa di abitazione notevole rilevanza viene attribuita
all'esigenza, particolarmente sentita dalla clientela, volta ad ottenere risposte alle istanze presentate in tempi relativamente brevi.
Nella necessità di soddisfare in maniera capillare la domanda della clientela, assecondando le
tendenze evolutive del mercato e rendendo quanto più completa l'offerta creditizia, appare
continua ed intensa la ricerca ed il rinnovamento di prodotti finanziari destinati a finalità diverse, quali l'acquisto e l'installazione di impianti fotovoltaici da parte di privati e imprese, il soddisfacimento di bisogni aziendali di imprese e liberi professionisti nonché di esigenze di medio
periodo della clientela privata, il sostegno economico agli associati ai Consorzi di Garanzia
Collettiva Fidi convenzionati, mediante l’offerta di prodotti creditizi delle tipologie più varie, il
supporto alle imprese a fronte degli impatti finanziari determinati da eventi ciclici, quali esborsi supplementari per il pagamento di tredicesime e quattordicesime mensilità.
La contrazione economica mondiale seguita alla crisi finanziaria che ha investito gli Stati Uniti
d’America ha determinato, anche a livello imprenditoriale, notevoli difficoltà di gestione, difficoltà tuttora sentite specie nei rapporti fra il mondo dell’impresa e quello del credito.
Nell’intento di favorire, in qualche modo, la continuità nell’afflusso delle risorse finanziarie al
sistema produttivo di base, caratterizzato dal tessuto delle piccole e medie imprese, è stato
siglato in corso d’esercizio, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, un accordo fra l’Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni delle categorie produttive, che prevede
modalità d’intervento volte alla sospensione, a determinate condizioni, dei debiti delle imprese
summenzionate, sì da indirizzare le risorse liquide alla gestione ordinaria dei fattori produttivi,
in attesa di un’inversione del ciclo economico. Il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari, così
come la Capogruppo, hanno aderito al protocollo in questione, rendendolo operativo in conclusione d’anno.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
Allo scopo di assicurare un’armonica coesistenza fra il principio di ricerca del profitto
nell’attività d’impresa ed una consapevole e ponderata assunzione dei rischi legati all’esercizio
del credito, sono adottate strategie che non tralasciano di fornire prioritaria importanza al
miglioramento dell’efficienza di gestione ed alla rigorosa misurazione e controllo dei rischi
predetti, mediante l’integrazione dei relativi sistemi interni con appropriati strumenti, nel rispetto di quanto indicato negli accordi di Basilea 2. L’accoglimento nell’Ordinamento Italiano
dei principi elaborati in tali accordi ha determinato, come ovvio, un’intensa attività di riorganizzazione delle metodologie dedicate alla concessione del credito e di rivisitazione dei criteri
di valutazione dei rischi connessi. Gli stessi accordi di Basilea, unitamente alla riorganizzazione
della Rete commerciale a suo tempo effettuata ed al continuo ampliamento del mercato di
riferimento conseguente alla attivazione di nuove strutture nella Penisola, sono alla base dei
crescenti investimenti destinati alla formazione del personale delle Filiali in materia di gestione
del credito e di valutazione dei relativi rischi.
392
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
2.1 Aspetti organizzativi
La struttura organizzativa preposta alla gestione del rischio di credito si sviluppa secondo una
disposizione piramidale, il cui vertice è costituito dai Consigli di Amministrazione, ai quali
spetta, fra l’altro, anche la funzione di indirizzo in materia creditizia, nel rispetto dei criteri
previsti dalla Capogruppo, per diramarsi, per il tramite dei Comitati, delle strutture di Direzione Generale e delle Aree territoriali, attraverso le Filiali e Agenzie disposte a presidio del territorio. In questo contesto la Direzione Area Clienti del Banco di Sardegna è chiamata a svolgere
le funzioni di gestione e sviluppo delle relazioni con la clientela della Banca, sia per quanto
attiene l’attività commerciale che creditizia, di coordinamento delle politiche commerciali
della Banca e società controllate, di indirizzo e controllo delle relazioni di credito, di verifica circa la regolarità amministrativa dei rischi di credito e il rispetto delle procedure di
concessione del credito, di predisposizione della normativa generale e di gestione degli
adempimenti operativi e formali relativi ai fidi, alle garanzie assunte a presidio ed alle garanzie prestate dalla Banca, di gestione amministrativa dei finanziamenti a medio/lungo
termine, di consulenza e assistenza in materia di credito agli operatori nei vari settori economici, di definizione e attuazione delle politiche commerciali e realizzazione dei relativi obiettivi.
In tema di limitazione alla concentrazione dei rischi, la Direttiva di Gruppo ha da tempo introdotto, in aggiunta alla figura del “Grande Rischio”, quella del “Grande Fido” (posizioni che, per
linee di credito dirette proprie e/o dell’intero Gruppo Societario di appartenenza, presentano
accordati e/o utilizzi pari o superiori ad un determinato limite), assimilandone la disciplina.
Infatti, la concessione di affidamenti in favore di soggetti la cui posizione di rischio rientra nella
categoria del “Grande Fido” fissata dalla Capogruppo o del “Grande Rischio” ai sensi della
normativa di Vigilanza, è sottoposta alla preventiva autorizzazione della Capogruppo (c.d. “nulla osta”). Nell’ambito dell’attività di Sub-Holding, il Comitato Consultivo Interaziendale, provvede all’esame preventivo delle domande concernenti l’assunzione di posizioni di rischio rilevanti con la clientela, della Banca di Sassari e della Sardaleasing.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il processo istruttorio di concessione degli affidamenti attraverso la Procedura Elettronica di
Fido, che in precedenza acquisiva il solo FIVAL come strumento di valutazione del rischio, è
stato via via implementato per il recepimento delle informazioni rivenienti dall’adozione dei
modelli di rating di controparte.
Mentre il Fival valuta la clientela affidata attribuendo un punteggio sintetico (da 1 a 10) per i
dodici mesi trascorsi ed un punteggio dettagliato per l’ultimo mese rilevato, il “Rating” - approntato dalla BPER nel rispetto dei criteri indicati da “Basilea 2” - fornisce, con cadenza mensile, informazioni di sintesi sulla probabilità di default della controparte nei successivi 12 mesi,
indipendentemente dalle garanzie offerte. Il continuo sviluppo di tale sistema di valutazione ha
determinato, nel corso del tempo, il completamento dei modelli riferibili ai vari segmenti di
clientela, la produzione del primo Rating Ufficiale e la produzione del Rating Andamentale e
ufficiale riferito alle cointestazioni, con modelli statistici dedicati sia a posizioni costituite da
sole persone fisiche private, sia a posizioni miste (privati/titolari di ditte individuali). Caratteristica saliente dei modelli di rating destinati alla clientela affidata da almeno 6 mesi è la loro
393
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
unicità a livello di Gruppo, indipendentemente dal numero delle Strutture che assistono finanziariamente la controparte. Ciò consente una valutazione sui rischi operativi estremamente
articolata e precisa, in quanto condotta sulla base di tutte le informazioni andamentali desunte
dalle singole banche.
Per garantire il corretto svolgimento del processo di attribuzione dei rating interni, è stato
emanato il “Modello di Gruppo per l’esecuzione dei controlli di 1° livello ai fini dell’attribuzione
del rating”, documento contenente la descrizione dei controlli organizzativi da porre in atto da
parte delle Unità operative coinvolte. Con l’intento di chiarire l’incidenza che i singoli fattori di
determinazione del rating hanno nella attribuzione del punteggio finale e, così, consentire una
migliore comprensione ed interpretazione del valore generato, è stata realizzata la “Procedura
Rating”, disponibile per tutte le Strutture di rete e per gli Uffici centrali interessati a partire
dalla fine dell’anno 2009.
In aggiunta ai sistemi di valutazione già operativi, a partire dalla prima metà dell’anno è stato
prodotto, per le controparti classificate dall’Autorità di Vigilanza nella categoria “Imprese ed
altri soggetti”, il rating esterno della società “Lince S.p.A.”. Si tratta di un metodo di valutazione sulle probabilità di insolvenza delle controparti di tipo esterno, “unsolicited” ovvero “rilasciato in mancanza dell’incarico del debitore”, espresso tramite una scala di 19 classi riconducibili ad ulteriori 6 macroclassi, alle quali corrispondono specifiche ponderazioni del rischio
creditizio che determinano il valore di patrimonio da accantonare. Tale metodo supporta i
rating interni ma non li sostituisce.
Si colloca nell’ambito delle attività di adeguamento dei sistemi e delle procedure ai requisiti
regolamentari imposti da “Basilea 2” e dalla Vigilanza il sistema di valutazione automatica nel
processo istruttorio per la concessione di affidamenti, denominato “Rating di Accettazione”.
Detto sistema, che elabora in modo automatico tutte le informazioni provenienti dagli archivi
informatici interni alle Banche del Gruppo e da banche dati esterne, ha interessato tutti i segmenti di clientela, con la sola esclusione del comparto “Small Business”. Con riferimento particolare al segmento “Privati”, il rating di accettazione ha lo scopo di esprimere il rischio di credito associato ad una domanda di affidamento, fornendo, in conclusione del processo, un giudizio sintetico che, sebbene non vincolante, tuttavia determina, nell’ipotesi di esito di rifiuto,
l’intervento deliberatorio dell’Organo Delegato superiore, al quale la procedura attribuisce
automaticamente la pratica, previa adeguata motivazione della Filiale proponente. Allo scopo
di fornire supporto alla Rete per la precisa interpretazione dei giudizi di Rating prodotti è stato
predisposto un apposito vademecum esplicativo.
Il sistema di valutazione del rischi “Fival” è, tuttora, alla base della funzione di revisione semiautomatica dei fidi concessi nell’ambito di competenza delle Filiali, senza necessità di accedere alla PEF. Tuttavia tale operatività, consentita purché detti affidamenti siano riferibili a
posizioni che, indipendentemente dalla natura giuridica del richiedente, detengano punteggi
medi Fival regolari negli ultimi sei mesi ed un bilancio caricato in procedura di data recente, è
oggi assoggettata anche al parametro del Rating, che ne determina gli esiti.
Sempre nel pieno rispetto dei programmi di Gruppo per l’adeguamento ai principi di Basilea 2,
sono state disposte modifiche al Regolamento Fidi concernenti il percorso deliberativo delle
pratiche di affidamento. In particolare, sono state introdotte nuove competenze deliberatorie
394
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
per le domande di fido e di garanzia relative a posizioni con status negativi (incaglio e oltre) e
per quelle aventi punteggio di rating pari o superiore a 10 o anche scaduto, prevedendo che in
tali circostanze le pratiche siano portate in automatico alla competenza dell’Organo di livello
superiore, eccezion fatta per quelle di pertinenza di organi collegiali. Per tutte le proposte di
fido e di garanzia inquadrabili come “Problematiche” è prevista l’obbligatorietà del parere
vincolante del Servizio Controllo Crediti e Precontenzioso, fornito mediante apposizione di
visto tecnico.
Il percorso da tempo intrapreso, finalizzato al costante affinamento degli strumenti di valutazione del rischio legato al credito, ha costituito la premessa per un ulteriore potenziamento di
tutte le procedure di gestione dell’attività creditizia, sia sotto l’aspetto funzionale che
dell’interazione fra le procedure stesse. In tale contesto è da annoverare la rinnovata gestione
procedurale di quella particolare categoria di crediti problematici denominata “Past Due”,
ovvero posizioni scadute o sconfinate. Al fine di mantenere al minimo l’incidenza di tali posizioni, è stato predisposto un sistema di monitoraggio con aggiornamento mensile dei dati, al
quale sono stati assoggettati anche i crediti scaduti o sconfinati da 90 giorni, sì da consentire
l’attuazione, in via preventiva, degli interventi del caso e favorire l’adeguamento graduale alle
normative di vigilanza che saranno rese operative a far data dall’anno 2012.
La materia delle “Anticipazioni su Crediti” ha subito, nel corso del tempo, numerosi affinamenti ed è stata, da ultimo, sottoposta ad un processo di ristrutturazione. La disponibilità di strumenti volti a regolare e uniformare le attività di controllo a carico delle Unità di Rete, le disposizioni operative attinenti le anticipazioni concesse a fronte di crediti vantati verso la Pubblica
Amministrazione, l’ottimizzazione dei termini di prorogabilità e radiazione delle fatture anticipate da soggetti debitori differenti dagli enti pubblici e dalle aziende sanitarie, le novità recentemente introdotte in tema di tipologie di anticipazione, di modalità di delibera degli affidamenti e di gestione delle linee di credito concesse per anticipo fatture ed, infine, le implementazioni
procedurali associate favoriscono una corretta amministrazione del rischio connesso alle operazioni della specie di cui trattasi.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
L’esigenza di mitigazione del rischio derivante dall’esercizio del credito è soddisfatta mediante
il ricorso alle principali forme di garanzie reali e personali e l’adozione di fasi di controllo a
diversi livelli, che intervengono dal momento dell’acquisizione a quello dell’estinzione della
garanzia. Fra le tipologie di garanzie reali, maggiormente ricorrenti risultano essere le garanzie
ipotecarie, per ciò che concerne particolarmente i finanziamenti di medio/lungo termine e le
garanzie pignoratizie.
L’acquisizione di garanzie personali a tutela del rischio di credito presuppone, di regola, rapporti specifici fra il soggetto garantito ed il garante, quali legami parentali e, particolarmente
nel caso di operatori economici, di tipo giuridico-economico. La Segreteria Crediti della Direzione Area Clienti del Banco di Sardegna, allo scopo di assicurare la validità e la necessaria
forza giuridica alle principali forme di garanzie ricevute, gestisce direttamente le attività concernenti la loro verifica formale, estinzione ed archiviazione. In particolare, spetta a detto Ufficio accertare la regolarità delle garanzie fidejussorie, dei mandati di credito e lettere di
395
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
patronage, sia sotto l’aspetto formale che della rispondenza dell’atto alle risultanze di delibera,
durante la fase preliminare all’assegnazione dell’operatività ai fidi ed al rinnovo degli stessi.
Per ciò che concerne le garanzie pignoratizie, è stata di recente introdotta una nuova metodologia operativa, che consente la stampa automatica della documentazione direttamente presso
le Filiali, eccezion fatta per alcune tipologie di pegno. La nuova operatività non coinvolge gli
svincoli dei pegni, che continuano ad essere sottoposti alla gestione combinata della Segreteria
Crediti e dei Servizi Esecutivi del Banco di Sardegna.
Anche l’attività di gestione e controllo sulle garanzie rilasciate dal Banco in favore della propria
clientela (crediti di firma) è in corso di graduale trasferimento alla Segreteria Crediti, la quale
in precedenza già esercitava alcune funzioni in materia contabile e forniva consulenza per gli
atti non conformi agli standard accettati.
La modulistica contrattuale attinente alle garanzie, come tutta la contrattualistica, è sottoposta
a continue verifiche ed aggiornamenti, allo scopo di mantenere la corretta conformità alla
normativa nazionale e comunitaria, nel rispetto delle finalità di massima efficacia e validità
giuridica delle garanzie stesse.
Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, ai fini del rispetto dei principi enunciati dal
Comitato di Basilea 2 nonché per consentire l’adempimento delle incombenze imposte dalla
Legge 40/2007 in tema di procedimento semplificato per la cancellazione delle ipoteche, è in
corso di svolgimento un'intensa attività di sviluppo programmatico, volta ad accertare la sussistenza dei requisiti necessari alla fruizione di coefficienti di ponderazione ridotti per tutti i
finanziamenti ipotecari in essere ed alla continua verifica dei relativi processi normativi e gestionali. In quest’ottica sono da annoverare le disposizioni normative già dettate sulla materia,
i nuovi strumenti procedurali per la gestione di tutti i dati relativi ai cespiti oggetto di ipoteca,
l’accentramento dell’attività inerenti le richieste di cancellazione delle ipoteche presso la Segreteria Crediti del Banco di Sardegna, gli strumenti di verifica circa la corretta e completa
acquisizione degli elementi essenziali alla validità e operatività delle garanzie ipotecarie.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Con riferimento alle attività finanziarie deteriorate, la prassi gestionale prevede l’utilizzo di una
serie di classificazioni interne delle posizioni in funzione della qualità dei debitori e del rischio
associato alle singole operazioni, così da corrispondere a quanto previsto dalla normativa
emessa dall’Organo di Vigilanza. L’attribuzione di una posizione ad una di tali classificazioni di
anomalia viene effettuata sulla base di un regolamento interno, aggiornato nel corso del 2008
per adeguarlo ai requisiti di Basilea 2, che disciplina puntualmente il trasferimento ad un certo
stato amministrativo di controllo al verificarsi di determinate anomalie nel rapporto: alcuni di
tali passaggi sono automatici altri, invece, vengono effettuati sulla base di valutazioni soggettive effettuate nell’ambito dell’attività di monitoraggio andamentale delle posizioni stesse. Gli
strumenti a disposizione consentono di rilevare, con la massima tempestività, i segnali di deterioramento del rapporto potenzialmente produttivi dell’assegnazione ad una delle classificazioni di anomalia previste.
396
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
La coerenza dell’inserimento di una posizione in uno degli stati di anomalia, rispetto a quanto
previsto dal regolamento interno, viene assicurata da una verifica periodica effettuata applicando in modo automatico il modello regolamentare interno all’intera popolazione e confrontando il risultato dello stesso con l’effettivo stato amministrativo di controllo utilizzato. Allo
stesso modo viene effettuata la valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore effettuate
rispetto a quanto previsto dallo stesso regolamento interno. Il venir meno dell’anomalia sul
rapporto produce il passaggio verso stati interni meno gravi, effettuato sempre con una valutazione soggettiva ed analitica ed, in ultima ipotesi, il ritorno “in bonis” della posizione. Analoghe
analisi di monitoraggio vengono effettuate per le posizioni che presentano crediti scaduti oltre
una determinata soglia temporale.
Più in dettaglio i crediti anomali vengono classificati, secondo le istruzioni dell’Organo di Vigilanza, nelle seguenti categorie: sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti/sconfinanti (c.d. “past
due”).
La categoria dei crediti in sofferenza afferisce alle posizioni che si trovano in uno stato di insolvenza; la valutazione viene effettuata sulla base di elementi quali azioni esecutive, emersione di segnali di gravi difficoltà finanziarie verso terzi e repentino indebolimento delle garanzie
che assistono il credito.
La categoria dei crediti incagliati si riferisce a controparti aventi una situazione giudicata di
temporanea difficoltà, dal lato reddituale, di liquidità o patrimoniale, risolvibile in un congruo
periodo di tempo (incagli soggettivi); mentre sono stati ricondotti nella categoria degli incagli
oggettivi quelli che presentano le caratteristiche specifiche previste e definite dall’Organo di
Vigilanza.
La categoria dei crediti ristrutturati comprende quelle posizioni che sono oggetto di moratoria
nel pagamento ovvero quelle per le quali è stato rinegoziato il rientro a tassi nettamente inferiori a quelli di mercato (sono escluse le imprese che abbiano cessato la propria attività).
La categoria dei crediti scaduti si caratterizza per la presenza di sconfinamenti e/o ritardi di
pagamento per un perdurante periodo di tempo.
397
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITÀ DEL CREDITO
Come chiarito dal 1° aggiornamento della circolare 262/2005 della Banca d’Italia del 18 novembre 2009, si segnala che, ai fini dell’informativa di natura quantitativa sulla qualità del
credito, con il termine “esposizioni creditizie” si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote
di O.I.C.R., mentre il termine “esposizioni” le include. Nelle tavole che seguono i dati del 2008
sono stati riclassificati di conseguenza.
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE,
DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE
A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Altre
imprese
Gruppo bancario
Esposizioni
ristrutturate
Portafogli/qualità
Sofferenze
Incagli
Esposizioni
scadute
Altre attività
Deteriorate
Totale
Altre
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
-
471.480
-
-
471.480
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
-
-
-
-
-
332.504
-
424.330
-
6.870
-
195.218
-
2.320.095
8.781.355
-
-
-
2.320.095
9.740.277
-
332.504
286.330
424.330
314.713
6.870
6.691
195.218
178.098
11.572.930
11.088.045
-
-
12.531.852
11.873.877
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziare in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
(valori lordi e netti)
Attività deteriorate
Portafogli/qualità
A. Gruppo bancario
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale A
In bonis
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Esposizione
netta
1.689.774
1.689.774
730.852
730.852
958.922
958.922
B. Altre imprese incluse nel consolidamento
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale B
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
1.689.774
1.452.747
730.852
666.915
958.922
785.832
Esposizione
lorda
Rettifiche
di
portafoglio
X
X
2.320.095
8.858.131
X
76.776
X
X
11.178.226
X
76.776
X
X
X
X
X
X
11.178.226
11.162.620
76.776
74.575
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
471.480
2.320.095
8.781.355
11.572.930
471.480
2.320.095
9.740.277
12.531.852
11.572.930
11.088.045
12.531.852
11.873.877
Tra i crediti verso la clientela sono comprese partite scadute per le quali non sono state evidenziate riduzioni durevoli di valore. Il loro importo
risulta così distribuito: 72,8 milioni risultano insoluti da meno di tre mesi, 3,1 milioni da tre a sei mesi e 3,2 milioni da oltre sei mesi. Tali
esposizioni risultano coperte da garanzie reali per 41,5 milioni e da garanzie personali per 5,4 milioni.
398
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.1.3 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e
netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
TOTALE A
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
TOTALE B
TOTALE (A+B)
2.377.099
2.377.099
35.574
35.574
2.412.673
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
-
Esposizione
Netta
X
X
X
X
-
2.377.099
2.377.099
-
35.574
35.574
2.412.673
X
-
X
X
-
A.1.6 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e
netti
Esposizione
lorda
Tipologie esposizioni/valori
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
TOTALE A
974.222
506.738
7.174
201.640
9.259.324
10.949.098
TOTALE B
TOTALE (A+B)
27.226
1.262.330
1.289.556
1.289.556
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
399
Rettifiche di
valore
specifiche
641.718
82.408
304
6.422
X
730.852
3.980
Rettifiche di
valore di
portafoglio
X
X
X
X
76.776
76.776
X
X
3.980
3.980
Esposizione
Netta
X
332.504
424.330
6.870
195.218
9.182.548
10.141.470
23.246
1.262.330
1.285.576
1.285.576
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.1.7 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni
deteriorate lorde
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da crediti in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso crediti in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
861.134
1.443
210.366
62.888
106.360
41.118
97.278
2.844
34.507
54.236
1.116
40
4.535
974.222
1.443
Incagli
397.814
331.806
314.950
6.018
10.838
222.882
72.469
2.034
28.187
4.165
111.859
4.168
506.738
-
Esposizioni
ristrutturate
10.334
8.840
2.874
5.475
491
12.000
4.206
1.619
5.978
197
7.174
-
Esposizioni
scadute
183.465
18.363
16.388
24
1.951
188
6
182
201.640
-
A.1.8 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di
valore complessive
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
574.804
1.443
158.910
127.744
25.304
5.862
91.996
28.690
28.786
34.507
13
641.718
1.443
400
Incagli
83.101
53.687
51.332
2.355
54.380
18.613
8.143
2.034
25.590
82.408
-
Esposizioni
ristrutturate
3.643
566
283
283
3.905
388
1.175
2.342
304
-
Esposizioni
scadute
5.367
1.100
1.078
3
19
45
2
1
42
6.422
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Gruppo bancario – Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi
di rating esterni
Esposizioni
Classe
1-
A. Esposizioni creditizie per cassa
538.550 761.227 657.279
Totale
Senza
rating
Classe
6
Totale
939.104
505.108
60.035
9.057.264
1.518.567
1.305
1.305
110
-
-
-
11.851
11.851
13.285
13.285
59.129 146.273
37.298
24.561
5.189
172
568.881
841.503
24.376 38.712
91.655
597.698 931.876 734.594 1.055.430
59.106
569.403
60.207
252.513
9.890.509
466.362
13.839.717
19
19
D. Impegni a erogare fondi
Classe
5
-
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate
Classi di rating esterni
Classe
Classe
3
4-
Classe
2
Le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" (Circolare della Banca d’Italia
n. 263 del 27 dicembre 2006) prevedono la possibilità per le banche di determinare i coefficienti di ponderazione per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito
nell'ambito del metodo standardizzato e nell'ambito del metodo IRB (limitatamente alle posizioni verso cartolarizzazioni) sulla base delle valutazioni del merito creditizio rilasciate da
agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI) riconosciute dalla Banca d'Italia. La
Banca d'Italia riconosce quali ECAI, per tutti i comparti previsti nell'ambito del metodo standardizzato e per le posizioni verso cartolarizzazione, Fitch Ratings, Moody's Investors Service e Standard & Poor's Rating Services. Per il comparto "imprese e altri soggetti" previsto
nell'ambito del metodo standardizzato, la società Lince.
I rating esterni utilizzati nell’ambito del gruppo sono limitati a quelli espressi da: Lince per le
esposizioni verso imprese e altri soggetti; Fitch per le esposizioni verso Stati e amministrazioni
pubbliche; Standard & Poor's per i titoli emessi da soggetti privati. Per le esposizioni derivanti
da cartolarizzazione vengono utilizzate Fitch, Moody’s e S&P. Si riporta di seguito il raccordo
tra le classi di rischio ed i rating delle suddette società.
1
Moody’s
Posizioni
Posizioni
verso
verso
cartolarizzacartolarizzazioni - Rating
zioni - Rating
a lungo
a breve
termine
termine
Da Aaa a Aa3
P-1
2
Da A1 a A3
P-2
3
P-3
4
Da Baa1 a
Baa3
Da Ba1 a Ba3
NP
5
B1 e inferiori
NP
Classe
di
merito
di
credito
6
NP
Posizioni
verso
cartolarizzazioni - Rating
a lungo
termine
Da AAA a
AADa A+ a ADa BBB+ a
BBBDa BB+ a
BBB+ e
inferiori
Fitch Ratings
Posizioni
verso
cartolarizzazioni - Rating
a breve
termine
F1+, F1F2
F3
Inferiori a F3
Inferiori a F3
Inferiori a F3
Esposizioni
verso Stati
e amministrazioni
pubbliche
Esposizioni
verso
imprese e
altri
soggetti
Da AAA a
AADa A+ a
ADa BBB+
BBBDa BB+
BBDa B+ B-
Da AAA a
AADa A+ a
ADa BBB+
a BBBDa BB+ a
BBDa B+ a
BCCC+ e
inferiori
CCC+ e
inferiori
Standard & Poor’s
Posizioni
Posizioni verso
verso
cartolarizzazioni
cartolarizza- Rating a breve
zioni - Rating
termine
a lungo
termine
Da AAA a AAA-1+, A-1
Da A+ a A-
A-2
Da BBB+ a
BBBDa BB+ a BB-
A-3
Inferiori A-3
B+ e inferiori
Inferiori A-3
Inferiori A-3
Lince
Esposizioni
verso
imprese e
altri
soggetti
Da Aa.1 a
Aa.3
Da A.4 a
Baa.9
Da Ba.10
a Ba12
Da B.13 a
B.16
Da C.17 a
C.18
C.19
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating
interni
Nell’ambito dell’adeguamento del processo del credito ai criteri di Basilea 2 è stato adottata, a
livello di gruppo, una metodologia di segmentazione della clientela rappresentativa delle diver-
401
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
se classi di rischio. Il rating interno rappresenta la valutazione, riferita a un dato orizzonte
temporale, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura
quantitativa e qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale della
capacità di un soggetto, affidato o da affidare, di onorare le obbligazioni contrattuali. Tale valutazione viene espressa, internamente, con tredici classi di rating che indicano livelli di rischio
crescenti. Le classi di rating sono qui raggruppate in cinque classi gestionali che indicano livelli
di rischio aggregati.
Le tabelle che seguono espongono la distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio
per classi di rating interni nel dettaglio per controparte.
A.2.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore privati
Classi di rating interni
Rischio
molto basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Totale
Rischio
alto
739.081
530.660
626.967
267.202
230.232
2.394.142
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
47.197
19.832
25.409
15.407
10.927
118.772
9.860
4.712
7.608
1.968
822
24.970
796.138
555.204
659.984
284.577
241.981
2.537.884
A.2.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore imprese
Classi di rating interni
Rischio
molto basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Totale
Rischio
alto
129.565
455.007
1.300.312
540.559
902.037
3.327.480
38
9
1.368
-
-
1.415
38
9
1.368
-
-
1.415
-
-
-
-
-
-
34.683
53.943
90.184
36.407
41.322
256.539
31.316
26.929
107.362
24.662
33.295
223.564
195.602
535.888
1.499.226
601.628
976.654
3.808.998
A.2.2.3 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Settore grandi imprese
Classi di rating interni
Rischio
molto basso
A.
B.
C.
D.
