Tutto pronto per Vasco Rossi: nuovo album e tour estivo. Da martedì

Tutto pronto per Vasco Rossi: nuovo
album e tour estivo. Da martedì in
vendita il cd "Tutto o niente". A San
Siro 4 concerti.
Milano, 27 marzo 2011– Un uomo
in fuga, e non da ora. Sulla
copertina del cd Vasco è il
fuggitivo, lo sguardo indietro
rivolto agli inseguitori. Un
attimo dopo scende dalla
macchina e le dà fuoco. Con
l’esplosione spariscono le
tracce e scompare anche lui.
La fuga è ora in avanti.
Il nuovo cd di Vasco esce martedì 29 marzo con un’anteprima in alcune
selezionate città italiane. Varese è tra queste: infatti a partire dalle ore
23 il negozio Casa del Disco di Corso Matteotti metterà in vendita le prime
copie del nuovo lavoro discografico di Vasco Rossi. Immaginiamo la fila per
accaparrarselo prima degli altri.
L’artista non sopporta costrizioni, ha bisogno della sua libertà come
dell’aria che respira. Nelle canzoni come nella vita, Vasco sente
continuamente l’esigenza di fuggire: dagli stereotipi, dalla grettezza e
dalla mediocrità, dalle bugie, dall’ipocrisia, dalla superficialità, dai
..posti di blocco mentali.
La fuga come mezzo di salvezza è sempre in agguato. Anche se oggi ha
conquistato una maggiore consapevolezza di sé e della realtà e, a maggior
ragione, ci ride sopra. “Per forza – dice – ”non ci si può prendere sul
serio, bisogna scherzare un po’..sennò ..”.
Il film della copertina come metafora di “VIVERE O NIENTE”, titolo già
eloquente dell’album che esce il29 marzo: o ti ci butti dentro o la subisci.
O la possiedi o ne sei posseduto. E’ una questione di scelta personale. Vasco
non ha dubbi e canta in “Prendi la strada”:
Prendi la strada che porta fortuna/ Prendi la via che fa più paura/ Prendi le
cose così/ La vita è dura! / Non ti fermare davanti a niente/ Non ascoltare
nemmeno la gente/ Non ti distrarre perché/ La vita è tua!
Non ci sono vie di mezzo per una generazione di sognatori, illusi e
disillusi, non c’è spazio per l’indifferenza, “Eh…già”, “al diavolo non si
vende…si regala!”, niente compromessi.
Il motore di tutte le sue canzoni, dall’inizio a oggi, è quella dannata
insofferenza, il mal di vivere che l’artista sublima in musica trasformandola
in ballate struggenti o in pungente autoironia rock.
Anche nelle canzoni d’amore come “Dici che”, riesce a metterci quel tocco di
humour nell’interpretazione che lo rende “un mascal…un’eccezione”… sa come
dire alle donne quello che vogliono sentirsi dire.
In questo nuovo lavoro ci sono tutti gli elementi caratteristici di Vasco
Rossi: la rabbia che 30 anni fa lo ha spinto a fuggire dalla “noia” delle
convenzioni, dai confini di provincia troppo stretti, è la stessa che oggi lo
incita a nuove sfide per se stesso. Pronto a rimettersi in gioco ogni giorno
per inseguire un nuovo sogno spericolato. Eh…già, il lupo perde il pelo ma
non il vizio…
L’autoironia, quella sana e consapevole che ieri lo faceva cantare “Vado al
massimo, Vado a gonfie vele…” e che oggi gli fa dire:
Eh..già / Sembrava la fine del mondo / Ma sono qua / E non c’è niente che non
va / Non c’è niente da cambiare / Col cuore che batte più forte / La vita
che va e non va
Forte del suo passato, oggi è più libero e pensa solo al presente.
Infine la provocazione, ce l’ha nel suo DNA, presente un po’ ovunque
nell’album e soprattutto ne “Il Manifesto futurista della nuova umanità”.
Pur essendo uno dei suoi lavori più spontanei e immediati, va ascoltato con
attenzione per la
ricchezza di contenuti e
di sfumature. Il filo
conduttore è nei testi
che parlano sempre di
vita. Musicalmente è
variegato, come ai primi
tempi: il ritorno del
sax, autocitazioni (Vado
al massimo..), c’è
addirittura il blues. Ci
sono ballate e,
naturalmente, i
rockettoni che non
guastano mai.
Guido Elmi lo definisce un album “onnivoro” e “soddisfatto” aggiunge Vasco
L’album contiene 12 brani, 4 più del solito (…e ne sta già scrivendo altri…),
molto diversi uno dall’altro musicalmente. Pezzi di vita, carne ancora
colante sudore, scritti di getto. Probabilmente nello scorso tour, in viaggio
di notte ancora sotto l’effetto adrenalinico di centomila occhi felici e
stralunati. O a Los Angeles nel suo nuovo laboratorio creativo, lo Speak Easy
Studio, aperto alla combriccola di amici musicisti americani.