Esposizioni per cassa
Derivati
B.1 derivati finanziari
B.2 derivati creditizi
Garanzie rilasciate
Impegni a erogare fondi
Totale
Rischio
basso
Rischio
medio
Rischio
rilevante
Totale
Rischio
Alto
44.168
94.337
254.570
83.964
67.182
544.221
-
19
-
-
-
19
-
19
-
-
-
19
-
-
-
-
-
-
40.886
63.279
44.947
12.364
2.771
164.247
-
5.319
975
-
-
6.294
85.054
162.954
300.492
96.328
69.953
714.781
402
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia
A.3.2 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie verso clientela garantite
2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite:
2.1. totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2. parzialmente garantite
- di cui deteriorate
Derivati su crediti
Crediti di firma
5.900.142
4.699.028
481.877
1.201.114
173.471
1.751.912
1.751.402
79.703
510
295
122.193
83.848
3.128
38.345
6.389
38.818
15.326
1.169
23.492
20.812
-
-
-
-
-
-
3.678
3.665
636
13
-
268.997
2.226
266.771
17.888
3.481.555
2.684.788
368.974
796.767
112.008
5.667.153
4.541.255
453.610
1.125.898
157.392
170.114
145.185
5.361
24.929
1.001
-
10.639
8.295
4
2.344
-
3.678
1.626
2.052
-
-
-
-
-
-
-
-
155
155
-
145.894
133.894
5.341
12.000
454
160.366
143.970
5.345
16.396
454
403
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
Governi e banche
centrali
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
Governi e banche
centrali
Altri derivati
CLN
Immobili
Altre garanzie reali
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1. totalmente garantite
- di cui deteriorate
1.2. parzialmente garantite
- di cui deteriorate
Garanzie personali
(2)
Titoli
Valore esposizione netta
Garanzie reali
(1)
Totale
(1)+(2)
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Gruppo bancario – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
Rettifiche val. di
portafoglio
X
-
-
X
202
19.948
X
-
-
X
298.569
538.484
X
33.733
83.286
X
-
X
613
32
X
4.870
11.538
X
-
-
X
379.953
64.220
X
38.894
6.618
X
A.3 Esposizioni ristrutturate
-
-
X
-
-
X
-
-
X
-
-
X
6.870
304
X
-
-
X
A.4 Esposizioni scadute
-
-
X
33
1
X
245
7
X
-
-
X
167.104
5.496
X
27.836
918
Espos. netta
Rettifiche val.
specifiche
Rettifiche val. di
portafoglio
Rettifiche val.
specifiche
-
Espos. netta
Espos. netta
Rettifiche val. di
portafoglio
Altri soggetti
-
Espos. netta
Rettifiche val.
specifiche
Rettifiche val. di
portafoglio
Imprese non finanziarie
-
Espos. netta
Rettifiche val.
specifiche
Rettifiche val. di
portafoglio
Rettifiche val. di
portafoglio
Imprese di assicurazione
A.2 Incagli
Espos. Netta
Rettifiche val.
specifiche
Società finanziarie
A.1 Sofferenze
Esposizioni/Controparti
Rettifiche val.
specifiche
Altri enti pubblici
Governi
A. Esposizioni per cassa
A.5 Altre esposizioni
Totale A
411.351
X
-
359.633
X
-
360.279
33
5.415
226.031
X
492
1
X
5.415
231.348
31.493
492
1
-
X
-
5.577.195
X
57.976
2.608.337
X
12.893
-
6.429.691
608.504
57.976
2.708.800
90.822
12.893
411.351
-
B.1 Sofferenze
-
-
X
-
-
X
-
-
X
-
-
X
1.863
2.065
X
100
123
X
B.2 Incagli
-
-
X
-
-
X
-
-
X
-
-
X
16.557
1.691
X
911
101
X
B.3 Altre attività deteriorate
-
-
X
10
-
X
-
-
X
-
-
X
2.452
-
X
1.353
-
X
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.4 Altre esposizioni
26.301
Totale B
26.301
Totale (A+B) 31-dic-09
Totale (A+B) 31-dic-08
X
-
14.016
-
-
14.026
437.652
-
-
874.474
-
-
X
-
379
-
-
379
374.305
33
5.415
332.375
37
105
X
-
100
-
-
100
231.727
31.493
492
463.794
31.822
460
404
X
-
903.213
X
-
318.321
X
-
-
924.085
3.756
-
320.685
224
-
101
-
-
7.353.776
612.260
57.976
3.029.485
91.046
12.893
2.639
-
-
7.304.127
550.942
64.629
2.850.613
88.199
9.381
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B.2 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
Italia
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Espos. netta
Rettifiche
valore
complessive
Altri Paesi europei
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
America
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
Asia
Espos. netta
Resto del mondo
Rettifiche
valore
Espos. netta
complessive
Rettifiche
valore
complessive
332.474
419.977
6.870
195.202
9.175.701
10.130.224
629.830
71.021
304
6.421
76.760
784.336
30
4.353
9
4.276
8.668
11.886
11.387
16
23.289
7
2.559
2.566
2
1
3
12
12
-
-
-
1.963
17.467
3.812
1.249.714
1.272.956
11.403.180
11.702.438
2.187
1.793
3.980
788.316
721.882
10.326
10.326
18.994
9.582
23.289
23.692
4
18
22
2.588
1.808
3
1
2.272
2.272
2.284
38
-
1
-
B.2.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela in Italia (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) 31-dic-09
Totale (A+B) 31-dic-08
Italia Nord Ovest
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
Italia Nord Est
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
Italia Centro
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
Italia Sud e Isole
Rettifiche
Espos. netta
valore
complessive
Resto del mondo
Rettifiche
valore
Espos. netta
complessive
28.863
26.044
951
2.232
954.842
1.012.932
39.036
2.424
122
69
3.263
44.914
1.575
25.256
2.159
5.685
321.704
356.379
4.935
3.384
67
158
7.016
15.560
26.223
51.278
27.841
1.301.414
1.406.756
35.153
7.247
947
12.839
56.186
275.813
317.399
3.760
159.444
6.596.532
7.352.948
550.708
57.966
115
5.247
53.615
667.651
30
4.353
16
8.056
12.455
11.886
11.387
1
43
23.317
230
1.038
197
99.920
101.385
1.114.317
725.088
127
157
284
45.198
29.032
3
54
16
53.884
53.957
410.336
375.377
2
3
5
15.565
8.103
660
694
436
206.762
208.552
1.615.308
2.534.231
363
104
467
56.653
43.898
1.070
15.681
3.163
889.168
909.082
8.262.030
8.066.217
1.695
1.529
3.224
670.875
640.797
4
12.596
12.600
25.055
12.954
23.317
23.745
405
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
B.3 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)
Italia
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Espos. netta
Altri Paesi europei
Rettifiche
Espos. netta
America
Rettifiche
Espos. netta
Asia
Rettifiche
Espos. netta
Resto del mondo
Rettifiche
Espos. netta
Rettifiche
2.361.582
2.361.582
-
8.697
8.697
-
5.542
5.542
-
1.269
1.269
-
9
9
-
28.311
28.311
2.389.893
1.547.097
-
7.263
7.263
15.960
47.232
-
5.542
1.099
-
1.269
3.664
-
9
29
-
B.3.1 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche in Italia (valore di bilancio)
Italia Nord Ovest
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale (A+B) 31-dic-09
Totale (A+B) 31-dic-08
Espos. netta
Italia Nord Est
Rettifiche
valore
complessive
Italia Centro
Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta
Espos. netta
Italia Sud e Isole
Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta
Resto del mondo
Rettifiche
valore
complessive
Espos. netta
Rettifiche
92.902
92.902
-
2.247.348
2.247.348
-
18.534
18.534
-
2.798
2.798
-
15.517
15.517
-
2.175
2.175
95.077
75.598
-
4.718
4.718
2.252.066
1.403.112
-
18.078
18.078
36.612
60.898
-
3.340
3.340
6.138
7.489
-
7.263
7.263
22.780
52.024
-
B.4 Grandi rischi
Non sussistono posizioni di grande rischio né per l’anno in corso né per il precedente esercizio.
406
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
Informazioni di natura qualitativa
Al 31 dicembre 2009 risultano in essere due operazioni di cartolarizzazione di crediti dubbi,
denominate "Sardegna N°1" e "Mutina".
La prima, regolata dalla legge del Jersey, è stata effettuata dal Banco di Sardegna nel 1997 con
la collaborazione di Abn Amro Bank; mentre la seconda, effettuata dalla Banca di Sassari nel
2002 nell'ambito di una operazione multioriginator, è stata posta in essere ai sensi della legge
30 aprile 1999 n.130.
Sardegna N°1
Nel corso dell’esercizio la banca non ha perfezionato operazioni della specie. L'unica operazione di securitization presente in bilancio, effettuata per conto proprio, è stata posta in essere
nel 1997 con la collaborazione di Abn Amro Bank e risulta così articolata:
1) cessione a Abn Amro Bank:
- di uno stock di crediti classificati a sofferenza, garantiti da ipoteca volontaria o giudiziale
e con caratteristiche di omogeneità, ai sensi dell'art. 58 del T.U.B., per un valore di libro
di 90,2 milioni, e un prezzo di cessione di 79,4 milioni;
- di titoli di Stato per un valore nominale di 309,9 milioni, a prezzi correnti di mercato;
2) costituzione di un veicolo finanziario estero denominato "Sardegna N° 1 Limited" (SPV detenuto da un Trust con sede nel Jersey) nel quale Abn Amro trasferisce il pacchetto dei crediti
e dei titoli;
3) emissione da parte del SPV delle tre seguenti tipologie di obbligazioni per un controvalore
pari all'ammontare delle attività acquistate (389,3 milioni):
- titoli "Senior" (tranche A scad. 2002). obbligazioni denominate in dollari, per un corrispondente valore in Euro di 233,6 milioni, sottoscritte da Abn Amro per essere poi collocate nel mercato internazionale;
- titoli "Mezzanine" (Tranche B - scad. 2003) obbligazioni integralmente subordinate rispetto alla Tranche A, garantite dal Banco e collocate nel mercato domestico per un ammontare pari a 136,2 milioni;
- titoli "Junior" (Tranche C - scad. 2004): obbligazioni interamente sottoscritte dal Banco
(19,5 milioni) subordinate rispetto alle due precedenti tranche.
La scadenza dell'operazione, prorogata al 30 dicembre 2008, è stata ulteriormente prorogata
al 30 dicembre 2012, con delibera dell’assemblea dei possessori dei titoli Junior del 3 marzo
2008.
Il veicolo emittente, con riferimento alla garanzia ricevuta dal Banco sui titoli di classe B in
scadenza alla data del 30 dicembre 2003, ha provveduto a:
- esercitare detta garanzia per un ammontare di 42,4 milioni, commisurato ad una corrispondente carenza di liquidità, al fine di poter procedere al rimborso dei titoli stessi;
- confermare la surrogazione del Banco nei diritti già vantati dai portatori dei titoli nei propri
confronti, nei limiti dell'importo escusso.
407
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Quanto agli aspetti contabili e valutativi applicati per detta operazione, si precisa che:
- l'ammontare dei crediti ceduti è stato a suo tempo rimosso dal bilancio, in contropartita
delle obbligazioni subordinate sottoscritte e dei valori numerari rilevati. Nello stesso tempo
la differenza fra il valore di libro dei crediti ceduti e il corrispettivo della cessione (corrispondente a 10,8 milioni di euro) è stata imputata a carico del conto economico dell'esercizio 1997;
- gli oneri sostenuti per l'allestimento dell'operazione di securitization (consulenze, rating,
auditing, commissioni di organizzazione, ecc.), pari a circa 1 milione di euro sono stati in
ossequio al principio di inerenza, parzialmente ripartiti lungo la durata originaria dell'operazione (7 anni) a quote costanti;
- nell'esercizio 2000, con riferimento ai rischi impliciti all'intera operazione, e accogliendo le
raccomandazioni a suo tempo formulate dalla Banca d'Italia in sede ispettiva, il Consiglio di
Amministrazione del Banco ritenne prudente costituire - fin dal bilancio di quell'anno – un
accantonamento al fondo rischi e oneri corrispondente a 34,1 milioni di euro;
- nel bilancio al 31 dicembre 2003 si è provveduto a:
• iscrivere nella voce 40 dell'attivo "Crediti verso la clientela", il credito sorto verso il veicolo, a seguito della menzionata surrogazione, per un importo pari a 8,4 milioni al netto di
prudenziali rettifiche di valore di 34,1 milioni, ritenute più che adeguate a fronteggiare i
rischi di mancato recupero nonché l'onere di carattere finanziario connesso al tempo necessario al recupero stesso, attesa la mancata fruttuosità del credito in esame;
- fare riaffluire interamente, nel conto economico del Banco, l'accantonamento al Fondo rischi
ed oneri di 34,1 milioni, con iscrizione alla voce 180 "proventi straordinari".
Allo stato attuale l'importo del credito di cui sopra, peraltro non produttivo di interessi, a seguito degli incassi (di cui 3,9 milioni riferibili all'esercizio 2009) è pervenuto a 15,7 milioni al
lordo delle rettifiche di valore (4,3 milioni a valori netti).
Per gli aspetti attinenti la valutazione del bond subordinato di classe C (che al 31 dicembre
2009 presenta un valore teorico di circa 34,7 milioni, comprensivo degli interessi maturati alla
data) si segnala che il titolo risulta integralmente svalutato e l'ammontare della svalutazione a
carico dell'esercizio è pari a 0,1 milioni, corrispondente agli interessi maturati nell’esercizio.
Mutina S.r.l.
La Banca di Sassari ha partecipato ad una operazione di cartolarizzazione di gruppo, posta in
essere ai sensi della legge 30 aprile 1999 n. 130, il cui perfezionamento è avvenuto nel marzo
del 2003 mediante emissione di due classi di obbligazioni (senior e junior) da parte della Spv
Mutina S.r.l.
Tale operazione si configura come “multioriginator” avendo coinvolto, oltre alla Banca di Sassari, altre otto banche del gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna ed è stata realizzata
con l’assistenza, nel ruolo di “arrangers”, di Meliorbanca e Societé Génerale.
Di seguito riportiamo le principali fasi dell'operazione:
- 27 giugno 2002: stipula del contratto di cessione dei crediti col quale la banca ha ceduto pro
soluto i crediti oggetto della cartolarizzazione alla società veicolo Mutina S.r.l., oltre ai connessi contratti di garanzia ed indennizzo, di master servicing e di sub servicing;
- febbraio 2003: rilascio delle autorizzazioni da parte della Banca d’Italia;
408
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
- fase conclusiva dell’operazione che, dopo la firma dei contratti definitivi avvenuta il 17 marzo, ha portato al ‘closing’ e quindi all’emissione, in data 20 marzo 2003, a fronte dell'intera
operazione effettuata a livello di Gruppo, di:
• una classe di “titoli senior” dell’importo di Euro 228.000.000, codice ISIN IT0003444327,
fruttifera di un interesse pari all’EURIBOR maggiorato di uno spread di 22 b.p.; i titoli di
questa classe prevedono il rimborso su base semestrale, utilizzando i ricavi provenienti
dall’attività di recupero dei crediti, ed hanno termine ultimo per il loro ammortamento
fissato ad agosto 2009;
• nove classi di “titoli junior” per complessivi Euro 184.509.000, sottoscritti pro-quota da
parte delle singole Banche cedenti (quella di competenza della Banca di Sassari è pari a
Euro 31.094.000 e corrisponde al codice IT0003444558); i titoli di tale classe hanno scadenza finale ad agosto 2013, fruttano un interesse pari allo 0,10% “senza memoria” ed il
loro rimborso avrà luogo solo previo integrale soddisfacimento dei diritti dei portatori dei
titoli senior.
Per effetto di quanto precede, a fronte di crediti acquisiti per un ammontare pari a € 412.515
mila, Mutina S.r.l. ha emesso titoli per complessivi € 412.509 mila; la suddivisione tra titoli
senior e titoli junior (“tranching”), è stata ottenuta sulla base delle previsioni di recupero sui
singoli portafogli dei crediti oggetto di cessione, stimate prudenzialmente dalle Banche originator.
Nell’agosto 2009 è avvenuto l’integrale ammortamento dei titoli senior, mentre i titoli junior di
ciascuna Banca saranno rimborsati alle singole date di pagamento successive previste, sempre
coi proventi derivanti dai recuperi effettuati sullo specifico portafoglio. Sempre a partire dalla
data di integrale rimborso dei titoli senior e unicamente in occasione di ciascuna data di pagamento, le singole banche cedenti avranno altresì opzione di richiedere il trasferimento in proprio favore del relativo portafoglio ancora esistente, ad estinzione dei titoli junior di proprietà,
a condizione però che l’ammontare residuo di detto portafoglio sia uguale od inferiore al 10%
del suo ammontare originario (“opzione di clean up call”).
Il 10 agosto 2009, come già detto, è giunta a scadenza l’ultima tranche di titoli senior e si è
provveduto al loro integrale rimborso facendo ricorso per il pagamento, complessivamente a
disponibilità in cassa per 5.922 mila cui sono stati aggiunti 29.350 mila euro rivenienti
dall’utilizzo di CCT scaduti il 1 agosto, titoli a suo tempo posti a garanzia delle obbligazioni
senior di cui sopra. In particolare per la Banca di Sassari si è reso necessario l’utilizzo delle
disponibilità rivenienti dalla scadenza dei titoli CCT costituiti a garanzia dell’operazione per
4.966 mila euro. A seguito dell’esercizio delle garanzie i valori dei titoli junior posseduti sono
stati aumentati di un importo corrispondente. Per la Banca di Sassari l’ultima tranche di senior notes, pari a 7.155 mila euro è stata pertanto rimborsata con disponibilità in cassa per
2.189 mila euro e per 4.966 mila euro, con la liquidità scaturita dallo svincolo dei citati CCT a
garanzia. Tale ultimo importo rappresenta un ulteriore debito contratto dalla società Mutina
S.r.l. nei confronti della Banca di Sassari, con la medesima scadenza dei titoli di classe junior a
cui sono subordinati. Al 31 dicembre 2009, dopo l’integrale estinzione delle senior notes, risultano pertanto in essere titoli junior valutati in 15.522 mila euro, in relazione ai quali è stata
contabilizzata una riprese di valore di 4.093 mila euro, inoltre un credito subordinato attivo
verso Mutina s.r.l. per l’importo di 4.966 mila euro, interamente svalutato in bilancio.
409
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
C.1.1 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
Garanzie rilasciate
Esposizione per cassa
Linee di credito
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Junior
Esposizione
lorda
Mezzanine
Esposizione
netta
Senior
Esposizione
lorda
Junior
Esposizione
netta
Mezzanine
Esposizione
lorda
Con attività sottostanti proprie:
- 65.822
a. Deteriorate
65.822
b. Altre
Con attività sottostanti di terzi:
a. Deteriorate
b. Altre
Le esposizioni lorde sono costituite dai valori iniziali di iscrizione dei titoli al netto dei rimborsi.
Senior
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Junior
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Mezzanine
Esposizione
netta
Qualità attività sottostanti/Esposizioni
Esposizione
lorda
Senior
15.522
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15.522
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.1.2 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e pertipologia di esposizioni
Garanzie rilasciate
Linee di credito
Esposizione per cassa
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Valore
di bilancio
Rett./Riprese
di valore
Junior
Rett./Riprese
di valore
Mezzanine
Valore
di bilancio
Senior
Rett./Riprese
di valore
Junior
Valore
di bilancio
A.2
Mezzanine
Rett./Riprese
di valore
A.1
Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Mutina Srl
- crediti non performing
Sardegna N.1
- crediti ipotecari
Senior
Valore
di bilancio
A.
Junior
Rett./Riprese
di valore
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni
Mezzanine
Valore
di bilancio
Senior
-
-
-
-
15.522
3.962
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15.522
4.093
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(131)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
410
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.1.4 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia
Esposizione/
portafoglio
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Totale
31-dic-09
Crediti
Totale
31-dic-08
1. Esposizioni per cassa
-
-
-
-
15.522
15.522
14.542
- Senior
-
-
-
-
-
-
3.113
- Mezzanine
-
-
-
-
-
-
-
- Junior
-
-
-
-
15.522
15.522
11.429
2. Esposizioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
15.110
- Senior
-
-
-
-
-
-
15.110
- Mezzanine
-
-
-
-
-
-
-
- Junior
-
-
-
-
-
-
-
411
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di
sostegno creditizio
Cartolarizzazioni
tradizionali
Attività/valori
A.
B.
Attività sottostanti proprie:
A.1 Oggetto di integrale cancellazione
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.2 Oggetto di parziale cancellazione
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.3 Non cancellate
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
Cartolarizzazioni
sintetiche
19.242
-
19.242
19.242
X
-
X
-
X
-
X
-
X
-
Attività sottostanti di terzi:
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
-
X
-
X
-
X
-
X
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Tra i titoli junior in portafoglio sono compresi anche quelli rivenienti dall’operazione di cartolarizzazione propria Sardegna N° 1. I titoli risultano attualmente interamente svalutati. Ciò poiché i flussi di cassa delle attività sottostanti (crediti ipotecari “non performing”) non saranno
sufficienti al rimborso degli stessi titoli alla scadenza, in quanto destinati al pagamento del credito concesso dal Banco per il rimborso dei titoli
mezzanine.
C.1.7 Gruppo bancario – Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo
Società veicolo
Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Deteriora- In bonis
te
Incassi crediti
realizzati nell’anno
Deteriora- In bonis
te
Quota percentuale dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior
Mezzanine
Junior
Attività
Attività
Attività
Attività
Attività Attività
deterioin bonis
deterioin bonis
deterio- in bonis
rate
rate
rate
Sardegna N° 1
15.715
3.916
100%
56%
44%
Il Banco svolge una attività di "servicer" destinata al recupero e alla gestione dei crediti ceduti alla società veicolo, Sardegna N° 1 Limited. Il
dato di fine periodo delle sofferenze cartolarizzate, come risulta dal bilancio del veicolo, si attesta a 15,7 milioni di euro, mentre gli incassi
realizzati nell'anno ammontano a 3,9 milioni di euro. Si precisa che i titoli senior e mezzanine sono stati interamente rimborsati rispettivamente nel 2002 e 2003. I titoli junior, interamente sottoscritti dal Banco, giungeranno a scadenza nel 2012 e, al 31 dicembre 2009 sono interamente svalutati, in quanto le attività sottostanti risultano incapienti per il rimborso degli stessi, perché destinate al pagamento del debito sorto nei
confronti del Banco in quanto garante nel rimborso dei titoli mezzanine (v. quanto illustrato sopra tra le informazioni di natura qualitativa).
Il contratto di service (mandato per l'incasso con obbligo di rendiconto) prevede un corrispettivo annuo forfetario di 51,6 migliaia di euro oltre
al rimborso delle spese debitamente giustificate.
412
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.2 Operazioni di cessione
C.2.1 Gruppo bancario – Attività finanziarie cedute non cancellate
Forme tecniche/
Portafoglio
Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
A
B
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
C
A
B
C
A
B
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
C
A
B
Crediti
v/banche
C
A
B
Crediti
v/clientela
C
A
B
Totale
C
T
T-1
A. Attività per cassa
365.398
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
365.398
1.167.397
1. Titoli di debito
365.398
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
365.398
1.167.397
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
X
-
-
-
-
2. Titoli di capitale
X
X
3. O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4. Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B. Strumenti derivati
-
-
-
365.398
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale 31-dic-09
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
X
X
X
-
X
-
X
X
X
X
X
-
X
X
X
-
X
X
-
X
-
-
-
X
X
-
X
X
-
-
365.398
1.167.397
-
-
di cui deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
751.576
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
272.087
-
-
143.734
-
-
di cui deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine.
413
-
-
Totale 31-dic-08
LEGENDA:
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C.2.2 Gruppo bancario – Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Passività/Portafoglio attività
1. Debiti verso clientela
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti
v/banche
Crediti
v/clientela
Totale
396.861
-
-
-
-
-
396.861
396.861
-
-
-
-
-
396.861
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a) a fronte di attività rilevate per intero
-
-
-
-
-
-
-
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a) a fronte di attività rilevate per intero
-
-
-
-
-
-
-
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
-
-
-
-
-
-
-
396.861
-
-
-
-
-
396.861
-
271.950
146.824
1.172.789
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche
3. Titoli in circolazione
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
754.015
L’importo indicato nelle attività finanziarie detenute per la negoziazione si riferisce a titoli oggetto di operazioni di pronti contro termine.
414
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
D. GRUPPO BANCARIO – MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
1.2 Gruppo bancario – rischi di mercato
1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di
vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
Le banche della Sub-Holding svolgono, in modo primario, attività di portafoglio in proprio,
intesa come gestione del proprio portafoglio titoli con criteri di economicità. Il portafoglio di
proprietà, di norma, non comprende derivati complessi o innovativi né titoli strutturati.
L’attività di arbitraggio e l’attività di negoziazione di breve periodo su strumenti derivati quotati assumono valenza marginale rispetto all’attività complessiva sul portafoglio in proprio. Il
portafoglio di proprietà viene gestito in funzione della esposizione al rischio di tasso derivante
dalla struttura di asset/liability complessiva. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio, non legata a finalità di riequilibrio della struttura di asset liability, si pone l’obiettivo di
massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio sia nella componente rischio di tasso che nella componente rischio di credito della controparte.
La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità di
tesoreria.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del
rischio di prezzo
Rischio di tasso d’interesse
Si utilizza un sistema di controlli giornalieri adeguato agli standard di mercato. Il rischio di
tasso di interesse viene misurato e gestito con il sistema di Value at Risk (VaR) per la valorizzazione del rischio di mercato, consentendo al Gruppo Bancario di disporre di un sistema di
controlli giornalieri con le più avvertite esigenze di governo del rischio.
Il VaR rappresenta la stima della massima perdita potenziale, ottenuta mediante metodologie
di natura probabilistica, che l'aggregato di riferimento può subire in un determinato orizzonte
temporale (funzionale al grado di liquidità del portafoglio) con un prefissato livello di probabilità (coerente con il grado di avversione al rischio dell'Azienda).
La metodologia adottata per il calcolo del VaR appartiene alla classe dei modelli “varianzacovarianza” (che approssima bene il livello di rischiosità degli aggregati oggetto di analisi poiché le operazioni con pay-off non lineare sono una parte del portafoglio minimale rispetto al
totale dello stesso) secondo i quali il rischio complessivo si determina sulla base della sensibilità di ogni singola posizione alla variazione dei fattori di mercato, delle volatilità dei rendimenti degli stessi, nonché sul loro grado di correlazione. A completare il novero delle metodologie
415
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
atte a monitorare i rischi di mercato, si aggiungono analisi di sensitivity basate su spostamenti
paralleli, quindi di natura deterministica, delle curve dei tassi di mercato.
Attualmente le rilevazioni giornaliere di Value at Risk si riferiscono a due distinti orizzonti temporali, in modo da soddisfare sia esigenze di tipo normativo che di tipo gestionale. Viene infatti
proposta un’analisi con un orizzonte temporale di 10 giorni e con un intervallo di confidenza
pari al 99%, al fine di allineare il sistema alle richieste della Banca d’Italia (cfr. circolare n. 263
del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) laddove il modello venisse utilizzato per il
calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di mercato. A questa si affianca un’ulteriore
analisi con il medesimo intervallo di confidenza ma su un orizzonte temporale giornaliero al
fine, sia di monitorare giornalmente le dinamiche del rischio di mercato del portafoglio di proprietà della banca, sia di fornire un dataset coerente con le rilevazioni di profit and loss del
medesimo aggregato. Il modello viene utilizzato esclusivamente per fini gestionali interni e non
concorre al calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.
Il processo di controllo del rischio è accentrato, per tutte le società controllate, presso la Capogruppo e gestito dal Servizio Risk Management di Gruppo che si interfaccia con le referenti
funzioni allocate presso le singole banche. L’informativa periodica all’Alta Direzione, al Collegio
Sindacale e alle strutture funzionalmente interessate è garantita attraverso la distribuzione di
uno specifico set di reportistica giornaliera e mensile. A questo si affianca, altresì, una reportistica gestionale proveniente dalle strutture operative mediante applicativi di front office.
Rischio di prezzo
L’attività di monitoraggio e di controllo del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di
vigilanza viene effettuato giornalmente attraverso le analisi di Value-at-Risk (VaR) descritte nel
dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione di vigilanza”.
Nello specifico, per i titoli azionari la stima del rischio è effettuata riconducendo ciascuna posizione a uno specifico indice azionario globale o settoriale di riferimento, mentre per i fondi
comuni di investimento tale stima si basa sulla riconduzione della posizione a un set di fattori
di rischio esplicativi della strategia di gestione. Il rischio complessivo è successivamente determinato sulla base delle volatilità e delle correlazioni tra i diversi fattori di rischio.
Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente
l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di prezzo viene inoltre effettuato dalle strutture di front office con apposite
rilevazioni gestionali provenienti dall’applicativo di front office.
416
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
Sono esposte, di seguito, le rilevazioni VaR del Banco di Sardegna e della Banca di Sassari
riferite agli orizzonti temporali precedentemente indicati, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio tasso, alla data puntuale del 31 dicembre 2009.
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per
l’analisi di sensitività
Banco di Sardegna
Dati descrittivi
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
Present
value
Tipologie di operazioni
Bot
Btp
Cct
Altri titoli di Stato
Obbligazioni
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
3.376
1
0,02%
-
0,01%
2.208
43
1,93%
13
0,61%
363.060
13
0,00%
4
0,00%
1.550
40
2,55%
13
0,81%
58.805
31
0,05%
10
0,02%
-
-
0,00%
-
0,00%
7.223
558
7,72%
176
2,44%
(77)
436.222
607
(24)
0,14%
192
0,04%
Banca di Sassari
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
Present
value
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
Bot
-
-
0,00%
-
0,00%
Btp
2
-
2,75%
-
0,87%
Cct
-
-
0,00%
-
0,00%
32.363
95
0,29%
30
0,09%
1.011
-
0,01%
-
0,00%
Altri titoli di Stato
Obbligazioni
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
-
-
0,00%
-
0,00%
23
11
48,05%
4
15,19%
-
-
-
-
-
33.400
106
0,32%
34
0,10%
417
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Portafoglio di negoziazione di vigilanza – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Sono esposte nel seguito le rilevazioni VaR riferite agli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno, compiute sul portafoglio di negoziazione di vigilanza per il rischio di prezzo, alla data puntuale del 31 dicembre 2009.
Banco di Sardegna
Dati descrittivi
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
Present value
Tipologie di operazioni
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
7.977
887
11,13%
281
3,52%
-
-
0,00%
-
0,00%
-
-
0,00%
-
0,00%
7.977
887
11,13%
281
3,52%
Banca di Sassari
Dati descrittivi
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
Present value
Tipologie di operazioni
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
-
-
10,04%
-
0,00%
-
-
0,00%
-
0,00%
-
-
0,00%
-
0,00%
-
-
0,93%
92
0,30%
Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 del valore del portafoglio di negoziazione a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 b.p. (analisi di sensitività).
Banco di Sardegna
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
(3.084)
3.056
2008
(4.188)
4.106
Banca di Sassari
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
(613)
632
2008
(329)
334
418
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso
di interesse
RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE
Il rischio di tasso di interesse si riferisce al potenziale impatto che variazioni inattese nei tassi
di mercato determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto. Tale rischio si
manifesta tipicamente sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario.
L’esposizione al rischio di tasso di interesse può essere a sua volta declinata in:
 rischio di reddito,
 rischio di investimento.