Stilisticamente c’è ancora e sempre Vasco che sperimenta, cerca nella parola
la sintesi evocativa o il cortocircuito linguistico per rafforzare un
concetto. Le sceglie anche per assecondare la musica. Parole forti, messe ad
arte per interpretarle poi con profondità o con leggerezza. Di alcune
canzoni ha scritto anche la musica, altre sono musicalmente nate con la
complicità degli storici Guido Elmi e Tullio Ferro, soprattutto le ballad. La
combriccola dei fedeli collaboratori si chiude con Gaetano Curreri e Saverio
Grandi, e con Roberto Casini. Immancabili gli arrangiamenti di Celso Valli
che qui firma “Dici che” e “L’aquilone”. C’è infine la new entry di Stef
Burns, il suo chitarrista americano, autore di “Stammi vicino” che gli ha
ispirato un testo d’amore intrigante
Arriva Vasco dicono quelli che lo conoscono per tutte le “puntate”
precedenti, in pratica 16 album di inediti dal 1978 a oggi e circa 160
canzoni, per la maggior parte entrate nell’immaginario collettivo.
Per il suo popolo di fan ogni suo album è motivo di incoraggiamento, se le
canta lui le cose gli credono. Questo fa la differenza, di Vasco si fidano e
confidano, e condividono con lui ogni parola perché non ha mai nascosto
niente, debolezze e fragilità, non ha mai usato scorciatoie o furbizie. Chi
lo segue nella sua ultima passione per “feisbuk” (…’ognuno perso nel suo
feisbuk’) potrà anche avere l’impressione che alcune canzoni siano ispirate
dai pensieri che pubblica ogni tanto sulla sua pagina, condivisa da quasi 2
milioni di “amici” .
L’album inizia con “Vivere non è facile” che porta la firma di Guido Elmi e
Tullio Ferro. Parole apparentemente semplici:
“Proprio non bastano / le mie scuse ormai mi annoiano / Io sono qui e vivo
come pare a me
Oh yeeh
Sarebbe tutto semplice / Se avessi almeno un complice / Col quale condividere
/ Questa avventura inutile…che mi facesse ridere/ Di tutte queste favole…
Suggestioni filosofiche ne “Manifesto futurista della nuova umanità”, nella
società del 21esimo secolo ci si può ancora permettere di avere fede in una
potenza superiore? Vasco la vede così:
“nelle mie intenzioni è una provocazione ironica (niente più di una canzone).
In sintesi è l’uomo nuovo, quello di oggi, senza più “fede” in un
creatore: un uomo nuovo che riconosce la vita come una combinazione di
fattori casuali, reazioni chimiche della natura che da sola, per caso e per
necessità…arriva impetuosa / ed è un miracolo che ogni giorno si rinnova. La
vita è dunque un caso per lui, non un dono. Ne accetta il peso e la
responsabilità e senza più bisogno di potenze superiori la rispetta fino a
quando essa rispetta lui. Un uomo nuovo pone la scienza al posto delle
certezze assolute delle antiche religioni e delle vecchie filosofie. La
scienza con le sue dimostrazioni…valide…fino a prova contraria. Un uomo nuovo
è consapevole del miracolo della propria esistenza e stabilisce quindi un
patto con se stesso”
Signore perdonami se non ho più la fede in Te / Ti faccio presente che / È
stato difficile / Abituarsi a una vita sola senza di Te
Ti faccio presente che/ Ho quasi finito/ Ho quasi finito anche la pazienza
che ho con me…
La vita semplice/ Che mi garantivi/ Adesso è mia però/ È lastricata di
problemi
Ho fatto un patto sai / con le mie emozioni / Le lascio vivere / e loro non
mi fanno fuori
Il tocco poetico in “L’aquilone”, arrangiamento splendido di Celso Valli. Ci
si può anche lasciar andare ogni tanto, il naso all’insù dietro a un
aquilone…
Non sono per le cose che finiscono / Non compatisco quelle che non durano /
Non sono per le cose che ti lasciano /All’improvviso “solo”
Ci sono delle cose che succedono/ Ci sono tante cose che non tornano/ Ci sono
delle cose che “non possono”/Eppure “sono”! /
Lo sai che si potrebbe stare sempre/ Appesi a quell’aquilone / Guardando il
mondo che si muove / E la sera che muore
Quanto costa l’accettazione di sé, che tempesta di sentimenti e sofferenza
per arrivarci, “Vivere o niente” è una delle migliori ballad rock della
coppia Tullio Ferro/Guido Elmi, le parole qui sgorgano dal cuore insieme con
i ricordi
Rivelerò / Cose che nessuno sa di me / E lo farò / Solo perché tu non sai
com’è/ Brividi / Sento quando guardo / Lividi / che han lasciato segni dentro
Vivere o niente / Tanto poi nessuno sa cos’è / Solo ti muovi / Dentro queste
quattro regole
L’album è stato registrato tra Bologna (Ods, Open Digital Studio) e Los
Angeles (Speak Easy Studio) e vede anche la collaborazione di Saverio
Principini.
A tre anni dalla pubblicazione de “Il mondo che vorrei” (per oltre un anno e
mezzo in classifica) e dopo 48 concerti, un anno di Europe Indoor Tour
(2009/2010) nel 2011 Vasco torna negli stadi in giugno.
Parte da Venezia, Heineken Jammin Festival l’11 giugno, prosegue per un poker
di 4 concerti a Milano San Siro, il 16, 17, 21 e 22 giugno, per Messina
stadio S. Filippo per la terza volta in 4 anni, il 26 giugno e chiude a Roma
con due serate consecutive i giorni 1 e 2 luglio all’Olimpico.