Il rischio di reddito deriva dalla possibilità che una variazione inattesa nei tassi di interesse
produca una riduzione del margine di interesse, ossia del flusso netto degli interessi pagati e
ricevuti. Tale rischio viene misurato tramite modelli di Maturity Gap e dipende:
 dallo sfasamento nella struttura temporale degli impieghi e della raccolta, nel caso in cui le
attività e le passività siano remunerate a tasso fisso fino alla scadenza finale;
 dalla mancata corrispondenza dei periodi di revisione delle condizioni di tasso, nel caso di
attività e passività a tasso variabile.
L’asincronia delle scadenze di cui sopra espone il Gruppo a:
 rischio di rifinanziamento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza
(periodo di ridefinizione del tasso) delle passività è inferiore a quella delle attività. In tal caso la banca è esposta ad eventuali aumenti dei tassi di interesse (banca Liability Sensitive);
 rischio di reinvestimento: è il rischio che si manifesta quando la data media di scadenza
(periodo di ridefinizione del tasso) delle attività è inferiore a quella delle passività. In tal caso la banca subirà un peggioramento del proprio margine di interesse nel caso di riduzione
dei tassi di interesse (banca Asset Sensitive).
Il rischio di investimento è il rischio di subire variazioni negative nei valori di tutte le attività, passività e strumenti fuori bilancio detenuti in portafoglio, in seguito a mutamenti nei tassi
di interesse, con un conseguente impatto destabilizzante sull’equilibrio patrimoniale. Tale rischio è misurato mediante le tecniche di Duration Gap e Sensitivity Analysis.
Sono identificate le seguenti tipologie di rischio di tasso d’interesse:
 Repricing Risk: rischio legato alle differenze nelle scadenze (tasso fisso) e nelle date di riprezzamento (tasso variabile) dell’operatività in portafoglio;
 Yield Curve Risk: rischio legato a cambiamenti nella pendenza e nella forma della yield curve;
 Refixing Risk: rischio legato al timing di revisione dei parametri di mercato, per le posizioni
a tasso variabile. Più specificamente, è il rischio che la dinamica di crescita dei tassi sia più
accentuata nei periodi di refixing delle passività rispetto ai periodi di refixing delle attività;
419
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
 Basis Risk: rischio determinato dalla non perfetta correlazione esistente tra i parametri
d’indicizzazione di impieghi e raccolta, ovvero dall’eventualità che intervengano variazioni
sfavorevoli nell’inclinazione della curva;
 Optionality Risk: rischio legato a opzioni “esplicite” o “implicite” nelle attività o passività del
Banking Book (ad esempio, cap/floor/collar,opzioni di prepayment dei mutui, ecc.).
Il Gruppo Bper monitora sia a livello consolidato che di singola Legal Entity l’impatto che variazioni inattese dei tassi di interesse di mercato possono avere sulle posizioni del portafoglio
bancario secondo la prospettiva degli utili correnti (sensitività del margine di interesse) e del
valore economico del patrimonio.
1. Prospettiva degli utili correnti: la prospettiva degli utili correnti ha come finalità quella di
valutare il rischio di interesse sulla base della sensibilità del margine di interesse alle variazioni dei tassi su di un orizzonte temporale definito. Variazioni negative del margine impattano sulla potenziale stabilità finanziaria di una banca attraverso l’indebolimento
dell’adeguatezza patrimoniale. La variazione del margine di interesse dipende dal rischio di
tasso nelle sue diverse accezioni.
2. Prospettiva del valore economico: variazioni dei tassi di interesse possono impattare sul
valore economico dell’attivo e del passivo della banca. Il valore economico di una banca è
rappresentato dal valore attuale dei cash flows attesi, definito come somma algebrica del
valore attuale dei cash flows attesi dell’attivo, del passivo e delle posizioni in derivati. A differenza della prospettiva degli utili correnti, la prospettiva del valore economico identifica il
rischio generato dal repricing o maturity gap su un orizzonte temporale di lungo periodo.
Gli obiettivi da perseguire per sostenere un corretto processo di governo del rischio di tasso di
interesse sono:
 Ridurre gli effetti negativi della volatilità del margine di interesse (prospettiva degli
Utili Correnti). La stabilità del margine di interesse è influenzata principalmente dal Yield
Curve Risk, Repricing Risk, Basis Risk e Optionality Risk;
 immunizzare il valore economico, inteso come sommatoria dei Present Value dei cash
flow attesi, generati da entrambi i lati del Bilancio. La prospettiva del Valore Economico, a
differenza di quella degli Utili Correnti, si pone in un’ottica di medio/lungo termine ed è legata principalmente al Repricing Risk;
 assicurare il rispetto dei requisiti organizzativi previsti in materia da parte degli organismi
di vigilanza nazionali e internazionali.
Il modello di governance del rischio tasso del Gruppo si fonda sui seguenti principi:
 rispetto del modello attualmente adottato in BPER in tema di autonomia e coordinamento
delle politiche commerciali e creditizie delle società del Gruppo;
 attribuzione alla Capogruppo delle prerogative di direzione e coordinamento per assicurare
coerenza alla complessiva gestione del rischio di tasso e per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa;
 separazione tra i processi di gestione e di controllo del rischio di tasso.
420
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Nel modello di gestione del rischio tasso di interesse adottato a livello di Gruppo è rilevante la
centralità delle seguenti misure di rischio:
 Sensitivity del Margine di Interesse,
 Sensitivity del Valore Economico.
L’analisi di sensitivity del margine di interesse permette di catturare la sensibilità del margine
a variazioni dei tassi di interesse a fronte di shock paralleli e non.
ll Gruppo BPER calcola la sensitivity del margine di interesse attraverso un approccio a tassi e
volumi costanti. Secondo tale modello non vengono elaborate ipotesi di evoluzione dei volumi
nel tempo e le poste in scadenza vengono reinvestite con l’ipotesi di volumi, tassi e scadenze
costanti.
Gli shock considerati sono:
 Shock parallelo pari a +/- 200 bps;
 Shock parallelo pari a +/- 100 bps.
L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity.
Nel calcolo di tale indicatore le poste a vista con clientela sono modellizzate sulla base di un
modello econometrico che, riconducendo la raccolta (gli impieghi) a vista ad un portafoglio di
passività (attività) con un individuato profilo di repricing effettivo, giunge ad identificare un
portafoglio di replica delle stesse.
L’analisi di Sensitivity del Valore Economico consente di valutare l’impatto sul valore del patrimonio netto per spostamenti (shock) della curva dei rendimenti paralleli e non. Tale variazione è calcolata scontando tutti i flussi di cassa secondo due diverse curve dei rendimenti:
quella corrente alla data di analisi e quella oggetto di shock e confrontando i due valori.
ΔVA  VA Curva1   VA  Curva2 
Gli shock considerati sono:
 Shock parallelo pari a +/- 200 bps
 Shock parallelo pari a +/- 100 bps
L’indicatore è calcolato sia a livello di Gruppo che di singola Legal Entity.
Alle misure di rischio sopra menzionate si aggiunge la stima del capitale assorbito a fronte del
rischio tasso di interesse.
Ai fini della stima del capitale assorbito, la metodologia applicata è quella della sensitività
analysis, in modo coerente con quanto previsto dalla Vigilanza con la Metodologia Standard,
secondo cui il capitale assorbito a fronte del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è pari alla variazione di valore economico aziendale (definito come valore attuale dei flussi
di cassa) in seguito ad uno shock dei tassi di 200 basis points.
421
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
RISCHIO DI PREZZO
Tale portafoglio comprende essenzialmente l’operatività in titoli azionari, i fondi comuni di
investimento e le SICAV classificati in bilancio come disponibili per la vendita o in regime di
fair value option. Il monitoraggio del suddetto portafoglio avviene attraverso la metodologia del
Value at Risk presentata nel dettaglio nella sezione “Rischio di tasso di interesse – portafoglio
di negoziazione di vigilanza” e con le specifiche sottolineate nella sezione “Rischio di prezzo –
portafoglio di negoziazione di vigilanza”. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente e sintetizza mensilmente l’esposizione al rischio prezzo attraverso una specifica reportistica VaR.
B. Attività di copertura del fair value
Come riportato in precedenza, le società consolidate della Sub-Holding non ponono in essere
operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla Fair Value Option.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Le società della Sub-Holding non pongono in essere operazioni di copertura di cash flow.
D. Attività di copertura di investimenti esteri
Le società della Sub-Holding non pongono in essere operazioni di copertura di investimenti
esteri.
422
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
Portafoglio bancario – Rischio di prezzo modelli interni e altre metodologie per
l’analisi di sensitività
Banco di Sardegna
(migliaia di euro)
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
Present value
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
86.283
12.192
98.475
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
6.791
584
(28)
7.348
7,87%
4,79%
7,46%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
2.148
185
(9)
2.324
2,49%
1,51%
2,36%
Banca di Sassari
(migliaia di euro)
Dati descrittivi
Tipologie di operazioni
Present value
Titoli di capitale
Fondi comuni e Sicav
Derivati/Operazioni da regolare
Effetto diversificazione
Totale complessivo
462
462
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
36
36
7,86%
7,86%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
VaR present
value
11
11
2,49%
2,49%
Si riportano di seguito i dati puntuali di reporting gestionale relativi al delta margine di interesse del banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point.
Banco di Sardegna
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
18.445
(16.504)
2008
11.880
(9.061)
Banca di Sassari
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
2.945
(1.889)
2008
3.373
(2.485)
423
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Si riportano, inoltre, i dati puntuali di reporting gestionale relativi alla variazione di valore del
banking book a fronte di uno shift parallelo di +/- 100 basis point (analisi di sensitività).
Banco di Sardegna
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
(2.457)
11.971
2008
31.094
(25.475)
Banca di Sassari
(migliaia di euro)
+100 bp
-100 bp
2009
7.293
(6.108)
2008
9.190
(8.928)
424
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1.2.3 Rischio di cambio
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Le banche della Sub-Holding sono esposte al rischio di cambio sia in seguito all’operatività
tradizionale di raccolta e di impiego sia in seguito ad una specifica, seppur marginale, attività
di negoziazione. Il Servizio Risk Management di Gruppo rileva giornalmente, e sintetizza mensilmente, l’esposizione al rischio di prezzo degli Istituti attraverso una specifica reportistica
VaR. Il monitoraggio operativo del rischio di cambio viene effettuato attualmente dalle strutture di front office mediante la produzione di apposita reportistica gestionale proveniente dagli
applicativi.
Il Portafoglio titoli di proprietà non comprende di norma posizioni con rischio di Cambio aperto. A fine esercizio le banche consolidate nell’ambito del portafoglio di investimento non detenevano posizioni in valuta con rischio di cambio aperto. Le restanti poste dell’attivo e del passivo non sono esposte al rischio di cambio. Gli indirizzi strategici delle entità consolidate, infatti, prevedono l’immunizzazione del Rischio di Cambio.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Le Banche della Sub-Holding, ove necessario, per supportare l’operatività della clientela pongono in essere operazioni di copertura gestionale del rischio di cambio utilizzando strumenti
plain vanilla.
425
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati
Voci
Dollari
USA
A. Attività finanziarie
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche
A.4 Finanziamenti a clientela
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
Totale attività
Totale passività
Sbilancio (+/−)
Sterline
Valute
Dollari
canadesi
Yen
Franchi
svizzeri
Altre
valute
32.399
140
1.998
5.280
24.981
499
16.553
4.165
12.388
255
762
4
275
483
241
762
1
761
6
2.490
102
1.413
975
125
1.492
1.492
-
279
37
242
117
284
284
-
3.845
30
301
3.514
347
135
4
131
1
1.049
121
926
2
138
1.247
1.247
1
174
-
-
-
-
-
-
13.343
26.962
46.415
43.770
2.645
3.446
2.617
4.449
3.385
1.064
11.769
12.695
14.384
14.187
197
602
190
998
474
524
187
4.722
4.379
4.858
(479)
3.127
1.812
4.314
3.060
1.254
2 Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Si riportano di seguito i dati puntuali al 31 dicembre 2009 (in migliaia di euro) inerenti il VaR
del rischio di cambio gravante sugli Istituti per gli orizzonti temporali a dieci e ad un giorno.
Banco di Sardegna
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
122
38
Banca di Sassari
VaR
Orizzonte temporale: 10 giorni
Intervallo di confidenza: 99%
VaR
Orizzonte temporale: 1 giorno
Intervallo di confidenza: 99%
388
123
426
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1.2.4 Gli strumenti derivati
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1. Titoli di debito e tassi d’interesse
Totale 31-dic-09
Over the
Controparti
counter
Centrali
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
counter
Centrali
96.871
-
82.189
5.128
-
5.197
-
b) swap
61.646
-
44.338
-
c) Forward
30.097
-
32.654
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
4.352
4.591
-
4.508
-
4.591
-
4.500
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
-
-
8
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
79.520
-
135.567
221
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
79.520
-
135.567
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
221
4. Merci
-
-
-
-
5. Altri sottostanti
-
-
-
-
Totale
180.982
-
222.264
4.573
Valori medi
228.516
-
300.224
5.146
a) Opzioni
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
3. Valute e oro
4.352
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.2 Altri derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1. Titoli di debito e tassi d’interesse
a) Opzioni
b) swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale
Valori medi
Totale 31-dic-09
Over the
Controparti
counter
Centrali
185.952
185.952
1.346
1.346
187.298
187.443
427
-
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
counter
Centrali
172.401
16.700
172.401
16.700
172.401
16.700
210.762
35.828
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Attività sottostanti/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
e) Futures
f) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
Fair value positivo
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
2.562
3.676
414
387
1.529
1.071
619
2.218
10.724
4.982
672
10.052
4.982
13.286
8.658
-
A.4 Derivati finanziari: fair value negativo – ripartizione per prodotti
Attività sottostanti/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
e) Futures
f) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swaps
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
Fair value negativo
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
1.865
3.871
1
2
1.170
889
694
2.980
765
214
765
214
2.630
4.085
428
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi
positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
-
-
-
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
3) Valute e oro
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
41.490
163
1.140
344
24.272
24
25
-
-
30.970
1.368
61
344
139
-
-
4.542
407
363
-
-
49
6
4
-
-
-
39.082
315
267
382
31.618
191
290
316
-
8.280
88
82
81
192
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
429
Banche
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza – valori nozionali, fair value lordi
positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
Altri enti
pubblici
Banche
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
348
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per
controparti – contratti non rientranti in accordi dicompensazione
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
-
-
85.196
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
6.006
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
765
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
387
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
3) Valute e oro
− valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
4) Altri valori
− valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
430
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario – valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per
controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
100.756
4.046
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
1.346
672
-
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
Fino a 1 anno
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
431
Oltre1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni
Totale
118.550
39.030
79.520
53.401
53.401
171.951
22.533
17.942
4.591
121.858
120.512
1.346
144.391
39.899
39.899
12.039
12.039
51.938
180.982
96.871
4.591
79.520
187.298
185.952
1.346
368.280
173.466
191.886
46.278
411.630
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
C. Derivati finanziari e creditizi
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Banche
Società di
assicurazione
Imprese
non
finanziarie
Altri
soggetti
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
-
-
4.718
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
505
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
5.223
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
3) Valute e oro
− valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
4) Altri valori
− valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
− fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
− fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
− esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
432
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1.3 GRUPPO BANCARIO – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Nel mese di Ottobre 2008 i Consigli d'Amministrazione hanno approvato la Policy del Gruppo
BPER per la gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari (Liquidità Policy
Handbook), nonché il piano che definisce gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency Plan).
1. LIQUIDITY POLICY HANDBOOK
Il documento definisce la policy adottata dal Gruppo BPER per un’efficiente gestione della liquidità in ipotesi di normale corso degli affari attraverso la formalizzazione:
• del modello di governance, in termini di soggetti coinvolti nel processo di gestione della
liquidità e nel processo di monitoraggio e gestione del rischio ad essa connesso, con relativi
ruoli e responsabilità;
• dei processi e delle metriche volte al monitoraggio del rischio di liquidità, distinguendo tra
rischio di liquidità a breve termine (liquidità operativa) e rischio di liquidità a medio/lungo
termine (liquidità strutturale);
• dei limiti volti al contenimento del rischio di liquidità.
• del modello di stress test adottato per valutare l’esposizione al rischio di liquidità in scenari
estremi;
• del processo di fund planning, finalizzato all’ottimizzazione della gestione della liquidità
strutturale.
Il rischio di liquidità si manifesta tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni
di pagamento, e può assumere forme diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk.
Per funding liquidity risk si intende il rischio che la banca non sia in grado di far fronte in
modo efficiente alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, e alle
esigenze di collateral, senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la situazione finanziaria
della banca stessa.
Con market liquidity risk si intende invece il rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso.
Le due forme di rischio di liquidità sono spesso fortemente correlate, e possono manifestarsi a
fronte dei medesimi fattori scatenanti. Solitamente il market liquidity risk viene ascritto tra i
rischi di mercato (rischio di prezzo), pertanto i processi e i regolamenti volti a misurare, controllare e mitigare il rischio di liquidità si focalizzano sull’aspetto del funding risk, in linea peraltro con quanto indicato anche in ambito regolamentare1.
1
Banca d’Italia, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, Titolo III, Allegato D, circ.263 del 27 dicembre 2006.
433
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Nel contesto del funding risk si distingue tra:
 mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle
attività e passività della banca per via della trasformazione delle scadenze operata dagli intermediari finanziari, tale per cui il profilo dei flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali);
 contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla
banca; in altri termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a breve e brevissimo termine.
Le fonti di rischio di liquidità possono invece essere distinte in due macrocategorie:
1. endogene: fonti che originano da eventi negativi specifici del Gruppo e che comportano
una perdita di fiducia nei confronti di questo da parte del mercato.
Tra gli eventi negativi specifici della banca, la principale fonte di rischio è rappresentata
dal declassamento del rating o altro evento riconducibile ad una perdita di fiducia nella
banca da parte del mercato. Il downgrade può infatti risolversi in un ridotto accesso al
mercato della raccolta unsecured (ad es. commercial paper) da parte degli investitori istituzionali, in una riduzione o cancellazione delle linee di credito interbancarie o anche in un
ritiro dei depositi da parte della clientela retail.
Il downgrade o la percezione diffusa nel mercato di un deterioramento della solidità della
banca (che può nascere dalla manifestazione di altri rischi, come la presenza di forti perdite nel trading book o nel portafoglio crediti), può portare inoltre ad un aumento del fabbisogno di liquidità, ad esempio per la richiesta di accrescere le marginazioni e le garanzie
dovute, oppure per la necessità di finanziare asset che non possono più essere venduti o
convertiti in titoli via cartolarizzazioni.
2. esogene: fonti che originano da eventi negativi causati da shock di mercato non direttamente controllabili da parte del Gruppo; queste fonti di rischio dipendono direttamente
dalla capacità del mercato di allocare le risorse disponibili a fronte di diversi scenari.
Nelle fonti esogene si possono ricomprendere quegli eventi sistemici quali crisi politiche,
finanziarie, eventi catastrofici, etc. che determinano una situazione di crisi di liquidità sul
mercato.
Il modello di Gestione del Rischio di Liquidità del Gruppo BPER si pone i seguenti obiettivi:
 consentire al Gruppo di essere solvibile sia in condizioni di normale corso degli affari, che in
condizioni di crisi;
 recepire le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza e, al tempo stesso, tener conto delle proprie
specificità operative;
 assicurare un livello di liquidità tale da consentire al Gruppo di far fronte ai propri impegni
contrattuali in ogni momento, ottimizzando altresì il costo del Funding in relazione alle condizioni di mercato in corso e prospettiche.
Il modello di governance del Gruppo Bper è basato sulla gestione accentrata della liquidità e
del rischio ad essa connesso.
In particolare la Capogruppo BPER:
 è responsabile della policy di liquidità,
 gestisce la liquidità sia a breve termine che a medio/lungo termine,
434
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
 definisce e gestisce il funding plan,
 monitora e gestisce il rischio di liquidità,
per tutte le Banche e Società del Gruppo rientranti nel perimetro della Policy.
Il modello di governance di cui sopra si fonda inoltre sui seguenti principi:
 separazione tra i processi di gestione della liquidità (Liquidity Management) ed i processi di
controllo del rischio di liquidità (Liquidity Risk Controlling);
 sviluppo dei processi di gestione e di controllo del rischio di liquidità coerentemente con la
struttura gerarchica del Gruppo e mediante il modello di governo formalizzato nella Policy:
 condivisione delle decisioni e chiarezza delle responsabilità tra organi direttivi, di controllo
ed operativi;
 conformità dei processi di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità con le indicazioni
della vigilanza prudenziale.
Il Liquidity Policy Handbook e le relative revisioni sono approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo previo esame del Comitato Rischi di Gruppo. Essa è successivamente
recepita dal Consiglio di Amministrazione di ciascuna società del Gruppo rientrante nel perimetro di riferimento.
Il perseguimento di tali obiettivi è caratterizzato dai seguenti aspetti:
a) separazione delle responsabilità e dei ruoli tra gli organi aziendali con funzioni di gestione della liquidità e gli organi aziendali con funzioni di monitoraggio del rischio di liquidità;
b) misurazione dell’esposizione al rischio di liquidità secondo il Liquidity Risk Mismatch
Model, che si basa sui seguenti elementi fondanti:
- la Policy di Liquidità e le metriche volte al monitoraggio ed alla gestione del rischio di
liquidità sono differenziate per liquidità a breve termine e liquidità a medio / lungo
termine. In particolare:
o la gestione del rischio di liquidità di breve termine (operativa) ha lo scopo di gestire gli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte
temporale da 1 giorno a 1 anno, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi;
o la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia
degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità del Gruppo nell’orizzonte temporale oltre l’anno ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di
liquidità a breve termine attuali e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista;
- le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità a breve termine prevedono:
o il calcolo del mismatch di liquidità considerando le attività prontamente liquidabili costituite sia dal portafoglio titoli eligible e marketable, sia da eventuali riserve detenute
sotto forma di circolante bancario;
o che l’attivo meno il passivo in scadenza sulle varie fasce temporali debba essere
all’interno di un limite cumulato espresso in valore assoluto; il controllo viene effettuato con cadenza giornaliera ai fini interni gestionali e settimanale secondo le metodologie proposte dall’Autorità di Vigilanza.
435
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
- le metriche per il monitoraggio del rischio di liquidità strutturale prevedono il calcolo
del mismatching di liquidità che si traduce gestionalmente nel calcolo di gap ratios tra attività e passività sulle fasce temporali superiori ad un anno;
- l’utilizzo di modelli statistico/quantitativi comportamentali per il trattamento delle poste senza scadenza contrattuale o caratterizzate da elementi opzionali;
- la produzione di stress test periodici che, sulla base di scenari di shock endogeni ed
esogeni, producono indicatori di rischio deterministici e/o probabilistici;
c) definizione del Contingency Plan di Gruppo volto a definire la Liquidity Policy in uno scenario di crisi determinato da fattori endogeni e/o esogeni.
2. LIQUIDITY CONTINGENCY PLAN DI GRUPPO
Il documento formalizza i processi di gestione della liquidità in scenari di stress o crisi. Infatti,
gli organi aziendali deputati al monitoraggio ed alla gestione del rischio di liquidità devono
essere in grado di condurre tali attività sia in condizioni di normale corso degli affari che in
condizioni di stress e/o di crisi di liquidità caratterizzate da bassa probabilità di accadimento e
da impatto elevato.
Il modello di governance del Gruppo BPER, definito nel Liquidity Policy Handbook, prevede una
gestione accentrata della liquidità. In considerazione di ciò la Capogruppo Bper, entità cui
compete il ruolo di prestatore di ultima istanza di tutte le controllate del Gruppo, si fa garante
della solvibilità delle stesse sia a breve, che a medio lungo termine ed è responsabile
dell’attivazione del Liquidity Contingency Plan qualunque sia la società/banca del Gruppo in cui
si manifesti la crisi di liquidità.
Obiettivo del Liquidity Contingency Plan è di salvaguardare il patrimonio della banca durante le
fasi iniziali di uno stato di stress di liquidità e garantire la continuità del Gruppo nel caso di
gravi e/o prolungate crisi di liquidità attraverso:
 la definizione di un processo di identificazione e monitoraggio degli indicatori di rischio che
precedono il manifestarsi e caratterizzano l’evolversi di una crisi di liquidità;
 l’individuazione ex ante di un sistema di interventi predefiniti ma flessibili, da attivare nei
primi stadi di evoluzione di una crisi;
 la definizione di ruoli e responsabilità degli organi aziendali nel processo di attivazione del
Contingency Plan di Gruppo;
 l’individuazione di fonti normative interne atte a legittimare l’operato del management del
Gruppo BPER che, in condizioni di crisi, deve essere abilitato/delegato a modificare in modo
tempestivo ed a volte radicale, la struttura dell’attivo e del passivo di bilancio.
Uno stato di crisi di liquidità è definito come una situazione di difficoltà o incapacità del Gruppo
di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare
strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all’ordinaria amministrazione.
Le crisi di liquidità possono essere ricondotte a due macrocategorie:
 crisi di liquidità sistemiche (Event Driven) generate da crisi di mercato, politiche, macroeconomiche,
 crisi di liquidità specifiche (Bank Specific) limitate al gruppo o ad una o più società/banche appartenenti a questo.
436
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
In considerazione delle tipologie di crisi di liquidità e della loro entità possono essere individuati tre scenari operativi di riferimento:
 Scenario di Normale Corso degli Affari,
 Stato di Stress,
 Stato di Crisi.
In considerazione dello scenario operativo di riferimento si definirà il processo di gestione dello
stesso in termini di funzioni coinvolte e azioni da intraprendere.
L’individuazione dello scenario operativo in cui si trova il Gruppo avviene attraverso procedure
di monitoraggio del sistema di segnali di allarme (early warnings) costituito da un insieme di
indicatori che consentono la rilevazione di tale scenario in considerazione dei livelli progressivi
di stress/crisi legati ad uno o più drivers.
In considerazione del livello di stress/crisi rilevato saranno attivate procedure di monitoraggio
e/o comunicazione propedeutiche all’attivazione delle procedure deputate alla gestione dello
stato di stress e dello stato di crisi.
Il Liquidity Contingency Plan viene aggiornato con frequenza annuale e le sue revisioni sono
oggetto di approvazione da parte dei CdA della Capogruppo e delle controllate.
437
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività
finanziarie – Valuta di denominazione: EURO
Voci/ Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
Da
oltre
1 giorno
a
7 giorni
A
vista
Da
oltre
7 giorni
a
15 giorni
Da
oltre
15 giorni
a
1 mese
Da
oltre
1 mese
fino a
3 mesi
Da
oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da
oltre
6 mesi
fino a
1 anno
Da
oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
2.592.098
2.592.098
682.623
1.909.475
8.811.972
8.660.818
51.949
8.608.869
42.498
108.656
50.860
50.860
50.860
359.038
14.015
14.015
27.646
317.377
206.864
206.864
112.015
94.849
203.637
5.752
5.752
58.096
139.789
491.479
491.479
240.213
251.266
111.538
11.248
3.507
7.741
61.182
39.108
864.688
2.002
862.686
588.283
274.403
491.858
57.843
20.030
37.813
390.626
43.389
836.354
836.354
495.805
340.549
233.858
4.456
301
4.155
217.786
11.616
585.791
3.412
34.003
548.376
169
548.207
325.070
28.011
16.498
11.513
297.059
-
3.152.970
391.853
39.443
2.721.674
432
2.821.242
1.232.314
80.566
80.566
1.151.748
-
3.494.362
2.155
6.004
3.486.203
3.486.203
48.234
43.214
43.214
5.020
-
201.869
31
12.238
189.631
189.631
-
-
12.537
18.109
634
1.328
4.656
236
39.282
27.545
743
200
4.108
1.365
18.755
-
5.063
3.052
-
9.877
1.337
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
30.441
622.449
-
-
-
116.352
-
69.943
-
755
-
25.027
-
340.589
-
-
240.578
683
1.525
2.534
10.383
15.226
66.676
122.293
62.686
-
438
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività
finanziarie – Valuta di denominazione: DOLLARI USA
Voci/ Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
Da
oltre
1 giorno
a
7 giorni
A
vista
Da
oltre
7 giorni
a
15 giorni
Da
oltre
15 giorni
a
1 mese
Da
oltre
1 mese
fino a
3 mesi
Da
oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da
oltre
6 mesi
fino a
1 anno
Da
oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
6.224
6.224
5.982
242
10.140
10.140
10.140
-
97
97
97
-
5.392
5.392
5.392
4.165
4.165
4.165
-
5.225
5.225
5.225
26
26
26
-
13.438
13.438
106
13.332
424
424
424
-
1.811
1.811
886
925
31
31
31
-
46
46
46
9
9
9
-
-
19
19
-
-
-
248
851
734
236
4.651
11.954
19.266
209
763
696
696
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
439
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività
finanziarie – Valuta di denominazione: ALTRE
Voci/ Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
Da
oltre
1 giorno
a
7 giorni
A
vista
Da
oltre
7 giorni
a
15 giorni
Da
oltre
15 giorni
a
1 mese
Da
oltre
1 mese
fino a
3 mesi
Da
oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da
oltre
6 mesi
fino a
1 anno
Da
oltre
1 anno
fino a
5 anni
Oltre
5 anni
Durata
indeterminata
3.907
3.907
3.904
3
3.890
3.890
6
3.884
-
-
1.637
1.637
1.637
-
298
298
298
3
3
3
-
2.399
2.399
2.399
-
154
154
154
-
-
-
39
39
-
-
-
179
125
1.497
-
-
17.454
21.965
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
440
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
1.4 RISCHI OPERATIVI
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Per rischio operativo si intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla
disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano
in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel
rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di
reputazione.
La strategia generale di governo del rischio operativo ad oggi perseguita dal Banco di Sardegna
e dalle sue controllate, in linea con il Gruppo, è orientata alle seguenti attività:
- classificazione delle attività nelle linee di business (Business Line) regolamentari, a supporto
del processo di raccolta dei dati di perdita operativa;
- rilevazione e corretta interpretazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi che
possono arrecare danni economici alla Banca o alle sue controllate e disservizi alla clientela;
- periodica gestione di un sistema di reporting sui rischi operativi sintetico destinato all’Alta
Direzione (“Capital Adequacy e Risk Book”) e analitico per il coordinamento ed il monitoraggio degli eventi segnalati dalla banca e/o dalle sue controllate;
- utilizzo dei dati relativi agli eventi di perdita per l’identificazione dei processi e delle procedure critiche e valutazione, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, di opportune
azioni correttive al fine di incrementare l’efficienza operativa e la qualità del servizio al cliente.
L’attività di rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi operativi si fonda sul processo
di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita normativa interna di Gruppo. Tale
processo è supportato da un’apposita procedura informatica volta a garantire l’integrità e la
conservazione dei dati.
Il processo Loss Data Collection prevede la rilevazione di informazioni inerenti, oltre all’entità
della perdita subita ed all’eventuale relativo recupero, anche ai tempi ed alle modalità di manifestazione del fenomeno rischioso, all’identificazione della tipologia di evento generato (Event
Type) e della linea di business (Business Line) nell’ambito della quale l’evento ha avuto manifestazione. Mediante l’analisi di tali informazioni vengono individuate potenziali aree critiche e
valutate, congiuntamente alle Unità Organizzative preposte, l’opportunità di stimolare le strutture organizzative interessate alla definizione di azioni correttive.
441
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
L’adesione al consorzio DIPO1 consente inoltre di ottenere flussi di ritorno delle perdite operative segnalate dalle altre banche italiane aderenti. Le banche utilizzano attualmente tali flussi
per analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato dal sistema, sia in termini di frequenza di accadimento (Frequency) e impatto di perdita (Severity) sia degli attributi regolamentari (Event Type, Business Line). Tali analisi rafforzano specifiche valutazioni a supporto
dell’opportunità di intervenire sui processi di rilevazione degli eventi di perdita operativa.
La reportistica periodica destinata all’Alta Direzione evidenzia:
- rappresentazione dell’evoluzione del requisito patrimoniale calcolato secondo metodologia
BIA;
- analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type
e Business Line.
Le banche della Sub-Holding inoltre gestiscono periodicamente un sistema di reporting analitico, volto a rappresentare:
- analisi degli eventi di perdita operativa, in termini di numerosità ed importo, per Event Type
e Business Line;
- analisi di posizionamento rispetto a quanto segnalato al consorzio DIPO dalle altre banche
italiane aderenti.
Attualmente il metodo adottato dal Gruppo BPER per la misurazione del capitale interno a
fronte del rischio operativo è il metodo “Base” (Basic Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il capitale interno è determinato applicando alla media delle ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio dell’indicatore rilevante, identificato nel Margine di
Intermediazione, un coefficiente () pari al 15%, come prescritto dalla normativa prudenziale2.
Sono parte della gestione dei rischi operativi le linee di intervento nell’ambito del Business
Continuity Management. Esse sono orientate a mantenere ad un livello opportuno l'attenzione
sulla continuità operativa e ad evitare che l'impianto organizzativo, sviluppato per la continuità
dei processi critici aziendali, perda progressivamente di rilevanza. In tale contesto, a seguito
dei rilevanti cambiamenti intervenuti nella struttura organizzativa del Gruppo ed in particolare
della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è stato strutturato un progetto denominato “Piano
degli interventi a supporto dell’implementazione della continuità operativa aziendale” che si
propone di effettuare la rivisitazione della valutazione d’impatto su tutti i processi aziendali
(Business Impact Analysis) ed il relativo aggiornamento dell’intero impianto di continuità operativa su tutto il Gruppo (regole, scenari, misure d’emergenza, piani operativi ecc.).
1
Database Italiano Perdite Operative a cui le banche della Sub-Holding partecipano dal 2003 attraverso l’adesione a livello di Gruppo.
L’Osservatorio DIPO è un’iniziativa lanciata per supportare lo sviluppo dell’Operational Risk Management e per creare una metodologia di
raccolta e di scambio di informazioni sulle perdite operative sperimentate dagli aderenti.
2
Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo
5 – Parte Seconda – Sezione I.
442
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni di natura quantitativa
Dall’analisi dei dati di perdita operativa derivanti dal processo Loss Data Collection si rileva,
rispetto all’anno precedente, un aumento della sensibilizzazione nell’identificazione degli eventi
di rischio operativo che si è tradotto in un aumento delle segnalazioni effettuate. Inoltre
l’attività di monitoraggio degli eventi di perdita ha consentito di potere evidenziare la particolare distribuzione degli eventi che si sono manifestati nel corso del 2009. Tali evidenze sono
riportate di seguito.
Perdite operative rilevate nell’esercizio 2009
Tipologia evento
Nr.
eventi
Rapine e frodi
Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro
Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi
Esecuzione, consegna e gestione dei processi
Totale
Perdita
effettiva lorda
42
2
98
184
326
1.632
1
8
194
1.835
In merito al presidio contro i rischi di revocatorie fallimentari e altre controversie legali si fa
rimando a quanto illustrato nella tavola sui “fondi rischi e oneri”, alla Sezione 12 della Nota
integrativa - Parte B del passivo.
443
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO
Sezione 1 – Il patrimonio consolidato
A - Informazioni di natura qualitativa
Il Patrimonio costituisce il primo presidio a fronte dei rischi naturalmente insiti nell’attività
delle imprese consolidate. Formano la sua componente primaria (Core) il Capitale e le Riserve,
a qualunque titolo esse costituite, l’utile di periodo nonché il patrimonio di terzi. A fini prudenziali può essere integrato di ulteriori elementi, quali, ad esempio, strumenti di capitale, innovativi e non, e prestiti subordinati, convertibili o meno.
La gestione del patrimonio riguarda l’insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione dello stesso, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione tendenti ad assicurare che il patrimonio ed i ratios relativi siano coerenti con il profilo di rischio assunto dalla Banca e dalle sue controllate, nel pieno rispetto dei
requisiti di Vigilanza.
B. Informazioni di natura quantitativa
Al 31 dicembre 2009 il patrimonio netto del gruppo si attesta a 1.206,5 milioni di euro e si
incrementa di 31,5 milioni. La variazione positiva è riconducibile:
 al risultato dell’esercizio 2009 (+53,7 milioni);
 alla quota di utile destinata a dividendi (-26,3 milioni);
 alla contabilizzazione, tra le riserve da valutazione, delle perdite attuariali (al netto della
fiscalità) riferite al trattamento di fine rapporto e ai fondi previdenziali in applicazione dello
IAS 19 per 2,3 milioni;
 all’aumento della riserva da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita (6,4
milioni di euro) come effetto delle variazioni positive e negative di fair value sulle interessenze partecipative di minoranza classificate nella corrispondente voce patrimoniale.
Si ricorda inoltre, come già sopra segnalato, lo spostamento della riserva costituita con gli
utili/perdite attuariali su piani a benefici definiti, peraltro negativa, dalla voce 170 - Riserve alla
voce 140 - Riserve da valutazione. Ciò in seguito all’aggiornamento da parte della Banca
d’Italia delle regole di compilazione dei bilanci bancari (circ. 262/2005 1° aggiornamento del 18
novembre 2009).
444
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa
Gruppo
bancario
Voci del patrimonio netto
Capitale sociale
Sovrapprezzi di emissione
Riserve
Strumenti di capitale
Azioni proprie (-)
Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti in via di dismissione
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a
benefici definiti
- Quota delle riserve da valutazione delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto
- Leggi speciali di rivalutazione
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi
Patrimonio netto
Imprese di
assicurazione
Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Altre
imprese
Totale
285.800
257.941
707.897
(65)
199.876
55.181
(4)
-
-
-
(113.856)
(105.292)
(32.094)
370
-
171.944
152.649
675.803
(65)
200.246
55.181
(4)
-
(16.592)
-
-
-
(16.592)
161.291
60.648
1.512.097
-
-
370
(4.426)
(255.298)
161.661
56.222
1.256.799
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/valori
Riserva
positiva
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale 31-dic-09
Totale 31-dic-08
Imprese di
assicurazione
Gruppo bancario
55.703
55.703
48.940
Riserva
negativa
Riserva
positiva
522
522
213
Riserva
negativa
-
Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Altre imprese
Riserva
positiva
-
Riserva
negativa
-
Riserva
positiva
-
-
Totale
Riserva
negativa
Riserva
positiva
-
55.703
55.703
48.940
Riserva
negativa
522
522
213
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
1. Esistenze iniziali
2. Variazioni positive
2.1 Incrementi di fair value
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
- da deterioramento
- da realizzo
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Riduzioni di fair value
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo
3.4 Altre variazioni
4. Rimanenze finali
-
445
Titoli di
capitale
48.727
8.499
8.413
86
2.045
468
1.125
452
55.181
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
-
-
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
Sezione 2 – Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari
2.1 Ambito di applicazione della normativa
Il patrimonio di vigilanza consolidato è costituito dalle componenti del patrimonio di vigilanza
individuale e dalle poste caratteristiche che risultano dalle operazioni di consolidamento.
In particolare, ciascuna voce del patrimonio di base e del patrimonio supplementare include sia
la quota di pertinenza del gruppo bancario, sia la quota dei soci di minoranza (c.d. patrimonio
di pertinenza di terzi).
Il patrimonio di vigilanza consolidato è costituito dal patrimonio di base più il patrimonio
supplementare, al netto delle deduzioni. La normativa prevede anche il patrimonio di terzo
livello, utilizzabile solo a parziale copertura dei rischi di mercato.
2.2 Patrimonio di vigilanza bancario
A - Informazioni di natura qualitativa
Patrimonio di base
Il patrimonio di base assomma al 31 dicembre 2009 a 988,4 milioni. Contribuiscono alla sua
composizione gli elementi positivi di qualità primaria (il capitale, i sovrapprezzi di emissione,
le riserve e la quota di utile destinata a riserve) e gli elementi negativi (l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali e i filtri prudenziali negativi).
Patrimonio supplementare
Il patrimonio supplementare risulta pari a 148,5 milioni ed è costituito dalle riserve da valutazione al netto dei filtri prudenziali e degli altri elementi negativi.
Le interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari, superiori al 10% ma inferiori al 20%
nonché quelle superiori al 20% del capitale dell’ente partecipato, sono dedotte per il 50% dal
patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare.
Non risultano elementi deducibili dalla somma del Tier1 e del Tier2.
Il Patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre 2009 ammonta a 1.136,9 milioni di euro.
Patrimonio di terzo livello
Per quanto attiene al patrimonio di terzo livello, si precisa che non risultano, al 31 dicembre
2009, passività subordinate di 2° livello non ammesse nel patrimonio supplementare e passività di terzo livello.
446
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
B. Informazioni di natura quantitativa
Totale
31-dic-09
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
B. Filtri prudenziali del patrimonio base:
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C – D)
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E + L – M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
1.005.659
2.122
2.122
1.003.537
15.115
988.422
166.098
2.525
2.525
163.573
15.115
148.458
1.136.880
1.136.880
Totale
31-dic-08
971.402
2.743
2.743
968.659
15.116
953.543
190.675
14.879
14.879
175.796
15.116
160.680
1.114.223
1.114.223
2.3 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
In attuazione delle direttive emanate dalla Banca d’Italia con la circolare 263/2006 “Nuove
disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche”, il Banco e le sue controllate, oltre al rispetto della adeguatezza patrimoniale individuale, rientrano nell’ambito del più ampio processo di verifica consolidato con il gruppo di appartenenza.
Il gruppo BPER, per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul “rischio di credito e di controparte”
e “rischio di mercato”, adotta la metodologia standardizzata con l’utilizzo dei rating rilasciati
da ECAI per Stati, Intermediari Vigilati, Enti Pubblici e PMI, e i fattori di ponderazione previsti
dalla normativa per i restanti portafogli.
Il rischio operativo è determinato con il “Metodo base (BIA)”.
Gli Organi Aziendali sono coinvolti e resi partecipi nell’attuazione delle norme, regolamenti e
procedure organizzative predisposte dalla Capogruppo BPER, che costituiscono il “Rendiconto
ICAAP” inviato periodicamente all’Organo di Vigilanza, così come previsto dal II pilastro del
Nuovo accordo sul Capitale (c.d. Basilea 2) in merito all’istituzione del Processo di Valutazione
dell’Adeguatezza Patrimoniale.
447
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
B. Informazioni di natura quantitativa
Nella seguente tabella, la voce “altri elementi del calcolo” (B.5) include gli aggiustamento dei
requisiti patrimoniali per rapporti infragruppo.
Con il primo aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare Banca d’Italia 262/2005,
l’ammontare delle attività di rischio ponderate (C.1) è sempre determinato come il prodotto fra
il totale dei requisiti prudenziali e 12,5 (inverso del coefficiente minimo dell’8%).
Importi
non ponderati
Categorie/Valori
dic-09
Importi
ponderati/requisiti
dic-08
dic-09
dic-08
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
15.081.656
14.171.210
8.637.646
8.643.337
1. Metodologia standardizzata
15.062.414
14.146.304
8.618.404
8.618.431
2. Metodologia basata sui rating interni
-
-
-
-
2.1 Base
-
-
-
-
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
-
-
-
-
19.242
24.906
19.242
24.906
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
691.012
691.467
B.2 Rischi di mercato
4.246
5.302
1. Metodologia standard
4.246
5.302
2. Modelli interni
-
-
3. Rischio di concentrazione
-
-
B.3 Rischio operativo
71.374
68.700
1. Metodo base
71.374
68.700
2. Metodo standardizzato
-
-
3. Metodo avanzato
-
-
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
-
172.867
5.192
(10.097)
771.824
928.239
9.647.800
11.602.988
10,25%
8,22%
11,78%
9,6%
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate
(Total capital ratio)
448
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI
D’AZIENDA
Non si segnalano operazioni di aggregazioni concluse nell’esercizio o successivamente fino alla
data di approvazione del bilancio.
L’avviamento iscritto in bilancio (5.540 mila euro per il 2009 e 5.727 mila per il 2008) si riferisce alle seguenti unità generatrici di flussi finanziari:
- ramo d’azienda della Leasingvest S.p.A. acquisito dalla Sardaleasing nel 2004 (637 mila a
fine 2009 e 824 mila a fine 2008);
- Banca di Sassari, per la quota acquisita in sede di OPA nel 2003 (4.604 mila a fine 2009 e a
fine 2008).
Le variazioni dell’avviamento registrate negli esercizi 2009 e 2008, rispettivamente per 187
mila e 246 mila, sono da ricondurre alle rettifiche di valore apportate all’avviamento del ramo
d’azienda Leasingvest S.p.A.
Per quanto attiene all’avviamento relativo alla Banca di Sassari non si sono effettuate rettifiche
di valore in quanto, nel corso del 2009, non ci sono state evidenze oggettive di riduzione di
valore anche in base al test di impairment effettuato utilizzando i dati consuntivi del 2008 e le
proiezioni disponibili del piano industriale 2009/2011.
449
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
L’informativa sulle parti correlate, già inclusa nei bilanci redatti secondo le precedenti disposizioni, ha reso necessaria, con il passaggio ai principi contabili internazionali, la ridefinizione
della nozione stessa di parte correlata. La Sub-Holding, di concerto con la capogruppo, ha
provveduto di conseguenza a delineare le linee guida atte a identificare le parti correlate nonché l’iter deliberativo, le modalità di rilevazione e i criteri di esposizione in bilancio delle operazioni poste in essere con le stesse. La procedura organizzativa adottata, prevede tra l’altro
che dette operazioni debbano rispettare criteri di correttezza sostanziale e procedurale.
Le operazioni aventi un significativo rilievo economico, nonché le attività atipiche, inusuali e
con le parti correlate, sono riservate all’approvazione dei Consigli di amministrazione.
L’informativa viene resa in conformità alle regole fissate dalla Consob e tenendo presente la
Guida per l’informazione al mercato predisposta da Forum ref. sull’informativa societaria.
In particolare, le operazioni nelle quali siano interessati coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso le aziende consolidate e/o presso altra società del
Gruppo bancario di appartenenza, sono deliberate nel pieno rispetto dell’art. 136 del decreto
legislativo 1° settembre 1993, n. 385 e delle Istruzioni di Vigilanza per le Banche emanate dalla
Banca d’Italia. Alla delibera assunta non si dà esecuzione se non dopo l’acquisizione
dell’assenso della Capogruppo.
La procedura sopra descritta è applicata anche, all’atto dell’insediamento, per eventuali finanziamenti accordati all’esponente prima della nomina alla carica. Apposite procedure informatiche assicurano a tutte le banche del Gruppo la disponibilità dell’elenco aggiornato dei nominativi degli esponenti delle società del Gruppo stesso e dei nominativi (persone fisiche o società)
ad essi collegati.
Il Consiglio di amministrazione riferisce al Collegio sindacale, con una relazione trimestrale,
sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale
effettuate dal Banco e dalle Società controllate; in particolare l’informativa è resa sulle operazioni in potenziale conflitto di interessi (art. 150 del TUF e art. 18, comma 6, dello Statuto sociale del Banco di Sardegna).
Si fa rimando, ai fini di una disamina più approfondita dell’argomento, a quanto illustrato nel
bilancio d’impresa del Banco di Sardegna.
450
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24, paragrafo 16. In
base all’attuale assetto organizzativo, il Banco ha individuato negli Amministratori, nei Sindaci e nel Direttore Generale, Vice Direttore Generale e Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili societari, i “dirigenti con responsabilità strategiche “ ai sensi dello IAS
24.
In ottemperanza al Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), si riporta di seguito la tabella relativa ai compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione e di controllo, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche a
qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, anche da società controllate.
La tabella che segue riporta le informazioni relative ai principali benefici corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche” come sopra definiti, suddivisi in base alle diverse forme
retributive individuate dallo IAS 24, al paragrafo 16.
Compensi corrisposti ai “dirigenti con responsabilità strategiche”
(in migliaia di euro)
Importi
2009
Benefici a breve termine (1)
Benefici successivi al rapporto di lavoro (2)
Altri benefici a lungo termine
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
Pagamenti in azioni
Altri compensi (3)
Totale
2.893
117
50
3.060
(1) La voce include i compensi corrisposti agli amministratori e ai componenti del Collegio Sindacale, nonché le retribuzioni
(compresi gli oneri sociali) degli altri dirigenti con contratto di lavoro dipendente.
(2) Contribuzione al fondo pensione aziendale e accantonamenti al TFR.
(3) La voce comprende gli altri benefici non monetari (fringe benefits e polizze assicurative) corrisposti ai dirigenti con
responsabilità strategiche.
Il dettaglio analitico dei compensi corrisposti agli amministratori, sindaci e direttori generali
previsto dal Regolamento di attuazione del D. Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (Deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999), è riportato nella
Parte H della nota integrativa del bilancio d’impresa.
451
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Nella presente voce vengono fornite le informazioni richieste dallo IAS 24 e, in generale,
eventuali ulteriori informazioni sui rapporti con parti correlate, così come identificate dagli
IAS/IFRS.
In ottemperanza alla normativa della Consob in materia di informativa societaria (comunicazione DEM/6064293 del 28 luglio 2006) si segnala che nel corso dell’esercizio non sono state
poste in essere operazioni di particolare rilevanza con parti correlate né operazioni atipiche e
/o inusuali.
Tutti i rapporti intercorsi con le parti correlate, così come definite dallo IAS 24, rientrano
nell’ambito dell’ordinaria operatività, sono state effettuate nel rispetto delle norme vigenti e
sono regolate alle condizioni di mercato.
Rapporti con parti correlate
(importi in migliaia di euro)
Attività
Controllante
Altre imprese del gruppo
Società sottoposte ad influenza notevole
Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche
Altre parti correlate
Totale 31 dicembre 2009
Totale 31 dicembre 2008
2.285.698
33.242
1.092
109
83.340
2.403.481
1.510.599
Totale al 31-dic-09
Garanzie
Ricavi
rilasciate
58.503
30.712
55.736
11.693
11
10
39
897
297
14
162.166
2.987
3.484
277.313
3.294
45.942
296.000
13.366
71.496
Passività
Costi
12.044
23.020
25
23
3.580
38.692
39.956
Gli “altri Dirigenti con responsabilità strategiche” sono rappresentati dal Direttore Generale, dal Vice Direttore Generale e dal
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
Le “altre parti correlate” sono rappresentate dai Dirigenti con responsabilità strategiche della capogruppo, dalle entità soggette al controllo o all’influenza notevole degli Amministratori, dei Sindaci e degli altri “Dirigenti con responsabilità strategiche”,
della banca e della controllante, nonché dai soggetti che possono avere influenza notevole sui medesimi. Sono ivi inclusi anche
il Fondo Aggiuntivo Pensioni per i dipendenti del Banco di Sardegna, nonché la Fondazione Banco di Sardegna che detiene il
49% delle azioni della banca.
Percentuali di incidenza dei rapporti con parti correlate sui valori complessivi patrimoniali ed economici
Attività
Controllante
Altre imprese del gruppo
Società sottoposte ad influenza notevole
Amministratori, Sindaci e altri Dirigenti con responsabilità strategiche
Altre parti correlate
Totale 31 dicembre 2009
Totale 31 dicembre 2008
16,8
0,2
0,6
17,6
11,6
Passività
0,4
0,4
1,2
2,0
2,3
Garanzie
rilasciate
0,4
0,4
1,6
Ricavi
4,3
1,6
0,5
6,5
8,4
Costi
1,8
3,5
0,5
5,9
5,1
Nella tavola che segue si riportano i rapporti per cassa e le garanzie rilasciate verso le imprese
del gruppo e le società sottoposte ad influenza notevole, nonché le componenti economiche
relative ai rapporti intrattenuti con dette società.
452
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte H Operazioni con parti correlate
Rapporti per cassa, garanzie rilasciate e componenti economiche relative ai rapporti infragruppo
(importi in migliaia di euro)
Attività
Passività
Totale al 31-dic-09
Interessi
Commissioni
Attivi
Passivi
Attive
Passive
Garanzie
rilasciate
Altri
ricavi
costi
A. IMPRESE DEL GRUPPO
2.318.940
114.239
-
29.395
(3.373)
7.840
(15.896)
5.170
(15.795)
1.1 Controllante
2.285.698
58.503
-
28.133
(2.808)
1.820
(4.187)
759
(5.049)
2.285.698
58.503
-
28.133
(2.808)
1.820
(4.187)
759
(5.049)
33.242
55.736
-
1.262
(565)
6.020
(11.709)
4.411
(10.746)
Banca popolare dell'Emilia Romagna
1.2 Altre imprese del gruppo
ABF Factoring
7.887
-
-
51
-
24
-
107
-
ABF Leasing
5.012
-
-
5
-
8
-
4
-
516
379
-
3
(32)
348
(1.344)
19
(1)
Banca della Campania
Banca popolare di Crotone
Optima SGR
Banca popolare di Ravenna
Mutina
Banca popolare di Aprilia
59
606
-
-
(5)
4.426
(675)
676
-
430
110
-
1
(9)
122
(464)
-
-
15.522
-
-
46
-
-
-
-
-
361
75
-
-
(23)
87
(310)
-
-
Banca popolare del Materano
Banca popolare di Lanciano e Sulmona
316
820
-
1
(16)
257
(600)
2
-
Cassa di Risparmio dell'Aquila
496
9.909
-
1
(128)
156
(399)
29
-
Banca popolare di Vignola
348
112
-
2
(5)
124
(490)
-
-
Eurobanca Privata del Trentino
23
111
-
1
(1)
9
(25)
-
-
Presticinque
36
1.301
-
2
(17)
3
(6.518)
121
-
1.545
30.288
-
1
(323)
452
(884)
40
-
-
-
-
-
-
-
-
593
-
Meliorbanca
691
559
-
787
(6)
-
-
165
-
Meliorfactor
-
10.280
-
361
-
4
-
-
-
BPER Services
B. IMPRESE SOTTOPOSTE AD INFLUENZA
NOTEVOLE
-
1.186
-
-
-
-
-
2.655
(10.745)
1.092
11
10
37
(1)
2
-
-
(24)
Krene
1.092
11
10
37
(1)
2
-
-
(24)
Banca popolare del Mezzogiorno
EM.RO. POPOLARE
Le componenti economiche dei rapporti per cassa sono comprese fra gli interessi e le commissioni. Tra i ricavi sono compresi i
dividendi percepiti dalle società Optima e EM.RO.
Per ulteriori dettagli sui rapporti infragruppo si fa rimando al bilancio d’impresa.
453
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
La banca non ha effettuato nell’esercizio in corso, né negli esercizi precedenti, alcun accordo di
pagamento basato su propri strumenti patrimoniali, così come definiti dall’IFRS 2.
454
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore
PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE
La presente sezione della Nota Integrativa riporta i dati economici e patrimoniali della SubHolding suddivisi per settore di attività, coerentemente con quanto previsto dal principio contabile IFRS 8 (Settori operativi) che ha sostituito dal 1° gennaio 2009 il precedente IAS 14. In
particolare la Sub-Holding ha scelto, di concerto con la capogruppo, la seguente modalità di
rappresentazione dei risultati:
 Schema primario: dati economici e patrimoniali per settori di attività
 Schema secondario: dati economici e patrimoniali per aree geografiche
Considerato che la Sub-Holding svolge la propria attività prevalentemente in un ambito regionale, l’informativa settoriale secondaria non è ritenuta significativa.
In ottemperanza a quanto previsto dal suddetto principio contabile internazionale i risultati
afferenti i settori operativi sono rivisti periodicamente dai più alti livelli decisionali della SubHolding e della controllante Banca popolare dell’Emilia Romagna, al fine di valutarne i risultati
e adottare decisioni in merito all’allocazione delle risorse.
A. Schema Primario
Lo schema primario suddivide i dati economici e patrimoniali nei seguenti settori di attività:
 Retail: attività commerciali rivolte a consumatori privati, ditte individuali, imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e accordato inferiore a 1 milione;
 Corporate: attività commerciali rivolte a imprese medie e grandi, alla pubblica amministrazione e alle società finanziarie;
 Finanza: attività di tesoreria, di gestione dei portafogli di proprietà, di accesso ai mercati
finanziari e di supporto operativo specialistico alla rete commerciale;
 Corporate Center: attività rivolte al governo dell’azienda, alle scelte strategiche e alle relative linee di indirizzo (patrimonio netto, partecipazioni, ecc.) e non collegabili direttamente
agli altri tre business (banca depositaria, fitti attivi, ecc.);
 Altre attività: attività delle società non bancarie e non finanziarie.
Società del Gruppo della Sub-Holding e Settori di Attività
Le società del gruppo sono state classificate in uno o più settori di attività in funzione delle
attività svolte. Di seguito si riporta l’elenco delle società del gruppo della Sub-Holding incluse
nel perimetro di consolidamento e i relativi settori di attività:
Retail
Corporate
Finanza
Corporate
Center
Banco di Sardegna
X
X
X
X
Banca di Sassari
Sardaleasing
Numera
X
X
X
X
X
Altre
attività
X
X
Tholos
Il margine di interesse è stato ottenuto dal consolidamento del:
- margine d’interesse esterno: somma algebrica degli interessi reali derivanti da rapporti di
impiego e raccolta con clientela e banche e da investimenti del portafoglio titoli;
455
Bilancio Consolidato – Nota integrativa – Parte L Informativa di settore
- margine d’interesse interno: somma algebrica degli interessi figurativi derivanti da rapporti
di impiego e raccolta con il “Pool di Tesoreria” interno per le banche e le altre società consolidate.
Le commissioni nette sono state allocate ai settori di attività in base alla natura delle singole
voci di sottoconto relative alle commissioni attive e passive.
Le rettifiche/riprese di valore per deterioramento sono state allocate in base alle informazioni contabili.
I costi operativi sono ribaltati ai centri ci costo e quindi ai settori di attività in base al modello
di Cost Allocation presente nelle procedure gestionali.
A.1 Distribuzione per settori di attività: dati economici
Voci
Margine di interesse
- esterno
- interno
Commissioni nette
Margine di intermediazione
Risultato netto della gestione finanziaria
Costi operativi
Utile (perdita) dell'operatività corrente
al lordo delle imposte
Retail
Corporate
Corporate
Center
Finanza
Altre
attività
139.588
143.328
(3.740)
102.316
239.639
219.626
(232.996)
103.005
140.088
(37.083)
22.555
125.438
86.208
(49.554)
17.192
39.159
(21.967)
48.868
48.868
(3.362)
62.547
(243)
62.790
62.547
62.547
(46.020)
1.038
1.038
1.038
1.038
(4.490)
(13.368)
36.677
45.506
17.237
(3.442)
A.2 Distribuzione per settori di attività: dati patrimoniali
Voci
Retail
Corporate
Finanza
Corporate
Center
Altre
attività
Attivita' finanziarie
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Altre attivita'
Totale attivo
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passivita finanziarie di negoziazione
Passivita finanziarie valutate al fair value
Altre passivita' e patrimonio netto
4.681
130
4.811
7.077
1.983
3
142
-
5.059
92
5.151
196
2.356
101
8
119
587
2.320
3
2.910
25
-
673
673
1.578
85
85
42
Totale passivo e patrimonio netto
9.205
2.780
25
1.578
42
B. Schema Secondario
Il gruppo della Sub-Holding esplica la sua attività prevalentemente in ambito regionale.
L’informativa settoriale secondaria non è pertanto significativa.
456
Attestazione del Bilancio consolidato 2009 ai sensi dell’art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e
integrazioni
4. I sottoscritti
- Franco Antonio Farina, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione,
- Gianfranco Tanca, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
del Banco di Sardegna, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi
3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
 l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
 l’effettiva applicazione
delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato, nel corso del 2009.
5. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del
bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 si è basata su di un modello definito dal Banco di Sardegna
in linea con il gruppo di appartenenza, in coerenza con l’Internal Control – Integrated Framework
emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Tradeway Commission e con il framework
Cobit, per la componente dei sistemi IT, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di
controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
6. Si attesta, inoltre, che
3.1 il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, al D. Lgs. n. 38/2005 e ai provvedimenti emanati in attuazione
dell’art. 9 del Decreto medesimo;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,
economica e finanziaria della Banca e dell’insieme delle imprese incluse nel perimetro di
consolidamento;
3.2 la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della
gestione, nonché della situazione della Banca e dell’insieme delle imprese incluse nel perimetro
di consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze a cui sono
esposti.
15 marzo 2010
Il Presidente
Prof. Franco Antonio Farina
Il Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Dott. Gianfranco Tanca
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